M A R CO N AVA R R A –
a cura di Liliana Adamo
TERRE FRAGILI É UNA RICERCA SULL’ARCHITETTURA DELLA CITTÀ NELL’EPOCA DEI DISASTRI E SULLA "PSICOLOGIA COLLETTIVA DELLA PAURA" CHE LEGITTIMA IL PARADIGMA DELLA "MESSA IN SICUREZZA". QUESTO PARADIGMA VIENE PRATICATO DALL’INGEGNERIA ATTRAVERSO STRUMENTI NORMALIZZATORI, CHE UTILIZZANO UNA LOGICA SELETTIVA E LINEARE. ALLA TECNICA SI AFFIANCA LA MILITARIZZAZIONE DEL TERRITORIO CHE AGISCE ATTRAVERSO LA SEPARAZIONE E IL CONTROLLO. É POSSIBILE IMMAGINARE E PRATICARE UN NUOVO PARADIGMA CONOSCITIVO?
Il libro Terre Fragili è stato realizzato nell’ambito e con i fondi della convenzione tra la Presidenza della Regione Siciliana e l’Università di Catania “Pianificazione e progetto per il recupero, la riqualificazione, la messa in sicurezza delle aree interessate dai fenomeni alluvionali e franosi verificatisi il 1° ottobre 2009, nonché l’11 e 17 febbraio 2010”. Coordinatore scientifico prof. arch. Marco Navarra.
ISBN 978-88-6242-174-4 Prima edizione Dicembre 2017 © LetteraVentidue Edizioni © Marco Navarra © Testi (ove non altrimenti segnalati): Liliana Adamo, Marco Navarra © Disegni (ove non altrimenti segnalati): studio NOWA © Immagini: rispettivi autori È vietata la riproduzione, anche parziale, effettuata con qualsiasi mezzo, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico. Per la legge italiana la fotocopia è lecita solo per uso personale purché non danneggi l’autore. Quindi ogni fotocopia che eviti l’acquisto di un libro è illecita e minaccia la sopravvivenza di un modo di trasmettere la conoscenza. Chi fotocopia un libro, chi mette a disposizione i mezzi per fotocopiare, chi comunque favorisce questa pratica commette un furto e opera ai danni della cultura. Nel caso in cui fosse stato commesso qualche errore o omissione riguardo ai copyrights delle illustrazioni saremo lieti di correggerlo nella prossima ristampa. Book design Raffaello Buccheri con Liliana Adamo LetteraVentidue Edizioni Srl Corso Umberto I, 106 96100 Siracusa, Italy Web www.letteraventidue.com Facebook LetteraVentidue Edizioni Twitter @letteraventidue Instagram letteraventidue_edizioni
MARCO NAVARRA -
TERRE FRAGILI ARCHITETTURA E CATASTROFE a cura di Liliana Adamo
1. INFORMAZIONE 2. EMERGENZA 3. SICUREZZA 4. TECNICA 5. ECONOMIA
Abbreviazioni CTf Campus Territoriale di fotografia CTp Campus Territoriale di progetto DSR Disegno Strategico di Ricostruzione DSP Dispositivo DSP-U Dispositivo Urbano DSP-T Dispositivo Territoriale MdI Manuale di Intervento P-m Progetto-mappa ST Sezioni Tomografiche TF Terre Fragili Txt Texture
INDICE SINTETICO 02
SOGLIA. Sette domande
30
COM'È FATTO QUESTO LIBRO
34
RESILI(G)ENCE. “Terre Fragili”, paesaggi attivi Prefazione di Manuel Gausa Navarro
40
ARCHEOLOGIE DI FUTURO PER TERRE FRAGILI Marco Navarra
68
ARCHITETTURA PER TERRE FRAGILI Introduzione di Marco Navarra
114
1. INFORMAZIONE tra retorica e conoscenza 1.1. Le cronache del giorno dopo / 1.2. Progetto di strumenti differenti per l’informazione / 1.3. La partecipazione attraverso il progetto / 1.4. Architettura da Campo (UrbanLAB) / 1.5. Il Display come spazio di verifica e confronto / Manuel Orazi, “Free press” TF, CTp marzo 2012
158
2. EMERGENZA tra temporaneo e istantaneo 2.1. Microinterventi per ritornare ad abitare / 2.2. Variazioni di progetto alle opere idrauliche per ripensare la città / 2.3. Un Disegno Strategico per la Ricostruzione di Giampilieri / 2.4. Sezioni Tomografiche tra analogico e digitale / Luca Emanueli, “Linea semplice”, CTp marzo 2012 / Laura Cantarella, “La logica dell’impermanenza”, CTf luglio 2011
220
3. SICUREZZA tra grandi opere e microinterventi 3.1. Un Manuale di Intervento Basico / 3.2. Il progetto delle infrastrutture come moltiplicazione di relazioni / 3.3. Come costruire Sezioni Tomografiche per il progetto / Juan Manuel Palerm Salazar, “La logica del luogo”, CTp marzo 2012 / Peppe Maisto, “Smottamenti domestici”, CTf luglio 2011
282
4. TECNICA tra modelli astratti e progetto site-specific 4.1. Oltre la logica del modello astratto / 4.2. Trasversalità: precisione tecnica e apertura all’immaginazione / 4.3. Il disegno delle relazioni / Mario Manganaro, “Luoghi ritrovati”, CTf luglio-agosto 2011 / Marco Navarra, “Infrastruttura geologica”, CTp marzo 2012 / Andrea Botto, “How to Photograph a Landscape”, CTf luglio 2011
338
5. ECONOMIA tra ingenti investimenti e risorse mirate 5.1. L’uso degli investimenti per l’emergenza / 5.2. Oltre il calcolo matematico del rischio / 5.3. Il progetto delle demolizioni: selezione e riuso / 5.4. Ridefinizione dei confini tra proprietà privata e spazio pubblico / Salvatore Giuffrida, Giovanna Ferluga, Maria Rosa Trovato, “La valutazione dell’intervento e la solidarietà intergenerazionale”, CTp marzo 2012 / Eduard Bru Bistuer, “Infrastruttura fragile”, CTp marzo 2012 / Stefano Munarin, Maria Chiara Tosi, “Abitare tra fiu-mare”, CTp marzo 2012 / Filippo Romano, “Ventre di fiumara”, CTf luglio 2011
402
APPARATI Glossario / Display Fiumare / UrbanLAB / Padiglione 1°Ottobre 2010 / CTf, TF #1 / CTp, TF #2 / Attività didattica / Bibliografia / Indice topografico / Indice dei progetti / Indice dei luoghi / Indice dei nomi / Crediti / Biografie
428
TERRE (F)RIGIDE. Frigidità e altri rischi legati allo squilibrio culturale Postscriptum di Liliana Adamo
458
SOGLIA. Collapse City
INTRODUZIONE
INTRODUZIONE –
ARCHITETTURA PER “TERRE FRAGILI” Marco Navarra
INTRODUZIONE
1
Architettura per “Terre Fragili” Un esempio: Giampilieri
1.1. L’evento Il primo ottobre 2009 un evento traumatico inaspettato ha colpito il territorio di Messina. Un violento nubifragio provocava una serie di frane che travolgevano i centri urbani di Giampilieri, Scaletta Zanclea e Itala. Nei giorni successivi, sotto un pallido sole autunnale, oltre a constatare gli ingenti danni si sarebbero contati trentuno morti e sei persone disperse. La calamità, irrompendo improvvisamente nella quotidianità di una comunità, scardina l’equilibrio di luoghi la cui condizione sembrava bloccata nel tempo. Nel caso di Giampilieri, a determinare l’alluvione, con colate di fango e detriti, sono intervenuti una serie di fatti concomitanti che ne hanno segnato la drammaticità: innanzitutto le condizioni meteorologiche, caratterizzate da un’eccezionale concentrazione, in un brevissimo tempo, di piogge, poi la geografia segnata da una forte acclività dei rilievi e infine il cattivo stato di manutenzione dei corsi d’acqua. Per comprendere l’entità dei fenomeni è sufficiente immaginare che il fango, sceso dalle montagne in poco tempo, avrebbe potuto riempire per undici volte il Colosseo. La ricerca “Terre Fragili”, raccontata in questo libro, nasce dalla mia esperienza diretta sulle aree colpite dall’alluvione nella fase post-emergenziale e di ricostruzione. 1.2. La risposta della tecnica La riflessione critica, che accompagna il racconto del lavoro sul campo, è legata al ruolo di consulente tecnico del commissario delegato per l’emergenza, che mi ha permesso di seguire per due anni le attività di progettazione degli interventi post-alluvione su tutte le aree interessate. In particolare l’attività di coordinamento si è confrontata continuamente con quella degli ingegneri e geologi che hanno lavorato per mettere in sicurezza il territorio subito dopo l’alluvione. Attraverso questo impegno quotidiano ho potuto verificare in presa diretta i metodi di analisi e le risposte tipiche che, articolando una vera e propria retorica della tecnica, vengono applicate alle emergenze naturali (frane, alluvioni, terremoti). Osservare i progetti sviluppati dagli ingegneri idraulici e geotecnici è stato molto utile per comprendere, non solo una metodologia di lavoro, ma soprattutto un paradigma culturale, che si mostra, con evidenza, nei disegni elaborati per questi interventi. Si tratta quasi sempre di disegni astratti e, privi di contesto, finalizzati a delineare esclusivamente le opere tecniche da realizzare. Pur occupandosi di interventi su corsi d’acqua che dalla montagna scendono al mare attraversando, a valle, centri urbani densamente abitati, i progetti non si preoccupavano minimamente di considerare le conseguenze che le opere idrauliche avrebbero generato nell’immediato intorno. Da questi esempi si capisce come la risposta alla messa in sicurezza coincida spesso con una soluzione puntuale a problemi specifici avulsi dal contesto, che non tiene in considerazione nient’altro se non l’intervento stesso. In realtà ogni punto dell’opera idraulica o geotecnica ha relazioni precise con contesti
1.3. Una storia diversa I progetti e le varie attività sul campo nelle aree colpite, partendo da queste riflessioni e difficoltà, hanno esplorato tutte quelle condizioni e possibilità capaci di attivare prospettive differenti da quelle scontate della pura e semplice messa in sicurezza normalmente utilizzata in questi anni in Italia. La proposta è nata all’interno del team formato da un ingegnere idraulico, un geotecnico e un geologo, lavorando sul campo in due ruoli diversi: il primo come consulente del Commissario Delegato per l’emergenza nella veste di architetto urbanista attento al progetto urbano e di paesaggio; il secondo come coordinatore di un gruppo di ricerca della Scuola di architettura di Siracusa (Università di Catania). Trovandomi coinvolto in queste attività senza essere un “professionista dell’emergenza” ho vissuto, inizialmente, uno spaesamento che mi ha portato a immaginare nuovi strumenti e nuove pratiche per rispondere ai disegni asettici degli uffici tecnici. Nelle fasi iniziali del lavoro abbiamo affrontato alcune domande fondamentali: come si guardano questi avvenimenti? Come si può descrivere in altro modo quello che è successo, con quali strumenti, con quali occhi osservare le configurazioni prodotte da una calamità in modo da farli diventare materiali di progetto? Come trasformare le catastrofi in un’occasione preziosa per ripensare il futuro di un territorio riscoprendo vocazioni sopite e nuove potenzialità?
