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pag. Introduzione
Presentazione
Quale ruolo ebbe l'Esercito nelle attività di propaganda fra la la e la 2a guerra mondiale?
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Vi furono interessi reciproci fra la Forza Armata e il Fascismo, e fu perseguita una politica comune per la ricerca del consenso?
Trovarono, i militari, spazi autonomi per utilizzare L'arma della persuasione, nella monolitica organizzazione piramidale del Regime?
A questi, e ad altri interrogativi, si propone di rispondere la presente opera, seguito del precedente volume Esercito e Propaganda nella Grande Guerra.
Gli interrogativi, anche nella parte strettamente storiografica, non sono di facile risposta, per la complessità del periodo in esame e per i dibattiti, ancora oggi molto accesi, sugli eventi e sulle guerre del «ventennio», ovvero quella condotte in Etiopia e Spagna.
Guerre che, al di Là delle motivazioni politiche, dimostrarono ancora una volta «sul campo» L 'assunto delle necessità della propaganda, per la feroce battaglia ideologica che esse scatenarono fra gli Stati, belligeranti e non.
Fu proprio in tali conflitti che la propaganda si trasjòrmò in guerra psicologica, condotta senza esclusione di colpi, articolata e sviluppata a dismisura in ogni sua attività; e fece uso, a piene mani, anche di strumenti relativamente nuovi che scienza e tecnica avevano reso disponibili, quali la radio e il cinema.
La scansione del volume, di cui è autore il tenente colonnello Nicola della Volpe, segue ritmi espositivi già collaudati in altre opere dell'Ufficio Storico, e coniuga finalità informative con esigenze Divisa in tre parti, La pubblicazione propone, infatti, al Lettore e allo studioso, i lineamenti storici della propaganda, gli strumenti e Le immagini di cui essa si servi, la guida bibliografica e documentale: un prezioso strumento che rende possibile agli storici l'approfondimento di tutti gli aspetti trattati, perché mette a loro disposizione la chiave d 'accesso ad una cospicua documentazione d'archivio.
IL CAPO DELL'UFFICIO STORICO
