Ferrarino - anno 10 - num 2

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Periodico di informazione e discussione dell’IISS “F.  Ferrara” - Palermo anno 10 n. 2 Febbraio 2015

La dott.ss a Altomon te al Ferr per il Parla ara mento dell a Legalità pag.6

Certificazioni Trinity pag. 3

La nuova III M. Così studiamo meglio. pag.4

La strage di Parigi. Le riflessioni degli alunni pag. 8


Edi tori ale

A scuola d’esperienza “Quando natura e società vivranno nell’aula scolastica, quando le forme e gli strumenti didattici saranno subordinati alla sostanza dell’esperienza, allora la cultura diventerà parola d’ordine di democrazia”. Nelle nostre attività, noi dell’istituto Ferrara tentiamo ogni giorno di realizzare il senso profondo delle parole del grande filosofo e pedagogista John Dewey, il quale rivoluziona il metodo pedagogico mettendo al centro il concetto di “esperienza”: la vita quotidiana, le responsabilità e gli impegni connessi al vivere sociale, devono entrare nelle aule scolastiche e affiancarsi all’apprendimento di saperi teorici, affinché l’educazione del futuro cittadino di una società democratica possa dirsi pienamente compiuta. Di fronte a episodi gravissimi di violenza e intolleranza, non da ultima la strage di Parigi, la scuola è sempre più chiamata a fornire gli strumenti critici per difendersi dai fanatismi dell’ideologia: non si tratta di insegnare i massimi sistemi, al contrario occorre puntare su un insegnamento concreto che parta anche da azioni semplici. E forse noi siamo sulla buona strada, considerato che tanti piccoli grandi gesti vengono compiuti con entusiasmo e dedizione dai nostri alunni: dalla colletta alimentare alla donazione del sangue, dalla raccolta dei farmaci alla partecipazione a varie campagne di solidarietà; a impegnarli,

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IISS Francesco Ferrara Palermo Potrete guardare e commentare i video e gli album fotografici relativi alle attività della nostra scuola. Gruppo FB:

Il Ferrarino 2

anche durante il weekend e durante il tempo libero, non sono solamente attività che possono ormai definirsi “storiche” della nostra scuola, ma sempre nuove iniziative che talvolta nascono proprio dalle proposte dei ragazzi più sensibili al sociale. Del resto, educare ai valori civili e della solidarietà è da sempre uno degli obiettivi dell’istituzione scolastica in generale e di questa scuola in particolare, come non ha mancato di sottolineare la Dott.ssa Maria Luisa Altomonte, Direttore dell’USR, durante il suo intervento nella cerimonia per il conferimento delle ambasciate del Parlamento della Legalità. Questo sentimento di una “scuola dell’esperienza” comincia a invadere positivamente anche l’interno delle aule, come è accaduto nella III M del liceo Linguistico, dove gli studenti si sono presi cura dell’ambiente in cui trascorrono gran parte del loro tempo ridipingendo l’aula in modo allegro e originale. L’iniziativa è ancora più lodevole poiché gli alunni, oltre ad essersi autotassati, si sono dedicati al progetto di lavoro e alla sua esecuzione durante il periodo di agitazione studentesca. Ci auguriamo che anche le altre classi seguano questo esempio e dalle pagine di questo giornale lanciamo l’idea: “coloriamo la nostra scuola per colorare la nostra vita…” La Redazione

Visitate il SITO del Ferrara: www.iissfrancescoferrara.it Potrete, tra l’altro, leggere o scaricare i numeri anche arretrati del Ferrarino. Per i vostri contributi e suggerimenti, potete utilizzare l’indirizzo mail:

ilferrarino@libero.it

Sommario

3 Ferrara News 4 La nuova III M 5 Stage a capodanno 6

Il porlamento della Legalità

7 La lettera dell’on. Fucsia 8 La strage di Parigi 9 Je ne suis pas Charlie 10 L’agonia di via Bandiera 11 Quando la crisi genera 12 13 14 15 16

violenza

La fine della scuola, l’inizio di una vita Pianeta adolescenza Agorà Musica & relax I vostri Click

Il Ferrarino Periodico dell’IISS “F. Ferrara” - Palermo Tel 091332721 www.iissfrancescoferrara.gov.it Anno 10 n. 2 Febbraio. 2015 Comitato di redazione: Vincenzo Baiamonte, Carola Marino VR, Luisa Sajola IIIS, Danilo Aliotta, Alessia. Palmeri, Safa Ouerghemi, Giulia Ruffino V I, Claudia Puccio, Floriana Giuffrida, Eleonora Balistreri, Chiara Arrivas, Irene D’acquisto IVM, Chiara. Migliore IVQ, Erradi Firdaus III R, Silvia Brena IT

Hanno collaborato in questo numero: Rosalia Gulino e Chiara Mancino III M, Alessandro Candela VC Docenti impegnati nel progetto: G. Calì, A. Li Vigni, V. Muscato, C. Prainito

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Tipolitografia Fiorello Via Castiglia, 69 90047 Partinico (PA)


Fer rar a Ne ws

Erasmus +. Si avvicina la prima tappa

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opo aver registrato le presentazioni video dei partecipanti e averle condivise con gli altri partners stranieri tramite il blog, il progetto è entrato nel vivo con un’indagine on line attraverso la quale i ragazzi hanno evidenziato le loro abitudini riguardo la fruizione dei media; in seguito sono stati effettuati dei test di comprensione scritta relativamente a due articoli in inglese, uno sulla diffusione dell’Ebola in Spagna e un altro sul premio Nobel per la pace Malala, un altro in Italiano sul tema dell’ “edit packaging”. In seguito i ragazzi hanno effettuato anche un test di comprensione orale relativamente ad una trasmissione radiofonica in inglese sul tema dell’Ebola. I risultati dei test di comprensione scritta e orale, così come quelli relativi all’indagine on line, sono stati pubblicati, tramite grafici, nel blog del progetto. Giorno 20 marzo prossimo si terrà il primo meeting a Ferrol, in Spagna, a cui parteciperà la prof.ssa N. Savatteri con 3 alunni della IV T, dal 22 al 29 maggio le prof.sse Ganci e Versace con 5 alunni della IV R parteciperanno al secondo incontro che si terrà a Bierun (Polonia).

Esami Trinity... Si ricomincia

Donare il sangue fa bene agli altri e anche a noi stessi

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al 2013 la nostra scuola è Centro registrato di esami TRINITY per la certificazione delle competenze in lingua inglese. Lo scorso anno, 91 candidati, fra cui diversi docenti, hanno ottenuto la certificazione Trinity, tutti con valutazioni medio-alte. Quest’anno si tenterà di replicare i lusinghieri risultati ottenuti nel debutto del Ferrara come “Trinity Examination Center”, attraverso i corsi di preparazione organizzati dalla nostra scuola nelle ore pomeridiane. Oltre al corso del livello 8, già avviato e tenuto dal conversatore di madrelingua Paul Fullaway, sta per partire quello del livello 6 tenuto dalla docente referente per l’esame Trinity, prof.ssa Nina Savatteri. Altri corsi sono in fase di programmazione per consentire a tutti coloro che ne hanno fatto richiesta di sostenere presso la nostra scuola gli esami che si terranno verso la fine di maggio. Nella foto, il delegato del Trinity College London, Robert Sherman, in Aula Magna durante l’incontro con gli alunni del Ferrara.

