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San Siro, 7 aprile 1974, la prodezza di Superchi sul “Bonimba”… Superchi in allenamento

La prodezza formidabile di Parrini di Domenica scorsa, sul rigore calciato da Coppola, mi ha fatto rimembrare, non senza un briciolo di amarcord, una scena avvenuta il 7 Aprile 1974 ed ambientata in un palcoscenico davvero speciale e cioè quello che é stato da sempre considerato, dai più e dai media, nientemeno che il teatro del calcio italiano. Si parla naturalmente dello stadio San Siro di Milano, luogo di disputa per l'occasione dell'incontro cartello Inter – Fiorentina. Siamo giunti ben oltre la metà del secondo tempo, ancora in perfetta parità, con il risultato di 1 a 1, (...momentaneo vantaggio di Boninsegna a cui rispondono i Viola con un bel diagonale di Saltutti...), allorquando l'arbitro fischia un rigore assai dubbio a favore dei nerazzurri. Si incarica dell'esecuzione del tiro dagli undici metri naturalmente il bomber numero nove delÌ Inter e della Nazionale Italiana, Roberto Boninsegna, infallibile cecchino sotto porta ed in particolare specialista implacabile dagli undici metri, almeno fino a quel momento, distanza verso la quale si era reso già protagonista di una serie ininterrotta di 19 rigori siglati consecutivamente. Breve rincorsa ed il "Bonimba" piazza sicuro sulla sua sinistra il penalty a lui assegnato con un piatto freddo, ben angolato, che illude tutti i frequentatori abituali della "Scala del Calcio" e muniti di sciarpa nerazzurra, ma non il nostro portiere e numero uno ...SuperFranco "Marlon Brando" Superchi, nativo di Allumiere, che si distende sulla sua destra bloccando e accartocciandosi sul pallone, quasi che fosse, con la sfera raccolta tra le braccia, diventato tutt'uno, negando così al capocannoniere del calcio italiano l'ennesima gioia del goal. Giancarlo Galdiolo, detto "Badile", nostro storico pilastro e baluardo della

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difesa Viola, un attimo dopo, corre incredulo verso Superchi, detto anche il "ciociaro", e lo abbraccia con il volto suo trasformato da una gioia incontenibile e quasi insperata per il pericolo scampato che poteva risultare davvero a noi fatale, quasi come se, lui stesso, avesse realizzato il goal decisivo del pareggio. Roberto Boninsegna, da parte sua, assiste di "sasso" alla scena del suo mancato tentativo di record infranto dal "volo" di Superchi, facendo però trasparire dal suo volto, diventato malinconico tutto d'un tratto, un mezzo sorriso amaro forse compiaciuto, quasi che fosse il bomber mantovano rimasto, in fondo in fondo, allo stesso tempo dispiaciuto sì, ma anche un po' ammirato, per la felice intuizione e prodezza decisiva sfoderata dal portierone Viola che già, come tutti sanno, era prepotentemente salito alle cronache, nell'anno '68/'69, per essersi reso protagonista di quel secondo scudetto, ancora oggi cucito indelebile nei nostri cuori e nei nostri ricordi di inguaribili tifosi della nostra amata Fiorentina. Grazie a quella parata, la Fiorentina uscirà indenne dallo Stadio San Siro con un risultato di assoluto prestigio (guadagnando però "un punto e basta") che alla fine del campionato risulterà purtroppo insufficiente (proprio di "un punto e basta") nella dura corsa verso la conquista dell'ambitissimo posto UEFA. Ricordiamola, comunque, quella formazione che scese in campo quel pomeriggio a San Siro e che si rese tra l'altro protagonista con l'allenatore Radice di un eccellente girone di andata ( ...20 punti in 15 partite, quando i punti disponibili per ogni vittoria ricordiamoci che erano ancora e soltanto due... !): Superchi, naturalmente, in porta, Galdiolo ed il Roggi ...osissimo Moreno, terzini di vecchio stampo dai modi più o meno ...Gentile e cioè "della serie: ...O palla o piede, ma anche lo stinco può andar bene... !". In mediana, a sacrificarsi nel rincorrere gli avversari in su ed in giù, c'era ...Beatrice e cioè uno di quelli che in vita sua ne ha prese tante, ma le ha pure …Dante. In difesa spiccava per eleganza il libero Giuseppe Brizi, mentre al suo fianco s'imponeva come stopper Mauro, sempre pronto ad ...immolarsi con la mentalità ...Della ...Martira per la difesa della causa Viola. Invece dal suo ...nido di centrocampo, eccolo là Claudio e cioè quel numero otto, ma con una classe innata da numero dieci, che con quelle gambine da …Merlo, dal ...canto suo, ...volava leggiadro per tutto il campo, in compagnia proprio di quel ...Picchio ...De Sisti, regista e capitano tutto "fosforo" il quale De Sisti a chi gli intimava o domandava minaccioso: "Giancarlo, ma tu, ...De Sisti?", lui rispondeva: "No! Io ...Picchio... !" . E poi lassù davanti ad ispirare le due punte Saltutti e Desolati, ecco finalmente lui, "la Luce", ovvero Giancarlo Antognoni che, proprio in questa settimana e cioè il 15 Ottobre allo Stadio delle Due Strade, durante una partita di beneficienza, ha festeggiato nientemeno che il 43esimo anniversario dal suo debutto in maglia Viola, avvenuto, giustappunto, il 15 ottobre del 1972 nello Stadio Bentegodi di Verona, alla presenza sugli spalti di un giovanissimo Stefano Fiorini, alto dirigente ( ...non solo per statura...) dell'ASD Porta Romana. Auguri capitano... !

...classe nobiliare é inizialmente dalla nostra e questo é derivato dal fatto che, forse, noi abbiamo ...Conti e loro semplicemente un ...Castellani...? E così si arriva al vantaggio nostro, allorquando sfruttando un taglio intelligente di Chiarelli, Santini anticipa il loro portiere Strambi ed il risultato fortunatamente si sblocca a favore nostro. Purtroppo, però, soffriamo ancora la loro ...Architettura di gioco che potremmo definire, per così dire, ...A tutto Sesto, stile che, almeno per oggi, mal si concilia con la impostazione più classicamente…Romanica della nostro storica ...Porta Romana. E così in occasione della loro ennesima proiezione di gioco, ecco che una grave incertezza della nostra difesa genera il pareggio locale realizzato da ...Torrente che riesce così ad anticipare facilmente sia il nostro portiere che il suo diretto marcatore. La nostra difesa nell'occasione, purtroppo, accusa il colpo tanto che, nel successivo loro attacco, in conseguenza di un batti e ribatti sotto porta, solo il palo posto alla destra del nostro portiere riesce a salvare il risultato, punteggio che rimane fortunatamente in parità almeno fino alla fine del primo tempo. Il secondo tempo si riparte subito in maniera per noi decisamente shockante, allorquando sullo sviluppo di una loro azione che si delinea sulla destra, Castellani raccoglie il traversone e realizza il 2 a 1 per loro. Ma non è finita. Infatti, verso la metà della ripresa su di un capovolgimento di fronte il loro portiere, dopo essersi esibito in una uscita per la verità abbastanza tranquilla, improvvisamente, con un intervento decisamente molto ...Strambi, abbatte in area di rigore Ciolli con una netta gomitata ben assestata al volto. Rigore ineccepibile ed espulsione... ! Potrebbe essere questo finalmente l'episodio che cambia il corso della partita a nostro vantaggio. Ma il rigore di Ciolli, purtroppo, é eccessivamente angolato e così si infrange sul palo annullando così la ghiotta e clamorosa occasione irripetibile. La partita, di seguito, continua senza grandi sussulti verso la fine, fino a quando l'Arbitro fischia, forse troppo generosamente, un fallo commesso dal nostro difensore sul loro attaccante toccato e caduto, secondo il mio punto di vista, ben oltre la linea di fondo e quindi ininfluente ai fini dell'azione. Parrini, ahimè, non riesce stavolta a ripetere il miracolo e Bettazzi sigla e così la Sestese si porta sul 3 a 1, punteggio che verrà confermato anche in occasione del triplice fischio che, come da regolamento, sancisce anche la fine dell'incontro. Domenica calcistica molto amara si é rivelata per noi quest'ultima giornata di campionato, decisa certamente da singoli episodi dei quali bisogna purtuttavia e necessariamente far tesoro se vogliamo puntare, nel prossimo futuro, ad obiettivi davvero più ambiziosi.

… e la Sestese Ed ora arriviamo finalmente al mio personalissimo commento relativo alla partita odierna, disputata da noi in trasferta contro la Sestese, allo stadio di Sesto Fiorentino, partita, per la verità, dove i rigori ancora una volta hanno condizionato e sancito il verdetto finale, stavolta però, esattamente all'inverso rispetto a quello che era accaduto Domenica scorsa: Ore 15,30 pronti, via! All'inizio, come prevedibile, il Sesto parte in ...quinta con attacchi impetuosi che come un ...Torrente in piena vengono giù, sfruttando al massimo la loro fascia destra. Ma lassù in avanti la

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SESTESE: Strambi, Biondi, Sanni, Lenzini, Bucciantini, Ravanelli, Capecchi, Giuntini, Torrente, Castellani, Della Scala. A disp.: Galluzzo, Rondina, Capochiani, Torracchu, Bonfanti, Cellini, Bettazzi. All.: Gutili. PORTA ROMANA: Parrini, Stella, Frutti, Grandoli, Gurioli, Murras, Ciolli, Santini, Conti, Torrini, Chiarelli. A disp.: Compagnoni, Francini, Bianchi, Sabia, Cogli, Gori, Montuschi. All.: De Carlo. ARBITRO: Ubaldi di Roma, coad. da Ricci e Vannini di Pistoia. RETI: 30′ Santini, 40′ Torrente, 50′ Castellani, 83′ rig. Bettazzi NOTE: al 71′ espulso Strambi.

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In Coppa UEFA contro lo Shalke 04 nel ‘77 Gola, Caso, Antognoni e Casarsa nel ‘77

Pessima si é rivelata lo scorso giovedì sera l'esperienza vissuta da tutti noi inguaribili tifosi Viola, fortemente delusi e amareggiati per la prestazione assai meschina messa in atto dalla nostra amata Fiorentina che é riuscita, miserabilmente, a sprofondare ed affogare in una ...Poznan di bassissimo livello e tutto ciò in occasione di una fondamentale partita valida per la qualificazione di Europa League che ci ha visti, alla fine, ...Lech ...arci le ferite conseguenti alla sconfitta subita dalla più che modesta squadra polacca. Forse, come sostiene qualcuno,...Valero veramente la pena di mettere qualche titolare in più nella formazione di partenza. Solo così, probabilmente, la gara medesima avrebbe potuto assumere, via via, tutta un'altra ...Astori. A riprova del ...Nove, anche l'attacco Viola, privo del nostro più prolifico bomber, ha dimostrato, fin da subito, evidenti ...Kalinic, sia in termini di forma che di potenza realizzativa, rispetto almeno alle ultime uscite disputate nel corso delle quali, se ricordiamo bene, si erano validamente ...Croate e finalizzate lassù in attacco evidenti occasioni da rete. Carenze si son dimostrate pure sulle fasce, lungo le quali, nel corso del campionato, invece, anche pur senza ...Cuadrado, finora tutto ...Kuba e corre veloce proprio sull' ...Alonso di un ritrovato entusiasmo, grazie al quale si sono finalmente poste le basi proprio sulle ...corsie esterne per poter infliggere ai nostri prossimi avversari di turno irrimediabili danni col ...Laterali. Sepe ...nso invece al nostro portiere di riserva, beh, secondo la mia opinione, lo riterrei ancora fin pò troppo acerbo ed inesperto per poterci permettere di fare completamente a meno di una ...Tata ...rusanu, predisposta giustappun-

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to per lui, fin dall'inizio della stagione, proprio per fargli da ...chioccia, affinché possa maturare in tutta coscienza e con relativa tranquillità. E poi ...Badelj! Senza i 2 mediani titolari, purtroppo, anche il cuore dell'azione del nostro centrocampo, l'altro giorno, sembrava davvero troppo poco ...Vecino al comparto offensivo dell'attacco per poterlo rifornire con efficienza e continuità. Insomma, per puntare davvero al ...tricolore, come sognano ancora quelli della Fiesole, forse servirebbe in squadra certamente un po' più di…Rossi che di…Verdu', perché ai…Bianchi poi ci possiamo pensare eventualmente e direttamente noi del ASD Porta Romana, ( ...attuali e veri protagonisti dell'Oltrarno insieme alla squadra dei ...Bianchi, ardita ed amica compagine impegnata nel Calcio Storico Fiorentino...). Ma ritornando ancora all'argomento di partenza e cioè l'Europa League, a tal proposito, bisogna ammettere come per noi tifosi Viola non sia la prima volta che siamo andati incontro a cocenti delusioni ed amare sensazioni che, alla fine, ci hanno fatto sentire ancor più ...Desolati, in conseguenza di esperienze assurde ed evitabili maturate proprio nell'ambito della partecipazione alle competizioni Europee. Singolare, per esempio, fu quello che accadde nell'incontro di coppa UEFA disputato a Firenze il 14 settembre 1977, evento che vedeva di fronte alla Viola dell'epoca i quotatissimi tedeschi dello Shalke 04, corazzata guidata dal bomber Fisher e dai talentuosi Abramczyk e Kramers. In quell'occasione anch'io ero presente sugli spalti del Franchi ad assistere trepidante a quell'incontro che si rivelò, fin da subito, un match bellissimo giocato da ambo le parti a viso aperto con incredibili capovolgimenti di gioco e con la Fiorentina che riuscì ad esprimere un calcio davvero eccellente con giocate espresse ad alto livello e non solo per …Caso, ma anche grazie a Casarsa, Antognoni e Braglia, quest'ultimo impiegato per l'occasione come regista tradizionale di centrocampo. La partita fini stranamente 0 a 0, anche se le occasioni per entrambe le compagini non mancarono di certo, un risultato finale che lasciava comunque ampio spazio alla speranza di poter conseguire l'ambita qualificazione al turno successivo proprio in occasione della difficile trasferta di ritorno prevista a Gelsenkirchen. Poi, invece, ecco che accadde l'incredibile e sorprendente epilogo che arrivò direttamente con sentenza del Giudice sportivo UEFA il quale decretò contro la Fiorentina, senza alcuna pietà, la sconfitta 0 a 3 a tavolino perché ritenuta colpevole, la società gigliata, di aver schierato tra i titolari di partenza di quella sfida nientemeno che lo squalificato Casarsa: … Mah, senza parole…!

A centrocampo, infatti, quelli dell'Ovest iniziano subito a S ...Varriale da destra verso sinistra cercando di sfruttare..., Chiani ...Chiani, proprio le corsie esterne per avvicinarsi alla nostra linea difensiva. Verso la metà del primo tempo, ecco che arriva l'episodio che condizionerà decisamente tutto l'incontro. A seguito di un calcio d'angolo a favore nostro il loro centravanti, non quello biondino, ma ...Bruni, cade improvvisamente per terra con l'arbitro che corre immediatamente verso il nostro centrale Gurioli sventolando nella sua direzione un cartellino che non é giallo ma di un color "Profondo Rosso" che, come tutti sanno, é più di un ..."Giallo". Poi, come sovente succede nel calcio, sullo sviluppo dell'azione successiva, da una distanza di 25 metri, il loro numero 4 fa partire un missile che viaggia da ...Terra ...fino ad insaccarsi direttamente nell'incrocio dei pali ed é 0 a 1. Nel secondo tempo, nonostante l'inferiorità numerica, l'iniziativa é subito di marca arancionera, con trame impostate dai nostri che strappano applausi dal pubblico pagante di fede arancionera, grazie alle quali, il Porta Romana, ben guidato da Santini e Carfora, si avvicina minaccioso e sempre più pericolosamente verso la loro area di rigore. A metà secondo tempo, Santini in percussione entra abilmente in mezzo alla difesa avversaria e presentandosi davanti al portiere purtuttavia non riesce a superarlo con un "tocco sotto", mancando il bersaglio per un niente. Ora quelli dell'Ovest, forse fisicamente più provati dei nostri, invece di galoppare come A ...Mazzoni degni del miglior ...Far West, nel secondo tempo rallentano vistosamente, procedendo sempre più al trotto, risvegliando così nei nostri animi la speranza che, forzando un po' di più sulle fasce, forse si potrebbe ...Cogli…ere anche un buon pareggio. Negli ultimi 20 minuti verrebbe da esclamare: "Mamma li ...Turchi", perché, a seguito di talune sostituzioni, i nostri avversari in contropiede con ...Turchi non sfruttano adeguatamente due ghiotte ed imperdibili occasioni per il colpo del Ko finale. Ma la nostra squadra non demorde e reagisce molto bene allo scampato pericolo, costringendo i nostri avversari, negli ultimi 10 minuti, a trincerarsi tutti quanti in difesa per difendere l'esiguo vantaggio. Al 90 minuto più ...minuto meno, ecco, finalmente, la resa dei ...Conti che rende giustizia con la giusta ricompensa ai nostri sforzi. Ed infatti, sull'ennesimo batti e ribatti che si sviluppa nella loro difesa, Conti riesce abilmente ad anticipare con un pallonetto il portiere proiettando la sfera al di là della linea di porta. Finisce 1 a 1 con il rammarico che, con la parità numerica, probabilmente avremmo potuto assistere a tutto un altro epilogo.

…ed il Firenze Ovest Passando, invece e finalmente, alle vicende sportive del Porta Romana, dopo la amara sconfitta rimediata Domenica scorsa, miglior occasione per ritrovare la "bussola" e quindi… l'orientamento smarrito del nostro cammino, in questo turno, non poteva capitare, con la nuova ...Mission a tutti noi ben impressa dal nostro Presidente e cioè: ...puntare dritti verso ...L'Ovest ( ...il Firenze Ovest). Ore 14,30, ecco il fischio d'inizio, con un ...orario clamorosamente anticipato rispetto a Domenica scorsa, anticipato certo, ma assolutamente ...Legale, credetemi, che dava finalmente il via alla sfida stracittadina con loro che, inizialmente, appaiono un po' più vivaci rispetto a noi, intenti con ...Dragomanni a fare ...fuoco e fiamme pur di aggiudicarsi l'intera posta, sull'Alari di un entusiasmo maturato la settimana scorsa, con una vittoria di assoluto prestigio conseguita, nientemeno che, ai danni del Grassina.

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PORTA ROMANA: Compagnoni, Torrini, Cogli, Pomo, Gurioli, Murras, Gori, Santini, Conti, Carfora, Chiarelli. A disp.: Parrini, Francini, Bianchi, Frutti, Antonacci, Stella, Montuschi. All.: De Carlo. FIRENZE OVEST: Nucci, Chiani, Dragomanni, Terrafino, Rossi, Bertini, Batisti, Varriale, Bruni, Mazzoni, De Carlo. A disp.: Scrò, Fallani, Bartalini, Maggio, Marzoli, Pertici, Turchi. All.: Alari. ARBITRO: Silvera sez. Valdarno, coad. da Alfieri di Prato e Avolio di Siena. RETI: 38′ Terrafino, 92′ Conti NOTE: Al 30′ espulso Gurioli

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Zigoni, la sfida del Bentegodi

Antognoni nell’anno dell’esordio

La partita disputata in settimana e vinta meritatamente dalla Viola a Verona, per due reti a zero, mi ha fatto riaffiorare, inesorabilmente, antichi e bei ricordi in relazione proprio alle disfide disputate tra le due medesime società, società ritenute da tutti gli addetti e non solo, da lunghissimo tempi ormai, più che "amiche". Verona e Fiorentina, difatti, fin dagli anni settanta, son sempre state due compagini che sono andate volentieri a braccetto, un po' come accadeva ai due amanti Romeo e Giulietta ai loro tempi, e su quest'ultimo mio aggancio letterario lascio naturalmente a voi il piacere di decidere a chi delle due squadre l'uno o l'altro personaggio di Shakespeariana memoria potrebbe maggiormente somigliare, sperando che nel nostro caso prevalga, a differenza del Dramma, invece, sempre e comunque il lieto fine. Questa sorta di sincero gemellaggio fra le due tifoserie non coinvolgeva solo quindi l'aspetto culturale e di costume tipico delle due storiche e meravigliose città d'arte, ma riguardava, soprattutto, la volontà precisa delle due opposte fazioni, sportivamente parlando per così dire, di cercare di volersi "un po' più di bene", nel mezzo del "tornado" delle rivalità esasperate vigente da sempre tra le accanite tifoserie dei maggiori Clubs di tutta Italia. Da qui nascono i miei indelebili e lontani ricordi risalenti agli anni settanta e riconducibili, giustappunto, alle partite che vedevano contrapposte le due squadre le quali, ancora oggi, riaccendono in me ancora forti sensazioni che solo un tifoso appassionato può ricavare da ogni trasferta che si conviene. Sensazioni che nascono già vive a cominciare dalla partenza di buon'ora dal casello di Fi Nord, per poi proseguire durante la visita "rituale" dell'Arena e cioè "l'antico stadio di Verona" realizzato fin dai tempi dei romani ed ho detto Romani non ...romanisti.

