Qui Ticino... a voi missionari, Anno 52, numero 192, dicembre 2020

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Anno 52, numero 192

Qui Ticino...

...a voi missionari

dicembre 2020 Periodico trimestrale ticinese del Gruppo Medaglia Miracolosa di Mendrisio attivo dal 1960

Buon Natale e Felice 2021

www.medaglia-mendrisio.org

Un bambino della scuola nella missione di Aboke (Uganda) dove opera suor Maria Marrone.


Vita dell’Associazione...

Notizie ed avvisi

Calendario Mariano Missionario calendar-alt Martedì, 22 dicembre 2020 Giornata dedicata alla Preghiera Perenne. L’invito è quello di unirsi in preghiera in famiglia o nella propria comunità parrocchiale. calendar-alt Domenica, 27 dicembre 2020 Celebrazione del “27” in famiglia. calendar-alt Mercoledì, 27 gennaio 2021 Incontro mensile nella chiesa Parrocchiale di Mendrisio: ore 19.30 Santo Rosario meditato; ore 20.00 Santa Messa.

“Non esiste l’amore a puntate, l’amore a porzioni. L’amore è totale e quando si ama, si ama fino all’estremo.” (papa Francesco)

GRAZIE A tutti i benefattori, associati, amici della nostra Associazione diciamo il nostro più sentito grazie per il sostegno dato alle nostre opere missionarie. Invitiamo chi desidera un attestato per la dichiarazione delle imposte, a richiederlo al nostro segretariato. Con l’augurio più caro di un Sereno Natale e di ogni bene rinnoviamo il nostro grazie di cuore! il comitato 21 settembre 2020

calendar-alt Sabato, 27 febbraio 2021 Incontro mensile nella chiesa Parrocchiale di Mendrisio: ore 20.00 Adorazione. calendar-alt Domenica, 14 marzo 2021 Pomeriggio di ritiro spirituale a Morbio Inferiore. calendar-alt Martedì, 27 aprile 2021 Incontro mensile nella chiesa Parrocchiale di Mendrisio: ore 19.30 Santo Rosario meditato; ore 20.00 Santa Messa. calendar-alt Giovedì, 27 maggio 2021 Incontro mensile nella chiesa Santa Maria di Mendrisio: ore 19.30 Santo Rosario meditato; ore 20.00 Santa Messa. Segue Assemblea Ordinaria Annuale. Tutti gli incontri si svolgeranno in base alle normative vigenti sulla pandemia Covid-19. Eventuali mutazioni saranno annunciate sui quotidiani e sul nostro sito internet.

Impressum Editore: Associazione “Gruppo Medaglia Miracolosa”, Mendrisio Direzione, redazione e amministrazione: via Carlo Croci 6, 6850 Mendrisio telefono: +41 91 646 28 20 email: quiticino@medaglia-mendrisio.org internet: www.medaglia-mendrisio.org

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Abbiamo avuto la gioia di avere tra noi padre Tomaz Mayric, Superiore Generale dei Vincenziani, padre Giuseppe Turati, segretario generale della Congregazione della Missione e l’assistente generale padre Zeracristos Yosief (responsabile della Provincia del Congo) che hanno voluto incontrarci per sottolineare i nostri 60 anni di appartenenza alla famiglia vincenziana e per ringraziare la nostra Associazione per l’aiuto ricevuto in passato. Inoltre, si è discusso per un sostegno ad un nuovo progetto di costruzione del Seminario Interno di Bikoro (Congo), progetto che sarà valutato dal comitato dell’Associazione nel prossimo anno.

Orari apertura segretariato: Lunedì - Venerdì: 09:00-11:30 / 14:00-17:00 Direttore Responsabile: don Claudio Premoli Redazione: Carla Bernaschina, Stefania Bazzurri, Florindo Brazzola, don Claudio Premoli, Michele Faul Impaginazione e Grafica: Michele Faul Tipografia: La Buona Stampa SA, via Fola 11, 6963 Pregassona Abbonamento: Di qualunque offerta, indipendentemente dal modo di versamento, 4 franchi danno diritto all’abbonamento.


Pensiero dell’Assistente...

Tutto concorre al bene per quelli che amano Dio (Rm 8,28)

Carissimi, ormai da mesi un essere invisibile e pericoloso si aggira tra noi, non si è ancora riusciti a comprendere chi sia veramente, ma da quello che si vede e si sente, si intuisce che non ama la vita e soprattutto non ama l’umanità. Ci ha illusi lasciandoci un po’ di respiro durante l’estate ma, come gli esperti di queste situazioni pandemiche avevano previsto e avvisato, in questo tempo d’autunno avrebbe ripreso e in effetti ha ripreso a diffondersi tra noi, in quella che viene definita “la seconda ondata”. Sia in primavera che ora abbiamo vissuto e viviamo settimane difficili per molte persone, appartenenti a tutte le fasce d’età, segnate da fatica, disagi e dolore. Pensiamo ai più deboli e vulnerabili: alle persone sole, ai nostri anziani nelle case di riposo, a chi sta male perché colpito dal virus e che magari già soffre di altre patologie, a chi è in ansia per il lavoro, lo studio; pensiamo soprattutto a chi ha perso un familiare, una persona amica, senza neanche poterle accompagnare e sostenere nell’ora della morte. Che cosa possiamo fare? Deprimerci e disperare? No di certo! Non sarebbe un atteggiamento conforme alla nostra dignità umana. Certo che questa prova ha sferrato un duro colpo al “delirio di onnipotenza” che ha caratterizzato il nostro modo di vivere, i nostri costumi, in questi ultimi decenni, a vari livelli. “Andrà tutto bene!”, era lo slogan pronunciato in maniera “magica e scaramantica” che affiorava sulle labbra dei più durante i mesi primaverili. A quanto pare, no! Non va e non andrà “magicamente” tutto bene. Ripeto, non dobbiamo perdere la speranza, ma questa, che è una virtù teologale, deve essere fondata in Colui da cui ci viene donata: in Dio. La cosa più intelligente che possiamo compiere è quella di cogliere questa occasione della pandemia per rientrare in sé stessi, rendersi conto che siamo creature mortali, abbandonare il male, il peccato e convertirsi al bene, a Dio. Lo Spirito Santo attraverso le parole di san Paolo

