453
Noi credevamo
I partigiani sovietici in Italia di Marina Rossi
P
aradossalmente si è dovuta attendere la caduta del comunismo perché in Russia e negli altri stati ex-sovietici si potesse far conoscere appieno la vicenda degli oltre 5.000 partigiani sovietici (ma specialmente ucraini e georgiani) che contribuirono alla resistenza italiana con 425 caduti e 11 decorati (4 medaglie d’oro, 3 d’argento e 4 di bronzo)1. Fino al 1963 il fatto fu addirittura segretato, perché quei partigiani provenivano da due categorie censurate dalla propaganda, i prigionieri e i collaborazionisti della Wehrmacht. Se per questi ultimi si può comprendere la damnatio memoriae, meno scusabile è la reticenza sugli oltre 5 milioni di prigionieri russi, di cui da 3 a 3,5 milioni persero la vita per i maltrattamenti subiti nei campi di concentramento tedeschi2: ai superstiti furono infatti applicate le dure norme in vigore nell’armata rossa dal 1927 e la maggior parte fu mandata in «rieducazione» in speciali campi di lavoro. La crisi del Cominform ha condizionato ulteriormente gli studi e la riflessione su quella tragedia, relegandone l’interesse e la memoria ai diretti protagonisti o a quanti in varie epoche riuscirono a recepirne qualche aspetto. Attraverso nuove fonti, aprendo un confronto con protagonisti e studiosi dei paesi direttamente coinvolti 1 Direzione del PCI - Gruppo di lavoro centrale per le questioni dell’antifascismo (cur.), Partigiani sovietici nella resistenza italiana, 1966. Mauro Galleni, I partigiani sovietici nella Resistenza italiana, Roma, Editori Riuniti, 1967, prefazione di Luigi Longo; riedito a cura di Carlo Isoppi (Ciao russi. Partigiani sovietici in Italia (1943-1945), Marsilio, Padova, 2001). Vladimir Pereladov, Il battaglione partigiano russo d’assalto, prefazione di Renato Giorgi (Angelo), - introduzione di Remigio Barbieri, collana La Resistenza in Emilia-Romagna n.2, Bologna: Edizioni La Squilla, 1975; I partigiani sovietici della VI zona ligure, Genova, Italia-URSS, 1975, per conto dell’Associazione italiana per i rapporti culturali con l’Unione Sovietica; Nikolaj Timofejev, «I partigiani sovietici in Italia», Il Calendario del Popolo n.470/1984; Vladimir Pereladov, Zapiski russkogo garibaldijca, Novosibirsk, Novosibirskoe knižnoe izdtatelstvo, 1988; Carla Capponi, I partigiani sovietici nella resistenza prenestina, Comune di Palestrina, Assessorato alla cultura, Biblioteca comunale Fantoniana, Fondazione Cesira Fiori, Palestrina, Comune, 1994. Michail Talalay, M. Talalay, Dal Caucaso agli Appennini. Gli azerbaigiani nella resistenza italiana, Roma, Sandro Teti, 2013; Id., I partecipanti russi alla guerra 1943-1945 in Italia: Partigiani, cosacchi, legionari, Staraia Basmannaia, 2015. Massimo Eccli, I partigiani sovietici in Italia, mostra fotografica, 2018. 2 Christian Streit, Keine Kameraden: Die Wehrmacht und die Sowjetischen Kriegs gefangenen, 1941-1945, Bonn, Dietz, 1978. Reinhard Otto, Rolf Keller u. Jens Nagel, «Sowjetische Kriegsgefangene in deutschem Gewahrsam 1941-1945. Zahlen und Dimensionen», Vierteljahrshefte für Zeitgeschichte, 2008, 4, pp. 557-602.