
16 minute read
TENTATIVI SERBI DI OFFENSIVA IN BOSNIA
ED IN SIRMIA
PROPOSITI DEL COMANDO SuPREMO SERBO. - Costrette le Armate d ei Balcani a riparare sconfitte oltre Drina e Sava l'esercito serbo si arrestò sulla linea dii confine. Una immediata ,prosecuzione dell'inseguimento al di là non apparve possibile.
Advertisement
Il brillante risultato rapidamente · ottenuto soverchiava le più rosee speranze; nè le truppe del P otiorek erano state cosà 1SOlennemente battute da giustificare qualsiasi audacia. Il XIII Corpo aveva n piegato in ordine; la 6.. A . era intatta. Le divisioni impegnate dalla 2A A. non er,ano state affatto battute.
Difettavano inoltre ai Serbi i matcrjali da ponte; di éssi parte er a appena in arrivo dalla Russia ed ancora lontani dalle divisioni di prima ischiera; i pochi esistenti, quale dotazione propria dell'esercito, las ciavano molti duibbi, per la soverchia loro vetustà, sulle possibilità di reale impiego.
L e divisioni, che erano state attratte nella lotta ancora non completamente mobilitate, avevano necessità di perfezionare l'organizzazione; taluni reparti dovevano cambiare l'armamento con nuovi fuci li pur essi arrivati in qqei giorni dalla Russia.
Non pensò perciò neppure il Putnik ad un profondo inseguimento dhe poteva compromettere il successo.
Nè era sua intenzione, o del governo serbo, lainci ar e l'esercito i n operazioni offensive <l1 largo raggio su territorio nemico. Mancava, oltre alla materiale preparazione, quella spirituale; giacchè se <l'a tutti era profondamente sentita, popolo e dirigenti, la uiecessità della difosa del paese e qualunque sacrifìzio a tal fine poteva essere affront'lto, non era invece compresa la necessità dj un'invasione delle province ungheres1 1d:dl'.impero danubiano, neppure mentre questo er a fortemente impegnato dalla Russia, così per la difficoltà delFoper azione come per il timore di logorare troppo le forze e di non avere al momento della pace l' esercito in condizioni di sostenere le ,proprie ragioni.
Solo verso la Bosnia e l'Erzegovina tenid ieva i l Se!IJ.timento popolare. La Bosnia era considerata culla del popolo serbo; se ne voleva inoltre evitare una preventiva occupazione da parte dell'alleato montenegrino.
In tale situazione militare e .politica, l'esercito serbo fu arrestato sul confine e lo schieramento assunto :subito dopo la battaglia dello Jadar e del Cer fu ispirato, per il momento, a 1puri concetti ,d~fens-ivi..

Il Corpo di Uzice rimase, coi Montenegrini a guardia della Serbia centrale.
L e tre Armate coprirono uniformemein,te la frontiera sulla Drina e sulla Sava; da Ljubovja a Sabac.
Rimasero ai loro posti it ,distaccamento di Obrenoyac; le truppe <lella difesa di Belgrado ed il distaccamento di Branicevo .
Spingevano però gli alleati russi e francesi. perchè l'esercito serbo passasse al più presto all'offensiva da tempo promessa , tanto più che una sua pronta avanzata a 1nord ,d'ella Sava avrebbe forse potuto ritardare, se non evitare, il trasporto in Gal izia dei reparti dell a 2n armata austro-ungarica.
Convenne perciò iniziare, se non altro, i preparativi per un'offonsiva, nella misura che le forze e le circostanze del mom ento m ostravano possibile.
Le notizie sull'esercito austro-ungarico dei Balcani dayano, il 27 agos to, la 5.. A~ e ,parte 1dfella 6"' lungo la Drina, fra Zvorn.ik e Bijelina; frequenti s~tamenti d i truppe erano segnalati d all'alta e media Drina alla bassa.