68 - 69
articolati che però i progetti nascondono nell’esclusiva preoccupazione di risolvere l’unico problema individuato. Questo modus operandi non solo nega la complessità di sistema del territorio insediato, ma produce degli effetti collaterali negativi che possono generare, come nel caso di Giampilieri, una nuova frammentazione della città. Infatti in questo caso i canali fugatori, necessari per la sicurezza idraulica, se realizzati nella loro prima versione di progetto, avrebbero spezzato in tre parti il centro urbano con una deleteria conseguenza sulla vita della comunità. Di fronte a questa impostazione il nostro lavoro ha avuto come primo obiettivo quello di contestualizzare le opere di ingegneria idraulica attraverso dei disegni d’insieme che mostrassero, accostando planimetrie e sezioni, la complessità e l’articolazione di questo territorio. Se l’impostazione tecnica poneva questi interrogativi, altrettanti dubbi erano sollevati dagli aspetti politici ed economici legati alla gestione dell’emergenza e della ricostruzione: ad esempio nel caso di Giampilieri il costo degli interventi si aggirava intorno a 320 milioni di euro e, osservando in dettaglio la distribuzione degli investimenti, si notava come il costo complessivo delle opere di ingegneria raggiungesse 212 milioni, mentre la ricostruzione degli alloggi con gli spazi pubblici connessi impegnasse solo 10 milioni. Questa differenza dimostra, in modo evidente, come la retorica della tecnica sulla messa in sicurezza, facendo leva sulla paura collettiva scatenata dall’evento traumatico, diventi funzionale a concentrare ingenti risorse economiche esclusivamente sulle opere tecniche senza pensare che queste occasioni possono essere utilizzate per costruire nuovi equilibri e nuove relazioni. In molti casi si perde di vista l’opportunità di una significativa rigenerazione urbana e territoriale che gli interventi di ricostruzione potrebbero attivare con le stesse risorse economiche, ma con un’attenzione in più all’intreccio di relazioni possibili capaci di rinnovare lo spazio pubblico.
INTRODUZIONE
72 - 73
UNO –
INFORMAZIONE INFORMAZIONE
Tra retorica e conoscenza
1.2 → NEL CASO DELL’ALLUVIONE DI GIAMPILIERI, IL GRUPPO DI RICERCA "RIPARARE FIUMARE" HA SPERIMENTATO STRUMENTI DI COMUNICAZIONE DIFFERENTI, CALIBRATI IN BASE AI DESTINATARI. L'INFORMAZIONE, INTESA COME CONOSCENZA ORIGINALE E COMPLESSA DEI FATTI, DIVENTA PREFIGURAZIONE PROGETTUALE FORNENDO VISIONI E CONSAPEVOLEZZA. I FORMAT UTILIZZATI (DAL GIORNALE AI REPORT PERIODICI, DAI LABORATORI PARTECIPATI AI DISPLAY) PER GESTIRE IL PROCESSO DI RICOSTRUZIONE SONO PENSATI PER INTERAGIRE, IN TEMPI DIVERSI, CON UN PUBBLICO ALLARGATO, ACCOMPAGNANDO LE ATTIVITÀ SUL CAMPO. LA RICERCA, PRENDENDO IN CONSIDERAZIONE MATERIALI STORICI DI DIVERSO TIPO (DALLE CRONACHE DEI GIORNALI AI RACCONTI CONSERVATI NEGLI ARCHIVI), HA TENTATO DI RIPENSARE I PARADIGMI CONOSCITIVI, PROGETTUALI E COMPORTAMENTALI ADOTATTI NELLE FASI POST-EMERGENZIALI. (p. 122) 1.3 → IL PROGETTO È STATO IL PUNTO DI PARTENZA E LA GUIDA PER LE ATTIVITÀ DI PARTECIPAZIONE REALIZZATE CON I CITTADINI, I COMITATI CIVICI E LE ASSOCIAZIONI. AGLI INCONTRI È STATA AFFIANCATA UN’ATTIVITÀ CONTINUA DI DOCUMENTAZIONE E COMUNICAZIONE DEI RISULTATI ATTRAVERSO STRUMENTI DIVERSI: DAL GIORNALE PERIODICO AD ALTA TIRATURA, ALLA STAMPA DI REPORT, ALL’INFORMAZIONE DIGITALE. PER
LA REALIZZAZIONE DEI DIVERSI FORMAT SONO STATE USATE TECNICHE DIVERSE, DALL'INFOGRAFICA – UTILE A RENDERE INTUITIVE DINAMICHE COMPLESSE E DATI SPECIALISTICI – AI TIPICI STRUMENTI DELL'ARCHITETTURA - ASSONOMETRIE, VISTE, MODELLI FISICI, PLANIMETRIE, MAPPE. SPESSO, LA NECESSITÀ DI DIALOGO CON SOGGETTI DI FORMAZIONE DIVERSA HA PORTATO ALLA REVISIONE DEI CONTENUTI, INDIVIDUANDO DIZIONARI VISIVI E IMMAGINARI DI RIFERIMENTO APPROPRIATI. (p. 128) 1.4 → L'ARCHITETTURA DA "CAMPO" CERCA DI EVITARE I FALLIMENTI INSITI NEL PROGETTO IDEATO NELLA DIMENSIONE ISOLATA DELLO STUDIO. DURANTE UN CAMPUS TERRITORIALE, TATTICAMENTE, SI REGISTRANO LE TRACCE ANCORA LEGGIBILI NEI LUOGHI DELLE AZIONI INFORMALI. IL GRUPPO DI RICERCA, ESTRANEO ALLE LOGICHE LOCALI, ASCOLTA TUTTE LE PARTI PER RACCOGLIERE DESIDERI E APRIRE UN PIANO DI NEGOZIAZIONE IN GRADO DI SUPPORTARE LE TRASFORMAZIONI FISICHE IMMAGINATE. MA L’EFFICACIA DEL LAVORO SUL CAMPO – DIMENSIONE TATTICA DEL PROGETTO – DEVE MISURARSI CONTINUAMENTE CON LA PRECISIONE DEGLI STRUMENTI DI STUDIO, CHE FORMANO IL PIANO STRATEGICO DI OGNI PROGRAMMA DI TRASFORMAZIONE. L’INCISIVITÀ E LA FORZA DEL PROGETTO FINALE SONO LEGATE ALLA CAPACITÀ DI METTERE IN TENSIONE TATTICA E STRATEGIA, L’AZIONE COINVOLTA CON IL RAGIONAMENTO FREDDO E DISTACCATO. (p. 134) 1.5 → IL DISPLAY È UN ALTRO STRUMENTO UTILIZZATO SUL CAMPO PER DIALOGARE, CAPIRE E SPIEGARE. L'ARTE DEL DISPLAY NON È DIRETTA A SOMMINISTRARE IDEE MA AD ATTIVARE UN PROCESSO. GENERA RELAZIONI, COMPLESSITÀ, MERAVIGLIA. NON EFFETTI SPECIALI, MA SCRITTURE FATTE DI RELAZIONI FRA OGGETTI, PERSONE, OPERE, PAROLE E SPAZI. L’ALLESTIMENTO TEMPORANEO DI UN DISPLAY NON È SOLO IL MOMENTO CONCLUSIVO DI UN'ATTIVITÀ, MA UNO STRUMENTO DI VERIFICA PER VALUTARE L’ANDAMENTO DELLA DINAMICA COMPLESSIVA, I MATERIALI PRODOTTI, GLI ESITI DI WORKSHOP, CONVEGNI, SEMINARI E DIBATTITI. IL DISPLAY, COME PRATICA DELL'INSTALLAZIONE SITE-SPECIFIC, GENERA UNO SPAZIO DI COMUNICAZIONE E RELAZIONE CON UN PUBBLICO ALLARGATO, CHE SERVE AD ESORCIZZARE IL RISCHIO DI AUTOREFERENZIALITÀ E A RACCOGLIERE SUGGERIMENTI E CRITICHE. (p. 140)
114 - 115
1.1 → A VOLTE L’INFORMAZIONE STORDISCE E TRAUMATIZZA. NOTIZIARI E CRONACHE, PIUTTOSTO CHE ASCOLTARE E SPIEGARE, CONFONDONO E DISORIENTANO. I TITOLI E GLI ARTICOLI SPESSO STRUMENTALIZZANO I FATTI ALIMENTANDO LA PAURA COLLETTIVA E DEVIANDO DALLE QUESTIONI URGENTI POSTE DALL'EVENTO CATASTROFICO. SENTIMENTI NOSTALGICI ACCOMPAGNANO AFFERMAZIONI IDENTITARIE CHE SORGONO SENZA FONDAMENTO E SENZA PROFONDI E RADICATI LEGAMI STORICI. IN ALCUNI CASI, QUOTIDIANI E MASS MEDIA, ARROCCATI SU LUOGHI COMUNI, CESSANO DI ESSERE MEZZI ATTENDIBILI PER CAPIRE, LASCIANDO UN VUOTO DA COLMARE CON STRUMENTI INFORMATIVI E CONOSCITIVI DIVERSI DAI CANALI CONVENZIONALI. IN CHE MODO LA COMUNICAZIONE PUÒ DIVENTARE COMPRENSIONE E CONOSCENZA? IN CHE MODO LE “FIGURE RETORICHE” AIUTANO A CAPIRE DINAMICHE COMPLESSE E APPARENTEMENTE INCOMPRENSIBILI? (p. 120)
l av o r i i n c o r s o
30
6
31
quanto ha piovuto?
ITL3 ITALA Intervento di contenimento frana e colata detritica a monte dell’abitato c.da Mannello e ripristino viabilità Ente promotore Dip. Regionale Protezione Civile Messina Importo autorizzato € 1.849.291,41 Progettista Dip. Regionale Protezione Civile Messina Impresa appaltante Lupò Costruzioni
altolia altolia pezzolo pezzolo itala itala
molino molino
B B
guidomandri guidomandri
225,4 mm
quantità media di pioggia caduta l’1 ottobre 2009, in 8 ore
SCLT3 SCALETTA ZANCLEA Lavori di s. u. per la rimoz. dei detriti, demolizione di parte della tombinatura, regolariz. e riprofilatura nel tratto terminale del torrente Racinazzi Ente promotore Genio Civile di Messina Importo autorizzato € 2.116.450 Progettista Genio Civile di Messina Impresa appaltante
1 ottobre
225 bottiglie da un litro
220 mm
quantità media di pioggia che cade normalmente in due mesi, in 1.488 ore
850 mm
quantità media di pioggia che cade normalmente in dodici mesi, in 8.760 ore
dicembre
gennaio
dicembre
gennaio
febbraio
marzo
aprile
maggio
giugno
luglio
agosto
settembre
ottobre
novembre
00:00
briga superiore briga superiore
scaletta superiore scaletta superiore
itala marina itala marina guidomandri inferiore guidomandri inferiore scaletta zanclea scaletta zanclea
AA
guidomandri marina guidomandri marina giampilieri marina giampilieri marina
scaletta marina scaletta marina
A
briga briga marina marina
san sanpaolo paolo
ponte ponte schiavo schiavo
B
ITL5 ITALA Intervento di contenimento frana e colata detritica a monte dell’abitato c.da Borgo Ente promotore Dip. Regionale Protezione Civile Messina Importo autorizzato € 1.532.160 Progettista Dip. Regionale Protezione Civile Messina Impresa appaltante Lupò Costruzioni
giampilieri giampilieri
C
C
60:00 min
ogni ora è caduta su 1 metro quadro di superficie, l’acqua contenuta in 225 bottoglie da 1 litro
quanto fango è venuto giù? 00
m
mc
25 m 0
5
2m
misure di una piscina olimpionica
2.5
COSA é SUCCESSO L’1 OTTOBRE 2009?
