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DALL'OCCUPAZIONE DI SIDI EL BARRANI ALL'INIZIO DELLA PRIMA OffENSIVA BRITANNICA
(16 SETTEMBRE • 9 DICEMBR E 1940)
(Schizzo 2)
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Sosta a Sidi el Barrani L'offensiva italiana sviluppata oltre il confine libico-egiziano e conclusasi il 16 settembre 1940 con l'occupazione delle posizioni di Sidi el Barrani, era stata suggerita da sole ragioni politiche che avevano avuto valore preponderante sul parere contrario all'operazione espresso, in base a considerazioni tecniche militari, da tutti i comandanti delle Grandi U ni:tà in posto (l).
·L'azione conseguì un indubbio successo che, però, rimase localizzat·O al campo tattico in quanto, per situazione ambientale e per disponibilità di mezzi e forze, non ci si poteva proporre obiettivi e scopi più vasti ed estesi.
Lo sbalzo a Sidi el Barrani mentre non aveva modificato nella sostanza la situazione precedente all'inizio dell'offensiva, veniva ad aggravare il problema logistico - già serio per le difficoltà dei rifornimenti dalla madrepatria - giacchè 120 chilometri di deserto si erano frapposti tra le nostre prime linee e le basi più avanzate dei rifornimenti.

Era indispensabile, dunque, un tempo d'arresto sulle nuove posizioni raggiunte, la cui durata il Maresciallo Graziani dichiarò di non poter prevedere allorchè notificò al Comando Supremo la impossibilità di proseguire l'offensiva a causa delle inderogabili necessità di:
- effettuare un razionale riordinamento delle truppe e dei mezzi provati dall'azione;
- consentire l'afflusso di adeguate scorte di rifornimenti di ogni genere nella nuova zona che era assolutamente priva di ogni risorsa (mancava del tutto anche l'acqua, giacchè l'avversario, prima di abbandonare le posizioni, aveva inutilizzato i pozzi, immergendovi sacchi di sale);
( l ) Vds. il già citato volume dell' Ufficio Storico: «La preparazione al conflitto - L 'avanzata su Sidi el Barra ni >> a pag. 104.
- provvedere alla sistemazione del collegamento stradale fra Sollum e Sidi el Barrani, le cui condizioni erano di totale impraticabilità.
Il Comando Supremo concordava con la prospettata necessità di « fermarsi per organizzare basi e retrovie » e precisava non esservi << impazienze» per la ripresa del movimento verso Marsa Matruh.
La preparazione dell'avanzata oltre Sidi el Barrani
Occorreva predisporre subito mezzi e lavori di maggior rilievo per attuare quel complesso ed adeguato apparato logistico, indispensabile per poter intraprendere l'azione con buone possibilità di successo. ·
A tal fine, il 24 settembre, il Comandante Superiore in A. S. segnalava al Comando Supremo la necessità di provvedere alla concreta realizzazione di alcuni elementi basilari, per poter organizzare la nuova fase operativa che avrebbe dovuto consentire alle un ità italiane di raggiungere se non Alessandria, almeno la importante posizione di Marsa Matruh.

Ln particolare, il Maresciallo Graziani ribadiva ancora che la superiorità aerea da parte nostra avrebbe reso possibile l'ulteriore avanzata in territorio egiziano nonostante la padronanza del mare da parte britannica e precisava che sarebbe stato necessario provvedere
- ad una rapida :trasformazione della pista Sollum - Sidi el Barrani in strada a fondo artificiale (erano state mobilitate le ditte di Bengasi, ed erano già in atto ricognizioni tecniche);
- alla immediata costituzione di depositi di acqua con cassoni a terra nella zona di Bug Bug ed alla costruzione di gallerie fil·tranti nelle dune della stessa zona per ridurre subito i percorsi delle colonne idriche al tratto Si di el Barrani - Bug Bug (11;
!(l) Il rinvenimento di acqua di dune a Bug Bug (circa 120 mc giorno) e più avanti a metà strada t ra questa Jocalità e Sid i el Barrani (30 m c gior-nalieri aumen ta bili a 50) concorse .a facilitare il rifornimento d'acqua an che ai la voratori.
- al prolungamento dell'acquedotto di Bardia fino a Sidi el Barrani per la soluzione integrale del problema;
- alla realizzazione, mediant·e treni caterpillars, di magazzini mobili a l seguito delle truppe, da preferirsi ai magazzini fissi data Ja deficienza di mezzi di trasporto e la mancanza di locali;
- alla costituzione di sufficienti scorte di carburanti;
- a risolvere il grave problema dei trasporti. Richiedeva perciò l'invio:
- di condutture da aggiungere a quelle acquistate in posto per completare l'acquedotto;
- di 200 caterpillars e relativi rimorchi (da aggiungere ai 150 già requisiti presso l'Ente colonizzazione e presso concessionari privati) per la costituzione dei magazzini mobili;
- di materiali e carburanti per l'immediato allestimento di un campo di aviazione avanzato.
In merito poi ad un eventuale concorso di unità corazzate tedesche alle operazioni in Africa Settentrionale, il Maresciallo Graziani esprimeva il suo parere allo Stato Maggiore Esercito con un messaggio in data 25 settembre, riportato a pag. 29.
Forze italiane e britanniche in Africa Settentrionale ai primi di ottobre 1940
Forze Italiane Esercito
(schizzo 3)

FRONTE LIBICO-TUNISINO.
53 ARMATA (Gen. Italo Gariboldi):
Comando, truppe e servizi di Armata : zona di T ripoli.
X coRPo D'ARMATA (Gen. Alberto Barbieri):
Comando, truppe e servizi di C.A.: zona di Garian, Divisione «Bologna» (Gen. Mario Marghinotti): zona fra Tefre e Garian,
Divisione «Savona >> (Gen. Pietro Maggiani): zona fra T efre e Giado.
XX coRPo D'ARMATA (Gcm . Ferdinando Cona): Comando, truppe e servizi dì C.A.: zona di Tripoli, Divisione « Sabratha » (Gen. Guido Della Bona): zona sud-ovest di Tripoli, Divisione « Brescia >> (Gen. Giuseppe Cremascoli): zona ez Zafìa, Divisione << Pavia » (Gen. Pietro Zaglio): zona tra Sabratha e Zuara.

TRUPPE DI COPERTURA.
XXVIII settore di copertura (Zuara): g.a.f. (l) (fanteria): uomini 1500 circa, 3 compagnie libiche mitr. da posizione, raggruppamento artiglieria: 4 gruppi (12 batterie), reparto misto del genio, II gruppo squadroni « savari », I gruppo squadroni « spahis >>, l squadrone automitragliatrici.
XXVIII A settore di copertura (El Uotia): III gruppo squadroni « spahis », l compagnia libica mitr. da posizione.
XXIX settore di copertura (Nalut): g.a.f. (fanteria) : uomini 500, 4 compagnie libiche mitr. da posizione, IV gruppo squadroni « spahis ».
PREsiDIO DI MIZDA: l compagnia libica mitr. da posizione, l banda cammellata.
PIAZZAFORTE DI T RIPOLI.
XXXIII settore (Zanzur) : g.a.f. (fanteria): uomini 1200, raggruppamento artiglieria: 5 gruppi ( 16 batterie), reparto misto del genio.
(l) Guardia alla frontiera.
XXXIV settore (Suani ben Adem): g.a.f. (fanteria): uomini 1000, raggruppamento artiglieria: 5 gruppi (15 batterie), repar·to misto del genio.
XXXV settore (Castel Benito): g .a.f. (fanteria): uomini 700, raggruppamento artiglieria: 3 gruppi (9 batterie), reparto misto del genio .
ALTRE TRUPPE:
2 gruppi squadroni mitr. da posizione (IV «Genova » - VI «Aosta»), battaglione cc.nn. A.O.I.
DIFESA COSTIERA E CONTRAEREI.
Settore T ripoli:
2 compag nie libiche mitr. da posizione, 2 gruppi artiglieria, . 14 batterie di calibri diversi.
Settore Zuara:
XXX battaglione libico costiero, l gruppo c.a. da posizione.
Settore Homs- Misurata : 2 compagnie libiche mitr. da posizione.
FRONTE LIBICO-EGIZIANO.

10:1 ARMATA (Gen. Mario Berti).
Comando, truppe e servizi di Armata (compreso il 2° raggruppamento carrista): zona di Bardia.
Gruppo Divisioni libiche (Gen. Sebastiatno Gallina): l a divisione libica Giovanni Cerio): zona Sidi el Barrani, 2a divisione libica (Ge n. A'l"mando Pescatori) : zona Si di d Barrani,
Raggruppamento libico Maletti (Gen. Pietro Maletti): zona Sidi el Barrani.
XXIII coRPo D'ARMATA (Gen. Annibale Bergonzoli): Comando, truppe e servizi di C.A.: zona Sollum, l n divisione cc.nn. « 23 marzo» (Console generale Francesco Antonclli): zona ovest di Alam Hamid, Divisione « Cirene >> (Gen. Alessandro De Guidi): tra Bir er Rabir e Bir Sofafi, Divisione « Marmarica » (Gon. Ruggero T racchia): tra Neqb Mad'an, Sollum e Sidi Ornar, l o raggruppamento carrista (Col. Pietro Aresca): zona Bug Bug.

)CX1I coRPo D'ARMATA (Gen. Enrico Pitassi Mannella): Comando, truppe c servizi di C.A.: zona Tobruch, Divisione «Catanzaro» (Gen. Lorenzo Mugnai): zona di Gambut, 4n divisione cc.nn. « 3 gennaio» (Gen. Fabio Merzari): zona di El Adero.
TRUPPE DI COPERTURA.
XXX settore di copertura (Bard ia).
Bardia: g.a.f. uomini 2500 gruppo squadroni mitr. da posizione, 3 compagnie cannoni da 47/32 (20 pezzi), raggruppamento art. g.a.f. (17 batterie), reparto misto del genio.
Sceferzen: l compagnia fucilieri, l plotone mitraglieri, 4 pezzi da 65/17 e 4 da 20 rom.
XXX A settore di copertura (Giarabub).
Giarabub: l compagnia automitragliatrici, l compagnia fucilieri,
4 compagnie mitr. da pOSIZione, 6 pezzi da 47/32, 6 pezzi da 20 mm., 2 pezzi da 65/17.
El Garn ul Grein: l compagnia fucilieri , l plotone mitraglieri , 4 pezzi da 47/32, 4 pezzi da 20 mm.
Scegga: l compagnia fucilieri, l compagnia mitraglieri, l batteria da 75/27, 4 pezzi da 47/32, 4 pezzi da 20 mm.
PIAZZAFORTE DI ToBRUCH.
XXXI settore di copertura (Ras el Meduar): g.a.f. (fanteria): uomini 1500, reparto misto del genio.
XXXII settore di copertura (Sidi Daud): g.a.f. (fanteria): uomini 1800, reparto misto del ge nio, 2 raggruppamenti artiglieria g.a.f.

DIFESA COSTIERA E CONTRAERF.I.
Settore Bengasi: l gruppo milizia artiglieria c.a. da 75/27,
IV gruppo da posizione da 77/28,
VII gruppo mobile da 75/46 c.a., 5 batterie della Marina.
Settore Derna:
IV gruppo da posizione costiera e c.a . (5 batterie da 75/27),
XV gruppo mobile da 75/46 (3 barterie), 2 batterie della Marina, l batteria da 20 della Divisione c Sirte:. .
Settore T obruch :
XXI battaglione costiero libico, R. N . « San Giorgio », 2 gruppi da 20, 10 batterie della Marina.
Settore Bardia:
V gruppo da posizione costiero e c.a., XVII gruppo mobile da 75/46 c.a., 2 batterie da 75/27 mod. 06, l batteria da 75/ 46 del XXII gruppo c.a.
SAHARA UBICO.
Comando (ten. col. Michele Le(j): Han, 2 compagnie libiche mitr. da posizione, l compagnia mista del genio.
SETIORE « GADAMES :. :· l compagnia libica fucilieri, 2 compagnie libiche mitr. da posizione.
SETTORE « GHERIOT » (el Gheria) : l compagnia meharisti .
SETTORE « D FARI » : l compagnia libica mitr. da posizione;
Sottosettore « Ghat » :
2 compagnie libiche mitr. da posizione, 2 compagnie m eharisti, l compagnia sahariana;
Sottosettore « Murzuch » :
2 compagnie libiche mitr. da posizione.
SETTORE « CuFRA » :
2 compagnie mitr. da posizione, l compagnia sahariana « Cufra ».
ALLE DIRETTE DIPENDENZE D EL COMANDO SUPERIORE A. S.:
XXI CORPO n'ARMATA (Gen. Carlo Spatocco).
Divisione « Sirt·e » (Gen. Vincenzo Della Mura): zona Beda Littorio, 2a divisione cc.nn. « 28 ottobre » (Luog. Geo. Francesco Argentino): zona di Ber.ta.

ALTRE UNITÀ:
III battaglione carri M, Scuola e 2 battaglioni paracadutisti (uno nazionale - uno libico): Tolemaide.
10° reggimento art. di C.A.: Soluch, 20o reggimento art. di C.A.: Bengasi, 4 gruppi da 100/ 17: Soluch ,
2 compagnie cannoni da 47/ 32: Soluch, l battaglione cc.nn.
Circa la situazione delle unità carriste, è oppor•tuno riportare qualche dato di dettaglio, risalendo al giugno 1940.
Prima della dichiarazione di guerra si trovavano in Libia il XX (T ripolitania) ed il XXI (Cirenaica) btg. carri L. Per effetto della m obilitazione:
- il XX btg. aveva costituito: il LX btg. carri L per la Divisione « Sabratha » ,
. il LXI btg. carri L per la Divisione « Sirte »;
- il XXI btg. aveva costituito: il LXII btg carri L per la Divisione « Cirene »,
. ilo LXIII btg. carri L ·per la l a division e libica.
I battaglioni destinati alla Tripolitania erano stati, poco dopo l'inizio delle ostilità, dislocati anch'essi in Cirenaica. Complessiva- mente i carri L , all'inizio della guerra, erano 339, inclusi 8 carri Spa 25/C e 7 autoblindo.
Durante l'operazione del 16 giugno, una ventina furono perduti. L '8 luglio sbarcò a Bengasi il 4" reggimento carrista su due btg. (I e II) dotati, ciascuno, di 37 carri M 11.
Il 29 agosto venne disposta la costituzione di un « Comando carri armati della Libia >> (Gen . Valentino Babini) che, ai primi di ottobre, aveva alle dipendenze due raggruppamenti cos1 costituiti: l" raggruppamento carrista (Col. Pietro Aresca, comandante del 4° reggimento fanteria carrista): comando 4° reggimento fanteria carrista.

I btg. carri M,
XXI btg. carri L,
LXII btg. carri L,
LXIII btg. carri L.
2" raggruppamento carrista (Col. Antonio Triviali):
II btg. carri M (meno l cp.),
IX btg. carri L,
XX btg. carri L , battaglione misto carri armati (destinato ad operare con la colonna Maletti): l cp. carri M del II btg., l cp . carri L del LX btg.,
LXI btg. carri L.
LX btg. carri L, meno l cp., (destinato ad operare col XXI corpo d'armata).
Nelle operazioni per la conquista di Sidi el Barrani fur·ono perduti 35 carri L su 52 impiegati.
Il 21 scljtembre, dopo l' azione su Sidi el Barrani, ili comandante del 4" rgt. carrista comunicò al Comando lOa armata, la seguente dei carri M 11 che, pur suddivisi, per l'impiego, fra i due r aggruppamenti, facevano capo alle attrezzature del reggimento, per manutenzione e riparazioni:
I btg.: 9 efficienti e 23 inefficienti,
II btg.: 28 efficienti e 8 inefficienti .
Mari N A
Torpediniere per scorta cotwogli: « Cigno» - «Centauro:. - « Climene » - « Procione » - «Mosto»
- «Abba » - « Sirtori » - « Cairoli » - ·« Papa » - « P ilo » - « Cosenz ».
Marina Tobruch:
R.N. « San Giorgio » (impiegata come batteria galleggiante),
M.A.S. 543 - 544 - 548 - 549.
TRl•POLITANIA.
AERONAUTICA (schizzo 4).

Comando settore ovest r gruppo A.P.C. (Ric.)
64o gruppo O.A. (Ric.)
67o gruppo O.A. (Ric.)
CIRENAICA.
Comando Aeronautica Libia lOo gruppo da caccia
Gruppo T
1453 squadriglia R. M.
6143 squadriglia S.
Reparto volo Scuola paracadutisti
15° stormo bombardamento
. 46° e 47° gruppo
Comando V squadra aerea
. 26o e 29o gruppo bombardamento
14° stormo bombardamento
. 44° e 45° gruppo bombardamento l T ripoli.
1433 squadri glia R. M.
Mellaha. Castel Benito.
Bengasi Barce. J
Maraua.
Derna
T mimi . Bomba.
Comando Divisione aerea c Pegaso »
. 54° gruppo bombardamento
33° gruppo bombardamento
2o stormo caccia
. go gruppo caccia
4o stormo caccia
. 9o gruppo caccia
151° gruppo caccia
2° gruppo A.P.C. (Ric.)
278a squadriglia assalto
Comando settore est Comando brigata c Re »
50° stormo assalto
. 12° e 16° gruppo assalto
7o gruppo assalto ua gruppo caccia
175a squadriglia R.S.T.
73° gruppo Ric.
Ain el Gazala
Z. el Mrassas. El Adem. Tobruch.
Gambut
FORZE TERRESTRI BRITANNICHE (schizzo 5)
Camel Corps: a ridosso del confine tra Ridotta Maddalena ed Ain el Cheaab.

Reparti imprecisati, per circa 5000 uomini, nella zona dell'Oasi di Siwa.
l Divisione cora z zata (la 7a, com pletamente rimessa in za): dislocata su vasta area tra Marsa Matruh - Ma ' tan Mohammed Bir el Champa c Bir Gellaz.
3 Dì visioni di fanteria: 6a britannica, 4a indiana ed una landese, dislocate tra Marsa Matruh ed Alessandria.
7 Divisiotli nella zona del Delta e di esse: - una in zona Uadi el Natrun, - una in zona del Cairo.
2 Divisioni nella zona del Canale.
Forze pari ad una DivisiotJe nelle zone del Medio ed Alto Egitto e del Mar Rosso.
Organizzazione difensiva britannica il l o ottob re 1940 (schizzo 6)
Mentre, nel settembre 1940, l'orientamento operativo delle Potenze dell'Asse era stato determinato da occasionali esigenze di natura politica, da parte britannica era stata adottata, in Egitto, una linea di condotta operativa basata su criteri razionalmente predisposti con larga anticipazione: difesa del territorio protratta nel •tempo e nello spazio e, quindi, appoggiata a successive linee, scaglionate in profondità e adeguatamente fortificate, capaci di accogliere e sostenere le truppe che avessero dovuto ripiegare sotto la pressione di un'attività offensiva avversaria e di consentire il tempestivo afflusso ed il conseguente schierame nto di riserve.

Già al l o ottobre risultavano realizzati:
- il campo trincerato di Marsa Matruh;
- lavori difensivi: nell'oasi di Siwa;
. lungo le due piste congiungenti M arsa Matruh con Siw a: a Bir Gellaz, Bir Fuad, nodo carovaniero a nord di Siwa, a Bir Abu Batta, G. Abu Daikha, Quattara, Qara; a sbarramento della rotabile e della ferrovia Marsa Matruh - Alessandria: a Fuka, el Dab'a, el Alamein e el Imayid;
. tra la zona ad ovest di Alessandria e il Nilo lungo la linea El Dikheila - U. el Natrun - El Faiyum.
Marsa Matruh, secondo gli intendimenti operativi britannici, aveva la funzione di arrestare ed infrangere un'eventuaJe azione offensiva italiana.
E ssa rappresentava il caposaldo più importante di tutto il sistema difensivo del deserto occidentale egiziano.
Venne perciò potentemente organizzata a difesa e messa in condizioni di resistere anche se aggirata e superata, per esercitare una continua minaccia sul fianco e sul tergo delle unità nemiche che fossero riuscite a penetrare profondamente in territorio egiziano.
Il perimetro esterno del campo •trincerato aveva uno sviluppo di circa 20 chilometri di ininterrotto fosso anticarro, potenziato da altri ostacoli, da una difesa attiva e da reticolati. L'organizzazione difensiva della zona delimitata da questo perimetro era basata sucapisaldi, trinceramenti, postazioni di artiglieria e fortini in cemento armato. La difesa contraerea disponeva di apparecchi di ascolto e di numerose batterie.
Nei fondi degli « uidian » (l) e nei passaggi obbligati, sorgevano trinceramenti e ostacoli anticarro.
Marsa Matruh era collegata ad Alessandria da una linea ferroviaria, a semplice binario, sulla quale circolavano tutti i tipi di veicoli impiegati nella rete egiziana.
Una precisa indicazione della sistemazione difensiva realizzata a Marsa Matruh è stata data dal Ministero delle Informazioni inglese in una sua pubblicazione (2) nella quale si legge: «All'inizio della guerra i genieri inglesi avevano lavorato in preparativi difensivi a Matruh e nelle vicinanze di questo centro costruendo ed allestendo febbrilmente postazioni in cemento, fossati anticarro, campi minati ed altre difese. Ciò aveva richiesto la fornitura e lo spostamento di una quantità di materiale assai notevole, la manutenzione di centinaia di miglia di strada, la creazione di rifornimenti idrici con molte miglia di tubazioni per l'acqua e l'installazione di impianti per pompar la.
« Questo lavoro servl tanto a rifornire la guarnigione difensiva, quanto ad accumulare risorse per l'epoca in cui le nostre forze avrebbero preso l'offensiva, poichè era chiaro che l'acqua e le comunicazioni avrebbero costituito il problema fondamentale, allorchè fosse venuto il tempo di avanzare. Matruh divenne, allora, una città di trogloditi poichè, pur avendovi praticato un vasto sistema di ricoveri, man mano che le incursioni degli aerei italiani si facevano più frequenti, ci sistemavamo sempre più sottoterra, in modo da poter svolgere il nostro lavoro, quasi senza interruzione. I dormitori per la truppa, i comandi di compagnia ed altri uffici, come pure gli ospedaletti da campo e i posti di medicazione, erano tutti situati ben sotto una spessa coltre di sabbia tanto che, a un visitatore occasional.e, Marsa Matruh sarebbe potuta apparire qualche volta come un villaggio ab- ba ndonato mentre, in realtà, ferveva di vita. Se la guarnigione era modesta, essa risultava ben addes trata e le truppe avevano Utla buona conosunza del terreno :. .
(l) Uadi (plurale uid ian): letto di torrente asciutto.
(2) (( La distruzione di un esercito - La prima campagna li bica (settembre 1940 - febbraio 1941) " · Pubblicato dal Ministero delle Informazioni per conto del Ministero della Guerra inglese.


Alla stessa data del l o ottobre erano, inoltre, già in via di zione lavori per l'apprestamento, nella zona del Delta, delle seguenti linee di difesa:
- margine meridionale lago Maryut canale El Hagir ro via fino a Imbaba;
- D isuq braccio sinistro del Nilo fino a Kafr ez Zaiyat Tanta Ascmun;
- braccio destro del Nilo fino al Cairo;
- lago Manzala Zagazig ferrovia Zagazig
- Canale da Porto Said a Ismalia, a Suez.
Scambio di idee su un L'avanzata italiana su Sidi el Barrani era eventuale co ncorso di stata concepita come fase preliminare per il forz e tedesche n elle raggiungimento di un obiettivo situato operazioni in Egitto giorme n te in profondità in territorio ziano e di buon valore operativo ai fini di un successivo ulteriore sbalzo verso Alessandria. Questo obiettivo teva essere rappresentato dalla importante posizione di Marsa Matruh.
Si trattava di percorrere - dal confin e a Marsa Ma truh - una distanza di oltre 200 chilometri, in un ambiente irto di diffi coltà (mancanza di strade, di acqua, ecc.) quale il deserto afri cano.
Necessitava p ertanto dotare le unità di materiali e mezzi adeguati allo scopo; soprattutto era indispensabile assicurare ai r eparti un stegno logistico continuo, costante, man mano che la progressione verso oriente si sviluppava e la distanza dalle basi di partenza, dai depositi e dai m agazzini di Armata diveniva sempre maggiore.
A tal fine, ed in considerazione dei pressanti motivi di prestigio politico e militare che rendevano urgente l'inizio dell'offensiva, niva interessato il nostro Addetto M ilitare a Berlino (Generale ras) perchè richiedesse ai T edeschi una sollecita cessione di m ezzi e materiali all'esercito italiano.
Il nostro Addetto Militare prospettava la questione al Generale
Jod l e con una lettera del 3 settem bre ne riferiva al Maresciallo
Badoglio:
REGIA AMBASCIATA n'ITALIA
Berlino
Ufficio dell'Addetto M ilitare
Eccelletzza, Berlino, 3 settembre 1940
M i riferisco alla lettera di V. E. in data 31 agosto.

H o prospettato oggi la questione al Comando delle forze armate. in assenza del M aresciallo Keitel, ho parlato col Gen. Jodl, suo sostituto, presentando le vostre t·ichieste tlel loro carattere di necessità e di t-trgt•nza. Il Gen. fo dl mi è sembrato persuaso e ha assicurato che la queJtione sarà subito presa in esame.
La risposta dovrebbe essermi data fra qualche giorno.
Successivamente il Gen . Jodl mi ha detto che desiderava espormi ii suo pensiero in merito alla funzione militare del M editerraneo . L e sue considerazioni - egli ha tenuto a notare - hanno un valore personale e 110n ufficiale, ma potrebbero essere prese itl esame e dare luogo eventualmente a uno scambio di idee in via ufficiale.
1L Gen. Jodl - e questo conferma gli elementi già noti - considera l'ipotesi che le operazioni tedesch e contro l'Inghilterra possano no n t't: tt ire condotte a termine entro il prossimo autumzo
In questo caso converrebbe utilizzare l'inverno - stagio ne di limitato rendimento per le operazioni contro le Isole britanniche, per liquidare la situazione nel Mediterran eo, ossia occupare Egitto e Palestina, distruggere o caccia re via le forze navali inglesi dal M editerraneo, occupare Gibilterra. L'eliminazion e della flotta inglese di Alessandria (la quale potrebbe, secondo Jodl, cercare di sfuggire per il M ar Rosso) avrebbe conseguenze politiche e militari di prim o ordine. T ra i vantaggi sarebbe il possesso delle comunicazioni nel M ecliterratuo con evidenti utili riflessi tlei riguardi del Nord Africa fratlcese e dei rifomimenti della Spagna, che potrebbe così essere i n dotta ad intervenire.
Liberato il Me diterraneo, le forze navali italiane potrebbero agire nell'A tlantico, insieme con quelle tedesche, soprattutto per impedire i rifornimenti dell'In ghilterra, affrontando anche le forze navali inglesi. 'I l Gen. Jodl calcola che le forze navali italiane sommate con quelle tedesche sarebbero in buon rapporto rispetto a quelle inglesi .
Per le operazioni in Egitto la Germania potrebbe concorrere con proprie forze terrestri, oltre che con l'invio di materiali. Il Gcn. Jodl pensa, a mò di esempio, che potrebbero venire inviate, anche a breve scadenza (pronte nei porti d'imbarco italiani entro sei settima11e dalla decisione) una o due Divisioni corazzate. Queste porterebbero il contributo della loro esperienza e, operando fuori dell'estate, non sarebbero ostacolate dai forti calori.
Naturalmente - aggiunge Jodl - è questione che va pesata da chi ha la decisione delle operazioni, anche in rapporto ai trasporti cd ai rifornimenti.
Egli ha accennato infine all'ipotesi c/zc le unità tedesche possano portare il loro concorso in rm secondo tempo, dopo che le forze italiane abbiano compiuto rm primo balzo in Egitto.
Ho assicurato il Gcn. Jodl che avrei riferito, ma ho insistito perchè il concorso richiesto venga fornito indipendentemente dal problema ora posto e quanto più presto possibile. Il Gen. Jodl ha convenuto su questa necessità, osservando però che, stabilito il concorso di unità tedesche, anche il problema dell'invio di materiali sarebbe stato facilitato.
Su quanto precede osservo: l o - Le proposte del Gen. Jodl hanno anzitutto tm aspetto politico, il quale dà occasione a evidenti considerazioni in vario senso, st-elle quali ritengo superfluo soffermarmi. E' da mettere in rilievo che le proposte si riferiscono all'ipotesi che non si verifichi a breve scadenza un nostro successo risolutivo in Egitto. Si può anche osservare che lo Stato Maggiore tedesco riconosce tutta l'importanza dello scacchiere mediterraneo, ma vedrebbe con favore anche 1111 intervento diretto della Germania nel Mediterraneo.
Comunque, se il concorso tedesco venisse accolto, esso potrebbe venire considerato come uno scambio del nostro concorso con aviazione e sommergibili, in limiti equivaletlti e tenendo bene in mano le unità tedesche .
2° - L e necessità logistiche delle unità germaniche devono essere attentamente pesate. Si tratta di unità pesanti, dotate di mezzi abbondanti, abituate a larghi consumi ed a vivere largamente sulle risorse locali.

Ove questo concorso venisse rifiutato, le comideraziotlÌ logistiche sarebbero le più adatte a giustificare il rifiuto.
3.- A.S.
3° - Conviene tenere distinte le due questioni della cessione di materiali e del concorso di Grandi Unità tedesche, sottolineando l'urgenza dei primi.
A queste linee mi atterrò anche nei futuri contatti.
4o - Il problema del concorso di forze tedesche per le operazioni in Egitto dovrebbe venire esaminato anche nei riguardi di un contributo dell'aviazione tedesca durante la stagione invernale.
Pregherei V. E. di volermi fare conoscere: l o - quale risposta possa darsi in merito alle idee del Gen. Jodl. Proporrei di rispondere per ora che essa verrà presa in esame, ma che intanto urge ricevere i materiali richiesti;
2o - quali materiali in aggiunta ai 5.000 autocarri e alle autobotti indicate da V. E . siano indispensabili fra quelli compresi nella nota trasmessa dallo Stato Maggiore Generale con foglio 875.A del 17 u.s.
Vi prego, Eccellenza, di accogliere i miei più deferenti ossequi.
Gen. E. Marras
Questo rapporto del nostro Addetto Militare a Berlino dichiara e giustifica quale fosse l'orientamento operativo germanico nel Mediterraneo e quali le previsioni, il cui eccessivo ottimismo era evidentemente influenzato se non determinato dai vistosi successi conseguiti dalle forze armate tedesche sul teatro di guerra europeo.
Il Gen. Roatta, Sottocapo di Stato Maggiore dell'Esercito, trasmetteva il IO settembre , al Maresciallo Graziani il rapporto del Gen. Marras, precisandogli che occorreva decidere circa l'opportunità o di impiegare Divisioni corazzate tedesche o di potenziare le nostre forze corazzate allo scopo di raggiungere una sufficiente superiorità su quelle britanniche. In particolare il Gen. Roatta - dopo aver fatto presente che le nostre forniture ci avrebbero consentito di disporre di un battaglione carri M/13 (meno potenti dei similari avversari) ogni due mesi, ad iniziare dalla fine di ottobre - chiedeva di conoscere il pensiero del Maresciallo sulle seguenti questioni :
- - opportunità (prescindendo da ogni considerazione di carattere politico e morale) di un co ncorso diretto !tedesco con Grandi Unità organiche corazzate che avrebbero comportato un poderoso peso logistico (trasporti marittimi, rifornimenti vari, ecc.);

- convemenza di ottenere, invece, il concorso di una unità corazzata ridotta;
- convenienza di ottenere dalla Germania la fornitura di materiali per costituire con personale nostro tre o quattro battaglioni carri pesanti (150 - 200 carri) e di un certo numero di autoblindo pesanti.
Nel frattempo era stata iniziata l'avanzata in territorio egiziano ed il 16 settembre le truppe italiane avevano raggiu n to la località di Sidi el Banani.
Il 25 settembre, il Maresciallo Graziani rispondeva, col seguente m essaggio, ai quesiti che il giorno 9 gli aveva trasmesso il Geo. Roa tta:
« Stamaggiore Esercito - Roma
25 settembre 1940
«N. 32 Op. sp. At vostro 2427 del dieci settembre. Risposta est implicita in mio n. 01/841 del 24 diretto Stamage. Impiego unità in dicate con organico alquatzto riveduto et corretto est indubbiamente utile. M a esso può coesistere solo in funzione di una organizzazione logistica adegttata che con mezzi attuali non est possibile realizzare. Mi riservo precisazioni in merito varianti per adattame11to particolare ambiente questo teatro operazioni. Prego copia presente at Stamage.
- Graziani »
Scambio di note tra Mussolini, Badoglio e Graziani per l'offensiva da Sidi el Barrani a Marsa Ma truh
Il 19 settembre giungeva a Roma il Ministro degli Esteri del Reich Von Ribbcotrop che aveva, con le competenti Autorità italiane, un largo scambio di vedute a seguito del quale il Maresciallo Graziani veniva convocato a Roma per un diretto orientamento sulla situazione politica e per un esame collegiale dell'ulteriore sviluppo delle operazioni ad essa conseguenti. La riunione ebbe luogo il 29 settembre.
Mussolini, considerata la situazione militare in L ibia, manifestò il suo convincimento che la ripresa dell'avanzata ver so oriente, in territorio egiziano, avrebbe potuto aver inizio a metà ottobre. Su tale punto non fu consenziente il Maresciallo Badoglio che espresse il suo avviso circa la impossibilità di riprendere le operazioni offensive prima di novembre, mentre il Maresciallo Graziani si riservò l'indicazione della possibile data dopo un approfondito esame di tutti i termini del problema, che non poteva esser fatto lontano dal teatro oper ativo. La riunione ebbe, perciò, termine senza che si fosse pervenuti ad una decisione.

Il 5 ottobre, il Capo del Governo redigeva la seguente Nota sullo sviluppo ulteriore delle operazioni in Egitto : c 3o - L'operaz ione su M arsa Matruh deve iniz iarsi entro il 1015 di questo mese poichè è mia convin z ione che i mezzi di cui dispone attualmente Graziani sono sufficienti allo scopo e nel tempo fissato.

« l o - La presa di Sidi el Barrani è stata tm i ndiscutibile brillante successo tattico ed un aùrettanto ùzdiscutibile successo politico in quanto ha determinato una crisi nel Governo egiziano e rivelato una divisiotze nella classe politica di quel paese.
« 2° - Solo con la presa d i Morsa Matruh il successo d a tattico diventerà strategico e potrà avere comeguenze ancora più im portanti dal punto di vista politico.
« Gli effettivi sono quasi intatti. Superiorità netta - al momento attuale - di artiglieria, carri armati, aeroplani. Superiorità nel morale. Tutto ciò rist4lta dal molto interessante rapporto orale di Graziani. Resta il problema logistico che ha un solo aspetto particolarmente serio : quello dell'acqua. Ma in ottobre occorre metzo acqua che itz piena estate.
« 4,0 - I caterpillars e le altre richieste di Graziani possono essere soddisfatte nella misura del possibile e giungeranno sempre in tempo utile se e per il momento in cui dovremo impegnare la grande battaglia mi Delta.
«5o - La temperatura desertica dell'ottobre è tollerabile per truppe italiane ormai alletlate, ma può essere sempre dura per gente del nord o gente mwva non ancora c r - E' vero che rinviando l'attacco al novembre si spedisce altro materiale in Cirenaica, ma è altrettanto vero che in eguale e forse maggiore misura si rafforzano gli I nglesi. E ormai dimostrato che chi attacca notz può perdere tempo. c 9° - Giunti a Marsa vedremo quale dei due pilastri della mediterranea inglese debba essere abbattuto; se l'egiziano o il greco».
« 6° - E' mia convitzzione che gli Inglesi tzon difenderanno M arsa M atruh se non nella misura strettamente necessaria per ritardare la nostra marcia e disimpegnare le loro forma z ioni.
« 8a - Bisogna rendere ermetico il Canale di Sicilia in modo che giunga più nulla cla ponente, dal momento che l'attività della nostra aviazione in A O., per le note ragioni, non può che mediocremente disturbare i convogli che passmzo nel Mar Rosso.
Il Maresciallo Badoglio nel trasmettere nella sua "interezza la nota del Capo del Governo, informava il Maresciallo Graziani che il Duce riten endo i nostri mezzi sufficienti per l'occupazione di Marsa Matruh aveva declinato l'offerta di aiuti germanici per l'imminente seconda fase. T ale aiuto aggiungeva - «in autocarri, carri armati, stukas, potrà essere richiesto quando sarà deciso di attaccare le forze inglesi, che - secondo il pensiero del Duce - ci attenderanno al completo o quasi sul Delta ». Nel contempo fermava l'attenzione dello Stato Maggiore della Marina sull'ordine di chiusura ermetica del Canale di Sicilia in modo che nulla potesse giungere in Egitto da ponente.
Il Maresciallo Graziani confermava il giorno stesso che non gli era possibile gara ntire la ripresa delle operazioni per la data fissata ma che, dopo aver compiuto a Tripoli, Bengasi e Cirene, un esauriente esame della situazione c dei mezzi realmente a piè d'opera c manovrabili , avrebbe potuto determinare il giorno approssima tivo del movimento. Due giorni dopo, giunto a Tripoli, faceva presente al Capo di S. M. Generale che le artiglierie necessarie per superare l'organizzazione difensiva permanente di Marsa Matruh (4 gruppi da 149/13) e gli automezzi occorrenti per autotrasportare le D ivisioni libiche (sulla cui inderogabile necessità - egli scriveva - aveva convenuto anche il Duce), non chè i carri rimorchio che avrebbero consenti to il trasporto del battaglione carri M , erano solo in parte sbarcati e non sa rebbero giunti a piè d'opera prima della fine del mese (1).
(l) Alla fine di ottobre (giorno 27) dei 4 gruppi assegnati dallo S. M. Esercito due (CV c CL) al completo di personale, m:ncriali di artigl ieria c automobilistici (meno l l autocarri pesanti), erano sbarcati a Bengasi e si erano trasferiti a Barcc in attesa di ordini.
Degli altri 2 gruppi (CXXX: c CXLVIII) era sbarcato a Bengasi il solo personale. I rrutcriali c le munizioni erano sui piroscafi cc Giulia )), cc Zena >> c cc Tembien >> in sosta a Tr:ipoli.

Il 15 ottobre, con lettera diretta allo stesso Maresciallo Badoglio, trasmetteva una memoria operativa nella quale veniva ulteriormente precisato il proprio pensiero sull'operazione per la conquista di Marsa Matruh.

In sintesi, premesso che Marsa Matruh era di evidente importanza per le due parti e che perciò l'occupazione da parte nostra sarebbe stata contrastata con adeguate forze appoggiate al campo trincerato (l) e considerato che, comunque, un piano operativo non poteva basarsi esclusivamente sulla presunzione di una fuga del nemico, il Maresciallo Graziani si soffermava sulle forze contrapposte, sul problema logistico in funzione della distanza e della viabilità e su alcune caratteristiche d eli'operazione: a) forze contrapposte:
- da parte 1wstra: una colonna operante su 2 Divisioni libiche (fanteria a piedi, artiglieria e servizi autocarrati, salmerie di 300 muli per Divisione}, così stabilita in relazione alla scarsezza dei me zzi automobilistici; 2 Divisio ni metropolitane ed l Raggruppam ento misto, autocarrati; l Raggruppamento d'artiglieria per tiri di distruzione e di controbatteria (2 gr. da 149/13; 3 gr. da 100/ 17 e 2 gr. da 105/28); l Raggruppamento di 70 carri M / 11 e 6 carri M / 13; b) problema logistico :
- da parte nemica: l Divisione corazzata (circa 400 fra carri armati ed autoblindo) e 2 Divisioni di fanteria.
- massa delle nostre forze a 140-160 km . da Marsa Matruh (cioè ad almeno 6 giornate di marcia dal campo trincerato) con deposi ti a Bardia e Ridotta Capuzw o più indietro (di minima entità a Bug Bug), con grandi difficoltà di rifornimento, essendovi una sola strada, con caratteristiche di pista, in pessime condizioni, nel tratto Sollum - Sidi el Barrani ed una camionabile interrotta in più punti con tagliate e campi minati da Sidi el Barrani a Marsa Matruh;
- truppe e depositi del nemico sul posto con possibilità di largo rifornimento (strada e ferrovia da Alessandria a Marsa Matruh e due autopiste da Alessandria a Siwa);
(l) ll Gen. Wa,·cll, comandante in capo del Medio Oriente, nel rapporto presentato il 21 gi u gno 1941 al Segretario di Stato per la guerra scrive: << In accordo con la predisposta litrea di condolta, poca opposizione era stata fatta all'avanzata e non si decise di opp<Jrvisi in forze fino a quando non avesse raggiunto le nostre difest' a Morsa Matruh . Non però che dovesse trattarri di una difesa passiva. Il ll settembre, io avevo emanato ordini per una
c) caratteristiche dell'operazione:
- inizio della marcia di avvicinamento da una zona già distante oltre 100 km. dalle basi avanzate (Capuzzo e Bardia);
- movimento vincolato ad un tratto di strada micidiale per le macchine;
- truppe libiche costrette ad effettuare il movimento a piedi e, quindi, così lento da non poter sfuggire all'osservazione e da dover rinunziare in partenza ad ogni possibilità di azione di sorpresa;
- soste implicanti oneri logistici sempre più rilevanti con il graduale approssimarsi all'avversario.
Attraverso questa disamina dei principali elementi operativi, il Maresciallo Graziani perveniva alla conclusione di ritenere impossibile l'immediato inizio della nuova fase offensiva che giudicava necessario rinviare di almeno due mesi per aver modo di provvedere:
- ad una indispensabile preventiva sistemazione del fondo stradale Sollum - Sidi el Barrani;
- al prolungamento dell'acquedotto di Bardia sino alle posizioni di Sidi el Barrani;
- all'organizzazione di treni di rifornimenti con caterpillars.
Questo rinvio nel tempo, inoltre, avrebbe consentito di far affluire dalla madrepatria gli automezzi indispensabili per conferire un adeguato grado di mobilità alle truppe operanti e per far fronte alle molteplici esigenze logistiche aggravate dal particolare ambiente topografico.
Da calcoli effettuati, pur tenendo conto dei possibili recuperi, era emersa una deficienza complessiva, rispetto al fabbisogno, di 1.324 contro-azione da predùporsi non appena il nemico si trovasse impegnato con le difese di Marsa Matruh. Trovai che il Generale Wilson, comandante delle truppe britanniche in Egitto e il Generale O' Connor, comandante della Western Duert Force, avevano a tal proposito già preso le disposizioni preliminari. Durante i mesi seguenti, a mano a mano che le n ostre forze e le nostre difese aumentavano, il nostro piano andava sviluppandosi c fu preparato uno schema per ballere il nemico allorchè si avvicinasse a Matruh. Questo piano fu studiato in del/aglio dai comandanti e dalle truppe interessati e tu/lo fu preparato in relazione al modo in cui più probabilmente il nemico avrebbe avanzato >> . automezzi, il cui np1anamento costttmva condizione indispensabile per l'attuazione della progettata ripresa offensiva; la deficienza di automezzi sarebbe salita a 1.924 unità, qualora si fosse voluto conferire un'autonomia di autotrasporto anche alle due Divisioni libiche al completo.
Rapporto del Gcn. W avcll sulle operazioni nel deserto occidentale (egiziano) dal 7 dicembre 1940 al 7 febbraio 1941 , pubblica[O nel supplemento aUa << London Gazete ,, del 25 giugno 1946.

Mussolini, che aveva intanto deciso di attaccare il 26 ottobre il pilastro greco della difesa mediterranea inglese, indipendentemente dall'occupazione di Marsa Matruh, accolse con disappunto la richiesta di rinvio ed il Capo di S. M. Generale ne diede notizia, il 18 ottobre, al Maresciallo Graziani nei seguenti termini: c: Il Duce ha esaminato il vostro promemoria sull'attuale situazione alla frontiera orientale e mi ha Ìtzcaricato di informarvi che lascia a voi tutto il tempo che ritenete necessario per una conveniente preparazione. c: Ho interessato l'Eccellenza Roatta perchè siano aumentati gli operai ed t' pezzi eli ricambio per rimettere in efficienza la maggior parte degli 800 autocarri dichiarati non efficienti.

