


calendar-alt Giovedì, 22 dicembre 2022
Giornata dedicata alla Preghiera Perenne. L’invito è quello di unirsi in preghiera in famiglia o nella propria comunità parrocchiale.
calendar-alt Martedì, 27 dicembre 2022
Celebrazione del “27” in famiglia. calendar-alt Venerdì, 27 gennaio 2023
Spendi l’amore a piene mani! L’amore è l’unico tesoro che si moltiplica per divisione; è l’unico dono che aumenta quanto più ne sottrai. È l’unica impresa nella quale più si spende e più si guadagna; regalalo, buttalo via, spargilo ai quattro venti, vuotati le tasche, scuoti il cesto, capovolgi il bicchiere e domani ne avrai più di prima (anonimo)
A tutti i benefattori, associati, amici della nostra Associazione diciamo il nostro più sentito grazie per il sostegno dato alle nostre opere missionarie. Invitiamo chi desidera un attestato per la dichiarazione delle imposte, a richiederlo al nostro segretariato. Con l’augurio più caro di un Sereno Natale e di ogni bene rinnoviamo il nostro grazie di cuore!
Incontro mensile nella chiesa Parrocchiale di Mendrisio, ore 19:30 Santo Rosario meditato; ore 20:00 Santa Messa. Segue l’incontro missionario. calendar-alt Lunedì, 27 febbraio 2023
Incontro mensile nella chiesa Parrocchiale di Mendrisio, ore 19:30 Santo Rosario meditato; ore 20:00 Santa Messa. Segue l’incontro missionario. calendar-alt Lunedì, 27 marzo 2023
Incontro mensile nella chiesa Parrocchiale di Mendrisio, ore 19:30 Santo Rosario meditato; ore 20:00 Santa Messa. Segue l’incontro missionario. calendar-alt Giovedì, 27 aprile 2023
Incontro mensile nella chiesa Parrocchiale di Mendrisio, ore 19:30 Santo Rosario meditato; ore 20:00 Santa Messa. Segue l’incontro missionario. calendar-alt Mercoledì, 24 maggio 2023
Incontro mensile nella chiesa Parrocchiale di Mendrisio, ore 19:30 Santo Rosario meditato; ore 20:00 Santa Messa. Segue Assemblea Annuale Ordinaria e l’incontro missionario.
Editore:
Associazione “Gruppo Medaglia Miracolosa”, Mendrisio Direzione, redazione e amministrazione: via Carlo Croci 6, 6850 Mendrisio telefono: +41 91 646 28 20 email: quiticino@medaglia-mendrisio.org internet: www.medaglia-mendrisio.org
La nostra Associazione sarà ospite della Parrocchia di Vacallo e, nella chiesa di Santa Croce, animerà il Santo Rosario e la Santa Messa di domenica 11 dicembre 2022 alle ore 16:30.
L’evento sarà radiotrasmesso sulle frequenze di Radio Maria.
Tutti sono invitati a partecipare. Per chi fosse impossibilitato, l’invito è quello di raggiungerci spiritualmente ascoltandoci per radio.
Orari apertura segretariato: Lunedì - Venerdì: 09:00-11:30 / 14:00-17:00
Direttore Responsabile: don Claudio Premoli
Redazione: Carla Bernaschina, Stefania Bazzurri, Florindo Brazzola, don Claudio Premoli, Michele Faul
Impaginazione e Grafica: Michele Faul
Tipografia: La Buona Stampa SA, via Fola 11, 6963 Pregassona
Abbonamento: Di qualunque offerta, indipendentemente dal modo di versamento, 4 franchi danno diritto all’abbonamento.
Alla fine di ogni anno e all’inizio del nuovo la Chiesa, nelle sue liturgie, ci propone con gioia di celebrare (vedi frequentare) il mistero del Natale, mirabilmente riassunto dall’apostolo Paolo con queste parole tratte dalla Lettera ai Galati: “Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la Legge, per riscattare coloro che erano sotto la Legge, perché noi ricevessimo l’adozione a figli” (Galati 4,4-5). La presenza di Cristo in mezzo al genere umano si è manifestata in questo mondo reale, caratterizzato da tante cose segnate da bellezza e bontà, ma purtroppo da tante altre difformi e cattive: povertà, divisioni, prepotenze, malvagità, guerre e calamità di ogni sorta. Il Figlio di Dio è entrato nella storia umana accettando tutto il peso dei suoi limiti e dei suoi drammi. Questo avvenimento riguarda ognuno di noi, non è relegato nel passato, poiché Dio in Gesù di Nazaret ha assunto ciò che è mortale per renderci partecipi della sua stessa vita divina. “Con l’Incarnazione il Figlio di Dio si è unito in certo modo ad ogni uomo… Ha lavorato con mani d’uomo, ha pensato con mente d’uomo, ha agito con volontà d’uomo, ha amato con cuore d’uomo. Nascendo da Maria Vergine, Egli si è fatto veramente uno di noi, in tutto simile a noi fuorché nel peccato” (Cost. past. Gaudium et spes, 22).
