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LA MILIZIA FASCISTA ALBANESE

1.

Nell'ambito del trapianto al di là dell'Adriatico di tutte le istituzioni del Fascismo non poteva ovviamente mancare quello della Milizia, tanto p i ù che reparti di quest'arma avevano partecipato allo sbarco dell'aprile 1939 e da allora si trovavano stanziati in Albania.

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Commettendo una patente infrazione alle norme giuridicodiplomatiche, già il 2 maggio "pres i gli ordini del Duce ed in analogia alle direttiv e date dal Mini s tero degli Esteri" una circolare de l Comando Generale della Milizia Volontaria pe r la Sicurez za Nazionale - Rep Operazioni - prot. 5517 /2/l sanciva al costituzione della " Milizia Fascista in Albania " .

Erano previsti un comando con sede in Tirana e due legioni su tre coorti ciascuna. La prima Legione , con le coorti di Kukes, Elbasan e Corcia avrebbe avuto giurisdizione sul territorio interno, montano, para ll e l o al confine orientale , l'altra, con le coorti di Scutari, Tirana e Valona, l'avrebbe avuto sulla fascia costiera. Il Comando doveva comprendere cinq ue ufficiali e sette sottuffic iali o camicie nere , mentre ogni coorte doveva esse re s u un comando di coorte, con q uattro uffi cia li e se i sottufficiali o camicie nere, e tre centurie composte da quattro ufficiali, nove sottuffic ial i, nove graduati ed 81 camicie nere. Alla Miliz ia poteva no iscriversi sia italiani resid enti in A lb an ia2 35 sia a lba nesi tra i 21 ed i 55 anni in possesso dei necessari requisiti fisici e politici. Era previsto che fossero formati reparti separati per ital iani ed albanesi. Ad avvenuta formazione delle coorti si sarebbe proceduto alla costituzione dei comandi di legione, con sette ufficiali e l7 sottufficiali o camicie nere . Dell'avve nuta costituzione della Mili zia Fascista in Albania era data notizia attraverso il "Foglio d'Ordini" della M.V.S.N. del 16 maggio.

235 TI "Foglio d'Ordi n i" della M.V.S . N. del 16 ap r ile 1939 segnalava che già i l 12 apri le era stato formato un reparto a Tirana con i co loni dc ll' E.I.A. ed iscr itti al fascio locale.

L'iniziativa dovette - con ogni probabilità - andare avanti, ma per poterle dare una veste giuridica adeguata si dovette attendere il decreto luogotenen z iale n. 91 del 18 settembre 1939. Ques to istituiva la "M ilizia Fascista Albanese" facente capo alla M.V.S.N., con il Duce come Comandante Generale, che doveva concori:ere al mantenimento dell'ordine interno ed alla s icure zza dello Stato (ciò che avrebbe costituito la sua principale attività il 1941 ed il 1943) , dipendendo dalla Pres idenza del Consiglio dei Ministri albanese. Il reclutamen to, tra cittadini italiani ed albanesi iscri tti al P.N. F. ed al P.F.A. , era volontario e la nomina - tranne che per gli ufficiali - era di spettanza del comando deJla stessa M.F.A .. La nomina degli ufficiali era demandata al Comando Gen erale della M.V.S.N., su proposta del comandante della M F.A., sentito il pare re del Segretario del Partito Fascista Albanese. Gli ufficiali erano ufficiali della Forza Pubblica (in Italia si sarebbe detto di Pubblica Sicurezza), sottufficiali, graduati e militi erano invece agen ti della stessa forza. Dal Comando della M.F.A. dipendevano qua ttro Legioni (I• Tirana, 2" Corcia, 3a Valona, 4" Scutari) e diec i coorti (una per ogni provincia) ciascuna delle qual i doveva avere un reparto (due per la legione di Tirana) a carattere permanente , con un ufficiale subalterno, tre sottufficiali e 30 graduati e militi . 236 Successivi decreti fissavano poi le competenze economiche degli appartenenti alla Milizia.

Ques ta si organizzò piuttosto lentamente perché, pur se dal1' Ttalia affluivano i quadri - so prattutto ufficiali - con una certa abbondanza 237 la stessa cosa non poteva dirsi per vestiario, equipaggiamento ed armamento238 , cosicchè la maggior parte delle cure fu rivolta all'addestramento pre-militare degli iscritti alle organizzazion i giovanili del Partito , inquadrate nella Gioventù del Littorio Albanese.

Soltanto a dicembre fu possibile preparare , a Shjak, un primo campo di addestramento , di brevissima durata; un secondo, con magg ior afflusso di militi e di più lunga durata, venne organizzato a Kruja , daUa l" Legione, alla fine del giugno 1940 . Quest'ultimo venne anche ispezionato dal Luogotenente Generale che così scr iveva , entus iasta, al Sottosegretario agli Affari Albanesi il 29 giugno : "(la l egione) si è presentata benissimo, aveva uno spirito magn(fico, in tutti v'era desiderio di combattere per la maggior grandezza dell'Albania e dell'lmpero"239 e concludeva chiedendo, giustamente, che, per venire incontro alle necessità familiari di molti richiamati in difficili situazioni economiche, venisse fissato il trattamento economico per i mobilitati e le loro famiglie. Un altro campo veniva svolto ai primi d'agosto a Llogorà e s i concludeva 1'8, con la consegna del labaro alla 2a Legione.

Il 4 agosto la circolare n. 134 emanata dal Comando GeneraJe della M.V.S.N. 240 fissava fina l mente, con chiarezza, la dipendenza della M.F.A .. Questa doveva far capo al Comando Generale della M . V.S . N ., a Roma, per quanto atteneva a stato, avanzamento e disc ip l ina del personale (sentita eventualmente la Luogotenenza per eventuali risvo l ti di carattere politico ) così come per l'addestramento, il vestiario , l'equipaggiamento e l'armamento (questi ultimi tre , però , a spese della Luogotenenza) m A Brindisi, porto d'imbarco per l 'A lbania , già dal settembre 1939 era stato ist i tuito un Ufficio Tappa de lla M.FA .

2>~ A fine magg io 1940 la M .F. A . disponeva in tutto di 650 moschetti e 30 fucili mitrag liator i ed il gen Geloso confermava nello s tesso periodo a Ciano che la M. F.A. era ancora allo s tato embrionale. (L.13 b. 83 )

239 Documenti Diplomatici italiani - Nuova Serie - 1939- 1943, Voi. V, pagg. I 22 - 123.

24°Fog lio d ' Ordini n 47 della M.Y.S.N. ciel 16 agosto I 940 mentre per quanto rig u ardava il richiamo alle armi o il ricollocamento in congedo la dipendenza era dal C.S.T.A. se per esigenze di guerra e dalla Luogotenenza se per altre cause e per neces s ità d'ordine pubblico .

Il 18 agosto era decisa la mobilitazione di due legioni denominate 1 la e 13a_ Queste due legioni "d'assa l to" risultarono composte da un battaglione di ciascuna delle quattro legioni esis tenti, cosicchè tutte le regioni dell'Albania fossero rappresentate, e vennero fatte affluire nelle zone di Llogorà e cli Dervisciani alle dipenden ze della divisione " Ferrara". Ogni legione doveva essere su comando, compagnia mitraglieri con 12 armi e due battaglioni, su tre compagnie, ciascuno con 18 ufficiali e 500 sottufficiali e militi . Ogni battaglione avrebbe dovuto essere dotato di 24 fucili mitragliatori , 9 mortai da 45 e 75 quadrupedi. A fine agosto le due legioni erano ispezionate dal comandante della M.F.A . Ballabio che trovava i quadri ufficiali al completo mentre sottufficiali e truppa ammontavano rispetti vamente a 1.253 per l' 11 a e l.267 per la I 3". Questa forza, pur se in feriore agli organici regolamentari, era comunque ritenuta sufficiente, dato che, mancando le mitragliatrici oltre che i mortai, le compagnie mitragl ieri sarebbero state impiegate con le compagnie fucilieri o come reparti complementari. Successivamente, il 18 settembre (anche "pe r non creare troppi eroi a buon mercato" - come avrebbe scritto il Luogotenente Generale al Sottosegretario ag1 i Affari Albanesi il 24 successivo - in previsione di una passeggiata militare contro la Grecia) l e due legioni erano contratte ad una sola, da formarsi ugua l mente con elementi del Nord e del Sud "veramente volontari" e questa prec isazione la dice lunga sulla fiducia che si nutriva sui sistemi di recl utamento locali 241

24 1 U na lettera del C.S.T.A. imponeva, poco dopo, l a sottoscrizione di un atto di ingaggio dal quale risulta ssero chiaramente g li obblighi morali, disciplinari e morali che volontariamente erano ass unti. TI 26 settembre la Divisione "Ferrara" assicurava l'avvenuta firma , da pa rte di tutte le cam icie nere , di questo atto. (D S b 330).