ci dice: “Noi sappiamo che tutto concorre al bene, per quelli che amano Dio, per coloro che sono stati chiamati secondo il suo disegno” (Rm 8,28). Tutto “concorre al bene”, anche le disgrazie; ciò è possibile perché il Figlio di Dio ha avuto compassione della nostra umanità sofferente, incapace di salvarsi senza il suo determinante e risolutivo aiuto; lo ha fatto nel mistero della sua incarnazione, passione, morte e risurrezione. Dopo aver compreso questa verità, ora è il momento della testimonianza di fede: mostrare a tutti – nonostante le mascherine, che non annullano del resto la vivacità dello sguardo – il volto lieto di chi ha incontrato Cristo; la sua presenza in noi genera gli anticorpi veri che si chiamano: letizia, amicizia, carità. La nostra Associazione si apprestava a celebrare in questi giorni di fine novembre il 60° anniversario della sua fondazione, la situazione pandemica e il giusto rispetto delle regole sanitarie ci impediscono di ritrovarci insieme per festeggiare questa ricorrenza, ma non tutto è perduto. L’impegno personale e quotidiano della preghiera non ci impedisce di crescere nel rapporto con Cristo, per una comunione più profonda con Lui e col nostro prossimo; in questo “lavoro” chiedere aiuto a Maria è la cosa più intelligente che ciascuno di noi possa fare. Ricordati, o piissima Vergine Maria, che non si è mai udito al mondo che alcuno sia ricorso alla tua protezione, abbia implorato il tuo aiuto, abbia chiesto il tuo soccorso, e sia stato abbandonato. Animato da tale confidenza, a te ricorro, o Madre, Vergine delle vergini; a te vengo, dinnanzi a te mi prostro, peccatore pentito. Non volere, o Madre del Verbo, disprezzare le mie preghiere, ma ascoltami benevola ed esaudiscimi. O Maria concepita senza peccato originale prega per noi che ricorriamo a Te. Amen. Buon Natale!

don Claudio Premoli, assistente

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Progetti per le missioni...

Una casa per i giovani in formazione I Padri Somaschi in Colombia si stanno impegnando da tempo a favore della gioventù. A Tunja stanno seguendo parecchi giovani affinché riescano a trovare il loro posto in una società che non sempre ha saputo garantire loro una gioventù serena e una vita dignitosa. A questi giovani occorre una casa dove possano trovare amore e solidarietà. Carissima amici, l’Ordine dei Chierici Regolari Somaschi in Colombia è impegnato a fornire un servizio qualificato e adeguato alle attuali esigenze sociali, attraverso il lavoro comune tra religiosi e laici, guidato dal carisma del fondatore San Girolamo Emiliani e dalle linee guida della Chiesa cattolica, come contributo alla vita dei bambini, dei giovani e delle comunità vulnerabili della Provincia andina. L’Ordine del Clero Regolare Somasco ha più di 50 anni di servizio nelle terre colombiane e più di 40 anni di servizio e attenzione alle comunità più vulnerabili della città di Tunja. Nel 2002 ha assunto la direzione dell’opera denominata “Hogar San Jerónimo”, con lo scopo di prestare attenzione ai bambini più poveri della città di Tunja, vittime di abusi, abbandono, permanenza e vita di strada.

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La casa famiglia “Hogar San Jerónimo” accoglie attualmente 40 bambini tra i 6 e i 18 anni, vittime di violenza nei loro diritti fondamentali, di abbandono familiare e a rischio psicosociale. Vengono di giorno e di notte ritornano alle loro case. Sono previsti tre pasti: colazione, pranzo e cena, con due spuntini uno al mattino e uno al pomeriggio. La Casa famiglia “Hogar San Jerónimo” offre ai bambini una formazione professionale nei seguenti laboratori: computer, falegnameria, elettricità. I bambini arrivano la mattina per fare i compiti scolastici, dopo pranzo vanno a studiare, tornano alla casa famiglia per la cena e poi rientrano in famiglia. La casa famiglia garantisce tutto il materiale scola-

stico e l’abbigliamento e il sostegno psicologico ad ogni bambino. Ha anche un laboratorio di sartoria il cui scopo è quello di formare le madri che sono capofamiglia dei bambini che seguiamo. Lo scopo di questo progetto è quello di aiutarli a formarsi in un lavoro che garantisca loro un reddito che migliorerà la loro qualità di vita e, soprattutto, ridurrà il tempo che passano in strada. Nella stessa città abbiamo un’altra casa famiglia con 45 orfani tra i 6 e i 18 anni. Sono giovani che hanno perso i genitori o sono stati abbandonati, altri che il governo ha tolto ai genitori a causa di maltrattamenti o abusi sessuali. Sono con noi 24 ore al giorno e sono garantiti lo studio e tutti i loro bisogni primari, l’abbigliamento, il vitto e l’alloggio. Nella casa famiglia, ogni bambino è accompagnato personalmente da un’equipe di professionisti: psicologi, assistenti sociali, nutrizionisti ed educatori. Hanno un programma di attività, accademiche, culturali, ricreative e sportive. Durante la settimana partecipano a un corso di formazione nei laboratori di panetteria, metallurgia, elettricità e falegnameria. Questi orfani vivono con noi fino alla fine degli studi e poi, per quelli che hanno raggiunto la maggiore età, cerchiamo di aiutarli a trovare un lavoro o a proseguire gli studi superiori, accompagnandoli in questa nuova fase della loro vita. Non vogliamo abbandonarli e perciò, quest’anno, abbiamo deciso di sistemare una casa che ci è stata donata per accogliere i giovani che stanno iniziando questa loro nuova fase di vita: gli studi universitari o un lavoro. Abbiamo capito che, tra le diverse esigenze, dare una casa a questi giovani è la scelta più urgente che dobbiamo fare e che sarà di grande aiuto per i nostri giovani. Contiamo perciò anche sul vostro generoso aiuto per riuscire a sistemare questa casa in tempi brevi e per continuare ad aiutare i bambini e i giovani più bisognosi della nostra città di Tunja. Che il Signore benedica il prezioso lavoro che svolgete per i più bisognosi. Con stima. padre Victor Ariel Granados


Progetti per le missioni...

