Anno 47, numero 169
Qui Ticino...
...a voi missionari
marzo 2015 Periodico trimestrale ticinese del Gruppo Medaglia Miracolosa di Mendrisio attivo dal 1960 www.medaglia-mendrisio.org
Felice Santa Pasqua! Bambini di San’a, capitale dello Yemen
La bancarella della nostra Associazione al mercatino natalizio di Mendrisio del 13.12.2015.
Notizie ed avvisi Calendario Mariano Missionario Venerdì, 27 marzo 2015 Incontro di preghiera. Ore 19.30 Settenario dell’Addolorata - chiesa San Giovanni Mendrisio. Lunedì, 27 aprile 2015 Incontro mensile nella chiesa Parrocchiale di Mendrisio: ore 19.30 Santo Rosario meditato; ore 20.00 Santa Messa. Nella biblioteca San Damiano, segue l’incontro missionario. Mercoledì, 27 maggio 2015 Incontro mensile nella chiesa Parrocchiale di Mendrisio: ore 19.30 Santo Rosario meditato; ore 20.00 Santa Messa. Nella biblioteca San Damiano, segue l’assemblea ordinaria e l’incontro missionario.
L’uomo non può mai perdere la speranza nella vittoria del bene. Questo giorno diventi oggi per noi l’esordio della nuova speranza.
Vita dell’Associazione...
Impressum
2
Un grazie di cuore a tutti coloro che hanno sostenuto le opere missionarie della nostra Associazione partecipando alla tombola tenutasi all’Oratorio Santa Maria di Mendrisio domenica, 11 gennaio 2015. Il ricavato della tombola è stato di 3’516 franchi.
GRAZIE DI CUORE a tutti i benefattori, associati e amici dell’Associazione “Gruppo Medaglia Miracolosa” di Mendrisio per tutte le generose offerte giunteci durante l’anno 2014. Rammentiamo che ogni sabato dell’anno 2015 Padre Luigi Gabaglio, missionario Comboniano in Uganda, celebra una Santa Messa per tutte le necessità degli associati e benefattori, vivi e defunti, della nostra Associazione. Di nuovo “GRAZIE” per il vostro costante sostegno spirituale e materiale a favore delle missioni e delle persone più bisognose.
Editore: Associazione “Gruppo Medaglia Miracolosa”, Mendrisio Direzione, redazione e amministrazione: via Carlo Croci 6, 6850 Mendrisio tel: +41 91 646 28 20 fax: +41 91 646 28 15 email: quiticino@medaglia-mendrisio.org internet: www.medaglia-mendrisio.org Orari apertura segretariato: Lunedì - Venerdì: 09:00-11:30 / 14:00-17:00 Direttore Responsabile: don Angelo Crivelli Redazione: Carla Bernaschina, Stefania Bazzurri, Florindo Brazzola, don Angelo Crivelli, Letizia Bernaschina, Michele Faul Impaginazione e Grafica: Michele Faul Tipografia: La Buona Stampa SA, via Fola 11, 6963 Pregassona Abbonamento: Di qualunque offerta, indipendentemente dal modo di versamento, 4 franchi danno diritto all’abbonamento.
Pasqua, festa dei macigni rotolati che il Signore desidera per ciascuno è il rotolare del suo macigno, la fine dell’incubo, l’inizio della luce, la primavera di rapporti nuovi, una nuova possibilità di vita. E ognuno di noi, uscito dal suo sepolcro grazie all’Amore di Dio, si dovrà adoperare per rimuovere il macigno del sepolcro accanto, e, insieme, quello dei sepolcri dei popoli.
Ognuno di noi ha il suo macigno, commenta don Tonino. Una pietra enorme messa all’imboccatura dell’anima, che non lascia filtrare l’ossigeno, che opprime in una morsa di gelo, che blocca ogni lama di luce e la comunicazione con l’altro. È il macigno della solitudine, dell’emarginazione; è il masso della miseria, dell’odio, della disperazione, della malattia; la pietra pesante dell’egoismo e del peccato. In questi tempi, grossi macigni sono stati scaricati sulle spalle degli umili, di molte popolazioni in fuga dalle guerre, dalle violenze. Anche in nome di Dio. E anche da noi, la crisi economica sta opprimendo come un macigno le spalle di tanti operai che non chiedono il superfluo ma la possibilità di un lavoro e di una vita dignitosa per le loro famiglie. Siamo tombe alienate, ognuna con il suo sigillo di morte. La corsa delle donne, in quel terso mattino di Pasqua, si ferma attonita davanti al macigno rimosso dal sepolcro di Cristo. Pasqua di Risurrezione è la festa dei macigni rotolati, in nome della prima pietra rotolata via tra gli ulivi di quel giardino. La Vita è stata più forte della morte, l’Amore più tenace degli inferi. Non c’è Pasqua se non rotolano via i macigni che ostruiscono le nostre tombe. Ciò
Anche la nostra condivisione, tramite il Sacrificio Quaresimale oppure con il sacrificio mensile come membri della Medaglia Miracolosa, è una dinamite di solidarietà che può mandare in frantumi tanti pesi insopportabili e costruire nuove case dove fiorisce finalmente la vita e la speranza. Non so se esista una Madonna che fa rotolare i macigni, un po’ come quella che scioglie i nodi. Ma lei, donna della Pasqua, è là accanto al sepolcro del Figlio e di tutti i figli a lei affidati, in attesa della Pasqua di risurrezione. E anche lei nasconde sotto il manto un candelotto di dinamite, una carica di Amore e di intercessione, per darci una mano. Buona Pasqua di Risurrezione! don Angelo Crivelli, assistente
Lettera dell’Assistente...