La legione era posta alle dipenden ze della divisione "Ferrara" ed era inviata a Dervisciani. I suoi organici dovevano essere quelli previsti dalle formazioni di guerra: 45 ufficiali, 67 sottufficiali e 1032 truppa. Al momento gli ufficiali erano 43, 15 dei qua l i albanesi (di questi d ue erano centurioni, tutti gli altri subalterni) e per il resto italiani, l'elemento ital iano era presente anche tra sottufficiali e truppa. A fine settembre si attendevano ancora tutti i mortai e 18 fucili mitragliatori 24 2 Il 26 ottobre la legione assumeva la de nominaz ione ufficia le di "1 3 L egione Camicie Nere d'Assalto della Mili z.ia Fascista Albanese". Era prevista anche, in prospettiva, la costitu zi one di un'altra legione, lo si riscontra da una lettera ciel C.S.T.A. ciel 19 novembre che disponeva che non venissero più costituiti il 3° e il 4° battaglione Camicie Nere albanesi 243 •

Il 5 ottobre il comando della divisione "Ferrara" assegnava il comando della legione ed il 2° battaglione alle dipenden ze del 47° Reggimento Fanteria ed il 1° battaglione al 48°, di stanza, rispettivamente, a Dervisciani e a Bularati. Il 2 ° battaglione era poi distaccato, il 20, alle dipendenze della divisione "Centauro" in previsione di un colpo di mano da effettuare su Ponte Perati mezz'ora prima dell 'apertura delle ostilità Al 1° battaglione era assegnato di rinforzo il plotone albanese della 43a "compagnia m itraglieri da posizione", così da dotare, sia pure parzialmente, il reparto di armi di accompagnamento2 44 senzialmente pratico". Abbiamo detto " diario storico", ma quello conservato negli archivi 24 5 , non è propriamente tale, lo si capisce tra l'altro, anche da questi giudizi riassuntivi "a posteriori " , mentre i veri "d iari sto rici " si limi tano ad annotazioni quotidiane. In effetti quello della 1a leg ione è un diario "sui generis", redatto al termine della partecipazione alla campagna, probabilmente s ulla base di note buttate giù ogni giorno, ma rielaborate e filtrate così da non far apparire alcun episodio negativo o sp iacevole , come si può invece riscontrare in altri documenti contenuti nella stessa bu sta redatti, invece, da altri comandi. Così, ad esempio, sono menziona te, a fine campagna I 50 camicie nere "disperse", senza alqm disertore, in palese contrasto con altre fon ti. Comunque, pur tene ndo conto dell'opera di filtraggio operata nella redazione del diario, semb rerebbe che la legione si sia comportata meglio dei battaglioni di fanteria, probabilmente per un migliore inquadramento, con ufficiali più motivati. Per dirla con l'introd u zione del "diario storico": "Il nostro Legionario Albanese è un ottimo soldato: ciò è stato ormai dimostrato da moltiss imi episodi veramente belli, che denotano pure lo spirito guerr iero e devoto che alberga nell'animo della maggior parte degli uomini. Ha però bisogno di avere un ottimo comandante che sappia imporsi per capacità, autorità e tatto. Agendo con giusti zia, trattando bene e dando l'esempio, specie nel pericolo, di serenità e di coraggio, si ha la possibilità di conqu istare completamente il cuore del legionario albanese che si presenta cosi pronto al sacrificio, sul ca mpo di battaglia".