emergenza 1 ottobre 2009 giampilieri - scaletta zanclea - itala
ufficio del commissario delegato
RE P O RT S E T T E M B R E 2 0 1 0
INFORMAZIONE
Settembre 2010. "Report sui lavori in corso". Emergenza 1° ottobre 2009 Giampilieri, Scaletta Zanclea, Itala. Agosto 2010. Venezia. Book "Riparare Fiumare" per il Padiglione Italiano della 12° Mostra Internazionale di Architettura. La Biennale di Venezia. Gli stessi contenuti, relativi al primo anno di esperienza sul campo, sono organizzati e postprodotti in modo diverso nel Report (in questa pagina), presentato nel 1° anniversario dall'alluvione, e nel book "Riparare Fiumare" (nella pagina a fronte). L'articolazione tripartita delle pagine interne, dedica la prima parte al racconto per immagini attraverso l'uso dell'infografica. Nel Report le illustrazioni elementari hanno un peso maggiore, per la necessità di spiegare in modo chiaro ai cittadini l'accaduto, quali risorse
0
0
0,5
100
1 250
1,5
360 piscine olimpioniche
900.000 metri cubi è stata la quantità totale di fango e detriti trasportati dalla pioggia, equivalente al volume d’acqua di 360 piscine olimpioniche
500 m
2 km
1
2
PROGETTI
38
39
urban lab_giampilieri
6 6 3
6 6
3
3
6
1
6
3
nuovo insediamento distretto loco grande
6
3 6
3
3
3
3 7
1
6
7
6
nuovo letto del fiume parco urbano 1
7
6
1
3
3
3
3
7
6
6
6
3
3
4
5
4 5
6
6 6
6
5 4
6
7 6
5
3
8
5
6
2
1
4
7
6 6
3
4
5
6
6
5
3
1
6
6
1
7
6
6
2 3
1 4
4
6
6
2
1
6
6
6
5
3 1
6
4
7 5
6 3
6
5
5 4
4
1 6
2
6 1
3
6
7
5
4
Rimodellazione urbana di via Puntale, Giampilieri.Una sequenza ostinata di sezioni cerca di declinare le variazioni di forma,i materiali e i modi di abitare gli spazi pubblici. Una possibilità diverse di connettere due parti di città. Il trauma dell’evento si ricompone dentro un sistema di fasce, strutturato da una successione di superfici differenti (giardini, orti, pavimentazioni, rampe, percorsi). La frana del 1 ottobre 2009, in poche ore, ha cancellato i confini di proprietà riportati sulle mappe catastali. Scavare le macerie, spostare i detriti, ripulire significa definire un nuovo campo di possibilità all’interno delle tracce e degli indizi ritrovati. La necessità di costruire un nuovo alveo dentro la città, secondo le prescrizioni degli ingegneri idraulici, stabilisce i limiti su cui costruire nuovi spazi urbani. Il progetto, esplorando la possibilità di riattivare gli scarti, ridefinisce un nuovo spazio pubblico a partire dalla topografia urbana incisa nel suolo dall’insediamento originario delle case. In un paese costruito sul declivio acclive di una collina un piano orizzontale è immediatamente un luogo di densità umana, un luogo di incontro.La voragine aperta dalla frana suggerisce e impone la ricerca di forme e dimensioni per spazi pubblici da inventare adeguati a ricucire le parti residuali degli sventramenti. La ricostruzione rielabora la nuova geografia intrecciando gli spazi “necessari” in una costellazione di punti dove si focalizzano intensità di vita privata e momenti rituali di vita collettiva.
coordinamento Marco Navarra 1
ri-modellamento urbano di via puntale
3
5
6
6
3
4
6 3
3
3
6 7
3
zona di completamento urbano
43
via puntale
6
3
5 4
1_traffico veicolare 2_rampe pedonali 3_giardini pubblici 4_giardini privati 5_idrocolture erbacee su superfice inclinata 6_vegetazione erbacea 7_arbusti 8_parcheggio
nuovo letto del fiume parco urbano 1_demolizione del muro e apertura verso il nuovo insediamento 2_demolizione del muro e costruzione di nuove scale pubbliche 3_nuovo giardino all’interno delle rovine 4_riutilizzo delle rovine come via di fuga 5_scale come via di fuga 6_rovine da recuperare come unità residenziali
0
50 m
3
finanziarie sono state impegnate e come stanno procedendo i lavori già appaltati. Nel book il tema viene ampliato e l'infografica illustra una prospettiva globale che aiuta a comprendere meglio la descrizione precisa del coordinamento della sicurezza. L'esperienza sul campo si traduce in questioni generali e in ipotesi metodologiche. La seconda parte del Report è un abaco di tutti i lavori, mentre il Book descrive gli incontri e l'attività sul campo relativa all'UrbanLAB. La terza parte, in entrambi i casi, descrive il progetto. Nel Report si evidenziano i punti di contatto tra progetto e UrbanLAB, accompagnando i disegni tecnici a viste tridimensionali sugli scenari elaborati. Nel book il progetto è descritto a partire dal Disegno Strategico con l'uso esclusivo di rappresentazioni tecniche.
REPAIRING
RIPARARE è una parola che non usiamo più. Indica la cura e l’affezione per le cose, la possibilità di viverci insieme adattandole alle mutazioni degli eventi quotidiani. Un’altra possibilità di tornare ad abitare luoghi e cose abbandonate che, permanendo in questa condizione, possono mettere in pericolo la nostra vita. is a word that we do not use anymore. It indicates the care and affection for things, the ability to live together to fit the mutations of everyday events. Another chance to return to inhabit abandoned places and things that, while remaining in this condition, may endanger our lives.
FIUMARE
indica le relazioni che legano, in un sistema complesso, i torrenti, le colline, i centri urbani, la costa. Si tratta di territori in cui il lavoro dell’uomo ha costruito, con un’unica tessitura, paesi, terrazzamenti agricoli e alvei dei torrenti. indicates the relationships that link, in a complex system, streams, hills, town centers and the coast. These are the territories in which the work of man has built, with a single texture, countries, agricultural terraces and river beds of torrents.
PROGRAM
PROGRAMMA rimanda all’organizzazione nel tempo di una serie di attività di diverso tipo (descrizioni, laboratori, ricerche, archivio, memorie, partecipazione, immaginari, progetti) finalizzate a costruire obiettivi e forme condivise per gli interventi immediati e futuri. Un progetto di azioni capaci di accelerazioni e ritmi lenti per risolvere le urgenze in una prospettiva di lunga durata. refers to the organization over time of a series of activities of different types (descriptions, laboratories, research, archives, memories, participation, imaginary, projects) aimed to build shared objectives and forms for immediate and future interventions. A project of action is capable of accelerating and slowly resolving emergencies in a long term perspective.
TIREDNESS
STANCHEZZA alluvioni e frane sono sintomi di stress e stanchezza di territori abbandonati dalla manutenzione che l’agricoltura dei terrazzamenti ha garantito fino a cinquant’anni fa. floods and landslides are symptoms of stress and tiredness of territories abandoned by the maintenance of terraces that agriculture has guaranteed up to fifty years ago.
URBAN CENTERS
CENTRI URBANI si tratta di paesi molto densi arrampicati sui fianchi ripidi delle colline, o distesi lungo la strada costiera in un nastro ripetutamente intrecciato alle infrastrutture (Strada statale SS 114 orientale sicula, autostrada, ferrovia). these are very dense countries, flanked on steep hills, or lying along the coastal road in a ribbon repeatedly interweaved infrastructure (Road SS 114 Orientale Sicilian, motorway, railway).
Earthflow
Debris avalanche
Debris flow
Rockfall
Block slide
50 m
Runci Runci River River interventions interventions for for the the preservation preservation of of the the village village Santa Santa Margherita Margherita Civil Civil Engeers Engeers authorized authorized amount amount 1.024.151€ 1.024.151€ time time works works 77 months months
ponte schiavo
san paolo
Lumbri River River Lumbri restoring of of the the hydraulic hydraulic restoring features features Civil Engineers Engineers Civil authorized amount amount 1.295.000€ 1.295.000€ authorized time work work 77 months months time
giampilieri marina
Divieto Divieto the securing securing of of the the the Divieto river river basin basin Divieto Civil Engineers Engineers Civil authorized amount amount 765.000€ 765.000€ authorized time work work 44 months months time
briga brigasuperiore superiore
SCARPATA SCARPATA(OLTRE (OLTRE44MT MTDIDIALTEZZA)/ ALTEZZA)/ slope slope(up (uptoto44mt mthight) hight)
RECINZIONE/railings RECINZIONE/railings
giampilieri giampilierimarina marina
PONTE PONTEEXTRAURBANO/ EXTRAURBANO/ extra-urban extra-urbanbridge bridge
1000 = 20 mm
altolia altolia
building steps
building steps
demolitions
new river bed/town park
new river bed/town park road network-park
public investors
public investors
private investors
private investors
public investors
private investors
public investors
Idee per Giampilieri. La registrazione oggettiva dei perimetri e delle suddivisioni interne di ogni casa sulle mappe catastali si compie nella cancellazione di ciò che sta vicino. La calamità improvvisa rimescola e confonde bordi e confini mettendo in discussione l’individualità e le differenze, facendole precipitare in un’unica dimensione. L’emergenza ribalta l’ordine degli elementi e delle priorità aprendo nuove occasioni per la costruzione della città. I progetti per Giampilieri sono stati generati dal dialogo e dal confronto con i cittadini, con i luoghi e con le istituzioni locali e regionali. Questa condizione ha generato una moltiplicazione di variazioni e aggiustamenti. Gli interventi puntuali relativi alle sistemazioni idrauliche e alla messa in sicurezza della montanew settlement (first step) [53 units] - micro-intervents_SHORT TIME | 8 months gna sono stati collegati ad una attenta lettura delle forme urbane con l’individuazione delle permanenze e dei caratteri fondativi insieme alle criticità new settlement (first step) [53 units] - micro-intervents_SHORT TIME | 8 months maggiori legate alle condizioni di vita contemporanea. Ideas for Giampilieri. The objective registration of every house’s perimeters and internal subdivisions on the cadastral maps is realized through the removal of its surroundings. The unforeseen calamity confuses edges and breaks them down, causing them all to end in the same dimension. The emergency sets the order of elements and priorities on its head, opening up new possibilities for building the city. Projects for giampilieri were generated by a continuous work in close rapport with institutions and local citizens. This condition has generated exponential change and adjustments. Interventions related to hydraulic interventions and accommodations in safety and of mending memory lastly are connected to a careful reading of urban form, with re-modeling project [3.258 | 15/20 units] new settlement (second step)_MEDIUM TIME | 12 months the identification of permanency and grounding re-modeling project [3.258 | 15/20 units] new settlement (second step)_MEDIUM TIME | 12 months character also criticality linked to the conditions of contemporary life.
24 25 6 6 6 3
6 6
3
1
3
6
1
2
6
3 6
3
3 6
4
3
3
3
3
5
7 1
6
6
7
6
3
10
7
1
11 12
3
3
3
3
3
3
7 4
5
6
4 4
5
6
13
3
5
6
6
3
4
6
8 9
3
3
6 7
3
7
5
6
1
14 15
4
7
6
6
5
3
1
16 17
3
6
2
5 4
7
18 19
6
5
3
6
1
20 3
6
5
3 1
24
1 4
4
6
1
23
7
6
6
2
21
8
5
6
22
road network-park
buildings demolition
demolitions
buildings demolition
first october
landslide first october landslide
hydraulic intervention
ropers
outstanding security measlines outstanding security measlines hydraulic intervention
critical points
critical points
nettings nettings ropers
BRIGLIA BRIGLIATIPO TIPOA/A/ type typeAAbridle bridle
VASCA VASCADI DICALMA/ CALMA/ settling settlingtank tank
2
private investors
settling tank
by-pass channel
nettings ropers
nettings nettings ropers ropers
by-pass channel
settling tank
new riverberd new riverberd
difficult access area difficult access area
settling tank
nettings ropers empty area
difficult access area
difficult access area
settling tank
CONCEPT settling tank
settling tank
empty area
new riverberd
6
4
7 5
6
25
3
6
5
5 4
4
1 6
2 3
6
7
5
4
1
reconfigurable ruins [1.416 | 12 units]_MEDIUM-LONG TIME | 18-24 months
investor
investor
road network with parking areas
secondary road network
secondary road network
road network with parking areas
secondary road network
secondary road network
road network with parking areas
road network with parking areas
new urban spaces
new urban spaces
connections connections
newnew inner track inner track
connections
urban completion zone
reconfigurable ruins [1.416 | 12 units]_MEDIUM-LONG TIME | 18-24 months
urban completion zone
hydrological safe area
CANALE/channel CANALE/channel
1
connections
hydrological saferiverberd area new
San Giovanni Giovanni Fallega Fallega River River Canne River River San Canne River hydraulic restoring of of hydraulic hydraulic section section River hydraulic restoring hydraulic works works works works and securing securing of of basin basin hydraulic and Civil Engineers Engineers R.F.I. R.F.I. C.A.S. Civil C.A.S. authorized amount amount 500.000 500.000 € authorized €
briga marina
briga superiore
100% = 20 mm
TOMBINIDI DIRACCORDO/ RACCORDO/ TOMBINI jointmanholes manholes joint
briga brigamarina marina
RINGHIERA RINGHIERAURBANA/urban URBANA/urbanrailing railing
1
20 21
PASSERELLAPEDONALE/ PEDONALE/ PASSERELLA footbridge footbridge
Landslides on October 1st, 2009 October 1, 1, 2009 2009
VARIATIONS
Translational landslide
Rotational landslide
0
itala marina marina itala guidomandri inferiore inferiore guidomandri scaletta zanclea zanclea scaletta
1,5
itala itala
1
guidomandri guidomandri
0,5
2 km
RINGHIERASTRADALE/street STRADALE/streetrailing railing RINGHIERA
ponteschiavo schiavo ponte
Racinazzi Racinazzi debris removal, removal, debris demolishing demolishing of aa part part of of of manholes, manholes, regularization regularization and creation creation and of aa new new section section in in the the final final of stretch of of the the Racinazzi Racinazzi river river stretch Civil Engineers Engineers Civil authorized amount amount 515.000€ 515.000€ authorized time work work 44 months months time
scorrimenti flows barriere fisiche, deviazione e allontanamento acqua, gabbionate, drenaggio, opere in terra battuta, sistemazioni morfologiche,canali filtranti, paratie physical barrieres,water’s removal and deviation, bulkheads, drainage,hitted land’s works, morphological accomodatio,filter canal system
Crolli falls
piccoli volumi disgaggio leggero, chiodature, reti, barriere paramassi, valli in terre armate, tiranti light barring’s volumes, nailings, nettings, rockfalls’s barriers, army land,ropes.