«A riguardo delle richieste fatte, è per noi impossibile materialmente manclarvi i 1.300 e tanti autocarri.
«L'Eccellenza Roatta vi informerà minutamente di quatzto vi potrà spedire » .
Il Maresciallo Graziani, il 24 ottobre assicurava che sarebbe stato fatto ogni sforzo, ricorrendo anche a ripieghi, per raggiungere il più presto possibile un grado di preparazione che consentisse di riprendere le operazioni offensive. E poi, in riferimento al ventilato progetto di concorso alle operazioni di una unità corazzata germanica (il Gen. Von Thomas - probabile comandante delle forze tedesche
- si era recato in Libia il 19 per una rapida ricognizione dello scacchiere) precisava che essa sarebbe stata soprattutto necessaria proprio per la marcia su Matruh ma si chiedeva se, politicamente, non fosse, invece, conveniente evitare tale concorso o almeno liroitarlo alla fase ultima della campagna.
Proponeva quindi di costituire una unità similare con i mezzi corazzati già esistenti in Cirenaica, provvedendo a completarne l'efficienza con l'invio dalla madrepatria di:
- un reggimento su tre battaglioni autoportati, rinforzato con qualche reparto di fuciloni Solothurn (da togliere dall'Armata del Po);
- un reparto di autoblindo da costituire con materiale tedesco : un centinaio di autoblindo in tutto, alla cui cessione si sarebbe dovuto limitare il concorso germanico.
Concludeva affermando che per l'ulteriore prosecuzione delle operazioni offensive fino al delta del Nilo, ove ci avrebbe atteso una m assa di circa 15 Divisioni su posizioni apprestate a difesa, il problema si presentava complesso e di evidente eccezionale importanza : la soluzione sarebbe stata possibile solo disponendo « di mezzi adeguati per infrangere le r esistenze nemiche e per superare le centinaia di chilometri di deserto che separavano le nostre forze dall'obiettivo >>
Intanto, allo scopo di utilizzare al massimo gli automezzi comunque esistenti in Cirenaica, ordinava che il l o novembre venissero costituiti:
- un autoraggruppamento del Super Comando A. S. comprende nte tutti gli au tomezzi dell'Intendenza A. S. esistenti in Ciren aica, i reparti automobilistici in arrivo cd i mezzi delle truppe alle dirette dipendenze del Comando Superiore;

- un autoraggruppamento della 103 armata comprendente tutti gli autocarri comunque esistenti presso le uni,tà dell'armata stessa ad eccezione di quelli delle unità carriste e delle a liquote assegn ate in pr oprio ai Corpi e reparti perchè strettamente occorrenti per la vita dei repar•ti stessi.
Il pensiero del Ca po Nel mese di oHobre i Tedeschi, accantonato di S. M . G enerale sul- ormai definitivamente il loro progetto di inle o perazioni in E gi tto vasione della Gran Bretagna, cominciarono ad attribuire sempre maggiore importanza alle operazioni sul fronte egiziano nel convincimen to che, se si fosse riusciti ad occupare Suez e quindi a bloccare le provenienze da levan te, l'Inghilterra, m artellata sul proprio territorio nazionale dai bom bardamenti aerei notevolmente intensificati si n dai primi di agosto (1), sarebbe stata costretta ad una totale capitolazione.
(l) La direttiv a n. 17 del Fi.ihrer autorizzava l'intensificazione della t,ruerra aerea contro la Gran Bretagna a partire dal 5 agosto. Il 10 luglio aYe\'a luogo
In relazione a tale nuova impostazion e dell'orientamento strate gico tedesco, il Maresciallo Badoglio, in vista di un incontro con il Maresciallo Keitel programmato per il mese di novembre, esponeva, il 27 ottobre, il suo punto di vista al Capo del Governo precisandogli la propria valutazione operativa circa gli scopi che si sarebbero dovuti perseguire nello scacchiere libico-egiziano ed i limiti da porre alle operazioni.
Il suo esame si soffermava, particolarmente, su tre fattori essenziali: il primo attacco in grande stile e a questa data si fa risalire l'inizio ufficiale della battaglia.
- consistenza delle forze contrapposte; sistemazione difensiva avversaria; situazione nello speciale :teatro di operazione desertico.
Secondo quanto afferma Churchill due altre date segnano momenti culmin anti della cc Battaglia d'Inghilterra'': il 15 agosto e il 15 scnembre.
Il 15 agosto si svolse una grande battaglia aerea in cui cinque azioni principali furono combattute su un fronte di 500 mig lia La battaglia si risolse in un di sastro per l'aviazione tedesca che perdette 76 apparecchi
Il 15 settembre costituisce la data culminante dell'offensiva aerea tedesca. In quel giorno la Luftwaffe esercitò il suo massimo sforzo in un attacco diurno su Londra. cc Questa ripresa degli attacchi diurni costituì un a delle battaglie decisive della guerra... Fu il giorno cruciale della battaglia d'Inghilterra... Il 17 settembre il Fiihrer decise di rimandare la <c Sea Lion '' (Leone M arino) a epoca da stabilire... L a mancata conquista del dominio dell'aria impedì l'invasione mediante traversat a della Manica » ( Churchill - opera citata, pagine 3233 - 34 ., parte Il - vol. II).
Nel periodo 10 luglio fine ottobre le due opposte aviaz ioni subirono le seguenti perdite:
«Durante la za fase della battaglia aerea per l'Inghilterra, dal 6 settembre 1940 al mese di giugno 1941, il penaiero dell' invasiom: passò in seconda lim:a. All'Aviazione venne affidato principalmente il compito di disturbare la pro -

A) Forze contrapposte.
Il nostro Servizio Informazioni, attraverso una i nd agine molto minuziosa basata sul m ovi m ento dei convogli britannici, era pervenuto ad una valutazione concreta delle forze avversarie esistenti in E gitto ed era in grado di redigere, al riguardo, il segue nte documento riepilogativo:
MINISTERo DELLA GuERRA S.l.M.

Roma, 23 ottobre 1940
Rinforzi affluiti dopo la metà agosto a tutt'oggi in Egitto, Sudan e Kenia duzione ed i rifornimenti della Gran Bretagna, con l'obiettivo evidente di ral· len t are lo sforzo bellico; si trattava cioè di una guerra puram ente economica.
EGITTO.
Tra la metà di agosto e la metà di ottobre sono gitmti in Egitto -via Mar Rosso o via M editerraneo- diversi convogli.
Altri convogli sono in navigazione con probabile destinazione Egitto.
« In oltre, vennero iniziate le <c incursioni di rappresaglia». Gli ordini per· venuti al principio di settembre significavano, per chi era al corrente delle cose, la rinuncia all'impresa <c Leone marino >> Rimase in tal modo in utilizzata una ritua::::ione politica e strategica veramenu unica. Il rinvio delle operazio rzi dalla metà di settembre a tempo indeterminato, e poi alla primavera del 1941, non mutò in nulla le cose. L'esecuzione dei nuovi ordini subì un'interruzione solo in apparenza in seguito ad un nuovo attacco di rappresaglia voluto da H itler contro Londra, il cui obie11ivo era però di carattere economico ... tesi che l'invasione si sia dovuta abbandonm·e, perchè l'Aviazione te· desca era stata inferiore al suo compito, nan è storicamtmte sostenibile. Non è neppure esatto che l'invasione non sia stat a ef fettuata, perc/1è l'Aviazione tedesca si era trovata di fronte ad una dzfesa aerea ìnsuperabile e< In realtà, poichè mancava un piano concreto per l'invasione, l'Aeronautica dove/le limitarsi a combattere superare l'intervallo di tempo fino all'inizio delle operazioni contro la Russia. Tuttavia, pur riconoscendo fefficacia delle nostre azioni, dobbiamo che siamo stati sulla strada raggiungere l'obie11ivo, ma nan vi siamo riusciti ,,_ ALBERT K EsSELRr:-:c: « Memorie di guer r a )) l. - Convogli gi tmti via Mar Rosso.

Secondo le risultanze di Servizio, sono finora giuntt m Egitto 7 cotwogli per un numero complessivo di circa 180 piroscafi tra i quali circa tm quarto di medio e grosso tonnellaggio.
Secondo calcoli attendibili i citati convogli hanno sbarcato nei porti egiziani non meno di 132.000 uomini così approssimativamente distinti: 40.000 britamzici, 45.000 A nzac, 43.000 indiani e 4.000 sudafricani.
Per i dati di dettaglio vedasi lo specchio allegato (l) in cui per ciascun convoglio sono riferite le date di arrivo, il numero degli uomini ed i quantitativi di materiali sbarcati.
Le notizie di cui sopra e i dati per la compilazione dello specchio sono stati desunti oltre che dalle segna/azioni pervenute da varie fonti, anche dall'esame delle osservazioni aeree, dallo studio delle rotte, dal calcolo delle distanze e dal computo dei tempi.
Per quanto riguarda il totale delle truppe e dei materiali sbarcati, le cift·e segnalate sono da considerarsi approssimate per difetto anzichè per eccesso, in quanto di diversi piroscafi sono stati computati solo le truppe ed i materiali osservati allo sbarco mentre la reale capacità di trasporto poteva considerarsi mperiore. Ino ltre qualche convoglio può essere sfuggito all'osservazione degli i11formatori e dell'aviazione.
IL - Convogli giu11ti via Mediterraneo.
Non si hanno al riguardo notizie precise; si ritiene però che ai primi di settembre sia11o giunti, tra Alessandria e Porto Said, 17 piroscafi presumibilmente carichi di truppe, e che il 29 settembre siano state scaricate ad Alessandria, da 9 piroscafi, circa 45 mila tonnellate di materiale bellico.
III. - Convogli in navzgaztone.
A metà ottobre erano segnalati tn navzgazto ne 4 convogli e precisamente: l o - un grosso cotwoglio, verosimilmente partito a fine agosto dai porti della Scozia con a bordo contingenti imprecisati, ma notevoli, di truppe britanniche, diretto in Egitto via Capetoum.
Tale convoglio potrebbe ide11tijicarsi in quello di 40 piroscafi, rilevato dalla nostra aviazione il 20 corrente in Mar Rosso con rotta 330° e attaccato poi, il giomo successivo, con azione aereo-navale;
2o - un importante convoglio di numero imprecisato di piroscafi carichi di truppe e materiale bellico, partito il 15 corrente da Bombay e diretto probabilmente a Suez dove, seguendo la rotta Socotra-Aden, dovrebbe giungere ai primi di novembre.
E' da ritenere che tale convoglio trasporti contingenti indiani valutati da qualche fonte a 30-40 mila uomini;
3o - un grosso convoglio di 47 piroscafi che ha lasciato Gibilterra il 9 ottobre con rotta ponente. Lo stesso convoglio si trovava il giorno 11 corrente a 150 miglia a sud di Capo S. Vincenzo con rotta a sud;
4° - un convoglio di 2 - 3 piroscafi, dei quali 2 di 15.000 tonnellate, con a bordo circa 8.000 inglesi o scozzesi partito da Gibilterra il 19 ottobre e diretto probabilmente in Egitto via Capetown .
Computo approssimativo delle forze presenti in Egitto.
Tenuto conto delle truppe affluite in Egitto via mare tra metà agosto e metà ottobre (allegato l ) e considerando che in Egitto ai primi di agosto - con l'afflusso delle forze della Palestina - gli effettivi erano valutati a 130.000 si può dedurre con sufficiente approssimazione che attualmente non meno di 260.000 uomini (egi ziani compresz) presidiano il paese.
A tali forze si debbono aggiungere i contingenti attualmente in navigazione a bordo dei succitati 4 convogli, comprendenti oltre 100 piroscafi di vario ton11ellaggio.
Si poteva, dunque, attendibilmente ritenere che gli Inglesi sarebbero stati in grado di far scendere in campo, entro la fine dell'anno, non meno di 300.000 uomini .
Le forze italiane in A.S. ammontavano all'epoca, a 230.000 uomini. Era, però, necessario tener vincolata alla frontiera occidentale un 'Armata di 80 .000 uomini, data la nuova situazione determinatasi n el Nord-Africa francese in seguito agli atteggiamenti del Generale Weygand, nei riguardi delle forze della R esisten za (1).
( l ) Dopo la firma dell'armistizio da parte del GoYerno presieduto dal Maresciallo Pétain, il Generale De G aulle istituì il << Consiglio di difesa dell' I mpero francese u prodama ndos.i Capo delle Forze libere francesi.
Dal Gen. De Gaulle residente a Londra, dipendc"ano oltre il suddetto

Rimaneva, pertanto, una disponibilità effettiva, per lo scacchiere libico-egiziano, di circa 150.000, che si riduceva ad una forza realmente operativa di 120.000 uomini considerando le esigenze di personale occorrenti per i servizi nelle retrovie la cui profondità avrebbe assunto proporzioni invero eccezionali con il progredire dell'avanzata.
In tali condizioni, l'eventuale concorso tedesco limitato ad una sola Divisione di carri armati con organici ridotti, non avrebbe in alcun modo risolto il problema che richiedeva, - perchè si fosse potuto modificare a nostro favore il rapporto delle forze - l'invio in Libia di almeno altri 200.000 uomini.
Intanto, il 25 ottobre, il nostro Servizio Informazioni rilevava i sintomi premonitori di una prossima offensiva britannica, che riepilogava nel seguente documento :

«Si sono manifestati, in questi ultim i tempi, sintomi ed indizi positivi che fanno ritenere avere lo Stato M aggiore imperiale intenzione di assumere iniziative offensive.
« Tali operazioni, condotte principalmente nel Me diterraneo, dovrebbero tetzdere a battere l'Italia prima che l'altra potenza dell'Asse abbia preso più saldo piede tlell'Europa e sopra tutto prima che le incerte amicizie della Turchia, Grecia ed lrak, si cambino in effettive neutralità suscettibili di sviluppi ostili.
« l sintomi che danno forma e sostan za alla prospettata ipotesi di prossima offensiva britannica possono cosl elencarsi:
- l'aumento in uomini e materiali (specie meccanizzati ed aeret) delle forze in E gitto i cui effettivi raggiungeranno qum1to prima i 300.000 uomini e 7 - 800 aerei;
Consiglio: un Delegaro generale per il Levante (Libano, Siria, Gebel Druso); un Alto Commissario per l'Africa Francia libera (Africa Equatoriale: territori del Ciad, Camerun, Gabon, Medio Congo, Ubanghi-Sciarì); un Governatore per gli Stabilimenti francesi dell' India (Y anaon, Mahe, Po ndichery, Caricai, Chand:unagor), un Alto Commissario per il Pacifico (fahiti, Nuove Ebridi, Nuova Caledonia, L dell'Amicizia, Clippcnon).
Con promemoria in data 26 ottobre il S.l.M. informava il Capo di S. M. Generale, il Sottosegretario alla guerra c il Capo di S. M. dell'Esercito: che l'arri vo del Gcn. Weygand aveva suscitato un notevole entusiasmo nella popolazione francese del Nord -Africa; che l' attiv ità c gli atteggiamenti di detto generale do\·e\-ano essere seguiti con grande attenzione perché attorno a lui - che pur si er:t affrettato a proclamare la sua cb ozione al MaresciaUo Pétainavrebbero potuto, una YOlta potenziato militarmente il }Jord-Africa, polarizzarsi la corrente politica che faceva capo a De Gaulle e le altre che, per amor di qui eto vh·cre, rimancyano ancora fedeli al GO\·erno centrale.
- la presenza al Cairo del Ministro della guerra britannico che - coincidendo cotl l'arrivo nei porti egiziatli di una nuova Divisione australiana - è intesa ad influire sulla opinione pubblica egiziana per provocare un pronunciamento del mondo arabo con tro l'Asse;
- lo spostarsi - tma volta tramontato il pericolo dell'invasione della Gran Bretagna - dell'epicentro della guerra dal Mar del Nord al M editerraneo,·
- la nomina di nuovi capi militari: i comandanti dell'aviazione, della flotta e delle forze metmpolitane, ritenuti - secondo la versione ufficiale - come i più adatti a mettere in atto i nuovi piatzi offensivi;

