MacPlas 386 (dicembre-gennaio)

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Editrice Promaplast Srl - Centro Direzionale Milanofiori - Palazzo F/3 - 20057 Assago (MI) - ISSN 0394-3453 - Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - 70% LOM/MI/2363

MACPLAS

RIVISTA DELLE MATERIE PLASTICHE E DELLA GOMMA

PET DAY: ECONOMIA CIRCOLARE COME “CURA” CONTRO LA PANDEMIA RICICLO MECCANICO: www.macplas.it PREOCCUPAZIONI PER UNA POSSIBILE DEREGULATION PRODURRE E RIUTILIZZARE VASCHETTE FOOD GRADE MONOMATERIALE NOBILITARE LA PLASTICA RICICLATA www.davidedallosso.it

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LO STAMPAGGIO CO MP ET IT IVITÀ

È SEMPRE AL CENTRO DEI NOSTRI PIANI

La lunga esperienza e la forte attività di ricerca e sviluppo che contraddistinguono IMG, permettono di proporre soluzioni operative che coprono l’intero settore dello stampaggio di elastomeri e delle materie plastiche.

E F F IC IEN ZA


SOMMARIO

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L’EDITORIALE DI RICCARDO AMPOLLINI: NUOVE POSSIBILITÀ DI BUSINESS DAL M ​ ETAVERSO (PARTE 1) INTERVISTA AL PRESIDENTE DI FEDERAZIONE GOMMA PLASTICA - TRA PASSATO E FUTURO, UN PRESENTE IN CUI C’È TANTO DA FARE PET DAY 2021: SOSTENIBILITÀ ED ECONOMIA CIRCOLARE COME “CURA” CONTRO GLI EFFETTI D ​ ELLA PANDEMIA MACCHINE PER PLASTICA E GOMMA: COMPARTO IN RIPRESA DOMANDA IN CRESCITA PER UN POLIMERO COMUNE MA VERSATILE

PLASTICA & AMBIENTE 21

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NOTIZIARIO ASSORIMAP - RICICLO MECCANICO: CRESCONO LE PREOCCUPAZIONI PER UNA POSSIBILE DEREGULATION L’ITALIA DICE “GREEN” E RIMINI DIVENTA CAPITALE DELL’ECONOMIA CIRCOLARE GREENPLAST 2022: ORGANIZZAZIONE A PIENO REGIME LA PRODUZIONE GLOBALE DI BIOPLASTICHE TRIPLICHERÀ NEI PROSSIMI CINQUE A ​ NNI PREMIATI I MIGLIORI PRODOTTI RICICLATI E RICICLABILI EUROPEI L’ECOSISTEMA LOMBARDO “CARBON NEGATIVE” PER IL RICICLO DEI RIFIUTI

MACCHINE & ATTREZZATURE 30 34 36 40 44

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MARKETING 10

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PRODURRE E RIUTILIZZARE VASCHETTE FOOD GRADE MONOMATERIALE UN AUTUNNO CALDO CON TANTA CARNE AL FUOCO DARE FORMA ALLA TERMOFORMATURA IL SENSORE GIUSTO PER OGNI ESIGENZA DI TERMOFORMATURA TRA PASSATO E FUTURO DELLA TERMOFORMATURA

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LINEE PER L’ESTRUSIONE IN BOLLA E CENTRO RICERCHE VERSATILITÀ: UNA RISPOSTA UNIVERSALE QUANDO UN’OPPORTUNITÀ DIVENTA VALORE CON IL RICICLATO COME CON IL VERGINE C’È ANCHE L’ITALIA NEL NUOVO BIECC IN BAHRAIN POSITIVA RIPARTENZA SUL LAGO DI COSTANZA UNA CALANDRA PER DUE PIONIERI DELLA SALDATURA A ULTRASUONI TENUTA STAGNA ED ESTETICA ASSICURATE GRAZIE ALLA SALDATURA LASER INNOVAZIONE E PERSONALIZZAZIONE: LE CHIAVI DEL SUCCESSO CONTRO LA CORROSIONE DEI FLUOROPOLIMERI FINE LINEA EVOLUTO PRESTAZIONI D’ECCELLENZA NEL MONDO DELLA PLASTICA AL PASSO CON I TEMPI DA CINQUANT’ANNI SALDATURA QUASI SIMULTANEA SELEZIONE SENZA FRONTIERE DI RIFIUTI PLASTICI SICUREZZA INTEGRATA OFFERTA AMPLIATA

MATERIALI & APPLICAZIONI 71 74 76 78 78 79

NOBILITARE LA PLASTICA RICICLATA PER RENDERLA UN BENE DUREVOLE UNA SOSTENIBILITÀ ALL’ALTEZZA DELLE NOSTRE MONTAGNE NUOVE FAMIGLIE DI ADDITIVI E PLASTIFICANTI PER UNA PLASTICA PIÙ SOSTENIBILE I BENEFICI DI UNA MIGLIORE PULIZIA DEI MACCHINARI DUE NUOVI MATERIALI PER CONTRIBUIRE ALL’ECONOMIA CIRCOLARE ECCELLENTI PROPRIETÀ ANTINVECCHIAMENTO NELLE APPLICAZIONI DELLE ​POLIOLEFINE MACPLAS n. 386 - Dicembre 2021/Gennaio 2022


MACPLAS

IN COPERTINA

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Editrice Promaplast Srl - Centro Direzionale Milanofiori - Palazzo F/3 - 20057 Assago (MI) - ISSN 0394-3453 - Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - 70% LOM/MI/2363

N. 386 - DICEMBRE 2021/GENNAO 2022 RIVISTA DELLE MATERIE PLASTICHE E DELLA GOMMA

PET DAY: ECONOMIA CIRCOLARE COME “CURA” CONTRO LA PANDEMIA RICICLO MECCANICO: www.macplas.it PREOCCUPAZIONI PER UNA POSSIBILE DEREGULATION PRODURRE E RIUTILIZZARE VASCHETTE

FOOD GRADE MONOMATERIALE NOBILITARE LA PLASTICA RICICLATA www.davidedallosso.it

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ELASTICA-LA RIVISTA DI ASSOGOMMA 86 88 92 94 94 95

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NOTIZIARIO DEI COMPOSITI - UNA NUOVA GENERAZIONE DI VINCITORI NEL MONDO ​DEI COMPOSITI TRADIZIONE E FUTURO DEGLI YACHT DA COMPETIZIONE COMPOSITI PER PROTEGGERE LE FORZE ARMATE

DA “SCARTO = RIFIUTO” A “SCARTO = SOTTOPRODOTTO” LE NOVITÀ EUROPEE PER LE GOMME DESTINATE AL CONTATTO CON ALIMENTI RASSEGNA INTERNAZIONALE DI SCIENZA E TECNOLOGIA DALLE STRUTTURE LEGGERE ALL’ECONOMIA CIRCOLARE RAGGI X PER UNA MISURAZIONE PRECISA DELLO SPESSORE PARETE RIFIUTI, SOTTOPRODOTTI ED END OF WASTE

RUBRICHE & VARIE 96 98 98 99 99

NOTIZIARIO UNIPLAST E PROGETTI DI NORMA CHINAPLAS 2022: FOCUS SULLE TECNOLOGIE DIGITALI E A BASSE EMISSIONI ESPOSIZIONI E FIERE NUOVA EDIZIONE DELLA CONFERENZA DEDICATA AGLI IMBALLAGGI IN BIOPLASTICA CORSI E CONVEGNI

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TRASFORMARE LO SCARTO PLASTICO INDUSTRIALE IN UNA CREAZIONE ARTISTICA L’Atelier Dall’Osso è uno studio di scultura e design che nasce dalla visione creativa dello scultore Davide Dall’Osso e della creative director Maria Vittoria Gozio. Oltre a essere presente nelle gallerie d’arte contemporanea, l’atelier estende la sua collaborazione a studi di architettura, interior design, scenografia, danza, musica e moda. Sin dalla sua nascita come start up, nel 2014, tutte le creazioni di scultura e design realizzate dall’atelier in polimeri plastici, utilizzano il 90% di scarto industriale di policarbonato e il 100% di scarto industriale di PMMA (Plexiglas). La trasformazione dello scarto plastico industriale in una creazione artistica ha portato la società a divenire una microeccellenza italiana e a essere inserita nell’Atlante italiano dell’economia circolare, una piattaforma web interattiva che mette in rete le imprese e le associazioni italiane orientate a realizzare prodotti e processi virtuosi, ad alto valore sociale e territoriale. Dal 2020 l’atelier, che ha sede a Castelfiorentino (Firenze), dedica uno spazio di 150 metri quadrati alla didattica sull’economia circolare, dove, confrontandosi creativamente con gli scarti di lavorazione dei polimeri plastici, gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado apprendono che lo scarto rinasce a nuova vita molte volte, per generare prodotti sempre nuovi in modo ecosostenibile. “Creando cicli virtuosi di recupero e trasformazione vogliamo far nascere, soprattutto nei giovani, un nuovo modo di pensare allo scarto e una nuova consapevolezza ambientale, stimolando nei più grandi la nascita di startup innovative che utilizzino metodi di creazione e produzione che prevedano il recupero dei materiali di scarto. Chi oggi, nel suo percorso lavorativo, incontra lo scarto, trova un tesoro!”, dichiara un appassionato Davide Dall’Osso. “Per questo siamo sempre alla ricerca di aziende che possano “fornirci” i loro scarti plastici di produzione. Aziende come la Isopad di Prato, che collabora con noi per i progetti legati all’economia circolare”. In copertina: la scultura femminile in policarbonato “Ventocontro”.

www.davidedallosso.it

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MACPLAS

Anno 47 - Numero 386 Dicembre 2021/Gennaio 2022 Direttore Riccardo Ampollini Redazione Luca Mei, Girolamo Dagostino, Stefania Arioli Ufficio commerciale Roberta Pagan Segreteria di redazione Giampiero Zazzaro Comitato di direzione Dario Previero, Gabriele Caccia, Massimo Margaglione Hanno collaborato a questo numero: Amaplast, Assobioplastiche, Assogomma, Assorimap, AVK, Ceresana, Cerisie, European Bioplastics, Federazione Gomma Plastica, Fondazione per lo sviluppo sostenibile, GSI (PET Day), JEC Group, Mecs, nova-Institute, Ermanno Pedrotti, Plastics Recyclers Europe, Unionplast, Uniplast Editore Promaplast Srl Centro Direzionale Milanofiori - 20057 Assago (Milano, Italia) Tel.: +39 02 82283735 - Fax: +39 02 57512490 E-mail: macplas@macplas.it - www.macplas.it Registrazione presso il Tribunale di Milano N. 68 del 13/02/1976 Iscrizione presso l’Ufficio Nazionale della Stampa N. 4620 del 24/05/1994 Direttore responsabile Mario Maggiani

INSERZIONISTI 17​ BANDERA​​

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Amministrazione Alessandro Cerizza

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Impaginazione e prestampa Nicoletta Albiero

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Stampa e inoltro postale Faenza Group

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13; 84​​ PRESMA ​www.presma.it 63​ ROBOLINE SYTRAMA​

PREZZO COPIA: 5 euro Abbonamento Italia (6 numeri): 40 euro Abbonamento estero (6 numeri): 60 euro La direzione della rivista declina ogni responsabilità per quanto riguarda l’attendibilità degli articoli e delle note redazionali di fonte varia ASSOCIATO A:

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84 ​RUBBER 2023 ​www.plastonline.org 67​ SALDOFLEX​

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ASSORIMAP AS SO CI A ZIO N E N A ZIO N A L E RICICL ATO RI E RIG EN ER ATO RI M AT ERIE PL ASTICH E

SPE ITALIA SO CIE T Y O F PL AST IC S EN G IN EERS

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UNIONPLAST FED ER A ZIO N E GO M M A PL ASTICA

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IIP ISTIT U TO ITA LIA N O D EI PL AST ICI

UNIPLAST EN T E ITA LI A N O D I U NIFICA ZIO N E D EL L E M AT ERIE PL ASTICH E

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EDITORIALE

RICCARDO AMPOLLINI

NUOVE POSSIBILITÀ DI BUSINESS DAL METAVERSO (PARTE 1) Si chiama Meta (da “metaverse”) il nuovo mondo ibrido, insieme fisico e virtuale, creato da Mark Zuckerberg e da lui annunciato lo scorso ottobre con eco mondiale. Ma, molto prima di quell’annuncio, il termine “metaverso” era stato utilizzato addirittura nel 1992 da Neal Stephenson, che nel suo libro di fantascienza “Snow Crash” lo descriveva come una sorta di realtà virtuale condivisa tramite Internet, nella quale si è rappresentati in tre dimensioni attraverso un proprio avatar e in cui si può realizzare ciò che si desidera: negozi, uffici, locali notturni e molto altro, il tutto potenzialmente visitabile dagli utenti. L’obiettivo di Zuckerberg è quello di implementare l’universo dei social, rendendo la realtà fisica ancora più vicina, se non addirittura dentro, alla realtà virtuale. Accedere al metaverso è molto più facile che entrare nel dark web: non sono necessari browser particolari e, dato che non presenta sbarramenti all’ingresso, basta registrarsi a un qualsiasi sito che ne faccia parte. Naturalmente, per un’esperienza davvero immersiva, è necessario dotarsi di un apposito visore 3D. Ma per quale motivo il metaverso dovrebbe prendere piede in futuro? Per rispondere a questa domanda è sufficiente osservare quanto sia diffuso il videogioco Minecraft, vera anticamera del metaverso, tra i bambini dai 6 ai 12 anni. Inoltre, i due marchi più noti nel mondo dell’informatica, Microsoft e lo stesso Facebook, stanno investendo notevoli risorse in attività di R&D legate al nuovo universo virtuale. Un ulteriore aspetto da non trascurare riguarda lo sviluppo delle criptovalute (bitcoin, ethereum ecc.), già usate per acquistare beni virtuali sul web, ma anche articoli reali. Basti pensare che marchi famosi come Adidas, Ralph Lauren, Maserati e Tesla stanno già puntando verso il metaverso per commercializzare i loro prodotti e Zuckerberg ha previsto 10 mila nuovi posti di lavoro nella sola Europa. Uno dei risvolti economici del metaverso riguarda pure la pubblicità, che avrà una doppia visibilità, sia reale che virtuale. Per esempio, in qualsiasi videogame sportivo, gli stessi sponsor della realtà fisica potrebbero essere in quella virtuale. E quando si giocherà con un visore per la realtà aumentata il tutto sarà fruibile senza soluzione di continuità tra i due mondi. Ma esistono anche aspetti negativi, perché la crescente esposizione di un brand pubblicitario potrebbe anche creare avversione a chi cerca nel mondo del gaming un momento di libertà e di svago. Tutto ciò pone inoltre parecchi problemi in termini di privacy, sorveglianza, raccolta dati, tracciamento dei comportamenti, isolamento dal mondo reale dei più giovani e altro ancora. Però è un dato di fatto che il percorso verso il metaverso è già iniziato e… ne parleremo sicuramente ancora su questa nostra rivista.

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MARKETING

INTERVISTA AL PRESIDENTE DI FEDERAZIONE GOMMA PLASTICA

TRA PASSATO E FUTURO, UN PRESENTE IN CUI C’È TANTO DA FARE ELETTO NEL LUGLIO DEL 2021, MARCO DO È L’ATTUALE PRESIDENTE DELLA FEDERAZIONE CHE RIUNISCE I TRASFORMATORI ITALIANI DI MATERIE PLASTICHE E GOMMA. PER FARCI RACCONTARE COME HA RACCOLTO IL LASCITO DEL SUO PREDECESSORE E QUALE SARÀ IL PROGRAMMA DI LAVORO DEL SUO MANDATO GLI ABBIAMO POSTO ALCUNE DOMANDE. ECCO IL QUADRO CHE NE È EMERSO DI LUCA MEI

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gni avvicendamento richiede la grande abilità, non scevra da responsabilità, di raccogliere l’eredità del passato e di imprimere un’impronta originale al futuro. Passando attraverso il presente, che è quanto non appartiene più al primo, ma non fa parte ancora del secondo e necessita di un misto di capacità di mediazione ed equilibrio e di doti di autonomia e indipendenza per essere reso un terreno fertile e fruttifero, piuttosto che una terra di nessuno. Un terreno del primo genere, fatto di attività consolidate, iniziative innovative e progetti in fase di sviluppo, è quello che emerge dall’intervista delle pagine seguenti a Marco Do (nella foto di apertura), che, nel luglio del 2021, ha ricevuto da Giorgio Quagliuolo il testimone di presidente di Federazione

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Gomma Plastica, che guiderà fino al 2025, ma a cui ha impresso fin da subito un’identità e una direzione ben precise, anche grazie alla sua lunga esperienza professionale in uno dei due comparti industriali, quello della gomma, che, insieme a quello delle materie plastiche, fa capo all’organizzazione che è stato chiamato a guidare. Classe 1967, diploma di maturità classica e laurea in giurisprudenza, dal 2009 Marco Do è direttore della comunicazione e delle relazioni esterne di Michelin Italiana e presidente della Fondazione Michelin Sviluppo. Sempre in Michelin Italiana, dal 2003 al 2008 è stato responsabile delle relazioni industriali e capo del personale degli enti centrali, mentre in ambito confindustriale ha ricoperto la carica di presidente dell’Associazione Provinciale MACPLAS n. 386 - Dicembre 2021/Gennaio 2022


L’OPINIONE Industriali Gomma, Cavi Elettrici e Affini presso l’Unione Industriale di Torino. Con l’augurio di buon lavoro per il quadriennio di presidenza che lo aspetta, lasciamo quindi, attraverso le sue risposte, la parola a Marco Do.

INNANZITUTTO, QUALE EREDITÀ HA RACCOLTO DAL SUO PREDECESSORE, GIORGIO QUAGLIUOLO, COME PRESIDENTE DI FEDERAZIONE GOMMA PLASTICA? “Raccolgo un’eredità molto positiva, confermata dai buoni dati di fine anno 2021, anche se ancora provvisori: una federazione in salute economica, con una base associativa fidelizzata e in crescita (sono 23 i nuovi soci entrati nel 2021), con tanti progetti in corso, alcuni visibili e altri disponibili solo per i soci, e con un consolidamento delle relazioni istituzionali, agevolate da un Governo che sta dando segnali incoraggianti, dopo anni difficili, se non di vera e propria ostilità, soprattutto nei confronti della plastica”.

QUALI SONO I SUOI PROGETTI PER IL MANDATO ALLA GUIDA DELLA FEDERAZIONE? “Il piano di mandato 2021-2025, che è stato approvato dal consiglio di presidenza e dal consiglio generale, prevede come claim quello di “Federare le differenze, per fare la differenza”: la volontà, quindi, è quella di consolidare la coesione e l’integrazione delle due anime della federazione (gomma e plastica), pur consapevole che le differenze e le diversità tra i due settori industriali sono rilevanti e vanno non solo rispettate, ma anche valorizzate. Il piano prevede inoltre il consolidamento dello sviluppo associativo, in coerenza con l’ottimo lavoro fatto da chi mi ha preceduto (si vedano i 23 nuovi soci del 2021), così da allargare la base associativa e avere più risorse disponibili per nuove iniziative a supporto dei due settori industriali. Nel piano è previsto anche un potenziamento dei progetti di comunicazione, sia interni, cioè rivolti ai soci, sia esterni, cioè verso le istituzioni, il mercato e l’opinione pubblica, per valorizzare il lavoro della federazione e delle sue aziende associate, nei confronti dei diversi stakeholder”.

IN QUALITÀ DI PRESIDENTE DI UN’ORGANIZZAZIONE CHE RAGGRUPPA DUE SETTORI MANIFATTURIERI DISTINTI, SEPPURE CONTIGUI, CHE FANNO RIFERIMENTO RISPETTIVAMENTE A UNIONPLAST E AD ASSOGOMMA, NELLA SUA GESTIONE QUALI SARANNO GLI ASPETTI CHE ACCOMUNERANNO LE DUE REALTÀ? “In primis le relazioni industriali, che sono alla base della nascita e della crescita della federazione, costituitasi nel 2005, frutto dell’aggregaMACPLAS n. 386 - Dicembre 2021/Gennaio 2022

Il vicepresidente di Federazione Gomma Plastica Ernesto Marzano, con delega alle relazioni industriali

zione tra Assogomma e Unionplast. È un asset della federazione che va ulteriormente valorizzato e pertanto ho chiesto al vicepresidente Ernesto Marzano di assumere la delega di questa importante area di attività, che riguarda le persone che lavorano nei due comparti e, quindi, il cuore delle aziende della gomma e della plastica. Strettamente connessa a questa delega, ho accolto con piacere la disponibilità del vicepresidente Livio Beghini, nonché presidente di Assogomma, di coordinare l’area di attività relativa allo sviluppo della formazione ITS (Istituti Tecnici Superiori), così da creare nuove opportunità di lavoro per i giovani e da aiutare a colmare il gap in termini di competenze e di figure professionali di cui necessitano i due comparti. Un’ulteriore area in delega è quella relativa alla sostenibilità e all’economia circolare, di grande impatto per entrambi i settori industriali, e il vicepresidente Luca Iazzolino (past president di Unionplast) ha accolto con favore questo incarico. Altro aspetto è quello relativo all’innovazione, che i due settori rappresentati affrontano distintamente, tenuto conto dei diversi prodotti e delle differenti tecnologie necessarie per realizzarli. Sto pensando, per esempio, all’incremento del numero degli impianti per il riciclo e il recupero dei materiali plastici, ovvero a un’ottimizzazione di quelli già esistenti per i materiali elastomerici. Ho chiesto al vicepresidente Pietro Spagni di farsene carico, con un’attenzione anche al marketing”.

QUALI SONO INVECE LE ATTIVITÀ DELLE DUE ASSOCIAZIONI E DEI GRUPPI DI LAVORO INTERNI CHE DANNO LE MAGGIORI SODDISFAZIONI E CHE CARATTERIZZANO I DUE COMPARTI INDUSTRIALI? “Per quanto riguarda Assogomma, sono numerose le iniziative promosse dall’associazione sia all’interno dei vari gruppi merceologici - come gli pneumatici, i tubi, le mescole, i nastri autoadesi-

vi ecc. - sia per aree tematiche specifiche e trasversali di settore; si vedano: contatto con alimenti e acqua potabile, trattamento degli scarti di lavorazione ecc., senza dimenticare tutte le attività nel campo di salute, sicurezza, ambiente, circolarità, sostenibilità. Merita poi di essere sottolineata l’attività dell’ufficio studi, con un’attenta analisi esclusiva, con cadenza mensile, dell’andamento delle quotazioni delle materie prime, che è uno dei punti di forza del pacchetto di servizi che l’associazione mette a fattor comune, cogliendo sempre di più le esigenze contingenti delle imprese. Indagini congiunturali aderenti ai bisogni delle imprese vengono promosse utilizzando le piattaforme più evolute, riuscendo a ridurre i tempi di raccolta delle informazioni e offrendo risultati nel giro di pochi giorni, con ritorni superiori al 50% dell’intera base associativa. Sono proprio il continuo arricchimento del portafoglio servizi e il suo adattamento ai cambiamenti quotidiani che costituiscono la giusta risposta che si attendono le imprese. Ovviamente le attività di rappresentanza e appoggio nei confronti di tutte le istituzioni, unitamente a quelle tradizionali che regolano il business, come la normazione, la standardizzazione, il controllo del mercato ecc. sono servizi da sempre forniti, che continueranno a essere assicurati anche in futuro. Quanto a Unionplast, desidero segnalare l’intensa attività in ambito di relazioni istituzionali, su temi di grande rilevanza, quali: la “plastic tax”, la SUP (la direttiva sulle plastiche monouso), l’etichettatura degli imballaggi, l’aumento dei costi delle materie prime, l’aumento dei costi dell’energia ecc., con l’obiettivo di non penalizzare il comparto e di fornire una comunicazione equilibrata in merito al valore, per altre industrie e per il consumatore finale, di quest’importante materia, di cui l’Italia è leader mondiale nella trasformazione, con oltre 100 mila addetti. A tale proposito, va segnalata come molto rilevante la campagna di comunicazione “Raccoltala Giusta”, che, attraverso un

Il vicepresidente di Federazione Gomma Plastica Pietro Spagni, con delega all’innovazione

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MARKETING

portale promosso da Unionplast, partendo da basi scientifiche o comunque da dati certi e consolidati, vuole fare chiarezza sul mondo delle plastiche. Si tratta di un lavoro di squadra che coinvolge non solo l’agenzia esterna selezionata, ma anche funzionari della struttura, imprenditori, giornalisti, accademici e scienziati. Il sito www.raccoltalagiusta. it è diventato un “magazzino” di informazioni messo a disposizione di chiunque voglia avere le idee più chiare e, in particolare, delle imprese produttrici e dei clienti, affinché possano agevolmente recuperare materiale per essere essi stessi portavoce delle innumerevoli qualità della plastica. Infine, è da segnalare anche il prezioso lavoro svolto da IPPR (Istituto per la Promozione delle Plastiche da Riciclo), di cui Unionplast è socio fondatore e partner operativo, che col marchio “Plastica Seconda Vita” sta continuando a crescere, dimostrando il grande impegno della filiera sulla circolarità delle materie plastiche. Marchio che rappresenta ben 6000 prodotti incorporanti materie plastiche da riciclo, godendo di un regolamento riconosciuto da Accredia, che ne attesta la qualità e la serietà”.

IN QUALE STATO DI SALUTE HA TROVATO IL VOSTRO MERCATO DI RIFERIMENTO A LIVELLO NAZIONALE E INTERNAZIONALE? “Il settore della gomma ha attraversato un momento di forte flessione nel 2020, come la stragrande maggioranza dei settori industriali, a causa delle note vicende derivanti dalla crisi pandemica. Tuttavia, il calo registrato nel 2020 dall’industria nazionale è stato inferiore a quello di altri paesi come la Germania, nonostante il nostro Governo avesse inspiegabilmente introdotto il divieto di produrre articoli in gomma, per diversi mesi, ritenendo questo settore non essenziale. Una decisione unica a livello mondiale, che è stata bypassata grazie a un’intensissima attivi-

i mercati: certo è che gestire la complessità di questi temi di vitale importanza, coniugandoli ai nuovi input derivanti dalla “transizione ecologica” (almeno per alcuni comparti specifici) rappresenta una sfida indubbiamente complicata. Ma il settore e l’associazione sono pronti ad affrontarla”. Luca Iazzolino, past president di Unionplast e attuale vicepresidente della Federazione con delega a sostenibilità ed economia circolare

tà delle imprese e dell’associazione attraverso le “deroghe prefettizie”. Le industrie nazionali della gomma hanno confermato la loro solidità economica e finanziaria riuscendo ad affrontare la situazione nel miglior modo possibile. Già dallo scorso autunno è iniziata una forte ripresa, purtroppo frenata dallo shortage e dai prezzi fuori controllo delle materie prime, dei trasporti, della logistica e, da ultimo, dell’energia. Gli aumenti dei costi energetici già avvenuti e quelli previsti rappresentano una minaccia vera e propria, che dovrà essere scongiurata per un settore come quello della gomma, fortemente energivoro. In questo senso Confindustria è chiamata a intervenire per salvaguardare gli interessi di tutto il mondo industriale. Il momento contingente, economico, politico e sociale, è certamente complesso per le imprese della plastica. L’ultimo anno ha messo a dura prova le aziende non solo per gli effetti della pandemia e per gli attacchi che il comparto ha subìto, sotto il profilo sia politico che mediatico, ma anche per le gravi complicazioni nell’approvvigionamento delle materie prime in termini sia di disponibilità che di ritardi nelle consegne, oltre che di costi, in alcuni casi cresciuti del 100%. A cui si è aggiunto, più recentemente, l’aumento vertiginoso dei costi energetici. Le imprese italiane della plastica, nonostante tutto, hanno ancora una volta dimostrato la propria resilienza su tutti Attraverso la campagna di comunicazione “Raccoltala Giusta” e il sito www.raccoltalagiusta.it promosso da Unionplast, la federazione intende fare inequivocabilmente chiarezza sul mondo delle materie plastiche, partendo da basi scientifiche e dati certi e consolidati

NEI SUOI ANNI DI PRESIDENZA, COME AFFRONTERÀ I TEMI PIÙ CALDI DI QUESTI ULTIMI MESI, ALCUNI DA LEI GIÀ CITATI: CARENZA E AUMENTO DEI PREZZI DELLE MATERIE PRIME, CHE NON SEMBRANO NÉ DI FACILE NÉ DI IMMEDIATA SOLUZIONE, DIGITALIZZAZIONE, SOSTENIBILITÀ ED ECONOMIA CIRCOLARE? “Sono tutti temi di grande impatto e rilevanza, non solo nazionale ed europea, ma mondiale, che non vanno affrontati in logica di categoria, ma di sistema industriale. Manteniamo quindi un contatto stretto con Confindustria su tutte le questioni più impattanti per la manifattura italiana e forniamo ai soci ogni informazione utile, sia di contesto generale che settoriale. Rispetto ai temi della sostenibilità e dell’economia circolare, la federazione - tramite le due associazioni - propone modelli virtuosi in entrambi i settori industriali e intende essere interlocutore del Governo centrale e degli enti locali per promuovere lo sviluppo diffuso di questi modelli su tutto il territorio nazionale. Attività che, come detto sopra, è fortemente connessa con quanto di positivo sta svolgendo Confindustria, anche con riferimento al PNRR. Non c’è dubbio, infatti, che temi di grande rilevanza quali la transizione ecologica, la formazione, l’Industria 4.0 e la digitalizzazione, di forte impatto anche in settori industriali quali la gomma e la plastica, possano essere positivamente sostenuti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e il contributo della federazione, in termini di indirizzamento, può essere molto impattante”.

UN ALTRO TEMA “CUGINO” DELLA SOSTENIBILITÀ E ANCHE MOLTO CALDO, È PROPRIO IL CASO DI DIRLO, È QUELLO DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO. QUAL È LA RESPONSABILITÀ, SE DI RESPONSABILITÀ SI PUÒ PARLARE, DELL’INDUSTRIA TRASFORMATRICE E QUALI INTERVENTI AVETE POSTO IN ESSERE, PER STIMOLARE LA RIDUZIONE DELL’IMPATTO SUL CLIMA DELLE VOSTRE AZIENDE ASSOCIATE? “Vale quanto detto sopra. Le nostre due industrie sono già impegnate in attività e progetti di economia circolare che le pongono all’avanguardia a livello europeo nel recupero e nel riciclo dei rispettivi materiali. Il nostro impegno, in coerenza con il PNRR, è di consolidare ulteriormente questo processo”.

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SOSTENIBILITÀ ED ECONOMIA CIRCOLARE COME “CURA” CONTRO GLI EFFETTI DELLA PANDEMIA CAMBIAMENTI CLIMATICI, ECONOMIA CIRCOLARE, IMPATTO DELLA PANDEMIA E OPPORTUNITÀ PER L’INDUSTRIA DEL PET SONO STATI GLI ARGOMENTI PRINCIPALI DISCUSSI LO SCORSO 30 SETTEMBRE DURANTE LA SECONDA EDIZIONE IN FORMATO WEBINAR DEL PET DAY DI GLOBAL SERVICE INTERNATIONAL A CURA DI GSI E RICCARDO AMPOLLINI

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iciannovesimo anno e seconda edizione online per il PET Day organizzato da GSI (Global Service International), che può ormai essere definitivamente considerato come l’evento più importante nel mondo del poliestere. Il perché è semplice: qui si possono trovare sotto il medesimo tetto (oggi ancora virtuale) tutti i principali decision maker dell’industria, intenti a discutere con passione dei temi più attuali e vitali delle loro attività, con particolare riguardo alle strategie da attuare, nei prossimi anni (se non mesi), per migliorare a livello globale la posizione dell’industria stessa in termini di sostenibilità ambientale. “Al PET Day le esposizioni dei relatori non sono solo ascoltate dal pubblico, ma vengono vivisezionate e discusse in modo vivace e competente, senza fronzoli”, ha commentato Francesco Zanchi, fondatore e CEO di GSI, aprendo la 19a edizione del PET Day, lo scorso 30 settembre. “I marchi dell’evento sono, da sempre, creatività e visione. Per questo motivo non mancano mai

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proposte concrete e provocazioni, sempre e comunque costruttive”. “L’originalità e la profondità delle esposizioni non sono diminuite a causa della mancanza di connessione fisica”, ha aggiunto Zanchi. “I partecipanti sono giunti tutti a questo secondo webinar ormai ben abituati alla connessione virtuale, che non ha attenuato in nessun modo l’interesse per i temi presentati. D’altro canto, in tutta sincerità, chiunque avesse avuto un po’ di familiarità con le edizioni pre-Covid, non può non sentire un po’ di nostalgia per le stupende colline di Artimino, vicino a Firenze, dove si svolgeva abitualmente il PET Day e dove si spera di tornare, finalmente, per l’edizione del 2022”.

CAMBIAMENTI CLIMATICI E OPPORTUNITÀ PER L’INDUSTRIA DEL PET La sessione mattutina è iniziata con la relazione di Paul Hodges, presidente della società di consulenza svizzera New Normal e ormai presenza

abituale al PET Day. Il suo intervento si è incentrato sui temi del cambiamento climatico e delle relative grandi opportunità che si trova di fronte l’industria del poliestere. “Considerando il grande mutamento in corso nelle strategie d’approvvigionamento e nelle preferenze dei consumatori, la riduzione della trasformazione del petrolio e, infine, lo sviluppo delle economie circolari, stiamo assistendo a un cambiamento epocale di tutta l’industria chimica, il più grande dalla rivoluzione industriale”, ha esordito Hodges, il quale ha poi così proseguito: “La transizione è già in corso e potrebbe anche avvenire in tempi rapidi. Mentre le compagnie petrolifere si stanno muovendo molto lentamente, l’industria del poliestere, al contrario, sta addirittura anticipando le scadenze imposte al 2030, grazie a un utilizzo crescente di materie prime da riciclo. Già oggi si sta cercando di diffondere con maggior forza l’idea che i “rifiuti” in PET siano in realtà una vera e propria risorsa da sfruttare nel miMACPLAS n. 386 - Dicembre 2021/Gennaio 2022

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PET DAY 2021


glior modo possibile, stimolando al massimo le politiche di raccolta, attraverso una migliore collaborazione tra industria, enti locali e converter. Le istituzioni, a tutti i livelli, mettono già a disposizione fondi per l’attuazione di politiche di riciclo, a supporto del cambiamento. Bisogna perciò sfruttare queste opportunità e agire immediatamente. I corretti comportamenti del settore del PET e del poliestere, alla ricerca della massima sostenibilità, non potranno che portare tale settore ad avere un futuro brillante e a consolidare la propria importanza nell’economia mondiale”. Dal canto suo, Zanchi si è detto d’accordo sull’approccio strategico sottolineato da Hodges, ma ha riflettuto sul fatto che l’industria debba fare i conti con la realtà di oggi, con le materie prime e con i costi di trasporto, che stanno influenzando in modo mai visto prima il commercio mondiale. Con particolare riferimento alle politiche energetiche, Paul Hodges ha comunque insistito sul fatto che sia importante pensare a lungo termine e non prendere ad esempio i nostri governi, tutti molto miopi, poiché propongono piani per il breve o brevissimo termine. “Un grande cambiamento per l’industria è semplicemente vitale e improrogabile, essenziale per la sua sopravvivenza”, ha concluso il presidente di New Normal. A questo punto, come da tradizione, Francesco Zanchi è salito sul “podio virtuale” per illustrare la situazione del mercato globale del PET.

MERCATO GLOBALE DEL POLIESTERE Secondo i dati raccolti da GSI, la capacità produttiva mondiale è ancora in aumento nel 2021, sia per il PET che per il PTA (acido tereftalico), una delle materie principali per produrre il polietilentereftalato. Si riscontra poi una sovraccapacità per il PET pari a circa 8 milioni di tonnellate, di

cui la metà solo in Cina. In Europa la domanda di polimero vergine sta invece rallentando, grazie a una maggiore richiesta di rPET. “L’UE rappresenta la forza trainante del riciclato e si prevede che la produzione europea di rPET raddoppierà entro il 2025, pur non essendo ancora sufficiente a coprire la domanda prevista”, ha dichiarato Zanchi. “A questo punto ci si potrebbe chiedere anche se il target prefissato dall’UE di un tasso di raccolta del 90% sia realistico e realizzabile. Ebbene, una risposta definitiva è ancora impossibile. Sempre nel Vecchio Continente, esistono solo 150 produttori di rPET (per 1,5 milioni di tonnellate) ed è quindi chiaro che non si potrà fare a meno di ricorrere all’importazione. Si prevede che quest’ultima raggiungerà le 400 mila tonnellate nel 2025. Inoltre, tutto questo materiale sarà in linea con i requisiti Reach? E, domanda altrettanto importante, quanto materiale importato rispetta oggi tali requisiti? Sono domande necessarie per valutare la fattibilità dei traguardi di sostenibilità che sono stati imposti dalle istituzioni, o che ci si è prefissati all’interno delle imprese del settore. Senza una spinta decisa sui tassi di raccolta, affronteranno tutti grossi problemi”. “La situazione logistica rappresenta anch’essa un punto critico in questi giorni”, ha continuato Zanchi. “La straordinaria speculazione di poche compagnie rischia d’infliggere un colpo letale all’in-

Fig. 1 - Capacità produttiva di PET riciclato in Europa (kt)

Plastics Industry Association

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Gli interventi di Paul Hodges (a destra) e di Francesco Zanchi hanno aperto l’edizione virtuale del PET Day 2021

Domanda di PET vergine per bottiglie di bevande rPET per bottiglie di bevande Carenza (t) di bottiglie per bevande per raggiungere il 25% di rPET (30% nel 2025)

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PET vergine (altro) rPET per altre applicazioni Fonte: GSI, PET Day 2021

dustria, non solo chimica. Se questa situazione persisterà, assisteremo a un cambio drammatico nel commercio internazionale e nei suoi flussi. Una soluzione temporanea, per i grandi importatori, potrebbe essere quella di ricorrere alle navi “bulk carrier”. In ogni caso, GSI è a disposizione delle aziende del settore per supportarle nello studio e nella scelta di possibili soluzioni alternative e ancora economicamente vantaggiose”. Infine, Zanchi ha aggiornato i partecipanti al webinar sugli sviluppi dell’attività sociale in Sierra Leone condotta da SBD (Social Business Development), la società creata da GSI e da Saint Lawrence Foundation per portare istruzione, cibo e lavoro in una delle aree più povere del pianeta. L’attività agricola, sviluppata vicino alla cittadina di Makeni, sta portando grandi soddisfazioni e insperati successi, attraverso l’allevamento di galline ovaiole e la coltivazione di mais e mangimi, che iniziano a essere diffusi anche presso agricoltori di comunità vicine, offrendo attività di supporto tecnico e logistico.

