Librograzzini07

Page 1

Italo Florio, la Fiorentina ‘71/‘72 e…

Florio in azione con la maglia viola

Che fine ha fatto Florio...? Non é certamente questo il Titolo di un romanzo ottocentesco scritto con ...Malavoglia ed ambientato nella antiche terre borboniche di Sicilia. Questa è, invece, una domanda senza risposta che mi son sempre chiesto da quando il piccolo e promettente diciannovenne attaccante della Fiorentina che, tanto bene fece nella stagione '71/'72 in sostituzione di un Chiarugi infortunato, d'improvviso scomparve dal circuito della Serie A per scendere nella categoria cadetta, ceduto al Bari in serie B per non fare mai più ritorno nella massima serie. Tutto ciò accadde anche se poi nelle terre di Puglia, su di un campo di gioco che pareva liscio come un ...Tavoliere, le sue belle soddisfazioni da calciatore se le tolse,eccome, diventando in pratica una specie di "idolo locale", un "Calimero Meroni" fatto su misura, che mandava in visibilio con le sue prodezze tutta la curva biancorossa. A tal proposito si narra che, in una partita con l'Arezzo, Florio, preso particolarmente di mira dalle "cortesie" della squadra avversaria, per reazione, dopo aver scartato nella stessa azione ripetutamente per 5 o 6 volte il suo diretto marcatore, si mise per qualche secondo a sedere sul pallone scatenando l'entusiasmo e l'ilarità dei suoi supporters e moltiplicando la rabbia agonistica in seno dei suoi stessi avversari. Eppure, ritornando al punto iniziale, Italo Florio, di professione attaccante in miniatura o forse meglio "ala sinistra in versione tascabile", in quelle cinque partite nelle quali fu chiamato dal "Barone svedese" Liedholm ad indossare la maglia Viola, non demeritò affatto, anzi, deliziò tutta la platea e la tifoseria della Fiorentina che, subito, lo prese a ben volere. E questo perché, "il piccolo Italo", come "Davide contro Golia", con i suoi dribbling, il suo dinamismo e le sue giocate davvero eccelse, metteva ripetutamente in difficoltà le prestanti difese avversarie che, poco Golia...rdicamen-

119


te, contro di lui sembravano giganti infastiditi dal suo talento genuino, fatto soltanto di...fionda e...pietre. Per di più, lassù davanti, quel piccoletto creava ripetutamente spazi e opportunità preziose anche per il suo compagno di reparto e cioè il numero nove, Sergio Clerici, che, per le sue doti da "pistolero" da area di rigore, veniva non a caso chiamato "il gringo". Florio, tanto per cominciare, esordì al San Paolo il 30 gennaio 1972 in un Napoli – Fiorentina che fini' con un risultato a reti bianche. La Domenica successiva, eccolo ancora impegnato, questa volta in casa, nientemeno che contro la corazzata rossonera del Milan del Golden Boy "Gianni Rivera. Fu una Domenica davvero speciale per Florio e compagni, quella del 6 febbraio 1972, dove tutta la squadra Viola, contro la forte compagine milanese, sfoderò una prestazione davvero sensazionale con Nevio Scala in primis che, da buon ex milanista in stato di grazia, nel corso della gara oltre che a togliersi le dovute soddisfazioni del caso, come si suol dire, "si levò anche qualche sassolino dalla scarpa...". Eppoi, in attacco, c'era il "gringo" Clerici che, da buon "pistolero " italo brasiliano, risultò esser per tutto l'incontro, grazie anche all'assistenza di Florio, una autentica spina nel fianco nella difesa avversaria, realizzando all'inizio del secondo tempo quel gran goal che valse per la squadra gigliata il vantaggio iniziale. Tale goal fu poi bissato grazie ad un'autorete generata su tiro di Scala, la quale segnatura decretò al triplice fischio la vittoria finale della Fiorentina sullo stesso Milan con il più classico dei risultati e cioè 2 a 0, frutto di una prova davvero convincente della nostra squadra del cuore. Insomma, Florio e Clerici, in quella gara di campionato giocata contro il Milan ed anche negli altri incontri successivi, dove si ritrovarono ancora assieme, riuscirono a comporre una coppia...Italo – Florio- Brasiliana davvero ben assortita, con il primo che come una "zanzara" pungeva ed infastidiva in continuazione la difesa avversaria, mentre il secondo che, come un "Gringo" implacabile dalla "pistola facile" e dalla mira infallibile, nei suoi duelli contro le difese avversarie, impallinava con cartucce e colpi a raffica chiunque osasse sfidarlo. Nel ricordo di quel 6 febbraio, davvero esaltante, ecco le formazioni delle due squadre, che si contesero frapposte l'una contro l'altra al Franchi la posta in palio. La Fiorentina agli ordini del "Barone" e cioè Mr. Niels Liedholm schierava questi uomini: Superchi, Galdiolo, Longoni, Scala N., Brizi, Orlandini, Esposito S., D'Alessi, Clerici, De Sisti, Florio. Il Milan, agli ordini del "Paron" Nereo Rocco, rispondeva con: Cudicini, Sabadini, Zignoli, Anquilletti, Schnellhinger, Biasiolo, Sogliano, Benetti, Bigon, Rivera, Villa S. Un'altra partita che rese Florio assoluto protagonista delle cronache sportive di quell'epoca fu quella disputata appena due Domeniche dopo, sempre in casa nostra, ma questa volta contro l'Atalanta di Corsini, partita che la Fiorentina si aggiudicò grazie ad una doppietta del solito Sergio Clerici, ancora una volta ben assistito e servito da quella piccola grande ala veloce e davvero imprevedibile per le difese avversarie. Quel giorno la Fiorentina schierava questa formazione: Superchi, Galdiolo, Longoni, Scala, Brizi, Orlandini, Esposito, Campagna, Clerici, De Sisti, Florio. L'Atalanta, invece, rispondeva alla sfida in programma, con: Pianta, Maggioni, Divina, Savoia, Vavassori, Leoncini, Leonardi, Bianchi, Magistrelli, Moro, Pirola. Dopo quel campionato ci sono voluti ben altri due anni per rivedere Florio giocare nuovamente al Comunale, anche se stavolta in veste di avversario e cioè indossando la maglia biancorossa del Bari, in un incontro valido per il turno eliminatorio di Coppa Italia.Quel giorno,inoltre, allo stadio Comunale di Firenze, il Bari riuscì a fermare la Viola sul punteggio di 2 a 2, con la Fiorentina che andò in rete, prima con Merlo e poi con De Sisti, mentre i "galletti" pugliesi replicarono colpo su colpo per tutto l'incontro dando spettacolo sia con l'ex Viola Florio che con il futuro attaccante della Fiorentina Casarsa, pareggiando infine le sorti dell'incontro grazie ad una doppietta realizzata dall'ex centrocampista milanista Scarrone. Tornando ai giorni nostri ed ai fatti miei,qualche anno fa, entrando in un negozio di abbigliamento a Firenze, dopo un po' che col titolare dell'esercizio si discorreva circa l'articolo più adatto ai miei gusti ed alla mia taglia, come spesso succede, la discussione scivolò inevita-

120

bilmente sulle faccende legate al mondo del pallone. Solo allora scoprì chi in realtà avevo di fronte e cioè proprio lui, Italo Florio, che gentilmente e pazientemente mi diede le risposte che volevo su tutti quei dubbi posti oggi come premessa di questa mia storia.

