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PLASTICA & AMBIENTE

ASSOCIAZIONE NAZIONALE RICICLATORI E RIGENERATORI DI MATERIE PLASTICHE

A CURA DI WALTER REGIS E MARILENA DI BRINO

NOTIZIARIO ASSORIMAP

RICICLO MECCANICO DELLE PLASTICHE

Crescono le preoccupazioni per una possibile deregulation

Dopo un anno di fermo sostanziale, complici anche gli appuntamenti di fine anno dedicati ai report 2021 sulle performance di riciclo e recupero dei rifiuti del nostro Paese, si è tornati nelle ultime settimane a parlare dei tanto attesi decreti End of Waste che impegnano il MiTE da qualche anno a questa parte. Primo fra tutti: il Decreto EoW per le plastiche miste, la cui bozza era già circolata tra gli stakeholder esattamente un anno fa, nel dicembre del 2020. Del resto, il documento di aggiornamento della Strategia nazionale per l’economia circolare, in consultazione dal 30 settembre al 30 novembre scorsi e che vedrà entro giugno 2022 la pubblicazione della nuova Strategia programmatica del nostro Paese, lo ha evidenziato: “Con l’obiettivo di raggiungere gli ambiziosi target di riciclo UE e di ridurre al minimo il conferimento in discarica, andranno rafforzati in quei settori critici, tra cui le plastiche, gli strumenti normativi esistenti: la cessazione della qualifica di rifiuto e l’applicazione dei criteri ambientali minimi”. Fino ad oggi, in verità, nel comparto del riciclo meccanico delle plastiche non si era riscontrata necessità da parte degli operatori di ricorrere a decretazioni caso per caso per consentire la cessazione della qualifica di rifiuto: grazie agli standard tecnici delle norme UNI (Serie 10667), i riciclatori hanno sempre potuto dimostrare di produrre Materia Prima Seconda conforme derivante da processi di riciclo meccanico. Sappiamo però che oggi, complice anche una progettazione spesso non ecosostenibile, sempre più materiali, eterogenei per composizione e scartati dai processi di selezione e riciclo meccanico, necessitano di una valorizzazione attraverso nuove tecnologie, come ad esempio il riciclo chimico. In questo senso, stabilendo la sussidiarietà di quest’ultimo rispetto al riciclo

Il presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, Edo Ronchi (secondo da sinistra, sul palco), presenta il rapporto “L’Italia del Riciclo 2021” all’evento tenutosi a Roma lo scorso 14 dicembre

meccanico, per le sole quote di plastiche miste non riciclabili meccanicamente, l’Italia potrebbe raggiungere target importanti di recupero, evitando anche il ricorso a una costosa termovalorizzazione, oppure al conferimento in discarica (consentito max 5% dal Pacchetto EC). Tuttavia, lo scenario che si va delineando a livello nazionale attraverso il combinato disposto tra l’emanando decreto EoW per le plastiche miste e la norma tecnica UNI di riferimento 1608361 - già 10667-18, attualmente in revisione - preoccupa non poco quei mercati già strutturati per il recupero delle plastiche, non solo quello del riciclo mec-

