LA PROCURA DI BRESCIA CHIEDE L’ARCHIVIAZIONE DEL CASO DELLA MAESTRA DI MONTALBANO JONICO
C a r m e l a G i r a s o l e m o r ì p e r u n a n e u r i s m a
Deceduta lo scorso settembre nell’ospedale lombardo. Era indagato per omicidio il fidanzato tunisino
Incidente frontale sulla Sp 3: a perdere la vita Maria Di Pede e suo marito Giuseppe Carrino di Matera
Ancora sangue sulle strade lucane
A Potenza, una Silicon Valley è possibile
ziosa e sorprendentemen-
t e r e a l i s t i c a : t r a s f o r m a r e la Basilicata in un hub di
r i f e r i m e n t o p e r l ’ I n t e l l i -
genza Artificiale, a partire dalla nascita di un primo incubatore nella zona
i n d u s t r i a l e d i P o t e n z a
Non una boutade, né ( )
■ continua a pag 7
Servizio a pag 11
BAS I LI CATA S E N ZA
S OV RAN I TÀ T EC N O LO G I CA
Non vogliamo incaponirci sull’innovazione, ma se il futuro ha questa forma di dominanza, sarebbe pure utile appassionarsi prima di perdere il treno delle speranze, a dir la verità messe malissimo per il tempo sprecato, a partire dal solito ex gladiatore di Lauria Marcello Pittella e dalla sua provinciale avversione sul Data Center nonostante le intenzioni di buona lungimiranza di ENI Ora che l’onore dei patrioti sia questione anche di lessico lo si vede praticamente ogni giorno dall’enfasi dei fratellini d’Italia nel dibattito pubblico, ma se la Meloni venisse a sapere che la Basilicata è in overgreen perché la produzione netta da rinnovabile supera quella del fabbisogno energetico regionale e che è ancora una delle poche Regioni senza Data Center allora sì che s’incavolerebbe di brutto pur d’incrementare quella sovranità tecnologica che è uno dei suoi più ambiziosi target di mandato presidenziale, viste peraltro le repentine ed enormi fortune, a pala rotante, dei soliti imprenditori su cui l’antimafia farebbe bene a darsi una felice mossa, magari prima che arrivino i servizi di sicurezza a tutela degli interessi della nostra beneamata Repubblica Canta Esma: “Se riprendi la sovranità ”
MATERA Nicoletti alle prese con il rebus della governabilità prepara un Governo dei Migliori
Cifarelli verso la Presidenza del Consiglio
L’associazione “Talucci Myriam” entra nel cuore del docu-corto “La Remuda”
MATERA
Di Pede e Schiavo (Bcc):
«In Consiglio comunale una opposizione ferma e leale, preferiamo una chiara e aperta dialettica democratica
■ Servizio a pag 11
CRISI IDRICA
Il Comitato Giovani Agricoltori tuona: «Basta parole, ora i fatti, perché in inverno e in primavera si è rimasti immobili?»
■ Servizio a pag 2
POTENZA
Beneventi: «Ecco il nuovo corso dell’Acta e le iniziative per portare pulizia e decoro in centro e nelle periferie»
■ Servizio a pag 4
CENTRO STUDI DANZI
Da 45 anni si è imposto come punto di riferimento per il recupero scolastico e la formazione grazie anche al lavoro di Rocco Galasso
■ Servizio a pag 6
Servizio a pag 9
Cifarelli e Nicoletti Dellapenna
L’ a c c u s a d e l C o m i t a t o G i o v a n i A g r i c o l t o
C r i s i i d r i c a i n B a s i l i c a t a :
« B a s t a p a r o l e, o r a i f a t t i »
POTENZA «I cam-
p i s i s e c c a n o , l e
a z i e n d e a g r i c o l e chiudono, le famiglie
s o n o a l l o s t r e m o I l
m o r t o è g i à l ì , s t e s o
a t e r r a , m e n t r e c h i
a v e v a i l d o v e r e d i
p r e v e n i r e e i n t e r v e-
n i r e c o n t i n u a a n ascondersi dietro slogan e promesse sen-
z a s e n s o » È q u a n t o
s i l e g g e n e l l a n o t a diffusa dal Comitato
S p o n t a n e o G i o v a n i
A g r i c o l t o r i L u c a n i .
«Questa crisi idrica è il frutto di negligenza, incapacità e man-
c a t a p r o g r a m m a z i one Chi oggi si scand a l i z z a , a v r e b b e d o -
v u t o a g i r e m e s i f a
I n v e c e s i è s c e l t o i l silenzio e l’inazione Nel pieno della crisi,
i l C o n s i g l i o d i A mm i n i s t r a z i o n e d e l
Consorzio di Bonifica della Basilicata ha
t r o v a t o i l t e m p o d i
d e l i b e r a r e s u g l i i ndennizzi degli ammi-
nistratori Degli agricoltori, delle aziende, dei cittadini che con-
t i n u a n o a p a g a r e i l contributo di bonifi-
c a ? N u l l a L e a s s ociazioni di categoria?
Presenti nei tavoli uf-
f i c i a l i , a s s e n t i n e i campi Zero ascolto
Zero azione Zero ri-
s p e t t o O g g i p o n i a -
m o u n a d o m a n d a
c h i a r a e d i r e t t a a l
P r e s i d e n t e d e l l a R egione Basilicata, Vito Bardi: Presidente,
p u ò a f f e r m a r e d a -
v a n t i a i c i t t a d i n i d i aver fatto tutto il possibile per prevenire o a l m e n o r i d u r r e q u e -
s t a c r i s i i d r i c a ? S e pensa di sì, significa che non ha capito la
g r a v i t à d e l l a s i t u a -
z i o n e S e p e n s a d i no, abbia il coraggio
d i a s s u m e r s i l a r esponsabilità Le do-
m a n d e c o n t i n u a n o :
Era prevedibile questa crisi o si è scelto di sperare nell’enne-
s i m o m i r a c o l o e s t ivo? Perché in invern o e p r i m a v e r a s i è rimasti immobili? Al Tavolo Verde si sono
r a p p r e s e n t a t e l e e s ig e n z e r e a l i d e g l i agricoltori o si è solo recitato il solito tea-
t r i n o p o l i t i c o ? È
l ’ e n n e s i m o g r i d o d ’ a l l a r m e N o n v o -
g l i a m o a l t r e p a r o l e , v o g l i a m o f a t t i N o n c’è più tempo da perd e r e P r e t e n d i a m o : c o m m i s s a r i o S t r a o rdinario con pieni po-
t e r i ; s t a t o d i e m e r-
g e n z a i m m e d i a t o e operativo; i nterven-
t i u r g e n t i s u d i g h e , condotte e infrastrutt u r e i d r i c h e ; t a s p a -
renza totale sulla gestione del Consorzio di Bonifica, sull’impiego dei fondi pubblici e sul contributo d i b o n i f i c a c h e o g n i a n n o c o n t i n u i a m o a p a g a r e O s i a g i s c e s u b i t o , o d e l l a B a s il i c a t a r e s t e r a n n o s ol
, macerie e silenzio»
Spopolamento e mobilità, le ricette dello Svimar
C A M P O B A S S O U n t e m a centrale, quello dello spopolamento che turba i pensieri e le coscienze della classe politica, imprenditoriale e dirigenziale del Mezzogiorno, un momento di riflessione e confronto che ha puntato a sviluppare nuove forme di lotta per contrastare questa piaga A Campobasso lo Svimar ha s v o l t o u n a g i o r n a t a d i c o nfronto che ha visto la presenz a d i d i v e r s i o p e r a t o r i d e l mondo politico, imprenditoriale e sociale Tra questi, il responsabile Giacomo Rosa e l’ex Sindaco di Sant’Angelo
L e F r a t t e , M i c h e l e L a u r i n o vera e propria colonna port a n t e d e l l a s t r u t t u r a e re -
s p o n s a b i l e re g i o n a l e d e l l a
S v i m a r, a s s o c i a z i o n e p e r l o s v i l u p p o d e l l e a re e i n t e r n e .
La struttura ha inteso continuare nel viaggio nelle regioni del Meridione d’Italia incontrando gli amministratori e le istituzioni locali nella
s e d e d e l l a R e g i o n e M o l i s e . Hanno preso parte all’evento l ’ A s s e s s o re R e g i o n a l e a l l a M o b i l i t à , M i c h e l e M a ro n e . L’incontro è stato reso possibile grazie all’intermediazione di Gaspero Di Lisa, già As-
sessore Regionale del Molise ai Lavori Pubblici nonché del e g a t o m o l i s a n o d i S v i m a r r a p p re s e n t a t a p e r l a c i rc ostanza da Giacomo Rosa, presidente Svimar, dal vice presidente Pietro Calabrese e dal responsabile enti locali, Michele Laurino I tre rappresentanti hanno inteso rinnovare l’invito a riaprire l’accesso delle tratte ferroviarie chiuse e sospese iniziando con l’utilizzo di treni storico-turis t i c i p e r f a r s c o p r i re l e b e llezze architettoniche, storiche e paesaggistiche del meridion e e i n p a r t i c o l a r m o d o d e l Molise, nel cui territorio le lin e e C a m p o b s s o - Te r m o l i e C a m p o b a s s o - B e n e v e n t o a ttendono il passaggio del treno per togliere dall’isolamento il Molise, regione di rara
bellezza che vanta tra le altre c o s e l a p re s e n z a d e l P a rc o Nazionale del Matese, di rec e n t e i s t i t u z i o n e . L’ e v e n t o inoltre è stato reso possibile grazie al lavoro del direttore d e l l a F o n d a z i o n e F e r ro v i e dello Stato, Luigi Francesco C a n t a l a m e s s a e i l d i re t t o re del Museo di Pietrarsa, Oreste Orvitti che hanno consentito a i p a r te c ip a n ti di c o n oscere una regione bella e accogliente ricca di castelli, palazzi gentilizi, rocce e masserie fortificate. Il viaggio degli o p e r a t o r i S v i m a r s i c o n c l uderà nel mese di settembre a Pietrarsa con la convocazio-
ne degli assessori alla Mobilità delle regioni meridionali al fine di dar vita a progetti condivisi in ottica futura e capaci di garantire sviluppi positivi per la mobilità e la lotta allo spopolamento
Nicoletti alle prese con il rebus della gover nabilità prepara un Gover no dei Migliori
Cifarelli verso la Presidenza del Consiglio
DI MA S S I MO D EL LA P E NNA
a grandi poteri de-
r i v a n o g r a n d i r e -
s p o n s a b i l i t à L o
insegna l'uomo ragno an-
che ai bambini.
