Ferrarino - anno10 - num. 4

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Periodico di informazione e discussione dell’IISS “F.  Ferrara” - Palermo anno 10 n. 4 maggio 2015

Lo spettacolo di fine anno pag.13

Il gemellaggio con il Liceo di Rödermark pag.12

Il Ferrarino premiato da “Alboscuole” pag. 4

“La Buona scuola” Le ragioni della protesta

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Edi tori ale

La scuola è finita

L

’anno scolastico volge al termine. A breve i nostri ragazzi delle quinte classi affronteranno i temuti esami di Stato. Per rispettare la tradizione de Il Ferrarino, pubblichiamo in questo numero le foto dei maturandi con l’augurio che il loro percorso di studi si concluda nel migliore dei modi e nella speranza che si apra per loro un futuro ricco di opportunità e soddisfazioni. Contrariamente al passato, quest’anno siamo riusciti a pubblicare anche alcune immagini tratte dallo spettacolo di fine anno che si è tenuto il 27 Maggio presso il Teatro Jolly e che ha permesso ancora una volta ai numerosi talenti della scuola di esprimersi e farsi conoscere ed apprezzare. La festa di fine anno è sempre un appuntamento atteso da tutti quanti, studenti, docenti e personale non docente perché è un momento condiviso con cui concludere piacevolmente un anno di duro lavoro. E però, spiace constatare che in questo 2015 c’è proprio poco da festeggiare perché l’atmosfera nelle scuole italiane, e anche nella nostra, è particolarmente cupa a causa della contestata riforma che il Governo si accinge a varare. Le ragioni della protesta nei confronti del DDL C- 2994 della cosiddetta “Buona” scuola sono evidenti e condivisibili e la quasi totalità del corpo docente e non docente del Ferrara ha espresso il proprio dissenso partecipando, insieme alla PRESIDE, alle varie manifestazioni cittadine di protesta che si sono succedute nel mese di Maggio, non ultimo lo sciopero generale del 5. Per significare le ragioni del dissenso, inoltre, i docenti hanno prodotto due documenti e hanno infine assunto la decisione di non procedere con l’adozione dei libri di testo per il prossimo anno scolastico. Convinti della necessità di sensibilizzare l’opinione pubblica, a partire dalle famiglie degli studenti, pensiamo sia opportuno riportare in questo editoriale alcune riflessioni contenute nel documento sottoscritto dai docenti dell’Istituto durante le scorse settimane.

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Proprio ai genitori vogliamo ricordare che «[…] nella scuola italiana la maggior parte delle attività extracurriculari sono ormai a carico delle famiglie, i corsi di recupero sono ridotti a poche ore che certamente non possono essere sufficienti per colmare le lacune degli allievi, la sicurezza all’interno degli edifici è spesso compromessa dalla mancata messa a norma di strutture ed impianti e dal numero degli allievi per classe. Le scuole, infine, non dispongono più dei fondi finora utilizzati per garantire il diritto allo studio, la partecipazione ai viaggi di istruzione e, in alcuni casi, lo stesso ampliamento dell’offerta formativa. Queste scelte, che nel loro lessico denunciano lo snaturamento di cui la scuola italiana è vittima, (il preside è diventato un dirigente, un manager, “offriamo formazione” come un prodotto da banco o da supermarket) portano ad un’ingiustizia sociale sempre più marcata e ad una discriminazione sempre più evidente fra chi (molti) versa in difficoltà economiche e chi (troppo pochi) può sostenere il costo di un’istruzione elitaria. La scuola pubblica non è un mercato, non ha bisogno di vetrine scintillanti e, così come il nostro dettato costituzionale insegna, è garanzia di mobilità sociale, affrancamento e libertà di pensiero». Ciò che contestiamo con forza è proprio la filosofia che sorregge la riforma volta a introdurre nell’ambiente scolastico atteggiamenti mutuati da un obsoleto modello anglosassone e dal mondo dell’impresa. In particolare, la deriva inevitabile di una riforma che punta all’efficientismo e alla prestazione porterà ad una pericolosa competizione tra colleghi e tra scuole: saremo tutti impegnati ad assicurarci la sopravvivenza (non rientrare tra gli “immeritevoli”) trascurando che invece la scuola BUONA è una comunità educante che si sostiene nella collaborazione e non nella gara dell’homo homini lupus est. La Redazione

Per i vostri contributi e suggerimenti, scrivete all’indirizzo mail:

ilferrarino@libero.it

Sommario

3 Progetto Erasmus+ 4 Il meeting di Alboscuole 5 Giornalisti responsabili 6

Alternanza Scuola Lavoro

7 Vivere le biblioteche 8 Dal sogno al calvario 9 Il Parlamento della Legalità 10 Per una convivenza a colori 11 Natura e divertimento 12 Il gemellaggio con 13 14 15 16 17 18 19 20

il Liceo di Rödermark

Lo spettacolo di fine anno La scuola in ginocchio Noi non dimentichiamo Parliamone Cinema che passione! Sportivamente Musica & relax I vostri Click

Il Ferrarino Periodico dell’IISS “F. Ferrara” - Palermo Tel 091332721 www.iissfrancescoferrara.gov.it Anno 10 n. 4 maggio. 2015 Comitato di redazione: Vincenzo Baiamonte VR, Luisa Sajola IVS, Danilo Aliotta, Alessia. Palmeri, Safa Ouerghemi, Giulia Ruffino V I, Claudia Puccio, Floriana Giuffrida, Eleonora Balistreri, Chiara Arrivas, Irene Acquisto IV M, Erradi Firdaus III R, Sara Mancino, Rosalia Gulino III M.

Hanno collaborato in questo numero: Jessica Patricola IV Q, Mariagrazia Trippodo II B, Girolamo Costantino I E, Deborah Giannone II M, Sara Testa, Liborio Martorana IV As

Docenti impegnati nel progetto: G. Calì, A. Li Vigni, V. Muscato, C. Prainito

Stampa:

Tipolitografia Fiorello Via Castiglia, 69 90047 Partinico (PA)


Progetto Erasmus+

Concluse in Spagna e Polonia le prime due tappe Nella foto sopra i partecipanti al primo meeting del progetto Erasmus “What’s new on the news” che si è svolto a Ferrol (Spagna) dal 20 al 27 marzo scorso. Presenti per la nostra scuola 3 alunni della IV T accompagnati dalla prof.ssa Savatteri. Nella foto accanto e sotto, il meeting di Bierun in Polonia a cui hanno partecipato 4 alunni della IV R, accompagnati dai docenti Ganci e Versace. Il progetto coinvolge, oltre al nostro Istituto, la National Samuil Vulcan di Beius (Romania), la Fatih Sultan Mehmet Anadolu Lisesi di Yalova (Turchia), il Gimnazjum Nr 2 Im. Sw Walentego W Bieruniu di Bierun (Polonia) e l’ Elof Lindhlvs Gymnasium di Kungsbacka (Svezia) ed è finalizzato ad un approccio attivo ai mezzi di comunicazione di massa. Gli alunni partecipanti, infatti, prendono in esame articoli di giornali e trasmissioni radiofoniche su notizie di attualità internazionali e curano la pubblicazione di un e-journal, il tutto rigorosamente in inglese. La prossima tappa si terrà in Svezia dall’11 al 17 ottobre 2015.

Via Crucis di Botero in mostra a Palazzo Reale La pittura di Botero, come già quella di Giotto, El Greco, Rubens e Picasso, si rifà all’antica tradizione della deformazione, infatti i suoi dipinti si collocano nella realtà ma non la riproducono. Le donne e gli uomini che popolano l’immaginario del pittore colombiano sono infatti personaggi dalle rotondità prorompenti; lo spettatore è colpito immediatamente dai corpi trabordanti, obesi in un eccesso di pieghe e mollezze inusuali per il gusto legato all’armonia di origine greca. La mostra potrebbe rivelarsi un’utile occasione per avviare una riflessione su i temi dei disturbi alimentari e della percezione del sé in età adolescenziale. Nella foto, gli alunni della I A e della II B che, accompagnati dalla loro prof.ssa Vita Parisi, giorno 13 maggio hanno seguito il percorso arabo normanno e il percorso museale presso Palazzo Reale.