Scorrimenti slides sistemazioni morfologiche, drenaggi, gabbionate, paratie,pozzi di grande diametro, opere complesse morphological accomodation,drainages, gabions, bulkheads, big diameter’s wells, complex works.
0
Saponarà Saponarà the securing securing of of the the Saponarà Saponarà the River basin basin River Civil Engineers Engineers Civil authorized amount amount 2.961.000€ 2.961.000€ authorized time work work 12 12 months months time
Matira 2 dead 36 homeless homeless
edifici isolati isolate buildings persone people strade streets ferrovia railways infrastrutture infrastructures beni culturali cultural heritage sfruttamento servizi pubblici pubblic spaces centri abitati cities
Niteroi 200 dead 60 buried houses
South Cotabato
tornado 36 homeless Maluku residential area Sungai janiah village 1500 isolated residents damaged bridges, houses
scaletta superiore superiore scaletta
Lake Tanganyika 9 dead Dindoshi 30 homeless Madagascar 18 homeless tropical storm 28 dead Kinsasha 30 washed away houses20 000 homeless
Dr Congo 54 homeless
Huancavelica 40 homeless
numero di frane per tipologia di danni landslides according to damages typology
Zurite district 70 homes damaged Cap Haiten 4 children dead 1 elementary school destroyed
scaletta marina marina scaletta
Barangay Sibuan 150 homeless
guidomandri marina marina guidomandri
Guatemala tropical storm 150 dead 1000 homeless
giampilieri
Sichuan heavy rain 41 dead 34 missing
Hunan 1dead 28 000 homeless South China 27 dead > 20.000 homeless Shuanghuyu 90 000 cubic metre mud 17 dead 11 missing
Canada flintridge 43 homes damaged
pezzolo
Shaanxi torrential rain 41 dead 107 missing
crollo falls scorrimento flows espansione spread flussi lenti slow flows flussi rapidi fast flows ribaltamento topples
Madeira 42 dead
Shaanxi heavy rain 8 dead 57 bured houses
molino
South Ossetia 1000 cubic metre mudslides cutted off supply Khatlon heavy rain 24 dead >100 missing
percentuale di frane per tipologie di movimento landslides percentage according to movements typology
Maierato heavy rain 2000 evacuated
PONTECENTRO CENTROABITATO/ ABITATO/ PONTE urbancentre centrebridge bridge urban
altolia
Buzau county 33 villages affected Chagan and Dadagunesh 20 homeless
>1000 evcuated 12 damaged houses
Tra i progetti idraulici. I progetti di ri-sistemazione idraulica e messa in sicurezza sono stati affidati agli uffici tecnici di diversi enti pubblici che operano sul territorio. Il problema immediato è stata la necessità di un coordinamento capace di tenere insieme approcci molto differenti dentro un orizzonte comune. Lo sforzo è stato quello di riportare dentro una visione generale, soluzioni tecniche frammentate. Ridisegnare i progetti ricollocandoli dentro i contesti urbani naturali o infrastrutturali ha permesso di identificare con precisione le questioni e le criticità che si aprivano nei punti di contatto con elementi di altra natura (urbani naturali). Considerato che tutti gli interventi sulle fiumare parallele sono visibili in successione dalle principali infrastrutture di attraversamento (autostrade, ferrovia, strada nazionale) si è ritenuto indispensabile predisporrre un manuale di istruzioni che unificasse forme e materiali dalla scala del paesaggio al piccolo dettaglio urbano. La qualità sarà legata da un lato alla ripetizione (riconoscibilità) dall’altro alla differenziazione prodotta dai necessari piccoli adattamenti ai luoghi. Questa modalità di intervento permetterà inoltre una chiara identificazione degli interventi con un valore aggiunto di comunicazione e sicurezza in caso di eventi eccezionali. Between Hydraulic works: Coordination and the advance of complex projects involving hydrology as well safety were entrusted to technical offices of various public bodies acting in the territory. The immediate problem raised was the need for coordinating and bringing together very different approaches into a common horizon. The effort was to involve broader technical solutions always fragmented and out of context. Redesigning and redistributing projects inside the natural urban contexts or infrastructure have allowed us to accurately identify the questions and criticisms brought forward at the points of contact with the elements of other nature (natural urban). Considering that all interventions on parallel rivers are visible in succession from the main crossing of infrastructure (motorways, rail, road) was considered indispensable predispositions an instruction manual that unifies forms and materials from the stairs of urban landscapes to small detail. The quality will be linked on the one hand to the repetition (recognition) on the other to differentiation produced by necessary minor adaptations to sites. This mode of intervention will also allow a clear identification of interventions with an added value of communication and safety in case of exceptional rainfall.
CONNECTIONS
6 months events 2010
SLIDING LANDS
San fratello
14 15
www.studionowa.com
REGENERATION
AUTO-RIGENERAZIONE un processo di rinnovamento dall’interno per selezione e riproduzione di elementi o parti sane. Come un corpo che reagisce e cura se stesso rimarginando le sue ferite. a process of renewal from within for selection and reproduction of elements or parts. As a body that reacts and cares for itself, healing its own wounds.
08 09
Medveda 12 cutted off villages
126 - 127
LANDSCAPE
PAESAGGIO ogni intervento, anche se puntuale, modifica le relazioni ambientali di un sistema più ampio per cui ogni opera di messa in sicurezza modifica la dimensione percettiva e implica delle conseguenze sui modi di abitare il territorio. Ogni tipo di intervento deve essere commisurato ai paesaggi delle fiumare. each intervention, although timely, change environmental relations of a larger system that every work of security changes the perceptual understanding and implies consequences on ways of inhabiting the territory. Each type of intervention should be appropriate with the landscape of the rivers.
1
car traffic
2
pedestrian ramps
3
public gardens
4
private gardens
5
herbaceous hydroseeding on inclined surface
6
herbaceous vegetation
7
shrub vegetation
8
parking
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17
new settlement (urban completion) [...]_LONG TIME | 38-48 months
new settlement (urban completion) [...]_LONG TIME | 38-48 months
3
18 19 20 21 22 23 24 25
114,50 114,10 113,10 111,70 110,60 109,30 107,70 114,10 104,50 103,00 101,30 99,90 99,00 98,10 96,40 95,35 94,50 93,10 91,65 90,70 89,90 89,60 89,20 88,80 88,50
112,10112,50 111,00 99,70 108,60 107,30 105,70 103,65 102,50 101,00 99,30 97,90 97,00 96,10 94,40 93,35 91,10 89,65 88,70 87,90 87,60 87,20 86,80 86,50
115,50 115,10 114,00 112,70 111,60 110,30 108,60 106,65 105,05 104,00 102,30 100,90 100,00 99,10 97,40 96,35 95,50 94,10 92,65 91,70 90,90 90,60 90,20 89,90 89,50
QUANTO HA PIOVUTO?
225,4 mm
Quantità media di pioggia caduta l’1 ottobre 2009, in 8 ore
1 ottobre
INFORMAZIONE
225 bottiglie da un litro
220 mm
Quantità media di pioggia che cade normalmente in due mesi, 1.488 ore Dicembre
Gennaio
Dicembre
Gennaio
Febbraio
Marzo
Aprile
Maggio
Giugno
Luglio
Agosto
Settembre
Ottobre
Novembre
00:00
850 mm
Quantità media di pioggia che cade normalmente in dodici mesi, 8.760 ore
60:00 min
Ogni ora è caduta su 1 metro quadro di superficie, l’acqua contenuta in 225 bottoglie da 1 litro
2.020 persone evacuate
QUANTO FANGO È VENUTO GIÙ? 2m Misure di una piscina olimpionica
2.5 00
0 5
mc
25 m m
900.000 mc di detriti distribuiti sul territorio
30.000 mc/Kmq di detriti
900.000 metri cubi è stata la quantità totale di fango e detriti trasportati dalla pioggia, equivalente al volume d’acqua di 360 piscine olimpioniche
Ja
De
1o ct
ob
ce
mb
nu
loro estensione sul territorio, attraverso il confronto dimensionale con oggetti familiari alla cultura di un architetto, come, ad esempio, il Colosseo, usato come unità di misura per visualizzare la quantità di fango venuto giù la notte del 30 settembre 2009.
No
Oc Se
Au
Ju Ju
Ma
Ap
Ma
Fe
ar
br
ua
rc
pt
gu
em
to
be
ve
be
mb
La rappresentazione del Report, rivolta alle comunità coinvolte, diventa più didascalica e, per spiegare l'entità dei fenomeni, utilizza elementi estrapolati dall'immaginario ordinario con illustrazioni chiare e di forte impatto visivo. Il racconto si dipana a partire da alcune domande elementari a cui si risponde intrecciando disegni, brevi testi e dati quantitativi.