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Sensazioni catturate in una foto scattata al romantico terrazzo della casetta appartenuta alla più celebre tra le innamorate. Sensazione gustata allorquando, come un treno a vapore, arrivava fumante il classico bollito servito su vassoio e spinto su carrello, il tutto "cotto e mangiato" in qualche trattoria tipica nascosta nello splendido centro storico del Nord est. E poi, finalmente, l'ingresso rispettoso di noi tifosi sugli spalti già gremiti del mitico stadio a tre anelli del Bentegodi, ingresso, dicevo, salutato subito dalla curva Giallo blu con un bene augurante: "Hellas Fiorentini". E poi, su verso l'alto, ecco i cori di reciproco sostegno alla squadra opposta che si elevano da ambo le curve speculari, sia per dignità che per amicizia reciproca, cori destinati a fondersi all'unisono in unico suono avverso e diretto nella direzione delle comuni storiche rivali "nemiche". Ma il mio primo grande ricordo ricollegabile al Bentegodi riguarda, e non poteva essere altrimenti, il momento dell'esordio di Giancarlo Antognoni in serie A, il 15 ottobre del '72, esordio, naturalmente, nella Fiorentina e cioè l'unica squadra italiana, quella Viola, dove il nazionale campione del mondo 1982 ha militato per quasi 15 anni, vincendo tra l'altro anche una Coppa Italia nel '75 e conquistando un secondo posto, non senza rammarichi, dietro la Juve, nel campionato 1981/'82. Ritornando, però, a quell'incontro disputato contro i gialloblù nel '72 nella fatal Verona, quella partita, sottolineo ancora, la vincemmo noi, per 2 a 1, grazie al vantaggio iniziato siglato dal "Gringo" Sergio Clerici, seguita da un'autorete del difensore scaligero Mascalaito, con l'idolo locale "Zigo gol" Zigoni che si prendeva la magra soddisfazione di accorciare lo svantaggio solo a 10 minuti dalla fine. Già proprio lui, Gianfranco Cesare Battista Zigoni, l'estroso attaccante gialloblù con una carriera già importante alle spalle, con lo scudetto conquistato a Torino nella Juve nel '67 e con un biennio ricco di soddisfazioni trascorso nella Roma, dopo l'esperienza bianconera fino al '72. Poi, finalmente, l'arrivo del fantasista veneto nella sua Verona dove militò e fece sognare i suoi tifosi dal '72 fino al '78 con le sue giocate ed i suoi goals. Uomo stravagante lo "Zigo", capace di presentarsi in panchina al Bentegodi e, guarda ...Caso, proprio contro la Fiorentina, indossando una pelliccia di volpe ed un cappello da cowboy e con ai suoi piedi due scarpette da gioco di color rosso acceso, assolutamente normali al giorno di oggi, ma all'epoca decisamente no, e tutto ciò a causa della forte arrabbiatura provocatagli in quella circostanza dal Mister Valcareggi, reo quel giorno di non averlo schierato nella formazione titolare. Per l'appunto, quella volta, ero presente anch'io ad assistere sugli spalti gremiti del Bentegodi il 3 febbraio del '74 a quel famoso evento, con la Fiorentina dell'epoca che schierava questa formazione: Superchi, Galdiolo, Roggi, Pellegrini, Della Martira, Rosi, Caso, Merlo, Casarsa, Antognoni, Desolati. Di fronte ai Viola, l'Hellas Verona, invece, si contrapponeva con: Ginulfi, Bachlecner, Nanni, Maddé, Catellani, Busatta, Guidolin, Mascetti, Luppi, Moro, Macchi, con Zigoni, per l'occasione, seduto polemicamente impellicciato in panca. Il Verona iniziava alla grande, con una punizione "bomba" di Livio Luppi che trafiggeva Superchi alla sua destra. Nel secondo tempo, con l'ingresso dell' ..."Oggetto misterioso" Walter Speggiorin, si scatenò la Fiorentina che andò subito in rete grazie ad una cannonata di Antognoni, vantaggio raddoppiato a metà della ripresa da una autogol di Busatta su tiro di Roggi. Ma poi arrivò finalmente il suo momento, con lo stadio che esplose in un frastuono impressionante, contraddistinto dal ripetuto incitamento di tutto il pubblico di fede gialloblu'a suo favore: " ...Zigogol, Zigogol" e questo perché il Mister si decise finalmente a forte richiesta di far entrare l'osannato beniamino del popolo gialloblù, al secolo Gianfranco Zigoni. E così, il campione di Oderzo, si spogliò della sua costosissima pelliccia, lanciando per l'aria il suo cappello verso i compagni rimasti seduti basiti in panchina ad osservarlo e facendo platealmente il suo ingresso che, sicuramente, da quel momento in avanti movimenterà di un bel pò, almeno a livello folcloristico, il finale della partita, senza però incidere sulla stessa di quel tanto da modificarne il risultato conclusivo.

