Qui Ticino... a voi missionari, Anno 53, numero 194, giugno 2021

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Anno 53, numero 194

Qui Ticino...

...a voi missionari

giugno 2021 Periodico trimestrale ticinese del Gruppo Medaglia Miracolosa di Mendrisio attivo dal 1960 www.medaglia-mendrisio.org


Vita dell’Associazione...

Notizie ed avvisi Orario speciale estivo Durante i mesi di Luglio e Agosto, il nostro segretariato sarà aperto dal Lunedì al Venerdì solo il mattino dalle ore 09:00 alle ore 11:30.

Preghiera alla Madonna della Medaglia Miracolosa... Maria Immacolata, Madonna della Medaglia Miracolosa, che hai promesso il tuo aiuto e la tua speciale protezione a chi Ti prega con fiducia, guarda ai nostri bisogni spirituali e materiali e abbi pietà di noi. Attraverso la tua Medaglia spargi ancora su di noi i tesori delle tue grazie. In noi e in tutti vinca sempre l’amore e il perdono e regni la pace. Te lo chiediamo, dolce Mamma nostra, per Gesù Cristo, nostro Signore. Amen.

Comitato Gruppo Mendrisio 2021-2025 Durante l’assemblea ordinaria dell’Associazione, normalmente convocata e tenutasi il 27 maggio 2021, sono stati eletti i seguenti rappresentanti in seno al Comitato per il quadriennio 2021-2025: Faul Michele, presidente Manea Liliana, vice presidente Premoli don Claudio, assistente Battaglia Fiorenza, membro Bazzurri Stefania, membro Bianchi Cesare, membro Bonsignore Luca, membro Gianolli Giorgio, membro Pons Rolando, membro Riva Paola, membro Robbiani Eros, membro

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Bernaschina Carla, segretaria

Impressum Editore: Associazione “Gruppo Medaglia Miracolosa”, Mendrisio Direzione, redazione e amministrazione: via Carlo Croci 6, 6850 Mendrisio telefono: +41 91 646 28 20 email: quiticino@medaglia-mendrisio.org internet: www.medaglia-mendrisio.org Orari apertura segretariato: Lunedì - Venerdì: 09:00-11:30 / 14:00-17:00 Direttore Responsabile: don Claudio Premoli Redazione: Carla Bernaschina, Stefania Bazzurri, Florindo Brazzola, don Claudio Premoli, Michele Faul Impaginazione e Grafica: Michele Faul Tipografia: La Buona Stampa SA, via Fola 11, 6963 Pregassona Abbonamento: Di qualunque offerta, indipendentemente dal modo di versamento, 4 franchi danno diritto all’abbonamento.


Pensiero dell’Assistente...

Preghiera cristiana con il creato Ti lodiamo, Padre, con tutte le tue creature, che sono uscite dalla tua mano potente. Sono tue, e sono colme della tua presenza e della tua tenerezza. Laudato si’!

In questo numero non abbiamo la gioia di leggere il pensiero del nostro assistente spirituale, don Claudio Premoli, confrontato in questo periodo con problemi di salute. Da queste righe pertanto giunga a lui il nostro più caro augurio per una pronta e completa guarigione.

Figlio di Dio, Gesù, da te sono state create tutte le cose. Hai preso forma nel seno materno di Maria, ti sei fatto parte di questa terra, e hai guardato questo mondo con occhi umani. Oggi sei vivo in ogni creatura con la tua gloria di risorto. Laudato si’! Spirito Santo, che con la tua luce orienti questo mondo verso l’amore del Padre e accompagni il gemito della creazione, tu pure vivi nei nostri cuori per spingerci al bene. Laudato si’! Signore Dio, Uno e Trino, comunità stupenda di amore infinito, insegnaci a contemplarti nella bellezza dell’universo, dove tutto ci parla di te. Risveglia la nostra lode e la nostra gratitudine per ogni essere che hai creato. Donaci la grazia di sentirci intimamente uniti con tutto ciò che esiste. Dio d’amore, mostraci il nostro posto in questo mondo come strumenti del tuo affetto per tutti gli esseri di questa terra, perché nemmeno uno di essi è dimenticato da te. Illumina i padroni del potere e del denaro perché non cadano nel peccato dell’indifferenza, amino il bene comune, promuovano i deboli, e abbiano cura di questo mondo che abitiamo. I poveri e la terra stanno gridando: Signore, prendi noi col tuo potere e la tua luce, per proteggere ogni vita, per preparare un futuro migliore, affinché venga il tuo Regno di giustizia, di pace, di amore e di bellezza. Laudato si’!

Papa Francesco (dalla Lettera Enciclica Laudato si’)

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Progetti per le missioni...

Fiducia a chi pare aver perso la speranza Fra Luigino Belloli (Cappuccino ofm) chiede un benefico sostegno finanziario per non solo migliorare il tenore di vita delle carcerate nel penitenziario di Hong Kong (Cina), ma per dare ad alcune di esse la possibilità di laurearsi allo scopo di uscire un giorno con prospettive di vita migliori. Una piccola azione per grandi risultati insomma. Carissimi amici, un grazie di cuore per la vostra fraterna risposta e interesse per uno dei nostri progetti qui a Hong Kong! Il più semplice e urgente è quello che ha per oggetto le visite e il supporto alle carcerate del “Lowu Correctional Institution”.