L’ho presa in prestito dal vescovo don Tonino Bello la definizione della Pasqua come “festa dei macigni rotolati”, in un suo libricino “Pietre di scarto” dove presenta la vita di umili persone che la società dello scarto considera appunto esistenze inutili, da scartare, nelle quali invece don Tonino riesce a leggervi una bellezza luminosa e la forza dirompente della Pasqua. Ci siamo inoltrati da tempo sul sentiero della Quaresima e già scorgiamo in lontananza le prime luci della Pasqua di Risurrezione. Anche noi con le donne corriamo avanti per giungere in quel giardino dove Giuseppe di Arimatea ha messo a disposizione la sua tomba per deporvi il corpo di Gesù. Tra i rami di ulivo un grosso macigno, alla maniera palestinese, ostruisce l’entrata al sepolcro.
Ogni tanto penso ai nostri missionari sparsi nel mondo, leve instancabili che per la legge di Archimede, facendo leva però sulla forza dell’Amore e del Vangelo, fanno saltare in aria tanti macigni che impediscono la vita e la gioia. Forse per questo lavoro faticoso e stupendo, vedo i nostri missionari stanchi e stravolti quando tornano da noi per qualche giorno di riposo e di cura e vengono a trovarci. È come il ritorno degli operai dopo turni estenuanti in galleria: quante lastre di granito hanno fatto saltare in aria! Eppure, pur segnati dalla fatica, i nostri cari fratelli missionari sognano e aspettano solo di ripartire subito.
3
Il sogno di Padre Alberto Villotti, anche con il nostro aiuto, diventa realtà
Progetti per le missioni...
Padre Franco Noventa, missionario Comboniano, funge da vicario nella parrocchia di Nostra Signora della Medaglia Miracolosa a Barrio Cuba, sobborgo a sud di San Josè, Costa Rica. Con il parroco Padre Alfredo del Toro Rodriguez intende ampliare la casa parrocchiale per costruirvi dei saloni idonei alle esigenze di apostolato e di studio per gli scolari, come da tempo sognato dal compianto padre Alberto Villotti (deceduto il 15 aprile 2012). Il progetto prevede una spesa di circa 170’000 franchi. Carissimi amici della Medaglia Miracolosa, figli, molti i divorzi e le separazioni, molte le unioni la nostra parrocchia della Medaglia Miracolosa libere. nell’arcidiocesi di San José (30’000 anime), è situata in uno dei sobborghi al Sud della capitale, conosciuto È importante notare che su sei milioni di abitanti come “Barrio Cuba”. Il 20 agosto del 2006, noi, in Costa Rica, un milione è costituito da profughi Missionari Comboniani dell’America centrale, provenienti dal Nicaragua che sono fuggiti dalla l’abbiamo assunta: una parrocchia povera dal punto guerra civile e dalla miseria del loro paese. E come di vista economico. Da allora, a stento riusciamo a succede in tutto il mondo, anche qui i rifugiati non provvedere alle spese di mantenimento e non siamo hanno le stesse opportunità dei locali. Noi offriamo in grado di dare, come in tutte le altre parrocchie, a circa 120 famiglie, ogni mese, una grande borsa un salario ai sacerdoti. Probabilmente da più di piena di cibo basilare (riso, zucchero, olio, burro, venti anni non era stato fatto nessun lavoro negli fagioli ecc.) che ci costa circa 1’000 franchi. edifici, e siamo sempre alle prese con emergenze d’interventi da fare, di riparazioni e restauri, come il mese scorso il rifacimento del muro di cinta con sbarre e filo spinato attorno al salone multiuso, in una baraccopoli chiamata “El Pochote”.
4
La popolazione è povera ma con voglia di lavorare; non trovando lavoro sul posto, cerca fuori, partendo presto la mattina e tornando tardi la sera, così che il Barrio si riduce a un villaggio dormitorio. Chi non trova lavoro si dà all’alcool, alla droga, alla prostituzione e al crimine. Molti sono gli spacciatori di droga e, a causa di questa, non mancano gli omicidi. Chi vi scrive ha passato dieci anni nel Ciad, dove imperversava la guerra, ma solo qui a Barrio Cuba, nel 2009, è stato bersaglio di un attentato: quattro colpi di pistola a pochi metri di distanza dopo essere stato aggredito e derubato alla presenza di tanti testimoni. Nessuna pallottola mi ha colpito. La gente e pure anch’io siamo convinti che la patrona della parrocchia mi abbia protetto. Molte sono le famiglie formate solo da una donna e
È un’urgenza avere dei saloni, dei luoghi dove, per evidenti esigenze di apostolato, possano riunirsi i differenti gruppi, dove si possa impartire una formazione senza essere costretti ad andare altrove con conseguenti spese e disagi per lo spostamento, luoghi dove dare un aiuto scolastico ai ragazzi che nella loro baracca non riuscirebbero mai a studiare. Abbiamo cercato un possibile terreno da acquistare nei pressi della parrocchia, ma senza risultato. Siamo perciò tornati al progetto del compianto padre Alberto Villotti, di costruire un piano sopra l’entrata della casa parrocchiale, secondo lo studio offertoci da una coppia di amici architetti: un unico salone (per grosse riunioni parrocchiali), divisibile con tramezzi mobili in tre saloni. Il costo previsto è di circa 160’000 franchi. Per l’arredamento occorrono altri 10’000 franchi. Dateci una mano se potete. Che Dio benedica ognuno di voi, e che la Madonna della Medaglia Miracolosa, patrona del nostro Barrio, vi protegga. padre Franco Noventa
14’500 parrocchiani senza sala multiuso
Da Ahuano a Chontapunta c’è il traghetto sul fiume che funziona dalle 6 alle 16 e poi occorre percorrere una tratta di quasi due ore in automobile. Per la nostra attività è necessario avere un salone polivalente di 127.50 metri quadrati (in cemento armato e mattoni) finalizzato alla promozione umana attraverso l’alfabetizzazione degli adulti, gli incontri di catechesi, il sostegno post-scolastico diretto a bambini e giovani e adulti, nonché attraverso tante altre piccole attività. Attualmente, accanto alla chiesa parrocchiale, esiste una piccola struttura di bambù costruita grazie allo sforzo della comunità. Questo locale,
Mi dirigo a voi perché la realtà affidatami dal Signore mi spinge a chiedere anche alle persone di buona volontà un aiuto per realizzare nel giro di quattro mesi il salone in questa isolata e povera zona dell’Amazzonia ecuadoriana. Il costo dell’opera è di circa 29’000 franchi. La comunità deve dare anche il proprio contributo sotto varie forme affinché si senta responsabile e consideri come propria l’opera realizzata. Vi terremo informati sullo stato d’avanzamento dei lavori. Una volta terminata la sala, genitori, catechisti e giovani del Centro parrocchiale di Ahuano, si assumono la responsabilità di ammobiliare e mantenere pulita la struttura. Vi ringrazio di cuore. Solo il Signore e il sorriso dei bambini e dei poveri potrà ripagare un vostro qualsiasi contributo. Siate sicuri delle nostre umili preghiere e soprattutto della celebrazione della Santa Messa per l’opera svolta dalla vostra associazione. Vi affido di cuore allo sguardo di Maria, Regina delle Missioni. padre Walter J. Coronel
Progetti per le missioni...
Da Ahuano, provincia del Napo, Ecuador, padre Walter J. Coronel, parroco dell’omonima parrocchia e accreditato da monsignor Celmo Lazzari, vicario apostolico della Missione Giuseppina del Napo, desidera costruire una sala multiuso nella località di Chontapunta, nel cuore della foresta amazzonica ecuadoriana. Sono 14’500 le anime senza una simile struttura necessaria per la formazione dei giovani, per l’alfabetizzazione degli adulti, per la salute preventiva, per il doposcuola, ecc. Costo del progetto: 29’000 franchi circa. Carissimi amici, a causa dell’elevata umidità, si sta rompendo e la parrocchia di Ahuano e Chontapunta conta circa non è abbastanza capiente, funzionale e sicuro 14’500 abitanti. Qui la gente si dedica soprattutto per gli utenti. Ora si utilizza, oltre che la piccola all’attività agricola in piccoli orti famigliari, alla pesca struttura di bambù, anche la chiesa, il salotto della artigianale nel fiume Napo (il più importante della casa parrocchiale e anche il campo da gioco per regione amazzonica dell’Ecuador) e alla caccia nella soddisfare le più elementari esigenze di formazione. foresta. Più del 70% della popolazione è indigena e Pensiamo che spazi con maggiore funzionalità parla soltanto il “quechua amazzonico”. aiuterebbero notevolmente non solo i bambini Circa il 50% dei bambini e ragazzi, in età scolastica, e i giovani, ma anche gli adulti che frequentano la non frequenta la scuola per la mancanza di soldi e parrocchia, affinché tutti possano crescere nella rimane quindi a lavorare nei piccoli orti famigliari, fede e nella formazione umana. dove soprattutto si coltiva la Yuca, tubero con cui si produce la “chicha”, una bibita fermentata ricca di amido. È l’alimento degli indigeni. Per i giovani il sostegno scolastico e la catechesi non sono solo un modo per conoscere maggiormente Gesù e amarlo, ma diventa anche un’opportunità di ritrovo per ricevere piccoli corsi di formazione sulla salute (semplici regole e consigli per migliorare la loro salute e quella delle loro famiglie, per esempio: bollire l’acqua per evitare il colera, pulizia, ecc.).
5
Il “Techo Fraterno” di Oran
Progetti per le missioni...
È una struttura che, in un clima educativo e conforme al carisma guanelliano, offre alle persone in grave difficoltà un sostegno parziale. A causa della mancanza di risorse e di vocazioni in quella zona subtropicale dell’Argentina l’attenzione è rivolta ai minori a rischio o alle loro famiglie. L’inadeguata recinzione ha agevolato ai ladri il furto di ben cinquantacinque sedie. Per sostituirle e per rifare parte della recinzione occorrono 4’500 franchi. Ecco quanto ci scrive da Oran, Argentina, padre Gabriele Mortin, missionario Guanelliano. Carissimi amici, donataci dal comune. Una proprietà recintata, mi rivolgo a voi per una necessità particolare. direi a regola d’arte con rete metallica e pali in Sono padre Gabriele Mortin, missionario nella calcestruzzo, eccetto una porzione (circa 150 terra del “chaco”, zona subtropicale dell’Argentina metri) che, probabilmente a causa della mancanza e precisamente a Oran (provincia di Salta). Sono di risorse e perché confinante con la selva difficile Guanelliano, ed essendo stato direttore per alcuni da penetrare, è stata recintata solamente con filo anni alla Casa Divina Provvidenza di Como, ho avuto spinato e in modo grossolano. Due mesi fa, proprio l’occasione di accompagnare alla vostra sede alcuni adiacente alla nostra proprietà, è stata creata una missionari per ricevere aiuto e scorta preziosa di strada privata che ha mostrato subito i punti deboli medaglie. di questa recinzione precaria. Infatti, di notte, Ai margini di Oran, in una zona attorniata ancora abbiamo avuto la visita di ladri che hanno portato dalla selva, siamo presenti in due sacerdoti che, via ben 55 sedie, quelle che servono per i bambini oltre al ministero sacerdotale principalmente legato nel grande salone che funge anche da refettorio. al sabato e alle domeniche, conducono un “Techo Fraterno”, ossia un luogo dove persone in necessità possono trovare aiuto. Ora l’attività principale si svolge con una cinquantina di bimbi, provenienti da zone a noi vicine che versano in situazioni di profonda povertà materiale e purtroppo anche morale.
6
Famiglie numerose che si arrangiano e non sempre in modo legale, provenienti in gran parte dalla Bolivia (siamo a quindici chilometri da essa); molti sono di discendenza aborigena. Scarseggia il lavoro e quando c’è, è saltuario, legato alla raccolta di verdura e frutta nelle grandi fattorie. Si fornisce ai bimbi un aiuto scolastico, la colazione, il pranzo, il vestiario: diversamente sarebbero penalizzati dal mondo degli adulti! Abusi, droga, furti, sfruttamento, promiscuità, ecc. sono esempi che essi si portano nel cuore e traspare spesso anche dai loro occhi. Speriamo che, con l’aiuto di Dio e della Vergine santa, si possa rompere questa spirale di morte. Abbiamo una proprietà, ricavata dalla selva e
Abbiamo sporto denuncia alla polizia, ma a noi necessitano 1’300 franchi per sostituire le sedie rubate. Ho anche interpellato un carpentiere per rinforzare la recinzione. Il preventivo da lui presentato ammonta, senza il materiale, a 28’000 pesos: pari a 3’000 franchi circa. Il “Techo Fraterno” vive di sola beneficenza e delle offerte che riceviamo per il ministero; l’aiuto della gente buona della città di Oran c’è, ma è limitato a generi alimentari, spesso non possono dare di più. Vi saremmo grati se poteste aiutarci: i bambini vi ricorderanno volentieri nelle loro preghiere, specialmente nella preghiera di prima e dopo i pasti, essendo loro stessi vittime del problema che questo furto ha creato. Allego alcune foto che possono, più che non le parole, esprimere il senso di tale richiesta. Vi ringrazio anticipatamente per quanto sarete in grado di fare. Nel nome del Signore e della Vergine della Medaglia Miracolosa vi saluto. padre Gabriele Mortin
Donaci di vivere in solidarietà profonda col nostro popolo per crescere, e patire e lottare con esso, e rendere presente, dove Tu ci hai posto, la tua Parola di giudizio e di salvezza. Liberaci da ogni forma di amore universale e astratto, per credere all’umile e crocifisso amore, a questa terra, a questa gente. Bruno Forte
Preghiamo e meditiamo insieme...
Non ti cercheremo nelle altezze
Non ti cercheremo nelle altezze, o Signore, ma in questa crocefissa storia dell’uomo, dove Tu sei entrato conficcandovi l’albero della Croce, per lievitarla verso la terra promessa con la forza contagiosa della tua Resurrezione.
7
Ricette per un mondo migliore
La pagina dei giovani...
L’azione pasquale di Sacrificio Quaresimale e Pane per tutti, propone quest’anno delle ricette per tutti i gusti. Non si tratta però di ricette nel senso culinario, bensì di “suggerimenti” per vivere al meglio la Pasqua, ma non solo: da usare sempre, nella vita di tutti i giorni. Queste ricette non sono altro che piccoli atti, rinunce o quant’altro, che possono portarci a vivere più in armonia con noi stessi, gli altri e la natura. Come ad ogni cuoco, sta ad ognuno di noi capire quale sia la ricetta che ci riesce meglio, ciò che abbiamo da offrire. La Quaresima è il momento per capirlo, in quanto momento di riflessione per capire di cosa abbiamo veramente bisogno e che cosa ci è invece superfluo. Infatti, un bravo cuoco sa bene che, alle volte, bisogna razionare le quantità per fare in modo che ci sia cibo a sufficienza per tutti. Ed è proprio quest’idea che è espressa nello slogan della campagna: “Meno per noi, abbastanza per tutti”.
8
Attraverso la metafora delle ricette, la campagna vuole portarci a riflettere in modo particolare su come ciò che mangiamo possa modificare il clima. Infatti, l’alimentazione è l’aspetto legato alla vita umana con il maggior impatto sul clima, costituendo ben il 33% delle emissioni mondiali di CO2. Per questo Sacrificio Quaresimale è impegnato in molteplici progetti a sostegno di un’alimentazione equa, sostenibile e rispettosa del clima tanto all’estero, quanto in Svizzera. E se i cambiamenti climatici sul territorio elvetico non si traducono che in estati piovose e in inverni più caldi del solito, le conseguenze in altri paesi sono ben più drammatiche. Tifoni, tsunami… Sono conseguenze che conosciamo bene, ne sentiamo parlare ormai quasi ogni giorno alla televisione,
alla radio, sui giornali... Purtroppo però non si parla mai abbastanza del fatto che i paesi che subiscono mag giormente gli effetti negativi dei cambiamenti climatici, sono coloro che hanno contribuito meno a provocarli. È quindi arrivato il momento che i paesi che hanno contribuito in maniera maggiore, tra i quali la Svizzera, si assumano le proprie responsabilità, sia riducendo le proprie emissioni di CO2 che fornendo maggiori aiuti allo sviluppo. Per questo Sacrificio Quaresimale invita a firmare la petizione per la giustizia climatica, dove si chiede una maggiore presa a carico da parte del nostro governo di questa problematica. Non roviniamoci l’appetito: vogliamo davvero che il nostro piatto sia pieno per avere svuotato quello di altri? Gesù non spezza forse il pane dicendo “prendete, e mangiatene tutti”? Insomma, questa Pasqua, cerchiamo tutti di seguire questa ricetta: ...qualche manciata di sforzo da parte dei governi …un pizzico da parte di ognuno di noi …q.b. di solidarietà. Et voilà, tutti a tavola! Letizia Bernaschina
La Pasqua è vicina...