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…e la Baldaccio Bruni Ed ora passiamo, finalmente, a raccontarVi quella che si é rivelata anche quest'anno un'autentica battaglia, "la battaglia di Anghiari", contro una squadra composta, come al solito, da tutti ...Baldacci ...giovani nonché, oserei aggiungere, …Giovagnoli e pure ...Bruni. All'inizio grande equilibrio tra le due compagini, con loro che ci pressano a centrocampo con grande intensità, pronti a farci ...Guerri su ogni pallone praticando un gioco, per la verità, poco ...Polito e cioè frammentario e con tanti falli, commessi anche da ...Angiolucci, per poi riproporsi e lanciare in contropiede le loro punte sfruttando soprattutto sia i lanci lunghi del solito ...Bartolo, regista che fa solitamente da ...Cintoia tra difesa e attacco, sia avvalendosi delle invenzioni del "Mago" ...Zurli,tentativi che però si infrangono immancabilmente contro la nostra difesa che é una invalicabile… Murras. Anzi, vi dirò di più, nel corso della nostra prima ...Chiarelli azione da goal, siamo proprio noi ad andare per primi in rete, grazie soprattutto ad una grande discesa sulla fascia destra di Chiarelli il quale, dopo aver scartato un avversario, libera al centro ...Torrini che fa ...scacco matto alla difesa avversaria battendo implacabilmente il loro portiere e cioè un ...Giovagnoli dell''82. A metà del primo tempo una pericolosa incursione nella nostra difesa del loro numero undici viene fermata dal nostro numero 5 che, in termini di esperienza, la ...Sabia lunga davvero e noi lo sappiamo ben bene e che perciò entra ...Polito sulla palla, senza cioè in ...Quadroni fallosamente le gambe dell'avversario. Il secondo tempo, invece, inizia con un episodio che potrebbe cambiare il corso della partita a nostro favore. Ciolli, appena entrato e lanciato a rete, viene abbattuto a terra dal quel ...Baldaccio giovane che é il numero sei che, tra l'altro, è pure ...Bruni il quale viene ammonito per la seconda volta e quindi sanzionato e mandato anzitempo negli spogliatoi dal Direttore di gara che, per nostra positiva sorpresa, non è un uomo ma é una Dama…Bianchi a tutti gli effetti. Nonostante la nostra superiorità numerica, purtuttavia, la partita permane ancora in perfetto equilibrio con loro che si ripropongano ancor di più aggressivi a metà a campo e noi che non riusciamo a sfondare sulle fasce per impartire loro il colpo del definitivo KO. A metà del secondo tempo una svista arbitrale penalizza incredibilmente la nostra squadra, allorquando l'Arbitro Bianchi sorvola clamorosamente su di fallo di mano commesso da un loro difensore all'interno dell'area di rigore dello stesso Baldaccio Bruni. Su di un'azione successiva, nostro malgrado, ecco l'episodio che cambia l'esito dell'incontro. Lancio lungo proveniente dal loro centrocampo in direzione di Terzi che, molto abilmente e quindi non di rin ...Terzi, entra in possesso di palla dribbla il nostro difensore ed insacca alla destra di Compagnoni. Peccato! Ma non é finita, purtroppo, perché per noi potrebbe andar ancora molto peggio... ! Infatti sull'ultima azione della partita, Bartolo, su una punizione "bomba" da 30 metri, coglie l'incrocio dei pali, con la palla che rimbalza sulla linea di porta sfiorando così il clamoroso 2 a 1 per loro. Finisce 1 a 1 con il profondo rammarico che, con la superiorità numerica a nostro vantaggio, si poteva gestire, forse un po' meglio, il vantaggio inizialmente acquisito. Vabbé, sarà per la prossima volta e quindi avanti tutta, in vista del big macht di Domenica prossima che ci vedrà contrapposti contro la Rignanese del nostro ex Allenatore Fabio Guarducci. BALDACCIO BRUNI: Giovagnoli, Aquilini, Guerri, Angioluccci, Bartolo, Bruni, Bonci, Zurli, Gennari M., Polito, Quadroni. A disp.: Gennari N., Pompeo, Rosati, Martella, Della Rina, Castellone, Terzi. All.: Silveri. PORTA ROMANA: Compagnoni, Torrini, Cogli, Pomo, Sabia, Murras, Bianchi, Santini, Conti, Carfora, Chiarelli. A disp.: Parrini, Francini, Ciolli, Frutti, Gandoli, Stella, Gori. All.: De Carlo. ARBITRO: Deborah Bianchi Prato, coad. da Pietro Casale e Nicola Cavini Siena RETI: 6′ Torrini, 77′ Terzi

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La Doria contro la Viola a Marassi nel ‘77, il Levriero made in Gualdo e… Nello Saltutti detto “ Il Levriero”

La partita di ieri, disputata dalla Fiorentina e stravinta per 2 a 0 contro la Sampdoria, nel mitico stadio Marassi di Genova, mi ha inevitabilmente riesumato dalle mie memorie i ricordi adolescenziali di un incontro risalente alla venticinquesima giornata del campionato del '77/'78. Tale giornata vedeva contrapposte, il 17 aprile 1977, nello stesso stadio Marassi, la squadra blucerchiata genovese e quella Viola, con la squadra ligure di casa, allenata all'epoca nientemeno che da Eugenio "mastro lindo" Bersellini, condannata a dover vincere per forza per poter nutrire ancora una qualche residua speranza di potersi tirar fuori dalle sabbie mobili di una bassa classifica, zona off limit dove, la "ex repubblica marinara", si era trovata invischiata grazie e soprattutto alla complicità di un pessimo girone di andata. Ricordiamole, allora, le formazioni delle due squadre, così schierate in campo dai rispettivi allenatori "tutti d'un pezzo", Mazzone e Bersellini: Fiorentina: Mattolini, Tendi, Zuccheri, Pellegrini, Galdiolo, Di Gennaro, Caso, Restelli, Casarsa, Antognoni, Desolati. Sampdoria: Cacciatori, Arnuzzo, Callioni, Valente, Zecchini, Lippi, Saltutti, Bedin, Bresciani, Savoldi II, Tuttino. Chiaramente la gioia di prender parte a quella trasferta fu tanta da parte di noi tifosi, stracolmi come eravamo di entusiasmo già in fase di partenza, grazie proprio agli ottimi risultati riscontrati fino a quel momento in casa Viola e cioè, addirittura, il Terzo posto alle spalle degli imprendibili Juve e Toro. Veramente non male per noi... ! Chi però, appena dopo il fischio d'inizio dell'incontro, partì parecchio sparata fu invece la Samp la quale cercava insistentemente e disperatamente, con un pressing davvero asfissiante su ogni azione, di rubar palla ai nostri centrocampisti, per poi poi