…la Sestese E dal mistero che ha contrassegnato per anni la vicenda sportiva di Italo Florio, passiamo a raccontarVi, adesso, invece la convincente vittoria, senza se e senza ma, con cui il Porta Romana si è finalmente imposto per 2 reti a 0 sulla Sestese, partita fondamentale per gli arancioneri perché conseguita contro una diretta concorrente per la lotta per la salvezza finale. Ore 15 pronti via: La partita inizia un po' in sordina, con le squadre che, nel primo quarto d'ora, si studiano ben bene fronteggiandosi vicendevolmente a centrocampo, senza colpo ferire e cioè senza quindi poter mai affondare la prima stoccata vincente. Questo accade almeno fino al minuto 17, allorquando Santini su di una punizione distante 25 metri dalla porta avversaria lato Due Strade, fa partire un missile terra aria che si infila propria alla sinistra in basso del portiere Sestese, con gli ospiti che rimangono per un po' basiti e quindi un po'...Strambi, di fronte ad una simile potente e precisa conclusione da fuori. Al 25esimo ancora una "Bomba" su punizione calciata da Santini impegna severamente il portiere Strambi il quale questa volta sventa la palla del raddoppio con una parata in tuffo davvero straordinaria. Al 30esimo é invece Bianchi che si esibisce in un tiro dal limite dell'area grande, tiro che però sorvola di poco la traversa. Al 32esimo, su di un cross proveniente dalla sinistra, Bianchi a botta sicura calcia in rete da soli 3 metri dalla porta, esaltando le doti atletiche del numero uno sestese Strambi che d'istinto devia in corner. Al 33esimo i nostri avversari rimangono in 10, a causa della doppia ammonizione rimediata dal loro numero 4, Montagnolo. Al 35esimo Chiarelli si libera bene in area da rigore, ma poi conclude fuori di poco a fil di palo. Al 44esimo sono loro che si rendono pericolosi con una punizione del numero 10, Bettazzi, che da fuori area colpisce direttamente la traversa. Nel secondo tempo, all'inizio, nel primo quarto d'ora, come nel primo tempo, non si registrano grandi occasioni da ambo le parti. Fino ad arrivare al 20esimo, allorquando viene annullato un goal, secondo me invece regolare, a Ciolli che batte in rete a seguito di una respinta corta del portiere. Al 22esimo un'azione in percussione di Ciolli mette ancora in seria difficoltà la difesa avversaria la quale nulla può, invece, sulla successiva conclusione al volo di Chiarelli che batte Strambi per la seconda volta, portando così il Porta Romana sul punteggio definitivo di 2 a 0. Insomma, oggi, davvero una prova vincente e convincente è stata quella fornita dai nostri, impresa che ci ha dimostrato ancora una volta a tutti che, quando noi giochiamo con serenità e passione, diventiamo una squadra discreta per davvero, composta cioè da un nucleo di giocatori che può dare senz'altro il filo da torcere a chiunque lanci loro il guanto della sfida. Bene così, con grande umiltà, applicazione e convinzione mi raccomando per il prossimo futuro... !

PORTA ROMANA: Cecchi, Torrini, Servi, Pomo, Frutti, Olivieri, Ciolli, Santini, Gori, Bianchi, Chiarelli. A disp.: Parrini, Sarti, Fossati, Murras, Montuschi, Manetti, Conti. All.: De Carlo. SESTESE: Strambi, Sanni, Lazri, Montagnolo, Bucciantini, Biondi, Giuntini, Bonfanti, Marzierli, Bettazzi, Castellani. A disp.: Galluzzo, Rondina, Picci, Torracchi, Giani, Ravanelli, Torrente. All.: Gutili. ARBITRO: Federico Masilunas Pisa, coad. da Alessio Mangoni e Riccardo Vannini Pistoia RETI: 18′ Santini, 66′ Chiarelli NOTE: al 34′ espulso Montagnolo

121


Vinicio e la disfatta del San Paolo

Vinicio ed il suo Napoli

La partita di sabato sera, disputata allo Juventus Stadium di Torino, mi ha fatto ritornare in mente un'altra famosa sfida del passato che è divenuta ormai celebre nella storia del campionato italiano e mi riferisco specificatamente all'incontro che andò in scena al San Paolo il 15/12/1974 tra Napoli e Juventus,con entrambe le compagine che si presentarono all'appuntamento quasi appaiate in vetta alla classifica, per una sfida che poteva significare per ciascuna di esse la conquista del primato di capolista. Il Napoli, sotto la guida del Mister Vinicio detto 'O Lione, ex grande bomber brasiliano del passato, aveva già dimostrato in quella stagione, fin da subito, di essere la vera rivelazione del campionato, anche perché essa era la prima squadra in Italia che già praticava il "gioco totale" con successo, con i giocatori che si muovevano tutti insieme con un movimento sinergico a mo' di fisarmonica,"uno per tutti e tutti per uno", in perfetta sincronia, con un pressing a tutto campo ben articolato sullo stile dell'Olanda di Cruijf, movimento quest'ultimo che metteva regolarmente in grande difficoltà ogni genere di avversario di turno che la compagine vesuviana andava via via ad affrontare. Il modulo del Napoli, quindi, prevedeva in porta, naturalmente, Gedeone Carmignani, terzini di fascia La Palma e Pogliana, centrali, lo stopper Bruscolotti ed il libero Tarcisio Burnich. A centrocampo stazionavano gli ex Viola "Birillo" Orlandini e "Ciccio" Esposito, cursori dai "piedi buoni", coadiuvati dal regista di sangue puro partenopeo DOCG, il capitano storico "Totonno" Juliano. In avanti, accanto al numero sette, "Peppiniello" Massa, eccoli là i due attaccanti rapaci con un passato di color Viola ancora acceso e cioè, Sergio

123


Clerici, detto il "Gringo" e Giorgio Braglia, i quali facevano letteralmente impazzire a suon di goals le poverelle difese avversarie che, quei due, andavano regolarmente ogni weekend, "Bang Bang", a castigare. La Juve, agli ordini di Carletto Parola e cioè "l'uomo rovesciata" simbolo delle figurine Panini, era naturalmente una squadra forte e completa in ogni reparto a cominciare proprio dal suo capitano, nonché portiere titolare della nazionale Dino Zoff. In difesa si ergeva a baluardo insuperabile l'arcigno Claudio Gentile,solitamente posizionato in marcatura sulla seconda punta. Accanto a lui, i due sardi Longobucco e Cuccureddu si alternavano, invece, sulla fascia come terzini di spinta, mentre Scirea faceva il libero moderno, con licenza di sganciarsi in avanti alla Beckenbauer, per intendersi. Francesco Morini, invece, pilastro della difesa, svolgeva il suo ruolo di Stopper in maniera tradizionale, appiccicato come un francobollo alla prima punta avversaria, dovunque ella andasse, anche fosse al bar giusto per rifocillarsi o per gustarsi una tazzina di caffè. A centrocampo, l'esperto Furino si dilettava a correre come un "matto" dietro tutti e tutto, con Fabio Capello in cabina di regia a dettare i tempi delle impostazione d'ogni azione ed il "Barone" Franco Causio, con la sua classe pura, pronto ad inventare per le punte, poste lassù in agguato per sfruttar al meglio, leste leste, ogni suo preziosissimo assist. Lassù in avanti, dicevo, ecco il "tandem del goal", costituito da Anastasi e Bettega, un reparto coi fiocchi che veniva completato sulla fascia dalla velocissima e imprendibile ala destra Oscar "Flipper" Damiani, con il "vecchio" José Altafini, sempre pronto ad entrare nel secondo tempo per dare il suo prezioso contributo da vero bomber di razza. La partita, che si prospettava avvincente ed equilibrata, terminò, invece, con una clamorosa disfatta per la squadra locale e con un risultato finale che assunse le dimensioni tennistiche di un sonoro e ridondante 6 a 2 a favore dei bianconeri, una tegola,quest'ultima, che proiettava già davanti a sé un futuro davvero inquietante per le ambizioni di successo della società calcio Napoli e del suo "Calcio totale". I motivi di tale disfatta, probabilmente, erano riconducibili senz'altro ad un atteggiamento sbagliato con cui la compagine azzurra affrontò tatticamente la partita con le ciniche "zebre" bianconere che, dal canto loro, non fecero altro che sfruttare le ampie praterie che le si aprivano dinnanzi ad ogni loro ripartenza, con affondi che penetravano in contropiede come coltello nel burro nella sguarnita, quanto indifesa, metà campo partenopea. In particolare, la difesa a zona organizzata dal Mister Vinicio fu, impietosamente e ripetutamente, castigata dai micidiali contropiedi innescati dal velocista Oscar Damiani, autore, tra l'altro, di un paio di assists vincenti e di una personalissima doppietta. Le altre realizzazioni furono opera di Altafini, Bettega, Causio e del giovane Viola, per la Juve, mentre, per i campani, il protagonista assoluto fu ancora lui e cioè il solito Clerici, autore lodevole di una doppietta condita purtroppo anche da un rigore sbagliato. Si racconta che, a fine gara, lo sconsolato Luis Vinicius De Menezes, in arte Vinicio, rinominato al giorno di oggi come "Lo Zeman degli anni settanta", sceso nello spogliatoio, chiese ai suoi giocatori se, per il proseguo, se la sentivano ancora nel voler continuare a praticare quel calcio a zona che fino all'altro ieri era stato adottato con ottimi risultati. La squadra, all'unisono e con grande coraggio, rispose che voleva proseguire nell'applicarsi ancora a quel progetto perché, nonostante l'umiliazione subita nell'ultima uscita, ci credeva ancora eccome ed i risultati di questa scelta, alla fine, dettero ragione proprio alle maglie azzurre color cielo di Napoli ed al suo Mister Vinicio detto "O' Lione". Infatti quel Napoli, da quel momento in poi, fino alla fine del campionato, perse solo due volte, giungendo secondo ad appena due punti dalla Juve.

124

Insomma, quello del 1974/'75, fu davvero un campionato ricco di sorprese, talmente imprevedibile da essere rimesso clamorosamente in discussione a due giornate dalla fine dalla pesante, quanto indimenticabile, "Caporetto" subita dalla capolista Juventus a Firenze, contro la Fiorentina. La Domenica pomeriggio di quell'11 Maggio del 1975, al pronti via della penultima di campionato, in "Casa Juve" i festeggiamenti erano stati già organizzati, con tanto di spumante messo in frigo, pronto per essere stappato al triplice fischio finale, per uno scudetto che dai più, era stato già anticipatamente preannunciato con sfacciato ottimismo. Ma furono proprio i bianconeri a subire una delle più cocenti ed umilianti sconfitte mai rimediate dai "gobbi" nello stadio comunale di Firenze, fino a quel momento. 4 a 1 fu il risultato finale, un risultato per i Viola tutto da incorniciare che rese meno amaro l'epilogo di un torneo che per il popolo gigliato aveva già assunto i connotati di un campionato da archiviare. In ricordo di quella memorabile vittoria, ecco le formazioni protagoniste di quell'incontro schierate dai rispettivi allenatori Nereo Rocco e Carlo Parola. Per la Fiorentina:Superchi, Galdiolo, Lelj, Rosi, Pellegrini, Della Martira, Desolati, Caso, Casarsa, Antognoni, Saltutti. Per la Juventus: Zoff, Cuccureddu, Gentile, Furino, Morini, Scirea, Viola, Causio, Anastasi, Capello, Bettega. Il risultato fu deciso, sin dall'inizio dell'incontro, da una sfortunata autorete di Zoff, con la palla che dopo aver colpito il palo carambolava sulla schiena del numero uno bianconero, finendo poi inevitabilmente in fondo al sacco. Di seguito inoltre, sempre nel primo tempo, ecco il raddoppio di Antognoni che, servito in profondità da un Casarsa in stato di grazia, con un secco diagonale trafiggeva il portiere bianconero. Nel secondo tempo un'autorete di Rosi su di un traversone proveniente dalla sinistra, riapriva la partita. Il freddo Casarsa, grande protagonista di quell'incontro, dal dischetto del rigore a 10 minuti dalla fine, riportava il punteggio per i Viola a due goals di distanza dagli ospiti. La prodezza di Caso nel finale che, con un pallonetto beffardo d'esterno destro, infilava all'incrocio dei pali l'incolpevole Zoff, fissava meritatamente sul 4 a 1 il risultato finale, tra la comprensibile delusione del popolo bianconero che già pregustava la gioia dello scudetto e che invece dovette rimandare la festa di una sola settimana. Di contro altare da registrare invece l'entusiasmo alle stelle dei tifosi gigliati, contenti comunque per quello "sgambetto" procurato alla "Signora del calcio", proprio sul finir della stagione.