Questi temi si rifanno alla prima Pasqua. Gli Israeliti sono schiavi in Egitto e sempre maggiormente assoggettati a lavori forzati. Fino a quando una persona può essere soggiogata con violenza? Fino a quando un corpo può resistere alla fatica? Fino a quando una persona può vivere senza dignità? Gli Israeliti gridano al Signore. Lui sente, si commuove, interviene, salva. Sempre. Il nostro Dio non è beato nella sua trascendenza. È beato quando nella storia, attraverso la voce dei profeti, difende i poveri, le vedove e gli orfani. Quando censura i pesi falsi e lo spostamento di confini. Quando castiga i soprusi e bolla le false deposizioni e le sentenze ingiuste. In breve: disapprova con forza ciò che uccide la dignità, la fraternità e l’equità. Alla luce di questo insegnamento pasquale viene posta una domanda ai partecipanti: “Quali sono le schiavitù che attanagliano la tua comunità?” Il catechista si circonda dei suoi e discutono. Le risposte sono varie e riflettono il contesto delle varie comunità. Ci sono però denominatori comuni: • Le donne non sono considerate come gli uomini. • Le vedove subiscono soprusi. • Corruzione in tutti gli Uffici e servizi Governativi. • Mancanza di medicine. • Educazione e strutture scolastiche fatiscenti. • L’AIDS e, come conseguenza, troppi orfani. • Operai obbligati a lavorare molte ore, e non pagati giustamente. • Quando non piove sufficientemente, raccolti poveri e vera fame. • Il Governo non si interessa di noi. • Stregoneria, spirito di vendetta, rassegnazione passiva.
Sono vere schiavitù, croci e morti di ogni giorno. In aula, chi ascolta questa litania – più lunga ancora – sa che non è letteratura per commuovere. Sa che è la vita quotidiana, spesa in estrema precarietà e anche paura. Difficile alzare la testa e la voce. Difficile sperare. È sempre stato così! Nel cuore si annida sfiducia, ma anche pigrizia. Perché la liberazione e la libertà hanno il loro prezzo: sono frutto di sacrificio, impegno e lavoro. Ma che significato ha la celebrazione liturgica della Pasqua senza che essa generi un nuovo sussulto di vita nel contesto concreto della comunità? Senza che generi e faccia gustare novità? Lo affermava già San Paolo: “Togliete via il lievito vecchio, per essere pasta nuova. Celebriamo con azzimi di sincerità e di verità.” Ecco la fede resa vita! Ecco la Pasqua del Cristo resa Pasqua del credente! Novità, sincerità, verità. Anche con altre parole: giustizia, solidarietà, carità. Illuminati dalla Parola, all’analisi segue la programmazione. Ogni comunità la sua. Il lavoro è lento e faticoso, perché i suggerimenti devono rispondere ad alcuni criteri precisi ed essere concreti. Riflessione e metodo ai quali i nostri non sono abituati. Alla fine emerge un ricco mosaico di idee e attività che meraviglia. Persino ambizioso. Meglio puntare in alto! Da tutti i gruppi escono due parole chiave: responsabilità e impegno. Già questo è Pasqua! I partecipanti sono tornati ai loro villaggi con qualche idea ben fissa: che la Pasqua non è celebrazione vera se non tocca e cambia la vita, anche sociale; che i cambiamenti e la trasformazione sono possibili. Soprattutto che, oltre ad una chiara conoscenza e visione, sono resi possibili dall’impegno di ciascuno e di tutti. La Pasqua è liberarsi prima che liberare!
Testimonianza dalle missioni...
Idea geniale: che ogni catechista venga in parrocchia con cinque leaders della sua comunità per preparare la Pasqua. L’incontro si ispira al Vangelo: “Andate a preparare per noi la Pasqua, perché possiamo mangiare.” (Lc. 22,8) La Pasqua è il cuore della fede, liturgia e vita. Così per gli Israeliti e così per i cristiani. Gli Israeliti la facevano precedere da una settimana di preparativi, perché non c’è notte più misteriosa e più santa della notte di Pasqua. Evento che ricorda, ma anche celebrazione della speranza futura. Ogni anno un canto ritmava: “Quest’anno ancora schiavi qui, ma il prossimo anno liberi a Gerusalemme.” Una speranza che non si lascia mai vincere dalle delusioni. LIBERI! È il sogno di chi vive forme di schiavitù. L’appuntamento è per Gerusalemme: la città santa, la città del cuore. LIBERI! La Pasqua è liberazione e esodo, gioia e canto.
padre Giuseppe Inverardi missionario Comboniano in Tanzania
9
Guayaquil (Ecuador), dicembre 2014
Notizie dalle missioni...
Carissimi amici e benefattori, con grande gioia e speranza visito di nuovo con questo scritto le vostre famiglie sperando di trovarvi in buona salute. Vi ringrazio di tutto cuore per il vostro continuo aiuto e la vostra generosità che permette a tanti bambini e giovani di continuare la loro formazione cristiana e professionale. Seguo la pedagogia di San Giovanni Bosco: ragione – religione – amore. Ogni giorno, nella Santa Messa, ricordiamo al Signore e alla Vergine Santa voi e le persone che vi stanno a cuore vive o defunte. Questo mondo globalizzato porta continuamente messaggi non cristiani con tutti i mezzi di comunicazione invitando al divertimento sfrenato, allo sfruttamento disumano delle risorse, alla violenza sui bambini, i vecchi, gli stranieri, le donne, i poveri, senza interessarsi della gente che soffre per le guerre, le ingiustizie, la fame, la mancanza di lavoro e tanti altri problemi che sicuramente conoscete anche voi.