opo l’incontro di informazione del mese di novembre u.s., giorno 20 gennaio abbiamo avuto la possibilità di donare il sangue qui a scuola. Ormai da diversi anni, presso il nostro Istituto, a noi alunni viene offerta questa possibilità per sostenere l’attività dell'associazione A.V.I.S che raccoglie più di 30.000 sacche di sangue all’anno. Grazie alla Prof.ssa Palermo, abbiamo potuto conoscere i benefici del volontariato e le procedure con cui viene svolta la donazione. Anche giorno 20 gennaio, un buon numero di alunni delle classi quinte si sono recati presso l'autoemoteca dell'associazione per donare il sangue, sapendo che questo piccolo ma significativo gesto può salvare delle vite umane. L’occasione è stata utile per effettuare anche dei “check-up” sul nostro stato di salute, poiché alla nostra età è facile assumere cattive abitudini alimentari e per questo è fondamentale educare i più giovani ad uno stile sano di vita. Donare il sangue, quindi, fa bene non solo agli altri ma anche a noi stessi. Alessandro Candela V C

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La nuova III M In un’aula più accogliente anche il rendimento scolastico migliora di Rosalia Gulino e Clara Mancino III M

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ll'inizio di questo nuovo anno scolastico ci è toccata in sorte una classe piuttosto “malmessa”, così tutti noi alunni di III M abbiamo pensato di migliorare le condizioni della nostra classe, con un bel restauro. La Preside ha incoraggiato subito la nostra iniziativa, dando il suo consenso, occorreva pertanto trovare i fondi, per

l’acquisto del materiale, e il momento opportuno per dare il via ai lavori. Ci siamo subito attivati e abbiamo creato un fondo cassa, a cui hanno contribuito anche

A Scuola di OpenCoesione

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romuovere i principi di cittadinanza consapevole. Questo è l’obiettivo principale del progetto “Scuola di opencoesione”, un percorso innovativo di didattica interdisciplinare rivolto alle scuole secondarie superiori e previsto da un accordo tra il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e il Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica. Il nostro Istituto è coinvolto nel progetto con 10 alunni della classe IV M e con 10 alunni della III Q, seguiti dalla loro prof.ssa di diritto R. Siciliano e dal dott. Domenico Caeti dell’Associazione EUROMED Sicilia. Gli alunni saranno impegnati in un’attività di monitoraggio civico dei finanziamenti pubblici attraverso l’impiego di tecnologie di informazione e comunicazione.

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alcuni professori e l’occasione propizia per iniziare i lavori si è presentata durante l’agitazione studentesca. La cosa più importante è stata che tutti abbiamo contribuito, dividendoci i compiti: alcuni hanno portato il cellofan, per proteggere la LIM, altri i cartoni per coprire il pavimento ed altri ancora le spatole e i rulli, per scrostare la vecchia vernice e ridipingere le pareti. Dopo aver passato la vernice sulle pareti laterali, abbiamo dipinto di verde il muro in fondo alla classe e abbellito il resto delle pareti, dipingendo i battiscopa e la parte superiore degli infissi. Appena finito, abbiamo pulito tutti i banchi e le sedie e passato lo straccio per terra.

Dopo aver sistemato la classe abbiamo chiamato la Preside, per farle vedere il nostro lavoro e ringraziarla di averci concesso di fare ciò. Considerando il fatto che nessuno di noi aveva mai toccato rulli, spatole e pennelli, il risultato è stato migliore di quanto ci aspettassimo. Il nostro è stato un lavoro di squadra che, oltre ad unirci come gruppo classe, ci permette adesso di studiare in un luogo più rilassante e pulito. Pensiamo che, se in tutte le classi si facesse una cosa del genere, la nostra scuola potrebbe essere più accogliente e pulita e migliorerebbe anche il rendimento scolastico.


F er rar a Ne ws

In vacanza ma non del tutto L’esperienza dello stage per il capodanno di Vincenzo Baiamonte V R Grazie alla convenzione della nostra scuola con il CSTM (Centro Studi Turistici e Manageriali), a 5 alunni dell’Istituto, me incluso, è stata offerta la possibilità di svolgere uno stage presso una struttura alberghiera. Così, giorno 30 dicembre scorso, io e altri miei 4 compagni, armati di buna volontà, siamo partiti alla volta di Pizzolungo (TP). Giunti all’hotel Tirreno, eravamo pronti per lo stage in lingua, che ci avrebbe consentito di praticare le lingue straniere studiate, intrattenendo gli ospiti stranieri dell’hotel durante la notte di San Silvestro. Fin qui tutto chiaro, sino a quando non sono cominciati i

problemi. Appena arrivati in hotel, subito ci siamo resi conto che noi con quel posto non avevamo nulla a che fare; cosa è successo? Ci

hanno scambiato per degli stagisti dell’alberghiero, facendoci preparare la sala e chiedendo chi fra noi fossero gli aspiranti cuochi.

Ovviamente nessuno di noi! Davanti a questa sorpresa non ci siamo scoraggiati e abbiamo attinto a tutte le nostre risorse e così, nonostante tutto, durante il cenone ce la siamo cavata abbastanza bene. Non solo non abbiamo sfigurato ma addirittura abbiamo meritato i complimenti dei “veri camerieri”. Questo ci ha fatto capire che sapere affrontare gli imprevisti è sempre una risorsa fondamentale, ecco perché il problem solving è una delle competenze maggiormente richieste dalle aziende. Perciò sono sempre più convinto che l’apprendimento on the job che la scuola ci propone è un’occasione formativa imperdibile.

StudiAMO l'Italiano Un progetto di italiano L2 per combattere la dispersione scolastica

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pprendere una lingua straniera non è sempre facile; per farlo si richiede impegno nello studio, pratica assidua e forte motivazione. Gli allievi del corso di italiano per stranieri che hanno concluso il corso hanno dimostrato di possedere tutte queste caratteristiche, e i risultati, in alcuni casi, sono stati esaltanti. Il progetto di sostegno linguistico per gli studenti di prima immigrazione, coordinato dalla prof.ssa Palermo nell'ambito della Educazione all'interculturalità, è stato avviato nel mese di novembre e si è con-

cluso a fine gennaio 2015. Dopo una prima indagine di rilevamento dei bisogni di tutta la popolazione straniera presente nel nostro Istituto, il team dei docenti coinvolti, ha operato un'analisi sistematica dei deficit linguistici per meglio calibrare l'intervento di apprendimento o recupero. Tutte le attività sono state proposte in modo laboratoriale e pratico sfruttando le nuove tecnologie, le tecniche del role-playing, della narrazione personale e della mnemotecnica musicale, ovvero l'apprendimento di regole grammatica-

li, lessico e forme idiomatiche associate alla musica e alle canzoni. Gli interventi didattici hanno mirato a rafforzare le conoscenze e le competenze linguistiche del livello A, secondo la scala di proficiency del QCER. Nella scuola dell'integrazione e dell'accoglienza, proposte didattiche come queste costituiscono un incentivo per iniziare e proseguire con maggiore costanza un percorso forma-

tivo; sollecitano l'autostima di chi incontra una cultura nuova in un Paese straniero e alimentano la motivazione necessaria che spinge allo studio di una L2. Tutto ciò consente alla scuola di contribuire concretamente nel processo di inserimento sociale degli alunni stranieri e ai docenti offre l'inestimabile ricchezza dell'incontro. Claudia Prainito

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Da Monreale a Termini Imerese, da Camporeale a Partinico, da Bagheria a Palermo, in tanti si sono dati appuntamento nell'Aula Magna dell'I.I.S.S. "F.sco Ferrara” per proporre un percorso culturale che sa di impegno a favore dei grandi valori della vita quali la Pace, la Legalità, la Fratellanza, la Solidarietà, l'Accoglienza, tutto in chiave interconfessionale e interreligiosa. Una giornata di studio e di riflessione in cui sui banchi di scuola abbiamo posato il libro della vita e la penna della coe-

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renza proprio per scrivere un impegno forte per il quale tanti hanno già pagato con la vita stessa. A confrontarsi con noi, Parlamento della Legalità Multietnico, Maria Luisa Altomonte, Direttore dell'USR (Ufficio Scolastico Regionale), Maurizio Gentile e Marco Anello, Dirigenti USR. Venerdi 23 gennaio, è stato ripercorso il cammino culturale già avviato lo scorso anno con il Parlamento della Legalità Multietnico e che quest'anno scolastico si concentra nello sviluppo del Progetto di

