GLI ALBANESI NELLE FORZE ARMATE ITALIANE

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STATO MAGGIORE DELL'ESERCITO

UFFICIO STORI CO

PIERO CROCIANI

Tavole di Andre a Viotti

GLI ALBANESI

NELLE FORZE ARMATE

ITALIANE (1939-1943)

Roma 2001

PROPRIET.À. LETTERARIA

Tutti i diri tti riservati. Vietata la riproduzione an che parziale senza autorizzazione

Codice ISBN 88-87940-25-8

Con questo volume, l'Ufficio Storico ha inteso esaminare l e modalità con le quali venne attuata la.fusione delle Forze Armate albanesi con quelle italiane ed a quali ris ultati si giunse nel corso dei quasi quattro anni e mezzo di pres enza italiana in Albania.

Se tali risultati non furono quelli che la propaganda ufficiale dava per sco ntati e raggiunti, ciò fu dovuto a vari motivi, fra cui la mancanza di tempo (la guerra contro la Grecia, non sentita dagli Albanesi, ini z iata po co più di un anno dopo lo sbarco italiano in quella terra) e, soprattutto, a motivi di ordine ambientale e politico .

La politica ufficiale italiana, che dava per scontata la piena ed entusiastica accetta z ione della nuova situazione da parte degli Albanesi, minimizzandone le resistenze e sottolineando invece l'apporto econornico profuso per la moderni zza z ione del Paese, non tenne conto che la nuova realtà polilica era soltanto subita dalla classe dirigente albanese che cercava di approfittare delle concessioni e degli .spazi di manovra offerti dall'almeno apparente autonomia del paese. Anche dopo il progressivo peggioramento delle sorti dell'Italia nel corso della Seconda Guerra Mondiale, non si volle sco11fessare questa linea politica, per evitare l'esplicita a,nmissione del fallimento della azione italiana in terra d'Albania .

L'opera di ricerca è stata condotta dal dott. Piero Crociani quasi esclusivamente su fonti d'archivio, privilegiando quello dell'Ufficio Storico del!' Esercito, con qualche "puntata'' nel/' Archivio Centrale dello Stato (carte del Ministero dell'Aeronautica, di quello della Marina e della Poli z ia) e negli archivi degli Uffici Storici dei Carabinieri e della Guardia di Finan za ;

PRESENTAZIONE

ciò in quanto, tranne qualche arti co lo, non è mai stato sc ritto alcun c hé di specdìco su questa rnateria, se non qualche a cce nno in alcuni volumi che possono fondarnentalmente ricondursi a quelli pubblicati nel passato dall'Ufficio Storico dello SME, a quelli .di Antonello Biagini oltre a pochi altri segnalati in nota .

Il volume è stato suddiviso in due parti: la prima dedicata alla storia ed all'evoluzione delle unità albanesi all'interno delle Forze Armate italiane e la seconda dedicata a corpi ed armi speciali che meritavano una tratta zione a parte , per le mansioni loro attribu ite o per le loro peculiarità nonch é alle un(fonni.

AL dott Piero Crociani va , quindi, il più sentito ringra z iamento dell ' Ufficio Storico per questo interessante lavoro, che colma una importante lacuna in un settore molto interessante della Storia dell'Esercito Italiano, così come analoghi ringraziamenti vanno al doti . Andrea Viotti per La solita maestria espressa nelle belle tavole preparate .

4 Gli
s i ne lle
italian e ( /939-194 3 )
albane
Forze Armate
Il Capo Ufficio Col. Enrico PINO

Capitolo 1

I PRECEDENTI

I rapporti militari italo -a lbanesi, interrotti dopo la morte di Skanderbeg e la definitiva sottom iss ione del!' Al b a n ia all'i mpero ottomano, vennero ri p res i in età moderna con l'arruolamento, per conto del R egno di Napoli , d e l reggimento Real Macedonia in Albania e nelle regioni finitime. Costituito nel 1739 questo reggimento, modificando la prop ria denominazione , si sdoppiava nel 1795 formando il 1 ° ed il 2° R egg im ento Illirico, cui s i aggiungeva nel 1798 un battaglione di Cacciatori Albane si . S bandati s i nel 1799 , con tutto il resto dell'esercito borbon ico, q uesti reparti erano ricostituiti nei primi mesi del 1800 come reggimento Re al Albania e bat tag li o ne Cacciatori Al ban esi , d est inato il primo ad essere disciolto nel 1806 insieme ad altre unità , sopravviss uto i nvece il secondo, in Sicilia, fino al 1812.

Dopo la restauraz ione tornò per qualche tempo in vita un ' unit à albanese, il battaglione de i Cacciatori Macedoni, costituito nel 1817 e scio lto defi nitivamente nel 1821. R es tarono però in servizio alcuni ufficiali, ben presto naturalizzati napoletani, uno dei qua li, D emetrio Lecca, avrebbe raggiunto il grado di generale 1 • Poi , nonost a nte l'interesse ma nife s tato da alcuni a mbi e nti politici ita liani in favore dell'indipendenza albanese , i rapporti militari italo-albanesi vennero di nuovo in terro tti per quasi un secolo sino allo s barco de lle nostre truppe a Valona, nel 1914, ed

1 Per quanto rig uarda le unità a lb anesi dell'esercito delle Due Sicilie cfr i due volumi pubblicati dall ' Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell'Eserc ito (in seguito USS M E) L'esercito borbonico dal 1789 al 1815 e L 'esercito borbonico dal 1815 al 1830, rispettivamente 1985 e 1989

al contemporaneo affluire di elementi albanesi nelle nostre forze armate2 •

Tra il 1914 ed il 1917 quest 'afflusso di elementi albanesi si effettuò attraverso quattro di s tinti canali: l 'a rruolamento diretto in Italia , grazie ad accordi intercorsi tra il Ministero degli Esteri e quello della Guen-a , l'arruolamento, in Albania, di bande irregolari, l ' organizzazione , sempre in Albania, di "Milizie R ego lari Albanesi" ed infine l'arruolamento, a cura dei Carabinieri Reali, di gendarmi e di agenti di polizia albanesi . Nel primo caso s i trattò di pochi elementi, circa una trentina, ma si trattò quasi esclusivamente di ufficiali , che proseguirono poi la loro carriera nell'esercito a lbanese ed una parte dei quali ritroveremo come ufficiali superiori o come capitani dopo il 1939. Dieci cli costoro avevano dapp rima frequentato un corso per allievi sergenli presso il 10 ° Reggimento Fanteria a Bari e poi un corso per allievi ufficiali , transitando in seg uito in reggimenti italiani ed ottenendovi infine la promozione a tenenti. Altri sei avevano frequentato l 'Accademia dì Modena, tra il novembre del 1914 ed il maggio del 1915, prestando servizio poi, come sottotenenti, in reparti italiani conseguendovi in seguito la promozione a tenenti. Undici, infine , arruolatisi nel 1.0 ° Reggimento Fanteria vi avevano conseguito le spal line da sotto tenente , prestando successivamente servizio, come tutti gli altri, in reggimenti di fanteria, artiglieria (due casi) e del genio (due casi) 3

Il secondo apporto venne dato dalle bande irregolari arruolate, dal dicembre del 1915, come ausiliarie delle nostre truppe ed impiegate soprattutto là dov e la linea del fronte non era continua. Si trattava di unità dotate so ltanto di armamento individuale che erano utiliz zate un po ' come le " band e" dell'Eritrea e, so -

2 Per guanto a tti e ne alle operaz ioni i n Albania durante l a I Guerra Mondiale cfr. Le truppe italiane in Albania (anni 1914-20 e 1939) dell'USSM E .

3 L'elenco di t.utti questi ufficiali , con brevi note caratteristiche, compi lato nel 1923 s u rich iesta della Lega zione d'Albania a Roma è conservato nell ' Archivio dell'Ufficio Storico d e ll o Stato Maggiore dell ' Esercito nella bus ta 12 d el fondo F.3 ( in seguito per le cita z ioni dei documenti provenienti eia questo archivio sara nno ripo11ati es clusivamen te il fondo e la busta).

6 Gli
alban es i n elle Fo rze Amwte italian e ( 1939 -1943)

prattutto, come quelle organizzate in Libia appena qualche anno prima. Veniva ingaggiato un capo che portava con sé i gregari che si arruolavano a tempo indeterminato e che, con un mese di preavviso, potevano essere congedati in qualsiasi momento. Ricevevano una paga e, in seguito, ebbero diritto, loro e le loro famiglie , ad un'indennità in caso di fe rite o di morte . Erano destinate alle prote zione dei villaggi non presidiati dalle nostre truppe, a ricognizioni, colpi di mano ed a contrapporsi ad analoghe formazioni arruolate dagli austriaci 4 • Nella seconda metà del 1917 le bande erano riorganizzate , poste alle dipendenze di un "Comando bande", con a capo un ufficiale superiore , e ripartite in quattro gruppi e nove sottogrupp i agli ordini di ufficiali e aspiranti italiani 5 • Dopo aver partecipato più attivamente all'ultima fase della guerra l e bande venivano dislocate nell'Albania meridionale, la loro zona di reclutamento, presso Arg irocastro , e vi ri manevano sino al 1° marzo 1920 quando erano disciolte con una gratifica di due mesi di paga .

La terza componente dell'apporto albanese allo sforzo bellico ital iano, la più interessante dal punto cli vista politico e eia quello militare, era data dalle "Mili z i e Regolari Albanesi" , c he vennero organizzate sia perché le bande irre go lari non davano eccessivo affidamento sia perché - una volta che il 3 giugno 19 17 era sta ta proclamata da parte italiana l'indipendenza cieli' Albania - ci semb rò necessario do tare il paese di proprie forze armate che - come dirà l'articolo l del rego lamento delle Milizie - pur se costituivano " per ora parte integrante delle truppe di occupazione" formavano altresì "il nucleo di base del futuro eserc ito albanese". Il progetto d i costituzione cli que ste milizie era redatto dal maggiore Castolcli alla fine ciel 1916 - per l 'esattezza il 21 dicembre - ed era approvato dal Capo di Stato Maggiore il 2 gennaio successivo 6 Nella relazione che accompagnava il progetto il maggiore Castoldi, fatti presenti i risultati me-

4 "Attrarre le bande a vversarie" cfr. lettera del geo. Ferrero datata I 6 ottobre 191 7 in F.17 - b 26.

5 lbidem.

6 lbidem.

Capitolo I. I precedenti 7

di oc ri conseguiti sin o a d allora dalle band e irregol a ri , so ttolin eava la n eces sità di contras tare l ' Au s tria "me tt endosi riso lutam ente s ulla strada del Na zionalism o albanese". Ispirand osi direttame nte - così diceva - ai " comitag i" bul ga ri. il ma ggiore prop onev a di cos tituire nei v illaggi de i " manip o li" di 15 uomini, agli ordini di un ca po lo ca le, "manipol i" eia suddividere in perm ane nti ed au si liari (d i qu es ti ultimi si perderan no sub it o le tracc e). Tre manipoli ag li ordini di un uffi c iale itali a no do veva no formare una "centuria", tre "centurie" un "vess ill o" (bajrak ), due "vessilli" una "coo rte" , agli ordini di un uftìciale s uperiore italian o. Era po i p revis to l ' impi ego di a lt ri e le menti italiani, uffic iali , so ttufficiali e truppa, che in parte saranno scelti, pe r m oti vi lin g uistici, tra g li appartenenti a ll e comunità italo -albane s i ci el nostro M e ridione.

Il reclutamento degli Alban e s i era vo lo ntario , era no fi ssate paghe e sp e tt a nze in viveri, era prev is ta un ' uniform e, s imil e a quella itali a na ma con mostrine ro sse e ne re (i co lo ri na ziona li albanesi) e co n i l fe z bia nco loca le, come copri capo, g uarnit o dall'aquila a lbanese nera s u fond o ro sso . L a trnpp a doveva m arciare leggera , se nza zaino - come le truppe coloniali - ed e ra p e rc iò dotata di calzari locali (tzarukia), pres to sostituiti da scarp o ni chiodati, della cartuccera tradi z ion ale a lbanese, di borraccia e di tasca pane.

Erano aperti g li arruo lamenti e a febbraio era costi tuito ad Argirocastro , con fun z io ni di d epos ito , un "Ufficio Mili z ie". Gli ini z i erano un po ' diffi ci li ma l'assunzione del comando da p a rt e del maggiore Po nt e, ve cc hi o ufficiale coloniale, perme tteva cli rec uperare be n presto il te mpo perduto ed a giugno era approntata la prima " coorte " s u tre vess illi ed una sez ione mitragliatrici , che era impi eg ata in li nea dimo st rando spir ito aggre ss ivo - co sì scriveva il 16 ottobre ] 917 il comandante d e l XVI Corpo cl ' Armata7 In questa data erano a va nza te alcun e proposte di varianti agli organi c i delle " Milizie··, che s arann o recepit e nel regolame nto che sarà approv ato a dic embre e che !jarà p oi riformu lato

8 Cli
albanesi nelle For ze Armare italiane ( 1939-1941)
7 lbid cm.

un anno dopo, nel dicembre 1918. Erano ammessi all ' arruolamento giovani tra i 17 ed i 25 anni con la ferma di un anno e possibilità di rafferme. I volontari affluivano al "vessillo reclute" di Argirocastro ed erano poi ripartiti nelle centurie ortodosse o musulmane, a seconda della confessione religiosa della recluta. L' unità base era sempre il manipolo, ora su 20 militi, due sottocapi manipolo ed un capo manipolo, tre manipoli formavano una "centuria" comandata da un ufficiale s ubalterno italiano, tre "centurie" un "vessillo" agli ordini di un capitano con un aspirante a disposizione, tre " vessilli" una "coorte", agli ordini di un ufficiale su periore. Due " coorti" con una sezione mitragliatrici formavano infine una "legione". Con questi organici era costituita la prima - ed unica - Legione delle Milizie. Qui , accanto agli ufficiali italiani , troviamo anche qualche ufficiale albanese, di quelli che avevano frequentato i corsi in Italia, e gl i aspiranti, tutti albanesi , tratti , come prescriveva il regolamento, dai migliori capi manipolo o direttamente dagli arruolati che per la loro autorità nella vita civile e per la loro istruzione davano affidamento di poter divenire, col tempo, buoni ufficiali (in pratica i figli dei capi o dei notabili). Uno dei vessilli della Legione, il "vessillo Rumeno " , era reclutato tra gli Arumeni, o Cutzo -Valacchi, una mi noranza etnica sta nziata sulle pe ndici del Pindo, oltre il confine greco, che parlava una lingua neo -latina e sosteneva di discendere da i legionari romani.

La legione prendeva parte alle operazioni della colonna Treboldi oltre l'Osum nel maggio del 1918, era a Berat, partec ipava all'offensiva finale e veniva poi ritirata ad Argirocast:ro , dov'erano dislocati il Comando e la Seconda Coorte, e nei dintorni (Premeti, Balaban, Cafa Chicic), dov'erano stanzia ti la Prima Coorte ed il Vessillo Rumeno che sarebbe stato sciolto nel giugno del 1919.

Il periodo post-bellico vedeva la legione divenire oggetto cli interessamento e di scambio tra il gove rno italiano ed i politici albanesi. La si voleva utiliz zare, ampliandola, come nucleo iniziale di un "Esercito Nazionale Albanese" - mantenendo però al suo interno i quadri italiani - ma, in definitiva , le incertezze della politica di Roma ed il continuo mutamento della situazi one pol i tica albanese resero impossibile la realizzazione di

Capitolo I. I precedenti 9

questo progetto, anche se il 30 agosto 1919 si era giunti ad un accordo che prevedeva che la legione restasse sotto il comando italiano e che .il governo albanese ne curasse il reclutamento, riserva ndo si di utilizzarla in caso di gravi turbamenti dell'ordine pubblico .

A causa dell ' incerta situazione politica e per l'apertura degli arruolamenti nella meglio pagata gendarmeria, la legione andava diminuendo rapidamente di forza, cosicché a fine 1919 contava solo 577 militi , all'incirca un terzo di quanto previsto nelle tabelle organiche. Proporzionalmente assai più elevata l ' incide nza del!' elemento alban ese tra gli ufficia! i, ce n'erano in serv i ziq ben 21, provenienti dagli aspiranti o dai corsi frequentati in Italia, cui se ne doveva aggiungere a ncora qualche a lt ro distaccato quale interprete presso uffici e comand i 8 . La situazione politica non faceva riporre troppa fiducia nelle Milizie Albanes i , ad una richiesta avanzata l' 8 ottobre 1919 se la legio ne si sarebbe mantenuta fedele anche in caso di impiego contro i nazionaJ isti albanesi, il Comando Sotto Zona di Argirocastro rispondeva tre giorni dopo in senso negativo. Nonostante ciò e nono stante le diserzioni verificatesi fino all'aprile del 1920, un primo tentativo di far passare la Legio ne alle dirette dipendenze del nuovo governo i nsediatos i a Tirana falliva nel magg io , perché g li ufficiali albanesi si mantennero estrane i ed i più vecchi militi vi si opposero.

Ma era sol tanto un successo temporaneo, già a fine mese il Comando delle Mili zie segnalava che era imminente un loro mutamento di fronte. Si decideva di non opporvisi con la forza cos icché a fine giugno i militi potevano lasciare De lvino , ultima sede della Leg ione, per porsi, senza alcun incidente , a disposizione del governo di Tirana.

Negli stessi anni l'arma dei Carabinieri Reali - cui spettava il non fac ile compito cli tutelare la pubblica sicurezza nell'Albani a in guerra - aveva ordinato, addestrato ed impiegato elementi albanesi come agenti di po li zia e come gendarmi. 8 E.3-b. 125.

IO Gli
i
For ze Annate italiane (
- 1943)
albanes
nelle
/939

La Direzione di Polizia di Valona, affidata ad un ufficiale dell'Arma , selezionava e preparava una ventina di agenti, dotati di uniforme e accasermati, che coadiuvarono gli eleme nti nazionali e prestarono anche servizio come interpreti nei diversi comandi . Per un certo lasso di tempo vennero attivate anche le Direzioni di Polizia cli Argirocastro, che aveva nel 1918 un capo e 23 agenti, e di Chimara.

Sempre a Valo n a, nell'aprile del 19 I 5 , i Carabinieri organizzarono un corso formativo per gendarmi , con 45 elementi, che rappresentavano quanto di meglio poteva offrire in quella zona la vecchia gendarmeria albanese che la m issione militare o landese non era ancora riuscita a mettere in piedi . A questo corso, conclusosi a fine dicembre , ne seguirono altri e d i gendann i - armati , equipagg iat i e rivestiti a nuovo - poterono così e s sere impiegati come ausil iari nelle diverse stazioni impiantate dall'A rma in terra Albane s e: nel novembre del 1916 erano già oltre 150.

Dopo la fine della guerra era sempre ad un ufficiale dell' Arma che era affidato il compito di riorganizzare la Gendarmeria su tutto il territorio naz ionale, attraverso le scuole di Argirocastro e di Tirana. La Gendarmeria era pos ta alle dirette dipendenze del governo a lbanese , tranne che nella provincia di Valona dove restavano alle dipendenze dei Carabinieri 160 gendarmi a piedi e 30 a cavallo9

Nell'agosto del 1920 , co n l ' abbandono di Va lo na, si interrompevano di nuo vo , ed in malo modo, i rapporti militari italoa lbanesi . In malo modo perché l'abbandono di Valona da parte delle nostre truppe , a seg uito della crescente pressione albanese, fu un evento più che giustificato su l piano politico ma che ve nne effettuato in un con testo militare che esaltò fuori misura il nazio -

9 Per q uanto attiene a li ' org aniz z a z ione de i servi z i di poli z ia vedi le t re pubblicazioni de l Segretariato per gli Affari C ivili de l Comando Truppe <li Occupazione dell'Albania intitolat i La g es 1ione d ei ser vi z i civili - Documenti del I 9 I 6, La gestione dei serviz i civili - Rela z ioni e documenti fino al 30 g iugno I 9 I 8 del 1918 e Rela z ion e sulla g estione dei serv iz i civili de l 1920.

Capitolo I. i precedenti 11

nalismo albanese e depresse, in maniera altrettanto fuori misura, alcuni ambienti politici e militari italiani.

Per quanto riguarda, comunque, tutta questa fase dei rapporti militari italo-albanesi si rinvia il lettore al volume " Le truppe italiane in Albania (anni 1914-20 e 1939)" edito dall'Ufficio Storico nel 1978 .

Questi rapporti venivano riannodati, su diverse basi, di lì a pochi anni quando il Presidente della R ep ubblica di Albania, Ahmed Zogolli (non ancora Zog I re degli albanesi), prese saldamente in mano il potere e, trovandosi il paese circondato da nazioni ostili, isolato e privo di appoggi delle grandi potenze, stimò m iglior partito appoggiarsi all'Italia, stipulando nel 1925 e nel 1926 due trattati. Questi prevedeva no, tra l'altro, un'alleanza difensiva tra i due paes i, alleanza che si manifestava innanzitutto attraverso la collaborazione italiana alla riorganizza z ione deII 'esercito albanese.

Nel 1927 era nominato addetto militare a Tirana il colonnello Alberto Pariani, che era posto alla testa di una numero sa (arrivò anche a toccare i 200 elementi) missione militare italiana. Questa ini ziava la riorganizzazione dell 'ese rcito albanese, prendendo ovviamente a modello - fin dove era possibile - il R. Esercito e tendeva alla costituzione di un solido nucleo di due divisioni che, in caso di attacco nemico, appoggiate ad un sistema parzialmente fortificato ad una sessantina di chilometri dalle frontiere, si sarebbero dovute arroccare in questo "ridotto central e" per dar tempo alle truppe italiane di sbarcare in loro soccorso.

Nel 1931, subentrando un periodo di raffreddamento nei rapporti tra i due paesi, Pariani era richiamato mentre da parte sua l' Albania , pur continuando a servirsi della Missione Militare Italiana, sospendeva alcuni nostri uffic iali dagli incarichi di comando di unità albanesi sino ad allora rivestiti . Successivamente questa crisi era superata, anche se soltanto in superficie, dato che re Zog cominciava a vedere nell ' alleanza italiana solo gli aspetti negativi mentre, dal canto suo, l'Italia riduceva di molto il proprio impegno finanziario e militare cosicché l'esercito albanese

12 Gli
alban esi ne lle Forze Armate i((lliane ( 1939- /943)

perdeva di efficienza, con reclute poco istruite e con molte unità ridotte ad unità quadro 10 •

Effetto naturale della collaborazione militare italo- albanese, pur attraverso i suoi alti e bassi, era la frequenza di allievi albanesi presso le nostre scuo le militari. Secondo l'addetto militare a T iran a nel 1938 già 130- 140 allievi avevano frequentato queste scuo le ed altri 180 le s tavano frequentando. La parte del leone spe tta va all'Accade mia di Fanteria e di Cavalleria di Modena che tra il 1926 ed il 1938 vedeva partecipare ai suoi corsi "I 67 allievi albanesi 11 , in parte provenienti dalle scuole militari di Roma, Napoli e Milano che, a volte, organizzavano "corsi special i" per allievi albanesi. Alla "N un ziatella", dalla quale sarebb e stato espulso l'ali ievo Mehmet Shehu, futuro "numero 2 " dell ' Albania com uni sta, nell'anno scolast ic o 19 35 -36 c'erano stat i 60 allievi provenienti dall'Albania e ne l 1936 -37 c 'erano ancora un 2 ° e 3 ° "Corso Albanesi " con comp lessivi 59 frequentatori . Ugualmente dalle scuo le militari prov e nivano una decina di alliev i che, in diversi anni , aveva no seguito i corsi del -

! ' Accademia di Artiglieria e del Genio di Torino, proseguiti poi nella Scuola di Applicazione, frequentata , quest'ultima, anche da sei uffi c iali alban e s i che avevano frequentato l 'Accademia Militare di Atene.

La situazione politica e urop ea volgeva frattanto al peggio e così le relazioni i tal o - albanesi, specie dopo che il Ministero degli Esteri era sta to assunto da Ga lea zzo Ciano , che era un convinto fautore di una politica di espa nsione italiana in Albania ed era prodigo di contatt i con i molti oppositori di re Zog. Qu e sta politica , c h iaramente tesa a stabilire una testa di po n te nei Balcani , e le indeci sioni e le oscillazioni dell ' orientamento di Zog portavano i du e paesi verso una rotta di collisione , collisione che si verificava con l ' operazione "T" ( o esige nz a "Oltre

w " Non è possibi l e una mobilitaz ione in A lbania perché es isto no solamente i materiali per l'u so normale" così affermava nel giugno del I938 l'addetto militare ital iano a Tirana, cfr. L. I 0-b 8.

- b. 150

Capitolo i. I p reced enti 13
I L.3
I

Mare Tirana"), l ' abbastanza improvvisato sbarco italiano del 7 aprile, e con l'occupazione dell'intero territorio albanese nei giorni immediatamente successivi con una limitatiss ima opposizione 12.

Al momento dello sbarco si trovavano in Italia allievi albanesi nelle Sc uole Militari , cadetti che frequentavano i corsi delle diverse accademie e di quell a della R. Guardia d i Finanza cli Roma e, infine, alcun i ufficia l i delle diverse sc uole cli applicazione ed altri in servizio temporaneo nei nostri reparti. Per controllare questi u l ti mi - ce lo fa sapere un pro -me moria del Gabinetto del M i nistero della Guerra datato 7 aprile 13 - era disposta un ' azione pers uasiva, da parte dei comandanti, circa l'azione pacificatrice dell ' ltalia in Albania, con possibilità, però, di procedere " con ferme zza" nei confronti degli elementi che avessero manifestato sentimenti contrari.

Un'azione di controllo alle frontiere, per impedire l ' allontanamento daJI 'lta l ia di allievi ed ufficiali albanesi, era di sposta, negli s tess i giorni, dalle autorità di poli zia .

Facendo seguito a precedent i comunicazioni telegrafiche il 10 aprile era fornito un e lenco nominativo di questi elementi_ Erano 59 allievi delle scuole militari, 61 accademisti ( 41 a Modena, 15 a Torino, 4 a Roma, della R . Guardia di Finanza , ed uno, un nipote di Zog, alla R. Accademia Aeronautica d i Caserta) e ben 72 u fficiali che frequentavano scuole di applicazione, co rsi addestrativi - s1 trattava di 27 elementio che prestavano temporaneamente serv i zio in reggimenti italian i 14

A questo controllo erano comunq u e riusciti a sfuggire, nei giorni precedenti, quattro ufficiali che frequentavano a Fi -

12 Per quanto attiene a ll e trattative po litiche ed allo sbarco cfr. il g ià citat o Le truppe i1ali ane in Albania.

l\ H .9- b. 4 .

14 Archivio Centra le de ll o Stato ( d' ora in po i A C.S.) - Rom a - Min istero degli Interni - Direzione Genera le de lla Pubb l ica Sicu rezza (d'ora in poi sem plicemente P.S .) - 1941 -b I/A.

14 Gli
albanesi nelle Forze Armate itali an e ( 1939-1943)

renze i corsi dell ' Istituto Geografico Mi . litare e che, essendos i allontanati in borg lhese e - forse - armati, avevano suscitato una certa preoccupazione. Successivamente, respinto uno di costoro alla fro ntiera svizzera s i apprendeva che g li altri tre s i e rano rifugiati , in attesa degli eventi, nel Ticino , dal quale sarebbero poi tornati una volta chiaritasi , dopo lo s barco, la s it:u azio n e 15.

Capitolo i. i p reced enti 15
1
-
s A .C.S.
P.S. - 1943 b. 9.

Capitolo 2

1939 - UN UNICO ESERCITO

Prima di esaminare l'immissione delle Forze Armate albanesi in quelle italiane - diretta conseguenza, in campo militare , della nuova s ituaz io ne politica venutasi a creare con lo sbarco e l'avvenuta occupazione - sarà bene dare un'occhiata alle condizioni dell ' Albania in quel 1939.

Si trattava di un paese cli circa 28 .500 chilometri quadrati con una popolazione di poco superiore a l milione di abitanti 16 , residenti, per lo più, in villaggi, con un tenore di vita assai basso, ded iti in prevalenza all'agricoltura ed alla pastorizia. L' industria era q u asi inesistente, se si esclude quella estrattiva, in mani italiane. Più d iffuso, invece, l ' artigianato nelle città, dove era co ncentrata la scarsa borghesia esistente, formata da commerc ianti ed impiegati, città - è bene precisarlo - cli dimensioni estremamente ridotte : Tirana, la cap ital e, aveva 35 .000 abitanti, Scutari, al nord , ne aveva 29.000, Corcia, al sud, 24.000 e Durazzo e Valona, i due porti maggiori, si aggiravano intorno ai J 0.000, così come Argirocastro. Popolazioni a lban esi risiedevano, oltre che all'inte rn o dei confin i, a nche in G rec ia, nella Ciamuria, ed in Ju goslavia, nel Dibrano e nel Kosovo. Le ri vendicaz io ni nazional iste di una "Grande Albania", estesa fino a comprendere queste reg ioni , ven nero recepite dal governo di Roma e contribuirono a forn ire materia di propaganda contro questi stati confinant i.

Anche se gli albanesi professavano tre diverse confessioni re lig iose questa circostanza non costituiva fattore di divis ion e e,

16 Per l'esatte zza 1.062.684 al 31 dicembre 1939 - Annuario del Regno d'Albania - Milano 1940

saggiamente, l'Italia evitò di favorire i cattolici, all ' incirca il 10% della popolazione, concentrati intorno a Scutari. I musulmani costituivano la maggioranza, con il 60% circa, mentre gli ortodossi , il 30%, erano diffusi soprattutto verso la frontiera greca.

U na qualche differenziazione era invece data dall'appartenenza al Nord (ab itato dai Gheghi) o al Sud del paese (abitato dai Toschi), che differivano sia ne l dialetto che nell'organizzazione sociale 17 •

Lo stato era diviso in dieci prefetture e 26 sotto -prefetture, ma su queste forme amministrative moderne si inseriva l'influenza - se non il potere - tradizionale dei capi-tribù, nell' Albania settentrionale, e dei grandi proprietari - i "bey" , per usare la denominazione di origine ottomana consacrata dalla tradizione - in quella meridionale .

Questo paese - formai mente su espressa richiesta di una Assemblea Nazionale Costituente, convocata a Tirana all ' indomani dello sbarco - riceveva un nuovo re nel la persona di Vittorio Emanuele III di Savoia Riceveva anche un nuovo statuto e, in pratica, pure una nuova forma di governo con un Luogotenente Generale del Re, ne ll a persona di Francesco Jacomoni di San Savino - ultimo rappresentante dip lomatico italiano in A lbani ache, anche nel suo nuovo incarico, rima neva formai mente alle dipendenze del Ministero degli Affari Esteri italiano. Dallo stesso Ministero dipe ndeva pure un nuovo organismo, il Sottosegretariato di Stato per g li Affari Albanesi, competente per tutto quanto atteneva all'Albania , e che di co nseguenza veniva, in parte, a sovrap porsi al governo di Tirana ed il cui stesso nome avrebbe sgradevolmente ri cordato agli albanesi, fino al s uo scioglimento avvenuto nel 1941, una condizione di dipendenza gerarchica simile a quella esistente tra i s udditi coloniali ed il Ministero clell' Africa Italiana.

All'i nterno del l 'a mmini strazione albanese c'era poi , in ogni ministero, un Consigliere Permane nte italiano, alle dirette

17 E queste differenze se mbrano essere gi unte fino quasi ad oggi , se s i pensa all a rivolta di Valona e de l s ud del l'Alban i a ne ll a primavera de l 1997

18 Cìli
albanesi n elle Forze Armate italiane ( 1939-1943)

dipenden ze del Ministro albanese, che era il funzionario più e levato in grado del dica stero, con l'incarico dì coadiuvare il ministro nelle sue attività tecnico -amministrative, esercitando la direzione superiore su tutti i servizi e la sorveg li anza sul personale dipendente. Consiglieri , quindi, destinati ad essere, cli fatto , le guide delle diverse amministrazioni e, di conseguenza, anch'essi assai poco graditi agli albanesi. Abbiamo detto "in ogni min istero": bisogna però ricordare che nella realtà, ai sensi del1' accordo italo-albanese del 3 giugno 1939 , la gestione degli affari internazionali dell'Albania era stata devoluta al Ministero degli Affari Esteri italiano e che , come vedremo, la legge del 13 luglio dello stesso anno avrebbe immesso le forze armate albanesi in quelle italiane facendo così scomparire anche il loc ale Ministero della Guerra.

E, come se non bastassero questi cambiamenti, venivano anche estese oltre Adriatico, quasi senza alcun adattamento, la dottrina e la burocrazia del fasc ismo, attraverso il neo-co stituito Partito Fascista Albanese - con uno statuto portato appositamente a Tirana dal segretario del P.N.F. Starace - ed attraverso le organizzazioni che a questo facevano capo come la Gioventù del Littorio Albanese e l'O pera Nazionale Dopolavoro, organismo , que st' ultimo , che forse costituiva un di più in un paese in cui una grandissima parte degli abitanti avevano ancora del lavoro una concezione meclìevale 18 •

Quest'ondata di innovazioni abbattutasi su un paese ed una società tanto differenti dall'Italia - che doveva costituire il modello - e che, per l'inesistenza d i altre cinghie di trasmi ssione, doveva avvalersi di un ceto dirigente albane se di diverse estrazioni, formazioni ed idee po li tiche (ex - zoghisti, anti -zoghisti, vecchi funzionari dell'impero turco, capi - tribù feudali, bey e qualche tecnico ed intellettuale che aveva s tudiato all'estero, non esistendo università a lb anesi) non poteva dare i frutti sperati,

Capitolo 2. 1939 - Un unico ese rcito 19
18 Per tutto quanto attiene ai cam bia menti ist ituzionali cfr. Silvia Trani, L'unione fra l'Italia e l'Albania 1939- 1943; "Clio" XXX - 1994 n. I, pagg. 139- 168 , dotato cl i ricchissima bib li ografia.

non poteva tì.rnzionare correttamente. Complici anche le cattive sorti della guen-a, questa costruzione venne progressivamente smante ll ata negli anni successivi con lo sc ioglimento del Sottosegretariato di Stato per gli Affari Albanesi, quello del Partito Fascista Albanese, l'abo lizione dei Consiglieri Permanenti e la sostituzione dei Carabinieri Reali con la Gendarmeria, grazie all'opera di fronda della classe dirigente ed all'indifferenza o al1' ostilità delle popolazioni, che erano - e si sent ivano - soltanto albanesi e non partecipi (quali soci molto minoritari ) deJl'impero di Roma , come si era voluto, almeno s ulla carta , far credere. Come in campo amministrativo così anche in campo militare si sarebbero manifestati - e lo vedremo - inconvenien ti e problemi dello stesso genere, con l'aggravante, in questo caso, del fatto che i comandi italiani avre bbero di gran lunga preferito poter considerare l'Albania come un paese occupato anziché come un paese, almeno formalmente - e non so lo formalmente - alleato . Ciò che era causa di infinite complicazioni e di continui compromessi - dovuti ad esigenze politiche - con le autorità locali e quelle italiane . Complica z ioni e compromessi di gran lu nga più rilevanti dei pochi vantaggi militari offerti dal regime di " unione personale" dei due regni. Per i militari le uniche vere opportunità o ffe rte dall'Albania erano qu elle derivanti dalla sua posizione geografica, di testa di ponte nei Balcani; l'apporto delle forze armate albanesi rivestiva sca rs a rilevan za . Più importanti, se mai, e rano la sic ure zza delle retrovie , in caso di conflitto, e la mancanza di un movimento di resisten za, condizio ni queste che s i verificarono nel primo triennio. Ma, è stato precedentemente detto e sarà meglio precisato in seguito, furono gli orientament i po li t ici di Roma a prevalere su q'uelli militari e - almeno in un primo tempo - sembraro no essere i più rispondenti allo sco po.

Una parte delle truppe albanesi si era dispersa al momento dell'occupazione e so ltanto nei giorni successivi - iniz iatasi la loro riorganizzazione - i sol dati cominciarono a riprendere se r-

?O Gli alban esi ne lle Fo rze Annme ilalian e ( 1939- 1943)
19 L.13 -b. 217.

viz io. Il 10 aprile venne di sposto, probabilmente in attesa di decisio ni di carattere ge ne rale , che oltre alla Gendarmeria riman essero al loro posto il personale in servizio permanente e quello indispensabile pe r la custodia degli edifici e dei magazzini, inviando in licenza gli altri militari. Questa disposizione si riferì va però ai soli reparti sbandat i s i dato che nella stessa c it rcolare 19 s i prescriveva di dare assistenza ai reparti ancora esistenti, tant'è che il 24 aprile parteciparono ad una parata in o nore del Segretario del Partito Naziona le Fascista, Starace, a Tirana i seguenti reparti albanesi: una compagnia della Gendarmeria, un battaglione di fanteria, due batterie da 75/13 ed una banda mili.tare .

Il problema delle forze armate albanes i e ra affrontato i I 14 aprile dal Sottosegretario alla Guerra, generale Pari ani, buon conoscitore dell'ambiente come ex addetto al Tirana e capo della missione militare, che ordinava al generale Gu zzoni - ora comandante del Corpo d'Armata cl' Albania - di predisporre al più presto uno studio organico per la sistemazione dell'esercito a lbanese sulla base del s uo assorbime nto totale in quello italiano e del serv izio pro misc uo di unità italiane ed a lb anesi20 . Il generale Guzzoni formulava sub ito delle proposte in merito che, successivamente , sarebbero state accettate ed applicate in maniera quasi integrale (vedi do c um ento 1).

Innan zi tut to era specificato che non si doveva prevedere la costituzione di grandi unit à a lban esi "per difficoltà cli inqu adramen to e p er non creare ambienti adatti allo svi luppo di pericolose presunzioni " e che ci si sarebbe limit ati alla formazione di reparti minori da inserire nelle nost r e unit à in Albania. Si volevano creare sei battaglioni di fanteria, quattro batterie da 75/13 - all ' inc irca gli stessi reparti esiste nti sotto Zog - due compagnie del genio e dieci repart i presidiari oltre ad un ' unità di rappresentanza il reggim ento (ridotto a battaglione) della Gu ard ia Real e Albanese, eia dislocare, quest'ultimo, a Roma .

Capitolo 2. 1939 - Un unico esercito 2 1
20
ic i
D S.)
154
Diari Stor
(in seguito
b.
3.

Il documento affrontava poi il problema della ca1Tiera degli uffic iali albanesi, che con l'organizzazione proposta avreb bero visto la loro carriera limitata al grado di maggiore, ed avanzava proposte in merito ad eventuali ulteriori svilu ppi di carriera , accennando anche al delicato problema delle capacità professionali e dell 'affidabilità degli ufficiali stessi, di cui s i tratterà più specificatamente nel capitolo successivo.

Dell'intero problema erano poi investiti il generale Viscontini, Sottocapo di Stato Maggiore Intendente, ed il generale Soddu, Sottocapo di Stato Maggiore per le Operazioni, che il 25 aprile sentivano al riguardo il parere del colonnello Gabrielli, ultimo addetto militare a Tirana e desti nato a restarvi, s ino al 1943, da generale, come preposto all'Ufficio Militare della Luogotenenza Generale. In questa riunione era prevista la costituzione di un Comando della Difesa Albanese, retto da un ufficiale generale albanese, ma alle di pende nze del Ministero della Guerra italiano, con compiti di mobilitazione, reclutamento ed amministrazione del personale locale, da affiancare al costituendo Comando Superiore delle Forze Armate d'Albania retto da un generale italiano "designato d'Armata". La proposta di costituzione cli questo comando "albanese", sia pure con funzioni limitate , e che non troverà poi la sanzione superiore , è probabilmente da ascriversi alla transitorietà ed alla fluidità tipich e di quei giorni in cui ancora non era s tata presa alcuna decisione definitiva.

Allo stesso modo sareb be stata scartata la proposta, avanzata neJJa stessa sed uta, di formare i reggimenti di sta nza in Albania con un battaglione italiano ed uno albanese in tempo di pace ed un battaglione italiano e due albanesi in tempo di guerra. Passan do al problema dei quadri , nella riunione venivano fissati i criteri relativi al trattamento eia riservare agli ufficiali albanesi in servizio permanente effettivo per quanto atteneva al loro mantenim en to in servizio ed al loro stipendio .

Due riunioni del 17 e del 19 maggio, la prima tra il genera le Guzzoni, i generali Viscontini e Soddu ed il generale Bracale,. Capo di Gabinetto, e la seco nda allargata anche ad altri ufficiali, faceva no il punto, quasi definitivo , della questione .

22 Gli alba
italian e ( 1939- 1943)
nesi nelle For ze Armat e

Non si parlava più di un Comando Difesa affidato ad un uffidale albanese, si proponeva l'immis sio ne degli uffici ali con criteri di larghe zza, si prescriveva una revisione sommaria dei sottufficiali, eliminando gli indesiderabili e, cosa più importante, si disponeva la costituzione, avvalendosi soprattutto delle reclute del 1918, di pro ssi ma chiamata alle armi, di battag lioni e batterie albanesi da inquadrare in reggimenti itali ani. In queste sedute si auspicava anche l'incorporazione della Gendarmeria e della Regia Guardia di Confine nei Reali Carabinieri e ne Jla R. Guardia di Finanza, come si sarebbe poi verificato e come s i vedrà nei capitolo loro dedicati. Con la stessa occasione si sanciva anche la costituzione - già avvenuta il 16 aprile - del reggimento della Guardia Reale Alban ese ed il suo trasferimento a Roma, dove aveva già fatto la sua comparsa in pubblico in occasione della parata per la Giornata dell'Eserc ito del 9 maggio . Questa fase preparatoria trovava la sua conclusione, prima ancora della promulgazione della legge che avrebbe sancito la fusione delle forze armate albanes i con quelle italiane, in una circolare - la numero 21770 del Minis tero della Guerra - Gabinetto - che il 4 giug no annunciava concisamente come il Re avesse accettato il voto de lla nazione albanese per la fusione del s uo ese rcito con quello itali ~no (vedi documento 2).

Quasi altrettanto concisa e ra la successiva legge del 13 luglio n° 1115, dello stesso contenuto, che affidava a l governo l'emanazione delle norme di attuazione , ciò che si sarebbe verificato soltanto alcuni mesi dopo, con un R. Decreto del 23 maggio 1940.

Poste quindi le bas i giuridiche per l 'immissione dell ' esercito albanese in quello italiano , si poneva mano a Roma e, soprattutto, a Tirana all'opera di organizzazione. Erano disciolti i comandi albanesi, rico stituiti nei g iorn i successiv i allo sb arco , mentre erano mantenuti o ricostituiti alcuni reparti, che erano poi affiancati ad unità italiane sta nziate in Albania. Già il 26 maggio il battaglione "Gramos" era stato affiancato al 78° Reggimento Fanteria ed il 31 maggio il battag li one "Kora ta " lo era al 2° Reggimento Bersaglieri per passare al 77 ° Reggimento

Copitolo 2. 1939 - Un unico ese rcito 23

Fante ri a il 17 giugno2 1 Poi, una volta sancita ufficialmente l' immissione ne l Regio Ese rcito, erano fusi i servizi e, a metà giugno, due batterie da 75/13, comp letamente approntate, erano incorporate nei reggimenti cui era no state assegnate . Entro il mese successivo altre due batterie da 75/13 e tutti e sei i battaglioni di fanteria avrebbero raggiunto le sedi dei rispettivi reggimenti22 • Il 23 luglio gli ufficiali ed i sottufficiali, s i ngolarmente, e la truppa, collett ivamente , prestavano giurame nto di fedeltà a Vittorio Emanuele III come re d ' Albania23 A causa del!' ancora insufficiente addestramento non tutti i reparti albanesi partecipavano ne ll 'agosto a ll e manovre est i ve.

Quali fossero allora le condizion i dei reparti a lb ane s i , con ufficiali poco preparati , con graduat i per una buona metà analfabeti, così come gran parte della truppa - e con una conoscenza, ovviamente, ancora poco diffusa della lingua itali a na - lo possiamo ricavare da un rapporto stilato a luglio dalla Divisione "Lupi di Toscana" sui due battaglioni " Kaptina" e " Korata" appena assegnatile e riportata ne l documento numero 3.

Dall'ottobre venivano smobilitati gli elementi della classe 1917 - ed i richiamati delle classi precedenti - il cui posto era preso dal primo scaglione delle recl ut e del l 918 chiamato alle anni nel giugno -luglio secondo la preesistente legislazione ed attraverso i vecchi orga ni d i reclutamento albanesi2 4 . I battaglioni d i fa nt e ria erano costituiti - anche se con le dotazioni di am1amento non comple te - sulla base de ll e prescrizioni previste per

2 1 Per questi affiancament i cfr. M .3 - b. 492 e D.S. b. 1544.

22 1-I.l -b.35

23 Cfr. a questo propos ito la ci rco lare 3470 d e ll'8 luglio s ulle modalità pe r il giuramento in D.S. b. I 543.

24 In occasione della chiamata alle ann i della c lasse 1918 era s tato d ispo s to, con circo lare T. 7500 Gab . del 17 giugno I 939, che 700 reclute avrebbero dovuto essere in viate a frequentare corsi d i specia li z zaz ione in Italia. Success ivamente una circolare del 7 lu g lio prescriveva che gli s pecializzandi di Fanteria ed Art ig lieria avrebbero frequentato i cors i p ress o i reg gimenti d islocati in Alban ia.

24 Gli
)
alban esi n elle For ze Armate italiane ( /939-/943

le formazioni di "Nuovo Tipo" , su plotone comando, tre compagn ie fucilieri , di due plotoni di due squadre ciascuno, e su una compagnia armi di accompagnamento, su due plotoni mitraglieri ed un p]otone mortai, questo perché s i prevedeva che ben presto tutte le unità italiane d'Albania avrebbero adottato tale formazm ne.

Al l O novembre 1939 la forza, la dislocazione, l'armamento e la dipendenza dei battaglioni albanesi di fanteria erano quelli che risultano dalla tab e lla l .

Quelli delle batterie di artiglieria, alla stessa data, risultano dalla tabella 2.

A quelli delle unità indiv.isionate si dovevano poi aggiungere gli ufficiali addetti ai comandi e agli uffici della Difesa Territoriale e gli elementi albanesi dei serviz i e delle unità presidiarie e più precisamente nove ufficiali, sei sottufficiali e 29 graduati e soldati della Direzione di Commissariato, cinque, undici e 109 del Centro Automobilist ico, due, quattordici e l 59 della compag ni a presidia ria cli Tirana , oltre agli elementi della Guardia Reale a Roma , agli allievi ed uffic iali che frequenta vano accademie e scuo le cli applicazione in Ita lia ed agli ufficiali che prestavano servizio in reparti italiani dislocati in A lb ania25 .

Sul finire dell 'anno la formazione organica dei battaglioni di fanteria veniva re sa identica a quella dei battaglioni italiani, r isultando compos t a da una compagnia coma ndo, tre compagnie fucilieri , su plotone comando e tre plotoni fucilieri su tre squadre, e una compagnia mitraglieri su quattro plotoni di tre armi ciasc un o26 I ba tt ag li oni "Kaptina" e " Korata" veniva no con l' occasione assegnati , qua li terzi battaglioni, al 225° ed a l 226° Regg i mento Fanteria "Arezzo", men tr e il " Tarabosh", sino ad allora

15 li 12 novembre 1939 Mus so lini autorizzava l'inse ri mento di ufficia] i a lbanesi anche i n reggimenti di s t a nza in Italia , facendo notare che occorreva studiare attentamente le destinaz ioni da dars i, ne l nord ciel paese

- H .9 b. 4.

2 6 Cfr. lettera del Comando Superiore Truppe d'Alban ia (XXVI Corpo cl1'Arm ata )- Uff. Stato Maggiore p rol 4612, del 23 di cembre 1939, in L.13 - b. 83.

Cap itolo 2. 1939 - Un unico ese rcito 25

BATTAGLIONI

Unità R eparto d'aggregazione

Btg . 47° Rgt.

Gramos F a nteria

Ferrara

Btg. 48° Rgt.

Dajti Fanteria

Ferrara

Btg. 77 ° Rgt.

Korata Fan teria

L upi di Toscana

Btg. 78° Rgt.

Kaptina Fameria Lupi di

Btg . 83 ° Rgt.

Tomo r i Fameria

Btg. 3° Rgt. Tarabos h

TAB ELLA l

DI FANTE RIA AL BANESI AL l O NOVEMBRE 1939

Uflìciali So11uf]ì - Truppa Quadru - Fucili Fucili c iali pedi mitragliada s oma tori

e

Toscana
Venezia
Grana tie r i
30 29 799 34 740 24 28 35 787 33 702 24 33 35 826 36 789 24 27 40 743 28 768 24 24 31 798 55 825 24 25 35 78 1 52 730 24 Mitra - Se d
gliatrici 4 Premeti 4 Delvino 4 Barç 4 Ers eke 4 Libra z hd 4 T irana N °' i::: g= ;:, §.. ::, re :::::: re , ;:i re ::i.,. " :i re t §' re -.._ 'P .._ <....; --

BATTER IA DT ARTlGUERTA ALBANES I AL I O NOVEMBRE 1939

Unità Repa rto d 'aggregazione Btr. M at hi
Rgt. Artiglieri a alpina B tr. Vijosa 30° Rgt. Art ig li e ri a Btr. Seman
R g t. Artig li e ria Btr. Drin 14
Rgt. Ar tiglie r ia
3 °
19 °
°
TAB E LLA 2
Uffic ial i Sottufj-ìciali Truppa Muli Fucili da soma da 75113 5 IO 243 96 240 4 IO 259 64 259 4 IO 2 12 69 212 4 l l 209 67 209 Pe zz i Sede 4 Burreli 4 Viskopoj Tn tras fe r i4 mento 4 Argirocastro (ì -6 ~1::;" '-)'C e,, 'O e:: ::, s:: ;: §' -~ "' ~. ,;:, ti

distaccato presso il 3° Granati~ri, passava all' 84° Reggimento Fanteria "Venezia" .

La forza effettiva dei battag lio n i, in conseguenza dell'avvenuto congedo della classe 1917 ed in attesa ciel secondo scaglione della classe 1918, era pe rò diminuita, ce lo dimostra lo stato degli effettivi del dicembre 193927 qui di segu ito riprodotto che ci seg nala anche l'avvenuta costituzione di un plotone di cavalleria a l banese presso i] Gruppo Squadroni "Aosta"28 • Dallo stato degli effetti vi si apprende a nche che dalla Difesa Territoriale dipendevano ben 144 uffic iali albane si.

Nel corso degli stessi mesi ciel 1939 · _ e se ne tratterà più diffusamente ne ll e pagine dedicate alle al tre armi - erano state poste le basi per l'im m issione della Gend armeria neJI' A rma dei Carabinieri Reali, e, in parte, s i era d a to effetto all e decisioni

27 In L.13 - b. 83.

28 Dal "Dia rio Storico" dello Stato Maggiore Esercito, alla data 2 dicembre 1939: "Disposta la costituzione presso il ' ' Gruppo Squadroni Aosta" di un plotone con cavalli e cavalie ri albanes i. Farà parte di uno squadrone da formarsi gradualmente il cui comando ed i restanti due plotoni avranno cavalli di razza sarda e aveglinese". D .S. b. 2 178. S uccessivamente lo squadrone albanese sarà inquadrato nei " Lancieri di M il a no".

28
Gli albanesi nelle Forze Armate italiane ( 1939- 1943)
Unità Ufficiali Sottufficiali e truppa Btg. Tomori 24 501 Btg. Korata 32 480 Btg. Kaptina 30 553 Btg. Gramos 31 598 Btg. Dajti 33 509 Btg. Tarabosh 25 489 Btr. Seman 3 142 Btr. Drin 4 135 Btr. Vijosa 4 138 Btr. Mathi 6 140 Pl otone Cavalleria Albanese 32 Compag n ia presidiaria 2 143 Difesa Terri,toriale 144 360 Totale 338 4.220

prese, con un netto miglioramento della sit uaz ione dell'ordine pubbhco. Si erano poste egualmente le basi per l'immissione della Regi a Guardia di Confine nella Regia Guardia di Finanz a e d era stata sancita la costituzione della Milizia Fasc ista Albanese con elementi itali ani ed albanesi, dapprima prevista da una òrcolare del Comando Ge nerale della Milizia Volontaria per la Sicurezza Naz ional e in data 2 maggio , poi, più correttame nt e, da un punto di vista g iuridico e costitu zi onal e , da un Decreto Luogotene nzi ale del 18 se ttembre .

Un altro Decreto L uo gote nen ziale del 19 agosto aveva provveduto, invece , all'istituzione della Milizia Fascista Forestale , mentre era allo s tudio la costituzione della Mili zia della Strada d'Albania.

C(1pit0Lo 2. !93 9 - Un unico esercito 29

Capitolo 3

1939 - IL PROBLEMA DEI QUADRI

Prima di proseguire nell'esposizione, in ordine cronologico, delle vicende ordinamentali e storiche dei reparti albanesi è necessario affrontare il problema dei loro quadri , premes sa indispensabile per cercare cli comprendere e di valutare le ragioni de l comportamento tenuto dai reparti albanesi nella fase iniziale del conflitto italo-greco. Ragion i che saranno ugualmente valid e per spiega re le successive vicissitud in i organiz z ative di queste unità, il loro scarso utili zzo ed il progressivo sfaldamento che le caratterizzò fino alla massiccia ondata di diserzioni dell'agosto 1943.

Abbiamo parlato di quadri ma, come vedremo, il discorso verterà quas i esclusivamente sugli ufficiali , i sottufficiali ne saranno appena sfiorat i.

Una volta decisa l ' immissione dell ' esercito albanese in quello italiano su un piede, almeno formale, di parità, bisognava stabilire cosa fare degli ufficiali albanesi in servizio permanente effettivo, bisognava decidere se e come utilizzarli. Pur se era chiaro che dei quasi settecento ufficiali in servizio nell'aprile del 1939 una buona parte non era in possesso dei requisiti tecnicoprofessionali adeguati al grado rivestito (s pecie tra gli ufficiali più anziani, visto che parecchi tra i più g iovani provenivano dalle accademie italiane) e che non potevano non esistere fondati dubbi sulla loro affidabilità politica si stimò necessario affrontare il problema con larghezza di idee. Per ovvi motivi di carattere po li tic o si voleva mos trare, all ' Albania ed all'op inion e pubblica internazionale, la generosità e la compre n sione di Roma che accoglieva nelle sue Forze Armate anche ufficiali cli ben diversa estrazione . Questo a nch e per non creare una classe cli scon tenti, che poteva suscitare qualche problema , e nell 'a mbito clell ' estre-

ma apertura adottata a tutti i livelli nei co nfron ti dei dipendenti pub bi ic i alban es i.

Fu così che tranne un numero piuttosto limitato di ufficiali - in gran parte originari della stessa regione di re Zog, da lui favoriti e c he erano espatriati ne i giorni dello sbarco italiano, rimanendo poi in esilio - praticamente tutti gli alt1 i ufficiali restarono in serviz io. Quest'accettaz ione unanime del nuovo co rso illu se forse le autorità it a liane - più quell e politic he, in rea lt à, che quelle militari - sul grado di adesione degli ufficiali al nuovo s tato di cose. Ci si dimenticava infatti (o forse s i voleva ignorare) che, pur non essendos i efficacemente opposti allo sbarco italiano e pur vede ndo sa lvaguardate, almeno in gran parte, le proprie as pettative con il mantenimento in servizio , questi ufficiali si trovavano ad essere immess i , di co l po, in un eserc ito che non era il loro, con una preparazione spesso assai limitata ed a contatto ora con co lleghi - quelli italiani - che p ar tivano assa i più avvantaggiati rispetto a loro , non fosse altro che per la lingua. E se pur si volevano coltivare le loro speranze in un futuro migliore, ricordando ad essi i I preced e nte, not evo le ruolo ricoperto dagli albanesi nell'esercito di un altro impero, qu e llo ottomano, s i fingeva di dimenticare che in quell 'ese rcito gli albanesi, specie se mu s ulmani , e ntrav a no s u un piede di effettiva parità e, soprattutto , provenendo da una nazio ne , da una società, la cu i evo luzione era pari a quella del re s to de1J'impero , ciò che non era più vero nell ' imp e ro italiano del 1939, esse ndo troppo di ve rse - e non so lo per li ngua e re ligione - l'Italia e l'Alb a nia.

Così come il re sto della classe dirigente anche gli ufficiali albanesi si ad a ttarono, a l meno appa renteme nte, a l nuovo regi m e, ma questa adesione era dovut a esclusiva mente a motivi cli forza maggiore, era dovuta a lla mutata situazione politica, non erané poteva essere - s in cera né sent ita e portava in sé i germi dell e inelutt abil i conseguenze di tal e s ituazi one. Ed a tutto questo aggiungiamo, nei primi mesi, l ' incertezza per il futuro e quella relativa a ll 'ammontare de lle ret r ibu zioni, aspe tto, quest'ultimo, di fondamentale importanza sia perché g li albanesi , sposatisi assai giovani, avevano in genere num erosi famig li ari a carico, s ia perché a llo sbarco era seg uita un ' ondata cli infl azione che aveva

32 Gli
italiane ( / 93 9-1943 )
alban esi nelle Forze Armate

raddoppiato , se non triplicato, i prezzi. Mentre i braccianti ed i contadini, di esigenze estremamente limitate, potevano in qualche modo farvi fronte grazie al massiccio programma di lavori stradali ed edili portato avanti dal nuovo governo, gli ufficiali - e tutti coloro che disponevano di un reddito fisso - si trovarono in difficoltà sino a quando non vennero fissate le nuove retribuzioni. E se pure stipendi ed indennità vennero accordati con criteri cli notevole larghezza - almeno secondo i consueti parametri italiani - la s ituazione di difficoltà non venne completamente superata, sia per il perdurare dell' inflazione, sia per lo spesso gravoso carico famigliare sia anche perché il nuovo stile cli vita che s i volle pretendere da questi ufficiali - ora appartenenti alle Forze Armate italiane - li obbligava a spese cui non erano stati in precedenza tenuti .

Se in guarnigione e in tempo cli pace questi ufficiali, pur con tutti i limiti insiti nel loro spesso scarso bagaglio professionale, erano in grado di adempiere alle loro funzioni e cli esercitare il comando sui propri connaz ionali, in guerra, so tto il fuoco nemico, l'adesion e forzata, carica di riserve, che avevano prestato, non permetteva loro di svolgere un'efficace azione di comando su dei soldati che si trovavano portati a combattere per una causa che - nonostante la propaganda - non sentivano, inquadrati in un esercito che non era il loro e guidati, come s'è visto, da ufficiali completamente demotivati, salvo rarissime eccezioni. Mancavano quindi le ragioni ideali che po tevano motivare gli ufficiali a condurre in guerra - contro un nemico non molto più preparato da un punto di vista militare, ma certo più evoluto e più motivato - i figli di una società primitiva, qual'era allora quella albanese, pastori e contadini, impreparati ad affrontare una guerra moderna.

La genesi cli questa cr isi risale al momento dell'un ifi cazione dei due eserciti, attuata dalle due parti con s uperficialità, scarsa convinzione e senza un 'intima adesione. Se da parte italiana si proclamava di voler poITe su un piede di perfetta uguaglianza gli albanesi (e, come vedremo, questa uguaglianza era più formale che sosta nziale) da parte albanese, messi di fronte al fatto compiuto ed alle promesse italiane , ci si dichiarava - a parole - e ntu-

Capitolo 3. 1939 - Il problema dei quadri 33

siasti del nuovo stato di cose, che si diceva di approvare incondizionatamente in ogni sua manifestazione, e si continuava, nella realtà, a vivere la vita quotidiana secondo i vecch i ritmi e le vecc hie abitudini, senza voler adeguarsi - ammesso che ciò fosse stato possibile - alla nuova realtà. Questa situazione era anche facilitata dal fatto che l'Italia (o meglio le a ut orità italiane che gestivano la po litica albanese) non aveva alcun interesse a voler andare a fo ndo , a vo ler sapere cosa in realtà pens as se ro e volessero gli albanesi , u fficiali compresi.

Forse, con gli anni, si sarebbe arrivati ad una qualche forma di effettiva compenetrazione, che g li albanesi divenissero , in qualche modo , i "soci minoritari" del nuovo impero di Romaa nche se c'è da dubitarne - quel che è certo è che la forma di "aggiustamento" pratico , quotidiano, trovata dalle due parti poteva reggere solo in condizioni normali, di pace.

Con la guerra iniziata a I 8 mesi dall ' occupazione (e poi, più che con la guerra in casa, con la guerra tutto all'intorno e con l'Italia in progressive difficoltà) il provvisorio equilibrio in qualche modo raggiunto non poteva che essere infranto. Esaminiamo allora quale fosse la situazione degli ufficiali albanesi nell'aprile del 1939. Secondo l 'a nnuario pubblicato proprio in quel mese - "Lista e shkallezi mit t'oficerave" - c'erano 654 utlìciali in s.p.e. così suddiv isi: due generali, 338 ufficiali di fanteria, 95 di artiglier ia, 22 del genio, 72 della Regia Guardia di Confine, 20 della sa nità e del se rvizio veterinario , 45 dell'intendenza , 52 addetti al reclutamento e I O delle capitanerie di porto. Come si noterà dell 'esercito non faceva parte la Gendanneria mentre ne costituiva parte integrante la ~egia Guardia di Confine . A questi uffic iali se ne dovevano aggiungere poi un'altra quarantina, 46 per l'esattezza, appartenenti ad altre categorie (della riserva o di complemento) trattenuti in serviz io permanente, così da raggiungere i circa 700 ufficiali su i quali ci si baserà poi a Roma.

Nelle s ue proposte ini ziali, alle quali s i è accennato in p recedenza, il generale Guzzoni s i dichiarava favorevole ali' e1im i nazione dal servizio di molti ufficiali e sottufficiali pe r limiti cli età o per inca p ac i tà o per ragioni politiche, elargendo

34 Gli
(1939 - 1943)
albanesi nelle Forze Annate italian e

però loro un adeguato trattamento economico per evitare malcontento e propaganda a noi avversi . Un pro - memoria dell'Ufficio Operazioni dello Stato Maggiore del 17 aprile concordava in linea di ma ss ima con queste idee e, avendo il generale Guzzoni proposto d i limitare la carriera degli ufficiali albanesi al grado di maggiore, salvo ca s i eccezionali , trovava non conveniente, per ragioni di opportunità, di fissare rigidamente limiti massimi di carriera (dovendosi cas o mai provvedere, mediante rigorosa s elezione, a limitarne il raggiungimento dei gradi più elevati) ed os se rvava , giustamente , come questa complessa questione si s arebbe , caso mai , sviluppata gradualmente, mediante provvedimenti da adottar s i a seconda d e lle circostanze. Il pro-memoria pr e ve deva anche la ne ces s ità di una sele z ione degli ufficiali da immettere nell'Esercito " su bas e morale, politica e ra zz iale ", proponendo la frequ e nza di corsi di addestramento per gli ufficiali giudicati idonei, con eventuale dispensa per gli ufficiali che avevano frequentato le accademie italiane.

Una s oluzione al problema degli ufficiali - e , più in generale , dei quadri - e ra c e rcata e trovata il 25 apriJen in una riunione

- cui si è già accennato - tra il Sottocapo di Stato Maggiore Intendente , il Sottocapo di Stato Maggiore all e Operazioni ed il colonnello Gabriell i, come risulta dalla "sintesi degli argomenti" svolti nella riunione e che qui si r iporta di seguito .

I - ENTI DI COMANDO:

- Comando della difesa albanese

- dipende per la parte tecnica (reclutamento, mobilitazione, amministra zione) dal Mini stero d ella Guerra

- è retto da un generale albanese

- presiede alla circoscriz ione militare d ell 'Albania

- ha.funzioni di mobilita zione, reclutamento, amministrazione del personale albanese

Capitolo J. 1939 - Il prob/enw dei quadri 3 5
29 D.S. b. 1453.

- Comando superiore F.A. dell'Albania

- Dipende per la parte tecnica (ordinamento, mobilitazione, addestramento, stato e impiego in guerra) dai ministeri militari co mpetenti

- è retto da un generale italiano (designato d'Armata)

- ha piene funzioni di comando.

Entrambi gli organi trovano la loro .fusione nella persona del Luogotenente ienerale, a cui fanno capo per quanto non riguarda la parte tecnica.

Nessuna ingerenza in materia militare da parte del governo albanese.

,

li - TRUPPE

2 corpi d'armata

4 divisioni (3 divisioni fanteria da montagna, 1 divisione co ra zzata)

Truppe suppletive per entrambi i C.A. ( J rgt. mitraglieri, 1 rgt. Bersagli eri motociclisti, 1 rgt. cavalleria, I rgt. artiglieria di C.A., I rgt. genio di C.A., 1 cp. Chimica)

Servizi

Per ora non s'impianterà in Albania alcuna scuola; dato che tutti i corsi di reclutamento e specializzazione s 'effettueranno in Italia .

I rgt avranno: in pace due btg. o gr. ( I italiano ed 1 albanese)

In guerra tre btg. o gr. (]italiano, 2 albanese)

lii - TRATTAMENTO UFFICIALI ALBANESI:

Criterio generale: immetterli nei ruoli dell'Esercito, impiegandoli parte (50% circa) in Albania, parte in Italia, in union e ad ufficiali itali ani.

Sono circa 700, e precisamente: 514 subalterni, 75 capitani, 52 I capitani, 22 maggiori, 9 ten. colonn., 5 colonnelli, 3 generali.

Di essi:

a) - un terzo provenienti da corsi frequentati in Italia o in Albania;

36
Gli albanesi nelle Forze Armate italiane ( 1939 -1943)

b) - un terzo con scarsa capacità.

c) - un terzo di dubbi precedenti.

Dobbiamo orientarci ad ùnrnettere nei ruoli le prime due categorie e ad eliminare la terza

Delle prirne due categorie, i migliori saranno utili zzati nell'Esercito, i restanti per i servizi od incarichi particolari : i primi con carriera aperta, i secondi con carriera limitata

L 'ammissione nei ruoli dovrà essere fatta con criteri di Larghezza, escludendo cioè soltanto i veramente indesiderabili .

Per l ' attuazione di tutto ciò sia costituita al più presto una commissione mista, composta di :

- 1 generale albanese (Sereggi): Pres i dente

- 2 ufficiali italiani, 2 uffic iali albanesi: membri

- i ufficiale del ,ninistero : consulente.

I sottufficiali dovranno essere tutti conservati in servizio.

Sarà attuato il seguente trattamento :

- agli immessi nei ruoli (temporaneamente: assegni italiani; in via definitiva: assegni italiani)

- agli eliminati: pensione italiana

I pagamenti, jìrwra fatti dall'addetto militare, dovranno d'ora in poi essere fatti a cura del Luogotenente generale.

Le pensioni saranno pagate secondo decreto del Luogotenente generale, a mezzo delle banche e uffici postali.

Le commissioni , no min ate il l 8 maggio, furono in realtà tre, tutte presied ute d a l ge nerale Gi ovanni Pezz i - e non dal genera le Seregg i - d estinate una all'esame deg li uffic ia li de ll 'Ese rc i to e le a l tre a que ll o d egli uffic ial i de ll a G e nda r meria e de lla R. Guar dia di Confi n e. I lav ori - eia in iz ia re s u ma teriale già predis p osto - doveva no cominciare nella settimana successiva e dovevano procedere "con fa massima solleci tudine". P er og ni ufficiale d i doveva esprimere un giudizio in p un ti - sino ad un massimo di 20 - in base ai seg ue nt i cr ite r i va lu tativi : cultura professionale, da 1 a 4 ; precede nt i d i se r v izio, da 1 a 6 ; prece denti poli tici, da 1 a l O. Pur attenendosi a giu d izi i m p ro n ta ti a larg hezza, co sì co me cons i g li ava il clima p o lit ico pr ev a le n te e segue ndo l'o r ie ntamento emers o n e ll a ri un io ne d el 25 a pr il e , dovettero es-

Capito lo 3. 1939 - Il problema dei quadri 37

sere prospettati es . iti favorevoli so ltanto per il 50% dei casi, com' è testimoniato da una relazione del Capo di Stato Maggiore Generale, maresciallo Badoglio, a Mussolini il 29 giugno.

Quest'elevata percentuale non deve stupire se si esamina un documento di notevole rilevanza 30 , ora accluso agli atti della XVIII sessione della Commissione Suprema di Difesa, contene i1t.e un elenco di 572 ufficiali albanesi corredato da brevissime note caratteristiche per ciascuno cli essi, redatto verosimilmente nell'ambito della M issio ne Militare Italiana in Al bania che ben li conosceva. Ancorché incompleto - mancano nell'elenco 72 ufficiali , quasi tutti dell ' artiglieria - l'elenco è comunque più che largamente rappresentativo della realtà clell ' ufficialità albanese , così com'era vista in ambito italiano.

Ebbene se s i guarda dal pu nt o di vista della preparazione e delle capacità professionali soltanto per il 30% degli ufficiali è espresso un giudizio pienamente positivo. Per un altro 20 % il giudiz io è di mediocrità, per un 10% non si hanno elementi cli giudizio - s i tratta in gene re di giovan issim i sottote nenti - mentre per il residuo 40% il giudizio è nettamente negativo. Se questo quadro è piuttosto gri gio l'impress io ne negativa si accentua ulter iorm ente se si osserva che la fante ri a - complessivamente 334 ufficiali - ha 52 ufficiali "b uoni " , 52 mediocri, 77 s ui quali non è possibile espri mere un giudizio mentre per i rimanenti 155 - quasi il 50% - il giudizio è nettamente negativo.

Cosa ancora peggior e, s u 25 ufficiali superiori ne sono cons id erat i buoni so lamente due, quattro so no i mediocri e i rimanenti 19 sono tutti cattivi, su 57 primi capitani e capitani i buoni sono 8, i mediocri 14 ed i cattivi 35, su 112 tenenti i buoni sono 31, i mediocri 14 ed i cattivi 35. Trattandosi dell'arma più importante cieli' esercito, con o ltr e la metà di tutti gli ufficiali, il ris ultato è sconsol an te, specie per quanto attiene agli ufficiali superiori ed ai capitani.

Un risultato non certo migliore lo si ottiene se si guarda ai g iudizi emessi s ulla base dei precedenti politici, in parole povere

38
)
Gli albanesi nelle forze Armale italian e (1939 - 1943
30 F.9-b. 66

l'atteg g iam e nto ne i confronti dell'Italia. Anche calcolando con una certa larghezza, gli apertamente favorevoli - o, come qualche volta è scritto, i "non avversi" - sono soltanto 75, uno scarso 15 %, i contrari, definiti "anti -i ta liani " o "xe no fobi", sono 142, circa il 25%, mentre l'atteggiamento ciel rimanente 60% è definito "indiffere nte", "dubbio" e, in qualche caso, "indecifrabile". In genere i giudizi negativi sono espressi in maniera nettiss im a, spesso pesante; termini come "nullità assoluta", "ignorante'', "figura losca", "pres untuo so", "falso", "spia della cricca di palazzo" e simili so no attribuiti con una certa larghezza. In queste espressioni non mancano manifestazioni di pregiudizi come nelle definizioni "turco in tutti i sensi " o "vecchia mentalità mussulmana" . I giudizi po s itivi sono invec e espressi con parole assai meno impegnative, a volte, anzi, abbastanza limit ative, come "modesto consegnatario di magazzino".

Dati i risultati di questo preventivo lavoro di classificazione non c'è da s tupir s i dell a ventilata possibilità cli eliminazione del 50% de gl i interessat i cui accennava in un suo promemoria il maresciallo Badog l io: "problema da risolvere con molta oculatezza è quello della epurazione dei quadri. L'eliminazione, che sembra raggiungere il 50%, appare eccessiva, in quanto porterebbe, in evitabilmente, ad accrescere la schiera dei malcontenti e degli avversari del regime, ad aumentare il brigantaggio". Badoglio s i dichiarava , invece , di diverso parere "Specie in un primo tempo, noi abbiamo tutto l'interesse a ridurre le cause di ostilità contro di noi: potremo sempre divenire più severi in un secondo tempo, quando la nostra organizzazione sarà divenuta pfft solida. Sarebbe, quindi, conveniente largheggiare, utilizzando il personale meno sicuro in incarichi di minore importanza, e sorveglian d olo adeguatamente. Una successiva elùninazione potrebbe farsi in sede di avanzamento"

Qu esta proposta di largheggiamento deve essere stata pienamente accolta - tanto più che nella lettera di nomina dei membri delle commissioni era s tato specificato che le loro funzioni e rano soltanto consultive (quindi non vincolanti) - cosicché ci risultano so ltanto 68 ufficiali - tra questi uno dei due generali"cancellati dai quadri ''.

Capitolo 3 /939 - li problema dei quadri 39

Si trattava di quanti erano espatriati al momento dello sbarco e non avevano fatto ritorno ai corpi entro il 1O maggio. I provvedimenti a loro carico vennero presi con decreti luogotenenziali del 25 settembre ed allo stesso modo si procedette nei confronti di 10 sottufficiali, ugualmente non rientrati in Albania, con decreti del 10 novembre. U lteriori conferme della non avvenuta "elim ina zione" sono poi date dalla relazione del Sottosegretario alla Guen-a presentata nella riuni one della Commissione Suprema di Di fesa del febbraio 1940 in cui era prevista l ' i mm issione in servizio di circa 600 ufficiali 31 e dalla relazione s ullo spirito delle truppe relativa all'aprile 1940 - p reparata dal Comando Superiore dei Carabinieri Reali d'Alba nia - che, trattando degli ufficiali albanesi , diceva "la notizia che nessuno sarà allontanato dal servizio li ha tranquillizzati e resi più sereni", con chiaro riferimento al Regio Decreto 22 febbra io 1940 sulle nor me di attuazione per la fusione delle forze ar mate pubblicato suUa G azzetta Ufficiale del 27 marzo .

Quindi, con l'eccezione dei 68 ufficiali "cancella ti dai ruoli" e con qualche altra eccezione dovuta a dimissioni , al passaggio nei ruoli della Milizia Fascista Albanese o all'eliminazione per mancanza delle qualità necessarie ai sens i dell'articolo 3 del R.D. 22 febbraio 1940 , gli ufficiali albanesi , nel loro ins ieme, rimasero in servizio anche se p er gran parte di essi non fu possibile trovare impiego nei reparti operativi.

Con ogni probabilità - non trovandosene più traccia - vennero congedati anche· i 46 ufficiali - tra cui un generale - di varie categorie che, so tto Zog, erano stati trattenuti in servizio e che avevano, quasi tutti, acquisito il diritto alla gensione32 . La nuova ca rri era degli ufficiali albanesi doveva ini ziare con la p restazione de l giurame nto di fedeltà al re, effettuata, pri ma ancora d i aver la certezza di essere mantenuti in servizio, in date diverse . Gli ufficiali della Guardia Reale Albanese era no stati i primi a Ro ma il 29 aprile, quelli dislocati in Albania lo avrebbero fat-

40 Gli
-1943)
albanesi n elle For ze Armate iraliane ( /939
31 F. 9-b.
3 2 H.9-b. 4.
64.

to, insieme ai loro uomini, il 23 luglio, mentr e quelli che frequentavano le accademie, le scuole, i corsi di perfezionamento o che prestavano servizio nei reggimenti in Italia lo avevano già fatto il 21 maggio. Il giuramento di tutti costoro venne fatto pres tare a Roma, dov ' erano stati tutti riuniti, così da allontanare da Torino, senza insospettirli, gli allievi albanesi del]' Accademia d 'Artigli e ria e Genio nei giorni di una visita di Mu sso lini nella capitale suba lp ina, dato che erano filtrate notizie di un progetto d i attentato ai suoi danni da parte di studenti e allievi albanesi di Torino3 3

3 3 Soltanto ad agosto Polizia e Carabinieri riuscivano a far piena luce sull'e pi sodio. A fine marzo, in previsione degli eventi che stavano per verifica:rsi, uno degli allievi dell'accademia, lsmail Karapici, approfittando della celebrazione della messa, dalla partecipazione alla quale erano esentati gli allievi musulmani ed ortodoss i, riuniva in un'aula costoro proponendo, per il bene della loro patria, di uccidere Mu ssol ini sparandogli in occa si one d i una sua visita a Torino, durante la quale gli allievi avrebbero sicuramente prestato, armat i, serviz io d'onore. Era sorteggiato, per compiere i l gesto, uno degli allievi che però , dopo d ue giorni, dichiarava di non sentirse la più. TI Karapici decideva allora di provvedere direttamente e, ottenuta un a licenza, si recava in A lb an ia pe r ottenere appogg i.

Qui e ra sorpreso dallo s barco italiano e tornava poi successivamente a Torin o. Frattanto a Tirana era trape lato qualcosa e la notizia, pur se incompleta, allarmava le autorità i ta li ane. Veniva così deciso che, durante la visita di Mussolini a Torino, gli studenti albanesi di quell'università compissero, a spese del governo, una crociera a Tripoli e che gli allievi, insieme agli altri allievi ed ufficiali albane s i presenti in Italia, partecipassero dapprima ad una festa a Modena e prestassero poi giuramento a Roma. Ad agosto il cerchio si chiudeva, il Karapici era identificato e confessava mentre gli altri allievi si mostravano pi ù reticenti. Poi "non essendo s tato superiormente giudicato che i mede simi fossero denunciati al Tribunale Speciale per la difesa dello Stato" si disponeva che, nei loro confronti, fossero adottati soltanto dei " prov ved imenti di polizia". Così il 21 ottobre la Commi ssi one per il Confino del Ministero degli Interni cli Tirana comm in ava per la cospirazione cli Torin o 16 condanne al confino in Italia e cinque diffide. Quattro di ques te e dieci delle condanne al confino riguardavano g li - orma i ex - allievi cieli ' Accademia .

La condanna più grave, cinque ann i, toccava ovviamente al Karapici, seguivano poi una conda nn a a quattro anni , c inqu e a t re e tre a due anni. (A.C.S. - P.S. - 1943 b. 9, 10, 12 e 15).

Capitolo 3 1939 - Il problema dei quadri 41

Proprio in occasione della presta z ione del giuramento s i verificò un altro ep isodio emblematico della diffic i le s ituazi.on e moral e in cui si trovavano q u esti u ffic iali, ugualmente fatto passare sotto s ilen z io. Come s i u sa, s i vollero far le prove d e lla cerimonia e fu in evita bile , per gli ufficiali r iuniti, m ette rs i a parlare della r il evanza del momento e del significa to d e l giurame nto , altrettanto inevitabi le che, parlandone, c i fosse qu alc uno ch e manife s ta sse le s ue re more, ch e avanzasse i s uoi dubbi. Gli ufficiali italiani add e tti all e prove compresero la particolare s itu az ione e stimarono prudente interrom perle , rin viando le ali' indomani . La stes sa sera il te nente Ibrahim O sman Toçi, c h e si era dimo strato tra i più riluttanti, andò a far visita al suo coll ega Lenente Q e mal Ju ka che, ri s iedendo a Roma, era alloggiato in un app artame nto e che aveva es presso g li stess i dubbi. Venne ripresa l a di sc ussione s ul giuramento, poi, approfittando cli un mome ntaneo allontanamento dalla s tan za del tenente Juka, il Toçi , che ave va d etto di non voler giurare e di non essere più capace di frontegg iare la t ens ione, s i s uicidava con un colpo di pistola. Come s i è detto s ull 'ep iso dio era subito ca lato il ve lo del silenzio ed il te ne nte Juka era t en uto iso l ato agli arresti s ino a quando , con molte es ita z joni , cedeva e prestav a il giuramento 34

Un singolo e pisodio a bbiamo detto, ma il suo sv olgim e nto e la s ua dramm at ica conclus ione ci dimostrano come fosse v ivo il travaglio inter iore di molti uffici al i albanesi e come l 'avven uta unifica z ione non fosse vi sta e v i ss uta e ntu sias ticamente da tutti, come s i voleva s o ste nere u f fici a lmente A riprova di qu es to tra-

34 Test imonian za a ll ' autore del s ignor Qem al Ju ka - Civitanova Marc he 30 a pr i le 1997 . U na traccia dell'episod i o è rimas t a nel doc um ento, c ui s i è p oc 'anzi accennato, contenente i giud iz i s ugli ufficiali albanesi . Acca nt o a i nom i dei tenenti Juka e Toçi , cons id e rati c le menti assai va l idi, era riportata in origine l'annotazione "Prima hanno r(fiutato di g iurare. Hanno poi g iurato in un secondo tempo". Poi è stata tirata una ri ga sul nome e il giu di zio de l tenente Toç i ed i verbi so no s t ati co rretti a l s ingolare. Accanto a l nome del tenente Juka è stato agg iunto: "Ha voluto aggiungere la parola "mia " difrof!/e a patria" . Pure se con qualche variante que s te annotazioni confe rmano sostanz ialm e nte l a realtà del trag ico episodio .

42 Gli a lbanes i nelle For ze A rm a te italiane ( 1939- 1943)

vaglio si potrebbe anche citare la lettera scritta da un allievo dell'Accademia di Modena, figlio ·di un ministro cli re Zog, diretta a Mussolini all ' indomani dello sbarco e conservata in copia all'Ufficio Storico35 . Una lettera da cui traspare, al di là delle inevitabili espressioni cli adulazione, una lotta interiore, un conflitto sedato a fatica, con una sofferta accettazione del nuovo stato di cose, "purché l'Albania resti indipendente".

Un'altra riprova cli questo travaglio interiore era data dal temporaneo rifiuto di prestare giuramento di 15 allievi delle scuole ed accademie militari - che erano concentrati a Bari per il rimpatrio il 23 maggio - e che almeno in parte sarebbero poi tornati s ulle proprie decisioni36 .

Una volt.a prestato il giuramento una parte , almeno , dei problemi veniva a cadere sull ' amministrazione mìlitare italiana. I moduli consueti dovevano essere modificati, lo stato civile degli ufficiali doveva ora prevedere accanto alle voci "celibe", "coniugato" e "vedovo" anche quella di "divorziato"; molti documenti, a cominciare da quello de l giuramento, dovevano essere bilingui, infine c'era per questi ufficiali il problema del nome, anzi più esattamente quello del sopranno me. Una comunicazione del Comando Superiore Truppe cl' Albania in data 9 ottobre 193937 , faceva presente alla Luogotenenza ed al Ministero della Guerra che in Albania le persone erano distinte dal nome p roprio (emni) seg uito dal soprannome (mbiemni) pur se negli ultimi tempi era entrato in uso , ma non si era ancora generalizzato, il cognome di famiglia (! ]agapi). Bisognava ora decidere se usare questo , come primo, seg uito dal nome e , eventualmente, dal soprannome o se usare invece - per non urtare antiche tradizioni locali - il soprannome (che non era né nomignolo né cognome, ma il nome del padre o del paese di nascita), tenendo presente che q uest'ultimo, all'uso albanese, non dovesse in nessun caso precedere il nome. E questa soluzione fu poi adottata .

Capiwlo 3 /939 - Il problema dei quadri 43
35 H .9-b. 4 . 36 A.C.S. - P.S - 1943 b. 9. 37 A.C.S. - Ministero Aeronautica -Gabin etto - i 939 b. 78.

In attesa della definizione dei nuovi stipendi, anche su sollec i tazione del generale Pariani 38 era stata intanto accordata, a fine giugno, una indennità di equipaggiamento di lire 2 .000 per l'acquisto di un ' uniforme nera (non prevista ne l vecchio esercito albanese) e per adattare la vecchia uniforme - simile a quella in uso nel R. Esercito - con berretto, spalline, sc iarpa, bandoliera e cappotto di tipo diverso: L'indennità era invece di lire 3.000 per gli ufficiali della Gendarmeria39

Il 22 febbraio l 940 una circolare del Ministero della Guerra - Servi zi Amministrativi - stabiliva i nuovi assegni . Quelli fissi erano uguali a quelli previsti per il personale italiano (con la possibilità di mantenere quale assegno "ad personam" , s ino al riassorbimento, eventuali assegni superiori) cui si doveva aggiungere un terzo (subito dopo elevato alla metà) dell'indennità e ciel soprassoldo Albania previsti per i commilitoni italiani . Il personale albanese stanziato in Italia vedeva invece quest 'inde nnità e questo soprassoldo portati dapprima ai ¼ cieli' indennità e soprassoldo percepiti in Albania dagli italiani e poi, dal giugno, li vedeva parificati 40

Speciali accordi regolavano poi gli assegni deg li allievi e deg li ufficia li che frequentavano istituti militari italiani . Erano previste borse di studio, a carico del Sottosegretariato per gli Affari Albanesi -e poi del governo albanese - di 125 li re mensili per gli allievi de ll e scuole e delle accademie militari, di 450 lire per i frequentatori de lJ e scuole d i applicazione e d i 560 lire per quelli dell'Istituto Su peri ore cli Guerra41

Infine un R. Decreto de l 22 febbraio 1940 fissava le norme di attuazione per la fusio n e dell e Forze Armate alQ_anesi con le corrispondenti Forze Armate italiane . Gli ufficiali albanesi - diceva l ' artico lo 2 - erano immessi nei corrispondenti ruoli dell'E-

38 Archivio del Museo del Risorgimento di Milano - Carte Pariani b. 413.

39 I-I.9 -b. 4 .

4o A.C.S. - Ministero dell ' Aeronautica-Gabinetto - 1940 b. 224.

4 1 A.C.S. - Mini stero dell ' Aeronautica -Gabinetto - 1940 b 221.

44
Gli albanes i nelle forze Armare italiane ( 1939- 1943)

sercito ita liano con il grado e l'anzianità che avevano nell' Esercito albanese, prendendo posto dopo i pari grado italian i d i anz ian ità assoluta uguale. Seguendo anche un suggerimento avanzato dal generale Pariani in una sua lettera al generale Sorice g ià dal lu glio precedente42 , per salvaguardare gli ufficiali generali italiani ve nn e preci sato che, su decisione del Ministro della Gu erra, potevano essere attribu iti ag . li ufficiali alban esi due posti, al massimo, di generali in s .p .e. - uno di b ri gata ed uno di clivjs ione - oltre ad un posto di ge nerale di brigat a nella riserva .

Il R. Decreto del 22 fe bbraio 1940 - che si riporta al documento 4 - prevedeva anche, all'artico lo 3, la possib ilità di eliminare dal servizio gli ufficial i non in possesso di "tutte le qualità per continuare a far parte dell'Esercito", di cu i si è già detto come probabilmente non s ia stata ut ili zzata, almeno nei primi mesi . Si compiva così l ' iter giuridico per l 'ammissio ne degli ufficiali albanesi nell 'Esercito italiano. Per quanto atteneva poi al1' aspetto pratico la s ituazio ne era abbasta nza diversa Le re lazioni s ull o "s pirito delle truppe" ci fanno scoprire questo aspetto e ci rivelano come i comandi fossero , comunque , i nformati de ll o stato d'animo dell'elemento al banese, ufficiali, sottufficiali e truppa. Ce lo testimoniano sia le relazioni a livello div isionale43 sja, soprattutto , quelle a livello del Comando Superiore Truppe d'A lbania, redatte a cura del Coma ndo dei Carabinieri Reali 44 Trascrivia mo qui alcu ni brani di queste ult ime "riservatissime", che si riferiscono all'e leme nto a lbanese tra il settem bre I 939 e l 'ottobre 194 0, r ivelatori de llo stato di diffico l tà, di isolamento in c u i si trovava no - in parte per necessità (ig noranza della lingua i t a li a n a) ed in par te volutamen te - gli a l banesi all'in terno dell'Ese rc ito . Isolamento che rapprese nt ava la sc orza esterna d ell'indiffe r e nza, se non addirittura de ll 'ostilità, nei confronti d e l nuovo stato di cose di bu ona p arte dell'elemento albanese di

42 Archiv io del M useo del Riso rgi me nto di Mi lano - Carte Parian i

b. 413 , lettera de l I 4 luglio I 939.

43 Cfr. q ue ll e della Divisione "Venezia" in D.S . b. 197 .

44 D.S b. 3.041.

Capitolo 3. 1939 - Il problema dei quadri 45

qualsias i livello. Riportiamo - perché c h iarificatrici dell'atteggia m en to dell'elemento i ta liano nei confronti degl i " ultimi a rr iva ti" - anche alc une anno tazioni rela tive agli uffic iali italia ni .

Settembr e 1939 "Secondo albanesi a noi favorevoli in caso di guerra il cinquanta per c ento di ufficiali e truppa diserteranno o si ribell e ranno . . . Tra ufficiali e truppa albanesi poc hi sono i conte nti del Loro nuovo stato, alcuni ufficiali, p erò, specie i più giovani, si stanno dimostrando più attivi e più interessati ai loro dipendenti. Lo stes so interesse manifestano ufficiali e truppa della ex Gendarmeria p e rché sono a più stretto contatto c on gli italiani."

Ottobre 1939 "Gli iffficiali albanesi, anc he s e conoscono l ' Italiano, tendono a stare tra loro e non frequentano il circolo delle For z e Armate. È viva l ' attesa d e lla question e dell'epuraz ione degli ufficiali, s ia da parte dé peggiori che dei migliori Gli albanesi nominati ufficiali della Mili z ia Fascista Albanes e, salvo casi e ccez ionali, si mostrano all 'alte z za del c ompito e volenterosi."

Novembre 1939 "Pur s e non strelli i rapporti tra ufficiali italiani ed albanesi si mantengono normali. Ciò per la natura riservata e prudente dell'albanese, specie il mussulmano Il costo della vita è raddoppiato, molti uffi c iali e sottufficiali albanesi s i Lamentano degli assegni attuali e per la mancata corresponsione di indenn i tà per servizi fuori sede Gli ufficiali giovan i vorrebbero andare in Italia per i 11J,parare La Lingua e rn igliorare la prepara z ione professionale. I sottufficiali sono disciplinati ma, per giudi z i o unanime, danno scarso rendimento : cercano di non lavorare, non sono abituati a sacrificarsi. Buone Le rela z i oni con i sottufficiali italiani ma, fuori c aserma, vita sep arata."

D icem bre 1939 " G li ufficiali italiani, pur rendendosi esatto conto delle imprescindib i li e superiori necessità di ordine politico che hanno indotto il governo i taliano ad addi venire al -

46 Gli a lbanesi ne lle Fo rze Anna te italiane ( I 939 - 1943 )

la incorporazione degli i~fjìciali albanesi né quadri del nostro esercito, continuano a manifestare un certo disagio morale per essere posti al pari coi colleghi albanesi, m.olti dei quali non hanno né spirito militare, né tanto meno, sicuri sentimenti di devozione all'Italia. Gli ufficiali italiani sono anche preoccupati per le conseguenze che la immissione nei ruoli degli ujficiali albanesi potrebbe avere per la loro successiva carriera . Si rileva che, di massima, gli ufficiali albanesi sono pervenuti all'attuale grado in molto 1ninor tempo dei pari grado italiani e per cause completamente estranee ai meriti personali. Sullo spirito degli ufficiali albanesi, non si può dare un sincero giudizio d'indole generale. Corretti nella forma, sono di massima impenetrabili nei loro sentimenti. Scarsa La cultura, defi.ciente il senso dell'ini ziativa, del dovere e dell'attaccamento al lavoro. Nessun incarico essi prendono veramente a cuore; nessuna nièta essi si prefiggono di raggiungere nella loro a zione di comando, vivono alla giornata e fanno l'indispensabile. A tale stato d'animo non è da escludersi che possano contribuire Le loro attuali condizioni econorniche. È noto infatti che i~fficiali e sottufficiali albanesi hanno risentito e risentono gravi disagi in conseguenza del costo - quasi triplicato - della vita . Parecchi sono oberati di debiti. Vi sono ufficiali subalterni con numerosa prole (l'ufficiale albanese si crea famiglia in età giovanissùna) che oggi percepiscono poco più di m ille lire al mese pur dovendo pagare tutti i generi di prima necessità, in media oltre tre volte il pre zz o rich i esto anteriormente al 7 aprile. La loro situa zione è veramente insostenibile e degna della massinia atten z ione da parte degli organi centrali competenti, onde evitare gravi ripercussioni sul m.orale ... Ad attenuare un tale stato di cose sarebbe gradito che intanto venissero corrisposti stipendi e paghe secondo i minùni previsti dalle tabelle italiane per i singoli gradi, salvo, poi, ad effettuare il conguaglio alla pubblicazione del decreto di.fusione. Tali minimi rappresenterebbero già un discreto aumento degli assegni in allo percepiti . . . I sottufficiali albanesi, pur man.tenendosi discipli -

Capi!Olo 3 1939 - Il problema dei quadri 47

nati e fiduc io si, sono preoccupati, co me gli ufficiali, per il loro trai/amento economico attuale che li obbliga a vere privazioni e, sovente, a far d ebi ti ."

Gennaio 1940 " Fra gli ufficiali italiani vi è la convinzione che sia conven iente sciogliere i battaglioni albanesi ùnrnettendo militari, sottufficiali ed ufficiali nei reparti italiani, perché ritengono che il soldato albanese, modesto, sobrio, intimamente disciplinato, può rendere molto di più se messo alle dipendenze di sottufficiali ed ufficiali italiani, i quali esercitano sul personale albanese La rgo asce ndente .. . Lagnan ze sempre più vivaci vengono manifestate dagli ufficiali alban esi p e r la ritardata co rresponsione degli assegni italiani. s; in siste perché, in attesa della risoluzione dei comp less ; problemi inerenti alla loro de/ìnitiva sistemazione nei ruoli italiani, venga a lmen o con cesso un anticipo sull'importo degli assegni che ve rranno loro attribuiti. Vi sono ufficiali a lban es i che vivono in difficoltà .finanziarie e perciò in condizioni morali accentuatamente depresse. Il protrarsi di un tale stato di cose costringe gli ufficiali ad una vita meschina o a.far debi ti. Molti preferisc on o ricorre re a qu es t'ultùni con evidente menoma zione del loro prestigio che si riperc uote anche sullo stato italiano. La classe degli i!ffic iali e dei sottufficiali albanesi è quella che contrariamente alle loro aspettative non ha fino ad ora tratto alcun vantaggio fina n ziario d al pa ssagg io nell'esercito italiano mentre risente dell'aumento considerevole del costo della vita . Buoni i rapporti fra ufficiali italiani ed albanesi: va gradatam.ente aumentando quell'atmosfera di reciproca compren sion e che solo col tempo si potrà perfezionare . .. La quasi totafrtà dei sott uffi ciali albanesi è restia a sottosta re ai nostri regolamenti e alle varie disposizioni e, pure eseguendo gli ordini che vengono Loro impartiti, lasciano sempre a d esiderare per imp eg no e diligen za. Fatta ecce zione per pochi elementi, si va verificando nella massa una latente pro clività alla res istenza passiva che non viene scossa neppure dag li interventi disciplinari, anche se talvolta energi c i ed esemplari.

48 Gli
1939-1943)
albanesi nelle Forze Armate italian e (

L ' unica spiegazione plausibile di tale att eggia mento potrebbe ricerca rsi nel trattam ento economico non. adeg uato anche per essi al costo attuale della vita, aumentato di oltre il doppio rispetto a quello che era anteriormente al 7 april e u.s. "

Febbraio 1940 " Gli ufficiali albanesi co ntinuano, nella maggior parte, a mantenersi isolati. I tentativi di ufficiali italiani per affiancarli e stabilire con essi rapporti di co rdiale cameratismo trovano scarsa corrispondenza. Se n ei primi tempi ciò si poteva attribuire ad ecce ssiva riservatezza e ad un certo disagio per la riconosciuta loro inferiorità intellettuale e professionale, oggi si deve pensare piutrosto ad indifferen za e, in qualche caso, anche a precon cetta ostilità. I sentimenti di molti t{fficiali albanesi ve rso il niwvo ordine cli cose in Albania costituiscono ancora una incognita. L 'esperien za pratica rende sempre più palese la loro limitata cap acità professionale e il loro scarso rendimento, nonostante le cure assidue dei superiori italiani p er interessarli d el servi zio e per sviluppare il loro spiri to militare. Si rileva pure che gli i~fficiali alban esi in gene re non svolgono con interessamento neppure quell'a zione che prescind e da qu alità p rofessionali e dalla lingua e che ha .fondamento nella passione per la propria missione: qual e l'educa::,ione morale, la c ura e l'assisten z a del personale di.pendente. Non è da escludere che il lo ro atteggiamento di indifferen za sia anch e una forma di larvato risellfim ento pel rit ardo delle norme, so prattutto amministrati ve, relati ve alla fusione."

M arw 1940 "Lafusi one tra uffi c iali albanesi ed italiani procede molto Lentamente perché i primi, spec ie d e i gra di più elevati, tranne casi eccezionalissimi, tengono a m antenersi appartati e nulla o quasi fanno per portarsi al livell o dei colleg hi italiani . Gli ufficiali albanesi in genere si rilevano di sca rsi sentimenti militari, poco attaccati al servizio, apatici e trascurati an che nelle forme esteriori. Vi sono delle eccezioni, ma molto rare . L' adoz ion e delle stellette .spec iali per i

Capitolo 3 . / 939 - li problema de i quadri 49

militari a lban es i non è stata com.presa ne l suo significato morale e da molti è stata giudicata co me un segno di differenzia z ione p ale se da g li idfi c iali ita liani. Questi ultim i l'h a nno in vece acco lta .favorevolmente. I rece nti provvedimenti econom ic i in favore d eg li uffi c iali albanesi sono stati, natura/nient e, accolti con e ntusia s mo, ave ndo su perato qualsiasi più favorevole aspettati va, specialm en te per quanto si ,)fe risce a l trattam ento di co loro che s i rech era nno in serv i zio in Ita li a. Si notano ancora molti ufficiali albanesi 111al ves titi e trascurati nella persona, restii ad imporsi un c o ntegno ad eg uato al decoro della divi sa, procli vi a frequentare ese rc izi pubblici assai modesti, piurrosto che circo li 1nilitari e g li ambie nti adatti alla loro posizione . Tra l e jàm ig li e di buona parte d egli uffici a li a lb anesi e quelle degl i uJJìciali italiani n on vi è affiatamen to per ragioni di varia indole, soprattutto p e r la diversità della Lingua e d an c h e pel ba sso li vello sociale cui appartengono molte signo re cli ufficiali a lban es i. Di ve rsi uffi c iali albanesi vorrebb e ro ch e, in occasione di trasferimenti e destina z ioni, foss e ro tenute in parti co lare co nsideraz i one le loro esigenze di.famiglia , a cui, com.e è noto, gli a lbanesi sono profondamente attacc:aN. Tal e aspira-;.ione è maggiormente sentita fra gl i ammog liati , i quali non sempre hanno la possibilità di .fa rsi ragg iun gere dalla.famiglia in sedi dove scarsegg ian o o mancano del tutto alloggi e poss ibilità di ab it azioni.'"

Aprile 1940 " La pubblica-::,ione del R. D ec reto 144 per l'attuazione d e lla l egge 13 /u g lio 1939 n ° 1 JJ5, su/la.fusione d e ll e .fòrze arma t e a lban es i co n quelle ir a li ane, è stata accolta dagli uJjìciali a lban es i molt o favorevolmente, sp ec ie per i va ntag g i di ordine economico che ad essi ne derivano. M olti ufficiali albanesi, in parti cola re dei gradi più elevati, 11011 s ; nas co ndon o, peraltro, ch e pur esse ndo stati p os ti sullo stesso piano d e i co ll eg hi itali an i la maggior pa rte do vranno rassegnarsi ad esercitare sempre un ruolo seconda rio e a sub ire un notevole rallentam e nto ne lla carriera L a noti zia c he nessuno sarà allontanato dal servizio, li ha tranquilli -::,-

so Gli a lhan esi 11 e lle For:.e Armate iwlia11 e ( / 93 9 - /943)

zati e resi più sereni. IL R. Decreto suindicato ha avuto accoglienza non. buona da parte degli ufficiali italiani che, toccati nel Loro amor proprio di appartenere ad un esercito di nobili e gloriose tradizioni, come quello i.tali.ano, si dolgono di essere posti alla pari di quelli albanesi notoriamente di cultura generale e professionale assai scadente, reclutati dal passato governo wghista con criteri arbitrari e in molti casi ritenuti, anche dai loro connazionali, di dubbia fede."

Maggio 1940 "Fra gli ufficiali albanesi la corrente irredentistica, appena delineatasi ed i~fficiosamente stimolata, co minci.a a farsi strada venendo compresa e condivi.sa, m a sono ansiosi di conoscere in qual ,nodo saranno impiegati in caso di guerra . in. Durazzo viene rilevata la inopportunità della pennanenza d; alcuni itficiali albanesi che inquadrano quel battaglione di reclute; essendo rnolto ben e conosciuti come esponenti z.oghisti imnieritevoli. di essere mantenuti in serviz io pel loro passato poco esemplare e per le de.fidenti doti intellettuali e morali. Ad evitare c he ujjìc iali albanesi della guarnigione di Durazzo frequentassero ristoranti di infimo ordine, quel comando di Presidio ha dovuto rendere obbligatoria la mensa Lffficiali."

Giugno 1940 "Cordiali, rna non an c ora improntati ad intima coesione di spirito, si m antengono i rapporti tra gli iifficiali italiani e quelli albanesi . Anche questi ultimi seguono con interesse gli avvenimenti interna z ionali e, non più dubitando dell'esito fa v orevole della guerra, auspicano che, appena chiusa la partita con le potenze dernocratiche , sia risolta la questione irredentistica albanese, verso la Jugoslavia e verso la Grecia."

L ug li o 1940 "La recente immissione nei ruoli delle varie armi degli i1:ffìciali albanesi ha prodotto un generale senso di ma l umore Gli i{ffìciali italiani si compenetrano delle necessità d'ordine politico che hanno consigliato la fusione

Capitolo 3 /939 - li pro blema dei quadri 5 1

delle forze armat e dei due stati, ma da tutti è ritenuto, invece, eccess ivo il provvedimento per il quale è stata mantenuta agli ufficiali alb an esi l 'anz ianità di grado rivestita nei ruoli d e ll'ex esercito albanese, la quale, come è noto, non è neppure in relazione al servizio effettivamente prestato ...

L a disposizione poi che l' e lemento albanese, buona parte del qual e non conosce fra L'altro neppure La lingua italiana, debba giudicare e classificare ufficiali itali ani, è motivo di ev idente mortificazione pei g iudicandi. Malgrad o quanto sopra i rapporti fra ufficiali italiani e al banesi s i manten gono cordiali ma più per senso di disciplina che per spontaneità di sentimenti Notata la persistente tenden::,a degli albanes i a manten ersi appa rtati. Il morale degli i~ffi.cial i albanes i è buono. Vi ha molto influito il sensibile miglioramento economico loro accordato. Nell'alluale periodo di e m e rgen za, pur risentendo del vecc hio sistema materiato di apatia ed indolen za, ess i si mostrano più attivi eviden1em ente soddi sfatt i della loro po s iz ione. Anch'essi seguono con interesse lo sviluppo della situazione internaz ion ale, specie p e r le ripercussioni che si potranno in seguito verificare nei Balcani e si orientano sempre più.favorevolmente verso le potenze dell'Asse ... Il morale dei sottt~ffi cial i albanesi è in complesso buono ed il loro rendimento disc reto. Buone l e relazioni tra sottuffi c ia li italiani ed alban esi ."

Agosto 1940 " la definitiva siste mazione der:li ~ciali alban es i nei ru oli dei serv i z io effettivo, con l a loro an z ianità di vado, continua ad essere sfavorevolmente commentata dagli ufficiali italiani risultati posposti . Il ,norale degli ufficiali albanesi è buon o, ma non dimostrano molto entusiasmo per una eventuale campagna contro la Grec ia, nonostante essa miri alla realizzazione delle rivendica z ioni albanesi. la loro azione di comando - a parte la rn.odesta preparazione cu ltural e e professionale - risente sempre del passato. Normali i rapporti con gli ufficiali italiani . .. Il morale dei sottufficiali albanesi è in complesso, buono; il rendimento, pe-

52 Gli
albanesi nelle Forze Armate italiane ( 1939-1943)

rò, è modesto, per la deficiente istruzione tecnico professionale. Scarso, anche da parte loro l'entusiasmo, per l'eventualità di una guerra con la Grecia. Buoni i rapporti con i colleghi italiani. .. Il morale dei militari di truppa è buono, ma nessun entusiasmo per una probabile campagna di guerra contro la Grecia."

Settembre 1940 "Morale degli ufficiali albanesi, in com.plesso, buono, pur non dimostrando entusiasmo per l ' eventualità di un conflitto con la Grecia, nonostante che da esso possa scaturire la realizzazione delle rivendicazioni albanesi Normali le loro relazioni con gli ufficiali italiani Morale dei sottufficiali albanesi buono: si sforzano di migliorare le proprie cognizioni e, per qualche aspetto, dirnostrano un maggiore spirito di assimila z ione, rispetto agli uffìc:iali. Buoni i rapporti con i colleghi italiani .. . Anche il morale dei militari albanesi è buono . Nell 'adempim.ento dei loro doveri si dimostrano in complesso sempre più disciplinati, sia nella forma che nella sostanza . Viene però notata la mancanza di qualsiasi forma di propaganda fra Le truppe albanesi. Tali t ruppe che sfuggono all'azione morale degli ufficiali italiani, in quanto comandate tutte da ufficiali albanesi e costituenti reparti a sé, avrebbero bisogno di essere elevate moralmente . Per conseguire tale scopo, potrebbe essere loro adattato, mediante traduzione, uno dei tanti giornali di propaganda che vengono distribu i ti alle truppe italiane e che contribuiscono certamente a suscitare il loro in t eresse per gli avvenimenti attuali 4 5 Si sono verificati tre casi

4 5 Non un giornale, ma addi ritt u ra un li bro, concepito - come diceva il titolo" Per te, soldato d'Albania" "(Per ty, ushtar i Shqipnis)" sarebbe stato stam pa t o e diffuso, soltanto, però, nell'anno successivo da ll 'Uffic i o P ropaganda dello S .M . R.E. Bilingue, riccamen te ill us t rato, avrebbe co n tenuto in 244 pagine b revi testi rela t.ivi alla stor ia, al la vita mili t are ed alle tradizioni clei due p aesi. U n ese m plare ciel volume è conservato nella biblioteca de ll'USSME.

Capitolo 3. 1939 - Il problema dei quadri 53

di autol es ionismo ji·a militari albanesi del battaglione "Kapti na "."

Ci si è voluti, di proposito, dilungare su questi rapporti perc hé costitui sco no la c hia ve esplicativa di quanto si verificher à, in guer ra, nei reparti albanesi Infatti , se s i considera qu a nto segnal ava l 'A rm a nelle sue " ri se rv at issime", sino a l momento del conflitto italo-greco, e quanto segna lavano dall ' Italia - per quanto conce rneva l'e lemento a lbanese ivi presente - le autorità di poliz i a·1<•, non c'è eia stupirs i del fatto che, dopo l'avan zata in i zia le, al manifestarsi dei primi seg ni della controffensiva e ll e nica , gli ufficiali dei banaglioni a lbanesi non siano pit1 stati in grado di tene re alla mano i propri soldati. Probabilmente qu es ti rapporti non devono aver impressio nato troppo i co mandanti italianispecie quelli di livello elev at o - che avevano reparti alba nesi ai propri ordini, sia perché questi reparti, pur esse ndo ritenu ti meno pre parati d i quelli itali ani, non aveva no dato luo go fino ad allora ad osse rva z i o ni sfavorevo li s ia perché il peso che battaglioni e batterie albanesi ri vestivano ali' interno delle forze armate prese nti in Albania era a ssa i relativ o. C'è infin e da notare, a discarico dei comandanti, il c lim a di oste nt ata - ed eccessiva - fid ucia manifestato dalle autorità politiche - primo fra tutti i l Luogotenente Generale - che non poteva non riv e rberarsi a nche sugli ambienti militar i.

Ad esempio: dichiarate riserve mentali al momento del la prestazione del gi uramento e, in genere, sentimenti anti-italiani. ( V. tra l'altro le informative del 20 maggio 1939 e del 25 novembre 1940 in A.C.S. - P.S. - 1943 b. 9).

54 Gli
albanesi nelle For-;,e Armare ira/ion e ( /939-1943)

Capitolo 4

1940 - VERSO L A GUERRA

I primi dieci mes i del 1940, con la g ueITa or mai in atto in E uropa , anche se i fronti non si muovera nn o s ino ad ap ril e, furono utili zzati in A lbania per potenziare ed accrescere le unità g ià es is tenti.

Una propos ta di di staccare i battaglio ni albanesi dai reggimenti ita li ani e di dislocarli , dotati del solo ar mamento leggero, u no per ciascuna delle dieci provincie del paese , era stata respinta s i a perché sa rebbero occorsi altri quattro battaglioni sia, sopratt utto, perc hé il di stacco li avrebbe resi "1neno sorvegliati e più fac i lmente soggetti ad ùiluen ze nocive" , tanto più che s arebbe s tato int e rpretato "come man(fes to segno d i .sfiducia" il tog li er e loro l'armamento di reparto 47

Quanto ali ' affidabilità di q uesti re parti non si eccedeva nel1'otti mi s m o ma li s i ri teneva comunque i n grado di poter essere utili zz ati, in futuro, anche in linea. Se in fatti un a memotia del Comando Superiore Trupp e d'Albania (C S.T.A ) , dell' ottobre E939, aveva ritenuto di poter util mente im p ieg are le ba tterie ma di non poter fare assegnamento sui battaglioni, né da un punto di vista moral e né d a l punto cli v is ta de ll 'addes tram ento , ed aveva proposto di utili zzarli o verso la frontiera ju gos lav a oppure, in l ocalità aITetrate, a guardia di ta lu ni punti , non i più importanti, delle retrovie, g ià quattro mes i dopo , ricevuto da Mu ssol ini il 17 genna i o 1940, il generale Geloso, comanda nte delle t rupp e in A lb ania, mani festava una diversa op inion e su q uest i reparti che, affiancati ai no st ri , potevano essere e l e m enti di s uffi c iente fid ucia , specialmente operando s ull 'eleme nto ufficiali48 Ed ancora

47
4 ~ L. 13-
Pro-memoria per il duce del 2 3 fe bbraio 1940 i n H. 9 -b. 6.
b. 83.

ai primi d i mar zo il generale Geloso comunicava al Mini s tero della Gu e rra di fa re asse g namento s u impi eg o e r e ndiment o di questi battaglioni per quanto il l oro grado di ad destramento fo sse lontano da qu e llo dei battaglioni italiani "data la situa zione qual itati va dei quadri" 4 9 • Quest 'ass egnam e nto non s i spin ge va però fin o ad affidare le pubblica z io ni ri se r vate o seg rete a i 20 so ttufficiali alban es i telegrafisti (di cui 11 della R. Guardia di Finanza) esistent i 50 •

P er il poten z iamento dei re parti , sia quelli o perativi c he quelli di s upporto , s i cont a va sulla c hiamata a lle armi della classe 1919, da e ffettuare il 1° aprile. Si prevedev a, almeno inizi almente, la chiamata di 5 .280 uo mini (le c lass i albane si potevano fornirne 7 .000 all ' in c irca) d a utilizzare così come previst o dall a tabe ll a di c ui a pa g . 57, ne lla qual e c'è an c he eia no tare l' esperime nto d e ll ' immi s ione dire tta delle reclute ne lle uni tà dei se rv izi, se condo quanto il ge neral e Geloso aveva anticipato a Mu sso l in i ne ll 'udienza del 17 ge nnai o alla qu a le s i è poc ' anzi acce nnato .

Era prev isto c he l e var ie fasi de l!' adde s trament o de ll e recl ute s i svolgessero e ntro il 15 g iugno e che d a quella data al 30 se tte mbre le truppe fossero a ddette a lav ori s tradali e difensivi, co n l a possibi l ità, comunque, cli completare e ntro qu e sto periodo l' a clclestramento51 • Era qu est a l ' ultima le va effettuata attraverso le direzi o ni e gli uffici di reclutamento previ s ti dal vecchio ordinamento a lbanese . Dal 1° mag g i o, grazi e a nch e a ll e reclute, av re bbero iniziato la loro es is ten za i distretti militari , organ i zza ti seco ndo il s istem a italian o, con i re lativi re parti distrettuali c he, non a caso , av rebbero as su nto i numeri di sti ntivi ordinali su ccess i v i a qu elli dei re p arti di s tre ttuali italian i es istenti.

Il 1° maggi o e rano cos titui ti i I distre tto milit a re di Tir a na co n relativo repar to distrett uale ( 13 1°) - che assorb iva la preesiste nte compagn ia pres idi aria pro vv i o ria - cd i reparti distrettuali

49 lbicl e m. lettera de l 2 marzo l 940.

50 {bidem, lettera de l 2 gennaio 1940.

51 Pro - memoria per la riuni o ne d ei co mandanti di divi s io ne del 4 marzo 1940 in L. I 3- b. 83.

56 C li
albanesi n e{{e Fnrze Arm ate ita liane ( 1939- 1943)

RIPARTIZIONE RECLUTE ALBANESI C L ASSE 1919

a}

ATTAG LIO NI FANTERIA

ERIE 75/13

c} ENTI VARI

Cap it olo 4. 1940 - Verso la guerra 57
Korata forza attuale n. 460 reclute da assegnare n. 400 Ka ptin a » » » 460 » » >> » 400 Tomor » » » 460 » » » » 400 Tarabosh » » » 560 » >) » » 300 Dajti » » » 580 » » » » 300 Gramos » » » 580 » » » » 300 Totale n. 2100
Vijosa forza attuale n. 160 reclute da assegnare n. 100 Mathi » » >) 160 » » » » 100 Seman » » » 180 » » » » 80 Drin » » » 160 » » » » lOO Totale n . 380
B
BATT
47a - 48" - 225 a cp. Presidiari a (150 ciascuna) reclute da asseg nare n. 450 26" cp . di sani tà » » » » 200 26'' cp. cli sussistenza » » » » 200 26° centro automobilistico » » » » 300 26° rtg. genio » » » » 300 dieci reparti distrettuali (30 ciascuno) » » » » 300 q uind ici btr. art. da pos izione (50 ciasc un a) » » » >) 750 gruppo squadroni Aosta (sq. Albanese) » >) » » _j_Q Totale n . 2570 Reg ia Guard ia di Finanza n. 250 T OTALE GENERALE n. 5280

d i Scuta ri ( 13 2° ), Durazzo ( 134°) , Berat (l 3 7 ° ) e Korcia ( 139 °).

Il 10 m agg i o e ran o cos tituiti i di s tre tti di S c utar i e di Du razzo il 15 qu e llo di Berat e d il 2 2 quello di Korc i a52 S ec ondo quanto previsto dalla c ircol a re T. 8000 del Mini s t e ro dell a Guerr a - Gab i nett o data ta 11 otto bre 1939, pe r og ni di s tretto e ran o p rev ist i , in lin e a di mass im a , 7-8 ufficiali e d 8 - 10 sottufficiali m e ntre il re p art o di stre ttu al e d ovev a co mpre ndere 2 -4 so ttu ffic i a li e 4 5-46 g radu a ti e sold a ti. N e lla realt à alcuni dei di s tretti e dei re parti dis trettuali - Tir a na in t es ta - e bbero o rgani c i assai più robu s ti c o n l ' e le me nt o al ba nese in ne tt a prep o nderanza tra g li uffi c ia li ed i sottuffic iali 53

S e mpr e pe r p o tenz i a re i re pa rti a lb a nes i ve nn e di s p os t odopo q ualch e es ita z io ne ini z iale -c he , c o m e in Italia, i g iovani provvi s ti di un titol o di sc uo la m e dia s up e riore fre qu e nta ssero o bbl iga to ri a m e nte d e i c ors i pe r alli ev i u f fi c ia li di co mpl e m e nt o . Volendosi , poi , regol a rizza re la po s iz ione di quanti , in po ssesso del ti to lo di s tudi o e d app ar t e ne nti a ll e class i 1908 -1 9 19, no n av esse ro as solto per va ri m o ti v i agli obbli g hi di le va si tro vò ch e i giov a ni ch e a vrebb e ro dovuto fr e quent a re i primi cors i eran o be n 359 . Di qu esti 7 1 no n ri ultaron o id o ne i fi s i ca me nte, se i no n venn e ro amm es si p e r cat ti vi prec e de nti , 7 1 non ris ult arono in p osses so di ti to li di s tudi o ri co no sc iuti , 31 ri s ie d eva no all' es te ro , 9 risult a vano inadempienti e 2 7 - al novembre del 1940 - dovettero e s sere rinviati ai corsi s ucce ss iv i. A q uella d a t a, d e i rimane nti , 15 aveva no g ià s up e ra to i co rs i ( sc i in fante ria e nov e in ar ti g li e ria) ini z iati il 15 gennaio e c o nclu s i s i il 15 lu g li o , ai uta ti a nch e d a app o s ite l ez ioni cli it a li a no imp a rtite d a pro fes so ri o pportun a mente s celti , a ltri 78 s tavan o frequentand o il cors o per a llie vi ufficiali di fante ria ini z iato a Spo let o il I O se ttembre e 4 8 q uell o p e r a ll iev i uffi c ia li d i a 11i g li e ri a ini z iato a P es aro s o tto la s tessa data , du e m edi c i ed un farmacista, infi ne , sta va no se g uendo g li a ppos iti cors i ini z iati il 15 agos to. No no s t a nte il lo ro numero a bbas ta n z a elevato (p e r il futuro non s i prev e devano più di

58 Gli a lban e si n ell e For~e i\mwte i/(//ia11 e ( l <J39-!943)
52
-'
Memorie Storiche b. 0441 - Distretti d'Albania.
1 I bidem.

80 allievi l'anno) c he , fo rse, avrebbe pe rme so lo svo lg iment o de i cors i in Albania (così come s i ve rificava nel medesimo tempo a d Addis Ab eba) s i vo ll e c he segui ss e ro i corsi in Italia -e non in co rs i appositi, separati - insi e m e agli alli ev i italiani , così da favorire l ' affiatamento 5-t.

Anc he s e in tu tte le re l az io ni di ca ratt e re po l it ico redatte in Albani a, a var io l ive ll o, da ll e a u tori tà mi l ita r i, ri s u ltava - e sarebbe sem pre risultato - come l'elem ento int e ll e ttuale (s pecialm ente g l i s tu dent i) fosse qu e ll o più avverso a l nuovo reg i m e, anc he pe r i co r si all ie v i u ffic ia li d i co m p le m e n to - pur se era dato al Com a ndo Supe rio re Truppe d'Alb a nia di porre il veto a domande, pe r qualsi as i titolo , g radite - non si pr oce dette in pratica a d alc un ti po d i s e l ez i o ne, fo rn e nd o una preparaz io ne militare a chi no n la desid e rava se non per pote rla rivo lge re contro g li occupanti.Con le s re s e finalità e ra s tata data attu az ione al Dec reto Luogote nenziale n° I 6 7 de ll ' 8 novembre 1939 c he prev e d eva la poss i bilità per g li uffic i a li in co n ged o a lbanes i d i ess ere i mmess i nei qu ad ri in conged o del Reg io E se rc ito. Era previsto che sarebbe stato considerato dimi ss ionario c hi non avesse avanzato la d oman da e ntro il 3 1 d ice m bre me ntr e s are bb ero s ta ti p r ivat i de l grado co loro la cui doma nda fosse s ta ta resp in ta da ll a comm issione c ompeten te. Con la so lita unanimità di facciata 1. 192 s u 1 2 6 0 ave nti d i ritto p resentaro n o l a doma nda. A l 25 ap r il e 1940 be n 95 1 de i ri c h ie de nt i erano s ta ti di c hi ara ti a m m iss ibili - a nc he se 86 con la riser va seg reta di non ri c h iamarli ne mme no in caso di mobi l itazione -s o l tanto pe r 15 la ri s posta era s tata sfa vo revole , " p e r ind eg nit à", e s ar ebbe ro s ta ti p riva ti d e l gra d o , m e ntr e le do m and e de i rimanent i 139 e ra no an co ra in corso d'esame per incom p letezz a d e lla docum e ntazion e 55 Anc he in que sto cas o si era p re fe rito o tte nere un conse n so , anche se p i ù ap p a rente c he r ea le, co n una se lez io ne estremam e n te lim itata , a pp e na il 10 %, e, oppone ndo al falso consenso una fa lsa benev o lenza, con l ' util izzo di una "riserva" segreta.

Copirolo 4 1940 - Verso la guerra 59
j-1 L.14 - b. 8 55 H .9-b. 10.

L ' entrata de l l'Italia in guerra - anche se non an c ora sui fronti balcani c i - e la necess ità di sfrutt a re m agg iorm e nte le possibj]jtà albanesi re ndevano nec essario i l richiamo alle anni , il 15 luglio , di l.500 appart e nenti a lla class e 1917 , così d a portare al c ompl e to sia i batta g lioni di fant e ri a sia i due nu o vi battagl i oni di mitragli e ri contro - aere i di cui si farà ora cenno , mentr e il 15 ag osto e rano ri c hiam a ti altri l .000 a pparten e nti alle class i 1916 e 1917 che avevano prestato servi z io nella Guardia di Confin e, da d es tinar s i a l completam e nto de lle unit à della R. Guardia di Finan za, dato c he l e reclute del 19 19 a qu e sta in origin e destinate dovevano probab i lmente essere utilizzate per le necess it à de ll'eserc ito 56 S i è ora acc e nn a to a i due battagli oni di mitragli e ri contro -aere i. L a loro costituzione era st a ta prevista dalla circ olar e 0349/4 3 6 d e ll ' Uffici o Ordin a mento e Mobilitaz i o ne d e llo S.M. datat a 3 1 m ag gio. I due battaglioni eran o destinati alla d ifesa antia e rea de ll e città cd erano ri s p e ttivamente s u 4 e s u 5 co mpa g ni e c on a ltrett a nt i pl o to ni di a vv istamento , i cui componenti avrebb e ro freque n tato un apposito c orso pres s o il distr e tto di Tirana. 57 A fin e g iu g n o i du e battag lioni av evan o risp e ttivam e nte 7 ufficiali e 344 s ottuffi c iali e truppa e 7 uffic iali e 179 sottuffici a li e truppa di naz i on a lità albanese

Alla stess a data , da l Comando Difesa Territoriale dipendevano 7 uffici a li sup e riori , 95 inferiori e 86 5 s ottuffici a li e soldati di nazion a lità a lbanese, in servizio an c he ne i distre t ti e n e i centri cli mobi l itazione. C 'e rano poi 3 ufficia l i e 147 s ottuffi -

c iali e t rupp a nella I a e 2 a c omp ag nia mitr ag li e r i da p o s izione;

5 uffi c ia li e 33 7 sottufficia l i e truppa dell e compagnie presidiarie (47 a a D ur a zzo , 48° a S a n Giov a nni di Medu a, 25Y a Valona) , 6 e 78 n e i reparti e nei c omandi del ge nio militare, 5 e 201 negli o s ped a li e ne ll e infermerie mil i ta r i, l 6 uffic ial i e 157 sottuffici a li e truppa all a D irez io ne di Commi ss ari a to ed a lla 26a

c omp ag nia sussistenza, 7 e 207 alla compagnia depos i to del

56 M e mori e Storiche b. 03 73 - Com a ndo Difesa Ten-ito riale d ' Albania.

57 Per magg iori ei e tt ag li circa la loro co mpo s iz ione orga nica rin via mo a l doc umen to nu me ro 5.

60 (ìli ci/banesi ne lle Forze
iw/iane ( 193 9-/94 3)
Armate

26 ° CenLro Automobilistico. Tutt i costoro erano in serviz io in unità a co mposi z ione mista ne lle qu a li l'elemento albane se era spesso p redominante . Nov e uffic ia li e 22 so ttu fficia li e truppa prestavano poi serviz io ne ll 'artigli er ia di Corp o d'Armata , 6 ufficiali e 7 s o ldaLi era no in q ua drati nella di visio ne " Juli a" e 5 uffi ci ali lo era no ne ll a "Centauro". A lla m ede s i ma data de l 30 gi ugno la forza de i se i battag l ioni di fan teria era la seguente: " Tom ori" 15 uffi c ial i e 636 sott uffi cia li e trupp a, " Tarabosh"

2 0 e 51 3, "Gramos" 22 e 706, " Dajt i" 2 0 e 669 , " Kaptina " 2 0 e 708, " Ko rata " 28 e 73258

A g iu g no - a l moment o dell'entrata in guerra de ll'Ita li a - le d i visio ni di stanza i n Albania avevano ass unt o una di s lo cazio ne a cara tte re d ifensivo e con lo ro i b atta g lio ni e le ba tte ri e albanes i. Co sì ne ll 'ambito della divisione "Ferrara " sc hierata a s ud , s u ll a frontiera g reca, il " Gramo s" era sta nz iat o a Leskoviku ed il " D ajti " a Giorgu cat, con l a " Vene z ia" gra vitante nell ' area dello Sk umbin i, fr on te a est verso la fr onti e ra j ugos la va , il " Tomori" e ra stato di s loc a to a L ibrazhd e d il " Tarabos h" a L a binoti , mentre erano s tati di s Lac cati dalla divisione "Arezzo", sc hi erata a nord , in torno a Scutari, i suoi due battag li o ni " Korata" e " Kap tina" , post i, per l'impiego, alle dipendenz e de ll a div isio ne "Ju]ia", sc hiera ta vers o il Di b ran o. I due battaglio ni era no poi riuniti nella zona di Puka ed erano p os ti , dal 14 agosto, sotto gli ordin i del col o nn ello a lb a nese P re n k Pe r viz i , fo r ma ndo u n ragg rup pame nto ch e da l ui pre nd eva il no me (den o minato , però, altre vo lte, rag gru pp a men to Kosovo).

L'es ta te e l' i ni zi o de ll 'a ut unn o erano utili zzati, co m e previst o, per la rea li zzazione d i lavori d ifen s ivi e, sop ra ttutto , strada l i, dei qu a li c'era est re mo bisogno, o l tre c he , naturalm e nt e, per completare i cicli di addestramento. S e lo s pirito de lla truppa alba nese , dura nte l 'es tate, pare va di screto al comanda nte d e ll a divis ione " Venez ia" , meno a ffidame n lo sembra va si po tesse fare s ugli uffi cial i , v u oi per la loro inad eg uata pre p araz ion e, vuoi per ch é sem brava no a ccog li e re co n mo l ta in d iffer e nza sia l 'e ntra -

Capitolo 4. 1940 - Verso la guerra 6 1
58 L.14 - b. 58.

t a in gu e rra sia , so prattutto, la campagna irre dentist a , ant i - g re ca, favor ita e fo m entata d a ll e a ut orità po li tiche, it a li an e e lo cali , c he ri vendi cava all ' Albania i te rritori di c onfin e della Ciamuria, so tt o posta ad Aten e e p op o l ata d a una minoranza alban e se 59 Un'imp re s sione diversa , i mprontata ad un ottimism o che la prova dei fa tti a v rebb e dimo s tra to di m a niera , s i ha in vece sco rre ndo i "dia ri s to r ici" dei batta glioni " Dajti" e " Gramo s" 60 d e ll a div is ione " Ferrara ", redatti da uffi c i a li alban es i , ch e danno però

1· idea di un qu alcos a di a rt i fici oso, di pre parato , di serino per c om pia c e re, pe r adeg ua rs i al cl im a, e non a caso a nche il c ompor tam e nto di qu es ti due battagli o ni non sa rà dis s imile da qu e ll o d eg li altri. C o sì a pprendi a mo che il 16 se tt e mbre, a l termin e di uno s p ettacolo ci nematografico6 1 la truppa del G rarnos inn eg g iò

" p iena di e ntu sias mo al R e Imp e ra to re e a l Du ce chie den do ripe tut ame nte a l Fo ndat o re de ll ' Impero la li be ra -. io n e dei .fra te lli d ella çamuria e d ella Kosova" (l a grafia d e i nomi de ll e re g ioni rivendicat e rivela c hiaram e nte ch e l 'es ten so re del diario è un uffi c ia le a lba ne se ) .

U n ic he vari a n t i alla c o mpo si z io ne dei reparti a lban es i e rano, in qu es to peri o do , l a fo rma z i o ne dell e co mpa g ni e mitra g li e ri da posi z io ne e, pe r i s ol i batta g li o ni dell a di v i s io ne " Ferra ra ", que lla di s almer ie d i requi s iz ion e.

Con c ircolar e del Comand o Superi o re Trupp e d ' Alb a nia dell ' ll lu g lio, esse ndo s ta te ridotte da 12 a d 8 le mitrag li a trici delle compagnie d i a ccomp agnam e nto d e i battaglion i , era d i s pos t a la cos t ituzion e, in o g ni regg i me n to d e ll e di v is io ni "Ferra ra" , " Venezi a" e d "Arez zo" , di una compagn ia mitrag li eri da po s iz ione, s u co mandant e , p lotone com a ndo (squadra coma nd o , sq uadra collegamenti , s quadra sa l meri e e carregg io) e 4 plotoni mi -

59 D. S. b. 197.

60 I bide m.

61 L o spettaco lo. offerto g ra z ie a ll' auto-cin e ma del Partilo Fasc is t a Alba ne s e . co mprend eva un " Film Lu c e " cd i doc u me nt a ri "Ci vilt à Ro ma na' ' e ''G iovineua" Neg l i interva ll i il coro de l battagl io ne eseguiva ca nti popo la r i a lbanes i, a ll a fine tutti in co ro intonavan o la " Marc ia Real e" e l ' inno " della band iera".

62 Gli
( 1939 - 1943)
albanesi nelle Forze Armate itolia ne

tragl ie r i, ognu no con 3 F iat 35 . per un totale di 5 uffic ia l i, 6 so ttu f fi c i a li e 146 tru pp a , 6 q u ad rup e di da soma, 2 da ti ro, una carre tta e d una bici . A l la form a7. io ne di qu es te com pag nie - c he doveva no e s e r desig na te co n il num ero di st i nti vo de l reggimentogli alba nes i dovevano co ntr ibuire con un q u a rt o della for za, u n ploton e62

P e r q ua nto a tte ne va a ll e sa lmer ie un a c irc o la re del 2 otto bre p revedeva la requi s i z i o ne d i 2 .000 quadrupedi - "forniti di basto e con la pres taz ione del conducente" - ne ll a zona me r id ionale de l paese. De ll e c o m m is s ioni d i req ui s i:t.ione fa cevano pa rte uffic i a li a l banes i. Di ques ti quad rup ed i 3 00 erano assegnati alla · ' Ferrara··, i ns iem e ai loro conducenti c ivili, e p e r il loro utilizzo il comand a nte de ll a di v is io ne eman ava le di s p os i7. io ni ri porta te ne l doc u men to 6.

Accanto ai re parti rego l a r i , dell 'es ercito , nel corso del 1940 scendeva n o i n ca mp o anc he alt re un ità, s u base vo lontaria , sp ec i e dopo c he e ra pe r ve n uto a T ira na il seg nal e, proven i ente da R o m a, di u n' im minen te campag na contro l a Grec ia .

Allora , i n nome d e ll a C iamur i a irred e nta e lan g uente sono i l g i ogo g reco , f u fac i l e a i po l it ic i di Ti ra na - co n l a c o mp iac iu ta co mpli c ità dei lo ro c o l l eg hi ita li ani - p rom ette re un 'e nt us i as tica panecipaz ione di t utt o i l p opo l o alba nese al l a guerra . Qu es ta pa rteci p az ione si doveva r ea l izzare co n l'a ppo rt o s po nta neo d i q u a nti s i sa r e bb e ro a rruol a t i ne ll a M il iz i a Fas ci sta A lba nese e ne i Ba u ag l io ni Vo l on ta ri R egio na li . Le p remesse e le pro m esse d i que s t a pa r tecipaz i o ne, o ltr e che nei documenti degli a rc hi vi mi l it a ri , le p oss ia mo ri sco ntrar e i n q ue lli d e l Min is tero d eg l i A ffa ri E s ter i, c he li ha i n parte pubb li c a ti ne ll a no na se r ie d e i " Doc um enti Dipl omatici I ta l i ani 1939 - 1943, Vo l um e V."

G ìà i l g i o rn o s uccessiv o all'e ntra ta d e ll ' I ta lia nel co nfl itto il L uogo te n e nte G e ne ra le Jaco m o n i p o teva sc r i ve r e a l So ttoseg retario per g l i Affari Albanes i c h e t utti a Ti ra n a erano c on tenti de ll a g u e rra , ch e l a M ili z i a Fasci s ta Alb a n ese s ta va

Capiro/o 4. / 940 - Verso la g uerra 63
62 D.S. b. 202.

g ià cost ituend o una l egione, c h e in breve ne avrebbe approntata un 'a ltra e c h e, in fine, s i s tava no pr e di s pon e ndo dei reparti volonta ri per co m a ndare i quali si pe nsava di poter utilizzar e il ge nerale alba nese Sereggi, a l mome nto in Italia. Nove g iorni dopo J acomoni co muni cava che la legi o n e dell a Miliz ia si presentava beni ss imo , c he aveva uno sp irit o magnifico e che c'era in tu t ti "il desiderio di combattere p e r la maggior gra nde z za dell 'A lbani a e dell ' Impero". Altrettanto ottimista s i dimo s trava poi nel pros p e tt are a l Mini s tro d egl i E s teri Ciano la partecipazione dei volontari destinati a fac ilitare l 'a vanza ta italiana o ltre frontiera, age ndo come infiltrati , come qui n te co lonn e e co m e promoto ri della olleva z ione delle popo la zioni della C iamuri a, così d a creare il cao s nelle ret rovie g rech e . Anche se, com e megli o sa rà illustrato ne l capitolo loro dedi ca to , i co mpon e nti d ei Battagl i oni Volontari Alba nesi furono poi t utt 'a ltro c he num eros i, pr epa rati e d entu s ias ti e a nche se le autorità mi lit ari l oca li, gius tament e preo ccupate da qu esta a tm o s fera di impro vv isa zion e, ce rcaro no di frena re le ecc ess ive ed ingius t ificate s pe ranze risposte nel lo ro interve nto , le illus io ni generate da questo cl im a e lo scambiare i desideri , le illu sio ni , co n la realtà, n on s i limi taro no purtroppo agli a mbi e nti della Luogote nen za o del Sottosegre tariato ag li Affari Alb a nesi o a ll'ent ourage d e l conte C iano. Infatti trov i amo anche il m arescia ll o B a do g li o ed i generali Soddu e Roatta , oltre al ge neral e Visconti Prasc a, tra i partecipanti alla fa mo sa riunion e tenut a a Pala zzo Vene z ia il I 5 otto bre , definit i va p e r l' ini z io dell a campagna contro la Grecia, riunione in cui , se nza alcuna vo ce di di sse nso , s i poteva parlare d e l des ideri o degli a lb a ne si di partecipare alla g u e rr a, c i si p o teva credere, s i p o teva soppesa re il pro ed il co ntro d i qu esto ines is tent e desiderio e si potevano prend ere s ul ser io i vol o ntari ed il loro impe g no, come ci test imoni a il resocon to s tenografic o della riuni one

"(Jacom on i) In Albania si allende questa a zione ansiosamente. Il paese è impaz iente e pieno di entusiasmo; anzi si può qffermare che l'entusiasmo è così. vivo che in qu es ti ul-

64 G li albanesi
Forze
i /(.//iane ( 1939- 1943)
nelle
Armate

tùni tempi ha avuto qualche disillusione perché L'azione non è stata ancora iniziata

( Du ce) Apporto albanese in truppe regolari ed in bande, alle quali do una certa importanza.

(Visconti Prasca) Abbiamo presentato un piano al riguardo . Si vorrebbero organizzare bande da 2500 a 3000 uomini in.quadrate da nostri ufficiali .

(Jac omonj) Le domande son.o infinite. Molti musulmani non conviene mandarli per evitare che facciano molte vendette.

(Duce) Quindi un certo nurnero di bande le potete organizzare?

(V iscon ti Prasca) È tutto organizzato. Ho già fatto un telegrarnrna perché tengano tutto pronto e perché avve rtano gli individui.

(Duce) Come le armate?

( Vi scont i P rasca) Qualche mitragliatrice leggera e bombe . . .

(Jacomoni) In Albania vi sarebbe desiderio di qualche richiamo di classe.

(Duce) Che gettito.fornisce ogni classe?

(Jacomoni) Circa 7000 uomini .

(Du ce) Questo è da considerarsi con attenzione Sono forze che, pur senza trascurare o respingere, non bisogna che costi tuiscano un apporto eccessivo, per non far credere che l 'Ep im sia stato da esse conquistato . Una certa partecipazione degl i elementi albanesi che non di sturbi la popolaz ione sarebbe opportuno. Farei chiama re due o tre classi."

O ggi, col se nno di poi, può sem brar e imp ossi b ile c h e do po so lt anto vent i gio rni gl i eve nti a vr eb b ero drammaticamente smantell ato qu es to castello di carte - e di c h iac chiere - pur se c'è da chiedersi se, anche allora, avre bb e do v uto esser presa sul serio l'affermazione d i poter in i zia l mente marciare su Atene sola me nte con cin qu e divisioni . Com un q u e, ne lla realtà, non ci furono né infiltra ti né sabotatori e solo con gran fa ti ca e, a volte, con ritardo i battag lioni volontari pot erono i ntervenire, a ranghi ridotti , alla prima. fase de ll a campagna con tro la G recia per esser p oi tutti,

Capitolo 4 /940 • Verso la guerra 65

tran ne uno, disciolti nel giro di un mese, vista la discutibile prova offerta.

Migliore, ma non troppo , fu quella data dalla Legione della Mili zia Fascista Albanese, della quale tratteremo a suo tempo, che doveva rappre sen tare i l meglio del volontarismo locale e che, pur se se nza sua colpa, era arrivata alla vigil ia del conflìtto senza addestramento e se nza armamento di reparto, con le conseguenze che si po sso no facilmente immaginare .

66 Gli
albanesi nelle forze Arnuue italian e ( 1939- 1943)

Capitolo 5

1940 - LA PROVA DEL FUOCO

Le unità albanesi schierate sul fronte greco al momento della dichiarazione di guerra erano i sei battaglioni dei volontari regionali , con organici ridotti rispetto alle previsioni , dotati di armamento leggero, ed assegnati uno per ogni grande unità (non si erano fatti vivi i volontari destinati ad infiltrarsi oltre frontiera per operarvi come sabotatori) nonc h é i due battaglioni della divisione "Ferrara", il "Gramos", (22 ufficiali e 712 sottufficiali e truppa) ed il "Dajti" ( 18 ufficiali e 773 sottufficiali e truppa), e la batteria "Drin" che faceva ugualmente parte della divisione , cui erano stati assegnati di rinforzo anche i due battaglioni della 1a Legione della Milizia Fascista Albanese.

Accennando appena all'impiego dei battaglioni volontari e di quelli della Milizia - dei quali si tra tterà più diffusamente nei capitoli loro dedicati - saranno esaminate ora soltanto le vicende dei battaglioni e delle batterie albanesi dell'esercito.

Gi à nella fase iniziale della campagna, con le nostre truppe ali' offensiva, ci si avvide che , contrariamente alle aspettative, i Greci erano preparati ed intenzionati a battersi. Si resero quindi necessari s ia l'afflusso d i rinforzi - utilizzando per prime le unità presenti in Albania - sia l'utili zzo di reparti provenienti da div i s ioni diverse per la formazione di colonne di operazioni. Queste circostanze, che resero più frammentario l'impiego delle Unità, ci hanno privato qu asi del tutto della documentazione redatta da reparti albanesi - perlopiù immessi in queste "colonne" - obbligandoci ad utilizzare quasi integralmente documenti st ilati da unità nazionali.

Nei brevis sim i giorni dell'avanzata vennero impegnati esclusivamente i due battaglioni della "Ferrara": il 29 ottobre il " Gramos " era bloccato da forze greche su perio ri di numero -

circa l .500 uomini - mentre lo stesso giorno riusciva invece efficace l'impiego del battaglioni "Dajti" impegnato insieme al battaglione volontari assegnato all a divisi.one. Il 2 novembre riusciva un colpo di mano di un plotone mitraglieri del "Gramos" e di una compag nia volontari ed ancora il 5 ed il 6 l'intero battaglione era impiegato in prima linea. Negli stessi giorni, tra il 5 ed il 7, il "Dajti" faceva parte, insieme al 2 ° battaglione della M.F.A., della colonna "Datta", e perdeva 32 uomini (6 morti, I 9 feriti e 7 dispersi) . Durante questa fase iniziale, quindi, il rendimento degli al ban esi della " Ferrara" risultava soddisfacente .

La stessa cosa non poteva però dirsi delle altre unità albanesi inviate frettolosamente in linea dall'interno: questo era il caso del battaglione "Tomori " della divisione "Venezia", partito per il fronte subito dopo lo scoppio della guerra con 12 ufficiali ed 822 sottufficiali e truppa ed arrivato in linea il 3 novembre. Messo alle dipendenze della divisione "Panna" inviava nella notte sul 4 un suo distaccamento cli circa l 00 uomini , volo ntari , per riconoscere lo schieramento nemico 63 All'alba il resto del battaglione - come prescritto dagli ordini del comando di divisione - dopo aver neutralizzato le posizioni greche di monte Lapishit con le proprie armi di accompagnamento e con l'appoggio di pezzi da 65/17 avrebbe dovuto puntare "con azione avvolgente, da nord, su Verniku per quindi.far cadere e occupare saldamente il costone Lapishit-Sheve (pendici orientali)" L'ord ine precisava inoltre che essendo la posizione "tenuta con mitragliatrici occorreva un.' ardita, rapida, decisa a zione"64 . Senza contatti diretti con il resto della divisione e con un certo ritardo il battaglione avanzava appoggiato dal fuoco della compagnia mitraglieri e da quello di una sezione eia 65/17, cessato quest'appoggio, però, e trovatesi prese d'infilata le tre compagnie impiegate ripiegavano. Come diceva eufemisticamente il comandante de l battaglione (vedi documento 7) non era possibile imped ire una certa confusione fra la truppa (tan t 'è che alla fine si ritrovava in linea solo con 10 uf-

68 Gli albanesi ne lle Forze Annate ira/ian e ( 1939-194 3 )
63 D.S. b. 112 . 64 Ibidem.

ficiali e 120 soldati) ed il comando di divisione doveva far intervenire i propri ufficiali ed i carabinieri per cercare di riunire il grosso del battaglione, i cui componenti si erano sbandati nelle immedia te retrovie non esitando, in alcuni casi, a far uso delle armi per impedire l'opera del riordino. La massa degli sbandati veniva comunque disarmata, riunita in una località di seco nda linea e fatta poi rientrare ad Elbasan 65 .

Un giudizio , nel complesso, abbastanza eq uanim e su quanto si era verificato era contenuto nella rela zione del comandante dell ' 83 ° Fanteria che ancora s perava di pote rsi avvalere dei reparti albanesi purché inquadrati da ufficiali itali ani. Non tutti gli s bandati erano stati intercettati: alcuni stavano cercando di farritorno alle loro case; altri , invece , continuavano ad aggirarsi nelle re t rovie dove erano raggiunti, nei giorni succe s sivi , da disertori degli altri reparti albanesi, favoriti dalla conformazione della zona e dal clima cli grande confusione che vi regnava, invano ostacolati dai carabinieri messisi alla loro caccia.

Al di là della sua effett iva rilevanza - in quei gio rni, con I' ini z io della ritirata, si ve rificheranno anche tra i reparti i taliani episodi s imili , pur senza le s tesse conseguenze per quanto atteneva a ll a disciplina - lo sbandamento del "Tomori" rappre sentò il primo campanello d'allarme per i nostri comandi. Non a caso l'altro battaglione della s tessa divisione , il "Tara bosh" (forza iniziale 16 uffic iali e 713 sottufficiali e truppa), giunto in linea negl i stessi giorni venne prevalen temente utili zza to nei quindici giorni success ivi per effettuare lavori stra da li e preparare fortificazioni speditive.

Consi d erato che i due batta glioni della "Arezzo", il "Kaptina" ed il "Korata" (con una forza, rispettivamente, di 18 e 24 uf-

65 Il di s armo avveniva ad opera della 2" compa g nia del Battaglione C arabinieri d'Albania, con per sonale misto italiano ed albanes e Infatti il coma ndant e del battaglione , fidando si dei s uoi uomini e non volendo manifestare s fiducia negli albanesi , aveva ritenuto più opportuno utilizzare un reparto organico anziché selezionare per l'operazione i soli elementi italiani come gli era stato ri chiesto Un primo accenno alla sfiducia nell ' elemento albanese. D.S. b. 3040.

Capitolo 5. 194 0 - La prova del fuo c o 69

ficiali e di 696 e 795 sottufficiali e truppa) si trovavano in quei giorni ancora dislocati nello Scutarino e che il loro avviamento al fronte sarebbe stato assai lento, erano ancora i due battaglioni della "Fe rrara " ad essere impiegati in linea, anche se di nuovo per pochi giorni soltanto . Le giornate del I O e dell' 11 novembre rappresentavano infatti il momento di s volta. Già nella notte sul 10 una cinquantina di appartenenti al battaglione "Dajti" dise1tavano verso l'interno e nel pomeriggio dello stesso giorno un attacco greco contro il I/47° e le Camicie Nere albanesi faceva ripiegare e sbandare il battaglione "Gramos", che pure non era stato direttamente attaccato, così che era possibile recuperarne nelle retrovie so lo 2 o 300 uomini. Il crollo della linea coinvolgeva anche il battaglione " Daj ti" che il giorno successivo comunicava di aver perso i contatti con la 13 compagnia mentre la 2a gli risultava dispersa66

I due battaglioni erano raccolti in seconda linea ma ormai su di loro, come sui volontari o sulle camicie nere albanesi, il comando non faceva più affidamento e con una circostanziata lettera dello stesso giorno ne chiedeva l'allontanamento insieme a quello di un battaglione italiano della Milizia (vedi documento 8) . Il 15 novembre la forza e la di s locazione dei due battaglioni erano le seguenti: il "Gramos", accampato a nord -ovest di Mavroubuni aveva 17 ufficiali e 436 so ttufficiali e soldati, il "Dajti", a sud del lago di Zerovina, ne aveva 14 e 435, con una diminuzione , rispetto al momento dell'entrata in campagna, di oltre 200 e di quasi 400 uomini per battaglione, quasi tutti disertori o prigionieri67 . Il generale albanese Sereggi - invece del suo collega Akif Permeti - venne incaricato di condurre un'inchiesta. Non è pervenuta copia della sua relazione, ma sono agli atti gli appunti redatti tra il 12 ed il 14 novembre dai due maggiori italiani che lo avevano accompagnato nell'ispezione ai due reparti68 "I battaglioni, che hanno avuto molti "sbandati", si la66

70 Gli
albanesi nelle Forze Amuite italiane ( /939- 1943)
b. 203.
- b. 53.
D.S.
67 H.5
68 Ibidem.

mentano per il loro impiego isolato, manifestano la necessità di indumenti e di teli da tenda e lasciano circolare, nelle loro file, voci incontrollate che danno l'Italia per spacciata con Turchia ed Jugosl av ia scese in campo a fianco della Grecia" (vedi documento 9). Sono semplici appunti ma fotografano una situazio ne quanto mai delicata e non a caso il primo di essi si conclude facendo presente che " l 'impiego delle truppe albanesi in prima linea deve essere fatto con molta cautela, ... sempre con truppe italiane (mai isolate) e molto sorvegliate".

Quest'invito alla prudenza sfo ndava - come si suol direuna porta aperta: la sfiducia nelle truppe albanesi stava onnai risalendo lungo tutta la scala gerarchica per approdare, come vedremo, a Roma. Già il giorno 11 novembre il Comando Superiore Truppe d'Albania aveva disposto - ed il Ministero della Guerra approvato - di non dar più seguito al previsto richiamo alle armi dei riservisti albanesi delle classi 1915 e 1916 destinati a fornire i terzi battag lioni dei reggimenti della "Siena", "Piemonte" e "Panna"69 ed un'analoga misura era presa il giorno 19 quando veniva comunicato che non sarebbero più stati costituiti gli altri due batta g lioni (III e IV) della Milizia Albanese inizi almen te previsti7°. Il giorno 15 il generale Soddu (che, quindici g iorni dopo, sarebbe stato sostituito dal generale Gu zzoni nella car ica di Sottosegretario del Ministero della Guerra) in una lettera al capo di Stato Maggiore dell ' Esercito scriveva di non poter fare affidamento sug li a l banesi ed in un'altra comunicazione dello stesso giorno diretta al generale Sorice affermava - forse calcando un po' la mano nei dettagli - "i battaglioni albanesi si sono sciolti da sé, un battaglione ha venduto ai greci le armi e le munizioni, isolati girano la campagna con armi e munizioni nostre ed ho dovuto organizzare alle spalle la caccia al banditol"71

Erano i primi segnali de l!' inevitabile provvedimen to di ritiro dal fronte in attesa di un riordinamento, ma la difficile situa-

69 lbidem.

10 D.S . b. I 72A .

71 D.S. b 2148.

Capitolo 5 1940 • La prova del fuoco 71

zione in prima linea, con la continua pressione greca, imponeva una di lazione nei tempi di realizzazione del progetto, cosicché la situazione poteva incancrenirsi nei giorni successivi . I reparti albanesi erano - in linea di massima - dislocati nelle retrovie per una prima ripresa alla mano 72 e per lavori stradalì, mentre continuavano le diserzioni. Talvolta però , per le necessità del momento e la mancanza di altre truppe, non si poteva fare a meno di riportarli in prima linea . Così, tra il 15 ed il 18 novembre , era impiegato il battaglione " Korata" della divisione "Arezzo", finalmente giunto dallo Scutarino73 , il 18 era la volta di una compagnia del "Tarabosh" , il cui attacco era arrestato dal fuoco delle armi automatiche del nemico mentre nel pomeriggio dello stesso giorno le sue salmerie erano sottoposte a bombardamento, il "Gramos" infine era attaccato e costretto a ritirarsi il 197 4 Tornavano i n linea le Camicie Nere albanesi ma il comando del XVI Corpo d'Armata era costretto a chiederne il ritiro il 23 novembre75 Era inviato in prima linea il "Dajti" dal 20 al 22 e vi tornava poi qualche giorno dopo per cedere poi di colpo il 26. Il diario storico del 47° fanteria76 esponeva così l'avvenimento:

"26-11-40, Martedì "Il reggimento conserva ancora lo schieramento del giorno precedente.

La posizione sulla quale è saldamente fortificato il btg. Albanese Dahiti domina tutta l'intera zona essendo costituita da un grandissimo roccione situato molto avanti, fittamente boscoso ed esteso, che elevandosi al di sopra di tutte le alture circòstanti ha il dominio assoluto dell'intera zana conferendo sicu-

72 Per il riordinamento del "Dajti" e delle Camicie Nere erano previsti - dal J6 novembre - almeno un'ora di ordine chiuso al giorno , ginnastica da campo, pratica d 'armi ed addestramento al combattimento di squa dra. Queste istruzioni dovevano aver luogo tra le 7.30 e le 11.00 e tra le 14 .00 e le I 6.30. Nessuno, ovviamente, avrebbe dovuto allontanarsi dall' accampamento (D .S . b. 203) .

73 D.S. b. 110.

74 D.S. b. 203.

75 D.S . b. 297.

i 6 D.S . b . 203.

72
Gli alban esi nelle For ze Armate italiane ( 1939- 1943)

rezza: a destra allo schieramento del Reggimento, a sinistra a quello dei Reggimento Bersaglieri del Col. Salina,\·.

Verso le ore 9 dal basso del ro ccione si odono pochi colpi di fucile. È forse il segnale convenuto per la resa. Si vede un movimento di uomini sulla quota e poco dopo il maggiore comandante del Btg. Dahiti giunge unitamente al suo Aiutante Maggiore e con pochi uomini della sua CC. di btg

Egli riferisce al colonnello che l'intero Battaglione con tutto l'armamento e l'organizzazione al completo è passato al nemico. Il maggiore con pochi seguaci è riuscito a sottrarsi a mala pena da parte degli stessi uomini del battaglione.

Questo fatto aggrava la situazione e rende in.sostenibile la posizione essendosi il nemico infilato al centro dello schieramento , sulla posizione di maggior dom.inio e minaccia il Reggimento ed i bersaglieri. Per riparare in parte alla grave situazione si.forma un reparto con tutti i disponibili (C.C.R. - telefonisti - portaordini - il magg . Dahiti ed i suoi 80 uomini .

Qu esto reparto vien.e schierato su un.a piccola quota con il compito di ostacolare l' avanzata al n.ernico che occupa la posizione perduta.

Durante ii giorno e tutta la notte tiri di mortai Brixia e di mitragliatrici "Breda" vengono eseguiti sulle nostre linee, sulle nostre truppe.

Sono gli stessi albanesi defezionati che adoperano contro di noi le armi che gli avevamo affidate.

Non può essere diversamente, non avendo i greci alcun.a conoscenza del mortaio 'Brixia "'77

Era l'ultimo episodio, il più sgradevole: non si trattava più di una di se rzione verso l'interno né del passaggio al nemico di e lem e nti isola ti , ma della vera e propria consegna di un tratto di fronte. Forse, se si fosse r i usciti ad anticipare di qualche giorno l'esecuzione dei provvedimenti per il ritiro dal fronte dei reparti albanesi - già deciso - si sareb be evitato quest'ultimo, de fi nitivo colpo all'immagine di queste unità.

Capirolo 5. 1940 - La prova del fuoco 73
77
D.S. b. 203 - Diarjo Storico del 47° Reggimento Fanteria , 26- 11- 1940.

Infatti già il 21 in una relazione al Sottocapo di Stato Maggiore78 il generale Soddu così aveva scritto: "la poca resistenza dei reparti albanesi trova ogni giorno nuove conferme, soprattutto nella 9a Armata . Nel ripiegamento saranno opportunamente vigilati e inquadrati. A manovra ultimata li raccoglierò tutti in apposita zona per ricostituirli e conferir loro una maggiore solidità militare. È opportuno comunque non diffondere su questo argomento notizie allarmanti". Da que ste righe emergevano l 'intenzione di ritirare dal fronte i reparti albanesi per riorganizzarli ed il tentativo di circoscrivere l' effe tto negativo che le notizie su l comportamento di questi reparti - divenute in breve voce comune - cominciavano ad avere sulle truppe italiane, anche su quelle appena giunte dalla madrepatria, tanto da aver reso necessario, il giorno prima, l 'ema nazion e di un'apposita comunicazione tesa a contrastare tali voci (vedi documento I 0). D'altra parte non si voleva neppur e urtare la suscettibili tà degli albanesi rimasti inquadrati - al momento del ritiro dal frontecon il rischio di veder crescere ancora il numero dei disertori . Così i l ritiro e la riorganizzaz ione vennero ufficialmente motivati con l'intenzione di costituire un intero Corpo d'Armata albanese.

Questa motivazione figurava in primo piano nella comunicazione segreta del 25 novembre che prevedeva il concentramento a Fieri, nei giorni imm ediatamente success ivi, dei battaglioni "Korata" e "Tarabosh" e di due batterie (vedi documento 11 ). Era previsto che le unità lasciassero l' armamento di reparto conservando solo quello individuale. "Siano loro assolutamente lasciati i fucili" diceva la comunicazione che co ncll!.ldeva: "ai militari albanesi prima della partenza sia comunicato lo scopo del loro tra.!>ferimento: scopo del quale devono essere orgogliosi". Anche se - per la verità - un'altra comunicazione del comandante del III Corpo d'Armata "riservata alle persone" dei comandanti delle divisioni " Venezia" ed "Arezzo", della stessa dat a, diceva esplicitamente: "le

74
Gli albanesi nelle Forze Armate italiane ( 1939- /943)
78 D.S. b. 2148.

disposizioni impartite dal C.S. TA. per la costituzione di una grande unità albanese a Fieri tendono ad alzare il morale dei reparti in oggetto. In via strettamente confidenziale Vi faccio presente che sarà tuttavia necessario che siano adottati tutti quei provvedimenti di sicurezza e di inquadramento atti ad evitare incidenti spiacevoli di qualsiasi genere" 79 e le stesse precauzioni erano raccomandate il g iorno successivo ai comandanti dei reggimenti dai quali erano sino ad allora dipesi i reparti albanesi.

Nella real tà il 24 novembre il Comando Superiore Truppe Albania "allo scopo di provvedere al riordinamento dei battaglioni albanesi" si era limitato a prescrivere la costituzione a Shjak, presso Durazzo, s ulla strada per Tirana , del "Gruppo Battaglioni Albanesi Skanderbeg" , gruppo posto agli ordini del colonnello D ' Andrea (g ià al comando della Guardia Reale Albanese e richiamato d'urgenza da Roma) formato dai battaglioni "Tomori", "Gramos" e "Kaptina ", che sarebbero stati gradatamente seg ui ti dai rimanenti. Altri dettagli relativi alla formazione del gruppo possono essere ricavati dalla lettura integrale del documento 11.

Si trattava , in pratica , dell ' esecuzione di una decisione che Mussolini aveva preso il 20 novembre e di cui ci è rimasto uno scheletrico appunto 80 "Decisioni Du ce: I militari albanesi 7000 chiamati di leva o richiamati costituiscono un gruppo di 7 -8 battaglioni tra penisola garganica, Lucera e Foggia e si preparano in addest,: efficace e energ ico. Un nostro generale appositocol. (sic nel testo) D'Andrea. Ci varremo opera gen. Sereggi (per cattolici) e gen . Permeti (musulmani)". Per ovvii motivi logistici e forse anche per evitare le diserzioni che si sarebbero verific ate alla notizia d ell'invio in Italia, invece che in Italia i battaglioni vennero concentrati in Albania.

Si era conclusa così la breve partecipazione albanese alla campagna di Grecia che secondo fonti uffic iali (Ministero della

Capitolo 5. 1940 - La prova d e lji1oco 75
79 D .S. b. 112 . 80 H.9 - b. 9.

Guerra - Gabinetto - Riassunto perdite s ul fronte gr eco a tutt o il 31 maggio 1941) era costata 59 morti , 68 feriti e 233 dispersi. Un'e lencazione più de ttagliata di ques te perdite 81 seg nal ava all a stessa data 2 ufficiali 82 e 57 s o ttuffi ciali e so lda ti morti , 3 e 65 feriti , 22 e 189 dispersi e 6 e 2 prigionieri, c ifre che per qua nt o si r ife ri sce a dispersi e pr igionieri dovrebbero essere integrate (o co nfu se) con quelle dei disertori cu i s i accennerà ne l capitolo s uccessivo.

81 Min is tero della Guerra - Gabin e ttO - Prospetto riepi logativo delle perdite sui vari fronti (H. l-b. 26).

82 S.ten. art . Gani Ohri della btr. " Drin" e centurione della M. F. A. Frok Dod Gjonmarkai

76 Cli albanesi
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( 193 9-/943)
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Capitolo

6

1940 - 1941: UN MOMENTO DIFFICILE

Il ritiro dei reparti alb anesi dal fronte ed il loro concentramento a Shjak nel "Gruppo battaglioni albanesi Skanderbeg" avven ne, come stabilito , in maniera graduale . I resti del "Dajt i" erano fatti affluire a Fieri ai primi di dicembre , da qui, insieme ai battaglioni "Korata" e "Tarabosh", raggiungevano a Shjak g li altri tre battagl ioni del gruppo che, con il loro arrivo e con quello delle batterie da 75/ l 3, assumeva, con il giorno 15 dicembre, la più semplice denominazione di "Gruppo Skanderbeg" s u comando cli gruppo , sei battaglioni di fanteria e quattro batterie, (in quest'occasione al comando cli gruppo erano aggiunti un ufficiale superio re ed un subalterno per il riordinamento e l'addestramento de l personale d ' artiglieria83 ). Per quest'addestrame nto era assegnata al gruppo una sezione di due pezzi della batteria "Vijosa", mentre le a l tre batterie avrebbero lasciato ai rispettivi re ggi menti cannoni e mitragli atric i. L' immissione delle batterie nel gruppo era dovuta alle perdite - soprattutto i n di spe rsi (in realtà dis ertori) - subite da questi r eparti. Un'i spez ione de l Comando d'Artiglieria de ll 'X I Armata segnalava, ai primi di dicembre, che la batteria "Vjosa" aveva tre ufficiali , quattro sottufficiali e 1 10 uomini di truppa , avendo perso circa 50 elementi, tra cu i, però, si dovevano contare i capi - pezzo, i goniometristi ed i puntatori, la "Mathi", con tr e ufficiali, sette sottufficiali e 147 soldati, aveva perso 54 uomini , la "Seman" (quattro ufficiali , cinque sott uffic iali e 106 soldati) ne aveva persi 11 O, senza contare, per tutte, le perdite in materi ali . Un caso a parte era rappresentato dalla batteria " Drin" de l

83 H5 - b. 53

14° Reggimen to A1t. d.f. i cui uomini, almeno qu ell i rimasti, si erano battuti bene . Al 14 dicemb re la batteria aveva perso due ufficiali su quattro (uno morto e l'altro ammalato), un sottufficiale (disperso) su sei, 88 uomini di truppa s u 173 (qua ttro morti, cinque feriti, du e ammalati e 74 dispersi) , 29 muli su 71 ed aveva avuto danneggiati due pezzi s u quattro. In consideraz ione del loro buon comportamento il comandante dell 'XI Armata aveva accettato, i I 5 genna io 1941, la proposta del XV Corpo d'Armata di trattenere gl i albanesi in servizio nel re ggimento, ripartendoli fra i vari gruppi. Se l'elemento albanese non aveva a pprezzato lo scioglimento della sua batter ia, apprezzo però, ancor meno, l'o nore di essere trattenuto in se rvizio proprio quando lo "Skander beg" era in posizione arre trata ed aveva cominciato ad inviare i suoi uomini in licenza. Se a questa scontentezza si aggiungeva il fatto che il comandante, come tenen te più anziano del regg imento , avrebbe dovuto assumere il comando cli una batteria italiana e che la ripartizione degli albanesi nei vari gruppi poteva provocare "uno stato di disagio morale derivante dalla diversità di lin gua, cli religione e di vitto" si può comprendere come il 18 gennaio si proponesse infine il passaggio allo "Skanderbeg" anche ciel personale della " Drin" . Con questo erano trasferiti allo "Ska nderb eg" pure aJtri sette ufficiali albanesi del reggimento nonché tre ufficiali e nove genieri della 53 a compagnia artieri e due ufficiali e 54 genieri della 23a compagnia tele-radio 84

A Shjak erano sta ti affluire anche i militari albanesi assegnati nel luglio precedente alle compagnie mitraglieri da posizio ne della Guardia alla Frontiera85 . La stessa cosa dovev a essersi verificata per i militari dello squadrone albanese dei "Lancieri di Milano", disarmato e concentrato in zona arretrata il 29 novembre "per le continue diserzioni con armi" verificatesi nei giorni precedenti86 mentre sarebbe stato inviato a Shjak a metà

84 Ibidem.

85 Disposizione del Comando Superiore Truppe d'Albania del 5 dicembre in H5 - b. 53.

86 D.S. b. 172-A.

78 Gli
albanesi nelle Forze Armate italiane ( 1939- /943)

gennaio un reparto autonomo mitraglieri della M.F.A . costituito il 25 novembre e distaccato presso la Divisione Alpina Pusteria. Il 30 dicembre un'apposita comunicazione precisava che non dovevano essere inv i ati soldati albanesi allo Skanderbeg senza autorizzazione super iore87 L'asseg nazione al gruppo doveva comunque essere assai ambita se a fine marzo 1941 29 genieri della 53a compagnia tele-radio manifestavano tale loro desiderio recandosi in ritardo al rancio. Disarmati e posti sotto sorveglianza non erano però deferiti al Tribunale Militare, per motivi politici , e ci si limitava a proporne l'allontanamento , con ogni probabilità allo Skanderbeg88

L' allontanamento dal fronte dei reparti non era però sufficiente a far cessare le manifestazioni di un fenomeno che aveva cominciato a manifestarsi nei primi giorni della campagna.

Il comportamento dei reparti albanesi aveva creato un clima teso, difficile. Non potendosi esplicitamente ammettere le vere ragioni del fallimento dell'o ffens iva italiana, tra i primi motivi addotti per cercare di giustificare l'insuccesso venne avanzato quello della prova negativa offerta dalle truppe albanesi Ciò permetteva anche di far salvo l'amor proprio nazionale e così gli Albanesi - militari "in primis" - divennero per qualche tempo dei "capri espiatori" ben al d i là delle responsabilità che potevano loro esser attribuite.

Vennero additat i come tali anche ad altissimo livello, nazionale ed internazionale : basta citare il verbale della riunione tenuta a Palaz zo Vene zia il 1O novembre o il dispaccio telegrafico di Musso l ini ad Hitler del successivo 22 . Le prime considerazioni fatte da Mussolini all'inizio della riunione vertevano infatti sul mancato appoggio albanese in campo politico, sulla mancata insurrezione della Ciamuria e sul cattivo comportamento di alcuni reparti a l banesi e la conclusione del suo ·intervento era che il compito difens i vo dell ' esercito sarebbe stato, nel corso dell'inverno, quello di "riprendere quel poco di terreno che gli Albane-

Capitolo 6. 1940- 1941 · Un ,nomento diffic ile 79
7
8
H5 - b. 53.
D.S b 3040.

si e non gli Italiani hanno perduto" 89 Era più un'accusa di facciata che di sostanza, ovviamente, altre erano le cause ed altri i responsabili, e se alcuni di questi erano in Albania non erano necessari amente albanesi.

Le stesse accuse erano formulate nella lettera al Fiihrer in cui si Jamentava della " defezione quasi totale delle truppe albanesi che hanno gettato le armi o sono passate in massa al nemico, così da rendere necessario il disarmo e la raccolta di 7000 soldati albanesi".

Il loro comportamento, insieme alle condizioni climatiche avverse ed alla neutralità bulgara, era stato quindi la causa del mancato s ucces so dell'offensiva9°.

Se ai massimi livelli la formulazione di queste accusesproporzionate alla realtà dei fatti - era diretta a dare un' almeno formale giustificazione dei mancati successi , le stesse accuse , spesso ingigan tite, diffuse da "radio fante" ai livelli inferiori, facevano sì che i nostri reparti diffidassero dei civili e dei soldati albanesi .

Come diceva la relazione sullo spirito delle truppe del 24 dic embre 1940: " Le voci non sempre giustificate o per lo meno esagerate di diserzioni degli albanesi vanno scavando un abisso di d(ffiden za fra reparti italiani ed albanesi, che le circolari dei comandi più elevati, .finora emanate, non sono rius cite ad attenuare. La scarsa stima nutrita finora verso gli albanesi si è tramutata in disprezzo, a mala pena contenuto; in ogni albanese si vede una spia, una luce dimenticata accesa viene ritenuta una segnalazione, l'impossibilità di eJprùnersi in lingua italiana viene considerata atto di ostilità" 9 1 • E la rela zione sulla revisione della corrispondenza - secondo il S ..l.M. - segnalava per il periodo 16 -31 d icembre continui accenni al contegno ostile delle

80 Cli albanesi
For
Arma/e
1943)
nelle
ze
italiane ( 1939-
89 Document i Diplomatici Italiani - Nuova Se1ie - I 939- 194 3 Voi. V alla data 90 Documentj Diplomatici Italian i - Nuova Serie - 1939- I 943 Voi. V a lla data 91 D.S. b. 3040.

popolazioni albanesi con dicerie di avvelenamenti di pozzi e sorgenti e d una vivissima diffidenza verso costoro considerati barbari, traditori e partigiani dei Greci , mentre dalla c01Tispondenza degli Albanesi emergeva solo il totale disinteresse per l'andamento della guein . 92

Per far comprendere quali potessero essere le conseguenze pratiche di questo clima di incomprens ione e di sospe tto accenneremo a due episodi sinto matici. Il 24 novembre a Librazhd si verificarono incidenti tra elementi delle nostre truppe e civili albanesi in occasione di un bombardamento aereo93 Il 5 dicembre, invece, il comandante di un battaglione italiano faceva passare per le armi uno dei du e carabinieri albanesi da lui accusati di aver fatto scappare tre civili, che erano stati fermati , e di aver tentato di resistere, dopo che il primo era stato ucciso al mome nto del disarmo perché se mbra va voler reagire. La successiva inchiesta accertava l ' i nsussistenza delle accuse e la sopravven ut a morte in combattimento del comandante del battaglione re ndeva impossibile la richiesta di provvedimenti a suo carico . In conseguenza dell'accaduto venivano ritirati dalla zona i carabinieri albanesi e cinque o seÌJ. di costoro, impauri ti, disertavano. 94

I fatti ora descritti erano significativi di una situazione che poteva farsi ancor più difficile , con il pericolo di ulteriore deteriorame nto dei rapporti tra le due comunità. Da parte loro le autorità a lbanesi premeva no sul Luogotenente perché int e rveni sse s ugli alti comandi italiani e già il 24 novembre si era tenuta, a questo sco po, una r i union e presso la Luogotenenza 95 P i ù tardi, con lo stabilizzarsi del fronte e con il permanere di questo clima di diffidenza , era lo stesso Presidente del Consig lio Superiore Fascista Corporativo, Terenc Tocci, a sc rivere a Mussolini il 27 dicembre. Il Tocci attribuiva la colpa ciel cattivo rendimento dei reparti a lbanesi (che tendeva a minimi zzare, diminuendo le di -

Capitolo 6. 1940-1941 · Un 1nome1110 diffìcile 81
92 D S. b. 279 93 D.S . b. 3040. 94 Ib id em . 95 Ibidem.

serzioni e moltiplicando le perdite) al mantenimento in servizio nell'esercito - e più in generale, nell'amministrazione - di elementi zoghisti , deciso dagli Italiani, ciò che, a suo dire , spiegava la responsabilità di quanto era successo. Il Tocci approfittava dell'occasione - e probabilmente del momento politicamente difficile anc he per Roma - per chiedere maggiori poteri ed una più larga autonomia per il governo albanese, anche in campo militare, come proponeva nel punto 5) delle conclusioni della predetta lettera96

Assai più vicino alla realtà era l'Ispettore del Partito Fascista Albanese, Pi ero Parini . Nel suo rapporto del 18 dicembre al Segretario del P.N.F. , Adelchi Serena, confermava la frattura verificatasi' tra l'elemento ita liano e quello albanese, frattura che avrebbe potuto avere conseguenze assai gravi, e che era avviata a sanarsi grazie agli sfo rzi del Luogotenente Generale oltreché grazie - ovviamente, data la fonte - all'azione del partito , e "fotografava" poi la scarsa partecipazione albanese - fisica e morale - alla guerra in alcune pagine il cui stralcio è riportato nel documento 12. Così Parini poteva precisare come l'elemento intellettuale fosse s tato del tutto assente, come il popolo avesse mantenuto "l'indifferenza orientale", ma anche come le diserzionie peggio - non potessero essere giudicate secondo lo stesso metro usato in Italia e come , soprattutto, al di là della mancata partecipazione diretta alla guerra, gli elementi del governo e del partito albanesi avessero pienamente collaborato con le autorità politiche e militari italiane (e come infine - aggiungiamo noinella realtà non si fossero verificati episodi di rivolta o d i guerriglia e l'uso delle anni fosse stato limitato a scontri con disertori o sbandati).

L'esercito, dal canto suo, oltre a cercare di colmare il fossato che si stava scavando tra Italiani e Albanesi, doveva anche analizzare il perché della cattiva riuscita di quei reparti , doveva cercare il modo di riorgani zzarl i e , se possibile, di reimpiegarli e

82 Gli
albanesi ne lle Forze Armate italiane ( 1939-1943)
96 Documenti Dipl omatici Italiani - Nuova Serie - 1939 - 1943 Voi. V alla d ata

doveva, infine, affrontare il problema delle diserzioni che, per le sue stesse dimensioni, 3.100 casi, non poteva esse re affrontato con i processi ed i plotoni di esecuzione 97 •

Nel carteggio del Comando Superiore Carabinieri Reali d'Albania ci sono diver s i accenni ai tentativi del Generale Agostinucci - e di altri ufficiali - di porre un argine all'incomprensione tra Italiani ed Albanesi, generata dalla diffidenza dei primi ed aggravata dall'iper -sens ibili tà dei secondi, e ne è un indice la circolare del 7 febbraio 1941 sui profughi albanesi (v. documento 13) nella quale si riconosce esplicitamente che non sempre i comandi hanno dato la massima collaborazione e si ricorda, invece, come tutti i nostri soldati debbano g uardare alla popolazione albanese con sensi di equ ità ed umanità.

Tentativi di migliorare i rapporti tra i militari italiani e l'ambiente albanese erano fatti anche attraverso la stampa di guerra, i g iornali scritti per i so ldati.

Così nel numero del 9 dicembre di " Radiofan te - Settimanale dei combattenti in Albania" a chiusura dell'articolo di spalla intitolato "Albania, sorella d'Italia" si dice "Il Fante comprende benissimo, da tutto ciò, che i rapporti fra i soldati italiani e albanesi, fra soldati italiani e popolazione albanese debbono essere improntati da reciproca .fiducia e da costante affettuosa cordialità". E nel numero 2 de " L'el me tto" - succeduto a " Radiofante" - c'era un articolo di Pi e ro Parini dal significa tivo titolo "Gli albanesi e noi" mentre nel numero successivo ospitava uno "schizzo dal vero" del milite Fadil Pullumi che rappresentava "Volontari alb anesi a ll'assa lto" .

Per quanto atteneva al comportamento dei reparti albanesi il gi udizio rimaneva, ovviamente, negativo. Una relazione dell ' 1 1a Armata del 10 dicembre98 parlava di "completa disillusione e ve-

97 L'unico so ld ato a lbanese giustiziato in questo periodo era stato trovato colpevole di omicidio nei confronti di un suo ufficiale. Il reato s i era verificato prima dell'inizio della campagna.

98 M3 - b. l

Capitolo 6. 1940-1941 - Un momento dijjìcile 83

ro fallimento ", con sp irit o combatti vo e fedeltà ben scarsi e li mitati ss ima r es istenza alla fat ica ed a l disagio. In sintesi - diceva l a rel az ione -la loro presenza tra le unità itali a ne si era "riso lta in danno g rave alla compattezza delle unità stesse a causa degli improvvisi sbandamenti e defezioni d i d ett i reparti che hanno pro voc ato con frequenza g ravi crisi" e proseg uiva poi in maniera più possibilista " Fors e in un'a zione offensiva fo rtu nata, il com,portamento dei reparti albanesi sarebbe stato diverso. IL soldato albanese è in gene re poco adatto all'az ion e dife nsi va e, in armoni a con i Jent imenti del popolo, è sempre portato a segu ire il carro del vincitore, come la storia di un recente passato d imostra" e così concl udeva " sarebbe molto opportuno: non parlare pi ù di reparti vo lontari regionali albanesi, sc iogliere o, se ragioni po iili ch e lo impedis co no, ri ordina re i reparti rego lari e di CCNN. inquadrandoli largame111e con ufficiali italiani Circa l ' impiego, per il momento, sarà b e ne tenerli in zo ne m o lto lontan e da l front e, fu ori dal co nta tto co n i centri a bitati di una certa imp or tanza, ed impiegarli, eventualmente, soltanto nella ripresa offensiva quando si s ia già delineato un nostro s uccesso d ecis ivo" .

Con que s te conclus io ni, rel a ti ve al d e li catiss im o tema d e l ri ord in a me nto e del reimpiego , si toccava il no cc i o lo della questio ne : s are b be sta to be l lo poter fa re a m eno dei reparti albanesi (che qualch e c omando g i.udicava imprep ara ti ed inada tti all a g ue rra moderna) ma c i s i rendeva co nto che "ragio ni po li tiche" re n dev an o improponibil e q ue st'ipotes i e c he, quindi, li s i doveva riorga n izzare pe r riut ilizza rli solla nto in circos tanz e par ticolarmente favorevo li L a po liti ca, lo g ica mente, aveva la prevalenza s ull e rag io ni stre ttam e n te militari.

In s iem e a quello del riordin a ment o dei rep a rti a lban es i c 'e r a a nch e il prob l ema d e i loro disertor i. Sin dall'ini z io d e ll e operaz ioni , l ' int e nso fuoco d e ll 'a rti g l ieri a e dei mortai greci aveva dat o i l via ad un o sti ll icidio di di serzio ni , gon fi a t os i po i fin o a diventar e u n torre nte con i primi in s uccessi e c on il ripi ega mento. Il fenom e n o aveva av uto ini z io tra l e unità combattenti m a aveva p o i finito per toccare anche que l le dei se rvizi e de l l e re tro v ie, fino a i posti di frontiera de lla R . Gua rdia di

84 Gli
albanesi nelle Forze Armate iw liane ( 1939- 1943)

Finanza lungo il confine jugoslavo. Al termine della campagna si sarebbero registrati ben 3114 casi di diserzione, di cui 2680 in presenza del nemico o con il passaggio al nemico. Una proporzione di 1 a 4 , ali' incirca, rispetto ai militari albanesi in servizio.

I carabinieri avevano cominciato a dar la caccia a i disertori, specie nelle retrovie, con scon tri a fuoco e perdite da entrambe le parti. A fine dicembre erano stati uccisi cinque disertori , ne erano stat i feriti sei ed arrestati 235 mentre altri 14 si erano costituiti all' Arma99 Inoltre - lo riferiva la "relazione sullo spirito delle truppe" de l 4 gennaio 1941 , redatta dal Comando Superiore Carabinieri Rea li d'Albania - affluivano "ogni giorno, spontaneamente, molti di coloro che, Jbandatisi forse senza guida di ufficiali e sottufficiali , e rano tornati alle loro c ase" 100 • E la successiva re la zione del 16 ge nnaio affermava: "Mercè la propaganda che viene svolta da autorità, capi -c omune, capi religiosi e persone influenti, anche nei più lontani villaggi, le costituz ioni dei disertori albanesi con tinuano , ma in maniera decrescente È da prevedere che allorquando la propaga nda avrà raggiunto il suo pieno sv iluppo le costituzioni potranno e sse re più numeroJe, se si potranno impiegare per i necessari rastrellamenti i battaglioni carabinieri" .

L'elevato numero di diserzioni, la certezza cli non poter reimpiega re al fronte - con la sospensione condizionale della pena -i disertori stessi e motivi di carattere politico rendevano necessario lo studio di apposite misure, non potendosi ovviamente risolvere il problema con l'applicaz ione del codice P enale militare di Guerra.

Come scr i veva il generale Meranghini, Procu ratore Militare press o il Tribun ale cli Guerra d'Albania 10 1 gli aspetti del fen omeno criminoso militare, sepp ure non gravi, tuttavia, per il

99 D.S. b. 330.

100 D.S. b. 3040.

101 Nella prefazione al volume "Aspetti della criminalità militare nel se ttore albanese - Relazione a cura degli ufficiali Anselmo Cr isafulli e Benigno Di Tullio", Tirana, Tipografia Mili tare, 1942.

Capitolo 6. 1940- /941 - Un m om ento difficile 85

loro manifestarsi durante il periodo delle operazioni belliche,erano stati tal i da indurre a promuovere "la costituzione di un ufficio che ne studiasse la genesi" . Di tale ufficiouna commissione - erano stati chiamati a far parte il Tenente Anselmo Crisafulli - nella vita civile direttore della rivis ta "Criminalità" - ed il Capitano Benigno Di Tullio, nella vita civi le docente di Antropologia Criminale all'Università di Roma. I risultati delle indagini della commissione erano pubblicati, a loro nome, nel volume di cui alla nota 1O1. Il libro, assai ben documentato e scientificamente pregevole, si concludeva, in pratica, con una richiesta cli non luogo a procedere nei casi di diserzione perché c'erano sempre state "condizioni subbiettive ed obbiettive tali da mandare storicamente assolti da ogni responsabilità penale quasi tutti i militari albanesi. . . apparsi come foglie erranti che si sbandano al vento delle circostanze o dell'altrui dominio".

Passando ad esaminare - secondo i dettami deH'antropologia criminale - i militari imputati, si poteva riscontrare un quadro tale da giustificare - almeno in parte - quelle conclusioni n 75% dei soldati era composto da analfabeti ed all ' incirca la stessa percentuale era composta da indiv idui con "debolezza intellettuale", dovuta, nei casi più lievi, a mancanza di istruzione e di educazio ne. Passando ai disertori si riscon trava che oltre la metà di essi aveva disertato trovandosi in "stati emotivi o passionali " (desiderio di tornare in famiglia, di difenderla temendo l'invas ione del nemico) , il 15 % per suggestione, il 10% per circostanze occasionali ed il resto per motivi egoist ici o psicopatici . La commissione aveva anche esaminato tutti g li altri reati commessi da elementi albanesi secondo la tabella , suddivisa per fattispecie d i reato e per arma o corpo di appartenenza dell'imputato, di cui alla tabella 3 .

Come si può facilmente rilevare dalla tabella era sempre e comunque la diser zio ne i l re ato di gran lunga più frequente e così per risolvere il problema senza le inevitabili conseguenze che centinaia di condanne avrebbero avuto - e certamente anche dietro insistenti pressioni degli ambienti politici e della Luogotenenza Generale - si addivenne alla conclus ione

86 Gli
1939-1943)
albanesi nelle Forze Armate italian e (

TA BELLA 3

MOVIM ENT O D E LLA CR IM I NA LITÀ MILITARE

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di n o n port a r e a vanti l ' is tru zi on e d e i p rocess i a m e no che i di se rtori non a vessero c ommesso a ltri reati e l ' uni ca punizione c ui vennero sottopo s ti i di se r tori fu qu e ll a di ess e re g li ultimi a d and a re in con ge do con le ri s petti ve class i, in prati ca appen a qu alc h e g iorn o di ser v i zio in più. Questa so lu z ion e fu po ss ibile gr az ie anch e a l l' esistenza di un Decreto L uogotenen z i a l e del 3 g ennai o 1940 ch e p re vedev a, in ca so di "gravi e d impresc indibili m o ti v i" e s u propo s ta de l Mini ste ro della Giu s ti z ia, la p os sibilità della s o s pe ns ion e d e i pro ce ss i o addirittu ra , dell 'ese c uzion e di sen ten z e penali r ig uard anti c ittadini a lb a n e s i.

88 Gli
a lbanes i nelle Forze Armate italian e (1939 -1943)

Capitolo 7

1941 - IL PRIMO RIORD INA MENTO

D e l periodo di riordinamento dei reparti albanesi riuniti nel " Grupp o Skanderbeg" s i hanno poch issime notizie. Soprattutto nel periodo iniziale i comandi si limitarono a riunire il personale e ad impartire di nuovo un addestramento di b ase, dato che non erano state ancora decise le modalità di un futuro , eventuale impiego, a ncora a ll o stud io tra Tirana e Roma , anc he ai massim i live lli poli tic i, come vedremo .

"Allo scopo di rendere più snelli i battaglioni di fanteria albanese" - come diceva una circolare del C.S T.A. - Uff. O.M. e Servizi del 24 dicembre 1940 - era no di scio lte le compagn ie anni d i accompag namento, cosìcche i battaglioni sare bb ero s t at i s u compagnia comando e tre compagnie fuci li e1i, ad organici rido tti in relazione alla disponibilità complessiva de gli effettivi (a Shjak e' erano a ge nn aio ci rea 3500 uomini) . Con la stessa occasionep e r migliorare il tono dei reparti - era accordata la possibilità di ma ndare in lice nza s t raordi naria i richia mati ''fisicamente scadenti o appartenenti a famiglie in particolari condizioni di disagio" 102 • Anche se - come d iceva la re lazione s ullo spirit o delle truppe del 4 gen naio 1941 - non bisognava fa r e s ui soldat i dello Skanderbeg un eccessivo assegnamento, i suoi ufficiali avevano l 'imp re ssione di "p oterne forgiare una buona massa da impiegare utilmente nelle future op erazioni". In qu eg li s tess i g iorn i (5 ge nn aio) il Gruppo era visitato dal Luo gote ne nte G enera l e del Re accompagnato dal Pr esi den te del Consiglio, dal Mi nistro dell a Pubbli ca Istruzione e dall' I spettore del P.F.A. 103

wi HS- b. 530 . 103 D.S . b. 3040.

Il 29 gennaio - anche allo sco po di elevarne il tono - e ra di sposto che il Gruppo procedesse alla formazio ne, e nlro il 15 febbraio, di una "comp ag ni a arditi", così come j reggimenti i taliani , con persona le volontario da so ttoporre ad un periodo di intenso, accurato addestramento pratico u14

A livello politico erano intanto state gettate le bas i per l' evo lu zio ne ed il futuro sv iluppo de lle trnppe a lban esi. Con l'annot azione de l duce "Approvo . M" e con quella del Sottosegretario alla Gu erra Guzzoni "Co mpl etare lo studio che è di massima approvato dal Duce 4-2 -4 1 XIX" e ra restituito un s intetico promemoria che sa nciva la rinascita dei reparti albanesi. Questa, con qualche variante di non grande entità, s i sare bb e realizzata ne l g iro di un anno, con i se i battaglioni di fante ria , provvisti di compag ni e mitragl ieri, inquadrati in reggimenti , con la ricostituzione delle quattro batterie e con il mantenimento in se rvizio dei due battaglioni di rnitraglieri contro-aerei.

Il documento, ch e con tiene anc he giudizi sulla prova offerta dagli Alb anesi durante la fase inizia le della cam pagna e che fornisce pareri s ull'eventuale immis s ione in repart i italiani e sulla proposta di cost ituire unità formate unicam e nte da mu s ulmani, è riportato nel docume nt o numero 14.

Le deci s io ni del du ce e le s pera nze rip oste nell' offen siva di primavera che - presente Mussolini - avrebb e dovuto portare alla rott ura del fronte greco, facevano sì che in data 1° marzo veni sse disposta la costituzione, con e lementi del gruppo Skanderbeg, di un reggime nto di formazione s u coma ndo , due battaglioni , una compagnia arditi e una sezio ne di artiglieri a, che av rebb e dovu to raggiungere Berat il giorno 6 105 • L a notizia del tra sferimento in direzio ne del fronte dov eva esser acco l ta assai male dag li interessati se nel giro di pochi ss imi giorni s i verifi cavano circa 90 diserzio ni di sottufficiali e soldat i . Il feno meno no n potev a non a ll armare ed il G enera le Ago sti nucci , coma ndante de i Carabi nie ri in Alb a nia , sc ri veva il 6 a l C.S. T. A. ed alla Lu ogotenenza 1~ 0.S.b.181.

90 Gli
lle Forze
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albanesi ne
Armare italian e (
105 H5 - b. 53.

facendo presenti le ripercu ss ion i c he queste di serzioni a vreb bero avuto s ull ' ordine pubblico e s ui rapporti tra le due comunità e chiedendo che lo Skanderbeg non venisse tra sfe ri to e che non venisse imp iegato se non dopo lo sfonda mento d e l fronte nemico e con i so li e le menti "vera mente vo lontari " (vedi docume nt o numero 15) .

Il Ge nera le A g ostinucci tornava alla carica il 31 marzo con un pro - memoria ri ser vati ss imo con seg nato alla Luogote ne nza nel qu a le " in vista della situa zione internazionale e sue probabili ripercuss ioni su a mbiente albanese" c h iedeva di "trattenere i so li vo lontari, con aumento del trattamento economico a lle famiglie, e di inviare in licenza illùnil ata gli altri con il pretesto dei la vori agricoli; ciò ad ev itare dis e rz ioni armate che p o trebbero p eri co losam ente moltiplicarsi estendendo si anche, p e r contagio, agli elem ent i dell'Arma dei Carabinieri Reali e della Guardia di Finan za, con conseg uen ze.fac ili ad inruirsi" 106

L'appello non e ra acco l to perché, data la d .iffi c ile situazione c he si prospettava a Nord e a Est, ne ll ' immin e nza della g uerra co n la Ju g os lavia , c'e ra bisog no di tulle le trnpp e disponibili ese pur non era p oss iib ile d ar pratica esec uzi on e ad una promessa verbal e di Mu sso lini di far co mbattere i reparti reg olari a lbanes i '°7 - qu esti venn e ro tra sfe riti a N o rd e di s lo ca ti i n seco nda sc hie ra per la difes a del litorale e de ll e retrovi e nella zona di Sc ut a ri . Era proprio sost ituita dall o "S kanderb eg", nella difesa cost iera , la I L eg io ne dell a M.F.A. c he era poi impiega ta in prima lin ea davanti a Scutari , inqu adrata nella di v is ione " Ce ntaur o" . Pur ave ndo qualche di se rto re n e lla fase ini z ia le , difensiva , della campagna, la Legion e se la cav ò discret ame nte in quella segu e nte, con troffens i va.

106 D.S. b. 3040.

101 Il 5 marzo, press o Be rat, Mu ssoli ni aveva passato in rivista un battag lion e albanese ed aveva detto all'ufficia le inte rprete " Bellissime truppe. Le impiegh erò senz'altro" mentre avre bbe fatto dire dallo ste ss o ufficia le ai volontar i passa ti in riv ista a Berat, du e ore dopo " Il vos tro nemico ereditario tra poco piegherà il ginocchio, perché questa è la mia volomà, quella del popolo italiano e quella del popolo alba nese · (D.S . b. 1342) .

Capi1olo 7. / 94 1 - li primo riordin a111e1110 91

Ma la parte del leone nella breve, ma inizialmente difficile, campagna contro la Jugo slavia la fecero - per qu e l che riguarda gli albanesi - le formazioni irregolari , le bande. Questo per diverse ragioni: perché vennero scelti , come capi, uomini di fiducia, dotati di ascenden te nell'ambiente in cui arruolavano i propri gregari, perché , almeno inizialmente, si trattò di opporre di formazioni irregolari a formazioni irregolari jugoslave ("comitagi"), capeggiate o composte da fuoriusciti zoghisti, perché l ' inquadramento e l' appoggio offerti dai Carabinieri, ormai radicati nel territorio, fu assai utile, ma, soprattutto, perché per le bellicose popolazioni montanare del Nord questa era una guerra "giusta", contro un nemico atavico , e la causa del Kosovo e del Dibrano , a maggioranza albane s e, era assai più sentita di quella della Ciamuria, dove, in fondo, gli Albanesi erano una minoran za.

La formazione di alcune bande - con la denominazione ufficial e di "nuclei armati locali" - era stata decisa con lettera del 22 novembre 1940/2230 0.M. Segreto del C.S.T.A. per il manten imento dell'ordine, la difesa dei villaggi e per servizi di guida. Questi nuclei armati, che facevano capo ai Carabinieri, erano stati costituiti, quindi , con compiti ausiliari e d in zone lontane dal fronte per prevenire eventuali moti di rivolta di elementi zoghisti ed infiltrazioni, da oltre frontiera, di elementi de lla stessa origine_ I nuclei da costituire erano quelli del Mati - la regione d ' orig i ne di Zog - forte di 100 uomini, quello della Mirdizia con 400, e quelli di Piscopeja e Cerovade di 200 uomini l'uno 108 . Considerati gli avvisi sul possibile uti l izzo di rifug iati zoghisti in Jugoslavia per la costituzione di bande irregolari , più volte dati di nostri servizi informativi 1° 9 , vennero poi, sia pure all'ultimo momento, organ iz zati altri nuclei armati da opporre a queste bande e, più in generale , alle puntate offensive jugoslave nella guerra che stava per i niziarsi . Come scriveva il Generale Cavallero, Capo di S.M . e Comandante delle Forze Armate in Alban ia ,

108 D.S. b. 237.

109 Cfr. tra l' altro quelli del Servizio Informazione Esercito in D.S . b. 279, D .S. b. 279 G e b. 279 H.

92 Gli a lba nesi nelle For ze A rm ate ilaliane ( 1939 -1943 )

il 3 april e " Le spe c iali attitudini alla guerrig lia delle popola z ioni jugosla ve di frontiera, fa vo rite dalla co nfigura:io ne d e l co r(fine" con sig liavan o di impi egare g li armati locali , opportunamente scelti "date Le an a log he attitudini e t e nuto conto dell'istinti vo spirito d i rivalità c he li anima nei riguardi del probabile avversario" . La nota , ch e s i chiud e va raccomandando di dimostrare fiduc i a ve rso que st i c le menti e d i farli impiegare so tto il comando dei loro ca pi - seco ndo le dire tti ve de i co mandi de i Carabini e riprescriveva l'utili zzo dei seg ue nt i nucl e i: del Ko so vano, formato nello Scu tarino dal Senatore del R egno Mark a Gio ni , forte di 400 uomin i, di Puk a, con 400 uomini ag li ordini del Vice -Segretario de l Partito Fas cista A l ban ese Ko l Biba Mirakaj , di Bu re l i , co n 100 uom in i, di Be kir Wa lter, e du e nuclei del Di bran o, forti di 480 uomini cia sc uno a g li ordini di Khetan Ka l oshi e A l i Lalia 110 .

Il 2 a prile era s tato nominato is petto re dell e Truppe Irregolari A lbanes i il Mini s tro B ottai, allora a l fronte co me corn anda nte del battaglione alpino "Vicenza" . N e lla s ua opera sarebbe stato affian ca to dal s uo collega - Ministro dell ' Edu cazione Nazionale - a l banese Ernest Koliqi e dai co l on nelli dei Carabini e ri De Leo e B ors hi Shyqri , q ua li vice- isp ettor i. Ai nu c lei a rmati e ra no inviati con la mass ima urge nza armi e mun izioni o l tre a quel minimo d i e quipag g iamento che era stato prescritto. ma il 7 a prile era stato org ani zzato, e p arzia lmente, un s olo nucleo de l Dibrano . Di s pos izioni pe r l'immed iata formazione anc he di altr i nucle i - 150 arma t i a Kruja agli o rdini de l Senatore de l Regno Mustafà Kruj a, 200 a rmati a Kukes e I 000 ne ll o Scuta rin o - era no e manate 1'8 ed il I O a pri l e.

Anch e se formati imm e diatamente prima -o anche immediatamente dopo - l' in izio de ll a campag na, i nu c lei armati se ppero frontegg iare la diffi c il e sit uazion e iniziale c he vedeva - con il gros so dell'esercilo itali ano impegnato su l fronte g reco - regolari ed irre golari jugos l avi passare a ll 'o ffensiva puntando a Scutari.

CapiEOlo 7. 1941 - Il primo riordi11a111e1110 93
II O o.s.
b. 1342.

Operando a volte anche alle s palle d el nemico ed appoggiandosi anche a Carabinieri e Guardie d i Finanza, que st i irrego lari impegnarono le forze avversarie in div e r s i scontri ri tardandone e infin e b locca ndone l'avanzata per cooperare poi a resp in gerle al momento d e lla v i t toriosa controffensiva italiana. U na relazione d i Bottai - redatta sul finire delle o stili t à (vedi documento numero 16) - si ntetiz z a la s toria e l'impi ego di queste formazioni, pervenendo ad interessanti conclusioni d i carattere politi co 111 •

Il 3 0 aprile il C.S.T.A. ordinava che tra il 10 ed il 30 giugno venis sero sciolti tutti i nuclei armati albanes i esistenti, per un totale di 4650 uomin i, 1itirando loro armi e muni zioni . Tra i nuclei ne figurava anche uno, cos t i tuito l' 11 aprile a Lushnia, s ul fronte greco, forte di 100 uomin i e posto a di sposiz ione del Gruppo Carabinieri di Corci a 112 •

Questo fe lic e momento, duran te il quale l'appor to mili tare albanese fu più se ntito e p iù intenso, d es tinato a durare per tutta l'estate del' 41, culminava con la visita di Vittorio Emanuele CII nel s uo nuovo regno e con l e cer im on ie s volte s i a Scutari il 15 ma ggi o . Qui il sovrano pres e nz iava ad una para ta militare nella quale sfi lavano , tra gli a l t ri , un batt agli on e d ello "Skanderbeg" e la I Legione della M.F.A .. Nel corso della stessa cerimonia il re consegnava, ai figli dei cadu ti , la medagl ia d'oro al va l or militare concessa alla memoria de l centuri.one Frrok Doda Gjon Markai e quella d'argento accordata all a memoria del Mini s tro della Giusti z ia Xha fe r Ypi morto s o t to un bombardamento ae r eo 113 • P er l'opera svolta ne l reclutamento e nell'organizzaz ion e dei volontari erano anc,he decorati, con la croce di guerra, il Pres idente de l Consiglio Ver lac i, il Presidente del Consi gli o Superiore Fasci sta Corporativo Tocci, i l Mini stro Koliqi ed i l Senatore Markagjoni. Il re decoI

11 3 I centri urb ani ci e li' Alb ania aveva no s ubit o, ne l corso d e lla g uerra, 202 b ombardame n ti aerei

94 Gli
albanesi nelle Forze Arma re italian e ( 1939- 1943)
l i D.S. b.
112 D.S. b.
330.
233.

rav a anche, c on la croc e di g uerra , i tabari di tutte e dieci le province albanesi 114 •

Recand os i a Sc uta ri il sovra no avev a ri cevu to il s aluto di a ltri due battag lioni d e l gru pp o che era stato ora trasferito , a di sposi z ione de l XIV C o rpo d'Armata, a Miloti, s ul confin e, trann e du e batt agli o ni il " Gra mo s" e il " Korata ", che e rano stat i aggr egati a lla divi s ione " Puglie" . .Il primo di ques ti e ra stato au totrasportato a Pri z ren nel Kosovo il 3 m aggio e l' a rrivo di un reparto albanese a veva s usc ita to nell a c ittadin a kosovara mani festazioni di entusiasmo, poi anche il "Korata" ( 12 uffici a i i, 7 sottufficiali e 503 uomini di truppa) era stato dislocato nel Kosovo , dapprima a Pec ( Peja) e poi a Dj a kov ica (Gja c o va) 11 5.

Questi due battag lioni ve nnero impiegati , dopo il 13 lugli o, giorno del s uo inizio, per dom are la rivolta del Montenegro, n e lle zo ne di co nfine ab i tate d a popolazioni mi ste s lave ed a lbanes i. Marce, rastre llamenti e scontri si protraevano pe r circa un me se. Il "Gramo s" ( maggi o re Regeb Ghilani ) si di s tinguev a il 25 lug l io a Pra va Planina - merit a ndo l' e lo g io d e l Co mando di D ivision e - e p oi a ncora il 2 ed il 4 ago s to, sub e ndo complessivamente tre morti e sei feriti. Un morto e due feriti erano le perdite subite dal " Korata " m e ntre c'e rano 50 morti e 104 feriti tra le band e reclut a te ali ' interno della comunità a l banese de l Kosovo tra il 19 ed il 31 lu glio. Si trattava di 26 band e, per un totale di

114 La motivazione per le prov in ce di Argirocastro e Corc ia e ra la seguente: 'Nel corso della g uerra cont,v la Grecia subivano, con stoicismo e con f ede, rip etuti bomb a rdamenti de ll 'av versa rio mai .flettendo e mai riducendo l 'intenso ritmo della /mv vita strettam ente legata a quella delle Forze Armate operami. Occupat e dal nemico 111a11t e11eva110 intatto il loro fiero patriotri mw alim entando la propria resistenza con La certezza delle, vi ttoria. 28 ouobre 1940-23 aprile 194 1 XIX". S imile, tranne che pe r l ' ultim a frase era la moti vaz ione pe r le province di T irana , Valona , Durazzo, E lbasan e B e rat.

Quella p e r le p rovince di S c utari, Pi sco peja e Kukes e ra differente: "Anim a te da profo nda f ede partecipa vano alla guerra c ontro la Jugosla via con formazioni volontarie delle loro popola z io ni, dando con entusiasmo il loro contributo di azion i e di sangue alla vittoria. 6 -1 8 aprile 1941 XJX". Te s to tratto da "Tom o ri-quotidian o fascis ta d'A lb a ni a'' del 16 maggio 194 1.

11s D.S. b. 23 4, b. 29 5 e b. 320.

Capirolo 7. 1941 - Il prim o riordinamenro 95

circa 1600 uomini, che la divisione "Puglie" aveva messo in piedi in tutta fretta, avva lendosi di capi locali, e che erano sta te messe a disposizione dei reparti della divisione. Le modalità d ' impiego delle bande - che dovevano essere armate con fucìli di preda bellica - erano precisate dalla comunicazio ne del Comando di Divisione (vedi documento num ero 17).

Per fronteggia re la rivolta era pure stata costituita e mobilitata , ne H'ago sto, una centuria della Milizia Fascista A lbanese - a cura dell a 4 .a Leg ione di Scutari - che inquadrata nella divisione "Venezia" s i distinse nell'operazione su Andrijevica. Un rapporto del 4 agosto del colonnello Bongiovanni, comandante de11a colonna presso la quale era distaccata, in avanguard ia, la centuria, così la descriv eva all'opera. "La centuria albanese, malgrado gli ordini e le esorta z ioni, lascia il deserto co mpleto do ve passa. Ciò non favorendo la nostra penetrazione ho minacciato gravi provvedimenti allo scopo di attenuare, se non eliminare, gli eccessi di tale reparto, che nel campo tattico si è ri v elato utilissùno"1 16•

Anche lo "Skanderbeg" era, sia pure indirettamente , coinvolto nella repressione de lla rivolta, essendo s tato fatto ava nzare oltre la vecchia linea di frontiera per presid iare la zona intorno a Dulcigno di imminente assegnazione all ' Albania.

Era quella infatti 1' estate in cui - per la vittoria italiana e tedesca - sembrò rea lizzarsi quasi per intero il sog no dei nazio nalisti al banesi, quello della "Grande Albania" , oltre alla zona di Dulcigno era no infatti annessi il Kosovo, pur se non tutto, e ad Est, il Dibrano e Struga, s ul lago di Ochr ida 117 •

L'Albania - il cu i Consiglio dei Min istri aveva nominato un Commissario Civile per queste regioni 1'8 luglio - vi installò subito la sua amministrazione, aggiungendo alle dieci prefetture esistenti quelle di Pristina (Prizren), Gjacova (Djakovica) , Peja (Pec) e Dibra ed istituendo con decreto del 3 dicembre 1941 un

117 Non era invece annessa la Ciamuria , la c ui rivend ic azio ne e ra stata, almeno a parol e, un o dei motivi che avevano portato alla guerra.

96 Gli
albanes i nelle Forze Armate italiane ( /93 9- 7943)
I IG D.S . b. 279.

Minìstero per le Terre Liberate. Dato che tutti questi territori, pur se a maggioranza albanese' 18 , erano abitati anche da popolazion i di diversa etnia - montenegrìna, serba, macedone - e ch e la politica delle nuove autorità tendeva ovvìamente - nel ricordo anch e dei precedenti soprnsi subiti - a favorire in ogni circostanza l'elemento albanese, ne derivò una situazione non facile da gestire per le autorità i tal iane che, per motivi politici e umanitari, non potevano accettare "sic et simpliciter" questa nuova si tuazio ne.

Il sentimento na zionale albanese era poi ulteriormente esaltato , nello stesso periodo, dalla soppressione del Sottosegretariato di Stato per gli Affari Albanesì, disposta con decreto del 3 agosto, il cuì posto era preso - con poteri assai meno estesi - da un "Ufficio Albania" alle dirette dipendenze ciel Gabinetto del Ministero degli Esteri.

Sempre nell'estate finivano di tornare i prigionieri di guerra al b anes i che erano stati catturati dai Greci : a fine giugno rientravano 6 ufficiali e 273 soldati, più tard i facevano ritorno dai campi dell 'isola di Creta 85 ufficiali e 842 sottuf ficiali e uomini di truppa 119 Ne veniva provvisoriamente formato un battaglione i cui componenti vennero sottoposti all'esame di una speciale commissione. 120

In questo clima , tutto so mmato , abbastanza tranquillo , specie se paragonato a quello di 7-8 mesi prima, so ltanto il R. Esercito riusciva a non fars i travolgere dall'ottimismo e non sembrava voler accordare ai reparti albanesi la stessa totale fiducia che

118 Gli abitanti di etnia a lbanese di queste regioni , che durante la g uerra avevano servi to nell'esercir.o jugos lavo ed erano sta ti catturati dai vincitori, vennero q uasi tutti liberati e mandati alle loro case, sia pure in tempi diversi. Così si clava parere favorevole a l ri entro di circa 2000 prigionieri albanesi del campo cli concentramento cli Zagabria il 20 aprile 1941 ( D.S. b. 2075) mentre nel luglio del I943 stavano per rientrarne altri 4000 id e ntificati da una commissione di ufficiali albanesi (H 1- b. 50) . Un centina io di Ciamurioti erano stati liberati nel I942 (D .S. b. 840).

119 L. J5 b. 33 e D.S. b 466. 120 Circ. b. 313 e H9 - b . I O.

Capitolo 7. 194 1 - Il primo ri o rdinamento 97

aveva loro accordato prima dell'ottobre 1940; preferiva servirsi, semmai, dei reparti irregolari e cercava, se non di respingere, almeno di ritardare , di dilazionare nel tempo, le imposiz ioni che gli venivano fatte dall'autorità politica.

Così alla circolare riservata numero 14730 S.M.R.E. - Uff. Ord . e Mob. - Sez. Ord. del 20 giugno che, giusta le direttive di febbraio del duce, prevedeva la formazione, con i reparti albanesi, di tre reggimenti di fanteria, seguiva, ad appena sei giorni di distanza, la circolare 14890 che p recisava come le disposizioni ema n ate in precedenza avessero, per il momento, solo valore orientativo e che, per la loro definitiva attuazione, si dovessero attendere successive istruz ioni 12 1 •

Un pro-memoria del C.S.T.A. del 7 luglio 122 ribadiva la necessità di attendere tali istruzioni e faceva presente che sarebbe occorso - ma so lo a quel punto - richiedere 1' assegnazione dei colonnelli comandant i italiani, come previsto dalla c ircolare, da trarsi, possibilmente, fra queJli che avevano conoscenza del particolare ambiente albanese. Sarebbe anche stato necessario, allora, procedere ad una cernita degli ufficiali e dei sottufficiali albanesi, costituire le compagnie comando reggimentali e quelle mitraglieri, far assumere ai battaglion i le formazioni organiche previste dalla circolare, assegnare alle truppe i quadrupedi, le armi ed i materi ali occorrenti , oltre agli speciaJisti ital iani per le trasmissioni . I reggimenti dovevano esser forti di una compagnia comando reggimentale, una compagnia mitraglieri (su plotone comando e tre plotoni su due sq uadre di due armi), una batteria d'accompagnamento eia 65/17 (con perso nale da trarsi dalle preesisten ti batterie) e due battaglioni. Questi dovevano esse r composti da una compagnia comando (su plotone comando e plotone esploratori) e tre compagnie fucilieri (su plotone comando e su due squadre con due fucili mitragliatori ciascuna).

Maggiori dettagli sulla formazione organica di questi reggimenti possono esser ricavati da l documento 18 allegato.

98 Gli albanesi nelle For ze Armate italiane ( 1939- /943)
12 1 Circ . b . 259. 122 L.13 - b.2I6.

Nonostante la battuta d'arresto provocata dalla circolare del 26 giugno a Tirana si tornava alla carica e si chiedeva molto di più, soprattutto da un punto di vista politico.

C'è agi i atti 123 un promemoria, non datato ma presumibilmente del luglio 1941, consegnato dalla Luogotenenza al C.S.T.A. e significativamen te intitolato "Questioni di interesse politico-militare". Il promemoria chiedeva che i comandanti delle Forze Armate in A Ebania potessero partecipare alle sedute del governo albanese in caso di discussioni di argomenti di loro interesse, ma, soprattutto, che questi alti ufficiali fossero tenuti a chiedere il parere di quel governo per quanto atteneva ai militari albanesi . Infine il promemoria, preso atto dell ' inadegu ata preparazione dei quadri e dello scarso utilizzo e della mediocre valutazione de i reparti albanesi, proponeva di costituire con questi una divisione da dislocare in un grande centro dell'Italia Settentrionale, non essendo possibile immettere gli elementi albanesi nei reparti italiani e per distaccarli, per qualche tempo, dalle loro abitudini ed dalle loro regioni. Era facile al C.S.T.A. respingere queste proposte -tanto più che il pro-memoria aveva carattere ufficioso - sostenendo che alcune delle proposte esulavano dalle s ue competenze, che l'albanes e non amava lasciare il suo paese (contrariamente a quanto avviene oggi), che que s to trasferimento in massa poteva essere interpretato in maniera politicamente controproducente e, infine, che non c'erano gli elementi specializzati necessari per la divisione e che sarebbe stato estremamente di ffic ile addestrarne nel numero indispensabile, tanto più che il cattivo rendimento dei reparti albanesi durante la guerra era stato determinato , oltre che dai quadri sca denti, anche da "procedimenti tattici ed armamento troppo complicati in relazione all'attitudine ed alla capacità degli Albanesi". Il C.S.T.A., comunque, non escludeva a priori la possibilità della formazione di una divisione albanese, ma in Albania, e, comunque, in un futuro quanto mai imprecisa to e condizionato , proponendo nel frattempo la creazione di un ispettorato deile truppe albanesi, da affida-

Capitolo 7. 1941 - IL primo riordinamento 99
123 L. 13- b. 216.

re ad un generale che doveva essere considerato come l' eventuale comandante in pectore della divisione. Questa risposta non doveva però rivelarsi sufficiente a bloccare l e richieste della Luogotenenza che dovette tornare sub ito alla carica. Lo s i può arguire da una comunicazione del Comando Supremo diretta il 12 agosto al C.S.T.A. e, per conoscenza, alla Luogoten enza, al Gabinetto ed allo S.M.R.E. in evasione di una lettera del 31 luglio, che doveva contenere le proposte avanzate dalla Luogotenenza. Ci s i dichiarava d'accordo sull'opportunità "di una più stretta partecipa zione delle Forze Armate alla vita della nazione albanese attraverso consultazioni reciproche tra le Autorità Militari ed il Governo" , ma con questi limiti: l'Autorità militare doveva essere rappresentata unicamente dal C.S.T.A. (e non dai comandi locali della Marina e del!' Aeronautica), la richiesta di consultazioni doveva avvenire tramite la Luogotenenza e, soprattutto, le decisioni in materia strettamente militare rimanevano cli pe rtinenza del governo italiano.

Fatte salve queste premesse il Comando Supremo era poi possibilista circa l'impiego dei reparti albanesi in Italia "a riordinamento avvenuto e in rapporto alla situaz ione", ribadendo la neces sità, per il momento, di riordinare la fanteria albanese su tre reggimenti oltre ad un secondo battaglione della Guardia Real e Albanese da destinare a Tirana, previo b e nestare della Real Casa124 •

Soltanto in autunno, il 1° ottobre, era finalmente costituito il 1° Regg imento Fanteria Albanese - comandato dal colonnello Angiolo Costa - formato con i due battaglioni più sperimentati, il "Gramos" ed il " Korata" e con la batteri a " Vijosa". ll comando cli reggimento ed il "Korata" erano di stanza a Prizren ed il "Gra mos" a Peja - inquadrati nella divisione "P uglie " - mentre per il momento la batteria re s tava a Dulcigno.

Per l'addestramento degli u ffic iali, sottufficiali e capi arma della costituenda compagnia mitraglieri era organizzato un corso di 10 giorni a Kukes presso il CXIV battaglione mi trag lieri,

100 Gli
albanes i nelle For ze Armate italiane ( 1939-1943)
1. 24 D.S. b. 1454.

mentre ufficiali e sottufficiali addetti ai collegamenti erano inviati a frequentare un corso della stessa durata presso la 38" compagnia teleradio dalla metà di novembre. Oltre ai normali compiti di presidio i reparti albanesi dovevano provvedere a fornire gli istruttori per i corsi pre-mil itari organizzati nel Kosovocome nella " vecchia Albania" - dalla G.L.A., la Gioventù del Littorio Albanese, filiazione della G.I.L. italiana. A dicembre erano destinati a que sto compito, sot to la direzione di un maggiore, nove ufficiali ed altrettanti sottufficiali e graduati del reggimento . I corsi, frequentati da circa 900 giovani, si svolgevano in cinque località della provincia di Prizren. Il programma di massima comprendeva ginnastica, istruzione individuale, addestramen to con le anni (compreso il tiro con il fucile) e regolamento di disciplina 125_

Il gruppo Skanderbeg trascorse invece l'ultima parte del1' anno nella zona costiera del Montenegro annessa all ' Albania.

Per concludere questa panoramica sui reparti albanesi basterà aggiungere che 1e esigenze belliche (e le diserzioni) avevano provocato nel corso dell'anno delle modifiche nella composizione e nella dislocazione del II battaglione mitraglieri contraerei, che aveva visto sciolte e ricostituite la 3a e la 4 " compagnia e trasfer i ta la 2" da Fieri a Valona 126 •

Nel corso della seconda metà del 1941 era stato ricostituito il distretto militare di Corcia, dopo la rioccupazione della città, ed erano stati costituiti quelli di Kukes, con il 133° reparto distrettuale, dal 15 Agosto, e quello di Elbasan, con il 136° reparto distrettuale , dal 16 dicembre 127 •

125 D.S. b. 542.

126 Memorie Storiche b. 0373 .

127 Memori e Storiche b. 0441.

Capitolo 7. 1941 - Il primo riordinamento 101

Capitolo 8

1942 - UN ANNO DI SVOLTA

Pur se il 194 1 s i era c h i uso con focolai di g uerr iglia nel Kosovo il nuovo anno che stava pe r iniziare avrebbe dovuto portare - ce n'erano le premesse - ad una rinnovata unità d ' intenti in campo militare tra Italia ed Albania, in tesa che s i sarebbe tradotta , pur se co n un certo ritardo, nella formaz ione di tre reggimenti di fanteria a lba nese, n u cleo, in prospettiva, di vere e proprie forze armate schipetare.

La s itu az ione interna dell ' Albania si sarebbe però evoluta, in quell'anno, in un a direzione comp letamente diversa, tale da far perdere di importanza a questo progetto, che s arebbe sempre stato mantenuto in vita, ma in un contesto politico-militare tal e da svuotarlo del suo sig nificato originario e da renderlo in pratica inutile un a volta che fosse stato realizzato.

Prima, quindi, di trattare della riorga nizzazione dei repart i bisognerà esaminare rapidamente l'evolu zi one della situazio ne politico -militare d ell'Al bani a.

Ne l 1941 le ma n ifes tazio ni di dissenso politico in funzione ant i -i talia na erano state poche e di scarsa ril evanza, così co me nel periodo pre cedente: manifesti clandestini , comizi volanti, sc rit te sui muri e qu alche eccezionale caso dì sabotaggio nei centri abitati, mentre n e ll e ca mp ag ne s i faceva ancora fatica a dis t ing u e re tra partigiani o ri be lli (a seco nda di come li s i voleva chiam are) e co mun i band it i, dato ch e il briga nta gg io, p ur se co ntenuto, era di nuovo riapparso, come una delle conseguenze d ella g ue rra . Diversa era, ovviamente, la s itu az ione della guerrig lia nelle provincie della "Nuova Alb a nia", dov 'era alimentata d alle etnie non albanesi - serbi , montenegrini e macedo ni - e dalle provenienze da oltre fron tiera, mentre in seguito la comune fede comun ista avreb bero fatto sì che anche d egli albanesi si unissero

alle bande. L'esempio di quanto avveniva nei paesi confinanti, la mancata sconfitta russa , la propaganda e gli aiuti clandestini de]la Gran Bretagna e la mobilitazione del Partito Comunista Albanese - cui aderivano gran parte degli studenti e, più in generale, degli intellettuali, i quali avrebbero saputo attrarre dalla loro parte i contadini - furono alla base del progressivo aumento, durante il '42, delle manifestazioni di dissenso e della formazione di bande armate politicamente motivate.

Se a questi motivi aggiungiamo il crescente impegno delle forze armate itali.ane su tutti i fronti e, nel corso dell'anno, l'esito complessivamente sfavorevole delle operazioni belliche del)' Asse, culminato con El Alamein e l'offensiva russa di Stalingrado, possiamo comprendere come i focolai di guerriglia potessero rendere delicata, pur se forse non ancora difficile, la posizione dell'Italia in Albania.

Di queste crescenti difficoltà si facevano forti i governi succedutisi l'un l'altro a Tirana per chiedere una sempre maggiore autonomia ed una più ampia libertà cli manovra, sostenendo dapprima che le concessioni richieste avrebbero pennesso l'assorbimento del dissenso e, poi, che se si fosse loro lasciata mano libera per accorciarsi con le correnti nazionaliste ciò avrebbe permesso di battere i partigiani comunisti, attivi specialmente nel Sud del paese.

Sapevano, d'altra parte, che Roma avrebbe dovuto accettare, presto o tard i , quanto proponevan·o - come in effetti avvenne per l'evoluzione sfavorevole della guerra - dato che l'unica altra alternativa possibile era, per 1'Italia , quella del passaggio dei poteri nelle mani dell'Esercito, ciò che avrebbe però significato il fallimento della politica "imperiale" sino ad allora per seguita (il che, in fondo, non sarebbe d ispiaciuto ai dirigenti albanesi specie quando, col passar del tempo, videro delinearsi come sempre più probabile una vittoria degli Alleati, agli occhi dei quali sarebbe stato meglio presentarsi come "occupati" che come "collaboratori").

Questa politica del governo albanese non era osteggiata dalla Luogotenenza, che aveva tu tto l'interesse a non giungere ad uno scontro che poteva portare ad un disconoscimento di quanto

104 Gli albanes i ne lle Forze Annate italiane ( 1939-1943 )

si era sino ad allora operato. Conseguenza immediata di questa politica era lo scarso impegno delle autorità nella lotta contro la guerrigl ia; queste infatti, a parole, si dicevano in grado di risolvere la questione con i prop ri metodi (anche se spesso con i mezzi i talian i) e rivendicavano puntigliosamente le proprie prerogative nei confronti dell'autorità militare , ma poi , alla prova dei fatti, erano sempre propense alle mezze misure, al lasciar correre o, al più, a mezzi di pressione indiretta, opponendo fazione a fazione. D'altra parte doveva essere per loro assai difficile essere dure verso i par tigiani zoghist i o nazionalisti, appoggiati dagli Inglesi e presen ti nel Centro-Nord, o verso i comunisti, attivi soprattutto nel Sud , che per l'appartenenza dei loro quadri alla borghesia ed alla classe intellettuale potevano contare, grazie alle comuni origini, sulla comprensione, l'infiltrazione e la complicità ai più diversi livelli dell'amministrazione, dell'appara t o giudiziario e della stessa poli zia

Quale apparisse la situazione clell ' Albania agli occhi dei vertici militari - stretti tra la neces s ità di combattere la guerriglia e quella di dover agire di comune accordo con le autorità localiera chiaramente detto dal Generale Mercalli, comandante superiore delle Forze Armate d'Albania, in un rapporto tenuto il 19 seuem bre 128 ai comandanti di unità e cl i cui al documento 18 bis. Ma vediamo un po' più da vic in o l 'evoluzione della situazione e le misure studiate per contrastarla, tenendo sempre presente che il fenomeno della gue1Tiglia in Albania non era in alcun modo paragonabile , specie in questo periodo iniziale, a quanto si verificava nel resto dei Balcani.

A febb raio , per contrastare le infiltrazioni nel Kosovo e per sedare possibili rivolte di elementi serbi era decisa la formazione, in quella regione, di bande armate dipendenti dalla divisione "Puglie", agli or dini di capi scelti d'intesa con le prefetture locali1 29 ; a fine marzo erano già attivi oltre 3000 uomini 130 Queste

128 D.S. b. 970

129 D.S. b. 969 .

130 D.S. b. 654.

Capitolo 8. 1942 - Un anno di svolta 105

bande rendevano anche possibile la smobilitazione e lo scioglimento, dal 1° marzo, di una centuria della M .F.A. , detta " compagnia speciale D" - dalla sua zona di recl utamento "Dukagini ", sulla frontiera Nord - che era stata mobilitata il 26 novembre precedente . A Sud, invece, si segnalava a marzo ad Argirocastro l'irrequietezza degli stud enti, per lo più di se ntimenti comunisti e anti-italiani, culminata in un loro tentativo di sciopero a causa dell'espulsione di uno studente, mentre a Corcia, il 4 dello stesso mese, era ucciso il questore locale. Il governo, dal canto suo, cercava di contenere il nemico meno pericoloso, almeno dal punto di vista ideologico , e di spo neva la costituzione, ai primi di marzo, di bande destinate ad operare nelle zone di Puka e di Luma, nel! ' Albania Centro-Settentrionale, contro i due più importanti capi na zionalisti, Muharrem Bajraktari ed Abaz Kupi , già ufficiali zoghisti. Le bande, reclutate da alcuni dei notabili che le avevano già organizzate in occasione della guerra contro la Jugoslavia, erano poste agli ordini del comandante della M.F.A. insieme ad un battaglione della s te ssa arma. E fin qui niente di strano, tranne forse il fatto che delle bande fossero comandate da un ufficiale generale; quello che era strano era invece il contenuto delle istruzioni date in questa occasione dalla Presidenza del Consiglio .

Era previsto che le bande non entrassero in azione contro Bajraktari se non dopo una serie di trattativ e tendenti ad isolarlo, attraendo fuori dalla s ua sfera di influenza i membri del suo clan con una taglia di 100.000 franchi albanesi (pa ri a 625 .000 lire di allora) sulla sua testa e, in più , la grazia se l' assassino di Bajraktari fosse s tato un ricercato. A mali estremi, est remi' rimedi, si può essere indotti a pensare, peccato però che su Bajraktari non dov esse pendere alcuna accusa specifica dato che, in caso di sua spontanea costituzione, era previsto solo il s uo confino in Italia. Per l'altro capo , Abas Kupi , si sarebbero emanate in seguito apposite is tru zion i, per il momento si dovevano versare agli organizzatori delle bande 6000 franchi per fini propagandistici.

Le bande e rano raggruppate in cinque " battaglioni band e", i primi tre s u cinque compagnie di 100 uomini , uno su quattro compagnie ed uno s u tre.

106 Gli albanesi n elle For ze A rm a te ita liane (1939 - 1943)

Fallite le trattative si passava all'azione contro Bajraktari soltanto il 21 aprile, i mpiegando 2500 uomini ed un battaglione della M .F.A. per circondare la zona ed effettuare un rastrellamento con risultati assai scarsi: s i bruciavano le case di 12 ricercati e si arrestavano i componenti delle loro famiglie che non erano riusciti a fuggire. L'o perazio ne era reiterata il 26 ma anche stavolta Bajraktari riusciva a fuggire 13 1 • Con disposizione del 23 maggio, infine, era decretato lo scioglimento dei "battaglioni bande" a far tempo dalla fine del mese successi vo .

L'esperime nto dei "battaglioni bande" si era rivelato poco proficuo e per fronteggiare i primi s i ntomi della guerriglia il governo aveva fatto ricorso alla M.F.A. in altra maniera, organizzando e mobilitando reparti volontari di quest'arma: a marzo erano stati approntati il 1° battaglione (su comando e quattro compagnie) a Tirana, il 4°, con la stessa composizione, a Scutari e due compagnie del 5 ° e del 6° pure a Tirana.

A luglio questi battaglioni - dipendenti per i compiti di ordine pubblico dall'autorità politica albanese e , dal 1° giugno, per le esigenze militari dal C.S.T.A. - erano diventati dieci oltre ad una compagnia autonoma ed una di armi di accompagnamento secondo gli organici di cui al documento 19 .

Nonostante questi provvedimenti ed altri, tra i quali la revoca per incapacità di tre questori , la situazione si andava aggravando: tra aprile e la metà d'agosto erano segnalati 52 "atti di banditismo". Tra questi figuravano 18 attentati o attacchi di un certo rilievo , con 12 morti (quattro italiani) ed otto feriti (un solo italiano) , 14 incendi, 8 casi di interruzione cli linee telefoniche e telegrafiche e 7 rapine a corriere o a gruppi di persone. Niente di eccezionale, forse, da un punto cli vista quantitativo, ma i bersagli erano spesso selezionati con cura: le vittime militari , tranne una, appartenevano alle forze dell'ordine - carabinieri o poliziotti - e i due ufficiali italiani, un morto ed un ferito, oggetto di attentato, pres tavano servizio presso gli uffici infonnazioni. La notte del 24 luglio Tirana era quasi isolata per il taglio delle linee telefoniche

Capitolo 8 1942 - Un anno di svolta 107
131 D .S. b. 65 I.

e telegrafiche e per la distruzione di circuiti elettrici; la notte successiva erano rese inutilizzabili le comunicazioni , via filo, di Corcia ed era dato fuoco alla locale federazione del P.F.A., la stessa cosa s i verificava cinque giorni dopo per la fabbrica di birra della medesima città; il 12 agosto era distrutta la centrale telefonica di Tirana mentre tre giorni dopo il personale di guardia riusciva a sventare la stessa so,te al centro radio del C .S .T.A .. Se il questore di Tirana, ai primi di aprile, era s tato, per così di re, fortunato, rimanendo soltanto ferito in s ieme a] figlio, in un ' aggressione al1' interno della propria abitazione, lo stesso non poteva dirsi due mesi dopo per il sotto-prefetto del Kurvales h , sul cui cadavere era la sciato un biglietto con la sc ritta "Spia del fascismo in danno della libera zione nazionale è punito in questo modo. Chi lavora per lui riceverà uguale premio" Questi dati, tratti da una relazione del 23 agosto sulla situazione politica albanese 132 , hanno inoltre particolare rilevanza anche perché per la prima volta si erano registrati attacchi contro le forze armate italiane.

Per far fronte alla situazione di crescente disagio era s tata accelerata la costituzione dei battaglioni della M .F.A. che al 10 agosto erano così dislocati: il 1° a Kruja, il 2 ° a Kukes, il 3 ° e 1'8° a Valona, con compagnie distaccate più a Sud, il 4 ° a Scutari, il 5° a T irana, il 6° a Peshkopja, il 7 ° a Priz ren, l ' 8° a Valona , il 9° in costituzione a San Paolo ed il 10°a Dibra. Era anche prevista la costituzione del!' 11 ° a Corcia e del 12° ad A rgirocastro. Erano quindi di presidio sui confini, nelle zone annesse, in quelle del Sud ed in quelle di Kukes e di Kruja in cui operavano le bande nazionaliste, al momento riten ute le più pericolose nelle campagne. Una relazione del C .S.T.A. del 4 sette mbr€ valutava la forza complessiva delle bande - quasi tutte nazionaliste - in 5000-6000 uomini , cui se ne sarebbero potuti aggiungere altri 1000, qualora Muharem Baj raktari avesse nuovamente ripre so l'offensiva, oltre alle bande dei criminali, abbastanza numero se ma formate in genere da pochi elementi 133

108 Gli albanesi ne lle Forze Armate italiane ( 1939-1943)
132 D.S. b 970 133 D S b. 970.

Sempre nel settembre un decreto luogotenenziale del giorno 23 sanciva l'istituzione, presso il Ministero degli Interni, di un "Comando Generale delle Forze per la Pubblica Sicurezza", allo scopo di coordinare la lotta alla guerriglia, e tre giorni dopo ne veniva messo a capo il generale Zannini.

Il primo bollettino settimanale cli questo comando, relativo al periodo 27 settembre-4 ottobre segnalava, da una parte, la distruzione della sc uola del partito comunista e de.Ila radio, nel corso di un'operazione a 15 chilometri da Tirana, e, dall'altra, le uccisioni del prefetto di Elbasan e di un capitano dei Carabinieri a Corcia 134 I rapporti tra questo Comando e l'esercito erano precisati eia una circolare del C.S.T.A. ciel 1O dicembre 135 , che ricalcava le disposizioni date da Mussolini al generale Dalmazzo, nuovo comandante del C.S.T.A., il 29 settembre. Questa circolare precisava come la tutela dell'ordine pubblico fosse di spettanza del governo albanese , che vi doveva provvedere con le truppe a sua disposizione e cioè il Corpo Armato di Polizia, la M.F.A., i Carabinieri e la Guardia di Finanza. L'Esercito - oltre a provvedere direttamente in caso di attacchi partigiani ai suoi danni - avrebbe dovuto appoggiare le operazioni condotte dal Comando Generale per la Pubblica Sicurezza, su richiesta di questo, ma con truppe per un ben preciso - e ridotto - ammonta.re: due compagnie di fanteria o uno squadrone di cavalleria o un plotone di carri armati o una sezione di autoblindo. L' eventuale impiego dell'aviazione era riservato al C.S .T.A. Assai interessante il punto E) della circolare: se durante uno scontro si fossero riscontrati indugi, incertezze o temporeggiamenti inad eguati alla situazione ed "a tutto danno del nostro prestigio ed atla compattez.z.a morale dei reparti" i comandanti italiani "dopo prudente valutazione degli avvenimenti" erano autorizzati a ritirare le proprie truppe, ciò che lascia capire quanto si fosse poco sicuri dell'impiego delle unità albanesi addette alla pubblica sicurezza . Una comunicazione del C.S .T.A. alla Luogote-

Capitolo 8. /942 - Un anno di svolta 109
134 A.C.S. - Min. Aeronautica - Gab. 1942 b. 147 . 135 D.S. b. 1349

nenza de11'8 dicembre 136 era assai esplicita sulla necessità di selezionare il personale addetto alla pubblica sicurezza , rilevava lo scarso e saltuari.o impeg no del governo albanese nella lotta anti-partigiana e concludeva chiedendo alla Luogotenenza di intervenire presso le autorità albanesi - specie quelle periferiche - perch é cambiassero radicalmente atteggiamento, minacciando di non far in tervenire , quando richiesti, i reparti dell'esercito. D 'altra parte gli e lementi a disposizione del Comando per la Pubblica Sicurezza - più esattamente quelli albanesi - non erano certo dei migliori e, quel che è peggio, l'uso che ne veniva fatto non consentiva di raggiungere risultati definitivi o , quanto meno, apprezzabili. Un te ntativo di miglioramento, selezionando il personale dei battaglioni della M.F.A. , riducendone il numero ed aumentandone le retribuzioni, venne concordato tra il generale Dalmazzo ed il Presidente del consiglio Kruja il 13 novembre 137.

110 Gli alban esi nelle Forze Armate italian e ( 1939-1943)
136 Ibidem. 137 D.S. b. 680

Capitolo 9

1942 - I "CACCIATORI D'ALBANIA"

La situazione politico-militare, sopra delineata, ed il suo evolversi per tutto l'arco del 1942 non potevano non condizionare la progressiva riorgan izzazione dei reparti albanesi, che s i venne effettuando in quell'anno non solo con un certo ritardo ma, appunto, in un contesto del tutto diverso da quello che era stato prefigurato un anno prima e che era tale da giustificare le remore ed i ripen sament i dei comandi italiani di Tirana e di Roma, remore e ripen samenti più che giustificati ma che sarebbero stat i, però, spazzati via da esigenze di carattere politico nei primi mesi del 1943.

Un anno, il 1942 , comunque importante per la storia dei reparti albanesi, co n decisioni ed episodi che, in una diversa situazione, avrebbero avuto altra 1ilevanza e ben maggiori conseguenze.

Tanto per cominciare c ' era la completa sost i tuzione degli elementi, di leva e dchiamati, che avevano costituito questi reparti. Il 6 febbraio era infatt i disposto che tra il giorno 26 ed il 5 marzo fossero congedati i richiamati del 1917 138 , il 20 aprile era disposto il congedamento, entro metà maggio, dei trattenuti del 1918 ed il 30 luglio, infine, il congedamento della classe 1919. Per sos tituire i congedati era chiamata alle armi, in due contingenti, a gennaio e ad aprile , la classe 1920: Il secondo continge nte dov eva affluire entro il 15 maggio (Disposizione del C.S.T.A . de l 20 aprile -N . 1860 O.M.) così da permettere il definitivo congedo, a giugno , della classe I 916 temporaneamente richiamata a febbraio 139.

138 D.S. b. 969

139 Ibidem.

Per quanto atteneva alle variazioni di carattere ordinamentale l'anno cominciava con una richiesta al IV Corpo d'Armatada parte del C .S.T.A. - di proposte concrete per la trasformazione del Gruppo Skanderbeg in due reggimenti di fanteria. La risposta era data il 1O gennaio : si proponeva di costituire il 2° Reggimento con i battagli oni "Tarabosh" e " Dajti" e con la batteria "Mathi" ed il 3° con i battaglioni "Kaptina" e "Tomori" e la batteria "Drin". Le compagnie comando reggimentali potevano essere formate scindendo la compagnia comando del Gruppo, le batter ie di accompagnamento trasformando la "Mathi" e la "Drin", mentre per le compagnie mitraglieri si poteva attingere ai componenti delle compagnie mitraglieri dei battaglioni disciolte nel 1940. C'erano però delle defi cienze in uomini e in arm i non indifferenti : a parte la mancanza del 50% dei sottufficiali rispetto a quanto previsto nelle tabelle organiche, non c'erano pezzi da 75tl 7 e - comprendendo anche il l O Reggimentomancavano altresì 174 fucili mitragliatori e 26 mitragliatrici. Per quanto riguardava la dislocazione si riteneva che, dato il pericolo di infiltrazioni da oltre frontiera, i tre reggimenti potessero esser utili zzat i per il controllo d el teITitorio e per operazioni di controguerriglia nelle regioni settentrionali , con il l O Reggimento nel Kosovo, il 2° intorno a Dulcigno ed il 3° nello Scutarino . Una circolare emanata il 22 gennaio dal C.S .T.A . approvava queste proposte sancendo la costituzione del 2° e del 3° reggimento, dal 1° febbraio, immettendo i reggimenti albanesi nel IV Corpo d'Armata e prescri vendo che gli e lementi dell'u ltima batter ia del Gruppo - la "Seman" - venissero assorbiti dalle altre batterie 140 •

In conseguenza dell 'avvenuta costituzione dei reggimenti si doveva provvedere anche a quella dei loro depositi . Fu fatto con la c i rcolare 054260/436 dello S .M.R.E. - Uff. Ordinamentocie l 1° febbraio che prevedeva la loro graduale costi tu zione a Corcia per il 1° Reggirnento 141 , a Scutari per il 2 ° e ad E lbasan per il 3°, sciogliendo i preesistenti depositi di battaglione e fis -

141> Ibidem.

14 1 Con circolare del 22 aprile questo deposito fu portato a Berat.

11.2 Gli
albanesi ne lle Forze Armate italiane (1939 - 1943)

sando le tabelle organiche per il personale addetto (documento numero 20).

I reggimen ti , con foglio del 14 marzo , cambiavano denominazione divenendo «Reggimenti Cacc iatori d ' Albani a" ed il C.S.T.A. ne dava notizia co n circo lare del 26 precis ando che ta le denominazione era stata adottata "per la naturale attitudine del so ldato albanese al com.battimento sciolto, leggero, in terreni rotti e montani, poveri di vie di comunicazione". Nell'intento di distinguerli e di conferir loro s pirito di corpo era prescritta per i reggimenti una nuova mostrina che, nei suoi colori, nero in campo rosso bordato cli azzurro, fondeva " in un unico simbolo le fortune dell'Albania e quelle di Casa Savoia".

G ià da fe bb ra io, intanto, era stato costituito - come previsto l'an n o precedente - un " Jspettorato delle Truppe Albanesi", alla cu i te s ta era messo il generale di divi si one Licurgo Zannini (già comandante della divisione "Ferrara " nel 1939) nominato anche comandante del setto re e del presidio di Scutari 1-12• Per espletare le proprie mansioni il genera le aveva a disposizione un tenente co lonnello, un capitano (o un ufficiale subalterno), due sottufiicia li e sei militari di truppa (C .S.T.A . 680 Prot. 0.M. del 6 aprile 1942). I compiti dell'ispettore erano preci sati in una lette~a che g li veniva diretta il 22 feb brai o dal ge nerale Mercalli. In que sta lettera, fatto il punto della situazione, esaminato il comportamento de i reparti alba nesi nell a guerra con la Grec ia, passate in esame le due possib ili so luzioni ini z ialmente prosp ettate per la ricostituzione dei reparti (fusione nelle uni tà italiane o divisione albanese con inql}adrame nto mi sto) e la deci s ione fina le di costituire per il momento i tre reg g imenti , il Generale Mercalli così concludeva:

"A ques to punto son.o le cose e di qui, pertanto, nasce il Vostro compito. Costituire, cioè, i tre reggimenti al completo e formare di cias cun o di essi un tutto organico moralmente

CapÌlolo 9. 1942 - f "Cacciatori d'A lbania" 11 3
•~ 2 Scelta effettuata dal Comando Supremo sin dall'ottobre 1941 ( D.S. b. 1344)

solido e compatto e tecnicamente bene addestrato per qualsiasi impiego in campo tattico, sia inquadrato subito in una delle nostre divisioni di fanteria, sia eventualmente riunito, a suo tempo, in una divisione a sé.

Successivàmente ed in base ai risultati raggiunti coi sistema adottato, porre aLLo studio la questione se - allorchè gli albanesi abbiano veduto e compreso l'ordine nuovo delle cose attraverso una reciproca comprensione ed affiatamento tra italiani ed albanesi, ed al risveglio negli albanesi del sopito spirito d ' avventura e di sacrificio per un ideale superiore di ordine imperiale - convenga insistere nella soluzione già attuata, ovvero passare decisamente alla soluzione definitiva di immettere gli albanesi nelle unità italiane fondendoli nel nostro Esercito.

Tale Vostro compito naturalmente va inquadrato nella situazione guerresca contingente e negli sviluppi prossimi e fì,1,turi che tale situaz ione può avere nei riguardi dell'Albania, e per di più deve tener conto, specialniente nei riguardi delle regioni di recente annessione, dell'ambiente politico di cui i provvedimenti di carattere militare fortemente risentono.

Di tutte le questioni, sia di ordine politico, sia di ordine ,norale, sia di ordine tecnico, che via via affioreranno nell'esplicazione del v'c)stro compito, gradirò essere tenuto costantemente al corrente, mentre rimango in attesa delle proposte che volta a volta riterrete di farmi per il migliore espletamento del Vo stro mandato".

I reggimenti avevano conservato ad un dipresso la loro dislocazione precedente . Nel 1° il "Gramos" era a Dj akovica, il "Korata" era a Prizre n, dopo essere stato a Ferizoviq, nel Ko sovo , mentre la batteria "Vijosa" era distaccata dal reggime nto essen do rimas ta nei pressi di Dulcigno 143 • Il 2° Reggimento , nella zona costiera del Montenegro annessa all'Albania , aveva il suo

114 Gli albanesi nelle For ze Armale italian e (1939 - 1943)
143 D S. b. 651.

comando ad Alessio, il "Tarabosh" a Pecurici, il "Dajti" a Berdica, con una compagnia distaccata ad Alessio, la compagnia mitraglieri a Valdines e la batteria "Mathi" a Pecurici con una sez ione a punta Menders. Il 3° Reggimento aveva il comando a Scutari ed i reparti dipendenti nella zona circostante, con la batteria "Drin" a San Giovanni di Medua 144 •

L 'artigl ieria si andava allora riorganizzando, a gennaio la "Mathi" e la "Vijosa" avevano solo due pezzi da 75/13 ciascuna mentre la " Drin" era senza pezzi, in servizio di manovalan za 145 •

Questo frazionamento dei reparti doveva rendere difficile

I'{)pera di riorganizzazione , così con una circolare del 30 ap1ile il

C.S.T.A. disponeva che "per fonnare al più presto i reggimenti Cacciatori d'Albania e consentire un addestramento completo ed intenso" questi fossero svincolati dalle dipendenze e dai compiti cui erano soggetti per esser riuniti in una zona centrale del paese a l le dirette dipenden ze, a tutti gli effetti, del Comando Difesa Territoriale dell ' Albania , tranne che per la parte formativa, spirituale ed addestrativa demandata all'Ispettore delle Truppe Albanesi. Pertanto i reggimenti avrebbero dovuto raggiungere, entro il 15 maggio, le nuove dislocazioni, Iispettivamente a Kruja, Elbasan e Librazhd 146 e qui, in linea di massima, si sarebbero dovuti dedicare esclusivamente al Iiordinamento ed addestramento, senza essere impegnati in servizi teITitoriali o per altri impieghi 1 4 7

Quali fossero le intenzioni che il generale Mercalli si prefiggeva nel riordinare i reparti è possibile saperlo attraverso la lettura de l suo foglio del 14 lug li o che è riportato integralmente nell'allegato 21. In questa sua comunicazione il generale insisteva molto sulla formazione spirituale dei reparti, per le peculiarità del carattere e delle abitudini dei militari albanesi , e formulava poi un programma per i mesi successivi 148

144 D.S. b . 560.

145 D.S. b. 493.

146 D.S. b. 560. Il 6 maggio era previsto che fosse il 2° Re ggimento ad essere dislocato a Librazhd ed il 3° ad Elbasan.

14; D .S. ibidem.

148 D.S b. 970

Capitolo 9. 1942 - I "Cacciatori d'Albania" 115

Non era, però, possibile dar segu ito a quanto prescritto , soprattutto per il peggioramento della s ituazione generale. Ad agosto per la diffic il e situazione verificatasi nel Kosovo, dove, per un incidente cli frontiera, I"'alleata" Bulgaria aveva minacc iosamente schierato le sue truppe , obbligando l'Italia a fare altrettanto, ad agosto, dunque, il 1° Reggimento era d'urgen z a rimandato a disposizione della divisione "Puglie" a Prizren. Al1' assegnazione ciel 1° Reggimento facevano seguito, il 31 agosto , q u elle degli altri due, il 2 ° era alle dipende nze della divis ione "Firenze" ed il 3 ° a quelle dell"'Arezzo" 149 • Successivam e nte, il 14 settembre, il C.S.T.A. precisava più esattamente queste dipendenze: i reggimenti dipendevano dalle divi s ioni per quanto atteneva alla parte disciplinare, amministrativa ed addestrativa, compre so l'impiego, mentre i d e positi dipendevano dal Comando Difesa Territoriale ed il generale ispettore si vedeva limitato - in contrasto con le precedenti istruzioni - alle sole funzioni ispettive relative ali' addestramento, attraverso visite preannunciate da concordare con i comandi, ed alla facoltà di avanzare proposte in materia di ord ina mento 150 Era questo un segno chiarissimo dell'imminente soppressione dell'I s pettorato , che il Ministero della Guerra disponeva il 7 ottobre e che il C.S.T.A. rendeva noto con c ircolare n 4200 prot. O.M. del successivo giorno 14.

Il 15 ottobre il 2 ° Reggimento pass ava a dipendere dall'"Arezzo" e.d il 3° dalla "Firenze".

Di quel che avvenisse ali' int erno dei repa r ti albanesi s i sa poco , le notiz ie pervenute non sono molte e , per di più, sono ripetitive. È certo che le diserzioni cominciano sub it o a colpire i reggimenti, pur se in inizialmente in forma leggera. Evidentemente il graduale allonta na mento del pe rsonale che era stato in serv i zio durante la campagna di Grecia non riusciva ad annullare comp le tam ente questo fenomeno. Stavolta, però, più che nell'avversione ad una guerra non sentita e

116 Gli
)
albanesi nelle Forze Armate italiane ( 1939-J 943
149 D .S. b. 778. 150 D. S. b. 841.

nel desiderio di evi t are il pericolo, la causa delle diserzioni andava ricercata nella situazione politico- militare e nella propaganda anti-italiana . Così il 30 marzo erano rinvenuti presso la caserma del 1° Reggimento , a Djakovica , dei manifest i ni del Comitato Centrale del Partito Comunista d'Albania che invitavano i soldati e le reclute a passare nelle file dei partigrnn1.

Data l'alta percentuale di analfabeti tra la truppa si riteneva che questo tipo di propaganda fosse poco efficace e ci si preoccupò, invece, di individuare e contrastare gli istigatori alla diserzione che avvicinavano i soldati durante la libera uscita. Così ai primi di aprile si scopriva un complotto, ancora allo stato embrionale , per favorire la diserz ione tra i richiamati della zona cli Tropoja, se ne punivano alcuni e se ne trasferivano altri. Un nuovo tentativo cli subornazione, da parte di elementi comunisti locali , veniva sventato con l'arresto di un distributore di manifestini e con 40 franchi albanesi cli premio ai tre so ldati che ne aveva no permesso la cattura 15 1 • Che ci fossero " infiltrazion i sovversive" all'interno dei reparti era cosa nota: una comunicazione del C.S .T.A. del 16 aprile lo dava per scontato consigliando di avvalersi di "un servizio di _fiduciari, sicuri, fidati e bene indirizzati" 152 •

Episodi dì diserzione continuavano a verificarsi nel corso dell'anno - c'erano, ad esempio, elementi destinati al battaglione di Roma della Guardia Reale che scomparivano a Durazzo al momento dell' i mbarco - e si infittivano, spec ie nei reparti dislocati a Sud , con il peggiorare , su l finire dell'anno, della s it u azione bellica dell'Italia, in ritirata sia in Libia che in Russia .

I compit i cui erano chiamati i reggimenti "Cacciatori d'Albania", una volta assegnati alle d ivisioni, erano quelli tipici delle forze d 'occ upazione : sorveglianza di qualche tronco rotabile , addestramento (compresi corsi di lingua italiana) e qualche sporadica azione cli rastrellamento. L'a r mamento si 151 D S b. 651. 152 D.S . b. 969.

Capitolo 9 1942 - I "Cacciatori d'Albania" 117

era andato completando, così come l'addestramento, ma una sola classe alle armi non poteva essere sufficiente a mantenere al completo i reparti . A fronte dei 66 ufficiali e 1639 sottufficiali e so]dati previsti dalle tabelle organiche i tre reggi menti, a cavallo tra ottobre e novembre, ne avevano rispettivamente 48 e 986 il l 0 , 43 e 1196 il 2 ° e 64 e 1236 il 3 ° 153 . E queste cifre tendeva n o al ribasso , dato che il num ero dei disertori si anda va accentuando, come è stato precedentemente rilevato: ad ottobre i disertori erano stat i 4 7 , a novembre 52 ed a dicembre furono ben 103, anche se c'è da notare questi dati si riferiscono a tutte le truppe albanesi e non ai soli "Cacciatori d'Albania"t54 .

Parte del personale del " Gruppo Skanderbeg" , quello della disciolta batteria "Seman", era stato utilizzato iJ 1° aprile per la formazione di una batteria della Guardia alla Frontiera, la 275" batteria "Seman" eia 75/27, alle dirette dipendenze del comando di Raggruppamento della Guardia alla Frontiera di Scutari 1ss .

Un'ultima annotazione di carattere ordinamentale : il 1° gennaio 1942 erano costituiti il 135 ° ed il 138° Distretto Militare a Peshkopja e Valona , con i relativi reparti distrettuali, seguiti il 26 gennaio dal 140° Distretto Militare di A rg i rocastro 156 . li 1° ottobre, poi, in previsione dell 'estensione deg]i obblighi di leva agli abitanti delle zone "redente" ciel Kosovo e del Dibrano erano qui ape rt i 20 u ffic i di reclutamento dipendent i dai distretti di confine 157 .

Per regolare l a chiama ta alle armi delle classi successive era emanata, i l 24 dicembre , la legge n. 1846 sul ,"reclutamento nel R egio Esercito di ci t tad in i albanesi". Questa era

153 G32- b. 61.

154 M3- b. 19 Re l azione del S.I.E. Servizio Informazioni Esercito del 28 febbraio 1943.

155 D.S. b. 708.

156 Memori.e Storiche b. 0441.

157 M e m orie Storiche b. 0373.

118
Gli albanesi nelle Forze A rmate italiane (1939 - 1943)

assai simi le a quella vigente in Italia differenziandosene per la diversa composizione dei Consigli e delle Commissioni mobili di leva e per la possibilità - per motivi di carattere economico - di ammissione al congedo anticipato offerta agli iscritti nelle liste di leva che, senza famiglia, coltivassero almeno un et taro di terreno cli loro proprietà o accudissero persona! mente ad un gregge di almeno l 00 ovini, ugu almente di loro proprietà. Data la particolare situaz io ne religiosa del -

1' Albania i benefici di cui si potevano avva lere, in Itali a, i sacerdoti ed i religiosi cattolici erano estesi anche a quelli ortodossi e musulmani 158 •

158 Vedi a questo proposito: Virgilio Ilari " Storia del servi zio militare in I talia" Voi. JII, pagg. 284 -290 , C E MISS-Rivi s ta Militare - Roma 1990.

Capitolo 9. /942 - I "Ca cciatori d ' Albania ' ' 119

Capitolo IO

1943 - IL TEMPO DELLE CONCESSIONI

Gli ulti mi otto m es i dell a presen za itali a na in Albania v idero un progressivo peggioramento d e lla s itu az ion e politico- milita re , in perfet ta corr e laz ion e con l 'a ndam ento de lla guerr a pe r l'Ital ia, cui corris pond eva anche un progressivo sfaldamen to dello stato a lbanese nelle s ue st ru tture am mini stra ti ve e di pubblica s icurez za.

L'impossibil ità di formare un governo dotato di un ce r to seguito ne l paese e d in g rado , quind i, di affron tare la c rescente opposizione armata portò a d un rapido s ucceders i di tre divers i gabinetti, cl i orientamento nazi o nalista - ed in fo ndo , p iù o meno, a nti-italiano - a i quali s i d ovet tero pe rò fare se mpre più la rghe concessio ni nella speranza c he queste permettessero loro di accordar s i con l 'o pposizione naz ionali s ta e di batte re qu e ll a del P artito Comunista Albanese c he si andava raffor zando nel Sud e , grazie a nche a ll ' apporto dell e min oranze etn ic he , pure nei territo ri ann ess i.

Tr a l e concess ioni fatt e ai governi al ban esi ce n 'e ra n o t a lune - e vi a cce nn ere mo tra po co - c h e riguardav ano le Fo r ze A rmat e, s ia J'esercit o s ia le truppe di s i cu rezza. Purtro ppo , pe rò , queste co nce ss io ni ven ivan o fatte in un co ntesto p o l itico - militare ass ai diverso - ta l volta an z i oppo s tori s pett o a quello nel quale era no s ta te r i chieste qualche me se pnma.

Si assisteva così a lla sostituzione , s ul te rritori o, dei Carabinieri R ea li con il Corpo dell a Gendarmeria R eale, formato esc lus ivamente da a lb a ne s i, e d a un a um en to de ll e unità mil itari de lla stessa nazio nalità i n un mom e nto in c ui , c resce nd o la ribellione di forza e di capaci tà di at tra z ione, a ument ava no le diserzioni da tu tte le fo rma zio ni armate.

Questa sorta di sch izofrenia, cli duplice realtà, in cui si potenziavano le formazioni albanesi e si fornivano così arm i e recJute al movimento partigiano, non sfuggiva certo all ' attenzione dell'autorità militari, almeno non a tutte. Ma era quella delle concessioni, secondo i politici, l'unica via da seg u i re nella spera nza che, così facendo, il governo a l banese fosse in grado di operare una decisa inversione di tendenza.

Gennaio iniziava con un episodio particolarmente rappresentati vo della realtà a lb anese . Ad un rastrellamento intorno a Valona era s tata chiama ta a partecipare, assieme a reparti rego lari, una formazione volontaria proveniente dal Dibrano , una delle ci.nque formazioni costituite su l finire del '42 perché ritenute più utili dei battaglioni della M.F.A ..

Questi volontari dibrani , circa 800 uomini, pur se organizzati dal capo Xheta n Kaloshi, già distintosi con le bande contro g li Ju goslavi nell'aprile del '41, non brillarono particolarmente e bastò la perd ita di dieci di loro (nell ' azione erano morti anche sei italiani , tra cui un console della Milizia) pe r ridurne lo slanc io offensivo. I volontari erano però convinti - forse non del tutto a torto - che i partigiani li avessero battuti perché erano stati messi perfettamente al corre nte dei loro movimenti e, individuati i presunti colpevoli nell'Alto Commissario Civile e nel prefetto della p rovincia cli Valona, li ucciclevano 159 •

Episodi di guerrig li a si verificavano intan to un pò in tu tto il paese, con scarsa reazione da pa1ie delle autorità politiche, specie quelle periferiche 160 , in contro -tendenza il Luogotenente Generale si recava invece a Ro ma per ottene r vi la formazione di un "4° Reggimento Cacciatori cl ' A lbani a" e di una brigata ~l banese, primo nucleo di una futura divisione - che non sarebbe però mai stata costituita - oltre che pe r ottenere l'istituzione della Gendarmeri a che avrebbe rim piazzato i Carabinieri . Nella riunione con il generale Cavallero , che avrebbe portato a questi risu l tat i, venivano anche a ffrontate altre questioni di minimo rilievo, c he però

122 Gli albanesi n ell e Fo rze Annat e italiane ( /939-1943 )
159 D.S b. 1089. HiO Cfr. rapporto del S .I.M. datato 21 gennaio 1943 in D.S. b. 1406.

sa r e bb ero servite a sottoli nea r e il caratte re naz io nal e, albanese , d e lle F orze Armate , come l'adozion e di apposite bandi e re 161 •

P eccato però c he in quegli s tessi giorni le dise rzi oni ne i reggimenti " C acc iatori d 'A lbani a" g ià formati, s peci e nel terzo, stessero prendendo prop o rzioni tali (15 cas i so ltanto il 14 gennaio e I O il successivo '1 8) da indurre il IV Corpo d 'Ar mat a a far e a prire du e inchi este . Si rilevava che i di sertori e ran o qu as i tutti o riginari d e lle provin c ie del Sud e ch e - non os tan te le limitazioni imposte - erano frequenti, dura nte la lib era usci ta , co ntatti con gli a mbi e nti nazionalisti e partigi a ni di Elbas an , la cui "Sc uol a Normale" ve ni va indi ca ta co m e il m agg ior foco la io di propag a nda sovver s iva de lla città.

P er c omb a ttere le di serz io ni il ge ne ra le albanese P erv izi, incaricato di un a dell e in c hieste, proponev a 162 il trasfe rim ento d a Elbasan del 3 ° R eggimento 163 e d e lla S c uola Normale, il ritiro d e lle armi ai so ldati , tranne che dur an te i se rvizi comandati, l' a ssegnazione ai diver s i r egg im e nti di s oldati pr ove ni en ti da più p rov in c ie e l 'appli ca zione d e lla legg e a lban ese ch e prev e dev a l 'a rresto dell e famigli e e l'incendio d e lle case d e i di se rtori (provved im e nli qu es ti - e le la mente le in tal se nso e rano co nt inu e -pe r i quali non si rius c iva ad avere mai l'indi spen sa bil e p er me sso dei prefetti)

Sul fronte dell e d iserz ioni gennaio s i sarebbe concluso con un totale di l 77 cas i , c he ne lla pr i ma quindicina di febbraio avrebbero ragg iunt o quot a 254 164 •

Qu esto tipo di noti z ie d etermina va, pur ne l generale clima di co ncess ioni, qualche improvviso - ed util e - rip e nsamento, come il rifiu to dell 'i mm iss ion e di un ploto ne albanese in a lcun e unità di Guardia alla Fr ont ier a o qu e llo opposto al trasferimento d a ll ' I ta l ia di uffi ciali albanesi per l'i nqu a dram e nto d e lle nuo ve

161 D.S. b. 135 J.

162 D .S. b. I073 .

163 li 25 gennaio era dec iso il trasferim e nt o de l regg imento a Dulcign o (D.S. b . I073)

l M M3 b. 19.

Capitolo 10. 1943 - Il tempo delle concess ioni 123

unità 165 , ma , ap punto , s i trattava di eccezion i i n un clima di concessioni che c ulminav a nell ' annunci.o, d a parte del govern o, il 2] ge nnaio, d e lla pro ss ima costituzione di un a briga ta a lbane se, dell a sostitu z ione dei Carab ini eri co n la G e ndarmeria e, importanti ssi ma da un punt o di vista pol i tico, dell'abo li z i o ne deg li onnipotenti "co nsigli er i pe rman e nt i" italiani nei mini ste ri alb ane s i. Tra le co ncess ioni fa tte non compariv a que lla de ll a nomin a di un co mand a nte dell e Truppe Albanesi, già sce lto nella persona del ge nera le Akif Permeti , e successivame nte rim a ndata "sine die" 166 •

Il m ese cli febbrai o comi nci ava con la decisione d i trasferire il "2° R eggi mento Cacciatori d ' Albania" (u na c i nquantina d ' u fficia li, a l t rett anti so ttufficiali e circa 'IO OO soldati) eia Valo n a più a rido ss o d e ll a fronti era g reca, a Giorgucat , in a ppo ggio a ll a di visio ne " P arma", così da coo pe r are a respingere infiltrazioni d a oltre confine. Veniv a no anche p rese le pr im e mis ure per la formazione del 4 ° Reg gimento - con d e posito a Gi akova - d a recl ut arsi ne l Kosovo con e le menti vo lontarif erma di un an n o - c he a vessero già pres Lato ser v i zio nell'esercito jugosla vo 167 •

Co ntinu ava no int a nto a verifi carsi scontri con i partigiani dur a nte i qua li s i p oteva ri scontrare co m e il fe nome no delle diserzioni com in c iasse ad intaccare a nch e i Cara bini eri a lban esi, ch e, g ià demora lizzati per il pro gress ivo ritiro delle staz ioni del -

1' Arma dalle loca lit à più es poste , era no ora preoccu pati per l 'imm inen te passaggio n e i ranghi de ll a ge n darmeri a c he avrebb e comportato p er loro , ne l bene e ne l male, un a total e dipenden za dall e a utorità a lb anesi 16 ~.

li 12 febbraio e r a in se diato un nuovo governo , il terzo d e l-

1' anno, che po rtava in dote lo s ma ntellam e nto dell 'o rmai fatiscente Partito Fa scista Alba nese, da sostituire co n un a " Guardi a 165

124 Gli albanesi
Forze
( 1939-1 943)
nelle
Armate italian e
Hl b. 50.
D S. b. 1089.
Hl b. 50.
D .S. b. I 073 .
166
167
168

dell a Grande Alb a nia" 169 , ma il C.S.T.A. non riponeva neppure nel govern o Bu s h at i la fiducia che non aveva riposto in qu elli pre ce denti , ribad e ndolo in tel egramma al Co mando Supremo di tre g iorni do po 170 , e, a dimostrazione della s fidu c ia, di spo neva lo stesso giorno che non fossero co ns egnati a U' autorità di Pubblica Sicurezza i sospetti fermati nel corso di operazioni di ras tre ll amen to ma che venissero invece internati in un apposito campo, misura più c he co mprensi bile vista l 'es trema facilità co n c ui s i usciv a o si e vadeva dalle carc eri albanesi 171

Il 16 feb brai o e ra di sposta la cos titu z io ne d al 1° marzo , ne l Ko sovo , de lla " I " Brj gata Ca cci atori d'Alb a nia", formata dal I 0 e d a l 4 ° R egg im en to , ag li ord ini d e l G e nera le Prenk Per v i z i, piuttos to g iov an e, ap p ena 43 a nni.

Dettag li sull a formazione de ll a b rigata posso no es sere ri cavati dal documento 22 in allegato. Ve nivano in quei g iorni sciolte le fo rm a z io ni volo nt arie del Dibra no ed e rano a nche ridotte di n um ero le co mp agnie dei battag lioni vo lontari de ll a M.F.A. c he per il futuro s i vol e vano far dipendere dall 'esercit o 172

Preoccu pa va intant o la s ituazione ne ll e zon e mi ste del Kosovo, c he le autorità di T irana intend e vano risolv ere armando indi sc rimin a ta mente le p o polaz io ni alb anes i contro quell e di altre e tni e, mentre l'es e rcito avrebbe prefe rito p oter concentrare i s uoi sfor z i per fo nnare il 4 ° Reggimento , il cui re clu ta mento s i stava ri vel a ndo oltremodo difficile. Il 24 fe bbraio, infin e, il gove rno a lb anese faceva presente che , per la mentalità locale , non e ra pos s i bile procedere a g li arruolamenti vo lo ntari e che s arebbe s tato necessario s timol are l'ambien te "con un atto obbligatorio che sa rebb e riu scito gradito" .

169 Il 25 feb brai o veniv a no re stit uite a ll 'Eserc ito le armi in dotaz ion e a lla Gi ovc nrù de l L itto rio Albanese per l'add es tram e nto p re- mi l itare dei s uoi iscrit ti (Ibid em).

170 D.S . b. 1089 .

17 1 D.S . b. 1073.

172 Cfr. a que s to propo s ito l a riunione de l 16 fe bbrai o tra Cap o di St a to Maggio re del C. S.T.A ., Mi nistro degli In tern i e Seg reta rio G enera le d e lla Luogotenen za in D.S . b. I 08 9.

Capi10 /o IO. 1943 - Il 1e111po d ell e co11cessioni 125

Il generale Dalmazzo , da presumer si notevolmente irritato, rilevava che gli era stato esplicitamente promesso che i soli volontari avrebbero risolto il problema della costi tuzione del reggimento, che si era perso del te mpo prezioso e che altro se ne sarebbe perso ora per procedere al rich iamo alle armi di alcune classi di riservisti, ma non poteva far altro che chiedere a Roma , due giorni dopo , l'auto ri zzazione al richiamo delle class i 191718 e 19 delle province del Ko sovo 173 .

Sempre nel Kosovo anche il 1° Reggimento, pur se composto in larga parte d i eleme nti del Nord, cominciava a dare in quei giorni qualche segno di preoccupazione.

Nel gennaio non aveva dato luogo ad osservazioni e , anzi , il battaglione "Korata" aveva ri cev uto l'enco mi o del comandante della Divisione per la sua partecipazione - con 18 ufficiali e 546 sottufficiali e truppa - ad un rastre llam ento della durata d i cinque giorni nella zona d i Pristina . Anche a febbraio c'era stato un altro rastrellamento, poi, s i veri ficava un lancio di bombe e l' esplosione di col pi d'arma da fuoco contro la casenna d i Giakova in cui alloggiava parte del reggimento , venivano fatte uscire de lle pattuglie e c'erano alcuni sc ontri a fuoco e venivano catturati. dieci sospetti, due dei q uali fer i ti.

Il 22, a seguito di una d im ostrazione per il rilascio dei fermati, si procedeva ad un rastre llamento in tutta la cit tà, culminato in nu meros i fermi ed in uno scontro nel quale restavano uccisi d ue partigiani. Forse perché in con ta tto con ambienti de JJ a resistenza e tim orosi di eventuali rivela zioni de i fermati, nove soldati d isertavano allora con le a rmi ed altre probabili diserzioni e r ano ev itate sospendendo per tre giorn i la libera uscita 174 •

La situazione comp lessiva de ll'A lbania all a fine di febbraio, ormai divenuta seria , pur se non ancora minacciosa, con autorità albanesi e comandi italiani c he persegu i vano due politiche dive rse è assai ben descritta dalla relazione del Servizio Informazione Esercito che si acclude a l]' allegato n. 23.

173 Hl b. 50.

174 D S. b. 1313

126 Cli albanesi n elle For ze Armate italiane ( /939- 1943)

I primi giorni di marzo no n ebb ero un a c aratteris tica particolare, la s itu a z ione pesante faceva sì che ci s i attendesse da un momento all'altro un cambiam en to di rotta ... che non ci sarebbe stato. I con tatti tra mi li tari e politici co ntinu avano a vertere s ulla richiesta del pas sagg i o dei poteri in materia di o rd i ne pubblico a ll 'a utorità militare e s ull'orga nizza z ione della Gendarm eria, la c ui e ffettiva formazion e si rilevava a ss ai più diffici le di quel c he ci si era aspe tt ato.

Le s intesi dei colloqui nella settimana tra il 3 e il 1O marzo verto n o s oprattutto su questi argoment i ol t re che s ull a 1ichiesta cli un d ec reto effic ace co ntro i disertori e sulle con s uete protes te pe r la sc arsissima efficienza e c o lla borazione delle autorità perifer ich e.

In una riuni o ne delle alte carich e militari d'Albania il ge nerale D almazzo faceva il punto della s ituazione il gi o rno 9 e, s egnal ate le novità pol i ti c he , emanava le s ue is trnzioni per il passaggio de i pote ri di polizia all e autorità militari ch e egli ancora pe nsava po te sse essere immin ente .

Qu a e là, nel s uo rapporto , apparivano acce nni velati a i naziona li s t i, con i qual i s i stava tra tt a ndo , e concludeva ì nfin e dimostrandosi disposto a c onced e re un a s ia pur assai limitat a fiduc ia, anche se tra il 1° ottobre ed il I O marzo e' erano state 688 di s erzioni - su una forza m edia di 12.000 uomini - per combattere le quali s i era di spos to l'allo nt aname nto degli ele menti meno validi 175 , ìl trasferimento degli e lemen ti meridionali dalle zone d ' ori g ine e la concessione di licen ze agri co le di 90 giorni 176 •

Se s i voleva premere su l governo albanese , per indurlo ad un deci s o cambiamento di rotta, occorreva però agire sulla c inghia di t ras mi ss ione: il Luo go tene nte Generale Jac omo ni di San Savino e, ancor di più , il s uo "e ntoura g e" era no ormai troppo - e da tropp o temp o - in ser iti nell' a mbie nte albanese p e r poter esse-

175 L'o rdin e p e r l' i nv io in lice n za illimitata d e l person a le a lban es e in mediocri o cattive condizioni di salute, da attuarsi ne llo spa z io di un mese, era s tato d a to dal C.S .T.A. il l 9 febbraio (D.S. b. 126 I ).

176 D.S. b. I 198 .

Cap itolo IO 1943 • Il tempo d elle concessioni 127

re utilizzati in questo senso ed a Roma ci si orientò per una sostituzione con il generale Pariani, conoscitore dell'Albania e figura di spicco delle nostre Forze Armate, che sembrava assai adatto a fungere da elemento di sprone e di raccordo tra il governo di Tirana ed il C.S.T.A ..

A richiesta di Mussolini, egli si era detto disposto ad assumere l'incarico, con una lettera del 9 marzo - che si riporta all'allegato n. 24 - con un programma che il generale stesso sintetizzava in sei punti: 1° ridare fiducia nella nostra volontà e nella nostra capacità (a umento delle Forze Armate), 2 ° ridare fiducia nelle nostre intenzioni (programma nazionalis ta e anti-comunista), 3 ° ridare fiducia nella nostra onestà e giustizia (con l' esempio e con l'a zione), 4 ° assicurare l'alimentazione del paese (viveri e depositi), 5° usare essenzialmente gli albanesi nella lott a contro i ribelli, 6° impiego deciso della forza qualora non si cammini con la persuasione.

H 17 marzo il generale Pariani prendeva possesso della carica e rivolgeva un proclama ad Albanesi ed Italiani.

La s ituazio ne dei reparti albanesi in quel momento, anzi, più esattamente, al 20 marzo, era di 679 ufficiali e 10541 sottufficiali e soldati (anche se bisogna tener presente che, tra questi ultimi , era no annoverati oltre 3500 volontari della M.F.A.).

Il cambio delJa guardia Jacomoni-Pariani implicava però anche un periodo di sosta, p er dar tempo al generale di prendere in mano la situazione, e così Tesecu z ione di provvedimenti già pronti (passaggio dei poteri, d isposizioni contro i disertori) subivano una battuta d ' arre s to mentre s i cercava di facilitare in ogni modo la transizione tra Carabinieri e Gendarmer ia 177

Una complicazione supplementare era poi data da ll 'iniziale rifiuto del Comando Supremo di ratificare la costituzione del 4 ° Reggimento con riservisti e la formazione della "la Brigata Cacciatori", rifiuto fatto divenire accettazione grazie ad un intervento diretto di Pariani tramite il Mini ste ro degli Esteri e sfociato in

128 Gli
albanesi nelle Forze Armate italiane ( 1939-1943)
177 D.S. b. 1198 .

una "sofferta" com uni cazio ne fi na le de l 2 ap ril e : " Insistenza rich iesta lascia presumere imp egni già presi. Solo per tale supposizione cons ento a quanto prop osto" 178•

L a ci rcolare de ll o S.M.R.E. - Uff. Ord. 97220/436 p rot. , riportata all'allegato n. 22, sa nciva poi la cost ituzi one e la m obilitaz ione d e ll a brigata.

Ques ta ins isten za nel rich iede re la fo rmazion e di un nuovo reggime nto che, per essere composta da Ko sovar i d i etnia albanese dava maggiore affi dament o di fedeltà, e ra g iu st ifi cata anche dall ' effici e nza deg li a ltri reg g i menti alb a nesi "dùninuita qu ant itat i vamente e qualitativamente" - come s piegava il C.S. T. A. in una comunicazione del 30 marzo al Comando Supremo - per l' intensa propaganda che aveva faci le pr esa s ui militari alban es i, imponendo una severa se lezion e di tutt o il persona le 179 •

Un quadro impi etoso, ma veriti ero , della situ azione a fine marzo era tracciato dalla " ri serva tissim a" datata 10 a prile -c he si riporta in allegato a l docum e nto n. 25 - quasi ce rtamente redatta, come a l t re con s ervate nel medes im o fasc icolo 180 , dal ge nerale dei Carab ini e ri R ea li Pi èche, in ca ri cato s in dal marzo de l1' an no prece dente de l coordina mento d e ll ' azion e di poli zia e de lla repress ione d e ll ' attività co muni s ta ne i Balcani da parte d e l Mini ster o deg li Esteri 181 •

178 Per l ' intera vic e nda cfr. telegramm i d e l 24, 29, 30 marzo e 2 ap rile (D.S. b. 1491 e 1492) .

179 D .S. b. I I 89

ISO M 3 b. 19.

181 Archivio del Mu sco Storico dei Carabinieri. P os . 83 - JO.

Capilo/o 10. /943 - Il /empo d e lle conce ssion i 129

Capitolo 11

LA CRISI FINALE

Neppure il generale Pariani, però, riuscì ad impoTTe al governo albanese il cambiamento di rotta necessario - ma forse , ormai, neppure più sufficiente - per opporsi efficacemente al movimento partigiano.

Nessun uomo politico albanese era disposto a contrastare l ' ormai generalizzata e manifesta ostilità per la presen za italiana e - in ogni caso - l'insufficiente disponibilità cli truppe mobili e l'andamento sempre più sfavorevole della guerra non permettevano di credere in un impegno italiano tale da poter capovolgere la situazione esistente L'unica arma rimasta nelle mani degli Italiani era quella del passaggio di tutti i poteri all'autorità militare , ciò che non sarebbe spiaciuto, in fondo, ai dirigenti albanesi che sarebbero divenuti, da "collaboratori", "vittime", una posizione assai più facile da sfruttare nel sempre più probabile caso di una vitto r ia alleata. Questa scelta avrebbe però rappresentato la dichiarazione ufficiale cli fallimento di quattro anni cli politica italiana in Albania ed avrebbe cost ituito, in ogni caso, un nuovo fa1·dello per le truppe schierate in Albania in un momento in cui l'Italia stava per divenire il prossimo obiettivo degli Alleati.

A tale scelta, almeno in quel momento, non si poteva addivenire. Ci si dovette quindi limitare al passaggio dei poteri in materia di ordine pubblico alle autorità militari nell a sola provincia di Valona, il 6 aprile, con l'immediato ,mesto di 77 sospetti e l'uccisione di altri due sospetti datisi alla fuga 182 Nelle provincie del Nord invece il generale Pariani puntava ad avere l'appoggio cli alcun i capi tradizionali, la cui influenza ed il c ui

' 82 D.S. b 1198.

peso politico avrebbero permesso l'organizzazione di forze locali - regolari e, soprattu tto, irregolari - che dopo aver soffocato l'opposi zio ne annata nelle regioni d'origine avrebbero dovuto esser spostat e al s ud, per reprimervi la serp egg ian te ribellione guidata dal partito comunista.

L'apporto in truppe regolari doveva esser dato dal richiamo alle armi dei riservi sti del Kosovo delle classi 1917 - 18 - 19 , da effettuarsi tra aprile e maggio, per la formazione del 4 ° Reggimento Cacciatori d'Albania ed il potenziamento d eg li altri . 183

Quello in truppe irregolari lo s i doveva ottenere, oltre che attraverso la costituzione di bande per la difesa dei centri minerari,1 84 attraverso la formazione di bande nel Kosovo e nello Scutarino e, infine , come lo stesso Luogotenente Generale avrebbe co municato il 21 maggio al ministero degli Es t eri, attraverso una massa di ben 8.000 volontari che per tre o quattro mesi avrebbero dovuto essere "impiegati in una caccia sistemati ca ... per spa zzare le bande comuniste che infestano l'Albania centrale e meridionale." Questi volontari avrebbero dovuto esse r divisi in 12 battag lioni , comandati da ex - ufficiali di loro scelta, posti tutti sotto la guida dello sc u tarino generale Zef Sereggi , con due colonnelli italiani , rispettivamente come Capo di Stato Maggiore e come ispettore .

In questo progetto, cui tenne dietro sino a tutto luglio, il genera l e Pariani par ve riporre una certa fi ducia , contattando per la sua realizzazione sia il Ministero degli esteri sia qu e llo della Gu e rra, ottenendo a nni e facendo a nch e confezionare qualche migliaio di divise , in panno cachi con spe ciali mostrine. 185 Con la caduta del Fascismo dovette venir meno anche l'interesse del Ministero degli Esteri, su l quale , in ultima analisi, sarebbero gravati i costi dell ' operazione; e non se ne fece più nulla.

183 H I , b. 50; nella busta si trova anche una copia del manifesto di richiamo alle arm i.

184 Vedi a tale proposito le lettere del C.S .T.A. de l 13 aprile 1943 in D .S. 1496 e del 26 giugno 1943 in D.S. 1499.

185 Per quanto riguarda queste formazioni volon tarie ved i H 1 - b. 56.

13? Gli albanesi
For
italiane ( 193 9-1943)
nelle
ze Armate

Venne invece realizzato un progetto, un po ' più limitato, tendente alla di fesa dei confini del No rd e dell'Est dalle puntate dei partigiani jugoslavi , appoggiati dall'elemento locale montenegrino e serbo , attraverso la formazione di bande armate per la cui costituzione si era impegnato il vice Presidente del Consigho albanese , Agushi, assai i nfluente nel Kosovo, mentre sui confini del Montenegro stava già provvedendo il tenente colonnello Di Leo dei Carabinieri. Queste misure avrebbero permesso agli Italiani di ritirare i presidi isolati e di potenziare quelli più importan ti. È assai probabile che una parte almeno di queste bande sareb be stata utilizzata in seguito per attuare l'altro progetto del generale Pariani che ora s i è esposto . Era previsto, nel Kosovo, l'arruolamento di circa 6000 uomini (2000 a Peja ed altrettanti a Pristina e Prizren) divisi in bande di 100-150 uomini agli ordini di un capo locale, riunite in gruppi di ot to bande agli ordini di un ufficial e i taliano 186 e già il 13 maggio il C.S.T.A . poteva assicurare il Comando Supremo dell'avvenuta costituzione. L87

Per quanto atteneva ai richiami alle armi nel Kosovo, per potenziare i Cacciatori d ' Albania, ci furono inizialmente delle difficoltà perché una parte dei rich iamati non era stata dichiarata idonea. Comunque a metà maggio ne erano stati incorporati oltre 1000 ed a giugno circa 3500

Al 20 maggio gli ufficiali albanesi del R. Esercito presenti in Alban ia erano complessivamente 418, i sottufficiali 660 , i caporali ed i soldati 6204, quelli della M.F.A . rispettivamente 250 (di cui solo 40 in s.p.e .), 372 e 3278 , quelli della R. Guardia di Finanza 31, 94 e 1074 . (I Carabinieri albanesi erano intanto stati fatti passare tutt i ne ll a R. Gendarmeria) . Il grosso di ques te forze era concentrato nel "Settore Z" (Scutari e Kosovo) con 123 uffi -

c iali, 234 sottufficiali e 4387 soldati del 1°, 3° e 4 ° Reggimento Cacciat01i d'Albania e della 27Y batteria Seman 188

Capitolo 11. La crisi final e 133
18 <> D.S. b. I I 95 e b 1 198. 187 D.S. b. 131 3. 188 Ibid e m .

Si decideva allora di chiamare alle armi la classe 1920 nelle "regioni redente", così da far raggiungere ai reggimenti la forza prevista dagli organici. Si esitava in vece a prendere lo stesso provvedimento nei confronti della classe 1921 della " vecchia Albania", perché - come scriverà il 21 luglio al Ministero della Guerra il Comando della IX Armata (subentrato al C.S.T.A.) - la chiamata alle anni "non sarebbe stata ac colta con favore dalla popolazione, specie da quella dell'Albania Meridionale; anzi tutto lascia supporre che buona parte di essa, pur di sottrarsi agli obblighi militari diserti prima ancora di presentarsi alle armi per far parte di bande ribelli; che altra aliquota, presentatasi in un ,primo tempo ai reparti, defezioni successivaniente asportando anche armi. Si ripeterebbero cioè gli stessi inconvenientiforse in numero maggiore - emersi con La chiamata alle armi della clas se '20 - vecchia Albania" 189 •

Per motivi , ad uno stes so tempo, pratici e politici si ce rcava quindi di colmare le defic ienze organ iche dei reggimenti con il reclutamento di cosovari, contraendo, se necessario, la forza del 2° e 3 ° regg im ento compost i prevalentemente di eleme nti della "vecchia Albania" 19 0 e lasciando ridursi quasi ad unità quadro il 2 ° b att aglione della Guardia Reale Albanese ed i due battaglioni mitraglieri contraerei , il primo dei quali aveva, al 31 marzo , 23 ufficiali, 28 sottufficiali e so lo 293 graduat i e soldati .

Comunque più che sui reggimenti "cacc iatori" - che il 20 gi u g no avrebbero ricevuto le loro bandiere - e più che sulla R. Gendarmeria - che s i stava faticosame nte organizzando e che non sembrava dotata di spir ito combattivo - era s ull 'elemento albanese dato dalle bande e dai battaglioni del1a M.F.A. (a l 13 maggio 11 battaglioni con un totale di 39 compagnie) che s i appoggiavano gli Italiani nei loro rastrellamenti , che si andavano intensificando dalla tarda primavera per controbattere i partigiani , che s i facevano sempre più audaci, in un contesto

1 9 H l b. 50.

