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CoMANDo SuPERIORE FoRZE ARMATE AFRICA SEITENTRIONALE

Stato Maggiore

N. di prot 5 ris. pers.

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Argomento : Direttive operative.

C. T. 10 gennaio 1941

All'Eccellenza il Comandante della 103 armata

All'Eccellenza il Comandante V squadra aerea

All'Eccellenza il Comandante XX corpo d'armata

Al Comandante Superiore del Genio

Al Generale Intendente l. - E' probabile che l'avversario, quando verrà a contatto con la nostra organizzazione difensiva arretrata, tenti di scardinare l'ala destra, a M echili, poichè ciò gli darebbe modo sia di aprirsi la via su Bengasi e sia di penetrare da sud nel Gebel.

A seguito del mio 3 ris. pers. data ieri.

Pertanto, bisogna orientarsi fin d'ora a fronteggiare questa eventualità dato che, se l'avversario riuscisse n el suo intento, tutte le difese del Gebel sarebbero aggirate .

Verificandosi r attacco a M echili, da parte di forze corazzate nemiche, bisogna che tutte le nostre forze mobili siano già dislocate in modo da poter concorrere alla battaglia: ad un semplice avviso telegrafico deve realizzarsi celermente l'adunata a M echili di tutto quanto sarà possibile gettare nella lotta.

Bisogn a assolu tamente im ped ire ch e il n em ico prevalga a M echi li.

Il. - In relazione a quanto sopra: a) l'Eccellenza il Comandante dell'Armata vorrà impartire le disposizioni intese a realizzare questa manovra, in modo che riesca tempestiva e potente dislocando la sua riserva a portata di M echili, senza trascurare naturalmente il pern o di Ch egab; b) il Comandante Superiore del genio disporrà perchè siano eseguiti quei lavori di miglioramento delle comunicazioni e dei legamenti ai quali l'Armata non potesse provvedere; c) l'Eccellenza il Comandante la V squadra aerea, nel mentre intensificherà le ricog1tizioni intese a segnalare i movimenti delle forze corazzate nemiche verso Mechili, cercherà di economizzare al massimo le sue forze da caccia e da bombardamento in modo che, il giorno in cui dovesse pronunziarsi l'attacco nemico, possa gettare nella lotta il massimo numero di apparecchi; d) il Generale Inten dente attuerà fin d'ora tutte le provvidenze intese ad assicttrare alle truppe la necessaria base logistica per nere vittoriosamente la battaglia.

III. Prego ricevuta.

Il Maresciallo d'Italia

Comandante Sttperiore Forme Armate A.S.

Grazian i

Sulla base delle predette direttive rtive, il Comando della lOa armata e, seguentemente, quello del Corpo d'armata disponevano delle seguenti forze:

Forze contrapposte il 23 gennaio 1941

- Raggruppamento motorizzato, in zona tra Chaulan e bivio presso B. Junes, a nord della pista;

- Brigata corazzata, in zona Scetib el Ghesse, 11 km a sud del quadrivio Chaulan Mechili e Mechili Berta; l cannone da 47/32. l plotone mbtraglieri. l cannone da 47/32. l plotone mitraglieri. l nucleo carabinieri motociclisti.

- riserva di Armata, in zona Uad el Mahaggia, e di Chaulan.

La posizione Derna Berta Mechili, già alle dipendenze del XX corpo d'armata, veniva suddivisa in due settori, dipendenti trambi dal Comando 103 armata: settore << Derna >> e sentore « Mechili».

SETIORE DERNA (Gen . .A!llnibale Bergonzoli).

Piana di el Ftéiah.

Distaccamenti di U. el Bgar: 60 :\ cp. bersaglieri motociclisti (meno 2 plotoni), l plotone carri M 11 (4 carri), 14a batteria contraerea da 20 mm. (6 mitragliere).

Zona del bivio Martuba - Derna, Mechili - Derna: battaglione libico paracadutisti, una batteria da 75/27 del II gr. del 10° rgt. art. « Bologna », 11 cannoni controcarro da 47/32, 6 mitragliere da 20 mm.

Uadi Derna.

II btg. de li '86° rgt. fant. « Sabratha » . Btg. di formazione del deposito 115° rgt. fant. « Marmarica ».

XVII btg. mitr. della Divisio ne « Brescia ».

Difesa delle mtJra e del fronte a mare.

L V btg. mitr. della Divisione «Savona».

XVIII htg. libico.

7a batteria di artiglieria.

Fortino «Piemonte» (a sbarramento della rotabile ).

2 cannoni da 75/ 27.

Fortino « Rudero » (a sbarramento della rotabile).

2 cannoni da 75/27.

A disposizione del Comando settore.

2 plotoni della 20 1a cp. bersaglieri motociclisti.

4 mitragliere da 20 mm.

2 autoblindo.

Trattavasi, global mente , di oltre 5.000 uomtnl.

Per le artiglierie, in particolare, il settore « Derna :t disponeva, complessivamente, delle seguenti unità:

I gruppo da 75/27 (20 pezzi con funzioni controcarro),

VII gruppo da 75/ 46 (s u 7 pezzi),

53 batteria da 20 mm.,

256a batteria da 65 / 17 (già assegnata al III / 86o),

5 pezzi da 47/ 32, l batteria da 76/40,

2 batterie da 102/ 45 (in corso di sistemazione), l batteria da 152/ 45, l batteria da 120/45,

7 cannoncini Scotti.

SETIORE BERTA-MECHILI (Gen. Ferdinando Cona).

Comando XX corpo d'armata: Berta.

Comando Divisione « Sabratha :t : Berta.

86o reggimento fanteria (meno un btg.): Uadi el Beddahach.

85" reggimento fanteria: Berta, Chaulan, Gars el Maragh, G erd es ul Gerrari.

Raggruppamento motorizzato (allegato 14): Bir Junes.

Brigata corazzata: Scebib el Ghesse.

3 gruppi del 20° re ggimento art. C. A.: Berta.

Batterie varie da 65/17, 47/32, da 20 mm., a Berta, Eluet el Asch, Chaulan, Ghegab, Belghes, Uadi Mahaggià, Gars el Maragh, Gerdes ul Gerrari.

Trabtavasi, glabalmente, di 14.000 uomini, 254 pezzi, 195 mitragliatrici, 109 mortai, 57 carri armati medi, 25 carri armati leggeri , 6 autoblindo.

Forza ed armamento sono segnati, in d ettaglio, nel prospetto allegato 15.

La situazione particolareggiata delle nostre forze nell' irutero scacchiere cirenaica, alla data del 25 gennaio, è riportata nello schizzo 20.

Limite di settore: l' allineamento, Ain Mara - M. en NaasaniaSidi el Tamlan - M. Tagh (sull ' Dadi Derna) - località al settore

Berta - Mechi li; allo stesso settore competeva la difesa del campo minato di Sidi Creiem ed anche quello, con ampia libertà di manovra, delle provenienze da MartUba. -

Il 22 gennaio veniva costituita una riserva mobile (l) alle dipendenze del Comando Superiore A. S.:

01/958 di pt·ot. Segreto Op. Z.O. 22 gennaio 1941

Argomento: Truppe mobili a disposizione del Comando Superiore.

Al Generale Bignami comm. Mario, Bengasi, mezzo moto e, per conoscenza:

Al Comando 10a Armata, P.M., Yz staffetta

Al Comando Settore Copertura, Betlgasi, Yz moto

Al Comando Zona Militare, Barce, fono l. - Il Generale di Brigata Bignami comm. Mario assume da oggi il comando delle truppe a disposizione di questo Supercomando costituite da: a) Comando lOo reggimento art. « Bologna » ; b) XXVII btg. mitraglieri «Brescia»; c) XXV btg. mitraglieri « Bologna» (nella sua attuale costituzione); d) III gruppo da 75/27 del 10° reggimento artiglieria (già in posto); e) VI btg. carri M 13 (meno una compagnia) con dislocazione nella zona dt' Ghemines

Al Comando Terr. Sud Cirenaico, Agedabia, fono.

Il. - In conseguenza di quanto precede, il Comando del settore di copertura di Bengasi passi, a disposizione del Gen. Bignami, il btg. mitraglieri di cui al comma c);

III . - l reparti di cui alle lettere a), b), e c) si trasferiranno a Ghemines nella giornata di domani.

Il VI btg. carri M 13 si trasferirà, appena completato di tutti i suoi elementi

IV. - Il Comando della «piazza» provveda a mettere a disposizione del Generale Bignami il personale strettamente necessario per il funzionamento del nuovo comando, salvo per gli ufficiali provvederà Comatzdo Superiore in base alla richiesta del Generale Bignami.

(l) Fra le unità destinate alla riserva mobile era Q\ btg. carri M 13, giunto a Tripoli il 17 gennaio insieme con altro materiale di artiglieria e del genio e con un certo numero di carri armati leggeri destinati a ricostituire, in posto, il XXI batta gtione carri L.

Il Maresciallo d'Italia

Comandante Superiore For ze Armate A S. Graziani

Secondo notizie degli organi informativi del Comando lOa armata alla data del 23 gennaio, le forze britanniche che operavano ad immediato contatto delle nostre posizioni , sarebbero state rappresentate dalle seguenti unità :

- IV brigata corazzata: 2 reggimenti carri armati ed l reggimento art. motorizzata;

- VII brigata corazzata: l o - 6° - 7o - 11" reggimento ussari e l o reggimelllto ar·tiglieria motorizzata;

- un gruppo di sostegno: 4 htg. motorizzati c 4 gruppi di a11tiglieria.

Complessivamente 310 fra carri armati ed autoblindo e 120 pezzi di artiglieria.

Queste informazioni confermavano, in sostanza, e integravano quelle in possesso del Comando di Tobruch alla data del 20 gennaio, che davano la VII brigata corazzata ed il gruppo sostegno schierati a contatto del campo trincerato e la IV brigata corazzata a cavallo della rotabile T obruch - Derna. Prima che fosse sferrato l'attacco contro Tobruch erano stati indicati dal nostro S.l.M. come facenti parte delle forze corazzate britanniche i reggimenti ussari 7°, go e 11 o; i battaglioni motorizzati del gruppo sostegno erano stati precisati: due di «liberi e due britannici; non si avevano notizie precise circa il complesso di carri e di pezzi di artiglieria.

La presa di co n tatto Nel sentore di Derna il primo scontro di pattuglie avvenne il 14 gennaio presso il bivio di Martuba; altri ne seguirono, il 15 e il 16, giorno in cui il Comando d'Armata faceva saltare il ponte sull'Uadi el Bgar.

Il 17, la pressione nemica si intensificava: si registrava una puntata contro il presidio del ponte predetto; si notavano movimenti sulla sponda destra dell' Uadi; entravano in azione le pnme artiglierie nemiche schierate nella zona di Martuba.

In questa situazione il Comandante del settore riteneva opportuno fare occupare il costone di Casa Aronne - Fattoria Le Grotte, dal battaglione paracadutisti che distaccava posti di 05servazione a Sidi On, Rovine e Sidi Aziz. Nella notte sul 18, il distaccamento sull'Uadi el Bgar veniva ripiegato su Fattoria Le Grotte c riunito al battaglione paracadutisti, allo scopo di unihcare il comando tattico dei vari elementi ope ranti nella stessa zona e di porre il nuovo schieramento - «Gruppo mobile Tonini » - entro il raggio d'azione di tutte le artiglierie del settore.

Dal 18 al 22 gennaio, gli scontri tra pavtuglie si facevano più frequenti al bivio di Martuba, a Sidi On, a Sidi Aziz, nei pressi della cantoniera di km 18 ed a Sidi Sultan; le prime unità britanniche di fanteria si attestavano all'Dadi el Bgar mentre le artiglierie, dalle colline ad ovest di Martuba, molestavano, indisturbate, le nostre posizioni del ciglione orientale.

Nel settore di Mechili, in questo periodo, il nemico non svolse alcuna attività.

I combattimenti nella piana di el Ftéiah, sull'Uadi Derna e nella zona di Mechili nei giorni 23, 24 e 25 gennaio

Nella piana di el Ftéiah, il giorno 28 avevano luogo vivaci scontri nei pressi della cantoniera km 18 , di Rovine, di Um el Ghemen e di Sidi Aziz.

Duran te la giornata del 24, nostri nuclei mobili, attaccati a Casa Aronne, Rovine e Um. el Ghemen respingevano il nemico; l'attacco, preceduto da intenso fuoco di artiglieria, veniva rinnovato più violento contro gli stessi nuclei, il mattino del 25: Um el Ghemen, contro cui si accaniva maggiormente il nemico, era perduta e ripresa più volte.

Ma l'azione che si riprometteva di travolgere l'intero presidio di el F.téiah veniva sferrata verso le 17, dopo una giornata di intensa attività terrestre ed aerea.

Mentre l e n ostre forze erano protese a fronteggiare un'azione che si svolgeva in direzione del campo d'aviazione, ed aveva costret·to i nuclei di Um el Ghemen e Rovina a ripiegare, alcune compagnie australiane, avanzando lungo costoni compresi fra Casa Aron- ne e Forte Rudero, attestavano a tergo delle difese di Fattoria Le Grotte; contemporaneamente elementi autoblindati britannici, provenienti da Sidi Aziz, attaccavano anch'essi la nostra posizione di Fattoria Le Grotte.

La sorpresa alle spalle falliva per effetto della reazione dei nostri minori reparti che contrattaccavano d'iniziativa; dopo alterne vicende, sopraggiunta l'oscurità, gli Australiani si disperdevano: la minaccia da nord era così allontanata.

Inoltre contro gli elementi nemici provenienti da Sidi Aziz tutte le armi della difesa reagivano con prontezza; particolarmente efficace era l'azione dei nostri carri M 11 , dei pezzi da 47/32 e delle mitragliere da 20 mm. L'artig lieria del settore, con sbarramenti e concentramenti di fuoco, bloccava gli attaccanti ai fabbricati dell' aeroporto.

Sull'Dadi D erna, a sud di C. Enver Bey, nella giornata del 25, il nemico svolgeva azioni di pattuglie intese a individuare i punti deboli della nostra difesa.

Nella zona di Mechili, il mattino del 23, intercettazioni di comunicazioni radio nemiche e ricognizioni di nostre unità motorizzate e dell'apparecchio a di sposizione del Comando XX corpo d'armata, davano la sensazione che forze nemiche erano in procinto di sferrare un attacco contro Mechili. Nelle prime ore del pomeriggio, il Comando del presidio avvistava e segnalava l'avvicinarsi da est e da sud di unità meccanizzate nemiche.

Il Comando lOa armata disponeva subito che una colonna celere si portasse su Mechili per le unità nemiche o tagliare loro la strada (schizzo 19).

In conseguenza, veniva ordinato: al Ra ggr uppamento motorizzato (l o e 3° nucleo motorizzato) di spostarsi, in serata, verso Mechili per essere in grado di agire, l'indomani 24, secondo le circosta nze; alla squadriglia autoblindo della Brigata corazzata di portarsi, nella a sud di B. esc Sceteui, co n compito di sorveglianza, informazione e concorso in azione offensiva. Successivamente, in seguito a decisione del Maresciallo Graziani - giunto a Berta alle 18 - veniva preavvisato il Gen. Babini che tutta la Brigata corazzata doveva tenersi pronta a muovere su Mechili.

Alle 21,15, perveniva al Comando del XX corpo d'armata l'ordine di attaccare le truppe avversarie nella zona di Mechili con la

Brigata corazzata e col Ra gg ruppamen to motorizzato, tranne il II nucleo che doveva rimanere in posto a Eluet el Batna.

Forze italiane partecipanti alle azioni di Mechili del 24 gennaio 1941:

Raggruppa mento motorizzato (meno il II nucleo).

Ufficiali: 100.

Sottufficiali e truppa: 1.796.

Cannoni: 12 da 105/28, 20 da 75/27, 8 da 65/17, 8 da 47/32, 17 da 20 mm., 18 mortai da 45, 31 mitragliatrici mod . 35, 10 lanciafiamme.

Automezzi: 85.

Brigata corazzata (nucleo mobile).

Ufficiali: 128.

Sottufficiali e .truppa: 2.0 11.

Can noni: 8 da 100/ 17, 8 da 75/27, 4 da 75/27 C.K., 8 da 47/ 32, 16 da 20 mm., 7 fu ciloni da 20, 4 mitragliatrici da 12,7, 20 lanciafiamme.

Carri armati : 57 M 13, 25 L.

Autobli ndo: 6.

Automezzi: 188.

Moto: 129.

Presidio di Mechili.

Ufficiali: 20.

So1ltufficiali e truppa: 451.

Cannoni:

8 da 47/32,

2 da 20 mm.,

4 da 75/ 27 C.K.,

6 mor tai da 81,

4 mortai da 45,

3 mitragliatrici Schwarzlose, 4 mitragliatrici mod. 35, 10 lanciafiamme.

Automezzi: 31.

Il 10° rgt. bersaglieri (riserva d'Armata) si sarebbe spostato a Chaulan pronto a muovere sia verso oriente che verso Mechili.

Il movimento della Brigata corazzata era effettuato lungo ]a pista carovaniera Gabr Alì - Mechili, mentre il Raggruppamento motorizzato, da Chaulan, seguiva la pista Ras Alì - Mechili. Alle ore 7 del 24, le due colonne, separate dall'Dadi or Ramla procedevano innanzi - collegate a vista - senza scorgere forze avversarie.

Un'ora più tardi, circa 6 chilometri a nord di Mechili, si rivelavano elementi blindo-corazzati nemici schierati a sbarramento della carovaniera Berta - Mechili: con le armi dei mezzi corazzati aprivano il fuoco sugli elementi avanzati del nostro Raggruppamento motorizzato.

I reparti della Brigata corazzata e dello stesso Raggruppamento reagivano prontamente con il fuoco contrattacando, poi, con il V battaglione carri M 13. L'avversario ripiegava rapidamente verso est rompendo il contatto e portandosi o1tre i limiti di gittata delle nostre artiglierie.

Successivamente, erano avvistate forze meccanizzate in ripiegamento a sud del fortino. Contro di esse veniva lanciato l'altro battaglione carri M 13 (III) che riusciva a danneggiare 2 carri.

Malgrado questo successo tattico, le perdite subite (7 carri) (l) e le notizie giunte sui notevoli concentramenti di mezzi corazzati ne- miei, inducevano il Comandante dell'Armata a decidere il ripiegamento della Brigata verso Bir Semander.

(l) Perdite nemiche: IO carri colpiù (5 dalle armi dei nostri carri, 5 dall'artiglieria).

