L'Imprenditore Agricolo Gennaio 2014

ANNO 3 NUMERO

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Gennaio 2014

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P r o v i n c i a

G RAN D A

Il trionfo dei salami!

L’UNICO GIORNALE INVIATO A TUTTI GLI IMPRENDITORI AGRICOLI 1

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Sommario 10

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Tornano le agevolazioni fiscali per società agricole e piccole proprietà

I produttori agricoli sono esonerati dallo spesometro

Enologia Stagione viticola 2013 La storia non si ripete

L’editoriale La grande attesa della primavera verde

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L’aria che tira La questione della trasparenza

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Fisco e tributi Mini Imu sui terreni agricoli Conguaglio entro il 24 gennaio

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Soldi dalla Regione Piemonte per ristrutturare le enoteche

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Teo Costa vince la sfida del Francial Times

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Dogliani Docg, le emozioni di un grande vino a Torino

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Attualità Dal Papa con l’Imprenditore agricolo. Esaurito il primo pullman, affrettarsi.

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Gennaio 2014

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Cuneo rimane la quarta provincia agricola d’Italia

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Istruzioni per l’uso agricolo della Legge di Stabilità 2014

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Contributi per chi investe nei lavori forestali

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Le nuove frontiere dell’irrigazione

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Piero e le bianche manze nei verdi pascoli celesti

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Delia Revelli di Mondovì vince l’Oscar Green nazionale

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Zootecnia Il benessere animale e quello del portafoglio

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«Vogliamo certezze sulle quote latte, questa volta siamo uniti nella lotta»

ANNO 3 NUMERO

25 GENNAIO 2014

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Settore suinicolo, cinque proposte contro la crisi

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Buona notizia per l’Italia Il mondo consuma più latte

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Da Israele alla Svizzera Il latte a Villanova Solaro

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La carne piemontese sbarca a Hong Kong

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Dalla Granda al Trentino, cresce il progetto dei formaggi d’alpeggio

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Notizie dalle aziende

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Albino Rocca, macchinari agricoli garantiti dall’esperienza

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Ortofrutticoltura

L’IMPRENDITORE AGRICOLO

Le piante medicinali, un settore che può riservare buone sorprese

Direttore responsabile: Osvaldo Bellino Direttore editoriale: Valerio Maccagno

L’U NIC O

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della provincia Granda

Direzione, redazione e amministrazione: Via Pylos, 20 - 12038 Savigliano - Cuneo Tel. 0172.711279 redazione@imprenditoreagricolo.com www.imprenditoreagricolo.com Editore: Réclame S.r.l.

Via Pylos, 20 - 12038 Savigliano - Cuneo

Pubblicità: Réclame

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Difesa fitosanitaria, in vigore le regole europee sugli agrofarmaci

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Osservatorio prezzi Prezzi e mercati all’ingrosso

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Scadenze fiscali Febbraio: occhio alle scadenze

Fiere Fieragricola Verona 2014, nuovi spazi per vigneto, frutteto, suini e bovini da carne

G R A N D A

Nuove scommesse: Thermogreen e la flavescenza dorata secondo la Wgreen Tecnology

A.r.pro.m.a informa L’epopea dell’aratro elettrico

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P R O V I N C I A

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Mercatino Gli affari dell’Imprenditore

Via Pylos, 20 - 12038 Savigliano - Cuneo Tel. 0172.711279

e-mail: info@reclamesavigliano.it www.reclamesavigliano.it Progetto grafico: Marco Grussu Stampa: G. Canale & C. S.p.A. Via Liguria, 24 - 10071 Borgaro - Torino Registrazione Tribunale di Saluzzo n. 3 del 09/01/2012 Abbonamento premium anno 2014 Euro 20,00 Conto corrente postale n° 1003849591 Intestato a Reclame srl Causale: Amico dell’Imprenditore Associato

Unione Stampa periodica Italiana Copia gratuita

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e d i t o r i a l e

La grande attesa della primavera verde

O svaldo B ellino

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Bisogna sempre essere alla vigilia di qualcosa. L’attesa è il momento più interessante, come insegna il “sabato del villaggio”. Stimola l’immaginazione, la creatività, l’attivismo della preparazione. Poi viene l’“epifania”, che tutte le feste porta via, e si riparte con altre attese. E’ il ciclo delle stagioni, la semina che prelude al raccolto.

In questo senso, il 2014 si annuncia come un anno di grandi attese, cioè di crescita, non a caso sinonimo di crisi.

E’ la vigilia dell’Expo 2015 di Milano, un evento universale a due passi da casa, dedicato a un tema che dovrebbe scuotere dalla branda anche il più “bugia nen” degli agricoltori: “Nutrire il pianeta. Energia per la vita”. Cuneo è la prima provincia agricola del Piemonte, la quarta d’Italia, e non può non cogliere questa opportunità, come peraltro stanno già facendo Eataly e Carlin Petrini, cuneesi globalizzati.

La sfida è importante perché mette in gioco il modello dell’agricoltura sostenibile, a sua volta al centro della nuova Politica agricola comunitaria (Pac), altra grande attesa e promessa della stagione agricola di imminente apertura. Alle porte ci sono i forconi della protesta, ma anche la “primavera verde” dei giovani che tornano all’agricoltura. Tutta questa energia, opportunamente incanalata in una strategia virtuosa, anziché frantumata nei rivoli degli orticelli, potrebbe trasformarsi nella vera rivoluzione che mancava, con l’agricoltura protagonista di un nuovo sviluppo dal volto umano.

Un percorso, tuttavia, per nulla scontato, se il primo spot televisivo per la promozione dell’Expo 2015 è stato una mazzata alla zootecnia, accusata di consumare oltre 15 mila litri d’acqua per produrre un chilogrammo di carne. Al di là del dato, giudicato una frottola dagli esperti di parte avversa, rimane evidente la necessità di conciliare le varie anime dei campi, rendendo sostenibile l’agricoltura non solo per l’ambiente, ma anche per l’economia di chi ci lavora.

Il 2014 sarà inoltre la vigilia della fine delle quote latte, che verranno abolite, appunto, nel 2015, quando il consumo globale dei prodotti lattiero-caseari viene da tutti previsto, Ismea in testa, in rapido aumento, con buone prospettive per gli allevatori italiani. Senza contare le sorprese che potrebbero arrivare dal fronte giudiziario, se fosse vero che gli algoritmi per il calcolo della produzione di latte in Italia erano sbagliati, e che, quindi, le quote non sarebbero state in tutto o in parte superate.

L’anno che sta arrivando, cantava Lucio Dalla, tra un anno passerà, l’importante è prepararsi, è questa la novità.

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t i r a

La questione della trasparenza

M ichele A ntonio F ino

Nell’ottobre scorso, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA), che ha sede a Parma, ha ospitato una conferenza sulla trasparenza dei suoi lavori.

Obiettivo: migliorare la conoscibilità del lavoro dell’ente e la sua possibilità di essere sempre credibile quando si pronuncia su una nuova sostanza impiegata in agricoltura, un nuovo additivo alimentare, un nuovo prodotto destinato alle nostre tavole.

L’EFSA è stata infatti creata nel 2002, proprio con questo scopo: fornire pareri, scientificamente affidabili e indipendenti dai condizionamenti degli interessi economici, affinché i decisori politici potessero operare meglio di come avevano fatto nei dieci anni precedenti, a proposito di mucca pazza, aviaria, peste suina: tutte emergenze gestite poco e male, con gravissime ripercussioni.

Purtroppo, negli anni, la questione di quanto siano realmente indipendenti gli scienziati e i tecnici di EFSA ha lasciato spazio a più di qualche dubbio.

L’indipendenza infatti non è solo la sicurezza che un tecnico che opera a Parma non riceva sottobanco bustarelle da un imprenditore interessato a far ammettere il suo prodotto per il mercato europeo. Indipendenza significa verificare che nemmeno i famigliari dello scienziato lavorino per un’industria che chiede un parere all’EFSA; che lo scienziato non si sia laureato con una borsa di studio pagata da chi oggi chiede il parere e via dicendo.

Insomma, la questione è complessa e riguarda le tavole e la vita di tutti noi.

Per fortuna, lo scorso 19 dicembre EFSA ha battuto un forte colpo a favore della sua indipendenza e trasparenza.

Essa ha infatti rifiutato, per il futuro, meeting riservati con i rappresentanti dell’industria alimentare. Gli incontri con l’autorità di Parma si svolgeranno solo avendo presenti anche i delegati delle associazioni dei consumatori e delle organizzazioni non governative, che rappresentano interessi non economici.

Un’evoluzione che ci piace molto, come sa chi legge queste righe ogni mese, perché è il metodo Ciolos: l’attuale commissario europeo all’agricoltura ha portato questo metodo, a tutti i tavoli di maggior importanza che ha convocato.

La cosa ha fatto arrabbiare, di volta in volta, industria alimentare e sindacati agricoli (che si chiedevano: cosa vogliono questi rappresentanti dei consumatori o delle associazioni ambientaliste?), ma ha prodotto frutti di raro equilibrio, che saranno linee guida per lo sviluppo futuro dell’agricoltura europea e ha permesso di tenere nel debito conto piccoli produttori, agricoltura tradizionale e famigliare.

Perché la salute e i soldi europei appartengono a tutti gli Europei: non possono essere trattati come una questione di parte, nemmeno da qualche sodalizio che si autoproclami come la voce dell’agricoltura e al tempo stesso dei consumatori.

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Fisco e Tributi di Marianna Cugnasco, commercialista, mar.cugnasco@studiocugnasco.it

Mini Imu sui terreni agricoli. Conguaglio entro il 24 gennaio Si versa la differenza tra l’imposta calcolata con l’aliquota deliberata dal Comune e quella risultante dall’applicazione dell’aliquota base, se inferiore

della qualifica di imprenditore agricolo professionale (Iap) o di coltivatore diretto ed altresì in caso di coltivazione dei medesimi da parte di società di persone di cui i proprietari siano soci.

Sono sempre esclusi da IMU, in linea con gli anni passati, i terreni situati in zone montane o collinari.

e quella risultante dall’applicazione dell’aliquota base, se inferiore.

Tale obbligo vige unicamente per i terreni che sono stati esclusi dalla seconda rata IMU, mentre il conguaglio non riguarda i terreni che, non essendo coltivati direttamente, sono stati assoggettati regolarmente ad imposta con il versamento del 16

L’Imposta Municipale sugli Immobili è stata pagata il 16 dicembre 2013 a titolo di saldo per il secondo semestre 2013. I terreni classificati come agricoli nel piano regolatore o negli altri strumenti urbanistici sono stati esentati dall’IMU se posseduti e condotti da soggetti in possesso

SCADENZA DEL 24 GENNAIO Tuttavia il comma 5 dell’art. 1 del DL 133/2013 (come convertito dalla legge 147 del 27.12.2013) ha introdotto l’obbligo di versare – entro il prossimo 24 gennaio 2014 – la differenza tra l’imposta calcolata con l’aliquota deliberata dal Comune

dicembre.

Occorre pertanto confrontare l’aliquota base prevista dal legislatore, pari al 7,6 per mille, con quella deliberata dai singoli Comuni, se più alta. Su tale differenza occorrerà versare il 40% su base annua.

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Fisco e Tributi

di Alberto tealdi, commercialista, a.tealdi@studiocugnasco.it

Tornano le agevolazioni fiscali per società agricole e piccola proprietà Reintrodotte dall’approvazione definitiva della Legge di Stabilità, su tassazione catastale e acquisto terreni agricoli Con l’approvazione definitiva della Legge di Stabilità per il 2014 sono state nuovamente introdotte, in quanto oggetto di abrogazione da parte di precedenti disposizioni normative, due importanti agevolazioni fiscali che riguardano il mondo agricolo.

TASSAZIONE CATASTALE La prima, prevista dall’art.

1, comma 36, è il ripristino a partire dal periodo di imposta 2014 della facoltà di adottare la tassazione su base catastale per le società agricole costituite sotto forma di società a responsabilità limitata, società in nome collettivo e/o in accommandita semplice, oltre alle cooperative, che hanno quale oggetto esclusivo l’esercizio di attività agricole

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di cui all’art. 2135 del codice civile. Tale facoltà, già prevista fino al periodo di imposta 2012, era stata abrogata consentendo solamente una proroga alle società costituite entro il 31 dicembre 2012 alle quali era stato consentito di adottare tale favorevole tassazione fino al 31 dicembre 2014. La nuova disposizione normativa prevede che a partire dal 1 gennaio 2014 è nuovamente possibile optare per la tassazione catastale. Questo significa che non possono usufruire del regime catastale per il periodo di imposta 2013 e quindi determineranno il reddito sulla base delle risultanze di bilancio, solo le società agricole costituite appunto nel corso del 2013, ma potranno a loro volta adottarlo a partire dal periodo di imposta

2014. Tale auspicata disposizione fa venire la valutazione in merito alla trasformazione delle società agricole in società semplici e ripristina una agevolazione che era stata alla base di importanti investimenti, soprattutto nelle agroenergie, che in molti casi sarebbero stati a rischio dal punto di vista finanziario poichè basati su “business plan” che tenevano conto di una tassazione ben diversa da quelle che emergerebbe dalla determinazione sulla base delle risultanze di bilancio.

A questo punto visto che la facoltà della tassazione su base catastale è tornata a regime e visto che alcune società agricole costituite sotto forma di società a responsabilità limitata potrebbero generare utili, torna di attualità la possibilità

di valutare, qualora vi siano le condizioni, l’opportunità di optare per la trasparenza fiscale che indubbiamente comporterebbe un ulteriore risparmio di imposta, in questo caso in capo ai soci, qualora vengano loro distribuiti dei dividendi.

ACQUISTO TERRENI AGRICOLI L’altra importante agevolazione riguarda l’acquisto di terreni agricoli da parte di coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali (Iap). Se non fossero stati previsti i commi 608 e 609 all’articolo 1 della Legge di Stabilità, a partire dal 1° gennaio 2014 tali soggetti

vedevano svanita la possibilità di usufruire della piccola proprietà contadina (ppc) che permetteva loro di acquistare i citati terrreni scontando imposta di registro ed ipotecaria fissa e catastale nella misura dell’1 per cento.

Gli acquisti di terreni agricoli effettuati da chiunque avrebbero scontato infatti l’imposta di registro proporzionale del 9 per cento (con un minimo di euro 1.000,00) e le ipocatastali fisse ad euro 50,00 con un sostanziale aggravio per i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionali. L’agevolazione è invece stata nuovamente introdotta e quindi i citati soggetti potranno continuare

a beneficiarne, con la sola differenza che l’imposta di registro e l’ipotecaria saranno pari ad euro 200,00 cadauna in luogo di euro 168,00.

Se l’acquisto è invece effettuato da un soggetto non coltivatore diretto e non Iap sarà dovuta l’imposta di registro proporzionale pari al 12 per cento (con un minimo di euro 1.000,00) ed imposta ipotecaria e catastale in misura fissa pari ad euro 50,00 cadauna.

Con la normativa vigente fino al 31 dicembre 2013 tale acquisto scontava l’imposta di registro pari al 15% e l’ipocatastale, sempre proporzionale, del 3 per cento.

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Enologia

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Elio Ressia, perito agrario enotecnico Fabio Pesenti, enologo Oata - Liberi professionisti

Stagione viticola 2013 La storia non si ripete Quest’anno si è tornati a raccogliere l’uva in “ritardo”, cioè nello stesso periodo in cui si era soliti farlo in passato. Ma le caratteristiche delle vendemmie non sono mai ripetibili Se chiedeste ad un viticoltore di parlarvi di questo 2013, quasi sicuramente vi racconterà di come sia stato caratterizzato da un ritardo più o meno accentuato in tutte le fasi fenologiche, a cominciare dalla ripresa vegetativa per arrivare alla vendemmia, tuttavia puntualizzerà che si tratta di una condizione normale e che in passato si era soliti raccogliere l’uva proprio in questo periodo.

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A questo punto potremmo pensare ad un’annata normale, in linea con il passato, ma, riflettendoci, ci accorgiamo che il 2013 è stato diverso dagli anni precedenti e che da un decennio a questa parte le differenze tra le diverse annate si fanno sempre più marcate.

PREPARARSI ALL’IMPREVEDIBILE Questo ci deve far riflettere su

come sia difficile prevedere l’andamento di una stagione basandosi su quelle già trascorse.

Per citare un famoso detto, possiamo solo “prepararci all’imprevedile”.

Possiamo aspettarci determinate condizioni, ma in fondo bisogna sapersi adattare e trovare la strategia che ci permette di affrontare le avversità nel modo migliore.

PRIMAVERA PIOVOSA Di certo significativa è stata l’abbondante piovosità primaverile, che, se da un lato ha permesso la costituzione di una preziosa riserva idrica nel sottosuolo, dall’altro ha mantenuto le temperature ad un livello piuttosto basso con un conseguente ritardo nel germogliamento ed ha creato le condizioni ideali allo sviluppo dei principali patogeni fungini della vite: la peronospora e l’oidio.

Per di più, le continue piogge hanno talvolta ostacolato l’ingresso nei vigneti per eseguire i trattamenti con la giusta tempestività, facendo sì che le fitopatie si manifestassero con maggiore virulenza.

Nel periodo successivo al germogliamento è stata fondamentale una buona gestione della chioma, intervenendo quando necessario

per rimuovere i germogli anticipati e sistemare la vegetazione in modo da evitare il ristagno dell’umidità al suo interno e migliorare l’efficacia dei trattamenti.

IL PROBLEMA DELL’EROSIONE In annate caratterizzate da precipitazioni così elevate è importante considerare anche le modalità di gestione del terreno al fine di prevenire il fenomeno dell’erosione, che ogni anno causa la perdita di enormi quantità di terreno fertile nelle zone collinari, che si impoveriscono progressivamente di nutrienti a livello del suolo, rendendo così indispensabile sopperire a tali mancanze con pesanti interventi di concimazione.

Con l’arrivo dell’estate le condizioni metereologiche sono andate via via migliorando, le piogge sono notevolmente diminuite e

le temperature sono aumentate, dando un po’ di respiro ai viticoltori, ma, siccome non è bene adagiarsi sugli allori, l’oidio ha prontamente cominciato a svilupparsi con il primo caldo.

Sono così proseguiti i trattamenti ed è stato necessario sistemare i grappoli in modo da evitare i grossi mucchi, all’interno dei quali il fungo trova un ambiente ideale.

PERONOSPORA Dopo l’inizio dell’invaiatura, quando la preoccupazione per l’oidio diminuisce progressivamente, ha fatto nuovamente capolino la peronospora, favorita dalle temperature più fresche di fine estate e da qualche lieve precipitazione, per cui talvolta è stato eseguito un ultimo trattamento sul cordone di germogli che si

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Enologia usa avvolgere intorno all’ultimo filo della spalliera.

Le ultime perturbazioni estive hanno portato sporadiche grandinate e talvota si sono rivelate particolarmente violente, con trombe d’aria che hanno causato ingenti danni ai vigneti e ai fabbricati in alcune zone.

MATURAZIONE DELL’UVA Dai primi campionamenti era emersa una situazione poco incoraggiante, in cui la quasi totalità delle varietà, sia precoci che tardive, mostrava uno scarso accumulo zuccherino e una concentrazione di acidi eccessiva per il periodo, ma fortunatamente l’andamento climatico estivo ha permesso di recuperare piuttosto bene il ritardo iniziale, la maturazione dell’uva ha avuto un buon decorso e, contrariamente alle aspettative, sembra aver raggiunto livelli piuttosto interessanti.

La progressiva diminuzione delle temperature, che tuttavia si sono mantenute ad un

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livello adeguato, unita alla presenza di una buona riserva idrica, ha fatto sì che il periodo vegetativo della vite si prolungasse ben di più rispetto agli anni passati, senza che l’uva appassisse sulla pianta, come invece solitamente accade nelle annate molto calde e secche.

MUFFA GRIGIA L’ultimo fitopatogeno ad essere comparso è la botrite o muffa grigia, ma fortunatamente non si sono registrate infezioni particolarmente preoccupanti, nonostante le precipitazioni e l’elevata umidità relativa che hanno segnato il periodo finale della raccolta.

Ora torniamo all’affermazione del nostro viticoltore: infatti, la vendemmia si è fatta sicuramente attendere anche per le varietà più precoci e fortunatamente è stata abbastanza calma, ossia non c’è stata una sovrapposizione nel giusto grado di maturazione dei vari vitigni.

L’accumulo zuccherino si è stabilizzato a livelli certamente buoni, anche se non da record come si è visto negli scorsi anni ed il quadro acido è migliorato molto fino a raggiungere una situazione quasi ottima.

Nel complesso la qualità finale dell’uva è risultata buona e la stima della produzione è sicuramente incoraggiante, con aumenti in doppia cifra.

Resta solo da assaggiare il vino!

Attualità

Dal Papa con l’Imprenditore agricolo. Esaurito il primo pullman, affrettarsi Il viaggio dal 7 al 9 aprile, con la consegna al ponteficedei prodotti contadini.

Tra i primi a “muoversi”, i gruppi della “bagna cauda” di Faule e del “porro di Cervere”.

Sconto di 20 euro agli abbonati al giornale E’ in pieno svolgimento la raccolta delle adesioni al viaggio a Roma organizzato da “L’Imprenditore agricolo”, in programma da lunedì 7 a mercoledì 9 aprile. Il primo pullman è già completo e si sta lavorando sul secondo.

Tra i primi a “muoversi” sono stati i gruppi della “bagna cauda” di Faule e del “porro di Cervere”. L’idea di offrire al papa, in concomitanza con l’udienza, i prodotti della propria terra, è piaciuta a tutti. E, in base alla tipologia dei doni agricoli, si andranno a stabilire le modalità di consegna al pontefice. Per garantirsi il posto, è consigliabile affrettarsi a confermare l’iscrizione, per evitare di rimanere a piedi in caso di esaurimento delle sistemazioni disponibili.

TRE GIORNI INDIMENTICABILI Si parte all’alba del lunedì, con punti di caricamento in tutta la provincia, da definire in base alla provenienza degli iscritti. Viaggio in pullman granturismo, pranzo libero in autogrill e arrivo a Roma nel primo pomeriggio, in tempo utile per concedersi la prima visita orientativa della città, in compagnia delle guide locali assegnate ai singoli gruppi. Cena e pernottamento in hotel tre stelle.

Il martedì è interamente dedicato alla scoperta dei luoghi di maggiore suggestione e interesse della capitale, dal Colosseo a piazza di Spagna, dai Fori imperiali a piazza Navona, dal Gianicolo al Quirinale. Colazione in albergo, pranzo in ristorante alla scoperta delle specialità gastronomiche romane e cena in albergo. Il mercoledì, colazione in albergo e mattinata dedicata all’udienza papale, con visita delle tombe dei papi e possibilità di salire sulla cupola di San Pietro. Pranzo libero e ritrovo nel pomeriggio per il rientro a casa, previsto in serata.

I DONI AL PAPA Gli agricoltori che lo desiderano, potranno offrire al papa un assaggio dei prodotti della loro terra, concordando con la segreteria del giornale (telefono 0172.

711.279) tipologia e modalità dell’omaggio.

QUANTO COSTA La quota di partecipazione individuale al viaggio è di 295 euro per gli “Amici dell’Imprenditore agricolo” (supplemento camera singola, 100 euro), in regola con

il pagamento dell’ abbonamento premium per il 2014 (esibire la ricevuta all’atto dell’iscrizione, oppure verificare con l’agenzia; lo sconto vale per una sola persona dello stesso nucleo famigliare); per i partecipanti “non abbonati”, agricoltori e non, la quota di partecipazione è di 315 euro (supplemento camera singola, 100 euro).

LA QUOTA COMPRENDE Viaggio in autobus granturismo, sistemazione in camera doppia in hotel di cat. 3 stelle, con trattamento di pensione completa dalla cena del primo giorno alla prima colazione dell’ultimo; visite come da programma con guida locale e accompagnatore dell’ agenzia; assicurazione medico bagaglio.

COME TENERSI INFORMATI Il quotidiano agricolo on line terraoggi.it fornirà in tempo reale tutti gli aggiornamenti utili ai partecipanti. In ogni caso, ogni mese “L’Imprenditore agricolo” dedicherà uno spazio apposito all’iniziativa.

DOVE ISCRIVERSI SALUZZO - GODOT VIAGGI via Silvio Pellico, 17 (0175.47258) SAVIGLIANO - YESTERDAY VIAGGI piazza del Popolo, 22 (0172.711498) FOSSANO - TORTUGA VIAGGI via Roma, 19 (0172.636112) BRA - SAC INTERNATIONAL via Vittorio Emanuele II, 245 (0172.411931) ALBA - ALBATUR corso Italia 8/B (0173.440266) CUNEO - WELCOME TRAVEL SHOP corso Dante, 35 (0171.64627) MONDOVI - ATMOSFERA VACANZE via Beccaria, 31/c (0174.552031) 15

Zootecnia

Il benessere animale e quello del portafoglio Come conciliare la necessità di tutelare la salute dei bovini, con i costi delle stalle. Ristrutturare conviene

Progetto di recupero di una stalla vecchia

In questi ultimi anni tra gli allevatori di vacche da latte hanno preso consistenza due idee purtroppo in contrasto tre loro: il valore del benessere animale e la carente disponibilità economica per poterlo ottenere.

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Il concetto di benessere animale è stato sentito in un primo momento esclusivamente come un obbligo di legge da rispettare. Oggi sono tutti consapevoli che il profitto di un allevamento è direttamente proporzio-

nale al livello di benessere che viene garantito alla mandria.

Purtroppo però per realizzare delle strutture che assicurino la piena salute delle bovine servono delle somme di denaro considerevoli; questi capitali attualmente sono difficilmente reperibili sia a causa della bassa marginalità che gli allevamenti sono in grado di generare, sia perché è sempre più difficile poter accedere al credito esterno.

Per queste ragioni oggi più che negli anni precedenti ha senso ristrutturare la vecchia stalla con lo scopo di

Zootecnia ottenere il risultato voluto in termini di benessere limitando in misura rilevante l’investimento economico.

La ristrutturazione va presa in considerazione anche da tutti gli allevatori che pur avendo la disponibilità economica per realizzare l’investimento sono vincolati da un centro aziendale troppo ristretto da non permettere la costruzione di una nuova struttura.

L’attenzione principale ricade su tutti quei ricoveri in cui gli animali sono ancora allevati a posta fissa.

In queste stalle oltre ad essere sfavoriti gli animali sono anche penalizzati gli allevatori che si trovano in una condizione di sofferenza sia a causa della fatica fisica, richiesta dai lavori di mungitura e di rimozione delle deiezioni, sia per l’elevato numero di ore di

lavoro impiegate per quintale di latte prodotto.

DA STABULAZIONE FISSA A STABULAZIONE LIBERA Parlando di ristrutturazione delle stalle il concetto che deve passare è quello di recuperare la copertura esistente ripensando però completamente gli spazi interni.

Nella maggior parte dei casi quando nei recuperi si è mantenuta la corsia di alimentazione esistente gli animali sono stati costretti in spazi non idonei al loro benessere.

Quando un animale viene allevato alla posta sicuramente è limitato nei movimenti ma non deve subire la concorrenza degli altri animali in quanto ha il suo posto per coricarsi il suo abbeveratoio e la sua quota di cibo.

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Ristrutturazione delle stalle: prima...

Quando una vacca viene allevata a stabulazione libera deve essere messa in condizione da non dover competere con le altre bovine e questo dipende principalmente dalla organizzazione degli spazi interni della stalla.

La stalla classica per vacche legate presenta una larghezza di 14-15 metri ed una lunghezza di circa 50 metri per cui già il recupero della copertura permette un risparmio che può avvicinarsi ai 150.000,00 euro (comprese le fondazioni e il riporto di materiale ghiaioso).

Per questa ragione è importante recuperare la copertura visto il notevole risparmio economico che ne deriva ripensando però ex novo la disposi-

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...e dopo

zione interna di tutti gli elementi.

COME ORGANIZZARE GLI SPAZI La struttura a stabulazione libera che permette il minor costo per capo allevato è quella che prevede tre file di cuccette ed una corsia di alimentazione.

Per poter realizzare questa disposizione si deve disporre di una copertura con una larghezza superiore a 20 metri.

Ovviamente nel pensare alla ristrutturazione di una stalla per vacche legate bisogna prendere in considerazione la realizzazione di una copertura aggiuntiva che permetta di portare la larghezza della stalla dagli attuali 14-

15 metri ai 20-21 necessari.

Questa copertura si può realizzare mediante uno monofalda che non continui la pendenza del tetto esistente ma sia posta al di sopra di questo con un dislivello di 100-150 cm in modo tale da sfruttare al massimo la ventilazione naturale.

Il disegno allegato rappresenta una possibile soluzione nella quale si è deciso di lasciare la corsia di alimentazione all’interno della vecchia struttura.

Questa ipotesi è da scegliere quando la stalla esistente ha una larghezza di soli 14 metri, anche se presenta lo svantaggio che alcune cuccette sono poste in prossimità del pilastro e

Zootecnia questo limita leggermente il movimento dell’animale.

Qualora si disponga di una struttura larga 15-15,5 m si possono collocare le tre file di cuccette direttamente all’interno; in questo caso si abbatte un muro laterale ed al suo posto, tra i pilastri, si posizionano le auto catture. La nuova tettoia dovrà semplicemente coprire la corsia di alimentazione.

ANCHE LE STALLE LIBERE NECESSITANO DI RISTRUTTURAZIONI A partire dagli anni 80 si è iniziato a costruire stalle a stabulazione libera dove il criterio di progettazione era frutto di una mentalità incentrata su misure che rispecchiavano in larga parte i modelli di stabulazione fissa.

In queste vecchie strutture gli elementi non in linea con i moderni concetti di benessere sono soprattutto le cuccette, anche se talvolta e necessario riconsiderare la forma della rastrelliera di alimentazione ed dei passaggi tra le corsie che sono sempre troppo stretti.

Nelle cuccette mal dimensionate gli animali hanno difficoltà a coricarsi e ad alzarsi e questa difficoltà è evidenziata da segni evidenti di escoriazioni quali ferite sul collo e sui fianchi e garretti gonfi.

I principali difetti sono legati alla presenza di cuccette troppo strette (con una larghezza inferiore a 125 cm).

Al fatto che la barra educatrice sia posizionata ad una altezza inferiore di quella corretta e ad una forma della bandiera obsoleta.

Una bovina che riposa male subisce degli stress fisici che si ripercuotono sulle sue performances

produttive sia in termini di minor produzione giornaliera, sia in termini di riduzione della vita produttiva con conseguenti maggiori spese di rimonta.

Il ripristino delle cuccette può attualmente essere effettuato in modo agevole senza interventi di demolizione e ricostruzione delle parti in muratura.

Sfruttando i moderni tipi di ancoranti chimici si possono fissare le nuove bandiere direttamente sul cuscino esistente e si possono svolgere le operazioni di sostituzione senza dover allontanare gli animali dalla stalla.

Non bisogna dimenticare che in molte strutture i separatori delle cuccette ormai logorati dal tempo si sono rotti per cui non sono più nella loro posizione corretta ma si presentano inclinati a spina di pesce rispetto alla direzione del raschiatore.

In questa situazione la vacca non si corica nella posizione corretta per cui occupa più posti e sporca la cuccetta.

Inoltre aumentano i rischi che l’animale rimanga intrappolato tra le sbarre quando tenta di alzarsi.

IL BUON PROPOSITO Normalmente all’inizio di ogni nuovo anno si stabiliscono gli obiettivi da raggiungere entro il prossimo capodanno.

Tra gli innumerevoli buoni propositi, che ognuno di voi si sarà già fissato, è sicuramente conveniente aggiungere una valutazione della propria stalla allo scopo di individuare gli elementi non in linea con il benessere degli animali e cercare di porvi rimedio.

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Attualità

Cuneo rimane la quarta provincia agricola d’Italia Nella graduatoria del settore primario, la Granda è preceduta soltanto da Brescia, Verona e Mantova.

Protagonista la zootecnia, ma diminuiscono aziende e redditi Nel 2012 l’agricoltura in provincia di Cuneo ha mantenuto il suo primato rispetto ad altre province italiane, contribuendo per il 43,8% al valore della produzione agricola totale regionale e per il 3,2% su quella nazionale.

CALANO LE IMPRESE Nel raffronto con le altre provincie italiane, quella di Cuneo resta al quarto posto dopo le provincie di Brescia, Verona e Mantova e prima di quelle di Bari, Foggia e Salerno, ma diminuisce il numero delle aziende agricole. In linea con quanto avviene nel resto del Piemonte, è in corso una continua flessione delle imprese scese nel 2012 del

2%. Il settore zootecnico continua a rappresentare in termini monetari oltre la metà del totale provinciale (54,6%), seguito a distanza dai settori frutticolo e vitivinicolo (19,9%) e da quello delle coltivazioni cerealicoloindustriali (15,8%).

Queste, in sintesi, le principali informazioni sull’andamento dell’agricoltura cuneese documentato dalla pubblicazione redatta dal

Settore Agricoltura della Provincia.

BUONI RISULTATI «I buoni risultati ottenuti nella passata stagione agricola – ha commentato l’assessore provinciale all’Agricoltura, Roberto Mellano - confermano l’importanza di un settore come quello primario che risulta strategico per l’economia di una provincia come la nostra.

In un momento come quello attuale, in cui quasi tutti i settori attraversano un periodo di crisi, l ‘agricoltura resta un punto fermo.

Continueremo a lavorare in tal senso, affinchè le nostre produzioni possano diventare sempre più competitive e rappresentare una fonte di reddito anche per i giovani».

SPAZIO AI CEREALI La superficie investita a colture cerealicole è aumentata del +2,5%, mentre è diminuita la produzione complessiva del -3,5%. Sono aumentati gli investimenti dei cereali autunno-vernini del +1,4%, ma in maniera più consistente quella dei

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cereali primaverili-estivi del +3,2%.

Il mais pur avendo registrato un aumento della superficie investita ha risentito di una contrazione della produzione del -8,1% compensato dall’aumento del prezzo medio dell’+11,2%.

Risultato produttivo e commerciale positivo per i cereali autunnovernini con produzioni in aumento del +15,8% per il frumento tenero e del +5,7% per l’orzo.

Le quotazioni di mercato sono risultate anche loro in aumento rispettivamente del +15,6% per il frumento tenero e del +8,9% per l’orzo.

DIMINUISCONO COLZA E SOIA Continua la diminuzione delle superficie investite a coltivazioni industriali, con cali consistenti per colza (-46,6%) e soia (-28,0%). Mentre il pomodoro da industria mantiene gli investimenti, aumentano in modo consistente quelli del girasole (+55,7%).

Positivi i valori delle rese e dei prezzi, quest’ultimi aumentati del +27,1% per la soia e del +19,5% per il girasole.

Passando dai seminativi alle coltivazioni

Attualità permanenti, e in particolare alla vite da vino, emerge anche per questa coltura un calo delle produzioni del -13,6% rispetto al 2011 per effetto della siccità estiva. Soddisfacente è stata la qualità delle uve e il generale aumento dei prezzi sia delle uve che dei vini cuneesi.

ZOOTECNIA, PREZZI BASSI Per quanto riguarda il settore zootecnico si riduce la consistenza di bovini (-2,6%), conigli (-4,2%), struzzi (-33,3%), si mantiene pressoché invariata la consistenza dei suini, mentre aumenta il patrimonio equino

FRUTTICOLTURA A RISCHIO Nel settore frutticolo nel corso del 2012 si sono verificate delle forti riduzione delle rese in conseguenza delle forti gelate invernali, anche se per l’actinidia i danni da gelo sono stati aggravati dall’emergenza della batteriosi.

Produzioni in calo del -72,6% per l’actinidia, del -57,7% per ciliegio, -31,4% per l’albicocco, -20,0% per pesche e nettarine, -18,2% pero e susino, -14,8% per melo. La campagna commerciale 2012-2013 al contrario è risultata remunerativa con prezzi medi in aumento del +47,5% per il susino, +45,0% per le pere, +41,7% albicocche, +33,2% per le nettarine +28,0% per le mele, +19,1% per l’actinidia e le pesche.

(+7,5%), avicolo (+5,7%), ovino (+1,9%) e caprino (+1,2%). Riguardo alle performance economiche complessive della zootecnia, e in particolare la redditività della fase di allevamento, hanno pesato i rincari dei cereali e dei mangimi.

E’ aumentato il prezzo dei vitelli da ristallo, mentre è diminuito il prezzo dei bovini da macello, a livello però non più remunerativo dei costi di produzione.

Si segnala tuttavia un’annata positiva per gli allevamenti di bovini da latte con i prezzi alla stalla del latte in aumento del +2,4%, il settore avicolo con prezzi alla produzione in aumento del +13,5%, di quello cunicolo del +3,4% e di quello suinicolo del 2,5%.

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Zootecnia

«Vogliamo certezze sulle quote latte, questa volta siamo uniti nella lotta» «Di fronte alle richieste avanzate da parte del giudice per le indagini preliminari di Roma, Giulia Proto, in merito all’apertura di una nuova inchiesta a carico dei funzionari Agea, come minimo si devono sospendere da subito le multe delle quote latte e interrompere la compensazione del contributo della domanda unica (ex Pac), fatta agli agricoltori da parte di Arpea su ordini di Agea».

UN PREZZO ALTISSIMO E’ quanto dichiara il presidente regionale della Confederazione produttori agricoli (Copagri) Piemonte, Francesco Carrù, dopo 15 anni di una questione che “è costata all’Italia troppo e agli agricoltori ancora

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di più, in termini di suicidi e di migliaia di aziende che hanno cessato l’attività, lasciando sguarnito il territorio e perdendo un patrimonio per il settore agricolo”.

«L’Italia ad oggi continua ad importare latte per il 51 per cento del fabbisogno nazionale – osserva Carrù -, penalizzando il lavoro dei nostri agricoltori che nella proporzione costi/ ricavi, lavorano in perdita. Il marchio made in Italy diventa un proforma, basta guardare il prezzo 41 cent. all’agricoltore, con una forbice che va da 1,20 a 1,70 euro al consumatore, contraffazioni, etichettatura ambigua e importazioni anonime… Una vera beffa per il nostro mercato».

Zootecnia

Il presidente della Copagri Piemonte, Francesco Carrù, all’attacco dopo la richiesta di indagini sull’Agea Francesco Carrù

PARLAMENTARI PENTITI? Richiamando l’informativa inviata alla Procura di Roma già nel 2010 dal colonnello dei carabinieri Marco Paolo Mantile, secondo il quale i dati forniti da Agea sui capi in produzione non erano corretti, il presidente

Copagri critica quei parlamentari che allora la pensavano esattamente al contrario di quanto affermano oggi, come appare evidente dalle loro interrogazioni che improvvisamente chiedono sia fatta chiarezza, quando nel frattempo molti agricoltori sono finiti sul lastrico.

PRONTI ALLA LOTTA «Il 75 per cento delle aziende ha rateizzato – rileva ancora Carrù -, in molti casi l’Agea ha sospeso le quote Zaia, in altre situazioni non trovava le raccomandate mandate dagli agricoltori a Roma, oppure il registro debitori non risultava aggiornato…

La confusione regna

sovrana e il sistema ha delle pecche evidenti.

Per la prima volta il mondo agricolo è unito nell’invocare trasparenza e dati certi per risalire alle responsabilità.

Se non arriveranno al più presto delle risposte, torneremo ad azioni di dura contestazione».

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Fiere

Fieragricola Verona 2014, nuovi spazi per vigneto, frutteto, suini e bovini da carne

Dal 6 al 9 febbraio, il tradizionale appuntamento internazionale del settore primario, tra classicità e rinnovamento

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Centoquindici anni dalla nascita, 111 edizioni, ma soprattutto grandi novità caratterizzeranno Fieragricola di Verona (6-9 febbraio), manifestazione internazionale dedicata al comparto primario.

«Un appuntamento internazionale di riferimento per il settore - dichiara il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani - che ospiterà

delegazioni estere di buyers provenienti dai principali Paesi europei quali Olanda, Francia, Belgio, Svizzera, Austria, Germania, Slovenia, Croazia, Serbia, Albania, Bosnia Erzegovina, Montenegro, Macedonia, Romania, Polonia, Bulgaria, Ungheria e Turchia, ma anche da Paesi come Russia, Ucraina, Iran, Marocco, Cina e Sudamerica».

Fiere VIGNETO E FRUTTETO Quest’anno Fieragricola amplia l’offerta espositiva, rispondendo alle richieste pervenute dai visitatori.

Due interi padiglioni (4 e 5) saranno dedicati a vigneto e frutteto, con un’area Forum, uno spazio con trattrici e macchine specializzate per due settori caratteristici dell’agricoltura italiana.