190 Il 6 maggio era dato ordine di trasfe rire a l 4 ° Reggimento la batte ria di accompagnamento del 2° , integrandone il pe rsonale con clementi del Kosovo (D.S . b. 1261)

134 Cìli alban esi 11eL/e Forze Annate italiane ( 1939-1943)

po litico che peggiorava progressivamente: ad aprile - per esempio - si segnalava che i prefetti dì nuova nomina delle quattro provincie meridionali non avevano ancora raggiunto la propria sede. 19 1

La caduta della Tunisia, lo sbarco in Sicilia e, soprattutto, il 25 luglio segnarono un ulteriore aggravamento della situazione: il 22 luglio l'autorità militare era obbligata ad assumere tutti i poteri anche nella provincia di Argirocastro, 192 poi, pervenuta la notizia della caduta del Fascismo, si avevano delle dimostrazioni di piazza a Tirana, da dove , il 26, disertavano , armati, tre ufficiali ed un centinaio di gendarmi. Il 28 un ufficiale e 42 militi della

M.F.A. ne seguivano l'esempio; la notte tra il 30 ed il 31 disertavano in blocco, da Miloti , 21 u fficiali, 20 sot lufficiali e 540 solda t i del 2 ° Cacciatori. Il giorno successivo disertavano da Shjak, con il sottoprefetto ed i gendarmi, sei ufficiali e 146 militi della M.F.A., da Tirana 19 poliziotti e da Prizren 45 soldati de] 4 ° Cacciatori 193 mentre il 3 ° Cacciatori vedeva allontanarsi, armati e con gli otturatori dei pezzi della batteria di accompagnamento, 25 ufficiali e 375 sottufficiali e soldati, che reagi vano in questo modo all ' ordine cli disarmo e di invio in licenza degli uomini del reggimento, di sposto in via precauzionale dal Comando cl' Armata e del quale erano venuti a conoscenza. 194

Anche se una parte dei soldati - ma non degli ufficiali - si sarebbe costituita nei giorni successivi, la diserzione simultanea di alcune centinaia cli militari portò ovviamente a decisioni drastiche , tanto più che una parte almeno di questi elementi, passata ai partigiani, attaccò poco dopo alcune cittadine. A Kruja il loro assalto venne respinto, con perdite, da un reparto della M .F.A. e furono catturati due ufficiali e due soldati che il 3 agosto, a se-

19 1 D S. b. 1198 - Per un quadro d'insieme della s ituazio ne in Albania ve di anche la relazione ciel gen. Pièche ciel 18 giugno in D.S . b. 1497 .

192 H 1, b. 56 .

193 Ibidem

194 Per quanto riguarda le diserzioni in mass a ciel 2 ° e ciel 3° Cacciatori vedi documento allegato n. 26 che - a parte q ualche giudizio di tono razzista

- è assai preciso per quanto concerne le cause

Capitolo I I. La crisi finale 135

guito di una sentenza del Tribunale Straordinario del IV Corpo d'Armata, vennero fucilati.

Le diserzioni in mas sa di quei giorni rappresentarono in maniera tangibile il fallimento della politica di integrazione nelle Forze Armate italiane di quelle albanesi, specie per quanto riguardava gli ufficiali . Questi, posti dinanzi ad un'opzione definitiva, che, per l'avvicinarsi della sconfitta italiana, non poteva esser ulteriormente rimandata, scelsero di prendere la via della montagna per comb attere l'Italia nelle forma zioni comunis te o in quelle nazionaliste (che in larga misura avrebbero in segui to collaborato con i Tedesc hi).

I due reggimenti maggiormente coinvolti erano sciol ti il 4 agos to, con l'invio in licenza temporanea di ufficiali e sottufficial i e con il congedo illimitato della truppa e la decisione era sanzionata il giorno 20 - e poi con circolare apposi ta il 3 settembre - dal Ministero della Guerra che chiedeva anche quali misure erano state prese per evitare il ripetersi di simili episodi negli alni due reggimenti. Il Comando dell a IX Annata rispondeva il 1° settembre (v. documento 27) facendo presenti le misure precau zionali adottate e precisando che i due reggimenti erano formati da "cosovari" che solo grazie all' Italia potevano evitare di ricadere sotto il giogo serbo e che erano da considerarsi di assoluta fiducia . 195

Quindi in Albania, il cui intero territorio sin da] 26 luglio era stato dichiarato "zona d ' operazioni" , con la conseguente assunzione della tu tela dell'ordine pubblico da parte dell ' autorit.1 militare, accanto alle bande ed ai battaglioni della M .F.A., i soli reparti albanesi rimasti in armi erano nel Ko sovo il 1° ed il 4 ° Reggimento Cacciatori d ' Albania e nelle provincie delJa "vecchia Albania" i due battaglioni mitraglieri contro-aerei ed il 2° b attagl ione della Guardia Reale , depauperati di effettivi, oltre agli elementi di comandi, distretti e servizi , mentre cominciavano a fare il loro ing resso nel regno piccole unità tedesche e, subito al di là dei confini, spec ie nella parte de] Ko sovo occupata dalla Germania, altre unità si tenevano pronte ad intervenire.

136 Gli
albanesi nelle Forze Arma t e italian e ( 1939- 1943)
1-11, b. 56 .
195

Q u esti movimenti no n sfuggivano ai nostri ser v izi informativ i, così come non sfuggivano i contatti intrattenuti dai maggiore n ti albanesi co n i Tedeschi 196 , ma a queste segnalazioni non faceva seg u ito alcun provvedimento e l'annuncio dell'armistizio, 1'8 settemb re, coglieva completamente alla sprovvista le truppe ita li ane in A l bania, parte delle quali, per gi u nta, erano impegnate i n operazioni all 'esterno delle città di guarnig ione e, per di più, co n il Luogotene nte Generale fuo r i sede, richiamato in quei giorni in Italia in vista d i una sua nomi n a ad addetto militare a Berlino .

Nel "settore Z" (Scutari e Kosovo), dov'era concentrato i] grosso delle truppe albanes i (tra regolari ed irregolari erano sui 12000 uomini, a li ' incirca metà delle forze stanziate nella zona) q u este truppe non ebbero esitaz ioni di sorta , allontanatosi il generale Pervizi , direttosi a Tirana, s i sottrassero ai nos t ri comandi, schierandosi s u bito al fianco dei Tedeschi ed attacca ndo anche, i n ciualche caso , le nostre truppe . Alle 6 del mattino del 9 settembre, prima che venissero interrotte le comunicaz ion i , il comandante del 4° Cacciatori d'Albania segnalava da Pr izren di esser c i rcondato da i Tedeschi al cui fianco si erano schierati g l i elementi del suo reggimento. Mezz'ora più tardi, dti Pej a, il co m andante del 1° Reggime nto segnalava c he gli ufficiali al banes i avevano preso in mano la s i tuazione, esautorando e mettendo in libertà gli ufficiali italiani, uno dei q u ali era tosto ucciso da elementi de l le bande s u bito passati ai Tedeschi. Altri casi di uccisioni e di saccheggio si verificavano un po' in tutto il Kosovo ai danni di mi litari italiani, mentre ne ll a "vecchia Alba n ia" l'e lemento alban ese si sot t raeva al nostro controllo, unendosi ai partigiani o ai Tedeschi. 197

196 Sintesi informativa del 7 settembre "// generale albanese Pervi zi mantiene segreti contatti col comando tedesco a Tirana " , in M 3 , b. 20

197 Secondo la testimonianza di un ufficiale superiore italiano, i l colonnello Modica, mo lti u f'fic Ì! ali sarebbero passati ai partigiani comun isti, qualcuno si sarebbe ritirato a vita privata e soltanto poc hi ssimi sarebbero passati ne ll e file "balliste". T3, b. 13.

Capitolo I I. La crisi.finale 137

Veniva così meno la presenza di militari albanesi all'interno delle Forze Armate italiane, almeno per quanto riguardava quelli dislocati in Albania. Ai non molti altri albanesi (per lo più ufficiali) in servizio in ltal ia o in reparti dis locati in paesi ancora occupati dalle truppe italiane 1'8 settembre portò, come ai loro commilitoni italiani , la necessità di una scelta.

Alcuni più fortunati riu sc irono a sottra rsi alla cattura da parte dei Tedeschi ed a raggiungere le provinc ie merid ionali, altri s i diedero alla macchia 198 sino all'arrivo degli Alleati, altri ancora vennero indotti dalle circostanze a prestar servizio - in genere defilandosi - nella Repubblica Sociale Italiana, 199 altri, infine, e furono pochi, chiesero ai Tedeschi di rimpatriare .

Con la fine della guerra, con la rinuncia dell'Italia ad ogni pretesa sull'Albania e, soprattutto, con la presa di potere a Tirana da parte del Partito Comunista di Enver Hoxhia , vennero meno tutti i legami di carattere militare che per qualche anno avevano legato al nostro paese e leme nti albanesi. Per sancire anche da un punto di vista giuridico lo scioglimento di questi legami e per venire i ncontro , almeno par zialmente, alle necessità di quanti erano rimasti per alcuni anni al nostro fianco, venne emanato il 2 agosto 1946 il decreto legislativo del Capo Provvi so rio dello Stato n 489, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale soltanto 1'8 gennaio dell'anno successivo, concernente la "sistemazione del personale albanese appartenente alle Forze armate italiane" .

Questo decreto , assa i articolato , prevedeva l ' abrogazione delle norme sulla fusione delle forze armate d ei due paesi e la cessazione dell'appartenenza degli albanesi alle Forze Armate italiane, con la contemporanea possibilità, però, di richiedere ed ottenere la nostra cittadinanza. Uffic ia li e sottuffic iali che l 'avessero ottenuta erano collocati nella riserva o nella forza in conge-

198 Il capitano d ' art igl ieria albanese G io rg io Ruço open) co n le bande partigiane sugli Appen nini centro - me ridionali; catturato da i Tedesch i era inviato in un campo di concentramento in Fran ci a, da l quale evadeva nell'ag osto ciel 1944 passando con la resistenza francese . D.S . b. 3039.

199 A Roma prestava servizio press o la Legione Alliev i Fi nan zieri, nel periodo della Citlà Aperta un s ottotenente albanese.

138 Gli albanesi
For
( 1939 - 1943)
nelle
ze Armate italian e

do con diritto alla pensione, se con almeno 15 anni di se rvizio, o ad un 'inde nnità, se con un 'anzia nità minore. La so la indennità era invec e prevista per chi non avesse richiesto la nazio nalit à italiana. Clausole analoghe erano previste per carabinieri e finanz ieri.

Il decreto potev a esser app li cato so ltanto a beneficio di una minorania, a quanti cioè - co me prec isava l'art. 19 - avessero mantenuto o stabilito il pr oprio domicilio in Itali a dopo 1'8 settembre 1943 e non avessero abbandonato le Forze Armate it aliane. Pur se il decreto prevedeva la stipu la di un acco rdo con il gove rno a lb anese per la ripartizione degli one ri finanziari da esso derivanti, alla fine del 1947 la Presidenza del Consiglio dei Ministri - su s ollecita z ione dell 'on. Andreo tti - deci se di pag are integralmente l'indennità a quanti l'avevano richie sta .

Contro il decreto era stato anche ava nzato ricorso, davanti al Consiglio di Stato, da parte di tre ufficiali e di un maresc iallo dei Carabinieri, che eccep ivano, tra l'altro , motivi d'incostituzionalità, difformità di trattamento rispetto ai militari italiani e manc aro espe rim ento delle vie parlamentari, ricorso, però. res pinto I' 11 lugli o 1952.

A fine '47 circa 50 uffici ali e 20 tra so ttufficiali e carabinieri ottennero l'indennità prevista. Successivamente almeno un paio de gl i ufficiali c he, avendo ottenuto la nazionalità italiana, era no tran s itati nella ri se rv a ve nnero richiamati in servizio e proseg uiron o nella carriera Parecc hi tra quanti non aveva no inteso c h iedere la nazionalità italiana emigrarono negli Stati Uniti o in Ge rmani a, favoriti dalle autorità militari americane, qualche altro , div e nuto italiano o apolide, rima se in Italia fo rmand osi una famiglia ed i più longevi di costo ro sono ancora tra noi 200

icxi Tra quanti rimasero in Itali a è il caso di nota re - per me1iti famigliari - il maggiore di artigli e ria Lazar Bojax hiu , fr atello della be n più famo sa " madre Teresa di Calcuua''.

Per quanto attiene all'applicazione del D.L.C.P.S. del 3 1 ottobre 1946. cfr. A.C.S - P.C.M 1944-47, pos , 1-2- 1.

Capilo/o I f. La crisi finale 139

LA GUARDIA REALE ALBANESE

La Guardia Reale - che esisteva nell'eserci to albanese prima del 1939 e che , p er motivi di s icurezza, era composta quasi esclusivamente da e lemen ti del Mahti, la regione di re Zog - fu il primo reparto ad essere costituito ed incorporato nel Regio Esercito , pochissimi giorni dopo lo sbarco , prima ancora che venisse decisa la sorte d elle Forze Armate albanesi .

Costituito in tutta fretta a Tirana il 16 apri l e , come battaglione su cinque compagnie, raggiungeva Roma il 21 ed era acquartierato nella caserma "Principe di Piemonte", a Santa Croce in Gerusalemme, sede de] 2 ° Reggimento Granatieri, con una forza complessiva di 24 ufficiaJi, uno dei quali italiano, 2 marescia11i, 52 sergenti maggiori e serge nti e 567 graduati e so ldati.

Quest ' inusuale, bruciante urgenza nella formazione e nel trasferimento del reparto era ovviamente dovuta a ragioni politiche : si voleva che ci fosse a Roma un simbolo visibile dell'avvenuta unione delle due corone d ' Italia e d'Albania, in cambio si la sciava a Tirana il 3 ° Reggimento Granatieri - considerandosi i Granatieri come gli eredi della brigata "Guardie" .

Quasi certamente fu Mussolini il promotore - se non addirittura l' ide atore - di questo progetto . Già l' 11 apr ile il generale Pariani , Sotto-Segretario alla Gu ena, così te legrafava a Tirana al generale Guzzoni "Il Duce ha deciso che un battaglione della Guardia Reale si stabilisca a Roma et in ogni modo prenda parte alla grande rivista del 9 maggio. Pregoti studiare massima urgenza battaglione et proposte varie inerenti vita et trasporto" 201 •

Capitolo 12
201
Archivio d el Mu seo Civico del Risorgimento di Mila no - Carte Pariani b. 413.

Altre annotazioni di que s to interessamento si trovano poi aIJ'Ufficio Storico dell'Esercito tra i documenti del "fondo" H-9 "Car teggio del Capo del Governo".

Così già il I 7 aprile era restituita da1la Segreteria di Palazzo Venezia una brevissima nota nella quale si accennava alle un iformi per 600 uomini - 300 del Nord e 300 del Sud - da far sfilare il 9 maggio, il 21 si comunicava che il battaglione era giunto a Roma, che aveva fatto una buona impressione e che il 28 aprile sarebbe stato pronto. Di suo pugno il generale Pari~mi aveva aggiunto poi che ci s arebbero stati due battaglioni di 450 uomini, permanenti, il cui trattamento economico sarebb e stato parificato a quello dei Carabinieri.

Il 24 era approvato il disegno d ella bandiera per la cui benedi zione - dato che la maggioran za dei militari albanese era musulmana - si sarebbe dovuto stu diare un cerimoniale diverso da quello previsto dal "Regolamento di Disciplìna". Un altro strappo a questo regolamento doveva poi essere apportato ne lla formulazione del giuramento di fedeltà, facendo scomparire da1la formula la menzione dello Statuto.

La truppa prestava giuramento collettivamente la mattina del 29 aprile, alla presenza del generale Pariani, levando il braccio e gridando in albanese " Betoj" (Giuro), mentre gli ufficiali avevano prestato giuramento, singo larmente, nelle mani del comandante del 2° Granatieri.

II 9 maggio la Guardia Reale rappresentava la novità della parata militare per la "Giornata dell'Esercito" e, a causa anche della sua particolare uniforme di gala, destava un notevole interesse , così come lo avrebbe suscitato il 9 agosto a Torino durante la sfilata conclus iva delle grandi manovre.

Il 13 maggio la circolare 38610 del Ministero della GuerraGabinetto - stabiliva che, a differenza del resto dell'Ese r cito, fosse di p rescrizione per la Guardia Reale il saluto romano anche quando era indossato il copricapo , circolare fatta opport unamente rientrare con altra di 16 giorni dopo.

II 19 maggio il generale Pari~mi presiedeva una riunione nel corso della quale veniva stab ilito che la Guardia Reale divenisse

142 Gli albanesi 11elle For ze Annate italia11 e ( /939-1943)

reggimento su due battaglioni, composti esclusivamente da volontari, alt i almeno m. l,66 e con ferma triennale.

A questo punto, però, cominciavano i problemi. Da Tirana, sia pure in forma confidenziale, si faceva sapere che sarebbe stato assai arduo tenere a numero un reggimento con volontari in possesso dei requisiti richiesti , specie per quanto atteneva alle doti morali ed all ' alte zza , e si suggeriva, invece, di utiliz zare elementi scelti, tratti dalle classi di leva, dopo i primi sei mesi di servizio e magari abbandonando il limite d'altezza, così da poter rimandare ogni anno in Albania 600- 1200 uomini che avevano potuto conoscere l'Italia e , forse , non più analfabeti 202

La proposta era accettata qua s i integralmente: il limite di altezza era portato a m.1,64 ed il reclutamento s arebbe s tato effettuato tra i militari di leva con almeno sei mesi di servi zio, volontari se possibile, se no comandati , ma sempre elementi scelti. Tra i volontari si chiedeva di scegliere elementi di preferenza celibi, di più regioni e di divers e religioni, cercando di includere sarti, calzolai, falegnami e conducenti per venire incontro alle neces s ità del reggimento2 03 •

Per dare effettiva esecuzione a queste decisioni venivano congedati, a luglìo, 300 soldati delle due classi più anziane e poi a settembre altri 100, che erano rimpiazzati da 277 reclute della classe 1918 e da 78 volontari.

Erano, questi , segni ch iarissimi della pratica impossibilità di costituire un intero reggime nto, cosicché ci si dovette contentare di aggiungere al battaglione esistente il comando ed il deposito reggimentali.

Il comando doveva comprendere, oltre al comandante, l'aiutante maggiore in l", l ' ufficiale medico, la squadra comando, con un sottufficiale e sei uomini di truppa, e la fanfara reggimentale di 34 elementi, uno dei quali era il capo -banda ed un altro era addetto al trasporto della speciale insegna metallica, di tipo orientale, prescritta per la fanfara.

202 Lettera I 9 -6-1939 del Ten. Co l. D ' Andre a in Hl - b. 35.

203 Lettera Mini s tro de lla Guerra-Gabinetto del 27/6/1939 - ibidem.

Capitolo 12. La Guardia Reale a lba nese 143

Quest'ultima, da considerarsi banda reg gimenta le , doveva essere reclutata tra i migliori elementi de.lle due bande militari esistenti a Tirana. Il deposito reggimentale doveva esser formato da sette ufficiali, 1O sottufficiali e 29 uomini di truppa.

Un pro-memoria del 25 gennaio 1940 faceva presente a Mussolini che non era possibile completare il reggimento previsto - non si riusciva neppure a completare un battaglione - e che il mantenimento di un reggimento con l'appellativo di "Rea le" avrebbe conferito al reparto una ingiustificata precedenza rispetto ai reggimenti italiani.

Si proponeva quindi di ridurlo a battaglione e di eliminare l'aggettivo. Con una brevissima anno tazione il duce decideva "lasciare "reale" e metterlo in più ad un Reggimento Granatieri".

Questa decisione era poi resa ufficiale dalla circolare 100495 d el Ministero della Guerra-Gabinetto - datata 6 febbraio che disponeva che la Guardia Reale Albanese fosse costituita da un solo battaglione, con la bandiera del Corpo e la banda, che fossero disciolti il comando di reggimento ed il deposito e che il battaglione entrasse a far parte organica del 1° Reggimento Granatieri, in più dei reparti previsti dall'organico di pace del reggimento (vedi documento numero 28). Con l'occasione era precisato che la banda avrebbe dovuto assumere la formazione organica su 40 eleme nti prevista dalla circolare 103590 del Ministero della Gue1Ta-Gabinetto - del 29 gennaio 1940.

In realtà il nuovo ordinamento di battaglione su cinque compagnie non era assunto che dal 1° aprile. A quella data il reparto contava 28 ut1ìciali (di cui quattro italiani) , 6 marescialli, 48 sergenti maggiori e sergenti, 522 caporali e so ldati. Nel corso del suo primo anno di vita aveva svolto un normal e programma di attività addestrative ed in più un corso di l,in gua italiana.

Le esercitazioni invernali, della durata di una sett imana, si erano svolte nella zona ad Est di Roma mentre le manovre con i quadri, per gli ufficiali, si erano svo lte dalla parte opposta, a cavaliere della via Aurelia204

144 Gli
albanesi ne lle Forze Armate italiane ( 1939-1943)
204 Memorie Storìche b. 0400.

Il 16 aprile - ricorrendo la festa nazionale albanese (accettazione della corona cl' Albania da parte di Vittorio Emanuele III) - il battaglione avrebbe osservato l'orario festivo, indos sato la grande tenuta e ricevuto un rancio speciale, mentre nella casenna "Principe di Piemonte", dov 'era acquartierato , la bandiera italiana sare bbe stata affiancata, a sinistra , dalla bandiera albanese205.

P er provvedere alle necessità spirituali dei militari del battaglione - in gran parte musulmani ed ortodossi, appartenenti cioè a confessioni, all'epoca, non diffuse in Italia - era necessario addirittura promulgare una legge- la n. 1013 del 14 giugno 1940che prevedeva che l'assistenza a questi militari fosse prestata "da due sa ce rdoti di religione diversa da quella catto li ca , apostolica, romana da assumersi alle condizioni da stabilirsi con apposita conve z ione da approvarsi dal Ministero della Guerra di concerto a quello delle Finanze".

Peccato che, essendo irreperibili i documenti relativi al battaglione (in particolare gli "ordini del giorno"), non si possa conoscere l ' effettivo seguito dato a queste disposizioni.

Allo scoppio della guen-a, con circolare del 17 giugno, era disposto l'approntamento del battaglione (20 ufficiali, 28 sott ufficiali e 528 caporali e soldat i, con 24 f ucili mitragliatori, 9 mortai d'assalto e 4 mitragliatrici) che avrebbe raggiunto la Divisione "Gra natieri di Sardegna" nella zona di radunata al fronte occ i dentale. Il battaglione, reduc e da un mese d.i eserci tazioni ne lla zona ad est di Roma, arrivava s ulle Alpi a guerra finita e la partec i pazione alla campagna si limita va, in pratica, ad una sua esibizione in alcune località del Piemonte206

li battaglione tornava poi a Roma , dove sa rebb e rimasto sino al suo sciogl im en to , e vi conduceva una più che tranquilla vita di guarnigione per oltre tre anni, durante i quali il s uo massimo impegno sarebbe stato quello di montare la guardia al Quiri-

205 Circolare 197790 del Mini stero della Guerra-Gabinetto del 2 1 maggio 1940.

206 Memorie Storiche b. 044 2.

Capilo/o 12. La Guardia R eal e albanese 145

nale, fede le in questo, al suo motto araldico "Gati me vdeke per Mbret'' (Pronti a morire per il Re) .

Nonostante questo tipo di vita, tutto considerato, da invidiare, in un esercito im pegnato in operazioni militari su più fronti, il reclutamento del battaglione incontrava crescenti difficoltà, in relazione anche alla situazione politico -militare albanese.

Forse per facilitare il completamento degli organici venne deciso, nel novembre del 1941, che il battaglione sarebbe stato costituito da comando, banda e tre compagnie, con un totale di 19 ufficiali, 28 sottufficiali e 439 uomini di trnppa e che avrebbe dovuto avere una più spiccata caratteristica di "Guard ia Reale", sopprimendo tutti quegli aspetti che sino ad a ll ora gli avevano conferito la fisionomia di u n normale battag li one di fanteria 207 , così ad esempio l'armame nto sarebbe stato soltanto quello individuale. Nella stessa occasione era decisa anche la costituzione di un 2° battaglione, con le medesime caratteristiche, da dislocare a Tirana, precisando, però, che per la sua effettiva costituzione sarebbero state emanate s uccessive disposizioni.

Intanto era già difficile provvedere ai 150 uomini necessari al 1° battaglione per sostituire i congedandi - 15 - e, soprattutto, i 135 elementi non dotati dei richiesti requisiti fisici e morali 208 .

I r im p iazzi, si rispondeva, sa rebbero stati disponibili allorchè il 2 ° scaglione della stessa c lasse 1920 avesse termi nato iJ primo periodo d'addestramento .

Co n eleme nti della stessa provenienza sa rebbe anche stato poss ib ile cos6tuire, a Tirana, il 2 ° battaglione, dal 1° settembre 1942.

In un second o tempo si pensò, nel maggio del '43, che questo b attaglione (c he si andava orga ni zzando con molto ritardo), pur conservando la "preminente caratteristica di elemento rappresen1ativo e di onore", potesse essere anche impiegato " in piccole operazioni a carattere militare", dotandolo, q u indi, di fucili

207

208 Ibidem Lettera de l Ministero della Guerra - Dir. Gen. Leva - a l Comando Super iore Forze Armale cl ' Albania in data 27 gennaio 1942

146 Gli
albanes i nelle h,rze Armate italiane ( 1939-1943)
1-11 -b. 35.

mitragliatori, mortai e moschetti automatici, ed apportando lievi modifiche agli organici.

Tali modifiche erano approvate il 3 agosto con circolare 148300 del Ministero della Guerra -Gabinetto - (vedi documento numero 29) ma la situazione s i era ormai talmente deteriorata che il 23 agosto il Comando Gruppo Armate Est esprimeva parere contrario al riordinamento, dato che le formazioni armate albanesi - sa lvo poche eccezioni - non erano che "elementi di disordine e fonti di r{fornimento di uomini, armi e muni zioni per i ribelli" 209 •

Negli stessi giorni anche il battaglione cli Roma aveva i suoi problemi in fatto cli organici. Le difficoltà incontrate negli arruolamenti lo avevano visto contrarsi a due sole compagnie oltre alla banda, cosicchè a fine agosto la sua for za era ridotta ad appena 253 uomini che, con l'imminente congedo della classe 1920, si sarebbe ulteriormente ridotta a so li 118.

Ci si riproponeva allora di riordinarlo su comando di battaglione, banda ed una so la compagnia.

L'annuncio dell'armistizio e l'occupazi one tedesca sopravveniva no, comunque, prima del riordinamento. Il reparto era sciolto dopo 1'8 settembre, gran parte dei suoi componenti si era sbandata, cosicchè il 25 novembre ce n ' erano soltanto 39 in serv-izio presso l'Ufficio Stralcio del battaglione che, per ordine espresso del Comando della Città Aperta di Roma, doveva essere scio lto anch'esso entro la fine del mese2 10 •

Capitolo 12 La Guardia Re,1/e albanes e 147
209 Hl-b. SO. 2 10 R.S.l. - b. 62.

Capitolo 13

I CARABINIERI E LA GENDARMERIA

Abbiamo accennato nel capitolo iniziale al ruolo svo lto dai Carabinieri nella organizzazione della Gendanneria albanese durante la Grande Guerra e subito dopo.

Oltre a formare i gendarmi, che nelle province di Valona e di Argirocastro prestavano servizio unitamente ai carabinieri , l'Arma venne infatti invitata dal governo albanese , nella primavera del 1919, ad organizzare un corpo di Gendarmeria su tutto D te rritorio nazionale.

Venne prescelto per guidare la missione incaricata di questo compito il tenente colonnello Ridolfi - già organizzatore della Gendarmeria Ottomana - che portò con sé cinque maggiori, quattro capitani ed alcuni sottufficiali.

Si organizzarono due scuole, a Tiran a e ad Argirocastro, per la formazione dei quadri e dei gendarmi ed in otto mesi erano preparati gli elementi per cinque battaglioni di 600 uomini l'uno . Non fu però poss ibile estendere il servizio della Gendaimelia nelle province del Sud ed il peggioramento delle relazioni italo-albanesi fece sì che già nel 1920 fosse ritirata la missione organizzatrice.

La Gendarmeria - così come era stata ordinata - sopravvisse fino al 1924, all'avvento al potere di Zog, che la fece poi riorganizzare da ufficiali inglesi, anche se alcune caratteristiche, come lo "sco mpartimento territoriale", riuscirono a sopravvivere fino al 19432 11 •

Durante il periodo di riavvicinamento tra l'Italia e l'Albania venne invitato, per ri organizzare la Gendaimeria, il tenente colonnello dei Carabinieri Crispino Agostinucci .

2 11
Archivio del Museo Storico dell'Arma dei Carabinieri , b. 343.

Della progettata riorganizzazione no n se ne fece, però, nulla, ci si limitò ad inviare a Firenze dei gendarmi perché vi frequentassero un corso per aspiranti vice-brigadieri 2 12 ed il tenente colon n e ll o Agostin ucci trascorse i tre anni successivi organizzando l"'Ente Nazionale Gioventù Albanese", base della Milizia Premilitare.

Nel 1931 Agostinucci rimpatriava e tra Gendarmeria ed Arma non intercorsero più rapporti tranne la frequenza dell'Accademia di Modena da parte di alcuni allievi destinati alla Gendarmeria. Quest ' ultima - dal canto suo - stava attraversando, negli ultimi anni de l regno cli Zog, un periodo di decadenza, dovuto soprattutto al clima e alle inframettenze politiche .

Nel 1939, al momento dello sbarco, la Gendarm e ria - che non faceva parte dell'esercito - comprendeva, oltre al comando, dieci comandi di circolo, 31 compagnie ed una scuola, con un organico teorico di 136 ufficiali , 440 sottufficiali e 3206 caporali e gendarmi, ma con una for za totale effettiva di soli 2862 uonùn i2 13 •

Questa era la situazione, dicevamo , al momento dello sbarco ita l iano, poi, nei giorni successivi, molti effettivi della Gendarmer ia si sbandarono per tornare , in gran parte, a prestar servizio una volta ristabilitasi la situazione Intanto il 18 aprile era sbarcato in Alba n ia Agostinucci, ora genera le di Divisione, destinato ad organizzarvi i Carab i nier i e che il giorno 30 sarebbe stato i nca r icato dal Consigl io de i Ministri albanese di ri ordinare , m ili tarizzandola, la Ge ndarmeria.

Un decreto l uogotenenziale del l O m aggio disponeva che questa passasse a far parte in tegrante delle Forze Armate e c he ne venisse assunto il co m ando da parte di un ge nera le dei Carab i n ier i i taliano, che un successivo decreto del g io rn o 24 indicò, app unto, nella perso na del generale Agostinucc i. Io conseguenza della fusione de ll e Forze Annate dei du e paesi prevista dalla legge del 13 lug l io la Ge nd a rm er ia era incorporata ne ll' A r ma dei

150 Gli
albanesi nelle Forze Armate italiane ( 1939- 1943)
2
12 A rch ivio de l M useo Storico dell'Arma dei Carab i nie ri, b. 406. 213 Arc hi vio dell'Uff. Storico cieli ' Arma dei Carabi n ieri, pos 33 -8.

Carabinieri Reali, anche se per le relative norme di attuazione si sarebbe dovuto attendere abbastanza a lungo. L'incorporazione presentò diversi problemi anche per lo stato cli decadenza e cli genera li zzato discredito della Gendarmeria, che aveva molto personale non all'altezza dei propri compiti, tanto che in un pr imo momento si pensò cli sottopo rlo tutto ad un periodo di esperimento di quattro mesi.

Po i, invece, ci s i limitò a sottopo rlo, per l'ammissione, all'esame di apposite commissioni che - nonostante l'estrema larghezza cli ved ute cui erano improntati i loro lavo ri - eliminarono e ntro settembre be n 391 elernenti 2 14 •

Per migliorare la preparazione degli altri vennero organizza ti a Firenze speciali corsi d 'aggiorname nto per una ventina di ufficiali ed una c inq uanti na di sottufficiali e corsi formativi vennero fatti frequentare a diversi ex -gendarmi presso la Legione Carabinieri di Bari.

Era in tenzione de l ge nerale Agostinucci di far affluire dal -

! 'Italia circa 1000 tra ufficiali e carabinieri con i quali formare due battaglioni ed un o squadrone mobili e da immettere poi, grad u almente, nelle prov in cie per avv iarvi il serv i zio te rritoriale insieme agl i ex -gendarm i, un compito assai delicato sia per il particolare a mbi ente sia per le d ifferenze di lin gua2 15 , cli cost umi ,

214 Altri ele ment i circa 500, ch e dovevano esse re in segu i to congedati, vennero inviati i n I t al ia tra il settembre 1939 ed il gennaio 1940, ufficial mente per addes trnmento, e furono suddiv is i in g ru ppi di 40 - 50 genda r mi in una decina di tenenze delle leg i oni CC.RR. d i Napo l i , Bari, Ca tanzaro e Laz io. (Comando Generale A rm a Carabinieri Reali 7 -9 - 1939, A.C.S. - P.S. 194 3b. 17).

2 1.5 " la corrispondenza d' i(/fìcio diretta ad autorità albanes i deve essere sempre svolta i n lingua albanese le disposi zioni importanti o di cara/lere pennanente saranno emanate nelle due lingue Per la rimanente corrisponden za sarcì. adottato, di norma, il seguente criterio pralico: verrà reda!ta in lingua italiana o albanese a seconda che il comando cui è indirizzata sia re!to da ufficiale ilaliano o albanese il comando riceven1e farà apporre su ogni lettera il sunto di e ssa nella corrispondente liniua " Circola re 303 dal "Fogl io d'Ordi n i" ciel Coman do Superiore Cara bini e ri Reali d'Alban ia del J0 febbraio I 940.

Capitolo 13. I Carabinieri e la (ìendanneria 151

abitudini. Inizialmente il personale italiano operò nei capoluoghi di prefettura ed in quelli di alcune sotto -prefetture più importanti, anche perché era impossibile sistemarlo negli alloggi utili zzati dai gendarmi in molte stazioni minori.

Successivamente il personale fu tutto misto, tranne che in alcune stazioni rurali affidate esc lu sivamente a personale albanese.

Il 1° agosto era istituito il Comando Superiore dei Carabinieri Reali d'Albania con le due legion i di Tirana (grupp i di Tirana, Scutari, Durazzo, Elbasan, Piscopeja e Kukes) e di Valona (gruppi di Valona , Berat, Argirocastro e Corcia), su complessive 31 compagnie (18 alla Legione di Tirana e 13, invece, alla Legione di Valona) e 42 tenenze (una per ogni prefettura e sottoprefettura e cinque, suburbane ed esterne, nei ce ntri principali).

Le due legio ni dovevano contare complessivamente 130 ufficiali, 39 dei quali albanesi (quelli superior i come ufficiali addetti o come vice-comandanti di gruppo), 650 sottufficiali (per metà albanesi) e 3350 appuntati e carabinieri, albanesi p er due terzi 2 16

Il radicamento sul te rritorio dell 'Arma, ora a composizione mista, avvenne abbastanza rapidamente - considerato l'amb iente - ed al suo esito positivo devono essere attribuiti i notevoli risultati conseguiti nella risoluzione dei due più importanti problemi di ordine pubblico che travagliavano l'Albania nel 1939: l'enorme diffusione delle armi, anche in conseguenza dello sba ndamento dell'esercito, e l 'esistenza di ci rca 300 latitanti alla macchia, cui s i erano aggiunti altri 500 elementi, circa, fatti scarcerare da Zog alla vigilia dello sbarco italiano. Entro la fine del1'anno erano state recupera ti quattro cannoni, 49 mitragliatrici, 19.000 fucili da guerra e 6.000 da caccia, 3500 pistole e 1500 bombe.

A dar la caccia ai latitanti provvidero - suddivisi in squadriglie - due compagnie mobili, a composizione mista, nelle zone

152 Gli
albanesi nelle For ze Armate italiane ( 1939-1943)
2 16 Circolare n . 44950 de l Minist.ero della Guerra - Com. Corpo di S.M. - Uff. 0.M. cie l 17 ottobre 1939.

de l Mali e dello Scutarino e due plotoni simili nel Dibrano e nella pro v incia di Piskopeja.

107 arresti, 280 cost itu zio ni e 10 morti in conflitti a fuoco furono il risult a to deg li sforzi di qu es ti reparti - un carabiniere a lbane se merit ò una medagli a d 'ar gento - mentre gra n p ar te dei liberati dalle carceri s i costituiva approfittando di un 'amni s tia.

Un decreto luog o tenen z iale del 6 april e 1940 s ulle " norm e di funzionamento del! ' Arma dei CC.RR d 'A lbania" concludeva questo periodo iniziale sopprimendo definitivamente la Gendarmeria, facendone tran s itare i componenti , c he ne avevano i requisiti , nei Car ab inieri.

L 'A rma dipendeva per il servizio di ist iluto da ll a Presidenza del Con s iglio de i Mini s tri a lb anese, per il rec lutam e nto , disciplina , impiego ed amministraz ione dal Mini ste ro della Guerra del Regno d ' Itali a e, per esso, dal Com a ndo Superiore Tmppe d' Albania, per il funzionamento e le norme speciali dal Comando Generale dell ' Arma.

Anche la co mposizione organica dei Carabinieri Reali cl ' Albania s i andò modifi ca ndo e c osì il numero degli ufficiali albanesi div e ntò p ari a qu e llo deg li uffi cia li itali ani; al momenlo dell 'e ntrat a in guerra i reparti terri toriali dell 'Arma contavano su un totale di 155 ufficiali 61 ufficiali albanesi (34 della legion e di Tir ana e 27 di qu e lla di Valona) ol tre a d altri 11 momentane a mente in serv iz io in Italia.

L a partecipazione dell ' Arma - e quindi anche qu e lla dei s uoi e leme nt i al banesi - alla g ue1Ta si estrinsecò in divers i modi: a ttravers o il se r vi zio te rritoria le, che lo stato di gue rra re ndeva assai più gravo s o e che portava all ' immediato coinvolgime nto in ope ra zio ni belli ch e degli elementi s tanziati alla frontier a, attraverso unità mobilitate e, infine , attra verso il servizio di polizia in zona di operazioni.

I reparti minori - stazion i , t e nenze e compagnie - dei "g ruppi " dell a leg ion e di Valona di s locati lungo la fron ti e ra greca vennero subito coinvolti e, oltre a fornire guide ed interpreti a lle unità oper a nti dell ' esercito, si impegnavano dire ttam e nte sia nella prima fase offen s iva sia in qu ell a d ifensiva che le tenne subito dietro, fin o a qu a ndo qu e lli dei gruppi di Corcia ed Argiro-

Capitolo 13. I Carabinieri e la Gendarmeria 153

castro non vennero costre tti a ritirarsi per es er poi riorganizzati ed inviati nel Nord del paese 217 •

Pur se durante il ri piegamento e bb ero a lamentarsi alcuni casi di diserzione l'el emento a lb anese, nel complesso, si compo11ò bene.

Altrettanto bene si comportarono gli albanesi imm essi nell o speciale p lotone mobilit ato che venne distaccato presso l a divisione "Siena•· in rappre e ntanza del I' Arma218 , assecondando così l'intenzione del C.S.T.A. di veder rappresentati tutti i corpi arm ati dello stato nell a ca mpagna c he si stava per intrap rendere cont ro la Grecia (così un plotone di finanzieri venne distaccato presso 1a divi s ione "Ju l ia" ed uno di guardie di polizia presso la " Ferrara") . Questo perc h é s i temeva che questi corpi vedessero sfuma re la pos s ibi li tà di una loro partecipazione attiva a ll a guerra, timore che, purtroppo, si sarebbe dimostrato del tutto infondato.

Il plotone special e dei Carab i nier i, con 36 uomini, per un terzo a l banes i, aveva modo di distinguersi nei combattimenti dell'autunno.

Con elementi italiani ed alb anes i in eguale num ero - tranne che fra g l i ufficiali, so ltanto quattro dei quali erano albanes iera stato costituito, un battaglione mobile Carabinie ri Reali d 'A lb ania.

Inviato al fronte veniva im p iegato sia nel le retrovie che in prim a linea , di s tinguendosi nella difesa di Corc ia. Verificatisi però alcu ni casi di diserzione tra gli albanesi e s ubentrato - a livello ge nerale - un c li ma d i sfi ducia e di sos petto verso i militari di que s ta nazionalità, il coma nd o faceva rientrare a Tir ana, il 20 novembre , tutti i militari a lban esi di questo ba tta glione, pur se poco convinto della necessità e dell'utilità di questo ges to, dato

217 A gennaio le due compagnie del '·gruppo mobile" di Corcia, trasferite al Nord , contava no un ullì cia le a lban ese su ci nqu e, 18 so ttuffi c ia li s u 37 e l 19 ca rabinieri s u 30 I (D.S. b. 233)

m Foglio 035619 O.M . del C.S.T.A . in data 19 ottobre 1940 - Archivio delrUfficio Storico dell'Arma dei Carabini e ri - Po s. 24 1- 18.

154 Gli
albanesi nelfe for~e Armare iralian e ( 1939- 1943)

c h e s i era d e ll' opi nion c che la g ran massa dei c ara bini e ri albanesi aveva - e d avre bbe - fa tto il proprio dovere.

Una lettera del genera le Agos tinucci del 22 novembre2 19 c os ti tuisce una pre z iosa tes timonian za dell a combat tuta decisione che s i era dovuto prendere. Il ritiro dal fronte degli a l banesi del battaglione mobil e non s ignifi cava, però , c he non ci fossero più carabinie ri a lban es i in zon a d ' operazioni.

In qu e lla zona, infatti , tutti i serv izi cli polizi a erano s tati a ffidati ai Carab ini e ri 220 s enza distinzione di nazi ona lità e, quindi, gli c le menti alb a nes i presenti nella zona venn ero impi eg ati - e du ramente - per far fronte ad ogni es igen za ch e potev a manifestarsi, dall a caccia ai di se rtori e latitanti , a l mantenim e nto dell'ordine, dalla di s ciplina del traffico - sp ec ie nei primi tempialla polizi a milita re vera e pro pria. Non a caso buona parte delle medaglie a l valore militare ( una d'oro, una d 'a rgen to e 15 di bron zo), delle croci, degli encom i solenn i meritati durant e la gu e rra da g li elementi a lban es i dcli ' Arma - a com in ciare dalla med ag lia d'oro con cessa alla memoria del carabiniere Rahaman

Gjan aj - so no lega te a sco ntri con d ise,1ori o latitanti nelle r e trovie e, poi, un po' in tu tt a l 'Alba nia.

Comp o rtam e nto ta nto più meritorio in quanto tenuto in un periodo durante il quale l'el e mento albanese dell' Arma era visto, anc h e in molti ambienti militari , con particolare sos petto, cosi c chè il 21 gennaio 1941 il Com a ndo dcll'XI Armata chi edeva l a s ostituzione c on ca rabini er i i ta l iani dei carabinieri albanesi n ell e stazioni situa te a tergo delle prim e linee da cui era sta ta sgombrata la popolazione221

219 D. S. b. 230.

220 Pe r quanto ri g uard a l'int ero territorio del Reg no d 'Albani a il fun z ionam e nto dei serv izi di p oli z ia venne regolam e ntar.o co n la c ircolare 50/20 ciel I O dicembre 1940 ema nata da l C oma nd o Superi ore Carabinieri Reali d'Albania e ripo r tata a ll 'allega to 30.

221 D.S. b. 3040. Nell o s tesso fascicolo però si pos s ono rinv e nire doc umenti di sen so contrario come un e logio del Comando della IX Armata a due carabin ier i a lba nes i c he hanno svo lto un a del icata mission e di cara ttere operati vo. rifiutando un co mpenso in denaro, o la ri c hi esta da parte di a lc uni Co rpi cl ' Annata di carabin ie,i albanesi eia utili zzare come inte rpreti o g uide.

Capitolo 13. I Ca rabinieri e la Gendarm eria 155

L'Ar m a dava po i un notevole app orto a ll e operazioni contro la Jugo s lavia , nell'Aprile del 1941 - quando contava 57 ufficiali , 293 sottuffic ial i e 2128 carabinieri a lbanes i2 22 - sia attraverso gli e lementi "territoriali" dislocati su ll a fascia confi n aria, che asso rbivano il primo urto nemico , s ia organizzando i " nuclei armati", le bande, che ugualm e nte cont ribu ivano alla difes a de ll o Sc utarino da g li J ugo s la vi e, non a caso, a Bottai, nominato I spettore delle Bande A rmate, ven ner o affiancati due ufficiali superiori dei Carabinie ri , uno dei quali albanese.

Vinte la Grecia e la J ugoslavia i Carabinieri ristabilivano il lo ro as s e tto territorial e nell'Albania ciel sud mentre nell e w ne da an net tere del Kosovo e del Dibrano istituivano , già dall 'a pril e del 1941, le compa gnie di Prizren , Giakova e P ec e dal 2 magg io , la t e nenza di Dibra2 2 3, rette dagli elementi di due battag lioni mobilitati, il IV ed il l X formati qua s i esclusivamente da italiani.

I d! ue battag lio ni erano poi riunit i nel feb braio del 1943, ins ieme al XXV II battag lion e, per cos tituire il "1 ° raggruppamento battaglioni CC. RR." che co ntav a, oltre a se i uffi cia li albanesi, c irc a 150 ex-ge nd arm i jugos lavi, assai probab il mente que lli di e tnia al ban ese rimasti in se r vizio.

Se la seconda metà del I 941 doveva rappre se ntare pe r l' Arma un periodo di relativa cal ma , le cose, nel 1942, sarebbero graduai mente camb iate in peggio. Pa1tigiani e banditi non potevano non avere come primo ob ie tt ivo le stazioni perife ri che, specie qu e l le rur a li , o le piccole pattuglie che da que ste staz ioni erano distaccate in perlus tra zione, e furono qui ndi i carabini e ri (assie me ai finanzieri ) le pr i me vittime del fuoco nemi co .

D opo un lento stillicidio di imboscate e d i attacchi alle case rm e de lle s tazi oni , a fine anno , nei so li mesi di novembre e dicembre, abbiamo c i nque cara bini eri a l banesi ucci s i, tre fe ri ti e quattro ca ttur a ti, d iverse altre cat tu re - un a decina - si avevano nel m ese success ivo mentre s i ini ziava il ritiro dalle s ta zion i isolate per con centrar e i carabinieri nelle località magg iori2 2 ~

222 D.S. b. 29 1.

223 D.S . b. 3040.

m D.S. b. 1047 .

156 Gli a lbanesi n elle For ze /\rmate italiane ( 1939- 1943)

Q ues l o rit i ro, i n s ieme a l c o nte mp oraneo peggiorame nto de lla situazione militare i taliana , dava il via ad un nuovo slil licidio, stavolta di diser z io ni di carabinieri c he temev a no d i avere sce lto l a parte s bagl iala: tra febbra io e mar zo disertarono 68 sotLufficiali e car a binieri albanesi, in ge nere dopo aver ricevuto l 'ord i ne di ri p iega re.

Ad accrescere il numero delle di se rz ioni dovette poi co ntribui re anche l'ann un cio, dato il 2 1 gennaio, c he nel serv izio Len-itoria l e l'A r ma sare b be stata s osti t uita da ll a Gendarmeria , comandat a e composta es clusi va ment e da a l banesi, un ' implicita sconfess ione de ll 'Arma e d una q uas i es pli c ita auto ri zzazio ne a passare tra i partigiani nazion a listi con i qu a li il governo di Tirana aveva or m a i rapport i. ufficios i. L a fid uci a sino ad allora riposta ne ll 'elemento a l banese de ll ' Arma stava venendo meno e ce lo testimonia una richi es ta de l Com ando del IV Corp o d 'A rmata

- Uff. Operazio ne d e l 4 ma rzo a l Co man do C C. RR. d 'Alba ni a · ' Poich é, come è noto , il personale albanese non dà sempre affidamento, prego il cortese inre ressamento di codesto Comando perché il servizio ai ponti sia affidato esclusivamente ai Carabinieri R eal i itali an i" 225

L' organi zzaz ion e della Ge nd arme ri a - che il g iorna le uffic iale ·Tomori" aveva s a lutat o come la resta urazion e, necess aria , di un' istituz ione escl us ivamente a lbanese, non " i mportata" - aveva ovviamente bi sogno d i tempo, tanto più che nu ll a era stato previsto o predisposto e che l ' uni co dato s icuro era il pass agg i o nella nuova ar ma d i t utti gli u ffi c i a li226, so ttuffici a li e c arab ini e ri alba ne s i.

225 D.S. b. 1197.

Z26 A proposito d i uffi c iali albanesi c'è da notare come alcurù di costo rootto - c he più s i erano esposti co ll abora ndo con le autorità it a li ane e c he temeva no di essere esposti alle rappresaglie deg li am bienti governati vi nazional isti. c hiesero di tratte nuti in serv izio ne ll"Arma dei Carabinieri. Il Luogo tenente General e Paria ni ri teneva opport un o pros pettare questa ri c hi esta a R oma c on un "te/espresso" del 14 aprile "per dare a coloro che ci hanno meglio seguilo in ogni circostan za la sensa zione del nostro interessamento nell'attuale d(ffìcil e mome1110." li 5 maggio , però il Co m ando Ge nera le de ll 'Anna r is po ndeva negativamente, anche nel timore di cost ituire un precedente ( H I b. 11 ).

Ca pi tolo 13. I Carabinieri e la Gendarme ria 157

Questo periodo di transitorietà, unito a ll e notizi e che sempre più cattive affl uivan o da tutti i teatri di guerra, fac eva aumentare, in quell e se tt i man e, il numero dei disertori.

Soltanto I' 8 mar zo una ser ie di decreti luo go te nen z iali r ego l a menta va l'istitu z ione ed i I funzionamento dell'Arma d e ll a Reale Gendarmeria. Questa era istituita " per provvedere alla sicure zza e all'ordine pubbli co e per vigilare all'osservan ::,a dell e legg i e d e i regolamenti" e faceva parte delle Forze Armate d e llo stato , potendo concorrere, in caso di guerra , con l'esercito per il di s impegno dei servi z i di cui era particolarm ente inc aricata . Doveva ess e re struttura ta s u un Comando G e ne rale , divi so i n se i uffici , un I spet tora to, un a Sc uo la, 14 comand i di Qark, cioè di Gruppo, uno pe r provin c ia, 64 comandi di Rr et h - Compagnia - e 440 comandi di posta cioè di Stazio n e; come si vede nell a tessa term i nologia i sotto Iincava l ' imp ronta na ziona le, albanese, ch e s i intend eva imprim e re all'arma. Era poi se paratame nte sanc ita la costituzione di un " Dipartimento d e ll a Gend a rm e ria R ea le" presso la Lu ogotene n za G e nerale , p e r fungere da co ll ega ment o tra le due istitu z ioni.

Dal punto di vist a disciplinare la G e ndarmeria dipendev a d al Luogoten e nte G enera le mentre dipende va dal Ministero degl i Interni per quanto atte neva a l mantenimento dell'ordine e del la sicurezza pubb l ica, dal Mini ste ro de ll a Giust iz ia pe r quanto atte n eva alla polizia g iudiziaria e dal Comando D ifesa Territori a le, infin e, pe r quanto atteneva a leva, mobilitazione e ricerca di di sertori e renitent i. Anche se g li organici sanc iti per la Gend armeria pr eve devano ge nerali d i divisione e di bri ga ta il comando dell ' Arma venne a ffidato , co n il se mplice grado di colonnello, a d un ex -capitano della Gendarmeria zoghista transitato poi ne i ruoli c ivili e d i venuto p refetto.

La scala ge rarchi ca dell'Arma comprendeva inoltre tenenti co lonnelli , magg io ri , cap itani di 1" e di 23 c l asse, ten e nti , so ttotenenti , aspiranti , marescialli di 1" e di 2" classe, sergenti, vice - sergent i, caporali, gendarmi di l " e d i 2" classe e a llievi . In attesa di pro cede re a nuo v i reclutamenti cd in atte sa dell'apertura dell a sc uo la di Ti rana - previ s ta per il mese di lu g lio - era g iocoforz a

15 8
Gli alba n esi nelle Forze Armate i1alia11e ( /939-1943)

acce ler are al mass imo il passag gio ne lla G e ndarm er ia d e i carabinie ri a lbane s i.

Il R. De c re to Leg ge n. 387 del 29 ma rzo disp o neva il co lloca mento in con gedo asso luto di uffi c ia li , sottufficiali e carabinieri di qu e lla n az io na l it à che un d ec reto lu ogote nenz iale del 5 aprile faceva tra nsitar e in bl occo - co n d ecoITenza 22 m a rzone lla Gendarmeri a R eale . Secondo una co mun .icaz ion e dell a s tessa data del C.S.FF.AA. d ' Albani a si trattava di 98 uffi c iali , 37 6 sottufficiali e 205 8 sot tufficiali e carabinieri. Co n lo s tesso documento era dispo s to lo sc iog lim en to d elle d ue leg ioni di Tirana e Va lona i c ui car abi nieri - ora rimasti so ltant o italiani - cost itui vano altri due ra gg rupp a menti di batta g lioni destinati es clus i vamente ad operazioni milit ar i o di pol izi a militare 227

A pa rtire d a l 21 aprile - e co min cia nd o da qu e llo di Tira na - cessavano di funzionare i coma ndi di gruppo dell e due leg ioni per esser rilevati dalla Gendarmeria.22R

I nuovi gendmm i no n p otev an o ce rto esse re in gra d o di far fro nt e alla diffi c ile situazione es istente, visto a nch e il loro numero. ma in vece di acce lerare i re clutame nti , ch e prob a bilmente sare bbero s tati favori t i a nc he dalle pag he previste, più alte di quelle della M .F.A. , della Polizia e del.l a R . Gu a rdia di Finan za , si preferì ini z iare co n il richiamo in servizio di ben 24 uffici a li della vecc hi a G e nd arme ri a posti in con ge do d o po il 1939 e co n il far tran s it are nel!' Arma di vers i fun z ionari d e lla Poli z ia.

Vi s t a anche ques t a "s terza ta " ini z iale in se nso nazi o na li stico non c'è da s tupi rsi se , subito dop o il 25 lu g lio, di s ertarono in un a so la vo lta tre uffici a li - un o dei quali superiore - tre aspira nt i ed un ce ntin a io di ge ndarmi , s eguiti , nei venti g iorni successiv i, da altri 125 , diretti s i per l o più verso le fo rmaz ion i z o g hi s te o qu elle naz ionali s te del " Ba lli Ko mb eta r" .

227 C.S .FF.AA. A l b a nia - Uff. Stat o Maggi o re - S ez. O rd. e Mob. n . 2 339 prot. del 5 ap ri le 1943 (D.S. b. 1494 ).

l2X D.S b. 1047.

Ccrpitolo 13 I Carabi11ieri e la Gendann e ria 159

LA REGIA MARINA E LA REGIA AERONAUTICA

Nel 1939, a l momento dello s barco italiano, l ' Albania non disponeva né di navi né di aerei eia guerra. La marina era limitata ai comandi di porto, compresi ne ll'organi zz azione dell'esercito ; l'aeronautica, poi, non es isteva affatto. La Regia Marina e la Regia Aeronautica italiarne ebbero , quindi , assai meno problemi del R eg io E s ercito per quanto riguardava l' immi ssione di elementi di oltre Adria t ico.

Gli ufficiali di porto al banes i erano allora dieci, quasi t utti ortodossi e cattolici , che avevano frequentato corsi in Grecia o in Ita l ia, e vennero immessi, tranne uno che era es patriato, nei ranghi della Regia Marina con il R.D . 903 de l 2 maggio 1940. Alla stessa maniera si proc e dette per i sottufficiali. Utilizzando anche personale albane s e con s ufficiente conoscenza della l ingua italiana229 erano s tati intanto costituiti - con R. Decreto del 23 novembre 1939 - il Comando Militare Marittimo dell ' Albania, i Comandi Marina cli Valona e Durazzo e d il Comando di d istaccamento di Porto Edda.

Oltre agli ufficiali di porto si ha notizia cli un so lo altro ufficial e al banese della Regia Marina, Abcli Mati , uscito come guardiamarina dall ' Accademia di Livorno nei primi anni di gue1rn e divenuto success ivamente comandante d e lle forze navali del suo Paese.

Più numerosa la presenza albanese nel " ruo lo naviganti " della Regia Aeronautica . Al momento dello sbarco c ' era, all' Accademia cli Caserta, un solo allievo di quella na zional ità, che, essendo però un nipote di re Zog abbandonava poco dopo l'istitu -

Capitolo 14
229 Vedi a questo proposito A .C .S . - Min. Aeronautica 1940 - b . 221.

to. A fine anno, con l 'inizio del corso " Urano" , l'elemento albanese era rappresentato da tre allievi ed il success ivo corso " Vulcano" - a partire dall'autunno 1940 - vedeva la partecipazione di altri quattro .

Sull'affidabilità di questi allievi non c'era però troppo da contare. Già nella primavera del 1941 risultava a Roma che costoro avevano seguito con piacere, sulla carta geografica , i progressi dell'ava nzata greca e che, rimproverati da allievi italiani, avevano replicato, in due, di non aver prestato alcun giuramento di fedeltà, essendosi limi tati ad alzare il braccio.

Il Comando dell'Accademia st ilava, I' 11 magg io , un rapporto volutamente minimizzante, tranquillizzante, ambiguo , specificando come per uno soltanto degli allievi ci fosse una specifica richiesta di so rveglianza da parte dei Carabinieri e come un a ltro a lli evo fosse troppo vivacemente attaccato al suo paese e finiva per concludere che l'amore per la propria terra dov e va aver portato gli allievi albanesi "a conside razioni che in definitiva non esprimevano esattamente il loro pensiero e che pote vano esse re interpreta te non nel loro vero sign(ficato da un ascoltatore supe,jìciale e, forse, maldisposto"230 •

Questo ipotetico osservatore supe rficiale e, forse, maldisposto doveva comunque esser provveduto di notevoli doti di perspicacia, al limite della preveggen za, se l 'anno s uccessivo, durante la licenza e s tiva , due degli allievi disertavano e, a fine settembre, le loro uniformi e le loro valigie era no rinvenute, nei dintorni cli Tirana , i n un rifugio di partigiani comunist i , della cui o rga nizzazione erano entrati a far parte2 3 1 .

Dopo molte sollecitazioni - ed altrettante esitazion i - il Ministero degli Esteri il 27 ottob re dava fina lm ente il suo be nesta re alla denuncia dei due per assenza arbitrar ia ed il 17 no -

230 A.C.S . - Min. Aeronautica 1941 - b. 172.

23 1 A.C.S . - Min. Aeronautic a 1942- b. 73. I due allievi di sertori , Mahmul Agolli ed E rnest Jacova, col tempo sono poi diventati uffici ali generali dell'esercito della Repubblica d'A lbania. (Comunicazione gentilmente fornitaci dal dott. Gjergj Titani).

162 Gli alba nesi nelle Forze Annate ilaliane (1939 - 194 3)

ve mbre il Gabinetto del Ministero de ll 'Aero nautica da va disposizioni per l' a do zion e di mi s ure preca u z ionali nei co nfron ti degli a ltr i allievi 232

Ol tre c he dagli allievi rimasti, divenuti poi ufficiali , l'eleme nto albanese della R. Aeronautica era rapprese ntato da qualc he so ttufficiale , arruolatosi vo lo nt aria mente, e, do po il 1942, da gli a pp artenent i alla " Sezione Premilitare de ll'Aria " dell a Gioven tù ciel Littorio Albanese, incorporati al momento della loro chia ma ta alle arm i 233

Nel dopoguerra almeno due degli uffi c iali p iloti - ora tenenti - pro venient i dall ' Accademia erano ancora in Italia - uno di essi ne aveva, anzi, g ià o ttenuta la nazionalità - e chiedevano di avv alersi delle dispo s izioni previste dal Decre to Legisla tivo del Capo Provvisorio dello Stato de l 2 agosto 1946234 •

Capitolo 14. La Regia Marina e la Regia Aero110111ica 1.63
rn Ibidem. m A.C.S. - Min. Ae ron a ut ica 1942 - b. 147. 234 A.C.S. - P.C.M . 1944-47 - 1- 2 1.

LA MILIZIA FASCISTA ALBANESE

1.

Nell'ambito del trapianto al di là dell'Adriatico di tutte le istituzioni del Fascismo non poteva ovviamente mancare quello della Milizia, tanto p i ù che reparti di quest'arma avevano partecipato allo sbarco dell'aprile 1939 e da allora si trovavano stanziati in Albania.

Commettendo una patente infrazione alle norme giuridicodiplomatiche, già il 2 maggio "pres i gli ordini del Duce ed in analogia alle direttiv e date dal Mini s tero degli Esteri" una circolare de l Comando Generale della Milizia Volontaria pe r la Sicurez za Nazionale - Rep Operazioni - prot. 5517 /2/l sanciva al costituzione della " Milizia Fascista in Albania " .

Erano previsti un comando con sede in Tirana e due legioni su tre coorti ciascuna. La prima Legione , con le coorti di Kukes, Elbasan e Corcia avrebbe avuto giurisdizione sul territorio interno, montano, para ll e l o al confine orientale , l'altra, con le coorti di Scutari, Tirana e Valona, l'avrebbe avuto sulla fascia costiera. Il Comando doveva comprendere cinq ue ufficiali e sette sottuffic iali o camicie nere , mentre ogni coorte doveva esse re s u un comando di coorte, con q uattro uffi cia li e se i sottufficiali o camicie nere, e tre centurie composte da quattro ufficiali, nove sottuffic ial i, nove graduati ed 81 camicie nere. Alla Miliz ia poteva no iscriversi sia italiani resid enti in A lb an ia2 35 sia a lba nesi tra i 21

235 TI "Foglio d'Ordi n i" della M.V.S . N. del 16 ap r ile 1939 segnalava che già i l 12 apri le era stato formato un reparto a Tirana con i co loni dc ll' E.I.A. ed iscr itti al fascio locale.

Capitolo 15
La Milizia Fascista in Albania

ed i 55 anni in possesso dei necessari requisiti fisici e politici. Era previsto che fossero formati reparti separati per ital iani ed albanesi. Ad avvenuta formazione delle coorti si sarebbe proceduto alla costituzione dei comandi di legione, con sette ufficiali e l7 sottufficiali o camicie nere . Dell'avve nuta costituzione della Mili zia Fascista in Albania era data notizia attraverso il "Foglio d'Ordini" della M.V.S.N. del 16 maggio.

L'iniziativa dovette - con ogni probabilità - andare avanti, ma per poterle dare una veste giuridica adeguata si dovette attendere il decreto luogotenen z iale n. 91 del 18 settembre 1939. Ques to istituiva la "M ilizia Fascista Albanese" facente capo alla M.V.S.N., con il Duce come Comandante Generale, che doveva concori:ere al mantenimento dell'ordine interno ed alla s icure zza dello Stato (ciò che avrebbe costituito la sua principale attività il 1941 ed il 1943) , dipendendo dalla Pres idenza del Consiglio dei Ministri albanese. Il reclutamen to, tra cittadini italiani ed albanesi iscri tti al P.N. F. ed al P.F.A. , era volontario e la nomina - tranne che per gli ufficiali - era di spettanza del comando deJla stessa M.F.A .. La nomina degli ufficiali era demandata al Comando Gen erale della M.V.S.N., su proposta del comandante della M F.A., sentito il pare re del Segretario del Partito Fascista Albanese. Gli ufficiali erano ufficiali della Forza Pubblica (in Italia si sarebbe detto di Pubblica Sicurezza), sottufficiali, graduati e militi erano invece agen ti della stessa forza. Dal Comando della M.F.A. dipendevano qua ttro Legioni (I• Tirana, 2" Corcia, 3a Valona, 4" Scutari) e diec i coorti (una per ogni provincia) ciascuna delle qual i doveva avere un reparto (due per la legione di Tirana) a carattere permanente , con un ufficiale subalterno, tre sottufficiali e 30 graduati e militi . 236 Successivi decreti fissavano poi le competenze economiche degli appartenenti alla Milizia.

Ques ta si organizzò piuttosto lentamente perché, pur se dal1' Ttalia affluivano i quadri - so prattutto ufficiali - con una certa

166
Gli albanesi nelle Forze Armca e i1alian e ( 1939-1943)
23 6 Maggiori dettagli sugl i organici po ssono esse re tratti dal documento numero 3 1 riportato in ap pend ice.

abbondanza 237 la stessa cosa non poteva dirsi per vestiario, equipaggiamento ed armamento238 , cosicchè la maggior parte delle cure fu rivolta all'addestramento pre-militare degli iscritti alle organizzazion i giovanili del Partito , inquadrate nella Gioventù del Littorio Albanese.

Soltanto a dicembre fu possibile preparare , a Shjak, un primo campo di addestramento , di brevissima durata; un secondo, con magg ior afflusso di militi e di più lunga durata, venne organizzato a Kruja , daUa l" Legione, alla fine del giugno 1940 . Quest'ultimo venne anche ispezionato dal Luogotenente Generale che così scr iveva , entus iasta, al Sottosegretario agli Affari Albanesi il 29 giugno : "(la l egione) si è presentata benissimo, aveva uno spirito magn(fico, in tutti v'era desiderio di combattere per la maggior grandezza dell'Albania e dell'lmpero"239 e concludeva chiedendo, giustamente, che, per venire incontro alle necessità familiari di molti richiamati in difficili situazioni economiche, venisse fissato il trattamento economico per i mobilitati e le loro famiglie. Un altro campo veniva svolto ai primi d'agosto a Llogorà e s i concludeva 1'8, con la consegna del labaro alla 2a Legione.

Il 4 agosto la circolare n. 134 emanata dal Comando GeneraJe della M.V.S.N. 240 fissava fina l mente, con chiarezza, la dipendenza della M.F.A .. Questa doveva far capo al Comando Generale della M . V.S . N ., a Roma, per quanto atteneva a stato, avanzamento e disc ip l ina del personale (sentita eventualmente la Luogotenenza per eventuali risvo l ti di carattere politico ) così come per l'addestramento, il vestiario , l'equipaggiamento e l'armamento (questi ultimi tre , però , a spese della Luogotenenza)

m A Brindisi, porto d'imbarco per l 'A lbania , già dal settembre 1939 era stato ist i tuito un Ufficio Tappa de lla M.FA .

2>~ A fine magg io 1940 la M .F. A . disponeva in tutto di 650 moschetti e 30 fucili mitrag liator i ed il gen Geloso confermava nello s tesso periodo a Ciano che la M. F.A. era ancora allo s tato embrionale. (L.13 b. 83 )

239 Documenti Diplomatici italiani - Nuova Serie - 1939- 1943, Voi. V, pagg. I 22 - 123.

24°Fog lio d ' Ordini n 47 della M.Y.S.N. ciel 16 agosto I 940

Capitolo I 5. La Mili z ia Fascista Albanese 167

mentre per quanto rig u ardava il richiamo alle armi o il ricollocamento in congedo la dipendenza era dal C.S.T.A. se per esigenze di guerra e dalla Luogotenenza se per altre cause e per neces s ità d'ordine pubblico .

Il 18 agosto era decisa la mobilitazione di due legioni denominate 1 la e 13a_ Queste due legioni "d'assa l to" risultarono composte da un battaglione di ciascuna delle quattro legioni esis tenti, cosicchè tutte le regioni dell'Albania fossero rappresentate, e vennero fatte affluire nelle zone di Llogorà e cli Dervisciani alle dipenden ze della divisione " Ferrara". Ogni legione doveva essere su comando, compagnia mitraglieri con 12 armi e due battaglioni, su tre compagnie, ciascuno con 18 ufficiali e 500 sottufficiali e militi . Ogni battaglione avrebbe dovuto essere dotato di 24 fucili mitragliatori , 9 mortai da 45 e 75 quadrupedi. A fine agosto le due legioni erano ispezionate dal comandante della M.F.A . Ballabio che trovava i quadri ufficiali al completo mentre sottufficiali e truppa ammontavano rispetti vamente a 1.253 per l' 11 a e l.267 per la I 3". Questa forza, pur se in feriore agli organici regolamentari, era comunque ritenuta sufficiente, dato che, mancando le mitragliatrici oltre che i mortai, le compagnie mitragl ieri sarebbero state impiegate con le compagnie fucilieri o come reparti complementari. Successivamente, il 18 settembre (anche "pe r non creare troppi eroi a buon mercato" - come avrebbe scritto il Luogotenente Generale al Sottosegretario ag1 i Affari Albanesi il 24 successivo - in previsione di una passeggiata militare contro la Grecia) l e due legioni erano contratte ad una sola, da formarsi ugua l mente con elementi del Nord e del Sud "veramente volontari" e questa prec isazione la dice lunga sulla fiducia che si nutriva sui sistemi di recl utamento locali 241

24 1 U na lettera del C.S.T.A. imponeva, poco dopo, l a sottoscrizione di un atto di ingaggio dal quale risulta ssero chiaramente g li obblighi morali, disciplinari e morali che volontariamente erano ass unti. TI 26 settembre la Divisione "Ferrara" assicurava l'avvenuta firma , da pa rte di tutte le cam icie nere , di questo atto. (D S b 330).

168 Gli
albanesi ne lle Forze Armate italiane ( 1939-1943)

La legione era posta alle dipenden ze della divisione "Ferrara" ed era inviata a Dervisciani. I suoi organici dovevano essere quelli previsti dalle formazioni di guerra: 45 ufficiali, 67 sottufficiali e 1032 truppa. Al momento gli ufficiali erano 43, 15 dei qua l i albanesi (di questi d ue erano centurioni, tutti gli altri subalterni) e per il resto italiani, l'elemento ital iano era presente anche tra sottufficiali e truppa. A fine settembre si attendevano ancora tutti i mortai e 18 fucili mitragliatori 24 2 Il 26 ottobre la legione assumeva la de nominaz ione ufficia le di "1 3 L egione Camicie Nere d'Assalto della Mili z.ia Fascista Albanese". Era prevista anche, in prospettiva, la costitu zi one di un'altra legione, lo si riscontra da una lettera ciel C.S.T.A. ciel 19 novembre che disponeva che non venissero più costituiti il 3° e il 4° battaglione Camicie Nere albanesi 243 •

Il 5 ottobre il comando della divisione "Ferrara" assegnava il comando della legione ed il 2° battaglione alle dipenden ze del 47° Reggimento Fanteria ed il 1° battaglione al 48°, di stanza, rispettivamente, a Dervisciani e a Bularati. Il 2 ° battaglione era poi distaccato, il 20, alle dipendenze della divisione "Centauro" in previsione di un colpo di mano da effettuare su Ponte Perati mezz'ora prima dell 'apertura delle ostilità Al 1° battaglione era assegnato di rinforzo il plotone albanese della 43a "compagnia m itraglieri da posizione", così da dotare, sia pure parzialmente, il reparto di armi di accompagnamento2 44

Questi ultimi giorni erano febbrilmente utilizzati per addestra re il reparto. Come dice il "d i ar io storico" della legione "alla brevità del tempo si è sopperito con riunioni di ufficiali e con lezioni teoriche e pratiche che hanno dato a tutti quel tanto indispensabile a poter bene impiegare il plotone nel combattimento. Alla deficienza dei sottufficiali e graduati si è sopperito mediante corsi giornalieri istituiti ed organi zzati a cura dei comandanti di battaglione .. ..

L'addestramento è sempre stato es242 D.S. b. 203. 243 D.S b 172A. 244 D.S . b . 203.

Capitolo 15. La Milizia Fascista Albanese 169

senzialmente pratico". Abbiamo detto " diario storico", ma quello conservato negli archivi 24 5 , non è propriamente tale, lo si capisce tra l'altro, anche da questi giudizi riassuntivi "a posteriori " , mentre i veri "d iari sto rici " si limi tano ad annotazioni quotidiane. In effetti quello della 1a leg ione è un diario "sui generis", redatto al termine della partecipazione alla campagna, probabilmente s ulla base di note buttate giù ogni giorno, ma rielaborate e filtrate così da non far apparire alcun episodio negativo o sp iacevole , come si può invece riscontrare in altri documenti contenuti nella stessa bu sta redatti, invece, da altri comandi. Così, ad esempio, sono menziona te, a fine campagna I 50 camicie nere "disperse", senza alqm disertore, in palese contrasto con altre fon ti. Comunque, pur tene ndo conto dell'opera di filtraggio operata nella redazione del diario, semb rerebbe che la legione si sia comportata meglio dei battaglioni di fanteria, probabilmente per un migliore inquadramento, con ufficiali più motivati. Per dirla con l'introd u zione del "diario storico": "Il nostro Legionario Albanese è un ottimo soldato: ciò è stato ormai dimostrato da moltiss imi episodi veramente belli, che denotano pure lo spirito guerr iero e devoto che alberga nell'animo della maggior parte degli uomini. Ha però bisogno di avere un ottimo comandante che sappia imporsi per capacità, autorità e tatto. Agendo con giusti zia, trattando bene e dando l'esempio, specie nel pericolo, di serenità e di coraggio, si ha la possibilità di conqu istare completamente il cuore del legionario albanese che si presenta cosi pronto al sacrificio, sul ca mpo di battaglia".

La legione combatteva per circa un mese , nel periodo forse più duro della campagna, ma non come unità organica: il comando ed il 2 ° battaglione erano posti alle dipendenze della colonna Solinas, prima, e della colonna Trizio, po i, mentre il 1° battaglione era immesso nella colonna Sapienza, cosicchè se ne accennerà separatamente .

Alle 5 ,3 0 d e l 28 ottobre le camicie nere del 2 ° battaglione attraversavano il ponte di Perati dando inizio alla guerra; dopo

170 Gli alba
( 1939 - 1943)
nesi nelle Forz.e Armate iral iane
245 ibidem.

breve resistenza il presidio greco del posto di frontiera si ritirava . Anche il ponte di Burazani, sulla Vojussa, era conquistato lo stesso giorno, prima che fosse stato fatto saltare in aria. Continuava l'avanzata sotto una pioggia battente - che causerà molti casi di malattia - fino al 7 novembre , poi c'era un periodo d'arresto. In questa fase il battaglione aveva avu to 7 morti , 51 fe riti , diversi malati e ben 47 dispersi (divers i dei quali erano senz'altro da considerare disertori). Il 10, sotto l'incalzare di preponderanti forze nemiche, i ni z i~wa la ritira ta che proseguiva su Rupsia , Vesane e S.Iodino con ripetuti, ma inutili, tentativi di arrestarsi su successive linee di resistenza fino al 28 novembre quando il battaglione, esausto , era inviato a riposo ad Episkop i246 •

Il 1° battaglione iniziava la sua avanzata nel pomeriggio del 28 ottobre e la sera stessa aveva il suo primo morto, una camicia nera albanese del plotone esp loratori. L'avanzata proseguiva, sempre sotto una pioggia fittissima che avrebbe molto debilitato la truppa, nei giorni imm ediatamente successivi, con altre perdite dovute all'artiglie ria nemica. Un attacco sfortunato costava, il 5 novembre, due morti e 12 fe ri ti, mentre un tentativo del plotone esplorato ri di guadare il Kalamas costava, il giorno 7, al tri tre morti. Dall'8 al 14 il battaglione era in seconda schiera, ma quasi sempre all'addiacc io e sotto la pioggia. Tornato in linea nella notte tra il 14 ed il 15 il battaglione riceveva l'ordine di riconquistare le posizioni di Moni Susino e G ribani.

Essendo man cato , per le condizioni del tempo, l'appoggio aereo e dell'artiglieria l'assalto era stro ncato sul nascere ed erano invece i greci ad attaccare, a lun go contrastati dalle camicie ner e, che do vevano infine retrocedere per ev itare l 'accerchiamento . Era stata la g io rnata più dura, con 15 mort i e 40 feriti, alcuni dei quali catturati, poi, al posto d i medicazione, e cinque dispersi. T ra i morti il comandante della 2a compagnia, centurio-

246 TI 27 novembre il comandante della co lonna , colon ne ll o Trizio , aveva comunicato che il battaglione aveva dichiarato al s uo comandante cli non voler più ri mane re in linea. (D.S. b. 203).

Capirolo J5. La Milizia htsc ista Albanese 17 l

ne Frrok Doda Gjon Markaj , principe della Mirdizia, caduto, dopo uno sca mbio di bombe a mano, insulti ed affennazioni della propria fede fascista, con un fuoriuscito albanese che militava nelle file greche.

Seguivano due giorni nelle immediate retrovi e , con parecchi ammalati, altri due giorni di lavoro lungo le mulattiere, con il battaglione ridotto a 220 effettivi , altri due giorni in linea e, infine , il battaglione era riportato indietro2 47 Il 23 ed il 24 erano trascorsi all'addiaccio, sotto l'acqua, poi il battaglione era di nuovo addetto ali' allargamento delJe mulattiere ed al trasporto delle munizioni e dei viveri nei dintorni di E piscopi , dov'era raggiunto dal 2° battaglione, per essere definitivamente ritirato dal fronte il 30 novembre.

La legione aveva visto passare nell e sue file , compresi i rimpiazzi, 49 ufficiali e 1.185 sottufficiali e mi liti, con la perdita - senza contare gli ammalati ospedalizzati - di 30 morti, 131 feri ti , 4 prigionieri e 150 dispersi (da quest'ultima cifra s i devono , con ogni probabilità , detrarre buona parte, circa un centinaio, dei 133 casi di diserzione seg nalati, per appartenenti alla M.F.A., ai Tribunali Militari tra l'ottobre del 1940 e l'aprile del 1941).

La legione era trasferita all ' interno dell ' Albania per esservi riorganizzata. Non venne infatti disciolta, con l'invio dei suoi uomini al " Gruppo Skanderbeg" , com ' era avvenuto per i reparti dell'esercito; questo, forse, per il suo comportamento migliore o, più probabilmente, perché il Comando della M.V.S.N. ne difese la sopravvivenza. All'influenza della Milizia - ed al desiderio cli migliorare il difficile clima che s i era instaurato tra militari italiani e popolazione albanese - non deve poi essere stata estranea la concessione della medaglia d'oro al valor mili tare alla memoria di Frrok Doda Gjon Markaj, per il quale il duce dava la sua

247 TI 22 novemb re il Comando cli Divisione comunicava al XXXV Corpo d ' Armata che avrebbe ritirato il battaglione in zona arretrata e chiedeva anc he che tutta la legione fosse ritirata dal s uo settore dato che, dopo alt1i episodi analog hi, la notte precedente avevano defe zionato, tutti insieme, 13 m i liti del 1° battaglione (D.S. b. 203).

172 Gli albanesi ne lle Forze Armate italian e ( 1939-1943)

approvazione appena un mese dopo l'episodio 248 , episodio che era poi celebrato da una tavola di Beltrame su "La Domenica del Corriere" . Con l'aggravarsi della situazione nei confronti della Jugoslavia la legione si portava a Scutari dove partecipava, il 23 marzo 1941, a ll e ce r imonie per l'anniversario della fondaz ion e dei Fasci di Combattimento. Schierata su ll e posizioni intorno a lla città aveva qualche clisertore249 e partècipava po i agli scontri in s u a difesa subendo perdite piuttosto leggere, un milite morto e 37 fer iti .

Con circolare ciel 19 maggio era disposta la smobilitazione della legione - con il ricollocamento in congedo ciel personaleentro il 30 magg io.

La Milizia Fascjsta Albanese tornava così alle sue attività cli tempo di pace, prima fra tutte l'istruzione, premilitare e sportiva, della Gioventù del Littorio Albanese. L'agg ravarsi della situazione politica si sarebbe però incaricata di orientare diversamente l'azione della Milizia. Per affrontare le bande partigiane, soprattutto sulle montagne , ma anche nelle città, si fece infatti ricorso a compagn ie ed a battaglioni della M.F.A. frettolosamente arma.ti, con quadri e truppa esclusivamente albanesi tranne qualche ufficiale cli grado più elevato. Della prima compagnia utilizzata nel corso della repressione della rivolta ciel Monte negro si è già parlato in un precedente capito lo. Seg uì poi il richia m o, tra il 22 ottobre 1941 ed il I O marzo 1942, d i una centuria della 4a l egione cli Scutari "per es igen ze di carattere operativo" . Forte di cinque ufficiali e 112 sottufficiali e militi assunse la denominazi one di "compagnia speciale D", da Dukagini , la zo na d i reclutamento nello Sc ut arino25 l>. Poi, ai pr imi s intomi di rivolta, si fece un ricorso massiccio a[la Milizia, che era alle dirette dipende nze

248 H9-b. 9.

249 Tra il 27 marzo e l' ini z io della campagna erano denun ziati, per diserzione, 12 militi -Archivio dell'Uff. Storico de l!' Arma dei Carabinieri - Pos izio ne 78 -3.

2 5° Circolari del C.S.T.A. - Uff Ord. n.047140 del 26 novembre 194 1 e 059090/436 ciel 17 marzo 1942.

Capitolo 15. La Mili zia Fa scista Albanese 173

d e ll 'a utor ità politica albanese per quanto riguardava l 'o rdin e p ubbl ico e che risparmiava al tresì all'esercito alcune mansioni sgradevoli. La repentina nascita ed il rapido accrescersi dei "battaglioni volontari della M.F.A . " 25 1 , che tra il g iu gno ed il luglio del '42 videro la mobilitazione di ben 40 compagnie ripartite tra d iec i battaglioni , non permisero cli effettuare una efficace scelta de l personale, che rimase invece soggetta a li' infl uenza dei capi e dei politici locali . L'impiego d i q uesti battaglioni presentava anche una grave co ntroindicazione: spesso la loro indisciplina ed il loro quasi inn ato spirito di rapina contribuivano a s pin gere la popolaz ion e ne] campo avversar io . Si cercò allora di procedere ad una loro selezione, diminuendone, oltre che il numero (i battaglioni erano 15 a fine '42) , anch e la forza che, nel maggio '43, era ridotta quasi de l 50%.

Ne ll a lotta ai partigiani l' apporto degli uomini di questi batt aglioni fu di scontin uo, in alc uni casi s i batterono be ne , in altri casi abbandonaro no il campo o, addirittura , passarono dall ' altra p arte, il tutto a seconda del momento, delle circostanze, dell 'avversar io e delle scelte de l "ca po" 252 Nel solo gennaio del '43, ad esempio, la M.F.A. eb be 13 morti e 15 fe ri t i25 3, ma ebbe anche 237 disertori tra l'ottobre de l '42 ed il marzo del ' 43 254 Ci furono scontri e perdite per la Mili zia - non più Fascista - ma, dal 1° agosto, Volo ntari a Albane se2 55 si n quasi all'8 sette m bre, ma ci

25 1 C irco la re de l C.S .T.A. - 0 .M . n. 2323 ciel 23 maggio 1942 (D.S . b. 970).

25 2 Da un bilanc i o provvi sorio - st il ato in occas ione d el tcrzp an ni ve rsario della s ua costituzione, il 19 settem bre 1942, q uando un battag li one rec ltrtato nel Kosovo venne pa ssa to in rivista a Tirana da l Seg retar io del P. FA.risul tava che si no ad allora gli appartenenti alla M.F.A. aveva no meritato una medagl ia d'oro, quattro d'arg e nto, 16 cli bronzo, 77 cro c i d i guerra e 13 promozioni per merito di guerra . (Foglio d'Ordini della M.V.S . N. de l 26 novembre 1942, tale documentazione è consultabile p resso l' AUSSM E ).

253 D .S. b. 1089 .

25" D .S. b. 1198 .

255 La caduta de l fasc ismo aveva reso necessario, a di stanza di una settimana, l'emanazione cl i una circo lare reJativa al mutamento della denom in azione della M.F.A. che diveniva "Milizia Volontaria Albanese "

174 Gli albanesi ne lle Forze
italian
( 1939-1943)
Arma;e
e

furono anche, dopo il 25 luglio, di serzioni assai numerose: a fine agosto risultavano 33 7 cas i di questo ge n ere 25 (' Dopo 1'8 settembre q uan ti non furono in grado di riciclarsi nelle formazioni partigiane divennero l'esercito del nuovo governo organizzato sotto l'egida tedesca o, arruolati direttamente dai germanici, costituirono la Divisione SS "Skanderbeg" .

2. La Milizia Fascista Forestale

L' i nvio in Alban ia, su bi to dopo lo sbarco , di una coorte della Milizia Nazionale Forestale, agli ordini del comandante di qu esta Milizia speciale, Agostini, dimostra l'interesse che si aveva, in Italia, per il patrimonio boschivo albanese. Questa coorte venne successivamente ritirata ma lasciò sul posto un ce rto numero di elementi che doveva formare l'ossatura della costituenda Milizia Fascista Forestale.

Questa venne costituita in un tempo abbastanza breve, visto c he il decreto luo gotenenziale che l'istituisce è datato 14 Agosto 1939, poco più di quattro mesi dopo lo sbarco La Milizia Fascista Forestale, precisava il decreto, dipendeva dal Mini stero dell'Economia Nazionale e, data la fusione delle Forze Armate dei due p aesi, era inquadrata nella Milizia Nazionale Forestale ita1iana .

L'o rga ni zzazione interna prevedeva un comando cli legione, tre coorti (Tirana, Corcia e Scutari) e d ott o coma ndi distaccati, oltre a 60 comandi minori (stazioni). Co me in It a li a ufficiali e sottufficia li erano considerati utliciali di po lizia giudiziaria ed i militi agenti di polizia giud iziar ia. L'o rganico co mprendeva un console, comandante della leg ione, due ufficiali supe ri ori, 13 centurioni o capi-manipolo, 30 so ttufficiali , 6 milit i. sce l ti, 275 militi e 50 allievi militi. Il personale della preesistente amministrazione forestale albanese veniva inquadrato in ruo lo transitorio, mentre il personale militarizzato della stessa amministrazio -

Capitolo I 5 La Mili zia Fa sc ista Al/Janese 175
256 H I -b. 50.

ne, una volta accertati da un 'appos ita commissione i requisiti di capacità tecnica e l ' idoneità fisica, morale e politica, sarebbe stato i nquadrato nella legione. Non tutti i posti in organico sarebbero stati ricoperti sin dall'inizio , infatti io Italia erano collocati "fuori ruolo" , per essere immessi nella M.F.F., soltanto il console, i due ufficiali superiori , tre centurioni, quattro capi -manipolo, 16 sottufficiali, 12 militi scelti ed 88 mii iti. Gli altri post i da ufficiale e gran parte di quelli da s ottufficiale e da milite sarebbero rimasti, per un lungo periodo, vacanti, dato che non era possibile reperire, in numero sufficiente, albanesi con i requisiti richiesti.

U n decreto luogotenenziale del 27 dicembre 1939 prevedeva il passaggio ne11a legione, come vice-brigadieri, dei controllori della cessata amministrazione forestale e nello stesso meselo testimonia la rivista ---'. ' Milizia Fascista " dell'epoca - militi albanesi erano inviati in Italia per frequentare un corso presso la scuola della M.N .F. a Cittaducale. Un decreto ministeriale dell' 8 giugno 1940 sanciva il passaggio di 18 controllori, come vic ebrigadieri, e di 55 guardie forestali come militi. Questi prestavano giuramento il successivo 22 luglio a Tirana alla presenza del Pres idente del Consigl io.

Un concorso per 50 posti di allievo milite era bandito alla fine dell ' anno. Requisiti p revi sti erano l ' altezza minima di m. l ,70, la sana e robusta costitu zione fisica, l ' iscrizione al P.F. A. o alla G.L.A. , un ' età compresa tra i 18 e i 28 anni , l'aver fr equentato la quarta elementare o l'aver acquisito , comunque, n ozion i equivalenti , dietro attestato in tale senso di un direttore didattico. La ferma era di tre anni ed era prevista la frequenza ad un corso di sei mesi a Cittaducale. II 20 settembre 1941 i 47 m iliti che avevano terminato questo corso venivano ispezionati, al loro ritorno a Tirana, dal Ministro dell'Agricoltura ed il 23 ottenevano il decreto di nomina. Per quanto riguarda gli ufficiali un concorso bandito il 23 settembre 1940 riservava sei posti presso l 'Accademia Militare Forestale di Firenze a concorrenti albanesi ed un success ivo bando del I O gennaio 1943 ne riservava altri due. I concorsi erano riservati a studenti che avessero già superato, rispettivamente, gli esami del terzo e del secondo anno della

176 Gli albanesi n ell e For ze Armate italiane ( 1939- 1943)

facoltà di Scienze Agrarie. I corsi erano di durata non era inferiore a due anni e anche se sulla "Gazzetta Ufficiale del Regno d'Albania" non risultano decreti di nomina, sappiamo che quattrn frequentatori vennero nominati ufficiali ed uno di costoro rimase in servizio in Italia anche dopo la guerra. li particolare ambiente in cui si trovò ad operare e l'indispensabi le dispersione in piccoli distaccamenti con personale misto resero piuttosto impegnativo il lavoro iniziale della M.F.F. , tanto più che si doveva real izzare "ex novo" il catasto forestale albanese, com'era testimoniato da un artico lo comparso sul numero dell'ottobre 1940 della "Rivista Forestale ftaliana" ad opera del comandante della legione e dedicata a "Il problema forest ale albanese".

Proprio in quel mese l'inizio della campagna contro la Grecia orientava diversamente i compiti dei forestali, utilizzati sia per il "Servizio Legnarne" dell ' Intendenza sia come guide. Il 28 ottobre la legione - denominata anche 12a Legione M.F.F. - era mobilitata con tre uffici al i superiori , un centurione, nove cap imanipolo , 15 sottufficiali e 210 militi 2 57 e, nel corso della campagna, tre dei militi albanesi ricevevano un encomio solenne. Elementi della M .F.F. erano poi coinvolti a Nord, nell'estate d el ' 41, nella repressione della rivolta del Montenegro subendo la perdita di un morto e di un ferito 25 8 La legione era po i smobi litata il 30 giugno 1942 e divenuta, per la diversa organizzazio ne data alla M.N . F., 16" Legione era di nuovo mobilitata poco dopo , il 13 luglio 1942 , per essere ancora smobilitata il l O gennai o I 943259 Nel 1943, visto il peggioramento della situazione ed il progressivo ritiro dei piccoli presidi isolati, una parte, almeno, del personale italiano doveva essere stata fatta rimpatriare visto che erano rimasti in servizio soltanto una settantina di militi 26 0 .

257 HS -b 53.

258 D S b 143 3

259 Circolare dello Stato Magg iore R.G. - Uff. Mob il itazione 220240/3 del 28 luglio 1943 (Circ. b. 509).

260 A.C.S . - M in. Interni - Ispettorato di P.S. presso la Luogotenenza di T i rana - B27.

Capitolo 15. La Mili zia fascista Albanese 177

3. La Milizia Albanese della Strada

Seguendo il consueto sistema, attingendo, cioè, gli elementi necessari tra le file della corrispondente specialità italiana che erano affluiti in Albania dopo lo sbarco , venne costituita, con decreto luogotenenziale del 25 gennaio 1940 , Ja "Milizia Albanese della Strada", alle dipenden ze, per l'impiego tecnico, della Presidenza del Consiglio dei Ministri albanese e fusa nella Milizia Nazionale della Strada italiana.

La composizione prevista consisteva in un "gruppo di reparti" - al comando di un s eniore o di un centurione - e da un numero variabile di reparti e di di staccame nti. Ufficiali, sottufficiali e m i liti erano, ri s pettivamente , uffic iali o agenti di polizia giudiziaria, come i loro camerati forestali. L'organico previsto doveva comprendere un seniore, due centurioni , tre capi -manipolo, cinque marescialli , sette brigadieri e vice-brigadieri, 28 militi scelti e militi e 20 allievi militi.

Il 16 lu g lio 1940 - soppresso 1'8° Re parto Autonomo della Milizia Nazionale della Strada , con sede a Tirana - la Milizia Albanese della Strada entrava ufficialmente in servizio26 1 • I 40 so ttufficiali e militi in quel momento su lle strade erano così ripartiti : 16 a Tirana, 6 a Durazzo, 6 a Valona , 6 a Scutari e 6 a Corcia.

Un decreto luogotenenziale del 30 luglio stabiliva che l'uniforme fosse identica a quella della Milizia Naz ionale della Strada , tranne uno speciale sc udetto metallico da portare sulla manica sinrstra d ella giubba.

U 9 giugno un regio dec reto aveva par zia lmente mobilitato la M.A.d.S. ponendo a disposizione dell'Intendenza Superiore Forze Armate d'Albania quattro uffic ial i, dieci sottufficiali e 27 graduati e militi262 . Il 9 dicembre parte di que s ti elementi - 20 uomini - era impiegata con fun zione di " pattuglia cli circolazio-

26 1 Di s pensa n . 8 del Bollettino d ella M i liz ia Nazi onale della Su·acla ciel 1940.