G o v e r n a r e M a t e r a n o n è
come governare una qual-
s i a s i c i t t à d e l l a B a s i l i c a -
ta Per peculiarità, per im-
portanza e per sfide futu
r
goni in Italia e in Europa
Capitale della cultura, de-
s t i n a z i o n e d i t u r i s m o i n -
t e r n a z i o n a l e e f i o r e a l -
l'occhiello della Basilica-
ta, si prepara a diventare
capitale mediterranea del
d i a l o g o e d e l l a c u l t u r a ,
una funzione non da poco
n e l m o m e n t o i n c u i i n
quello che era il Mare No-
s t r u m s o f f i a n o v e n t i d i guerra
L’EQUILIBRIO E LA
RESPONSABILITÀ
Il caso e la volontà popolare hanno voluto che que-
s t o m o m e n t o s t o r i c o p e r
l a c i t t à t r o v a s s e u n a b i zz a r r a e d u n i c a s o l u z i o n e
amministrativa
C o m e è n o t o , i n f a t t i , i l
S i n d a c o N i c o l e t t i è espressione del centrode-
stra mentre le elezioni per
il Consiglio Comunale le ha vinte la coalizione che
faceva capo a Cifarelli
U n f o r m a t e l e t t o r a l e c h e
a v r e b b e l e g i t t i m a t o R o -
b e r t o C i f a r e l l i a f a r p r e -
s e n t a r e a i s u o i l e c o n t e -
stuali lettere di dimissio-
n i p e r a n d a r e a d i m m e -
diate elezioni
C o n g r a n d e s e n s o d i r e -
s p o n s a b i l i t à e d i a m o r e
per la Città, Cifarelli non si è limitato a non presen-
tare le dimissioni ma, non
s o l t a n t o h a i n c o n t r a t o i l
Sindaco per offrirgli una d i s p o n i b i l i t à a l d i a l o g o
m a h a a d d i r i t t u r a a c c o n -
sentito al rinvio del Con-
s i g l i o C o m u n a l e p e r f a -
v o r i r e l a c o m p o s i z i o n e
della squadra
Non era un gesto dovuto
S i c u r a m e n t e n o n è s t a t o u n g e s t o s e m p l i c e L ’ o r -
g o g l i o a v r e b b e d e l t u t t o legittimato Cifarelli a non
voler aiutare chi lo aveva da poco sconfitto alle ele-
zioni comunali
Piegare l’orgoglio e superare i sentimenti di rivalsa
per il bene comune non è da tutti, è un gesto che ap-
partiene solo ai grandi po-
litici
Cifarelli ha dimostrato di
e s s e r l o C o s ì c o m e l o h a
dimostrato Vincenzo San-
t o c h i r i c o e a n c h e D o m enico Bennardi
Ciascuno di loro aveva la
piena legittima per essere
i l g r a n e l l o d i s a b b i a c h e b l o c c a l ’ i n g r a n a g g i o
Nessuno di loro ha voluto esserlo LA PALLA A NICOLETTI
Senza chiedere spartizioni partitocratiche da vecchia politica, tutti i leader
d e l l ’ o p p o s i z i o n e h a n n o teso una mano politica al
Sindaco
L o h a n n o f a t t o p a r l a n d o
di bene comune e di inte-
r e s s i p u b b l i c i d a f a r p r e -
valere ma, soprattutto, lo
h a n n o f a t t o s p e c i f i c a n d o
c h e è N i c o l e t t i a d a v e r a v u t o i l m a n d a t o d i g o -
vernare e, quindi, l’onere
e l’onore di muovere per primo
N i c o l e t t i , c o n g r a n d e l u -
cidità, si è preso il tempo
necessario e ha avviato le
consultazioni Ora, però, è il momento di
m u o v e r e a n c h e p e r c h é i l tempo stringe.
CIFARELLI
PRESIDENTE
L’ipotesi che sta balenan-
do da qualche ora è quel-
la di costruire una Giunta
d ei mig lio r i e d i af f id ar e
l a P r e s i d e n z a d e l C o n s i -
glio a Roberto Cifarelli
Sarebbe, in tutta onestà, la
c o r r e t t a q u a d r a t u r a d e l
c e r c h i o a n c h e r i s p e t t o s a
del mandato popolare I l P o p o l o d i M a t e r a , i nf a t t i , h a f a t t o v i n c e r e l e e l e z i o n i a l S i n d a c o d i
C e n t r o d e s t r a m a h a c o nsegnato la maggioranza in Consiglio a Cifarelli
In pratica il Popolo ha voluto un corretto equilibrio
tra i poteri Far gui
o n s i g l i
è u n a m o s
Ci sarebbe ancora qualche r e s i s t e n z a n e i p a r t i t i m a q u e s t a q u a d r a s a r e b b e perfetta
Cifarelli e Nicoletti
POTENZA Tra i punti all’Odg da discutere interrogazioni, mozioni e debiti fuori bilanci per circa 6mila euro
Consiglio comunale: giovedì nuova seduta
Discussione su lavori pubblici e rete Re.a.dy
D I RO SA MA R IA MO L LI C A
P O T E N Z A È convocata
p e r g i o v e d ì , n e l l a S a l a
c o n s i l i a r e d i v i a N a z a r i o
Sauro, la nuova seduta del Consiglio comunale di Po-
tenza
L ’ O r d i n e d e l g i o r n o p r e -
v e d e 1 4 p u n t i d a d i s c u t ere, con interrogazioni, mo-
zioni, approvazioni di regolamenti e riconoscimen-
ti di debiti fuori bilancio.
Tra le interrogazioni, una
r i g u a r d a i l t e m a p a r t i c o -
larmente sentito dei lavori
p u b b l i c i e d e l l a v i v i b i l i t à urbana: la consigliera Car-
m e n G a l g a n o d i F r a t e l l i
d ’ I t a l i a c h i e d e a g g i o r n a -
menti sullo stato di avan-
z a m e n t o d e l p r o g e t t o “Fruizione dell’infrastrutt u r a a v e r d e ” , f i n a n z i a t o
nell’ambito del PO FESR
Basilicata 2014–2020
I lavori, avviati a marzo e
in scadenza a ottobre, prevedono una pista ciclabile,
u n p e r c o r s o f i t n e s s e u n a passerella pedonale sul fiu-
me Basento
«In piena estate – eviden-
zia Galgano – si è scelto di
l i m i t a r e l ’ a c c e s s o a u n a delle poche aree verdi del-
l a c i t t à C h i e d o s e l ’ A m -
ministrazione abbia valu-
tato l’opportunità di diffe-
rire l’esecuzione dei lavo-
r i p a r t e n d o d a l t r a t t o c h e
c o s t e g g i a V i a d e l l a F i s i c a
e procedere con la realiz-
z a z i o n e d e l l a p a s s e r e l l a ,
consentendo così alla cit-
t a d i n a n z a d i c o n t i n u a r e a
u s u f r u i r e d e l l ’ a r e a v e r d e ,
c o m p l e t a n d o i n f i n e l ’ i n -
t e r v e n t o s u l v e r s a n t e d i
V i a d e l l a C h i m i c a ; e , i n
caso contrario, quali siano
s t a t e l e m o t i v a z i o n i c h e
hanno portato a sacrifica-
re il periodo estivo a favore dell’attività di cantiere»
Insieme a questa, si discu-
teranno le altre interroga-
z i o n i g i à p r e v i s t e n e l l a
s c o r s a S e d u r a c o n s i l i a r e
e rimandate: sulla conces-
s i o n e d e l c h i o s c o - b a r d e l
Parco Europa Unita a fir-
m a d e l c o n s i g l i e r e d i O rgoglio Lucano Saponara, e
sulla attuazione della L R
9/2022 del consigliere Fa-
nelli e altri.
A m p i o s p a z i o s a r à r i s e r -
v a t o a l l e m o z i o n i , t r a c u i quella del consigliere Vi-
gilante per la regolarizza-
z i o n e d e l p a t r i m o n i o v i ario e quella del consigliere
Pepe sull’adesione del Comune alla Disability Card,
u n o s t r u m e n t o n a z i o n a l e
pensato per facilitare l’ac-
c e s s o a i s e r v i z i d a p a r t e delle persone con disabili-
tà P a r t i c o l a r m e n t e d e l i c a t a l a m o z i o n e d e l l a c o n s igliera Triunfo, che, ha pro-
p o s t o l ’ a d e s i o n e d e l C o -
m u n e a l l a r e t e R E A D Y , il coordinamento naziona-
le delle Pubbliche Amministrazioni impegnate cont r o l e d i s c r i m i n a z i o n i l egate al
ss u a l e e a l l ’ i d e n t i t à d i g enere « È u n g e s t o s e m p l i c e m a importante – spiega Triunf o – p e r c h é l e i s t i t u z i o n i non devono solo evitare di discriminare, ma essere attivamente impegnate nella costruzione di una cultura d e l r i s p e t t o e d e l l ’ i n c l usione La rete RE A DY è già realtà in molte città italiane: aderire significa scegliere da che parte stare e d o t a r s i d i s t r u m e n t i c o ncreti per contrastare l’odio e promuovere uguaglianza e dignità» Tra gli alt
z i o n e d e l n u
v o R e g o l amento dei servizi della Polizia Locale per conto terz i , l a t r a s f o r m a z i o n e d e l diritto d
L’assessore Beneventi: «Per 13 domeniche consecutive l’Azienda effettuerà la raccolta dei rifiuti abbandonati nelle postazioni delle contrade»
Acta, al via disinfestazione e pulizia straordinaria delle periferie
onostante le numerose c r i t i c i t à c h e d a a n n i i n v e s t o n o l a m u n i c ip a l i z z a t a A C T A , l o s p i r i t o c ostruttivo e professionale adottato dal nuovo Amministratore Unico, il Dott Ignazio Petrone, insieme ai suoi collaboratori, in questi primi due mesi ha mostrato chiaramente una direzione concreta: lavorare con serietà, trasparenza e senso di responsabilità verso ogni s i n g o l o c i t t a d i n o » È q u a n t o d ichiara l’assessore all’Ambiente del Comune di Potenza, Michele Beneventi, presentando le nuove iniziative intraprese in sinergia con ACTA Tra queste, a partire da domani, lunedì 7 luglio, avranno inizio su tutto il territorio comunale le operazioni straordinarie di: Dis i n f e s t a z i o n e ; D e r a t t i z z a z i o n e ; Deblattizzazione e Disinfezione
« I n v i t i a m o t u t t i i c i t t a d i n i – a ggiunge l’assessore – a prendere visione della calendarizzazione degli interventi, che sarà ampiamente divulgata attraverso i canali ufficiali e social La collaborazione della comunità è fondamentale per
garantirne l’efficacia » M a l ’ i m p e g n o n o n s i f e r m a q u i
Da ieri e per 13 domeniche consecutive, ACTA avvierà un nuovo servizio straordinario dedicato esclusivamente alla pulizia delle p o s t a z i o n i p e r i f e r i c h e m a g g i o rmente soggette a degrado nei fine settimana «Abbiamo notato – spiega Benev e n t i – c h e s o p r a t t u t t o n e i w e ekend molte aree si trasformano in
vere discariche a cielo aperto: un f e n o m e n o i n a c c e t t a b i l e c h e r ichiede un’azione decisa Grazie a questo intervento, ogni domenica effettueremo la raccolta e la pulizia di tutto ciò che viene abband o n a t o f u o r i d a i c o n t e n i t o r i , p e r restituire decoro e dignità alle nostre periferie » Un lavoro intenso, reso possibile dall’impegno congiunto dell’Amm i n i s t r a z i o n e c o m u n a l e e d e l l a
governance di ACTA, che dimostra attenzione sia al centro città che alle zone più periferiche, spesso trascurate Le postazioni interessate da questo nuovo servizio d o m e n i c a l e s o n o : V i a G i o v a n n i X X I I I ; C d a P i a n i d e l M a t t i n o ; C da Botte (zona Fontana); C da B o t t e ( z o n a L a R o u l e t t e ) ; C d a Serra; C da Macchia Giocoli; C da T i e r a ; C d a C h i a n g a l i ; C d a S a n Nicola; C da Ciciniello (rif Pace & B e c c e ) ; C d a M a r r u c a r o ( r i f Trasporti Pace); C da Marrucaro (rif. Lucana Materassi); Via delle M
; C da Dragonara (rif SBM); C da Dragonara (rif Chiesa); C da Poggio Cavallo (rif Via Pertini); C da Poggio Cavallo; C da Caira «Il decoro urbano deve essere un impegno di tutti» – conclude l’assessore Beneventi – «ma è nostro
solo l’inizio:
lavoro silenzioso, costante
concreto che guarda alla città intera, nessuna zona esclusa»
Il consiglio comunale di Potenza
Beneventi
La città si svela al tramonto, unendo generazioni in un’atmosfera calda e accogliente
Sere d’estate a Potenza
C’è un momento della giornata, nelle sere d’estate, in cui Potenza si scrolla di dosso la fatica e il caldo, e si trasforma. Quando il sole inizia a tramontare e l’afa lascia spazio a una brezza leggera, la città torna a respirare. Ed è allora che via Pretoria, la storica spina dorsale del centro, si anima come un salotto a cielo aperto. I passi rimbombano leggeri sulla pietra levigata, i tavolini dei bar si popolano, e le luci gialle dei lampioni disegnano ombre calde sulle facciate dei palazzi. Da Piazza Mario Pagano a Largo Duomo, una passeggiata serale in via Pretoria è un piccolo rito quotidiano, quasi un richiamo ancestrale che unisce generazioni diverse in un’unica scenografia urbana. Qui, la passeggiata è una vera e propria arte sociale. Si cammina piano, ci si ferma, si chiacchiera, si incrociano sguardi. I più anziani siedono sulle panchine, osservano e commentano con discrezione il viavai. I bambini giocano allegramente.