Unità della 2 3 A. risultavano ancora in Sirmia; l'intensità dei movimenti ferroviari dava però chiaramente a divedere che la g;ran<lie massa dell'armata si spostava . Deb oli nuclei scarsamente attivi fronteggiavano sulla Saya e sul Danub io i distaccamenti serbi.
Di fronte agli eletnenti avanzati del Corpo di Uzice il nemico retrocedeva.
Un'offonsiva in forze avrebbe potuto d~re i frutti più suocosi specialmente in Sirm.ia. Ma il voivoda Putnik non voleva trascurare la Bosnia, dove la diminuzione delle forze nemiche attirava già i Montenegrini; sentiva il bisogno ,di far eventualmente fronte alle forze avversarie clhe numerose si concentravano sulla bassa Drina; doveva garantire la difesa di Belgrado; non era perfettamente sicuro sul Danubio, nella zona di Semendria.
Di fronte a necessità difensive così numerose e ad obiettivi tanto lontani il Putnik concretò bensl un'offensiva in boo due direzioni, ma volle anzitutto garantirsi la sicurezza sulla linea di confine guarc.f.indola cm, forze maggiori, di quanto non ve ne fossero all'inizio. Ne conseguì che quelle destinate ad operare offensivamente furono poche e che, a differenza del logico schieramento assunto nell'agosto quando le annate erano raggruppate in zone da cui aveyano potuto facilmente manovrare e contrattaccare , ora tutte le diyisioni furono senz'altro proiettate in linea e schierate a cordone più per tutto coprire che per avanzare.
Una puntata offensiva, la princ1pale, fu concretata verso la Sirmia, più che altro per contentare gli alleati, con poco più ,dii un quinto delle forze disponibili; un'altra in Bosnia per vietare al nemico nuovi spostamenti verso nord; il grosso dell'esercito rimase :schierato a difesa della bassa Drina.
Il 27 agosto le armate, nuovamente ordinate e schierate, ricevettero i compiti cleri vanti ,dial piano del Putnik ( ord . 2044 del C. S.):
- I A.: divisioni Sum. I, Dan. I, Cav.: a sud ' della Sava; pronta a passare il fiume, per invadere la Sirroia, ad oriente di Sabac. In priµlo tempo ebbe le sole divisioni Sum. I e Cav. perchè la D an. I, che costituiva il nucleo della difesa di Belgrado, rim ase pel momento al suo ,posto.

,...._ II A.: divisioni Mor. I, Tiro. I, Tiro. II, Mista: sulla Orin:., fra la confluenza con lai Sava e Ljesnica; compito dìfcnsivo.

- III A.: divisioni Orin. I, Drin. II , Mor. II: sulla Orina fra Ljesnica e Zvornik; compito difensivo. Un distaccamento guardava le provenio:ize da Ljubovja.
. - Corpo di Uzice, nella compo;izione iniziale, sulla modia Orina, per agire in ,direzione di Visegrad in cooperazione col distac · camcnto montenegrino del Sangiacato.
Il distaccarno.:ito di Branicevo e l a ,difesa di Belgrado continuarena nella primitiva missione; i comandanti furono però preavvisati, il 27 agosto, che le divisioni Oan. II e Oan. I, che ne facevano rispet tivamente parte, avrebbero potuto fra breve ricevere altri compiti.
11 Corpo di Uzice doveva iniziare subito le operazioni; la I A. soltanto su ordine del C. S .. La II e la III A. sistemarsi fortemente sul terreno, e tenersi pronte a passare all'offensiva quando ne fosse venuto il momento.
Pur tenendo conto delle già accennate difficoltà di una seria offensiva serba, il contegno del Putnik appare soverchiamente prudente anche per la limitata operazione che tendeva a disturbare le partenze delle unità austro-ungariche della Sirmia; unico scopo che se riamente si poteva pensare di raggiungere ed il cui conseguimento sarebbe stato di grande utilità ai Russi.
I Serbi avevano, è vero, io gran parte bisogno di riposare e di r iordinarsi. Alcune divisioni però erano perfettamente fresche, come la Oan. I e la Oan. Il; le due Timok erano state ben poco impegnate.