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Il M eeting d i Alboscuole

Un premio per Il Ferrarino Al nostro giornale un riconoscimento per la sez. Poesia di Clara Mancino e Rosalia Gulino III M

Il Meeting di giornalismo scolastico, svoltosi a Chianciano Terme (in provincia di Siena) lo scorso 22 Aprile, resterà sicuramente a lungo nella memoria di noi otto ragazzi della Redazione de "Il Ferrarino" che vi abbiamo partecipato. L’evento, organizzato dall’Associaz. AlboScuole, intende valorizzare le eccellenze nell'ambito del giornalismo scolastico e, a tal fine, ogni anno premia i migliori 100 giornali d’Italia selezionati tra i 2.300 iscritti al circuito. L’accoglienza degli organizzatori al "Palamontepaschi" è stata affettuosa e cortese, all’interno ci attendevano alcuni giovani animatori in maglietta rossa e in fondo un lungo palco, contornato da drappi con il logo e la scritta

“AlboScuole”, sul palco, infine, alcuni tavolini con numerose cornici e coppe pronte per la premiazione. Ad aprire l'incontro è stato il cabarettista Marco Lui, conosciuto come Mister Lui, che ci ha intrattenuti e coinvolti con sketch di vario genere. Subito dopo un DJ ha proposto dei brani musicali molto coinvolgenti, tanto che ci siamo alzati tutti e abbiamo cominciato a ballare. Nell’ultima parte della mattinata si è svolto l’importante incontro con Alessandro Di Liegro, un giovane giornalista de "Il Messaggero", che ha dimostrato come spesso molti credono alle “bufale” che circolano in internet. Quindi, ha voluto ricordare alcuni giornalisti che hanno

perso la vita mentre svolgevano inchieste su casi “scottanti”: tra questi Ilaria Alpi, che investigava su un traffico di sostanze tossiche; Walter Tobagi, ucciso dalle Brigate Rosse e Maria Grazia Cutuli, uccisa per un reportage su un deposito di gas nervino nella base di Osama. Particolarmente toccante, per noi di Palermo e per i ragazzi di una scuola di Aversa, il ricordo di giornalisti uccisi da organizzazioni malavitose, come la mafia e la camorra. Il giornalista ha proseguito il suo intervento, sottolineando il concetto che la libertà di stampa è una delle garanzie che ogni Stato di diritto dovrebbe garantire ai cittadini, per assicurare la libertà di parola e che, in Italia, la libertà di stampa è sancita dall'art. 21 della Costituzione Italiana. E se in nazioni come Regno Unito, Irlanda, Australia e Canada, la libertà di parola viene efficacemente rispettata in base al diritto consuetudinario, nel nostro

Stato, purtroppo, essa non viene sempre rispettata. Ciò è dimostrato dal fatto che l'Italia, nella classifica mondiale della libertà di stampa, occupa soltanto il settantatreesimo posto. Tra i giornalisti del mondo, 119 sono stati sequestrati, 40 risultano ancora nelle mani dei loro sequestratori e 35 incarcerati per aver raccontato la verità, per questo motivo ha concluso Di Liegro - "La libertà di stampa non è un diritto, ma un obbligo che va conquistato". Nel pomeriggio, il Presidente di AlboScuole, Ettore Cristiani, ha premiato le redazioni presenti, compresa la nostra che ha ritirato il premio per la sezione "Poesia". Il Meeting si è concluso con una serata tra ragazzi, professori e animatori, accompagnati da musica e divertimento. Per noi, che abbiamo potuto rappresentare la redazione de il Ferrarino e il nostro Istituto, è stata un'esperienza divertente, formativa ed interessante, che speriamo di ripetere l’anno prossimo.

Un “incontro” per niente casuale di Vincenzo Baiamonte VR In occasione del Meeting di giornalismo scolastico organizzato da AlboScuole, erano presenti molte, moltissime scuole, ma una in particolare è riuscita a lasciarci un ricordo indelebile. Sto parlando dei ragazzi dell’Ist. “Di Poppa-Rozzi” di Teramo. Già, proprio così, una scuola tanto distante, ma tanto simile alla nostra. Forse anche per questo, la coesione che c'è

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stata tra noi e gli studenti dell'Istituto Alberghiero di Teramo è stata qualcosa di molto particolare e – direi – è stata subito “amicizia a prima vista”. Divertenti, uniti, simpatici, pazzi quanto basta… potrei utilizzare centinaia di aggettivi, per descrivere queste splendide persone, ma è sufficiente dire che, senza averli mai visti prima, si sono comportati in maniera talmente affettuosa che hanno conquistato subito il nostro rispetto e la nostra amicizia.


Ferr ar a Ne ws Tutto è cominciato su un vecchio pullman sgangherato, che dalla stazione di Chiusi ci stava portando all'albergo di Chianciano; di certo eravamo stanchi e sudati per il lungo viaggio e la visita a Roma e non immaginavamo affatto che, di lì a poco, sarebbero saliti su quello stesso pullman, con i loro sorrisi e le loro battute. Il prof. Calì ha subito “attaccato bottone” e ha dato loro il suo numero di cellulare, con la promessa che ci saremmo rivisti quella stessa sera, per fare quattro chiacchiere, magari accompagnate da un buon drink, e…così è stato. Dopo cena abbiamo trascorso qualche ora insieme, poi ci siamo lasciati, sapendo che l’indomani ci saremmo rivisti al Meeting. Inutile dire che al Meeting tifavamo gli uni per gli altri e – incredibile! – i nostri due proff. sono stati chiamati uno dopo l’altro ed erano accanto per la premiazione, davvero una strana coincidenza, non vi pare? Quella stessa sera siamo stati insieme a ballare per la festa conclusiva e, al termine della serata, ci siamo salutati, con qualche rimpianto e qualche lacrimuccia, per il tempo così breve che era stato concesso alla nostra breve intesa. La mattina successiva, squilla il telefonino del prof. Calì e, con nostra grande sorpresa, erano loro, che ci chiamavano per salutarci per l’ultima volta, visto che il loro pullman era proprio dietro il nostro! Chissà se avremo modo di rivederli, soprattutto io, che sono all’ultimo anno di scuola; l'unica cosa che posso garantire è che non dimenticherò mai di aver conosciuto questi splendidi ragazzi abruzzesi. Se una delle finalità del meeting è quella di facilitare il confronto tra giovani redattori provenienti da diverse parti d’Italia, sicuramente possiamo affermare di aver raggiunto questo obiettivo!.

Essere giornalisti responsabili di Chiara Arrivas IV M Il futuro è un mistero per tutti noi. Proprio per questo ci incuriosisce e ci attrae. Chi lo sa cosa faremo, dove andremo e, soprattutto, chi saremo nel futuro: e ciò è determinato anche dal nostro presente, da ciò che siamo ora e dalle esperienze che stiamo vivendo. Magari un’esperienza apparentemente semplice come quella fatta al liceo, per esempio scrivere un articolo per il giornalino d’istituto, ci può far credere nelle nostre capacità e farci pensare, anche solo per qualche istante, di potere un giorno svolgere questa professione, di potere forse ottenere un lavoro vero come giornalisti, che ci faccia vivere esperienze nuove e ci faccia sempre più appassionare a questo mestiere. Scrivere della vita, di ciò che accade nel mondo, per infor-

Ilaria Alpi mare e far riflettere chi legge gli articoli, è una professione davvero importante: ciò che viene scritto avrà una grande influenza sul pensiero dei lettori e sarà grazie a noi che molte realtà sociali potranno essere smascherate. Però, proprio perché si ha così tanto potere tra le mani, quando si scrivono articoli giornalistici, è necessario che chi scrive sia molto responsabile. Bisogna fare attenzione a chi viene affidato questo ruolo, se a un giornalista one-

sto, non pagato per “convincere” le persone ma per informarle e renderle libere di pensarla come vogliono, o ad un giornalista corrotto e di parte che agisce come più gli conviene. Il “quarto potere”, quello dei mezzi di comunicazione al soldo del potere politico ed economico, è in grado di manipolare, e lo sta già facendo, la massa. Vorrei che, come me, tanti altri giovani - e, speriamo, giornalisti del futuro! - volessero cambiare le cose.

Nuove pratiche formative nell’ottica dello sviluppo locale Conclusi i corsi di formazione per i docenti tutor dell’Alternanza Scuola Lavoro

Nella foto, il D.S. del Ferrara, Eliana Romano, durante uno dei due corsi di formazione rivolti ai docenti tutor dell’Alternanza Scuola Lavoro

che si sono tenuti nella nostra scuola durante la seconda metà dello scorso Aprile. I corsi di formazione dal titolo “Progettare l’Alternanza

Scuola Lavoro: nuove pratiche formative nell’ottica dello sviluppo locale” si sono articolati in un’attività formativa da parte della nostra D.S. e in lavori di gruppo coordinati dai docenti Ardizzone, Castiglione, De Pasquale e Cosenza. Ai corsi di formazione, della durata di 12 ore ciascuno, hanno partecipato, oltre a 17 docenti del Ferrara, anche docenti dell'Istituto “Di Vincenti” di Biacquino, del “Don Colletti” di Marineo”, del Liceo Classico Vitt. Emanuele II di Palermo e del “Regina Margherita” di Palermo.

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A lter nanza Scuola Lavor o

Quando le lezioni in aula si alternano a quelle “sul campo” Conclusi i percorsi di Alternanza Scuola Lavoro dell’indirizzo Turistico e delle Relazioni Internaz.

Niente zaini, libri o lavagne. Per alcune settimane, gli alunni di 2 classi del Ferrara hanno utilizzato altri “materiali didattici” durante il loro percorso formativo. Dislocati in diverse strutture alberghiere, gli stagisti si sono ritrovati alle prese con centralini e prenotazioni o semplicemente con stoviglie, macchine del caffè e prime colazioni. In particolare, dall’1 aprile al 3 maggio, gli alunni

della IV classe del Turismo, hanno svolto uno stage presso 6 strutture alberghiere della città per un totale di 150 ore, precedute da 12 ore di formazione in aula. Gli allievi della III R (sez. Relazioni Internaz. per il Marketing) invece per 14 giorni sono stati impegnati in un tirocinio formativo presso l’Esperidi Park Hotel di Castelvetrano.

Nonostante lo stage svolto dagli alunni si sia discostato dalle originarie aspettative di alcuni di essi, nel complesso, i “tirocinanti” hanno espresso un giudizio positivo sull’esperienza vissuta. Per alcuni alunni della IV T è perfino arrivata la proposta di continuare l’esperienza lavorativa durante l’estate. In ogni caso, l’alternanza scuola lavoro realizzata dal nostro

Istituto ha sicuramente avuto il pregio di aver introdotto gli allievi nel complesso mondo delle aziende mostrando loro il reale funzionamento di una attività economica. Nelle foto sopra, alcuni degli allievi della IV T sul posto di “lavoro”. Sotto, gli alunni della III R presso l’Hesperidi Park Hotel .

Il cliente ha sempre ragione Cosa ho imparato all'Esperidi Park Hotel di Firdaous Erradi III R Dopo molti cambi di programma, finalmente anche noi siamo riusciti a portare a termine questo stage! E così, il 5 maggio, io e la mia classe siamo partiti per raggiungere l'Esperidi Park Hotel di Castelvetrano. La voglia di cominciare era davvero tanta, ma non nego che inizialmente ero leggermente preoccupata dato che per me sarebbe stata un'esperienza senza precedenti: nuovo era l'ambiente in cui avrei lavorato, così come le persone e soprattutto il lavoro che avrei dovuto imparare e in seguito svolgere. All'inizio ero molto agitata. perché pensavo che le mie conoscenze linguistiche non fossero sufficienti per riuscire a interloquire con i clienti, ma giorno dopo giorno mi sono resa conto che le mie paure erano infondate, non c'era motivo di preoccuparsi. Il reparto più importante di una

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struttura alberghiera è la reception. Noi, che stavamo là, avevamo il compito di accogliere il cliente in modo professionale, affidabile e cortese; inoltre dovevamo assicurarci che il soggiorno del cliente fosse il più piacevole possibile. Dovevamo effettuare i check-in e i check-out, rispondere al telefono, preparare il menù del giorno, preparare le chiavi per i clienti in arrivo, cercare di accontentare il cliente in tutto e

per tutto fin dove è possibile e tenere sott'occhio la hall dell'albergo per mantenerla in ordine. Alla reception era necessario che vi fosse tra noi un rapporto di collaborazione e di sostegno reciproco. Ogni piccola informazione veniva comunicata a tutti a partire dalla cucina, dalla sala ristorante, dal bar e dai vari piani che sono tutti collegati alla sede del ricevimento. Da qui si può intuire che tutti i problemi e gli

inconvenienti che accadevano negli altri reparti passavano dalla reception, il che avveniva mediante telefonate e non solo! Noi del ricevimento svolgevamo tutte queste mansioni con entusiasmo, consapevoli che ci avrebbero aiutati a crescere dal punto di vista formativo. Io e i miei compagni ci alternavamo tra cucina, sala, reception e piani. Infine due ragazzi di noi, tra cui io, siamo addirittura stati chiamati in amministrazione per controllare e riordinare le fatture. È stata un'esperienza che certamente mi ha aiutata molto a crescere e a capire come funziona il mondo del lavoro, che per me era un mondo sconosciuto. Personalmente questa esperienza mi ha fatto comprendere a fondo molte cose, soprattutto che devo impegnarmi molto di più e cercare di fare il massimo per raggiungere i miei obiettivi anche perché mi sono resa conto di avere altre ambizioni!


Vivere le biblioteche di Jessica Patricola IV Q In occasione della accoglieva tanti studenti, anche manifestazione provenienti da altre scuole. “Vivere le biblio- Qui, successivamente, il teche: tra il carta- Direttore della biblioteca e ceo e il telematico” organizza- alcuni funzionari, ci hanno racta dall’associazione culturale contato la storia della biblioteECU, lo scorso 20 aprile, noi ca, ci hanno parlato del metodo della classe IV Q, insieme alla di ricerca nei cataloghi, inforprof. LiVigni, ci siamo recati mati della possibilità di andarci alla Biblioteca Regionale di a studiare e anche di quali libri Palermo. La visita è stata senza potremmo prendere in prestito dubbio piacevole e davvero e per quanto tempo. Ma, interessante, perché siamo stati soprattutto, ci hanno raccontainformati di fatti di cui non era- to della situazione di crisi in vamo a conoscenza e poi, gra- cui si trova la biblioteca, in zie a questa visita, abbiamo quanto abbandonata dalla polipotuto vedere e apprezzare tica regionale che non le assedelle cose che, molto probabil- gna più fondi da anni. Ci hanno mente, non avremo più la pos- parlato dei tagli del personale, sibilità di ammirare. Non appe- dell’impossibilità di riscaldare na arrivati, siamo stati accolti le sale in inverno e rinfrescarle da una dirigente della bibliote- d’estate e di molte altre tristi ca che ci ha fatto accomodare realtà. all’interno di una sala che In seguito ci hanno accompa-

gnato nella sala dei libri antichi e rari. Questo è stato senz’altro il momento più interessante e coinvolgente della mattinata, perché ci sono stati mostrati dei volumi molto antichi, risalenti alla prima metà del XV secolo, decorati a mano in oro in modo impeccabile e bellissimo! La signora che ce li ha mostrati, indossando guanti per proteggere libri così preziosi, ci raccontava la loro storia e ce li spiegava. Poi abbiamo visitato il laboratorio di restauro dei libri antichi, un’altra esperienza avvincente. Una restauratrice molto simpatica ci ha spiegato il processo per restaurare

la carta consumata da insetti o da muffe. Tutte le persone che abbiamo incontrato all’interno della biblioteca, che ci hanno accompagnati e si sono messe a nostra completa disposizione, mi sono sembrate davvero molto gentili, disponibili e simpatiche; inoltre mi hanno dato l’impressione di essere persone che non passano le loro giornate di lavoro con le mani in mano, anzi tutt’altro, mi sono sembrate persone eccezionali, che lavorano moltissimo senza alcuna garanzia per il futuro e in condizioni incerte e difficoltose.

Troppo cemento e poco verde Un incontro con la guardia forestale per riflettere sulla salute del nostro pianeta di Girolamo Costantino I E

Nell’ambito del progetto di Educazione Ambientale, giorno 13 Aprile 2015, presso il nostro Istituto è avvenuto un incontro con dei rappresentanti del Corpo Forestale della Regione Sicilia

e gli alunni di alcune classi. Si è discusso sull'importanza della tutela e della salvaguardia dell'ambiente che ci circonda, attraverso video e diapositive molto interessanti che ci hanno fatto riflettere tanto sulla salute del nostro pianeta. Purtroppo, l’uomo ha compre-

so solo da poco che di pianeta ce n’è uno solo, osservando il degrado ambientale che mette a rischio la sua stessa sopravvivenza e quella degli altri esseri viventi. In questi ultimi due secoli, l'impatto dell'uomo sull'ambiente si è fatto massiccio e spropositato, infatti intorno a noi possiamo vedere che ormai la Terra è costituita più da cemento che da "verde". Tutto ciò a causa del disboscamento delle foreste. Infatti la percentuale del territorio ricoperto dalla vegetazione diminuisce anno dopo anno e non dobbiamo dimenticare che gli alberi sono molto importanti, perché producono ossigeno e nutrimento per le popolazioni, oltre che per gli animali. Insomma, l'uomo sta letteralmente uccidendo il pianeta Terra, non solo con il disboscamento delle foreste, ma anche inqui-

nando l'ambiente. L'inquinamento ormai ha invaso le nostre città e campagne, a causa dell'eccessiva produzione di gas altamente inquinanti provenienti non solo dagli autoveicoli ma anche dalle fabbriche, che immettono nell’ambiente grandi quantità di anidride carbonica che causano l'effetto serra ed anche l'aumento della temperatura media del pianeta. Per limitare tutto questo, bisognerebbe sfruttare le energie rinnovabili, come ad esempio l’energia solare, eolica, ecc., utilizzare il più possibile i mezzi pubblici e le biciclette. Inoltre, per cominciare a risolvere il problema dei rifiuti, bisognerebbe incentivare la raccolta differenziata. ABBIAMO UN'ULTIMA CHANCE PER SALVARE IL NOSTRO PIANETA. SFRUTTIAMOLA!