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sfruttare in attacco la vivacità dinamica del nostro ex attaccante Viola, Nello Saltutti, supportata in quella occasione anche dall'estro inventivo di Gianluigi Savoldi ( ...fratello del più celebre bomber Beppe...). E purtroppo per noi i risultati di tale sforzo si materializzarono quasi fin da subito. Infatti alla mezz'ora di gioco, dopo un'azione da loro ben concertata ed un cross al centro decisamente insidioso, la sfera finiva proprio sui piedi abili e veloci di Saltutti, soprannominato non a caso "il Levriero italiano Made in Gualdo" che, in girata, come sapeva ben far lui, siglò, ahimè, l'ennesimo goal dell'ex, insaccando in quella porta che per la verità fino a quel momento era stata ben custodita, al ...Massimo delle nostre possibilità, proprio dal nostro estremo difensore titolare Mattolini. I nostri però appena incassato il goal, anziché reagire allo svantaggio iniziale, sembrarono ancor più tramortiti dalla veemenza e la rabbia agonistica con cui i giocatori blucerchiati per l'occasione solevano esprimersi sul campo, raddoppiando costantemente le marcature sui nostri per poi rientrare velocemente in possesso di palla e reimpostare con ripartenze veloci. Questo al fine di trovare in contropiede l'occasione propizia per colpire mortalmente con un "uppercut" decisivo la loro vittima sacrificale predestinata che, guarda ...Caso, in quel momento ai loro occhi, eravamo proprio noi. Il …Tuttino, per i Doriani, aveva l'estremo intento di portarsi a casa proprio quei due punti necessari, alquanto, per risollevare la loro modesta classifica alla cui immediata massima crescita non rimaneva lor che aggrapparsi per mantenersi ancora in corsa nella dura lotta per la salvezza finale. Nel primo tempo, poi, il numero 4 doriano, un mediano molto ruvido anche se estremamente ...Valente nella marcatura, nonché assai poco ...Pellegrino nei modi, messo a metà campo a guardia impietosa di Antognoni, dimostrava fin da subito di non voler dare assolutamente tregua al nostro capitano "mordendogli" ripetutamente, come un Bulldog rabbioso che si scaglia ferocemente sull'osso, le sue preziosissime caviglie e sottraendo così ai meccanismi ben collaudati della squadra Viola la sua principale fonte ispiratrice di gioco. E così si arrivava al minuto 54 e cioè praticamente appena dopo l'inizio del secondo tempo, allorquando la Samp, grazie ad un invenzione in avanti del loro fantasista Savoldi II, piazzava, con un piatto preciso e per la seconda volta, la sfera alle spalle del nostro incolpevole portiere Mattolini. E così dopo questa duplice mazzata sembrava che il nostro destino fosse ormai del tutto compromesso, con i tifosi della Doria che, assiepati ed esultanti sugli spalti e perfino sulle terrazze prospicienti con bella vista sullo stadio, cominciavano già a festeggiare pregustandosi l'ormai raggiunto obiettivo. Ma ecco, come un fulmine a ciel sereno, giungere inattesa la svolta dell'incontro, allorquando faceva il suo ingresso in campo il giovane e promettente centravanti della primavera Viola Sante Crepaldi il quale, qualche turno precedente, si era già reso protagonista siglando il goal vittoria in quel di Catanzaro e conquistando, conseguentemente a tale prodezza, la meritata convocazione ad occupare un posto "caldo" in panchina, per i successivi incontri di campionato, a fianco proprio del suo "nuovo" Mister Carletto Mazzone. Intanto, il nostro capitano di …lunga corsa Antognoni, ormai stufo di essere preso costantemente di mira dal già citato "Pit bull" e quindi poco " ...Pellegrino" Valente, ad un certo punto si rese protagonista di un gesto che, al giorno d'oggi, non sarebbe passato inosservato ad una terna arbitrale molto attenta: improvvisamente chinandosi su stesso, "l'Antogno", dicevo, si abbassò del tutto i calzettoni come segnale eloquente di incitamento diretto verso i compagni, segnale che un capitano dovrebbe sempre rivolgere in certi frangenti verso i suoi per suonare l'inizio dell'attesa carica verso la riscossa. E così al minuto 66 Antognoni, dopo essersi involato sulla fascia destra, giunto sul fondo campo, crossava forte al centro un tiro che impattava violentemente il cranio di Crepaldi che abilmente, o forse solo inconsciamente, girava la sfera in porta mettendola in rete alle spalle di un incolpevole ...Cacciatori, un ...Cacciatori, insomma, reso ferito che, stavolta, lo scherzo del destino lo aveva voluto trasformare in facile ...preda. Ma la faccenda non era finita così, perché un Antognoni, a questo punto, davvero trasformato e scatenato e quindi ormai imprendibile per i suoi diretti avversari, al minuto 85 entrava prepotentemente in area ...sparando un bolide a mezza altezza che ...impallinava impietosamente ancora una volta, come un ...tordo, il povero ...Cacciatori

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che ci lasciava per la seconda volta ...le penne e così la vittoria per i blucerchiati si ...s...Quaglia...va come polvere al vento ...Gran bel finale fu per la Viola quello a cui assistemmo noi tifosi nella patria della lanterna, dove la Fiorentina, per la felicità di tutti noi, agguantò solo all'ultimo istante proprio quell'insperato pareggio, e cioè un risultato finale davvero positivo questo che conferì un ulteriore prestigio al già eccellente cammino compiuto dalla AC Fiorentina Calcio per tutta la stagione '76/'77. La squadra gigliata, infatti, alla fine del girone di ritorno conquisterà nientemeno che la prestigiosissima terza piazza subito dietro a Juve e Toro, condannando inesorabilmente così, con questo pareggio strappato con i denti, la povera e simpatica Sampdoria ad una dolorosissima retrocessione nella serie cadetta.

… e la Rignanese Ed ora passiamo finalmente a raccontare, invece, le fasi salienti del macht clou della giornata, turno che ci vedeva oggi impegnati nientemeno che contro la capolista Rignanese. Loro naturalmente sono fortissimi e pure rinforzati nel comparto d'attacco, rispetto almeno all'anno scorso, diventando quindi una squadra davvero ambiziosa che, in termini di obiettivi da raggiungere a breve e medio termine, vuole naturalmente ...Guarducci molto ma molto in alto. Noi, dalla nostra, conserviamo la nostra ferma volontà di rimanere agganciati ad ogni costo con i primi della classe, proprio lassù in vetta alla classifica, convinti che, prima o poi, il nostro sforzo già da tempo profuso darà certamente i suoi ...Frutti. Ore 14,30 si parte e siamo noi ad iniziare molto meglio di loro, perché, al minuto 18, il nostro bomber Andrea Ciolli servito da Carfora, dopo essersi liberato abilmente in piena area di rigore di ben due avversari, piazza la sfera alle spalle dell'esperto Burzagli ed é 1 a 0. É così che accogliamo, quindi, i nostri graditi ospiti e cioè con un bel ..."Benvenuti in casa ...Gori", anche se poi il nostro bravo interno di centrocampo e cioè Matteo Gori, pur giocando in ...Casa, per la verità, non compare affatto tra gli undici titolari della formazione iniziale. La loro reazione non si fa certo attendere ma noi siamo davvero bravi e volenterosi ad erigere un vero e proprio ...Murras per contrastare i loro impetuosi assalti. Questo, almeno, fino al minuto 41, quando purtroppo per noi arriva inatteso il ruggito del ...Leo il quale, su calcio d'angolo, spunta sul secondo palo, piazzando di testa la sfera alle spalle di Parrini. Il secondo tempo inizia per noi con un altro episodio shockante perché, dopo un quarto d'ora del secondo tempo, Francini si fa espellere per somma di ammonizioni con la squadra bianco verde che approfitta subito della superiorità numerica per colpirci di nuovo con il loro esterno e cioè il numero ...Setti, Setti, che devia, con un bel tiro di testa al ...Setti, un traversone scaturito da una lunga rimessa laterale prodotta dal solito Leo. L'espulsione successiva del Valdarnino Meacci, perché in fondo in fondo anche loro in termini di falli non appartengono di certo alla categoria ...Degli Innocenti, non contribuirà, purtroppo, a modificare l'esito del'incontro, anche se poi, al 38esimo minuto del secondo tempo, il palo su punizione negherà a Carfora la gioia del goal del pareggio. Insomma, alla fine, loro si sono guadagnati la ...Pagnotta, noi no... ! Peccato! Ma non dobbiamo assolutamente demoralizzarci, perché noi del Porta Romana siamo e rimarremo, a lungo, una bella realtà e quindi dobbiamo, immediatamente, rialzare la testa, pensando già a traguardare il prossimo impegno. PORTA ROMANA: Parrini, Frutti, Francini, Pomo, Sabia, Murras, Ciolli, Santini, Torrini, Carfora, Chiarelli. A disp.: Compagnoni, Antonacci Bianchi, Gori, Grangoli, Zahouani, Conti. All.: De Carlo. RIGNANESE: Burzagli, Margiacchi, Benvenuti, Meacci, Degl'Innocenti, Bettini, Setti, Leo, Pagnotta, Baccini, Bennati. A disp.: Morandi, Barbini, Gori, Mariotti, Galli, Sereni, Tonielli. All.: Guarducci. ARBITRO: Samuele Andreano Prato, coad. da Andrea Catarsi e Matteo Fontani Pisa RETI: 16′ Ciolli, 41′ Leo, 61′ Setti NOTE: espulsi al 58′ Francini, al 68′ Meacci