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Il progetto, chiamato “Progetto San Massimiliano Kolbe”, nasce dalla volontà di aiutare i prigionieri di sesso femminile qui a Hong Kong e ha un semplice obiettivo: visitare ogni mese un buon numero di queste donne nel penitenziario di Lowu, una nuova istituzione, dislocata vicino al confine con la Cina continentale. Alcune di queste prigioniere devono trascorrere dei lunghi periodi di condanna, dai cinque ai dodici anni, soprattutto a causa di reati legati alla droga. Ci sono anche alcune che provengono dalla Malesia, dall’Indonesia, dallo Sri Lanka e numerosissime da paesi africani e dall’America Latina. Tra loro ci sono alcune che hanno deciso di non perdere tempo nel tentativo di ricostruire la loro vita e hanno iniziato a studiare in carcere, oltre al lavoro di sei ore giornaliere imposto dal penitenziario. Alcuni anni fa abbiamo cominciato a pensare come aiutare concretamente queste persone, dando loro una possibilità per ricostruire una nuova vita in futuro. Molte delle prigioniere non avendo né parenti, né amici a Hong Kong, le uniche persone che possono far loro visita sono i volontari come noi, per lo più membri di congregazioni religiose, suore e frati. Da alcuni anni abbiamo anche costituito un gruppo di

laici, quasi cinquanta persone che, durante il fine settimana o nei giorni di festa locale, si dedicano a questo servizio di misericordia. Vorremmo fare di più per loro, più di una semplice visita una volta al mese e per cercare di dare loro una possibilità seria, buona ed efficace per cambiare e ridare una speranza al loro futuro. L’occasione giunge dall’Open University di Hong Kong che dà loro la possibilità di seguire alcuni dei loro corsi e ottenere, dopo un esame normale all’interno del carcere, una laurea riconosciuta. Alcune di loro, per studiare, cercano di risparmiare al massimo, ma i soldi che possono accantonare con il loro lavoro e con le sovvenzioni governative sono insufficienti per seguire un corso completo e conseguire la laurea. Il costo del corso annuale è di circa 1’650 franchi e di solito loro stesse riescono a pagare solo una piccola parte. I costi dei corsi variano e alcuni equivalgono a 700 -800 franchi. Inoltre molti dei libri necessari per lo studio sono piuttosto costosi, a volte il costo complessivo è più di 250 franchi. Tenendo conto poi che la maggior parte delle prigioniere non ha abbastanza soldi da comprare lo shampoo o il sapone o quaderni e penna per prendere appunti, cerchiamo anche di fornire loro questi oggetti e materiale di basilare necessità. Noi come religiosi volontari continuiamo quest’azione semplice ma efficace per queste prigioniere, anche se non saremo in grado di ottenere abbastanza soldi da dar loro la possibilità di uno studio presso l’università, cercheremo però di sostenerle al massimo attraverso le nostre visite mensili, fornendo loro il materiale di base per vivere dignitosamente all’interno del carcere. In questi mesi abbiamo tuttavia visto con i nostri occhi come una persona può cambiare completamente, in modo positivo, se le è data la possibilità di studiare e approfondire il suo bagaglio culturale. Persone che sembravano aver perso la speranza, ora hanno ripreso fiducia nella vita e sono in attesa del giorno in cui potranno uscire dal carcere come laureate e con nuove idee e prospettive di vita. Tutti i loro familiari un giorno, otterranno i benefici di questo semplice atto di carità, di aiuto concreto che, se si riesce a dare, metterà un seme nella loro vita e nel loro futuro. Per cento persone in un anno di visite servirebbero 8’500 franchi e per quaranta persone ne occorrerebbero 5’000 a titolo di borse di studio per due semestri presso l’Open University di Hong Kong. Un anticipato grazie per l’aiuto che potrete darci e un fraterno augurio di tanto bene! fra Luigino Belloli


Progetti per le missioni...

Risaniamo il Centro per disabili di Mouda Fratel Domenico Vicari, missionario laico del PIME, geometra e da noi ben conosciuto, pochi mesi fa ha assunto il compito di risanare le strutture del “Centro Betlemme” a Mouda nel Nord del Camerun e seguire la scuola professionale. Accogliere, nutrire corpo e spirito, curare e promuovere lo sviluppo delle persone socialmente vulnerabili sono alcuni degli obiettivi sui quali si fonda il dinamismo di questo Centro di accoglienza. Carissimi, ho lasciato la parrocchia di Kaele perché il mio Superiore regionale del Camerun, mi ha voluto nella Parrocchia di Zouzoui, nel villaggio di Mouda, dove il PIME, 22 anni fa, ha costruito il “Centro Betlemme” per handicappati mentali, disabili e per sordomuti. Ora ha bisogno di urgenti lavori di manutenzione. Mi trovo qui dal novembre 2020 ed oltre ai lavori di risanamento che sono molti, sto facendo delle modifiche per ampliare alcune strutture e demolirne altre per ricostruirle più solide.

Seguo la scuola professionale di costruzione con una ventina di giovani, sia nella pratica sia nella teoria. Il difficile compito è di poter comunicare con loro, proprio perché sono sordomuti. Ora seguo dei corsi per conoscere il loro linguaggio e posso dire che è difficile. Qui ogni giorno circolano più di 650 persone anche perché gestiamo un asilo, una scuola elementare a ciclo completo, una scuola professionale di arti e mestieri: in tutto più di 500 allievi. Poi c’è un centro di riabilitazione degli arti superiori e inferiori, con la produzione di protesi ed un’infermeria adibita ad ospedale. Nell’asilo nido ospitiamo un centinaio di bambini appena nati, ma spesso abbandonati. Il complesso si estende su una superficie di 20 ettari. Nel nord del Camerun vivono tre milioni di persone che si occupano di agricoltura. Il clima saheliano,