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Dal co rso ser ale

Da un sogno avverato all’inizio di un calvario L’imprenditore Alessandro Marsicano incontra gli alunni del corso serale di Liborio Martorana IV A serale La piccola imprenditoria locale da sempre è stata oggetto di minacce e di ricatti da parte del racket. La lordura mafiosa che affossa l’economia cittadina non si può più definire fenomeno, essa è un cancro di quelli inoperabili, una sindrome alla quale solo in pochi cercano di porre un argine. Uno di essi è Alessandro Marsicano, un piccolo imprenditore che opera nel campo della pasticceria e della ristorazione. Proprio per porre l’accento sulla annosa questione delle vittime di mafia e sulle vessazioni che la piccola imprenditoria quotidianamente subisce dal racket delle estorsioni, i docenti e gli alunni del serale, con l’avallo della dirigente scolastica prof.ssa Eliana Romano, hanno organizzato un incontro con Alessandro Marsicano. E così, giorno 30 aprile scorso, nell’aula magna dell’istituto, la docente di diritto e di economia politica, professoressa Loredana Bifarelli, introduce l’ospite, ex alunno del F. Ferrara, con una presentazione perfetta, marcando il fatto che nello stesso giorno si sono svolti le commemorazioni inerenti la morte di Pio La Torre e che da quell’eccidio nacque la famosa legge restrittiva denominata 416 bis che puniva l’associazione mafiosa, e la legge sulla confisca dei beni mafiosi. L’imprenditore, non nascondendo la sua emozione, racconta ancora una volta la sua aberrante storia di vittima di mafia; sin da giovane, decide di non continuare gli studi dopo il diploma e di rimanere nell’azienda di famiglia ad aiutare il padre nella produzione di dolci, coltivando il sogno di una azienda più grande e più bella, sogno che si avvera dopo tanti sacrifici, tanto lavoro e tanto impegno economico. Ed è proprio nel giorno della inaugurazione di questa nuova attività

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che si materializza l’incubo del quale aveva sempre sentito parlare ma che non pensava potesse arrivare un giorno anche a lui: il pizzo. La mafia che viene a chiedere se ha le autorizzazioni per aprire bottega, perché quella zona è cosa loro e senza la “messa a posto” non poteva aprire un nuovo negozio. Da un sogno avverato all’inizio di un calvario, un calvario che vede coinvolta anche tutta la sua famiglia. Il pubblico che ascolta, trattandosi di scuola serale, è molto variegato come età anagrafica, e si pone con attenzione all’ascolto della storia di Alessandro Marsicano, il quale nel porgere i suoi ringraziamenti alla scuola, ai docenti e soprattutto agli alunni presenti, inizia la sua storia nel silenzio più assoluto aprendo il proprio cuore per lanciare un messaggio di positività verso tutti. Dagli albori del suo sogno Alessandro Marsicano spazia nel descrivere tutte le vicissitudini e le angherie che assieme ai suoi ha dovuto subire, e gli episodi sono tanti e tali per i quali il tempo a disposizione non basterebbe a descriverli tutti. Nella prima visita, proprio nel giorno della inaugurazione, l’imprenditore riceve il primo rimprovero per avere aperto bottega senza essersi rivolto al racket e comunque, visto che loro sono buoni, si limiteranno solo ad esigere una somma di denaro per i carcerati, duemila e

cinquecento euro a Natale e la stessa cifra a Pasqua. L’imprenditore impaurito comincia a pagare per non mettere a rischio l’incolumità sua e dei suoi cari che lavorano in pasticceria, ma questo suo piegarsi alle richieste del racket alimenta le richieste continue e pressanti, fino al calpestio della dignità umana. Calpestio che si materializza nel dovere chiedere scusa, tramite gli esattori, alla madre di Gianni Nicchi, il giovane rampollo figlioccio del boss Nino Rotolo. E perché queste scuse? Nel periodo natalizio, come quasi tutti i barpasticceria cittadini, anche i la pasticceria Marsicano confeziona delle ceste regalo, piene di prodotti natalizi, dolci e beveraggi vari. Durante una visita degli esattori a Marsicano viene estorto tutto il preparato per le festività natalizie, tutte le ceste che gli operai avevano preparato e confezionato vengono caricate su un furgone e portate via, compreso una cesta piccola risalente alla famiglia dell’imprenditore e ritenuta dagli stessi di pregio in quanto simbolo del lavoro fatto dal padre. Questa piccola cesta, ritenuta dalla famiglia Marsicano un oggetto di valore, viene recapitata dagli esattori proprio alla madre di Gianni Nicchi, la quale, lamentandosi per le dimensioni della cesta, pretende di averne una molto più grande. Da qui le scuse che Marsicano, assieme

ad una grossa cesta piena di ogni ben di dio, ha dovuto recapitare alla madre di “u picciutteddu” soprannominato anche “tirami su”. Ecco da dove arriva il calpestio della dignità umana di un modesto ed umile lavoratore. E dopo tante altre angherie che coinvolgono persino la sua famiglia, all’imprenditore non rimane altro da fare che denunciare i suoi estorsori, dando inizio alla “operazione hybris”. Sono tante e tutte diverse le piccole storie che Marsicano racconta al bellissimo ed accorto pubblico del F.Ferrara, coinvolgendoli emotivamente fino al punto di farli sbottare in improperi contro questo maledetto cancro che divora l’esistenza di coloro che vogliono solo guadagnarsi il pane onestamente. Il racconto, inframmezzato da domande continue e pertinenti, prosegue senza un attimo di sosta fino alla fine, quando un lungo applauso chiude l’incontro di questa meravigliosa esperienza. Al “rompete le righe”, l’imprenditore è stato letteralmente preso d’assalto dagli studenti, i quali non avendo ancora finito di porre domande volevano stringere la mano ad un uomo coraggioso che ha saputo rompere il muro di omertà tanto cara agli avvelenatori della vita, i mafiosi, coloro che si definiscono uomini d’onore senza capire che i veri uomini d’onore sono le persone oneste e per bene che la mattina escono di casa per andare a lavorare e rendere pulita l’esistenza di tutti quanti. Desidero ringraziare l’imprenditore Alessandro Marsicano per la sua testimonianza, la nostra Preside, e i docenti del corso serale che si sono prodigati nell’organizzare questo incontro e soprattutto gli studenti partecipi che con la loro presenza attiva hanno scritto una bella pagina di cultura della legalità.


I l Pa rlam en to d ella le g ali tà

Una marcia per il dialogo A Lauria nel giorno della Liberazione per dire NO al terrorismo e all’odio Una grande festa a ritmo di danza, slogan, gioia e tanto entusiasmo. Una giornata infiocchettata da tanto sole e da un grande arcobaleno portato e sostenuto dalle mani di tanti giovani arrivati da diversi Comuni della provincia di Potenza per dire che la Libertà va salvaguardata e tutelata e che la Legalità ha piena cittadinanza dove l’uomo vive ed è chiamato ad essere promotore

di vita e di bellezza. A dare quel tocco di “Luce” i tanti giovani del Parlamento della Legalità Multietnico con la maglia gialla, al centro il mondo e la scritta “Sosteniamo il Mondo con l’AMORE”. Ad aprire il corteo il piccolo Francesco Sardisco “Ambasciatore dell’Innocenza” con mamma Helga e papà Salvo. Con lui più di 50 giovani del “Ferrara”, partiti Venerdì

24 aprile con tanta allegria e voglia di vivere tre giorni pieni di amicizia e di clima di fraternità. Punto di partenza la piazza di Lauria bassa. Arrivano i nostri del Parlamento della Legalità ed esplode la gioia. La RAI intervista e immortala tutto, come del resto fanno anche altre emittenti (vedi l’Eco della Basilicata) mentre da più parti si scattano foto e si applaude. Si ode il SILEN-

ZIO… un trombettiere richiama la concentrazione e poi l’Inno Nazionale. Si posa la corona d’alloro e poi si snoda il corteo. È una vera Festa della Vita. Si è in tanti e non per fare una sfilata banale bensì per gridare Verità e Giustizia e per ricordare che non ci può essere festa della Liberazione se i nostri cuori sono incatenati dall’odio, dall’arroganza e dalla presunzione. Quando vengono ricordati i nomi di coloro che si sono fatti assassinare per la Libertà, da Rocco Chinnici a Giovanni Falcone, da Padre Pino Puglisi a Rosario Livatino, da Paolo Borsellino a tanti uomini e donne delle forze dell’ordine, scroscia spontaneo un applauso lunghissimo, accompagnato da qualche lacrima. Si ricordano i 147 giovani cristiani uccisi nell’università del Kenia e quanti sono morti per l’Unità d’Italia. E proprio col pensiero all’Italia si applaude all’incontro: la libertà che oggi respiriamo è frutto di tanto sangue versato. Tuteliamola, salvaguardiamola e facciamo del nostro Paese una terra di bellezza e di giustizia. I giovani, i piccoli, gli onesti lo meritano. Nicolò Mannino

Il Ministro Stefania Giannini ambasciatrice del Parlamento della Legalità

“Credo in voi e sono una di voi”. Con queste parole e con grande familiarità e gioia il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, giorno 16 aprile scorso ha accolto lo staff del

Parlamento della Legalità Multietnico. Attraverso foto, locandine, DvD, segnalibri, attestati e pubblicazioni, sono stati documentati al Ministro Stefania Giannini i lunghi anni di attività antimafia di chi ha creduto coerentemente e fortemente che “nessuna notte può essere così lunga da impedire al giorno di ritornare”. Al tavolo dell’accoglienza e del confronto hanno trovato posto il Segretario Nazionale del Parlamento della Legalità, Dott. Giovanni D’Alascio, il collaboratore di Presidenza Salvatore Sardisco, il coordinatore responsabile per i rapporti Istituzionali Prof. Carlo Pacella, e una significativa delegazione di giovani studenti del “Parlamento della Legalità multietnico” arrivati dalla Sicilia con un dono e un messaggio indirizzato al Ministro Giannini “Non ci lasci soli… Noi crediamo nella cultura della Vita e del Riscatto e sappiamo che lo STATO ci è vicino. Il Ministro Giannini si è detta contenta del cammino fin qui svolto dal Parlamento della Legalità mentre la Dott.ssa Giovanna Boda contribuiva a precisare “questo apprezzato movimento culturale - il Parlamento della Legalità - coinvolge studenti di ogni ordine e grado su tutto il territorio nazionale”.

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Esp er ie nze d idatti che

Per una convivenza a colori Contro la dispersione scolastica, un progetto di inclusione rivolto agli alunni del primo biennio per favorire l’integrazione tra i ragazzi “Per una convivenza a colori” è il titolo del progetto proposto e coordinato dalla prof.ssa Palermo con l’obiettivo di promuovere buone prassi di intercultura e prevenire sacche di xenofobia e razzismo. Il progetto si è articolato in un laboratorio di danza e in un laboratorio storico-artistico. Il primo, dal titolo “Balliamo … ci divertiamo … ci conosciamo”, è stato realizzato con

il supporto di Maria Noaelle, una volontaria mauriziana, membro dell’Associazione “Arcobaleno di popoli”, che ha tenuto il corso di danza. La finalità perseguita è stata quella di creare uno spazio di aggregazione che, accrescendo i processi di socializzazione, stimolasse gli alunni nell'acquisizione empatica di nuove conoscenze e competenze. Il secondo laboratorio dal titolo “La stratificazione delle culture nella città di Palermo”, è stato realizzato dalla prof.ssa Campanella, docente di storia dell’arte. Vi proponiamo le considerazioni di due alunne che hanno partecipato ai due laboratori.

Un'esperienza unica Il mio amore per la danza mi ha spinto a partecipare a questo corso, ma, ad essere sincera, all’inizio non mi aspettavo nulla di speciale. Invece, incontro dopo incontro, prova dopo prova, sperimentavo, sempre di più, quanto era bello stare insieme con delle ragazze tutte “diverse”, di diverse culture, di diverse idee. Paragono questo corso ad un arcobaleno composto da tanti colori ma ciascun colore ha la sua bellezza; così è stato fra noi, questo è stata l’esperienza vissuta in questo corso. È una cosa bellissima che non possiamo vedere tutti i giorni. Ecco questo corso è stato così! Tante ragazze di culture diverse, con un colore di pelle diverso, che insieme hanno formato un gruppo bellissimo che trasmette una felicità indescrivibile anche per la bellezza della musica e del ballo mauriziano. Un corso magnifico, un corso di danza mauriziana che è riuscito a riunire varie culture. Ringrazio la dirigente scolastica che ha aperto le porte del nostro Istituto, la prof.ssa Palermo che ci ha coinvolte e seguito e Maria Noaelle, la nostra brava maestra di danza. Un'esperienza che rimarrà sempre nel mio cuore. Trippodo Mariagrazia II B

I gioelli di Palermo di Deborah Giannone II M All’Istituto Francesco Ferrara di Palermo è stato proposto un progetto sulle stratificazioni delle varie culture che hanno dato origine a tutti quei monumenti che noi definiamo, orgogliosamente, i “gioielli di Palermo”. Noi alunni della classe I e II M siamo stati guidati dalla prof.ssa Campanella in un percorso di conoscenza del centro storico di Palermo, iniziando dall’analisi del primo nucleo della città, quello punico. Partendo dalla rappresentazione geografica della città, siamo arrivati alla conclusione che Palermo ha subito nel corso dei secoli tanti cambiamenti che restituiscono della città una immagine varia e

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rappresentativa delle diverse dominazioni. Abbiamo appreso il significato di stile “Arabo-Normanno”, che ci ha fatto capire come la bellezza di un monumento possa derivare dall’unione di due culture diverse. Un esempio è San Giovanni degli Eremiti, che è stata costruita materialmente dalle maestran-

ze arabe, ma che in realtà è un edificio normanno. Altro esempio è la Chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio, detta “la Martorana”, che unisce diversi stili tra cui il Barocco. Durante gli incontri abbiamo avuto modo di associare, attraverso un’attività di tipo grafico, i monumenti di Palermo ai gioielli, osservandone la forma e i colori, lo stile e la fattura. Inoltre, il 30 Aprile abbiamo potuto osservare di presenza la bellezza della città ed in particolare la preziosità della Cattedrale. La Cattedrale è apparsa maestosa e ricca di riferimenti a stili diversi. In particolare ci ha colpito molto la bellezza del portale d’ingresso che sembra quasi uscito dalle mani

di un orafo, e l’abside che conserva integralmente l’impronta della tipica decorazione araba. Infine, nell’ultimo incontro dedicato alla nostra bella e grande città, la prof. ha selezionato alcuni scatti, da noi prodotti durante l’uscita didattica, utili a dimostrare quanto Palermo sia ricca di stratificazioni culturali e quanto meriti di essere tutelata ed amata, non trascurata e vandalizzata.


Le visite guidate

Natura e divertimento

Le classi quarte in visita alla riserva dello Zingaro di Luisa Sajola IV S Cosa c'è di meglio di passare una giornata in mezzo alla natura e all'insegna del divertimento? Sole, amici, sorrisi, musica, foto, mare e abbronzatura a go-go.... non c'è dubbio che giorno 8 maggio tutto sia andato piuttosto bene. Abbiamo cantato a squarciagola nei pullman con la fantastica partecipazione dei professori accompagnatori, abbiamo dato libero sfogo alla creatività e alla nostra foto-dipendenza, abbiamo esplorato un territorio che, per alcuni di noi, era totalmente sconosciuto e ne abbiamo apprezzato la bellezza, l'integrità e la cura con cui viene mantenuto. Grazie agli interventi della guida che conduceva il nostro cammino, abbiamo compreso quanto bella possa essere la nostra amata Sicilia, quanto sia necessario preservare il verde che abbiamo per non lasciare che esso ingrigisca e quanto preziosa sia l'acqua cristallina della Riserva Naturale dello Zingaro che ci ha accolti e rinfrescati, persino vestiti. Tutto ciò che possiamo dire è che giornate del genere rimarranno sempre impresse nelle nostre memorie, e di questo dobbiamo rin-

graziare chi ci permette di vivere la scuola anche in questo modo. Speriamo soltanto che questa non sarà la nostra ultima, anche se piccola, avventura insieme.

La visita di Cefalù, uno dei borghi più belli d'Italia Cefalù. Una cittadina molto bella ed ospitale dove molti di noi non erano mai stati. L’occasione per visitarla ci è stata offerta il giorno 14 Maggio,quando noi ragazzi della III Q, insieme a quelli della I Q, II Q, IV C e III M, accompagnati dai professori Chianello e Mangano, abbiamo partecipato alla gita scolastica. È stata un'esperienza piacevole, sopratutto perché in un periodo

dell’anno stracarico di lavoro e stress, questa gita è stata un modo per "staccare la spina" godendo delle bellezze naturali e artistiche del luogo. Ringraziamo i nostri professori per questa giornata piena di divertimento, sole e tante foto. Come questa sotto! Gli alunni della III Q

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Scuole a confronto Continua il percorso di legalità con il Liceo Rödermark di Sara Testa III M La mafia è un tema ampiamente discusso in tutte le scuole d'Italia e non solo. Da tre anni nella nostra scuola docenti e alunni portano avanti un percorso di educazione alla legalità attraverso uno scambio culturale con ragazzi provenienti da Francoforte. In questo modo si ha la possibilità di confrontarsi su tematiche importanti, come la mafia e le droghe. E così giorno 11 maggio, 6 ragazzi del Liceo di Rödermark, accompagnati dalla loro prof.ssa di Italiano, sono tornati a farci visita per un confronto sui temi della legalità. Dopo l’accoglienza in aula magna, abbiamo partecipato ad un dibattito sulla legalizzazione della marijuana. Successivamente abbiamo affrontato il tema delle droghe più pesanti e dei centri di recupero di Francoforte che sorgono vicino alle scuole. In tal

modo, i ragazzi possono vedere con i propri occhi ciò che succede a chi assume sostanze stupefacenti e ciò, anche se l’impatto è molto forte, può svolgere una funzione di prevenzione. Il 13 maggio, invece, abbiamo proposto ai “nostri ospiti” il tour “Palermo No Mafia” e così docenti e alunni, accompagnati da una guida dell'associazione 'Addiopizzo', ci siamo incamminati per le vie della città per visitare i luoghi dove la mafia ha imposto il suo dominio. Il tour è iniziato al Teatro Massimo ed è proseguito tra le bancarelle del mercato del Capo per arrivare al Tribunale, dove la guida molto preparata ha spiegato passo per passo tutti gli avvenimenti legati alla criminalità organizzata, citando i grandi eroi del nostro Paese che si sono opposti alla mafia al costo della vita, come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Passando, poi, per le vie interne di

Palermo abbiamo potuto ammirare le opere d'arte degli artigiani. Ancora una tappa presso uno dei monumenti più importanti di Palermo, la Cattedrale, una breve descrizione e subito in marcia per la Questura. Il percorso, successivamente, è proseguito per “Piazza della Vergogna” e si è concluso a Piazza Magione. Tour molto intenso e interessante ma al tempo stesso divertente. Ripercorrere le vie dove il fenomeno del "pizzo" è ancora presente, nonostante il contrasto delle forze dell’ordine, ci fa capire che c’è ancora molto da fare. Purtroppo lo Stato non sempre si è distinto per una

reale e decisa volontà di eliminare la mafia, ma se ognuno di noi contribuisse nel proprio piccolo nella lotta alla criminalità organizzata che dura da troppo tempo ormai, sicuramente il fenomeno mafioso potrebbe essere sconfitto. Bastano piccoli gesti, come ad esempio comprare i prodotti nei negozi che hanno sulle vetrine un adesivo che testimonia il rifiuto del pagamento del Pizzo. Attraverso il consumo critico, saremmo tutti più consapevoli e potremmo dire di aver vendicato quelle persone che hanno pagato con la loro stessa vita per il bene di questo Paese che ormai sta andando alla rovescia.