262 L.15 - b. 32 .

178 Gli albanesi n elle Forze Annat e italiane ( /93.9- 7943 )

ne" alle dipendenze dei Commissariati cli Movimento stradale di Tirana e Valona e del pr imo battaglione movimento stradale di Lu s hnia 263 A l termine della campagna contro la G recia la M.A.d.S . era s m ob ilitata .

Soltanto l 'a nno s uccessivo -a seguito di un bando di conco r so emanato il 25 agosto - faceva il s uo ingresso ìl p erso nale a l banese . Era prevista l'ass u nzione in servizio cli 20 allievi militi che doveva no avere i medesimi requisiti c he si sono poc'anzi indicati per gli alliev i mi li ti forestali. Il corso d'istruzione da supera r e, della durata d i sei mesi, si sarebbe tenuto presso il comando de ll a M.A.d.S. a Tirana.

Capitolo 15. Ln Milizia Fascista Albanese 179
263 D.S . b I 85.

Capitolo 16

LA REGIA GUARDIA DI FINANZA

Se si esclude Ja presenza di reparti della Regia Guardia di Finanza in Albania durante il primo conflitto mondiale, in minima parte utilizzati anche per compiti di istituto, si deve arrivare al 1928 per stabilire una prima presa di contatto tra questo Corpo e la "Terra delle Aquile". Il 2 marzo di quell'anno sbarcava infatti a Durazzo il maggiore Silvestri, della Finanza, che, inquadrato nella Missione Militare Italiana , doveva organizzare la Regia Guardia di Confine albanese. Dopo una prima fase di studio il maggiore Silvestri proponeva di ordinare il Corpo s u un "Comando gruppo battaglioni", a Tirana, un "Centro d'Istruzione", a Corcia, e quattro battaglioni , a Durazzo, Corcia, Piskopeja e Scutari , con un organico complessivo di 61 ufficiali, 200 sottufficiali e 121 O guardie. Il piano era, in linea di massima, approvato ed il maggiore (tenente colonnello nell'esercito albanese) si poneva all'opera coadiuvato da a ltri ufficiali gi unti dall'Italia mentre, contemporaneamente, allievi ufficiali e allievi sottufficiali albanesi partivano per gli istituti di formazione italiana, più esattamente 20 allievi so ttufficiali e 5 allievi ufficiali (questi ultimi sarebbero stati seguiti da altri 12 nei tre anni success ivi ) .

Nel maggio del 1929, sotto la guida del maggiore Palandri - che tornato in Albania da tenente colonnello nel 1939 vi reggerà poi il comando negli anni successivi - s i iniziava un corso di preparazione per i primi 400 elementi, destinati a formare il 1° battaglione, corso che sareb be tenninato nel sette mbre e che sarebbe s tato seguito da altri tre, fino al 1931 , per la costituzione dei rimane nti battaglioni , mentre, nella stessa sede, si tenevano anche corsi per ufficiali e so ttufficiali. Sopravvenuto un periodo di raffreddamento nei rapporti italo-albanesi, la Regia Guardia di Confine ne pagava le conseguenze anche perché il generale Ara-

niti , assai influente a corte, preferiva che nel Corpo venisse evidenziato l'asp etto più propriamente di guardia alla fronti era che non quello di polizia econom ico-tributaria.

Così dal 1933 erano licen z iate oltre 1000 guardi e, sostituite da soldat i di leva.

Il maggiore Sii ve st ri era allora sost i t uito dal ma ggiore Perniciano, a sua volta rimpiazzato, nel 193 5 , dal maggiore Fantapiè che, approfittando d i un temporaneo mi gl iora men to dei rapporti i ta l o -albanesi264 , poteva portare avanti , si a pure len tamente, un pi a no di rio rgani zzaz ion e del Corpo che era approvato so lo nel 1939 , poco prima dello s barco italiano .

Secondo ta le p iano - approvato con una legge del 17 marz o 265 - la R.G. di C. doveva comprendere un Comando Gen e ral e, un Centro di lstruzione e sei battaglioni d i forza diseguale, con 14 compa gnie, 48 plotoni e 119 brigate co n un organico, teorico, di 91 u:fficiali 266 , 222 sottufticiali e 1500 guardie e solda ti. Poco dopo lo s barco il Fantapiè era sostituito dal tenente colonnel l o (poi colonnel lo) Palandri, cui spettava il di ffic ile compito di fondere la Guardia di Confin e in quella di Finanza, i cui uomini cominciavano ad afflu ire in quei giorni, co mpito che era portato a termine brucia ndo le tappe. Un primo decreto luogotenenziale del 1O maggio 1939 sta bili va - in vista della prevista fusione delle Forze Armat e d ei due paes i - che la R.G. di C. fosse posta agli ordi ni di un ufficiale italiano e facesse parte delle Forze Armate albanesi, cosicc hè la s ucc essiva legge del 13 lu gli o ne permetteva, in linea di principio, la fusione nella Guardia di Finanza .

I tempi nec essar i pe rché que s ta fusione fosse compl e tata , da un pu nto di vista gi uridico, do vevano r iv ela rsi piuttosto lunghi: il 6 gennaio 1940 un decreto luo gotenenziale "trasferiva" alla R.G . di F. i compiti e le attribuzioni dell'organizzazione albane -

264 Nel 1936 era no inviati alla Scuola Uffic ia li della R.G. di F. quattro alli evi albanesi che sa re bbe ro stat i seg uiti da alt ri 12 nei quattrn anni successiv i.

265 Archivio de l Museo Storico della G. di F. - Pos . 568.

266 Con decreti lu ogo ten enz i ali del 25 se ttemb re 1939 sare bb e ro stati "cancellati d ai quadri" , perché espatriati , 9 ufficiali del Corpo, men tre altri tre sarebbero stat i co ns iderati di m is sio nari

182 Gli
albanes i nelle For ze Armate iwliane ( 1939-/943)

se e soltanto il 16 di cembre dello slesso anno - con la guerra ormai in co r so - sarebbe stato emanato un regio decreto contenente le norme d'attuazione della legge 13 luglio 1939 per la fusione dei due corpi.

Il colonnello Palandri aveva però precorso i tempi ed aveva disposto che dal l O agosto 1939 la R.G. di C. costituisse un so lo organismo con la R.G. di F. adeguando man mano la s ua organizzazione a quella italiana, cosicchè questo Corpo poteva contare in Albania, in questa pr i ma fase, un Comando Superiore, otto Comandi di Circolo , 47 tenenze e 143 brigate, cui sarebbe ro stati addetti 91 ufficiali e 156 1 guardie. La fus ione effettiva, nel serv izio quotidiano, sarebbe stata assai più lenta a rea li zzarsi e non sarebbe mai sta ta completa: le difficoltà legate alla lingua, alla diversa preparazione, alle abitudini si sa rebbero sempre fatte avvertire ed a queste difficoltà si doveva aggiungere, nei primi mesi, la precaria sistemazione dei reparti 267

Alla vigilia de] Ia guen-a, il 1° g iugno 1940, era presente in Albania il seguente personale albanese: 10 capitani su 23, 31 subalterni su 54, 7 marescialli capi su 51 , 27 br igadieri su 102, 68 sotto-brigad ieri su 168, 27 appuntati su 112, 502 guardie su l .1OI, oltre a 640 soldat i, utili zza ti per integrare gli organici, così come s i era fino ad allora usato per la R.G . di Confine 268

" 67 Cfr. a questo proposito la re lazione cieli' is pezione del generale Massone, effettuata a fine 1939, e riportala alle pagg. 109 - 129 del volume Il dell' opera "La Guardia di Finanza nella Seconda Guerra Mondiale" di P. Meccariello.

2 68 Gran parte degli ufficia ii a lbanesi non era ritenuta ali' altezza dei propri comp ili. Così diceva la relazione ciel generale Massone c itata nella nota p recedente : "Assai numerosi sono gli ufficiali albanesi, m olti dei quali da un 'apposita Commissione sono stati dichiarali non idon ei: parecchi di quelli dichiarati idonei non lo sono . S.E. Geloso rni ha comunicato che per ordini impartiti dal Capo del Governo, dovuti a ragioni politiche , tutti gli ujJiciali albanesi, anche i dichiarati non idonei devono per ora essere trattenuti". E queste note erano confermate eia un'annotazione cie l colonnello Pa lanclri: "Il rendimento degli Albanesi è nella media generale appena sidffrien1e. Si tratta, in gran parte, di elementi di mediocre capacità animali da scarso spirito di sacr(ficio, tendenti all'indifferenza e talvolta alla neghittosità . Non mancano però buoni elementi ( un maggiore, cinque capitani e cinque tenenti) in genere accade111is1i'' Arch ivio cie l Museo Storico della G. di F. UGA 1/1.

Capitolo 16. La Regia Guardia di Finanw 183

In previsione dell'apertura delle ostilità anche sui fronti balcanici la R.G. di F., che già provvedeva, in Albania, alla copertura della frontiera, organizzava tre battaglioni, di circa 500 uomini ciascuno, su plotone comando e tre compagnie . Circa un quarto dei componenti dei battaglioni era formato da albanesi, così come erano albanesi sei comandanti di compagnia e 21 di plotone. Per poter far fronte a questo aumento di truppa era stato necessario richiamare circa 850 soldati delle classi 1916 e l 917 che avevano prestato serviz io nella R.G. di C. . Ugualmente costituito , in parte, con elementi albanesi era il plotone "Mali Vilusc ia", distaccato con la divisione alpina "Julia" in rappresentanza del Corpo, che sarebbe rimasto in linea per oltre un mese.

A Ua fas e iniziale della campagna contro la Grecia presero ugualmente parte i finanzieri dislocati a ridosso del confine partecipando al primo sbalzo oltre frontiera (e nella zona occupata venne cos tituita la compagnia di Philiates con due tenenze) in contatto , a volte, con i battaglioni volontari e poi , nella fase difensiva, intervenendo nei combattimenti nella zona di Corcia sino all ' abbandono della città, proprio mentre veniva portato in linea il 3 ° battaglione mobilitato.

In questa prima fase l'elemento albanese si era portato bene , subendo alcune perdite e venendo proposto per qualche decorazione al valor militare. Stava però , purtroppo , cambiando il clima generale . U n pro -m emoria del 30 novembre, redatto da l colonnello Palandri, segnalava: "Per la diceria diffusasi che i soldati albanesi siano infidi e che nella popolazione siavi una grande quantità di spie e di tracf,itori, si sono avuti incidenti incresciosi nelle retrovie, tra italiani ed albanesi, e purtroppo tra questi - nella massa inno centi - si è diffuso il pani co. Si son.o pertanto ac c entuate le diser z ioni all ' interno ed in Jugoslavi a di albanesi, e tra questi, sia pure in proporzione molto minore di quelLa di altri corpi, ve ne sono state anch e della R . Guardia di Confine (soprattutto di ortodossi e di richiamati)". Inizialmente , il 3 dicembre , il colonnello Palandri proponeva di allontanare dalla frontiera jugoslava gli elementi sospetti e g li ortodossi e di procedere ad una selezione a nalo ga tra gli e lementi dei battaglioni mobilita ti . Appena c inqu e giorni dopo , però,

184 Cli alban esi n elle Forze Armate italiane ( /939 - 1943)

continuando le d iserzioni, chiedeva misure piì:1 radicali come l'invio in l icenza illim itata o in congedo dei richiamati e dei ti-attenu ti a lban esi (oltre 1.000 uomini ) e la fusione del 4° e del 5° battaglione e limin andone g li elementi albanesi (vedi documento numero 32).

Fa tta propria la proposta, il Comando Superiore chiedeva a Roma l' 11 dicembre la neces saria autorizzazio ne per il congedo di richiamati e trattenuti e per la contrazione ad uno solo dei battaglioni. In attesa dell 'autorizzaz ione ministerial e al congedoche s arebbe stata concessa il 6 gennaio 1941 - questi soldati erano inv iati in licen za (da 30 a 60 giorni) "co n grandissima larghezza" mentre queni orig in ari delle provincie occupate dai grec i erano riu ni ti in "plotoni di istruzione" insieme agli element i meno sicuri,che ven i vano allontanati dalla frontiera jugoslava, ove rimanevano, sempre in subordine ad italiani, solta nto albanesi che offrivano il massimo affidamento Erano poi eliminati, att raverso il licenziamento , alcu ni e lementi particolarmente inaffidabili. Per non creare ulteriori scontenti e nuove d iserzioni ri tirando dal 3° battaglione , che si trovava al fronte, tutti g li albanes i che vi erano incorporati , q uesti vennero utili zzati come conducenti fino al ri t iro del battaglione dalla l i nea.

A fine dicembre i tre battag lioni erano contratti in uno so lo , fo rmato tutto da itali an i. Con l'eleme nto albanese dei ba ttaglioni, quello ripiegato dal Sud e quello tolto dalla front iera erano formati, co n un decimo di personale italiano, i reparti (po i "d istaccamenti") di Lin za e di Scuta ri, mentre tramontava il progetto , ca ldeggiato dal Comando Supe riore FF.AA. d 'A lbania, di inviare in Ita lia tutte ]e g u ardi e di finanza albanesi , c h e, se messo in opera, avrebbe fatto se nz'a ltro più ma le che bene.

O vviamen te q ues to riordi nam ento non fu del tutto indolore, con un a ripresa delle d iserzioni verso Ja Ju goslavia o verso l'interno, cosicchè a metà feb braio c 'e rano oltre 150 dise1tori , costituiti , però, per q uasi due terzi non da finanzieri ma da soldati .

Data la nu ova organizzazione della R.G . d i F. in Albania, agli scontri sull a front iera jugos lav a dell'apri le del ' 41 , c h e pure vedeva no impegnate ne i primi giorn i uni tà del Corpo, non partecipava no, in pratica, ele m e nti albanes i.

Capitolo /6. la Regia Guardia di Finan za 185

La fine della g uerra contro Grecia e J ugoslavia riportò la Finanza ai suoi compiti istituziona li, aggravandoli, però, anche con la tu tela dell'o rdin e pubblico, minacciato inizialmente soltanto nei territori annessi e poi, gradualmente , a far tempo dal 1942, anche in quelJi della "Vecchia Alban ia". Un pro - memoria del colonnello Palandri del 30 giugno I 941269 segnala che il servizio "è il più vario e il più mutevole", con gravi compiti in campo valutario -d ogana le ed in campo politico-economico.

Nello stesso pro-memoria si fa anc he presente che gli ufficiali a lban esi sono, in proporzione , troppo numerosi - in quattro "ci rcoli " c'è un solo ufficiale ita li ano - e che questi uffic i al i sono tut t i apatici, molti inetti, che necessitano di affiancamento da parte dell'elemento italiano per no n susc itare riflessi negativi sul rendimento ed in campo disci plin ar e . Peggiore è il quadro offerto dai sottufficiali, 1'85% dei quali, secondo il pro-memoria, merita un giudiz io assolutamente negativo . Comunque il serv izio d'istituto era ripreso negli otto circo li nei quali era divisa l'Albania mentr e nei territori anness i il servi z io era espletato da tre battaglioni mobili ta t i nei quali era no tornati ufficiali e finanzieri albanesi 270

Nel 1942 - a decorrere dal 1° novembre - la R. Guardia di Finanza adottò in Albania un nuovo ordinamento che prevedeva, oltre a l Comando de ll a R.G. cli F. d'Albania, due l egioni , a Tirana ed a Scutari, l a prima su quattro battaglioni (T iran a, Valona, Corcia e Arg iroc astro) e la seconda su ·cinque (Scutari, Peja, P ristina, Tetovo e Dibra), con giuris dizi one sui territori annessi. Al di sotto dei battaglioni, ripristinando le vecchie denominazioni della R. Guardia di Confine, c'erano le compagnie, i plotoni , le squadre e i distaccamenti . Per completare gl i organici, per quanto riguardava l'eleme nto albanese, s i dovette continuare ad utilizzare personale cli leva (classe 1920) o richiamati che avessero già prestato serv i z io, come so ld a ti, nella R. Guardia di Confine. Nonostante la s ituazione si stesse facendo più difficile e, a co-

269 Archivio del Mu seo Storico della G. di F. - Pos. 662.

270 Nell'ottobre del 1942 c'erano 346 elementi delle class i 1916 e 1920 nel 3 ° e nel 7 ° battaglione.

186 Gli
es i nelle For ze Armate i,a/iane ( 1939- 1943)
alban

minciarc dalle zon e annesse. s i verificasse qualch e attac<.:o partigia no ai distaccame n ti, il morale degl i albanesi, in quell 'a nno, si mante nn e buon o fi no a ll 'a utunno. Co me si legge ne lla " Re l az ione su JI 'effic ie nza morale e le co nd i z ion i sp iri tua l i d e ll a truppa" dell'ago s to 1942 ' ·Per i militari alban es i nulla vi è da eccepire".

L a s i tuaz io ne pegg io rava d e ci samen te co n la fine de l ' 42 e l a rel az io ne s ull 'e ffi c i e nza de l fe bb ra io '43 seg na l av a "Fra i m ilitari albanesi vi è una certa apprensione, determinata da voc i, secondo le quali i militari albanesi che non passano ai ribelli saran no sogg etti, un itamen te a LLe lo ro fa migl ie, a rap p resag li e da parte delle bande armate ribell i. Queste voci hanno facile presa sull 'animo dei militari albanesi, in conseguenza della loro limitata istruzion e. N onostante l'op era di propaga nda ch e quotidi an am e n te viene svo lta da i supe rio ri tu tti, co n tinuano Ie dise rz ioni da parte dei militari albanesi" 271 .

Mentre, per mot i vi d i s icurezza , venivano ritirati, in parte, i di s tacca me nti e le squadre, a umentava no, i ns ie me a ll e d is erz ioni , anc he gl i attacc hi de i pa rt i g ia ni , c he t rovava no a volte l a co mp licità de i finanzie r i albanes i272 e a volte, invece , un a loro a c c a ni ta res iste nza . T alora i d ue di ve rsi atteggiamen ti potevano e ss e re ri sco ntra ti ne ll a m edes ima occas ion e: così a L esko v iku tra il 15 e d il 16 maggio g li sco n tri s i protraevano pe r 15 ore, co n la morte, t ra l 'aHro, d i due fi na nz ieri a lbanes i (a ll a memo ri a di un o d e i quali verrà co ncessa una medagli a cli bronz o ), scon t ri cui il comand a nte de ll a compag ni a, un capi ta no a lb anese, non partecipava, d il eguandos i poi al te rmine del combatti m ento. Sopragg iu nto 1 ' 8 sette mbre g li e le me nt i al ban esi cie l C orp o passavano qu as i tutti ne 11e file de i naz i o na li s ti fil o-tedesc h i, ma se n z a ab b an d onar si ad att i cl i vio lenza contro i commili toni itali a ni . A Ti rana fu, anz i , poss ib ile ope rare una consegna delle i nsta ll az ion i e ci e l m a terial e quasi rego l a re .

271 Archivio de l Museo Stori co della G. di F. - Pos. 662 - 2/41.

272 TI 14 g iu g no un tene nte a lba nese is pez io nav a u n d is t acca m e nto e, fa tti allo nt anare i m il it a ri it a l ian i, faceva ent ra re ne ll a caserma dei pa rt ig ian i per rifornirli di armi e di munizioni. nell'irruzione ve ni va ucciso un brigadiere italia no c he era ritornat o s ui suoi passi. ( H 1-b. 56) .

Capiwlo 16. La Regia Guardia di Fi11a11 ::,a 187

Capitolo 17

IL CORPO ARMATO DI PO LIZIA

Le notizie relative al Corpo Armato di Polizia sono statericavate dal fondo "Is p ettorato cli P.S. presso la Luogo ten enza di Tirana" dell'Archivio Centrale dello Stato, attualmente in riordinamento, e s i è preferito quindi non menziona re la collocazione archivistica potendo la stessa esse re modificata. Nell'aprile del 1939 il servizio di polizia era svo.lto nelle maggiori città albanesi da circa 300 gendarmi (che sarebbero poi confluiti nei carabinieri) mentre era ancora in gestazione un corpo di polizia che doveva esser formato con 150 gua rdi e, che stavano allora freque ntando un appo sito corso, organizzato da un commissario di Pubblica Sicurezza italiano, corso che doveva in terrompersi a seguito dello sbarco

In attesa che questo corso venisse ripreso (a Caserta) e completato, ciò che s i sare bbe verificato soltanto a dicembre, era intanto nominato un "Consigliere P er manente di Polizia " p resso la Presidenza del Consi gl io dei Ministri Albanese nella persona dell ' Ispettore Generale di P.S. Giuseppe Gueli, che fu l'i sp iratore del decreto luogotenen zia le d e l 31 agosto 1939 istitutivo del "Corpo Armato di polizia per l'Albania".

Giusta l'art. 1 di questo decreto, in analogia alle disposizioni cli leg ge sulla fusione dei Corpi Armati dello Stato, il corpo albanese era inquadrato nel Corpo cli Poli z ia italiano.

Doveva essere composto da 82 funzionari, 60 impie gat i, 24 uscieri cli questura e 360 sottuffic iali e guardie, in parte italian i che, a tale sco po, sarebbero stati posti "fuori ruolo" dalle ammini strazioni d'origine. Fin qui la teoria. In pratica, però, sin dall'inizio le autorità albanesi operarono per far sì che l'elemento italiano fosse emarginato e privato di potere e che il corpo fosse realmente ed esclusivamen te a lbane se anche se , ovviamente, la

preparazione tecnica e 1'affidabilità di funzionari, sottufficiali e guard ie locali erano ben al di sotto del livello necessario.

L ' organizzazione prevista doveva comprendere una Direzione Generale cli P.S. presso la Presidenza del Consiglio, un U fficio Provinciale di P.S. presso ogni sede di prefettura, con uffici distaccati presso le sottoprefetture ed uffici di P.S . di frontiera. Soprattutto all'inizio l'attività del Corpo venne svolta essenzialmente nell'ambito della polizia politica , cosicché scarso o nullo era l'apporto dato al mantenimento cieli ' ordine pubblico che continuava a gravare su i Carabinieri, sollevando le proteste del generale Agostinucci, che doveva però finire per accettare questo sta to di fatto , come si può desumere anche dal modello di coord i namento tra l e varie forze di poli z ia stabil ito allo scoppio della g ue1Ta e di cui al documento 30.

La partecipazi one del corpo al conflitto fu assai limitata : dapprima un plotone era assegnato alla divi s ione " Ferrara" che lo utili zzava per la sicurezza del proprio comando - ma che ebbe poi un paio di occasioni per essere schierato in linea - e successivamente, nel marzo del 1941, erano messe a disposizione del C.S .T.A. tre piccole unità, per complessivi 37 sottuffic i al i e guardie agli ordini di tre fun zi onari italiani. Due reparti di 15 uom i n i , dotati ognuno di due motociclette, erano addetti alla sorveglianza dell e basi di Durazz o e Valona, collaborando anc he con gli organi del movimento stradale, ed un terzo reparto, di sole se tte guardie, era addetto alla sorveglianza della base di San Giovanni di Medua.

Pur se ini zialmente era stato previsto che su 22 posti di ques tore ne fosse riservata l a metà per funzionari italiani, qu est i posti vennero poi riservati tu t ti ad albanesi (giudici, avvocati, ufficia l i della Gendarmeria e qualche funzionario di polizia) mentre ai funzionari italiani era riservato l ' incarico di "organ izza tori di polizia" .

Nel settembre del 1940 prestavano servizio presso la Direz ion e Centrale otto funzionari e tre impiegati italiani, ce n 'erano rispettivamente cinque e tre presso la qu estura di Tirana ed un funzionario ed un impiegato nell e altre questure, oltre a qualche decina di sottufficiali e guardie. Nel d i cembre - fo rse

190 Gli alban esi ne lle Forze Annate ital ia ne ( 1939- 1943)

anche sfruttando il momento particolarmente delicato - il Ministero degli Interni albanesi avanzava delle riserve sull'arrivo di nuovo personale italiano facendo presente che questo avrebbe dovuto esser gradualmente sostituito con quello albanese, lasciando in car ica soltan to il "consigliere permanente" e gli "organ izzatori di polizia". Era un'avvisaglia d e lle intenzioni del governo di Tirana che alla fi ne, il 7 novembre 1941, avrebbe preci sato in maniera netta , con un'apposita circolare del "Direttore Centrale della Polizia", come tutti i poteri deci sionali spettassero esclusivamente a costui ed ai questori, come s a reb be stato meg lio precisato nella nuova legge sull'organizzazione del l a polizia che stava per esse re emanata. l funzionari italiani protestava no a Roma, presso il Ministero degli Interni , e questo - a s ua volta - chiedeva agli E s teri di i ntervenire perché l'e l emento italnano non fosse po st o alle dipenden ze di quello albanese.

Intanto era però ema nato un nuovo decreto luogotenenziale , il n. 15 del 27 febbra i o 1942 "Attribuzioni delle autorità con funzioni di Polizia e funzionamento del Corpo Armato di Polizia", che regolamentava l'intera materia nell'interesse quasi esclusivo degli albanesi . A ll'art. 1 non si faceva più men zione dell'inquadramento nella poliz i a italiana , ora il Corpo dipendeva dal Ministero degli Interni di Tirana e g li era preposto un Direttore Generale di Polizia che si avvaleva di una Dire z ione Ge nera le di Poliz i a, di questure e di uffic i di stacca ti. L'organico doveva comp r e ndere 98 funzionari , 73 impiegati e 29 uscie ri di polizia, 63 sottuffic i ali, 15 gua rdi e scelte e 438 guardie (compresi autisti e motociclisti) . Pe r coprire in tutta fretta qu est i organici era previsto che funzionari ed imp iegati cli altre ammini strazioni, così come ex -ufficiali, potessero ess er trasferi t i in polizia co n decreto luogo tenenziale, su propos ta d el Mini stro deg li Interni , ed esservi manten ut i, in esper imen to, per un anno, e che a nche sottufficiali e guardie potessero avere la medes im a provenienza o essere tratti dalla v ita civile, con la frequenza di un corso accelerato. Gli articoli 28 -34 trattav ano del pe rsonale it a li ano , distaccato "in via temporanea" al fin e di "dare un orientamento te cnico e razionale" . 1 funzionari italiani (un "Co ns igliere Tec nico " presso

Capitolo 17. IL Cmpo Armalo di Polizia 191

la Direzione Generale ed uno per ciascuna questura) dovevano collaborare con i su periori albanesi svo lgendo le mansioni loro s pecificamente affidate.

Il Consigliere Permanente di Polizia, prevedendo i problemi che potevano scaturire da questa collaborazione imposta, chiedeva subito il proprio rimpatrio insi eme a quello cli un certo numero di funz ionari ed agenti, proponendo di lasciare sul posto solo 11 funzionari , 9 impiegati e 40 guardie. Da Roma - soprattutto dal Ministero degli Esteri - lo s i invitava ad una maggiore fiducia ed alla collaborazione mentre i rimpatri venivano "centellinati". Intanto si dava il via, in Albania, ad arruolame nti massicci anche se, ovviamente, di personale poco selezionato ed il Corpo, frettolosamente espanso, non rispondeva che assai parzialmente alle aspettative. Lo testimoniano i vari rapporti delle autor ità militari e quelli dei funzionari italiani spediti a Roma, al Ministero degli Interni .

Un tentativo di inversione di tendenza - con la richiesta di far affluire in Albania altro personale ita l iano, 50 sottufficia li giovani ed energici per l'inquadramento e, se possibile, un battaglione mobile di guardie di P.S. - lo s i aveva nella primavera del 1943 con la nomina del generale Pariani a Luogotenente Generale e, soprattutto, con quella a Ministro degli Interni di Marka Gjoni, forse l'ultimo elemento filo -i taliano. Questo anche perché era chiaro che con la sostituz ione ai Carabinieri della Gendarmeria - che pareva volersi ded icare soprattutto alla repress ion e della so la criminalità comune - si doveva puntare sulla polizia per il controllo politico deII e città.

Però tutto quello che si riuscì ad ottenere fu l'adeguamento degli stipe ndi a quelli della Gendarmeria e, da parte italiana , l'istituzione di uno "speciale servizio riservato con compito di vigilare sull'attività che .spiegano elernenti albanesi in patria e nel regno" 273

2 7 : 1 Circ. Ris . del M inist e ro degli Interni - Dir. Gen . P.S. - Div. Polizia Po lit ica n. 500/10511 del 19 aprile 1943. (A.C.S. - Min Int. - P.S 1943 - b. 18).

192 Gli alban esi n elle For ze Armate italian e ( 1939-1 943 )

Con l'aggravarsi della s ituazione aumentava intanto in Albania il numero dei disertori , anche nelle file del corpo, che, pure, in alcune occasioni soffriva delle perdite a causa dell'attività partigiana, come un funzionario ed una guardia uccisi il 2 maggio, un maresciallo ucci so e tre sottufficiali - di cui uno italiano - feriti il 31 maggio ad Elbasan, nella cui questura aveva fatto irruzione di notte , con la complicità di due guardie albanesi, una banda partigiana per impadronirsi delle armi2 74 •

La situazione peggiorava ulteriormente dopo il 25 luglio e ad Argirocastro era il questore a darsi alla macchia con buona parte ciel personale a lbanese della locale questura.

II personale italiano rimas to in Albania - una quindicina di funzionari e poche decine di guardie - seguiva con comprensibile preoccupazione l 'evolvers i della situazione. In una lettera, qua si sim bolicamente datata 8 settembre, forse l'ultima spedita da Tirana, si faceva presente che, con l'ass un zione dei poteri da parte dell'autorità militare , la pennanenza del perso nale di poliz ia era diventata superi1ua e che gli elementi dislocati in provincia vivevano in costante pericolo.

Capitolo 17. li Corpo Armato di Polizia 193
2 74 V. a questo proposito A.C.S. - Min. I nt. - P.S. 1943 b. 11.

Capitolo 18

I BATTAGLIONI VOLONTARI REGIONALI

Forse anche perché memori delle prove, tutto sommato, non entusiasmanti offerte dalle bande albanesi nel corso della "Grande Guerra", i comandi italiani non si dimostrarono troppo favorevoli ai progetti di una loro eventuale ricostituzione avanzati dagli ambienti politici sin dai primi mesi successivi allo sbarco.

Un promemoria dell'Ufficio I sconsigliava infatti , il 27 agosto 1939 , un loro impiego contro Jugoslavia e Grecia prevedendo che il loro comportamento avrebbe alienato agli Italiani le simpatie delle popolazioni confinanti, ma - poiché per motivi politici si doveva utililzzare l'elemento albanese - suggeriva invece l'addestramento di speciali "distaccamenti", da far infiltrare oltre le linee per prendere contatto con gli "irredenti" e sollevarli, e l ' organizzazione di bande o battaglioni volontari, con capi albanesi ed ufficiali italiani.

La formazione di questi reparti era subito messa allo studio, la mano , poi, passava ai politici, italiani ed albanesi, e questi ultimi si servivano della preparazione e dell'organizzazione cli queste unità per aumentare la propria influenza e per cercare di trarne benefici, anche economici, specie dopo che, il 25 maggio 1940 , il conte Ciano aveva promesso, come ministro degli Esteri, i primi quattro milioni necessari per l'organizzazione.

Tutto il lavoro convulso e confusionario messo in atto un po' in tutta l'Albania non doveva sfuggire, ovviamente, alle autorità di Atene e Belgrado. Così, per cercare di correre ai ripari , il C.S.T.A., pur se malvolentieri, si doveva assumere l'onere cli organizzare dei "battaglioni volontari" al cui reclutamento avrebbe però provveduto la Luogotenenza Generale attraverso elementi di sua fiducia.

A fine agosto era inoltrata una richiesta in tal se nso al Ministero della Guerra, che il 18 settembre rispondeva affermativamente. Così il 28 settembre il C.S.T.A. diramava la circolare 035260 (vedi documento 33) per la costituzione di sei "Battaglioni Volontari Regionali Albanesi" (inizialmente ne erano stati previsti sette) da reclutarsi nel Sud del paese . Ogni battaglione era posto agli ordini di un comandante albanese, assimilato al grado di maggiore , ed avrebbe dovuto comprendere un numero variabile di compagnie su due plotoni, ognuno su due s quadre fucilieri ed una fucili - mitragliatori. Il colonnello Motzo , del S.LM ., era incaricato dell'organizzazione e doveva scegliere, d'accordo con i "capi" comandanti di battaglione designati dalla Luogotenenza, i capi in sottordine. I comandanti di battaglione ed i capi politici locali, designati pure dalla Luogotenen za, avrebbero provveduto poi ali' arruolamento dei volontari.

Ad ogni battaglione era addetto , come " consig liere", un ufficiale italiano. I volontari dovevano essere armati con un fucile ' 91 e quattro bombe a mano , non avevano uniforme ma portavano s ui loro abiti civili , o meglio s ul loro costume regionale, una fascia con i colori albanesi, rosso e nero, alla vita e, al braccio sinistro, un bracciale con gli stessi colori recante al centro un disco tricolore (verde, bianco e rosso) con una stella bianca.

Avvicinandosi la stagione cattiva i volontari avrebbero poi richiesto scarponi e pastrani grigio - verdi .

Per quanto si fosse ormai esattamente ad un mese all'inizio delle ostilità ci si limitò al solo lavoro preparatorio "soprassedendo alla reale cos tituz ione" dei battaglioni , secondo un suggerimento partito da Roma il 7 ottobre. A Mussolini, però, si diceva, in una riunion e ad altissimo livello tenuta a palazzo Venezia il 15 ottobre, che anche per le "bande" era tutto pronto. In realtà, invece, era soltanto il 20 ottobre - a soli otto giorni dall'inizio della guerra - che veniva dato l'ordine di costituire effettivamente i battaglioni con le ovvie conseguenze legate all'improvvisazio ne ed alla ristrett ezza dei tempi 275 •

196 Gli albanesi
rz e
it a lian e (1939-1943)
nelle Fo
Armare
2 75 Per tutto quanto attiene alla
precedente alla gue rra v. H5
53.
fase
b.

Esaminiamo ora separatamente i sei battaglioni e le loro brevi storie.

Il I battaglione , che secondo le disposizioni del 28 settembre doveva essere organizzato su tre compagnie a Porto Edda (Santi Quaranta pren d eva ora il nome di Edda Ciano Mussolini), contava invece solta nto 160 volontari agli ordini di Aziz Ciami, un capo parificato a maggiore, con il maggiore di cavalleria Francesco Pescosolido come ufficiale addetto . Assegnato inizialmente alla divisione Siena, il battaglione era posto alle dipendenze del 3 ° Granatieri il 4 novembre ed il giorno successivo passava il Kalamas con il Il battaglione Volontari ed una compagnia granatieri occupando , dopo un breve combattimento, la posizione detta "del Dente" , senza subire perdite, scacciando i greci verso lgoumenitsa276 Era poi a Grekori e qui era raggiunto il 10 novembre dall ' ordine di congedare quanti più volontari Io desiderassero e di incorporare , invece , i vo lon tari del II battaglione che avessero scelto di rimanere ancora in servizio277 .

Questo in conseguenza dell'avvenuto inizio della controffensiva greca e della cattiva prova offerta in questa occasione dalle unità a lban esi , rego]ari e volontarie, con numerosissimi casi di diserzioni in presenza del nemico. Il battaglione, privato delle armi automatic h e affidate a soldati italiani, non si fermava sul Kalamas, adducendo a pretesto la stanchezza degli uomini. Il 16 era a Manovronoi e passava poi a Liopesi alle dipendenze della divisione Siena. Con il 31 ° Fanteria il battaglione, ora agli ordini diretti del maggiore Pescosolido, restava fi no alJa notte tra il 4 ed il 5 dicembre quando, ripiegando da Murina, aveva 147 dispersi, in gran parte rientrati alle loro case per proteggere le famiglie. L'u nità era riunita a Krespani e qui il 29 dicembre i volontari erano disarmati ed inviati in licenza per cinque giorni, con l'eccezione di 28 volontari le cui famiglie erano in territorio occupato dai greci. Ai primi di ge nn a io una parte so lamen te dei volontari tornava dalla li cenza cosic-

Capitolo 18. I battaglioni vol o ntari regionali 197
276 D .S. b. 2 19 277 H5 b 53.

ché i] battaglione Pescosolido poteva contare soltanto su 75 uomini. L'unità , ridotta ai minimi termini, era ora l'ultimo d ei battaglioni volontari ancora es istente e sarebbe stata probabilmente disciolta se il maggiore Pescoso ]ido non fosse stato particolarmente tenace e se - diciamolo pure - essendo passato il momento peggiore le esigenze di carattere politico non fossero tornate ad avere la loro importanza. Così, senza essere autorizzato, il maggiore riapriva gli arruolament i e chiedeva le armi, g li ufficiali ed i sottufficiali necessari per l'inquadramento. Facendo valere il buon esordio del battaglione chiedeva poi , ed otteneva, divise grigio -verdi per i suoi uomini, con fazzolettone rosso e nero da applicare sotto il colletto della giubba in luogo della fascia al braccio. Il battaglione, che co ntava ora 207 uomini divisi in due compagnie, non veniva però utilizzato in prima linea e restava nelle retrov ie fino al suo definitivo scioglimento avvenuto a Porto Edda il 1O maggio 1941, al termine della campagna contro la Grecia278 .

Assai p i ù breve I' esistenza del II batta g lione , così co me quella cli tutti gl i altri. Questo battaglione doveva essere organizzato a Delvino ed era in origine destina to alla divisione Siena. Era invece distaccato presso il 3° Granatieri con un ufficiale dei Granatieri, il maggiore Chiaravalli, come "co nsigl iere" . Il 5 novem br e passava il Kalama s, attaccava i Greci, respingendoli, e la sciava s ul terreno un morto ed un ferito. Il battaglione era poi inviato verso i' in terno e s'installava nel v ill aggio di Arpisa dal quale spiccava distaccamenti nei villaggi circostant i per ev it are disordini tra ortodossi e m u s ulmani fi lo- al b anesi . Durante il success ivo ripiegamento i suoi uomini dimostravano poca affidabi lit à cos icché il battaglione era sciolto ed i volontari che desideravano rimanere in se rv iz io e r ano incorporati nel I.

Il III doveva essere costi tuito ad Argirocastro ed era d es tinato alla divisione "Ferrara". Venne in vece distaccato presso la

278 A questa data il battaglione contava o ltre al maggiore Pescosolido, un ufficiale italiano, uno albanese, dieci capi e sottocapi albanesi, quattro so ldati italiani e 204 volontari (H5 b. 53).

198 Gli
( 1939-1943)
albanesi nelle Forze Annate italiane

"Siena" che raggiungeva però solo la sera del 28 ottobre, con 90 uomini soltanto, agli ordini del capitano Buonaccorsi . Il 1° novembre occupava il ponte di Bratica su lla Longatica ed era poi nella zona di Raveni 279 . Il 22, non più in grado di operare, ripiegava s ulla Paula. Il 28 novembre incorporava gli elementi superstiti dei battaglioni IV, V e VI. Il 3 dicembre era trasferito a Vimo e tutti i volontari, tranne venti, erano in viati in licenza per dieci giorni. Il 10 dicembre, infine, il battaglione era disciolto .

Il IV battaglione , costituito a Permeti ("consigliere" il maggiore Grandi), era des t inato alla divisione "Ferrara" con la quale combatteva a Rave n i ed a quota 1302 tra i l 10 ed il 15 novembre 280 • Era poi s-cio l to il 28 novembre.

Il V battaglione ("consigliere" il maggiore degli alpini De Laurentiis) era stato costitui to a Leskoviku per la divisione "Julia". Dei trecento volontari previsti se ne presentarono soltanto cento cosicché fu necessario fa r ricorso a due compagnie ( 180 uomini) reclutate ad Argirocastro. Nella fase iniziale deJla campagna partecipava alla presa di Konitsa ma si sbandava alle prime cannonate greche. Durante la ritirata un "capo" e tre volontari catturati dai Greci venivano uccisi a pugnalate e seppelliti semi-v i vi, tanto era l'od i o che questi irrego lari suscitavano2 8 1 Il 28 novembre anche questo battaglione era sciolto.

Il VI , ed ultimo, battaglione era organizzato a Korcia per la divisione " Pam1a". Aveva come "consiglie re" il maggiore Sassi e venne sciolto il 28 novemb re .

Nel complesso quello dei batta glioni Volontari R egionali Albanesi fu un esperi mento non riuscito. Ad una troppo prolungata e disordinata "campagna" per il reclutamento aveva fatto segu i to un periodo troppo br eve per l'effettiva organizzaz ione , cosicché si erano raccolti elementi in numero insuffic iente (meno di 1000 ri spetto agli oltre 2000 previsti) , impreparati , non motivati, o meglio, spinti soltanto dall'idea del bott ino. Insufficientemente inquadrati dai "capi" albanesi, s pesso

Capitolo 18. I battaglioni volontari regionali 199
2ì 9 D .S. b. 170 . 280 D S. b. 297 28 1 H9 b. 10 e L.13 b. 85.

sprovvis ti anch ' essi di esperienza bellica e di preparazione militare, i volontari non erano sta ti in grado di fronteggiare la controffensiva greca e ben presto avevano chiesto di poter torn a re alle loro case o , più spesso, lo avevano fatto senza chiederne il permesso.

Risultati quasi altrettanto negativi erano dati dai previsti altri trecento volontari non inquadrati nei battaglioni. Quasi tutti " irredenti " della Ciamuria erano destinati ad essere utilizzati in parte come guide ed in parte come sabotatori . Dei trecen to, infatti, se ne presentarono molti, ma molti meno . Se le guide diedero un discreto apporto, i sabotatori non attraversarono il confine prima dell'apertura delle ostilità e lo stesso incidente di frontiera che avrebbero dovuto simulare, fingendosi greci, per giustificare la reazione - e l'invasione - italiana si risolse in un a sparatoria senza conseguenze.

200 Gli alb an es i nelle For ze A rmare italian e ( 1939-1 943)

LE UNIFORMI

Le bande irregolari arruolate in Albania durante la Prima Guerra Mondiale non avevano alcun tipo di uniforme: lo rilevano i documenti e lo confermano le foto. Vestivano infatti i loro costumi r eg ionali - caratterizzati spesso dalla "fustanella", il gonnellino - cui, gradualmente , si andò ad aggiungere qualche capo di origine militare, come scarponi, mantellina o giubba.

R adicalmente diversa la situazione per le Milizie Regolari Albanesi. Gli articoli 20-23 del loro regolamento così recitavano, confermando qua n to era stato previsto ne l progetto del Maggiore Castoldi a fine '16 :

"Art. 20) Per le Milizie è adottata l'uniforme grigio - verde in uso nell'Esercito Italiano. Le mostrine sono rosse e nere (nere verso l'apertura del bavero e rosse presso i bottoncini). Per copricapo è adottato il fez albanese bianco Sul fez, è applicata la bicipite aquila nazionale nera su fondo circolare rosso. Gli aspiranti portano la stessa divisa dei militi colla sola variante che l'intero colletto della giubba è di color rosso-nero e che è loro concesso di portare i gambali. È loro fatta facoltà di far praticare nella giubba le tasche come in uso per g li ufficiali".

"Art. 21) I sotto capi manipolo, al centro delle mostrine, sulla linea di giunzione delle parti nere e rosse, portano un filetto d'oro lungo mm. 5.

I capi manipolo portano sulle mostrine due .filetti d'oro della stessa dimensione applicati: l'uno a destra e l'altro a sinistra della linea di giunzione del rosso col nero.

Gli aspiranti portano sulle manopole un rettangolo a fondo rosso -nero .filettato in oro con al centro una stelletta bianca. Sul cappotto e sulla mantellina i di stintivi sono portati sul bavero e disposti parallelamente al lato corto e da esso distanti 5 cm. So -

Capitolo 19

no ado!!ati i distintivi italiani da ardito, tiratore scelto, Lanciatore di bombe, trombettiere, mitragliere, esploratore ecc., tutti in filo d'argento.

Una e poi due stellette bianche sulla manica sinistra per La prima e per La seconda rafferma. È prevista la concessione del nastrino per le fatiche e le.ferite di guerra" .

"Art. 23) Le Milizi e Albanesi sono armate di fucile mod.1891 con sciabola baionetta. Alle cariche jpeciali spetta il moschetto di cavalleria, a quelle non montate il rnoschetto 91 TS. Ogni armato porta una cartucciera a fascia, di foggia locale, capace di 20 caricatori . La sciabo la baionetta è appesa a sinistra di detta cartu'è:cera ad apposita cinghietta con fibbie " .

Gli ufficiali ed i militari di truppa italiani addetti a q ue ste Milizie potevano far uso di una cartuccera come quella dei militi albanesi ed erano contraddistinti, sulla manica sinistra della giubba, da "una coccarda a scudetto circolare rosso con la bicipite aquila nera albanese, simile a quella portata dai militi" 282 •

La Gendarmeria era vestita, sino alla fine del I 916, con una tenuta grigio-verde La giubba aveva una bottoniera scoperta con cinque bottoni metallici e mostrine rosse e nere al colletto (che dovrebbero aver ispirato quelle delle Milizie Regolari A lbanes i).

Anche il fez era grigio-verde con imperiale di panno rosso . Nel 1917 le mostrine vennero sos tituite da alamari in lana bianca simili a quelli portati sui g iubboni dai Carabinieri ed il fez divenne interamente grigio - verde. Le anni in dotaz ione erano il fucile mocl.1891 per la Gendarmeria della provincia cli Valona ed il Mauser per quella dell a provincia di Argirocastro. Per tutti cinturini e giberne grigio-verdi 283 . Non conosciamo disposizioni relative all'uniforme della Polizia. A giudicare dalla foto di una cerimoni a in cui compare un giovane al banese dall'uniforme completamente diversa da quelle ora descritte, potrebbe esse re stata

28 2 Articolo 65 del pred etto regolamento , che confermava l'adozione dello speciale distintivo già approvato nel maggio ciel 191 7 (Pe r quest'ultimo cfr. F7 b. 26).

2:,;3 Archivio ciel Museo Storico dei Carabin ieri - Pos. 343.

202 Gli
albanesi nelle Forze Armate italiane ( /939-1943)

di colore bleu scuro, con giacca a sei bottoni metallici, colletto, forse rosso, con fregio metallico e fez nero con sommità rossa e fregio anteriore bianco.

Dovendo trattare delle uniformi delle unità albanesi che dal 1939 hanno fatto parte delle Forze Armate italiane non si può che cominciare dalla Guardia Reale Albanese, non fosse altro perché si tratta del primo reparto ad essere stato costituito e, pertanto, il primo ad essere dotato di uniformi. Un progetto a questo riguardo era stato sottoposto al generale Pariani, per l~approvazione, già il 26 aprile 1939 ed il 5 maggio un dispaccio del Gabinetto trasmetteva il regolamento sull'uniforme della Guardia Reale Albanese che prevedeva un uniforme di gala ed una grande uniforme, una ordinaria ed una di marcia, grigio - verdi.

Riportiamo qui di seguito le prescrizioni del regolamento, facendo subito presente che l'uniforme ordinaria e quella di marcia sono, in pratica , identiche a quelJe della Fanteria italiana, che la grande uniforme conserva invece qualche accessorio di origine albanese mentre per l'uniforme cli gala sono stati adottati, in pratica, due differenti modelli di costumi regionali albanes i. Costumi che il regolamento descrive in maniera più che sintetica, addirittura scheletrica , limitandosi al rinvio a due campioni di uniformi depositati presso l'Unione Militare; fortunatamente è possibile integ r are tale descrizione graz ie ad un'altra fatta, appunto, dall'Unione Mi litare.

UNIFORME DI GALA PER UFFICIALI

È di due tipi:

a) - costume albanese con pantalone di Dibra;

b) - costume albanese con gonnellina (caratteristica dell'Albania meridionale);

I modelli dei due tipi di un~forme sono depositati presso la sede di Roma dell ' Unione Militare.

Distintivi di grado (per entrambi i tipi di uniforme) identici a quelli degli ufficiali italiani; si portano sulle manopole amaranto della camicia.

Sciarpa azzurra come quella degli u:fficiali italiani; si porta sopra il giubbetto, dalla spalla destra al.fianco sinistro.

Capitolo 19. Le un(formi 203

Cinturone dorato con filettatura centrale rosso-nera, del tipo in uso per l'esercito albanese; s i porta con la fascia rosso -nera. Sciabola come quella degli ufficiali italiani, con dragona di grande uniforme tipo italiano e pendagli di grande uniforme previsti per gli ufficiali albanesi (oro con .filettatura rosso -nera al centro) .

Scarpe basse, di pelle lucida, non allacciate (modello depositato presso l'Unione Militare).

Guanti bianchi di pelle.

GRANDE UNIFORME G. V PER UFFICIALI

Berretto - del tipo italiano, con filettatura amaranto lungo la cucitura del tondino (parte superiore del berretto) con fregio della guardia reale albanese (elmo di Scanderbeg); quadrato di tessuto oro con bordo amaranto (cm. 2 ½ x 2½) sotto il fregio, al centro d ella fascia, con monogramma V.E. ricamato in argento; distintivo di grado tipo italiano.

Giubba - tipo italiano, con alamari di seta amaranto sul bavero (velluto nero) e stellette della guardia reale albanese (a cinque punte, sormontate da elmo di Scanderbeg); distintivi di grado alle manopole (tipo italiano); manopole.filettate amaranto; controspalline metalliche di grande uniforme (con aquila bicipite); bottoni d'oro con elmo di Scanderbeg; (gli aiutanti maggiori portano un tratto di galloncino d'oro al bavero, come prescritto per gli ufficiali italiani) ·

Sciarpa azzurra .

Trecciola d'oro (modello depositato presso l'Unione Militare).

Cinturone dorato (del tipo prescritto per gli ufficiali, albanesi) .

Decorazioni

Pantaloni corti senza bande, con stivaloni.

Sciabola (come indi cato per l'uniforme di gala)

Guanti bianchi

UNIFORME ORDINARIA PER UFFICIALI

Berretto (come descritto per la grande unifonne g. v. )

Giubba con nastrini di decorazioni (controspalline filettate amaranto con aquila bicipite ricamata in oro: per gli ufficiali

204 Gli
albanesi nelle Forze Armate italiane ( 1939-1943)

superiori contorno in galloncino d'oro come previsto per gli ufficiali superiori italiani).

Pantaloni corti con stivaloni; facoltativi i pantaloni lunghi con scarpe basse nere fuori servizio e limitatamente alle ore pomeridiane ( col pantalone lungo non si porta la sciabola).

Sciabola con dragona e pendagli di cuoio nero .

Camicia, bianca o grigio -verde, secondo le disposizioni in vigore per l'ufficiale italiano.

Guanti marrone.

UNIFORME DI MARCIA PER UFFICIALI

Elmetto con fregio stampiE;liato in nero della guardia reale albanese ( elmo di Scanderbeg), berretto rigido o berretto a busta ( a seconda delle circostanze, con le stesse norme vigenti per gli ufficiali italiani).

Giubba come per l ' un(fonne ordinaria.

Pantaloni corti, come per l'un(forme ordinaria.

Cinturone con pistola.

Guanti marrone.

Le un(formi degli ufficiali medici e di amministrazione sono identiche a quelle degli altri U:fficiali della guardia reale albanese: la loro appartenenza al corpo sanitario e al d'amministrazione risulta da uno speciale tondino di panno ricamato che portano al braccio sinistro, con croce rossa su.fondo bianco per gli ufficiali medici, con croce d'oro fondo azzurro scuro per quelli di amministrazione.

UNIFORME DEI S01TUFFICIALI E DELLA TRUPPA

Varie specie di uniforme e loro composizione:

Uniforme di gala, grande uniforme g. v. , un(forme ordinaria g. v. , uniforme da marcia (Per i marescialli- Kapter di r classesaranno date disposizioni a parte circa le uniformi estive) .

UNIFORME DI GALA

È di due tipi, come già indicato per gli ufficiali.

Distintivi di grado (per entrambi i tipi di uniforme):

- per i marescialli ( Kapter di r classe) un tratto di galloncino della lunghezza di cm . 6 (tipo di galloncin.o per controspal-

Capitolo 19 Le uniformi 205

line prescritto per i marescialli dell'esercito italiano) sulle manopole amaranto della camicia;

- per gli altri sottufficiali e per i graduati di truppa, distintivi di grado a V applicati sul braccio, identici a quelli prescritti nell'esercito italiano .

Cartucciera tipo albanese; si porta sopra la fascia rosso nera.

Armamento: - sciabola con pendagli e dragona di grande uniforme per i Marescialli; fucile e sciabola baionetta mod. 91 per gli altri sottufficiali e per la truppa (la baionetta infilata tra la cartucciera e la.fascia) .

Scarpe - basse di pelle nera (tipo speciale depositato presso l'Unione Militare) .

Guanti bianchi, di filo.

GRANDE UNIFORME GRIGIO VERDE

Berretto - tipo italiano, con fregio della guardia reale albanese ( elmo Scanderbeg) ricamato in oro per i sottufficiali, in metallo dorato per i militari di truppa; distintivi di grado tipo italiano per i marescialli; quadrato di panno amaranto (cm. 2½ x 2 ½) al centro della fascia, sotto il.fregio, con monogramma VE. (ricamato in oro per i sottufficiali, in metallo dorato per la truppa).

Elmetto - sotto le armi (quando non sia diversamente disposto).

Giubba - tipo italiano, con alamari di panno amaranto sul bavero (grigio-verde) e stellette della guardia reale albanese (a cinque punte, sormontate da elmo di Scanderbeg); distintivi di grado tipo italiano, sulle contro.5palline per i marescialli ( l solo galloncino), sul braccio per gli altri souufficiali e per i graduati di truppa (tipo a V, come prescritto per i sottufficiali e graduati dell'esercito italiano); controspalline con aquila bicipite, ricamata in oro per i sottufficiali, in metallo dorato per i militari di truppa; bottoni con elmo di Scanderbeg.

Trecciola - rosso -nera filettata in oro per i sottufficiali, rosso nera per i militari di truppa (modelli depositati presso l' Unione Militare).

206 Gli
albanesi n elle For ze Armate italiane ( /939- 1943)

De corazioni

Pantaloni - corti g. v. con stivaloni.

Sciabola con pendagli e dragona di grande uniforme per i sottufficiali ; sciabola baionetta per i militari di truppa ( sotto le armi, cinturone con pistola per i marescialli; armamento mod.1891 per gli altri sottufficiali e per la truppa).

Guanti bianchi di filo.

UNIFORME ORDINARIA

Berretto. descritto come per la grande uniforme.

Giubba. con nastrini di decorazioni (controspalline con distintivo di grado per i marescialli - un galloncino -. senza alcun distintivo o fregio per gli altri sottufficiali e per la truppa).

Pantaloni corti, con stivaloni per i marescialli, con scarpe e fasce mollettiere per gli altri sottufficiali e per i militari di truppa (in libera uscita, stivaloni per tutti).

Sciabola per i sottufficiali; sciabola baionetta per i militari di truppa.

Camicia con cravatta g . v. (facoltativa la camicia bianca con cravatta nera fuori servizio per i soli sottufficiali)

Guanti marrone, per i marescialli.

UNIFORME DI MARCIA

Elmetto con fregio stampigliato in nero della guardia reale albanese (elmo di Scanderbeg); berretto rigido o berretto a busta (a seconda delle circostanze, con le nonne previste per l' esercito italiano) .

Giubba e pantaloni, come per l'uniforme ordinaria .

Cinturone con pistola per i marescialli; armamento mod.91 per gli altri sottufficiali e per la truppa.

Guan ti marrone per i marescialli.

È qui il caso di notare come sia stato adottato un particolare modello di stellette, so rmon tate dall'elmo di Scanderbeg, il cui uso sarà poi gradualmente esteso a tutte le forze armate a lbanesi (tranne Milizia FascÌl.sta Albanese e Polizia, che, come le loro omologhe istituzioni italiane , portavano invece sul bavero dei fascettini) e come esista un particolare tipo di trecciola.

Capitolo /9 Le uniformi 207

P assiamo ora alle uniformi di ga la (da integrare necessariamente con i d isegni o le foto degli orig inali ) traendole da una descrizione che ne faceva l ' Unione Militare:

La divisa della Guardia Reale Albanese è di due fogge rispondenti a costumi in uso in Albania nel Nord e nel Sud.

UFFICIALI

La foggia del Nord è composta dei seguenti oggetti:

/ 0 - Fe z in panno bianco di forma cilindrica senza alcun fregio. ,

2° - Giubbetto in panno robbia, forma a panciotto aperto senza bottoni ampio e sciolto, con la part e inferiore di taglio orizz ontale sopra il punto di cintura. È guarnito alle estremi tà ed a l giro d ell e maniche di passamano nero speciale a forma di spiga largo mm. 45 ed ornato di ricami in oro .

3° - Pantalone lungo in feltro pesante di lana bianca nel modello caratteristico alban es e con la parte posteriore sporgente a sperone. ll pantalone nella parte superiore termina al punto dell'anca e vi è trattenuto da una cintura di cuoio ricoperta da un passante interno con apertura per la fibbia al fianco destro.

Tutte le cuc iture sono ricoperte da due galloni dorati da mm. 20; nella parte anteriore tre fioroni in cordoncino dorato, due ai lati più grandi ed uno più piccolo sovrapposto al gallon e centrale.

La parte inferiore è sagomata alla gamba con apertura posteriore munita di cerniera lampo ricoperta dal tessuto; te,mina con una ghefla in panno robbio (come il g iubbetto ) a forma di punta anteriore superiore e terminante sino a ricoprire la p arte superiore della scarpa. La ghetta è contornata di gallo ne oro con fiore alla punta superiore.

4° - Cami cia injlanellina bianca con co llo roves ciato, chiusa an terionn ente con sei bottoni di ,netallo dorato con impresso lo ste mma di Scanderbeg.

Al bavero le stellette regolamentari in argento sormontate dall'elmo di Scanderbeg. Param ani rip ortati in panno robbi o (come il giubbetto) a forma di punta, bordati di galloncino oro di mm. 6. Al cent ro i distintivi di grado eguali a quelli degli Ufficiali del Regio Esercito.

208 Gli albanesi
( 1939-1943)
nelle Forze Armare italiane

5° - Fascia in lana rosso robbio alta cm. 13 con al centro fascia nera alta la terza parte lunga metri 3.

6° - Cinturino oro con fascia centrale nera e placca anteriore con impressa l'aquila bicipite di Albania. Va indossato sopra la fascia di lana rosso -nera.

7° - Sciarpa a zzu rra regolamentare come per gli Ufficiali R.E. indossata sopra la camicia sotto il giubbetto.

8° - Sciabola tipo di cavalleria con pendaglio oro filettato di rosso al centro e dragona come per gli Ufficiali R.E.

9 ° - Scarpe in cuoio nero con cucitura centrale superiore e punta rialzata della forma caratteristica locale.

10 ° - Calze infilo a righe orizzontali rosse e nere.

11 ° - Guanti bianchi.

SOTTUFFICIALI E TRUPPA

Per i sottufficiali e truppa ci sono le seguenti varianti:

a) Camicia in tela bianca con bottoni ottonati con impresso lo stemma di Scanderbeg.

b) Fregi ricamati del giubbetto , .filettature ai paramani della camicia, gallone filettature e .fioroni ai pantaloni in cordoncino nero anziché in oro .

c) Al posto del cinturino oro-nero, cartuccera in cuoio nero con gibernette porta proiettili.

d) Distintivi di grado per i sottufficiali alle braccia della camicia cm. 15 dalla spalla.

UFFICIALI

La foggia del Sud è composta dei seguenti oggetti:

I O - Fez in panno bianco identico alla foggia del nord.

2° - Giubbetto in panno robbio, identico alla foggia del nord.

3° - Gonnella in tela bianca pieghettata Lunga metri 5 ed alta dai.fianchi sino a sopra il ginocchio.

4 ° - Calzoncini in tela bianca lunghi.

5 ° - Gambali a ghetta in feltro bianco (come per i pantaloni del nord) con riporto in panno robbio e filettature oro come per il costume del nord. Apertura posteriore con cerniera lampo ricoperta .

Capitolo 19. Le uniformi 209

6 ° - Camicia eguale al costume del nord.

7° - Fas c ia in lana rosso -nera c ome il cos twne d e l nord.

8° - Cinturino nero idem.

9° - Sciarpa az.z, urra idem.

I 0 ° - S ciabo la idem.

l l O - Scarpe cuoio nero idem.

12° - Calze di filo ide m.

13 ° - Gu an ti bianchi idem.

SOTTUFFICIALI E TRUPPA

Pe r i so1tufficiali e truppa vi sono le s tesse v arianti stabilite per il costume d el nord.

Era no state così fi ss ate le div e rse specie cli uniformi che nelle l inee fond a mentali sareb bero rim aste in v igore s in o al 1943, sa lvo le varianti che indi c heremo ora, in ordine cronologico, tenendo presente che nel 1° battaglione , a Rom a, l' uni forme di gala del tipo Nord era di prescr izion e per la band a e per due compagnie - poi un a, mentre l e altre du e indossava no qu e lla del tipo Sud , mentre pe r il 2° battaglione, a Tirana, era previ s to dal Gabinetto - il 9 gen naio 1942 - che fo sse adottato il sistema co ntrari o .

Il 3 giugno 1939 era sanci ta l 'adozione di un'uni forme ordinari a estiva e di una g r a nde uniforme estiva pe r uffi c iali e maresciall i. Si trattava di uni formi simili a quelle prescritte per ufficiali e mares c ialli itali an i, caratte rizzate d a pantaloni , berretto e giubba bianchi , con stellette, fre g i e bottoni de lla G.R. A.

Il 4 ago s to , poi , il Gabinett o prescri vev a che a i pantaloni corti degli uffi cial i e dei marescialli fossero applicate delle bande ne re con fi Ietta tura amara nto , il co lore di s tintivo del reparto.

P er gli uf ficiali italiani a dd etti alla G .R.A. erano prev iste le stesse uniformi prescritte per gli ufficiali albanesi, tranne l'uniforme di ga l a, che ess i non potevano indossare trattandosi di costume prettamente na z ionale (Co municazi o ne del G a binetto d e l 4 otto bre 1939), dovendo s i limit a re ad adott a re la grande uni forme g rigio-v e rde quando per i loro co lleghi albanesi era prescritta qu e l la di gala.

La tenut a di gala sa rebbe s tata c ompl eta ta , d ' in ve rno , da un mantello nero, preparato s u disegno del pittore militare Degai, in

210 Gli
alban esi nelfe Forze Armate italiane ( /939- 1943)

due modelli, uno per ufficiale ed uno per sottufficiale e truppa. Il 27 ottobre 1939 un ufficiale ed un soldato che indossavano i due modelli erano presentati al generale Pariani per l'approvazione.

O tten utala, l ' Unione Mili tare provvedeva alla confezione di l 9 mantelli per uffic iali e 400 per so ttufficiali e truppa che così descriveva:

UFFICIALI

Mantello in panno nero di lunghezza sino a 30 cm da terra Il collo è formato da un tubo di astrakan di lana nero troncato al petto. Al giro del collo gallone oro terminante alla troncatura con due bottoni ed alamari per la chiusura, ornato inferiormente dafrangia nera

Due aperture ai Lati ornate di gallone nero a spiga e fiori alle estremità .

Nella parte posteriore un triangolo di tessuto ad uso cappuccio filettato di gallone oro ed ornato di frangie nere.

SOTTUFFICIALI E TRUPPA

Come per gli ufficiali con le .filettature in gallone rosso anziché oro .

Il mantello è in dota zione sia per il costume del nord che per il costume del sud.

Alla vigilia dell 'entrata in guerra la circolare 44930 del 5 giugno 1940 disponeva l'adozione di un'unifo rm e di guerra e la sospensione dell'uso della grande unifonne. Considerato anche che la circolare venne parzialmente modificata, c h e era p revisto 1' uso, fino a consumazione delle vecchie divise, purché con qualche adattame nto , la truppa della G.R.A. si limitò ad applicare al bavero alamari d i dimensione ridotta (mm . 60x32) e a sostituire i bottoni metallici con quelli di frutto , ciò che venne fatto anche dagli ufficiali , che poterono così continuare a far uso dell'unifo rm e di cordellino "adeguata" all'unifo rm e di gue rra284

284 Il 24 marzo I 942 erano adottati alamari leggem1ente più g randi sottop an nati di nero.

Capitolo /9. Le uniformi 211

O' a l tra parte il reparto poté be neficiare, per tutta la durata del confl it t~, di divers e ec cezioni , per quanto co nc erneva le uniformi , deci se in suo favo re "per mantenere la netta cara tteris ti ca di Gua rd ia Re a le": così la bustina rimase confinata all'unifonne di marcia e pe r la lib era uscita re stò in uso il benetto a visiera, restarono in us o gli stiva li con a p e rtura in a llo , con fibb ia, e, sempre p er la libera u sc ita , la truppa continuò a disporre di un'uniforme co nfezion ata in panno da sottuffic ial e (a ltro che l'unifor m e di g uerra in panno da trnppa previs ta anche per gli uffi c iali!).

Nel 1942 - il 25 gen naio - il Min istero della Guerra approvava anche alcune modifiche ai fregi dei berretti di so ttufficiali e tru p pa. Qu es ti avrebbero aggiunto s ull a bustina a ll ' elmo di Scanderbeg, rispett i vamente in ra ion giallo e in r aion nero, il monogramma reale i n allu minio dorato, il tutto soppa nnato di amaranto .

S ul berretto rigid o di lib era usc ita, poi , fregio e monogrammi , so ppann ati d i amaranto, sarebbero stati di metallo bianco dorato per i sottufficiali me ntre la trup pa avrebbe avuto il fregio in raion nero e il monogramma in metallo bianco do rato, il tutto, ovviamente, so ppannato di amaranto.

Sempre nel 1942 venivano approntati dei campioni d i alcuni cap i di vest iario del l' uniform e di gala modificati seco nd o qu a nto era sta to suggerito, l'ann o prima, d a l com a ndante d e l battag lione, con l 'app rovaz ion e, success ivame nte , del pri nc ip e di Pi emo nte , is pettore della Fanteria. L e modifiche consistevano in un a stoffa più pesante per il fez, c he poteva così man te nere la sua rigidezza , in una c hiu sura a ganc io o nodo da porre su l giubbetto, n e ll 'abolizio n e dell e man opole rosse della camicia bianca della truppa, nella abolizione d ella c hiu sura la mpo e de l panno ro sso nelle ghe tte del cos tume de l Sud e ne lla ridu zio ne ad un so lo g iro , pieg he ttat o, dei numero s i giri de l gonnellino int o rn o alla c intura.

S i igno ra se que ste modifich e s i siano poi tradot te in re altà ne ll a co nfe z io ne dell'uniforme di ga la del 2° battaglione di Tir ana , probabilmente no , visto anc he che so lt anto il 31 marzo 1943 veniva dato parere favorevole alla riduzion e, seco nd o il nuo vo

212 Gli albanesi
For-:,e
1943)
nelle
Armare italiane ( 1939-

modello, dei gonnellini di vecchio mode llo in uso presso il 1

battaglione, a Roma , così che dalla stoffa di due gonnellini se ne potessero ricavare tre .

Ugualmente ispirata a necessità di risparmio era l'ultima decisione re lativa a mod ifiche dell'uniforme di gala di cui si è a conoscenza. Una comunicazione del Gabinetto del 30 gennaio 1943 segnalava che per il futuro le cartuccere sarebbero state di ba zzana e ferro lucido anziché di pelle bianca di capra e di ottone, così come i bottoni d'ottone delle cartuccere s tesse sarebbero s tati invece di lamierino celluloidato nero.

Le stellet te sonnontate dall'elmo di Scanderbeg che avevano dist in to fin dall ' inizio le mostrine della Guardia Reale Albanese era no l'unica caratteristica uniformologica che avrebbe dist into, sino al 1942, le uni tà alba nes i del Regio Esercito, così come i pochi albanesi inquadra ti nella Regia Marina e nella Regia Aeronautica.

Questo tipo di s tellette venne adottato per i reparti dell ' Es ercito con la circo lare del Mini s tero della Guerra - Gabinetto n 108.300 del 2 marzo 1940 , sovrapponendosi per i battaglioni di Fan teria alle mostrine delle divi s ioni cui questi erano stati assegna ti o, per le batterie , alle mo strine g iallo-nere e sostituendosi alle comuni s tellette italiane en trate in uso nel lug lio del ' 39. I fregi ed i bottoni dovevano essere ugualmente quelli delle un ità cui si era stati assegnati . Ignoriamo se il personale del "Gruppo Scanderbeg" ab bia continuato a far uso delle mostrine delle unità da cui in precedenza dipe nd eva o se, invece, non abbia fatto uso soltanto delle spec iali ste ll ette .

Mostrine pentago nali rosse attraversate obliquamente da una sbarra nera e bordate di azzurro, così da comb i nare i color i di Albania e d i casa Savoia, erano state presce lte per i "Cacciatori cl' Albania" sin dal marzo del l 942 ed il loro uso era stato ufficializzato con la circolare n. 661 apparsa sul " Giornale Militare" del 23 settembre dello s tes so anno. Sebbene non s i sia trovata alcu na speciale prescrizione per i fregi prev isti per questi regg imenti (ciò che dovrebbe far s upporre l ' uso di q u elli dei reggimenti di Fanteria italiani) si conosce almeno una foto nella qu ale compare un ufficiale dei "Cacciato-

Capito lo 19. Le uniformi 213
°

ri " con una bust in a sulla quale campeggia un elmo di Sc a nderbeg ricamato in oro 285

Re s ta va no eccettuati dal! ' uso delle stellette speciali uffi c iali e so ldati al banesi non inquadrati in reparti di tal e nazion a lità . " Per ragion i di op portunità" - cioè per megl io consentire , nel bene o n e l male , l a loro identificaz ione - il Com ando della IX Armata c hiedeva il 2 8 lu gl io 1943 che an c he per costoro fos sero a dottate le stell ette co n l 'elmo di Scanderbeg . Il 18 agos to iI Mini s tero d ava il s u o benes tare - c he avreb b e dovuto fo rm are ogge tto, in se guito, d i un 'a pposi ta circolare - a l l' u so di queste s telle tte "per i militari di na zionalità albanes e quando inquadrati in appos it i reparti", se nza re nder s i conto co n ciò toglieva alla propria deci s io ne o g ni pratica utilità. Ma manca va no o rmai solo 20 g iorni all '8 se ttembre ...

Ai s uoi albanesi la Regia Marina aveva pro vved uto, per suo co nto, con una co mun icazio ne apparsa il 2 0 giu g no 1940 s ul " Fog li o d ' Ordini " c he di ceva " Per i militari albanesi in servizio nella R egia Marina (ufficiali, sottu.ffì.ciali e marinai) sono rese regolamenta ri le stellette so nnont a te dalla coron a di Scande rheg", ovviamente , per i marinai (pres umiamo di porto ) le ste ll ette e rano que lle bi a nc he , di pan no , s ul so lin o.

L a Reg i a Aero nautica ufficializzò, dal ca nto suo, l' ado z ione d e ll e p art ico lari s te llette co n la "5 3 Serie di Aggiunt e e Vari an ti " d e l di cemb re 1940 al R egolament o s ull ' uni fo rme del 1937. Non c i risu l ta invece c he, p er i propri e l eme nti a lban es i, l'Arm a dei Carabini e ri Reali e l a Reg i a Guardi a di Fi nanza abbi a no ado tta to queste ste lle tte.

Se , qu ind i , i carab ini e ri a l ban es i erano vestiti esa tt ame nte come quelli italiani , le loro uniformi ve nn e ro invece nett ame nte modificate quando dive nne ro gendarmi . Un decre to luogot e ne nz i a le dell '8 m ar zo 1943, ass ai de ltag liato ma, sforlu natame nte , privo di disegni es plicativi - alm e no su ll a " Ga zze tt a Uffi c iale

2s.5 L'ufficiale di questa foto ha anche co ntrospalli ne con lo s te sso fregio e co n di s ti ntivi di grado . Pro babilmente s i tratta di un arrangiamento ad ott a to, in Ita li a , s ul fini re d e ll a g uerra

2 14 Gli
)
albanesi ne lle Forze Armate ita liane ( 1939- 1943

d ' Albania" - regolamentava l' uniform e della Gendarmeria Re ale. Qu esta e ra gri g io-ve rde co n il ro sso vivo come co lore di s tint ivo, così c ome era s tato i n u so ne ll a G e nda r meri a a l temp o di re Zog . Gli ufficiali indo ssavano g iubb a, c alzoni corti, copricapo e camic ia co n cravatta grig io-verdi, s ti va lo ni (o scarpe o gambali) ne ri e c inturone m a rrone. li co pricapo a bituale e ra il berre tto a visiera (e ra in u so a nche la bu stina) co n fascia di colore verde sc uro s ulla quale erano p ortate stellette dorate ( pe r ufficiali s uperiori con tornate d a un profil o dorato ) q ua li di st intivi di gra do; più in a l to , soppannati di rosso, l'elmo di Scand e rbeg ed il monogramma reale dorati, a ll a so mmi tà il berretto era anche profilato di rosso . L a g iubba era ad un so l petto con quattro bottoni dorat i, reca nti in rilievo l 'e l mo d i Scanderbeg, quattro ta sc he, bavero con mostrin e rosse e co ntrospalline con di s tintivi di grado e filettatura rossa a manop o le e controspa lli ne. I pan talon i, da ca vallo , e rano ugua lmente profilati di rosso . Era p rev ist o a nche l ' uso di ca l zoni l un gh i, sen za filettature, di cami c ia bian ca, co n cravatta nera, di cap potto e di imperm eab il e. I sot tufficiali vestivano in maniera analoga, in stoffa di qualità inferiore, ma se nza filettature rosse a ben-etto e pantaloni, co n d istin t ivi di grad o so tto form a di barr ette g iall e a l berretl o e d all e co ntro spa lline. Gambali neri o fa sce- moll e ttiere grig io-verdi. B otto ni di frutto a nzich é dorati. I ge ndarmi vestivano co me i sott ufficiali ma in pa nno d a truppa, co n la giubb a dotata del le so le tasche in basso, fasce - m oll ett iere e tracolla per la pi s tola, in pelle nera, portata s ulla spa ll a destra.

L ' uniforme d e ll a Mili z ia Fas cista Albanese e ra, naturalm e nte, simil e a quell a de lla Mili z ia Volonta ria per la Sicurezza Naz io nal e. Ini z ialm ente l' uni ca di fferenza prevista - ai se ns i d e lla c jrcolar e istituitiva del 2 m aggio 19 39 cita ta nel pre cedente capitolo - era data da "un. dis co rosso co n l 'aquila bi c ipite, se co ndo il modello da stabilirsi" c he g li effetti v i a lban esi av rebb e ro dovu to p orta re sulla tasca s ini s tra dell a gi ubba. Successiva m e nte ques to di s che tto - co n l 'aq u il a nera cari c a ta in petto d i un fasc io littorio in meta ll o g iallo - rea li zz ato, o ltre che in meta ll o , a nc he in bachelite, venn e so s tituito da un altro s imile, in s toffa, portato s ul la manica sini s tra della g iubba e del cappotto, anche dagli

Capitolo 19. Le uniformi 2 15

elementi italiani. In data ignota - comunque a cavall o tra il '3 9 ed il '40 - venne adottato, come copricapo, il tipico fez bianco albanese. Questo recava anteriormente un fregio m eta llic o, su fondo nero, raffigurante due fronde di alloro stilizzate, recanti al la base, in un cerchietto nero , il numero della legione, e al ce ntro , sormontato da una stelle tta, un fascio littori o.

Questo copricapo era portato (o l tre alla bu st ina ed al berretto a vis ier a) anche dal personale italiano, tant'è che si conoscono foto in cui compare, con il fe z in te s ta, anche il co mandante de lla M.F.A. , che, correttamente, ha sostituito il fregio ora descritto con l'a quil a d'ordinan za per g li uffi c iali generali della M.V.S.N ..

Per l'uniforme della Milizia Fasc ista Fores tale n on vi so no dati, probabilmente era ugual e a qu e lla della Milizia Nazionale Forestale.

Le foto di cui si dispone - e che sono riprodotte nel volume - non rappresent a no in effetti dei militi forestali alba nesi in uniforme. I due militi che vi compaiono, nel corso di una ceri m onia in onore di. Amai.do Mu sso lini , indo ssa no infatti - forse per imitare la Guardia Reale A lbanese - due costumi nazionali, uno dei Ghe g hi ed uno d e i Toschi, con i fregi della Mili z ia Forestale sul fez e su un bra cciale, probabilmente verd e. Do ve ndo s i escludere l'esi s tenza di un a sp eciale tenuta di gala, è da pres um e re che si sia trattato di un folclorist ico "fuori ordinanza", ta nt o più che in una foto si intrav e de un altro milite albanese ch e indo ssa an co ra il cappotto ed ìl be1Tetto di taglio austri aco delle vecchie guardie forestal i , con in più il fregio della M.N.F. al bracc io e al copricapo.

È più facile ricostruire l ' uniforme della Milizia Albanese della Strad a, il decreto del 30 lugli o 1940 così stabiliva: "Il modello dell ' uniforme della Mili zia Albanese della Strada è stabilito con le ste sse ca ratteristi che d ella divisa d ella Mili zia della Strada d el Re d'Italia. La Milizia Albanese della Strada dovrà portare sulla manica s inistra della g iubba uno speciale di stintivo metallico avente forma e dicitura co me dall'allegato modello".

Una volta tanto il modello è stato trovato: s i trattava di uno scudetto metallico in sma lto rosso co n al ce ntro l' aquila alb a ne-

216 Gli C1lba11esi nelle For ze A11nC1te italiane ( /939-1943)

se nera caricata di un fascio alato dorato , il tutto sovrastato da una corona reale ugualmente dorata , intorno allo scudetto, in caratteri maiuscoli dorati, la scritta "MilicUa Sh.qiptare e Rruges" .

Le uniformi del Corpo Armalo di Polizia erano ovviamente assai simili a quelle prescritte per funzionari, impiegati, sottufficiali e guardie della Pubblica Sicurezza italiana, limitandosi a sostituire l'aquila originaria con quella bicipite albanese, posta su di un fascio orizzontale. In occasione della riforma del Corpo, nel 1942 , ci si proponeva di sostituire la corona reale che sovrastava l'aquila sul berretto, sulle controspalline, sui bottoni e sulla bandoliera, con un elmo di Scanderbeg, elmo che avrebbe dovuto sostituire anche i fascetti e fioroni sulle divise degli agenti , mentre al colletto delle uniformi dei funzionari fascetti e fioroni sarebbero stati sostituiti da una coppia d ' ali d ' aquila stilizzate286

A giudicare dal contenuto del decreto luogotenenziale n. 336 del 9 dicembre 1942, relativo all ' uniforme di servizio per gli impiegati del Corpo Armato di Polizia e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale albanese, le proposte dovrebbero essere state integralmente accettate287

286 Archivio Centrale dello Stato - Ispettorato di P.S . pres so la Luogotenenza di Tirana - b. 14. 28; lbidem.

Capitolo 19. Le uniformi 217
DOCUMENTI

PREMBSSA

- !on si ritie n e opportuno costituire grandi unità albanesi, per difficoltà di inquadramen~o e ·per non oreare ambienti adatti allo BTiluppo di pericolose presun1ioni.

Non sembra neppure opportuno, per ragioni politiche,fo~ dere subito 1n t1I1ità italiane i militari dei àne eserciti.

La soluzione più idonea alle attuali contingenze sem~ra la seguente: forlll8I'e minori reparti alb~esi ed inserirli nelle nostre unità 1n Albania.

Si potrebbero costituire battaglioni di fanteria che P.2, trebbero essere il terzo di alcuni nostri re ggi menti fanteria e batteria da 75/13 (terse di alcuni nostri gruppi so• meggiati).

ORDINAMENTO

- Un co mando truppe

- Un reggimento della guardia reale,su due battaglioni (a Ro,. ma) con centro di mobilitazione in Albania

- 6 battaglioni di fanteria ciascuno · con proprio centro di mobilitazione

- 4 batterie da 75/13 con un solo centro di mobilitazione

-2 compagnie genio (una artieri e una collegamenti) con un eolo centro di mobilitazione

-10 reparti presidiari (uno per ciascuna prefettura),necessa,, ri per alleggerire i serri si di presidio delle nostre unità. Formazioni ed organici,di pace e di guerra,come per i corrispondenti reparti 1talian1,alleggeri ti nella loro stru! tura e nelle dotazioni.

Per tutti i senizi i reparti si appoggerebbero alla O! ganizzaz i on e territoriale italiana,pur ossenando,per ragi~

D0l'l1m en.1i 22 1 Doc um en to I , D. S . b. I 543 -I
ESERCITO
/

n1 di bilancio,8llllliniatruione propria. Questa organissasione delle forse aruta albanaai Untarabba la carriera degli ufficiali al grado di aagglor•. Qualora ai Toleaae,pe r ragioni aorali,far ragilUJ111re agli 11,! ficiali albanesi gradi super1ori,oooorrertbb• pran4arn• l '1! piego preaao no atri ooaandi o atabiliMnU 1n Italia oa 1n 02 · lonia.

Degli ufficia!~ a .aottu!fioiall albanaai 1n aanisio pe:naan~! te aolti dOTrebbero ••••re eliainati per liaiti di atà,o ~r inoapacità o per ragioni politiche (contrari alla noatra. ~2. ne),

Il personale commque da eliainare 4orrebbe &Tera un adegua\~ trattaaento econoaico,allo aoopo di aTitare aTTiliaento,uloon tento e a&nnoaa propaganda, ·

RBOLUTAllD'!'O

a)- uffici~: coae attual.aente,attranr10 i no1trl i1tltutl . ailHarit

li)- aoUÙffioia~.h oonnrrebba trarli 4a1 ailitari di ltn 1n. TiaU a fr,qu•llhre gli appo11U oorai pre110 aoa~i rag,. gillenti acuola.

Rafferae oou 1n Italia;

o)- truppas 1erT11io ailitare generale obbligator101feraa 18 aeai con eu~4uent1. Chiaaata al 21° anno di età. Per non turbare l'attuale funzionuaento ùlla lna potrÌba bero rimanere in atto i 35 uffici cli reolutuento eaiat•! ti (hanno !'Cmsioni analoghe a quelle dei noatri distretti).

AJOllllI STIUZIO!IE

' AUTOJJOKA ,

ASSEO!fl KD lllDEDITA'

mroma da atabilirai,in base alle eaigense della Tita locala.

come quelle italiane,con la aola differansa che ani lltr• retti e sulle controspalline Terrebbe applicato un no4o di Sa'f\lia, sormontato dall'elmo di Skanderbeg•

222 Gli
albcmesi n elle For ze Armate italiane ( /939- 1943)
./.

II

R. GUARDIA DI comn

Potrebbe mantenere l'attuale ordinaaento.

L' organi11adone ed il controllo nrrèbbero aff14aU a4 ufficiali e aotb!ficiali della nostra Guardia d1 Finana.

Dipendenza amminietratiTa e tecnica dal Kin11tero clelle Fillus1. Dipendenza dieoiplinare e d'iapi1go militar• dal comando trup. pe italiane 1n Albania, traaite comando truppe albanesi

III

G E H D ! R K E R I !

Pohebbe aanteure l'ordinamento attuale.

L·'organi11adone ed 11 controllo nrrelìbero affi4aU ad uff1• oiali° e soUuffioiali dei Carabinieri Reali.

Dip~densa Ulllin1a~aUn e teonioa dal K1n11tero 4ell 'Intenio. D1pendensa d11Òipl1nare e d'illpiego ailltare dal ooando tnp. pè 1 taliap.e 1n !lbuiia, tram.i te 11 coaando truppe albaneai.

GIURAKDTO DELLE FORZE ARJIATE

Identico a quello preTiato per i ailltari delle for araat, italiane,

DI C.d'A. COKAifDAITB

F.to Alfredo Guz1on1

Documenti 223
IL GENERALE

CAB .INETTO

gl

· N. T-2770 di p2·ot , Rom:i, 4 giugno 1939-:-XVII . ·

·'ooc;BTTO: It d ia e Albsnia: esercit o un i co.

t..1 S01'TOCi.Po DI S M. IN'.rn;mEN'IE

AL SOTTOCAPO DI S,N, p:;,.-{ LE OPERAZIONI

ft.L S0TT0C.4P O DI S.M. PER LA DIF ESA TERRITORIALE

AGLI I SPETTOR .6.TI D' .ARMA

t.1 CO~AN DO SUPERIORE FORZZ A.\MATE DBLL' A. O. I. .

f.1 COMMlDO SUPERIORE FORZE ÌJlMAT:E m:LL ' A,S.

AI COMANDI DI iiIU\lf'I'A

AL COMANDO FORZE AR::!ATE IS OLE ITALIMIB·DELL ' EGEO

.

· AL COMANDO GENER.6.LE D~Ll ' f,R!:lA DEI CC.RR . . .

AI COiH!IDI DI CORPO ll ' ARMATA

AL COA:A}IDO CORPO PJlliATA JJ,BHiliì

AL COMANDO Sv1'BRI0R E 'TRUPPE ALPINE . ;; ':

,',LL'U!'FICIO SECRE?ERIA , DI STATO i!AGGIORE ,.,

i>.LLE DIR EZIO}!I GBNEiU.LI - I SPETTORATI ED EMTI . ., . · WTONOhl l DEL MIN.ISTERO . . .

~

.;:· per conosc en z&: :·· , . . .

' · ALL'UFFICIO DI S,E , IL C;,PO DI S,M. GENLRALE '

AL '. COMJ\NDO G11:Dillft.LE ,D EL LA M.V.S;N •

PL CO:!. AlffiO GEN'BR t.13 DELLA R. GU/.R·D~A ÌJI FlN~l!~A

S.1l. il RE e I.'u'PlRA?ORE si è degnàio di accettare il voto de l la Naz i o~e alb;,nes,), i) e:r. le: ft.:sio:1e del suo Esercito con l'Esercito ital iano

D'ora in poi gli u ifi::i&li, i sot tuffi cia li e · i solda ti a l ban.!:, si milit èran no nei no st ri ?·a::ighi, pa :,:-tec ipando all e glorie e ali e fortune delle nostre am~..

· L'Eser c ito ib. U a;v; ~cccglie c on sicura fede i came rat i della t erra di Skande:r.btf

IL SOTTOSEGRETARIO DI STATO A P!JlIANI

P . C, C'. IL CAPO DI GAB r::'.!''iC

224 Gli albanesi
Forze
italian e (1939 - 1943) Do cumento 2, Circ. b. 566
nelle
Armate
fvvlLLf

Do cum e nto 3, D.S. b. 1543

Allegato n; f.- mario Luglio I939 XVII

COMANDO DI VI SIO NE FANTSRIA "LUPI DI TOSCANA" (7•) Ufficio Stato Maggiore

N. !890/SM di prot. i:O RI ZA I8 Lu g lio I939 XVII

OGGETTO: re la z i one sui battaglioni albane si "X:aptina" e ''i:orata".

UFFICI.AI.I:

I due btg. sono coman dati da due u:ffi ciali superiori: un Ten. Coloililello ed un Maggiore - ambedue della cla s se I894 - 11 primo proveniente dal ginnasio militare ed 11 secondo dalla Scuola Militare iji S cutari.

Vi é un solo oapitano, comandante di compagni a che pro= viene dai oorsi regolari di reolutmnento di Tirana; é della classe !900 •

Tut ti i rimanenti 36 uf'fiohJ.1 sono subalterni:

- I6 provenienti dall'Accademia Mi l it a re di Modena;

- 20 provenien t i dai corsi regolari di reclutamento al= banese C Tirana o Durazzo - durata dei corsi bre = viuima, da 7 a I-4 mesi }.

Ad eooezione degli ufficiali provenienti dall'Accdemia di Modena per 1 quali sarebbe sufficiente un ag gi ornmnento della coltura professionale specie nei riguardi delle nuove armi, gli altri- Ufficiali hanno scarsa coltura militare e generale; solo la metà oiroa ha f requentato qualche anno di scuola ginnasiale o nor= male; 1 ' rimanenti le sol~ scuole elementari; .tre Ufficiali poi ao= no pressoché analf a beti no n avendo frequentato alcuna souola: s an= n o ' appena leggere e acr:t.vere. Diciotto conoscono bene le lingua Italiana, ·nove la · conoscotUI. poco , 1 rimanenti non la conoscono a:f= fatto. Gli Ufficiali provenienti dall'Accademia di Modena hanno tutti Wl'età inferiore ai 30 anni, gli altri han.no un'età ohe va= ria fra i 30 ed 1 40 ; vi é al bt g i:orata un tenente di ',2 ed un sottotenente di ',O anni.

Trenta Uffio1ali sono sposati, quasi tu t ti con prole. 01 tre agli Ufficiali suddetti vi sono due subalterni med ici e due intendenzieri.

Le condizioni economiche degli Ufficiali sono in genere mediocri, per quanto abbiano uno stipendio superiore a quello Ita= liano del grado corrispondente perché, quasi tutti, hanno a carico famiglia numerosa.

Il nuovo tenore di vita a cui non erano abituati, la lontanan za del le f3111iglie, c he hanno lasciato c a usa 11 loro traafe= ri mento di a~de, la inoertezza di essere o meno t r a t tenuti in aer= Vi zio, specie que l li pri Vi di titolo di stu d io e corsi regolari, l a riconosciu t a inferiori t à professionale, a bbattono il moral e

Documenti 22 5
AL COMANOO FORZE A.IIMATE AL BANIA
. / .

degli Ufficiali, ad eccezione di quelli reclutati attraverso l'Accademia di Modena, diversamente educati nel carattere, e con ben altra fiducia in loro stessi.

Tre degli Ufficiali del btg. Kaptina hanno fatto do= manda di congedo o di p as saggio nelle organizzazioni fasciste .Albanesi.

SOTTUFFICIALI : Sono 38 per battaglione.

Hanno provenienza varia: parecchi provengono dai disciolti reparti del genio, di sanità, di gendameria; circa 11 505' solo ha frequ.entqto scuole per sottufficiali, 1 rimanen= ti provengono dalla truppa; due terzi oiroa hanno col tura su:ffi•• oiente per il loto grado; l'altro terzo sa appena leggere e sori= vere. In tutti Vi é •car•a coltura tecnico-professionale.

Sei sottufficiali per btg. parlane la lingua Ita= liana, altrettanti ne hanno una conoscenza rudimentale; i rima= nenti non la conosco no affatto.

La loro età varia dai 23 ai H · anni; la maggioran= za é sui 30 anni.

Il btg? Xorata h a 25 sposati ed il btg. Xaptina ha 29 quasi tutti con prole.

Condizioni generali economiche sono mediocri per gli atessi motivi già indic a ti per gli Uffioiali.

In genere la massa dei sottufficiali ha buona pre= •tanza militare e buona autorità sui dipendenti.

GRADUATI I

Ogni compagnia dispone in media di I5 graduati, per la masaima parte appWltati ed in maggioranza della classe I9I7.

Una piccola parte proviene dalle souole per sot= tuffioiali, 1 rimanenti hanno frequentat• i corsi allievi gra = duati presso 1 reparti stessi.

Poco più della metà sa leggere e scrivere, e poco più di un ta•:r:•o quarto parla la lingua Italiana.

Perché 1 graduati possano essere in grado dico= mandare le squadre si rende necessario un corso pratico sulle ami dato ohe non conoscono le ami collettive ( fucile-mitra= gliatore, mitragliatrice, mortaio }·•

SOLDATI :

La forza del btg. Xorata é di 8I6 uomini e del btg. Xap= tina é di 7H.

Le reclute appartengono alle classi I9I7 e I9I8; rappre untano la quasi totalità della forza ( un oen tinaio di 11.llziani eolo per btg.}.

•e d 'Albania.

Frovengono da tutte le prefetture e so~toprefettu=

226 Gli a lba nesi nelle Forze Armat e italiane ( /939 - 1943) -2 -
.;.

La massa può considerarsi analfabeta ( 6)9 anal!a= beti al. btg. Xorata ). Po oh1ss1Jn1 sono quelli ohe parlano o Qa3 piacano la lingua. Italiana ( una de cina per btg . ) • ·

La minoranza é cattolica, mentre l a maggioranza é Musirullll ana.

Un aen tinai o per btg. sono llmlllO gliati.

La disciplina é complessivamente buona; soddisfa= oente é pure l'interessamento per le istruzioni, per quanto oo= corra ancora abituarli ad un ritmo di lavoro d'intensità aseai diverso da quello a cu1 erano essi abituati .

QUADRUPEDI

Il btg'l Xorata ha 40 quadrupedi , tutti cavalli di razza albanese la cu1 età media si aggira sui I' anni , idonei al tiro ed al someggio. Il btg Xaptina ha invece 28 cavalli dei quali al auni di ra zza ungh er ese, tutti in buone condizioni di nu trizione.