che alterna una stagione lunga e secca (8 mesi) a una corta piovosa (4 mesi), limita lo sviluppo agropastorale. La scarsità d’acqua rende difficile la vita e il lavoro di un popolo che denota un elevatissimo grado di disabilità pari al 5%! Il “Centro Betlemme” è la sola struttura dell’Estremo Nord del Camerun che fa un lavoro d’inquadramento generale e di reinserimento sociale delle persone in difficoltà, assicura un’assistenza alimentare, sanitaria, scolastica e psicologica e risponde ai bisogni della popolazione offrendo accoglienza, educazione e formazione, cure e riabilitazione, sviluppo sostenibile attraverso il lavoro nella fattoria e nell’unità idraulica. La “Crèche” (asilo “nido”) è l’unità di accoglienza rivolta ai bambini da 0 a 30 mesi, orfani di mamma o figli di donne malate o con disabilità. Qui ci occupiamo dei piccoli ospiti a livello nutrizionale, sanitario e assistenziale. I “Saré” (“casa” in lingua locale) sono strutture specializzate (convitto per bambini e giovani studenti, casa per bambini orfani e donne abbandonate, ricovero per adulti e bambini in terapia riabilitativa, con 260 posti letto) che propongono un servizio integrale di sostegno alle persone in difficoltà. Accogliere, nutrire corpo e spirito, curare e promuovere lo sviluppo delle persone socialmente vulnerabili (neonati orfani o abbandonati, bambini e adulti con disabilità, vedove senza sostentamento, ragazze-madri, anziani), altrimenti emarginati, sono alcuni degli obiettivi sui quali si fonda il dinamismo del “Centro Betlemme” di Mouda. La salute e il benessere psico-fisico sono condizioni basilari per la crescita di una società ed è da questa convinzione che nasce l’obiettivo del “Centro Betlemme” di prevenire e curare le malattie di bambini e adulti con disabilità della regione. Ora, le strutture del Centro in più di un ventennio di consolidate attività, non solo devono essere rinnovate, ma impongono un adeguamento alle nuove necessità. Un vostro aiuto finanziario ci faciliterebbe l’impresa e per questo vi ringrazio di cuore. fratel Domenico Vicari

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Progetti per le missioni...

Nuova linfa per l’ospedale di Makiungu Padre Sandro Nava dall’autunno 2020 si trova nuovamente in Tanzania, questa volta a gestire un altro ospedale, quello fondato a Makiungu nel 1954 dai Padri Bianchi, ora appartenente alla Diocesi di Singida. L’ospedale ha una capacità di 175 posti letto e serve una popolazione di oltre 400-500 mila abitanti, ma molti pazienti vengono anche da regioni più remote. È molto vecchio e abbisogna di un ammodernamento sia nel fabbricato sia nelle attrezzature. Carissimi Amici, grazie alle donazioni di generosi benefattori e sostenitori abbiamo acquistato letti, comodini e attrezzature sanitarie e la dottoressa Manuela Buzzi ha potuto rimettere in sesto la farmacia. Insomma, Makiungu comincia a somigliare ad un ospedale e lo testimonia il numero sempre crescente di ammalati che ogni giorno vengono a farsi curare.

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L’ospedale è molto vecchio e serve una vasta zona centrale della Tanzania. È situato in un territorio povero e molto arido. Le piogge sono molto scarse. Tre pozzi artesiani pescano a 80-120 metri di profondità e forniscono l’acqua leggermente salata all’ospedale. A novembre dello scorso anno, quando sono arrivato a Makiungu e nonostante i miei 40 anni trascorsi in Tanzania, sono rimasto fortemente colpito dalla povertà che ho trovato. Ora, purtroppo, il Covid 19 è arrivato anche qui. Essendo sempre a contatto con gli ammalati siamo a rischio e purtroppo abbiamo avuto molti decessi. Per ora resistiamo attendendo la possibilità di fare un rientro lampo in Italia per farci vaccinare il più velocemente possibile. Le suore che erano presenti sin dalla fondazione del “Makiungu Hospital” hanno lasciato definitivamente la direzione dell’ospedale. Cercheremo di continuare ad aiutare il vescovo monsignor Edward

Mapunda e la Diocesi di Singida, non solo a portare avanti questo ospedale ma anche a migliorarlo. Questo impegno non è facile perché prevede, oltre al miglioramento della conduzione dell’ospedale, anche la ristrutturazione degli stabili veramente fatiscenti. L’entusiasmo c’è e se i benefattori continueranno a dare un sostanzioso sostegno come in passato, pian piano la struttura sarà messa in sesto e potrà giovare a tanta gente davvero povera. Abbiamo iniziato l’ortopedia, che necessita però di maggiori attrezzature. Continuiamo con le cure praticamente gratuite per i bambini e per le mamme. Questo è uno sforzo enorme perché ogni famiglia ha in media da sei a dieci bambini. Nel nostro ospedale i parti dal 1° gennaio a oggi, 11 aprile 2021, sono stati 863. Tutto questo fa parte della cultura di queste tribù. Quasi ogni giorno assistiamo a casi veramente pietosi. Qualche settimana fa, al mattino presto, è arrivata in ospedale una mamma giovanissima con in braccio una bambina di pochi mesi. Ha camminato per 9 km a piedi nudi portando in braccio la bambina che si chiama Ashura. È bellissima. Ha febbre alta. Diagnosi: polmonite. Di corsa nel reparto di pediatria. Dopo due giorni rivedo la mamma e mi dice che la bambina sta meglio. Dopo dieci giorni Ashura è dimessa e la mamma viene a salutarmi e a ringraziarmi. Gli ho spiegato che deve ringraziare non noi ma i nostri benefattori, tutti voi, che con la vostra generosità rendete possibile tutto questo. Sarò sincero: fatichiamo economicamente e alla fine mese a volte non paghiamo tutti gli stipendi ai vari dipendenti; però bisogna vedere anche gli aspetti positivi: i bambini che guariscono, le mamme che partoriscono e tornano contente nei loro villaggi, il laboratorio che comincia ad essere tale, le sale operatorie che pur nella povertà funzionano, la farmacia che ha i farmaci di cui abbiamo bisogno. Tutto questo è grazie a voi benefattori. Dobbiamo avere fiducia e continuare a lavorare. Con il vescovo abbiamo iniziato a programmare la ristrutturazione dell’ospedale: un lavoro davvero difficile, perché qui manca tutto. Dovremmo anche acquistare un piccolo camion. Non vi nascondo che ho un po’ di paura ma al tempo stesso dobbiamo aiutare questa gente veramente povera. La Provvidenza ci aiuterà. Carissimi, rinnoviamo gli auguri di bene, uniti alla nostra riconoscenza per la vostra grande generosità e aiuto che ci potrete dare. Una preghiera per tutti voi e per le vostre famiglie e un saluto nella speranza della Pasqua. padre Sandro Nava


Nelle mani di Dio

Preghiamo e meditiamo insieme...