Si potranno vedere trattori isodiametrici e cingolati, ma anche prodotti, attrezzature, servizi, vivaismo.

SUINI E BOVINI Sarà ancora più alta l’attenzione ai bovini da latte, con il 13° European Open Holstein Dairy Show, dedicato

alla razza Frisona, e la 46ª mostra nazionale della razza Bruna, appuntamenti ormai istituzionalizzati in Fieragricola.

Grandi spazi anche ai bufalini, agli avicoli, gli ovini e i caprini.

Con due nuovi grandi focus, dedicati a due filiere di estrema importanza per il Nord Italia: la suinicoltura, punta di diamante e serbatoio della salumeria Dop Made in Italy, e i bovini da carne, che a Fieragricola saranno con le principali razze allevate sulla Penisola: Limousine, Charolaise, Piemontese, Romagnola e Chianina.

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Attualità

Istruzioni per l’uso agricolo della Legge di Stabilità 2014 La ministra delle Politiche agricole, Nunzia De Girolamo, presenta le misure a favore del settore primario La ministra delle Politiche agricole, Nunzia De Girolamo, ha illustrato in una conferenza stampa alla Camera dei deputati le norme in favore del settore agricolo contenute nella Legge di Stabilità: «Sono soddisfatta per le misure approvate – ha dichiarato la ministra –, che consentiranno più occupazione e un maggiore accesso al mercato. È stata condotta un’opera di

avevamo erano stretti, visto che questa Legge di Stabilità parte da una situazione di crisi». In particolare, ecco di seguito le principali misure adottate.

ELIMINAZIONE IMU 2014 SU FABBRICATI RURALI E ALIQUOTA TASI FISSATA AL MASSIMO ALL’UNO PER MILLE A partire dal 2014 i fabbricati rurali sono esen-

La ministra Nunzia De Girolamo

revisione fiscale profonda, che rende giustizia a un mondo come quello dell’agricoltura che richiede e merita maggiore attenzione.

Naturalmente tutto è migliorabile, ma sapevamo che è necessario trovare sempre un equilibrio tra gli obiettivi e la realtà delle cose. I margini che

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tati dall’Imu e avranno aliquota Tasi fissata con un limite massimo dell’uno per mille.

RIDUZIONE IMU 2014 SU TERRENI PER COLTIVATORI DIRETTI E IMPRENDITORI AGRICOLI È ridotto da 110 a 75 il moltiplicatore per i terreni agricoli di colti-

vatori diretti e imprenditori agricoli professionali iscritti alla previdenza agricola.

20% TERRENI AGRICOLI DEMANIALI RISERVATO A GIOVANI UNDER 40 E MISURE PER I GIOVANI L’emendamento riserva il 20% dei terreni agricoli demaniali per l’affitto agli under 40 e rappresenta un segnale in favore del ricambio generazionale nel comparto agricolo.

La norma prevede anche un meccanismo di determinazione del canone in grado di evitare operazioni speculative finalizzate all’innalzamento dello stesso, individuando al contempo un parametro di riferimento certo nell’applicazione della procedura. Il provvedimento prevede che gli interventi per l’accesso al mercato dei capitali gestisti da Ismea attraverso il Fondo di Capitale di Rischio siano prioritariamente destinati alle imprese agricole ed agroalimentari condotte da giovani.

PICCOLA PROPRIETÀ CONTADINA Vengono ripristinate le agevolazioni tributarie previste per la piccola proprietà contadina e per gli interventi fondiari operati da Ismea. Tali

operazioni sconteranno l’imposta di registro ed ipotecaria in misura fissa e imposta catastale all’1%, nel caso in cui il trasferimento dei terreni sia a favore di coltivatori diretti e di imprenditori agricoli professionali.

Negli altri casi l’aliquota è fissata al 12%.

RIPRISTINATA PER SOCIETÀ AGRICOLE OPZIONE TRA REDDITO CATASTALE O A BILANCIO Viene ripristinata la facoltà, per le società di persone e di capitali che svolgono esclusivamente attività agricola, di optare per la determinazione del reddito su base catastale anziché in base al bilancio.

5% RISORSE FONDO SVILUPPO E COESIONE PER INTERVENTI DI EMERGENZA CON FINALITÀ DI SVILUPPO NEL SETTORE AGRICOLO Si consente di utilizzare anche nel settore agricolo il cinque per cento delle risorse del Fondo di sviluppo e coesione che può essere utilizzato per ‘interventi di emergenza con finalità di sviluppo.

FONDO PER IMPRESE ESPORTATRICI Viene introdotto un finanziamento di 50 milioni di euro per il 2014

Attualità per fondo rotativo per concessione finanziamenti a tasso agevolato alle imprese che esportano. Riservato il 40% in favore imprese del settore agroalimentare.

FONDO CALAMITA Inserite attrività agricole tra quelle finanziabili.

RISORSE PER CFS E NAC PER CONTRASTO CRIMINALITÀ AGROAMBIENTALE Sono state destinate risorse specifiche per riconoscere l’impegno delle forze dell’ordine, incluso il Corpo forestale dello Stato e i Nac, per il contrasto alla criminalità agroambientale.

ULTERIORI 5 MILIONI PER FONDO INDIGENTI (ORA 10 MILIONI DI DOTAZIONE) Ulteriore stanziamento di 5 milioni di euro, per un totale di 10 quindi, in favore del fondo per l’acquisto di derrate alimentari per gli indigenti.

RIPRISTINATA A 5 MILIONI LA DOTAZIONE DEL FONDO BIETICOLO SACCARIFERO Ripristino della quota di 5 milioni di euro per il fondo bieticolo saccarifero, che era stato

ridotto a 4 milioni nel passaggio al Senato.

5 MILIONI DI EURO PER FLOTTA AEREA ANTINCENDIO CFS Per garantire il funzionamento della flotta aerea antincendio del Corpo forestale dello Stato il Programma “Interventi per soccorsi”, è previsto lo stanziamento di 5 milioni di euro a decorrere dall’anno 2014.

FONDO DI SOLIDARIETÀ NAZIONALE Confermato anche per il 2014 lo stanziamento di 120 milioni di euro sul Fondo di solidarietà nazionale per gli aiuti sulla spesa assicurativa, con i quali sarà possibile coprire integralmente le esigenze di spesa fino all’attuale campagna assicurativa, e partire con la nuova programmazione comunitaria senza soluzioni di continuità che potrebbero mettere a rischio non solo i risultati fino ad oggi ottenuti ma anche i futuri obiettivi di ampliamento del sistema a nuove realtà produttive e territoriali grazie ai nuovi strumenti a disposizione.

In vista di Expo 2015 e al fine di sostenere lo sviluppo e la competitività del sistema agricolo ed alimentare nazionale, sono previsti 60 milioni di euro (di cui 30 mln di euro per il 2014, 15 mln di euro per il 2015, 15 mln di euro per il 2016) per il rifinanziamento della legge 449/99.

FONDI EUROPEI L’articolo 8 della legge di stabilità stanzia le risorse necessarie per la copertura della quota nazionale dei programmi cofinanziati dall’Unione europea per il periodo 2014/2020, nel settore dei fondi strutturali, dello sviluppo rurale e della pesca.

Per quanto riguarda lo sviluppo rurale, la norma prevede l’attivazione di

un importo compreso tra 9 e 10,4 miliardi di euro, in funzione del tipo di programmazione che verrà scelto, per il 70% a carico dello Stato e per il restante 30% a carico delle Regioni e Province autonome, che si affiancheranno agli altri 10,4 miliardi messi a disposizione dall’Unione europea attraverso il Feasr (Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale).

In questo modo, sarà presto possibile definire, in accordo con le Regioni e i rappresentanti del mondo agricolo, i nuovi programmi di sviluppo rurale, attraverso cui saranno complessivamente resi disponibili 20,8 miliardi di euro nei prossimi 7 anni.

RIFINANZIAMENTO 499/99

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Settore suinicolo, cinque proposte contro la crisi Parla il responsabile del comparto suinicolo della Cia di Cuneo: ÂŤLa situazione si sta facendo drammatica, bisogna intervenireÂť

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Zootecnia «Se facciamo un confronto tra l’ottobre 2012 e quello del 2013 – osserva Renato Silvestro, responsabile del settore suinicolo della Cia di Cuneo - constatiamo che il prezzo del suino Dop pagato all’allevatore è sceso del 15 per cento, mentre, nello stesso periodo, i costi di produzione sono cresciuti di quasi il 10 per cento. Denunciamo e condanniamo l’irresponsabilità della parte di filiera a valle della produzione che compromette le stesse prospettive delle produzioni salumiere di qualità.

Non è più accettabile che le quotazioni

nazionali non riconoscano il differenziale di qualità dei nostri suini dedicati alle nostre denominazioni rispetto alle produzioni europee».

La situazione si sta facendo drammatica e la Cia denuncia che gli allevatori non possano più sopportare questo clima di incertezze senza prospettive economiche per il futuro.

LE PROPOSTE AL TAVOLO NAZIONALE «La prossima pubblicazione del nuovo regolamento sulle Ocm (Organizzazioni comuni di mercato) - segnala

ancora Silvestro - offre strumenti per rafforzare l’aggregazione della produzione.

La Cia non si è limitata a denunciare la gravità della situazione al Ministro per le politiche agricole ma ha formulato cinque proposte da concordare nel “Tavolo suinicolo nazionale” per sollevare il settore in crisi: 1) etichettatura delle carni fresche: deve indicare nato, allevato e lavorato in Italia; 2) iniziative urgenti per rafforzare i controlli sulla carne sui prodotti della salumeria importata in Italia; 3) rendere più

facilmente comprensibile al consumatore finale la provenienza e la tecnica di allevamento della carne e dei suoi lavorati; 4) valorizzazione dei Prosciutti Dop: programmazione produttiva, incentivazione all’export; 5) attuazione delle nuove norme europee sullo sviluppo delle Organizzazioni di prodotto e interprofessionali e sulla programmazione dei prosciutti Dop».

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Notizie dalle aziende

Nuove scommesse: Thermogreen e la flavescenza dorata secondo la Wgreen Tecnology

Fra i vari tentativi in atto per giungere ad una soluzione della flavescenza dorata, la Wgreen Tecnology di Boffa Guido snc (Valle Talloria, Diano d’Alba, CN) ha brevettato, prendendo spunto dalla tecnica di termoterapia e studiandone i comportamenti del citoplasma, un applicativo in grado di trattare in campo le piante colpite in modo semplice e sicuro. Il sistema di trattamento Thermogreen è composto da particolari “calze” in tessuti compositi alimentate direttamente in campo da gruppi di accumulo al litio ferro-fosfato che consentono di mantenere in temperatura prestabilita il sistema linfatico della vite, il tutto trasportato su di un comodo mezzo a trazione elettrica di cui la Wgreen Tecnology da anni produce svariati modelli, peraltro premiati a livello nazionale. Specifiche sonde per le temperature di rilievo della linfa ad infrarossi e silice sono introdotte all’interno della pianta e consentono di gestire attraverso un programma informatico i tempi e le temperature del trattamento di ogni singola vite. Tale controllo è fondamentale per evitare che temperature troppo elevate portino alla morte della pianta o temperature non adeguate risultino inefficaci, in questo modo ogni pianta trattata ha un suo report di trattamento.

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Particolare è il sistema di riscaldamento della pianta, (di derivazione aerospaziale, formula uno etc.) già usato dalla Wgreen Tecnology per altre applicazioni in ambito industriale, il quale trasmette velocemente ed in maniera uniforme il calore all’interno del ceppo e limita le dispersioni di calore con bassissimi consumi energetici.

L’alta manovrabilità del manicotto consente di adattarlo facilmente alla geometria delle piante evitando che parti delle stesse non vengano trattate. Prove di efficienza dell’attrezzatura sono state effettuate su diverse varietà di diverse anni di vita adottando temperature anche estreme per saggiare sia il funzionamento dell’attrezzatura sia anche la resistenza della pianta a temperature elevate.

I saggi fin ora fatti, hanno consentito di perfezionare il sistema e di verificare le temperature limite di trattamento.

La ditta Wgreen Tecnology dopo aver saggiato l’efficienza del sistema, che riesce a trattare ad oggi più piante contemporaneamente con piccole macchine-prototipo (12 piante ogni 40 min per 80 piante al giorno) abbattendo in tal modo i costi di gestione, ha intrapreso avvalendosi di studi professionali titolati, una serie di prove impostate in modo scientifico, mettendo a confronto temperature e tempi di trattamento diversi sulle principali varietà locali.

«Non ci permettiamo di creare false illusioni – dichiara il titolare della Wgreen Tecnology -, promettendo risultati in futuro di cui non siamo ancora certi e che nessuno può garantire, ma sicuramente non appena ci saranno certezze scientifiche ed il presunto risanamento non sarà solo temporaneo e risulterà stabile nel tempo, potremo divulgare i risultati ottenuti e mettere a disposizione le attrezzature ed il sistema riscaldante di cui disponiamo del brevetto». Per chi fosse interessato ad avere notizie in merito può scrivere a thermogreen@wgreen.it L.B.

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Enologia

Soldi dalla Regione Piemonte per ristrutturare le enoteche

Stanziati 500 mila euro con l’obbiettivo di sostenere il motore della promozione enologica piemontese La Giunta regionale del Piemonte ha approvato un intervento finanziario di 300 mila euro a sostegno delle enoteche regionali. Lo stanziamento complessivo è di 500 mila euro sul bilancio pluriennale 2013-2015, di cui 300 mila assegnati e impegnati il mese scorso mediante determina da parte degli uffici dell’assessorato.

VOLANO DEL MARKETING «Siamo parte attiva nel seguire il processo di ristrutturazione e di evoluzione delle enoteche regionali – osserva l’assessore regionale all’agricoltura, Claudio Sacchetto -, per convogliare coerentemente tale sistema nel nuovo Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 del Piemonte, in via di definizione.

Sosteniamo le enoteche regionali quali strumenti delle aziende agricole e dei produttori per le attività

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promozionali e di marketing, per lo sviluppo della filiera corta, per la creazione di una rete; azioni complementari e sinergiche allo sviluppo turistico e alla promozione complessiva del territorio rurale, coerenti con la partecipazione dei comuni e di altri enti».

UN MILIONE DI VISITATORI Attualmente sono 14 le enoteche regionali: Grinzane Cavour, Barolo, Barbaresco, Colline del Moscato a Mango, Roero a Canale, Acqui terme e vino, Monferrato a Casale Monferrato, Ovada, Nizza Monferrato, Canelli, San Damiano d’Asti, Serra a Roppolo, Gattinara, vini della provincia di Torino a Caluso.

Una realtà che esprime complessivamente oltre 4 mila produttori vitivinicoli, che annualmente accoglie circa 1 milione di turisti e visitatori.

Notizie dalle aziende

Albino Rocca, macchinari agricoli garantiti dall’esperienza

Albino, Igor e Luisella Rocca

Il meccanico artigiano specializzato nella costruzione delle irroratrici per trattamenti fitosanitari Albino Rocca, diplomato perito meccanico presso l’istituto tecnico industriale di Mondovì, entra nel mondo del lavoro nel 1975 e viene assunto con la qualifica di tecnico presso la ditta Druetta di Bene Vagienna. Due anni dopo presta servizio presso la Sait abrasivi spa di Piozzo occupandosi di lavori di manutenzione meccanica. Nel

giugno del 1979 si iscrive all’albo delle imprese artigiane aprendo un’attività di riparazione macchine agricole in regione Sant’Anna a Carrù, iscrivendosi contestualmente alla confartigianato imprese della provincia di Cuneo.

Nel 1985 trasferisce l’impresa nell’attuale sede di strada Trinità ampliando l’attività e occupandosi

della costruzione di macchinari agricoli, in particolare di irroratrici per trattamenti fitosanitari conseguendo due certificazioni enama. Nella ditta vengono negli anni inseriti la moglie signora Luisella e il figlio Igor che contribuiscono in modo decisivo all’ampliamento dell’azienda che vanta una clientela fidelizzata in parecchie regioni d’Italia.

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Contributi per chi investe nei lavori forestali

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Attualità

Il bando regionale scade il 20 gennaio, finanziabile il 40 per cento dei costi sostenuti fino a 200 mila euro Scade il 20 gennaio 2014 il bando pubblico della Regione Piemonte per l’accesso ai contributi previsti dalla Misura 123 Azione 2 “Accrescimento del valore aggiunto dei prodotti forestali”.

Le domande vanno presentate per via telematica ed in copia cartacea con le modalità stabilite dalle norme di attuazione.

CONTRIBUTI L’Azione prevede il pagamento di un contributo in conto capitale pari al 40% della spesa massima ammissibile e dei costi documentati ed effettivamente sostenuti per la realizzazione degli investimenti proposti. Il contributo viene calcolato su una spesa ammissibile non inferiore a 25.000,00 euro e non superiore a 200.000,00 euro.

COSA SI FINANZIA Sono ammessi a finanziamento gli investimenti materiali relativi a: 1. Acquisti di macchine e attrezzature destinate ad operazioni di abbattimento, concentramento, esbosco, allestimento, cippatura, caricamento, trasporto in bosco dei prodotti legnosi forestali e dell’arboricoltura da legno. Sono inoltre ammessi gli acquisti di rimorchi specializzati o di container scarrabili per il trasporto del cippato; 2. Acquisti di macchine e attrezzature mobili destinate allo svolgimento delle prime lavorazioni del legno: piccoli impianti mobili di segagione e macchine per la preparazione della legna da ardere; 3. Esclusivamente nell’ambito

degli investimenti possono essere comprese le dotazioni antinfortunistiche; 4. Spese generali e per consulenza tecnica da parte di tecnici abilitati, eventualmente necessarie per la realizzazione degli investimenti.

REQUISITI Gli investimenti devono essere conclusi entro dieci mesi dalla data di ammissione a contributo, e le spese devono essere rendicontate entro i successivi trenta giorni.

Possono presentare domanda di ammissione al contributo unicamente le microimprese che operano nel settore forestale e che risultano regolarmente iscritte all’Albo delle imprese forestali del Piemonte.

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Enologia

Teo Costa vince la sfida del Financial Times Il suo “Madre Natura Rosè Brut” è stato giudicato dalla critica inglese Jancis Robinson tra i migliori ventidue spumanti al mondo, l’unico italiano E’ di Teo Costa, azienda vinicola da quattro generazioni in quel di Castellinaldo, nel Roero, l’unico vino italiano compreso dal Financial Times nell’elenco dei ventidue spumanti e champagne giudicati come i “migliori acquisti di stagione” a livello mondiale, con tanto di indicazione del prezzo al pubblico e degli attuali importatori in Inghilterra.

Marco e Roberto Costa

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MADRE NATURA ROSE’ BRUT La pagella è firmata niente meno che da Jancis Robinson, la più nota critica enologica inglese, già autrice con Hugh Johnson dell’Atlante mondiale del Vino, una bibbia del settore.

La famosa wine writer e master of wine ha dedicato proprio ai vini spumanti la prima uscita della sua serie di articoli per l’autorevole quotidiano londinese sui cento migliori vini delle feste.

Quello di Teo Costa è il “Madre Natura Rosé Brut”, che Jancis Robinson definisce “il più caratteristico degli aperitivi”. Nella recensione, l’autrice scrive che “…la combinazione di 100% nebbiolo e zero solfiti produce uno spumante piemontese davvero delicato, insolito e profumato di rosa…”.

IL PROGETTO DELL’UVA PULITA «Consideriamo questa attenzione della grande

Enologia

Jancis Robinson

degustatrice – commenta Roberto Costa, titolare dell’azienda insieme al fratello Marco e al papà Antonio - un successo per un vino che è nato da un preciso progetto di campagna basato sulla pratica di un’agricoltura sostenibile e legato alla tradizione nelle operazioni di cantina.

“Madre Natura Rosé Brut” viene prodotto solo con uve nebbiolo pulite e selvagge.

Fermenta sui lieviti autoctoni e non contiene solfiti aggiunti.

Tutti i materiali di confezionamento sono riciclabili».

Il protocollo di lavoro è seguito anche da altre aziende aderenti alla Vinaioli di Castellinaldo e il Certificato di conformità è rilasciato da Bureau Veritas Italia SpA. «Ci piace condividere

questa affermazione con il nostro importatore di Londra, Bruno Cernecca di Vini Italiani wine bar – osserva ancora Roberto Costa -, perché dopo aver assaggiato il nostro vino ha voluto camminare per le nostre vigne e ha capito il nostro lavoro, tanto da farsene ambasciatore con passione».

ORGOGLIO DELLA GRANDA La prima a complimentarsi con la famiglia Costa è stata la presidente della Provincia di Cuneo, Gianna Gancia: «Il riconoscimento internazionale all’azienda agricola dei Costa – rileva la presidente -, in realtà premia il territorio, il metodo e la filosofia di vita che hanno fatto grande, con il vino, la nostra terra.

E’ un orgoglio per tutta la Granda, il frutto di un lavoro serio e sano».

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Buona notizia per l’Italia Il mondo consuma più latte La crescita dell’economia e della popolazione mondiale sta determinando una rapida espansione della domanda globale di latte, soprattutto nei paesi emergenti del Sud-est asiatico, Sud America e Medio Oriente.

Un’analisi di Ismea e CremonaFiere, che organizza la più importante Fiera Internazionale del Bovino da Latte evidenzia che nei Paesi emergenti, grazie all’aumento del reddito pro capite, si stanno progressivamente abbandonando i regimi alimentari tradizionali a favore di diete con maggiore presenza di proteine animali determinando ricadute dirette sul comparto lattiero caseario che diventerà uno più dinamici nel prossimo decennio.

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PROSPETTIVE MOLTO FAVOREVOLI Le prospettive a medio termine per latte e derivati sono molto favorevoli.

La produzione di latte è destinata ad aumentare dopo il 2015, ma a un tasso di crescita moderato: nel 2022 la produzione comunitaria dovrebbe raggiungere i 159,3 milioni di tonnellate, pari a un aumento complessivo del 5% rispetto al 2011.

La maggiore disponibilità di latte dovrebbe tradursi in una maggior produzione di formaggi, stimata in crescita di quasi il 7% (dal 2011 al 2022), per un totale di 9,6 milioni di tonnellate.

La produzione di latte in polvere scremato aumenterà del 23% (1,3 milioni di tonnellate circa nel 2022), quella

Zootecnia

Un’analisi di Ismea e CremonaFiere conferma la rapida espansione della domanda globale dei prodotti lattiero caseari e indica le prospettive di sviluppo per gli allevatori nazionali di burro dell’8% (2,4 milionì di tonnellate nel 2022).

AUMENTARE L’EXPORT «Nel breve e medio periodo – spiega Antonio Piva, presidente di CremonaFiere - la domanda mondiale di latte e di prodotti lattiero caseari avrà ancora una fase di crescita decisa, ma non corrisponderà un analogo aumento delle produzioni nei Paesi in cui la domanda crescerà in maniera robusta. Se così sarà, come tutto lascia supporre, le produzioni di latte e di prodotti lattiero caseari saranno ancora appannaggio dei Paesi grandi produttori, tra cui metto l’Italia per i formaggi, che dovranno però attrezzarsi per aumentare il loro export».

PIAZZE EMERGENTI «L’intero settore agroalimentare - continua Piva - guarda sempre più attenzione ai mercati esteri come abbiamo rilevato nel corso della Fiera Internazionale del Bovino da Latte, dove il 90% degli espositori, tra cui molti operatori

esteri e giovani agricoltori, vista la crisi del comparto italiano, ha rivolto la propria attenzione verso gli altri Paesi.

Le ditte dei diversi settori, tra cui mangimi, genetica, farmaci, macchine agricole, impianti biogas, mungitrici, edilizia per stalle esportano i loro prodotti principalmente in Romania, Bulgaria, Ungheria, Russia e Ucraina.

Molto interesse suscitano anche l’Algeria e il Marocco, e stanno crescendo le esportazioni in Mali, Mauritania e Senegal. Per quanto riguarda il mercato italiano, la ripresa è lenta, soprattutto perché le aziende agricole sono ancora schiacciate dalle spese e dai pochi rendimenti. Per questo gran parte delle vendite delle attrezzature e di tutto quello che ruota attorno al mondo agricolo si rivolge fuori dai confini nazionali. Le ditte espositrici propongono sempre più spesso nuovi prototipi, o migliorano le attrezzature già esistenti, soprattutto dal punto di vista della tecnologia».

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Zootecnia

Da Israele alla Svizzera Il latte a Villanova Solaro Esperienze internazionali al Boehringer Ingelheim Italia Award.

L’uscita dalle quote latte e le relazioni dei veterinari CremonaFiere che confermano la rapida espansione della domanda globale di latte, con buone prospettive per i produttori italiani.

Illan Dagoni, Claudia Morisiasco, Antonio Bedino e Ana Feitknecht

«La caduta delle quote è un cambiamento sulla carta, l’importante è adattare la propria filosofia di produzione».

E’ il messaggio che la giovane e battagliera allevatrice svizzera, Ana Feitknecht, ha lasciato ai colleghi dell’Edf Italia, l’associazione degli allevatori europei, riuniti venerdì 20 dicembre per il Boehringer Ingelheim Italia Award 2013 al castello di Villanova Solaro, alla presenza, tra gli altri, della presidente della Provincia di Cuneo, Gianna Gancia, e del presidente dell’Unione industriale di Cuneo, Franco Biraghi, oltre che di 250 allevatori, principalmente da tutto il Piemonte.

Un convegno per riflettere, alla vigilia dell’abolizione delle quote latte (2015) e a fronte degli ultimi dati di Ismea e

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COSì FUNZIONA LA SVIZZERA Ana Feitknecht ha illustrato il quadro del settore lattierocaseario svizzero in rapporto a quello italiano, evidenziando differenze e criticità reciproche.

In Svizzera ci sono 24 mila produttori di latte, contro i 36 mila italiani, ma la produzione media delle aziende svizzere (138.000 kg di latte per azienda con circa 25 ettari di terreno) è sensibilmente più bassa di quella dell’Italia (307.000 kg di latte per azienda). Un chilogrammo di latte su tre viene trasformato in formaggio, ed un chilogrammo di formaggio su tre viene esportato.

Per i formaggi a pasta dura (Dop) viene usato latte prodotto senza insilati. Il sistema delle quote, legate alla superficie, in Svizzera è stato introdotto nel 1977, nel 1999 è stata data la possibilità di commercializzare le quote e nel 2006 quella di uscire volontariamente dal sistema, che è poi caduto nel 2009.

LIBERO MERCATO E TRASPARENZA «L’uscita dalle quote ha migliorato la competitività sul mercato – ha detto l’allevatrice svizzera -, le aziende si sono specializzate e professionalizzate, riducendo i costi di produzione.

E’ il libero mercato, e non più lo Stato, a regolare la produzione.

Nel 2012, l’utile netto del latte è tornato ai livelli del 2001, dopo aver toccato il minimo nel 2007». Il problema

Zootecnia principale è la scarsa trasparenza del mercato, in mano per oltre l’80 per cento a quattro grandi aziende di trasformazione e due supermercati per la vendita al dettaglio. La volatilità del mercato è aumentata, mentre i formaggi tradizionali (Emmentaler, Sbrintz), anche a causa del cambio sconveniente con l’euro, hanno perso attrattiva, a fronte di una maggiore richiesta di prodotti innovativi (caffèlatte emmi, formaggi freschi, mozzarelle).

