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l’aumento

In Tanti A Soffrire Di Disturbi E Raffreddori

L’IMPATTO DEL CLIMATE

Change

L’IMPATTO DEL CLIMATE CHANGE

Secondo una ricerca dell’Università del Michigan, il surriscaldamento del pianeta ha un impatto anche sulla durata della stagione delle allergie,

Secondo una ricerca dell’Università del Michigan, il surriscaldamento del pianeta ha un impatto anche sulla durata della stagione delle allergie, destinata ad allungarsi: entro il 2100, infatti, si prevede un aumento del 40% della produzione dei pollini e un anticipo di 40 giorni dell’inizio della fioritura, sommato a un prolungamento di circa 19 giorni della durata di tutta la stagione. Se, da una parte, la siccità e l’aumento progressivo delle temperature danneggiano pascoli, terreni agricoli e foreste, la conseguenza sulle vegetazioni è ben diversa: un clima notevolmente più caldo favorisce la crescita di piante produttrici di pollini. Inoltre, secondo le stime dell’OMS, entro il 2050 metà della popolazione del pianeta sarà affetta da almeno un disturbo allergico. destinata ad allungarsi: entro il 2100, infatti, si prevede un aumento del 40% della produzione dei pollini e un anticipo di 40 giorni dell’inizio della fioritura, sommato a un prolungamento di circa 19 giorni della durata di tutta la stagione. Se, da una parte, la siccità e l’aumento progressivo delle temperature danneggiano pascoli, terreni agricoli e foreste, la conseguenza sulle vegetazioni è ben diversa: un clima notevolmente più caldo favorisce la crescita di piante produttrici di pollini. Inoltre, secondo le stime dell’OMS, entro il 2050 metà della popolazione del pianeta sarà affetta da almeno un disturbo allergico.

L’ALLERGIA È IL TERMINE USATO PER DEFINIRE

UNA RISPOSTA IMMUNITARIA ANOMALA MESSA IN ATTO

DAL SISTEMA IMMUNITARIO

L’ALLERGIA È IL TERMINE USATO PER DEFINIRE UNA RISPOSTA IMMUNITARIA ANOMALA MESSA IN ATTO DAL SISTEMA IMMUNITARIO

Le giornate si allungano, e così anche le ore di luce solare, rendendo necessaria un’accortezza in più: la protezione degli occhi dai raggi UV

Le giornate si allungano, e così anche le ore di luce solare, rendendo necessaria un’accortezza in più: la protezione degli occhi dai raggi UV

Accorgimenti

ACCORGIMENTI

Se, infatti, si tende a curare la protezione della pelle dai raggi solari, c’è ancora molto da fare sulla prevenzione dei disturbi agli occhi che possono verificarsi se ci si espone troppo al sole. Alcuni studi mostrano che queste radiazioni sono una delle cause del peggioramento della vista con l’avanzare dell’età, così come della degenerazione della macula. La protezione deve avvenire tutti i giorni, anche quando il cielo è coperto: il maggior rischio di esposizione ai raggi UV è comunque a metà mattina e nel tardo pomeriggio, quando il sole è più basso.

Se, infatti, si tende a curare la protezione della pelle dai raggi solari, c’è ancora molto da fare sulla prevenzione dei disturbi agli occhi che possono verificarsi se ci si espone troppo al sole. Alcuni studi mostrano che queste radiazioni sono una delle cause del peggioramento della vista con l’avanzare dell’età, così come della degenerazione della macula. La protezione deve avvenire tutti i giorni, anche quando il cielo è coperto: il maggior rischio di esposizione ai raggi UV è comunque a metà mattina e nel tardo pomeriggio, quando il sole è più basso.

La Scelta Delle Lenti

LA SCELTA DELLE LENTI

Ma come scegliere il modello di occhiali e le lenti giuste? Ci sono quattro categorie di filtri - da quelli che non offrono alcuna protezione a quelli molto scuri adatti all’uso in alta montagna, non idonei per la guida -, più un quinto, in grado di bloccare tutti i raggi UV di lunghezza d’onda fino a 400 nanometri, oltre alla luce blu. Di solito questi occhiali riportano diciture

Ma come scegliere il modello di occhiali e le lenti giuste? Ci sono quattro categorie di filtri - da quelli che non offrono alcuna protezione a quelli molto scuri adatti all’uso in alta montagna, non idonei per la guida -, più un quinto, in grado di bloccare tutti i raggi UV di lunghezza d’onda fino a 400 nanometri, oltre alla luce blu. Di solito questi occhiali riportano diciture come “UV400” o “protezione UV al 100%”. Un’altra caratteristica è il marchio Ce, che deve essere presente sull’occhiale da sole, per attestare la rispondenza delle lenti ai requisiti di legge. Inoltre, sul mercato si trovano filtri fotocromatici, polarizzanti, per bloccare i riflessi, e degradanti, adatti da usare alla guida per la loro capacità di attenuare la luce. Se si opta per le lenti a contatto, meglio sceglierle fornite di filtri UV blocking, in grado di proteggere la cornea e il cristallino. come “UV400” o “protezione UV al 100%”. Un’altra caratteristica è il marchio Ce, che deve essere presente sull’occhiale da sole, per attestare la rispondenza delle lenti ai requisiti di legge. Inoltre, sul mercato si trovano filtri fotocromatici, polarizzanti, per bloccare i riflessi, e degradanti, adatti da usare alla guida per la loro capacità di attenuare la luce. Se si opta per le lenti a contatto, meglio sceglierle fornite di filtri UV blocking, in grado di proteggere la cornea e il cristallino.