Non sarebbe stato difficile, volendolo, costituire la I A. con un più forte gruppo di divisioni fresclhe ed ope rare subito; giacchè ogni giorno di ritardo facilitava la partenza delle unità della 2• A. a. u.
Questa infatti già 11 8 settembre poteva partecipare completa all'attacco contro l'armata del Brussilow sulla Wereszyka, il che non sarebbe probabilmente accaduto se vi fosse stato un po' più <li slancio nel preparare la puntata idella I A.
L'insieme degli orçlini ldd Putnik ha fatto intravedere a taluno la concezione di una manovra avvolgente per le ali contro l'esercito a. u. dei Balcmi. Ma per una simile manovra, astraendo dalle difficoltà della zona rese più gravi dialla disorganizzaz ione dei servizf del!'esercito, tutte le forze serbe sarebbero :state insufficienti; in ogn i caso l e due ali, che avrebbero avl,Jto un compito ben duro, erano smisuratamente deboli sia per gli obiettivi a ciascuna assegnati, sia in confronto del centro al quale incombeva un compito ·puramente difensivo. I nfatti la I A. non aveva inizialmente che due divisioni ,dii fanteria ed una di ,cavalleria; il complesso delle unità costituenti il Corpo di Uzice si può valutare pari ad altre òue divisioni; al centro con compito difensivo ve ne eraino invece ben sette; altre due divisioni erano ancora inutilizzate sul Danubio.
Non si può pensare che una manovra del genere sia stata imbastita con una tale prnporzione, che lasciava deboli proprio le ali cui sarebbe stato affidato il compito primcipale; e particolarmente l a destra contro la quale si sarebbe sicuramente sferrata in breve tempo una vigorosa reazione. Tanto più che quanto maggiore era il tempo lasciato al nemico, sempre più efficiente diventava l'armata del generale Frank, solo parzialmente sconciuassata sul Ccr, e più agevole e pronto il 1suo intervento.
E' nostra impressione che questa interpretazione dell'ordine del Putnik sia da escludere; si tratta di una concezione nata nel fare ... la storia dei fatti e lasciata correre ,per mo.5trare quale fosse la buona volontà dei Serbi per ,partecipare alle operazioni comuni; buona volontà spinta a tal punto da ideare una grossa offensiva con tutto l'esercito, anche sapendo dhe le forze erano insqfficienti !

La realtà appare molto più semplice.
Il C~ S. serbo volle anzitutto garantire l a linea Drina, contro la quale si accumulavano nuove od, imponet..1tì forze nemiche; l'op erazione della I A. non era dhe una puntata, a colore più politico che militare, per aderire alle continue pressioni degli alleati.
Solo l'azione del Corpo di Uzice aveva reali fondamenta, perchè gli spostamonti di truppe nemiche verso noro lasciavano presumere possibile un'avanzata, la quale avrebbe potuto ridurre il continuo
;nunento di truppe avversarie fra Zvornik e la Sava. Vi era po1 m Bosnia la possjbilità di occupare terre irredenti, co n indiscutibile ripercussione morale; e vi era anche la convonienza politica di vietare che simili occupazioni fossero compiute dai soli Montenegriini.
Nuov1 PROGETTI l, PREPARATIVI DEL PonOREK. - La disfatta della 5a A. non aveva disarmato l'animo .del ccmandante delle armate austro-unga riche nei Balcani; egli desiderava << compensare l 'insuccesso subìto » . Ed al più presto.
Il v. Conrad che aveva visto avverarsi sul fronte serbo lo scacco tanto temute e tanto dannoso al prestigio dell ' impero e dell ' esercito (1), desiderava ora che sul teatro di guerra balcanico si. tenesse contegno difensivo. Troppo grave era la partita impegnata ir1 Galizia e semp r e maggiormente appariva chiara la impossibilità di condurre contemporaneamente una nuova offcnsiya in Serbia.

