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Impatto socio-economico del diabete e dell’obesita

nella città metropolitana di Milano

Lucia Sara D’Angiolella,

PhD in Public Health Lorenzo Giovanni Mantovani

CESP- Centro Studi sulla Sanità Pubblica, Università degli Studi di Milano-Bicocca

A livello mondiale il diabete e l’obesità sono ormai riconosciute come malattie croniche, associate ad un notevole onere socioeconomico, a carico dei pazienti, dei sistemi sanitari e di tutta la società nel suo complesso. Il diabete di tipo 2 è la forma più frequente, tende ad insorgere tipicamente in età più avanzata ed interessa il 90 % dei soggetti diabetici. Il diabete si associa frequentemente a gravi complicanze come cecità, malattie renali, ulcere ed altri disturbi cardiovascolari che causano gravi disabilità e compromettono in maniera significativa la qualità di vita dei pazienti. In più della metà dei soggetti con diabete, tali complicanze rappresentano la principale causa di decesso [1]. La velocità con cui il diabete si sta diffondendo sta rendendo tale patologia una vera e propria epidemia: in tutto il mondo si stima che ci siano 422 milioni di diabetici. Solo in Italia si contano oltre 3 milioni e 200 mila diabetici, vale a dire il 5 % dell’intera popolazione e più di 1 milione di persone, in attesa di una diagnosi non è consapevole di essere diabetica. I dati epidemiologici mostrano che la prevalenza del diabete è in costante aumento [2] ed alla luce degli eventi demografici che stanno caratterizzando i Paesi di tutto il mondo, si prevede che nei prossimi anni continuerà a crescere: in Italia, nel 2030 ci saranno oltre 5 milioni di diabetici [3]. Oltre al preoccupante andamento epidemiologico, l’impatto economico del diabete risulta significativamente oneroso: solo in Italia la patologia diabetica assorbe circa il 10 % della spesa sanitaria totale e già nel decennio scorso, i costi del diabete superavano gli 8 miliardi. La popolazione diabetica impegna una spesa sanitaria annua molto più elevata del resto della popolazione: un soggetto con diabete costa in media il 54 % in più di un soggetto senza malattia. Uno studio basato sulla popolazione ed il mondo reale, che si conferma oggi come la più ampia analisi condotta su una vasta popolazione di assistiti in Regione Lombardia ed osservata per 9 anni ha stimato i costi del diabete, in oltre 9 milioni di soggetti [4]. Nello studio è stato riportato un costo medio annuo per paziente pari a 3.315 €. L’assistenza ospedaliera necessaria per gestire il diabete e le sue complicanze ha rappresentato la voce più importante dei costi e ha assorbito il 54 %, della spesa totale. Le altre voci di costo sono state le visite ed i farmaci che hanno rappresentato il 14 % ed il 32 % del costo totale, rispettivamente. I costi sono risultati positivamente correlati all’età, variando da circa 2.282 € nei soggetti con età pari o inferiore a 45 anni, a quasi 3.800 € nei soggetti nella fascia di età più critica (compresa tra i 66 ed i 75 anni). La percentuale dei costi attribuibili alle ospedalizzazioni ha mostrato un trend in aumento all’aumentare dell’età, mentre i costi attribuibili alle altre risorse hanno riportato un trend negativo (Figura 1).

Figura 1: Diabete: costi totali per classi di età - tradotta e riadattata da Scalone et al. [4]

Oltre ad un onere economico così ingente, il diabete si associa comunemente anche a problemi di tipo psicosociale e ad una ridotta qualità di vita, ha un impatto inevitabilmente negativo sul benessere psicofisico dei soggetti e compromette molti aspetti della vita quotidiana, tra cui lo svolgimento delle attività abituali, il lavoro, la vita sociale ed il sonno. La compromissione del benessere psicofisico può ripercuotersi anche sulla gestione delle terapie, rendendo il quadro patologico ancora più complicato e complesso. In Italia, secondo il gruppo di lavoro del Global Burden of Disease circa 552.000 Disability Adjusted Life Years sono attribuibili al diabete. In Lombardia, il quadro economico e sociale del diabete è altamente preoccupante: 310 mila cittadini lombardi soffrono di diabete, esponendo il sistema sanitario regionale ad una spesa pari ad oltre 1 miliardo di euro. In questa regione, la città con il maggior numero di persone con diabete in termini assoluti è Milano, con oltre 144 mila diabetici, ovvero il 5% dei residenti nell’area metropolitana, con un peso economico corrispondente di quasi 500 milioni di €.

Come il diabete anche l’obesità rappresenta uno dei principali problemi di salute pubblica a livello mondiale anche perché è un importante fattore di rischio per varie malattie croniche, quali diabete di tipo 2, le malattie cardiovascolari e diversi tipi di tumore. Si stima che il 44 % dei casi di diabete tipo 2, il 23 % dei casi di cardiopatia ischemica e fino al 41 % di alcuni tumori sono attribuibili all’obesità. Secondo i dati della Italian Barometer Diabetes Observatory Foundation, i soggetti obesi hanno un eccesso di rischio di avere il diabete del 80 %, rispetto ai soggetti normopeso. Sovrappeso e obesità rappresentano il quinto più importante fattore di rischio per mortalità globale ed i decessi ad essi attribuibili sono almeno 3 milioni ogni anno nel mondo. L’obesità ha un affetto significativo sull’aspettativa e sulla qualità di vita: un soggetto obeso vive mediamente 10 anni in meno, di un soggetto normopeso e trascorre molti anni in condizioni di estrema disabilità.