Ricerca "l'Italia è ancora un Paese bellissimo ma ha bisogno di te ", iniziativa che ha già ricevuto la Medaglia del Presidente della Repubblica Italiana - quale segno di apprezzamento e di incoraggiamento - arrivata dal Colle del Quirinale e indirizzata a quanti sanno cooperare insieme all'interno di questo progetto di respiro nazionale e anche internazionale. Al Dirigente Scolastico, Eliana Romano, ad alunni e alunne che sono già a lavoro, a docenti e genitori che incoraggiano questo percorso culturale, un

grazie di cuore per continuare a guardare negli occhi tanti studenti e dire loro che insieme si può colorare la storia con i pennarelli del coraggio, della semplicità e della bellezza di cuore per asciugare le lacrime di chi pensa che tutto è finito. Noi vogliamo crederci e come le "sentinelle " del mattino provare a svegliare l'Aurora nel cuore di ogni Uomo e di ogni Donna che ama la vita e la racconta con umiltà e bellezza. Nicolò Mannino


Fer ra ra new s

La lettera dell’On. Fucsia Pubblichiamo sotto la lettera che l'On. Fucsia Nissoli, componente della III Commissione Affari Esteri e rappresentante degli Italiani in America alla Camera dei Deputati, ha indirizzato al “Parlamento della Legalità Multietnico” del Ferrara.

I genitori promuovono il "Ferrara"

Caro professor Mannino, Pregiatissima D.S:, Prof.ssa Romano, Carissimi Studenti, È con vero piacere che apprendo dell’insediamento del parlamento della legalità presso la Scuola “Francesco Ferrara” e Vi ringrazio per il lavoro prezioso che state facendo, in maniera diversa l’uno dall’altro; per divulgare i valori della legalità, quale luogo migliore della scuola? Essa infatti è un luogo dove i valori si vivono e si propongono nella relazione educativa. La cultura della legalità deve permeare tutti i saperi per poter aiutare l’opera educativa. Purtroppo ci troviamo in un contesto dove l’illegalità rischia di essere un tarlo al cuore della democrazia ed è pertanto fondamentale fare una riflessione pedagogica in grado di sprigionare una carica educativa al rispetto delle Istituzioni e soprattutto della legalità da offrire ai giovani che frequentano la nostra scuola. In tale contesto è importante favorire la manifestazione di atteggiamenti di apertura e confronto utili all’attuale contesto multiculturale italiano, proprio come state facendo Voi a Palermo, nella scuola Ferrara. E’ necessario anche ridare fiducia a coloro che assolvono la professione docente, non lasciandoli soli di fronte all’emergenza educativa, aiutandoli a riscoprire l’orizzonte di significato valoriale verso il quale tendere. La scuola è palestra di convivenza civile e di incontro con l’altro nel rispetto delle differenze e in un quadro di regole condivise, a partire dalla nostra Carta costituzionale, che vanno riscoperte mostrandone il senso e l’utilità. Si aiuterà, in tal modo, a riconoscere il percorso vero di cittadinanza dalle trappole proposte dagli ambienti malavitosi. L’illegalità è diffusa in tutti gli ambienti e non sempre è riconoscibile, allora bisogna educare alla virtù del civismo ed al rispetto della legalità nel suo complesso, in ogni aspetto della vita civile. Tuttavia l’impegno per progetti pregevoli come il vostro non solo non deve distrarre dall’obbligo scolastico per le materie classiche, secondo la sintesi latina hoc facere et alia non omittere, ma deve vivificarle per una crescita integrale dei giovani, come persone e come cittadini oltre che come scolari. Lo studente che avrà vissuto l’esperienza dell’educazione alla legalità avrà in sé una marcia in più per contribuire a costruire una società più giusta e più armonica nella prospettiva di un futuro multietnico. Buon cammino insieme sulle strade della legalità e buon Anno scolastico. Cordialmente,Fucsia FitzGerald Nissoli

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el percorso formativo a favore di una "Educazione alla Legalità e Cittadinanza attiva", da più parti si segnala un binomio vincente nel rapporto famiglia/scuola. L’impegno del giovane monrealese Gabriele Cetrano, componente del Parlamento della Legalità Multietnico, consolida il sodalizio che unisce l'aspetto formativo scolastico e quello educativo familiare. La notizia? Partecipando al "Gran Galà della Cultura e della Solidarietà", tappa del percorso formativo del Parlamento della Legalità, al Giardino degli Aranci a Monreale, Gabriele e papà Fabio Massimo, coinvolti nel progetto di ricerca "l'Italia è ancora un Paese bellissimo e ha bisogno di Te ", hanno presentato e omaggiato ai tanti partecipanti una copia de Il Ferrarino, rivista in cui gli studenti dell'I.I.S.S. "Francesco Ferrara " esprimono pensieri e riflessioni. Ai tanti convenuti da diversi Comuni della Provincia di Palermo, è stato consegnato in omaggio il giornale dell’Istituto, dono molto apprezzato che ha dimostrato come Famiglia e Scuola hanno sempre un punto di incontro sul binario della cultura e della formazione.

Al via lo “Sportello di Ascolto” Dalla metà gennaio è attivo nel nostro Istituto lo Sportello di Ascolto curato dalla prof.ssa Zito esperta in Psicologia. Gli incontri si svolgono ogni mercoledì, dalle ore 9.00 alle ore 12.00, nella aula 41 del quinto piano dell’Istituto e sono rivolti agli alunni, alle famiglie e ai docenti. Gli appuntamenti possono essere concordati direttamente con la docente o attraverso posta elettronica al seguente indirizzo: mariateresa.zito@libero.it.

Premio Naz. Giornalista per 1 giorno Il Ferrara tra le scuole premiate "Il Ferrarino" on line pubblicato sul circuito naz. di Alboscuole ha superato le selezioni e ha conquistato il Premio Nazionale “Giornalista per 1 giorno”. Il nostro giornale è inoltre candidato all’assegnazione dell’Oscar del giornalismo scolastico 2015 per la sezione POESIA. Il Premio “Giornalista per 1 giorno” verrà consegnato nel corso del Meeting Nazionale di giornalismo scolastico che si terrà il giorno 22 aprile 2015 a Chianciano Terme.

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La s t ra ge d i P ari g i

La religione vera non semina il terrore di Luisa sajola IV S Samuel Johnson, vissuto in un'era in cui la libertà, l'uguaglianza e la tolleranza erano al centro delle speranze umane, una volta scrisse: "la libertà di stampa è una benedizione quando siamo inclini a scrivere contro gli altri, e una calamità quando ci troviamo ad essere sopraffatti dalla moltitudine dei nostri assalitori". Una cultura che si autoannulla, che si getta tra le braccia di una crisi d'identità e morale, che volta le spalle ad anni di guerre e opposizioni per acquistare il diritto che ci spetta, ha forse un futuro? Ed è forse questo il futuro a cui tanto aspiriamo? Milioni di persone, oggi, stanno gettando nei rifiuti della loro mente rivoluzioni che ci hanno resi ciò che siamo, che ci hanno fatto progredire come paese e come persone. L'intelletto, inteso come la capacità della mente umana di intendere, concepire pensieri, elaborare concetti e formulare giudizi, ma anche facoltà di cogliere l'essenziale che sta dentro le cose o i fatti, dovrebbe essere sviluppato ed utiliz-

