Anno 43, numero 156

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Anno 43, numero 156

Qui Ticino...

...a voi missionari

dicembre 2011 Periodico trimestrale ticinese del Gruppo Medaglia Miracolosa di Mendrisio attivo dal 1960 www.medaglia-mendrisio.org

Buon

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Notizie ed avvisi CALENDARIO MARIANO MISSIONARIO prossimi appuntamenti Sabato, 10 dicembre 2011 Mercatino di Natale a Mendrisio Giovedì, 22 dicembre 2011 Giornata dedicata alla PREGHIERA PERENNE. Dalle ore 14.00 alle 16.00 possibilità di pregare presso il nostro segretariato. Per chi non può essere presente in segretariato l’invito è quello di unirsi in preghiera in famiglia o nella propria comunità parrocchiale. Martedì, 27 dicembre 2011 Celebrazione del “27” in famiglia.

Vita dell’Associazione...

Venerdì, 27 gennaio 2012 Nella Chiesa Parrocchiale di Mendrisio: ore 19.30: Santo Rosario meditato; ore 20.00: Santa Messa. Segue nella Biblioteca San Damiano l’incontro mensile missionario.

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Dal 5 al 12 febbraio 2012 Nella Chiesa Parrocchiale di Mendrisio: presenza dell’effigie della Madonna del Sasso. Programma speciale di preghiera consultabile agli albi parrocchiali delle chiese di Mendrisio. Lunedì, 27 febbraio 2012 Nella Chiesa Parrocchiale di Mendrisio: ore 19.30: Santo Rosario meditato; ore 20.00: Santa Messa. Segue nella Biblioteca San Damiano l’incontro mensile missionario. Domenica, 11 marzo 2012 Pomeriggio di ritiro spirituale.

La nostra Associazione sarà presente al Mercatino Natalizio di Mendrisio, che si terrà nel nucleo storico, sabato 10 dicembre 2011 dalle ore 10.00, con una bancarella “natalizia” in zona Piazza del Ponte. Dal 1 al 22 dicembre 2011, presso il nostro Segretariato, in via Carlo Croci 6 a Mendrisio, ci sarà un mercatino permanente con tante idee regalo! Il Comitato Al nostro caro Vescovo Pier Giacomo, all’emerito Vescovo Ernesto, ai nostri sacerdoti, a tutti i missionari, a voi tutti, cari associati, benefattori e lettori, con le vostre famiglie, giunga l’augurio di un Santo cristiano Natale ed un Felice Anno 2012 colmo di speranza e di pace per il mondo!

Impressum Editore: Associazione “Gruppo Medaglia Miracolosa”, Mendrisio Direzione, redazione e amministrazione: via Carlo Croci 6, 6850 Mendrisio tel: +41 91 646 28 20 fax: +41 91 646 28 15 email: quiticino@medaglia-mendrisio.org internet: www.medaglia-mendrisio.org Orari apertura segretariato: Lunedì - Venerdì: 09:00-11:30 / 14:00-17:00 Direttore Responsabile: don Angelo Crivelli

Martedì, 27 marzo 2012 Celebrazione del “27” in famiglia. Possibilità di partecipare alla preghiera del Settenario, alle ore 19.30, nella Chiesa di San Giovanni a Mendrisio.

Redazione: Carla Bernaschina, Stefania Bazzurri, Florindo Brazzola, don Angelo Crivelli, Michele Faul

Domenica, 22 aprile 2012 Tombola all’Oratorio Santa Maria di Mendrisio a sostegno dei progetti missionari. Inizio ore 14.30.

Tipografia: Fratelli Roda SA, zona Industriale 2, 6807 Taverne

Impaginazione e Grafica: Michele Faul

Abbonamento: Di qualunque offerta, indipendentemente dal modo di versamento, fr. 4.— danno diritto all’abbonamento.


Una lanterna accesa

Quando nasceva mia mamma, la lampadina elettrica stava appena soppiantando le lanterne fumose appese in cucina o appoggiate sul comò della camera. A volte mi sorprendo a pensare come doveva essere la vita domestica alla luce umile della lanterna o del riverbero delle fiamme del focolare, soprattutto nelle lunghe notti autunnali o invernali: volti appena rischiarati a momenti, ombre tremolanti che si proiettavano sui muri. Sceso il buio, dopo quel rito così antico e umano di sollevare il vetro per accendere lo stoppino e sospendere la lampada al gancio, tutto scivolava in un clima più assorto e ovattato e anche le parole erano più misurate. Il vantaggio di una luce così sottile e danzante è che potevi lasciar cadere una lacrima trattenuta senza dare nell’occhio e magari anche un bacio veloce senza arrossire. Forse solo l’esperienza del campeggio, o di una capanna alpina (ma anche quelle oramai sono diventate alberghi!), o di un campo di lavoro in terre povere, riescono a restituire qualche cosa di quella luce umile. Anche Maria di Nazaret si è mossa alla tenue luce della lampada: in quel vespro della visita dell’Angelo inizio della lunga amorevole attesa e poi in quella notte nel fondo della grotta di Betlemme; nel buio della fuga verso l’Egitto e poi nelle lunghe sere della casa di Nazaret col suo Giuseppe e il Bambino che cresceva. “I fianchi cinti e le lucerne accese” era la tenuta da viaggio tanti secoli prima in quella notte della prima Pasqua dei nostri antenati, padri nella fede. Anche Gesù, a richiamarci la necessità di vegliare e di attendere con amore, racconta la

