
8 minute read
Il diabete continua ad essere una storia di bisogni sociali e individuali ancora insoddisfatti
Il diabete continua ad essere una storia di bisogni sociali e individuali insoddisfatti
Nonostante gli indiscutibili progressi registrati sinora con lo sviluppo di trattamenti e soluzioni e l’aver compreso come aiutare le persone con diabete, ci sono ancora molti bisogni insoddisfatti e in crescita da un punto di vista sociale e personale. Senza un’azione coordinata, il diabete e altre malattie non comunicabili sono a rischio di vanificare gli forzi per realizzare obiettivi di sviluppo sostenibili.
Il diabete costituisce una seria minaccia alla salute globale Nel 2000 si stimava che al mondo vi fossero 151 milioni di persone che convivevano con il diabete6. Da allora e fino al 2009, quel numero è aumentato dell’88%, a 285 milioni5 . Oggi, si stima che il 9,3% degli adulti – 463 milioni di persone – convive con il diabete5. Inoltre, ci sono 1,1 milioni di bambini e giovani con meno di 20 anni che convivono con un diabete di tipo15 .
Dieci anni fa, nel 2010, si prevedeva che a livello globale ci sarebbero stati 438 milioni di persone con diabete entro il 2025. Quel numero è stato già superato di 25 milioni nel 2020. Senza un intervento, il numero di persone che convive con il diabete potrebbe superare 700 milioni entro il 20455 .
La diffusione del diabete di tipo 2 è dovuta all’invecchiamento della popolazione, allo sviluppo economico e all’incremento dell’urbanizzazione, che porta ad una vita più sedentaria e al consumo di cibi poco sani che causano obesità5 .
Sono sempre di più le persone di età inferiore a 65 anni, quindi nei loro anni produttivi, ad essere impattate dal diabete. Questa tendenza è dimostrata dal fatto che quasi metà dei 4,2 milioni di morti per diabete nel 2019 erano persone di età inferiore a 60 anni5 .
La sfida sociale globale del diabete La Regola dei Mezzi (Figura 7) è un quadro di riferimento teorico utilizzato per descrivere il peso di condizioni croniche quale il diabete e le esigenze insoddisfatte lungo il percorso del trattamento73. In base a tale regola, il diabete non è stato diagnosticato a circa la metà delle persone con diabete di tipo 2; la metà di quelli a cui è stato diagnosticato non riceve cure; la metà di quelli che ricevono cure non realizza gli obiettivi del trattamento prescritto. I bisogni non soddisfatti lungo la Regola dei Mezzi sono spesso dovuti a diverse cause, alcune delle quali sono descritte in seguito.
Politiche e interventi inadeguati per promuovere la sanità Molti paesi non hanno politiche efficaci per creare ambienti che promuovano stili di vita sani75 .
Un sistema sanitario debole e risorse insufficienti significano che la prevenzione del diabete spesso non è una priorità, specialmente per quelli che sono maggiormente vulnerabili75 .
Accesso inadeguato alle cure e ai trattamenti Quattro persone con diabete su cinque vivono in paesi a reddito basso o medio, spesso con accesso limitato alle cure5 .
Anche se farmaci e tecnologie di base per il trattamento e la gestione del diabete, compresa l’insulina
Bisogni insoddisfatti nel diabete
La Regola dei Mezzi indica che ci sono ancora notevoli bisogni insoddisfatti, sfide e opportunità lungo il percorso di cura del diabete73
Su 463 milioni di persone che si stima abbiano il diabete5 … di cui il 50% viene diagnosticato… di cui circa il 50% riceve cure… di cui circa il 50% realizza gli obiettivi del trattamento.
Diabete Diagnosticato Riceve cure Realizza gli obiettivi del trattamento
umana, sono riconosciuti come essenziali, spesso non sono disponibili o non sono economicamente accessibili in molti paesi a reddito basso o medio.
La sfida è resa ancora più difficile da questioni quali una bassa densità di professionisti sanitari e l’assenza di una copertura sanitaria di base per la popolazione75 .
In aumento i costi per la cura del diabete e per la gestione delle relative complicanze Nel 2019 la spesa sanitaria per il diabete a livello globale è stata pari a 760 miliardi di dollari5. Si prevede che questa cifra continuerà a salire, per superare gli 845 miliardi entro il 20455 .
Questi costi non sono sostenibili e minacciano di mettere fuori uso sistemi sanitari già oberati. Inoltre, anche i costi indiretti, quali la perdita di produttività, avranno un forte impatto sulle economie nazionali e globale.
Ineguaglianza sanitaria e l’impatto sul diabete La realizzazione di buoni esiti del diabete richiede una lunga serie di comportamenti di auto-gestione da parte del singolo, quali il monitoraggio del glucosio nel sangue, la gestione di diversi farmaci, il cambiamento dello stile di vita e una maggiore interazione con i servizi sanitari74 .
Anche in paesi dove la copertura sanitaria è universale e dove la salute è un diritto, ci sono disparità nella distribuzione degli esiti sanitari e nel rischio della malattia per persone con diabete di tipo 2. Queste disparità sono spesso relative ai determinanti sociali della salute, quali il reddito e i livelli di instruzione76 .
Una risposta politica La pietra miliare rappresentata dalla Resolution on Diabetes del 2006 da parte dell’ONU è stato l’inizio di un percorso verso il pieno riconoscimento del diabete e del suo impatto sulle persone e sulla società in ogni paese. La risoluzione ha fatto fiorire la collaborazione tra quella parte della comunità medica che si occupa di diabete, con il risultato che si è creato un fronte unitario d’azione a livello globale e nazionale.