Senza istruzione non c’è sviluppo umano Suor Lettedawit Ghirmay, missionaria Comboniana di origine eritrea, dirige a Kotido un complesso scolastico di oltre mille allievi e un dormitorio prevalentemente per ragazze. Kotido è sito nel Karamoja, a nord-est dell’Uganda, una regione considerata tra le più povere del pianeta. La popolazione locale è piuttosto contraria all’istruzione delle ragazze a causa dell’indigenza: urge quindi migliorare lo sviluppo umano di questa regione. Carissimi amici, la scuola primaria Maria Madre di Dio a Kotido nel Karamoja, Uganda, è una scuola cattolica, riconosciuta dallo Stato. Fu fondata nel 1992 dalle suore missionarie Comboniane con l’obiettivo di istruire i bambini karimojong, con particolare attenzione alle ragazze. Anche se la scuola è aiutata dal governo, le suore Missionarie Comboniane investono molto per la sua gestione quotidiana. Il Karamoja è ancora la regione più povera e abbandonata del Paese. Sono pochi gli istruiti e molti lavoratori provengono da altre tribù di altri distretti.

Della scuola sono la preside e seguo da vicino l’insegnamento e l’apprendimento con il sostegno del personale docente e non docente, inoltre insegno educazione religiosa ed inglese e preparo gli alunni ai sacramenti. Nel 2020 la Scuola ha iscritto 1105 alunni, 519 ragazzi e 586 ragazze. Gli insegnanti sono 22; 16 sono stipendiati dal governo, gli altri sono pagati dalle suore con gli aiuti dei benefattori. Vi sono 8 impiegati come personale non docente. Due sono guardie notturne, una sorvegliante per le ragazze e un’altra per i ragazzi che soggiornano nella scuola e quattro sono cuochi. La scuola dà colazione e cena a chi alloggia e il pranzo per tutti gli allievi. La comunità locale è piuttosto contraria all’istruzione scolastica, in special modo a quella delle ragazze; per questo motivo abbiamo aperto un

collegio con lo scopo di tenerle lontane dall’intrusione dei genitori che desiderano sposarle in tenera età. Le iscrizioni continuano però ad aumentare ogni anno e il numero degli insegnanti rimane quindi una grande sfida. Un altro problema è l’incasso della retta per il collegio e delle tasse scolastiche. Per l’alloggio chiediamo l’equivalente di 27 franchi, ma la metà dei genitori non può permetterselo e per l’istituto diventa un grande onere. La tassa scolastica equivale a 1,10 franchi per trimestre. Il costo del cibo è offerto dal programma alimentare mondiale, ma abbiamo molte altre spese per l’acquisto della legna per la cucina, del sale, dello zucchero e del carburante per macinare il mais e di altre piccole cose che sono comunque costose. La realtà più impegnativa è che molti dei nostri alunni passano bene gli esami nazionali, ma dal momento che una buona parte dei loro genitori non può permettersi di finanziare la continuazione degli studi, essi finiscono sulla strada. Chi proviene da queste situazioni non è incentivato a studiare: non avere chiarezza del loro futuro, scoraggia molti di loro a impegnarsi nello studio. La società in cui svolgiamo il nostro servizio è la più povera in tutti i sensi: materialmente, socialmente e moralmente. Dare una mano è quindi fondamentale. Come già accennato, abbiamo difficoltà a pagare lo stipendio di sei insegnanti e degli otto lavoratori: un insegnante guadagna l’equivalente di 110 franchi al mese, un lavoratore 77 franchi. Per le ragazze che soggiornano nel collegio dobbiamo trovare un aiuto dal momento che la maggior parte dei loro genitori non è ben disposta a farle studiare. L’unico modo è quello di tenerle in alloggio e anche per questo motivo chiedo agli amici dell’Associazione Medaglia Miracolosa di Mendrisio un sostegno a favore di questa scuola. Con gratitudine rimango in attesa di una vostra risposta che spero positiva. Fraternamente. suor Lettedawit Ghirmay

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Progetti per le missioni...

Il fotovoltaico per una vita migliore Padre Giovanni Colombi, missionario Vincenziano in Madagascar, chiede il nostro aiuto per la realizzazione di un impianto fotovoltaico non solo per far funzionare le pompe di due pozzi, ma anche per il funzionamento dei vari macchinari e utensili necessari all’agricoltura. Tutto ciò permetterà di estendere l’area coltivabile e quindi di far crescere l’occupazione e migliorare la qualità di vita. Il costo del progetto ammonta a poco meno di 76’000 franchi. Carissimi amici, anche in Madagascar stiamo vivendo la pandemia da coronavirus ma, malgrado tutto, andiamo avanti con il lavoro nella nostra missione. Grazie all’acquisto del polverizzatore, quest’anno abbiamo avuto un discreto raccolto di mais, nonostante la siccità che ha dimezzato i raccolti non solo in Madagascar ma in tutte le nazioni sui tropici del continente africano, a causa del cambiamento climatico mondiale. Per questo l’agricoltura in Africa diventa sempre più difficile. Quando la pioggia è insufficiente, ogni coltivazione è bruciata dal sole se non hai a disposizione acqua per irrigare. Per far fronte a questa crescente siccità due anni fa, sui terreni agricoli di Marofivango, a 20 chilometri dalla cittadina di Ihosy - unico centro dove c’è l’energia elettrica nella nostra regione nel Sud del Madagascar, ho praticato la trivellazione di due pozzi ad una profondità di 40 metri. Nei due pozzi ho collocato due pompe ad immersione; l’acqua è abbondante, ma le spese quotidiane per il funzionamento delle pompe, come il generatore elettrico, il gasolio, ecc. creano un passivo nella gestione della fattoria. L’unica soluzione è produrre energia attraverso il sole. In Africa c’è sole in abbondanza e con semplicità desidero sottoporvi il seguente progetto per il finanziamento di un impianto fotovoltaico per una potenza massima installata di 14,5kW sviluppata da pannelli solari e stoccata in