Finimenti e bardature sono tutti in ottimo stato.

ABIII AMENTO

E' noto che i due btg. hanno solo l'axmamento in= di vidual e ed anob.e questo per meno della metà della forza.

MORALE 1

Il ' morale dei btg. é buono. La massa sente per ios •tinto, più ohe per ra ziocini o, ohe é avvenuto un profondo 011111= biamento nel · suo paese, e non dimostra di esse rne scontenta perché comprende èlie fi n almente l'Albania, con l'aiuto degl i Italiani, potrà solleva rsi dal torpore µi cu1 é vissuta per secoli .

Gli Ufficiali più giovani, che hanno vissuto per qualohe t11111po in Italia, conoscendone l e istituzioni e re ndendo = ai conto del continuo. progredi re del nostro paese, sono i più contenti, ·e svolgono sincera opera di propaganda pre sso i oom= mili toni. I

I soldati per la massima parte aono ad un li vello molto basso di istruzione e pe r ciò poco capiscono del mutamen= to avvenuto.

CONSIDERAZIONI 1

I due comandanti dei btg albanesi per il loro gra= do o sede di anzianità risultano più an ziani degli Ufficiali SU= periori Italiani pre senti ai re ggimenti; ne consegue pe r ta.nto che disoiplinarmente es si dovrebbero avere le funzioni di vic e comandanti di reggimento e sostituire ne l comando i colonnelli ogni qual.volta que sti doves sero ass ent a rsi

Per qu ant o la. prim a impressione riportat a nei loro confronti sia buona, per ovvie ragioni non rite ngo opportuno ohe tale stato di fat t o debba continuare.

Qualora 11 ra::(()pun,o di vista sia condiviso da oo= te s t o Comando ino l t rerò': pTopos te. ·

Mag~ gr~ ~!R~ 1;!ffi~io ,,-

D uc wnem i 22 7 - ) -
/· ·.. ...., ;
...
p. c. c. ;.
IL COLONNELLO COL1 A11DANT.S INT DELLA DIVIS IONE ( A. Odone )

Gli alban esi nelle For ze Armate italiane ( 1939- 1943)

Documento 4

Norme di attuazion e della legge 13 lug_Uo 1939-XVII, n. 1115 sulla fusione delle Forze armate albanesi con le corrispondenti Forze armate italiane

(R DECRE'ro 22 Cobbraio 1940·XVIII, n. 144, pubblicato nella Gazulla 00iéi4u d e l Regno d'Italia n. 7:$ del 27 marzo 1940·XVIII)

VITTORIO EMANUELE III

PER G&AZIA DI DIO E PER VOLONTÀ. DELLA NAZIONE RE D'ITALIA E DI ALJ)ANIA IMPERA'l'OR,E; D'ETIOPIA

Vista la leggo 13 luglio 1939-XVII, n. 1115, concernente la fusione delle For/b armate albanesi con le corrispondenti Forze arma.te italiano ; Vi.sto l'art. 3, n l, della legge 31 gennaio 1926-IV, n. 100; Sentito il Consiglio dei Ministri ; Sulla. proposta del D U CE del FìLScismo, Capo del Governo, Ministro p e r la. guerra, per la marina. o per l'aeronautica, di co ncerto con i Ministri per g li affari esteri e per le finanze ; Abbiamo decretato e decretiamo :

Ar t I

Nei ruoli degl i ufficiali gene ra.li dell'Egercito italiano, gli ufli<;ia l i albanegi poaao.no essere immessi, su propoi,;ta norrùnatjva del Ministro per la guerra, nella. misure. di :

a) uno nel ruolo dei genera.li di divisione in servizio permanente effettivo ;

b) uno n el ruolo dei generali di brig at a in s e rvizio permanente effettivo ;

e) uno nel ruol o dei gen erali di b rigata nella riserva

Gl i ufficia.li immessi nei ruoli di c ui alle pi·ecedenti lettere a) e b) prendon o poeto dopo l'ultimo pari grado d e ll'Esercito italiano, esistente nei ruoli stessi, a.ll 'a.tto della immis.~ione, e ne a;isumono l'anzi anità

Qualora nel ruolo indicato alla lette_ra b) non esistano vacanze, si proceder à al ria&orbimento della eccedenza a i formarsi della prima vacanza d a d e volversi all'avanzamento.

L'ufficiale immesso nel ruolo indical·O alla lettera e) prende posto, con l'anzianità che aveva nell'Esercito albanese , dopo i pari grado dell'Ese rcito ita.lill.!lo <li anzianità assoluta uguale o, in mancanza, dopo que lli di anzianità immediatamente superiore

Art. 2.

Gli ufficiali i, uperiori e d inferiori albane;;i, iu serv i zio permanente effettivo, sono immessi nei corrispondenti ruoli delll'E<1e r cit,o i ta lian o , con il grado e l'a.nzia.nità ch e aveva.no n ell'Eserci to alba11es e , pr endendo pos.to d<>po i pari grad o italiani di anzianità. as.~o l u ta uguale o , in mancanza, dopo q uelli di a nzi,, , nità immediatament.e s uperio re.

228 70

Gli ufficiali albanesi di cui al comma precedente sono trasferiti nei ruoli delle va.rie 11.rmi e corpi dell'Esercito italiano - con iscrizione n e l ruolo coma.!}do ove questo esista. - secondo la tabella. seguente :

- so della. gendarmeria, nell'arma dei CC. RR.;

- se di fanteria, nell'arma d i fanteria;

- se d i a r tigl ieria, nell ' arma di artiglieria ; so del gonio, nell'arma do! genio; se di sanità, nel corpo san i tario ; so veterinari, nel corpo veterinario ; se intendenzieri, nel corpo di anuniniatrazione ;

- se di reclutamento, nella cor rispondente arma di provenienza.

I capitan i di prima classe e quelli di seconda classe vengono tutti immessi nei ruo li dei capitani dell'Esercito i taliano con le norme di cui ai commi precedent i ; i capitani di prima. classe, però, prendono posto in detti ruoli, con anzianità. 18 marzo 1929, fra i p r imi capitani assumendone la qualifica.

Art 3.

Gli ufficiali albanesi, immessi nell'Esercito italiano ai sens i. del precedente art. 2, che non abbiano tutte le qualità per continu are a. far parte dell'E~r cito stesso, possono essere eliminati dal servizio permanente effettivo e collocati nella posizione loro spettante in appl icazione delle leggi italiane a seconda degli anni di età e di servizio, su giudizio esclusi vo del Ministro per la guerra. ·,

A llo stesso modo possono essere collocati nella posizione loro spettante, g i usta le leggi italiane, gli uffic iali albanesi che facciano domanda di esser e dispensati dal servizio

Art. 4 .

I sottufficiali alban&ei di carriera sono immessi nei corrispondenti ruoli dell'Esercito ital iano, con il grado e l'ànzianità che avevano nell'Esercito albanese, pren dendo posto dopo i pari grado i taliani di anzianità assoluta uguale o, in mancanza, dopo quelli di anzianit-à i mmediatamente superiore.

Art. o.

L ' i mmission e, nelle varie nrmi e corpi dell'Esercito italiano, dei sottufficiàli e militari cli truppa a l banesi, si effettua secondo la tabella seguente :

- se della gendarmeria, nell'arma dei CC RR ;

- se di fanteria, nell'arma di fanteria;

- ae di àrtigli e ria, nell'arma di art iglieria;

- se del genio, nell 'arma del genio ;

- 'se di sanità, nell e compagnie di sanità :

- se intendenzieri, nelle compagnie di sussistenza ; se di reclutamento, n ella corrispondente arma di pi·ovenienza ;

- se maniscalchi o sellai , nei reparti di arma a cava.Ilo ;

- se autisti, m11ga:.Gzinieri di carburanti o vulcanizzatori, nel corpo automobilistico ;

- se aiuti meccan ici, falegnami, fabbri, rnagazzinieri di officina, nell'anna del genio ;

- se armaiuoli, calzolai, sarti, nell'arma di fanteria.

Docum enti 229 71

Art. li

L'inunissione, n e i ruoli dell 'arnm dei CC RR., dei sottuffic iali e militari di tnippa. della gendarmeria albanese, si effettui~ con il grado corrispondente a quello rivestito secondo la tabella seguente:

gendarme di l" e 2" . . . . . . . . . ca rabiniere, tethar applllltùio

resthar vice brigadiere

kapther . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . brigadiere

1° kapther . . . . .. . . . . . . . . . . . . . mare.-;ciallo d'alloggio

Tutti i ilottuftìciali e i militari di truppa della gendarmeria albanese, all'atto <lei loro passaggio nell'arma dei CC RR., sono vincolati alle forme e rnfferme co rrispondenti agli armi di servizio prestati nella gendarmeria albanese, con le norme in vigor e per i sottufficiali e militar i di trupp~ dell'arma stes:,a.

Il periodo di servizio prestato nell'Esercito albanese viene altresì computato agli effetti della corresponsione dei premi di rafferma di cui al decreto Luogotenenziale 6 aprile 1919, n. 495, e successive modificazioni, senza cliir luogo in nessun caso a corresponsione di arretrati.

Ari,. 7

L'irrun.i.s.sione, nei ruoli delle vario anni (eccettuata l'arma dei CC. RR.) e corpi dell 'Esercito italiano dei sottuffic iali albanes i non tippartenenti a ll a gendarmeria, si effettua con il grado cor rispondehte quello riv estito, secondo la t.a.bella seguente :

resthar .'.

kapt her 1° kapther

sergente sergente rn.aggiore mu.resc io.llo ordi nario

Art. 8 .

I ko.pther di cui al precedente art. 7, che, i1lla data di immissione , abbiano compiuto più d i due aru1i d i servizio nel gro.do, .sono irnmossi nella carrieru. co ntinuativa dalla data predetta.

I predetti kapther che alla data di irnmissione abbiano meno di duo anni di grado sono considerati in corso della rafferma di anni due dall a suddetta data e sa.ranno ammessi a ll a carriera continuativa al compimento dei duo anni di grado.

Art. 9.

I resthar di cui all'art. 7, che, alla data d i immissione, abbiano più di tre anni di servizio, dei quali almeno due nel grado, sono promossi sergenti maggiori e ammessi alla rafferma di due anni dii.Ilo. suddetta data.

I predetti resthar che, alla data di immissione, abbia.no due o più anni cl.i aorvizio, dei quali e.Imeno uno nel grado, sono considerati in corso della rafferm.a di un anno dalla suddetta data e saranno promossi sergenti maggiori e ammeHsi alla rafferma di due anni al compimento dei due anni di grado.

I resthar stessi, che, a.Ila data di immissione, abbiano meno di due anni di eervi2.io e meno di wl anno nel grado, sono considerati in corso di ferma. dalla data di incorporazion e nell'Esercito albanese, e sar anno ammessi alla rafferma. di un anno al eomoimento dei due anni di servizio , dei quali almeno uno nel grado.

230 Gli albanes i ne lle For ze Annate ital iane ( 1939-1943) 72

Art . 10.

I sottufliciali albanesi d i cil,l'riera , immessi nell'Esercito italiano ai sensi dei precedenti articoli, possono essere eliminati e dispensati a domanda, con le stesse modalità. previste, per gli ufficia.li, dall 'art. 3 del presente decreto .

Art . 11.

Ai sottufficiali non 0a.ncora in carriera continuativa, ma con almeno cinque anni di servizio, congedati , riformati, o dispenaati do.I servizio dopo la data di immissione nei ruoli organici del Regio esercit-0 senza diritto ad impiego civile o a. pensione, saranno applicate lo disposizion i dell'art . 32 del 11sto tuùco delle leggi sullo stato dei sottufficiali del Regio esercito, approvato con R . decreto . 15 settembre 1932-X, n. il51 4, e successive modificazioni.

Ai sottufficiali pr0,venienti dalla gendarmeria albanese si applicano dalla data di immissione le disposizioni vigenti per i sottufficiali dell'aI"ma dei CC RR.

DISPOSIZIONI FINALI

Art. 12.

Le ,immiss io ni dei per,;onali militari a lban esi nei ruoli degli ufficiaÙ in s. p. e. o dei sottuflìcio.li di carriera dell'Esercito italiano harmo attuazione nei limiti dei vigenti organici.

Art. 13.

Gli uffic iàli s uperiori e inferiori ed i sottufficiali albanesi <loll e categorie in congP.do, aono i mmessi n elle corrispondenti categorie dell'Esercito i taliano con le stesse norme, ove applico.bili , p reviste dal presente decretò per l'immissione degli ufficiali in s. p e . e dei sottutfìciali di carriera.

L'inunissione di ogni singo lo appartenente ai personali militari di cui al precedente comm a viene effettuata su giudizio escl usivo del Ministro per la guerra, a domanda degli i nteressati e previo giurament-o di fedeltà a S. M. il Re Imperatore e ai suoi R eali successor i.

Quelli che non ftuu10 domanda o non preijt,mo giurarnenLo entro il te1·roine utile che sarà stabilito da.! Ministro per la guerra e coloro c h e o. giudizio del predetto Ministro no.n ottengonq l'immiss ione nell 'Eserc i to italiano incorrono nella perdita del grado e rimangono, come semplic; i soldati, v inco lati agli obblighi militari della classe di leva a ll a quale appartengono, senza pregi udizio, però, del godimento della. pensione del Governo albanese qualora ne avessero precedentemente acquisito il diritto.

Art. 14.

Le promozioni, che gli ufficiali superio ri e inferiori ed i sottufficiali a l banesi conseguono, per la. loro sed!e di am:ia.nità, all 'a.tto stesso dell ' immissione n e ll'Eserc i to italiano, non possono avere in nessun caso una decorrenza anteriore a.Ila \ lata d'inunissione.

Art 15.

Con separato provvedimento, da e1nanarsi in base alla legge 31 gennaio 1926, n. 100, di concerto con il Minii;tro per gli affari esteri o con il Ministro per le finanze, saranno emanat,e le norme concernenti il trattamento di qui6!lcenza.

Documenti 231 73

spettante ai personali contemplati dal presente decreto e la ripartizione del1'onere relativo fra il bilancio italiano e quello albanese.

Nel frattempo il Governo italiano è autorizzato a corrispondere a carico del proprio bilancio un acconto di pensione pari ai due teni di quella che spetterebbe all'interessato, in base alle leggi italiane, considerando la totalità dei servizi come prestati nell'Esercito italiano.

Art . 16.

Ai personali militari albanesi immessi nell'Esercito italiano si applicano dalla data di ipunissione tutte le disposizioni vigenti per l'Esercito italia110.

L'immissidne dei personali militari albanesi nell'Esercito italiano e tutte le nonne, contenute nel presente decreto hanno effetto dalla data di entrata in vigore della legge 13 luglio 1939-XVII, n. 1115.

Con separati provvedimenti saranno emanate le norme di attuazione della predetta legge, relativamente alle altre Forze a~mate.

Ordiniamo che il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, s ia inserto nella Raccolta ufficiale delle leggi e decreti del Regno d'Italia, manda ndo a chiunque spetti di osservarlo e di fa.rio osservare.

Dato a Roma, addì 22 febbraio 1940-XVIII.

VITTORIO

Vlato, il Quania8iqi/lj: GRANDI.

.MussOLINl - C I ANO - D I REY,EL

232 Gli a lbanesi nelle Forze Arma te italian e ( 1939 - 194 3) 74
E'h'!Ai.'{UELE

x'\ ~ ·. \\~"S

r,._~ ., "'"' ~ .

V' · ~\~' J HNISTERO DE LLi; GUERR!.

'

\\S . . CO!{,'. ND O DEL CORPO DI ST,:TO ,1 ; (GGIORE

r,:;;J:\: , . UF'FICIO (}!llJIN .'.!iENTO E ;,;oa ILITt:ZI~N E

~~'O / sezione Oltr ema r e

N 04349/436 di p r ot .· Roi/1.0 , li 3 1 maggio 1940 - XV II I

:.L C01o.1: NDO S/JPERIORF: TRIIPPE !.lB !.IIII:. ... . . .... .. .. . ..... . , . TI R/.N;; (rif. foglio n. 032231 d e l 3 maggio u.s.) e , per conoscen z a:

!.L G.~BINETI'O ( r if , /oglto n 120124/41. 1 , 14 de l 2 5 corr )

!:.GLI ISPETTOR'. TI D ' /,Rli/. •••.......• , ..... . ......... . .....•

t'.I co,:.,:NDI DI : R/,i.~Tf• • •

/.I CO.'.'f.NDI DI CORPO D 1 .'.Ri,l.TA (ih t e rri to rio)

!.I COii,'.IIDI DI DIF'ZS,'. TER C/ITORI,!LE TU TTI •

!.L SER'IIZIO INFO&:UIONI ii!LIT,'RE • SEDE ( -

!.LLE DIREZIONI GENER,:LI, ISPETTORI.TI ED ~\

E:NTI !.fJTONO/.iI DE:L MI NISTERO

ALL 1 /JPf I CI O DIFESA CO!iTROUJREI . ,

!'' (rif fo gli o n 459 1 de l 2_1. maggio u /s .) · , , , -

I.I RI,:!.NENTI /JF?ICJ DELLO S'l:AT{) /IAGGIO,'lE• •••• •• •. ..•.•..• /',~ SEDE

olbon,,! mtt, ogHe,!

I - I comando supe r iore t r uppe t.lban ia dispanga la urgente co s tttuzio= e di due ba t taglioni albanesi mitr ag lieri con t roaeret da pasiztone Nume r az ione e deno minazion e : 1 ° e 2° btg alòan ese mi t r e.a. da post zicme

I~ - formazioni ed orqgntci quellt ind icati nell' al legat/) n 1 e n 2 , con l e ri duztont - pe r il //!Oment o - pr evis t e dall' al l ega to n 3,

·u. - Cos t ituzione dei repa r ti =

l I due bat taglioni s a r anno

r~ - co st itu iti uti lizzand o il pe r s onale al banes e co mun que alle armi

Jd eventu al mente com,?leta t i con pe r sonale a l banese rich iama t o

dal congedo; \ L~

Doc um emi 233 Doc umento 5, Circ b. 258
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- inquadrati - a cu ra è.el comando superio r e t ruppe albani.o. - con ufficiai! e sottuffi ciali i n serotzio presso comandi o re par ti dislocati tn quel territorio e particola rmente idone t, al le spe~ cial i m.ansioni

I l comando superiore t rup pe !. lbania è pr egato di fa r conosce= re l 'elfnco del personal e sottratto a cia.scu nò dei com.andi e repar. ti prede t ti perchè QUe.:;to s t a to maggiore possa pro vvedere alle ne"' cessarie sost i tuziont con personale ric hi amato dal congedo

: V . - Do taiiorii ·= Ìiroooeè.erà il. .c o.marodc superiore truppe t1 bania at tin= gendo alle disp onibilità comunque esistent i in posto e ricniedendA il c ompletamento - nei quantitatioi assolu tamente indisp ensabilialle direiionì' gen eral'i or:mpe tenti

V, - i.u t om ezzi = La d t rezione generale della mo to r izzazicne è pregata ài ass egnare a ciascuno àei costituendi òattaglioni due autocarri. l egger i . passandoli in carico al 26° centro automobilistico .

!I . - Varie =

Il CM1ando superiore tn1.ppe Al òania è pregato di segn alare la data di attuazione è. e l provvedimento

lJF'F'ICIO

234 Gli albanesi nelle Forze Armate italia ne ( /939 - /943)
II, SOTTOC,'. PO DI S . ,li DELI.: ' ESERCI TO RJatta

Segue : All eqa tO-Zb....l

BA'JTAGLIO.Vis ALB/..NESt IJITRAGLii:RI COIITRO!.EREI DA POSIZIONE

Comprer.de

- un comando battaglione

- quattr o o cin que compagnie mitraglie ri e. a da posizi one

- q?.lC1ttro o ci nque plot oni di avvistamento (d{ costituzione varia bi le) .

D0i 11111 e 111i 235 - 2 -

RIEPIWGC DEL I BTG. ALBANESE MITR.AGLIERI CONTROAEREI DA POSIS lsu 4 CPJ

236 Cli albanesi n elle For ze Armate italian e ( 1939- 1943 ) - 6Segu e : Alleaato n . 1
Comanào di btg , mitr c a da posizione •... ....•
e ==== .... .g d .... ... .., o i:::s <:I <I) <:I s:::i. ..., e:, ;::s <I) v ;::s & ~(I) ... ... ;::s t:. 5 , _ - - - -3 3 13Quatt ro c p .mitr c.a.da posi z • 12 48 496Quat tro plot . di aovistamen to ( costt tuitt come da all n 2 ). 12 78 494 4 Totale del I b tg albanese mi= tr aglier i da po s iz . s u 4 ·cp. ( 1)- mi tragliat r ici d i riserva. ( ?) - ài cut 3 d i ri ser oa 27 129 1003 4 °il.u roìiieziF - = = "' ..., .... o ..., ..., <I) r... r... .... <I) ;::s <I) <:I ..... .,_, ...., .,.. .... ..., <I) <I) Q o, !:) o o o r... .... .... .... o ;::s ;::s .,., .... ..., -«: 'l:l --- -1 3(1) 2 4 64 12 1 4 67(2) 14
=Personaf

RIEPILOGO DEL II Bt.T'i'AGUON8 ALBANESE HTRI.GLIERI CON'!'RAERP?I DA PO= SlZIONE( SU 5 COMPAGNIE)

ComanJlo di btg mttr c . a , da po stztone •...............

Cinque cp.mttr. e .a. da posiz

Ctnque plot . à i aoDistamento (cost ituiti COll!e da alle= g ato n. 2) •.............

Tot ale del II btg . albanese mit r.c. a da postz. su 5 cp

( 1)- mitr ag liatrici di riserva .

( .2)- di cui 3 ài riserva.

Documenti 237 - 7 -
Segue : Alleaa to n 1
-==nersrin a1e --o=' :Wutof,'nzf... .... ..... (U .... Cl.> .... I-. o e! O) ... Cl.> ... <l> e:,, I-. e:, I-. ... <l> ..... o "<:l ;:i e:, .... .... .... ..... .... ..., e:, Q. .... ..... Il) ..... e:, ;:i Cl.> o g, o ;:i Q. I-. e (.) .... Q. "t:l .s .s I-. .... ..., i e:, .... (.) &5 5 ;:i ;:i .., ..... :::, '<! ...: ::.., cti -- -· --- --- - --- ---- ,__ 3 3 13 - 1 - 3(1) 2 15 60 620 - ":" 5 80 15 14 88 555 5 - - -32 151 1188 5 1 5 83(:?J 17 l=:lc=-==• '====-- b--e - - -'="= !,o:,;:
238 Ciii albanesi nelle Forze Armale ita liane ( 1939-/943) - 8 -
All ea a to n _ 1 RIF:i?ILOGO DEL I E II BTG . ALB,~NESI ,:rJTR.CONTRAEREI DA POS IZIONE I btg. mitraglieri e.a.da pos. II òtg. nitraglieri ·e.a.da pos, Totale I e II btg.albanesi m,tr,· e.a. da posiz, -P ersonaI e-.... .... c:l .... ..... o 'èJ .... 'l--, ... ? d o Q, .... ;.., o <;-, ::, 8 k i;... ---- ---- ~--27 129 1003 32 151 1188 59 280 2191 ==:--- ------ ,= ..::; llutoiii ~zfi.... Q) ..... Q) ..... ,... o "' k ... Q) Q) k c:l I.. o, ..... '"c:l ::, o, c:l Q. Q) ..... ... .... ;:l <l.) " g, k :::, '"c:l o B I.. c:l ::I ::I ::I .... o -..: -..: ::si "--- - - --4 1 4 67 5 1. 5 83 9 2 9 150 =----=-= -Q) ...., ...., Q) .... o ... o .... 14 17 31
Segue:

segue : Allegato n 3

[i/EPILOGO DEL I BTG ALBAN ESE 1if!TR 1 CONTRA.ERE! DA POSIZIOllE SU 4 CP, ( rrgan ici ridottì )

!?IEPILOGO DEL II BTG. t,LBANES-~ HITR , CONTR.iJEREI Di'. POSIZIONE §U 5 CP. ( organici rwotti )

DEL J E II BTG , ~LBA. NRSI CONTRO!IEl?.EI DA POSIZIONR (or

Docum enti 239 - 12 -
- - - -~ - ---- - · Co.,;l(Jndo d i btg , mi.tr. e.a 3 3 13 1 - 3(1) 2 Quatt ro ep mi tragl ieri e .a 20 72 500 4 4 64 12 '!'o.tale del · I bt g . mi tr. e.a ..... 23 75 ,513 4 1 4 67 14
comando di btg. mitr•. c.a~~··•4•• 3 3 13 1 - 3(1) 2 Cinque cp, mitragl ieri e.a ••.•. 25 90 625 5 5 80 15 Totale del II btg , mi tr e.a 28 93 638 5 1 5 8 3 17 === - ==~ = ===-==-===-==-= =--~ ==J !J.l.I.PILOGO
ga nici ridotti) I btg. mi tr e a. da posi zione I 23 75 1 513 4 1 4 67 14 II bt g .mitr. e.a, da posizione 28 93 638 5 1 5 83 17 Tot.d el I e II btg . albanesi mi= traglier i e a.da po .sizt.one... 51 168 11 51 9 2 9 150 31 = =>= = ====-=== -= = = ' ==o: ~== ' ( 1)- di riser va .

Documento 6, D.S. b. 2 03

Allegato al D.S. del mese di ouobre 1940 XVII!

SEGRx,:o

C~ DIV'ISICl1' 1.urrDIA DA JrolffAG!U • nRRAlU. • (23•) Utt1ci• pta.t• !ee,d.n

,. 1760/0p. 41. p-n.

AL CO!WmO DKL 470 UXJGI)(.Ffl?O lAll'.rltRIA

AL COMA!lll-0 DEL 48• JUnGD!lffl'fO 1All'?ERIA

AL COWJmO Il~ 14 • ltBGGDIRRTO Alt'rIOL:tERIA

AL COWllO>O DEL 26• :UOODIDTO Altl.'IGLIRRIA C.A

A.L COIIWO)O DXL am10 DMSI<lULB

AL COlU!f.DO DELLA. 12r SEZIOll'.E SUIITA '

In pr'9Y1a1•ne dell 1 1.llpieg• 41 ealmerie di reqtdeisiene e nelegginte, rioh1a» 1•a1:t11nziene 41 tutti 8111 seguentt pm:tt1

1•) - ...tc1a dia4ipl.1na durame le maroe e le aHtes

2•) - ~nte oen - enar~ci el.emintt dei reparti,

3•) - Mn deetiDare s! -.J.1 eal.Jlel'ie s~lieni d1 ccbnttimenhJ

4•) • tarle mu.enn di nette, peroh4 pu- -nd• utili, n e n centriblrl.soene oert• a et.are 1IJl upett• 6'1-&rrier• ai repartif

5•) - pt'n911.ere l.a 4ef'eahm pardal.e e teta.le dei c•nducen"ti berghee1 prtm

• 4.'tll'allte le eperaaieni, per essere i.ti grade di evv1.are tempest1.V81llent, all.' incenveniente J

6•) - durante le eperaaieni :r;ireTedere 41 -tt•1' i.ti liberth depe ' u.n oerte tempe e aest1~le oen qualle del :pente.s.:v.

240
Gl i alban esi ne lle Forze Armate italiane
I{a
( 1939-1943)
IL OmrERALE COWJlfDANTE ( L • Zanni.ni )

ll#.L COMJ.NDO BATTAGLIONE TOMOR

AL COMJ.NDO 83° UNTERI.l

Documento 7, M3 b. I

A.lleg. N° f

Il Batt8,8lione ha iniziato il movimento,conforme l'ordine di operazioni ilnparti.to alle ore 6,45 - E' avanzato verso l'obiettivo di Le.piehtit - q.1289 - occupandola alle ore 9,30 circaL'azione è stata accompagnata dal tiro de lla sezione -tat t .65/I7 disle.oate. a q . 1167 da. 8 mtr . della -12· op.e in piccole. parte da.l b tg. co.nn.

Forti resistenze avversarie(in massima parte costituite da mtr)b.anno ostacolato il movimen t o e nella sua fase concluaiva h anno impedito di ave.nzare,colpendo i reparti con tiri fiancheggianti e d'infilata.Il ba t taglione che aveva due compagnie avanzate ed una di rincalzo,ha tentato la resistenza su gli obiettiv1 raggiuntiti:mpiegando in questa t~tti i reparti alla mano,senonohè essendo venuto a cessare l'accompagnamento e non av e ndo potuto eliminare i centri di fuoco avversari,i reparti sono ripiegati sulla posizione di partenza e sà Bitinka.

Non è s t ato possibile impedire una certa confusione fra la truppa - sto riorganizzando il battaglio ~e cogli uomini :Umaet1.• Le probabili perdite subite sono 1

- · morti - n° 2

- feriti n° una dieeina circa (di cui un ufficiale)

Non è possibile per 11 momento dare dati più precisi. Due ufficiali (Ten.Ismail Sheku e Ten Hisen Hjsa non sono finora rientrati.

La forza presente attuale è di circa 120 uomini• 10 ufficiali. Queata sera darò la situazione precisa della forza,delle perdite e dell'armamento.

l.ttesa ordini .

D ocumenti
24 1
4/11/1940/XIX IL COM.ANDANTE DEL BA.TTI.GLIONE P/to Maggiore Spiro Koxh.obashi

00 Af;;JO D ì v I <;!Q'li': F i '.•.T1: R!f.. flA :,ONV.GNIÌ " F" '., "-. ARA" ( 2 3 • ) Uf f 1c1o Stato : :ag,:;1ore

t: 0 3 94/G di prot. 11 nov embre 1940- :'.I X OG GETTO t ba tt n1 11oni a lb on es1.

ft J, CO: ,'. ND O COR :> O D' ù~ : '. ATA • C •

ilo alle mie d ip e:1 d e nze 4 b a ttagl ioni al ban esi di cu1 due d i fa.nter1a / • Gramoa • e • Dn iti • f P. centi parte ori -nnica d el 47• e 48 ° re ee i mento fnnteri ~ e due ba tt agl i oni c am icie nere d ' a ssa l to al. be.ne s i t1:; 1u"l t1 poco pr ima dell ' .inizio d elle op era z ioni, ordi nati in lee ione e succe s si v,,~e ent e , p er e si ge nze o pe re. tive , r ip a r t1tl'fra l e due colonne d ' a tta c c o.

Ci r ca 1 bt . albanesi reg ola ri - compl.et am en t e a lbanesi anche nei quadri - de bbo d ire che nel periodo precedente lo ete.to di guerra 11 1.oro co mporta~ento i n g enere mi ha soddisfatto per dieciplina, e.ddestr-ame nto e coe s ione.

Durante le opera z ioni, 1.m ie<-ati con gli s t essi criteri e sottoposti ad anal oghe fa t iche d ei battaglioni di fanteria de ll o esercito Italia na, mentr~ 1n primo te mpo , dal lor-o c omportamento potevano trarsi buoni au s p i ci circa 11 rendimento in opera zioni, col ,r oluni;arsi d ei disagi, del torm ento della battag lia e 1n particola re d e l l'az ione dell'art i e lieria avversaria si sono veri ficatt 1nùu bb1e man1fe s ta z 1on1 di ebanda~ento collettivo, che l asc i ano ~olto perp l e s e~nell.a valutazione del l a efficienza di questi reparti e qu~nd\! d ell'affid amento che su di eso1 può fare.

In particol nre ,p er 11 btg. " Oajti", si sono verificate def!. z1.oni di blo c chi d1 30 - 50 uo mini, ed al momento in cui scrivo aggiung o che atamane due comp a en ie po s te a pre sid io di due capoaaldi, si sono i.a sciate rov e s ciar e e di sperd ere senza op ,, orre a p pre z zabile reaz i one. Per ulter i ori a cc ertamenti ho inc aricato il Genera le Albanese Pn F. i F.TI.

Per 11 • ç. r a mos• 1dn t n l a sun l ont nnnn ~a da me, finora no n ho e lementi preciai pe r riferire. Stà però d i fatto c h e nelle. serata di ieri, per quant o non direttamen t e intere enat o nell' a ttac c o gre c o su q 93 5 , ~.., si é r&vcsci a to, ed a st entV il Com/te d el 17° ftr. é riu3c i to a radunare poc o più di 200 uo"l ini •

242 Gli a lbanesi nelle Fo rze Ar111c11e ilalian e ( / 939 - 1943) D
D. S
203
oc um ento 8,
. b.
./

Per i battaglioni volontari albane si-inquadrati per la magg ior part~ con ufficia.li italiani- possono ripetersi le et e oee considerazioni. In partico lare 11 II bte. nell'attacco greco ou q, ') 351 ei 6 lasciato rovesciare riducendosi a poco pit, di 200 uomini.

Stando coal le cose~ mia convinzione che la presenza di formazioni albanesi nella compa ine d ivisionale é dannosa per un triplice o rdin e di fatti:

- ese mpio deleterio nei confronti degli altri rep:,rt1; ner;li ochiera::ienti provoca improvvisamen te ,;ravi crisi 1n seguito ni ced1mont1 cui non sempre é possibile rimediare tempestivamente;

- per le. delicate zza nei ra pp or t i della situa z ione polit i ca con l' Albania che 11 perdurare di una situazione del eenere potrebbe compro mettere.

Conclud o chiedendo l'al lont anamento dei btg. dei quali ho trattato .

Pe r 11 btg e . rr. "Piemonte" mi rif'erisr,o 11lla mie precedente comunicazione - fo g lio n• 332/G dell'8 corrente - che · oonfermo.

In definitiva la divisione " Ferrara" pub contare 1n questo momento eolaaente .: aei_ btg. italiani, la d i cui forza I'ieulta dall'allec ato specch io e nella efficienza che 15 g iorni di dure opero.7,1on1, preceduti do a ltrettanti g iorni di intemperie, possono consentire.

Doc ume nt i
2 43
IL GJ-:r: ERALE COJ,:A!IDANTf. ( L, Zanni.n1 )

Documento 9, H 5 b. 53

:1u COO NIU ONE DEL GIORNO 14 CORRE NT:S MEs ::; = !,1A GGIORE $TAC CIDLI 4 U ;I Ml S'#"7f : ••~-i l I VISITA AL BTG . " DAJT I~. ,D~:t,, G,ER.ERA.LE SEREOGI . < ., .• ,x:c:;:.... ,#::.......;ç;,• \ .,., , .-" .:,. ~:w,,;, .-..

N01'IZIE ASSUNTE DA UFFICIALI ALBANESI (SPEC IE AIUTANTE MAGGIORE) E DALL ' UFFIC IALE MEDICO IT ALIAllO :

Pe rdi t e aubite nell'attacco de l giorno 12 a Grib ian i:

- co mandata d a un uf f1c ia~\..11lz.."%:M (pati!a dell' e x Re Zogu) - cadu~~~~ ira; com/te btg , caggiore Bol l e ttini - g o de il limitata fid uc ia da pa r t o d i t utti ,Eli.,!S_ol,ax a~_!~. VOC e.~,Sle,l. SUO di V:i,,f!.am_(lntO di :!J.Ui cid arA ij 30 sbandati e 2 ufficiali f e rmati da un n o s tr o uffici al e;

Uf~~;,..!..,~fJ>!'~.eJ; ,8-.JJ~,<ùt i; solit o n otizie catastrofic h e ne i ri guardi mtxrtcx:k dell'I tali a: Turc hia .,.._-...-(....... ...."',.~,r ·-"''"'4''",. *-~~~·1....,~.'f~,'ll',,~.,..,~ ... ..., ...;,.,.."'t«,-; n,r;. ...,,:,.,. e Jugo slavia entrat a in g uerra a fi anc o della Grogia - i mpo s s ib ili tà da parte dell ' Italia di far g iun g e r e r inf orzi por l 'azio n o d e lla Marina Ingle se;

11 btg, h a potuto ess ere in part e svincolat o e , fatto retrocedere per l'a z i one veramen te effic ac e dell 'art, deJ,t4° rg t , d , f ,; risentito l'i mp ie go isolat~ de i · ~e parti albane si (mancanz a di coll e gament~ f con i rep arti i ta lian i i ~ ~inea ) ;

11 btg, ha circa 200 manoanti , p er l a maggior parte sbandat i e pa ss ati al n emico, poche le perdite1

1 1 btg . Il stato i mme di a tame nt e rifornit o di indu men ti di ve s ti ario e di

viveri1

'l'ut..t i concordi n e l dire di fare evacuare la z ona occupat a dagli e l e menti borghe s i ri ma s tivi, fra i ,quali certo non man cano i yroz z o la ti a g l i effe tt i d e lla propagan da (sp e oi è n e ll e truppe alban e si) e d e llo s pionaggio ,j -

In conclusione • si ritiene c h e . l 'i mpiego dell e t ruppe albanesi in prima : ,;, ;· i ,, : :. , , : lin e a d e v e e eo ere fa tt o con molt a caute l a, nel qual caso s e mpre inqu adrate oon trupp e i t ali~e :{~tl i~obU ) e molto s orvegliato , -

244 Gli albanesi nelle For::.e Armate italiane (193 9 - 1943)
J;..:~·

It]OOGN:ZIONE..&f.ORN~. -~ 'j) CORffÈNTE MESE = CAPITANO BERJW30' 4,, &&

ITINE RA RIO : Derviaciani - Delbinaki - Doliana - Ana Raveni - MavobruniDoliana

Gi orno 12 - Doliana; richieste cen insi o+.enza da parte di u f ficial i del 48° rgt. ftr, se r in f o:·zi oono in immi nente arrivo.-

Ano ftaven1: ri ntrac ci a to uno sbandato del btg, CC,N N Albania , che h a a f fermato trovars i nel la zon a altri abandati d e l btg. CC NN. Albani a e btg. Gram o s, (consegnato a Mavxobruni al C/do

3° 17nppo de1 14° rgt. art.)

Mavobruni: notizie forni!e da¼ ca~ D•d.Nicoli~~~~~

2· cp. b tg, Gramos F~: Alban esi...c. i rc olano le_ seguenti voc i I e ntrata !:_ngunr a d epa Tu~chia e de'.1,la3 J!.gMla.11l!!- _a J ia,i co della Grecia; i mnossi b ili t à da parte dell 'Ital ia di far g iun

ge r$ rinf orzi !'~! .1.~,-,11 o~ento azione~ della ]AA.r:Lna ~ngl ese.-

Lamentato: i mp ieg o sempre i so lato de i rep~rti albanesi - scar-

eezza di viveri - mancanza di tel i da tenda - necesoit à di ind~enti di vestiario.-

Foza della cp; attualmente 60 uomini - all'inizio de l le operazioni 12 0 - 30 perdite · - )0 s bandati.-

Notizie fornite dal capitano Lek Marashi comand/te di una cp.,_,_ • - • .,. ...._r ..,.,...... ,..,.,__,.._ :;:.i,,..,.___- .....,,_ ,,.__, .., .,,;,..,.,.,..•,,..,,_,.~ · del_.~;! :.,..•9..9..:l!N. •.•.~ , -4-..!,.,SJ?f?Jl!. 11,i ,o.P.J," ~.Ù,,-~,-.!.Jr. - con fe r ma quanto già detto da1 Capitano Dod.- In t e~a,.to ,.<l.?-.J'S<Ll,.~ a a sen ze dei militi, afferma che tr a ttasi di assenze temporanee di due - t re ...__.._.,.~- -~ . . . ~~- "'.r.,; giorni.- .u .,l ..,1 .l( · lf_ot_i z_i e_f_o_r_n_i_t_e_d_a_l_c_on::~;!

•~!!..!.\l:.(.!.l::'.:-.~

sbandati al baneei nella zona sono circa 300, d ei qual i 2 00 sembrano già r intraccia ti per opera di un capitano dei CC.R.~. alb anesi al l ' uop o incari cato

Ainizerovina: - il IO btg . CC . Nll. d' assalto de l la Id.Fascista Alb anese - 11 Comand/te I 0 Seniore Vincen z o St ramezza si lament d delle voci in circolazione che re parti a l b ane si defezionino.Nel bt g si la ment an~ soltanto) dispersi nei primi g iorni delle

Documenli 245
~i~ ~~~Jt::.=:,...:\.~::-~~
-.,....,._. .., __;_ _ .._ -,.. ,_,, « ,.,_...,....,.,.. .•,._ .,. , ,,,..,;:,.......,,.,.._ ,... ,_ ,, r , ,., ,.•.,.._.,_
-
• ,
----"------- ~-- .-
_ ____.._
·

operazioni - nel co mple s so il btg. ei preeenta bene.-

¾ -:tutta la zona percorsa si nota molto b e stiame abbandonato ohe., l ?'.IG18.r,, ( ; ;\o- ..;c~~:.a.~~-~ , « l h', p~trebbe essere ricuper a to a cura dell'Intendenza ... _ . . ' V -*'llt~~ ~.i,.;.~~~~~"'~~-~U'l.'t~'!rl~ ~ ~ ~w~ s;;:-~;f.t:.'.;,;,:.Jrit;'!l:?~'"'

246 G li alba nes i nelle Fo rze Annate i ta liane ( 1939-/ 943)

cow.m>o - -SUPERIORE FORZE ARMATE ALBANIA Ufficio Stato · Maggiore

N°'2I di prot .S e gr eteria R.P . P .M , 22-A,,li 20 nove mbre I940OGGETTO:Reparti a l banesi e commenti' sulle operazioni,

XIX0

ALL'ECCELL"E NZ A COJ.iANDANTE 9A ARMATA

ALL'ECCELLENZA COMANDANTE IIA ARMA TA

e,per conoscenza:

AL COb!ANDO SUPERIORE CC .RR.lELL 1 ALBANIA

P.M. IOI A.

P,lii, 202 Bis TIRANA

Mi const a che da p arte di alcuni ufficiali e civi li si dif: fonde la voce dell a poca fedeltà d e i repar ti albanesi.

Ciò non deve assolutamente avvenire,poichè t ali voci non fanA no che .deprimere gl i eleme n ti fida t i locali ed aggravare la ·s:1= tua zione politica in atto

Occorre invece,in qu e sto Jl!Omento,una ef'ficace p ropaganda in: t e sa a sollevare i reparti, Darmi rice vu t a ,

IL COMANDANTE SUPE R IORE

DELLE FORZE AR!nATE ALBANIA F/to Gen .des .d 'A.U.Soddu

· IL CAPITANO ADDETTO Giovanni Tanti

D0c wn e11ti 247 Do cumento IO, D.S. h. 3040
;U'..
,. c. c .
_j-;~

Documento 11 , D.S. b. I 12

COMA! DO ll&liL ?l l CORPO D1 ARMATA

- S.~. - Utt Ope r az -

p r ot , Op . P. Yi , 28A, 11 25 novembre 1 9 40 - XIX - ore 20 -

OCG~T?O : Concentramento a ?i eri dei repart i albanesi ,

_:;,AL COMANDO DIVI SIONE FANT ERIA " VENEZI,\ tt AL c o:~ANDO DIVISION.2 FANT ERI A "AREZ ZO " e , per conoscenza : AL CO ~AffIX> DELLA 9 • ARMA TA (rif , f• 27/1 del 2,1 c. m.) • P. l! , 99 A.

I. Il C, S ."'f',A. ha dis po s to che t utti i rep er ti albanesi si riuni o. ecano e lì'i eri p e r co s t ituire un ,:O rpo d ' Armate Albanes e,

II Per l' e s ecuzi o n e di ta l e cli apolli zio ne pres crivo :

a )- il Comand o Df ,"A rezzo " avvii a r'i eri il battaglione Sk:llptllit-

f ermo a Quk eo, lni zio movimento p er v o.: matt ino del 27 ,

ò) - I Comandi di D1vioi9ne provv ederanno per i b8t t agl1 oni da loro dipendenti , Inizio mo,1mento per v o , :

- btg . Ko rat a mottin o 27

- b tg , Tarabos h matti no 28 ,

e)- Au torizzo i Comendi di Di v isione e ritir a re ei btg alban esi qu el num e ro di mortai , fucili mitra gliatori e'mttra gl iatrici di cui ave s sero bi s ogno per 11 completa~ento dei propr i ree pert1,./1uu,~~

' , Sie ae3 e gnst0 el segu ito di ciasc un b s, t tagli one una carre ~t.e,

d) - Le batterie a l banesi d ei gruppi II e III/53° erti ~li eria e 111/13° art. si conc ent r eranno il 28 mett~ a ~!.!.~~ da dove asranno autotrasportate a de st inazione ; l aeaoeranno a

I, emltaht a le ~i a , diapoeilli?n e le Df . "Arezzott e 11 Vene zia 11 •

dei Comand i d ela

?48 G li albanesi ne lle Forze Armare italian e ( 1939-1943)
\<.a-~?,t.~
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~·~
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.. . --·-

e)- Tutti gli uomini dei repar t i al benesi psrtiranno provvisti di uno g iornate viveri a secco1 i euc ces si Yi ri :f'no r i ment i di viveri saranno e ff e t tua t i a Per e nj es e a Elbaean .

:f')- I Comarldi del le Divia:lloni "Arezzo" e "Ven ez i a" o r g,:rnizzino 11 mo" vi mento dei dip e n den t i rap a rti a l ba nesi e comunichino subito l'elenc co e la f orza desti n<1t a a Fieri.

g)- Ai mili t a ri a lb a nesi prim a de ll a pa rt e nza sie comunicato lo sc op o del loro tr asfer im e nto: scopo del qua l e devo no esse r e orgo gl io si•

IL COMANDANTE . DEL CORPO D•AR!d.ATA- Gen.t,rale : Mari• Ari~io -

Do cumen ti • '2 •
249

Documento 11 bis, M 5 b. 53

COlu\NDO SU?ERIORE FOR ZE A..~J'!AT E ALBANIA

Uffic io Stato :.iaiz0iorc

, 28 3 d i p rot OIW P M 22 A, 2 4 no ve mbre 1 940 XIX , , / >.,.;•• ,,~ ;1 ...!'- ;q -~ o

\LLFiGA~I : 2 C~:,._; _ , t.,:ac

)CGE'.I'TO : Gntppo battagl i oni. a l b::mesi ' S,candorb e g ". "' '· tl J#f; ······ ·· ....:~···-··;I . . !.i l p r o.

AL COMANDO 9 ' AR!..il TA

;J, C011MlDO 11 ' ARUA'.;: .t.

.e CO'.!A:-lJJO 1)If=:SA '.:ènilITORIALE

ALL ' Im' j;}JDEN ZA $UPEnIOl'.F. AL BANIA

AL CO!:AffDO /Jl'.::GLERL\

AL CO?::Al;J)O GEN10

.AL COMANDO 26° CENTRO AUTOr·:ORILISTJCO

t per conoscenza:

\ L i'll NISTERO Dl::LT ,I. GUER !l!, - Geb i nctto

.u.LO S'.:ATO :L'.C-G IOIIB !LE - Uff Ord . c

~L COl.l:,NDO SU PERIORE CC RR • •H BA.NL\

1.L COJH,i'!DO GU,IBDI.', ; ,LL.', }"ROllTIE,U,

.'..!, TRIDUK:,LE : IILIT.'.RE

,,GLI UFFICI DEL COPi S\JP F P ,ì.i • ;,LBLNH

L_._, ., ·-

P.M. - (G~~-;1"a) ·-

p ~l. ( 6 " }

TIRAiiA ( ::> " )

P . 1I. 22A ( 3 " )

p I:! (2 " )

P !: ( 2 " )

TI PANA (1 " )

P H (2 " )

(1 (1 (1 (1 (2 (4

" ) " ) " ) " ) " ) " )

.~l lo scopo di pro vvedere a l r iordirua:111ento dei ba t tagli oni elbanc:ii d e termino:

l O )- So t t o lo. dat e de l 1 ° d i cel:I.b r e p v si c o stitu i rà a 3.bjolc il "G~'UQ ~o b t g ''aibfilÌèsi ' Skc.nderb Ììi:;"". ....,. · '

2 °) - _Co s ti tuzi on e : - un coniondo di gru ppo d i battag l ion i;

- ba tt::iglioni ::\lbonesi "Tomor " dcll ' 83° ftr ; "G~

..__,=i.Jf.;'. ~t...,.,-~...$ 0 ~,1;. ; '. ' Kap tinn " del 225° fu , ~"sn:ro..nh ò 3r('!.d('. t ~mcntc n cgu iti do.i r i m;~ncn t .~ .

) - Fo=zioni ed .o q;;:-.nici :

- pe r i l com~.n<lo grup po b : ,tt a glioni : provv iso r i ::'.illon [: ,) ,, .

· :lt ont i dall

&:

•~.11013:::to l;

Q Q (t (" ( I Il 1 a ~.,.,1 -

,, ,': • r :. pe r l b::'.ttai;lloni : OU:) l li ,;;t l;uali , ~/ c.._ o, ....._I-<.: cL.><...c ........e..... .., a........,....,.

~o} - ~IOO~J: 1"t!J. per r ~ . cocti-t;uzionc ù,11 co::.i:-.ndo cruppo di t--.t~:'.i,li v:, i:

:::

)- !!,ffi~is.:_l;!,_: c::r:.nno ! o ,:-,:ni ti d:1 qu ;is to co ::i.".nd o (uffi ci.o

,·,; on..-,.10) e d,:,,l com.--.ndo ci i fc:.::::i tcx-x i or i ,:,,lo su d,::s i 15n-.zior:i no.1i.,~ ~i'""

Co l . D' ,'..ndro.::. ;

.

250 Gli
Forze
albanesi nelle
Armate italiane ( 1939-/ 943)
./

;r ·,rrà i:-,nt~

b ) - §.o!t~ffi_si;_Ì.!:_: p .:cr o.nno forni ti ci.:,l co r.>..,nd o difcs ::, c he li disponibili già in serviz i o e , cvcntu..~iEcntc, d~l co n ~od o w~ ri c h i =i rido t ti ::,. l lo Gtr 7t to indi s pcns::,biio , J·loll::, sccl~- doi s o t 1:u f fici::,.li ·i l cot'ls.'èndo difcs ::,. è prc~::c t o di, tcr:cx· )re cente i l pf'.r ticc l ~r.c i nc ~ ric o eh.e ci~.scuno di Otisi dovx·à ~sso l vcrc;

e ) - Trupp:-:: :::::,rà trn.t t ~ è.('..gli stessi b (•.t t o.gl.ioni ;

d) - 9.u...:::_d!.u:ecii_: - d~.ncll:". : s:-.rr-.ru10 tr~.:tti d,::,. i b tg . ::lbc-..n~ci ;

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S:~rc-.nno prclcv2.tc pre: sso l e :Jingo lc di r vz icni e t12,gc..zzini co n1p ~to?"l t :i , c ur::-, dc1 c oo::,.:1do grs.tppo b ::, tt::-.g lioni;

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6°) - Di pendenze:

e) .:. d i oci r,l iri.....,ri e c.ddc:, trc tivc: d::. · quc oto co n.'è ndo;

b). ::m a ini s· rèt ivc e n ::,tricol::,.ri: :w:q,:~rtirà. d i ::;pooizio ni le. ,1 i i:·,,i i ono di Gf.ll'lin istrcz i onc

7, ) - T r ::,ofcr i noato dei otg d:-:l l c zone di ::. ttu:-,1c di::: loc~'?~ onc ::-, · qu-'ll2, ii x·iordi r~"",i:.lan.to : J?S.~nr,.,,;9..E,9,¾~~(,1.)::-.l p iù PfO :Jt o , ·con i c n~d~l ità eh.:. . i c onc..ndi · di ~ r n..""!. t ~ . 9 1 cd 1 1 1 ·r:;ono p r cg3 ti di' i wp:trtirc , dt..ndo no tm:.1pcctl:.

'l~ conU!1ic ~z i9uc·.:..c._ q~_?.G. t ,?,. ::9=-:1:·.~~cl9;

( 1 ) - E vi t=do di c t t r c.v; rsoi·I) l o.

c i ~tà d i Tir::-.no ·

IL COL::,ì'illANTE SUPER IO P.E DELLE F C•RZ E ARJ.!ATE i1LB.\N L't (Gc :1 JJ os ,L : U Soddu)

Do cumenti 2 51 2

b,lle ~t o l a l :e0511 0 - 2..§.}LQN d ol 2 4 / 11/1 940

co:mmo StJ'PF.RIOllE FOR7,:C: Alll.!AT~ ALB.\NU Ufficio Stato L!.1;;:;iore

GRUI'l'O DI Bl.T~AGLIOIII ,LB~Jf.':SI " S¼J.liDERBEG"

Co1:1p rendc :

- 1 ' coIUU\do d i &ruppo di battaglioni

- 3 bt.:; r:. lbencoi ( " To oor "" Gr 0I1os "" l<aptina " )

252 Cli a lban es i n e lle Forze A rma te iw lia ne ( 1939 -1943)

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co;r.\.NDO GJ1iJl'PO lJA'r 'V.G-LIO NI ALU.~NESI " SKAND:SRESG " ------ -----~---------------· ,

Comp rende : - il c or.l8.'..-'ldmte e :J l i uffici o. li cl c l corJ2,ndo ; - l p l o·cone (:Om;':ido •

Comnè.anto cù uffl.ci~l.i tl0l co1:1=i n do

Cora'.'..ndc.nto di ,:,rllpp o ùi t t, ;. (co l o n u0 llo )

Uff iciali i n i OJ~iori por inc,'..r i chi _...,:,.ri

Uf.ficio. l c i i ifcrn i r.L0 n t i ( c "'\,!):?. t :;,no)

C.::.pi t::-:.no me dico ~lb:"'..ì.t~G~ ( c1i:.~cttcrc sc:rvizio s rt it =i o)

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Documellli 253
-
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Comprende :

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254 Gli alban es i n ell e For ze A rm a le italiane ( /939 -/9 43) 3
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25 5

Gli albanesi n elle Forz e Armate italian e ( J 939-J 943 )

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Doc umenti 2
257

318

L'ISPETTORE DEL P.N.F. IN ALBAN IA, PARINI, AL SEGRETARIO DEL P.N.F., SERENA

Tirana, 18 dicembre 1940

Il corso degli avvenimenti da l 28 ottobre scorso, giorno dell'inizio della guerra alla Grec ia ad oggi, merita, come b e n s' intende, una chiara e obiettiva relazione riservata da parte di chi ha l'onore di rappresentare il Parti to Naziona le Fascista in Albania.

Sarà mia cura di essere breve e conclusivo nella esposizione dei fatti e nelle considerazioni conseguenti.

Stato d'animo della nazione albanese allo scoppio della guerra con la Grecia. Pre valentemente indifferente ma con senso di fiduciosa attesa di avvenimenti milit ari favorevoli alle anni i taliane. Come ebbi a dire già nella mia relazione del 12 luglio scorso l'opinione pubblica a l banese è soltanto in modesta parte sinceramente sensibile alle rivendica zio ni nazionali verso la Grec.ia e la Jugo slavia. Il desiderio diffuso fra gli a l banesi era quello di ottenere l'ingrandim ento dello Stato e il raggiungimento totale delle aspirazioni terri toriali ·gratis o quasi dall'Italia.

Allo scoppio della g uerra si era notato infatti che da parte albanese s i argomentava essere la guerra con la Grecia un affare quasi escl usivamen te italiano in quanto episodio della più vasta gueITa contro l' In ghilterra e quindi l 'Albania vi era interessata per incidenza. Ciò spiegherebbe l'assenza di volontari fra gli inte llettuali anche fra i più vicini a noi. I nfatti nessun membro albanese del Direttorio del Partito e nessun Min istro o insegnante o alto funzionario che pure avevano fatto un corso speciale, nel1 ' estate, per ufficiale della Mili zia si è arruolato. Soltanto tre Segretari Federali albanesi banno chiesto e ottenuto d i andare con i volontar i irregolari o con i battaglioni dell a Mili zia. Due di essi sono però già rientrati. Fatto ancora più grave: nessuno s tudente

258 R.S.N. Gli albanesi ne lle Forze Armate italiane ( 1939-1943)
Documento 12

universitario albanese ha fatto domanda e anzi si è notato, in Novembre, una singolare fretta di tutti g li studenti nel partire per l'Italia per l'apertura delle Università. È noto, del resto, che soltanto uno studente albanese frequenta a Roma i corsi di Ufficiale della Mili zia Universitaria, mentre gli stude nti in quella città sono ben 185 e quasi tutti sovvenzionati da noi con borse di studio . Il fenomeno si appalesa ancora più preoccupante quando s i pensi che, nell'estate, durante un campo appositamente organizzato dal Partito per gli stude nti univ ersi tari, fierissimi propositi nazionalisti e irredentistici si erano manifestati.

A mio avviso la giustificaz ione che gli albanesi cercano di dare a questa assenza, non peraltro rilevata da noi, e cioè non essere questa la loro guerra non regge perché un vero patriota ha il dovere di approfittare di tutte le circostanze per fare il bene e la grandezza della sua Patria e questo è appunto il caso degli albanesi nell'attuale momento storico. Vi è da notare poi che gli albanesi del nord dimostrano una palese indifferenza verso le rivendicazioni degli albanesi del sud nei riguardi della Grecia e altrettanto ne dimostrano quelli del s ud verso le rivendicazioni dell'Albania del nord nei riguardi della Jugo slavia.

Per riassumere: l'atteggiamento della intelligentia albanese nei riguardi della guerra è stato nella quasi to talità negativo per quel che riguarda partecipazione personale.

Nel popolo l'indifferenza orientale ha prevalso e nulla varrà a smuove rla, come si è visto del resto nelle provincie invase dai greci da dove sono evase soltanto le famiglie mu su lmane che ricordano con terrore le barbarie commesse dai greci nelle precedenti invasioni.

Occorre dire però che, esclusa ogni p arteci pazione e ri sc hio personale della guerra, gli uomini d el Governo , del Partito e del- · le Amministrazioni statali si sono dimo stra ti pronti alla collaborazione e alla propa ga nda per la guerra e ciò è stato di una certa efficacia. E si deve anche aggiungere che tale collaborazione si è intensificata spontaneamente quando le vicende militari non si sono rilevate sod disfacenti e due delle più importanti provincie sono state occupate dall' esercito nemico . Si potrà dire che trattasi di categorie di persone così compromesse con l'Italia che un

Documenti 259

rovescio italiano rappresenterebbe anche un rovescio personale , ma non è il caso di fare il processo alle intenz ion i. Sta di fatto che questa collaborazione esiste.

Alla prova di questa guerra riesce difficile ancora affermare se un vero sentim ento nazionale albanese esista oppure no, giacché la natura della popolazione e dei suoi intellettuali appare oltremodo complessa e variegata. E così pure non si può esprimere un giudizio certo sulle qualità combattive degli albanesi perché accanto a episodi di audacia vi sono episodi di viltà personale e collettiva ed è avvenuto che lo stesso reparto che al mattino aveva valorosamente combattuto alla sera passava al nemico con le armi

È però assolutamente necessario agli effetti futuri della Unione italo- albanese che durante questa guerra gli albanesi v i partecipino militarmente in modo che dalle perdite di vite umane e dagli atti di valore si possa trarre quella esaltazione del sangue in comune sparso per la stessa causa che servirà a rendere più agevole il processo di unificazione. L'impiego di unità albanesi si presenta i,to di difficoltà e di pericoli di vario genere e dovremo a t tenderci al tri episod i di diserzione e tradimento, ma il fine da raggiungere è così importante che occorre affrontare anche un tale rischio. Le diserzioni e peggio di cui si sono resi responsabili alcuni elementi non devono essere considerate con la stessa gravità con la quale siamo abituati a g iudi carle secondo la nostra sensibilità . Non si deve dimentiéare che l'Albania è unita all'Italia soltanto da 18 mesi e che natura nonfecit saltus.

La mancata partecipazione personale alla guerra dei numerosi uomini validi che vi sono nel Partito e nel Governo e in genere nel gruppo intellettuale albanese non costi tuisce, a mio avviso, un male perché a vittoria consegui t a si potrà anche su questa base procedere ad utili eliminazioni e sostituzion i.

Rapporto fra italiani e albanesi allo scoppio della guerra . Oc corre rilevare che si è determinato un inizio di frattura assai pericolosa. Da parte degli italiani qui residenti - in gran parte di scorso rilievo personale e di scars is sima sensibilità essendo generalmente speculatori, commercianti, impresari dominati dalla

260 Gli alban esi n elle Fo rz e Armale ita lian e ( 1939 - 1943)
.

avidità del guadagno - vi è stato un movimento osti]e agli albanesi perché la loro freddezza orientale verso gli avvenimenti fu interpretata come ostilità e inoltre le esagerazioni circa le defezioni di reparti albanesi al fronte avevano diffusa la persuasione che vi fossero vasti tradimenti in corso. La acuta sensibilità albanese e il morboso suo amor proprio avvertì subito tale stato d'animo fra gli italiani e vi fu un serio movimento di ritorsione. Il sollecito e avveduto intervento personale del Luogotenente Generale e l'azione del Partito, con riunioni di italiani e albanesi, riuscì a far dileguare una atmosfera torbida dalla quale potevano sorgere pericoli anche gravi.

Purtroppo tale stato di animo si è trasferito nelle truppe e negli ufficiali e così si sono avuti episo di anche drammatici essendo di ffuso il sospetto, nei nostri reparti, che gli albanesi siano traditori e spie . Dovetti far sospendere le visite ai feriti che effettuavano anche le fasciste albanesi assieme alle donne fasciste itaJiane perché si verificarono increscios i inconvenienti.

La situazione anche in questo settore è però in via di miglioramento per l'intervento energico del Comando militare che ha chiarito molti equivoci.

Il contegno degli italiani di Albania non è stato, in verità, quale le circostanze esigevano e si è notato un allarmismo e una tendenza alla critica disfattista veramente deplorevole. Ho dato varie lezioni facendo rimpa t riare a mezzo dei CC.RR. alcuni chiacchieroni e prendendo vari provvedimenti disciplinari. Soltanto d i fronte a questa severi t à il contegno è diventato più riservato, ma è ben lungi dall'essere improntato a quel chiaro senso della disciplina volenterosa che era da attendersi da gente che per venti anni è vissuta nel clima fascista. Ho disposto, in ogni modo, una vigilanza attenta e prenderò tutti i provvedimen t i necessari anche i più duri, per evitare gli sbandamenti .

Attuale situazione interna e azione del partito. La ri t irata del nostro Esercito dalle provincie del sud non ha certo servito a consol i dare negli albanesi il nostro prestigio sop rattutto per la scarsità di forze con le quali abbiamo iniziato la guerra. Nella sua maggioranza l'opinione pubblica albanese è convinta che la

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crisi sarà superata e che la Grecia sarà sco nfitta e travolta dall ' Esercito italiano, ma si rende conto del pericolo che ha corso l' intero teITitorio albanese invaso dai greci grandemente superiori in numero e in artiglieria. Man mano che diminuisce la spro por zione numerica e di mezzi fra noi e i greci, rina sce la fiducia negli albanesi.

Come è logico la tranquillità interna del Paese dipende dalla situazione militare e se non è avvenuto ancora alcun episodio di rivolta lo si deve alla presenza di numerosi carabinieri, in continuo aumento, nel Paese e alla fede ltà dei maggiori capi delle provincie riconfermata al Luogotenente in questi giorn i e infin e alla persuasione diffusa che la Grecia non può sconfiggere una grande Nazione come l'Italia anche se vi è l'aiuto inglese.

L 'azio ne del Partito fiancheggia in tutti i settori l 'o pera del Luogotenente e del Comando Superiore delle Truppe e occorre dire che i Gerarchi albanesi dimostrano molta comprensione e di scre to entusiasmo nel collaborare con noi. Soprattutto si adoperano nel diffondere la persuasione che la vittoria sarà rapida e piena e nel ricordare ai loro connazionali le ragioni dell 'a ntico odio albanese verso i greci.

Non sono però spente le tendenze autonomiste dei Gerarchi albanesi di cui ho fatto argomento della mia relazione del 12 luglio scorso e anzi ri te ngo che esse siano in sviluppo giacché vado notando atteggiamenti di pseudoenergia e una certa recrudescenza di equivoci dovuti al facile ·risentimento degli albanesi per que s tioni personali.

Credo che s ia nel proposito albanese di ottenere una più vasta autonomia sia nell'amministrazione pubblica eh~ nella condotta del Partito. Mentre si potr eb be considerare l'opportunità di affidare più largamente alla res ponsab ili tà degli albanesi l' amministrazione interna riservando il controllo agli organi della Luogotenenza, credo che sarebbe un imperdonabile errore affidare ad albanesi , anche se sinceramente legati a noi , sia il Partito che l'Organi zzazione G iovanile e la Scuola.

Per queste organizzazioni basilari della preparazione della nuova Albania occorre trovare delle formule che possano soddisfare in qualche modo l'amor proprio degli albanesi, ma è indi-

262 Gli a lban es i nell e For ze Armate italian e (1939-1943)

spensabile che I' .impronta sia data dalla teo ria e dalla tenacia fascista italiana. Pe r questa ragione ritengo si debba arrivare, come ho esposto nel mio rapporto del 12 luglio scorso, al Partito Fascista unico italiano e albanese e alla organizzazione giovanile unica italiana e albanese possibilmente anche alla scuo la unica italiana e albanese. È evidente che nella sit uazione attuale non è possibile attuare un simile programma e soltanto dopo la vittoria il problema dovrà essere posto, ma debbo affermare fin da ora che ogni altra so luzione aumenterebb e l'ibridismo attuale e determinerebbe gravi equivoci futuri disunendo anziché fondere gli italiani e albanesi. Sono convinto che sarà possibile trarre dalla massa albanese elementi adatti per facilitare sinceramente questo orientamento e nello stess o Partito ve ne sono già alcuni s piritualmente maturi. Si trat ta cli una azione che deve essere condotta con intellige n za e buon gusto, ma con sol ida energia e con un programma a lun ga port ata.

Da parte mia e dei miei collaboratori posso assicurarVi, Eccellenza, che sarà s piegata ogni attività perché l'opera ciel Partito Fascista Albanese sia ri spo nd ente a lle necessità dell'ora sto rica e alla buona armonia e solidità che deve es istere fra italiani e albanesi , militi fe d eli del Duce.

Docume nti 263

Documento 13, D.S. b. 3040

CClll!ANDO S'(JPBRIORE l>GRZE -~ il&NIÀ llff:foie . .Ai':tàri- .. Civil:t ~ 1 0 684 A·;c • 'di, ·-F.ot.: · , P.ll'.22.A·.li, 7, ·J!ebbraio I94I-XIX · OGGET!Ì!Oa Profughi albanesi.

AL COJrW'iDO DELLA: IX e XI ARMATA e,per conoscenza,

AL COMANDO SUPERIORE CC.RR. ALBANIA P.M .22/A

AI CONS IGLIERI MILITARI DI: TIRANA - VALONA -BERAT - ELBASAN SCUTARI - DURAZZO

I.e. guerra ohe ei combatte sul fr onte greco-e.lbanese ha creato una p~ ticol.are categoria di v itt ime ,s ulle quali si ritiene necessario r i c hiamare l a particolare a t tenzione dei comandi in indirizzo.

Trattasi della popolazione c i v i le s g ombrata d'autorità dalle zone in cui è passata la guerra e da que l le nelle quali at tualmente si combatte : in massima par t e disgraziata gente che ha perdut o casa e beni e si è vista costretta a t rasferirsi altrove,più o meno penos amente trascinandosi per le strade del ~eae.

A questi disgraziat i albanesi non è mancata, nei limi ti del p ossibi l e, l'as sistenza morale e materiale del loro Governo e delle autor ità civili it a li an e. Bi sogna invece riconoscer e c he non sempr e le a utorità mi l itari banno coo p erato,enche se lo po tevano, a tale opera umana tendente a l enire sopratutto le sofferen z e di d onne e·bamb ini.

Più che altro si è dimostrato ind ifferente lo spiri t o stesso dei soldati verso questi diegraziati, di null 'altro colp evol i che di a ppartener e a l l a popolazion e di uno Sta to n os t r o a!lÙ.co,coinvolto p er necessità superi ore,nella guerra d i vita e di mor t e che . c ombatti amo con l' Inghiltet·ra.

Occorre propagandare tr a l e truppe ope ranti que sto c once t t o;fere c omprendere loro che Gov erno e popolo albane s e hanno dato a l l'es ercito itali no que llo che hanno potuto (alloggi,viver i, doni,ass i stenza morale}e che ess i meritano dì vedere ricambiato il loro zel o con la massima a ssisten za ' possibil e verso i loro più di sgraziati connazionali.

Bi sogna che arriv i fin o all 'ult imo so ldato l'avvertimento che n on bis ogna fare di ogni erba un fascio.se ci sono delle spie albanesi,non sign.ii'ica che il popolo a l banese è tutto composto di spie.

Nel ricordare e confermare q uanto al riguardo è s t a t o ' già d isposto coi punti II e II I del foglio 0!659 in data 5 f ebbraio (Ufficio Operaz iolli) si racoOlllanda di fare opera ~èrsuaeiva f~ i nostri u1'fioiel1 e sol-

264 G li albanesi nelle Fo r ze A.rmate italiane
- 1943)
(.1939

dati per indurli ad una visione più obiettiva della situazione della popolazione aJ.banese,i.n modo da ottanere che,contemporaneamante aJ.la necessaria f ermezza,non manchi,nei rapporti con la stessa,il senso di equità e di umanità c hB è stata sempre prerogativa della popolazione ital i ana e àe l soldato italiano,che ne è l a migliore espressi~ ne.

Gradirò as sicurazione.

IL CAPO DI STATO ldAGGIORE GENERALE Comandante Sup e ri ore delle For z e Armate d e l l' Al bania (Gen.d'Arm. UGO CAVALLER O)

Documenti 265

Do cum en to 14 , H9 b. 1O

mb.

IIDma,3 febbraio 1941-llI.

BEPABTI ALBANESI

1.- Voi, Kccellenu, ante chiesto a S.M'.R.eserci-'to e com.-sup;l'.A.Albsn1a d11

- esaminare d'intesa futuro assetto e impiego da dare a reparti albabesii

- consider~e !! fosse oppgrtuno fomarè a parte unità d1 iiueullll@il1 e d.! ·re speciale iapiM9 alle btr.albsnesi ìieglio eonegliabiU;

-ordinare a coil.1111p.F.A.Albai;iia di intensificare frattanto addeatreento al combattillento ai reparti albanesi dal g,uppo Skanderbeg anOhe per aoan-are che ,a loro rigu~ non c'è preYenzione,

I ;• Bi'!BPiitì'A , Alli#a r1tmaoe1

a).;"'ff'112( '.~ ~1Ji11Ìiò'oper;sioii1 •1!98U&nt1 reparti al bsneaS,:

- àbtg.ttr;.:'{q~~ ,l>tg:dU 6 r~,ftr.Ual1an1)•

"." 4 btr da 75/~~~ 1nqÙadrat1 in- nostri gr.saneggiat1 cti.l'iidonàl.1;

-1 ildr di ÒàY. nel 7~ lanc.Vllano;

- l? l>tg.111tr.o.a, da posizione;

-6 btl~,Olontan regionali;

b) - durante operazioni hanno dato particola:nnente catt1Tt proTa· btg.ftr btg • .fo1on tar1 ?egt.Opa11, -sgdr.caya11er1a, dimo strat1si 111pan:· ~!~.1! piego per eisi prenato,·• csDiia deficiente Yalor1 q1,1a4r1 -•-'1iio.., . •,':\·-..-· paci'à seguire nos~ri procedimenti tattici e araaento.;

e)- ·presentemente:

- 1 btg,ftr. e le btr.albaneei (eccetto btr , Dr1n rimasta col 140 rgt,art : per il 8110 buon comportamento) sono riuniti nel ONR po Skanderbeg e eoUoposti a intenso addestrsnento .' Verraimo

266 Gli alb an esi n elle Forze
ate ita lia n e ( 1939 -1 943)
Arm
.! .

gradatamente ricoapletaU di aahriali;

- lb~.Yolontari re~onaU aono ,tau ridotti 14 uno aolo, naa-ato.. con ù .. antab , e coapoeto di 1m centinaio U ci1pur1oU. TM '-'btg.• • atato laeolato por opportw:Ìitl pÒUUoa '"e: ~,ualihnslale (1' claurioU congedati non ,apnbbtro 001ie . n:,._ r•>i

4). èbéa ord1naaento e hipiegos .... da iacltidere illlliasione diretta nei reparti italiani d1 tlou.a U ·all>anesi~ esperimento fatto .da R.O. FinanQ· ha dato p_e. proTa, troppo dJ:rerai essendo i due popoli;

, . da ·eaclu.dere ·a.ltfitei costi tudone di reparti llllSllaeni, s1a petchll ' nÒn hanno qualità sp1c6ote 811gl1or1 altri albanesi, ·a1a perèh"e pronediaento sarebbe noairo dai:mo Jlér rUle1ai D! gatirl ·presso crlsUan.1 e ortodossi; · · ··

- ) op}Wtuno 1nTeCei

- C011!9·!Jl!'t 1 btg, 41 ttr. aeapl1t1ciandone anaaenio ·h op. OGMndo e 3 ciJl~ìuo1i1er1)i ini,ledoil8ndòn8 l >:<iu.*41'.i ~

- riunire · i btg. in t!B/M!Dti (di~) ,al OOllaiÌdo cU:-92lo"rintlli ilftlialU, O 8Bllfflll?'li file diT .di •:t!f;. ~-J! o:-ct•i.. con COllpÙi anaioghi alle iegioni oo;rm.1tp.1ana,

.. nulla ·Tartare per le btr,an, e bte,11tr;o.,;, e~ .P•i: parUoolare ·1mp1ego sono meglio· controllati,

• aoppriaere agu.adrone oanlleria, :a.- -S.l(,l~~l~o' concorda. proponenòo perti ·.eaguanti TarianUs

- oiiU DO.nJ,~T- Ja.albanu1 propoeU d1 81'1111 d1 acooapipi•n1o , di• ;çom:che •sai, oltre 1 2 bt.<f., abbiano eh• 1 op,111ir1 e AA' fl'!!•

- aangnare 1 reggimenti auddatti a1 C,d'A, (ansfohll alle dirtiionl),

4.- 111TICIO oonoorda con S.M.

Con l 'ord.µiamento proposto si BTI'Obbero quindi 1 seguenti reparti alb&nesi:

D oc u,nenti 267

- 3 rgt.ftf,flbane1i 911 z..l!I• e 1op.aUr, da e 1....-. al 0.4•,. OOD

ooapiU a11Alogh1 lecion1 oo.JUlo,

• 4 'b\r1 albagHi Snqwa4rah nei noa\r1 rgt.dhb1onali,

.. 2 t,tg.aitr;o,,.

PiB L~Q'fOOYAZIOIIJ DI V.I, "·h• -' ~.z 41.:E,_

268 Gli al/,anesi nelle For ze Armate italiane ( 1939- 1943)

Docum ento 15, D.S. b. 3040

trilll10fO SDPERI0RE'"2CARAllINIERI - REA LI ·FF • A.A, ALllANIA UFFICIO SÈR VIZ IO E -SITUAZ IONE

P . ra . 22/A . li , 0 6 marzo 1941 - ìix

OGGETTO: D1se rzioni dal. Gruppo ""Skanderbeg""

AL COUAHDO SUPE RIORE ,'OR ZE ARMATE ALBANIA ALLA REG IA LUOGOTENENZ A GE.~ERA LE

E ' st a ta segnalata la di serzion e di circ a 9 0 mili tari albl. ne si dal gruppo ""Skander b eg'"', in buona part e con armi le. causa è evid entemente da attribuirsi al. recente or dine di s posta.tlen.to di parte del gruppo ste!_ so ver so 11 fr onte.

Mentre ho dato disposizioni p er una p iù in te nsa vigi lanz a att erno a Shìj ak e per l a ricerca dei disertori e l'internamento àe lle loro famig lie , non nascondo ~a preo c cupaz ione ov e pr ose~ il movi mento dei repar ti alb anesi vers o 1 e prime l inee ,c he il tris te fenomen o ab bia ad e s te~ d arsi ,c on ripercussi oni gravissime su l ' ordi.ne pubblico , particolarmente temibili nell ' attuale momento , anche p er la presenza del DUCE in Albania

lf elle mie re l a zi oni sullo spirito delle truppe de i me si di agosto, settembre e dic embre I940 eb bi ad a cce nnare allo scar so entusiasmo d elle trupp e al.benesi per la gue rra contro la Gre cia e ad esprimere del le riserve sul l' as segnamento da f ar si per l ' impi ego di ess e nel com.po oper at ivo

Inoltre 11 cr i terio di longanimità adottato verso i militari disert.2, rie sbandati del pr imo p eri odo della campagna è sta to,ne lla mental ità di questa gen te,inte rpr eta to come debo lezza Sono per tanto del parere che non convenga inpi egar e il Gruppo ""Skànderb eg" " in operaz i oni bellich e, nè d i.:;porre uJ.ter iori movimenti dei s uoi repar ti , almeno fino a q uando l e nos tr e trupp e ,non abbiano def1n.1 t1v=ente ro tt o il fronte gre co ed intr apreso la r ico nquista dei territori al.ban esi abbandonati al nemico , l illlitan do comunque l ' impi ego a i eolL el ementi r eal.ment e volontari.

Analoga. convinzione esprim~ rie i · ri guardi della . mili z ia. Fa.ao ieta.' ,: al.banU,!l°•'

Do cumenti 269
P . M. 22/A TIRA&

Agg iunge,, inf in e che l'eve n tuale cat tivo comportamento d i tali tr uppe in op erazioni di guerra p otrebbe rifletter si sfavor e vo lmente sul. morale de i no ~tri r epart i e r iac cender e le sensazion i di tradimento da par t e degli albanesi,c ome il r i nnovars i d i inc rescio s i e pisodi fr a mil i tari ·ité. l iani e popol azione ind i gena .

IL GENERALE DI DIVISIONE VICE COlJAt'IDAi'fTE GEJ.'<":ERALE DELL ' Afil!A DE I CC . R:l . - C.Agcstinucci -

270
Gli albanesi n elle Forze A rma te italiane (1939 -1943)
-~
CBPIT~~2 AOOErro

All n. 20

ISPETTORATO GENE RALE DE LLE BANDE ALì!BANESI

Scutari, li I~ ~~:i.l l; : I94I .XIX 0 ' · \' ' .' •.• · p ,, ·· ,·

OGGETTO: Co s tituzion e e azione delle ~A\òl 'f f )-~;all'eft:,.J;JUiJii[\ i O i\!illi:.Ti (i /:/: ; ;°': ,.-·..-. · .,. ,; ' [t >(· JÙ ~ÌV.lij

AL cor,;ANDANTE SUPERIORE FORZE ARMATE /4(~i'!IA1\ ·~ ; / :,:;; r i ... -

AL LUOGOi'ENENTE GENERALE DEL RE I!iiPERA'i!Q.R?. n1·,'.lt LBJ.!11A - r/ , ~-=- -======-====-

Nella. fa.se conclu siva. di questo c icl o d'ope r a.zion i, conviene getta.r e uno s gua rd o d i va.lutaz i one complessiva. su l la costituZiOfB e sull'az ione del le Bande Armate Al banes i , Sia per for marsene un giud i zio il più possibi·le esat to e sce vr o da aprioristiche sva lutazioni o supe rval u t az ioni, sia per t rarne nor ma pe r l'avven i re pr ossimo o lontano.- E' con questi i nte ndimenti, pura.mente obiet t iv i , che mi onoro sot t oporre a.1

1-e supreme autorità mi li t ari e po l it iche d'Albania alcune considerazioni.-

Bisogna preme ttere, che l a. costituzione delle Bande Albanesi pogg i a s ostanzialme nte su lla circolare n. 223 d i prot,O, bl,, emanata dal Comandb Supe ri o re de l le For ze Ar mate d'Al bania, in data 22 n ovembre I 940,XIX, Costi t ue nd osi con te. le circolare alcuni nuclei armati ( e p r ecisam en t e: della Mir d izia , del Ma.ti, di P iscopia , d i Cerovode) se ne lim it ava i l compito a un' azi one di sicurezza , d'ordine pubblico, di difesa locale delle ris pet tive re g ioni, con e sclusione delle zone ove operassero l e arma.te re go l ari -

Tal e , dic iamo così, l a dottbina della cost it uz io ne e dell'impiego de l le Bande, saggia.mente is p i rata a uno sfruttamen t o dei v alor i e delle at titudin i del combattente albanese, strettamen t e l egato a l l e regioni e alle tr a di z ion i d e l la. s u a te r r a , inte sa e sent it a come stanza de l la famigli a .e dei suoi b e ni materiali e mo rali.- In più a mpio gir o di t erritor i o e d'organizzazione, tal i val o ri e at tit udini s ' affievoliscono e disperdono.- A potenziarli, a renderli da is t in t i v i consapevoli, varrà solo un'azione, che n e l mirare a sfruttar e pi ù comp le sse atting an o sempre da questa r ad ic e della te r r a e d e l la fami gl i a alban e se la sua l1nfa animatrice.- Forse , mi aia consentito d'uscire pe r un attimo solo dall 'oggetto d i questa re l azione, i l segreto d'una dur evole collaboraz i one mtalo-albanese ri s ie de tutto ne lla n ostra c apacità d'intendere e

Documenti 271 Docum.ento 16, D .S. h. 330
" ':·H'.\{:_;::,>,·' I : j
./.

d ' interpret are cote ste forze gen uine è sempl ici, avviand o l e senza s nat ur arle a un seno o p iù vivo e a ttuale de l l a funzione d el nuovo S·tato alban es e ne l quadr o dell ' Imp ero d i Ro ma. -

Dopo d e tta circolare del 22 nov embre , n e ssun altro documento vien e a mod! fioare l ' azione 0 os tit uiv a d elle llande , 0 he , d ' altra p arte, non e b ber o in ,mi que i ~es i, per qu anto io ,oappi a , camp o d 'operare i n modo sen sib ile e rileva nte , - E' s o lo con la circolar e nUlll ero 33 II di prot , O M. dello stess o comando Sup er ior e, i n data 2 april e I94I , XU: 0 , che l ' azion e viene r ip re sa , 0 ostituendos i un nuovo n ucleo ne l l a zona di Pi s c opia . - Nes sun mut81ll e n to di d iret t i va: solo una r i serva d'impar t ir e l e dispos izio ni conc erne nti i comp i t i e 1e di pendenze d'impiego .- Una circo lare s ucces s i va n. ))62 d i pr o t, O. LI , , mentr e autorizz ava la cost i tuzione d I a ltre bande , ne stabiliv a l ' armamento , l' equipaggiamento , 11 t rattamento , l e dipend e n ze e i compiti; e alt ra c i rco1 are 1 ",( 04250 di p rot o.~., s otto l' urge nza della minac ci a j ug os l ava , ne orien t a va l ' a zione all a sicur ezza d e lle r etrovi e ,- Tale az ione i nsoq,a , si profilava come sorv e glianza di d eterminate zone , ricerc a e trasmissio ne di notizi e, controguerriglia , da svolgerei a l l e d i pendenz e dei capi , secondo le d i ret t iv e d ei comandi d ei CC, RR e a l l e dip ende n z e de i Comandi di G U.

Que et i i precedent i della cost i tuzione de l l e Bande Albanesi , quando , per or dine d e l Comando Sup e riore , io ebbi ad as s umerne , co a d i uvato dal Ministro Koliqi e dal Teo Col dei CO RR De Leo , l 'Ispettorato Gener ale .-

In e ffet t i, il quadro genera le del la cos t i tuzione de lle Ban de mes se all ' OP! ra può c os i configur ar si -

nello Scutsrino : Kol Biba til1rak ai , capo mani polo della L! V,A, e vi cese gretar io del P , F ,A. , co n 400 armati , recl ut at i a P uk a , di c ui 25 0 operant i v erso Sh llak u - Dushmani e I50 s ulla riva si nistr a del Drin , nella zona d i Puk a, alle dipendenze d i PaahuJ, Bib a; queste ban d e ebbero euc c e sivamen te un rinforzo di IOO fu cili; Ndok Ge los h1 , Son iero de lla M.V.A , con IO O armati , reolutati ne l Dukagi ni , op eranti n ell a zona d i Sh lla.ku, u ni te,n ente all e f orze d i Kol Bi ba; Kol Nd ou , ]lajr a k te.r d:I. Sbala, a Lu.las h Gj a lo a h:1. 1 ]laj ra)(ta.r di Shoshi, con 35 0 arm a ti, reclutat i nei Duk aeini , operanti i l primo a Shala , il s eco ndo, in s eg uito a rip ie g amento, . / .

272 Gli a
- 1943) 2
lbanesi nelle Forze Armate it aliane (1939

Sulço Bey Jlushati Ministro di Stato con I30 armati, reclutati ne11 a Postriba e i v i op eranti, per assicurare la tranquillità dell a zona, ove numerosi sono anc ora 1 fede li a l l'ex re Zogu; Prek Gje t o Marku, con 50 armati, reclutati nell'Hoti e ivi operanti, dietro e o l tre le linee, prima e dopo l 'arretramento de l le truppe regolari sul l e posi z ioni di Kopliku;

Gjok Luli, con 25 armati, rec l utat i nell' Ho t i i Ri e operanti nella mon t agna di Hot i;

Nik Gjeloshi, con 30 armati, reclutati nei Kas t rati, a Jl8.iza, e i vi operan t i, oltre le nostre linee;

vat Merash, con 30 armati, rec l utati a Shkreli e ivi op eran t i;

Tom Gjer~, con 20 arma ti , reclutati a Boga e ivi op erant i;

Preng c a 1 i, con 30 u omini, reclutati a Ve r moshi e ivi op eran t i oltre le nostre linee;

rtarka Gioni, con IOOO armati, reclutati nella Mirdizia e ivi operanti;

s'aggiungono a questi i I 5 armati, organizzati dal Ten, Col, dei CC,RR,Borahi, per 1a v igilanza lungo 1a Bo j ana;-

ne l Kossovano: Halit Oamani e Lufti Spahi j a, con IOO armati ciascuno, reclutati e operanti sul l uo g o;

nel Dibrano: Sellm Gjitani Kaloshi, con 500 armat i , rec l ut a.ti e operanti a Dibra;

HBlil Alija, con 480 armati , reclutati e operanti nella stessa Dibra;

Bekir Wa l ter, con IOO armati, reclutati e operanti nella zona del Mati ( Bureli);

Ne l Durazzese: Il Senat ore Kru j a, con I50 armati, reclutati e operanti nella piana di Kruja e di Tirana.-

La forza complessiva delle Bande risulta essere stata, quindi, di circa 3500 uomini,-

S01t11nto in segui t o sar à pos s ibile raccogliere t u t ti i dati, concernenti 1 1 azione delle Ba nde nelle zone oltre le nostre linee o operanti in zona, con le qua li non si potettero mant enere inecessari colle g amenti,- Le

Documenti 3
273
a Prekali;
./.

notizie certe e controllate, sulle quali, allo etato attuale degli atti oi po~siamo fond are, sono que 9 ti: combattimento sos te nuto , la mattina del 9 , dal..la Ban da di Se lim Xhi tani con tr o le forz e regolari jugoslave , su l confine sud ~aq ellara, in cui 11 comportamento degli armati fu sotto ogni aspe tto encomiabile e Bi inflia 0 e r o sensi bili perd ite al nemico { s 'e bber o da part e della Banda, 3 gr egar i morti e v ari fer iti); combattimento della :Banda di Beqir Sina , il mattino del 9, contro comitagio jugoslavo , a Keroisht e, in cui si inflissero grav i perdite al nemico, ricacciat o olt r e confi n e; scontro del pomerigg io de l IO, p ro seg uito pe r tutto 1 1 giorno seguente, con nuclei armati delle tribù montenegrine di Kuci-PipriBie lopavl ovic, pen et rati p er 11 passo Vriti ; partecipazione ai combatt imenti de i gi orni IO e II nella zo na di Ho ti, segnalata elogia t ivamente d a l Capitano Antico .-

Ma il combattimento più ri levan te, che di mostra l ' alto spirito aggressivo degli u omini dello Ban de, è que llo s ostenuto da Kol Biba Mirak ai e dai suoi armati. - Questo valoroso capo, dopo aver dislocate parte delle sue forz e l ungo il Drino, a guardi a dei guadi contr o po ssib ili infi ltro..zioni nemiche , ris ali con due colonne la ri va destra di de tto fiume in direzione di Shllaku Dushmani , 11 giorno I2 , per affrontare una segnalata infiltrazione di reparti serb i nei Duk agini , forte di circa 2000 ar ma ti .Dinnanzi a cos i imponente spiegamento di truppe regolari, ben equipagg ia,te e armate, oltrechè di fucili, di mitragl i atrici e di mor tai , Kol Biba ' me ntre tutto l 'avr ebbe con si gliato ad evi tare un inc ont ro e vi dentemente impari, non esitò a dare b attaglia, tra Vile e Qerreti di Shllaku , il giorno I4 ,- Le )3ande combatterono compatte per tutta la giornata , contrastando il passo al nem ic o pre pond erant o ; e eolo il man care de lle munizioni le o ostrinae a retrocedere. -

L ' effetto di rompere l'ordinata caJ. ata dell'avversar io , di r itardar la, infliggendogli pe rdite sen sibil i , era stat a, con g rande sac r ificio dei nostri, ottenuto .- Lo stesso Kol Bi ba , sempre primo tra i suoi uomini, rimaneva gravemente ferito ad una gamba - E' mio dover e segn alare alla attenzion,e del Sup erior e Comando 11 cont egno ver ament e fiero ed esemp lar e d i questo oapo , autentica e spre6sione dell a volontà combattiva della nazione albanese . -

27 4 Cli
193 9-1943) 4
albanesi ne lle Forze Armate italiane (
./

Altro combattimento notevole ai è svolto nella zona d i PrekaJ.i, ove car a binieri e Bande , agli ordini dei Te nenti dei CC RR. Gj on Destanieha e Ndue Pali, s i sono, durante la notte dal I4 eJ. I5, impegnati in combat• t imento con una colonna nemica, proveniente da Toplane.- Gl i jugos lavi batt u ti sono stati cos tr e t t i a rip i egare verso Shoshi.Altre minori azioni, o autonome o in concorso con le f orze regolari, hanno svolto quà e là le Bande, che hanno pure fornito preziosi se rvizi di gu i da, di col l egamento, di corrispondenza e di propaganda n elle regiQ ni occupate dal nemico .-

Sulla sc orta di ques ti dati e di quest e, per ora s ommarie, notizie, è dato giunge r e a qualc he conclusione sulla portata e su l significato dell'opera delle Ba nde .-

S i deve, anzitutto dire, pe r emore di verità e per aver e completi gli e leme nti di g iudizio, c he tale opera ha incon t rato non lievi difficoltà. d'ordine psicolog i co, rias sumentisi ne ll a aprioristica diffidenza di taluni ambienti. - Nulla d i concreto: s'è trattato, quasi sempre d'una presa di pos i zi one , contra.ria all'or3anizzazione e all'impiego delle forze i rre golari quasi si volesse scorgervi il principio pericoloso di una partecipazione diretta del popolo a l banese alla guerra, che si comba tte su l la sua terra,- Non s'è posto mente, che le superiori autori t à mil i tari e politiche, or dinando la costi tuz ione e l' azi one delle Bande, propr i o una tale pru."te,cipazione avevano i nvece vo luto provoca.re, c h i amando i l popolo d'Albania al l a corresponsabilit à storica e morale de l la guerra contro il suo secolare nemico.-

S i può discutere sull ' efficienza o meno d'un i ntervento di f or ze irre golari, inorganicamente a t trez z ate o a ff rettatamente arme.te , in un comba tt im ento mode rno , per loro trop1lo complesso. - Ma è indiscut ibi le, che siffatto i n ter vento ha giovato a rendere da spettatrici attrici della guerra le gen t i albanesi.-

La guerre. è ,diventata in tal guisa una guerra ~. gettando 1 germi d'una solidarietà, che potrà dare domani, nell'opera di ri,;o ,:i , 1·uz ione politica, i migliori !'rutti, se abilmente int erpretate. da accorti dirigenti e ammi ni stratori,- Io debbo, a tal p r oposi t o segnalare

Documenti 275 5
. /.

che i p ri mi reolu~ ame nti solle var ono, insieme al ramm ar ico della loro tardi vità una vera ondata di e ntusiasmo. -

Vecchi capi e giovani e;regar i accorsero prontlllnente , trovando un limite alla loro volontaria offert a solo ne lla deficienza di armi .-

Ques to volontarismo di Bande , poggia su tradiZiGmi st oriche tro ppo salde e nob ili, p e r chè la p oli t ica in,pe riale del Fas cismo, romanamente associetrice di classi e di,p opoli, poesa senza danno i gnorarlo .- io stesso nostro propo sit o , manif estat osi nella formazione di regolari repart i al benesi , di dare un g iorno a ques to popolo una funzione riconosciut a e organica ne l c omples so de lle f orze armate de l l 'Impero , non potrà non tener con to, ove si voglie non astrattemente cost ruir e, ma edificare sul costua:e e sulla trad i zione storica concreta , di cotesto volontarismo tipico , rigid amente g erar chi zzato ne l riconoscimento dei capi , f ondato su un sent imento vergine o puro d i difes a della famig li a e della sua terra.- Quì sono, forse, le basi di una miliz ia albanes e, che eia vera schietta espressione dello spirito di queste genti.- Ques te constat azi oni sono così evide nti, per chì os servi senz a pregiudiz i , che mi sembra i n utile , per corro bor arle, ric orrere al.le note se mpli ficaz ioni storiohe della dife ea di Scutari contro i Monten egr ini, nel I878, e contro i serbi, nel I92I; e tllllto meno alla letteratura popolare, che fissa n e i cllllti i c ar atteri del combattente albanese - Noi abbiam o il dovere di comprende r e per esse r e compresi , e renderci conto, c he l 'incomprens ion e immot iv ata può eaoere fonte dei più gravi equivoci e disap• punti. -

Nessuno vorrà sopravalutare la portata tecnico-mili tare dell 'inte rverr to del le Dando , - Co lo ro , che , per d iminuir la , ricorrono a confront i con l'azione dei repar ti re golar i, non s •avvedono di metter e a parag one entità incomparabili - Anche organizzata di lunga mano , l'azi one delle ]lande avrebbe tutte le defici enze , che la sua stessa natura comporta: v arie tà di formazioni, armamento scarso e i nad eguato a l combattimenti moder no, mancanza di una vera e propria c oesi one organica, divers a posizion e moraJ.e dei capi e loro diseguale preparazion e speo ific a .- Un, nel ca.so nostro , s'ha da osservar e, ohe l'oper a di or gani zzazione f u tardiva, improvvisata e affre ttata, tal cbè non fu p ossibil e un'accurata . /.

