MACPLAS 407 (luglio-agosto)

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MACPLAS

Istituzioni, imprenditori e studenti chiamati a raccolta dai beni strumentali Imballaggio flessibile, una forza del Made in Italy Cyber security: una nuova sfida per l’industria europea Innovazione e sostenibilità come basi della produzione Un’edizione all’insegna della qualità

RIVISTA DELLE MATERIE PLASTICHE E DELLA GOMMA

www.ipm-italy.it

SOMMARIO

Una certezza per il successo

Il mercato della plastica in granuli sta attraversando una fase sempre più complessa e dinamica, influenzata da crisi economiche globali, transizioni industriali e mutamenti nella filiera logistica.

A livello internazionale, il settore risente delle tensioni commerciali, della guerra in Ucraina e delle crisi geopolitiche in Asia e Medio-Oriente: un panorama che ha alterato le rotte commerciali e causato forti oscillazioni nei prezzi.

In Italia, così come in Europa, le imprese nel settore della plastica si trovano a operare in un contesto caratterizzato da domanda fluttuante e fortemente settorializzata: comparti come il packaging alimentare e il medicale mantengono un ritmo costante, mentre settori come l’auto e l’edilizia mostrano forti segnali di rallentamento. Questo andamento richiede agli imprenditori una gestione sempre più attenta degli approvvigionamenti, un controllo rigoroso dei costi di magazzino e la capacità di assicurarsi consegne rapide anche in condizioni di mercato instabili.

In un simile scenario, Plastore, con i suoi oltre 30 anni di esperienza non è una scommessa ma un solido partner strategico, un punto di riferimento per le aziende, che possono contare su un assortimento particolarmente ampio – 1.500 tipi diversi di plastica in granuli disponibili in pronta consegna – e sui migliori stock a prezzi vantaggiosi.

La varietà dell’offerta consente ai clienti di individuare più facilmente i materiali plastici più adatti alle proprie esigenze, anche in caso di forniture urgenti, campionature o variazioni di produzione. Ampiezza e profondità di gamma diventano quindi un vero vantaggio competitivo, soprattutto quando sono supportate da disponibilità immediata e reale a magazzino e da una consulenza esperta in ogni fase, dalla scelta al servizio post-vendita. Flessibilità operativa, prontezza decisionale, affidabilità logistica e ampiezza dell’offerta sono i pilastri che da sempre sostengono Plastore, contribuendo in modo determinante anche alla crescita dei suoi clienti. Un risultato che non è mai frutto del caso, ma della solida competenza maturata dall’azienda veneta nel tempo.

www.plastore.it

EDITORIALE

8 Giugno, tempo di assemblee (e di riflessioni)

MARKETING

10 Istituzioni, imprenditori e studenti chiamati a raccolta dai beni strumentali

14 Materie plastiche ed economia circolare, necessità e potenzialità

18 Meglio il mercato interno di quello estero

20 Aumento delle quote di mercato e integrazione delle società acquisite

21 Ilham Kadri: “Per noi il tempo è scaduto”

22 Miriam Olivi nuova direttrice generale

22 Estrusione medicale oltreoceano

23 Matteo Spinola nominato direttore commerciale

23 Espansione in Canada

24 Nicola Simondo sales manager della divisione materie plastiche

24 Nuovo direttore commerciale per rafforzare la presenza nei mercati

25 Thierry Fabozzi nuovo general manager Nord America, Italo Bincoletto presidente

25 Avvicendamento nel consiglio di sorveglianza e nuovo direttore vendite

PLASTICA E AMBIENTE

26 I mballaggio flessibile, una forza del Made in Italy

28 Potenziare una filiera del PVC a prova di futuro

30 Proteggere il riciclo, comparto chiave per la transizione ecologica

32 Riciclo imballaggi: per il 2025 previsto il 75,2%

34 Bioplastiche più sostenibili e sicure per imballaggi alimentari

36 Raccolte oltre 168.000 Tonnellate di PFU, il 110% del target di legge

37 Nel 2024 in Italia raccolta e riciclo in crescita

37 Copertura territoriale sempre più estesa

38 Crescono raccolta e consorziati

MACCHINE E ATTREZZATURE

40 Cyber security: una nuova sfida per l’industria europea

44 Innovazione, multi-presenza e impegno nella sostenibilità

46 Una piattaforma di automazione per semplificare la complessità

48 Trasformare scarti e rifiuti in opportunità

50 Misurazione e controllo altamente specializzati

52 Linea per tubi in PE di ampio diametro

53 Nuova generazione di presse a compressione per tappi

54 Estrusione di film a 9 strati ad alta barriera

55 Un connubio di prestazioni ed estetica

55 Estrusori monovite per il riciclo di poliolefine

56 Operatività, flessibilità e produttività migliorate

56 Nuovo modulo per il taglio ibrido lama/coltello

57 Dispositivi per misurare durezza, resistenza alla fiamma e densità

57 Soluzioni modulari per blocchi in poliuretano espanso

58 Verniciatura integrata nello stampo

58 Dal soffiaggio alla tappatura tutto in uno

59 Impianto per il riciclo in Indiana

59 Riciclo di PVC flessibile migliorato

MATERIALI E APPLICAZIONI

62 Come affrontare le “bizze” del mercato su più fronti

66 Innovazione e sostenibilità come basi della produzione

70 L’innovazione sostenibile nei tecnopolimeri

71 Riciclo meccanico a Porto Marghera

71 Teli per paccimatura in materiale biodegradabile

72 Separazione chimica di fibra elastica dalla poliammide

72 Dalla visione al valore: rafforzare la sostenibilità

73 Accordo per mateirali avanzati e chimica di specialità

73 Paraspruzzi in TPE per auto

RUBRICHE E VARIE

74 Un’edizione all’insegna della qualità

76 Un palcoscenico per la filiera mondiale di materie plastiche e gomma

77 I vincitori nel riciclo e numeri da record

78 Un evento delle donne per le donne della plastica e della gomma di tutto il mondo

79 Messico da tenere d’occhio

79 Ottimismo a San Paolo

80 Corsi Cesap

81 Corsi SBS

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Anno 50 - Numero 407

Luglio/Agosto 2025

Direttore responsabile

Mario Maggiani

Caporedattore

Luca Mei

Redazione

Giampiero Zazzaro

Segreteria di redazione Alice Polimeno

Ufficio commerciale

Roberta Pagan

Amministrazione Elisa Belloni

Comitato di direzione

Massimo Margaglione, Gabriele Caccia, Barbara Ulcelli

Hanno collaborato a questo numero: Stefano Lugli, Stefano Nicolussi

Editore

Promaplast Srl

Centro Direzionale Milanofiori - 20057 Assago (Milano, Italia)

Tel.: +39 02 82283735 - Fax: +39 02 57512490

E-mail: macplas@macplas.it - www.macplas.it

Registrazione presso il Tribunale di Milano N. 68 del 13/02/1976

Iscrizione presso l’Ufficio Nazionale della Stampa N. 4620 del 24/05/1994

Impaginazione e prestampa Faenza Printing SpA

Stampa e inoltro postale Faenza Printing SpA

Prezzo copia: 5 euro

La direzione della rivista declina ogni responsabilità per quanto riguarda l’attendibilità degli articoli e delle note redazionali di fonte varia

INSERZIONISTI

39 AMAPLAST www.amaplast.org

60 ECOMONDO www.ecomondo.com

7 FB BALZANELLI www.fb-balzanelli.it

33 GIBITRE www.gibitre.it

69 GRAFE www.grafe.com

54 HERBOLD www.herbold.com

53 HS-UMFORMTECHNIK www.hs-umformtechnik.de

3 IPM www.ipm-italy.it

38 MACPLAS www.macplas.it

31 MAST www.mastsrl.it

9 MIXACO www.mixaco.com

82 PACKAGING SPEAKS GREEN www.packagingspeaksgreen.com

61 PET DAY www.gsiplastic.com

III Cop. PLAS MEC www.plasmec.it

13 PLAST 2026 www.plastonline.org

I Cop. PLASTORE www.plastore.it

II Cop. PRESMA www.presma.it

35 ROBOLINE SYTRAMA www.sytrama.com

69 TECHNOBINS www.technobins.it

IV Cop. TECNOMATIC www.tecnomaticsrl.net

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Giugno, tempo di assemblee (e di riflessioni)

Il mese di giugno è notoriamente il periodo delle assemblee per le associazioni confindustriali e, come di consueto, la nostra testata ha seguito da vicino quella di Amaplast (su cui, però, per tempistiche redazionali, troverete un articolo di approfondimento non in questo ma nel prossimo numero), ma anche quelle di Ucima (costruttori di macchine per imballaggio e confezionamento), Acimac (macchine per ceramica) e Acimall (macchine per il legno). Tutte insieme, lo ricordiamo, hanno dato vita lo scorso anno alla Federazione Confindustria Macchine.

Negli ultimi anni, questi appuntamenti hanno cambiato pelle. Da semplici momenti istituzionali – utili soprattutto ad assolvere adempimenti formali come l’elezione dei presidenti e dei consigli direttivi – le assemblee si sono trasformate in vere occasioni di confronto tra imprenditori e, sempre più spesso, anche in momenti di ascolto. Giornalisti, economisti e docenti universitari vengono infatti invitati a offrire uno sguardo più ampio sul contesto politico ed economico, nazionale e soprattutto internazionale, tenendo conto che le aziende della meccanica strumentale esportano oltre due terzi, e in alcuni casi fino all’80%, della propria produzione.

Da questo recente giro di assemblee, abbiamo portato a casa alcuni spunti di riflessione tutt’altro che banali. Il nostro Paese è afflitto – ormai da tempo – da cinque grandi problemi: il carico fiscale (in particolare il cuneo fiscale), i tempi della giustizia, la burocrazia, l’elevato costo dell’energia e il calo demografico.

Cinque nodi, ognuno dei quali meriterebbe un approfondimento che, concedeteci la battuta, potrebbe tranquillamente riempire tutte le pagine di questo numero della rivista.

Diciamo che su carico fiscale, giustizia e burocrazia qualcosa – anzi, più di qualcosa – il Governo potrebbe fare. Così come, sul fronte dell’energia, ci si sta finalmente muovendo verso il nucleare di terza generazione.

Ma il tema che preoccupa di più, anche perché non risolvibile nel breve periodo, è certamente quello demografico.

Poche settimane fa sono state approvate le nuove quote per l’immigrazione, ma la realtà è che all’interno delle nostre imprese la manodopera continua a mancare. E non parliamo solo di ingegneri: ormai scarseggia anche la manodopera specializzata.

Alcune associazioni industriali territoriali si stanno muovendo con progetti concreti, come la collaborazione con i Salesiani in Nordafrica per aprire scuole di formazione tecnica destinate alle popolazioni locali, con l’intento – evidente – di attirare poi queste risorse in Italia.

Qui si aprirebbe un altro grande tema, quello dell’edilizia e della residenzialità, ma non è questo il momento per affrontarlo.

È però sicuramente il momento per lanciare un messaggio d’allarme: senza operai, senza tecnici, senza ingegneri, le nostre aziende non possono funzionare. Il problema è già esploso e serve un impegno collettivo, da parte di istituzioni e imprese, per trovare almeno una strategia condivisa.

MARIO MAGGIANI

Eccellente flessibilità di miscelazione, alta qualità, facilità di pulizia

Le sue CARATTERISTICHE DISTINTIVE.

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Un miscelatore per contenitori da 300, 450 e 600 o 800, 1000 e 1300 litri

Massima flessibilità e ottima omogeneizzazione senza aderenze

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Federmacchine e la seconda Giornata del Made in Italy

Istituzioni, imprenditori e studenti chiamati a raccolta dai beni strumentali

La federazione dei costruttori italiani di beni strumentali ha celebrato ampiamente l’ultima recente Giornata del Made in Italy, consapevole del contributo offerto a questo “marchio di fabbrica” nazionale nel mondo dalle aziende da essa rappresentate. Un comparto che è un fiore all’occhiello della manifattura e dell’economia italiane.

A c ura di Luca Mei

Due eventi sono stati organizzati da Federmacchine, la federazione dei costruttori italiani di beni strumentali, per celebrare la seconda Giornata del Made in Italy il 15 aprile 2025. L’11 aprile il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso ha incontrato oltre 100 rappresentanti di aziende, istituzioni locali, operatori del settore a vario titolo e giornalisti presso la sede dell’azienda Streparava ad Adro (Brescia), mentre il 15 aprile stesso più di 100 studenti di scuole secondarie superiori e degli ITS sono stati protagonisti dell’incontro “Giovani protagonisti con il Machinery Made in Italy” promosso dalla federazione presso la propria sede a Cinisello Balsamo (Milano).

Con 5.050 imprese, un fatturato che nel 2024 si è attestato a poco più 52 miliardi di euro, per quasi il 70% derivante dall’attività di export, l’industria rappresentata da Federmacchine è uno dei fiori all’occhiello della produzione Made in Italy nel mondo. La federazione raggruppa 12 associazioni di categoria – Acimac, Acimall, Acimga, Acimit, Amafond, Amaplast, Assomac, Confindustria Marmomacchine, Federtec, Gimav, Ucima e Ucimu – in rappresentanza di tutti i principali settori del machinery, dalle macchine per la lavorazione della ceramica a quelle per il legno, per la plastica e la gomma, per il tessi-

le, la pelle e le calzature, per la pietra e il marmo, per il vetro, il metallo ma anche per il packaging, per l’industria cartaria e per le fonderie, a cui si aggiungono i sistemi di trasmissione e potenza.

La filiera al completo

Dopo la presentazione dei numeri, dei contenuti e delle istanze del comparto rappresentato da Federmacchine, l’evento presso Streparava ha previsto una visita ad alcuni suoi reparti di produzione. L’azienda metalmeccanica di Adro utilizza macchinari industriali ed è una realtà di primaria importanza nel settore auto, in particolare nella produzione di componenti e di sistemi per il powertrain e lo chassis.

“In questo modo”, ha affermato il presidente di Federmacchine, Bruno Bettelli, in tale occasione, “abbiamo inteso offrire al Ministro Adolfo Urso, ospite d’onore dell’evento, una rappresentazione del comparto dei macchinari e una dimostrazione di come questi trovano applicazione e si inseriscono nelle fabbriche metalmeccaniche italiane specializzate nella produzione di componenti e di tecnologie 4.0. Anche grazie ai beni strumentali e ai sistemi di automazione, la manifattura del paese è in grado di produrre soluzioni ad alto tasso high-tech espor-

tate in tutto il mondo, esattamente come i prodotti realizzati qui alla Streparava”.

“E a proposito di export”, ha proseguito il presidente Bettelli, “l’industria italiana del machinery da sempre esprime risultati eccezionali, distribuendo la propria produzione su mercati decisamente eterogenei per tipologia della domanda e destinazione geografica. Primo mercato di sbocco, nel 2024, si sono confermati gli Stati Uniti che, con 5 miliardi di acquisti di macchinari italiani, assorbono il 14% del totale esportato dal comparto”.

“La grande incertezza che caratterizza il mercato mondiale, sul quale pesa la figura del presidente americano e i suoi continui cambi di posizione rispetto all’introduzione di una possibile politica dei dazi, sta mettendo a dura prova le imprese manifatturiere. Tra queste vi sono anche le aziende del comparto rappresentato da Federmacchine. L’incertezza è il nostro peggior nemico. Chi compra beni strumentali in questo momento non investe perché non sa cosa succederà davvero. Tutto ciò ci fa ritenere”, ha concluso Bettelli, “che questo sia il tempo dell’Europa a cui l’Italia, attraverso il suo Governo, deve chiedere fermamente di aprire un dialogo serio con l’amministrazione americana affinché sia fatta chiarezza al più presto. Solo così gli operatori del mondo manifatturiero potranno riprendere l’attività che, di fatto, a oggi resta sospesa”. “Siamo orgogliosi di aver accolto nella nostra sede un evento così significativo per il settore manifatturiero italiano”, ha dichiarato Paolo Streparava, CEO di Streparava. “La nostra azienda affonda le radici in una lunga tradizione industriale, ma guarda costantemente al futuro attraverso l’innovazione tecnologica, l’integrazione dei sistemi 4.0 e 5.0 e l’attenzione alla sostenibilità. Crediamo fermamente che il Made in Italy debba continuare ad essere sinonimo di eccellenza, anche e soprattutto nel mondo della meccanica avanzata”.

Le opportunità del settore per i giovani

Gli istituti ISIS-Istituto Statale Istruzione Superiore Andrea Ponti (Gallarate), ITS Lombardia Meccatronica (Sesto San Giovanni) e ITS Academy Leading Generation (Milano) hanno accolto l’invito di Federmacchine a partecipare alla giornata pensata per illustrare le peculiarità di un comparto il cui denominatore comune è la forte componente high tech della sua produzione. L’incontro, che rientrava nel programma di eventi previsti dalla Giornata Nazionale del Made in Italy indetta, a partire dal 2024, dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, aveva lo scopo di presentare ai giovani le opportunità offerte dalle aziende italiane del machinery. L’evento, aperto dal presidente di Federmacchine Bruno Bettelli, è stato moderato e animato da Greta Galli, giovane content cre-

Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso (a destra), con il presidente di Federmacchine, Bruno Bettelli.

Un momento dell’evento organizzato da Federmacchine presso l’azienda Streparava.

Foto Linkedin/Federmacchine

La Giornata del Made in Italy Seconda edizione della ricorrenza dedicata alla manifattura italiana

Dopo oltre 500 anni dalla nascita del genio universalmente riconosciuto di Leonardo da Vinci, nato il 15 aprile 1452, la creatività di chi lavora in Italia applicando le proprie capacità manuali e intellettuali sulla materia e sui concetti seguendo le leggi della scienza decifrate dalla natura rappresenta ancora oggi uno dei tratti distintivi dello spirito imprenditoriale del nostro Paese e del Made in Italy. Solo in quel laboratorio unico che è stata l’Italia rinascimentale si sono create le condizioni per questo connubio così bilanciato, armonico e sostenibile tra essere umano e scienza, tra natura e industria.

In questo incontro affonda le sue radici il Made in Italy, oggi divenuto un vero e proprio “marchio di fabbrica” nel mondo del saper fare italiano, ossia quel grande, collettivo, nazionale, identitario processo di ideazione e creazione di beni di qualità superiore che non sono solo semplici prodotti, perché vanno oltre le funzionalità per cui sono stati creati e incorporano le caratteristiche del bello, del ben fatto e in molti casi dell’arte.

Per tutelare questo patrimonio nazionale è nata la specifica giornata nazionale dedicata al Made in Italy, istituita con la Legge Quadro sul Made in Italy 206/2023 e per celebrare la quale non a caso è stata scelta proprio la data di nascita del genio toscano, di cui quest’anno ricorre la seconda edizione. Una ricorrenza che prevede numerosi eventi e interventi in svariati ambiti produttivi, culturali e artistici, volti a valorizzare, promuovere e tutelare un patrimonio secolare e stimola l’istituzione di fondi e l’attivazione di opportunità di formazione.

Nell’ambito di questa giornata commemorativa sono previsti eventi presso le istituzioni, le scuole, le imprese, con l’obiettivo di riconoscere al Made in Italy il ruolo sociale e il contributo allo sviluppo economico e culturale del Paese, anche in relazione al suo patrimonio identitario; responsabilizzare l’opinione pubblica per promuovere la tutela del valore e delle qualità peculiari delle opere e dei prodotti italiani; sensibilizzare i giovani a scegliere le professioni artigianali e creative legate alle eccellenze delle nostre manifatture.

ator specializzata su temi tecnologici e robotica, che ha anche condotto l’intervista doppia a Lorenzo Merlano e Nicola Dragonetti, di Ormac, azienda vigevanese costruttrice di macchine per calzature. L’imprenditore e il suo collaboratore, entrambi under 40, si sono confrontati su obiettivi, richieste, esigenze e aspettative reciproche rispetto all’attività aziendale, rispondendo anche alle numerose domande degli studenti in platea. La seconda parte dell’incontro ha ospitato Massimo Temporelli, divulgatore tech, che con il suo intervento “Noi siamo tecnologia” ha presentato ai giovani studenti i contorni e il valore dei percorsi formativi e delle professioni tecniche.

Bruno Bettelli nel suo messaggio ai ragazzi ha più volte sottolineato “l’importanza di coltivare i propri sogni e di dare spazio alla propria creatività. Questi elementi sono fondamentali per alimentare il processo di innovazione che è centrale nelle nostre imprese che sono pronte ad accogliervi una volta completato il percorso scolastico”.

Foto Mimit
La Giornata del Made in Italy è stata istituita con la Legge Quadro sul Made in Italy 206/2023.
Massimo Temporelli, divulgatore tech, che con il suo intervento “Noi siamo tecnologia” ha presentato ai giovani studenti i contorni e il valore dei percorsi formativi e delle professioni tecniche.
Greta Galli, giovane content creator specializzata su temi tecnologici e robotica, ha intrattenuto il pubblico di giovani studenti intervistando Lorenzo Merlano e Nicola Dragonetti, dell’azienda vigevanese Ormac.

Affrontare le sfide del momento

Materie plastiche ed economia circolare, necessità e potenzialità

Il K 2025 che si terrà a Düsseldorf tra l’8 e il 15 ottobre si pone l’obiettivo di affrontare le principali sfide del momento. Uno dei temi guida della manifestazione si intitola “Shaping the circular economy”. Il punto sullo stato attuale dell’economia circolare, a poche settimane dall’inizio della fiera più importante al mondo per l’industria delle materie plastiche e della gomma.

Il mondo si trova nel pieno di una crisi delle materie prime: sebbene ogni anno vengano consumati più di 100 miliardi di tonnellate di materie prime, oltre il 90% di quelle utilizzate non viene riciclato. Questo è il dato, decisamente allarmante, pubblicato dalla Banca Europea per gli Investimenti (BEI). L’aumento dei costi legati alle emissioni di CO2, la volatilità dei prezzi delle materie prime e le incertezze geopolitiche stanno esercitando ulteriori pressioni sulle aziende affinché riducano il loro consumo di materie prime.

L›economia circolare viene considerata una leva decisiva per un futuro sostenibile. Secondo un›analisi pubblicata dalla società di consulenza Material Economics l›Europa potrebbe risparmiare 450 milioni di tonnellate di CO2 equivalente all’anno entro il 2030 grazie all’economica circolare, pari all’8% delle emissioni attuali. Ellen MacArthur Foundation prevede che a lungo termine fino al 45% delle emissioni a livello mondiale potrebbe essere evitato grazie all’economia circolare.

La transizione verso tale modello offre anche un enorme potenziale economico. Secondo le stime della società di consulenza EY, l’uso di materie prime seconde ridurrebbe il consumo di energia dal 20 al 90%, consentirebbe il risparmio di grandi quantità di acqua e potrebbe far risparmiare alle aziende europee fino a 465 miliardi di euro all’anno di costi dei materiali. L’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) prevede inoltre che la transizione verso l’economia circolare creerà sette-otto milioni di nuovi posti di lavoro a livello mondiale entro il 2030. Sempre più esempi pratici dimostrano che l’economia circolare conviene non solo dal punto di vista ecologico, ma anche economico. Il gruppo tedesco Cabka, ad esempio, ogni anno ricicla circa 150.000 tonnellate di plastica per produrre pallet e scatole, dimostrando come i rifiuti possano essere trasformati in prodotti di valore.

L’industria della plastica: un settore chiave che deve recuperare i ritardi

Il K 2025 è alle porte. Come sempre la fiera di Düsseldorf rappresenterà la cartina di tornasole per l’industria delle materie plastiche e l’economia circolare sarà uno dei temi più dibattuti in tutti i consessi della manifestazione.

L’industria delle materie plastiche svolge un ruolo centrale in questo processo di transizione. Secondo Plastics Europe, nel 2023 sono stati prodotti nel mondo 413,8 milioni di tonnellate di plastica, ma la percentuale di materiale riciclato è ancora bassa: solo l’8,7% della plastica viene riciclato – per lo più con riciclo meccanico – mentre la maggior parte viene incenerita o smaltita in discarica. Eppure, i prodotti riciclati hanno enormi potenzialità. Per la loro produzione è necessaria una quantità di energia significativamente inferiore rispetto alla produzione a partire da materie prime fossili, il che riduce notevolmente le emissioni di CO2. Il loro utilizzo rafforza anche la sicurezza degli approvvigionamenti, un fattore che sta diventando sempre più importante in questi tempi di tensioni geopolitiche.

Tuttavia, il riciclo è tecnicamente impegnativo e spesso più costoso della produzione di plastica nuova. Questo perché il materiale da riciclare deve essere selezionato, pulito e lavorato con costi elevati, i requisiti a esso legali sono severi, i materiali riciclati di alta qualità sono scarsi e molti processi sono ad alta intensità energetica, il che porta a costi di produzione complessivi più elevati rispetto a quelli della produzione di plastica nuova. «Ma nessuno vuole pagare i costi più alti», sottolinea Ulrich Reifenhäuser, presidente del comitato consultivo degli espositori del K. «La plastica ha trionfato perché è molto migliore di altri materiali. Ma la transizione verso un›economia circolare è costosa. Non sarà possibile affrontare il problema dei costi senza introdurre dei requisiti normativi in tal senso».

Tuttavia, a livello internazionale, non vi è unità di vedute sul percorso da seguire per la transizione verso l›economia circolare.

L’Europa predilige l’approccio della regolamentazione

Mentre altri Paesi si affidano a impegni volontari e a soluzioni basate sulle dinamiche di mercato, l’Europa ha scelto di disciplinare la materia per legge. Strategie come il Piano d’azione per l’economia circolare (CEAP) e testi legislativi come il Regolamento sugli imballaggi (PPWR) e la Direttiva sulla plastica monouso (SUPD) stanno guidando la transizione verso un’economia circolare con quote di riciclo, contenuto riciclato obbligatorio e responsabilità estesa del produttore (Extended Producer Responsibility - EPR).

Il PPWR, ad esempio, prevede che dal 2025, le bottiglie in PET monouso contengano almeno il 25% di plastica riciclata, che salirà al 30% entro il 2030. Per produttori come Coca-Cola o Nestlé, ciò comporta la necessità di riorganizzare le catene di approvvigionamento, procurarsi riciclati di alta qualità e adattare la produzione, onde non rischiare un divieto di commercializzazione. Anche la SUPD impatta sulla filiera: in Lituania, il tasso di restituzione delle bottiglie in PET è passato dal 34 al 92% nel giro di soli due anni dopo l’introduzione di un sistema di vuoto a rendere. Le aziende devono affrontare sfide notevoli. La disponibilità di riciclati di alta qualità è limitata, il passaggio a un design compatibile con il riciclaggio è tecnicamente complesso e le scadenze per l’attuazione delle norme, spesso complesse, sono ristrette.

L’UE sta inoltre ponendo crescente attenzione sulle sostanze chimiche utilizzate. La gestione dei PFAS è particolarmente controversa, in quanto un divieto potrebbe rendere il riciclo molto più difficile: molti rifiuti plastici verrebbero considerati contaminati e sarebbero esclusi dal ciclo. Wolfgang Große Entrup, direttore generale della VCI (la federazione tedesca dell’industria chimica), mette in guardia da un divieto generalizzato: “Ognuna delle sostanze che viene vietata nell’UE aumenta il rischio di un ulteriore spostamento del nostro settore verso regioni meno rigidamente regolamentate e, quindi, non risolve il problema che si intende affrontare”.

Asia, tra progresso e deficit strutturali

Con il 53% della produzione globale di materie plastiche, l’Asia è il principale attore – e la principale fonte di rifiuti di plastica. Mentre alcuni Paesi stanno perseguendo ambiziose strategie di riciclo, altri mancano di infrastrutture di base.

Cina

Per molto tempo la Cina è stata il principale importatore di rifiuti plastici, ma ora il Paese sta cambiando rotta. Con la “National Sword Policy”, la Cina ha bloccato l’importazione di rifiuti di plastica non differenziati e ha in corso un processo di espansione degli impianti di riciclaggio. Il quattordicesimo piano quinquennale favorisce moderni sistemi di raccolta e separazione e promuove il riciclo meccanico e chimico.

Il settore industriale dovrà essere quasi interamente decarbonizzato e convertito a cicli di materiali chiusi entro il 2035. La strategia è affiancata dalla “Legge sulla promozione dell’economia circolare”, che obbliga le aziende a ritirare e smaltire determinati prodotti senza causare danni, e dalla creazione del “Chi-

L’economia circolare è un’opportunità non solo per l’industria delle materie plastiche, ma per ogni ambito manifatturiero e per la società tutta.

Foto Messe
Düsseldorf/tillmann

L’industria delle materie plastiche svolge un ruolo centrale nel processo di transizione ecologica ed economica. Secondo Plastics Europe, nel 2023 sono stati prodotti nel mondo 413,8 milioni di tonnellate di plastica, ma la percentuale di materiale riciclato è ancora bassa: solo l’8,7% della plastica viene riciclato — per lo più con riciclo meccanico — mentre la maggior parte viene incenerita o smaltita in discarica. Eppure, i prodotti riciclati hanno enormi potenzialità.

na Resources Recycling Group”, di proprietà statale, che gestirà la trasformazione a livello centrale.

Giappone e Corea del Sud

Il Giappone e la Corea del Sud sono tra i pionieri dell’economia circolare, anche grazie a obiettivi politici chiari e a una legislazione introdotta tempestivamente. In Giappone, il “Container and Packaging Recycling Act” obbliga le aziende a partecipare ai sistemi di ritiro e riciclo fin dagli anni Novanta. A ciò si aggiunge il “Plastic Resource Circulation Act” del 2022, che promuove l’uso di riciclati e prescrive piani di riciclo dettagliati per i prodotti in plastica.

Con il nuovo “Act for Promotion of Transition to a Circular Economy Society” (APTCES), la Corea del Sud sta perseguendo un

approccio sistemico, guidato dalla tecnologia: quote di riciclo vincolanti, linee guida chiare per la progettazione di prodotti sostenibili e una regolamentazione mirata per i prodotti difficili da riciclare. Inoltre, le aziende che vogliono lanciare sul mercato nuove tecnologie di riciclo, ad esempio, sono temporaneamente esentate dai requisiti.

Diversamente dall’Europa, questi due Paesi si concentrano meno sulla regolamentazione dettagliata e più su responsabilità chiare, attuazione pratica e promozione mirata dell’innovazione. Questo approccio viene integrato da un alto livello di accettazione sociale e da un’ampia corresponsabilità, ad esempio nella raccolta differenziata dei rifiuti e nella conservazione delle risorse.

Dall’India all’Indonesia

In India, la legge denominata Plastic Waste Management Rules (PWMR) obbliga le aziende a ritirare i rifiuti di plastica. Nonostante questo importante passo, l’inadeguatezza delle infrastrutture e le differenze regionali nell’applicazione ne ostacolano l’attuazione a livello nazionale. Problemi simili si riscontrano in Vietnam, dove una legge EPR è stata introdotta nel 2022. Questa legge impone ai produttori e agli importatori di garantire che i loro prodotti sono riciclabili.

In Thailandia, la “Plastic Waste Management Roadmap 2030” mira a riciclare il 100% dei rifiuti di plastica o a utilizzarli per produrre energia entro il 2027. In Indonesia, sebbene esistano iniziative locali, manca una strategia nazionale complessiva. L’obiettivo è quello di ridurre drasticamente la quantità di rifiuti di plastica che finiscono in mare entro il 2040.

Ogni modello di economia circolare può presentare delle insidie: la regolamentazione crea regole chiare, ma può portare a un’eccessiva burocratizzazione e scoraggiare gli investimenti, un rischio da cui non sembra esente l’Europa.

Foto Messe
Düsseldorf/tillmann
Foto Messe Düsseldorf/tillmann

Nonostante i progressi compiuti in questi Paesi, la frammentazione regionale della gestione dei rifiuti e la mancanza di infrastrutture continuano a rappresentare una sfida importante. Il successo di queste misure dipende essenzialmente dalla sensibilizzazione dell’opinione pubblica e da un maggiore coinvolgimento dell’industria.

Nord America, mosaico di strategie

In Nord America, le strategie di economia circolare sono molto frammentate. L’approccio degli Stati Uniti comprende sia misure governative che iniziative del settore privato. Ad esempio, 33 Stati federali hanno istituito programmi EPR che obbligano i produttori di imballaggi monouso a contribuire finanziariamente alla gestione dei rifiuti. Entro il 2032, il 100% degli imballaggi dovrà essere riciclabile o compostabile e il 65% degli imballaggi monouso dovrà essere riciclato. Ma altri Stati sono in ritardo. Tuttavia, c’è un’altra ragione per cui la quota di plastica riciclata negli Stati Uniti è più bassa rispetto al resto del mondo, nonostante siano in uso tecnologie di riciclaggio avanzate: “Non esiste un programma di riciclo a livello nazionale né uno che copra almeno interi Stati federali. Invece, le singole città e i comuni decidono autonomamente se, come e quali rifiuti raccogliere e differenziare”, spiega a tale riguardo l’Agenzia federale tedesca per lo sviluppo economico Germany Trade & Invest (GTAI). Il Canada sta perseguendo un approccio più sistemico alla promozione dell’economia circolare. Con il “Federal Plastics Registry”, il governo ha introdotto un registro nazionale delle materie plastiche per raccogliere dati sulla produzione, l’uso e lo smaltimento delle materie plastiche. Ciò dovrebbe aumentare la trasparenza e consentire una gestione più efficace delle materie plastiche. L’“Action Plan on Zero Plastic Waste” mira a ridurre l’inquinamento da plastica e a realizzare un’economia circolare per questo materiale. Ciò include misure per ridurre la plastica monouso e per promuovere il riutilizzo e il riciclo. Inoltre, il Canada persegue un approccio graduale per contribuire a ridurre i rifiuti di plastica, vietando i prodotti di plastica monouso e introducendo l’EPR.

Il lungo cammino del Sud America

In Sud America, l’economia circolare è ancora agli inizi: circa il 90% dei rifiuti finisce in discarica, mentre il ruolo del riciclo resta limitato. In Cile, Colombia e Brasile esistono programmi nazionali di ritiro e di economia circolare, come la “Ley REP” cilena, l’iniziativa colombiana “Basura Cero” e soluzioni volontarie di alcuni settori in Brasile. In Uruguay, la legge sulla gestione integrata dei rifiuti (Ley 19.829) si concentra sulla gestione standardizzata dei rifiuti e sulla promozione del riciclaggio degli imballaggi.

Tuttavia, nonostante i vari progressi e iniziative, le infrastrutture in molte regioni del Sud America rimangono inadeguate. Il successo delle iniziative in questo ambito dipenderà da ulteriori in-

Per Ulrich Reifenhäuser, presidente del comitato consultivo degli espositori del K, “la plastica ha trionfato perché è molto migliore di altri materiali, ma la transizione verso un’economia circolare è costosa e non sarà possibile affrontare il problema dei costi senza introdurre dei requisiti normativi in tal senso”.

vestimenti governativi, dalla cooperazione internazionale e da una maggiore consapevolezza della popolazione.

Conclusioni e prospettive

L’economia circolare è sia un obbligo che un’opportunità per l’industria delle materie plastiche. L’Europa punta molto sulla regolamentazione, mentre l’Asia combina il controllo statale con forti iniziative tecnologiche. In Nord America e in Sud America gli approcci spaziano da obiettivi ambiziosi e un mosaico di misure individuali all’affidamento alla mano invisibile del mercato. Ma ogni modello di economia circolare presenta delle insidie: sebbene la regolamentazione crei regole chiare, può portare a un’eccessiva burocratizzazione e scoraggiare gli investimenti, un rischio che sta diventando sempre più evidente in Europa. “Per evitare un rallentamento della transizione verso l’economia circolare, abbiamo urgentemente bisogno di misure che rendano più attraenti gli investimenti nella produzione di plastiche riciclabili, che riducano la burocrazia, ad esempio, a causa di procedure di autorizzazione troppo lunghe, e che ci riportino su un piano di parità con i nostri concorrenti internazionali”, avverte Virginia Janssens, managing director di Plastics Europe. Gli approcci basati sul mercato, d’altro canto, promuovono l’innovazione, ma non garantiscono un’attuazione diffusa. Infine, le strategie a controllo centrale producono rapidi progressi, ma rischiano di diventare inefficienti. Una cosa è chiara: senza quote di riciclo più elevate e senza una maggiore quantità di riciclati, l’economia circolare rimarrà frammentaria. Coloro che imparano gli uni dagli altri possono combinare i punti di forza e compensare le debolezze.

Al K 2025, come sempre, ancora una volta, le aziende dei diversi settori industriali presenteranno i principali progressi compiuti finora e le soluzioni future per l’economia circolare.

Primo trimestre 2025 delle macchine utensili

Meglio il mercato interno di quello estero

Il 2025 si è aperto con una buona notizia: l’incremento della raccolta ordini. Le prospettive per il breve-medio periodo, quindi, possono considerarsi migliori rispetto al recente passato. Risultati e aspettative basate sulla ripresa dell’attività nel mercato interno, mentre quella estera mostra un segno opposto.

Nel primo trimestre 2025, l’indice degli ordini di macchine utensili elaborato dal Centro Studi & Cultura di Impresa di Ucimu-Sistemi per Produrre ha segnato un incremento dell’8,5% rispetto al periodo gennaio-marzo 2024. In valore assoluto l’indice si è attestato a 84,5 (base 100 nel 2021). Il risultato è stato determinato esclusivamente dalla ripresa dell’attività dei costruttori sul mercato interno, mentre negativa è risultata la performance sul mercato estero.

In particolare, gli ordini raccolti sul mercato domestico hanno segnato un incremento del 71,5%, rispetto al primo trimestre del 2024, per un valore assoluto di 94,5. Al contrario, la raccolta commesse oltreconfine nel 2025 è risultata in calo del 18,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il valore assoluto dell’indice si è attestato a 74,4.

Prospettive di breve-medio periodo “Il 2025 si apre con un incremento della raccolta ordini. Una buona notizia, questa, che dimostra, dopo un 2024 decisamente complicato, che le prospettive di breve-medio periodo possono essere migliori rispetto al recente passato. Detto ciò, il contesto nel quale ci troviamo a operare desta molte preoccupazioni soprattutto sul fronte estero. Per il terzo trimestre consecutivo, la raccolta di commesse in Italia ha registrato “segno più” e, per questa ultima rilevazione, l’incremento è stato decisamente importante, al punto da riavvicinare l’indice al livello medio del 2021 che fu un anno molto positivo”, ha commentato Riccardo Rosa, presidente di Ucimu.

Secondo i dati del Centro Studi & Cultura di Impresa di Ucimu-Sistemi per Produrre, primo trimestre 2025 su primo trimestre 2024: ordini interni +71,5%, ordini esteri -18,2%.

Foto Ucimu
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Ucimu

“I chiarimenti relativi al funzionamento del provvedimento tanto atteso di Transizione 5.0 hanno evidentemente sortito i loro effetti: le imprese, una volta compresi i tecnicismi e diradate le zone d’ombra, hanno dato seguito alle loro intenzioni di acquisto che si sono concretizzate in nuove ed effettive commesse. Ciò è accaduto perché in Italia la domanda di nuovi sistemi di produzione è ancora sufficientemente vivace e risponde all’obiettivo di aggiornare gli impianti secondo la doppia chiave digitale e green. Certo che il fatto che a oggi sia stato impiegato solo l’11% delle risorse messe a disposizione per questo provvedimento (dunque poco più di 600 milioni di euro rispetto ai 6,3 miliardi stanziati) dimostra che la misura così costruita non è risultata congeniale alle aziende. Sappiamo infatti per esperienza diretta che, quando un provvedimento è di semplice utilizzo, il mercato lo recepisce facilmente; questo è accaduto per la politica 4.0”, ha proseguito il presidente di Ucimu.

“A questo proposito è fondamentale che le autorità di governo facciano chiarezza in merito a Industry 4.0. Da gennaio attendiamo di conoscere le istruzioni per la prenotazione del credito di imposta 4.0 da parte delle aziende. Avendo visibilità sulla disponibilità effettiva dei fondi rispetto al plafond stanziato di 2,2 miliardi di euro, la domanda interna potrebbe registrare, nel prossimo trimestre, una ulteriore accelerazione esprimendo così tutte le sue potenzialità. Purtroppo, però, l’effetto potrebbe svanire subito dopo poiché le aziende non avranno il tempo necessario a produrre. Sarebbe perciò utile studiare immediatamente un provvedimento, verificandone la fattibilità in Europa, per recuperare le risorse non spese e riallocarle per misure di incentivo, sul modello del 4.0 e 5.0, da rendere disponibili nel prossimo triennio 2026-2028”, ha aggiunto Riccardo Rosa.

Lavorare per differenziare i mercati

“Differenti sono invece le indicazioni che le aziende italiane hanno ricevuto oltreconfine in questo primo scorcio di 2025. La crisi geopolitica mondiale, i due conflitti aperti vicini a noi, la debolezza dell’Europa, dal punto di vista sia economico che politico, la crisi dell’automotive e, in assoluto, il ritorno dirompente di Trump, agitano profondamente lo scenario internazionale. I continui cambi di posizione del presidente americano in merito al tema di una possibile politica dei dazi, differenziata rispetto a paesi e tipologia dei beni, hanno fatto crescere il tasso di incertezza su livelli di cui nella storia recente non si ha memoria. Ciò impone a tutti gli attori del sistema economico di attivarsi per rispondere a questa nuova condizione”, ha spiegato il presidente di Ucimu.

“Da parte nostra come imprenditori dobbiamo continuare a lavorare per differenziare i nostri mercati. Gli Stati Uniti sono la

prima area di destinazione del Made in Italy settoriale, poi vengono Germania, Cina, Francia e Turchia. Il nostro sforzo deve essere quello di monitorare attentamente le aree che possono essere per noi interessanti di qui ai prossimi anni, a partire da India, Messico e Sud America, appoggiandoci e anche partecipando attivamente alle attività messe in campo dalle organizzazioni di rappresentanza a supporto delle aziende. Nel caso di Ucimu, abbiamo iniziative pensate per favorire l’ingresso delle imprese associate in aree ad alta potenzialità di business. È il caso dell’Oficina Italiana de Promoción Mexicó, Desk India con un punto di appoggio a Mumbai e Desk Cina a Pechino, e le Reti ITC e IMT in India e Vietnam pensate per favorire l’approccio a questi mercati da parte delle imprese retiste a cui si aggiungono future missioni conoscitive nell’area dei Balcani”, ha commentato Riccardo Rosa. “Alle autorità di governo chiediamo però pieno supporto non solo per lo sviluppo di una politica industriale adeguata a sostenere il miglioramento della competitività del manifatturiero italiano ancora più importante in un contesto come l’attuale. Ai nostri rappresentanti chiediamo che in Europa si facciano portavoce della necessità di poter contare su una Unione forte e determinata ad aprire un dialogo serio con l’amministrazione americana a beneficio del commercio mondiale e anche della sicurezza di tutti i popoli”, ha concluso il presidente di Ucimu, Riccardo Rosa.

Per le macchine utensili nel primo trimestre del 2025 le prestazioni del mercato interno sono andate meglio di quelle del mercato estero rispetto allo stesso periodo del 2024, consentendo di segnare un andamento complessivo di segno positivo pari a 8,5%.

Riccardo Rosa, presidente Ucimu.
Foto Ucimu
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Piovan ha approvato bilancio consolidato e progetto di bilancio

Aumento delle quote di mercato e integrazione delle società acquisite

In base al bilancio consolidato di gruppo e al progetto di bilancio di esercizio relativi al 2024, inclusivi della rendicontazione di sostenibilità, approvati dal CdA di Piovan, il totale di ricavi e altri proventi consolidati risulta pari a 571,8 milioni di euro ed è allineato al 2023, mentre l’utile di esercizio risulta pari a 46,3 milioni di euro. L’adjusted Ebitda consolidato pari a 78,5 milioni di euro rimane sostanzialmente stabile rispetto al 31 dicembre 2023, mentre l’Ebit (risultato operativo) consolidato è pari a 63,4 milioni di euro, in calo rispetto a 68,6 milioni di euro del 31 dicembre 2023 a causa di oneri non ricorrenti sostenuti nel corso del 2024, legati principalmente all’accelerazione dei piani d’incentivo a seguito dell’acquisizione da parte di Investindustrial. Il risultato netto adjusted consolidato, indicatore introdotto nel 2024, è pari a 47,7 milioni di euro, con una riduzione di 0,7 milioni di euro (-1,1%) rispetto al 31 dicembre 2023. Il gruppo conferma l’eccellente generazione di cassa, con una posizione finanziaria netta negativa a 32,4 milioni di euro al 31 dicembre 2024, rispetto alla posizione negativa di 57,8 milioni di euro del dicembre 2023.

L’area Technical Polymers registra ricavi in calo dell’1,8% pur con segnali di ripresa, mentre l’area Service, +1,6%, è spinta dalla strategia di espansione del gruppo. L’area Food & Industrial Applications è in crescita del +21,0%, con ottime prospettive per il 2025 sia per importanti progetti che per aumento base clienti. In termini geografici l’area EMEA marca un +6,4% rispetto al 2023, grazie all’acquisizione di quote di mercato e all’espansione del settore Food & Powders, l’Asia un +30,1%, grazie al consolidamento di NuVu e al mercato in crescita, mentre una contrazione dei ricavi viene registrata nei mercati del continente americano con un -7,5% e un -14,8% rispettivamente in Nord e Sud America. In Cina è stata inaugurata a Suzhou (Jiangsu) nel gennaio 2025 la nuova sede del gruppo (stabilimento di 15.000 metri quadrati per

un investimento complessivo di oltre 10 milioni di euro) che fornirà impianti, consulenze ingegneristiche, formazione e assistenza post-vendita a tutte le filiali nell’area APAC. In India il 6 febbraio scorso il gruppo ha perfezionato l’acquisizione del 50% di Penta Auto Feeding Limited da Kabra Extrusiontechnik Limited, arrivando a possedere il 100% della società. Il restante 50% di Penta India era, infatti, già di proprietà di Penta, società interamente controllata da Piovan. In India già nel corso del 2024 il gruppo aveva peraltro acquisito l’1% in NuVu Conair Private, di cui detiene complessivamente il 51%. Si segnala, infine, il significativo miglioramento recentemente ottenuto del rating CDP-Climate Change da C del 2023 a B del 2024. “Nonostante un contesto macroeconomico sfidante e incerto, il gruppo continua a consolidare la propria crescita, con una performance finanziaria che supera quella record del 2023. In un anno di grandi cambiamenti, abbiamo posto le basi per lo sviluppo futuro del gruppo, restando fedeli ai nostri tre storici pilastri fondamentali: i clienti, le persone e l’innovazione”, ha dichiarato Nicola Piovan (nel riquadro), presidente esecutivo di Piovan. “I risultati dimostrano che il gruppo sta consolidando la propria leadership mondiale, grazie a un mix di crescita interna ed esterna. I nuovi stabilimenti in Cina e a Cuneo rafforzano la nostra presenza sul mercato e l’espansione in India, con l’acquisizione del controllo di Nu-Vu Conair e più recentemente di Penta Auto Feeding India, supporta la nostra crescita nei mercati più promettenti. Continuiamo a investire per guadagnare quote di mercato grazie a una strategia mirata e alla ricerca costante di nuove opportunità di sviluppo”, ha aggiunto l’amministratore delegato Filippo Zuppichin.

Buone performance, sostenute dall’aumento di quote di mercato e dall’integrazione con le società acquisite; punto di forza del gruppo la presenza in una pluralità di aree geografiche e in settori diversificati; consolidamento in Cina e India. Questo in sisntesi il 2024 di Piovan

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Piovan

Dieci azioni di Cefic per salvare la chimica europea

Ilham Kadri: “Per noi il tempo è scaduto”

“Per noi il tempo è scaduto”. Questo il perentorio monito lanciato da Ilham Kadri, presidentessa di Cefic, durante il recente incontro con il vicepresidente esecutivo della Commissione europea Stéphane Séjourné e la commissaria europea Jessika Roswall. Rivolgendosi a decisori politici, leader del settore e società civile, Ilham Kadri e i CEO presenti all’incontro hanno unanimemente preso atto che l’industria chimica europea è in crisi e che senza un’azione immediata e mirata più siti produttivi sono destinati a chiudere, gli investimenti a spostarsi altrove e l’Europa a rimanere ulteriormente indietro rispetto ai concorrenti globali.

“L’industria chimica europea è il fondamento dell’ecosistema industriale continentale: ogni importante filiera dipende da essa. Eppure oggi le aziende stanno bloccando gli investimenti in Europa mentre i nostri concorrenti globali corrono in avanti. Senza un’azione urgente, rischiamo di perdere un’intera base industriale. Non si tratta solo di prodotti chimici, bensì del futuro economico e strategico dell’Europa”, ha aggiunto Ilham Kadri. Con l’industria dell’UE che deve fronteggiare una domanda in calo, prezzi dell’energia alle stelle e crescenti oneri normativi, tuti aspetti sollevati nella Dichiarazione di Anversa, Cefic ha quindi delineato dieci azioni urgenti che devono essere attuate in un pacchetto per l’industria chimica. azioni che devono andare oltre PFAS e Reach e garantire che l’industria chimica europea riceva il supporto urgente e personalizzato di cui ha bisogno per rifondare la sua base europea. Tali 10 azioni compongono un vero e proprio decalogo: - proteggere nella UE le filiere dei prodotti chimici utilizzati nelle industrie europee della difesa inserendole come parte integrante del programma europeo Readiness 2030; - ridurre i costi energetici, reinserendo i prodotti chimici organici nell’elenco di compensazione dei costi indiretti dell’UE e sostenendo l’idrogeno come combustibile energetico sostenibile a basse emissioni di carbonio; - attuare una politica di urgenza in materia di protezione

commerciale, accelerando le misure antidumping e garantendo una forte risposta dell’UE alle controversie tariffarie e alle sanzioni russe;

- mantenere l’attenzione puntata su semplificazione e riduzione degli oneri, con il pacchetto Omnibus per alleggerire gli oneri amministrativi per grandi e piccole aziende;

- sgombrare i dubbi sul concetto di circolarità, chiarendo il prima possibile le regole di contabilizzazione del bilancio di massa per il riciclo chimico;

- stabilire una politica specifica per l’accesso a materie prime a prezzi accessibili e materiali circolari e di origine biologica sicuri, al fine di soddisfare gli obiettivi climatici, sfruttando a questo scopo anche il potenziale dell’Ucraina;

- adottare misure per creare domanda, quali riduzione delle aliquote IVA, e per spingere i prodotti chimici nei principali mercati di sbocco;

- riconoscere il ruolo cruciale dei prodotti chimici per ridurre la dipendenza europea supportando la produzione UE di principi attivi farmaceutici nel Critical Medicines Act e considerando ulteriormente la proposta francese per un Critical Chemicals Act;

- predisporre finanziamenti dedicati per l’industria chimica attraverso il Fondo per la competitività dell’UE, l’Industrial Decarbonisation Accelerator Act e la Industrial Decarbonisation Bank, con fondi dedicati al partenariato pubblico-privato o alla ricerca e sviluppo per impianti chimici dimostrativi;

- semplificare il Reach sulla base del decalogo Cefic con misure mirate che garantiscano la prevedibilità degli investimenti.

Sebbene Cefic accolga con favore l’impegno dei leader dell’UE, sottolinea che questo dialogo deve produrre risultati concreti. L’industria non può più permettersi un altro giro di discussioni, ma ha bisogno di un piano chiaro per ripristinare la propria competitività, garantire posti di lavoro e guidare una innovazione sostenibile in Europa.

La presidentessa di Cefic e i CEO dell’industria chimica al recente incontro con i rappresentanti dell’UE per discutere della crisi e presentare dieci azioni concrete non più rimandabili per salvare il settore.
Foto Cefic

Nomina in Frigosystem Corema

Miriam Olivi nuova direttrice generale

Miriam Olivi è stata nominata direttrice generale di Frigosystem Corema, produttore di refrigeratori e termoregolatori industriali, dopo 18 anni di attività nelle vendite dell’azienda, durante i quali ha contribuito in modo decisivo alla diffusione del marchio a livello globale e alla costruzione di una rete commerciale internazionale.

Già attiva nel nuovo ruolo, la direttrice generale è affiancata da un team di altrettanto nuovi collaboratori, con l’obiettivo di strutturare al meglio l’azienda e accompagnarla verso un nuovo corso di crescita e sviluppo tecnologico e commerciale. Da alcuni mesi Miriam Olivi è anche presidente della neonata associazione Women in Plastics Italy.

Tecno System collabora con SGInPlast

Estrusione medicale oltreoceano

Specializzata nella costruzione di linee di estrusione e filiere, Tecno System ha recentemente avviato una collaborazione con SGInPlast Soluciones Globales para la industria del plástico scelta quale rappresentante commerciale per la distribuzione dei suoi prodotti nei mercati costaricano, caraibico e colombiano. Con questa collaborazione

Tecno System intende rafforzare la sua presenza in aree geografiche considerate strategiche e ad alto potenziale di crescita in particolare nel settore medicale, attraverso la commercializzazione delle sue linee di estrusione e soluzioni progettate per applicazioni che richiedono massima precisione e qualità di lavorazione. Secondo le intenzioni dei due partner,

nominata direttrice generale di Frigosystem Corema.

l’esperienza di SGInPLAST Soluciones Globales para la industria del plástico in tali mercati, da un lato, e la tecnologia e il know-how di Tecno System, dall’altro, permetteranno di accompagnare da vicino i clienti locali e di fornire loro soluzioni innovative ed efficienti per l’estrusione di tubi medicali e prodotti tecnici ad alto valore aggiunto in base a specifiche esigenze.

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Dopo una lunga esperienza nelle vendite e nella direzione commerciale,
Miriam Olivi è stata
Una linea di Tecno System per l’estrusione di tubi medicali spiralati.
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Teecno System

Nuovo ingresso in Gruppo Syncro Matteo Spinola nominato direttore commerciale

In Gruppo Syncro è arrivato un nuovo direttore commerciale. Si tratta di Matteo Spinola, che vanta oltre vent’anni di esperienza in ruoli tecnico-commerciali con crescenti responsabilità in varie aziende nel settore delle materie plastiche. Con una importante carriera alle spalle, che lo ha portato a ricoprire ruoli dirigenziali, il nuovo direttore commerciale porta con sé una visione orientata al risultato, alla crescita sostenibile e al coordinamento sinergico delle sei realtà parte del gruppo. Il suo profilo si distingue per la capacità di costruire e consolidare reti vendita internazionali, gestire mercati complessi e creare valore attraverso una leadership chiara e condivisa.

“Sono entusiasta di entrare a far parte del Gruppo Syncro in questo momento così importante per il suo sviluppo. Credo fortemente nella Zero Waste Myssion e nell’integrazione virtuosa tra le aziende del gruppo. Il mio obiettivo sarà quello di rafforzare la presenza commerciale a livello globale,

supportando ogni singola realtà nella propria crescita e offrire ai nostri clienti soluzioni sempre più complete, efficienti e sostenibili”, ha commentato Matteo Spinola.

“Matteo Spinola è un professionista del settore che unisce competenza, concretezza e visione strategica. Il suo ingresso rappresenta un tassello

fondamentale per affrontare con determinazione le nuove sfide globali e consolidare il posizionamento del Gruppo Syncro come punto di riferimento nell’industria dell’estrusione e del riciclo. Sono certo che la sua guida porterà energia, metodo e risultati tangibili”, ha dichiarato il CEO di Gruppo Syncro, Gabriele Caccia.

Il CEO di Gruppo Syncro, Gabriele Caccia, a sinistra, con il nuovo direttore commerciale, Matteo Spinola.

Plastiblow sceglie

Leap Green Polymers

Espansione in Canada

Plastiblow ha recentemente siglato un accordo di collaborazione con la società canadese Leap Green Polymers, con sede a Ottawa, Ontario, che venderà la sua intera gamma EBM di macchine shuttle in Canada. Con l’operazione il costruttore italiano di soluzioni per il soffiaggio plastico mira a espandere la propria presenza nel mercato locale del soffiaggio.

Leap Green Polymers è un’azienda canadese che opera in tutto il Nord America attraverso varie partnership con i principali costruttori di macchinari per la trasformazione e il riciclo di materie plastiche tradizionali e di origine biologica (tra cui anche altre italiane), offrendo una gamma di soluzioni orientate alla circolarità e sostenibilità.

Firma e stretta di mano per la collaborazione in Canada tra Plastiblow e Leap Green Polymeers.

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Plastiblow
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Gruppo Syncro

Alejandro Gaeta in Baracco

Nomina in Rodolfo Comerio

Nicola Simondo sales manager della divisione materie plastiche

Nicola Simondo è stato recentemente nominato nuovo sales manager della Divisione materie plastiche di Rodolfo Comerio. Nel suo nuovo ruolo, il manager guida il team di vendita e le attività commerciali su scala globale nell’industria delle materie plastiche, promuovendo la crescita e l’innovazione.

Nicola Simondo ha portato con sé una lunga esperienza in ambito commerciale, avendo ricoperto posizioni chiave in primarie aziende operanti a livello internazionale. La nomina riflette l’impegno di Rodolfo

Comerio nel voler garantire un’efficace guida in tutte le sue divisioni e nel consolidare ulteriormente la propria posizione sul mercato.

“Ringrazio di cuore la famiglia Rodolfo Comerio per l’opportunità e la fiducia che mi è stata data nell’assumere questo importante ruolo, affidandomi una missione così ambiziosa. Ma devo ringraziare anche i miei precedenti capi e colleghi, in particolare quelli di Amut, Galdabini e Lawer Dosing & Dispensing Systems, che negli ultimi anni sono stati per me fonte di crescita e ispirazione”, ha dichiarato Nicola Simondo.

Il nuovo sales manager di Rodolfo Comerio, Nicola Simondo.

Nuovo direttore commerciale per rafforzare la presenza nei mercati

Azienda con sede a Occhibello (Rovigo), Baracco ha nominato

Alejandro Gaeta nuovo direttore commerciale. Professionista con una lunga e solida esperienza nel settore della trasformazione delle materie

plastiche, il nuovo direttore commerciale apporterà un contributo determinante alla crescita dell’azienda in ambito nazionale e internazionale. Fondata su una visione orientata all’innovazione e alla sostenibilità, Baracco è specializzata nella progettazione e produzione di impianti per la granulazione di polimeri e gomme termoplastiche e offre soluzioni su misura per aziende attive nel recupero e nel riciclo delle plastiche, oltre a una gamma completa di ricambi per sistemi “underwater” e “water” e di filtrazione a mono e doppia piastra. L’ingresso di Alejandro Gaeta rappresenta un punto di svolta nella strategia commerciale dell’azienda. Con oltre vent’anni di esperienza nel settore delle tecnologie per la lavorazione delle materie plastiche, il direttore commerciale avrà il compito di rafforzare le relazioni con i clienti consolidati e di sviluppare nuovi canali commerciali, con un’attenzione particolare sui mercati

esteri ad alto potenziale. Tra gli obiettivi a breve termine figurano l’ampliamento della rete vendita, la partecipazione a fiere internazionali di settore e lo sviluppo di sinergie con distributori e agenti nei mercati strategici di Nord e Sud America ed Europa. Qualità, innovazione e assistenza post-vendita restano i pilastri su cui Baracco intende continuare a costruire la propria crescita. In questo contesto, Alejandro Gaeta sarà una figura chiave per guidare il team commerciale verso nuove sfide e traguardi ambiziosi.

“La nostra missione è quella di offrire soluzioni tecnologiche avanzate per un’industria della plastica più efficiente e sostenibile”, ha dichiarato la direzione di Baracco. “Con l’arrivo di Alejandro Gaeta, vogliamo rafforzare la nostra capacità di ascolto del mercato e rispondere con efficacia alle esigenze in continua evoluzione dei nostri partner industriali”.

Alberto Baracco (a sinistra), CEO di Baracco, con Alejandro Gaeta, direttore commerciale.
Foto Linkedin/Rodolfo Comerio
Foto Linkedin/Alberto Baracco

Accade in Oerlikon HRSflow

Thierry Fabozzi nuovo general manager Nord America, Italo Bincoletto presidente

A partire da marzo 2025, Oerlikon HRSflow ha nominato Thierry Fabozzi nuovo general manager per il Nord America. Il nuovo general manager riporterà direttamente al CEO di Oerlikon HRSflow, Andrea Peruch. Nel quadro di un piano di successione strutturato e sviluppato in collaborazione con Italo Bincoletto, Thierry Fabozzi ha assunto la responsabilità di tutte le attività operative e commerciali in Nord America, mentre allo stesso tempo Italo Bincoletto continuerà a supportare Oerlikon HRSflow nelle vendite e nella strategia in qualità di presidente, rafforzando ulteriormente la presenza dell’azienda nel settore auto.

Con oltre trent’anni di esperienza nella tecnologia del packaging e un approccio multiculturale, Thierry Fabozzi avrà

Movimenti ai vertici Erema

un ruolo chiave nell’espansione della presenza di Oerlikon HRSflow nel mercato statunitense, con una particolare attenzione ai settori packaging, medicale, beni di consumo e logistica. Figura chiave presso Plastic Technologies dal 2012 – azienda attiva nello sviluppo di packaging, prototipazione rapida e ingegneria per la valutazione dei materiali nel settore degli imballaggi in plastica – Thierry Fabozzi è entrato inizialmente in azienda come managing director di PTI Europe a Yverdon, in Svizzera, e nel 2017 è stato nominato presidente e CEO di Plastic Technologies in Ohio (Stati Uniti). La sua profonda competenza nell’industria del packaging è evidenziata anche dalla sua carriera presso Nestlé, Tetra Pak e altri importanti player del settore, dove ha ricoperto diversi ruoli di rilievo.

“Sono onorato di affrontare questa nuova sfida e di contribuire alla strategia di crescita di Oerlikon HRSflow in Nord America”, ha commentato il nuovo general manager. “Grazie a solide basi fondate sull’innovazione continua e su un team altamente motivato, sono fiducioso nella nostra capacità di favorire la crescita e ampliare la nostra presenza sul mercato”.

“Siamo entusiasti di dare il benvenuto a Thierry Fabozzi come nuovo general manager per il Nord America”, ha dichiarato Italo Bincoletto. “Gli Stati Uniti rappresentano un mercato chiave per il nostro business e siamo certi che la sua profonda conoscenza del settore, le sue doti di leadership e la sua capacità di guidare i team accelereranno la nostra crescita in Nord America”.

Avvicendamento nel consiglio di sorveglianza e nuovo direttore vendite

Alla fine di aprile Günther Pöll ha lasciato il consiglio di sorveglianza di Erema Group per andare in pensione dopo una lunga carriera. Dal primo maggio è stato sostituito da Thomas Gangl, che vanta una lunga esperienza come membro del consiglio di amministrazione di OMV, di CEO di Borealis e, più recentemente, responsabile delle attività europee del gruppo siderurgico britannico Liberty Steel, ruoli che metterà a fruttto per lo sviluppo strategico di Erema Group.

“Sono lieto di poter contribuire al futuro percorso di crescita di Erema Group in qualità di membro del consiglio di sorveglianza e all’ulteriore rafforzamento della sua posizione a come azienda di primordine a livello mondiale nell’industria del riciclo della plastica”, ha dichiarato Thomas Gangl. Da maggio il consiglio di sorveglianza di Erema Group è dunque composto

da Ludwig Eckart (presidente), Claudia Beermann, Michael Schleiss, Simon Andreas Wendelin e, appunto, Thomas Gangl.

Il costrittore austriaco, inoltre, ha nominato Christoph Wöss direttore vendite globali dal primo aprile. Christoph Wöss ricopriva la carica di Business Development Manager di Erema e al riguardo Manfred Hackl, managing director dell’azienda e CEO di Gruppo Erema ha dichiarato che “con Christoph Wöss abbiamo scelto un esperto altamente competente al nostro interno che ha dato un contributo significativo al successo dello sviluppo di Erema negli ultimi anni. Nel suo nuovo ruolo professionalizzerà ulteriormente le nostre vendite globali, consentendoci di rispondere in modo ancora più efficace alle esigenze dei clienti nei vari mercati”. Christoph Wöss lavora in Gruppo

Erema da 24 anni e vanta una profonda conoscenza del mercato internazionale e delle esigenze specifiche dell’industria del riciclo della plastica. Nel suo nuovo ruolo, gestirà le attività di vendita globali della società e ne guiderà lo sviluppo strategico nel mercato globale. In questo contesto, guiderà un team di vendita internazionale e lavorerà a stretto contatto con le filiali globali del gruppo per rafforzare la presenza dell’azienda nel mondo.

Thomas Gangl (a destra) e Christoph Wöss.
Thierry Fabozzi (a destra) e Italo Bincoletto.
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Erema

Quarant’anni di Giflex

Imballaggio flessibile, una forza del Made in Italy

L’imballaggio plastico è una delle applicazioni che assorbono la quota maggiore della produzione di materie prime e oggi una di quelle che attraggono maggiore interesse e attenzione nei dibattiti. In tale contesto, una parte preminente è quella dell’imballaggio flessibile, settore rappresentato nel nostro Paese da Giflex, l’associazione che recentemente ha festeggiato quarant’anni di attività.

A c ura di Luca Mei

Alla presenza di oltre 200 operatori della filiera del packaging flessibile, si è svolto recentemente a Milano il convegno “Il flessibile che anticipa il futuro.

Tra identità e innovazione Made in Italy”, organizzato da Giflex (Gruppo Imballaggio Flessibile). Il settore del packaging flessibile nostrano, rinomato per qualità, innovazione e competitività sui mercati globali con una quota di export che supera il 50% del fatturato nazionale, rimane uno dei pilastri distintivi del Made in Italy. Nel 2024 ha registrato nel nostro Paese un’occupazione di oltre 12.000 addetti, una produzione di circa 450.000 tonnellate e un fatturato intorno ai 4,5 miliardi di euro. Positive le aspettative per il 2025 con previsioni di crescita sia di fatturato che di volume. A conferma di ciò, l’evento organizzato da Giflex, che nel 2025 celebra quarant’anni di attività, si è inserito per il secondo anno consecutivo nel programma di iniziative promosso dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy dedicato alla valorizzazione delle eccellenze italiane. “Siamo un settore di eccellenza del Made in Italy che deve far fronte a cambiamenti epocali. L’imballaggio è al centro di una vera e propria rivoluzione progettuale influen-

zata da contesti economici e normativi complessi e farraginosi. Per essere competitivi e portatori d’innovazione reale come da sempre la nostra industria sa fare chiediamo con forza che politiche ambientali ed industriali vadano di pari passo”, ha dichiarato Alberto Palaveri, presidente di Giflex.

Tra i temi caldi della giornata, il superamento delle criticità esistenti verso una trasformazione in grado di coniugare sostenibilità e competitività aziendale. “La transizione verso un’economia sostenibile è una sfida imprescindibile e irreversibile, che non può più essere rimandata”, ha dichiarato Lara Ponti, vicepresidente di Confindustria con delega alla transizione ambientale e gli obiettivi ESG nel suo saluto istituzionale. “Le evidenze scientifiche, le richieste delle giovani generazioni e la consapevolezza che i costi dell’inazione sarebbero ben superiori a quelli del cambiamento, ci impongono di agire ora. Nonostante le complessità e le incertezze che potrebbero rallentare questa trasformazione, le imprese devono prepararsi seguendo la scienza e criteri oggettivi. I dati sono chiari: le realtà produttive che hanno investito nella sostenibilità registrano performance economico-finanziarie superiori e una maggiore resilienza agli shock esterni. Pur riconoscendo le difficoltà che ogni cambiamento comporta, è fondamentale non perdere di vista l’obiettivo più profondo di questo impegno per costruire un futuro soli-

L’industria dell’imballaggio flessibile è una eccellenza del Made in Italy, con una quota export oltre il 50% del fatturato nazionale; nel 2024 in Italia ha registrato una occupazione di oltre 12.000 addetti, una produzione di circa 450.000 tonnellate, un fatturato intorno ai 4,5 miliardi di euro; nonostante le incertezze generali le aspettative per il 2025 sono positive con previsioni di crescita sia di fatturato che di volume. Nella foto, Italo Vailati, segretario generale di Giflex.

do, equo e duraturo per le attuali e le future generazioni”.

In generale, grazie agli interventi di Lara Ponti e Alberto Palaveri, così come degli altri intervenuti – Serena Giacomin (Italian Climate Network), Giacomo Belluomini (Lifeanalytics), Elisabetta Silvestrini (Lifeanalytics), Fadi Hassan (LSE), Carlo Amenta (Università di Palermo), Giada Messetti (sinologa e autrice), Carlo Altomonte (Università Bocconi), Michele Amigoni (Barilla Group), Rossella Salvatore (Inci.Flex), Roberta Colotta (Flexible Packaging Europe) – l’evento ha offerto l’occasione per approfondire il ruolo chiave dell’imballaggio flessibile nel contesto economico e normativo di oggi, con uno sguardo alle sfide globali, ai fattori generazionali, alle tendenze di consumo.

Quarant’anni tra creatività, leggerezza e orizzonti futuri

Con tanti interventi e appuntamenti sui temi dell’imballaggio flessibile, Giflex è stata protagonista di Ipack-Ima 2025, svoltasi a Fiera Milano dal 27 al 30 maggio. Il presidente di Giflex Alberto Palaveri è intervenuto al dibattito “PPWR and Circular Packaging: Turning Regulations into Solutions”, insieme a Chiara Cappelletti (Expert Sostenibilità Ambientale e Analisi del Ciclo di Vita – Innovhub SSI), Alessandra Fazio (presidente Istituto Italiano dell’Imballaggio) e Francesca Siciliano Stevens (Secretary General Europen). L’associazione ha poi organizzato l’incontro “Imballaggio flessibile: dall’idea all’azione con Giflex” con approfondimenti su LCA, linee guida dei capitolati per le materie prime e metodi di misura offerti dai relatori Italo Vailati (segretario generale di Giflex), Andrea Cassinari (di Cellografica Gerosa e coordinatore dei Comitati scientifici Giflex), Paola Riccardi (packaging consultant di SRC Ingegneria), Rosi Barrale (di Goglio e coordinatrice Comitato tecnico Giflex) e Nadia Rossi (di Castagna Univel e membro Comitato tecnico Giflex). Elena Peron (amministratore delegato Amcor Flexible Italia e membro del Comitato esecutivo Giflex) ha invece raccontato la sua esperienza all’incontro “Packaging al femminile: storie di innovazione e successo”, con interventi anche di Valentina Aureli (CEO Aetna Group), Valentina Marchesini (direttore Risorse Umane, Marketing & Communication e Membro del CdA Marchesini), Antonella Candiotto (presidente e CEO Galdi) e Luciana Pellegrino (presidente WPO). Ma il momento il suo momento clou nel corso della fiera Giflex lo ha vissuto il 29 maggio, quando ha festeggiato i suoi quarant’anni di vita associativa. Gli oltre 350 invitati alla celebrazione dell’anniversario sono stati trasportati in un racconto emozionale ed evocativo tra creatività, leggerezza e orizzonti. “Per la nostra festa abbiamo scelto queste tre parole chiave perché suggeriscono la capacità di creare qualcosa di nuovo, di affrontare le cose con un atteggiamento leggero e positivo e di guardare oltre i limiti del presente verso nuove opportunità e obiettivi. Così come da sempre sa fare l’industria dell’imballaggio flessibile”, ha commentato il presidente di Giflex, Alberto Palaveri. Ad accompagnare il Gruppo Imballaggio Flessibile nella celebrazio-

ne dell’anniversario l’attore e regista Corrado d’Elia, i past president Luigi Goglio, fondatore di Giflex, Ruggero Gerosa, Pietro Lironi, Michele Guala e l’astronauta Paolo Nespoli. La celebrazione ha preso il via con Corrado D’Elia sul palco con “Io, Steve Jobs”, una delle figure più geniali e controverse del nostro tempo. Attraverso un monologo l’attore e regista ha messo in scena temi da cui trarre ispirazione: l’importanza della passione e della curiosità, il valore degli errori e dei fallimenti, la perseveranza e il pensare diverso, e “Connecting the Dots” (“Unire i Puntini”), il coraggio di seguire la propria strada. Dal teatro alle parole del presidente di Giflex, Alberto Palaveri, che ha fatto una sintesi di questi quarant’anni, ma soprattutto a tracciato il profilo dell’associazione del futuro: “Capacità di rappresentanza, di influenza e legami, questa la ricetta. Le associazioni dovranno imparare ad avere visione, essere in costante connessione con le dinamiche e gli aspetti evolutivi del presente, avere leadership organizzativa, creare ingaggio ed empatia con i propri associati, coltivare i legami. Sì, perché nel business, come nella vita, contano le emozioni, le relazioni, le strette di mano, i sorrisi, le pacche sulle spalle, le battute e i ricordi, l’umanità, le parole dette e scritte”, ha concluso Palaveri. È stata poi la volta di uno spaccato di storie nella storia, attraverso le parole dei presidenti di Giflex che in un docufilm hanno ricordato eventi epocali, cambiamenti socioculturali, sfide e successi di questi quarant’anni dell’industria del packaging flessibile. Un video evocativo ha poi avuto come protagonista l’imballaggio flessibile, che rende possibile ogni storia e che atterra su mondi futuri, come ha raccontato l’“ospite spaziale” della celebrazione, l’astronauta Paolo Nespoli, ingegnere, astronauta, fotografo, divulgatore scientifico, speaker motivazionale, scrittore e oggi professore universitario, che ha trascorso 313 giorni, 2 ore e 36 minuti di permanenza nello spazio affrontando condizioni estreme e imparando a vedere il mondo da un’altra prospettiva. L’evento si è concluso con momenti di intrattenimento e networking al motto di “Uniti Per Dare Forma Al Futuro, la “frase manifesto” che evoca l’unione di intenti e la forza del Gruppo Imballaggio Flessibile, ponte tra passato e futuro.

Alberto Palaveri alla cerimonia per i quarant’anni di Giflex, celebrati il 29 maggio nel corso di Ipack-Ima 2025.

Un momento della celebrazione dei quarant’anni di Giflex.

Tredicesima edizione di VinylPlus Sustainability Forum

Potenziare una filiera del PVC a prova di futuro

Il tredicesimo VinylPlus Sustainability Forum si è confermato un dinamico e stimolante laboratorio di cooperazione, innovazione e scambio di nuove idee. Attraverso discussioni e panel di esperti, l’evento ha approfondito come circolarità, competitività e finalità sociale debbano allinearsi per costruire un futuro resiliente e sostenibile per la filiera del PVC in Europa e oltre. Le tavole rotonde tematiche si sono rivelate un momento topico, offrendo uno spazio dove sono emerse idee concrete e strategie lungimiranti.

Il tema conduttore di VinylPlus Sustainability Forum 2025, “For a Future-Proof Value Chain” (“Per una filiera a prova di futuro”), ha richiamato a Parigi il 21 e 22 maggio oltre 200 delegati provenienti da 23 Paesi, tra cui rappresentanti del Comune di Parigi, di enti

pubblici e di organizzazioni ambientali francesi, politici, accademici, designer, architetti, riciclatori e rappresentanti della filiera del PVC. Accogliendo i partecipanti, Charlotte Röber, direttrice generale di VinylPlus, ha sottolineato il focus di VinylPlus Sustainability Forum 2025 incentrato sul rafforzamento delle fondamenta del settore del PVC per un futuro che richiede resilienza, responsabilità e rinnovamento. Ha delineato i fattori ambientali, economici e sociali esterni che sono alla base della nuova strategia di VinylPlus, che ha l’obiettivo di rivalutare direzione e struttura, riaffermare un solido approccio scientifico e riconoscere l’importanza di un maggiore coinvolgimento degli stakeholder e del ruolo di network nazionali più forti.

“Dobbiamo garantire che la nostra transizione non sia solo verde ma anche giusta”, ha affermato Charlotte Röber. “Per costruire una filiera a prova di futuro, dobbiamo coinvolgere tutti: lavoratori, comunità, istituzioni e imprese. Solo agendo in modo inclusivo possiamo evitare la polarizzazione e creare una società veramente resiliente. Siamo ora a metà strada del nostro Impegno VinylPlus 2030, è il momento di fermarsi, ri-

flettere e valutare. La nostra revisione di medio termine, in corso quest’anno, sta facendo proprio questo, perfezionando gli obiettivi per riflettere al meglio le prestazioni del settore, gli sviluppi normativi e la nostra direzione strategica. L’apporto esterno è fondamentale. Ecco perché stiamo coinvolgendo gli stakeholder lungo la filiera, inclusi industria, politici, ONG e i partner europei e extraeuropei, per contribuire a modellare la prossima fase di VinylPlus”.

“In passato, la sostenibilità era qualcosa a cui aspiravamo”, ha aggiunto Karl-Martin Schellerer, presidente di VinylPlus, riflettendo sul tema di VinylPlus Sustainability Forum 2025. “Sebbene ciò sia ancora vero, il dialogo si è evoluto. Ecco perché abbiamo scelto volutamente il termine “a prova di futuro”, piuttosto che semplicemente “verde” o “sostenibile”. Il mondo sta cambiando rapidamente, influenzato da norme mutevoli, pressioni economiche e aspettative sociali crescenti. In un ambiente così dinamico, l’adattabilità è essenziale. Per avere successo, il nostro settore deve essere resiliente, credibile e agile. Ecco perché entrano in gioco i nostri tre pilastri guida: circolarità, competitività e finalità sociale. La circolarità è fon-

Charlotte Röber e Karl-Martin Schellerer, rispettivamente direttrice generale e presidente di VinylPlus.

damentale per raggiungere la neutralità carbonica, promuove l’efficienza delle risorse e la responsabilità dei produttori attraverso smart design, sistemi di raccolta efficaci, riciclo meccanico e tecnologie di riciclo avanzate. La competitività stimola innovazione e creazione di valore, consentendo al nostro settore di prosperare in un mercato globale in rapida evoluzione. La finalità sociale garantisce l’allineamento alle esigenze del mondo reale. Questi non sono solamente termini di moda, ma definiscono la nostra direzione e il nostro ruolo nella costruzione di un’Europa sostenibile e resiliente”.

Migliorare la circolarità

La circolarità è stata al centro delle discussioni della prima sessione, che ha evidenziato l’importanza di costruire sistemi concreti e sostenibili per il riciclo del PVC. L’esperienza francese ha dimostrato quanto possano essere efficaci gli enti pubblici e le organizzazioni ambientali nella promozione dell’eco-design e nell’attuazione di schemi di Responsabilità Estesa del Produttore (EPR), contribuendo alla creazione di sistemi strutturati per raccolta e riciclo dei rifiuti provenienti dal settore edilizio. Tuttavia, è essenziale che le nuove iniziative EPR, come quella in Francia, tengano conto e rafforzino i modelli di circolarità volontari esistenti, come VinylPlus, senza compromettere i progressi già compiuti. Impegni e strategie future per incrementare il riciclo del PVC sono stati presentati da Ingrid Verschueren, direttrice generale di Recovinyl, l’organizzazione che traccia il PVC riciclato e il suo utilizzo nell’ambito dell’Impegno VinylPlus. Come riportato nel Progress Report 2025 di VinylPlus, in termini di circolarità, sono state riciclate 724.638 tonnellate di rifiuti di PVC nell’ambito di VinylPlus, pari a circa il 35% dei rifiuti di PVC generati nell’UE-27, Norvegia, Svizzera e Regno Unito nel 2024. Un risultato reso possibile anche grazie ai continui sforzi per migliorare schemi di raccolta e riciclo esistenti, sostenendo al contempo i pro-

gressi nel riciclo chimico e in altre tecnologie innovative di selezione e riciclo.

Incentivare la competitività

Secondo gli analisti di mercato che hanno preso parte alla seconda sessione di VinylPlus Sustainability Forum 2025, la competitività riveste un’importanza strategica per l’intero settore europeo del PVC. Tuttavia, il mercato ha dovuto affrontare notevoli sfide a causa del declino della competitività rispetto ad altre regioni globali. Ciò è dovuto in gran parte agli elevati costi energetici, dell’etilene e della manodopera, oltre che al peso del carbon pricing e degli adempimenti amministrativi. La domanda è rimasta debole, in particolare nel settore edilizia e costruzioni che assorbe la maggior parte del PVC. Aumentare la competitività attraverso iniziative europee e nazionali, come il Clean Industry Deal, potrebbe offrire una certa spinta. È inoltre fondamentale stimolare la domanda per attrarre investimenti in innovazione, ricerca e sviluppo e certificazione di sostenibilità in tutta Europa, incoraggiando al contempo il passaggio a materiali riciclati. La discussione ha anche affrontato questioni cruciali, tra cui la tensione percepita tra competitività economica e sostenibilità ambientale. Relatori e partecipanti hanno sottolineato che l’allineamento tra circolarità, competitività e finalità sociale non è solo possibile, ma è essenziale per garantire un futuro resiliente e sostenibile in Europa.

“L’Europa è in prima linea nell’innovazione circolare, ma costi di produzione elevati e pratiche di dumping stanno erodendo la nostra competitività. Se vogliamo che la nostra industria rimanga vitale, abbiamo bisogno di un quadro normativo e di un quadro di investimenti che ricompensino innovazione e crescita”, ha ammonito Johan Van Overtveldt, membro del Parlamento europeo, presidente della Commissione bilanci e membro della Commissione per gli affari economici e monetari.

Rispondere

alle

esigenze della società

Nel corso del terzo panel, esperti di politica climatica, scienza delle costruzioni e ingegneria sostenibile hanno presentato esempi reali che dimostrano come l’industria del PVC possa contribuire a soluzioni pratiche e sostenibili per affrontare le principali sfide sociali, tra cui adattamento al clima, alloggi a prezzi accessibili e assistenza sanitaria. La sessione ha evidenziato l’importanza di una collaborazione intersettoriale per sostenere la transizione sostenibile dell’Europa, assicurando al contempo resilienza sociale ed economica.

Il forum ha raccolto anche gli spunti di riflessione del vicesindaco di Parigi, Antoine Guillou, in un confronto coinvolgente su edilizia sociale sostenibile, innovazione e tecnologie di riciclo in Francia e in Europa.

“VinylPlus Sustainability Forum è un evento fondamentale per tutti coloro che sono coinvolti nel promuovere l’innovazione sostenibile lungo la filiera del PVC”, ha dichiarato Carsten Heuer, vicepresidente di VinylPlus, chiudendo il forum. “VinylPlus Sustainability Forum 2025 ha rappresentato un momento di notevoli intuizioni, scambi e slancio e ha evidenziato il nostro forte e costante impegno a costruire resilienza attraverso circolarità. Come organizzazione industriale responsabile, abbiamo il dovere di contribuire a migliorare la competitività della nostra filiera e sostenere la creazione di condizioni paritarie per attori competitivi, in linea con le ambizioni e il sostegno dell’Unione Europea. L’industria del PVC può ricoprire un ruolo rilevante nella ripresa economica europea ed essere un attore essenziale nella transizione del Clean Industry Deal europeo. Siamo pronti a rafforzare il nostro impegno per una cooperazione trasparente ed efficace con tutti gli stakeholder, al fine di potenziare una filiera del PVC a prova di futuro e contribuire in modo significativo a una società più sostenibile”.

Johan Van Overtveldt, membro del Parlamento europeo, presidente della Commissione bilanci e membro della Commissione per gli affari economici e monetari.

Carsten Heuer, vicepresidente di VinylPlus.

Proteggere il riciclo, comparto chiave per la transizione ecologica

Il presidente dell’associazione nazionale dei riciclatori e rigeneratori di materie plastiche è recentemente intervenuto sui dazi per stimolare l’Europa affinché studi misure a difesa delle PMI del comparto. La cui produzione in Italia cresce, ma con un mercato del riciclo meccanico sostanzialmente fermo, come emerge dal Report presentato alla recente fiera GreenPlast 2025.

A

c ura di Luca Mei

“MWalter Regis e Marilena Di Brino, rispettivamente presidente e direttrice di Assorimap, alla presentazione del Rapporto sul settore industriale del riciclo meccanico a GreenPlast 2025.

entre l’Europa si prepara a rispondere ai dazi, le materie prime plastiche asiatiche che potrebbero scegliere mercati alternativi all’America, continuano a entrare in Europa senza controllo: il comparto manufatturiero del riciclo deve essere protetto con regole stringenti”. Questo l’appello lanciato di recente da Walter Regis, presidente di Assorimap, all’Europa perché studi una difesa a misura di PMI anche per l’import delle materie prime provenienti dai Paesi asiatici. Il rischio è che aumentino le importazioni di plastiche che oggi “rappresentano oltre il 20% del consumo di polimeri della UE senza che se ne conosca l’esatta composizione”, ha aggiunto Regis. Infatti, “non esiste ancora un codice doganale che identifichi il riciclato rispetto al vergine, e soprattutto manca un sistema comunitario di certificazione e tracciabilità che garantisca il contenuto di riciclato dichiarato”, ha spiegato il presidente di Assorimap. Se non saranno fissate a livello europeo misure di tutela e difesa commerciale per salvaguardare gli operatori, a partire dall’applicazione di norme equivalenti sulla produzione di materiali e

prodotti importati, il rischio è che “l’Europa si ritrovi a subire una pressione competitiva dai paesi cosiddetti low cost”, ha proseguito Regis. Una contraddizione rispetto alle regole che gli Stati membri sono chiamati a osservare attenendosi al nuovo Regolamento imballaggi, che impone obiettivi di contenuto minimo di riciclato in tutto il packaging in plastica. Le richieste di Assorimap per riuscire a rispettare gli impegni europei del Green Deal e contribuire attivamente all’economia circolare, sono chiare. “Servono incentivi per sostenere un comparto già gravato dal caro energia, l’attivazione di controlli serrati e un monitoraggio attento sui flussi di import”, ha dichiarato Walter Regis. Solo così si potrà promuovere un mercato globale in cui la qualità del prodotto sia fattore competitivo. “Questo gioco al rialzo sui dazi, a danno dei sistemi produttivi europei, potrebbe essere l’occasione per una rivisitazione generale delle regolamentazioni di vigilanza”, ha concluso il presidente di Assorimap.

Una filiera fragile

L’associazione nazionale dei riciclatori e rigeneratori di materie plastiche nel corso della recente fiera GreenPlast 2025 ha inoltre presentato il suo Rapporto sul settore industriale del riciclo meccanico di materie plastiche nel 2024, realizzato da Plastic Consult, che analizza trend, criticità e opportunità di un comparto chiave per la transizione ecologica. Nonostante 883 mila tonnellate di produzione di polimeri riciclati (+3,2% rispetto al 2023), il settore del riciclo meccanico delle plastiche italiano fatica a decollare; il fatturato è in calo (-0,8%, 690 milioni di euro) e i prezzi delle materie prime seconde sono ai minimi dal 2020. Per quanto riguarda i polimeri, bene il PET riciclato che supera le 230.000 tonnellate, registrando un

+17,2% rispetto al 2023, trainato dalle norme UE sul bottle to bottle, ma è in controtendenza rispetto ad altri polimeri che rilevano un calo, penalizzati dal crollo dei prezzi di vendita e dalla concorrenza di quelli vergini.

“Guardando ai vari settori di utilizzo, gli imballaggi – sia rigidi che flessibili – trainano la domanda”, ha commentato Paolo Arcelli, direttore di Plastic Consult. “L’edilizia resiste nonostante le difficoltà sul mercato interno. Sul fronte opposto, casalinghi e garden, agricoltura e applicazioni di nicchia, registrano cali significativi”. Il comparto è composto da 350 imprese attive – inclusi raccoglitori e selezionatori di rifiuti e scarti industriali – oltre 240 i produttori di materie prime seconde; 86 gli impianti specializzati in plastica post-consumo. La Lombardia guida la classifica (37% degli impianti), il Sud (23%) segue la tendenza dei consumi del Paese. La filiera italiana è fragile, “da anni sopravvive, ma tra il 2024 e il 2025 sono arrivate le prime chiusure: due aziende”, ha rivelato Walter Regis, presidente di Assorimap. Il problema è nei costi: energia elettrica e feedstock sempre più cari. Inoltre, l’Europa ha raddoppiato la capacità produttiva di riciclati dal 2016, ma le importazioni low cost – soprattutto da Asia e Nord Afri-

La fotografia 2024 del Report Assorimap mostra lo stato di salute del comparto italiano delle imprese che riciclano plastiche e delinea un presente, e un futuro, non del tutto a fuoco per il settore chiave della transizione ecologica. Foto

ca – invadono il mercato, spesso senza garanzie di tracciabilità. “È urgente intervenire con strumenti concreti”, ha affermato Regis. “Chiediamo un sistema europeo di certificazione, codici doganali specifici per distinguere riciclato e vergine, e soprattutto il riconoscimento economico del valore ambientale del riciclo, attraverso meccanismi simili all’Emission Trading”. Gli studi confermano il potenziale delle imprese: ogni tonnellata di plastica riciclata evita tra 1,1 e 3,6 tonnellate di CO2 rispetto a incenerimento, discarica o produzione di vergine. Su scala nazionale, questo si tradurrebbe in 7,2 milioni di tonnellate di CO2 risparmiate annualmente, pari all’intero obiettivo del PNIEC per la gestione rifiuti al 2040.

“Il riciclo delle plastiche è un settore già pronto per contribuire a decarbonizzazione e obiettivi climatici. Ma senza un quadro normativo che ne riconosca il valore ambientale, rischiamo di sprecare questa opportunità per economia e ambiente”, ha concluso Regis.

Linkedin/Assorimap

Riciclo imballaggi: per il 2025 previsto il

75,2%

“Percentuale di riciclo confermata sopra il 75% e volumi di riciclato in aumento”, ha spiegato il presidente di Conai, Ignazio Capuano. Le stime del consorzio nazionale imballaggi per l’anno in corso fanno prevedere il raggiungimento degli obiettivi fissati dall’Unione Europea per il 2025 per tutti i generi di imballaggio, compresa la plastica.

Per il 2025 la percentuale di riciclo degli imballaggi in Italia dovrebbe assestarsi al 75,2%, con volumi di riciclo effettivi in costante crescita: da 10,47 milioni di tonnellate nel 2023 (ultimo dato consolidato) si arriverà a 10,81 milioni di tonnellate a fine 2025.

“Nel 2025 le attese parlano di un leggero trend di aumento degli imballaggi immessi al consumo, in linea con quanto già registrato nel 2024”, ha spiegato il presidente di Conai, Ignazio Ca-

puano. “I volumi resteranno però inferiori a quelli del 2022. Va detto che le incognite legate al contesto internazionale potrebbero contribuire a un attenuamento di questa tendenza. Contestualmente, la filiera del riciclo continua a segnare miglioramenti nei volumi riciclati, con un ruolo crescente dei flussi da raccolta urbana che, se ben raccolti e trattati, sono in grado di ridurre il prelievo di nuove risorse, contribuendo a preservare l’ambiente in cui viviamo e sostenere le filiere manifatturiere

In base alle rilevazioni di Conai, l’anno in corso dovrebbe vedere riciclato oltre il 51% degli imballaggi in plastica e bioplastica compostabile (pari a circa il 51% di plastica tradizionale e il 58,5% di bioplastica).

Foto Conai

destinatarie dei materiali riciclati”.

Sono queste le prime stime proposte da Conai per il 2025 in occasione della Giornata Mondiale del Riciclo, celebrata il 18 marzo. Per il 2025 è previsto anche un aumento degli imballaggi a fine vita che saranno affidati dai Comuni al sistema rappresentato da Conai e dai consorzi di filiera: un totale di quasi 5,5 milioni di tonnellate, in crescita rispetto ai 4, 6 milioni di tonnellate del 2023.

“Già nel 2024, ma soprattutto in questo 2025, si attende un rientro dei quantitativi in convenzione, determinato da un mercato delle materie prime secondarie estremamente volatile”, ha aggiunto il presidente Capuano. “Un trend che sta portando nuovamente l’interesse dei Comuni e dei gestori verso la gestione tramite i consorzi di filiera, che offre maggiori certezze.

Il sistema Conai, da sempre sussidiario al mercato, interviene infatti come alternativa per garantire il ritiro dei materiali in tutta la penisola e a qualsiasi condizione di mercato, offrendo un’opzione di tutela per tutta la filiera: dagli enti locali ai settori utilizzatori di materiale riciclato”.

In dettaglio

L’anno in corso dovrebbe vedere riciclato oltre l’85% degli imballaggi in carta e cartone, oltre l’80% degli imballaggi in acciaio, il 70% degli imballaggi in alluminio, quasi il 64% degli imballaggi in legno, più del 51% degli imballaggi in plastica e bioplastica compostabile (circa il 51% di plastica tradizionale e il 58,5% di bioplastica) e oltre l’81% degli imballaggi in vetro. Tutte le sette filiere dei materiali avranno così superato i rispettivi obiettivi di riciclo minimo chiesti dall’Europa al 2025. Tant’è che, già l’anno scorso, la Commissione europea aveva inserito l’Italia tra i Paesi non a rischio di raggiungere gli obiettivi di riciclo 2025.

“Nonostante le sfide economiche globali, l’Italia continua a dimostrare resilienza”, ha concluso il presidente di Conai, Ignazio Capuano. “L’industria del riciclo sta beneficiando di questo contesto con una crescita continua nei volumi di riciclo: i dati ci mostrano che, nonostante la debolezza della domanda interna e la contrazione in alcuni settori, l’Italia sta andando nella direzione giusta. Possiamo affrontare i prossimi anni con cauto ottimismo, ma anche con la consapevolezza che nuove sfide sono all’orizzonte, e su queste dobbiamo impegnarci ancora di più con l’impegno di tutti gli attori: dagli obiettivi legati alla Single-Use Plastics alla messa in atto del Regolamento imballaggi, il tutto senza dimenticare l’importanza di lavorare con gli enti locali per aumentare quantità e qualità delle raccolte differenziate, così da avere accesso a maggiori materiali da riciclare di qualità per il riciclo effettivo”.

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Il presidente di Conai, Ignazio Capuano.
Foto Burgo Group

Bioplastiche più sostenibili e sicure per imballaggi alimentari

Scopo del progetto Greco è quello di sviluppare imballaggi alimentari innovativi, biodegradabili, riciclabili, sicuri e circolari, esplorandone il ciclo di vita e dimostrando la convenienza tecnico-economica di filiere delle bioplastiche più ecologiche e sicure. Con un finanziamento di 7,6 milioni di euro nell’ambito del programma Horizon Europe dell’Unione Europea, ha durata di 48 mesi e secondo le previsioni i suoi risultati porteranno benefici su più fronti.

SIl coordinatore del progetto Greco, Dimitrios Bikiaris, dell’Università Aristotele di Salonicco (Grecia).

i chiama Greco un nuovo progetto avviato per sviluppare imballaggi alimentari innovativi a base biologica, biodegradabili e riciclabili basati su nuovi copolimeri PLA, rivestimenti funzionali, additivi e catalizzatori verdi. Greco ha ricevuto un finanziamento di 7,6 milioni di euro dal programma di ricerca e innovazione Horizon Europe dell’Unione europea e mira a esplorare il ciclo di vita e dimostrare la convenienza tecnico-economica di filiere delle bioplastiche più ecologiche e sicure per il settore dell’imballaggio alimentare fin dalla loro progettazione. Il progetto è attivo dal primo maggio 2025, avrà durata di 48 mesi e il calcio di inizio ufficiale è stato dato a Valencia presso Aimplas il 16 e 17 giugno 2025. European Bioplastics e i suoi membri, tra cui TotalEnergies Corbion, Aimplas e Innotech Coexpan-Emsur, sono tra i 22 partner che hanno unito le forze per realizzarlo sotto la guida dell’Università Aristotele di Salonicco (AUTH).

Il coordinatore del progetto, Dimitrios Bikiaris, dell’università greca, ha spiegato che “esso si allinea con il nuovo regolamento sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio sviluppando copolimeri PLA a base biologica, biodegradabili e riciclabili per gli imballaggi alimentari. L’obiettivo è quello di creare soluzioni sostenibili e circolari che riducano gli sprechi e l’impatto ambientale”.

Sicurezza e circolarità

Su scala dimostrativa e in ambiente operativo reale, Greco

consentirà di progettare, testare e ampliare produzione e utilizzo di materiali per imballaggio alimentare (flessibili e rigidi, per esempio per formaggi, carne, frutta ecc.) in grado di soddisfare diverse esigenze applicative, prevenendo la perdita di umidità e aroma e aumentando la durata di conservazione. A questo scopo, nuovi copolimeri PLA saranno sviluppati e ottimizzati con strumenti di modellazione così da guidare la progettazione e migliorare la biodegradabilità, le prestazioni, i tassi di produzione, la resa e la qualità.

“Nell’ambito di Greco, TotalEnergies Corbion sta contribuendo allo sviluppo di nuovi copolimeri PLA che offrono migliori prestazioni e funzionalità degli imballaggi, aumentando al contempo la riciclabilità e la biodegradabilità”, ha affermato Jenifer Mitja di TotalEnergies Corbion. “La riduzione significativa dell’impronta di carbonio, la versatilità, l’origine biologica e l’ampia disponibilità industriale del PLA lo rendono un elemento chiave per affrontare i requisiti di prestazioni e sostenibilità stabiliti dal nuovo regolamento sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio”.

Il progetto lavorerà su diversi scenari di fine vita, tra cui la verifica della riciclabilità dei polimeri e dei materiali a base biologica mediante riciclo meccanico e chimico (in sistemi a circuito sia aperto che chiuso). Tecnologie innovative di riciclo saranno utilizzate anche su imballaggi in plastica post-consumo approvati per il contatto con gli alimenti e forniranno poliesteri a base biologica riciclati e decontaminati.

Foto School of Chemistry/ Aristotle University of Thessaloniki

Finanziato con 7,6 milioni di euro nell’ambito del programma di ricerca e innovazione Horizon Europe della UE, il progetto Greco ha una durata di 48 mesi a partire dal primo maggio 2025, per progettare, testare e ampliare produzione e utilizzo di materiali per imballaggio alimentare in grado di soddisfare diverse esigenze applicative.

Risultati utili su più fronti

Allo stesso tempo, verrà eseguita una valutazione della biodegradabilità per la biodegradazione aerobica e anaerobica. La biodegradabilità dei materiali sviluppati sarà testata in ambienti terrestri, marini e acquatici. I materiali saranno anche testati per le condizioni di compostaggio industriale e per il compostaggio domestico. Inoltre, gli enti di certificazione TÜV Austria Belgio e DIN Certco beneficeranno dei risultati dei test di biodegradabilità in ambienti aperti e utilizzeranno le informazioni per prevedere eventuali modifiche e revisioni nei loro schemi di certificazione.

Aimplas contribuisce in diversi modi al progetto. “Siamo particolarmente entusiasti di implementare l’estrusione reattiva (REX) come tecnologia di chimica verde per lo sviluppo di copolimeri a base di PLA su misura, sicuri e sostenibili per il settore dell’imballaggio alimentare, portandoli fino a TRL 7”, ha affermato Belen Monje Martinez. “In particolare, il contributo allo sviluppo di copolimeri PLA mediante estrusione reattiva e alla produzione di additivi mediante meccanochimica è nuovo e rivoluzionario e consentirà di ottenere composti e rivestimenti

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PLA a base biologica più sostenibili, riciclabili e biodegradabili”. Il consorzio raccoglierà e analizzerà anche dati qualitativi e quantitativi sulle esigenze dei consumatori e sulle loro percezioni per accertare in che modo i prodotti ottenuti con il progetto Greco si allineino con le percezioni dei consumatori stessi e i valori a essi correlati, come sostenibilità, usabilità e accessibilità. Secondo le previsioni i risultati del progetto forniranno un contributo concreto a diversi piani d’azione e strategie europee, come la strategia sulla plastica, la direttiva sulla plastica monouso, il piano d’azione per l’economia circolare e il regolamento sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio. “European Bioplastics crede fermamente che una strategia di bioeconomia dell’UE attuabile debba essere una priorità assoluta per salvaguardare la forza delle industrie europee. Ciò è possibile solo con una forte collaborazione tra tutte le parti interessate, un maggiore sostegno politico e il progresso tecnologico. Questo progetto è un esempio eccellente di questa collaborazione e porterà grandi progressi allo sviluppo di bioplastiche circolari”, ha commentato Hasso von Pogrell, Managing Director di European Bioplastics.

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Nel 2024 Ecopneus ha evaso più di 45.000 richieste di prelievo di PFU presso gli oltre 18.500 punti di rigenerazione serviti in tutta Italia, una raccolta capillare e costante tutto l’anno.

Il 2024 di Ecopneus

Raccolte oltre 168.000 tonnellate di PFU, il 110% del target di legge

Il sistema di raccolta e riciclo degli Pneumatici Fuori Uso (PFU) gestito da Ecopneus ha chiuso il 2024 con 168.034 tonnellate di PFU raccolte su tutto il territorio nazionale. Rispetto agli obiettivi di raccolta previsti dalla legge, calcolati sui quantitativi di pneumatici immessi nel mercato dalle aziende socie nell’anno solare precedente, la raccolta di Ecopneus si attesta al 110% per il 2024, raggiungendo pienamente gli obiettivi di raccolta straordinari fissati dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica per far fronte alle criticità del sistema di raccolta nazionale. Il superamento del target, del 10%, è stato possibile grazie a una pianificazione efficiente e una rigorosa e trasparente gestione delle risorse economiche, senza che ci fosse un incremento del contributo ambientale versato dal cittadino che acquista pneumatici nuovi.

La raccolta capillare ha visto soddisfare più di 45.000 richieste di prelievo presso gli oltre 18.500 punti di rigenerazione serviti in tutta Italia. Questo impegno si traduce in un impatto ambientale concreto: il riciclo dei PFU permette di risparmiare risorse naturali, ridurre le emissioni di CO2 e promuovere l’uso di materiali riciclati in settori come pavimentazioni sportive, asfalti e isolanti.

“Il 2024 conferma l’importanza di una gestione efficiente e responsabile dei PFU, con risultati che dimostrano l’efficacia di un sistema ben strutturato e in costante evoluzione. Per il 2025, puntiamo a migliorare ulteriormente l’efficienza

nel sistema di raccolta, garantendo un servizio sempre più efficiente e tempestivo anche nelle aree più complesse. Lavoreremo per rafforzare la collaborazione con istituzioni e aziende, sensibilizzare l’opinione pubblica sul valore della gestione responsabile dei PFU e investire nello sviluppo delle applicazioni per la gomma riciclata. La ricerca e l’innovazione saranno al centro delle nostre attività, con l’obiettivo di consolidare e ampliare le possibilità di impiego di questo materiale, valorizzando ulteriormente l’economia circolare e riducendo l’impatto ambientale della filiera”, ha dichiarato Giuseppina Carnimeo, direttore generale di Ecopneus. Il sistema di riciclo dei PFU gestito da Ecopneus rappresenta un modello di economia circolare avanzato, in grado di ridurre il consumo di risorse naturali, abbattere le emissioni di gas serra e incentivare lo sviluppo di filiere industriali sostenibili. I materiali ottenuti dal riciclo trovano impiego in molteplici applicazioni, dalle pavimentazioni sportive ad alte prestazioni agli asfalti silenziosi e durevoli, dagli isolanti per l’edilizia agli arredi urbani, fino al recupero energetico. La gomma riciclata dai PFU è una risorsa di grande valore, sempre più richiesta a livello globale per la sua versatilità e sostenibilità. Ecopneus investe costantemente in ricerca e sviluppo, esplorando nuove applicazioni come il riciclo chimico e soluzioni innovative per l’industria, con l’obiettivo di sostenere ulteriormente il mercato della gomma riciclata.

Nel 2024 in Italia raccolta e riciclo in crescita

Nel 2024, in Italia sono state raccolte in modo differenziato oltre 1,5 milioni di tonnellate di imballaggi in plastica, con un incremento del 4% rispetto al 2023 e una media pro capite superiore a 26 kg. Un segnale concreto di un impegno collettivo in crescita verso un’economia sempre più circolare. Sono, questi, i dati diffusi da Corepla nel corso della sia assemblea annuale tenutasi nei giorni scorsi a Milano, un’occasione per fare il punto sui risultati conseguiti nel 2024 e sulle prospettive future per una gestione sempre più sostenibile dei rifiuti di imballaggio in plastica.

La Sardegna si è confermata prima per raccolta pro capite (36,4 kg per abitante), seguita da Veneto (30,9 kg) e Liguria (29,6 kg), quest’ultima Regione in crescita dell’11%. Da segnalare l’eccellente performance della Basilicata, che con un +40% risale significativamente la classifica. Il sistema Corepla ha coinvolto 7.396 Comuni, coprendo il 97% della popolazione italiana, pari a oltre 57 milioni di cittadini. Il riciclo ha raggiunto 931.096

I dati 2024 di Coripet

tonnellate, avvicinando con un anno di anticipo l’obiettivo europeo del 50%. Con quasi 2.500 imprese consorziate lungo la filiera del packaging in plastica, Corepla continua a rappresentare un modello di economia circolare virtuoso e trasparente. Quanto ai materiali non ancora riciclabili, l’87% è stato recuperato dai cementifici come sostituto dei combustibili fossili, il 13% nei termovalorizzatori, mentre solo lo 0,06% è stato destinato a discarica. Il consorzio opera attraverso una rete composta da 33 centri di selezione, 75 impianti di riciclo e un centinaio di preparatori e utilizzatori di combustibile da rifiuto, garantendo efficienza, trasparenza e tracciabilità grazie a oltre 45.000 audit e controlli lungo tutta la filiera.

“Grazie alla sinergia con i Comuni, al contributo delle imprese consorziate e all’impegno crescente dei cittadini, Corepla si conferma un attore centrale nella transizione ecologica del Paese. Il nostro compito non è solo quello di garantire una gestione efficiente

degli imballaggi in plastica, ma di guidare un’evoluzione culturale che metta al centro l’economia circolare, l’innovazione e la responsabilità condivisa”, ha dichiarato Giovanni Cassuti, presidente Corepla. “È essenziale superare le semplificazioni e le distorsioni che spesso accompagnano il dibattito sulla plastica: se correttamente progettata, raccolta e riciclata, questa materia può trasformarsi in una risorsa, contribuendo concretamente a ridurre l’impatto ambientale e a generare valore per il sistema Paese”. A fine 2024 Corepla contava 2.426 imprese consorziate e copriva 7.396 Comuni, pari al 94% dei Comuni Italiani e al 97% della popolazione nazionale.

Copertura territoriale sempre più estesa

Il consorzio Coripet ha chiuso l’esercizio economico 2024 con un bilancio che esprime risultati significativi in termini ambientali, economici e di servizi ai cittadini. Con un fatturato di oltre 160 milioni di euro, un utile netto di 7,5 milioni di euro e una quota di mercato del 52,6% (51% nel 2023) sull’immesso a consumo di contenitori per liquidi in PET (pari a circa 234.000 tonnellate), Coripet, grazie al progetto “bottle to bottle”, si conferma uno dei protagonisti dell’economia circolare in Italia. Più in dettaglio, grazie all’estensione dell’accordo ANCI-Coripet, la copertura del servizio di raccolta differenziata raggiunge il 94,9% della popolazione italiana (quasi 56 milioni di cittadini) e oltre 7.000 Comuni. A ciò si aggiunge il contributo della raccolta selettiva tramite eco-compattatori, che consente a circa 29,6 milioni di abitanti di conferire le bottiglie in PET presso oltre 1.800 macchine (con un incremento di eco

compattatori su scala nazionale del 31% rispetto al 2023) dislocate su tutto il territorio italiano, tra punti vendita della GDO, scuole e altri luoghi pubblici di aggregazione.

Sul fronte ambientale, nel 2024 oltre 165.000 tonnellate di bottiglie in PET sono state avviate a riciclo, contribuendo al raggiungimento dell’obiettivo europeo di riciclo del 50% entro il 2025, già superato con un tasso del 52,1%. Inoltre, Coripet ha gestito 28.331 tonnellate di

frazione non valorizzabile, normalmente destinata a termovalorizzazione e discarica, avviandole interamente a recupero energetico, raggiungendo così il traguardo di “discarica zero”. Questi risultati sono stati possibili anche grazie alla crescita dei ricavi da CRC (67 milioni di euro) e da vendita del PET riciclato (82,8 milioni di euro), oltre a un’attenta gestione dei costi e alla ripresa del mercato dei contenitori in PET per liquidi post-consumo.

“Il 2024 rappresenta un anno di svolta. Abbiamo dimostrato che un sistema autonomo può garantire risultati concreti per l’ambiente, l’economia e i cittadini. Continuiamo a lavorare per un futuro dove ogni bottiglia abbia una nuova vita”, ha commentato il presidente di Coripet, Corrado Dentis.

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Corepla
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Coripet

Ecopolietilene nel 2024

Crescono raccolta e consorziati

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Un tema sempre più caldo

Cyber security: una nuova sfida per l’industria europea

In un’era in cui (praticamente) tutto passa dalla rete, la protezione dei dati diventa un argomento sempre più attuale e delicato. Non si tratta solo di privacy, bensì di prevenzione e riparazione di atti di pirateria informatica che possono compromettere le attività manifatturiere in ambito pubblico e privato, interessando campi non ancora del tutto immaginabili. Ecco perché a riguardo si sta creando un nuovo universo tecnologico-legislativo in rapida espansione e di non facile comprensione e applicazione. Di seguito il contributo di due esperti per fare un po’ di luce sull’argomento e sulla situazione attuale, con particolare riferimento al settore gomma-plastica.

Di Stefano Lugli* e Stefano Nicolussi**

Il settore manifatturiero europeo sta vivendo una trasformazione profonda, non solo per l’introduzione di tecnologie innovative, ma anche per l’adozione di nuovi regolamenti che influenzeranno la sicurezza e l’efficienza dei prodotti e delle reti aziendali stesse.

Con l’introduzione della Direttiva NIS2, del Cyber Resilience Act, dell’AI Act, del Data Act e del nuovo Regolamento Macchine, l’Europa sta delineando un quadro normativo che avrà un impatto decisivo su settori strategici come i beni strumentali. Tali strumenti legislativi avranno, nel breve e medio termine, un impatto su sicurezza, competitività e innovazione per le aziende di tale comparto in termini sia di prodotto sia organizzativi. Secondo l’indagine Clusit 2024 sugli attacchi cyber, il settore manufatturiero in Italia è di gran lunga quello più colpito. L’indagine evidenzia che si tratta di una significativa differenza rispetto a quella del campione a livello mondiale in cui il settore manifatturiero raccoglie “solo” il 5% degli incidenti (occupando la settima posizione), mentre oltre un quarto (28%) del totale degli eventi cyber rivolti al manufacturing a livello mondiale riguarda realtà manifatturiere italiane.

Sempre più, quindi, le imprese italiane ed europee sono esposte a nuove vulnerabilità e rischi come: perdita di dati sensibili; furti di proprietà intellettuale, segreti industriali, dati di produzione ecc.; svariate tipologie di frodi e interruzioni dell’attività. Gli impatti di tali eventuali fenomeni possono essere disastrosi non solo sul piano economico e legale, ma anche reputazionale.

Le stesse preoccupazioni sono presenti oltreoceano, tant’è che l’introduzione del National Electrical Code edizione 2023 americano prevede già da due anni cautele e adempimenti specifici nell’ambito dei beni strumentali a fini di tutela degli aspetti legati alla cyber security. Se si vanno poi a interpellare i capitolati tecnici più recenti che i clienti propongono ai fornitori di tecnologia, il tema cyber è sempre più presente, a volte addirittura con la richiesta di specifiche certificazioni.

Va da sé che per aziende esportatrici in tutti i Paesi del mondo, la tematica della cyber security dei prodotti e delle reti ci accompagnerà per tanto tempo e diventerà sempre più fattore strategico di competitività. Va peraltro evidenziato che la cyber security è una delle tecnologie abilitanti di Industria 4.0.

Con l’aumento della connettività e lo scambio di dati, la necessità di proteggere i sistemi industriali critici e le linee di produzione dai cyber attacchi è decisamente aumentata. Proviamo quindi ad analizzare il tema “lato reti aziendali” attraverso la disamina della nuova Direttiva NIS 2.

La NIS 2 in dettaglio e i soggetti coinvolti nel comparto gomma-plastica

L’obiettivo della Direttiva NIS 2 è quello di rafforzare la sicurezza informatica nell’Unione Europea, garantendo un elevato livello di cyber sicurezza e di cyber resilienza attraverso la promozione di una cultura della sicurezza cibernetica nelle aziende e nei soggetti ritenuti strategici. Tutto questo tramite il rafforzamento della protezione delle reti e delle infrastrutture digitali, ovvero l’insieme di tecnologie, applicazioni, dati e processi adottati da aziende, enti pubblici e operatori di servizi essenziali. La Direttiva NIS2 si applica obbligatoriamente alle organizzazioni europee, pubbliche e private, operative in 11 settori definiti “essenziali” e in altri sette definiti “importanti” (di cui agli Allegati alla Direttiva NIS 2 2022/2555).

I costruttori di macchine e impianti per il settore gomma-plastica, purché di medie o grandi dimensioni (ai sensi della definizione comunitaria in termini di numero di dipendenti e di fatturato), rientrano tra i soggetti classificati come importanti, in quanto sono stati appunto definiti a livello UE come settore strategico per il quale “non ci possiamo permettere” facili attacchi in ambito cyber security.

Analogamente ai sensi della NIS 2 sono considerati soggetti essenziali o importanti anche le aziende di alcuni settori clienti di tecnologie per gomma-plastica (per esempio, l’industria dell’auto, quella chimica e quella alimentare), con le conseguenze “aggiuntive” esplicitate in seguito nel contesto delle misure

di sicurezza da adottare nei confronti della catena di approvvigionamento.

Le imprese fornitrici di tecnologia per gomma-plastica sono quindi costrette a soddisfare requisiti decisamente severi, adottare misure di analisi dei rischi e di vigilanza particolarmente rigide e a sottostare a precisi obblighi di comunicazione in caso di cyber incidenti. In altre parole, la direttiva obbliga anche le aziende produttrici di tecnologia per gomma-plastica di medio-grandi dimensioni a implementare strategie di gestione dei rischi e a garantire la sicurezza dei sistemi industriali, ivi comprese le catene di fornitura.

Applicazione in Italia e in Europa della NIS 2

Il decreto legislativo 138/2024 con il quale è stata recepita in Italia la Direttiva NIS 2 è in vigore dal 18 ottobre 2024, del tutto in linea quindi con le tempistiche richieste dalla Direttiva europea. Alcuni Paesi, invece, sono in ritardo rispetto al recepimento. Il primo passaggio fondamentale, che in Italia si è concluso lo scorso 28 febbraio, è stato quello della registrazione obbligatoria quale soggetto “obbligato NIS 2” sul portale dell’ente di controllo nazionale (per l’Italia l’Agenzia per la Cybersicurezza

I dieci ambiti di applicazione delle misure di sicurezza.
Attacchi cyber in Italia suddivisi per settore.
Fonte: Clusit - Rapporto 2024 sulla Sicurezza ICT in Italia - Aggiornamento giugno 2024

Il settore manifatturiero in Italia è di gran lunga quello più colpito dagli attacchi cyber. A livello mondiale esso raccoglie il 5% di questo tipo di incidenti, mentre oltre un quarto (28%) del totale degli eventi cyber rivolti al settore manifatturiero a livello mondiale riguarda realtà italiane.

Nazionale – ACN). Una volta avuta conferma dell’iscrizione, i vari adempimenti dovranno essere assolti con una tempistica definita.

A partire da gennaio 2026 i soggetti essenziali e i soggetti importanti dovranno notificare, senza ingiustificato ritardo, ad ACN ogni incidente che abbia un impatto significativo sulla fornitura dei loro servizi: entro 24 ore va inviata una prenotifica, entro 72 ore la notifica di incidente vera e propria che, tra l’altro, deve indicare se l’incidente significativo possa ritenersi il risultato di atti illegittimi o malevoli o possa avere un impatto transfrontaliero. Non mancano poi gli obblighi di comunicazione “a valle”. Infatti, i soggetti essenziali e i soggetti importanti, se ritenuto opportuno e qualora possibile, sentita l’ACN, devono comunicare (senza ingiustificato ritardo) ai destinatari dei loro servizi che sono potenzialmente interessati da una minaccia informatica significativa, misure o azioni correttive o di mitigazione che tali destinatari possono adottare in risposta a tale minaccia. Inoltre, sentita l’ACN, se ritenuto opportuno, i soggetti essenziali e i soggetti importanti comunicano ai medesimi destinatari anche la natura di tale minaccia informatica significativa.

Quindi, laddove la minaccia possa estendersi, per esempio tramite il macchinario installato, alle aziende clienti, le imprese fornitrici dovranno attentamente valutare anche le modalità di diffusione della minaccia relativa ai propri clienti.

Per adempiere a tutto questo sarà di fatto necessario adottare quanto segue:

- piano di risposta agli incidenti: sviluppare e mantenere un piano che descriva le fasi di rilevamento, contenimento, eradicazione e recupero;

- registro degli incidenti: documentare e analizzare ogni incidente per comprenderne la causa e prevenire futuri eventi simili;

- team di gestione incidenti: formare e addestrare un team dedicato che possa rispondere prontamente agli incidenti. L’aspetto più importante (e delicato) sarà però quello di avere adottato, a partire da settembre 2026, tutte le misure tecniche indicate all’articolo 24 del decreto legislativo 138/2024 in materia di gestione del rischio per la sicurezza informatica. Trattasi di un decalogo di azioni e attività che consiste in misure tecniche, operative e organizzative adeguate e proporzionate, per prevenire o ridurre al minimo l’impatto degli incidenti per i destinatari dei servizi e per altri servizi. Le misure individuate devono essere basate su un approccio multirischio, volto a proteggere i sistemi informativi e di rete, nonché il loro ambiente fisico, da incidenti, e comprendono diversi elementi, a partire da politiche di analisi dei rischi e di sicurezza dei sistemi informativi e di rete. Anche in questo caso tutto parte e tutto si baserà su un’opportuna, onesta e professionale procedura preventiva di analisi dei rischi. È importante evidenziare l’aspetto legato alla sicurezza della catena di approvvigionamento, ivi compresi gli aspetti relativi alla sicurezza riguardanti i rapporti tra ciascun soggetto e i suoi diretti fornitori o fornitori di servizi, su cui la legge si esprime così: “Nel valutare quali misure siano adeguate, i soggetti tengono conto delle vulnerabilità specifiche per ogni diretto fornitore e fornitore di servizi e della qualità complessiva dei prodotti e delle pratiche di sicurezza informatica dei propri fornitori e fornitori di servizi, comprese le loro procedure di sviluppo sicuro”.

Da un lato, quindi, le aziende fornitrici di tecnologia dovranno analizzare tutta la catena di fornitura, comprese le imprese di piccole dimensioni che a questo punto dovranno attuare, su base contrattuale, le misure tecniche NIS 2 che gli imporrà il soggetto NIS 2; in altre parole, le misure che il soggetto NIS 2 ha deciso nei confronti dei fornitori sulla base dell’analisi dei rischi precedentemente illustrata. Dall’altro, analoghe azioni saranno svolte dalle aziende clienti NIS 2 dei settori auto, alimentare, chimico ecc. ubicate in tutta Europa in quanto i fabbricanti di macchine forniscono servizi e prodotti potenzialmente soggetti ad attacchi e che richiedono quindi di porre in essere pratiche di sicurezza informatica.

È lecito quindi aspettarsi: - adozione di strumenti di valutazione dei fornitori: stabilire criteri di sicurezza da applicare nella selezione e valutazione dei fornitori;

La protezione dei dati sta diventando un argomento sempre più attuale e delicato. Le imprese italiane ed europee sono sempre più esposte a nuove vulnerabilità e rischi come perdita di dati sensibili, furti di proprietà intellettuale, segreti industriali, dati di produzione ecc. e frodi e interruzioni delle attività. Gli impatti di tali eventuali fenomeni possono essere disastrosi non solo sul piano economico e legale, ma anche reputazionale.

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Con l’introduzione della Direttiva NIS2, del Cyber Resilience Act, dell’AI Act, del Data Act e del nuovo Regolamento Macchine, l’Europa sta delineando un quadro normativo che avrà un impatto decisivo per quanto riguarda la sicurezza e l’efficienza dei prodotti e delle reti aziendali di settori strategici come i beni strumentali.

- clausole contrattuali: inserire nei contratti i requisiti di sicurezza e responsabilità di reporting in caso di incidente; - monitoraggio continuo: verifica periodica affinché i fornitori rispettino i requisiti di sicurezza concordati.

Le sanzioni in caso di inottemperanza

Per quanto lo scopo sia condivisibile (incentivare la prevenzione e garantire che le aziende adottino misure adeguate alla sicurezza informatica), l’apparato sanzionatorio previsto a supporto degli adempimenti è oltremodo severo e penalizzante.

Infatti, per i soggetti importanti (quali i produttori di macchine) la violazione degli obblighi è punita, nei casi più gravi, con sanzioni amministrative pecuniarie fino a un massimo di 7.000.000 euro o dell’1,4% del totale del fatturato annuo su scala mondiale. Nel caso dei soggetti essenziali (per esempio, aziende del settore farmaceutico) le sanzioni sono ancora più rilevanti.

Da notare che i destinatari delle sanzioni non sono soltanto “il datore di lavoro”, ma tutto il management aziendale ovvero tutti coloro che, secondo l’articolo 23 del decreto legislativo 138/2024:

- approvano le modalità di implementazione delle misure di gestione dei rischi per la sicurezza informatica adottate; - sovrintendono all’implementazione degli obblighi; - sono responsabili delle violazioni di cui a tale decreto.

Conclusioni

Tutte le aziende fornitrici di tecnologia per gomma-plastica (ma anche le aziende del settore auto, alimentare, chimico ecc.) si devono preparare all’applicazione del provvedimento, o perché veri e propri soggetti NIS 2 (per esempio, produttori di macchine con dimensioni aziendali medio-grandi) o perché coinvolti come obblighi della catena di fornitura. Una volta ultimata la valutazione di applicazione NIS2 (sono soggetto essenziale o importante o faccio parte della catena di fornitura di uno di questi soggetti?) una road map “minima” per l’applicazione del provvedimento può essere la seguente: 1) esecuzione di una “Gap Analysis” iniziale (qual è il livello di rischio nella mia azienda in caso di incidenti cyber? Ci sono delle procedure di prevenzione e di notifica? I miei prodotti sono

conformi allo stato dell’arte? Qual è il livello di sicurezza dei miei fornitori?);

2) preparazione degli organi di amministrazione e direttivi (formazione ecc.) e definizione di un modello organizzativo interno di gestione;

3) predisposizione di misure di sicurezza adeguate (firewall avanzati, sistemi di rilevamento delle intrusioni, crittografia dei dati e backup regolari ecc.);

4) misure tecniche relative alla catena di approvvigionamento (sistemi di tracciabilità dei flussi informativi, adozione di modelli contrattuali, ecc.);

5) adozione di un approccio di sensibilizzazione alla cyber sicurezza (formazione del personale, procedure di notifica incidenti ecc.).

* Responsabile area tecnico-economica Amaplast, Ucima, Acimac.

** Servizio tecnico Ucima.

Il decreto legislativo 138/2024 con il quale è stata recepita in Italia la Direttiva NIS 2 è in vigore dal 18 ottobre 2024, del tutto in linea quindi con le tempistiche richieste dalla Direttiva europea. L’aspetto più importante (e delicato) sarà però quello di avere adottato, a partire da settembre 2026, tutte le misure tecniche indicate all’articolo 24 del decreto legislativo 138/2024 in materia di gestione del rischio per la sicurezza informatica.

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IMG triplica

Innovazione, multi-presenza e impegno sostenibilitànella

La società bresciana, specializzata nella costruzione di presse per lo stampaggio di articoli in gomma, silicone e termoindurenti, è impegnata in innovazione e partecipazione alle principali fiere di settore come strade per ampliare la sua presenza nei mercati internazionali e per assecondare la sostenibilità così come rispettare l’ambiente. Per migliorare la sua attività, le sue macchine e i prodotti ottenibili dai trasformatori che le utilizzano.

L’Un esempio dell’operatività di un cobot con funzione di pick-and-place; soluzioni basate su robot e cobot possono essere integrate in tutti i modelli di presse IMG.

azienda bresciana IMG triplica i suoi sforzi nell’ambito della costruzione di presso per lo stampaggio di articoli in gomma, silicone e termoindurenti. L’innovazione, da sempre tema focale per l’azienda, anche stavolta ha trovato spazio con la realizzazione di un software per l’analisi e la rilevazione in tempo reale dei consumi delle presse. Con il recente snellimento burocratico per l’ottenimento dei benefici economici legati alla Transizione 5.0, essa ha voluto supportare nuovamente i clienti nel conseguimento delle certificazioni necessarie per gli sgravi fiscali e ancora di più nel deter-

minare gli effettivi consumi delle macchine, dato molto apprezzato anche dai clienti esteri.

Da alcuni mesi ogni pressa IMG di nuova costruzione può essere dotata di un accessorio hardware, un piccolo PLC inserito nel quadro elettrico, e una componente software, quattro nuove pagine che sono state create dai tecnici softwaristi e aggiunte al pannello operatore. Queste ultime permettono all’utilizzatore di avere un ampio controllo circa l’effettivo consumo totale e parziale della pressa in tempo reale, il consumo totale della pressa da un determinato periodo di partenza stabilito (per esempio dalla prima accensione o nell’ultima ora di funzionamento), l’utilizzo espresso in Kg di mescola consumata in un preciso arco temporale e lo storico delle ultime 10 produzioni salvate.

Un’attenta rilevazione e possibile consultazione dei consumi effettivi della pressa è un dato molto apprezzato e spesso richiesto dai clienti di IMG, soprattutto in un periodo incerto come quello che stiamo attraversando, dove i costi energetici e delle materie prime sono spesso soggetti a oscillazioni e rendono molto difficile l’elaborazione di budget previsionali, produttivi e di costo.

Presenza internazionale crescente

La multi-presenza di IMG va intesa come sempre maggiore partecipazione a più mercati internazionali, da diversi anni l’azienda

porta avanti un processo di internazionalizzazione che a oggi la vede presente in 12 nazioni, europee ed extra UE, grazie alla collaborazione con agenti e agenzie di rappresentanza locali che spesso offrono anche un servizio di assistenza al cliente per abbreviare i tempi di attesa.

Le ultime collaborazioni sono recentissime e hanno visto la creazione di due nuove partnership, la prima con una realtà indiana che da più di 10 anni vende presse per la lavorazione di materie plastiche in tale area geografica dell’Asia, la seconda con una realtà brasiliana che, oltre alla vendita di presse per gomma e silicone, offrirà sin da subito un importante servizio di assistenza, grazie a un’esperienza più che decennale nel campo del post-vendita con realtà italiane del settore gomma-plastica in Sud America.

In un contesto economico mondiale incerto e imprevedibile e mossa dalla volontà di sfruttare situazioni favorevoli come, per esempio, il mercato della gomma indiano appunto, molto ampio e da diversi anni in forte crescita, l’azienda è sempre più in cerca di sbocchi internazionali che la portano a creare collaborazioni di questo tipo. A delineare una simile strategia contribuiscono anche decisioni come l’introduzione dei dazi doganali da parte dell’amministrazione Trump, che, tra le loro conseguenze, portano a una maggiore attrazione verso mercati che, seppur in crescita negli ultimi anni, possono essere considerati secondari: Sud America, India e Sud Est asiatico.

L’Europa resta comunque il principale mercato internazionale di interesse per IMG, che in esso vende il 90% delle presse consegnate all’estero, un buon numero delle quali, soprattutto nell’ultimo periodo, si è concentrato nell’Europa Orientale. Questo andamento positivo è stato sugellato dalla partecipazione dei IMG all’ultima edizione di Plastpol(Kielce, 20-23 maggio), la fiera dedicata a plastica e gomma in Polonia. L’azienda ha partecipato come co-espositore nello stand di Subter Plus, che la rappresenta in cinque diversi Paesi nell’est europeo e con cui da circa due anni si è sviluppata una proficua collaborazione commerciale. La fiera ha registrato la presenza di numerosi addetti ai lavori interessati alle soluzioni offerte dal costruttore italiano soprattutto per quanto riguarda l’elevata automazione del ciclo produttivo.

Da alcuni anni, infatti, oltre ai 14 modelli di presse verticali e orizzontali, IMG si sta affermando anche come fornitore di soluzioni automatizzate grazie a robot e cobot, che consentono di realizzare per il trasformatore isole robotizzate certificate e di riduzione in maniera considerevole i tempi di ciclo, con la conseguente riduzione dei costi produttivi. Tutto questo grazie anche alla continua collaborazione con fornitori nazionali e internazionali di soluzioni robotizzate e cobot e con integratori di robot industriali.

Dato il perdurare della difficile situazione nel settore dell’auto, inoltre, la strategia di IMG si dipana anche nella continua ricerca di nuovi mercati applicativi in cui possano trovare spazio le pro-

prie presse: farmaceutico, medicale ed aerospaziale in primis, per la realizzazione soprattutto di articoli e componenti in silicone solido o liquido (LSR).

Per continuare il percorso di internazionalizzazione e far fronte alle sfide del mercato attuale, l’azienda nel 2025 sarà ancora una volta tra gli espositori al prossimo K di Düsseldorf, in Germania, il prossimo ottobre. Essa esporrà una pressa verticale con annessa cella robotica, con un robot dedicato alla rimozione degli articoli dallo stampo e al loro posizionamento su un nastro trasportatore, soluzione sempre più richiesta dai trasformatori sia nazionali sia internazionali del settore gomma.

In prima linea con soluzioni a ridotto impatto

Per il secondo anno consecutivo, con il suo Rapporto di Sostenibilità, l’azienda presenta le sue varie attività che da tempo la vedono in prima linea nella realizzazione di soluzioni sempre meno impattanti sull’ambiente e sempre più convenienti in termini di risparmio energetico (come, per esempio, il nuovo software che permette la lettura dei consumi della pressa in tempo reale).

Società indipendenti ed esterne effettuano periodicamente audit interni all’azienda per verificare e rendicontare la sua conformità a quelle che sono le più stringenti norme internazionali. In tema di gas serra (GHG) da anni IMG contabilizza tutte le emissioni sulle quali ha il controllo operativo, sia dirette che indirette.

Annualmente viene anche certificata la l’impronta del carbonio del suo modello di pressa orizzontale più rappresentativo, per analizzare la possibilità di studiare soluzioni che siano sempre più ecosostenibili.

Una delle pagine del software sviluppato da IMG per monitorare il consumo energetico delle presse in tempo reale.

Il costruttore bresciano ha certificato l’impatto ambientale della produzione del suo modello di punta, una pressa orizzontale da 300 tonnellate.

G-Mation e G-Mation P6 di Gefran

Una piattaforma di automazione per semplificare la complessità

Consentire ai costruttori di macchine di affrontare le sfide imposte dalle tendenze in atto: questo l’obiettivo delle nuove soluzioni proposte dall’azienda bresciana. Con controllori di processo che implementano anche funzionalità di analisi e trasmissione dei dati, basati su architetture aperte e concepiti per essere integrati in modo sicuro con applicazioni cloud.

La digitalizzazione dei processi produttivi presenta nuove sfide per il mercato dell’automazione industriale. L’Industrial Internet of Things offre importanti opportunità per migliorare l’efficienza e ottimizzare la produttività di macchine e linee di produzione. In tal senso, è necessario che l’integrazione delle piattaforme di automazione con le infrastrutture di Information Technology di fabbrica sia semplice, flessibile e sicura. La semplicità passa attraverso l’utilizzo di protocolli standard, tipici del mondo IT, che consentono alle macchine automatiche di parlare la lingua di applicativi di supervisione, di controllo della produzione (per esempio MES) e gestionali (per esempio ERP). La flessibilità si concretizza invece nell’adattarsi ad applicazioni e a modalità di utilizzo eterogenee senza dover modificare la macchina. Da un punto di vista pratico, è necessario poter installare nuovi applicativi sulle macchine senza modificare una riga di codice. Allo stesso modo, anche la visualizzazione deve essere flessibile: tramite interfacce configurabili dall’operatore in modo intuitivo e con la stessa “user experience” dei mondi app e web. La

sicurezza infine richiede che le piattaforme di automazione siano concepite per soddisfare i requisiti dettati dalle nuove normative di cybersecurity, come la Direttiva NIS2, già in vigore, o il Nuovo Regolamento Macchine ed il Cyber Resilience Act, che entreranno in vigore nel 2027.

Per affrontare le sfide potenzialmente molto complesse imposte dai trend in corso ai costruttori di macchine, Gefran ha sviluppato la nuova piattaforma di automazione programmabile G-Mation, al cui centro risiede il controllore G-Mation P6, innovativo e performante PLC da interno quadro. “Proliferazione delle fonti di dati, nuove architetture di automazione, migrazione verso standard di comunicazione IT, integrazione verso il cloud, applicazioni dell’intelligenza artificiale: i trend in corso rappresentano sfide potenzialmente molto complesse per i costruttori di macchine. Si tratta di sfide che devono essere affrontate e vinte, in quanto rappresentano la chiave per ottenere un forte salto di produttività ed efficienza, consentendo agli OEM di aumentare sia competitività che marginalità. Ma la complessità può essere semplificata. Come? Utilizzando controllori di processo che im-

Il lancio del PLC da interno quadro G-Mation P6 rappresenta l’ultimo tassello dell’innovativa piattaforma di automazione G-Mation. Caratterizzata da un’architettura aperta, scalabile e basata sulla tecnologia Docker, essa soddisfa le esigenze di semplicità di integrazione, flessibilità e cyber-sicurezza proprie della digitalizzazione industriale.

plementano anche funzionalità di analisi e trasmissione dei dati, basati su architetture aperte e concepiti per essere integrati in modo sicuro con applicazioni cloud”, ha spiegato al riguardo Marco Svara, Chief Technology Officer di Gefran.

Aperta e scalabile

G-Mation è una piattaforma aperta e scalabile che implementa lo standard IEC 61131-3 per la programmazione PLC e garantisce continuità con tutto il parco applicativo sviluppato da Gefran nel corso degli anni. In aggiunta, essa comprende un’architettura basata su tecnologia Docker che consente di integrare innumerevoli funzionalità sotto forma di app, esattamente come nel caso di tablet e smartphone. Questa architettura è stata disegnata fin dall’inizio per non aver alcun impatto sulle prestazioni di controllo del processo. Molte delle funzionalità di configurazione e diagnostica del PLC sono implementate sotto forma di app, con la possibilità di aggiungere nuove applicazioni attraverso un’interfaccia web dedicata.

Tutta la piattaforma G-Mation è basata sul protocollo di comunicazione “real time” Ethercat: i singoli moduli I/O rappresentano dei nodi Ethercat, mentre il PLC P6 è in grado di gestire due reti Ethercat separate, supportando anche topologie di rete ad anello, stella e albero. La compatibilità con applicazioni esistenti è garantita dalla disponibilità sul PLC anche di master CanOpen e Modbus. Dal lato connettività verso Cloud o altri dispositivi Edge, il G-Mation P6 implementa gli standard di comunicazione MQTT, OPC UA e Euromap, ai quali si aggiungono database SQL/ non-SQL e versatili interfacce di configurazione della comunicazione in modalità “low-code/no-code”.

Web server integrato

Infine, il PLC è dotato di web server integrato per la generazione delle pagine html visualizzabili su pannelli browser o postazioni di supervisione, ma anche su qualsiasi PC o tablet di controllo e monitoraggio. La visualizzazione tramite pagine html è complementare rispetto all’utilizzo delle tradizionali pagine Java, che sono già disponibili al lancio e garantiscono la continuità con tutto il portafoglio di applicazioni già sviluppate con piattaforme di automazione Gefran. Tra i vantaggi delle pagine html rientrano scalabilità su qualsiasi dimensione di display senza modifiche al codice applicativo, interfaccia utente intuitiva, customizzazione da parte dell’operatore e una utilizzo simile a tablet e pagine web di uso comune.

“Tra i principali ambiti di applicazione di G-Mation rientra il settore della lavorazione della plastica, dove Gefran vanta una consolidata expertise. In tal senso, sono già disponibili template applicativi specifici per estrusione, soffiaggio e iniezione, facilmente configurati sulle principali tipologie di macchine presenti sul mercato, siano esse elettriche, ibride o idrauliche. Versatilità, modularità e interoperabilità rendono G-Mation la soluzione ideale sia per le nuove macchine sia per il revamping di impianti già esistenti. In quest’ottica, Gefran si apre alla collaborazione con OEM italiani e internazionali, puntando a estendere ulteriormente gli orizzonti di G-Mation a nuovi segmenti di mercato”, ha concluso Marco Svara.

Oltre ai PLC P6, l’architettura G-Mation di Gefran include anche i moduli I/O G3, integrabili nel corpo della CPU o in configurazione remota, e i pannelli HMI V44 e V45, basati su tecnologia Java e con l’opzione i PLC integrato.

Ricavi in crescita, utile netto positivo

Il bilancio di Gefran relativo all’esercizio 2024 e la proposta del consiglio di amministrazione di distribuire un dividendo ordinario pari a 0,43 euro per ogni azione avente diritto, mediante utilizzo, per l’importo occorrente, della riserva utili esercizi precedenti sono stati approvati dall’assemblea ordinaria della società il 29 aprile scorso. In sintesi, nel 2024 la capogruppo ha registrato ricavi pari a 80,3 milioni di euro, margine operativo lordo (Ebitda) di 14,2 milioni di euro e risultato netto positivo per 10,2 milioni di euro, mentre i risultati consolidati mostrano ricavi

pari a 132,6 milioni di euro, margine operativo lordo (Ebitda) di 23,1 milioni di euro e risultato netto positivo per 11,1 milioni di euro.

“I risultati positivi del bilancio 2024 ci rendono soddisfatti del percorso compiuto dal gruppo in un contesto complesso e di grande incertezza.

Gefran si dimostra ancora una volta un’azienda solida e capace di affrontare con determinazione le sfide del mercato, mantenendo al contempo una visione proiettata al futuro. Forti di questi presupposti, guardiamo al 2025 con fiducia e spirito costruttivo,

consapevoli e pronti ad affrontare le importanti sfide che ci attendono, a partire dalle recenti turbolenze sui mercati legate al tema dei dazi. Il primo trimestre ha dato segnali incoraggianti, con una moderata crescita dei ricavi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e una marginalità ampiamente positiva”, ha dichiarato l’amministratore delegato Marcello Perini.

Tra i segnali di solidità e capacità di generare valore, la distribuzione da parte di Gefran di un dividendo più elevato rispetto allo scorso anno. Foto Gefran

Bilancio 2024

Il riciclo secondo Plastic Systems

Trasformare scarti e rifiuti in opportunità

L’azienda italiana Plastic Systems è attualmente pienamente impegnata nell’economia circolare, cui oggi si rivolgono tutti i suoi prodotti tecnologici. Ma in uno scenario in cui la sostenibilità non è più un’opzione bensì una necessità, il costruttore sta sviluppando soluzioni per dare valore ai rifiuti, trasformandoli in opportunità, rigenerandoli continuamente anziché scartarli, secondo una visione che va ben oltre gli stessi aspetti puramente tecnologici.

In un mondo in cui la sostenibilità non è più un’opzione ma un’esigenza, il riciclo gioca un ruolo cruciale nel plasmare il futuro dell’industria della plastica. La capacità di recuperare, lavorare e reintrodurre i polimeri nei cicli produttivi diminuisce significativamente l’impatto ambientale di processi e prodotti, limitando l’uso di materie prime vergini e riducendo le emissioni di CO2.

Plastic Systems ritiene che il riciclo non comporti solo il riutilizzo dei materiali, ma riguardi anche l’ottimizzazione dei processi per garantire l’efficienza dei processi che ne sono alla base e mantenere i più alti standard qualitativi sia di questi ultimi che dei prodotti che ne derivano. Le sue tecnologie supportano le aziende nella gestione delle plastiche riciclate preservandone le proprietà meccaniche ed estetiche, consentendo una produzione realmente sostenibile senza compromessi. Il costruttore veneto sviluppa soluzioni all’avanguardia per ogni fase del trattamento delle plastiche riciclate, garantendo processi stabili, ripetibili e altamente efficienti.

Movimentazione e trasporto

Per le fasi di movimentazione e trasporto dei materiali, Plastics Systems propone sistemi pneumatici e meccanici, soluzioni

di stoccaggio avanzate e il gruppo di caricamento a spinta GCS. I primi consistono in soluzioni personalizzate per il trasferimento di granuli e scaglie, con configurazioni a fase densa o diluita per ridurre al minimo la degradazione del materiale e garantire un flusso costante.

Le seconde sono costituite da sili in acciaio inossidabile o alluminio, disponibili in configurazioni saldate o imbullonate, dotati di sistemi di fluidizzazione e di monitoraggio del livello per preservare l’integrità dei materiali riciclati.

Ultimo ma non ultimo, il terzo gruppo è progettato per una gestione efficiente dei materiali sfusi, ottimizzando il trasferimento e l’alimentazione dei materiali nei processi a valle.

Dosaggio e miscelazione

Per coprire le operazioni di dosaggio e miscelazione Plastic Systems propone i dosatori a perdita di peso DVM e i miscelatori verticali.

Nel primo caso, si tratta di sistemi di dosaggio ad alta precisione con celle di carico integrate per un controllo accurato del flusso di polimeri, masterbatch e additivi. Essi sono completamente compatibili con i protocolli di automazione industriale (Profibus, Profinet, OPC UA) per una perfetta integrazione.

I miscelatori verticali invece sono progettati per la miscelazione omogenea di polimeri sia vergini sia riciclati e sono disponibili in configurazioni ottimizzate anche per materiali caricati con fibre di vetro o minerali.

Essiccazione e cristallizzazione

Tra i sistemi per queste operazioni, Plastic Systems propone essiccatori a ciclo chiuso e cristallizzatori CRN. Gli essiccatori a ciclo chiuso possono essere sistemi a letto fisso o mobile per l’essiccazione profonda dei polimeri e sono dotati di controllo automatico del punto di rugiada per mantenere condizioni di lavorazione ottimali.

Progettati per il PET e altri polimeri semicristallini, invece, i cristallizzatori CRN sono dotati di un sistema di agitazione a bassa velocità per evitare la formazione di polvere e garantire una cristallizzazione uniforme.

Filtrazione e depolverizzazione

Per la filtrazione e la depolverizzazione, Plastic Systems offre sistemi di depolverizzazione a ciclone e a setaccio vibrante che rimuovono efficacemente i fini e le polveri dai granuli riciclati, migliorando la qualità del materiale e riducendo il rischio di difetti nei processi di trasformazione.

Vengono offerti anche sistemi avanzati di filtrazione dei polimeri. Questi sono dotati di filtri autopulenti per rimuovere i conta-

minanti solidi e garantire una qualità costante delle materie prime secondarie.

Cristallizzatore di Plastic Systems: cristallizzazione, movimentazione e trasporto dei materiali, dosaggio e miscelazione, essiccazione, filtrazione e depolverizzazione, monitoraggio e controllo del processo sono le aree di applicazione affrontate dall’apparecchiatura sviluppata dal produttore italiano.

Kistler Italia sempre più punto di riferimento

Misurazione e controllo altamente specializzati

Oltre 60 sedi e 2.200 dipendenti nel mondo permettono al Gruppo Kistler di perseguire la propria missione: fornire soluzioni di misurazione altamente specializzate in base ai settori di applicazione specifici. A tutto ciò partecipa anche Kistler Italia, attiva nel nostro Paese da oltre trent’anni.

Dal 1994, Kistler Italia opera nella fornitura di sensori ad alta precisione e di soluzioni tecnologiche per la misurazione e il controllo dei processi industriali, del traffico e delle infrastrutture adattandosi alle esigenze del mercato italiano. La crescita di Kistler in Italia è il risultato di strategie mirate in industrie chiave quali quelle automobilistica, manifatturiera, aerospaziale e medicale.

Kistler Italia è attenta anche alla sostenibilità di processi produttivi e prodotti, contribuendo a ridurre gli sprechi e le emissioni dell’industria e dei trasporti attraverso sistemi di misurazione innovativi di precisione estremamente elevata. Approccio, questo, che ha permesso all’azienda di rispondere alle necessità del mercato locale, rafforzando le collaborazioni con le indu-

strie italiane e consolidando la sua posizione nel settore.

Soluzioni avanzate e su misura nel mercato italiano

Kistler Italia è la filiale italiana del gruppo internazionale Kistler, presente nel mondo con oltre 60 sedi, più di 2.000 dipendenti e la precisa missione di fornire soluzioni di misurazione altamente specializzate per applicazioni in settori chiave dell’economia e della ricerca con un focus su innovazione, precisione ed efficienza dei processi produttivi e di sviluppo.

Il modello di business del gruppo permette di offrire soluzioni personalizzate e di mantenere le relazioni con i clienti italiani, oltre a garantire l’allineamento con gli standard e le pratiche

Sensori di pressione, forza, accelerazione, coppia e ottici.

globali. L’azienda si rivolge a un’ampia gamma di settori, tra cui auto, trasporti, manifattura, automazione, aerospaziale, aviazione, elettronica e medicale, operando in aree strategiche della ricerca e dell’industria.

I sensori piezoelettrici al quarzo di Kistler hanno dimostrato prestazioni elevate; negli anni il vantaggio tecnologico dell’azienda nell’ambito della misurazione di pressione, forza e accelerazione è cresciuto grazie agli investimenti in ricerca e sviluppo. I suoi sensori al quarzo, infatti, utilizzano particolari cristalli PiezoStar nati dalla collaborazione con università e istituti scientifici e da un processo di sviluppo condotto al proprio interno. I cristalli PiezoStar KI85 e KI91 sono progettati per operare in condizioni estreme, come nel caso di temperature molto elevate.

Un punto di riferimento in Italia

Negli anni, Kistler Italia ha saputo rispondere in modo efficace alle specifiche esigenze del mercato italiano, in particolare nel settore automobilistico, manifatturiero e delle macchine utensili. La presenza locale, la competenza tecnica e il supporto post-vendita hanno rafforzato la fidelizzazione dei clienti e trasformato l’azienda in un leader per le soluzioni di misurazione e controllo.

La crescita è testimoniata dall’incremento del fatturato, passato da meno di un milione di euro nel 2004 a 20 milioni di euro nel 2024, e dall’aumento del personale, che oggi comprende circa 35 collaboratori, tra interni ed esterni.

Sostenibilità aziendale

Kistler Italia integra la sostenibilità nel proprio modello di business tramite soluzioni tecnologiche avanzate e pratiche aziendali responsabili. A livello globale, il Gruppo Kistler intende raggiungere la neutralità carbonica entro il 2030, attraverso l’uso di energie rinnovabili, puntando sull’efficienza energetica e la compensazione delle emissioni residue.

Per conseguire questo traguardo, l’azienda sta implementando azioni concrete nei processi produttivi e operativi. Per esempio, l’utilizzo di energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili per ridurre le emissioni di CO2 e l’adozione di veicoli elettrici all’interno dell’azienda.

I sistemi di Kistler contribuiscono a ottimizzare la sostenibilità delle industrie utilizzatrici riducendo gli sprechi con l’ottimizzazione dei processi produttivi e il miglioramento della qualità dei prodotti. In particolare, la filiale italiana supporta i clienti con strumenti di misurazione che aumentano l’efficienza e riducono il consumo di risorse.

Nell’industria manifatturiera, i sensori di forza di Kistler garantiscono un’usura minima degli utensili e un consumo energetico più efficiente. Anche in ambito medicale, i sistemi vengono impiegati per garantire la precisione nella produzione di dispositivi medicali, riducendo gli scarti e migliorando la sicurezza dei pazienti con una migliore qualità dei prodotti.

Crescita

continua e nuove opportunità nei mercati emergenti

Nel 2025 il Gruppo Kistler si sta concentrando sull’innovazione, nei settori sia tradizionali che in crescita, approccio che favorisce un aumento delle vendite, grazie anche a investimenti strategici in settori chiave.

“Poiché operiamo a livello globale e grazie al nostro portafoglio prodotti estremamente diversificato che serve numerosi settori, siamo in grado di attutire le fluttuazioni nei singoli mercati. Prevediamo che ulteriori investimenti mirati in settori emergenti – quali medicale, aerospaziale, trasporti e infrastrutture – ci permetteranno di ampliare la nostra distribuzione delle vendite. Finora, il settore automobilistico ha rappresentato circa la metà delle nostre vendite”, ha spiegato Marc Schaad, CEO del Gruppo Kistler da gennaio 2025.

In questo contesto globale anche Kistler Italia punta a consolidare la sua crescita in settori strategici come auto e aerospazio, solo per citarne alcuni. Nei prossimi anni, la filiale italiana prevede di espandersi nei mercati emergenti del Medio Oriente e dei Balcani. L’obiettivo principale sarà quello di rafforzare la propria posizione di primo piano nell’automazione e nella misurazione, mantenendo costante la crescita di fatturato e ponendosi come partner di riferimento per le esigenze metrologiche degli utilizzatori dei suoi prodotti.

Il CEO del Gruppo Kistler, Marc Schaad. Asse elettromeccanico NCFE.

Fornitura di Tecnomatic a un primario trasformatore europeo

Linea per tubi in PE di ampio diametro

Una nuova linea ad alta produttività per l’estrusione di tubi in polietilene con diametro fino a 1.600 mm è stata fornita da Tecnomatic a un importante produttore di tubi europeo. La linea combina gli estrusori gearless della serie Zeus EVO con la testa di estrusione Venus 1600, soluzioni sviluppate per soddisfare le esigenze di produzione di tubi di grandi dimensioni ed elevati spessori, garantendo precisione ed efficienza produttiva.

Al centro della linea si trovano i due estrusori della serie Zeus EVO, progettati per offrire prestazioni eccellenti in termini di potenza ed efficienza. La nuova geometria della vite ottimizza il flusso di materiale e la plastificazione, riducendo al contempo il consumo energetico. Il gruppo di alimentazione a spirale, completamente riprogettato, garantisce un flusso costante e uniforme del materiale, minimizzando le fluttuazioni e migliorando l’omogeneità, aspetto cruciale per ottenere tubi di grandi diametri con spessori uniformi. Gli estrusori combinati raggiungono una capacità produttiva totale di quasi 2.000 kg all’ora, indispensabile per soddisfare le sempre più stringenti richieste di mercato per tubi di grandi dimensioni. Ogni estrusore è dotato di sistema di dosaggio gravimetrico a tre componenti, che assicura dosaggio e controllo del peso estremamente precisi, garantendo che alimentazione del materiale e peso del tubo siano regolati con grande accuratezza e permettendo di ottenere una eccellente costanza del processo produttivo. La precisione del dosaggio è fondamentale per la qualità del prodotto, in particolare per tubi di grandi diametri dove l’uniformità della parete è un requisito imprescindibile.

La linea è equipaggiata con la testa di estrusione Venus 1600 a doppia spirale, di rinnovata ingegnerizzazione per tubi di grandi

diametri e spessori importanti. La Venus 1600 è progettata appositamente per applicazioni di grande portata e integra soluzioni innovative come il centraggio meccanico e termico, per assicurare la migliore distribuzione dello spessore. Il design a doppia spirale della Venus 1600 garantisce un flusso uniforme del materiale, riducendo il rischio di disomogeneità, problema comune nella produzione di tubi di grandi dimensioni. Il sistema di centraggio agisce su due fronti: le regolazioni meccaniche allineano la testata per il corretto posizionamento, mentre il controllo termico garantisce la stabilità della temperatura all’interno della testa. Questa combinazione consente regolazioni precise in tempo reale per mantenere centraggio e uniformità anche in condizioni produttive variabili.

Per raggiungere alti livelli produttivi, l’estrusione di tubi di grande diametro richiede un sistema di raffreddamento e vuoto con specifiche caratteristiche. La linea dispone di una lunghezza di vuoto superiore a 20 metri, che garantisce un raffreddamento rapido ed efficace, indispensabile per mantenere forma e integrità strutturale del tubo durante la produzione. L’ottimizzazione del sistema di vuoto permette alla linea di ottenere tassi di produzione elevati senza compromessi sulla qualità.

La linea è completa di attrezzature a valle di alta qualità. Esse includono sistema di traino a 12 cingoli e unità di taglio a coltello sincronizzati con la capacità produttiva della linea. Questa configurazione garantisce una gestione fluida e precisa dei tubi durante tutto il processo produttivo, minimizzando il rischio di deformazioni e assicurando una finitura di taglio pulito e una rotondità perfetta, requisiti essenziali per le applicazioni di grandi dimensioni.

La linea sviluppata da Tecnomatic per l’estrusione di tubi in polietilene di ampio diametro fino a 1.600 mm è equipaggiata con due estrusori Zeus EVO e testa Venus 1600 (nel riquadro in dettaglio).

Foto Tecnomatic

Sacmi a Chinaplas 2025

Nuova generazione di presse a compressione per tappi

Varie soluzioni sono state presentate da Sacmi a Chianaplas 2025, tra cui spicca la novità assoluta rappresentata dalla pressa CCM64MD per tappi: produttività incrementata del 50%, fino a 2.850 capsule al minuto, e consumi ridotti di un altro 15%, che ne fanno la macchina ideale per coniugare alta produttività alla massima competitività. Accanto a questa nuova macchina, veniva proposta l’offerta completa per la produzione di preforme in PET, i sistemi di visione e i servizi digitali per il controllo evoluto delle macchine e del processo. Il mercato cinese richiede ormai qualità e produttività ai massimi livelli. Per rispondere a queste esigenze, la nuova pressa per tappi CCM64MD rappresenta la capostipite di una nuova generazione di presse a compressione capaci di raggiungere velocità fino a 2.850 capsule al minuto con 64 stampi. Con un incremento del 50% di produttività rispetto alla gamma precedente, questa macchina inoltre riduce i costi di esercizio e risponde puntualmente alle caratteristiche del mercato cinese. Da questo punto di vista, la CCM64MD è in grado di assecondare l’elevatissima capacità produttiva delle linee di imbottigliamento, così che con una singola macchina (171.000 capsule l’ora) sia possibile soddisfare le esigenze di due linee di imbottigliamento ad altissima capacità (80.000 bottiglie l’ora). Nel packaging, la sostenibilità risulta un traino fondamentale, in Cina come sul mercato globale. Sacmi, insieme allo sviluppo di una nuova generazione di capsule più leggere e performanti, ha investito anche nella riduzione dei consumi specifici delle macchine, fissando un nuovo stato dell’arte nella tecnologia. Da questo punto di vista, la nuova generazione di presse CCM riduce i consumi del 15% rispetto alla gamma precedente, portandoli a 0,43 Kwh/Kg. In termini di emissioni, si tratta di una riduzione di 8 tonnellate equivalenti di CO2 ogni anno, a parità di produzione. Sacmi ha chiuso il 2024 con un fatturato di 1,728 miliardi di euro e il patrimonio netto ha superato per la prima volta il miliardo di euro (1.055 milioni, +172 milioni sul 2023), mentre Ebitda ed Ebit si sono attestati rispettivamente a oltre 323 milioni di euro e a 236 milioni e l’utile netto ha superato 200 milioni di euro. L’esercizio conferma una forte focalizzazione sui core business, confermando reputazione e fiducia nel prodotto Sacmi in tutti i settori. Vengono segnalate le ottime performance dei settori Rigid Packaging, Advanced Technologies, Packaging & Chocolate, trainati da un mercato estremamente dinamico e ricettivo all’innovazione.

Il valore degli investimenti, 71 milioni di euro nel 2024, rimane alto e in linea con l’anno precedente, con un forte focus sull’innovazione e sulla formazione. In parallelo, Sacmi conferma il proprio ruolo di operatore chiave per la transizione ecologica dell’industria manifatturiera, con la presentazione al mercato di processi termici innovativi (come l’elettrico), soluzioni per il controllo di processo (con l’acquisizione, nel 2024, della maggioranza delle quote di Italvision), nuovi standard, processi e materiali eco-compatibili in ambito packaging. Rilevante pure l’impegno green, riconosciuto anche a livello di governance, con l’anticipo al 2024 degli obblighi di rendicontazione della nuova direttiva europea CSRD

(Corporate Sustainability Reporting Directive) e l’elaborazione del primo Piano di Sostenibilità di gruppo, un progetto ambizioso che definisce nel dettaglio azioni e obiettivi lungo tutta la catena del valore, dai fornitori alle comunità locali. In ambito ESG, in particolare, Sacmi rafforza il monitoraggio delle emissioni indirette legate all’utilizzo dei propri impianti, a conferma di un approccio centrato su eco-design e ciclo di vita del prodotto per una reale circolarità dei processi e riduzione degli impatti. Cresce anche la quota di energia da fonti rinnovabili autoprodotta (2,6 milioni di kWh), in un’ottica di progressiva decarbonizzazione delle strutture produttive.

La nuova macchina offre un incremento di produttività del 50%, fino a 2.850 tappi al minuto, e una riduzione del consumo energetico di un ulteriore 15%, combinando elevata capacità e massima competitività.

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Estrusione di film a 9 strati ad alta barriera

In occasione della recente Chinaplas 2025 (Shenzhen, 15-18 aprile), Macchi ha invitato un gruppo selezionato di clienti asiatici a visitare la sua ultima installazione presso lo stabilimento del trasformatore Guangdong Airbaker New Material alla periferia di Zhuhai, nella provincia di Guangdong. Fondata una decina di anni fa, Airbaker si è inizialmente concentrata sulla produzione di sacchetti a cuscino d’aria per proteggere le merci nelle spedizioni, un mercato in rapida crescita con l’aumento dello shopping online. La qualità della produzione dell’azienda è stata riconosciuta dai principali utenti finali europei, spingendo il direttore generale di Airbaker a esplorare ulteriori opportunità di sviluppo. Il suo interesse si è rivolto ai film per l’imballaggio alimentare ad alta barriera e dopo un confronto con il partner cinese di Macchi, Rieckermann, Airbaker nel 2021 ha deciso di investire

in una linea a 7 strati con un layflat di 1.800 mm e una capacità produttiva di oltre 450 kg all’ora. Questa linea ha prodotto costantemente film barriera di alta qualità per l’esportazione, portando alla decisione di acquistare una nuova linea più avanzata nel 2023.

La nuova linea, installata nel 2025, consiste in un sistema a 9 strati con un layflat di 3.000 mm e una capacità fino a 700 kg all’ora, ed è in grado di produrre strutture barriera e non barriera. Dotata di una filiera di 650 mm di diametro su una testa di filiera Macchi TE710, progettata per lavorare resine sia poliolefiniche che barriera, la linea comprende due estrusori 65/30 e altri 55/30. Questa configurazione consente la produzione di strutture simmetriche e asimmetriche senza arricciature, nonché di film PE completi.

La linea è dotata di anello d’aria in fibra di carbonio di Macchi, che incorpora il sistema di regolazione del profilo Variocool di K Design, e dispone di una torre alta 18 metri (prodotta localmente). Include anche l’avvolgitore BO Plus, che offre diverse modalità di avvolgimento (a contatto, assiale e misto) per adattarsi al tipo di film prodotto. Inoltre, un sistema di dosaggio gravimetrico a 4 componenti di Doteco e una testa di rilevamento nucleare NDC per la scansione dei profili garantiscono un’elevata produttività e una produzione di film di alta qualità.

Dopo la Festa di Primavera, il Capodanno cinese, la nuova linea era pienamente operativa e il direttore generale di Guangdong Airbaker New Material ha permesso a Macchi di ospitare un gruppo selezionato di clienti nazionali e internazionali presso la sua sede. I visitatori hanno potuto vedere la nuova linea in azione insieme alla precedente linea a 7 strati, entrambe in grado di produrre film barriera e non barriera di alta qualità per un’ampia gamma di applicazioni. Il tour ha anche messo in evidenza l’impressionante nuovo stabilimento costruito in tempi record.

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Linkedin/Macchi

Nuovo impianto di rigenerazione di Tecnova

Un connubio di prestazioni ed estetica

Si chiama E200 il nuovo impianto di casa Tecnova per la rigenerazione di materiali plastici post-consumo, concepito sulla base delle specifiche esigenze di un committente spagnolo per la lavorazione di HDPE, principalmente flaconi per l’igiene personale e della casa. Nel caso specifico, il processo prevede che il materiale in ingresso proveniente dalla raccolta post-consumo venga preselezionato e sottoposto a lavaggio in tre vasche contigue, per garantire la rimozione di ogni contaminazione esterna. A questo passaggio è abbinata una classificazione dei materiali da rigenerare in base al colore attraverso separatori ottici, per ottenere un materiale finale il più bianco possibile conformemente agli standard qualitative richiesti.

Un aspetto chiave di questo processo è rappresentato dal controllo e dal mantenimento dell’indice di fusione del materiale riciclato entro tolleranze molto accurate, nell’ordine di ±0,1% del valore in ingresso. L’impianto assicura la produzione di un granulato

Sviluppo in casa Bausano

bianco latte privo di impurità, risultato cui contribuisce anche un sistema di filtrazione sotto i 150 micron, che opzionalmente possono scendere fino a 120 micron, valore ideale per applicazioni che richiedono uniformità di spessore, come, per esempio, il soffiaggio nel caso specifico.

L’impianto E200 garantisce una produzione minima oraria di 1.500 kg, testata presso lo stabilimento di Tecnova a Oleggio (Novara). Il sistema può operare in continuo 24 ore su 24, 7 giorni su 7, capacità particolarmente utile per componenti, come il filtro, che richiedono diverse ore per raggiungere la temperatura di esercizio.

Un ulteriore elemento di innovativo dell’impianto risiede nel suo design, completamente rinnovato. Nuovi sono carter e coperture, che conferiscono un aspetto più moderno alla linea. Importanza è stata data anche ad aspetto e volumi: un design curato comunica ordine, pulizia ed efficienza. Questa macchina dalla rinnovata linea estetica tutta carenata e carterata,

rappresenta la pioniera di tutte le future commesse di Tecnova. Inoltre, la livrea richiama anche i colori RAL del nuovo logo aziendale, presentato dall’azienda al mercato alcuni mesi fa. Di rilievo anche il livello di efficienza energetica raggiunto. Il costruttore è riuscito a contenere i consumi sotto 0,23 kW/kg di materiale prodotto, risultato ottenuto grazie al profilo della vite dell’estrusore e alle coibentazioni dei carter e del cilindro. Dato verificato e controllato in fase di set-up anche dalla committenza, che ha potuto monitorare costantemente il consumo energetico istantaneo della linea attraverso un dispositivo G-meter presente sul display del monitor di gestione della macchina.

L’impianto E200 è dotato di un PDC di gestione con monitor di aiuto intuitivo e di facile utilizzo.

Estrusori monovite per il riciclo di poliolefine

Alla seconda edizione della fiera GreenPlast Bausano ha presentato in anteprima i nuovi modelli degli estrusori monovite E-GO R, progettati per incrementare l’efficienza dei processi di riciclo delle poliolefine. Disponibile nelle taglie da 44, 47 e 50 L/D, per un totale di otto modelli, la serie E-GO R combina le più avanzate tecnologie di estrusione e rigranulazione per il riciclo di poliolefine quali HDPE, LDPE e PP derivanti da scarti industriali e post-consumo. La nuova generazione di estrusori E-GO R in grado di gestire portate più elevate, nella gamma compresa tra 45/37 e 210/37 L/D può processare fino a 1.500-1.800 kg all’ora di materiale non scorrevole e fino a 1.700-2.000 kg all’ora di materiale scorrevole. I nuovi estrusori vengono proposti come soluzione ideale per il riciclo di materiali leggeri con una percentuale di umidità pari al

5-6%. Grazie a un doppio sistema di degasaggio ad alte prestazioni, l’umidità residua e le sostanze volatili vengono rimosse durante il processo, prevenendo così la formazione di difetti nel granulo, come le “bolle d’aria”, causate dai gas presenti nella mescola di partenza o che si generano nelle fasi di estrusione.

La serie E-GO R si distingue per l’elevata qualità del prodotto estruso, frutto della competenza di Bausano nel design delle viti, la geometria delle quali viene progettata ad hoc per evitare che il materiale immesso nell’estrusore subisca eccessivi stress meccanici che potrebbero causare fenomeni di degradazione della massa fusa.

Gli estrusori E-GO R sono dotati di sistema di dosaggio progettato in funzione delle caratteristiche specifiche del materiale. Esso è composto da due tramogge di cui la prima a fondo piatto

con alimentazione volumetrica e la seconda ad alimentazione forzata per compattare il materiale prima che sia estruso. Infine, la linea è completata da sistema di taglio ad anello liquido o a immersione.

nuova linea E200 assomma un insieme di caratteristiche prestazionali ed estetiche proposte come un unicum che ne fanno la pioniera di tutte le future commesse dell’azienda.

Bausano si propone come partner strategico in grado di accompagnare le aziende nella transizione ecologica e di rispondere con prontezza alle nuove esigenze del comparto in virtù di un portafoglio adesso ancora più ricco ed espressione concreta del valore aggiunto che da sempre contraddistingue l’offerta dell’azienda.

La

Presentato al K 2013, nel 2025, altro anno di K, Colines amplia le configurazioni disponibili dell’impianto ALLrollEX 1500

Più configurazioni per ALLrollEX 1500

Operatività, flessibilità e produttività migliorate

ALLrollEX 1500 compie 12 anni e dopo oltre 250 installazioni in tutto il mondo, che ne fanno una delle più diffuse soluzioni per l’estrusione di film cast

Il modulo GIS trova la sua massima espressione nella gamma CMS tracer 200x, che combina al meglio fresatura e taglio a lama/coltello. Grazie alla sua struttura compatta e alle protezioni Pro-Speed e ProSpace, tracer 200X offre: piani di lavoro fino a 4.317x2.177 mm, con possibilità di operare in pendolare per alternare fresatura e taglio; elettromandrino da 40.000 rpm, per finiture di altissima qualità; programmazione facilitata e gestione interattiva di utensili e sistemi di bloccaggio.

estensibile da 1,5 m di larghezza, Colines amplia le configurazioni disponibili per incrementarne la facilità di utilizzo, la flessibilità di impiego, la produzione di film speciali e la riduzione degli scarti. Tutto questo senza che ne vengano intaccate gli elevati standard tecnologici e la resa e la qualità di produzione. Tra le novità introdotte rientrano:

- una piattaforma estrusori per film a 5 e 7 strati così come “nanolayer”;

- assistente virtuale di produzione Mastermind (basato sull’Intelligenza Artificiale) che consente regolazioni touchless della filiera di estrusione, controllo della stabilità del processo, cambio rulli senza fermare la macchina ecc.;

- possibilità di lavorare materiali PCR (Post Consumer Recycled);

- sistema Big Mouth potenziato per il recupero rifili in linea;

Ottimizzare i processi produttivi

- avvolgitore ALLspeedy IV in grado di lavorare in linea anime da 2, 3 e 4,5 pollici (quest’ultima misura specificamente progettata per film trasparente per alimenti) e bobine con diametro fino a diametro 800 mm adatte al converting;

- produzione in linea di bobine “coreless” e film prestirato di qualità migliorata anche a elevata velocità mediante sistema brevettato NoEl; - sistema in linea per la piega del bordo del film per otenere bobine con bordo rinforzato;

- MES Live Control per l’ottimizzazione del processo produttivo per mezzo di un algoritmo avanzato per l’analisi dei dati.

L’impianto ALLrollEX continuerà a essere disponibile attraverso il servizio “Quick Delivery Program”, per ridurre i tempi di consegna e installazione.

Nuovo modulo per il taglio ibrido lama/coltello

In un mercato sempre più esigente, in cui la flessibilità e la rapidità delle lavorazioni fanno la differenza, è fondamentale dotarsi di tecnologie che permettano di ottimizzare i processi produttivi. Con il modulo GIS, CMS introduce una nuova soluzione per il taglio a lama/coltello, superando i limiti imposti dagli aggregati comandati dall’elettro-mandrino e offrendo una nuova dimensione nel mondo gruppi integrati. GIS è un modulo indipendente, progettato specificamente per il taglio a lama/coltello integrato in modo

sinergico al lavoro dell’elettro-mandrino principale della macchina. Permette di sfruttare le potenzialità di entrambe le teste senza interruzioni né cambio utensile, ottimizzando i tempi di produzione e aumentando l’efficienza operativa.

Il gruppo GIS è disponibile in tre configurazioni per adattarsi a ogni esigenza produttiva: GIS 1 con un utensile disponibile in macchina, GIS 2 con due utensili disponibili in macchina, GIS 4 con fino a quattro utensili disponibili in macchina. Tutte le versioni sono dotate di slitte a inserzione indipendente che consentono un rapido cambio della tecnologia di taglio e un’estrema versatilità operativa. Il modulo GIS garantisce lavorazioni precise su una vasta gamma di materiali come PVC espanso, elastomeri, policarbonato alveolare ed espanso, offrendo massima versatilità grazie alla tecnologia “plug & play”, che rende il

cambio utensile rapido e intuitivo. CMS propone cinque tipologie di utensili: pneumatico a corsa corta, con corsa di oscillazione di 3,2 mm e frequenza di 15.000 colpi al minuto; pneumatico a corsa lunga, con corsa di oscillazione di 5-7 mm e frequenza di 9.000 colpi al minuto; elettrico oscillante, con corsa oscillazione 1,6 mm e frequenza di 12.000 colpi al minuto; a lama tangenziale, con lama fissa a guida interpolata; a lama inclinata, con lama fissa V-Cut tool 45°. Su richiesta è possibile integrare ulteriori utensili per ampliare le funzionalità della macchina. Inoltre, GIS include la funzione Overcut Compensation di Maestro, che ottimizza la traiettoria di taglio per eliminare difetti come l’effetto “dente di sega” e l’extra taglio. Ne conseguono tagli precisi, netti e privi di imperfezioni. Il modulo si integra perfettamente con il sistema ottico di gestione dei marcatori “Optiscout”.

Novità di Gibitre a GreenPlast 2025

Dispositivi per misurare durezza, resistenza alla fiamma e densità

Alla recente fiera GreenPlast 2025 Gibitre ha esposto la nuova generazione di durometri comprendente il durometro Shore Mauali, i durometri automatici con teste di misura Shore e IRHD intercambiabili e i durometri automatici con ricerca della posizione del provino tramite centratore laser. Tutti i dispositivi sono disponibili con taratura Accredia effettuata dal laboratorio di Gibitre Instruments.

Tra i prodotti esposti figurava anche la nuova versione dello strumento per prove di resistenza alla fiamma in accordo alla norma UL 94, dotato di: bruciatore Bunsen a norma, con regolazione dell’angolo della fiamma

Soluzioni

(0, 20, 45 gradi); slitta pneumatica per la regolazione della posizione della fiamma; regolazione pneumatica della posizione verticale del provino; termometro digitale per la misurazione della temperatura della fiamma; timer digitale con risoluzione di 0,1 secondi per la misurazione del tempo di test; aspiratore per rimuovere i fumi di combustione.

Inoltre, l’azienda esponeva un densimetro contraddistinto da elevata versatilità per la misurazione della densità di provini in gomma o plastica morbida o rigida, pellet plastici, espansi, polverino di prodotti riciclati e liquidi. Temperatura del liquido di prova e

movimentazione automatica garantiscono massima accuratezza di misurazione.

modulari per blocchi in poliuretano espanso

Le macchine di nuova generazione Purform e Purform Elite sono state recentemente lanciate da Cannon Viking come un salto di qualità nella produzione in continuo di blocchi in poliuretano espanso. Il modello Purform è stato progettato per ottimizzare i processi di schiumatura, integrando una serie di tecnologie avanzate studiate per massimizzare la resa e migliorare la qualità dei blocchi. Il cuore di questa soluzione è rappresentato da un sistema di dosaggio dei prodotti chimici progettato su misura in base alle proprietà dei materiali poliuretanici, garantendo un miglioramento fino al 3% nella precisione del loro flusso. Precisione che si traduce in formulazioni costanti e blocchi espansi di alta qualità. Il sistema è completato da un miscelatore ad azionamento diretto, che elimina pulegge e cinghie, migliorando l’affidabilità e riducendo la manutenzione e supportando al contempo un ventaglio più ampio di velocità di miscelazione per gli espansi speciali.

Purform inoltre è dotato di un sistema di deposito delle sostanze chimiche che ottimizza la distribuzione del materiale sulla linea di produzione, riducendo gli scarti fino al 2% e migliorando la costanza dell’espanso. Il sistema può essere personalizzato con diverse soluzioni opzionali, tra cui il sistema LayDown Master, che garantisce elevata flessibilità. Inoltre, il design modulare facilita il rapido assemblaggio e l’aggiornamento della macchina, consentendo il rapido adattamento alle mutevoli richieste del mercato.

La macchina è corredata con piattaforma di controllo computerizzato Omega 4.0, sistema che offre monitoraggio in tempo reale, interfacce grafiche intuitive e controllo di processo ad anello chiuso. Ciò si traduce in efficienza e precisione di tutti i parametri di produzione, ottenendo rese di schiumatura superiori al 95%.

Per i trasformatori che necessitano di prestazioni e flessibilità ancora maggiori, Cannon Viking offre il Purform Elite. Questa versione ad alta pressione incorpora tutte

le caratteristiche del modello Purform, introducendo allo stesso tempo capacità migliorate per la produzione di blocchi espansi tecnici di grandi volumi. Il modello Elite presenta configurazioni avanzate per tecniche di schiumatura e applicazioni specialistiche e un sistema ancora più robusto per il dosaggio e la distribuzione di prodotti chimici.

“Il lancio di Purform e Purform Elite da parte di Cannon segna un momento di trasformazione per la produzione di blocchi in poliuretano espanso. Combinando la tecnologia avanzata con la nostra profonda comprensione delle esigenze dei clienti, stiamo offrendo soluzioni che ridefiniscono l’efficienza e gli standard di qualità del settore”, ha dichiarato Richard Doublet-Stewart, General Sales Manager di Cannon Viking.

Con il loro design modulare, le nuove macchine Purform e Purform Elite per la produzione in continuo di blocchi in poliuretano espanso sono state lanciate da Cannon Viking come nuovo punto di riferimento per tale applicazione.

Un durometro targato Gibitre.
Lancio di Cannon Viking

Processo sviluppato da KraussMaffei

Verniciatura integrata nello stampo

E se si potessero produrre componenti con una finitura perfetta senza dover passare da una cabina di verniciatura?

Per rispondere a questa domanda

KraussMaffei ha sviluppato ColorForm, tecnologia che integra la fase di verniciatura direttamente nello stampo. Messo a punto interamente al proprio

interno, ColorForm è un processo bimateriale che consente di verniciare un componente plastico direttamente nello stampo: una prima fase di iniezione del pezzo in materiale termoplastico è seguita da una rotazione dello stampo che permette l’iniezione di una lacca poliuretanica (PUR/PUA) sul pezzo stesso. In questo modo è possibile ottenere componenti pronti all’uso non appena escono dallo stampo, senza bisogno di ritocchi né di fasi aggiuntive.

L’intero sistema ColorForm è stato sviluppato da KraussMaffei e, a differenza di altre soluzioni, tutti i componenti sono progettati e realizzati sotto lo stesso tetto. In questo modo il sistema risulta completamente integrato, in cui ogni fase – dallo stampaggio all’applicazione del rivestimento – è perfettamente sincronizzata. Per gli operatori del

Un Super Combi di Sidel alla Coca-Cola brasiliana

settore, ciò si traduce in meno fornitori da gestire, minore complessità di processo e in una soluzione chiavi in mano perfettamente armonizzata. Eliminando le fasi di lavorazione aggiuntive, ColorForm non si limita a semplificare le operazioni: offre anche concreti vantaggi dal punto di vista ecologico. A differenza dei processi di verniciatura tradizionali (spesso ad alto consumo di solventi, acqua ed energia) esso riduce in modo significativo gli scarti di produzione, il consumo energetico e l’utilizzo di sostanze chimiche nocive.

Il processo ColorForm è stato presentato in dimostrazione presso il TechCenter di Parsdorf (Germania) su una pressa da 4.500 tonnellate, macchina pensata per i progetti più ambiziosi che risulta adatta alla produzione di componenti tecnici di grandi dimensioni.

Dal soffiaggio alla tappatura tutto in uno

Un impianto Super Combi di Sidel è stato recentemente installato presso lo stabilimento di Coca-Cola Femsa a Jundiai (Brasile) per potenziare la produttività e soddisfare l’incremento della domanda di CSD (Carbonated Soft Drink). Si tratta di una soluzione innovativa “all-in-one” che integra cinque unità chiave – alimentatore di preforme, soffiatrice, etichettatrice, riempitrice/tappatrice e alimentatore di tappi – in un singolo sistema intelligente e compatto. Questo layout permette di

ridurre l’ingombro fino al 30% rispetto alle macchine “standalone” ed è risultata la scelta ideale per Coca-Cola Femsa, interessata a una soluzione efficace ma con dimensioni contenute. La nuova soluzione di Sidel ha sostituito le macchine del blocco umido esistente, integrandosi perfettamente con la restante configurazione produttiva. A seguito dell’installazione del Super Combi, la linea funziona ora alla cadenza di 39.000 bottiglie all’ora, un livello di produttività senza precedenti per il segmento CSD di Femsa. Inoltre, può gestire fino a dieci formati di bottiglie da 0,2 a 2 litri, riducendo sensibilmente l’ingombro complessivo della linea grazie a un uso più efficiente dello spazio all’interno della struttura. Ideato come sistema chiuso e compatto, Super Combi riduce al minimo i rischi di contaminazione, limitando i punti di trasferimento e la potenziale esposizione alle sostanze

contaminanti. Inoltre, favorisce la produzione di bottiglie in PET leggere e a ridotto impatto, poiché accorcia le distanze di trasferimento e riduce le sollecitazioni meccaniche, consentendo l’uso di bottiglie più sottili. Per ridurre l’ingombro complessivo, i costi di esercizio e la complessità del sistema, Super Combi è inoltre dotato del sistema BlendFILL di Sidel, con miscelatore e serbatoi della riempitrice in una singola unità per semplificare le operazioni, che contribuisce anche a un significativo taglio del consumo di CO2 associato al processo produttivo e di acqua in ogni ciclo di pulizia. Per produrre le proprie bottiglie, CocaCola Femsa utilizza preforme in PET 100% riciclato, materiale con cui Super Combi è totalmente compatibile. Questa soluzione innovativa assicura l’utilizzo ottimale delle risorse e supporta gli obiettivi di sostenibilità senza compromettere le prestazioni.

Ciclo
Grazie alla installazione di Super Combi, Femsa raggiunge una cadenza produttiva di 39.000 bottiglie all’ora, un livello per essa senza precedenti nel comparto CSD.

Republic Services ancora con Stadler

Impianto per il riciclo in Indiana

Dopo quello avviato a Las Vegas, in Nevada, nel 2023, Stadler ha realizzato anche il nuovo Polymer Center di Republic Services a Indianapolis, in Indiana. L’impianto, che rafforza le attività di riciclo integrato verticalmente di Republic Services, è progettato per recuperare PET e poliolefine (PO) e ottenere plastica riciclata di grado alimentare, da riutilizzare nella produzione di nuove bottiglie, borracce e contenitori.

La struttura a Indianapolis comprende un sistema a doppia linea in cui le balle di plastica mista vengono aperte utilizzando la macchina WireX con rimozione automatica dei fili. I materiali vengono introdotti nell’impianto e lavorati separatamente sulle due linee dedicate, una per PET e una per plastiche miste, con capacità rispettivamente di 5,5 e 5 tonnellate all’ora.

Nella linea per PET il processo inizia con la separazione meccanica e la pulizia per rimuovere le particelle ferrose. Un separatore balistico STT2000 seleziona i materiali in frazioni rigide, flessibili e fini, da cui vengono sottoposte a selezione

Fornitura Gneuss a Renolit

NIR (vicino infrarosso) per separare ulteriormente tappi, anelli di tenuta ed etichette. Le frazioni 3D vengono inviate a un delabeler per la rimozione delle etichette. PET trasparente, tappi e anelli vengono indirizzati alla linea di lavaggio per la granulazione e la pulizia per il riutilizzo, mentre il PET colorato viene compattato in balle.

Nella linea per plastiche miste, i materiali vengono prima vagliati e suddivisi in frazione fine e sovvallo. Le frazioni più pesanti di quest’ultimo vengono separate in quattro tipi di polietilene –trasparente, bianco, rosso/arancione/ giallo e altri colori – e in due frazioni di polipropilene – trasparente/bianco e altri colori. Il PET viene recuperato da questo flusso e reindirizzato alla linea per PET per un’ulteriore lavorazione. I prodotti selezionati vengono stoccati in bunker dedicati prima di essere imballati per la distribuzione sul mercato.

Il layout lineare dell’impianto si traduce in efficienza operativa e consente l’accesso a tutte le sezioni, semplificando la manutenzione e incorporando un’area di preselezione completamente chiusa. L’impianto

dispone inoltre di una sala controllo dalla quale è possibile monitorare i flussi di materiale e le operazioni di pressatura. Il nuovo impianto incorpora anche ulteriori fasi di lavorazione per fornire a Republic Services una maggiore flessibilità nella selezione dei mercati per i suoi materiali riciclati e nell’ampliamento della gamma di materiali in ingresso accettati.

Riciclo di PVC flessibile migliorato

Nel suo stabilimento nei pressi di Barcellona, Renolit produce film in PVC flessibile e, grazie all’innovativo sistema di filtrazione SFneos di Gneuss, l’ultima aggiunta alla sua gamma di cambiafiltri continui, è ora in grado di riutilizzare una percentuale significativa di materiale riciclato senza compromettere qualità del prodotto o efficienza produttiva. I film flessibili in PVC prodotti da Renolit vengono per applicazioni di rivestimento del poliestere, i cui residui, nonostante i processi di separazione, sono ancora presenti negli scarti. Ciò può causare problemi con i cambiafiltri a piastra scorrevole convenzionali: i frequenti cambi dovuti al livello di contaminazione provocano interruzioni della produzione e alterazioni del flusso che, nel caso del PVC flessibile, portano a frequenti bruciature del materiale.

Il cambiafiltri SFneos fornito da Gneuss a Renolit è stato ampiamente personalizzato per adattarsi esattamente all’estrusore bivite utilizzato con percorsi di flusso estremamente brevi e snelli, progettati con l’aiuto di un software di simulazione del flusso stesso. SFneos funziona in modo continuo e stabile alla pressione, anche con carichi di contaminazione elevati e variabili. Grazie a queste prestazioni, Renolit è in grado di trattare un’elevata percentuale di riciclato contenente poliestere residuo, materiale generalmente considerato difficile da riciclare, senza interrompere la produzione, aumentando significativamente la resa e l’efficienza della linea di estrusione senza compromettere la qualità del prodotto e risparmiando preziose risorse. Il cambiafiltri

Una sezione dell’impianto di selezione installato da Stadler presso il Polymer Center di Republic Services a Indianapolis, in Indiana, Stati Uniti.

Foto Stadler
SFneos nella versione personalizzata per Renolit.

Unisciti a noi nella splendida cornice di Artimino (Firenze) per una giornata dedicata a confronti su innovazione, networking e sul futuro del PET e del rPET. Un’occasione unica per relazionarsi e dare forma al futuro.

Per maggiorni informazioni, contatta l’event manager: florean@gsiplastic.com

G.S.I. Global Service International SRL www.gsiplastic.com

Marfran tra resilienza e innovazione

Come affrontare le “bizze” del mercato su più fronti

Tra le sfide del mercato globale e l’evoluzione tecnologica, Marfran affronta il presente con strategie mirate: investimenti in ricerca e sviluppo, digitalizzazione, sviluppo di materiali riciclati e personalizzazione delle soluzioni. Ne abbiamo parlato con il direttore generale Alberto Arrighini, che ci ha offerto una visione d’insieme sulle trasformazioni in atto nel settore e nella sua azienda.

In un contesto economico segnato da instabilità geopolitiche, transizione energetica e trasformazioni industriali profonde, le imprese sono chiamate a ripensare processi, prodotti e strategie. Marfran, azienda bresciana attiva nel settore degli elastomeri termoplastici, ci ha fornito una visione di insieme utile a illustrare le modalità adottate da una realtà italiana che riesce a navigare tra flessioni della domanda, incertezze nei settori chiave – come l’automotive – e spinte all’innovazione.

Partiamo dai risultati del 2024 e dalle previsioni da qui alla fine del 2025: come è andato lo scorso anno e come contate di chiudere quello in corso? In questo quadro, che conseguenze stanno avendo o ritenete che potranno avere

i dazi dell’amministrazione Trump e le contromisure dell’Unione Europea?

“L’anno 2024 si è chiuso con un risultato positivo per l’azienda, sebbene il volume di vendita sia stato inferiore rispetto al budget prefissato. Alcuni settori hanno subito una brusca frenata, mentre altri hanno mantenuto risultati in linea con le aspettative.

Il 2025 è partito cauto e sta mostrando in questi mesi una leggera contrazione; purtroppo, sebbene vi siano molte progettualità in corso e il costante contatto con i clienti, da ormai un paio d’anni è molto complesso avere una visione a medio/lungo termine, legata all’incertezza dei mercati e alla cautela negli acquisti.

In aggiunta, la crisi dei mercati e la situazione geopolitica hanno fortemente influenzato il risultato globale, obbligando l’azienda a rivedere la propria flessibilità.

Un altro ambito cruciale

è quello medicale, farmaceutico e salute, dove Marfran ha sviluppato compound certificati e biocompatibili per rispondere ai più alti standard igienico-sanitari.

Il direttore generale di Marfran Alberto Arrighini. Laureato in ingegneria dei materiali, vanta una lunga esperienza nel settore delle materie plastiche e della gomma.

Sebbene Marfran abbia poche vendite dirette verso gli Stati uniti, molti dei propri gradi medicali vengono utilizzati per dispositivi medici o device dedicati a quel mercato: stiamo quindi attenzionando quotidianamente la situazione dazi, leggendo molta preoccupazione da parte della nostra clientela. Il mio augurio è che da questa situazione si creino maggiori sinergie con i nostri partner europei, vengano rafforzate le politiche industriali europee a tutela del settore plastico e venga rivalutata la necessità di potenziare la produzione locale di materie prime”.

In termini di sbocchi di mercato per i vostri prodotti, quanto viene assorbito da quello italiano e quanto da quello estero? Da un punto di vista delle applicazioni, invece, quali sono le più trainanti?

“Il 2024 si è chiuso con una percentuale di export di poco inferiore al 40%.

Grazie a un costante investimento in ricerca e sviluppo, l’azienda ha ampliato la propria presenza in settori strategici che hanno trainato questi anni di incertezza, offrendo materiali innovativi che rispondono a esigenze tecniche, normative e maggiormente sostenibili.

Il settore hobby & sport è sicuramente un mercato dove i compound Marfran trovano largo impiego, forti di una lunga storicità e continua innovazione. Sebbene anche questi ambiti abbiano mostrato una flessione, l’aumento della pratica sportiva e la sempre maggiore attenzione al proprio benessere hanno positivamente influito sulla nostra presenza in questi mercati.

Un altro ambito cruciale è quello medicale, farmaceutico e healthcare, dove Marfran ha sviluppato compound certificati e biocompatibili per rispondere ai più alti standard igienico-sanitari. Le soluzioni Marfran.Med, progettate per applicazioni come

maschere respiratorie, tubi medicali, guarnizioni per dispositivi diagnostici, e componenti per apparecchiature ospedaliere, confermano la forte vocazione e riconoscimento dell’azienda in questi mercati.

Uno dei settori in cui Marfran ha investito significativamente è quello del trasporto fluidi e acqua potabile, posizionandosi fra le aziende di riferimento in questo ambito fortemente regolamentato e meno condizionato dalla crisi dei mercati.

Nel mondo industriale, forniamo soluzioni per sistemi di automazione, elettrodomestici, trasporto, strumenti elettrici e dispositivi di controllo. La capacità di co-stampaggio e sovrastampaggio con altri materiali plastici permette soluzioni integrate che riducono tempi e costi di produzione.

Infine, nel settore edile, Marfran sviluppa compound specifici per la realizzazione di giunti di dilatazione, guarnizioni per serramenti, elementi di isolamento e protezione. I materiali garantiscono resistenza alle intemperie, stabilità ai raggi UV e flessibilità a basse temperature, qualità essenziali per l’impiego in ambienti esterni e condizioni climatiche variabili”.

Uno dei mercati sotto i riflettori in questo periodo è quello dell’auto, data la crisi che questa industria sta vivendo negli ultimi tempi. Quali sono i vostri materiali che meglio si prestano a tale settore applicativo e quali ripercussioni stanno subendo come conseguenza della situazione attuale?

“Il settore automotive è da sempre uno dei principali mercati di destinazione per i compound TPE, grazie alla versatilità, alla resistenza e alla riciclabilità dei materiali che sviluppiamo. Sebbene per Marfran l’automotive non rappresenti uno dei principali mercati, i nostri compound si prestano a molteplici applicazioni nel comparto auto: dai componenti per interni come guarnizioni (anche sovrastampate), rivestimenti soft-touch, passacavi e inserti funzionali, tappeti multilayer, ai componenti esterni maggiormente sollecitati.

Ovviamente anche noi stiamo registrando le conseguenze della crisi che ha colpito il settore automobilistico a livello globale. Le difficoltà legate alla transizione verso l’elettrico, la volatilità nella domanda, i ritardi nelle forniture di componenti elettronici e il calo della produzione hanno portato a una flessione degli ordini e a una maggiore incertezza da parte dei clienti.

Ad ogni modo l’azienda ha investito in questi ultimi anni intensificando le attività di ricerca e sviluppo, con focus su formulazioni a maggiore sostenibilità (TPE con contenuto di riciclato),

che possano rispondere alle esigenze dei costruttori in materia di economia circolare e riduzione dell’impronta di carbonio. Nonostante le difficoltà, vediamo anche nuove opportunità. Il passaggio verso la mobilità elettrica e l’aumento della domanda di materiali leggeri, sicuri e riciclabili rappresentano un terreno fertile per i nostri TPE e i nostri master espandenti, che offrono vantaggi significativi in termini di flessibilità nella progettazione, riduzione del peso e integrazione funzionale. Crediamo che chi saprà innovare ora, sarà ben posizionato quando il mercato riprenderà slancio”.

Quali sono le vostre più recenti novità di prodotto e quali le applicazioni che maggiormente le hanno stimolate?

“Marfran da sempre crede nell’innovazione come elemento trainante del proprio business.

Una delle più sentite innovazioni riguarda lo sviluppo delle nuove famiglie di compound Marfran.Rcy con contenuto di riciclato, TPE maggiormente sostenibili progettati per rispondere a una domanda sempre crescente di soluzioni a ridotto impatto climalterante.

Le famiglie Marfran.Rcy utilizzano materiali riciclati post-consumo o post-industriali, hanno proprietà meccaniche paragonabili a quelle dei TPE tradizionali ma con un impatto ambientale ridotto e sono progettati per applicazioni che richiedono un buon equilibrio tra elasticità, resistenza e durata nel tempo, ma con un’attenzione maggiore alla circolarità dei materiali.

Inoltre, come tutte le nostre famiglie di prodotti, anche i gradi Marfran.Rcy sono completamente riciclabili. Altro importante sviluppo è rappresentato dalla famiglia Marfran e KPW dedicata al mondo acqua potabile: Marfran e KPW è una linea di elastomeri termoplastici (TPE) sviluppata specificamente per applicazioni a contatto con acqua potabile, rispettando le normative più rigorose in materia di sicurezza e salubrità.

Fra le caratteristiche principali dei gradi Marfran e KPW, presenti in un range di durezza fra 50 e 95 ShA, ricordiamo la conformità formulativa alla normativa tedesca KTW-BWGL, entrata in vigore nel 2025, e l’assenza di plastificanti, garantendo una maggiore sicurezza e riducendo il rischio di migrazione di sostanze indesiderate nell’acqua. Inoltre, l’elevata trasparenza e le buone proprietà meccaniche rendono i gradi Marfran e KPW ideali per applicazioni visibili e funzionali”.

Digitalizzazione e intelligenza artificiale sono i temi del momento e hanno assunto un ruolo cruciale nella

transizione industriale. In termini di costi e benefici, in che modo esse condizionano, da un lato, e favoriscono, dall’altro, in concreto la vostra attività?

“La digitalizzazione e l’intelligenza artificiale rappresentano oggi leve fondamentali per l’innovazione e la competitività delle imprese, soprattutto in un contesto di transizione industriale: Marfran da parecchi anni ha intrapreso investimenti volti alla digitalizzazione al fine di ottimizzare le proprie linee produttive ed essere in grado di analizzare un numero sempre più dettagliato di dati.

La nostra produzione è equipaggiata con un sistema MES dedicato, strumenti quali Business Intelligence e software di analisi sono implementati da parecchi anni e ovviamente stiamo guardando con molta attenzione all’utilizzo dell’intelligenza artificiale nella nostra realtà, concentrandoci in questa prima fase all’affinamento della qualità dei dati raccolti, quale base di partenza fondamentale di queste nuove tecnologie.

Ovviamente l’adozione di queste tecnologie, oltre a investimenti significativi in software e infrastrutture dedicate e allo stato dell’arte, espone le aziende a maggiori rischi informatici e al rispetto di normative sempre più stringenti in ambito di privacy e protezione dei dati.

A tale proposito Marfran sta investendo in attività di potenziamento della propria sicurezza informatica, in formazione e in consulenza con partner strategici del settore, consci del fatto che la perfetta padronanza e sicurezza dei dati sarà una delle risorse più importanti dei prossimi anni, a tutela del nostro business e di quello dei nostri clienti”.

Il settore hobby & sport è sicuramente un mercato dove i compound Marfran trovano largo impiego, forti di una lunga storicità e continua innovazione.

Le soluzioni Marfran. Med, progettate per applicazioni come maschere respiratorie, tubi medicali, guarnizioni per dispositivi diagnostici, e componenti per apparecchiature ospedaliere, confermano la forte vocazione e riconoscimento dell’azienda in questi mercati.

MD Plast, 25 anni di crescita

Innovazione e sostenibilità come basi della produzione

Eccellenza italiana nel panorama internazionale della produzione di masterbatch, additivi e biocompound, MD Plast, grazie a capacità di innovare e continua attenzione a qualità e sostenibilità, si propone come partner ideale per tutte le aziende che desiderano migliorare le prestazioni dei propri materiali plastici, riducendo al contempo l’impatto ambientale.

Fondata a Salerno nel 2000, MD Plast ha iniziato la sua attività come piccola realtà famigliare specializzata nella distribuzione di masterbatch per conto di un marchio internazionale, ma intraprendendo e seguendo un percorso di crescita costante che l’ha portata ad affermarsi come produttore di masterbatch, additivi e biocompound che ne fanno oggi un punto di riferimento per le imprese che cercano soluzioni personalizzate, performanti e sostenibili. Grazie a un intenso lavoro di ricerca e sviluppo, MD Plast si è specializzata nella produzione di additivi di alta qualità, un settore complesso e delicato in cui oggi è riconosciuta come uno dei principali operatori del mercato.

Crescita costante

MD Plast ha mosso i suoi primi passi oltre vent’anni fa nella distribuzione di masterbatch, ma la vera svolta è arrivata nel 2006 con l’apertura del primo stabilimento per la produzione autonoma di masterbatch colorati. Nel corso degli anni, l’azienda ha continuato a innovare, ampliando la sua offerta con il masterbatch nero nel 2011 e il masterbatch bianco nel 2013. Nel 2020, in risposta alla crescente domanda di soluzioni sostenibili, il produttore campano ha lanciato un innovativo com-

pound biodegradabile certificato TÜV, aprendo al contempo un secondo stabilimento. Risalgono invece al 2023 l’ampliamento del proprio team commerciale, con l’ingresso di due esperti madrelingua dedicati ai mercati tedesco e francese, e al 2024 il rafforzamento ulteriormente della propria crescita con l’apertura di un terzo stabilimento produttivo.

Gli additivi sono oggi il cuore dell’offerta di MD Plast, un ambito su cui l’azienda investe fortemente in termini sia di ricerca che di strategia commerciale. Questi prodotti, che richiedono una formulazione delicata e una gestione precisa, sono sviluppati con un know-how altamente specializzato per garantire prestazioni superiori.

Personalizzazione, innovazione e qualità

Oltre a una vasta offerta standard, che include masterbatch bianchi, neri e additivi, MD Plast offre un elevato livello di personalizzazione dei propri prodotti. Grazie all’attività di ricerca e sviluppo è in grado di formulare soluzioni su misura, replicare su richiesta prodotti esistenti e mettere a punto formulazioni specifiche in base alle esigenze applicative. La personalizzazione va oltre la scelta dei colori RAL o pantone: MD Plast offre masterbatch con granulometrie e a base di resine diverse (PE, PS, PP,

ABS, EVA, SAN), incluse soluzioni biodegradabili per un’industria più sostenibile.

Per settori con requisiti particolarmente stringenti, come il packaging alimentare e i giocattoli, l’azienda realizza prodotti conformi alle normative vigenti, certificati per il contatto alimentare, da un lato, e la sicurezza dei materiali destinati all’infanzia, dall’altro. Inoltre, sviluppa masterbatch additivati, come i neri con proprietà antiossidanti, per rispondere a specifiche necessità funzionali.

Tecnologia e rapidità di risposta

La capacità di innovazione è supportata da due laboratori interni, equipaggiati con macchinari di ultima generazione e tecnologie all’avanguardia. Queste dotazioni consentono all’azienda di sviluppare formulazioni personalizzate in tempi estremamente rapidi: in circa una settimana lavorativa è in grado di mettere a disposizione prodotti su misura, testati e pronti all’uso. Il controllo qualità è un pilastro fondamentale del processo produttivo di MD Plast: le prestazioni e la conformità dei materiali vengono costantemente monitorate, garantendo affidabilità e risultati ottimali.

Investire in tecnologia significa anche investire in competenze. Per questo, il produttore pone grande attenzione alla formazione continua dei propri ingegneri chimici e tecnici, affinché siano in grado di rispondere con soluzioni sempre aggiornate alle evoluzioni del mercato e delle richieste specifiche dei trasformatori.

Servizio su misura e qualità certificata

Non solo come fornitore, MD Plast si propone come vero e proprio partner dei trasformatori. Oltre a offrire un supporto tecnico e commerciale multilingue, l’azienda assicura un servizio at-

tento, flessibile e puntuale in ogni fase: dalla consulenza iniziale alla definizione del prodotto, fino al post-vendita. La capacità di adattarsi alle esigenze dei trasformatori e di rispondere con tempestività alle loro richieste è uno dei punti di forza e distintivi di MD Plast.

La qualità, la sicurezza e il rispetto per l’ambiente sono principi guida fondamentali per l’azienda, riconosciuti anche a livello certificativo. Il suo sistema di gestione è conforme a rigorosi standard internazionali: ISO 9001:2015 – certificazione del sistema di gestione per la qualità, che attesta un impegno significativo nella ricerca, sviluppo e produzione di masterbatch e compound per l’industria della plastica; ISO 45001:2018 – certificazione per la salute e la sicurezza sul Lavoro, a garanzia di un ambiente produttivo sicuro e conforme alle normative vigenti; ISO 14001:2015 – certificazione del sistema di gestione ambien-

Masterbatch, additivi e biocompound compongono la gamma diversificata di prodotti di MD Plast.

L’apertura del primo stabilimento produttivo di MD Plast risale al 2006, mentre il secondo e il terzo datano rispettivamente 2020 e 2024.

Negli ultimi anni, l’azienda ha portato avanti importanti attività di ricerca e sviluppo nell’ambito dei materiali innovativi e sostenibili. Tra quelli conclusi rientrano Teca e Marea, mentre Nubia e Mirabile sono attualmente in corso.

tale, che testimonia l’attenzione alla sostenibilità e alla riduzione dell’impatto ambientale; certificazione TÜV per i compound biodegradabili, a favore di chi cerca soluzioni sostenibili senza compromettere le prestazioni.

Ricerca, sostenibilità e nuove frontiere

MD Plast adotta un approccio responsabile alla produzione, investendo in ricerca e sviluppo per promuovere l’economia circolare. Oltre all’introduzione di masterbatch riciclati e compound biodegradabili certificati TÜV, partecipa attivamente a progetti innovativi nel settore.

Negli ultimi anni, l’azienda ha portato avanti importanti attività di ricerca e sviluppo nell’ambito dei materiali innovativi e so-

stenibili, partecipando a progetti come Teca e Marea, ora giunti a conclusione. Attraverso il primo ha sviluppato materiali termoplastici innovativi con elevate proprietà meccaniche e sostenibilità, mentre il secondo ha posto l’attenzione su soluzioni avanzate per il riciclo e il riutilizzo di plastiche post-consumo, promuovendo un approccio circolare nella filiera industriale. Entrambi hanno contribuito a migliorare l’efficienza produttiva e la riduzione dell’impatto ambientale. industriale. Entrambi hanno contribuito a migliorare l’efficienza produttiva e la riduzione dell’impatto ambientale.

Forte dell’esperienza maturata, l’azienda prosegue il proprio impegno con due nuovi progetti strategici: Nubia e Mirabile, entrambi finalizzati a ridurre l’impatto ambientale dell’industria dei materiali plastici e a migliorare le prestazioni dei componenti per il settore auto e in altri ambiti industriali.

Con il progetto Nubia, MD Plast contribuisce alla ricerca e allo sviluppo di nuovi bio-compositi per il settore automobilistico, agricolo e dei veicoli commerciali, con l’obiettivo di sostituire materiali di origine fossile con alternative più sostenibili. I nuovi materiali sviluppati all’interno del progetto saranno costituiti da matrici polimeriche riciclate o a base biologica, arricchite con cariche naturali o ibride (minerali e organiche), per garantire elevate prestazioni meccaniche e ridurre la dipendenza da risorse non rinnovabili. Particolare attenzione è dedicata alla simbiosi industriale, con il recupero e la valorizzazione degli scarti post-consumo e post-industriali, favorendo un approccio circolare alla produzione di materiali plastici. Grazie a queste innovazioni, il progetto mira a offrire soluzioni competitive per l’industria, migliorando al tempo stesso la sostenibilità dell’intera filiera produttiva.

Parallelamente, nel progetto Mirabile, l’azienda ha portato avanti un intenso lavoro di ricerca e sviluppo focalizzato sull’ottimizzazione dei materiali termoplastici per l’industria dell’auto. Nel primo semestre di attività, il team tecnico ha studiato e testato formulazioni innovative con l’integrazione di alte percentuali di materiali riciclati (dal 30% al 50%), derivati da scarti post-consumo e industriali, nonché da fonti rinnovabili. L’obiettivo è quello di sviluppare materiali performanti che rispettino i più elevati standard del settore, contribuendo alla riduzione dell’impatto ambientale senza compromettere qualità e resistenza. Queste attività sono state svolte in stretta collaborazione con enti di ricerca e aziende specializzate nello stampaggio a iniezione di materiali termoplastici, per ottimizzare i processi produttivi e favorire l’adozione di soluzioni più sostenibili.

Lo stabilimento produttivo di Battipaglia (Salerno), uno dei tre insieme a quelli di Mercato San Severino (Salerno) e Nerviano (Milano).

MD Plast è stata fondata nel 2000 come società distributrice di masterbatch per conto di un marchio internazionale e nel tempo è cresciuta passando alla produzione autonoma di masterbatch, additivi e biocompound, che oggi avviene in tre stabilimenti produttivi.

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RadiciGroup a Chinaplas 2025

L’innovazione sostenibile nei tecnopolimeri

Dal 15 al 18 aprile RadiciGroup High Performance Polymers ha presentato a Chinaplas 2025 soluzioni all’avanguardia nel campo dei polimeri per uso ingegneristico, sviluppate per le esigenze sempre più sfidanti di mercati quali auto ed e-mobility, elettrico-elettronico, beni di consumo e industriali. “Innovazione e sostenibilità non sono più percorsi separati. Devono evolvere insieme”, ha dichiarato Alberto Sessolo, country manager per la Cina di RadiciGroup High Performance Polymers. “Chinaplas è la piattaforma ideale per dialogare con clienti e partner lungo tutta la catena del valore e mostrare come i nostri materiali possano aiutarli ad affrontare le nuove sfide legate a circolarità, efficienza e conformità normativa. Siamo pronti a costruire insieme il futuro dei polimeri ingegneristici”.

All’edizione 2025 della fiera cinese, RadiciGroup ha proposto soluzioni che evidenziano l’impegno per la circolarità, l’innovazione a base biologica e le prestazioni elevate anche in condizioni operative estreme.

Renycle, la famiglia di polimeri ingegneristici realizzati a partire da fonti post-industriali e post-consumo, sta guadagnando quote sempre maggiori anche nei settori a elevate prestazioni. Un prodotto di punta, Renycle S GF3004K (PA6-GF30), è stato recentemente premiato dalla Society of Plastics Engineers (SPE) per il suo utilizzo nei collettori di aspirazione del settore auto – riconoscimento importante che testimonia il potenziale dei materiali riciclati in applicazioni ad alte prestazioni.

Le poliammidi a base biologica della gamma Bionside offrono un’ulteriore alternativa a ridotto impatto ambientale, senza compromessi in termini di prestazioni tecniche. Per esempio, Radilon D (PA610), composto per il 64% da materie prime rinnovabili derivate dall’olio di ricino, presenta una resistenza all’idrolisi superiore rispetto alla PA 66 convenzionale, rendendolo ideale per componenti auto come connettori dei tubi di raffreddamento e linee carburante.

Ulteriori novità includevano prodotti arancioni con elevata

stabilità cromatica, pensati per applicazioni nei veicoli elettrici (EV) e nel settore elettrico-elettronico. Progettati per mantenere la stabilità del colore e integrità strutturale dopo esposizione di 1.000 ore a 130 °C, questi materiali rispettano gli standard UL per il comportamento in presenza di fiamma e isolamento elettrico. Sono quindi ideali per componenti di sistemi che lavorano in presenza di alta tensione, come connettori, alloggiamenti componenti elettrici-elettronici e busbar.

Tra gli sviluppi proposti anche una nuova generazione di materiali su base PBT ritardanti di fiamma senza alogeni, come il Radiflam B RV300HF, che unisce eccellente resistenza alla fiamma (UL94 V-0 a 0,4 mm) a prestazioni termiche elevate, superando l’ostacolo principale che limitava l’uso del PBT in componenti con presenza di tensione elettrica elevata. Il suo “comparative tracking index” (CTI) raggiunge infatti i 600V. L’offerta di ritardanti di fiamma di RadiciGroup include inoltre soluzioni specificamente sviluppate per l’industria solare. In questo mercato in forte espansione in Cina, i prodotti Radiflam a base PA 66 sono impiegati in applicazioni come i connettori per pannelli solari, grazie alla loro capacità di superare i rigorosi test di omologazione richiesti dal settore.

Inoltre, il gruppo si sta concentrando sullo sviluppo di compound a base di PBT per saldatura laser, introducendo materiali trasparenti al laser di nuova generazione. Questi prodotti mantengono un’elevatissima trasmissione al laser a infrarossi, garantendo al contempo stabilità dimensionale e resistenza all’idrolisi, risultando ideali per applicazioni come radar a onde millimetriche, centraline di controllo per kit sensori parcheggio.

A Chinaplas 2025 RadiciGroup High Performance Polymers ha puntato su soluzioni all’avanguardia nel campo dei polimeri per uso ingegneristico in mercati sempre più sfidanti quali auto ed e-mobility, elettrico-elettronico, beni di consumo e industriali.

Nuovo impianto di Versalis

Riciclo meccanico a Porto Marghera

L’avvio da parte di Versalis, società chimica di Eni, di un nuovo impianto a Porto Marghera (Venezia) per la produzione di plastiche a partire, in tutto o in parte, da materie prime riciclate meccanicamente segna un ulteriore passo importante nel processo di trasformazione dell’azienda, con l’obiettivo di promuovere un’economia più circolare e più sostenibile dal punto di vista ambientale attraverso l’innovazione tecnologica e il riciclo delle plastiche post-consumo.

L’impianto di Porto Marghera sarà in grado di produrre fino a 20.000 tonnellate all’anno di polistirene cristallo (rGPPS) e polistirene espanso (rEPS) riciclati partendo da materia prima seconda derivante dal riciclo di rifiuti di polistirene espanso (EPS) e soddisfacendo la crescente domanda di soluzioni più sostenibili dal punto di vista ambientale in diversi settori industriali e commerciali.

Le produzioni ottenute dal nuovo impianto si inseriranno nella gamma Revive di Versalis dedicata ai prodotti da riciclo meccanico con contenuto dal 35% al 100% di plastiche riciclate post-consumo. Questi materiali sono destinati principalmente ai settori del packaging e dell’edilizia, con applicazioni come pannelli per l’isolamento termico degli edifici e imballaggi per gli elettrodomestici. Grazie alle loro qualità, sicurezza e prestazioni elevate, i prodotti della linea Versalis Revive rispondono ai più rigorosi requisiti di mercato.

Il progetto vuole essere una risposta concreta alla crisi strutturale che colpisce l’industria chimica europea e rafforza il portafoglio prodotti di Versalis, migliorandone la competitività sul mercato. La posizione geografica del sito industriale, in prossimità dei mercati europei e delle altre strutture Versalis di

Sirmax entra nel settore agricolo

Mantova, Ferrara e Ravenna, consentirà inoltre un’efficiente logistica per materie prime e prodotti finiti. “Il nuovo impianto a Porto Marghera rappresenta un primo tassello della riconversione del petrolchimico veneziano, in linea con il piano di trasformazione e rilancio di Versalis che è stato recentemente sottoscritto al Ministero delle Imprese e del Made in Italy. A Porto Marghera”, ha dichiarato Adriano Alfani, amministratore delegato di Versalis, “prevediamo di realizzare ulteriori step di investimento per incrementare la piattaforma di riciclo meccanico delle plastiche e per consolidare e potenziare l’hub logistico, compreso il deposito criogenico per l’etilene”.

Teli per pacciamatura in materiale biodegradabile

I teli per pacciamatura realizzati con bioplastica di Sirmax Group, azienda specializzata nella produzione di termoplastici per vari settori di applicazione, hanno superato i test sperimentali in campo aperto in un progetto di ricerca a cura dell’Università di Torino. Sirmax Group, che già fornisce compound per diversi mercati, come auto, elettrico ed elettronico, costruzioni ecc., con questo risultato entra di fatto nel settore dell’agricoltura, dove sono ancora molte le sfide da affrontare legate alla sostenibilità, tra le quali rientra l’eliminazione delle microplastiche nel suolo derivanti dall’utilizzo di materiali convenzionali.

Il telo in questione per pacciamatura è realizzato con BioComp, una formulazione di materiale biodegradabile certificato “Biodegradable Soil” secondo la EN

17033:2018-3 sviluppato con l’obiettivo di portalo sul mercato affiancando le certificazioni di laboratorio “tradizionali” con studi specifici realizzati in campo aperto. Per la validazione, l’azienda ha collaborato a un progetto di ricerca condotto dall’Università di Torino volto a studiare il comportamento delle plastiche biodegradabili nei suoli agricoli analizzando materiali di diversi produttori. La sperimentazione, avviata presso il Centro Sperimentale dell’Università a Carmagnola (Torino), ha previsto la stesura di film pacciamanti su coltivazioni di mais per un intero anno e il monitoraggio delle prestazioni e di eventuali effetti collaterali sulla produzione, per valutarne l’efficacia in un contesto scientifico indipendente. Dopo il periodo di studio, i risultati confermano che il film per pacciamatura realizzati con il materiale di Sirmax ha

limitato lo sviluppo delle infestanti per l’intero ciclo colturale, senza che, tuttavia, siano state rilevate differenze nella produzione tra mais pacciamato e diserbato chimicamente e non pacciamato. Inoltre, le analisi di microbioplastiche nel suolo hanno mostrato una diminuzione della loro concentrazione nei sei mesi successivi alla raccolta della coltura, suggerendo un possibile processo di biodegradazione completo del materiale nel tempo senza alcun effetto negativo nel suolo. Una nuova sperimentazione è prevista per l’anno in corso, con l’obiettivo di consolidare i risultati ottenuti.

A regime l’impianto produrrà fino a 20.000 tonnellate all’anno di rGPPS e rEPS riciclati che saranno inclusi nella gamma Revive di prodotti da riciclo di Versalis.

I teli per pacciamatura testati dai dipartimenti di scienze agrarie, chimica, biologia, veterinaria dell’Università di Torino sono stati realizzati con il materiale biodegradabile BioComp di Sirmax, certificato “Biodegradable Soil” secondo la EN 17033:2018-3.

“Con questo progetto, Aquafil conferma il proprio ruolo pionieristico e la capacità di tradurre la visione in azione, investendo in soluzioni all’avanguardia che uniscono ricerca, tecnologia e circolarità.

Una dimostrazione tangibile di come l’innovazione possa offrire risposte concrete alle sfide ambientali globali, trasformando ciò che oggi è rifiuto in una risorsa preziosa per il domani”, ha dichiarato Giulio Bonazzi.

Impianto di Aquafil in Slovenia

Separazione chimica di fibra elastica dalla poliammide

Un impianto dimostrativo per la separazione chimica di fibra elastica dalla poliammide è stato inaugurato di recente da Aquafil in Slovenia sulla base di una tecnologia innovativa che apre nuove prospettive nel settore delle fibre tessili. L’obiettivo è quello di ottimizzare il processo in ogni sua fase per definire l’assetto di un futuro impianto industriale su larga scala. Aquafil ha attivato una rete di stakeholder strategici per garantire un

flusso costante di materiali di scarto e costruire una filiera solida ed efficiente, in grado di alimentare un modello di riciclo sempre più virtuoso. “Dopo oltre un decennio di ricerca e sviluppo, Aquafil segna un punto di svolta nel mondo delle fibre tessili con il lancio di una tecnologia rivoluzionaria: il primo impianto dimostrativo per la separazione chimica della fibra elastica dalla poliammide. Il percorso è iniziato nel 2013, con un progetto di ricerca congiunto insieme alla Georgia Tech University e il deposito di un primo brevetto. Sebbene l’industrializzazione non si fosse concretizzata, il lavoro dei ricercatori di Aquafil non si è mai fermato. La perseveranza e la dedizione del team di ricerca e sviluppo hanno portato, nel 2022, alla pubblicazione di un nuovo brevetto, frutto di una tecnologia perfezionata e finalmente pronta per essere testata su scala semi-industriale. Oggi, grazie

Rapporto sulla sostenibilità nel 2024 di LyondellBasell

a questo impianto pilota, i risultati delle sperimentazioni di laboratorio trovano conferma: per la prima volta è possibile separare efficacemente la fibra elastica dal nylon nei tessuti misti, una delle sfide più ostiche nel riciclo dei materiali compositi, in particolare quelli provenienti da abbigliamento sportivo e costumi da bagno, tra i rifiuti più problematici del settore tessile. La coesistenza di diverse fibre all’interno dello stesso tessuto ha infatti rappresentato a lungo un ostacolo insormontabile per il riciclo, condannando tonnellate di materiali potenzialmente recuperabili a diventare rifiuto”, ha spiegato Giulio Bonazzi, CEO di Aquafil.

La poliammide recuperata attraverso questa tecnologia sarà interamente destinata all’impianto di rigenerazione Econyl, dove verrà trasformato in nuovo materiale rigenerato per nuove applicazioni tessili.

Dalla visione al valore: rafforzare la sostenibilità

Secondo il Rapporto sulla sostenibilità di LyondellBasell pubblicato il 15 aprile la multinazionale attiva nel settore della chimica ha compiuto significativi progressi nelle soluzioni circolari e a ridotte emissioni di carbonio così come in quelle per migliorare la propria efficienza operativa e gli impatti sul clima delle sue attività.

“In LiondellBasell la sostenibilità è un’opportunità per reimmaginare il futuro e creare valore a lungo termine”, ha affermato il CEO Peter Vanacker.

“Il nostro rapporto 2024, “From Vision to Value”, evidenzia come stiamo ripensando lo status quo e accelerando il progresso verso un futuro circolare e a basse emissioni di carbonio, investendo in tecnologie innovative, rafforzando le collaborazioni e integrando la sostenibilità nella nostra strategia principale”.

Nel 2024 la società ha aumentato i volumi di polimeri riciclati e rinnovabili del 65%, superando le 200.000 tonnellate e avvicinandosi all’obiettivo del 2030 di produrre e commercializzare 2 milioni di tonnellate all’anno e di ottenere un Ebitda incrementale di oltre un miliardo di dollari.

Per soddisfare la crescente domanda di polimeri circolari, l’azienda ha avviato i lavori per la realizzazione di MoReTec-1, il suo primo impianto di riciclo chimico su scala commerciale a Wesseling, in Germania, attraverso cui trasformare rifiuti plastici difficili da riciclare in nuove materie prime anche per imballaggi sensibili al contatto.

I nuovi accordi di acquisto di energia (PPA) stipulati nel 2024 consentiranno alla società di raggiungere il suo obiettivo di approvvigionarsi di

almeno il 50% di elettricità da fonti rinnovabili entro il 2030. E sempre in tema di sostenibilità, essa risulta al primo posto tra i produttori di materie plastiche nella classifica delle aziende di economia circolare 2024 di BloombergNEF e ha mantenuto il rating ESG AA di MSCI.

Nel primo trimestre del 2025, LyondellBasell ha completato in sicurezza la chiusura delle operazioni la sua raffineria di Houston, per ridurre le emissioni annuali di Scope 3 di circa 40 milioni di tonnellate.

“I nostri investimenti in soluzioni circolari e a basse emissioni di carbonio, insieme alla nostra alta attenzione a sicurezza ed eccellenza operativa, guideranno i nostri progressi verso il raggiungimento dei nostri obiettivi per il 2030 e il 2050”, ha concluso Peter Vanacker.

Foto Aquafil
Il CEO di LyondellBasell Peter Vanacker.
Foto Ralf Baumgarten/LyondellBasell

Syensqo e Sinopec insieme

Accordo per materiali avanzati e chimica di specialità

Un accordo quadro di partenariato è stato firmato recentemente da Syensqo e China Petroleum & Chemical Corporation (Sinopec) per collaborare nel campo dei materiali avanzati e dei prodotti chimici di specialità. L’accordo prevede l’esplorazione di opportunità di sviluppo commerciale e applicativo in diversi settori, tra cui quelli aerospaziale, dei trasporti, dell’energia, dell’elettronica, dell’industria e dell’industria. Sfruttando le rispettive competenze, Syensqo e Sinopec mirano a promuovere l’innovazione e a fornire soluzioni sostenibili che soddisfino le esigenze in continua evoluzione di tali settori. Le aree di sviluppo in cui si concretizzerà la partnership includono i polimeri speciali, la fibra di carbonio e i materiali compositi. La collaborazione approfondirà anche la gestione della catena di approvvigionamento e

Sviluppo di Kraiburg TPE

le iniziative di sostenibilità, tra cui l’uso di prodotti chimici circolari e la riduzione dell’impronta di carbonio. Le due aziende esploreranno anche la cooperazione commerciale in mercati emergenti come il Sud America e l’Asia. “Abbiamo avuto numerosi incontri con Sinopec a Pechino, Shanghai e Bruxelles. Questa partnership strategica è in linea con la missione di Syensqo: perseguire nello sviluppo di innovazioni che facciano progredire l’umanità. Insieme, esploreremo soluzioni innovative che rispondano alle esigenze in continua evoluzione dei nostri settori, riducendo al contempo l’impatto ambientale”, ha dichiarato Ilham Kadri, CEO di Syensqo. “Questa collaborazione con Syensqo è un passo importante per rafforzare la sinergia nella filiera globale dell’energia e della chimica. Assumeremo un ruolo guida nell’innovazione scientifica e

Paraspruzzi in TPE per auto

Quale uno dei principali responsabili delle emissioni di carbonio, il settore automobilistico sta introducendo nella produzione soluzioni sostenibili per raggiungere i propri obiettivi di sostenibilità. Anche piccoli componenti come parafanghi e paraspruzzi stanno contribuendo sempre di più a questo cambiamento verso la sostenibilità. Kraiburg TPE fornisce compound a base di TPE sostenibili di alta qualità con proprietà avanzate per supportare i produttori di componenti come paraspruzzi, guarnizioni e tenute con soluzioni economicamente vantaggiose e in grado di migliorare la sostenibilità dei loro manufatti. Grazie alla sua versatilità e affidabilità, il TPE rappresenta una scelta eccellente per le applicazioni automobilistiche, consentendo alle aziende di raggiungere in modo efficiente sia le prestazioni che gli obiettivi ambientali. Parafanghi e paraspruzzi sono tipicamente realizzati in gomma, plastica o metallo. I TPE avanzati di Kraiburg

offrono proprietà che assicurano a questi componenti prestazioni affidabili in tutte le condizioni di guida. Essi resistono ai detriti della strada, alla sporcizia, alle intemperie e all’esposizione ai raggi UV, mantenendo al contempo la durata e riducendo la manutenzione.

I TPE sostenibili di Kraiburg TPE offrono vantaggi quali bassa densità, che si traduce in leggerezza e maggiore efficienza, stabilità termica fino a 90 °C, per prestazioni affidabili in condizioni di alta temperatura, ed elevata resistenza agli agenti atmosferici. Queste proprietà li rendono adatti ai componenti esterni delle automobili, garantendone la durata contro calore, pioggia e fluttuazioni di temperatura. Essi assicurano anche proprietà estetiche, offrendo un’elevata qualità superficiale, una sensazione non appiccicosa e una finitura morbida al tatto, per supportare i produttori a creare componenti automobilistici visivamente accattivanti e di facile utilizzo. Con varie tonalità disponibili, i produttori possono anche scegliere

tecnologica, promuoveremo la ricerca e lo sviluppo di tecnologie verdi e a basse emissioni di carbonio e di materiali di alta qualità, esploreremo insieme il percorso di sviluppo dell’industria petrolchimica e forniremo ai clienti di tutto il mondo energia, prodotti chimici e soluzioni avanzate più pulite ed efficienti”, ha aggiunto Zhao Dong, Direttore Generale di Sinopec.

colorazioni specifiche e per la personalizzazione della pre-colorazione. I TPE di Kraiburg TPE offrono una lavorazione efficiente nello stampaggio a iniezione multicomponente e un’eccellente adesione a materiali come PP, ASA, PC, PC/ABS e PMMA. Questi TPE assicurano anche una salda adesione a EPDM e TPV, ampliando ulteriormente il loro potenziale applicativo. Questi compound inoltre assecondano diversi standard internazionali, tra cui la conformità alla FDA, i requisiti RoHS e Reach SVHC.

I parafanghi e paraspruzzi automobilistici sono solitamente realizzati in gomma, plastica o metallo; i TPE di Kraiburg TPE per questa applicazione assicurano prestazioni affidabili in tutte le condizioni, durata e ridotta manutenzione.

Ilham Kadri, CEO di Syensqo (a sinistra), e Zhao Dong, managing director di Sinopec.
Foto Syensqo
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Kraiburg
TPE

Un’edizione all’insegna della qualità

Si è conclusa l’edizione 2025 di GreenPlast, mostra-convegno dedicata alla sostenibilità nel settore delle materie plastiche, con risultati complessivamente in linea con le aspettative. L’evento, svoltosi a Fiera Milano (Rho) dal 27 al 30 maggio, ha accolto 17.373 visitatori, che hanno incontrato 200 espositori (75% italiani e 25% esteri), suddivisi tra produttori di materie prime (22%), trasformatori (18%) e costruttori di impianti (60%), provenienti da 19 Paesi, su una superficie di 5.500 metri quadrati, offrendo una panoramica aggiornata delle tecnologie per la trasformazione, il riciclo e il riutilizzo delle materie plastiche. Una partecipazione che ha confermato la rilevanza della manifestazione nel panorama fieristico e convegnistico di settore.

Il debutto nel 2022, con 170 espositori su 6.000 metri quadrati netti e oltre 20.000 visitatori, aveva già evidenziato il potenziale dell’iniziativa, dedicata a soluzioni avanzate in materiali, processi, macchinari e servizi per un’industria della plastica più sostenibile e circolare.

Tra i momenti più significativi di GreenPlast va ricordato il convegno internazionale “Shaping a Sustainable Future for Plastics”, coordinato da AMI – Applied Market Information e Promaplast, considerato il fiore all’occhiello della manifestazione. Nel corso dei quattro giorni di incontri, esperti e operatori dell’intera filiera si sono confrontati su opportunità e sfide legate alla transizione ecologica. Il programma ha previsto tavole rotonde con la partecipazione di brand owner, retailer, produttori e trasformatori, affrontando temi di attualità come la gestione dei rifiuti, il riciclo meccanico e chimico, l’ecodesign, le bioplastiche, l’inquinamen-

to marino e l’impiego dell’intelligenza artificiale.

In concomitanza, in una area dedicata, si sono svolti i “Tech Talks”, un’iniziativa riservata agli espositori che hanno presentato le loro soluzioni tecnologiche più innovative.

Le testimonianze raccolte tra gli espositori hanno evidenziato un buon livello di soddisfazione, in particolare per la qualità dei contatti generati. Il profilo dei visitatori ha confermato il crescente interesse per le soluzioni sostenibili nel settore, ribadendo la rilevanza di un evento focalizzato sulla plastica circolare, anche in un contesto geopolitico ed economico complesso come quello attuale.

Grazie alla collaborazione con ICE-Agenzia e le principali associazioni di categoria, GreenPlast 2025 ha ospitato delegazioni ufficiali di buyer provenienti da circa 20 Paesi europei, del bacino mediterraneo e del Medio Oriente. Tra gli oltre 100 operatori specializzati presenti, attivi nei settori della produzione e del riciclo di manufatti plastici, sono state avviate numerose trattative commerciali, alcune delle quali si sono concretizzate

Andy Beevers, direttore delle divisioni eventi ed editoria di AMI, uno dei protagonisti della parte convegnistica.
RUBRICHE & VARIE

direttamente in fiera con la conclusione di ordini.

The Innovation Alliance: la strategia cambia, la sinergia resta Anche quest’anno GreenPlast è stata parte di The Innovation Alliance, l’evento di filiera che ha riunito quattro manifestazioni in un’unica visione integrata, espressione della capacità innovativa della meccanica strumentale al servizio della manifattura. Un ecosistema articolato, che ha spaziato dai materiali alle tecnologie per la lavorazione delle materie plastiche con focus sulla sostenibilità di GreenPlast al packaging e processing di Ipack-Ima, dalla stampa e converting di Print4All alla logistica di magazzino di Intralogistica Italia, con un filo conduttore chiaro: innovazione, digitalizzazione e sostenibilità come leve strategiche.

L’edizione appena conclusa ha visto, in totale, la presenza di 108.458 operatori professionali da 143 nazioni, che hanno potuto scoprire le novità tecnologiche proposte da 1.857 espositori – il 39% dei quali provenienti da 38 Paesi esteri. Nato per valorizzare la capacità innovativa della meccanica strumentale, questo evento, unico in Europa, ha confermato la sua vocazione sistemica, dimostrando come l’integrazione tra appuntamenti fieristici possa generare un valore superiore alla somma delle singole componenti.

Forte di questi risultati e guardando alle esigenze future, The Innovation Alliance si prepara a una nuova fase: ciascuna delle manifestazioni che la compongono seguirà una propria programmazione, in risposta alle esigenze specifiche di settore e al posizionamento nel calendario fieristico internazionale. Una scelta strategica che consentirà di potenziare ulteriormente l’efficacia e la rilevanza di ogni singolo salone, senza intaccare l’identità comune e la visione condivisa.

The Innovation Alliance continuerà infatti a vivere attraverso sinergie concrete tra le singole manifestazioni, contenuti tra-

Un momento del convegno di quattro giorni Shaping a Sustainable Future for Plastics, coordinato da AMI – Applied Market Information e Promaplast, che ha riunito esperti e operatori dell’intera filiera per un confronto sulle opportunità e le sfide della transizione ecologica.

sversali, iniziative congiunte e piattaforme di filiera, mantenendo attivo un ecosistema dinamico, orientato all’innovazione e in costante dialogo con le esigenze dei settori del manifatturiero. Una evoluzione che testimonia la maturità raggiunta dal progetto e la sua capacità di evolvere senza perdere coerenza, rafforzando l’alleanza tra i comparti rappresentati anche al di fuori della contemporaneità espositiva. I prossimi appuntamenti previsti sono: Plast dal 9 al 12 giugno 2026, Print4All dal 25 al 28 maggio 2027, Ipack-Ima, GreenPlast e Intralogistica Italia dal 28 maggio al 1° giugno 2028, tutti in programma a Fiera Milano.

Le testimonianze raccolte tra gli espositori hanno evidenziato un buon livello di soddisfazione, in particolare per la qualità dei contatti generati.

Chinaplas 2025

Un palcoscenico per la filiera mondiale di materie plastiche e gomma

I quattro giorni di Chinaplas 2025 si sono chiusi con 281.206 visitatori (+13,29% rispetto a Chinaplas 2023 a Shenzhen), dei quali, quelli provenienti da Paesi esteri, Hong Kong, Macao e Taiwan sono saliti a 68.542, pari a otre il 24% del totale (+141,1% rispetto a Chinaplas 2023 a Shenzhen). La mostra ha rappresentato l’anteprima mondiale o continentale per oltre 120 progetti tecnologici, offrendo una panoramica di soluzioni innovative, efficienti ed economiche per l’industria delle materie plastiche e della gomma. Un’intera filiera industriale è stata protagonista a tutto campo e buyer da circa 150 Paesi e varie aree geografiche hanno potuto incontrare fornitori di prodotti e soluzioni in grado di soddisfare le loro esigenze, così come esplorare opportunità commerciali internazionali e ampliare la loro rete globale.

Non sono mancati eventi concomitanti sull’economia circolare che hanno ricevuto il consenso dei partecipanti. Oltre 800 industrie di primo piano del settore hanno partecipato a “Plastics Recycling & Circular Economy Conference and Showcase”, dove più di 60 esperti internazionali e funzionari di primarie aziende hanno condiviso le loro conoscenze sul mercato del riciclo delle materie plastiche e sulle tecnologie che contribuiscono allo sviluppo sostenibile della plastica.

Nel “Forum sugli imballaggi in plastica sostenibili”, gli esperti di importanti istituzioni e aziende del settore dell’imballaggio hanno presentato le soluzioni più recenti e trattato di sostenibilità da una prospettiva internazionale, mentre i

rappresentanti di importanti marchi hanno condiviso le sfide quotidiane in tema di imballaggio innovativo. Le linee per il riciclo di PET per alimenti e di PE di elevata qualità sono state presentate nel corso della dimostrazione dal vivo “The Plastics Circularity Journey”, che ha mostrato il valore aggiunto offerto del riciclo della plastica.

Buona l’accoglienza riservata anche ad altre conferenze e attività interattive collaterali. Nel terzo “SciXplore Forum”, sono state proposte informazioni sullo sviluppo futuro e sui risultati più importanti dell’industria dei polimeri. I forum tematici ospitati da “Applications in Focus” hanno riguardato oltre 40 argomenti di estrema attualità. “Market Insights Hub” ha esplorato le soluzioni innovative che facilitano lo sviluppo delle attività del settore a tutto tondo. Oltre 40 tecnologie sono state lanciate durante Tech Talk. “InnoGreen Hub” e “SportsTech Chic + Green”, al debutto all’edizione 2025 di Chinaplas, si sono concentrati rispettivamente su tecnologie, materiali, design e applicazioni all’avanguardia nei settori automobilistico, elettronico ed elettrico, medicale, packaging, abbigliamento e articoli sportivi. Infine, nella “Product Innovation Gallery” sono stati esposti oltre 200 prodotti unici nel loro genere.

Visitatori provenienti da tutto il mondo hanno animato i padiglioni espositivi di Chinaplas 2025 nell’arco dei quattro giorni di fiera per esplorare le più recenti innovazioni proposte lungo tutta la filiera di materie plastiche e gomma.

I vincitori nel riciclo e numeri da record

Il secondo giorno di Plastics Recycling Show Europe, la mostraconvegno dedicata al riciclo svoltasi ad Amsterdam l’1 e il 2 aprile, sono stati annunciati i vincitori dei Plastics Recycling Awards Europe 2025, i premi che celebrano l’impiego dei materiali plastici riciclati e le tecnologie innovative per il riciclo giunti alla ottava edizione.

“Molti dei candidati di quest’anno hanno proposto innovazioni nel riciclo della plastica che solo otto anni fa sarebbero state considerate irraggiungibili”, ha dichiarato Ton Emans, presidente di Plastics Recyclers Europe. “Questo dimostra quanto sia progredito il settore dalla nascita di questi premi e sottolinea il valore fondamentale che il riciclo della plastica sta svolgendo per il futuro dell’industria europea”.

“Ci congratuliamo con tutti i finalisti. Abbiamo visto che la qualità delle candidature è aumentata in modo significativo, il che non ha reso più facile il lavoro di selezione di un vincitore per ciascuna delle sette categorie”, ha aggiunto Karen Laird, presidente della giuria dei premi.

Di seguito, in sintesi, i vincitori e i premi assegnati in ciascuna delle sette categorie dei Plastics Recycling Awards 2025: - categoria industria automobilistica, elettrica ed elettronica: Ford Otomotiv Sanayi per le parti di rivestimento interno in PP riciclato colorato per i veicoli Ford Transit e Ford Truck; - categoria edilizia e costruzioni: Pretty Plastic per il pannello Pretty Plastic “Second High” in plastica riciclata; - categoria casa e tempo libero: C. Josef Lamy × HolyPoly per il set di acquarelli aquaplus re con un elevato contenuto di riciclato;

- categoria imballaggio: Klöckner Pentaplast (Linpac Packaging) per kp 100% Tray2Tray interamente in PET riciclato;

- categoria innovazione tecnologica di prodotto: Berry Global per CleanStream destinato al recupero del PP dei rifiuti domestici;

- categoria innovazione tecnologica delle macchine per riciclo: Tomra Recycling per GAINnext basata sull’intelligenza artificiale per la selezione di rifiuti di imballaggi;

- categoria ambasciatore del riciclo della plastica: Olivier Vilcot, ex direttore generale di SRP.

Tutti i vincitori hanno ricevuto un trofeo con una base stampata in 3D realizzata in ABS riciclato da cruscotti auto e una parte superiore multicolore ottenuta con HDPE riciclato da tappi di bottiglia raccolti sulle spiagge.

L’edizione 2025 di PRSE ha registrato numeri da record richiamando ad Amsterdam oltre 500 espositori, più di 75 relatori e 13.325 visitatori. “Chiunque sia interessato al riciclo della plastica, dalla politica, dalla scienza, dal mondo accademico o dal settore della trasformazione, della produzione o del riciclo, dovrebbe venire a questa fiera, che ora si è affermata come la più grande al mondo”, ha affermato Ton Emans, presidente di Plastics Recyclers Europe.

“Sono già stata qui più volte, la fiera continua a crescere di anno in anno, il che la rende anche più rilevante. Non è rilevante solo da un punto di vista commerciale, ma si può anche avere un’idea di ciò che sta accadendo nel mercato in questo momento e di ciò che preoccupa le persone da un punto di vista normativo”, ha commentato Charlotte Röber, managing director di VinylPlus, durante la sua visita.

Plastics Recycling Show Europe riunisce i principali attori dei settori dell’industria della plastica e del suo riciclo per presentare tecnologie innovative, condividere le migliori pratiche, fare rete e confrontarsi sulle rispettive attività.

All’evento viene rappresentata l’intera filiera della plastica circolare, tra cui costruttori di macchinari e attrezzature per il riciclo della plastica e di tecnologie di selezione basate sull’intelligenza artificiale, produttori e compoundatori di materie plastiche, trasformatori, riciclatori, specialisti della gestione dei rifiuti e associazioni di settore.

Giunti alla ottava edizione, i Plastics Recycling Awards Europe sono organizzati da Plastics Recyclers Europe e Crain Communications, che organizzano Plastics Recycling Show Europe, la fiera-convegno durante la quale vengono assegnati, la cui prossima edizione si svolgerà ad Amsterdam il 5 e il 6 maggio 2026.

Un evento delle donne per le donne della plastica e della gomma di tutto il mondo

Per promuovere diversità nel settore, giovani talenti e creare migliori prospettive, il K 2025 di Düsseldorf lancia un segnale forte con un evento speciale dedicato alle donne, dove le partecipanti avranno l’opportunità di imparare dalle reciproche esperienze e di creare reti preziose. Quando le donne scambiano idee tra loro possono generare benefici non solo per sé stesse bensì per l’intero settore in cui esse operano. È questo il messaggio di fondo di “Women in Plastics” in programma il pomeriggio del 12 ottobre nel corso del K 2025, appuntamento che riunirà in fiera le operatrici internazionali del comparto. L’incontro, il primo nel suo genere a livello internazionale, si svolgerà nell’ambito della mostra speciale “Plastics Shape the Future”, organizzata da Plastics Europe Germany. “Come molti altri settori, anche l’industria delle materie plastiche e della gomma è ancora prevalentemente dominata dagli uomini. In particolare, la rappresentanza femminile ai livelli dirigenziali è tuttora minoritaria. Le aziende traggono vantaggio dal contributo delle donne in termini di maggiore diversità, nuovi impulsi e prospettive diverse, anche in considerazione della crescente carenza di manodopera qualificata. “Women in Plastics” al K 2025 si pone l’obiettivo di richiamare l’attenzione sulle barriere, ma soprattutto di porre l’accento sul settore come luogo di lavoro attraente”, afferma Bettina Dempewolf, responsabile della comunicazione di PlasticsEurope Deutschland. Stephanie Kalil, vicepresidente commerciale - EMEA Packaging & Speciality Plastics di Dow, è stata invitata in qualità di relatrice principale. È responsabile dello sviluppo e dell’implementazione della strategia per il settore delle materie plastiche nella regione EMEA, comprese le iniziative di Dow per l’economia circolare e la decarbonizzazione, ruolo da cui si impegna a promuovere una maggiore rappresentanza delle donne nelle professioni tecniche e nelle posizioni dirigenziali e sostiene la rete Women’s Innovation (WIN) in Dow. Oltre al suo discorso programmatico, Women in Plastics al K 2025 proporrà una tavola rotonda, esempi di best practice con relatrici di spicco provenienti da tutto il mondo e l’opportunità di un intenso networking personale. Women in Plastics sarà moderato da Kerstin Sochor, caporedattrice della Österreichische Kunststoffzeitschrift, una rivista specialistica austriaca. Le relatrici che si alterneranno sul palco sono esperte di fama internazionale, imprenditrici di successo o pioniere dell’industria delle materie plastiche e della gomma. Le visitatrici dell’evento avranno l’opportunità di apprendere e di trarre utili consigli dalle loro esperienze personali e dalle loro storie di successo, così come di scambiare opinioni sugli attuali sviluppi dell’industria delle materie plastiche e della gomma.

Stephanie Kalil, vicepresidente commerciale EMEA Packaging & Speciality Plastics di Dow, è stata invitata come principale relatrice.

L’evento si pone anche lo scopo di suscitare l’interesse di un maggior numero di donne verso l’industria delle materie plastiche e della gomma e di sensibilizzare i giovani talenti sull’ampia gamma di opportunità di carriera che essa offre. Poiché le donne sono spesso ancora poco rappresentate nelle professioni tecniche e nelle posizioni manageriali, il rafforzamento della loro presenza mira a dare un importante contributo alla risoluzione del problema della carenza di manodopera qualificata. Misure come il tutoraggio, la comunicazione positiva del settore, la promozione di pari opportunità e condizioni di lavoro attraenti giocano un ruolo fondamentale.

Foto DOW

Dopo Plastimagen 2025

Messico da tenere d’occhio

Erano 34 le aziende italiane che hanno preso parte alla collettiva coordinata dall’associazione di categoria Amaplast alla fiera Plastimagen 2025, svoltasi a Città del Messico dall’11 al 14 marzo 2025. Si è trattato della prima collettiva europea per estensione, con quasi 700 metri quadrati di superficie espositiva. In mostra, al centro del padiglione D del quartiere fieristico Citibanamex figuravano le aziende associate Amut, Bausano, BG Plast, BMB, Campetella Robotic Center, Colines, Euroviti, Fesp Mold, Fimic, Folcieri Bruno, Frigosystem, Gefit, Giurgola Stampi, HT-Cooling, IPM, Itib Machinery International, Magic MP, Moretto, Moss, OMG, Plas Mec, PrevieroSorema, Sica, Sima, Syncro, Tecnova. Numerose altre aziende italiane esponevano attraverso gli stand dei propri agenti o filiali locali. Il Messico rappresenta per il Made in Italy di macchine, attrezzature e stampi per plastica e gomma un mercato di sbocco di crescente rilievo: il rimbalzo post-pandemico è stato vigoroso e nel 2023 è stato raggiunto il record storico

Plástico Brasil 2025

di forniture, con un valore di 220 milioni di euro (+56% sul 2022). A fronte del trend registrato nel periodo gennaiosettembre 2024 (+22% sullo stesso periodo del 2023), tale soglia potrebbe essere superata a consuntivo d’anno, confermando il Paese al terzo posto nella classifica delle destinazioni export di settore.

La performance particolarmente positiva dell’ultimo periodo fa aumentare ulteriormente al +10% il tasso annuo di crescita composto delle esportazioni nel decennio 2014-2023, il miglior trend in assoluto nell’ambito dei primi dieci sbocchi commerciali dell’Italia; a incidere maggiormente sulla media sono le forniture di macchine a iniezione, termoformatrici, macchine per soffiaggio e flessografiche.

Secondo l’associazione messicana Anipac, nonostante il complesso scenario economico e geopolitico mondiale, la filiera della plastica in Messico – che conta oltre 4.000 aziende trasformatrici, con una forza-lavoro di 195 mila addetti – potrebbe crescere del

Ottimismo a San Paolo

Importanti marchi nazionali ed esteri hanno presentato macchinari e soluzioni che stanno guidando il mercato e l’economia circolare a Plástico Brasil 2025, caratterizzando la fiera brasiliana come evento strategico per business, networking e presentazione delle tendenze in atto nel settore. Plástico Brasil ha richiamato presso il São Paulo Expo dal 24 al 28 marzo oltre 55.000 professionisti attratti da uno dei più grandi eventi per innovazione e tecnologia nel settore delle materie plastiche in America Latina. Il programma diversificato dell’evento ha contribuito a rafforzarne il ruolo di uno dei principali motori del settore, offrendo spazi per lo scambio di conoscenze, delle tendenze di mercato, le opportunità di espansione delle attività e l’integrazione tra operatori in tutti i settori dell’industria della plastica, attraendo un vasto pubblico da tutta la filiera della plastica.

3,5% nel 2025; le applicazioni trainanti di tale andamento sono individuate nell’auto, nel packaging, nell’edilizia e nel riciclo.

Per supportare le aziende associate nel loro approccio al Paese, Amaplast, l’associazione italiana dei costruttori di macchine e stampi per materie plastiche e gomma, ha avviato – in collaborazione con Ucimu-Sistemi per Produrre, l’associazione dei costruttori di macchine utensili – un progetto di presidio del mercato con un desk denominato “Oficina de Promoción México, Amaplast-Ucimu” che ha come obiettivi quelli di accompagnare le imprese interessate a rafforzare la propria presenza in Messico e agire da ponte con le aziende locali, nonché sostenere le azioni promozionali dell’Associazione.

Con oltre 870 aziende, in rappresentanza di 1.600 marchi provenienti da 24 Paesi, la 25a edizione di Plastimagen ha consolidato la sua posizione di evento di riferimento per l’industria della plastica dell’America Latina.

L’edizione 2025 della fiera ha visto la partecipazione di espositori provenienti da, Argentina, Austria, Canada, Cina, Colombia, Egitto, Ecuador, Georgia, Germania, Hong Kong, India, Italia, Messico, Portogallo, Regno Unito, Stati Uniti, Svezia, Taiwan, Turchia e Vietnam.

“Plástico Brasil è la fiera più importante del settore”, ha commentato Amilton Mainard, presidente della Camera di Commercio di Macchine e Accessori per l’Industria della Plastica di ABIMAQ, sottolineando la presenza di visitatori provenienti da tutti i continenti e il ruolo dell’evento, che ha saputo riunire l’intera filiera produttiva.

“A Plastico Brasil il settore trova tutto ciò di cui ha bisogno per le sue aziende”, ha affermato Gino Paulucci Junior, presidente del consiglio di amministrazione di Abimaq, evidenziando che la fiera “sta crescendo in modo esponenziale” e sta diventando

“un’opportunità per esplorare le diverse applicazioni della plastica e per discuterne il ruolo nella sostenibilità”. Enfatizzando come l’evento abbia riunito professionisti del settore per discutere a tutto tondo di materie plastiche, dalla produzione al fine vita dei materiali, promuovendo l’economia circolare e sensibilizzando sul corretto smaltimento dei rifiuti, Paulucci ha aggiunto che “crediamo che la plastica svolga un ruolo attivo nel migliorare i processi produttivi e nell’educare la società al corretto smaltimento, rafforzando così l’economia circolare. La fiera funge da vetrina per questa trasformazione, promuovendo lo scambio di competenze tra settori e mettendo in luce iniziative tecnologiche e formative che promuovono il riciclo e la sostenibilità. Come settore, sappiamo che la nostra forza è essenziale per la crescita solida e sostenibile del Paese”.

Foto Plástico Brasil

Plástico Brasil è una iniziativa di Abimaq, l’associazione brasiliana dell’industria dei macchinari e delle attrezzature, e Abiplast, l’associazione brasiliana dell’industria della plastica, organizzata e promossa da Informa Markets.

Foto
Plastimagen

CORSI OPERATIONAL EXCELLENCE

Cesap e MIP - Graduate School of Business (la prestigiosa School of Management del Politecnico di Milano) hanno siglato un accordo strategico per l’erogazione, presso il Plastics Smart Hub 4.0 di Monza, di corsi teorici e pratici sulle principali metodologie dell’Operational Excellence, con specifico focus sulle tecnologie e sulle tematiche del mondo di plastica e gomma.

World Class Manufacturing

La programmazione della produzione 20-27 giugno e 4-11 luglio 2025 (h 09-13)

FMEA (Failure Mode and Effect Analysis)

17 luglio 2025

Design of Experiments (DOE)

23 luglio 2025

I principali strumenti di problem solving

29 luglio 2025

Il product costing e la contabilità industriale

1-5-8-12 settembre 2025 (h 09-13)

Il processo di acquisto e il benchmarking dei fornitori

8-15-22-29 settembre 2025 (h 09-13)

Lean Six Sigma (Yellow Belt, Green Belt e Black Belt) Cesap ha ottenuto il riconoscimento “Accredited Training Organization” (ATO, ovvero organizzazione accreditata per la formazione), per l’erogazione di corsi di formazione volti alla certificazione Lean Six Sigma, da parte dell’International Association For Six Sigma Certification (IASSC), il più importante organismo mondiale di parte terza (totalmente indipendente) nel campo di formazione e certificazione competenze sulle metodologie Lean Six Sigma.

Lean Six Sigma - Yellow Belt

Lean Six Sigma - Green Belt

Lean Six Sigma - Black Belt

CORSI CESAP

SEGNALIAMO DI SEGUITO GLI APPUNTAMENTI FORMATIVI EROGATI

DA CESAP, IN AULA E VIA WEBINAR, CHE SI SVOLGERANNO

NEI PROSSIMI MESI

Materiali

Corso base sui polimeri

21 luglio 2025

Corso approfondito sui polimeri 21-22 luglio 2025

La colorazione dei polimeri

9 settembre 2025

Stampaggio termoplastici

Stampaggio a iniezione - Simulazione CAE 8-9 luglio 2025 (h 09-13)

Stampaggio a iniezione - Corso approfondito 14-15-16 luglio 2025

Stampaggio a iniezione - Corso base 28-29 luglio 2025

Altre tecnologie

Estrusione di materiali polimerici: analisi e simulazione software

28 luglio (h 09-17)

Termoformatura: processo e analisi delle criticità

23 settembre (h 09-17)

Estrusione di materiali polimerici: processo e analisi delle criticità 29-30 settembre 2025

Attrezzature - Progettazione

Stampi per iniezione - Corso base 22-23 luglio 2025

Testing e regulatory

Prove fisico-meccaniche e analisi identificative: elementi indispensabili per la caratterizzazione dei materiali plastici

2 luglio 2025

Materiali a contatto con gli alimenti (MOCA) 16-17 luglio 2025 (h 09-13)

Sostenibilità e assicurazione qualità

Materie plastiche riciclate: come impiegarle correttamente

15 luglio 2025

Difetti di stampaggio: come evitarli agendo sui parametri macchina

10 settembre 2025

Riciclo e recupero di rifiuti in plastica e sottoprodotti di materie plastiche 19 settembre 2025

NOTA: Il calendario corsi potrebbe subire variazioni e/o essere ampliato. Vi invitiamo a visitare il sito web Cesap alle sezioni “Materiali e Tecnologie”, “Operational Excellence” ed “Energy Excellence” per tutti gli aggiornamenti sulla programmazione, e per i webinar gratuiti

CESAP c/o IIP

(ISTITUTO ITALIANO DEI PLASTICI) Via Velleia, 4 - 20900 Monza (MB) Tel.: +39 039 2045700 - Fax: +39 039 2045784

E-mail: info@cesap.com www.cesap.com - www.iip.it

CORSI SBS

SBS-Scuola Beni Strumentali organizza corsi di formazione su misura per le aziende costruttrici di macchine e impianti per materie plastiche e gomma (e della meccanica strumentale più in generale). Qui di seguito i prossimi appuntamenti, online ed in presenza (presso le sedi SBS di Modena e Milano)

TECNICA E NORMATIVA

Progettare macchine conformi alla norma CEI EN 60204 - Progettazione base 18 e 19 settembre (9.00-13.00) Online

Progettare macchine conformi alla norma CEI EN 60204 - Progettazione avanzata e prove pratiche

25 settembre (9.00-18.00) Modena

La progettazione e la costruzione dei ripari fissi e mobili

28 ottobre (9.00-13.00) Online

SUPPLY CHAIN

Dinamiche di magazzino e variabili produttive: ottimizzare la gestione delle scorte

3, 10 e 17 novembre (14.00-18.00) Online Excel per ufficio acquisti

6 e 13 novembre (9.00-13.00) Online

AMMINISTRAZIONE E FINANZA

Gli adeguati assetti nel sistema contabile: come impostare e controllare il budget delle vendite per arrivare al cash flow 25 e 26 settembre (9.00-13.00) Online

Power BI e DAX per l’amministrazione e il finance dal 9 al 17 ottobre (16 ore) Online

Il rendiconto finanziario

28 ottobre (9.30-17.30) a Modena e 30 ottobre (9.00-13.00) Online

Controllo di gestione e budget 11 e 13 novembre (9.00-13.00) Online

AMBIENTE E SOSTENIBILITÀ

Il rating di sostenibilità: strumenti e strategia

25 settembre (9.30-12.30) Online

COMMERCIALE E MARKETING

Value based selling

18 settembre (14.00-17.00) Online

Ingredienti principali della vendita: intelligence e comunicazione

3 ottobre (9.00-18.00) a Modena, 10 e 17 ottobre (9.00-13.00) Online

Creatività applicata: tecniche innovative per campagne B2B d’impatto

9 e 14 ottobre (10.00-12.00) Online

Closing sales 14 ottobre (14.00-17.00) Online

Intervista negoziale e tecniche di comunicazione

24 ottobre (9.00-18.00) a Modena, 31 ottobre e 7 novembre Online

Storytelling visivo: integrare testo e immagini nelle comunicazioni B2B

6 novembre (9.30-12.30) Online

Negotiation Skills

10 novembre (14.00-18.00) Online

La negoziazione di beni strumentali 14 novembre (9.00-13.00) Online, 21 e 28 novembre (9.00-18.00) a Modena

OPERATIONS

Il venditore mascherato

14 e 16 ottobre (9.00-13.00) Online e 22 ottobre (9.00-18.00) a Modena

EXPORT, FISCO, DOGANE E CONTRATTI

Le condizioni generali nella vendita internazionale

23 settembre (9.30-12.30) Online

Export Lab

2 e 13 ottobre (9:00-13:00) Online e 6 ottobre (9:00-18:00) a Milano

HR & SOFT SKILLS

La busta paga

Dal 12 settembre (24 ore) Online

Public speaking: come coinvolgere l’ascoltatore 16, 23, 29 settembre (9.30-12.00) Online

Da tecnico a responsabile: percorso di carriera dal 23 ottobre al 27 novembre (24 ore Online)

FOCUS PACKAGING

MOCA USA 29 e 30 settembre (14.00-18.00) Online

MOCA Asia: Giappone, Corea del Sud e Cina 7 ottobre (9.00-13.00) Online

MOCA Sud America – Mercosur 21 ottobre (9.00-13.00) Online

Criteri per selezionare packaging (in tutto o in parte) in plastica riciclata idonei al contatto con alimenti e/o per altre applicazioni sensibili 4 novembre (9.00-13.00) Online

Regolamento Packaging Waste PPWR 18 e 19 novembre (9.00-13.00) Online

NOTA: Il calendario delle attività è in costante aggiornamento sul sito: www.scuolabenistrumentali.it

PER INFORMAZIONI E ISCRIZIONI: formazione@scuolabenistrumentali.it - www.scuolabenistrumentali.it

& VARIE

IL web magazine dedicato alla filiera degli Imballaggi Sostenibili

IN QUESTO NUMERO SI PARLA DI:

ALWAYS INNOVATIVE... ALWAYS TECNOMATIC

Potenzia la tua produzione!

Tecnomatic sceglie la massima specializzazione e concentra i propri sforzi sullo sviluppo di linee di estrusione per la produzione di

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