ECONOMIA CIRCOLARE PER FAR RIPARTIRE IL BUSINESS La sessione pomeridiana del webinar ha avuto come tema di base l’esame dell’impatto della pandemia sui vari aspetti del business. Christoph Wöss (business development manager di Erema), Uwe Neumann (direttore commerciale di NGR) e Matteo Calloni (divisione R&D di Bandera) hanno aperto la discussione mostrando gli ultimi sviluppi tecnologici dei propri macchinari per il riciclo del PET, alla ricerca di una maggiore qualità del materiale finale, anche partendo da rifiuti di qualità scarsa. I trend di mercato e gli ultimi sviluppi nella creazione di un’economia sempre più circolare sono stati invece esaminati da David Feber (partner di McKinsey USA), Hans van Bochove (vicepresidente affari pubblici UE di Coca-Cola) e Fabiana Marchini (direttore Sustainability di Nestlé Sanpellegrino). Feber ha sottolineato come, nel settore del packaging, la necessità di prodotti igienicamente garantiti sia sempre più diffusa, mentre Van Bochove ha consigliato di non promettere con troppa facilità al mercato e ai consumatori che nel 2025 tutte le bottiglie saranno al 100% in rPET, quando effettivamente questa materia prima è scarsa e in quantità insufficiente anche in prospettiva. Marchini ha invece insistito sul bisogno di supportare e indirizzare i consumatori a

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MARKETING I primi tre relatori della sessione pomeridiana (da sinistra): Christoph Wöss (Erema), Uwe Neumann (NGR) e Matteo Calloni (Bandera)

comportamenti corretti per la gestione dei rifiuti riciclabili, come quelli in PET. Anche Werner Bosmans (policy officer e responsabile del team “Plastics”, DG Environment della Commissione UE) ha partecipato alla discussione confermando che, secondo il punto di vista dell’Unione Europea, sarebbe necessario migliorare la qualità del processo di raccolta e riciclo, in quanto, entro il 2030, tutto il packaging impiegato nel mercato comunitario dovrà derivare da materiali riciclati. L’intervento successivo di Aldo Scalini (counselor presso Van Bael & Bellis) ha fornito un aggiornamento sugli ultimi regolamenti UE relativi alle importazioni, con particolare riferimento alle investigazioni antidumping, che, al momento, sembrano non avere nuovi sviluppi. L’ultimo gruppo di commentatori ha invece trattato le sfide che l’industria mondiale del PET sta affrontando per superare gli effetti della pandemia e le conseguenze ancora evidenti. Hemant Sharma (COO della business unit Polyesters di Reliance Industries) ha detto chiaramente che tutta la rete dei fornitori di materie prime è stata colpita fortemente dalla situazione e sta faticosamente rialzandosi, mentre la parte applicativa del PET ha dimostrato una straordinaria resilienza, soffrendo solo parzialmente. Christian Mayr (direttore globale acquisti di Alpla) ha inizialmente sottolineato il cambio nei flussi di commercio, in quanto oggi i paesi dell’Estremo Oriente non sono più così competitivi e non lo saranno per un certo periodo, e ha poi evidenziato come la grande crisi del settore Horeca abbia impattato molto negativamente sul settore del beverage. Anche Stefano Marini (CEO di Nestlé Sanpellegrino) si è detto d’accordo su quest’ultimo punto e ha dimostrato come l’azione immediatamente intrapresa dalla sua società (a sole tre settimane dall’inizio della pandemia) a sostegno del settore dei ristoratori, grandi clienti di Sanpellegrino, abbia rappresentato un esempio di come reazioni positive possano essere decise e avvenire in tempi ristretti pure in situazione di grande crisi. Dal canto suo, Coert Michielsen (CPO di Refre-

Gli altri relatori del PET Day 2021

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Zanchi introduce altri tre importanti panelist della giornata (in senso orario): Hans van Bochove (Coca-Cola), Fabiana Marchini (Nestlé Sanpellegrino) e David Feber (McKinsey USA)

sco) ha riportato decisamente l’attenzione sulla raccolta per il riciclo, proponendo che anche il commercio al dettaglio e la grande distribuzione facciano la loro parte nell’aiutare la circolarità dei prodotti, e in particolare di quelli in PET. Inoltre, ha sostenuto con forza l’idea che rappresentanti di questi settori siano coinvolti pure nel prossimo PET Day, per discutere di una maggiore collaborazione in quest’ambito. Infine, il tema scottante della crisi logistica globale è stato lasciato a Salvatore Feraco (direttore di FCL Export Product Italy, DHL), il quale ha spiegato le motivazioni e le cause che hanno portato il commercio mondiale nella sconvolgente situazione odierna. Purtroppo, le tempistiche per un ritorno alla “normalità” pre-Covid non sono ancora prevedibili, in quanto i livelli esagerati dei noli persisteranno almeno per

buona parte del 2022. L’impiego di trasporti bulk è in crescita - alcuni giganti globali della distribuzione, come Walmart e Ikea, impiegano già navi di loro proprietà per muovere le proprie merci nel mondo - ma ciò non cambierà lo scenario generale. Con le prospettive poco ottimistiche di DHL è quindi giunto al termine il 19° PET Day, lasciando i partecipanti davanti alla visione di un’industria, quella del poliestere, che sta cambiando necessariamente con rapidità la propria struttura e che sta mettendo in gioco sé stessa per affrontare da protagonista le sfide del nuovo decennio. Nel ringraziare tutti gli intervenuti per la straordinaria partecipazione all’evento, Francesco Zanchi ha infine espresso il desiderio d’incontrare nuovamente tutti di persona nel 2022, ad Artimino, per la 20a edizione del PET Day.

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NEWS Trend di settore

Macchine per plastica e gomma: comparto in ripresa Il preconsuntivo elaborato da Mecs-Centro Studi Amaplast restituisce indicatori in crescita a doppia cifra nel 2021 per il settore di macchine, attrezzature e stampi per plastica e gomma. “Secondo le nostre stime”, dichiara il presidente di Amaplast, Dario Previero, “a fine 2021 la produzione dovrebbe essersi riportata a un soffio dal livello pre-pandemia, ovvero a 4,35 miliardi di euro, con un significativo +11,5% rispetto al 2020”. A trainare il recupero del made in Italy di settore è in primo luogo il mercato interno, che dovrebbe aver chiuso l’anno con una progressione di quasi quindici punti, fino a un valore di 2,25 miliardi. In base alla più recente indagine congiunturale, riferita ai primi nove mesi del 2021, l’incremento delle commesse dei clienti italiani riguarda soprattutto i macchinari e gli impianti completi. Decisivo anche il traino delle esportazioni, che dovrebbero aver toccato nuovamente quota 3 miliardi, influenzando positivamente anche il saldo commerciale. Del resto, otto dei primi dieci paesi di destinazione dell’export italiano di settore, che insieme assorbono quasi il 60% del totale, mostrano una domanda in forte crescita, con incre-

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Il presidente di Amaplast, Dario Previero, durante l’ultima assemblea dei soci, tenutasi il 16 settembre 2021 presso il Museo Alfa Romeo di Arese

menti dal +17% della Polonia al +83% della Cina. Gli ordini raccolti nel periodo gennaio-settembre 2021, sia presso i clienti italiani sia all’estero, dovrebbero aver assicurato una produzione per sei mesi e riguardavano in maggior misura le macchine; il segmento dei ricambi, pur con segno positivo, appariva invece meno dinamico. Sul fronte delle applicazioni, non sorprende osservare una richiesta di tecnologia più sostenuta e continua da parte dell’imballaggio e del medicale, mentre edilizia e automotive mostrano una velocità più moderata. “Naturalmente”, ricorda Previero, “i diversi fattori d’instabilità che si sono manifestati e anche aggravati nel corso dell’ultimo anno - dal prezzo elevato delle materie prime al difficile reperimento della componentistica, dall’incremento della bolletta energetica e dei costi dei trasporti fino alle restrizioni alla mobilità delle persone - risultano ancora irrisolti e continuano a preoccupare le aziende”. Il deciso recupero messo a segno nel corso del 2021 - che peraltro aveva preso slancio già nell’ultima parte del 2020 - consente però d’ipotizzare il superamento dei livelli pre-crisi entro il 2022. “Questo a conferma della forte capacità di reazione e innovazione delle aziende del settore, che deriva tipicamente dalla loro flessibilità”, sottolinea Previero. “A fronte delle sfide poste dal contesto e dai mercati, le imprese hanno ancora una volta saputo sviluppare soluzioni su misura in termini di contenuti tecnologici, sostenibilità ed efficienza”.

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Mercato globale del polipropilene

Domanda in crescita per un polimero comune ma versatile Un numero sempre maggiore di paesi cerca di limitare la domanda di imballaggi in plastica. In Italia, per esempio, i sacchetti da asporto in plastica tradizionale sono vietati ormai da tempo e, dal gennaio di quest’anno, anche in Germania non si possono più utilizzare. Ciononostante, la domanda di polipropilene (PP) continua a crescere. “Questo comune materiale plastico non viene

utilizzato solo per gli imballaggi, ma anche in numerose altre applicazioni”, spiega Oliver Kutsch, amministratore delegato della società di ricerche di mercato Ceresana: “Gli ambiti applicativi spaziano dalle fibre tessili ai componenti per elettrodomestici e automobili, fino ai condotti dell’acqua e agli additivi per il cemento”. Le stime di Ceresana a livello globale indicano che i ricavi relativi a questo materiale versatile e facilmente r i c i c l a b il e cresceranno in media del 5,6% all’anno fino al 2030. Nel 2020 un totale di 19,1 milioni di tonnellate di polipropilene è stato trasformato in film, sacchetti e buste. Ciò significa che gli im-

Applicazioni del polipropilene in vari settori industriali

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America utilizzano invece una quantità di copolimeri significativamente più elevata rispetto ad altre aree del mondo. Per la lavorazione del polipropilene, l’industria delle materie plastiche ricorre soprattutto allo stampaggio a iniezione, in particolare per la produzione in serie di una vasta gamma di articoli, che vanno dai prodotti usa e getta ai componenti di precisione altamente complessi. Le tipologie dei componenti stampati sono pressoché infinite. Nel 2020 sono stati lavorati mediante stampaggio a iniezione quasi 25,7 milioni di tonnellate di polipropilene.

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ASSOCIAZIONE NAZIONALE RICICLATORI E RIGENERATORI DI MATERIE PLASTICHE

NOTIZIARIO ASSORIMAP

A CURA DI WALTER REGIS E MARILENA DI BRINO

RICICLO MECCANICO DELLE PLASTICHE

Crescono le preoccupazioni per una possibile deregulation

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opo un anno di fermo sostanziale, complici anche gli appuntamenti di fine anno dedicati ai report 2021 sulle performance di riciclo e recupero dei rifiuti del nostro Paese, si è tornati nelle ultime settimane a parlare dei tanto attesi decreti End of Waste che impegnano il MiTE da qualche anno a questa parte. Primo fra tutti: il Decreto EoW per le plastiche miste, la cui bozza era già circolata tra gli stakeholder esattamente un anno fa, nel dicembre del 2020. Del resto, il documento di aggiornamento della Strategia nazionale per l’economia circolare, in consultazione dal 30 settembre al 30 novembre scorsi e che vedrà entro giugno 2022 la pubblicazione della nuova Strategia programmatica del nostro Paese, lo ha evidenziato: “Con l’obiettivo di raggiungere gli ambiziosi target di riciclo UE e di ridurre al minimo il conferimento in discarica, andranno rafforzati in quei settori critici, tra cui le plastiche, gli strumenti normativi esistenti: la cessazione della qualifica di rifiuto e l’applicazione dei criteri ambientali minimi”. Fino ad oggi, in verità, nel comparto del riciclo meccanico delle plastiche non si era riscontrata necessità da parte degli operatori di ricorrere a decretazioni caso per caso per consentire MACPLAS n. 386 - Dicembre 2021/Gennaio 2022

Il presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, Edo Ronchi (secondo da sinistra, sul palco), presenta il rapporto “L’Italia del Riciclo 2021” all’evento tenutosi a Roma lo scorso 14 dicembre

la cessazione della qualifica di rifiuto: grazie agli standard tecnici delle norme UNI (Serie 10667), i riciclatori hanno sempre potuto dimostrare di produrre Materia Prima Seconda conforme derivante da processi di riciclo meccanico. Sappiamo però che oggi, complice anche una progettazione spesso non ecosostenibile, sempre più materiali, eterogenei per composizione e scartati dai processi di selezione e riciclo meccanico, necessitano di una valorizzazione attraverso nuove tecnologie, come ad esempio il riciclo chimico. In questo senso, stabilendo la sussidiarietà di quest’ultimo rispetto al riciclo

meccanico, per le sole quote di plastiche miste non riciclabili meccanicamente, l’Italia potrebbe raggiungere target importanti di recupero, evitando anche il ricorso a una costosa termovalorizzazione, oppure al conferimento in discarica (consentito max 5% dal Pacchetto EC). Tuttavia, lo scenario che si va delineando a livello nazionale attraverso il combinato disposto tra l’emanando decreto EoW per le plastiche miste e la norma tecnica UNI di riferimento 1608361 - già 10667-18, attualmente in revisione - preoccupa non poco quei mercati già strutturati per il recupero delle plastiche, non solo quello del riciclo mec-

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NOTIZIARIO ASSORIMAP Un momento del webinar promosso da RiciclaTv. A destra: il presidente di Assorimap, Walter Regis

canico rappresentato da Assorimap, ma anche quello dei Combustibili Solidi Secondari (CSS). In una lettera del 13 dicembre 2021 indirizzata al MiTE, e in particolare al Ministro Cingolani, Assorimap e Airec (l’associazione dei produttori di CSS) hanno evidenziato che: “La possibilità, prevista dallo schema di decreto EoW, associato alla revisione della norma UNI 10667-18, che il recupero chimico assorba un mix di plastiche poliolefiniche genera preoccupazione per una potenziale riduzione del riciclo effettivo delle plastiche e del recupero di materia presso gli impianti di riciclo attuali, nonché per i potenziali impatti sul settore dei CSS, su cui anche il comparto del cemento è da tempo fortemente impegnato… Lo spostamento della cessazione della qualifica di rifiuto a una fase preliminare di preparazione dello stesso, prevista per il recupero chimico dal citato schema di decreto, oltre a contraddire criteri europei vincolanti e quindi aprire a un contesto d’incertezza sulle prospettive di una simile norma, crea una situazione di obiettiva disparità rispetto alle autorizzazioni vigenti per gli impianti di riciclo delle plastiche, nonché un serio rischio che rifiuti, anche se non ancora effettivamente riciclati e comunque necessitanti di ulteriori lavorazioni preliminari, possano circolare come prodotti, essere sottratti al riciclo e al recupero e avviati più facilmente all’estero e/o a gestioni ambientalmente non ottimali”. Le stesse preoccupazioni sono state esternate dal presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile Edo Ronchi nel corso della sua presentazione del rapporto “L’Italia del Riciclo 2021” tenutasi a Roma lo scorso 14 dicembre. A proposito dello schema di decreto EoW per le plastiche miste, Ronchi ha parlato di un “rincorsa affannosa” e di una “scorciatoia” del nostro Paese per tentare di massimizzare il recupero dei rifiuti d’imballaggi in plastica, nonostante “le normative comunitarie sul riciclo siano molto chiare”. “La gestione delle plastiche miste non riciclabili non deve diventare il cavallo di Troia per indebolire il riciclo”, ha chiosato Ronchi. Per quanto riguarda la norma UNI 10667-18 (in fase d’inchiesta pubblica finale fino al 15 gennaio 2022 sul sito di UNI), a preoccupare Assorimap sono nello specifico le previsioni relative ai requisiti per le materie plastiche eterogenee, che appaiono molto più “permissive” rispetto agli standard tecnici previsti dalle parti della stessa Norma UNI 10667 destinate ad altri materiali plastici: nella composizione, per esempio, una soglia quantitativa di mix poliolefinico più bassa rispetto ad altri materiali, e al contempo una soglia troppo elevata di tolleranza che potrebbe far crescere la frazione estranea; la previsione, infine, di un solo trattamento richiesto ai materiali tra quelli previsti dal riciclo meccanico, che non garantirebbe l’eliminazione dei residui contenuti.

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DIRETTIVA SUP: APPROVATO IL DECRETO ATTUATIVO ITALIANO È stato approvato il 4 novembre scorso, ed entrerà in vigore il 14 gennaio 2022, il D. Lgs. n. 196 dell’8 novembre 2021, recante “Attuazione della direttiva (UE) 2019/904 sulla riduzione dell’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente” (cosiddetta “Direttiva SUP”). Al momento di andare in stampa con questa rivista, invece, è ancora atteso il parere della Commissione europea sul medesimo decreto. In una nota di commento del 7 dicembre, Assorimap è tornata a evidenziare quanto già espresso in occasione dell’audizione al Senato dello scorso settembre: rispetto al testo comunitario, l’Italia ha introdotto nel decreto attuativo ulteriori previsioni e deroghe all’applicazione della direttiva non conformi agli obiettivi e ai contenuti di quest’ultima. La deroga interessa gli articoli monouso destinati al contatto alimentare per i quali si prevede il divieto d’immissione sul mercato qualora realizzati con almeno il 40% di plastica biodegradabile e compostabile (UNI EN 13432 o UNI EN 14995) e, dal 1° gennaio 2024, con almeno il 60%. Nel merito, Assorimap evidenzia che, essendo l’utilizzo circolare delle materie plastiche l’obiettivo principale della Direttiva SUP, sarebbe stato allora opportuno prevedere la possibilità di esentare dal divieto anche i prodotti realizzati con almeno il 50% di plastica riciclata tracciata post consumo. La previsione ulteriore italiana, rispetto alla Direttiva SUP, riguarda invece le bottiglie in PET per bevande con capacità fino a 3 litri, per le quali si prevede che i sistemi EPR assicurino ai produttori di bottiglie di rientrare in possesso del materiale post consumo, definendo la quota percentuale da restituire e le relative modalità di restituzione. Al di là del fatto che, in Italia, gli attuali sistemi di raccolta e selezione si basano sulla raccolta differenziata urbana effettuata dai Comuni o dai propri delegati e che non sono in grado di differenziare i contenitori per bevande dagli altri contenitori (es.: home & personal care), rendendo quindi impossibile la restituzione del solo materiale per bevande post consumo, Assorimap ritiene che riservare una quota parte dei rifiuti ai produttori possa portare a una grave distorsione del mercato, creando una condizione di favoritismo economico in antitesi al libero mercato, a

scapito delle imprese non produttrici di beverage che riciclano rifiuti d’imballaggio in plastica. L’attuale sistema italiano d’acquisizione dei lotti selezionati di rifiuti post consumo garantisce infatti nel nostro Paese la massima concorrenza e apertura a tutte le imprese del riciclo accreditate a partecipare alle aste telematiche dei consorzi, ivi comprese quelle produttrici di beverage che operano anche nel settore del riciclo. Va qui ricordato che il recepimento da parte di uno Stato membro di una direttiva comunitaria in modo parziale e/o non conforme alle previsioni della direttiva stessa potrebbe esporre lo stesso Stato membro a una procedura d’infrazione.

PNRR: AL VIA LA FASE ESECUTIVA PER I PROGETTI D’ECONOMIA CIRCOLARE Nell’ambito della Missione 2 del PNRR dedicata all’economia circolare, fino al 18 febbraio 2022 le imprese potranno accedere alla compilazione delle domande inerenti all’Avviso 1.2 - Linea C per la realizzazione di nuovi impianti, o l’ampliamento di quelli esistenti, per il riciclo dei rifiuti plastici (tramite riciclo meccanico, chimico, “plastic hub”), compresi quelli da marine litter. Per tali attività sono previsti complessivamente 150 milioni di euro (60% delle risorse al Centro-Sud). Sulle opportunità previste dal PNRR per gli operatori del settore, si è espresso il presidente di Assorimap, Walter Regis, nel corso di un webinar promosso da RiciclaTv lo scorso 29 novembre. Nel corso dell’evento, che ha visto anche la partecipazione di rappresentanti di altre filiere dei materiali, sono emerse criticità condivise, quali i tempi lunghi della burocrazia italiana, che potrebbero rallentare la realizzazione dei progetti, e l’iniqua ripartizione dei fondi tra settore pubblico e privato: dei 2,1 miliardi di euro destinati all’economia circolare, 1,5 miliardi sono rivolti ai Comuni e/o EGATO (Enti di Governo degli Ambiti Territoriali Ottimali) e solo 600 milioni alle imprese per la selezione dei cosiddetti “progetti faro per l’economia circolare”.

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L’ITALIA DICE “GREEN” E RIMINI DIVENTA CAPITALE DELL’ECONOMIA CIRCOLARE PIÙ DI MILLE BRAND E OLTRE 500 ORE DI CONVEGNI AI SALONI ECOMONDO E KEY ENERGY, RIFERIMENTO PRINCIPALE IN EUROPA PER LA GREEN ECONOMY E LE ENERGIE RINNOVABILI. IL MINISTRO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA: “QUI IL PUNTO DI RIFERIMENTO PER L’INTERO COMPARTO VERDE”

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a strada per la transizione ecologica è tracciata e passa da Rimini, dove si sono chiusi lo scorso 29 ottobre, con risultati ben oltre le più rosee previsioni, Ecomondo e Key Energy, i due saloni dedicati all’economia circolare e alle energie rinnovabili di Italian Exhibition Group (IEG). Quasi l’85% delle presenze rispetto all’ultima edizione pre-covid del 2019 (con circa 80 mila visitatori), 1080 marchi presenti a tutto quartiere per il 90% della superficie espositiva totale (pari a 129 mila metri quadri), 500 ore di convegni e seminari, con il decennale degli Stati Generali della Green Economy, sono i numeri che confermano che la spinta alla transizione ecologica passa anche dalle due storiche manifestazioni di Rimini. Imprese, istituzioni, enti e organizzazioni si sono

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confrontati nei saloni riminesi sulle tematiche oggi al centro delle agende di tutti i governi, e legate in particolare alle opportunità connesse al PNRR, al Green Deal europeo e all’importante appuntamento politico rappresentato dalla COP26, svoltasi poi a Glasgow dal 31 ottobre al 13 novembre, seppur con esiti non così positivi come avrebbero voluto i suoi fautori. Ma, tornando a Ecomondo e Key Energy, importante e qualificata è stata inoltre la partecipazione governativa italiana, così come l’egida della Commissione europea, a rimarcare l’importanza delle due manifestazioni. Bioeconomia circolare, risorse idriche, trattamento dei rifiuti e processi di digitalizzazione, che portano la green economy nel perimetro dell’Industria 4.0, sono tra le novità di filiera

più interessanti dell’edizione 2021. Dalle presse meccaniche alle stampanti 3D alimentate da plastiche bio, aziende espositrici e startup sono state visitate da operatori qualificati e orientati al business. Cresciuta anche la percentuale di stand allestiti con materiali sostenibili o da riciclo. Con gli eventi di Ecomondo, curati dal comitato scientifico presieduto dal professor Fabio Fava, è stata condotta un’analisi puntuale sul tema della rigenerazione dell’ambiente, in linea con le raccomandazioni del Green Deal europeo. Grazie alle “conferenze faro” sono state poi identificate le azioni che potranno consentire una rigenerazione sistemica e inclusiva di sistemi manifatturieri, città, patrimonio naturale, suolo, acque e mari, per un pronto recupeMACPLAS n. 386 - Dicembre 2021/Gennaio 2022


Oltre ai relatori citati nell’articolo, sul palco, per il taglio del nastro, erano presenti anche Corrado Peraboni (amministratore delegato di IEG), Fabio Fava (presidente del comitato scientifico di Ecomondo), Gianni Silvestrini (presidente del comitato scientifico di Key Energy) e Alessandra Astolfi (group exhibition manager di IEG)

ro economico, ambientale e sociale del Paese assieme all’Europa e all’area del Mediterraneo. Nella sessione inaugurale di Key Energy, uno studio preparato dall’Energy Strategy Group del Politecnico di Milano ha approfondito le opportunità legate al PNRR, in particolare in termini di ricadute economiche e occupazionali: si parla di più di 64 miliardi di euro di ricavi aggiuntivi, oltre a 132 mila posti di lavoro in più. Nei convegni curati dal Comitato scientifico di Key Energy, presieduto da Gianni Silvestrini, si è parlato inoltre di novità quali l’eolico off-shore e l’agro-fotovoltaico, di comunità energetiche all’idrogeno e dei primi interessanti risultati sui fronti del superbonus e della mobilità elettrica.

CINGOLANI: “VOI IN PRIMA LINEA PER REALIZZARE LA TRANSIZIONE ECOLOGICA” L’evento d’inaugurazione dei due saloni si è aperto con i saluti del presidente di IEG Lorenzo Cagnoni e del sindaco di Rimini, Jamil Sadegholvaad, cui sono seguiti gli interventi del senatore Barbara Floridia, sottosegretario di Stato per l’Istruzione, dell’onorevole Ilaria Fontana, sottosegretario di Stato per la Transizione Ecologica e dell’assessore all’Ambiente, Difesa del Suolo e della Costa e Protezione Civile della Regione Emilia-Romagna Irene Priolo. Assente per impegni istituzionali, il Ministro per la Transizione Ecologica Roberto Cingolani ha voluto però mandare un messaggio importante a tutti i partecipanti: “Voi siete in prima linea a realizzare la transizione ecologica. Voi renderete possibile il complesso cambiamento di manifattura, gestione energetica, mobilità, ciclo del rifiuto e circolarità che dovranno creare un’Italia ancora più competitiva, sperabilmente leader in un mondo capace di assicurare un’alta qualità della vita con un modello di sviluppo per il pianeta e non a spese del pianeta”. Subito dopo l’apertura delle due fiere ha preso il via la decima ediMACPLAS n. 386 - Dicembre 2021/Gennaio 2022

zione degli Stati Generali della Green Economy, tutta proiettata a mettere a fuoco il percorso da intraprendere per raggiungere il nuovo target europeo di taglio delle emissioni del 55% al 2030, rispetto al 1990. Durante l’evento, Edo Ronchi, presidente della

Fondazione per lo Sviluppo sostenibile, ha illustrato la Relazione 2021 sullo stato della Green Economy in Italia. Il documento descrive i risultati raggiunti in dieci anni e il ruolo strategico dell’economia verde guardando al 2030, con un focus sul rapporto fra trasformazione digitale e transizione ecologica. Alcuni dati: per raggiungere gli obiettivi di neutralità climatica fissati dal Green Deal europeo, il nostro Paese dovrebbe ridurre del 15% i consumi energetici e del 40% il consumo di risorse fossili al 2030, raddoppiare le fonti rinnovabili dal 20 al 40%, aumentare l’elettricità rinnovabile dal 40 al 70%. Gli italiani si dimostrano favorevoli, come rivela un’indagine Ipsos: secondo l’86% degli intervistati la transizione ecologica è un’opportunità in termini di investimenti, innovazione e nuova occupazione.

I dieci anni di Assobioplastiche e il progetto Bio-Plastics Europe a Ecomondo

La transizione ecologica europea passa anche dalle bioplastiche A Ecomondo 2021 attenzione rivolta alle bioplastiche e al ruolo strategico che questi materiali rivestono nell’ambito della transizione ecologica a livello europeo. Ad accendere i riflettori su questo settore è stata l’associazione Assobioplastiche, che nell’anno del suo decennale è tornata alla Fiera di Rimini con uno spazio nel quale raccontare l’evoluzione della filiera. Se dieci anni fa questi materiali rappresentavano un’avanguardia tutta italiana, oggi l’interesse verso le bioplastiche si è decisamente allargato. Lo testimonia Bio-Plastics Europe, progetto finanziato dall’U-

nione Europea nell’ambito del programma Horizon 2020, che mira a ricercare strategie e soluzioni sostenibili idonee alla produzione e all’uso di plastiche biobased/biodegradabili e compostabili a tutela della qualità ambientale del mare e del suolo in Europa. Sotto il coordinamento dell’Università di Scienze Applicate di Amburgo (HAW Hamburg), Bio-Plastics Europe vede coinvolti 22 partner, tra cui Assobioplastiche, uniti nella progettazione di prodotti innovativi e nell’analisi di modelli di business che facilitino strategie e soluzioni efficaci per l’utilizzo e il riciclo delle plastiche bio-based/compostabili applicate in molteplici settori, quali per esempio: imballaggi alimentari, agricoltura, foodservice e consumer goods. Il progetto non ha solo fini di ricerca, ma si pone an-

che l’obiettivo d’indagare i complessi e dinamici processi di trasformazione della società innescati da una nuova e maggiore consapevolezza nell’uso della bioplastica. “Il settore delle bioplastiche è diventato un comparto strategico dell’economia circolare italiana, con importanti ricadute in termini economici e occupazionali. Lo testimoniano i numeri della filiera, che nel 2020 contava in Italia 280 operatori (+94% rispetto al 2012) e 2780 addetti dedicati (+117% sempre rispetto al 2012). Sulla scia di questi risultati, le bioplastiche si candidano ad avere un ruolo strategico nella transizione ecologica europea e il progetto Bio-Plastics Europe rappresenta la cornice adatta per tracciare questo cammino nel segno della circolarità”, ha sottolineato Luca Bianconi, presidente di Assobioplastiche.

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PLASTICA E AMBIENTE

NEWS Evento per la sostenibilità in Fiera Milano

A quattro mesi dal lancio, sono oltre un centinaio le aziende iscritte a Greenplast, la nuova mostra-convegno dedicata a materiali, tecnologie e processi di trasformazione della plastica e della gomma, con particolare declinazione in chiave di sostenibilità ambientale ed efficientamento energetico, che si svolgerà a Milano dal 3 al 6 maggio 2022. Le iscrizioni sono ancora aperte e le adesioni continuano a crescere. Le più qualificate imprese del settore plastica e gomma esporranno presso il quartiere espositivo di Rho-Pero le soluzioni più innovative in materia di economia circolare e Reduce-Reuse-Recycle, anche in chiave Industria 4.0: • macchinari, ausiliari e stampi a basso consumo energetico o con tecnologie adatte all’impiego di materiali riciclati, innovativi, bio-based; • impianti per il recupero e il riciclo di plastica e gomma; • m ateriali vergini a basso impatto e riciclati; • manufatti prodotti con materiali sostenibili. Oltre alla vetrina espositiva, Greenplast ospiterà anche una nuova edizione di Packaging Speaks Green, il forum internazionale sull’imballaggio sostenibile con opinion leader di richiamo internazionale, aziende e istituzioni che porteranno la loro testimonianza per offrire una panoramica industriale e prospettica sullo sviluppo della sostenibilità nell’industria del packaging e nelle filiere a valle. Tre le macrosessioni dell’evento: food & beverage; plastica e riciclo; industria farmaceutica. Ottimi feedback anche dai primi due webinar di Greenplast, svolti-

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Plast 2018

Greenplast 2022: organizzazione a pieno regime

A come “Ambiente”, B come “Business”, C come “Cultura”. Sono queste le tre linee guida della mostra-convegno Greenplast, pensata e organizzata da Promaplast per rispondere al bisogno di raccontare e di promuovere la sostenibilità di un materiale, la plastica, tanto versatile quanto centrale nei consumi quotidiani

Oltre alla vetrina espositiva, Greenplast ospiterà il forum internazionale sull’imballaggio sostenibile “Packaging Speaks Green”. In foto: un momento dell’edizione tenutasi il 20 e 21 febbraio 2020, presso il centro congressi del parco tematico Fico di Bologna

si nelle scorse settimane, nell’ambito di un programma di eventi che accompagneranno gli operatori del settore all’appuntamento di maggio, durante i quali sono stati proposti da alcuni espositori i primi approfondimenti sulle tematiche chiave della mostra. Infatti, oltre 500 iscritti da tutto il mondo hanno seguito le relazioni di Tomra, Previero-Sorema e Bandera su “La seconda vita del PET” (webinar del 9 novembre; vedi anche articolo di pag. 30 su questa stessa rivista,

ndr) e di Icma San Giorgio, Maris e Bausano su “L’estrusione nei processi di riciclo delle materie plastiche e della gomma” (primo dicembre). Il prossimo appuntamento è programmato per il 18 e il 19 gennaio 2022 con un terzo webinar dal titolo “AreYouR: il lato Green delle materie plastiche” e vedrà la partecipazione di Filtec, Fimic, Gamma Meccanica e Tecnofer. Greenplast si svolgerà in contemporanea con Ipack-Ima, esposizione internazionale per l’industria dell’im-

ballaggio e del confezionamento, consentendo quindi di mettere in mostra differenti mondi produttivi uniti da una forte complementarità. Inoltre, nello stesso periodo, il quartiere fieristico ospiterà anche Print4All (mostra dedicata al mondo della stampa commerciale e industriale), Intralogistica Italia (soluzioni e sistemi integrati di movimentazione industriale, gestione del magazzino, stoccaggio dei materiali e picking) e, per la prima volta a Milano, Pharmintech (specializzata in farmaceutica, nutraceutica, cosmeceutica e biotecnologie), eventi caratterizzati da una logica di filiera e che vanno anche in parte a ricostituire il progetto “The Innovation Alliance” avviato nel 2018.

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PLASTICA E AMBIENTE NEWS Plastics Recycling Awards Europe 2021

GLI ULTIMI DATI FORNITI DA EUROPEAN BIOPLASTICS

Premiati i migliori prodotti riciclati e riciclabili europei

La produzione globale di bioplastiche triplicherà nei prossimi cinque anni mano anche che le bioplastiche sono già utilizzate in molti altri settori e la gamma di applicazioni continua a diversificarsi. Segmenti quali i beni di consumo, le fibre e i prodotti agricoli continuano ad aumentare moderatamente la loro quota percentuale. In termini regionali, l’Asia ha ulteriormente rafforzato la sua posizione d’importante polo produttivo, con una quota pari a quasi il 50% di bioplastiche prodotte. Attualmente, quasi un quarto della capacità produttiva è ancora localizzato in Europa, sebbene la sua quota, così come quella di altre regioni del mondo, diminuirà significativamente nel corso dei prossimi cinque anni. Al contrario, si prevede che l’Asia supererà il 70% entro il 2026. Il suolo utilizzato per coltivare le materie prime rinnovabili usate per produrre bioplastiche è stimato in 700 mila ettari nel 2021 e continua a rappresentare solo poco più dello 0,01% della superficie agricola globale, pari a 5 miliardi di ettari. Secondo le previsioni, nei prossimi cinque anni, la quota di suolo utilizzata per le bioplastiche aumenterà, rimanendo però al di sotto dello 0,06%. Ciò significa che non vi è ancora concorrenza tra il suolo consumato per la produzione di derrate alimentari e mangimi e quello utilizzato per la produzione di bioplastiche.

Migliaia di tonnellate

Fonte: European Bioplastics, nova-Institute (2021)

L’industria globale delle bioplastiche esce rinvigorita dalla 16a conferenza dell’associazione European Bioplastics (EuBP), svoltasi a Berlino e in streaming il 30 novembre e il primo dicembre 2021, durante la quale, secondo i dati raccolti in collaborazione con l’istituto tedesco nova-Institute, è emerso che la produzione è destinata a triplicare nei prossimi cinque anni. Secondo le stime, infatti, la capacità produttiva mondiale di bioplastiche aumenterà dagli attuali 2,4 milioni di tonnellate ai 7,5 milioni del 2026 (vedi figura in basso). Il PBAT biodegradabile, la cui produzione dovrebbe quasi quadruplicare, ma anche PBS e PA a base biologica sono indicati come i principali motori di questa crescita, a cui si aggiunge la crescente produzione di PLA, sostenuta da ulteriori investimenti nei siti produttivi di Asia, Stati Uniti ed Europa, e di poliolefine a base biologica. Le plastiche biodegradabili, tra cui PBAT, PLA e PBS, rappresentano attualmente poco più del 64% (1,5 milioni di t) della capacità produttiva globale di bioplastiche. Le plastiche a base biologica non biodegradabili, compresi PE, PET e PA, costituiscono quasi il 36% (800 mila t). Il packaging rimane il campo d’applicazione principale delle bioplastiche, con quasi il 48% (1,2 milioni di t) del mercato totale nel 2021. I dati confer-

A base biologica / non biodegradabili

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Biodegradabili

Previsioni

Capacità totale

Si è tenuta il 4 e il 5 novembre ad Amsterdam la mostra-convegno Plastics Recycling Show Europe (PRSE), nel corso della quale sono stati assegnati gli ormai noti premi Plastics Recycling Awards Europe per il 2021. Sette le categorie premiate. Speed Home ​​​​ WLan di Deutsche Telekom si è aggiudicato il primo premio in quella dedicata ai componenti automobilistici ed elettrici-elettronici; il dispositivo è realizzato con quasi il 100% di contenuto riciclato proveniente dal flusso WEEE (Waste Electrical & Environmental Equipment). Circular Green Rope di Plastix ha invece primeggiato nella categoria dei prodotti per l’edilizia: si tratta di una corda ottenuta dal riciclo di attrezzature da pesca, in primis cordami e reti. La sedia HÅG Capisco Puls di Flokk ha vinto nella categoria riservata ai prodotti per la casa e il tempo libero; è realizzata al 100% in PP post consumo ricavato dai paletti utilizzati ai lati delle strade innevate per demarcare la carreggiata per l’intervento degli spazzaneve. La bottiglia senza etichetta di Danone Eaux France ha conquistato il gradino più alto del podio nella categoria degli imballaggi in plastica; è al 100% in plastica riciclata ed è pensata per essere riciclata integralmente proprio grazie all’assenza di etichetta. Allo spruzzatore a pistola di Reckitt è andato il primo premio nella categoria riservata all’innovazione tecnologica di prodotto; la sua riciclabilità viene favorita sia dal design innovativo sia dal fatto che è realizzato al 100% in PP, senza alcun inserto metallico o in altro materiale. Il filtro ABMF-PET-C di Britas e il sistema Intarema TVEplus RegrindPro + ReFresher, di Erema, si sono classificati al primo posto ex equo nella categoria dedicata all’innovazione in macchine e attrezzature per il riciclo. Il primo dispositivo fornisce una filtrazione in continuo completamente automatizzata dei contaminanti e garantisce un’eccellente qualità del rigranulato, mentre la tecnologia ReFresher consente di eliminare odori indesiderati dalla plastica di scarto, consentendone il riciclo per sostituire materiale vergine in applicazioni di fascia alta. Infine, Flor Peña Herron, sustainability and circular economy manager EMENA di Avery Dennison è stata premiata come ambasciatore del riciclo della plastica, riconoscendone il ruolo fondamentale per migliorare il riciclo degli imballaggi attraverso il coinvolgimento di trasformatori, produttori di etichette e filiera dell’imballaggio. Gli Awards sono organizzati dall’associazione Plastics Recyclers Europe e da Crain Communications; l’edizione 2021 si è avvalsa del supporto degli sponsor platino Erema, Fimic e Tomra. MACPLAS n. 386 - Dicembre 2021/Gennaio 2022


Montello investirà 400 milioni in sostenibilità entro il 2025

L’ecosistema lombardo “carbon negative” per il riciclo dei rifiuti “Abbiamo previsto investimenti per 400 milioni di euro in sostenibilità, spendibili interamente entro il 2025 se la Regione Lombardia ci sosterrà con autorizzazioni rilasciate nei minimi tempi previsti dalle norme”, ha dichiarato Roberto Sancinelli, presidente e amministratore delegato di Montello, deciso a mantenere l’azienda ai vertici dell’eccellenza nazionale e internazionale, in occasione del 2° Forum Regionale per lo Sviluppo Sostenibile (Milano, 25-27 novembre 2021), promosso da Regione Lombardia. Attualmente, presso gli impianti di riciclo di Montello viene conferito oltre un milione di t/ anno di rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata di imballaggi plastici post consumo e umido organico. In uscita, l’80% di tale quantità dà vita a nuovi prodotti quali: biometano, anidride carbonica per l’industria delle bevande, fertilizzante organico e materie prime seconde. Il rimanente 20% viene inviato al recupero energetico o alla discarica presso impianti terzi

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autorizzati al suo smaltimento. “Desidero sottolineare che l’indice di riciclo dell’80% è largamente superiore, già oggi, al 65% previsto al 2030 dall’Unione Europea. Inoltre, i processi applicati sono considerati “carbon negative”. Montello, infatti, recupera anche la CO2 generata, che, opportunamente trattata, viene utilizzata nel beverage per la carbonatazione”, ha proseguito Sancinelli. “Dalla valorizzazione energetica del restante 20% sarà ricavata energia per autoconsumo in sostituzione dell’energia che oggi viene importata e prodotta tramite gas naturale fossile. In particolare, mi riferisco alla produzione di vapore per i nostri processi di lavaggio della plastica, indispensabile per il riciclo, e al processo in termofilia della digestione anaerobica, che garantisce l’igienizzazione del digestato fertilizzante. Con il calore residuo sarà inoltre realizzato un teleriscaldamento a servizio delle aree industriali e pubbliche dei Comuni limitrofi”, ha aggiunto il presidente di Montello.

“È ormai chiaro che, nel tempo, il rifiuto-risorsa non sarà più un onere per il cittadino; le aziende che ne necessitano per le loro attività produttive dovranno pagare per averlo e il rifiuto-risorsa sarà un’entrata positiva per i Comuni”, ha affermato il presidente di Montello Roberto Sancinelli

Un impianto innovativo per la disgregazione molecolare delle plastiche consentirà di generare un prodotto da utilizzare anche nel processo di cracking per la produzione di nuove plastiche. Sui capannoni sarà inoltre installato un impianto fotovoltaico da 4,5 MW. Infine, tra i progetti della società rientra la produzione di idrogeno sia verde che blu, che sarà messo a disposizione anche di Ferrovie Nord Milano per il progetto pilota del treno della Valle Camonica e per i progetti dei tram interurbani delle valli Seriana e Brembana, oltre che per la messa in rete di trasporto di gas metano naturale per altri utilizzi.