Nell'informare il Comando Superiore, il Gen. T ellera esprimeva il parere che fosse opportuno ritirare il presidio fisso di Mechili destinato altrimenti a sicura distruzione {ore 17,50 del 24 gennaio).

Circa le ore 20, il Maresciallo Graziani comun icava che il pericolo principale da scongiurare era l'aggiramento di tutto il sistema del Gebel per la strada Mechili - Bengasi; aggiramento che avrebbe provocato la cad uta di tutto il nostro schieramento.

Pertanto, considerato che:

- in seguito al ritiro della Brigata corazzata il presidio fisso di Mechili sarebbe stato presto travolto;

- il possesso di Mechili avrebbe aper,to al nemico l'accesso alla strada di Bengasi ed a quella verso Chaulan;

- un nostro immediato ripiegamento avrebbe svalutato la portata dell'azione svolta; azione che aveva disorientato l'avversario il quale temeva una minaccia d'aggiramento nella sua penetrazione t ra D erna e Berta; prescriveva che la Brigata corazzata si mantenesse in atteggiamento decisamente offensivo, reagendo a d ogni tentativo avversario, come aveva fatto nel cor so della giornata, e cioè attaccando e mano vrando.

Senonchè, all e ore 21, il Capo dell'Ufficio Informazioni del Comando Superiore concretava le sue deduzioni prevedendo che l'indomani, 25, probabi lmente, si sarebbero trovati attorno a Mechili una Brigata corazzata britannica (150 carri) e tutto 1'11 o r eggimento u ssari (reggimento di punta della 7a divisione corazzata, dotata in prevalenza di autoblindo).

In conseguenza della mu tata situazione, il Maresciallo Graziani - convinto ch e ove la Brigata corazzata dovesse esser travolta, tutta l'Armata sar ebbe stata tagliata fu ori dalle sue basi - sospendeva la diramazione dell'ordine su ripolltato e disponeva l'arretramento d ella Brigata corazzata fino a un punto dove potesse trovarsi all'alba, fermandosi quindi in modo da poter intervenire offensivamente Informava di ciò il Comando Supremo, non senza esprimere il proprio rammarico p er non aver potuto da 50 giorni svolgere alcun atto controffen sivo per mancanza di mezzi idonei e aver dovuto subire passivamente l'iniziativa del nemico che aveva potuto compiere le sue successive manovre indisturbato (allegato 16).

La stessa sera del 24, il Comandante della lOa armata ordinava di tenere saldamente il presidio di Mechili e di ripiegare la Brigata corazzata e il Raggruppamento di alcuni chilometri, lungo la direttrice Gasr el Maragh in modo da impedire che tali unità fossero coinvolte in un'azione contro Mechili, pur mantenendole in grado di concorrere vigorosamente alle operazioni, dall'esterno, con azioni con·troffensive. L'indomani, 25, in seguito a intervento del Maresciallo Graziani, il Gen. Tellera precisava nei seguenti termini le direttive per la Brigata corazzata: « Giacchè suo compito preminente est quello di ostacolare penotrazione nemica su direttrice Mechili - Bengasi, deve evitare, assolutamente, lasciarsi coinvolgere in unica azione avversaria dirotta contro presidio Mechili ot conservare invece libertà manovra et massima efficienza per suo compito essenziale ». Spostava, poi, il 10° reggimento bersaglieri {tranne un battaglione) nella zona di U. Ramla, 6 chilometri ad ovest di Gabr Alì, a scopo di controllare le provenienze nemiche da est e da sud-est ed infine dava direttive perchè fosse predisposta l'occupazione, con forze adeguate, di una seconda posizione difensiva dal mare sino a q. 443 di Bu Sciuescia, per fronteggiare l'eventualità che l'avversario riuscisse a scardinare il pilastro di Derna; il tratto dal mare a q . 411 di Siret Lescetalu rimaneva affidato al settore Derna; il tratto, q. 411 - q. 443 di Bu Sciuescia, al settore Beflta - Mechili (allegato 17).

Nel contempo il Maresciallo Graziani, per parare la sempre incombente minaccia di un aggiramento nemico dal sud, spostava la sua riserva (Gen. Bignami) nella zona di Soluch a pochi chilometri dalla porta di Sceleidima; sollecitava poi, al Comando Supremo, l'invio di due gruppi carri « in questo momento quanto mai provviden ziale».

Pur essendo stati avvistati dalla nostra esplorazione aerea {ore 8 - 8,30) 4 nuclei meccanizzati britannici (140 mezzi) sulle varie piste convergenti su Mechili in un raggio da 15 a 45 chilometri, il .nemico nella giornata del 25 limitava la sua attività ad azioni di artiglieria e di pattuglie contro le nostre unità mobili e contro Mechili. Le nostre ar.tiglierie reagivano con ri<tmo moderato a causa della deficienza di munizioni.

La nostra situazione al 25 gennaio risulta dallo schizzo 20.

La giornata del 26 Il mattino del 26, l'azione riprendeva nella piana di cl Ftéiah. L'avversario era contenuto dalla nostra reazione di fuoco, ma il Comando della 10n armata, tenuta presente anche la difficile situazione sull'Dadi Derna, disponeva che fossero sgombrate le posizioni di Fattoria Le Grotte - Siret bu Ameir.

Tra le 10 e le 12, il grosso del Gruppo mobile ripiegava indisturbato; gli elementi avanzati, protetti da efficaci sbarramenti di artiglieria si sganciavano e discendevano, anch'essi, il ciglione. Appena passato l'ultimo veicolo, la grande interruzione stradale sui tornanti del ciglione veniva fatta brillare. Rimanevano in posto i presidi dei Forti Rudero e Piemonte, protetti dal fuoco della massa delle artiglierie della piazza di Derna ed in grado, quindi, di svolgere la missione ritardatrice loro affidata (l).

Il nemico non attaccava direttamente la città di Derna nè tentava uno sbarco, limitandosi a svolgere azioni di pattuglia o di piccoli distaccamenti contro i difensori delle mura e concentrando, invece, tutta la violenza del suo fuoco contro le artiglierie della « piazza », con il concorso dell'aviazione.

Erano effettuati diversi tentativi di infiltrazione fra i quali di rilievo quello compiuto da una compagnia australiana nel pomeriggio' dello stesso gio rno 26, tendente a sopraffare la batteria da 120/45 della Marina: il fuoco incrociato delle nostre armi automatiche ed un pronto sbarramento di artiglieria frustravano il tentativo nemico disperdendo gli attaccanti.

A sud di Casa Enver Bey, nella notte sul 26, pattuglie nemiche riuscivano a infiltrarsi nella zona boscosa retrostante al ciglione attraverso il diluito schieram ento dei reparti (II btg. del1'86o reggimento fanteria) , in corrispondenza della linea di contatto tra il settore Derna e quello Berta - Mechili, causando allarme. Seguivano, al mattino, attacchi di reparti di fanteria australiana con appo ggio di artiglie ria, che costringevano qualche nostro elemento a ripiegare. Reazioni locali impedivano che la breccia si allargasse . Il Comandante del settore i111terveniva inviando sul posto un reparto celere (2) per ristabilire, mediante un contrattacco, il collegamento materiale fra i due tronconi del battaglione e, con esso, la continuità del fronte e il controllo dell'intera sponda sinistra dell'Dadi Derna. Il tacco, però, non aveva successo.

( l) Le nostre perdite in questo breve periodo furono di 87 morti e 131 feriti.

(2) Una compagnia, due mitragliere da 20 mm. ed un nucleo di bersaglieri motociclisti.

Il Maresciallo Graziani, vista la situazione, richiamava l'attenzione del Comando Armata sulla necessità di parare la minaccia di aggiramento che veniva così a delinearsi e di prevedere, quindi, l'impiego della riserva di Armata per assicurare il fianco sinistro dello schieramento di Berta. Metteva, perciò, a disposizione il VI battaglione carri M 13 (per quanto non fosse ancora pronto).

Il Gen. Tellera, portatosi alle ore 15 alla sede del Comando XX corpo d'armata, dava ordine di contrattaccare possibilmente prima di sera, altrimenti all'alba dell'indomani. Affidava il compito di ristabilire la situazione lungo l'Uadi Derna al Comandante del settore Berta - Mechili mettendo a sua disposizione il 10° reggimento bersaglieri (meno un battaglione); includeva, poi, il settore del II btg. del1'860 reggimento fanteria nella giurisdizione della Divisione « Sabratha » a partire dal giorno 28, limitando quella del settore Derna alla zona a nord della congiungente Sidi Aziz - Casa Enver Bey - Ain Mara.

Il Gen. Cona disponeva che il contrattacco fosse sferrato mani mattina, ma la sera stessa, in previsione del verificarsi di una situazione che poteva minacciare la voluta libertà di manovra della Brigata corazzata, comunicava al Comandante dell'Armata il suo intendimento di arrestare detta unità nella zona compresa tra Got el Gill e Bir Semander e di sgombrare il presidio fisso di Mechilinon più sostenibile di fronte ad attacchi nemici in forza - dopo averne distrutto le risorse (acqua, viveri, carburanti, ecc.).

Il Comandante dell'A rmata approvava e disponeva:

N. 01/560 di prot. CjT. lì 26 gennaio 1941

Oggetto: Arretramento truppe zona M echili.

All'Eccellenza Generale Cona Comandante Settore Derna Mech ili e, per conoscenza:

AL Comando Superiore Forze Armate A.S.

All'Eccellenza Generale Bergon zoli

Comandante Settore Dem a

All'Eccellenza Generale Porro Comandante V Squadra aerea

C.T. C.T. C.T. C.T.

Mi riferisco al Vostro 551 op. odierno.

Disponete per arretramento, questa notte, della Brigata corazzata, Raggruppamento motorizzato ed elementi presidio Mech ili per direttrice Gasr Mara gh portandosi in un primo tempo in zona Bir Semander - Got el Gill.

Provvedere perchè siano resi inefficienti i pozzi ed altri di Mechili ed i materiali · non trasportabili, cercando di evitare di richiamare l'attenzione del nemico.

Compiti della Brigata corazzata con Raggmppamento motorizzato rimangono quelli già stabiliti. Gli elementi del presidio di M echili rimangono a Vostra disposizione per altri compiti.

Ricevuta.

Il Generale Comandante G. Tellera

La giornata del 27 La giornata del 27, era caratterizzata dai seguenti avvenùnenti:

- nella piana di el Ftéiah i fortini isolati Rud ero e Piemonte svolgevano efficaci azioni di arresto; sottoposti a pesante bombardamento di artiglieria, che sconvolgeva postazioni, riservette e ricoveri ed attaccati da fanteria australiana, a sera, venivano travolti (l);

- sull'Dadi Derna, dopo vivaci combattimenti locali, il ciglione veniva rioccupato dai nostri sino a ristabilire il contatto col II btg. dell'86• reggimento fan,teria, tranne in alcuni tratti ove la reazione di fuoco nemico, dalla riva opposta, era più violenta. La D ivisione « Sabratha », nella !llotte sul 29, sistemava la difesa nel tratto avuto in cessione dal settore Derna;

- tra Bir Azzagh e Bir bu Hataga veniva segnalata una forte colonna meccanizzata;

- nella zona di Mechili il movimento del Raggruppamento motorizzato, della Brigata corazzata e del presidio del ridotto si compiva regolarm ente: alle 8,45, l'avanguardia, seguita dappr esso dal grosso, raggiungeva Ras Fcherin, posizion e giudicata - marcia du- rante - più idonea per un eventuale contrattacco, da nord verso sud, contro forze nemiche avanzanti da Mechili in direzione ovest; nella notte il Raggruppamento motorizzato si por,tava, su ordine del Comando Armata, a De Martino (El Faidia) restando a disposizione del Comando stesso.

( l) L'armamento di ogni fortino era costituito di due pezzi da 75 { 27, uno da 47/ 32 e un plotone mtr. ca!. 8.

Si era riusciti a rompere il contatto col nemico, senza che questi desse segno di aver percepito il complesso movimento. Notizie degli organi informativi del Comando lOa armata segnalavano che, mentre reparti australiani premevano sul settore di Derna, la 4a brigata corazzata britannica sembrava essersi mossa da tale settore per zare verso ovest, allo scopo di tagliar fuori la nostra Brigata corazzata che il nemico riteneva si trovasse ancora nella zona di Mechili.

Il tempestivo ed ordinato movimento della Brigata frustrò dunque il disegno avversario, come è confermato dal Gen. O' Connor nella sua relazione:

« Ciò fu una vera iattura che causò una grande ddusione, poichè si Utltiva che la completa disfatta da questa parte avrebbe scosso i l morale di tutta la difesa oltre a far crollare un terzo delle forze che si trovavano nel settore costiero. Il Generale Creagh, rimasto anch'egli molto deluso, attribul l'insuccesso ai seguenti motivi: l o - la inesattezza della carta topo grafica;

2o - il fatto che la principale pista che da Mechili andava verso tlord, essendo impraticabile per un lutzgo tratto, impediva alla IV brigata corazzata di raggiungere la rotabile di Slonta;

3° - la diminuzione del combustibile che impedi al gruppo di rincalzo e alla V II brigata corazzata di andare avatJti fino al 26.

« Questi tre fattori ebbero senza dubbio tutto il loro effetto e il compito fu veramente difficile. Tuttavia, in vista dell'importanza che si annetteva all'operazione, si riteneva che il quartier generale della Divisione corazzata dovesse essersi assicurato che le misure prese dalla I V brigata corazzata fossero tali da impedire una ritirata, per lo meno, da poter impegnare il nemico se avesse tentato di fuggire di notte o di giorno La ritirata era invece avvenuta senza alcuna interferen z a da parte della IV brigata corazzata e fu soltanto al mattino seguente che si notò l'allontanamento del nemico.

« Una delle cause dell'insuccesso va ricercata tlell'avversione ch e hanno le forze corazzate ad intraprendere azioni durante la notte. Si tratta evidentemente di un principio falso che non bisogna assolutamente accettare. Se gli Italiani erano in grado di operare con i loro carri armati durante la notte, non vedo la ragione perchè anche noi non si potesse fare lo stesso

«Il Generale Babini deve aver mandato un sospiro di sollievo raggiungendo Slonta.

«Il risultato del ripiegamento di quel distaccamento fu che il nemico aveva ora una Divisione completa lungo l'anello costiero con 60 o 70 carri armati ».

Alle ore 9 del 27 gennaio, in vista di probabili sviluppi della situazione il Maresciallo Graziani impartiva all'Armata le seguenti direttive di cui dava integrale comunicazione al Comando Supremo (N. 10 di prot. Ris.mo Pers.) :

«A conferma delle direttive verbali impartitevi questa notte: qualora l'attacco nemico - come tutto fa ora ritenere - si svilupperà principalmente contro la fronte Derna- Berta- Chaulan, la lotta dovrà essere protratta ad oltranza, sulle posizioni attualmente occupate dall'Armata, come stabilito con mio 3 Risfmo Pers. del 9 gennazo.

«E pertanto tutte le forze disponibili, vostra riserva compresa, dovranno essere gettate nella mischia

«Aggiungo che, in questa eventualità, anche la mia riserva sarà messa a vostra disposizione tempestivamente.

«Solo nel caso che il nemico sviluppi in forze il movimento da M echili su Bengasi- che lo porterebbe ad aggirare tutte le forze del Gebel - nel mentre la Brigata corazzata tenterà con azioni sul fianco nemt"co di ritardarne la marcia - voi, in seguito a mia segnalazione, dovrete sganciarvi tempestivamente dalle attuali posizioni e manovrare per contrastare la penetrazione nemica, appoggiandovi alle posizioni gebeliche successive da voi già studiate e riconosciute.

«Prendete, perciò le necessarie predisposizioni anche per tale eventualità.

«A tal fine, la zona militare di Barce, al completo di comandi e truppe, passa, fin da questo momento , alle vostre dirette dipendenze.

«Informerò personalmente il Col. Piatti.

« Quando la situazione ve lo consiglierà potrete spostare il vostro Comando a Barce, assicurando naturalmente i collegamenti perfetti con i Comandi avanzati dipendentt. » .

Lo stesso giorno, il Comando Superiore A .S. metteva a disposizione del Comando XX corpo d'armata, (avviandola a Berta) una parte della sua riserva mobile (XXV battaglione mitraglieri « Bologna », una batteria da 75/27 del III gruppo del 10° rgt. art. e 5 autoblindo); prescriveva che fosse assicurata la sorveglianza aerea delle provenienze da est alla fronte Barce- Soluch - Agedabia; ordinava al Comando 5a armata l'immediato avviamen.to a Bengasi del 2° reggimento artiglieria celere, per rinforzare la sua riserva.

Alle direttive del Comando Superiore seguivano - a scopo di orientamento e studio - direttive del Comando dell'Armata sui criteri d'impiego dell e truppe per fronteggiare, sia il probabile attacco nemico contro la fronte Derna - Berta - Chaulan, sia un suo eventuale movimento in forze su Bengasi per aggirare il Gebel (allegato 18).

Nel primo caso, le nostre forze dovevano essere tutte gettate nella mischia per protrarre a oltranza la lotta sulle posizioni occupate.

Nel secondo, invece, poteva presentarsi l'opportunità eli manovrare per contrastare la penetrazione nemica, appoggiandosi a successive posizioni gebeliche.

Per far fronte a tali eventualità venivano indicate:

- una prima linea sulla quale doveva immediatamente svolgersi la difesa nel caso che il nemico riuscisse ad occupare Derna e ad oltrepassare l'Uadi Derna, così delimitata: il mare - Argub bu Lemm - costone di q. 348 (nord-est di Siret en Nuera) - q. 472 Siret el Mesteres - Siret Lescatalu - M. en Naasania - Argub Turchiaq. 443 di Bu Sciuesca (già indicata nelle direttive del giorno 25);

- tre successive posizioni (due delle quali già riconosciute idonee per opporre con poche forze resistenza al nemico) su cui ripiegare eventualmente: l a posizione: Uadi Giargiarummah - Mameli - Slonta - Gerdes ul Gerrari;

2a posizione : Uadi Giargiarummah - Zaniet el Argub - Bir Gandula - zona dei Mgiahir - Uadi el Ghelta;

3a posizione: (a immediata difesa di Barce) el Garib -Borgo Torelli - Gerdes el Abid.

