Ferrarino anno11- num. 2

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Periodico di informazione e discussione dell’IISS “F.  Ferrara” di Palermo. Anno 11 n. 2 gennaio 2016

Al Ferrara il premio internazionale “Beato P. Pino Puglisi”

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La III Conferenza antimafia pag. 4

a studentesc La protesta 10 buso? pag. Diritto o a

Il Ferrara adotta San Domenico pa g. 6


Edi tori ale

Pensa. Prima di occupare. Pensa! Qualche riflessione sull’agitazione studentesca

I

l Ferrara non è certo una scuola “da telefilm” come quella californiana che ha frequentato per qualche mese un alunno di III M e di cui si parla al pag. 14. Come tutte le scuole italiane, anche la nostra è costretta a fare i conti con finanziamenti sempre più ridotti al lumicino. Tuttavia, non si può negare che il nostro Istituto cerchi in tutti i modi di offrire il massimo ai suoi alunni e si sforzi in tutti i modi di ampliare la sua offerta formativa. Ci riferiamo per esempio al laboratorio di autoimprenditorialità promosso da Junior Achievement in cui sono coinvolte 2 classi quinte e di cui si parla a pag. 4. Si tratta di un’importante iniziativa che tende a sviluppare fondamentali competenze degli alunni attraverso nuove metodologie didattiche basate sul learning by doing. Nella stessa direzione, si muovono tutte le attività di tirocinio formativo come l’Alternanza Scuola Lavoro, una realtà concreta avviata dalla nostra scuola ben prima che “La buona scuola” la rendesse obbligatoria per legge. Il desiderio di innovare la nostra offerta formativa ci ha spinto ad organizzare un corso di formazione sulla metodologia CLIL rivolto ai docenti che, numerosi, hanno deciso anche di frequentare i corsi di inglese per conseguire le certificazioni Trinity. E tuttavia, a fronte di questi “sforzi” non indifferenti da parte dell’Istituzione scolastica, non sempre corrisponde una buona disposizione da parte degli alunni. Anzi, a volte, si ha la chiara impressio-

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ISS Francesco Ferrara Palermo 2

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Sommario Progetto Erasmus+ “Impresa in Azione” Educarnival Il Ferrara adotta S. Domenico Ferrara News Il parlamento della Legalità

9 Ferrara News 10 La protesta

studentesca

ne che alcuni studenti si adoperino attivamente affinché si perdano giorni di lezioni per anticipare il più possibile le vacanze natalizie. Come spiegare altrimenti l’adesione al rito ormai vuoto delle proteste studentesche di fine novembre? La partecipazione attiva alla vita sociale e politica del Paese è sicuramente una delle finalità più importanti della scuola e certamente sono da apprezzare coloro che si interessano “della cosa pubblica” e lottano per migliorare la società in cui vivono. Però la lotta è sempre qualcosa di faticoso che richiede sacrificio e certamente non può consistere nel semplice venir meno al proprio dovere, come invece accade ormai da anni durante la protesta studentesca di fine Novembre. Per questo ci è sembrata opportuna la decisione del consiglio d’Istituto di sanzionare con la sospensione delle attività extrascolastiche coloro che hanno aderito ad una protesta infruttuosa. Essendo la scuola una società educante, non può essa non condannare azioni o comportamenti malfatti e in alcuni casi dannosi. La tolleranza di comportamenti negativi equivarrebbe al venir meno al proprio compito di educatori. Per dovere di cronaca, però, diciamo anche che ci sono stati molti alunni che si sono dissociati dall’agitazione studentesca e che potranno partecipare a tutte le interessanti iniziative che da sempre la nostra scuola

propone. E ciò per distinguere coloro i quali agiscono con maturità e capacità critica da quanti invece seguono passivamente comode abitudini. Proprio al tema della protesta studentesca abbiamo dedicato uno spazio di questo numero con la speranza che ciò possa servire a far riflettere maggiormente gli alunni nel momento in cui essi devono prendere delle decisioni, valutando le conseguenze delle loro azioni e non comportandosi come “pecore di un gregge” per usare la significativa immagine riprodotta nella vignetta che accompagna l’articolo della prof.ssa Prainito a pag.10. Come lo scorso anno, abbiamo chiesto ad alcuni alunni promotori dell’occupazione nelle nostra scuola di far conoscere le ragioni e le modalità della protesta attuata e come lo scorso anno nulla è pervenuto in redazione. Solo un alunno che ha aderito alla “lotta” ha esposto il suo pensiero, fra l’altro mostrando non poche perplessità, forse anche per il fatto che essendo allievo di una prima classe, egli non conosceva in cosa consistesse effettivamente l’occupazione. L’augurio allora è che per il prossimo Novembre gli alunni, prima di aderire ad azioni collettive, riflettano maggiormente e chissà che “il bastone” della delibera del C.d.I. possa dare un contributo in tal senso! La redazione

12 Agorà 13 Scuole a confronto 14 Parliamone 15 Dal primo all’ultimo 16 Il giorno della Memoria 17 Cinema che passione 18 Sport & relax 19 Musicalmente 20 I vostri Click

Il Ferrarino Periodico dell’IISS “F. Ferrara” - Palermo Tel 091332721 www.iissfrancescoferrara.gov.it Anno 11 n. 2 Gennaio. 2016 Comitato di redazione: Sara Cippo, Rosalia Gulino, Sara Testa, (IVM) Claudia Puccio, Eleonora Balistreri, (VM) Passavia Giulia (VC ) Erradi. Firdaus (IVR ) Paternò Roberto (VR) Roberta La Perna (IV S) Luisa Sajola (VS) Costantino Girolamo (IIE) Gabriele Caccamo (VA) Lucio Gramignani (1TA)

Hanno collaborato in questo numero: Vincenza Messina III Q, Federica Madonia IV M Aurora Ambrogio 1TB

Docenti impegnati nel progetto: G. Calì, V. Muscato, C. Prainito

Stampa:

Tipolitografia Fiorello Via Castiglia, 69 90047 Partinico (PA)


Fe rra ra ne ws

Novità nelle notizie! Il progetto Erasmus+ “What's new on the news?” Di Sara Cippo È giunto al secondo anno il p r o g e t t o E r a s m u s + “What's new on the news?” a cui partecipano venti studenti del nostro liceo linguistico e dei corsi Turismo e Relazioni Internazionali. Il progetto, curato dalle prof.sse Ganci e Savatteri, coinvolge Istituti di sei nazionalità europee (Italia, Spagna, Romania, Svezia, Polonia e Turchia) e si concluderà a maggio del 2017. Dopo gli incontri svoltisi in Spagna, Romania e Svezia, il progetto farà tappa al Ferrara dal 3 al 10 aprile prossimo con il meeting organizzato dalla nostra scuola. Tutte le attività svolte da noi alunni sono inserite nel blog appositamente creato così come tutti gli articoli scritti

dagli studenti, rigorosamente in inglese, sono pubblicati sul giornale on-line. La tematica del progetto, relativa ai mezzi di comunicazione di massa, ci permette sia di relazionarci con altri ragazzi della nostra età, parlando delle

questioni di attualità che vengono affrontate nel mondo, sia di migliorare le nostre capacità linguistiche in lingua inglese. Nello scorso anno, gli alunni partecipanti al progetto si sono riuniti in un aula Trinity, per rispondere a questionari di

“ANNA, LINA E LE ALTRE” All’archivio Storico Comunale per conoscere la storia dell’UDI di Palermo

Nella foto, le classi IVT, VT e VR in visita all’Archivio Storico Comunale di Palermo per la mostra “ANNA, LINA E LE ALTRE: la storia dell’UDI di Palermo attraverso le carte dell’archivio storico (1945/1985)” Si tratta di una mostra documentaria dei materiali dell’Archivio della Biblioteca delle donne e Centro di consulenza legale UDI PALERMO

che rende fruibile alla città un parte rilevante del materiale dell’archivio dell’Unione Donne Italiane di Palermo, riconosciuto patrimonio storico nel 2009. Dopo una interessante introduzione riguardante la storia dell’archivio stesso e dei suoi documenti, la responsabile dell’archivio UDI, prof.ssa Daniela Dioguardi, ha introdotto la mostra in oggetto, metten-

do in evidenza l’importanza della memoria storica e politica dell’Unione Donne Palermitane aderente all’UDI (Unione Donne Italiane), fondata in Sicilia nel 1945 per iniziativa di Anna Nicolosi Grasso, Lina Caffarato Colajanni ed altre. Grazie al forte sodalizio tra queste donne ed alla loro ferma volontà di combattere per ottenere diritti allora negati, sono state portate avanti, negli anni, difficili battaglie, spesso partite proprio dalla Sicilia. I documenti esposti, stampati, volantini, appunti manoscritti e dattiloscritti, dispense, opuscoli, riviste e fotografie, sono preziosa testimonianza di una storia che non è scritta ufficialmente nei libri scolastici ma che noi tutti dovremmo assolutamente conoscere.

comprensione di articoli in lingua inglese e in lingua italiana e a un questionario di comprensione di una trasmissione radio relativi al progetto. Durante il mese di Dicembre scorso, dopo aver discusso in classe sul COP21 di Parigi, attraverso una videochiamata, abbiamo avuto l'occasione di parlare con altri 6 ragazzi di due scuole differenti, una romena e una svedese, su come il loro Paese sta reagendo ai cambiamenti climatici che, purtroppo, stanno distruggendo il nostro pianeta. Grazie a questa esperienza il nostro lessico in inglese è migliorato, ma la cosa che ritengo più importante è che, grazie a questo progetto, abbiamo ottenuto maggiori informazioni non solo sul nostro Paese, ma anche sugli altri.

Certificazioni Trinity Al via i corsi di preparazione Sono 5 i corsi di inglese finalizzati al conseguimento delle certificazioni Trinity che partiranno a febbraio. Destinatari dei corsi saranno non solo gli alunni ma anche i docenti e il personale della scuola. Numerosi sono, infatti, gli insegnanti che desiderano potenziare le loro competenze linguistiche anche in vista dello svolgimento di moduli didattici con modalità CLIL, così come richiesto dalla normativa. In particolare, verranno attivati un corso di base (livello A2) e 4 di livello intermedio: 2 corsi B1(uno GESE e uno ISE) e 2 corsi B2 (uno GESE e uno ISE).

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Fer rar a new s

Learning by doing Due classi quinte coinvolte nel

laboratorio di imprenditorialità promosso da Junior Achievement Di Gabriele Caccamo VA In un periodo come quello attuale dove il lavoro scarseggia, una possibilità da prendere in seria considerazione è certamente l’“autoimpiego”. Se il lavoro non c’è bisogna crearlo! Proprio per stimolare il senso di iniziativa e promuovere l’imprenditorialità degli studenti, il nostro Istituto ha aderito al programma di educazione all’autoimprenditorialità promosso da Junior Achievement, un’organizzazione non profit che da più di 10 anni si dedica all’educazione economica dei giovani.

