FOCUS Se la voglia di uscire e tornare a vivere non verrà smentita, ci si attende certamente un’estate più ricca per il nostro turismo nazionale
Turismo digitale, 10 trends per cavalcare l’onda VINCENZO F. ZEFFIRI
Belle giornate, caldo e magari anche un’accumulata stanchezza durante questo anno difficile fanno subito venire in mente la voglia di partire e scordarsi per un po’ delle innumerevoli difficoltà del periodo che stiamo vivendo. Ma come sempre se c’è chi si riposa soprattutto d’estate, c’è anche chi lavora più duramente per assicurare tutti i servizi turistici che nel nostro Paese rappresentano uno dei pilastri dell’economia. Lontano dall’intenzione di fare considerazioni sulle politiche del settore e dello stato attuale, in questo spazio si vuole puntare ad uno sguardo nuovo sugli strumenti digitali e su come questi stiano rinnovando tutte le dimensioni della nostra realtà. Il turismo non è certo da meno e bene lo sa chi da anni ormai si affida agli strumenti digitali per organizzare impeccabili gite fuori porta o low-budget viaggi all’estero. Se l’estate scorsa abbiamo assistito a scene di assoluta normalità sulle nostre spiagge, certamente oggi ci si chiede che cosa sia successo a livello macroscopico a questo settore, cosa sia cambiato veramente rispetto al passato e soprattutto cosa aspettarsi quest’anno. Il mercato del turismo digitale italiano ha sempre dimostrato un incremento del fatturato anno su anno dal 2015 al 2019 raggiungendo 15,7 miliardi di euro. Certo, il passato 2020 con le grandi incertezze dovute alla situazione sanitaria globale doveva creare un impatto significativo ma solo oggi possiamo stimare la decrescita grazie allo studio condotto dall’Osservatorio Innovazione digitale del Turismo della School of Management del Politecnico di Milano (https://www.osservatori.net/it/ ricerche/osservatori-attivi/innovazione-digitale-nel-turismo). Il calo è stato del 60% con un risultato di 6,2 miliardi di euro. I
trasporti restano la categoria per cui maggiormente si ricorre agli strumenti digitali con il 60% del volume totale, seguiti dagli acquisti di soggiorni presso strutture turistiche, con il 34%, e di pacchetti e tour organizzati. E’ interessante notare come si sia avuto una crescente rilevanza degli strumenti di marketing digitale diretti che ammonta al 66% rispetto al 33% di quelli indiretti. Tale rapporto sottolinea il ritorno di investimento sulle tecnologie digitali che la pandemia ha definitivamente accelerato. Dallo studio condotto emergono dieci tendenze che sono estremamente interessanti per analizzare gli impatti, non a caso al plurale, del digitale sul turismo nella nostra nazione: il neverending tourism ovvero l’estensione spazio temporale dell’esperienza di viaggio, abilitata dal digitale, con un dato interessante di enti che offrono ai clienti l’acquisto di prodotti enogastronomici o di artigiano pari al 42%; la destagionalizzazione del turismo e l’holiday working, raggiungendo ben il 39% di strutture che hanno ospitato clienti in remote working; l’escursionismo e la scoperta di territori vicini che assumono il nome di turismo di prossimità; l’attenzione alla sostenibilità, con ben l’83% di aziende che ha messo in campo almeno un’azione di tutela delle tematiche socio-ambientali; il journey del turista nelle sue varie fasi, ricerca, decisione, prenotazione, realizzazione e attività post travel sempre più digitale e naturalmente contactless; basti pensare, tra le principali novità, che oltre il 30% delle strutture offre la possibilità di fare il check-in online, il 14% offre assistenza tramite chatbot e il 13% offre il tour virtuale delle camere in fase di valutazione;