10
Qui, nella mia nuova parrocchia, la gente è molto povera e vive in gran parte della pesca quando tutto va bene. Si vedono i segni della denutrizione anche nei bambini. C’è molta gente disoccupata, soprattutto tra i giovani; molti rubano per sopravvivere e diversi convivono con traffici della droga. Con un sacerdote e in collaborazione di laici che hanno tempo e buona volontà, continuiamo
nell’impegno della “Nuova Evangelizzazione” per costruire con Gesù e Maria il Regno di Dio fatto di fratellanza e di mutua solidarietà. Difficoltà ce ne sono tante, però ci sosteniamo a vicenda confidando sempre in Gesù e Maria. Di nuovo vi ringrazio di tutto cuore con i bambini, le mamme e tutte le nuove comunità che crescono poco a poco. Vi siamo sempre vicini e uniti nella preghiera e vi ringraziamo per la vostra continua solidarietà. Buon anno! Con affetto e gratitudine. padre Pierluigi Carletti Zamalek-Cairo (Egitto), 14 dicembre 2014 Cari amici, vi ringrazio di vero cuore, per l’offerta che ci avete mandato per la ristrutturazione della nostra Casa qui a Zamalek. Ringrazio, unita alle mie Consorelle, tutti i collaboratori e tutti i benefattori e assicuriamo il nostro ricordo nella preghiera. Colgo l’occasione di augurare a tutti un gioioso e Santo Natale vissuto nell’intimità nel Signore. Insieme chiediamo a Gesù, che è venuto a salvarci, il dono della pace al mondo intero e in modo particolare dove ci sono conflitti e guerre. Ricordiamo anche i cristiani che sono perseguitati perché il Signore li sostenga nella loro fede. A tutti il mio ricordo con il rinnovo degli auguri anche per il nuovo Anno che sta per cominciare.
Ringrazio di nuovo tutti voi e non mancherò di pregare per tutti coloro che generosamente hanno contribuito. Il Signore ricambi tutto in grazie e benedizioni. Con affetto e riconoscenza. suor Rita Colombo Kitanga-Kabale (Uganda), 20 dicembre 2014 Carissimi amici, ricordo ancora con tanto piacere la mia visita al vostro segretariato e vi ringrazio per tutto ciò che mi
Vi ringrazio anche per la vostra generosa offerta quale contributo per la spedizione in Uganda di un’autoambulanza a noi tanto necessaria. Per tutto il bene ricevuto vi sono veramente riconoscente. Vi auguro un Natale benedetto e un prospero Anno Nuovo. Che Dio vi benedica! padre Gaetano Batanyenda
Io, assieme a tutti loro, posso solo pregare per voi il Signore che vi conceda il centuplo e invoco su voi le più elette benedizioni con la preghiera di Mosè: ”Il Signore vi faccia grazia, rivolga a voi il suo volto e vi conceda pace”. Buon Anno! padre Giuseppe Ambrosi
Verona (Italia), 6 gennaio 2015
Touloum (Nord Cameroun), 22 gennaio 2015
Carissimi amici, all’inizio di questo nuovo anno 2015, colgo l’occasione della Festa dell’Epifania, che è festa missionaria, per farvi, da parte mia e della Missione, i più fervidi auguri missionari di un Anno Nuovo sereno, di prosperità e benedizioni celesti per voi, i vostri figli e le vostre famiglie.
Cari amici, un grazie grande per il vostro ricordo e per l’accoglienza sempre generosa in occasione della visita che durante le vacanze in Italia faccio da voi. Ricambio gli auguri di buon anno a voi tutti e a tutti i membri dell’associazione.
Notizie dalle missioni...
avete donato per i bambini della mia missione e le intenzioni di Sante Messe.
Sono riconoscente a tutti voi che avete voluto farmi pervenire gli auguri di Natale pensando anche ai bambini della mia Missione, con un gesto di solidarietà e condivisione. Mi piace usare l’immagine della presentazione di Gesù al tempio per ringraziarvi della vostra generosità con le parole di Simeone: “Ora posso andare in pace perché i miei occhi hanno visto la salvezza del popolo d’Israele”; anch’io nella mia ultima visita alla Missione, l’estate scorsa, ho visto la salvezza dall’ignoranza e dalla fame di quei bambini della mia Missione, che vi presento nei miei scritti, grazie al vostro cuore grande che li ama come figli. Senza di voi, che in questi anni mi avete sempre sostenuto, io non avrei potuto fare nulla.
11
Qui stiamo vivendo un momento di grande incertezza e turbamento per BOKO HARAM. Per il momento mi trovo in una zona che ci sembra sicura, perché situata a un centinaio di chilometri ove questo gruppo di senza legge né fede opera. Infligge a gente inerme e indifesa, sofferenza e morte e quelli che riescono scappano, affrontando un futuro di miseria. Tutto questo fatto in nome di Allah: i paesi confinanti (Cameroun, Tchad...) stanno ora sembra, con immenso ritardo, affrontando il problema ricorrendo agli eserciti. Alla base di tutto questo male ci sta l’impotenza di questo grande stato petrolifero che è la Nigeria: la corruzione a tutti i livelli, il disinteresse generale delle classi dirigenti per il bene comune; poi ci sono i paesi arabi da cui affluiscono capitali enormi e armi che vanno nelle mani di questa gente; e poi il disordine estremo in Libia, avendo le potenze occidentali spazzato via Gheddafi. Fin quando ci saranno soldi e armi si continuerà. Di fronte a simile situazione si ha il senso dello smarrimento. Fin dove questa follia umana arriverà? La preghiera che voi fate alla Madre del Signore sono sicuro che ci sosterrà e alla fine troverà il modo di toccare i cuori e ricondurre tanta gente alla ragione e al bene. Anch’io conto sulla vostra preghiera per conservare un minimo di pace nell’anima e non perdere la stella polare. Con affetto.