Il Napoli 1974/75

125


… e il Firenze Ovest E sulla scia di questi celebri eventi che tanto contraddistinsero il campionato '74/'75, due tra gli ultimi esempi del calcio romantico che fu, passiamo a raccontare la partita che ha visti oggi impegnati i giocatori del Porta Romana contro l'Ovest Firenze. Dopo aver prima perduto e poi finalmente ritrovato Domenica passata, contro la Sestese, la …Bussola della nostra identità smarrita, ecco … l'Ovest di Firenze in arrivo, come la migliore occasione che in questo momento ci potesse capitare per dare un ...Senso ed un'ulteriore conferma a questo nuovo e positivo nostro … orientamento. Ma dopo appena 5 minuti di gioco dal fischio d'inizio, ecco in arrivo un nuovo stop che si frappone tra noi e la giusta rotta testè intrapresa. Da punizione calciata da una posizione defilata lateralmente sulla sinistra del loro schieramento offensivo, il loro fantasista, che già ci aveva am ...Mazzoni nella finale play off di l'anno scorso, pesca l'incrocio dei pali alla sinistra di Cecchi ed é subito 1 a 0 per loro. Al 12esimo minuto, Torrini, a stretto contatto con un avversario rossoblù, entrato in area, cade rovinosamente per ...Terrafino, guadagnando, però, non il rigore richiesto, bensì una ammonizione per sé stesso dall'Arbitro Cavaliere di Paola. Al 20esimo la svolta della partita, allorquando, in seguito ad una doppia ammonizione, il loro numero due viene ...Chiani Chiani, dall'Arbitro, cacciato via negli spogliatoi. Al 25esimo il loro capitano Terrafino salva sulla riga di porta un tiro cross calciato da Gori. Al 27esimo Santini, servito da Chiarelli, calcia a botta sicura all'interno dell'area di rigore, ma Nucci c'è... ! Al 30esimo Ciolli, pur stretto da due avversari, si disimpegna molto bene all'interno dell'area di rigore dell'Ovest, riuscendo comunque ad effettuare un tiro che lambisce il montante alla sinistra del portiere Nucci. Al 35esimo, i nostri reclamano un fallo di mano provocato da un difensore avversario in area di rigore, rimediando però di contro solo un ' ammonizione per Ciolli. Al 36esimo su un'azione seguente ad una punizione fischiata a nostro favore, Servi con un bel tiro da fuori colpisce il palo interno alla destra di Nucci. Nella ripresa al 10mo, con un bel tiro da circa 25 metri, Gori scheggia la traversa. Al 15esimo goal annullato a Conti pescato dal segnalinee in fuorigioco. Al 30esimo grande parata di Nucci su deviazione di Conti che corregge, da pochi passi, un cross partito dal piede del subentrato Fossati. Al 35esimo, doppia e ghiotta occasione capitata al Porta Romana il cui attacco non riesce a sfruttare, in entrambi i casi, adeguatamente i due corners consecutivi a lei accordati dal Direttore di gara nel giro di un minuto l'uno dall'altro. Nel primo caso, Ciolli di testa sfortunatamente colpisce il palo, mentre, nel secondo caso, Nucci sventa da campione la minaccia a lui diretta con una parata d'istinto. Al 42esimo, Santini, a botta sicura, impegna ancora una volta severamente il portiere. Al 46esimo é Sarti che, ben pescato da Chiarelli, di testa fallisce da pochi metri il bersaglio grosso difeso da Nucci. Infine è Chiarelli che, a tempo ormai scaduto, impegna con un tiro secco e forte il bravo Nucci il quale respinge, con un tuffo plastico, oltre che la palla al di là della linea di fondo, anche le ultime residue speranze degli arancioneri di portarsi a casa almeno un prezioso pareggio in ottica salvezza.

126

In questo vero e proprio Festival delle occasioni mancate, con ...l'Ovest, probabilmente, i nostri hanno perduto una occasione più unica che rara di dar continuità alla bella prova fornita domenica passata e per fare così un ulteriore e decisivo passo in avanti nella classifica provvisoria. Comunque, il possesso di palla costantemente mantenuto in mano nostra e la valanga delle occasioni oggi create, ci portano a pensare che il destino dei futuri risultati dipenda essenzialmente e quasi esclusivamente da noi. E quindi, partita dopo partita, con questa convinzione giochiamocela fino in fondo.

Porta Romana, goal subito su punizione

FIRENZE OVEST: Nucci, Chiani, Terrafino, Senese, Dragomanni, Bertini, Pertici, Varriale, Lombardi, Mazzoni, Turchi. A disp.: Scrò, Marzoli, Giani, Batisti, Maggio, Rocco, Masi. All.: Colzi PORTA ROMANA: Cecchi, Torrini, Servi, Pomo, Frutti, Olivieri, Ciolli, Santini, Gori, Bianchi, Chiarelli. A disp.: Parrini, Sarti, Fossati, Curioli, Montuschi, Cogli. All.: Gelli. ARBITRO: Ermes Fabrizio Cavaliere Paola, coad. da Amedeo Carpano e Danilo Pietro Campagnolo Siena RETE: 8′ Mazzoni NOTE: espulso Chiani al 19′

127


Baggio, Borgonovo, la B2 e‌

Baggio e Borgonovo

La partita di Domenica scorsa vinta dalla Fiorentina contro l'Inter all'ultimo tuffo, con rete decisiva di Kouma Babacar, mi ha fatto ritornare in mente un altro incontro disputato tra le due gloriose squadre la bellezza di 27 anni fa, incontro risolto anche stavolta a favore della Viola proprio all'ultimo minuto. Correva dunque l'anno 1989 e si giocava allo stadio Comunale di Firenze ovvero in uno stadio, all'epoca, ancora in via di rifacimento per i lavori organizzati in previsione dei mondiali 1990, quelli delle "notti italiane", per intendersi. Le due squadre, quel giorno, si presentarono al cospetto della severa direzione arbitrale di Luigi Agnolin di Bassano del Grappa, cosĂŹ schierate dai rispettivi e rinomati allenatori, Mr. Giovanni Trapattoni e Mr. Sven Goran Eriksson: Inter: Zenga, Bergomi, Brehme, Matteoli, Ferri, Mandorlini, Bianchi, Berti, Diaz, Matthaeus, Serena Fiorentina: Landucci, Bosco, Mattei, Dunga, Battistini, Hysen, Salvatori, Cucchi, Borgonovo, Baggio, Di Chiara. Unica assenza importante nelle file dei colori gigliati era rappresentata dal terzino di fascia sinistra Stefano Carobbi. Partiva subito molto forte l'Inter che, al decimo minuto, a seguito di un intervento falloso di Hysen su Serena, si procurava un calcio di rigore. Era Mattheus che, come da copione giĂ prestabilito, si incaricava di battere il penalty dagli undici metri, realizzando dal dischetto, senza indugi, il vantaggio iniziale a favore della squadra nerazzurra. Poco dopo, a seguito di un batti e ribatti in area di rigore nerazzurra, Cucchi, da fuori area di rigore, faceva partire un missile che si stampava contro la traversa, una botta talmente forte che ancora oggi, si dice, che la traversa faccia tremar... ! Su un affondo fatto in progressione sulla sinistra da Alberto Di Chiara, Borgo-

129


novo, posizionato al centro dell'area, di testa raccoglieva il bel cross eseguito proprio dal tornante viola, indirizzando la sfera sulla destra del numero uno della squadra nerazzurra, Walter Zenga, che d'istinto si superava, salvando il risultato con un bel movimento reattivo. A metà del primo tempo un ...Baggio di sole illuminava finalmente il cielo del "Franchi". Ed era infatti proprio Roberto Baggio, detto Roby, che partendo dalla trequarti, dopo aver superato tre giocatori di fila, veniva brutalmente atterrato in area con una spallata energica da parte di Matteoli, ma l'arbitro sorvolava giudicando l'intervento assolutamente regolare ed invitando, minacciosamente, il talento vicentino a rialzarsi immediatamente. Al 33esimo, ecco il goal del pareggio. Grande azione ancora di Di Chiara sulla sinistra che metteva al centro un cross rasoterra per Borgonovo il quale, nel tentativo di concludere subito in rete, serviva involontariamente un passaggio davvero invitante per Baggio che, al volo, chiaramente, non sbagliava, ed era 1 a 1! Nel secondo tempo, dopo appena 7 minuti di gioco, Cucchi si involava verso l'area di rigore dribblando abilmente un difensore per poi di sinistro concludere forte in porta, realizzando un goal capolavoro che sanciva,improvvisamente, il sorpasso Viola sulla capolista. Ma erano passati appena 2 minuti dal vantaggio viola allorquando, su di un calcio d'angolo battuto da Bianchi, Serena, dall'alto dei suoi 190 centimetri, svettava imperioso di testa infilando Landucci, nonostante il tentativo disperato quanto inutile di un difensore viola di operare in extremis un salvataggio sulla linea. 2 a 2. Ancora l'Inter si ergeva a protagonista assoluta al 10mo della ripresa, allorquando Aldo Serena, di nuovo lui, raccogliendo in area un cross ben eseguito con precisione da Diaz dalla fascia sinistra, insaccava in modo perentorio e sempre di testa, piazzando la sfera alla sinistra di un incolpevole Landucci e riaffermando di nuovo il provvisorio predominio "meneghino". 3 a 2. A 10 minuti dalla fine, ecco in attacco ancora Roby Baggio il quale, campione assoluto, con quel numero dieci ben sigillato "in groppa", pur marcato stretto dall'avversario, riusciva comunque a suo modo a liberarsi dell'avversario ed a concludere, non direttamente in rete, bensì sui piedi rapidi del numero nove Stefano Borgonovo il quale bomber, da vero centravanti di razza quale era, dopo aver ringraziato il compagno per il favore reso, girava abilmente in rete l'invito a lui fornito battendo di rapina ancora una volta un incolpevole Walter Zenga. A tempo ormai quasi scaduto, quando ormai il pareggio per tutti i bookmakers sembrava cosa fatta, ecco il curioso epilogo che mi rimanda, per analogia, al successo consumato dalla Viola la scorsa Domenica sera. Baggio, nel tentativo di rubar palla agli avversari, provocava un fallo davvero plateale in area di rigore dell'Inter, inducendo l'attenta giacchetta nera a sanzionar la giusta punizione nella direzione a noi contraria. Ferri, con la sua "calma olimpica" che lo contraddistingueva, passava giustamente la palla al vicino Bergomi il quale, "Zio Beppe", forse un po' troppo frettolosamente, optava per il retropassaggio della sfera verso Zenga, rimanendo incredibilmente ignaro, pur tuttavia, che a pochi passi da lui, seppur lateralmente e quindi fuori forse dal suo raggio ottico, Borgonovo era lì in agguato e non aspettava altro, pronto come un falco, per rubare tempo e palla dai guantoni "paratutto" del mitico Walter. E così l'attaccante viola, appena entrato in possesso della sfera, dribblava il portiere in uscita, per poi depositare, a porta ormai sguarnita, comodamente la palla in rete, goal che sanciva vantaggio e successo della Fiorentina sull'Inter, tra il tripudio generale della tifoseria gigliata e lo sguardo incredulo di Zenga che osservava basito un disperato Bergomi che, con le mani strette tra i capelli, solo un istante dopo, sembrava aver realmente compreso la clamorosa sciocchezza che lui stesso, oggi, aveva irrimediabilmente combinato. Per l'Inter, questo sarà, per sua fortuna, solo un incidente di percorso che non riuscirà certo ad arresta-

130

re la marcia trionfale della potente corazzata nerazzurra verso la conquista del tredicesimo scudetto. La Fiorentina, dal canto suo, dopo aver disputato un campionato davvero eccellente e ricco di grandissime soddisfazioni, riuscirà ad assicurarsi anche un posto UEFA, obiettivo prestigioso ottenuto, però, solo al termine di un combattutissimo spareggio vinto contro la Roma, nello stadio di Perugia, grazie alla rete realizzata dal redivivo, ex bomber giallorosso, Roberto Pruzzo. Di quella stagione, certamente, rimarranno indelebili, nelle nostri menti e nei nostri cuori, le prodezze balistiche dell'accoppiata della cosiddetta "B2" e cioè Roberto Baggio che ci lasciò in dote un bottino di ben 15 reti al suo attivo e Stefano Borgonovo il quale, con 14 reti realizzate, compose, proprio con il "futuro codino", una delle coppie d'attacco risultate tra le più prolifiche della prestigiosa storia della nostra amata Fiorentina. Ma la stagione 1988/'89 risulterà essere anche l'unica in cui Baggio e Borgonovo giocarono assieme. Molti anni più tardi, in occasione della partita disputata per beneficienza tra ex giocatori di Fiorentina e Milan, i due campioni si ritrovarono finalmente insieme, con Roberto Baggio che, prima dell'impegno suddetto, spinse verso il centro del campo la carrozzina dove sedeva il suo amico di sempre, Stefano Borgonovo, da anni ormai malato inguaribilmente di SLA. Stefano e Roberto erano naturalmente felici di rivedersi di nuovo e lo si vedeva dai loro sguardi colmi di gioia, dove una lacrima di affetto solcava in entrambi i loro commossi volti radiosi.