- le t·elazioni dei fuomsciti etiopici raccolti nel Sudan con i ribelli dell'Impero,·
- l'afflusso di nuovi rinforzi nel Sudan e nel Kenia che fanno elevare le for z e presenti nel Condominio a 80.000 uomini e quelle del Kenia a circa 90.000 t40mitzi.
« Secondo quanto risulta da varie fonti, le direzioni probabili della eventuale frossima controffemiva britatmica potrebbero essere: l o - contro le nostre forze di Sidi el Barrani per ottenere tm primo successo terrestre;
2° - contro l'A.O.l. dove gli Inglesi contano sulla ribellione interna e più ancora sul progressivo esaurimento delle tzostre risorse ritent4te di non facile reintegro;
3o - contro Casablanca, oltre che per impossessarsi della base atlantica che fa sistema con quella di Freetown, per dar vigore al movìmento De Gaulle in Africa Settentrionale,·
4° - è infine da considerm·e certo uno sbarco britannico a Creta, nell'eventualità di occupazione da parte delle potenze dell'Asse di basi greche dell'Egeo.
« l progettati intendimenti offensivi britannici possono collegarsi con l'ambiguo atteggiamento delf.e autorità francesi del Nord-Africa dove la presenza del Generale Weygand è destinata, come già è stato segnalato, a potenziare la volontà di resistenza.
«A conferma di ciò si segnala che il Gen erale Weygand, tenendo rapp orto a T unisi ai capi civili e militari della Reggenza, ha prommciato il 15 corrente un discorso tendente ad eccitare gli animi, rap- presentando le tristi condizioni della Francia occupata che soffre sotto il giogo tedesco ed è sistematicamente spogliata e rapinata dall'in-
B) Sistemazione difensiva avver saria .
Una volta raggiunto ed occupato il campo trincerato di Marsa Matruh, l'ulteriore avanzata verso il Delta del Nilo avrebbe imposto un logoramento sem pre più accentuato ed il superamento di successive linee difensive (schizzo 5) sempre maggiormente potenziate e fortificate, che avrebbero richiesto l'impiego di numerose artiglierie pesanti, con abbondante munizionamento, delle quali non esisteva in Libia adeguata disponibilità.
C) Situazione nello speciale teatro di operazione desertico.

Il Maresciallo Badoglio era dell'avviso che fino alla linea di Sidi cl Barrani la situazione dei rifornimenti era per noi meno sfavorevole che non per gli Inglesi.
Effettuato un ulteriore sbalzo verso oriente ed occupata Marsa Matruh, il Capo di S. M. Generale riteneva che la sin1azione avrebbe presentato pari svantaggi per le forze contrapposte: 250 chilometri per entrambi, da percorrere nel deserto, per giungere alle prime linee, dalle basi di rifornimento (gli Ing lesi sarebbero stati, però, facilitati dalla linea ferroviaria Marsa Matruh - Alessandria).
Tuttavia Marsa Matruh - occupata o conquistata - ohre a consentirci il bombardamento aereo del porto di Alessandria, sarebbe stata (pur nelle condizioni in cui l'avrebbero lasciata i Britannici) più efficacemente difendibile che non Sidi cl Barrani (anche perchè avremmo trovato un terreno più adatto alla difesa) e avrebbe costituito una mi gliore pedana di lancio per l'eventuale ulteriore sbalzo verso il canale di Suez. Ma per effetto della maggior distanza, i nostri servizi logistici, già in crisi, avrebbero ulteriormente sofferto.
Tutto in L ibia affluiva dall'Italia al porto di Tripoli, alleggerito so lo in minima parte da quello - di scarso rendimento - di Bengasi . Sul porto di Tobruch - troppo vicino alle basi nemiche- non si poteva fare assegnamento, specie dopo la sfavorevole piega delle nostre operazio ni iniziali contro la Grecia.
L'acquedotto in corso di costruzione fino a Sidi el Barrani semplificava il servizio idrico, ma vi erano ben altre esigenze.
Da Tripoli do veva essere mantenuto in vita il Corpo di operazione e dovevano essere alimentate le operazioni attraverso il deserto sirtico, l'altipiano del Barca, la Marmarica c il deserto occidentale egiziano, lungo una sola strada che si snodava per oltre 2.000 chilometri vicino alla costa, e perciò vulnerabile dal cielo e dal mare.
L'avversario che aveva già migliorato la sua situazione logistica ripiega ndo su Marsa Matruh (capolinea della ferrovia), già forte della superiorità sul mare, si sarebbe avvicinato invece ulteriormente alle non lontane basi dell'Egitto disponendo della ferrovia , della strada e dei rifornimenti autocarrati all'immediato seguito delle Grandi Unità.
Superata Marsa Matruh - osserva il Maresciallo Badoglio - la situazione sarebbe stata invece tutta a nostro svantaggio nè sarebbe stato possibile concepire una marcia di almeno 300.000 uomini con numerose artiglierie, carri armati cd al tri ingenti materiali senza aver prima stabilito a Marsa Matruh, e successivamente a 100 chilometri da detta località, vari magazzini deposito, per consentire con brevi viaggi i rifornimenti all e truppe.
Non vi era, infine, alcuna possibilità di inviare in Libia la forza ed i materiali ritenuti necessari poichè, oltre alla indisponibilità del naviglio occorrente per il trasporto, mancavano l'attrezzatura e la sicurezza dei porti per effettuarne lo sbarco, nonchè il naviglio da guerra leggero per la scorta dei convogli.
L'alimentazione, poi, di una forza così cospicua in Libia era compjto superiore alle nostre disponibilità del momento e, ad ogni modo, la continllità dei rifornimenti sarebbe stata aleatoria data la presenza della flotta inglese nel Mediterraneo.
Il Maresciallo Badoglio così concludeva il suo Promemoria del 27 ottobre per il Duce (v. pag. 36): c l o - Il problema di attaccare le forze inglesi nel Delta del Nilo, date tutte le considerazioni fatte, non è da noi risolvibile. c: 4o - Giunti a Marsa Matruh, prima cura dovrà essere quella di sistemare difensivamente quella base e la retrostante linea di comunicazione in modo da essere sicuri co n tro ritorni offensivi dd nemico. c: So - L'aiuto che può essere dato dai Tedeschi è da ricercarsi essenzialmente in aviazione in picchiata con relativa caccia. Se i Tedeschi insistono per darci anche la Divisione corazzata, occorrerà prima spiegare bene loro i limiti e gli scopi della nostra azione, nei termi n i che ho sopra pr ospet!tati »

« 2° - L'aiuto che ci possono dare i Tedeschi non può risolvere in a lcun modo la questione dato che le deficie nze più gravi riguardano naviglio, porti, scorta di sicurezza.
« 3° - Il compito che ci possiamo proporre e risolvere è quello di occupare Marsa Matruh , allo scopo di permettere alla nostra aviazione adeguatamente scortata dalla caccia, di rendere difficile la sosta della flotta inglese ad Alessandria.
Tali considerazioni vennero, a titolo orientativo, rese note anche al Capo della Missione Militare Italiana in Germania (Generale Marr as).
L'indomani (28 ottobre) veniva dichiarata la guerra alla Grecia.
Direttive del Capo del Governo per le operazioni in A. S. dop o la di chiarazion e di guerra alla Gr ecia. N u ova linea di con dotta strategica seguente dispaccio:
In relazione a quanto il Maresciallo Graziani aveva rappresentato circa la preparazioneed il tempo per essa occorrente - della ripresa dell'attività offensiva in Egitto (v. pag. 31 e seguenti) il Capo di S. M. Generale Maresciallo Badoglio il 29 ottobre indirizzava al Comandante Superiore delle Forze Armate dell'Africa Settentrionale il c: Ho dato in visiotle al Duce il Vostro foglio 01/1740/0P. in data 24 corrente mese.

«Il Duce ordina di risponder Vi che: lo - l'obiettivo da comeguire è Marsa Matruh; zo - non vede la possibilità, salvo casi di rivolgimento della situazione in Egitto, di procedere oltre Marsa M atruh;
3° - ha declinato al Fiihrer l'invio della Divisione tedesca;
4° - scopo della occupazione di M arsa M atruh è quello di poter bature, con aerei da bombardamento accompagnati dalla caccia, il porto di Alessandria;
So - sarà interessato lo Stato M aggiore del R.E. per l'invio di quanto è richiesto, saluo le autoblindo, che noi non abbiamo e che i Tedeschi non ci possono dare 11.
Questa comunicazione giunse al Maresciallo Graziani contemporaneamente alla seguente lettera che Mussolini gli aveva indirizzato il 26 ottobre:

« Caro Graziani, a distanza di 40 giorni dalla presa di Sidi el Barrani, io mi pongo il quesito: questa lunga sosta a chi ha giovato? a noi od al nemico?
« Non esito un minuto solo a rispondere: ha giovato di più, anzi esclusivamente, al nemico.
Infatti: a) sul campo tattico gli ha permesso di ricostz.tutre la sua D ivisione corazzata che del resto non aveva avuto perdite di rilievo Mi dicono che i prigionieri inglesi fatti da noi salgono al totale di 6 e che il numero dei mezzi catturati sia ancora inferiore; b) nel campo strategico il nemico ha accumulato tali forze e tali mezzi ad est di Marsa Matruh e soprattutto sul Delta, da rendere infinitamente più oneroso il nostro attacco. Se si tarderà ancora per completare sino all'ultimo chilometro le nostre strade ed i nostri acquedotti, l'attacco sarà ancora più difficile e praticamente i m possibile; c) durante questo periodo, me12tre noi non abbiamo bersagli per la nostra aviazione- se non campi di fortuna vuoti -l'aviazione inglese sta fracassandoci letteralmente le retrovie da Sollum a Bengasi. Ad un certo punto non avremo più basi nelle retrovie e avremo delle retrovie demoralizzate anche dal punto di vista degli uomini
« A proposito di retrovie permettetemi di dirvi che la sede del vostro Comando è troppo lontana dal fronte e questo provoca l'assorbimento del fronte da parte dei Comandi arretrati, mentre dovrebbe essere il fronte a forzare in avanti le retrovie.
« Ora questa sosta che dura già da 40 giorni, dovrebbe prolungarsi per altri 60 giorni ancora e giunti al 15 dicembre non è sicuro - almeno da quanto mi dite nel vostro rapporto - che vi sentiate in grado di muovervi.
« I n queste condizioni - che hanno, ho il dovere di dirvelo, suscitato un movimento di forte delusione in I talia e Germania e che incidono, a quanto mi risulta, anche sul morale delle vostre tru ppe - è tempo di chiedervi se vi sentite di continuare a tenere il comando o ingiustamente confinato od accantonato, fasciarlo.
«Vi ripeto che al tavolo della pace, porteremo a casa quello che conquistato. Notz valeva la pena di avere 16 mesi di tempo per prepararsi, ottenere tutto quello che voi avete chiesto, avere 15 Divisioni, per portare a casa Sidi el Barmni.
«Vi prego di rispondermi con sollecitudine. - Mussolini ».
Il Maresciallo Graziani rispondeva esprimendo viva sorpresa per il contrasto tra la decisione presa otto giorni prima, con la quale, gli era stato concesso il tempo necessario per compiere una adeguata preparazione prima di muovere su Marsa Matruh (v. pag. 34) e il chiaro dilemma che gli veniva ora posto di affrettare !a marcia o di chiedere di essere esonerato dal comando. Dichiarava di sentirsi investito di una missione di altissima importanza e responsabilità; ma esposte le sue deduzioni e tirate le conclusioni sui termini dd problema che era rimasto quasi invariato dal punto di vista logistico, precisava di ritenere impossibile l'inizio delle operazioni prima del tempo da lui indicato e, perciò, chiedeva di essere sostituito nel comando qualora la sua valutazione fosse ritenuta errata.

Ma Mussolini il l o novembre, riconfermandogli la sua piena fiducia, così scriveva al Maresciallo Graziani:
IL D ucE DEL FASCISMo
CAPO DEL GoVERNO
Roma, lì l o novembre 1940
Caro Graziatzi, ricevo la vostra lettera e vi rispondo col considerare la questione chiusa e col riconfermarvi la mia piena fiducia.
Il fronte principale è - ora - quello greco. Voi allevierete certamente il compito delle truppe operanti in Grecia: a) le forze inglesi antistanti tutte le volte che verrant20 a vostra portata; b) coll'ultimare ì preparativi per l'operazione m M arsa M atru.h, obiettivo che rimane di importanza eccezionale per i motivi che è inutile ripetcrvi.
All'opera dunque per la vostra nuova vittoria africana!
Mussolini
Questa nuova linea di condotta strategica della guerra era ribadita il 7 novembre da una nota n. 3668/op. del Mar,esciallo Badoglio, nella quale venivano enUJnciate le seguenti direttive:

- dall'Albania azione offensiva aereo-terrestre a fondo col concorso delle forze aeree metropolitane, per l'integrale occupazione della Grecia;
- in A.S. azioni aereo-terrestri limitate alla conquista di Marsa Matruh, da dove, poi, svolgere attive azioni aeree sul porto di Alessandria d'Egitto. Conseguente necessità di adeguare i relativi progetti e le richieste alle nuove più limitate esigenze di carattere operativo (l);
- dall'Egeo azioni difensive aereo-terrestri e marittime per il mantenimento del possedimento ed offensive aereo-marittime contro le flotte inglese e greca;
- nell'Impero azione aereo-terrestre intesa essenzialmente a durare.
La Marina doveva inoltre proteggere il traffico con l'Albania e l'Afr:ica Settentrionale. Forze navali in potenza dovevano opporsi ad ogni eventuale offesa nemica.
I progettati colloqui fra il Maresciallo Badoglio e il Maresciallo Keitel ebbero luogo a Innsbruck il 14 e il 15 novembre. Dopo uno scambio di vedute sulla situazione militare venne concordato che: le operazioni in Egitto si sarebbero limitate alla occupazione di Marsa Matruh; l'offensiva avrebbe avuto inizio ai primi di dicembre senza il concorso della Divisio ne corazzata tedesca; alle offese aeree su Alessandria e sul canale di Suez avrebbero concorso apparecchi in picchiata e posamine :tedeschi. Nel corso di questo colloquio il Maresciallo Badoglio esprimeva più volte l'avviso che una conclusione vittoriosa della guerra non si sarebbe raggiunta se non con lo sbarco in Inghilterra, da effettuarsi al più presto per evitare l'intervento dell'America.
(l ) Nella stessa nota del Maresc iallo Badoglio è detto: << Da quanto sopra risulta che la principale operazione da co-ndurre è quella che per obiettivo ha l'occupazio-ne integrale della Grecia, la quale assorbirà una grande quantità di truppa (da ZO a 25 Divisiom) e di materiali ed impegnerà la maggior parte dei mezzi navali, da guerra ed onerari, per effettuare i trasporti ed assicurare i collegamenti ».
Mentre si discuteva ad Innsbruck, il Maresciallo Graziani inviava al Maresciallo Badoglio la seguente lettera, nella quale comunicava la sua ardente volontà di riprendere l'avanzata verso Marsa Matruh, ma precisava, nel contempo, che i mezzi di cui disponeva non erano sufficienti:
IL GoVERNATORE GENERALE DELLA LIBIA
M ARESCIALLO o'lTALIA RoooLFO GRAZIANI
N. 69 R.ta personale
All'Eccellenza il Maresciallo d'Italia
Pietro Badoglio
Capo di Stato Ma ggiore Generale ROMA
14 novembre 1940
Vi ho accusato, Eccellen za, ricevuta del n. 3668/op. e Vi dò assicurazione che tutta la volontà mia, degli Stati M aggiori, delle truppe è protesa verso l'obiettivo che ci viene additato.

Noi tutti siamo compenetrati del grave momento che si sta tra. versando e pronti a dare tutto di noi stessi per concorrere a conseguire risultati positivi.
Le truppe marceranno a piedi con il minimo di autocarreggi, senza salmerie, senza autocarrette per i rifomimenti dai centri alla periferia degli schieramenti.
Tutto sarà ridotto al minimo indispensabile ma per dar vita alla battaglia occorre avere la certezza di realizzare la testa dello schieramento con utla massa di fuoco imponente per il primo arroccamento sul Gebel che domina Marsa M atruh ed il suo campo trincerato; insieme ad una Brigata corazzata ed almeno una Divisione motorizzata da gettare parimenti subito innanzi.
Per ottenere questo, i mezzi ora disponibili no n sono sufficien ti.
Ci occorre che giungano qui tlon oltre la fine del mese gli automezzi indicati dallo S. M. dell'Esercito di cui al foglio n. 09600/341 in data l o correttte (l) che Voi citate nel Vostro 3668/ Op .
Ci occorrono i caterpillars di cui allo stesso foglio che già risulterebbero su banchina a Napoli.
(l) Vds: situaz ione automezzi in A. S. a pag. 50.
Ci occorrono parti di ricambio e le di cui lo stesso Direttore della Motorizzazione, Colonnello Arnione, ha dovuto riconoscere la ineluttabile necessità nel verbale che Vt' allego e che fa il punto ùfinitivo m questa vexata quaestio degli automezzi qui disponibili.
Ci occorre tutto quel minimo altro di indispensabile per muovere una così importante massa di uomitzi nel deserto .
Ci occorre l'invio dei tubi per l'acquedotto Barrani che la Dalmine sta approntando.
La strada e l'acquedotto per Bm·rani vanno avanti.
Per queste due inderogabili necessità sono stati fatti sforzi e sacrifici di ogni genere:
- dalla lontana Tripolitania alla Cirenaica sono stati dissepolti e trasportati a piè d'opera 120 chilometri di tt4bazioni dalle concessioni, dagli acquedotti, ovunque. Tubi di vario diametro con tutte le difficoltà relative alle giutzture ecc.;
- sono stati requisiti senza pietà caterpillars, autotreni, rulli compressori, frantoi lo Vi rammento (è lecito anche far questo, quando è in giuoco il supremo interesse della Patria) il grido che Voi mi avete lanciato 11ella Vostra marcia su Addis Abeba, al quale facendo sforzi inauditi per venirvi inco11tro io non rimasi sordo> per completare la Vostra Vittoria che fu solo allora totalitaria. lo tzon trovarmi al tragico di aver con sforzo immane strada ed acqua1 e dover ancora procrastinare per il resto.
Si è paralizzato presso che ogtzi altra forma di attività locale.
Le popolazioni eseguono in silenzio gli ordini> mentre la fame batte più che in tm luogo alle porte a cat-ua della difficoltà dei trasporti di viveri dalla madrepatria.
Io Vi prego> Eccellenza> di far sì che i mezzi approntati o in approntamento a Napoli siano al più presto caricati su due o tre piroscafi speciali ed immediatamente dirottati m Tripoli.
Vi mando il Generale Giordano che Ira l'incarico di presiedere all'imbarco dei mezzi.
Egli potrà dir Vi a voce tutto quello che Voi vorrete chiedergli setzza riserve da parte mia come ho sempre autorizzato a fare da parte di tutti gli ufficiali di S. M. inviati latori dei miei documenti.

Con questa mia lettera ho detto l'ultima mia parola.
Il mio sforzo non può andare oltre i limiti del possibile, dell'umano e della volontà la più decisa.
Allora certamente la responsabilità degli avvenimenti non potrà 1'Ìcadere solo su di me di fronte alla Patria che solo è immortale.
Il M aresciallo d'Italia
Comandante Superiore Forze Armate Africa
Rodolfo Graziani
L a Memoria operativa inviata da l Maresciallo Grazia ni al Capo di Stato Maggiore Generale il 15 ottobre (v. pag. 32) poneva in particolare rilievo il problema degli automezzi la cui deficienza, calcolata in circa 1.300 mezzi, determinava la pratica impossibilità di attuare il programmato piano di ripresa dell'attività offensiva.
Situazione autom ezzi in A. S (10 novembre 1940)

Lo Stato Maggiore dell'Esercito, nell'intendimento di avviare a soluzione il problema, dava i1ncarico al Direttore Generale della Motorizzazione - col. Arnione - di trasferirsi sul posto per esaminare di persona cd in sito i mezzi più idonei per pervenire ad un rapido potenziamento della organizzazione delle riparazioni basata sui tre cardini essenziali: officine, operai, parti di ricambio. Inoltre, con nota n. 09600/341 del l o no vembre, precisava al Maresciallo Graziani che :
- la lamentata deficienza di 1.300 automezzi sarebbe stata in breve tempo quasi del tutto ripianata mediante l'invio già in corso di 850 autocarri e di 300 rimorchi;
- erano già stati avviati 22 rimorchi per il trasporto dei carri M.;
- si sa rebb e provveduto all'urgente spedizione di 35 caterpillars, unici disponibili nel momento, mentre si dava corso ad ulteriore requisizione di questo tipo di mezzi.
Intanto una apposita Commissione nomina ta dal Maresciallo Graziani ed alla quale partecipava anche il Direttore Generale d ella Motorizzazione, inviato da Roma, determinava, attraverso minuti calcoli ed indagini, l'effettiva situazion e de gli automezzi esistenti in Cirenaica alla data del 10 novembre:
- esistenza: 5.140 automezzi, comprensivi di tmti i tipi e, cioè, furgoncini, <<L. 39 », leggeri, «dovunque», pesanti e «giganti». Questo dato veniva così specificato:
- esistenza base al 10 giugno . . . . 1.880

- arrivi dall'Italia sino al 9 novembre . 956
- ricevuti dalla sa Armata o o o o o 2.437
- distrutti per eventi bellici . . . . . 133
- inefficienti: 1.960, dei quali 360 presso le unità e 1.600 presso le varie officine;
- disponibilità reale: 3.180.
Aggiungendo a tale disponibilità altri 664 autocarri, in parte già in viaggio ed in parte imbarcati e pronti ad essere avviati, la Commissione preved eva che entro la fine del mese di novembre si sarebbe raggiunta una consistenza effettiva di 3.844 mezzi automobilistici.
Lo Stato Maggiore Esercito apportava qualche modifica ai da ti elaborati dalla Commissione e, inserendo nel calcolo anche gli autocarri avviati con reparti non automobilistici nonchè i trattori leggeri di artiglieria che avrebbero dovuto svincolare gli automezzi impiegati in loro sostituzione, perveniva al computo di una disponibilità reale in Cirenaica di 3.887 automezzi di tu'tti i tipi. Rappr esentava, perciò, al Comando Supremo, in data 23 novembre, come allo stato dei fatti la situazione degli automezzi in Cirenaica do vesse considerarsi soddisfacente in quanto la deficienza di 1.324 mezzi lamentata dal Comando Superiore A.S. era stata praticamente colmata con gli invii già effettuati e con altri in corso.
In base a tali notizie, il Capo di Stato Maggiore Generale il 24 n ovembre notificava al Maresciallo Graziani che :
- gli automezzi e i caterpillars erano stati inviati o caricati su piroscafi, ma la loro partenza aveva subìto ritardi talvolta anche n otevoli in attesa del benestare del Comando Superiore A.S. ai fini de lla capacità rice-ttiva dei porti della Libia;
- erano stati avviati operai specializzati, officine e macchine per riparazioni automobilistiche;
- i tubi per l'acquedotto ad oriente di Sidi el Barrani erano, in parte, già caricati sui piroscafi e, in parte, in attesa di carico nei por ti;
- apparivano necessar i ulteriori sforzi per accelerare le operazioni di scarico nei porti della Libia e per la più celere restituzione d ei piroscafi vuoti da utilizza r e per altri trasporti.
Il Maresciallo Graziani replicava dichiarando che il fabbisogno di 1.324 automezzi da lui segnalato nella memoria del 15 ottobre si riferiva esclusivamente alle esigenze della colonna operante prevista a quella data e precisando le date di richiesta di invio e di effettivo arrivo dei vari piroscafi, il cui ritardo nei porti libici era dipeso da cause di forza maggiore ed il più delle volte da sospensioni del traffico marittimo disposte per ragioni di sicurezza dal Ministero Marina.
Concludeva: «Le truppe sono ormai tutte serrate sotto tra Bardia e Sidi d Barrani. l depositi in corso di completamento. A vivificare tutta la organizzazione non mancano che questi automezzi in arrivo .
« M io criterio fondamentale rimatJe sempre quello di non dare il via se non quando tutto è predisposto, preparato e organizzato.
«Sono sicuro di trovare Ìtl questo il vostro pieno
Il problema degli automezzi in A.S., già grave n ell'autunno 1940, diveniva più tardi addirittura tragico, quando nuove impellenti n ecessità di alimentazione del nuovo &onte greco-albanese, richiedevano la dislocazione su quello scacchiere operativo di 7.500 autocarri nel dicembre 1940. Il complesso degli automezzi in Albania, salì poi, nell'aprile 1941 a ben 52 .000.

Attività operativa di colonne motorizzate ottobre- novembre 1940 (schizzo 7)
Con l'occupazione della zona di Sidi el Barcani, il nostro dispositivo, costretto ad una stasi richiesta dalle necessità organizzative delle retrovie, veniva a trovarsi in una cri tica situazione . Infatti, la penetrazione in territorio avversario aveva portato ad abbandonare posizioni c he offri vano, lungo il co nfine egiziano, una protezione, ottenuta mediante lavori (sia pure a carattere campale) ed una più ampia possibilità di controllo per eventuali movimenti dell'avversario, a largo raggio nel deserto: ne de rivava una maggiore esposizione alle puntate offensive di mezzi meccanizzati avversari ed una maggiore vulnerabilità, specie nel fianco meridionale, del nostro schierame nto, che risultava del tutto scoperto.
Pertanto, mentre si provvedeva ad un consolidamento delle posizioni occupate ed al rafforza m ento del terreno, già dal 18 settembre venivano disposte azioni di nostre colonne motorizzate che avrebbero dovuto tener lontano il nemico e dare, così, sicurezza al nostro schieramento e tempo sufficiente a realizzare un mm1mo di organizzazione difensiva.
L'azione di dette colonne si spostò su un piano di maggior rilievo allorchè il 22 ottobre il Capo di Stato Maggiore Generale, nel comunicare al Maresciallo Graziani che il 28 avrebbero avuto inizio le operazioni contro la Grecia, chiedeva che, in concomitanza con l'apertura del nuovo fronte, venissero seriamente impegnate le forze avversarie, specie corazzate, antistanti le nostre posizioni in Mrica Settentrionale.

Alla nostra attività, basata anche su largo impiego di aviazione, il nemico contrapponeva una serie di operazioni navali, aeree e terrestri: bombardamenti dal mare sui nostri apprestamenti lungo la costa da Bardia a Sidi el Barrani; bombardamenti aerei, specie notturni, sui centri logistici di Sidi el Barrani, Bug-Bug, Sollum, Bardia, Bengasi; ricognizioni aeree sul nostro schieramento avanzato; azioni :terrestri di sondaggio contro le nostre posizioni e di disturbo sulle nostre linee di comunicazione.
Fra le azioni delle nostre colonne motorizzate assunsero particolare importanza quelle svolte (schizzo 7):
- su Gabr Abu Raydan, il 7 -8 ottobre;
- su Alam el Qatrani, il 5 novembre;
- su Alam Abu Hileinat, il 19 novembre.
Il 7 ottobre, una colonna celere della Divisione « Cirene » e una della 23 divisione libica si raccoglievano a Bir Enba. L'indoma!Ili procedevano, per Bir el Mella, su Gabr Abu Ra ydan ove respingevano mezzi corazzati e controbattevano artiglieria nemica. Rientravano nel tardo pomeriggio ai propri accampame nti. P erdite subite: 3 ufficiali e 9 libici feriti.
Il 5 novembre, due colonne del Gruppo Divisioni libiche rinforzate da carri M e protetti da caccia aerea, muovevano su Alam el Qatrani lungo le seguenti direttrici:
- 13 libica: Uadi el Maktila- Aqqaqir Abu H oreira - Alam el Fakhri - Alam el Qatrani;
- 2a libica: Ras e l Dai - Bir el Imma - Alam el Qatrani.
Il nemico si sottraeva al combattimento e reagiva da lontano con artiglierie che all'avvicinarsi delle nostre truppe ripiegavano (1).
(l) Nostre perdite: l uffic iale morto; 2 ufficiali, 12 na z ionali e 6 libici feriti.
Il 17 novembre, era considerata possibile una azione nemica di disturbo alla nostra preparazione offensiva. Il Maresciallo Graziani scriveva al riguardo al Generale Berti: « Convengo che questo tentativo non potrebbe essere effettuato se non nel vuoto esistente tra la « Cirene » e il Raggruppamento « Maletti per la direttrice di Bir Enba ... E perchè occorre serrare sotto per assumere al più presto il noto dispositivo di marcia in avanti, non rimane che chiudere defini,tivamente il vuoto suddetto, spostando la « 3 Gennaio » (l) nella zona Sauani - Sammalus - Sauani el Khur ...
L'indomani sera il Raggruppamento « Maletti » segnalava il passaggio di mezzi cingolati fra Alam Nibeua e Bir Enba con direzione est-ovest.
Il Comando Armata, informatone dal Comando Gruppo Divisioni libiche, disponeva che un battaglione carri M 11 del l o ra ggruppamento raggiungesse immediatamente il Raggrup pamento Maletti; che una colonna celere della zn Divi sione libica e una del Raggruppamento « Maletti » fossero tenute pronte ad intervenire nella direzione necessaria insieme con la rimanente aliquota di carri medi (rimasti a Sanyet cl Ma' Abdiya); che l'indomani, se l'attacco non fosse avve nu to nella notte, venisse battuto il terreno a sud delle nostre posizioni, in base ai ri sultati della ri cognizione aerea.
Il mattino del 19 il Comando Gruppo Divisioni libiche - informato che l'aviazione aveva spezzonato autoblindo nemiche a Bir Enba e nella zona di Alam Abu Hil eiuat e che mezzi meccanizzati erano fermi a nord-ovest di Alam el H eilif - ordinava che le due preordinate colonne celeri, muovendo rispettivamente dalle posizioni avanzate di Alam el Tummar alle 9,30, e di Alam Nibeua alle 10, puntassero su Alam Abu Hil eiuat (30 Km. a sud di Sidi el Barrani) col compito di esplorare la zona entro un ra ggio di 3 chilometri.
Direttrici :
- colonna celere della 211 libica: Alam el Tummar- Sidi Fallaq - Alam Abu Hileiuat;

- colonna celere del Ra ggruppamento c: Maletti » : Alam Nibeua - Bir el Naga - Alam Abu Hileiuat.
Un'altra colonna celere della za Divisione libica doveva rimanere in potenza entro il caposaldo di Ras el Dai (2).
(1) La Divisione cc.nn. « 3 » era dislocata a sud di T obruch.
(2) Forza deJJa colonna celere della zn div;sione libica: 17 ufficiali, 256 truppa, 16 pezzi (4 da 75/ 27, 4 da 65/17, 4 da 47/32, 4 mitragliere da 20 mm.),
Alle 12,40 la colonna del Raggruppamento « Malettì », giunta per prima nella località Alam Abu Hileiuat, fatta segno a tiri di artigl icria e attaccata da autoblindo e carri armati, si impegnava in aspro combattimento.
Verso le 13 la colonna della libica prendeva contatto con la colonna del Raggruppamento « MaJetti » e interveniva effettuando tiri contro le artiglierie nemiche e contro forti nuclei di autoblindo che tentavano di avvolgerne da est e da ovest i fianchi. Il nemico, con forze valutate in 60 - 70 tra autoblindo e carri armati e 2 batterie di artiglieria (1), veniva respinto.
Nella fase di rientro alla base, si accendevano vivaci combattimenti di retroguardia n ei quali intervenivano, con azioni di fuoco ad est di Ghot el Démeim , la colonna celere di riserva della 2a. divisione ed il gruppo da 75/27 della colonna « Maletti ».
I nostri carri subivano danni prodotti dalla maggiore potenza dei similari mezzi avversari.
Al combattimento prese parte una nostra squadriglia di aerei Ba 65 che effettuò efficace azione dì mitragliamento a bassa quota sotto la protezione di un gruppo di Cr. 42 che riuscì ad abbattere 6 Gloster nemici.
Tutti i nostri aerei rientrarono alla base.
In una sua relazione sul combattimento del 19 novembre, il Comandante del Gruppo Divisioni libiche (Gen. Gallina) esponeva al Comando della lOa armata le seguenti considerazioni concernenti l'attività delle colonn e celeri organizzate fino a quel momento: t: Se le colonne celeri concomitanti ha11no lo scopo di tenere Ùl rispetto l'avversario ... sarebbe sufficiente avessero compito di perlustrazione saltuaria nel raggio di 7 - 8 chilometri e quindi, praticamente, nella zona interposta fra Grande Unità e Grande Unità;

- se esse, invece, hanno lo scopo di ricercare e di ingaggiare il combattimento con formazio1li meccanizzate nemiche, per catturare e distruggere suoi elementi, non sono idonee - con i mezzi di cui attualmente dispongono - a conseguire tale scopo ... ;
6 mitragliatrici, 29 automezzi, l motociclisti. Forza della colonna celere del R aggruppamento <c Ma letti >> : 27 ufficiali, 420 truppa, 16 pezzi (6 da 47/32, 4 da 65/17, 6 mitragliere da 20 mm.); 27 carri M, 37 automezzi.
(i) L1 situazione descrittiva dell'Ufficio I de ll a 1()3 armata in data 20 novembre precisa: due squadroni autoblindo, uno squadrone del 1° reggimento carri, un gruppo di artiglieria; di rincalzo, squadroni del 7° ussari.
- difatti il nemico contrappone alle nostre colonne celeri (costituite nella migliore ipotesi, da una massa di autocarri trasportanti artiglierie e da una scarsa aliquota di carri armatz) mezzi in complesso più veloci, più potenti e meglio protetti, appoggiati da artiglierie pit't mobili ed a braccio più lungo; dispone di una bene organizzata rete di osservazione e di collegamento e - favorito dal terreno scoperto e facilmente percorribile - può concentrare rapidamente le forze che ritiene necessarie per accettare o imporre un combattimento con esito a lui favorevole.
«Le nostre colonne celeri, per contro, a un dato momento o perchè giunte sull'obiettivo o perchè costrette dall'azione nemica, comrmque per esplicare la loro unica caratteristica positiva, la potmza di fuoco, debbono fermarsi (la sola azione di movimento possibile, quella dei carri, comporta poi tttJ movimento t•etrogrado esiziale per i carri stem). M a le colonne celeri, ad tm certo mometzto debbono fare ritorno alle rispettive sedi, quindi sono costrette ad affrontare la crisi del distacco e del ripiegamento, proprio quando il nemico ha la massa delle proprie forze in potenza o addirittura in azione. E il ripiegamento impone, con l'azione a scaglioni successivamente e reciprocamente appoggiantisi, il dimezzamento delle forze che possano fronteggiare l'avversario, il quale invece raddoppia in comeguenza la propria aggressività ...
« ltl queste aziotJi di combattimento rifttlgerà, come finora ha rifulso, la capacità ed il valore dei nostri comandanti e dei nostri gregari, ma non potremo mai mettere al nostro attivo un chiaro tangibile successo ... ».
In realtà, se le nostre colonne m obili non avevano raggiunto vistosi risultati e non erano riuscite ad ottenere quel serio impegno dell'avversario e dei suoi mezzi corazzati che era stato richiesto dal Capo di Stato Maggiore Generale in concomitanza con l'apertura del fronte greco-albanese, avevano conseguito lo scopo di sottrarre il nostro schieramento statico nella zona di Sidi el Barrani, alle puntate offensive nemiche che, date le condizioni ambientali, avrebbero potuto arrecare perdite sensibili alle nostre unità.

Orientamento operati- L'idea di abbandonare le posizioni di Sidi el vo e movimenti negli Al ti Comandi nel periodo settembre- dicembre
Barrani per ripiegare su una linea meglio rispond ente alle esigenze operative, balenò, ma non assunse consistenza per una serie di considerazioni circostanziali. Nel suo Memoriale presentato a Mussolini nel giugno '43, il Maresciallo Graziani scriveva:
«Una ritirata effettuata sotto la determinante del combattimento del 19 tJOvembre sarebbe stata assolutamente ingiustificata di fronte ad ogni condotta, non solo dell'otwre e dell'orgoglio militare, ma soprattutto della guerra e della storia militare di ogni tempo. Allora pensai, ed ora ripeto che, giunti a quel punto non rimaneva altro che attendere a piè fermo gli avvenimerzti qualunque essi dovessero e potessero essere :.
Se, dunque, per il Comandante Superiore in A.S. - che pur aveva sollevato non poche eccezioni ed aveva fatto esplicite riserve sulla occupazione dì Marsa Matruh (v. pag. 32 e seguenti) - un ripiegamento era da escludere, in realtà tutta la situazione ambientale del momento non era la più favorevole ad accettare la soluzione di una ritirata, anche se ritenuta opportuna e conveniente.

Mussolini non l'avrebbe approvata, per evidenti ragioni politiche e psicologiche, e la premessa logica a tale orientamento del Comandante Supremo era insita nello scambio di vedute, che aveva assunto toni polemici, avvenuto nell 'ottobre allorchè era stata sollecitata da Rom a la ripresa dell'attività offensiva (v . pag. 45).
Quali ansie infatti avrebbe suscitato nel nostro paese e quale sarebbe stata la reazione di Hitler e dell'Alto Comando germanico di fronte ad un ripiegamento delle forze italiane in Africa Settentrionale quando, in quell'infelice periodo autunnale, si era stati costretti ad un ripiegamento in Albania (2 1 novembre) e si era su bita la violazione della base navale di T aranto da parte degli aerosiluranti britannici ?
Inoltre, opinioni espresse da alte personalità tedesche contribuivano ulteriormente a scartare l'ipotesi che da parte nostra si potesse concepire un ripìegamento da Sidi el Barrani sulle retrostanti posizioni di Sollum- H alfaya . Infatti, nel convegno di Innsbruck del 1415 novembre, tra il Maresciallo Badoglio ed il Maresciallo Keitel venne confermato che l'offensiva italiana verso Marsa Matruh avrebbe avuto inizio ai primi di dicembre. Successivamente Hitler, in una lettera del 20 novembre a Mussolini scriveva, fra l'altro: « . .. Ora, Duce, considero necessario che tentiate, inoltre, di raggiungere M arsa Matruh quando i preparativi lo consentano, allo scopo di stabiliruì una base aerea che renda possibile di cacciare, anzitutto e definitivamente a forza di Stukas, la flotta britannica da Alessandria, di infestare, poi di mine il canale di Suez a mezzo di aerei da bombardamento a gratzde autotJomia in modo tale da metter/o praticamente fuori dalle possibilità di svolgere un traffico effettivo »
Un siffatto intendimento, divenuto ormai profonda e generale indubbiamente ispirato da motivi poli,tici e soprattutto psicologici - doveva riflettersi immediatamente sulla realtà operativa dell'Africa Settentrionale suggerendo al Comando Superioreunitamcnte alle notizie ed agli avvenimenti recenti, monito di continui incrementi di forze britanniche in Egitto - l'adozione di un nuovo dispositivo nello schieramento delle unità, pronto ad intraprendere Jo sbalzo offensivo verso Marsa Matruh ma, nel contempo, adeguato a fronteggiare possibili iniziative ing lesi verso occidente.
Ed in tal senso il Maresciallo Graziani concepirà cd attuerà (v. pag. 59) un 1nuovo raggruppamento delle unità ai suoi ordini

Ma il quadro dell'ambiente psicologico, nel quale ha le sue radici l'orientamento operativo in Africa Settentrionale, non sarebbe forse completo dei suoi motivi più salien ti se non si accennasse ai movimenti che avvennero in quel tormentato autunno 1940, nei nos tri aJ,ti Comandi.
Il 10 novembre Mussolini, Capo del Governo, Comandante Supremo, Ministro della Guerra, della Marina e dell'Aeronautica, convocava a Palazzo Venezia il Capo di S. M. Generale ed i Capi di S. M. delle tre Forze Armate per esaminare la grave situazione che era venuta a crearsi sul fronte greco-albanese. Nel corso della riunione il Maresciallo Badoglio tenne a ricordare che il Capo del Governo, dopo aver approvato, il 14 ottobre, le conclusioni dello Stato Maggiore sulle premesse necessarie per dar e corso alle operazioni nello scacchiere (20 Divisioni), aveva, l'indomani, (in seguito a pareri espressi dal conte Ciano, dal Luogotenente generale in Albania, Jacomoni e dal Generale Visconti Prasca, comandante delle truppe in Albania) d eciso di attaccare il giorno 26: «i fatti sono quelli che avete esposto - aggiunse - ma di questi fatti non può essere reso responsabile nè lo Stato Ma ggiore Generale nè lo Stato Maggiore del Regio Esercito» (1).
Successivamente Badoglio , nei colloqui di Innsbruck del 14- 15 novembre, avrebbe detto al Maresciallo Keitel che la decisione di attaccare la Grecia era stata presa da Mussolini dopo che egli (ritenendo le forze insufficienti) aveva espresso parere contrario.
Mussolini rea gì alla presa di posizione di Badoglio consentendo la pubblicazione di un articolo sul giornale «Regime Fascista» diretto da Farinacci (l) che denunziava «q ualche imprevidenza ed intempestività del Comando Stato Maggiore General e» nei riguardi delle operazioni in Grecia.
Badoglio avanzava una richiesta tendente ad ottenere una rettifica all'articolo. .Mussolini non accoglieva la richiesta e Badoglio presentava le dimissioni (il giorno 26) da Capo di Stato Maggiore Generale motivandole con il mancato accoglimento della richiesta stessa.

Le dimissioni, accettate da Mussolini, venivano annunciate il 6 dicembre.
Il Generale Cavallero sostituiva il Maresciallo Badoglio ed il 4 dicembre veniva inviato in Albania, ove la situazione si era aggravata. Sottocapo di Stato Maggiore Generale e Sottosegretario alla Guerra era il Generale Soddu che il 4 novembre veniva nominato comandante di un Gruppo di Armate in via di costituzione in Albania, pur non venendo sostituito nelle due cariche che, soltanto il 29 novembre, erano assunte dal Generale Guzzoni.
Capo di Stato Maggiore dell'Esercito era sempre il Maresciallo Graziani che, di fatto, fin dal mese di luglio si trovava in Africa Settentrionale, quale Comandante Superiore delle FF.AA.
Nuovo raggruppamento delle nostre forze in vista di future operazioni
N. 01/2763 di prot. Op.
Il 25 novembre, il Maresciallo Graziani emanava il seguen te ordine per un nuovo raggruppamento delle unità « i n vista di future operazwm » :
Z.O. 25 novembre 1940
Argomento: Nuovo raggruppamento delle forze.
5·- A.S.
Al Comando 103 armata
Al Comando XXI corpo armata
Al Comando XXII corpo armata
Al Comando Brigata corazzata
Al Comando Artiglierie di matJovra c, per conoscenza:
Al Comando 5a Squadra Aerea a mezzo ufficiale l. - Allo scopo di meglio assicurare l'azione di comando nell'attuale situazione in vista di operazioni, ho deciso di così raggruppare le Grandi Unità dipendenti:
All'I ntendenza A.S.
A) lOa armata.
I settore (Sidi el Barram): comandante Ecc. Gen. Gallina.
Comando gruppo Divisioni libiche: l a divisione libica, 2" divisione libica, 43 divisione cc.nn. c 3 Gennaio» (in 2a schiera).
II settore (Bug comandante Ecc. Gen. Spatocco
Comando XXI corpo d'armata: Raggruppamento « M aletti », D ivisione « Cirene
Divisione « Catan za ro» (in 2a schiera).
III settore (Sollum): comandante Ecc. Gen. Bergonzoli.
Comando XXIII corpo d'armata:
Divisione « M armarica », 13 divisione cc.nn. c 23 2a divisione cc.n .. « 28 Ottobre».

