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Il Sacello del Milite Ignoto ali' Altare della Patria

La Grande Guerra costò al nostro Paes e un numero di perd ite pesantissimo, cifre ancora oggi oggetto di dibattito e al cui computo esatto forse mai si potrà giungere, soprattutto per quello dei caduti e dei dispersì. Di moltissimi di essi sparì ogni traccia e i loro congiunti non ebbero neppure una tomba su cui piangere.

La madre di un soldato caduto, Amelia Giorgi, scriveva nel 1917 queste parole di dolore a un cappellano militare: "lo come madre ho diritto di sapere, eg li fece il suo dovere, ha dato il suo sangue per la Patria, la sua vita, ed è giusto che questa Patria si occupi un po' di lui. È morto facendo il suo dovere, da eroe, come tanti , come gli ufficiali; e tutti sento dire che hanno la sua tomba, le famiglie sanno dove sono, dunque pure io ho lo stesso diritto. Voglio ritrovare la sua tomba , si vivrebbe più tranquilli , ritrovandola, mentre così non si dorme, non si mangia, è uno strazio continuo" (Chiedo notizie di vita o di morte. Lettere a don Giovanni Rossi cappellano militare nella Grande Guerra. Museo Storico della Guerra di Rovereto).

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È anche per rispo ndere a questo dolore che colpiva la gran parte delle famiglie che si cercò di trovare fo:rme collettive di elaborazione del lutto, attraverso l'uso di simboli perpetui capaci di indirizzarlo e in qualche modo superarlo Nasce cosi in molti Paesi l'idea di onorare tutti i caduti con i resti di un soldato senza nome morto in combattimento. Un corpo che non era stato identificato e che non lo sarà mai. Esso avrà il compito di rappresentare tutti i figl i caduti per la Patria e il dolore incommensurabile di chi li amava.

U nknowo Soldi er Chapel

World War I took a heavy toll in tenns of human live s from ltal y. The exact number of victims is stili debated as the number of dispersed. The experience of a dispersed son was painful for the families, as it meant to be left without anythiog, even a grave for their loved ones. This kind of pain called for action from the govemment, to bring peacc and comfort to the families and promote a collective grieving procc ss .

Tue lirst grave of an unknown s.oldier was erccted in 1920 in France, below the Arch of Triumph, while io [taly, the idea was proposed by Colone) Giulio Douhct, receiving immediate popular support. Eleven bodies coUected on the ltaliao front were brought to Aquileia, aod ooe was selected in a solemn ceremony. The body was then moved by train to Rome, where it was entombed in the Monument to Vittorio Emanuele li dcdicated to the first King of ltaly, on November 4, 1921, the anniversary ofthe armistice with Austria-Hungary. The Unknown Soldi er was awarded the Military Va lor Gold Meda!, with this motivation " Worthy descendant of a proud brced of men and a millenary civilization, he resisted relcnt lessly in the trenches and fought with courage in battle. He fell in combat without other prize but victory aod the greatness ofthe Father land."

Nel 1920 erano stati i francesi ad erigere sotto l'Arco di Trionfo la prima tomba al Soldato Ignoto. In Italia il primo a farsi interprete dell'idea di questa nuova grandiosa figura fu , nell 'agosto del 1920, il Colonnello Giulio Doueth che sulle pagine del periodico I/ dovere scrisse: "Tutto sopportò e visse il soldato ... Tutto sopportò e tutto vinse , da solo, nonostante. Perciò al soldato bisogna confe ri re il sommo onore, quello cu i nessuno dei suoi condottieri può aspirare neppure nei suoi più folli sogni di ambizione. Nel Pantheon deve trovare la sua degna tomba all a stessa altezza dei Re e del Genio". Questo progetto fu accolto con vivo entusiasmo dall'opinione pubblica e già un anno dopo il nostro Parlamento promulgò la legge che stabiliva di dare solenne sepoltura alla salma di un soldato ignoto nella città di Roma. La tomba del Soldato senza nome, "Ignoto Militi" come poi verrà inciso sulla sua bara, non sarà il Pantheon ma il Vittori ano, il monumento nato per onorare la memoria del primo Re d'Italia Una commissione di militari di diverso grado decorati di Medagl ia d'Oro al Va lor Militare, ebbe l'incarico di procedere alla deli cata e pietosa scelta di 11 salme, raccolte in vari settori del fronte , là dove la lotta era stata più feroce Una volta raccolte , furono portate nella Basilica di Aquileia, dove con una toccante cerimon ia ne fu scelta una

La salma fu così deposta su uno speciale convoglio ferroviario che , lungo tutto il percorso per Roma, ricevette in ogni stazione gli onori dei picchetti militari e il saluto commosso dell a popolazione. Nelle parole dei testimoni si racconta che durante queste soste la folla circondava il feretro , in molti cercavano di toccano perché in molti non avevano più un figlio e sentivano che In quella bara di rovere giaceva il loro ragazzo disperso. Il silenzio era assoluto, non si tenero discorsi, ma si udiva solo il pianto sommesso di quelle madri disperate.

I cronisti dell' epoca raccontano che la cerimonia di trasporto del feretro e il saluto finale tributato a Roma dalla Nazione , fu un evento epocale, circa un mìlione di persone vi presero parte, divenendo di fatto la più grande e partecipata cerimonia patriottica d'Italia . Una epigrafe venne posta sulla porta della ch iesa di Santa Maria degli Angeli, che accolse il feretro una volta trasportato nella Capitale, prima della grande ceri monia finale di inumazione nel Vittoriano, essa recitava : "Ignoto il nome - folgora il suo spirito - dovunque è l'Italia - con voce di pianto e d'orgoglio - dicono - innumeri mad ri: è mio figlio. ·

Il 4 novembre 1921, anniversario della vittoria italiana, la bara, portata a spalla da 12 decorati di Medagl ia d'Oro al Valor Militare ed accompagnata dalle bandiere di guerra dei 335 Reggimenti che avevano partecipato al conflitto , venne deposta all'interno dell'Altare della Patria. Al Milite Ignoto fu confe rita la Medaglia d'Oro al Valor Militare co n questa motivazione: ' Degno fig lio di una stirpe prode e di una millenari a civi ltà, resistette inflessibile nelle trincee più contese , prodigò il suo coraggio nell e più cruenti battaglie e cadde combattendo , senz'altro premio sperare che la vittori a e la grandezza della Patria " . Il Ministro della Guerra accompagnava l'annuncio della decorazione con queste parole ' Lo sconosciuto, il combattente di tuilti gli assalti, l'eroe di tutte le ore, ovunque passò e sostò, pima di morire, confuse insieme il valore e la pietà. Soldato senza nome e senza storia. Egli è lai storia della nostra grande vittoria ".

Il complesso monumentale del Vittoriano fu costruito alla fine dell 'ultimo ventennio del XIX secolo su progetto dell 'architetto Giuseppe Sacconi, sorge sul prolungamento dell'asse di via del Corso alle pendici del Colle Capitolino.

E caratterizzato dalle grandi dimensioni e dalla suggestiva scalea centrale, delimitata ai lati dalle fontane simboleggianti il Tirreno e l'Adriatico La scalea porta ad un edicola denominata "Altare della Patria ', nella quale si erge maestosa la statua della Dea Roma Dal piazzale dove è ubicato questo altare, tramite due rampe ascendenti e convergenti, si raggiunge un podio sul quale si innalza la statua equestre di Vittorio Emanuele Il, opera dello scultore Enrico Chiaradia Dai due lati del podio, su maestosi archi, si sviluppano le gradinate che adducono ai porticati antistanti allo sfondo All'interno del monumento, con accesso sulla parte sinistra, è stato realizzato il Sacrario delle Bandiere. In esso sono raccolte e custodite, all'interno di ampie vetrine ricavate nelle nicchie delle pareti, le bandiere di guerra dei disciolti reggimenti dell'Esercito Italiano. Sempre qui è possibile contemplare la tomba del Milite Ignoto collocata all'interno della cripta.

Altare della Patria

Piazza Venezia , Roma

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