I giovani si radunano davanti ai locali. Le famiglie spingono passeggini o tengono per mano i bambini che inseguono le luci dei negozi.
Via Pretoria è più di una strada: è memoria viva della città. Tra i suoi palazzi eleganti e le chiese silenziose, ogni angolo racconta una storia, ma senza mai restare ancorato al passato. Qui convivono la Potenza di ieri e quella di oggi. I locali storici e i nuovi bistrot convivono pacificamente. Si cena all’aperto, si sorseggia un aperitivo, ci si gode il lusso semplice dello stare insieme. In queste sere estive, Potenza rivela il suo lato più intimo e umano. La bellezza è nella normalità che sa di casa: in una risata, in un incontro inaspettato, in un bambino che gioca. E mentre
l’orologio del Teatro Stabile scandisce le ore, il tempo sembra rallentare. C’è qualcosa di profondamente autentico nel modo in cui la città vive le sue
sere. Nessuno ha fretta. Nessuno è di troppo. È un’estate che non urla, ma sussurra e via Pretoria ne è la voce più calda.
R. M OLLICA
foto Mattiacci
Centro Studi “Raffaele Danzi”:
45 anni al servizio dell’istruzione
P O T E N Z A Q u a r a n t a -
cinque anni di storia, migliaia di studenti seguiti, intere generazioni soste-
n u t e n e l l o r o p e r c o r s o
s c o l a s t i c o e u m a n o È questa la realtà del Centro Studi Raffaele Danzi, una vera e propria istituz i o n e a P o t e n z a , a t t i v a dal 1980, che si è imposta negli anni come punto di riferimento per il recupero scolastico, il conseguimento del diploma, la formazione culturale e l’orientamento universitario
Fondato con l’obiettivo di offrire un’opportunità concreta a chi aveva bisogno di riallinearsi con i l p e r c o r s o d i s t u d i , i l Centro ha saputo crescere e rinnovarsi, senza mai perdere la sua missione originaria: formare persone, non solo studenti Alla guida del Centro dal 1997, il professor Rocco Galasso ha saputo imprim e r e u n ’ i m p r o n t a e d ucativa basata sull’attenzione alla persona, la mot i v a z i o n e a l l o s t u d i o e un’autentica cura didattica Con lui oggi operano in una nuova società i l p r o f e s s o r A n t o n i o Messina, da anni coordinatore didattico, e Francesco Benedetto, responsabile della segreteria e del rapporto con le sedi d’esame «La nostra non è solo una scuola che recupera con-
t e n u t i , m a u n a m b i e n t e che ridà fiducia agli studenti, li motiva a riprendere in mano il proprio futuro» – afferma il professor Galasso
UNA SCUOLA CHE
LASCIA IL SEGNO
N e l c o r s o d e i d e c e n n i , sono centinaia – se non m i g l i a i a – g l i s t u d e n t i che hanno conseguito il diploma grazie al Centro
S t u d i . A l c u n i d i l o r o s i sono laureati con brillanti risultati, molti sono diventati professionisti, imprenditori, docenti, altri semplicemente cittadini
c o n s a p e v o l i , l a v o r a t o r i
onesti, padri e madri di famiglia Non pochi hanno fatto dono al Centro delle proprie tesi di laur e a c o m e g e s t o d i r i c onoscenza
Anche sul piano del corp o d o c e n t e , i l C e n t r o è stato fucina di esperienze: numerosi insegnanti che hanno mosso i primi p a s s i n e l l a d i d a t t i c a t r a queste aule, oggi operan o c o n s u c c e s s o n e l l e scuole statali della regione
OLTRE LA SCUOLA: CERTIFICAZIONI, ORIENTAMENTO, SPORT
I l C e n t r o S t u d i D a n z i non è solo un’istituzione educativa tradizionale È a n c h e : S e d e d ’ e s a m e CILS, per la certificazion e d e l l a l i n g u a i t a l i a n a per stranieri, in convenz i o n e c o n l ’ U n i v e r s i t à p e r S t r a n i e r i d i S i e n a ; centro accreditato per la P a t e n t e E u r o p e a d e l
Computer ( E C D L / I C D L ) ; p o l o d i orientamento universitario collegato con le università telematiche Mer-
c a t o r u m e P e g a s o ; u n punto di riferimento per s t u d e n t i - a t l e t i , a i q u a l i o ff r e p e r c o r s i d i d a t t i c i flessibili e mirati, adatti ai loro impegni sportivi e agonistici
UNA COMUNITÀ
EDUCATIVA, UN PROGETTO UMANO
Ciò che distingue il Cen-
t r o S t u d i è l a v i s i o n e e d u c a t i v a i n t e g r a t a : scuola come luogo non solo di istruzione, ma di formazione del carattere, di dialogo con le istit u z i o n i , d i a p e r t u r a a l territorio Ogni studente che entra viene accolto in un ambiente motivante, flessibile, rispett o s o , d o v e i l r e c u p e r o
s c o l a s t i c o s i i n t r e c c i a con il recupero della fid u c i a i n s e s t e s s i C o n un team rinnovato e una società solida alle spalle, il Centro guarda al futuro con determinazione, portando avanti con coerenza il sogno di chi, nel 1 9 8 0 , d e c i s e c h e l a s c u o l a d o v e v a e s s e r e una possibilità per tutti
Il professor Rocco Galasso
Nella zona industriale di Potenza un hub di riferimento per l’Intelligenza Artificiale: innovare per non perdersi
Per una Silicon Valley possibile
DI D INO Q UARATINO
C’è un’idea che gira da tempo nelle menti più attente, ma che ora, nero su bianco, diventa una proposta concreta, ambiziosa e sorprendentemente realistica: trasformare la Basilicata in un hub di riferimento per l’Intelligenza Artificiale, a partire dalla nascita di un primo incubatore nella zona industriale di Potenza.
Non una boutade, né una provocazione da social, ma un progetto dettagliato, con basi solide e una visione inclusiva.E per una volta, il paragone con la Silicon Valley non suona ridicolo.
Non perché vogliamo imitarla, ma perché siamo pronti a ripensarla.
Radicarla. Abitarla. Qui, tra calanchi, paesi in salita, tradizioni vive e un capitale umano che non si è mai arreso.
La Basilicata, troppo spesso raccontata attraverso le lenti della marginalità, viene qui proposta come terreno fertile per un’esperienza innovativa, che unisca tecnologia e comunità. E lo fa con una parolachiave che vale più di qualsiasi algoritmo: accessibilità.
L’idea è quella di un centro di eccellenza sull’AI che sia aperto a tutti, indipendentemente dall’età, dal titolo di studio, dal background professionale.Un luogo in cui la tecnologia non venga più vissuta come lontana, ostile
oelitaria, ma diventi uno strumento quotidiano per imparare, crescere, creare, restare.
Il progetto, dettagliato in un documento che sa tenere insieme visione e concretezza, immagina un hub diffuso e inclusivo, dove ogni cittadino lucano, e non solo, possa accedere a percorsi formativi, laboratori, biblioteche digitali, aree di confronto e scambio.
Un ecosistema umano, prima ancora che digitale, dove studenti, over 60, disoccupati, artigiani, imprenditori, professionisti e curiosi possano ritrovarsi per imparare a usare strumenti come Gemini, Midjourney, Runway, Zapier, Botpress e molti altri.
Ma soprattutto per imparare a capire il mondo che ci sta già cambiando intorno.E allora sì, perché non qui?
Perché non partire da una regione che ha conservato la lentezza del pensiero profondo, la cura delle relazioni, la forza delle radici?
Perché non immaginare un modello che sappia parlare lucano, ma anche
globale?
Dove l’AI non serva solo a ottimizzare il tempo, ma anche a migliorarne la qualità?
Le applicazioni concrete ci sono già. Agricoltura intelligente per l’olio e il vino lucani. Turismo esperienziale con guide virtuali e realtà aumentata nei borghi. Diagnostica assistita in zone rurali, dove i medici scarseggiano.
Artigianato potenziato per entrare in mercati internazionali senza perdere l’anima locale.
Scuole che introducono l’intelligenza artificiale nel quotidiano, con docenti formati e studenti coinvolti.
Progetti dedicati agli anziani, per restare attivi, connessi e protagonisti. E persino un percorso per accompagnare le startup lucane a nascere, crescere e dialogare con investitori nazionali e internazionali. Ed è proprio nell’incubatore previsto nella zona industriale di Potenza che potrebbe concretamente prendere avvio questa rete di connessioni e servizi: un cuore operativo e simbolico da cui ir-
radiarsi verso l’intero territorio lucano.
Un sogno? No.
Una road map, con tempi precisi, partner istituzionali e privati, università coinvolte, finanziamenti da cercare e investimenti da attrarre.
Non si tratta solo di aprire un centro tecnologico.Si tratta di aprire un’epoca nuova.
Di restituire alla Basilicata, e a chi ci vive, la possibilità concreta di essere parte attiva del cambiamento.
Non una terra da cui si fugge, ma una terra dove si torna.
Dove restare è una scelta di futuro, non un ripiego.
Dove si può innovare senza rinnegare, creare senza cancellare, connettersi senza perdersi.
Il progetto, così com’è pensato, non chiede applausi. Chiede partecipazione.
Chiede che diventi materia viva di dibattito, di confronto, di adesione collettiva.
Per questo si sta già lavorando all’organizzazione di un incontro pubblico, che sarà un’occasione per raccontarlo, discuterlo,
perfezionarlo insieme. Non un convegno per pochi esperti, ma una piazza, reale o digitale, in cui sedersi e immaginare insieme.
Dove si incrociano le idee, le esperienze, i dubbi e le proposte.Un’officina lucana del futuro, dove chiunque voglia contribuire troverà ascolto e spazio.
Sarà un momento fondamentale, perché ogni progetto visionario ha bisogno di diventare carne viva, voce plurale, spinta collettiva. E perché la credibilità di un sogno si misura anche nella disponibilità a metterlo in discussione, ad aprirlo, a contaminarlo. L’incontro servirà proprio a questo: fare in modo che questa Silicon Valley lucana non resti un bel dossier su una scrivania, ma inizi a respirare nella realtà quotidiana.
Non sappiamo ancora se la Basilicata diventerà davvero la nuova frontiera dell’Intelligenza Artificiale. Ma sappiamo che l’idea esiste, è seria, ed è pronta a camminare. E forse, per una volta, la notizia non è che “la tecnologia arriva al Sud”. La notizia è che il Sud può essere il cuore di una tecnologia diversa.
Più umana, più partecipata, più consapevole. Una tecnologia che parte dal basso… e guarda lontano. E allora sì: il momento per crederci è adesso. Ci vediamo presto,in un luogo da scegliere insieme,per iniziare a costruire.
E a raccontare, finalmente,una Basilicata che non aspetta più. Ma agisce. E sorprende.
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collaborazione preziosa con Ayra Production nel progetto finanziato dal Parco
L’Associazione “Myriam Talucci” entra
nel cuore del docu-corto “La Remuda”
LAGONEGRO Ci sono
i n c o n t r i c h e l a s c i a n o i l
s e g n o Q u e l l o t r a A l e s -
sandra Relmi, fondatrice
d i A r y a P r o d u c t i o n , e
l’A I P D – Associazio-
n e I t a l i a n a P e r s o n e
Down, sezione “Talucci
M y r i a m ” d e l V u l t u r e , è
s t a t o u n o d i q u e s t i D u -
r a n t e l a s e c o n d a e d i z i o -
n e d e l V e n u s i a S p e c i a l
Festival, manifestazione
dedicata all’inclusione e
alla cultura accessibile, è
n a t a u n a s i n t o n i a a u t e n -
tica che oggi si traduce in
u n a c o l l a b o r a z i o n e v i v a
e concreta all’interno del p r o g e t t o “ L a R e m u d a ” , d o c u - c o r t o f i n a n z i a t o dall’Ente Parco Naziona-
le dell’Appennino Luca-
n o V a l d ’ A g r i L a g o n e -
grese per promuovere la
ricchezza naturalistica e
le tradizioni della pastorizia montana L’A I P D “Talucci Myriam”, attiva da anni nel territorio del
Vulture-Melfese, rappre-
s e n t a u n p u n t o d i r i f e r imento per le famiglie e le persone con sindrome di
Down L’associazione lavora ogni giorno per pro-
m u o v e r e a u t o n o m i a , i n -
clusione lavorativa, for-
m a z i o n e e p a r t e c i p a z i o -
ne attiva alla vita socia-
le, culturale e artistica del
t e r r i t o r i o C o n l a b o r a t o -
ri, progetti scolastici e si-
n e r g i e c o n e n t i p u b b l i c i e p r i v a t i , c r e a r e a l i o p -
p o r t u n i t à d i c r e s c i t a ,
e s p r e s s i o n e e r i c o n o s c i -
mento Da questo incon-
tro nasce una collabora-
zione preziosa: Rossella
L i b e r a t o r e , a t t r i c e c o n
sindrome di Down e vol-
to dell’associazione, ent r a n e l c a s t d e “ L a R e -
muda” con grazia, auten-
ticità e una presenza sce-
n i c a p r o f o n d a R o s s e l l a n o n i n t e r p r e t a u n r u o -
lo: porta in scena sé stes-
sa, e con la sua verità ar-
ricchisce il racconto con
u n a f o r z a d i s a r m a n t e
Accanto a lei, Francesco
Tita, giovane apprendista
b a c k s t a g e e a n c h ’ e g l i p a r t e d e l l ’ A I P D , a f -
fianca con competenza e
p a s s i o n e i l l a v o r o d e l l a
troupe, dimostrando che l a q u a l i t à p r o f e s s i o n a l e non ha etichette «Quando ho conosciuto Raffae-
le Talucci e gli operatori d e l l ’ A I P D D u r a n t e
V e n u s i a S p e c i a l F e s t iv a l – r a c c o n t a A l e s s a n -
d r a R e l m i – h o s e n t i t o subito che la loro energia
d o v e v a e n t r a r e n e l p r ogetto. Non per spirito di
i n c l u s i o n e , m a p e r u n a
p r e c i s a s c e l t a a r t i s t i c a e
umana Rossella è un’attrice Francesco è un col-
l a b o r a t o r e P u n t o I l r e -
s t o r i g u a r d a s o l o l o
sguardo degli altri E noi
v o g l i a m o c o n t r i b u i r e a cambiarlo» A conferma-
r e i l v a l o r e d i q u e s t a s i -
nergia è Raffaele Taluc-
c i , p r e s i d e n t e d e l l a s ez i o n e A I P D “ T a l u c c i
M y r i a m ” d e l V u l t u r e : «Essere parte de La Re-
m u d a s i g n i f i c a a p r i r e
nuove strade di consape-
v o l e z z a , d e n t r o e f u o r i
l ’ a s s o c i a z i o n e R o s s e l l a e Francesco non sono eccezioni, ma esempi di ciò che può accadere quando
si offre fiducia e si creano contesti autentici, non
p r o t e t t i R i n g r a z i a m o
A l e s s a n d r a e A r y a P r o -
d u c t i o n p e r a v e r s c e l t o u n ’ i n c l u s i o n e c h e n o n è simbolica, ma profondamente reale» C o n q u e s t o n u o v o c a p itolo, “La Remuda” s i fa a n c o r a p i ù c o r a
Lucania vera, plurale, capace di rigenerarsi attrave
Vulture non è un’aggiunt
luzione di un progetto nato già orientato all’inclus
i o n e condivisa Una strada che continua, fatta di relazio-
«Inaccettabile presa di posizione da parte del Sindaco»
AVIGLIANO I gruppi “Insieme per Avigliano” ed “Impegno Comune” hanno inviato una nota al Sindaco di Avigliano, dnotando «il forte dissenso rispetto al modus operandi tenuto fino ad oggi dal gruppo di maggioranza in consiglio comunale. Nell’attuale seduta consiliare - si legge - si evince l’assenza di tutti e 5 i componenti della minoranza, e non per mancanza d’interesse al tema all’ordine del giorno, ma per la scelta deliberata di sovvertire le indicazioni raccolte dalla conferenza dei capigruppo, scelta per altro avvenuta unanimemente Veniamo ai fatti, così da spiegare nel dettaglio le motivazioni per le quali oggi non ci è stato permesso di essere presenti in questo importante momento celebrativo per l’intera comunità aviglianese. Occorre premettere che già nelle scorse sedute erava-
mo chiamati a dare disponibilità su un’unica data che ci veniva proposta. In seguito alla impossibilità della quasi totalità della minoranza a partecipare al consiglio comunale scorso, di concerto con i capigruppo ed il Presidente del Consiglio comunale, abbiamo deciso di scegliere il giorno della seduta del consiglio in base ad una rosa di date fornite di volta in volta dal presidente del Consiglio Comunale stesso Così è stato l’ultima volta, tant’è che ci sono state fornite quattro date dalla maggioranza, rispettivamente il 4 - 9 - 10 e 11 luglio Le minoranze hanno ritenuto di escludere il Giorno 4, preferendo il giorno 9, ma dando comunque disponibilità a presenziare, anche se con qualche difficoltà, nelle date del 10 e 11 luglio Come di consueto ci aggiorniamo per le vie brevi, ed infatti nel pomeriggio di
alcuni giorni fa arriva la conferma da parte del Presidente Lovallo che il Consiglio sarebbe stato convocato per mercoledì 9 luglio. Fin qui tutto normale, il giorno seguente apprendiamo però della ritrattazione del Capogruppo della maggioranza, Francesco Guglielmi, il quale ritira le disponibilità del gruppo, dichiarando che la maggioranza avrebbe potuto garantire la propria presenza soltanto per il giorno
4, unico giorno escluso dalle minoranze per impegni lavorativi e difficoltà organizzative. Pur chiedendo chiarezza rispetto a questo cambio repentino del gruppo di maggioranza, ad oggi non abbiamo avuto nessun chiarimento dal suo Capogruppo Guarda caso la mancanza di disponibilità della maggioranza, per le date che loro stessi avevano proposto alcuni giorni prima, arriva subito dopo un post pubblicato via social da un privato cittadino, che precisiamo non essere consigliere comunale, verso il quale il Sindaco si scaglia violentemente dichiarando, non si capisce bene a quale ragione, che da tale momento sarebbero stati congelati i rapporti istituzionali tra la maggioranza ed uno dei due gruppi di minoranza Riteniamo inaccettabile una tale presa di posizione da chi rappresenta tutta la comunità».
Una
Giuseppe Mecca, sindaco di Avigliano
Sindaco di Sarconi e presidente Asl, ha lasciato un'impronta indelebile nella politica locale
Il ricordo di Domenico Dalessandri, «Un uomo di valori e passione»
D I P EP PI NO MO L IN AR I *
Si è spento venerdì al-
l ’ e t à d i 8 4 a n n i i l
prof Domenico Da-
l e s s a n d r i s i n d a c o d í S a rconi dal 1970 al 1986, presidente distretto scolastico
d i M o l i t e r n o , p r e s i d e n t e
Asl Villa D’Agri, compe-
tente della comunità montana nonché autorevole dirigente democristiano del-
la val D’agri.
Q u a n d o c i l a s c i a u n c a r o
a m i c o c o m e l o e r a p e r
m o l t i d i n o i M i m i c o m e
v e n i v a c h i a m a t o , l a p r i m a
s e n s a z i o n e c h e a c c o m p a -
gna il dolore è che con la morte tutto finisce Poi tut-
to si rivela con nitidezza e
la memoria ci riporta a ri-
vivere le tante belle storie
c h e a b b i a m o c o n d i v i s o
con Mimi
È s t a t o p r i m a d i t u t t o u n bravo professore di lettere
c l a s s i c h e , p o i p r e s i d e d i sseminando bene e valori di umanità Era una bella per-
s o n a , c o l t a , p r e p a r a t a e perbene.
L a s u a d i s p o n i b i l i t à a l -
l ’ a s c o l t o e a d a g i r e s o n o
stati i tratti di un carattere aperto alla ricerca del nuo-
v o p e r d a r e r i s p o s t e a l l e
tante attese.
Dalessandri aveva il dono della mediazione,della pa-
catezza,un comportamen-
t o s e m p r e c o s t r u t t i v o e
dialogante
Infondeva fiducia e gli av-
v e r s a r i p o l i t i c i e r a n o p e r
lui non nemici anzi person e c o n c u i d i a l o g a r e H a
vissuto pienamente la sua
s t a g i o n e p o l i t i c a c h e e r a animata da idee,passioni e
v a l o r i d i v e n t a n d o u n a u -
tentico protagonista Democristiano convinto ha
ispirato tutta la sua azione politica ai valori cattolici
democratici Ha servito il
s u o c o m u n e S a r c o n i c o ntribuendo da sindaco a far-
lo crescere e progredire
È stato il promotore della
s a g r a d e l f a g i o l o , p r e d i -
sponendo tutti gli atti per
i l r i c o n o s c i m e n t o d e l l ’
IGP
La sua ultima testimonian-
z a è s t a t a i l 7 s e t t e m b r e scorso a Spinoso ,dove era
c i t t a d i n o o n o r a r i o , c o n
molti di noi a ricordare un s u o a m i c o s i n d a c o G i u -
seppe De Luise
C o n M i m i s c o m p a r e i n
Val D’Agri un altro espo-
nente di quella generazio-
n e d i d e m o c r i s t i a n i c h e hanno fatto politica con vi-
sione, onestà e trasparenza!
* G I À PA R L A M E N TA R E
Bardi
Il coordinatore di Matera Di Pede e il consigliere Schiavo: «Preferiamo il metodo di una chiara ed aperta dialettica democratica»
«Consiglio comunale, da Bcc un’opposizione ferma e leale»
M A T E R A « B a s i l
Casa Comune ed il con-
sigliere eletto Domenico Schiavo ribadiscono con decisione il ruolo di
o p p o s i z i o n e f e r m a m a
responsabile che inten-
dono svolgere all'inter-
n o d e l n e o c o s t i t u i t o
C o n s i g l i o C o m u n a l e »
S i l e g g e n e l l a n o t a d i
M i n o D i P e d e C o o r d i -
natore cittadino Basilicata Casa Comune e Domenico Schiavo, Consig l i e r e C o m u n a l e « È questa una decisione che nasce dal rispetto che si d e v e a l l e l i b e r e s c e l t e
c o m p i u t e d a g l i e l e t t o r i dalle quali deriva anche
u n p r e c i s o o b b l i g o d i verità e chiarezza che ri-
t e n i a m o d i d o v e r a s s u -
m e r e e d a s s o l v e r e f i n o in fondo Per queste ragioni rispetto alla ricerc a d e l l e l a r g h e i n t e s e preferiamo il metodo di una chiara ed aperta dia-
l e t t i c a d e m o c r a t i c a d a
s v i l u p p a r e a l l ’ i n t e r n o del Consiglio Comunale che parta innanzitutto dal pieno riconoscimen-
to dei differenti ruoli e prerogative attribuiti dal risultato elettorale e che
p r o c e d a s e m p r e a t t r a -
verso logiche costruttive, propositive e partecipate Perchè governare non vuol dire coman-
d a r e m a r i c h i e d e c h e a
t u t t i , s i a a l l a m a g g i oranza che alla minoran-
z a , s i a s e m p r e r i c o n osciuta una responsabilit à c o m u n e e c o n d i v i s a n e l l a c o s t r u z i o n e d e l “bene comune” in quanto bene di tutti e di ciascuno»
M A T E R A È
i n d a g a t o
p e r o m i c i d i o s t r a d a l e i l
22enne di Altamura che
avrebbe causato il tragi-
co incidente stradale in-
torno alle ore 6,30 di ieri mattina sulla strada pro-
vinciale 3 Matera-Metaponto, al km. 24+870. Un
scontro frontale tra due
a u t o , u n a A l f a R o m e o
M i t o d i c o l o r e n e r o c o n
t r e p e r s o n e a b o r d o , e d
u n a R e n a u l t S c e n ì c g r i -
g i a , i n c u i v i a g g i a v a n o
due persone. Lo scontro
frontale ha provocato la morte della coppia mate-
rana all’interno dell’Alfa Romeo Mito, Maria Di
P e d e , 4 5 a n n i , d e c e d u t a
s u l c o l p o e G i u s e p p e
POLICORO Giovedì 17 luglio 2025 alle ore 11:30 nel Distaccamento di Policoro dei Vigili del Fuoco è in programma la cerimonia di intitolazione della Sede del Distaccamento di Policoro alla memoria di Nicola Lasalata e Giuseppe Martino alla p r e s e n z a d e i v e r t i c i d e l M i n istero dell’Interno e del Comandante dei Vigili del fuoco del comando provinciale di Matera, A m a l i a T e d e s c h i . I V i g i l i d e l fuoco Nicola Lasalata e Giuseppe Martino, materani di 45 anni, hanno perso la vita il 17 lu-
g l i
tre erano impegnati nelle oper a z i
i d i s p egnimento di un incendio in cont r a d a “ S a
tondella
Carrino di 50 anni, mor-
t o d u r a n t e i l t r a s f e r i -
m e n t o a l l ’ o s p e d a l e d i
Matera, e 3 feriti. I
n particolare il figlio del-
la coppia di 22 anni, trasferito in ospedale dai sa-
nitari del 118 e due persone all’interno della Re-
nault Scenic, l’autista di 22 anni residente ad Altamura e un’altra perso-
na non identificata dalla
s q u a d r a d e i V i g i l i d e l
f u o c
Mino Di Pede
Domenico Schiavo
La maestra or iginar ia di Montalbano Jonico morì nel settembre scorso in ospedale a Brescia:
Carmela Girasole: aneurisma fatale
La Procura chiede l’archiviazione
co morta per
un aneurisma celebrale il
2 4 s e t t e m b r e s c o r s o a l -
l ’ o s p e d a l e C i v i l e d i B r e -
s c i a , d o v e e r a s t a t a r i c o -
verata d’ urgenza dopo un malore
L ’ u o m o e r a s t a t o i s c r i t t o
nel registro degli indagati
c o n l ’ a c c u s a p r o v v i s o r i a
d i o m i c i d i o p r e t e r i n t e n -
zionale
L’approfondimento tecni-
co della Procura è stato fi-
nalizzato a fugare il dub-
bio che l’emorragia cere-
brale potesse essere stata
i n n e s c a t a d a u n e v e n t o
traumatico con coinvolgi-
mento di terze persone
Fatale fu un aneurisma ce-
rebrale
All’ospedale di Brescia la
d o n n a r i c o v e r a t a i n c o n -
dizioni apparse da subito
molto gravi, fu sottoposta a u n d e l i c a t o i n t e r v e n t o
chirurgico
Girasole, che era stata in Pronto soccorso anche due
g i o r n i p r i m a d i c e n d o d i essere caduta dalle scale, a l t e r m i n e d e l l ’ o p e r a z i one fu trasferita nel reparto di rianimazione, dove è morta L’ospedale, inoltre, aveva
registrato anche altri due a c c e s s i p r e c e d e n t i a l l a
m o r t e , m o t i v a t i d a f o r t i
mal di testa
La consulenza tecnica, da quanto si è potuto appren-
dere, ha stabilito che nell a m o r t e d e l l a G i r a s o l e non hanno interferito terze persone
L e r i s u l t a n z e h a n n o c o nd o t t o i l P m a c h i e d e r e l ’ a r c h i v i a z i o n e d e l l e i ndagini a carico dell’allora c o m p a g n o d e l l a m a e s t r a originaria del Materano
Itinerari e luoghi della Basilicata:
“I Pais Lucan… so sass’ lanciati, culle indu tiemp, pesant fardelli”
Mete di un viaggio identario
DI D INO Q UARATINO
Eccoci di nuovo, zaino in spalla e ironia ben affilata, a inseguire altri “sass lucan” lanciati dal destino, o forse da qualche amministrazione distratta, che rotolano ancora tra memoria, cocci di orgoglio e strade in salita.
Questa volta puntiamo verso Missanello, Moliterno, Montemilone e Montemurro: quattro nomi che sembrano usciti da una tombola lucana, ma che custodiscono storie, personaggi e assurdità degne di nota… e di notaio. C’è chi resiste, chi si reinventa, chi aspetta il treno del cambiamento su binari ormai smantellati.Ci sono finestre sempre aperte, anche quando fuori non passa più nessuno, e cartelli “vendesi” più numerosi dei passanti. Ma anche passioni testarde, arte cucita sulle mani, e una dignità che nessun algoritmo riuscirà mai a catalogare. Siamo qui per osservare, ascoltare, sorridere e, se serve, anche stuzzicare.Perché la Lucania non si racconta con i droni, ma con gli occhi bassi e le orecchie dritte.E questi paesi, seppur lanciati lontano, ancora fanno rumore quando toccano il cuore.
Pronti? Si parte. Missanello: il paese che
nessuno cerca, ma tutti dovrebbero trovare Missanello non è un nome da guida turistica patinata, di quelli che pronunci con la “esse” lunga per darti un tono internazionale. No. Missanello è un sussurro tra le colline del cuore lucano, che se lo cerchi su Google ti suggerisce “forse volevi dire…” come se neanche l’algoritmo ci credesse. E invece sì, volevamo proprio dire Missanello. Comune minuscolo, incastonato tra i silenzi e le testardaggini della Val d’Agri, custodisce tracce antiche come le rughe dei suoi muri. Le origini affondano nel medioevo, quando i Normanni, sempre loro, pensarono bene di costruire un castello: oggi resta poco, ma quel poco parla ancora. In piedi ci sono frammenti della torre, mura sparse come appunti lasciati a metà.
È come un manoscritto di pietra da ricomporre con l’immaginazione e un po’ di rispetto. C’è anche la Chiesa Madre di San Nicola, che svetta con la sua sobria dignità. E poi un campanile che sembra l’unico a voler ancora farsi sentire, tra tante voci andate. Le feste? Quelle non mancano: tra riti religiosi e antiche usanze contadine, qui si celebra la Madonna del Carmine con una devozione che ha il ritmo delle tammorre e l’odore di cucinato buono. Non sarà Ibiza, ma la spiritualità è autentica e condita d’umanità.I missanellesi sono ruvidi solo in superficie. Gente che ha imparato l’arte del sopravvivere con eleganza contadina, capaci di dirti tutto con un’alzata di spal-
le e un piatto in mano. Già, perché qui si mangia come se fosse sempre domenica: lagane e ceci, peperoni cruschi, formaggi che parlano dialetto. E il vino? Onesto, diretto, senza filtri: come chi lo versa. Non sarà quotato a Bordeaux, ma sa dire “ti voglio bene” meglio di tanti poeti.Personaggi famosi? Forse no. Ma fosse passato da queste parti Gianni Rodari, ci avrebbe ambientato una fiaba testarda e rivoluzionaria. Se Virginia Woolf avesse camminato tra queste stradine, avrebbe scritto un monologo interiore col profumo di legna e di basilico. E Albert Camus, a Missanello, avrebbe risolto l’assurdo: avrebbe mollato Sisifo per un pomeriggio sotto il fico, a parlare col barista del senso della vita… e del prosciutto.