zato per aiutarci in occasioni come queste, dove arroganza e soprusi impongono la loro tiranna volontà e ci buttano a terra a colpi di fucile. Perché è qui che l'intelletto non trova ragioni né spiegazioni, può solo riconoscere che degli animi violenti cercano di sopraffare le menti altrui con i propri pensieri, di pestare i piedi senza dispiacere alcuno e di spegnere la luce del faro che illumina la nostra intera esistenza, la stessa a cui giriamo attorno come naufraghi disperati. Charlie Hebdo ha subito un orribile oltraggio il 7 gennaio di questo nuovo anno. Parigi ha perso dodici cuori francesi, colpevoli di aver solo espresso i loro pensieri attraverso l'arte satirica delle loro mani. Se la

sono cercata? È il pensiero che, penso, abbia attraversato momentaneamente le menti di molti in questi giorni. Ma è davvero così? Un momento di riflessione lascerebbe inorridire chiunque. Cosa stiamo facendo e chi diventeremo? Stiamo per replicare il tipico cliché della storia che si ripete? Sono solo io ad udire l'urlo disperato degli animi coraggiosi che sono morti per fornire a sé stessi e al mondo una vita migliore? Un pensiero più libero e non appesantito dalla paura di essere espresso? E l'inumanità che spinge un "religioso" a sparare alla testa di un poliziotto che fa solo il suo dovere mi fa pensare che abbiamo a che fare con persone

che non attendevano scusa migliore per far sanguinare la società. Sono persone che si definiscono qualcosa che non sono, perché la religione non fa questo, non importa se sia cattolica o islamica. La religione dovrebbe accomunare i cuori e i popoli, nonostante le differenze, dare la pace e non seminare terrore. Je ne suis pas Charlie Hebdo, ma sono un pensiero che merita di essere pensato e coltivato, espresso, ascoltato, letto. Nessuno taglierà la testa alla mia volontà, nessuno si imporrà a me con la violenza, perché con altrettanta violenza risponderei. Non una violenza sanguinaria, ma una violenza che spacca i timpani e racconta le proprie ragioni, quelle di un diritto. La mia volontà non è legge, ma la libertà di pensiero e di stampa sí e va rispettata. La censura è il bastone dei ciechi del pensiero. Tolleriamo di più, imponiamoci di meno. Facciamolo almeno in nome di tutti quei combattenti che, morti sotto i colpi di un fucile, sono rimasti "eterni nel tempo".

Il terrorismo è contrario ai principi dell'Islam di Firdaus Erradi III R Ho letto di tutto e di più su internet, dopo la tempesta che si è scatenata in seguito all'attentato di Parigi. Ho letto troppe cose, troppi deliri, troppe frasi senza senso, ho sentito troppe persone intente a parlare di qualcosa che non conoscono. Troppa ignoranza.

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Non starò qui a dire cosa ne penso, mi dilungherei troppo e finirei col riempire le righe di parole probabilmente dette e ridette. E non starò qui neanche a fare la vittima, basta che semplicemente sappiate che un episodio del genere non può che essere contrario ai principi dell'Islam. segue nella pag. accanto


L a s tr ag e di P ar ig i

Offendere il credo altrui non è “ironizzare’’ di Chiara Arrivas IV M Gli ultimi eventi tragici avvenuti a Parigi hanno scombussolato tutta l’Europa. Chi non è rimasto atterrito dalla notizia dell’assassinio avvenuto nei giorni scorsi a causa di una vignetta “satirica’’? Ormai al telegiornale e sui social network non si parla d’altro: sia del gesto compiuto dai due killer, sia delle vignette “satiriche’’ ritenute anche offensive. Niente e nessuno può giustificare un atto così violento e tragico che ha solo portato morte e sofferenza, così come tutte le guerre e gli attentati che accadono nel periodo storico che stiamo vivendo. Si stanno diffondendo anche delle foto e degli oggetti - come t-shirt o spillette - con la scritta “JE SUIS CHARLIE’’, un po’ per manifestare la propria solidarietà nei confronti della redazione satirica colpita, e un po’ per manifestare il proprio disaccordo con l’atto commesso dai due killer. Alcune perso-

Sono vicina ai familiari delle vittime e ci tengo a farvi sapere che tutti i giorni sarò dalla parte dei morti innocenti, e che considero quest'atto accaduto in Francia semplicemente come un atto criminale. Spero proprio che le persone non si facciano risucchiare completamente da certe dinamiche, e che comincino a ragionare un po’ di testa loro. Charlie Hebdo è un settimanale satirico e questo non dà nessun diritto ad uccidere i giornalisti che vi lavoravano e i poliziotti che facevano il loro dovere. E diciamolo unanimemente a colui che ha scelto la via della violenza e del terrorismo, che è

ne, invece, - io sono tra queste - hanno condiviso un’altra foto, che reca la scritta ‘’JE NE SUIS PAS CHARLIE’’. Ma perché? Per la seguente ragione: per quanto grave, tragico, imperdonabile e inaccettabile sia stato quell’atto terroristico, io ritengo anche inaccettabile che esista un giornale che, in copertina, pubblichi vignette che raffigurano situazioni connesse alla religione in maniera offensiva; questa, sempre a parer mio, non può essere ritenuta satira. La satira è l’ironizzare su un determinato argomento, il che accade quando si parla di politica, o anche di un genere musicale, che sono argomenti che riguardano opinioni e non una scelta di vita e soprattutto di fede, importante e profonda come la religione. Offendendo il credo altrui, con vignette volgari, con bestemmie rivolte proprio contro l'oggetto di culto di chi crede, pubblicare determinate battute, non è più ‘’ironizzare’’ ma ledere profondamente la dignità del-

isolato e lo resterà per sempre. Io non ho bisogno di dissociarmi da ciò che mai mi è appartenuto! Sono musulmana e sono doppiamente vittima: vittima delle conseguenze che l'attentato di tre folli avrà sulla mia vita e su

l'altro! Un po’ come quando ti offendono un familiare, o un caro amico, tu che fai? Ti arrabbi, e li difendi. Bene, quei killer, secondo loro, hanno difeso Allah, ma nel modo meno giusto che possa esistere: se prima erano nella ragione a essere contro quella vignetta per loro offensiva, nel momento in cui hanno tolto la vita a dodici persone in nome del loro Dio, sono passati dalla parte del torto, e non penso che il loro Dio abbia voluto questo. Le religioni dovrebbero unirci, e se sono diverse a maggior ragione incuriosirci. Io per prima, da agnostica, m’interesso alle religioni di altri paesi, soprattutto se mi sono nuove e

quella di un miliardo e mezzo di musulmani, conseguenze che si aggiungeranno a quelle che già subisco per l’11 settembre, per Al-Qaeda, per Saddam, per Bin laden, per l'Isis, per El Baghdadi..., per tutte quelle sigle che servono a far fare

non discrimino chi, al contrario di me, crede in un ente superiore che fa del bene a chi lo merita e che invece punisce chi non lo merita, alla fine del loro cammino sulla terra. Quello che crea le maggiori differenze è il non conoscere. Prima di giudicare e di discriminare chi ha un credo o un’opinione diversa dalla tua, ascoltalo, studia la storia della sua religione, cerca di capire perché ha un determinato pensiero e, se non lo condividi, fai la stessa cosa, parlagli di te, raccontagli la tua storia, informalo. Solo così può nascere un vero dialogo.

soldi a qualcuno e a rovinare la vita a noi. E ancora vittima per i miei fratelli e sorelle morti anch'essi in attentati, per l'allontanamento di persone che ci ritengono pericolosi perché musulmani, per i paesi araboislamici in fiamme, per l'Afghanistan che non vedrò in fiore, per la Siria che brucia sola, per l'Iraq raso al suolo, per la Palestina che piange in una striscia di terra, per la Somalia senza Pace. Ribadisco che questi atti terroristici sono contrari ai principi dell'Islam, come a quelli del cristianesimo o del buddismo, perché il TERRORISMO non ha religione!