La sera alle ore 20,15, il Maresciallo Graziani, nel ringraziare il Duce che gli aveva annunziato l'arrivo di oltre 100 apparecchi nei prossimi giorni (1), assicurava che comandanti e truppe erano decisi

( l ) << 26 gronaio ore l4 - Ritengo, come voi dite, provvidenziale aerea nell'attuale fase e per questo motivo 30 velivoli G. SO sono a Napoli ìn attesa di a contendere, palmo a palmo al nemico, la Cirenaica: « State certo che il nemico ha compreso che la cosa che si riprometteva non è così facile ».

Lo sgom bero di Derna Il 28 mattina, il Maresciallo Graziani prendeva visione del seguente telegramma del S.l.M.: «Da indiscrezioni ambienti militari britannici in Egitto, apparirebbe intendimento Comando inglese osservare nostre forze zona Derna et proseguire con unità meccanizzate per direttrice sud gebelica nel

Successivamente nostri aerei in azioni offensive e in ricognizione segnalavano la presenza di nuclei di automezzi a nord-est e sud-est di Mechili (una sessantina), sulla pista fra Ghedir du Ascher e Bir el Gerrari (una cinquantina), a occidente del gomi·to di Uadi Mra (una trentina), a est di Ras Fcherim (in numero imprecisato).

Alle 13 ,30, il Comando del XX corpo d'armata, avuta notizia di movimenti del Gruppo di sostegno britannico verso Chaulan, ordinava al Gen. Babini di raggiungere Gasr el Maragh, coprendosi con for.te retroguardia e di rinforzare lo schieramento ivi esistente con gli elementi di difesa fissi già costituenti il presidio di Mechili, tenendo la Brigata cor. pronta per la manovra. Il II nucleo motorizzato, a Eluet el Batna, riceveva, contemporaneamente, l'ordine di raccogliersi nella zona di Sidi bu Halfaia, per vigilare la pista camionabile che da Eluet el Asel raggiunge Chaulan. La Brigata riusciva a frenare la pressione n emica con tiri di artiglieria: un nuovo elemento di esplorazione e sicurezza, distaccato verso il bivio di q. 595 di abd ed Daim, era costrellto a ripiegare su Gars el Maragh, da carri armati ed autoblindo.

L'indomani alle 5,30, il Maresciallo Graziani ordinava che la Brigata corazzata, dalla sua nuova dislocazione di Gars el Maragh impedisse ogni irruzione ed infiltrazione nemica su Faidia, essendo partire appena i/ tempo lo consentirà. Un altro gruppo di Cr. 42 dovrebbe par· tire domattina 27; un altro gruppo di Macchi 200 est già pronto a Torino insieme con 12 Cr. 42. E st un totale di oltre 100 apparecchi che spero, tempo permet· tendo, di farvi giungere nei prossimi giorni. Voglio dirvi, caro Maresciallo , che noi tutti ci mangiamo letteralmente il fegato da mattina a notte per mandarvi quanJo vi occorre nell'ardua battaglia. · Mussolini » risultato, da intercettazioni, che il 6° reggimento carri armati doveva muovere, alle ore 7, in direzion e ovest * nord-<>vest

Tutto ciò confermava, nel Comandante Superiore, la sensazione che il nemico, avendo incontrato, sul Gebel, resistenza più tenace di quanto non riteneva, avesse deciso di effettuare una manovra per aggirare da sud la nostra ala destra.

Questo convincimento maturava in lui la de cisione di abbandonare Derna. Peraltro, prima di disporre l'evacuazione d e lla città, si recava a Berta per conoscere l'apprezzamento de lla situazione dalla viva voce dei comandanti in linea.

Al Comando del XX corpo d'armata, ove era stato convocato anche il Gen. Bergonzoli, il Maresciallo Graziani gi un geva alle ore 11 insieme col Gen. Tellera, col Gen. Molinari, comandante del genio del Comando Superiore A.S., e con il Col. Sorrcntino.

Durante la riunione, che ebbe carattere di consiglio di guerra, furono prospettati i :termini della situazione, furono mossi quesiti c tratte conclusioni (allegato 19).

Sui termini della situazione il Gen. Bergonzoli non si pronunciò non avendola vissuta e non conoscendo l'ambiente tattico nel settore meridionale. I vantaggi della contrazione venivano così lumeggiari dal Maresciallo Graziani nella sua ultima considerazione: c: Si conseguirà un accorciamento della nostra fronte Berta * Eluet el Asel * Chaulan - Gasr el Mara gh. Si potrà garantire con prece* denza sul nemico il possesso dell'asse De Martino * quadritJio Luigi di SatJoia - Cirene. AtJremo la possibilità di far defluire etJentualmente con facilità lungo l'asse delle due camionabili che offrono successitJe linee di attestamento quale la Sidi abd el Nahed - Mam eli * Slonta e la Gars Benigden - Bir Gandula - Gars el M giahir, sul quale ultimo punto il Comando dell'Armata potrà predisporre e pretJedere fin da ora l'afflusso - ùz tutto o in parte a seconda delle circostanze - dei nuclei mobili del Comando zona di Barce . AtJremo la linea el Garib - Tecniz - Gerdes el Abid ed infine a tzcora l'altra Uadi Bacur - el Abiar- Regima - Scleidima per opporre l'ultima resistenza sul primo ciglione del Gebel appoggiando la difesa a punti già prestabìliti ed occupati da tzuclet' del settore copertura di Ben gasi . Contrasteremo così l'atJanzata del nemico ed t'l terreno palmo a palmo ... :. .

Partito il Maresciallo Graziani da Berta anch e il Gen. Tellera impartiva subito ordini esecutivi; gli ordini verbali avevano poi conferma per iscritto.

Il Maresciallo Graziani infatti, a conferma degli ordini verbali dati il mattino, scriveva:

«Il nemico tende, evidentemente, con la massa dei suoi mezzi corazzati operante per la direttrice di Gars el Maragh a raggiungere le due strade gebeliche fra De M artino e Cirene per aggirare tutte le nostre truppe schierate fra Derna e Gars el Maragh.

« Poichè la Brigata corazzata a Gars el Maragh e le poche forze che stanno affluendo a De M artino non sono giudicate sufficienti a t·esistere alla pressione nemica, che potrebbe estendersi anche alla direttrice Gardes Gerrari - Slonta - e considerata l'impossibilità di farvene affluire altre dall'indietro, decido di evacuare Derna e il settore dell'Uadi Beddahach.

«Con le forze che si recupereranno, valutate a 13 battaglioni e 15 batterie, si potrà rinforzare la fronte Berta - Chaulan - Gasr el M aragh e soprattutto l'ala destra, compresa la direttrice Gerdes Gerrari - Slonta.

«Pertanto dispongo: a) Il Comando lOa armata è autorizzato ad evacuare Derna e il settore dell'Uadi Beddahach, facendo saltare tutte le interruzioni ed attuando tutte le distruzioni dei materiali e delle dotazioni in D erna . Con le forze così recuperate provveda a rinforzare, al più presto, lo schieramento Berta - Chaulan - Gasr el M aragh e soprattutto l'ala destra, compresa la direttrice Gerdes Gerrari- Slonta. b) Il Comando Superiore Genio, d'accordo col Comando Armata, provveda a rafforzare, con ostacoli anticarro, la nuova fronte davanti a Berta, soprattutto lungo la rotabile D erna- Berta, in modo da interdirne il transito ai mezzi corazzati nemici per il maggior tempo possibile >> (1).

A sua volta, il Gen. Tellera, a conferma degli ordini verbali dati alle ore 12,30, dispo n eva:

« l o - Lo sgombero di Derna e del ciglione , per occupare la posizione intermedia nota, ha inizio subito .

(l) Questo ordine veni va comunicato alle ore 20 al Comando Supremo col seguente preambolo: cc Stamane, dopo approfondito esame tutti elementi situazione, compiuto a Berta interpellando Comandante 1()11 arm at a, Com andante XX corpo d' armata, Comandante settore Derna et Comandante Superiore Genio, ho deciso di procedere evacuaz ione Derna emanando seguente ordine operaz ione: ... )).

« 2• - Settore Derna provveda a costituire forte presidio alla interruzione ovest di Derna; esegua lo sgombero nella notte e, nella giornata di domani 30 corrente, occupi la tzota posizione intermedia.

« 3° - Nella notte, sia fatta saltare interruzione ridotta Lombardia lasciando a sud di essa, a difesa, un distaccamento (pezzi da 20 mm. e altri elementt): il distaccamento rimarrà sul posto sino alle ore 12,00 di domani 30 corrente, poi ripiegherà su Berta per ritornare alle dipendenze dell'Eccellenza il Generale Bergonzoli.

« 4° - Il settore Berta comincierà subito lo sgombero in regione Berta, provvedendo, entro la giornata di domani 30 corrente, ad occupare il tratto di posizione intermedia di sua spettarJza ».

Attività dei giorni 29 e 30 gennaio

Contrariamente alle previsioni, l'attività nemica durante la giornata del 29, si limitò a tiri d'artiglieria sul ciglione e ad azioni di pattuglie esploranti nella zona Chaulan - Eluet el Asel, mentre affluivano in zona nuove forze .

Durante la notte sul 30, i nostri movimenti di sganciamento e ripiegamento si compirono senza disturbo.

N el settore Derna, i resti del gruppo mobile T onini e la guarnigione di Derna ripiegarono ad ovest del ciglione occidentale (sbalzo di circa 15 - 20 chilometri in linea d'aria) sulla già ricordata linea, mare - Bir es Sebil - sud-est di Ain Mara, stabilendo il collegamento materiale con la Divisione « Sabratha >>. Il brillamento delle interruzioni, sulla strada di Derna ed alla ridotta Lombardia, fu effettuato alle ore 2,15, quello sulla« Via Balbia » alle 10,50 (1).

Il nemico riattata, fra il 29 e il 30, l'interruzione stradale dd ciglione orientale, entrava in Derna nel pomeriggio del 30; non s1

(l ) Il 30 gennaio, sul ciglione ovest di Derna furono effettuate:

-2 interruzioni e 2 ostruzioni od ingombri sulla rotabile principale: le prime al grande ponte in zona ,Bir es Sebil; le seconde, 400 metri oltre la predetta: vi si produsse una grande frana che asportò completamente il piano stradale e il relati vo muro di sostegno per una lunghezza di circa 40 metri. Fra le due interruzioni fu fatta franare la costa; altro ingombro venne creato quasi al termine della salita;

- l interruzione sulla rotabile che adduce al forte Lombardia; attardava nella città, ma spin geva subito le avanguardie all'inseguimento per riprendere il contatto con le nostre forze. Lo precedevano nuclei di fuorusciti arabi che esercitavano lo spionaggio a favore degli invasori.

- 2 interruzioni sulla vecchia strada del ciglione ovest, sulla qu ale il piano stradale venne minato per un chilometro.

Le 'truppe del ciglione del settore Berta ripiegavano anch'esse sulla posizion e intermedia (da q. 411 all'Dadi Glenza) e vi si organizzavano.

Il distaccamento del settore Derna, lasciato a difesa dell'interruzione nei pressi della ridotta Lombardia, e gli ultimi elementi di fanteria e artiglieria, destinati dal XX corpo d 'armata a protezione del ripiegamento, raggiungeva no, nella notte sul 31, la nuova linea. Questa, a movimento ultimato, si sviluppava da Argub bu Lemm ad Ait Nahed Uadi el Gerem- Argub Turchia riavvicinandosi all'Dadi Beddahach, all'altezza di Bu Sciuescia; proseguiva poi verso occidente per riattaccarsi ad Eluet el Asel ; quindi piegava a sud-ovest per Chaulan e Gasr el Maragh.

Nel corso della giornata del 30 si ebbero le segue nti notizie sul nemico:

- all'alba, nella zona Chaulan Gasr el Maragh, le formazioni corazzate, arrestate dalla nostra artiglieria, avevano alquanto ripiegato;

- in mattinata, formazioni avversarie erano avvistate in movimento da sud verso Bir Bu Hataga e in zona Uer Ramba;

- alle 18,45 erano segnalati: 100 mezzi meccanizzati, 3 - 4 chilometri a nord di Mechili; 15 autoblindo e automezzi sulla pista Mechili- H ama na in movimento verso ovest (a circa 20 km. da Mechili); altri 10 a sud di Mechili nel lago salato;

- alle 19,35, il Servizio Informazioni del Comando Armata comunicava che, secondo notizie sicure, la 7a division e corazzata britannica stava spostandosi da Bir Scmander a Bir esc Sceteiu che aveva già oltrepassato verso ovest; la IV brigata corazzata ri su ltava ferma a nord-est di Mechili.

Sembrava inoltre che tutto il Corpo Anzac si trovasse in zona.

Questa situazione veniva segnalata a :tarda sera, al Comando Supremo con bollettino che così concludeva: ...« Dali e intercettazioni e dalle ricognizioni aeree odierne si deduce che 7o. divisione corazzata nemica si sia spostata ttella zo tla Abiar Bu Sfeia - Bir esc Sceteui - el Mec/zili, orientata sia verso la pista per Gerdes Gerrari, come su quella predesertica per el Abiar. Questo dimostra sempre più come il nemico eviti di attaccare le nostre posizioni da Berta a Gasr el Mara gh per le forze che le muniscono e per i rafforzamenti che vi sono praticati e cerchi, invece, di far cadere tutto nostro schieramento per effetto di manovra sia con aggiramento a raggio ristretto, cercando guadagnare uno sfocio sulla gebelica meridionale et sia at largo raggio puntando su Bengasi. Questo concetto est chiaramente espresso sul notiziario radiofonico di Londra delle ore 18 di questa saa al sesto capoverso. La giornata di domani chiarirà la situazione».

La stessa sera del 30 (ore 19), il Gen. Tellera segnalava al Comando Superiore la situazione automezzi che il Maresciallo Graziani aveva richiesto in previsione di una ritirata generale: « 850 autocarri di cui 300 della corazzata e 100 per servizi dei reparti . Restano 450 che son o quelli che si possono manovrare mettendo a terra tutti gli elementi motorizzati (bersaglieri comprest). Siccome da calcoli fatti per trasportare tutti gli elementi non motorizzati occorrerebbero 950 autocarri, ne risulta che mettendo a terra tutti gli elementi motorizzati il movimento si potrebbe sviluppare in due notti, ossia 4 giorni. Avendo però la riserva di Armata a terra. Occorrerebbero perciò 400 autocarri ».

L'ordine di n t u a ta g enerale

Al mattino del 31, batterie a lunga gittata bombardavano il vecchio fortino di Bir es Sebil sul ciglione occidentale. Questa opera che, un .tempo, per la sua posizione dominante controllava il transito da e per Derna, era, ora, tenuta da un piccolo presidio. Nel pomeriggio, il tiro si intensificava in seguito al concorso di altre batterie postate nei pressi della ridotta di Bu Msafer (ovest di Derna) che, peraltro, erano co n trobattute dalle nostre. Intanto le avanguardie britanniche raggiungevano il piede del ciglione, scalavano la scarpata e, verso l'imbrunire, si affacciavano all'orlo superiore in co rrispondenza della strada vecchia: il piccolo reparto dislocato nella ridotta si difese strenuamente ma venne travolto da un nemico notevolmente supenore.

Notizie sui movimenti si susseguivano nel corso della giornata:

- erano avvistati 30 o 40 mezzi meccanizzati sulla pista el Hamama - Mechili, circa 20 km ad ovest di Mechili;

- era confermata la posizione della VII brigata corazzata britannica a Bir esc Sceteui col comandante in zona;

- era segnalato il movimento della I V brigata corazzata. britannica n ella stessa direzione;

- era segnalato l'estendersi del fronte degli Australiani a nord del saliente dell'Dadi Beddahach verso Berta.

Notizie, solo in parte controllate, riguardanti sottori lontani non erano neppure esse ·tranquillizzanti:

- reparti meharisti Sudan, circa 800 uomini con autoblindo provenienti da Afelleni, sembrava avessero il compito di occupare Fezzan Bu Ngem;

- a Bilma pareva si trovassero reparti motorizzati di forza imprecisata;

- le forze di De Gaulle venivano valutate a 20.000 uomini con cannoncini autoportati e mezzi meccanizzati in maggioranza inglesi;

- tentativi di reparti francesi dissidenti, cammellati e nizzati, sembrava dovessero prossimamente essere rinnovati in zona Murzuk.

Nella notte sul 31 , Mussolini, con riferimento alla decisione presa di sgombrare Derna, invitava il Maresciallo Graziani a comunicargli le disposizioni che intendeva dare circa il futuro impiego delle forze della Tripolitania e della Divisione leggera tedesca che avrebbe cominciato ad affluire ai primi di febbraio; lo invitava , altresì, a tener conto della necessità di intercettare le carovaniere che dalla Sirtica potevano addurre direttamente alla Tunisia, consentendo l'eventuale unione degli Inglesi con forze franc esi dissidenti.

Il Maresciallo Graziani, sicuro ormai che il nemico tentasse il completo aggiramento del Gebel per la Mechili Bongasi, vedeva in questa comunicazione un chiaro illlvito a concentrare pensiero e forze per la salvezza della Tripolitania: ciò lo confortava nella decisione, già maturata, di ordinare la ritirata generale. Alle ore 13, con il gramma appresso riportato, comunicava al Comando Supremo l'ordine impartito:

«Da intercettazioni e da ricognizioni aeree est ormai sicuro che nemico tenti aggiramento totalùario per la Mechili Ho pertanto, in questo momento, impartito ordine per la ritirata totalitaria di tutte le truppe del Gebel e per la raccolta di esse at Ba1•ce. Profonde interru z ioni stradali già praticate sulle strade che dal mare e da Derna adducono ver·so l'altipia1w et successivamente quelle dell'Uadi el Cuf e di regione Tecniz mi fanno prevedere che movimento deflusso, grado scarsezza mezzi trasporto, possa effettuarsi con relativa lità mentre, con la mia scarsa riserva, cercherò di trattenere lo sbocco nemico nella piana di Soluch. Questa decisione est ineluttabilmente dettata dalla configtlrazione del teatro operativo e dal criterio che dovendo perdere prima aut poi territorio et tmppe, preferisco salvare queste ultime per adoperarle at sbarramento della via per la Tripolitania schierando/e nella Sirtica ».