Missanello non è per turisti da selfie. È per viaggiatori che ascoltano.Non la troverai in vetrina, ma ti resta addosso come la polvere buona dei luoghi che non hanno bisogno di fingere.
E se la incontri davvero, ti accorgi che era proprio lei che stavi cercando. Moliterno: dove il formaggio è una religione e il tempo si è preso una pausa Moliterno, tanto per cominciare, ha un nome che sembra uscito da un romanzo russo. Ti aspetti neve, tormenti esistenziali e vodka. Invece trovi formaggi, castelli, santi, murales e una fierezza da capitale dimenticata per sbaglio.Eppure, appena arrivi, hai la sensazione che qui il tempo si sia fermato. Non per pigrizia, ma per sospetto: prima di andare avanti, Moliterno vuole capirci qualcosa. Il paese nasce in epoca longobarda, poi diventa feudo, poi roccaforte, poi, con buona pace di chi lo ha dominato, un microcosmo di resistenza lucana, fatta di vicoli storti, palazzi signorili e castelli che, se potessero parlare, ci racconterebbero secoli di inciuci feudali e cucine profumate.
Il Castello Medievale svetta ancora, con il suo sguardo fiero, mentre il rione Costa si arrampica tra pietra, cielo e orgoglio.Qui la fede si mescola alla terra.
La Madonna del Rosario regna su tutto, tra riti religiosi e sfilate che sembra-
no più coreografate di un musical napoletano. Ma occhio anche al Carnevale, che da queste parti è roba seria: maschere antiche, fuochi, satira e un’allegria che non ha bisogno di traduzioni. I moliternesi sono come il loro Canestrato: stagionati, complessi, decisi. Hanno quella gentilezza ruvida che ti accoglie con un bicchiere in mano e due occhi che ti studiano. Parlano poco, ma se ti danno confidenza sei parte della famiglia, e pure del pranzo. In tavola: lagane, rafanata, baccalà, salsicce, e lui, sua maestà il Canestrato IGP di Moliterno, che da solo merita il viaggio.
Da abbinare rigorosamente con un bicchiere di Aglianico serio, quello che ti fa venir voglia di comprare casa e restare.Chi ama l’arte, qui trova una sorpresa: il Museo del Novecento Lucano, con opere di Levi, Ortega, Guerreschi, Ziveri. Sì, proprio in questo paese che sembra schivo, si custodisce bellezza come una reliquia domestica. Fossero passati da queste parti Hannah Arendt o David Foster Wallace, sarebbero rimasti.
Lei a riflettere sulla banalità del bene davanti a un piatto di rafanata, lui a scrivere 80 pagine solo sul sapore del Canestrato, trovando lì il senso della vita. Moliterno non è un paese da selfie. È un paese da ritorno. E quando te ne vai, ti chiedi come hai fatto a non conoscerlo prima.
M o n t e m i l o n e : i l p a e s e
dove perfino i pomodori
fanno il segno della croce Montemilone non è uno di
quei paesi che si mettono in mostra Anzi, pare qua-
s i c h e n o n v o g l i a e s s e r e
t r o v a t o S t a l ì , n e l n o r d
della Basilicata, tra campi ordinati come quaderni
e s i l e n z i c h e p a r l a n o p i ù
d i m i l l e g u i d e t u r i s t i c h e
Ma se lo scovi, Montemi-
l o n e t i g u a r d a , t i s q u a -
dra e poi ti apre la por-
t a c o n u n p i a t t o i n m a -
n o L e o r i g i n i a f f o n d a n o
t r a e p o c a r o m a n a e m e -
dioevo, con la sua Chiesa Madre di San Michele Ar-
c a n g e l o c h e d o m i n a i l
c e n t r o s t o r i c o c o m e u n nonno burbero ma saggio
Ma il vero cuore spirituale del paese batte nel San-
tuario della Madonna del
Bosco, a pochi chilometri
dal borgo: qui la fede non
è una formalità, è faccen-
da seria
Il 28 agosto va in scena la processione della Madon-
na di Pierno, dove i fede-
li, scalzi e devoti, sfidano
l’asfalto e le caviglie pur
di rispettare la promessa
Altro che yoga spirituale
M o n t e m i l o n e è a n c h e
a g r i c o l t u r a t o s t a : g r a n o , p o m o d o r i , f a g i o l i n i , e quel vino Aglianico che sa
di fatica e di festa In cu-
cina si celebrano i classi-
c i l u c a n i s e n z a f r o n z o l i : lagane e ceci, baccalà con
peperoni cruschi, agnello
a l f o r n o , e v e r d u r e c h e
s e m b r a n o c r e s c i u t e l e g -
gendo Seneca I montemilonesi non sono
tipi da selfie
S o n o g e n t e c o n c r e t a , a ffettuosa a modo loro, che
t i o f f r e i l v i n o p r i m a a n -
c o r a d i s a p e r e c o m e t i chiami
Con la pazienza del contadino e il senso pratico di
chi sa che la vita si semi-
n a , s i c u r a e , q u a n d o v a
bene, si raccoglie
Q u i v i s s e G i u s e p p e N o -
vello, disegnatore e umorista finissimo, che col suo
t r a t t o i r o n i c o d i s e g n a v a
l’Italia meglio di certi te-
legiornali
Se fosse passato Zygmunt
Bauman, avrebbe parlato
di “modernità solida”
M a r g u e r i t e Y o u r c e n a r avrebbe preso appunti sulla sacralità popolare, e Lu-
cio Colletti si sarebbe arreso davanti a un piatto di cicoria ripassata: altro che
dialettica
M o n t e m i l o n e n o n è p e r
tutti È per chi ha voglia di ve-
rità, di lentezza e di sapo-
r i c h e n o n c h i e d o n o s c us a S e c i c a p i t i p e r c a s o ,
torni apposta E magari, ti
v i e n e p u r e v o g l i a d i f a r e u n a p r o m e s s a , e m a n t enerla M o n t e m u r r o : d o v e l a
storia cammina a passo lento e il vino parla chiaro Montemurro è quel tipo di
borgo che ti accoglie con
u n s o r r i s o d i s c r e t o e u n
bicchiere di Aglianico in mano, perché qui si fa sul
s e r i o , m a s e n z a f a r l o p e -
sare A d a g i a t o s u u n a c o l l i n a
lucana, questo paese è un concentrato di storia, tra-
d i z i o n i e , d i c i a m o l o , u n pizzico di orgoglio contadino che si sente anche nei
vicoli più nascosti. Le sue
radici affondano nel Me-
d i o e v o , q u a n d o M o n t e -
m u r r o e r a u n a f o r t e z z a
s t r a t e g i c a c o n i l s u o c a -
stello, oggi solo un ricor-
do sfumato tra mura e pie-
t r e , m a c h e a n c o r a r a cconta di tempi in cui i feu-
datari controllavano ogni
curva e vicolo
Da non perdere la Chiesa
Madre di Santa Maria As-
s u n t a , c u s t o d e d i o p e r e
d ’ a r t e e d i u n ’ a t m o s f e r a
c h e t i f a s e n t i r e u n p o ’
viaggiatore nel tempo
E poi ci sono i riti religio-
si, su tutti la festa di San-
t ’ A n t o n i o A b a t e , u n m i x di devozione, falò e cibo a volontà che fa sembrare
ogni anno il paese un set
di un film epico
Gli abitanti di Montemurro? Persone con i piedi per
t e r r a e l a t e s t a t r a l e n u -
v o l e , m a s o l o q u a n d o
guardano il cielo stellato
che qui non delude mai Sono fieri, schietti e pronti a condividere una storia
f a t t a d i s a c r i f i c i , r i s a t e e qualche chiacchiera al bar
che vale più di mille ma-
nuali di filosofia
In cucina si celebra la Basilicata più genuina: fusil-
li fatti a mano, carne alla
brace, peperoni cruschi e
f o r m a g g i l o c a l i c h e s i sciolgono in bocca come
s t o r i e r a c c o n t a t e d a v a n t i al camino
I l v i n o ? L ’ A g l i a n i c o d i Montemurro non è da meno: robusto, intenso e con
quella personalità che lascia il segno Montemurro
ha dato i natali a persona-
l i t à d i r i l i e v o c o m e G i useppe Di Melfi, storico lo-
cale che ha raccontato la
Basilicata con passione e
rigore Se pensatori come
Emil Cioran o scrittori co-
me Italo Calvino avesse-
r o p a s s e g g i a t o t r a q u e s t i
v i c o l i , p r o b a b i l m e n t e
a v r e b b e r o t r o v a t o i s p i r a -
z i o n e n e l l a s e m p l i c i t à d i
un borgo che non urla, ma
s u s s u r r a s t o r i e a n t i c h e e profonde Montemurro non è un luo-
g o d a v i s i t a r e d i f r e t t a o d a f o t o g r a f a r e d i s t r a t t am e n t e È u n i n v i t o a f e rmarsi, ad ascoltare e a las c i a r s i s o r p r e n d e r e d a u n ’ I t a l i a c h e r e s i s t e , a utentica e generosa Se vuoi scoprire un pezzo vero di Basilicata, qui è dove devi essere E così si chiude per oggi il nostro viaggio tra Missanello, Moliterno, M o n t e m i l o n e e M o n t emurro, quattro piccoli gioielli lucani che, con le loro storie, i sapori e le pers o n e , c i h a n n o r e g a l a t o scorci di un’Italia autentica, fatta di radici profonde e caratteri forti Paesi che non cercano riflettori, ma che brillano di una luce tutta loro, fatta di tradizioni vissute, riti sentiti e sapori che raccontano più di mille parole A b b i a m o c a m m i n a t o t r a vicoli silenziosi e castelli c h e r a c c o n t a n o e p o c h e lontane, abbiamo assaporato piatti genuini e ascolt a t o i l r i t m o d i c o m u n i t à tenaci e orgogliose Q u e s t i b o r g h i n o n s o n o solo luoghi da visitare: sono spazi da vivere, respir a r e , s e n t i r e c o n i l c u o r e aperto, perché in ogni pietra c’è una storia, in ogni v o l t o u n f r a m m e n t o d i u m a n i t à c h e c i i n v i t a a non dimenticare chi siamo e da dove veniamo
D o m a n i r i p r e n d e r e m o i l n o s t r o c a m m i n o t r a a l t r i s a s s l u c a n i , p r o n t i a s c op r i r e n u o v i p a e s i , n u o v e voci e nuovi sapori, sempre con lo zaino in spalla e la curiosità come bussola
N o n m a n c a t e , p e r c h é l a
Basilicata vera si racconta così, passo dopo passo, incontro dopo incontro.
A d o m a n i , d u n q u e : i l viaggio continua
Continua il nostro percorso dialogico avviato nelle 131 agorà della nostra terra lucana. In questa seconda edizione lo facciamo attraverso una visione duale e della differenza (maschile-femminile). Il modello resta sempre quello socratico, di ricerca e di indagine “critica”, per un confronto e dialogo costruttivo sulle questioni e sui problemi, senza sopraffazioni e forme di dominio. La differenza esperita apre a percorsi di alterità e di rispetto delle diversità influenzando positivamente l’intero tessuto sociale. Nessuno “scimmiottamento”. Differenti identità per costruire qualcosa di buono nei luoghi dove si vive, “un mondo nuovo e migliore”, come direbbe Virginia Woolf.
DI M ARIA D E C ARLO *
«Mi è arrivata la chiamata direttamente dal Principale». Mi risponde così con una bella risata Maria (Mariella per gli amici) Larato alla domanda della scelta di insegnare Religione nelle scuole. Nata a Matera dove attualmente vive con il marito Luigi e le sue bimbe, Carla di 7 anni e Anna di 12, Mariella è vissuta ascoltando musica dal papà Giuseppe, che da operaio trovava il tempo per coltivare la passione per la musica popolare materana, così come il nonno Alberigo, barbiere, suonava in una piccola orchestra di matrimoni nei vicinati dei Sassi di Matera; e con la mamma sarta Anna Maria Caputo. E così la piccola Mariella a cinque anni inizia a suonare il pianoforte e frequenta a 11, il Conservatorio “E. R. Duni” di Matera. «La musica è parte vitale della nostra famiglia – afferma Mariella -, anche mio fratello Alberico è pluristrumentista, docente di chitarra e impegnato da anni, sia come ricercatore che come esecutore di strumenti tradizionali italiani, in particolare di zampogne».
La musica la porta a fare esperienza in una band reggae - Patchanka Soledada -, suona le tastiere, e gira in tutta Italia tenendo concerti, prima nei pub cittadini, nelle piazze, nei palasport, sino al Tim Tour, Sanremo Rock e Rototom Sunsplash, il più grande festival reggae d’Europa. Dopo due dischi e diverse collaborazioni con band reggae e cantanti giamaicani, come Africa Unite e Lutan Fyah, lascia per buttarsi a capofitto in un corso di formazione “Organizzazione e gestione Mostre d’arte” affidato dalla Regione Basilicata al Circolo culturale La Scaletta di Matera. Al termine del corso durato due
LA RUBRICA Appuntamento con la ricerca dialogica sulla comunità con occhi di donna
Mariella Larato la prof IRC seminatrice di pace tra musica e arte
anni, nel 2006 Mariella entra a far parte dello staff del MUSMA (Museo della Scultura Contemporanea. Matera) e della Cripta del Peccato Originale, presidi culturale della Fondazione Zètema di Matera. Nei primi cinque anni di gestione, data l’esperienza come insegnante di pianoforte nelle scuole private e un’innata creatività, è responsabile delle attività didattiche, progettando e conducendo laboratorio didattici per le scuole di ogni ordine e grado. Insieme all’allestimento delle mostre temporanee e all’organizzazione di eventi, prosegue la sua attività lavorativa come responsabile dell’ufficio stampa del Museo. Con il critico musicale Vincenzo Santarcangelo ha un’intuizione: creare un connubio tra scultura e sonorità contemporanee, attraverso un percorso che esplora il rapporto tra il segno visivo e il suono. È così che nasce la rassegna musicale “Dal segno al suono” che, tra workshop, concerti e mostre a tema, porta negli ipogei e nelle sale del MUSMA l’unione di musica contemporanea, elettronica, installazioni audio-video, sound art e performance. La rassegna, con il patrocinio del Comune e del Conservatorio di Matera, cattura l’attenzione delle riviste del settore e delle testate radiofoniche, in primis “Battiti” di Radio 3, che inserisce le registrazioni dei concerti nel suo palinsesto.
Le parole di Benedetto XVI ben si addicono all’impegno musicale di Mariella: “La musica è capace di aprire le menti e i cuori alla dimensione dello spirito e conduce le persone ad alzare lo sguardo verso l’Alto, ad aprirsi al Bene e al Bello assoluti, che hanno la sorgente ultima in Dio”. Il fascino del mistero della fede prende evidentemente il sopravvento e Mariella desidera «capire e comprendere la fede e la spiritualità nelle varie forme della religiosità e perciò ho iniziato a studiare». Nel 2002 Mariella si iscrive all’
I.S.S.R. “Mons. A. Pecci” di Matera perché “se la musica e l’arte aprono la mente all’astrazione e all’universale – spiega -, la teolo-
gia ne condivide la direzione, ad orientarmi sono le parole di sant’Agostino: una fede che non sia pensata è niente”. E forse avrà inciso anche la formazione, da ragazza, nei boy-scout. Un itinerario che vede una prima importante tappa nel 2007 con il Diploma Accademico di Magistero in Scienze Religiose, discutendo la tesi dal titolo: “Verso un umanesimo integrale e solidale. Analisi delle cause e prospettive di soluzione dello squilibrio NordSud del mondo nell’attuale contesto della globalizzazione, alla luce della Dottrina Sociale della Chiesa” e nel 2013 con la Laurea Magistrale con la tesi: “Dire la religione a colori. Progettualità per la didattica dell’IRC con il patrimonio artistico nel territorio della Diocesi Matera - Irsina”.
La prof Larato si definisce “una cultrice della musica, dell’arte e della teologia, ho sempre portato con me un potenziale inesauribile di cambiamento e di crescita –afferma-, spinta dalla curiosità e mossa dal “desiderio”, ossia quel de – sidus (“mancanza di stelle”) di conoscere e di capire il mondo, la vita, l’Oltre”.
Il suo principale obiettivo, dunque, non era quello di insegnare Religione, avrebbe voluto continuare nell’attività museale ma poi nel 2018 “sono arrivate alcune chiamate per le supplenze e ho accolto, da quasi otto anni, questa nuova sfida e oggi affermo che il desiderio è un futuro che sto già realizzando e sono contenta per la scelta fatta – dice Mariella - perché amo insegnare ai ragazzi con la passione per l’arte e la musica” che le accompagnano come competenze trasversali, arricchendo così le sue lezioni. “Educare i ragazzi alla spiritualità – afferma –è un investire sulla pace e sulla convivenza, unico rammarico è dato dal fatto che la disciplina non facendo media viene bistrattata, al contrario andrebbe valorizzata perché favorisce menti pensanti e cuori pulsanti”. A testimonianza le belle parole che gli alunni dell’I.C. “P. G. Semeria” e l’I.C. “Bramante-Torraca” materani, dove attualmente in-
segna, le hanno scritto: “L’entusiasmo che lei porta in classe è la nostra più grande fonte di motivazione”. Ma la ricerca continua e forte è il suo desiderio di migliorarsi nella formazione e nella professione docente tanto che frequenta un corso “Insegnare la religione con l’arte” promosso dalla Scuola di Arte e Teologia della Pontificia Facoltà Teologica di Napoli, e si è anche iscritta nella stessa Facoltà per conseguire il diploma in “Arte e Teologia”. Attualmente è impegnata nella stesura della tesi, dedicata alla lettura teologia e artistica della chiesa di San Vincenzo de’ Paoli a Borgo La Martella di Matera progettata da Ludovico Quaroni con le opere d’arte di Pietro e Andrea Cascella e di altri artisti.
Mariella è un portento di entusiasmo, fortunati i suoi alunni e anche le sue figlie che l’accompagnano nei viaggi per visitare Mostre e Musei alimentando così lo spirito per la Bellezza. «Ho sempre viaggiato tanto per conoscere altre culture e ammirare le opere d’arte, la storia e la cultura del posto, è fondamentale –afferma – per imparare il rispetto alla diversità». E i suoi viaggi sono stati in Europa e negli Stati Uniti, il suo sogno resta quello di andare a Gerusalemme.
Suggeriamo un baratto col Musma, un progetto che la vede come inviata a Gerusalemme e da parte sua, al rientro un’attività per la sua amata città dei Sassi.
* COUNSELORFILOSOFICA
Situata sotto la Badia di Sant’Angelo al monte Raparo è stata celebrata dal poliedrico Pontano
Quella misteriosa fontana di Trigella e le sue leggende
DI V INCENZO C APODIFERRO
Il monte Raparo è rinomato per la Badia di Sant’Angelo, edificata dai monaci Basiliani, intorno al X Secolo. Probabilmente molti monaci basiliani, guidati da San Vitale, in fuga dalla furia iconoclasta di Leone Isaurico, imperatore di Bisanzio, si rifugiarono nella ampia grotta che ancora sorge alle falde del complesso monumentale, riportandovi il culto micaelico. Eco di questa forte presenza basiliana è anche la Badia di Sant’Elia in Carbone, oramai diruta.
La Badia di Sant’Angelo si trova nel territorio di San Chirico Raparo, è un gioiello di arte bizantina. È stata ristrutturata ed è aperta ai visitatori.
Dichiarata fin dal 1927 monumento nazionale, è inserita trai siti di interesse del Parco LagonegreseVal d’Agri.
Sul tema si trova un bellissimo testo di Teresa Armenti “Sant’Angelo al Monte Raparo”, edito da Ermes nel 1998.
La chiesa, ad archi puntuti, è dedicata all’Arcangelo San Michele. A poca distanza dalla chiesa di S. Angelo c’è la cappella di S. Maria delle acque e da sotto si vede un gran masso con apertura, dalla quale esce gran quantità di acqua, capace di dar moto a diverse ruote di mulini, che c’erano nel suo corso: non è sempre perenne, ma è mirabile, perché secca nell’inverno e fluisce nell’estate. Un tal fonte, che d’inverno magicamente sparisce e ricompare in primavera è detto di Trigella e il Pontano ci ha versificato un’elegante composizione nei “Poemi Astrologici” latini (vv. 1518-1548), riportata nella traduzione. Trigella significa letteralmente “tre volte gelida”, perché è molto fredda. Ma oltre ad essere tre volte fredda, la memoria riporta tre leggende su di essa. La prima leggenda, riportata anche da Giovanni Pontano, vuole che la ninfa Ripenia, essendo Capripede innamorato di lei, si andasse a rifugiare nelle vasche freddissime della fonte (“tri-gelida”), e il fauno la fece prosciugare.
Ma mentre d’inverno l’acqua non scorre, d’estate è una fonte molto ricca. C’è una maledizione legata all’incantesimo del fauno: nessun uomo, nessuna bestia doveva bere alle acque della Trigella, altrimenti non avrebbe avuto prole. Quell’incantesimo difatti nasceva da un amore non corrisposto. Ripenia, però, si era pentita di quel gesto e durante la notte, mentre il brutto fauno dormiva, lo andò a baciare e il fauno d’un tratto si trasformò in un principe bellissimo. Era il 21 marzo, equinozio di primavera.
Ma al solstizio d’inverno, il 21 dicembre, Ripenia stanca si era nascosta nell’acqua, e il bel principe, tornato fauno brutto, l’aveva fatta sparire.
E ciò accade ogni anno, perché la ninfa e il fauno giocano a nascondino.
Qualcuno l’ho ha visto e se n’è spaventato.
Si chiama così perché è una grande capra con volto umano e con le corna.
Il suo nome significa letteralmente: “dal piede caprino”.
La seconda leggenda vuole che il monaco san Vitale, proveniente dall’Impero bizantino, si rifugiasse nell’immensa grotta di Sant’Angelo, detta così perché vi ebbe l’apparizione di san Michele, nell’anno 980.