parabola delle dieci vergini che vanno incontro allo sposo con le loro lampade accese, o l’altra del padrone che tarda a venire e del servo che potrebbe stancarsi di aspettarlo. “Vegliate e pregate con le vostre lampade accese!”: è questo il grido che caratterizza l’Avvento, il tempo di preparazione al Natale, che è poi il simbolo della vita intera che è un lungo Avvento. Guardate la bella immagine che ho scelto a commento di questo scritto: una lanterna accesa appoggiata sulla neve. Strana sensazione di gelo mescolato a una luce calda e avvolgente. Qualcuno veglia nella notte fredda: dentro la lampada, delle stelle sembrano danzare. È così che si va incontro alla Sposo che viene, a Colui che è la Luce: solleva il vetro opaco della tua esistenza e accendi lo stoppino del cuore che galleggia su una buona riserva di fede e di attesa. Lo stai aspettando, con la gioia trepidante dei bambini e con l’ardore dell’amata che attende l’amato? Oppure la tua lampada è rovesciata e la tua attesa è spenta? Oppure i fari superbi della città e delle vetrine hanno soppiantato la bellezza della luce tenue della tua lanterna? I membri dell’Associazione Medaglia Miracolosa devono brillare per l’attesa, la preghiera fervente, la carità operosa: guardando a Maria, vergine saggia con la sua lampada accesa, sanno come prepararsi al Natale! Solo chi veglia avrà la gioia dell’incontro. Sì, perché Natale è un incontro, con Qualcuno: non è attesa di cose, ma disponibilità ad uscire nella notte per incontrare il Signore. E l’unica cosa che serve è una lanterna, un’umile lucerna come quella dei nostri nonni. Buon Natale! Don Angelo Crivelli, Assistente

Lettera dell’Assistente...

Non mi sono mai piaciuti i fari che hanno la pretesa di illuminare la scena a giorno e ti sparano una luce accecante negli occhi. Mi sembrano così orgogliosi, impietosi, poco rispettosi. Preferisco mille volte la tenue luce di una lanterna, “la lüm” come la chiamavano i nostri antenati. In solaio conservo quella dei miei nonni, a petrolio, con lo stoppino regolabile; ma in qualche museo etnografico ticinese si può trovare ancora una lanterna povera ed essenziale, con uno stoppino galleggiante sull’olio di noci, non molto diversa da quella dei tempi di Gesù in terracotta.

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Un contributo speciale per i 500 anni dei Padri Somaschi

Progetti per le missioni...

Fratel Antonio Galli, a nome di un suo confratello, ci chiede un aiuto per dare un dignitoso decoro alla scuola elementare di Usen, in Nigeria. I Padri Somaschi l’hanno presa in cura con la parrocchia abbandonata da tutti: la ritenevano, infatti, funestata da troppi spiriti. I Padri Somaschi stanno festeggiando i 500 anni di fondazione e il Ticino è riconoscente verso questa congregazione per aver formato tanti suoi cittadini. Cari amici della Medaglia Miracolosa, Usen è un villaggio di circa 15’000 abitanti con molte potenzialità di sviluppo, essendo il 90% della popolazione sotto i trent’anni e avendo tutt’intorno molte facoltà universitarie con giovani cattolici, che necessitano di un luogo d’incontro per pregare. Fino ad ora non avevamo la possibilità di una cura d’anime fissa, ora abbiamo trovato una comunità religiosa e vorremmo terminare la chiesa per metterla nelle condizioni di una degna Casa di Dio. La chiesa manca di parte del rabbocco esterno e interno, delle porte, delle finestre e del soffitto, che impedirebbe all’acqua e agli animali di entrare. In un secondo tempo penseremo a fare la pavimentazione e la sistemazione dell’altare maggiore e della sacristia. Non essendoci presente fino ad ora un sacerdote, la Messa era celebrata solo saltuariamente, la presenza e la partecipazione dei fedeli è però sempre stata numerosa. Nel frattempo molti fedeli si sono rivolti ad altre religioni che avevano maggiori mezzi pastorali. Siamo certi che la presenza costante del sacerdote riporterà tutta questa gente a far parte della comunità che avevano abbandonato. Un’altra possibilità di lavoro pastorale, per dare vita alla parrocchia, è la presenza nelle vicinanze di una notevole popolazione universitaria: in questa zona vi sono, infatti, due università. Compito dei sacerdoti che verranno sarà anche quello di agganciare questi giovani a far parte della comunità.

Una delle principali opere parrocchiali è la scuola primaria che vede la partecipazione di 400 allievi. È in pessime condizioni. Adagio, adagio la stiamo sistemando: abbiamo cambiato il tetto e ora vorremmo mettere porte e finestre per poter chiudere le aule alla sera e non essere albergo di capre e di altri animali. Questo per un minimo di igiene per gli scolari che durante il giorno la abitano. In un secondo tempo vorremmo pitturare sia l’interno sia l’esterno e i banchi che sono di legno buono, ma impresentabili. Per portare avanti questo lavoro sarebbero necessari circa 3’600 franchi. Ora stiamo sistemando i pavimenti. Tutto quello che arriverà sarà perciò benedizione del Signore, perché servirebbe anche a sistemare altre aule per altri bambini che sono in attesa di poter venire a scuola. Stiamo preparando i piani per alcune opere della nostra Congregazione quali la scuola professionale e la casa per bambini della strada. È un sogno che speriamo si avveri presto: c’è tanto bisogno di dare una casa a questi ultimi che non hanno un tetto e devono imparare un lavoro. Tutto questo sogno vorremmo che si realizzi presto. La nostra congregazione, il 25 settembre 2011, ha iniziato l’anno giubilare per celebrare i 500 anni della sua fondazione. A Como, nella chiesa del Crocifisso, c’è la possibilità di lucrare l’indulgenza plenaria. Speriamo che San Girolamo, il nostro fondatore, faccia anche questo miracolo e ci aiuti a realizzare questi progetti. Sarebbe un riconoscimento per tutti gli anni di lavoro che i Somaschi hanno svolto, formando anche tanti ticinesi. Vi ringraziamo fin da ora per l’aiuto che potrete dare alla nostra missione in Nigeria e assicuriamo un ricordo al Signore per tutti voi. Fratel Antonio Galli

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Una nuova Casa Famiglia Nel mese di ottobre del 2010 ha preso il via ad Adidome (Ghana), nella regione del Volta, la nuova Casa Famiglia per disabili promossa dall’Opera Don Guanella. Il terreno, donato dagli “Amici del Ghana” ONLUS, dista 70 Km da Abor, dove sorgono già i due centri per disabili “St. Theresa” e “St. Agnes”. Massimo Anzalone, cooperatore dell’Opera Don Guanella, inviato a coordinare i primi passi della nostra struttura, così ci scrive:

Sono però in buona compagnia, con un lavoratore, la cuoca, e poi i ragazzi Wonder, Agia, Bengiami e Eden. Il nostro obiettivo è quello di stare con loro e aiutarli a essere il più possibile autonomi. Viviamo tutti in comunità, in una piccola Casa Famiglia e i nostri ritmi di vita quotidiana sono proprio quelli di una famiglia. Alla mattina, dopo la sveglia, la pulizia della camera e la doccia, facciamo colazione insieme. La colazione, come gli altri pasti, è preparata dalla cuoca aiutata da un ragazzo a turno nelle operazioni di apparecchiare e sparecchiare, lavare le tazze ecc. Poi c’è un momento di preghiera e l’inizio delle attività al Centro. Con i ragazzi stiamo cominciando a fare i lavori di pulizia, di sistemazione delle attrezzature e stiamo organizzando l’orto con i pomodori, l’insalata, le carote, le cipolle. Dopo il pranzo iniziano le attività scolastiche e manuali (come la realizzazione di cesti in paglia, di sgabelli, di scope), ma non mancano ampi spazi dedicati al gioco e allo sport; il pomeriggio si conclude con una bella doccia ristoratrice.

Ci ritroviamo tutti per la cena, seguita da un momento di condivisione (giochi, tv…), di preghiera e quindi tutti a nanna! Cosa abbiamo da fare in un prossimo futuro? Dovremo completare la falegnameria, costruire una casa per accogliere gli operatori, i ragazzi disabili, i religiosi, le attività e magazzini; dovremo inoltre realizzare un pozzo per l’acqua con relativo serbatoio, una struttura per gli animali (maiali, capre, galline, conigli, ecc.) e la recinzione in muratura attorno al complesso. Dobbiamo anche creare una casa, la “Good samaritan home for mentally challenged”, destinata ad accogliere una cinquantina di bimbi disabili dai tre ai quindici anni, già integrati nel progetto. Insomma c’è veramente tanto da fare! Potremo realizzare queste opere solo con l’aiuto di tante persone sensibili e generose. Potete anche voi darci una mano e sostenerci con il vostro aiuto materiale e spirituale? Vi ringrazio di cuore e vi saluto con un grosso abbraccio. Anzalone Massimo

Progetti per le missioni...

Carissimi amici, ormai dal mese di ottobre siamo operativi nella nuova casa in Adidome e stiamo cercando di mettere le basi per lo sviluppo futuro di questa casa. Non è per niente semplice partire da zero: al “St. Theresa Center” di Abor, dove ero prima, c’erano tutte le comodità possibili, qua non c’è niente. In effetti, qualcosa c’è: una piccola casa, delle camere esterne per i ragazzi e uno stabile non finito per la falegnameria.

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Un luogo di preghiera per aprire i cuori alla giustizia e alla pace durevole

Tankuy è una frazione della parrocchia di Wakara, in Burkina Faso, che ha attualmente una “cappella” capace di contenere meno della metà dei quattrocento fedeli. Padre Omer Paré, parroco di Wakara, ci propone di sostenere finanziariamente la costruzione di una chiesetta che possa servire anche come meta di pellegrinaggi per l’intera parrocchia. Certo sussistono altri problemi, ma non di solo pane vive l’uomo; la parola di Dio, se accolta, educa il cuore alla giustizia e alla pace durevole.

Progetti per le missioni...

Carissimi amici, nell’esercizio della mia attività pastorale nella parrocchia di Wakara e con il consenso del mio Vescovo mi pregio appellarmi alla vostra benevolenza per ottenere un aiuto finanziario di 16’000 franchi finalizzato alla costruzione di una chiesetta nel villaggio di Tankuy. L’edificio è destinato a luogo di culto per i pellegrinaggi della parrocchia con la partecipazione di ben 2000 fedeli e per le ordinarie funzioni religiose a beneficio della comunità di Tankuy che conta 400 anime.

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Attualmente le funzioni religiose si svolgono in una piccola cappella. A causa della mancanza di spazio meno della metà dei fedeli è costretta a rimanere all’aperto, sotto gli alberi o addirittura sotto il sole cocente. La missione di Wakara è iniziata nel 1916. Dal 1919 fino al 1935 ha subito tuttavia un’interruzione a causa di frequenti conflitti e rivolte. Da diversi anni si organizzano dei pellegrinaggi a Tankuy per ricordare i missionari martiri che hanno dato

la loro vita per il Signore e nella testimonianza dell’amore di Dio. Dal momento che in Africa sussistono altri e maggiori problemi e di conseguenza innumerevoli sfide per lo sviluppo, tanti pensano che investire oggi in un luogo di preghiera non sia prioritario. Tuttavia è altrettanto vero che l’uomo non vive solo per alimentarsi. Aprire lo spirito ai valori di giustizia e di pace, educare il cuore al perdono e all’amore, imparare ad accettarsi e accogliersi vicendevolmente nella diversità di ognuno, sono pure premesse indispensabili per uno sviluppo durevole dei popoli. Questa nostra richiesta finalizzata alla costruzione di un luogo di culto a Tankuy non è solo l’espressione di una sete di Dio e di un desiderio di incontro regolare e continuo con Dio, ma anche espressione di un impegno a testimoniare Cristo, fonte di gioia e di pace duratura. Rinnoviamo la nostra profonda gratitudine per averci sostenuto nella costruzione della grotta dedicata alla Madonna di Lourdes. Tutto ciò sta suscitando nella nostra parrocchia una profonda devozione alla Santa Vergine. Possa Ella vegliare sulla vostra Associazione e sulla nostra parrocchia e su ciascuno di noi ora e sempre. Grazie per la vostra generosità e per quanto potrete fare per la nostra missione. Un caro saluto con tanta gratitudine e affetto. Padre Omer Paré


Santo Natale Senza gioia sono da tempo le nostre feste, Signore: non abbiamo più grazia a celebrare gli amori, solo stordimento e frastuono: mai tanti divertimenti e mai tanto disperati, e soli: Dio della gioia, ritorna! Ritorni la steppa a fiorire e anche i più scoraggiati riprendano a sperare. Amen

Una preghiera per Natale Asciuga, Bambino Gesù, le lacrime dei fanciulli! Accarezza l’anziano e il malato! Spingi gli uomini a deporre le armi e a stringersi in un universale abbraccio di Pace! Invita i popoli, misericordioso Gesù, ad abbattere i muri creati dalla miseria e dalla disoccupazione, dall’ignoranza e dall’indifferenza. Sei Tu, Divin Bambino di Betlemme, che ci salvi, liberandoci dal peccato. Sei Tu l’unico e vero Salvatore, che l’umanità spesso cerca a tentoni. Dio della pace, dono di pace per l’intera umanità, vieni a vivere nel cuore di ogni uomo e di ogni famiglia. Sii Tu la nostra pace e la nostra gioia! Amen! Giovanni Paolo II

Preghiamo e meditiamo insieme...

Padre D. M. Turoldo (da “Opere e giorni del Signore”)

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La pagina dei Giovani...

Non c’è due senza tre... la GMG Madrid vien da sé

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Un titolo un po’ strano per una testimonianza su una Giornata Mondiale della Gioventù, ma un titolo vero; infatti, per me, questa GMG è la quarta esperienza, dopo Toronto, Colonia, Sydney. Che cosa spinge un giovane a partecipare a un evento mondiale del genere? Vedere il Papa o far festa e divertirsi? Io credo non si tratti di nessuna delle due, per vedere il Papa basta andare a Roma e per divertirsi basta andare in discoteca. Il motivo che spinge due milioni di giovani a incontrarsi, in una delle tante città del mondo, è di confrontarsi, meditare, pregare assieme e per dare testimonianza al mondo che la Chiesa è viva e bella in tutte le sue espressioni. Le GMG aiutano molti giovani a capire, al loro ritorno, quale strada “vocazionale” intraprendere. Dopo questa premessa, è ora di raccontare qualcosa di concreto su questa esperienza. Siamo partiti dal Ticino in oltre 120 ragazzi, la maggior parte alla loro prima esperienza: era un gruppo molto giovane. Questa è stata la GMG della “condivisione e della tolleranza”, due termini particolari che ai giorni nostri si fa fatica a vivere, ma che noi giovani ticinesi abbiamo felicemente sperimentato, aldilà delle difficoltà legate all’alloggio. La prima settimana, trascorsa a Girona, dormivamo infatti in una palestra con 360 persone e 180 la seconda settimana (a Madrid) con a disposizione due gabinetti e sei docce, rigorosamente tutte con acqua fredda. Se qualcuno però aveva bisogno di qualcosa, ad esempio di un cerotto per le fiacche ai piedi, dell’acqua per bere, o di qualunque altra cosa, tutti erano pronti a donarla a chi ne aveva

bisogno. Al termine di questa esperienza sono rimasto anche meravigliato del fatto che, nonostante tutte le disavventure e i problemi legati all’alloggio, al caldo e soprattutto alla “tempesta” di acqua e vento, avvenuta durante la Veglia del sabato sera, che abbiamo trascorso sotto le stelle, nessuno si sia mai lamentato. Qualcuno mi ha chiesto perché a trentaquattro anni avessi ancora voglia di fare esperienze del genere e se ogni GMG non fosse uguale. Ogni Giornata Mondiale della Gioventù è differente perché la si vive in momenti diversi della nostra crescita spirituale. Io nella prima ho acquisito molte cose dagli altri partecipanti, nella seconda ho avuto la possibilità di essere in un gruppo internazionale e di conoscere molti giovani del mondo, confrontarmi con diverse culture e differenti modi di vivere. Nella terza spero di aver potuto dare io qualcosa ai giovani che vi partecipavano, e la quarta l’ho vissuta ancora in un modo diverso facendo da “tutore” a due giovani che, essendo minorenni, non avrebbero potuto partecipare se non avevano un accompagnatore, e ciò mi ha aiutato a capire e imparare molte cose, ad esempio l’importanza dell’ascoltare e dell’aiutare gli altri … La prossima Giornata Mondiale della Gioventù sarà in Brasile, nel 2013, una terra un po’ lontana da noi, ma che ha tanto da offrirci. Consigliate i giovani che conoscete a partecipare almeno una volta nella vita. Davvero è gioia grande! Termino dicendo: il Brasile ci aspetta! Luca Bonsignore


Non è facile raccontare un’esperienza come la GMG, e cercare di far capire a chi non l’ha vissuta quanto possa essere bella e arricchente. Che poi, per ognuno, è qualcosa di completamente differente, da cui si torna con un bagaglio tutto particolare. Non manca davvero nessuna componente: la compagnia, il divertimento, la riflessione… Il clima poi, è semplicemente spettacolare. Tutti quei giovani radunati lì, con un entusiasmo e il classico “casinismo” giovanile (beh, eravamo in due milioni!), creavano quello che potremmo definire un clima di festa, anche se non è sicuramente quello di un classico “party”. A mio parere, era qualcosa di più. Qualcosa che bisogna vivere per capire. Mi ha colpito molto l’accoglienza che i giovani delle altre nazioni dimostravano nei nostri confronti. Per esempio, un giorno ci è capitato di essere coinvolti da un gruppo di americani nelle loro attività. Si presentarono uno ad uno, con grandi sorrisi e disponibilità, tant’è che la distanza linguistica e culturale esistente fra noi mi sembrò azzerata; come se fossimo sempre stati vicini di casa. Pregammo, cantammo e ridemmo insieme, come se fosse stata la cosa più naturale che ci sia. E alla fine non poté mancare il “rituale” degli scambi di gadget e di indirizzi! In generale, ognuno era fiero di portare la propria bandiera, ma aveva anche il desiderio di conoscere gli altri. Non si voleva affermare la propria supremazia, bensì la propria identità, così da poterla confrontare ed arricchire. E poi eravamo tutti lì per lo stesso motivo, uniti da un denominatore comune: la fede, o comunque, la ricerca di essa. Ci si avvicinava all’altro senza problemi, cosa impossibile di solito in una società come la nostra, dove tutti pensano ai fatti propri e vogliono essere lasciati in pace. Qui si iniziava a parlare dovunque e comunque: io sono riuscita a fare amicizia con un’austriaca in coda come me per la toilette! Sicuramente una componente che rende la GMG indimenticabile, sono le amicizie che si creano durante il suo svolgimento. Stare insieme 24 ore su 24, condividendo emozioni e difficoltà, porta a stringere legami molto forti, che continueranno anche dopo la fine del viaggio. È vero che ai più

potrà sembrare un “sacrificio” la GMG: bisogna rinunciare a una fetta delle proprie preziosissime vacanze, alle comodità a cui si è abituati… Ma insieme si riesce davvero ad affrontare tutto. E tutte queste mancanze alla fine rendono la GMG ciò che è: una rete di aiuti reciproci gratuiti, di condivisione, appunto. E ci terrei, non per ultimo, ad esprimere un mio parere personale. Penso che ognuno sia libero di pensarla come vuole su questo argomento, e io ci tenevo a dire la mia. Ci sono state varie manifestazioni anti Papa durante la GMG. I cosiddetti “indignados” passavano per le strade di Madrid portando slogan contro la Chiesa e Benedetto XVI, e noi pellegrini ovviamente non abbiamo potuto non notarli. Alcune delle accuse che essi portavano contro la Chiesa riguardavano i soldi e il loro uso, e devo dire che alcune le condividevo. Ma erano venuti a dirlo alle persone sbagliate. Sono la prima a dire che è un controsenso predicare la povertà se poi si è pieni di oro e di argento; ma andando alla GMG, ho capito che cos’è la vera Chiesa. È fatta di gente che crede nel profondo, che cerca un senso nella vita. Non di predicatori incoerenti. Noi ci siamo ritrovati lì, in una situazione tutt’altro che da ricchi, nella semplicità e anche scomodità, per offrire una testimonianza. Per dimostrare che c’è molto di più dietro la facciata. È in questi eventi che ci si rende conto, che una fede si vede dalla gente, non dalle istituzioni. La testimonianza di così tanti giovani, di così tante nazioni diverse, fa capire che la Chiesa è un’altra cosa. Ecco cosa vorrei che questi “indignados” sapessero e capissero. Rio de Janeiro è la prossima tappa, e tutto ciò che ho da dire al riguardo è… quando si parte? E ai giovani indecisi che non sanno se prendervi parte o meno, io dico: venite! Vedrete, ne vale la pena. Letizia Bernaschina

La pagina dei Giovani...

GMG – Giornata Mondiale della Gioventù

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Notizie dalle missioni...

Umuafai-Ndume (Nigeria), 10 agosto 2011

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Carissimi, sono Suor Carmelita Echebiri, direttrice del Centro San Vincenzo de Paoli di Umuafai per i bambini disabili e desidero esprimere la nostra sincera riconoscenza per l’aiuto reso al nostro ente. Prego Dio, l’Onnipotente, di benedire e di ricompensare voi e le vostre famiglie. Confermo di avere ricevuto, tramite Don Gerard Ani, l’importo di 1’000 franchi. Questi soldi ci serviranno per far fronte a talune necessità del centro, quali l’alimentazione e il sostentamento dei ricoverati, l’acquisto del gas, di medicamenti e altro ancora. Attualmente ospitiamo 56 bambini (tra i 7 e i 15 anni), tra andicappati fisici e mentali e sordomuti; la gran parte di essi sono stati abbandonati sulle strade e poi portati qui da buoni “samaritani”. Il Centro ha un comparto per la riabilitazione, dove si insegnano le arti e i mestieri e le abilità nell’espressione linguistica. Il Centro San Vincenzo de Paoli fu fondato nel 2001 dalla veneranda Madre Mary Paul Offiah della Congregazione delle Figlie della Carità e sotto gli auspici della Diocesi cattolica di Umuahia, Nigeria. La Diocesi è situata nell’area rurale del Sud Est della Nigeria. Il Centro per i disabili è l’unico di questa vasta regione. A causa di erronee concezioni o di pregiudizi i disabili sono spesso soggetti a vari atti di oltraggio e di maltrattamento; il Centro li vuole riabilitare e dare loro un senso di appartenenza. Esso deve far fronte a innumerevoli necessità per i ricoverati: l’alimentazione, l’alloggio, il trattamento medico e l’acquisto delle medicine e di articoli per il bagno, la messa a disposizione di spazi per la ricreazione, la ristrutturazione degli ostelli, ecc. Dipendiamo molto dagli atti caritatevoli e per questo facciamo appello al sostegno finanziario allo scopo di mantenere questa opera di pubblica utilità. A nome di tutti i ricoverati vi ringrazio nuovamente e vi assicuro le nostre preghiere. Con viva cordialità. Suor Carmelita Echebiri Barentù (Eritrea), 7 settembre 2011 Carissimi amici, mi ha fatto molto piacere sapere del vostro generoso contributo di 5’000 franchi per l’emergenza siccità in Eritrea.