“la B2”

131


…la Baldaccio Bruni E dopo aver narrato di quel 4 a 3 famoso, che tanto divertì il popolo sportivo del "Franchi" presente sugli spalti in una Domenica d'inverno del 1989, e dopo aver raccontato altresì le gesta straordinarie frutto dell'intesa vincente scaturita da quella favolosa accoppiata, la cosiddetta "B2", passiamo adesso, invece, a raccontarVi dell'ennesima partita affrontata dai giocatori nero arancio del Porta Romana, questa volta contro quei ...Baldacci...Giovagnoli, ma forse anche un po' ...Bruni, contro i quali anche all'andata, in quel di ...Anghiari, ci fu davvero...battaglia. Ore 15 pronti via. La partenza della gara é subito di stampo bianco verde, con gli esterni Bonci e Quadroni che, fin da subito, hanno sui loro piedi due discrete occasioni per mettere in serie difficoltà la nostra retrovia. Ma è Ciolli, al primo quarto, che realizza il vantaggio nero arancio. Ciolli, entrato in possesso della palla nella metà campo del Baldaccio, lancia subito un traversone nell'area di rigore avversaria la cui traiettoria viene intercettata nettamente dal braccio del difensore Angiolucci. Rigore concesso dal direttore di gara che poi viene eseguito magistralmente dall'attaccante del Porta Romana, Ciolli, con una realizzazione perfetta del tiro dal dischetto, con il loro portiere che si tuffa da una parte e la palla che invece corre nella direzione diametralmente opposta, ed è 1 a 0 per il Porta Romana. La partita si mantiene su livelli molto "maschi" con i bianco verdi che, a dispetto dei nomi presenti in difesa, non sono proprio degli ...Angiolucci, visto che quando possono picchiano forte con … Martella. Lassù davanti, invece, i loro due attaccanti principali di fascia, con la presenza anche di un ...Terzi posto al centro dell'attacco, si danno davvero un gran d'affare per farsi in...quattro o forse meglio in...Quadroni, con quel numero 9 che, al 22esimo, di Rin...Terzi spedisce incredibilmente fuori una ghiotta conclusione al volo. Al 28esimo, questa volta, è il nostro bomber Conti che, in semi rovesciata, riesce a… Cogli... ere un bel cross proveniente dalla destra, sfiorando di un "niente" il montante alla destra di Giovagnoli. Al 6to minuto del secondo tempo, stavolta, tocca a ...Gori dare cordialmente il …Benvenuti agli ospiti a casa … Gori, naturalmente, che poi è anche la nostra casa, con un bel cross che attraversa tutto lo specchio della porta, ma che non viene incredibilmente raccolto da Gurioli il quale, nel frattempo, si era ben appostato davanti alla rete della porta avversaria pronto a sfruttare l'occasione propizia. Al 25esimo tocca a Conti raccogliere un lancio proveniente dalla difesa, la cui sponda per Ciolli mette l'attaccante arancionero nelle condizioni di calciare dal limite dell'area, ma il tiro del numero 7 é fuori di poco. Al 30esimo é Terzi che, al volo da fuori area, scaglia un tiro che, come si suol dire, "fa la barba al palo". Al 32esimo ottima veramente è l'occasione che capita sui piedi del Porta Romana. A seguito di un cross proveniente dalla sinistra, Bianchi tira al volo da distanza davvero ravvicinata, trovando però pronto l'esperto Giovagnoli il quale, con un bell'intervento d'istinto, devia in calcio d'angolo la conclusione calciata dall'interno del centrocampo arancionero. Al 38esimo ecco, ahimè,che arriva il goal del pareggio. Direttamente da metà campo, un loro centrocampista lancia la palla in direzione della nostra area di rigore, dove, con la complicità involontaria della nostra retrovia, Quadroni trova il giusto

132

spazio per inserirsi in un pertugio racchiuso tra un nostro difensore ed il portiere, riuscendo altresì ad anticipare tutti deviando in spaccata e con successo la sfera in rete, e così realizzando il definitivo 1 a 1. Ma non è finita qui, perché, al 42esimo, ecco un'altra grande occasione non sfruttata dalla nostra squadra, allorquando il nostro capitano Conti, lanciato in area stavolta da Ciolli, solo davanti al portiere, con un "colpo sotto", per poco non riesce a superare Giovagnoli in uscita. E così il macht finisce 1 a 1, risultato che ci lascia ancora una volta con l'amaro in bocca, per aver vissuto l'ennesima occasione quasi colta e poi perduta, situazione che, pur tuttavia, ci ha fatto comprendere, anche stavolta, come la nostra squadra possieda in verità'nel suo DNA tutti i mezzi sufficienti per giocarsela con chiunque fino in fondo. Quindi, forza ragazzi, che ce la possiamo ancora fare, a patto di considerare ogni Domenica come fosse l'ultima...battaglia, come fosse la battaglia di...Anghiari.

Porta Romana, ingresso delle due squadre

PORTA ROMANA: Parrini, Servi, Cogli, Pomo, Gurioli, Olivieri, Ciolli, Santini, Conti, Bianchi, Gori. A disp.: Cecchi, Francini, Fossati, Frutti, Montuschi, Antonacci, Chiarelli. All.: De Carlo. BALDACCIO BRUNI: Giovagnoli, Zurli, Martella, Angiolucci, Rosati, Bruni, Bonci, Castellone, Terzi, Bartolo, Quadroni. A disp.: Gennari N., Muslin, Giorni, Guerri, Della Rina, Tizzi, Gennari M. All.: Benedetti. ARBITRO: Gioele Iacobellis Pisa, coad. da Xhersinio Toska e Lucio Magherini Prato