Ma il Potiorek, che vedev,a le case nel limitato orizzonte coosenti togli dal suo punto di osservazione, non disarmò, sostenuto come era dal governo u ngherese, dal gabinetto dell'Imperatore ·ç dal prestigio di ottimo stratega e tattico. Continuò nei preparatjvi, che teinidevano a raccogliere le due armate sulla bassa Dr ina, da dove poi muovere ancora con forze riunite su Valjevo. Giocò poi abilmente, p er essere autorizzato alla nuoya offensiva, sui contrasti fra il v. Conrad e le autorità politiche,
Il 3 settem.bre, a movimento di rndunata delle due armate pressochè ultimate, chiese esplicitamente al Capo <li S. M., il quale non aveva ancora preso una decisione chiara e definitiva, l'autorizzazione di iniziare la progettata offensiva. « In ,caso contrario, egli aggiungeva, tanto sarebbe valso far affluire dai Balcani ulteriori forze sul teatro 1di guerra settentrionale l> ( R. A.).
Questa 1soluzione, la più logica, non poteva essere adottata dal v. Conrad per la netta opposizione dei ministri ungheresi ad una riduzione di forze sulla fronte serba; era stata prospettata dal Potio- rek, un po' capziosameinte, proprio per forzare la mano al Conrad mettendolo di fronte ad un bivio, dove però ragioni politiche gli imponevano di seguire la strada più logica.
( t) Egli però avrebbe potuto evitarle e non lo fece, neppure quando conobbe il progetto di attacco del Potiorek. Chè anzi, approvandolo con la lettera del 14 agosto se ne era assunta la respoosabilità.
Ottenne così dal Conrad l'autoriziazione ad un'« offensiva con le forze concentrate in un punto».
Proprio in quei giorni, dopo la vittoria della 4° A. sui Russi a Koruarow e la quas i contemporanea evacuazione di Lemberg <la parte della J" armata a . u. si iniziava 1a controffensiva russa a Dublin, che doveva provocare, fra il 7 ed il 9 settembre, l'arretramento della 1• A . austr~ungarica . L'o.ffensiva del Potiorek si iniziava il 7 settembre; quattro giorni 1più tardi le operazioni sulla fronte russa concludevano con un formidabile scacco d'ell'escrcito austr~ungarico la prima fase della campagna.
Il nuovo scd1ieramento drell'esercìto dei Balcani aveva:
- la 5• A., della quale faceva parte anche la 29.. Div. rimasta in Sirmia, a cavallo della confluenza Drìna-Sava, fra Koviljaca e la :msa del Sabac;
- la 6" A . col XV Corpo sulla Drin a, fra Koviljaca e Zvornik; il XVI a sud di Zvornik, con un grosso nucleo (1" Div., 3• e 4a brig. mont., 109~ brig. lst.) a Vlasenica; una brigata <lu montagna di fronte a Rogacica per vigilare il Corpo di Uzice.
Una brigata d'a montagna, oltre ai presidi delle piazze, restava a protezione della Basini.a e dell'Erzegovina.
Sulla Sava-Danubio un gruppo speciale, agli ordini ·del fm l. Lutgendorf, forte nel complesso di circa due divisioni, guardava la Sava, fra Sabac e Belgrado, e<l il Bana to.
L'attacco doveva essere eseguito :
- frontalmente sulla Drìna fra Zvornik e la Sava, dal grosso ciella 5• A. e dall'ala sinistra del XV Covpo;
- a nord, per Sabac, d3 un Corpo misto, agli ordini del frul. Krauss, c<istituito -dalla 29• Div. e dalla i; tolta quest'ultima dal gruppo. Lutgendorf;

1-- a sud, in direzione di Krupanj, dalla 488 Div. del XV e dall 'in tero XVI Corpo.
Una nuova tanaglia stava per entrare in gioco.
LE DUE OFFENSIVE sERBE. - Le operazioni del Corpo di Uzice, subito iniziate, furono di scarsa importanza; non riuscirono a limitare la libertà di movimento della 6a A. austro-ungarica.