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Ezio Sella, il bomber tascabile

Ezio Sella con la Fiorentina ‘78/‘79

Alla fine del 1977 al bar Marisa di Firenze e cioè nel famoso bar davanti allo stadio frequentato, per lo più, dai maggiori esperti di calcio, si teorizzava più o meno così: " ...Se Mazzone mette ...Sella, siamo a ...Cavallo... !". Carletto Mazzone, é inutile specificarlo, era naturalmente l'allenatore della Fiorentina di quell'epoca. Questa battuta allusiva, e cioè della "Sella e del cavallo", la esprimeva o forse la pensava soltanto la maggioranza dei nostri tifosi, vedendo in allenamento come sì disimpegnava davvero bene il nostro giovane tesserato di professione attaccante, Ezio Sella, e tutto ciò accadeva durante la sofferta stagione disputata "al cardiopalma" '77/'78, campionato che ci vide fino alla fine impegnati sino allo stremo delle nostre forze in una durissima lotta per non retrocedere in serie B. Al contrario del pensiero corrente del tifoso medio, attento pure ai minimi dettagli emergenti nell'ambito delle singole sedute di allenamento e soprattutto a dispetto della classifica disastrosa che la Fiorentina era riuscita tanto faticosamente a comporre nelle prime 10 giornate, stranamente nella formazione titolare, ad uno scalpitante ed emergente Ezio Sella, veniva regolarmente preferito, dal nostro mister Carletto Mazzone, uno spento ed irriconoscibile Pierino Prati, bomber dal passato glorioso ma dal presente assai incerto ed i risultati conseguenti purtroppo rispecchiarono quella infausta scelta... ! Ma alla 14ma partita di campionato, con la Viola che aveva racimolato fino a quel momento appena 8 punti in 13 partite, ecco finalmente che arriva la svolta, con il neo sostituto al ...plurale di ...Mazzone, e cioè ...Mazzoni, il quale, coraggiosamente, decise contro il Pescara di rischiare il tutto per tutto, inserendo nella squadra titolare il giovane bomber tascabile Ezio Sella accan-

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to al centravanti di manovra Gianfranco Casarsa ed il risultato che si andò subito a ...pescare col ...Pescara, ma non a ...Pescara bensì in casa, in quella penultima giornata del girone di andata, dicevo, fu veramente straordinario: ...3 a 0 per noi, con doppietta di Antognoni e debutto di Sella bagnato dal suo bellissimo primo goal in serie A. Per ...Sella sarà solo l'inizio di ...una ...cavalcata trionfale, non al ...Trotto bensì al ...Galoppo, che durò per tutto il girone di ritorno e che lo vedrà come assoluto protagonista, con 7 reti in 17 partite, insieme naturalmente al portiere Galli ed Antognoni, artefici con tutta la squadra, finalmente coesa sotto la direzione di Chiappella, di una insperata e progressivamente vincente rincorsa verso quella salvezza finale, solo alla fine, faticosamente conquistata dalla nostra tanto amata quanto in quello stesso anno tanto biasimata Fiorentina.

Chiappella e la Fiorentina “Campione d’Italia” 1956

Tra le performances di Sella andrebbe però annoverato anche un autogoal avversario da lui propiziato nella partita che fu vinta in casa contro il Perugia di Walter Novellino, allorquando il nostro bravo attaccante gigliato, se pur piccolino di statura, si esibì in un acrobatico colpo di testa la cui traiettoria spettacolare dopo aver colpito il palo interno andò ad incocciare la volante schiena, in verità non troppo magra bensì piuttosto ...Grassi, dello sfortunato portiere umbro, per poi interrompere la sua sorprendente corsa in fondo alla rete avversaria. Ed é così che, per la Viola e per i suoi tifosi, quella prodezza di quel giorno alla fine risultò davvero essere tutto ...Grassi che cola. Infatti, grazie a quella splendida segnatura, ...Sella disarcionò il temibile ...Grifone umbro, salutato, come un ...Novellino qualunque dalla risvegliata Firenze Viola, con due bei ...Baci perugina senza che alla fine quella medievale creatura alata sullo sfondo rosso si fosse riuscita a togliere una qualche … Castagner dal fuoco.

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Ma per avvertire l'emozione decisamente più sentita, quella più forte e cioè da "Cardioaspirina", l'ormai "cronico infartuato" popolo Viola dovrà attendere la penultima giornata di campionato e cioè una partita ormai da vincere a tutti i costi, "da dentro o fuori" come si suol dire, per continuare a sperare. Una partita, risottolineo questa, dove Ezio Sella, l'ormai per tutti "Ezio Gol", si ritrovò quel pomeriggio sul suo destino e sul suo cammino nuovamente di fronte quel Pescara con cui aveva esordito da protagonista appena 15 giornate prima. La Viola parte molto male, con loro che già all'undicesimo ci danno il buondì ...Motta, allorquando l'ex Bertarelli anticipa di testa ...Galli, infilandolo come uno ...spiedino alla sua destra, ed é già uno a zero. Rimedia, purtuttavia, al 18esimo il nostro numero undici che, da grande opportunista, seppur ...Desolati Claudio quale era, sfrutta un grave errore difensivo Pescarese per correggere sempre di testa la traiettoria verso la loro porta che, per fortuna, è ormai sguarnita ed è pareggio. La squadra adriatica però non demorde, dimostrando di prendere la partita di ...Repetto, e questo nonostante la condanna alla retrocessione nella serie cadetta già ormai acquisita, perché a quanto pare i bianco celesti desiderano onorare la propria gente anche nell'ultimo impegno e quindi non ...Cadé ...re proprio nel giorno del congedo dalla massima serie, regalando invece ai propri tifosi l'ultimo bel ricordo, un ricordo come quelli impossibili da dimenticare, uno di quei ricordi, insomma, che ti fanno venire il ...Grop in gola. E quindi si arriva al minuto 86 allorquando, grazie ad un atterramento netto subito nella loro area di rigore da uno dei nostri che forse passava di lì per ...Caso, l'arbitro in tal ...Caso non proprio del tutto "casalingo" Casarin, fischia non a ...Caso ma per ...Caso e cioè a favore del nostro ...Caso la massima punizione. E quindi gridiamo esultanti "Alé Viola", perché a questo punto sembra ormai fatta! Si incarica del tiro naturalmente Antognoni che è uno specialista, si sa, e quindi per noi é una vera e propria garanzia. Tutto il popolo Viola attende con trepidazione l'esito del tiro, ottimista certamente ma anche in silenzio, perché é in gioco un verdetto di giudizio senza appello che sancirà la salvezza o la condanna finale per poter rimanere anche il prossimo anno nella massima serie o nella serie inferiore cadetta sentirsi sprofondare. Come un duello da far West o forse meglio in stile ottocento, "l'Antogno" si trova mentalmente a contare i passi che lo separarono dalla porta sempre più piccola e lontana, in questi casi, e fatta stranamente da due pali ed un ...Piloni enorme nel mezzo che copre tutte le visuali. Parte il tiro: ...Fuori... ! No... ! Non é possibile, il nostro capitano, lui il migliore, ha sbagliato, come ha potuto... ! Che dramma! é finita! Siamo in B! Ma forse non é ancora del tutto finita, perché c'è ancora un'ultima occasione ed infatti in seguito ad un loro fallito attacco e sul rovesciamento di fronte per un fallo subito dai nostri, l'Arbitro ancora lui decreta una punizione dal limite dell'aria a favore dei Viola. Siamo al novantesimo minuto, secondo più secondo meno, ed Antognoni, la nostra "luce", il nostro capitano storico, non se la sente proprio più, perché é troppo abbattuto dal pesante gravame caduto su di lui in seguito al rigore appena fallito per potersi assumere ancora una volta la responsabilità di calciare la suddetta punizione che é, stavolta per davvero, l'ultima occasione. Si incarica, allora, del tiro lo stopperone "Badile" Galdiolo che, in questa stagione, aveva già marcato contro il Napoli su punizione. Lo storico difensore e bandiera Viola, quindi, prende la rincorsa. Ma che fa? Calcia un tiro sbilenco. E quindi la palla va fuori del tutto? E invece no... ! La sfera sbatte incredibilmente contro lo stinco di Sella che si trova nel punto giusto al momento giusto e che devia la palla in rete... ! Goal! Che gioia! La partita é vinta, evviva, siamo ancora in corsa e quindi siamo ancora in ...Sella, tradotto: ...siamo quasi a ...Cavallo.