Questi ultimi giorni erano febbrilmente utilizzati per addestra re il reparto. Come dice il "d i ar io storico" della legione "alla brevità del tempo si è sopperito con riunioni di ufficiali e con lezioni teoriche e pratiche che hanno dato a tutti quel tanto indispensabile a poter bene impiegare il plotone nel combattimento. Alla deficienza dei sottufficiali e graduati si è sopperito mediante corsi giornalieri istituiti ed organi zzati a cura dei comandanti di battaglione .. ..

L'addestramento è sempre stato es242 D.S. b. 203. 243 D.S b 172A. 244 D.S . b . 203.

La legione combatteva per circa un mese , nel periodo forse più duro della campagna, ma non come unità organica: il comando ed il 2 ° battaglione erano posti alle dipendenze della colonna Solinas, prima, e della colonna Trizio, po i, mentre il 1° battaglione era immesso nella colonna Sapienza, cosicchè se ne accennerà separatamente .

Alle 5 ,3 0 d e l 28 ottobre le camicie nere del 2 ° battaglione attraversavano il ponte di Perati dando inizio alla guerra; dopo breve resistenza il presidio greco del posto di frontiera si ritirava . Anche il ponte di Burazani, sulla Vojussa, era conquistato lo stesso giorno, prima che fosse stato fatto saltare in aria. Continuava l'avanzata sotto una pioggia battente - che causerà molti casi di malattia - fino al 7 novembre , poi c'era un periodo d'arresto. In questa fase il battaglione aveva avu to 7 morti , 51 fe riti , diversi malati e ben 47 dispersi (divers i dei quali erano senz'altro da considerare disertori). Il 10, sotto l'incalzare di preponderanti forze nemiche, i ni z i~wa la ritira ta che proseguiva su Rupsia , Vesane e S.Iodino con ripetuti, ma inutili, tentativi di arrestarsi su successive linee di resistenza fino al 28 novembre quando il battaglione, esausto , era inviato a riposo ad Episkop i246 •

Il 1° battaglione iniziava la sua avanzata nel pomeriggio del 28 ottobre e la sera stessa aveva il suo primo morto, una camicia nera albanese del plotone esp loratori. L'avanzata proseguiva, sempre sotto una pioggia fittissima che avrebbe molto debilitato la truppa, nei giorni imm ediatamente successivi, con altre perdite dovute all'artiglie ria nemica. Un attacco sfortunato costava, il 5 novembre, due morti e 12 fe ri ti, mentre un tentativo del plotone esplorato ri di guadare il Kalamas costava, il giorno 7, al tri tre morti. Dall'8 al 14 il battaglione era in seconda schiera, ma quasi sempre all'addiacc io e sotto la pioggia. Tornato in linea nella notte tra il 14 ed il 15 il battaglione riceveva l'ordine di riconquistare le posizioni di Moni Susino e G ribani.

Essendo man cato , per le condizioni del tempo, l'appoggio aereo e dell'artiglieria l'assalto era stro ncato sul nascere ed erano invece i greci ad attaccare, a lun go contrastati dalle camicie ner e, che do vevano infine retrocedere per ev itare l 'accerchiamento . Era stata la g io rnata più dura, con 15 mort i e 40 feriti, alcuni dei quali catturati, poi, al posto d i medicazione, e cinque dispersi. T ra i morti il comandante della 2a compagnia, centurio- ne Frrok Doda Gjon Markaj , principe della Mirdizia, caduto, dopo uno sca mbio di bombe a mano, insulti ed affennazioni della propria fede fascista, con un fuoriuscito albanese che militava nelle file greche.

246 TI 27 novembre il comandante della co lonna , colon ne ll o Trizio , aveva comunicato che il battaglione aveva dichiarato al s uo comandante cli non voler più ri mane re in linea. (D.S. b. 203).

Seguivano due giorni nelle immediate retrovi e , con parecchi ammalati, altri due giorni di lavoro lungo le mulattiere, con il battaglione ridotto a 220 effettivi , altri due giorni in linea e, infine , il battaglione era riportato indietro2 47 Il 23 ed il 24 erano trascorsi all'addiaccio, sotto l'acqua, poi il battaglione era di nuovo addetto ali' allargamento delJe mulattiere ed al trasporto delle munizioni e dei viveri nei dintorni di E piscopi , dov'era raggiunto dal 2° battaglione, per essere definitivamente ritirato dal fronte il 30 novembre.