B) Alle mie dirette dipendenze:
Comando XXII corpo d'armata: comandante Gen. Pitassi Man ne/la.
Division e c Sirte » , Brigata corazzata, Comando Artiglieria di manovra.
Il. - N tllla è variato agli ordini · riflettenti movimenti in corso, compreso quello relativo ai ritzforzi destinati al Raggruppamento c: M aletti». La 2a divisione cc.nn. attualmente impiegata nei lavori stradali, appena possibile si raccoglierà nella zona che sarà stabilita dal Comando di Armata.
III. - Le disposizioni del presente ordine devono avere immediata esecuzione. Prego ricevuta.
Il M aresciallo d'Italia
Comandante Superiore Forze Armate A.S.
Graziani
Successivamente, il 27 novembre, il Maresciallo Graziani invitava il Comandante della lOa armata ad esaminare la convenienza di ridurre il vuoto esistente fra il Raggruppamento « Maletti » e la Divisione « Cirene » allo scopo di evitare possibili infiltrazioni di me zzi meccanizzati n emici:

CoMANDO SUPERIORE FoRZE ARMATE AFRICA SEITENTRIONALE
Stato Maggiore lì 27 novembre 1940
N. 01/2806 di prot. Op.
Argomento:· Schieramento delle forze .
Al Comando della 10n Armata Posta Militare d'ordine
Con riferimento a quanto stabilito col foglio 0 1/2763 del 25 c. m. l'Eccellenza il Ma resciallo, comandante superiore, prega esaminare la convenienza di ridurre il vuoto esistente fra il Raggruppamento « M a/etti » e la D ivisione c: Cirene » (circa 30 Km.) allo scopo di evitare possibili infiltrazioni di mezzi meccanizzati nemici.
Sembra si possa raggùmgere lo scopo occupando la zona di q. 192 (ovest di Bir Enba - carta l : 100.000) con un dist accamento (fornito magari dalla D ivisione « Catanzaro »).
Su questo argomento l'Eccellenza il M aresciaLlo ha intrattenuto ieri L'Eccellenza il Gen. Spatocco, nuovo comatJdante del settore Bug Bug.
Il Generale di C. d'A Capo di S. M
Tellera
Il Generale Gariboldi, che il 25 novembre aveva assunto il comando interinale della 10a armata in temporanea sostituzione del Generale Berti, chiamato in Italia da pressanti ragioni personali, nel trasmettere al Comando Superiore il progetto del Comandante del XXI corpo d'armata suggeriva qualche variante e - con la lettera appresso riportata - esprimeva il parere che l'occupazione di q. 192 e quindi la chiusura del vuoto nello schieramento in quel punto, sarebbe stata conveniente solo in relazione alla prevista durata della situazione in atto in quel momento; se tale situazione fosse stata di breve durata, non sarebbe stato opportuno fare spostamenti di truppa.
COMANDO lOa ARMATA
Ufficio Operazioni
N. 01/10266 di prot.
Oggetto: Schieramento delle forze.
C.T. lì 5 dicembre 1940
Al Comando Superiore Forze Armate A.S.
Comando tattico
Trasmetto quanto propone il Comando XXI corpo d'armata in relazione all'ordine di codesto Comando n. 01/2806 del 27 novembre u.s. circa la costituzione di un nuovo caposaldo fra gruppo « M aletti » e Divisione « Cirene » :
- giuste le considerazioni di aziotle e t·eazione del nemico;

- giusta la valutazione del terreno;
- la quota di Bir Enba è certo meno soggetta della 192 : punge però nel vivo lo schieramento avversario;
- nella impostazione dell'azione, mentre opportunamente approfitta dell'occupazione della « Cirene », trascura quella pure valida e forse più efficace del Gruppo « Ma/etti » Questi due capisaldi potrebbero non solo limitarsi a tenere pronte autocolonne, ma spostarsi temporaneamente in dentro di qualche chilometro in modo da diminuire l'intervallo ed essere in migliore condizione per proteggere la sistemazione del nuovo caposaldo;
- le forze richieste mi sembrano abbondanti di fanteria e un po' scarse di mezzi anticarro. In primo tempo specialmente accorreranno molti mezzi di fuoco;
- ritengo, così com'è abbozzata l'azione, possibile il successo.
Però osservo:
- dato lo spostamento delle forze meccanizzate nemiche sull'alto nel noto allineamento Bir Enba - Bir Mella - Bir Abu Gureimisc - Bir Kenays (e cioè sulla nostra naturale linea di avanzata) la azione verso Bir Enba dà l'allarme a tutto il sistema e può darsi sia interpretata come inizio d'avanzata con conseguente possibile intenzione di opporvisi decisamente;
- occupato il nuovo caposaldo si imporrà un problema per i rifomimenti che dovranno almeno in un primo tempo svolgersi verso il Raggruppamento « M aletti» o la Divisione « Cirene » (espostt);
- la situazione attuale, specie se migliorata con occupaz ione di qualche punto più avan z ato, mi sembra tale da garantire le infiltrazioni, che di giorno sono viste e di notte devono percorrere parecchie diecine di chilometri in terreno difficile e complicato.
Così stando le cose è da chiedersi se convenga eseguire ora l'occupazione in parola che richiede tempo (specie per l'assestamento) e mez zi non tutti disponibili (non ho disponibili i 105 richiestt.) per ottenere una sistemazione temporanea transitoria capace però di indurre il nemico a rafforzare sempre più una direzione che a noi interessa, mentre lo scopo della sicurezza si può ottenere m igliorando la situazione attuale.
Riconosco, per contro, che l'operazione proposta ha il vantaggio di ambientare nel clima di guerra una Divisione nuova alla linea e che la reazione sopra accennata può entrare nella veduta del piano generale.
E' a mio avviso specialmente questione di tempo. Se si deve rimanere molto nella situazione generale, durante l'occupazione può essere utile perchè salda il nostro schieramento. Se deve essere situazione transitoria, potrebbe convenire rinunciarvi, per ora, per agil'e a fondo a momento opportuno.

Attivi tà info rma tiva ed ipotesi sulle intenzioni nemich e ( primi d i dicembre 1940)

Il 30 novembre, il nostro Servizio Informazioni (S .l.M.) dava un'ampia sintesi d ella situazione politico-militare, della quale sottolineava la particolare delicatezza in quel momento.
Nei riguardi dell'Egitto, veniva rilevato:
- il notevole aumento degli effettivi britannici, la cui forza com p lessiva era calcolata a circa 300.000 uom ini, ivi compresi gli Egiziani ed i contingenti d ei Domini;
- la grande disponibilità di m ezzi meccanizzati;
- la costituzione recente di nuove u ni tà corazzate, dotate di mezzi giudicati particolarmente idonei ad agire in ambiente desertico.
Se ne desumeva la possibilità dell'inizio di una offensiva inglese a breve scaden za.
Il Comando d ella lOa armata integrava il quadro delle in formazioni con notizie ricavate dall'osservazione aerea spinta in profondità e con dati desu nti dai propri organi informativi, riuscendo a localizzare ed accertare:
- la presenza di 324 mezzi meccanizzati nella zona ad ovest di Marsa Matruh - Bir Kenayis e di altri 215 m ezzi nella zona ad est della precedente;
- movimenti di truppe che erano palese indizio o di un cambio di reparti corazzati o di un addensamento di essi sulla fronte;
- intensificata frequenza di visite alle unità in prima linea da parte di Com andi;
- presenza nella zona avan zata di nuovi battaglioni ;
- aumento di reparti di artiglieria.
Sulla base di tale situazione redatta dall'Ufficio Informazioni in data 2 dicembre ed in attesa di ul1teriori notizie, il Comando di Armata formulava varie ipotesi sugli intendi me n ti operativi britannici :
«- il nemico ritiene imminente una nostra offensiva e si prepara ad ostacolar/a violenteme n te;
«- il nemico si attesta in forze sulla fronte per mascherare utz periodo di crisi dovuto alla partenza di forze per la Grecia ;
« - il nemico effettua un normale cambio di reparti rinforzando lo schieramento per alleggerire il servizio di osservazione dei 1·eparti in linea;
«- il nemico vuol tentare un'azione a raggio limitato contro qualche nostro presidio».
Nella sua valutazione del grado di attendibilità delle varie ipotesi, il Comando di Armata, pur non escludendo la possibilità di una azione offensiva che si fosse ripromesso lo scopo limitato di un successo locale da sfruttare ai fini propagandistici, era più propenso a ritenere maggiormente probabile una delle prime tre ipotesi, dato il loro carattere prettamente difensivo.
Successivamente (4 dicembre) il Comando Superiore A.S. comunicava che, secondo risultati comparativi delle ricognizioni aeree, le modifiche allo schieramento avversario consistevano in un alleggerimento di mezzi lungo la fascia costiera ed in un aumento di essi in corrispondenza della zona desertica, particolarmente lungo l'asse Bir

Enba - Bir Mella - Bir Abu Gureimisc - Bir Kenayis e verso le comunicazioni che da Sidi el Barrani si irradiavano in direzione sud e sud-est.
Il Comando di Armata nella situazione del 5 dicembre considerava che l'aumento dei reparti rilevato negli ultimi giorni anche lungo la fascia costiera, la loro maggiore attività ed aggressività, nonchè le notizie di spostamenti di fo rze terrestri (a ncora imprecisate) verso il deserto occidentale, pur non d estando preoccupazioni sulla fronte c sulle retrovic, potevano lasciare dedurre le intenzioni del nemico; queste deduzioni, sebbene generiche, inducevano a modificare alquanto quelle formulate sulla situazione descrittiva del 2.
L'indomani 6, il S.l.M. inviava al Comando Superiore Africa
Settentrionale il seguente telegramma: «Attività nemica itztensificatasi d in particolare azioni pattuglie su fronte Divisione c Cirene » poste relazione notizie non controllate ma comìstenti di offensiva bt·itannica contro posizioni italiane in Africa potrebbero costituire indizi prossima attuazione intendimenti operativi in deserto occidentale. Per contro larghe ùzterruziotzi stradali effettuate su strada litoranea et voci diffusesi recentemente Cairo circa nostra prossima offensiva verso M arsa M atruh per sollevare opinione pubblica depressa da insuccessi Grecia farebbe escludere predetta ipotesi Preghiera seg nalare vostre imp1·essioni » (1).
(l) Ad interruzioni in più punti, con tagliate c con tratti minati, accennava la memoria del 15 ottobre del Comando Superiore A.S Le larghe interruzioni stradali cui fa rifer imento il S.l .M. erano swte così precisate in u n telegramma del Comando Superiore A.S. in data 5 dicembre : «Situazione aJ
Il Coman do Superiore rispo ndeva, il 7 : «In corso accertamenti per stabilire se vi sono elementi nuovi nella situazione nemica che per ora non appare sostanzialmente mutata. - Gen. T e/lera ».
Tutti i Comandi di Grande U n ità restavano orientati sulle linee generali della nostra offensiva in preparazione.
L e D ivisioni metropolitane del XXI corpo d'armata, avrebbero avanzato con direttrice Sidi el Barrani - Marsa Matruh scavalcando le Divisioni libiche (l a e za); il Raggruppamento libico «Ma lotti» (alle dipendenze del Comando Superiore A.S.) avrebbe dovuto operare, quale ala destra marciante, nella zona immediatamente a nord della depressione di el Qattara, per aggirare le difese di Marsa Matruh. A nessuno però, sfuggiva la contin ua afflue n za di forze c di mezzi corazzati avversari nella zona ad ovest di Marsa Matruh e quasi fino a contatto dello schieramento avanzato delle nostre unità di prima schiera. L'ipotesi, quindi, dì una prossima offensiva britannica si affermava sempre più avvalorata anche il giorno 7 da informazioni raccolte in sede di interrogatorio prigionieri secondo le quali i Britannici si apprestavano ad attaccare entro una diecina di giorni.
Verso la metà di ottobre il Generale W avell, ritenendo ormai improbabile u n a ripresa immediata della nostra avanzata, com i nciò a considerare le opportunità di un'azio ne offensiva a raggio ristretto. Il 20, inviò una nota personale al Generale Wilson invitandolo ad esamjnarc la possibilità di un attacco alle due frontiera oricmale. aerea ha rilevato interruzione della lùoranea Sidi el Barrani - Morsa Matruh per un tra/lo circa di 47 chilometri con inizio al 35° Km est da Vadi el Maktila. Tale interruzione COTISÌste in lunghi tratti di scavo nel piano stradale dove compaiono anche putrclle ancorate al terreno et crateri dovuti at brillamento di mint:. Il ponte sullo Vadi Haleyitz est saltato et interruzione sembra quivi difesa per presenza di postazioni in barbetta scopate nel terreno ad iacente >> .
Intendimenti operativi britannici secon do documen ti i nglesi (l )
Al riguardo nel Memoriale Gr:lziani è detto: 11 l/ 24 novembre un elemento nuovo appariva all'ossa-vazione aerea c cioè un'inta-ruzione praticata lungo l'asfaltata Sidi el Barrani - Marsa Matruh Bisogna concludere che quelle interruzioni fossero già state praticate subito dopo la nostra occupazione di Sidi el Barran.i e che ne fosse sfuggita l'osservazione alla nostra ricognizione aerea».
(l) Rapporto sulle operazioni nel deserto occidentale egiziano d al 7 dicembre 1940 al 7 febbraio 1941, presentato il 21 giugno 1941 al Segretario di Stato estremità della nostra linea: con la 7a divisione corazzata, rinforzata da qualche battaglione mobile di fanteria, contro il nostro fianco destro sulla scarpata presso Sofafi e con la 4a divisione indiana, rinforzata possibilmente da una Brigata addizionale, contro campi trincerati immediatamente ad est di Sidi el Barrani, presso la costa. Qualora gli attacchi iniziali avessero sortito buon esito, la Divisione corazzata avrebbe potuto sfruuare il successo verso nord e la 4a divisione indiana verso ovest. Gli obiettivi non erano fissa ti. Le truppe destinate all'azione dovevano essere tutte motorizzate e in grado di coprire, in due successive notti, la distanza intercorrente fra gli opposti schieramenti per poter attaccare il mattino seguente. L'operazione non avrebbe dovuto durare più di 4 o 5 giorni, essendo i rifornimenti predisposti per sole 5 giornate di autonomia. li Generale Wavell dispose che fosse iniziato subito l'esame particolareggiato dell'operazione.

Dopo un ulteriore esame del piano offensivo da parte dei generali Wavell, Wilson (l) ed O' Connor (2), fu abbandonata l'idea di attaccare i gr uppi di campi trincerati di Sofafi perchè situati su una scarpata rocciosa impraticabile ai carri armati e in considerazione della maggior distanza daJla base di partenza. Venne invece stabilito di portare l'attacco contro il centro del nostro schieramento contenendone i fianchi, sulla costa ed a Sofafi, con poche forze. Fu considerato anche il rischio insito nella sosta per un'intera giornata nell'aperto deserto; venne però deciso di affrontarlo.
Eden, Segretario di Stato per la guerra (che era giunto il 15 ottobre al Cairo) approvò il piano e promise il massimo appoggio per l'assegnazione di un rinforzo aereo, ritenuto indispensabile dal Comandante lo scacchiere.
L'offensiva era in progetto per l'ultima settimana di novembre. Fu poi previsto un breve rinvio per ultimare l'approntamento delle artiglierie e dei mezzi addizionali di trasporto.
Alla fine di ottobre, la dichiarazione di guerra dell'Italia alla Grecia - incidendo sull'atteso rinforzo aereo ed imponendo l'allontanamento dal deserto occidentale di cannoni contraerei, di truppe per la guerra dal Gen. Archibald P. Wavell comanclan.re in capo del Medio Oriente (s upplemento alla « London G azete n del 26 giugno 1946). del genio e trasporti, destinati al fronte greco - m ise in forse l'esecuzione dell'operazione.
{l) 11 Gen. Wilson era responsabile della situazione al Cairo e della condotta della ca mpagna libica.
{2) Il Gen. 0' Connor era comandante delle for ze del deserto occidentale poi trasformate in XIII Corpo.

Ma l'intervento della Segreteria di Stato consentì al Comando inglese di non abbandonare i propri piani ed, in attesa dei promessi rinforzi aerei, ne fu solo rinviata la data d'inizio alla fine della prima settim ana di dicembre.