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LA RIMONTA

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IL BACK TO BACK

IL BACK TO BACK

L’ANTEFATTO - Cancellata la grande paura di perdere lo scudetto in Gara 6 a Siena, l’Olimpia aveva però un solo modo per dare un senso a quell’impresa: imporsi anche in Gara 7. Aveva di nuovo tutti i pronostici a favore e una grande pressione addosso. Il Mediolanum Forum venne esaurito nel giro di mezz’ora con richieste per almeno 30.000 biglietti. L’ultimo scudetto dell’Olimpia risaliva al 1996. Nell’era Armani non c’era stato ancora alcun successo. Due episodi avvennero alla viglia. Alessandro Gentile, grande protagonista di Gara 6 venne scelto la notte precedente nei draft NBA al numero 51 da Houston. Gani Lawal non si presentò all’allenamento della mattina di Gara 7. Non si era svegliato!

LA PARTITA - L’Olimpia aggredì la partita con feroce determinazione: tenne Siena a nove punti segnati nel primo quarto ma a sua volta perse qualche opportunità. Langford fece 0/2 dalla lunetta in chiusura di periodo, qualche tiro aperto venne sbagliato, un contropiede tre contro uno generò una palla persa. Andò avanti 19-9 ma senza capitalizzare come avrebbe potuto. All’intervallo il vantaggio era di nove punti ma diventarono 12, 41-29 all’inizio della ripresa. E poi la luce si spense. Hunter completò un gioco da tre punti, Josh Carter trovò la mattonella giusta da cui fare molto male. Banchi chiamò un time-out ma il break di Siena continuò a far male diffondendo panico anche sulle tribune. In un attimo una partita dominata diventò un incubo. Il terzo periodo fu dominato dalla Mens Sana. Andò avanti, poi allungò ancora. La reazione di Milano fu quella classica della squadra preda della tensione, spaventata. Tiri affrettati, gioco individuale per qualche possesso. Alla fine del terzo periodo Siena era avanti di sei. Poi andò avanti di otto, due volte. E quando tutto sembrava indirizzato verso il disastro, la difesa dell’Olimpia alzò il suo livello di intensità ed efficacia neutralizzando l’attacco avversario. Sul meno otto, Lawal corresse a rimbalzo un errore in entrata di Jerrells; sul meno cinque il secondo tiro libero di Gentile, sbagliato, fu trasformato in due punti ancora da Lawal. Jerrells con una tripla frontale – passaggio hand-off di Hackett – firmò il pareggio. Quello fu il momento in cui Siena si spense e il Forum comprese che l’Olimpia avrebbe vinto il 26° scudetto. Melli in tap-in portò Milano in vantaggio, Hackett con un gioco da tre punti scavò cinque punti di margine e Moss dall’angolo mise la tripla del più otto. Gentile venne nominato MVP della serie. Nicolò Melli con una doppia doppia da 12 punti e 13 rimbalzi fu il grande protagonista del successo che cancellò 18 anni di digiuno.

IL SIGNIFICATO - Fu lo scudetto numero 26, ma soprattutto il primo dell’era Armani, la prima vittoria dell’Olimpia con Giorgio Armani al vertice del club. Di fatto, anche se l’anno seguente non arrivarono vittorie, fu il successo che aprì un ciclo contrassegnato da tante vittorie.

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