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LINEE DI TRASFORMAZIONE

“LA SECONDA VITA DEL PET” SECONDO COSTRUZIONI MECCANICHE LUIGI BANDERA

PRODURRE E RIUTILIZZARE VASCHETTE FOOD GRADE MONOMATERIALE LO SCORSO 9 NOVEMBRE SI È TENUTO, IN LINGUA ITALIANA, IL PRIMO DI UNA SERIE DI WEBINAR ORGANIZZATI DA PROMAPLAST IN VISTA DELLA FIERA GREENPLAST 2022, SEGUITO POI IL 10 NOVEMBRE DA UNA DIRETTA STREAMING IN LINGUA INGLESE, SEMPRE SUI MEDESIMI ARGOMENTI. TOMRA, PREVIERO/SOREMA E BANDERA SONO LE AZIENDE CHE HANNO INAUGURATO QUESTE SESSIONI EDUCATIVE DA REMOTO. DI SEGUITO IL FOCUS SULLA TECNOLOGIA REVOTECH DI BANDERA E SUI PROCESSI “TRAY-TO-TRAY” DI ERMANNO PEDROTTI E RICCARDO AMPOLLINI

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e l’obiettivo perseguito da Promaplast era lampante, e cioè fornire aggiornamenti sulle tecnologie che contribuiscono a rendere più sostenibili le materie plastiche, pure la formula comunicativa scelta dall’ente organizzatore delle fiere Plast e Greenplast s’è mostrata impeccabile: incontri webinar con partecipazione da remoto, tramite connessione Internet. Conformemente a tali stringenti premesse, Alessandro Granziera (direttore commerciale di Tomra Sorting), Andrea Villa (sales area manager presso Previero/Sorema) e Pietro Zanotto (sales area manager della divisione Film soffiato e testa piana di Bandera) hanno inaugurato,

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in preciso ordine d’apparizione, la prima di una serie di dirette streaming concepite ad hoc da Promaplast in vista della mostra-convegno Greenplast, evento che si terrà in Fiera Milano dal 3 al 6 maggio 2022. Il titolo di questa prima sessione, che ha avuto luogo il 9 novembre scorso, era “La seconda vita del PET” e, attraverso la descrizione di loro recenti impianti, i tre relatori hanno tracciato complice la non banale complementarietà delle tecnologie Tomra, Previero e Bandera - un esaustivo stato dell’arte sull’intero processo di riciclo dei rifiuti plastici in polietilentereftalato (PET). Di fatto, si sta parlando di una catena produttiva

Pietro Zanotto, sales area manager della divisione Film soffiato e testa piana di Bandera

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basata principalmente sulle fasi di: lavaggio, trattamento dell’acqua, selezione ed estrusione. Non è quindi un caso se il primo relatore, Alessandro Granziera, ha parlato del ruolo della tecnologia di selezione ottica messa a punto dalla norvegese Tomra Recycling nei processi di riciclo “bottle to bottle”. Seguito da Andrea Villa, il quale ha fornito nozioni sul processo di riciclo del PET, estendendo poi il concetto ad altri materiali, come l’HDPE, e ad alcuni tipi di film, oltre a dare pure spazio al progetto DE_inking (ndr: sistema di lavaggio che prevede la rimozione dell’inchiostro legato alle etichette), che è in corso d’opera presso Sorema. Il terzo relatore, Pietro Zanotto, ha poi dato particolare enfasi alla tecnica di riciclo denominata Revotech, marchio registrato di Bandera, ma anche divisione specializzata nello sviluppo dei processi di recupero di poliolefine e PET da materiale di scarto post consumo o post industriale, per la produzione di materia prima seconda in forma di granulo. L’obiettivo della tecnologia Bandera Revotech è quello di fornire un granulo riciclato con qualità e caratteristiche paragonabili al vergine, con la possibilità di includere anche cariche minerali e/o fibre. Un processo particolare e una casistica degna di nota sono offerti dalle soluzioni Bandera “trayto-tray” (in italiano: “da vaschetta a vaschetta”). Queste ultime consentono di realizzare prodotti food grade in PET monomateriale, requisito fondamentale per un vero e proprio riciclo delle vaschette post consumo, che di molto differisce da quello attualmente in uso per le soluzioni accoppiate PET+PE+strato barriera. Incuriositi dalla tecnica Revotech di Bandera e col fine di seguire il piano editoriale della rivista MacPlas, come redazione s’è arbitrariamente deciso di dedicare questo primo focus dal webinar del 9 novembre proprio a quest’approccio verso l’economia circolare, frutto - come si vedrà di seguito - della combinazione di innovative tecnologie d’estrusione, converting e riciclo.

TECNOLOGIA, RICERCA E INNOVAZIONE “MADE IN BUSTO ARSIZIO” Costruzioni Meccaniche Luigi Bandera è oggi sinonimo di sistemi d’estrusione all’avanguardia, di produzione d’imballaggi innovativi, di soluzioni ecologiche e redditizie da materiali riciclati e biodegradabili, di servizi d’ingegneria personalizzati e d’efficienza globale post vendita. Dato però che “pensare al passato è fondamentale per capire il presente”, saggiamente Pietro Zanotto ha esordito citando, seppur brevemente, le date cruciali che hanno fatto la storia dell’azienda: 1947 - Nasce ufficialmente Costruzioni MecMACPLAS n. 386 - Dicembre 2021/Gennaio 2022

Vista dall’alto della “The House Of Extrusion” (THOE), la “casa dell’estrusione” che si trova presso lo stabilimento principale di Bandera a Busto Arsizio (Varese)

caniche Luigi Bandera che, seppur a livello artigianale, s’occupa fin da subito d’estrusione; 1950 - Da artigianale, l’attività nel comparto dell’estrusione viene ampliata su scala industriale; 1960-1970 - L’azienda conosce una notevole espansione, offrendo una più vasta e diversificata gamma di prodotti per l’estrusione; 1980-1990 - In Italia e nel mondo, Bandera diviene sinonimo d’estrusione di film in bolla (o film soffiato) e testa piana; 2015-2016 - Viene inaugurata “The House Of Extrusion” (THOE, la “casa dell’estrusione”), un’area di 6000 m2 con linee complete di produzione, servizi di progettazione personalizzati e una rete globale per il post vendita. “Dal 1947 a oggi l’azienda si è sempre spesa nel mercato dell’estrusione”, ha quindi puntualizzato Zanotto, “muovendosi, di fatto, su quattro pilastri fondamentali: gli impianti per film in bolla, le linee a testa piana, i sistemi speciali per l’estrusione e le tecnologie dedicate al riciclo. Ed è proprio nel campo del riciclo che si colloca il concetto Revotech… che, di fatto, costituisce una vera e propria divisione di Bandera, più che un semplice concetto”. Pietro Zanotto ha poi spiegato che Bandera si occupa di riciclo da almeno due decenni: “È del 1999 il nostro primo brevetto relativo a un estrusore bivite corotante HVTSE (marchio registrato di Bandera), ad alto vuoto, per la lavorazione

con PET riciclato fino al 100%”, ha detto Zanotto, citando poi una sequenza di date cruciali in materia, questa volta, di riciclo: 2009 - La tecnologia corotante HVTSE riceve la FDA No Objection Letter; 2015 - Inizia la campagna “Lighter Packaging” con tecniche di espansione fisica; 2017 - La tecnologia PURe (marchio registrato di Bandera), che serve per la decontaminazione delle scaglie da bottiglia (flakes), riceve anch’essa la FDA No Objection Letter; 2019 - Bandera crea i primi vassoi monomateriale in PET. Venendo poi al nocciolo del suo intervento, Pietro Zanotto ha dichiarato che: “Negli ultimi 25 anni abbiamo visto, in pratica, tutte le tendenze nel campo del riciclo. Ed ecco che, seguendo il trend relativo agli articoli monomateriale, nell’ottica di provare a supportare il più possibile i nostri clienti con innovazioni e con sviluppi che permettano loro di essere più competitivi nei propri mercati e, al contempo, del tutto rispondenti a quelle che sono le esigenze ambientali e le esigenze produttive, siamo riusciti a sviluppare un processo “tray-to-tray” in grado di produrre - e successivamente di riutilizzare - vaschette monomateriale adatte al contatto alimentare (food grade)”.

IDENTIKIT DEL PROCESSO REVOTECH È possibile affermare che Bandera Revotech, combinando le più innovative tecnologie d’e-

Rendering della Condor Line ad altissima efficienza installata presso la “casa dell’estrusione” di Bandera

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LINEE DI TRASFORMAZIONE

strusione, di converting e di riciclo, rappresenta lo stato dell’arte nell’approccio alla circular economy e al packaging sostenibile. Sempre Zanotto ha infatti detto che Revotech comprende anche le fasi di pre e di post trattamento del materiale (con i sistemi PURe e VOC & Odor Removal), grazie a un mix di tecnologie brevettate che garantiscono risultati e prestazioni superiori. Riportiamo qui alcuni moduli dei quali si è parlato nel webinar: HVTSE - Una citazione a sé merita l’estrusore bivite corotante che, grazie a condizioni quali alto vuoto, minimo shear stress, ampia superficie esposta al degassaggio, ridotti tempi di residenza, produce materiale di elevata qualità, utilizzando fino al 100% di rimacinato; inoltre, non necessitando di un processo di deumidificazione a monte (dry-less), i consumi energetici risultano contenuti. PURe - Si tratta di un processo brevettato che permette la purificazione/decontaminazione delle scaglie di PET post consumo, garantendo materiale in uscita pienamente conforme ai

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requisiti di decontaminazione FDA/EFSA per il contatto alimentare, da impiegare (anche in-line) in qualunque processo di estrusione. VOC & Odor Removal - Un innovativo componente brevettato che consente di soddisfare la crescente richiesta del mercato del riciclo delle poliolefine di rimuovere odori e VOC, con tempi e consumi estremamente ridotti. Condor Line e Revotech costituiscono un insieme di tecnologie e competenze a disposizione delle imprese che vogliono innovarsi nel settore del packaging e del converting e, in generale, sviluppare nuove idee nel mercato della granulazione, del riciclo, della testa piana e del film in bolla. Uno degli obiettivi fondamentali dei progetti in essere è testare una nuova generazione di materie prime riciclate e riciclabili. Presso la THOE, in collaborazione con Bandera, le imprese possono gestire nuovi progetti, valutarne i progressi e il workflow attraverso l’esecuzione di test. Per esempio, il filmato mostrato da Bandera durante il webinar illustra alcune peculiarità del processo e la composizione della Condor Line (anch’essa a marchio registrato Bandera). Aspetti fondamentali del processo sono: la possibilità di potenziare l’effetto barriera e di prolungare la durata dei prodotti confezionati, con materiali standard o innovativi; la possibilità di migliorare le proprietà fisiche e meccaniche attraverso la combinazione di strati rigidi e flessibili, sia attraverso la laminazione sia mediante il coating. Con la tecnologia “Revotech tray-to-tray” Bandera propone l’utilizzo di sistemi d’extrusion coating con formulazioni personalizzabili per la produzione di vassoi in “PET monomateriale” e con caratteristiche equivalenti a quelle delle soluzioni composite “multimateriale” attualmente presenti sul mercato. Più in generale, per poter ottenere un’impostazione industriale universalmente riconosciuta e applicabile, tutti i vassoi in PET destinati al mercato FFS (Form-Fill-Seal) non devono includere altri polimeri che possono generare contaminazione, come resine barriera specifiche e film di laminazione. Anche nel processo “tray-to-tray” sono quindi garantite sia la capacità di tenuta sia la barriera ai gas (ove necessario) e, in aggiunta a tutto questo, sono pure evidenti una maggiore trasparenza e migliori caratteristiche meccaniche. Il tutto si traduce - per punti - nelle seguenti performance: • da 100% riciclato a 100% riciclabile; • proprietà barriera assicurate; • saldabilità con film “top lid” garantita; • trasparenza riproducibile; • confermata sostenibilità industriale.

Un dettaglio degli estrusori della Condor Line

Siamo quindi oggettivamente in presenza di una soluzione che non risponde solo alle richieste di sostenibilità, ma anche a quelle di: profittabilità, grazie a tempi di lavorazione in alcuni casi dimezzati; risparmio energetico; bassa frequenza di manutenzione degli impianti e dei componenti; tecnologia dalle performance superiori. Anche in questa fase transitoria con tray di PET, o misti PET e poliolefine, la tecnologia Bandera è comunque in grado di ottenere prodotti food grade dal 100% di riciclato. “Revotech ci consente di posizionare il PET in seno alla circular economy, potendo contare su materia prima seconda di qualità anche sotto forma di film rigido per termoformatura o per uso industriale, sia esso di grado alimentare o non, e sempre con qualità ottiche e meccaniche superiori”, ha chiosato infine Zanotto.

NOTA OPERATIVA FINALE Ultimo in ordine d’esposizione, ma non d’importanza, l’accenno al fatto che nella sede di Bandera, a Busto Arsizio (Varese), il processo Revotech s’è materializzato nella già citata linea ad altissima efficienza “Condor Line”. Si tratta di un impianto in grado di processare due tonnellate all’ora di PET e che è ubicato nella già nota “casa dell’estrusione” di Bandera. Sempre in quell’ambito, il costruttore varesino dà la possibilità ai propri clienti di testare dal vivo i materiali più disparati: dal polipropilene “tal quale” al PET, dal polipropilene modificato al già citato materiale per il “tray-to-tray”. “Un asset per certo di notevole interesse, ha quindi concluso Pietro Zanotto, “e non tanto per la possibilità di tentare una certa prova, ma per l’opportunità di definire con i clienti i parametri di un loro nuovo prodotto da immettere sul mercato”. MACPLAS n. 386 - Dicembre 2021/Gennaio 2022



LINEE DI TRASFORMAZIONE

ATTIVITÀ INTENSA IN CASA COLINES NEGLI ULTIMI MESI

UN AUTUNNO CALDO CON TANTA CARNE AL FUOCO LA SOCIETÀ PIEMONTESE COSTRUTTRICE DI LINEE PER L’ESTRUSIONE VALICA IL PASSAGGIO AL NUOVO ANNO SULLA SPINTA DI TANTI RECENTI SVILUPPI. CON UNA NOVITÀ IMPORTANTE: DALLA COSTRUZIONE DI IMPIANTI A TESTA PIANA, SI LANCIA NELLA REALIZZAZIONE DI QUELLI PER FILM IN BOLLA

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o scorso autunno, per Colines, è stato ricco di lanci di prodotto, collaborazioni ed eventi che hanno visto l’azienda di Nibbia (Novara) protagonista su più fronti. Tra le novità più importanti presentate dal costruttore rientra la nuova serie Polyblown di impianti per la produzione di film in bolla, disponibili in configurazione da 3 a 11 strati. Tradizionalmente attiva nel campo delle linee per l’estrusione a testa piana e solo occasionalmente, in base a richieste specifiche di clienti selezionati, in quello degli impianti per film in bolla, negli ultimi 24 mesi Colines ha investito molto in questo ambito, anche assumendo tecnici di elevato livello e prolungata esperienza nella messa a punto di tale tec-

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nologia. Ne è nata la nuova famiglia d’impianti per l’estrusione in bolla che è stata presentata ufficialmente con un’open house di tre giorni, dal 23 al 25 novembre, presso la sede di Marano Ticino (Novara). In open house è stata presentata la linea Polyblown multiuso a 7 strati da 2600 mm, che ha dato dimostrazione di tre differenti produzioni nell’arco dei tre giorni di evento. “Lavoriamo a questo progetto da due anni e abbiamo deciso di lanciare le nostre nuove linee con uno speciale evento in presenza. Sappiamo bene che il mercato del film in bolla è altamente competitivo ed esigente. Tuttavia, come squadra, siamo estremamente fiduciosi delle tecnologie che abbiamo sviluppato e

ingegnerizzato. Siamo tornati a pieno regime in questo mercato”, ha anticipato Anthony Michael Caprioli, CEO di Colines. Positivo il riscontro raccolto dall’azienda durante i tre giorni di evento, con la presenza di oltre 60 clienti e circa 100 incontri online con coloro che non hanno potuto partecipare a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia agli spostamenti. “Siamo molto contenti del successo dell’evento. Abbiamo potuto dimostrare l’estrema versatilità e flessibilità delle nostre linee Polyblown, realizzando, nell’arco di tre giorni, tre diversi prodotti che sono stati molto apprezzati”, ha dichiarato il direttore marketing e comunicazione e sales area manager di Colines, Gabriele Peccetti. D’altronMACPLAS n. 386 - Dicembre 2021/Gennaio 2022


Anthony Michael Caprioli (a destra) e Gabriele Peccetti mostrano il risultato della collaborazione a tre con Dow e Comexi

de, la flessibilità è uno degli assoluti punti di forza della nuova famiglia di impianti.

UN CLASSICO SEMPRE SULLA BRECCIA Grandi protagoniste degli ultimi mesi in casa Colines anche le linee ALLrollEX. Per aggiornare il proprio parco macchine, il gruppo Manupackaging, attivo nel mercato del film estensibile in Europa e America Latina, si è rivolto all’azienda novarese per la fornitura di due linee di tale gamma - una 1500 mm e una 3000 mm per la produzione di film estensibile con tecnologia a testa piana; linee installate nel suo stabilimento a Schkopau (Germania). “Siamo soddisfatti di aver scelto Colines come partner tecnologico per questo investimento e crediamo che questa collaborazione possa essere ulteriormente sviluppata in futuro con investimenti in nuovi progetti per prodotti più sostenibili e performanti. La qualità del prodotto è sempre stata per noi un punto cruciale e riscontriamo in Colines la stessa attenzione”, ha dichiarato Pierfranco Di Gioia, CEO di M Stretch, holding di Manupackaging. “Alla base della scelta di Manupackaging c’è l’elevata qualità del film realizzato dalle nostre linee e questa per noi è una valutazione importante. Abbiamo migliorato molto la nostra attività di ricerca e sviluppo e i risultati possono essere sperimentati direttamente dai clienti, grazie agli elevati standard produttivi e alla flessibilità delle nostre linee”, ha affermato Eraldo Peccetti, presidente esecutivo di Colines. Altre due linee ALLrollEX da 3000 mm sono state fornite da Colines a Grupo Reyma, rafforzando così una collaborazione avviata dalle due aziende un paio di anni fa. Attivo dal 1970, Grupo Reyma vanta sette stabilimenti in Messico che producono semilavorati e prodotti finiti, un centro di distribuzione a Phoenix (Stati Uniti) e un canale per le attività di marke-

ting nei Caraibi e in America Latina. “Abbiamo una partnership salda e consolidata con Reyma e ne siamo orgogliosi. Dopo aver inizialmente investito nelle linee per film estensibile ALLrollEX, hanno deciso di espandere la loro “flotta” Colines con altre due linee”, ha spiegato Anthony Michael Caprioli.

COLLABORAZIONE A TRE Ultima ma non ultima, Colines è stata protagonista anche di una recente collaborazione a tre insieme a Dow e Comexi, da cui è nata la produzione di film in PE monoorientato (MOPE) con spessore di 30 micron e specifiche caratteristiche meccaniche e ottiche ottenute mediante tecnologia a testa piana. Questo film è stato realizzato con resine Dow a base PE, estruso con una linea Polycast di ultima generazione di Colines, dotata di sistema brevettato MDO, e successivamente stampato con una macchina CI per la stampa offset di Comexi, senza l’utilizzo di solventi. “I film in PE monoorientato vengono solitamente prodotti con tecnologia in bolla, ma presentano dei limiti, come, per esempio, cattiva lucentezza e opacità, che invece possono essere superati con la tecnologia a testa piana. Quest’ultima, inoltre, consente di ottenere un estruso con un lato con buona saldabilità. Queste caratteristiche aprono ai film in PE monoorientati molti mercati, anche in sostituzione di prodotti esistenti come i film BOPET (Bi-Oriented PET), garantendo una riduzione degli spessori e una maggiore riciclabilità”, ha spiegato Nicola Lombardini, direttore ricerca e sviluppo in casa Colines. “Abbiamo realizzato qualcosa di estremamente innovativo e presto faremo ulteriori passi avanti grazie alla nostra nuova linea Polycast per ricerca e sviluppo, perfettamente ottimizzata anche per la lavorazione di PE e dotata della nostra

Le linee a testa piana della serie ALLrollEX sono tra ii prodotti di punta di Colines e continuano a essere richiestissime in tutto il mondo

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ultima unità MDO. Abbiamo programmato ulteriori test con Dow e Comexi e siamo disponibili anche per l’esecuzione di prove con i nostri clienti, per portarli al “livello successivo” della produzione di film in PE monoorientato”, ha aggiunto il CEO di Colines, Anthony Michael Caprioli. “Dow è impegnata a sviluppare e fornire soluzioni per consentire e accelerare il passaggio a imballaggi sostenibili basati su strutture monomateriale, a tutto vantaggio di un’economia circolare della plastica. Siamo molto soddisfatti del risultato raggiunto insieme a Colines e Comexi sulla tecnologia a testa piana per film MOPE e i risultati dimostrano che abbiamo intrapreso la strada giusta con le nostre resine ad alte prestazioni”, ha affermato Jaroslaw Jelinek, alla guida del marketing globale delle tecnologie per polietilene orientato presso Dow Packaging & Specialty Plastics. “La tecnologia offset CI è sostenibile e priva di solventi e fornisce la massima qualità di stampa con un rapido “time to market” e costi competitivi. Questa tecnologia utilizza inchiostri e rivestimenti polimerizzanti ElectronBeam, consuma meno inchiostro ed energia, non usa solventi ed è in grado di stampare un’ampia gamma di substrati. La polimerizzazione EB fornisce la migliore soluzione per gli imballaggi riciclabili: il processo di reticolazione parziale aumenta la resistenza termica dello strato esterno dell’imballaggio durante la stampa dello strato interno e fornisce un’elevata protezione superficiale durante la stampa”, ha dichiarato Felip Ferrer, direttore dello sviluppo di attività e marchio presso la divisione stampa offset di Comexi.

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LINEE DI TRASFORMAZIONE

EIDOS SI CANDIDA A STANDARD DEL SETTORE

DARE FORMA ALLA TERMOFORMATURA NUOVA MACCHINA IN CASA CMS, PER FORNIRE ELEVATE PRESTAZIONI CON LO SGUARDO RIVOLTO ALLA SOSTENIBILITÀ DELLA PRODUZIONE. PER TRACCIARE UN NUOVO CORSO NON SOLO AL PROPRIO INTERNO, BENSÌ IN TUTTO IL SETTORE DI RIFERIMENTO. NE ABBIAMO PARLATO CON FABIO GAIAZZI, PRODUCT MANAGER PER LA TERMOFORMATURA DELL’AZIENDA DI ZOGNO DI LUCA MEI

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ocietà con sede a Zogno (Bergamo), in tempi recenti CMS si è dimostrata molto attiva sul fronte degli investimenti, intesi come strada maestra in grado di portare sia allo sviluppo delle proprie attività e tecnologie sia all’acquisizione di nuove quote di mercato, e quindi di ripagare al meglio e velocemente gli sforzi economici richiesti. Rientra nel primo novero la costruzione, proprio a Zogno, di un nuovo stabilimento produttivo all’avanguardia sotto tutti i punti di vista. Un’intera struttura di 85 mila metri cubi, realizzata nel pieno rispetto dell’ambiente e del paesaggio circostante, è stata infatti destinata specificamente alla costruzione delle macchine più grandi dell’azien-

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da, che verranno movimentate tramite otto carroponti con portata di 15 tonnellate ciascuno. La superficie totale coperta è pari a 7740 metri quadri, l’altezza utile interna del fabbricato arriva fino a 12 metri, l’illuminazione delle aree di produzione avviene per mezzo di 200 proiettori LED, che garantiscono una luce mediamente superiore a 350 lux, e durante la realizzazione degli impianti sono stati posati circa 10 mila metri di cavi elettrici. Le facciate del capannone, così come il suo impatto paesaggistico, sono state studiate con la collaborazione dell’architetto Cinzia Robbiati della Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio per le province di Bergamo e Brescia, mentre la certificazione energetica lo colloca in Classe A1

e sulla copertura è installato un impianto fotovoltaico composto da 504 moduli solari policristallini, con una potenza complessiva di picco di 150 kW. Inoltre, il solaio di pavimento, dello spessore di 48 cm, è in grado di sopportare carichi dinamici fino a 3500 kg, con un cedimento differenziale inferiore a due centesimi di millimetro, così da permettere di eseguire i collaudi direttamente sul posto, comprese le prove più impegnative e severe, assicurando risultati precisi e affidabili. Nel secondo ambito, invece, trova la propria ragione d’essere lo sviluppo della nuova termoformatrice Eidos, macchina concepita per coniugare senza compromessi prestazioni e stile, assecondando così i più attuali e pregnanMACPLAS n. 386 - Dicembre 2021/Gennaio 2022


Una vista generale della nuova Eidos, che unisce soluzioni meccaniche raffinate a software innovativi, per disporre di una tecnologia avanzata e poterne fruire in maniera semplice e intuitiva, senza rinunciare a prestazioni elevate

ti canoni che guidano la produzione industriale moderna. In questa chiave, la nuova Eidos racchiude soluzioni meccaniche raffinate, per garantire la massima prestazione in termini assoluti, e software innovativi, per fruire della tecnologia che ne è alla base con immediata semplicità. Per farci raccontare tutto questo e molto altro ancora, la redazione di MacPlas si è rivolta a Fabio Gaiazzi, che, nel suo ruolo di product manager per la termoformatura in CMS, è in grado di sviscerare le peculiarità più intime della macchina e di proporle in tutta la loro chiarezza e valenza innovativa.

PER COMINCIARE, POTREBBE ILLUSTRARE, DA UN PUNTO DI VISTA TECNOLOGICO, LA NUOVA TERMOFORMATRICE EIDOS, CHE AVETE ESPOSTO PER LA PRIMA VOLTA A FAKUMA 2021? QUALI SONO LE PRINCIPALI DIFFERENZE RISPETTO ALLO STATO DELL’ARTE DELLE TERMOFORMATRICI DELLO STESSO TIPO OGGI DISPONIBILI SUL MERCATO? “Si tratta di un prodotto nuovissimo, che è il risultato di quasi due anni di sviluppo. La prima presentazione è avvenuta nel novembre del 2020, nell’ambito di un evento online organizzato dal nostro nuovo Technology Center nella sede di Zogno. Fakuma 2021, invece, ha rappresentato il primo lancio “in presenza” e difatti ha offerto la possibilità di toccare con mano il prodotto, che al momento proponiamo come un riferimento nel settore delle termoformatrici monostazione da lastra. Già da un primo sguardo ci si accorge di essere di fronte a un prodotto di elevata fattura, compatto e con contenuti tecnologici d’avanguardia. Le soluzioni meccaniche adottate ci hanno permesso di realizzare una macchina estremamente compatta, nonostante l’immancabile flessibilità in termini di altezza stampo e dimensioni lastre. La componentistica di cui Eidos è equipaggiata rappresenta il meglio attualmente disponibile sul mercato. Con questi presupposti è chiaro che il nuovo prodotto di CMS non può che ambire a essere leader del settore. Ma non è tutto. Abbiamo deciso di utilizzare Eidos come piattaforma per integrare nuove funzionalità mai viste su queste macchine. Anche la scelta del nome non è da meno e punta in questa direzione. Infatti, abbiamo cercato di trovare un nome significativo dell’idea che sta dietro a questo prodotto. Ecco che Eidos, dal greco “forma”, ci è sembrato quello migliore per definire un prodotto che darà forma appunto ai progetti dei nostri clienti”.

QUALI SONO I SUOI PRINCIPALI PUNTI DI FORZA TECNOLOGICI E DI PROCESSO? “La nuovissima soluzione meccanica per conMACPLAS n. 386 - Dicembre 2021/Gennaio 2022

trostampo e cornice si basa sul concetto di semplificazione estrema. Abbiamo quindi deciso di eliminare catene e alberi di trasmissione a favore di assi in configurazione gantry. Questa soluzione riduce al minimo la manutenzione della macchina e garantisce una perfetta distribuzione delle forze, unitamente a una precisa dinamica di movimento. Anche la stazione di carico e scarico automatici è stata rinnovata, consolidando la nostra storica soluzione con sistemi sempre finalizzati a ridurre la manutenzione e a migliorare le prestazioni. Per la parte di automazione si è deciso di migrare a un’architettura Siemens S7-1500 e a un’interfaccia completamente rinnovata, basata su un’applicazione HTML5. Si tratta del nuovo software CMS ThermoActive, che rappresenta il nuovo standard per la gestione delle termoformatrici CMS. È un software specificamente pensato per il processo di termoformatura profonda (heavy-gauge). L’utilizzo è semplificato dall’impiego della nuova consolle con touchscreen capacitivo. Tutti i parametri di processo sono facilmente comprensibili, in quanto organizzati in un sistema totalmente visuale. L’interfaccia utente, quindi, non è più solo una consolle per interfacciarsi con la macchina, ma diventa un vero e proprio strumento con cui sviluppare il proprio progetto di termoformatura, rendendo così l’esperienza di utiliz-

zo parte integrante del successo del prodotto. Sempre in tema di CMS ThermoActive, troviamo la nuova implementazione dell’ormai collaudato sistema ThermoProphet, per la programmazione automatica delle resistenze tramite visione termografica. Soluzione già vista sul modello precedente, ma oggi ulteriormente sviluppata e migliorata. Questo è il sistema con cui riusciamo a sgravare l’operatore dal compito di adattare il programma di produzione al variare delle condizioni ambientali. A questo si aggiunge una nuova opzione chiamata 3D-Ranger. Tramite l’impiego di una telecamera di profondità siamo in grado di rilevare la forma tridimensionale, sia dello stampo sia del pallone, durante la fase di prestiramento del materiale, in modo da rilevare difetti nel processo di formatura e da adattare il comportamento della macchina alla produzione specifica. Oltre a tutte queste implementazioni, l’adozione della nuova piattaforma CMS Active anche sulle termoformatrici ha aperto le porte del mondo CMS Connect anche a questo prodotto, rendendo ora possibile accedere a tutti i servizi cloud di CMS: supervisione della produzione, comunicazione remota, raccolta e analisi dati, gestione autonoma dei ticket per l’assistenza, manutenzione predittiva, insieme a una serie di servizi specifici per la termoformatura. Ovviamente, sono tutte caratteristiche che ci rendono assolutamente adeguati alle specifiche dettate dall’Industria 4.0”.

Una panoramica dell’interno della termoformatrice Eidos

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Specificamente pensato per il processo di termoformatura profonda, il software ThermoActive rappresenta il nuovo standard per la gestione delle termoformatrici CMS

RIGUARDA L’ATTIVITÀ AZIENDALE E LO SVILUPPO TECNOLOGICO, IN PARTICOLARE NEL SETTORE DELLA TERMOFORMATURA DI SUA COMPETENZA?

QUALI RISCONTRI AVETE AVUTO DA FAKUMA 2021, DOVE, PER LA PRIMA VOLTA DALL’INIZIO DELLA PANDEMIA, ESPONEVATE UNA MACCHINA? SI PUÒ PARLARE DAVVERO DI RIPARTENZA, NONOSTANTE LE TANTE DIFFICOLTÀ ECONOMICHE E SANITARIE A CUI SI DEVE ANCORA FAR FRONTE? “Fakuma per noi, come sempre, si è riconfermato un appuntamento di riferimento. Nonostante le numerosissime visite al nostro stand, l’organizzazione è stata impeccabile e la cosiddetta emergenza sanitaria non è stata di intralcio allo svolgimento delle nostre attività. Abbiamo deciso di optare per uno stand al quale poteva accedere solo un numero limitato di visitatori contemporaneamente, in modo da essere in grado di gestire al meglio ogni situazione potenzialmente pericolosa. Molti clienti hanno prenotato la propria visita riservandosi uno slot libero. In questo modo siamo stati in grado di mostrare la nuova Eidos mentre produceva un articolo accattivante, dando anche la possibilità agli interessati di esplorare i dettagli più tecnici. Fabio Gaiazzi, product manager per la termoformatura di CMS

Oltre alla macchina, abbiamo allestito anche un corner per le soluzioni software e un’area per una fantastica esperienza virtuale dei nostri prodotti, tramite l’impiego di un visore a 360° che permetteva una vera e propria navigazione all’interno delle macchine. Dal nostro punto di vista si è trattato di una vera e propria ripresa in grande stile, che ci ha permesso di chiudere il 2021 come l’anno record in assoluto per la Business Unit Plastica”.

COSA PUÒ DIRCI SULL’ANDAMENTO E SULLA POSSIBILE EVOLUZIONE DEL MERCATO DELLA TERMOFORMATURA SUL FRONTE SIA DELLE TECNOLOGIE SIA DELLA TRASFORMAZIONE? “In linea generale, ritengo che il mercato della termoformatura sia tutt’altro che saturo. I nostri clienti sono assolutamente sensibili ai temi relativi all’innovazione e all’ambiente. In questo senso, il mercato sta deviando verso quei produttori di macchinari green in grado però di offrire sempre un livello prestazionale massimo. Questo messaggio è stato recepito da CMS ormai da parecchio tempo. Per questo, a ogni occasione ci presentiamo con nuovi sviluppi e nuove tecnologie non ancora esplorati. Abbiamo un vasto elenco di soluzioni coperte da brevetti internazionali e altrettante domande di brevetto in fase di deposito. Il livello tecnologico di questo settore si è quindi innalzato parecchio negli ultimi dieci anni, ma credo che questo trend sia tutt’altro che esaurito. Anche il mondo dei materiali termoplastici è in continua evoluzione, sempre teso allo sviluppo di nuove soluzioni sostenibili e riciclabili. Lo sviluppo delle macchine in grado di trasformare tali materiali non può essere da meno. Per questo, nel nostro Technology Center sono in funzione le macchine che regolarmente utilizziamo per testare soluzioni e materiali nuovi. Questo per poter essere sempre il partner ideale anche in previsione delle evoluzioni future del mercato e delle applicazioni da parte dei trasformatori”.

QUALI SONO I PROGRAMMI DI CMS A BREVE-MEDIO TERMINE PER QUANTO

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“Azienda storicamente focalizzata sul mercato dei materiali compositi e dell’alluminio, CMS crede sempre più nei materiali termoplastici. Per questo motivo, oggi, la nostra Business Unit Plastica è una delle più attive in azienda. Da lungo tempo abbiamo a catalogo macchine CNC per la lavorazione degli stampi e per la rifinitura (trimming) della plastica. Più recentemente abbiamo introdotto una gamma completa di macchinari per l’articolo tecnico (CNC con assi Z bassi e macchine per la lavorazione dei pannelli). Oltre, ovviamente, alla gamma completa di termoformatrici, che spazia dalla nuova Eidos fino a quelle specifiche per il “TwinSheet”, gli articoli sanitari, gli interni auto ecc. Ricordo che la nostra esperienza risale agli Anni Settanta grazie all’acquisizione dello storico marchio Villa, che ha determinato lo sviluppo e la diffusione di questa tecnologia in Italia”.

COME SI STA MUOVENDO CMS A PROPOSITO DI TRANSIZIONE ECOLOGICA ED ECONOMIA CIRCOLARE? QUALI SONO LE AZIONI CONCRETE CHE STATE METTENDO IN ATTO IN QUESTI AMBITI? “CMS è da sempre molto attenta alle tematiche “green”. Negli ultimi due anni abbiamo investito in un nuovo sito produttivo chiamato “Plant Z”, che è andato ad aggiungersi allo storico “Plant A”. Nella costruzione, o meglio, ristrutturazione di un’antica e ormai fatiscente manifattura, sono stati integrati sistemi moderni per il contenimento dello spreco energetico grazie all’impiego di illuminazioni LED e ambienti produttivi coibentati. Sul tetto di questo imponente nuovo sito produttivo è stato installato un potente impianto fotovoltaico in grado di fornire buona parte dell’energia necessaria per la produzione delle macchine. Sono state poi attuate politiche legate alla riduzione degli spostamenti non necessari, grazie all’introduzione dello smart working e delle videoconferenze, impiegate non solo a uso interno per le riunioni fra colleghi, ma anche per dimostrazioni e presentazioni dei prodotti ai clienti. Anche il parco auto aziendale si è rinnovato, ricorrendo principalmente all’impiego di auto a trazione ibrida. Ritengo che il contributo maggiore che siamo in grado di dare all’ambiente sia quello di fornire alle aziende che si affidano ai nostri prodotti macchinari moderni in grado di operare con la massima efficienza in termini sia di consumo energetico che di produttività. Riducendo al minimo gli sprechi e azzerando gli scarti dovuti a difetti. In questo modo possiamo garantire una produzione sostenibile grazie all’elevata qualità che ci contraddistingue”. MACPLAS n. 386 - Dicembre 2021/Gennaio 2022


Più veloce di quanto immaginate. Tempi di consegna lunghi e richieste veloci sono un problema ma ENGEL vi propone ora una soluzione agile e flessibile. Vi offriamo un aiuto professionale e soprattutto rapido. Che sia una macchina completamente elettrica della serie e-mac o una senza colonne della serie victory, le nostre macchine ad iniezione a stock sono a vostra disposizione in tempi brevissimi.

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LINEE DI TRASFORMAZIONE

COLLABORAZIONE TRA COMI E WENGLOR

IL SENSORE GIUSTO PER OGNI ESIGENZA DI TERMOFORMATURA PER LE SUE TERMOFORMATRICI, COMI HA SCELTO I SENSORI WENGLOR, TUTTI DOTATI DI PROTOCOLLO DI COMUNICAZIONE IO-LINK E CAPACI DI GARANTIRE AFFIDABILITÀ ANCHE NEI PUNTI DI INSTALLAZIONE PIÙ CRITICI. A QUESTO SI AGGIUNGE UNA VASTA SCELTA DI SENSORI, CHE PERMETTE DI TROVARE SEMPRE LA SOLUZIONE PIÙ ADEGUATA ALLE SPECIFICHE NECESSITÀ

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e migliaia di macchine che in quasi cinquant’anni sono state costruite e messe in funzione da Comi, in svariati settori industriali, ne fanno una delle eccellenze della meccanica strumentale italiana. Questo con particolare riferimento al settore della termoformatura, tecnologia per la quale l’azienda è un vero e proprio punto di riferimento internazionale grazie agli oltre 1300 impianti installati nel mondo, dagli Stati Uniti al Brasile, dall’India al Giappone, dalla Cina al Medio Oriente fino, ovviamente, all’Europa.

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La missione di Comi è quella di assicurare ai trasformatori le soluzioni produttive non solo più adeguate alle loro esigenze, ma anche capaci di garantire il più elevato rendimento in ogni condizione di lavoro. “Le nostre macchine sono tutto fuorché standard: in base alle necessità del cliente, disegniamo sempre una soluzione su misura. La gran parte degli impianti di termoformatura che produciamo è dedicata al settore degli elettrodomestici bianchi e, in particolare, alla produzione delle celle e delle controporte dei frigori-

feri”, spiega Marco Cattaneo, responsabile della produzione presso il sito produttivo di Comi a Ciserano (Bergamo). Spesso gli impianti si configurano quali vere e proprie linee di produzione complete, poiché alla macchina per la termoformatura sono abbinati moduli aggiuntivi, soprattutto a valle, per il completamento automatizzato delle operazioni di taglio e finitura: manipolatori, ghigliottine, presse punzonatrici per la foratura delle celle e delle controporte, sistemi di scarico ecc. Un ruolo molto importante nella gestioMACPLAS n. 386 - Dicembre 2021/Gennaio 2022


ne delle linee prodotte da Comi, che nelle versioni più evolute possono raggiungere uno sviluppo anche di parecchie decine di metri di lunghezza, viene svolto dai sensori. Se ne trovano installati di numerosi tipi, per svolgere i compiti più disparati: oltre ai più classici dispositivi optoelettronici a fotocellula, sulle linee sono montati sensori di prossimità, di sicurezza e ottici per il rilevamento dei profili, così come flussostati e pressostati. Comi ha scelto di collaborare con Wenglor Sensoric non solo per l’ampiezza della sua gamma di prodotti e per l’affidabilità che i suoi dispositivi offrono, ma anche per il livello di supporto su cui può sempre contare, inclusi i tempi di consegna, sempre rapidi e puntuali.

AFFIDABILITÀ, ANCHE NEI PUNTI PIÙ CRITICI “Collaboriamo con Wenglor da alcuni anni e siamo molto soddisfatti. La gamma delle sue soluzioni è molto ampia e ci ha permesso di trovare sempre la soluzione più adeguata alle nostre necessità, nonché di disporre di sensori affidabili anche nei punti di installazione più critici dei nostri impianti, come per esempio quelli che si trovano in prossimità delle zone di riscaldo”, sottolinea Marco Cattaneo.