Ancora San Paolo ci offre una chiave di lettura di questo avvenimento quando scrive nella lettera a Tito: “È apparsa la grazia di Dio, che porta la salvezza a tutti gli uomini e che ci insegna a vivere in questo mondo con sobrietà, con giustizia e con pietà” (Tito 2,11-12). La grazia di Dio “è apparsa” in Gesù, dono e immagine del Padre, venuto nel mondo come tutti i bambini: “nato da donna” (Galati 4,4). Egli ci insegna una via nuova per la nostra vita fondata non sull’egoismo bensì sull’amore. In un mondo lacerato da calamità, guerre e problemi di ogni sorta non lasciamoci sconfiggere dal pessimismo o peggio, dall’indifferenza; diamo ascolto non ai profeti di sventura ma agli autentici testimoni del Vangelo. Il Santo Padre Francesco, costantemente e senza stancarsi, di fronte a quella che lui chiama, non senza ragione, “terza guerra mondiale” ci invita
Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna… perché noi ricevessimo l’adozione a figli. (Galalti 4,4-5)
ad interrogarci e a guardare in avanti accendendo “luci di speranza in mezzo alle oscurità”; a cogliere “nelle situazioni drammatiche, occasioni per testimoniare il Vangelo della gioia e costruire un mondo fraterno, almeno un po’ più fraterno”; ad impegnarci “con coraggio per la giustizia, la legalità e la pace, stando sempre a fianco dei più deboli”; infine a non scappare “per difenderci dalla storia, ma a lottare per dare a questa storia che noi stiamo vivendo un volto diverso” (Omelia del Santo Padre Francesco per la Giornata mondiale dei poveri, 13 novembre 2022).
Nel mistero del Natale siamo chiamati a celebrare l’inattesa e gratuita parentela dell’umanità con Dio, fonte di vita, di luce, di gioia e di pienezza. Buon Natale a tutti!
Padre Omer Paré, missionario a Dedougou (Burkina Faso), rientrato in patria per riprendere, dopo gli studi, il suo ministero sacerdotale, chiede il nostro aiuto per l’acquisto di un’automobile per il servizio pastorale diocesano.
Cari amici della Medaglia Miracolosa, sono padre Omer Paré, ordinato sacerdote nel 2005 nella diocesi di Dedougou, nel nord-ovest del Burkina-Faso.
Dal 2005 al 2016 sono stato parroco di Wakara, a sud di Dedougou, dove avete finanziato la costruzione della grotta mariana e della cappella di Tankuy. Dal 2016 al 2022 ho frequentato il corso di laurea in teologia sacramentale e liturgia ad Amiens. La mia missione in Francia è terminata nel mese di luglio e ora sono in Burkina Faso per continuare il mio ministero fra la mia gente.
Il mio Vescovo mi ha chiesto di occuparmi della cattedrale, che ha oltre quaranta chiese-cappelle con distanze considerevoli tra loro. Sono molti i bisogni pastorali: sono stato chiamato ad occuparmi dei diversi movimenti giovanili e di movimenti carismatici, delle vocazioni religiose, del dialogo interreligioso, oltre che del servizio religioso e pastorale nei 42 villaggi, che visito ogni sabato e domenica. Ci sono molti cristiani che partecipano alle nostre celebrazioni con grande fervore; abbiamo comunità molto dinamiche e assetate della Parola di Dio e tanto desiderose di incontrare il parroco e i sacerdoti.
La difficoltà attuale principale è dunque quella della mobilità. Gli spostamenti sono difficili. Abbiamo bisogno di un mezzo di trasporto per le nostre attività pastorali e per questo motivo, in tutta fiducia e amicizia, busso ancora una volta alla vostra porta per chiedere il vostro sostegno. Dato lo stato delle nostre strade, le distanze da percorrere e i miei dolori alla schiena (un’ernia del disco dal 2007), ho scelto un Rav 4, veicolo solido, un po’ alto, resistente, adatto alle nostre strade e il cui tipico motore consuma poco carburante. Questo veicolo mi permetterà di continuare la mia missione qui in Burkina Faso, per le visite pastorali, celebrazioni e incontri vari nella nostra diocesi e al di fuori della diocesi. Quest’auto sarà utilizzata per il bene delle nostre Chiese locali e delle nostre popolazioni, compreso il trasporto dei malati negli ospedali o il trasporto dei parrocchiani per i pel-
legrinaggi e gli incontri inter-diocesani o altro. Il costo per l’acquisto di quest’automobile è di circa 14’000 franchi. Noi riusciamo a contribuire con 4’500 franchi. Chiedo aiuto per la parte restante di 9’500 franchi...
La lettera di accompagnamento del mio vescovo, monsignor Prosper Bonaventure Ky, approvando questo progetto, certifica la necessità dell’acquisto di questo mezzo di trasporto e afferma che l’uso dell’automobile diventa un bisogno vitale per il ministero di un sacerdote.
Monsignor Prosper mi incarica di portarvi i suoi saluti e di ringraziarvi nuovamente per l’aiuto che avete dato negli scorsi anni alla mia missione per la costruzione della cappella di Tankuy, la costruzione della grotta mariana di Wakara, per le intenzioni di Sante Messe e per il dono dei rosari e delle medaglie.
Prego il Signore di mettere sul vostro cammino dei benefattori affinché possiate aiutarmi.
La Vergine Maria, Regina del Cielo, vegli su di voi e sulle vostre rispettive famiglie, e ci ottenga la vera pace per i nostri cuori e per il nostro mondo, che sta vivendo ogni tipo di sofferenza. Grazie a tutti. Fraterni saluti. padre Omer Paré
Progetti per le missioni...