Le forze del generale Bozanovic mossero il 31 agosto. Il distaccame.n.to del Lim. - 18 btg. e 9 pezzi - e la Div. Sucn. II - 16 bLg. e 6 btr. - arrivarono il 5 settembre rispettivamente alla confluenza Liro-Drina e sulla fronte Viscgrad-Staribrod. Si trincerarono per allestirsi una base atta al passaggio.
La brig. Uzice - 9 btg. e 2 btr. - destinata a protezione del fianco destro, si anestò a Rogacica.
Le poche forze nemiche <l i copertur a arretrarono.
Intanto però gli Austro-ungarici riprendevano l'offensiva sulla Drina. Il 7 settembre le armate del Potiorek iniziayano le operazioni fra Zvornik, Bijelina e Mitrovica.
La III A. serba fu gravemente minacciata; il Putnik, nan disponendo affatto di riserve, tolse alcune unità al, Corpo di Uzice a baneficio della III A. Non ritenendolo, dopo tale sottrazione di forze, più in grado di operare offensivamente, ordinò al generale Bozanovic di rafforzarsi sulle posizioni raggiunte, assumere atteggiamento difensivo cd assicurare il terreno verso Uzice.
Qualora jl nemico si fo.5Se mostrato <deb ole a Visegrad e si fosse presentata l'occasione favorevole, questa località doveva essere occupata.
Così la manovra del! 'ala meridi onale era stroncata sul nascere.
Più tardi il Corpo di Uzice fu chiamato a!IlCora, pur con forze ridotte, ad agire offensivamente e riuscl a creare gravi prcoccupaiioni al Potiorek, che soltanto l'intempestività dell'intervento e la lentezza del Bozanovic resero passeggere.
Il 6 settembre, la I A. aveva iniziato il passaggio della Sava per invadere la Sirmia.
Il Putnik non aveva potuto, sotto l'.nnsistenza russa, tardare oltr.e.
Il I 0 settembre il governo russo aveva telegrafato: « Il granduca
Nicola Nicolajevic crede sia il caso che l'esercito serbo passi all'offensiva ed è convinto che ciò si possa fare 1perchè la gran parte delle far- zc austro-ungariche è rivolta contro ì Russi in Galizia, secondo noti· zie deg:ic di ogni fede ». li C. S. serbo aveva ancora tentato di sclhermirsi e di gua<lagna· re tempo rispondendo « . .. senza tener conto <lel numer o delle truppe nemiche di fronte a noi, potremo prendere l'offensiva quando avremo sufficien ti mezzi per traversare la Sava e la Drina ... e: quando po· tremo terminare l'armamento con fucili russi di una notevole parte <lellc nostre truppe; fucili iin parte arrivati. Appena tutto qu~to sarà compiuto passeremo all' o ffensìva, perchè ci sìamo preparati ad una grande azione » .
Alcune delle ragioni addotte avevano un fondo di verità; non solo, ma sarebbe stato anche comprensibile che, im, vista de i prepara· tivi nemici sulla Drina, che combiavano la situazìone prospettatasi a fine agosto, nessuna offensiva fosse stata ccmpiuta dall'esercito serbo.
Ma ai primi di settembre del 1914, dopo avere preannunziato agli alleati << la grande azione », non si poteva tergiversare oltre. Sicure erano le notizie sulla partenza ldelle truppe nemiche dalla Sirmia e dal Banato (1); la fronte del D anubio perfettamente Lranquilla.

11 3 settembre il Putnik ordinò che la Div. Dan. I si spostasse dalla zona di Belgrado iJn, quella •della I A.; fu tenuta ancora a Lazarevac, ma pronta a muovere la Dan. Il. L'inizio delle operazioni della I A . fu stabilito per la notte del 5 sul 6 settembre.
L'armata doveva passare la Sava fra Obrenovac e Sabac « cercan1do poi di impedire all'avversario di affennarsi, con le forze princ;pali, sulla Dr ina e ributtarlo dalla Fruska Gora verso orien t e per impedire che le forze nemiche ivi disloc.ite si riunissero alle princ1· pali sulla Drina » (ordine 2501 del 4 settembre); II e III A. tenersi « vigilanti e prmte a respingere energicamente qualsiasi tentativo nemico di passaggio della Drina; a momento opportuno, passeranno all'offensiva allo scopo di attrarre a sè il nemico e creare le migliori con· dizioni per lo sviluppo dell'offensiva stessa>> .