I sensori weFlux2 sono utilizzati da Comi per controllare pressione e portata dell’acqua nelle condutture del sistema di raffreddamento della zona di riscaldo e dell’acqua di riscaldamento dello stampo

In una termoformatrice, la zona di riscaldo presenta le criticità maggiori in termini di sicurezza; qui si trovano installati i sensori Wenglor in configurazione emettitore-ricevitore

All’interno di un impianto per la termoformatura la zona di riscaldo è quella che presenta la maggiore criticità in termini di sicurezza, in quanto il contatto accidentale di una lastra con gli elementi riscaldanti (ceramica IR, quarzo o flash back) potrebbe provocare un incendio, con seri rischi non solo per l’integrità del macchinario, ma anche per gli operatori di linea. A tale scopo Comi utilizza, sia nel modulo di preriscaldo che nella stazione di riscaldo, sensori optoelettronici in configurazione emettitore-trasmettitore. La loro funzione è quella di intercettare l’eventuale “spanciamento” fuori norma delle lastre, ovvero di controllare che la deflessione della lastra riscaldata sia tale da non entrare pericolosamente in contatto con gli elementi riscaldanti, nel qual caso comunicando al controllo della linea di effettuare una fermata di emergenza. Lo stesso tipo di fotocellule, in particolare l’emettitore SW983 e il ricevitore EW 98PC3, si trova montato anche nella zona di taglio, a valle del modulo di formatura, con il compito di controllare che la lama di rifilatura delle bave non si azioni nel caso in cui il carro si venga a trovare in traiettoria di collisione.

DAL CARICO DELLE LASTRE AL CONTROLLO DIMENSIONALE, IL DISPOSITIVO PIÙ ADATTO Anche la zona di carico delle lastre, situata a monte dell’impianto di formatura, è opportunamente sensorizzata, per consentire alla linea di operare in costante continuità di esercizio. Vi si trovano montati alcuni sensori optoelettronici con catariMACPLAS n. 386 - Dicembre 2021/Gennaio 2022

frangente del tipo LM89PA2, il cui compito è quello di controllare il sopraggiunto fine pacco delle lastre che, una volta prelevate, devono essere inviate al riscaldo. Le termoformatrici di Comi sono dotate di un doppio sistema di caricamento, che lavora in maniera alternata: ciò consente di garantire la massima produttività. Nel momento in cui il sensore determina il fine pacco lastre all’interno del caricatore, il sistema commuta automaticamente, avviando il prelievo delle lastre dalla seconda “baia” di carico. Nel frattempo, l’operatore viene allertato per effettuare la ricarica del carrello vuoto: la macchina continua così a operare senza interruzioni. Su richiesta del trasformatore, le linee di termoformatura possono essere equipaggiate con stazioni adibite al controllo dimensionale dei manufatti prodotti. Il rilievo delle quote viene effettuato in due punti ben precisi: il cielo e la canalina perimetrale. Per il cielo si utilizza una coppia di sensori di distanza, che provvedono a misurare quota e spessore del manufatto, al fine di assicurare che la profondità e la consistenza delle celle siano corrette. Le caratteristiche geometriche della canalina perimetrale vengono invece rilevate da una coppia di sensori ottici di profilo MLWL132, al fine di garantire che le tolleranze siano conformi al corretto assemblaggio del termoformato all’interno del frigorifero.

VALORE AGGIUNTO ANCHE IN TERMINI DI SERVIZIO Come detto, la gran parte delle linee per la termoformatura di Comi si trova installata un po’ ovunque nel mondo, progettata

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e realizzata per tutti i più grandi nomi internazionali che operano nel settore degli elettrodomestici bianchi: Haier, Hisense, Arcelik, Electrolux, Bosch, Whirlpool ecc. Per aziende di questo calibro, l’affidabilità dei sistemi produttivi è un fattore determinante: un fermo impianto può provocare perdite rilevanti per chi lo utilizza, nonché un impatto non indifferente nel caso in cui si rendesse necessario un intervento da parte dell’assistenza tecnica. “Negli anni Comi ha consolidato le sue competenze facendo della continua innovazione un caposaldo. In questo senso, la collaborazione con fornitori che, come Wenglor, sanno proporre soluzioni non solo performanti e affidabili, ma anche all’avanguardia, è un plus notevole, che aggiunge valore ai nostri progetti”, afferma Marco Cattaneo. Vi sono inoltre altri fattori da tenere in considerazione, che per Comi sono estremamente importanti: tra questi vi sono le tempistiche di fornitura e il livello di assistenza tecnica. “Con Wenglor abbiamo instaurato un ottimo rapporto di collaborazione, che si esplica in un servizio di assistenza molto competente, capace di supportarci sempre nella scelta della migliore soluzione. Inoltre, Wenglor ci garantisce tempistiche di fornitura molto rapide: un aspetto che per noi è determinante, poiché ci consente di fronteggiare efficacemente gli eventuali imprevisti che, nel caso dei progetti

“La gamma delle soluzioni Wenglor è molto ampia e ci ha permesso di trovare le soluzioni più adeguate alle nostre necessità anche per i punti di installazione più critici dei nostri impianti”, affermano in Comi

di una certa rilevanza, sono sempre in agguato, per esempio in termini di varianti o nuove richieste da parte del cliente”, conclude il responsabile produzione di Comi.

I SENSORI PIÙ UTILIZZATI DA COMI A BORDO DELLE SUE TERMOFORMATRICI Sono diversi i sensori che Comi impiega a bordo delle sue macchine per la termoformatura: optoelettronici, ottici, di flusso, di pressione e di temperatura. La caratteristica che li accomuna è la dotazione di protocollo IO-Link, che consente - qualora il trasformatore ne faccia richiesta - di offrire specifiche funzionalità di comunicazione per effettuare controlli di stato avanzati, anche in ottica di manutenzione predittiva. Sensori combinati di pressione, flusso e temperatura Controllano pressione e portata dell’acqua nelle condutture del sistema di raffreddamento che percorre le stazioni di riscaldo, per mitigare le temperature generate dagli elementi agli infrarossi. Sono utilizzati anche per controllare pressione e portata dell’acqua di riscaldamento dello stampo di formatura. I sensori FX5P202 e FXFFF003 restituiscono a video i valori in tempo reale; il sensore FFAF001 agisce da sentinella, innescando un allarme al superamento della soglia preimpostata. Il sensore FFAF001 (in alternativa, l’FXFF102) rileva flusso e temperatura. Fotocellule con catarifrangente I dispositivi LM89PA2 sono utilizzati per controllare il fine pacco lastre nella zona di carico. Quando il sensore segnala l’esaurimento delle lastre, il sistema avvia il prelievo dal secondo caricatore, avvisando l’operatore della necessità di ricaricare le lastre sul carrello vuoto. Barriere fotoelettriche Forniscono protezione all’operatore durante il caricamento manuale delle lastre, evitando l’accidentale intromissione delle mani in zone pericolose. Le SEFG413 sono utilizzate anche nella zona di scarico, con un campo di lettura maggiore e set di muting Z2MG002. Sensori di profilo Utilizzati per misurare la forma, l’angolo e l’altezza della canalina perimetrale di un manufatto, i sensori di profilo MLWL132

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Le barriere fotoelettriche proteggono l’operatore durante il caricamento manuale delle lastre, evitando l’accidentale intromissione delle mani in zone pericolose

possono essere impiegati in combinata con i sensori di distanza PNBC003, per misurare lo spessore di un termoformato. Fotocellula emettitore-fotocellula ricevitore Il set di sensori M18 in acciaio viene utilizzato nella zona di riscaldo per controllare la deflessione della lastra (al fine di prevenire eventuali incendi innescati dal contatto con gli elementi riscaldanti) e nella zona di taglio per inibire l’operazione nel caso in cui il carro sia in traiettoria di collisione con la lama. MACPLAS n. 386 - Dicembre 2021/Gennaio 2022



LINEE DI TRASFORMAZIONE

NEWS Anniversario per WM Thermoforming Machine

Tra passato e futuro della termoformatura Il 2021 è stato un anno importante per WM Thermoforming Machines, nel quale l’azienda ha raggiunto l’importante traguardo dei quarant’anni di attività, celebrati con diverse iniziative, come la serie di eventi “Synergizing Technologies”. Si tratta di una serie di appuntamenti tenuti dall’azienda in diretta streaming, ognuno della durata di circa un’ora e mezza e caratterizzati dalla presenza di ospiti quali stampisti, produttori di linee di estrusione, termoformatori e così via. Tali eventi hanno offerto l’occasione di ascoltare direttamente dalla voce degli addetti ai lavori dell’industria delle materie plastiche gli sviluppi presenti e futuri e le tendenze del mercato e di porre domande agli esperti della termoformatura specializzati, in particolare, nelle applicazioni dell’imballaggio alimentare.

“Da quando abbiamo iniziato i “Synergizing Technologies”, abbiamo visto un grande aumento di attenzione, grazie agli interessanti contributi da parte di aziende partner, come Bandera, KGL, Kiefer, Marbach, e clienti, nonché ai molti argomenti specifici intorno alla macchina di termoformatura stessa proposti da WM appositamente per questi eventi. I partecipanti da tutto il mondo sono intervenuti attivamente agli appuntamenti, con domande interessanti o approfondimenti”, ha sottolineato Jörg Huth, sales area manager. Il 40° anniversario è stato anche l’occasione per riconoscere l’importanza delle persone che lavorano in WM, che sono state ritratte in 12 immagini e raccolte nel “Calendario WM 2022”. In questo modo WM ha voluto mo-

Una serie di immagini del personale di WM Thermoforming Machines che appare nel suo colendario 2022

strare i volti, anche quelli meno noti, delle persone che lavorano dietro alle quinte per garantire sempre il massimo della qualità. Il 2022 di WM Thermoforming Machines è iniziato subito con la partecipazione a due fiere internazionali: Plastex, al Cairo dal 9 al 12 gennaio, e Interplastica,

a Mosca dal 25 al 28 gennaio. Queste due fiere sono molto importanti per i mercati in Medio Oriente, Nord Africa e Russia e l’azienda vi ha partecipato attraverso gli agenti locali, rispettivamente Acis e Plastmash, con la presenza degli area manager Ottavio Tonon e Jörg Huth.

Attività recente di GAP

Linee per l’estrusione in bolla e centro ricerche

Un dettaglio di una delle nuove linee per l’estrusione di film in bolla

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Presso il suo stabilimento a Mezzomerico (Novara), GAP ha recentemente collaudato quattro linee per l’estrusione di film in bolla a tre strati con struttura A-B-A. Gli impianti sono composti da due estrusori, due teste da 100 mm, dispositivo IBC e anello ad aria esterno con labbro flessibile regolabile manualmente. Completano la configurazione delle linee: traino oscillante, macchina per la stampa flessografica in linea, dispositivo taglia e salda, saldatrici in linea per cuscini d’aria e avvolgitore con cambio automatico dei cartoni. Le linee sono concepite per la produzione di nove milioni di cuscini d’aria al giorno, saldati e stampati in linea, senza ulteriori passaggi e partendo sia da LLDPE sia da materiali biodegradabili.

Nei mesi scorsi, l’azienda novarese ha anche inaugurato il suo nuovo centro di ricerca e sviluppo con un evento di alcuni giorni svoltosi in parte in presenza e in parte in forma virtuale. In tale occasione si sono tenuti anche tre interventi per illustrare un’altra nuova linea sviluppata per produrre film in bolla fino a ben 27 strati. Tale linea si basa sulla tecnologia per microstrati che, adattata alla testa circolare, permette di sovrapporre materiali diversi per incrementare le prestazioni del film mantenendone ridotto lo spessore. L’impianto include nove estrusori, testa con diametro di 400 mm e vari blocchi di alimentazione, anello di regolazione automatica dello spessore, tavola oscillante, trattamento corona e doppio avvolgitore da 1600 mm.

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Termosaldatrici Mobert

Versatilità: una risposta universale Per rispondere alle richieste di quei trasformatori che non si accontentano di soluzioni standard, da sempre Mobert fa della versatilità un punto di forza delle sue termosaldatrici. Tra i vari modelli concepiti con tale criterio dalla società di Castellanza (Varese), la linea Roller SHP 6M, realizzata nelle versioni 110 e 130 (con larghezza utile di saldatura di 1100 e 1300 mm) per la produzione di sacchi in rotolo, garantisce con i suoi tre brevetti: rapidi cambi di produzione, riduzione degli scarti e costante controllo della qualità della produzione. L’esclusivo sistema di fustellatura a taglio passante dei sacchetti non necessita di alcuna registrazione della lama, garantendo un taglio estremamente accurato anche nella lavorazione di film biodegradabili e una durata della lama di gran lunga superiore alla media. Il sistema di visione per controllare e correggere automaticamente la fustellatura dei manici dei sacchetti elabora le immagini inviate da una telecamera ad alta risoluzione posta sulla stazione di fustellatura stessa attraverso un algoritmo proprietario, verificando la corretta larghezza dei manici fustellati e la corretta asportazione dello sfrido, correggendo la posizione di ogni singola pista di lavorazione quando necessario. L’esclusivo sistema di arrotolamento con pinze, denominato “a linguetta mobile”, consente, anche lavorando su tre o quattro piste, di passare rapidamente dalla produzione di rotoli con anima di cartone a quella di rotoli senza anima. La linea, dunque, è in grado di produrre: su due piste sacchetti con e senza anima di cartone per i reparti ortofrutticoli, su tre piste sacchetti per la raccolta domestica dei rifiuti, su quattro piste sacchetti a bocca con e senza anima di cartone e su tre piste sacchetti con fondo anti-goccia. Completano le caratteristiche della linea: robustezza e affidabilità, ottenute con componenti elettronici, elettrici e pneumatici tra i più affidabili sul mercato. La Roller SHP 6M è controllata da un PC industriale di ultima generazione, che consente di monitorare da remoto il processo ed evidenziare eventuali problemi che possano insorgere durante la lavorazione.

INNOVATION IN EXCELLENCE

END OF ARM TOOLING, CUSTOM AUTOMATION

La versione 110 della termosaldatrice Roller SHP 6M MACPLAS n. 386 - Dicembre 2021/Gennaio 2022

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LINEE DI TRASFORMAZIONE

NEWS Saldatrice per guanti in PE

Quando un’opportunità diventa valore Focalizzarsi sulle opportunità e non sui problemi. È questa la “filosofia” alla base di un recente sviluppo di Saldoflex. Durante il primo lungo lockdown, infatti, era diventato difficoltoso approvvigionarsi di guanti monouso in PE, normalmente utilizzati nei reparti ortofrutticoli dei supermercati. In quel periodo, la domanda di questo prodotto è arrivata a essere fino a dieci volte superiore all’offerta, dopo che, storicamente, da almeno un decennio veniva sod- Un dettaglio della saldatrice disfatta con l’importazione da pa- a quattro piste per la produzione esi dell’Estremo Oriente. di guanti in PE Il risultato finale ottenuto da Saldoflex è frutto dell’opportunità colta e perseguita: una saldatrice elettronica automatica in grado di affiancare alla classica produzione ad alta velocità di sacchetti quella di guanti monouso in PE, goffrati e non. Le linee guida del nuovo progetto hanno portato l’azienda a costruire una macchina ad alte prestazioni in grado di realizzare differenti quantità di prodotto finito, tenendo presenti le peculiarità che da sempre caratterizzano le sue linee: affidabilità, flessibilità e velocità. Per la produzione di guanti in PE, la saldatrice è stata configurata con un doppio svolgitore sovrapposto (in grado di processare bobine con diametro massimo di 1100 mm), un’unità di goffratura in linea e un modulo di fustellatura ad alta velocità (fino a 200 cicli al minuto). A regime di lavoro, con la linea di produzione distribuita su 4 piste, l’impianto garantisce una capacità produttiva di 48 mila guanti all’ora.

Plastisavio fa il bis con Union

Con il riciclato come con il vergine Il produttore di laminati plastici Plastisavio ha recentemente commissionato a Union una seconda linea con capacità di 1500 kg all’ora per la produzione di foglie per termoformatura partendo dal 100% di materiale post consumo. Il trasformatore utilizza già da alcuni anni un’altra linea simile, fornita sempre dal costruttore di San Vittore Olona (Milano), e la commes-

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sa per questo nuovo impianto destinato al suo stabilimento di Mercato Saraceno (Forlì Cesena) rientra in un piano di investimenti programmato per il 2022. Il processo di pulizia del materiale avviene mediante filtrazione meccanica e degassaggio, a garanzia dell’elevata qualità del prodotto, che risulta pari a quella dei prodotti ottenuti con materie prime vergini. L’estruso ha

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Una parte della linea Amut installata presso lo stabilimento produttivo di Bitumat a Dammam (Arabia Saudita)

Amut e Bitumat

C’è anche l’Italia nel nuovo Biecc in Bahrain L’azienda saudita Bitumat ha contribuito all’impermeabilizzazione del nuovo Bahrain International Exhibition and Convention Centre (BIECC), i cui lavori prevedevano due interventi d’impermeabilizzazione: quella del seminterrato, completata nel 2020, e quella del tetto, iniziata a giugno 2021. Nel primo caso sono state utilizzate membrane Bitumat Premierflex 2000 e Bituprotect, entrambe da 4 mm di spessore, su superfici rispettivamente di 230 mila e 30 mila metri quadri; nel secondo caso è stata impiegata la membrana in PVC Bitumat Polymet Roof UV-R 2.0 FB su una superficie di 150 mila metri quadri. Bitumat produce una vasta gamma di membrane tecniche che si adattano a diverse applicazioni e garantiscono protezione nel lungo termine. Dal 2010 utilizza linee di estrusione di Amut, che ha fornito diverse macchine all’azienda, l’ultima delle quali è una linea completa per l’estrusione di membrana impermeabilizzante a tre strati in PVC e TPO, installata nel com-

plesso produttivo di Dammam. Le linee del costruttore novarese per l’estrusione di membrane impermeabilizzanti sono in grado di lavorare diversi materiali termoplastici (PVC, TPO, TPE) conferendo

al prodotto le caratteristiche fisiche e tecniche necessarie ad assecondare gli standard internazionali del settore civile. La flessibilità della tecnologia sviluppata da Amut per queste applicazioni consente, ol-

tre che lavorare più materiali con la stessa linea, anche di realizzare in un’unica fase produttiva membrane impermeabilizzanti multistrato, con o senza rinforzo, e laminate con una base di supporto.

spessori particolarmente sottili ed elevata stabilità, in modo tale da combinare proprietà fisiche ed estetiche per assecondare le esigenze di mercato attuali e future. Tra le sue possibili applicazioni rientrano componenti auto, imballaggi ortofrutticoli e florovivaistici e pannelli per edilizia. Il riutilizzo di plastiche post consumo permette di realizzare un prodotto economicamente vantaggioso ed efficiente, così come di ridurre le emissioni di CO2 derivanti dall’intera catena produttiva, consentendo alla linea di contribuire alla realizzazione di un’economia circolare.

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KOCH TECHNIK A FAKUMA 2021

POSITIVA RIPARTENZA SUL LAGO DI COSTANZA TANTA VOGLIO DI TORNARE A PROPORSI IN PRESENZA È STATO IL LEITMOTIV DELL’ULTIMA EDIZIONE DELLA FIERA DI FRIEDRICHSHAFEN, CHE NON HA LASCIATO IMMUNE NEMMENO KOCH TECHNIK. L’AZIENDA TEDESCA SI È PRESENTATA IN GRANDE SPOLVERO, CON UNO SPAZIO ESPOSITIVO PIÙ CHE RADDOPPIATO RISPETTO ALL’EDIZIONE DEL 2018 E ALCUNI NUOVI PRODOTTI

Il nuovo e sempre più efficiente deumidificatore EKO-N ad aria secca. Nella foto: il modello EKO-N 200F con due recipienti di deumidificazione da 150 e da 60 litri

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opo la cancellazione dell’edizione 2020 a causa della pandemia, Fakuma è stata la prima fiera di settore in Germania a svolgersi in presenza nel 2021. In uno stand ampliato rispetto a quello della precedente edizione del 2018, Koch-Technik ha messo in mostra un portafoglio completo di miscelatori, deumidificatori, dosatori e sistemi di trasporto centralizzati, distribuiti nel nostro Paese da Nickerson Italia. Fiore della sua presenza alla mostra sulle rive del Lago di Costanza sono stati i nuovi deumidificatori ad aria secca EKO-N e la gamma di unità di controllo MC7, concepita per la gestione dei miscelatori gravimetrici Graviko e dei deumidificatori ad aria secca carrellati della serie KKT. “Mentre ci preparavamo a partecipare a

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AUSILIARI E COMPONENTI

Fakuma 2021, non sapevamo quanti visitatori si sarebbero fatti vedere in fiera. Nonostante un’affluenza ridotta rispetto alle edizioni passate, l’evento si è comunque rivelato un successo, in particolare per il dialogo in prima persona con i professionisti presenti e per la qualità dei colloqui. Inoltre, si avvertiva un cauto ottimismo, specialmente dal settore automobilistico, riguardo alle difficoltà di approvvigionamento. Particolarmente soddisfacente, per noi, è stata la percezione estremamente positiva, da parte del pubblico, del nostro stand in fiera, interamente rinnovato, dopo la pausa indesiderata dello scorso anno”, ha commentato Carsten Koch, CEO dell’azienda.

La nuova unità di controllo MCGT è in grado di gestire fino a quattro unità di dosaggio e un miscelatore gravimetrico Graviko

PIÙ SPAZIO E TANTE NOVITÀ A Fakuma 2021, Koch-Technik ha presentato un ampio portafoglio di prodotti dedicati a miscelazione, dosaggio, trasporto e deumidificazione, oltre a un’ampia varietà di soluzioni sostenibili per le applicazioni in svariati settori tra i quali, per esempio, l’automotive, i beni di consumo e il sanitario. L’azienda tedesca ha accolto i visitatori in uno stand più ampio, la cui superficie è stata ampliata dai 100 metri quadri dell’edizione precedente a 270 metri quadri. Lo stand era aperto su quattro lati e offriva, nel rispetto anche delle norme igienico-sanitarie e di sicurezza adottate dal quartiere fieristico di Friedrichshafen, tutto lo spazio necessario per esporre l’intera gamma di miscelatori, deumidificatori, si-

Grazie al nuovo pannello tattile, non solo l’operatività dei deumidificatori KKT ad aria secca è stata aumentata: i dispositivi sono adesso anche pronti per l’Industria 4.0

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stemi di trasporto e dispositivi di dosaggio proposti. Più in dettaglio, in fiera ha fatto il suo debutto la versione definitiva del nuovo deumidificatore ad aria secca EKO-N, già presentato in anteprima in occasione della fiera K 2019. Il deumidificatore è stato perfezionato in termini di efficienza energetica: in combinazione

con il sistema brevettato Öko per il controllo dei consumi energetici, il nuovo modello è in grado di abbattere i consumi fino a dimezzarli. Un’altra novità era rappresentata dai deumidificatori carrellati KKT, proposti con un nuovo pannello di controllo tattile. I nuovi schermi a colori sono più grandi rispetto ai modelli precedenti, oltre a offrire una serie di vantaggi quali: un utilizzo semplice e intuitivo del sistema di controllo, l’integrazione del sistema di movimentazione centralizzato (compatibile con i principi dell’Industria 4.0 grazie allo standard di comunicazione OPC UA) e la possibilità di un’integrazione completa nel software di visualizzazione Koch. Un’ulteriore novità presentata in fiera consisteva nell’unità di controllo MCGT per i miscelatori gravimetrici Graviko. Affiancate ai modelli installati sui premiscelatori gravimetrici e sui deumidificatori carrellati KKT, le nuove unità di controllo si sono presentate in una livrea uniforme e moderna. L’interfaccia di comunicazione OPC-UA consente la totale e agevole integrazione dei sistemi Graviko nei processi produttivi del cliente. Tra i numerosi vantaggi spiccano, inoltre, la grafica chiara e il facile inserimento dei parametri di processo attraverso il pannello touchscreen. L’unità di controllo, infine, è in grado di calcolare automaticamente i parametri di processo necessari, in modo tale da garantire un dosaggio costante e continuo. MACPLAS n. 386 - Dicembre 2021/Gennaio 2022


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COLLABORAZIONE TRA RODOLFO COMERIO E TEKNI-PLEX GALLAZZI

UNA CALANDRA PER DUE DUE AZIENDE LOMBARDE CON UNA LUNGA STORIA ALLE SPALLE HANNO SAPUTO METTERE A FRUTTO LE RISPETTIVE ESPERIENZE PER USCIRE INSIEME RAPIDAMENTE DA UNA DIFFICILE SITUAZIONE ANCHE IN UN PERIODO COMPLICATO COME QUELLO DELLA PANDEMIA. HA GIOVATO IL CONOSCERSI A FONDO DA MOLTO TEMPO

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on la fornitura di una nuova linea di calandratura ad alte prestazioni da parte di Rodolfo Comerio a Tekni-Plex Gallazzi continua e si rinsalda la collaborazione tra le due aziende lombarde. Nel marzo del 2020, in piena emergenza sanitaria e con il lockdown in atto, Tekni-Plex Gallazzi era stata colpita da un incendio che aveva danneggiato le tre linee di calandratura di Rodolfo Comerio in funzione presso i suoi reparti produttivi di Gallarate (Va-

Un impianto di Tekni-Plex dotato di calandra Rodolfo Comerio

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rese) e aveva reso necessario l’intervento del costruttore per il recupero e il completo ricondizionamento di una di esse presso il proprio stabilimento di Solbiate Olona (Varese), prima di riavviarla all’inizio dell’estate del 2020. Tale linea di calandratura, dalle considerevoli dimensioni, è alta 5 metri, larga 4 e lunga oltre 5 e pesa 80 mila kg. Dotata di 5 cilindri da 610 mm di diametro, consente di produrre foglie in PVC con larghezza pari a 2,5 metri ed è stata trasportata premontata fino allo stabilimento di Tekni-Plex Gallazzi con un mezzo per il trasporto eccezionale. MACPLAS n. 386 - Dicembre 2021/Gennaio 2022


UN INCONTRO FRUTTIFERO DI ESPERIENZE A poco più di un anno dalla rimessa in funzione della linea di calandratura ricondizionata, recentemente Rodolfo Comerio ne ha fornita una nuova di dimensioni ancora maggiori e dotata delle sue soluzioni tecnologiche più innovative e performanti, frutto della propria continua attività di ricerca e sviluppo. Si tratta di un traguardo importante raggiunto in tempi così ristretti e, soprattutto, contraddistinti dalle difficoltà determinate su molti fronti dalla pandemia e superate proprio grazie alla prolungata collaborazione che lega le due aziende, che hanno messo in campo le rispettive migliori risorse e competenze. Fondata nel 1878, Rodolfo Comerio opera a livello mondiale nella progettazione e nella costruzione di impianti per la calandratura di materie plastiche e gomma. Guidata dai membri della famiglia Comerio discendenti del fondatore Rodolfo Comerio, di cui ancora porta il nome, da oltre 140 anni l’azienda fa di qualità, innovazione e tecnologia i cardini su cui ruota la sua attività e i punti di forza che trasferisce nei suoi prodotti. Tekni-Plex Gallazzi è invece un’azienda

La movimentazione dei sistemi di calandratura di Rodolfo Comerio dagli stabilimenti di costruzione a quelli di installazione richiede spesso, come nel caso di quelli destinati a Tekni-Plex Gallazzi, il ricorso a mezzi per il trasporto eccezionale

Carlo Comerio (a sinistra), amministratore delegato di Rodolfo Comerio e conosciuto a livello internazionale come “Mr. Calender” per la sua pluriennale esperienza nel mondo della calandratura di materie plastiche e gomma, insieme ad Antonino Crisafulli, amministratore delegato di Tekni-Plex Gallazzi

fondata nel 1973 che produce film e foglie in PVC per applicazioni farmaceutiche e substrati per nastri adesivi, distribuiti in tutto il mondo. Parte del gruppo statunitense Tekni-Plex, vanta due siti produttivi in Italia, con una capacità produttiva totale di 50 mila tonnellate all’an-

no di film in PVC, che vengono esportati in 53 paesi. Nei suoi due stabilimenti italiani, di Gallarate e di Tradate (Varese), sono in funzione diverse linee di calandratura, tutte fornite da Rodolfo Comerio, oltre a impianti di spalmatura, accoppiamento e taglio.

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AUSILIARI E COMPONENTI

NOVITÀ E ANNIVERSARIO IN CASA HERRMANN ULTRASCHALL

PIONIERI DELLA SALDATURA A ULTRASUONI LE RECENTI INNOVAZIONI E LA CELEBRAZIONE DEI SESSANT’ANNI DELL’AZIENDA HANNO CONTRADDISTINTO L’ANNO CHE SI È APPENA CONCLUSO PER IL COSTRUTTORE TEDESCO DI SALDATRICI, I CUI SISTEMI OTTENGONO RISCONTRI POSITIVI E PREMI INTERNAZIONALI

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Esempio di confezione stand-up multimateriale con zip integrata

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l nuovo sistema modulare Zipper Seal Module (ZSM, nella foto di apertura), sviluppato da Herrmann Ultraschall, consente di saldare in continuo le zip dei sacchetti in plastica, comprese quelle realizzate in monomateriale facilmente riciclabile. Le confezioni richiudibili, in particolare quelle realizzate con materiali sostenibili, stanno diventando sempre più diffuse e Herrmann Ultraschall ha sviluppato un sistema che rende i vantaggi della saldatura a ultrasuoni utilizzabili con le confezioni stand-up e tubolari mono e multimateriale con zip integrata. Il modulo ZSM occupa poco spazio, è igienico e offre risultati di tenuta eccellenti, anche a velocità di processo variabile. Ciò è reso possibile dalla combinazione ottimizzata di un generatore di ultrasuoni e del sistema ZSM stesso. In particolare, il generatore Ultrapack utilizzato è specifi-

camente progettato per realizzare applicazioni di confezionamento ad alta velocità e consente il controllo riproducibile del processo di saldatura. Questo significa che il dispositivo può essere adattato in pochi secondi alle proprietà dei diversi materiali. Il sistema ZSM consente un processo di saldatura continuo con due sonotrodi disposti l’uno di fronte all’altro. Il materiale da saldare passa tra i due sonotrodi, che lo riscaldano e lo fondono. Il materiale non aderisce ai sonotrodi durante il processo di saldatura e, di conseguenza, a differenza di altri processi, il sistema non necessita di pulizia. Tuttavia, per soddisfare anche gli standard igienici più elevati, ZSM consente un facile accesso alle sue parti per la pulizia. Il dispositivo è compatto e può anche essere integrato in impianti già esistenti. Quando necessario è possibile effettuare l’arresto e il riavvio del sisteMACPLAS n. 386 - Dicembre 2021/Gennaio 2022


Sistema funzionale

Doppio premio

Il momento delle sei donazioni da 10 mila euro ciascuna durante la celebrazione dei sessant’anni dell’azienda

ma, che funziona anche a velocità variabile, aumentando così la flessibilità di produzione. Poiché il calore viene generato direttamente sulla saldatura, il processo è particolarmente delicato sul materiale di imballaggio e consente la saldatura continua delle zip sulle confezioni realizzate in mono o multimateriale. Tra le ultime innovazioni messe a punto da Herrmann Ultraschall troviamo anche il nuovo sistema ThermoControl, che monitora in modo estremamente preciso la temperatura del materiale durante la saldatura e la regola in modo tale da rimanere all’interno della finestra di processo impostata. In particolare, con ThermoControl la lavorazione di materiali sensibili alla temperatura nei processi di saldatura longitudinale diventa ancora più controllabile e quindi più facile ed efficiente. Di conseguenza, i materiali riciclabili possono essere utilizzati in modo ancora più versatile nelle applicazioni di imballaggio.

SESSANT’ANNI DI ATTIVITÀ Il costruttore tedesco ha recentemente celebrato sessant’anni di attività con un evento durante il quale sono state ripercorse le tappe principali della lunga storia dell’azienda. “L’anniversario è un’ottima occasione per ringraziare. Costruire saldi legami con le persone con cui veniamo in contatto è diventata nel tempo la nostra missione”, ha voluto inoltre sottolineare Thomas Herrmann, CEO di Herrmann UlMACPLAS n. 386 - Dicembre 2021/Gennaio 2022

traschall, in tale occasione. All’evento è stato ricordato come il fondatore dell’azienda, Walter Herrmann, industrializzò la tecnologia per la saldatura a ultrasuoni su tre basi: un generatore di ultrasuoni robusto e affidabile; uno schermo per rendere visibile e controllabile il processo; un isolamento acustico per abbattere i rumori generati dal processo. Da allora, Herrmann Ultraschall è cresciuta incessantemente e oggi conta 500 dipendenti, 600 a livello mondiale, ed è presente in 20 paesi. Se Walter Herrmann è stato il pioniere della tecnologia della saldatura a ultrasuoni, il figlio Thomas ha capito subito la necessità di espandere e internazionalizzare la società, obiettivi entrambi raggiunti. Dal 2007, quando ha assunto la guida dell’azienda, dipendenti e vendite sono quadruplicati e recentemente il CEO ha ricevuto da Ernst & Young il premio di “Imprenditore dell’anno” nella categoria “Innovazione” per i progressi tecnologici e per una gestione aziendale e delle risorse umane innovativa e orientata al valore. Durante la celebrazione per i sessant’anni, la società di Karlsbad (Germania) ha anche effettuato sei donazioni da 10 mila euro ciascuna destinate ad altrettante organizzazioni locali. L’attività filantropica di Herrmann Ultraschall comprende anche la ricerca di un donatore di cellule staminali, anche tra i propri dipendenti, per un paziente del luogo affetto da leucemia.

La nuova generazione di saldatrici a ultrasuoni HiQ Dialog di Herrmann Ultraschall ha ricevuto l’IF Design Award 2021 e il Good Design Award 2020: le giurie di entrambi i premi sono state convinte dall’interazione ottimale tra uomo e macchina in termini di funzionalità. Il design del nuovo dispositivo è interamente orientato verso un funzionamento facile e sicuro. Il sistema di controllo comunica con l’operatore tramite un’interfaccia utente personalizzabile a diversi livelli. Frecce di indicazione illuminate e schermo secondario alla base della macchina forniscono informazioni su conteggio dei pezzi lavorati, stato della macchina o dati di processo, mentre la visualizzazione di funzioni e accessori può essere integrata nella nuova piattaforma di controllo tramite widget. Una procedura guidata, visualizzata sullo schermo, assiste l’operatore nel cambio degli utensili e il sistema è in grado di selezionare automaticamente il programma di saldatura in base all’utilizzo; la macchina verifica tramite RFID se attrezzatura, strumento di saldatura e programma di saldatura selezionati corrispondono tra loro. Grazie al design lineare, sono stati eliminati spigoli e sprechi di spazio, favorendo anche la facile movimentazione del dispositivo. L’integrazione della piastra di bloccaggio delle attrezzature nella base della macchina riduce l’altezza complessiva di quest’ultima e consente un’installazione più ergonomica delle attrezzature stesse. La base, inoltre, offre spazio per riporre utensili e accessori e può essere utilizzata come superficie di montaggio per unità aggiuntive.

La pluripremiata saldatrice a ultrasuoni HiQ Dialog tra Thomas Herrmann (a sinistra), CEO di Herrmann Ultraschall, e Volker Aust, esperto di ingegneria e design di prodotto

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AUSILIARI E COMPONENTI

WERKCAM SCEGLIE LEISTER LASER PLASTIC WELDING

TENUTA STAGNA ED ESTETICA ASSICURATE GRAZIE ALLA SALDATURA LASER LA NECESSITÀ DI REALIZZARE UN COMPONENTE A VISTA CHE GARANTISSE NON SOLO ELEVATE PRESTAZIONI MA ANCHE UN’ESTETICA ATTRAENTE E UNA PERFETTA INTEGRAZIONE NELL’ELETTRODOMESTICO HA PORTATO ALLA COLLABORAZIONE TRA LE AZIENDE WERKCAM E LEISTER E ALL’UTILIZZO DI UNA SALDATRICE RIVELATASI IDEALE PER QUESTO TIPO D’APPLICAZIONE

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zienda del gruppo Think Plastic e realtà all’avanguardia nel settore della trasformazione delle materie plastiche, Werkcam, con sede ad Arcore (Monza Brianza), è nata per produrre componenti per gli aspirapolvere Vorwerk Folletto e nel corso del tempo si è evoluta fino a diventare un’azienda con oltre 70 dipendenti e uno stabilimento di 5000 metri quadri, ponendosi tra i principali operatori nell’industria degli elettrodomestici. Dal materiale plastico al prodotto finito, Werkcam segue tutte le fasi che portano alla realizzazione dei suoi manufatti: progettazione,

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prototipazione, collaudo e produzione in serie, controllando ogni aspetto con estrema attenzione. Lo stabilimento ospita infatti linee di assemblaggio, laboratori, uffici e magazzino. Il risultato finale è una gamma di prodotti finiti che uniscono prestazioni e aspetto estetico eccellenti, caratteristiche imprescindibili nel mercato degli elettrodomestici di alta gamma.

UNA SFIDA SU PIÙ FRONTI Proprio la necessità di ottenere elementi in grado di garantire il perfetto funzionamento dell’elettrodomestico e allo stesso tempo

un aspetto gradevole ha spinto Werkcam a ricercare una soluzione innovativa per la realizzazione di un serbatoio di acqua e detersivo realizzato per una macchina lavapavimenti. Il serbatoio, una volta inserito sulla lavapavimenti, risulta a vista, il che spiega l’importanza dell’aspetto estetico; la struttura del prodotto impone inoltre una perfetta tenuta delle saldature per evitare perdite che potrebbero compromettere non solo la qualità dei risultati ottenuti in termini di pulizia delle superfici, ma anche il funzionamento dell’intera macchina. In pratica, Werkcam si è trovata a ricercare MACPLAS n. 386 - Dicembre 2021/Gennaio 2022


una soluzione che garantisse la stessa perfetta tenuta e la totale assenza di sbavature di un prodotto realizzato in un unico blocco, sebbene le caratteristiche progettuali imponessero la realizzazione del serbatoio mediante l’unione di due mezzi gusci.

ALLA RICERCA DELLA TECNOLOGIA IDEALE Il primo approccio di Werkcam, anche su indicazione del cliente finale Vorwerk, ha preso in esame la tecnologia più collaudata per unire i due mezzi gusci, ovvero la saldatura a lama calda, ma già dalle prime prove quest’ultima non è risultata idonea a soddisfare i requisiti di progetto in termini di tenuta nel lungo perioUna fase del processo di saldatura dei due mezzi gusci per ottenere il serbatoio a vista della lavapavimenti

do e di aspetto estetico finale, visti gli elevati standard richiesti per questa applicazione. Lo staff tecnico di Werkcam ha quindi preso in esame tecnologie alternative; dopo averne scartate alcune come la saldatura a ultrasuoni, rivelatasi non idonea per il tipo di materiale impiegato, è stata presa in considerazione la saldatura laser, che ha attirato l’attenzione dei tecnici per gli eccellenti risultati ottenuti in altri campi, come l’automobile e il medicale. Sono stati quindi messi a confronto diversi fornitori di sistemi per la saldatura laser di componenti in plastica. Dopo un attento esame, la realtà più vicina alle esigenze del trasformatore è risultata Leister Laser Plastic Welding, che si occupa esclusivamente di tecnologia laser ed è una divisione della multinazionale svizzera Leister, costruttrice di sistemi per la saldatura e la lavorazione della plastica.

UNA COLLABORAZIONE EFFICIENTE La messa a punto dell’impianto che salda i mezzi gusci per realizzare i serbatoi ha richiesto diversi passaggi: Leister ha messo la propria professionalità a disposizione del trasformatore aiutandolo nello svolgimento delle prove, nella prototipazione, nel collaudo e nella valutazione delle campionature. Ne è scaturita la realizzazione di una cella robotizzata (nella foto di apertura) nella quale i due mezzi gusci in polipropilene vengono saldati grazie a un processo perfetto nella sua semplicità. Il primo mezzo guscio, trasparente, è attraversato dal laser che viene “fermato” dall’altro mezzo guscio, realizzato con uno speciale additivo in modo da assorbire l’energia del raggio.

