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SOCIETÀ | DIPENDENZE Alcol, Droghe e Silenzio
In Italia abbiamo un problema di eccessivo utilizzo e diffusione delle droghe tra gli adolescenti e i giovani. Andando infatti a considerare e ad analizzare le statistiche relative all’utilizzo di sostanze stupefacenti, si può notare come ottantottomila ragazzi di età compresa tra i 15 e i 19 anni abbia dichiarato di aver fatto almeno una volta uso di droghe. Tale cifra equivale ad un terzo delle popolazione scolastica relativa all’anno di raccolta dei dati, il 2018. I numeri, tuttavia, sono in continuo aumento rispetto a 5 anni fa, soprattutto con la pandemia, a seguito della quale l’età media di approccio alle sostanze si sta abbassando a 11-14 anni. Dati simili si possono trovare per l’assunzione di alcolici. Questi dati sono sconfortanti e molto negativi, soprattutto se confrontati al resto dell’Europa Occidentale. Sicuramente questo è un problema che non è nato negli ultimi tempi ma che si è sviluppato nel corso degli anni. Nel ricercare i motivi di tale incremento, è necessario sicuramente prendere in considerazione il modo in cui questi problemi vengono trattati e gestiti da parte delle scuole e delle istituzioni. Sono questi organi che infatti si devono occupare dei programmi di educazione o, in certi casi, di rieducazione riguardo l’utilizzo di alcol e droghe. È proprio su questo fronte che si possono trovare grandi problemi. In primo luogo si può spesso riscontrare una totale (o quasi) assenza dei suddetti “programmi” nelle classi. Posso riportare la mia esperienza personale su questo punto, ma la mia è stata la stessa esperienza di molti studenti italiani che non hanno ricevuto alcun tipo di educazione su droghe e alcol. In secondo luogo, quando questi programmi sono presenti e applicati concretamente nelle scuole, spesso si tratta di soli tentativi di mettere paura riguardo le suddette sostanze, senza dare una vera “educazione”. Tutto ciò è dovuto, di fatto, alla nostra cultura. L’avere problemi di droghe e di alcol nel corso della vita in Italia viene demonizzato: si crede che non possa mai accadere a noi o ai propri cari, e di conseguenza anche l’entrare a contatto con queste sostanze per le prime volte, che è un momento normale nel corso della vita di un uomo che però ha bisogno di avere una giusta guida ed educazione al riguardo per non cadere nelle dipendenze, viene ignorato perché si vuole ignorare. Perciò la conoscenza che hanno i giovani sui rischi riguardanti l’utilizzo di droghe e alcol è limitata e spesso legata alle sole esperienze dirette, che non può e non deve essere l’unica via, in un paese che si dice combattere le dipendenze giovanili, per arrivare a un senso di responsabilità verso l’utilizzo di queste sostanze, perché spesso non basta.

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Invece di ricercare i motivi di questi preoccupanti dati in ridicole quanto false constatazioni riguardo la nostra generazione (si guardi a ciò che ha fatto la propria, verrebbe da dire), si riparta dalle scuole, si riparta dai programmi sull’utilizzo di queste sostanze, seriamente però, e soprattutto senza demonizzare qualcosa che c’è ed è presente. Gli effetti di agire in questo modo saranno evidenti tra qualche anno. E forse, oltre ai numeri, anche la nostra cultura cambierà.