L'indomani, l o febbraio, rispondeva a Mussol.ini che era suo intendimento, in linea generale:

- rinforzare la difesa della Sirte - affidata a modesti nuclei della S3 armata - con forze della 103 armata in ripiegamento dalla Cirenaica e con quelle sussidiarie dislocate sul litorale orientale, incrementando gli apprestamenti difensivi di recente iniziati;

- ricostituire a Tripoli la sa armata a difesa del campo trincerato e a copertura della frontiera occidentale;

- trattenere in potenza, in Tripolitania, le Divisioni «Ariete», « Trento» e leggera tedesca, per poterle impiegare, a momento opportuno, secondo le esigenze che si sarebbero presentate;

- provvedere alla difesa del sud della Tripolitania;

- affidare la direzione delle operazioni nella Libia orientale al Comando della 103 armata;

- trasferire a Sirte il Comando Superiore A.S.

Altra visione operativa andava invece maturandosi al Comando Supremo. Lo Stato Maggiore Generale, infatti, in uno studio per uso interno, datato l o febbraio, esaminata la situazione e il possibile sviluppo degli avvenimenti in Africa Settentrionale così concludeva:

-è assai dubbio che il Maresciallo Graziani riesca a sfuggire all'aggiramento delle forze inglesi. Nel caso che non vi riuscisse qu <::ste, nella prima decade di febbraio, potranno aver raggiunto Agedabia;

- per le numerose difficoltà logistiche, di terreno e di resistenza, forse gli Inglesi non decideranno di proseguire l'offensiva in Tripolitania;

- qualora decidessero l 'offensiva, questa non potrebbe avere inizio prima della fine di febbraio;

- per raggiungere il campo trincerato di Tripoli gli Inglesi impiegherebbero, non incontrando serie resistenze, all'incirca due o tre mesi;

- se gli I nglesi sussidiassero l'azione terrestre con azioni di sbarco, tale tempo potrebbe essere ridotto; comunque lo sbarco do- vrebbe essere concorrente all'azione terrestre e quindi non potrebbe aver luogo prima della seconda metà di marzo;

- la nostra resistenza conviene sia fatta sulle posizioni di Sirte

- Socna - Zella per impedire il congiungimento delle forze degaulliste con le inglesi e per scongiurare il pericolo di un investimento di Tripoli anche da sud;

- sarebbe quindi opportuno rinforzare sin d'ora i predetti presidi con unità mobili (Divisione c Ariete>) e farci affluire appena giunta, l'unità « cacciatori di carri> tedesca. In base a quanto sopra esposto appare indubbio che si avrà il tempo occorrente per sbarcare la Divisione tedesca in Libia;

- è da tener presente la necessità di sorvegliare la costa ove sono possibili sbarchi, e la convenienza di minarne gli approcci;

- la situazione è fatalmente legata all'equilibrio instabile dell'Africa Settentrionale francese e potrebbe precipitare - e con essa le fasi di cui alle precedenti previsioni - nel caso di un movimento degaullista.

Quasi contemporaneamente, il Comando Supremo comunicava al Comando Superiore A.S. la formazione, di massima, della Divisione leggera germanica in corso di sbarco a Tripoli (l) facendo presente che:

- la speciale unità, creata secondo le esperienze tedesche per combattere i carri armati, non doveva essere impiegata nella difesa bensì nell'attacco contro i carri armati nemici;

- le unità germ aniche, secondo gli accordi in corso, dovevano essere impiegate ad unità complete, riunite agli ordini del Comandante tedesco e non dovevano essere ripartite in diversi settori del fronte (2).

(l) Comando DiYis.ione:

- gruppo esplorante (2 compagnie autoblindo, l compagnia motociclisti, l compagnia armi pesanti);

- 3 gruppi <<Cacciatori di carri » (ciascuno su 3 compagnie di 9 12 pezzi controcarro da 50 o da 37 mm.); 30 carri armati mod. 3 con carrelli adatti per trasporto in terreni sabbiosi;

- 2 battaglioni mitragHeri motorizzati, con armi controcarro, una com· pagnia pionieri per battaglione, rutti su mezzi di trasporto corazzati;

- l gruppo misto contraereo (pezzi d a 88 e da 37 mm.); l - 4 fE BBRAIO 1941

- 15 colonne di rifornimento.

Totale: 9.300 uomini, 2.000 autoveicoli, I II pezzi controcarro.

(2) I primi dementi sbarcarono il 15 febbraio.

Ordini emanati per il ripiegamento ( schizzo 21)

Alle ore 13 del 31 gennaio il Maresciallo Graziani emanava il seguente ordine per il ripiegamento dal Gebel cirenaico :

GoVERNo GENERALE DELLA LIBIA

CoMANDO SuPERIORE FF.AA.A.S.

STATO MAGGIORE

31 gennaio 1941

Fono gramma in partenza (telefonato da Col . Sorrentino a Generale

Giuliano il 31-1-1941 - ore 13).

Ecc. T ellera - Comandante lOa armata - Cirene

OI/1340 Op. 31 gennaio ore 12,45. Dato accentuarsi minaccia nemica lungo strada Mechili - Bengasi come risulta da intercettazione et da ricognizioni aeree le quali danno Comando VII brigata corazzata at 20 km ovest Mechili. Ordino senz'altro ritirata totalitaria del nostro schieramento del Gebel. Date con calma et tranquillità disposizioni relative et vi lascio libero di determinare le conseguenti modalità Movimento deve avere inizio questa sera. Date subito disposizioni at Colonnello Piatti perchè faccia massa di tutti suoi nuclei mobili in quel punto della strada M echili - Bengasi che ritiene più idoneo per ritardare marcia avanzata nemica da quella parte. Valete vi at momento opportuno delle interruzioni stradali specialmente del Cuf in modo da poter raccogliere le forze at Barce protetti dalle interruzioni stesse. Sto cercando di farvi affluire entro la notte tutti automezzi che riuscirò trovare . Ricevuta. - Graziani».

Esso veniva integrato dalle seguenti disposizioni dello stesso Comanda nte Superiore: alla riserva (Gen . Bignami): tenersi pronta a muovere nello spazio di mezz'ora;

- al Comandante del settore di copertura di Bengasi: concentrare tutti i nuclei mobili (l) a sua disposizione a Regima, pronti ad ogni evenienza;

- al 2o reggimento art. celere (che proveniente dalla Tripolitania aveva raggiunto con 2 gruppi da 75 Ghemines e con l gruppo da 100 Agedabia): fermarsi e tenersi pronto a muovere nello spazio di mezz'ora;

- al XXI battaglione carri M 13 (formato con i 36 carri sfusi giunti a Tripoli il 17 gennaio): spostarsi a Ghemines passando a far parte della riserva mobil e (Gen. Bignami).

Le modalità del ripi ega mento venivano fissate nell'ordine d'operazione n. l del Comando 103 armata (allegato 20). Esso stabiliva che lo sgombero dovesse avvenire, in primo tempo, nelle zone a tergo della prima posizione gebelica, appresso indicata e già precisata dal Comando Armata con le direttive del 27 gennaio (v. pag. 223) :

- per il settore Derna: in zona Gasr Benigdem;

- per il settore Benta: in zona Mameli, alture a cavaliere della rotabile immediatamente ad ovest della conca di Slonta;

- limite fra i due settori (nella prima e seconda posiz ione gebellica): la direttrice, Gasr Bu Fseia- Gasr esc Scianden -testata dell'Dad i el Ahmar - el Bellàa - B. el Mgheitla.

Nella notte, i Comandi di settore dovevano:

- far ripiegare a piedi, dietro una linea intermedia, «linea Berta» (E luet el Asel - Eluet el Turchi - fossato ovest di Berta), le forze che occupavano la posizione di schieramento iniziale lasciando su di essa reparti di retroguardia;

- sgombrare dietro la prima posizione gebelica il maggior numero possibile di elementi con gli automezzi propri e con quelli che il Comando Armata avrebbe messo a disposizione all'imbrunir.!, ripartendo fra i due settori gli automezzi della riserva, temporaneameme appiedata.

(l) I nuclei mobili autocarraù della zona militare di Barce erano forniti dalle compagnie del XXXIV battaglione libico co.5tituito a Derna il 24 dicembre con elementi del R aggruppamento << Maletti », in gran parte sfuggiti alla cat· tura dopo i combattimenù in zona Sidi el Barranì.

Il battaglione :1veva dislocato nuclei fissi di compagnia a Maraua, Tecniz, El Abiar e Re gima e formato nuclei mobili forti ciascuno di l plotone di libici con 2 mitragliatrici Fiat 35, l fucile m.itragliarore, l se7jone mitragliere da 20 e I radio R.F. 3. Alla data del 31 gennaio i nuclei mobili erano dislocati a el H amama, Zamet en Neian, Charruba, Gerdes el Abid e Ain Gebara.

Tutti gli autocarri, ricuperati dopo il trasporto, dovevano ripetere il movimento nella notte sul 2 per sgomberare le rimanenti forze.

La Brigata corazzata doveva rimanere nella posizione occupata (Ras Fcherin) passando a diretta disposizione dell ' Armata.

Il nucleo motorizzato, in rinforzo alla Brigata stessa, doveva raggiungere al più presto Maraua e schierarsi a difesa delle provenienze da sud-est.

I nuclei della zona militare di Barce dovevano concentrarsi a Zaniet en Neian.

Lo stesso giorno 31, veniva concordato con il Col. Aimone Cat - comandante del territorio sud cirenaica - un progetto sommario per radunare in Agedabia le forze delle oasi di Gialo, in vista di un successivo spostamento verso ovest (allegato 21).