Abbiamo pensato dove impegnare nel modo più fruttuoso una donazione così importante. L’emergenza siccità ci colpisce in molti modi: ma quello più grave è il lievitare in maniera incontrollata del prezzo dei cibi, anche i più essenziali. Non sempre si trova il pane, i cereali, il prezzo della carne è salito alle stelle (quella di pecora e di capra, che qui si consumava abitualmente). Si prevede che il raccolto di questo autunno sarà scarso e già ora il cibo scarseggia. Abbiamo pensato perciò di usare il vostro contributo per l’acquisto di viveri destinati ai malati dell’ospedale di Mogolò. Qui ai degenti non si fornisce il cibo: questo dovrebbe essere preparato e portato dai famigliari. Ma a chi non ha la fortuna di avere parenti durante la degenza, come capita spesso, le suore devono provvedere dando a questi poveri, che arrivano da villaggi lontani e che non hanno di che vivere, il necessario per il sostentamento. Contiamo anche sulla vostra vicinanza spirituale per affrontare anche questa nuova sfida della siccità e del cattivo raccolto, dopo quelle che il nostro popolo ha passato in questi anni. Vi saluto di cuore, e auguro a voi tutti la pace e l’amore del cuore. Monsignor Thomas Osman, Ofmcap Vescovo di Barentù Lomé (Togo), 8 settembre 2011 Carissimi amici, vi ringrazio tutti di vero cuore per il vostro generoso contributo. Con vera gratitudine ringrazio vivamente tutti coloro che vi hanno partecipato aiutandoci ad alleviare le sofferenze di coloro in mezzo ai quali viviamo. Padre Marco Vailati mi ha parlato di voi tutti e della cordiale accoglienza che gli avete riservato: ve ne sono grato.


Sono arrivato in Togo la prima volta nel 1965. Tra due anni il 30 marzo celebrerò il mio cinquantesimo di sacerdozio. Non credo di avere abbastanza parole per ringraziare il Signore di tutti i suoi doni che mi ha elargito. Oggi giorno della Natività di Maria Vergine prego e chiedo pure a voi di pregare la nostra Madre Celeste. Noi vogliamo gettarci con fiducia tra le sue braccia materne per trovare un rifugio sicuro tra le tempeste che da ogni parte ci stringono e chiediamo a lei di chinarsi sulle nostre piaghe doloranti, di mutare le menti ai malvagi e di asciugare le lacrime degli afflitti e degli oppressi.

Che per sua intercessione gli uomini si sentano membri di una sola famiglia e che ci ottenga, dopo questo cammino qui sulla terra, di godere e di cantare con lei in cielo l’inno che si eleva oggi sulla terra intorno ai suoi altari: “Tutta bella sei o Maria, tu gloria, tu letizia, tu onore del nostro popolo”. Con affetto e riconoscenza. Padre Fabio Gilli Araputanga (Brasile), 6 ottobre 2011 Cari amici, sono molto contento di darvi mie notizie e di comunicare con voi che sempre ci avete aiutato con generosità. Grazie delle vostre preghiere e dei sacrifici per le missioni. Il vostro aiuto per realizzare il Monastero della Madonna della Gioia, qui ad Araputanga, ci

è stato di grande sostegno: posso dirvi che il Monastero è una realtà e sta funzionando dall’8 dicembre dello scorso anno, con la presenza di sette Suore Contemplative dell’Ordine delle Clarisse, fondate da Santa Chiara. Sono di stretta clausura, dedite alla preghiera e alla penitenza per la Chiesa e per l’Umanità. Dodici ore della loro giornata sono dedicate alla preghiera: sono di una felicità stupenda.

Ho ricevuto dall’Italia varie critiche: avrei dovuto costruire case per i poveri, ospedali, eccetera e non un monastero per persone che solo pregano. Rispondo facendo notare che siamo fatti di anima e corpo e bisogna fare entrambe le cose. È quello che ho sempre cercato di fare. Abbiamo cooperative, ospedale, facoltà e scuola, opere sociali per aiutare bambini e giovani poveri. Era necessario però anche il Monastero, luogo di preghiera e di ascolto. Ora è pronto ed è il primo a sorgere nel Mato Grosso. Qui operano otto nuove Diocesi: la nostra Chiesa così diventa sempre più autentica unendo azione e contemplazione. La preghiera di queste Suore ci ricorda la preghiera di Mosè sul monte che ottenne la vittoria di Giosuè. Come nessuna auto si muove senza benzina, così anche la Chiesa ha bisogno di queste anime consacrate e umili che nel nascondimento sostengono il nostro lavoro missionario.

Notizie dalle missioni...

Io sono ritornato in Togo lo scorso 30 agosto. Ho fatto un buon viaggio e pure le mie vacanze in Italia sono state molto belle, attorniato dall’affetto dei miei familiari e dei miei confratelli. Io ringrazio di cuore il Signore di tutto questo e di avermi dato ancora la salute e la gioia e ancora altri anni di lavoro nella sua vigna qui in Togo.

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In Brasile abbiamo vocazioni per la vita contemplativa e per questo il nuovo Monastero è grande. Il nostro popolo mantiene le Sorelle Clarisse con generosità, le visita e chiede loro consigli. Il Monastero deve essere completato con una casetta per ospiti e una cappella: le faremo con l’aiuto che la Divina Provvidenza ci manderà. Cari amici, siate certi che avrete un grande aiuto spirituale. A voi il mio grazie e il grazie della Comunità Religiosa, diocesana e parrocchiale.

Padre E. Celso Duca Verona (Italia), 7 ottobre 2011

Notizie dalle missioni...

Carissimi, oggi, festa della Madonna del Rosario, vi ricordo in modo particolare per il bel lavoro che fate. Siamo poi nel Mese Missionario e perciò a tutti il mio grazie per il vostro amore ai missionari e alle missioni. Come vedete mi trovo a Verona per controlli medici. Speriamo in bene. Io sono sempre in Kenya e precisamente ad Amakuriat.

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Tante volte mi viene spontaneo di pregare assieme al Comboni: “O Africa, o morte”. Qui mi sento inutile e di peso. Di nuovo a tutti il mio grazie e salutoni. Buon lavoro. Pregate per me perché possa tornare presto alla mia Missione. Sempre uniti nel Signore nella preghiera. Padre Antonio Dolzan Salgueiro (Brasile), 4 ottobre 2011 Carissimi amici e benefattori, mi scuserete se solo ora rispondo alla vostra lettera. Un anno fa avete inviato all’Opera Don Guanella l’offerta di 4’850 franchi di cui

3’000 franchi per il mio progetto di costruzione di dighe e il resto per la celebrazione di Sante Messe. Vi ringrazio di cuore per la generosità e per aver risposto positivamente alla mia richiesta di aiuto. Dio faccia prosperare il grande lavoro missionario che svolgete. Le Sante Messe sono state celebrate dal sottoscritto e dal mio confratello Padre Lino, ormai vecchio e stanco. Ho costruito subito una piccola diga per una comunità agricola estremamente carente di acqua. Non vi invio le foto perché esiste solo la parete, il bacino è totalmente secco. Quest’anno è stato difficile: scarsissime le piogge e gli invasi; hanno vissuto con l’acqua raccolta nel 2010. Quando arriverà l’acqua e riempirà il bacino, farò delle fotografie perché possiate vedere e pubblicare sul vostro periodico un’altra grande opera realizzata grazie all’aiuto di tanti benefattori. La vostra offerta ha richiesto molto mesi per arrivare nelle mie mani, sempre aspettando che qualcuno la portasse in Brasile, per poi fare oltre 4’000 chilometri per arrivare fino a qui, nel Nord-est del Brasile. È lento, ma è un cammino sicuro, non corre il rischio di perdersi. Vi comunico che probabilmente nel mese di maggio del 2012 passerò per Como, per venerare il mio Santo Fondatore, San Luigi Guanella. Spero di potervi fare un visita, incontrarvi e portarvi le fotografie della diga. Vi saluto cordialmente tutti e ringrazio nuovamente per la vostra generosità. La Vergine Santa benedica e protegga tutti. Con affetto. Padre Remigio De Vettor


20 anni: tanti auguri cioccolato mascao! Aiutiamo iniziando dai nostri acquisti: Commercio Equo e Solidale! Era il 1991 quando si è deciso di produrre la prima tavoletta al mondo di cioccolato equo.

La società “Claro Fair Trade SA”, che si occupa della importazione e commercializzazione in Svizzera di prodotti equo, vende attualmente diverse tonnellate di cioccolata in altrettanti Paesi. Anche nelle Botteghe del mondo si possono trovare ben 19 tipi diversi di cioccolato in tavoletta. Nella nostra Bottega di Mendrisio ci sono alcuni tipi di cioccolato al latte e cioccolato nero, tra cui gli ultimi arrivati nella famiglia mascao: Noir Citron & Poivre e Mascao Lait caramel & sel Marin. Abbinamenti che possono apparire singolari, ma che al palato risultano

Mousse al cioccolato mascao Ingredienti 50 gr. Mascao Noir Crémant* 1 uovo 1 cucchiaio zucchero Mascobado* 1 dl panna 1/2 pizzico di sale Preparazione Spezzettare il cioccolato e farlo fondere a bognomaria. Mescolare il tuorlo d’uovo con lo zucchero e aggiungere il cioccolato fuso. Aggiungere la panna montata. Battere a neve il bianco d’uovo e incorporarlo delicatamente al cioccolato. Mettere al fresco per 5-6 ore nel frigo. Buon appetito! (*) prodotti che trovate nelle Botteghe.

sorprendentemente armoniosi e gustosi. Mascao è un cioccolato del commercio equo di alta qualità, biologico, prodotto unicamente con burro di cacao, è privo di lecitina di soia e aromi artificiali.

...ed è già quasi Natale! Anche quest’anno troverete in Bottega i buoni panettoni equi: il panettone classico con uvetta e canditi, il panettone con uvetta e gocce di cioccolato ricoperto con glassa di anacardi e anche il pandoro classico. Mentre per i più piccoli (ma non solo) panettoncino da 100gr. con gocce di cioccolato e cacao. Ma in Bottega potrete scoprire tanti altri bellissimi oggettini per pensieri e piccoli regalini, oppure troverete i nostri bellissimi, svariati ma unici presepi!! Fateci una visita,.... per un assaggio di ciccolato e una sbirciatina fra i regali! Saremo presenti con una bancarella al mercatino di Natale di Mendrisio sabato 10 e domenica 11 dicembre! AUGURIAMO A TUTTI I LETTORI DI QUESTO PERIODICO, BUONE FESTE! Le volontarie della Bottega del Mondo di Mendrisio Orari di apertura della sede di Mendrisio: lunedì: 14:00–16:30 martedì - venerdì: 09:00–11:00 / 14:00–16:30 sabato: 09:00–11:00

Bottega del mondo...

L’intento iniziale era quello di offrire nuove possibilità ai produttori del Sud. Venivano già importati lo zucchero di canna dalle Filippine e la polvere di cacao dalla Bolivia. Perciò, l’idea di confezionare della cioccolata a partire da questi ingredienti, è apparsa assolutamente logica. Così, sono nate le prime tavolette di cioccolata “Mascao Latte” e “Mascao Crémant”.

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Le visite dei missionari presso il nostro segretariato... 22 agosto 2011

Cari amici, di nuovo di passaggio al Segretariato Medaglia Miracolosa di Mendrisio, faro di irradiazione nel mondo della potenza della Vergine, incoraggio tutti a proseguire nei vostri sforzi a favore delle missioni. Mi affido alle vostre preghiere. Padre Luigi Speziale Missionario Betharramita in Israele

Vita dell’Associazione...