La legione aveva visto passare nell e sue file , compresi i rimpiazzi, 49 ufficiali e 1.185 sottufficiali e mi liti, con la perdita - senza contare gli ammalati ospedalizzati - di 30 morti, 131 feri ti , 4 prigionieri e 150 dispersi (da quest'ultima cifra s i devono , con ogni probabilità , detrarre buona parte, circa un centinaio, dei 133 casi di diserzione seg nalati, per appartenenti alla M.F.A., ai Tribunali Militari tra l'ottobre del 1940 e l'aprile del 1941).

La legione era trasferita all ' interno dell ' Albania per esservi riorganizzata. Non venne infatti disciolta, con l'invio dei suoi uomini al " Gruppo Skanderbeg" , com ' era avvenuto per i reparti dell'esercito; questo, forse, per il suo comportamento migliore o, più probabilmente, perché il Comando della M.V.S.N. ne difese la sopravvivenza. All'influenza della Milizia - ed al desiderio cli migliorare il difficile clima che s i era instaurato tra militari italiani e popolazione albanese - non deve poi essere stata estranea la concessione della medaglia d'oro al valor mili tare alla memoria di Frrok Doda Gjon Markaj, per il quale il duce dava la sua approvazione appena un mese dopo l'episodio 248 , episodio che era poi celebrato da una tavola di Beltrame su "La Domenica del Corriere" . Con l'aggravarsi della situazione nei confronti della Jugoslavia la legione si portava a Scutari dove partecipava, il 23 marzo 1941, a ll e ce r imonie per l'anniversario della fondaz ion e dei Fasci di Combattimento. Schierata su ll e posizioni intorno a lla città aveva qualche clisertore249 e partècipava po i agli scontri in s u a difesa subendo perdite piuttosto leggere, un milite morto e 37 fer iti .

247 TI 22 novemb re il Comando cli Divisione comunicava al XXXV Corpo d ' Armata che avrebbe ritirato il battaglione in zona arretrata e chiedeva anc he che tutta la legione fosse ritirata dal s uo settore dato che, dopo alt1i episodi analog hi, la notte precedente avevano defe zionato, tutti insieme, 13 m i liti del 1° battaglione (D.S. b. 203).

Con circolare ciel 19 maggio era disposta la smobilitazione della legione - con il ricollocamento in congedo ciel personaleentro il 30 magg io.

La Milizia Fascjsta Albanese tornava così alle sue attività cli tempo di pace, prima fra tutte l'istruzione, premilitare e sportiva, della Gioventù del Littorio Albanese. L'agg ravarsi della situazione politica si sarebbe però incaricata di orientare diversamente l'azione della Milizia. Per affrontare le bande partigiane, soprattutto sulle montagne , ma anche nelle città, si fece infatti ricorso a compagn ie ed a battaglioni della M.F.A. frettolosamente arma.ti, con quadri e truppa esclusivamente albanesi tranne qualche ufficiale cli grado più elevato. Della prima compagnia utilizzata nel corso della repressione della rivolta ciel Monte negro si è già parlato in un precedente capito lo. Seg uì poi il richia m o, tra il 22 ottobre 1941 ed il I O marzo 1942, d i una centuria della 4a l egione cli Scutari "per es igen ze di carattere operativo" . Forte di cinque ufficiali e 112 sottufficiali e militi assunse la denominazi one di "compagnia speciale D", da Dukagini , la zo na d i reclutamento nello Sc ut arino25 l>. Poi, ai pr imi s intomi di rivolta, si fece un ricorso massiccio a[la Milizia, che era alle dirette dipende nze d e ll 'a utor ità politica albanese per quanto riguardava l 'o rdin e p ubbl ico e che risparmiava al tresì all'esercito alcune mansioni sgradevoli. La repentina nascita ed il rapido accrescersi dei "battaglioni volontari della M.F.A . " 25 1 , che tra il g iu gno ed il luglio del '42 videro la mobilitazione di ben 40 compagnie ripartite tra d iec i battaglioni , non permisero cli effettuare una efficace scelta de l personale, che rimase invece soggetta a li' infl uenza dei capi e dei politici locali . L'impiego d i q uesti battaglioni presentava anche una grave co ntroindicazione: spesso la loro indisciplina ed il loro quasi inn ato spirito di rapina contribuivano a s pin gere la popolaz ion e ne] campo avversar io . Si cercò allora di procedere ad una loro selezione, diminuendone, oltre che il numero (i battaglioni erano 15 a fine '42) , anch e la forza che, nel maggio '43, era ridotta quasi de l 50%.