Padre Franco Bertò, missionario Comboniano a Sanga, in Uganda, impegnato nel progetto “Scuola di Ruemicùgnu”, sta costruendo un salone in cui gli studenti potranno sostenere gli esami statali. Il costo per la realizzazione dello stesso è notevole: possiamo dargli una mano?
Cari amici della Medaglia Miracolosa, in questo tempo molto difficile per il mondo che non crede in Dio, mi rivolgo a voi per chiedervi un aiuto a favore della Scuola Superiore di Ruemicùgnu, nella missione di Sanga nel Sud dell’Uganda.
È una scuola secondaria iniziata dai genitori e ora portata avanti dalla parrocchia, di cui io sono incaricato, e quindi dipendente completamente dalla nostra missione.
Ho sospeso i lavori per la costruzione della Chiesa principale, perché ho visto la necessità, in questo momento, di aiutare la gente per la suddetta scuola.
È lontana dal Centro principale, all’interno di una zona abitata da famiglie povere che sono venute da altre zone in cerca di terra da coltivare per vivere.
La scuola non ha alcun aiuto governativo, né per gli studenti né per gli insegnanti. Tutto è sulle spalle dei genitori. Io aiuto per le costruzioni.
Abbiamo iniziato a costruire il grande salone che servirà per sostenere gli esami statali in loco e così non dover portare gli studenti in altre scuole lontane dalle loro famiglie, nel tempo delle cinque
settimane che occorrono per gli esami e con un notevole carico di spese.
Senza questa costruzione il Governo non dà alla scuola il permesso di sostenere gli esami.
Il costo totale per la costruzione, che è lunga 30 metri e larga 8, con annesso laboratorio di scienze, è di 25’000 Franchi.
Per quest’anno mi fermo a questo progetto, che desidero completare per venire incontro alle necessità di questi studenti e delle loro famiglie.
L’aiuto che voi potrete offrire sarà di grande aiuto per le famiglie e per lo sviluppo della stessa zona.
Vi ringrazio di cuore per la vostra generosità, anche a nome della gente a cui il Signore mi ha inviato per l’annuncio del Vangelo e per lo sviluppo, secondo il pensiero di Daniele Comboni e di San Benedetto “preghiera e lavoro”.
Grazie per la vostra collaborazione e vita cristiana.
Vi saluto di cuore e vi auguro ogni bene nel Signore Gesù e in Maria, con la protezione degli Angeli.
Ciao.
padre Franco BertòSuor Guadalupe Mancilla, a nome della sua Comunità, chiede il nostro aiuto per realizzare il progetto di riqualificazione degli ambienti necessari per il Postulato, dove le suore possano vivere dignitosamente e prepararsi alla loro missione!
Cari amici, le Suore Missionarie Comboniane sono presenti in Zambia dal 1994 con diverse missioni, dove portano avanti attività pastorali e progetti sociali di sviluppo.
Makeni Villa è un quartiere sovraffollato nel sud-est della capitale Lusaka e a 5 km dal centro della città. Lusaka si trova nella parte meridionale dell’altopiano centrale, a un’altitudine di circa 1’279 metri. Dal 2019, la città contava circa 3,3 milioni di abitanti, Lusaka è il centro del commercio e del governo in Zambia e si collega alle quattro principali autostrade del paese in direzione nord, sud, est e ovest. L’inglese è la lingua ufficiale dell’amministrazione comunale, mentre Nyanja e Bemba sono le lingue di strada, comunemente parlate.
Le sorelle presenti a Makeni Villa sono cinque e portano avanti diverse attività come la scuola parrocchiale, corsi e accompagnamento per la promozione e lo sviluppo della donna e animazione pastorale.
Le sorelle vivono in una piccola casa predisposta a ospitare quattro persone.
Il progetto ha come obiettivo di riqualificare dei locali esistenti e inutilizzati per accomodare al meglio le postulanti e la comunità di Makeni Villa. Inoltre, in questo progetto di riqualificazione viene identificato anche come obiettivo il rendere l’unico veicolo in dotazione fruibile a un numero più elevato di persone.
Il progetto si articola in tre principali attività:
1. Ristrutturazione di una veranda per renderla una cucina che sarà utilizzata dal gruppo delle postulanti e la trasformazione dei locali, che un tempo erano adibiti a pollaio della comunità e ora non più funzionante, in una sala polifunzionale da usare come luogo di studio e di ritrovo per le varie attività.
2. Installazione di pannelli solari per ridurre le spese energetiche e per far fronte alla rete, che subisce spesso interruzioni.
3. Applicazione di una tenda/gazebo per il veicolo attualmente in uso per trasportare più persone, anche nei periodi di pioggia e di freddo.
Dal 2021 la struttura ospita anche otto postulanti, alcune delle quali, presto, si sposteranno per proseguire con il noviziato. Questa novità e benedizione ha però sottoposto la comunità a non pochi adattamenti in termini di spazio. Dunque, poiché ci sono degli spazi non efficientemente utilizzati, vediamo la necessità di riqualificarli per favorire le nuove esigenze.
Di tutto ciò ne beneficerà la Comunità delle Suore Missionarie Comboniane di Makeni Villa (cinque Suore) e il Postulato (otto postulanti), che potrà continuare, con impegno e slancio, il suo servizio a favore della Comunità di Makeni Villa. Per realizzare questo progetto occorrono circa 30’000 franchi... 10’000 dei quali sono già stati raccolti. Potete darci una mano per realizzare questo progetto?
