Urbes Science Milano

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Disuguaglianze di salute pubblica:

Milano Città vs Periferia Stefano Capolongo Professore ordinario a tempo Dipartimento di Architettura Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito - Politecnico di Milano Il Dipartimento di Popolazione delle Nazioni Unite (UN) stima che oggi il 54% della popolazione mondiale vive in aree urbane e si prevede che questo salirà al 70% entro il 2050, quando la popolazione urbana mondiale supererà i 6 miliardi; siamo quindi nell’epoca dell’urbanizzazione, dove i fattori di rischio ed i fattori protettivi della città ne risultano amplificati. Le cosiddette Non-Communicable Disease’s (malattie cronico degenerative) sono responsabili dell’86% delle morti e del 77% delle malattie in Europa (WHO 2014). La sedentarietà è la quarta causa di morte. Alla base dell’insorgenza delle malattie cronico degenerative si trovano globalizzazione, urbanizzazione ed invecchiamento della popolazione. Tali fattori concorrono all’80% degli impatti di Salute Pubblica, ma sono oggetto di una spesa pubblica di 9 volte inferiore al costo di sostentamento dei Sistema Sanitari Nazionali. Diviene pertanto strategico e di fondamentale importanza agire su questi aspetti, coinvolgendo e sensibilizzando tutti gli stakeholder e le professionalità coinvolte nel governo della città: Policy Makers, operatori di Sanità Pubblica, progettisti (urbanisti, architetti e ingegneri) e city users. Nella città contemporanea, è dimostrato, a livello nazionale e internazionale, che i centri urbani densamente edificati offrono condizioni di vita ed uno stato di Salute Pubblica migliori rispetto le periferie. Man mano che si procede dal centro della città verso la periferia si osserva una diminuzione della speranza di vita, ovvero la presenza di disuguaglianze di Salute Pubblica in funzione delle caratteristiche degli ambienti di vita. Il concetto di salute sposta l’attenzione da un modello medico, focalizzato sull’individuo, ad un modello sociale in cui la salute è la risultante di diversi fattori socio-economici, culturali e ambientali. La salute non è più un tema esclusivo dell’ambito medico, ma risulta un obiettivo prioritario fortemente influenzato dal contesto in cui si vive e conseguentemente dalle stra-

tegie attuate dai governi locali. Nell’ultimo decennio sono in aumento consapevolezza ed evidenza scientifica dei benefici del verde, in tutte le sue forme (parchi pubblici, giardini semipubblici e privati, filari alberati verdi e cinture verdi, parcheggi verdi, tetti verdi e facciate verdi e orti urbani) con impatti multi-fattoriali sulla SALUTE (miglioramento della qualità dell’aria e riduzione degli inquinanti ambientali, mitigazione della temperatura reale e di quella percepita, facilitazione della pratica di attività fisica), sull’AMBIENTE (promozione e protezione della biodiversità, assorbimento delle emissioni di CO2 e di particolato, riduzione dell’effetto dell’isola urbana da calore), sulla SOCIETÀ e sul BENESSERE MENTALE (incoraggiamento delle attività ricreative i integrazione sociale, migliore accessibilità ai servizi urbani, promozione della sostenibilità economica, impatto positivo sul benessere psicologico e sulla salute mentale con riduzione delle condizioni di stress). La città di Milano è una tra le poche italiane allineate a quanto previsto dal quadro normativo circa gli strumenti prescrittivi e prestazionali di pianificazione, progettazione e gestione della componente verde nei contesti urbani. Il Comune di Milano si avvale di un Geoportale in continuo e costante aggiornamento. Il GIS - facilmente consultabile, ac-

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