133


Ronaldo, il Saint Denis e…

L’esultanza di Ronaldo

Il noto ex campione di calcio Ronaldo, detto "il Fenomeno", considerato dagli esperti di tutto il globo come uno degli attaccanti più prolifici della storia del calcio, un vero talento naturale per intendersi, è comparso in una intervista del 23 Febbraio 2016 sul Quotidiano Nazionale, dove con molta convinzione e sincerità dichiarava: "...quest'anno la Fiorentina può vincere lo scudetto...". Credo che Ronaldo, probabilmente a tutt'oggi, sia stato il primo "non tifoso" a sbilanciarsi così palesemente in un simile pronostico,previsione che, secondo me, difficilmente si potrà avverare, considerando il fatto che davanti a noi, Viola "Gigliati" per eccellenza, in graduatoria due treni Eurostar ad Alta Velocità ci stanno già precedendo, ovvero, la locomotiva made in...Italo della Juventus, con scompartimenti fatti di gente...Allegri, dove si beve, si ...Mandzukic e si...Dybala a volontà e poi c'è il...freccia azzurra di Napoli, popolata da gente che quando vuole ...Insigne calcio a tutti. Posizionata in classifica appena dietro di noi, o forse un attimo sopra, ci sta pure la Roma la quale, dopo essere stata lo scorso mese presa un po' a … Pallotta da ogni dove, pian ...Pianjc sta attualmente recuperando il terreno perduto, dando ultimamente, con un deciso cambio di rotta e con una energica... Spalletti ben assestata a destra e sinistra, il benservito a ...Totti quei vetusti e obsoleti moduli di gioco che da lungo tempo ormai sono oltremodo superati. In merito a quest'ultima coraggiosissima scelta tattica, la compagine capitolina sta infatti optando e virando sapientemente verso il più consistente ed adatto modulo a ...Piramide, con il ...Faraone ben piazzato sulla ...fascia destra, mentre su quella sinistra chi ci...Salah? Mah, forse, semplicemente,...Salah quel che Salah... !

135


Comunque, ritornando all'argomento principale e cioè al "Ronnie" calciatore ed alle sue previsioni, questa sua coraggiosa ed ultimissima affermazione, resa giustappunto dal campione carioca, dopo grande riflessione, ha sicuramente incrementato la simpatia che già i molti frequentatori del "Bar Marisa", probabilmente, nutrivano nei confronti di questo asso del pallone, personaggio quest'ultimo, dicevo, che talvolta, tuttavia, nel corso della sua pluridecorata carriera, non ha mancato di svelare pubblicamente qualche lato oscuro e fragile della sua,solo apparentemente, radiosa e vincente personalità. A tal proposito, rimane a tutt' oggi un gran mistero quel che accadde a Ronaldo in quella famosa finale mondiale del giugno del '98 in Francia dove, con la Selecao brasiliana campione uscente, si ritrovò a difendere ed a contendersi quel titolo iridato proprio contro i padroni di casa dei "Le Bleus", titolo conquistato appena quattro anni prima, "dai Verde Oro", nella terra a stelle e strisce degli Stati Uniti d'America in finale contro l'Italia di Sacchi. Ronaldo, quella sera al Saint Denis, a dispetto delle eccezionali performances sfoderate nelle gare precedentemente disputate del mondiale, apparve subito agli occhi di tutti quanti gli ottantamila, assiepati sulle gradinate dello Stade de France, come l'ombra di sé stesso. Ed infatti, per tutto l'incontro, sembrava trasformato in un essere imbambolato, non riuscendo "il Fenomeno", dicevo, neanche lontanamente ad esprimersi attraverso quella sua solita e disinvolta agilità con la quale egli soleva danzar tra le maglie fitte della difesa avversaria a ritmo di Samba. Ma al contrario, come un fantasma avulso da quel contesto, Ronaldo risultò essere, alla fine, uno degli artefici principali della disfatta della nazionale verde oro al Saint Denis. La compagine sudamericana, da quel triplice fischio della disputa mondiale, ne uscì clamorosamente e penosamente sconfitta con il punteggio perentorio e senza appelli di un 3 a 0 a favore dei galletti francesi che, da quella sera in poi, se ne andavano in giro, per le strade di tutta Europa, con il loro orgoglioso nazionalismo patriottico salito ancora di più alle stelle, a dar sfoggio di sé e della loro cresta sempre più impennata e messa in bella mostra più che mai. In ricordo di quell'evento, che, per la compagine d'oltralpe, valse naturalmente la conquista del titolo, ecco le formazioni delle due Nazionali schierate agli ordini rispettivamente di Mr. Jacquet e Mr. Zagallo: Francia: Barthez, Thuram, Lizarazu, Dasailly, Leboeuf, Karembeu, Petit, Deshamps, Djorkaeff, Zidane, Guivarc'h. Brasile: Taffarel, Cafu', Roberto Carlos, Dunga, Junior Baiano, "Pluto" Aldair, Rivaldo, Cesar Sampaio, Bebeto, Ronaldo, Leonardo. I marcatori dell'incontro risultarono: Zidane al 27 e 45, Petit al 90+ 3 Per di più, le condizioni fisiche di " Ronnie" Ronaldo, all'indomani della sua "Waterloo Parigina", destarono ancor più scalpore e preoccupazione agli occhi sempre vigili e critici di tutti i mass media, nel momento in cui con la sua squadra fece il suo ritorno in patria. A tutti quanti furono ben visibili in mondovisione le sue difficoltà manifeste mentre scendeva giù dal velivolo verso la sua terra natale, in una maniera così penosamente claudicante lungo quella che, ormai, sembrava essere per lui diventata una interminabile scaletta d'aereo. Infatti le condizioni fisiche del campione carioca di quel giorno, risottolineo, avrebbero potuto maggiormente rassomigliare forse di più ad un vecchio di 90 anni suonati, anziché ad un ragazzo di 22 anni nel pieno del vigore della sua brillante e promettente carriera agonistica. La vicenda assunse addirittura, per qualche tempo ancora, i connotati di un vero e proprio Thriller, per non dire "Noir", visto l'appartenenza geografica del "luogo del delitto", vicenda rimasta ancora oggi avvolta in un alone di mistero grigio e tetro, dal momento che molti giornali, insospettiti dalle condizioni senza risposta del campione ed incoraggiati da qualche presunta testimonianza di chi si era trovato nei paraggi dell'area degli spogliatoi, ipotizzarono che il giovane talentuoso attaccante sudamericano potesse essere stato una vittima sfortunata di farmaci sbagliati e da lui stesso assunti o erroneamente a lui somministrati, direttamente dal team medico brasileiro, proprio nelle 24 ore precedenti alla partita di finale.

136

Tali farmaci, si ipotizza, lo avrebbero dovuto, in quattro e quattr'otto, risistemare da qualche presunto acciacco fisico sorto proprio negli ultimi giorni, farmaci che invece lo trasportarono drammaticamente sino ai limiti di un pericoloso collasso cardiaco con tanto di svenimento finale. Tale fatto che colpì così duramente Ronaldo, nell'estate del 1998, non scalfì neanche per un po' la sua prodigiosa carriera da calciatore la quale lo vide, ancora una volta, come assoluto protagonista nel Mondiale successivo e cioè quello del 2002 dove trascinò, con i suoi 8 goals e le sue giocate da campione, la nazionale verde oro al successo finale nella competizione che si tenne nelle lontane terre di estremo oriente Nippo Coreane. Ricordiamo quindi le principali tappe della sua meravigliosa carriera costellata di così tanto onore e successo: due volte campione del mondo, due volte campione del Sudamerica, vincitore con l'Inter di una Coppa UEFA, vincitore di due campionati spagnoli e di una Coppa Intercontinentale con il Real Madrid, una Coppa delle Coppe col Barcellona, col PSV una coppa d'Olanda, due supercoppe in Spagna, ect ect. A livello personale, egli é attualmente il detentore del record delle marcature realizzate nelle fasi finali dei mondiali con 15 reti. In Nazionale poi vanta la bellezza di 62 goal in 98 partite. È stato nominato 3 volte giocatore dell'anno Fifa ed ha vinto 2 volte il pallone d'oro. Nel marzo del 2004 é stato inserito da Pelé in 13esima posizione, nella lista dei migliori 125 migliori calciatori viventi. E nonostante tutti questi meriti e riconoscimenti, tutti quanti noi,abbiamo sempre negli occhi la crisi di pianto in cui sprofondò, con la maglia nerazzurra dell'Inter, al triplice fischio nell'ultima giornata di campionato per uno scudetto perduto contro la Lazio per 4 a 2 all'Olimpico il 5 maggio 2002, con il tricolore che se ne andò via, ancora una volta, ad arricchire la già stracolma ed insaziabile bacheca bianconera della Juventus.

Ronaldo in azione

137


…la Rignanese E sull'onda delle gesta di Ronnie "il Fenomeno", passiamo a raccontarvi quel che è successo nello stadio di Rignano sull'Arno dove, molti anni fa, incominciò a tirare i primi calci il nostro premier nazionale, Matteo Renzi. Ore 15,01 pronti via. Nel primo quarto di gioco, le due squadre si studiano con un certo timore reverenziale reciproco, galleggiando su un equilibrio tattico, almeno fino al minuto 16 allorquando, su di un cross effettuato da Gori, Torrini interviene di testa sfiorando il montante alla sinistra di Burzagli. Poi si arriva alla prima svolta della gara al minuto 27 quando, ancora su di un traversone calciato da Gori, Gurioli intercetta la traiettoria, consegnando poi, su di un piatto d'argento, la sfera a Torrini che, con un piatto secco, non perdona Burzagli e lo fa secco ed è 0 a 1 per il Porta Romana. Ma il vantaggio dura solo lo spazio di un sospiro perché, sull'azione seguente, a seguito di uno scontro fortuito di gioco tra il nostro portiere e...Frutti, ne viene fuori una bella …Marmellata, con la sfera che arriva proprio sui piedi del loro centravanti il quale, senza indugi, si guadagna la ...Pagnotta, realizzando il goal del pareggio, dopo aver appoggiato, con un piatto freddo, la sfera di cuoio nella porta ormai completamente sguarnita ed è 1 a 1. Ma è alla mezz'ora che lo scatenato Torrini potrebbe ripristinare il vantaggio perduto, allorquando su di un cross partito dal piede sinistro di Chiarelli, direttamente dalla fascia sinistra, Ciolli fa la sponda per l'accorrente Torrini che, da due passi, calcia incredibilmente alto sopra la traversa. All'inizio della ripresa é la Rignanese, purtuttavia, che prende le redini del gioco con una grande occasione che capita subito al secondo minuto sui piedi del loro numero … Setti il quale...Setti, a seguito di un batti e ribatti in area, mirando forse troppo al...Setti, imperdonabilmente, calcia fuori da appena un metro dalla porta. Al minuto ...Zero Setti, ecco un'altra importante chance per i sempreverdi di Rignano, allorquando Bennati, raccogliendo un cross ben effettuato da Baccini, con un colpo di testa ravvicinato, spedisce la palla di poco alta sopra la traversa. Al minuto 25 Baccini, dopo una percussione irresistibile, entra in area e tira nell'angolo alla sinistra di Parrini che non si fa trovare impreparato deviando in calcio d'angolo la conclusione dell'attaccante Rignanese. Al minuto 42, il numero 14 della Rignanese, appena entrato, ci da' subito il ...Benvenuti con un cross teso ben effettuato direttamente dalla sinistra.Tale traversone riesce incredibilmente ad attraversare indenne tutto lo specchio della porta, senza che alcuno, con indosso i colori verdi della Rignanese, sia lesto ad intervenire con successo. E quindi si rimane ancora sull'1 a 1 che sarà, poi, anche il risultato finale, punteggio conclusivo, sancito anche dal triplice fischio dell'arbitro Calefati di Saronno, un arbitraggio che, in definitiva, si è dimostrato un po' ...Amaretto (...di Saronno ) nei nostri confronti, più che altro, per come ha gestito punizioni, cartellini ed anche la circostanza singolare del pareggio, forse macchiata da un fallo da loro commesso in fase di attacco. Quindi tutto sommato, é stata una buona prova quella espressa dai nostri giocatori sul difficile campo della Rignanese, i quali arancioneri hanno saputo decisamente tener testa contro una delle più belle realtà del girone, ovvero contro una squadra che a tutt'oggi e per il proseguo ...Guarducci molto lontano, perché è un'aspirante diretta alla vittoria finale di questo campionato. Credo che, con queste premesse e con un po' più attenzione, concentrata soprattutto anche sui più piccoli, ma spesso decisivi, particolari e con la testa viva ed il cuore sempre pulsante sotto la maglia, noi potremmo ancora toglierci soddisfazioni importanti e decisive da qui alla fine della stagione.

138

Ronaldo e Zagallo al St. Denis

RIGNANESE: Burzagli, Margiacchi, Galli, Meacci, Leo, Bettini, Setti, Privitera, Pagnotta, Bennati, Baccini. A disp.: Morandi, Barbini, Benvenuti, Brenna, Degl'Innocenti, Gori, Tonielli. All.: Guarducci. PORTA ROMANA: Parrini, Frutti, Sarti, Pomo, Gurioli, Murras, Ciolli, Gori, Torrini, Bianchi, Chiarelli. A disp.: Cecchi, Francini, Fossati, Olivieri, Cogli, Vecchi, Conti. All.: De Carlo. ARBITRO: Alessandro Calefati Saronno, coad. da Marco Liberatori e Matteo Grassi Arezzo RETI: 26′ Torrini, 31′ Pagnotta

139


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.