A novembre 2011 le Nazioni Unite hanno trasformato in una priorità globale la questione delle malattie non trasmissibili (NCD – NonCommunicable Diseases)77. Dopo un incontro ad alto livello convocato per discutere la materia, 192 nazioni dell’Assemblea Generale dell’ONU hanno concordato l’adozione della dichiarazione dell’ONU sulle NCD77 . Quattro anni dopo, a settembre 2015, i leader mondiali hanno adottato gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG – Sustainable Development Goals), che riconoscevano il peso crescente delle NCD e incoraggiavano la costituzione di partnership pubblicoprivato per affrontare le sfide globali78 .
In anni recenti, l’Organizzazione Mondiale della Sanità e l’ONU hanno stabilito obiettivi globali per promuovere interventi di miglioramento delle cure e di rafforzamento dei sistemi sanitari. Questi interventi si propongono di ridurre le morti premature causate da NCD, fra cui il diabete, del 30% entro il 2030, elaborando piani nazionali sulla malattia diabetica e realizzando la copertura sanitaria universale entro il 2030, in un importante processo per garantire cure accessibili di alta qualità e per alleviare la catastrofe economica per i milioni di persone che dovranno convivere con il diabete5,79 .
BUONA SALUTE E BENESSERE
SDG Obiettivo 3, Target 3.4:
Entro il 2030 riduzione di un terzo della mortalità prematura causata da malattie non trasmissibili mediante prevenzione e trattamento e promozione di salute e benessere mentale.
206% Aumento
nella prevalenza del diabete globale negli ultimi 20 anni
700 milioni
di persone con diabete previste per il 20455
sfida sociale
650 milioni
convivono con l’obesità, il maggiore fattore di rischio modificabile per il diabete di tipo 280
760 miliardi
di dollari di spesa sanitaria per il diabete e le sue complicanze nel 20195
Il 79% degli adulti con diabete vive in paesi a reddito basso e medio dove l’accesso alle cure può costituire una sfida5
Uno stigma diffuso Lo stigma è una sfida costante per le persone con diabete. Per esempio, gli adolescenti con diabete di tipo 2 dichiarano di tener nascosta la loro diagnosi ai loro coetanei per timore di una reazione81, mentre gli adulti con diabete dichiarano che rendere pubblica la loro diagnosi a superiori e colleghi potrebbe avere effetti sul lavoro o, addirittura, sulle loro opportunità accademiche o sulla possibilità di sposarsi83. Lo stigma sociale e la discriminazione sono barriere alte all’auto-gestione, al miglioramento delle cure e al sostegno sociale per le persone con diabete. Inoltre, lo stigma da parte dei professionisti sanitari può condure all’inerzia terapeuticaG e ad esiti sanitari scadenti84 .
Le complicanze a breve e lungo termine sono un rischio costante Nonostante i tanti progressi registrati nella cura del diabete, l’ipoglicemia, l’aumento di peso e il rischio di complicanze a lungo termine continuano ad essere fonte di preoccupazioni giornaliere per le persone con diabete. Per esempio il timore per l’ipoglicemia è costante per le persone che usano insulina, poiché è una delle complicanze più comuni e acute della terapia insulinica85. Le malattie cardiovascolari – fra cui ictus, attacco di cuore e malattia delle arterie coronarie - continuano ad essere la principale causa di morte delle persone con diabete86 . Nessuna cura. L’insulina è ancora l’unica opzione per le persone con diabete di tipo 1 Oggi sono disponibili diversi farmaci per il trattamento del diabete di tipo 2, ma l’insulina rimane la pietra angolare di ogni trattamento per una persona con diabete di tipo 1. Per quanto abbia fatto progressi, la scienza non è ancora riuscita a scoprire una cura per le persone con diabete di tipo 1.

Complessità Negli ultimi 100 anni le opzioni di trattamento disponibili sono più che decuplicate, ma tale incremento ha reso la gestione del diabete più complessa. La complessità è addirittura aumentata per l’aggiunta dei numerosi device e applicazioni, con alcuni che comunicano fra di loro e altre che non comunicano. La complessità ha un impatto sulle vite dei pazienti e delle famiglie di questi ultimi ogni giorno, dalla mattina alla sera.
Scarsa adesione terapeutica La scarsa adesione terapeutica è ben documentata nel trattamento del diabete di tipo 2 e porta ad esiti sanitari scadenti. Le cause dei problemi con l’adesione sono molteplici e devono essere ben comprese e affrontate. Anche se è diventata più facile –grazie ai vari tipi di insulina, all’uso dei vari device e a conoscenze più approfondite - la convivenza con il diabete di tipo 1 è diventata anche più complessa per la mole di dati che dobbiamo controllare, come le quantità e i tempi di iniezione dell’insulina, gli esercizi, i carboidrati e il nostro benessere in generale.
Charlotte
Charlotte ha un diabete di tipo 1 e vive in Danimarca
Stigma
L’uso dell’insulina contribuisce a peggiorare lo stigma che incombe sulle persone con diabete, dato che queste ultime sono scambiate per soggetti che si iniettano droghe per via endovenosa81,82

Sfida individuale
2–4x
Per le persone con diabete di tipo 2 il rischio di malattia cardiovascolare è 2-4 volte maggiore
L’83%
delle persone con diabete di tipo 1 subisce almeno un evento ipoglicemico ogni mese88
Il 50%
delle persone con diabete di tipo 2 presenta già una complicanza al momento della diagnosi89
Complessità
La gestione del diabete è complessa, poiché comporta molte decisioni, specialmente se degenera e se ci sono comorbidità90