Nella grotta ci stavano gli adoratori di Mitra, che erano pagani.
Per cacciarli san Vitale aveva fatto un incantesimo, invocando san Michele e facendo sparire le acque di Trigella; i sacerdoti di Mitra, presi da spavento, fuggirono e vi lasciavano l’altare interno e il templio che veniva trasformato in luogo di culto dai Basiliani, i quali avevano abbellito l’ingresso dell’antro di affreschi e sopra vi avevano costruito una basilica. Gli eremiti, poi, popolavano la grotta e vi celebravano messa. Come riporta il Pontano, l’antro discendeva a mo’ di anfiteatro con sette cerchie e poi nel basso al centro sorgeva un grande altre, ove officiava il gran sacerdote dei Sabei, o zoroastriani, Zenone, che era anche un oracolo. Somiglia mol-
to alla grotta citata da Platone nella “Repubblica”. Il Pontano la riporta anche come una delle porte dell’Inferno.
La terza leggenda vuole che nella grotta abitasse uno degli ultimi Titani. Era un gigante buono e bello, ma dalle immani proporzioni, uno degli ultimi cavernicoli citati da Platone.
Era molto ricco e dalle miniere sotterranee cacciava molti tesori di oro e pietre preziose, che donava ai poveri, soprattutto ai pastori che avevano il coraggio di rifugiarsi nella sua grotta. Perciò lo chiamavano anche Plutone. Ripenia, o “rupenia” - colei che si getta dalla rupe” - era una ragazza bellissima, che tradita dal suo amato, per disperazione si andò a gettare da una rupe.
Vistala Plutone, si gettò con le sue mani immani, la afferrò e la portò con sé nella grotta, la curò e si innamorò di lei.
Ripenia stette tanto nella grotta, ma ad un certo punto si era stufata e fuggì. Allora Plutone si arrabbiò e fece tremare la terra col suo martello, tanto che il corso del fonte Trigella si deviò. Allora gli abitanti di San Martino riportarono Ripenia da Plutone, ed egli fece tornare l’acqua. Così si decise che per sei mesi Ripenia stesse a casa sua, d’estate, quando la natura rifiorisce e d’inverno tornasse dal suo amato Plutone, che veniva chiamato “capripede” dal fatto che portasse dei calzari con pelli di capra. Eco di Ripenia è La Madonna della Rupe, venerata sul monte Raparello, che si erge sopra la badia di Sant’Angelo.
Giovanni Pontano
“Il
fonte di Trigella in Lucania”
Tra le lucane balze, sorge un antro spaventoso, ove inquieti vati invocano, affranti da sventura, precipita l’immane ripa in un vuoto portentoso: l’incenso involge le are dei Sabei tra sette mura.
Intona il liuto l’augure Zenone: un incantamento mormora a far presente il dio e l’ora officia all’ara; plaude il popolo e le sentenze attende intento.
Ei caro agli dèi, nell’immensa grotta ognor impera.
Scorre la gelida Trigella dal petroso fonte: d’inverno sparisce e d’estate si getta, al primo vere la terra la rilascia a monte, vedi dal tetto dello speco stillar ogni saetta. Di qui colano sorgenti, di lì s’accrescono fonti, trai chiostri ctoni s’apre l’atra voragine fumosa: porta dell’Inferno che induce ai Tartarei monti.
Tra caverne d’Averno rimbomba un’eco rissosa.
All’orrendo Averno scorrono le onde repenti, tra canali occulti, ove si ritrae la tura secca. Non portateci, o pastori, i sitibondi armenti! Giammai feto riavranno, né l’ubertosa vacca! Del periglio ignara, né s’asperga la madre nuda con il tenero agnello, che frequente arride a bere, al pasco, vomita il gregge che brama l’acqua cruda, tanto poté di Capripede, fauno, il suo dolere.
Pel deluso amor respinto da Ripenia, ninfa rude, le acque s’erano ascose maledette, e furioso il corso deviò dell’infelice linfa: né bestie, né uomo giammai feto, né schiatte! Ogni secca gola l’anela: se s’appressa all’onda s’aggrava; s’ammala la belva che alla fonte beve.
Suvvia caprette e parvi: alla solitaria fronda! Dalla mortifera fontana stai da lunge, o bove! Fugge l’anno! Declina rapido il sole su la crina, stanca è Natura e la terra dopo il parto invecchia, allora cerchi invan in quel fonte umore e brina, dell’amata Trigella né una goccia, né una secchia.
Nel gir di due dì tutto è sperso in oscuri cigli Natura ti sei fatta avara? Ove è l’acqua bella? Dov’è la chiara onda d’argento? E te la pigli con gli Dèi e accusi la sua maligna stella.
L'evento si è svolto nel gior no del compleanno del centauro scomparso prematuramente, per volontà della famiglia
Ricordando Ivan Di Bello: la sesta edizione del moto raduno a Potenza
D I FR A NC ES C O M EN ON NA
n moto incontro per ricor-
d a r e l a f i g u r a d i I v a n D i
Bello, giovane motocicli-
sta potentino deceduto nel 2008 a
c a u s a d i u n i n c i d e n t e i n m o n t a -
gna, sul Lago Laudemio, un mo-
d o p e r t e n e r e v i v o i l r i c o r d o d e l
g i o v a n e m o t o c i c l i s t a p o t e n t i n o
Una manifestazione che ricade nel giorno del compleanno dello sfor-
tunato centauro potentino, che ha visto la presenza di duecento cen-
tauri e di una quindicina di team
m o t o c i c l i s t i c i p r o v e n i e n t i d a l l a
B a s i l i c a t a , d a l l a P u g l i a e d a l l a
Campania
Sono state queste le chiavi di lettura della sesta edizione del moto incontro Ivan Di Bello, svoltosi a
P o t e n z a p r e s s o i l P a r c o B a d e n
Powell nel corso dell'ultimo fine
settimana grazie all'organizzazio-
n e d e l C o m u n e d i P o t e n z a , d a l
C o m u n e d i A n z i , d e l l a F e d e r a -
z i o n e I t a l i a n a M o t o c i c l i s m o d i
B a s i l i c a t a , d e l C o n i , d e l M o t o
Club Ivan Di Bello, di Sport e Sa-
l u t e , d e l P r o g r a m m a O p e r a t i v o
Val d'Agri Sabato si è svolta l'apertura degli stand della manife-
stazione, domenica invece il pro-
gramma ha visto l'accoglienza dei
p a r t e c i p a n t i , l ' i s c r i z i o n e , l a d istribuzione di kit omaggio, la par-
tenza del giro turistico con la de-
posizione di una corona nei pres-
si della targa commemorativa di
Ivan Di Bello posta nel sotto pas-
so di via Vaccaro, la prosecuzio-
ne del viaggio verso Pignola e Anzi e il ritorno della carovana in di-
rezione Potenza e il Parco Baden
Powell
Prima della partenza i partecipanti
e g l i o r g a n i z z a t o r i h a n n o s v o l t o
u n m i n u t o d i r a c c o g l i m e n t o i n
memoria di Ivan Di Bello Tutto
questo nasce dalla determinazio-
ne, dall'impegno e dalla passione
del Moto Club Ivan Di Bello, na-
to con il dichiarato intento di ri-
cordare Ivan, centauro di talento, ragazzo serio, pacato e professio-
n a l e L ' a s s o c i a z i o n e c h e p o r t a i l nome di Ivan è stata voluta dal padre di Ivan Di Bello, Decio per te-
nere alta la memoria del figlio e
c r e a r e m o m e n t i d i a g g r e g a z i o n e intorno al motociclismo, sport che
Ivan praticava con amore e dedizione profonda tanto da creare una
scuola di talenti e diventare for-
matore in Campania, tra Eboli e
Battipaglia
Ester Di Bello, sorella di Ivan ha
i n t e s o s o t t o l i n e a r e l e p e c u l i a r i t à
della manifestazione rimarcando quanto segue: «È una giornata che rinnoviamo ogni anno per noi ov-
v i a m e n t e e l a f a m i g l i a è m o l t o
emozionante ma che condividiamo con il resto della comunità po-
tentina I motoclub presenti? Ce
ne sono diversi provenienti da di-
verse zone della Basilicata e an-
che da fuori regione e in partico-
lar modo dalla Puglia La passio-
n e p e r i l m o t o c i c l i s m o ? A s s o l utamente si Era quello che era nel-
lo spirito di mio fratello, quindi è una cosa che cerchiamo di continuare a far avvicinare i ragazzi più
giovani a questo sport che ha comunque delle meravigliose carat-
si, pensiamo di creare sempre
Il Presidente del Comitato Regio-
o t o c i c l i s t i i n t e r v e n u t i a l l a m anifestazione Comunque è un raduno che ha vis to nella giornata di ieri e di oggi, oggi a livello federale riuniti oltre duecento motociclisti. Unisce sport e amicizia.
I l f u t u r o d e l l a F e d e r a z i o n e ? D i -
pende dagli appassionati e da chi
come noi ci crede ancora oggi ed è q u i i n m e z z o a n o i c e r t o a v r à
s e m p r e f u t u r o N a t u r a l m e n t e l a FMI è la serie A del motociclismo
s e n o i v o g l i a m o c r e d e r e , c i c r e -
d i a m o e p o r t i a m o a v a n t i q u e s t a nostra grande tesi»
Quattro gior ni di gare, rievocazioni e cultura nei Comuni di Terranova di Pollino, San Paolo Albanese e Alessandria del Carretto
Il Parco Nazionale del Pollino, da oggi e
fino al 10 luglio 2025, ospiterà la Festa
M o n d i a l e d e l l ’ A r c i e r i a S t o r i c a e T r a d i -
z i o n a l e – E u r o p e a n T r a d i t i o n a l O p e n 2 0 2 5
( E T O ) , e v e n t o i n t e r n a z i o n a l e c h e v e d r à l a
p a r t e c i p a z i o n e d i a r c i e r i e d e l e g a z i o n i p r o -
v e n i e n t i d a t u t t o i l m o n d o ( E u r o p a , A s i a e Oceania) Un’occasione eccezionale per cele-
brare lo sport, la storia e la tradizione in una
c o r n i c e p a e s a g g i s t i c a d i s t r a o r d i n a r i a b e l -
lezza
La manifestazione si svolgerà nei Comuni di
Terranova di Pollino, San Paolo Albanese e
A l e s s a n d r i a d e l C a r r e t t o Q u a t t r o g i o r n i i n
cui il tiro con l’arco si fonderà con rievoca-
zioni, tradizioni popolari, concerti ed esperienze culturali Le gare si articoleranno in diverse prove con archi storici e tradizionali In programma anche workshop e dimostrazioni aperte al pubblico, per promuover nuove tecniche e l’artigianato legato alla produzione di archi e frecce
Le delegazioni dei Paesi partecipanti saranno
a c c o l t e d a c o r t e i i n c o s t u m e t r a d i z i o n a l e , g r u p p i m u s i c a l i e m o m e n t i d i c e l e b r a z i o n e offerti dai Comuni ospitanti Saranno previste visite guidate a musei locali, mostre etnograf i c h e , e s i b i z i o n i m u s i c a l i e i t i n e r a r i e s p e r ienziali alla scoperta della cu