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La via Bandiera è in agonia I commercianti esprimono le loro opinioni nel reportage di Carola Marino Il nostro quartiere, da lungo tempo a vocazione commerciale, negli ultimi anni ha risentito pesantemente della crisi economica e della nascita di diversi centri commerciali Volendo ascoltare le ragioni e le esperienze dei commercianti, ho posto loro alcune domande. Dalle loro risposte emerge un quadro desolante ma, nello stesso tempo, per certi aspetti stimolante poiché molti di loro affidano a noi giovani il compito di cambiare rotta e migliorare la società. Nome, tipologia e durata dell’attività

Cosa è cambiato da quando ha avviato la sua attività?

Johnny; venditore ambulante; Anni svolgimento attività: 15

Ricordo i tempi della lira e la folla di gente che passeggiava e comprava molto. Adesso non più. Prima c’era molta più gente e si lavoRocco rava molto. Adesso (Louise & Ro.) circa il 60/70% in Abbigiamento meno. La via Anni svolgiBandiera in area mento attività: economica è in ago15 nia. Franco Fulmine Corredi Anni svolgimento attività: 36 Nino Bevilacqua (Kaos uomo) Abbigliamento Anni svolgimento attività: 8 Antonino Lupo Venditore ambulante Anni svolgimento attività: 28

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Via Bandiera - anno 2000

L’attività ha risentito della crisi? Se sì, l’ha superata?

Vedendo la situazione di oggi, ha mai pensato che quest’attività sia stata un investimento sbagliato?

Via Bandiera- anno 2015

Cosa pensa della continua apertura di negozi extracomunitari nel quartiere?

Penso proprio che se La crisi si è sentiavessi saputo della ta molto e va semsituazione attuale avrei pre peggio. tentato altre strade.

Che consiglio potrebbe dare a noi giovani imprenditori del domani?

Consiglierei di tentare altre strade in altri Paesi, l’Italia ormai non da più futuro.

L’attività ha risentito della crisi e non l’ha superata. Ogni anno è sempre peggio.

Non sono pentito perchè sono consapevole che questa situazione coinvolge molte realtà. Ma l’importante è che si renda almeno il minimo per garantire la famiglia.

Penso che così come sono ubicati adesso svalorizzino la bellezza di quella che era la via Bandiera un tempo. Si potrebbero sfruttare abbellendole per arricchire la zona.

Potrei solo dire che investire oggi è solo finalizzato a fare l’interesse delle banche e dello Stato. Quindi investite.

C’è un calo di consumi più o meno del 50% minimo. Il quartiere della via Bandiera si è quasi desertificato.

La crisi in questa zone è cominciata ma non è mai finita.

Dopo molti anni d’attività non potrei affermare tale cosa poichè nell’arco degli anni abbiamo avuto dei risultati positivi.

Se sono regolarizzati non vedo nulla in contrario, ma il problema è che molti non lo sono.

Nell’ambito in cui operiamo noi la difficoltà di riuscita è di 7 su 10. Diventare imprenditori in questa zona è quasi impossibile.

Prima era ottima, adesso è tutto bloccato. Questa è diventata solo una zona di passaggio.

Sì, così come tante altre che sono state costrette a chiudere i battenti.

Col senno di poi, credo che sia stato decisamente un investimento sbagliato.

Anche loro hanno le stesse difficoltà che abbiamo noi, ma condizionano negativamente l’economia locale poichè molti non sono in regola.

Studiate per voi stessi e sperate in un governo ed un futuro migliore così da cambiare la situazione del nostro Paese. Non c’è futuro né per noi né per voi, ma voi avete la forza di lottare che a noi manca.

In via Bandiera era sempre festa con le masse di gente che passeggiavano e compravano, adesso c’è il degrado.

Il miglioramento non si vede mai, anche, secondo me, per colpa delle aree pedonali.

Pentito no, perchè quest’attività mi ha sempre assicurato un pasto a casa, ma adesso restano solo i debiti.

Tutti dobbiamo lavorare ma, ahimè, il lavoro manca già anche per noi.

Lottate, anche con la forza.


Nome, tipologia e durata dell’attività

Andrea Vizzini Sanitaria Anni svolgimento attività: 70

Cosa è cambiato da quando ha avviato la sua attività?

Il volume d’affari prima era senza dubbio maggiore. C’è sia una minore affluenza, sia una minore richiesta.

L’attività ha risentito della crisi? Se sì, l’ha superata?

Vedendo la situazione di oggi, ha mai pensato che quest’attività sia stata un investimento sbagliato?

Cosa pensa della continua apertura di negozi extracomunitari nel quartiere?

Che consiglio potrebbe dare a noi giovani imprenditori del domani?

L’incremento c’è quando noi stessi rilanciamo l’economia venendo incontro alle esigenze dei consumatori.

Oggi investire in una attività del genere è sbagliato, mentre noi che rientriamo nella cerchia delle attività “storiche” resistiamo. Quindi non penso che sia stato un investimento sbagliato.

Possono dare una spinta positiva se sono integrate in un contesto sociale, ma in contesto di crisi abbassano la qualità influendo sul rapporto “qualitàprezzo” delle altre attività.

Io direi di tentare comunque, pur essendo consapevoli che lo Stato non aiuta. Io credo in un futuro nel proprio territorio. Alla fine di tutto devi crederci, insistere, avere idee, fantasia ed investire nella propria creatività.

Quando la crisi genera violenza di E. Balistreri IV M Il nostro tempo è purtroppo caratterizzato da una forte crisi economica, politica e sociale. La nostra società è afflitta da vere e proprie piaghe poiché non esiste più un vero ceto medio, ma ormai solo una classe ricca (sempre più ricca) ed un povera (sempre più povera). La cosa più triste è che sia i giovani, sia uomini e donne non più giovani si ritrovano senza lavoro a dover mandare avanti la famiglia o a doversi ricreare un futuro da zero; questo lascia poco spazio all'ottimismo. L'incremento significativo del contrabbando, delle bancarelle abusive o dei piccoli e grandi furti è causato dalla povertà della gente che, pur di riuscire far mangiare i propri figli, a volte è disposta a rubare la spesa altrui o oggetti di scarso valore. Tutto ciò non si manifesta solo nei grandi centri urbani, ma anche nei piccoli paesi, in cui la gente è costretta a guardarsi le spalle, rischiando di essere derubata, di essa buttata per terra e subire danni fisici e psicologici solo per pochi euro. A questo proposito cito un fatto successo nel mio paese pochi giorni fa: la sig.ra Maria, ficarazzese DOC da quasi 88 anni, mentre spazzava davanti casa, come suo solito, vista la sua autosufficienza nonostante l'età avanzata, presa alle spalle da loschi figuri, si è vista strappare con violenza gli orecchini e adesso si trova in ospedale con i lobi cuciti e il femore rotto. Il sig. Franco, altro ficarazzese DOC, uscito da casa per andare a lavorare, non ha trovato l'auto della moglie, una vecchia auto che gli era indispensabile, considerato che in Sicilia spostarsi

coi mezzi pubblici è una vera utopia. La macchina è poi stata ritrovata davanti all'ospedale Civico, o meglio ciò che ne restava. Gli autori del furto infatti hanno fatto ritrovare solo la carcassa. Ora il sig. Franco non può più fare uso della macchina nemmeno riparandola, ma forse troverà i vari pezzi della sua auto venduti nei mercati neri che vengono organizzati nei quartieri della città soprattutto la Domenica. Come possiamo ignorare infatti che i mercati storici in questi ultimi tempi siano diventati veri e propri punti di riferimento per il "riciclaggio" di tutti quegli oggetti rubati che vengono poi svenduti per pochi euro. Numerosi sono diventati, addirittura, anche i furti ai barboni che vengono malmenati e derubati per togliere loro quelle scarse offerte che ricevono dalla gente e usuali sono diventati anche i furti ai poveri vecchietti che un giorno al mese vanno a ritirare la pensione alla posta, e che poi vengono pedinati dai malfattori fino al portone di casa, dove non hanno scampo. Quella degli ultimi tempi si può quindi definire una guerra fra poveri, in cui è il povero che toglie al povero, perché a ben vedere, la criminalità di oggi è conseguenza del malessere generale socio-economico che colpisce tutte le classi sociali; siamo di fronte a una vera e propria "guerra per la sopravvivenza". A questo proposito mi auguro che le classi dirigenti possano attuare nuove leggi per incentivare l'economia del nostro paese, creare occupazione e dare un futuro alla nuova generazione e a tutte le persone che sperano ancora in un domani migliore e che credono ancora che non tutto sia perduto.