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E allora é destino che la speranza continui, perché ci giocheremo il tutto per tutto nella "Bella", che si disputerà tra sette interminabili giorni al "Franchi" contro il Genoa, quello del bomber Pruzzo "Il Re di Crocefieschi", del "Flipper" Oscar Damiani e di un pizzico di ...Basilico sulla fascia sinistra, nell'ultima di campionato valida per la conquista della salvezza, per ottenere la quale sarà sufficiente per noi anche un modesto pareggio. E così sarà, perché finirà 0 a 0. Che sofferenza questa stagione, però, ma che felicità abbiamo alla fine vissuto e questo grazie anche e soprattutto al nostro "eroe" e giovane attaccante Ezio Sella che tutti ricorderanno, con grande affetto, come l'"Ezio Gol", il piccolo grande uomo il quale si ripeterà egregiamente anche l'anno venturo appunto nel campionato '78/'79, disputando ancora una volta una stagione di tutto rispetto con uno "score" personale condito, alla fine del torneo, da ben otto reti siglate.

E così rimediamo la seconda sconfitta consecutiva, sconfitta pesante che ci fa fare un bel passo indietro in classifica. Purtuttavia, considerando i valori tecnici di cui è dotata la nostra squadra, se fin dalla prossima partita ci impegneremo a ritirare fuori le unghie e la grinta, mettendoci lo stesso piglio e lo stesso entusiasmo che abbiamo sempre dimostrato sino a qualche Domenica fa ed ancora la stessa tenacia e lo stesso coraggio che dimostrò pure il piccolo grande Ezio Sella quando salvò la Fiorentina nell'anno della crisi '77/'78, credo che, con questi presupposti, i risultati non tarderanno certo a ritornare.

… e la Castiglionese E sulla scia delle gesta sportive del nostro eroe Ezio Sella, piccolo grande uomo in grado con il suo apporto tecnico e morale di riuscire a cambiare i destini di un squadra in crisi, come la Viola di allora, passiamo adesso a raccontare la partita giocata e persa dalla nostra squadra nella ostica trasferta di Castiglion Fiorentino, con il punteggio perentorio di due reti a zero. L'impegno che dovevamo affrontare oggi, purtuttavia, non era certo tra i più semplici visto che i nostri avversari sono considerati dagli addetti, per loro abnegazione al lavoro e l'impegno morale che riversano verso la disciplina imposta dalla società, tra i più ...puri e Casti ...glionesi del girone, in grado addirittura di rimanere addirittura saldi e ...Sereni anche di fronte ai superbi stop di ...petto praticati da ...Sekseni, talentuoso loro interno di centrocampo. L'inizio dell'incontro é dalla loro parte, perché già al 7esimo minuto il loro centravanti Calderini dal vertice della nostra area fa partire un diagonale che scavalca il nostro portiere. Purtroppo, in questa circostanza, nessuno dei nostri difensori si era avvicinato a sufficienza all'attaccante aretino, come se il numero nove avversario ...scottasse al semplice tatto, come accade sovente, per esempio, al mercatino natalizio quando si ricevono nelle nostre mani gustose ...Calderini ...Arrosto che fuoriescono, però, incandescenti direttamente dal braciere. Al 15esimo minuto, ecco una grande occasione capitata anche per il Porta Romana che, con Ciolli, spreca solo davanti al portiere, per la conten ...Tiezzi dell'estremo difensore che si oppone abilmente alla conclusione del nostro pur bravo centravanti. Al 25esimo minuto come una doccia fredda arriva il raddoppio dei locali i quali, con il solito ...Sekseni, mettono in grande confusione questa volta la nostra retroguardia la quale, a seguito di un batti e ribatti creatosi nella nostra area di rigore, subisce, con una conclusione ravvicinata ma forte della loro mezzala, irrimediabilmente il 2 a 0. Nello spazio dei successivi 10 minuti finalmente si materializzano due ottime occasione anche per la nostra squadra. La prima si manifesta al 27esimo minuto con una conclusione insidiosa di Chiarelli ben parata da Tiezzi. La seconda scaturisce, invece, da una punizione ben eseguita alla mezz'ora da Davide Carfora che però trova pronto il loro estremo difensore il quale risponde con un bell'intervento plastico. Il secondo tempo scorre in avanti fino al triplice fischio con piccole schermaglie reciproche, ma senza che vi siano grandi sussulti da ambo le parti.

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CASTIGLIONESE: Tiezzi, Fusai, Poponcini, Zacchei, Sorrentino, Menchetti, Cirelli, Sekseni, Calderini, Sereni, Bianchi. A disp.: Fattorini, Mencarelli, Mohammadi, Mattesini, Bruni, Solimeno, Gironi. All.: Cardinali. PORTA ROMANA: Parrini, Stella, Torrini, Pomo, Sabia, Murras, Ciolli, Santini, Gori, Carfora, Chiarelli. A disp.: Compagnoni, Antonacci, Bianchi, Frutti, Cogli, Schenone, Conti. All.: De Carlo. ARBITRO: Valerio Crezzini Siena, coad. da Marco Matera e Ionut Ilie Bura Siena RETI: 5′ Calderini, 21′ Sekseni

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