Sentiti nelle mani di Dio, mani che ti accolgono, ti sostengono, ti custodiscono e perché no? …ti accarezzano. Queste mani del Signore siano: il tuo rifugio, la tua forza, la tua sicurezza, la tua casa. Le mani di Dio!

cardinale Anastasio Alberto Ballestrero

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La pagina dei giovani...

I volti della gratuità Da sempre i miei nonni mi parlavano di questa Associazione che sostiene i missionari nel sud del mondo. Nell’ultimo anno, un po’ per caso, il Gruppo Medaglia Miracolosa ha avuto per me dei volti, Carla, Stefania... e si è creato un legame speciale. Mi è stato chiesto di raccontare la nostra ultima esperienza in Africa, ho riflettuto qualche giorno per capire in che modo esprimere al meglio ciò che abbiamo vissuto e ho pensato che il centro di questo racconto non sarebbe stato il nostro viaggio, ma le persone che abbiamo incontrato. Abbiamo avuto il privilegio di conoscere le suore Missionarie Comboniane in Uganda e Kenya, dico privilegio perché quando si incontrano persone che dedicano con amore tutta la loro vita a favore dei più poveri, non si può non rimanere colpiti e meravigliati dalla gratuità quotidiana di queste donne. Senza pretendere nessun tipo di riconoscimento, spesso in contesti difficili, suor Jessica, suor Giovanna, suor Dawit, suor Gabriella, suor Laura e tutte le altre, con le loro opere sono una presenza essenziale tra la gente. Suor Giovanna ha 76 anni, vive in una piccola cittadina di nome Gulu, ogni giorno alla sua porta si pre-

sentano persone che lei accoglie amorevolmente. Sono donne, ragazzi, riusciti a scappare dalla cattività dei ribelli e che ora cercano di ricostruirsi una vita. Suor Giovanna li ascolta attentamente e cerca il modo di costruire delle opportunità per ognuno di loro per esempio pagando le rette dell’apprendistato. Suor Jessica e suor Dawit sono nella missione di Kanawat, in Karamoja, la regione più povera dell’Uganda segnata da terribili razzie. Suor Dawit coordina una scuola primaria con 1200 bambini e ogni giorno lotta per il diritto all’educazione delle bambine che spesso vengono date in sposa o costrette a lavorare per mantenere la famiglia.

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Suor Jessica è un’infermiera ugandese e la sua missione è il dispensario della zona, dove ogni


La pagina dei giovani...

giorno approdano un centinaio di persone in cerca di cure. Suor Jessica è una fonte di energia inesauribile, è la speranza in persona per chi arriva al centro di salute, con la sua calma e bontà conforta e si prende cura degli ammalati. Suor Gabriella (87 anni!) è infermiera ad Amakuriat (Kenya). A qualsiasi ora del giorno e della notte è pronta a sostenere le mamme durante il parto. Ci vorrebbe un libro, per la vita di ognuna di queste persone. Per me sono i volti della gratuità, i volti dell’amore, quello vero. I volti della delicatezza, del silenzio, della preghiera, della tenerezza.

Suor Luigina, suor Maria Luisa, suor Fausta, alla casa provinciale, con tenacia, bontà, intelligenza e sensibilità, fanno in modo che si possano realizzare le opere di bene.

Grazie, perché dopo aver incrociato questi volti, qualcosa nelle nostre vite è cambiato, è come se, in questo mondo così strano, fossimo tornati con i piedi per terra. Nicole Agustoni

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Notizie dalle missioni...

Qui Missionari... a voi Ticino Chipata (Zambia), 10 gennaio 2021 Carissimi amici, ricambio di cuore gli auguri insieme alla mia preghiera per voi e al ringraziamento per il vostro sostegno ai missionari in nome della Madonna. Grazie. In Zambia il virus non ha imperversato molto e qui, nella zona orientale del Paese, non ci sono stati finora casi di covid. Comunque c’è stata la chiusura a livello nazionale che ha colpito anche la Chiesa. Per due mesi non ci sono stati assembramenti per la preghiera domenicale e per riunioni varie. Poi un po’ si è ripreso con le Messe, le preghiere comunitarie e la catechesi, soprattutto con gli adulti. Adesso si parla di una seconda ondata. Spero proprio di no… Penso che il Signore stia aiutando questi Paesi africani e speriamo che questa difesa continui. Comunque la chiusura a causa della pandemia ha fatto emergere anche qui che la fede e la preghiera sono un po’ messe da parte. Il Signore ci dà sempre il suo amore e la sua provvidenza, ma non si è consapevoli di tutta questa grazia sia per il corpo sia per lo spirito... Noi Monfortani siamo stati mandati in questo Santuario Mariano per continuare l’opera di evangelizzazione in questa zona e in particolare far crescere la devozione verso la Madonna.

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Ci troviamo però di fronte anche qui alle sfide che il mondo moderno porta anche nella comunità cristiana, e cioè l’abbandono della fede in Gesù Cristo. Facciamo l’esperienza come missionari che si è chiamati a operare molto di più per lo sviluppo sociale e per alleviare le varie sofferenze fisiche, che per l’opera di evangelizzazione vera e propria. Eppure questo è il nostro compito, cioè l’evangelizzazione, far conoscere di più Cristo e il suo Spirito Santo. Nella nostra Diocesi l’anno 2020 è stato l’anno mariano. È vero che è venuto il signor Covid a intralciare le varie attività, tuttavia qualcosa si è

riusciti a intraprendere specie dal mese di giugno, come la preghiera del Rosario prima della celebrazione domenicale. Poi come parrocchia abbiamo avuto un momento di catechesi, dove abbiamo presentato chi è Maria attraverso la Medaglia Miracolosa, che è un vero trattato di mariologia tra l’altro datoci dalla stessa Madonna. Poi una celebrazione della Santa Messa comune alla fine del mese di Ottobre, dove si è distribuito, alla gente che è intervenuta, la Medaglia Miracolosa. Questa medaglia la utilizziamo anche nella catechesi, per i bambini e per i catecumeni. La si dona loro come segno del loro primo anno di catechesi.

Il vescovo monsignor George Zumaile Lungu ha voluto dedicare un anno alla Madonna per tutta la Diocesi. Prima di Natale è stato qui a fare qualche giorno di ritiro personale e poi ci ha chiesto di provvedere a creare uno spazio adeguato alla preghiera all’aperto per quando c’è una notevole affluenza di gente. Questo diventa ancor più necessario nel contesto della pandemia che richiede proprio di stare in spazi più ampi. Con il mio confratello ci imbarcheremo quindi in quest’opera che è più spirituale e religiosa. Quando la gente verrà qui al Santuario sarà disponibile quest’area all’aperto per la preghiera. Voi ci avete già aiutato per realizzare il cammino del Rosario, con le cappelle per i venti misteri ed è una bella opera che cerchiamo di utilizzare quando vengono dei gruppi e spero che sia compresa sempre di più dalla gente locale. Per realizzare questa grande area all’aperto per la preghiera chiedo con fiducia anche il vostro aiuto e soprattutto chiedo la vostra preghiera fiduciosa alla Madonna della Medaglia Miracolosa, che ci aiuti a realizzare quest’opera in questo anno un po’ difficile. Da parte mia assicuro il mio ricordo nella Santa Messa e nella preghiera per il vostro gruppo e per le vostre famiglie e la vostra patria. Grazie di cuore. Con affetto e riconoscenza. padre Luigi Fratus


Notizie dalle missioni... Tbilisi (Georgia), 25 gennaio 2021 Cari amici e amiche, grazie mille di tutto: per le intenzioni di Sante Messe e per l’offerta per i poveri che mi avete inviato. Vivo in questo Paese da oltre 27 anni. È da anni che la situazione non era cosi tragica come in questi ultimi mesi. Proprio ieri sono andato in alcuni villaggi situati sotto le montagne del Grande Caucaso. Un mio amico Arcivescovo Ortodosso mi raccontava che la gente non ha più soldi per pagare il gas e anche l’elettricità e cosi non possono riscaldare le case e prepararsi da mangiare. Ieri a Tbilisi erano quattro gradi sotto zero ed in montagna era ancora più freddo. In grande difficoltà sono soprattutto gli anziani, le famiglie numerose e anche quelle persone che come dice il Santo Padre sono “le vittime del coronavirus”. Da un prete della Polonia, ho ricevuto qualche giorno fa circa 700 euro e ho mandato questi soldi all’Arcivescovo per comprare del legname. Cosi la gente, almeno quella più povera, può riscaldare una camera e prepararsi da mangiare. Ieri dopo la Santa Messa sono andato in questa zona. Anche se era domenica, volontari trovati da questo Arcivescovo, finivano la distribuzione del legname. Hanno comprato 30 metri cubi di legname e cosi abbiamo aiutato diverse persone, le famiglie più povere e più in difficolta. La gente ringraziava tanto di questo aiuto, soprattutto gli anziani. Scusate però la sincerità, tutti chiedevano se per caso non avevamo portato da mangiare. Chiedevano viveri, cibo. Come poi mi ha detto l’Arcivescovo “ la gente ha fame”.

Scusate tutto questo racconto però ho promesso ieri a questi anziani che appena avrò viveri e cibo, glieli porterò. Appena i soldi mandati da voi saranno qui a Tbilisi comprerò viveri per questi sfortunati e disperati. Così, grazie a voi ancora una volta, questi ultimi più in difficoltà, fra qualche giorno avranno almeno qualche cosa da mangiare. Grazie mille, cari amici della Medaglia Miracolosa! Grazie alla vostra generosità potremo ancora una volta testimoniare che DIO È AMORE e che in

questi tempi cosi duri, difficili ci sono ancora le persone buone e generose che riescono a dividere quanto hanno con gli altri. GRAZIE ! Tanti saluti, siete tutti presenti nelle mie preghiere. Auguro buona salute! padre Witold Szulczynski Grimari (Repubblica Centrafricana), 14 marzo 2021 Carissimi amici, ho ricevuto un po’ di tempo fa la vostra lettera con le informazioni sulle attività del Gruppo nell’anno che è passato, attività forse limitate a causa del covid-19. Mi accorgo così che la vostra attività benefica all’insegna della Medaglia Miracolosa dura da ben 60 anni, anniversario che non avete potuto celebrare come avreste desiderato. Qui il nuovo anno è cominciato piuttosto male. Stavo presiedendo l’adorazione quando, sopra il tetto della chiesa, è scoppiato l’inferno. I ribelli Seleka hanno attaccato proprio dietro la parrocchia e i militari locali con i Caschi Blu, hanno risposto dall’altra parte: noi eravamo in mezzo. In un attimo la chiesa si è vuotata. Io sono rimasto per far coraggio a due donne terrorizzate rimaste e ad un ex-gendarme che era più terrorizzato di loro che si nascondeva sotto i banchi. La gente ha abbandonato il quartiere e si è riversata da noi, contando, penso, soprattutto sull’aiuto di Dio, perché eravamo proprio tra due fuochi. L’incertezza è durata alcune settimane. I militari hanno avuto qualche perdita ma moltissimi giovani Seleka hanno perso la vita. Ora siamo in pace: speriamo che duri, in modo da terminare normalmente la Quaresima e celebrare la Pasque nella gioia. Io sto bene; insomma, come un vecchio di 84 anni! Sono contento: ogni giorno è una grazia nuova. La gente mi vuol bene. Proprio oggi, quarta domenica di Quaresima, cade il mio compleanno: qualcuno deve essersene ricordato e l’hanno detto in chiesa: era bello vedere i bambini che avevano capito che l’anziano di cui si parlava era quello che stava celebrando e poi mi salutavano alzando il ditino in segno di OK. L’anzianità è bella, soprattutto qui in Africa.

