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Tempio dell'Internato Ignoto di Padova

Il Tempio dell'Internato Ignoto o Chiesa San Gaetano da Thiene, sorge nel quartiere di Terranegra , a Padova. Venne progettato nel 1939 come chiesa parrocchia le ed è stato realizzalo nel 1953 per ricordare gli internati militari italiani che non fecero ritorno dai lager nazisti . Viene considerato il "secondo Altare della Patria", in quanto al suo interno sono custodite le spoglie dell 'i nternato ignoto, decorato di Medaglia d' Oro al Valor Militare alla Memoria.

Fondatore del tempio fu don Giovann i Fortin La sera del 5 dicembre 1943 il sacerdote accolse nella sua canonica 12 prigion ieri inglesi e neozelandesi che erano fuggi ti da un campo di prig ion ia e per questo venne arrestato e condannato a morte L'intervento del Vescovo di Padova gli sa lvò la vita ma venne deportato in Germania, nel campo di concentramento di Dachau , dove trascorse 16 mesi. Riuscì a soprawivere e tornò in Italia il 24 giugno 1945 Volle che la Chiesa parrocchia le intitolata a San Gaetano Thiene fosse dedicata alla memoria degli italiani morti nei campi di internamento nazisti. Morl il 16 settembre 1985 e, dal 23 ap ri le 2009, la sua salma riposa nel sacello del tempio che lui stesso ha fondato

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Dall ' 8 settembre del 1943 alla fine del conflitto furono 650.000 gli ital iani , militari e civil i, deportati nei campi di sterminio nazisti. Circa 70 000 non hanno fatto ritorno ATerranegra vengono ricordati anche gli ebrei sterm inali nei lager Fu l'associazione degli ex internati che si impegnò affinché nel tempio fosse tumulata una delle poche salme che non erano state cremate dai nazisti in fuga . Le spoglie vennero prelevate da un cimitero di Colonia e portate all'Altare della Patria , a Roma . Da Il, il 5 settembre 1953, la sa lma fu portata a Padova su un vagone specia l e. Lì venne onorata per tre giorni da cittad ini e parenti di deporta ti e internati. Il 9 settembre 1953 il feretro venne tumu lato nella tomba, reali zzata da Mirko Vucetich, di Vicenza , situata nella cappella di sinistra del pronao antistante l'ingresso al tempio .

Il sarcofago è sormontato dalla scultura in cotto "Cristo morto". Dal maggio del 2005 il tempio è divenuto ossa ri o. Lungo il viale che conduce al tempio sono pos izionati trenta cippi in trachite con incisi nomi di persone, di luoghi e di lager. Alla struttura si accede attraverso una grande sca linata . Sulla vetrata principa le campegg iano le parole: "Ricordare , imparare, non odiare". All 'interno vi sono otto grandi lapidi di marmo color amaranto che ricordano i campi di concentramento di Czestokowa, Buchenwald, Dachau, Mauthausen, Wietzendorf, Fullen, Zeithain, Beniaminowo Sempli cità ed austerità caratterizzano l'interno del Tempio , in stile romano e a croce latina, grazie al suggestivo contrasto di pareti chiare e del pavimento e delle colonne di marmo rosso. Nel pronao si trovano le salme dell 'Internato Ignoto e di Monsignor Giovanni Fortin Attorno oltre tremila piccole lapidi di marmo con i nomi dei prigionieri e dei morti nei lager nazisti Nel tempio sono inumati anche una decina di caduti italiani nei campi di concentramento e 187 cadu!J italiani provenienti dal campo di Most, nella Repubblica Ceca. Nella navata sinistra sorgono due altari. Il pnmo è dedicato a San Massimiliano Kolbe, patrono di tutti i prigionieri. Il secondo ospita il gruppo scultoreo della "Pietà", opera di Mirko Vucetich, rea lizzato in ricordo della principessa Mafalda di Savoia, figlia secondogenita del Re Vittorio Emanuele 111, penta a Buchenwald. Dal 1955 all 'interno della struttura è presente il Museo dell 'i nternamento inbtolato a Paride Piasenti, per cinquant'anni presidente dell 'Associazione nazionale ex internati. All'esterno si trova il Giardino dei Giusti nel Mondo realizzato in onore dei Giusti di tutti i genocidi del XX secolo. Ogni giusto è ricordato con un albero.

1113 settembre 1999 l'allora Presidente del Senato Nicola Mancino consegnò la Medaglia d'Oro al Valor Militare conferita dall'allora Presidente della Repubblica Italiana Oscar Luigi Scalfaro alla memoria dell 'Internato Ignoto con la seguente motivazione: "Militare fatto prigioniero o civile perseguitato per ragion i politiche o razziali , internato in campi di concentramento in condizioni di vita inumane, sottoposto a torture d1 ogn i sorta, a lusinghe per convincerlo a collaborare con il nemico, non cedette mai, non ebbe incertezze , non scese a compromesso alcuno; per rimanere fedele all'onore di militare e di uomo, sce lse eroicamente la terribile lenta agonia di fame, di stenti, di inenarrabili sofferenze fisiche e soprattutto morali. Mai vinto e sempre coraggiosamente determinato, non venne meno ai suoi doven nella consapevolezza che solo cosi la sua Patria un giorno avrebbe riacquistato la propna dignità di nazione libera. A memoria di tutti gli internati Il cui nome si è dissolto , ma ncui va lore ancora oggi è esemp io di redenzione per l'Italia". Su un pennone sventola la Bandiera italiana. Alla base è inciso il motto dell'Associazione Nazionale Ex Internati: "Mai più reticolati nel mondo·.

Vìale dell'Internato Ignoto, 24 - Padova

Tbe Unknown Pri so n er Tempi e was originally dcs1goed in 193 9 as a local church, and was converted in a Tempie 10 honor the memory ofall the ltalian prisoncrs in Nazi concentratioo camps who died without a propcr burial. A body of an unlmown prisoner of a concentration camp is buried here, and was awardcd a Milita ry Valor Gold Medal.

Tbe conversion of thc Church into a tempie happcned at the initiative of don Giovanni fonin who spem 16 months as a prisoncr in Dachau conccntration camp. Ile died io 1985 and is buricd in the chape l ofthc Tempie.

Betwccn 1943 and 1945 over 650 000 ltalians wcrc dcported in Nazi concentration camps, and 70 000 of them never carne back, among them many ltalian of Jcwish religion , whose memory is also honorcd io the Tempie. Tbe Unknown Prisoncr was ooe ofthc few bodies not dcstroyed by thc Nazis during the advance of the Allied Armics on Gcrmany, and was brought to Padua in 1953, whcrc it now rest s in a sarcophagus with a statue of Jesus Christ.

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