Al Centro si susseguono le attività. Mi piace ricordarne una in particolare: gli esercizi spirituali per trenta suore che operano in Sudan. Faremo di tutto per provvedere a una ospitalità degna di “eroine” che lavorano in un contesto tanto difficile a tutti i livelli. Che possano attingere nuova forza spirituale e pastorale, ma anche essere fisicamente rinfrancate. Auguro ogni bene a tutti voi membri e benefattori dell’Associazione Medaglia Miracolosa e vi saluto caramente. Un ricordo tutto gratitudine alla mia Consolata. padre Giuseppe Inverardi Beira (Mozambico), 27 gennaio 2015 Carissimi amici tutti, desidero confermare la ricezione dell’offerta di 5’000 franchi, convertiti in Euro, inviata ai Missionari Comboniani di Verona e poi trasferita sul conto dell’Associazione Esmabama che ha la responsabilità della gestione del Centro di Salute della Missione di Mangunde in Mozambico.
padre Mario Frigerio
Notizie dalle missioni...
Dar Es Salaam (Tanzania), 23 gennaio 2015
12
Carissimi amici, “Hatimaye”, dicono qui. Cioè: “finalmente”. Finalmente posso comunicare che ieri ho ricevuto la vostra offerta di fr. 2’000 per le nostre attività formative al Centro. Rinnovata gratitudine per questo dono: al Signore, ai benefattori dell’Associazione e a tutti voi, canali della loro bontà. È sempre commovente vedere che molti si sacrificano per essere con i missionari nella generosità; anzi, a me piace pensare, per essere loro stessi missionari. È essere assieme e camminare assieme. È evangelizzare assieme nell’annuncio e con la carità.
Il contributo, come già indicato, servirà soprattutto per l’acquisto di latte in polvere per i bambini, figli di madri sieropositive o con AIDS e l’acquisto di medicinali e cibo per i malati degenti. Fra qualche mese sarà inviata una relazione narrativo-finanziaria sulla gestione della somma ricevuta. In nome di tante famiglie ed in particolare dei bambini e malati della zona di Mangunde, desidero inviare un caloroso saluto a voi tutti membri e benefattori dell’Associazione Gruppo Medaglia Miracolosa di Mendrisio. Il Signore Gesù, per intercessione di Maria Madre sua e nostra, benedica tutti e dia a ciascuno salute e pace. Allego alcune foto relative alla Missione e al Centro di Salute di Mangunde. Con amicizia e riconoscenza. padre Ottorino Poletto
Macapá-Amapá (Brasile), 29 gennaio 2015 Carissimi amici, vi ringrazio di cuore per il messaggio natalizio che tengo nel libro delle preghiere. È una preghiera che ci fa liberi e ci spinge verso i fratelli e sorelle. Grazie!
trovavo a Limone sul Garda, per un corso di esercizi spirituali, ebbi un serio infarto. Grazie al Signore e a cure mediche mi sono rimesso abbastanza bene e di recente sono tornato al mio lavoro di animazione missionaria nel nostro Centro Missionario di La Grange Park (Chicago-USA). Fu un’esperienza inaspettata che fa riflettere sulla verità che “l’uomo propone, ma è Dio che dispone”. Colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro che mi furono vicini e mi hanno aiutato in modi diversi a superare questo periodo difficile e che continuano a pregare per me.
Qui si va avanti bene con la grazia di Dio. In marzo inizieranno le attività nel Centro Educativo ed è sempre un grande impegno perché i nostri bambini sono tutti molto bisognosi.
suor Elisa Salvetti La Grange Park (USA), 5 febbraio 2015 Carissimi amici, è un po’ di tempo che non vi mando mie notizie. Non ho potuto perfino mandarvi gli auguri natalizi e di Felice Anno 2015. La ragione è che mentre mi
Ringrazio tutti i missionari, uomini e donne che lavorano tanto per il Signore e i fratelli senza fare rumore. Papa Francesco (4 novembre 2013)
Siamo ormai vicino alla santa Quaresima ed è la mia preghiera e augurio per tutti noi di approfittare di questo tempo speciale per approfondire la nostra fede e rafforzarci nel sacrificio personale con il condividere questa nostra fede e i doni che il Signore ci ha concesso. Allora potremo gustare veramente la gioia e la pace del Signore Risorto. Vi ricorderò con le vostre intenzioni all’altare ogni giorno di questo tempo sacro di Quaresima e di Pasqua. Con i migliori auguri, sempre con riconoscenza ed affetto. padre Pietro Premarini
Notizie dalle missioni...
Ricordateci come facciamo pure noi. Abbiamo bisogno del vostro ricordo e della vostra preghiera per affrontare con coraggio situazioni anche difficili. Vi saluto con affetto e tanta riconoscenza. Cordialmente.
13
Botteghe del mondo: c’è ancora un futuro? Aiutiamo iniziando dai nostri acquisti: Commercio Equo e Solidale! La situazione finanziaria dell’Associazione Botteghe del Mondo in Ticino è difficile. Colpa della crisi, forse, ma anche della struttura stessa delle botteghe che continuano a funzionare grazie al volontariato proponendo dei modelli di vendita che non rispondono più alle esigenze dei consumatori, viziati dalle proposte dei grandi magazzini. L’importante traguardo dei 35 anni di presenza nella Svizzera italiana – festeggiato l’anno scorso – ha coinciso, dunque, con la presa di coscienza di questa dura realtà.
Bottega del mondo...
Abbiamo esaminato più volte e a lungo la nostra situazione e va detto subito una cosa importante: il volontariato femminile è sempre stato l’anima delle Botteghe; è impossibile immaginarle senza volontarie, ma, allo stesso tempo, cambiando le esigenze dei consumatori e della società, è necessaria una professionalizzazione delle strutture e della vendita. L’obiettivo finale in fondo è questo: vendere, perché più vendiamo, più riusciamo a sostenere i nostri produttori. C’è poi un alone di invisibilità che cerchiamo di scrollarci di dosso: la gente sa che esistiamo ma fatica a varcare la soglia o pensa a noi solo per idee regalo. In realtà abbiamo una vasta gamma di prodotti alimentari e di artigianato.