Tra gli oltre 280.000 studenti coinvolti in tutta Europa, quest’anno ci siamo anche noi “ferrarini” delle classi 5A e 5P. Nel primo incontro, tenutosi in aula magna Mercoledì 16 Dicembre, gli esperti di "Junior Archievement Italia” ci hanno illustrato il progetto "Impresa In Azione" che ha come tema l'avvio e la gestione di una mini-impresa. Cos'è Impresa in Azione? È un programma didattico che consente di sviluppare competenze e attitudini imprenditoriali attraverso una metodologia didattica basata sull’imparare facendo. Infatti tutto il labora-

torio è finalizzato alla creazione di una vera e propria impresa e per raggiungere questo traguardo dovremo identificare opportunità di business, definire obiettivi, sviluppare un piano, creare una strategia di marketing, ecc... Il nostro processo di apprendimento inoltre si arricchirà grazie anche alla partecipazione a iniziative, eventi e competizioni a carattere internazionale. Durante l’incontro gli esperti hanno presentato dei video che mostravano progetti realizzati da altre scuole negli anni precedenti, mettendo in evidenza le opportunità lavorative per

noi giovani. Il primo passo a cui siamo stati chiamati è quello di ideare un bene o un servizio da lanciare sul mercato. Nel prossimo incontro che si terrà il 3 Febbraio, illustreremo all’esperto le nostre idee che dovremo mettere in atto durante tutto il percorso. Si tratta di un’esperienza formativa che si preannuncia molto interessante e ciò è confermato dall’entusiasmo che l’iniziativa ha riscosso tra gli alunni delle due classi partecipanti.

La presenza delle mafie nell’economia globale La partecipazione alla III conferenza del progetto educativo antimafia Nell’ambito del progetto educativo antimafia, organizzato dal “Centro Studi Pio La Torre”, le classi VT e V R, accompagnate dalle proff.sse A. Vaiana e A. Castiglione, lunedì 11 Gennaio 2016, presso il cinema Rouge et Noir, hanno partecipato alla conferenza dal titolo «La presenza delle mafie nell’economia globale, le nuove diseguaglianze e l’esigenza di nuovi strumenti di contrasto nazionali ed internazionali». L’incontro, a cui hanno preso parte numerose scuole della città, è stato introdotto e moderato da Vito Lo Monaco, presidente del “Centro Studi Pio La Torre”. Il tema è stato sviluppato attraverso le relazioni del prof. Antonio La Spina, docente di sociologia, l’intervento della vicepresidente e assessora alle attività produttive Mariella Lo Bello e del prof. Ernesto Savona, docente e direttore di “Transcrime”.

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Grazie agli interventi dei relatori, abbiamo compreso quali siano i caratteri della criminalità organizzata di stampo mafioso, e che non tutte le organizzazioni criminali fanno uso di violenza. In particolare, la mafia non sempre ricorre alla violenza fisica, anzi, hanno sostenuto gli esperti, tanto più essa è forte tanto meno fa ricorso a questa usando più frequentemente “l’arma” dell’intimi-

dazione. Inoltre, abbiamo appreso la differenza tra criminalità globale e organizzazione criminale transazionale. La prima si ha quando un’organizzazione è presente in moltissimi paesi mentre la seconda presuppone la commissione di reati i cui effetti ricadono in un paese diverso da quello in cui sono stati commessi. Infine, si parla di organizzazio-

ne internazionale quando un sistema malavitoso è radicato in un paese ma ha delle “filiali” in numerose parti del mondo. Quando le mafie si spostano in altre nazioni, devono affrontare non pochi problemi e difficoltà per inserirsi nei nuovi ambienti ma allo stesso tempo per loro i nuovi paesi rappresentano una opportunità, poiché consentono di realizzare giri di affari molto più grandi. Se la criminalità organizzata dunque è sempre più un fenomeno globale, allora l’azione di contrasto non può più essere affidata solo ad un singolo Stato, al contrario diviene quanto mai necessaria una convergenza tra tanti paesi che agiscano in modo coordinato. Nel complesso l’incontro è stato interessante e utile anche se a volte abbiamo seguito con fatica le relazioni a causa dell’uso di un linguaggio tecnico non sempre alla nostra portata. La classe VR


Educare attraverso il divertimento Il Ferrara partecipa ad Educarnival Forte del successo riscosso dalla prima edizione di Educarnival, l’Associazione culturale “IF Cral”, in accordo con l'Ufficio I dell'U.S.R. Sicilia e con diverse scuole di Palermo e Provincia, ripropone anche quest’anno la sfilata di numerose scuole palermitane in occasione del Carnevale. La manifestazione che lo scorso anno si è tenuta a Mondello, quest’anno si svolgerà a Palermo nei giorni 6 e 7 febbraio dalle 15.00 alle 20.00 presso Piazza Verdi (Teatro Massimo). Numerose le performances che arricchiranno “Il Carnevale delle Scuole”. Sul palco predisposto dall’organizzazione, infatti si esibiranno tutti gli studenti che sono stati selezionati in fase preliminare secondo quattro categorie principali: la

L’origine del carnevale di Federica Madonia - IVM

categoria canora, quella musicale strumentale (esibizione singola o di gruppo), la categoria danza e la categoria recitazione. Il “ Ferrara” partecipa all’evento con cinque alunne (3 di IV M e 2 di VT) nella categoria canora e con otto alunne nella categoria danza. In particolare, 6 alunne di III T e 2 di III S si esibiranno in una danza mauritiana, espressio-

ne della bellezza delle diversità culturali. Inoltre 15 alunni delle classi 2T/3T /4R /VT e VR faranno da guide turistiche in un itinerario del centro storico in lingua italiana, spagnola e inglese. Gli allievi soni state preparati e guidati dai docenti Palermo Picciurro e Colletti.

Lezione di spagnolo sulle note del flamenco di Erradi Firdaurs IV R

Dopo il lavoro in classe con il prof. Colletti sull’opera di Josè Zorrilla, “Don Juan Tenorio”, il 20 gennaio scorso ci siamo recati presso il teatro Golden, per goderci lo spettacolo dell’avvincente musical messo in scena da PALKETTOSTAGE. La prima parte si svolge a Siviglia in una notte di carnevale. Lì, un anno prima, Don Juan Tenorio e Don Luis avevano scommesso su chi dei due avreb-

Su la maschera

be sedotto più donne e ora i due si incontrano per decretare il vincitore. Don Juan risulta trionfatore. Ma tra le sue innumerevoli conquiste manca la figura di una novizia. Ecco una nuova scommessa: non solo Don Juan sedurrà Doña Ines ma aggiungerà a questa conquista la fidanzata di Don Luis. In una sola notte Don Juan usa carisma e fortuna per vincere la sfida. Ma di fronte alla bellissima Doña Ines sembra farsi trasportare dalla forza del sentimento. Alla fine Don Juan si

ritroverà ad uccidere il padre che aveva rifiutato di concedergli la mano della figlia, Doña Ines. Ma ucciderà anche Don Luis, assetato di vendetta. A questo punto Don Juan fugge abbandonando Doña Ines, ormai orfana. Trascorsi cinque anni ritorna a Siviglia, dove vivrà inaspettate esperienze che stravolgeranno il suo destino. Gli attori di quest’opera hanno dimostrato un grande impegno e una grande determinazione. Erano presenti contenuti attuali e multidisciplinari e attori di madrelingua. Queste iniziative, ovvero la visione di opere in lingua originale, e in questo caso lo spagnolo, sono utilissime per l’apprendimento e la pratica della lingua. Inoltre è importantissimo immergersi il più possibile nella cultura della nuova lingua. E il miglioramento dipende da molti fattori fra cui l'attitudine, la motivazione, l'impegno e l'allenamento.

Il Carnevale è una festa che si celebra nei Paesi di tradizione cattolica e ha origini molto antiche. Secondo alcuni studiosi di antropologia, la festa sarebbe riconducibile alle feste dionisiache, in Grecia e ai saturnali romani, caratterizzati da comportamenti contrari alle regole e dissoluti. Sembrerebbe che il termine “carnevale” derivi dal latino “carnem levare” (eliminare la carne), poiché indicava il banchetto, che si teneva l'ultimo giorno di Carnevale, ovvero il martedì grasso, subito prima del periodo di astinenza e digiuno della Quaresima. Da un punto di vista storico e religioso il Carnevale rappresentò, dunque, un periodo di festa, ma soprattutto di rinnovamento simbolico, durante il quale il caos sostituiva l'ordine. I festeggiamenti si svolgevano, spesso, in pubbliche parate, in cui dominano elementi giocosi e fantasiosi; in particolare, l'elemento distintivo e caratterizzante del Carnevale divenne presto l'uso delle maschere, dietro le quali ci si poteva nascondere, per poter dire ciò che si voleva, senza rischiare di incorrere in pesanti punizioni. In molte città italiane sono nate maschere particolari e conosciute anche in diverse parti del mondo, come Pulcinella a Napoli, Arlecchino a Bergamo, Colombina e Pantalone a Venezia, Peppenappa in Sicilia e tante altre, usate anche nella Commedia dell’Arte. In alcune parti del mondo il Carnevale ha acquistato una grande attrazione turistica e rilevanza economica, come quello che si festeggia a Rio de Janeiro. In Sicilia i festeggiamenti più celebri sono quelli di Acireale, Sciacca, Termini Imerese e Mezzojuso, ma sono tanti i Comuni siciliani, che si danno da fare e allestiscono piccoli Carnevali locali.

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Fer rar a n ew s

Il Ferrara adotta San Domenico Aumenta il numero dei monumenti adottati dalla nostra scuola nell’ambito del progetto “Palermo apre le porte. La scuola adotta la città”. Dopo la Cappella della Soledad, il Teatro Massimo e la Chiesa di Sant’Eulalia, quest’anno il nostro Istituto adotta la Chiesa di San Domenico. La scelta ci sembra quanto mai opportuna poiché a legare il “Ferrara” a “San Domenico” è la tomba del più grande economista dell’Ottocento – così viene definito l’illustre personalità cui è intitolata la nostra scuola - che si trova proprio all’interno della chiesa. Nei giorni 11,12 e 13 marzo prossimo, le “guide di casa nostra” illustreranno in diverse lingue questo magnifico esempio di architettura barocca ai turisti e palermitani che ogni anno approfittano del progetto promosso dal comune di Palermo per scoprire le bellezze della nostra città. Dal 18 al 22 aprile p.v. invece i nostri alunni, alternandosi con altri studenti di altre scuole, faranno da guida al Palazzo di città.

Nella foto, il giardino interno di San Domenico. In origine semplice orto medievale, oggi ha assunto un aspetto esotico con palme e banani.