248 H9-b. 9.

249 Tra il 27 marzo e l' ini z io della campagna erano denun ziati, per diserzione, 12 militi -Archivio dell'Uff. Storico de l!' Arma dei Carabinieri - Pos izio ne 78 -3.

2 5° Circolari del C.S.T.A. - Uff Ord. n.047140 del 26 novembre 194 1 e 059090/436 ciel 17 marzo 1942.

Ne ll a lotta ai partigiani l' apporto degli uomini di questi batt aglioni fu di scontin uo, in alc uni casi s i batterono be ne , in altri casi abbandonaro no il campo o, addirittura , passarono dall ' altra p arte, il tutto a seconda del momento, delle circostanze, dell 'avversar io e delle scelte de l "ca po" 252 Nel solo gennaio del '43, ad esempio, la M.F.A. eb be 13 morti e 15 fe ri t i25 3, ma ebbe anche 237 disertori tra l'ottobre de l '42 ed il marzo del ' 43 254 Ci furono scontri e perdite per la Mili zia - non più Fascista - ma, dal 1° agosto, Volo ntari a Albane se2 55 si n quasi all'8 sette m bre, ma ci

25 1 C irco la re de l C.S .T.A. - 0 .M . n. 2323 ciel 23 maggio 1942 (D.S . b. 970).

25 2 Da un bilanc i o provvi sorio - st il ato in occas ione d el tcrzp an ni ve rsario della s ua costituzione, il 19 settem bre 1942, q uando un battag li one rec ltrtato nel Kosovo venne pa ssa to in rivista a Tirana da l Seg retar io del P. FA.risul tava che si no ad allora gli appartenenti alla M.F.A. aveva no meritato una medagl ia d'oro, quattro d'arg e nto, 16 cli bronzo, 77 cro c i d i guerra e 13 promozioni per merito di guerra . (Foglio d'Ordini della M.V.S . N. de l 26 novembre 1942, tale documentazione è consultabile p resso l' AUSSM E ).

253 D .S. b. 1089 .

25" D .S. b. 1198 .

255 La caduta de l fasc ismo aveva reso necessario, a di stanza di una settimana, l'emanazione cl i una circo lare reJativa al mutamento della denom in azione della M.F.A. che diveniva "Milizia Volontaria Albanese " furono anche, dopo il 25 luglio, di serzioni assai numerose: a fine agosto risultavano 33 7 cas i di questo ge n ere 25 (' Dopo 1'8 settembre q uan ti non furono in grado di riciclarsi nelle formazioni partigiane divennero l'esercito del nuovo governo organizzato sotto l'egida tedesca o, arruolati direttamente dai germanici, costituirono la Divisione SS "Skanderbeg" .

2. La Milizia Fascista Forestale

L' i nvio in Alban ia, su bi to dopo lo sbarco , di una coorte della Milizia Nazionale Forestale, agli ordini del comandante di qu esta Milizia speciale, Agostini, dimostra l'interesse che si aveva, in Italia, per il patrimonio boschivo albanese. Questa coorte venne successivamente ritirata ma lasciò sul posto un ce rto numero di elementi che doveva formare l'ossatura della costituenda Milizia Fascista Forestale.

Questa venne costituita in un tempo abbastanza breve, visto c he il decreto luo gotenenziale che l'istituisce è datato 14 Agosto 1939, poco più di quattro mesi dopo lo sbarco La Milizia Fascista Forestale, precisava il decreto, dipendeva dal Mini stero dell'Economia Nazionale e, data la fusione delle Forze Armate dei due p aesi, era inquadrata nella Milizia Nazionale Forestale ita1iana .