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Notizie dalle missioni... Abbiamo finalmente terminato la bella scuola con le sei classi elementari: è la scuola “Saint Kizito”, frutto della vostra generosità. I bambini frequentano ormai da alcune settimane; mentre purtroppo le scuole statali sono ancora in sofferenza. In un villaggio abbiamo anche terminato la cappella di Santa Caterina da Siena e i cristiani sono contenti. Qui per fortuna, o per grazia, il Coronavirus non fa danni: ci si saluta e ci si scambia la pace dandosi la mano e abbracciandosi senza paura: la gente si dirà che avevano ragione di dire che è una malattia dei popoli ricchi; io dico che è il buon Dio che ha pietà di questa gente. Ci saranno sì dei morti per questa malattia: ma che sia per Covid-19 o per malaria, o per altro, chi può sapere? Si vive e si muore con il nome di Dio in bocca. Speriamo anche nel cuore. Vi saluto tutti, carissimi! Prego per voi. Pregate anche voi per me. Grazie ancora.

La scuola cerca di plasmare i bambini in modo olistico, non solo dal punto di vista accademico. La maggior parte dei nostri bambini proviene da famiglie umili, quindi quando vengono a scuola, cerchiamo di insegnare loro come lavare i vestiti, pulire le aule e il dormitorio, di tanto in tanto la domenica cuciniamo anche come scuola e ci godiamo il pasto preparato da loro.

padre Antonio Berti Kotido (Kanawat/Uganda), 16 marzo 2021

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Cari amici, è con grande piacere che vi scrivo dalla scuola elementare “Maria Madre di Dio” e tutta la comunità manda un caloroso e amoroso saluto a tutti voi. La scuola ha ripreso la sua normale funzione dal mese di ottobre. Abbiamo ricevuto 65 alunni che stanno terminando il loro ciclo primario alla fine di questo mese, poi il primo febbraio 2021 abbiamo ricevuto 100 alunni che completeranno il ciclo primario il 3 giugno di quest’anno. Nel mese di aprile riceveremo la quinta e la quarta elementare, cioè circa 285 alunni e l’ultimo gruppo si presenterà il 6 giugno, cioè la terza, seconda e prima elementare, che è la classe più grande. Stiamo ricevendo i bambini una classe dopo l’altra per evitare il sovraffollamento che è difficile da evitare nella nostra scuola che accoglie tutti. Dei bambini che sono a scuola attualmente, 140 di loro stanno in collegio, cioè stanno a scuola dal lunedì al lunedì. La nostra scuola è una scuola mista, ragazzi e ragazze, quindi abbiamo 60 ragazze e 80 ragazzi che sono completamente a scuola, altri operano da casa loro perché sono vicini, ma prendono il cibo dalla scuola, che è l’unico pasto che possono avere in un giorno. L’anno scorso nella nostra zona le piogge sono state spaventose, quindi c’è molta fame nella nostra comunità. Oltre al Coronavirus nell’anno 2020-2021 il problema dell’insicurezza è diventato molto alto. Ci sono molti casi di gravidanza infantile, quindi per proteggere le ragazze le teniamo a scuola almeno fino a quando non completano il ciclo primario. Le ragazze in modo particolare dopo le sei di sera e le sei di mattina non possono muoversi facilmente, per questo abbiamo aperto il collegio per loro.

Come ho detto prima, la maggior parte di loro proviene da famiglie molto umili e non sono in grado di pagare la retta d’iscrizione che è di 100’000 scellini ugandesi, poco più di 25 franchi a trimestre… Gestiamo e manteniamo la scuola grazie all’aiuto di donatori esterni. Vi siamo grati per l’aiuto che ci avete dato per pagare gli insegnanti e le persone che collaborano nella nostra scuola e preghiamo che il buon Dio continui a darvi tutte le grazie di cui avete bisogno. Il virus, fino ad ora, non è molto grave qui in Uganda. Grazie per il vostro grande aiuto noi siamo perché voi siete. Vi mando anche alcune foto dei bambini della scuola e delle strutture. Il nostro amore e le nostre preghiere a tutti voi. Vostra nel servizio. suor Lettedawit Ghirmay Kampala (Uganda), 19 aprile 2021 Buongiorno a tutti! Innanzitutto ringrazio, a nome mio e di tutti i beneficiari, i membri dell’Associazione Medaglia Miracolosa per la generosa offerta di 5’000 franchi ricevuta per la costruzione del nuovo ambulatorio per il campo profughi di Yoro. Colgo l’occasione per condividere una foto di un momento di festa durante la mia visita al gruppo delle donne partecipanti al corso di alfabetizzazione che le Sorelle stanno conducendo per il momento sotto un albero, se non piove, ma per fortuna non piove spesso... Abbiamo già preso accordi con una ditta che fa le perforazioni per trovare l’acqua nell’area in cui pensavamo di aprire il centro. Chiediamo anche la vostra generosità nella preghiera perché speriamo tanto che la Madonna della Medaglia Miracolo-


Notizie dalle missioni...

sa interceda e ci aiuti a trovare questo dono così prezioso che è l’acqua: abbiamo bisogno di accertarci che questa c’è prima di iniziare qualsiasi costruzione e appunto vorremmo iniziare con un salone multiuso per le diverse attività. Unite nella preghiera, porgiamo i nostri più cordiali saluti e auguri in questo periodo pasquale, sebbene tanto drammatico per il mondo, ma il Signore è Risorto! suor Luigina Frison Mbarara (Uganda), 2 maggio 2021 Carissimi amici della Medaglia miracolosa, ieri ho ricevuto la vostra generosa offerta. Tra pochi giorni completerò la celebrazione della Messa Gregoriana e poi celebrerò le altre cinquanta Messe che mi avete inviato. Vi ringrazio infinitamente per l’offerta di 2’000 franchi che mi avete inviato per la costruzione della chiesa principale della missione dove lavoro.