276 Gli albanesi
Forze
italiane (
1943) 6
nelle
Annate
/939-

selezione dei gregari e un loro, sia pure sommario, addestramento, - I miei coll aborator i ed i o abbiamo dal l a nostra esperienza tratto la convinzione assol uta, che una preparaz i on e prev enti va di a lmeno un mese o , a d i r poco, di due settimane, ci avrebbe consenti to d'eli m i nare del t utto 11 fenomeno dell'in fil tra zio n i avversari e nel territorio albanesé .- Bisognerà tenerne conto nell'avvenir e, anche nella difesa permanen t e dei confini di Albania: gli uomini delle Bande albanesi sono dei " confinari" ne.ti, t ipici soldati delle loro impervie mo ntagne ,-

1!ancherei a un preciso · dovere , se , t erminand o questa rel azione , io non segnalassi alla considerazione de l l e supe r io r i autorità quanto l a nostra azione sia stata agevolata dali a città di Scutari e dal l a r egione che la circonda,Trovsmmo un ambiente preparato , che seppe subito solle v a r si dalla stupita mort i ficazione, diffusasi aue prime not i z i e d'abbandono della città da parte d e lle nostre t ruppe,- Il prestigio p er.senale del Ministro Koli q i , conosci , r tore profondo delle g en t i scutarine, che r iconoscono in lui un entesignajlo delle lotte recen t i per l ' ind ip ende nza albanese s otto l ' egida dell'Italia Fasc i sta , ci fu d 'e norme aiuto ,- La sua parola valse a superare differenze di condi z i oni sociali e d i religione ,- Al fervore dei cattolic i, ravvivato dalla parteci pe opera del l ' Arei vescovo, s'accompagnò ben pres t o quello dei mussulmani, guidati dal Gran Muf t i e dal Ministro di Stato Su l ço Bushati.Il podestà Kaker i g i riconfer mò prod i gandosi in ogni modo, il suo at t accamento a lla comune causa,- Dovunque, comandanti e gregari de i CC . RR, parteciparono va lorosament e all 'azione nostra e delle Bande, con intelligente spirito d i comprens i one,-Va tr a tutti segnalat o il Ten, Col.dei CC.RR, De Leo, che messo a mia disp o sizione, s'è rivelato , per capacità organizzativa, te~ pe s tività di decisione, conoscenza di situazio ni e d'uomini, prezioso collabor atore:talchè io mi permet to di proporre ai Super i ori Comandi un riconoscimento dei suoi meriti,-

Conc hiudo, ric onfermand o qua nto e bbi a dire in mio precedente rappo rto: c h e l'azione delle Ban de albanesi è degna d ' essere segnalat a alla r ic onoscenza di quan ti , in I talia e in Albania hann o agito per l 'ormai imminente vLttoria delle nostr,;krmi/9'

i all egano vari atti e r appor ti.-

.

p;·:: C, , o C, L'ISPETT,GEM.DELLE BANDE ARMATE D' ALBANIA

T . Co l, Bo ttai

Documenti 277 7
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Documento 17, D.S. b. 369

COMANDO DELLA DIVISIONE D l FANTERfA "PUGLJE" (38°) Ufficio del Capo di S.M. - Sezione Op. e Serv.

N,: 3245/0p. di prot.

P.M. 12/1\,22 20 lu i /io 1941 - X!/ 0

OGGETTO: Criteri di impi ego delle bande armate albanesi

AL COMANDO D EL IV 0 BATTAGLI ONE CC.RR.

c. per conoscenza

A L COMANDO DEL SETTORE MILITARE or AL COMANDO DEL SETTORE MILITARE DI AL COM/\NDO D EL SETTORE MILITARE DI AL COMANDO DEL SETTORE MILITARE or A L COMANDO DEL Vfl° BTG. R.G. FINANZA A.

ALL'UFFICIO COMMISSARIATO

ALL'UFFICIO SANITÀ

ALL'UFFICIO AFFARI CIVILI

Le B ande armate albane s i. che devono essere costitu ite , armate, st ipendi ate e vettovagliate a cura di co desto comando e com a ndi CC.RR. dipendenti. saranno impi egate per azioni di ras tre ll ame nto isolate e davan ti a ll e no stre truppe.

Sono, tali bande, specie di esploratori, ed inform atori , adatti alla controguerriglia perc hé conoscitori del terre no e dei sistemi di combatte re dell e bande montenegrine rib e lli

Azione a largo raggio , se mpre di infiltrazio ne, di distruzion e di nuclei di ribelli , appoggiata, se mpre a nostre forze armate.

Protezione di colonne sa lmerie; fiancheggiamento di nostre co lonne di trup pe.

Uniforme de ll e bande: zucchetto bian co e fascia rosso -nera al braccio.

Armamento: fucile e moschetto jugoslavo. Sarà opportuno c he in ogni banda v i siano clementi che parlino la lingua italiana.

La costituzione di ogni banda deve esse re autorizzata da ques to Comando. Nella proposta seg nalare nom e ciel capo, numero di fucili per ciascu na banda.

Rammento che tali band e devono essere formate co n elementi dei quali rispondera nno i vice-prefetti di Pece Gjacova ed i capi v illaggi o.

Nell'impiegare le band e stesse sia ricordato severa mente che esse non devono o ltrepa ssare la linea di demarcazione col Montenegro (Gusi g nj e - PlavVe lkia - attuale linea).

278 Gli
Forze
albanesi nelle
Armate italian e ( 1939- 1943)
PRTZREN PRISTINA PEC PRTZREN GJACOVA PRIZREN SEDE SEDE SEDE
TL GENERALE DI DIVISION E COMANDANTE A. D ' Aponl c
o: ·<3 \.::: :S 1 comando cli rgt. 12 2 btg. fuci !ie ri 44 1 cp. mitraglieri 5 1 btr. d'acco mp. eia 65/17 5 Totale Rgt. 66 Documento 18, Circ. b. 255 RIEPILOGO PER REGGIMENTO DI FANTERIA ALBANESE Personale Quadrupedi ·e i:--, o ::::: e .§ ;::; ·e .,.., g u 3 '°@) '° o: 0 -~0 -~ 8 "" ·o o: E .~ 0 > bi) -o c.. ·;::; ..... ·= tt: c.. "' ·u o E i E :~ u o5 5 - o ::, "' "' <( e: -o :a -o u ::, u u.., 13 90 3 12 6 3 2 3 1 - -64 109 6 2 136 20 10 10 - - 72 -9 198 - 3 3 8 4 l - - - 126 163 2 55 16 8 4 - -- - 4 92 1547 7 236 50 25 17 3 1 72 12 4 t; ;:::, r, § S. 'O

RAPPORTO DEL 19 SETTE MBRE 1942

Scopo de l presente rapporto è consegu e nte alla nec essità di riunirVi, dat a l' importa nza del mo me nto a ttual e, e di c hiarire in modo completo e defi ni tivo i mi e i intendimenti c he ho es presso in alc une circolari .

Parlerò a nzitutto d e lla situaz ione inte rn a . Essa è indubbi amente g rave . Pre metto c he qu an to io verrò esponend o non deve essere interpretato come un orientamento ge neric o od a ppro ss im at ivo o l'espress ion e di un mi o personal e modo di vedere , ma deve essere intes o come norma ben preci s a e d as so lu ta, conseg uente a dire tti ve e ordin i delle più alt e gerarc hi e dal Capo d el G ove rno e d a ll ' Ecc. il Luogotenente al C o mandante S upremo e al Ministro deg li Es te ri.

Debbo a ncor a aggiu nge re che le mi e funzioni q ui , al Comando Superiore , non so no solo quelle di un Comandante di Arm a ta : esse sono assai più vaste pe rché occorre ricord a re che oltre le mansi o ni strettamente militari ne ho a nc he altr e di caratter e poli tico in quanto o ltre al Com a nd o Sup re mo , all o Stato M aggiore R. Es e rc ito e a l Gabi netto della Gu e rra, le mi e relazioni di servizio si es te ndono al R. Luo gote nente ed al capo d e l Govern o alba nese il quale ultim o , co me Capo di un Governo li bero e indipende nte non può essere estromesso, come taluno di Voi pu ò pen sa re o rite ne re.

Quindi Vi esorto a g iudicar e fatti, situazion i e persone con una v is uale a più largo raggio , v isual e che deve andare al di là del terri torio della vostra unità , dell'Albania, dei Bal ca ni , dell'Itali a e della stess a Euro pa perch é la guerra c he combattiamo è mon diale.

Se c on siderere te le q uestioni co n qu es ta più ampia visione molte cose ass umeranno un valore assa i d iv e rso d a que llo ch e s iete tratti a co nferire e vi acco rge re te che i feno meni c he avverti te a tto rno a Voi h a nn o le loro bas i assa i più lontano d i quanto c redi ate .

280 Gli
)
alban esi n elle Fo rze Armate italian e ( 1939-1943
D ocum e nto I 8bis, D .S . b. 970

L'epicentro di tutti i fenomeni che travagliano il mondo intero è Londra e quindi anche le ripercussioni che si avvertono in Albania provengono di là.

Come Vi ho detto la situazio ne interna è grave, però lo è meno di quello che sembra a prima vista.

Il popolo albanese, e quando parlo di popolo intendo la massa, cioè quei poveri contadini spesso lacer i e sporchi che incontriamo sulle strade di Albania, non prende parte a questi moti ed io posso assicurarvelo.

Alla testa di questo movimento vi è una minoranza di fuorusciti, malcontenti, intellettu aloidi montati , asserviti alla scuola francese e anglo-americana che lo stesso governo inglese e americano avevano interesse a sostene re e incrementare.

Ho detto che è una minoranza, ma è la maggioranza dell' ele mento migliore dell'Albania, quindi abbiamo a che fare con un a classe preparata, scaltra , che ha vasti e profondi tentacoli.

Aggiungo che l 'Albania è una terra primitiva e feudale dove per quanto si sia sforzati cli dare una organizzazione e cli fondere i vari partiti, essi sono sempre comandati o appoggiati da uomini che non rinunciano alla loro autorità i quali sono con noi (quelli delle montagna) o sono contro di noi (i più evo lu ti e scalt ri ) che t utto hanno da perdere nella organizzazione de] nuovo ordine.

Si tratta in complesso cli uomini amb iziosi che si comprano e si vendono e che passano e ripassano dall'uno all'al tro padrone s econdo la loro personale conven ienza.

Il popolo alban ese, nel suo comp le sso, ci è affezionato e devo to e ha un solo culto : l'Esercito. Guarda alla nostra divisa come a un talismano. Mettetelo bene in testa ai vostri ufficiali.

Chi ha combattuto , come me, quaggiù sa bene come nei momenti critici, quando la minaccia era grave, nessuno si sia mai azzardato a un atto meno che ri spettoso e anzi anc he in quei momenti fummo accolti con il largo sorriso e la più larga ospitalità.

Si è parlato e si è strombazzato di tra di menti; si è detto che gli albanesi hanno sparato contro i nostri reparti . A suo tempo la storia chiarirà tutto quello che è avvenuto quaggiù in q u esta campagna, ma noi dobbiamo confessarci che se qualcosa di

Documenti 281

s pi acevo le è avvenut o nei reparti a lban esi è s ta to essenzialme nte perché è m a nca ta la capaci tà di i mpiegarl i .

Ripeto du nque ch e ques ta minoranz a ri s ie de n e ll e ci ttà , viv e vicino a noi ; essa la tr ov iamo nei Mini steri , ne lla s tessa sede de lla polizia ; qui è il m arcio.

Vi ho trasmesso copia della le ttera d ell 'ecc . il Lu ogotene nte p e rc hé oc corre che la disciplin a delle in te lli genze s ia unica e p rofon da. O ve Voi sostenia te il contr ario non fate l'in teresse della P a tria.

Il mio cuore di so ld a to ha sang uinato pe r le dol orose perdite s ub ite e n essuno p i ù di me ha se ntito l'impul s o cli ritorcere e ve ndicare il sa ng ue ve rsa to da i nostri so ld ati, ma la rifl ess ione e sopratt utto l 'a more imm e nso a ll a mia Patri a mi hann o g uidato a con s iderare c he non conve niv a im misch iarci nell e qu es tioni di po li zia intern a dove avre mmo avu to da per de re a ncora uomini , ascen d e nte e pres tigio.

Va ricordato qu e ll o c he è avvenuto in Monten egro dove s i sono potute ne utralizz a re le band e de i riv o lt os i so lo co n l ' interve nt o de ll e bande na ziona li ste.

282 Gli albanesi 11el/e Forze Armate italia11e ( 1939 - 1943)

A!!. - -··· ~I -cl~rlo rnrico del Cor,,. Sup, FF. f.A. t.:bllla

CQ.,.JJIDO SU?..:.::::I o:-;.. J!'ORZE .t.F.w.'.i':.:. i.LDIJU.t. - Ufficio S,k, ; sez, Ord , e ..::Ob,-

., . 2958 di prot . P.~.22,11 10 lualio 1942-:ict oc~~~TO : Reporti volon t&ri U.F.A,.-

:, L Cv,.:.,'1;)(1 IV CO:':PO D. :.a::.T..

i,L co,.:;.;,•DO CORPO D ' l:.Ril.~T :.

:.L co•••.l', :>O DIF.,s:. 'J:~Rl(l70RI.:.r... D' ;.LB•• NI..

: L co :.:.imo cc n:: D;.L e. s. Fll' \; 1:.LBiJII

i.L CO- .ti:>O GU:,lìDI.: ...LL.". FRONTLr- D' :.LB. Jl'I.~ :.L co.....;:;no R. G . DI Frn.u,.:;.~ n.:.L c . s.n.:.:.....

:.GLI UF;;'IC I !Ll co.~Jmo SU Pi.i-,IOL PF,i., :

lle g ut! a. ---------e -

Per opportun~ conoscenza e nort1c., si comW1ica che - i n r e lazione alla notu situ azione politico-~ilit ~re del territori o d ' : ,lb anie - prevl. acco rdi con l •:.;cccllcnza il Luogotenent e Gencr~le di s.~. il Re Imper~ tore e l' Ecco llenza il President e d~l Consig lio doi .t:inistri d' :.lban1e, eono stuti adott1..ti i se .:;u euti provve dimenti :

1°) Le u..>1it à ..:.F . f.. di cui all 'allec ut o 1 sono a disposizion e di ques t o coma ndo per event uali esiscnze militari ,

2°) Organici : ·v. all egcto 2

3°) Di 2endenz o :

a) disc iplina ri e amminist r ative da questo comando , tr..nit ~ coru:ndo ;.. F : ;

b) d'impi eg o : per compit i d ' O.l>, - d a ll'autorità poJ.iti c s u lb e.n e o o; = per esigenze mili tari - da questo co Jllando , second o cord!. che di voltu in volte e~ranno y r e si con l~ ;~~e1d enza del Consigli o dei M:inist ri.

I provv-ed ime nt i di cui so prt1 oono s t1.. ti ao t to pasti t.ll " :.uto ri tà Centr&.li per l a necessaria sanzione

d'ordine IL c; ::;11,.;a..1,; DI DIVISiv!C

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Docum enti 283
Documento 19, D.S. b. 970
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284 Gli albanesi nelle Forze Armate italiane ( 1939-194 3) All /to 1 &l f.n. 2958 del IO luglio I 9 4 2-d el C ,S. FF .AA. A . 1,=::.-- -----=- - -- ---- - --= ---•=~s:::szsaas:s:-c-;:;c:-- c- --~ =-=- - s:-::- -::: z:: - -- c::.- -=11, ll i CENTRI DI J DATA DI il :J R E p A R T I t MOBI LITAZIONE I COSTITU ZI ONE li l, ··- --r - - +-- - - ---,1 ll ;_ btg_,_,·olcntari 1; . F. A. [ l' legic.ne M. 1 A. i H /l J Tirana i Il - co mando e eq comando I I l / 3/I 942 li ll - l ' cp fucilieri : J 20/3/I 942 li :: - 2 ' i J I/ 3/I 9 42 /I :: 3 ' l J I/3/1 942 li l! - 4 ' i l I/3/1 9 42 :: ;: - _v l. mi traglier i l l in corso di ccs t H ·/: ll r::: ~tg.volcntari M.F . A. 4'legione M . F .A. 11 u - Scut ari ii :: - comando e sq comando I 2/4/I 9 4 2 !! il - l' cp . fucil ieri 12/4/I 942 11 ,, - 2' cp fucil i eri I 2/ 4/I S, 42 :: :: - .3 1 cp fucilieri I/7/I 9 42 " 'l - pl. mitrag lìeri in corso dì cos tj il~
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286 Gli alba11esi
(
939-1943)
n elle For ze Armale i1a lia11e
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I I I I 1--------r--------r---- --, i 4 : I : I I I I ,--------r- -----r---- --- 1 I I I I I I I 1 : ( 1 ) 2 : I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I 2 1 2 2 2 1 2 4 1 -r r-- -----· l l 2 l 15 i 1 _ 1 ________ L _ _
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To t al e plotone fucilieri

To t ale c o mp agn ia fucilieri

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COi.;Pi,GNl.~ FUCILI~ TI! · - -r- - 0:r"r--,-:,;----r--r------··1 J 1 - I Sot t u - I 'l'ru -"' I 1 c iali 1 c H,li 1 Pv 1 r- ----- -~---- --- --r----- -·: I I I I Come1ndan
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Comc-.n dante e ufficiale s u balterno .•. l :

(attendente)

squadro fucili mitragliator~ 1

1 squadra mitr ..6 1iatrici I l

1 suqadra mortai d'assalto l :

arma (V.Caq. o c.N. se.) l

munii.ioni (C. N o C,N.sc,), •••

(1) - i n forza alla prima squadra f.m.

(2) - di cui 2 da utilizzare anche come z ap p~tori.

(3) - d i cui 3 d 6 utilizzare come zuppatori,

N O :I :. - L"' comp«gnia armi automatiche in corso di avrà la seguente costituzione com andante - centurione

- squ~dr~ comando

- un plotone fucili mitr&gliatori

- un plotone mitr~glieri

- un plotone mortai da 45

Totale forza cp.: ufficiali 4; sottufficia l i 8; truppa 106 ,

288 Gli albanesi nell e For ze A rmal e italiane ( /939-1943) S egu e alleg~to 2
~~!9:::!!~!?:' :--onr=-T:Soitur=T~--~~--·1 t ciali : fici1'li :
:}c. j :--------,--------,------- , t I I I
rru,J
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l 2 : porta
2 i porta
l l 1 8 l l--------1---------~------- ~ 'Iot«le squadra f .m. • ..... : l 1 l 12 l Totale 2 squ~dre f .m. .. .. l l 2 i 25 ( 1) l :--------;---------r-------~ t I I I I I S quadra mi t r a gliatrici I I I I I - I i I ! I I 2 I I I I I I 2 I J J 2 l l l 2 l i 1 8 ( 2) l t I I com~
c~pi
.•.•• po rt;;. arma
por
capi
.... . porto munizioni .•.•..•...•..•....•.. 1--------;---------a-------- ; Totale squadra mitrz.gliat rid - l 1 l 15 i I I I I 1--------,---------r--- -- ··-·1 Sguadr& mort a i J l l 1 comandan t e .....•.••..........•....•• J l l capi arma
c.s.
•.•. ,., l J l 3 por ta arma tir,
C.N.) ... ; l l l 3
«
... l i J 1 po rta muni z ioni. •..•...•.•..•..••.•• l : l 9 (3) 1 1---------1---------1------ --· I I I t • I Toto.le squadra mort"i l l : 1b i ·---------+---------~-------··' Tot.:.le plotone armi automatiche : : 4 ' : )7 i '---------'---------~------,,
Staff e tta portaordini
•. l l
: -
-
Squadra fucili mitragliatori comandante •.••.•.....•••...• , •••••.. l
cc.pi
arma tir~tori (C.N. o C.N.sc.) l l
nd~nt a .................•.•......
arma tir.(V.Csq,o C.N.sc.)
tir. (C.N.sc. o c.N.)
t a treppiedi (C.N.sc. o C.N,)
nucleo forni t ori (C. H.sc.)
(V,Csq. o
ac.)
(C.N.sc. o
c
po nucleo rifornì tori (C. N. se.)
...... - .·

segue al l e gato~

ORGANICI DEL PLOTONE MITRAGLI:E:RI --------------------

Comandante (ufficiale 5ubalto~ ne ...•• , •

S t affetta-porta ordini-attende~ te ....

Cuciniere , Squadra_m~traglieri

Comandante •..•

ca.pi a rma (V .ceq, o C.N.ae.).

P orta arma tiratori (C.N,sc, o CC .N N, ) .••••••• ,.,

Por t a treppiedi (c c . m, , ). , ..

Ca.po grupp o munizioni(C,N.sc.).

Pcrta muni zi oni (CC,NN.), •••

T otale una e quad.ra • ..•

Tcta le pl otone () equadre) .•

T<ffaùuafffl:'.ì tr-:,

Documenti
~!iTgéff>iffI
0 L li ___ lc iali _ le t ruppaJDrcda_ · 11 I J I n I I I Il I t I Y I I l l i " I I U I I u I I u I l i U I 1 i Il I M I Il I I I U I Il I Il I li I \\ 1 : U I U 2 I 2 n I Il I Il I U 2 I Il I Il I 11 2 , Il I U 1 I U I ff 8 Il I I U I I I Jt------r----- -T--- T- ---·- ··· Il 1 I I i 1 I I 5 \ Il I I I 2 t-------t-------- f--- --- -r----·~ r, 1 i 3 I 4 7 i S L--~=o-:L $_______ L _____ __ L __ __, 289

Documento 20, Circ. b. 259

N.0 054260/436 di Prot. P.M.9, lì 1° febbrato 1942 - XX

i;.L COMANDO SUPE.F/IORE FORZE ARMdT!s ALB.41/Ilt - POSTA MILITIJl E .22 A (rif, fogli no 3969 e n° 4318 del :u sette??bre e. 13 ot tob re s,a.)

.4 L CO.iANDO DIFESA TFJRRITO.'<!f, LE DI , TIR.4NA e, per conoscenza :

AL li IN ISTERO DlJi,LJ. GU'E:RRA - Gabinetto - • ••••••• ••• •• •••• RO.!fa (ri f , f oglio n° 167196/77,1 , 12 del 2 4 nouembre s. a , )

ALL E DIREZ I ONI GENERALI, ISPE'J'TORATI ED lsiif'f'I AUTO/IO!:! DEL MINIST ERO DELLA GUERIIA , • , ••

AGÙ UFFI CI DSLLO STATO MAGGIORE• •·••• •••••••••• ••••••• • SEDE

OWE'i'J'O : Costi tu z ione det dep ositi del 1° - 2° e 3° reggiment o fa11= terio al banese.

Allega ti : n° 1

Riferimen to jog lio d i quest o stato ;;iagg io re r: 0 00147 _10/vrd, del 20 giugno 1941 - xrx.

I, - Si di sp one-lu g radU1.Jl e costitu zi on6 dei. s eguen ti depositi :

- Dcp 1" r g t. /tr. a lbanese-:- Cori z za

- Dip . 20 rgt. jtr. a lbanese :- Scutar i

·

- Dep, 30 rg_t. ft r, alba nese - !!!lbasan.

vt p 1·00Decie il c o,;,.ando superior e fo r ze c.m&1te Alba nia

II, - l'.Qr:;p,aziOl!.UrLOrJJ..G.nici__ : que lli dt c u i all 'a llega to n° 1,

III, -· Pe r l'anzide tta cos tit u¼tone , tl comando super i ore forze_ arma te Albani a utiltzzerà tl pe rsonale eà t ma tettali dei seguenti a t~ tuali centrt d'!. mpbilitazione de i battaglioni ài fanterta alba,,,

290 Gli albanesi nelle Forze A rm a te italiane (1939 -1 943)
, ••
•••• • • RCMA
./.

nese :

- centro dt. mob. btg. "Gramos•- Corizza

- centro <Jt. mob. btg. ''Korata ,,_ Ttrana

- 2per tl dep. del 1° rgt. ftr. alb, - Corizza

- oentro dt mob. btg. "Tomor" - Berat per t.l dep. del 2° rgt. ftr. alb.

- centro dt mob, btg."Tarabosh"- Solitari - scutari

- centro dt mob. btg. "Kapttna" - Elbasan 1per .il dep. del 3° rgt, ftr, alb. ·

- centro dt mob. btg. "Dajtt" - Tirana - Elbasan e del centro di mobtlita z ione di artiglieria e genio.

IV, - Dç.ta di costituzione :

- del deposito del 1° rgt. ftr . albanese : 1° febbraio 19.42-XX. Sotto la stessq data s'intendono disciolti i c entri di ~oòi l i = tazione det battag ltont •Gramos u e ·"Korota" ,·

- de i ài positi del 2° e 3° rgt. Jtr. albanese: da stabtltre dal .comando superiore forze armate Albanta, in relazione alla loro effetttDa costituzione.

Sotto la stessa data dooranno essere dtsciolti i magazzint di mobilitazione dei battagliont. tmptegatt per la costttuztone det due reggtmenti e, per ultimo, il centro àt mobtlttaztone dt artiglierta e gente

v. - Dtreztont generali, tspettoraU ed entt autonomt del Ministero ·. della Guerra tmparttranno le eventuali dtspostztont àt rispet= ttva competenza per quanto concerne la sistemazione ammintstra= ti va del personale, dei quaàrupeeli e materiali. e per le ituooe as segnazioni.

Docum en ti
2 91

VI. - il parziale modiftcaztone dt. quanto !iisposto al ca po VI d.el ci -= tato foglio dt questo stato muqgfo re n° 0014730, glì anzidetti depositi saranno centri dt mobi.Htaztone dei rispettivi reggi= mentt di fanterta albanese costituttt ed tn corso di costitU= ztone a cura dello stesso comando superiore jorze armate Alba= nia.

d'crdtne

IL GEN5 ,'?ALE CAPO DEL II REPARTO Cappa

292 Gli a lbanesi nelle Forze Armate italiane ( 1939-1943) · - 3 -
/2ér ,:: /4r;,ij;;;,;!'_.'~ .>· . P, C. C, /~. ~--µ~u,~ COWNNF:LLO DI S.l!. CAPO UFFICIO I',,·.f-\f'- r· · ( G, Battaglini ) ,,..., . .. , 1 l,è( 'j}~f:::_,;-;,:/:: J/ì •s:,. , .,,; \,_,,; l . - ./ / j..,ti.,;· 'l .

/jLLW]Ar,Q~ /I.o J. al Jogl'&o ,io 054260/436 clel ·1° /ebb'rai.o 1942 - XX dello s.Jt,R.e...... Ufficio Ordtnaumo - Sez.[)ltremare ------- -

DEPQ3,ITQ /l1 Rl$GG111M'Q DI FANTERILJ.LBANE,gB

Comprende-:

- 1 comando dt deposito oon compagnLa deyostto

- 1 ufftoto materialt del gruppo G

- 1 ufficio mob,lttaztone

- 1 ufficio a111111tnistrazione (conti, pagatore, matrtcola 1 magazzino materiali gruppi A. e B).

Documenti 293

UFICILk.1_

Ten. col. o magg. OOITI. te àe l àepost.= io e relatore•••••••••••••••••• Magg.o cap.al niatertale del grup~ po e (1) ••••••••••.•••.••••••.•

294 Gli albanes i n elle For ze Armate ita liane (1939-1943 ) - 2 -
Capt.tano com. te la cp. àep. e se=, gretart.o àel COI/I.te del ueposit Ufftciale inferiore alla mob.ne••• Ufficiale inferiore co~segnataric matenalL gruppo A e B •• • ••••• Ufficiale inferiore ài ammine (dt; rettore dei conti) •••••••••••••• SUbaltemo di G111Jn/ne .o d'arma CQ/t battente co11 funzioni. amrdnist tioe (pagatore) ••••• ••• .• ••,••• •.• 1 1 1 segue : ill..e.JJ.ato 11° 1, 1 (2) 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 Totale ufficiali•••••1---..+-----------11-------- S Q T TUFF ICI (I k I 2 1 1 1 1 1 7 1 sottufficiale capo ama't,uolo In serotzio territoriale con man.. siont di archt.oistt, applicati oujfwtalid'ordtne ••••••••••• l 1 1 1 3 Di ruolo ••• .•..................... 2 1 1 1 1 6 i----+------1---;1---+--+--+-·---f Totale sottuJJt.ciali ·····,_..~2'--+-"2-+_J:..--.,-..2~--+-~1'-+_.;.;:.2__1~0TRUPPA Caporalt maggiori o caporali. • • • • • 2 Caporali •••••• , •••• • •• • •• • •, ·••••• 6 Trombetttert. ,1, • • ; 2 Soldati per serr,i.zt oart (3),,;; •• · 18 . .. .' Totale truppa•••••• 2& ' Autocarri legger"/, per fanteria •• • . . 1 • : , l • • • , :: :· •, ! : ,.. Btc'Lalette .~. ~• .-.~. ~; r•• ~-~ ·.!·~ .~~• ~f~2 · ; ,. • • • , • •. 'E:l'"*'";:f:"'{ .2 6 2 18 '28

( 1)- Dis'111pegna anche le ft,mzioni à.i ?Jj'Jic~ale d 1aT'llla'ller.tò.

(2)- L'ujjictale t~fertore addetto alla 'llobtlitazione d.s.m:pegna ar che la carica dt u/Jioiale alla rn:itrioola.

(3)- Scritturali - attend8lltt - ptantont - 2 ctclistL - 1 aut011t0bt1~ata - 1 meccanico automobtltsta•

.4 V VERTENZA

Il personale di truppa vtene, dal comandante depostto, ,.,parttto fra t vari ufftot e magazzini del deposito~ tn relaztone alle neoeS=s,ta del servtzto.

Documenti 29 5 - 3 -
1
~egue : A..llegafo n°

Documento 21, D.S. h. 970

N... 426 4/.()J;>'. di prof.

Ri,poslr, al foglio N. . deL _

OGGETTO Form a zione spirituale e addestramen t o te cn i co reggi me n ti • Ca cciatori d I Albania" ·-

AL GENERALE ISP E 'rT ORE DELLE T HUPP E ALBANES I

AL COMANDANTE 1 ° REGGI MENTO "CACCIA'l' ORI D ' ALBANIA "

AL COMANDAN T E 2° REGG IMENTO "CACCI AT ORI D ' ALBANIA"

AL COMANDANTE 3 ° REGGIME NTO "CACC I ;.'.l'OR I D 'ALB ANIA"

e,per conoscen z a :

AL COMANDANTE DIF ESA T ERRITORI AL E D ' ALBANIA

AL COM AN DANTE DEL LA MILIZIA FASC I STA ALBANESE

Come è noto, ho r ipres o comple t am en t e a l l a ma no i tre r egg imenti "Cacciatori fl ' Al bania", dis l ocandoli al t resì nelle retrovie per procedere una buona volta a ll e loro costitu z ione organica regolare ed al l oro completamento· in personale e me z zi.

Ci ò è già stato fa tto in gran part e ed o gni ulte r iore c omp 1 e t ament o è. in corso di attua zio ne

Bisogn a ore penssre al l a par te più impor t an t e e re ddi ti zia: alla forma zione spi r ituale e a ll'a ddes t ramen t o tecnico -t a t tic o dei reparti.

In q u es to cap o di la voro, 1 1 più essen z iale, ben poco è stat o fatto finora per cause inerenti a ll a situazione contingente,cause che ho eliminato appun t o con la riunione dei reggime n ti "Cacciat.Q_ .r i" in se cond a linea alla mia diretta dipenden z a, tram i ·t e g erarchico le autorità te rri tor iali e l'Ispe tt ore de l le t rup pe albanesi

F ORMAZ IONE SPIRITUALE :

L' a lb en ese,che h a ist i n t ivo il senso de lla difesa person al e, l 'at t accamento ella t erra , a ll a fam i glia , a ll a religione, pre f erisce, p erò; su o gni a l tra cosa la propria libertà, fino all'es a lta z ione della propria indipenden z a ind ivi dua l i stica.

P oco di spo sto a confondersi con gli altri, ed adottare idee non aue, a venire assorbito d el l a vita sociale, l'albanese non sa ancora pensare, sentire ed agi re secondo la cosètenza collettiva, int!_ sa com e collettività na zionale .

Per l'albanese le vite comin ci a con la pro p ria ind i vidualità ; si con f erma con i l possesso geloso del la sua terra; si completa nell 'ambito de lla famiglia ; si esaurisc e entro i c o nf i ni g iuri sdiz io nelj della tribù.

296 Gli alban esi nelle Forze A rma re italiane (1939-194 3 )
P .M .2 2 ....l .:i.. ....,...4.. l uglio 191 2-.XX

Data questa materia prima, bisogna anzitutto sviluppare nel soldato a lbanese il sentimento naziona le, la co mpren sione della necessità della dedizione delle volontà singole alle esigenze della collettività, nazionale per lo stesso benessere dei singoli.

Da ciò: la nec,essità della disc iplina, dell'o bbedienza , della subordinazione; lo spirito di corpo, lo spirito militare e nazion ale, il tutto nel qu adro dell'unione it a lo-alba nese e dell 'Impero di Roma.

Questo l av oro deve emanare dal colonnello comandante del reggi mento con ferv ore d i missione; dapprima · sui quadri uf f iciali! qui~ di suo sottuf ficiali e s ull a truppa fino a penetrare profondamente con certezza d i convinzione nei cuori e nelle an ime di tutti, assicurando così nel re gg imen to la sa l dezza della compagine spirituale.

E' missione q uesta di educazione morale, d i ammaestramento, di fusione, di formazione, di con q uista dei cuori e delle anime da compierai con certezza , con fede, co n passione in profondità, mente e cuori fissi alla meta

Larga ass iste nza moral e estes a a lle famiglie, attiva e ada t ta propaganda in capillarità, studio della lingua, grande sviluppo della educazione fi sica e de i giuochi ginnici in genere, gare e premi , organizzazione di cori, di orchestrine paesane, ecc sono tutti me zz i ai quali i coma ndanti di reggimento dovranno attingere molto per aiut arsi a raggiungere la meta.

ADDESTRAMENTO:

Parallelamente alla forma z ione spi ri tuale deve procedere con pari alacrità l'a tt ivit à addestrativa int esa a dare ai reggimenti "Cacciatori" la piena e f f ic ienza militare.

Il Gen e ra le I s p ettore del le txuppe albanesi h a g i à avuto le mie d i re t tive sull'a t ·~i vità addes tra t iv a delle tro ppe d i Alban i a per i l p resente periodo es t ivo,' con le circolari :

- n .212 8/o p. de l 1° aprile e.a - oggetto: "Ad de s t ramento al l'impieg o tat t ic o dei mi nori repar t i".

n.2900/op. del 2 magg io e a. - oggetto: "A ttività adde st rativa".

- n,3600/op. del 5 g iugno e.a. - oggetto: "Addes t ramento individuale e de lla s qua dra fucilieri".

Qui fi sso soltanto i punti a i qu ali in fatto di addestramento di troppe albanesi, bisogna dare la magg iore importanza e, quindi, maggiore sviluppo:

a)- ordine chiuso: per dare la coesione spirituale attr ave rso la costr izione della forma ;

b)-alle namento g innico.:.spor tiv o in prep a razione a lle f ati che di guer ra in genere ed in par t icol ar e alle esercitazioni di ma rci a e diaddes t ramen t o al co mbatt imen t o;

e)- t iro di guerra con tutte le armi di f anteria e di artiglie r ia in distribuzione a i reggimenti "Caccia to r i";

Documenti 297 2

d) 7 se r vizio di esplorazione e di sicurezza ;

e)- addestramento a l combat t i men t o a cominci a re dall'addestramento individuale fino a l ba ttaglione;

f)-collegamen t i e s pe cia l iz zaz ioni;

g) -co rsi per allievi capo rali, a l lievi sottuff ici ali (comandanti di s q uad r a), per sottuffici a li e ufficial i in congedo (come da d i sposizioni gi à dat e a pa r t e ) .

Prima dell'inverno prossimo que s t o pri mo cic lo d i add e stramento deve essere te rm inato,

Gradirb avere : t rami t e Ispettore t ruppe a lb anesi:

a)- subito: il programma sommario dell'at t ività a dd estrativa che si in tende svolgere nel presente periodo f ino al l'in izio dell'inverno;

b) - nel d icembre p .v, una de ttag li ata re lazi one s u l lavo 1·0 compiuto, sui risul tat i ottenuti, proposte e provvedime n t i relativi .-

· ·

298 Gli
1943) 3
albanesi nelle Forze Armate italiane ( 1939-
II, GENE RALE DI CORPO D'ARMATA Goma ndante Superiore FF , A.A Albania · ( Camillo Mercalli)

STATO MAGGIORE REGIO BSERCIJO

M 8 4Pk~;;

Uf'f'ICIO ORDINAJJE/ITO ;:'?P/,('1._

---:..&.; ) t.;::f...l.. • ..!::J...:5 · ,.. d·, L .. P, l.f 9, H 6 aprtle 19~ - XXL . t

AL (Xi;,.~NOO 8UPEllIORS ,"'O:'EZ .t'1 ',!"'i .1.L '!!.NI A POSTA !lILITARE 22 (rt f, foglto n° 1917/0..'J,· del 1. ' 8 r..arzo u. .s. ) · e, per cono scenza :

AL CO!JAN!JO SUPREHO POSTA rJILITAlé; 21 ( r tJ. Jogl t o n° 479/0rd . dell 1 8 feò òr ato u .s.)

_..:.lJ MINI·"i'I""llO DELLA 0UERRA - Gabi ne tto(rtf , fo glto n° 111671/121 2,26 del 17 ma r z o u:s. .)

11LL 'ISPETTORATO DELL 'ARHA IJI F'ANT'2RI A

ALL' FJPSTTORATO DDLLE FO.!ZZE A-?MATZ TERRE OLTREUARE

AL !II1'1IST 'i}[10 DELLA GUERRA :

- Repa., to au tonomo mo,, tm en t o afftctal t

- Dtrezton e gen leDa, sottuff i c taJ. t e truppa

- Direzion e gene r ale dt arttrlierta

- Di r e7,ione gener ale del gento

- Dt r eztone generale rlet serot 7i di commtss, 7Tlill tare

- Dt rezion e generalo di sant tà mtlt ta r e

- Dt r ezione general e de i seroi z i ammini s trat i v i

- Dt rez ion e general e de l l a motorizzazione

AGLI UFFICI DELLO STJTO iJAGGIORE

R01JA

ROM. l

ROJJA

RO.'.'A ROMA· ROMA

ROMA ROl'!-. RO,'J,1 ROMA ROt!A SEDE

OGG.?TTO : Co :;ti tuztone e mob tli ta zione del la •r brigat a èaccLatort -d 1.Al ba ni'1 !··~· :) :· : ·

I , - S i dispone la costt tuz ione e mob ili ta zto ne - nel qua.dr o de ll 'or dh nanien to di guerra - de lla •r brigata e-0cciatort d 'Al bania• sù

- 1 ·comando di brtgata - dt nuol1(1 costituzione

- ·1° · rg t , "caccia to7't d 'Al bania " - costitui to a senso del fo glio di q uesto stat o maggiore n° 0014730/0rd . del 20/6/1 941-XI X

- 4 ° rgt •ca.cc i ator·t d 'Al bania • - in corso di ccstituzione , Vi pr oor:i ede il comando sup·e rtore for z e arma.te )l b.anta .

II , - Cent ro. dt mobtlt t azton e : dep 1° rgt, ca cciatori d 'Al bania -}!E_.@~

II I - Fo rma zioni ed orqantci : o alleo a to n° 1

I V - Pe r s on al e 1!§LJJ_ co;nando di briJKita :

- co 11andante della br ig,ata : ass egna zto ne a cura del ,

Documenti 299 Docume nto 22, H 1 b. 50
' 6UE~~·6AB1NET1

2~~/\j\JJ I

M .,.:·•!• ···,r.. " ··~ -2 - TT~ G-:I._ .·

· Ove nulla osti, sarebbe gradi ta da parte del-~òmando super io~ re forze arl'fK).te Albania; l'assegnazione del ge11era l e albane~ se PRENK PEllVISI ;

- r.i!!P&/Ìt?t. P..ètsQnQl /2. : sarà assegna to a C'..tra del CO!TKZndo sur>J.. riore forze arll',ate 1111:x:mia che l o trarrà dalle d l sponi btlìtà

.: ih' posto ,

;; , - Dotazioni ;

- i:P.1er,tg,.ll Qaf.i : qu.elU previsti e.tal Tomo II - fasci colo 1° e succ.esstve vq.rianti. Sarar>.no assegnati dal comando superig_ r e forze arrrute ;!l/X!Ti ia che li trarrà dalla propria disponi"' òÙitò.;

-

QUJ.OIJJ.01..0!JJfJi.Zl_ : assegnazione a. cura della dit'ezione [}f}nerale della motorizzazione in i:o.se a disposizi oni dell ' uffi ci o ser. vizi I I. ·

VI - Data s[j, costttuztone e ,ìT/flbl litaziQM sarà propostà dal coman= do supertore forze _ armate Albania con le norme di cu'i al foglio di questo stato maggiore - ufficio O.Af. - n° 47800 in data 7 aprtle 1941.:.xix

VII. - La 1 ~ brigata cacciatori d'Al/Jania sarà posta alle dipendenze dtscipltnart, addestraitoe e di tmptego del comando di G. u. che sarà designato dal comando superiore forze armate Albania.

d 'ordine

IL G:JNERAL E CAPO D/JL -II ,REPARTO

P. C C Cappa

c

<;94'§ft.NELLO DI S. i: CAPO UFFICIO

N ,.;,.· :,i,; · ,. ( G, Battagltnt )

300 Gli albanesi nelle Fo rze Armate italiane ( 1939-1943)
;..-;:.}d·:'·: : ·:
·
,
{~~-(i,JjJ '. J . .~/ '• "'J...JtJP' ;if~t,,_r ·tf1.11 -
'::(
·if,

/IY,,~GATO N, 1 al Jog.l io n .. 097220 436 del 6 aprile 1943 - XXIdello S:Jt .R. E; - uffic io ord inamento - 5~ sez .-

!1I[[..Q.J..TA. C;lCClt;T0,1[ D' ALBANTA

Comprende :

-:- l comqndo di òri g:ita

- 2 regg imenti " cacciatori d 'Alba nia"

ComaJJdo- d i briWJJJ..

com.orend e ;

- tl ~oma n.dame e gl i ufftcial i del corr,i;mdo

- 1 pl atone com,ido

Q..onpndante e ufft2_i,QJ t del comando

..: comanàante - genera l e èi lwiga t ci (1) 1

..: citutaJtte di campo - t en col- o magg iore (2) 1

- uff icialt addetti - maqgiori o capttant ( 3 ) 2

Totale ·4

( 1)- di naz ionalità albanese

(2 )- d i na z toncil t tà italtaf1.a

(3) - di cut 1 d i r.aziqnolità italiana, 1 di /UJ.zionalltà all.xmese .

Documenti 301
__.
./ .

P.lo tone comando br!,JIJ"trl

11çacciatori d'Altania"

Gomandan t e (uJf. sul::àlt e rno)

t e di S(J)'),ità .

servizi vari (3j

a !J.le pl otone comando

(J)- Per la costit uzione d i un centr<Ìlino telefonico '(1 graduato ed 1

· solda.to) e 4 stazioni telefoniche con 8 }1111 di filo (1 gracùwto ed 1 0oldato pe r stazi one; 1 {JU(J,rdaftli per ogni 2 km . dt linea) .

(2). So ttuffictale di contabi l ità. ,

(3) - Di cui 6 attendenti , 2 cucinieri , .1 cuoco, 1 inserviente per iriensa.

4V V!-J RTENZA

il personale dovrà essere di nazionalità albaM.se , in mancx:mza sa rà as 0 segnato personale dt na .r. tonalità tto1 Hana. ./.

302 Gli a lbanesi nelle Forze Armate italiane (1939 -1 943) - 2-
so
S,Jrìtt
.) segue : Aill.JJ!JtO n. 1 -c>========sc, ==== ===~===-=== r==j=~ =· 1 __ferso1!{J)...§_ <1> t,1 I . é, , ...., l~ f s I ..., !: , ~.,..:, _-;titt 'o ..) ',"'") I 8. ) (b I • • ,~ ._. I -~ Q, ~...,tg g g i ~t ,,_ s , , T ,,, __ I I 1 ' ~- - --, -·-1 1°- -·r--- r I -I - 2 -1- · - I- i 1-. I - 4- ISta]'fette Ord inanze d'ufJicw : = 1 = 1 _ :!:I Totale 1-_:- - ·; 10 --~--r~:,~1· :;: 11 c<dra tele"onisti e ,.,,,,.,,.d,., 't1'11 - --·- -. -r-- = -- ---~-~.J:.W-:-..!i· I Comandante . - 1 · - -, -~c:p magg e capor: te l efonistt 5 _ 1,_ :~ - - I ..,o.ldati telefoni"' ti 5 - - -Solda ti gua.rdafiJ. i 2 -1:!ntomobt Hs ta conduttore 1 -+---4---+- - 1 - i -· i - ·- -- · --r - 1 Totale 1 13 · - 1 _ - : •· , flSLuç.dra serv i zi Comandante.
.tutan
::;oiaat( per
;Jut omobilisti
T?tale 1J 2 1 5 l 10 3 1 1 14 1 1 37 1 1 =r;I1 1 1, i-,· , I " i - I : ! = +--i -2 2. ,
Totale comando bri
"Caccia tori
I Albcmta" s , 37 . 1 1 1 1 2 a L ===-===-:::::===-====- ===- =- =-==-====-
ttufficiaJt addet ti
. e dattil .( capor . o sold
(2)
conduttorl
gata
d

Co.;ti tuztone quella stabilita dalle 11Formazi9ni provvisorie d i guer= ra del reggimento "Cacciatori d ' 11lbcmia " - ecliz. gi.Uf/1,0 1941-XIX e successi ve varianti

RIEj'liJOGO llRJ GAT.1,. "CACCIATORI D' ALBAllrA

Doc ume nti 303 - 3 -
segue ; Alleooto n.J

Documento 23, M3 b. 19

STATO MAGGI OR E R . ESERCITO , '} ' . (7 r J1.,1•t 1';:Jo , /4.fJmw/::irm.t Cj,gl'(.'t,UJ ( S I E .)

P M 9 , lì 28 f ebbraio J.943 - XXI

OGGE'I'IO : .4 LBANIA - Situazi one polttico-militare (notizie e deduzioni tra! te dal Capo del S I. E , i n occasione di un suo r ecente vi agg io in Albania).

ALLEGATI : 1.

1°) - M?5'1TI ED ORENT.4MENTI DSLLA RI1/0LT.L

La ribellione i n Albania, pronunciatasi ne l gi ugno decor so con at ti di brigantagg io a carico delle popolazioni civilt e delle !! tazioni isolate dei CC . RF! . e della R. G. F ., ha ;:;ia via serrate le fila e rinvigorita l ' azione, a.ss1.1.mendo oggi organizzazione e car,'!J;_ tertsti che d i rivol ta annata per scard inare i po t eri dello Stato . S i afferma in atto sot to i l simbolo com un ista , per t1 oal Q. r e di antitesi che questa ideologia c.ssume nei· confr on ti del fas c1,_ smo e quind i dell 'Italia. Il ccmunismo , quale dottrina sovoertit rt ce dell'ordine sociale , non fa. pe r altro presa sul1 1 0.nimo delle ma~ se a1b ane si, t r rzdizionalis t e , gelos e cu.stOdi della casa~ della famiglia, della picc ola proprietà terriera. CO/T?unis ta convi nta ed o,og_ r ante è solt anto la schiera degli tn tel le tt:.u:rloi.dl al òa.nes i, eh.e ,'la!l, no compiuto i loro stud i all 'es tero (in gran J:XJrte tn It a,I ia. con boe. sè di studio da noi elargì te), e eh.e nella stremata economia del Pag_

se non t rovano im p ieghi e remunerazt oni rzdeguati alle loro as pi raz i oni ,1u tentica classe di sposta ti, turbolen ta e sediz iosa

Il simbolo comunista esprime in sostanza , in f orma. tc.ngib!,_

304 Gli
albanesi nelle Forze Armate italiane ( 1939-1943)
e
PRCi.f&iORIA PER L ' ECC IL CAPO DI S T!I TO MAGGIORE
-·--
-··· -·-··- --·-·" - ~-·-· -- ·

le e camprenstbile, le aspirazi oni nazi onalist e àelle popolazioni, che si riassumono in atto nella iJolontà di estromettere l'Italia dalla terra dt Albania. __ ., _ ··~ ·--···- ·---····-·-~ ··· ··

·Naz'i,;;;.z

eccitato dalla certezza che l '.4sse ila già pec duto la guerra e Che pertanto il giorno della ri scossa albanese si avvictr.a . Nell'attesa di tale even t o le clas si di rigen t i si preoccu pano di assicurarsi st, n d'ora dei titoli di credito presso le PQ ter.ze anglosassoni, perchè al taoolo della pace sia riconosciuto diritto di oi.ta alla piccola Albania, difenàendola di contro alle avide aspirazioni eh.e s ui suoi territori f t1.ranno iJalere greci, bu,l_ ga.ri e serbi

Netta gravitazione .jella rivolta nei territori del suà, con barìcentri a Corcia e nella r egi one Va.lona- Tepeleni .

In tutta 1 ' Albania agiscono oggi 40 bande rtbell i, con complessivi 6000 armati circa, èi cui un 1sco permanentemente sotto le o.mt .

I nuclei. permanenti dell e .bande sono costituttt in gran JXlC te da RR CC ., R G F., miltti della !J • ,;, A., s oldati de i reggimenti cacciatori 2Lbanesi, passati alla diss id enza .

L~ ogni banda un commissar io poli tico si er i ge a vigile ed inflessibile custode dello ortodossia della feàe e dell ' czione . mnamento ed equipaggia'i!ento ttnlian.i (mancato rastrella.men. to dei campi di battaglia e defez ioni ) . Oro (in monete sonantt) ài provenienza inglese

Armamento abbondante, 'lSsai oarto però per quantità e per tipo, limitato a.è armt tndivièuali e di reparto. Muniztonamen to s cac. so .

L' aquila btctpt te di S/fanderberg, sormontata àa stella. rossa , costituisce con.trasse.r:;no delle uniformi. Così pure l 'aqutla di S/fanderberg in campo rosso na valore ii ban.d i era naztonale

qgn~!>~~p _controlltLsEn:la...tJ.Ontr.1St o...Jtna de.termtr.ata. regione, t :1.gloeggìJ. l e _oopolcr.zton.i, intercetta le rotabili, organizza gli --·--

........ ___

Documenti 305 - 2 -
-
·.--·---··--·-

aggua ti . S1'tta , st no ad ora, l' aztone dt contrasto contro t nostrt prestdi , pronta tnoece ad aggr edire r epar ti dt ltmttata entttà Che st aoventurlno nella zona .

Intorno al nucleo permanente delle bande si radunano ra pidam ente altrt armati , tn vts ta dt gross i colpt , attratt i dall a prQ spett too dell a preda e dalla facllttà del successo .

A colpo fe licemente porta to a termine , glt ad eptt st sepa,... rano , occultano le arm i, tornano all e lor o ocC".,1,pazi oni.

Glt arma ti permanenti si appoggtano per le estgenze d t vita ai otllaggt, ooe -a cura del capo vtllaggto- vengono a11oggf,ati e nu trtti presso le singol e famigl ie St spost ano con gr onàe f requenza per mcui tener e tn s oggezione le popoloztont e per non es ser e agg~ciati èaJ.l e nost re fo r ze

L'aztone delle band e appar e ogg i orientate 2d ~o prezz::wtle unità di fini e precisamen te :

- a dtswti colare tl nostro dtspostttoo militare, isolando i prestdt , rendendo onerost e rtsciitost comunica.ztcni e rtfor. ntment t;

- ·'.là ll!'rtcch.tre t1 bot tino di armt , muni zioni, equtpaggtame11. to, ass.uenào nostri reparti ( albanesi e nazicnalt) a11orquanào s ia matematicamente realizzabile ~'Ul net ta preponder anza di f orze ;

- ad aggred ir e cantieri di lavoro , offt ctne, miniere pe r impossessarsi dt armi (d at e tn dotazione agli operai) e di d~ nar o e per d i struggere gli tmpl anti., così ::ia oara1t::r:::are la nos tra. econanta;

- 'là eserc itare opera dl attraztone sulle formczt oni mil iiari. albanesi (rgt ca.cci at ort., iJ 'I P 4., fo rze dt polizta , bande) per 2c cel erarne lo sfaldamen to;

- a. repri,-:1ere atti tso l ari. d t brtgar.t aggto _oerci'.è l'J rtooltc

306 Gl i alban esi nelle For'<,e Armate italiane ( /939- 1943) - 3 -

non abbia a degenerare e conservì il su o cara t ter e mU ì tare nazionale .

Il coordinamento fra l 'azione di più bande vien e assicurato mediante accordi di ret ti fra i ca pi, tuttt legatisi fra loro d al t rad iz ional e giur()lflento del sangue (besa)

L'insoJj erenza d elle popolaztoni ne i conf r on ti dell' Ital ia può 9gg_i q. i rsi _ pri,;~~~;!!_~~g~~e_rr:tl'e. · Gl i ele,;ienti dtspos t i a risch.i!J. re la vita ed i bent per real i zzcire le asptro.zi oni nazi ona.J. i, s cen. èendo 1.n campo contro le nos-;;re trupp e, son o, per a.l;; r o, r e lativamen te es igui. i.,e popol azioni, n ell.a gra.nde ma ggiQr/JTIZc:, s-t1.bi scono la. r ibelli one percllè all a mercè: delle .òande nei vasti t e rr i rnri do. noi non con t r ollati

I gr andi proprìeta ri t erri eri, bey, tutti coloro ch8 in un so vver t imento s ociale / ianno ..:la perde re guJ.rdc.no anzi con à i :;Jtdenza al movi men t o comunista, pur non osando im peonarsi in una aziQ ne d i contra.sto, per i dt11lti che loro potrebbero derivarne nella C0/1 g i unt ura presen te e p i ,;. -mcor-.z nell".'! ipotesi di guer r". ;;eT'.:uta. da }ar:a dell1.1sse.

!,fili tari __ i tcl ic:n.i . ed oper'J.i ci vil ~, che s i a rrer>.don o ,::i rtvol tosi , normal ment e non ricevono dar.no alcuno ne21e :Jer;;Qne. Pr;.1;g_ ti delle cr;:ii, è elle muntziont., dell ' equipaggiamento e ".lì quanto oJ.. tro possa occ orrer e all'organi z zazione della ribellione , ;;;engon o ri,. mes sf... f!i_lJ_b ertà , in _ mu ~c.!14~ .§ .J.en..z...g §c.çzrge

Trattame nto per noi avvilente e periglioso percrr.è tenàe a t nco ragg i c re i bassi isti nti d i conservazione tre. i ,'1ostri combattenti e a s nerncme l 'aggress ivi tè. Tal une esempl ari sentenze a e;;;. · - ---· - - ·-·-·-·- -·--·-ri co d i. c omar«:ìc.nti , r esponsabiH ,;ccertcrt.. à i r es e ç: di s creztone,

Documenti 307 - 4 -

si t.mporrebbero per dtmost rare Cile il rischio della r esa 4 S-dpertore a 7uello del coobatti mento

Lo st ,:zto àt. ribell i one in .Hbania costitu i s ce un rifl esso d~ gli sotluppi gener ali del conflitto ~oriàtale Esso è per b determinato da cause originarie, eh.e sono al fon.ào della ;;;ita poltttca e sptri tuale degli clbanes i, sin da quand o l'Italia dt.cnt.arò l ' Albania

St 1;;.t o l ibero ed ind!penden t e , s otto una unione per sonale con la !Jonarchta di Cc.sa Scoota

I r=tporti ;turtdtct , politici , economici fr~ ! due J~ctt ~Q. pcr:,er o c.J.!.e ,,opo lcztont tmpost ate s ull ' equt::ioc~

r,o. socrcn ltd concess~ a1lo Stc to ::J.banese s0llbr ò mes se prc!tcainente sot to se~uestro dalla ingerenza, gtu.d tcata tntollerdJtle, dell a Lu.ogoten e,,.za., dei Consi gl i eri pennanentt presso i stngolt ;;itnt:n; ert, da1lc. f itt a seni.era di gerar chi t ta.ltcn t. del P N F• , a:ffiarJ. catl ':li ger-:.rcr.i albanesi .

Le. presen::a. delle tr.;,ppe italiane sul suolo albanese, cr.e et{!.

r-:::.r,.: e la gu.erra i talo- greca trar.:uta.rono l ' ,4lbantc in ,;onteso ::e:::.tro di operaztoni , r,a r adt ca to nell'animo dell e popo lazi oni il convi ncimen to ct:e la loro patrta costltutsca -terra dt occi(oazt one per 11 Itc.lic , che 1: creazt one dell'Albanta in Stato libero ed tndtpendente sic sol ;;ante una f inzione giur i di ca

La cos t ituz t one di t;r.perto del P. N. F. .L , e la i mpos tzt one dì dot tr tne e d l me t Oèt polit ici non t;.derentt alla tradizi one ed ~la ..,enta.Htà del popolo, 11.c traumati zzato l'ar.t mo àeile m:zss e, rcmpenào ii tradi z ionale costwr.e della loro vita .

ie personali tà albcnest in ves ti te dt c-..l te car tone dello Stato, circon date di un deco ro e dt uno splendore ignor cti nella tre.o~-

308 Gli alban es i nelle For ze Arma re italian e (1939 - 1943) - 5 -
ZO) - C.4,(JSE DI. FONDO DELLA RIVOLT.4.
' /

gltata e misera vita politica di quel Paese, esaltate nell 'orgogl io carat ter istico della razza, insodàisfatte per le reali potestà loro conferite, hanno sovente lavorato nel l o Stato contro lo Stato

La splendente impronta di cioiltè impressa alla città di Tf:.. rana dal le.varo e dal capi tale italiano, tn un fervore e tn una grOJJ. dtosità di rinnovamento che onora le nostre capacità costruttive, è sta ta interpretata dalle popolazioni della montagna, stupefatte e d i ff identi, quale prezzo pagato àall'inoosore ù.l popolo oppresso per narcotizzare il dolore della perèuta liber t à L'impianto di un.a superba rete di comunicazioni rotabili, eh.e potrebbe costituire vanto delle piil prospere regioni i tal tane, ha le.sciato ir.àtfferenti le masse, le quali esplt cttC!mente afferm~ no: 11 le stra.de le avete costruì te per voi, per le vostre automobilt, per le vostre truppe; noi, con le nostre cavalco.ture, non ne co~ vamo biscgno 11 • E difatti tntermir>.abilt file di ccoc.11.ucct e di c.sine1li con tinuano a rtcalcare vecchie e nuove piste ch,e solcano il terreno, in prossimità delle rotabili, giuàtcate in;1de e malsicure per il oorticoso trc.scorrere dt mezzi automobilistici.

In sostanza. gli interessi i tal iant ed alòcnesi si dtmostrano disas socia ti, spesso div er genti e contrastOJ!ti , così nelle manifesto:zioni ài oita più elevate cane i,n quelle più umili. La pr&,!essc è! or(!ine .spiri. ;ua.le , su cui doveva pogg iare 1' or:;,ant::zazt one po1 i t t ca imposta all'Albania, si è pertanto dimostrata fallace

Le os cill azioni pendolari della politica luogo ter>.enzial e, che ha ricercato successtoi punti di equilibrio in successive crisi ài gQ oerno ('lerlaci, Kru ja, Liòohova, Busltati), ha denunciato una instabt lità di criteri ed una incoerenza di azione, interpretata dagli a.lb!J. nesi quale orgonica insufficienza a dcrni nare la situaztor.e.

I poteri dello S t ato responsabtl i del mantenimento dell' ord!,_ ne pubbHco -polizia, giustizia, forze arrrnte- si sono palesati fra loro disin tegrati eà anche nettament e in antitesi.

Polizia e giustizia, amministri::te da autorità clbanesi, abo-

Documenti -6-
309
.!.

ltto il controllo centrale d i cons tgl teri penr.anen ti italtant , lao0rano occultamenta contro lo S tat o per l a naz tone , pr edisponendo c ondt:; i oni t nftde e pert glt os e per l' event uale tmptego delle fo r '!e a/"'.ilg te i t aliane tn compiti d i ord ine pubbl i co, i mpt ego che è nelle lor o fa col t à d i s crez ional i di rtcnteder e net limiti d t s rx:.zt o e d i tem po vol ut i .

Nell e c ontingenze attuali non suss is tono dubb i che le ; ut or:J:. t à al ba.n esi rtcitiedano l ' int ervento dell e f orz e -:;.rmate solo tn circQ. stanz e nel le quali queste pos sano essere si curamente messe in s cacco.

Il governo Busnc t i, rec entemente as s unto in cari ca, iw. real t zzato un prog rail!TI!.a nettamen te naz t onalts t a ot t en en.à.o:

- la tstttuz t on.e et ww l e gaZtor..e d i ol omat tca 'll banese tn It ~ l tc;

- la sop pressione de i const gl t er i permanen ti presso i singol 'nintstert ;

- la s oppress ion e del P ll ? L e la sua s ost i t uzi one con un par t t t o della Grande .~l banta , s ottratto al ccn trol lo de i :;er arcnt ttaltant;

- la soppress ione de t j R CC alban esi e le is tt iuztone i el l a gendarmeria cl bcn e se , comandata da uffi ciali alban es i.

Provoedtmenti tn test a confer i r e pr esttg i o al gove rn o Bu.src.tt, sodd t sfacen<io al l e aspt razt ont nazior.a.Hste è elle :nasse , 1r.c cile fondatamen te s i teme possano determt nare una pt ù profonda s cissilJ'a. f ra tn t eresst ttalicni ed tnteres s t al òcnesi .

Da quanto sopra e s posto st desw;:e che t l probl ema del Ti'.antg_ ntmento dell ' or àt ne e dell ' au t or ità del lo St ato ln Al bania è nelle. or i g ine e nell ' essen., a prob lema fondame ntalmente pol lt ico , ch e , tnvesrenc.o lo siesso ordtnar.iento dello Stato , rtchi&de UP.a preoen! iiJC

3 10 Gli
i nelle Forze
i1a/ ia 11 e ( 1939-1943) - 7 -
alban es
Armate

r ev isione de i poteri attribu tti alle a.utort tà pol iti ci,e albanesi ed t t ali ane • Revision e elle dovrebbe concretarsi nel concentrc.rr.ento de i poteri , che appartengono alla sfera di comp eten::;a della pol iz i a, del la giustizia , delle forze arma te, nelle mani -in salde mani - di autor ità italtane .

3° ) - I,? "0R1J4ZI0NI !,IILIT1RI ALBANES I.

Cos rttuite in atto da :

- 3 rg t cac cia t ori albanesi, comar..dati, da col onnelli italiani , a.fftoncart da un nucleo di 2-3 ;;,fft~io.l'l parimenti i tllan.i, 'J.dde t ti al Cor:ando Restanti 1uadri di nazionc.l i tà albanese;

14:btg dt F,f.F•.4., su 3CC uomini circa tJiasouno ; ucdr t tùban e st ;

- .i:IFI .CC. e R. . G.F. albanese . i'(ùadri ::iist t;

- bwide irr egola ri ( qualci!e cen tinato di ucrr:ini). ·JU.adr i alb!l nesi ..

Dal 1° dt ottobre le forrr,az toni sudde t te, per ,:;uc.nto mi è s tg t o possibi le accer tar e , Jianno dato un con tr ibu t o all a. ribellione di ci rca 650 diser tori, i :JUal i hanno sot tratto ai r ei:;:crti o ,:zi r:iagazzt ni noteoo l e nu:;;ero di armi automatiche . Ritmo di diser z ioni W!ifo rmer.ente ;cceler'J.to , elle si concre ta nelle s eguenti c ifre :

47

52

103

!.77

.::.-~5 f~bòraic 254.

Documenti 3 11 -8-
ottobre
novw.bre
d icem br e
gennaio

Fenomen o pre occupan te , che tes ttmonta t1 vantaggto gt. omo per gi orn o cons e guito dalla r i bel lione e consi glta una estrema cautela nel l a cost ttuztone ài nuoo e fo nnazt on i militart albanesi . Invece, sotto presstont poltttcne, è tn atto tl reclut(]lnent o nel Kossovo dt mil it ar t albn...nes t destinatt all a formaz t one dt un 4 ° r gt cacc t atort ( 1), che, unttar.i ente al 1° rgt , dovrebbe costttutre una brtgata agli ordtn t del gener"..l e, dt anni 43, Prenli Pervtz t, oggt ap par t enen t e a.t ruol i dell ' Eserc ito t tal i an o. Due colonnelli t tal tan i dtpenderann o dal nom i nato gener e.le Gli effett i vi di t,i le r eggtment o avrebbero dovuto essere assicurati per ~rruolG111ento V Q l ontarto , arr uolG111ento che , per altro , è anèato compl et~wen t e desert o . Semb ra si intenda ora add t oen tre al la cos criz i one , lim i tata al Kossov o, delle class t 1917 - .!8 - 19 Gtooo rilevare che t ali eless i hanno gi à servito nell'esercito Jugosl~oo est son o bat tute, nell ' apr tle .!94 1, contro il nos tro ;, serct to.

S ul piano pol i tico, 1Jan-;; aggtose pr ospett i ve sono offer te dal, 1 ' Grruolar.:ento d t bande a.r.na.te nel nor:J. ,Jlbcr. ese , per i mpiegar le co11 tro i ribel li ::iel sud , traendo !):lrttto dal secolare 'J11tagontsmo fra le due re17ioni. Bcnàe ch e potrebb ero es ser e uttlm ente impiega te specl8 per azton~ .ji rappr esaglie sull e popola::i ont connt1nnti cot rtbellt , a.llonta.~cr.do rJa note ritorcendo suglt -:..lbanest 1el nord tl fto tto d ' odio che st rtoer serà dalle pop ol aztont col pt te . M i risulta che l ' Ecc Dalmazzo s t udi a la posstbtli tà dt una siffatta aztone . ./.

3 12 G li albanesi ne lle Forze Armate it alia ne ( 1939 - 194 3) - 9 -
( 1) - Nel le a.splraztont del gouerno Bush.a tt t 4 rgt . cacc t at ori dovrebcero costttuire l'l/J.cleo dt 4 costttuende itotstont a.lb~nesL

50 ) - SINTESI,

- Il proòlerna dell' Alòania i,a considerato nel pii':, i,asto -;uadro della d i f esa del l o scaccàiere balcanico e ,7u indi proi ettato e sclUstoam ent e sul p iano del le esigenze milita ri.

- L' esercizio dei poteri polttici da parte delle autorit à alòanesi e dei poteri militari da. parte delle autorità ttaltari e po- . ne in un. netto çomplesso à i tn; eriorità l ' azt.one de i co,,,OJUi i e del l e truppe per la r epr essi one della r<,volta

- Oper?Zioni mili tari ed a.zi one poli t i ca rleòò ono esser e emanazioni di un. u1ttco potere per poter convergere e: jtne univoco

- La s i ;;uazione attua.le deli ' :llòania, nel r:ip porto d l r elat i ot tà delle fo r z e, appare seri a ma n on ancora minacc i ose. . Essa rict1,t ede per altro d t e ssere c.ffr ontat a energicamente , senza ir.:iug i e con s oluzioni integrali, se non si vuole eh.e la nos t ra inerz ia abbia ad i~coragg tar e l e fo r ze della ribellione, cr eand o situazioni irr eparabili

IL COLONNELLO in s S \i C.4PO SERVI ZI O ( Edmendo de Ren z i )

Documenti 313
\ ·.~)\' \ ·- · --- - - - -

Documento 24, M3 b. n

·i,ucx ·

. · Al quèàito·ipos.toiDi ..:-:..1, IF"Ùòn.;:A c:Jµ: ~to , :'.tacçettei:..fft• . la ·.llOltba a · LuQgot~nt& 'del .-Ji• ·h 1~bania,::~ ; l ~p:ò~o :;:f i~1i Do ·questa . risposta ·sapendo 0 'che la situazione .;' ~"e · ed il COllpi to difficile avendo sempre. CODS.idemi;o l' aziotie q.i . . colll&D4o cae un do.vere, 811.Zi il più. alto del doveri,. strett~ mente legato a quello dèll t_obbed!re. ·

. · R1 tengo ·p,r?-> ·doTeroà~.·da ·parte:::mia,: dopo ~:un;~iassunto.. della li tuzione~ :,,toccàrè; al e.uni punti-, che ··rttengo ;,~senziali per il concreto rendimento . della nostra ~zione. 1n- :il~a. · ,:SIT01ZIOD

. ''La à{ tu&zione interu·· _ , _: griTe ·:;: /·ai .-puo1ii ~t'etbsar,' in .' wi"" ·caos : • 'nel "' ~é ~ i ~iiriica:'cori9nt

ae~rt · i,1ù· vita 4· Piialòfobia~

Oauae • - ··La cauaa buil~di questo aia.t.o ·:d1 '. caipe 'ti 1 • i.nnato .~contento { radieato' negli albanesi ·dalla ltinp:''.d,!f .ainazione turca ) jer ogni ~scilplina é ' che tro~ il ~uo ' iìfÒgo · nella ric erca della integr~• indipendenza del paese rpiù ·per 11 'rasii,ung1mento di mir& indiTidualiaticha o partigi~~ eh~ per vero senso patriottico.

Con tale preconcetto di indipendenza possono ben.si coesiat1re. : l'idea dell'unione peraonale ( Son-ano ), ; quel la dell'unione doganale ; quella dell t unione mo~etaria ed a!, tri TÙleoli,_ purché negli altri rami sia rispettata l ' indipe~ denza apecie nella parte formale. ·

Il non godere tale indipendenza scosta sempre più da noi gli albanesi. ·

Il concetto sviluppato nel passato, cha Italia llb,! . .; ..

314 Gli albanesi n elle Forze Armate italiane ( 1939-1943)
é';:che·::~i'i
1:i>'f.~~ ~~ii

xiia :ha.one. identità . di scopt e :che qu:1.;ndi jsi de.bbono trnare :$.Il perfetto accordo . d t azione:; Ya, .rapidamente.>° perdendo terr~o ~ .. Si -Ta ·facendo invece sempre più strada l'opinion•. che C-OnTenga all 'il~ània df 11.ettersi in condizioni da trarre .profitto ( o quanto mano aubl.re me.no ·gravi conseguenze . ) · qu_e lunque aia il vine i tore.

Tal.a opinione può cosi. formularsi : " mostriamo, coi fatti, la nostra insofferenza al dominio italiano - ~ .. ... .lora vinca l '.Asse , potrelllO sèm:prè mostrare, che la nostra . · · azione era di antipatia contro l'occupazione italiana, ma .che non aiamo affatto contra r i, anzi desid_eriamo l 'ingeren~ t!, desca. - Se~ per co.ntro , vincessero gli anglo-:-sassòni, ci tronremo nelb ~gliori. condizioni per tr!3ttare cén essi -~ • . . .

': La calllpagna contro ' la Grecia, BToltaai ,aul lÒro tei, ritorio, l'~nto della nostr~ gu~rra - prima fo .Àfrioa orientala , poi quella 'settentrional• , le notiz1a. ·sulla lotta in Russia e C. forse e sopratutto ) la non brillanta fi .gur~ fatta da nostre forze armate impiegate in piccole OP.! -razioni di polizia con. grande ap~to di forze e di mezzi ma con nessun concreto risultato - hanno f~rtemente. alimen tato tale. s en.so di sfiducia.

Questo ba inoltre troTato terreno propizio nel JII! lessere sviluppato da una amministrazione· basata sulla cl!, sgregatrice corruzione politica. ed amministrativa.

La creazionè di improvvise ricchezze, la visione di spe.rperi, la oonoscenza di mangerie ( ad arte divulgatg ed esagerate ) hanno ;inoltre creato· un ambiente: di facile sviluppo per idee (cosi.dette ) comunist&.

Dico" cosi. dette" perché gli .aderenti professano spesa.o idee nazionalista.

Sfiducia e malessere non hanno troTato alcun freno al loro sTiluppo anche per il ·pessimo .esempio di parecchi

Docum enti 315
·~J.

.

!dlfflh éhe~weLu;ip~~~ ~ ~f~:t.JJA~a.~ èlii"-~A

~Xiii:~si7 sòìiOiii.nSGzsan:r~ària"aìidijé'f·Y-aà:; u~u1 ~<ti'i'l!

uni àlfir:1 e ·ruberie· .

se a ' tù~t~ · èib si aggiunge la tendenza indirtaua.1,1.

'.a:ta. parligian~sea, . degli \~ib~~~i si lia . la ;,.piegàzioa di .

:quel ~ caos·· " che:. ~ Tenuto -.cr~andoai e nel quale:. Ìllanca·· OBX!,f

~ori'ent.aaento e sopratutto.. una -mlontà: capace di designwl'e .

E poiché s1 ha· la -sensazione che, a non lunga .aca

dénzS: - 1~t 1oita . f~st ~E!~tire nei Balcani nè.. risult;

'éhe non ·sòlo la '_situazione· é_.,gr~-re.,ma . eh~ _ è~ige··_urgènta xi'

j>arO :se ·'fii '.Tllol: etltaì-e ·dl~.gi~e•:,a11

. Due sonQ le linee d'azfo~ che si possono ·adòttare:

ne sulla qual.è mntenere 1 • ordine con ·le baionet'te.

Per questo occorrere~bero p~rb ·f-orze adeguate· .( le , l' attuali non lo sono ) ed ·efficienti •orallaen1B e materialmente ( il che ora non ·e ).

E' da tener poi presenta che tali forze sarebbero completa mente assorbi te: in uno .scopo che mn é . certaaea te 'quelli:, loro assegna.to per la. guerra, inquant~ché S! reb:t,ero ~ompletSllUlte sottratte a questa. .

Qualora cioé si doTessero ~mpedire sbarchi, o fro!!

teggian; attacchi di reparti sbarcati, non si auebbero \ forze per farlo senza creare dei ~oti do~e immedia~ mente si sTilupperebbero :foc-o lai ·-insurrezio~li. ·

3 16
Gli albanesi nelle Forze Armare italiane ( 1939-1943) -3'-·
-:- -·. - .: i' -~ •;: -:. i. , · : , ,j. - • : · ~:: ••: .,-:
;..;, " .,.~.;:~ '::·· :: '·;:. ,:.:~ ·,~ :: :..,.:~ ' ~·:.1-!'~J :.:- :~ : ;;: :· · - ,~-~ ,~·1:i.:.\ < , ~·:'I'
..,,s" JJip m e =.ù: ~,~~·:~ ':ìiett8 ~lh~it i ; ~iloii~~ . .. . ,.~, , , -t": .t ."• i i', q • ! : ::: ; ' : ,~
•ure1>àribi:~•
;-.· : : :_ - • , ~-- ~:"- "1!! -. ''" "T '· ·~ • • ,_4-=. , , "':i• ,;, , _, ;, • : I~.~ la
!l!':?!,'1!, c~ae _ ~erra d' oc~,~i,>a~.~!?. • ~. - : · .~ • • •• ~ - t "'c;
.forza, . ç~ll!'i4U:a.~~-).
,./,.

·2~.-çl/al ~ra linea ·é qùella'' della collaborazione, ~e .si ai uebbe ottenere: inoulcandc ,!lègli -albanesi là net.ta Vi' aio~ ·del peri~·olo mortale che ·essi eorròno··cpialora .non . diferuùmo, aiutati da noi, le prop~ie terre. '

. Noi si dov:rebbe eioé eccitare.. e dirigere: il loro A! turale istinto nazionalista •

Un passo in tal.e senso é già stato fatto con reemiti disposizioni. Queste però sono apparse più é,ome conée! . sioni atrappatà che frutto di un programma orientato Te! so un determinato faro: segno ci'oé di debolezza anziçhé di volontà di risolvere.

Come iiempre . la linea praiiea. d'·azione si tro'fà; nel mez~o e precisamentà : pro~mma ·a ;base nazional~ · - : ( concessioni, non cessioni .) e :forza de,cisa oye d . :t:i:2 Ti resfatènza.

I punti che - seconçlo me - bisogna affrontare e r! aohere prima che la situazione si aggravi ancor più s~ no:

a) forze armate italiana,

b) forze armate, regolari ed irregolari, albanesi,

e) rappresentanza all'estero,

d) controllo italiano.

L'eàam .di tali punti deve portare, a stabilire la linea d'azione da. seguire, ~ppoggiata da . dinamica e pr! tica opera di propaganda.

D ocumen ti 317

. · ·.- ~!,8,~Bn.8 ch~ ~ci,u~.~~ -,J1,:~Ò)l~H~: s~-è~èzr.a

··:~eµ~ , n~str~

Tolontà: e _. capac~tà d~ loj:tà ·e ·.:~. se n~e~~riò, - - ~ ;-~~<>pii . -agli albanesi stessi. , · ·.. •. '

l _parte l' opera che ·~rr,ol-gei;à nel caapò aoral~add! stratiTo il c~mandanta. superitlfe,. dell~ . fo:1:ze armate, é·nec~!. sario aum~J~ i ~~ste forsè · :);_ att~li , non. ~ono suffici~nU per néssuno di qu~sti s ·copi. · · .·_.. · · , · ' ·· ·

-Qu~st9 p~to' é di capitaÌe i,mportauzà perch~ si rifer! , · ace ·direttallient«r all'andamento -della guarra •

Btiiogna· costitiifrlà""èon· nél:ta:~eifté

da : ottene~e-:~ ,é~e~~-!~P •P~C~lo

da ufficiali . misti • . Tale esercito, ~oiDe anche ·forze -i~!&?:

lari alle quali accennerò in seguito, douebbero anre un~, mand~ d;lle fone · armate alban~si di ret tàmente .. dip~te . dal Còmando Superie>~e deih forze armat;.·~peranti in -ilb~ . · : . ·1e f~~ze -ar~ta al~~~i. -d~.,;ebb_;o esse~e di slocata . . . in rèl°azione alla situazione politico-militare : di no?'JIEI; le . truppe italiane dovrebbero essere tenuta. .piutt~sto concentr! te, in grado di poter nolgere il loro addestramento -per la guerra e di poter rapidaìnente. compiere azioni a massa .

Oltre le forze armate regola!l ( eserci~o, ge ndarm! ria e guardie) si debbono a nre delle bande irregoiari per !igire contro banditi, partigiani. etc.- Tali bande debbono essere costituite sopratutto sfruttando i cosi detti" riser, Tisti" capi loc ali anezzi a l tipo di guerrigl.J.à~ il solo att.o_._ a ; fare radicaj.e pulizia degli elemenU irr i duciòiU.

318 Cli albanesi ne lle Forze Armate italiane ( /939 -1943) ~
- 5-
· FO:BZE "·illf11l'E~ilBDISl ;
itj~~i.~z4.~~;e;ii~~~:.
• • • • • • • J
··naztonaie,~ ··modo ·
-•

RA.PPBE.SEN'rAllZE ':ALli'·ESTEBO.

Biterrei utile ristabilirle.

L~Ubania con un netto prògramma , nazionalista s~à convinta. di dover marciare. còn noi. - Guadagneremo delle voci che si unirann.Q) alle nostre. Né, d'altra parte, potremmo far sparire, le TOC.i contrarie e .che Si fanno sentire anche ~enza le . rappresentanze I

CONTROLLO ITALiilfO. ·

Non sò esattamente come ora an enga : mi risano esa me sul p~sto, ·, ilipostando Mche questo . problema più nel ~énso"" . della coll'aborazioile che ' sul fiscalismo. :

Il punto ·essenziale per ottenere l ' .ori8lltamento di masse verso qualsiasi programma., é. costÙui to dall'opera di propaganda.

.

Come ho già detto bisogna che in tutti gli albanesi penetr.i profondamente; la convinzi'one che una sconfitta de! l' .lsàe non lascerebbe sussistere 1' Albania, inquantoché greci e Jugoslavi, avidi di vendette e di possesso, non lo consenti rebbero anche se l'Inghilterra lo ammettesse.

Essi Togliono le terre ed il ma.re che ora appartiene agli alban.eai. Bisogna quindi che gli albanesi possano dif8!! dersi, altrim:,nti sarebbero materialmwte distrutti. Questa, per gli albanesi,. non é una novità e noi dobbiamo basarci su questo.

Quest'opera di propaganda poiitica . T8 perb ·sorretta da un'altra propaganda : quella dell'esempio.

Per riuscire in .llbania occorra ,.essere onesti, vol!_

D oc ume nti 3 19
·./• .

;thi..-,te.naci, ::gi.'wst:l, :'lgmièroài • .

. ·' . :··. ·Sa ·noi :-YÒgliamo , easère realllente :r~~i>~.tta~f occorre . ripulire l' aìnbierita/ dà· ' ~oppi sf~ttat9rl.~,·ig«?.~~ ---che: inTeçtt di s~nttie che ha·. un alto doT~~ ·da:·co~p~~ -&lndo eseç:10 -..di · carattere, onestà, rettitudine, •ha àpprofi;tta.to della sit~ . 'zione quasi esclusiTamente per far danaro •

In Albania, ancor piti che al tron, é gius to elogiare chi .~a \ene ma é ancor · più necessario punire . chi :fa ul.e.

L'Esercito sembra. fortunàtamerit~' èsente aa ·cri ti ,. ._ ,,.· I, che in questo : campo. . .

O~c;òrre . solo. togliergli ··quel ~at:te~e terri toTiale -~.; é ~t~ .~b~htP~tei :asaUJDé~do ' e .rj,à.argl'i la snell~zaa 8 ~bilii;à :~e· den...·av~ ' 88; BÌ~TUGÌ ,. ~ .~-~~:_ ~ ~to .per.· l~ lotti~ ' ' , ·' · ". ·,·

1.' 'qùasi sicuro che fra non .mol{e : f Balcani .saranno ·~, teatro a•operazione inquantoché gli angl&.-sassoni cercheranno p.robàbilmente di alleggerire ( agendo in :questo settore ) 113 controf:fensin .che .Ter~sillilmente la ~a scatenerà contro · la. Russia non appena la àta.gione sarà propizia~

il tri punti, di minore importanza, ma che pure bis2, gnerà affrontare sono :

a} r impatrio di persone eh&. _ pur avendo aTUto be.nemerenza. nel passato., sono . legaie da vincoli loc ali che occorre spezzare,

b) riduzione di orpelli e incrostazioni che si sono aoTr~ posti ad una struttura che dovrebbe essere eminen'teaente semplice , snella e dinamica.

320 Gli albanesi nelle For ze Armate italiane (1939 - 194 3)
. '
.:. ,,_ ..,. · -:''::~;-:-;,: · :.-,.. <:::~>?- ···--
.,.: ·. · .::
·./..

Non tocco, perché non al corrente. -1a questione dei depositi viveri, materiali,· ~te;

Osservo solo che un punto ao irtanziala. per la tran quillità del Pa~e é quello di assicurara. ,. i Tinri indisp~ aabili. - So che e~iste una assegnazione ~nsile : bisogn! rebbe aumentarle ( anche in relazione alle scorte, che. 88!! brano ridotte ) ma, ad ogni modo, a nessun costo di.minuirla.

DUCE: ho rappr~2entato quanto precede perché pr~ fondamenta convinto della graTità della situazione e della conseguente necessità di stabilire una linea d'aziona, diri,1 ta e inequiTocabile, da seguire.

In sintesi il prograllllll8 deve corrispondere alle 8! guenti necess~tà:

I 0 - r idare fiducia nella nostra Tolontà e nella nostra. cap! cità di lotta ( aumento delle forze arma1e. ),

2°.- ridare fidu cia nelle nostr~intenzioni programma nazi~ nalista ed anticomunista ),

3°.- ridare fiducia nella gostra onestà e giustizia. ( con l'esempio e l'azione.),

4°.- assicurare l' al imentazione del Paese ( viTeri e deposi ti ) ,

5° .- usare essenzial mente gli al banesi per la lotta contro i rib elli,

6° .- impiego deciso della forza, qualora non si cammini con la persuasione.

D0c11111e11ti - ·8 --
32 1
./.

Preciàa1a.- la situaziona, canc,rètàti scopi, •ezzi e modalità per agire:; . prQc~dero eòn f erm~zza 'e. ~eia per superare ogni diffic ol tà, tenendo sempre pre~ente che.il grande faro direttivo é la guerra alla quale.~ va subordinato , perché solo dal suo esito scaturirà la soll! ziona di ogni problema.

Roma,. ·9 marzo 1943 m .

. f/to generale A.PARIANI.

322 Gli alban es i nelle For ze Armate italiane ( 1939-1943)
-9 -
~---

f: iservat i s s i ma ·

Ds ll ' AL B.U1IA

Ti.rana, 10 aprile 1~43. :cn

F rescind end o ,p è r i l ll!Om ento, da qual ,; i asi i ndagine s ulle ca us e e re sponsaòi lit ù dell'anormale con d izion e di cose,e si s t ente i n Alba= nia,que l lo,che oc c orr e far s ubi t o prese n te,é che ls s i tuazione a t tua , le é c a ncrenosa.

Motivi:

1°) Fal l i mento to t ale de l nostro es p erimento n el c a mpo poli tico-a.nmi n ist r a tivo che , invece di _ dar vita ad un ' or gan iz z a , z io ne c~c r eta , s emplic e e vi t ale,ha por1)ato - c on impalcati.,re p e sa!!_ t i , p oco consone a lla v i ta a lbanese - ~ l t r io nf o · d ella corruzione , dell'a f faris mo personale e d e ll' i n t, rigo ,aprendo,per reaz i one , le por = t e al c omunis mo e, s opra t utto,all'an t ifa s ci s mo ;

2°) Per dita del no s tro ·;pr e stigi o militare c ome ri= percussione d·elle v:ii.cend~ della campagna greca e per il fat t o ch e qui tu t ti sann o c h e noi abbia mo poche forze,di di s cus so val-o re combattivo,i ns u:ffici.e nti a te:r;ier testa ad un eventuale r i be ll ione gene r ale A tale perdita lui anche cont r ibui to il :t:a t to che ,in pas= s ato,non .sono s tati ma i dati esempi di fe rmezza , di costanza e di forza,esempi che,i n un Paese primi tivo come l'A;I.ba n i a ,c on s ervano tu t , to il loro indisc us so v al or e ;

3°) L' an dafilento generale della gue rra e le attuali vicende della T un i s ia,che hanno qui fa tto perdere og,ni f id uc i a ne l la vit t oria d el l 'A s se ;

e4°) Sc a rsa a u t'ori t à e · nessun seguito d e l l'attuale ~,del quale a1cuni co mp onenti sono co r ro tti eà a lt ri i ncapac i I l Governo non ha,inoltre,i me zzi p e r f a r ~ i vale r e e r i corre,come qui é consueto,a comprome s s i, a nche p e rché sembra che vi siano diver= g enze t ra il Prcs id en ,;e de l Cons i g lio e d il Mini s tro dell' I n t erno, i l q \J3 l e ulti mo é con s idera t o giovan e z e r io e c apace, me n t r e i l Fresi , d cn t e, r:.a liq :Sus hati,?ur a v e:nd o buone i n t e nzioni ,é uo mo s e n z ~ p r -e s t i =

Docum en1i
323
Documento 25, M3 b. 19
; ,.--= ~-· .:·:..
7
•i

gio , àedito s opratut t o al g iuoco ed alle do nn e;

5°) S itu::iz ione economica àisastrosa con prezzi fanta st ic i e costi della Vita ,che .salgono a punte alti ss ime: l'uni = co paragone posai bil e , col qua le può far s i un rafi·ronto pr ecis o é questo: qu e llo che i n I ta lia s i venà e oggi p e r una lira , in Albania costa, in med i a , un f ranc o l ci oé ,c 6 ,25) ! Infatti,i n egozia nti fanno la contabilità in franchi ed il l e k ,che corri sponàe a poco Più del la nos tra lira,rappresenta i l ventino di ni c hel de ll'Italia .!

In ta l i cond izioni l a s ituaz ione de l la in.essa impiegati zia é a ssai c~i ti ca e ciò s piega,senz'a lt ro,l'enorne corruzi one i mperan t e.

Da tu tti,it al i ani ed albanesi,si sente parla re di rimedi , da adot tar e · pe r risanare la sit uazione. Ognun o ha il suo ,sp ec i fi= cb ed ognuno parla col recondi to f ine di salva re i suoi interessi e di allon~a nare da sé la Vis ione del bisturi,che d ovr ebbe ope r are :il sa lvataggio

I l chirurgo ·or mai é scel to nella p e rsona del nuovo Luogo = , tenente,Generale Paria n i,cbe,preceduto da buona fama e da qua s i unani mi consensi,hs avuto qui ottime acco g l ienz e. Tutti spe rano :in lui , i talia n i ed alba~esi e ,f ra que st i, spec ialmen te que l li ,che si.sono compromessi in no s t ro favo re e sono preocc upa ti del domani Se mbra che l ' Ecc. Pa rian i s i sia messo alacremente all'ope= ra e c e r chi dì gove rna re con~ di propositi , con chiarez za di -vedute e,sopratut t o,con mano sicura ma ,nel ' con tempo , tut ti s ì domanàano se Roma sia al cor ren = t e della gravità de l la s ì tua·zìon e e se il Pa r i ani abòia a v u t o i me zzi nece ssa ri per at t uare un urogramma di ri gen erazione i nte gra l e Quale sia que s to programma n es s uno cono sce : tutta v ia vi son o dei proòl emi , eviden t i per tutti, che, secondo la gen e r ale con= vinzìone ,dovr eb bero e~ser e riao1 ti s uòito e b en e Pass an do ad un esame anolì t i c o di t a l i probl emi , ~h r eia = /

324 Gli albanesi nelle For ze Armate italiane ( /939 -1943) - 2 -

scuno di e ssi la si t u.3 zione é l a ;jeguen t e :

1°) Parti t o Fasci s .a Albanese -

::; , stato soppresuo di nome, s e non di f a tt o. Dovrebbe eS st;re so= s tituito con la "Gua r d ia della Grande h l bani a" , organizzata oul

Sena tore Kruja. S embra però c:--,e la Gua r<ii a,per il modo con cui é ~ta ta impl-ovvisata e per gli espor,.anti , à i cu i sarebbe e manaz io ne , non inco n tri,sin d'ora, g ran cl i simpatie . Perciò si s ta r ebbe carcando di far rivive i:' e , c on altro nome,il dis ci olto fartito

Fascista Oùrakaj , De da, J.:i nar olli,Le k a,etc.: giovani e comb a·tt en = ti ). In fon d o si tratta d i qu i stioni pe r sonal i e di nomi: la so stan za cambierebbe poco e soltanto di f orma •

Occorre perc i ò açl_g_i_y_e.n i r.e ;;uL.~ s ol~~. one d ef i n itive , quale ch e sia ,in mo do c h e si ·pos s a proced~re all'organizzaz i one i mme diata e conc r e ta d i un c osì ba s i l a r e Ol'gano di Gov erno , quale deve es= sere il par t ito d'az ion e nazionale Infa tt i esso de v e costi t uì= re un p un to d ' ap~ ogg io per l'op era del Governo e per il n>.2 nteni= men to de ll'ordine ne l Paese. L ' incerte zza a ttua le, dete:pninando, f ra l 'a l tro,voc i e leggende di ogni genere ,fomenta tutte le pos = sibili c.onget ture ed é segno _di grande deb ole zza.