I movimenti sul Gebel si svolsero indisturbati nell'oscurità. Il mattino del giorno l febbraio, però, la retroguardia della Divisione « Sabcatha », attaccata da fanteria e mezzi meccanizzati appoggiati da fuoco di artiglieria (all'Dadi Glenza), era travolta e, in parte, veniva ricostituita subito, rinforzando gli elementi superstiti con un nucleo motorizzato.

Lo stesso giorno, il Maresciallo Graziani scioglieva il Comando del settore di copertura di Bengasi assegnandone le truppe alla riserva mobile (Gen. Bignami) e disponeva il trasferimento del 2o reggimento artiglieria celere a Sirte.

Le direttive per il successivo ripiegamento nella nott:e sul 2 (allegato 22) prevedevano l'autotrasporto di tutte le truppe rim aste in linea: quelle del settore Derna, direttamente sulla terza posizione gebelica, in zona el Garib; quelle del settore Berta, sulla prima e seconda posizione gebelica. Il Comandante del settore Berta doveva tener presente la necessità di occupare saldamente le posizioni ad ovest di Mamelì e dì Slonta (1).

(l) Con telegramma n. 01 / 1487 del 5 febbraio (ore 15,40) in risposta a quc· sito del Comando Supremo - con riferimento ai mo,·imenti effettuati nella giornata del 4 - le posizioni za e 33 furono così precisate dal Maresciallo

Graziani:

- seconda posizione: G asr el Ebia (CastelJebia) · Bir G anduJa - Gasr el Mgiah.ir;

- terza posizione: el Garib (ovest d'Annunzio) - Tecniz (Borgo Torciti).

Venivano assegnati al settore Derna 50 automezzi ed al settore Berta 225.

La Brigata corazzata, con le truppe di rinforzo e con il presidio di Gasr el Maragh, doveva >trasferirsi, nella stessa notte, in zona Gerdes Gerrari.

I nuclei mobili della zona militare di Barce dovevano portarsi su el Charruba.

I movimenti si svilupparono con regolarità, distuvbati soltanto dall'azione di qualche aereo contro le colonne in marcia sulla rotabile.

In questa situazione, il Maresciallo Graziani ritenne che il ripiegamcnto fosse ormai ben avviato e giudicò necessario trasferirsi in Tripolitania per organizzare la resistenza, in vista della nuova fase operativa.

Impartì, pertanto, le ultime direttive (verbali) al Gen. Tellera per l'ulteriore prosecuzione della ritirata e quindi dispose che:

- a partire dalle ore O del 3 febbraio il Comandante la lOa armata assumesse il comando di tutte le forze dislocate in Libia orientale, comprese quelle del territorio sud cirenaico, con il compito di raccogliere nella Sirtica le forze che stavano defluendo dal Gebel;

- la direzione delle operazioni di deflusso fosse affidata al Gen. Cona;

- il Comando Armata si trasferisse a Bengasi.

In conseguenza delle suddette disposizioni il Comandante della 1011 armata :

- poneva il Gen. Bergonzoli con le sue truppe, la Brigata corazzata e la riserva d'Armata (Raggruppamento motorizzato e lOo rgt. bers.) alla diret:Jta dipendenza del Gen. Cona;

- comunicava ai Generali Cona, Bergonzoli e Villanis (comandante della riserva d'Armata) il programma di larga massima dei movimenti di ripiegamento delle truppe del Gebel e cioè;

. notte sul 3 febbraio: sgombero delle truppe dalla l a posizione gebelica sulla 3:.. posizione e su Barce;

. notte sul 4 febbraio: sgombero delle truppe dalla 2a posizione su Barce e costituzione, con la Brigata corazzata, col Ra ggruppamento motorizzato « Piana » ed, eventualmente, con altri elementi corazzati, di una cortina di protezione sulla linea Regima - el Abiar; notte sul 5 febbraio: sgombero delle truppe (tutte autotrasportate) dalla 3a posizione gebelica e da Barce su Tocra, possibilmente su Bengasi;

. notte sul 6 febbraio: proseguimelllto su Agedabia e possibilmente sgombero delle truppe della cortina di protezione, che avrebbero costituito retroguardia;

. nei giorni 3, 4 e successivi: sgombero per ferrovia su Bengasi dei battaglioni di fanteria esuberanti e che non sarebbero potuti essere motorizzati.

Lo stesso Gen. Tellera dava quindi disposizioni (allegato 23) circa i trasferimenti che dovevano essere effettuati, a piedi e con autotrasporto, durante la giornata del 2 e nella notte sul 3, precisando che:

- la 2a e 3a posizione gebelica dovevano essere fortemente tenute;

-i battaglioni inviati a Barce dovevano essere sgombrati per ferrovia;

- la riserva doveva raccogliersi a Maraua e provvedere alla protezione del fianco destro dello schieramento con la Brigata corazzata a sud - sud-est della conca e il gruppo «Ferrara» i111 zona Gars el Mgiahir;

- sarebbero stati assegnati 15 automezzi al gruppo « Bergonzoli » e 250 al gruppo « Cona ».

I movimenti previsti non poterono essere effettuati secondo gli ordini, nonostante la riduzione apportata nei servizi e melle dotazioni dei reparti, perchè gli automezzi a disposizione del Comando X.X corpo d'armata furono soltanto 190. Pertanto, veniva deciso di far compiere a piedi, in due tappe, ai quattro battaglioni di fanteria, il percorso Bir Gandula- Barce. La sitUazione peggiorava ulteriormente nella notte perchè il numero degli automezzi effettivamente disponibili diminuiva ulteriormente. Ciò induceva il Comandante del Corpo d'armata ad adottare energiche misure per impedire movimenti non autorizzati dovuti a singole iniziative.

Il nemico - che era stato avvistato 40 km ad ovest di Mechili (formazioni imprecisate di autoblindo) e sulla pista di Gerdes Gerrari (150 mezzi meccanizzati) - dimostrava poca volontà di inseguire e di ricercare il contatto con le nostre retroguardie; sorvegliava invece con l'aviazione il nostro movimento, mitragliando e bombardando le colonne ed infliggendoci dolorose perdite.

Alle ore 16 del giorno 3 l'avversario raggiun geva Berta, aggirando l'interruzione della strada Derna - Berta in corrispondenza dei tornanti ad ovest di Derna.

Il Comandante dell'Armata che, in mattinata, si era spinto verso est per visitare, a Maraua, le truppe della Brigata corazzata, particolarmente provata dall'offesa aerea, così riassumeva al Comando Superiore A.S. le sue impressioni della giornata: c Visitate oggi truppe Maraua . Morale buono. Presumesi che passaggio da seconda at terza linea, questa notte, avverrà senza inconvenienti. Come sempre lamentasi assenza nostra aviazione mentre quella avversaria, attivissima, produce perdite su

I nuclei mobili della zona militare di Barce (Raggruppamento c Crucillà che da Zaniet en Neian erano stati spostati, il giorno l, ad el Charruba ed il 3 ad Ain Gebàra, nel pomeriggio dello stesso giorno 3, ricevevano l'ordine di raggiun gere Regima, ove passavano alle dipendenze del Gen. Bergonzoli (1).

Durante la notte sul 4, i movimenti ordinati si eseguirono effettivamente senza disturbo da parte del nemico che pur aveva, poche ore prima, lasciato annunciare dalla « Reuter di radio Cairo: << presto le truppe britanniche daranno qualche sorpresa a g li

L 'indomani, la manovra nemica si manifestò, infatti, in tutta la sua gravità.

Fin dalle prime ore del maJtJtino, poichè il nemico, con la ricognizione aerea spinta verso el Agheila e con il bombardamento di en Nofilìa, mostrava di voler estendere le operazioni alla Sirtica, il Maresciallo Graziani ordinò:

- al Gen. Garibaldi, vice-comandante superiore, di trasferirsi a Sirte con pieni poteri militari e civili «per regolare il deflusso da el Agheila e provvedere alla sistemazione difensiva avanzata » ;

- al Gen. Aimone Cat (succeduto al Gen. Porro nel comando della V squadra aerea) di proteggere con la caccia il deflusso delle colonne ripieganti su Si.r:te (2).

(l) I nuclei fissi, nella giornata del 4, furono raccolti ed autotr asportati ad Agedabia a cura del Comandante della zona militare di Barce, che era stato messo alle dipendenze del Comando XX corpo d'armata.

(l) Il Comandante della V squadra aerea, il quale aveva già disposto che un gruppo caccia agisse da Agedabia e una forte squadriglia del gruppo in ri-

Nel pomeriggio, le intercettazioni lasciavano intendere che 1'11 o ussari avesse per obiettivo Soluch e che, riconosciuto il nostro sbarramento ad est di Sceleidima, ricercasse a nord di detta località, in zona Sidi Brahim, un passaggio più facile per scendere dal Gebel nella piana bengasina .

Il Maresciallo Graziani, nell'avvisare l'Armata che era da ritenersi probabile che nella notlte colonne meccanizzate nemiche muovessero su Zaniet Msus - Sceleidima, anche a luci accese, suggeriva di agire, la notte stessa, contro di esse, con azioni di bombardamento.

Nuovi quesiti del Comando Supremo germanico in riferimento all'invio del Corpo corazzato tedesco in A. S. dopo il ripiegamento delle nostre forze da Derna e Mechili

Il 2 febbraio l'Addetto Militare tedesco in Roma, Gen. von Rintelen, per incarico del Comando Supremo germanico, inviò al nostro Comando Supremo la seguente lettera:

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