L'o rga ni zzazione interna prevedeva un comando cli legione, tre coorti (Tirana, Corcia e Scutari) e d ott o coma ndi distaccati, oltre a 60 comandi minori (stazioni). Co me in It a li a ufficiali e sottufficia li erano considerati utliciali di po lizia giudiziaria ed i militi agenti di polizia giud iziar ia. L'o rganico co mprendeva un console, comandante della leg ione, due ufficiali supe ri ori, 13 centurioni o capi-manipolo, 30 so ttufficiali , 6 milit i. sce l ti, 275 militi e 50 allievi militi. Il personale della preesistente amministrazione forestale albanese veniva inquadrato in ruo lo transitorio, mentre il personale militarizzato della stessa amministrazio - ne, una volta accertati da un 'appos ita commissione i requisiti di capacità tecnica e l ' idoneità fisica, morale e politica, sarebbe stato i nquadrato nella legione. Non tutti i posti in organico sarebbero stati ricoperti sin dall'inizio , infatti io Italia erano collocati "fuori ruolo" , per essere immessi nella M.F.F., soltanto il console, i due ufficiali superiori , tre centurioni, quattro capi -manipolo, 16 sottufficiali, 12 militi scelti ed 88 mii iti. Gli altri post i da ufficiale e gran parte di quelli da s ottufficiale e da milite sarebbero rimasti, per un lungo periodo, vacanti, dato che non era possibile reperire, in numero sufficiente, albanesi con i requisiti richiesti.

U n decreto luogotenenziale del 27 dicembre 1939 prevedeva il passaggio ne11a legione, come vice-brigadieri, dei controllori della cessata amministrazione forestale e nello stesso meselo testimonia la rivista ---'. ' Milizia Fascista " dell'epoca - militi albanesi erano inviati in Italia per frequentare un corso presso la scuola della M.N .F. a Cittaducale. Un decreto ministeriale dell' 8 giugno 1940 sanciva il passaggio di 18 controllori, come vic ebrigadieri, e di 55 guardie forestali come militi. Questi prestavano giuramento il successivo 22 luglio a Tirana alla presenza del Pres idente del Consigl io.

Un concorso per 50 posti di allievo milite era bandito alla fine dell ' anno. Requisiti p revi sti erano l ' altezza minima di m. l ,70, la sana e robusta costitu zione fisica, l ' iscrizione al P.F. A. o alla G.L.A. , un ' età compresa tra i 18 e i 28 anni , l'aver fr equentato la quarta elementare o l'aver acquisito , comunque, n ozion i equivalenti , dietro attestato in tale senso di un direttore didattico. La ferma era di tre anni ed era prevista la frequenza ad un corso di sei mesi a Cittaducale. II 20 settembre 1941 i 47 m iliti che avevano terminato questo corso venivano ispezionati, al loro ritorno a Tirana, dal Ministro dell'Agricoltura ed il 23 ottenevano il decreto di nomina. Per quanto riguarda gli ufficiali un concorso bandito il 23 settembre 1940 riservava sei posti presso l 'Accademia Militare Forestale di Firenze a concorrenti albanesi ed un success ivo bando del I O gennaio 1943 ne riservava altri due. I concorsi erano riservati a studenti che avessero già superato, rispettivamente, gli esami del terzo e del secondo anno della facoltà di Scienze Agrarie. I corsi erano di durata non era inferiore a due anni e anche se sulla "Gazzetta Ufficiale del Regno d'Albania" non risultano decreti di nomina, sappiamo che quattrn frequentatori vennero nominati ufficiali ed uno di costoro rimase in servizio in Italia anche dopo la guerra. li particolare ambiente in cui si trovò ad operare e l'indispensabi le dispersione in piccoli distaccamenti con personale misto resero piuttosto impegnativo il lavoro iniziale della M.F.F. , tanto più che si doveva real izzare "ex novo" il catasto forestale albanese, com'era testimoniato da un artico lo comparso sul numero dell'ottobre 1940 della "Rivista Forestale ftaliana" ad opera del comandante della legione e dedicata a "Il problema forest ale albanese".

