0611 - L'Ora del Salento

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L’Ora del Salento 15

Lecce, 19 febbraio 2011

lo sport Dopo la beffa di Catania, i Giallorossi all’ora di pranzo sfidano una Juventus euforica dopo la vittoria di domenica scorsa contro l’Inter di Leonardo

L’ASSIST di Paolo Lojodice

Lecce, scherzo alla Signora

Il dato critico ricorrente delle ultime cinque giornate è rappresentato dalla rimonta che il Lecce subisce ad opera dell’avversario di turno. Ad eccezione della partita vinta a Parma sui gialloblu - la ventitre-esima, celebrata anche per il ritorno al gol di Chevanton - lo score dei lupiensi non solo non esalta per la brillantezza di risultati conseguiti (due pareggi e due sconfitte, divisi in egual misura in casa e fuori) ma soprattutto desta qualche preoccupazione in più, per le difficoltà che la squadra di De Canio incontra quando deve gestire il vantaggio acquisito in campo. Che vi sia stato un netto e costante miglioramento della prestazione del collettivo e dell’ integrazione tra i reparti è cosa ormai ampiamente riconosciuta, piuttosto l’attenzione, adesso, deve essere spostata su come mai il Lecce non riesca a capitalizzare il vantaggio che riesce ad acquisire. Nella prima fase del campionato le criticità erano date da una squadra che perdeva, e in alcuni casi anche male, perché non aveva ancora trovato una propria fisionomia; ma la lenta e faticosa evoluzione accelerata d’un tratto a ridosso della pausa natalizia, consegnava al torneo dal terreno del San Paolo una squadra viva e consapevole delle proprie risorse, ancora con potenzialità da esprimere ma anche con evidenti limiti. Il tutto comunque provava che i det-

S

L’ALTRO

tami del tecnico erano stati recepiti dal gruppo. In quell’occasione, nonostante la sconfitta cagionata dal solito Cavani, il giudizio sui giallorossi leccesi fu decisamente positivo e, con senso di piacevole sorpresa, si poté finalmente rilevare la capacità del Lecce di avere senso pratico e presenza adeguate a sapere cosa fare nelle fasi di una partita così impegnativa. In seguito, dopo l’atipica sconfitta casalinga nel derby con il Bari, l’ottimo successo sulla Lazio all’Olimpico di Roma, riabilitava anche sotto il profilo caratteriale il binomio squadra - allenatore. Il pareggio interno contro il Milan fu quindi il viatico per l’ottima pro-

va sul campo della Fiorentina, con un pareggio esterno troppo stretto per i giallorossi, in una partita che, se fosse esistito il giudizio di merito, la squadra di De Canio avrebbe meritato di vincere ai punti. Forse all’indomani di quell’incontro si sarebbe dovuto porre attenzione anche ad un altro “registro”: oltre a quello riguardante la capacità di produrre gioco e concretizzare occasioni da gol, imprescindibile per una squadra in lotta per la salvezza, quella relativa alla tenuta del potenziale vantaggio fino al fischio finale poteva e doveva essere una attenzione da coltivare con maggior convinzione. È certo che Mister De

Canio abbia individuato la nuova necessità, molto probabile che abbia anche dovuto condizionare in tal senso la squadra secondo ma con modalità tali da non snaturare l’equilibrio e le prestazioni fino ad allora raggiunte. Se poi si aggiunge che la “sorte” delle decisioni arbitrali non ha certo favorito le capacità di serena riflessione dell’intero gruppo squadra per attuare con serenità le dinamiche del caso, diventa comprensibile il deficit di maturazione nella capacità a gestire il vantaggio o addirittura il risultato. Certo, se il Lecce avesse la concretezza di realizzare con successo e in tempi rapidi su quale fronte applicare le proprie risorse senza andare a detrimento di altri risultati conseguiti, non staremmo a dialogar sul Lecce in quanto tale, ossia squadra in lotta per la salvezza. Intanto domenica al Via del Mare la Juventus ritrovata nei goal del neo acquisto Matri, con i giallorossi falcidiati dalle squalifiche conseguenti le personali decisioni arbitrali adottate dal sig. Romeo, in occasione della capitolazione lupiense sul campo del Catania, domenica scorsa. L’accanimento della “sorte” arbitrale anche in questo caso è quanto mai sospetta, di certo non per agevolare la Juventus che non ha bisogno di tale soccorso, forse la sensibilità delle giacchette nere ha maggior attitudine a realtà di altre latitudini.

PORT di Paolo Conte

VOLLEY SERIE B2

Non c’è un attimo di tregua. Sotto rete Squinzano e Ugento proseguono la loro corsa al sogno B1 senza mollare di un centimetro, o per meglio dire, evitando di concedere quello che fino a qualche anno fa era definito come un semplice “cambio palla”. Nel roboante campionato a parte disputato dalle due compagini, attualmente è la Parsec 3.26 a impugnare lo scettro del torneo con ben 40 punti in classifica. I sonanti 3 a 0 consecutivi rifilati in ordine a Fasano e Galatone, permettono alla banda De Vitis di affrontare l’agevole trasfarta di Agnone con la giusta serenità. Prevedibile obiettivo dei gialloblu è concedere il tris di vittorie e tentare di staccare i Falchi di Ugento, distanziati in graduatoria da una sola lunghezza. Caseificio di Nucci, per quanto dimostrato in queste prime quindici giornate, è una delle squadre materasso della categoria; un boccone appetitoso per gli squinzanesi, che dovranno mantenere alta la concentrazione per essere promossi ad un altro esame,

Squinzano e Ugento, testa a testa senza fine. Il Galatina ad Altamura quello dell’umiltà. A undici giornate dalla fine del campionato regolare, lo strapotere offensivo dei ragazzi di coach De Vitis inizia a dir qualcosa su chi sia la reale regina della categoria; il miglior attacco che dovrà far i conti contro la compattezza difensiva dell’Ugento, unica formazione capace di subire meno di mille punti in quindici partite. Tanta roba si direbbe da queste parti; ma il corposo dato statistico stona a dir poco con gli inquietanti numeri dell’attacco, che con 1243 punti è solo il nono del campionato. Per usare un eufemismo in po’ pochini per una squadra che lotta al salto diretto di categoria. A poche ore dalla complicata trasferta di Oria, la Minniebet punta alla seconda vittoria di fila dopo il successo pieno conquistato tra le mura amiche ai scapito della Materdomini. Lo scivolone di due settimane or sono in quel di Paglieta è un livido ancora doloroso da smaltire per i Falchi di coach Cavalera, che hanno permesso alla rivale squinzano di salire solitaria al comando della

classifica. In prospettiva futura, anche il calendario non aiuta gli ugentini, chiamati a un trittico di partite dall’alto coefficiente di difficoltà come Galatina, Altamura e l’imminente gara di Oria; formazione che con 11 punti in graduatoria mira ad uscire quanto prima dal vortice della zona rossa. Nervi meno scoperti in casa Alessano; il sestetto di coach Medico ha ben metabolizzato la sconfitta al tie-break contro il Fasano e si appresta ad affrontare lo scoglio Galatone nell’ennesimo derby della stagione. L’Aurispa, grazie anche al rotondo 3 a 0 ottenuto sul Casarano alla quattordicesima giornata, con 32 punti siede in pianta stabile al terzo posto in piena zona play-off. Il considerevole vantaggio sulle inseguitrici Altamura e Galatina consentono all’Alessano di affrontare un impegno alla volta, senza particolari pressioni che attanagliano invece altri team. Chi procede a corrente alternata è il Galatina di coach Montinaro. L’ultimo successo casalingo sul Caseificio di Nucci ha in parte rinvigorito la piazza salentina dopo il black-out di Martina