In tutto il mondo circa 1,5 miliardi di persone adulte sono in sovrappeso e più di 500 milioni soffrono di obesità. Per il 2030 ci si attende che i soggetti in sovrappeso costituiranno circa il 70 % della popolazione. I dati più recenti dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico attestano che nel nostro Paese, un italiano su tre è attualmente in sovrappeso ed oltre il 10 % della popolazione è obesa. I dati sulla mortalità correlata all’obesità in Italia sono allarmanti: ci sono oltre 57 mila morti all’anno, per cause attribuibili all’obesità. L’obesità è destinata ad espandersi come malattia cronica e oltre a rappresentare un elevato rischio per la salute, comporta un peso economico significativo che rischia di diventare insostenibile nei prossimi anni. I costi diretti legati all’obesità rappresentano circa il 2 - 8 % del totale dei costi sanitari a livello mondiale e la spesa sanitaria sostenuta da un obeso è in media il 25 % più alta di quella di un soggetto normopeso. In Italia, si calcola che l’obesità sia responsabile di una spesa compresa tra il 4 % ed il 10 % dei fondi sanitari nazionali, per un totale compreso tra i 6 ed i 16 miliardi di € all’anno. Il costo annuo dell’obesità potrebbe arrivare a superare i 20 miliardi di € se si calcolassero anche i costi delle patologie correlate all’obesità.

Uno studio retrospettivo, osservazionale di real-life che ha coinvolto 3 centri, distribuiti nel Nord, Centro e Sud Italia (Bergamo, Grosseto e Napoli) ha stimato i costi diretti correlati al sovrappeso e all’obesità, in un campione costituito da più di 20.000 soggetti. Nello studio è stato stimato che il costo medio annuo di un soggetto in sovrappeso è pari a € 1.015 e € 1.167 nei soggetti obesi [5]. In termini assoluti un obeso può costare ogni anno dai 348 € ai 580 € in più, rispetto ad una persona normopeso. Stratificando i costi in base alla tipologia di risorse utilizzate, in un soggetto obeso i costi che contribuiscono maggiormente al totale sono quelli sostenuti per le terapie farmacologiche (circa il 40% dei costi totali), a seguire le ospedalizzazioni e le visite ambulatoriali, che assorbono la restante parte (Figura 2).

Lo studio ha confermato che i soggetti obesi sono costretti ad utilizzare una vasta gamma di farmaci, anche a causa delle complicanze associate all’obesità, tra cui ipertensione, disturbi gastrointestinali, infezioni e molto frequentemente diabete. Benché in Lombardia la situazione è migliore rispetto alla media del Paese, il 10 % degli adulti è in stato di obesità e solo a Milano gli abitanti ritenuti obesi sono il 6,6 %. Con un costo medio procapite superiore alle migliaia di €, si stima che il costo dell’obesità solo a Milano potrebbe superare i 100 milioni di euro.

I dati riportati non risultano per nulla rassicuranti per il futuro della salute della popolazione: in tutto il mondo obesità e diabete sono in aumento e per quanto già di per sé le singole patologie risultano complicate e complesse, la loro gestione diventa ancora più onerosa se si pensa che esse molto frequentemente sono correlate. Un adeguato controllo delle malattie croniche, come il diabete e l’obesità sono essenziali per la gestione della salute pubblica e per l’implementazione di strategie di

prevenzione. Anche se apparentemente costose, le strategie volte ad ottimizzare la prevenzione di queste patologie e delle loro complicanze si rivelano spesso un investimento, in termini di guadagno di salute e riduzione dei costi nel lungo periodo.

Referenze

1. Van Dieren S, Beulens JW, van der Schouw YT, Grobbee DE,

Neal B (2010) The global burden of diabetes and its complications: an emerging pandemic. Eur J Cardiovasc Prev Rehabil 17 Suppl 1: S3–8 2. Hu FB (2011) Globalization of diabetes: the role of diet, lifestyle, and genes. Diabetes Care 34(6): 1249–57 3. Shaw JE, Sicree RA, Zimmet PZ (2010) Global estimates of the prevalence of diabetes for 2010 and 2030. Diabetes Res

Clin Pract 87: 4–14 4. Scalone L, Cesana G, Furneri G, Ciampichini R, Beck-Peccoz

P, Chiodini V, Mangioni S, Orsi E, Fornari C, Mantovani LG.

Burden of diabetes mellitus estimated with a longitudinal population-based study using administrative databases.

PLoS One. 2014 Dec 3;9(12):e113741 5. Colao A, Lucchese M, D’Adamo M, Savastano S, Facchiano

E, Veronesi C, Blini V, Degli Esposti L, Sbraccia P. Healthcare usage and economic impact of non-treated obesity in Italy: findings from a retrospective administrative and clinical database analysis. BMJ Open. 2017 Feb 24;7(2):e013899.

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