er
r
132 - 133
Settembre 2010. Messina. "Report sui lavori in corso". Emergenza 1° ottobre 2009 Giampilieri, Scaletta Zanclea, Itala. Agosto 2010. Venezia. Book "Riparare Fiumare" per il Padiglione Italiano AILATI della 12°Mostra Internazionale di Architettura. La Biennale di Venezia. In queste pagine si confrontano due format utilizzati in occasioni diverse: il Book "Riparare Fiumare" (luglio 2010, XII biennale di architettura di Venezia - Padiglione Italiano AILATI), e il "Report sui lavori in corso". Emergenza 1° ottobre 2009 Giampilieri, Scaletta Zanclea, Itala (primo anniversario dall'alluvione il 1° ottobre 2010, Giampilieri). L'infografica rivolta agli addetti ai lavori, tiene insieme i dati a disposizione in un unico disegno astratto dall'effetto visivo complesso. Sulla vista assonometrica, raffigurante la porzione della città lineare travolta dalle frane, sono stati sovrapposti: il diagramma sulle statistiche pluviometriche, il numero degli abitanti sfollati e gli schemi che mostrano le dimensioni delle frane e la
r
st
ly
ne
y
ril
h
ry
y
er
er
85 in 0 mm 1 ~ 8 2 me di p .76 si iog 0o gia re 22 ca 5m di du l’1 pio m ta o gg 8 o ttob di p ia io re di re 20 ggia pio 09 ca gg du ia ta
DUE –
EMERGENZA
EMERGENZA
Tra temporaneo e istantaneo
2.3 → IL DISEGNO STRATEGICO DI RICOSTRUZIONE (DSR) PER GIAMPILIERI CONCENTRA IN UNO SCENARIO PRECISO LE POSSIBILITÀ DI TRASFORMAZIONE, DEFINISCE GLI OBIETTIVI E INDICA LE MODALITÀ DI LAVORO. MISURA IL TEMPO E SI CONFRONTA CON I LIMITI E CON ALTRE FORZE IN GIOCO, LA SUA STRUTTURA APERTA CONSENTE GRADI DI LIBERTÀ E ADATTAMENTI. NEL DISEGNO STRATEGICO GLI INTERVENTI PUNTUALI RELATIVI ALLE SISTEMAZIONI IDRAULICHE SONO STATI COLLEGATI A UNA ATTENTA LETTURA DELLE FORME URBANE. (p. 184)
2.2 → PUÒ L'EMERGENZA ATTIVARE DINAMICHE SUI TEMPI LUNGHI? PER DARE UNA PROSPETTIVA AGLI INTERVENTI IMMEDIATI, È NECESSARIO LIBERARSI DALLE CONSUETUDINI PERCETTIVE LEGATE AL TEMPO. IL PROGETTO “RIPARARE FIUMARE” SU GIAMPILIERI HA DATO RILEVANZA ALLE TRACCE APPARTENENTI A SFERE TEMPORALI E RELAZIONALI DISTANTI TRA LORO. LE LINEE PROGRAMMATICHE DEL DISEGNO STRATEGICO SONO EMERSE DAL CONFRONTO IMMEDIATO CON LA RIGIDITÀ IMPOSTA DALLE OPERE GEOTECNICHE E IDRAULICHE DI MESSA IN SICUREZZA. (p. 170)
2.4 → PER ABBRACCIARE UNA VISIONE AMPIA, BINOCULARE, A TRATTI STRABICA – CON GLI OCCHI PUNTATI SU DIMENSIONI DIVERSE – SI SONO SPERIMENTATI STRUMENTI DI LAVORO COMPLEMENTARI. LA SEQUENZA DI SEZIONI RAVVICINATE LUNGO GLI ASSI DEI CANALI FUGATORI – TRACCIATA IN DIGITALE - È UTILE ALLA REALIZZAZIONE DI MODELLI TRIDIMENSIONALI CHE, ESSENDO ANALOGICI, CONSENTONO AGGIUSTAMENTI ARTIGIANALI SUL PROGETTO. (p. 190)
Altolia Pezzolo
Schiavo
Divieto
Itala
Giampilieri
164 194-195
180>183
Racinazzi
Saponarà
Briga
S. Stefano Medio
C.da Loco grande Giampilieri Via Puntale
S. Margherita Santo Stefano
Scaletta Superiore
166>169 184>189 Canne
170>179
Guidomandri
S. Stefano Briga
Briga
Itala
Molino
Città lineare Itala Marina
Scaletta Marina
Guidomandri Inferiore 196>199
Briga Marina Giampilieri Marina
S. Margherita Marina Ponte Schiavo
158 - 159
2.1 → L’EMERGENZA RICHIEDE SCELTE IMMEDIATE CHE, ANCHE SE ISTANTANEE, PROVOCANO TRASFORMAZIONI FISICHE E DI RELAZIONE MOLTO FORTI. PER QUESTO MOTIVO A GIAMPILIERI SI È TENTATA LA SPERIMENTAZIONE DI UN MODELLO DIVERSO, CHE INTERPRETA L’EMERGENZA COME UN’OCCASIONE DI AFFIORAMENTO DI ESIGENZE E INDIZI PRIMA INVISIBILI O INCOMPRENSIBILI. UN ESEMPIO CHIARO DI QUESTA IMPOSTAZIONE SONO I MICROINTERVENTI PROPOSTI DAL PROGRAMMA “RIPARARE FIUMARE” PER MODIFICARE LA ZONIZZAZIONE DEL RISCHIO. (p. 164)
EMERGENZA
Tunnel tecnologico
Nuovo insediamento
Ricalco dei limiti catastali
C.DA LOCO GRANDE
Gennaio 2010 / Dicembre 2011. Giampilieri Superiore. La registrazione oggettiva dei perimetri e delle suddivisioni interne di ogni casa sulle mappe catastali si compie nella cancellazione di ciò che sta vicino. La calamità, improvvisamente, rimescola e confonde bordi e confini mettendo in discussione l'individualità e le differenze, facendole precipitare in un'unica dimensione. L'emergenza ribalta l'ordine
degli elementi e delle priorità aprendo nuove occasioni per la costruzione della città a partire dalla ridefinizione dei confini tra proprietà privata e pubblica. Questa condizione offre l'occasione di ripensare lo spazio pubblico come elemento fondativo della ricostruzione. I progetti per Giampilieri sono nati dal dialogo e dal confronto con i cittadini, con i luoghi e con le istituzioni locali e regionali. Questa condizione
ha generato una moltiplicazione di variazioni e aggiustamenti. Gli interventi puntuali relativi alle sistemazioni idrauliche e alla messa in sicurezza della montagna sono stati collegati ad un'attenta lettura delle forme urbane con l'individuazione delle permanenze e dei caratteri fondativi insieme alle criticità maggiori legate alle condizioni di vita contemporanea.
Connessioni
Modellazione del suolo
Attraversamenti
Riconfigurazione urbana
VIA PUNTALE
186 - 187
0
Gennaio 2010 / Dicembre 2011. Giampilieri Superiore. I punti di contatto tra la rimodellazione di via Puntale e la variante al progetto del canale in contrada Loco Grande sono: la ricucitura, tipologica e fisica, dei nuovi edifici con il tessuto urbano preesistente; la trasformazione delle opere di messa in sicurezza in Dispositivi Urbani (DSP-U) in grado di rispondere a piĂš esigenze (i canali diventano parchi urbani; il
muro di sostruzione diventa struttura portante per il nuovo insediamento e attraversamento che rimodella il suolo in corrispondenza dei nuovi alvei; a Loco Grande la briglia selettiva viene potenziata da una via di collegamento al centro storico, posta sulla sua cima). Gli elementi fondativi sono: i muri di sostruzione che assumono forme diverse (dal tunnel tecnologico, a sistema di connessioni pedonali tra parti urbane
10
25
50 m
diverse, a linee di organizzazione degli spazi liberi degli alvei rinaturalizzati) e i piani orizzontali che in un paese costruito sul declivio acclive di una collina diventano immediatamente luoghi di densitĂ urbana (le coperture dei parcheggi diventano piazze rialzate e i due alvei di scorrimento si trasformano in parchi urbani strutturati dai piani orizzontali delle stanze giardino).
EMERGENZA
2.4 → PER ABBRACCIARE UNA VISIONE AMPIA, RIVOLTA A DIMENSIONI DIVERSE, SI SONO SPERIMENTATI STRUMENTI DI LAVORO COMPLEMENTARI. LA SEQUENZA DI SEZIONI RAVVICINATE LUNGO GLI ASSI DEI CANALI FUGATORI – TRACCIATA IN DIGITALE – È UTILE ALLA REALIZZAZIONE DI MODELLI TRIDIMENSIONALI CHE, ESSENDO ANALOGICI, CONSENTONO AGGIUSTAMENTI ARTIGIANALI SUL PROGETTO. QUESTO STRUMENTO COGNITIVO RIESCE A RESTITUIRE L'ANDAMENTO
TOPOGRAFICO D'INSIEME E ALLO STESSO TEMPO A RENDERE DISCRETO OGNI SINGOLO ELEMENTO, DIVENTANDO UN PREZIOSO STRUMENTO DI LAVORO IN CORSO D'OPERA. LE SEZIONI VENGONO COSTRUITE, ASSEMBLATE IN UN PLASTICO E TRASFORMATE, PER POI ESSERE MODIFICATE ANCHE NELLA LORO VERSIONE DIGITALE. NEL CASO SPECIFICO SI PUÒ ISOLARE LA SINGOLA MORFOLOGIA PER INDIVIDUARE I PUNTI CRITICI E LE RELAZIONI CON ALTRI ELEMENTI.
190 - 191
EMERGENZA –
LAURA CANTARELLA La logica dell’impermanenza
«Non c’erano luoghi sacri una volta per sempre, destinati, ombelicali, come quelli dei templi. Il luogo sacro era la scena del sacrificio, che andava scelta ogni volta seguendo criteri fissi: “Oltre a stare in alto, quel luogo dovrà essere piano; e, oltre ad essere piano, dovrà essere compatto; e, oltre ad essere compatto dovrà essere inclinato verso est, perché est è la direzione degli dei [...]”. Alto, piano, compatto: questi i primi requisiti del luogo del sacrificio. Come se si volesse definire una superficie neutra, una tela di fondo su cui disegnare i gesti con perfetta naturalezza. È l’origine della scena come luogo predisposto ad accogliere tutti i possibili significati. Quanto di più moderno, anzi, la scena stessa del moderno». Calasso Roberto, L'ardore, Adelphi, Milano 2010, pp. 21-22. Nelle terre fragili tra Messina e Taormina l’incombente rischio idrogeologico e le sue inenarrabili (*) conseguenze condizionano la percezione del luogo nella direzione di un’attenzione urgente al tempo presente. La stratificazione storica passa in secondo piano. Per questo il viaggio inizia dai luoghi del presente: dalla densa città lineare che si è sviluppata lungo la costa e dalle infrastrutture a scorrimento rapido che scorrono parallele ad essa, risalendo poi le vie di comunicazione storiche tra la
costa e l’entroterra – le fiumare –, per giungere agli antichi percorsi sui crinali delle montagne. In questo percorso a ritroso nel tempo si manifestano alcuni paesaggi inediti, spazi informali non predisposti o pianificati per le attività che in essi si compiono: abitare, discutere, lavorare, giocare, archiviare, compiere riti. Se in alcuni casi le abitazioni e gli spazi pubblici “ufficiali” sono abbandonati, distrutti, incompiuti, questi spazi marginali non pianificati si manifestano come vivi, mutevoli, interpretabili, a volte in aperto contrasto con la normativa, in molti casi al limite dell’appropriazione per uso privato, ma in qualche modo espressione di una volontà di resistere, di negoziare con il luogo la stessa presenza dell’essere umano in quello spazio. Risalendo le montagne ed allargando la visione si comprende come, tanto alla scala geografica quanto alla scala di quello che possiamo definire in senso lato come spazio pubblico, quello che più caratterizza questi luoghi sia la logica dell’impermanenza. Questi luoghi, come altri colpiti da traumi naturali o generati dall’uomo, sembrano suggerire l’opportuna temporaneità di ogni forma insediativa e l’inadeguatezza delle normative a dare forma e regole fisse e predefinite allo stare nel mondo, all’abitare, appunto. * da un documento del 1835
TRE –
SICUREZZA
SICUREZZA
Tra grandi opere e micro interventi
3.1 → LA NECESSITÀ DI SICUREZZA PUÒ DEGENERARE NEGLI ECCESSI DELLA SICUREZZA TOTALE, DETTANDO NORME, DIVIETI E PROGETTI DI CONTROLLO IMBASTITI CON POCA CURA PER IL LUOGO E LE CONDIZIONI DI VITA. LA PAURA CHE IL TRAUMA SI RIPRESENTI PORTA ALLA RAPIDA PROGETTAZIONE DELLE OPERE DI CONTROLLO ESTRAPOLATE DA CALCOLI E MANUALI IMPERSONALI, LEGATI A QUALSIASI E A NESSUN TERRITORIO. IL DILEMMA TRA SICUREZZA E ACCESSIBILITÀ DI LUOGHI INSTABILI E QUINDI POCO PREVEDIBILI È LEGATO ALLA NEGOZIAZIONE DELLA PRESENZA UMANA E DELLE SUE ATTIVITÀ. (p. 226) 3.2 → SI POSSONO RIPENSARE LE OPERE DI CONTROLLO IDRAULICO IN MODO DA DOTARE IL TERRITORIO DELLE INFRASTRUTTURE MAI REALIZZATE IMMAGINANDO NUOVE RELAZIONI TRA LUOGHI E COMUNITÀ INSEDIATE? I CANTIERI APERTI A GIAMPILIERI HANNO TRASFORMATO IN PROGETTI URBANI LA REALIZZAZIONE DELLE
OPERE NECESSARIE ALLA SICUREZZA IN MODO DA ALLEGGERIRNE IL LORO CARATTERE SECURITARIO. SI È TRATTATO DI UNA SPERIMENTAZIONE INTERDISCIPLINARE CHE, PER LA PRIMA VOLTA, HA TENTATO DI RIPENSARE LE OPERE DI MESSA IN SICUREZZA ALL’INTERNO DI UNA VISIONE COMPLESSA. (p. 236) 3.3 → I PROGETTI PER LE FIUMARE HANNO SVILUPPATO STRUMENTI SPECIFICI CAPACI DI GOVERNARE I SALTI DI SCALA E LO STRETTO INTRECCIO TRA PAESAGGI ANTROPICI E NATURALI. L’INSERIMENTO DELLE OPERE NEL CONTESTO NATURALE E URBANO, SONO STATI POSSIBILI MEDIANTE LA CONFIGURAZIONE DI SEZIONI TOMOGRAFICHE (ST) IL CUI USO, NEL CORSO DELL’ESPERIENZA PROGETTUALE, SI È EVOLUTO DA UN LATO PER CONTROLLARE EMPIRICAMENTE IL RISPETTO DEI PARAMETRI DI SICUREZZA, DALL’ALTRO PER RIUSCIRE AD ESSERE UNA PREFIGURAZIONE PROGETTUALE DINAMICA. (p. 246)
220 - 221
228>231 246-247 250-251 Altolia Pezzolo
228-229 246-247 250-251 Molino
Racinazzi
Saponarà
S. Stefano Medio
C.da Loco grande Giampilieri
238>241 246-247 250-251 Canne
Guidomandri
Schiavo
Divieto
Itala
258>261
Giampilieri
228-229 242-243 254>257
S. Stefano Briga
Briga
Itala
249
Itala Marina
Scaletta Marina
Guidomandri Inferiore
Briga Marina Giampilieri Marina
243 254>257
228>231
S. Margherita Santo Stefano
Scaletta Superiore
S. Margherita Marina Ponte Schiavo
226>231 234>235 244-245
228>231
Gennaio 2010 / Dicembre 2011. Giampilieri, Scaletta Zanclea, Itala, Briga, S. Margherita, Messina. Nuovi materiali per il progetto. La materia che si muove coi tempi lunghi della natura si incrocia con le esigenze degli uomini. L'accelerazione, determinata dagli eventi catastrofici (frane, alluvioni, terremoti), rende visibili questi movimenti. Si innescano nuove necessità immediate: liberare la città dai detriti significa considerare una diversa strategia di relazioni con gli altri elementi in campo (paesaggi, città, infrastrutture). È necessario organizzare i tempi con velocità e forme diverse, considerando il rapporto tra azioni
Recinzione
Bisogna utilizzare la forza di astrazione dell'opera di ingegneria per liberare gli spazi vissuti dai luoghi comuni che ne nascondono le potenzialità. L'obiettivo della messa in sicurezza dovrebbe declinarsi con la scoperta di altri modi per rigenerare parti di città o di paesaggio, cogliendo l'occasione per farle appartenere con più forza alla contemporaneità. K Disegni descrittivi di alcuni dispositivi di costruzione tratti dal MdI e le realizzazioni che ne declinano le indicazioni in vari modi. J Immagini di alcune opere realizzate.
Ringhiera stradale
SICUREZZA
Ringhiera
immediate e conseguenze sulla lunga durata. La diffusione e la frequenza di eventi catastrofici connessi ai dissesti idrogeologici suggerisce la necessità di un approccio diverso da quello esclusivamente tecnico. Si tratta di fenomeni di grande forza che devono essere considerati come vettori importanti per ogni progetto di trasformazione in una visione complessa capace di tenere insieme scale dimensionali diverse e contesti ambientali molto variegati. È necessario far dialogare l'esigenza seriale e ripetitiva dell'infrastruttura con la specificità dei luoghi e i loro caratteri.
Barriere paramassi
ACCIAIO ZINCATO
Briglia Tipo B
Ponte pedonale
Ponte carrabile
Tombino ispezionabile
CEMENTO ARMATO CON CASSEFORME SAGOMATE
Canale fugatore
Tombino di raccordo CALCESTRUZZO LAVATO
Scarpata
Briglia Tipo A GABBIONATE IN PIETRA LOCALE
232 - 233
Parrocchia di S. Paolo Apostolo e S. Nicolò di Bari
SICUREZZA
10 X
3
3
3
1/3 X
6 2
8
1
6
1
1
8
2
1
2
6
7
8 2
2
2
1
1
1
1
2
6
1
2
1/3 X
X
1
6
+9.51
2
1
1
2
1
+9.36
2
1
4
1 1
2
1
2
6
1 2
1
1/3 X
1 2
6
1
1
2 2
2
4
1 1
2
1
2
1
2 2
1
2
1
2
2 2
6. SEDUTA IN LAMIERA FORATA
0,50 Lamiera forata Tubo tondo
0,40
1. Pietra lavica (fasce de 20 e da 5 cm) 2. Cemento lavato 3. Seduta in CLS lavato 4. Corpo illuminante 5. Caditoia 6. Seduta in lamiera forata 7. Tavolo in lamiera forata 8. Citrus Aurantium (Arancio amaro) 9. Vegetazione massiva di arbusti della flora mediterranea: - Cistus spp. - Genista spp. - Juniperus oxycedrus - Lavandula officinalis - Lavandula stoechas - Myrtus communis - Rosmarinus officinalis - Salvia officinalis - Tymus vulgaris
Lamiera forata Tubo tondo
1
Aprile 2010 / Dicembre 2011. Briga Marina. Progetto di una piccola piazza su un canale fugatore realizzato sul torrente Briga. Uno slargo degradato è stato recuperato come piccolo sagrato della chiesa limitrofa. L'intervento ha declinato le indicazioni del MdI per definire la texture delle pavimentazioni e gli elementi di uso (panche, tavoli, ringhiere, illuminazione). L K Planimetria sezione e dettagli della nuova piazza.
0 0,5
1
2
5m
9
9
9
Myrtus communis
Cistus spp.
+ 9.48
Tymus vulgaris
Campo da calcio 234 - 235
2 1 9
+ 9.48
9 5
9
2
1
Rosmarinus officinalis
Tymus vulgaris 3
Cistus spp.
6
+ 8.40
+ 6.40
4X
+ 9.40 6
9
7
9
Lavandula officinalis 9
Lavandula stoechas 6 1
3
Salvia officinalis 8
8
2 5 2 Citrus Aurantium
3. SEDUTA IN CLS LAVATO
Lamiera forata
Lamiera forata
CLS
CLS
1,00
1,50
SICUREZZA
Aprile 2010 / Dicembre 2011. Giampilieri Superiore. Nuovo canale fugatore in c.da Loco Grande. Sezione longitudinale e immagini della realizzazione.
238 - 239
QUATTRO –
TECNICA
TECNICA
Tra modelli astratti e progetto site-specific
4.1 → L’INTRECCIO TRA LA RIDUZIONE ANALITICA DEL DIMENSIONAMENTO DI MASSIMA E LA COMPLESSITÀ DEL PROGETTO NELLE VARIANTI ALLE OPERE DI MESSA IN SICUREZZA, È STATO IL FRUTTO DEL DIALOGO TRA CONSULENTI TECNICI PROVENIENTI DA DIVERSE DISCIPLINE - GEOLOGIA, ARCHITETTURA, GEOTECNICA, INGEGNERIA IDRAULICA, URBANISTICA. QUESTI TENTATIVI HANNO AVUTO COME ORIZZONTE TEORICO LA NUOVA SCIENZA COMPLESSA I CUI TRATTI ESSENZIALI SONO STATI SCOPERTI E DESCRITTI DA ILYA PRIGOGINE E ISABELLE STENGERS AGLI INIZI DEGLI ANNI ’80. (p. 288)
URBANA. IN QUESTO MODO IL PROGETTO DI ARCHITETTURA HA ASSUNTO UN CARATTERE PROCESSUALE CHE, ALTERNANDO FASI STRATEGICHE IN STUDIO A FASI TATTICHE SUL CAMPO, HA PERMESSO DI RISPONDERE ALL’EMERGENZA DELINEANDO SCENARI DI LUNGA DURATA. (p. 294) 4.3 → PER L’ARCHITETTURA IL DISEGNO È LO STRUMENTO D’INDAGINE PREFERENZIALE. È UN MEZZO DI CONOSCENZA E COMUNICAZIONE SEMPLICE E DIRETTO. ALL’ESPRESSIVITÀ E ALL’INTUIZIONE AFFIANCA UNA POTENTE SPECIFICITÀ DI ESPLORAZIONE CHE PERMETTE, CON IL SUO SGUARDO ESSENZIALE, DI ASTRARRE L’OGGETTO PERCEPITO SVELANDO POTENZIALITÀ E TRACCE IMPERCETTIBILI CELATE DALLE CONSUETUDINI. IL DISEGNO NELLE SUE VARIE FORME (ANALOGICHE E DIGITALI) SI INTRECCIA ALLA COSTRUZIONE DI MODELLI IN SCALA MATERIALIZZANDO IN SCENARI POSSIBILI LE PROIEZIONI FUTURE. (p. 298)
4.2 → IL PUNTO DI VISTA TRASVERSALE DELL’ARCHITETTURA HA PERMESSO DI ARTICOLARE E TENERE INSIEME PRECISIONE TECNICA E APERTURA ALL’IMMAGINAZIONE, ATTENZIONE AL DETTAGLIO E VISIONE GLOBALE, ASTRAZIONE E CONCRETEZZA, MESSA IN SICUREZZA E RIGENERAZIONE
Altolia Pezzolo
290-291 294>297
Racinazzi
Saponarà
Briga
Giampilieri Via Puntale
Itala Marina
Scaletta Marina
Guidomandri Inferiore
Briga Marina Giampilieri Marina
S. Margherita Santo Stefano
Scaletta Superiore
290-291 306 308-309 Canne
292-293
Guidomandri
S. Stefano Medio
C.da Loco grande
S. Margherita Marina Ponte Schiavo
282 - 283
Schiavo
Divieto
Itala
Giampilieri
300>303 306>308 314>317
S. Stefano Briga
Briga
Itala
Molino
Gennaio 2010 / Dicembre 2011. Giampilieri Superiore, via Puntale. Le indicazioni idrauliche per il dimensionamento di massima del canale recitano così: «la portata di progetto (liquida+solida) [...] potrà dunque essere contenuta all'interno di un canale caratterizzato da una sezione di larghezza almeno pari a 10 metri e altezza 1,5 m». Se i canali fugatori fossero stati realizzati applicando alla lettera queste indicazioni, sarebbero diventati dei tagli di separazione all'interno del tessuto urbano. Queste ferite avrebbero paralizzato parte della città esistente e futura.
12.29
20
13.02
15
4.00
10
TECNICA
4.00
4.00 05
13.49
6.08
8.35 11.75
Aree in alveo al di sopra del “franco” Alveo per eventi eccezionali Alveo di piena Edifici fronte parco
50
9.
22.00
Franco Eventi eccezionali Piene
1.00
2.00
3.00
13.63
15
Questa evenienza, nel caso di via Puntale, è stata evitata attraverso il dialogo continuo tra ingegneri idraulici e architetti. Il canale è stato ricomposto dentro un sistema di fasce, strutturato da una successione di superfici differenti (giardini, orti, pavimentazioni) organizzate per masse volumetriche compatibili alle necessità idrauliche. Tra gli elaborati grafici del progetto sono rilevanti quei disegni che attraverso la sovrapposizione dei dati idraulici al progetto, testimoniano il dialogo tra le discipline e la fattibilità della variante al progetto della Protezione Civile. La variazione della sezione stabilita dai calcoli idraulici è stata possibile grazie ad un lavoro empirico di verifica compiuto attraverso disegni e modelli.
20 / 22 m
292 - 293
10
20.00
Franco Eventi eccezionali 1.00
2.00
11.50
3.00
4.00
Piene
TECNICA
4.2 → IL PUNTO DI VISTA TRASVERSALE DELL’ARCHITETTURA HA PERMESSO DI ARTICOLARE E TENERE INSIEME PRECISIONE TECNICA E APERTURA ALL’IMMAGINAZIONE, ATTENZIONE AL DETTAGLIO E VISIONE GLOBALE, ASTRAZIONE E CONCRETEZZA, MESSA IN SICUREZZA E RIGENERAZIONE URBANA. LE SEZIONI TOMOGRAFICHE, SVILUPPATE IN PASSAGGI RECIPROCI TRA DIGITALE E ANALOGICO, HANNO OFFERTO LA POSSIBILITÀ DI VERIFICARE EMPIRICAMENTE LE CON-
DIZIONI LIMITE ESPRESSE DA ASTRATTE FORMULE MATEMATICHE, SENZA DIMENTICARE IL RAPPORTO CON LE CONDIZIONI CRITICHE DI UN TESSUTO SOCIALE LACERATO DALL’EVENTO TRAUMATICO. IN QUESTO MODO IL PROGETTO DI ARCHITETTURA HA ASSUNTO UN CARATTERE PROCESSUALE CHE, ALTERNANDO FASI STRATEGICHE IN STUDIO A FASI TATTICHE SUL CAMPO, HA PERMESSO DI RISPONDERE ALL’EMERGENZA DELINEANDO SCENARI DI LUNGA DURATA.
294 - 295
Gennaio 2010 / Dicembre 2011. Giampilieri Superiore, c.da Loco Grande. Nelle renderizzazioni della Protezione Civile, relative al canale fugatore di c.da Loco Grande, il contesto viene rappresentato come l'intersezione dei modelli tridimensionali del suolo (allo stato di fatto) e del canale fugatore, ricavato dall'estrusione della sezione standard. Il contesto renderizzato sulle isoipse e imbellettato da un
mandorleto inesistente, presenta come solitario segno di vita il passaggio di un mezzo pesante. Paradossalmente, anche se astratto, sembra richiamare i caratteri della città lineare sulla costa, caratterizzata dalle veloci vie di comunicazione che la attraversano (autostrada, strada provinciale e linea ferrata). Queste immagini appaiono come il risultato di un'applicazione rigida dei princìpi idraulici necessari per la messa in sicurezza ma non
mostrano alcuna visione sull'intera città. Il contesto, congelato nei tratti più evidenti dell'attimo presente, trova solo l'ordine precostituito, l'ordinario. La rappresentazione del progetto di variante proposto – in questo caso un fotomontaggio – passa dall'osservazione alla visione, si prende gioco dell'ordine costituito e immagina un parco sul canale e un percorso urbano sulla briglia selettiva, trasfigurando gli elementi tecnici in spazi vitali.
TECNICA –
ANDREA BOTTO How to photograph a landslide
«La parola Natura ha due sensi principali: o denota il sistema totale delle cose, con tutte le loro proprietà; oppure denota le cose così come sarebbero al di fuori di ogni intervento umano. Nel primo senso, la dottrina che raccomanda all’uomo di seguire la natura è assurda, poiché l’uomo non può fare altrimenti. Nel secondo, la dottrina che raccomanda all’uomo di seguire la natura, vale a dire di prendere il corso spontaneo delle cose come modello delle sue azioni
volontarie, è irrazionale e immorale: irrazionale, perché ogni azione umana consiste nel mutare il corso della natura, così definita, e ogni azione utile nel migliorarlo; immorale, perché il corso delle cose è pieno di eventi che sono unanimamente giudicati odiosi allorché risultano dalla volontà umana». Marrone Gianfranco, Addio alla Natura, Einaudi, Torino, 2011, p. 19.
CINQUE –
ECONOMIA
ECONOMIA
Tra grandi investimenti e risorse mirate
5.1 → GLI INTERVENTI DI MESSA IN SICUREZZA RICHIEDONO CONSISTENTI RISORSE FINANZIARIE, CHE LO STATO DI EMERGENZA, IN BREVE TEMPO, RIESCE A RENDERE DISPONIBILI. QUALE GESTIONE È UTILE PRATICARE PER NON SPRECARE LE RISORSE E ATTIVARE NUOVE POSSIBILITÀ DI SVILUPPO? LA PERCENTUALE PIÙ ALTA DEGLI STANZIAMENTI SI CONCENTRA SULLE OPERE TECNICHE MENTRE SOLO UNA PICCOLA PARTE VIENE DESTINATA ALLE ABITAZIONI E AGLI SPAZI PUBBLICI. IN CASI DI CALAMITÀ UNA QUESTIONE FONDAMENTALE È RELATIVA SOPRATTUTTO A CIÒ CHE LE RISORSE SONO CAPACI DI ATTIVARE. (p. 344)
5.3 → UN EVENTO TRAUMATICO, METTENDO IN DISCUSSIONE I CONFINI CONSOLIDATI TRA PUBBLICO E PRIVATO, PERMETTE DI RIDEFINIRE LO SPAZIO DEI BENI COMUNI SU CUI RIFONDARE IL PATTO DI CONVIVENZA CIVILE DI UNA COMUNITÀ. UN’ECONOMIA DEI LUOGHI UTILIZZA LA CONDIZIONE DI DISAGIO POST TRAUMA PER SCOPRIRE E RIDEFINIRE LE RISORSE DISPONIBILI. UN'ALTRA FORMA DI ECONOMIA SVILUPPATA DAL PROGETTO “RIPARARE FIUMARE“ STA NEL RIUTILIZZO DELLE FONDAZIONI DELLE CASE DISTRUTTE CHE LA CALAMITÀ HA SPOGLIATO DELLO SPAZIO ABITABILE. (p. 356)
5.2 → LA CULTURA DEL RISCHIO PUÒ ESSERE FONDATA ESCLUSIVAMENTE SUL CALCOLO MATEMATICO? OPPURE ABBIAMO BISOGNO DI UNA NUOVA CULTURA ANTROPOLOGICA CHE AGISCA SUI COMPORTAMENTI E CONNETTA LE OPERE ALL’ABITARE? QUALI OPERE SONO NECESSARIE OLTRE AI LAVORI DI MESSA IN SICUREZZA PER RICOSTRUIRE L’EQUILIBRIO DI UNA COMUNITÀ COLPITA DA UN TRAUMA? METTERE IN DISCUSSIONE LA RIGIDA SEZIONE FRUTTO DI UN CALCOLO MATEMATICO SIGNIFICA SPOSTARE L’ATTENZIONE SULL’ECONOMIA REALE LEGATA ALLE TRASFORMAZIONE DEI LUOGHI. (p. 350)
5.4 → LA REALIZZAZIONE DELLE OPERE DI MESSA IN SICUREZZA COMPORTA LA DEMOLIZIONE SIA DELLE PARTI DI CITTÀ DANNEGGIATE CHE DI QUELLE NECESSARIE A FARE SPAZIO ALLE NUOVE OPERE. DI FRONTE A QUESTO SCENARIO I PROGETTI DI RICOSTRUZIONE SVILUPPATI DAL GRUPPO DI RICERCA “RIPARARE FIUMARE“ PROPONGONO UNA PRATICA DI ECONOMIA MATERIALE ATTRAVERSO L’USO DELLA DEMOLIZIONE SELETTIVA CHE PERMETTE DI RIDURRE GLI SCARTI DA CONFERIRE IN DISCARICA FAVORENDO IL RIUTILIZZO DI COMPONENTI SEMPLICI IN NUOVE CONFIGURAZIONI. (p. 364)
Altolia Pezzolo
376>379
Schiavo
Divieto
Itala
Giampilieri
366>369
352>355
Giampilieri
350-351 356>361
348 362>363 Canne
S. Margherita Santo Stefano
Scaletta Superiore
S. Stefano Medio
338 - 339
Racinazzi
Saponarà
Briga C.da Loco grande
Via Puntale Guidomandri
S. Stefano Briga
Briga
Itala
Molino
Città lineare Itala Marina
Scaletta Marina
Guidomandri Inferiore 380>383
Briga Marina Giampilieri Marina
S. Margherita Marina Ponte Schiavo
DISPONIBILITÀ
ESIGENZE
Preventivo dei costi delle singole voci di spesa
Risorse erogate
20 mln
20 mln
rimborsi alla popolazione e alle attività produttive
Ministero dell’Ambiente
25 mln
20 mln
rimborsi per edifici danneggiati e per gli espropri
fondo Protezione Civile
10 mln
20 mln
costruzione alloggi
fondo Aree Sottosviluppate 2007/2013 (FAS)
15 mln
45 mln
opere di urbanizzazione e impianti a rete
fondo Aree Sottosviluppate 2007/2013 (FAS)
22,4 mln
10 mln
assistenza alla popolazione e commissariamento
fondo Protezione Civile
15,4 mln
24 mln
spese per la prima emergenza
Accordo Programma Quadro
139 mln
212,2 mln
spesa totale
interventi di messa in sicurezza
320 mln
ECONOMIA
spesa totale
Esigenze
320.102.723,64 €
Disponibilità
139.000.000,00 €
Deficit
181.002.723,64 €
66,3 %
Interventi di messa in sicurezza (canale fugatore)
7,8 %
Rimborso edifici danneggiati e espropri
7,0 %
Assistenza alla popolazione e spese per la struttura commissariale
6,2 %
Rimborso alla popolazione e alle attività produttive
4,8 %
Prima emergenza
4,7 %
Opere di urbanizzazione e impianti a rete
3,1 %
Costruzione di alloggi
CICATRICE
canale fugatore
facendo leva sulla paura collettiva scatenata dall'evento traumatico, diventi funzionale a concentrare ingenti risorse economiche su opere ritenute necessarie senza pensare che queste occasioni possono essere utilizzate per costruire nuovi equilibri e nuove relazioni. La semplificazione delle operazioni, giustificata dall'emergenza, ha come risultato un azzeramento della complessità e la tabula rasa dei luoghi colpiti. L Quadro economico di confronto tra esigenze e disponibilità ad un anno dall'evento.
66,3 % 212.277.704,00 €
I Grafico con le percentuali relative all'uso delle risorse finanziarie. K Confronto tra la sezione del canale fugatore secondo il primo progetto della Protezione Civile e la proposta di variante del gruppo "Riparare Fiumare". L'economia di un intervento di ricostruzione post trauma si misura anche con la capacità di attivare nuove relazioni urbane e di generare ricadute positive sul tessuto sociale e produttivo. Nella ricostruzione i dispositivi che accelerano i rapporti sociali acquistano maggior valore e significato senza implicare altri costi.
PARCO URBANO canale fugatore
346 - 347
Gennaio 2010 / Dicembre 2011. Giampilieri, Scaletta Zanclea, Itala, Briga, S.Margherita e Messina. Negli interventi post-emergenziali, molti dubbi erano sollevati dagli aspetti politici ed economici: ad esempio nel caso di Giampilieri il costo degli interventi si aggirava intorno a 320 mln di euro e, osservando in dettaglio la distribuzione degli investimenti, si notava come il costo complessivo delle opere di ingegneria raggiungesse 212 milioni, mentre la ricostruzione prevista degli alloggi impegnasse solo 10 milioni. Questa differenza dimostra, in modo evidente, come la retorica della tecnica sulla messa in sicurezza,
Gennaio 2010 / Dicembre 2011. Giampilieri Superiore, via Puntale. Il progetto di rimodellazione proposto nel programma "Riparare Fiumare" prevede il riuso dei materiali delle demolizioni attraverso operazioni di selezione e ricollocazione. Non si tratta semplicemente di un'operazione di economia pratica relativa al risparmio sui costi del trasporto e della discarica, quanto invece di un'economia simbolica e antropologica che definisce uno scenario urbano contemporaneo attraverso una continuitĂ materiale. Si tratta di individuare una chiave per ritrovare e riproporre nel presente i segni materiali del passato capaci di configurare spazi di vita per il futuro nella ricostruzione dolorosa successiva ad una catastrofe.