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6 accumulatori. Il costo totale del progetto è di 76’000 franchi. Sarà realizzato da amici volontari dell’Enel di Bergamo che da anni prestano la loro opera gratuita in numerose missioni. Tutto ciò ci permetterà di attuare un vero salto di qualità nella lotta contro la fame e la siccità in Africa. Attraverso il lavoro delle due pompe avremo l’acqua per mettere in produzione tutto l’anno ben dieci ettari di terreno e non essere legati alle sempre più scarse precipitazioni atmosferiche. Sarà possibile la produzione di ortaggi di qualsiasi tipo durante tutto l’anno. Utilizzeremo l’acqua per intervenire al momento giusto quando manca la pioggia nelle culture di mais e riso, alimenti base in Madagascar. L’energia elettrica permetterà di mettere in funzione, non contemporaneamente ma a secondo del fabbisogno giornaliero, il frigo e altri elettrodomestici, la macchina per pilare il riso o per sgranare le pannocchie di mais, il mulino per macinare il mais e vari utensili (trapano, saldatrice, compressore,...) molto utili per la lavorazione dei prodotti coltivati non solo da noi ma pure per la popolazione dei vicini villaggi e la manutenzione ordinaria di tutta la fattoria. L’acqua sarà utilizzata per irrigare i vivai di piante per il rimboschimento dell’immensa savana che sempre più si sta desertificando. È una lotta per la sopravvivenza e la conservazione della madre terra che ci alimenta e ci sostiene, lanciata da tanti capi di stato africani e da Papa Francesco. Inoltre i 12 operai con le loro famiglie, in totale 60 persone, che attualmente lavorano sui terreni della fattoria agricola avranno acqua pulita per bere, far da mangiare, lavarsi,... Avranno la possibilità di avere l’energia elettrica nella loro casa e non più il lume di candela, ricaricare i cellulari indispensabili per tenersi in contatto nelle immense distanze africane, ascoltare la radio e così pure gli altri piccoli usi domestici dell’elettricità. Senz’altro con l’ampliamento dei terreni coltivabili aumenterà l’occupazione dei giovani. Con la possibilità dell’acqua potabile, dell’energia elettrica e di un lavoro dignitoso la vita delle nostre famiglie in Madagascar può svilupparsi, nella semplicità, nella pace, nell’armonia con Dio, con il prossimo e la natura, nella certezza del cibo quotidiano che ogni giorno domandiamo a Dio nella preghiera del Padre Nostro. Il Signore della vita e dell’amore benedica voi e tutte le vostre care famiglie, memori delle parole di Gesù: “tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” (Matteo 25,40). Vi saluto caramente con il particolare ricordo al Signore per voi e le vostre care famiglie. padre Giovanni Colombi


Preghiamo e meditiamo insieme...

Preghiera dell’attesa

Giovanni Papini

Sei ancora, ogni giorno, in mezzo a noi. E sarai con noi per sempre! Vivi tra noi, accanto a noi, sulla terra ch’è tua e nostra, su questa terra che ti accolse, fanciullo, tra i fanciulli... Tu vedi, Gesù, il nostro bisogno; tu vedi fino a che punto è grande il nostro bisogno... Abbiamo bisogno di te, di te solo, e di nessun altro... Noi ti aspettiamo.

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Testimonianza...

Uganda: l’esperienza di suor Maria Marrone al tempo della pandemia di coronavirus Aboke, Lira (Uganda), 22 settembre 2020 Carissimi, ecco alcune notizie di come abbiamo vissuto e stiamo vivendo ancora attualmente, il terribile tempo del coronavirus. Seguivamo da qualche settimana l’evolversi della pandemia che si era sviluppata in Cina e poi in Europa. Sembrava molto lontana da noi, ma in pochi giorni ha raggiunto il continente africano seminando panico e angoscia. Nel giro di una settimana ci siamo trovati circondati dalle varie nazioni con casi positivi e annunci di pazienti deceduti per il coronavirus.

Mi trovo in Missione in Uganda da più di trenta anni, ho vissuto tre momenti forti di guerre e colpi di stato, l’avanzata dei ribelli e l’assalto all’ospedale, dove aiutavamo gli ammalati. Ma questa pandemia mi angosciava di più di una guerra. Delle volte avevo supplicato i soldati di risparmiare qualche ammalato e mi avevano ascoltato, ma il coronavirus chi lo ferma? Anche noi missionarie abbiamo dovuto farci coraggio. Eravamo nella stessa barca della gente. Vulnerabili come loro, uguali a loro… La fede non è una poesia, ma la fiducia in Una grande Persona, che ci ha mandate qui e ci ha detto Fidatevi di Me.

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Quindi, dopo un attimo di smarrimento, ci siamo dette che davvero chi ci aveva liberato dall’assalto dei ribelli ci liberava anche dal coronavirus. Deposto ogni altro pensiero, subito abbiamo volto la nostra attenzione alla gente che era più vulnerabile di noi: la povertà, la fame, le malattie… Una fede debole travolta dalle prove della vita. Ci siamo chieste cosa potevamo fare per loro… Come Comunità di suore Comboniane, ci siamo proposte un’ora di adorazione tutti i giorni e il Rosario per intercedere per la nostra gente. Poi ognuna di noi vedeva come organizzarsi nel proprio ramo. Il primo mese c’è stato il blocco in

assoluto, poi i miei maestri hanno aperto il telefono dell’ufficio per ascoltare chi ci chiamava. Eravamo in comunicazione tra di noi. I mesi di marzo, aprile e maggio, in genere sono i più colpiti dalla fame perché parte dei semi, che hanno raccolto l’anno prima, devono seminarli perché producano per il nuovo anno, per cui il cibo scarseggia. Il raccolto inizia verso luglio e agosto. Le famiglie povere si sostengono specialmente in quel periodo vendendo stuoie di papiro, scope di saggina, o cibandosi dei pesci delle paludi o vendendo qualche verdura del loro campo. Il lockdown le ha bloccate nelle loro capanne. Ci chiamavano nonne stanche di mangiare verdure bollite insaporite con la cenere assieme ai loro nipotini orfani. Solo e per tutti: verdura bollita nell’acqua e cenere. Non c’era olio, né fagioli, né grano, alimenti base per loro, né sapone per lavarsi… Un’epidemia di scabbia ha reso il lockdown ancora più penoso.