ALLEVAMENTI ISRAELIANI Uno spaccato della panoramica zootecnica dei bovini da latte in Israele è stata offerta dal veterinario libero professionista Illan Dagoni, evidenziando le particolarità degli allevamenti, che devono fare i conti con la siccità (le vacche stanno sempre in stalla, perché non ci sono pascoli e l’acqua utilizzabile è solo quella di scarto), e l’incidenza sulla produzione del regime alimentare degli animali, nutriti prevalentemente con insilato di granoturco e sorgo.

Dall’Europa vengono importati pellet di erba medica, mentre i cereali arrivano in Israele quasi tutti dagli Stati Uniti.

MASTITI E VITELLAIE Sul piano tecnico veterinario, il convegno ha visto gli interventi di Marco Ablondi, technical manager Boehringeringelheim Italia divisione Vetmedica, sulla patologia della mastite, e di Marco Colombo, veterinario libero professionista milanese, sulla gestione della vitellaia.

L’incontro era stato introdotto da Christian Troetschel, head of animal health business unit Italy-Boehringer Ingelheim Italia, mentre in chiusura ha parlato Antonino Bedino, presidente di Edf Italy, che durante il pranzo ha premiato gli allevamenti con le migliori prestazioni aziendali, sulla base delle cellule somatiche del latte.

LE AZIENDE VIRTUOSE Di seguito, ecco le aziende premiate (tra parentesi, il caseificio di conferimento): Galleana SS. (Biraghi); Vaschetto Flli (Osella); Bertinetto Aldo (Abit); Bussi Dama (Fiandino); Scotta PA. (Italatte); Salut Sergio (Centrale Latte Torino); Mondino Guido (Valgrana); Angaramo Bartolo (Valgrana); Testa Flli (Italatte); Petitti Stefania (Italatte) e Pasero Ivo (Quaglia).

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Fisco e tributi

I produttori agricoli sono esonerati dallo spesometro Cancellato dal maxiemendamento alla Legge di Stabilità, l’obbligo dell’invio dell’elenco delle operazioni rilevanti ai fini Iva Tra le varie disposizioni contenute nel maxiemendamento al Disegno di legge di stabilità 2014, vi è la cancellazione dell’obbligo dell’invio dell’elenco delle operazioni rilevanti ai fini Iva (il

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cosiddetto spesometro) da parte dei produttori agricoli esonerati ex art 34, comma 6 del DPR 633/72.

«Oltre a comportare un ingiustificato appesantimento

burocratico a carico degli agricoltori - informa Daniela Destefanis, responsabile del settore fiscale della Cia di Cuneo -, l’adempimento si dimostrava perfino incoerente con gli obbiettivi di controllo e rintracciabilità dei prodotti agricoli richiamati dalla norma: molte delle informazioni richieste risultano infatti presenti nelle analoghe comunicazioni inviate dai clienti e dai fornitori che intrattengono rapporti con i medesimi produttori agricoli esonerati».

Gli agricoltori esonerati non saranno quindi obbligati a comunicare all’Agenzia delle Entrate le operazioni rilevanti ai fini Iva; per l’anno 2012 tale obbligo era stato escluso dall’Agenzia stessa con la circolare n 1/E del 15 febbraio 2013.

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Ortofrutticoltura

Le piante medicinali, un settore che può riservare buone sorprese Un interessante articolo Paolo Ranalli, già direttore del Dipartimento nazionale per la ricerca in agricoltura, affronta l’argomento della produzione di piante per uso farmaceutico fornendo dati utili agli agricoltori.

Delle specie censite, ben 142 sono coltivate o coltivabili nel nostro Paese: camomilla, frassino da manna, iperico, lavanda, menta piperita, liquirizia, mirtillo nero e zafferano, vite rossa,

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ginkgo biloba, cardo mariano, passiflora, genepy, genziana e valeriana. Il settore interessa una superficie di circa 8 mila ettari ed è praticato, approssimativamente, in 3 mila aziende.

UN CAMPO DA COLTIVARE Il paradosso dell’Italia è che ha il più alto numero di erboristerie, oltre 4 mila, ma la minore superficie agricola investita a piante officinali.

Infatti, oltre l’80%

Ortofrutticoltura

L’Italia ha il più alto numero di erboristerie, ma la minore superficie agricola investita a piante officinali.

C’è lo spazio per crescere del fabbisogno nazionale viene coperto con prodotto importato dall’estero: domanda interna nazionale stimata in 30 mila tonnellate, a fronte di una produzione stimata in 2-3 mila. Di conseguenza – segnala Ranalli - il settore ha allettanti prospettive di crescita, a condizione che vengano superate alcune criticità della filiera: 1) contenimento dei costi di produzione della materia prima, per essere competitivi con Paesi esteri in cui è minore il costo della

manodopera; 2) sviluppo di cantieri per la meccanizzazione della raccolta e delle altre operazioni colturali; 3) certezza del collocamento della materia prima ottenuta in campo e miglioramento della capacità contrattuale degli agricoltori e dei loro rapporti commerciali a monte ed a valle della filiera (attraverso associazionismo, interprofessione); 4) normativa aggiornata che disciplini la raccolta e la vendita delle varie essenze e superi finalmente le incertezze contenute nel testo tuttora vigente e che risale al 1931;

5) valorizzazione dell’appeal made in Italy, attraverso strumenti ufficiali (Marchi, ecc.) che riconoscano la qualità delle materie prime e la loro provenienza.

INNOVAZIONE E RETE In conclusione si tratta di un settore che ha un grosso potenziale, poiché ha diversi “plus”: affonda le radici nella tradizione, riscuote l’interesse dei consumatori moderni (naturalità, benessere, tradizione, cultura, territorio ma anche novità), valorizza le aree marginali e amplia le opzioni colturali a disposizione delle aziende agricole.

In pratica, però, lo sviluppo di modelli di produzione competitivi, che assicurino adeguato reddito ai produttori, implica innovazioni nella filiera ottenute dalla ricerca e sperimentazione, messa in rete delle competenze e scambio di informazioni tra gli addetti al settore.

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Attualità

Le nuove frontiere

dell’irrigazione Confagricoltura a Saluzzo ha presentato le tecniche a manichette e di fertirrigazione Risparmio idrico e tecniche agronomiche razionali, sono stati l’oggetto degli incontri di formazione professionale organizzati da Confagricoltura a Saluzzo il 3 e il 5 dicembre, con l’intento di approfondire argomenti importanti e di estrema attualità per chi opera, in particolare, nel settore cerealicolo e frutticolo.

«Si è trattato di un doppio appuntamento che ha messo in luce gli aspetti tecnici e agronomici legati all’irrigazione

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in situazioni di carenza idrica e, quindi, tutte le novità che è possibile adottare in azienda per avere dei raccolti soddisfacenti anche in questo tipo di contesti», spiegano i tecnici dell’organizzazione sindacale.

INNOVAZIONI Parecchio interesse hanno suscitato le innovazioni in materia di irrigazione con manichette, a sostituzione della tradizionale irrigazione a scorrimento nei seminativi,

e la fertirrigazione, ossia la distribuzione di concimi con l’acqua di irrigazione.

Questa tecnologia è utilizzata, ad esempio, nei frutteti con la diffusione dell’irrigazione a goccia o altri sistemi di irrigamento localizzato.

Le innovazioni presentate consentono anche un risparmio energetico notevole, andando a ridurre i costi di produzione.

Attualità

Piero e le bianche manze nei verdi pascoli celesti Sabato 30 novembre è tragicamente morto nella sua cascina in località Fornello, a Niella Tanaro, l’agricoltore Piero Anselmo, 78 anni, incornato al torace da un toro mentre stava accudendo la sua mandria.

La scomparsa di Anselmo ha suscitato profondo cordoglio nel mondo agricolo, dove l’uomo era molto conosciuto e stimato.

Qui di seguito, il toccante ricordo scritto dal figlio Marco.

Per la Tua famiglia, per la Tua terra, per ciò che Tu, ed i Tuoi prima di Te, avete costruito e vissuto, per la Tua mandria che a poco a poco avevi fatto ritornare “di bianche”, senza calcoli, senza ansia se fossero più o meno di forma, se fossero più o

meno redditizie, naturalmente, perché discendevano da quelle che allevava Tuo padre.

Tutta la Tua vita con loro, in qualche modo per loro, senza pretese, per un’innata passione.

Così come sei vissuto, per qualche oscuro e fatale motivo, sopraffatto dal toro, te ne sei andato, chiamato forse da Tuo padre per allevare insieme a Lui bianche manze nei verdi pascoli celesti.

Così, tanto semplicemente quanto tragicamente, te ne sei andato, tra le Tue bianche, nei Tuoi prati, tra le nostre braccia, con lo sguardo al cielo mentre “le falavosche ‘d fioca” Ti riempivano gli occhi. Ciao Tetè, ciao Piero.

Marco Anselmo

Piero Anselmo

In memoria di Piero Anselmo di Niella Tanaro, tragicamente incornato da un toro della sua mandria

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Zootecnia

La carne piemontese sbarca a Hong Kong Iniziativa della Compral, con lo chef cuneese Beppe Lucia che ha insegnato ai cuochi della megalopoli asiatica la lavorazione dei tagli E’ stato lo chef Beppe Lucia, del ristorante “La Chiocciola” di Cuneo, a fare da apripista allo sbarco della carne piemontese Compral a Hong Kong. Ha insegnato ai cuochi locali la tecnica di lavorazione dei vari tagli, l’arte della battuta al coltello e i segreti per arrosti e bolliti di grande succulenza. La buona riuscita di un’operazione che in pochi mesi ha visto crescere i quantitativi di Piemontese esportata nella megalopoli asiatica è stata sottolineata dai vertici degli allevatori e della Compral (il presidente Chialva, il direttore Bovetti e il vicedirettore Facelli) proprio nel ristorante di Gigi Riva e Beppe Lucia, sede dell’associazione “Uomini di Mondo” presente con Piero Dadone,

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Mario Merlino e Danilo Paparelli. Da Hong Kong, via audio-conferenza, sono intervenuti l’importatrice Mosun Abrate e Andrea Spagoni, executive chef del prestigioso ristorante Domani.

VETRINE DI ECCELLENZA La signora Mosun, di origine iraniana ma anche un po’ italiana per via del matrimonio con un cuneese, ha spiegato il lavoro promozionale svolto nel mondo della ristorazione dove la carne è in gran parte di razze giapponesi con un alto contenuto di grasso. Fra i primi a credere nel successo dell’alternativa rappresentata dalla carne di razza Piemontese figura lo “stellato” Spagoni, che ha inserito come voce fissa nel suo menu internazionale il carpaccio, il vitello tonnato, la salsiccia di Bra e in ultimo la lingua e il guanciale. Con Beppe Lucia, nella missione cinese c’era il dottor Roberto Facelli, vicedirettore dell’associazione allevatori. «C’è un grande interesse per la nostra carne – evidenzia Facelli – e lo dimostra il buon andamento commerciale. Hong Kong è un mercato in piena espansione dove locali che noi serviamo, come Domani o il Sabatini, rappresentano vetrine di eccellenza».

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Dogliani docg, le emozioni di un grande vino a Torino “Dal vitigno dolcetto il Dogliani Docg: tutti i colori, i profumi, le emozioni di un grande vino”.

Così si è presentata alla Camera di commercio di Torino la nuova annata del Dogliani docg, un vino che racconta della forza del territorio che non è solo frutto dei prodotti della natura, ma anche e soprattutto la passione e la genialità di generazioni di uomini

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e imprenditori che hanno saputo conferirgli un’identità unica nel panorama dei più nobili vini nazionali e internazionali.

LA SVOLTA DEL 2011 Nell’aprile 2011 si è registrato un importante cambiamento nel panorama delle Doc e Docg italiane perché, caso raro in Italia, due denominazioni, il Dolcetto Dogliani e quello delle Langhe

Monregalesi, si sono unite a vantaggio di un unico nome, fortemente legato a un territorio: Dogliani. In questo modo Dogliani ha dato un segnale di unità territoriale, semplificazione e chiarezza negli intenti e si pone per qualità del vino, vocazione, estensione geografica e capacità dei produttori come punto di riferimento per un vitigno antico e tradizionale del Piemonte.

Enologia

La nuova annata presentata alla Camera di commercio del capoluogo sabaudo.

Una storia di passione e genialità CINQUE MILIONI DI BOTTIGLIE Il Dogliani Docg, che nel 2012 ha prodotto un potenziale di 5 milioni di bottiglie per complessivi 35.600 ettolitri di vino, è prodotto con 100% di uva dolcetto, con rese che non possono superare i 70 quintali ad ettaro ed è prevista la possibilità di avvalersi della dicitura Superiore se il vino ha una gradazione minima di 13 gradi e un invecchiamento

minimo di un anno.

L’evento torinese ha visto protagoniste 40 aziende cuneesi produttrici di Dogliani Docg, con oltre 90 etichette.

Il vino è stato abbinato ad alcune specialità agroalimentari del territorio, preparate dagli allievi dell’Istituto alberghiero “Virginio-Donadio” di Dronero coordinati dai loro docenti.

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Zootecnia

Dalla Granda al Trentino, cresce il progetto dei formaggi d’alpeggio Istituito un gruppo di lavoro tecnico, con associazioni di categoria, enti scientifici e diciotto produttori cuneesi

Il gruppo dei produttori dei formaggi d’ alpeggio

Profumano di montagna, ricordano le erbe dei pascoli, la vita a contatto con la natura, il confezionamento in piccoli caseifici in quota, l’invecchiamento sulle assi di legno. Si è parlato di formaggi di alpeggio, lunedì 16 dicembre nell’incontro svoltosi presso la Camera di commercio di Cuneo per rendere noti i risultati di un progetto che li vede protagonisti unitamente

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a produzioni di altre aree, con il proposito di promuovere una voce di nicchia che rappresenta un’eccellenza.