14
Le Botteghe del Mondo esistono da 35 anni e sono nate per dare voce ai produttori e agli artigiani del Sud del mondo e per migliorare le condizioni di vita delle popolazioni svantaggiate. Con il commercio equo e solidale si offre un’opportunità a chi, nei Paesi del Sud, realizza prodotti di alta qualità con la propria forza lavorativa e cerca di garantire una vita dignitosa alla propria famiglia. Diversi sforzi sono già stati fatti.
«Abbiamo deciso di non scendere a compromessi per quanto riguarda il livello di equità sociale. La nostra missione rimane la stessa: offrire una possibilità a chi, nel Sud del mondo, realizza prodotti di grande qualità e cerca, con la propria forza lavorativa, di sbarcare il lunario e garantire una vita dignitosa alla propria famiglia, senza chiedere carità ma solo giustizia» ha recentemente dichiarato la Presidente dell’Associazione Botteghe del Mondo, Claire Fischer, all’assemblea tenutasi a Giubiasco lo scorso primo febbraio. Lo sforzo dell’Associazione e di tutte le volontarie è grande, ma senza una rispondenza, senza una maggiore coscienza e sensibilità da parte dei consumatori verso una giustizia sociale, tutti gli sforzi risulteranno vani. Vogliamo sempre continuare a favorire i ricchi? Le grandi catene di distribuzione e le grandi multinazionali che realizzano cifre d’affari di miliardi, mentre i piccoli produttori faticano a raggiungere la soglia di sopravvivenza? Pensiamoci e agiamo di conseguenza! Manuela Casagrande responsabile Bottega del Mondo Mendrisio
Orari di apertura della sede di Mendrisio: lunedì: 14:00–16:30 martedì- venerdì: 09:00–11:00 / 14:00–16:30 sabato: 09:00–11:00
Visite dei missionari presso il nostro segretariato Con gioiosa gratitudine e piena gioia scrivo il GRAZIE sincero per la generosità, collaborazione e solidarietà di tante persone del Ticino, per la realizzazione del dispensario di Marokoliva, che per diverse difficoltà non si è potuto finora realizzare. Confidiamo nell’aiuto della Medaglia Miracolosa che ama i suoi figli più bisognosi! Dio benedica tutti voi, cari amici di Mendrisio! padre Giovanni Maria Razzu Missionario Vincenziano in Madagascar 6 novembre 2014 Con grande gioia sono venuto a fare visita al Segretariato della Medaglia Miracolosa.
Prima di tutto ringrazio per il costante aiuto che avete dato e continuate a dare ai poveri della missione dove sono stato assegnato. È una zona povera, non solo materialmente, ma anche spiritualmente. La gente vive vicino al grande fiume – convergenza del Gange e del Brahmaputra – e qui vi sono spesso alluvioni. La comunità cattolica, formata da circa ottanta famiglie, non ha avuto una grande formazione spirituale e religiosa perché molte di esse sono emigrate da paesi poveri, dove il sacerdote andava a celebrare la Messa solo tre o quattro volte l’anno. Da due o tre anni sto cercando di far capire loro l’importanza della devozione al Santissimo Sacramento, alla Madonna e il valore dei sacramenti. Ora andiamo nei villaggi a pregare anche il Rosario, soprattutto nel mese di maggio e di ottobre. È una zona di nuova evangelizzazione, cerchiamo di far amare e accettare Gesù Salvatore agli Hindu di bassa o fuori casta. Chiedo a tutti voi della Medaglia Miracolosa di pregare affinché Gesù trovi sempre più spazio nella vita dei cattolici esistenti, sostenuti dalle preghiere e dall’amore di Maria Santissima.
Pregate per la conversione dei poveri di bassa casta, disprezzati dagli altri, ma amati da Gesù e da Maria, sua Madre. Con grande riconoscenza. padre Arturo Speziale Missionario del PIME in Bangladesh 19 novembre 2015 Sono felice di essere qui per una visita a tutti voi per ringraziarvi personalmente per la vostra generosità e collaborazione a favore della Congregazione dei Rosariani di Bangalore. Vi ringrazio in modo speciale per la vostra accoglienza, ospitalità e amore con cui sono stato ricevuto e per l’offerta che mi avete dato per le nostre opere missionarie e per la celebrazione di Sante Messe.
È stata meravigliosa l’esperienza di essere qui e conoscervi. Confidiamo in una continua collaborazione e vi ringrazio ancora infinitamente. Con amore e preghiere. padre K.P. Xavier Superiore Generale dei Rosariani in India 20 novembre 2014 Ritorno con gioia qui, presso l’Associazione della Medaglia Miracolosa, a raccontare un po’ della nostra vita missionaria. Nelle difficoltà e nei problemi di ogni giorno credo di aver sempre avuto l’aiuto e la preghiera da parte della vostra associazione. Di tutto cuore vi ringrazio. Pregate per me e per la nostra gente, che in questo tempo soffre per le crudeltà e efferatezze operate dai banditi. Con riconoscenza e affetto e l’assicurazione di una preghiera vicendevole. padre Floriano Strappazzon Missionario Vincenziano in Madagascar
Vita dell’Associazione...
4 novembre 2014
15
[Indirizzo]
GAB
CH-6850 Mendrisio
Chi dà al povero presta a Dio! Vuoi renderti utile alle missioni? Fai conoscere
Qui Ticino...
...a voi missionari
via Carlo Croci 6 – 6850 Mendrisio Tel. 091 646 28 20 – Fax 091 646 28 15 CCP 69-853-6
Al nostro caro vescovo Valerio, agli emeriti vescovi Ernesto e Pier Giacomo, ai nostri sacerdoti, a tutti i missionari, a voi tutti, cari associati, benefattori e lettori, con le vostre famiglie, giunga l’augurio di una Buona e Santa Pasqua!