ENERGIA LASER E PRECISIONE Il perfetto apporto d’energia reso possibile dall’apparecchiatura di Leister permette di fondere l’esatta quantità di materiale plastico necessaria a creare una saldatura resistente, a tenuta stagna, senza alcuna sbavatura e in tempi rapidissimi. Un robot antropomorfo sposta il serbatoio saldato verso la stazione di raffreddamento, che avviene molto rapidamente: grazie alla precisione della tecnologia laser, le parti non si riscaldano più del dovuto durante la saldatura. Segue il collaudo della tenuta, al termine del quale il pezzo è sottoposto a marcatura laser per consentire una perfetta tracciabilità di ogni componente del prodotto finito. Grazie alla precisione della saldatura laser, le parti non vengono riscaldate più del dovuto, permettendo a un robot antropomorfo di spostare il serbatoio verso la stazione di raffreddamento, una volta saldato MACPLAS n. 386 - Dicembre 2021/Gennaio 2022

UNA SCELTA ACCURATA Fra i numerosi sistemi per la saldatura laser offerti da Leister, la scelta è caduta su Novolas WS-AT, soluzione chiavi in mano mol-

Aldo Caminada, CEO di Think Plastic, la casa madre di Werkcam

to facile da integrare nei processi produttivi. Modulare e versatile, tale sistema è disponibile con espansioni e accessori collegabili con facilità, come una tavola rotante per l’indicizzazione e un nastro trasportatore. I numerosi accessori disponibili hanno permesso a Werkcam di adattare perfettamente il sistema alle esigenze di questa particolare applicazione. Il software di controllo di Novolas WS-AT permette di variare con estrema facilità i parametri di saldatura, velocizzando le operazioni di sintonia fine per il raggiungimento della saldatura perfetta. Il software comprende la funzione di monitoraggio in linea per identificare immediatamente eventuali anomalie durante la lavorazione. Novolas WS-AT è ideale per saldare materiali plastici, specialmente nell’applicazione realizzata da Werkcam. La velocità del sistema permette di ottenere un’elevata produttività, contribuendo a contenere tempi e costi di produzione.

UNA PARTNERSHIP DI SUCCESSO “La collaborazione con Leister Laser Plastic Welding ha dato ottimi risultati e ha posto le basi per l’utilizzo di quest’innovativa tecnologia anche in altre nostre applicazioni“, ha spiegato Aldo Caminada, CEO di Think Plastic. Le due aziende hanno infatti numerosi aspetti in comune. “La ricerca di prestazioni elevate e l’attenzione all’estetica che ci contraddistinguono hanno trovato un’ottima rispondenza nell’offerta di Leister, della quale abbiamo apprezzato anche la grande attenzione alle nostre esigenze e, non meno importante, la presenza di personale che parla italiano nell’area Supporto, che ha reso tutto più facile per i nostri tecnici”, ha concluso Caminada.

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AUSILIARI E COMPONENTI

IL TRATTAMENTO CORONA SECONDO ME.RO

INNOVAZIONE E PERSONALIZZAZIONE: LE CHIAVI DEL SUCCESSO CON UN’OFFERTA AMPIA E ARTICOLATA, ME.RO SI POSIZIONA TRA LE PRINCIPALI AZIENDE INTERNAZIONALI NEL CAMPO DEI SISTEMI PER IL TRATTAMENTO CORONA. ALLA BASE DI QUESTO RISULTATO C’È UNA GRANDE ATTENZIONE ALL’ATTIVITÀ DI RICERCA E SVILUPPO E AL RUOLO DEI SERVIZI POST VENDITA, ATTRAVERSO CUI I CLIENTI VENGONO SEGUITI E FIDELIZZATI

U

no dei costruttori di sistemi per il trattamento corona di riferimento a livello internazionale, Me.Ro, azienda toscana di proprietà della famiglia Mennucci, ha saputo costruirsi nel tempo una solida reputazione in tale ambito specializzandosi nella costruzione di macchine capaci di adattarsi a svariate applicazioni e rifornendo costruttori d’impianti del calibro della tedesca Brückner. Il trattamento corona viene eseguito per aumentare la tensione superficiale dei film plastici, migliorando l’adesione su questi ultimi di inchiostri, rivestimenti e adesivi. Il suo ruolo fondamentale in specifici ambiti produttivi richiede quindi sistemi capaci di garantire un livello di affidabilità tale da non compromettere per nessuna ragione il funzionamento della linea di produzione. Robustezza, resistenza, affidabilità e massima integrazione con quest’ultima risultano quindi caratteristiche che Me.Ro considera imprescindibili per i propri sistemi, insieme a un’elevata personalizzazione per assecondare esigenze di volta in volta mutevoli a seconda dell’utilizzatore e dell’applicazione. L’ampio spettro di potenze dei generatori e di tipologie di stazioni di scarica consentono, infatti, di realizzare un trattamento corona perfettamente calibrato per ogni applicazione specifica, al quale si unisce

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una costante attenzione all’innovazione, che porta a una continua evoluzione dei prodotti. Me.Ro, infatti, non propone un catalogo “statico”, con un determinato numero di modelli, ma integra e aggiorna costantemente la propria offerta con novità e innovazioni tecnologiche per seguire in tempo reale l’andamento e le evoluzioni del mercato.

Sistema largo 3850 mm per il trattamento corona di film metallizzati a una velocità di 1000 metri al minuto MACPLAS n. 386 - Dicembre 2021/Gennaio 2022


APPLICAZIONI Uno dei settori su cui Me.Ro ha puntato di più e dove è presente dagli Anni Ottanta è quello delle linee per film biorientato in polipropilene, polietilene, poliestere e poliammide. L’azienda collabora ormai da oltre trent’anni con Brückner, costruttore tedesco di linee per film biorientato, cui fornisce i propri sistemi per il trattamento corona. Nel caso di clienti “storici”, di aggiornamenti degli impianti o di richieste specifiche, Me.Ro si rivolge anche direttamente alle aziende utilizzatrici dei suoi sistemi per individuare e fornire la soluzione più adatta. Al “core business” del film biorientato si affianca il settore del converting, con applicazioni su macchine per la stampa, accoppiatrici, laminatrici e spalmatrici. Un settore, quello del converting, che fino a una ventina di anni fa era secondario per l’azienda, ma che negli ultimi anni è cresciuto molto, spinto da richieste qualitative sempre più elevate. Altro settore storico per Me.Ro, seppure ancora in fase di espansione, è quello dell’estrusione con tecnologia a testa piana, in particolare di film in polipropilene, dove l’azienda vanta una competenza riconosciuta dai principali costruttori europei. Ultime ma non ultime, tra le destinazioni delle macchine del costruttore toscano rientrano le linee per l’estrusione di film in bolla. Oltre al trattamento corona, l’offerta di Me.Ro comprende anche sistemi per il trattamento al plasma sottovuoto e a pressione atmosferica. Quest’ultimo, di fatto, rappresenta una variante del trattamento corona e permette di ottenere risultati migliori su determinate tipologie di film, garantendo una maggiore durata della tensione superficiale e, quindi, una migliore adesione di inchiostri, colle ecc. I sistemi di trattamento al plasma sottovuoto operano invece in condizioni di alto vuoto e il trattamento superficiale viene eseguito tra lo svolgimento e la metallizzazione. Tale trattamento consente di ottenere una migliore adesione del metallo - o di altri rivestimenti realizzati con ossidi di alluminio o di silicio - e più elevate proprietà barriera. Il metallo, infatti, va a distendersi in maniera più uniforme, senza imperfezioni responsabili del passaggio di ossigeno e vapore acqueo attraverso la superficie metallizzata. Soprattutto nel settore dell’imballaggio alimentare, si sta assistendo alla tendenza a realizzare un rivestimento trasparente, in alternativa a quello con alluminio (il rivestimento per eccellenza per ottenere la barriera), utilizzando ossidi di alluminio o di silicio per ottenere appunto barriere trasparenti. Infine, Me.Ro è oggi uno tra i pochi costruttori italiani di macchine per la sigillatura a induzione, utilizzate per apporre un sigillo, appunto, nella parte interna dei tappi di flaconi per prodotti alimentari e bevande, farmaceutici, cosmetici, agricoli o industriali, e ottenere una barriera che impedisca sversamenti del contenuto. MACPLAS n. 386 - Dicembre 2021/Gennaio 2022

AGGIORNAMENTO COSTANTE Il costruttore ha scelto un approccio basato sul costante aggiornamento della sua offerta, applicando alla propria produzione novità e innovazioni a livello di componentistica ed elettronica. Nel trattamento corona gli sforzi dell’azienda si sono da sempre concentrati nell’assicurare qualità, affidabilità e robustezza di generatori e stazioni di scarica. “Aziende che lavorano con impianti da 10 metri e mezzo di larghezza e con una produzione di 50 mila tonnellate annue di film non possono permettersi di fermare il processo per un malfunzionamento o una rottura del sistema per il trattamento corona. Per noi è quindi fondamentale assicurare la più totale affidabilità e robustezza a livello sia meccanico sia elettronico. Le nostre stazioni di scarica sono costruite con criteri di assoluta robustezza: nel caso di rottura del film su impianti da 650 metri al minuto, infatti, nella stazione di scarica entrerebbe una coda di film impressionante e con un impatto che, se l’elettrodo e la struttura della stazione non sono concepiti con determinate caratteristiche, danneggerebbe sicuramente l’intero dispositivo, con conseguenti problemi di uniformità di trattamento. Il nostro compito, quindi, è quello di assicurare il massimo della robustezza e dell’affidabilità e le scelte costruttive derivate dal settore del film biorientato vengono poi trasferite anche alle altre applicazioni”, spiega Armando Mennucci, direttore generale di Me.Ro. Un ulteriore punto di forza dell’azienda è rappresentato dall’ampia gamma disponibile di potenze dei generatori, da 1 a 125 kW (oltre 25 taglie),

Sistema largo 10,5 metri per il trattamento corona di film BOPP

insieme alla possibilità di scegliere tra oltre 40 differenti stazioni di scarica a seconda dell’applicazione. Combinando le diverse taglie di generatori con la stazione di scarica più adatta è dunque possibile offrire una soluzione personalizzata e “ritagliata” sulla specifica applicazione. “Offrire una scelta così vasta è certamente oneroso, ma è il punto di forza che ci distingue. Le variabili in gioco sono infatti numerose: tipo, larghezza e velocità del film, solo per citarne alcune; noi siamo in grado di offrire il trattamento che meglio risponde alle specifiche caratteristiche dell’applicazione in questione. Questo, fino a qualche tempo fa, ci ha posto su una fascia di prezzo superiore rispetto a certi concorrenti, ma ultimamente siamo riusciti a ridurre significativamente la differenza di prezzo, adottando una politica commerciale più “battagliera”, pur mantenendo inalterata la qualità. Non abbiamo infatti nessuna intenzione di creare linee “low cost”, che si rivelerebbero un boomerang; al contrario, sfruttiamo tutto ciò che c’è di nuovo sul mercato per proporre macchine sempre più affidabili e performanti”, aggiunge Mennucci. L’azienda ha sempre spinto anche sulla gestione elettronica. Me.Ro è stata infatti la prima a integrare su macchine a rotocalco e accoppiatrici il sistema di gestione del trattamento corona a ricetta, evitando, quindi, di regolare di volta in volta i vari parametri in base al film e al trattamento richiesto: soluzione particolarmente utile nel converting. A questo si aggiunge la flessibilità di Me.Ro nell’adattare la configurazione dei propri dispositivi al layout esistente della macchina.

SERVIZI Sistema di sigillatura a induzione

Anche i servizi giocano un ruolo sempre più strategico e per questo Me.Ro dispone di uno staff di dieci tecnici pronti a muoversi in ogni momento per raggiungere sul posto gli utilizzatori delle sue macchine. Nel 2005 l’azienda ha aperto un proprio ufficio anche in Cina, così da seguire più da vicino il mercato asiatico, dove il numero di installazioni e impianti è sempre più consistente. Proprio il mercato asiatico, insieme a quello sudamericano ed europeo, traina le esportazioni, che continuano a rappresentare lo sbocco principale dei prodotti del costruttore: attualmente il 95% delle sue installazioni avviene sui mercati esteri.

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AUSILIARI E COMPONENTI NEWS Sviluppi in casa Baruffaldi VITI E CILINDRI RESISTENTI

CONTRO LA CORROSIONE DEI FLUOROPOLIMERI I gruppi vite e cilindro di Xaloy sono progettati per resistere agli effetti corrosivi dei fluoropolimeri nell’estrusione per l’isolamento di cavi e fili, soddisfacendo al tempo stesso i requisiti di lavorazione di materiali quali FEP e PVDF. I fluoropolimeri sono fra i materiali più corrosivi nell’estrusione standard e i nuovi gruppi vite e cilindro utilizzano materiali a elevata resistenza alla corrosione per tutti i componenti, oltre a includere viti progettate su misura per soddisfare la lavorazione a diverse temperature di FEP e PVDF e per specifiche singole esigenze di miscelazione. Nel caso delle viti resistenti alla corrosione del FEP vengono utilizzate leghe di nichelcromo Inconel per quanto riguarda l’acciaio base e leghe Colmonoy a base di nichel per la saldatura delle creste, ossia i filetti esposti all’usura. Per quelle resistenti alla corrosione di PVDF, il metallo base è costituito da acciaio legato o inossidabile 4140 HT con rivestimento in cromo. Per entrambe le viti, il costruttore propone un cilindro rivestito in Xaloy X-800, una lega a base di nichel

Vite con miscelatore Stratablend II per la lavorazione di FEP

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a elevata resistenza alla corrosione e all’abrasione, con carburo di tungsteno, mentre le flange e la bocca di alimentazione sono realizzate in Inconel. I due fluoropolimeri hanno diversa temperatura di fusione: da 230 a 290°C il PVDF, da 360 a 380°C il FEP. Si tratta di un parametro decisivo per la progettazione della vite usata per applicazioni che richiedono la miscelazione con additivi, modificanti e coloranti. Per il FEP viene proposta una vite con miscelatore Xaloy Stratablend II, che effettua una miscelazione distributiva e dispersiva con una bassa deformazione. Un mixer è invece raccomandato per la miscelazione del PVDF, ma con l’aggiunta del profilo barriera Xaloy Efficient. Grazie alla sua concezione, la vite barriera separa la resina già fusa da quella ancora da fondere, evitando la sovradeformazione del PVDF già fuso e mantenendo bassa la temperatura di fusione dell’estruso nel suo complesso. Altre caratteristiche progettuali delle viti per la lavorazione di questi fluoropolimeri riguardano la lunghezza delle sezioni di alimentazione e di trasporto e il rapporto di compressione.

Fine linea evoluto

Un dettaglio delle due ghigliottine doppie

Tra i più recenti sviluppi in casa Baruffaldi Plastic Technology troviamo due nuove ghigliottine doppie a lama calda di taglie diverse, ognuna dedicata a profili in plastica provenienti da altrettante linee di estrusione affiancate. Le ghigliottine servoassistite possono eseguire anche tagli inclinati, grazie alla rotazione del gruppo di taglio, montato su un’apposita piastra metallica. Le ghigliottine doppie sono disponibili in taglie diverse a seconda delle dimensioni dei profili da tagliare: la sezione di taglio misura 100 x 200 mm e 200 x 300 mm rispettivamente nella versione più piccola e in quella più grande. La due unità, inoltre, possono essere personalizzate in base alle specifiche esigenze dell’utilizzatore. A marchio Primac l’azienda ha invece messo a punto il sistema iCut per il taglio di tubi, che si differenzia dai sistemi tradizionali per l’assenza della lama planetaria. Le dimensioni ridotte migliorano la dinamica e consentono di tagliare tubi molto corti a elevata velocità senza asportazione di materiale, evitando così la produzione di polvere. Questo sistema si contraddistingue anche per un consumo energetico molto basso e un taglio rapido, che garantisce un prodotto finale senza bave o sfridi, esaltando la qualità della superficie. Tra i vantaggi di questa unità rientra il ridotto numero di parti mobili, che si traduce in una minore manutenzione, nonché in una maggiore precisione e flessibilità applicativa. Tra i nuovi progetti di Baruffaldi rientra una nuova versione di punzonatrice pneumatica ad alta velocità, che, parte di un sistema di assemblaggio per avvolgibili in alluminio, è stata implementata anche per le linee per l’estrusione di profili in plastica. Mentre questa unità è destinata a profili di spessore ridotto, per quelli più spessi Baruffaldi ha messo a punto la punzonatrice idraulica rinforzata POVI 3000, con due teste di punzonatura. Per la punzonatura e la coniatura, in linea e non, di canaline elettriche, invece, il costruttore ha sviluppato un pallettizzatore automatico dotato di manipolatore con due pinze rotanti che si muovono verticalmente e orizzontalmente, prelevano le canalette e le ruotano di 180° per depositarle in maniera ordinata. La macchina può accoppiare ordinatamente le canaline per facilitare l’inscatolamento manuale da parte dell’operatore. MACPLAS n. 386 - Dicembre 2021/Gennaio 2022


PUBBLIREDAZIONALE

MOOG E BMB: SINERGIA VINCENTE

DA OLTRE VENT’ANNI I DUE LEADER MONDIALI NEI RISPETTIVI CAMPI DI ATTIVITÀ COLLABORANO CON SUCCESSO. NEL COSTANTE PROCESSO DI MIGLIORAMENTO DELLA PROPRIA TECNOLOGIA BMB SI È AFFIDATA A MOOG ANCHE PER LA FORNITURA DI VITI A RULLI PLANETARI UTILIZZATE SULLE PRESSE IBRIDE eKW E SU QUELLE COMPLETAMENTE ELETTRICHE eMC Ricerca, innovazione e professionalità sono i fattori chiave della collaborazione tra Moog - leader mondiale nella fornitura di soluzioni ad alte prestazioni per l’automazione industriale - e BMB - leader mondiale nella produzione di macchine per lo stampaggio a iniezione per l’industria delle materie plastiche. Una partnership di successo nata oltre vent’anni fa e che si è rafforzata nel tempo per supportare BMB nella progettazione di sistemi idraulici, ibridi e macchine per lo stampaggio a iniezione completamente elettriche, destinate alla realizzazione di una vasta gamma di articoli in plastica commercializzati a livello internazionale, dalle parti per autoveicoli, all’imballaggio, ai cassonetti e contenitori di stoccaggio. Moog offre all’azienda numerose soluzioni, tra cui si distingue, la valvola proporzionale pilotata della serie D660 per il controllo ad anello chiuso di velocità e pressione durante la fase di iniezione della plastica. Degna di nota, inoltre, la fornitura dei controller elettronici delle macchine, quali, ad esempio, i nuovi

MC600plus, che assicurano reazione veloce e tempi di ciclo ridotti e permettono di gestire tutti i processi, incluso il controllo assi, temperatura e sequenza. Nel costante processo di miglioramento continuo, BMB ha scelto di affidarsi a Moog anche per le viti a rulli planetari utilizzate sull’asse di serraggio della sua macchina ibrida eKW e sugli assi di serraggio e iniezione delle sue soluzioni completamente elettriche eMC. “BMB era alla ricerca di un partner che garantisse massima flessibilità tecnologica e tempi di consegna rapidi. Forte di un rapporto consolidato negli anni, il team di Moog ha lavorato a stretto contatto con BMB e ha proposto viti a rulli personalizzate, silenziose e con un delivery-time ridotto. Una sinergia di successo che ha permesso alle due aziende di rafforzare il legame di reciproca fiducia e attuare un’ottimizzazione del processo di engineering delle macchine, in virtù della messa a fattor coumune di know-how tecnico e informazioni puntuali di processo”, dichiara Bruno Fazzari, direttore vendite di Moog Italia a Malnate.

Un esemplare della gamma eKW di presse ibride di BMB

Viti Moog

BOX VITI

Presso il suo stabilimento di Presezzo, in provincia di Bergamo, Moog progetta e realizza viti a ricircolo di sfere e viti a rulli satellite. Queste ultime lavorano a un’accelerazione di 4 G e si caratterizzano per un sistema a rotolamento composto da albero con filetto a profilo e madrevite filettata che contiene un numero fisso di rulli. L’elevato numero di punti di contatto presenti nelle viti a rulli satellite le rende estremamente resistenti e, in tal senso, adatte ad applicazioni che comportano elevate sollecitazioni. Le viti a rulli Moog sono, infatti, ampiamente utilizzate nell’industria dei macchinari per la plastica e adatte per applicazioni ad alta precisione e velocità, come quelle di BMB.

Caratteristiche delle viti a rulli Moog •

ISO3408-3 classi 1-3

Carico dinamico fino a 1230 kN

Diametro da 15 mm a 100 mm

Carico statico fino a 3500 kN

Passo da 2 mm a 42 mm

Accelerazione fino a 40 m/sec2

Lunghezza fino a 4000 mm

Numero di partenze: 5-6


AUSILIARI E COMPONENTI

NEWS Mast tra tradizione e modernità

Al passo con i tempi da cinquant’anni Con oltre cinquant’anni di attività alle spalle - il traguardo del mezzo secolo è stato tagliato nel 2017 - Mast rappresenta al meglio le piccole-medie imprese che costituiscono la forza del tessuto industriale e produttivo italiano: quelle a conduzione familiare (nella fattispecie, alla guida di Mast vi sono Carlo e Marco Arioli, figli del fondatore Marino Arioli) e terziste, ossia che lavorano per lo più, ma non esclusivamente, per altre grandi aziende e che, per questo, devono possedere un know-how ampio e approfondito dei prodotti che escono dai propri reparti. In poche parole, aziende che per tradizione e tipo di attività sanno fare le cose e le sanno fare bene. Appunto come avviene in Mast, e non potrebbe essere altrimenti, visto che i suoi prodotti sono viti e cilindri installati prevalentemente sulle linee di estrusione e, in quanto tali, richiedono inderogabilmente una fattura accurata e un’estrema precisione. Di cui,

infatti, non difettano. Ma l’azienda sta assumendo anche quella caratteristica che è sempre più importante per essere competitiva nell’era dell’Industria 4.0 e che in molti casi è trasversale alla più classica categorizzazione in piccola, media e grande impresa, ossia sta diventando anche veloce, come sempre più vuole il mercato odierno. Veloce nell’adattarsi a nuove abitudini, e tutti sanno quanto queste siano cambiate negli ultimi mesi; veloce nel capire le esigenze sempre più stringenti dei clienti; veloce nell’anticipare gli sviluppi tecnologici e tradurli in innovazione. Insomma, capace di adattarsi al cambiamento ma senza snaturarsi, il che vuol dire guardare indietro a quello che si è fatto e avanti verso dove si vuole andare. Ed è quello che sta accadendo in Mast. Effettivamente si tratta di un’azienda che ben rappresenta il cosiddetto terziario avanzato e in questa veste deve essere sempre pronta ad asseconda-

Vite rigenerata con riporto antiusura

re ogni nuova esigenza, raccogliendo le specifiche tecniche dei committenti per soddisfare le loro richieste, e in grado di sviluppare i processi produttivi più idonei per arrivare a fornire viti e cilindri che assicurino, per esempio, le tolleranze e i gradi di finitura richiesti: caratteristiche sempre più stringenti. Tutto

Carlo Arioli, alla guida di Mast insieme al fratello Marco

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ciò, inoltre, utilizzando spesso nuovi tipi di acciaio, come quelli ottenuti per sinterizzazione delle polveri, i cosiddetti “HIP”, i quali, oltre a essere particolarmente costosi, richiedono utensili e processi di lavorazione specifici. Per tutto questo risultano funzionali investimenti continui, compiendo “passi” alcune volte un po’ più lunghi ed economicamente impegnativi, come nel caso dei recenti acquisti di una nuova macchina per la rettifica tangenziale o di un nuovo centro di lavoro per i cilindri, altre un po’ più corti, ma sempre significativi per l’efficientamento, come l’altrettanto recente ristrutturazione di una foratrice per cilindri. Senza dimenticare il continuo aggiornamento degli strumenti di misura, dei vari utensili o dei sistemi CAD-CAM in uso nei reparti dell’azienda. Nel contempo, prosegue il progetto per realizzare il nuovo sito produttivo, anche se l’emergenza Covid-19 tuttora in corso non sta rendendo facili le cose.

MACPLAS n. 386 - Dicembre 2021/Gennaio 2022


AQW di Evosys

Saldatura quasi simultanea La nuova tecnologia AQW (Advanced Quasi-Simultaneous Welding) per la saldatura quasi simultanea lanciata da Evosys Laser consente di aumentare l’efficienza e ridurre i costi di processo. Già nella sua forma abituale, la saldatura laser delle materie plastiche rappresenta un processo estremamente economico ed è oggi utilizzata in quasi tutti i settori industriali. Con il nuovo processo AQW è stato inoltre raggiunto l’obiettivo di implementare l’efficienza e l’affidabilità per alcune materie plastiche selezionate. Il nuovo processo sfrutta le proprietà di assorbimento delle materie plastiche e combina due diverse lunghezze d’onda che vengono alternativamente guidate nella zona di saldatura in maniera controllata. Le prove effettuate con la saldatura AQW evidenziano un miglioramento dei tempi di processo rispetto alle tecniche standard con

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una sola sorgente laser. Il nuovo processo può essere applicato a materiali come il PC, ma anche altre plastiche comuni potrebbero rivelarsi idonee in futuro. Parallelamente al processo di concessione del brevetto, è, stata sviluppata e ottimizzata per l’uso in serie anche la tecnologia di sistema necessaria per il processo AQW. “I nostri clienti possono testare il processo nel nostro centro tecnico in qualsiasi momento, per utilizzarlo in futuro nelle loro produzioni di serie”, ha spiegato Frank Brunnecker, managing partner di Evosys Laser.

I componenti automobilistici come la fanaleria posteriore sono tra le applicazioni possibili del nuovo processo di saldatura AQW

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Tim-Oliver Metz / Unsplash.com

MISURA E CONTROLLO

INTERVISTA A TOMRA SORTING RECYCLING

SELEZIONE SENZA FRONTIERE DI RIFIUTI PLASTICI TOMRA SORTING RECYCLING È UNA MULTINAZIONALE COSTRUTTRICE DI IMPIANTI DESTINATI A PIÙ SETTORI, TRA I QUALI LA SELEZIONE PER IL RICICLO DI MATERIE PLASTICHE. IN QUALITÀ DI PIONIERE IN QUESTO SETTORE, DISPONE OGGI DI UNA TECNOLOGIA AVANZATA DI SELEZIONE A SENSORI CHE NE FA UN PUNTO DI RIFERIMENTO A LIVELLO MONDIALE DI GIAMPIERO ZAZZARO, LUCA MEI ED ERMANNO PEDROTTI

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igliorare la gestione e il riutilizzo dei rifiuti in plastica è diventata la vera sfida dei nostri tempi, che impegna senza sosta mondo della politica, amministrazioni centrali e locali, collettività e industria di settore. Oggi, ogni attore è chiamato direttamente in causa a fare la propria parte allo scopo di instaurare un flusso virtuoso lungo il quale si parta da una risorsa e si ritorni a una risorsa in un ciclo chiuso. In questo ambito, materiali avanzati, manufatti con essi prodotti e tecnologie per il loro recupero e riutilizzo giocano tutti un ruolo primario per protrarre quanto più possibile, e tendenzialmente all’infinito, la riciclabilità dei beni per dar vita a un sistema in grado di autoalimentarsi, riducendo, se non

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azzerando, l’utilizzo di nuove risorse: in poche parole, per realizzare quella che viene definita economia circolare. Tra i protagonisti di tale scenario troviamo Tomra Sorting Recycling, multinazionale che costruisce impianti per il riciclo con selezione a sensori. Questa tecnologia è capace di garantire rese elevate con un’ampia varietà di flussi di materiali grazie a una spiccata flessibilità applicativa, che si traduce in elevate efficienza e qualità di prodotto. Recentemente l’azienda ha avviato a Parma un nuovo centro prove per la selezione e lo smistamento di scaglie riciclate, che si è andato ad aggiungere a quelli già attivi in Cina, in Corea del Sud, in Germania, in Giappone e negli Stati Uniti. A questo propo-

sito abbiamo incontrato Alessandro Granziera, responsabile commerciale per l’Italia, che ha risposto ad alcune nostre domande sulla nuova struttura, ma anche sul mercato di riferimento in Italia e nel mondo e sulle strategie dell’azienda, in particolare nel nostro Paese. Lasciamo quindi la parola a lui, ringraziandolo per la disponibilità.

IL NUOVO CENTRO INAUGURATO A PARMA SI INQUADRA NELL’AMBITO DEL PROGRAMMA DI TOMRA PER LO SVILUPPO DI SOLUZIONI PER LA SELEZIONE DEI MATERIALI DA RICICLARE. CI PUÒ ILLUSTRARE A QUALI ATTIVITÀ MACPLAS n. 386 - Dicembre 2021/Gennaio 2022


Alessandro Granziera mentre risponde alle domande poste dalla redazione di MacPlas

SPECIFICHE VERRÀ DESTINATA QUESTA STRUTTURA? “La scelta di inaugurare la nuova struttura presso la nostra filiale italiana a Parma rappresenta un tipico modus operandi di Tomra Recycling, ossia quello di investire e di farlo in maniera crescente nel settore della plastica, ovvero nella selezione delle scaglie. In particolare, abbiamo ritenuto necessario ampliare le possibilità per i nostri clienti di effettuare test, incrementando il numero di centri di riferimento in Europa, il principale dei quali si trova a Langenfeld, presso la sede tedesca di Tomra. Per questo, quindi, a Parma abbiamo deciso di installare anche alcune unità per la selezione delle scaglie”.

A PROPOSITO DEGLI IMPIANTI DEDICATI ALLA SELEZIONE DELLE SCAGLIE, A PARMA SONO STATI INSTALLATI I VOSTRI SISTEMI INNOSORT FLAKE E AUTOSORT FLAKE. QUALI SONO LE LORO CARATTERISTICHE TECNOLOGICHE DI PUNTA, ANCHE IN RELAZIONE AI MATERIALI DA TRATTARE? “Autosort Flake e Innosort Flake sono due piat-

modo da garantire che la qualità finale del materiale sia in linea con le esigenze del cliente. A questo riguardo, inoltre, tengo a precisare che è anche possibile partire da contaminazioni molto elevate del materiale”.

taforme dotate di tutti gli optional disponibili sul mercato, in maniera tale da poter effettuare test di qualsiasi tipologia. Di fatto, dal punto di vista dei polimeri, è possibile trattare PET, poliolefine (quindi PE e PP), ma anche PS e PVC. Questi due impianti permettono di lavorare sulle contaminazioni dei materiali in base a polimero, colore e metallo, singolarmente o su tutti questi aspetti contemporaneamente, e, allo stesso tempo, sono in grado di lavorare secondo processi che prevedono anche più di un passaggio. Alcune lavorazioni, infatti, possono richiedere un passaggio in una prima macchina di sgrossatura e una lavorazione successiva in un’altra apparecchiatura, in

CI PUÒ ILLUSTRARE LO STATO DI SALUTE DEL MERCATO DEL RICICLO IN ITALIA E NEL MONDO? IL SETTORE STA RISENTENDO DELLA CARENZA DI MATERIE PRIME E IL RICICLO PUÒ RAPPRESENTARE UNA SOLUZIONE A QUESTO PROBLEMA? “In questo periodo, lo stato di salute del mercato della selezione e del riciclo, in generale, è decisamente buono. Naturalmente ci sono diversi fattori trainanti, legati alcuni ai costi del materiale, altri a diverse disposizioni legislative, in Italia come nel resto del mondo. In particolare, da circa un anno c’è anche una forte pressione da parte della società civile, che è sempre più attenta alla tutela dell’ambiente e ad aspetti con un forte impatto emotivo, come, per esempio, la presenza della plastica negli oceani. Questi temi piuttosto scottanti suscitano molto interesse verso tutte le tecnologie dedicate al recupero e alla valorizzazione dei materia-

La nuova struttura di Parma

Un centro prove per essere sempre più glocal Nell’ambito del proprio programma di sviluppo di soluzioni per la selezione dei materiali da riciclo, Tomra ha inaugurato a Parma il nuovo centro prove dedicato allo smistamento delle scaglie nel processo di recupero dei materiali plastici, per ampliare i suoi servizi e le applicazioni dei materiali riciclati. Situato in una delle aree industriali e produttive più importanti d’Europa, il nuovo centro prove offre vari servizi. A seconda dell’applicazione, è possibile testare PO, PET e PVC in scaglie sui sistemi Innosort Flake e Autosort Flake di Tomra, per determinare le configurazioni dei sensori di smistamento e, di conseguenza, la soluzione impiantistica più adatta a ciascuna esigenza. Utilizzato in precedenza principalmente per il PET, il sistema Innosort Flake è oggi dotato di un sensore specifico per scaglie di poliolefine con pezzatura fino a 2 mm, per la selezione anche in flussi di rifiuti altamente contaminati. Questa miglioria non mira solo a incrementare i tassi di recupero e i rendimenti dei processi di riciclo di materie plastiche, ma anche ad aumentare la purezza dei riciclati, massimizzare l’efficienza operativa degli impianti e ridurre al minimo fermo macchina e costi. “La domanda di materiali plastici riciclati di alta qualità è elevata, ma i bassi tassi di riciclo lasciano ancora aperte opportunità non sfruttate. Con il nostro nuovo centro prove non solo puntiamo a soddisfare la crescente domanda di test sullo smistamento delle

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scaglie, ma offriamo adesso una struttura in cui sviluppare nuove applicazioni, al servizio delle tendenze di mercato attuali e future”, ha commentato Alberto Piovesan, direttore del segmento plastica dell’azienda per le aree Emea e America. “Uno dei motivi per cui abbiamo investito nel nuovo centro prove di Parma è quello di servire i nostri clienti locali e internazionali in modo più flessibile ed esteso. Inoltre, fa parte della nostra strategia quinquennale nell’ambito delle materie plastiche, che prevede una forte attenzione alla ricerca e allo sviluppo e all’aumento del nostro personale specializzato”, ha aggiunto Fabrizio Radice, vicepresidente e direttore vendite e marketing a livello globale di Tomra. Un momento dell’inaugurazione del centro prove di Parma

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MISURA E CONTROLLO Le due macchine installate nel centro prove di Parma: Innosort Flake (a sinistra) e Autosort Flake

li. A tale proposito, vorrei sottolineare che una pressione come questa da parte della società civile non si era mai vista prima. La questione sociale fa sì che i titolari di importanti marchi, quindi i grandi consumatori di plastica, così come di carta e di metallo, comincino a investire sempre di più nelle tecnologie per il riciclo, anche per poter appunto garantire che i propri prodotti finiti contengano una quantità di materiale riciclato sempre maggiore. A questo riguardo ci sono diverse spinte, in particolare legislative, che obbligano i produttori di imballaggi a recuperare una parte sempre più elevata del materiale utilizzato per il prodotto finito. Inoltre, va considerato che, in futuro, una certa pressione dal punto di vista sociale potrà comportare l’ingresso di nuovi attori nel mercato della selezione e del riciclo”.

DAL 3 AL 6 MAGGIO PROSSIMI SI SVOLGERÀ A FIERA MILANO LA PRIMA EDIZIONE DI GREENPLAST, FIERA DEDICATA AL MONDO DEL RICICLO A TUTTO TONDO. CI PUÒ DIRE SE VI SIETE GIÀ ISCRITTI ALL’EVENTO E, SECONDO LEI, CHE CONTRIBUTO POSSONO OFFRIRE ALLA TRANSIZIONE

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ECOLOGICA LE TECNOLOGIE PER LA LAVORAZIONE DI MATERIE PLASTICHE E GOMMA E, IN PARTICOLARE, QUELLE PER IL RICICLO? “A Greenplast parteciperemo attivamente. Come ogni appuntamento fieristico, anche questo nuovo evento sarà per noi importante per incontrare i clienti, discutere progetti, presentare innovazioni tecnologiche e ampliare la rete dei nostri contatti. Per ciò che concerne la transizione ecologica,

la tecnologia di Tomra rappresenta il “cervello” degli impianti, nell’ambito sia della selezione sia del riciclo. In entrambi i casi, le soluzioni della nostra azienda prevedono il coinvolgimento di un gran numero di apparecchiature, ognuna con la sua specifica funzione. Per quanto riguarda l’identificazione dei diversi componenti del rifiuto e la purificazione del materiale, la selezione ottica è stata, è e sarà una delle tecnologie principali nell’ambito della selezione dei materiali e del riciclo”.

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MISURA E CONTROLLO

NEWS Soluzioni di Control Techniques

Sicurezza integrata I dispositivi Unidrive e Digitax

Plastlab a Samuplast

I moderni processi industriali si trovano ad affrontare la richiesta costante di una maggiore capacità produttiva e di una riduzione dei guasti delle macchine, garantendo al contempo salute e sicurezza degli operatori. Ecco allora che la sicurezza integrata diventa il nuovo paradigma dei sistemi di produzione e modernizzare la progettazione di questi ultimi è il nuovo standard per aumentare efficienza e disponibilità d’uso in tutti i settori. Le soluzioni proposte da Control Techniques (azienda di Nidec) sono sviluppate per garantire la massima flessibilità nella progettazione funzionale e nella scelta di componenti e protocolli da integrare. Unidrive e Digitax offrono ingressi integrati Safe Torque Off (STO) doppi, conformi a SIL3 / PLe, che consentono una soluzione più elegante e affidabile rispetto ai tradizionali contattori del motore. I moduli opzionali MiS210 ed MiS250 estendono la funzione integrata STO con la capacità di monitorare e/o limitare il campo del motion.

Offerta ampliata

La sicurezza integrata supporta la decentralizzazione delle funzioni di sicurezza del motion di una macchina, offrendo vari vantaggi: riduce complessità e tempo di progettazione e posa del cablaggio, facilita la messa in servizio e interviene rapidamente, riducendo anche i costi complessivi da sostenere. Un ingresso STO integrato disinserisce la coppia al motore in modo sicuro, senza la necessità di contattori esterni. L’aggiunta di un modulo opzionale Safety MiS2x0 consente un monitoraggio sofisticato del motion direttamente nell’azionamento, attraverso l’encoder esistente del motore. MiS210 ed MiS250 supportano vari protocolli encoder e fino a quattro diversi canali collegabili all’azionamento, così come tutti i principali standard industriali per la facile integrazione in qualsiasi architettura di automazione. Il supporto del protocollo Safe EnDat riduce ulteriormente i costi grazie ai minori cablaggi e all’assenza di dispositivi di retroazione aggiuntivi, non più necessari.

Una delle attrezzature di cui è dotato Plastlab a Orbassano

Alla fiera Samuplast (Pordenone, 31 marzo-2 aprile), Plastlab presenterà le nuove attrezzature installate presso la sua sede di Orbassano (Torino). Si tratta di un banco per prove di pressione pulsante, di uno per prove di scoppio su tubi ad aria e glicole e di una cella multifunzione da 1200 litri dotata di shaker per test di vibrazione. L’investimento di circa 500 mila euro, completato nel 2021, rientra nella strategia di sviluppo della struttura piemontese, che ha avviato un piano di interventi per dotarsi di nuovi macchinari e attrezzature al fine di allargare i servizi offerti legati alle prove.

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MATERIALI E APPLICAZIONI

L’APPROCCIO SOSTENIBILE DI SIRMAX GROUP

NOBILITARE LA PLASTICA RICICLATA PER RENDERLA UN BENE DUREVOLE TELI BIODEGRADABILI PER PACCIAMATURA, CAPSULE DEL CAFFÈ COMPOSTABILI, SHOPPER, PRODOTTI ACCOPPIATI CARTA-PLASTICA. SIRMAX GROUP SI È PRESENTATO A FAKUMA E A ECOMONDO CON IL SUO BIOCOMPOUND INNOVATIVO DALLE ELEVATE PRESTAZIONI, CONTRIBUENDO ALLA RIDUZIONE DELLA CO2 IN ATMOSFERA A CURA DI RICCARDO AMPOLLINI

T

ecnologia, sostenibilità, nobilitazione. Alle ultime edizioni delle fiere Fakuma (Friedrichshafen, 12-16 ottobre) ed Ecomondo (Rimini, 26-29 ottobre) Sirmax Group ha proposto soluzioni sostenibili altamente tecnologiche e innovative. Specializzato nella produzione di compound di polipropilene, tecnopolimeri, compound circolari da raccolta post

consumo e biocompound per molteplici settori d’applicazione, il gruppo di Cittadella (Padova) ha messo a punto famiglie di prodotti green dalle altissime performance. Forte di un decennale know how e dell’operato di cinque centri ricerca, il gruppo Sirmax, accanto alla tradizionale produzione “core”, è in grado di produrre biocompound biodegrada-

Lo stand di Sirmax alla fiera Fakuma 2021 MACPLAS n. 386 - Dicembre 2021/Gennaio 2022

bili e compostabili al 100%, ma anche plastica nobilitata proveniente dal riciclo meccanico di rifiuti post consumo e soluzioni di stampaggio che riducono l’utilizzo di polimero vergine. “Non ci siamo fermati nell’anno della pandemia, né negli investimenti, né nell’innovazione, né nella qualità del prodotto che offriamo”, spiega il presidente e amministratore delegato Massimo Pavin. “Abbiamo puntato moltissimo sulla sostenibilità, nel rispetto di tutti i criteri ESG e portando sul mercato prodotti innovativi. Abbiamo continuato a investire con prudenza, privilegiando la solidità patrimoniale e consolidando le competenze. Grazie a rapidità e affidabilità, abbiamo acquisito nuove quote di mercato. Siamo sempre stati vicini ai nostri clienti, con le nostre filiere regionalizzate e certificate e con la nostra tecnologia e organizzazione; in sintesi, con il nostro concetto di Proximity compounding”.

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MATERIALI E APPLICAZIONI

CIRCULAR ECONOMY, LA PLASTICA POST CONSUMO RIVIVE NOBILITATA Per ciò che riguarda l’economia circolare, il Gruppo Sirmax nobilita la plastica da raccolta post consumo, dando vita a un prodotto che può essere utilizzato per la realizzazione di beni durevoli e componenti automobilistici dalle alte prestazioni. Il valore aggiunto di Sirmax risiede proprio nel processo di nobilitazione della plastica: il compound riciclato viene arricchito con capacità meccaniche e tecniche, grazie all’aggiunta di fibre di vetro, talco o altri additivi che rendono il materiale resistente, performante e affidabile come la plastica vergine. Questo piccolo “miracolo” accade grazie alla famiglia Green ISO, di cui fa parte, per esempio, Green Isofil: il compound a base di polipropilene che, a seconda dell’applicazione finale, può essere composto fino al 100% da resina post consumo; si distingue per la sua capacità di adattarsi anche ad applicazioni estetiche e di design. Vi sono poi: Green Isoglass, che condivide con Isofil il processo di nobilitazione, presentando però caratteristiche meccaniche più spinte, per realizzare, ad esempio, componenti strutturali automotive; Green Isoter, un tecnopolimero a base di ABS riciclato preconsumo, che viene utilizzato per applicazioni tecniche, anche estetiche, principalmente nel settore elettrico/elettronico (es.: placche elettriche da muro) e che viene realizzato in una particolare variante con finitura a effetto marmo, la quale richiama il suo contenuto di riciclato; Green Isoclear, tecnopolimero a base di policarbonato contenente sempre materiale preconsumo, che può essere prodotto anche in colorazione bianca per applicazioni tecniche elettrico/elettroniche. Le quattro fasi del processo Sirmax di nobilitazione della plastica (vedi figura 1), che portano a un compound green dalle prestazioni elevate e

quindi adatto anche ad alcune applicazioni tecniche, sono le seguenti: 1. Plastic waste sorting. I rifiuti pre e post consumo vengono selezionati da un consorzio che ne certifica la tracciabilità in ogni fase. Internamente viene eseguita una prima selezione in base al polimero. 2. In-house production process. In questa fase avviene il processo produttivo, interno all’azienda, che lavora i polimeri circolari di SER, società del gruppo Sirmax. 3. Advanced circular compounds. Nella terza fase si giunge alla realizzazione di compound avanzati attraverso la formulazione messa a punto dai centri ricerca Sirmax. 4. Attività di co-design del prodotto. La fase conclusiva del processo di nobilitazione vede l’attività di progettazione assieme al cliente, in collaborazione con Smart Mold, che definisce le caratteristiche del manufatto da realizzare attraverso software di simulazione dedicati.

SOLUZIONI DI STAMPAGGIO INNOVATIVE Grazie alla società d’ingegneria Smart Mold, spin-off dell’Università di Padova e di cui Sirmax ha rilevato il 50% nel 2020, il gruppo veneto è oggi in grado di completare l’offerta prodotto-servizio per merito di un particolare brevetto: un trattamento della superficie degli stampi utilizzati per iniettare la materia plastica, che permette di diminuire la pressione d’iniezione, rendendo più agevole il riempimento dello stampo e facilitando la lavorazione di materie plastiche riciclate. I materiali riciclati, infatti, per loro stessa natura, presentano una viscosità più elevata e variabile rispetto al materiale vergine e questo limita il loro utilizzo. Con il brevetto Smart Mold, invece, si aprono nuove possibilità per la plastica proveniente da raccolta post consumo, con la conseguenza di una riduzione dell’impatto ambientale e di un maggiore rispetto per l’ambiente.

“In un momento in cui il mercato dei polimeri continua a vivere una situazione di shortage”, spiega Massimo Pavin, presidente e amministratore delegato di Sirmax Group, “abbiamo potuto raccogliere i frutti di un posizionamento strategico corretto: una catena di approvvigionamento regionalizzata e fidelizzata che non ci ha fatto dipendere da un’unica area del mondo e che ci ha permesso di produrre a pieno ritmo senza mancare i nostri impegni con i clienti”.

In una sua seconda attività di business, Smart Mold si focalizza anche sulla riduzione del consumo di plastica all’interno di un manufatto, utilizzando materie prime con tecnologie all’avanguardia. Lo spin-off supporta le aziende partendo dalla progettazione ingegneristica del prodotto e studiandone le applicazioni (ad esempio, la struttura interna di un cruscotto per auto) e le caratteristiche meccaniche che deve avere (sopportazione di carichi e urti); utilizza software avanzati per simularne il comportamento meccanico e propone soluzioni progettuali per ridurne il peso e il consumo di plastica. Per ogni applicazione, grazie al suo know-how consolidato, Sirmax fornisce un materiale ottimizzato e accuratamente caratterizzato per la progettazione ingegneristica. Con l’utilizzo combinato dei materiali più performanti prodotti da Sirmax e dei trattamenti superficiali per stampi sviluppati da Smart Mold, è possibile ridurre significativamente lo spessore di molti componenti strutturali, diminuendo il peso del manufatto e, di conseguenza, il consumo di plastica vergine.

UN COMPOUND BIODEGRADABILE E COMPOSTABILE AL 100%

Produzione di Biocomp presso lo stabilimento della società Microtec, acquisita da Sirmax Group nel 2019

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Il debutto di Sirmax Group a Ecomondo ha visto la presentazione del suo biocompound innovativo Biocomp, che contribuisce, tra l’altro, a ridurre le emissioni di CO2. Ottenuto da materie prime di origine sia rinnovabile che fossile, Biocomp viene prodotto in forma granulare da Microtec - l’azienda veneziana acquisita da Sirmax nel 2019 - tramite tecnologie di trasformazione delle materie plastiche già note, ma adattate secondo un know-how specifico per trattare polimeri biodegradabili e compostabili. I granuli così MACPLAS n. 386 - Dicembre 2021/Gennaio 2022


ottenuti possono essere utilizzati per realizzare prodotti con caratteristiche simili, o addirittura migliori, rispetto alle plastiche tradizionali, sebbene completamente biodegradabili e compostabili secondo la norma EN 13432. Molte delle applicazioni di Biocomp si possono trovare nell’ambito dell’imballaggio flessibile e rigido, dalla GDO al settore agro-alimentare, dalla ristorazione all’imballaggio a perdere. Non solo sacchetti da asporto, quindi, ma anche: imballaggi compostabili per alimenti solidi e liquidi, sacchetti per frigorifero e freezer, imballaggi accoppiati con carta per l’industria degli insaccati, imballaggi e accessori per il confezionamento di abiti e articoli di moda, produzione di piatti, bicchieri, vassoi e posaterie per il catering. Per il settore dell’agricoltura, sono in fase di sperimentazione sul campo teli per la pacciamatura sempre a marchio Biocomp, che Sirmax propone in sostituzione dei tradizionali teli in polietilene. Questo prodotto, a fine ciclo colturale, potrà essere fresato assieme ai residui di coltivazione, contribuendo alla fertilizzazione del terreno. “Oltre alla pacciamatura”, precisa Massimo Pavin, “stiamo lavorando anche su altri progetti, ad esempio per il settore delle capsule per il caffè, il cui consumo si è affermato in modo importante: durante la pandemia si è registrato un notevole aumento degli acquisti di macchine da caffè casalinghe. Oggi le capsule sono fatte in alluminio o in plastica tradizionale; Sirmax sta mettendo a punto una bioplastica compostabile che trasformi la capsula in fertilizzante. Un fertilizzante del tutto particolare, perché arricchito di residui di caffè: ottimo concime per le piante”. Non solo. “Il gruppo può contare sulla partecipazione in una cartiera di famiglia”, continua l’AD di Sirmax, “che vanta già importanti accordi per forniture di packaging alimentare e non. In que-

Fig. 1 - Le quattro fasi del processo Sirmax per la nobilitazione delle materie plastiche da raccolta post consumo, che portano a un compound green dalle elevate performance, ideale anche per alcune applicazioni tecniche

sti mesi stiamo valutando l’ipotesi di aggiungere pure la carta all’offerta di prodotti a base di plastica tradizionale, plastica riciclata e biopolimeri. Impermeabilizzando la carta con biopolimero compostabile, gli accoppiati, oggi impopolari per la difficoltà di separare i materiali a fine vita, possono in realtà rappresentare, una soluzione ideale per prodotti come: bicchieri monouso, carte da salumeria e pescheria”.

I PRODOTTI SIRMAX CONTRIBUISCONO ALLA RIDUZIONE DI CO 2

I compound prodotti da Sirmax Group contribuiscono alla riduzione delle emissioni di anidride carbonica. Lo dimostra uno studio commissionato a Spinlife, società dell’Università di Padova, il quale ha valutato il ciclo di vita (LCA) di due compound a base di polipropilene (PP) destinati ai settori automotive ed elettrodomestici: Isofil, prodotto a partire da polipropilene vergine, e Green Isofil, caratterizzato dal 33,8% di Serplene, materiale plastico riciclato prodotto da SER, società di Salsomaggiore Terme (PR), parte del gruppo e specializzata nel riciclo meccanico di plastica post consumo. Entrambi i prodotti sono stati additivati con cariche minerali, masterbatch coloranti e altri additivi in diverse percentuali. Sono state prese in esame diverse categorie di impatto: la protezione della salute umana e degli ecosistemi in correlazione all’estrazione di minerali e combustibili fossili; l’impatto potenziale delle sostanze acidificanti su suolo e aria; l’esaurimento dell’ozono stratosferico; il cambiamento climatico legato all’emissione di gas serra; l’impatto sull’ambiente da emissione di sostanze nutritive nell’aria (nitrificazioIl debutto di Sirmax Group a Ecomondo ha visto la presentazione del suo biocompound innovativo Biocomp, ne); la formazione foto-ossidante; biodegradabile e compostabile la quantificazione del potenziale di

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deprivazione della risorsa idrica. I principali aspetti emersi dopo l’elaborazione dei dati hanno permesso innanzitutto di affermare che gli impatti più significativi su tutte le categorie ambientali avvengono in fase di produzione delle materie prime e, in misura inferiore ma comunque importante, sono determinati dai consumi energetici. È fondamentale notare che l’utilizzo di PP riciclato post consumo comporta una riduzione significativa degli impatti in quasi tutte le categorie prese in considerazione. Dall’analisi di alcune famiglie di Green Isofil emerge poi come la sostituzione di PP vergine con riciclato può comportare in molti casi il dimezzamento delle emissioni di anidride carbonica. Inoltre, le fasi di trasporto dei rifiuti non incidono in maniera significativa, confermando la bontà del modello scelto. “Oggi Sirmax è un gruppo sostenibile a tutto tondo”, conclude Massimo Pavin. “Gli investimenti effettuati negli ultimi due anni ci hanno permesso di raggiungere una capacità per trattare fino a 45000 t di polipropilene e polietilene provenienti da packaging post consumo, nobilitandoli in compound che l’industria dell’elettrodomestico e dell’auto trasformerà in componenti con un ciclo di vita di molti anni. Il nostro obiettivo è dar vita a cicli virtuosi attraverso un know-how interamente sviluppato in Sirmax e condiviso con i clienti finali. È la logica su cui, da sempre, si fondano le nostre scelte strategiche e che ha guidato l’acquisizione di SER e Microtec, così come il potenziamento dei reparti di ricerca e sviluppo e della business unit “opportunity to market”. Un percorso in linea con le direttive europee e con la visione dei nostri partner, ai quali non intendiamo solo trasmettere un messaggio di vicinanza al territorio e all’ambiente, ma anche di apporto di capacità per migliorare i loro processi e prodotti”.

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MATERIALI E APPLICAZIONI Gli atleti e gli allenatori dello Sci Club RadiciGroup, nato addirittura nel 1975, sono stati i primi a indossare la nuova tuta da sci in Renycle, diventando così gli “ambassador” ufficiali di un’iniziativa di concreta sostenibilità

ECODESIGN E RICICLABILITÀ, PUR MANTENENDO LE PRESTAZIONI TECNICHE

UNA SOSTENIBILITÀ ALL’ALTEZZA DELLE NOSTRE MONTAGNE C’È UNA TUTA DA SCI “CIRCOLARE” TRA LE PRIME APPLICAZIONI DELLA NUOVA GAMMA RENYCLE DI TECNOPOLIMERI NATI DAL RICICLO PRE E POST CONSUMO. LE NOVITÀ PIÙ RECENTI DI RADICIGROUP VEDONO ANCHE FILAMENTI PER L’ADDITIVE MANUFACTURING E UNA LINEA DI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE SVILUPPATA IN BASE ALL’ESPERIENZA VISSUTA DURANTE LA PANDEMIA

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uattro parole chiave - sicurezza, affidabilità, qualità e tracciabilità - sono alla base della nuova offerta sostenibile di RadiciGroup High Performance Polymers. Quest’ultima ha infatti lanciato alla fiera Fakuma (Friedrichshafen, 12-16 ottobre 2021) il nuovo brand Renycle di prodotti, su base PA6 e PA66, che includono percentuali variabili di polimeri riciclati sia d’origine post industriale che post consumo. “Da sempre, in RadiciGroup, ogni scarto di produzione diventa una nuova risorsa”, ha sottolineato Erico Spini, global marketing manager della business area RadiciGroup High Performance Polymers. “Abbiamo sviluppato un processo produttivo che monitora accuratamente la selezione e il trattamento delle materie prime in ingresso, al fine di ottimizzare le caratteristiche e

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la variabilità dei materiali. Inoltre, negli ultimi anni, abbiamo partecipato a progetti di economia circolare che ci hanno permesso di acquisire competenze anche nel mondo del riciclo post conNuovi gradi Radilon Adline a base di PA6 e da fonte rinnovabile sono attualmente in fase di sviluppo per la manifattura additiva

sumo. Ecco perché a Fakuma abbiamo lanciato Renycle: il marchio con cui vogliamo firmare la nostra offerta di sostenibilità sia in riferimento alla caratterizzazione dei prodotti dal punto di vista delle proprietà richieste sia in riferimento alla riduzione dell’impatto ambientale”. Il marchio Renycle è già utilizzato dalla business area tessile per identificare i filati poliammidici provenienti da recupero, ma oltre a questo, ha concluso Spini: “I prodotti Renycle sono destinati ad applicazioni d’interesse per tutti i nostri mercati di riferimento: automotive, e-mobility, elettrico-elettronico, settore industriale e dei beni di consumo. Nella nuova gamma abbiamo inserito anche un prodotto rinforzato con fibre di vetro, con ritardante di fiamma ma senza alogenati e fosforo rosso, oltre a un materiale resiMACPLAS n. 386 - Dicembre 2021/Gennaio 2022


Alla fiera A+A RadiciGroup ha proposto la nuova linea di dispositivi di protezione Radipeople, realizzati con materiali tracciabili grazie a una filiera totalmente italiana e confezionati con un packaging concepito secondo le logiche dell’ecodesign

mente per rinforzare esternamente giacca e pantaloni e aumentare la resistenza all’abrasione, al taglio e alle basse temperature. stente al contatto con i liquidi di raffreddamento motore per il settore auto”.

FILATI DAL RICICLO, SENZA RINUNCIARE A STILE E PRESTAZIONI La prima tuta da sci concretamente sostenibile, con una forte attenzione allo stile e al design e con una progettazione a chilometro zero, è oggi realtà. Protagonisti nella realizzazione di questo capo sportivo altamente innovativo sono due eccellenze dell’area bergamasca: RadiciGroup e DKB, azienda specializzata in abbigliamento tecnico sportivo. Il completo, composto da giacca e pantaloni (vedi foto in apertura d’articolo, ndr), è caratterizzato da un tessuto realizzato in filato Renycle, che, come già accennato, è derivato dal riciclo meccanico della poliammide. Inoltre, anche l’imbottitura e i numerosi accessori della tuta, tra cui le zip, i velcri, i bottoni e il filo delle cuciture sono in poliammide. Un traguardo ottenuto grazie al grande lavoro di squadra di RadiciGroup e DKB per lo sviluppo di materiali tra loro chimicamente affini e utilizzabili in queste specifiche applicazioni, che richiedono prestazioni tecniche elevate. La composizione quasi monomateriale consente di facilitare in modo significativo il riciclo del capo a fine vita, attraverso la sua trasformazione in nuovo materiale polimerico utilizzato per produrre, ad esempio, componenti di scarponi e attacchi da sci, o che può trovare applicazione nell’automotive, nell’arredamento o in qualsiasi settore che preveda l’utilizzo di poliammidi ad alte prestazioni. La tuta realizzata da RadiciGroup rappresenta quindi un progetto di ecodesign e di economia circolare a tutto tondo applicato al mondo della moda e dell’abbigliamento, che concretizza il claim “Una sostenibilità all’altezza delle nostre montagne”, riportato all’interno della giacca. La composizione in poliammide permette anche di ottenere un peso significativamente inferiore rispetto a quello delle tute tradizionali e un ingombro estremamente ridotto, garantendo al contempo una resistenza agli urti e all’usura di gran lunga superiore rispetto a quella dei capi attualmente in commercio. Per coniugare le esigenze di comfort a quelle agonistiche, i tecnici di RadiciGroup e DKB hanno inoltre messo a punto inserti in tessuto poliammidico a esagoni neri studiati appositaMACPLAS n. 386 - Dicembre 2021/Gennaio 2022

PROTEZIONE SOSTENIBILE Il gruppo ha scelto A+A (Düsseldorf, 26-29 ottobre 2021), evento internazionale dedicato alle soluzioni per la sicurezza in ambito lavorativo, per presentare il nuovo marchio Radipeople dedicato ai dispositivi di protezione individuale, tra cui tute, camici, cuffie, copricapo, copriscarpa e calzari. L’attenzione alla salute e alla sicurezza delle persone si unisce così a un forte commitment per la tutela dell’ambiente. Ne è testimonianza Radipeople Eco: la prima tuta protettiva totalmente riciclabile a fine vita e realizzata al 100% in polipropilene. Tutte le sue parti, dal tessuto alla laminatura, dalla zip al filo utilizzato per le cuciture, sono prodotte a partire da un’unica tipologia di materiale. Inoltre, il gruppo propone capi realizzati con Respunsible: spunbond proveniente dal riciclo del polipropilene, o prodotto con materiali certificati secondo le linee guida ISCC Plus. “L’impegno di RadiciGroup nell’area dei dispositivi di protezione individuale”, ha ricordato il vicepresidente Maurizio Radici, “nasce nel marzo del 2020, nel pieno dell’emergenza pandemica: ci siamo messi in gioco per usare il nostro spunbond dylar come componente principale dei camici di protezione ad uso medico, avviando in tempo record una filiera locale per la produzione di questi dispostivi. Oggi siamo quindi in grado di produrre indumenti studiati per la protezione del corpo in numerosi ambiti industriali. Inoltre, a fine 2020, il gruppo ha investito 15 milioni di euro per l’acquisto di una nuova linea di produzione di meltblown, un altro tipo di TNT non presente sul mercato italiano, impiegato come intermedio nella produzione di mascherine protettive e DPI, ma anche ideale in numerose applicazioni legate alla filtrazione di aria e liquidi”. Per versatilità e caratteristiche tecniche, i dispositivi Radipeople si rivolgono a molteplici settori industriali e offrono un’eccellente difesa dagli agenti esterni (liquidi, particelle e spray), un’alta protezione dal rischio biologico ed elevata robustezza e leggerezza per ottimizzare protezione e comfort.

sciuta capacità di ottimizzare i materiali a seconda delle applicazioni: in questo contesto nasce Radilon Adline, la gamma di filamenti per la stampa 3D basata su speciali gradi di PA Radilon e presentata all’esposizione Formnext (Francoforte, 16-19 novembre 2021). I prodotti Radilon Adline si contraddistinguono per le alte prestazioni e sono adatti non solo per la prototipazione, ma anche per la produzione di parti funzionali. Sono stati inoltre testati con diversi sistemi di stampa 3D aperti per garantire facilità di lavorazione dei materiali. “La tecnologia additiva pone requisiti tecnici particolari, che non è così semplice soddisfare con i polimeri semicristallini”, ha spiegato Chiara Devasini, project leader Marketing & Development di RadiciGroup High Performance Polymers. “Per questo, la prima fase di sviluppo del progetto si è concentrata sull’individuazione delle poliammidi che rispondessero a tali requisiti tecnici. Nello specifico, abbiamo scelto di focalizzarci sui filamenti per FFF (Fused Filament Fabrication) e siamo giunti a sviluppare materiali ad alto contenuto tecnico basati su copoliammidi PA6/66, il cui basso punto di fusione, pari a 195°C, li rende adatti alla maggior parte delle stampanti”. Ad oggi, il portafoglio include Radilon Adline CS e Adline CS CF. Il primo è un copolimero PA6/66 caratterizzato da elevata facilità di stampa 3D e buon aspetto superficiale, in grado di garantire un’efficace adesione interstrato, insieme a un basso ritiro. La versione CS CF è invece rinforzata con fibre di carbonio per fornire, accanto alla facilità di stampa, ulteriori performance in termini di modulo, rigidezza e proprietà meccaniche. “L’Additive Manufacturing è un mercato in rapida evoluzione”, ha concluso Chiara Devasini, “pertanto a questi primi due gradi intendiamo far presto seguire nuovi materiali con performance tecniche elevate e anche attenti all’ambiente”.

FILAMENTI PER LA PRODUZIONE ADDITIVA Da una parte un mercato in rapida evoluzione, quello dell’additive manufacturing, dall’altra un’area di business come RadiciGroup High Performance Polymers con una lunga esperienza nel campo del compounding e una ricono-

Il brand Renycle rappresenta la volontà di RadiciGroup High Performance Polymers di rispondere alle nuove sfide legate alla sostenibilità, garantendo nello stesso tempo sicurezza e tracciabilità dei prodotti

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MATERIALI E APPLICAZIONI

BASF PRESENTA IRGACYCLE ED HEXAMOLL DINCH BMB

NUOVE FAMIGLIE DI ADDITIVI E PLASTIFICANTI PER UNA PLASTICA PIÙ SOSTENIBILE ULTIMO NATO DELLA FAMIGLIA VALERAS, L’ADDITIVO IRGACYCLE DI BASF FAVORISCE IL RICICLO MECCANICO E MIGLIORA LE PROPRIETÀ DELLA PLASTICA RICICLATA IN DIVERSI SETTORI INDUSTRIALI. IL PLASTIFICANTE DA BIOMASSA HEXAMOLL DINCH BMB HA INVECE CONSENTITO A TECNOCAP DI PRODURRE GUARNIZIONI PER IMBALLAGGI ALIMENTARI RIDUCENDO L’USO DI RISORSE FOSSILI. TUTTO QUESTO È AVVENUTO MENTRE SI FESTEGGIAVANO IL 75° ANNIVERSARIO DI BASF IN ITALIA E L’AMPLIAMENTO DEL SUO STABILIMENTO DI PONTECCHIO MARCONI, SPECIALIZZATO PROPRIO IN ADDITIVI PER LE MATERIE PLASTICHE A CURA DI RICCARDO AMPOLLINI

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o scorso settembre il colosso della chimica Basf ha lanciato sul mercato IrgaCycle, una nuova gamma di additivi nata per rispondere alle crescenti esigenze in materia di riciclo delle materie plastiche. L’industria di settore, infatti, è sempre di più alla ricerca di soluzioni che permettano di incorporare nelle principali applicazioni finali un più elevato contenuto di materiale polimerico riciclato, rispondendo sia alle crescenti preoccupazioni dei consumatori riguardanti l’impatto ambientale della plastica sia ai sempre più stringenti requisiti normativi in materia di riduzione dei rifiuti plastici. In questo scenario, una delle principali sfide riguarda la minimizzazione delle carenze qualitative e prestazionali dei polimeri derivati dal processo di riciclo, imputabili solitamente allo stress termi-

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co e meccanico del processo stesso. La plastica riciclata, infatti, contiene spesso impurità e sostanze contaminanti che rischiano di accelerare la degradazione del polimero, modificando anche le proprietà del prodotto finale. Gli additivi che migliorano le proprietà delle plastiche riciclate possono quindi offrire una soluzione a questa sfida. “Grazie alle tecnologie disponibili e alla tendenza delle nuove normative, prevediamo che, da qui al 2030, i volumi di plastica prodotti dal riciclo meccanico possano quasi triplicare, crescendo di circa il +10% ogni anno”, ha commentato Thomas Kloster, presidente della divisione Performance Chemicals di Basf. “Con IrgaCycle, proseguiamo il graduale ampliamento del nostro portafoglio di prodotti e soluzioni a supporto di un’economia circolare delle materie plastiche”.

La nuova gamma IrgaCycle include additivi che contribuiscono ad aumentare la percentuale di contenuto riciclato in diverse applicazioni finali, per settori quali: packaging, mobilità ed edilizia. Si tratta di soluzioni che eliminano difetti delle resine riciclate come: ridotta lavorabilità, scarsa stabilità termica sul lungo termine, insufficiente protezione dagli agenti atmosferici. I primi additivi di questa gamma, a cui presto si aggiungeranno nuove formulazioni, includono: • IrgaCycle PS 030 G, che migliora la stabilità termica a lungo termine in applicazioni rigide, principalmente per HDPE, poliolefine e polimeri misti riciclati; • IrgaCycle PS 031 G, che migliora la lavorazione e la stabilità termica a lungo termine di LDPE ed LLDPE riciclati, per l’incorporazione in film e relaMACPLAS n. 386 - Dicembre 2021/Gennaio 2022


Privo di ftalati, adatto al contatto con alimenti e prodotto a partire da materie prime rinnovabili, il plastificante Hexamoll Dinch BMB contribuisce a ridurre l’impiego di risorse fossili e le emissioni di CO2

Burak Karadeniz, tecnico di laboratorio presso l’Application Center di Basf per gli additivi plastici a Kaisten, in Svizzera, controlla la superficie di un campione in ABS riciclato + additivo IrgaCycle, per verificare la presenza di eventuali difetti

Il nuovo reparto M del sito di Pontecchio Marconi (Bologna) produce stabilizzanti alla luce che consentono di realizzare teli da serra più duraturi e resistenti ai raggi UV e agli agenti atmosferici

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do risparmiare energia, riducendo le emissioni e promuovendo la biodiversità.

UN PLASTIFICANTE PER IMBALLAGGI OTTENUTO DA BIOMASSA Terzo produttore mondiale di chiusure metalliche per alimenti, baby food e bevande, il Gruppo Tecnocap ha recentemente scelto d’impiegare il plastificante Hexamoll Dinch BMB di Basf per realizzare le guarnizioni sigillanti applicate all’interno delle sue capsule di sicurezza per il confezionamento sottovuoto di alimenti. La multinazionale italiana ha optato per questo plastificante da biomassa al fine di soddisfare le aspettative dei propri clienti in termini di trasparenza e sostenibilità. “Collaborare con partner strategici come Basf ci permette di migliorare costantemente la sostenibilità delle nostre soluzioni d’imballaggio in metallo. Grazie al Life Cycle Assessment e al conseguimento della Dichiarazione Ambientale di Prodotto (EPD), oggi possiamo misurare e ridurre l’impatto ambientale dei nostri prodotti in linea con il nostro Piano di Circular Innovability, che punta a una forte riduzione delle emissioni di CO2 entro il 2030”, ha commentato Michelangelo Morlicchio, CEO e presidente del Gruppo Tecnocap. Grazie a un’impronta di carbonio decisamente inferiore rispetto ai tradizionali plastificanti, Hexamoll Dinch BMB contribuisce al raggiungimento degli ambiziosi obiettivi di sostenibilità del Gruppo Tecnocap e consente di ridurre l’utilizzo di risorse fossili. Per produrlo, infatti, Basf impiega bionafta o biogas derivati da rifiuti organici, oppure da oli vegetali. Grazie a un efficiente processo produttivo, le materie prime rinnovabili affiancano quelle ottenute secondo l’approccio del bilanciamento della biomassa (BMB, Bio Mass Balance). Gli impatti sono certificati da revisori indipendenti secondo lo standard RedCert2. L’introduzione del plastificante BMB non ha causato alcuna variazione delle eccellenti qualità delle chiusure metalliche Tecnocap, alle quali, piuttosto, si sono aggiunte prestazioni di tenuta superiori e minore impatto certificato di CO2. “Basf condivide l’impegno di Tecnocap orientato alla sostenibilità e sta già implementando numerose misure per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. L’approccio del bilanciamento della biomassa è uno dei pilastri del nostro programma di misurazione e riduzione delle emissioni di CO2 e ha un impatto importante sul risparmio di risorse fossili”, ha spiegato infine Wolfgang Bien, vicepresidente Industrial Petrochemicals Europe di Basf.

75° COMPLEANNO E UN NUOVO REPARTO A PONTECCHIO MARCONI Dal 1946 Basf Italia alimenta profondi legami con il mondo delle imprese, delle istituzioni e con le co-

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tive applicazioni destinate agli imballaggi flessibili; • IrgaCycle PS 032 G, che fornisce stabilità di lavorazione e protezione termica a lungo termine per PP e miscele di poliolefine riciclate contenenti impurità; • IrgaCycle UV 033 DD, che coniuga una maggiore resistenza agli agenti atmosferici e un’accresciuta stabilità termica e di lavorazione per miscele di HDPE e PP rigenerate destinate al riutilizzo in prodotti per esterni; • IrgaCycle XT 034 DD, che migliora la lavorazione, conferisce stabilità al calore a lungo termine e contribuisce a neutralizzare le impurità della “prima vita” della plastica, migliorando al contempo le proprietà meccaniche dei riciclati poliolefinici. Un vantaggio specifico di queste miscele consiste nel fatto di essere pronte all’uso e semplici da applicare durante le diverse fasi di riciclo. La forma in granulo consente un dosaggio facile e sicuro durante le fasi di compounding e trasformazione. La gamma IrgaCycle va ad accrescere il portafoglio di prodotti che Basf propone sotto il brand Valeras, un’ampia e crescente gamma di materiali e soluzioni lanciata il 30 giugno del 2021 e che contribuisce in maniera sensibile alla sostenibilità delle applicazioni plastiche, migliorando la durabilità, riducendo gli sprechi, facen-

munità dei territori in cui opera. Nel 2021 l’azienda ha celebrato i suoi primi 75 anni in Italia con una campagna di comunicazione ispirata allo slogan “La formula del futuro”, che ribadiva il contributo offerto dal gruppo per risolvere le sfide del nuovo millennio e difendere la competitività del Made in Italy. Tutto ciò per costruire, insieme a clienti e filiere produttive, un domani più sostenibile. Proprio nel 75° anniversario della sua attività in Italia, Basf ha inaugurato un nuovo reparto produttivo presso lo stabilimento di Pontecchio Marconi (Bologna), il più importante insediamento del gruppo nel nostro Paese. Il nuovo reparto M sta già producendo una gamma di stabilizzanti al calore e alla luce basati su una molecola sviluppata proprio dal team di ricerca e sviluppo di Pontecchio. Additivi che forniscono prestazioni meccaniche particolarmente elevate e una maggiore durata alle plastiche impiegate per coperture, serre, reti e macro o micro tunnel utilizzati in agricoltura, consentendo così agli agricoltori di aumentare la produzione, migliorare la qualità degli alimenti e ridurne l’impronta ecologica. La nuova struttura è stata costruita in soli 14 mesi di lavori, portati avanti con determinazione anche in piena pandemia, per un investimento complessivo di oltre 20 milioni di euro. La sua linea di produzione è totalmente automatizzata, in accordo con le logiche tipiche dell’Industria 4.0, proprio come dimostrato dall’avviamento da remoto della prima produzione, durante la cerimonia d’inaugurazione del primo febbraio 2021. “Con l’inaugurazione del nuovo reparto confermiamo l’impegno per far crescere la nostra presenza industriale in Italia. Pontecchio Marconi rappresenta per noi un punto d’eccellenza operativo, di ricerca e di innovazione, che continueremo a sostenere anche nei prossimi anni. Consideriamo quest’obiettivo beneaugurante in un momento in cui, tutti noi, siamo alla ricerca di notizie positive e di speranza”, ha commentato Lorenzo Bottinelli, amministratore delegato e vicepresidente di Basf Italia.

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MATERIALI E APPLICAZIONI

NEWS Purging compound by Ultra System

I benefici di una migliore pulizia dei macchinari Nata dall’idea di due imprenditori che ha portato a realizzare un gruppo industriale che conta oggi sei unità di compounding in tutto il mondo, la società svizzera Ultra System è specializzata unicamente in purging compound e vanta un portafoglio di clienti che spazia in vari settori: dall’imballaggio all’elettrodomestico, dall’automotive ai giocattoli, sino al medicale e al farmaceutico. Tutto ciò è reso possibile anche grazie alle numerose certificazioni ottenute, tra cui: ISO, Food Contact, Reach, camera bianca. Il brand Ultra Plast, che comprende oltre 20 purging compound di quinta generazione, presenta caratteristiche che lo rendono quasi unico sul mercato: non contiene abrasivi (100% pulizia chimica) e quindi non danneggia le parti metalliche delle macchine di trasformazione; non necessita di tempo d’ammollo (procedura “sandwich”); non rilascia fumi od odori; infine, è rapido, semplice da usare, efficace e con un “costin-use” altamente competitivo. L’utilizzo di Ultra Plast è fondamentale per ridurre i tempi di cambio colore e/o materiale, per la rimozione dei depositi di colore precedenti, per l’eliminazione di punti neri e impurezze e per la ripartenza dopo un fermo macchina.

Il purging compound Ultra Plast può essere utilizzato in tutti i settori e su tutti i tipi di macchine durante il cambio colore e/o materiale a temperature fino a 420°C, senza generare sgradevoli fumi e odori

È ormai ampiamente dimostrato che utilizzare polimeri (o, peggio ancora, detersivi) per la pulizia degli impianti di processo, genera costi maggiori, minore qualità, maggiori tempi di fermo macchina, maggiore impronta di carbonio, più scarti e costi energetici superiori… in poche parole, si tratta di un sistema più costoso rispetto all’utilizzo di un compound per la pulizia. E, nel 2022, non si possono più accettare non conformità come: impurezze, punti neri, ombre e rigature sul pezzo prodotto, soprattutto quando esiste una soluzione come Ultra Plast. Inol-

tre, l’utilizzo di materiale plastico per la pulizia dell’impianto implica un maggiore tempo di fermo macchina (a volte anche di alcune ore) ed è tutto tempo che non si sta dedicando alla produzione. Ancora oggi molti produttori considerano il compound per la pulizia come un costo supplementare, ma Ultra System e tutti gli altri produttori di purging compound hanno dimostrato che, al contrario, il purging professionale riduce i costi di produzione. A livello applicativo, per esempio, molti produttori di articoli stampati a iniezione non vogliono utilizzare i purging compound temendo che questi possano danneggiare il sistema a canali caldi dello stampo. Ultra System ha invece dimostrato che Ultra Plast si può utilizzare in completa e totale sicurezza poiché non contiene alcun componente abrasivo. E le preforme stampate in PET rappresentano l’esempio perfetto, come si può vedere dalla foto in questa pagina (dalla seconda preforma in poi è stato iniettato nello stampo anche il purging compound). Naturalmente Ultra Plast trova applicazione anche nell’estrusione, ad esempio per la produzione di film cast o in bolla.

Additivi a base di carbonato di calcio

Due nuovi materiali per contribuire all’economia circolare Il 15 novembre 2021 la società svizzera Omya International, tra i principali produttori globali di minerali industriali derivati primariamente da carbonato di calcio, dolomite e perlite, ha annunciato ufficialmente il lancio sul mercato di Omyaloop: una nuova famiglia di prodotti a base di carbonato di calcio e dedicata alla transizione del settore dei polimeri dall’economia liLe nuove famiglie di prodotti Omyaloop e OmyaPET riflettono l’impegno di Omya volto a offrire soluzioni sostenibili e innovative destinate ad aumentare la circolarità del settore dei polimeri

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neare a quella circolare. La nuova e ampia gamma di prodotti Omyaloop consente infatti di sostituire le cariche minerali attualmente utilizzate in numerosi prodotti estrusi, incrementandone la sostenibilità e il contenuto di materiale riciclato. Precursore in questo ambito, Omya utilizza per la gamma Omyaloop materiali accuratamente selezionati e recuperati da settori in cui sarebbero stati destinati a essere smaltiti come rifiuti. Nel maggio del 2021 la società aveva lanciato anche la gamma OmyaPET, a base di carbonato di calcio funzionalizzato e dedicata alle applicazioni del PET. Si

tratta di una famiglia di opacizzanti altamente competitivi per la produzione di bottiglie in PET o di film in BOPET di colore bianco opaco. Consente inoltre di ridurre significativamente l’impatto ambientale di prodotti quali, per esempio, le bottiglie per il latte UHT, ottimizzando pure i costi di produzione senza compromettere le caratteristiche meccaniche, funzionali ed estetiche delle bottiglie. Inizialmente la gamma di opacizzanti OmyaPET sarà introdotta nel solo mercato europeo, per poi essere estesa gradualmente ad altre regioni. I prodotti Omyaloop e OmyaPET sono certificati da Bureau Veritas come materiali riciclati al 100% e, grazie alla loro elevata qualità, soddisfano i requisiti del regolamento UE n. 10/2011 per i materiali a contatto con alimenti.

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Stabilizzanti alla luce ad alte prestazioni

Eccellenti proprietà antinvecchiamento nelle applicazioni delle poliolefine

UniteChem Group ha recentemente iniziato la produzione a pieno regime dei suoi stabilizzanti alla luce ad alte prestazioni LS2020 ed LS119

Con sede globale a Suqian City (Jiangsu, Cina), 1650 dipendenti e un fatturato di circa 300 milioni di euro, UniteChem Group si colloca tra i principali fornitori globali di stabilizzanti ad alte prestazioni per materie plastiche rivolti a una vasta gamma d’applicazioni industriali di fascia alta. Lo scorso novembre il gruppo ha annunciato di aver iniziato la produzione a pieno regime degli stabilizzanti ad alte prestazioni LS2020 ed LS119 presso i suoi impianti produttivi di recente avviamento. “UniteChem Group ha iniziato a produrre stabilizzanti alla luce secondo le specifiche del settore, come l’LS944, nel 1997 e da allora ha continuamente ampliato il suo portafoglio di additivi per polimeri”, ha dichiarato il CEO Junyi Lin. “Oggi, siamo orgogliosi di essere tra i più grandi fornitori al mondo di stabilizzanti alla luce e di altri additivi per materie plastiche, con un’offerta di oltre 40 mila tonnellate di prodotti finiti. La nostra completa integrazione a monte, con una capacità produttiva di oltre 80 mila tonnellate di intermedi, fornisce un’ampia flessibilità di produzione, alta affidabilità e massimo controllo della qualità. La produzione attuale, che si basa su due impianti all’avanguardia situati nella provincia di Jiangsu, sta per essere completata con due ulteriori grandi impianti nelle province

di Jiangsu e Sichuan, il cui completamento è previsto per il 2022/2023”. UniteChem LS2020 è un moderno stabilizzante alla luce a base di ammine stericamente impedite (HALS), che offre eccellenti proprietà antinvecchiamento nelle applicazioni del polietilene reticolato e dei copolimeri delle olefine e di altri materiali polimerici. L’LS119 è invece particolarmente adatto per serre in polietilene, fibre di polipropilene, componenti automobilistici in TPO e altri polimeri come: EVA, EPDM, PA, PET e PMMA. “La produzione di UniteChem LS2020 ed LS119 viene incrementata costantemente con l’obiettivo di raggiungere rispettivamente una capacità di 1000 e 2000 t/anno per soddisfare la domanda globale”, ha aggiunto Junyi Lin. Il gruppo UniteChem destina regolarmente il 5% del suo fatturato alle diversificate attività di ricerca e sviluppo, operando con cinque laboratori indipendenti, compreso il moderno centro R&S di Shanghai, recentemente inaugurato. Gli sforzi attuali si concentrano sull’espansione della propria gamma con i richiestissimi assorbitori UV, gli stabilizzanti alla luce NOR-HALS e altri additivi fondamentali per l’industria dei materiali plastici.

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NOTIZIARIO DEI COMPOSITI INNOVAZIONE E IMPRENDITORIALITÀ AL JEC FORUM DACH

Una nuova generazione di vincitori nel mondo dei compositi DAL 23 AL 24 NOVEMBRE JEC FORUM DACH HA TRASFORMATO FRANCOFORTE NEL PRINCIPALE PUNTO D’INCONTRO PER L’INDUSTRIA DEI COMPOSITI DEI PAESI GERMANOFONI (GERMANIA, AUSTRIA E SVIZZERA). IL 24 NOVEMBRE I RIFLETTORI SONO STATI INOLTRE PUNTATI SUI VINCITORI DEI DUE CONCORSI AVK INNOVATION AWARDS E JEC COMPOSITES STARTUP BOOSTER, DEDICATI RISPETTIVAMENTE ALLE INNOVAZIONI E ALLE STARTUP A CURA DI RICCARDO AMPOLLINI

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n occasione dell’edizione 2021 dello JEC Forum DACH, tenutasi per la prima volta a Francoforte tra il 23 e il 24 novembre scorsi, AVK (la federazione tedesca che rappresenta l’industria delle materie plastiche rinforzate) ha consegnato i suoi prestigiosi Innovation Awards ad aziende, istituti e università, nonché ai rispettivi partner tecnologici, in ciascuna delle tre categorie del concorso: “Prodotti innovativi/Applicazioni innovative”, “Processi innovativi” e “Ricerca e scienza”. Il tema principale di quest’anno, in tutte le cate-

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gorie, è stato quello della sostenibilità: un argomento chiave per il settore dei compositi, che si misura costantemente con lo sviluppo di prodotti e processi più rispettosi dell’ambiente. “Anche quest’anno, come di consueto, tra i candidati ai premi vi erano parecchi prodotti e processi molto interessanti e promettenti. Gli Innovation Awards evidenziano la straordinaria efficienza, economicità e sostenibilità delle materie plastiche fibrorinforzate, nonché delle aziende e degli istituti che operano nel nostro comparto”, ha commentato Elmar Witten,

amministratore delegato di AVK. Una giuria composta dai maggiori esperti del settore ha premiato quest’anno nove imprese, in riconoscimento degli sforzi fatti per aprire nuovi orizzonti nel campo dei compositi.

PRODOTTI INNOVATIVI/APPLICAZIONI INNOVATIVE Il primo premio in questa categoria è stato conquistato dai segnali stradali N-BMC, sviluppati da Nabasco Products e Lorenz Kunststofftechnik in collaborazione con i rispettivi partner Pol MACPLAS n. 386 - Dicembre 2021/Gennaio 2022


Heteren ed NPSP. I segnali sono stati realizzati in SMC (Sheet Moulding Compound), materiali più sostenibili rispetto al tradizionale alluminio, in quanto la loro lavorazione non comporta alcuno spreco di materiale. Inoltre, tutte le materie prime vengono acquistate in un raggio di 500 chilometri dal luogo di trasformazione. Questi segnali di nuova concezione hanno già ottenuto il certificato “Cradle-2-Cradle” per la sostenibilità (livello bronzo). Evonik Operations si è invece aggiudicata il secondo premio grazie a una nuova resina vinilestere ultratenace e adatta all’uso nella grande cantieristica marittima. Tale resina consente di costruire grandi scafi in plastica rinforzata con fibre di vetro in modo più rapido, più efficiente e più economico rispetto agli attuali materiali. Il miglioramento della resistenza a fatica della matrice polimerica ottimizza inoltre in modo significativo la durata dello scafo, con il risultato che sia i costruttori che gli operatori delle grandi navi possono sfruttare in modo ancora più efficace i vantaggi consentiti dai compositi in termini di sostenibilità. Infine, il terzo premio in questa categoria è andato a un alloggiamento multimateriale per aspiratore d’aria usato nelle turbine a gas, sviluppato da MAN Energy Solutions, Leichtbau-Zentrum Sachsen e Leichtbau-Systemtechnologien Korropol. L’idea centrale alla base dello sviluppo dell’alloggiamento è quella di separare le funzioni in due sezioni: una sezione ha funzioni portanti, mentre l’altra è soggetta quasi esclusivamente a sollecitazioni aerodinamiche. I deflettori dell’aria dell’alloggiamento, solitamente realizzati in pesante ghisa grigia, sono stati riprogettati come una classica struttura a guscio in vetroresina (GRP). L’innovativa progettazione di questo alloggiamento multimateriale non solo non comporta costi più elevati grazie alla riduzione del 60% della massa, ma consente anche di adattare rapidamente l’alloggiamento alle variazioni dei profili di flusso e offre un notevole potenziale per un’ulteriore riduzione dei costi.

PROCESSI INNOVATIVI Il primo premio nella categoria “Processi innovativi” è stato assegnato al Gruppo BMW e al suo partner Renolit per il processo “in-mould wrapping” (avvolgimento nello stampo): un nuovo tipo di rivestimento dei componenti per uno strato esterno più sostenibile in composito fibrorinforzato. Questa tecnologia riduce i tempi, i materiali e i costi associati ai rivestimenti superficiali, grazie all’applicazione di un film nella fase di compressione. I processi convenzionali di preparazione e verniciatura delle superfici sono solitamente reMACPLAS n. 386 - Dicembre 2021/Gennaio 2022

Vincitori nella categoria “Processi innovativi” sono stati BMW e il partner Renolit per lo sviluppo del processo “in-mould wrapping”, in grado di produrre un rivestimento più sostenibile riducendo tempi, materiali ed emissioni di CO2

sponsabili della maggiore quantità d’emissioni di CO2 che si verificano durante la produzione di parti in plastica. Adatta a un’ampia varietà di processi di compressione delle resine termoindurenti, la nuova tecnologia utilizza invece film che possono essere formati sottovuoto senza ricorrere al riscaldamento. “In-mould wrapping” può ridurre le emissioni di CO2 fino al 93% rispetto alle tecniche di verniciatura standard. Il secondo premio è andato a Lufthansa Technik e al partner iSAM per aver messo a punto un sistema di riparazione automatizzato e adattivo di componenti strutturali in composito, destinato al settore aeronautico. Il sistema, che si basa su robot e che può raggiungere una precisione di ±0,06 mm, utilizza un software di pianificazione del percorso per eseguire riparazioni su diverse parti strutturali. Le aree in riparazione possono coprire vari metri quadrati e riguardare anche componenti con geometrie complesse. Questa nuova tecnologia riduce i tempi di lavorazione del 50-85% e i consumi di materiale fino al 50%, sollevando al contempo i lavoratori da compiti ripetitivi e non ergonomici. Consente inoltre di eseguire riparazioni che in precedenza non erano economicamente o tecnicamente possibili. La società tedesca CTC (Gruppo Airbus) si è piazzata al terzo posto con il suo pretrattamento superficiale automatizzato con lampade agli eccimeri VUV (vacuum ultraviolet: radiazioni ultraviolette con applicazione del vuoto). Il pretrattamento delle superfici in preparazione alla verniciatura dei componenti in plastica rinforzata con fibre di carbonio (CFRP) è un processo solitamente non ergonomico, che viene tradizionalmente suddiviso in più fasi e che richiede tempo e molta energia. Oggi questo difficile processo può essere automatizzato irradiando

Il primo premio nella categoria “Prodotti innovativi/Applicazioni innovative” degli AVK Innovation Awards è stato conquistato dai segnali stradali N-BMC, sviluppati da Nabasco Products e Lorenz Kunststofftechnik

i componenti con UVC (radiazione ultravioletta con lunghezza d’onda corta: 100-280 nm), mediante una lampada VUV agli eccimeri. La lampada combina due funzioni chiave: pulizia e attivazione delle superfici. È importante sottolineare che questo sistema a robot mobile può essere posizionato autonomamente in cantiere ed eseguire trattamenti superficiali sul sito.

RICERCA E SCIENZA Il primo premio in questa categoria è stato attribuito all’agenzia spaziale tedesca Deutsches zentrum für Luft- und Raumfahrt (DLR) per la sua Bondline Control Technology (BCT). Questo processo innovativo viene utilizzato per il controllo di qualità dell’incollaggio di diversi substrati. L’elemento centrale è rappresentato da un tessuto poroso che viene applicato su una superficie di giunzione mediante adesivo epossidico, o matrice polimerica. La rimozione di questo

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NOTIZIARIO DEI COMPOSITI “strato pelabile” (peel ply) di tessuto crea una superficie a sottosquadro chimicamente reattiva, che può anche essere utilizzata per testare l’adesione al substrato. La tecnologia BCT ha il potenziale per adattarsi a un’ampia varietà di possibili applicazioni. Per esempio, un diverso strato pelabile può essere sostituito con il tessuto BCT per produrre componenti compositi con superficie di giunzione ottimizzata. L’economico peeling test BCT è poi adatto sia per test su provini sia per il controllo del processo. Inoltre, la combinazione di pretrattamento superficiale e test d’adesione può essere utilizzata per garantire la qualità delle riparazioni effettuate tramite incollaggio su strutture composite fibrorinforzate. In seconda posizione troviamo invece l’Istituto di tecnologie tessili (ITA) dell’Università RWTH di Aquisgrana e i suoi partner Aerovide, Altropol Kunststoff, Basamentwerke Böcke e TechnoCarbon Technologies GbR, che hanno presentato StoneBlade: una struttura leggera per l’industria eolica che fa uso di granito. Quest’innovazione consente ai produttori di ridurre la quantità di materiali non riciclabili utilizzati nella costruzione delle pale eoliche. Allo stesso tempo, riduce il peso di questi componenti e ne migliora le proprietà meccaniche che presiedono alla stabilità dei generatori eolici. L’approccio innovativo consiste nella sostituzione della vetroresina nei componenti delle pale con il granito, un materiale leggero naturale, economico e riciclabile. Le lastre di granito vengono tagliate e rettificate a uno spessore di pochi millimetri, e quindi incorporate in un laminato composito rinforzato con fibre di carbonio, che le stabilizza nel caso di carichi intermittenti. Il materiale precompresso nel composito è stabile alla pressione e può assorbire in continuo le forze di trazione in caso di carichi intermittenti, senza peraltro

mostrare alcuna perdita di rigidità. Il terzo premio è andato all’Istituto per le tecnologie delle materie plastiche e per la costruzione leggera dell’Università di Dresda (ILK), il quale, insieme al partner Mercedes Benz, ha condotto uno studio interdisciplinare per sviluppare un modulo di ricarica induttiva altamente integrato, per veicoli elettrici. Tale modulo di ricarica, ultrasottile, è stato progettato per sfruttare al meglio lo spazio nel sottoscocca del veicolo senza ridurre l’altezza da terra. Lo studio interdisciplinare ha comportato la caratterizzazione elettrica, meccanica e di processo dei fili Litz ad alta frequenza, delle lamine ferromagnetiche e delle tele in filo metallico, nonché la creazione di un modello per le simulazioni. Il risultato è un prototipo dimostrativo di un sistema di ricarica con un’altezza strutturale di 15 mm e un peso totale di 8 kg, che raggiunge un’efficienza massima di trasmissione del 92% con una potenza nominale di 7,2 kW e con un raffreddamento ad aria attivo. La “parte hardware” del dimostratore è stata fabbricata mediante un processo in tre fasi, utilizzando le tecniche RTM (Resin Transfer Moulding) e VARI (Vacuum-Assisted Resin Infusion).

PREMIO STARTUP BOOSTER PER L’IMPRENDITORIALITÀ Tecnologie, modelli di business, applicazioni... Le startup industriali sviluppano a getto continuo innovazioni d’avanguardia suscitando l’interesse dei produttori che desiderano entrare nei mercati di domani, i quali, in cambio, aiutano le stesse startup a crescere. Organizzato da JEC Group, il concorso Startup Booster ha inizialmente selezionato cinque startup come finaliste, garantendo ai loro progetti una notevole visibilità tra gli operatori europei del settore compositi. Nel pomeriggio del 24

I delegati dell’azienda tedesca FibreCoat ricevono il primo premio del concorso Startup Booster organizzato da JEC Group

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Il primo premio nella categoria “Ricerca e scienza” è andato all’agenzia spaziale tedesca Deutsches zentrum für Luft- und Raumfahrt (DLR) per la sua Bondline Control Technology (BCT), utilizzata per il controllo di qualità dell’incollaggio di diversi substrati

novembre, in presenza a Francoforte e tramite piattaforma online, la giuria ha poi annunciato ufficialmente il nome del vincitore del concorso: l’azienda tedesca FibreCoat. Quest’ultima ha sviluppato un processo per il rivestimento diretto di materiali a base di fibre inorganiche, che consente l’utilizzo di materiali bicomponente a basso costo nella realizzazione di strutture leggere usate nel campo della schermatura elettromagnetica e della filtrazione industriale. La startup beneficerà di un programma di accelerazione dell’innovazione e avrà l’opportunità di avere un proprio stand a JEC World 2022, il principale evento del prossimo anno riservato al mondo dei compositi. Il concorso Startup Booster è stato sponsorizzato da RomagnaTech, società senza scopo di lucro che promuove, accelera e genera processi d’innovazione tecnologica. Oltre a essere un Organismo di ricerca e trasferimento tecnologico ai sensi del Regolamento CE n. 651/2014, RomagnaTech è accreditata come laboratorio di ricerca industriale e centro per l’innovazione e il trasferimento tecnologico nell’ambito della Rete Alta Tecnologia della Regione Emilia-Romagna. MACPLAS n. 386 - Dicembre 2021/Gennaio 2022


STRUTTURA ALVEOLARE AD ALTE PRESTAZIONI

Scegliere i materiali giusti

Compositi per proteggere le forze armate Per nascondere al nemico la propria presenza, la posizione e le intenzioni sul campo di battaglia, l’occultamento militare svolge un ruolo essenziale. Oggi i tubi telescopici in composito vengono scelti per sostenere le reti mimetiche al posto di quelli in materiali alternativi come l’alluminio per via di diversi vantaggi, come il peso inferiore e la velocità di montaggio. Data la “delicatezza” di quest’applicazione, occorre però considerare attentamente ogni fase della produzione, dalla scelta delle fibre di rinforzo al processo produttivo in sé. Ecco alcune considerazioni al riguardo di Patrick Loock, responsabile del segmento prodotti e applicazioni presso la società finlandese Exel Composites. Grazie alla sua eccellente resistenza alla trazione, che le consente di resistere a forze elevate meglio di alcuni metalli, per rinforzare i tubi telescopici viene generalmente scelta la fibra di vetro. Quest’ultima è inoltre un ottimo isolante, con un basso coefficiente di conduttività termica, pari a 0,3 W/m˚K. Quello dell’alluminio è invece molto più elevato: circa 200 W/m˚K. Sul campo di battaglia, dove le termocamere vengono spesso usate per individuare la posizione dell’avversario, la vetroresina risulta quindi praticamente non rilevabile. Anche l’allineamento delle fibre riveste un ruolo importante. Grazie al particolare allineamento elicoidale ottenibile, il miglior processo produttivo risulta in questo caso il pullwinding con una combinazione di fibre trasversali e unidirezionali. Si ottengono

così pareti del tubo più sottili, nonché la forza e la rigidità necessarie per il supporto delle reti mimetiche. I tubi in alluminio sono dipinti con colori (di solito verde o sabbia Nato) che ne favoriscono l’occultamento. Tuttavia, la vernice si può staccare durante le manovre militari, riducendo l’occultabilità. Per proteggerne l’integrità, nel caso dei compositi, i coloranti vengono aggiunti direttamente alla resina utilizzata. Si ha così una pigmentazione uniforme su tutte le pareti del tubo e anche al suo interno, in modo che il colore rimanga lo stesso anche in caso di graffi profondi. La scelta delle resine di base è naturalmente fondamentale per garantire adeguate caratteristiche meccaniche e, di solito, vengono preferite quelle termoindurenti, in quanto mostrano una migliore resistenza chimica e consentono al composito di mantenere la propria forma per tutta la vita utile. I compositi per applicazioni militari devono essere notevolmente flessibili per far fronte a carichi di peso variabili e a temperature estreme, da -40°C a 80°C. Assorbono quindi meglio l’impatto ed è meno probabile che si frantumino sotto stress. Anche se perforata da un proiettile, la struttura permette al tubo di funzionare in modo adeguato. Inoltre, i compositi sono privi di ruggine, il che li rende resistenti all’acqua e ideali per l’uso in terreni umidi. I pali telescopici in composito vengono oggi scelti per sostenere le reti mimetiche al posto dell’alluminio grazie a vantaggi quali leggerezza e velocità di montaggio

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Tradizione e futuro degli yacht da competizione

Jean-Marie Liot/Alea

IN BREVE

Sviluppato da Schütz, il materiale per costruzione leggera Cormaster è un componente importante del nuovo yacht da competizione del velista Boris Herrmann

“A race we must win - Climate action now!” Questo slogan risalta in primo piano sull’imbarcazione “Seaexplorer” del velista di fama internazionale Boris Herrmann. Uno slogan che sta a rappresentare da un lato lo spirito sportivo e la passione per la competizione, dall’altro però anche l’urgente necessità di occuparsi, insieme, di una delle principali sfide del momento: la tutela del clima e dell’ambiente. Una missione che la società Schütz appoggia a diversi livelli e alla quale Boris Herrmann e il suo team Malizia si dedicano già da tempo. L’entusiasmo per la soluzione tecnicamente migliore e per il risparmio delle risorse naturali costituisce proprio la base della nuova partnership strategica tra il team Malizia e Schütz. In tutte e quattro le sue divisioni, Schütz offre prodotti e servizi che aiutano gli utenti a diventare più efficienti, a risparmiare materiale ed energia e a ridurre pertanto la propria impronta di carbonio. Sia come pioniere nell’economia circolare, con imballaggi che consentono di risparmiare risorse, sia come fornitore di sistemi che offrono una maggiore efficienza energetica e maggiore comfort in casa, oppure come pioniere nello sviluppo e nell’utilizzo di materiali all’avanguardia per costruzioni leggere. In particolare, nella propria divisione Composites, Schütz sviluppa e produce, con il marchio Cormaster, materiali per costruzione leggera che vengono utilizzati non solo nell’industria aerospaziale, ma anche nella costruzione di imbarcazioni e autoveicoli. Per esempio, i “Container”, gli yacht da competizione di Schütz coronati da recenti successi, sono stati costruiti essenzialmente con il materiale composito sviluppato e prodotto in casa. In quanto Official Technical Partner e Official Supplier del team Malizia, Schütz produce ora da questi blocchi a struttura alveolare importanti componenti strutturali per la nuova imbarcazione di Boris Herrmann. È con particolare orgoglio che l’azienda fa affluire oggi il proprio know-how, acquisito in decenni d’esperienza, anche nella fase di realizzazione del progetto tecnico e di costruzione del nuovo yacht da competizione. Schütz si occupa ad esempio della realizzazione dell’intera forma della coperta, ma l’esperienza e le soluzioni ingegneristiche del Westerwald affluiscono anche nel costante sviluppo e nella costruzione dei foil, che conferiscono all’imbarcazione la sua enorme velocità.

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GLI SPONSOR DI ELASTICA

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MACPLAS n. 386 - Dicembre 2021/Gennaio 2022


IL MONDO DELLA GOMMA

LA RIVISTA DI


DALL’ASSOCIAZIONE

ECONOMIA CIRCOLARE

DA “SCARTO = RIFIUTO” A “SCARTO = SOTTOPRODOTTO” IL FUTURO DELLA GESTIONE DEGLI SCARTI DI LAVORAZIONE DELLA GOMMA PASSA DA QUESTA “TRASFORMAZIONE”, CON L’AIUTO DELLE NUOVE LINEE GUIDA DI ASSOGOMMA

L

a gestione degli scarti di lavorazione costituisce storicamente un problema critico per l’industria della gomma, che riscontra notevoli difficoltà a trovare sul mercato soluzioni per un loro recupero e persino per il loro smaltimento. Eppure, si tratta molto spesso di materiali potenzialmente interessanti per altre applicazioni, che, in linea di principio, potrebbero alimentare diversi processi industriali. In certi casi possono sussistere problemi di ordine tecnologico di non immediata soluzione, la cui ricerca può essere sfavorita dai volumi in gioco relativamente piccoli. La produzione di scarti in Italia si può infatti stimare in circa 40 mila tonnellate all’anno (pari a un decimo delle circa 380 mila t/anno di pneumatici a fine vita), che tuttavia non costituiscono un flusso omogeneo, ma un panorama complesso di materiali, distinti per tipologia di elastomero, stato fisico, grado di reticolazione (crudo/scottato/vulcanizzato), accoppiamento con altri materiali (tessili, metalli, adesivi ecc.) e così via. L’elevato potere calorifico rende la gomma un interessante candidato alla valorizzazione energetica, per esempio nei cementifici, ma ultimamente fattori di mercato stanno ostacolando questa strada, dominata da altri materiali (come la plastica), che risultano favoriti da volumi decisamente più elevati e dal sistema contributivo degli schemi di responsabilità estesa. Quanto sopra illustrato è tuttavia solo una parte del quadro: molto frequentemente scarti di lavorazione che sarebbero del tutto idonei ad alimentare altri processi industriali vengono smaltiti come rifiuti per ragioni del tutto svincolate da problemi tecnologici o di mercato, ma legate al panorama normativo. Infatti, la

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normativa sulla gestione dei rifiuti, di derivazione europea, prevede una fattispecie giuridica, il sottoprodotto, finalizzata proprio ad agevolare l’ulteriore utilizzo industriale di questi materiali (qualora sia soddisfatta una serie di condizioni), impedendo che diventino rifiuti. Tuttavia, l’interpretazione tradizionalmente restrittiva della normativa adottata dalle autorità del nostro Paese finisce molto spesso con lo scoraggiare le imprese dal procedere con lo sfruttamento di questa possibilità, inducendole a optare per la più sicura strada del rifiuto. ELASTICA - Dicembre 2021/Gennaio 2022


Inoltre, la mancanza di criteri specifici per la cessazione della qualifica di rifiuto (End of Waste, EoW) non agevola l’avvio di pratiche di recupero di questi materiali una volta divenuti rifiuti. I soli criteri EoW attualmente esistenti ed esplicitati in uno specifico decreto per la gomma riguardano i soli materiali provenienti da PFU (pneumatici fuori uso). Quest’inutile generazione di rifiuti è penalizzante sia sul piano ambientale sia su quello economico. Tutto ciò mal si concilia con il modello di economia circolare che le autorità europee stanno promuovendo con sempre maggiore determinazione; modello che rappresenta oggi anche l’opportunità di accedere a schemi di finanziamento da programmi comunitari, oltre che un importante driver del mercato. Assogomma ha pertanto ritenuto che i tempi per promuovere un cambio di rotta fossero maturi e, alla luce delle considerazioni sopra esposte, risulta evidente come la sfida non sia solo di natura tecnologica (un aspetto certamente fondamentale), ma richieda anche un cambiamento culturale.

La normativa europea sulla gestione dei rifiuti prevede la fattispecie giuridica “sottoprodotto” per agevolare l’ulteriore utilizzo industriale di questo tipo di materiali

LINEE GUIDA PER LA CLASSIFICAZIONE DEI RESIDUI DERIVANTI DALLA PRODUZIONE DI MANUFATTI IN GOMMA Purtroppo, sono sotto gli occhi di tutti i sempre più diffusi fenomeni di “green washing” e di dichiarazioni che nulla hanno a che vedere con solide basi tecnico-scientifiche, ma che si limitano a essere operazioni di marketing di bassa lega. Con tutto ciò in mente, Assogomma ha avviato un progetto con una duplice finalità: da una parte esplorare la possibilità d’adozione della fattispecie “sottoprodotto” nell’industria della gomma e dall’altra fornire alle imprese del settore gli strumenti per poter attuare questa possibilità in modo strutturato Applicazione del e solido sul piano normativo. polverino da pneumatici Il progetto di Assogomma è stato condotto in collaborazione con fuori uso (PFU) TuttoAmbiente, una società di consulenza di riferimento in campo ambientale, che, dopo una fase istruttoria, ha elaborato un parere pro veritate declinato sulle specifiche caratteristiche del settore. La collaborazione ha permesso di mettere a fattor comune la conoscen- per poter operare in modo legalmente solido, nonché la documentaza di dettaglio della normativa, nonché l’esperienza in diversi altri zione probante necessaria. settori, con la conoscenza specifica del settore della gomma. La naturale evoluzione del parere pro veritate è stata rappresentaLo studio ha preso le mosse da una disamina delta dalla stesura di una linea guida associativa, pensata proprio per le tipologie di scarto di lavorazione tipicamente fornire uno strumento operativo per le imprese, ricorrenti nell’industria della gomma, adottando che è stata presentata al settore e illuper ovvie ragioni di sintesi un approccio schestrata nel corso di uno specifico evento matico e rinunciando all’esaustività, ma tenenlo scorso 26 ottobre. Le imprese assodo parimenti conto delle caratteristiche fonciate ad Assogomma dispongono quindamentali che si possono riscontrare, quali di oggi di uno strumento di orientamento stato fisico (crudo/vulcanizzato), accoppiache consentirà loro di avviare un percorso, mento con altri materiali ecc., nonché delle lungo il quale potranno continuare a contaprincipali tecnologie di trasformazione che re sul supporto dell’associazione. Per un’atli possono originare (mescolazione, stamtività formativa dettagliata è stato pianificato paggio, estrusione ecc.). un programma di quattro giornate formative Sulla base delle tipologie di scarto indidi approfondimento sul tema della gestione dei viduate, sono state delineate le situazioni rifiuti e dei sottoprodotti in gomma, annunciato in cui la strada del sottoprodotto risulta agli inizi di dicembre per le date del 25 gennaio in linea di principio percorribile. Tuttae 1, 8 e 17 febbraio 2022. via, occorre partire da un punto fermo: Infine, è stato siglato un accordo di collaborala valutazione va effettuata caso per zione con TuttoAmbiente, autore del parere, che caso, accertandosi che tutte le conconsentirà alle imprese associate ad Assogomma dizioni previste dalla normativa siano di accedere a servizi di consulenza personalizzata effettivamente verificate. Nel a condizioni riservate ed esclusive. parere vengono quindi definiti La copertina del documento Un pacchetto di servizi associativi sempre più coma punto da Assogomma e tutti i passaggi necessari che messo pleto e vicino ai bisogni delle imprese del settore TuttoAmbiente con le linee guida per la classificazione l’azienda deve mettere in atto dei residui derivanti dalla produzione di manufatti in gomma della gomma. Dicembre 2021/Gennaio 2022 - ELASTICA

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CERISIE RISPONDE

APPROFONDIMENTO DI CARATTERE TECNICO-SCIENTIFICO

LE NOVITÀ EUROPEE PER LE GOMME DESTINATE AL CONTATTO CON ALIMENTI LA RUBRICA “L’ESPERTO RISPONDE”, CHE HA ACCOMPAGNATO L’EDIZIONE DI ELASTICA SIN DALLA SUA RICOSTITUZIONE NEL 2018, CAMBIA NOME DA QUESTO NUMERO DIVENTANDO “CERISIE RISPONDE”, A TESTIMONIANZA DI UN APPROCCIO CORALE DA PARTE DELLO STAFF DEL LABORATORIO ITALIANO DELLA GOMMA: PARTENDO DAI PROBLEMI CHE LE AZIENDE DEL SETTORE INCONTRANO NEL LORO LAVORO QUOTIDIANO, IL LABORATORIO PUÒ FORNIRE SOLUZIONI, INDICAZIONI E INFORMAZIONI DI CARATTERE TECNICO-SCIENTIFICO CHE SIANO D’AIUTO ALLE IMPRESE PER MEGLIO INQUADRARE RISCHI E OPPORTUNITÀ

N

egli ultimi due anni le normative che disciplinano il settore delle applicazioni in gomma destinate al contatto con alimenti (MOCA) sono state caratterizzate da aggiornamenti importanti. Il laboratorio Cerisie, ben noto nel settore gomma per la propria esperienza decennale e per le competenze specifiche nell’ambito delle prove MOCA, ha immediatamente recepito tutte le recenti modifiche che riguardano le normative francesi e tedesche, con l’obiettivo di fornire ai propri clienti un servizio sempre aggiornato e d’eccellenza. Ecco, più in dettaglio, questi importanti cambiamenti. 1. ARRÊTÉ FRANCESE Nel 2020 l’Arrêté francese del 9 novembre 1994 è stato aggiornato inserendo alcune piccole ma sostanziali modifiche. La versione attualmente in vigore, Arrêté del 5 agosto 2020, introduce la migrazione specifica nei simulanti alimentari di metalli quali bario, rame, alluminio e zinco, oltre al limite di 1 mg/kg di impurezze presenti nel manufatto, intese come somma totale di elementi ri-

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tenuti nocivi per la salute, quali: piombo, cadmio, antimonio, mercurio e arsenico. Prevede inoltre la verifica della migrazione nei simulanti di esametilentetrammina (nota anche come metenamina: un’ammina utilizzata sia in campo medico, per il trattamento e la profilassi delle infezioni delle vie urinarie, sia come accelerante per la polimerizzazione della gomma), che deve essere valutata e quantificata insieme alla formaldeide. Quest’ultima rimane, in ogni caso, come migrazione specifica con un suo limite proprio. 2. BFR TEDESCO Un cambio di marcia sostanziale è stato introdotto dall’ente tedesco BfR (Bundesinstitut für Risikobewertung - Istituto federale per la valutazione dei rischi). Infatti, nel luglio del 2021 la norma BfR (capitolo XXI) “Articoli in gomma naturale e sintetica destinati al contatto con alimenti” è stata quasi completamente stravolta per allinearsi al Regolamento Europeo 10/2011, anche se quest’ulELASTICA - Dicembre 2021/Gennaio 2022


tima normativa riguarda esclusivamente le materie plastiche. Lasciando intatti i capisaldi della classificazione in categorie in virtù del tempo di contatto prevedibile fra l’alimento e il manufatto in gomma e la temperatura di prova uguale a 40°C, la Germania ha deciso di modificare completamente i simulanti degli alimenti, di introdurre nuove migrazioni specifiche e di modificare la lista positiva. La norma in questione è stata suddivisa in tre paragrafi differenti: XXI, XXI/1 e XXI/2.

3.a. BfR XXI E XXI/1 I paragrafi BfR XXI e XXI/1 suddividono i manufatti in categorie di prova, tengono conto dell’utilizzo del manufatto stesso e prevedono le seguenti classi: Categoria 1. Prova con durata di 10 giorni, destinata ai contatti prolungati (più di 24 ore fino a diversi mesi). Categoria 2. Prevede un contatto tra il manufatto e l’alimento di 24 ore, per i contatti della durata massima di 24 ore. Categoria 3. Per i contatti brevi, prevede una prova della durata di 10 minuti. Categoria 4. Per tutti i manufatti per cui non è previsto il contatto con l’alimento e, nel caso in cui tale contatto avvenga, sia o occasionale, oppure per tempi estremamente brevi o anche limitato a superfici molto piccole. Per ogni categoria vengono forniti esempi dei manufatti che rientrano nella classificazione: Categoria Tipologia di prodotto 1

Esempio

Contenitori per lo stoccaggio e rivestimenti, anelli e tappi di tenuta per lattine, barattoli, bottiglie e simili

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Tubi per il trasporto di alimenti, anelli di tenuta per pentole a pressione, tubi flessibili per macchine da caffè, guarnizioni di coperchi (es. per contenitori del latte), sfere di valvole

3

Linee e tubi nei sistemi di mungitura, guarnizioni per macchine per la lavorazione del latte, membrane, pistoni, raccordi e simili, statori di pompe, nastri trasportatori per cibi grassi, guanti e grembiuli indossati durante la lavorazione dei prodotti alimentari

4

Nastri trasportatori e coperture di rulli per alimenti solidi, linee di aspirazione e mandata per alimenti solidi (es. per il riempimento e lo svuotamento di serbatoi di navi, carri e simili), guarnizioni per tubazioni, pompe, rubinetti e valvole a sede inclinata e simili per liquidi alimentari

Dicembre 2021/Gennaio 2022 - ELASTICA

È prevista solamente la temperatura di 40°C da utilizzare durante il contatto, in quanto si ritiene che tutte le applicazioni a temperatura superiore, come ad esempio sterilizzazione o breve riscaldamento, vengano comunque abbinate a una lunga permanenza a temperatura ambiente, e che le eventuali variazioni del valore di migrazione vengano compensate dalla lunga durata della prova. In precedenza, la normativa BfR, contrariamente alle altre norme europee (DM 21.03.73 e successivi aggiornamenti, e Arrêté francese del 5 agosto 2020), non prevedeva la possibilità di effettuare le prove d’idoneità sulla base degli alimenti effettivamente in contatto con i manufatti in gomma (come per esempio acido acetico al 3% per gli alimenti acidi, oppure etanolo per gli alimenti alcolici), ma si doveva considerare esclusivamente la conformità con tutte le tipologie di alimenti. In altre parole, il BfR prevedeva l’idoneità al contatto con tutti gli alimenti, oppure con nessuno. Nel 2021 il BfR ha invece introdotto tutti i simulanti alimentari previsti dal Regolamento 10/2011, quali: acido acetico 3%, etanolo 10%, etanolo 20%, etanolo 50%, olio vegetale, poli(2,6-difenil-p-fenilenossido), con in più l’aggiunta dell’acqua demineralizzata, prevedendo la possibilità di effettuare solo le prove di migrazione con l’alimento o gli alimenti effettivamente in contatto con il manufatto in gomma. La normativa BfR non prevede un elenco di alimenti con il relativo simulante da utilizzare, ma rimette tale scelta alla Tabella 2 dell’allegato III del Regolamento 10/2011; pertanto, la scelta dei simulanti per le prove di cessione dev’essere effettuata con le modalità previste dal Regolamento stesso. Mentre nel passato erano previste solo ed esclusivamente mi- ➤

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➤ grazioni specifiche da effettuare a prescindere dalla composizione qualitativa del manufatto, la nuova versione della norma BfR ha introdotto il concetto di migrazione specifica dipendente direttamente dalla formulazione. Per poter ottenere la dichiarazione di conformità al contatto con alimenti è quindi necessario che il manufatto rispetti i limiti di cessione previsti per le prove di migrazione globale, migrazione di zinco, alluminio e piombo, migrazione di N-nitrosammine e sostanze nitrosabili, migrazione di ammine aromatiche primarie ed N-alchil-arilammine secondarie, migrazione di ammine alifatiche secondarie e cicloalifatiche e migrazione di formaldeide. Oltre a tali requisiti, il manufatto deve sottostare ai limiti di migrazione specifica legati alla formulazione del manufatto. Tutte le prove di migrazione globale e specifica devono essere effettuate su ogni simulante previsto dall’uso che verrà fatto del manufatto. Unica eccezione: il simulante poli(2,6-difenil-p-fenilenossido) designato per il contatto con alimenti secchi, che, essendo una polvere, non prevede la prova di migrazione globale ma solamente le migrazioni specifiche.

3.b. BfRXXI/2 Il paragrafo BfR XXI/2 si occupa esclusivamente della Categoria Speciale, riservata ai manufatti destinati al contatto con le mucose umane, come: articoli per puericultura, giocattoli e palloncini gonfiabili. Quest’ultima categoria ha prove di migrazione completamente differenti dalle altre, utilizza come simulanti degli alimenti: saliva artificiale, acqua e latte e le prove di migrazione devono essere condotte secondo quanto indicato nella Tabella 3 prevista dalla stessa normativa BfR. Le prove previste, tutte da effettuarsi sempre e comunque, sono: migrazione globale; migrazione di N-nitrosammine e sostanze nitrosabili; migrazione delle ammine aromatiche primarie; migrazione di zinco, alluminio e piombo; migrazione della formaldeide. Non sono previste ulteriori prove di migrazioni specifiche dipendenti dalla formulazione, ma è necessario attenersi alle limitazioni d’uso previste per i singoli ingredienti. Rimane presente, anche se con alcune modifiche, la lista positiva. Contrariamente alla precedente versione, non esistono più le liste positive per ogni categoria di manufatto basate sulla logica delle “aggiunte”, che prevedeva una lista iniziale per la Categoria 1, alla quale venivano aggiunti ingredienti utilizzabili solo nelle categorie 2 e/o 3. Nella versione attuale del paragrafo BfR XXI è presente una lista di: monomeri utilizzabili per la produzione dei polimeri, cariche minerali, agenti, ritardanti e attivatori di vulcanizzazione, antiossidanti, coadiuvanti di processo, coloranti, oltre a un elenco degli ingredienti utilizzabili solo per i prodotti a base di lattice, tutti correlati del proprio valore limite, se previsto. Il BfR XXI/1 aggiunge nella Tabella 1 l’elenco dei polimeri utilizzabili con relative limitazioni e, nella Tabella 2, l’elenco degli acceleranti, indurenti, antiossidanti, coadiuvanti di processo, agenti lubrificanti, e ingredienti per prodotti a base di lattice. Tutti gli ingredienti presenti nella Tabella 2 sono in fase di valutazione, pertanto la tabella è destinata a rimpicciolirsi… fino a estinguersi. Ogni volta che viene completato il processo di valutazione di un

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Genomatica

CERISIE RISPONDE

ingrediente, quest’ultimo viene spostato nella tabella presente nel BfR XXI se le verifiche hanno avuto esito positivo, altrimenti viene eliminato definitivamente dalla lista degli ingredienti utilizzabili nella produzione di manufatti destinati al contatto con alimenti. Categoria Tipologia di prodotto Speciale

Esempio

Giocattoli destinati a essere messi in bocca o destinati a bambini di età inferiore a 36 mesi, palloncini, tettarelle per biberon, ciucci, protezione per il seno, anelli da dentizione, paradenti

3.c. BfR E GOMME SILICONICHE Le modifiche introdotte nel BfR XXI incidono, anche se in misura marginale, sulle prove previste dal Capitolo XV, “Siliconi”. Tale capitolo disciplina esclusivamente i manufatti realizzati in gomma siliconica, per i quali prevede una lista positiva completa di limitazioni d’uso e le prove alle quali devono essere sottoposti i manufatti in silicone per poter essere dichiarati idonei al contatto con alimenti. I requisiti previsti dal Capitolo XV per le gomme siliconiche sono: assenza di residui perossidici nel manufatto; sostanze volatili ed estraibili entro i limiti previsti. Le modifiche apportate al Capitolo XXI impattano anche sul Capitolo XV, in quanto le sostanze estraibili devono essere determinate utilizzando i simulanti degli alimenti previsti dalla nuova versione della normativa BfR XXI. Il Capitolo XV contempla anche gli oli siliconici e le resine siliconiche. Per tali categorie di prodotti è indicata solamente la lista positiva degli ingredienti utilizzabili per la produzione, ma non sono previste prove da eseguire sul manufatto. ELASTICA - Dicembre 2021/Gennaio 2022


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STAMPA ESTERA DI SETTORE

PIÙ DI DIECI RIVISTE ESAMINATE

RASSEGNA INTERNAZIONALE DI SCIENZA E TECNOLOGIA DICIASSETTESIMA PUNTATA DELLA RUBRICA DEDICATA AGLI ARTICOLI DI STAMPA ESTERA SELEZIONATI DAL COMITATO DI REDAZIONE DI ELASTICA, COMPOSTO DA: FABIO BACCHELLI, ALBERTO DAFARRA, RINO GILOTTA E FABIO NEGRONI, COORDINATI DA MAURIZIO GALIMBERTI

ADDITIVI SOSTENIBILI DERIVATI DALL’OLIO DI SOIA Testata: Rubber World - Settembre 2021 Titolo originale: Targeting sustainable additives through derivatization of soybean oil Autori: Kelsey Cantwell e Joseph Kulig (Goodyear Tire & Rubber Company)

A CURA DI FABIO NEGRONI

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noto che gli oli plastificanti utilizzati nella produzione di pneumatici sono ottenuti dalla lavorazione del petrolio greggio. Questi oli comprendono tre principali gradi commerciali: DAE (Distillate Aromatic Extract); TDAE (Treated Distillate Aromatic Extract); MES (Mild Extracted Solvate). A partire dal 2011, la divisione ricerca e sviluppo di Goodyear ha iniziato a provare l’olio di soia come alternativa all’impiego dei prodotti sopra elencati e, infine, a utilizzarlo nella produzione di un’ampia varietà di mescole a base di SSBR per battistrada e in combinazione con altri polimeri. La ricerca è continuata anche in questi anni per due motivi principali: l’olio di soia è un additivo in grado di migliorare sia la lavorabilità che le performance degli pneumatici; l’olio di soia risponde all’esigenza di sostituire gli additivi

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Fabio Negroni, direttore del laboratorio Cerisie fino al 31 dicembre 2020 ELASTICA - Dicembre 2021/Gennaio 2022


da fonti fossili con quelli da fonti rinnovabili. Nel 2020 tale ricerca ha portato a un aumento del 25% dell’impiego di olio di soia, con una pianificazione di completa sostituzione entro il 2040. Nell’articolo in questione viene descritto con dovizia di particolari il lavoro condotto sull’olio di soia secondo un secondo filone d’impiego: come additivo compatibilizzante della silice precipitata impiegata nei moderni pneumatici ad alta efficienza energetica. L’efficienza energetica degli pneumatici si misura infatti in termini di “resistenza al rotolamento” (Rolling Resistance) e si ottiene sostanzialmente impiegando diossido di silicio (o silice) e modificando chimicamente la superficie dei granuli di polvere, per migliorane la miscelazione con il resto dei materiali che compongono la mescola. Tale modifica superficiale prende il nome di “compatibilizzazione” ed è realizzata attraverso la reazione con additivi chimici denominati “silani”. Il metodo di Goodyear presentato nell’articolo consente, modificando la struttura molecolare dell’olio di soia, di ottenere la stessa funzionalità offerta dai silani. La modificazione chimica della struttura molecolare (o, per brevità, “derivatizzazione”) si ottiene tramite una reazione fotochimica, assistita cioè da radiazione luminosa nell’ultravioletto, e impiegando, oltre all’olio di soia, un fotoiniziatore della reazione e una sostanza (mercaptosilano) che rende l’olio capace di reagire con la silice. Le prove sperimentali con questo additivo sono state condotte sia su provini da laboratorio sia su prototipi di pneumatici. La reazione voluta di compatibilizzazione risulta confermata ed è più estesa rispetto a quella del silano preso come riferimento; ciò rende necessario miscelare l’olio di soia modificato con quello originale, per diluirne l’attività. Gli pneumatici prototipo danno quindi prestazioni equivalenti per quanto riguarda la resistenza al rotolamento e la tenuta su fondo bagnato, proprietà critica per la sicurezza degli pneumatici. Sfortunatamente, l’abradibilità è risultata eccessivamente alta e non consente, allo stato attuale, l’utilizzo di tale metodologia per la produzione di pneumatici secondo gli standard di qualità Goodyear.

SIMULARE IL COMPORTAMENTO DEI COMPONENTI IN LSR Testata: Rubber World - Giugno 2021 Titolo originale: Part design simulations for silicone rubber components Autori: R. Hall, S. Baird e L. Püringer (Starlim Spritzguss)

Nel corso degli anni la progettazione dei componenti medicali è divenuta sempre più dipendente dalla capacità di realizzare simulazioni accurate agli elementi finiti (FEA). Queste simulazioni consentono di ottimizzare sistemi costituiti da più componenti in tempi rapidi e a costi inferiori, con l’ulteriore vantaggio Dicembre 2021/Gennaio 2022 - ELASTICA

di mettere a disposizione del progettista informazioni utili su come tali componenti interagiranno l’uno con l’altro durante la vita in esercizio. Come molte altre aziende del settore medicale, la società tedesca Starlim Spritzguss ha dovuto affrontare l’improvvisa crescita di richieste di nuovi dispositivi generata dall’emergenza Covid. Le simulazioni sono quindi risultate fondamentali anche per consentire ai progettisti di lavorare da remoto, limitando quindi la presenza in ufficio o nei reparti produttivi. L’obiettivo di ogni software di simulazione è quello di creare un modello che rappresenti dettagliatamente il funzionamento reale dei componenti installati. Tanto maggiore sarà la differenza tra i risultati del modello e quelli reali, tanto più grande sarà il rischio di errori che avranno effetto sui tempi finali di conclusione del progetto. Tutto ciò è ancora più rilevante nel caso dei componenti in gomma siliconica liquida (LSR), che sono intrinsecamente predisposti per fornire funzionalità critiche di tenuta, regolazione delle portate e regolazione dinamica delle pressioni nei dispositivi medicali. Queste sono le motivazioni che hanno indotto gli autori a sviluppare una procedura di laboratorio proprietaria (seppur non descritta nell’articolo) che, in base ai risultati mostrati, ha migliorato in modo decisivo l’accuratezza delle previsioni ottenute con i software di calcolo FEA. Si tratta di un tema ben noto anche al Cerisie (il laboratorio di Assogomma) e che può essere argomentato partendo dalla constatazione che la descrizione di come un materiale elastomerico reagisce a una deformazione, o a una forza applicata, dipende in ultima istanza dalla curva sforzo-deformazione che è stata fornita come input al software. Nella maggior parte dei casi, le curve disponibili nella libreria del software sono ottenute mediante prove di trazione, acquisite quindi sottoponendo il provino (forma a “osso di cane”, o a striscia) a un allungamento progressivo. Questa è la modalità standard con cui lavorano i dinamometri in laboratorio e, di conseguenza, tali curve sono facilmente ottenibili. Il problema dell’accuratezza della simulazione nasce dal fatto che questa modalità di allungamento (definita tensione uniassiale) è solo una delle possibili modalità di deformazione dei componenti reali e, anche dalle esperienze condotte al Cerisie, è emerso chiaramente che la simulazione produce un errore significativo se si basa esclusivamente su tali dati. Ne consegue, quindi, che i dati di input del software dovranno essere integrati da curve sforzo-deformazione ottenute, per esempio, applicando forze di taglio e nella cosiddetta modalità di tensione equi-biassiale, dove la tensione viene applicata simultaneamente in due direzioni, ortogonali fra di loro. Il lettore interessato può trovare una descrizione delle prove utili per la simulazione FEA nell’articolo pubblicato su Elastica di ottobre-novembre 2019 (pag. 94-95, MacPlas 373). Nell’articolo, vengono presentati i risultati della forza d’inserzione di una sonda che passa attraverso una guarnizione con due labbri distinti. La curva misurata sulla guarnizione mostra due picchi in corrispondenza della zona di contatto tra la sonda e i due labbri. Mentre la simulazione che include i dati multiassiali e quelli di taglio produce risultati accurati, quella che è stata condotta utilizzando esclusivamente i dati da libreria sovrastima il valore di forza necessario a 2,5 Newton, rispetto ai soli 1,3 Newton del modello migliorato.

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NEWS

A FAKUMA, TPE INNOVATIVI PER LE SFIDE DI OGGI

Dalle strutture leggere all’economia circolare “Con lo slogan “Discover Kraiburg TPE, Solutions with Thermoplastic Elastomers”, la nostra partecipazione alla fiera Fakuma 2021 si è concentrata sugli ultimi sviluppi volti a migliorare le caratteristiche tattili e il risparmio di peso e materiale, oltre che su soluzioni specifiche a favore dell’economia circolare”, ha dichiarato Franz Hinterecker, CEO di Kraiburg TPE. Ecco i principali TPE presentati in fiera: • TPE Smooth Touch. Grazie ai “nuovi standard tattili” e alle proprietà antiscivolo, questi compound dalla superficie morbida si adattano perfettamente ai settori del design e del packaging. La loro buona adesione alle poliolefine, li

rende particolarmente adatti allo stampaggio a iniezione multicomponente; inoltre, soddisfano i requisiti imposti dagli standard internazionali per le applicazioni a contatto con gli alimenti e sono disponibili in colori personalizzati. Tra le attuali applicazioni vi sono i packaging per cosmetici, le parti bicomponente di sistemi elettronici e gli articoli per la casa. • Thermolast K con il 20-40% di materiale riciclato da risorse post industriali (PIR). Si tratta di compound che forniscono stabilità all'ozono e agli agenti atmosferici e resistenza al calore fino 90°C, per applicazioni esterne nell’automotive: rivestimenti di passaruota, guide antigoccia, guarnizioni dei finestrini ecc. I gradi RC/UV consentono un risparmio di peso fino al 25% rispetto ai TPE convenzionali. Sono

disponibili con durezze Shore A da 50 a 90, evidenziano buona adesione al polipropilene e il loro contenuto di PIR contribuisce naturalmente all’economia circolare. • I TPE Supersoft di nuova generazione sono particolarmente morbidi, resilienti e durevoli. Si adattano alla crescente varietà d’applicazioni impegnative in stampaggio a iniezione e stampa 3D. Presentano una ridotta tendenza al trasudamento di olio e sono caratterizzati da un piacevole tocco, simile a quello della pelle. La conformità alle normative rende questi TPE adatti alla fabbricazione di dispositivi medicali e ortesi. Le prime applicazioni di successo nel settore degli articoli sportivi comprendono i gel pad per pantaloncini da ciclismo. • TPE elettricamente conduttivi pensati per il futuro mercato delle applicazioni intelligenti, che vanno dai sensori per veicoli all’abbigliamento sportivo, funzionale e di sicurezza. Questi compound combinano superfici sigillate e omogenee con un tocco non appiccicoso e forniscono

Tra gli elastomeri termoplastici più innovativi esposti da Kraiburg TPE alla fiera Fakuma vi sono quelli elettricamente conduttivi, pensati per il futuro mercato delle applicazioni smart

un’eccellente adesione a vari termoplastici, tra cui le poliammidi. • TPE leggeri riempiti con microsfere di vetro 3M, per componenti estremamente leggeri e adatti, in particolare, per le costruzioni automobilistiche e di: aeromobili a pilotaggio remoto (APR, droni), utensili elettrici, tessuti e articoli sportivi e da esterni. A differenza dei materiali espansi, questi elastomeri leggeri consentono la produzione di parti stampate a parete molto sottile ma caratterizzate da un’elevata capacità di carico e da un’eccellente qualità superficiale. Oltre alla stabilità ai raggi UV, gradi specificamente sviluppati assicurano anche una compressione residua particolarmente bassa. Un’altra serie di questi materiali prodotti da Kraiburg TPE mira a eliminare la necessità di agenti leganti in parti multicomponente contenenti poliammide.

DISPOSITIVO PER I TUBI IN GOMMA

Raggi X per una misurazione precisa dello spessore parete I requisiti di qualità dei tubi flessibili in gomma per alte pressioni sono molto elevati. Inoltre, questi articoli sono soggetti a precise normative. Pertanto, dal 2007, quando ha iniziato la propria attività, l’azienda russa Svarog si è concentrata sulla produzione

di tubi flessibili per alta pressione in conformità con la normativa europea DIN EN. Le elevate esigenze di qualità hanno anche portato alla collaborazione con Sikora, fornitore tedesco di tecnologie innovative di misurazione, controllo, ispezione e classificazione. Dal luglio 2021, infatti, il produttore russo utilizza il dispositivo X-Ray 6000 Pro di Sikora per la misurazione in linea dello spessore di parete, dell’eccentricità e del diametro dei tubi. È il primo dispositivo di questo tipo in tutta la Russia a essere installato su una linea per l’estrusione di tubi in gomma per alta pressione. La collaborazione tra le due aziende si basa sulla necessità di misurazioni precise e di un controllo automatico in linea Vladimir Amelchenko e Konstantin Kozyrkov, rispettivamente direttore generale e capo tecnologo di Svarog, davanti al dispositivo X-Ray 6000 Pro di Sikora

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al fine di garantire la massima qualità degli articoli prodotti e ottimizzare i processi di produzione. Prima di decidersi a installare il dispositivo a raggi X, il produttore di Novokuznetsk, in Siberia, misurava solo il diametro esterno, mentre oggi, grazie a X-Ray 6000 Pro, è anche in grado di misurare lo spessore parete dello strato esterno, posto dopo la treccia in filo metallico, e lo strato interno del tubo sul mandrino. I valori misurati in tempo reale forniscono al cliente le necessarie informazioni sul prodotto, al fine di soddisfare i requisiti tecnici. Per trarre il massimo vantaggio operativo, Svarog prevede d’integrare il dispositivo di Sikora nell’unità di controllo della linea d’estrusione, con l’obiettivo d’implementare il controllo automatico del processo produttivo. Ciò porterà a un’ulteriore ottimizzazione dell’efficienza dei processi, oltre a garantire la massima qualità del prodotto. ELASTICA - Dicembre 2021/Gennaio 2022


CICLO D’INCONTRI FORMATIVI BY ASSOGOMMA

Rifiuti, sottoprodotti ed End of Waste Come preannunciato in occasione del seminario del 26 ottobre scorso, in cui è stata presentata la linea guida di Assogomma (vedi pag. 86-87), l’associazione sta organizzando un ciclo d’incontri formativi di approfondimento relativi alla gestione degli scarti di lavorazione gomma. L’iniziativa, intitolata “Rifiuti, Sottoprodotti, End of Waste: corretta gestione, classificazione e sanzioni”, si svolgerà su piattaforma web nelle mattinate del 25 gennaio e di 1, 8 e 17 febbraio 2022. L’obiettivo di questo articolato programma formativo è quello di proseguire il percorso d’approfondimento già avviato fornendo alle imprese di settore un’ulteriore occasione di aggiornamento riguardante la corretta gestione dei rifiuti, inclusi gli scarti di lavorazione gomma, andando dall’illustrazione del quadro normativo alla corretta classificazione, dalle qualifiche di sottoprodotto ed End of Waste fino agli aspetti sanzionatori di cui tenere conto. Il corso, che si rivolge principalmente ai responsabili in materia di ambiente, sicurezza, produzione (e, più in generale, a tutte quelle funzioni aziendali, direttive e non, interessate alla materia), è stato organizzato e articolato in quattro incontri che trattano temi distinti e separati, ma tra loro complementari. I partecipanti potranno quindi scegliere, in base alle proprie necessità d’approfondimento, di partecipare a tutti o solo ad alcuni degli incontri calendarizzati, con la possibilità di vedersi riconosciute particolari agevolazioni economiche in caso di adesione a più giornate. Tutte le informazioni sono reperibili presso la segreteria Assogomma (02/43928231 - www.federazionegommaplastica.it). 2021_NEW-DGTS_01_172x125-Btr.pdf 1 12/02/21 17:40

Dicembre 2021/Gennaio 2022 - ELASTICA

Tra le prossime iniziative di formazione Assogomma rientrano anche quelle seguenti, relative al primo semestre 2022: “Le Normative Reach in paesi diversi dall’UE” (febbraio). Questi corsi si propongono di fornire informazioni sulle normative Reach nei paesi extra-UE (Regno Unito, Turchia, Eurasia, Cina) verso i quali sono principalmente dirette le esportazioni italiane di settore, sia di prodotti finiti che di semilavorati. “La digitalizzazione nelle imprese della gomma” (marzo 2022). Le risorse economiche messe a disposizione dall’UE a favore della digitalizzazione meritano una riflessione riguardante le possibili opportunità per le imprese italiane produttrici di articoli in gomma. Partendo dall’analisi normativa, questo seminario fornirà elementi di valutazione per la digitalizzazione dei processi produttivi e la loro correlazione con le attrezzature finanziabili. “Lo stampaggio nelle industrie della gomma” (aprile/maggio): una giornata formativa con lo scopo d’illustrare i principi fondamentali della tecnologia di stampaggio e le diverse tecniche di processo, fornendo utili indicazioni operative anche in relazione alle differenti tipologie di prodotti da realizzare. “Attrezzature, macchine, strumentazioni per il recupero di materia” (maggio/giugno): una conferenza tecnica che si propone di presentare un aggiornamento dei macchinari per la rigenerazione, la devulcanizzazione e/o il recupero di sfridi, bave e scarti di lavorazione nell’industria della gomma.

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NOTIZIARIO UNIPLAST

ENTE ITALIANO DI UNIFICAZIONE DELLE MATERIE PLASTICHE FEDERATO ALL’UNI A CURA DI GIANLUIGI MORONI

LE RIUNIONI, TUTTE VIA WEB, DI NOVEMBRE

Saldatura di termoplastici

TUBI E RACCORDI RINFORZATI L’ISO/TC 138/SC6, riunitosi il 5 novembre, segue, attraverso i suoi esperti, le attività dell’ISO/ TC 67/SC6 per la revisione delle quattro parti in cui è articolata la ISO 14692: Part 1: Vocabulary, symbols, applications and materials; Part 2: Qualification and manufacture; Part 3: System design; Part 4: Fabrication, installation and operation. L’ISO/TC 138/SC6 ha attualmente attivi tre gruppi di lavoro (WG) e un task group (TG). Riguardo all’ISO/TC 138/SC 6/WG 1, si è deciso di iniziare le revisioni delle ISO 10468:2018, ISO 8639:2016 e ISO 8513:2016. Il WG3 sta lavorando sull’ISO/WD TS 20656-1, mentre il WG 5

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ha allo studio un lavoro preliminare per il nuovo progetto ISO/TS 20656-2. Il TG1 sta invece lavorando sulla revisione del CEN/TS 14632 per la “Guidance for the assessment of conformity”. In collaborazione con il WG3 è allo studio la revisione della ISO 25780:2011 per individuare i parametri nel calcolo della rigidezza e modificare il fattore di sicurezza globale allineandone la terminologia con quella degli eurocodici.

RICICLO DI MATERIE PLASTICHE Il 28 ottobre si era tenuta una riunione congiunta fra CEN/TC 249/WG11 e ISO/TC 61/SC14/ WG5 per discutere delle problematiche comuni e verificare l’instaurazione di collaborazioni per item di comune interesse. Come documento sperimentale, da portare avanti secondo il Vienna-Agreement, nella successiva riunione dell’8 novembre è stata scelta la revisione del CEN/TR 15353:2007. Sono stati resi noti i punti

Tecnodue

Nella riunione del CEN/TC 249/WG16 del 2 novembre 2021 si è discusso della proposta tedesca di includere nella revisione della EN 2814-7:2002, proposta dal delegato del Regno Unito del BSI, la poliammide all’interno del prospetto per le velocità di prova, in accordo con la EN ISO 5271. Si è continuato quindi nella discussione della proposta per il nuovo lavoro “Qualification of Welding Procedures for Plastic Materials”, documento che spiega come una specifica di procedura di saldatura preliminare (pWPS) sia qualificata da prove per produrre una specifica di procedura di saldatura qualificata (WPS). La sua applicazione garantisce che la qualificazione della pWPS sia effettuata secondo procedure di prova uniformi.

principali della riunione: l’accordo di collaborazione fra CEN (CEN/TC 249 e CEN/TC 411) e ASTM (ASTM D20.95 e D20.96) è stato rinnovato per altri due anni dal CEN/BT (decisione BT 023/2021 del 21/10/2021). Il progetto preliminare ISO/PWI è stato ritirato dall’ISO/TC 61/ SC11/WG5, mentre il progetto relativo al “chemical recycling” è stato inserito nella revisione della ISO 15270:2008, che sarà articolato in varie parti. Non sono state identificate problematiche con i documenti CEN per lo sviluppo dell’ISO/CD 5677. La proposta del delegato cinese dell’ISO/TC 61/SC9 per progetti di norma preliminari per il riciclo di alcuni polimeri (PC, PP, PA), sulla base della struttura già esistente per le norme dei polimeri vergini, ha sollevato numerose perplessità, anche per le disuniformità di impostazione che si verrebbero a creare con i vari lavori in corso in ambito CEN. La riunione è proseguita con l’analisi dei lavori in campo CEN. I prEN 15347 rev (WI=00249A44) e prEN 15348 rev (WI=00249A42) sono stati trasmessi al CEN/CCMC per l’inchiesta CEN. Il prEN 15346 rev è in completamento per l’inchiesta CEN. Sono in corso i contatti per la definizione della prima bozza di revisione della EN 5345:2007. È stata fermata la preparazione delle revisioni delle EN 15343:2007, poiché sono ancora da chiarire gli sviluppi delle discussioni fra la DG Grow e la DG Environment delMACPLAS n. 386 - Dicembre 2021/Gennaio 2022


RESISTENZA ALLA FLESSIONE Alla riunione del CEN/TC 155/WG32 del 12 no-

vembre sono state riviste le modalità di prova e le procedure con cui si effettua la prova di resistenza alla flessione per le valvole, relativamente alla bozza di revisione della EN 12100:1997 (WI=00155462). Sono stati esaminati e reimpostati i paragrafi “Arrangements”, “Test procedure” e “Test report”.

TUBAZIONI NON IN PRESSIONE Il 24 novembre si è riunito il gruppo di lavoro SC8/GS2, che ha continuato la discussione sulla redazione del progetto “Sistemi di tubazioni in lega di poli cloruro di vinile ad alta resistenza all’impatto (PVC-HI) per il trasporto di fluidi in pressione” dopo una prima analisi del progetto preliminare “PVC-HI water pressure pipes”, che è stato proposto all’ISO/TC 138/SC2/WG3 e che fa riferimento a norme della Corea del Sud (KS M 3401) e del Giappone (JIS K 6742) sulle tubazioni in HIVP (High Impact resistant PVC).

TUBI IN PE L’SC8/AHG, riunitosi il 25 novembre, ha rivisto il testo del rapporto tecnico “Tubazioni di materia plastica - Linea guida per la definizione dei requisiti tecnico-funzionali delle tubazioni in polie-

Progetti di norma Riportiamo qui di seguito l’elenco di parte dei progetti di norma ISO e CEN inviati in inchiesta pubblica nel mese di novembre 2021 per il settore materie plastiche e gomma. Ulteriori informazioni possono essere richieste a Uniplast (tel.: 02 23996541; e-mail: segreteria@uniplast.info) ISO TC 61 (Plastics) ISO/TC 61/SC 14 - ISO/TC 38 DIS 4484-1 Textiles and textile products Microplastics from textile sources - Part 1: Determination of material loss from fabrics during washing DIS 306 Plastics - Thermoplastic materials - Determination of Vicat softening temperature (VST) DIS 5412 Biodegradable plastic shopping bags for industrial composting DIS 5424 Industrial compostable drinking straws FDIS 871 Plastics - Determination of ignition temperature using a hot-air furnace FDIS 489 Plastics - Determination of refractive index FDIS 3146 Plastics - Determination of melting behaviour of semi-crystalline polymers by capillary tube and polarizing-microscope methods ISO TC 138 (Plastics piping systems and ducting systems) NWIP 8233 Plastics piping systems - Environmental product declarations Product Category rules complementary to EN 15804, for plastic piping systems inside buildings NWIP 16486-1 Plastics piping systems for the supply of gaseous fuels Unplasticized polyamide (PA-U) piping systems with fusion jointing and mechanical jointing - Part 1: General ISO/TC 138/SC2 - ISO 4427-2:2019/DAmd1 Plastics piping systems for MACPLAS n. 386 - Dicembre 2021/Gennaio 2022

Idrotherm 2000

la EC per gli sviluppi della revisione della direttiva PPWD (Packaging and Packaging Waste Directive) e la “Standardisation Request on recycled plastics”, che avrà impatto sul CEN/TC 261 e sul CEN/TC 249. Il CEN TC 249/WG11 vorrebbe poter avere influenza su alcuni lavori del CEN/TC 261/SC4/WG3 e, in particolare, su quelli del PWI. Riguardo ai nove progetti preliminari “Plastics - Quality requirements for application of plastic recyclates in products”, presentati dai Paesi Bassi nel 2020, sono state evidenziate le difficoltà di finanziamento e le relazioni intercorse con i proponenti del progetto DIN SPEC: 91446. Per il progetto preliminare “Plastics Quality requirements for application of plastic recyclates in products - Part 3: Polypropylene (PP)” sono stati messi in luce i nuovi proponimenti che si stanno delineando per avere specifiche di riciclati indirizzate alle richieste del cliente, creando non poche preoccupazioni a molti dei presenti per le problematiche relative alle fonti di approvvigionamento dei materiali da riciclare e ai requisiti richiesti.

tilene (PE)” e, in particolare, le appendici. Il testo concordato in riunione, dopo un controllo redazionale, sarà inviato a inchiesta Uniplast per raccogliere gli ulteriori commenti. Alla riunione del 30 novembre dell’ISO/TC 138/ SC4/WG2 è terminata la discussione dei commenti che si sono avuti a seguito dell’inchiesta nella sottocommissione ISO/TC 138/SC4 del DTS per la revisione dell’ISO/TS 10839:2000. Il testo definitivo dell’ISO/TS 10839, che presenta molti paragrafi rivisti e ampliati rispetto all’edizione dell’anno 2000, sarà trasmesso all’ISO/ TC 138/SC4, che lo inoltrerà all’ISO/CS per l’inchiesta di approvazione.

UNIPLAST

Politecnico di Milano - Dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica “Giulio Natta” Piazza Leonardo Da Vinci, 32 - 20133 Milano Tel.: +39 02 23996541 - Fax: +39 02 23996542 E-mail: segreteria@uniplast.info www.uniplast.info

water supply, and for drainage and sewerage under pressure - Polyethylene (PE) - Part 2: Pipes - Amendment 1 CEN TC 249 (Plastics) Draft decision 806 on a NWIP for a TR Biodegradable plastics - Status of standardization and new prospects Draft decision 807 on a NWIP for revision of EN 12814-7:2002 Testing of welded joints of thermoplastics semifinished products - Part 7: Tensile test with waisted test specimens prEN ISO 306 Plastics - Thermoplastic materials - Determination of Vicat softening temperature (VST) (ISO/DIS 306:2021) FprEN ISO 489 Plastics - Determination of refractive index (ISO/FDIS 489:2021) FprEN ISO 3915 Plastics - Measurement of resistivity of conductive plastics (ISO/FDIS 3915:2021) FprEN ISO 19712-3 Plastics - Decorative solid surfacing materials - Part 3: Determination of properties - Solid surface shapes CEN TC 155 (Plastics piping systems and ducting systems) prEN 16903 Plastics piping systems - Environmental product declarations Product Category Rules complementary to EN 15804, for buried plastics piping systems prEN 16904 Plastics piping systems - Environmental product declarations Product Category rules complementary to EN 15804, for plastic piping systems inside buildings EN 17176-2 prA1 Plastics piping systems for water supply and for buried and above ground drainage, sewerage and irrigation under pressure Oriented unplasticized poly(vinyl chloride) (PVC-O) - Part 2: Pipes FprEN 14541-1 Plastics pipes and fittings - Utilisation of thermoplastics recyclates - Part 1: Vocabulary

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RUBRICHE E VARIE

ESPOSIZIONI E FIERE

CHINAPLAS 2022

FOCUS SULLE TECNOLOGIE DIGITALI E A BASSE EMISSIONI Puntando a raggiungere la neutralità delle emissioni di carbonio entro il 2060, la Cina accelera in tutti i settori la transizione verso un’economia sostenibile. In programma a Shanghai dal 25 al 28 aprile 2022, l’esposizione Chinaplas vedrà oltre 4000 espositori presentare un gran numero d’innovazioni tecnologiche disposte su 360 mila metri quadri, proprio con l’obiettivo di affrontare le nuove sfide dell’economia circolare. I pareri del Consiglio di Stato cinese sulla riduzione delle emissioni di anidride carbonica entro il 2030 e sul raggiungimento della neutralità al 2060, unitamente al relativo piano d’azione varato nell’ottobre 2021, rappresentano le linee guida ufficiali per realizzare il cosiddetto “doppio obiettivo del carbonio”. Per far fronte ai sempre più rigorosi controlli sui consumi d’energia, da parte delle aziende manifatturiere vi è una forte richiesta di soluzioni produttive a basso consumo energetico e nello stesso tempo a elevate prestazioni. Viene inoltre promossa la domanda di materiali ecosostenibili, come bioplastiche e polimeri biodegradabili, di materiali riciclati, di resine facili da riciclare e di additivi sostenibili. Sono sempre più richiesti dal mercato anche i macchinari per lavorare tali materiali e le tecnologie di riciclo. Con la diffusione delle nuove fonti d’energia, settori emergenti come il fotovoltaico, l’eolico, lo stoccaggio d’energia, i veicoli elettrici e a idrogeno stanno prendendo slancio, incrementando la domanda di nuovi materiali. Grazie ai nuovi spazi dedicati alle tecnologie sostenibili e a basse emissioni, Chinaplas si appresta a presentare una quantità enorme e diversificata di soluzioni innovative per aiutare le aziende a esplorare le nuove tendenze. Le soluzioni green saranno presenti in tutti i padiglioni, ma in particolare nel 5.2, nella Bioplastics Zone e nella Recycled Plastics Zone. Lo sviluppo sostenibile nel settore plastica e gomma necessita urgentemente del sostegno delle tecnologie digitali. Intelligenza artificiale, IoT e big data possono rivelarsi molto utili sia nelle strategie di monitoraggio in tempo reale sia negli algoritmi d’interpretazione dei dati di consumo energetico. Lo sviluppo dell’automazione e delle tecnologie intelligenti e digitali ha subito un’accelerazione anche in risposta alla pandemia da Covid-19. Il monitoraggio e la gestione da remoto possono aiutare i tecnici a risolvere i problemi di produzione anche da migliaia di chilometri di distanza, mentre sofisticate attrezzature automatizzate e di precisione aiutano le imprese ad affrontare la carenza di manodopera e l’eventuale instabilità nelle caratteristiche qualitative dei prodotti.

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2022 25-27 gennaio - Oman Plast (Muscat, Oman) 25-28 gennaio - Interplastica (Mosca, Russia) 27-29 gennaio - PPP Expo Tanzania (Dar Es Salaam, Tanzania) 28-30 gennaio - Interplastpack Africa (Kampala, Uganda) 22-24 febbraio - Utech Middle East/Africa Foam & Polyurethane Expo (Dubai, Emirati Arabi Uniti) 4-6 marzo - Sino-Pack e PackInno (Guangzhou, Cina) 8-10 marzo - JEC World (Parigi, Francia) 8-11 marzo - Plastimagen (Città del Messico, Messico) 22-24 marzo - Plastprintpack Nigeria (Lagos, Nigeria) 23-25 marzo - PU Tech (Noida, India) 29-31 marzo - FiltXpo & Idea (Miami Beach, Florida, USA) 29-31 marzo - PTXpo, Plastics Technology Expo (Rosemont, Illinois, USA) 31 marzo-2 aprile - Samuplast (Pordenone, Italia) 5-8 aprile - FIP (Lione, Francia) 5-8 aprile - Interplast (Joinville, Brasile) 6-8 aprile - A&T (Torino, Italia) 14-15 aprile - Luxe Pack (Shanghai, Cina) 25-28 aprile - Chinaplas (Shanghai, Cina) 27-30 aprile - Die & Mould (Mumbai, India) 3-6 maggio - GreenPlast (Milano, Italia) 3-6 maggio - Ipack-Ima, Print4All, Pharmintech e Intralogistica (Milano, Italia) 11-14 maggio - Pack Show (Bucarest, Romania) 16-18 maggio - Plast Alger (Algeri, Algeria) 18-21 maggio - HanoiPlas (Hanoi, Vietnam) 20-22 maggio - Interplastpack Africa (Dar-es-Salaam, Tanzania) 24-26 maggio - SPS Italia (Parma, Italia) 24-26 maggio - Utech Las Americas (Città del Messico, Messico) 24-27 maggio - Hispack (Barcellona, Spagna) 24-27 maggio - Plastpol (Kielce, Polonia) 25-26 maggio - Injection Moulding and Design Expo (Detroit, Michigan, USA) 26-28 maggio - 3P, PlasPrintPack Pakistan (Lahore, Pakistan) 1-4 giugno - Plastexpo / Packexpo (Casablanca, Marocco) 6-9 giugno - Argenplas (Buenos Aires, Argentina) 6-9 giugno - Saudi Plastics & Petrochem (Riyadh, Arabia Saudita) 7-9 giugno - Rosmould/Rosplast (Mosca, Russia) 9-11 giugno - Mecspe (Bologna, Italia) 9-11 giugno - Plastprintpack Ethiopia (Addis Abeba, Etiopia) 10-13 giugno - Iplas (Chennai, India) 22-25 giugno - Interplas Thailand (Bangkok, Tailandia) 27-30 giugno - DKT IRC (Norimberga, Germania) 6-8 luglio - Plastics & Rubber Vietnam (Ho Chi Minh City, Vietnam) 3-5 agosto - Plastech, Rubber & Tyre, Rubber Tech Vietnam (Ho Chi Minh City, Vietnam) 16-18 agosto - Feiplar Composites & Feipur (San Paolo, Brasile) 24-26 agosto - Expo Poliplast (Monterrey, Messico) 24-27 agosto - Expoplast (Lima, Perù) 31 agosto - 3 settembre - Indoplas (Jakarta, Indonesia) 26-30 settembre - Colombiaplast (Bogotà, Colombia) NOTA: Il calendario delle fiere qui riportate potrebbe subire variazioni a causa dell’attuale emergenza sanitaria dovuta al Covid-19. Vi invitiamo pertanto a consultare il sito web www.macplas.it per tutti gli aggiornamenti del caso.

MACPLAS n. 386 - Dicembre 2021/Gennaio 2022


CORSI E CONVEGNI Austria 8-10 febbraio - Vienna: Pipeline Coating - AMI (www.ami.international/events)

Belgio 2-3 febbraio - Bruxelles: Petcore Annual Conference - Petcore (www.petcore-europe.org) 16 febbraio - Anversa: European Food & Beverage Plastic Packaging Summit (www.wplgroup.com/aci/event/european-foodbeverage-plastic-packaging-summit)

Francia 3-4 marzo - Parigi: World Pultrusion Conference EPTA & ACMA (www.pultruders.com)

Germania 14-15 marzo - Berlino: Additive Manufacturing Forum - IPM, Institut für Produktionsmanagement (www.am-forum.eu) 14-16 marzo - Colonia: Cables - AMI (www.ami.international/events) 24 marzo - Webinar: Forum Plastic Recyclates - Fraunhofer Institute (www.kunststoffrezyklate.de)

Italia 1-2 febbraio (9.00-12.30) - Webinar/presenza: Materiali a contatto con alimenti - Cesap (www.cesap.com) 3-4 febbraio (9.00-13.00) - Webinar: Conoscere le tecnologie per l’imballaggio e le innovazioni del

bio!PAC 2022

Nuova edizione della conferenza dedicata agli imballaggi in bioplastica In collaborazione con Green Serendipity, società di consulenza olandese la cui attività è focalizzata sulle materie plastiche rinnovabili, Bioplastics Magazine organizza la quarta edizione di bio!PAC, conferenza internazionale dedicata agli imballaggi realizzati con le bioplastiche, in programma dal 15 al 16 marzo 2022. Viste le restrizioni ancora in essere dovute alla recente evoluzione della pandemia da Sars-CoV-2, questo, come altri eventi, si terrà online. Tuttavia, se consentito dalle decisioni degli enti locali, la conferenza potrà svolgersi in presenza con un preavviso tempestivo da parte dell’organizzatore. Tra i vari materiali utilizzati per la realizzazione degli imballaggi alimentari, la plastica tradizionale, derivante dai combustibili fossili, è ancora oggi predominante. Tuttavia, le plastiche alternative, come quelle a base biologica e biodegradabile, stanno conquistando sempre più spazio nella produzione di packaging, rappresentando un’alternativa più sostenibile, sebbene il loro utilizzo possa comportare eventuali ri-

MACPLAS n. 386 - Dicembre 2021/Gennaio 2022

schi da valutare con estrema attenzione. In questo contesto, la prossima edizione di bio!PAC si focalizzerà sugli imballaggi realizzati in materie prime a base biologica che porteranno a reali benefici ambientali in futuro. Il packaging realizzato con bioplastiche presenta caratteristiche estremamente competitive, tra cui: riciclabilità, biodegradabilità e compostabilità. Inoltre, questo prodotto innovativo può essere realizzato mediante risorse rinnovabili in grado di offrire particolari proprietà barriera, riducendo l’impatto ambientale e le emissioni di CO2. Il convegno bio!PAC 2022 sarà un’occasione d’incontro virtuale tra gli esperti provenienti dal mondo dell’imballaggio che utilizza le bioplastiche, dove potranno presentare le loro ultime novità, frutto di una costante attività di ricerca e sviluppo. La conferenza tratterà varie tematiche, tra cui anche le soluzioni possibili per gestire il fine vita di un prodotto e l’atteggiamento dei consumatori verso le plastiche tradizionali e le bioplastiche. Vaschetta in bioplastica biodegradabile

settore - SBS, Scuola Beni Strumentali (www.scuolabenistrumentali.it) 4 febbraio (9.00-12.30) - Webinar/presenza: Stampaggio a iniezione - La simulazione CAE Cesap (www.cesap.com) 14-15 febbraio (9.00-17.00) - Webinar/presenza: Estrusione con bivite corotante - Cesap (www.cesap.com) 22-23 febbraio (9.00-13.00) - Webinar: La marcatura CE degli insiemi di macchine - SBS, Scuola Beni Strumentali (www.scuolabenistrumentali.it) 24 febbraio (9.00-13.00) - Webinar: La nuova norma EN 415-11 sul calcolo dell’efficienza e della disponibilità delle macchine per il packaging SBS, Scuola Beni Strumentali (www.scuolabenistrumentali.it) 3-6 maggio - Rho-Pero (Fiera di Milano): Packaging Speaks Green, Forum internazionale sull’imballaggio sostenibile - Ucima & Amaplast (www.packagingspeaksgreen.com)

Regno Unito 2-3 febbraio - Londra: - The European Biopolymer Summit - ACI (https://www.wplgroup. com/aci/event/european-biopolymer-summit) 15 febbraio - Webinar: Biobased Coatings ACI (www.wplgroup.com/aci/event/biobasedcoatings-online-series)

Spagna 28-30 marzo - Barcellona: Agricultural Film Europe - AMI (www.ami.international/events)

Stati Uniti 1-3 febbraio - St. Augustine (Florida): Polyethylene Films - AMI (www.ami.international/events) 1-2 marzo - Clevelend (Ohio): PVC Formulation AMI (www.ami.international/events)

Tailandia 8-9 febbraio / 5-6 aprile - Online MasterClass: EPDM Rubber Technology & Applications KnowHow Webinars c/o TechnoBiz Communications (www.technobiz.org; www.knowhow-webinars.com) NOTA: Il calendario dei convegni potrebbe subire variazioni a causa dell’attuale emergenza sanitaria dovuta al Covid-19. Vi invitiamo pertanto a consultare i siti web riportati in questa pagina e a visitare il sito www.macplas.it per tutti gli aggiornamenti del caso.

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RUBRICHE E VARIE

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AZIENDA/ASSOCIAZIONE/ENTE PAGINA AMAPLAST​ 18 AMUT​ 47 ASSOBIOPLASTICHE​ 25 ASSOGOMMA ​85-95 ASSORIMAP​ 21 AVK ​80 BANDERA ​30 BARUFFALDI PLASTIC TECHNOLOGY ​60 BASF ​76 BIO!PACK​ 99 BITUMAT​ 47 BMB​ 61 CERESANA​ 19 CERISIE​ 88 CHINAPLAS​ 98 CMS​ 36 COLINES​ 34 COMEXI​ 34 COMI ​40 CONTROL TECHNIQUES ​69 DOW ​34 ECOMONDO​ 24 EUBP - EUROPEAN BIOPLASTICS​ 28 EVOSYS LASER​ 63 EXEL COMPOSITES​ 83 FEDERAZIONE GOMMA PLASTICA​ 10 FONDAZIONE PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE​ 22; 24 GAP​ 44 GREENPLAST​ 26 GSI (GLOBAL SERVICE INTERNATIONAL)​ 14 HERRMANN ULTRASCHALL​ 54 JEC GROUP ​80 KEY ENERGY​ 24 KOCH-TECHNIK​ 49 KRAIBURG TPE​ 94 LEISTER​ 56 MAST ​62 MECS ​​18 ME.RO ​58 MOBERT​ 45 MONTELLO ​29 MOOG ​61 NICKERSON ITALIA​ 49 NIDEC​ 69 NOVA-INSTITUTE​ 28 OMYA INTERNATIONAL​ 78 PET DAY 2021​ 14 PLASTICS RECYCLERS EUROPE (PRE)​ 28 PLASTICS RECYCLING SHOW EUROPE (PRSE)​ 28 PLASTISAVIO​ 46 PLASTLAB​ 69 PREVIERO​ 18; 30 PRIMAC​ 60 RADICIGROUP ​74 RODOLFO COMERIO​ 52 ROMAGNATECH​ 82 SALDOFLEX​ 46 SCHÜTZ​ 83 SIKORA​ 94 SIRMAX​ 71 SMART MOLD​ 71 SVAROG ​94 TEKNI-PLEX GALLAZZI ​52 TOMRA​ 30; 64 ULTRA SYSTEM ​78 UNITECHEM GROUP​ 79 UNION ​46 UNIPLAST​ 96 WENGLOR​ 40 WERKCAM​ 56 WM THERMOFORMING MACHINES​ 44 XALOY ​60

MACPLAS n. 386 - Dicembre 2021/Gennaio 2022


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