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La chiesa di San Domenico Magnifico esempio d'architettura barocca, la chiesa di San Domenico venne eretta al posto di una chiesa del XIV secolo che era stata successivamente rimaneggiata nel 1458, su progetto di Andrea Cirrincione nel 1640.

Ma il nuovo edificio non poté considerarsi concluso fino alla costruzione della monumentale facciata nel 1726, due anni dopo la creazione della piazza che porta lo stesso nome davan-

ti al sagrato, fino ad allora "soffocato" dalla vicinanza di casupole, che furono abbattute per guadagnare spazio. Dal 1853, grazie all’impegno del letterato Agostino Gallo, la chiesa di San Domenico assurse al ruolo di Pantheon degli illustri di Sicilia e da allora essa accoglie al suo interno le tombe e i cenotafi innalzati in ricordo di numerosi celebri siciliani, tra i quali Ruggero Settimo - capo del governo rivoluzionario palermitano del 1848 - Rosolino Pilo, Francesco Crispi, Giuseppe Pitrè e Giovanni Falcone. Fra essi riposano anche il politico ed economista F. Ferrara e Lauretta Li Greci e Giuseppina Turrisi Colonna, due giovani poetesse siciliane vissute nella prima metà dell’Ottocento. L’interno, benché sia stato realizzato nella seconda metà del XVII secolo, ripropone i canoni di di un barocco severo e moderato che rispecchia la sobrietà tipica della vita dell’ordine Domenicano. L’edificio ha un impianto a croce latina con tre navate divi-

se da sedici colonne di ordine tuscanico che reggono arcate a tutto sesto. Le navate sono arricchite da numerose cappelle che ospitano preziose opere d’arte. L’occhio del visitatore passa dai marmi policromi, alle tarsie, dai fregi ai puttini di Gaspare Serpotta, alla bella statua di S. Giuseppe, opera di Antonello Gagini, per poi perdersi nella volta decorata da Ernesto Basile nel 1898. Annesso alla chiesa, vi era il bellissimo chiostro. A seguito della soppressione degli Ordini Religiosi del 1860 anche il Chiostro del Complesso di San Domenico è stato acquisito dallo Stato Italiano modificando la sua destinazione d’uso: in una parte della struttura edilizia un tempo facente parte del complesso domenicano, ha sede la Società di Storia Patria qui trasferitasi a partire dal 1890, mentre lungo la corsia settentrionale è stato allestito l’ingresso al Museo del Risorgimento.


Fer rar a new s

Rapporto scuola - territorio Al Ferrara un Convegno sulla formazione integrata e l’alternanza Scuola Lavoro Si terrà nell’aula magna del nostro Istituto il seminario di formazione organizzato da “Proteo Sicilia Fare Sapere” in collaborazione con FLC CGIL dal titolo “La formazione integrata e l’alternanza Scuola Lavoro nel sistema scolastico italiano: iter e azioni di sviluppo nel rapporto scuola – territorio”. Nel corso della giornata di Venerdì 12 Febbraio p.v, le relazioni di diversi dirigenti ed esperti in materia si alterneranno a quelle di esponenti del mondo del lavoro e di

insegnanti che illustreranno le esperienze realizzate nelle scuole. Il corso, rivolto a Dirigenti scolastici ed inse-

gnanti, sarà introdotto e moderato dal Presidente Proteo Sicila, Prof. DS. L. Saguto. Prevista, tra le altre,

la partecipazione del Direttore Generale USR Sicilia, Dott. ssa Altomonte e della D.S. del Ferrara, Prof.ssa Eliana Romano che approfondirà il tema “Il progetto di scuola: modelli procedurali. Esperienze validate”. L’iniziativa, organizzata da un soggetto qualificato per l’aggiornamento, è autorizzata ai sensi degli artt. 64 e 67 del CCNL 2006/2009 comparto scuola e dà diritto all’esonero dal servizio.

Capolavori che si incontrano: Palazzo S. Elia di Girolamo Costantino II E Costruito fra il Cinquecento e il Seicento, quando fu terminato apparve (ma lo è anche tutt'oggi) come uno dei palazzi più belli e sfarzosi di Palermo. Grazie alle modifiche volute dal marchese Giovanbattista Celestre, nel 1756 Palazzo Sant'Elia fu ampliato in direzione della via Maqueda. Dal 4 ottobre 2015 al 6 gennaio2016 il palazzo ha ospitato una mostra composta da ottantasei tele che offrono una rara serie di opere dipinte dai più grandi pittori italiani tra cui Lippi, Bellini, Caravaggio, Tintoretto e Jacopo Bassano e anche alcune opere del pittore siciliano Francesco Lo Jacono considerato il maestro che, meglio di ogni altro, ha rappre-

sentato il meraviglioso paesaggio della Sicilia antica. Queste tele consentono di conoscere dipinti di differenti scuole, di diverse epoche e di diverse origini. Infatti questa esposizione offre un'occasione unica, in quanto propone per la prima volta in Sicilia un'ampia panoramica della pittura veneta e toscana tra il '400 e il '700. In occasione della visita svolta dalla mia classe prima delle vacanze natalizie e proposta dalla prof. Di Salvo, l'opera che più di altre ha catturato la nostra attenzione è stata "Coronazione di spine" del Caravaggio. È stata un'esperienza di studio e divertimento che vorremmo ripetere al più presto e che ci ha arricchito molto.

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Il Parl ame nto del la Leg ali tà

XI Concorso internazionale "Beato P. Pino Puglisi"

Il Ferrara primo classificato di Vincenza Messina III Q

Il Parlamento della Legalità Internazionale Multietnico, ricco dei colori della bellezza e della fraternità, che ha sede all'II SS "Francesco Ferrara” di Palermo ha spiazzato tutti e si è classificato al primo posto nel XI Concorso Internazionale "Beato Padre Pino Puglisi". La manifestazione, svoltasi presso il teatro Jolly di Palermo, ha visto numerose personalità regionali e internazionali prendere parte a una singolare serata condotta da giornalisti Rai e in prima fila il neo Arcivescovo della Diocesi Palermitana Mons. Corrado Lorefice. Noi del "Ferrara" eravamo presenti con una significativa delegazione insieme a Emmanuel Aka, Giuseppe Buttacavoli e altri. Diverse le scuole che hanno realizzato dei cortometraggi

mettendo in risalto la missione e lo zelo vocazionale di Don Pino Puglisi, sacerdote vittima della diabolica faida mafiosa, il quale per amore al Vangelo non ha piegato né il capo né la schiena ai carnefici di "cosa loro"- come la definisce il nostro prof.Nicolò Mannino. Noi del Parlamento della Legalità Internazionale Multietnico del "Ferrara " abbiamo partecipato con un documentario realizzato grazie alla preziosa collaborazione del fotoreporter Giancarlo La Barbera e già visibile su youtube "Il Mio Paese È Semplicemente Bellezza". Tanta gioia e commozione quando siamo stati proclamati primi classificati. Con noi sul palco il prof. Nicolò Mannino che ha ritirato il prestigioso attestato in pergamena consegnato alla nostra dirigente scolastica prof.ssa Eliana Romano.

"Siamo onorati di questo segno di riconoscimento - ha detto Nicolò Mannino - e lo vogliamo dedicare a tutti coloro che mettono faccia e cuore per un progetto di riscatto del nostro Paese. Un grazie va alla nostra Dirigente Scolastica - ha precisato Mannino - che permette di vivere questa meravigliosa esperienza culturale nel nostro istituto frequentato da giovani che arrivano da diverse parti del mondo". E poi l'applauso

“Voi siete delle tessere preziose” Il sindaco di Palermo incoraggia il cammino del Parlamento della Legalità internazionale

“Palermo è un grande mosaico e voi siete delle tessere preziose”. Con queste parole il primo cittadino di Palermo, il 16 gennaio scorso, ha accolto Nicolò Mannino e Salvatore Sardisco, rispettivamente presidente e

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vice presidente del “Parlamento della Legalità Internazionale”. Il sindaco Leoluca Orlando, che ben conosce il cammino culturale che il Parlamento della Legalità Internazionale sta por-

tando avanti, ha incoraggiato gli "ospiti" a continuare nel loro quotidiano impegno a favore dei grandi valori della vita e ha consegnato loro un attestato in pergamena con lo stemma della città di Palermo. "L'abbraccio con Leoluca Orlando - ha sottolineato Nicolò Mannino -. mi ha riportato indietro nel tempo, quando già nel 1990 insieme dicevamo "NO" a ogni compromesso politico mafioso e a tutto ciò che sa di sporco e di ricatto. Oggi rivederci e unire un impegno per questa terra ci rende più orgogliosi e fieri di essere siciliani, e non solo".

lungo e finale quando il nostro prof. Nicolò Mannino ha esordito dicendo "Non ci fanno paura i carnefici di cosa loro ma il silenzio degli onesti e l'indifferenza di tanti". Scesi dal palco, Mons. Corrado Lorefice si è alzato dalla sedia della prima fila e ha abbracciato il nostro prof. salutando noi con una affettuosa stretta di mano. Un successo per la nostra scuola, un bellissimo incoraggiamento a non mollare.

Il Parlamento della legalità incontra Papa Francesco Ricevendo la lettera dalla Prefettura della Casa Pontificia, una significativa delegazione del Parlamento della Legalità Internazionale, si prepara, in queste ore, a coordinare la visita con Papa Francesco. La corrispondenza epistolare tra il Parlamento della Legalità Internazionale e Papa Francesco ha origini lontane, e il successore di Pietro ormai sa bene di questo movimento il cui obiettivo è cantare la vita mettendo in atto la “Parabola dei talenti”. Segue nella pag. accanto


Fe rr ara ne ws (Segue dalla pag. accanto) E poi tante lettere all’indirizzo “Casa Santa Marta” scritte dai giovani del Parlamento della Legalità Multietnico, composto da giovani provenienti da diversi paesi del mondo e che a Palermo hanno trovato accoglienza e cultura. Papa Francesco ha avuto parole di affetto e di incoraggiamento benedicendo il lavoro quotidiano di quanti sono testimoni di una cultura di solidarietà e fraternità. “Grati per questo gesto di affetto - dice Nicolò Mannino - abbiamo chiesto al Prefetto della Casa Pontificia di incontrare Papa Francesco all’Udienza del prossimo 16 marzo. Mentre ci accingiamo a vivere la Settimana della Legalità, con gioia e commozione abbiamo ottenuto la risposta positiva”. La delegazione nazionale del Parlamento della Legalità Internazionale sarà composta da duecento persone . “Abbiamo già avviato la macchina organizzativa - precisa Salvatore Sardisco, Vice Presidente del movimento - e siamo certi che sarà un singolare momento di crescita e di grazia. Con noi, quanti in questi anni hanno collaborato per diffondere nelle varie regioni una cultura di pace, fratellanza e solidarietà”. Dalla Prefettura Vaticana a firma dell’Arcivescovo Georg Gänswein si precisa che: “in riscontro alla Sua lettera, ben volentieri mi premuro accogliere la richiesta di partecipazione all’Udienza Generale del santo Padre di mercoledì 16 marzo p.v. a favore di una distinta Delegazione del Parlamento della Legalità Internazionale, assicurandole che il gruppo medesimo verrà menzionato nell’ambito dell’Udienza”» Chi desidera aderire all’Udienza con il Santo Padre come componente della delegazione del Parlamento della Legalità Internazionale può contattare il Vice Presidente Salvatore Sardisco alla seguente email: salvosardi@ gmail.com

L’Istituto Professionale si prepara all’Alternanza Scuola Lavoro

Nella foto sopra, gli studenti delle classi IV e V dell’Istituto Professionale con le prof.sse Galati e Siciliano al termine dell’incontro con i responsabili di Tecnocasa svoltosi giorno 29 Gennaio scorso nell’aula cineforum. L’occasione è servita per introdurre gli alunni di IV P all’attività di tirocinio che inizierà giorno 29 Febbraio e che si svolgerà durante le ore curriculari come previsto dall’ordinamento scolastico. Per gli alunni di V P, che invece avevano già svolto lo scorso anno l’Alternanza scuola Lavoro presso agenzie di Tecnocasa, si è svolta un’attività di feed back. Nella foto accanto, i responsabili di Tecnocasa, Arcara Antonino e Galizzi Giovan Battista.

Torna la School League A Febbraio torna la School League, in veste di partner ufficiali da Mediagol e Gazzetta dello sport, per un torneo dedicato esclusivamente ai ragazzi delle scuole superiori. L'iscrizione al torneo è gratuita e le gare si svolgeranno presso il Tocha Stadium, sede delle partite casalinghe del Palermo Calcio a 5. La squadra vincitrice del Torneo disputerà le fasi

Nazionali a Roma, in una cornice unica dove potrà "diplomarsi" Campione d' Italia. Gli alunni interessati a partecipare possono contattare Giovanni Tarantino di VS. Si ricorda che gli studenti che non si sono dissociati dalla protesta studentesca, secondo quanto stabilito dalla delibera del Consiglio d’istituto, non possono partecipare all’iniziativa.

Attivato lo “Sportello di ascolto” A partire da Venerdì 12 Febbraio, nel nostro Istituto, sarà possibile accedere allo sportello di ascolto rivolto agli alunni e alle famiglie. Gli incontri si svolgeranno ogni venerdì, dalle ore 9.00 alle ore 12.00, nell’aula 41 del 5° piano. Gli appuntamenti potranno essere concordati direttamente a scuola con la prof.ssa Zito o, in alternativa, con una richiesta al seguente indirizzo: mariateresa.zito@libero.it. Gli alunni minorenni potranno richiedere al coordinatore di classe l’apposito modulo per l’autorizzazione dei genitori.

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L a p ro t es t a st u de nt es c a

La pantera nera. Storia di un’involuzione di Claudia Prainito

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ella Palermo un po' accomodante e un po' menefreghista ma da sempre legata alla tradizione, il grido degli studenti “occupiamo la scuola” risuona forte e aggressivo, a ogni fine Novembre. Da venti anni. Al richiamo rituale, il popolo dei giovani si ridesta, come pervaso da un’urgenza di giustizia e rivendicazione politica irrefrenabile che con l’incalzare delle vacanze natalizie scema pian piano, fino a riassopirsi nuovamente per un intero anno. Dalle ultime settimane di Novembre ai primi giorni di Dicembre, nelle scuole superiori monta la contestazione, la protesta si fa dura, estrema, fino alla risoluzione ultima di appropriarsi della scuola, occuparla per farla diventare ciò che solitamente non è. E se non fosse che di politico ormai c’è proprio poco, l’okkupazione, nera o bianca che sia, si riduce a un’okkasione, a costo zero, di sgravarsi del peso fastidioso della scuola e di tutto ciò che prosaicamente essa reca con sé, in primo luogo lo studio. Da un ventennio, ahimè, con prevedibile puntualità in Italia -il fenomeno non si registra in altri paesi d’Europa – assistiamo impotenti a un dejavu che scimmiotta il fulgido passato della pantera che nel Dicembre 1989 aveva ruggito, lottato e operato per l’affermazione del diritto allo studio, contro la privatizzazione e la marginalizzazione degli atenei universitari, specialmente di quelli del Sud. A quanti tra il 1989 e il 1990 hanno preso parte, o anche solo assistito alle azioni di protesta nate nell’università di Palermo e poi diffusesi in tutto

lo stivale, genera un profondo diritto alla scuola per tutti. sconforto la presa d’atto che Se i contestatori del ministro quel movimento spontaneo di Ruberti (l’allora malcapitato lotta, coraggioso e coerente, ministro dell’università e della abbia partorito un tale topoli- ricerca scientifica) protestavano. no per l’obsolescenza e l’inaPerché nel 2015 a cosa si è deguatezza delle risorse strutridotto il rito stanco e perni- turali degli atenei, cosa cioso dell’occupazione a tutti i dovremmo fare o dire noi costi? Gruppi La matita allegra (allievi e docendi Claudia Prainito Come mi sono ridotta!

piccoli o piccolissimi di adolescenti che a scuola si danno un gran da fare per organizzare al più feste e festini, inframmezzati da uno, o al massimo due, cortei di protesta. E poi? Il vuoto. Niente idee, niente ideali, niente proposte, niente politica. Solo una sterile, generica, sedicente contestazione! E dire che di ragioni per orchestrare una protesta con la P maiuscola ce ne sarebbero eccome, oggi che i timori che avevano agitato la pantera dell’89 si sono trasformati nei tumori che ammorbano la scuola e l’università del nostro distratto bel paese. Se la pantera rifiutava la privatizzazione degli atenei, oggi abbiamo bisogno del privato anche per far tirare avanti la carretta della scuola, con buona pace dell’autonomia scolastica e del

in silenzio, patiamo il freddo in scuole prive di riscaldamento, ci affolliamo in aule che crollano a pezzi, vediamo decurtati di anno in anno i servizi ai diversabili e speriamo in un “benefattore” privato, chiamiamolo sponsor, che ci risollevi dalla nostra condizione di precarietà e indigenza materiale? E che dovremo in qualche modo contraccambiare! La black Panther che ha ruggito negli anni ’89-90 sembra oggi una mansueta pecorella che non impensierisce più nessuno. È prevedibile, non morde, non graffia. È proprio quello che ci vuole! È il contentino che non si nega a nessuno, specie a quei giovani, senza memoria, senza storia cui si fa credere di essere i protagonisti, i leader. Tanto poi torneranno a dormire sonni tranquilli

È cambiato tutto!

ti) che quoti-

dianamente,

Di Rosalia Gulino IV M Nel mese di Novembre, come ogni anno, gli studenti degli Istituti Superiori di Palermo, tra cui anche quelli del Ferrara, hanno adottato la forma di protesta dell’occupazione, contro la legge di riforma del Governo Renzi. Ma i risultati quali sono stati? Direi non tanto positivi: il Governo italiano ha fatto di tutto, tranne che prendere in considerazione gli studenti, anche perché, ormai, l’occupazione delle scuole, a Novembre, è diventata una "moda", una consuetudine, un motivo per anticipare le vacanze di Natale.Quali sono state le conseguenze di tutto ciò? Come hanno reagito la Preside e il Collegio docenti del nostro Istituto? Sono state bloccate tutte le attività extrascolastiche e i progetti all’interno dell'Istituto, come il Cineforum, lo spettacolo di fine anno, viaggi, iniziative sportive ed altro ancora, punendo gli studenti che hanno aderito all’occupazione, sebbene ne stiano pagando le conseguenze anche quegli studenti che si sono dissociati, continuando a svolgere regolarmente lezione. (segue a pag. 12)


L a po s iz i on e del la Pr es i de

Tutto è cambiato! Dal menù fisso a quello “a la carte”, anzi “a la gran carte” Care ragazze e cari ragazzi, il titolo del mio articolo è volutamente ironico, perché io ho sempre creduto che degli eventi e delle situazioni bisogna saper sorridere ed imparare che pur sbagliando si può rimediare. Sbagliare è umano … perseverare non lo è, anzi, direi che perseverare nell’errore è proprio da stupidi e da ignoranti. Detto questo, inizio col ribadire quanto ho spiegato in più sedi anche alle vostre rappresentanze studentesche, che mi pare abbiano capito perfettamente. Di cosa abbiamo parlato? Del semplicissimo fatto che chi compie un’azione, e non è fuori di testa, ma assolutamente in grado di intendere e volere, si “accolla”

le conseguenze dell’azione intrapresa. Se io metto in atto una qualsiasi scelta nel mio lavoro o nella mia vita privata so che quella scelta avrà delle conseguenze, magari non riesco a calcolarle al millesimo ma sono certa che delle conseguenze ci saranno. Mi pare che questo sia facilissimo da capire e non mi soffermerò oltre. Dunque quest’anno, la consueta agitazione di novembre che anticipa, da circa 20 anni, le feste di Natale, ha sortito effetti e conseguenze nefaste. Novità quindi non era ma, molto probabilmente, quest’anno che effettivamente di motivi per agitarsi ce n’erano e continuano ad essercene, la nostra continua comprensione, più da madri e padri che da insegnanti e formatori, è venuta

meno. Sarà che la nostra scuola si è opposta fortemente alla riforma con scelte molto concrete e di contrasto, sarà che anch’io mi sono sovraesposta manifestando tutte le mie perplessità verso la nuova legge … sarà che sia io sia le docenti e i docenti ci siamo sobbarcati le conseguenze delle azioni di protesta … e sarà, anche, che ci si aspettava da parte studentesca un’adesione consapevole, magari una richiesta di approfondimento, di analisi e di proposta rispetto alla piega che sta via via prendendo l’istruzione pubblica e non la solita routinaria kermesse novembrina … non il solito scimmiottare del “così fan tutti”, insomma penso che la pazienza, per quanto grande, abbia sempre un limite e voi … l’avete proprio

Protesta studentesca:

diritto o abuso? di Lucio Gramignani 1TA Durante il mese di Novembre 2015, in linea con l’agitazione studentesca che ha coinvolto Palermo e altre città italiane, anche nella nostra scuola è stata attuata una protesta degli studenti. Il motivo? La riforma della “Buona Scuola” di Matteo Renzi attuata con L. n.107/2015. Questa riforma introduce in tutti gli indirizzi della scuola superiore l'alternanza scuola-lavoro, pertanto le terze classi di tutti gli ordini di scuola dovranno avviare i percorsi di alternanza che proseguiranno nell’arco di tutto il triennio. Durante il secondo biennio e il quinto anno occorrerà effettuare almeno 200 ore di alternanza al liceo e addirittura 400 negli istituti tecnici e professionali. Questo è solo uno dei molteplici punti della riforma, ma anche altri aspetti della

riforma Renzi sono stati oggetto di contestazione da parte degli studenti. Nell’istituto Francesco Ferrara la protesta si è protratta per due settimane circa. La prima di queste con la “tolleranza” del dirigente scolastico a fronte della promessa, da parte degli studenti, che l’agitazione sarebbe stata conclusa la settimana successiva. Tuttavia, terminata la settimana, quasi tutti gli studenti (compreso me) si sono mostrati propensi a continuare lo stato di agitazione con conseguente sospensione

delle attività didattiche. Comunque la mobilitazione studentesca attuata nel nostro Istituto non ha assunto le modalità tipiche dell’occupazione, infatti gli studenti che non hanno aderito ad essa hanno avuto libero accesso all’istituto e la possibilità di continuare le lezioni e anche il personale docente e non docente aveva piena libertà di accesso nell’istituto. Segue a pag. 13.

superato! Il concetto mi pare assai facile da capire! Considerate, poi, che chi ha il dovere di formarvi deve farvi comprendere in modo chiaro e si spera, inequivocabile, che l’azione inutile e sbagliata non può rimanere senza conseguenze e che se non agisse in questo modo non sarebbe un buon educatore ma solo un mediocre ventisettista, come si diceva una volta, indicando, spregevolmente, chi va a lavorare solo ed esclusivamente per percepire lo stipendio che diverso tempo fa si riscuoteva, appunto, il 27 di ogni mese. Allora, se fossimo stati dei ventisettisti, e vi assicuro che nelle scuole italiane ce ne sono e non sono pochissimi, avremmo potuto bellamente fregarcene, far finta di nulla e far passare l’ennesima festicciola di novembre come un fatto naturale di cui non prendersi cura alcuna. Così non può essere, ovviamente. Vi assicuro, tra l’altro, che è molto più facile dire di sì ed accondiscendere a tutti, sempre e comunque, che dire di no ed assumere posizioni dure e decise. Care le mie ragazze e cari i miei ragazzi, l’educazione e la nostra crescita (e mi ci metto anch’io in mezzo) passa anche per divieti e limiti e incredibilmente è più difficile negare ed opporsi che accondiscendere. Chi dice sempre di sì piace e piace molto ma non ci aiuta a crescere; chi, invece, sa imporci anche dei dinieghi e dei veti, ci aiuta a riflettere, magari non ci starà simpatico ed anzi lo reputeremo un rompiscatole ma, alla lunga, dimenticheremo il simpatico perché non ci ha dato niente su cui pensare, su cui soffermarci ed anche incazzarci e ci ricorderemo, incredibilmente, del rompiscatole che, se non ha rotto per il puro gusto di rompere, ci ha fermato e costretto a ripensarci, forse anche in forme dolorose e poco gradite. Vedrete…. Quando sarete adulti e magari genitori…. Fatemi sapere !!! Segue a pag. 19

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Agorà

È italiano oppure Esperanto? di Alvaro Puccio Publichiamo volentieri il seguente articolo inviatoci dal genitore di un’alunna. Ricordiamo che il Ferrarino è uno spazio a disposizione di tutte le componenti della scuola e che ogni contributo, osservazione o suggerimento sarà sempre ben accetto dalla nostra redazione.

L

a comunicazione sappiamo che è giovane e viaggia alla velocità della luce, talmente rapida che nel periodo di Natale per scambiarsi gli auguri basta inviare un albero di Natale, oppure per comunicare agli altri uno stato d’animo triste si invia una faccina che piange. Bisogna anche sapere che la nonna non chatta e nemmeno twitta, non sa usare le emoticon (non sa che cosa sono) forse a stento potrà capire che tvb significa “ti voglio bene”, ma occorre spiegarglielo, per non parlare del povero nonno che a stento riesce a vedere i numeri della tastiera. Al giorno d’oggi si tende ad

economizzare e velocizzare tutto, ma questa “economia” ci porta talvolta a sollevare il cervello dal compito di pensare e quindi dal fornire spiegazioni, nel costruire frasi e discorsi che alla fine noi scriviamo e che abbiano un senso compiuto. Bello vero? Capita sovente che qualche genitore, passando davanti alla camera del figlio/a, veda scritta sul monitor la frase “Ciao bella ke ai fatto i compiti?”, e magari strofinandosi gli occhi rifletta pensando tra sé e sé, se non abbia letto male oppure pensi che il figliolo, che è appena uscito dalla scuola media con il massimo dei voti, non abbia

È cambiato tutto! (Segue da pag 10) Prima la nostra scuola ci offriva molte attività di svago e dava spazio anche ai talenti di alcuni studenti (es. canto, ballo e via dicendo), adesso, per colpa della posizione assunta dalla maggior parte di noi, è cambiato tutto! L’Istituto è piombato in una grigia, insopportabile, routine: interrogazioni, compiti, spiegazioni, di una noia mortale! C'era realmente bisogno di occupare? Posso capire la prima settimana, ma la seconda settimana era da evitare, con tutto il caos che ha comportato; e poi ci ritroviamo una Preside sempre aperta al dialogo, ma non sappiamo essere rispettosi e non riusciamo a capire che, per cambiare la nostra scuola, prima di tutto dobbiamo avere accanto a noi la nostra Preside, dobbiamo essere tutti uniti. Invece noi che facciamo? La allontaniamo, mettendoci tutti contro. Si è adottata una forma di protesta inutile, la vera occupazione si doveva fare a Maggio dello scorso anno scolastico, quando avevamo dei motivi validi. Mille occupazioni, mille manifestazioni, e cosa ne abbiamo ricavato? Nulla, solo tutto a nostro sfavore, eccone oggi i risultati. Spero che questa mia piccola riflessione serva a far crescere tutti noi nel dialogo e nella comprensione reciproca.

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dimenticato nell’arco dell’estate l’uso corretto della grafia. Il figlio così interrogato dal genitore risponderà candidamente “ah Pa stamo a parlare tra de noi”. La storia purtroppo non finisce qui, perché l’abitudine di usare queste abbreviazioni come ad esempio, ke, il qnd al posto di quando, le ò accentate oppure le e senza accento quando invece vogliamo indicare la voce del verbo essere, continuano poi ad essere riportate nei compiti in classe soprattutto quelli di italiano, che il solerte ed irreprensibile insegnante segnerà cerchiando con la matita di colore blu, anche se qualcun altro che è più aderente ai tempi moderni ci passerà sopra, legittimando l’errore come a dire “lo usano tutti”. Perché ho citato l’esperanto all’inizio, perché questo mi riporta ai tempi di quando andavo a scuola, quando gli insegnanti mi hanno raccontato che uno studioso polacco, con ampie vedute e che credeva nella fratellanza dei popoli, si mise di buzzo buono e cominciò a mettere assieme parti di diverse lingue, cercando di costruirne una nuova che fosse

“universale”, cioè invento “l’esperanto”, i suoi propositi erano buoni, perché pensava così di abbattere le barriere che da sempre esistono tra i vari popoli ma, essendo stata creata a tavolino, tutto è rimasto sempre qualcosa di teorico. Internet è stata una grande invenzione, infatti ci permette in pochi istanti di contattare una persona che si trova dall’altra parte del mondo, utilizzando il nostro smartphone oppure il tablet, ma irrimediabilmente ha creato un nuovo modo di esprimersi che facilita la comunicazione con lo scambio immediato di informazioni, infarcendo però il messaggio di disegnini e sigle, arrivando al punto di inventare nuovi termini o riadattando quelli esistenti, che però con il passare del tempo, grazie all’uso frequente, stanno diventando irrimediabilmente patrimonio linguistico globale. Pertanto un consiglio spassionato, scrivete correttamente in italiano per evitare figuracce in futuro, quando sarete chiamati dalla necessità lavorativa a scrivere un testo che vi servirà.

SITO del Ferrara: www.iissfrancescoferrara.gov.it Visitate il

potrete, tra l’altro, leggere o scaricare i numeri anche arretrati del Ferrarino. Per i vostri contributi e suggerimenti, potete utilizzare l’indirizzo mail:

ilferrarino@libero.it


Scuole a confronto L’esperienza di un alunno in una scuola americana Di Giulia Passavia V C Al rientro delle vacanze natalizie, lo scorso 7 Gennaio, ha ripreso a frequentare al Ferrara il nostro compagno, Manuel Pappalardo, che, essendosi trasferitosi per 4 mesi in California, ha fatto esperienza della scuola americana. Incuriositi dalla sua esperienza, gli abbiamo chiesto di raccontarci la sua avventura scolastica. E Manuel si sofferma su alcune differenze tra la scuola italiana e quella americana, guardando ai pregi e difetti dell’una e dell’altra. Queste le sue parole. "Nella scuola che ho frequentato il contesto era come quello in cui vengono ambientati

Protesta studentesca: diritto o abuso? Segue da pag 11 Gli studenti che invece hanno aderito alla protesta e sospeso le attività didattiche hanno organizzato assemblee, seminari, momenti di discussione su tematiche di loro interesse, (es. La violenza sulle donne) e un corso di auto difesa. Pertanto, all’interno del nostro istituto la

film/telefilm, che per noi ragazzi sono prototipi di perfezione. Entravo a scuola tutti i giorni alle 7 del mattino, escluso il lunedì, quando entravo alle 8. L’uscita era fissata alle 14.30 per tutti i giorni, fino al sabato. Le lezioni duravano 45 minuti e alla fine di ogni ora, c'erano 10 minuti di pausa per recarsi al proprio "locker" (l'armadietto) dove lasciavamo i libri e i nostri effetti personali. Questi 10 minuti sono come i nostri minuti del "cambio dell'ora", un tempo nel quale noi dovremmo stare in classe per una breve pausa in classe ma che da noi non sempre è rispettata. La violazione delle regole lí viene subito punita con un verbale che fa perdere punti di credito, ma, in base alla gravità

protesta si è svolta con modalità lecite e non violente. Ma, finita l’agitazione, il collegio dei docenti ha preso provvedimenti sanzionatori ed in particolare ha deliberato la riduzione del piano dell’offerta formativa, per gli studenti che hanno aderito allo stato di agitazione. In parole più semplici sono state eliminate una serie di attività extracurriculari, come per esempio le visite al museo, la partecipazione a spettacoli teatrali e cinema-