Franca. Il vicino “pronti via” atteso in quel di Castellana è l’ennesimo banco di prova per il Galatina, chiamata a dare continuità ad un campionato, fino a questo momento, fatto da luci e ombre. A Galatone lo tsunami Squinzano abbattutosi in tempi non sospetti non ha demoralizzato il Galatea Volley, pronto ad accogliere in casa il temibile Alessano. Memore dell’ultima spumeggiante vittoria casalinga ai danni della Domar Altamura, l’“ammazza-grandi” Galatone ha in serbo un altro scherzetto ai ragazzi di coach Medico. Altra sfida e altro derby infuocato si appresta essere quello tra Casarano e Fasano. La Filanto Volley reduce dal 3 a 0 inflitto al Francavilla, cerca il bis tra le mura del Tensostatico con l’obiettivo di continuare a muovere la classifica. La truppa Licchelli con 20 punti occupa il nono posto a braccetto col Paglieta e una vittoria convincente consentirebbe ai casaranesi di pensare a qualcosa in più di una tranquilla salvezza.

MONDO Apriamo una finestra sul mondo Da più di un anno, è attiva nel Csi la Commissione per le attività internazionali, che ha scelto come slogan “Il Csi per il mondo”. E nel mondo il Csi va ampliando la sua presenza. è infatti notizia di questi giorni la promozione di tre progetti: Ishalaya, un progetto di attività internazionale realizzato dal Csi Venezia in Nepal, un progetto realizzato in Congo da una parrocchia di Lecco che intende realizzare nel comune di Kimbanseke città di Kinshasa, un campo di basket e volley, un protocollo d’intesa siglato dal Csi Napoli con il Gruppo Jambo, associazione di volontariato con finalità di solidarietà sociale a favore di comunità svantaggiate e di raccolta fondi per il finanziamento di progetti di sviluppo nei Paesi del “Sud del mondo”. Ed è il referente nazionale Davide Iacchetti a spiegare le tre aree di lavoro individuate per l’ulteriore sviluppo. “Innanzitutto vogliamo lanciare il progetto “Apri una finestra su…”. Ogni comitato territoriale, ma anche ogni società sportiva, sarà invitata ad “adottare” un progetto. Chi già ha un proprio progetto adotterà quello, mentre chi non ha progetti propri potrà aderire ad uno dei progetti sostenuti dalla commissione. Adottare un progetto non significa semplicemente finalizzare l’impegno economico di solidarietà. Veniamo alla seconda. “Essendo inoltre anche l’anno del volontariato vogliamo promuovere, sostenere, coordinare ed organizzare soggiorni all’estero per animatori, allenatori e formatori. Il periodo di permanenza può variare da alcune settimane fino a esperienze di servizio civile internazionale. Per questo facciamo appello a tutti coloro che fossero interessati perché prendano contatto con la commissione. “Infine vogliamo aprire lo sguardo anche al di fuori della commissione e iniziare un dialogo di conoscenza reciproca e di ascolto con chi ha un’esperienza storica di intervento nei paesi in via di sviluppo. Per questo intendiamo promuovere un incontro con alcune Organizzazioni Non Governative per conoscersi e confrontarci sul possibile ruolo dello sport nella promozione sociale nei territori in via di sviluppo”. Le idee possono essere tantissime: Scegliere un progetto riferito ad un paese straniero. Scegliere un referente, di stimolo e sostegno ed mantenga i contatti con la commissione nazionale. Inserire il progetto nel programma annuale del Comitato. Far conoscere i problemi e le necessità del territorio scelto per sensibilizzare le Società sportive. Collegarsi con altre organizzazioni (Caritas, Ong, Missionari) che possano aiutare nella sensibilizzazione. Stanziare contributi a favore del progetto. Finalizzare raccolte di fondi in varie occasioni (manifestazioni sportive, S. Messe, ecc.) per finanziare le iniziative. Stimolare animatori, allenatori, formatori a rendersi disponibili per soggiorni negli altri paesi a scopo di svolgere un servizio formativo o di supporto ad iniziative locali.


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