Evidentemente qu esto temporeggiare inoperoso delle armate sulla Drina nc;m. creava le migljori condizioni per un successo alle scarse forze della I A.; questa avrebbe potuto essere travolta e ributtata 1sulla Sava mentre le a ltre fossero impegnate nel non faci l e passaggio cldla D rina.
( 1) Le ultime partenze di unità èell1 2• A. avvennero il 31 agosto ed il 1° settembre.
Nella stessa notte sul 6 settcrnbrc la Div. Tiro. I della II A. _ avrebbe passato la Sava a Mitrovica organizzandovi una testa di ponte (< d.0 cui esercitare Ul!l,a energica pressione sul nemico per agevolare ed appoggiare l'azione della I A. sia per il passaggio della Sava sia per l'inseguimento del nemico )) (schi zzo n. 5).
La I A. superò senz:1 gravi difficoltà la Sava nella notte sul 6 iettembre: l a Div . Sum . I ad ovest di Novo Selo e puntò su Obrez; la D an . I, giunta il 5 da Belgra,do, a Skela e puntò su Kupinovo; la D iv. Cav. :1 Novo Selo.
A Novo Selo fu a111che avviato il distaccamento di Obrenovac, che costituì riserva di annata . _
L'oper2Zi one, bene preparata dal generale Bojovic e condotta con dinam ismo, riusci perfettamente; i reparti di 1st. a. u. che vigilavano sulla riva sinistra non poterono opporsi.
Durante la stessa gio.nnata del 16 la I A. si stabilì saldamente sulla sinistra della Sava fra Sabac e K upinovo, fronteggiata ad occidente da un reggimento d i 1st. e ad oriente da una brigata di F . del Gruppo Sinnia accorsa a Semlino; mentre a nord1di Obrez il Lutgendorf raccoglieva per arginare l'avanzata metà della t Div. (schizzo n. 6).

La b-rillante operazione perdette però subito l o slancjo per il contraccolpo del contemporaneo insuccesso d i Mitrovjca .
Qtii l'azione de ll a Div. Tim. I aveva aV'uto .ùJizio alla mezzanotte, mentre l'artiglieria della II A. era entrata in gioco sulla D rina per distrarre da M itrovica l'attonzione del nemico. L a d'iyisione compieva il passaggio col grosso delle forze all'abitato di M itrov ica, mentre un piccolo nucleo agiva ldiimastrativamente più a monte.
Ma la T im. I, che proveniva da Lipolist, arrivò tardi sul posto; più tardi ancora giunse, da K oceljevo, i l materiale da ,ponte; il p:issaggio, ,anche per la difficoltà di g i ttamento dk!l ponte i l cui eq u ipaggio era composto di materiali vecchi e di tipi differenti, potè comin -
D,slor:mJne delle f''H 'o,1frt7;~1.cJsie J..~ Jtr11ni" a', se!fimbrr /JJ 4 e:> au,fr(J LW//ja,i.u
,nr!r,c, a, al!icco serb e uw,10~ r,I, orl/ ,1, d el R~cni I< ( Z7 Qqo, /3 j ciare su barconi alle 7 del 16. Solamente verso mezzogiorno il grosso era o ltre Sava. jJ,/wmot1e fra. ,J 'f eri ,I IOsdt,mbrt

La lunga durata del passaggio permise al nemico di intervenire e cogl iere la Tirn. I in piena crisi.