È così difficile sostenere le giovani che desiderano essere in futuro nostre sorelle nella congregazione, perciò grazie mille di cuore! Vi ricordo con gratitudine nella preghiera.
suor Guadalupe MancillaPreghiamo e meditiamo insieme...
Signore eccomi davanti a te! Sono nel tuo Natale...
Davanti alla tua capanna di luce lontana che illumina i miei passi insicuri.
Davanti ai tuoi pastori che mi ricordano la bellezza semplice della vita.
Davanti ai raggi della tua stella che filtrano negli occhi della mia anima e rincuorano il cammino.
Davanti ai tuoi angeli che, fratelli e sorelle, mi parlano di te.
Davanti a Maria, tua madre, che, come me, vive il sogno silenzioso del Dio vicino.
Davanti a Giuseppe, tuo padre nella fedeltà, che, come me, cerca risposte nel vangelo che non abbandona.
Davanti alle tue creature che, come me, vivono la fragilità dell’umanità.
Davanti alla tua storia che, fuori dal tempo, vive la storia del mio tempo.
Davanti alla tua luna splendente che, come me, vive la nostalgia della tua tenerezza.
Sì, Signore: sono davanti a te! Infreddolito, incredulo, ma meravigliato che mi cerchi ancora...
Stefania Bazzurri, moglie del fondatore della nostra Associazione, membro di Comitato e attiva nel nostro segretariato, ha avuto la grazia di incontrare e conoscere Padre Giuseppe Ambrosoli, di cui abbiamo già scritto nel “Qui Ticino… a voi missionari” di settembre 2022. Ecco la sua testimonianza di questo uomo, dottore, sacerdote e missionario, proclamato BEATO il 20 novembre 2022 a Kalongo (Uganda).
Nel 1967 feci il mio primo viaggio missionario con mio marito Rino in Uganda. Lo scopo era la consegna di un camioncino alla Missione comboniana di Metu. Questa missione era gestita da padre Luigi Benedetti, che mio marito aveva conosciuto a San Giovanni Rotondo, in occasione di una visita a Padre Pio. Faccio presente che sedici anni prima mio marito aveva fondato l’Associazione della Medaglia Miracolosa di Mendrisio che, all’inizio, aveva lo scopo di far conoscere nel Ticino il dono della medaglia. Lo scopo dell’Associazione subì un importante cambiamento quando, nel 1966, padre Luigi Benedetti gli consigliò di indirizzare l’attività divulgativa dell’Associazione a favore delle opere missionarie. In quel tempo padre Benedetti stava raccogliendo fondi per la costruzione di un santuario a Metu. Con l’aiuto di monsignor Leber, direttore dell’allora “Giornale del Popolo”, organizzò con l’Associazione Medaglia Miracolosa una raccolta di fondi in tutto il Ticino. Pochi anni dopo il santuario fu dedicato alla “Vergine della Medaglia Miracolosa”, in memoria del Vescovo Angelo Jelmini. Grazie al consiglio di padre Benedetti iniziò una proficua attività missionaria, che dura ancora oggi.
Durante questa visita in Uganda passammo in rassegna ben quattordici “stazioni” missionarie comboniane, fra le quali la Missione di Kalongo, dove padre Giuseppe Ambrosoli gestiva un ospedale. Fu quella la prima volta che lo conobbi personalmente. Era responsabile della missione, in particolare dell’ospedale con la relativa maternità e scuola di ostetricia da lui fondati. Nel diario di quel viaggio si legge: “A Kalongo, dopo aver percorso parecchi chilometri in strade impervie, piene di buche e con dei polveroni che ci incipriavano il viso e i vestiti, siamo giunti alla missione di Kalongo, dove c’è un ospedale con relativa maternità. Il superiore e primario dell’ospedale è padre Giuseppe Ambrosoli, medico chirurgo. Qui arrivano parecchi autobus ogni settimana e padre Ambrosoli deve fare dei veri miracoli per poter soddisfare tutta quella gente. Si pensi che l’anno scorso (1966) ha operato circa 800 ammalati. Padre Ambrosoli è di Ronago ed è fratello dei noti industriali e fabbricanti delle rinomate caramelle.”
Ciò che mi colpì maggiormente fu il suo aspetto
angelico, il viso luminoso e raggiante, la parlata semplice e molto umile, con il sorriso e l’espressione di una persona realizzata. La gioia dell’incontro non fu solo mia; capii, infatti, che anche lui era felice di vederci. A quei tempi le visite dall’Italia erano molto rare. Mi sorprese soprattutto il fatto che, nonostante fosse indaffarato, trovasse la calma per occuparsi di noi. C’era una fila lunga di donne incinte sedute su delle panche sotto il porticato dell’ospedale che, con trepidazione, attendevano il loro turno di visita. Mi ricordo che poco dopo lo scambio dei saluti, padre Ambrosoli si rivolse alle prime donne della fila e mentre conversava con loro ci traduceva le loro preoccupazioni. Essendo ignare della conoscenza del tempo asserivano di essere in attesa di ben dieci mesi! La vicina disse al padre di essere addirittura incinta da dodici mesi, perché voleva far capire che il suo problema era maggiore. A tali esternazioni padre Ambrosoli era abituato e dava pienamente ragione alle pazienti. Rimanemmo tre giorni a Kalongo e durante i pasti padre Ambrosoli ci onorava della sua presenza. Era l’ultimo a sedersi e il primo a lasciare la mensa.
Al mattino presto, prima del lavoro, c’era la Santa Messa. Mi ricordo il suo fervore nel celebrarla; ci diceva che la Santa Messa era il momento più forte della giornata. Nel vederlo muoversi tra la gente, recarsi da una paziente all’altra, mi dava l’impressione che si spostasse senza il peso del corpo, aleggiando. Durante il nostro soggiorno a Kalongo capitò che dalla nostra casetta, nel breve periodo di aerazione, qualcuno rubò le lenzuola. Raccontando l’accaduto al Padre la sua reazione fu un sorriso che illuminava il suo volto, accompagnato da queste indimenticabili parole: “Avete fatto un
atto di carità!”. Prima di partire egli ci raccomandò caldamente di passare da sua mamma a Ronago a portare i saluti. Fu davvero un incontro che lasciò il segno.
A quel primo incontro seguirono altri qui a Mendrisio. Passò, infatti, almeno tre volte nel nostro segretariato dell’Associazione Medaglia Miracolosa per raccogliere fondi a favore del suo ospedale. Nelle sue visite al segretariato esprimeva il desiderio di voler pranzare con noi. A mio marito diceva di non dire niente a me, perché quello che era sulla tavola doveva essere condiviso. Arrivava a casa nostra alle 11:30 e senza che lo sapessi mi diceva: “Stefania, mettiamo tavola insieme!”. Mi ricordo che nelle conversazioni a tavola ci disse che negli spostamenti da una missione all’altra desiderava pregare il Rosario con i compagni di viaggio. Era spesso infastidito dal modo con cui alcuni compagni pregavano. A lui piaceva la recita armoniosa. Per questo motivo capitava che preferisse pregare da solo. La Santa Messa e la preghiera erano il suo sostegno quotidiano.
Visto che siamo in tema di preghiera, vorrei farvi conoscere la preghiera composta da padre Giuseppe:
Signore, insegnami a servirti come meriti, a dare senza calcoli, a prodigarmi senza altra ricompensa che la consapevolezza di fare la tua volontà.
Insegnami a non amare me stesso, a non amare soltanto i miei, a non amare soltanto quelli che amo già, ma soprattutto quelli che nessuno ama
Abbi pietà. o Signore, di tutti i poveri del mondo, non permettere che io viva felice da solo, fammi sentire l’angoscia della miseria universale, liberami da me stesso.
Amen.
Anche in questo difficile Natale, alcune parrocchie del Mendrisiotto non rinunciano ad unirsi per porre un bel gesto di solidarietà e di speranza a favore dei più poveri. L’occasione ci è data dalla beatificazione, il 20 novembre, di padre Giuseppe Ambrosoli di Ronago, villaggio appena oltre la piccola frontiera di Novazzano. Per noi del Mendrisiotto è il “santo del villaggio accanto”. Nato nel 1923 a Ronago nella nota famiglia di industriali del miele e delle caramelle, lasciò tutto per dedicarsi ai poveri, in un angolo sconosciuto di mondo. Colpito dalla mortalità materna e neonatale, diede vita anche ad una scuola di ostetricia, collegata con il reparto di maternità dell’ospedale. È qui che per oltre trent’anni donò la sua vita, medico dei corpi e delle anime, con una dedizione gioiosa e quotidiana che scaturiva dalla sua profonda vita di preghiera e di fede. Prima di morire, il 27 marzo 1987, aveva chiesto di poter riposare in Uganda tra la sua gente di Kalongo.
Stefania BazzurriOggi l’ospedale, fondato da padre Giuseppe, si chiama “Dr. Ambrosoli Memorial Hospital”, conta 290 posti letto suddivisi in cinque reparti e rappresenta un’ancora di salvezza per tutto il nord Uganda: la Fondazione Ambrosoli assicura col suo sostegno la continuità dell’opera stupenda di padre Giuseppe che ha saputo tenere unite la cura dei corpi all’attenzione per lo spirito. Accanto all’ospedale, la “St. Mary School” si qualifica oggi come la miglior scuola ostetrica del Paese e offre un futuro sereno alle mamme e ai piccoli. In accordo con la Fondazione e la Parrocchia di Ronago con il gruppo “Ronago nel cuore”, le parrocchie di Novazzano, Balerna, Morbio Inferiore, le sette comunità di Breggia, Mendrisio e l’Associazione Medaglia Miracolosa sosterranno, con il Natale di solidarietà, la scuola delle ostetriche collegata con la maternità. La rinuncia ad eccessive spese e regali si trasformerà nel dono natalizio che verrà consegnato nelle singole parrocchie durante le Sante Messe della Notte e del Giorno di Natale. Quest’anno il Bambino deposto nella mangiatoia avrà il volto di un piccolo ugandese.
Lahore (Pakistan), 29 agosto 2022
Carissimi amici tutti, saluti cari dal Pakistan!
Con gioia vi comunico che sono entrate quattro ragazze per il programma “come and see” (“vieni a vedere”). Rimarranno con noi fino a dicembre per un più profondo discernimento vocazionale da parte loro e nostra.
Ma accanto a questa buona notizia si aggiunge quella della catastrofica tragedia che si è abbattuta sulla nostra nazione.
Come avete appreso dalla TV e dai giornali, abbiamo avuto pesanti piogge monsoniche con rovinosi allagamenti in tre grandi provincie. Le piogge non sono ancora cessate. La situazione è drammatica nel Balochistan, Sindh e a sud del Punjab. L’ultimo report ufficiale dava: 1’033 morti, più di 1’500 feriti, 5’773’063 persone in difficoltà, 793’995 capi di bestiame perduti, insieme a tutti i prodotti agricoli, 770’328 case danneggiate, strade e ponti distrutti: un vero disastro. Ieri il giovane vescovo francescano di Quetta, responsabile di quella zona alluvionata, ha chiesto, tramite la Caritas, l’aiuto di tutte le Diocesi, Case Religiose, Istituti, Associazioni, privati… Ma tutto sarà solo come una “goccia nell’oceano” se le grandi potenze non ci daranno una mano. Il disastro è troppo grande! Da quelle province, al confine con l’Afghanistan, non abbiamo vocazioni o parenti delle nostre sorelle. Ma piangiamo e soffriamo con il nostro popolo. Piangiamo i morti, i feriti, quelli che hanno perso tutti e tutto, la distruzione di quelle bellissime zone turistiche tra le montagne!
Oltre alle perdite umane, di case, infrastrutture e beni, i prezzi dei prodotti agricoli sono impazziti mettendo a dura prova tutta la nazione. Una preghiera! Che il Signore ci aiuti! Grazie per le vostre preghiere e sostegno! Con affetto riconoscente.
Laï (Ciad), 11 settembre 2022
Carissimi Amici, benefattori e sostenitori della Medaglia Miracolosa di Mendrisio, due brevi righe per dirvi che sto bene e continuo nel mio servizio missionario.
La salute è buona e ringrazio Dio. Preghiamo per il Ciad, paese che vive in questi giorni l’Assemblea Nazionale Inclusiva e Sovrana. Preghiamo per la Pace in questo paese. Noi missionari rimaniamo al fianco di questa gente
portando loro speranza e il dono della fede. Le grosse piogge di questi giorni hanno reso molto difficile la condizione di vita di queste popolazioni. Facciamo quel che si può. Vi ricordo sempre con tanta stima e riconoscenza per il bene che fate e gli aiuti concreti, oltre alla preghiera, per sostenere le opere dei missionari. Non vi dimentico mai nella mia preghiera e nella Santa Messa. Vostro
padre Marco VailatiLira-Aboke (Uganda), 15 settembre 2022
Carissimi amici della Missione, con questa lettera desidero darvi un po’ di notizie, e ringraziarvi per l’aiuto che date alla popolazione Ugandese, soprattutto in questo periodo di siccità e carenza alimentare per la zona Lango. Era da parecchi anni che non si vedeva anche qui una siccità cosi prolungata. La gente ha visto i raccolti della prima stagione tutti bruciati. L’Uganda è considerata la perla d’Africa per la ricchezza del verde e delle acque, ma ora si stanno riducendo di molto e pure le sorgenti naturali di superficie si stanno asciugando… La stagione non si presenta come al solito e la brevità delle piogge ci parla di insicurezza alimentare. Ora la gente sta seminando per la seconda stagione delle piogge che speriamo sia buona.
Sto già pensando al campo dei bambini che faremo in dicembre, non credo proprio che avremo tutte le verdure per loro. Prevediamo 280 o 300 bambini perché non abbiamo restrizioni da Covid e sentiamo quanto desiderio hanno di ritrovarsi insieme ai loro amici degli anni passati. Da parte nostra visitando le loro famiglie, vediamo quanto hanno sofferto in questo periodo soprattutto guardando i loro corpicini emaciati, per cui siamo desiderosi di riportarli in buona salute al più presto possibile.
Mi sono ricordata che in alcune tribù del Karamoja, (nord Uganda) bollivano le verdure, le seccavano e le mettevano da parte con un po’ di sale per usarle durante la lunga stagione asciutta. Credo che farò anch’io così. Stiamo provando a conservare le melanzane e altre verdure verdi facendole seccare, ma è anche vero che il tempo fa quello che vuole e non sempre il sole splende e il lavoro riesce, ma il pensiero di mettere da parte qualcosa di buono per i nostri bambini, ci dà coraggio e l’audacia di provare.
Abbiamo chiesto aiuto ai nostri ragazzi, comperato due sacchi di verdura fresca, ci siamo messi all’opera. Parlavamo dei nostri bambini, i giovani ricordavano quando anche loro erano al campo e
tutte le cose belle che scoprivano in esso, la prima volta che vedevano la televisione con tutta quella gente piccola piccola in essa, i primi films Disney, i colori, il dipingere, il ritrovarsi insieme nei balli tradizionali. Missione credo sia anche questo, aver cura dei bambini che ci sono stati affidati anche in cose semplici come pulire le verdure e cucinarle per loro.
Questi bambini danzano con gioia per l’arrivo di un po’ di cibo nella loro famiglia. Portiamo alla gente anche dei maialini e abbiamo visto quanto amore hanno i bambini per loro… Qualche volta diamo informazioni o idee che possano aiutarli nel periodo dell’asciutta che durerà almeno 3-4 mesi. Per chi tra loro non ha terra da coltivare o campi, portiamo semi e sacchi vuoti da riempire di terra. È il modo più semplice per avere un po’ di verdure vicino alla capanna. Sono modalità nuove per loro, ma utili per il vivere quotidiano.
Finito il tutto e messo da parte, abbiamo deciso di visitare alcune famiglie. In questo contesto di perdita del grano e dei prodotti dei campi, che avrebbero alleviato la sofferenza in un periodo di ristrettezze di cibo, visitando le famiglie e portando un po’ di aiuti alimentari, si è creata un’atmosfera di festa soprattutto tra i bambini e i loro nonni.
La visita alle famiglie, per noi missionari è una sfida vera e propria. Povertà e solidarietà diventano un tutt’uno. Non ho mai sentito brontolare o inveire contro un destino avverso o chiunque sia la causa della loro ristrettezza. Gli aiuti vengono accolti con gioia e rendimento di grazie a Dio Padre dei poveri.
Carissimi Amici, vi dico un grazie riconoscente per il vostro aiuto rivolto alle famiglie e ai loro bambini, che vi sono riconoscenti e vi assicurano la loro preghiera.
Che il Signore vi benedica, vi ricompensi e vi conceda le grazie più belle che avete in cuore.
Cari amici, grazie per la vostra generosa collaborazione a sostegno della nostra missione in Etiopia e in particolare per il contributo di collaborazione per i nostri cari Gumuz, che hanno dovuto lasciare la loro terra a causa della guerriglia. Un buon gruppo è ancora insediato nella missione di Gublak, nella casa dei missionari e nell’ostello per gli studenti. Le cose lentamente stanno migliorando. I due Comboniani di Gublak distribuiranno le tende acquistate per i Gumuz. Questi potranno lasciare la residenza dei missionari avendo ora un riparo nelle tende, continuando tuttavia ad avere il sostegno dei missionari essendo gli stessi vicini a loro.
Grazie per il vostro grande dono: che oltre a dare sollievo a tante persone, è per loro un incoraggiamento: non si sentono abbandonati. Avere delle persone generose che da paesi lontani pensano a loro è di viva speranza. È una vera testimonianza di fraternità e di un mondo diverso costruito sull’amore e fratellanza cristiana. Grazie.
Grazie anche per le intenzioni delle sante messe, dono prezioso per tutti noi missionari… Grazie di nuovo e in comunione di preghiera.
padre Corrado Masini.
Chipata (Zambia) 23 settembre 2022
Carissimi amici della Medaglia Miracolosa, vi saluto dal Mphangwe Prayer Centre che è principalmente santuario mariano della diocesi. Il 25 marzo di quest’anno, quando Papa Francesco ha inaspettatamente promosso la consacrazione al cuore immacolato di Maria la Russia e l’Ucraina, il vescovo George Zumaile Lungu, vescovo della
diocesi di Chipata, è venuto in questo santuario a fare la consacrazione.
Intanto noi come sacerdoti Monfortani abbiamo pensato di dedicare al cuore immacolato di Maria il santuario stesso; dandogli questo nome si vuole seguire le parole dette da Maria Santissima a Fatima il 13 giugno 1917: “Gesù vuole stabilire nel mondo la devozione al mio cuore immacolato. A chi la praticherà prometto la salvezza ...”.
Nello spazio del santuario abbiamo iniziato da circa due anni la costruzione di un luogo di preghiera e celebrazione all’aperto. Ora è a buon punto, tanto che si è potuto utilizzarlo, anche se non finito, per un gruppo di 2000 donne che celebravano il giubileo del loro gruppo ecclesiale nella diocesi.
Occorre però ancora un anno circa per riuscire a completarlo insieme al tragitto di una Via Crucis all’interno dell’area. Abbiamo già le immagini. Il Signore ci ha aiutato con un lascito di mio fratello sacerdote a Torino, morto nel 2019. Però adesso, verso la fine dei lavori, abbiamo bisogno di un ulteriore aiuto per arrivare alle rifiniture e al completamento con la Via Crucis.
Per questo chiedo con fiducia il vostro aiuto nel nome della nostra Madre di Dio e della chiesa. Soprattutto chiedo la vostra preghiera e unità nella fede cattolica perché si possa continuare a portare il Vangelo di nostro Signore e farlo conoscere ancora di più.
Grazie e, in comunione con Gesù e Maria Santissima, vi saluto fraternamente.
Nel nostro segretariato abbiamo allestito un locale della condivisione, dove sono esposti e possono essere acquistate le opere di artigianato provenienti dalle missioni in cui operano i nostri cari missionari. Con il ricavato della vendita di queste opere artigianali davvero belle e fatte con amore, che possono essere anche regali molto apprezzati per le prossime festività natalizie, si aiuterà la gente del luogo da cui provengono gli oggetti, a vivere più dignitosamente.
Passate al nostro Segretariato, in Via Carlo Croci 6, durante l’orario della sua apertura: da lunedì a venerdì dalle ore 09:00 alle 11:30 e dalle ore 14:00 alle 17:00. Grazie fin d’ora per una vostra visita!
12 settembre 2022
Rendo grazie al Signore che mi ha permesso di ritornare in questa comunità così dinamica e ospitale.
Sono contento di aver potuto assistere alla celebrazione eucaristica di questa mattina e subito dopo incontrare le persone impegnate al segretariato della Medaglia Miracolosa.
Voglio garantire la mia preghiera a tutti i collaboratori di questa Associazione e ringraziare per la vicinanza e presenza concreta nella mia missione attuale nella periferia di São Paulo, in Brasile.
I tempi di oggi richiedono veramente uno sguardo ampio sulla vita e sul mondo. Grazie infinite per il vostro lavoro di sostegno e solidarietà.
Vi abbraccio e benedico. Il Signore sia con voi.
padre Juarez Dalan missionario dei Giuseppini del Murialdo in Brasile
27 settembre 2022
All’incontro del 27 settembre 2022, festa di San Vincenzo de’ Paoli, abbiamo avuto la gioia di accogliere padre Federico Trinchero, missionario dei Carmelitani Scalzi a Bangui, nella Repubblica Centrafricana, accompagnato da Fratel Gérard, che sta iniziando gli studi per diventare sacerdote.
Voglio fare un’osservazione importante a riguardo dell’impressione che ho avuto di questa comunità in confronto ad altre visitate in Europa. Qui ho trovato una partecipazione attiva dei fedeli. Che Dio sia lodato!
Rendo grazie anche per la vita della mia madrina Flora, attraverso la quale ho potuto conoscere questa comunità e questa associazione. In quanto prete, vi prometto le mie umili preghiere e ricordo nella messa.
Che il Signore continui a sostenervi in questa vostra opera che voi realizzate nel suo Nome. Che la preghiera della Vergine Maria ci accompagni sempre!
padre Augustin Ametonagnon sacerdote diocesano in Togo
22 settembe 2022
Con gioia ritorno oggi in questa “casa” che è una benedizione per tante persone di questo mondo.
Padre Federico ci ha parlato del suo lavoro missionario presso il “Carmelo”; il suo compito principale è quello di seguire le giovani vocazioni. In questo momento la sfida più grande è quella di portare a termine la costruzione del nuovo convento e della nuova Chiesa. L’attuale convento è in condizioni precarie e le vocazioni sono molte e sono quindi necessarie nuove stanze per accogliere i giovani in formazione.
Le funzioni religiose, che sono sempre molto frequentate, si svolgono, al momento, in un garage. Il desiderio e la speranza di padre Federico è quella di poter inaugurare la nuova Chiesa tra un anno o un anno e mezzo, nel 2024!
30 settembre 2022
Carissimi amici, in questo giorno, si ricorda il grande san Gerolamo che ci sprona a non stancarci mai di leggere e scrutare la Sacra Scrittura. È solo in questo modo che è possibile annunciare il Risorto nel nostro servizio alla missione. In fondo, Maria è Colei che per tutta la sua vita ha meditato nel suo cuore queste “cose”, per donarci pienamente Suo Figlio.
Fra le tante parole negative presenti nei mezzi di comunicazione dei nostri giorni, il mondo ha bisogno della Parola di Vita che Dio Padre ha mandato per tutta l’umanità. Ringrazio di vero cuore l’Associazione che continua a sostenere la missione spiritualmente e materialmente e ricambio con ogni Benedizione dall’Altissimo.
Il mese missionario, che inizia domani con Santa Teresa del Bambino Gesù, ci aiuti a diventare strumenti che portano la pace nel mondo di oggi in estremo bisogno e in pericolo di un conflitto atomico.
Regina della Pace prega per noi. Ancora grazie di cuore a tutti voi.
monsignor Damiano Guzzetti vescovo missionario comboniano in Uganda
30 settembre 2022
Cari benefattori, ancora una volta mi avete ricevuto con grande cortesia e amicizia.
Vi porto i saluti e i ringraziamenti di padre Gaetano Batanyenda e della nostra comunità di Kitanga, in Uganda.
In Kitanga, i nostri bambini, circa mille, portano la vostra medaglia miracolosa con grande amore. Grazie anche da parte loro. Un caro saluto.
Antonio Pizzi missionario laico Comboniano in Uganda
Purtroppo, solo lo scorso mese di settembre abbiamo avuto la notizia che il 20 gennaio 2022 è tornato alla Casa del Padre, all’età di 93 anni, padre Erminio Celso Duca, ad Araputanga in Brasile.
Padre Erminio Celso, nato il 24 novembre 1928, a Talamona, in provincia di Sondrio, fu ordinato sacerdote il 12 giugno 1954 e iniziò la sua opera di evangelizzazione in Brasile, nella diocesi di São Mateus, nella città di Montanha, nello Stato dell’Espírito Santo.
Il 23 marzo 1975 arrivò nella città di Araputanga, nel Mato Grosso, dove contribuì allo sviluppo del comune, aiutando a fondare e costruire scuole, stazioni radio, una cooperativa agricola, saloni e cappelle e tante altre opere sociali. Tutto per la sua “amata” gente del Brasile. Anche noi abbiamo avuto la gioia di conoscerlo e di accompagnarlo nella sua opera missionaria con la preghiera e con il sostegno materiale.
Per il tanto bene compiuto, il Signore lo accolga nella sua Casa: “Bene, servo buono e fedele... prendi parte alla gioia del tuo padrone!” (Matteo 25, 21)
Cari lettori, associati, amici e benefattori, dal 1° ottobre 2022, le uniche polizze accettate sia agli sportelli postali che a quelli bancari sono le nuove con il codice quadrato QR. Le rosa o rosse non possono più essere utilizzate! Se effettuate il versamento online tramite la vostra banca o posta, allora potete scrivere nei commenti la destinazione che volete dare alla vostra offerta. Allo sportello postale, invece, questo non è più possibile. Se è vostra intenzione effettuare una donazione per Sante Messe (15 franchi l’una), per battesimi (30 franchi) oppure per una destinazione ben precisa (pozzi, casette, progetto missionario specifico,...), il nostro segretariato sarà lieto di ricevere ogni vostra comunicazione inerente le offerte versate.