canico rappresentato da Assorimap, ma anche quello dei Combustibili Solidi Secondari (CSS). In una lettera del 13 dicembre 2021 indirizzata al MiTE, e in particolare al Ministro Cingolani, Assorimap e Airec (l’associazione dei produttori di CSS) hanno evidenziato che: “La possibilità, prevista dallo schema di decreto EoW, associato alla revisione della norma UNI 10667-18, che il recupero chimico assorba un mix di plastiche poliolefiniche genera preoccupazione per una potenziale riduzione del riciclo effettivo delle plastiche e del recupero di materia presso gli impianti di riciclo attuali, nonché per i potenziali impatti sul settore dei CSS, su cui anche il comparto del cemento è da tempo fortemente impegnato… Lo spostamento della cessazione della qualifica di rifiuto a una fase preliminare di preparazione dello stesso, prevista per il recupero chimico dal citato schema di decreto, oltre a contraddire criteri europei vincolanti e quindi aprire a un contesto d’incertezza sulle prospettive di una simile norma, crea una situazione di obiettiva disparità rispetto alle autorizzazioni vigenti per gli impianti di riciclo delle plastiche, nonché un serio rischio che rifiuti, anche se non ancora effettivamente riciclati e comunque necessitanti di ulteriori lavorazioni preliminari, possano circolare come prodotti, essere sottratti al riciclo e al recupero e avviati più facilmente all’estero e/o a gestioni ambientalmente non ottimali”. Le stesse preoccupazioni sono state esternate dal presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile Edo Ronchi nel corso della sua presentazione del rapporto “L’Italia del Riciclo 2021” tenutasi a Roma lo scorso 14 dicembre. A proposito dello schema di decreto EoW per le plastiche miste, Ronchi ha parlato di un “rincorsa affannosa” e di una “scorciatoia” del nostro Paese per tentare di massimizzare il recupero dei rifiuti d’imballaggi in plastica, nonostante “le normative comunitarie sul riciclo siano molto chiare”. “La gestione delle plastiche miste non riciclabili non deve diventare il cavallo di Troia per indebolire il riciclo”, ha chiosato Ronchi. Per quanto riguarda la norma UNI 10667-18 (in fase d’inchiesta pubblica finale fino al 15 gennaio 2022 sul sito di UNI), a preoccupare Assorimap sono nello specifico le previsioni relative ai requisiti per le materie plastiche eterogenee, che appaiono molto più “permissive” rispetto agli standard tecnici previsti dalle parti della stessa Norma UNI 10667 destinate ad altri materiali plastici: nella composizione, per esempio, una soglia quantitativa di mix poliolefinico più bassa rispetto ad altri materiali, e al contempo una soglia troppo elevata di tolleranza che potrebbe far crescere la frazione estranea; la previsione, infine, di un solo trattamento richiesto ai materiali tra quelli previsti dal riciclo meccanico, che non garantirebbe l’eliminazione dei residui contenuti.

Un momento del webinar promosso da RiciclaTv. A destra: il presidente di Assorimap, Walter Regis

DIRETTIVA SUP: APPROVATO IL DECRETO ATTUATIVO ITALIANO

È stato approvato il 4 novembre scorso, ed entrerà in vigore il 14 gennaio 2022, il D. Lgs. n. 196 dell’8 novembre 2021, recante “Attuazione della direttiva (UE) 2019/904 sulla riduzione dell’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente” (cosiddetta “Direttiva SUP”). Al momento di andare in stampa con questa rivista, invece, è ancora atteso il parere della Commissione europea sul medesimo decreto. In una nota di commento del 7 dicembre, Assorimap è tornata a evidenziare quanto già espresso in occasione dell’audizione al Senato dello scorso settembre: rispetto al testo comunitario, l’Italia ha introdotto nel decreto attuativo ulteriori previsioni e deroghe all’applicazione della direttiva non conformi agli obiettivi e ai contenuti di quest’ultima. La deroga interessa gli articoli monouso destinati al contatto alimentare per i quali si prevede il divieto d’immissione sul mercato qualora realizzati con almeno il 40% di plastica biodegradabile e compostabile (UNI EN 13432 o UNI EN 14995) e, dal 1° gennaio 2024, con almeno il 60%. Nel merito, Assorimap evidenzia che, essendo l’utilizzo circolare delle materie plastiche l’obiettivo principale della Direttiva SUP, sarebbe stato allora opportuno prevedere la possibilità di esentare dal divieto anche i prodotti realizzati con almeno il 50% di plastica riciclata tracciata post consumo. La previsione ulteriore italiana, rispetto alla Direttiva SUP, riguarda invece le bottiglie in PET per bevande con capacità fino a 3 litri, per le quali si prevede che i sistemi EPR assicurino ai produttori di bottiglie di rientrare in possesso del materiale post consumo, definendo la quota percentuale da restituire e le relative modalità di restituzione. Al di là del fatto che, in Italia, gli attuali sistemi di raccolta e selezione si basano sulla raccolta differenziata urbana effettuata dai Comuni o dai propri delegati e che non sono in grado di differenziare i contenitori per bevande dagli altri contenitori (es.: home & personal care), rendendo quindi impossibile la restituzione del solo materiale per bevande post consumo, Assorimap ritiene che riservare una quota parte dei rifiuti ai produttori possa portare a una grave distorsione del mercato, creando una condizione di favoritismo economico in antitesi al libero mercato, a scapito delle imprese non produttrici di beverage che riciclano rifiuti d’imballaggio in plastica. L’attuale sistema italiano d’acquisizione dei lotti selezionati di rifiuti post consumo garantisce infatti nel nostro Paese la massima concorrenza e apertura a tutte le imprese del riciclo accreditate a partecipare alle aste telematiche dei consorzi, ivi comprese quelle produttrici di beverage che operano anche nel settore del riciclo. Va qui ricordato che il recepimento da parte di uno Stato membro di una direttiva comunitaria in modo parziale e/o non conforme alle previsioni della direttiva stessa potrebbe esporre lo stesso Stato membro a una procedura d’infrazione.