Alcuni bambini andavano dal signore che aveva il telefono e dicevano di chiamarci. Avevamo fatto scorte alimentari appena in tempo, dovevamo solo portarle. Sono andata dal capo del distretto a farmi dare il permesso di portare cibo agli orfani e alle loro nonne. La vecchia ambulanza apre molte porte. Ho chiesto ai miei ragazzi se si sentivano di andare, ho visto la paura nei loro occhi, ma, la pena di quei bambini, di cui conoscono il volto di ciascuno e delle loro nonne e mamme, ha dato loro un coraggio ammirevole. Si “sister”, andiamo. Abbiamo fatto la lista dei nomi e dei villaggi, chi si ricorda di un bambino, chi della nonna tale dei tali, chi dei ragazzi capo famiglia, chi delle vedove, e sono partiti. L’ambulanza è capiente e poteva aiutare almeno quattrocinque famiglie alla volta. Come dicevo anche prima, la mancanza di sapone


Testimonianza... Carissimi amici non potevo accompagnare i miei maestri in tutti i loro viaggi, ma preparavo l’occorrente per il giorno dopo. Li accompagnavo con la preghiera perché fossero protetti dal virus. Quando tornavano, capivo dai loro occhi pieni di gioia com’era andata la giornata.

per via del lockdown, ha favorito un’epidemia di scabbia che abbiamo trovato in tutti i villaggi. Al ritorno dalle visite a domicilio ci sedevamo per valutare com’era andata e programmare per il giorno dopo. I maestri preparavano i sacchi di grano e fagioli, olio, sale e sapone indispensabili per ogni famiglia. Ultimamente portavamo anche le medicine per la scabbia da lasciare a ogni famiglia. Un giorno eravamo abbastanza avanti nella strada ed un maestro si era ricordato che aveva lasciato le bottigliette della medicina per la scabbia in ufficio. Così sono tornati indietro a prenderla e quindi hanno deciso di prendere una scorciatoia per recuperare il tempo perduto. Mentre percorrevano sentieri da biciclette più che da macchina, a uno di loro è venuto in mente che in quella zona c’era un bambino che non avevamo messo nella lista. Poiché erano nei paraggi, non è stato difficile trovare casa sua. Lì c’era solo la mamma con una bambina di sette mesi in braccio che aspettava i suoi sei figli che tornassero dalla campagna dove erano andati a raccogliere la frutta che cadeva dalle piante perché non avevano altro da mangiare. La signora era molto debole per la fame, la piccolina che ancora succhiava al seno quasi vuoto, ci guardava sorridendo. Nel prenderla in braccio si sentiva un corpicino leggero, anche lei malnutrita. Dopo poco che eravamo li sono arrivati i fratellini e hanno dato subito alla mamma la frutta e alla piccina perché la succhiasse. Le abbiamo dato quello che avevamo in macchina e siamo andati in città a prendere delle farine miste nutrienti per fare le pappe alla piccola. Davvero siamo pieni di riconoscenza al Signore che ha permesso una dimenticanza e così abbiamo potuto portare un po’ di sollievo a questa famiglia.

Spesso hanno riportato quanto hanno sentito dire dalle famiglie in difficoltà: “Dio c’è, sì Dio c’è e non si è dimenticato di noi”. Ringrazio il Signore con tutto il cuore della possibilità che ci ha dato, di essere vicina a questi fratelli in un momento così drammatico. Lo benedico per tutti voi che ci sostenete, altrimenti non sarebbe stato possibile. Lo prego perché possa effondere su tutti voi il dono della carità che è sorella della compassione e della misericordia, così che anche voi siate ricolmi della Sua gioia. suor Maria Marrone

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Perù: un saluto ed un ringraziamento al tempo della pandemia di coronavirus Peralvillo (Perù), 15 ottobre 2020 Carissimi associati e benefattori tutti della Medaglia Miracolosa, con immensa commozione abbiamo ricevuto la vostra generosissima offerta di oltre 20’000 franchi! Il Signore vi ripaghi con le grazie di cui avete bisogno! 5’000 franchi saranno utilizzati il prossimo anno per le spese di trasporto per le visite settimanali ai carcerati ed il rimanente per i ragazzi della nostra scuola e per i bisogni più urgenti della missione. Grazie di cuore! Quest’anno non ci è stato possibile fare la visita settimanale ai carcerati a causa del coronavirus. Nei primi mesi dell’anno, qui in Perù, ci sono state rivolte nelle carceri per la pandemia dovuto al sovrappopolamento e alla mancanza di protezione contro il virus, grazie al cielo adesso sembra che tutto sia passato. Comunque abbiamo già comprato saponette, carta igienica, dentifricio e spazzolini da denti, shampoo per 120 prigionieri… speriamo di poter andare almeno per Natale a salutare e a consegnare questi piccoli doni con una fetta di panettone e qualche dolcetto! In questo tempo di pandemia stiamo aiutando alcuni bambini a studiare: due fratellini che non hanno il cellulare (perché in casa non hanno neppure la luce!) e altri quattro ragazzini che fanno fatica a studiare da soli… paghiamo delle persone perché li possano aiutare nello studio accogliendoli per qualche ora giornaliera nella propria casa. Qui in Perù l’anno scolastico inizia in marzo e termina qualche giorno prima di Natale… quest’anno le scuole private o parrocchiali, che iniziano il 1° di marzo, sono state aperte per quindici giorni e poi hanno dovuto chiudere, mentre le scuole statali hanno incominciato l’anno virtualmente. Sicuramente si terminerà l’anno virtualmente e poi si vedrà per il 2021.

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Quest’anno sono aumentate le famiglie che aiutiamo a pagare i costi scolastici (ciò che noi chiamiamo “adozioni”) perché in questo tempo di pandemia parecchie persone sono rimaste senza lavoro. Le persone che vivono “alla giornata” sono costrette a uscire di casa per guadagnare qualcosa e a volte rischiando la salute, perché dicono “o muoio di covid o muoio di fame”. I venditori ambulanti sono aumentati notevolmente perché chi aveva un lavoro saltuario (e qui in Perù sono tanti in questa situazione) sono stati licenziati a causa della chiusura di tante fabbriche, imprese e così si

sono ritrovati sulla strada a cercare spiccioli per il sostento familiare quotidiano. Anche la catechesi si sta svolgendo con l’utilizzo di WhatsApp, abbiamo i gruppi ridotti, però qualcosa riusciamo a fare: due gruppi di prima comunione, uno di cresima e uno di post-cresima. Abbiamo deciso di fare due anni di preparazione ai sacramenti perché il metodo virtuale non si può equiparare a quello presenziale. Una volta al mese ci troviamo virtualmente anche con i catechisti degli adulti. Ogni tanto compriamo latte, riso, zucchero, avena da distribuire a persone che sappiamo nel bisogno. Piccole cose, ma che per chi riceve una mano è “manna che viene dal cielo”!

