Cronache del 6 dicembre 2025

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Rimborsi Iva bloccati in Basilicata

Aperto un dossier sui ritardi dell’Ufficio di Potenza dell’Agenzia delle Entrate

113 milioni di euro per la diga di Abate Alonia, potenziamento di alta velocità e strade al centro dell'incontro

Bardi e Pepe incontrano Salvini

Il

SCIOPERO

Bolognetti e la sua protesta: solidarietà di Latronico

Maurizio Bolognetti, segretario dei Radicali Lucani, è tornato a sollecitare un confronto pubblico sul tema del diritto umano alla conoscenza mentre prosegue la sua iniziativa nonviolenta. Dopo trenta giorni di sciopero della fame e digiuno, dalle 23.59 del quattro dicembre ha avviato anche lo sciopero della sete, definendo la sua azione «fame e sete di verità e democrazia, di giustizia (...) ■ continua a pagina 5

ROSARIO CASTELLO

Non perché l’amicizia bella ed autentica che pure abbiamo con lui sin dal tempo in cui era in Basilicata possa in qualche misura affievolire il valore del nostro giudizio, ma per la sua bravura che ha riversato in mille rivoli organizzativi con la riqualificazione della caserma Lucania come sede della Legione Carabinieri ed investigativi come la cattura dell’ultimo stragista di mafia Matteo Messina Denaro. Per questo la sua promozione a generale di corpo d’armataè un bel giorno per la legalità e la dedizione al dovere.

ANTONIO VIGILANTE

Se è stato facile pontificare al calduccio e a suon d’euro dalla segreteria del fratellino di Viggiano, non lo sarà di certo da fuori quando sloggerà dalle stanze agricole per la defenestrazione del pessimo Carmine Cicala. La sua retorica in doppia morale con cui pretende di primeggiare al Comune di Potenza, dove peraltro ha perso malamente le elezioni, c’entra così poco con FdI e l’onore patriottico di centrodestra che davvero fa indignare tutti, soprattutto per la sua frotta inopportuna di consulenze ed affidamenti.

Il consigliere di FdI Napoli ha organizzato il convegno RottaMezzogiorno. Presente il sottosegretario Sbarra

«Cambiamo la narrazione del Sud»

Castello promosso Generale di Corpo d’Armata: gli auguri delle Istituzioni

MATERA

Convocato per martedì il Consiglio comunale: Nicoletti & Co. ci riprovano con l’elezione del Presidente, nell’Odg anche Matera 2026

■ Servizio a pag 18

VISIONI VERTICALI

Torna la rassegna che parla di Pace, innovazione e nuovi talenti: 3 giorni di cinema che si rivolge ai giovani e racconta il presente

■ Menonna a pag 20

CAPOLUOGO

Gli eventi natalizi entrano nel vivo: oggi pomeriggio accensione dell’Albero e al via i mercatini in piazza Prefettura

■ Servizio a pag 14 SPORT

Per la 17esima giornata di Campionato il Potenza incontrerà il Sorrento mentre il Picerno va a Cosenza per riscattarsi

■ Servizi pag 21

ROSA E MATTIA DI FDI E BARDI: «UN RICONOSCIMENTO MERITATO»
DELLA SETE
La vignetta di M. Bochicchio Menonna a pag 3
Servizio a pag 8
Dellapenna a pag 2
#SALISCENDI
Rosa, Mattia e Bardi
Servizio a pag 4

113 milioni di euro per la diga di Abate Alonia, potenziamento di alta velocità e strade al centro dell'incontro

Bardi e Pepe incontrano Salvini

Il Presidente e il suo vice incarnano l'immagine della politica del fare e anche una seria ipotesi di staffetta

I MAS SI M O DEL L AP EN N A

Bardi e Pepe incontrano Salvini. Detta così sembra una notizia di poco conto. La notizia, al contrario, assume una centralità per gli argomenti trattati ma ancora di più per la filosofia politica del fare che la sottende e per la evidente crescita politica della Basilicata e della credibilità del Governatore Bardi.

Proprio la cultura del fare è quella di cui ha bisogno la Basilicata e che la giunta di centrodestra con alla testa Bardi e Pepe, sta importando in una Regione che per troppo tempo si è caratterizzata per il rancore delle polemiche e la vacuità degli argomenti astratti.

EMERGENZA IDRICA

La ricordate l'opposizione fino a qualche settimana fa? Era bastato qualche giorno di difficoltà di approvvigionamento idrico per mettere sul banco degli imputati la cattiva gestione del centrodestra, della Giunta Bardi e anche del Governo Meloni. Il piove governo ladro era stato poco efficacemente e poco brillantemente sostituito dal non piove governo incapace. Una lettura dei fatti talmente demenziale e fuori dalla realtà da non meritare neanche lo sforzo di un commento.

Ovviamente, per non nascondersi dietro un'auspicata danza della pioggia da parte del Presidente della Regione, l'opposizione si è trincerata dietro l'idea che la colpa della mancanza di acqua fosse causata dalla carente manutenzione delle dighe e del sistema di distribuzione. Una posizione che potrebbe anche avere un senso se l'opposizione non fosse stata maggioranza e governo fino a ieri.

In pratica l'opposizione nell'accusare il centrodestra di mancanza di interventi infrastrutturali nella gestione dell'acqua, dimenticava che per quasi trent'anni avrebbero dovuta farla loro.

Bardi e Pepe, al contrario di quanto accaduto in passato, hanno deciso di trasformare i problemi in azione. Per farlo sono andati ad incontrare il Ministro delle infrastrutture

Salvini ed hanno ottenuto ben 113 milioni di euro per realizzare la Diga di Abate Alonia.

Per non disperdere l'acqua servono le dighe, per fare le dighe servono le risorse. Le chiacchiere dell'opposizione stanno a zero. Le azioni di Bardi e Pepe portano 113 milioni di euro per migliorare il sistema di captazione.

Se non di solo pane vive l'uomo, non di sola acqua hanno parlato Bardi e Pepe

da Salvini e, tra le altre cose, sono riusciti a mettere all'attenzione del governo gli interventi per la quarta tratta dell'itinerario Salerno-Potenza-Bari, l'adeguamento della SS 7 Basentana/Matera e l'adeguamento della tratta ferroviaria di alta velocità. Tutte cose centrali nelle politiche di sviluppo per la nostra Regione.

PROVE TECNICHE

DI STAFFETTA

Quella tra Pepe e Bardi è un'accoppiata che funzione. Entrambi sono portati all'etica del lavoro e dell'impegno, entrambi hanno la grande capacità politica di marcare il territorio e di unire idee è azioni.

Se sappiamo leggere un po' la politica possiamo

immaginare che Vito Bardi, ormai sempre più cresciuto a livello di importanza politica nazionale e sempre più capace di portare un proprio contributo al dibattito nazionale, alle prossime elezioni politiche avrà l'onore e l'onere di rappresentare la Basilicata nel Parlamento Nazionale magari con qualche incarico di governo. Le elezioni politiche avverranno quando il Governo Regionale sarà ancora in carica. A quel punto, con le dimissioni di Bardi determinate dalla sua elezione in Parlamento, toccherà a Pepe, nella sua qualità di vicepresidente, di guidare la Giunta Regionale per portare la Basilicata alle elezioni.

Durigon ha già rivendicato alla Lega la Presidenza di una Regione al Sud, Pepe ha già tutte le carte in regola per essere il primo leghista a guidare una regione meridionale, sicuramente lo farà immediatamente dopo l'elezione di Bardi in Parlamento per prepararsi a prendere le redini a pieno titolo della guida della Regione. Certe immagini valgono più di mille parole. I collezionisti di foto storie conservino quelle dell'incontro di Pepe e di Bardi da Salvini. Non solo soltanto la dimostrazione evidente della politica del fare contro quella del polemizzare ma anche la fotografia di un'imminente staffetta.

Discussione su finanziamenti e progetti chiave per lo sviluppo del territorio lucano

Strategie Infrastrutturali: il vertice

tra Salvini e la Regione Basilicata

Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha incontrato ieri pomeriggio a Roma il Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, e il Vicepresidente e Assessore alle Infrastrutture, Pasquale Pepe.

L'obiettivo del vertice era fare il punto sui principali dossier infrastrutturali strategici per la regione.Uno dei temi centrali è stato il finanziamento per la sicurezza idrica. Il confronto ha confermato l'avanzamento del primo stralcio del Piano Nazionale Integrato Infrastrutture e Sicurezza del Sistema Idrico (PNIISSI), che destina alla Basilicata 113 milioni di euro per la realizzazione della Diga di Abate Alonia.

L'opera è considerata cruciale per rafforzare la sicurezza idrica e sostenere lo sviluppo del territorio lucano.L'incontro è stato anche l'occasione per definire il percorso verso il nuovo Contratto di Programma MIT–ANAS

2026/2030, con particolare attenzione a due snodi stradali fondamentali: la quarta tratta dell'itinerario Salerno–Potenza–Bari e l'adeguamento della Strada Statale 7 Basentana/Matera, essenziale per i collegamenti interni.Infine, si è fatto il punto sull'avanzamento dell'Alta Velocità (AV) ferroviaria in regione, concentrandosi in particolare sul progetto di adeguamento della linea Potenza–Romagnano.

«L'incontro di oggi è stato estremamente positivo e produttivo», hanno dichiarato congiuntamente il Presidente Bardi e il Vicepresidente Pepe. «Il finanziamento per la Diga di Abate Alonia è un passo storico per la sicurezza idrica della Basilicata che va portato a compimento. Abbiamo inoltre ricevuto la piena disponibilità del Ministro Salvini a dare massima accelerazione ai progetti viari strategici, dall'itinerario Salerno- Potenza-Bari all'ammodernamento della Ss 7 Basentana/Ma-

tera. Le infrastrutture sono il motore per sbloccare la crescita e l'isolamento della nostra regione».

Il Ministro Salvini ha ribadito l'impegno del MIT a collaborare strettamente con la Regione Basilicata per accelerare la realizzazione di opere strategiche e potenziare la rete infrastrutturale, con un impatto positivo su cittadini e imprese.

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Al convegno all’Unibas promosso dal consigliere di FdI Napoli presente Il sottosegretario Sbarra: «Frutto del grande lavoro della premier Meloni»

RottaMezzogiorno, «Cambiamo la narrazione negativa del

ZES, infrastrutture, innovazione, politiche per i giovani, famiglia e nuovi modelli operativi. Sono questi i cavalli di battaglia del Governo Meloni per il Mezzogiorno. A dare il placet ieri pomeriggio il Sottosegretario alle Politiche per il Sud, Luigi Sbarra nel corso di un confronto promosso dal Consigliere Regionale di Fratelli d'Italia, Michele Napoli dal titolo: “Rottamezzogiorno”, svoltosi nell'Aula Magna Antonio Mario Tamburro dell'Unibas di Macchia Romana alla presenza tra gli altri in video del Sindaco di Matera, Antonio Nicoletti e della Vice Sindaca di Potenza, Federica D'Andrea.

La tavola rotonda dal titolo: “Il Sud e il suo potenziale e un nuovo paradigma, risultati misurabili” è stata moderata dalla giornalista Annamaria Sodano. Da remoto è intervenuto il Ministro per le Imprese e il Made in Italy, Adolfo Urso. La giornata di riflessione sul mezzogiorno è stata arricchita dalla presenza dell'Harmonius Brass che ha eseguito diversi brani musicali. Dunque stando alle risultanze del Sottosegretario, Luigi Sbarra il Mezzogiorno sarebbe in crescita economica, congiunturale e strutturale grazie al lavoro svolto dall'Esecutivo Meloni. I risultati sarebbero evidenti, in primis nel campo della ricerca e dell'innovazione, nei trasporti e nelle politiche per i giovani e per il lavoro.

Una promozione piena per il Governo Meloni che punta almeno stando all'impostazione data da Luigi Sbarra a continuare sulla strada positiva intrapresa dal suo insediamento. L'encomio e il riconoscimento all'azione di Governo di Giorgia Meloni sono giunti anche dal discorso di Adolfo Urso che ha parlato positivamente dell'impegno verso i gio-

vani del Sud e delle strutture del Governo Meloni. Il Sud fa dunque segnare passi in avanti grazie alle politiche del Governo Meloni e anche la Basilicata stando al responso dell'incontro di ieri non è da meno.

In questo ambito si pone il commento di Michele Napoli, promotore dell'evento che ha risposto alle domande dei giornalisti: «È un Sud che paga una narrazione sbagliata, profondamente sbagliata. Oggi proviamo a cambiare paradigma. Questa iniziativa è volta proprio a lanciare un segnale, un messaggio non di speranza ma di rilancio per il Mezzogiorno partendo da coloro i quali dalla periferia più lontana italiana sono riusciti, lo dicono i dati, lo dimostrano i risultati a vincere le sfide imposte dal mercato e dalla competitività. Ci sono imprenditori lucani e potentini che lavorano sodo, come anche partendo dalla Basilicata è possibile crescere e diventare punto di riferimento anche per player nazionali e internazionali. Poi ci sono le istituzioni, perché crediamo che la ricerca in particolar modo partendo dall'Università possa giocare un ruolo importante. Questo è il cuore della ricerca, motore propulsivo della crescita e crediamo sia necessario stringere ancor di più i rapporti tra istituzioni, ricerca, quindi università e imprese perché parlano troppo poco tra loro e quando parlano, lo fanno per frasi e luoghi comuni. Noi crediamo sia necessario invece parlare il linguaggio della verità e soprattutto dimostrare ai giovani che è possibile credere nella propria terra, costruire qui il proprio futuro e magari anche aiutare a crescere economicamente e socialmente questa comunità». Il Sottosegretario Luigi Sbarra ha invece apprezzato il lavoro del Governo Meloni parlando anche della Basilicata: «Il Sud cresce negli ultimi tre anni aumenta il

prodotto interno lordo, ripartono gli investimenti pubblici e privati si rafforza l'export e soprattutto c'è un aumento sostanziale dell'occupazione della componente a tempo indeterminato. È il risultato di una visione e di una strategia efficace che il Governo Meloni ha messo in campo. Il combinato disposto dell'impatto positivo del PNRR, della riforma degli strumenti di politica di coesione, della Zes unica, degli incentivi che nelle ultime tre leggi di stabilità il Governo ha messo in campo per il Mezzogiorno produce un risultato concreto. Questo significa che quella odiosa narrazione negativa sul Sud viene di fatto sconfitta dalla presenza di politiche pubbliche ed efficaci che dimostrano che il Sud è pronto per ripartire. La crisi dell'automotive arriva da lontano, il Governo sta presidiando questa filiera. L'impegno di Stellantis è quello di non chiudere stabilimenti, di rilanciare la produzione, di attivare nuove commesse, soprattutto nuovi modelli a partire da Melfi, la prospettiva è quella di sostenere il rilancio dell'intera filiera per salvaguardare in questo modo anche gli occupati dell'indotto. Il Ponte sullo Stretto di Messina rimane per il

Governo una grande opera strategica. La Corte dei Conti ha avanzato dei rilievi, i tecnici stanno lavorando per rispondere ai rilievi però rimane per il Governo una grande priorità per rompere l'isolamento di milioni di siciliani, per aiutare il Sud a connettersi con il resto del Paese e per candidare il Mezzogiorno ad essere vero protagonista nella scena del Mediterraneo globale. Lo sciopero di venerdì? Rispetto le iniziative di mobilitazione anche se non le condivido perché siamo in presenza di una legge di stabilità che concentra quasi diciannove miliardi su alcune priorità, sostegno alla famiglia, incentivi alle imprese, risorse per detassare gli aumenti contrattuali, per tagliare le tasse al ceto medio, per sostenere crescita e sviluppo. Se guardiamo al merito della impostazione della politica economica e finanziaria del Governo per il prossimo anno, io vedo tante risposte sulla base di storiche rivendicazioni che il sindacato ha avanzato. L'Ilva? L'obiettivo è non chiudere gli stabilimenti, di lavorare per il risanamento ambientale, per la piena decarbonizzazione, per il rilancio della produzione e il rilancio dei posti di lavoro».

Alcuni momenti dell’incontro (Foto Mattiacci)

Il senatore Rosa: «Saprà affrontare con successo le nuove sfide», il deputato Mattia: «Frutto di impegno e dedizione» e il presidente Bardi: «Riconoscimento meritato»

Rosario Castello promosso Generale di Corpo d’Armata: le congratulazioni delle Istituzioni

Ècon grande soddisfazione che le istituzioni lucane celebrano la promozione al grado di Generale di Corpo d’Armata di Rosario Castello, già Comandante della Legione Carabinieri Basilicata dal 2018 al 2020. La decisione è stata ufficializzata dal Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro della Dife-

sa, Guido Crosetto, nella serata di ieri. Il senatore di Fratelli d’Italia, Gianni Rosa, ha espresso le sue congratulazioni: «Con viva e sincera soddisfazione, desidero porgere le più sentite e vivissime felicitazioni per la brillante promozione del generale Castello. Questo traguardo, frutto di una

carriera esemplare e di incrollabile dedizione al servizio delle Istituzioni, rappresenta un meritato riconoscimento del suo impegno e della sua visione strategica. Sono certo che, guidato dalla sua professionalità e dal suo equilibrio, saprà affrontare con successo le nuove e importanti sfide che lo attendono». Anche il deputato Aldo Mattia ha voluto sottolineare l’importanza di questo riconoscimento: «I più fervidi auguri per l’importante promozione del generale Castello. Un riconoscimento meritato, frutto di impegno e di importanti risultati ottenuti sul campo. C’era il generale Castello a capo della Legione Carabinieri della Sicilia quando, nel gennaio 2023, venne arrestato Matteo Messina Denaro, ricercato dal 1993. Siamo certi che continuerà a portare avanti brillanti successi, nell’interesse dell’Arma e della nazione intera». Il Presidente della Regione Basi-

licata, Vito Bardi, ha espresso il suo compiacimento per il prestigioso traguardo raggiunto dal Generale Castello: «Sono molto lieto di apprendere di questo riconoscimento. La sua promozione è un meritatissimo riconoscimento di una carriera esemplare, contraddistinta da straordinaria professionalità e dedizione incrollabile al dovere. Durante la sua permanenza in Basilicata, il Generale Castello ha saputo costruire un rapporto saldo e fiduciario con le istituzioni locali e con l’intera comunità lucana». La promozione di Rosario Castello non è solo un traguardo personale, ma rappresenta anche un motivo di orgoglio per la Basilicata. Le istituzioni e la comunità lucana si uniscono nel fare i migliori auguri al Generale Castello per i suoi futuri e importanti incarichi, certi che continuerà a onorare l’Arma e a servire il Paese con l’eccellenza che lo contraddistingue.

I consiglieri di opposizione Chiorazzo (Bcc) e Verri (M5S): «Ira il Consiglio deve intervenire subito abrogando la Legge regionale»

«La

Corte dei Conti conferma ciò che denunciamo da

mesi

sull’aumento dei costi della politica»

«La Corte dei Conti conferma, punto per punto, ciò che denunciamo da mesi. La legge regionale 22/2024 ha aumentato i costi della politica in violazione dei parametri nazionali e presenta profili di illegittimità. Non è più pos- sibile rinviare». È quanto dichiarano i Consiglieri regionali Angelo Chiorazzo (BCC) e Viviana Verri (M5S), componenti dell’Ufficio di Presidenza, dopo aver inviato una lettera formale al Presidente del Consiglio regionale, Marcello Pittella con la quale chiedono, anche a nome dei consiglieri di opposizione, un intervento normativo. «La questione non nasce oggi - ricordano i consiglieri - ma affonda le sue radici nelle iniziative legislative che avevano già tentato di correggere una norma ritenuta sbagliata dal primo giorno. Abbiamo presentato una proposta di legge organica, la Pdl 11/2024, che avrebbe riportato la spesa dei Gruppi consiliari entro il limite storico dei 53.300 euro. Quella proposta, nonostante la sua piena coerenza con i parametri nazionali, è stata respinta dal Consiglio regionale l’11 febbraio 2025. Oggi però il quadro cambia radicalmente, perché ai rilievi dell’opposizione si aggiungono quelli della Corte dei Conti, contenuti nel giudizio di parificazione del Rendiconto 2024 e nella relazione sulle leggi regionali approvate nel 2024. La Corte ha evidenziato che l’aumento delle risorse ai Gruppi consiliari non rispetta il limite stabilito dalla Conferenza Stato-Regioni e ha sottolineato che l’Ufficio di Presidenza non ha approvato l’atto che avrebbe dato applicazione alla legge continuando ad applicare, anche per il 2025, il vecchio importo».

«La Corte dei Conti – affermano Chiorazzo e Verri – mette nero su bianco che la Regione ha giustificato il mancato avvio della legge richiamando proprio la nostra Pdl 11/2024, quella che la maggioranza ha bocciato e che oggi la magistratura contabile indica come intervento necessario. Questo fatto non può essere minimizzato».

«Oggi non parliamo più solo di una scelta politica discutibile. Parliamo di una legge che la Corte indica come non conforme ai limiti nazionali e che richiede un immediato intervento correttivo. Per questo abbiamo chiesto al Presidente Pittella di procedere con

una iniziativa normativa urgente» continuano gli esponenti della minoranza. «In una regione dove - concludono Chiorazzo e Verri - aumentano povertà e fragilità sociali, come certifica il rapporto Caritas, è inaccettabile che la politica aumenti i propri costi. È il momento della sobrietà, della coerenza e del rispetto per i cittadini lucani. Abbiamo presentato una proposta di legge e chiesto più volte di correggere una norma sbagliata. Oggi anche la Corte dei Conti conferma che avevamo ragione. Adesso il Consiglio regionale ha il dovere di intervenire subito».

L’assessore Latronico esprime «forte preoccupazione per la sua salute» e invita il segretario dei radicali lucani a interrompere

Bolognetti, sciopero della sete: «Difendere il diritto di sapere»

POTENZA. Maurizio Bolognetti, segretario dei Radicali Lucani, è tornato a sollecitare un confronto pubblico sul tema del diritto umano alla conoscenza mentre prosegue la sua iniziativa nonviolenta. Dopo trenta giorni di sciopero della fame e digiuno, dalle 23.59 del quattro dicembre ha avviato anche lo sciopero della sete, definendo la sua azione «fame e sete di verità e democrazia, di giustizia e libertà». «Satyagraha significa fermezza per la verità», afferma, precisando che la sua non è un’azione di ricatto ma «difesa di un diritto umano che dà sostanza a ogni autentica democrazia»

Bolognetti sostiene di voler «con-vincere», cioè «vincere assieme», i suoi interlocutori affinché cessino quelle che definisce «omissioni e atti che compromettono diritti civili e politici». Al centro della sua denuncia vi è il ruolo del servizio pubblico radiotelevisivo, accusato di praticare «censure e manipolazioni» tali da trasformare l’informazione in una sorta di «Ministero della Verità in chiave orwelliana». L’attivista richiama due messaggi del Presidente della Repubblica Sergio

Mattarella, del duemilaquindici e del duemilaventitre, in cui si sottolinea il valore del pluralismo, della conoscenza e della libertà di informazione come fondamenti della vita democratica. Nel rivolgersi alla Commissione di Vigilanza sulla Rai, Bolognetti afferma di avere «provato a dare tempo al confronto», ma avverte che «questo tempo

non potrà durare ancora a lungo». Rievoca inoltre una lettera di Marco Pannella del millenovecentottantanove indirizzata a Nilde Iotti, giudicandola «attuale più di ieri» per la descrizione dei rischi legati alla manipolazione mediatica e alla distorsione del dibattito pubblico. «Non smetterò fino a quando avrò un filo d’aria nei polmoni di difendere un diritto che è di

tutti», dichiara, denunciando che un manifesto a sostegno della riforma dell’ordinamento giudiziario sarebbe stato «reso clandestino» dal servizio pubblico.

«La democrazia è un fiore che va costantemente curato», afferma, rivendicando l’ambizione di essere un «attivatore di democrazia» e invitando il ceto politico a smettere di «filtrare il mo-

scerino e ingoiare il cammello». La dura iniziativa di Bolognetti ha suscitato la reazione dell’assessore regionale alla Salute, Cosimo Latronico, che ha espresso pubblicamente la sua vicinanza. «Apprendiamo con forte preoccupazione le condizioni di salute di Bolognetti, che porta avanti una forma di protesta assai afflittiva in nome di principi e diritti fondamentali», afferma l’assessore. «Riconosco la dignità delle sue battaglie per la libertà e lo Stato di diritto. Il suo contributo è prezioso e non può venire meno». Latronico rivolge poi un appello diretto: «Nessuna causa, per quanto nobile, può valere il sacrificio della salute. Invito Maurizio a tutelare se stesso e a desistere da forme così drastiche».

La risposta di Bolognetti è improntata al dialogo: «Carissimo Cosimo, grazie per questo riconoscersi. Ho bisogno di un po’ di tempo per riflettere dopo tanti giorni di un’azione così impegnativa, che da circa venti ore prosegue con lo sciopero della sete. Ti abbraccio con affetto e conto quanto prima di metterti al corrente di quel che ho deciso».

L’ex presidente del Parlamento europeo rievoca la figura del leader lucano e il segno lasciato nella politica regionale

Gianni Pittella ricorda Antonio Luongo dieci anni dopo

POTENZA. «Ero a Bruxelles e come ogni mattina mi accingevo a prepararmi per andare in ufficio», racconta Gianni Pittella nel ricordare la morte improvvisa di Antonio Luongo. «Quella mattina del duemilaquindici mi alzai con un presentimento e accesi il cellulare. Il messaggio di Mario Polese, “È morto Antonio Luongo”, mi diede una scossa». La conferma arrivò subito dopo, mentre l’incredulità lasciava spazio alla consapevolezza della perdita di «un amico e di un grande personaggio politico, il leader numero uno della Basilicata».Pittella rievoca le immagini del funerale, «specchio dell’affetto e della stima unanime che Antonio riscuoteva». A Potenza arrivarono l’allora premier Matteo Renzi, Roberto Speranza, Vincenzo De Luca e, in occasioni successive, Massimo D’Alema. Migliaia di persone di ogni orientamento

politico si strinsero attorno a colui che l’ex europarlamentare definisce «artefice della più lunga e feconda stagione progressista in Basilicata».Nel ricostruire gli anni delle grandi trasformazioni, Pittella ricorda la scelta compiu-

ta insieme a Luongo e ad altri dirigenti di «lasciare i ruoli assessorili regionali prima ancora che crollasse la prima Repubblica», anticipando così la svolta progressista che avrebbe portato il centrosinistra a conquistare tutti i collegi lucani. «Fu un miracolo di lungimiranza», osserva, attribuendo a Luongo «lucidità politica» e grande capacità di dialogo, insieme al contributo di settori cattolici popolari e del mondo imprenditoriale lucano, in cui «emergeva la intelligenza e intraprendenza di Francesco Somma».Il ricordo si intreccia con quello di un’altra perdita improvvisa, quella di Pino Mango, «morto nel giorno dell’Immacolata come Antonio». Pittella sottolinea come Luongo vivesse la politica con sacrificio e presenza costante sul territorio, e come amasse la musica al punto da definirsi «un grande tastierista».

Racconta poi di un momento commovente, una riunione con i giovani democratici pochi giorni prima della sua morte: «Dietro quelle lacrime forse c’era un segno premonitore, il messaggio più vero che ci ha lasciato: la politica è una cosa bella se sa essere vera».Di Luongo, Pittella ricorda i molteplici ruoli: parlamentare, segretario regionale del Pd, meridionalista e «totus politico». Si interroga su come avrebbe affrontato le recenti evoluzioni del centrosinistra e le sfide del presente, certo che «le sue analisi sarebbero state lucidissime e lungimiranti». Per questo, conclude, «Antonio non va dimenticato. La sua eredità è troppo preziosa e va fatta conoscere ai più giovani». E richiama uno dei suoi intercalari più noti: «uagliò, la memoria ci aiuta a interpretare il presente e a guardare al futuro con le nostre idealità».

L’assessore Latronico: «Un modello di sviluppo solidale e radicato nei territori, per un welfare sociale potenziato»

Matera, inaugurata la filiale di PerMicro: un passo avanti per il microcredito in Basilicata

Si è tenuto ieri, a Matera, un incontro sul tema "Il Microcredito per rafforzare la Comunità Lucana". L'evento, che ha celebrato l'apertura della nuova filiale di PerMicro nella città, è stato un momento di confronto sul Microcredito, strumento finanziario il cui fondo è alimentato dalle Fondazioni bancarie, che l'assessore regionale alla Salute e al PNRR, Cosimo Latronico, ha definito un pilastro per il rafforzamento del welfare sociale e per la riattivazione economica delle persone più fragili.

L’assessore ha sottolineato come l'iniziativa si inserisca perfettamente nella storia e nella cultura della Basilicata: «Il microcredito - ha detto Latronico - si colloca nel solco della nostra antica tradizione di solidarietà e mutualità. La Ba-

silicata, nei suoi paesi, ha conosciuto per generazioni forme di auto-aiuto e casse di mutuo soccorso che sono state un presidio essenziale di comunità. Oggi quella stessa matrice torna attuale e si rinnova con strumenti moderni e inclusivi. Questo istituto può inoltre sostenere il progetto di rafforzamento del welfare sociale regionale, in sinergia con il potenziamento degli Ambiti Sociali e con le politiche di prossimità su cui stiamo investendo».

«È emblematica - ha aggiunto l’assessore - la storia raccontata ieri: quella di una donna tunisina che, grazie al microcredito, ha potuto aprire una piccola attività a Castelsaraceno, trovando non solo lavoro, ma vera integrazione e un ruolo attivo nella comunità che l’ha accolta. È un esempio concreto del valore umano e sociale di questo strumento. Il mio plauso va ai promotori, alle Fondazioni bancarie e a tutti i soggetti che credono - ha concluso Latronico - in un modello di sviluppo inclusivo, solidale e radicato nei territori».

Il nuovo sportello si impegnerà a fornire supporto e consulenza per l'accesso a finanziamenti di piccole dimensioni, volti a sostenere l'avvio o il consolidamento di attività lavorative autonome e microimprese, offrendo al contempo percorsi di affiancamento personalizzato.

Mobile Imbottito: Rischi per il settore e richiesta di intervento

La Sezione Unital Legno Arredamento di Confapi Matera, Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil, raccogliendo la sollecitazione lanciata da Confapi Matera lo scorso 18 novembre, si sono riunite per discutere della situazione che sta attraversando il comparto del mobile imbottito e delle possibili misure da adottare per evitare una escalation che metterebbe a rischio centinaia di aziende e migliaia di lavoratori.

L’Associazione e i Sindacati di categoria evidenziano che «il distretto lucano del mobile imbottito, riconosciuto con legge regionale n. 1/2001, pur ridimensionato rispetto ai primi anni Duemila, è an-

cora oggi uno dei sistemi economico-produttivi più interessanti e di maggior successo sulla scena internazionale».

Attualmente il distretto è nello stadio di maturazione, caratterizzato dalla presenza di alcune grandi imprese leader che guidano e orientano una fitta rete di piccole e medie imprese a loro collegate da un sistema di relazioni, che oggi appare ormai tendenzialmente stabile e fortemente strutturato. In questi mesi, tuttavia, l’intero comparto del mobile imbottito sta attraversando una fase congiunturale complicata, con un effetto domino che minaccia il futuro di imprese e lavoratori.

La fase coinvolge tutta la

filiera interessata, ricca di un indotto diffuso di piccole e medie imprese. Oggi il distretto si compone di un centinaio di aziende con una forza lavoro complessiva di circa 5.000 addetti e un fatturato complessivo di circa 2.000 mil. Esso vanta il 16% della produzione mondiale di salotti in pelle esportando in tutto il mondo il 90% della produzione. In particolare, gli ammortizzatori sociali, che finora hanno consentito di sostenere il reddito dei lavoratori, in molti casi sono terminati o sono sul punto di finire, con grande preoccupazione per la sorte di centinaia di persone. Senza addentrarsi nelle cause alla base della fase

PRONTO L’ACCORDO PER L'EMPOWERMENT FEMMINILE

CRPO incontra le Associazioni

Femminili: un nuovo patto

Mercoledì,

presso la Sala A del Consiglio regionale della Basilicata, alle ore 17.00, la Commissione Regionale per le Pari Opportunità (CRPO) incontrerà le associazioni femminili lucane per la sottoscrizione del “Patto di Impegno tra le Associazioni Femminili Lucane e la Commissione Regionale per le Pari Opportunità (CRPO)”. Lo annuncia Vittoria Rotunno, presidente della CRPO. «Il Patto – afferma Rotunno – nasce dal riconoscimento reciproco del valore e del ruolo delle associazioni femminili lucane, da sempre impegnate nella difesa dei diritti delle donne, e della CRPO, che considera la rete associativa un interlocutore prezioso e un alleato strategico per rendere più efficaci e partecipate le politiche di genere».

«Il documento che sarà firmato mira a rafforzare la collaborazione, condividere obiettivi e definire attività comuni per favorire la parità di genere e l’empowerment femminile in Basilicata. L’appuntamento di mercoledì – conclude Rotunno – rappresenta un passaggio significativo nel percorso di cooperazione tra istituzioni e realtà civiche, con l’obiettivo di consolidare un’azione comune, condivisa e strutturata a sostegno dei diritti delle donne e dello sviluppo democratico della Basilicata».

recessiva, innescata dalle note tensioni geopolitiche internazionali che, partendo dalla guerra russoucraina e passando dal blocco del Mar Rosso, si è aggravata con la politica americana dei dazi, l’Associazione e i Sindacati ritengono urgente la convocazione di un tavolo, allargato anche alle altre Associazioni di categoria, finalizzato a costituire una

task force che individui le misure di sostegno più efficaci e immediate per le aziende e i lavoratori del comparto. Il tavolo costituirà anche l’occasione per ricostituire il Comitato di Distretto del Distretto Industriale del Mobile Imbottito, scaduto ormai da molti anni e, soprattutto, per attualizzare la relativa normativa al mutato contesto.

Tra inefficienze, dubbi e imprese allo stremo: il caso esplode e un comitato valuta un esposto alla Procura

Rimborsi Iva bloccati in Basilicata: dossier sui ritardi dell’ufficio di Potenza

La Basilicata è una regione che da anni combatte contro la sua fragilità produttiva, fatta di migliaia di piccole e medie imprese spesso sottocapitalizzate e dipendenti da una liquidità costante per restare in vita.

Proprio per questo i ritardi nei rimborsi IVA dell’anno d’imposta 2024, denunciati da un numero crescente di aziende della provincia di Potenza, stanno generando una crisi che gli operatori definiscono «senza precedenti».

Molte imprese sostengono che l’Ufficio IVA dell’Agenzia delle Entrate di Potenza non risponde più da settimane, non concede appuntamenti e non fornisce chiarimenti sui tempi di liquidazione dei crediti maturati.

Il risultato, denunciano gli imprenditori, è un «collasso annunciato».

IL QUADRO NORMATIVO:

COSA PREVEDE LA LEGGE SUI RIMBORSI IVA

Per comprendere la portata del problema è utile ricordare il quadro tecnico:

Il rimborso IVA annuale è disciplinato dagli articoli 30 e 38-bis del DPR 633/1972.

I contribuenti che risultano a credito possono chiederne la restituzione anche oltre i 30.000 euro, a determinate condizioni.

L’Agenzia delle Entrate può effettuare controlli di merito, ma i tempi ordinari di erogazione — salvo casi di rischio fiscale — si attestano normalmente entro l’anno successivo alla dichiarazione. In caso di richiesta documentale, l’ufficio deve fornire riscontro motivato.

Le imprese lucane sostengono che nel 2024 queste tempistiche sarebbero state ampiamente superate, senza notifiche formali di sospensione, senza richieste aggiuntive di documenti e senza chiarimenti sulle ragioni dei ritardi.

IL NODO POTENZA: UN

DI BOTTIGLIA AMMINISTRATIVO?

Secondo numerosi testimoni del mondo imprenditoriale, il problema sarebbe “concentrato in modo particolare” nell’ufficio della provincia di Potenza, percepito come più lento, più rigido e meno trasparente rispetto ad altre sedi regionali e nazionali. Non ci sono al momento dati ufficiali che attestino un primato negativo della Basilicata, ma la percezione diffusa è quella di un territorio fanalino di coda nella gestione dei rimborsi IVA. Alcuni commercialisti riferiscono che i fascicoli sembrano «fermi in fase istruttoria da mesi», senza che venga espressa: né una richiesta documentale, né un diniego motivato, né un provvedimento di sospensione, né, ovviamente, la liquidazione del credito.

L’assenza di comunicazioni formali crea una situazione difficilmente inquadrabile sotto il profilo procedurale.

LA CONTRADDIZIONE

CHE INFIAMMA LA PROTESTA: «QUANDO SIAMO DEBITORI NOI, LO STATO AGISCE IN 90 GIORNI» Gli imprenditori lucani parlano apertamente di un «doppio standard»:

Quando è il contribuente a dover saldare, l’amministrazione fiscale procede, secondo le testimonianze raccolte, in modo rapido e implacabile, con pignoramenti notificati anche nel giro di pochi mesi.

Quando invece è lo Stato, tramite l’Agenzia delle Entrate, a dover restituire somme dovute per legge, i tempi si dilatano senza spiegazioni. Questo squilibrio, percepito come ingiusto, è diventato il principale detonatore di un malcontento ormai dilagante.

IMPRESE IN AFFANNO: «NON È BUROCRAZIA, È SOPRAVVIVENZA»

Il ritardo nei rimborsi IVA non è un dettaglio procedurale: per molte PMI lucane rappresenta liquidità immediata, necessaria a sostenere: buste paga, fornitori, investimenti già programmati, rientri bancari, spese di gestione quotidiana. Diverse aziende spiegano che il mancato incasso del rimborso nei tempi previsti ha bloccato intere filiere, cancellato piani di investimento e ridotto drasticamente la capacità di far fronte ai flussi di cassa. In alcuni casi, si parla di: ritardi nel pagamento degli stipendi, impossibilità di rinnovare linee di credito, rischio concreto di insolvenza. «Senza i rimborsi IVA — afferma una imprenditrice del settore servizi — stiamo bruciando liquidità mese dopo mese. Se non arrivano entro breve, chiudiamo».

IL SILENZIO DELL’UFFICIO: TELEFONI MUTI E SPORTELLI BLOCCATI

Uno degli elementi che più inquieta le imprese è il presunto “silenzio amministrativo” che circonderebbe l’ufficio Iva di Potenza: telefonate senza risposta, appuntamenti annullati, impossibilità di parlare con funzionari, mancata comunicazione di stati avanzamento pratiche. Alcuni operatori descrivono la situazione come “un blackout organizzativo”.

L’assenza di comunicazioni ufficiali contribuisce però ad alimentare sospetti e timori, anche se, ad oggi, non ci sono prove di dolo o anomalie intenzionali.

NASCE UN COMITATO E SI VALUTA UN ESPOSTO ALLA PROCURA

Di fronte alla mancanza di risposte, un fronte crescente di aziende si è organizzato in un comitato spontaneo che sta raccoglien-

do documenti, testimonianze, protocolli di deposito, PEC inevase e prove dei ritardi.

L’obiettivo è valutare la presentazione di un esposto alla Procura della Repubblica di Potenza. Un esposto non implica automaticamente presunti reati: è uno strumento attraverso il quale i cittadini possono chiedere alla magistratura di verificare la regolarità di una situazione amministrativa quando essa appare anomala o potenzialmente dannosa. Il comitato, secondo fonti interne, intende sollecitare: l’accertamento dello stato delle istruttorie, la verifica dei tempi medi di lavorazione, la trasparenza dei criteri adottati, un’eventuale audizione dei funzionari preposti, la valutazione di possibili responsabilità amministrative o organizzative.

ANALISI ECONOMICA: UN RISCHIO SISTEMICO PER LA BASILICATA

La Basilicata non può permettersi un blocco prolungato dei rimborsi IVA.

Il rischio, spiegano i commercialisti, è che il tessuto economico regionale — già fragile — subisca un danno strutturale difficile da recuperare. Le conseguenze potrebbero essere: chiusura di decine di imprese riduzione dell’occupazione blocco degli investimenti produttivi

contrazione del PIL regionale fuga di imprese verso regioni più efficienti

In un contesto nazionale in cui la liquidità è un fattore critico per la competitività, una regione con procedure percepite come lente o inaffidabili rischia di essere tagliata fuori dal mercato. SERVE UN INTERVENTO IMMEDIATO E TRASPARENTE

La situazione dei rimborsiIVA in Basilicata, e in particolare a Potenza, è diventata ormai un caso che non può più essere ignorato. Il clima è teso, la fiducia nell’amministrazione si è incrinata e le imprese chiedono risposte chiare, tempi certi e trasparenza procedurale.

Ora spetta alle istituzioni: chiarire le cause dei ritardi, ripristinare il dialogo con le imprese, accelerare le lavorazioni arretrate, garantire che la legge venga applicata in modo uniforme. Perché il credito IVA non è solo un diritto fiscale: è la differenza tra restare sul mercato o chiudere per sempre.

COLLO

Il Coordinamento della Basilicata denuncia una governance inefficace: «Non è il meteo a tradire i territori, ma un sistema che rincorre l’emergenza invece di prevenirla»

Alluvioni e siccità: agricoltori chiedono una svolta nella gestione dell’acqua

«Le immagini di questi giorni parlano con una chiarezza che non lascia margini di interpretazione: gli stessi territori che oggi finiscono sott’acqua sono gli stessi che, pochi mesi fa, denunciavano turnazioni, ritardi e volumi insufficienti. Due fenomeni solo in apparenza opposti. In realtà, sono la prova di un sistema che l’acqua non la governa: la rincorre» afferma il Coordinamento agricoltori della Basilicata. «L’acqua che oggi devasta è la stessa che ieri mancava. E quando un territorio vive alluvioni e siccità nello stesso anno — negli stessi campi — la domanda non è più tecnica: è di governance. Chi pianifica? Chi controlla? Chi risponde? –continua il Coordinamento - Perché i territori non chiedono miracoli: chiedono normalità operativa. E quando la normalità manca, i risultati sono sempre gli stessi: trop-

pa acqua dove non serve, zero acqua dove serve davvero. Non è meteorologia: è organizzazione. E oggi, purtroppo, ne vediamo i limiti». «Servono scelte chiare, misurabili, verificabili: mappatura reale delle criticità; piano degli invasi con milestone pubbliche; manutenzione programmata e non emergenziale; contalitri certificate e responsabilità operative concentrate, non disperse. – proseguono gli agricoltori - In questo contesto, valutiamo positivamente l’iniziativa legislativa che punta a riformare la governance del Consorzio di Bonifica. È un segnale necessario, atteso, richiesto più volte dal territorio. Ma una riforma non si misura dal testo approvato: si misura dalla sua capacità di produrre risultati. E su questo non giriamo intorno alle parole: ad oggi i risultati sono pari a zero. E questo non per fatalità, ma perché per troppo tempo si è rin-

viato ciò che andava fatto». «Ecco perché insistiamo: servono meno equilibri politici e più capacità esecutiva; meno annunci e più operatività; meno spiegazioni e più risultati. – continuano - Perché, al netto di ogni analisi tecnica, una cosa dovrebbe essere evidente a tutti: il futuro si costruisce adesso. Non domani, non dopo l’ennesima

emergenza, non quando sarà troppo tardi per intervenire». «Chi governa l’acqua governa lo sviluppo. Chi non la governa, o la spreca, ne risponde. E questa non è una polemica: è un principio di gestione moderna. – conclude il Coordinamento degli agricoltoriIl tempo delle parole è finito. Il territorio merita finalmente i fatti».

L’assessore replica alle critiche e rilancia sulla revisione degli accordi petroliferi: «Dalle royalties investimenti e lavoro, non mancette»

Cupparo: «Sui programmi no-oil serve

una svolta condivisa

«Ho cominciato ieri a Corleto Perticara, accogliendo l’invito del sindaco Mario Montano, un confronto con le amministrazioni comunali dei paesi dei comprensori petroliferi sullo stato di attuazione dei programmi no-oil e in generale dell’attività estrattiva, riscontrando significative condivisioni di vedute.

È questa la migliore smentita alla tesi di quanti nell’opposizione e nella Cgil sostengono che le proposte di rimodulare i programmi no-oil e destinare i fondi non ancora impegnati a progetti «a cabina regionale» non tengono conto del parere e delle proposte delle comunità interessate».

Così l’assessore allo Sviluppo economico Francesco Cupparo, annunciando che il confronto – «sempre aperto ai Tavoli specifici dedicati a Tempa RossaGorgoglione e ViggianoVal d’Agri con la partecipazione oltre che dei sindaci di sindacati e associazioni datoriali» – proseguirà con ulteriori iniziative.

«A chi come il vicepresi-

dente del Consiglio Chiorazzo continua a costruire copioni di film piuttosto che proposte serie e fattibili – aggiunge Cupparo –ricordo che ho sostenuto dal primo momento, e lo sto dimostrando nei fatti, che la nuova strategia della Regione, con la condivisione di Comuni e parti sociali, dovrà trovare attuazione nella revisione degli Accordi già sottoscritti con le società petrolifere.

Non posso accettare però che si parli di “mancette elettorali” per provvedimenti di spesa effettuati attraverso risorse provenienti da royalties e compensazioni ambientali destinate ai cassaintegrati dell’indotto Stellantis, alla riqualificazione professionale, al sostegno a industrie lucane e ai servizi essenziali dei Comuni. Se queste sono “mancette”, ci spieghi cosa sarebbero. Chiorazzo parla di mancette anche quando finanziamo i Comuni. Sarà un suo difetto».

«A Corleto – continua l’assessore – ho ribadito quanto già comunicato ai dirigenti delle compagnie petrolifere nei Tavoli Tec-

con territori e parti sociali»

nici dei giorni scorsi. Vogliamo una svolta per perseguire due obiettivi prioritari: creare attività produttive con stabilimenti sul territorio, dando priorità agli imprenditori lucani, e generare nuovi posti di lavoro stabili e qualificati secondo impegni che le compagnie non stanno rispettando. So bene che ai Tavoli del Dipartimento sono stati spesso sollevati i problemi legati al Patto di sito, alle assunzioni non provenienti dal territorio, al mancato utilizzo della piattaforma

Adecco per il lavoro interinale e alla formazione professionale da attivare. Su questi punti continueremo a incalzare Total e l’indotto, chiedendo un cronoprogramma chiaro con l’indicazione delle imprese appaltatrici e delle unità lavorative coinvolte».

«A Corleto – prosegue –ho fatto il punto anche sul progetto Ced, chiarendo che le assunzioni al Centro di Stigliano riguarderanno figure tecniche specifiche, laureati in ingegneria e periti industriali. Per accelerare l’attuazione

del progetto, che vedrà la compartecipazione di imprese lucane accanto a Nimbus, stiamo affrontando la difficoltà di reperire un capannone utile alla formazione preliminare. Questo non può diventare un ostacolo: in attesa della struttura definitiva a Stigliano, ho chiesto ai sindaci di individuare rapidamente uno spazio idoneo».

«In sintesi – conclude Cupparo – la necessità di imprimere una svolta nel-

l’utilizzo delle risorse di compensazione ambientale è legata all’obiettivo di rispondere in modo più aderente alle esigenze sociali, produttive e occupazionali dei comprensori petroliferi e dell’intera regione. Le polemiche pretestuose e strumentali non avranno alcun effetto sulle nostre scelte, che come ho registrato a Corleto trovano il consenso delle popolazioni interessate».

La Regione conferma il sostegno ai 14 Comuni coinvolti: previsto un piano condiviso con il Veneto per eventi e promozione

Vulture Città del Vino 2026, l’assessore: «Occasione unica»

POTENZA. «Saluto con vero piacere – dichiara l’assessore alle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali della Regione Basilicata, Carmine Cicala – la conferma dell’assegnazione del Vulture a Città Italiana del Vino 2026, un riconoscimento prestigioso che si affianca a quello di Conegliano-Valdobbiadene in Veneto. Si tratta di una straordinaria opportunità per i 14 Comuni coinvolti e per l’intero territorio lucano, che potrà promuovere con forza il proprio patrimonio vitivinicolo ed enogastronomico all’interno di un progetto nazionale di altissimo profilo». «L’idea di costruire un ponte simbolico tra Sud e Nord – tra il Vulture e Conegliano – dà ancora più valore a questo percorso, che potrà proiettare la Basilicata su scala

nazionale e internazionale in una forma inedita e fortemente identitaria». L’assessore conferma di aver ricevuto la comunicazione ufficiale dal sindaco capofila di Ripacandida, contenente la richiesta urgente di avviare il supporto necessario e di reperire le risorse economiche, pari a oltre un milione di euro nel biennio 2026-2027, per garantire un piano di comunicazione condiviso Basilicata–Veneto, eventi e manifestazioni congiunte per la promozione delle due realtà vitivinicole, la costruzione di percorsi e attività enoturistiche integrate, il pieno funzionamento del comitato tecnico incaricato dell’organizzazione. «Desidero rassicurare i sindaci e i coordinatori del progetto – prosegue l’assessore –che la richiesta non resterà senza

risposta. La direzione Politiche Agricole è già pronto ad assicurare tutto il supporto organizzativo necessario ai Comuni interessati, nell’ambito delle proprie competenze». «Il nostro impegno sarà totale: la Basilicata merita di

cogliere in pieno questa straordinaria occasione di sviluppo culturale, turistico ed economico. Il riconoscimento del Vulture come Città Italiana del Vino deve diventare un successo dell’intera comunità regionale».

Dopo il sequestro di 14 mila litri, l’associazione chiede strumenti più forti e tracciabilità obbligatoria per tutelare la filiera

Coldiretti: «Olio greco a 4 euro fa crollare il mercato lucano»

POTENZA. «L’ennesimo sequestro di olio dalla Grecia a prezzi stracciati, mette in evidenza l’urgenza di dotare il comparto di strumenti più efficaci per combattere questi fenomeni». È quanto fa sapere la Coldiretti di Basilicata a poche ore dal sequestro in Puglia di 14 mila litri di olio evo senza indicazione dell’origine obbligatoria, presumibilmente proveniente dalla Grecia, effettuato dall’Icqrf Puglia e Basilicata, insieme alla Guardia di Finanza e all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. «Si tratta di prezzi circa 4 euro al chilo, che fanno crollare quelli dell’olio prodotto nelle nostre regioni – aggiunge Coldiretti Basilicata - che questa settimana hanno raggiunto il livello più basso degli ultimi tre anni, con un inaccettabile dumping ai danni delle imprese». Nei primi otto mesi dell’anno gli arrivi di olio d’oliva vergine ed extravergine sono aumentati in quantità del 78%, con un’impennata proprio dalla Grecia (+139%), secondo l’analisi Coldiretti sui dati Ismea. Si tratta di vera e propria invasione il cui risultato è stato quello di mettere all’angolo i pro-

duttori italiani, con il prezzo dell’extravergine nazionale ormai in caduta libera, tanto da aver perso nel giro di un paio di mesi quasi tre euro al chilo, scendendo sotto i 7 euro.

«Coldiretti e Unaprol hanno proposto un rafforzamento del Portale Sian, introducendo l’obbligo di registrazione delle contrattazioni non solo dell’olio sfuso, ma anche delle olive da olio. Solo attraverso la dichiarazione delle contrattazioni, incluse quelle delle olive da

olio – evidenzia l’organizzazione agricola lucana - sarà possibile disporre di un dato aggregato e geograficamente definito, capace di restituire il giusto valore ai produttori e al Made in Italy olivicolo. L’obiettivo è arrivare a un quadro completo delle diverse fasi di scambio, con informazioni riferibili alle singole piazze di contrattazione, così da garantire un riferimento oggettivo, non manipolabile e realmente rappresentativo per l’intera filiera».

CIA

CHIEDE UN PATTO DI FILIERA

Crollo del prezzo del latte allarme per gli allevatori

POTENZA. Il prezzo del latte alla stalla, crollato da sessantotto centesimi al litro in luglio a quarantotto in novembre, mette in allarme gli allevatori lucani. In Basilicata, dove operano duemilaseicentootto aziende per circa centocinquantaduemila tonnellate di produzione, Cia parla di «mercato fuori controllo», schiacciato da eccesso di offerta e dinamiche speculative che erodono la redditività. A ciò si aggiunge il rischio del latte «sfrattato» dal primo gennaio duemilaventisei, con possibili disdette contrattuali già annunciate in alcune regioni produttrici.Cia denuncia una evidente disparità tra i cali registrati alla stalla e i prezzi al consumo, che non seguono lo stesso andamento, mentre pesano anche le importazioni da Paesi extra Ue. Al Tavolo latte l’organizzazione ha chiesto la tutela del prezzo pagato ai produttori, un coordinamento per governare la sovrapproduzione e il rilancio dell’Ocm Latte per rafforzare la capacità negoziale delle aziende.«Il settore lattiero caseario è in un momento decisivo – afferma il presidente di Cia, Cristiano Fini –. Servono responsabilità di filiera e risposte immediate per superare l’emergenza e costruire un modello più equo e sostenibile». In Basilicata il comparto vale tre milioni di euro di scambi. «Il latte non può essere trattato come una commodity – conclude Cia –. Occorre difendere il giusto prezzo e un vero patto di filiera».

«Rafforza la capacità pubblica di presa in carico e si riduce la frammentazione degli interventi, definendo standard e priorità»

Piano per la non autosufficienza, Latronico: «È un atto importante»

POTENZA. La Rete della protezione e dell’inclusione sociale ha approvato il Piano nazionale per la non autosufficienza 20252027, confermando l’impianto del precedente triennio e introducendo elementi in linea con le recenti riforme su disabilità e anziani non autosufficienti. Il documento delinea una cornice unitaria per rafforzare i servizi territoriali, consolidare i Punti Unici di Accesso, sostenere la presa in carico personalizzata e rendere pienamente operativi gli obiettivi di servizio e i leps. «L’approvazione del Piano – afferma l’assessore alla Salute, Politiche per la Persona e Pnrr, Cosimo Latronico – rappresenta un passaggio significativo per il sistema di welfare. Si riduce la frammentazione degli interventi e si definiscono standard condivisi che avranno effetti concreti sulla programmazione regionale».Il Piano conferma per le Regioni la possibilità di assicurare la continuità degli interventi utilizzando la quota 2025 entro i limiti delle risorse 2024. Gli ambiti riguardano non autosufficienza e anziani, il Dopo di Noi, i progetti di vita indipendente per persone con disabilità gravi prive di sostegno familiare, la pro-

gettazione personalizzata, i servizi domiciliari e di sollievo, oltre al rafforzamento del sistema informativo nazionale dei servizi sociali. «Il potenziamento dei Pua e delle Unità di valutazione multidimensionale – prosegue Latronico – si integra con il lavoro avviato in Basilicata per rendere effettiva l’integrazione sociosanitaria, anche tramite gli accordi di programma tra Aziende sanitarie e Ambiti territoriali».

Un capitolo specifico è dedicato al personale, con l’indicazione di completare gli organici attraverso nuove assunzioni e percorsi formativi. «L’aumento degli assistenti sociali e il maxiconcorso nazionale per il personale dei servizi sociali – sottolinea l’assessore – vanno nella direzione di un welfare più

solido. In Italia sono previste oltre tremilaottocentotrentanove assunzioni, di cui sessantaquattro in Basilicata».Secondo Latronico, «il modello di presa in carico integrata è il cuore della riforma e mette le persone e le loro famiglie al centro delle politiche pubbliche». Per la Basilicata il Piano rappresenta «un riferimento indispensabile» per programmare in modo ordinato gli interventi, valorizzare le azioni già avviate e agganciare le risorse nazionali. L’assessore conclude con un ringraziamento al Viceministro Maria Teresa Bellucci «per il contributo determinante nella definizione del nuovo Piano e per l’impegno nel rafforzare le politiche a favore delle persone non autosufficienti e delle loro famiglie».

PROTESTA AL CENTRO SM2 DI POLICORO

Dializzati, protesta choc Si incatenano ai lettini

POLICORO. Momenti di forte tensione al centro dialisi Sm2 di Policoro, dove alcuni pazienti si sono incatenati ai lettini per denunciare il rischio di interruzione delle cure. La protesta nasce dalla segnalazione di fondi ritenuti insufficienti da parte della Regione Basilicata, una situazione che potrebbe compromettere la continuità dell’assistenza e costringere i cittadini a spostamenti obbligati verso altre strutture.I pazienti spiegano che la dialisi è un trattamento indispensabile e temono di perdere il diritto di scegliere dove curarsi. «La dialisi è vita. La dialisi è un diritto» si legge nei messaggi diffusi durante la mobilitazione, accompagnati da un video che mostra le persone incatenate ai lettini come gesto simbolico di denuncia. L’appello rivolto alla Regione è quello di garantire risorse adeguate e stabilità al servizio, evitando ulteriori disagi a chi già vive una condizione di fragilità.La protesta ha attirato l’attenzione della comunità locale, che attende ora un chiarimento istituzionale sulle misure necessarie per tutelare un presidio sanitario considerato essenziale per il territorio.

Il presidente dell’Unione sanità convenzionata denuncia ritardi, mancanza di trasparenza e «criticità operative» nel piano regionale

Cataldi: «Liste d’attesa fuori controllo in Basilicata»

POTENZA. «In Basilicata esiste un serio e grave problema che riguarda le liste di attesa per le prestazioni sanitarie», afferma il presidente dell’Unione sanità convenzionata, Michele Cataldi, secondo cui oltre sessantamila cittadini avrebbero rinunciato alle cure, mentre la Regione registrerebbe uno dei tassi più alti di emigrazione sanitaria, anche per esami di base della specialistica. «Lo dicono i dati ufficiali, ma soprattutto l’esperienza quotidiana», prosegue, segnalando «liste di attesa di oltre un anno, agende chiuse e anomalie del Cup».Cataldi definisce «obbligata dallo Stato» la scelta con cui la Regione ha annunciato il «recupero straordinario» delle prestazioni che superano i tempi fissati dalle norme na-

zionali. «Sempre meglio di niente», commenta, auspicando benefici immediati per i cittadini. Ricorda che il provvedimento, finanziato con risorse ministeriali e regolato dalla Dgr 513 del 2025, prevede il recupero di migliaia di visite ed esami entro il 31 dicembre anche attraverso la collaborazione con strutture private accreditate.Secondo Cataldi, però, «i dati non ci sono e il Cup regionale non mostra traccia di un piano operativo». Il presidente riferisce che alcune strutture accreditate «non vedono assegnare le prestazioni previste», citando il poliambulatorio Polimedica di Melfi che avrebbe «dichiarato disponibilità per mille e settecento Tac senza ricevere prenotazioni». Un quadro che, a suo giudizio, «ri-

schia di trasformare la svolta annunciata in un clamoroso flop».Il 6 novembre l’Unione ha inviato una pec alla Regione, alle aziende sanitarie e al Difensore civico chiedendo «chiarezza sui criteri utilizzati per definire i volumi del-

l’allegato A e sul numero delle prestazioni prenotate ed erogate». Cataldi sostiene che «nessuna risposta è finora arrivata» e che sui siti istituzionali «non risultano report aggiornati», rendendo difficile valutare l’effettiva attuazione del piano.«La sensazione è quella di una scatola chiusa», afferma, chiedendo una «operazione verità» che renda pubblici i dati, prestazione per prestazione e struttura per struttura. «Se i numeri restano segreti, sulle liste di attesa continuerà a esserci nebbia e zero trasparenza». Cataldi conclude rilevando «criticità operative ignorate» e un piano «approvato in ritardo e proclamato con toni trionfalistici», mentre i cittadini «restano privi del loro diritto alla salute».

Ogni fine settimana, è un campo di battaglia: rifiuti delle cene abbandonati e cestini stracolmi raccontano una storia di indifferenza

Potenza, un centro storico che lotta contro l’inciviltà

POTENZA. Prende ufficialmente il via il progetto di riqualificazione funzionale ed efficientamento energetico degli impianti sportivi nel quartiere Poggio Tre Galli a Potenza, un intervento atteso da tempo e ora pronto a tradursi in un cantiere operativo. A novembre il Comune di Potenza ha aggiudicato i lavori al Consorzio Stabile Power s.c.a.r.l., di Potenza.

E ora per consentire l’avvio delle operazioni preliminari, tra cui la perimetrazione dell’area di cantiere, il Comune ha predisposto le opportune modifiche alla viabilità.

«A partire dalle ore 7:30 del 9 dicembre 2025, e fino a cessate esigenze, su piazzale Bucarest – nell’area di sosta compresa tra i civici 27 e 34 – en-

trerà in vigore: divieto di sosta con rimozione forzata h24; restringimento della carreggiata, debitamente segnalato» sil egge

nella determinazione dirigenziale. Il progetto, va ricordato, prevede la riqualificazione dei campi da tennis di

piazzale Budapest, intervento finanziato nell’ambito del bando nazionale “Sport e Periferie 2020”.

La ASD Tennis Club Po-

tenza, già gestore degli impianti in virtù di una convenzione attiva con il Comune, aveva partecipato al bando ottenendo un finanziamento di 590mila euro, a cui si aggiungono 108mila euro di cofinanziamento a carico dell’associazione. Questo è un intervento strategico per il quartiere in quanto rappresenta un importante passo nel percorso di rigenerazione urbana e potenziamento delle infrastrutture sportive cittadine. La zona di Poggio Tre Galli, già punto di riferimento per numerosi appassionati e associazioni sportive, vedrà così adeguati i propri impianti agli standard contemporanei, con interventi volti a migliorare sia la qualità delle strutture sia la loro efficienza energetica.

Dalle luminarie al Villaggio di Babbo Natale, un pomeriggio di festa in piazza Matteotti per grandi e piccini

Il Natale entra nel vivo: oggi accensione dell’Albero e inaugurazione dei mercatini

POTENZA. L’appuntamento è fissato per le ore 18 di questo pomeriggio in piazza Matteotti. Il sindaco Vincenzo Telesca, l’assessore alla Cultura Roberto Falotico, associazioni e cittadinanza si ritroveranno nel cuore di Potenza per inaugurare i Mercatini di Natale, assistere all’accensione delle luminarie, divertirsi guardando il primo viaggio del trenino natalizio nelle vie del centro storico, raggiungere piazza Mario Pagano per dare il via all’illuminazione del grande albero di Natale, incastonato tra il teatro Stabile, il Palazzo della Prefettura, la Chiesa di san Francesco e gli altri palazzi storici della città.

Spazio anche a Christmas Sleigh in the streets, la Slitta di Natale, una postazione in realtà virtuale realizzata, come il trenino, dai Fratelli Doccino Park and Rides SAS. La visita a un bellissimo Presepe sarà possibile nell’atrio del Cine-teatro Due Torri., mentre la Via dei Presepi sarà arricchita con le riproduzioni artisti-

che di scene natalizie negli esercizi commerciali Antica Caffetteria, Dan John, Il Peperoncino, Mordi e Fuggi, Pota Abiti. Sempre il 6 dicembre e fino al 6 gennaio, anche piazza Aldo Moro, nei pressi dell’ingresso della Chiesa di Santa Maria, si colorerà con il Villaggio di Babbo Na-

tale e i mercatini di Natale, con l’esposizione di prodotti artigianali tipici e la Casa di Babbo Natale, a cura dell’Associazione di Volontariato Officina Sociale. «Una serata di gioia da vivere insieme, piccoli e grandi, – spiegano il Sindaco e l’assessore Falotico – che abbiamo voluto orga-

nizzare, grazie alla collaborazione di tanti, che ringraziamo, per far entrare ufficialmente Potenza in quel clima di festa che speriamo possa contagiare e rallegrare tutti, avvicinandoci al Natale, e riscoprendo insieme luoghi e tradizioni che fanno davvero bella la nostra comunità».

Campi da tennis

Dall’esempio del sindaco flegreo alla rassegnazione potentina: una riflessione sul valore della denuncia, della responsabilità e dell’amore autentico per la propria città

Bacoli insegna, Potenza ascolta: quando una buca diventa una lezione di coraggio

DI D INO Q UARATINO

Non so se quella che rimbalza sui social sia una fake news. Ma, conoscendo i protagonisti e osservando i fatti, non lo credo affatto. Il sindaco di Bacoli, Josi Della Ragione, giovane, spavaldo, ostinatamente innamorato della sua città, avrebbe deciso di passare dalle lamentele ai fatti: denunce penali, richieste di risarcimento, blocco dei lavori, cacciata simbolica delle ditte che scavano e non ripristinano. Tradotto: o lavorate a regola d’arte o Bacoli non è più casa vostra.Non siamo bacolesi, siamo potentini. Ma certe buche parlano tutte la stessa lingua. Questa storia, vera o esemplare, mi ha acceso una riflessione: a volte basta un fatto lontano per farci vedere ciò che abbiamo sempre sotto gli occhi.

QUANDO UN SINDACO ALZA LA VOCE

Poi succede che un sindaco giovane, in un territorio difficile, decida di non voltarsi dall’altra parte: denunce, richieste di risarcimento, tecnici, direttori dei lavori, sicurezza.“Chi non rispetta Bacoli non lavora più a Bacoli”. Una frase semplice, pulita, spietata, più potente di mille post indignati. Quel gesto non è solo amministrativo. È viscerale. È dichiarazione d’amore: questa città è parte di me, non la toccate male. Mi dicono che per questo stile diretto il sindaco viva sotto scorta. Non lo so. Spero di no. Ma la voce basta per farci riflettere su quanto difendere le regole sia diventato rivoluzionario e quanto spesso il coraggio abbia un prezzo che pochi vogliono pagare.

LA BUCA COME METAFORA NAZIONALE

C’è una liturgia italiana che si ripete ovunque: arrivano le ditte, scavano, stendono cavi, tubi, fibre ottiche, speranze ultra-veloci, poi richiudono con due palate di asfalto stanco, una carezza data male, una promessa non mantenuta. Dopo tre piogge l’asfalto cede, dopo quattro sprofonda, dopo cinque diventa cratere lunare. Succede a Bacoli, succede a Potenza, succede ovunque. E noi? Lo diciamo a casa, al bar, su WhatsApp: “Ma com’è possibile?” “Ma questi non controllano?” “Tanto paga il Comune.” “Fanno sempre così.” E poi paghiamo. Con le tasse, con le sospensioni dell’auto, con le ginocchia, con l’umore. Paghiamo e basta. Senza che l’indignazione diventi atto pubblico. Ormai è una disciplina olimpica: scavo sincronizzato, rattoppo artistico e sorpresa dopo la prima pioggia. Ogni buca nasce da scelte, distrazioni, rinvii. Nulla accade per caso, nemmeno l’asfalto che cede.

POTENZA, LA CITTÀ

DELLE ATTESE

EDUCATE

Noi siamo Potenza. Città gentile, educata, paziente. Forse troppo. Qui non succede mai niente di eclatante. Qui si borbotta sottovoce. Qui si dice “vabbè”. Aspettiamo che finiscano i lavori, che sistemino, il prossimo rifacimento, l’assestamento, la pioggia che allarghi la buca così almeno la vedono tutti. Nel frattempo: strade appena asfaltate rotte di nuovo. Un gesto metafisico, teatrale. Una performance d’arte contemporanea: “Asfalto su asfalto, buco su buco”. E allora: perché da noi no? Perché non denunciare, chiedere i danni, dire: “Se lavori male, non torni più”? Forse perché abbiamo confuso la pazienza con la rassegnazione. Ma sono due cose diverse.

IO, IL VOTO E LA LIBERTÀ DI PAROLA Caro sindaco, ti ho votato. Senza esitazioni, senza tentennamenti, con speranza. Lo rifarei anche se avessi votato un altro. Qui non c’entra chi si vota, ma come si ama una città. Votare qualcuno non signifi-

ca diventare suo vassallo, spegnere il cervello o perdere la lingua. Eppure, a Potenza le voci corrono: io, una parte della giunta e gran parte della maggioranza ci guardiamo come nei vecchi film, con sospetto, prudenza, la sensazione che qualcuno estrarrà la penna. Io sarei “il nemico numero uno”. Basta una tastiera per fare carriera.Perché scrivo. Perché penso. Perché non mi allineo. Perché a volte pungo.Ti ho votato, ma non ti ho giurato fedeltà eterna. Non indosso livree. Non porto bandiere. Porto solo le mie parole, nate da anni di lavoro, da una vita ad ascoltare, osservare, leggere. Di notte, più che la televisione, la carta stampata mi ha fatto compagnia. Da lì nasce il mio modo di guardare le cose.Non sono giornalista. Sono un cittadino che ha scelto di non tenersi tutto dentro. Se le mie parole sembrano contro, è solo perché sono sempre e soltanto per questa città.

SCRIVERE CONTRO POTENZA PER AMORE DI POTENZA

Criticare non è tradire. Criticare è prendersi carico. È faticoso, scomodo, esporsi. È più comodo essere tifosi ciechi. Se scrivo che qualcosa non va, non lo faccio per demolire, ma per costruire meglio, evitare danni futuri, non spegnermi dentro. Se una riflessione sembra

dura, nasce sempre da un atto d’amore: quello vero, che non mente, non liscia, non copre la polvere sotto il tappeto. A volte la parola è il primo mattone di un cambiamento. Altre volte un seme. Ma i semi, se trovano terreno, prima o poi rompono l’asfalto. IL CAFFÈ

CHE NON ARRIVA

C’è poi una cosa piccola, umana, quasi comica: dal maggio potentino scorso, aspetto di prendere un caffè con te, caro sindaco, e anche con l’assessore alla cultura. Un caffè normale. Non un vertice, non una resa dei conti. Un semplice caffè per spiegarsi, guardarsi negli occhi, dirsi: “Io scrivo così perché sono fatto così”.Forse non arriva perché fa più paura un confronto diretto di dieci articoli. Peccato. Il caffè dura cinque minuti. I sospetti rischiano di diventare eterni. Io resto seduto al tavolino. Con pazienza. Ma senza smettere di scrivere.

BACOLI COME SPECCHIO MORALE

La vicenda di Bacoli, vera o simbolica, non serve per idolatrare un sindaco o cercare eroi. Serve come specchio. Ci chiede: quanto siamo disposti a spingerci per difendere davvero il nostro territorio? Vogliamo amministratori che sorridono o che denunciano? Preferiamo la quiete apparente o il conflitto necessario? Denunciare crea

nemici. Tanti. E non tutti portano la cravatta.

GRAZIE A CHI NON MI CORREGGE IL PENSIERO

Con gratitudine sento il dovere di ringraziare l’editore, il capo redattore e la redazione di Cronache: non hanno mai interferito con il mio pensiero. Mai una limatura forzata, una censura mascherata, una carezza interessata. Le mie riflessioni vengono pubblicate per quello che sono: esercizi puri e imperfetti di libertà. In un tempo in cui tutti parlano di libertà ma pochi la praticano, questa è una cosa enorme.L’asfalto dell’anima Forse la vera questione non è l’asfalto delle strade, ma quello dell’anima collettiva. Una città non si misura solo dalle rotatorie, dai cantieri, dalle piste ciclabili o dai like sui social.

Si misura dal coraggio di dire “no” quando serve, dal coraggio di denunciare, dal coraggio di non piacere a tutti. Piacere a tutti è l’unico fallimento garantito nella vita pubblica.Bacoli ci mostra una possibilità. Potenza, se vuole, può ancora scegliere. Io continuerò a scrivere. A volte sbaglierò, a volte esagererò, a volte darò fastidio. Ma se smettessi, quello sì che sarebbe un atto contro la mia città. Io, Potenza, la amo troppo per tradirla col silenzio.

Al “Crea” di Bella Muro “La partecipazione come leva per politiche territoriali efficaci”

Il territorio cambia rapidamente: clima, paesaggio, biodiversità, sviluppo locale. Per affrontare queste sfide, la Provincia di Potenza sta aggiornando il Piano Strutturale Provinciale (PSP), uno strumento operativo pensato per supportare Comuni, tecnici e comunità locali. In quest’ottica si sta tenendo un ciclo di incontri, di cui l’ultimo “La partecipazione come leva per politiche territoriali efficaci” presso il “Crea Za” di Bella Muro, al fine di garantire il processo di partecipazione e ascolto dei territori in vari ambiti e definire insieme alle comunità una strategia di sviluppo condiviso al fine di costruire una pianificazione in

grado di rispondere alle esigenze e specificità locali.All’incontro ha preso parte anche il team dell’Ufficio Pianificazione Territoriale e Sviluppo Informatico della Provincia di Potenza con il Dirigente Alessandro Attolico, la Psicologa di comunità la Maria Rosaria Colangelo e l’Architetto Antonio Sant’Andrea, il Sindaco di Bella Leonardo Sabato, il Consigliere provinciale Carmine Ferrone e diversi amministratori locali, cittadini e professionisti. Nel suo intervento il Sindaco Sabato ha sottolineato «come i 10 comuni dell’Area Interna Marmo Platano abbiano lavorato ad una strategia di pianificazione territoriale di area vasta che ha af-

frontato diverse tematiche, dal turismo lento, alla mobilità sostenibile, all'ambiente, all'agricoltura, alla salute, all'istruzione, e tanto altro. Una strategia di più ampio respiro con una visione di sviluppo del nostro territorio che è già in fase di attuazione. Una strategia di sviluppo territoriale che consegneremo alla Provincia affinché possa essere recepita e inserita nel piano provinciale strutturale per soddisfare il completamento di una serie di interventi strategici che non hanno trovato copertura finanziaria all'interno della strategia "Futuro Dentro" della nostra Area per carenza di risorse finanziarie». Obiettivi e finalità del tour di incontri sono stati invece illustrati da Ferrone: «Un territorio si governa solo se lo si conosce e lo si ascolta. L’incontro conferma quanto sia fondamentale costruire le scelte istituzionali partendo dal confronto diretto con le comunità e dalla conoscenza reale dei bisogni locali. Il nuovo PSP deve essere uno strumento vivo».Tra i temi toccati, la formazione e tutela del territorio a partire dai bambini. Nel dibattito è emersa la necessità di investire nella formazione sul sapere del territorio e nella educazione ambientale nelle scuole; Lo spopo-

I Carabinieri hanno sequestrato 15 grammi di droga durante la perquisizione

Beccato con eroina e cocaina, 48enne arrestato a Senise

Prosegue senza soluzione di continuità l’opera di contrasto allo spaccio e al traffico di sostanze stupefacenti condotta dal Comando Provinciale Carabinieri di Potenza.

Nella week-end appena trascorso, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Senise, supportati da personale della Stazione di Chiaromonte, hanno tratto in arresto in flagranza di reato un uomo di 48 anni, residente nel Potentino, poiché ritenuto responsabile del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Il soggetto, sottoposto a controllo mentre si trovava alla guida della propria autovettura, ha indotto i Carabinieri, per l’atteggiamento assunto e le circostanze di luogo e di fatto, a procedere ad ulteriori accertamenti. I successivi approfondimenti investigativi, estesi alla sua persona, al veicolo da lui condotto nonché al suo domicilio, hanno permesso di rinvenire nella sua disponibilità circa 8,6 grammi di cocaina e circa 7,3 grammi di eroina, quest'ultima già suddivisa in dosi pronte per essere cedute.

La sostanza stupefacente è stata debitamente sequestrata mentre l’uomo è stato dichiarato in arresto e condotto presso gli uffici della locale Arma dove, espletate le formalità di rito, è statocondotto presso la propria abitazione e sottoposto al regime degli arresti domiciliari, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Il GIP presso il Tribunale di Lagonegro ha convalidato l’arresto operato dai Carabinieri e disposto a carico dell’indagato, per il quale si ricorda vigere il principio costituzionale di presunzione di innocenza fino all’emissione di una sentenza definitiva di condanna, la misura cautelare dell’obbligo di dimora e la presentazione alla polizia giudiziaria.

lamento e la qualità della vita, oggi una priorità politica. «Chi sceglie di restare deve poter contare su servizi adeguati, mobilità, opportunità. Questa è una responsabilità istituzionale che non possiamo disattendere -Ed ancora- il ruolo della narrazione collettiva nel rafforzare il senso di appartenenza: una leva culturale essenziale per ricostruire fiducia e coesione nelle comunità. Le Infrastrutture, ambiente e servizi essenziali: agenda politica non più rinviabile».

Dalle richieste dei cittadini e dei rappresentanti locali è emersa con chiarezza una serie di priorità operative come «il miglioramento della viabilità e delle connessioni interne; interventi strutturali su emergenza idrica e dissesto idrogeologico; azioni incisive sull’emergenza cinghiali, sempre più impattante; potenziamento dei servizi sanitari nelle aree interne; rafforzamento dei sistemi di raccolta e gestione dei rifiuti. «Si tratta di temi – ha affermato Ferrone – che toccano direttamente la vita quotidiana delle persone e che devono diventare il cuore dell’agenda politica provinciale. Il nostro compito istituzionale è creare un modello di sviluppo che non lasci indietro nessuno».

LA TAPPA È PREVISTA PER IL 28 DICEMBRE

La Fiamma Olimpica a Pietragalla Cillis: «Un onore immenso»

Pietragalla

è stata ufficialmente inserita nel percorso del Viaggio della Fiamma Olimpica e Paralimpica Milano–Cortina 2026. La tappa è prevista nel pomeriggio del 28 dicembre, quando il tedoforo farà il suo ingresso nel Parco dei Palmenti, trasformando uno dei luoghi più suggestivi della Basilicata nel palcoscenico di un evento di rilevanza internazionale.

«Accogliere la Fiamma Olimpica – dichiara il sindaco Paolo Cillis - è un onore immenso: un evento storico per Pietragalla. I Palmenti entreranno nel racconto olimpico mondiale e sono certo che tutta la comunità saprà farsi trovare pronta per vivere insieme una delle pagine più belle della nostra storia.»

Convocata l’Assemblea, sul tavolo mozioni politiche, crisi idrica, sicurezza nelle scuole e il dossier “Capitale

Matera, elezione del presidente il Consiglio comunale ci riprova

MATERA. Il Consiglio comunale di Matera torna a riunirsi con una serie di sedute straordinarie che affronteranno questioni istituzionali, sociali e strategiche per la città. Come comunicato al termine della Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari del 3 dicembre, l’aula si riunirà in prima convocazione alle 17:30 di martedì 9 dicembre e, eventualmente, in seconda convocazione alle 17:30 di venerdì 12 dicembre nella Sala Pasolini di via Sallustio. La seduta aggiorna quella del 28 novembre e prevede un ordine del giorno particolarmente articolato.Tra i punti principali spicca l’elezione del Presidente e dei Vicepresidenti del Consiglio, passaggio istituzionale che apre una fase decisiva per gli equilibri dell’assemblea. Seguiranno le mozioni presentate da diversi consiglieri: dal primo firmatario Bennardi arriva la proposta di istituire percorsi gratuiti sulla sicurezza stradale e sulla mobilità elettrica destinati agli studenti materani; il consigliere Tarasco porta invece all’attenzione dell’aula lo stato di attuazione della programmazione Po Fesr 2021–2027 e il tema della crisi idrica regionale, chiedendo un raffor-

zamento del ruolo del Comune nella governance di Acquedotto Lucano.In discussione anche l’ordine del giorno, a firma del consigliere Rubino, che propone l’intitolazione dell’area giochi di Spine Bianche ai bambini di Gaza, insieme al sostegno alla candidatura al premio Nobel per la Pace. Sempre sul piano del dibattito pubblico approda la richiesta, presentata da Tarasco, di avviare un confronto trasparente sull’ipotesi di sviluppo del nucleare in Basilicata, con particolare attenzione alle fonti rinnovabili e alla partecipazione democratica.L’assemblea affronterà inoltre il tema dell’emergenza cinghiali in città e un ordine del giorno promosso da

Bennardi dedicato alle politiche di prevenzione contro la violenza di genere, con l’adesione all’iniziativa dell’Anci sulle buone pratiche in materia.La Conferenza dei Presidenti ha inoltre stabilito ulteriori convocazioni straordinarie: il Consiglio tornerà a riunirsi alle 17:30 di lunedì 15 dicembre, con eventuale seconda convocazione alle 17:30 di giovedì 18 dicembre. Al centro della seduta ci sarà il dibattito su «Matera Capitale Mediterranea della Cultura e del Dialogo per il 2026», con l’obiettivo di delineare modalità condivise di co-progettazione e co-programmazione delle attività culturali, coinvolgendo in maniera ampia il territorio.

EXPO LUCANO TRA TRADIZIONE E GUSTO

AgriFood torna a celebrare le eccellenze di Scanzano

SCANZANO JONICO. Scanzano Jonico ospita dal 6 all’8 dicembre la terza edizione di AgriFood, evento promosso dal Comune e dalla Pro Loco che conferma il ruolo del Metapontino come cuore dell’agroalimentare lucano. La città diventerà un grande spazio dedicato ad agricoltura e zootecnia, temi centrali per l’economia regionale anche alla luce del percorso verso il marchio Igp «Fragola di Basilicata».Oltre settanta stand, numero raddoppiato rispetto allo scorso anno, presenteranno produzioni locali e imprese che operano in un settore capace di raggiungere mercati internazionali. Dopo l’inaugurazione, alla presenza di numerosi sindaci, la manifestazione sarà animata dal concerto di Pietro Cirillo, voce legata al patrimonio musicale lucano.AgriFood offrirà inoltre workshop, mostre e un cooking show con lo chef Mario Demuro, protagonista della masterclass del 7 dicembre accompagnata dall’associazione «E’ art». L’ultima giornata sarà segnata dai riti dell’Immacolata e dalle atmosfere natalizie create dal duo di flauti Alessandra De Nicolo e Bernardino Franchini.Un fine settimana intenso che punta a valorizzare l’identità agricola di Scanzano, raccontando una comunità capace di crescere e rinnovarsi.

Nel Metapontino nasce il progetto «Des-TEEN-azione», con un centro dedicato a inclusione, crescita e partecipazione dei giovani

Policoro presenta spazio multifunzionale per adolescenti

POLICORO. I desideri e le aspettative del mondo adolescenziale, insieme al talento e alle potenzialità dei ragazzi del Metapontino, saranno al centro della presentazione ufficiale del progetto «Des-Teen-azione – Desideri in Azione», in programma martedì 9 dicembre alle 10 nella Sala consiliare del Comune di Policoro. L’iniziativa rientra nell’avviso promosso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, in collaborazione con l’Istituto degli Innocenti di Firenze, e punta alla creazione di spazi multifunzionali dedicati ai più giovani per favorire partecipazione, integrazione e inclusione, contrastare la dispersione scolastica e sostenere le competenze affettive e relazionali.Il Comune di Poli-

coro, capofila dell’Ambito «Metapontino Collina Materana» che riunisce 17 Comuni, ha proposto il progetto che in Basilicata prevede tre strutture, una delle quali sarà realizzata proprio nel Metapontino. Alla presentazione parteciperanno il sindaco Enrico Bianco e l’assessora alle Politiche sociali Cinzia Mastronardi, insieme agli amministratori di Pisticci, Comune che ospiterà lo spazio e lo metterà a disposizione degli adolescenti dell’intero Ambito territoriale.Accanto ai rappresentanti istituzionali locali interverranno l’assessore regionale alle Politiche per la Persona, Cosimo Latronico, il dirigente del Dipartimento regionale delle Politiche per la Persona, Antonio Corona, e Rossella Dentice, tutor territo-

riale dell’Istituto degli Innocenti. Sono inoltre previsti collegamenti da remoto con referenti del Ministero del Lavoro e delle Politi-

che Sociali e dell’Istituto degli Innocenti.Lo spazio sorgerà a Marconia di Pisticci, in posizione baricentrica rispetto al territorio, e diventerà un luogo dedicato ad aggregazione, formazione e protagonismo dei giovani attraverso laboratori, sportelli e attività culturali. La struttura sarà riqualificata e dotata di aule, sala prove, ambienti per i laboratori, una sala conferenze e un front-office. L’intervento si rivolge a una popolazione potenziale ampia, composta da circa settantacinquemila abitanti, di cui oltre ottomilacinquecento ragazzi tra gli undici e i ventuno anni, confermando la volontà dell’Ambito di offrire una risposta concreta ai bisogni educativi e sociali delle nuove generazioni.

A Potenza torna la rassegna dedicata a pace, innovazione e nuovi talenti: tre giorni di film, incontri e laboratori

Visioni Verticali, il cinema che parla ai giovani e racconta il presente

D I F R AN C ES C O M E N ON N A

Due giorni di cinema per la pace, la solidarietà, i giovani e l’innovazione. Anche quest’anno, nel mese di dicembre, Potenza ospiterà la kermesse Visioni Verticali, una rassegna che punta lo sguardo sui giovani e sui temi della pace attraverso il lavoro di registi, attori e professionisti del settore. Ieri mattina, nella sede della BCC di Potenza in via dei Molinari, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione. Presenti il direttore Giorgio Costantino, la presidentessa della Lucana Film Commission Margherita Romaniello, l’assessore alla Cultura del Comune di Potenza Roberto Falotico e il presidente del Consiglio comunale Pierluigi Smaldone.L’edizione 2024 propone un’esplorazione del nuovo cinema italiano, offrendo una significativa vetrina ai giovani e alle loro produzioni, trasformando il festival in un potenziale volano per tutto il settore. L’evento, promosso dall’Associazione Polimeni e patrocinato da Regione Basilicata, Comune e Provincia di Potenza, Consigliera di Parità, APT, Unibas, Fondo Etico BCC e Fondazione Potenza Futura, porterà sullo schermo pellicole coraggiose e d’impatto, in programma dal 12 al 14 dicembre al Teatro Don Bosco e al Teatro Francesco Stabile.Francesca Ferri ha illustrato lo spirito della kermesse: “Visioni Verticali torna per la settima edizione con gli intenti di sempre: promuovere il cinema indipendente per raccontare le sfide del nostro tempo e dare spazio ai giovani, ai registi emergenti e ai creativi locali. Approfondiremo temi come empowerment femminile, innovazione digitale, sostenibilità, diversità culturale e fragilità giovanili. Abbiamo selezionato due opere prime che affrontano le inquietudini dei ventenni e dei trentenni di oggi. Questa sarà l’edizione che più di tutte darà voce alle nuove generazioni”. Annunciate anche diverse novità: la collaborazione con

il Giffoni Film Festival per un laboratorio cinematografico rivolto agli studenti, il contest “Disegni fuori classe” promosso con il Liceo Artistico Walter Gropius, oltre a un laboratorio per bambini dedicato al gioco con le immagini.Gemma Cossidente ha descritto la struttura della rassegna: “Quest’anno abbiamo voluto parlare ai giovani, attraverso i giovani e per i giovani. Le tre giornate saranno dedicate ai tre focus principali del contest. Il primo giorno ai documentari, con La poesia delle materie scartate di Manuel Canneles e Oltre il silenzio su Elvira Notari di Cinecittà. Il secondo giorno sarà la volta delle fiction, con Strike – Figli di un’era sbagliata, alla presenza di Edoardo Scarpetta, Demetra Bellina, il regista Gian Maria Fiorillo e la troupe del film. L’ultimo giorno sarà dedicato all’animazione, con la proiezione in stop motion Di Tower, scelta insieme alla rete Acapal a sostegno dei rifugiati palestinesi, per esprimere una riflessione sul conflitto in corso”.Giorgio Costantino, padrone di casa, ha ricordato l’impegno della BCC: “Sosteniamo il festival sin dalla prima edizione. Siamo convinti, e Matera lo ha già dimostrato, che il cinema sia un veicolo di sviluppo per il territorio, non solo culturale ma anche economico.

Aiutare i giovani lucani che vogliono farcela qui è per noi un dovere. Visioni Verticali è una fucina di talenti e contribuisce a far parlare di Potenza, una città che per la sua verticalità è stata paragonata addirittura a Los Angeles o San Francisco”.Infine Margherita Romaniello ha ribadito il ruolo della Lucana Film Commission: “Siamo vicini a tutti i festival della Basilicata, che rappresentano un’espressione preziosa delle eccellenze del territorio.

I festival sono un momento cruciale per organizzatori, comunità e settore audiovisivo, perché attraggono realtà esterne e raccontano, in pochi giorni, il lavoro di mesi di preparazione”..

Alcuni momenti dell’evento foto di (A. Mattiacci)

SERIE C Diciasettisima di campionato: Oltre a D’Auria, Castorani, Anatriello ed Erradi si fermano pure Selleri e Maisto

Un Potenza incerottato incontra il Sorrento

POTENZA. Con almeno sei giocatori o più “incerottati” il Potenza di De Giorgio, reduce dalle ultime straordinarie prestazioni, affronta oggi pomeriggio in “trasferta”, si fa per dire visto che la squadra del Golfo di Napoli disputa da tre anni a questa parte le partite casalinghe al “Viviani”, il Sorrento. Non vuole essere un alibi la presenza di giocatori infortunati perché, come ha ribadito il tecnico di Verbicara nel pre-gara : “ sarà una partita difficile come tutte le altre, quindi starà alla nostra capacità fare la partita perfetta per portare a casa il risultato anche con elementi che hanno giocato poco fino a questo momento”. La gara contro il Sorrento sarà soltanto la prima di questa settimana. Mercoledì prossimo la compagine del presidente Macchia sarà chiamata a disputare due difficili incontri: il primo contro il Crotone dell’ex Sandri e Murano per giocarsi un posto nelle semifinali di Coppa Italia regionale e domenica prossima contro la capolista Catania. Per fortuna che tutti e tre gli incontri verranno disputati nel proprio catino di gioco ed al cospetto della propria tifoseria. Dunque, importa in modo significativo il discorso infermeria visto che in in settimana si è fermato pure Selleri e Maisto che si vanno ad aggiungere ai già infortunati D’Auria, Castorani, Anatriello ed Erradi. Vedremo se fino a mercoledì prossimo lo staff medico riuscirà a recuperare qualcuno di questi. L’alternativa sarebbe quello di vedere in attacco un tridente anomalo e formato da Schimmenti, dal baby Luca Mazzeo che tanto ha fatto bene in queste ultime due gare e da Petrungaro. Per il resto dei due re-

parti, difesa ed attacco ipotizziamo gli stessi elementi visti contro contro il Casarano. Infine, nessun problema ci dovrebbe essere per quel che riguarda la tifoseria rosso-blù per la quale, dovrebbe essere garantito l’accesso sia in Curva sia nella tribuna laterale destra, mentre resta ancora un’incognita l’apertura del settore Distinti. Come già avvenuto nella passata stagione, i tifosi del Sorrento saranno invece sistemati nella tribuna laterale sinistra, con il settore ospiti che resterà chiuso.

QUI SORRENTO

Anche in questo campionato la

squadra che porta alto i colori del Golfo di Napoli sta lottando per arrivare ad salvezza tranquilla. Da qualche giornata, per dare una svolta a dei risultati poco lusinghieri il presidente del club ha pure cambiato il tecnico. Sulla panchina rosso-nera è arrivato mister Cristian Serpini. Come è noto, il Sorrento da circa tre anni disputa la partite casalinghe sul sintetico di Potenza. Un aspetto questo che la dice lunga sulla esigua presenza della propria tifoseria, sui costi da sopportare e sulla lunga ed estenuante attesa di vedere realizzato il nuovo stadio. Le vicende giudiziarie che

hanno interessato l’amministrazione comunale di Sorrento nei mesi scorsi vede allontanare sempre più la realizzazione di uno stadio a proprio disposizione. Domenica scorsa il Sorrento, dopo tre sconfitte consecutive, ha battuto fuori casa l’ Altamura per 2-1 grazie a dua calci di rigori realizzati entrambi da D'Ursi (settimo sigillo personale) nel primo tempo ottenendo la terza vittoria esterna stagionale (contro le zero vittorie in casa), che consentono alla compagine rossonera di arrivare a quota 16, ai margini del playout, agganciando proprio i pugliesi alla loro terza sconfitta in casa. Contro i murgiani dell’Altamura il tecnico emiliano ha proposto un 3-4-2-1 con l’esordio da titolare in campionato per il 2008 Esposito in linea con Bolsius e dietro D’Ursi. Di Somma nei tre centrali dopo la buona prova di Coppa. Intanto, in queste ore una notizia non proprio confortante sta tenendo banco tra le fila del Sorrento. Pare che il Il Barletta abbia chiuso l’acquisto Domenico Franco. Il centrocampista avrebbe trovato l’accordo con la società rosso-nera per il passaggio in serie D e stia perfezionando la risoluzione contrattuale. In sostanza si tratta di una notizia non proprio felice per la tifoseria sorrentina che si aspetta nel mercato di gennaio ultieriori rinforzi per salvare anche questa terza stagione sportiva. Infine come sempre diamo notizia della direzione arbitrale. La sfida Sorrento-Potenza è affidata ad un fischietto laziale. Si tratta di Simone Gavini della sezione di Aprilia. Gavini verrà affiancato da Michele Fracchiolla di Bari e Fabio Cantatore di Molfetta. Quarto ufficiale Antonio Di Reda di Molfetta. Al monitor FVS: Pierpaolo Vitale di Salerno

Entrambe reduci da sconfitte pesanti, calabresi e lucani cercano riscatto nel pomeriggio del San Vito-Marulla

Cosenza-Picerno, incrocio ad alta tensione per rilanciare la stagione

Due squadre con il dente avvelenato si ritrovano domani alle 17:30 allo Stadio San Vito-Luigi Marulla di Cosenza per la diciassettesima giornata del campionato di Lega Pro Serie C Now 2025-2026. Cosenza e Picerno cercano un pronto riscatto dopo i ko dell’ultimo turno: i calabresi reduci dall’inopinata sconfitta di Foggia, segnata da due penalty falliti e chiusa sul 2-1 allo Stadio Pino Zaccheria, i lucani invece battuti 1-0 dal Catania al Donato Curcio. In casa melandrina è probabile l’inserimento dal primo minuto di Baldassin

e Bellodi, chiamati a portare energie fresche all’undici lucano, mentre il Cosenza arriva all’appuntamento al completo.La settimana ha portato l’addio di Petito e ha restituito a un Picerno dal volto rinnovato l’obiettivo di lasciare l’ultimo posto in classifica. In ambiente rossoblù regna il clima tipico della vigilia, con mister Valerio Bertotto che pretende impegno e determinazione per uscire dal Marulla con un risultato utile. L’ottimo finale di gara con il Catania alimenta l’ottimismo, grazie alla reazione mostrata da Maiorino e compagni. Servirà la

massima concentrazione contro i calabresi, fermi a quota 29 punti e decisi a cancellare il ko di Foggia.Bertotto non intende modificare modulo e identità tattica: il Picerno si presenterà anche in terra silana con il consueto 4-2-3-1 che ha caratterizzato il cammino stagionale. La società, vicina alla squadra, si aspetta una prova di sostanza per affrontare con fiducia il prosieguo del campionato, anche in vista dell’imminente mercato di gennaio. Possibile sugli spalti la presenza di un manipolo di tifosi lucani pronti a sostenere l’undici del

presidente Donato Curcio.Dirigerà l’incontro il signor Bruno Spina di Barletta, assistito da Lorenzo Chillemi di Barcellona

Leotta di Acireale; quarto uomo Giuseppe Rispoli di Locri, operatore FVS Stefania Genoveffa Signorelli di Paola.

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Cronache del 6 dicembre 2025 by Cronache - Issuu