2° ) 1:ili z ia Fasci s ta ,Ubane seLa sorte d i d et ta 1:ilizia ,c h e nominalmente ha una forza notev o= le ,é s tr etta mente le5ata a quel la de l p arti to In quest i mot1en = ti non si può rinunzi are al l 'a ppo rto che, in c a s o di bisogno , può e;isere dat o da t ale r.:ilizia,ma,cos i co me ora é, la Ui lizia stessa non può e ssere impiegata con sicurezza di re n dimento e senza t i = mor e di gravi d e fezioni nell'e l emento alba~ese. E ' nece ss ario , quindi ,proc ede re all.a s~ riorganizzazione, in conf ormità di qua,, to~à~;;--;o · -p~r;i t;, ;~:f;t·;~~~-d~; ; ei con te mpo, una severa se lez i one di qU2dr i e di grega r i , per evi ta re, i n tempo,che ven gan o usa t e con t ro di n oi le armi dis tri bui t e ai 1:1ili ti a l bam:'s i !

3°) G,rnù2.rmeri a Albanese~;nc:1e in ::tue st o cor.'tpO :.;;i2mo i::1 p 0 rio<lo cli cr is i !) c r ché s i :Jta , / .

Do cumenti 325 - 3 -

s cio5 li e i1clo la r.ite t errit oriale dei n:: .cc . ,i qu.ali de bbono es= sere sost ituit i àal la Gçndar~e ria Al banese . ~· supe r=lua ormai es aminare se la conc ess i one fa tta , con l 1 au= t orizzare la co otit uzione di d.; tto co rpo , s ia s tato un bene od un ~le . Occo rre inve ce r ende rsi cont o ch e si in cont r a no gran di din·i coltà ne:.1 •attu.azione dell ' i :: tituzione , dat o che .manca tu tto , a comincia r e dagli uf~iciali e da gli uomini , termi= n:in d o con le a r mi , 11 v estiario ,l' equipa ggi anent o P e r ci~ ques ta nuov;1 organi zzazi one é, pe r il mom en to , un gr ande p unto inte rrogetivo , mentre l ' au-tor:j:tà :natal e h::l r éa lmente bi"' sogno di un orh,sn o proprio pe r fa r sentire 11 proprio potere in t utto 11 territorio

S embra , cl'altra pa rte, che l ' Alban i a ,non abbia me zzi s uf fici en ti p e r s opportare l ' opera finanzi ario,d eri vante dal le spese d el nu ovo corpo e c he sarà · cost retta a chi eder e l'aiut o dell 'Ita= lia per far f ronte a ta li esi g enz e,

4 ° ) Corpo Armato di Polizi a AlbaneseI ndip e nden t1!lllle nte dal problema del la co st ituzione e del funzio= namento d el l a Gendarmer i a Albane s e , oc corre mett e re s ul t app eto anche quell o d e l po tenzia mento de l Corpo Armato di Po lizia Alba nese

Que s to Corpo ha già ormsi tutta una Sl,la attre zza tura,organiz = zaz ione eu esp e rienza di vita , e sa r ebbe un e rr ore gra ve tra scu= rerne l ' utilizzazione i n que st o mo~eoto , tan to più che - prati= cem eo te - es so ~1 trova n el le mani degli organizzs~ori italiani ed ha re so anche ottimi serv iz i,sp e ci e nel campo d el le lo tta ant icomun i sta .

Le Ques tur e , che s ono g l i or ~a ni territoriali de l pre de tt o Corpo , funz :.ona no quasi tut te , alc un e beoe , cooe q·uelle dì Tirana e Scutari,alt re mbd r io crem 3nte , men tre l a reotanti lasci ano mol t a ùeside rare, sO!.)rat u t s o p er l ' i nc apac ità p rofes s ionale dei diri genti e p ,; r l a qua:ità morali d-,1 p e r sona l e a l banese .

Fer m~t t ~ re 11 Co rpo i ~ condi z ioni U d~r~ ~oggi.ore ~:riào~er. to e u1ic; lio r c r e nùim1.:!nt:o b::t .J 'tere ì;i;e :.:.UClt.nt~r e i l nu.:u: ro <l~g l i o:- ,·pJ.nizzatori i ta:i.io. ni t; tl e3esg ui ::--e una r0vis ion e , !)l'\O tt ta ed

326 Gli alban esi nelle r<J r..,e Armate i/(//ia 11e ( /939 - 1943) - 4 -

-,i: rgica , ùel l' e l ~t1<-nt o albanese pe r ep urar lo convenien t cmen te. Occorr erebbe ,i noltre , un c ert o numero - almeno 50 - òi sot = tufticìali di P.S. italiana , gioV3ni e possibilmente _c el ibi , ùa adibire ad un miglior i nquadra men t o àegl i agenti alban e s i ed a l l oro addestramento prot'~ssiona le.

In ta l mocio (ed , in fondo , ,; i t r atta ùi p oc h e c ose ) il Corp o rester~bbe poten z i 2to ed ac.:iuic te .rebbe lill::ggio r pre ~tig io e n12.g: giore e:t'!icienza, tante più ci,e la sua forza or gan ic a p otr ebbe e ssere· cautamente a umenta ta, sen za t i more à i i nconve ni enti

Si avrebbe così , sul po s to e subito , una for z a a rmata , sul la qu, le s i potrebbe f are a :ffidamen to, a l men o p e r il :wrmale ordin e pubblico,prima snco ra che i l Corpo del la Gendarmeria pos~a av e, re vita concreta·.

A pa rte ciò,é vivam ente sent ita,i n Alba nia ,la n ece ssità che il Corpo d i P oliz ia abbia una rise rva mobile,analoga a quella e sisten t e in It al i.a ci opo l' istituzione dei ba t tagli oni mobili di polizis.

Data l a situazio ne a t t:uale,e.·l 'impossi b i l i tà .pe r l' Ese r c i to di inviare a l t re forze in Alban ia ,mo lt i italiani ài qUf si do= mandano pe r <;hé non ·si provveda a tras f erirv i qualche renar t o mobile d ella P.S i t aliana, che,oltre ad .essere· aggre gatò alle Fo r z e Arma t e Itali a ne (e sarebbe,ora,assai bene ••• accetto), potre bbe servire com e model lo di altr i repa rti d e l gener.e , da cost i t uire co n e lemen ti aloan esi e da imp ie e ar e in ca s o di d i s ord i n i e d i alt re nece ss it à l ocali.

Ma , i ndip end éntemen te dslla so luzi one d ei probl emi contigen ti, · d ian z i acc e;a:a ti,occ ol'l'e ·tene r pres ent e ch e i l Paese ha s opratu tto bisogno d i una radicaJ.e rio1•g2n i zz azion e e di un nuovo orientament(

Ovun:1ue si "ente ripe tere che,non · s olo bii:,ogna ristabilire , a que l u."'lque Co :J to ,il pre :.; t igio del l' Au t ori tà stata 1 e ; 1 •o r<.line . e la s icurezz a,na che de ve f unzio nare anc he la Gius ti z i a . Ad es..; mpio, lc Cz.r c e ri s ono p i en e ài arres~.:. ti , cne ~ 'tt $:-..clono i:iu t ilm:::n t a il giuri i z io , e ciò pe rché poch i T1•ibunali .5 ono i:1 con =

Documenti - 5 -
327
. / .

Gi zicn e ùi fw1 z ior,a re p Br l a r:iancanza di mag i s t rati e d i ir:ipi egat i.

I giudi ci ed i cance l lier i , essen<l o l!l2 l paga t i, p r eferis cono pas = s are alla v i ta civil e,ove pi ù fac ile e molto più eleva to é il guada = gno

i,r,che lo stesso Tribu."l a le S pec i a le Al ba n ese é i n a rre t r a t o con i p ro cessi e c iò é tanto più grave ·in qua nt o, in t a le t eria , occor= re dare , p e r ché siano ~alu t ari,esempi tempe stivi e sbri ga tivi.

Coimesso a l mara sma della Giust i z ia é i l probl ema carce ra rio, f n tor n o a l qual e s i raccontano episod i ta li,che serabrano in cred ibi = li I de t en u~i spa dron eggiano nel l e Carceri , hanno tutto quello c he vo g liona,esc ono,e ntran o,co me se fosse ro a casa loro ,tanto da giun= gere a r i fiutar si dal comparire in g iuài z io . .Gli a Cil/-ut inamen ti sono all'or d in e del giorno

Profondo é,poi,il disag io economico dçl la class e imui e ga tiz i a, che ha st ipen d i miser i e non é, q uindi ,in grado di a ffront a re le se m= p re cre s c enti spe se d el l a vita.

sopra tutto ~l male ha fa tali r ipe.:ccussi oni n el campo é!ell ' i str u = ; ion e pubbli ca ,per:M i maes t ri · ( che pe r ~episc ono s ol tant o 1 50 fran = chi al mese) - e d i pro f essori - seno f in i t i c ol diven ta re i v e r i e più .sc ces i s os te ni t ori e prouaga ndist i de l co munism o.

Ir1 q u est o campo s;i. rende in di spe n s abil:e un r imedio r adica le : o aumenta re gli s ti p end i o ridurre il c ost o d e lla vita.

P e r giungere a q uesto risultato é i n at to il t en t ativo d i una s pec i e di " Pro vvida",g es tita a mezzo del partito , !l'.a in sostanza non serve p e rché gestita, con mezzi t r oppo · mod esti , ed :r.a li mi t ata s v i = luppo sia i n es t e nsi on e sia in potenzialità.

Un impul .:; o ,c on si s t e n te in adeguato aiuto f inan zi a rio ,po trebbe forse risolve re la situa z ion e,ma c o s i c om'é l angu e f i no a ll' esaur ì = mento

Una grave que stione é que lla d e i vi v e ri e del vestiari o.

I vive r i , à ::: t o il cont r ibuto its l ian o e l ' es ub er anza ù e i prodo t=

ti Usl ::os ovo , non r.1 o v reòOe r o r.ianc::1r e - e:p :9 ur e non gi ur.gono a l p O]} OlO

328 Gli albanesi nelle Forze Armale il al iane (1 939-194 3) - 6 -
I •I

I mo ti v"i d i c i ò .:;; i G-= 0ù on o r icerc3re Gia nel la c s t t i v a organ iz = z :3 ziorie , n;; ll3 qua l e ha lo. r ga pre s::, la corruzione - che consente ruol = t e di spe rsion i prima dell 'a n·iv o a d es tinazione - sia neil •a z ione di~trut ti va d e l l e band e di parti gia ni,sia in fi ne alla mon canza di me zzi di trasp orto t ci'.e fici en za d i g omme e ai carburan t e ) •

Se non s i r i para a questo , 2.vremo g r avi ssimi inc onve ~ie nti p e r = èh é il ma l es s ére attua le verreb b e disp e ra t amen te · a c uito dalla fa me.

In l1lbania -e s opr:il tut to a Ti ra na - sono visi bili i pr ogr es si r e a li zzat i con le somme enormi ,s pe s e in m.9 t e l ' ia di edi lizia e di Co = s tr uz i on i s tra dali ,e si de li n e a la po ssi b i lit à di un va s ti s simo programma di bonifica, c he r ichi ederà a n ni ed anni di l a voro.

Molto s i é f<: tto in ta l campo,ma mol tissim o rimane da :fare.

Sembrere b be opportuno ora ridurre i lavor i,con centra n do le e v e n = t uali disponi bil i tù s ul le cose più utili' e di pronta a t tuazione.

Sopra tutt o, se s .i potessero eseguire l avor i, che cons ent iss ero una più :forte p roduzione nel camuo agrico la ,sare bbe cosa praticam~n= te assai u t i l e.

In co n clusione: occorrono provvedim en t i per r i stabilire la f i du= cia,l'ordine, l a sicurezza ,la g i u st izia e consent ire un min imo d i vita alle masse ch<;? assistono, aua s i in mis eria ,all'accumularsi à i grand i ricchezz~ in mano di pochi affaris ti I senza scrupolo, italian i ed alban e si , che il torbido,p e r potervi meglio pescare.

La ,:ii tuazione é veramen t e ·grave, t a le che po s sono sa l varla s ol= ta nto provve<li m~ n t i ,urgenti e radical i, conc epi ti eà attua ti con organicità ed unic ità. <l i dire t t ive e di e secuzion e

Doc um enti 329 - 7 -

Do cumento 26, H i b. 50

Allega t o _ n , _ $

DISEHZ! ONI _NEI_ JIBG'.: H!SN:r I _ "CACGIArO RI _ d ' A:. 3 .'3IA"

Le diserzioni in ma s s a· v e r i f icates i nel 2 ° e 3 ° Re g _; i me n t o Cac = eia tori ,.;'!lba n i a) ·rispet h vamen t e il 30 l·;.gl Ù ed il 1 ° ago s t o e.a., d e von o essere attribuite ad un· com p l e s s o di c au se di varia

. natura su cui influ i ro no a l l'ult imo momen to, con e f f etto determi~ nante , i no t i a vve ni men t i po li;t:ic o- mil i ta r. i v er ifi c a t ! si in I ta = l i a n el mes e di lugli.o, c he f u roJ1 0, i n al t r i 't,;, rm in i , per l' Al = ba'1 ia la goccia che f e ce traboc care i l vaso, La · caus a pr i ma che ha de t erm i nato le c i t at e d is e r z io ni , va r.icer= ca t a essenzialmente nell'in t ensa a(tivi t à sobiH ~J; rice c he, da tempo, il nemico svolge n el territci'rio de lÌ 'A l b an i a , e c h ,i , ,at = tuata con ogni ac c o rgimento , co n og ni me z zo e a s so l u t a continui: tà,· ha portato · ad un fort e r isve gli o de i s entima nt i n azi o na li

- s:r,e cie ne ll ' el emento · in\e l }.e t tu;:i.le e n~,gii Ù,ffi c iaU a~banesi.

'.L o s ba-rc o .ai .anglo-,,am,er'ican i i n Scilià e· lo ~o fa vorévol è ·. sÙcces= · siv o svil up po de ll e op era.zi on i, la s ituazionè p o l i t ico - milit a r .e· in Italia, abilme n te descritta a fosche ti nt P. e dip i n t a co me d i : spe-r~ta dalla Pro paganda ingle_fle , sono s t ati g li ul ti m·i avven i= men t i che hanno fa t t o sco mparire og~i i n ceip rtezza e che hanno · fa v or ito uniacuta r ipr e sa del mov i me n to insur r e z io na le.

Le vo c i tendenziose, propalate v e r so l a fine di l ugl io da agen t i appositamente i n via ti dal fr onte lib era torr; n e è i e sedi dei r eg : gimen t i, su di W'.I p r e surito v a sto movimen t o in s ur rezi o na~ e g i à. in a t t o in t u t t a l'Alban i a e su l l 'occupazione d ~ p a rt8 de l l e forze l iberatrici de i princ ipa li ~entri c·ome Ti rana, E lbasa n, Durazzo , Berat, ecc p os sono, senza dubbi o, conside r a r s i co.me g l i elem en: t i d ecisiv i che h anno d et ermi n ato l e dise r zio n i. Dis erzi oni in massa si v erificavano , infa t t i, il JO l u glìo nel ~ l 'ambito del 2° Re g gimento Cacciatori. CÒ mp l es s i vame n t e si a l l oQ tanavan o dal reparto : 21 u f ficial i, '30 sot t uff icial i e 540 uo mi= n ~ di t r uppa, asp ortando l'armam en to ind i v i d u al e , 5 mi tr a glia tri ci, 19 f uc i l i mitr a gl iat ori e i quadruped i , o lt r e a l muni z io P.Jl.me~ t o i ndividua le e pa r te di q ue ll o di re par t o

330 Gli albanesi nelle For ze Annate italian e ( 1939- 1943)
"

Il co mando di armata, cons i derat o ch e il 3° '.'!3,;;; :'.c en to Cacciate = tori e r a anch'esso cos tituito da elementi d e lla vecchia Alb ania (am biente i n quina t o di so vversivism o) ed in con si deraz ione d ella vic i nan za es is tente tra le guar n i gi oni dei due re ggimen ti zc e 3? ne dispose l'immediato • di sarm o e l ' i nv io i n l ic enza spec ial e in a t tesa di congedo del personal e di trup pa.

Senonchè, ~at a la superficialità e ie g zerezza c o n cui i l comandag te si comp ortò a ll 'a.t t o d el la rice zion e dell'ordine, tali d i spo = si z ioni giun s ero ad i mmediata c o no s c enza degli u ff i cia li aibanesi del re ggi me nto i qu ali sp insero per ·re a~ ione i milita ri dipende ~ ti alla diserzione.

In conseguenza di quan to sopr-a i l mattino d el 1 0 9.go s to abbando = naro no il reparto: 37 uffi ciali e 7B tra so t tuff ici ali e u om ini di truppa, po_:rtando aeeo l 'armame nt o ed _ il munizio na.mento in di vi = duale, :i.o mitragliat ri ci, 10. fucili mi t r aglia t or i e g li otturat.o: ri dei 4 pezzi della batte r ia d'accom pa gnameqt o .

P oc h i 'giorni do p p la .d e f ezio n e 489 mil itari di truppa (di cui 367 '· o ~ st~tui1} s,i c ~n l e armi ) , rendendo:1i co11to dé i p er icoli cui s i es posti c on tale a t to i nconsul to, rit ornavano ~le :rispet= tive aedi dichiarandosi pentiti, Fra i costituiti non figura neppure un uffic ia l e ; ~a.l e fatto san = cisce le i n discu s se res po nsabilità di c ui ess i si s ono resi cc l : pevoli, I nfatti, gli uffic ial i co ,1y in ti ,che l'I talia può orma i consid er a = r e per duta. l a guerra e .che sa rà. costr etta ·çra brs v ,s, e. chiede:,:,e la pg.c9 s e parata, com.met t en d o l o stesso errore delle note per so= nalit & politic h e ch e nell o s te s, o piriodo si s ono dat e a ll a lati= t anza per costituire od unirsi a l g overno li ò ero e dei capi de l Di brai,o che bari.no gettato f i nalmente la ma sc h era d el l a ce r t ezza d i un i mm i n ente p recipitar e . degli e venti, ha nno f erma::iente c r edu:. t o fo sse g iun t o il momento " ad h oc" per l 'a zi o ne decis i va ai no= stri danni.

Gli _ i sti g a.tori ma teriali e dire tt i dvlle diset'zi on i i n ma ssa d ei Cac cia to ri d 'Alban ia sono qui n di indubbia.mente g li ufficiali i qual i, s eco n do is truzi o n i de l fronte n azionale, cu i ap partengono

Documenti 331 •

nel la quasi to t a.lità i mag ,,; io r i ., <,po nen t i del govern o o dei priQ ci.i;:a.li organismi statali, da te mpo stavan? preparando i l movi = me nto Tra essi sono da ricordarsi ,,uali organiz z a t o.,.i p r incipa=· li delle diserzÙ n i il Te n. Col. N3S!BT KOL0.1JA, coman dante del òtg. " Tarabosh" del 2° rgt . Cacciatori, il Ten . Col. FUSHET DI = BRA, il Magg. CAlJSH ALI BASHA, comandM te del btg. "Tomori" d~ l .3° rgt . Cacciatori, ~l ,tagg. DILA'TSR DINIA del 30 rgt . cacciato = ri , fra t el l o del fa migerato colonnel l o F I QRI DINE , ed il Te n .

GJON KOT ,

E ' acce::-tato, tra l'altro., che il Ten. Col. KOLO NJ,l, ~l 29 lu= glio, venne a Tiran a dove prese contatto c on i magg io ri esponeg ti del movimen t o niziona.listo. liberatore albanese.

Il t radimen to di taH u f ficia li è una c o sa tanto p i ù obbr;i:'obri.Q. sa se si J;lensa che uio l ti di essi avevano compiuto t utti i loro st1tdi i n I t alia, a s:i;ese dell',Italia, trattati con o gn i agio ~· più a.mor~voli cur e •

$cu9. l ~ ~ili tari, accademie, i s ttt ut i· di specializzazione apri=

r;o119 le porte a i gi9:'8-ni albanes i, èhe vo le~ no ab))recciare l a carriera, e c he i n conse guenza di ciò, co:i l'educa zio ne milità. =·

I re, poterono appren der e il ,vive,. civile, che p er la m;.ssa di es= si cos ti tuiva as sol uta no·>'ità . Ma dopo quanto è recenteme nt e avvenuto, si deve concludere c h e e ssi all'atto prat ico hanno acquistato soltanto l' ester iori tà , mentre il lo r o animo i nquinato da tr~ppi incroci ed affinità bizanti ne è r i masto ·tipicame n te quello .di una r ~zza inferiore ' pro n to a vendersi a l maggi o ~·e o ff er en te , sia pure per pugn alare a l le sp~lle un congiun to Od un am ico .•

I gregari, in genere , han n o invece seguito i loro ufficiali so= lo pe rc hè istigati e costrett i , ma senza convi nzione e . quasi per inconscienza, sol tanto una piccola parte di essi ha agito cons~ pevolmente per i nnati se ntia:enti di o dio verso g li italiani.

In conc l usione, le diserzioni in mas s;a v erif ica tesi, sono una volta di più la Prova c h e i Ì pegg io re nemi c 0 de ll'I tali a in Al : bania non è il popolo , ma sono g li intellettuali che per f ini

332 Gli albanesi nelle Forze Armate italian e ( 1939 -1943)

4 seg ue all. n._2

personali ed egois t i c i, fa c e ndo l e va su di un p o di p resti.gi~ o pr ima o do po f i n is cono con l ' ar r~gar si il diri t to d i giiidare ' l e po pol azioni, trascir.andole do ve lo ro f a . comodo e procurando: ne anc h e la _~omp let a rovir.a, se q ue s t o può esser e necessario ed u tile, per r agg i ungere la mata segnata tra l'egoismo e da!= l 'ambizione dei i ngoli.

La ingenuità del l e masse e ·1a ·1oro completa impre:.,araziòne PO= l it ica rendono facile per i c a pi, per g li intellett u ali, per t utti colo r o ch e r ivestono un grado o una. carica, l'opera di Propa g an da e di ,sobilla z i one. Una volta di più ciò dimo s tra come s i a n~cessario scar tar e i c~pi - eli~ i narli s e nece s sario - ed ~nt~are, noi ital i ani, in diret t o contatto con la u,asse. Solo c os ì potranno esse:re. evita ti avven i me nti dell a gravità di que l l i verificat isi in seno al a0 a 3° : r egg i me n to Cacciatori~ 8i uni 'sce u n e l ~nco _còr,rplèt o degli ufficiali dise r tori di ta= li reparti .

Documenti
333

Docum ento 27, Hl b. 56

N.

·ufficio S.M. §f?z'J,g p,e :d, e J!t.1<?.:!1 (/;', ;

di prof O.M. P.M.22,1.1 aet tembr.e 194}

/?isposfo al foglio N - ·- del _ _,_ Allegofi N _

O GGETTO : Sc i<:>g.J,J~~~:t.g g~ El. 3~ reg~mento "Cacciator 1 d.'.Albania" •'

~AL MINISTER? DELLA GUE RRA . 6 <"fl 18 - R M A - Gabine tt o -

e , pe r conos cen za: /

ALLA LUOGOTENENZA GENERALE DI , S. M, IL RE ' IMP. IN ALB ANIA - Gab in e tt o Militare -

Ri sposta al foglio n° 1 49877/121 .2 ,2 6 del 20 ago sto e.a ,

Prima di segnalare 1 provve di menti preven.tivi adottati ne i riguaL di dei reggimenti "Caccia tori" 1 ° e 4 ° (in rela zione al le defezioni verificatesi nei regg imenti 2° e 3°), rit~ngo op portuno me tte r e in evidenza un partfoolare as pe t to della quest ione c h e induce a considerare i due pr1; mi reg gimenti sot t o un punto di vista diverso da quel l o degli a lt r i due, e che caratter i zza la diffe r enza sos t anziale c he esiste tra qu el l i rimasti in vi t a e quelli sciol ti ,

I reggimenti " Cacc i at ori " 1° e 4° sono dis loc ati ne l Koss ovo e s.2. no costitu i ti· da element i nati nel Ko sso.;,o (rich i amati de ll e class i 1 918 e 1 1 9 e reclu t e del la classé 1920); di contro, i reg gi menti 2 ° e 3° erano dislo c a t i nello Scuta rino ed erano costituiti da ele menti del Ìa vecchia Albania ( cl asse 1920), del Dibrano e de l la zona di Du l cigno (Scu t a rino).

Quind i differenza sostanziale dell'e le me n t o uomo e dell 'ambiente: i reggimenti 1° e 4° vivono i n una terra da poco rede nta, dove i cittadini, ancora sotto l'in cubo del giogo slavo , vedono nelle Forze Ar mate , l 'e l e me nto di pro te z ione de l la lib ertà co ns e guita; e ssi quindi acco r rono volentier i ne lle file dell'Eserc ito per ariaarsi e pote r d ife nde re all' oc-

334 Cli albanesi n e lle Forze Annate italian e ( 1939-/ 943)
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èasione la propria ter r a e d i pr opr i beni. E' questo elemento ps1 colog i co di altissimo valor e che dà una fisiono mi a tut ta propria ai regg~enti 1° e 4° e che oggi si sfrutta per avere nel Koss ovo, per la difesa del Ko~sovo, due unit à indigene i n concorso alle poche unità italiane colà dislocate.

Non co si . - purtroppo - può dirsi dei reggimenti 2° e 3° c.2 s tiru iti, come già detto, da eleme nt i del l a v ecc h ia Albania e da or i ginari del Dib ran.o, tut t i più o meno inquinati da l l e varie correnti pr opagandis tic he sovve~sive al soldo de ll o s traniero

Vi è quindi una net ta e sostanziale differenza t r a i reggiment i 10 e 40 e quelli che furono i re ggimenti 2° e 3 °. Ed~ pr.2 prio t a le.. di f fÈn..en za. che; mentre fa guardare i primi du e r eggimenti aot t o un certo punto di vi sta, dà ragione della defe zion e in massa la_mentat a n egli· altr i due.

Pur tuttavi a, tu t ti i provvedi menti prevent i v i , p oss ibili ed im,naginabili, so.no s t ati presi per ri ce rcar e 1:e maggi ori garanzi e sulla feàelt à e su1 rendime nto dei due re ggimenti rimasti 1n

vita

se le zione dei quadri albanesi, con pa r ticolar e rigore nei ri@lardi d egli ufficiali della vecchia Albania, s ost ituend.2_ li o con e l ementi .di sicura e pro vat a f edel tà all 'istit uz i_2 ne, o c on e lementi di na z ionalit~ italiana; in:fil trazione ne i q uadri e nella truppa di element i "informatori" indigeni ed italiani; interll!a az ione morale dei comandanti di ,reggiment o e de i c_2 mandanti superiori g erarchici che seguo no molto da vicino 1 repar t i;

= vincolo de l la "bes a " ( tradizionale form ula di giuramento de1_ le gent i d i Al bania , basata s ullo stringere patti os ser-,a ndoli col vincolo dell'onore) stre t t a t r a le au to r ità ed i

Documenti 335 2

capi villaggio del Koasovo, convenendo di distrugger e case e b~ ni e f a re in te rnar e la fa migÌia ·di chi dovesse disertare;

= propaganda int e nsa i nte sa a magnificare le vecchie tradizioni delle genti del Kos s ovo e · basata sull ' odio ch e divide quell e ge~ ti dagli slavi delle zone confinanti , per mantenere elevato lo · spir ito del la p opo l azio ne e quindi d e i s old ati Koesovari .

IL GENERALE ; D?!SIGNATO D I ARMATA

C O M A NDANTE (Renzo Dalmazzo)

336 Gli
3
albanesi ne lle Fo rz.e Annate i1aliane ( 1939-1943)

CO P I A

N. 100495 41-1-24 dt prot.

:/ i iVl.J'tJh·C J.; ~ tm Gi/1,.'iHA

GA B[,V:j;1'TO

Roma, H 6 febbrat o 1940 - XVIII -

CiiGE:TTO : - Guardi.a fiea le albanese

AL CC.!IANDO D!SL CO!iPC DI S.M. - Ufp,60 Ord è Uob . - S E DE ( rtf f, 0078/ord, del 4 gennaio)

e, per conoscenza:

ALL'UFFICIO SERVIZI , •••••••• , , SE DE

4L COM 4NDO SUf B!i IORE TRUP PE ALB l NIA ••••• ••• , • ••••••••• TI RANA

AL COiJ.4ND0 VIII CORrO D'A F.!.t.4TA ............ ............ R O lJ A ( rif. !, 5456/31 del 14 nooembre u.s,)

ALU DIRil:ZIONE GENi?F:ALE UFF I CI AU IN S, P • • S E D E

ALLA DIREZIONE GEN. U'VA,S0T1'{JFF'1 .: I ALI 8 1'RUPPA S E D E (rtf. f , 40006/32/tr./1~ del 25 gennaio}

ALlA DIREZ IONE GENf:?.ALE SERVIZI MJ!.IINIST RA TIVI.. .. .... SEDE

Dato lo scar so gettito di oo lontar i occorre dare alla g!.iard i,a reale albanese un nuooo assetto orrrrntco, cne ne per1?etta una rea: le conttnuttà di efficienza e di addestramento, rertanto dispongo:

- ·la guardia real e albanese sarà costi tu da d J un so lo l!a t t cg lLone con l'attuale Bandiera del corpo e da una banda;

- il battaglione e la banda suddetti passano a f ar parte orJanica del 1° reggimento Granatieri di Sardegna, tn ptù dei reparti prfl otsti dall •organico di pace del reggimento;

- nell'ordi~e delle precedenz~ tl btg, della guardia reale albane# se seguirà gli altri btg. del 1° rgt. granattert;

- oengono dtsoto ltL il co,,n ndo di regg imento ed i.I deposLto della G.R. albanese;

- l'orianico del b t g. co ntinua i d essere quello dt pfJ ce di. un btg. dt fant eria di.o.; 1 ' or) i nico dell a !n nda que 1L:: cii c:i i il l a dr"" cola re 103590 Ga b. del ~g ,;e,,r.a i. o c. a.;

Do cum em i
337 Documento 28, Circ b. 258

restano tnvartatt :

- l 'un ifor,r.e · della gUa.rdia reale albanese,

- le dtsp ostzioni in oì.gore per il rec l:lta iento del ,ùersonale:

requisiti moralt e Jisi.ct; oolonturt, t:ratti. dn rec.: bte albanest

c•Jn 6 mesi dt. istruzi o ne, con j-er r.ia .spec iale; c u;;1.µi eta ,1e ', to degU organtct con elementi al br11iest dt 1 ·oo con j er-ria c r r:U·.:~ ria,

- pertodo di allie1't quardte (;Jer i O'll?n t, 1r i) g tà stabilito,

- le dispostziont am?Z tntstrutioe tn o iq or·e (: trca assegnt, tndennità e competenze ourte :t el ,;e rsonale !l e l'la :J, R, alb1Jne2 se, (ll quale oerrà am~int.strato d.1I 1° rut. gnn.:i t tert),

- gli ordini impa 1·tltt dalia d .re zto,i e ;1 e,u r a le leoa sottuJJi ctaH e tr!.1.ppa pe r fare ,:;ff l u ire alla 'J, ;:, JCO scldatt dt le1'a alba n esi {J, 40C06/32 del 25 gennaio u.s.);

- tl btg rimane' nell'attuale c:iserma col 1° rgt. granattert;

- tl nuo170 asse t to organico della G.R. albanese andrà tn 1'igore col

1° marzo p,1'••

Prego codesto S.M. dt, presentarmi bozza delle cor.seguentt dtsp2 st.zt.ont, a sostttuztone della c~rc, T - 7500 del 9 settembre s.a.,

IL S()T1'0SEG.; sr.4RI0 DI ST.4'"0 ll. 30DD[J

338 Gli albanesi nelle For ze A rm,ite italiane (1939 - 194 3 ) - 2 -

'MINISTERO DELLA GUERRA

N. 148300 di prot 121.2.26

Roma, 3 agosto 1943

OGGETTO : Ordinamento del battaglione GWl.l'dia Reale Albanese di Tirana.

Al com,mdo J.dla 9t armata allo dire:ione 1enerole di aniglieria e, p er conoscenza : al COltUJndo suprem() olfo ~lato magiiore R CJCrcito agli i.spcuorati à'curna, d: corpo e di specialùà ai comandi gruppo armale o.i C<Jmt'Uldi forze arma.tt ùi comtJndi di armata ai comandi di corpo d'armata ai comandi di difesa terri!oriolc

I. - Si dispone Il riordinamento del battaglione G uardia Reale Albanese dì Tirana se condo le formazioni e gli organici di cui )lll 'allegato VI provvederà il comando 9• armata.

II. - I materiali occorrenti saranno tratti dalle disponlbi!ità del magazzini dell'intendenza 9• arma ta, a d eccezione dei 57 moschetti a utomatici per i quali disporrà la direzione generale di arti· g:lieria.

III. - Lo stato maggiore R. esercito è pregato adeguare le dotazioni del reparto ai nuovi organici.

Do c umenti 339
ento 29, H 1 b. 50
Docum
GABINETTO
IL MI NISTR O

BATTAGLIONE· GUARDIA REALE. ALBANESE DI TIRANA

Comprende:

- un mando di battaglione e plotone comando;

- tre compagnie G . R. (l', 2• e 3•).

Comprende:

- uft!clall:

- il comandante (ten col o maggiore) ;

- aiutante maggio~ in 2• (capitano o subalterno); 1)

- ufficiale medico (subalterno) ;

- ufficiale a dlapoa izlone ( subal terno) .

- un plot.one eoma.ndo (2)

(1) - Coadiuva il comandante nell 'amministrazione del reparto

( 2 ) Amministrat o dalla l' co,npagnia

340 Cli a/ han es i nelle Forze A rmate italian e ( 1939- 1943)
COMANDO DI BATJ'AGLJONE G. R. A .

PLOTONE COMANDO BTG. O. R. A.

Comprende:

- il comandante;

- una squadra maggiorità;

- una squadra acrvizi.

Comandante Squadra maggiorità

Sottufficia le di contabilità e maggiorità

Graduato di contabilità e maggiorità

Guardie scritturali

Guardfo trombettieri

Guar die staffette

Segnalatori con bandiere Totale squadra maggiorità

Sq ua.dra servizi

Sottuff. capo squadra ( serg. ,magg.)

Graduato aiutante di sanità

Portaferiti

Automobilisti

Guard ie per servizi vari (attendenti, sarto , bar• biere, calzo!-a.io, ecc.)

Documenti
Tota le sq. servizi Tota le pi. comando Totale e do e pi. com.do 10 = = = = === 12 17 27 2ì 34 1

OOMPAGNIA O. R. A.

Comprende:

- B comandante;

- un plotone coma.odo;

- tre plotoni guardie.

Comandante compagnia (capitano)

Plotone comando Comandante (subalterno)

Squadra comando

Sottufficiale di contabilità

Guardia di contabilità

Allievo armaiolo

Trombettiere

Ciclista

Porta!eriti

Segnalatori con bandiera

Servizi vari (attendenti, cucinieri. ecc.)

Totale sq. comando

Squadra mortai da 45

Sottufficiale comandante (serg. magg. o sergente)

Graduati capì arma

Porta arma tiratori . . . . . . • .

Porta m unizioni

Totale squadra mortai da 45

Totale pi. comando

Plotone guardie (due squadze)

Comandante (subalterno)

Attenden te e sta.lfetta •

Squadra fucilieri

Sottuff. capo sq. (serg. magg. o sergente)

Vi ce co,mandante (graduato)

Graduato capo arma

Porta arma tiratore

Porta munizioni

Fucilieri

342 Gli
i
1939-1943)
alban es
nelle For:,e Armare italiane (
Totale sq. fucilieri Tota.le pi. guardie Totale cp. G. R. A.
FP~rsonsle 16 12 28 14 29 2 6 - --~ 115 6 3 19

RIEPILOGO BATI'AGLIONE G. R. A. DI TIRANA

Docum enti
Comando e ploto ne comando Una cp. G. R. A. Totale btg su 3 compagnie ~:' "' i 8. t ... Z1 11S zo 26 .172 ,!! f ::, = 1 i ~ 1 c. i < :,; e, 343 'j :g I i e I ll '.') ; -~ -Il • ·;; 1 ] :s: ·g "' ... ... 8 "· 19 18 S7

COMANDC SUPER IORE c, R.A:B il, I::RI REAL I DI ALB s::f H

Uf ficio Ser viz i o

N°50/20 d i P ro toc ol l o SEGR ETO Tirana li I O dic emb r e I9 40 X IX•

OGGETTO :- Funz i onamento dei s e rvizi d i pol izi::i . =- ------

AL LA DL'iEZIONE CENTRALE DI POLIZIA

AL COM.A N1XJ SIJP:SRIORE R . GUARD H DI Frn.4;·;;_4

AI COMANDI DEL1-E LEGION I CC . RR , DI TI R.4 N.A E VAL ONA

AI C011.ANDI DI GRl:-PPO CC .RR

AL 00?,; AXIX) DELL A ::iil IZIA F ASCI:3T.4 FORESTALE

AL cm!Al;IX) DELM h:ILIZIA -~LBAf3SE D3LLA STRA DA e ,per c onos cenza :

AL COMANDO S U1? BRI0RE FF H ALB ANIA

ALL A R.LlJO GOTENLN ZA GEN3RAL E

ALLA PRE SID3-'ZA DEL CONSIGL I O DEI MH:ISTRI

AL :M INISSSRO DE LL.~ GIUS TI ZI.A

AL MINISTERO DELL ' INT?: RNO

:AL MI NISTERO DELLE F IN ANZE

AL ~ I NI S TE RO AGR ICOLTORA B FOR3ST3

AL COh'.ANDO GENERALE D!:LL I ARMA DEI CC RR

AL QOMJ,NDO CC ,RR DELL A IXA AR!li AT.4

AL COMANIX) DEI cc . P.R .DELLA x r ARliiATA

AL cor.iMn::o DEI cc.RR.DELLA R.i\ BRONAUTIC/,

Ri.f eriment o riunio ne tenut a presso q ueot o c oma ndo il 29 novembre u/s,e al le c on segue nti pro pos te inol t r at emi; p r es i g li ord ini da l Comando Sup e=iore FF. AA , Alban i a; comunico qui d i s eguito la ripart i zi~~e d e i comp i t i di oias ....uno degl i Ent i in ind irizz: :

CA RABINIERI_REALI

Pol i z ia po liti ca e ·ordine oubblico : i n tutto il territo rio , tranne la vigil an za sug li s t ra;ieri, a! fidata es cl u sivamente ·alla Po7 lizi a . -

- !'.~:;:iz i a g iudi zia r ia : in t ut ti i cas i d i d i ret t o i nterve nto

·- P~li zia _miJ.i t~re : i n te g r a lmente

- vigil a nza per gli scop i ch e di se gu it o v e ngon o i ndicat i, in c~ llab orazio ne dove c sis te , con l a Guar dia di F inan za e Pol i zia -

- ~~! ti _gli alt r i c omp i ti i s tituz io na li di s p e cif i ca loro comp e te nza .- · ·

344 Gli albanesi ne lle Forze Armate i1 a/iane ( 1939-1943)
Do cumento 30, D.S. b. 330
-"-" - "-""" -

CORPO DI_POLIZIA

_ polizi.,, po;.. i tica e ordine pubbl i co: vi gila nz a sugli strani e ri, tenuta del relativo sc::i.e aari o e d ichiarazio n i soggi o rno per i me de sim i (con l ' aus ilio d ei comandi de ll'A rma non in cap ol uog; s ede di Ques tur a e Ufficio S t acc a t o di P o li zia) . . Vigilanza ·sui sovvers iY i e sosp ett i po l i t i c i re s id ent i ne i dett i . capoluoghi . Inf ormazion i. Tenuta de l r ela t i v o s chedario,con l a co ll aboraz io ne dei s u ddetti comandi de ll' Arma , e con fac olt à d i cor-suJ. taz io ne presso i coman d i de i gruppi i n sede del ma t e ria l e raccolto d agl i s te s si.

Par tec i paz ione ai servizi d i o rdine pubb li co nei capol..toèh i.

P o liz ia giud i ziar i a : nell' amb i to de i capoluoghi si'idi d i Ques tura e Uffic i S ta cca t i, per i o as i d i d i r etv' i nterven t o Pol izia F.!J:lJllinistra tiva : ne i oapoluoghi , con i suoi org~n i e n el r ima n13n te del Regno con la c o l labo r azion e delle stszioni de ll '.4 rma , tra mite i coman di di ufficiale: concilia z ioni; prat ich e (e re l a t iv a vigil anza) inerenti a pa ssaporti, a lice nze d i port o è. ' arma ~a g u e rra , a ve nd i ta e trasp or t ~ di armi e d esp l osivi ( p er delega di questo comando ) a li cenze pe r pubb li c i ese r cizi ( per delega come sop ra), ad a ut or i zzaz ioni pe r c ase d i me r etricio; vig il anza e con trollo sa nitario su ques t e Ultime ( t ranne la vigil anza nel le case d i t olleranza p er mi l i t ari,nel le ore d i fr equenza) e sul l e pr ostitu te isolate ; r impa trii e fogli di via obbli g a t ori; vig il a nz a agli sca l i aere i civ ili e ma r i ttimi nei c ap o l uogh i sedi d i Ques t ura e Uff ici Sta c cati e controll o do cu.~enti di e nt rata e usc i ta ,c on re ~ lativa co nsul tazio n e dell e rubr ich e d i fron t i e r a; vigi l an z a su tra tt enimen ti e spet taco l i pubbl ic i e sug li esercizi pub blici

. Rimane e sclusa - d i q uanto s op ra - r gn i attribuzione aff idata dai b andi all 'A rma dei Carab ini eri Real i . -

- Polizi a economica: co l labora z io ne alla R.Gua rd ia d i F·inan za per gl i s co p i di segui t o indic ati ; c on~ro l lo su i prezz i d e i generi di pr iraa neces s ità. co n il concorso 'degli agent i oun icip a li.

Dispong,i p er tant o ch e gli agen t i mun ic ipal i s t essi , i n quanto el e - · ment i di polizia,passi no - p e r t ut to il pe riodo d i g uerra - a ll e di -·· pe n de n ze, p e r l'imp ie go , del l a Di rezione Central e di Poli z i a e suo i organi p e rifer ici. che prenderanno i necessari accordi con . i Capi dei mun icip i.

- Poli z i a stradale : organizzaziune e vigila::1.za s ui se r vizi per re gnlar e la circolazio ne stra d ale· n ei ca po luo gh i c he --r.,n,go,:o effettua t i a ll!ezzo agenti munic i pal i; c onc o rso di eg,;liti éii r -·li;;is. 2o•·ocicli-· sti con mili t ari dell I Ar,.11 a ( :, bbinati) per vig il anza o i!'c olazi one stradale s uJ.le p rincipiùi vie di comu."l i caz i orn, -

- Servi z i preventiv i : v i gilanza alle no=e r e l at i v0 agli allarmi aer'éie-suiT'ioscu.r5aent ;:; ; vigilmza f is sa not turna i n Tirana , a me zz o di p at-i;ug l. icni in b ì ci c ;. e tt a con punt i d i r iunione c o n anz. lcgil i serv izi Arma ; v i g il anza s cali ::!0 1 1.(; autocorriere; seg::-,a l az ion i reciproch"' coi comandi d el l' Arma inter ,;, ssati , n ei r iguard i de l l ' '-',cce ss o od uscita dal Rt=gno di eleL1ent i i scr itti n ella rubr•i c ~ di f :- ont i era o ,<?.Oll!unqu.a so s pet ti . o l o

Documenti 345 - 2 -
-

GUARDI A DI FINANZA

- P oÌizi t. di frontiera : -sia ai fin i fiscali che a q uell i di Mra t te:r.;, poiitico : contr oilo-pas so por ti ; vi gilanz a e s p atrii cl a nd e stin i, ,:·. (per la fr onti era t e rr estre) ,

- Polizia tributa r ia : integralmente .

- Po!_!E:.!~ -~~~~~~ ~ : per la dif esa valuta r ia, int egra lm ente ; v i.gil<i:.Zt. con la collabo razione dell'Arma e della Polizia , per la prev e nzio na e re pressio ne dei rean re l ativi agli ap prov-viginnam en ti consum~ , in particolare per que l li di ac caparramento e occ ultament o ,

- Per altr i comp i ti_di_c arat ter e _oilit a re , coma d a disposizioni i n vig ore -

?,:ILI Z lA ALBANESE DELLA STRADA -- -------- --- --- - --------·~--

Po:!.iz i a strada le : se c:0 1·<',o lo ò.is;,os iz ioni , dell ' In-:;endenza Supe ri t.,re e·-c1ercoiii;in,fra:I GrP..n~i Unit;,.. cui sono as segnat e l e Ce::1t'1.u-ic di Mil~.zie Str'?.d:'lle · Italia na

La Milizi a S tr adole Albanese (ch e gra~a sUl bil a n ci o al banese) e~eguirà servizi di polizia stradtl e (con elementi abbinati italiani cd al benesi) nel ter ri torio del Regno si no al limi t e. dell., ret rovI " d i .A rm a ta pre ndendo accordi con i comandi èi g:::uppo dell' Armo cor.ir r: t c: nti.-

MI LI ZI A_FORESTlLE

0 1 tr e ~ , i coopi ti istituzj,ona l i sp e,:: if i ci ; che contin ue rà ad ~::se.Lv ere i ndip c n dontemcnto d al le pr~senti nor-ill~,co ncorrcrà con l a a ltra forz e di Polizia i n materie. giudiziari (! · - FOl i tic a , ogni qua lvolta n , abbic possibilità,rife rendone p or la pGr if or ia 81 coma.~di di gru ppo doll 'ì;:::mo o omp ~te n ti e p er Tira na d iro t t amcnt,.; a que sto Comando Su_:,.,riore .--

Le predet t o dispo s i zioni andranno in vigore dal I5 corrente . - ov e sorgano diff:ccltà ne~l~ loro applic azio ne protica,prcgasi rife r i rne oon le propost e de:t. oa so. - ··

QUanto sopra in linco di oassima ,res tando inte so che le ~ttribu7,icni con ::.n p .c oscz, ".;-, spe cif ica t e non esclud o no dalla p or:: ct ta intima co:i.-· labc::-2zi one in t utt i :! c ampi de gl i o r ga ni di Poli zia Vari,nqll I int cre:ss e suvcri v r c del Pa ese , dcll 'Bserci to e del serviz'\.o. -

E. G~NERALE DI DI VI SIONI: VICI; COt.lM:D.~ ~;TE G~iEP.1:LE !lELL 1 /,PJ:./ DEI CC • .:l.~. C ,\G 0STJJ1UC CI

P . C . C . IL co1:;, HiELLO ;'iDDZI 'IO ( Gfn P. IC GIO:l:ì: )

I

346 Gli albanesi nelle Forze Armate ita/itme ( /939 -1943) - -~ -
.

Istituzion,e della Milizia Fascista Alban ese

(01!:0UETO LUOOOTXNENZIALE 18 settembre 1039-XVII, n. 91, publlllcato nella Gazzetta U(J/,ci,ale del ltegno dl AJùunla n. 84 del 22 settcm~re }939-XVII)

NOl · Luogotenente Generale di Sua Maestà

VITTORIO EMANUELE III

PER GRAZIA DI DIO E PER VOLONTÀ DELLA N4-UONE RE D'ITALI A. .I<} DI ALBANI.A. IMPER.A.TORK D'ETIOPIA

In virtù dell'autorizzazione a Noi delegata; Ri tenuta la nec essità di ist it,uiro lu. Miliz i11, Fascista Alj.>11,nese ; Vis to l 'art. 15 dello St11,tuto fondamenta. lo do! Regno; Udito il Consiglio dei l\linistri; Sulla proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri di concerto con i .Ministri por l'Interno, per la Giustizia. e per le l!'inanze ; Abbi amo decretato e decretiu.mo :

Art. 1.

È istituita la "Mil izi11 Fascista A lbanese», la quale, pe1· l'avvenuta fusione delle Forze Armate del Regno di A l bania con quelle del Regno di Italia, fa c e.po alla Milizia. Volontaria per la Sicurezza. Nazionale. Il DUCE ne è il Comandant<i Generale.

Art. 2.

La. Milizie. Fascista ha il compito di concorrere al man tenimento dell'ordine interno e alla s icurezzu. dello Stato, nonchè a garant ire gli sviluppi della Rivo- ' lu.zione Faacista.

Essa. concorre a quei servizi che volta. per volta il Preside nte del Consiglio dei Ministri giudicherà d el caso n e ll 'interess e dello Stato.

Documenri 347 Documellfo 31

Art. 3.

Il reclutamento è volontario.

I militi verranno scelti fra. i cittadini o.lbllollesi e ito.lie.ni, iscritti al Partito Fascista o in posseaso dei nocesso.ri requisiti.

Cli Ufficiali saranno nomino.ti do.I Comando Generale della Milizia Volontario. SicuntLza Nazionale, su proposte. del Comandante della Milizia Fascista AJbaneae, inteso il :i!inistro Segretario d e l Partito Fusci.sta Alba.nose.

I Sottufficiali, g raduati e Camicie Nere, saranno nominati dal Comandante della Milizia Fw.ci.sta. Albane.;e.

Art. 4.

Gli Ufficiali deUa. Milizia Fascista Albanese so no Ufficiali della Fo rza pubblica ; i sottufficiali, graduati e militi sono a-genti della Forzo. pubblica.

Art. 5.

La Milizia Fascista Albanese è ordinata. in un Comando della M. F. A., su quattro Legioni e dieci Coo r ti a carattere permanente, oltre i necessari Comandi di Centuria, Manipolo e Squadra.

Essa. sarà agli ordini di un Uffi ciale Generale Comandante, coadiuvato da due Vice Comandanti.

Art 6.

I pen;o nali del Comando della Milizia Fas cista Albanese , dolio Logioni, dell o ~rti e dei Reparti Permanenti, seco ndo g li organici di cui alla. annessa tabella . vistata. d' o rdine Nostro dal Presidente del Consiglio dei Minis t ri, sarann o in servizio penna.nente effettivo e godranno di assegni fissi.

li tratta.men to econ o mi co per il personale Ufficiali è u guale o. quell o dei pari grado del Regio Esercito. Le speciali trattenute previste eia.i Regolamenti per la Milizia. Volontaria Sicurezza Naziono.Je saranno eseguite sugli assegni al lordo e versate mensilmente, o. cura del Comando della M. F. A , all'Opera di Previdenza della M. V. S. N.

Il trattamento economico per i sottufficiali, graduati e Camicie Nere, in servizio permanente effettivo retribuito, ò costituito dalle competenze dovute in Italia con l'aggiunta. delle speciali indennità. sta bili te per l'Alba.nio. a favo re dei pari grado del Regio E sorcito.

Le indennità speciali per l'Albania attualme nte in vigoro non competono &l persona.le Uffic iali e truppa assunto sul luogo.

Il personale non in sorvizio permanonte percopirà una s pecial e indermit à solo quando sarà c hiamato in servizi o. con le modalità. o n elle. misura. che verranno stabilite con apposito provvedimento.

Art 7.

Tut,te le spese per l 'orga.n.izzazi ono e funziono.mento della Milizia. Fascista Alba.nei;e, so.ranno inser ite in apposita rubrica della. sposa d ella Presidema del Consiglio d e i Ministri.

348
Gli albn11esi n elle Forze Armate italiane ( 1939-1943)

Art. 8.

Con suc~easivi Nostri provvedimenti saranno emanati i regolamenti necessari per l'applicazione del presente decreto.

Art. 9.

Il presente decreto entra in vigore dalla date. della sua pubblicarLione. Ordiniamo che il presente de creto sia pubblicato nella. Gazzetta Utfioiaù del Regno, mandando a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.

FRANCESCO J AC01>10.NI

Sh. V erl.aci

Xh. Ypi

La. Milizia Faacista Albanese è ordinate. in :

1 Comando

4 Comandi di Legione

10 Comandi di Coorte ,

M BusJui,ti

F. Alizotti .ALLEGATO A.

oraantcl del penonale la aervlzlo permanente effettivo retribuito

Do c umen / i 349
UffeciaU INOAlUCO Numero PERSONA.I.& · Comandante 1 Uffi cia.le Genera.le Vice Comandante 1 » Superiore 1 » Capo di Stato Maggiore l • • Sotto Capo di Stato Maggiore 1 )) )) Dirigente Sanitario 1 » l) Direttore Amministrativo I Ufficiale di Amministrazione 1 )) Inferiore addotto al Comando 1 » )) • )I a.Ila Luogo tenenza 1 » )) » )) O:i Mater iali 1 » • • al Persona.le 1 • » )> • al • I •
COMANDO · MILIZIA FA SCISTA ALBANESE
350 Gl i alha 11 esi ne lle Fo rze A rmate ira l ia 11 e ( 1939- / 943 ) L"iCARIOO Scritturali Autieri Motociclisti p. o. • • • Piantoni Telefon is ti Guide -intorpreti Sottufficiali. Numero 4 2 I 1 I l 10 G-raduati e CC. N N . 2 2 I I 3 4 2 l l 2 2 l 1 3 Co:t,1.AND O U OI ONlt .MILIZU FASCISTA ALBANESE INCA.RIOO Comandante Aiutante Maggioro Ufficiale addetto Ufficiali • ai materiali di Ammin is trazione addetto a.ll'U. P. I. Medico Scritturali • Autieri Sottutficia li Numero 1 I l l I l I 4 2 I 7 Telefonisti Graduati e CC. N N. l Pian toni Motociclisti Ci ude-interpreti l 1 I 3 8 PER80 !U.L1!: U ffi cia.le • • • • • • Superiore • Inferiore 4 2 l I I l 3 • • ,
Documenti
INOAJUCO Comandante Aiutante Maggiore Ufficiale addetto • » » Medico Scritturali Guardia. Armi Guide-interpreti MotociciÌllti Ufficiali Numero S ottutficiali 1 1 l 1 l 3 1 4 Graduati e CC . NN. 6 2 1 9 PJUISONA.LE Ufficiale )) )) » )) Superiore' Inferiore • )> i:iubalterno 3 1 6 2 1
,
Coorte di Tirana Uffl,Ciali INOA.JUCO N\Unero PERSONALE Comandanti di :Manipolo 11 Uffi c iali Inferiori Sottufficiali Comandanti di Squadra 33 33 Graduati e OC. NN. Compon enti le squadre 330 330 351
COMANDO COORl'E" MlLIZli FASCIRTA ALBANESE
REPARTI PERMANENTI MILIZIA
FASCISTA
ALBANESE No 1 Reparto Permanente per ogni Coorte e
2 per la

Do cumento 32 , Archivio del Museo Stori co della Guardia di. Finanza - Pos. 638

U1' 1'1 cio .; ervizio

li ~3 3Ò/!I ::; '!' 1ra :m, li a dice :,i b re 19 /4 0 :..:;: n: : l .h...L

c: ·;·:::':'O : -~~lit ~1r j .t l~·tr:ctd r-i c:·,1 ~L-: a t1. c ·t r :1 ttanu.t1 '?c r i l serv ' z '!o d )

CO:)e rt u r ~ pr c..; ;.; tJ 1. :-t· ::>~.!:-ti è. 2ll a ? t;l4.'l r d 1 ,-~ 11 F1 n: !nz u è 1 ~) e·: ti l:.l ngo i l e o~, n ne j U;"; o ol11 vo.

b e.ne se 1n forza a l la R. Gu s rd1 a d1 F1n!l n.z e. de. -ie pr oap ett i>. t a c ol !o-,, /~lio '2 7 90/! del 1 ll ndnnte.

Co::,e è noto pe r le :i:.«m " .:, ~ve aei:;n u l !!. Z1 on i f a tte e, coi ee to Co::er. e\ , l e tlt a erz1. on1 di ;:;1 li t a r1 al b :m e:ii sono cotni nu9. te, c ul:r. <nimd o 1 n ç ,~c la ci el t e n e nte ;.'3 1':J3H Gjikoll1, in forz a a l rep :1 rto dell o R , Gua rd '.1 .:. di ? in c nza O?erante 1n Va l d'O.:.,'C': : \ 1 1 3. data odierna r1 a ultsno d1s cr .:. t st1: ' .' ff :\ ciuli I; e o t tuf1'1c1 a li 2; :::111 t ,~r1 ,11 t ru?pa 39.

' '.ell'unit '-1 c Oì)1 9 ( a l l e g ato ?. ,!) della n o ta 4 5 d a l. 3 c o rre n te , e i;c., d e l '.:o ::i,m da'lte del 5 ° ba tt a.;11one ::iobtle ::lella 2 ~u. !'! rdi n ,H F1nanze., \ lHl.1~~ è pure tr a tte ~; e 1 ata e cor.f er: "ata ta l. e u1 ta a.zi one , viene ~noltre fattà la proposta d1 togl1ere dai re parti di frontiera della R.c;uar!!ia d1 Finn.nza gli ele;aenti albanesi r1ch1a::at:t e tratte" nut:t e d1 eoatituirli con ele:!.enti italiani.

Datl l a situazione convengo in tale tale proposta di allegg ert en t della linea di sorTeglianza (Peparti di frontiera) degl1 albanesi a e :ninciare dei riobia:nat1 e dai trattenuti.

?er l'attuazione pratica Bi potrebbe prendere U.'la dél le acttoind1cate eoluzi ont :-

1°)- !linvi o in congedo dei ;;; 111 tar1 albanesi r1 chi amati e congedatt-e nt , dei :n1litar1 trattenuti ( ? 3 :nesi di servizio) e ohe op;iartengon o olle claad 16 e 17 (ed anteriori per l grnduati)J

352 Gli a lba n esi ne lle Forze A.rmate italiane ( 1939- /94 3)
.;.

•)- Conceaoioni - ~uuloro. ltt ;:r< ~,a l!Oluztoné appariuae tro ppo radi• c :.le - con ::iol ta larc:hezza d1 11 cenze <:i.li c.1 t a te o di :!.unBa dura,. to. (60 g 1orri proroi> a b1li), 11111. per ~,oth"!. aeri coli, ..10 per ae e1 » tehza ai fa::,1gliar1,

!:i t ·. le cont : n.:;ente de :! r< c h i \Cat1 o t::- tten u tt !.! l!l:melli ?"' su l t a d1 , • 1105 u:ii t ~ , e d : r1 ?C:rt • to, nei co ::.~. nd< J 1 ;:,end e nt i, co = :::e r1uult a d -11::.0 alleg ato 2 ,

! ;:: '.litu.r< ò, leva ,-otr ann o ea-ere congedati v1n via c~ e ::-a.;=

• :i~,-e r :mno 11 :::> ed n 15° ::i c:rn di s ervi zio, {:' r '>t-';a3i cl < 3lC

-

a c e. r<co di c c. i non al:ò ia c ~·n·~esso ne t1.,; u11 etto r1 ;i r07evo le, o aè

b1n dato ~o ti vo al cuno di uo~ ~ettn ?"e di lui.

!n otto Hono ! n uerv1z101 ,ottuff!c1ali 100; :~1litar1 d< tru r, : 50)

otrebbe ;:er C'.lC!!t o cle::ento c :i:I ede::-:11 l :o.:?.::dc lc..'I!e ::-ale :!el Co r;io dJ 1 :l pi e 0 aI'II? 1 n I tal! a per le l>r< _, a te d1 v• g1 b nz:i coot1 cr,: ('. Uulche centinaio oost Hue n:!oli 1n ,; lbun ia C O!': ~u:1rn1e d1 ?~nrrnz ·

nere 5 11 u11 1ev"! c :.e 1!1 atto :itan no tcr -::1na nd o 11 corso ;, reaso b le g ione allievi di no~.a.

Je1 ::i1litar:t c !1 e il ::oa.:indo ,cne rale :iot r à dare 1n ca .:: b1o , e con le 1000 un1 tà d 1 ?1 n:inzieri da r1 c hi 'l.:D:i rs:I dal congedo (g:! à r1= c :,1esto tr a ~11te 11 :t. inistero della Guerra da codesto Co:nando) po " tr~ ~ enz'cltro ns ~1cur a rei unr. efficace v•g1l a nzo. della frontier e Jugos lava e delle coste , giacch~ :I pooh1 ele:nenti albanesi ohe r1 marre bbero sarebbero 1n ~1n1.:na percentuale, ed :In qu ale1ae:I ser= vtzio se ::ipre 1ndrappellati con mae .;1o rmza di Italiani, !nd! pendente::ente d8 quanto i,opra propout o, avvert o c h o sto a,· vi o ndo a:! Circoli dt :'ront:lera d1 ;;cutar:t, Kukee e Peahkopia 1 :i:1 11 tari 1 tali a."li e alb::mesi 1.n e erv1 Zio per ::ianen te r1 cu;ierat1 dqlla "copertura" sul.la frontiera greca e cbe stanno gradualmente aff luendo u Tirana, come da precedenti ordini , App ena il III 0 battaglione (1n atto a C~a coetanea) s arà concentrato ad Elbasan, lo sc1ogl1erò pe r ricu o erare 1 ll:111tar1 1.taliar. e con eeoi occentu a rò :Il rinforzo de1 reparti d1 frontiera,

Docume nti 353 - 2 -
-

i'er el1 ~"! n,, re, 1nf1ne, il p e r..;:,nalc a lb an ese de i d":.te b,i. t fagl1on1

,::obili d.i !:ukca (IV) e Fehkopia (V) porporr e1 di fondere t due bstt n ~

;;Honi 1 1n uno o qu anto meno d:I ridurre ciua c uno a due oole c o:np a,_,,on ie, ee ncca o uar!.o , anter.ere l' attuule d1 s l oc a zionc •

.: ::-ùi .

IL CO LO NNE LLO CO!vlANDANT E

folto Enrico Pa land ri

354
Gli albane s i nelle Forze Armale iwliane ( 1939-1943)

COì:~• :éDO S!TP3!1IORE TRUF?E .C3ANIA XXVI C A Uf ficio S tato : aggio re

n °63 5 260 di prot Oh! P M.22/A, lì 28 s et t e mbr e 1940 XVIII

O G G ET~ O: ~ ~t taglioni volontari re gi or.ali a l banes i

ALLA REG IA LUOCOTEKE?IZ A GE NEP.AL E - Uf fi cio l.'.i l i tare

AL CO,:ANDA!irE D?'.11.!. DIF ESA '::E:1F.nORIALE

Al CO::At:::J!..1::1 JZ:!.L 3 DIVISIOl:I " Fe rrarn" - "Parca" "S iena 1111 Jul ia 11

AL COt.'.AKDAi';J?S J:L 3 ° (HlAW ?!ERI

H, co:.• l:-il G TE J:CLL ' AR'.:IC:.I RIA C S 'I' A

AL Dn;;::ToR:::: :i:: SEi'i\'l3I '!' A

e , per conos ce r. za

AI :O. .li :i Di.F·:r ::11: :i-·vrs:10~! : "Venezia " - u1,.rezzo " "Fie1t.or:te11 Cent e.uro 11

AL 1:0~.'..':.!m..; r::::: ::::;. GUA:"::) IA A:,,11-i. F:-.0!\'.:! E?.A

AL c o:J,FD.<.i·:'.:E !):CL GZNIO T A.

AL PR.!S:J~\:'! :::1 : P.r3· r:.i:.T.E ,·r: I: A~E

AL ';.HO ::,::: n •::;n::10 S I.:.: :, • ;.::.:,;.;:JA

AI CHI UF'?'EJO J EI. cc::,!illO SUPEF. JO:W T , A.

i' IR.ti NA

T ElldlA

LOF. O SE!JI

P ''.

SEDE

SEJE

LO:'<C s:;:::ir

S2 DE

1 4 2 544

Il : .inis t e r o dell a vue rra - Gac>in etto - con fog l io 41. 5 6 d el 16 c .zl , !"la. 2r.t:·ovat o le. cc~Lituz i one , ~rt· la du '!" o.ta òe: 1 1 nttu~ : ~ e=c!'cenza, di 03.ttai;lion~ volor.tar·i re :;io:,9.li a1·.anesi , è.a r ec!u~are ed i:ir,>H,:;are cor. l e ~ oCali tà conco r d~te c o n la R Luo ·ote r.e nza ~e r. erale d'A lba nia e r,i~ da me r ese no';e ai co om11s,c. nti in i ndir zzo in terco sati.

~: la costitu~io~e de~ ba~~a6lio t:i provvede~à ~uesto co~a~do , è ' ac= co r do con la R - L1.1cgotene:1z e Gene r ale onde :-ac:-;t; itm~e:-e lo coop o à:i re clu ~r e cl i e le ~enti p i ~ fi dati

A costituzione 2v venut a :. b:ltt cglioni s e:ar.r.o considerati , a t~tti ,:l i effc~t i, alla streaua dei reparti del a 3se r ci to

I n atte sa de l l e di sp o si :.o i o ni e secu ti ve ch e in ,1c r 1t o dovra nno e lllO.a nare lo S t a to ~-a;;,:; io r e a . :Ese r cì -!. o e la Di r e ?ion e Gene :,oal e :.er vi :;i Am:il ni = s trativi , al fine di avvi a re 11 l avoro o r &unjz za tivo con la ne c essaria s olleci tudi ne , disp ongo :

1°} - !l z·ecluta me:i.to dei vol o ntari sa rà , per ora , li mit : t o alle r eg ioni 6el l 'A lb!Ul i a meri di onal e ;

2°) - Ve rran.."10 c ost itui t i - ::o'tt o l a data cl.e m. riserb o di stabil i rei seguenti 6 ba ttagli o ni da ass egna re per l ' impie g o a lle ur11tà a fi an co d i ci asc uno i n d ica t e :

D0cu111 e 111i 355 Documento 33, H5 b. 5 3
:'IP..!.!;;. ':I~~i~;tt
. / .

Numeraz io ne e co s ti tu= z io ne dei battag lio n i

I b t g su 3 cp.

II " 3 "

III " 4 "

IV " 3 "

V " 3 "

YI " 4 "

Unità alle quali saran= no assegna t i

3° r gt Granatieri Div ftr 11 Siena 11 "Ferrara " 11 l<'e rre.ra 11 alp . " Julia '' ft r. "Parma "

Località d i concen tra = mento dei volontari per ! !trH:tituzi one de i re =

Po r to Edda

Delvino

Arg i roce.stro

Permeti

LesPJ -:oviku

Corizza

3°) - For ~az iOl:e cd o re.anici dei corna.nè.i d i bat te.f; li one e delle compagnie r i= sultano da lJ. 1 a ll c,53to 1

4° ) - Al l a orgar:iz zazione dei bt5 provvederà questo cows.ndo , vul e ndos i del :C·en C o l : :OTZO Ieon a :=-do d el l 1Uf·!'icio S I .!.: . d I Al'.>unia

5 e) - l,':odali t à pe r la costituzione è. ei batta&lion i :

q) - Gli uffic i ali i te.lir.:...~i desti.Lati ad aff ianca.re i Ca.pi co1:.r nd2.nti d i t t g (" J. f"!'jc i-. le addetto" ) iI;li u!ficial i ar:Je.r esi i n t ·3rpreti (;ue sti ul;: ti1;1i e"~ for!".li~si èal C3::..3.!1d.o èifese terri~ ori~le , p!"e vi ac cord i con i l Ten Col. :.:otzo) saranno desi .,: r.:a~i :: a qu=sto CO!:ianè.o

b) - !l ~:er Co l. Kotzo , su lla base de..:;li accorèi ~iÈl in te:::-cor si cor. le rt Luogo t enen2a Gcne:: a l e e con q,ue l l i che pren:i.e::.--à cor. i co=i.an'.li:..nt:. delle uni :: tà ::.lle (fJ.ali i :;-a~ta13lioni sera.n~o a s ~e.s!1at i, pr ovve ùe 1~à : - a segnalarmi e.l più p;::•es-t o i esp i co:::and anti i battag l ior:~ e - d • a.c cordo con c;,1.H1cti - a sce g liere e se gnala!'mi i c B. r:i :i ~ so ,;..., or è ine da des tinare a l= l 1 .ln~~è.1:·!:1::.c nto dei sir.soli o~tte.,..z l ioni ; p~end.e r e contat t o con i Ca})i p ol iti ci t:; i8. :esi5nati delle. :'l . Li;. og o~ n==n~~ e co:l i capi cona~:~~nt i di o ,~t "'.; a.&;lio!1e pe1" l e. scel t a ed il reclutat!ento C.ci volontar i {c h e dovranno es.sere tratt i dal~ c zone ;:iù p.:-ossir?:e al con fin e grt co ) e pe!' .con~ r:e trare l e :ioècli t::.. ps:- i l r·a:a :!o affl ·.,1sso dei v o l o :itari stcs: s i - a. no1:cnto opportw10 - a lle lo c ali ti:. d i concentra.:né :.1 to sopra ind i cato - ad inpa rt i r e a i:::,:l i uf:fic i a. li it::. li~n i des t inati aò cf f ie.n~are i cap i eà o.Bli uf:ficie.li alb :::. nesi interpreti , le necessarie i stru z ioni p.er l ' a.ssolvi mer. to de i compi ti ad essi devoluti ; - a segna l are al l a r,irezior:e servizi d i ques to coma..,.,do (sulla base de l le do = taz i on i :'is$e.te dall ' al l egato 2) i q u:t ntitativi di a.rt1i, mun izioni , materia li d i equipag giament o e di v i veri di riserva oc corren ti per i singo l i bat t a gl ioni.

I n ·oase a ta l i segnalazion i la direzion e serv i zi provvede r à ad ac cantonare pre v en tivamen t e nelle l oca l ità di concentroi..ento ò.e i volontari , i materiali r ichiesti che sa r anno ni passati i:i car i co ai distret ti cii cui al n° 6, Ne l f rattemp o la s tessa di r e;ione provvederà a far conÙzionar e : ./.

356 Gli albanesi nelle For ze Armate italiane (1939-1943) - 2-- - -- - - ========-=======- ==-=========- ==== =============== ==-=
- ============== ==========
====
===== ======= =========
-== ===== ==== == ==== === ===

bracciali o c c orrenti , confo r me a l mode l l o al le gato 3;

- le fa sce-cinture (ro sso -ne r o ) di tipo , f or·ma e òi me nsioni anal oghe a quelle delle truppe co l onial i d i c o l o r e

6 °) - Di pen den ze ammi n ist rat ive.

I battaglioni , non appena cos tituiti , ve rranno assunt i in car i co (p er = s enale e mater i a l i) da i ~eguent i distrett i cui restano e ffe tti vi:

I - II - III -I V btg .: Distretto :n l it are di ~e rat

= V - VI bt g.: Distretto 1,'.ilitare di Corizza.

70) pe r

Ri s e rva d i d isuos iz ioni circa : '' él,wi ,,,,.,,.. ~~·

- nox·rn e amministrati ve

- e.ss e gn2. zio ne fond i , persoml e e mezzi o c corre nt i l' a s sol vi mento d e i comp iti a d ess o affidat i.

al Ten . Co l . r,~otzo

P c . c .

IL COLC,..ì::: LL O CAPO DI S ;:. • F . t o U. Ricagno -(0) __

Documenti 357 - 3 -
II. 'J~ì::2 .;.;J:::: c01.:c.1·:DAl"l'I' 2!: S . Vis~onti Prasca

All e gato Nr 1 a l f n 0 35 260/0. M de l 28/9/1 94 0 XVI II

ORGANICI SATT AGLIOìH VOL ON TAHI REGI ONALl AL3ANES1 ( l )

=-- - -( 0)

I l Ba,t a gl ione Al anese Volo ntari compre nde : un co m::: ndo di battag li one ; numero va rio di co:.tpagni e vi ascu.na su due p lotoni d i - 2 sq . fuc ilier i - 1 se;. .r' :.i. (con l arma)

(1 ) I prese nt : organici hanno valore orientativo. P o trann o esse r e variati a s e conda de ll e pos si h li t~ di rec luts?.me :1to dei 1?ol on = t a r i nelle var ie zone e del 1e particola ri e s igen z e d ' impieg o de i re par ti .

358 Cli a lban es i n elle Fo rze A rm ate ita lian e ( 1939 -/943 )
-
- - -(0)- - =-

Coroandante(alban ese ) (1)

Uf ficial e it aliano addet t o Ufficiale i nferiore a l b interp re t e

Squadra co ,aa ndo e servizi

Conandante (2)

Scr-itturali

Porta or dini

Ai u t ante dì sanità (ev . nazion2. le )

At t endent i e uo mi ni di particolare fiduc ia del cap o

Tota le s~ . conando e serv i zi

:: 01 ~:;. ::: co : :Mmo 3 ,>.nA GLION~ VOLONTA RI

~E::;Ic r:ALI A:L3A:l ES I

(1 ) - asnici l ato al grado di

(2 ) - assimilato a l g r ado di

I!!agg.i.ore s e rgen t e

Ai mezz i di co lle g emento e di traspo r to eventualment e o ccorrent i p r ovv derà di volta i n vo l ta , a secondà delle es i genze, il comandan t e del .La unità da cu i i ba tt ag l i oni d i per.ùono.

D 0cumen1i
COb!ANDO BAT TAGL IONE VOLONTA RI REGIONA LI ALBANESI
N O 'J..' E :
P E R S O N A L E Cap i l 1 l 3 Sot t.:p i Vol. r i 2 2 l l .L 4 l 4 1 0 10 ····----= : - =:,- - - - - --==
359
- - - - - ( 0) - - - - - -

COMPAGNI A VOLONTARI ALBANESI

Compr ende: - una squadra c omando - due p lot oni ( su due squadr e fu cili e ri ed 1 sq F ti - )

P E "R SON AL E Fuc ili 5 Uit ra= 1 e . ! ot to = !Volonta = ! 1 . t . api !capi !r i ! g ia O= ! r i

Capo Com/te di cp. (alb - ) (1)

So,;.adra comando Sotto cap o di co n t abilit à comandant e (2)

Port a fe r iti ?er se r vizi vari (3)

Totale comando cp

Pl otone vo l ontar i Comandante ( 4)

Attendente porta oràin i

Totale comando pl

So uadra f u ci l i er i Cc::iandant e ( 2 )

Vol ontar i

To tal e sq. fucil i er i

s~uadra fuc ili !!li trag lie.tori

Co::r:an dante (2)

?o rt a arma tiratore

? or t a munizioni

Totale sq F !ll

Totale plot on e (2 sq. f. - l sq F M con 1 arma)

To t ale compagnia vo l on tari co mand o e due p l ot oni )

NOTE : (1 ) assimilato al g r ado di capi t ano (2) assimila to a l g r ado di se r gente

360 Gli albanesi nelle Forze A rmale iwliane (1939 - 1943)
\ ., ,. ! :
1 1 1 1 1 3 1 1 1 1 1 1 3 7 2 4 6 1 1 10 18 1 6 7 50 1 00 1 1 1 2
(3 ) a tt en dente , por t a o rdini ecc (4) ass i milato al grado di s ot t

ALLEGATO Nr . 2 a l f n. 035260/0.M . de l 28/9/1940 XVIII

Dota zio ni in ài viò uali e di reparto de i Bat t a g l ioni Volonatari Reg i ona li Al banesi

Ar mamento e muniz i onament o . Serie co mplete di fuci li mod . 91

- Serie complete. òi f uci li mtr

- ;,:uniz i o ni per fucile uod 91

- :,:Wl iz ioni pe r 1•' .1:.

- Cassette per 300 colpi p . n . per P . t.r. (con caricatori)

- Eo:::foe n !!la.no .

Ves tiario ed ecuin~g;r.i~r.:ento .

- 3rac·:,iale da volontario (completo di dio,co '"e~~-llico tricolore e s te ll et~a) .................... .

::JH inti vi di ,;rnùo

- ~·ascia c i ntu r a (ro:sso-ne ra)

- Asciu.g2toì . ...........•........

3 orrac ci a ..................... .

- CuccLiaio

Gavet t a (picc ola)

1'es caJ) a. e ...........•........

·rel o tla t enda . . . .............. .

Vi vex i d i riserva ( 1)

uno ciascun o, com1)resi i capi ( esclu ::: si i portafucili mit r a z li a tcr i)

uno pe r ploto ne (2 pe r cp.)

180 col p i cia scuno

1BOO colpi p&r F . ~ .

6 per o g ni F re .

4 per ci9,sc1.,.no

l ~iuscunc c onp~esi i capi e sct~ocap: a ciasc1;..n cap o e sottocapo

1 c.:.asct:no co1::1preso i cap i e sotto ca. pj

1 ci as c un so~toc 2p o e volo!l~r~rio

l l 1

1 ciascuno c o ~ presi i capi e sottocap j

- Scat ola di pesce con se rvato .. . . = 2 razioni ciasc uno co mpres i i cap i e soUocapi

- Galletta ider:i iUem

Documenti 361
1
2 Parti d i bastone per ten de 2 Coperte eia campo 1
?alet t i per teli <la tend e ......
·;·

Mat erial e san i ta r io . Pa.cc!1e t to d i riedi c az i one., 1 c ia scuno c ompresi i capi Bor sa di san i tà ... . .... .... . ........ l per comp2:;;ni a

- Ilarell e . .. .......... ....... . . .. ..... l pe r c o:,JJ?.;nia

- Br acci al i d i sanità 3 per co;:,pa,;;ni a

NO~ E : ( 1 ) J:urantB i l pt:r i oè.o C.i ra ccol ta in a~~ e su dell'i ~_pieto sarà dis _r;:.. oui ta ~ior- n~ltl.B.nte u:.e:. r -:-;.~ ione ,a:1e ; ur.f:. ra.:~ion.e di fo!": :uc;gio ; ttr.~ :- ::.ione .:li pec<::e sc~:.. o!a-::c =

362 Gli albanesi
lle Forze A.rmate italiane ( 1939 - 1943) - 2 -
ne
- -
=~ == === == - ====== =
- - - (0)==-

DOCUMENTI FOTOGRAFICI

Documenti fotog ra_fici 365
Elemenli delle bande alban esi al servizio italiww, 1917-/9/8.
366 Cl i albanesi nelle Forze Armate italia11e ( 1939 -1943) l..-
Elementi delle hande albanesi al serviz io italiano, 1917- 19 I 8.
Documenti fotogrcifici 367
Parata delle Milizie Regolari Albanesi, 1918. Esercitazione di m itrag/ieri d ell e Mili zie Regolari Albanes i. 1918.

Le Mili z ie Rego lari Albanesi all'assalto. Come si vede, la loro esistenza non era sfugg ita agli organi di stampa

368 Cli albanesi nelle Forze Annate i1aliane ( 1939-1943) [~'; \ L'Impeto dellè .nostre bande
t111 «,;tu-, Ot.111<> 4l 1!::0llò dl i'tna 11;,w ..\lt!tGLJ ,!l,U'l,1$( .i 11t11.tQ, 11rr:,:1t ~;,•J11;_f r,. ·,., f'Wr,, di f<,r:t 11,~,~tlll! r-"'1 ,,ntJtM rtJ 1•.,:;.,·.,i l.'11t~ on;~, a ir1,r 41:ill 11 dt Dofn,fl, ~/~t11~1t·»t1,?c<li-f H:n.t,11(.a,u.,i;fJrf. "dO•.i,i1ii.-1:·~,1;.,.·11,· .,~t, tot,1 ·" ,, 1,1,i.. ('o· .r..o di~- M~'ll;J1.
alb anesi
Documenti fotografici 369
Posta z ione di mitragliatrice delle Mili z ie Regolari Albanesi. /918. Elementi della Gendarmeria albanese, I 9 I 8.

Ufficiali della missione m i litare italiana a Tirana in uniforme albanese insieme a colle?,hi locali, 1930-1933.

370 Gli albanes i nelle Fo rze Annate italiane ( 1939- 1943)
li
Tirana. 24 aprile 1939. Sfila. davanti al Segretario del Partito Nazionale Fascista Starace, una delle batterie som eggiate albanesi da 75/13.

Prime prese di contatto tra ufficiali italiani ed albanesi. Si può notare come l 'unif'orme di questi ultimi fosse già allora molto s imil e a quella del R. Esercito .

Documenti fotogra.fìci 371
_·7i::·.-;. ' c.•, • ·~ J ! , • -~· ' ... . - ' I• •. ' l,.
372 Gli a lbanes i nelle Fo rze An na te italiane ( 1939- / 943)
Tirana, aprile /939. Ufficiale albanese tra due i([fìciali di Srato Maggiore italiani .

Roma, 29 aprile 1939. Il battaglione della Guardia Reale Albanese rende P,li onori. Accanto alla bandiera del battaglione c 'è quef/a del I Reggimenw Granatieri di Sardegna.

Roma, 29 aprile 1939. li ba11aglione della Guardia Reale Albanese è passato in rivista.

Documentifotograjìci 373
374 Gli
1939- 194 ] )
alban es i n elle Forz. e Armate italian e (
R o ma, 29 aprile 1939 Il co11wndante del battag lion e pre s e nta la for za Roma. 29 aprile 1939. Il magg iore MikeU cornandanl e d e l battaglion e . Legge la formula ciel giuram e n/o difecleltà
Do cumentifotograjìci 375
Roma. 29 aprile 1939. li battaglione grida "Be tqj!" (Giuro 1). Roma, 29 aprile 1939. Sjìlaw del bauaglione dopo il giuramento.
376 Gli a lban es i n elle Forze Annate italiane ( 1939- 1943)
Elementi del Battagl ione inquadrati e su l pied -am1 nw 11011 lroppo. Fra1emitrì d'armi. Fow di gruppo di ufficiali dei G ranati eri e della Gua rdia Rea le Albanese.

Rc)lna, 2 I magg io /939. In occasione del giuramento sfi lano g li all i evi albanesi d e lle Accademie Militari.

Roma , 21 maggio 1939. Gli i1ffìciali albanesi che prestano servizio presso regg imenti italiani o che frequentano corsi pres so gli istituti militari sono schierati in attesa della prestazion e del giuramento È l'ultima vo lta che è indossa ta la scia,pa rosso -nera.

Documenti fotografici 377

Tirana , 23 luglio 1939 Il battaglùme Tarabosh srhiera/o davanti al 111u11icipio. si appresw a r;iurare.fedelrà a Vittorio E111a11u e!e III.

Tirana, 23 /11g!io 1939. Il comandante del battaRlione Tarabosh legge la .for11111/a del gi11ra111ento.

378 Gli albanesi nelle For:;.e Armale italian e ( 1939-/943)

Adouata f'unUòrme italiana i fan/i albanesi ciel batwgfione Tarabosh ricevono le ste llette dai granatieri del 3 ° R egg imento.

Docwnenti fotogrCtfìci 379

La Gua rdia Rea le Albanese in grande uniforme grigio-verde. Da notare il particolar modo in cui sono portate le co rdelline.

380 Gli alban esi nelle Forze Armare italiane ( 1939- 1943)
Maggio 1940. Arrivo a Roma della bandiera della disciolta Gendarmeria Albanese.

Due carabinieri albanesi decorati di medaglia d 'a rgen to al va/or militare in s i erne alla vedova del loro commiliton e Raham.an Gianaj, che ha ricev uto qu ella d ' oro, alla m emoria del marito .

Documenti fotogrc!fici 381
382
Cli alban esi nelle For:,e Armare italiane ( /939-1943) Berai, 5 111ar::o /94/ Mun·olini passa i11 rivista i 110/011/ari albanesi.
Docwnentifotogr4ici 383
Berat, 5 marzo 1941. Il "duce'' tra i volontari Tipi di volontari
384 Cli albanesi ne lle Fo rze Armate iraliane ( 1939-1943)
Aprile 1941 Armamento d e i nuclei armati locali nello S c utarino ad opera dei Carabinieri. S c ulari, 15 maggio 1941. Si scorgono, sulla s ini s lra, le bandiere delle provincie albanesi che stanno pe r essere de c orate.
Documenti f 010grafici 385
S cutari, /5 maggio 1941. Vittorio Emanuele Ili decora con la croce di guerra una delle bandiere delle provincie del suo Regno di Albania. Scutari, 15 maggio 1941. li re si congra tula con un ufficiale della Milizia Fascista Albanese. Tra i due il generale Cavallero.

Scutari, 15 magggio 1941. Dopo averlo ·insignito di una decora zione, per essersi distinto con le bande contro gli Jugoslavi, il re si congratula con un "capo" albanese che indossa il costume regionale. Come si può vedere nel Regno di Albania era ancora mantenuto, anche ai massimi livelli, l'uso della st retta di mano.

386 Cli albanesi nelle Forze Armate italiane ( 1939- 1943)

Sc-utari, 15 maggio 1941. Terminata la cerimon ia, il re si acc in ge a lasciare la città. Dietro di lui, appena insignito della croce di guerra, il Presidente del Consiglio dei Ministri albanese Shefqet Verlaci.

Uno schi e ram e nto di militi alban es i.

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Starace, capo di Stato Maggiore della Milizia, in visita a Tirana. Sulla destra il console generale comandante della M.FA. con due suoi ufficiali.

21 Dicemb re 1939. Due militi della Mili z ia Fascista Forestale, con un'improvvisata un!fòrme di gala che ricalca quella della Guardia R eale Albanese , ad una cerimonia in memoria di Arnaldo Mussolini a Paderno Du gnano

388 Gli albanesi nelle Forze Armate iwliane ( 1939-1943)

Acc anto a i du e militi d e lla.foto precedente ce n 'è un te rzo che indossa l ' uniform e d i d e ri va zion e austria ca, delle ex guardi e fores tali albanesi, cui è stara agg iunla l'aquila della Milizia Na z ionale Fo res 1ale

Roma, 9 maggio /940. la Guardia Reale Albanese sfila in parata per via del l 'hnpero.

Docu111en.1i fo1ografici 389

La particolare uniforme di gala della Guardia Reale Albanese non mancava di colpire anche i pittori. Lo dirnostra quest'op e ra esposta. nel 1942 , alla "Mostra degli artisti in armi", come le due s uccess iv e.

390 Gli albanesi n elle For ze Armale italiane ( 1939 - /943)

la guardia d'onore al Quirinale, che nella stagione.fredda era prestata con il caratteristico mantello nero, destava l'interesse e la curiosità di romani e .fèJrestieri.

Documenti fotografici 391

L'interesse per le senlinelle albanesi al Quirinale si poteva estendere anche agli altri componenti della Guardia Reale che si pote vano incontrare in cillà.

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TAVOLE

Tavola I. Soldato del Reggimento Real Macedonia al servizio napoletano, I 776. Sciabola in dotazione al detto reggimento.

Tavola 2. Soldato delle Milizie Regolari Albanesi, 1917. In alto , dettaglio de/fregio regolamentare del fez, in basso, altro modello di fregio riscontrato da foto.

Tavola

3. Ufficiale della Guardia Reale Albanese (compagnia del Nord) in uniforme di gala, con la bandiera del reparto, 1939.

Tavola 4 . Sottufficiale della Guardia Reale Albanese (compagnia del Sud) in uniforme di gala, 1939.

Tavola 5. Ufficiale della Guardia Reale Albanese con mantello, 1940.
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Tavola 6. Tamburino della Guardia R eale Albanese con mantello /9

Tavola 7. Ufficiale della Guardia Reale Albanese in grande uniforme grigio -verde, 1939. Dettagli delle spalline, del bottone e del cinturone.

Tavola 8 Ufficiale della Guardia Reale Albanese in uniforme ordinaria e.stiva, 1939.

Tavola 9. Soldato della Guardia Reale Albanese in tenu/a da libera uscita, /9 4 /. Alamari di diversi modelli della Guardia Real e Albanese, 1939-1941.

Tm •o/a IO. Mostrine delle uniformi dei reparti albanesi. Dalra/10: ba1taglio11i 111itraglieri co11fro -aerei, ba11a~lioni Tumori e lè1rabosh. ha11aglio11i Kaptina e Ko ra ta . battaM li o ni G ram os e Daj ti , ba 11 er ie Vjosa, M a thi. Se 111 a 11 e Dri11 . batteria Se111w1 della Guardia alla Frontiera. Per permettere ww 111iiliore l'isione della mostrina la stellella con l'elmo di Skanderbeg è stata leggermente falla ruorare.

Tavola I I. Solda!O dei reggimenti Cacciatori d'Albania in tenuta di marcia, 1942. Mostrina dei reggim e nti Cacciatori d'Albania. Bracciale che i dis1retti militari ( in questo caso quello di Dura zzo) distribuivano alle reclu1e.

,, DISTRETTO MILITARE ~ouRAz~o · - --- ~ ' V ,o li,r

Tavo la I 2. Camicia nera de lla Mili zia Fascista !ilhanese , 1940. A sinistrn fregio da fe:.. a destra scudetti di diverso tipo portati ini::.ial111e11te sul petlo e poi sulla 111a11ica sinistra della giubba

Tavola 13. Scudetto della Milizia Albanese della Strada, da portare sulla manica sinistra della giubba, e distintivo da occhiello per abito borghese della stessa milizia.

Tavola I 4 Targa del comando della 4" Legione della Mili z ia Fascista Albanese (Scu tari).

Tavol a 15. Alamari da funzionario del Corpo Armato di Polizia, 1943 (colle z ione privata).

Tavola 16. Elemento dei Battag lioni Volonrari Regionali, 1940. Schema del mantello in p elliccia di capra 1ipico del costume locale, indossato da alcuni volontari in attesa della di stribuz ione di cappotti di panno grigio -verde. Due diversi modelli del bracc iale di cui erano dotati i volontari, contraddistinti dai colori na zionali italiani ed albanesi.

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"Bollettino Ufficiale dei Reali Carabinieri", Roma, 1940-1 941.

"Fletorija Zyrtare e Mbretnise Shqiptare - Gazzetta Ufficiale del Regno d'Albania", Tirana, 1939-1943.

"Foglio d'Ordini della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale", Roma, 1939-1943.

430 Gli albanes i nelle Forze A rmate italiane ( 1939- 1943)

RINGRAZIAMENTI

Si ringraziano per la collaboraz ione gentilmente e largamente offerta i signori Luigi Barone, Ruggero Belogi, Guido Cannizzaro, Quemal Juka, Gabriella Pasqualini, Paolo E. Rossi, Claudio Sanchioli, Silvia Tran i ed Ernesto G. Vitelli, oltre ai compianti signori Ernesto Chiappa, Valerio Gibellini ed lsmail Maluka, così come si ringrazia il personale dell'Archivio Centrale dello Stato e degli archivi degli Uffici Storici dell'Esercito, Marina, Aeronautica, Carabinieri e Guardia di Finanza, dell'Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano e quello delle biblioteche di Storia Moderna e Con.temporanea, del Senato e del Ministero dell'Agricoltura.

Ringraziamenti 433
Indice 435 INDICE GENERALE PRESENTAZIONE Pag. 3 Capitolo I I PRECEDENTI » 5 Capitolo 2 1939 - UN UNICO ESERCITO » 17 Capitolo 3 1939 - IL PROBLEMA DEI QUADRI » 31 Capitolo 4 1940 - VERSO LA GUERRA » 55 Capitolo 5 1940 -LA PROVA DEL FUOCO » 67 Capitolo 6 1940 - 1941: UN MOMENTO DIFFICILE » 77 Capitolo 7 1941 - IL PRIMO RIORDINAMENTO » 89
436 Gli a lbanesi nelle Fo rze Armate italiane ( 1939-194 3) Capitolo 8 1942 - UN ANNO DI SVOLTA Pag . 103 Capitolo 9 1942 - I "CACCIATORI D'ALBANIA" » 111 Capitolo 10 1943 - IL TEMPO DELLE CONCESSIONI » 121 Capitolo 11 LA CRISI FINALE » 131 Capitolo 12 LA GUARDIA REALE ALBANESE » 141 Capitolo 13 I CARABINIERI E LA GENDARMERIA » 149 Capitolo 14 LA REGIA MARINA E LA REGIA AERONAUTICA » 161 Capi t olo 15 LA MILIZIA FASC ISTA ALBANESE >> 165 Capitolo 16 LA REGIA GUARDIA DI FINANZA » 181 Capi tol o 17 IL CORPO ARMATO D I POLIZIA » 189
Indice Capitolo 18 I BATTAGLIONI VOLONTARI REGIONALI Capitolo 19 LE UNIFORMI DOCUMENTI DOCUMENTI FOTOGRAFICI TAVOLE BIBLIOGRAFIA RINGRAZIAMENTI 437 Pag. 195 » 201 » 219 » 363 » 393 » 427 » 43 I

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