Un grande grazie per la vostra collaborazione sincera e fattiva! Saluto di cuore tutti i membri dell’associazione, rimanendo in comunione di preghiera e vita cristiana. Con riconoscenza. padre Franco Bertò Ikyamuhunga (Uganda), 5 maggio 2021 Cari benefattori tutti, eccomi a darvi notizie dalla mia missione, dopo un

tempo un po’ lungo di difficoltà per la salute, per l’età o a conseguenze di passate malattie. Questo non mi ha impedito di continuare la mia attività. La nostra scuola è stata chiusa, come tutte in Uganda. Certo che da voi le difficoltà non sono state da meno, ma da noi la tragedia è stata grandissima e dolorosissima. Mi riferisco alla tragedia delle ragazze in età scolastica. Fino a quando le ragazze sono a scuola, oltre ad essere protette, hanno quel minimo di comodità di cui ogni ragazza ha bisogno. Fuori dalla scuola tutto è crollato. Ogni ragazza si è trovata sola, con bisogni essenziali che nessuno poteva soddisfare. Parliamo di tragedie! Nella nostra sola Provincia di Bushenyi, 3000 ragazze in età scolastica, incinte! In tutta l’Uganda a migliaia. Se ne parla anche sui giornali. Mostrano ragazze con piccolini in braccio, che cercano di scrivere. Per non perdere l’anno scolastico hanno cercato di far loro sostenere gli esami che dovevano essere fatti l’anno scorso. Le ragazze stanno ora ritornando a scuola. Per agosto, quando si aprirà il nuovo anno scolastico, avremo un quadro chiaro della situazione. Per uno come me che considera questa comunità di ragazze la propria famiglia, la preoccupazione è grande per cui, malgrado le mie condizioni di salute, non mi sono mai fermato. Anche grazie a quell’offerta sostanziosa che mi avevate mandato, ho continuato con i lavori costruendo la stanza che vedete.

Quando verranno le ragazze, dobbiamo accettarne quanto più possibile e farle dormire a scuola. Ecco cari benefattori quale situazione per le mie e vostre figlie! Questo vi ho scritto e vi confesso, anche con sofferenza, pensando alla vita distrutta di tante ragazze. Quando mi son deciso ad incominciare questa scuola per ragazze, tutto questo era presente nella mia mente: spezzare la sorte tragica di tante ragazze Africane, almeno in una zona, almeno per un certo numero. Io son qua. Con difficoltà mi alzo la mattina e mi faccio portare a scuola, ad alcuni chilometri dalla Missione, per stare vicino a queste ragazze. Il Signore vi benedica. Con immenso affetto. padre Paolino Tomaino

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Vita dell’Associazione...

Rapporto attività 2020-2021 Relazione del Presidente

Mendrisio, 27 maggio 2021 Cari amici, l’assemblea ordinaria della nostra Associazione ci offre lo spunto per fare un bilancio delle nostre attività durante l’anno sociale ora giunto al termine. Purtroppo, sia l’anno 2020 che l’anno 2021, sono stati caratterizzati dalla pandemia, con le sue chiusure e con le sue limitazioni. Il 10 settembre 2020 avevamo presentato il calendario dei nostri incontri che comprendeva quello più significativo per la nostra Associazione: i festeggiamenti per il 60° di fondazione della nostra Associazione previsti il 22 novembre. La pandemia non ce l’ha permesso, ma in forma minore lo abbiamo “festeggiato” la sera del 27 novembre con una celebrazione sobria, ma molto sentita. Abbiamo tuttavia potuto svolgere con serenità tutti gli altri incontri del “27”, da settembre 2020 a maggio 2021. Durante questi incontri non abbiamo avuto la gioia della presenza di un missionario, con la loro ricca esperienza di vita vissuta in terra di missione. Il 27 ottobre 2020 abbiamo tenuto l’Assemblea annuale ordinaria, con l’approvazione dei conti 2019, assemblea che era prevista a maggio del 2020 e rimandata a causa della pandemia. L’unico appuntamento che siamo stati costretti ad annullare è stato il ritiro previsto a marzo presso il Santuario di Santa Maria dei Miracoli a Morbio Inferiore. L’appuntamento è solo rimandato. Così pure il 60°, che speriamo di ricuperare prima della fine di questo anno! Purtroppo, sempre a causa della pandemia, sono mancati anche le visite dei missionari al nostro segretariato che gli stessi facevano regolarmente al loro rientro dalla missione. Tuttavia non sono mancati i contatti con loro, prova ne sono le innumerevoli lettere o email che giornalmente giungono al nostro segretariato. La vicinanza poi nella preghiera è il punto forte di ogni relazione con i missionari, con tutti i benefattori che sempre sostengono con grande generosità le nostre opere, con i membri di comitato e con tutti gli amici della nostra Associazione.

