

IL PRESIDENTE BARDI SCEGLIE NON FA LE COSE DI FRETTA SU UN TEMA DELICATO, GARANTENDO LA CONTINUITÀ
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IL PRESIDENTE BARDI SCEGLIE NON FA LE COSE DI FRETTA SU UN TEMA DELICATO, GARANTENDO LA CONTINUITÀ
Il manager del Crob sarà commissario dell’Asp per altri due mesi

CRISI IDRICA Confagricoltura esprime preoccupazione per le enormi difficoltà degli agricoltori
SEPARAZIONE CARRIERE MAGISTRATI
Bolognetti: «Radicali Lucani lancia un Manifesto Appello»
Aoltre 40 anni dal "Caso Tortora", posto all'attenzione nazionale e internazionale da Marco Pannella; a quasi 40 anni dai referendum sulla giustizia, voluti dal leader radicale e mio mentore, forse ci siamo. A quanto pare quella riforma della giustizia, affrontata da un pacchetto di referendum abrogativi negli anni '80, sta per (...)

■ continua a pag 8 Battifarano
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Non vorremo rovinare la fiducia patriottica che pure si è sollevata, anche con motivazioni del tutto genuine e positive, alla presentazione della nuova Jeep Compass nello stabilimento Stellantis di Melfi e nemmeno offrire materiale vivo che, guarda caso, sarà sicuramente sfuggito alle solerti dirette facebook del fratellino d’Italia Michele Napoli, ma avremmo voluto che qualcuno tra un sorrisetto ed una pacca sulle spalle, rappresentasse anche in tono volutamente dimesso, quello che solo qualche giorno fa il benemerito Ufficio studi della CGIA di Mestre ci ha detto sull’andamento della cassa integrazione (Cig). Ora nonostante nei primi tre anni del governo Meloni il numero complessivo degli occupati presenti in Italia sia cresciuto di un milione di unità, toccando peraltro il record storico che tanto sta facendo trasudare di fifa la sinistra pigra e disfattista, la nostra Basilicata purtroppo s’è beccata il secondo posto d’Italia per ore autorizzate di cassa integrazione e con la variazione incrementale del +209,2%, rispetto alle medie ponderate al ribasso, del Mezzogiorno e del Paese attestate rispettivamente al +18,6% ed al +21,8%. Canta la rapper Baby K: “Mentre i sogni e le persone vanno in cassa integrazione…”
OlTRe Il GIARDINO Ospiti il presidente del Consiglio, l’esponente di FdI Merra e il professore Vitelli

«Le parole di Cervellino alla Meloni sono inconcepibili, chieda scusa»


CRONACA
Discussione perun parcheggio a Vietri finisce a colpi di katana: arrestato dai Carabinieri un anziano che ha ferito un suo coetaneo
■ Servizio a pag 16
AMBIENTE
Il Garante per la Natura Biagio Costanzo a Roma per discutere di dissesto idrogeologico: «Ottima opportunità di confronto, tante le criticità»
■ Servizio a pag 6
POTENZA
Piscina olimpionica, “Uniamoci per Potenza” rivendica il lavoro della Giunta Telesca: «Macchia Giocoli, scelta ponderata»
■ Servizio a pag 14
FONDAZIONE ENI ENRICO MATTEI
A Viggiano, il forum “Smarterra meets Agrivanda”: confronto tra startupper sull’innovazione nel settore agro-ambientale
■ Servizio a pag 17

Le consigliere regionali del M5S Araneo e Verri denunciano l’assenza di una pianificazione territoriale e di un confronto con i cittadini
POLICORO. Da Melfi a Matera, da Venosa a Policoro, passando per Banzi e Grottole, la mappa degli impianti a biogas in Basilicata si allarga ogni giorno di più. L’ultimo, in ordine di tempo, è quello di Policoro, che ha ottenuto l’autorizzazione unica ambientale il 13 ottobre, dopo la sospensione in autotutela chiesta dal Comune per approfondire le criticità del progetto.«A nulla sono valse le proteste, le audizioni in terza commissione e le preoccupazioni dei cittadini e degli agricoltori» denunciano le consigliere regionali del Movimento 5 Stelle, Alessia Araneo e Viviana Verri. L’impianto sorgerà infatti a ridosso delle abitazioni e delle aziende agricole, con possibili effetti sull’economia locale e sul turismo, dovuti alle emissioni odorigene e al traffico di mezzi pesanti per il trasporto dei liquami zootecnici.Secondo Araneo e Verri, impianti di questo tipo, pur presentati come «green», sono in realtà estranei al tessuto produttivo del territorio, a prevalente vocazione agricola, e rischiano di penalizzare le colture di qualità del metapontino, come la fragola, già minacciate dalla crisi idrica. «Manca uno

strumento programmatorio regionale – sottolineano –che individui le aree idonee e un indirizzo politico che tuteli la Basilicata da speculazioni e promuova una vera economia circolare».Le esponenti del Movimento lamentano inoltre l’assenza di un confronto con cittadini e amministrazioni locali: «È rimasta inascoltata la richiesta di incontro inviata al presidente Bardi dall’associazione Difendiamo il territorio», aggiungono.Per

Araneo e Verri, anche in altri comuni come Grottole, Matera, Melfi, Venosa, Genzano e Banzi, le autorizzazioni agli impianti vengono trattate come semplici pratiche burocratiche, senza un indirizzo politico. «Il centrodestra lucano – concludono – deve comprendere che è stato eletto per governare un territorio che merita attenzione, visione e programmazione, non per lasciarlo alla mercé di interessi privati».
L’ASSOCIAZIONE INTERVIENE SUL PROGETTO
POLICORO. Mediterraneo No Triv interviene sul progetto di impianto a biogas che la società Policoro Green intende realizzare in un’area agricola alle porte del centro abitato. L’associazione chiede alla Regione Basilicata di applicare il principio di precauzione, sospendendo l’iter autorizzativo in attesa di chiarimenti sulle emissioni odorigene.Nella documentazione depositata presso la Regione, la società dichiara che «l’impianto non è dotato di sistemi di abbattimento degli odori» poiché «tutte le sezioni sono o ermeticamente chiuse o coperte in guisa da minimizzare le emissioni». Per Mediterraneo No Triv, questa precisazione è allarmante: alcune aree, come le trincee di stoccaggio delle biomasse e le zone di stabilizzazione del digestato, sarebbero soltanto coperte e non sigillate, con la possibilità che gli odori si diffondano verso abitazioni e aziende agricole vicine.«Minimizzare non significa eliminare – osserva l’associazione – e in presenza di rischi per la salute pubblica la Regione deve agire con prudenza, tutelando cittadini e territorio».

Il Consiglio comunale convocato ha ribadito l’opposizione a qualsiasi ipotesi di un deposito nazionale di scorie radioattive
SCANZANO JONICO. Scanzano Jonico torna al centro del dibattito nazionale sul deposito di scorie radioattive. Nel Consiglio comunale svoltosi ieri pomeriggio, la città ha riaffermato con forza la propria opposizione all’ipotesi di un Centro nazionale di stoccaggio nucleare, un tema che da oltre vent’anni segna la storia del territorio metapontino.Il settimo punto all’ordine del giorno prevedeva un incontro aperto al pubblico per ribadire la posizione dell’amministrazione e dei cittadini.
«È impensabile che una terra come la nostra, che vive di agricoltura e turismo, con un mare meraviglioso e un patrimonio archeologico straordinario, possa diventare la discarica di un’intera Nazione» ha dichiarato il sindaco Pasquale Cariello. «Sia io
che la mia squadra siamo intenzionati a non lasciare spazio a fraintendimenti: il nostro è un netto no alle scorie. Oggi come venti anni fa, Scanzano non si tocca».Il ricordo del 2003 resta vivo nella memoria collettiva. Allora la mobilitazione dei cittadini di Scanzano e di tutto il metapontino, durata quindici giorni, costrinse il governo Berlusconi a ritirare il progetto con un decreto-legge d’urgenza. Una delle più grandi manifestazioni civili nella storia della Basilicata, simbolo di unità e di difesa del territorio.Anche ieri, in Consiglio comunale, è emersa con forza la volontà di difendere la vocazione agricola e turistica del territorio. Scanzano Jonico ribadisce così la propria identità e la determinazione a non diventare mai la terra dei depositi nucleari.


















Il deputato di FdI commenta le dichiarazioni del primo cittadino di Genzano sulla presidente Meloni
«Le parole della sindaca di Genzano di Lucania, Viviana Cervellino, al Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, durante un’intervista andata in onda su La7, non solo costituiscono un atto che offende la comunità che rappresenta, ma sono anche la misura di quando, dal proprio piccolo seggio, si perda la prospettiva del tutto»- così dichiara in una nota, On.
Salvatore Caiata, deputato lucano di Fratelli d’Italia. «La verità è che la boria, spesso, è cattiva consigliera. E quella che viene a giustificarsi come ‘satira’ non è altro che l’irrefrenabile voglia di dare giudizi, ma questo succede quando si è affetti da miopia e si perde di vista il peso dell’incarico e la mole delle responsabilità di chi si giudica» continua. «Che la sindaca di Genzano di Lucania si senta au-
torizzata a dire quello che pensa nulla quaestio. Ma che la stessa reputi che fare della satira sia lecito per chi ricopre incarichi istituzionali e, quindi, rappresenta una comunità che l’ha votata, forse, prima di ricorrere a giudizi affrettati è bene che ricordi che non è un comico da cabaret a cui è dato di fare satira, ma una prima cittadina democraticamente eletta» conclude il rappresentante di Fratelli d’Italia.


Il senatore di FdI denuncia il linguaggio volgare della sindaca: «La democrazia richiede rispetto, non offese personali»
«Esprimo profonda indignazione per le parole gravemente offensive pronunciate dal Sindaco di Genzano di Lucania, Viviana Cervellino, nei confronti del Presidente del Consiglio, On. Giorgia Meloni, durante una intervista per il programma “Prova d’Inchiesta”» esordisce così il senatore di Fratelli d’Italia Gianni Rosa.
«Ancora più gravi perché quelle espresse non sono critiche politiche, né opinioni sull’azione di Governo: sono insulti personali, gratuiti e volgari, privi di qualsiasi contenuto politico, che offendono
le istituzioni e il decoro della carica pubblica ricoperta da chi li ha pronunciati. - prosegue Rosa - È inaccettabile che un rappresentante delle istituzioni si esprima in modo tanto indecoroso verso la massima carica del Governo della Repubblica».
«Un sindaco è chiamato a rappresentare la propria comunità con rispetto, equilibrio e senso delle istituzioni e non può usare il linguaggio dell’offesa e della denigrazione. Un sindaco non parla mai solo a titolo personale: ogni sua parola, ogni suo gesto, riflette l’immagine dell’amministrazione che guida e
Il commento del deputato di Fratelli d’Italia
«Èirrispettoso e inaccettabile il linguaggio usato dalla sindaca di Genzano di Lucania nei confronti del Presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni». È quanto fa sapere il deputato di Fratelli d’Italia, Aldo Mattia, eletto in Basilicata, in merito alle parole offensive nei confronti della premier Giorgia Meloni, utilizzate dalla sindaca di Genzano di Lucania Viviana Cervellino durante una intervista per il programma televisivo 'Prova d'Inchiesta", andata in onda ieri sera su La 7. «Va bene la divergenza di vedute politiche, ma crediamo che il rispetto del decoro istituzionale, prescinda da tutto» conclude il deputato.


della comunità che rappresenta.prosegue il senatore - Con simili parole, il sindaco di Genzano di
Lucania ha disonorato la sua funzione pubblica e gettato discredito sulla città che rappresenta». «E se il Sindaco di Genzano di Lucania si chiede ancora perché la maggioranza degli Italiani non è andata a votare, la risposta è anche a causa di rappresentanti di sinistra che non hanno proposte ma solo insulti.- conclude il senatore Gianni Rosa - Chiediamo scuse pubbliche immediate e un chiaro atto di assunzione di responsabilità. Quando si abbandona la critica per scendere all’insulto, si esce dal perimetro della democrazia e si cade nella volgarità».
Cervellino e le parole fuori luogo: richiamo alla responsabilità dalla Consigliera di Parità Pipponzi
«Il termine offensivo usato dalla sindaca Cervellino, anche se non espresso in un contesto di tipo sessista, è certamente fuori luogo, profondamente irrispettoso e non contestualizzato, rivolto esclusivamente alla persona del capo di governo, peraltro parafrasando il presidente della Campania De Luca» afferma la consigliera regionale di Parità Ivana Pipponzi. «Una donna che fa politica sa quanto è difficile muoversi e lavorare in un mondo a prevalenza maschile. Sa anche come sia pieno di ostacoli il cammino per le donne che si battono per affermare una propria identità slegata dai modelli maschili, il valore delle proprie idee e di se stesse come persone. - prosegue Pipponzi - Trovo ancora più offensivo e grave che il termine sia stato usato anche in riferimento alla globalità degli elettori della Meloni. Come sindaca, dovrebbe essere rispettosa delle istituzioni che rappresenta, anche degli

uomini e delle donne che non l’hanno votata e che la pensano diversamente». «Ci stiamo avvicinando al 25 novembre, giorno in cui tradizionalmente celebriamo la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Quando parliamo di violenza, parliamo anche di violenza verbale e toni accesi o aggressivi. Il ricorso a un linguaggio violento e umiliante non è mai giustificabile. - continua - Chi assolve a cariche pubbliche ha il doppio dovere di rappresentare gli interessi dei cittadini e di essere di esempio anche con un linguaggio più rispettoso e pacato. Tocca a noi donne per prima, con le parole e i comportamenti, contribuire a plasmare modelli sociali di inclusione e solidarietà». «Basta poco, anche una parola, per vanificare anni di battaglie per i diritti, mettendo a rischio tutto ciò che le donne hanno conquistato con fatica, minando un cammino di uguaglianza e di democrazia» conclude Ivana Pipponzi.

Le esponenti di Fratelli d’Italia Basilicata condannano le parole del Sindaco di Genzano di Lucania contro il Presidente Meloni
«Le dichiarazioni rivolte dal Sindaco di Genzano di Lucania, Viviana Cervellino, al Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, durante un’intervista andata in onda su La7, rappresentano un episodio grave e inaccettabile, che nulla ha a che vedere con il legittimo confronto politico e democratico» affermano Maddalena Fazzari, Vicepresidente del Consiglio regionale della Basilicata, Carmen Galgano, Consigliere comunale di Potenza, e Maria Ivana Smaldini, Responsabile regionale del Dipartimento Organizzazione di Fratelli d’Italia Basilicata.
«Ancora una volta – proseguono – ci troviamo costrette a stigma-
tizzare atteggiamenti e linguaggi che travalicano i confini del rispetto istituzionale e personale. Ancor più grave è che tali parole provengano da un rappresentante pubblico, chiamato a rappresentare l’intera comunità di Genzano di Lucania, composta da cittadini di ogni orientamento politico, compresi tanti elettori di centrodestra che meritano rispetto».
«Chi ricopre ruoli istituzionali –aggiungono – ha il dovere di mantenere sempre un linguaggio decoroso e un comportamento esemplare, al di sopra delle contrapposizioni politiche. Come donne delle istituzioni, riteniamo particolarmente grave che una rappresentante politica utilizzi toni offensivi nei confronti di un’altra

donna. La critica è il cuore della democrazia; l’insulto, invece, ne è la negazione».
«Ci auguriamo che Viviana Cervellino voglia riflettere sull’accaduto e porgere le sue scuse pubbliche al Presidente Meloni e a

tutti i cittadini che si sono sentiti offesi da tali parole» concludono Maddalena Fazzari, Carmen Galgano e Maria Ivana Smaldini, in rappresentanza delle componenti istituzionali e dirigenziali di Fratelli d’Italia Basilicata.
Il consigliere regionale sulle parole della sindaca Cervellino: «Chiediamo scuse pubbliche e un impegno a rispettare il decoro istituzionale»

«Le parole rivolte oggi alla Presidente Giorgia Meloni dalla sindaca di Genzano di Lucania sono inaccettabili per un amministratore pubblico» È quanto afferma, in una nota stampa, il capogruppo di Fdi in Cosiglio regionale, Michele Napoli. «La critica è democrazia,
l’insulto è debolezza. Chiediamo scuse pubbliche e un impegno a rispettare il decoro istituzionale. Riportiamo il confronto sui problemi reali: diga, depuratore e bollette. Meno aggressività, più soluzioni: questa è la Basilicata che vogliamo» conclude il consigliere di FdI Michele Napoli.
Il segretario provinciale Claps e la coordinatrice cittadina Nitti: «Una donna in politica non dovrebbe mai offendere un'altra donna»
«Siamo costretti a sottolineare per l’ennesima volta atteggiamenti e linguaggi poco consoni e irrispettosi nei confronti del Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni. Purtroppo sembra quasi che rivolgere espressioni colorite ed offensive nei confronti di un Leader di centrodestra sia normale e giustificato» affermano il segretario provinciale Vincenzo Claps e la coordinatrice cittadina di FdI di


Genzano di Lucania IlariaNitti. «A maggior ragione riteniamo inaccettabile che queste offese provengano da un rappresentante istituzionale, quale un Sindaco, che di fatto rappresenta un ‘intera comunità, Genzano di Lucania.- continuano Claps e NittiLa Sindaca non si è risparmiata nel reiterare le offese a tutti gli elettori di centrodestra, dimostrando una evidente incapacità di assumere fino in fondo il ruolo istituzionale». «Il servizio andato in onda su di una rete nazionale quale La7, nel trattare il tema della crisi idrica, ha condotto un’intervista alla Sindaca di Genzano, che si è lasciata andare a toni irrispettosi nei confronti del Presidente del Consiglio e di tutti gli elettori di centrodestra. - proseguono - Non possiamo accettare questi toni, nonostante lo sfondo satirico del contesto in cui si è svolta l’intervista». «Chi rappresenta le Istituzioni - dichiarano Claps e Nitti - ha il dovere di mantenere un decoro che deve andare oltre le posizioni politiche, probabilmente alla Sindaca sarà sfug-
gito che rappresenta l’intera comunità di Genzano, composta anche da elettori di centrodestra. Ma evidentemente l’arroganza della Sindaca è tale da sentirsi in diritto di offendere e deridere oltre al Presidente del Consiglio dei Ministri, anche milioni di cittadini italiani».
«Atteggiamenti di questo tipo sono inaccettabili, l’imbarbarimento del dibattito politico e l’intolleranza verso l’avversario alimentano un clima insostenibile nel Paese, per questo chi rappresenta le Istituzioni, a tutti i livelli, deve essere di esempio e non scadere in atteggiamenti e linguaggi indecorosi» incalzano.
«Il ruolo di una donna delle istituzioni è anche quello di offrire alla comunità che rappresenta un valido ed inattaccabile esempio di morigeratezza del linguaggio e di complicità e solidarietà femminile. Una donna al potere che offende un’altra donna non fa altro che facoltizzare la violenza di genere» concludono Vincenzo Claps e Ilaria Nitti.

L’organizzazione di categoria: «Il presidente avochi a se il tema acqua commissariando di fatto in una gestione unica l'intera emergenza idrica»

Confagricoltura Basilicata esprime profonda preoccupazione e rammarico per «l’evidente e persistente distanza tra le reali necessità del comparto agricolo lucano e la percezione manifestata dall'Assessore regionale all'Agricoltura in merito alla cruciale questione idrica».
«Nonostante le ripetute e pressanti segnalazioni,prosegue Confagricoltural'Assessore pro tempore continua a non cogliere la gravità dell’incertezza legata alla disponibilità di acqua per le prossime colture. Tale preoccupazione non è un mero allarme di categoria, ma è ampiamente condivisa e testimoniata dalle stesse imprese agricole sul territorio, le quali stanno affrontando una fase critica che minaccia la
produzione e la tenuta economica».
«Una situazione particolarmente drammatica si registra per le aziende zootecniche: Confagricoltura Basilicata denuncia con forza il mancato riscontro alle istanze delle aziende che non hanno avuto la possibilità di produrre foraggi, essenziali per l'alimentazione del bestiame. Dove sono i ristori annunciati per la zootecnia? - incalza Confagricoltura - Non da ultimo, si è assistito, durante l'ultimo Consiglio Regionale sull'emergenza idrica, ad un segnale inequivocabile: la maggioranza dei consiglieri ha evidenziato in modo netto l'emergenza, confermando la gravità della situazione. Risulta inoltre inspiegabile e sintomatico l'abbandono dell'aula, prima dell'intervento del-
l'Assessore, da parte dei consiglieri del suo stesso partito, Fratelli d'Italia». «Ribadiamo con chiarezza: questo non è un problema politico, ma è un problema di gestione inadeguata e di mancata comprensione del tema. L'Assessore continua a teorizzare su numeri e dati che, a nostro avviso, non corrispondono alla drammatica realtà che agricoltori e allevatori vivono quotidianamente nei campi. Ricordiamo o informiamo all'Assessore che Confagricoltura rappresenta una delle più importanti e autorevoli organizzazioni di categoria in Basilicata, in Italia e in Europa, e la nostra analisi sulla crisi idrica è basata su una conoscenza diretta e inoppugnabile del comparto e degli imprendi- tori agricoli. È un atteggiamento che denota scarsa considerazione per il comparto produttivo lucano» dichiara.
«Il nostro grido d'allarme continua ad essere inascoltato solo e soltanto dall'Assessore pro tempore. - conclude Confagricoltura - Ma il tema principale: qual'è lo stato di avanzamento dei lavori per le opere irrigue? O si pensa di sopperire nuovamente con le motopompe? Rivolgiamo un appello al presidente Bardi che avochi a se il tema acqua commissariando di fatto in una gestione unica l'intera emergenza idrica oramai conclamata».
Trasporti scolastici a Nova Siri Scalo: Marrese sollecita chiarezza e soluzioni concrete
Il consigliere regionale Piero Marrese interviene nuovamente sulle criticità legate al trasporto scolastico degli studenti del Liceo Classico e del Liceo Artistico dell’IIS “E. Fermi” di Nova Siri Scalo, chiedendo risposte chiare e tempestive da parte dell’assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità, Pasquale Pepe.
«A seguito della mia interrogazione – dichiara Marrese – l’assessore aveva annunciato pubblicamente che gli uffici del Dipartimento Infrastrutture avevano predisposto una proposta operativa idonea a soddisfare le esigenze della popolazione studentesca, precisando che il potenziamento del servizio sarebbe stato attivato a decorrere dal 15 ottobre. Tuttavia, pochi giorni dopo tali dichiarazioni, una nota ufficiale del Direttore Generale del Dipartimento e del responsabile dell’Ufficio Trasporti ha comunicato al Comitato dei genitori dell’Istituto che, almeno nel breve periodo, non è pos-
sibile accogliere le richieste di rimodulazione degli orari per motivi organizzativi ed economici.»
COSTANZO: «UN’OTTIMA OPPORTUNITÀ DI CONFRONTO»
«Esprimo grande soddisfazione e plauso – dichiara il Garante regionale della Natura, Biagio Costanzo – per l’iniziativa congiunta promossa dall’Università degli Studi della Basilicata e dalla Regione Basilicata sulla gestione del dissesto idrogeologico. Si tratta di una condivisione di prospettiva importante, che definisce le giuste sinergie tra i soggetti istituzionali per mettere in sicurezza la Basilicata, un territorio geologicamente complesso che deve saper affrontare con tempestività le sfide territoriali e ambientali.»

«Proprio per queste ragioni – prosegue Costanzo – ho partecipato nelle scorse settimane all’iniziativa nazionale svoltasi a Roma, dove ho potuto approfondire dati e relazioni in materia, che ho già trasferito ai competenti uffici regionali».
«L’occasione – continua – è stata quella della presentazione del rapporto periodico e dettagliato dell’Ispra e del Ministero dell’Ambiente sul dissesto idrogeologico nazionale, alla presenza dei membri delle Commissioni parlamentari competenti. Sono stato uno dei soli 120 accreditati dall’organizzazione presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, in rappresentanza della Regione Basilicata, che non poteva certo mancare, essendo una delle regioni italiane più vulnerabili al fenomeno ambientale in atto».
«È stata un’ottima opportunità di conoscenza e confronto – conclude Costanzo – che ha evidenziato tutte le criticità dei nostri territori su questo tema. Ho già avviato le interlocuzioni con l’assessore all’Ambiente, Laura Mongiello, che ha manifestato piena attenzione e disponibilità. Tutte le informazioni e gli elementi acquisiti sono stati trasferiti ai competenti uffici regionali per necessari ed utilissimi approfondimenti».

«È necessario comprendere – prosegue Marrese – se l’assessore fosse informato di questa posizione nel momento in cui annunciava l’imminente potenziamento del servizio o se vi sia stata una mancanza di coordinamento tra l’indirizzo politico e la struttura tecnica. In ogni caso, i disagi permangono e gli studenti continuano a vivere situazioni di difficoltà quotidiana, con corse che arrivano troppo presto o troppo tardi rispetto all’inizio delle lezioni.»
Il consigliere sottolinea come l’unico intervento effettivamente realizzato sia stato il potenziamento della corsa Policoro–Nova Siri delle ore 7:15, che giunge con largo anticipo rispetto all’orario di ingresso, mentre resta invariata la corsa delle 7:55, che arriva a lezioni già ini-
ziate.
«Ritengo indispensabile – conclude Marrese –che la Regione Basilicata e il Cotrab trovino rapidamente una soluzione concreta e sostenibile, capace di garantire agli studenti il diritto di raggiungere il plesso scolastico di Nova Siri Scalo in orari compatibili con le lezioni e in condizioni di sicurezza e dignità. Su questo tema continuerò a vigilare, affinché alle dichiarazioni seguano finalmente i fatti.»

Nell’ultima puntata di Oltre il giardino, il talk di approfondimento di Cronache Tv condotto da Paride Leporace, ospite il presidente del Consiglio regionale Marcello Pittella.
Durante la puntata, Pittella ha affrontato tematiche cruciali per la regione, dalla sanità alle sfide economiche, sottolineando l'importanza di una politica centrata sui problemi reali dei cittadini.
Pittella ha espresso la volontà di Azione di posizionarsi come una forza centrale, lontana dal duopolio tra centro-sinistra e centro-destra. «Vogliamo contestare questo scontro e rappresentare l'elettorato moderato e riformista», ha affermato, evidenziando la necessità di una riforma elettorale che favorisca una maggiore rappresentanza.
A suo avviso, l'introduzione di un sistema proporzionale potrebbe garantire una partecipazione più attiva del suo partito nel panorama politico nazionale.
Pittella non ha risparmiato critiche alla gestione della sanità in Basilicata. Ha sottolineato che la legge 2, considerata una legge ponte, è ancora in vigore, e ha messo in evidenza le lacune nella medicina territoriale e nella cura delle fragilità. «Ci sono sacche di dimenticanza straordinaria», ha dichiarato, riferendosi in particolare alle problematiche legate all'autismo e alle malattie rare.
Anche l'agricoltura è stata al centro del dibattito. Il presidente del Consiglio ha criticato la mancanza di un dialogo costruttivo con le istituzioni e ha sollecitato un tavolo interistituzionale per affrontare l'emergenza idrica, che continua a colpire duramente il settore. «Non possiamo dire che tutto va bene mentre la crisi morde oggi», ha avvertito, richiamando l'attenzione sulla necessità di un intervento immediato.
Pittella ha ribadito l'importanza del dialogo e della programmazione condivisa, invitando a superare le divisioni politiche per affrontare le sfide comuni. Ha espresso la sua
disponibilità a collaborare con il presidente Bardi e con gli altri assessori, sottolineando che le decisioni devono essere frutto di un confronto collettivo e non di scelte unilaterali. Infine Marcello Pittella ha fatto un'analisi della situazione economica della Basilicata, evidenziando la necessità di un piano strategico per il futuro della regione. Ha sottolineato l'importanza di investire nei giovani e nelle nuove generazioni, proponendo la creazione di un fondo sovrano per gestire le risorse legate al petrolio e garantire un futuro sostenibile.
Si cambia argomento ad Oltre il giardino. Protagonista del secondo blocco è Donatella Merra, già assessore regionale ed esponente di Fratelli d'Italia che ha affrontato questioni scottanti, tra cui un recente avviso di fine indagine che la coinvolge, sottolineando come la magistratura operi in modo efficace nella regione. «Le vicende che mi riguardano sono legate a questioni che esulano dalle dinamiche politiche regionali», ha affermato, mantenendo un tono sereno e fiducioso nel chiarimento della situazione.
Un tema centrale del dibattito è stato l'emergenza idrica, in particolare la situazione della diga del Rendina. Merra ha espresso preoccupazione per la crisi idrica che affligge il Vulture, evidenziando come la mancanza di acqua stia compromettendo il settore agricolo. «Il razionamento della risorsa idrica è un problema storico», ha dichiarato, sottolineando che l'agricoltura locale sta già subendo le conseguenze di questa emergenza.
Merra ha anche annunciato un progetto di rifunzionalizzazione della diga, finanziato tramite il PNRR, per un totale di 100 milio- ni di euro. «È fondamentale agire rapidamente, il tempo è essenziale», ha affermato, evidenziando la necessità di un intervento coordinato con la Puglia per gestire le risorse idriche in modo più efficiente.
Oltre alla crisi idrica, Merra ha parlato dell'im-
portanza del settore agricolo per l'economia del Vulture, evidenziando la necessità di sostenere la produzione locale di vino e olio. «L'agricoltura deve essere considerata un settore trainante», ha affermato, richiamando l'attenzione sulla trasformazione dei prodotti agricoli e sulla valorizzazione delle eccellenze locali. Inoltre, ha menzionato progetti culturali legati al Medioevo, sottolineando come la valorizzazione del patrimonio storico possa contribuire allo sviluppo turistico della regione. «Abbiamo bisogno di riqualificare i luoghi storici per celebrare la nostra cultura», ha concluso. Donatella Merra ha dimostrato una chiara consapevolezza delle sfide che la Basilicata deve affrontare, dalla gestione delle risorse idriche alla valorizzazione del patrimonio culturale e agricolo. Con la sua esperienza e determinazione, si propone di guidare un cambiamento positivo per la sua regione, sottolineando l'importanza di un approccio collaborativo e strategico per affrontare le emergenze attuali.
Nel terzo blocco arriva in studio il professor Franco Vitelli, dell'Università di Bari. Il professore ha annunciato la presentazione dell'opera di Rocco Scotellaro all'Istituto Italiano di Cultura di Parigi, prevista per il 19 novembre. Questo evento segna la conclusione delle celebrazioni del centenario dedicato al grande poeta e scrittore lucano, un'iniziativa che ha visto il coinvolgimento di un gruppo di studiosi, tra cui Giulia Dellaquila e Sebastiano Martelli, e la partecipazione artistica di Peppino Appella. Il volume, pubblicato nella prestigiosa collana francese Le Edione Caillis de l'Hôtel de Gallifet, contiene un'antologia delle prose di Scotellaro, che fino ad ora avevano avuto una diffusione limitata in Francia.
Vitelli ha discusso del crescente interesse per Scotellaro in Francia, sottolineando come il poeta contadino stia riscontrando un successo maggiore nei



paesi capitalistici. Questo fenomeno è attribuito alla sua capacità di affrontare tematiche moderne, come il superamento del consumismo e la valorizzazione della comunità, in un contesto sociale che presenta analogie con forme di neofeudalesimo contemporaneo. Ha espresso un bilancio estremamente positivo per le iniziative del centena-
rio, che hanno incluso eventi non solo in Basilicata, ma anche in altre città italiane come Roma e Firenze. «La regione Basilicata dovrebbe essere orgogliosa di questo risultato», ha affermato, evidenziando l'importanza della figura di Scotellaro tra i giovani, che lo considerano un modello di cambiamento e impegno sociale.

DI M AURIZIO B OLOGNETTI *
Aoltre 40 anni dal "Caso Tortora", posto all'attenzione nazionale e internazionale da Marco Pannella;a quasi 40 anni dai referendum sulla giustizia, voluti dal leader radicale e mio mentore, forse ci siamo.
A quanto pare quella riforma della giustizia, affrontata da un pacchetto di referendum abrogativi negli anni '80, sta per concretizzarsi almeno sul fronte della indispensabile e non più rinviabile separazione delle carriere dei magistrati. Un traguardo importante che con ogni probabilitàavrà una coda referendaria, nella quale si chiederà ai cittadini di promuovere o bocciare la riforma costituzionale in oggetto. Noi siamo da sempre favorevoli, tanto da aver promosso a ripetizione quesiti referendari. Favorevoli e non contro la magistratura, ma per una magistratura in cui siano chiari i ruoli e sia chiara la terzietà del giudice rispetto ad accusa e difesa.
Quante volte, non a caso, abbiamo sentito definire “giudice” un pubblico ministero. La cosa non è solo un errore da penna rossa, ma temo che si tratti della spia di qualcosa che è andato radicandosi. Quel che è certo è che se ad accusarti è un giudice, va da sé che sei di fatto già colpevole e condannato. Sareb-
be stucchevole e pleonastico per me sottolineare una ovvietà: ad indagare e a muovere accuse non è un giudice, ma un pubblico ministero; un inquirente che tra l’altro sarebbe tenuto a trovare anche eventuali elementi che scagionano l’indagato. Accade, invece, non di rado, che in occasione di gravi episodi di cronaca nera si concretizzi un accanimento terapeutico nei confronti di chi viene identificato come autore del delitto. Insomma, a volte, l’importante non è assicurare il colpevole alla giustizia per un equo processo, ma trovare qualcuno su cui buttare la croce, lo stigma. Considerando tutto ciò che si sta muovendo per tentare di far fallire una riforma di civiltà, che garantisca la certa terzietà del giudice eliminando ogni dubbio sulla sua subordinazione al Pm, occorre attivarsi ora, subito e non domani. Lo stesso Falcone era assolutamente favorevole a questo tipo di provvedimento. Inutile dire che i professionisti dell'antimafia, di cui parlava Leonardo Sciascia, questo non ve lo diranno mai. Falcone, per certi aspetti, è stato sequestrato anche dagli stessi che vergognosamente lo avversarono quando era vivo.
"Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia", c'è scritto nelle Beatitudini. E noi questa fame e questa sete, per fortuna, l'abbiamo conservata intatta ed è semmai cresciuta nel corso degli anni.
Ho trascorso centinaia di ore della mia vita a coordinare comitati referendari e a raccogliere firme in calce ai referendum sulla giustizia;come detto non solo quelli degli 'anni 80 definiti “Referendum Tortora”. Non intendo e non intendiamo perdere una opportunità che potrebbe non tornare a breve e intendiamo contrastare tutte le forze che, in caso di referendum costituzionale, faranno di tutto per far fallire questa riforma, non escluso, temo, il mentire ed attivare "macchine del fango". Per certi aspetti, contesto e scenari sono già scritti. Noi ci rivolgiamo agli uomini liberi, al di là di colori e bandiere, affinché ci raggiungano sotto “l'ombrello” che intendiamo creare ed entrino a far parte del nucleo di lotta e di azione che
intendiamo costituire.
Sì, si preparano giorni interessanti e difficili, ma noi dobbiamo anche alla memoria di Enzo Tortora, voluto eurodeputato da Marco Pannella, questa mobilitazione. Un Tortora, gioverà ricordarlo, che diversamente da altri non utilizzò lo scudo dell'immunità parlamentare e decise di difendersi nel processo e dal processo, in quello che ancora oggi costituisce il punto più basso della giustizia italiana, il nostro affaire Dreyfus. Invito, per tanto, tutti coloro che vogliono aderire a comunicarmi la loro disponibilità. Il manifesto in oggetto reca in calce le prime firme di Maurizio Bolognetti (Segretario di Radicali Lucani), Maria Antonietta Ciminelli (tesoriera di Radicali Lucani),Alessandro Singetta (avv. e già Consigliere regionale), Enzo Acito (ingegnere e già consigliere regionale), Livio Valvano (direttore dell’Avanti), Massimo Celoro (farmacista e già sindaco di Sarconi), Giulio Cainarca (condirettore di Radio Libertà), Carlo Giordano (direzione Radicali Lucani), Mario Marra (Presidente della Associazione Stella Maris), Giuseppe Spera (direttore Aor San Carlo), Maria di Lascio (già sindaca di Lagonegro), Nicola Timpone (commercialista). Hanno inoltre sottoscritto il manifesto-appello: Rosanna Ennico (militante storica di Radicali Lucani), Lucia Tripodi (iscritta a Radicali Lucani), Tommaso Ciacca (medico, iscritto a Radicali Lucani), Francesca Tiboldo (insegnante in pensione e iscritta a Radicali Lucani), Imelde Cassino Rosati (dirigente scolastico in pensione), Raoul Pacifici Guatteri (Presidente della Onlus “Quei Ragazzi…Lavori in corso), Biagio Velardi (Agente immobiliare).
Come concludere questa mia nota? Credo non ci sia modo migliore che citare Leonardo Sciascia: “Io ho dovuto fare i conti da trent’anni a questa parte, prima con coloro che non credevano o non volevano credere all’esistenza della mafia, e ora con coloro che non vedono altro che mafia […] Non ho, lo riconosco, il dono dell’opportunità e della prudenza. Ma si è come si è”.
*S EGRETARIO R ADICALI L UCANI
PALAZZO SAN GERVASIO La Garante dei detenuti: «Continuerò a monitorare la situazione e a promuovere il dialogo con le autorità»
intrecciano volti, paura e attesa»
Ieri, Tiziana Silletti, Garante dei detenuti della Regione Basilicata, ha visitato il Centro di Permanenza per i Rimpatri (CPR) di Palazzo San Gervasio, accompagnata da Manuela Rago. L'obiettivo della visita era valutare le condizioni di vita all'interno della struttura e ascoltare le storie delle persone trattenute. Silletti ha affermato: «Dietro le mura del CPR si incontrano volti che raccontano storie di paura e smarrimento, uomini lontani dalle proprie famiglie e sospesi in un limbo che non è né libertà né giustizia». Ha evidenziato le difficoltà quotidiane: «spazi ristretti, tempi di attesa incerti, fragilità sanitarie e psicologiche che richiedono maggiore attenzione e cura. La sofferenza che
attraversa questi luoghi interroga la coscienza di tutti: può davvero la privazione della libertà essere una risposta a chi cerca solo una vita migliore? Un Paese civile non si giudica da quanto riesce a trattenere, ma da quanto riesce a comprendere e a tutelare. Garantire dignità a chi è trattenuto non è un atto di debolezza, ma di civiltà».
Il Garante ha rinnovato il suo impegno a vigilare sui diritti fondamentali e a promuovere il dialogo con le istituzioni, ricordando che ogni persona merita ascolto e rispetto. Silletti ha concluso affermando che continuerà a monitorare la situazione del CPR, affinché le politiche di gestione dell’immigrazione non perdano mai di vista il valore dell’umanità.