FILIERA DEGLI ALPEGGI Uno degli ultimi interventi a sostegno della filiera lattiero casearia è il progetto sui formaggi d’alpeggio, realizzato in collaborazione con altre Camere di commercio operanti in aree

alpine, quali Trento, Aosta, Belluno, Bolzano e Sondrio, oltre al Verbano-Cusio-Ossola. L’obiettivo è promuovere una produzione di nicchia, validissima voce dell’enogastronomia.

E’ stato istituito un gruppo di lavoro tecnico, composto dalle associazioni di categoria Coldiretti e Confcooperative, dall’Istituto lattiero caseario di Moretta, dall’Onaf e dal Laboratorio chimico

della Camera di commercio di Torino.

LA SQUADRA DELLA GRANDA Ecco i 18 produttori aderenti al progetto, tutti operanti nelle vallate della provincia Granda: Azienda Isola di Giordano Michelino di Vernante, Abbà Gianfranco di Vottignasco, Agù Walter di Faule, Bottero Bruno di Trinità, Colombero Bernardo di Villafalletto, Colombero Giorgio di Saluzzo, Colombero Giulio di Savigliano, Colombero Michele di Villar San Costanzo, Dalmasso Giovanni di Barge, Il Rododendro di Garzini Franco e Renato di Villar San Costanzo, “Martini” di Martini Loris di Villafalletto, Osella Piervalter di Scarnafigi, Pasero Alberto di Savigliano, Rocchia Giuseppe di Savigliano, Casa Frescu di Dardanelli Margherita di Frabosa Soprana, Giorgis Maria Maddalena di Chiusa di Pesio, Barreri Giuseppe di Oncino e Viale Luciano di Limone Piemonte. “Da oggi - sottolinea Piero Perucca componente della giunta camerale che ha partecipato all’incontro - gli alpeggi saranno riconoscibili grazie ai pannelli realizzati dall’Ente per dare evidenza a queste produzioni di nicchia”.

Delia Revelli di Mondovì vince l’Oscar Green nazionale

Delia Revelli

Allevatrice di trote e laureata in economia, premiata per l’innovazione nella categoria Campagna Amica Delia Revelli, allevatrice di trote a San Biagio di Mondovì, è la vincitrice dell’Oscar Green nazionale per l’innovazione, categoria Campagna Amica, con la seguente motivazione: “per la peculiarità dell’indirizzo produttivo aziendale, ovvero l’allevamento di trote iridee e la conseguente produzione di trasformati ittici; per l’impegno e la capacità di valorizzare il proprio prodotto attraverso il grande progetto di Campagna Amica, come imprescindibile strumento di commercializzazione di qualità e del vero Made in Italy”.

PRIMA LA LAUREA Laureatasi in economia,

Delia Revelli decide di intraprendere la strada della vendita diretta e della conseguente trasformazione del prodotto.

Ecco allora che nascono i filetti di trota affumicata, al moscato, grigliati, il patè di trota, il ragù di trota, il tonno di trota, le guance di trota e tanti altri.

Come inizio del percorso di vendita diretta, partecipa ai mercati di Campagna Amica fino a diventare socio fondatore della cooperativa che gestisce la Bottega di Campagna Amica di Fossano.

A premiare la vincitrice sono stati Guido Barilla (presidente Barilla), Luca Palamara (sosti-

tuto procuratore di Roma), Vittorio Sangiorgio (delegato Coldiretti Giovani Impresa) e Roberto Moncalvo (presidente Coldiretti).

La consegna degli Oscar Green nazionali è stata un’opportunità per discutere su “Quale Italia domani?”, non solo in politica, ma anche nell’economia italiana nonostante le resistenze.

E’ in atto un’ incoraggiante svolta generazionale per battere la crisi con le idee nuove nel Made in Italy che è in grado di offrire concrete opportunità di lavoro.

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Ortofrutticoltura

Difesa fitosanitaria, in vigore le regole europee sugli agrofarmaci In attuazione dal 1 gennaio il Piano di azione nazionale per l’agricoltura ecosostenibile. Un equilibrio difficile Con l’attuazione del Piano di azione nazionale (Pan), applicativo del decreto legislativo sull’uso dei fitofarmaci che recepisce la direttiva europea in materia, diventa obbligatoria dal 1° gennaio la difesa fitosanitaria a basso apporto di agrofarmaci.

Per il Piemonte si tratta di un’ulteriore tappa del percorso verso un’agricoltura ecosostenibile, iniziato negli anni ’70 e proseguito fino ad oggi con la creazione da parte della Regione di un sistema di servizi di assistenza tecnica, progressivamente accresciuto negli anni, per accompagnare le aziende agricole nel loro sforzo di

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adeguamento nella direzione delle produzioni a basso impatto ambientale.

RISCHIO BUROCRATICO C’è però il rischio che il Pan costituisca per le aziende un ennesimo adempimento burocratico oltre che un aggravio di costi, senza un’efficacia sostanziale a loro vantaggio. Per fare chiarezza su questi aspetti, Confagricoltura Piemonte, in collaborazione con l’Accademia di Agricoltura di Torino e con il patrocinio della Regione Piemonte, ha organizzato a Torino il convegno “Agricoltura sostenibile: l’esperienza della Regione Piemonte tra passato, presente e futuro”.

PESANTI OBBLIGHI Il presidente Gian Paolo Coscia ha sottolineato che “siamo in presenza di un provvedimento fortemente sbilanciato sul lato ambientale, che pone a carico del settore agricolo obblighi molto pesanti, senza tenere conto delle indicazioni contenute nella direttiva europea, secondo la quale, insieme al minore rischio per l’ambiente e per la salute umana, bisogna garantire anche la sostenibilità economica e la qualità delle produzioni”.

A sua volta, Pietro Piccarolo, presidente dell’Accademia di Agricoltura, ha aggiunto che “la lotta integrata è essenziale e sta dando risultati interessanti, ma non possono essere sottovalutati gli agrofarmaci, evitando restrizioni ulteriori nel loro uso per non compromettere la difesa fitosanitaria”. Le ricadute del Pan sul sistema agricolo piemontese sono state al centro della relazione di Caterina Ronco, dirigente dell’Assessorato regionale all’Agricoltura, che ha anche evidenziato le difficoltà a

Ortofrutticoltura mantenere un sistema di servizi alle aziende per carenza di risorse, proprio mentre l’applicazione delle nuove norme richiederebbe un suo potenziamento.

PUNTI DI VISTA Il punto di vista delle organizzazioni agricole è stato presentato da Tommaso Mario Abrate, presidente di Fedagri-Piemonte (“Nel mercato globale saremo costretti ad un confronto impari con concorrenti non vincolati dalle restrizioni che ci sono imposte”), Lodovico Actis Perinetto, vicepresidente di Cia Piemonte (“Va combattuto l’assioma infondato secondo cui la chimica non serve alle nostre produzioni”), Franco Parola, funzionario di Coldiretti Piemonte (“Il Pan è criticabile nel metodo per aver volutamente rinunciato all’apporto delle rappresentanze agricole e nel merito per non aver considerato le peculiarità territoriali”) ed Ezio Veggia, vicepresidente nazionale di Confagricoltura (“Attenzione ad aggiungere oneri e complicazioni a carico degli agricoltori perché il sistema non regge. Anche per il Pan il problema irrisolto di fondo è quello delle risorse ed è illusorio il riferimento ai fondi della nuova Pac già fortemente decurtati”). Vittorio Viora, vicepresidente dell’Accademia di Agricoltura, in chiusura ha rimarcato che “per l’agricoltura la sostenibilità non può essere solo ambientale, ma deve essere tale necessariamente anche sul piano economico, oltre che su quello degli adempimenti burocratici”.

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A.r.pro.m.a informa

L’epopea dell’aratro elettrico Associazione Revisori Produttori Macchine Agricole ed attrezzature agricole

Storia della meccanizzazione agricola in provincia di Cuneo

L’inizio del XX secolo era caratterizzato da un’estrema fiducia nella capacità della scienza e della tecnica applicata di risolvere tutti i problemi economici e di lavoro delle persone. In particolare nell’ambito dell’agricoltura le innovazioni agronomiche e le soluzioni tecniche per alleggerire la fatica del lavoro dei campi avevano già dato chiari esempi di successo ed altri erano attesi.

LA NOVITA’ ELETTRICA Nei primi anni del Novecento, per esempio, vi erano grandi aspettative per l’applicazione dell’elettricità come forza motrice degli attrezzi rurali. Una certa curiosità aveva suscitato nel 1901 un impianto per aratura elettrica situato a San Giovanni di Trinità, tanto che lo stesso quotidiano “Gazzetta del popolo” ne aveva riportato la descrizione ed il funzionamento. L’energia elettrica è somministrata da un apposito impianto idraulico che utilizza parte della forza considerevole di un grosso canale di irrigazione, detto canale di Bene, che focia ed attraversa i 100 ettari circa, che nel nostro territorio possiede il Marchese di Montezemolo.

MOTORE PONEELET Il volume d’acqua essendo grande, ma il salto disponibile assai piccolo, il motore è costituito da un riuscitissimo Poneelet, che il proprietario stesso calcolò e si fece costruire dalle officine Manfredi di Mondovì; ha il diametro di 5 metri, la lunghezza di 2,25, una velocità di regime di circa 7 giri, un rendimento effettivo del 72% ed è un bellissimo esempio di costruzione solida e leggera.

Il generatore elettrico è un alternatore trifase per 10-30 Ampères e 5-700 Volts a 900-1000 giri costruito dall’officina Caramagna e c. di Torino.

L’alternatore trifase è eccitato da una piccola dinamo a corrente continua di 6 Ampères e 120 Volts, che, oltre

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all’eccitazione del generatore, può illuminare i locali della fresa idraulica. Una linea aerea fissa unisce questi locali con i fabbricati dell’azienda. Qui Un trasformatore, riducendo la corrente a 120 Volts, permette di illuminare tutti i locali, abitazioni, stalle, magazzini e cortili con lampade ad incandescenza. La linea fissa prosegue poi ad alta tensione, distribuendosi con opportune reti nei vari appezzamenti, ove occorre l’energia elettrica a scopo essenzialmente di aratura.

Questa si fa a sistema funicolare con rinvio diretto mediante un’argano a doppio tamburo sul quale si avvolge e si svolge una corda d’acciaio di 1000 metri, per cui l’aratro può avere una corsa diretta di circa 330 metri. L’argano è messo in funzione da un motore elettrico di 10 cavalli montato sul carrello dell’argano stesso con opportuni controllers e reostati per l’inversione di marcia, la celerità e l’arresto.

ARATRO SARK Il motore si unisce mediante una linea volante, a perfetto isolamento, e portato da apposito carrello a tamburo e lungo circa 300 metri, alla linea fissa di distribuzione.

L’aratro si unisce alla fune d’acciaio mediante un’ingegnosissima e semplice morsa, che è il prodotto di lunghi e minuti studi e permette un istantaneo attacco e distacco.

L’aratro usato è il Sark. Se ne provarono con ottimo successo di vario modello e dimensioni, monovomeri, bivomeri e trivomeri, facendo in pochi minuti un lavoro grande e sopratutto perfetto.

L’aratro elettrico, camminando infatti con una velocità superiore a quella ordinaria dei buoi e anche dei cavalli, massimo quando l’aratura è profonda e il terreno forte e pesante, frantuma il terreno stesso assai meglio, lo polverizza e lo prepara come quello di un giardino.

La continuazione nel prossimo numero.

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Camera di Commercio di Cuneo

CEREALI

Rilevazione del 23 dicembre 2014 Prezzo MIN.

FRUMENTO

Prezzo MAX.

IVA

Osservazioni

BOVINI -

Rilev. dal 4 al 10 gennaio 2014 - Prezzi all’ingrosso rilevati in sala contrattazioni da apposita commissione (Iva esclusa)

BOVINI DA MACELLO Razza Piemontese

Nazionale tenero panificabile peso sp. 76/78

215,00 220,00

4%

Rinfusa

Nazionale tenero biscottiero peso sp. 73/75

Vitello da latte o sanato (tendente alla coscia)

210,00 215,00

4%

Rinfusa

Unità di misura

Prezzo minimo

Prezzo massimo

Maschi

al kg

3,75

4,31

Nazionale tenero buono merc. peso sp. 71/73

n.q.

n.q.

4%

Rinfusa

Femmine

al kg

4,00

4,57

Nazionale altri usi peso sp. 65/70

n.q.

n.q.

4%

Rinfusa

Vitello da latte o sanato (della coscia)

Estero francese 76/77 sano leale merc.

229,00 231,00

4%

Rinfusa reso

Maschi

al kg

5,04

5,61

Estero statunitense Northern Spring

301,00 305,00

4%

Rinfusa reso

Femmine

al kg

5,53

6,10

Western Red Spring n.2 c.e. 1% prot.

15% Utility c.e.2%

301,00 303,00

4%

Rinfusa reso

Vitello da latte o sanato (incrocio)

IVA

Osservazioni

1^ qualità

al kg

3,52

3,97

4%

Rinfusa

2^ qualità

al kg

2,65

2,80

4%

Rinfusa

Manza (da 4 a 6 denti)

al kg

2,20

2,85

4%

Rinfusa reso

IVA

Osservazioni

1^ qualità

al kg

2,05

2,65

4%

Rinfusa

2^ qualità

al kg

1,20

1,80

IVA

Osservazioni

Uso industriale

al kg

0,90

1,20

Prezzo MIN.

