Cronache del 9 dicembre 2025

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DOPO 32 GIORNI DI SCIOPERO IL SEGRETARIO DEI RADICALI LUCANI RILANCIA IL «DIRITTO A SAPERE»

«Sospeso la protesta ma non la lotta per la conoscenza»

Bolognetti: «Continuerò a rivolgermi alla Commissione di Vigilanza sui servizi radiotv»

La decisione del Collegio dei Probiviri ha indignato Forza Italia Matera: «Riammissione inopportuna»

“Family Casino”: Michele torna in FI

Figli e parenti in posizioni politiche, un affair che supera il limite della dignità

L’inizio del Natale e l’illusione della normalità

Tradizionalmente l’8 dicembre è il giorno dell’Immacolata

Concezione. Il giorno in cui, per convenzione non scritta ma rigidamente rispettata, si spalanca ufficialmente la porta del Natale.Da oggi in poi sarà tutto un fiorire di lucine, addobbi, carrelli pieni, playlist strappalacrime, discorsi mielosi e buoni propositi in saldo. (...)

■ continua a pag 16 Casino

ACCATASTATI PER L’USURA

C’è questo di bello nell’uso politico della statistica che se si dovesse star dietro a report e quant’altro racconti in numeri le cose, allora assessori come Cupparo dovrebbero far le valigie per manifesta inadeguatezza. Ora tanto per far capire che non c’è nulla di personale, ma solo la fatica d’obbligarlo alla consapevolezza d’aver fallito, la CGIA ha mostrato come il numero delle imprese lucane messe a sofferenza tra il 2024 ed il 2025 è aumentato del 5,2%, dato tra i più alti d’Italia e dovuto al drammatico crollo dei prestiti bancari. Eppure nonostante la stretta creditizia ed il buon lavoro dell’ex procuratore distrettuale antimafia di Potenza Luigi Gay come commissario antiracket e antiusura, tale Alfonso Morvillo dg della programmazionee noto per aver commissionato una consulenza sullo spopolamento, guarda caso al CNR di Napolidagli esiti miracolistici ancora sconosciuti ha avuto la genialata di decurtare la posta finanziaria ai Cofidi, strumenti d’agevolazione del credito autorizzato anche per evitare il ricorso agli usurai. Tutto questo per dire che da Napoli si pensa ancora come si fosse Borboni, fregandosene della povera Basilicata ridotta a colonia. Canta Renato Zero: “Accatastati per l’usura…”

Sala gremita per la commemorazione del segretario del Pd, Comodo: «Per lui la politica era una cosa seria»

Luongo: un amore per la vita

DA

politica

PARCO DEL VULTURE

Dopo le dimissioni di Francesca Di Lucchio presentate a ottobre, Bardi nomina il Commissario straordinario: si tratta di Giovanni Di Bello

■ Servizio a pag 12

AGRIFOOD

A Scanzano oltre 5 mila presenze, grande successo la terza edizione

Quarto (FdI): «Qui c’è record di eccellenze a partire dalla fragola igp»

■ Servizio a pag 6

CARO PREZZI

Dai mercati rionali di Potenza l’allarme di Federconsumatori: «Beni in aumento, disuguaglianze e lavoro povero»

■ Servizio a pag 10

VISIONI VERTICALI

La kermesse apre con il laboratorio cinematografico dedicato ai ragazzi delle superiori in collaborazione con il Giffoni Film Festival

■ Servizio a pag 17

Servizio a pag 2
Foto Mattiacci Dellapenna a pag 3
Servizio a pag 2
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Il presidente saluta Sabrina Potenza ed Elisa Paternoster, protagoniste di un podio tutto lucano ai Mondiali

Bardi si congratula per l’oro mondiale nel pattinaggio

POTENZA. Il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, si congratula con la giovane Sabrina Potenza, diciassette anni, che ha conquistato la medaglia d’oro nella categoria “Msp professionale livello 2” alla Msp World Cup di pattinaggio artistico su rotelle a Tallinn, in Estonia, laureandosi campionessa del mondo. Un successo che raddoppia l’emozione per il podio tutto potentino, grazie anche alla performance di Elisa Paternoster che ha ottenuto la medaglia d’argento nella stessa categoria. «Sabrina ed Elisa sono due straordinarie atlete, l’esempio più brillante della nostra gioventù» ha detto il presidente Bardi. «Vedere due ragazze di Potenza eccellere in una disciplina di altis-

simo livello mondiale, portando a casa l’oro e l’argento, è motivo di orgoglio per tutta la Basilicata. Questi risultati non arrivano per caso, ma sono il frutto di sacrifici, passione e del sostegno fondamentale delle loro famiglie, delle società sportive e delle scuole che le hanno formate».Il presidente, che è anche coordinatore della Commissione sport della Conferenza delle Regioni, sottolinea l’importanza dello sport come veicolo di valori e come ambasciatore del territorio.

«La Basilicata si conferma fucina di talenti. Quando le nostre eccellenze, che siano nello sport, nella scienza o nella cultura, raggiungono vette così alte, l’immagine della nostra regione ne

esce rafforzata in tutto il mondo. A Sabrina, a Elisa, alle loro famiglie e ai loro allenatori va il ringraziamento sincero della Ba-

silicata per averci regalato questa gioia. Siete un modello di determinazione e un faro per tutti i giovani lucani».

Dopo 32 giorni di sciopero della fame il segretario dei Radicali Lucani annuncia la sospensione dell’azione nonviolenta

Bolognetti sospende la protesta ma rilancia il «diritto a sapere»

POTENZA. Maurizio Bolognetti, segretario dei Radicali Lucani, ha annunciato la sospensione dell’azione nonviolenta che aveva intrapreso da trentadue giorni per richiamare l’attenzione sui temi del diritto umano alla conoscenza e sulle riforme ritenute indispensabili per garantire trasparenza e giustizia. «Ho deciso di sospendere la fame e la sete», spiega, dopo un controllo sanitario svolto presso l’ospedale di Lagonegro, sottolineando di aver voluto corrispondere alle parole rivoltegli dall’assessore regionale alla Salute Cosimo Latronico e dal professor Sergio Tanzarella, ordinario di Storia della Chiesa e già parlamentare della Repubblica. Nella lettera citata da Bolognetti, Tanzarella elogia l’impegno del militante radicale e richiama la necessità di interlocutori «dotati di una coscienza», rilevando come il dibattito pubblico e politico tenda spesso a ignorare i temi della Costituzione e dei diritti fondamentali. «Lo sprofondamento sociale», osserva il docente, «richiede che tu resti con noi perché abbiamo ancora bisogno di te», invitandolo a proseguire nel suo impegno civile e culturale. Bolognetti collega la sospensione dell’azione non-

violenta alla volontà di tutelare la propria salute, dopo decenni di battaglie condotte nel solco del Satyagraha, la “forza della verità” insegnata da Gandhi. «Sospendo, e come sempre ripeto sospendo», afferma, ricordando anche le parole del politico antifascista Angelo Tasca a proposito della fatica di una vita spesa nelle lotte civili e nei conflitti istituzionali. La sospensione non segna tuttavia la fine della mobilitazione. «La lotta e il dialogo non terminano certo con la sospensione della

fame e della sete», avverte. Il segretario dei Radicali Lucani annuncia la volontà di rivolgersi alla Commissione di vigilanza sul servizio radiotelevisivo e ai vertici della Rai, ritenendo essenziale un confronto che consenta di tenere alta l’attenzione sui temi della trasparenza, dell’informazione e della partecipazione democratica. Bolognetti segnala inoltre l’intenzione di proseguire nella richiesta di riforma dell’ordinamento giudiziario, evidenziando da anni la necessità della separazione delle carriere tra ma-

gistratura requirente e giudicante, misura che considera indispensabile per «garantire l’equità dei processi e la parità tra accusa e difesa». «Vivo in un Paese in cui il dettato costituzionale è stato troppo spesso ridotto a carta straccia», nota, richiamando l’articolo centoundici della Costituzione e sostenendo che una riforma «non contro», ma in favore del principio di giustizia, sia ormai ineludibile . A fronte delle accuse di estremismo o di garantismo, Bolognetti risponde con una citazione che ri-

chiama Leonardo Sciascia e la tradizione radicale: «No, non sono garantista. Sono uno che ha a cuore diritto, diritti, giustizia, stato di diritto democratico e quel diritto umano alla conoscenza che è sinonimo di democrazia». Il segretario respinge dunque etichette riduttive, spiegando che la sua azione mira a tutelare la piena cittadinanza delle persone e la possibilità di accedere a informazioni verificate e trasparenti. La comunicazione odierna segna un passaggio nella lunga mobilitazione che Bolognetti conduce da anni e che oggi viene declinata in forma diversa, ma non per questo meno incisiva. «Continuerò in tutti i modi possibili a sostenere la riforma», aggiunge, confermando il proprio impegno civile e l’appartenenza a una storia politica che rivendica l’eredità radicale della nonviolenza, del garantismo costituzionale e della difesa dei diritti umani. La scelta di sospendere temporaneamente la protesta arriva dunque come un atto di responsabilità personale e politica, dettato dalla necessità di garantire continuità alle battaglie intraprese. «La lotta non si ferma», conclude Bolognetti, «perché il diritto umano alla conoscenza non può essere sospeso».

Affollata commemorazione del segretario del PD nel decennale della morte

Luongo: un amore per la vita

Comodo: «Per lui la politica era una cosa seria». D'Alema: «Uomo capace di unire»

I MAS SI M O DEL L AP EN N A

«Per

lui la politica era una cosa seria, fondata su etica e visione», basterebbero le parole pronunciate da Egidio Comodo per spiegare la centralità della figura di Antonio Luongo nel panorama politico lucano.

Eppure, malgrado la loro iconografica espressione, non sono sufficienti per dire tutto ciò che è stato Luongo per la nostra Regione e per una visione della politica di cui si sente drammaticamente il bisogno.

UNA AFFOLLATA MANIFESTAZIONE

C'era tantissima gente nella sala del seminario per l’intervista che Oreste Lopomo ha fatto a Massimo

D’Alema per ricordare la figura del segretario regionale del PD nel decimo anniversario della sua scomparsa.

Proprio l’ex Presidente del Consiglio ha ricordato come Luongo fosse il perfetto trait d’unione unione vecchie culture democristiana e comunista nel tempo della grande trasformazione che vide e determinò la nascita del Partito Democratico.

Non fu facile il compito di Luongo. Per chi è nato dopo sembra tutto scontato eppure non lo è stato.

Lo ha ricordato proprio D’Alema che quella stagione ha vissuto prima come dirigente del PCI, poi del PDS ed, infine, del PD. La fine della seconda guerra mondiale, la caduta del fascismo lasciarono l’Italia Repubblicana nello scontro tra democristiani e comunisti che riproduceva in piccolo il più complesso scontro della guerra fredda.

Democristiani e Comunisti erano le grandi famiglie popolari della politica. Erano in contrapposizione ideologica e strategica su tutti i fronti. Lo erano nei piccoli comuni, nelle regioni e nello Stato. Erano l’uno alternativo all’altro come due PartitoStato o (se preferite) due Partito-Chiesa contrapposti.

Caduto il Muro di Berlino, finita la Prima Repubblica, cambiato il volto dell’Europa e del mondo era necessario trovare nuove sintesi.

In Italia nasceva il bipolarismo e alla destra berlusconiana si contrappose l’alleanza tra gli eredi del PCI e quelli della DC.

In ogni luogo della politica erano stati nemici storici.

Mentre la politica accelerava verso il bipartitismo, nasceva il Partito Democratico che queste due grandi culture doveva unire e fondere. A guidare questa svolta fu chiamato in Basilicata proprio Antonio Luongo. Il suo fu un compito non semplice. C’erano equilibri da mantenere e da cambiare, storie da fondere e idee da far confrontare.

LA POLITICA COME MISSIONE

Antonio Luongo, che della politica era appassionato, che di politica si nutriva nel senso più nobile del termine, riuscì a portare a

termine quella fusione in modo brillante.

Si impara ad ascoltare e a spiegare solo se la politica la si è vissuta come missione. Luongo l’aveva vissuta così e riuscì a rendere semplice quello che era complesso mettendo la sua capacità al servizio delle idee e delle persone senza mai perdere la bussola dell’identità e della visione. Trasformò l’unione delle due identità in una macchina invincibile.

Si dice che gli uomini siano sempre sostituibili. Non è così per Antonio Luongo, la dimostrazione empirica risiede proprio nel fatto che alla sua morte il PD ha smesso di ragionare come corpo unico, come

unica visione strategica e, quindi, ha smesso di vincere e, in alcuni casi, anche di giocare la partita. Come ha detto brillantemente D’Alema, per fare politica serve passione e lucidità, un serio fondamento etico e una visione di lungo periodo capace di superare i particolarismi e trasformare le ambizioni individuali in un progetto collettivo.

Questo Antonio Luongo fu capace di farlo ed è a quello spirito di sacrificio che la classe dirigente del PD dovrebbe tornare, ammesso che esista ancora un PD in Basilicata che sappia tornare ad essere qualcosa in più della somma degli opposti personalismi.

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D’Alema con Lo Pomo e alcuni momenti dell’incontro (foto Mattiacci)

Le segreterie locali del partito esprimono ferma contrarietà alla decisione del Collegio dei Probiviri e chiedono un ravvedimento urgente

Forza Italia Matera: «Riammissione dei Casino decisione inopportuna»

Casino è rientrato in Forza Italia dopo che i due figli hanno ottenuto una loro collocazione politica: uno è entrato in Consiglio comunale a Matera candidandosi con il PD, mentre l’altro è diventato assessore nel centrodestra. La moglie di uno dei due è stata indicata dal Consiglio regionale nel Corecom, e il fratello di Michele, Franco, figura tra i collaboratori del gruppo consiliare di Forza Italia. Insomma, un vero “family Casino” che dà l’idea di superare il limite della dignità politica.

Una decisione, quella del Collegio dei Probiviri che ha contrariato i candidati alle ultime amministrative, gli eletti e i militanti di Forza Italia Matera e Forza Italia Provinciale, che esprimono «sconcerto» e

affermano: «Tale provvedimento, deliberato in questi giorni dagli organi di garanzia del partito, è ritenuto un gesto profondamente inopportuno e incoerente rispetto ai principi e ai valori che Forza Italia stessa proclama di voler difendere. - continuano le segreterie - Ricordiamo brevemente le vicende che hanno portato alla sospensione di Michele Casino dal partito. Lo scorso aprile, in vista delle elezioni comunali di Matera, l’on. Casino – allora capogruppo di FI nel Consiglio Regionale della Basilicata – venne sospeso da ogni carica per aver pubblicamente sostenuto la candidatura del figlio Nicola in una competizione elettorale (le cosiddette “primarie dei giovani”) promossa da forze civiche alternative al centrodestra.

Tale comportamento fu giudicato dai vertici di Forza Italia “una condotta che danneggia l’immagine di Forza Italia e alimenta confusione nell’elettorato”, in palese violazione della linea politica del partito. La coordinatrice regionale, sen. Elisabetta Casellati, intervenendo sulla vicenda ribadì che “per Forza Italia, chiarezza e coerenza sono valori non negoziabili”. Nella stessa occasione, la senatrice definì l’operato di Casino “inqualificabile e ingiustificato”, tale da “minare la credibilità del nostro lavoro e confondere gli elettori”. Parole chiare, che sottolineavano come la lealtà verso il partito non sia un optional e che chi si muove in direzione opposta deve assumerne la responsabilità». «Nonostante la gravità di tali premesse - proseguono le segreterie -, apprendiamo ora che la sospensione di Michele Casino è stata revocata e l’esponente reintegrato a pieno titolo nel partito. Dopo soli otto mesi dal provvedimento disciplinare, dunque, Forza Italia fa marcia indietro su una sanzione che era stata motivata da imprescindibili esigenze di coerenza interna e di tutela dell’immagine del movimento. Riteniamo questa riammissione un grave errore politico: un atto inopportuno perché interviene senza un chiaro ravvedimento pubblico dopo una vicenda che ha

profondamente ferito la comunità forzista locale, e incoerente perché contraddice i valori di coesione e lealtà su cui il partito si fonda. Una “riabilitazione” tanto rapida lancia a nostro avviso un segnale sbagliato e destabilizzante: sembra tradurre un’indulgenza ingiustificata verso chi ha violato la disciplina, con il rischio di svilire la credibilità delle regole interne e mortificare l’impegno di chi è rimasto leale al partito nei momenti difficili». «Chiediamo - dichiaranopertanto che il provvedimento di riammissione di Michele Casino venga urgentemente rivisto. Non può passare inosservata l’incongruenza tra la fermezza iniziale del partito – che sanzionò pesantemente comportamenti in aperto contrasto con le direttive – e la decisione recente di riammettere il suo principale fautore. La direzione nazionale di FI non può concedere sconti a chi ha ignorato le regole interne, vanificando così l’impegno di chi invece ha rispettato le indicazioni di partito. È giusto attendersi da un movimento politico che si rifà ai valori liberali e riformisti un’applicazione coerente delle regole, senza sconti personali».

Le segreterie di Forza Italia Matera e Forza Italia Provinciale estendono «questa richiesta anche ai casi di Nicola Casino, Antonella Sasso e Damiano

Laterza, sintetizzando le loro condotte contrarie alla linea del partito: Nicola Casino – già consigliere comunale di Forza Italia a Matera e figlio di Michele Casino – ha partecipato alle primarie civiche promosse da “Giovani per Matera” (evento contrapposto alle liste del centrodestra), schierandosi poi come candidato all’interno di liste civiche di appoggio al candidato di centrosinistra. Antonella Sasso – coordinatrice regionale di Azzurro Donna Basilicata – figura fra i candidati della lista “Matera 2030” a sostegno del candidato del Centrosinistra alle amministrative, partecipando dunque ad attività elettorali non riconducibili agli impegni assunti da Forza Italia. Damiano Laterza – ex segretario cittadino di FI Matera – ha sostenuto in prima persona le primarie del movimento civico citato, nella convinzione (ribadita pubblicamente) di garantire una scelta elettorale partecipata. Tutte queste condotte sono state immediatamente sanzionate nell’aprile scorso». Concludono «rinnovando l’appello alla dirigenza di Forza Italia affinché riaffermi coerenza e rispetto delle regole interne. Solo così si dimostra rispetto per quanti si sono spesi in prima persona per il bene di Forza Italia, mantenendo gli ideali comuni prima di ogni altra considerazione».

Domani Legambiente presenterà i dati per la Basilicata in un incontro a Policoro presso l’Iiss Pitagora

Ecomafia 2025: storie e numeri della criminalità ambientale in Italia

Domani a partire dalle ore 9:30 presso l’Istituto di Istruzione Secondaria “Pitagora” di Policoro verrà presentato il rapporto Ecomafia 2025, il dossier promosso da Legambiente sulle storie e sui numeri della criminalità ambientale in Italia. «Anche in questa edizione i dati e gli straordinari contributi di analisi elaborati da tutte le forze dell’ordine, dalla Direzione investigativa antimafia, dalle Capitanerie di porto, dall’Agenzia delle Dogane e dei monopoli e dall’Ispra testimoniano, insieme alla forte pressione sulle regioni del Mezzogiorno, una distribuzione capillare dell’illegalità ambientale lungo tutto la Penisola» si legge in una nota di Legambiente Basilicata. «Per raccontare la situazione attuale dell’il-

legalità ambientale in Italia e nella nostra Regione, con un focus specifico sulla costa ionica lucana», Legambiente Basilicata promuove una tavola rotonda di dibattito e approfondimento a cui parteciperanno rappresentanti delle forze dell’ordine, del mondo della formazione e dell’educazione, degli enti locali, delle associazioni del terzo settore. «Il ciclo illegale del cemento e quello dei rifiuti. I reati a danno del patrimonio culturale, del patrimonio boschivo e della fauna. I numeri da capogiro degli illeciti amministrativi su cui pesa la mano della corruzione. Sono le storie raccontate nel Rapporto Ecomafia 2025 che quest’anno è dedicato, nel 30ennale della sua scomparsa, al Capitano di Fregata Natale De Grazia, morto tra il 12 e il 13

dicembre del 1995 mentre indagava sugli affondamenti sospetti nel Mediterraneo di navi con il loro carico di rifiuti» conclude Legambiente Basilicata.

MARTEDÌ

Scanzano Jonico celebra il risultato con spazi, stand e iniziative che valorizzano il territorio e coinvolgono comunità e

AgriFood, oltre 5mila presenze successo per la terza edizione

SCANZANO JONICO.

Oltre cinquemila presenze, più di settanta stand coinvolti e diecimila metri quadrati di spazi espositivi: la terza edizione di AgriFood va in archivio portando con sé un notevole bagaglio di successi e primati, frutto di una crescita che ha trasformato l’evento nel punto di riferimento per tre giorni dell’agricoltura e della zootecnia della Basilicata e del Sud Italia.Tante le iniziative e le manifestazioni di interesse verso questa fiera, voluta dall’Amministrazione comunale e dalla Pro Loco, nata dall’idea del giovane sindaco Pasquale Cariello che, nel 2023, ha scelto di celebrare le peculiarità del territorio e dei suoi imprenditori, agricoltori e allevatori, capaci con il sacrificio di conquistare primati nell’agroalimentare.«Tradizione enogastronomica e valorizzazione

del territorio finalmente passano anche attraverso Scanzano Jonico che esce da quel buio, da quell’oscurantismo culturale e sociale che per troppi anni ne ha compromesso la crescita regionale» afferma il sindaco Cariello. «Da quando ci siamo insediati abbiamo fatto di tutto, e continueremo a farlo, per far emergere Scanzano, facendola crescere in identi-

tà, spirito di coesione e prospettive future. Ringrazio le associazioni di categoria, la Cia, la Coldiretti e l’Associazione degli allevatori per averci accompagnato in questo viaggio. Oggi AgriFood non è più solo un biglietto da visita della nostra comunità, è la nostra carta d’identità al cospetto della Regione Basilicata e delle regioni limitrofe. Le richieste di

«L’Igp della fragola conferma questa vocazione lucana»

Agroalimentare, Quarto (FdI):

«Qui c’è record di eccellenze»

SCANZANO JONICO. Piergiorgio Quarto, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia per la Basilicata, ha preso parte ad Agrifood a Scanzano Jonico, un appuntamento che si conferma punto di riferimento per l’intero comparto agroalimentare lucano. Nel corso dell’evento, Quarto ha incontrato numerosi produttori del Metapontino, un’area che rappresenta uno dei distretti agricoli più avanzati del Mezzogiorno. «Il Metapontino – ha evidenziato – è una terra pedoclimaticamente ottimale, particolarmente vocata alle produzioni agricole di qualità. Qui si concentra un patrimonio di competenze, innovazione e tracciabilità che valorizza il nostro made in Italy e rafforza l’identità produttiva della Basilicata». Un risultato che conferma questa eccellenza è giunto proprio di recente: la fragola della Basilicata ha ottenuto il marchio IGP, riconoscimento che certifica un modello produttivo avanzato e una filiera corta capace di garantire qualità, sicurezza alimentare e contrasto alle frodi. «L’IGP della fragola del Metapontino – ha aggiunto – non è solo un traguardo, ma un volano che apre nuove opportunità di mercato e rafforza la competitività delle nostre imprese». Quarto ha rivolto an-

che un plauso all’Amministrazione comunale di Scanzano Jonico per l’organizzazione di un evento che si conferma una vetrina fondamentale per le aziende agricole del territorio. «Agrifood – ha sottolineato – rappresenta un ecosistema virtuoso, in cui pubblico e privato lavorano insieme per promuovere qualità, identità e sostenibilità».

adesione all’edizione di quest’anno lo certificano».AgriFood non è stata solo luogo di eccellenze alimentari, ma anche salotto culturale: dalla musica scandita dalle percussioni di Pietro Cirillo, alla maestria della chitarra di Mirko Gisonte, fino al Sax Quartet del maestro Vito Soranno e ai flauti di Alessandra De Nicolo e Bernardino Franchini.Spazio,

infine, alle associazioni e ai volontari che operano nel territorio, in primis la Pro Loco e la Protezione civile, insieme al mondo della scuola, che contribuiscono alla crescita della comunità. Un apporto fondamentale, perché AgriFood è un ritrovo di comunità che vuole progredire mantenendo salde le radici nel terreno custodito ed ereditato dagli avi.

Le Aziende del Servizio sanitario regionale rivendicano il miglioramento registrato: «Prima si attendevano 168 giorni»

Liste d’attesa, ora in Basilicata si aspettano “solo” 144 giorni

POTENZA. Le Aziende del Servizio sanitario regionale intervengono congiuntamente per chiarire il lavoro svolto negli ultimi mesi sul tema delle liste di attesa, rivendicando risultati concreti e criticando le narrazioni ritenute «prive di fondamento oggettivo» e dannose per la fiducia dei cittadini. Nel comunicato si ricorda che il Tavolo tecnico permanente istituito presso l’Assessorato Politiche della Persona monitora con continuità l’andamento del sistema e ha rilevato un «deciso miglioramento» nell’ultimo quadrimestre. Secondo i dati ufficiali, il Tempo medio di attesa ponderato, considerato l’indicatore più vicino alla percezione reale dei cittadini, è sceso del 14,3 per cento, passando da 168 a 144 giorni. Il risultato è stato possibile grazie a un aumento dei volumi di attività del 10 per cento, reso possibile dalle risorse economiche aggiuntive stanziate per incrementare la capacità produttiva.Significativa anche la riduzione delle prestazioni critiche: mammografia, visita ginecologica, Rm addome ed ecografia mammella hanno registrato un netto miglioramento, con prime disponibilità entro 120 giorni in varie sedi della

regione. Per le Aziende «questi numeri dimostrano che i finanziamenti sono stati impiegati sulla base dei reali fabbisogni» e che le critiche sull’utilizzo delle risorse aggiuntive «appaiono contraddittorie».

Le strutture sanitarie ribadiscono inoltre che la trasparenza resta un punto fermo, a partire dalla pubblicazione degli atti sulle prestazioni necessarie. In questo quadro, viene richiamata l’attenzione dei soggetti privati accreditati, chiamati a rendere accessibili le proprie agende nel Cup unico regionale, tramite telefono o tramite la piattaforma digitale Salute Basilicata, come previsto dalla normativa na-

zionale sul Governo delle liste di attesa.Per le Aziende del Servizio sanitario regionale, l’obiettivo comune deve restare il miglioramento dell’erogazione e della percezione dei servizi, evitando il rischio di sospensioni delle prestazioni per il superamento dei tetti di spesa senza aver utilizzato risorse già disponibili su prestazioni in sofferenza. Il percorso, assicurano le Aziende guidate dall’Assessorato, proseguirà concentrandosi sulle prestazioni oltre soglia e sul monitoraggio della presa in carico, con interventi mirati sulle cause della mobilità passiva all’interno del sistema sanitario della Basilicata.

LATRONICO COMMENTA I DATI DELL’AGENAS

«Ospedale San Carlo è tra i più virtuosi»

POTENZA. L’assessore regionale alla Salute, Cosimo Latronico, esprime soddisfazione per i risultati ottenuti dall’Azienda ospedaliera regionale San Carlo di Potenza. Secondo i dati pubblicati da Agenas riguardanti la performance delle strutture sanitarie in Italia, l’ospedale si è distinto come una delle eccellenze nazionali nella gestione dei tempi di attesa e nell’efficacia dell’area emergenza urgenza.«I dati Agenas confermano quello che da tempo percepiamo sul campo» sottolinea l’assessore. «Questo risultato non è casuale. È il frutto di una programmazione attenta e della dedizione di tutto il personale medico, infermieristico e tecnico». Essere tra i più virtuosi d’Italia significa, per Latronico, garantire cure e assistenza in tempi più rapidi rispetto alla media nazionale. La riduzione dei tempi per visite, esami e interventi non urgenti testimonia una migliore organizzazione delle liste, mentre l’efficienza del Pronto soccorso dimostra la capacità della struttura di rispondere alle situazioni più critiche, tutelando la salute dei pazienti.«Ringrazio la Direzione strategica e tutti gli operatori del San Carlo» conclude Latronico. «Questo successo ci incoraggia a proseguire investendo in tecnologia, formazione e potenziamento degli organici. La nostra missione è garantire una sanità di alta qualità, accessibile e tempestiva».

L’assessore regionale interviene dopo la proclamazione dello stato di agitazione e chiede pagamenti immediati per tutelare gli operatori

Latronico: «Massima attenzione sulla vertenza Aias»

POTENZA. L’assessore regionale alla Salute, Cosimo Latronico, interviene in merito alla nota diffusa dalla Fials che ha proclamato lo stato di agitazione dei lavoratori dell’Aias di Potenza. Secondo l’assessore, la Regione Basilicata sta seguendo con «massima e immediata attenzione» l’evolversi di una situazione giudicata «critica dal punto di vista economico e organizzativo» e che, di fatto, incide sulla stabilità dell’ente e sul benessere dei dipendenti.«Comprendo pienamente la preoccupazione e l’agitazione dei lavoratori dell’Aias di Potenza» dichiara Latronico «un ente che svolge un ruolo fondamentale e insostituibile nella rete dei servizi riabilitativi e socio sanitari accreditati della Basilicata. La stabilità economica e la serenità

professionale di chi opera in un settore così delicato sono la nostra priorità».Per affrontare la situazione, l’assessore ha già sollecitato i direttori generali dell’Asp Basilicata e dell’Asm Basilicata, invitandoli a procedere «con immediatezza e senza ulteriori ritardi all’erogazione dei pagamenti dovuti all’Aias», con l’obiettivo di superare una difficoltà ritenuta «cronica» e già segnalata nelle scorse settimane dalle rappresentanze sindacali e dai lavoratori.«Ho chiesto ai vertici delle Aziende sanitarie l’azione più rapida possibile per sbloccare i pagamenti» prosegue Latronico «garantendo all’Aias la liquidità necessaria per la sua piena operatività e, soprattutto, risolvendo in tempi brevissimi le difficoltà economiche degli operatori e delle lo-

ro famiglie».Secondo l’assessore, la Regione Basilicata sta lavorando anche a un intervento strutturale che assicuri continuità e qualità ai servizi riabilitativi erogati in favore dell’utenza lucana, riducendo i rischi legati a futuri ri-

tardi nell’erogazione delle risorse dovute. «L’obiettivo» sottolinea ancora «è non soltanto garantire la liquidità urgente, ma mettere l’Aias nelle condizioni di operare con maggiore stabilità, evitando tensioni e incertezze nella gestione del personale».Latronico ribadisce inoltre che seguirà personalmente l’evolversi della vicenda, «al fine di garantire che le indicazioni impartite vengano eseguite con la massima celerità e accuratezza, ponendo fine allo stato di incertezza che grava sui lavoratori e sull’utenza». «La Regione» conclude «non intende sottrarsi al proprio ruolo di garanzia e sostegno, perché la qualità dell’assistenza e la tutela delle famiglie coinvolte restano un principio da difendere con ogni strumento disponibile».

Aumenti di prezzo e scelte difficili per i cittadini: il grido d'allarme

Potenza e il mercato rionale: un ritratto della crisi italiana

POTENZA. «Istat: in calo la fiducia dei consumatori, ma non potrebbe essere diversamente». Con queste parole, Federconsumatori commenta l’ennesimo segnale d’allarme lanciato dall’Istituto nazionale di statistica. A novembre 2025, il clima di opinione dei consumatori è sceso da 97,6 a 95, evidenziando un peggioramento sia del clima economico (da 99,3 a 96,5) sia di quello personale (da 97 a 94,5). Un dato che, purtroppo, non sorprende e che fotografa con crudezza la condizione di milioni di famiglie italiane.

«Un contesto che peggiora di giorno in giorno. - continua Fe-

derconsumatori - Come potrebbe essere altrimenti, si chiede Federconsumatori, in un Paese dove: I prezzi dei prodotti alimentari sono aumentati di quasi un terzo rispetto al 2019. Una famiglia su tre ha tagliato la propria spesa alimentare. Le retribuzioni contrattuali reali, a settembre 2025, restano inferiori dell’8,8% rispetto a gennaio 2021. I salari reali hanno perso potere d’acquisto tra il 2021 e il 2025: -10,2% al Sud, -8,2% al Centro-Nord (fonte Svimez)».

A questi dati si aggiungono le rinunce quotidiane rilevate dall’Osservatorio Nazionale Federconsumatori: «il 16,9% in meno

POTENZA L’iniziativa dell’associazione “Non Sei

di carne e pesce consumati, il 51% dei cittadini che acquista solo in offerta o prodotti prossimi alla scadenza, e un +12,1% di spesa nei discount. È il ritratto di un’Italia che lavora, ma non riesce più a vivere dignitosamente».

POTENZA: IL MERCATO RIONALE COME SPECCHIO DELLA CRISI

Nel cuore dell’estate 2025, il Garante per la sorveglianza dei prezzi ha pubblicato i dati del monitoraggio sperimentale sui mercati rionali di Potenza. I risultati confermano quanto già denunciato: l’inflazione alimentare continua a colpire duramente. Ortaggi e frutta: prezzi stabili, ma su livelli insostenibili. Le carote restano a 1,55 €/kg, con punte di 2,00 €/kg. Le melanzane calano dell’11,1%, ma restano care (1,68 €/kg). Le zucchine aumentano: +6,1% per le costolute, +2,8% per le scure.

Tra i frutti: Le albicocche scendono da 3,66 € a 3,19 €/kg (12,8%), ma restano elevate. Le angurie calano del 7,1%, le pesche del 2,3%. Le ciliegie salgono a 8 €/kg (+2,7%).

Carne, pesce e latticini: rincari a catena. Scamone di vitello: +6,5% in un mese (18,19 €/kg). Lombo di suino senza osso: +4,9%. Branzino allevato: +9,4%. Cozze italiane: +9%. Parmigiano

Reggiano: +0,7%; Pecorino romano: -0,9%.

Anche i prodotti stabili, come mozzarella di bufala (17,57 €/kg) e fiordilatte (11,33 €/kg), restano su livelli proibitivi per molte famiglie.

IL PARADOSSO

DEL CARRELLO

I dati di Potenza confermano un trend nazionale: i prezzi non scendono, ma i consumi sì. Le famiglie si adattano, rinunciano, si arrangiano. Ma non basta più. La stabilità apparente dei prezzi nasconde una realtà fatta di rinunce, sacrifici e strategie di sopravvivenza quotidiana.

Federconsumatori lancia un appello chiaro e urgente: «È necessario un intervento deciso e immediato da parte del Governo per arginare questa situazione e dare risposte ai cittadini. Purtroppo, non troviamo traccia in manovra in questa direzione». Le richieste sono precise: Rimodulazione dell’IVA sui beni di largo consumo (risparmio stimato: oltre 516 € annui a famiglia). Creazione di un Fondo nazionale contro la povertà energetica e alimentare. Stanziamento di risorse adeguate per sanità pubblica e diritto allo studio. Riforma fiscale equa, a sostegno dei redditi bassi e medi, con restituzione del fiscal drag.

Rione Lucania, una casetta rossa nel parco che dà voce al silenzio

Nel cuore del Parco Iosa, tra gli alberi che accompagnano le passeggiate quotidiane dei residenti di Rione Lucania a Potenza, è apparsa da qualche giorno una piccola casetta rossa. A prima vista potrebbe sembrare un semplice elemento decorativo, ma chi si avvicina scopre subito che la sua presenza è tutto fuorché casuale.

Sulla facciata spiccano poche parole: “Scrivi… qui sei al sicuro.” Un invito discreto, silenzioso, ma potente. L’iniziativa, ideata e realizzata dall’associazione “Non Sei Sola Potenza”, nasce con l’obiettivo di offrire un luogo di ascolto diverso dal solito: uno spazio intimo, anonimo, accessibile a tutte le donne che vivono un momento difficile e che magari faticano a chiedere aiuto.

Non serve parlare, non serve spiegare. Basta un foglio, una frase, un pensiero. La casetta è lì per accogliere tutto ciò che pesa e che spesso resta incastrato in gola. «La casetta non fa rumore, non chiede nulla, ma ascolta», spiegano le volontarie dell’associazione. Ed è proprio questa la sua forza: permettere a chi è in difficoltà di esprimersi senza paura di essere giudicata, senza sentirsi esposta. Ogni biglietto inserito sarà raccolto e accolto con delicatezza, come qualcosa di fragile e prezioso. Il progetto vuole essere anche un messaggio alla comunità: ricordare a ogni donna che passa da quel parco che non è sola. Mai. Che esiste un luogo – fisico e simbolico – disposto a ricevere il suo dolore, la sua ri-

chiesta di aiuto, la sua storia.

Molti abitanti del quartiere hanno già notato la piccola struttura, qualcuno si è avvicinato incuriosito, qualcun altro ha apprezzato in silenzio la scelta di creare un punto di ascolto così semplice e immediato. Un gesto che, nelle intenzioni delle promotrici, può diventare un primo passo verso la libertà, la consapevolezza, la possibilità di chiedere sostegno. Per chiunque passi dal Parco Iosa, l’invito è quello di fermarsi un attimo. Guardare quella casetta rossa. E, se il cuore lo suggerisce, usarla. Perché anche un piccolo gesto, a volte, può cambiare un percorso. E perché – come ricorda il nome dell’associazione – nessuna donna deve sentirsi sola. Mai.

R.M.

POTENZA Prima la benedizione del parroco della Chiesa del Beato Bonaventura poi l'accensione

A Malvaccaro inaugurato il presepe della tradizione

La magia del Natale, la voglia di stare tutti insieme, fraternamente. Un senso profondo della Natività quello proposto ieri sera dai residenti di Malvaccaro che hanno inaugurato il Presepe nell'ambito dell'iniziativa “L'incanto del Natale” prevista nell'ambito del cartellone natalizio Natale in Città dalla Parrocchia del Beato Bonaventura, dall'Associazione Malvaccaro Oltre, dall'associazione Fraternamente Insieme e dall'Asi.

Un presepe di grande impatto scenografico, le luci del Natale, la Natività e tanto amore verso il prossimo hanno fatto da sfondo ad un pomeriggio di grande aggregazione nel segno della presenza di Gesù Cristo tra la gente. Via Raffaele Danzi ha costituito la sede della Natività che ha vissuto prima nella benedizione del parroco della Chiesa del Beato Bonaventura, Padre Ireneo Daep e successivamente l'apertura del presepe e un piccolo rinfresco

per i presenti che hanno partecipato con profonda devozione e impegno liturgico a questo evento che di fatto apre le iniziative natalizie nel rione di Potenza. Tutto questo grazie all'Associazione Malvaccaro Oltre presieduta da Maria Mazzarone, da Asi, da Fraternamente Insieme e dalla comunità di Malvaccaro apparse pronte a recepire il messaggio della festa e dell'armonia natalizia con il dichiarato intento di aprire ulteriormente il rione alle altre zone cittadine. Dunque un momento di alto valore ecumenico quello svoltosi ieri che continuerà per tutta la durata delle feste natalizie con la presenza del presepe in via Raffaele Danzi a Potenza. Un lavoro certosino, fatto di impegno, dedizione e grande sacrificio quello svolto dai tanti volontari del rione potentino che hanno saputo mettere a frutto fede e spiritualità nel segno tangibile dell'amore e del rispetto reciproco. Tutto il rione ha dunque la possibilità di ammirare il manufatto che

ha visto nel lavoro del presepista Sandro Sergio il punto di forza del lavoro artigianale e cristiano. Proprio Sandro Sergio ha parlato del Presepe di Malvaccaro sottolineando quanto segue: «Per noi è una gioia. Malvaccaro è un quartiere di periferia e noi abbiamo voluto dare ai residenti un Natale bello, non come i vecchi tempi ma che almeno ce li ricordi un po’. E con questo presepe è proprio quello che vogliamo fare. Ha partecipato tutto il quartiere alla realizzazione, chi aveva manualità si è prodiga-

ta e volontariamente ci ha aiutato. I tempi? Noi abbiamo avuto inizialmente problemi di copertura quindi va tenuta presente l'ampiezza del presepe esageratamente dieci giorni lavorando a volte fino a mezzanotte. Il futuro? Noi contiamo di migliorare il nostro rione. Noi vogliamo un quartiere non d'elite perché non esistono quartieri d'elite o meno. Noi vogliamo un quartiere che ci possa dare quella gioia di viverlo». Antonella Laguardia volontaria e protagonista dell'evento ha dichiarato:

«Abbiamo realizzato questo presepe in collaborazione con tutti gli artisti e i presepisti del rione. È stata una stretta collaborazione. Rappresenta l'inizio di un percorso che spero proseguirà negli anni. Diciamo che l'obiettivo è quello del sociale, di integrare quelli che sono i più grandi e i più piccoli partendo dal catechismo, arrivando poi ad un'opera che è frutto del lavoro di gran parte dei volontari e degli artisti del quartiere ma principalmente cerca di abbracciare la realtà che è in se del rione».

In piazza del Popolo, un momento di convivialità con l’accensione dell’Albero, il sindaco Chiarito: «Un momento semplice ma significativo»

A Ripacandida, l’Amministrazione “illumina” il Natale

RIPACANDIDA. Ieri, il Sindaco e l’Amministrazione Comunale di Ripacandida hanno acceso l’Albero di Natale in Piazza del Popolo, dando ufficialmente inizio alle festività.

«Un momento semplice ma significativo, vissuto insieme alla cittadinanza, che rinnova il valore della comunità, della condivisione e della speranza» afferma l’Amministrazione comunale guidata da Michele Donato Chiarito.

«In questa occasione, il Sindaco e l’Amministrazione rivolgono a tutti i cittadini un sincero augurio affinché questo periodo porti serenità, pace e calore familiare nelle case di ognuno. Che lo spirito del Natale illumini le nostre giornate e rafforzi il legame che ci unisce come comunità» conclude l’Amministrazione.

D I FR A N CE S CO M EN O NN A

Nomina firmata dal presidente Bardi e resa necessaria dopo le dimissioni di Francesca Di Lucchio presentate ad ottobre

Parco regionale del Vulture, nominato il commissario: è Giovanni Di Bello

Il Presidente della Giunta regionale Vito Bardi ha firmato nei giorni scorsi, il decreto

con cui viene nominato il nuovo Commissario Straordinario dell’Ente Parco Naturale Regionale del Vulture. Si tratta di Giovanni Di Bello, potentino, nato il 31 ottobre 1962, dirigente dell’Ufficio Protezione Civile regionale. La nomina arriva dopo le dimissioni dello scorso mese di ottobre della Presidente del Parco Francesca Di Lucchio e il conseguente scioglimento del Consiglio Direttivo.

Il Commissario Straordinario avrà il «compito di gestire l’Ente Parco fino alla ricostituzione dei nuovi organi, che dovrà avvenire entro un anno come previsto dalla legge. L’incarico sarà svolto

senza compenso e senza nuovi oneri per il bilancio regionale, in conformità a quanto stabilito dall’articolo 32 della legge istitutiva del Parco» così come si legge nel decreto di nomina. Prima di entrare ufficialmente in carica, Di Bello dovrà presentare la dichiarazione di accettazione e certificare l’assenza di cause di inconferibilità o incompatibilità. Nel periodo di commissariamento, Di Bello sarà responsabile della gestione ordinaria e straordinaria e opererà con i poteri necessari per assicurare: continuità delle attività dell’Ente; tutela del patrimonio naturale del Vulture; prosecuzione dei

progetti in corso;rispetto delle norme amministrative e contabili.

Il Parco Naturale Regionale del Vulture, istituito nel 2017, rappresenta una delle aree più significative dal punto di vista ambientale e paesaggistico della Basilicata. Il commissariamento, pur temporaneo, segna una fase di transizione delicata che dovrà condurre alla ricostruzione degli organi e alla piena operatività dell’Ente.

Con la nomina di Giovanni Di Bello, la Regione intende assicurare stabilità gestionale e continuità istituzionale a uno dei suoi patrimoni naturali più preziosi.

Personaggio pubblico e fotomodello ha partecipato al nuovo programma televisivo di Canale

Da Melfi a “La Grande Scena”, il salto di Antonio Gervasio

Tra gli ospiti del nuovo format Tv 'La Grande Scena', il lucano Antonio Gervasio, originario di Melfi, personaggio pubblico e fotomodello. Un programma ideato e creato esclusivamente per dare visibilità a tutte le forme d’arte. Un palco aperto per chi non ha avuto occasione, mezzi o conoscenze per farsi vedere e sentire. Un progetto pensato per tutti quegli artisti che non riescono a entrare in certi ambienti o che, per partecipare ad altri format, si trovano davanti a richieste assurde o si-

L’OPINIONE

tuazioni poco chiare. L’intento di Salvatore Bosco e Fabio Varrone è stato chiaro fin dal primo giorno: creare un programma diverso da tutto ciò che già esiste, senza promesse false, senza illusioni. Qui non viene detto “ti portiamo a Sanremo”. Ma si promette visibilità nazionale vera, concreta, pulita. Quella che si merita sul canale nazionale 'Canale Italia'. E i risultati parlano da soli. Tra i tanti artisti che hanno partecipato, Paola Lercari, DJ presente nella quarta puntata, grazie alla sua esibizione,

oi non possiamo sopportare che chi viene ospitato in Italia, richiedente asilo, bianco o nero o ciclamino che fosse, si possa comportare così e si metta a rompere tutti gli specchietti delle macchine parcheggiate in una tranquilla città come Potenza, e poi venga preso e rilasciato, nella possibilità di poter tornare a fareciò che vuole tranquillamente.

Noi non possiamo sopportare che le associazioni, o gli enti che si dovrebbero prendere cura di cotali soggetti, e che vengono lautamente pagati dal nuovo business legato al traffico umano, non controllino costoro e li lascino tranquillamente fare quello che vogliono. Potenza, come tante cittadine italiane, era una città tranquilla, prima che arri-

professionalità, passione e alla sua bravura, è stata chiamata dal format tv 'Tù Sì Que Vales!'.

Un grande orgoglio per i promotori e un esempio che talento più visibilità offrono opportunità reali. Non è un casting. Non è un format a eli- minazione. È un programma vero, per artisti veri. Complimenti al nostro corregionale per questa soddisfazione e traguardo raggiunto, non nuovo al grande pubblico, grazie anche al suo profilo Instagram 'Antoine Gervasio'/antoinelegance.

vassero i Watussi. Ma tornatevene nel Kilimangiaro! Io spero che si risvegli una forte coscienza nazionale, che possa fermare questa follia, piovuta dall’alto, di mescolare le razze, i popoli, i sessi, le specie animali e vegetali: una confusione totale, non solo climatica. Solo il nazionalismo potrà salvare il mondo da questa assurda promiscuità. Noi italiani nelle colonie abbiamo portato la civiltà, i ponti, le strade, i palazzi, che ancora ci sono. E questi cosa ci portano? Alla fine prevarrà il diritto naturale ed i popoli torneranno ad organizzarsi. Abbiamo messo secoli e secoli per liberarci dal servaggio dello straniero, per giungere alla liberazione, se così possiamo chiamarla, solo nel 1860, ed oggi torniamo di nuovo ad essere oltraggiati dagli stranieri. Ma basta! Andate via! Cacciamo gli stranieri dall’Italia! Basta!

Fratelli

ne vanno in giro.

d’Italia, “noi siam da secoli calpesti,derisi”. E oggi dobbiamo farci calpestare e deridere da questi pazzi vaganti che per chiusura di manicomise

Il consigliere comunale esprime apprezzamento per il lavoro del sindaco e per le risorse regionali a sostegno dell’evento

Angelino: «Stanziate risorse decisive per Matera 2026»

MATERA. Il consigliere comunale Giovanni Angelino, esponente di Matera nel cuore, sottolinea l’importanza delle nuove risorse stanziate dalla Regione Basilicata per sostenere il percorso verso Matera capitale mediterranea della cultura e del dialogo 2026. Secondo Angelino, «quando ci sono le persone giuste al posto giusto tutto va per il verso giusto» e il lavoro che l’Amministrazione comunale sta conducendo per preparare l’appuntamento del 2026 va nella direzione di una programmazione solida e lungimirante.Il consigliere richiama in particolare l’annuncio del finanziamento regionale pari a 3 milioni di euro, definendolo una prima risposta concreta rispetto agli impegni assunti dal presidente Vito Bardi. Una decisione che, a suo avviso, «ribadisce la sensibilità e l’attenzione

nei confronti della città» e conferma la volontà di sostenere la collaborazione con la Fondazione Matera Basilicata 2019, struttura chiamata a supportare i progetti culturali che saranno sviluppati nei prossimi mesi.Angelino evidenzia il ruolo del sindaco Antonio Nicoletti, «un professionista scelto dalla società civile» e capace di mettere a frutto l’esperienza maturata all’Apt Basilicata e, successivamente, alla Fondazione Matera Basilicata 2019. Un profilo che, a giudizio del consigliere, sta mostrando «la stoffa per rappresentare la città a livello internazionale» e ottenere risorse utili a costruire una programmazione che guardi oltre il 2026.Nel suo intervento Angelino invita a non ripetere quanto accaduto nel 2019, quando la spinta dell’anno da capitale europea non produsse un ri-

lancio duraturo. «Matera non deve consumare tutto in dodici mesi», ma consolidare una progettazione capace di generare nuovi posti di lavoro e di trattenere in città le giovani competenze.Secondo Angelino, una crescita stabile «fa bene a tutta la Basilicata» e i 3 milioni annunciati dalla Regione devono essere solo il punto di partenza di una strate-

gia che guardi alla città dei Sassi come motore dell’economia lucana. «Il turismo produce lavoro e rappresenta un’opportunità per le nuove generazioni», conclude il consigliere, ribadendo che l’Amministrazione comunale, con in testa il sindaco Nicoletti, continuerà a lavorare nell’interesse dell’intera comunità, «come fa da anni Matera nel cuore».

Latronico presenta il progetto sostenuto con fondi Fsc: «Investimento culturale e turistico strategico per San Giorgio Lucano»

«Per il Parco delle Grotte ecco quattro milioni per il rilancio»

MATERA. Il Parco delle Grotte di San Giorgio Lucano non è soltanto un’opera pubblica, ma la dimostrazione concreta che la rigenerazione culturale e territoriale può trasformarsi in un atto reale di fiducia. A sostenerlo è l’assessore regionale alla Salute e al Pnrr, Cosimo Latronico, intervenuto alla presentazione del progetto che ha impiegato un finanziamento di oltre 4 milioni di euro attraverso il Fondo di sviluppo e coesione. «Quello che vediamo qui è un esempio concreto e potente di come si possa coniugare identità, bellezza

e nuove opportunità di sviluppo» ha dichiarato Latronico. «Questo progetto, sostenuto con decisione dalla Regione Basilicata grazie ai fondi Fsc, ha un obiettivo chiaro: restituire il giusto valore a un patrimonio naturale e storico straordinario. Non si tratta di conservare la polvere, ma di trasformare questa ricchezza in una leva di attrattività, turismo e crescita per l’intera comunità».

«Investire in cultura è, per definizione, investire nel futuro dei nostri territori» ha aggiunto l’assessore.

«Lo è ancora di più in quei luoghi che troppe

volte sono stati etichettati come marginali. San Giorgio Lucano, invece, sta dimostrando che questi luoghi possono e devono tornare a essere protagonisti. Serve visione, serve lavoro e, fondamentale, serve una collaborazione profonda e onesta tra istituzioni, associazioni e cittadini».Il Parco delle Grotte, con il suo potenziale di attrazione turistica e la capacità di creare indotto economico, rappresenta secondo Latronico la prova tangibile che «la Basilicata può crescere e prosperare partendo dalle sue radici più profonde».

Giulio, un sogno avverato da Miglionico alla Scala

MIGLIONICO. Giulio Amico Padula, musicista professionista lucano classe 1993, ha preso parte alla prima di «Lady Macbeth», in scena il 7 dicembre al Teatro alla Scala e trasmessa in diretta su Raiuno. Il giovane trombettista originario di Miglionico è stato scelto dopo l’audizione dello scorso marzo come tromba di fila del complesso musicale di palcoscenico del prestigioso teatro milanese.La sua formazione artistica nasce al Conservatorio «E. R. Duni» di Matera, dove, sotto la guida del maestro Nicola Ferri, ha iniziato un percorso fondato su studio, sacrificio e collaborazioni di rilievo. Negli anni Padula ha fatto parte di numerosi organici, maturando esperienze sia in Italia sia all’estero, fino a esibirsi in luoghi di livello internazionale come la Philharmonie di Berlino e l’Elbphilharmonie di Amburgo.Nel 2012 ha vinto il Premio nazionale delle arti nella categoria fiati, esibendosi l’anno successivo all’Ara Pacis di Roma. Ha seguito masterclass con grandi nomi della tromba, da Allen Vizzutti a Fabrizio Bosso, arricchendo un percorso che oggi lo porta sul palcoscenico più importante d’Italia.«La presenza alla Scala rappresenta una naturale evoluzione di questo cammino» è il commento della comunità artistica lucana, che vede in Padula un esempio di dedizione e talento. Oggi insegna tromba all’Istituto comprensivo Villa Verrocchio di Montesilvano e la sua affermazione è motivo di orgoglio per la comunità di Miglionico.

IL MUSICISTA ALLA PRIMA DI LADY MACBETH

LA RIFLESSIONE L’inizio del Natale e l’illusione della normalità. dietro le luci e i festeggiamenti si nasconde una realtà fatta di contraddizioni

8 dicembre, l’ipocrisia benedetta e il bisogno disperato di verità

DI D INO Q UARATINO

Tradizionalmente l’8 dicembre è il giorno dell’Immacolata Concezione. Il giorno in cui, per convenzione non scritta ma rigidamente rispettata, si spalanca ufficialmente la porta del Natale.

Da oggi in poi sarà tutto un fiorire di lucine, addobbi, carrelli pieni, playlist strappalacrime, discorsi mielosi e buoni propositi in saldo.

Le famiglie iniziano la liturgia dei preparativi: si programmano i pranzi, si studiano le tavolate, si fanno i primi conti in attesa della tredicesima, si scelgono i regali per i figli, per i parenti più stretti, per gli amici che “non possiamo dimenticare”.

E nel frattempo, mentre nelle case si addensano aspettative, ansie e liste della spesa, accade qualcosa di ancora più interessante: anche sui social e nella politica improvvisamente si scopre che esiste una comunità, intendo la comunità civile della nostra città e della nostra regione, fatta di persone concrete, vicini, cittadini, lavoratori, famiglie.

Gli stessi che per undici mesi parlano solo per slogan, rancori, propaganda e opportunismo, oggi si vestono a festa. Pubblicano resoconti dell’anno, bilanci miracolosi, promesse gonfie come panettoni industriali e augurano “le migliori fortune” per l’anno che verrà.

Tutto nella più rassicurante normalità. Ma mi chiedo, e vi chiedo: quanto di tutto questo è sincerità e quanto è la più elegante delle ipocrisie?

L’ARTE SOTTILE DELL’IPOCRISIA

L’ipocrisia, non illudiamoci, è una forma d’arte raffinatissima. Non urla. Non sbatte le porte. Si presenta in doppiopetto, con il sorriso giusto, con le parole giuste, con i tempi giusti. L’ipocrisia non dice mai “ti sto prendendo in giro”. Dice: “fidati”. E noi, puntualmente, ci fidiamo. Anche quando sappiamo che non dovremmo.

Il Natale è diventato questo grande palcoscenico

collettivo dove recitiamo la parte di quelli buoni. Tutti. Nessuno escluso.

Chi è davvero buono non si offenda: non parlo della bontà vera, quella silenziosa, che non ha bisogno di testimoni. Parlo della bontà esibita, quella da vetrina, quella che dura lo spazio di una foto con albero alle spalle e bicchiere in mano. Come scrive Nichiren Daishonin: “Se vuoi conoscere le cause del tuo passato, guarda i risultati del presente; se vuoi conoscere i risultati del tuo futuro, guarda le cause del presente.”

E come ricordava anche mThich Nhat Hanh: “Non c’è strada verso la pace, la pace è la strada.”

Forse dovremmo applicare queste verità alla nostra comunità cittadina e regionale: guardare con coraggio i risultati delle nostre azioni quotidiane, smettere di giustificarci con slogan o abitudini. Non possiamo aspettarci un futuro migliore se continuiamo a fingere, se continuiamo a cedere alla comoda ipocrisia di un Natale “perfetto” senza verità.

LA VERITÀ

CHE FA PAURA

La verità è che noi, come comunità, viviamo una strana contraddizione: abbiamo un disperato bisogno di crederci migliori proprio mentre facciamo fatica a migliorarci davvero.

Ci indigniamo sui social e poi evitiamo di guardare negli occhi chi soffre a due metri da noi. Parliamo di inclusione e poi ci infastidiamo se qualcuno “disturba” la nostra routine. Difendiamo i valori solo quando non ci costano nulla. Tutto è giusto, finché non tocca noi. Tutto è sacrosanto, finché non ci riguarda. E anche la politica, inutile girarci intorno, gioca la sua parte con zelo natalizio.

A dicembre diventano tutti più umani. Si ricordano dei ragazzi, degli anziani, delle periferie, dei fragili, dei problemi. Poi passa la Befana, si spengono le luci e torna il buio delle stes-

se dinamiche, delle stesse promesse congelate, degli stessi comunicati che parlano tanto e dicono poco. Eppure, attenzione: non scrivo queste cose per fare il moralista. Non mi interessa salire su un pulpito. Non sono migliore di nessuno. Anch’io, come tutti, ho indossato maschere per sopravvivere. Anch’io ho detto frasi comode quando serviva dire frasi vere. Anch’io ho preferito il quieto vivere alla verità scomoda.

La pausa, lo specchio e la trasformazione. Ma proprio per questo credo che oggi serva qualcosa di diverso dagli auguri in serie. Serva una pausa. Una sosta. Uno specchio. Come diceva Daisaku Ikeda: “La vita è il risultato delle nostre convinzioni. Cambia te stesso e cambierai il tuo mondo.” La felicità non nasce dai decori o dalle apparenze, ma dalla capacità di vedere, comprendere e trasformare ciò che abbiamo davanti.

Il nuovo nasce sempre da una frattura. Da una domanda che non ha risposta facile. Da una crisi. Da una perdita. Da una stanchezza che non si riesce più a nascondere. E allora forse dovremmo smettere di chiederci se faremo il Natale “più bello” e iniziare a chiederci se faremo il Natale più vero. Che è tutta un’altra faccenda. Il Natale più vero non è quello con più luci, ma quello con meno finzioni. Non è quello con più piat-

ti, ma quello con più ascolto. Non è quello in cui va tutto bene, ma quello in cui finalmente qualcuno ha il coraggio di dire: “non sto bene”. AMORE OSTINATO E MIRACOLO AUTENTICO

Nella mia comunità cittadina e regionale, come in tutte, convivono grande bellezza e grande fatica.

C’è una dignità silenziosa che resiste ogni giorno, senza proclami.

C’è un’umanità che non fa notizia ma tiene in piedi tutto. E c’è anche una solitudine diffusa che nessuna luminarie potrà mai coprire del tutto. Ci sono anziani che aspettano una telefonata. Genitori che fanno i conti con la paura per il futuro dei figli. Ragazzi che oscillano tra sogni enormi e un senso costante di precarietà.

Scrivo queste parole non con rabbia, ma con una forma strana di amore ostinato.

Quell’amore che non si accontenta delle carezze e pretende anche qualche scossa. Perché io questa comunità la amo davvero.

La amo quando è luminosa e quando è stanca. Quando è generosa e quando è chiusa. Quando sembra dormire e quando, all’improvviso, si sveglia e sorprende.

E allora, se questo deve essere l’inizio del Natale, vorrei che fosse l’inizio di un Natale meno cosmetico e più autentico. Un Natale in cui proviamo, anche solo un poco, a essere meno

perfetti e più veri. Meno impeccabili e più umani. Meno schierati e più presenti. Concludo con un pensiero semplice, che questi maestri buddisti suggeriscono: la trasformazione parte da noi, dal nostro impegno quotidiano, dalla nostra sincerità verso ciò che siamo e ciò che possiamo diventare. Possiamo illuminare tutte le strade che vogliamo, ma se restiamo spenti dentro, continueremo a inciampare anche sotto le luminarie. E forse, alla fine, il miracolo vero non è l’Immacolata. Il miracolo vero sarebbe una comunità che smette di raccontarsi favole e comincia, finalmente, a dirsi la verità senza smettere di volersi bene.

CHIUDERE CON GLI AUGURI

Probabilmente, se questo dicembre non mi offrirà altri spunti necessari, questa sarà anche l’ultima riflessione dell’anno. Colgo allora l’occasione per fare i migliori auguri ai lettori di Cronache, all’editore, al caporedattore e a tutta la redazione che, con pazienza e libertà, mi ha supportato in questa fantastica avventura di parole, domande e qualche salutare inquietudine. E naturalmente, auguri sinceri a tutta la comunità, a coloro che ogni giorno con la loro presenza, il loro lavoro e la loro umanità tengono viva questa città e questo territorio. Che siano auguri veri. Anche scomodi, se serve.

Venerdì

La 7ª edizione di Visioni verticali apre con “I love cinema-Giffoni in a day”

La settima edizione di Visioni Verticali si apre con una nuova e prestigiosa collaborazione con il Giffoni Film Festival. Venerdì 12 dicembre 2025, dalle ore 15 alle 18, presso il Cineteatro Don Bosco, il festi-

val del cinema di Potenza presenta I love cinema - Giffoni in a Day, in collaborazione con Giffoni Film Festival e con la presenza della Lucana Film Commission. I love cinema - Giffoni in a Day trasformerà la platea di studenti delle scuole secondarie di secondo grado in un vero laboratorio cinematografico, offrendo ai giovani la possibilità di scoprire il linguaggio audiovisivo, attraverso la conoscenza e la sperimentazione diretta delle tecniche e dei nuovi strumenti digitali a supporto della creatività nel cinema e nella produzione artistica audiovisiva.

Ad inaugurare il pomeriggio sarà Jacopo Gubitosi, Direttore Generale del Giffoni Film Festival, e Margherita Romaniello, Presi-

dente della Lucana Film Commission. A seguire, Andrea Contaldo guiderà il pubblico nel format targato Giffoni. Il percorso si apre con una presentazione che introduce i partecipanti nel mondo Giffoni e del suo festival. Poi si prosegue con una panoramica sulla storia del cinema, attraverso video coinvolgenti e calibrati per ogni fascia d'età, per arrivare all’esplorazione dei mestieri dietro le quinte, tramite contenuti multimediali e slide pensate per stimolare la curiosità e il dibattito. Gli studenti, guidati dal facilitator, approfondiscono poi il linguaggio del cinema: imparano a riconoscere piani, campi, movimenti di macchina e le principali tecniche di montaggio, sperimentando in prima persona attraverso clip, giochi e sfide interattive. Attraverso esercizi, come per esempio distinguere tra effetti speciali artigianali e digitali, imparano a sviluppare uno sguardo critico sulla costruzione di un’atmosfera filmica.

Il cinema diventa così uno spazio didattico, dinamico e inclusivo, in cui ogni passaggio – dalla storia alle tecniche digitali, dalla nar-

L’evento di apertura si terrà a Matera: un racconto autentico e completo della Basilicata

Winter Tour Edition: Simone Rugiati racconta la Basilicata anche d’inverno

Sarà Matera, il 12 dicembre alle ore 16, a inaugurare ufficialmente la Winter Tour Edition, nuova tappa del progetto di comunicazione territoriale che rinnova e amplifica il percorso avviato nella scorsa estate. L’evento di apertura, presso il Palazzo Malvinni Malvezzi, ospiterà partner istituzionali, produttori del Basilipacco, imprese culturali e una prima area expo dedicata alle eccellenze lucane, che diventerà anche il set iniziale delle riprese del team guidato da Simone Rugiati. Lo chef sarà presente per tutto il percorso del Tour, accompagnato dal videomaker che seguirà ogni spostamento per costruire un racconto completo, continuo e autentico, chiarendo in modo definitivo che sarà lui in prima persona a esplorare e documentare la Basilicata in questa edizione invernale. Elemento centrale dell’intero percorso è la piattaforma digitale dedicata, www.sinapsilucana.it, uno spazio concepito per ospitare contenuti, video, itinerari, sezioni tematiche, materiali di approfondimento e contributi dei partner. La piattaforma fungerà da archivio stabile e strumento operativo per Comuni, operatori culturali, imprese e produttori coinvolti nel progetto.

La Winter Tour Edition è ideata, promossa e coordinata da Sinapsi Lucana. La presidente, Giusy Chiaradia, sottolinea: «Tutto il Winter Tour nasce da un’indagine sui nuovi mezzi di

comunicazione, con l’obiettivo di liberarli dall’approssimazione, dai meccanismi manipolatori e dalle logiche dello spot. Abbiamo costruito un percorso che rimette al centro autenticità, metodo e partecipazione. Sinapsi coordinerà l’intero progetto, con un’attenzione continua alla qualità del racconto». Il progetto cresce grazie al sostegno dell’Anci Basilicata, guidata dal presidente Gerardo Larocca, che coinvolge sindaci e amministratori impegnati nella valorizzazione dei propri territori e nel rafforzamento della rete istituzionale. A questo si affianca il contributo del professor Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli e presidente nazionale dell’Anci. Un ruolo altrettanto essenziale è ricoperto da Cna Matera, che ha sostenuto sin da subito il Tour e ha contribuito in modo determinante al consolidamento della rete delle imprese e delle filiere coinvolte, rafforzando il sistema di collaborazioni alla base dell’iniziativa. Dopo il taglio del nastro si passerà tra vicoli, luci e paesaggi materani, il viaggio proseguirà con city pass, musei del pane e l’esperienza guidata dal maestro panificatore Antonio Nobile. Le tappe successive attraverseranno Brindisi di Montagna, la Grancia, il Vulture, Potenza, l’area sud e la Val d’Agri fino al Parco Nazionale del Pollino, dove il 16 dicembre è prevista la chiusura. Nel racconto troveranno spazio attività espe-

razione alla sperimentazione pratica – è pensato per avvicinare le scuole all’arte audiovisiva in modo diretto, coinvolgente e attuale.

Un’occasione preziosa per offrire ai ragazzi uno spazio di riflessione e partecipazione attiva. L’evento è riservato alle scuole secondarie di secondo grado e prevede la partecipazione gratuita fino ad esaurimento posti. Visioni Verticali è promosso dall’associazione culturale Polimeri, con il patrocinio della Regione Basilicata, della Provincia di Potenza, della Consigliera di Parità della Provincia di Potenza, del Comune di Potenza, della Lucana Film Commission, dell’Apt Basilicata, del Dipartimento per l’innovazione umanistica, scientifica e sociale dell’Unibas e dell’Ordine degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Potenza. Con il sostegno del main sponsor Gr Value, del fondo etico Bcc Basilicata, della Fondazione Potenza Futura, di Firriato - Culture and Wine, Basile Arredamenti, Orafi Buonansegna, Motor France e Manuela Telesca Jewelry Designer. Media partner, MYmovies.

rienziali come l’introduzione al turismo outdoor e al bike tourism con Asd Bike Explor, la ricerca del tartufo con i tartufai del Serrapotamo nell’area del Pollino, le tradizioni e l’indotto commerciale dei salumi di Picerno. Sono inoltre previste collaborazioni con realtà Slow Food, con ricerche e riproduzioni del pane tipico e delle varietà locali, insieme al contributo del Consorzio del Pecorino di Filiano e dell’Anab, presenti nei percorsi dedicati alla biodiversità, alle pratiche agricole e zootecniche e al patrimonio dei saperi tradizionali. L’intero itinerario includerà il Parco del Pollino, già presente tra i partner, che verrà valorizzato all’interno del racconto per la sua importanza naturalistica e culturale. All’interno del progetto è integrato anche il Basilipacco – Il Natale da scartare e scoprire, un box esperienziale acquistabile mediante la piattaforma di riferimento, contenente prodotti lucani e QR interattivi che si colloca come strumento innovativo di marketing territoriale, perfettamente connesso alla narrazione digitale del Tour.

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