Età

Età

Gli over 55 anni sono più esposti ai danni dei sole, perché la lacrimazione è più scarsa, il cristallino più opaco e c’è una maggior predisposizione alla maculopatia.

Gli over 55 anni sono più esposti ai danni dei sole, perché la lacrimazione è più scarsa, il cristallino più opaco e c’è una maggior predisposizione alla maculopatia.

SUGLI OCCHIALI DA SOLE DEVE ESSERE PRESENTE IL MARCHIO CE CHE

SUGLI OCCHIALI DA SOLE DEVE ESSERE PRESENTE IL MARCHIO CE CHE

DIMOSTRA IL RISPETTO DEI REQUISITI DI LEGGE

DIMOSTRA IL RISPETTO DEI REQUISITI DI LEGGE

Giugno, mese di controlli per prevenire il melanoma

Giugno è il mese dedicato alla lotta al melanoma, un tumore maligno originato dai melanociti (cellule presenti nell’epidermide) della cute e delle mucose. Secondo l’Istituto superiore della Sanità, è molto raro che il melanoma si sviluppi prima della pubertà: la fascia più colpita va infatti dai 30 ai 60 anni. Le stime raccontano che, nell’ultimo decennio, ogni anno si sono registrati 100.000 nuovi casi, stabilendo un incremento del 15% rispetto al decennio precedente.

SOLE SÌ, MA MODERATO

Esporsi ai raggi Uv ha indubbi benefici, ma occorre farlo con attenzione, specie se si ha la pelle chiara

Se è vero che l’esposizione solare favorisce lo sviluppo della vitamina D, è altrettanto vero che troppo sole nuoce alla salute. Il consiglio è di limitare l’esposizione, evitando soprattutto le ore più calde della giornata, quando il rischio di scottarsi è maggiore, in particolare per le persone di pelle chiara. Altro prezioso consiglio, è quello di segliere protezioni adeguate e creme solari che non svaniscano a contatto con l’acqua.

Tempistiche

I dermatologi consigliano visite specialistiche una volta all’anno. È necessario effettuare un controllo il prima possibile, invece, quando si è di fronte a un’anomalia.

Seppur approssimativa, la stima italiana è di circa 7.000 casi annui. Per prevenire la malattia è necessario prendersi cura dei propri nei (che, di fatto, non sono altro che tumori benigni). In questo periodo è possibile effettuare visite di controllo gratuite in molte zone d’Italia. È comunque consigliato effettuare una prima autodiagnosi attenendosi alla “regola delle cinque lettere”, una per ogni anomalia: la A indica l’asimettria; la B indica i bordi frastagliati; la C indica un colore non omogeneo; la D si riferisce alle dimensioni (di norma il diametro del neo non deve essere superiore ai sei millimetri) e, infine, la E si riferisce all’evoluzione del neo nel tempo.

Come riconoscere l’osteoporosi

Con il progredire dell’età, l’apparato scheletrico diventa più fragile. Tuttavia, ci sono alcuni soggetti che soffrono di un’alterazione maggiore e più grave della resistenza delle ossa, che le rende ancora più fragili e a rischio rottura. È il caso dell’osteoporosi, un disturbo oggi molto diffuso.

A Cosa Fare Attenzione

Non vi sono sintomi riconducibili a questa patologia, anche se le statistiche evidenziano che siano le donne a esserne maggiormente colpite: tre milioni e mezzo, su un totale di quattro milioni e mezzo. La patologia si manifesta in età molto adulta (per le donne, il momento spartiacque è l’ingresso nella menopausa), mentre è rarissima tra le fasce d’età più giovani. È però in questa fase della vita che appare opportuno iniziare a prestare attenzione alle campagne di sensibilizzazione e prevenzione che, ogni anno, vengono organizzate nel mese di giugno. Da questo punto di vista, ci sono alcuni consigli fondamentali da prendere in considerazione: adottare uno stile di vita sano (evitando fumo, alcol, sale e zuccheri in eccesso); evitare diete drastiche che impoveriscono di calcio le ossa; esporsi al sole per incamerare la vitamina D, ma sempre con moderazione e fondamentali accorgimenti per non creare problematiche alla pelle. Tuttavia, anche la familiarità è tra la cause scatenanti della patologia. Per quanto concerne gli anziani, l’osteoporosi è spesso causa di pericolose fratture ossee; per prevenirle è consigliato evitare che la persona non più giovane si muova in spazi angusti a rischio inciampo o in presenza di molte rampe di scale.

SONO LE DONNE A ESSERNE PIÙ COLPITE, SPECIE SE IN MENOPAUSA: TRE MILIONI E MEZZO, SU UN TOTALE DI QUATTRO MILIONI E MEZZO

Diagnosi Possibile Attraverso La Moc

Si tratta della mineralometria ossea computerizzata

La MOC è un esame strumentale da effettuare quando si è in presenza di un fattore di rischio maggiore (come la menopausa insorta prima dei 45 anni o l’essere in cura per patologie croniche) o di diversi fattori minori: età, familiarità, stile di vita non sano. Si tratta di un esame indolore che dura pochi minuti e si effettua da sdraiati: attraverso la scansione a raggi X (di norma di vertebre e femore), restituisce il grado di mineralizzazione dell’osso, dunque il rischio di frattura.

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