ORZO Orzo nazionale pesante peso sp. 61/64 Orzo nazionale leggero peso sp. 55/60

Prezzo MAX.

207,00 210,00 n.q.

Orzo estero peso sp. 64/65

n.q.

220,00 225,00 Prezzo MIN.

GRANOTURCO Nazionale, comune, ibrido

Prezzo MAX.

179,00 181,00 Prezzo MIN.

FORAGGI

Prezzo MAX.

Fieno maggengo

140,00 150,00

10%

Reso in balloni

Fieno agostano

120,00 130,00

10%

Reso in balloni

Fieno terzuolo

125,00 135,00

10%

Reso in balloni

10%

Reso in balloni

10%

Reso in balloni

Fieno francese

n.q.

Paglia di grano

n.q.

110,00 120,00

SUINI

Rilevazione dal 4 al 10 gennaio 2014 - Prezzi all’ingrosso rilevati nella sala contrattazioni di Fossano da apposita commissione Da allevamento

Prezzo marchiato

Da macello

Prezzo marchiato

Vacca (grassa)

Toro (della coscia)

al kg

1,75

2,55

Unità di misura

Prezzo minimo

Prezzo massimo

Maschi (leggeri fino a 650 kg.)

al kg

2,85

3,10

Maschi (pesanti fino a 750 kg.)

al kg

2,70

2,90

Femmine (da 420 a 520 kg.)

al kg

3,00

3,30

Unità di misura

Prezzo minimo

Prezzo massimo

RAZZA BLONDE D’AQUITAINE (Garonnese) Bestiame da macello:

RAZZA FRISONA (Bestiame da macello)

kg. 8

n.q. (al kg)

kg. 115

1,490

Vitelloni (maschi)

al kg

1,57

1,73

kg.15

4,160 (al kg)

kg.130

1,490

Vacche 1^ qualità (oltre 300 kg. peso morto)

al kg

1,10

1,25

kg. 25

2,890 (al kg)

kg. 144

1,505

2^ qualità (da 250 a 300 kg. peso morto)

al kg

0,95

1,05

kg. 30

2,520 (al kg)

kg. 156

1,570

3^ qualità (inferiore a 250 kg. peso morto)

al kg

0,65

0,90

kg. 40

2,000 (al kg)

kg. 176

1,570

kg. 50

1,730 (al kg)

kg. 180

n.q.

GASOLIO (2) agricolo max 0,001% di zolfo

kg. 65

1,600 (al kg)

kg. 185

n.q.

kg. 80

1,550 (al kg)

Oltre kg. 185

n.q.

kg. 100

1,500 (al kg)

60

ENERGETICI - Rilevazione dal 16 al 31 dicembre 2014 Prezzi medi SIVA

ACCISA

IVA

Fino a litri 1000

0,93

0,136

10%

Da litri 1001 a litri 3000

0,91

0,136

10%

Oltre litri 3001

0,88

0,136

10%

61

62

Gli affari dell’imprenditore: gli annunci (gratuiti) degli abbonati hanno la precedenza. Tel. 0172/711279 - info@reclamesavigliano.it

VENDO Bilama Gaspardo mt. 2,40 attacco a 3 punti, barra sollevamento idraulico anno 2012. Tel. 368/7356870 Turbina da neve per trattori, larghezza mt. 1, Viberti, professionale.

Tel. 339/2717848 Vecchio aratro “Voltino” rimorchio con pianale in legno non collaudato.

Tel. 335/8014104 Lamiere grecate per copertura mt. 20x8 ottimo stato; Lesa in ferro per trasporto tronchi, Revello. Tel. 338/6116634 Cedo terreno per asservimento. Tel. 328/6482254 Carrozzina pieghevole per adulti con poggiapiedi e freni come nuova, acquistata a settembre 2013. Prezzo trattabile. Tel. 0171/930195 oppure 331/6868662 Caldaia a gasolio Pensotti kcal 42000 con bruciatore e rimorchio omologato mt. 5x2.

Tel. 347/0830826 Trattori Bcs Volcan reversibile 95 cv, ore 1000, anno 2009, come nuovo.

Tel. 339/2717848

Alfa Romeo sud-L colore azzurro, anno 76, iscritta ASP, ottimo stato.

Tel. 347/0506480

Mercedes Classe B 180 cdi km 100.000, del 2008, ottime condizioni.

Tel. 333/3664516

Forca a pistone posteriore Perlo con benna da letame e ghiaia euro 200.

Tel. 328/2699590

N° 40 pali plastificati per recinzioni 3,5 x 4, altezza metri 2, euro 240 più 15 pali in regalo.

Tel. 348/0618036

Gomme strette misura 210/95 R14 più trincia mais ad una fila e caricatore per rotoballe posteriore.

Tel. 340/3129650

Interratore Agrimix K2 D300 per vigneto 2 vie di comando remoto a cavo, rullo a gabbia pari al nuovo.

Tel. 348/7952003

Caldaia modello Sile 29900 calorie produzione acqua calda. Bombole in acciaio inox prezzo euro 500 del 2000.

Tel. 338/7577998

Pali di pino per frutteti lunghezza 5 mt. per sezione cm 10/12 e pali di cemento ottimi per testate frutteti, lunghezza 4,5 mt.

Tel. 340/8024452

Diritti di reimpianto Dolcetto 2260 mq. Tel. 328/0440477 Cingolato marca Toselli cv 30.

Tel. 339/1265452

Alfa 147 JTDM 2006 5 porte, nero metallizzato, km 150000 cerchi in lega più antineve, interni in alcantara.

Tel. 340/0085449 In alta Valle Maira vendo circa 38 ha di terreno adibito a pascolo. Tel. 366/1789618 Causa inutilizzo vendo rotopressa Deutz Fahr GP 250 a euro 4800, rastrella e spandifieno, tutto in buone condizioni. Tel. ore pasti 335/8014104 Bruciatore marca Riello modello Gulliver, 30.000 calorie alimentato a gasolio, sei mesi di vita euro 350.

Tel. 338/7577998 Vendo paglia in balloni quadrati. Tel. 339/5311112

Carrello Balbi RD 750 MPI del 2003 (mt 3x1,5) portata kg 465 con rampa rinforzata, piedi stazionamento, cassone.

Fossano. Tel. 335/7468197 Cuccioli di Pincer nano.

Tel. 334/2658414 Stufa a caminetto EFFEL a legna BRAYARD 1 nero grezzo con piastra cottura e coperchio, fuoco continuo, autonomia 10 ore.

Ottime condizioni.

Tel. 0171/383907

Mattoni pieni tipo faccia vista, colore rosso scuro, cm 24x11x6 quantità 1100, euro 0,40 caduno.

Tel. 348/0618036 N° 2 rototerra 3 mt Kuhn e Frandent con rulli Paker e attacco seminatrice in ottimo stato.

Tel. 011/9462428 Spandifieno Girello Continental 5 metri.

Tel. 328/5940732

Legna da ardere, consegna a domicilio. Tel. 334/5936872

Assi rovere stagionati 8 anni spessore da 3 a 6 cm ottimi per fabbricazione mobili.

Tel. 366/5032904

Rotofalce Galfrè RG185 in perfette condizioni a 1350 euro trattabili. Tel ore pasti 333/7058097 oppure 0172/654349 (Romano)

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Tel. 389/1282957

63

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Prato irriguo di giornate piemontesi 2,5 vicinanze Fossano. Tel. ore pasti 338/2121185

Turbo irroratrice 500 lt. a sollevamento.

Tel. 335/349336

Pulitore doppia ventola Chianchia usato al massimo 30 ore, come nuovo. Vero affare! Euro 3500.

Tel. 333/3183874

Aratro trivomere Chialva reversibile usato in ottimo stato. Tel. 333/9188095 Basti piccoli e grandi, collane e finimenti. Tel. ore pasti 0171/791103 Frigo latte 1700 lt. lavaggio automatico, ottimo stato, causa cessata attività.

Tel. 338/4081651 Land Rover free lander diesel 2000 del 2003 ben tenuto con gancio traino.

Tel. 329/7213403 Estirpatore come nuovo largh. mt. 1,40 euro 500.

Tel. 348/0618036 Causa cessata attività macchine agricole di vario tipo 2 aratri monovomere reversibile 1 slitta metallica, 1 girello, 1 barra per diserbo su filare.

Tel. 339/2663031 ore serali

64

Rimorchio agricolo Silver Car omologato, 50 q.li in buono stato. Tel. 339/4059890 Botte per verderame lt. 300 semi nuova.

Tel. 011/9472477 Spandisale Bezzecchi ST 250 per trattore e cingolo Same Solar 60 con lama anteriore mt.2 e pattini in gomma.

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Tel. 338/6043490 Furgone patente B per trasporto bestiame.

Tel. 328/5632940

Cuccioli volpini Pomeragna maschi e femmine, colori vari, taglia piccolissima, genitori visibili. Tel. 333/1825810 Generatore di corrente a cardano da 12,5 kw, 380/220 volt. Tel. 339/1295269 Macchinina elettrica per persona anziana poco usata ottimo stato causa decesso.

Euro 1800 trattabili.

Tel ore pasti 0171/798133 Botte spandiliquame 80 brente = 4000 lt. più motocoltivatore Goldoni 12 hp. Tel. 333/7068329 Carne genuina di vero bue piemontese direttamente dal produttore lavorata in pacchi famiglia ad euro 9,70/kg.

Tel. 333/1825810

Regolatori e rubinetti radianti a gas per gpl.

Tel. 333/4327024 Rotoballe Claas Rollant 62.

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61000, full optional, colore grigio vulcano, set cerchi con pneumatici invernali. Euro 14000. Tel. 0172/493731 oppure 338/7724882 Grigliati in cemento e zincati per scrofe, vasche in politilene da 1000-1500 lt.

Tel. 333/4327024 Sollevatore telescopico Jcb 541-70 Agri plus ex prove, come nuovo, trasmissione con convertitore di coppia, braccio integrale, benna lt.

2500 e forche. Tel. Andrea 331/8434000

Cuccioli di pastore tedesco, genitori visibili.

Tel. 331/7957551 oppure 328/3816797

Toyota Aygo 1.0 cc, anno 2008, come nuova, colore grigio scuro. Euro 5000.

Tel. 0172/493731 oppure 338/7724882

Legna di acacia da ardere tagliata e spaccata.

Tel. 333/6533075

Bascula portata 3 q.li tipo Malanetto. Tel. 329/5321050

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Aza e ventola miscelatore lunga 6 mt. elettrica in inox per vasche liquame.

Tel. 333/4327024

Motocoltivatore 14 hp diesel con fresa e turbina da neve; Turbina da neve 130 cm con motore Wolkswagen 60 hp.

Tel. 348/7820202

Dessilatore tipo Giordano con doppio scarico laterale; Girello Lely Lotus 300 seminuovo; Falciatrice Fella KM280 usata.

Tel. 0172/68126

Trattore International M.C. Cormic cv F92.

Tel. 340/4945814

Lama da neve posteriore larghezza mt. 2,5 o 2,8 con prolunga rotazione idraulica, peso 9 q.li, mai usata.

Tel. 339/1416135 Spandiletame Supertino omologato 4,5 x 1,8 mt. con portellone idraulico e tappeto nuovo. Tel. 333/6886856 Coclea con motore elettrico 380 W lunghezza 7 metri in 2 parti, in ottimo stato.

Tel. 339/1416135 Girello Galfrè Gs 520-4 usato; Rototerra Maschio mt. 3 usato; Erpice a dischi Aimetta M310 usato; Scavafossi L80 seminuovo. Tel. 0172/68126 Caricaballe Guima 104 in ottimo stato.

Tel. 339/1416135

Macchina pianta canne con legatore e seminatrice fagioli; Trattorino 26 hp Pasquali con fresa e trincia.

Tel. 348/7820202 Galline e capponi nostrani.

Tel. 333/1838827 Trattorino Kubota 25 hp 270 h; Trattorino Pasquali 18 hp, mod 946 4 wd da fagioli.

Tel. 348/7820202 Rimorchio agricolo Perona a due ruote ribaltabile trilaterale lungo m 3,5 largo m 1,80 con due giri di sponde da 45 cm assale misura cm 7x7 ruote misura 11,5/80-15,3 con barra luci funzionanti non omologato euro 1.600. Tel. 328/2699590 Cerchi in lega da 15” di golf quarta serie.

Tel. 339/8526540

Cucina usata in perfette condizioni mai traslocata, color noce in finto legno ad angolo, misure mt. 2,8+2,70 x 80 x 2,50; frigo da incasso, forno elettrico, lavastoviglie; tavolo più 4 sedie. Smontaggio e trasporto a carico dell’acquirente. Prezzo minimo. Tel. 328/9592394 Trattore Same Condor 55 2 rm ottime condizioni anno 1987 con telaio di protezione, causa inutilizzo.

Euro 4200 trattabili.

Tel. 388/6219935 Girello Galfrè gs 520 chiusura idraulica, in ottimo stato. Tel. 339/1416135 Trattore Ford 8340 New Holland 4rm, 125 cv, anno 1995, traino 200 q.li, 4840 ore. Tel. 338/7311789 Forcone per letame ribaltabile largh. mt.

1,50 (usato una volta) e rulliera per 3 cassoni non omologata.

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Tel. 340/7777942 Materasso 1,2 x 1,9 mt.

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Tel. 333/9744013 Caldaia a pellet 3000 calorie più boiler lt.300 più contenitore pellet lt.400 più coclea. Usato, in buono stato. Tel. 338/2651302 John Deere 7710 in ottime condizioni, gommato, nuovo. Tel. 335/8148083 Legna da ardere pronta all’utilizzo, ideale per caldaie e caminetti, zona Baldissero d’Alba. Tel. 334/7794287

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