Proprio in quel mese l'inizio della campagna contro la Grecia orientava diversamente i compiti dei forestali, utilizzati sia per il "Servizio Legnarne" dell ' Intendenza sia come guide. Il 28 ottobre la legione - denominata anche 12a Legione M.F.F. - era mobilitata con tre uffici al i superiori , un centurione, nove cap imanipolo , 15 sottufficiali e 210 militi 2 57 e, nel corso della campagna, tre dei militi albanesi ricevevano un encomio solenne. Elementi della M .F.F. erano poi coinvolti a Nord, nell'estate d el ' 41, nella repressione della rivolta del Montenegro subendo la perdita di un morto e di un ferito 25 8 La legione era po i smobi litata il 30 giugno 1942 e divenuta, per la diversa organizzazio ne data alla M.N . F., 16" Legione era di nuovo mobilitata poco dopo , il 13 luglio 1942 , per essere ancora smobilitata il l O gennai o I 943259 Nel 1943, visto il peggioramento della situazione ed il progressivo ritiro dei piccoli presidi isolati, una parte, almeno, del personale italiano doveva essere stata fatta rimpatriare visto che erano rimasti in servizio soltanto una settantina di militi 26 0 .

257 HS -b 53.

258 D S b 143 3

259 Circolare dello Stato Magg iore R.G. - Uff. Mob il itazione 220240/3 del 28 luglio 1943 (Circ. b. 509).

260 A.C.S . - M in. Interni - Ispettorato di P.S. presso la Luogotenenza di T i rana - B27.

3. La Milizia Albanese della Strada

Seguendo il consueto sistema, attingendo, cioè, gli elementi necessari tra le file della corrispondente specialità italiana che erano affluiti in Albania dopo lo sbarco , venne costituita, con decreto luogotenenziale del 25 gennaio 1940 , Ja "Milizia Albanese della Strada", alle dipenden ze, per l'impiego tecnico, della Presidenza del Consiglio dei Ministri albanese e fusa nella Milizia Nazionale della Strada italiana.

La composizione prevista consisteva in un "gruppo di reparti" - al comando di un s eniore o di un centurione - e da un numero variabile di reparti e di di staccame nti. Ufficiali, sottufficiali e m i liti erano, ri s pettivamente , uffic iali o agenti di polizia giudiziaria, come i loro camerati forestali. L'organico previsto doveva comprendere un seniore, due centurioni , tre capi -manipolo, cinque marescialli , sette brigadieri e vice-brigadieri, 28 militi scelti e militi e 20 allievi militi.

Il 16 lu g lio 1940 - soppresso 1'8° Re parto Autonomo della Milizia Nazionale della Strada , con sede a Tirana - la Milizia Albanese della Strada entrava ufficialmente in servizio26 1 • I 40 so ttufficiali e militi in quel momento su lle strade erano così ripartiti : 16 a Tirana, 6 a Durazzo, 6 a Valona , 6 a Scutari e 6 a Corcia.

Un decreto luogotenenziale del 30 luglio stabiliva che l'uniforme fosse identica a quella della Milizia Naz ionale della Strada , tranne uno speciale sc udetto metallico da portare sulla manica sinrstra d ella giubba.

U 9 giugno un regio dec reto aveva par zia lmente mobilitato la M.A.d.S. ponendo a disposizione dell'Intendenza Superiore Forze Armate d'Albania quattro uffic ial i, dieci sottufficiali e 27 graduati e militi262 . Il 9 dicembre parte di que s ti elementi - 20 uomini - era impiegata con fun zione di " pattuglia cli circolazio- ne" alle dipendenze dei Commissariati cli Movimento stradale di Tirana e Valona e del pr imo battaglione movimento stradale di Lu s hnia 263 A l termine della campagna contro la G recia la M.A.d.S . era s m ob ilitata .

26 1 Di s pensa n . 8 del Bollettino d ella M i liz ia Nazi onale della Su·acla ciel 1940.

262 L.15 - b. 32 .

Soltanto l 'a nno s uccessivo -a seguito di un bando di conco r so emanato il 25 agosto - faceva il s uo ingresso ìl p erso nale a l banese . Era prevista l'ass u nzione in servizio cli 20 allievi militi che doveva no avere i medesimi requisiti c he si sono poc'anzi indicati per gli alliev i mi li ti forestali. Il corso d'istruzione da supera r e, della durata d i sei mesi, si sarebbe tenuto presso il comando de ll a M.A.d.S. a Tirana.

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