L'Alligatore-anno4_numero2

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Borrelli per contrastare il fenomeno della corruzione durante gli anni ’90. Pool di questo tipo hanno lo scopo di aiutare i magistrati nella condivisiodel Tribunale è suddivisa per aree di specializzazione, le quali, però, non sempre coincidono con quelle della Procura. Si punta in futuro, comunque, Esaurita la parte introduttiva, gli studenti vengono accompagnati dal dott. Narbone ad assistere ad un processo per direttissima. Tale speciale modalità di giudizio è stata scelta per la brevità della stessa: mentre un processo ordinario quasi mai si conclude in un’unica udienza, i processi per direttissima si caratterizzano proprio per un’estrema speditezza del procedimento. Vale la pena ricordare che quasi tutte le udienze sono aperte al pubblico ed assistervi rappresenta senz’altro un’esperienza molto interessante e formativa per ogni studente di giurisprudenza. di reato o la confessione del reo. La maggior parte degli arresti avviene il giorno o la notte prima del processo e riguardano reati minori, quali furti, violenze (risse e aggressioni) o spaccio al dettaglio di sostanze stupefacenti. Il processo avviene in maniera veloce proprio poiché, data l’evidenindagini. In attesa del processo, i soggetti in stato di fermo, trascorrono la notte in camera di sicurezza, così da evitare il fenomeno delle c.d. “porte girevoli” (ingressi/uscite dal carcere in un lasso di tempo molto breve di persone ancora da giudicare o di autori di reati di modesta gravità). Ogni giorno, presso il Tribunale di Milano, sono presenti tre giudici che si occupano dei processi per direttissima, giudicando circa 20/25 persone. La prima fase del processo prevede la pronuncia del giudice sulla legittimità dell’arresto e le disposizioni sul rilascio o sulla conferma della detenzione cautelare (carceraria o domiciliare) dell’imputato, sempre che non venga espresso immediatamente il giudizio. Il processo per direttissima è l’unico in cui il giudice si esprime sia sulla convalida dell’arresto, sia sul reato. La seconda fase prevede quindi il giudizio, nel quale vengono contestati all’imputato i capi d’accusa e vi è un breve dibattimento. L’imputato può sempre chiedere un termine per parlare con il proprio difensore, in tal caso il giudizio viene rimandato, ma si svolge comunque sempre entro 15 giorni dal fermo. L’imputato (o il suo difensore) ha anche la possibilità di chiedere il ricorso al patteggiamento o al processo breve. Qualche considerazione personale

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