Non possiamo però proprio lamentarci perché la Provvidenza non è mai mancata: abbiamo ricevuto dalle grandi fabbriche più di 2’000 polli congelati, una dozzina di maiali vivi, 750 kg di limoni, altrettanti di mandarini (tre volte), sacchi di verdura, uova,… e così abbiamo condiviso con i più poveri, i vicini e anche tante persone sconosciute lontane dalla parrocchia o di altre religioni… e sempre è avanzato anche per un villaggio povero che non è della nostra parrocchia ma che era visitato dalle nostre suore qualche anno fa… il Signore è proprio grande!

A causa della pandemia, dal 25 marzo non andiamo più tutti i giorni a Messa a Chancay e come tutti


Testimonianza...

partecipiamo alla Santa Messa virtuale. Abbiamo però la gioia di avere la Santa Messa nella cappellina della nostra casa il primo venerdì del mese e condividiamo questa grazia trasmettendola in diretta nella nostra pagina di Facebook. Eh sì, nessuno l’avrebbe creduto ma anche noi ci siamo un po’ modernizzate aprendo una pagina in Facebook (“Sagrado Corazón de Jesús - Peralvillo – Página Oficial”) per stare più vicini alle persone. Nel mese di giugno, per il mese del Sacro Cuore e per il Corpus Domini, abbiamo trasmesso alcune adorazioni, poi da luglio abbiamo iniziato il Santo Rosario giornaliero per pregare per ammalati e defunti del covid, ogni giorno siamo accompagnate da una classe dei nostri bambini e ragazzi della scuola “Pequeña Bélen”. In questo modo stiamo vicini alle famiglie, chi ha ammalati in casa e soprattutto chi deve affrontare il passo della morte di persone care… e tutti si sentono accompagnati e ringraziano!

Dal mese di settembre tutti i sabati sera trasmettiamo una celebrazione della Parola di Dio con una semplice spiegazione delle letture per potersi preparare bene alla Santa Messa domenicale. Con i ragazzi della “Compagnia del Sacro Cuore di Gesù” abbiamo continuato a fare il nostro incontro mensile in modo virtuale e per il mese del Sacro Cuore ogni ragazzo ha registrato una preghiera su una litania del Sacro Cuore che abbiamo messo tutti i giorni in Facebook, e abbiamo fatto altre piccole attività che vi invito a vedere direttamente sulla nostra pagina di Facebook (è una pagina ac-

cessibile a tutti). Speriamo che questa pandemia finisca presto perché sono ormai sette mesi che siamo chiusi in casa e soprattutto i bambini e ragazzi hanno bisogno di uscire… Ci mettiamo nelle mani del Signore e preghiamo per il mondo intero, perché questo virus ci ha fatto capire come tutti siamo persone fragili e vulnerabili e come questa vita è davvero un passaggio verso l’eternità, perciò cerchiamo di vivere bene, momento per momento, seguendo le orme del nuovo beato Carlo Acutis, che aveva fatto dell’Eucaristia “la sua autostrada per il Cielo”! Tantissimi saluti a tutti e benedizioni dal Cristo Crocifisso “Señor de los Milagros” che festeggiamo nel mese di ottobre! Ancora grazie per la vostra generosità! suor Nadia Gianolli e comunità

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Notizie dalle missioni...

Qui Missionari... a voi Ticino Mendoza (Argentina), 28 settembre 2020 Cari amici, vi scriviamo da Mendoza per dirvi che, nonostante la pandemia, e grazie al vostro grande sostegno di 5’000 franchi, continuiamo a lavorare sodo. Non potendo contare sulla presenza quotidiana dei bambini nell’istituto, siamo stati attenti alle richieste delle diverse famiglie e siamo riusciti a sviluppare un piccolo sostegno per loro, che con molto impegno stanno dando un grande contributo alla loro difficile situazione quotidiana, all’impossibilità di lavorare normalmente, alla mancanza di cibo e di materiale scolastico per lavorare a casa. Così stiamo facendo numerosi sacchetti di cibo che sono consegnati a centinaia di famiglie ogni giorno. Allo stesso tempo, abbiamo anche potuto assemblare cestini con materiale scolastico cosi che possano fare i compiti da casa. Siamo stati in grado di sostenerli anche dando loro vestiti e scarpe in modo che potessero rinnovare i loro abiti o coprire i bisogni di base che mancavano, così come durante il rigido inverno, sono state date loro coperte e trapunte in modo che potessero stare al caldo.

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Ci sono anche altri innumerevoli compiti quotidiani, come il sostegno a distanza, attraverso whatsapp, l’aiuto concreto in situazioni di emergenza, le famiglie che abbiamo potuto accogliere nella nostra comunità dando loro piccoli lavori di manutenzione e pulizia, il sostegno costante negli elementi di igiene affinché le famiglie che non possono contare sui prodotti per mantenere un ambiente pulito possano farlo, il sostegno spirituale ed emotivo costante di fronte a questa crisi. Per poter realizzare tutto questo, il vostro aiuto è stato fondamentale, poiché, come sapete, dalla prima quindicina di marzo ad oggi, siamo privi di attività in loco nella nostra comunità, per ordine specifico del Governo Nazionale, e non sappiamo quando le riprenderemo. Per questo vi ringraziamo per tutto il vostro incon-

dizionato sostegno e vi incoraggiamo a continuare ad essere uniti a noi. Ci auguriamo che possiate stare bene, attraversando insieme tutta questa situazione mondiale, accompagnati costantemente dalle nostre preghiere. Cari amici, vi ringraziamo di vero cuore per il vostro sostegno e per quanto realizzato grazie al vostro aiuto. Rinnovando la nostra profonda gratitudine e, sempre in unione con voi nella preghiera, vi saluto con molto affetto. suor Leda Borelli e Consorelle Renk (Sud Sudan), 11 ottobre 2020 Cari amici, grazie per l’aiuto che avete dato alla nostra missione e per le vostre preghiere. Grazie anche per la vostra lettera e per il giornalino che ci avete inviato. Ringraziamo il Signore perché fino ad ora non siamo state toccate dal coronavirus, ma le conseguenze economiche ci sono. Con questa lettera chiediamo ancora il vostro aiuto per la nostra attività in campo educativo e più precisamente per la costruzione di un nuovo asilo. Hai Thoura è uno dei tre asili della nostra Parrocchia di Renk, con circa centoventi bambini e tre maestri. I bambini ricevono le lezioni in due classi provvisorie, costruite con muri di lamiere di ferro.

Con il caldo di Renk, a volte ci sono più di 40 gradi, questa struttura è molto scomoda per i bambini e anche per i maestri. Le immagini che vi inviamo dimostrano la realtà. Con il vostro aiuto possiamo cambiare il muro e rifarlo con i mattoni. Per tutto il lavoro occorrono circa 16’000 franchi. Chiediamo un vostro contributo, aiutateci come potete. Vi assicuriamo le nostre preghiere e vi salutiamo fraternamente. suor Catherine Ouma


Notizie dalle missioni... Brescia (Italia), 30 ottobre 2020 Cari amici, eccomi finalmente a darvi notizie del progetto “Filiale Coscam in Cuamba, Mozambico” (apertura di una nuova officina di rettifiche motori e lavorazioni alle macchine utensili), con l’obbiettivo di creare nuovi posti di lavoro e promuovere la mano d’opera locale, con particolare attenzione agli Ex allievi della Scuola Tecnica di Carapira, che con il vostro generoso sostegno si è concluso nel mese di dicembre 2019. Ciò nonostante l’attività produttiva si è potuta iniziare solo ai primi di ottobre 2020. Questo grande ritardo è stato causato dalla difficoltà ad avere dalle autorità l’autorizzazione di iniziare l’attività produttiva. Il ritardo nel concedere l’autorizzazione si deve soprattutto a due fattori: a. Le recenti elezioni politiche nel paese e i conseguenti avvicendamenti delle autorità provinciali responsabili dei vari dicasteri, e tra questi quello dell’ambiente, che doveva effettuare l’ispezione delle infrastrutture e rilasciare il documento di conformità. b. L’epidemia del Covid 19 che ha colpito, anche se in forma leggera, il Mozambico, paralizzando per mesi ogni attività amministrativa. All’inizio dello scorso settembre, dopo i dovuti controlli è stata rilasciata la licenza dall’autorità dell’ambiente e il 22 settembre è stato rilasciato il documento di registro della nuova attività. Quindi all’inizio di ottobre è stato finalmente possibile aprire al pubblico e iniziare l’attività produttiva come si vede anche dalle foto allegate.

Nella prima fase sono stati assunti sei operai; man mano che la clientela e la richiesta di lavoro aumenterà se ne assumeranno altri. Le infrastrutture disponibili in questo momento sono: il capannone con due grandi sale officina, magazzini, deposito di strumenti e utensileria, e ufficio di ricezione dei clienti, sanitari e recinzione del terreno con pilastri in calcestruzzo e blocchi di cemento. Non appena l’attività si sarà consolidata e sarà in grado di autofinanziarsi, si costruirà il blocco degli uffici, con un paio di camere per ospiti e sala riunioni.

Anche se gli inizi sono stati lunghi e intricati per la burocrazia e la pandemia, siamo fiduciosi che con il tempo l’opera si affermerà nella zona e via via si potranno assumere altri operai. Siamo profondamente grati per il generoso aiuto che il Gruppo Medaglia Miracolosa ha donato, permettendoci di realizzare questo importante e bel progetto di sviluppo e promozione della mano d’opera in Mozambico. Con il nostro rinnovato grazie porgiamo a tutti voi, operatori e sostenitori del Gruppo Medaglia Miracolosa di Mendrisio i migliori auguri di buon Natale e di felice e sereno 2021. Il Signore ricompensi e benedica tutti. Cordiali saluti. fratel Giovanni Grazian Aïn Aar (Libano), 11 novembre 2020 Carissimi amici, Come ringraziarvi? Con la vostra donazione di 7’000 franchi ci avete dato la possibilità di essere più vicini alle impellenti necessità dei nostri fratelli. Il vostro cuore è più felice per il sollievo offerto a tanti. Avete fatto tornare il sorriso sul viso del giovane che piangeva la morte di suo fratello sordo, deceduto mentre correva verso la sua casa per ripararsi. Grazie, grazie di cuore! È come se ci conoscessimo da tempo.

Non ci siamo mai incontrati personalmente, ma ora il dolore e la gioia ci uniscono in una nuova speranza. Con il dono che avete generosamente messo nelle nostre mani abbiamo potuto aiutare le famiglie di alcuni nostri allievi audiolesi che avevano bisogno urgente di interventi in casa, ma anche di generi alimentari. Abbiamo pure portato aiuti urgenti ad alcune famiglie che abitano vicino al porto di Beirut, ora che stanno rientrando nelle loro case. Possiamo così consegnare loro elettrodomestici per l’uso quotidiano o rimettere in sesto il mobilio. Che Dio vi benedica! Chiediamo per voi la pace dal Cielo e che la Vergine Maria, protettrice della nostra casa, vi sia vicina! Vi esprimiamo tutta la nostra gratitudine. Siate certi della nostra preghiera! Janine Safa e Marie Lise Devrel

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Vita dell’Associazione...

Visite dei missionari al nostro segretariato 16 luglio 2020 Carissimi amici, finalmente sono riuscito a tornare a farvi visita dopo il mio trasferimento a Limone sul Garda avvenuto nel settembre del 2018. Prima, quando ero a Rebbio in provincia di Como, venivo spesso per accompagnare i missionari che tornavano dalla missione e che desideravano venire qui per ringraziare per gli aiuti ricevuti. Approfitto della mia venuta per ringraziare tutti voi per il sostegno che avete sempre offerto a tanti Padri Comboniani che a voi si sono rivolti. Chiedo tutti i giorni a San Daniele Comboni che vi benedica e aiuti tutti i membri dell’Associazione attraverso la sua intercessione. Comboni era fortemente convinto che il Signore ricompensa i missionari che donano la loro vita al servizio del Vangelo e a tutti coloro che sostengono la loro missione, quindi, state certi, anche ciascuno di voi, che mai avete mancato di aiutare i missionari che si sono rivolti a voi. Rinnovo l’invito a venire a Limone sul Garda, a visitare la casa natale di San Daniele Comboni. Da noi c’è la possibilità di pernottare, basta avvisare in anticipo. Vi aspetto. Saluti carissimi.