Al MidE in Sicily la nostra Idea d'impresa sociale

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al 15 ed al 20 Maggio 2015, presso l’Ecomuseo del Mare (ex deposito delle locomotive – S. Erasmo) a Palermo, si è svolto MIDE in Sicily 2015. La Mostra Innovazione e DEsign, organizzata dall'Associazione Culturale MIDE - Brevetti.Sicilia, è stata curata dall'Ing. Marco Calì, vecchia conoscenza del Ferrara, con lui, infatti, l'anno scorso, alcuni allievi della IV I, hanno esplorato l'interessante mondo del diritto d'autore, dei brevetti e delle invenzioni utili. Alla mostra erano presenti inventori, creativi, esperti di

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nuove tecnologie e a ciascuno di essi è stato riservato uno spazio espositivo e la possibilità di illustrare a un pubblico interessato e curioso il percorso che porta da un'idea a un prototipo commerciabile. Nella giornata del 19, gli allievi della nostra V I, hanno avuto modo di illustrare V.E.N.T.O., l'idea imprenditoriale nata da alcuni di loro, frutto di un'intensa attività di studio delle dinamiche economico-finanziarie e un approfondimento delle opportunità del terzo settore. Il progetto, che sviluppa un'idea d'impresa nell'ambito

del settore turistico, si mostra sensibile alla cooperazione sociale ed è stato pensato come un'offerta inclusiva anche per clienti con diversa abilità. Forse anche per questo, Davy Mariotti, Membro del Consiglio della sezione provinciale di Palermo dell'Ente Nazionale Sordi, presente alla sessione del 19 Maggio, si è mostrato interessato e piacevolmente sorpreso dalla sensibilità con cui i giovani sanno pensare il business. Nella foto, l’Ing. Marco Calì e Giulia Ruffino della V I


L o sp e t ta co lo di fi ne an no

Ferrara’s Show

Si ripete il successo degli anni scorsi Lunghi mesi di prove svoltesi nei pomeriggi sotto la supervisione dei proff Picciurro, Colletti, Fiorino e Palermo, ricco il palinsesto delle esibizioni, oltre 50 gli “artisti di casa nostra che si sono esibiti sul palcoscenico del Cine-Teatro Jolly. Dopo la lunga attesa, finalmente è andato in scena lo spettacolo di fine anno 2015. Abbiamo posticipato la pubblicazione di questo numero proprio per dare doverosamente spazio ad un evento che aggrega divertendo e che rimane di anno in anno nella memoria dei docenti, degli alunni e delle loro famiglie.

Lo spettacolo è stato aperto dalle “Cheerleader”, preparate dalla prof..sa Groppuso.

Il gruppo di “ballo latino americano” seguito dal prof. Mangano.

La kermesse, che ha avuto luogo Mercoledì 27 maggio 2015, ha radunato una folla festante di “Ferrarini” in Via Domenico Costantino, 54 e ha riscosso un meritato successo. Il filo conduttore della giornata, come ha ricordato la preside nel suo intervento, può essere ricercato nella volontà del Ferrara di essere una scuola inclusiva in tutti i sensi. Pubblichiamo qui alcune delle immagini più significative dell’evento e rinviamo i nostri lettori alla pagina FB delle nostra scuola (IISS Francesco Ferrara Palermo) per un book completo delle foto.

La Danza Mauriziana del lab. artistico “Per una convivenza a colori” seguito dalla prof.ssa Palermo e da Maria Noaelle.

Il gruppo musicale seguito dal prof. Gennaro

I presentatori: Martina Bacile, Manuele Virga e Jessica Patricola

Roberta Labbro

Carola Marino

Sonia e Manuela Jerbi

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Par lia mon e

La scuola pubblica italiana in ginocchio.

Adesso basta! di Alessia Palmeri V I In questi giorni le scuole stanno vivendo un periodo di profondo disagio. Dopo anni di continue riforme, anche mal riuscite, messe in atto dai precedenti ministri, arriva il DDL della” Buona Scuola” che darà il colpo di grazia all’istruzione scolastica italiana. Di cosa tratta la “Buona Scuola”? Perché ha scatenato il caos tra il popolo italiano? Non c’è peggior cosa di quando lo Stato stesso, che dovrebbe emanare leggi a tutela dei cittadini, sia il primo a distruggerne i diritti. Come garantisce la Costituzione Italiana, lo Stato ha il compito di assicurare a tutti i giovani un’istruzione equa e gratuita, perché dalla crescita culturale di ognuno di noi dipende lo sviluppo dell’intera società. Ma come potrà avvenire ciò, se le lezioni continueranno a svolgersi all’interno di strutture fatiscenti, in classi sovraffollate e soprattutto senza la continuità didattica, dal momento che i docenti avranno contratti rinnovabili ogni tre anni? Vi pare un atto di riforma giusto quello che non tiene conto del fatto che i nostri docenti lavorano già più del dovuto, per poi avere lo stipendio più basso di tutti gli altri docenti d’Europa? La loro figura sarà schiacciata da quella del dirigente scolastico, manager di un’azienda! Una scuola così non può essere definita come un sistema democratico, una gestione del genere può diventare una forma di “dittatura”. È chiaro che ci troviamo ancora una volta di fronte a leggi anticostituzionali che contrastano con l’interesse collettivo e che continuano a proiettarci in un futuro di grande incertezze. Allo scadere del contratto di lavoro del docente, gli studenti saranno costretti a cambiare metodi d’insegnamento il che metterà a rischio il loro percorso di apprendimento. Così nasceranno SCUOLE DI SERIE A e SCUOLE DI SERIE B. Studenti certo pronti per “il mondo del lavoro” ma con scarsa coscienza e poco senso critico e studenti destinati a diventare leaders, guide, capi incontestabili. La scuola, che era diventata un vero “ascensore sociale”, tornerà ad essere classista, dividerà ricchi da poveri. Non solo le famiglie italiane

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Chiedere lo scontrino fiscale quando si compra qualcosa, oppure la fattura quando paghiamo il medico o l’avvocato. Bastano questi semplici gesti per collaborare attivamente alla lotta contro la piaga dell’evasione fiscale. La qualità dei servizi pubblici potrebbe essere certamente migliore se lo Stato disponesse di maggiori entrate tributarie. Per questo è necessario diffondere la cultura contributiva e favorire l’educazione alla partecipazione dei cittadini alla realizzazione e al funzionamento dei servizi pubblici. Si può riassumere così il messaggio che le dott.sse Tripi e Bologna dell’Agenzia delle Entrate hanno trasmesso agli alunni nel corso del seminario di formazione e approfondimento della materia fiscale tenuto nella nostra scuola nel mese di aprile scorso. L’iniziativa che ha coinvolto le III e IV classi dell’Istituto rientra nell’ambito del progetto di educazione alla convivenza civile “Fisco & scuola”. dovranno sopportare il peso della crisi economica, non si sa ancora per quanto tempo, grazie al DDL di riforma di Renzi non potranno neanche avere la possibilità di ricevere un’istruzione adeguata per i loro figli! Ma la nostra Costituzione non dichiara che compito dello Stato è abbattere qualsiasi forma di discriminazione tutelando l’uguaglianza dei cittadini? Non è un bene rimanere indifferenti di fronte a questo problema, perché non riguarda soltanto chiunque abbia a che fare con la scuola, ma anche di chi pone la sua fiducia sulle nuove generazioni. Chi prenderà il posto di quelli che attualmente hanno in mano la nostra vita?

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“Fisco & Scuola” per una cultura contributiva

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A nni versar i o d ell a Str age di Ca paci

23 maggio 1992. Noi non dimentichiamo! “Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola”. Giovanni Falcone Prima di allora il 23 maggio era un giorno come tanti altri ma da quel lontano 1992 è diventato il giorno MALEDETTO. 23 anni fa moriva, insieme agli agenti di scorta e della moglie, il grande Giovanni Falcone ed un pezzo d'anima di Paolo Borsellino. Oggi ho avuto il grande onore d'entrare con il prof. Nicolò Mannino, Salvo Sardisco, Massimiliano Campanella, dopo anni e anni di partecipazione alle manifestazioni civiche, all'aula Bunker dove un giorno all'interno sedevano i nostri grandi EROI. Entrando all'interno dell'aula l'effetto è davvero mozzafiato, essere all'interno di quell'aula fa sentire i brividi, e non si può fare a meno di ricordare i nostri eroi (perché per me lo sono) in compagnia di eminenti politici e gente comune proveniente da tutto il

mondo. Dopo la commemorazione all'interno dell'aula Bunker mi sono recata a piazza Politeama per prendere il pullman che mi ha portato a piazza D'Amelio, punto da cui è partito il grande corteo. Durante il corteo l'emozione era tanta, urlare NO ALLA MAFIA e vedere le lenzuola bianche stese ai balconi con gente di ogni età affacciata a darci sostegno mi ha fatto emozionare. Al termine del lungo cammino, eccomi arrivata all'albero Falcone tra le note di Pensa e di Cento passi ecco arrivato il grande momento, ecco scoccare le 17:58 l'ora in cui saltò in aria l'auto con all'interno il magistrato. Come sempre il minuto di silenzio mi ha commosso come molta gente intorno a me, come la molta gente che ci crede davvero! Francesca Allegra classe IV C Componete del Parlamento della Legalità Multietnico Nella foto a sx, la Presidente della Rai - dott.ssa Anna Maria Tarantola, Francesca Allegra, il prof. Mannino, Massimiliano Campanella e Salvo Sardisco, nell'aula bunker di Palermo da cui è andata in onda la trasmissione “Palermo chiama Italia.

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Par liamo ne

Sicilia... "desicilianizzata"

Altro che centro commerciale!

di Anna Li Vigni e Claudia Puccio

di Eleonora Balistreri IV M Moltissimi sono quelli che trascorrono il sabato pomeriggio o le sere del weekend nei centri commerciali, ma sono ancora tantissimi a preferire la Vucciria. L’antico mercato della Vucciria, che si trova fra Via Roma, la Cala, il Cassaro e Piazza San Domenico, è il più famoso e caratteristico di Palermo e si estende fino a Piazza Garraffello. La Vucciria è un mondo a sé, un concentrato di colori, di odori e di sapori che purtroppo, negli ultimi anni, dopo secoli di vita, sta lentamente scomparendo a causa dello spopolamento del mercato e dei cumuli di immondizia che, a intervalli regolari, fanno la loro comparsa, ma che non riescono, tuttavia, a oscurare il fascino di questo luogo che resta, per i turisti e per i locali, ugualmente affascinante. Molti però non sanno che,a partire dalla sera, i vicoli di questo antico mercato si risvegliano e vengono popolati da moltissimi giovani e non, che trascorrono l’intera nottata in compagnia e allegria, ascoltando musica ad alto volume, godendosi streetfood e drinks. È possibile assaggiare a tutte le ore i piatti tipici palermitani, ritrovando così le origini di questa città, basta fermarsi in uno dei tantissimi locali immersi nel mondo della Vucciria, che offrono moltissimi dei piatti tipici palermitani tra cui: “panecameusa” ,“ quarume”, “stigghiola“ e interiora varie di animali, panelle e crocchè, polpette di broccolo o di melanzane,broccoli, etc.. Chiunque abbia un compleanno da festeggiare e vuole trascorrerlo con gli amici, chiunque non abbia nulla da fare e vuole passare una serata diversa dalle altre, può recarsi in questa zona di Palermo e noterà un’atmosfera di tradizione e folklore tipico siciliano, respirerà un’aria familiare calorosissima, che lo farà sentire subito a casa. Nessun centro commerciale ha questo sapore e questo calore.

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della sopraelevata, che ora è chiusa e che deve essere ripristinata: previsioni di recupero? Dai due ai tre anni (che in Sicilia, com'è noto, possono diventare 10). Già si parla di chiusura del centro commerciale e di decine di licenziamenti. Peccato. Un'oc-casione in più di sviluppo economico per la

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Avete in mente di andare a fare una capatina per uno shopping da weekend al Fashion Village? Il centro commerciale più elegante ed esclusivo di Sicilia, situato in prossimità di Enna nella Valle del Dittaino, dove potete trovare tutte le griffe più acclamate, ebbene ora non è più raggiungibile. Lo smottamento del terreno prossimo all'autostrada ha causato il cedimento di un pilone

Sicilia persa in un attimo. Ma è anche la conseguenza di un decentramento sempre più forte del commercio: negozi e boutique storici delle varie cittadine siciliane chiudono i battenti e la gente si riversa nei centri commerciali fuori porta. Caso eclatante, emblematico, IKEA a Catania: una realtà commerciale molto viva che verrà anch'essa penalizzata dal cedimento del pilone autostradale; la metà occidentale dell'isola non potrà più facilmente raggiungere IKEA come prima. Oggi la Sicilia, insieme a tutti i negozi e alle botteghe artigiane che chiudono per dare spazio a marche globalizzate, ha perso un pezzo della sua anima storica. Pensiamo a Palermo, capoluogo di una delle isole più belle al mondo e la più grande in Italia, coi suoi agrumi, i suoi piatti, le sue spiagge, il suo dialetto, i suoi fast food...i suoi centri commerciali…i suoi franchising…ok, mi sto perdendo un po’. Sino a qualche decennio fa eravamo più siciliani, diciamocelo. Mangiavamo solo cannoli, pezzi di rosticceria, pane camevusa, pane e panelle, stigghiola. segue nella pag. accanto

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Adesso accanto a queste prelibatezze abbiamo anche hot dog, donuts, hamburger. Prima avevamo i vestiti della bottega accanto, adesso abbiamo vestiti che provengono dall’altra parte del mondo. Prima passavamo le nostre giornate a casa con gli amici giocando con carte, giochi di società, oppure scendevamo in strada a giocare a nascondino o a pallone o a fare quattro passi. Adesso ci chiudiamo dentro i centri commerciali a non far nulla (se si dovesse davvero comprare qualcosa ogni volta che ci si va, saremmo tutti sul lastrico), perdendoci tra negozi e rendendo le nostre giornate tutte uguali. E lì dentro siamo delle masse di anime perse che vagano senza una meta. Per ora possiamo anche non farci caso. In fondo cosa sarà mai una giornata spesa in un centro commerciale o un pranzo al McDonald’s o una maglietta Disney? Magari nulla, ma se un giorno la nostra città, la nostra Sicilia, i nostri luoghi di vita quotidiana fossero totalmente soppiantati da questi enormi casermoni commerciali uniformanti, da quelli che Marc Augé definisce (come dargli torto?) non-luoghi? È un’ipotesi da considerare. Ma il trucco sta proprio in questo: mantenere la propria cultura e le proprie tradizioni rimanendo comunque in contatto col resto del mondo. Modernità sí, ma abbiamo un’identità storica, non dimentichiamolo.

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Cinema che passione! a cura di Claudia Puccio Quante volte siamo entrati ed usciti dagli aeroporti e quante altre abbiamo dovuto attendere lì ore ed ore? Ma nonostante l’impazienza, siamo costretti ad aspettare, ed aspettiamo perché sappiamo che prima o poi usciremo. E se svanisse anche questa speranza, quella di uscire? Se rimanessimo bloccati in aeroporto non un’ora, non due, ma giorni e giorni, e mesi e mesi? Questo è quello che è successo al protagonista del film “The Terminal” di Steven Spielberg, un classico ormai del cinema, interpretato da Tom Hanks e tratto da una storia vera. NOME, partito dalla Krakozhia, arrivato negli Stati Uniti, il suo passaporto non è accettato perché contemporaneamente nel suo paese d’origine c’è stato un colpo di Stato, è caduto il governo e dunque lui risulterà cittadino di nessun luogo, «inaccettabile». Costretto a rimanere nel terminal (area di transito per i viaggiatori) senza poter uscire né partire, imparerà a conoscere quel non-luogo nel quale si ritroverà inconsapevolmente a sopravvivere per mesi e mesi. Un non-luogo, come lo chiamerebbe l’antropologo Marc

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Augé, un luogo dove c’è tutto e dove non c’è nulla, un luogo per il quale tutti passano ma nessuno resta, un luogo privo di storia ma ricco di storie. È così ormai il mondo (sur)moderno, quello della società globalizzata: con posti tutti uguali, e quei luoghi ricchi di storia, pieni di cultura, che ci fanno capire veramente dove ci troviamo, se ne rimangono isolati, sono ormai stati soppiantati da centri commerciali e da catene di negozi identici in ogni parte del globo. In quei luoghi diventiamo tutti uguali, siamo solo dei clienti, dei consumatori passeggeri, non lasciamo alcun segno, non facciamo la differenza. Anche se al mondo economico sembra non importare nulla delle singole persone

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presenti nei non-luoghi, alle singole persone invece sembra che importi molto deinon-luoghi. Essi sono posti di ritrovo tra amici. Fanno ormai parte della nostra quotidianità e nemmeno ricordiamo come fosse la vita prima della loro apparizione nelle nostre città. La globalizzazione è, come dicono tanti, una cosa negativa perché a causa sua molti popoli hanno perso la propria identità culturale e sono svanite tante piccole attività soppiantate dai grandi centri commerciali e da tanti altri simili nonluoghi. Ma in fondo a chi non piace restare a Palermo e, andando in uno dei tanti nuovi centri commerciali, mangiare tacos o hamburger, camminare con delle scarpe Nike ai piedi e profumare di Chanel n.5?

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Sp o rt iv a men te

Torneo di calcetto Ecco i vincitori Nella foto a dx, gli alunni della III R vincitori del torneo di calcio a 5 organizzato dai docenti di ed. fisica Mangano, Cavallaro e Culotta con la collaborazione di diversi alunni del triennio. Le partite, dirette da ex alunni del Ferrara divenuti arbitri federali, si sono disputate presso il CUS di Palermo nei giorni 13, 15 e 16 aprile scorsi. Nelle foto sotto, gli alunni della III P (Secondo posto), della 4A/4M (terzo posto) e della IV S (quarto posto). Sulla pagina FB del Ferrara, potete trovare le foto di tutte le squadre che hanno partecipato al torneo.