PNRR: AL VIA LA FASE ESECUTIVA PER I PROGETTI D’ECONOMIA CIRCOLARE

Nell’ambito della Missione 2 del PNRR dedicata all’economia circolare, fino al 18 febbraio 2022 le imprese potranno accedere alla compilazione delle domande inerenti all’Avviso 1.2 - Linea C per la realizzazione di nuovi impianti, o l’ampliamento di quelli esistenti, per il riciclo dei rifiuti plastici (tramite riciclo meccanico, chimico, “plastic hub”), compresi quelli da marine litter. Per tali attività sono previsti complessivamente 150 milioni di euro (60% delle risorse al Centro-Sud). Sulle opportunità previste dal PNRR per gli operatori del settore, si è espresso il presidente di Assorimap, Walter Regis, nel corso di un webinar promosso da RiciclaTv lo scorso 29 novembre. Nel corso dell’evento, che ha visto anche la partecipazione di rappresentanti di altre filiere dei materiali, sono emerse criticità condivise, quali i tempi lunghi della burocrazia italiana, che potrebbero rallentare la realizzazione dei progetti, e l’iniqua ripartizione dei fondi tra settore pubblico e privato: dei 2,1 miliardi di euro destinati all’economia circolare, 1,5 miliardi sono rivolti ai Comuni e/o EGATO (Enti di Governo degli Ambiti Territoriali Ottimali) e solo 600 milioni alle imprese per la selezione dei cosiddetti “progetti faro per l’economia circolare”.

ASSORIMAP - Associazione nazionale riciclatori e rigeneratori di materie plastiche Via Tagliamento, 25 - 00198 Roma Tel.: +39 06 83772547 E-mail: info@assorimap.it www.assorimap.it

ECOMONDO E KEY ENERGY 2021

L’ITALIA DICE “GREEN” E RIMINI DIVENTA CAPITALE DELL’ECONOMIA CIRCOLARE

PIÙ DI MILLE BRAND E OLTRE 500 ORE DI CONVEGNI AI SALONI ECOMONDO E KEY ENERGY, RIFERIMENTO PRINCIPALE IN EUROPA PER LA GREEN ECONOMY E LE ENERGIE RINNOVABILI. IL MINISTRO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA: “QUI IL PUNTO DI RIFERIMENTO PER L’INTERO COMPARTO VERDE”