Di fronte a Mitrovica era la 29• Div. a. u. coma ndata dal generale Krauss ( 1), la quale, dice l.i R. A. « per l'iniziativa dei ccmandanti in sottor<line, .i quali latnciarono con rapidità le loro valor~e truppe :sull'avversario» ril!sCÌ in breve a<l annientare la divisione serba. Il combattimento fu nelle prime ore accanito: dalle 12 alle 18. A quest'ora « il nemico sferrò un attacco da Susini e da Jarak. Sull 'intero fronte si notavano già segni di 1rllebolezi. a. La batteria ccroinciò a ritirarsi al galoppo verso il ponte ... Questo fatto, unito alla ritirata (di altri elementi) produsse il panic o particolarmente tra i feriti, che sapevano il ponte incompleto. I feriti si sono gittati in acqua verso il primo pontone . . . I soldati hanno comi1DCiato a gridare aiuto, contrib 1.1endo a scuotere sempre più lo spirito degli altri dhc hanno ab bandbnato le armi correndo verso il ponte.
« In un momento si è prodotta u:.ia confusione indescrivibile ...
« Questo primo panico è durato sino alLe 19,30 ...
« Alle 22,30 il nemico ha attaccato violentemente ...
« L'agitazione fra i soldati è cresciuta sempre più fìnchè si è formata una marea c h e, come un torrente si è riversata verso il ponte, i:n cerca di sa lv ezza . Sotto la massa questo 1.$Ì è sfasciato td i soldati sono cadu ti nella Sava .. . Nessuna forza, nessun atto esercitato in questo frangente dagli ufficiali è riuscito a trattenere questa fiumana che correva verso i l ponte . . .
« Questo secondo panico ha portato al disa stro >J (2).
11 grave insuccesso della Tim. I intiepidì l'ardore d!ella I A. che, pur essendo contrastata d a deboli forze, non trasse profitto della rapidità con cui era riuscita a passare il fiume .
(1) Alfredo Krau ss fu poi oapo di S. M. del comando della, fronte italiana per l'offensiva del 1916. Comandante nell'ottobre 1917 del I C .d' A. sulla fronte di P lezzo e poi attacco de I Grappa.
(2) R. S. - Rapporto ciel coman dante la Div. Tim. I.

- J1,1s(ro ung,rle, moY1Q1ff1,ff .terh1.;,er; u,·.,·e ùlb rnnu :.: , i dJ sue( /n(11~r;* f r.: ,!/ 9 ed J I O Nlfiml, "

L'azione non valse a richiamare a Mitrovica nè elementi dell:t 5• A. a. u., la cui 2ra Div. Sch. era a1bbastanza vicina, nè del Grupp o Lutgendorf (r).
Gli avveniment'i del 6 settembre a Mìtrovica misero in luce la esistenza in Sirmia di forze a. u . superiori al :previsto; non però in tale quantità da far temere per la I A., la cui operazione il C. S. serbo decise proseguisse il suo corso; avviò però :subito a Skela la Div . D an. II quale riserva della I A. Questa, nell'attesa, si rafforzò sulle posizioni raggiunte, collegandosi sulla d estra con elementi <lella difesa <li Belgrado che erano anclh'essi passati a nord della Sava.
Puntate .òella Div . Cav. e della cavalleria di armata furono arrestate da elementi della t e della 29a Div.
Soltanto il 9 settembre la I A. serba accennò atquanto timidamente a muovere , più che altro per sondare le forze che le si opponevano, mentre il distaccamento di BelgraJdlo riusciva ad occupare Semlino.
Ma la situazione creatasi nel frattempo sulla fronte dell'esercito serbo, particolarmente sull'ala meridionale, per lo -sviluppo dell'offen·siya austriaca, costrinse il Putnik a dare altri compiti alle iè6visioni della I A. la cui offe nsiva finì anche essa con l'esser e stroncata 1sul nascere. Le forze rimaste sulla sinistra della Sava e che gradualmente furono ridotte servirono iperò a ritardare notevolmente l'esecuzione {il:el compito affidato al Krauss di pun'tare da nord sulla destra dell 'esercito serbo.
(1) Il g-0nerale Kasimir v. Lutgem:lorf, fu comandante, nel maggio 1916, del XXI C. A. durante l'offensiva a. u. in Trentino:
