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OROINCENSOMIRRA

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L'ISOLA DEL TEMPO

L'ISOLA DEL TEMPO

affamate, violate). Grazie-tlek-klek- Grazie-tlek-klek. Nello sguardo vuoto del floscio !olandese ( due occhielli orbati dei bottoni di vetro che l'indice curioso ha snidato dalle palpebre in panno lenci) la macchinina azzoppata, titùuuuuuuu titùuuuuuu titùuuuuuuu, rincorre la ruota che a balzi finisce nel sottoscala dove, modellata dall'ombra, guizza sulla parete, trasformata nel timone del piccolo catino che, navigando in mezzo al mare, va diritto a Santa Fé, per caricare mezzo chilo di caffè. Il capitano con la barba rossa e blu conduce la barchetta attraverso le pieghe dell'anima, raccogliendo trucioli, ovatta, paglia, pietruzze, angoli di specchio, palline di vetro. Tra bellezza e paura, risale la corrente del sogno, depone il tesoro notturno nella scrivania, accende un sigaro toscano che proviene dal Perù, s'imbarca e via ... ancora e sempre verso Santa Fè. Le doghe del pavimento scricchiolano, sfiorate dai piedi in pantofole. Ridestata dal sogno, la misteriosa figura rientra nella stanza e, seduta di spalle sullo sgabello girevole, riavvolge la serranda, aprendo il segreto ospedale dei giocattoli rotti. Nominandoli a uno a uno, con dolce, ipnotica lentezza li richiama tutti dall'infinito e in muta parabola, frammenti, buchi, lacerazioni, strappi, si fanno storia che può continuare a levarsi ogni giorno, da ogni angolo della vita.

OROINCENSOMIRRA

La finestra al terzo piano è solo accostata. Un filo d'aria gonfia la tenda, strascico di cometa arricciato a contorno della luna d'inverno. Fuse in un'unica figura (albero o esotico fiore), le ombre ondeggiano nell' iridiscenza che fa delle mani spettri danzanti, del cestello in vimini un veliero e della bacinella d'acqua (ormai) ghiacciata, un disco di cielo scintillante di stelle di cui una, errante, rinnova stupore e meraviglia ogni anno, a inizio gennaio, quando, altermine delle vacanze di Natale (dei bambini), i tre Magi (re o sapienti) giungono a Gerusalemme, ponendo e ponendosi (per bocca della nonna) la fatidica domanda che tutti in casa si aspettano e conoscono a memoria: ma dov'è il nato re dei gi.udei? poiché abbiamo veduto la sua stella nell'oriente e siamo qui per adorarlo ... Già da settimane, bionda contro il cielo nero, la boccolosa stella appare e scompare, occhieggiando da sud verso nord. Arrivata sopra la grotta, rallenta, si ferma, scivola sulla terra e, appollaiata in cima all'antro, illumina il divin pupetto a cui i Magi offrono oro incenso e mirra, misteriosissimi doni sottratti ( così pensano i bambini, scandendo a labbra mute apri.ti sesamo apriti sesamo) al tesoro di Alì Baba. Placide onde pelose, annusandosi tra le nuvole, lambiscono il balcone di sasso. Sparpagliano fili di fieno, boffonchiano bava, spruzzano piscio bollente, leccano il sale disposto a mucchietti sui davanzali a ristoro per

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