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Il Comitato si è ritrovato, nonostante le limitazioni imposte dalla pandemia, in quattro sedute, una di queste tenutasi d’urgenza per decidere se mantenere o rinviare la celebrazione del 60° del 22 novembre 2020. Durante queste sedute ha,

come sempre, deliberato aiuti ai missionari, anche loro confrontati con grandi disagi a causa della pandemia. Per sottolineare il 60° anniversario della nostra Associazione, nel locale adiacente il nostro segretariato (ex-Bottega del Mondo) è stata allestita una mostra africana permanente, che vi invitiamo a visitare durante gli orari di apertura del segretariato. A lato della mostra ci sono alcuni stand con oggetti provenienti da terre di missione messi in vendita, il cui ricavato andrà a sostegno di progetti missionari. Un grazie particolare a Rolando per il suo impegno nell’allestimento della mostra. Concludo esprimendo innanzitutto un grazie al nostro Assistente Spirituale don Claudio per la sua premurosa presenza e per le puntuali riflessioni che hanno preceduto ogni riunione di comitato. Un grazie di cuore lo voglio porgere ai missionari che ogni giorno ci danno testimonianza di amore e di solidarietà, di fede e di speranza, che danno senso anche al nostro agire a favore degli ultimi, dei più bisognosi, dei più abbandonati. Al Comitato giunga il mio apprezzamento per aver sempre contribuito a creare uno spirito di amicizia e di collaborazione. Ringrazio, assieme al Comitato, i revisori Tamara e Giuseppe per il loro lavoro svolto. Questa sera ci sarà il rinnovo del comitato e, a coloro che continueranno in questo servizio, il mio grazie più sincero fin da ora. Un grazie riconoscente alle segretarie, alle collaboratrici e ai collaboratori in segretariato. È commovente osservare con quale impegno hanno preso a cuore la missione che è stata loro affidata. A tutti quanti collaborano alla realizzazione e alla spedizione del nostro bollettino trimestrale “Qui Ticino a voi Missionari” un bel grazie di cuore. Con questo mezzo, stampato in 3’000 copie, l’Associazione Medaglia Miracolosa di Mendrisio cerca di far giungere a più persone possibili il grido di aiuto dei più bisognosi. Un grazie a tutti voi, cari associati e benefattori che, con il vostro costante e prezioso aiuto, sostenete le nostre opere missionarie. Con il vostro sostegno aiutate l’Associazione Medaglia Miracolosa di Mendrisio ad aiutare. Non fateci però mai mancare la vostra preghiera. Michele Faul presidente


Vita dell’Associazione...

In ricordo

Visita gradita 19 maggio 2021

21 maggio 2021

Cari amici e benefattori, saluti in lacrime dall’India. Grazie per le vostre parole di conforto. Sembra che per la variante del Coronavirus che abbiamo in India, non ci sia un vaccino che possa controllarla. Le persone che lo prendono molto rapidamente soccombono alla morte. Una di queste vittime è mio fratello, padre Jeeva. La vita è cambiata molto per la nostra famiglia e per me personalmente a causa di questa tragedia. Non è facile. I nostri cuori sono spezzati. Mio fratello Jeeva ha portato la croce nella liturgia del Venerdì Santo e certamente non pensava che quella fosse la sua ultima Via Crucis. La sua reale Via Crucis è cominciata il lunedì di Pasqua dopo aver scoperto l’attacco del coronavirus, al momento del ricovero in ospedale. È stato ricoverato subito in terapia intensiva ma, ormai, era troppo tardi. Abbiamo provato tutto il possibile, ma invano! Alla fine il piano di Dio ha prevalso. È tornato al suo Creatore il 6 maggio 2021. Il giorno dopo è stato sepolto nel nostro villaggio natale Thukkuluru, Nuzvid. Padre Jeeva, sempre presente e disponibile, era circondato da molte persone in ogni momento del giorno e della notte. Ha servito Gesù con totale impegno come sacerdote per 21 anni, alcuni giorni ha lavorato anche 20 ore. Per padre Jeeva, i poveri e le persone svantaggiate sono sempre stati una priorità assoluta. Anche in terapia intensiva, si preoccupava delle sue “pecore” e organizzava personalmente tutte le messe della sua parrocchia. Non essere in grado di badare a se stesso è stata la cosa peggiore! Il Signore abbia pietà e lo accolga in cielo ed il suo angelo custode lo accompagni. Abbiamo fornito le migliori cure mediche. Il sistema medico aziendale è stato sfruttato senza pietà, ci hanno fatto pagare circa 28’000 franchi. Molte famiglie povere ne soffrono, alcune vendono persino i loro averi per pagare i conti. Per favore pregate che l’India sia presto guarita. In Gesù doloroso. padre Bosco Darsi

Carissimi, ancora una volta ho avuto il piacere di visitarvi. Vengo sempre quando ho l’occasione per ringraziare per l’amicizia e l’aiuto economico per le nostre opere in Italia e nel mondo. Grazie di cuore anche per le intenzioni di Sante Messe che mi avete donato. Sono ancora a Limone del Garda, dove c’è la casa natale di San Daniele Comboni: a lui affido tutti voi. Che il Signore, attraverso l’intercessione del nostro Santo fondatore, conceda a tutti voi salute e gioia di vivere. Con affetto e riconoscenza. padre Piercarlo Mazza missionario Comboniano

Padre Piercarlo Mazza in un incontro mensile del “27” di alcuni anni fa, mentre racconta del suo amato Brasile, terra in cui desidera poter presto ritornare.

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[Indirizzo]

GAB CH-6850 Mendrisio

Chi dà al povero presta a Dio! Vuoi renderti utile alle missioni? Fai conoscere

Qui Ticino...

...a voi missionari via Carlo Croci 6 – 6850 Mendrisio +41 91 646 28 20 quiticino@medaglia-mendrisio.org CH94 0900 0000 6900 0853 6

Buona Estate e... ...arrivederci a settembre!

Ti ringrazio o Dio per queste vacanze! Sono un tempo di svago, di divertimento e di relax... Ma non mi dimentico di Te, perché so che Tu in ogni momento sei con me. Non importa se sono al mare, al lago, in montagna: ovunque io vada Tu mi vedi e mi ami.


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