27 settembre 2011

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Cari amici, mi trovo accolto come fratello da Stefania e con lei rivivo gli incontri con Rino, che continua dal cielo la sua presenza nell’associazione. Celebro il 50° di professione religiosa e sono venuto in Italia per esami e cure, e per presentare alle associazioni e agli amici quello che è stato concertato nell’Assemblea dei Comboniani in Congo a fine gennaio 2011. È in stampa un opuscolo. È in atto il passaggio dal Nord secolarizzato, al Sud del mondo, ricco di fede in Dio e di gioventù che si apre alla donazione di sé per la missione della Chiesa. Il Congo è troppo ricco e bande di predoni del Nord del Mondo impediscono alla popolazione di uscire dalla schiavitù e di affermarsi con dignità. Comboni credeva, 150 anni orsono, agli Africani. Presto saranno protagonisti della missione. Nel progetto di rinnovamento abbiamo visto come priorità lo sforzo per la formazione di candidati al sacerdozio. A Medjugorje, dal 16 al 20 settembre, chiedevo luce e grazia sul progetto. Di ritorno un messaggio del Padre Provinciale mi chiedeva di lasciare Yanonge, sul fiume Congo,

a 60 km da Kisangani, verso nord-ovest, per andare più a est, a Butembo, dove da due anni è aperta una casa per gli Aspiranti al sacerdozio. Una seconda casa è in fase di apertura a Kinshasa. Continuare a donarsi è stato per me un grande dono della misericordia del Signore. Se Lui ha creduto in me, posso avere i suoi occhi per credere ai fratelli Africani e credere che voi, amici di questa Associazione mariana e missionaria, avete contribuito, sia con dei sussidi, ma più ancora con la fede e la vita cristiana, alla missione della Chiesa nel mondo. Nella prima visita fatta alla vostra associazione, avevo accompagnato Mons. Edoardo Mason, allora vescovo in Uganda. L’entusiasmo di Rino mi aveva commosso e a più riprese ho potuto saggiare il suo cuore. GRAZIE con tutta la riconoscenza che devo per la comunione dei Santi che celebriamo questa sera nell’Eucaristia. Padre Benito Amonini Missionario Comboniano in Congo 6 ottobre 2011 Sono grato agli amici e benefattori del Gruppo Medaglia Miracolosa di Mendrisio per la generosa collaborazione con la mia missione in terra brasiliana e con tante altre Missioni. Abbiamo potuto realizzare qualcosa per la nostra gente anche grazie al vostro aiuto, per questo vi dico: grazie mille!

Nelle mie preghiere e in quelle della mia gente vi ricordiamo con frequenza e tutti i lunedì celebriamo una Santa Messa per i benefattori vivi e defunti. La mia Comunità sta installando una Radio FM per una maggiore evangelizzazione del nostro


Vi ringrazio di cuore e vi benedico.

a proteggere tutti e ognuno. Con sincero e fraterno affetto, benedico di cuore. Chiedo per voi la protezione di chi, fra dieci giorni, potremo invocare: San Luigi Guanella!

Padre E. Celso Duca Missionario in Brasile

Padre Leonardo Terzaghi Missionario Guanelliano in Cile

11 ottobre 2011

4 novembre 2011

Sono appena tornato dal Brasile per poter stare un po’ vicino alla mia mamma che è anziana e ammalata. Mi fermerò qualche anno in Italia e penso di essere assegnato a una comunità della zona, Rebbio o Venegono. Avremo così la possibilità di vederci spesso e di collaborare.

Sono sempre contento di poter venire a visitare la vostra Associazione. Sono sempre benvenuto e accolto come in casa mia. Il ricordo ci avvicina, la visita ci raccoglie in famiglia e le opere in comune ci uniscono. Fare il bene è un’opera di cooperazione che ci riempie di gioia e ci fa compiere l’opera del Vangelo. Grazie di tutto. Delle parole rimane sempre poco per manifestare i sentimenti. Siamo in famiglia, continuiamo sempre ad amarci: è la testimonianza migliore per dare un senso alla vita.

Grazie per l’aiuto che mi avete dato in questi

anni. Che il Signore vi ricompensi e la Madonna vi benedica, affinché possiate continuare ad aiutare i missionari di tutto il mondo. A presto. Padre Piercarlo Mazza Missionario Comboniano in Brasile

È bello vedere in voi lo spirito guanelliano, un fare e formare la cultura della carità.

13 ottobre 2011

Orán, dove opero e vivo, è un’opera della Divina Provvidenza, nell’estremo nord dell’Argentina. Grazie perciò anche del vostro prezioso aiuto materiale e spirituale.

Felice di tornare in Europa, proveniente dal Cile, è bello ritrovare persone care della benemerita Associazione Medaglia Miracolosa. La Madonna, madre di tutti, riunisce i suoi figli sparsi nei distinti continenti per la diffusione del vangelo di Gesù. Con la più viva riconoscenza per tanti aiuti ricevuti per le mie missioni in Paraguay, in Argentina e in Cile, desidero ogni benedizione per tutti i benefattori e collaboratori di questa opera di bene. La Madonna, con il suo cuore materno, continui

Auguri e benedizione di cuore a tutti! Padre Silvano Poletto Missionario Guanelliano in Argentina

Dai poco quando doni ciò che hai. Quando doni te stesso, solo allora dai veramente!

Vita dell’Associazione...

territorio e raggiungere così anche le persone più lontane e per questo progetto ci affidiamo alla vostra generosità.

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[Indirizzo]

NUOVA CAMPAGNA ABBONAMENTO PER L’ANNO 2012

Qui Ticino... ...a voi missionari

Cari lettori, vi invitiamo a voler rinnovare l’abbonamento al nostro periodico con una libera offerta, che conferma il vostro desiderio di voler continuare a ricevere il nostro periodico, sostenendo gli innumerevoli progetti che i missionari ci sottopongono e nel contempo aiutandoci a contenere i costi di stampa e di invio. Anche un modesto sostegno regolare ci aiuta! La stampa e l’invio del “Qui Ticino… a voi Missionari” genera costi non indifferenti. Purtroppo non sono pochi i destinatari del nostro periodico che da tempo non ci danno una mano a sostenere le suddette spese. L’indirizzo di questi destinatari sarà quindi stralciato dall’elenco dal prossimo numero. Chi tuttavia non fosse in grado di effettuare un contributo, ma avesse comunque interesse a continuare a ricevere il “Qui Ticino...”, è invitato a prendere contatto con il nostro segretariato. I benefattori che desiderano mantenere l’anonimato e che vogliono ricevere il giornalino, consigliamo di fare, almeno una volta all’anno, un’offerta non anonima. Confidando nel vostro prezioso sostegno, vi ringraziamo. Il comitato

GAB

6850 Mendrisio

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