E-commerce. L'ultima puntata...

“Il fiore all’occhiello dei percorsi attivati dalla nostra Istituzione scolastica” - così la nostra preside l’ha definito – è giunto al termine. Dopo il lungo percorso triennale che ha impegnato 12 alunni del corso SIA, della classe V I, il progetto di istruzione professionale integrata per Operatore E-Commerce si è concluso con l'esame di certificazione delle competenze, superato brillantemente da tutti i candidati. Ora si attende solo la consegna dei tanto ambiti attestati. Nelle more, per ingannare il tempo, provate a guardare il video girato a scuola con le interviste dei protagonisti e che trovate nella pagina ufficiale FB IISS Francesco Ferrara Palermo.

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Scuola e dintorni

La scuola è un luogo unico di Alessia Palmeri

Qual è la prima cosa che vi viene in mente quando sentite la parola adolescenza? I primi amori? Le divertenti uscite con gli amici? Le terribili incomprensioni da parte degli adulti? Senza dubbio contribuiscono alla formazione della persona, ma riflettendoci bene, c’è una cosa che veramente influisce sulla vita dei giovani per il resto della vita, è la scuola. Per alcuni è solo un luogo amato, per altri odiato, eppure quando si giunge all’età adulta i pensieri ricorrono a quel periodo trascorso dentro quel luogo, di cui allora, sembrava quasi impossibile poter sentirne la nostalgia. La scuola è un luogo unico. Non importa chi siate o che carattere abbiate. Potete essere una delle persone più popolari dell’istituto oppure una persona riservata, ma la scuola può offrirvi più di quanto pensiate. Questo luogo offre la rara possibilità di conoscere diversi tipi di persone, con i quali possono nascere diversi tipi di rapporti: dalle amicizie profonde alle insopportabili inimicizie. Legami che durano solo qualche periodo altri che riescono a perdurare nel tempo. Qualunque sia il destino del legame, esso influirà sul vostro sviluppo sociale e contribuirà a rendervi pronti e maturi per l’età adulta. Tutto questo poi può essere perfettamente accompagnato da un buon patrimonio culturale. Spesso il desiderio di divertirsi sottrae tempo allo studio. È normale che in quest’età si preferisca lo svago allo stare sui libri; ma pensiamoci un attimo, quanto ci si sente appagati a conoscere ciò che ci circonda? La cultura non serve per vantarsi, ma giusto per difendersi, per saper argomentare e non essere manipolati. Il mio messaggio è rivolto soprattutto a chi è ancora all’inizio del percorso scolastico. Vi capiteranno momenti difficili, periodi in cui sarete “con la testa in aria”, professori con i quali è complicato stabilire una sintonia, ma dovete fare in modo che questi problemi siano “il carburante” per trovare la fiducia in voi stessi. Non perdetevi in inutili confronti con gli altri, vi danneggerà soltanto. Andate sempre per la vostra strada, eccellendo nelle vostre capacità e accettando i vostri limiti. Solo con la volontà otterrete soddisfazioni. Come scrisse in una lettera il nostro poeta Vittorio Alfieri: «Volli, e volli sempre, e fortissimamente volli».

La fine della scuola, l'inizio di una vita di Giulia Ruffino V I Ed eccomi al termine di questo lungo "percorso" ricco di sorrisi, pianti, delusioni, emozioni, divertimento ma anche tanta ansia per gli esami che dovrò affrontare tra qualche mese. Sono passati ormai cinque anni dalla prima volta che sono entrata in questa scuola e per me non è stato poi così difficile ambientarmi grazie alla disponibilità dei professori che hanno reso tutto più semplice. Ho conosciuto compagni meravigliosi con i quali ho condiviso momenti che

resteranno impressi nel mio cuore per sempre e docenti speciali che con qualche urlo di troppo mi hanno fatto crescere fino ad arrivare alla maturità! Il mio primo "ultimo" anno di scuola è stato diverso dagli anni precedenti perché ho preso consapevolezza del fatto che tutto sta per finire e questo mi rattrista. Appena pochi giorni dopo l'inizio, ecco la fatidica frase dei professori :"Ragazzi studiate perché quest'anno dovrete sostenere gli esami" beh! come inizio non c'è male! Segue nella pag. accanto

10 cose che la scuola non insegna Le regole che Bill Gates ha descritto in occasione di una cerimonia di diploma davanti a migliaia di ragazzi. REGOLA 1 - La vita è ingiusta, bisogna abituarsi REGOLA 2 - Al mondo non importa granché della vostra autostima. Piuttosto, si aspetta che combinate qualcosa, prima di poterne gioire voi stessi. REGOLA 3 - Non si guadagnano 60.000 dollari all’anno appena usciti da scuola. Non ci saranno telefono e auto aziendale per voi, se non ve li sarete guadagnati. REGOLA 4 - La vostra insegnante è dura con voi?

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Aspettate di avere un capo. REGOLA 5 - Lavorare in un fast food non significa “abbassarsi”. I vostri nonni chiamavano situazioni simili “opportunità”. REGOLA 6 - Se fate qualche guaio, non date la colpa ai vostri genitori. Basta piagnucolare, prendetevi le vostre responsabilità e imparate dai vostri errori. REGOLA 7 - Prima della vostra nascita, i vostri genitori erano molto diversi da come li conoscete. Sono decisamen-

te peggiorati a furia di pagare le vostre bollette, pulire i vostri vestiti e ripetere all’infinito quanto siete bravi e intelligenti. Quindi, prima di diventare vegani e andare a salvare le tartarughe, iniziate a pulire la vostra stanza e mettete in ordine tutto ciò che si trova al suo interno. REGOLA 8 – A scuola può capitare che vi siano state date delle opportunità all’ultimo minuto per non essere bocciati. Scordatevelo nella vita reale!

REGOLA 9 - La vita non è divisa in quadrimestri, e durante l’estate bisogna darsi da fare quanto in inverno. E sono molto pochi i datori di lavoro disposti ad aiutarvi ad essere assunti: è una vostra responsabilità. REGOLA 10 – Non fidatevi dei professionisti che si vedono nelle fiction televisive: non avrete così tanto tempo libero. Nella vita reale, le persone lasciano il caffè a metà e vanno a lavorare.


P ia net a ad ole sc en za

Genitori e figli: una convivenza difficile

I

cambiamenti che si presentano nel corso dell'adolescenza non sono facilmente comprensibili dai genitori. Spesso i figli vorrebbero confidarsi con i propri genitori, ma la paura di essere giudicati prevale su tutto. I genitori dovrebbero avere più pazienza nell’ascoltare i problemi dei loro figli e non dedicare il loro tempo giornaliero solo ai pensieri lavorativi ed economici. Il genitore si trova, così, in una condizione difficile poiché vorrebbe cercare di risolvere questo problema che sostanzialmente è comunicativo, ma spesso non riesce a farlo. La maggior parte delle volte i figli, per mancanza di autostima, tendono a vivere molti conflitti con i propri genitori, ma non sempre il conflitto deve essere visto come qualcosa di assolutamente negativo, esso può, infatti, essere considerato come una fase a volte necessaria nella crescita dell'adolescente. Oggi fare il genitore è un "lavoro" abbastanza duro, ma non per questo bisogna gettare le redini al primo ostacolo. (segue dalla pag. precedente)

Ciò che preoccupa tutti noi studenti sarà la fatica di affrontare “la commissione” , magari severa e insensibile; lasciatevelo dire, chi più chi meno tutti abbiamo paura di sostenere le "temute" tre prove. Il quinto anno è proprio particolare; prima di arrivare all'ultimo appuntamento del nostro corso di studi, quasi nessuno ha in mente quale strada intraprendere dopo il diploma, eppure oggi questo sembra essere il nostro pensiero più ricorrente. E certo esso è reso ancor più difficile dalla critica situazione attuale: nessuna garanzia per i giovani pronti a immettersi nel mondo del lavoro. Forse, vi sembrerà strano, è questo il timore più grande, anche se penso che nessuno di noi voglia finire la scuola anche perché in fin dei conti sarebbe come perdere la nostra seconda famiglia! Spesso dai familiari o direttamente dai prof ci sentiamo dire che questi sono gli anni più belli e importanti e che sicuramente rimarranno indelebili nelle nostre vite. Nel bene o nel male, ora posso dire che è vero! Non mi resta che fare un in bocca al lupo a tutti i maturandi!

Dal canto loro i ragazzi di oggi hanno un comportamento diverso rispetto a quello dei ragazzi di ieri e spesso pensano di essere in grado di fare tutto da soli. La presunzione adolescenziale però di frequente supera ogni limite e questo porta a incomprensioni e continui litigi. Noi giovani dovremmo riflettere sul fatto che l'impotenza che proviamo davanti alla realtà innesca questi comportamenti negativi; così succede che invece di combattere in modo più razionale finiamo per subire la nostra collera rivolgendola verso chi ci ama. Floriana Giuffrida e Irene Acquisto IV M

Nuova rubrica

Cinema che passione! Quel pazzo venerdì

di Claudia Puccio IV M Cosa succede- ranno, spezzando l’incantesirebbe se un gior- mo e amandosi più che mai per no ci svegliassi- il resto della loro vita. So cosa mo nel corpo di state pensando: «Avanti, è solo nostra madre e un film, come poteva finire se lei nel nostro? non col tipico vissero per semUn bel casino suppongo! Ma pre felici e contenti?». Ma vi possiamo provare ad immagi- dirò: i film non sono solo finnarlo con l’aiuto di un film: zione. Certo, non succederà “Quel pazzo venerdì” (2003) mai che una signora vi offrirà con Jamie Lee Curtis e Lindsay un biscotto della fortuna magiLohan. Madre: psicologa, co e vi scambierete i corpi coi presa dai mille impegni, sta per vostri genitori (se dovesse risposarsi; figlia difficile, dai accadervi davvero, fatemi tipici problemi adolescenziali. sapere), ma l’importante in Un giorno, al culmine di una ogni storia è il messaggio. Chi loro discussione, in un ristoran- di noi non litiga mai coi propri te cinese una donna offre loro genitori? Pensiamo che loro un biscotto della fortuna che non ci capiscano, che siano cambierà la vita di entrambe. E vecchi, all’antica, che non ci così puf! l’indomani, «quel lascino mai fare quello che pazzo venerdì», si ritroveranno vogliamo, che siano noiosi e l’una nei panni dell’altra. La insopportabili. Ma noi ci penfiglia dovrà gestire i gravosi siamo mai a loro? Che devono impegni di lavoro e del matri- guadagnarsi il pane per campamonio e la madre dovrà fare i re la famiglia e magari non conti coi perfidi compagni e possono permettersi di risponprofessori della figlia. Ma dere male al loro capo - come ognuna di loro affronterà le facciamo noi coi nostri profesvarie situazioni col proprio sori - se vogliono continuare a carattere e come vorrebbe che darci il meglio. E le nostre l’altra facesse, finché non capi- mamme fanno in modo di farci ranno l’una i desideri e i pro- trovare sempre la casa pulita e blemi dell’altra e si complete- un piatto pronto a tavola. E poi

cercano di insegnarci il più possibile, di non farci commettere i loro stessi errori, di farci frequentare le persone giuste ammesso che esistano queste persone (…) – e di spronarci a fare del nostro meglio per noi e per il nostro futuro. Tutti possiamo sbagliare, noi come loro, perché siamo umani, ma è proprio questo il bello: nasciamo, cadiamo, c’alziamo, ricadiamo, ci rialziamo, amiamo, sbagliamo, piangiamo, impariamo, cresciamo, VIVIAMO. Non facciamo dei drammi per tutto e cerchiamo di andare incontro ai nostri genitori che ci hanno dato la vita e ai quali dobbiamo essere riconoscenti e un giorno anche noi ci prenderemo cura di loro come loro hanno sempre fatto e ancora faranno con noi. Vi consiglio la visione del film e di rifletterci su!

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A gor à

Ciao Pino Nato nel quartiere Porto di Napoli, primogenito di sei figli, Pino Daniele si è diplomato all’Istituto Armando Diaz in ragioneria dove ha imparato anche a suonare la chitarra. Cominciò la sua carriera artistica con il gruppo Batracomiomachia (Battaglia tra topi e rane). Nel 1977 ha pubblicato il suo primo album intitolato “Terra mia”. Il 27 giugno del 1980 aprì la scena al concerto milanese tenuto da Bob Marley,

inoltre nell’82 pubblicò il successo “Napule è”. Nel 1990 Pino si ritirò per alcuni anni a causa dei suoi continui problemi cardiaci, ma tornò poco tempo dopo in una tournèe con Eros Ramazzotti e Jovanotti. Gli anni 2000 sono stati intensi e pieni di soddisfazioni, risale a quest’epoca la sua ultima tournèe intitolata “Pino musica e parole”. La sera del 4 gennaio 2015 Pino Daniele viene colpito da

un infarto, mentre si trovava nella sua abitazione di Orbetello, in Toscana. La scomparsa del cantautore ha generato forti risposte emotive soprattutto a Napoli, dove una folla di 100.000 fans si è riuni-

ta in piazza del Plebiscito, per far capire al mondo intero che uomo è stato il grande Pino Daniele. Vincenzo Baiamonte V R

Chef palestinesi alle prese con piatti siciliani di Safa Ouerghemi VI

Le tradizioni culinarie siciliane accolgono le usanze del medio oriente. Lo scambio culturale, un incontro tra le tradizioni culinarie palestinesi e quelle siciliane, si è concretizzato proprio qui a Palermo dove tre chef palestinesi, messe da parte le loro conoscenze culinarie, hanno dato spazio alle tradizioni italiane ma sopratutto sicilia-

ne. La nostra arte viene invidiata, e in qualche modo copiata, da tutto il mondo ma con scarsi successi. I tre, che cucinano per le forze armate italiane in Palestina, hanno deciso di ampliare le loro conoscenze in modo da poter proporre piatti siciliani ai militari in servizio all’estero; lo scopo è far ricordare attraverso i sapori familiari, la loro terra d'origine ovvero l'Italia. Questi chef intraprendono un viaggio fra le tradizioni, accompagnati da diversi chef di Palermo appartenenti all'Associazione Artes. Tra ville, hotel e pasticcerie, i tre hanno acquisito nuove conoscenze e hanno imparato ad amare i segreti della cucina siciliana. L'Associazione Artes, sensibile e rispettosa delle prescrizioni medio orientali, ha eliminato del tutto dal menù l'utilizzo della carne di maiale. L'Associazione non possiede una vera e propria sede ma si appoggia a diverse aziende di Palermo. In questo caso i cuochi hanno richiesto aiuto a diversi hotel, pasticcerie e ville come: il Campus Lincoln, le Officine Baronali, l'Hotel Centrale Palace e la famosa pasticceria Oscar. Agli incontri era presente l'interprete arabo-egiziano Radhia Medini (mia madre). I tre chef, oltre a "studiare", hanno avuto anche l'opportunità di visitare i vari monumenti e i centri commerciali della nostra amata Palermo. Al termine di questa esperienza si sono congratulati con l'Associazione Artes per aver rivelato loro vari segreti per ottenere degli ottimi piatti in stile made in Sicily. Nelle loro parole anche il sincero ringraziamento per la calda l'ospitalità offerta loro.

