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L’assessorato di Pepe sempre più votato verso innovazione e partecipazione

Dal CSM il via libera all’unanimità del Plenum con il concerto del Ministro della Giustizia Nordio
A Pisticci l’evento di
Come ogni anno si rinnova l’appuntamento con il più grande evento di Confindustria rivolto agli studenti. Si svolgerà il prossimo 14 novembre la sedicesima giornata nazionale delle Piccole e medie imprese che mira a far conoscere le realtà produttive italiane, le opportunità che offrono ai giovani e il loro costante impegno per la crescita economica.
“Scegliere” è il tema (...)

■ continua a pag 9 Basentini
a pag 12
Non vogliamo voltarci dall’altra parte, manco fossimo omissivi e proprio quando ritorna la crisi idrica e le spirali negative su PIL e lavoro, anche quello tragicamente incidentato, s’addensano minacciose sul futuro della povera Basilicata, ma alcune volte quando le cose vanno male occorre obbligarsi ad una virtù rara quanto bella che è quella della fiducia resiliente. Ora sono mesi che siamo ammorbati da bollettini statistici di guerra, in un tempo dove peraltro la politica già fatica a mantenere alto e forte il suo compito, eppure come un piccolo miracolo spunta fuori qualcosa d’inatteso in cui buttarci a capofitto e approfittare per riprendere fiato ed ottimismo. Così prendete il report che Withub su dati Inps ha elaborato sulla fuga all’estero dei pensionati pur di non salassarsi di tasse e vedrete come la Basilicata sia in fondo alla classifica d’Italia per partenze verso le mete del bengodi. Tutto questo significa poco? Molto? Di certo significa che qui l’irpef regionale è la più bassa e significa anche che la bellezza unica ed inimitabile dei nostri paesi magari incanta ancora le persone a rimanere. Viene voglia di canticchiare in versione lucana Gigi D’Alessio: “Basilicata mon amour, mon amour…”
Incontro dei vertici Aql con i sindaci delle aree interessate. Rubinetti a secco dalle 22 alle 6 e 30 nel Vulture e a Matera



MARCHIO IGP
La fragola della Basilicata ottiene dal Ministero l’ambito riconoscimento, soddisfazione dal mondo politico e non solo: «Eccellenza da difendere»
■ Servizi alle pag 4 e 5
MATERA
Dopo l’aggiornamento del Consiglio comunale, le opposizioni tuonano: «Il cdx tiene in ostaggio la città, da parte nostra nessun ostruzionismo»
■ Servizio a pag 20
POTENZA
La Guardia di Finanza confisca beni e quote societarie per 500mila € a un imprenditore ritenuto “fiscalmente pericoloso”
■ Servizio a pag 17
VIABILITÀ
L’assessore Pepe incontra Luongo dell’Anas per potenziare le infrastrutture della Basilicata: «Servono strade moderne»
■ Servizio a pag 7

Si è tenuta ieri una riunione in videoconferenza tra i vertici di Acquedotto Lucano e le amministrazioni comunali degli schemi idrici del Vulture Melfese e di Matera. «Un tavolo di confronto operativo che segna una svolta nel metodo: affrontare insieme l'emergenza, con trasparenza e collaborazione costante» fanno sapere dall’azienda.
All'incontro hanno partecipato l'Amministratore Unico di Acquedotto Lucano Alfonso Andretta e il Direttore Generale Luigi Cercello Renna, insieme ai sindaci e agli amministratori dei comuni di Matera, Melfi, Venosa, Filiano, Rapolla e Rionero.
Presente anche il Direttore Generale del Dipartimento Infrastrutture della Regione Basilicata, Antonio Altomonte, a conferma dell'attenzione istituzionale sul tema.
UN METODO CONDIVISO PER RIDURRE I DISAGI
L'obiettivo della riunione
è stato chiaro fin dall'inizio: «concordare azioni concrete e condivise per affrontare il deficit idrico che sta interessando i territori serviti da riduzioni delle portate idriche disponibili. Non proclami, ma un piano operativo costruito insieme alle comunità locali» si legge nell nota diramata dall’azienda.
LE AZIONI CONCRETE
Dal confronto sono emerse cinque linee d'azione immediate. La prima ri-
guarda il calendario delle interruzioni notturne programmate e che, per il momento, riguarderanno solo i Comuni del Vulture Melfese. La predisposizione di un'ordinanza sindacale tipo per la riduzione dei consumi che i comuni, potranno adottare adattandole alle specificità locali.
I sindaci forniranno inoltre a AL l'elenco dei punti critici della rete dove si registrano segnalazioni di rotture. Un passaggio fondamentale per mappare le priorità di intervento tenendo conto anche delle segnalazioni che perverranno dai cittadini.
Si è convenuto, infine, di ottimizzare le comunicazioni anche in caso di guasti: quando si verificano emergenze sulla rete, i sindaci saranno informati con la massima tempestività, per garantire ai cittadini informazioni puntuali e affidabili.
UN DIALOGO PERMANENTE
CON I TERRITORI
La novità più significativa riguarda il metodo di lavoro: il tavolo di confronto diventa permanente, con incontri programmati ogni quindici giorni.
I sindaci potranno inoltre richiedere riunioni straordinarie quando emergeranno esigenze specifiche che richiedono attenzione immediata.
«Il nostro compito è fare in modo che i lucani avvertano il meno possibile gli effetti del deficit idrico – afferma l’amministratore unico Andretta – e questo richiede la collaborazione di tutti. Solo la-

vorando insieme – istituzioni, gestore del servizio e cittadini – possiamo contenere i disagi e programmare interventi efficaci».
LA SITUAZIONE
ATTUALE
Dal 20 ottobre scorso, Acquedotto Pugliese ha ridotto di 60 litri al secondo le forniture idriche che interessano Acquedotto Lucano.
Nonostante le minori portate disponibili, Acquedotto Lucano - «grazie ad un impegno straordinario del personale tecnico e operativo, è riuscito, in queste settimane, a garantire la regolarità del servizio attraverso interventi mirati ed efficaci: Ottimizzazione delle riserve idriche presenti nei serbatoi di distribuzione; Riduzione significativa delle perdite di rete, attraverso un monitoraggio capillare delle infrastruttu-

re; Gestione attenta e dinamica dei flussi idrici, per massimizzare l'efficienza del sistema».
Tuttavia, «il protrarsi della siccità e l'assenza di precipitazioni significative rendono indispensabili ulteriori misure per preservare la risorsa e assicurare la continuità del servizio nelle prossime settimane» fanno sapere da Aql. LE MISURE ADOTTATE
Acquedotto Lucano, pertanto, ha predisposto, comunicandolo nel corso dell’incontro avuto con i Sindaci, un piano di interruzioni programmate esclusivamente durante le ore notturne, calibrate per ridurre al minimo i disagi e per consentire il recupero dei livelli dei serbatoi.
Le operazioni di sospensione saranno avviate alle ore 22, mentre la ripresa dell’erogazione avverrà a partire dalle ore 5,00 del mattino in maniera da consentire entro le 6,30 di rifornire la maggior parte delle utenze.
Non è possibile escludere che, in corrispondenza di zone altimetricamente svantaggiate, il flusso possa arrivare con leggero ritardo rispetto all’orario indicato:
LUNEDÌ Atella e Venosa: interi abitati; MARTEDÌ Rionero: abitato principale, con esclusione delle frazioni di Monticchio e della Zona C1O; MERCOLEDÌ Barile, Ripacandida e Ginestra: interi abitati, con esclusio-
ne della Zona PIP di Ginestra; GIOVEDÌ: Melfi e Lavello: abitato principale, con esclusione del centro storico, contrada Perrone e contrada Ferrara di Melfi e del centro storico di Lavello; VENERDÌ: Filiano: abitato principale e frazione di Scalera, con esclusione delle frazioni di Dragonetti e Capitunno. Inoltre, «potrebbero verificarsi sospensioni o cali di pressione dalle ore 17:00 alle ore 08:00 del mattino successivo, tutti i giorni, nelle seguenti zone rurali: San Fele: Montesirico e Insertafumo; Atella: Montesirico, Fosso di Noia, Serra di Giorgio, Berardi, Cartofico, Masseria Catena, Case Nuove e contrada Valle di Vitalba, con esclusione della zona industriale» avverte la società.
L’APPELLO AI
CITTADINI
Acquedotto Lucano rivolge «un sentito ringraziamento ai cittadini per la comprensione e la collaborazione dimostrate in una fase nella quale è necessario adottare comportamenti responsabili nell'uso dell'acqua, evitando sprechi e utilizzando la risorsa con particolare attenzione» e annuncia che «continuerà a monitorare costantemente la situazione e a mettere in campo ogni azione possibile per garantire il servizio, nella consapevolezza che solo attraverso uno sforzo comune sarà possibile superare questa fase».












POTENZA Il Presidente
della Regione Basilicata, Vito Bardi, esprime grande soddisfazione e orgoglio per il conseguimento dell’Indicazione Geografica Protetta (IGP) per la “Fragola della Basilicata”. Il prestigioso riconoscimento europeo, che tutela e valorizza una delle eccellenze agroalimentari del territorio, è stato accolto con entusiasmo dalle istituzioni e dagli operatori del setto- re. «È una giornata storica e un traguardo eccezionale per la nostra agricoltura» ha detto il Presidente Bardi, commentando a caldo la notizia. «L’IGP per la “Fragola della Basilicata” non è solo un marchio di qualità, ma il suggello ufficiale di un lavoro meticoloso e passionale, che parte dalla terra e arriva sulle tavole di consumatori esigenti. Questo riconoscimento premia l’impegno, la dedizione e la professionalità dei nostri produttori che, stagione dopo stagione, garantiscono un prodotto ineguagliabile».
Il Presidente Bardi ha voluto sottolineare come la “Fragola della Basilicata” sia un frutto distintivo che si caratterizza per il suo sapore naturalmente dolce e fruttato, il colore rosso intenso e brillante e una consistenza che ne assicura la perfetta tenuta. «La nostra fragola, con le sue caratteristiche uniche di dolcezza e consistenza, è un ambasciatore del made in Basilicata nel mondo.
L’IGP ci offre ora la possibilità di difendere questa eccellenza dalle contraffazioni e di rafforzare la sua posizione sui mercati nazionali e internazionali, portando maggiore valore e reddito alle nostre aziende agricole». Il Presidente ha ribadito l’impegno della Regione a sostegno del settore: «Questo successo è la dimostrazione che investire sulla qualità, sulla tracciabilità e sul legame indissolubile con il territorio paga. La Basilicata ha un potenziale agroalimentare immenso e noi continueremo a supportare i consorzi e i produttori nel percorso di crescita, innovazione e promozione delle nostre
denominazioni. L’ottenimento dell’IGP per la “Fragola della Basilicata” – ha concluso Bardi –rappresenta un momento di svolta e di orgoglio per l’intera comunità lucana, confermando la vocazione agricola della regione e la sua capacità di generare prodotti di altissima gamma riconosciuti a livello comunitario». «Si tratta di un traguardo storico per l’agricoltura lucana e di un riconoscimento che premia anni di lavoro, di passione e di collaborazione tra tutti gli attori della filiera – ha dichiarato Carmine Cicala, assessore regionale alle Politiche agricole, alimentari e forestali. – La Basilicata rafforza così la

propria identità produttiva e si conferma terra di eccellenze agroalimentari, capaci di competere sui mercati nazionali e internazionali». Cicala ha sottolineato come il risultato sia «il frutto di una forte sinergia istituzionale tra il Dipartimento Politiche Agricole della Regione Basili-
cata, il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste e il Comitato promotore IGP Fragola della Basilicata, con il determinante supporto del ministro Francesco Lollobrigida, che ha sempre creduto nel valore delle produzioni territoriali come pilastro del Made in Italy e del Made in Europe. Desidero ringraziare – ha aggiunto l’assessore – il Comitato promotore e le Organizzazioni di Produttori, che con costanza, competenza e spirito di collaborazione hanno guidato questo percorso, rappresentando al meglio la capacità della Basilicata di fare sistema».
«Prova della qualità dei nostri prodotti»
POTENZA «La fragola della Basilicata ha il suo marchio di indicazione geografica protetta: un grande successo per i nostri produttori locali e per il nostro territorio, frutto della sinergia tra il comitato promotore, le associazioni di produttori, Ministero delle politiche agricole e della sovranità alimentare e della Regione Basilicata». Lo sostiene il senatore Sen. Gianni Rosa (FdI). «Il percorso del riconoscimento, iniziato nel 2022 con la presentazione del dossier al Masaaf, si conclude oggi con l’iscrizione ufficiale nel registro europeo delle Indicazioni Geografi- che protette. È un’altra attestazione di qualità dei nostri prodotti agroalimentari. Infatti, il marchio IGP non solo identifica
POTENZA «Finalmente è stato premiato un lavoro di squadra, ma soprattutto il sacrificio di tanti produttori che ci hanno sempre creduto. La “fragola della Basilicata” ha ottenuto il prestigioso riconoscimento europeo IGP, che tutela e valorizza una delle eccellenze agroali- mentari del territorio». È quanto fa sapere il deputato Aldo Mattia , eletto in Basilicata, responsabile del dipartimento Agricoltura di Fratelli d’Italia.