della violazione, la sanzione è associata a un castigo pomeridiano da “scontare” in aula e gestito da un insegnante. Per la pausa pranzo, avevo circa 30/40 minuti a partire dalle ore 12; in quei momenti mi sembrava di vivere in un telefilm, e tutto mi appariva perfetto. Un aspetto interessante della didattica è che non studiavo solo delle materie scelte dall’organizzazione scolastica, ma ho potuto scegliere io alcuni dei corsi da frequentare, ad esempio, le ore più belle erano l'ora di teatro e l'ora di psicologia; tuttavia dovevo seguire comunque delle materie obbligatorie, quali storia americana, inglese e matematica. Uno dei vantaggi del sistema americano, ed anche uno degli aspetti che preferisco della scuola americana, è l'inesistenza di interrogazioni orali, infatti negli U.S.A. le valutazioni dipendono dai test svolti in classe o anche dai compiti compilati a casa, o dalle dimostrazioni pratiche che ogni studente deve predisporre per materie come la biologia per la quale ci si serve di un laboratorio per gli esperimenti. Tuttavia il metodo di valutazione non è dei migliori, il voto è basato su tografici, i viaggi di istruzione, ecc. Personalmente penso che sia stata una sanzione troppo severa in relazione alle modalità organizzative della protesta, che priva gli studenti di attività che dovrebbero essere parte integrante dell’esperienza didattica e formativa perché utili ad arricchire le loro conoscenze e competenze. Tuttavia riconosco che il venir meno all’impegno assunto nei confronti della dirigente scola-

calcoli percentuali e il voto finale tiene conto, oltre che del risultato delle prove, anche di eventuali crediti extra. Un aspetto interessante della scuola americana è l’attenzione per la socializzazione tra studenti, tuttavia avrei da ridire al riguardo, perché ho notato una netta differenza tra i nostri rapporti e i loro. Quelli dei liceali americani sono estremamente selettivi e i "gruppi sociali" che si creano qui in Italia, non sono tanto rigidi come lo sono lì. Il calore umano, tipico italiano è una delle cose che mi è mancata di più, me ne sono reso conto soprattutto quando vedevo qualche amico del gruppo allontanarsi senza salutare al contrario di quanto facciamo noi che salutiamo, anche più volte prima di andare via. Nonostante tutto ho amato ogni attimo vissuto in mondo così diverso dal nostro; ogni incontro, ogni esperienza ha suscitato in me grande gioia”. Nella foto in alto, la scuola californiana frequentata da Manuel Pappalardo. Nella foto a sx, Manuel accanto alla sua prof di italiano in III M.

stica possa essere considerato un fatto sanzionabile in quanto si potrebbe interpretare come mancanza di coerenza e senso del dovere da parte degli studenti. Va comunque precisato che è giusto e costruttivo mantenere un atteggiamento critico e manifestare nelle forme dovute la propria opinione.

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Parl ia mone

Fiori strappati violentemente alla vita Di Firdaous Erradi IV M Ancora morti, ancora bambini. Bambini con occhi tenuti chiusi dai cerotti, perché la morte li ha colti ad occhi spalancati. Occhi che dovevano vedere un mondo a colori e non un mondo distrutto dalle bombe. Noi non sentiremo mai quell'odore che loro, purtroppo, sentono tutti i giorni, l'odore della morte al posto di quello del pane, l'odore della separazione di una madre da un figlio, l'odore di una casa crollata, l'odore delle loro urla, quando lo stomaco li prende a pugni. Non vogliono i nostri sensi di colpa e la nostra pietà. Non chiedono neanche più comprensione, perché ormai sanno che non li potremo mai capire. Stanno urlando la loro esistenza. Stanno urlando, con un sorriso sconvolgente, che esistono e sono reali. A loro non importa nulla di farci pena, di impietosirci. A loro non importa nulla di questo e quel

mondo che li rifiuta! Che non ha tempo per loro e che non può neanche garantirgli la dignità. Urlano ciò che gli rimane. Urlano la nostra vergogna, la nostra impotenza e la nostra incapacità a comprendere. Voi siete venuti al mondo e dimenticati e noi siamo qui a guardare, senza poter fare nulla, senza potervi salvare dalla guerra, dalla miseria, dalla fame e dal freddo, siamo pensiero o soluzione costruita a tavolino, mentre sorseggiamo un caffè e riempiamo la nostra lista, di ciò che disprezziamo. Vogliono la nostra vergogna! Vogliono che noi proviamo ribrezzo nei confronti di noi stessi, ogni volta che apriamo bocca, per dire che ci manca qualcosa, che non viviamo come e dove vorremmo, che la nostra vita potrebbe andare meglio! Vogliono vivere come tutti i bambini del mondo! Vogliono delle scuse, per essere nati in un

impotenti. Ma non possiamo ignorarvi, perché voi ci siete, voi esistete, voi avete un NOME. Eppure, dal nostro angolo di mondo, sembra tutto così lontano.. Noi riusciamo ad immaginare tutto questo? No, perché pensiamo troppo intensamente alla vita. Noi abbiamo perso, perché non abbiamo più la capacità di piangere!

Molti dichiarano infatti di avere un gruppo di amici con cui sovente s'incontrano e, in un'età critica come la loro, di ritenere fondamentale la frequentazione del gruppo dei pari sia per fare esperienze positive, crescere, stare insieme sia per non sentirsi mai soli. Dalle testimonianze di alcuni adolescenti, è però emerso che, molto spesso, la noia gioca un ruolo negativo ed il gruppo può trasformarsi in un pericolosissimo branco che spinge i ragazzi a compiere gravissimi atti di bullismo ed illegalità, per sentirsi superiori ai loro coetanei. È compito dei docenti insegnare il rispetto per se stessi e per il prossimo e dei genitori imparare a comunicare con i propri figli.

Troppo spesso il gruppo di amici rappresenta, per l'adolescente, l'unico interlocutore possibile e, a questo proposito, lo psicologo Gigi Cortesi osserva che talvolta la famiglia di appartenenza non riesce a formare l'individuo e a dargli un'identità, dal momento che i genitori stessi sono immaturi e hanno difficoltà a rapportarsi con i propri figli; è per questo che non bisogna limitarsi alla criminalizzazione del branco. Il sociologo Sabino Acquaviva afferma: "La famiglia è l'area in cui l'individuo si adatta o non si adatta a vivere in società, nella quale costruisce la sua ostilità o integrazione nel sistema sociale".

Personalità cercasi di Eleonora Balistreri VM

Molti studi sull'adolescenza hanno evidenziato il ruolo fondamentale che il gruppo dei coetanei riveste in questo periodo dello sviluppo. Ersilia Menesini, psicologa e professoressa di Scienze della formazione dell'Università di Firenze, afferma che, nel gruppo, l'adolescente trova un ambiente favorevole che lo spinge alla conquista di un'autonomia personale. I gruppi formati dagli adolescenti nascono soprattutto in ambito scolastico e coloro i quali ne fanno parte s'incontrano, spesso, anche nel tempo libero. Dai dati emersi da numerose inchieste, risulta che molti adolescenti hanno bisogno del gruppo per affermare se stessi.

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Da l “ pri mo” a ll’” ultim o”

Il primo anno delle superiori Aurora D’Ambrogio 1TB La scelta della scuola superiore è molto ardua, non sai cosa potrai trovare e se ti ambienterai, nel lasso di tempo che intercorre tra la scuola media e quella superiore, nelle nostre menti transitano mille idee sulla scelta, e non solo prima di iniziare a frequentare. Di solito la scelta della scuola superiore è compiuta in base ai progetti futuri che il ragazzo o la ragazza ha in mente per sé; io ad esempio, ho scelto il corso di turismo in base al mio grande amore per l'arte e la storia, che, unito alla passione per le lingue straniere creano una

combinazione perfetta. Attendiamo euforici l'inizio del nuovo anno scolastico, perché non è un anno qualsiasi, è il primo anno delle superiori! Come dicono tutti, è un'espe-

rienza unica da vivere, è il momento in cui nascono emozioni contrastanti, amori, amicizie e passioni che ci porteremo dietro tutta la vita, diverse da quelle vissute in precedenza;

da qui comincia a costruirsi la nostra maturità. Di tutto l’anno, poi, il primo giorno di scuola è il momento più difficile; siamo spaesati, come se ci trovassimo in un bosco, dove non si conosce nessuno e cosa ci aspetta, fino a quando pian pianino, grazie all'aiuto del corpo dei docenti, che illuminano il nostro cammino, riusciamo a trovare l'uscita dal labirinto; l'entrata è il primo anno e l'uscita è rappresentata dal traguardo del diploma. L’Istituto superiore è un mondo tutto da scoprire. Il percorso è già iniziato, adesso, resta solo concluderlo.

Maturità, a noi due! di Luisa Sajola V S Ecco, ci s i a m o . S i a m o pronti (davvero?). Quest'anno è l'anno decisivo, l'anno in cui daremo il meglio di noi, l'anno tanto atteso, l'anno delle scommesse su noi stessi, l'anno in cui, se tutto andrà bene, tireremo in aria o bruceremo appunti, quaderni, libri e tutto ciò che ci ha accompagnati per ben cinque anni della nostra vita, l'anno della maturità. Ne abbiamo sentito parlare, ne abbiamo avuto il terrore e lo abbiamo ancora, l'abbiamo aspettata e continueremo a farlo, ma se c'è qualcosa che unisce tutte le quinte dell'istituto, quest'anno, è la voglia di uscire da quelle quattro mura che ci hanno aiutato a formarci e scoprire nuovi orizzonti.

Ognuno di noi ha una paura diversa dall'altro, ma tutte incentrate in un unico, terribile, ansioso periodo d'esami. Prima, seconda, terza prova, orali... penso che, come me, nessuno sappia ancora distinguere bene quale sarà quella più spaventosa di tutte, ma penso, anche, che entro giugno avremo tutti "Notte prima degli esami" nei nostri smartphone; giusto per mantenere la tradizione o per sentirci più uniti, anche se, effettivamente, penso che a breve riconosceremmo facilmente un maturando guardando semplicemente le sue occhiaie (o eventuali tic d'isterismo). Forse, pensandoci bene, proiettarsi nel futuro e pensare che fra meno di un anno rideremo di tutto ciò potrà aiutarci ad uccidere l'ansia. Ansia, brutta, bestiale ansia.

Probabilmente è il sentimento che condizionerà più di tutti questa benedetta maturità, ma se c'è una cosa certa è la felicità che avremo non appena tutto sarà finito, magari una felicità amara, tinta e ricoperta di qualche strato di malinconia per gli addii che saremo costretti a dare, quelli che sul momento ti strappano una lacrima, ma che

a pensarci ne sorridi. Detto questo, vorrei augurare in bocca al lupo a tutti i maturandi del Ferrara, ma anche ai ragazzi che ci accompagneranno in quei giorni di fuoco seppur in altri istituti e città. Manca poco, siamo vicini. Possiamo farcela!

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I l gi or no del la me mor ia

Non solo Shoah

“Chi non conosce la storia è condannato a ripeterla” (George Santayana)

C’E’ UN PAIO DI SCARPETTE ROSSE

di Sara Testa IV M

Joyce Lussu

Si parla tanto del Giorno della Memoria, ricordato anche con il nome Shoah, e poco del “Genocidio” come termine generale. Partiamo dal significato, il termine è stato usato per la prima volta da un giurista polacco per indicare la morte di migliaia di persone. Nel corso della storia si sono consumati tanti genocidi. Il primo atto di genocidio lo ricordiamo nel 1915 in Armenia, durante la prima guerra mondiale. Lo scopo era l'eradicazione territoriale, diffondendo carestie, malattie e deportando il popolo armeno ottomano, con un numero di vittime elevato. Ma chi ha mai sentito parlare del genocidio a Holodomor tra il 1932 e il 1933? Questa volta le vittime sono i contadini ucraini, lo scopo era la sottomissione politica, con una carestia pianificata, anche qui il 25% della popolazione viene uccisa. Fino ad arrivare alla Shoa 1941-1945, tutti sappiamo che il gruppo etnico preso di mira è stato quello degli ebrei europei e di altre minoranze etniche. Il 50% della popolazione viene sterminata attraverso la deportazione nei campi di concentramento, la carestia e le malattie. Vengono colpiti anche gli omosessuali, malati di mente, oppositori politici e gruppi religiosi come testimoni di Geova. In Cambogia dal 1975 al 1979 i Khmer rossi hanno soppresso tutti i gruppi di intellettuali appartenenti al ceto medio, con l'intento di creare un “nuovo popolo”. Nessuno parla dell'etnia degli Utu che opera per l'eliminazione dei Tutsi, nel 1994. E per terminare non si può dimenticare la recente tra-

gedia in Bosnia, dove i serbi dichiararono di voler ripulire il paese dai musulmani e che si concreta nella morte di centomila persone, con la tecnica dello stupro etnico. Tutti questi casi non sono un elenco di morti, ma fanno parte del primo passo da fare, per non ripetere gli stessi errori, ovvero Ricordare. Non si può far credere che questi avvenimenti abbiano solo motivi politici, economici e sociali, qui alle fondamenta c'è una mente contorta e priva di ogni oggettività, sostenuta dalla voglia di potere e dell'assolutismo, che sfocia in razzismo. Ci troviamo anche oggi in una società dove non tutti godono degli stessi diritti, dove la gente proveniente da altri paesi viene discriminata, si verificano, difatti, atti di bullismo e i politici, facendo leva su una mentalità popolare vittima di ignoranza e disinformazione, catturano l'interesse del popolo cercando di plasmarne le menti. La storia non è solo un bagaglio che ogni Paese si porta dietro, è la maggiore fonte di cultura e di insegnamento.

C’è un paio di scarpette rosse numero ventiquattro quasi nuove: sulla suola interna si vede ancora la marca di fabbrica c’è un paio di scarpette rosse in cima a un mucchio di scarpette infantili a Buchenwald più in là c’è un mucchio di riccioli biondi di ciocche nere e castane a Buchenwald servivano a far coperte per soldati non si sprecava nulla e i bimbi li spogliavano e li radevano prima di spingerli nelle camere a gas c’è un paio di scarpette rosse per la domenica a Buchenwald erano di un bambino di tre anni e mezzo chi sa di che colore erano gli occhi bruciati nei forni ma il suo pianto lo possiamo immaginare si sa come piangono i bambini anche i suoi piedini li possiamo immaginare scarpa numero ventiquattro per l’eternità perchè i piedini dei bambini morti non crescono c’è un paio di scarpette rosse a Buchenwald quasi nuove perchè i piedini dei bambini morti non consumano le suole.

“Il dovere di ricordare: riflessioni sulla Shoah” La giornata della memoria al Ferrara

È

stato con il regista e drammaturgo Moni Ovadia che Lunedì 1 febbraio 2016, 40 alunni delle classi quinte hanno ricordato l’olocausto. Gli alunni, sorteggiati tra coloro che non hanno aderito alla protesta studentesca, hanno ricevuto in omaggio il biglietto per lo spettacolo allestito al teatro Politeama di Palermo. Per quanti invece sono rimasti a scuola, è stato organizzato dai proff. La Mantia e Palumbo, docenti di storia, un incontro di riflessione e di approfondimento sulla Shoah.

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Cinema che passione! a cura di Claudia Puccio VM

Un treno per vivere E quest’anno sono 71. Gli anni passano, ma non scordiamo mai ciò che subirono gli ebrei sotto il regime nazista. In occasione del Giorno della Memoria, celebriamo questo ricordo con un film in tema. “Train de vie – Un treno per vivere” (1998) tratta in maniera ironica la Shoah. Uno shtetl (villaggio ebreo dell’Europa centrale) viene a conoscenza del fatto che nelle sue vicinanze alcuni villaggi ebrei sono spariti nel nulla, deportati dai soldati tedeschi, e temono che arriverà anche il loro turno. Così, pensando e ripensando ad una soluzione, a Shlomo, il pazzo del villaggio, viene in mente un’idea tanto assurda quanto geniale: costruire un treno di finti deportati, superare le frontiere dell’URSS e raggiungere la Palestina. Allora iniziano un lavoro immane, cucendo le divise di coloro che interpreteranno la parte dei soldati nazisti, preparando le

provviste, procurandosi i vagoni di un treno, le autorizzazioni ed i documenti falsi; dovranno trovare un macchinista e coloro che si fingeranno nazisti dovranno anche imparare bene il tedesco, per non mostrare strani accenti che li tradiscano. Ma anche una volta intrapreso il viaggio, di certo non sarà tutto un gioco da ragazzi: incontreranno mille ostacoli e i guai li perseguiteranno; inoltre nella stessa comunità la gente si dividerà tra ebrei deportati, ebrei-comunisti ed ebrei-nazisti, arrivando a scontrarsi per le loro idee contrastanti. Ciò che rende il tutto diverso dal solito è la comicità, espressa attraverso la stupidità di alcuni uomini, gli inconvenienti che si presentano e come vengono superati da questo gruppo. Naturalmente, è una storia fittizia, raccontata per alleggerire un po’ il tema, che di solito viene presentato con storie più o meno vere e che quindi ci mostrano come venivano realmente trattati ed uccisi gli ebrei

in quel periodo. Ma, in particolare, mi vorrei soffermare sull’atteggiamento che assume questo piccolo villaggio: la gente non vuole abbandonare le proprie case, i propri beni, vuole stare su un letto comodo, sotto delle calde lenzuola, non vuole trattenersi dal mangiare un boccone in più, se ne ha voglia, e ad un certo punto scappa addirittura dal treno, perché è stanca di star chiusa lì dentro. Insomma, non si rendono conto di ciò che sta realmente accadendo e che in situazioni come questa dove si rischia di perdere la vita o la libertà - il letto, il pezzo di pane e la tua cara casetta non valgono più niente. Certamente, all’inizio sarà stato così per tutti gli ebrei, non dev’essere stato facile capire cosa stesse realmente succedendo. In fondo, non capita tutti i giorni di essere maltratti, sottoposti ai lavori forzati ed uccisi, soprattutto quando come scusante viene usata quella del “Siete ebrei”, come se questo potesse giustificare

Tutto è cambiato!

nostro e il vostro menù. Adesso è a la gran carte, un menù ricco di sorprese in cui tanti soliti piatti sono venuti meno e se ne sperimentano altri. In questa scelta i genitori del Consiglio d’istituto e tutti i vostri genitori con cui ho/abbiamo parlato sono concordi, perché loro, come noi, hanno il dovere di farvi crescere e di dirvi che non si può ogni anno propinarci la solita pasta e cucuzza! E non ditemi, per favore, che avevate dietro le masse che sostenevano la protesta! Non ditemi che avete studiato ed approfondito tematiche geopolitiche ed economiche… Risparmiatemi e risparmiatevi le sciocchezze! Quindi se il problema è avere la scuola per un paio di settimane ogni anno al pomeriggio per attività ludiche o impegna-

te che siano in forma autogestita, ditelo pure …. Ma chi ve lo ha mai vietato? Se il problema è che un paio di settimane l’anno si vogliono approfondire temi di natura politica o simil tale con fermo dei programmi … perché non chiedete? Pensate che qualcuno ve lo vieti? Ma quando mai! Lo sapete benissimo! Ci conosciamo sin troppo bene per non sapere che io non ve lo vieterei affatto e con me la gran parte del personale scolastico pronto a farsi in quattro e in cinque e magari in sei per aiutarvi a riflettere anche su tematiche non strettamente connesse ai cosiddetti programmi (a proposito, sapete che non esistono più da almeno 15 anni? Sapete che abbiamo le progettazioni di Consiglio di classe?). Quel che non possiamo consentire come adulti è la perdita di tempo

Segue da pag. 11 Quindi, per concludere, ridendo (almeno io che sto scrivendo) … dal menù fisso che è quello che lo chef propina settimana per settimana e che devo prendere se voglio mangiare e devo, necessariamente, in quel locale, siamo passati al menù a la carte, ovvero un menù libero in cui si può scegliere, da una carte, appunto, tra una serie di piatti proposti Il fatto è che a mangiare a menù fisso o a menù a la carte … non siete più solo voi ma anche noi che abbiamo il dovere di insegnarvi qualcosa e di farvi crescere. Per cui, essendoci stufati abbondantemente della solita minestra riscaldata del novembre di ogni santo anno, abbiamo voluto cambiare il

ogni azione, come se essere ebrei significasse non essere uomini. Per fortuna, in questo shtetl vi era un saggio rabbino, che non abbandonava mai i suoi compagni. Riuscirà la comunità, grazie all’altruismo del rabbino, all’ingegno di Shlomo e all’abilità dell’uomo nei panni del generale tedesco, a raggiungere la terra tanto desiderata? Lo scoprirete solo guardando questo film. Commemoriamo allora tutti gli ebrei morti nell’Olocausto, così, nei loro sorrisi oscurati, nelle loro preghiere profanate, nei loro cuori spezzati, e anche tutti coloro che non appartenevano alla loro religione e alla loro cultura, ma si sono presi carico di questa causa e li hanno difesi a costo della loro vita. «Ricordare…per non dimenticare».

propria ed altrui, il non far niente pensando di far qualcosa o illudendosi di farla, il farvi crescere ciechi e sordi nella mente e nell’anima. QUESTO NON È CONSENTITO … Ed è il piatto forte dello chef !!! Nel menù a la gran carte oggi tra i vari piatti, si legge: primi piatti – “Presa in carico delle conseguenze con salsa di Consiglio d’istituto e aroma dirigenziale”; secondi piatti – “studio serio e consapevole con riccioli freschi di Collegio docenti” e per finire il dessert: “mi metto a studiare flambé che ho già ho perso abbastanza tempo con crema genitoriale” Nell’augurarvi” buon appetito”, vi abbraccio tutte e tutti. La vostra Preside

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Sport & relax

Vamos PALERMO di Roberto Paternò V R Passate le feste natalizie e la pausa del campionato, i Rosanero sono ritornati a lottare per migliorare la classifica che ci vede al quattordicesimo posto a quota 25 punti. Il peggiore risultato dal nostro ritorno in Serie A (stagione 2014-2015). Infatti, lo scorso anno la compagine rosanero, al termine del girone d’andata, era ottava in classifica, a quota 26 punti. Dopo la convincente vittoria contro il Frosinone per 41, si era riaccesa la speranza di tornare ad essere competitivi, come nelle passate stagioni; tuttavia una serie di circostanze sfortunate, come l’esonero di Iachini e le successive gare perse con Sampdoria e Fiorentina, hanno riportato l’incubo della retrocessione in serie B. Il presidente Maurizio Zamparini,

subito dopo la vittoria esterna in quel di Verona, per 0-1, ha deciso di cambiare, ancora una volta, guida tecnica, questa volta non per sua volontà, ma per volontà di tutti i calciatori, primo tra tutti il capitano Stefano Sorrentino che, nel dopo partita di Verona-Palermo, ha rilasciato un’intervista molto pesante nei confronti dell’ormai ex tecnico Ballardini, accusato di aver toccato l’integrità morale di tutto il gruppo. Adesso la panchina è stata affidata ad un giovane tecnico argentino, Guillermo Barros Schelotto, molto famoso in patria, per i successi avuti da calciatore con la maglia del Boca Juniors. Il tecnico, però, sprovvisto di patentino europeo, non potrà sedere sulla panchina del Palermo fino al prossimo Giugno. Ed è per questo che sarà coadiuvato da una nostra vecchia conoscen-

za, ovvero, Giovanni Tedesco che si è detto molto orgoglioso di essere tornato nella sua amata città e che farà di tutto per far tornare il Palermo una grande del nostro calcio. Ed i risultati ottenuti contro Udinese (4-1) e Carpi (1-1) testimoniano il grande lavoro che sta svolgendo la coppia ItaloArgentina. Per quanto riguarda il capitolo mercato, il direttore Gerolin, con gli acquisti di Cristante, Cionek, del giovanissimo Balogh e il ritorno in maglia rosanero del promettente Accursio Bentivegna, sta tentando di rafforzare una squadra, che era “nata male” ad inizio di campionato. Però, quello che ancora manca è un bravo attaccante esterno da affiancare ai soli

Quaison e Vazquez nel 4-3-3 utilizzato dal tecnico argentino, che sappia saltare l’uomo e mettere la palla in mezzo per la punta centrale. Ed un esperto centrocampista in grado di poter orchestrare al meglio la manovra d’attacco. Speriamo che prima del 31 Gennaio, il presidente mantenga la promessa di “cacciare” fuori i soldi, per risollevare le sorti del Palermo e centrare l’obiettivo salvezza, con qualche giornata d’anticipo. Solo così potrà riconquistare l’affetto dei tifosi rosanero. Noi, comunque, resteremo sempre fedeli ai colori della nostra amatissima squadra e non smetteremo mai di gridare “FORZA PALERMO”.

Intelligenze...

Strafalcioni linguistici

Due colleghi di lavoro nella pausa pranzo stanno conversando amichevolmente quando uno dei due estrae dalla tasca un cartoccino prende due semi e li inghiotte. L'altro chiede subito incuriosito: "ma cosa sono quei semi e perché li prendi?" il primo risponde prontamente: "non vedi che sono semi di mela? li prendo per rafforzare l'intelligenza". Il secondo chiede se ne può avere due anche lui, allora il primo dice che i semi costano cinque euro l'uno e l'altro: "ok dammene due" e li inghiotte avidamente. Dopo un po’ il secondo dice al primo: "a pensarci bene con dieci euro avrei potuto comperare quattro kg di mele con molti più semi!" e ribatte subito il primo: "hai visto?cominciano già a fare effetto!"

Scusi, ma questo mobile antico è già stato ristorato? Questa giacca le sta un abatjour. Bella questa pelliccia, è oncologica? Per piacere mi mostra il campionato delle camicie? Scusi, questo soprabito è double fax? Vorrei un paio di scarpe con dei tacchini molto bassi. Avete scarpe con le zappe? Avete lamette butta e getta?

Per allenare la mente

Quando in un compito in classe l’insegnante dice:

“Fra 3 minuti si consegna”

Ci sono due contadini: Mario e Franco. Ognuno dei due ha un certo numero di mucche. Se Mario dà una mucca a Franco, allora Franco ne avrà il doppio di quelle di Mario; se invece Franco dà una mucca a Mario, avranno entrambi lo stesso numero di mucche. Quante mucche hanno inizialmente Mario e Franco? Nel prossimo numero pubblicheremo i nomi di coloro che hanno inviato la risposta corretta alla mail ilferrarino@libero.it

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Sperando che lo spincione sia fatto meglio del cartellone!


Music alm ente

Che mondo sarebbe senza la musica? a cura di Roberta La Perna IV S

Un mix di musica e moda Il "Victoria's Secret Fashion Show 2015" Salve a tutti, in questo numero, parliamo del famosissimo “ Vi c t o r i a ’s Secret Fashion Show”, la sfilata di moda più famosa al mondo, che si tiene ogni anno a New York, organizzata dalla casa di moda “Victoria’s Secret”. Vi starete chiedendo, perché parlare di una sfilata di moda in una rubrica di musica? Perché ogni anno il VS Fashion Show invita dei cantanti che si esibiscono in base ad uno dei temi della sfilata. Quest’anno gli artisti che hanno avuto l’onore di esibirsi sulla prestigiosa passerella sono stati: il talentuosissimo The Weeknd, Ellie Goulding e la bellissima Selena Gomez. Inizialmente, tra i performers del fashion show, era stata invitata Rihanna che, però, ma ha dovuto cancellare la sua esibizione perchè impegnatacon il suo ottavo album; il suo posto è stato preso da Ellie Goulding. Il primo a calcare il palco del Victoria’s Secret è stato il gran-

dioso The Weeknd, con il suo nuovo singolo “The Night”, che ha aperto il tema “Portrait Of An Angels” (Ritratto di un Angelo). Beh che dire, grinta e talento, sono due qualità che lo descrivono alla perfezione, la sua voce era fantastica e, per l’ennesima volta, ha dimostrato di essere un cantante all’altezza. Dopo è toccato ad Ellie Goulding, che ha proposto il suo secondo singolo, “Army”, aprendo il tema “Exotic Butterflies” (Farfalle Esotiche). Rispetto alla sua performance agli EMAs, questa è stata più convincente, dal momento che la sua voce si riusciva a sentire molto bene, lo stesso per la seconda performance, nella quale si è esibita con la sua hit mondiale, “Love Me Like You Do”, che si abbinava perfettamente al tema “Ice Angels” (Angeli di Ghiaccio). Anche se io non la considero una brava cantante, quando vuole sa esserlo. Dopo è stata la volta della meravigliosa Selena Gomenz,

DIZIONARIO Siculo-Inglese “Per imparare”

(modi di dire o proverbi equivalenti) Get the wrong end of the stick Capiri ciciri pi fasuola Wait till the cows come home N’hai tiempu r’aspittari Pull your socks up Smuoviti u sangu Finders keepers, losers weepers Cu si susì puastu pirdì Cu s’assittò s’arricriò

“Pi babbiari”

(traduzioni letterali) At the envious face! A faccia ri ‘midiusi You are a floorcloth Sii un cannavazzu You are taking my brain away Ti sta purtannu u cirivieddu Your brain does work! Ti camina u cirivieddu!

che ha cantato il ritornello di “Hands To Myself”, quindi ha aperto il tema “Pink USA”, con “Me And & My Girls”. Non potevano fare scelta migliore di lei: ha una voce carina, la sua grinta e la sua energia erano il massimo, è stata bravissima. A chiudere la sfilata è stato di nuovo The Weeknd, che si è esibito sulle note della sua GRANDIOSA HIT “Can’t Feel My Face”, che si abbinava molto al tema “Fireworks”: la sua voce esplodeva, proprio come dei fuochi d’artificio, per me è uno dei più grandi artisti del momento e ha dimostrato di essere un bravissimo cantante. Durante il VS Fashion Show è stato presentato il prestigioso

“Fireworks Fantasy Bra”, indossato dalla modella Lily Aldridge, un reggiseno adornato da pietre preziose, del valore di 2milioni di dollari. Tra le modelle che hanno partecipato al VS Fashion Show ricordiamo: Adriana Lima, Alessandra Ambrosio, Candice Sweanepol, Behati Prinsloon, Lily Aldridge Martha Hunt, Stella Maxwell, Gigi Hadid, Kendall Jenner. Per coloro che amano la musica e la moda, questo show fa proprio al caso loro. Al prossimo numero. XOXO.

Sfida all’ultimo nome. Ecco i “vincitori”

Come promesso nel numero precedente, pubblichiamo i nomi di coloro che hanno trovato un nome di persona maschile che non contenga le lettere del nome Carlo. Claudia Puccio VM (Gesù e Giuseppe)

La IV A (Giuseppe e Kevin) Huang Zhi Jang VR (Giuseppe)

Le freddure di Roberto Chi vince in una gara tra Hitler e gli ebrei? Hitler, perchè li brucia in partenza! Dove si riuniscono gli Ebrei a riflettere? Nel campo di concentramento! Roberto La Barbera II T

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I vostri Click

ai tri scatti migliori relativi Inviate alla redazione i vos oscu tra curiosità della nos progetti, alle attività o alle che spazio anche per le foto la. Da questo numero c’è Palermo. valorizzano le bellezze di ginali Pubblicheremo i click più ori

La classe più numerosa dell’Istituto

#Tantiauguriprof

Sono ben 33 gli alunni frequentanti la III M del liceo linguistico che - a detta degli insegnanti - è comunque “una bella classetta”!

Festa di compleanno a sorpresa per la prof.ssa Carmen Santomarco! Gli alunni di VS non si sono fatti sfuggire l’occasione per manifestarle il loro affetto.

Nelle scuole medie per l’Orientamento

Telefisco, l’esperto risponde

Alcuni alunni di VA che, accompagnati dalla loro prof.ssa di Economia aziendale E. Di Liberto, hanno partecipato al Convegno organizzato dagli Esperti del Sole24Ore sulle novità in materia di norme fiscali 2016 che si è tenuto al “San Paolo Palace Hotel” di Palermo.

Ferrara e dintorni

Un poetico scorcio della vicinissima Cala. Foto di Claudia Prainito

Sono quasi 50 le scuole medie nelle quali i docenti del Ferrara hanno svolto attività di orientamento, fra esse anche diversi Istituti della provincia, quali quelli di San Cipirrello, Belmonte M., Piana degli A., Pioppo e Altofonte. Nella foto, il prof. Palumbo presso la SMS “Di Vittorio”.

ppugnabile! o in e n io z a ic if t Gius

Non tutti i mali vengono per nuocere! Lo può confermare Giovanni Benfante (VR) che, a causa del braccio ingessato, non ha potuto svolgere il compito in classe di francese. Per una volta la consegna del foglio in bianco è giustificata, come risulta dalla nota dell’isegnante sul registro di classe!


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