La strada per la transizione ecologica è tracciata e passa da Rimini, dove si sono chiusi lo scorso 29 ottobre, con risultati ben oltre le più rosee previsioni, Ecomondo e Key Energy, i due saloni dedicati all’economia circolare e alle energie rinnovabili di Italian Exhibition Group (IEG). Quasi l’85% delle presenze rispetto all’ultima edizione pre-covid del 2019 (con circa 80 mila visitatori), 1080 marchi presenti a tutto quartiere per il 90% della superficie espositiva totale (pari a 129 mila metri quadri), 500 ore di convegni e seminari, con il decennale degli Stati Generali della Green Economy, sono i numeri che confermano che la spinta alla transizione ecologica passa anche dalle due storiche manifestazioni di Rimini. Imprese, istituzioni, enti e organizzazioni si sono confrontati nei saloni riminesi sulle tematiche oggi al centro delle agende di tutti i governi, e legate in particolare alle opportunità connesse al PNRR, al Green Deal europeo e all’importante appuntamento politico rappresentato dalla COP26, svoltasi poi a Glasgow dal 31 ottobre al 13 novembre, seppur con esiti non così positivi come avrebbero voluto i suoi fautori. Ma, tornando a Ecomondo e Key Energy, importante e qualificata è stata inoltre la partecipazione governativa italiana, così come l’egida della Commissione europea, a rimarcare l’importanza delle due manifestazioni. Bioeconomia circolare, risorse idriche, trattamento dei rifiuti e processi di digitalizzazione, che portano la green economy nel perimetro dell’Industria 4.0, sono tra le novità di filiera più interessanti dell’edizione 2021. Dalle presse meccaniche alle stampanti 3D alimentate da plastiche bio, aziende espositrici e startup sono state visitate da operatori qualificati e orientati al business. Cresciuta anche la percentuale di stand allestiti con materiali sostenibili o da riciclo. Con gli eventi di Ecomondo, curati dal comitato scientifico presieduto dal professor Fabio Fava, è stata condotta un’analisi puntuale sul tema della rigenerazione dell’ambiente, in linea con le raccomandazioni del Green Deal europeo. Grazie alle “conferenze faro” sono state poi identificate le azioni che potranno consentire una rigenerazione sistemica e inclusiva di sistemi manifatturieri, città, patrimonio naturale, suolo, acque e mari, per un pronto recupe-

Oltre ai relatori citati nell’articolo, sul palco, per il taglio del nastro, erano presenti anche Corrado Peraboni (amministratore delegato di IEG), Fabio Fava (presidente del comitato scientifico di Ecomondo), Gianni Silvestrini (presidente del comitato scientifico di Key Energy) e Alessandra Astolfi (group exhibition manager di IEG)

ro economico, ambientale e sociale del Paese assieme all’Europa e all’area del Mediterraneo. Nella sessione inaugurale di Key Energy, uno studio preparato dall’Energy Strategy Group del Politecnico di Milano ha approfondito le opportunità legate al PNRR, in particolare in termini di ricadute economiche e occupazionali: si parla di più di 64 miliardi di euro di ricavi aggiuntivi, oltre a 132 mila posti di lavoro in più. Nei convegni curati dal Comitato scientifico di Key Energy, presieduto da Gianni Silvestrini, si è parlato inoltre di novità quali l’eolico off-shore e l’agro-fotovoltaico, di comunità energetiche all’idrogeno e dei primi interessanti risultati sui fronti del superbonus e della mobilità elettrica. Fondazione per lo Sviluppo sostenibile, ha illustrato la Relazione 2021 sullo stato della Green Economy in Italia. Il documento descrive i risultati raggiunti in dieci anni e il ruolo strategico dell’economia verde guardando al 2030, con un focus sul rapporto fra trasformazione digitale e transizione ecologica. Alcuni dati: per raggiungere gli obiettivi di neutralità climatica fissati dal Green Deal europeo, il nostro Paese dovrebbe ridurre del 15% i consumi energetici e del 40% il consumo di risorse fossili al 2030, raddoppiare le fonti rinnovabili dal 20 al 40%, aumentare l’elettricità rinnovabile dal 40 al 70%. Gli italiani si dimostrano favorevoli, come rivela un’indagine Ipsos: secondo l’86% degli intervistati la transizione ecologica è un’opportunità in termini di investimenti, innovazione e nuova occupazione.

I dieci anni di Assobioplastiche e il progetto Bio-Plastics Europe a Ecomondo La transizione ecologica europea passa anche dalle bioplastiche

CINGOLANI: “VOI IN PRIMA LINEA PER REALIZZARE LA TRANSIZIONE ECOLOGICA”

L’evento d’inaugurazione dei due saloni si è aperto con i saluti del presidente di IEG Lorenzo Cagnoni e del sindaco di Rimini, Jamil Sadegholvaad, cui sono seguiti gli interventi del senatore Barbara Floridia, sottosegretario di Stato per l’Istruzione, dell’onorevole Ilaria Fontana, sottosegretario di Stato per la Transizione Ecologica e dell’assessore all’Ambiente, Difesa del Suolo e della Costa e Protezione Civile della Regione Emilia-Romagna Irene Priolo. Assente per impegni istituzionali, il Ministro per la Transizione Ecologica Roberto Cingolani ha voluto però mandare un messaggio importante a tutti i partecipanti: “Voi siete in prima linea a realizzare la transizione ecologica. Voi renderete possibile il complesso cambiamento di manifattura, gestione energetica, mobilità, ciclo del rifiuto e circolarità che dovranno creare un’Italia ancora più competitiva, sperabilmente leader in un mondo capace di assicurare un’alta qualità della vita con un modello di sviluppo per il pianeta e non a spese del pianeta”. Subito dopo l’apertura delle due fiere ha preso il via la decima edizione degli Stati Generali della Green Economy, tutta proiettata a mettere a fuoco il percorso da intraprendere per raggiungere il nuovo target europeo di taglio delle emissioni del 55% al 2030, rispetto al 1990. Durante l’evento, Edo Ronchi, presidente della

A Ecomondo 2021 attenzione rivolta alle bioplastiche e al ruolo strategico che questi materiali rivestono nell’ambito della transizione ecologica a livello europeo. Ad accendere i riflettori su questo settore è stata l’associazione Assobioplastiche, che nell’anno del suo decennale è tornata alla Fiera di Rimini con uno spazio nel quale raccontare l’evoluzione della filiera. Se dieci anni fa questi materiali rappresentavano un’avanguardia tutta italiana, oggi l’interesse verso le bioplastiche si è decisamente allargato. Lo testimonia Bio-Plastics Europe, progetto finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma Horizon 2020, che mira a ricercare strategie e soluzioni sostenibili idonee alla produzione e all’uso di plastiche biobased/biodegradabili e compostabili a tutela della qualità ambientale del mare e del suolo in Europa. Sotto il coordinamento dell’Università di Scienze Applicate di Amburgo (HAW Hamburg), Bio-Plastics Europe vede coinvolti 22 partner, tra cui Assobioplastiche, uniti nella progettazione di prodotti innovativi e nell’analisi di modelli di business che facilitino strategie e soluzioni efficaci per l’utilizzo e il riciclo delle plastiche bio-based/compostabili applicate in molteplici settori, quali per esempio: imballaggi alimentari, agricoltura, foodservice e consumer goods. Il progetto non ha solo fini di ricerca, ma si pone anche l’obiettivo d’indagare i complessi e dinamici processi di trasformazione della società innescati da una nuova e maggiore consapevolezza nell’uso della bioplastica. “Il settore delle bioplastiche è diventato un comparto strategico dell’economia circolare italiana, con importanti ricadute in termini economici e occupazionali. Lo testimoniano i numeri della filiera, che nel 2020 contava in Italia 280 operatori (+94% rispetto al 2012) e 2780 addetti dedicati (+117% sempre rispetto al 2012). Sulla scia di questi risultati, le bioplastiche si candidano ad avere un ruolo strategico nella transizione ecologica europea e il progetto Bio-Plastics Europe rappresenta la cornice adatta per tracciare questo cammino nel segno della circolarità”, ha sottolineato Luca Bianconi, presidente di Assobioplastiche.

NEWS

Evento per la sostenibilità in Fiera Milano Greenplast 2022: organizzazione a pieno regime

A quattro mesi dal lancio, sono oltre un centinaio le aziende iscritte a Greenplast, la nuova mostra-convegno dedicata a materiali, tecnologie e processi di trasformazione della plastica e della gomma, con particolare declinazione in chiave di sostenibilità ambientale ed efficientamento energetico, che si svolgerà a Milano dal 3 al 6 maggio 2022. Le iscrizioni sono ancora aperte e le adesioni continuano a crescere. Le più qualificate imprese del settore plastica e gomma esporranno presso il quartiere espositivo di Rho-Pero le soluzioni più innovative in materia di economia circolare e Reduce-Reuse-Recycle, anche in chiave Industria 4.0: • macchinari, ausiliari e stampi a basso consumo energetico o con tecnologie adatte all’impiego di materiali riciclati, innovativi, bio-based; • impianti per il recupero e il riciclo di plastica e gomma; • materiali vergini a basso impatto e riciclati; • manufatti prodotti con materiali sostenibili.

Oltre alla vetrina espositiva, Greenplast ospiterà anche una nuova edizione di Packaging Speaks Green, il forum internazionale sull’imballaggio sostenibile con opinion leader di richiamo internazionale, aziende e istituzioni che porteranno la loro testimonianza per offrire una panoramica industriale e prospettica sullo sviluppo della sostenibilità nell’industria del packaging e nelle filiere a valle. Tre le macrosessioni dell’evento: food & beverage; plastica e riciclo; industria farmaceutica. Ottimi feedback anche dai primi due webinar di Greenplast, svoltisi nelle scorse settimane, nell’ambito di un programma di eventi che accompagneranno gli operatori del settore all’appuntamento di maggio, durante i quali sono stati proposti da alcuni espositori i primi approfondimenti sulle tematiche chiave della mostra. Infatti, oltre 500 iscritti da tutto il mondo hanno seguito le relazioni di Tomra, Previero-Sorema e Bandera su “La seconda vita del PET” (webinar del 9 novembre; vedi anche articolo di pag. 30 su questa stessa rivista, ndr) e di Icma San Giorgio, Maris e Bausano su “L’estrusione nei processi di riciclo delle materie plastiche e della gomma” (primo dicembre). Il prossimo appuntamento è programmato per il 18 e il 19 gennaio 2022 con un terzo webinar dal titolo “AreYouR: il lato Green delle materie plastiche” e vedrà la partecipazione di Filtec, Fimic, Gamma Meccanica e Tecnofer. Greenplast si svolgerà in contemporanea con Ipack-Ima, esposizione internazionale per l’industria dell’im-

Oltre alla vetrina espositiva, Greenplast ospiterà il forum internazionale sull’imballaggio sostenibile “Packaging Speaks Green”. In foto: un momento dell’edizione tenutasi il 20 e 21 febbraio 2020, presso il centro congressi del parco tematico Fico di Bologna A come “Ambiente”, B come “Business”, C come “Cultura”. Sono queste le tre linee guida della mostra-convegno Greenplast, pensata e organizzata da Promaplast per rispondere al bisogno di raccontare e di promuovere la sostenibilità di un materiale, la plastica, tanto versatile quanto centrale nei consumi quotidiani

Plast 2018

ballaggio e del confezionamento, consentendo quindi di mettere in mostra differenti mondi produttivi uniti da una forte complementarità. Inoltre, nello stesso periodo, il quartiere fieristico ospiterà anche Print4All (mostra dedicata al mondo della stampa commerciale e industriale), Intralogistica Italia (soluzioni e sistemi integrati di movimentazione industriale, gestione del magazzino, stoccaggio dei materiali e picking) e, per la prima volta a Milano, Pharmintech (specializzata in farmaceutica, nutraceutica, cosmeceutica e biotecnologie), eventi caratterizzati da una logica di filiera e che vanno anche in parte a ricostituire il progetto “The Innovation Alliance” avviato nel 2018.

NEWS

GLI ULTIMI DATI FORNITI DA EUROPEAN BIOPLASTICS

La produzione globale di bioplastiche triplicherà nei prossimi cinque anni

L’industria globale delle bioplastiche esce rinvigorita dalla 16a conferenza dell’associazione European Bioplastics (EuBP), svoltasi a Berlino e in streaming il 30 novembre e il primo dicembre 2021, durante la quale, secondo i dati raccolti in collaborazione con l’istituto tedesco nova-Institute, è emerso che la produzione è destinata a triplicare nei prossimi cinque anni. Secondo le stime, infatti, la capacità produttiva mondiale di bioplastiche aumenterà dagli attuali 2,4 milioni di tonnellate ai 7,5 milioni del 2026 (vedi figura in basso). Il PBAT biodegradabile, la cui produzione dovrebbe quasi quadruplicare, ma anche PBS e PA a base biologica sono indicati come i principali motori di questa crescita, a cui si aggiunge la crescente produzione di PLA, sostenuta da ulteriori investimenti nei siti produttivi di Asia, Stati Uniti ed Europa, e di poliolefine a base biologica. Le plastiche biodegradabili, tra cui PBAT, PLA e PBS, rappresentano attualmente poco più del 64% (1,5 milioni di t) della capacità produttiva globale di bioplastiche. Le plastiche a base biologica non biodegradabili, compresi PE, PET e PA, costituiscono quasi il 36% (800 mila t). Il packaging rimane il campo d’applicazione principale delle bioplastiche, con quasi il 48% (1,2 milioni di t) del mercato totale nel 2021. I dati confermano anche che le bioplastiche sono già utilizzate in molti altri settori e la gamma di applicazioni continua a diversificarsi. Segmenti quali i beni di consumo, le fibre e i prodotti agricoli continuano ad aumentare moderatamente la loro quota percentuale. In termini regionali, l’Asia ha ulteriormente rafforzato la sua posizione d’importante polo produttivo, con una quota pari a quasi il 50% di bioplastiche prodotte. Attualmente, quasi un quarto della capacità produttiva è ancora localizzato in Europa, sebbene la sua quota, così come quella di altre regioni del mondo, diminuirà significativamente nel corso dei prossimi cinque anni. Al contrario, si prevede che l’Asia supererà il 70% entro il 2026. Il suolo utilizzato per coltivare le materie prime rinnovabili usate per produrre bioplastiche è stimato in 700 mila ettari nel 2021 e continua a rappresentare solo poco più dello 0,01% della superficie agricola globale, pari a 5 miliardi di ettari. Secondo le previsioni, nei prossimi cinque anni, la quota di suolo utilizzata per le bioplastiche aumenterà, rimanendo però al di sotto dello 0,06%. Ciò significa che non vi è ancora concorrenza tra il suolo consumato per la produzione di derrate alimentari e mangimi e quello utilizzato per la produzione di bioplastiche.

Migliaia di tonnellate Fonte: European Bioplastics, nova-Institute (2021)

Plastics Recycling Awards Europe 2021 Premiati i migliori prodotti riciclati e riciclabili europei

Si è tenuta il 4 e il 5 novembre ad Amsterdam la mostra-convegno Plastics Recycling Show Europe (PRSE), nel corso della quale sono stati assegnati gli ormai noti premi Plastics Recycling Awards Europe per il 2021. Sette le categorie premiate. Speed Home WLan di Deutsche Telekom si è aggiudicato il primo premio in quella dedicata ai componenti automobilistici ed elettrici-elettronici; il dispositivo è realizzato con quasi il 100% di contenuto riciclato proveniente dal flusso WEEE (Waste Electrical & Environmental Equipment). Circular Green Rope di Plastix ha invece primeggiato nella categoria dei prodotti per l’edilizia: si tratta di una corda ottenuta dal riciclo di attrezzature da pesca, in primis cordami e reti. La sedia HÅG Capisco Puls di Flokk ha vinto nella categoria riservata ai prodotti per la casa e il tempo libero; è realizzata al 100% in PP post consumo ricavato dai paletti utilizzati ai lati delle strade innevate per demarcare la carreggiata per l’intervento degli spazzaneve. La bottiglia senza etichetta di Danone Eaux France ha conquistato il gradino più alto del podio nella categoria degli imballaggi in plastica; è al 100% in plastica riciclata ed è pensata per essere riciclata integralmente proprio grazie all’assenza di etichetta. Allo spruzzatore a pistola di Reckitt è andato il primo premio nella categoria riservata all’innovazione tecnologica di prodotto; la sua riciclabilità viene favorita sia dal design innovativo sia dal fatto che è realizzato al 100% in PP, senza alcun inserto metallico o in altro materiale. Il filtro ABMF-PET-C di Britas e il sistema Intarema TVEplus RegrindPro + ReFresher, di Erema, si sono classificati al primo posto ex equo nella categoria dedicata all’innovazione in macchine e attrezzature per il riciclo. Il primo dispositivo fornisce una filtrazione in continuo completamente automatizzata dei contaminanti e garantisce un’eccellente qualità del rigranulato, mentre la tecnologia ReFresher consente di eliminare odori indesiderati dalla plastica di scarto, consentendone il riciclo per sostituire materiale vergine in applicazioni di fascia alta. Infine, Flor Peña Herron, sustainability and circular economy manager EMENA di Avery Dennison è stata premiata come ambasciatore del riciclo della plastica, riconoscendone il ruolo fondamentale per migliorare il riciclo degli imballaggi attraverso il coinvolgimento di trasformatori, produttori di etichette e filiera dell’imballaggio. Gli Awards sono organizzati dall’associazione Plastics Recyclers Europe e da Crain Communications; l’edizione 2021 si è avvalsa del supporto degli sponsor platino Erema, Fimic e Tomra.

Montello investirà 400 milioni in sostenibilità entro il 2025 L’ecosistema lombardo “carbon negative” per il riciclo dei rifiuti

“Abbiamo previsto investimenti per 400 milioni di euro in sostenibilità, spendibili interamente entro il 2025 se la Regione Lombardia ci sosterrà con autorizzazioni rilasciate nei minimi tempi previsti dalle norme”, ha dichiarato Roberto Sancinelli, presidente e amministratore delegato di Montello, deciso a mantenere l’azienda ai vertici dell’eccellenza nazionale e internazionale, in occasione del 2° Forum Regionale per lo Sviluppo Sostenibile (Milano, 25-27 novembre 2021), promosso da Regione Lombardia. Attualmente, presso gli impianti di riciclo di Montello viene conferito oltre un milione di t/ anno di rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata di imballaggi plastici post consumo e umido organico. In uscita, l’80% di tale quantità dà vita a nuovi prodotti quali: biometano, anidride carbonica per l’industria delle bevande, fertilizzante organico e materie prime seconde. Il rimanente 20% viene inviato al recupero energetico o alla discarica presso impianti terzi autorizzati al suo smaltimento. “Desidero sottolineare che l’indice di riciclo dell’80% è largamente superiore, già oggi, al 65% previsto al 2030 dall’Unione Europea. Inoltre, i processi applicati sono considerati “carbon negative”. Montello, infatti, recupera anche la CO2 generata, che, opportunamente trattata, viene utilizzata nel beverage per la carbonatazione”, ha proseguito Sancinelli. “Dalla valorizzazione energetica del restante 20% sarà ricavata energia per autoconsumo in sostituzione dell’energia che oggi viene importata e prodotta tramite gas naturale fossile. In particolare, mi riferisco alla produzione di vapore per i nostri processi di lavaggio della plastica, indispensabile per il riciclo, e al processo in termofilia della digestione anaerobica, che garantisce l’igienizzazione del digestato fertilizzante. Con il calore residuo sarà inoltre realizzato un teleriscaldamento a servizio delle aree industriali e pubbliche dei Comuni limitrofi”, ha aggiunto il presidente di Montello.

“È ormai chiaro che, nel tempo, il rifiuto-risorsa non sarà più un onere per il cittadino; le aziende che ne necessitano per le loro attività produttive dovranno pagare per averlo e il rifiuto-risorsa sarà un’entrata positiva per i Comuni”, ha affermato il presidente di Montello Roberto Sancinelli

Un impianto innovativo per la disgregazione molecolare delle plastiche consentirà di generare un prodotto da utilizzare anche nel processo di cracking per la produzione di nuove plastiche. Sui capannoni sarà inoltre installato un impianto fotovoltaico da 4,5 MW. Infine, tra i progetti della società rientra la produzione di idrogeno sia verde che blu, che sarà messo a disposizione anche di Ferrovie Nord Milano per il progetto pilota del treno della Valle Camonica e per i progetti dei tram interurbani delle valli Seriana e Brembana, oltre che per la messa in rete di trasporto di gas metano naturale per altri utilizzi.

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