Rinnovo il ringraziamento e garantisco la preghiera dell’intera Associazione Mater Amabilis, affinché il nostro legame possa continuare anche nel futuro. A voi grazie e una preghiera. padre Giovanni Vicari missionario Comboniano in Brasile 8 ottobre 2020 Dio, che conosce le profondità del nostro cuore, che è la fonte di bontà che non finisce mai, ci doni la forza di continuare il nostro percorso verso di Lui. Ringrazio tutti i benefattori e vi benedico per la vostra generosità verso i più bisognosi. Il Signore vi conceda pace, prosperità e tanta felicità. padre José Montaña responsabile missioni dei Padri Somaschi a Roma 12 ottobre 2020

padre Piercarlo Mazza missionario Comboniano a Limone sul Garda 15 settembre 2020 Oggi, festa della Madonna Addolorata, sono passato qui al segretariato dell’Associazione Medaglia Miracolosa di Mendrisio, dove ho trovato una bella accoglienza e ci siamo parlati delle difficoltà che il mondo sta vivendo. Adesso, che ritorno in Brasile, voglio ringraziare tutti voi, associati e benefattori, per l’aiuto, che avete sempre offerto per aiutarmi nel mio lavoro missionario, con offerte e intenzioni di Sante Messe.

Di nuovo alla Medaglia Miracolosa con gioia e riconoscenza per tutto quello che fate per la mia missione in Bangladesh. Ricordo sempre tutti con grande affetto e prego per i benefattori e amici di questa Associazione. Grazie infinite per la vostra sempre grande generosità! padre Arturo Speziale missionario del PIME in Bangladesh

Andiamo a Betlemme

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Il Natale ci faccia trovare Gesù e, con Lui, il bandolo della nostra esistenza redenta, la festa di vivere, il gusto dell’essenziale, il sapore delle cose semplici, la gioia del dialogo, il piacere della collaborazione, la voglia dell’impegno storico, la tenerezza della preghiera…

monsignor Tonino Bello


Vita dell’Associazione...

60 anni di vita mariana e missionaria

Mostra Missionaria Africana

Cari associati, benefattori, amici e lettori, a causa della pandemia, con grande rincrescimento, abbiamo dovuto annullare la celebrazione del 60° della nostra Associazione, prevista per domenica pomeriggio 22 novembre, nella chiesa Parrocchiale di Mendrisio con però la promessa di recuperarla non appena possibile. Non ci siamo potuti ritrovare per dire il nostro GRAZIE per questi sessant’anni di vita marianomissionaria ma dal profondo del nostro cuore è comunque salito al Signore il nostro GRAZIE più grande per l’immenso dono che Lui ci ha fatto: essere strumenti nelle Sue mani, mettendoci con gioia al Suo servizio e della Madre Sua dando aiuto a tanti missionari e missionarie sparsi nei cinque continenti e, attraverso loro, a tante persone che soffrono, che sono nella povertà e nel bisogno. Purtroppo, nel 2020, c’è ancora tanta povertà causata dalle disuguaglianze, dal disinteresse, dall’egoismo, che non ci può lasciare indifferenti. E noi non possiamo fermarci, ma continuare ancora con tanto impegno ed entusiasmo. Malgrado la pandemia questo anno per noi non è stato diverso dagli altri anni, abbiamo continuato con impegno il nostro lavoro a sostegno delle missioni. Non ci siamo potuti incontrare così

spesso, come era stato per gli scorsi anni, con i missionari ma, attraverso lettere, email, telefonate e, soprattutto la preghiera, ci siamo sentiti sempre uniti. Anche con associati, amici, benefattori ci siamo sentiti vicini con la preghiera perché non sempre ci siamo potuti ritrovare per i nostri incontri mensili. Il nostro “Qui Ticino… a voi missionari”, ha fatto poi da ponte fra tutti noi, i missionari e le persone beneficate. È doveroso il nostro grande GRAZIE a tutti voi, che sostenete le nostre opere missionarie con fedeltà e costanza. Grazie di vero cuore! Questo anno è stato difficile per l’intera umanità, ma noi vogliamo guardare avanti con fiducia; con Maria al nostro fianco non temiamo nulla, Lei ci precede e ci accompagna lungo il nostro cammino di ogni giorno. Forza e coraggio, andiamo avanti verso i prossimi 60 anni!!! Tra poco sarà Natale: facciamo dunque nostre le parole di monsignor Tonino Bello (vedi pagina di sinistra) che sembrano scritte proprio per ognuno di noi, per invitarci a guardare al futuro con serenità e a continuare ad impegnarci con gioia al servizio della missione. Carla Bernaschina Sempre a sottolineare il 60° della nostra fondazione, nel nostro segretariato è stata allestita una mostra missionaria con oggetti provenienti da diversi Paesi dell’Africa, che aprono i nostri orizzonti e i nostri cuori su altre culture, su altri Paesi e modi di vivere. Gli oggetti sono doni di amici missionari venuti in visita al nostro segretariato oppure doni ricevuti durante le visite alle missioni e ai campi di lavoro organizzati negli anni ‘90 e 2000. La mostra si può visitare negli orari di apertura del segretariato, dal lunedì al venerdì dalle ore 9:00 alle 11:30 e dalle 14:00 alle 17:00. A lato della mostra c’è una serie di oggettistica, sempre proveniente da terre di missione, messa in vendita e il cui ricavato sarà destinato a sostenere progetti missionari. Questi oggetti di artigianato, realizzati in parte anche grazie al sostegno da parte nostra ai progetti volti al promovimento allo sviluppo, potrebbero essere anche un bel regalo per il prossimo Natale! Grazie per una vostra visita!

il comitato

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[Indirizzo]

GAB

CH-6850 Mendrisio

Chi dĂ al povero presta a Dio! Vuoi renderti utile alle missioni? Fai conoscere

Qui Ticino...

...a voi missionari

via Carlo Croci 6 – 6850 Mendrisio +41 91 646 28 20 quiticino@medaglia-mendrisio.org CH94 0900 0000 6900 0853 6

Al vescovo Valerio, agli emeriti vescovi Ernesto e Pier Giacomo, ai nostri sacerdoti, a tutti i missionari, a voi tutti, cari associati, benefattori e lettori, con le vostre famiglie, giunga l’augurio di un Santo cristiano Natale e un Felice Anno 2021 colmo di speranza e di pace per il mondo!