HE | MATE MIC RIA A L ER
PLA S T I O | CA GN | LE
I
EI | VETRO PID LA |
ECONOMIA
INERTI O | E RR FE C 1. Demolizione delle unitĂ
2. Raccolta delle macerie
3. Separazione dei materiali
4. Trasporto nelle discariche
Gennaio 2010 / Dicembre 2011. Giampilieri Superiore, via Puntale. Individuazione e selezione dei materiali tipo per ogni edificio. Il disegno opera uno smontaggio virtuale che permette di identificare le parti attraverso i materiali e le tecnologie caratterizzanti. Nello stesso tempo la scomposizione in parti semplici restituisce una visione d'insieme piĂš astratta che aiuta ad immaginare un nuovo possibile assemblaggio.
Coppi siciliani
Tavolato in legno
Travetti in legno
Orditura primaria di travi in legno
Portali in conci di pietra
Architravi in pietra monoblocco Gradini in pietra
360 - 361
Cornici in conci di pietra Infissi in legno Architravi in conci di pietra
Mensole in pietra
Balconi in lastre di pietra
Ringhiere in ferro battuto
POST-SCRIPTUM –
TERRE (F)RIGIDE
Frigidità e altri accidenti legati allo squilibrio culturale Liliana Adamo
POSTSCRIPTUM
1
Frigidità
Unanime è la definizione del termine per i dizionari della lingua italiana. Termine generico, obsoleto, negativamente connotato e riferito specificatamente alla donna. Deriva dal tardo latino (frigiditas, derivato da frigidus) letteralmente “freddo” ... «indica mancanza o carenza di eccitazione erotica nei rapporti sessuali, riferendosi in particolare all’assenza del calore fisico ed emotivo che usualmente accompagna la risposta sessuale»1 In senso figurato indica un temperamento freddo, insensibile, apatico, che manca di entusiasmo e incapace di raggiungere l’eccitazione – proprietà degli organismi viventi – legata agli stimoli (interni ed esterni). Lo stato frigido coinvolge corpo e mente, le cause sono multiple e interconnesse: stati patologici, eventi traumatici del vissuto, condizioni relazionali degradate da un rapporto di coppia in cui vi sono conflitti irrisolti (es. scarsa attenzione, sentimentale e fisica, da parte del partner). Le terre di Sicilia spesso sono affette da frigidità, nel migliore dei casi impagliate come trofei venatori in posizioni rigide, con sguardo ieratico e attente a non far trapelare nessun barlume di entusiasmo verso il futuro. La frigidità è una condizione mentale dalle ricadute fisiche, percettive e reattive. Condizione indotta da eventi traumatici (come l’alluvione messinese del 2009), da stati patologici (la rottura degli equilibri economici e biologici legati all’agricoltura), dal nostro modo di considerare la natura (non più alma mater ma strega da dominare). Questo atteggiamento mentale nei confronti della natura ebbe inizio nel Seicento, quando Bacone formulò il metodo empirico. Da lì in poi cambiarono i fini della scienza – dalla necessità di comprendere l’ordine naturale per fluire con esso, all’esigenza di conoscere la natura per dominarla. «I termini in cui Bacone sostenne il suo nuovo metodo empirico di investigazione furono non solo appassionati ma spesso decisamente erronei. La natura, nella sua concezione, doveva essere “rincorsa nelle sue peregrinazioni”, “costretta a servire” e resa “schiava”. Essa doveva essere “messa in ceppi” e scopo dello scienziato doveva essere quello di “strapparle con la tortura i suoi segreti»2 Oggi i toni non sono più quelli che Bacone trasse dai processi di stregoneria. Eppure, leggendo le cronache del giorno dopo ad uno dei tanti disastri idrogeologici del nostro giovane paese, salta fuori l’obsoleta trasfigurazione antropomorfa della natura, additata come colpevole cruenta. Alcune testate italiane titolano: «Frane e fiumi impazziti, centinaia di sfollati» 1. www.treccani.it/enciclopedia/frigidita_(Universo-del-Corpo)/ (la Repubblica, 12/11/2012) 2. Capra Fritjof, Il punto di svolta. Scienza, società «Frane killer a Massa, 3 morti» (Quotidiano.net, e cultura emergente, Feltrinelli Editore, Bergamo, 11/11/2010) 201415, p. 30.
«Fiume Killer, tre morti in Toscana» (la Repubblica, 14/11/2012) «Nubifragio killer: due morti, dispersi» (Il Corriere della Sera, 16/10/1996)
A volte la storia ritorna. Le antiche civiltà della Mezzaluna – oggi (in)fertile – sprofondarono a loro volta sotto l’acqua e il fango, dopo essersi votate ad un’agricoltura intensiva e al dispotismo. Le cronache del tempo, la Bibbia e il poema epico di Gilgamesh, descrissero i diluvi universali come punizioni divine, ignorando la responsabilità delle prime civiltà stanziali. Il cliché del diluvio universale, proteso ad oggi, ci solleva da ogni colpa e spossa la nostra capacità inventiva tecnologica, lasciandoci in attesa dell’ennesimo parere degli esperti. Sappiamo di dover essere indottrinati, nell’attesa di una salvezza di alt(r)a tecnologia, dimenticando gli strumenti conviviali che hanno costruito i nostri paesaggi, oggi in crisi. «Sostituire la sveglia meccanica dell’educazione al risveglio del sapere significa soffocare nell’uomo il poeta, gelare il suo potere di dare senso al mondo. Non appena separato dalla natura, privato di lavoro creativo, mutilato nella curiosità, l’uomo perde le sue radici, è paralizzato, appassisce»4 ... ... e con lui i suoi paesaggi e il territorio. La frigidità si identifica con paesaggi morenti, scenari ingegneristici dove scala e dimensione umana sono negate. Nel rapporto confuso tra causa e effetto, i carburanti di questa condizione sono: l’estromissione degli abitanti dalle scelte organizzative del proprio spazio e il loro abdicare dalle proprie attività. Le ragioni sono da ricercare nel malsano rapporto di coppia tra le terre frigide e i legittimi concubini – noi! La nostra indifferenza e il distacco sentimentale, congelano queste terre, alle quali non dedichiamo più le cure appropriate. La frigidità si alimenta da sé, in un susseguirsi di azioni aride tipiche di una progettualità mono prospettica e linearmente rigida. L’auto alimentazione viene dal potere raggelante di interventi tecnicistici. Interventi che considerano la tecnica solo come un assortimento di strumenti assodati e risolutivi, e non come capacità pratica da sperimentare sul campo e nel tempo. Questi due poli semantici – assortimento di strumenti e capacità pratica – si trovano a convivere dentro la definizione di tecnica e se ben miscelati possono portare a risultati soddisfacenti in continuo adattamento. La frigidità, stato in cui viene meno l’eccitazione e lo slancio creativo di proiezione futura, spesso è una conseguenza diretta del vecchio paradigma fondato sul sapere scientifico-analitico che mira ad ottenere risultati immediati. Risultati che il più 3. Ghirardi Sergio, Lettera aperta ai sopravvisdelle volte non si prendono cura del contesto so- suti. Dall'economia della catastrofe alla società del cio-economico-culturale, preoccupati come sono di dono, Nautilus, Torino, 2007, p. 102. 4. Illich Ivan, La convivialità: una proposta libertrovare un’unica soluzione ultimativa ai problemi. taria per una politica dei limiti dello sviluppo, Red Oggi ci troviamo sulla soglia di un nuovo Edizioni, Trento, 2013, p. 85.
428 - 429
«La componente naturale, più o meno importante delle catastrofi, è oggi usata demagogicamente per coprire la responsabilità schiacciante della civiltà industriale»3
POSTSCRIPTUM
3.2 Le opere-luogo di Carlo Scoccianti Come l’esempio precedente, poniamo l’attenzione sulle zone umide, ecosistemi complessi che nell’Europa dell’ultimo secolo si sono ridotte del 90%. “Artlands, verso nuove forme di costruzione del territorio” è il programma delle opere-luogo di Scoccianti, biologo esperto di ecologia applicata al territorio. La sua ricerca si è focalizzata da oltre quindici anni sul recupero e lo sviluppo di nuove modalità di interazione con il paesaggio. Il progetto Artlands è frutto della collaborazione di Carlo Scoccianti con un gran numero di soggetti pubblico/privati, di studiosi interessati al tema, con la provincia di Firenze e gli enti locali. L’intento è di far emergere inediti criteri di intervento progettuale e artistico legati all’ecologia dei luoghi. Così è nato un esperimento di architettura contemporanea degli spazi aperti, il cui risultato è la trasformazione di vaste superfici, in precedenza degradate o in stato di abbandono, tramite il mixaggio di conoscenze botaniche, paesaggistiche e artistiche. Gli interventi adottati tendono a trasformare radicalmente il campo su cui si agisce, le azioni più frequenti sono: spostamenti di terra, modifica di percorsi e flussi d’acqua, creazione di terrapieni e immissione di specie arboree. Il tutto per riconnettere il ciclo naturale, ripristinare la vita di piante e animali e ristabilire un dialogo fra uomo e territorio. Dialogo che usa l’artificio per creare condizioni favorevoli ad habitat naturali, allontanando la paura del cancro antropico che anche se giustificata rischia di mummificare le nostre azioni e i nostri paesaggi. Il progetto, iniziato nel 1996 nella piana fiorentina, è mosso dall'interesse per il ripristino dell’identità ecologico-funzionale
440 - 441
del territorio, identità che per Scoccianti coincide con la dignità estetico-paesaggistica. La strategia di azione è la costruzione del paesaggio più autentico e appropriato per una data zona. Questa azione territoriale tende a far nascere il paesaggio più radicato nella storia umana di un dato territorio, paesaggio che sarà anche il più facile da gestire e mantenere12. La strategia di Scoccianti legata a parole come identità, storia, autenticità, non va confusa con i convenzionali intenti di tutela e conservazione. Questi intenti (nel caso in cui fossero riconoscibili nell’opera del biologo) non inibiscono il lavoro di traduzione dei luoghi e le relative trasformazioni, segnando un altro aspetto del nuovo paradigma: la traduzione vista come sincrasi tra innovazione e tradizione. La sistemazione della discarica di Case Passerini (opera-luogo che fa parte del progetto Artlands) mette in evidenza la capacità di dare nuovi ruoli estetico-funzionali a paesaggi diruti, partendo dalla traduzione dei luoghi. La nuova montagna dalla forma piramidale, cresciuta in pochi anni accumulando i rifiuti solidi di Firenze e altri quattro comuni, viene riconosciuta come testimonianza del nostro stile di vita. Così, anche se ricoperta di terreno di buona qualità pronto ad ospitare piante autoctone, non cela la tipica forma a gradoni. L’elemento principe è la costruzione di un habitat lineare fatto di cumuli di pietre accatastate a secco, un’unica linea che spezza ortogonalmente i gradoni seguendo 12. Scoccianti Carlo, "Creare paesaggi viventi il vecchio tracciato del canale Acqualuga. Il canale, per restituire identità al territorio", in De Poli M., Incerti G. (a cura di), Trasformazioni. Storie prima di essere deviato per far spazio alla discarica, di paesaggi contemporanei, LetteraVentidue era un habitat lineare per specie acquatiche. Edizioni, Siracusa, 2013, pp. 77-93.
Terre Fragili non parla dei disastri come eventi ineluttabili, ma dell’architettura che dà forma alle macerie accumulate dalle catastrofi nelle città.
€ 35,00