Un Palermo da Champions di Vincenzo Baiamonte V R Un Palermo meraviglioso, cinico e spietato chiude il girone d’andata del campionato di serie A al 7° posto in classifica con 30 punti e addirittura al di sopra di squadre del calibro di Inter e Milan. I rosa nero hanno collezionato 7

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vittorie, 10 pareggi e appena 5 sconfitte, risultati che permetteranno ai nostri giocatori di affrontare il girone di ritorno con molta tranquillità e tante ambizioni. Infatti, la media punti del Palermo è di 1,90 a partita, una media da Champions League! La squadra di Iachini nelle ultimi 12 incontri ha perso una sola

volta, dopo che per 9 partite di fila aveva collezionato punti preziosi. Il Palermo si trova a 10 punti dalla salvezza matematica, che era l’obiettivo di inizio stagione ma questi strabilianti risultati potrebbero far ambire il club di viale del Fante al 5° posto in classifica che darebbe l’accesso

in Europa League. Il Palermo, dunque, non cessa di stupire grazie anche al suo grande fantasista Dybala, secondo nella classifica dei bomber di serie A.


Music & rel ax

Che mondo sarebbe senza la musica? di Danilo Aliotta V I Mi sembra doveroso dedicare lo spazio di questa rubrica a Pino Daniele poichè egli è stato uno degli artisti italiani più importanti degli ultimi tempi. Napoletano doc, egli è riuscito a rinnovare il panorama della musica italiana con l'integrazione di blues e pop/rock con la melodica partenopea. Questa sua particolare ricerca lo ha condotto a proporre un modello di musica napoletana intenso ed impegnato, per questo ben diverso da quello sentimentale e popolare più diffuso.

La sua è stata una carriera lunga e ricca di successi, dovuti anche a un inconfondibile timbro vocale. Uno dei brani che ha riscosso più successo è stato "Napul'è"; un testo struggente e vero, con cui l'autore rappresenta le contraddizioni, la difficile realtà di Napoli e la sua denuncia dell'indifferenza e della rassegnazione non solo politica e istituzionale ma anche individuale. Dalle sue canzoni emerge chiaramente la sensibilità poetica di chi, raccontando il mondo, sa dirne tutto. Non a caso uno stretto sodalizio artistico e umano ha unito Pino Daniele all'indimenticabile Massimo Troisi.

Napule è

Napule è addore e mare Napule è na carta sporca e nisciuno se ne importa E ognuno aspetta a 'ciorta Napule è na' camminata, inte e viche miezo all' ato Napule è tutto nu' suonno e a sape tutto 'o munno

Napule è mille culure, Napule è mille paure Napule è a voce de' creature che saglie chianu chianu E tu sai ca nun sì sule Napule è nu sole amaro

Il più famoso... Avvocato italiano....Massimo della Pena Autista italiano....Guido Maluccio Barbiere cinese....Ta rasato Barman egiziano....Nabir albar Becchino giapponese....Tefo'nabara Cameraman cinese....Mozumo Campione di poker cinese....Cion full Campione di poker indiano...Kibara Campione di poker tedesco....Von Bleff Contadino russo....Andrej peribosky Cuoca russa....Olga cocimelova

La mia dieta è salutare. Quindi ciao! Come si fa ad ucci dere un orologiaio ? ... colpendolo!

Tema: Passa il treno. Svolgimento di Pier ino: "E io mi scanso". Nota del maestro: "E io ti boccio". Pierino: "Meglio bocciato che morto!".

Top 10 CD

Top 10 Digital Download

1. M. MengoniParole in circolo 2. Tiziano FerroTZN the best of Tiziano Ferro 3. Gianna Nannini- Hitalia 4. ModàModà 2004-2014 l'originale 5. Vasco RossiSono innocente 6. Pink Floydthe endless river 7. Hozier- Hozier 8. Fedez- Pop-hoolista 9. Ac/dc- rock or bust 10. Francesco De GregoriVivavoce

1.Hozier- take me to church 2. M. Mengoni- Guerriero 3. Fedez ft F. MichelinMagnifico 4. E. Iglesias- Bailando 5. Ed Sheeranthinking out loud 6. Mark Ronson ft Bruno Mars- uptown funk 7. David Guetta ft Sam Martin- Dangerous 8. Aronchupai'm an albatraoz 9. Sia- Chandelier 10. Sam Smithi'm not the only one

Ma nun sann' a verità Napule è mille culure, Napule è mille paure Napule è nu sole amaro, Napule è addore è Mare Napule è na carta sporca e nisciuno se ne importa Napule è na' camminata inte

viche miezo all'ato Napule è tutto nu suonno e a sape tutto o' munnoú Napule è mille culure, Napule è mille paure Napule è nu sole amaro, Napule è addore è Mare...

DIZIONARIO Siculo-Inglese Nella sezione “Pi babbiari” trovate le traduzioni letterali di alcune espressioni tipiche siciliane, nella sezione “per imparare” invece vi mostriamo le espressioni inglesi equivalenti ai nostri modi di dire. Sono ben graditi suggerimenti e indicazioni per il prossimo numero.

“Pi babbiari”

Four wires I eat them Quattru fila mi i manciu Each left is lost Ogni lassata è pirduta Don’t be offended ‘Un t’a mutriari

“Per imparare”

I get by

M’a spirugghiu Never buy a pig in a poke Cu paga primu mancia pisci fitusu

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I vostri Click

tri scatti migliori relativi Inviate alla redazione i vos alle curiosità della nostra ai progetti, alle attività o k più originali scuola. Pubblicheremo i clic

ievo! ll o s e h C . r e v Test o Alunni della IV S al termine delle interrogazioni di diritto!

Il Ferrara nelle scuole medie

Sono quasi 50 le scuole medie nelle quali i docenti del Ferrara hanno svolto attività di orientamento, fra di esse anche diversi Istituti della provincia, quali quelli di S. Giuseppe, Belmonte M., Piana degli A., Pioppo e Altofonte. Nella foto, il prof. Muscato presso la SMS “Di Vittorio”.

Un Natale con i bambini Talassemici

I rappresentanti di classe e la prof. ssa Palermo, nell’ultimo giorno di lezione del 2014. Con l’acquisto dei panettoni dell’Associazione “Piera Cutino”, gli alunni hanno ricordare che il Natale è anche e soprattutto SOLIDARIETA'.

ericano m a o in t la i d Corso

Venerdì pomeriggio tutti in pista! Presso l’aula ginnica è il momento del corso di ballo latino americano diretto da Giovanni Randazzo e coordinato dal prof. Mangano.

L'Unità nella diversità

Studenti di diverse religioni in I Q con un dolce e tanto sorriso.

Questo sì che è un liceo Linguistico! Te lo dico in tutte le lingue: “Prima di entrare, ALZA LA PORTA”! “Lift the door” era l’espressione con la quale il conversatore di madre lingua inglese, Mister Paul, accoglieva i visitatori della III M nel tentativo di evitare il fastidioso rumore della porta che striscia sul pavimento. Nessuna scusa più per i visitatori: la porta va alzata anche perché gli alunni hanno tradotto l’invito in 25 lingue, compreso il siciliano. Cu ‘un ‘u voli capiri ‘un ‘u capisci!


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