un’area geografica, il regolamento CE parla di “il nome di una regione, di un luogo determinato o, in casi eccezionali, di un paese che serve a designare un prodotto agricolo o alimentare “come originario di tale regione, … del quale una determinata qualità, la reputazione o altre caratteristiche possono
essere attribuite a tale origine geografica e la cui produzione e/o trasformazione e/o elaborazione avvengono nella zona geografica delimitata” ma comporta l’obbligo per i produttori di attenersi alle rigide regole produttive stabilite nel disciplinare di produzione, e il rispetto di tali regole è garantito da uno organismo di controllo indipendente. Dunque, non solo ‘identità territoriale’ del prodotto ma anche qualità dello stesso. La regina della Basilicata va ad aggiungersi dagli altri grandi prodotti IGP lucani, il peperone di Senise, il canestrato di Moliterno e il fagiolo di Sarconi, e agli altri 895 prodotti italiani ad indicazione geografica che rendono il nostro Paese il primo in Europa».

«Si tratta di un marchio ambito da molti oltre che fondamentale perché garantisce al consumatore un’elevata qualità, autenticità e caratteristiche legate a una specifica area geografica di produzione. Protegge i consumatori da falsificazioni e imitazioni, tutela le tradizioni locali e il patrimonio enogastronomico, e supporta l'economia delle zone di origine. Ringrazio il ministro Lollobrigida per aver seguito questo
iter e per le azioni intraprese assieme al governo regionale e all’assessore al ramo Cicala. Solleciterò il ministro ad organizzare appena possibile una visita nel metapontino per toccare con mano le coltivazioni di fragole, eccellenza della Basilicata – conclude il parlamentare - e conoscere di persona i tanti produttori che con impegno ed abnegazione contribuiscono allo sviluppo e alla promozione del territorio lucano».

Il sindaco di Scanzano Jonico: «Il legame che c’è con la terra che le rende così speciali, è indissolubile e imprescindibile»
Il 29 ottobre 2025 è una data che, in tutto il Metapontino, difficilmente potrà essere dimenticata poiché, è in questo giorno che la Fragola della Basilicata ha ottenuto il «famigerato» marchio IGP da parte della Commissione Europea. Questa notizia, inseguita negli anni dai coltivatori di tutta la zona, è finalmente diventata una certezza e a Scanzano Jonico, la città in cui c’è il maggior numero di imprenditori agricoli e il numero più elevato di ettari in cui crescono le fragole, questo riconoscimento rappresenta una svolta epocale.
Il Sindaco Pasquale Cariello, da sempre fervido sostenitore di questa idea e dopo aver conferito alla sua città il titolo di “Città della Fragola”, si dice soddisfatto di questo enorme traguardo: «sono felice che la nostra fragola abbia una propria identità, che sia riconoscibile e riconducibile alle nostre terre, perché il legame che c’è tra le nostre fragole e la terra che le rende così speciali, è un legame indissolubile e imprescindibile».
«Mi batto per questo progetto da quando ero consigliere regionale - prosegue il primo cittadino - perché conosco la qualità delle nostre fragole ma conosco e riconosco molto bene anche i sacrifici che gli imprenditori agricoli fanno affinché la Fragola che portiamo sulle nostre tavole sia

quella che oggi guadagna il marchio IGP. Il mio desiderio era proprio quello di valorizzare il loro impegno ed il loro duro lavoro».
«Ma il riconoscimento del marchio IGP rappresenta anche la valorizzazione del nostro territorio, perché se il frutto è buono è grazie alle ottime tecniche di coltivazione e anche per i terreni fertili, combinati con un clima eccellente. L’Italia intera- conclude Cariello - deve gioire con noi poiché un altro prodotto a Marchio IGP si unisce agli altri 896 già con la denominazione nazionale tutelata da Bruxelles».
Fragola Igp, «Un marchio atteso e fortemente voluto»
«Per la nostra regione, prima produttrice in Italia di fragole, l’ottenimento dell’ambito marchio comunitario IGP rappresenta un traguardo strategico per il comparto agricolo lucano e, in particolare, per gli imprenditori del Metapontino, singoli e associati, che in questo riconoscimento vedono uno strumento di competitività e valorizzazione».
È il commento della Coldiretti Basilicata alla notizia dell’iscrizione ufficiale della Fragola della Basilicata nel registro europeo delle Indicazioni Geografiche Protette. Un risultato che premia non solo la qualità intrinseca del prodotto, ma anche l’impegno di una filiera che ha saputo puntare sulla distintività territoriale, sull’innovazione e sul rispetto dei disciplinari.
«La decisione della Commissione europea – sottolinea la Coldiretti lucana– riconosce e tutela un patri-
monio agricolo che nasce da condizioni pedoclimatiche uniche e dall’esperienza pluridecennale degli agricoltori lucani, custodi di un sapere produttivo che ha radici profonde». La zona di produzione include i comuni di Bernalda, Montalbano Jonico, Montescaglioso, Nova Siri, Pisticci, Policoro, Rotondella, Scanzano Jonico e Tursi: un distretto agricolo che oggi conta circa 1.200 ettari coltivati, 500 mila quintali di fragole prodotte, un valore economico stimato attorno ai 150 milioni di euro e oltre 10.000 addetti impegnati nella fi-
liera.
«Un marchio atteso e fortemente voluto – conclude Coldiretti Basilicata – che garantirà maggiore trasparenza per il consumatore, certificando l’origine geografica del prodotto e assicurando che l’intero processo produttivo rispetti uno specifico disciplinare, legato alla tipicità territoriale e alla sostenibilità ambientale. Una svolta importante anche in ottica di internazionalizzazione, che rafforza l’identità della fragolicoltura lucana e la proietta con maggiore forza sui mercati nazionali ed esteri».

IL COMMENTO DEL COORDINATORE
Quarto: «L’Igp è il giusto riconoscimento al lavoro, alla qualità e alla passione»

«La registrazione della Fragola della Basilicata tra le Indicazioni Geografiche Protette rappresenta un traguardo storico per l’agricoltura lucana, che premia anni di impegno, di sacrifici e di straordinaria capacità imprenditoriale da parte di un’intera filiera produttiva».
Così Piergiorgio Quarto, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia Basilicata, già presidente di Coldiretti Basilicata e membro della Giunta esecutiva nazionale, commenta la notizia della pubblicazione del Regolamento di esecuzione (UE) 2025/2239 che sancisce ufficialmente il riconoscimento dell’Igp alla Fragola della Basilicata.
«Parliamo – sottolinea Quarto – di un comparto che rappresenta un motore autentico per l’economia agricola lucana, con oltre 1.200 ettari coltivati, 500mila quintali di prodotto lavorato, 150 milioni di euro di valore e più di 10mila addetti. Numeri che raccontano una filiera solida, sostenibile e innovativa, capace di generare ricchezza e occupazione e di portare nel mondo il nome della nostra regione». Secondo Quarto, il riconoscimento europeo è «il risultato di un lavoro di squadra esemplare tra Regione Basilicata, Masaf, ministro Lollobrigida e Comitato promotore IGP Fragola della Basilicata, che hanno saputo valorizzare un prodotto simbolo del territorio e del Made in Italy agricolo. È la conferma di quanto la sinergia tra istituzioni e imprese possa produrre risultati concreti e di grande valore».
«Da imprenditore agricolo – aggiunge – conosco bene la fatica e la dedizione che stanno dietro a ogni raccolto, così come la voglia di innovare e migliorare sempre. La Fragola della Basilicata è oggi un marchio di qualità, ma soprattutto una testimonianza di identità e di futuro per l’agricoltura lucana».
«Questo riconoscimento – conclude Piergiorgio Quarto – deve essere il punto di partenza per rafforzare la competitività e la promozione delle produzioni ortofrutticole lucane, puntando su qualità, sostenibilità e tracciabilità. La Basilicata agricola ha dimostrato ancora una volta di saper fare sistema e di poter essere protagonista, con orgoglio e competenza, del nuovo corso del Made in Italy agroalimentare».
I gestori dei lidi lucani potranno aprire le ristorazione fuori stagione
L'assessorato di Pepe sempre più votato verso innovazione e partecipazione
Il turismo cambia. Se fino a qualche anno fa esisteva ancora la villeggiatura con il mondo che per un mese si fermava, con gli studenti che raggiungevano i luoghi di mare mentre i padri continuavano ancora a lavorare, tutto ciò non esiste più. Non ci sono più le grandi fabbriche che chiudono per un mese, gli emigranti che rientrano in Lucania per un mese, non ci sono più le famiglie che si spostano al mare per un mese. Viviamo nel tempo del mordi e fuggi, delle vacanze distribuite per tutto l'anno ma per periodi più brevi.
L’ORDINANZA ALTOMONTE
In questo contesto è assolutamente necessario destagionalizzare, evitare l'over tourism per qualche settimana con il voto nei periodi precedenti.
Se destagionalizzato è l’obiettivo cui gli imprenditori balneari devono puntare, la politica deve mettere gli operatori in condizione di farlo.
In questa direzione va l’ordinanza sulla balneazione firmata da Nino Altomonte per il Demanio Marittimo Regionale. Pochi cambiamenti ma es-
senziali che possono dare spunto a nuovi investimenti e a una nuova visione del turismo balneare.
In pratica da domani sarà possibile per tutti i concessionari di spiagge tenere aperti bar e ristoranti sulla spiaggia anche fuori dalla stagione estiva. Per semplificare, se è vero che la stagione estiva sarà dedicata gli ombrelloni e alla spiaggia, in tutti i mesi dell’anno sarà possibile mangiare sulla spiaggia nei ristoranti dei lidi.
Chi si recherà in autunno o in inverno a Maratea o sulla costa jonica potrà avere finalmente i servizi anche fuori dalla stagione estiva e, soprattutto, gli imprenditori potranno lavorare dodici mesi all’anno nelle attività ricettive e commerciali.
Altomonte rivoluziona il concetto di stagionalità per immaginare un turismo che duri tutto l’anno.
La Basilicata, in pratica, si mette al passo delle regioni più avanzate dal punto di vista turistico.
ORA TOCCA AI BALNEARI
I balneari sono stati per anni abbandonati dalla politica. Tra le direttive comunitarie che volevano imporre le aste e le assenze di programmazione, i mille sacrifici dei balnea-

ri non hanno mai trovato una sposa autentica nella politica.
Altomonte e il Demanio Marittimo regionale per la prima volta fanno qualcosa di utile per una programmazione imprenditoriale più completa.
Ora tocca agli operatori mettersi al passo delle nuove opportunità.
Siamo certi che i più dinamici lo faranno e noi non vediamo l’ora di poter mangiare un piatto di linguine allo scoglio su una spiaggia fuori stagione. Perché il mare d’inverno non è solo un concetto che il pensiero non
elabora ma anche uno dei grandi luoghi dell’anima.
LA RIVOLUZIONE TRANQUILLA DI PEPE
Già all’atto di proclamazione della Giunta Regionale e nella scelta dei direttori generali dicemmo che Pasquale Pepe aveva fatto la mossa più rivoluzionaria tra tutti.
Nel segno di un grande efficientismo ha chiesto ed ottenuto che il suo Direttore Generale fosse il fidatissimo Altomonte.
A spalla a spalla i due stanno cambiando radicalmente l’approccio alle questioni amministrative
e politiche. L’efficientismo di Pepe nell’ammodernamento delle infrastrutture, la soluzione innovativa per il Porto di Maratea, la ripresa dell’Alta Velocità ferroviaria e tante altre cose sono sotto gli occhi di tutti e sono il risultato di una precisa visione strategicopolitica ma anche di una rinnovata metodica.
Oggi con questo nuovo atto Pepe e il dipartimento da lui guidato dimostrano di essere in grado di progettare anche una nuova e più moderna visione del turismo venendo incontro alle esigenze dei balneari.


Riunione operativa con Giancarlo Luongo. L’assessore Pepe: «Servono strade moderne per sostenere sviluppo e superare l’isolamento delle aree interne»
Incontro, ieri mattina
alla Direzione Infrastrutture della Regione Basilicata a Potenza, tra il vicepresidente e assessore regionale Pasquale Pepe e il nuovo Responsabile territoriale di Anas per la Basilicata, Giancarlo Luongo, in servizio dall’inizio del mese. Un confronto operativo dedicato alla verifica dello stato di avanzamento dei principali interventi stradali in corso sulla rete lucana e alla programmazione delle opere future.
Durante la riunione è stato messo a fuoco lo stato di avanzamento dei lavori sul raccordo autostradale Sicignano-Potenza, sulla SS 407 “Basentana”,

sulla SS 658 Potenza–Melfi, sulla SS 7 di Matera e sulla SS 18 di Mara-
tea, in tale ultimo caso con particolare riguardo al bypass e alla progettazione
della nuova galleria. È stato affrontato anche il tema dell’intervento sulla fondovalle del Sauro, oltre alle infrastrutture strategiche che interessano la direttrice Salerno-Potenza-Bari e il cosiddetto bypass di Matera. Quanto alle opere da progettare figurano, tra le altre, le complanari della SS 106, la Galdo-Lauria, il collegamento Val d’AgriVallo di Diano e il tratto SS 7 Basentana–SS 407, svincolo con la provinciale 3.
«Il confronto costante con Anas – ha dichiarato l’assessore alle Infrastrutture Pepe – è fondamentale per garantire tempi certi, qualità e sicurezza degli in-
terventi. La Basilicata ha bisogno di direttrici moderne e funzionali, capaci di sostenere lo sviluppo economico e contrastare l’isolamento delle aree interne. Nell’ultimo anno ho potuto seguire sul territorio lavori in corso, consegna lavori e chiusura cantieri. Dobbiamo continuare a lavorare pancia a terra nell’esclusivo interesse di cittadini e sistema produttivo». Pepe ha, quindi, ribadito la volontà della Regione di continuare a seguire passo dopo passo la realizzazione delle opere, proseguendo nel consolidamento della collaborazione istituzionale con Anas e con gli enti locali.
La sigla sindacale non ha firmato: «Non possiamo accettare un peggioramento nelle condizioni di lavoro»
«C’è poco da esultare per il rinnovo del contratto delle funzioni locali che la Fp Cgil non ha sottoscritto ritenendo l’aumento contrattuale previsto inaccettabile. Come già accaduto nelle funzioni centrali e in sanità, l’incremento per il triennio 2021-24 ammonta infatti a circa il 6% a fronte di un’inflazione che si aggira intorno al 16%. E non è una concreta garanzia, a nostro avviso, la dichiarazione di intenti per assicurarsi l’immediata sottoscrizione del CCNL relativo al prossimo triennio» affermano i segretari generali della Fp Cgil di Potenza e Matera, Giuliana Scarano e Massimo Cristallo.
«Un aumento a ribasso quindi perché i lavoratori del comparto, che racchiude i dipendenti delle Regioni e degli enti strumentali, delle Province, dei Comuni e delle Camere di Commercio, perderanno il 10% del valore d’acquisto della loro retribuzione. - continuano le segreterie- Abbiamo chiesto al Governo più fondi ed abbiamo ottenuto cento milioni di euro che potranno essere utilizzati solo nel 2028, intanto le retribuzioni dei circa duemila lavoratori del comparto funzioni locali che operano in Basilicata si collocano tra quelle più basse tra tutti i dipendenti pubblici».
«Anche sugli arretrati gli importi pubblicati non saranno quelli perché si dovrà decurtare quanto già anticipato in busta paga, quindi per un funzionario l’arretrato non sarà di quasi duemila euro lorde, come viene propagandato, ma solo di circa novecento.- proseguono
Scarano e Cristallo - Oltre ad un aumento non in linea con l’inflazione, la Fp Cgil aveva chiesto ulteriori risorse per la contrattazione decentrata: spesso i fondi sono irrisori e le retribuzioni accessorie veramente minime. Altrettanto deludenti le novità normative contenute nel testo sottoscritto. Come Fp Cgil avevamo chiesto di ridurre il gap con gli altri comparti attraverso fondi dedicati al riallineamento dell’indennità di comparto, lo sblocco totale dei tetti al salario accessorio e un incremento dello stesso visto che la maggior parte degli enti non potrà utilizzare l’opportunità introdotta dal DL PA che prevede che le risorse siano stanziate dagli enti ed incidano sui piani assunzionali , l’aggiunta alla contrattazione delle risorse non spese del CCNL 2019-2021, l’istituzione di una specifica sezione per le Camere di Commercio, la certezza della formazione e il riconoscimento delle professionalità di educatrici e insegnanti.Dopo ben diciotto mesi di trattative, questo è il risultato: nulla di quanto richiesto è contenuto nel testo sottoscritto dalle altre sigle».
«Questi sono i motivi per cui non abbiamo firmato. Come FP Cgil non possiamo accettare un peggioramento nelle condizioni di lavoro, nei diritti e nelle tutele dei lavoratori e, in più, un incremento contrattuale che è pari ad un terzo dell’inflazione registrata. Basti pensare che per gli stipendi del pubblico impego l’Italia spende il 76% in meno della Francia, il 66% in meno della Germania e il 52% in meno del Regno Unito, numeri imba-
razzanti ma che dimostrano quanto poco è valorizzato in Italia il lavoro Pubblico. - sottolineano - Anche sul fronte del reclutamento, le iniziative adottate dal governo sono insufficienti per garantire gli standard di personale adeguati all’Unione Europea, basti pensare che da qui al 2033 andranno in pensione circa 700.000 lavoratori pubblici. E poi vi è il fenomeno, molto diffuso negli ultimi tempi, delle dimissioni dei neo assunti dal pubblico impiego per cercare posti di lavoro, anche privati, ma ben remunerati».
«Solo con l’appostamento adeguate risorse per i rinnovi contrattuali e un piano assunzionale straordinario le nostre pubbliche amministrazioni potranno tornare ad essere attrattive per i giovani, a valorizzare i propri lavoratori ed assicurare servizi pubblici adeguati» concludono Scarano Cristallo.

Ditella denuncia irregolarità e disparità nel settore automotive lucano, chiedendo il rispetto dei contratti di riferimento
«La crisi dell’automotive che ha colpito lo stabilimento di San Nicola di Melfi rappresenta solo la punta dell’iceberg di un problema ben più profondo, che da anni covava sotto traccia e che è esploso in tutta la sua gravità con l’emergenza Covid» afferma Luigi Ditella segretario generale Filt Cgil Basilicata.
«In quell’occasione è emerso come la filiera, invece di tutelare tutti i lavoratori in modo equo, abbia creato diversi livelli di contrattazione, generando disparità e discriminazioni tra lavoratori diretti, operai della componentistica della logistica e interinali. Molti lavoratori si sono trovati, infatti, con contratti applicati in modo improprio, costretti a svolgere mansioni che non rientravano nelle declaratorie del contratto di riferimento, ma attribuite “per assonanza”» continua Ditella «È legittimo domandarsi come mai alcune aziende della logistica, che nel resto d’Italia applicano correttamente il CCNL Logistica, Trasporto Merci e Spedizioni, in Basilicata abbiano invece adottato contratti metalmeccanici, negando così diritti fondamentali come la quattordicesima mensilità e altre indennità di primo livello. – prosegue il segretario della Filt Cgil - Ma non si tratta solo di errori contrattuali: in diversi casi, sono stati firmati accordi sindacali con organizzazioni non rappresentative della categoria di riferimento, in violazione degli accordi interconfederali».

«Questo ha portato persino alla ripetizione delle procedure di cassa integrazione straordinaria per area di crisi complessa, poiché i verbali iniziali erano privi delle firme delle sigle sindacali competenti. Per uscire davvero dalla crisi, è indispensabile che le confederazioni tornino a esercitare il loro ruolo di vigilanza, imponendo il rispetto dei perimetri contrattuali e garantendo che a ciascun lavoratore venga applicato il giusto contratto di riferimento. Per la logistica, questo non può che essere il CCNL Merci, Spedizioni e Logistica, un contratto in crescita e in evoluzione, al contrario di un settore metalmeccanico e della componentistica ormai in forte arretramento» ha concluso Luigi Ditella segretario generale Filt Cgil Basilicata.
L’opposizione sollecita un fronte unito con sindaci e sindacati per tutelare i lavoratori e il territorio
«Tavolo aperto a tutti i consiglieri regionali»
«Al tavolo Smart Paper convocato per l’11 novembre sono stati formalmente invitati tutti i consiglieri regionali». Lo riferisce l’assessore allo sviluppo economico e lavoro Francesco Cupparo che aggiunge: «Come ho avuto modo di dire sin dalla prima riunione in Dipartimento il Tavolo è sempre aperto a tutti i soggetti istituzionali oltre sindacali e datoriali che possono dare un contributo positivo alla soluzione dei problemi esistenti e da risolvere il più rapidamente possibile nell’interesse dei lavoratori». «Noi ci siamo sempre stati», conclude Cupparo.Una precisazione arrivata dopo che i consiglieri di opposizione hanno chiesto, attraverso una nota, al Presidente Bardi e all’Assessore Cupparo di «definire una strategia comune, anche

coinvolgendo i sindaci».Alessia Araneo (M5S), Antonio Bochicchio (AVS-PSI-LBP), Angelo Chiorazzo (BCC), Roberto Cifarelli (PD), Piero Lacorazza (PD), Piero Marrese (BP), Viviana Verri (M5S), Giovanni Vizziello (BCC) hanno affermato: «È necessario mantenere il fronte compatto e unito a difesa del nostro territorio.Non sfugge la complessità, e mettendo in conto che le vie d’uscita non sono semplici, preferiamo la responsabilità di fronte all’ansia delle
lavoratrici e dei lavoratoti e alla compattezza dei sindacati».«Noi ci siamo con la consapevolezza che nessun posto di lavoro può essere perso e che le sedi, per le quali si combatte, non sono un capriccio ma una necessità per non indebolire un tessuto sociale e territoriale già debole. – hanno concluso - Non vorremmo che i passi indietro delle ultime ore rispetto alle scorse settimane siano parte di una trattativa funzionale a definire il “prezzo” o il “costo”. Noi ci siamo».
Prende il via domani, 6 novembre, alle ore 17.00, nella Sala Basento della Regione Basilicata, CLUSTERATLAS4MED (CLUSTER for a dATa driven ruraL sustAinable touriSm for MEDiterranean SMEs), un progetto transnazionale finanziato nell’ambito del programma europeo Interreg NEXT MED, che promuove la cooperazione tra i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo.L’iniziativa punta a creare il primo meta-cluster mediterraneo dedicato alle piccole e medie imprese del turismo rurale, con l’obiettivo di rafforzare la competitività del settore e accompagnare le imprese nella transizione digitale.Capofila del progetto è la EXO, organismo di ricerca privato con sede a Potenza e riconosciuto dal MIUR, mentre la Regione Basilicata partecipa in qualità di partner associato. Il partenariato internazionale coinvolge inoltre enti e istituzioni di sette Paesi del Mediterraneo: Italia, Spagna, Malta, Grecia, Tunisia, Egitto e Turchia.Attraverso CLUSTERATLAS4MED sarà avviato un programma di formazione volto a favorire la digitalizzazione delle imprese rurali e a rendere più accessibili i servizi digitali basati sui dati, sostenendo al contempo lo sviluppo economico e occupazionale dei territori.L’obiettivo è promuovere modelli di turismo sostenibile capaci di valorizzare il patrimonio culturale, economico e sociale delle aree rurali del Mediterraneo, mettendo in rete le esperienze e le buone pratiche dei diversi Paesi partner.Per rispondere concretamente alle esigenze delle imprese, il progetto prevede la creazione di un Indice di Prontezza Digitale e di uno strumento operativo per l’attuazione di piani d’azione congiunti tra i vari attori della filiera turistica. Questi strumenti serviranno a favorire un uso più consapevole ed efficace delle tecnologie digitali, contribuendo alla crescita sostenibile del settore e alla costruzione di un vero e proprio ecosistema di innovazione mediterraneo.

Anche quest’anno torna l’appuntamento con il Pmi Day, il più grande evento di Confindustria dedicato agli studenti, in programma il prossimo 14 novembre. La sedicesima edizione mira a far conoscere le realtà produttive italiane, le opportunità offerte ai giovani e l’impegno costante delle piccole e medie imprese per la crescita economica.Il tema scelto per il 2025 è «Scegliere», inteso come capacità critica di determinare il proprio futuro basandosi sulle possibilità, inclinazioni e ambizioni professionali.«Questa consapevolezza – spiega la presidente della Piccola Industria di Confindustria Basilicata, Margherita Perretti – non può prescindere da una adeguata conoscenza del contesto in cui poter realizzare le proprie aspirazioni. In quest’ottica, diventa fondamentale offrire agli studenti in fase di orientamento occasioni di esperienza diretta in azienda e con le aziende per entrare in contatto con i protagonisti del mondo produttivo. Da anni il Pmi Day rappresenta una delle principali leve per favorire

le nelle scuole, mentre la chiusura sarà affidata a Patrizia Orofino, responsabile del progetto IncHUBatori Next Stop AI.Il secondo appuntamento, previsto il 14 novembre, porterà gli imprenditori direttamente nelle scuole, all’IPSIA Giorgi, dove gli studenti delle classi quinte di tutti gli indirizzi potranno ascoltare le testimonianze di professionisti del territorio attivi in diversi settori. Due
l’incontro tra domanda e offerta di competenze, sempre più importante per soddisfare la richiesta di personale delle imprese e contrastare lo spopolamento giovanile».Il Comitato Piccola Industria di Confindustria Basilicata parteciperà con due eventi distinti. Il primo si terrà venerdì 7 novembre presso lo stabilimento industriale Gnosis by Lesaffre di Pisticci, nell’ambito della giornata «Next stop AI», organizzata dalla Di-
rezione dello Sviluppo economico della Regione Basilicata e da Sviluppo Basilicata nell’ambito del progetto «IncHUBatori». Gli studenti delle classi quinte dell’Istituto d’Istruzione Superiore di Bernalda e Ferrandina, guidati dal dirigente scolastico Giosuè Ferruzzi, avranno modo di conoscere da vicino l’industria locale e osservare direttamente i vantaggi dell’innovazione tecnologica nei processi produttivi.I lavori saranno
aperti dal direttore dello stabilimento Gnosis, Marco Deidda, seguiti dagli interventi di Antonio Braia, vicepresidente nazionale della Piccola Industria con delega al Capitale umano e Formazione, e di Margherita Perretti, presidente del Comitato PI di Basilicata. Francesco Luzzo e Camilla Imperati di Hred Consultant - Synergie Academy approfondiranno le applicazioni, l’utilità e i vantaggi dell’intelligenza artificia-


In servizio sui binari lucani a partire dal 10 novembre, l’assessore Pepe: «Servizio moderno e competitivo»
POTENZA Due nuovi treni elettrici regionali “Pop” monopiano entreranno in servizio sui binari lucani a partire dal 10 novembre. I convogli sono il sesto e il settimo degli otto complessivi previsti nell’ambito del Contratto di Servizio siglato tra Regione Basilicata e Trenitalia.
Il piano di ammodernamento, iniziato nel 2024, proseguirà nel 2026 con la consegna dell’ultimo treno, con investimenti complessivi per circa 98 milioni di euro, di cui circa 51 destinati all’acquisto dei nuovi treni elettrici, con un finanziamento della Regione Basilicata pari a circa 42 milioni di euro (fondi PNRR e PSC) e un autofinanziamento di Trenitalia pari a circa 56 milioni di euro. Grazie a queste dotazioni, l’età media della flotta lucana scenderà dai 19 anni attuali a 11. «L’arrivo dei due treni – ha dichiarato il vicepresidente e assessore regionale alle Infrastrutture, Pasquale Pepe – rappresenta un ulteriore passo avanti nel percorso di rinnovamento del trasporto ferroviario lucano. Stiamo investendo in qualità, efficienza e sostenibilità per offrire ai cittadini un servizio moderno e competitivo, all’altezza delle migliori realtà nazionali. E, lo ri-
badisco in tutte le uscite pubbliche, dobbiamo puntare a interconnettere tutti i mezzi di trasporto collettivo, affinché i lucani possano muoversi anche senza l'utilizzo dei mezzi propri».
I nuovi treni possono trasportare oltre 500 passeggeri, dispongono di 12 postazioni per biciclette dotate di prese elettriche per la ricarica e di spazi riservati alle persone con disabilità, collocati in prossimità delle porte e dei servizi igienici per agevolarne gli
spostamenti. I convogli sono dotati di prese di alimentazione per pc, tablet e smartphone, illuminazione a led, ampie superfici vetrate e sistemi di insonorizzazione che riducono al minimo rumore e vibrazioni, assicurando un viaggio confortevole e silenzioso. Dal punto di vista ambientale, i treni sono riciclabili fino al 96 per cento e garantiscono una riduzione del 30% dei consumi energetici rispetto ai modelli precedenti, contribuendo con-

cretamente agli obiettivi di sostenibilità fissati a livello regionale e nazionale.
«Con questi investimenti – ha concluso Pepe – la Basilicata sta cambiando
passo nel settore trasporto pubblico. Più treni moderni, più comfort per i pendolari e meno impatto ambientale. Stiamo lavorando in maniera proficua con diversi player sulle linee ferroviarie di entrambe le province e invito le istituzioni alla continua cooperazione, considerato che esiste una naturale unità d'intenti da qualsiasi prospettiva politica si guardi allo sviluppo dei trasporti regionali, perché l’obiettivo è quello di fare l'interesse dei lucani».
«Zes Cultura occasione storica per Matera»
POTENZA «Un progetto lungimirante, che la città non deve lasciarsi scappare». Così il consigliere regionale Nicola Morea al termine dell’audizione dell’avvocato Raffaele De Ruggieri in III Commissione Consiliare Permanente, dedicata alla proposta di istituzione della ZES Cultura a Matera. «Quella della ZES Cultura – ha dichiarato Morea – è un’idea capace di dare un senso nuovo al ruolo di Matera come capitale e di offrire una prospettiva concreta all’intero territorio lucano. Un ottimo lavoro quello svolto da De Ruggieri e dalla Regione Basilicata: si tratta di un progetto che può e deve diventare un elemento di unione per il Consiglio Regionale, perché non appartiene a una
POTENZA «L’importanza del Piano Paesaggistico Regionale (PPR) quale strumento di tutela e governo dello sviluppo del territorio emerge con frequenza sempre maggiore nelle vicende politiche e amministrative lucane». Lo scrivono Alessia Araneo e Viviana Verri, consigliere regionali – Movimento 5 Stelle Basilicata. «Ne abbiamo sollevato l’urgenza già da tempo, ribadita qualche giorno fa a proposito delle diverse autorizzazioni di impianti a biogas che stanno costellando la Basilicata, spesso non integrandosi appieno con l’economia dei luoghi e senza realizzare quell’approccio all’economia circolare cui dovrebbero tendere, proprio perché manca uno stru-

parte politica, ma al futuro della comunità materana e del suo territorio». Il consigliere ha sottolineato l’importanza del lavoro sin qui svolto e la necessità di non disperdere le energie e le intuizioni già messe in campo: «Non possiamo permetterci di archiviare un progetto di tale valore. La Regione Basilicata ha un ruolo centrale e
attivo,l in quanto soggetto attuatore della ZES Cultura. E questa è una novità assoluta: la Regione come impresa, la Regione come motore concreto di sviluppo». Morea ha poi aggiunto: «I 38 milioni di euro di cui si è parlato non rappresentano una cifra stratosferica, ma un investimento possibile e sostenibile. Una base concreta per dare forma a un sogno e per restituire a Matera e alla Basilicata una visione di futuro». Infine, un richiamo alla memoria e all’innovazione: «Questo progetto può essere la chiave per trasformare e innovare le idee di Adriano Olivetti, rendendole attuali e funzionali alle sfide del nostro tempo. Dobbiamo unire cultura, impresa e visione»,

mento di programmazione del territorio. Il PPR è uno strumento essenziale per garantire una visione unitaria del governo del territorio, assicurando coerenza tra tutela ambientale, pianificazione urbanistica e sviluppo sostenibile, ma il suo iter sembra procedere molto lentamente: è
stato avviato nell’ormai lontano 2020 con l’approvazione del documento programmatico, aggiornato successivamente nel quadro della programmazione nazionale ed europea 2021-2022, l’ultimo atto risale a gennaio 2025, con la delibera della giunta che, di fatto, darebbe avvio alla procedura di valutazione ambientale strategica (VAS). Si tratta di un momento di importanza fondamentale dal punto di vista delle scelte strategiche di governo del territorio e del paesaggio, perché avvierebbe una fase di confronto con le istituzioni e le comunità locali. Ad oggi, però, non sono noti i tempi di conclusione della procedura VAS, così come i tempi e le modalità con cui
sarà avviato il confronto con istituzioni e comunità locali, e le risorse impiegate fino ad ora nella procedura avviata cinque anni fa. Sono tutte domande che abbiamo posto alla giunta regionale, presentando formale interrogazione per avere quelle risposte che tutte e tutti i cittadini lucani chiedono da tempo. Il Ppr, infatti, non è soltanto un mero adempimento burocratico, è uno strumento di pianificazione paesaggistica e di governo del territorio, finalizzato a riconoscere i paesaggi della Basilicata nella loro diversità e specificità come valore patrimoniale e identitario e non può più restare imprigionato nella lunghezza dei processi decisionali e burocratici».

Dal CSM il via libera all’unanimità del Plenum con il concerto del Ministro della Giustizia Nordio
Il magistrato corona una lunga carriera: riconosciuti merito, attitudini e radici nel distretto
Ieri il Consiglio superiore della magistratura ha nominato Francesco Basentini Procuratore generale presso la Corte d’appello di Potenza. La decisione è arrivata dal Plenum dopo la proposta unanime della Commissione competente per gli incarichi direttivi e il concerto con il Ministro della Giustizia. Nordio. Basentini si era candidato per l’ufficio rimasto vacante dal 29 giugno, con il pensionamento di Armando D’Alterio. Per Potenza è una nomina che ha un sapore speciale: un potentino che torna nella sua città ai vertici, con l’incarico più alto raggiungibile nella carriera requirente. UN PERCORSO CHE NASCE E SI COMPIE
A POTENZA
La storia professionale di Basentini si intreccia a doppio filo con il Palazzo di giustizia del capoluogo. Entrato in magistratura nel 1996, dal dicembre 1997 al 2015 è stato sostituto procuratore a Potenza: indagini su reati contro la pubblica amministrazione, fallimentari, patrimonio, fisco e società; quindi il coordinamento della Sezione Stralcio e, dal 2002, del terzo gruppo di lavoro.
Dal 2006 ha operato nella Dda del distretto, fino al 2015, attraversando gli anni in cui – talvolta come unico sostituto antimafia – ha seguito i dossier più sensibili su clan e gruppi criminali dell’area potentino–lagonegrese e metapontina, con ramificazioni verso Calabria e Campania. Le relazioni della Direzione nazionale antimafia hanno registrato risultati e processi rilevanti maturati in quel periodo.
Nel 2012 un primo passaggio in Corte d’appello, come applicato alla Procura generale per le udienze. Poi l’approdo a incarichi di guida: dal 2015 al 2018 procuratore aggiunto a Potenza, con il coordinamento dei gruppi 3, 4 e 6 e la collaborazione nella gestione della Dda; tra settembre 2017 e marzo 2018 ha retto l’ufficio come procuratore facente funzioni.
L’ESPERIENZA
NAZIONALE E QUELLA ROMANA
Tra il 2018 e il 2020 Basentini è stato chiamato al

Ministero della Giustizia come Capo del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria. Un passaggio di forte esposizione istituzionale, segnato da protocolli per la sicurezza degli istituti, iniziative organizzative (tra cui il Job Office per il lavoro dei detenuti, la riorganizzazione della Polizia penitenziaria e un piano di redistribuzione dei ristretti) e dalla gestione dell’emergenza Covid nelle carceri.
Dal settembre 2020 è tornato in ruolo alla Procura di Roma: prima nel gruppo stupefacenti e reati contro il patrimonio, poi nel team A.G.I. dedicato ai rapporti con le autorità giudiziarie estere e agli ordini europei di indagine, con un intenso lavoro di cooperazione giudiziaria. Non sono mancate applicazioni alla Dda capitolina.
PERCHÉ IL CSM
LO HA SCELTO Il Plenum ha valorizzato i parametri previsti dal nuovo Testo Unico sulla dirigenza giudiziaria: merito, attitudini e – in via residuale – anzianità. Nelle valutazioni periodiche Basentini è descritto come equilibrato, preparato, diligente e laborioso. Sul piano attitudinale, pesano i 25 anni e oltre di funzioni requirenti complessive, le esperienze semidirettive e di reggenza a Potenza, il coordinamento di strutture interne (ufficio 415-bis, ufficio stralcio, intercettazioni, gestione
del personale) e la capacità organizzativa dimostrata in progetti distrettuali e protocolli condivisi tra uffici giudiziari e foro. A ciò si sommano le competenze maturate nelle indagini antimafia e un precedente affaccio al secondo grado proprio in Corte d’appello a Potenza. La Commissione ha definito Basentini “senz’altro candidato idoneo, per merito e attitudini” al conferimento dell’ufficio, e il plenum ha approvato la nomina previo conferimento delle funzioni direttive requirenti di secondo grado. UN RICONOSCIMENTO ORGOGLIO PER LA CITTÀ È difficile non leggere in questa scelta anche una dimensione civile: Potenza


vede un proprio magistrato, formatosi tra le sue aule e i suoi fascicoli, tornare a guidare l’Ufficio di vertice del distretto. Un motivo di orgoglio che non è campanile, ma riconoscimento di un percorso professionale radicato sul territorio e validato a livello nazionale. Un ritorno “a casa” che chiude un cerchio.
Dalle prime inchieste nel 1997 alla direzione dell’ufficio di vertice nel 2025: il filo non si è mai spezzato. È la storia di un magistrato che ha camminato lungo tutti i gradini della giustizia lucana, ha affrontato compiti nazionali e ora torna dove tutto è iniziato, con una maturità diversa, più consapevole.
Per Potenza e per l’intero
distretto, la nomina di ieri è insieme un attestato e una responsabilità: trasformare l’orgoglio in servizio, con sobrietà e concretezza.
COSA CAMBIA DAOGGI
La Procura generale è il perno dell’azione requirente in Corte d’appello: coordina l’esercizio dell’azione penale nel secondo grado, presidia legalità e uniformità dell’interpretazione, cura rapporti istituzionali e organizzazione interna. Basentini eredita un ufficio che negli anni ha garantito continuità e, con l’esperienza accumulata tra Potenza, Roma e Dap, porta un bagaglio di relazioni e metodi che il Csm ha ritenuto utili per consolidare e innovare.
Con l’arrivo del nuovo Procuratore generale, si chiarisce anche la corsa per la Procura ordinaria del capoluogo. Come avevamo raccontato nelle scorse settimane, la scelta di Basentini per la Procura generale lo fa uscire dalla competizione alla quale pure era candidato, lasciando in campo l’attuale reggente e procuratore aggiunto Cardea e, tra gli altri profili seguiti con attenzione, spiccano quelli del procuratore di Vibo Valentia Falvo e il sostituto Procuratore generale di Cassazione Senatore.
Dossier ancora aperto anche a Lagonegro, dove – dopo il pensionamento a febbraio dell’ultimo titolare Gianfranco Donadio – il Csm dovrà individuare il nuovo procuratore tra Giuseppe Cacciapuoti, Ettore Cardinali, Antonio Clemente, Paola Conti, Lelio Festa Fabio, Lucia Isceri e Michele Sessa. Fermo restando la permanenza o meno dell’interesse di Cardea per questo ufficio. Due caselle chiave per l’assetto del distretto che, a questo punto, potrebbero trovare definizione nei prossimi mesi.

CRONA-CHI? Il giornalista Amendolara indaga sul ragazzo che sparì da Lauria nel 2003 con la giornalista Tammariello
C’è un giallo che non si è mai risolto a Lauria. Nella calma di un diciassette maggio del 2003 sparisce nel nulla un uomo di trentaquattro anni. Dopo ventidue anni sulla vicenda continua ad aleggiare una nebbia sempre più fitta. È questo il nuovo caso di cronaca trattato nella nuova puntata di CronaChi?, l’approfondimento di Cronache Lucane condotto da Fabio Amendolara. Ospite in studio la giornalista Anna Tammariello, che ha raccolto testimonianze ed informazioni utili sulla vicenda. «Ci occupiamo di una storia che un'intera comunità, quella di Lauria, aveva chiuso in un cassetto -spiega Amendolara-. L'ha chiusa in un cassetto 22 anni fa,quando è scomparso Nicola Bevilacqua, un ragazzo di etnia rom che con la sua famiglia si era trasferito in paese. C'è stata qualche timida riapertura della vicenda, anche con delle segnalazioni anonime, però dobbiamo dire che di indagini vere e proprie, anche costruite nel contesto giusto, in realtà non ce ne sono mai state. Il caso è stato aperto e richiuso sempre con una certa rapidità e non si sono mai fatti dei passi avanti. Il clima che si respirava a Lauria non deve aver favorito la ricerca della verità». Ma che cosa accade a Bevilacqua? È sera e un auto arriva sotto casa di Nicola. Nulla di anomalo, racconteranno i vicini, perché sotto casa dell’uomo c’era sempre un via vai di auto. Da quel momento però,
del ragazzo si perdono le tracce. Si pensa subito ad un allontanamento volontario, come era già avvenuto tante volte in passato. Poi, si inizia a parlare di una scomparsa. Ora, a distanza di anni, di probabile omicidio. Nicola non era uno stinco di santo e a Lauria tutti sapevano che prima o poi avrebbe fatto una brutta fine. Tanti i reati commessi dal Bevilacqua, tante le amicizie sbagliate e forse pericolose. Ma il caso viene archiviato . A sei anni di distanza però spunta una lettera anonima che parla di omicidio. Nicola è stato ucciso, dato alle fiamme e sepolto nella località «Le condotte» di Lauria, scrive la penna anonima. La Procura di Lagonegro chiede la revoca al giudice per le indagini preliminari del provvedimento di archiviazione e ricomincia ad indagare. Questa volta, però, si segue la pista dell’omicidio. E due giovani di Lauria, entrambi ventisettenni, finiscono nel registro degli indagati. Secondo una ricostruzione sono loro che la sera del 17 maggio 2003 vanno a prendere Nicola sotto casa. Sono gli ultimi a vederlo vivo e quindi potrebbero essere coinvolti nella scomparsa dell’amico. L’otto luglio 2009 gli «specialisti» della Scientifica di Roma e i vigili compiono scavi a campione nella località «Le Condotte» dove, secondo la lettera, i resti di Bevilacqua sarebbero stati sotterrati, senza riuscire, tuttavia, a individuare quel che rimane del cadavere. Dal sottosuolo emerge so-

lo il tessuto bruciacchiato di una maglietta che non contribuisce a fare chiarezza.
«Anna Tammariello in questi giorni si è occupata in modo abbastanza approfondito sulla vicenda. Che cosa hai scoperto?». « In buona parte della comunità di Lauria- spiega Tammariello- c'era un sentimento di astio nei confronti di questa ragazzo. Questo clima sicuramente non ha favorito in un primo momento le indagini perché qualcuno che forse poteva sapere ha preferito tacere. Purtroppo a distanza di ventidue anni molte delle persone vicine al Bevilacqua non ci sono più. A restituirci però informazioni utili per comprendere il contesto e ricostruire l’aspetto umano del Bevilacqua l’intervista del direttore e fondatore dell’ Eco di Basilicata, Mario Lamboglia. Un’intervista del 1998 dove Bevilacqua si mette a nudo. Era sicuramente un personaggio che incuteva timore e paura all'interno della comunità, ma una persona che comunque mostra dei rimpianti per le sue condotte». Dalla penna del giornalista emerge un racconto fatto di sofferenza. Nicola non si sentiva accettato nella comunità nella quale viveva, che lo additava come “U zingaro” e non trovava conforto nemmeno nelle quattro mura domestiche, dove la sua era una famiglia disfunzionale e anaffettiva.« A luispiega Lamboglia nel contributo video- sono mancati anche gli aspetti minimi che dovrebbero essere presenti in una famiglia e questo ha generato un piccolo mostro». «Mario Lamboglia- sottolinea Amendolara- ci racconta di un ragazzo esuberante anche con le ragazze del paese. C’è però un problema di contesto: quello cittadino che cercava di respingerlo ma c'è anche il contesto familiare che presentava delle difficoltà. « In entrambi i contesti- evidenzia l’ospite in studio- c'era un clima generale di repulsione nei confronti di Nicola. Il primo giocattolo da parte dei genitori Bevilacqua lo riceverà solo all'età di 16

anni. In punto di morte la madre riserverà nei suoi confronti parole amare, etichettandolo di essere il suo più grande rimpianto e nell’intervista a “Chi l’ha visto” dopo la sua scomparsa il padre affermerà che il figlio aveva preso quella brutta testa proprio dalla madre». « Il padre che però proprio, in quella intervista, ad un certo punto si commuovespiega Amendolara in studio- e parlerà da subito di omicidio». In paese tutti sapevano che prima o poi Nicola avrebbe fatto una brutta fine. A sette anni aveva iniziato a delinquere con piccoli furti, a quattordici si era macchiato di un brutto reato, che lo aveva condotto per la prima volta nel carcere minorile, e nell’età adulta aveva proseguito in quella condotta. Ma arriviamo alle indagini che, secondo Amendolara, «hanno fatto acqua da tutte le parti».
La prima inchiesta viene chiusa velocemente come allontanamento volontario. Il Bevilacqua era solito sparire e poi ricomparire. «Ma probabilmente -aggiunge il conduttore- già nel 2003 , nell'immediatezza del fatto, arriva una lettera alla sorella di Nicola, scritta a mano. Che cosa dice? “Sorella mia stai tranquilla ,sto bene”. Si tratta del primo tentativo di depistaggio che genera una svolta nelle indagini: Nicola non si è allontanato volontariamente e nella sua scomparsa c’è la mano di terze persone».
La calligrafia e la firma non sono quelle di Nicola ed è errato anche l’indirizzo dell’abitazione della sorella.
Le indagini però non conducono a nulla e il caso verrà archiviato. A distanza di anni arriva una seconda lettera, anonima e scritta al pc, questa volta indirizzata a Don Marcello Cozzi, con l’invito di consegnarla agli inquirenti. Sarà questa la lettera che segnerà una svolta nelle indagini e farà riaprire il caso. Quelle righe raccontano di un omicidio , vengono menzionati i nomi di due ragazzi, Giuseppe e Raffaele, che quella sera erano andati a prendere Nicola. Si ricerca il suo corpo nel punto evidenziato nella lettera, ma nulla viene rinvenuto se non un lembo bruciacchiato di una maglietta. Una macambra coincidenza, che indubbiamente suggestiona. La lettera parlava di un corpo, quello del Bevilacqua, bruciato e poi seppellito nel punto in cui fu trovato questo reperto. Il caso venne però archiviato, il corpo mai ritrovato, e il movente e i responsabili mai individuati. «Il contesto in cui bisogna indagare- conclude Amendolara- non è assolutamente quello ordinario. Non si tratta di criminalità comune, oggi possiamo definirlo un caso di Lupara Bianca. Queste indagini dovevano essere condotte da una procura antimafia».


POTENZA L’Azienda ospedaliera regionale San Carlo di Potenza ha proceduto al conferimento di 90 incarichi di funzione organizzativa e professionale in favore del personale del comparto operante in tutti e cinque gli ospedali dell’Aor, in attuazione del Contratto collettivo nazionale di lavoro 2019-2021. Si tratta di un provvedimento di grande rilievo per l’Azienda, poiché la selezione e il conferimento di tali incarichi mancavano dal 2012. La procedura, condotta secondo criteri di trasparenza e riconoscimento delle competenze professionali, segna un momento nevralgico nella riorganizzazione e nel potenziamento delle strutture operative, sia sanitarie che tecnico-amministrative, consentendo oggi di valorizzare il merito e di potenziare il sistema organizzativo complessivo, a beneficio dell’Aor, del servizio sanitario pubblico e della comunità. Con la definizione aziendale di contenuti ed obiettivi degli incarichi di funzione, a seguito dei verbali delle commissioni di selezione e delle graduatorie finali relative alle singole posizioni, l’Azienda ha potuto procedere all’individuazione dei professionisti destinatari e alla sottoscrizione dei relativi contratti, con struttura di
assegnazione, profilo, fascia e valore economico annuo.
«L’attribuzione dei nuovi incarichi rappresenta un atto concreto di valorizzazione del personale e di rafforzamento della governance aziendaleha dichiarato il direttore generale dell’Aor San Carlo, Giuseppe Speradopo ben più di dieci anni, ha continuato il Dg, attuiamo un processo fondamentale per il riconoscimento delle competenze, per la responsabilizzazione e il coinvolgi-

mento dei professionisti e per il miglioramento della qualità del lavoro e delle prestazioni erogate ai cittadini. Dopo l’approvazione dell’Atto aziendale e accanto alle procedure per l’assegnazione di incarichi organizzativi e professionali ai dirigenti medici, l’attribuzione degli incarichi di funzione al personale di comparto costituisce un ulteriore importante segnale di crescita e di consolidamento dell’organizzazione aziendale, in linea con gli obiettivi di efficacia, efficienza e qualità che guidano da sempre l’azione di questa direzione». «Il conferimento di questi incarichi – ha dichiarato l’assessore alla Salute, Politiche della persona e Pnrr del-
la Regione Basilicata, Cosimo Latronico – rappresenta un momento significativo per l’intero sistema sanitario regiona- le. È un atto che riconosce il valore e l’impegno quotidiano di tanti professionisti che operano con dedizione nelle strutture lucane, contribuendo in modo determinante alla qualità e all’umanizzazione delle cure. La valorizzazione delle competenze e la trasparenza delle procedure sono principi cardine della nostra azione di governo».
RIONERO IN VULTURE Bilancio positivo per l’ottobre rosa dell’Irccs Centro di Riferimento Oncologico della Basilicata. Sono state 170 in totale le ecografie mammarie eseguite gratuitamente dai medici radiologi Crob. Il mese dedicato alla prevenzione al femminile è stato costellato di appuntamenti gratuiti offerti alle donne dai 20 ai 40 non rientranti nella fascia dello screening oncologico regionale. 60 ecografie sono state eseguite nella senologia del Crob e 110 nei paesi limitrofi grazie alla collaborazione con diverse associazioni femminili e culturali che hanno messo le proprie sedi a disposizione della cittadinanza. L’iniziativa ha permesso non solo di fare prevenzione concretamente ma anche
di sensibilizzare e istruire le giovani donne su quanto sia importante fare diagnosi precoce di tumore al seno per poter parlare di guarigione. «Le giornate gratuite di prevenzione sono utili anche per veicolare un messaggio importante, quello di prendersi cura di sé stessi e soprattutto di partecipare agli screening oncologici gratuiti della Regione Basilicata, la cui gestione è affidata al Crob, che sono quello mammografico, quello cervico uterino e quello del colon retto» dice il direttore generale Irccs Crob Massimo De Fino. I tumori della mammella, della cervice uterina e del colon retto, sono tra le principali neoplasie che colpiscono la popolazione italiana, ma la loro storia naturale può essere modificata
proprio attraverso i programmi di screening oncologici. L’obiettivo comune è quello di identificare il tumore in una fase iniziale, quando i trattamenti sono più efficaci e meno aggressivi, aumentando le possibilità di guarigione. Grazie all’allargamento delle fasce d’età, lo screening mammografico è rivolto alle donne residenti in Basilicata di età compresa tra i 45 anni e i 74 anni. Lo screening cervico uterino prevede l’esecuzione del Pap test (per le donne dai 25 ai 34 anni) e del test HPV (per le donne dai 35 ai 64 anni) per individuare precocemente lesioni precancerose e carcinomi. Lo screening del colon retto si effettua tramite l’esame del sangue occulto nelle feci per le persone tra i 50 e i 74 anni.
POTENZA La Uil Fpl ha inviato una nota di sollecito all’Assessore alla Sanità e al Direttore Domenico Tripaldi affinché venga emanata al più presto la circolare con le linee di indirizzo per le stabilizzazioni nelle aziende sanitarie. Nella stessa comunicazione, la Uil Fpl ha inoltre richiesto che vengano applicate anche le disposizioni contenute nella nuova legge sulle stabilizzazioni, pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione in data 1° novembre. «Siamo ormai a novembre - si legge - ad oggi, le aziende sanitarie lucane sono ancora in attesa della nota regionale con la quale devono essere fornite le indicazioni operative ne-

cessarie per l’avvio dei bandi di stabilizzazione. Un ritardo che sta generando grande preoccupazione e incertezza tra i lavoratori, molti dei quali hanno prestato servizio in prima linea durante la pandemia e continuano quotidianamente a garantire l’assistenza ai cittadini lucani con dedizione e professionalità. Ad oggi non comprendiamo il
perché , non siano ancora state trasmesse alle aziende sanitarie le linee guida regionali. Questo ritardo rischia di compromettere i percorsi di stabilizzazione previsti dalle norme e di mortificare centinaia di professionisti che, da anni, lavorano con contratti precari per garantire la tenuta del sistema sanitario regionale». La Uil Fpl chiede che nelle linee di indirizzo venga pienamente recepita la legge approvata dal Consiglio Regionale della Basilicata, fortemente sostenuta dal sindacato, che riconosce il diritto alla stabilizzazione anche al personale assunto a tempo determinato in un profilo ma attualmente in aspettativa non re-
tribuita in altro profilo, purché abbia maturato i requisiti di servizio previsti. «Questa disposizione - sottolinea la Uil Fpl - rappresenta un atto di giustizia e di equità, volto a non penalizzare nessuno di quei lavoratori che, con professionalità e spirito di servizio, hanno garantito la funzionalità del sistema sanitario in questi anni difficili. I precari della sanità ancora in attesa di stabilizzazione appartengono sia al comparto che alla dirigenza sanitaria e comprendono figure professionali fondamentali come infermieri, operatori socio-sanitari, tecnici, fisioterapisti, personale amministrativo e dirigenti medici».


nel mirino società, immobili e attrezzature
La Guardia di Finanza di Potenza, attraverso il G.I.C.O. (Gruppo d’Investigazione sulla Criminalità Organizzata), ha dato esecuzione a un provvedimento di confisca di prevenzione emesso dalla Corte d’Appello di Salerno. Il decreto riguarda beni mobili, immobili e quote societarie per un valore complessivo di circa mezzo milione di euro, riconducibili a un noto imprenditore potentino attivo nel settore del commercio di autoveicoli, già ritenuto «fiscalmente pericoloso» ai sensi del Codice Antimafia.La decisione della magistratura campana giunge dopo l’annullamento con rinvio disposto dalla Corte di Cassazione sul decreto di revoca della confisca pronunciato nel 2023 dalla Corte d’Appello di Potenza. Quest’ultima, infatti, aveva ribaltato il provvedimento originario del Tribunale di Potenza, che nello stesso anno aveva disposto la prima misura ablativa nei confronti dell’imprenditore.Secondo quanto emerso dalle indagini svolte dalla Guardia di
Finanza nel 2023, l’uomo avrebbe mostrato una «pericolosità sociale economico-finanziaria» e una sproporzione significativa tra il patrimonio posseduto e i redditi dichiarati.La confisca riguarda due società di capitali, una villa e diverse attrezzature utilizzate per l’allestimento di un autonegozio.
Un patrimonio consistente che, secondo gli inquirenti, non risulterebbe compatibile con le fonti di reddito lecite dichiarate
.Le misure di prevenzione patrimoniali, come quella eseguita oggi, si confermano ancora una volta strumenti efficaci nel contrasto all’illecito arricchimento derivante da attività economiche di provenienza sospetta o da reati di profitto.Si precisa, tuttavia, che il provvedimento di confisca potrà essere oggetto di impugnazione attraverso i mezzi previsti dalla legge. Ai fini del diritto di cronaca, costituzionalmente garantito, resta dunque ferma la possibilità che la decisione venga modificata o annullata in sede giudiziaria.

Pino Cervino e Antonio De Vita guidano un’attività che da sei anni porta la freschezza del pescato e dei surgelati sulla tavola dei potentini

Gestire una pescheria o lavorarci ogni giorno significa immergersi in un mestiere intenso, fatto di sacrificio, conoscenza e passione per il mare.
Un lavoro che lega titolari e dipendenti a un comparto, quello ittico, ricco di tradizione e di gusto.
Le pescherie, oggi, sono veri e propri presìdi di una cucina diversa, che esce dai confini della carne e dei formaggi per valorizzare i sapori autentici del mare.
È questo lo spirito che anima la pescheria e surgeleria di via Di Giura, diretta da Pino Cervino e Antonio De Vita, un punto di riferimento per i clienti della zona e per tutti gli appassionati del buon pesce.
Da sei anni l’attività si distingue per la qualità dei prodotti e per la professionalità di
chi vi lavora ogni giorno, come Annarita Maggio e Marina Silvano, sempre pronte ad accogliere le richieste dei fornitori e dei clienti.Tra tonno, sgombri, orate, polpi, gamberi e merluzzo, il banco del pesce è diventato un simbolo di fiducia e tradizione, ma anche di innovazione. A raccontarlo è Annarita Maggio, 39 anni, originaria di Potenza:«È aperta una surgeleria, una cosa che a Potenza prima non andava così tanto. Abbiamo portato una specie di innovazione. Ci stiamo facendo conoscere dalle persone di montagna, avvicinandole ai prodotti ittici e ai surgelati».Il mercato, spiega Maggio, sta rispondendo positivamente:«Va abbastanza bene. C’è richiesta».Ma gli inizi non sono stati semplici:«Le difficoltà iniziali credo fossero legate all’affrontare un
mercato nuovo, qualcosa che prima non c’era. Farsi conoscere, far conoscere i prodotti e il mondo del surgelato è stata la sfida principale».Sullo slogan dell’attività, sorride:«Al momento no, ma ci penserò, ci penserò».E tra i ricordi più belli e i momenti più intensi di questi anni, Annarita non ha dubbi:«Momenti difficili non ne ricordo. I momenti belli sono tanti: la collaborazione con i colleghi, il periodo natalizio che per noi è molto intenso ma anche pieno di allegria e comunicazione, sia con chi lavora con noi che con i clienti».Infine, sul senso del lavoro quotidiano, racconta con semplicità e orgoglio:«Le giornate di sacrifici ci sono, come nella vita: giorni sì e giorni no. Ma siamo tutti contenti di renderci utili».
F RANCESCO M ENONNA
Restano stazionarie, ma gravi, le condizioni del 44enne rimasto vittima di un incidente nei campi di sua proprietà ad Avigliano Scalo.
Secondo le prime ricostruzioni, sarebbe stato travolto dal suo stesso trattore durante alcune operazioni di lavoro. Soccorso dai sanitari del 118 e
trasportato d’urgenza all’ospedale “San Carlo” di Potenza, l’uomo è stato ricoverato nel reparto di Rianimazione.
I medici avrebbero riscontrato diversi traumi, tra cui uno particolarmente serio al torace. Le forze dell’ordine sono al lavoro per ricostruire la dinamica dell’incidente.

«Vincitore della Coppa Italia
‘Bench press’ per la Federazione Italiana Powerlifting, col nuovo record italiano della categoria. Per aver dato lustro alla Città di Potenza, nelle diverse competizioni nazionali alle quali ha partecipato, conseguendo risultati di rilievo e ottenendo prestazioni che lo collocano ai vertici dello sport del Sollevamento Pesi in Italia», questa la motivazione che sarà indicata sull’encomio che il Sindaco di Potenza Vincenzo Telesca consegnerà all’atleta Mattia Pietrafesa, nel corso di una ceri-

monia in programma questa mattina, alle ore 10, nella Sala dell’Arco del Palazzo di Città, sede mu-

nicipale di piazza Matteotti.
«Pur essendo ancora appena diciottenne – evi-
denzia il Sindaco – Mattia ha ottenuto affermazioni di grande prestigio e Potenza è orgogliosa di lui e
gli augura le soddisfazioni che il suo talento e il grande impegno che profonde gli potranno garantire».
Terzo qualificato ai Campionati italiani della Federazione italiana powerlifting nel 2024, secondo nella categoria sub junior per la competizione nazionale di powerlifting svolta a febbraio di quest’anno, risultato ripetuto anche nella Coppa Bertoletti e nei campionati nazionali a luglio e settembre, prestazioni che gli hanno assicurato la convocazione nella nazionale italiana per i campionati europei tenutisi a Malta.
L’Amministrazione comunale ha espresso «gratitudine per essere esempio di longevità, saggezza e memoria storica»
Avigliano celebra un traguardo speciale: la signora Margherita ieri ha compiuto 100 anni, circondata dall’affetto dei suoi familiari e dell’intera comunità.
Nata il 5 novembre 1925, Nonna Margherita ha attraversato un secolo di storia con forza, dignità e coraggio, affrontando le molte prove che la vita le ha posto davanti.
Sposata nel 1947 con Vincenzo, Margherita è madre di tre figli Giuseppe, Andrea e Vita Crescenza – due dei quali purtroppo scomparsi – e circondata dall’amore di cinque nipoti e otto pronipoti, che rappresentano per lei la più grande gioia e il simbolo della continuità familiare.
Alla cerimonia, nella frazione di Nardella, hanno preso parte il Sindaco di
Avigliano Giuseppe Mecca, il parroco della Parrocchia Maria Santissima del Carmelo Don Massimiliano Scavone e i rappresentanti dell’amministrazione comunale, che le hanno consegnato una targa celebrativa come omaggio alla sua lunga e preziosa vita.
Nel corso dei festeggiamenti, i familiari hanno ripercorso insieme a lei ricordi e momenti di vita, testimoni di un’esistenza segnata da valori autentici, dedizione alla famiglia e profondo amore per la propria comunità. L’Amministrazione comunale di Avigliano e la comunità tutta esprimono «la propria gratitudine a Nonna Margherita per essere esempio di longevità, saggezza e memoria storica per l’intero paese. Auguri!».




Dopo la decisione della maggioranza di aggiornare il Consiglio comunale, tuonano i consiglieri: «Nessun atteggiamento ostruzionistico, solo scuse»
Si è tenuta ieri pomeriggio la conferenza stampa dei consiglieri comunali di opposizione del Comune di Matera Nunzia Antezza, Domenico Bennardi, Roberto Cifarelli, Luca Colucci, Raffaele Cotugno, Angelo Lapolla, Tommaso Perniola, Marina Rizzi, Angelo Rubino, Vincenzo Santochirico, Roberto Suriano, Saverio Tarasco, Adriana Violetto per informare la comunità della situazione politica.
«Nella seduta del Consiglio Comunale di Matera del 3 novembre scorso, il centrodestra, dopo aver constatato di non avere i numeri per eleggere il Presidente del Consiglio indicato, ha deciso di interrompere i lavori, impedendo così la discussione degli altri punti all’ordine del giorno.- affermanoUna scelta grave e irresponsabile — denunciano i consiglieri di opposizione — che tiene in ostaggio la città e ne sacrifica le urgenze sull’altare delle poltrone e degli interessi di parte».
«Nonostante la disponibi-

lità delle opposizioni a proseguire i lavori, la maggioranza ha preferito rinviare tutto alla prossima seduta, fissata al 10 novembre, mettendo a rischio la possibilità di tenere il Consiglio Comunale aperto su “Matera Capitale Mediterranea della Cultura e del Dialogo 2026”, richiesto con chiarezza e senso di responsabilità dalle minoranze, e così venendo meno a quanto concordato fra i capigruppo» sottolineano i consiglieri di minoranza.
«Il centrodestra, con il Sindaco Nicoletti in testa, che a parole invoca il dialogo, nei fatti si è chiuso in una logica di imposi-
zione e prevaricazione, che blocca l'attività consiliare, così pregiudicando la normale vita democratica dell’istituzione. - ribadiscono - Il dialogo, se autentico, non può essere un approccio di comodo finalizzato al raggiungimento di scopi di parte. Deve invece rappresentare un metodo di confronto vero, leale e costruttivo, fondato sul rispetto reciproco e sulla volontà di far prevalere l’interesse della comunità».
«In questa prospettiva, la Presidenza del Consiglio Comunale non è un trofeo politico da conquistare, ma una funzione istituzionale che riguarda l’intero Consiglio e, come tale, ri-
chiede condivisione di approccio e spirito di servizio. Le forze di opposizione sono pronte al confronto sul punto. - spiegano le opposizioni - D'altra parte lo hanno già fatto in questi mesi, quando, pur non votando per il presidente del consiglio, hanno consentito che fossero esaminati e votati l'assestamento di bilancio – in mancanza del quale il consiglio sarebbe stato sciolto -, le linee programmatiche, il consolidato, l'aggiornamento del piano triennale. Quindi le forze di opposizione hanno dato ampia e ripetuta prova di responsabilità, compito al quale si sta sconsideratamente sottra-
endo il centrodestra». «Se non ci sono le condizioni per una soluzione condivisa, si consenta al Consiglio comunale di trattare tutte le questioni di merito che sono già alla sua attenzione e sulle altre che riguardano la vita e i problemi della comunità cittadina. - dichiarano - In questo senso, sarà contrastato ogni atteggiamento dilatorio sulla trattazione, in sede consiliare, dell'impostazione da dare all'appuntamento, ormai imminente, di Matera Capitale mediterranea della cultura e del dialogo». «Per Regolamento, sul punto il Consiglio avrebbe dovuto essere già convocato. E' un'ulteriore violazione delle prerogative dei consiglieri comunali.concludono i conglieri di minoranza- Le opposizioni confermano la volontà di difendere le prerogative del Consiglio Comunale, di garantire il corretto funzionamento dell’amministrazione e di continuare a lavorare, con serietà e trasparenza, sui temi concreti che riguardano la città e i cittadini».


MATERA Poste Italiane promuove in Basilicata il piano per l’installazione di colonnine di ricarica negli spazi pubblici messi a disposizione dalle istituzioni locali. L’iniziativa è stata illustrata a Matera, presso la Sala consiliare della Provincia, in un incontro a cui hanno preso parte Gerardo Larocca, presidente di Anci Basilicata, Francesco Mancini, presidente della Provincia di Matera; Marco Giannelli Savastano, responsabile relazioni istituzionali area Sud, Danilo Casamassima, Direttore della filiale Poste Italiane di Matera e i sindaci dei Comuni delle province di Matera e Potenza. Dieci le colonnine già installate nella Regione. Due sono state già attivate a Bernalda e a Scanzano Jonico. L’installazione di colonnine di ricarica per i mezzi elettrici, completamente a carico dell’azienda e senza alcun onere per le amministrazioni, contribuirà a favorire la mobilità sostenibile: uno degli obiettivi del progetto Polis, nato per sostenere la coesione economica, sociale e territoriale, e il superamento del digital divide nei comuni con meno di
15mila abitanti, riducendo le distanze tra la pubblica amministrazione e le piccole comunità. «Anci Basilicata sostiene con convinzione l’iniziativa promossa da Poste Italiane nell’ambito del progetto Polis, che rappresenta una grande opportunità per i piccoli Comuni della nostra regione - afferma Larocca, presidente di Anci Basilicata e sindaco di Brindisi Montagna - È un segnale positivo di collaborazione istituzionale che rafforza il legame tra Poste Italiane e i Comuni, offrendo nuove occasioni di crescita e innovazione
per le nostre comunità». Durante l’incontro Poste Italiane ha fatto il punto sui risultati raggiunti sul territorio grazie a Polis. In 12 uffici postali dei comuni lucani è già possibile chiedere i certificati anagrafici e di stato civile, resi disponibili da Anpr, la banca dati di cui è titolare il Ministero dell’Interno e tre certificati INPS: il cedolino della pensione, la certificazione unica e il modello “OBIS M”, che riassume i dati informativi relativi all’assegno pensionistico. Disponibili anche i servizi “Atti di Volontaria

Giurisdizione” con la possibilità di presentare le istanze di “Nomina amministratore di sostegno” e “Rendicontazione Stato Patrimoniale Assistito”, secon-
do quanto contenuto nella convenzione firmata tra Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Ministero della Giustizia e Poste Italiane.
MATERA Il Presidente dell’Associazione Ambulanti di Confcommercio Matera, Antonio Marroccoli, evidenzia l’importanza di un punto di informazioni turistiche nei Rioni Sassi, in particolare in un locale che un tempo era un importante punto di riferimento per cittadini e turisti: prima sede dell’ufficio informazioni, poi utilizzato come presidio dei vigili urbani ed infine utilizzato dagli organizzatori di un film girato qualche anno fa. Da allora, pe-
MATERA È stato firmato l’Accordo operativo ai sensi dell’art. 15 della L. 241/1990 tra l’ATER di Matera e l’Università degli Studi della Basilicata – Dipartimento per l’Innovazione Umanistica, Scientifica e Sociale (DIUSS), per dare vita al progetto “Rigenerare l’abitare pubblico – Laboratorio di idee per i quartieri ATER di Matera”. L’intesa rappresenta una sperimentazione unica nel panorama regionale, ponendo le basi per un nuovo modo di concepire l’abitare pubblico: sostenibile, inclusivo e capace di valorizzare il patrimonio residenziale pubblico, attraverso la ricerca e la progettazione architettonica contemporanea. Il progetto mira a sviluppare stu-

rò, è rimasto chiuso e inutilizzato. In una città turistica come Matera, e in particolare in un’area di grande afflusso come i Sassi, la mancanza di un punto informazioni attivo rap-
di, ricerche e progetti di rigenerazione urbana nei contesti residenziali pubblici della città di Matera e provincia, con l’obiettivo di definire linee guida innovative per la riqualificazione e la progettazione di spazi abitativi di nuova generazione, in grado di migliorare la qualità della vita e rafforzare l’identità dei quartieri popolari. Elemento distintivo dell’accordo è il coinvolgimento attivo degli studenti, dei docenti e dei ricercatori del Corso di Laurea in Architettura dell’Università della Basilicata, che trasformeranno la didattica in un vero e proprio laboratorio di sperimentazione progettuale, attraverso workshop, seminari pubblici e attività di ricerca applica-

ta. I risultati saranno presentati in una mostra conclusiva, aperta alla cittadinanza e alle istituzioni, a testimonianza di un percorso condiviso tra università e territorio. «Con questo accordo – dichiara Maridemo Giammetta, Amministratore Unico dell’Ater di Matera – avviamo una nuova stagione dell’abitare pubblico, fondata sulla collaborazione tra istituzioni, ricerca e innovazione.
presenta una grave carenza di accoglienza e servizio. Ogni giorno centinaia di visitatori cercano indicazioni, materiale informativo e supporto, senza trovare un luogo dedicato. «Ritengo che riaprire questo spazio come centro informazioni turistiche non sia solo un gesto simbolico, ma un atto concreto di attenzione verso il turismo, la cultura e l’immagine della città. Un piccolo investimento per un grande ritorno in termini di accoglienza e reputazione».
È un passo concreto per ripensare i quartieri popolari, rendendoli più vivibili, sostenibili e a misura di comunità. Una sperimentazione che può diventare un modello per l’intera regione». «Si tratta di un’iniziativa di grande valore formativo e culturale –sottolinea il Prof. Francesco Panarelli, Direttore del Diuss – perché consente ai nostri studenti di misurarsi con progetti reali, sperimentando soluzioni architettoniche capaci di generare impatto sociale e territoriale. Questo percorso rafforza l’attrattività del nostro Corso di Architettura, che si conferma come un polo di eccellenza nel dialogo tra sapere accademico e trasformazione urbana».


Dieci spettacoli per adulti e quattro per ragazzi: grandi nomi e una programmazione di qualità per rilanciare il teatro cittadino
DI FRANCESO MENONNA
Dieci spettacoli teatrali con grandi interpreti del settore, quattro dedicati ai ragazzi che prenderanno il via il prossimo 22 novembre. Questa la proposta teatrale della Sartoria Teatrale che ha presentato ieri mattina la nuova stagione artistica presso il foyer del Cine Teatro Don Bosco di Potenza.La stagione teatrale è stata presentata ieri mattina alla presenza dell’Assessore alla Cultura del Comune di Potenza, Roberto Falotico, dell’amministratore di Metropolis SRLS Antonello Condelli e del rappresentante del Gruppo Opera Gianpiero Francese.Teatro di spessore, teatro di grande valore artistico: questa la proposta suggestiva articolata in dieci spettacoli che hanno preso il via ieri sera con la «prima» di Giovanni Esposito, che ha portato in scena Benvenuti in Casa Esposito.Gli altri spettacoli si terranno il 6 dicembre con Gin Game, protagonisti Giuseppe Pambieri e Pamela Villoresi; il 28 dicembre con Il Vedovo interpretato da Massimo Ghini; il 17 gennaio Massimo Lopez e Tullio Solenghi saranno i protagonisti di Dove Eravamo Rimasti; il 7 febbraio Giacomo Giorgio e Giorgio Pasotti porteranno

in scena Otello; il 14 febbraio Eugenio Finardi sarà il protagonista di Voce Umana; il 13 marzo sarà la volta di Indovina chi viene a cena con Vittoria Belvedere e Cesare Bocci; il 28 marzo Il Berretto a Sonagli di Luigi Pirandello, con Enrico Guarnieri nelle vesti del protagonista, terrà alta l’attenzione degli appassionati.Penultimo spettacolo in programma l’11 aprile con Buongiorno Ministro di Enzo Iacchetti e Carlotta Proietti, mentre a chiudere la stagione sarà L’Arte della Truffa di Biagio Izzo, il 23 aprile.Un cartellone ricco che sarà implementato da quattro spettacoli dedicati ai ragazzi, in partenza dal prossimo 22 novembre. Una proposta culturale, quella presentata ieri, che va ad arricchire ulteriormente il panorama artistico e culturale della
città di Potenza, con il dichiarato intento di dare vita, voce e sostanza ai grandi interpreti del teatro nazionale.Sartoria Teatrale intende cucire e mettere a sistema il teatro mediante una programmazione mirata, valida e basata sulla presenza di grandi artisti del panorama teatrale nazionale. Gruppo Opera, Metropolis SRLS e Comune di Potenza puntano su una programmazione di spessore per esaudire le istanze dei tanti appassionati del genere teatrale.Gianpiero Francese ha dato il suo parere in merito alla rassegna teatrale:«Non abbiamo solo Pambieri, è lo spettacolo di cui io ho la regia però insomma insieme a lui, insieme alla Villoresi ci sono altri attori e protagonisti di una stagione che secondo me è la migliore di questi ultimi an-

ni, assolutamente, in maniera indiscussa perché è una stagione composita, variegata, piena di spettacoli che saranno sorprendenti. Quest’anno parte anche la stagione ragazzi del teatro ragazzi, quindi completeremo così l’offerta culturale e teatrale che merita Potenza. Le difficoltà? Come sempre, adesso ci sentiamo meno soli perché il Comune di Potenza ci è un po’ più vicino, speriamo di poter individuare un percorso comune che dia a tutti la possibilità di migliorare la nostra offerta culturale».Dal canto suo, l’Assessore alla Cultura del Comune di Potenza, Roberto Falotico, ha apprezzato il lavoro degli organizzatori:«Insomma, Sartoria Teatrale con dieci spettacoli importantissimi che sono di levatura nazionale più quattro di teatro per ragazzi ci mette
in condizioni di avere in città uno spaccato di tipo culturale non solo di rilievo ma anche dà la possibilità in qualche modo di cucire diverse generazioni come attenzione verso la cultura del teatro, ma anche in qualche modo di recuperare quell’affezione alle sale dove il teatro ovviamente si esprime e dove il tema della cultura noi dobbiamo in qualche modo assecondarlo mettendo insieme i vari soggetti. Va dato merito chiaramente agli organizzatori di questa rassegna importante, perché diciamo che il rischio di impresa è tutto sulle loro spalle, per cui noi abbiamo voluto dare un segnale di vicinanza, un segnale per poter dire nel prossimo futuro: proviamo a costruire insieme momenti come questi che siano certamente, insomma, in abbinata pubblico-privato».
La storica sala torna alla vita con una programmazione curata da Officina Spettacolo l’anteprima gratuita “Todo Cambia” apre la nuova stagione teatrale
Il Teatro San Mauro riapre finalmente le sue porte al pubblico, presentandosi con una struttura completamente rinnovata e pronta a tornare fulcro della vita culturale cittadina. A guidare questa rinascita è l’Officina Spettacolo s.r.l. di Vidio Carbone e Francesco Cicolella, che ha preparato una ricca programmazione cinematografica e una stagione teatrale all’insegna della qualità e dell’emozione.Dopo l’avvio della stagione cinematografica, il teatro inaugura questa sera anche la rassegna teatrale, con il sipario che si alzerà alle ore 21 su un’anteprima esclusiva e gratuita. Un ritorno in grande stile per la cittadina dauna, che accoglie sul palco del San Mauro un artista d’eccezione: Luca Lombardo con il suo applauditissimo monologo Todo Cambia.Todo Cambia è uno spettaco-
lo di trasformismo, comicità e magia, un viaggio coinvolgente tra ricordi e metamorfosi, capace di far sorridere e riflettere allo stesso tempo. Lombardo, artista internazionale e tra i più completi del panorama nazionale, è attore, intrattenitore, mago, clown e trasformista: una personalità poliedrica che promette di conquistare il pubblico con la sua energia e la sua ironia.«Todo Cambia» – spiega Lombardo – «è uno spettacolo comico, teatrale, poetico e imprevedibile. Un trasformismo nuovo, che diverte, disorienta e coinvolge, lasciando tra una risata e l’altra qualche piccola scheggia di verità. È anche un invito a fare pace con se stessi, accettando il cambiamento come parte naturale della vita».La serata di apertura segna dunque l’inizio di una stagione teatrale che si annuncia vivace e variegata,

pensata per riportare il pubblico a vivere l’esperienza del teatro come spazio di incontro, emozione e cultura condivisa.Il prossimo appuntamento è già fissato per il 28 novembre, quando il palco del San
Mauro ospiterà Benvenuti in Casa Esposito con Giovanni Esposito,
