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L’euro: la moneta unica

In circolazione dal 2002, l’euro è la moneta comune di 20 Paesi europei che hanno, in tal modo, fortificato la loro unione e i loro legami commerciali.

La storia dell’euro

Il progetto per l’introduzione della moneta unica è cominciato a partire dal 1992 con il Trattato di Maastricht. Nel dicembre 1995, il Consiglio europeo decise di chiamare «euro» la nuova moneta, denominazione che doveva essere uguale in tutte le lingue ufficiali dell’Unione Europea, poiché, tenuto conto dei diversi alfabeti, risultava facile da pronunciare, semplice e rappresentativa dell’Europa. Occorreva inoltre attribuire alla moneta unica un simbolo che, come la denominazione, fosse chiaramente associabile all’Europa e facile da scrivere. Il simbolo grafico dell’euro s’ispira alla lettera epsilon dell’alfabeto greco, per rendere omaggio all’origine della civiltà europea. La lettera «E» è l’iniziale della parola Europa e i due trattini orizzontali paralleli rappresentano la stabilità della valuta. L’abbreviazione ufficiale dell’euro è «EUR».

Il primo gennaio 1999 l’euro è diventato la moneta ufficiale per 11 Paesi dell’Unione Europea, anche se non è stata usata immediatamente per i pagamenti in contanti. È entrata in circolazione come moneta per tutti gli scambi commerciali il primo gennaio 2002, anno in cui è stato fissato il suo valore per ogni moneta nazionale: per l’Italia, 1 euro corrisponde a 1936,27 delle vecchie lire.

Paesi aderenti

L’adozione dell’euro da parte di un Paese richiede molti preparativi di tipo economico e giuridico. Oggi i Paesi che hanno adottato l’euro sono 20: Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna, Slovenia, Cipro, Malta, Slovacchia, Estonia, Lettonia, Lituania e Croazia.

Non hanno invece adottato l’euro i seguenti Paesi dell’Unione Europea: Bulgaria, Repubblica Ceca, Danimarca, Ungheria, Polonia, Romania, Svezia.

Nel novembre 1994 il Consiglio dell’Istituto monetario europeo (IME), predecessore della BCE, concordò la sequenza dei tagli di banconote in euro: €5, €10, €20, €50, €100, €200 e €500. Per le monete: 1 cent, 2 cent, 5 cent, 10 cent, 20 cent, 50 cent, €1 e €2. Questa suddivisione è in linea con le scelte adottate per gran parte delle monete del mondo.

L’ASPETTO DELL’EURO

L’aspetto grafico delle banconote dell’euro è comune a tutti i Paesi membri dell’Unione, secondo le direttive della Banca Centrale Europea. Il disegno delle banconote ha come tema comune l’architettura europea in vari periodi storici; il fronte rappresenta finestre o paesaggi, mentre sul retro sono presenti dei ponti, scelti come simbolo di collegamento tra gli Stati.

Lo stile architettonico va da quello classico (banconota da 5 euro) al romanico, gotico, rinascimentale, barocco, A rt N ouveau, fino al contemporaneo (500 euro).

È stata posta particolare cura nel far sì che gli esempi architettonici riprodotti non rassomiglino ad alcun monumento esistente, allo scopo di non creare controversie relative alla scelta di rappresentare monumenti specifici di un Paese a discapito di altri.

I pro e contro della moneta unica

L’euro è nato con l’obiettivo di portare benefici all’economia a vari livelli, da quello dei singoli cittadini a quello delle imprese. I principali vantaggi della moneta unica sono:

• una maggiore stabilità dei prezzi;

• una maggiore sicurezza e più opportunità per le imprese e i mercati;

• una maggiore crescita economica;

• una maggiore integrazione dei mercati finanziari;

• una maggiore competitività dell’UE nell’economia mondiale.

L’euro, tuttavia, si è dimostrato non garantire di per sé stabilità e crescita perché gli Stati hanno mantenuto una politica finanziaria autonoma e, spesso, male coordinata. Non tutti i Paesi europei, infatti, hanno le stesse disponibilità finanziarie, la stessa produzione industriale e lo stesso bilancio statale e questo ha creato molte disparità tra i vari Stati dell’Unione. Le crisi del 2008, che ha colpito soprattutto Grecia, Irlanda e Spagna, e quella del 2020, seguita alla sospensione delle attività economiche, hanno permesso di accelerare il processo di integrazione finanziaria tra i Paesi di «eurolandia», progredendo nella gestione comune delle politiche economiche e finanziarie.

Con la crisi economica del 2008 molte banche hanno limitato il credito alle imprese e alle famiglie, molte aziende hanno ridotto il personale e chiuso, facendo crollare i consumi. Per questo dall’Italia alla Germania, all’Est dell’Europa e in particolare in Grecia, sono nati movimenti popolari e partiti politici che hanno sfruttato il malcontento per le regole europee, chiedendo a volte persino l’uscita dall’euro dei loro Paesi.

Eurolandia

Esercizi

Lavora sul testo

1. In quale anno l’euro è entrato in circolazione per gli scambi commerciali?

2. Come è stato scelto il nome euro per la moneta unica?

3. Quali sono i vantaggi della moneta unica? Quali difficoltà si sono incontrate nella sua adozione?

Lavora sulla carta

4. Individua i Paesi che fino a oggi hanno adottato l’euro.

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