2 minute read

L’ultima generazione in grado di agire

“Siamo l’Ultima Generazione che può agire concretamente per bloccare tutto questo e garantire un futuro”, così si presentano i membri di Ultima generazione, campagna italiana nata nel 2021 di disobbedienza civile nonviolenta contro il collasso climatico.

Noti per i loro blitz ambientalisti, girano l’Italia imbrattando opere d’arte e monumenti storici, bloccando le strade delle città, e alzando la voce circa gli investimenti del Governo italiano in energia fossile. L’Italia,infatti, si posiziona in classifica mondiale tra i primi sei paesi finanziatori tale fonte di energia, e negli ultimi anni, con l’aumento progressivo di questi investimenti, è aumentato di pari passo il numero di catastrofi ambientali nel nostro paese.

Advertisement

Dunque, sebbene la causa per la quale si battono sia oltremodo nobile, e che richiede indubbiamente un’attenzione maggiore, allo stesso tempo sono inevitabili discussioni e polemiche circa i danni apportati a monumenti storici e opere d’arte.

A Firenze, il 17 gennaio 2023 la facciata principale di Palazzo Vecchio è stata ricoperta di vernice, a Roma il 1 aprile le acque della fontana della

Barcaccia inquinate da liquido nero, e, dopo poco più di un mese, anche le acque della fontana dei Fiumi in piazza Navona. Senza contare, inoltre, i danni provocati dal lancio di vernice sulla statua di Vittorio Emanuele II in piazza del Duomo a Milano il 9 marzo, che hanno richiesto un restauro di non poche migliaia di euro. Lo scopo delle manifestazioni nonviolente è, chiaramente, quello di fare luce sulla problematica dell’inquinamento da combustili fossili, con azioni talmente forti e d’effetto da arrivare “ai piani alti”, ma la domanda che dobbiamo porci è : attaccare le città nelle opere di rilievo storico nonché fonte di orgoglio per i cittadini, è davvero giusto?

E’ sempre bene, in situazioni di tale criticità, tenere a mente e considerare validi entrambi i punti di vista: da una parte, è naturale che cittadini e gran parte dei politici si schierino contro tali manifestazioni, perché imbrattare monumenti che raccontano parte della storia del Paese, o quadri celebri in tutto il mondo (e quindi fonte di guadagno nel settore turistico) , è irrispettoso, imperdonabile e apparentemente ingiustificato.

D’altra parte però, e mi rammarica affermarlo in quanto amante dell’arte, quando il mondo sarà sommerso d’acqua, o la carestia e l’eccessivo caldo non ci permetteranno di vivere normalmente, cosa ce ne faremo delle opere d’arte e dei monumenti a noi tanto cari?

Alla luce di questa domanda, dunque, è necessario guardare alla tematica ambientale non come ad un problema distante dal quale saremo risparmiati per qualche ignoto motivo, ma come una minaccia che incombe sopra di noi e che si avvicina giorno dopo giorno. Fino a quando le catastrofi climatiche non toccheranno ognuno di noi direttamente, magari mietendo vittime, nessuno comprenderà la pericolosità della situazione causata dall’uomo; è questo che vogliamo per il nostro futuro? Vedere morire persone e allagate le città?

Quindi, sebbene l’operato di Ultima generazione sia radicale e opinabile, è necessario riflettere sul futuro che vogliamo per noi e per le future generazioni, tenendo sempre in considerazione l’importanza di lavorare come cittadini uniti, facendo entrare nella coscienza collettiva un senso di dovere nei confronti del nostro pianeta.

This article is from: