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Sacrario Mater Captivorum di Melle
Il sacrario Mater Captivorum è conosciuto dai mellesi come la "Crusà", anche se il suo nome ufficiale è Confraternita della SS. Trinità.
L ' edificio risale al XVII secolo, come si evince dallo stile architettonico e dagli elementi costruttivi presentì all ' interno e all'esterno, ed è strutturato a pianta greca. L'architettura rimane quella dell'epoca in cu i fu realizzato anche se le tinte sono state modificate quando fu riconvertito in sacrario militare e dedicato alla memoria di tutti i militari italiani caduti per la Patria in terra straniera. La trasformazione in sacrario awenne grazie all 'impegno dell'associazione "Toppa Club" composta da ex combattenti prigionieri nei campi francesi in Africa settentrionale, nata a Milano nel 1951 , il cui nome deriva dalla pezza di stoffa colorata che veniva cucita sulla schiena dei prigionieri durante la Seconda Guerra Mondiale . Negli anni ' 60 l' edificio è stato restaurato su progetto dell'ingegner Gianfranco Capiluppi di Moncalieri.
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Per ospitare il sacrario fu scelta la Crusà di Melle su proposta di don Franco Giacomo che era stato cappellano militare e prigioniero in Africa. La sua salma riposa dal 1972 in questa Chiesa e gli è stata dedicata la piazza situata davanti la Confraternita e la Chiesa parrocchiale Dal maggio del 1995 riposano qui anche le spoglie del Fante Giuseppe Chesta, classe 1922 , caduto in Russ ia.
All'interno del sito sono state collocate, in un centinaio di teche murali, 10.000 piastrine di caduti in te rre lontane: da qui il nome del sito, riportato anche sulla lapide posta sul portale di ingresso, dedicato alla Mater Captivorum, cioè la Madre dei Prigionieri. Tra le piastrine si trova anche il dipinto della Vergine Maria Mater Captivorum del pittore Fum i, oltre a una tela dedicata al martirio di S. Sebastiano. In primavera vi si tiene l'annuale celebrazione in onore dei caduti in collaborazione con l' Associazione "Toppa Club ' di Milano e la sezione Monviso dell 'Associazione Nazionale Alpini.
Piazza Marconi, 12020 Melle (ON)
Melle Mater Captivorum S hrin e
The shrine is housed in a XVTI century building, built on a Greek plant, known as Holy Trinity Brotherhood. lt was converted to a sbrine by the initiative of"Toppa Club" an organiz.ation of former ltalian POW in North Africa. In the 1960s the building was chosen as a site fora shrioe , under the proposa l of don Franco Giacomo, former military chaplain and POW. The building was therefore re stored during the 1960s, and dedicatcd to ali the ltalian so ldi ers died in foreign land. lnside the shrine are displayed over 10 000 badges taken from so ldi ers died in distant lands, while a separate space is reserved to th e remains of don Franco Giacomo, and of Franco Chessa, an ltalian so ldi er fallen in Russia. The shrine is dcdicated to the Mater Captivorum, meaning the Mother of Prisoners, and a painting of Holy Mary Mother of Prisoners is disptayed among the badges. alongside a painting depicting the martyrdom of Saint Sebastian. Every sp ring the shrine hosts a ceremony in memory ofthe fallen.