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III posto

II posto

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Ho incontrato i campioni!

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4A/4M

Palermo: sei stato grande! di Vincenzo Baiamonte IV R

Giovedì 7 maggio allo stadio Renzo Barbera ho finalmente incontrato di persona alcuni giocatori del Palermo. Accompagnato dal prof. Angelo Cannella ho prima assistito agli allenamenti a porte aperte dove erano presenti molti tifosi rosanero e famiglie con i bambini; poi, grazie alla preside che aveva avvisato il vicepresidente del Palermo, il dott. Miccichè, siamo andati davanti agli spogliatoi ed ho conosciuto alcuni dei miei giocatori preferiti come Bentivegna, Bolzoni, Barreto, Chochev, Gonzalez, Joao Silva, Daprelà, Rigoni, Lazaar, Dybala, Andelkovic e l’allenatore Iachini. È stata una grandissima emozione e ho fatto dello foto con loro ed ho anche

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chiesto l’autografo. Per me è stata una giornata bellissima perché da molto tempo desideravo incontrare i miei beniamini del Palermo. FORZA RAGAZZI !!! Giuseppe Ferdico III A Nella foto, G. Ferdico con Dybala

Prima di iniziare a scrivere il mio solito articolo sul Palermo, devo ammettere di essere un po' emozionato poiché questo è il numero del giornale scolastico in cui per l’ultima volta metto a disposizione la mia passione e la mia voglia di scrivere per la mia squadra del cuore . Essendo io al quinto anno, lascio dunque l'incarico a qualche altro sfegatato tifoso dei rosa con la mia stessa passione. Torniamo al calcio e al nostro amato Palermo. E' stato un anno molto tranquillo. I rosa si sono salvati con addirittura 7 giornate di anticipo, che per una neopromossa non è niente male. I trascinatori di questa

salvezza tranquilla sono stati essenzialmente 4: Sorrentino, il nostro portierone, Rigoni, centrocampista tutto fare e infine la premiata ditta VAZQUEZ - DYBALA . Proprio Dybala, grazie ai 13 goal segnati, ha attirato le attenzioni della Juventus che ne ha comprato il cartellino. Il Palermo, dopo il girone di andata, aveva avuto anche l'opportunità di centrare l'Europa league ma forse un po' di inesperienza e un pizzico di sfortuna non hanno contribuito a quest’altro obbiettivo. E' stato comunque un anno molto positivo e non mi resta che augurare a tutti voi tifosi un nuovo anno pieno di soddisfazioni.


Music & r el ax

Che mondo sarebbe senza la musica? di Danilo Aliotta V I

"Esseri Umani" di Marco Mengoni. In questi ultimi giorni si sente in rotazione radiofonica un singolo spettacolare, dal significato intenso il cui titolo è "Esseri Umani" di Marco Mengoni. Il singolo, dopo pochi giorni dall'uscita, è stato certificato disco d'oro (oltre 25000 di copie vendute). Il testo della canzone è stato scritto da Mengoni stesso; il brano inoltre, per volontà del cantante, è spoglio di strumenti elettronici, per cui il suono é più pulito, quasi a voler amplificare i rumori del testo e sottolinearne i concetti. Mengoni ha rilasciato un'intervista in cui afferma: «È il racconto di una storia d'amore universale. La convinzione nel ribadire di non fermarsi all'apparenza, di tendere la mano per combattere insieme i lati oscuri

di una società sempre più nascosta dietro a uno schermo e poco protesa verso il prossimo che pian piano tende a dimenticare la verità dei rapporti e l'importanza di essere animali razionali = uomini = Esseri Umani» «Devi mostrarti invincibile, collezionare trofei. Ma quando piangi in silenzio scopri davvero chi sei" canta Mengoni in "Esseri Umani». È solo quando sei faccia a faccia con la tua anima, quando ti guardi allo specchio e scavi dentro le ferite dei tuoi occhi, che puoi spogliarti davvero e vedere chi sei realmente. Non dobbiamo per forza essere belli e "Perfetti" come la società ci impone. Mengoni va contro corrente e nel brano spiega che il vero splendore non consiste nel bel vestito costoso dentro il quale nascondersi.

La vera bellezza è racchiusa nelle nostre fragilità e nel coraggio di mostrarle «Perché non siamo soli a combattere questa realtà». Nel video il cantante-protagonista indossa un «travestimento» sul viso: ha infatti il volto colorato per non rendere riconoscibili i lineamenti del suo volto e lo stesso le persone che lo circondano, questo per cercare di dare una rappresentazione visiva del travestimento che ognuno di noi è costretto ad indossare nella vita di tutti i giorni. Per rendere ancora più intenso il significato del testo attraverso il videoclip viene utilizzato il LIS, la lingua dei segni italiana, che rende più incisivo il messaggio. Consiglio a tutti di guardare il videoclip ed ascoltare la canzone.

La musica è vita La musica è un qualcosa d'indescrivibile, non esiste una parola per definirla, la musica è insieme di sentimenti, spesso contrapposti. La musica è quel mezzo che aiuta ad esprimersi più di quanto non riescano le parole. La musica è amore, passione, odio, nostalgia, amicizia, fantasia. La musica non è soltanto una passione, la musica è uno stile di vita che si ha sin dalla nascita. Si crea un rapporto tra te e musica che è speciale, diverso, come lo è per altre persone. La musica è soggettiva, la musica è scritta per essere amata, per esprimersi, la musica è espressione. Non si è mai soli se si ha la musica, spesso ti ascolta proprio come se fosse una persona, ti da consigli, ti fa capire gli errori, ti sostiene. Insomma, la musica è vita. Virga Manuele IVQ

Il più ... Brutto degli italiani ...Oscar Rafone Famoso direttore dello zoo di Londra... Ser Pent Famoso sarto giapponese... Nakamisa Sumisura

Per allenare la mente 1) È figlio di tuo padre e di tua madre ma non è tuo fratello e neanche tua sorella. Chi è? 2) Se un mattone pesa un Kg più mezzo mattone, quanto pesa un mattone? Soluzione qui sotto al rovescio

Top 10

Digital Download 1.See You Again- Wiz Khalifa Feat. Charlie Puth 2.Cheerleader- Omi 3.Lean On- Major Lazer Feat. Dj Snake & Mø 4.Firestone- Kygo Feat. Conrad 5.El Mismo Sol- Alvaro Soler 6.L'amore Eternit-Fedez Ft. Noemi 7.Love Me Like You Do- Ellie Goulding 8.Want To Want Me- Jason Derulo 9.El Perdón- Nicky Jam & Enrique Iglesias 10.Uptown Funk- Mark Ronson Feat. Bruno Mars

Top 10 Album

1.Perfetto- Eros Ramazzotti 2.Sanremo Grande Amore-Il Volo 3.Giro Del Mondo- Ligabue 4.Lorenzo 2015 Cc.- Jovanotti 5.Beyond- Mario Biondi 6.Il Bello D'esser Brutti- J.Ax 7.Parole In Circolo- Marco Mengoni 8.1995- Lorenzo Fragola 9.Tzn-The Best Of Tiziano Ferro-Tiziano Ferro 10.Tortuga- Antonello Venditti

DIZIONARIO Siculo-Inglese “Pi babbiari”

(traduzioni letterali) Look the way he brags! Talè comu s’allattarìa! You are a fog Si nà niagghia You are the spoonholder of every pan! Si ‘u cucchiararu ri tutti i pignati What delicious food! E viri chi manci!‘

“Per imparare”

(modi di dire equivalenti ) It’s coming out of your ears A Tignitè My feet dont’t touch the ground Sugnu troppu inchiffaratu Why do you bother? Ma comu ti spercia?

19

1) Sei tu. 2) due Kg


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La scuola al cinema

A Napoli per “Borsa Mediterranea del Turismo”

La prof.ssa Di Liberto e il dott. Riticella con gli alunni che hanno partecipato alla XIX edizione della BMT dal 26 al 28 marzo 2015

Nella foto alcuni alunni davanti al cinema “Rouge et Noir” prima della proiezione del film “The imitation game”. Il progetto si è concluso con la visone de “La teoria del tutto”.

Ad una delle Mostre più visitate della Sicilia

Fisco & scuola

Gli alunni della II T e IV T si accingono a visitare l’esposizione dell’artista colombiano Fernando Botero allestita nelle Sale Duca di Montalto del Palazzo Reale di Palermo. La mostra ha registrato un numero record di ingressi. Le dott.sse Tripi e Bologna dell'AGENZIA delle ENTRATE in aula magna al termine dell’incontro con le classi terze e quarte nell’ambito del progetto “Fisco & scuola”.

la Trinity u a in e in d n Ro

cheologici Passeggiando tra i reperti ar della Valle dello Jato!

Una giornata da ricordare quella che, il 22 aprile 2015, gli alunni delle classi VC, V Q; IIIQ e II Q, accompagnati dai proff. Chianello e Mangano, hanno trascorso tra i reperti archeologici della Valle dello Jato.

Una rondine - si sa - non fa primavera ma può fare notizia se il suo nido si trova nel cassone dell’infisso di un’aula scolastica! L’inusuale ospite, oltre a “movimentare” la classe, ha dato lo spunto per la lezione di inglese e così, per una volta, il conversatore di madre lingua Paul non ha avuto bisogno di ricorre a situazioni inventate!


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