Il Presidente Bardi sceglie non fa le cose di fretta su un tema delicato, garantendo

La gestione della sanità è sicuramente una delle principali, se non la più importante delle questioni che attengono al governo della Regione Basilicata. Una corretta gestione della sanità, infatti, impatta nella vita di tutti i cittadini senza distinzioni. All'interno del governo della sanità sicuramente centrale, per estensione, capillarità e centralità è quella dell'azienda sanitaria di Potenza.
IL TEMPO
CHE SERVE
Il Governatore non ha alcuna intenzione di acce-
lerare nella decisione di chi sarà il nuovo Direttore Generale dell’Asp. Se la fretta della gatta nel produrre gattini ciechi danneggia solo la sua prole, la fretta nel nominare un DG non adeguato produce danni a tutti.
Per questo serve la giusta ponderazione e il giusto tempo per poter scegliere la persona giusta per affrontare le scelte del futuro e tutte le questioni strategiche che ad essa sono legate.
PROROGATO IL COMMISSARIAMEN
TO
Nelle more della definizione delle procedure e della giusta selezione, il

Bardi ha affidato la gestione dell’Asp a De Fina.
Uomo esperto e di grande competenza, persona più che adatta per gestire la fase di transizione verso la nomina del nuovo direttore generale.
Che questa fosse la scelta giusta da fare De Fina lo sta dimostrando quotidianamente.
Il Generale Bardi sa di poter contare su di lui e, quindi, sa di poter aspettare. Ecco perché ha deciso di prorogare di due mesi la nomina di De Fina come commissario dell’Asp.
La struttura potrà così continuare ad essere go-
vernata e ad andare avanti mentre le valutazioni dei curricula e le decisioni della politica potranno essere prese con la giusta calma ed evitando sia lottizzazioni che improvvisazioni.
LA SANITÀ LUCANA
La sanità in Basilicata dovrebbe essere tenuta fuori dalle strumentalizzazioni politiche.
La nostra è una Regione che ha un territorio con delle difficoltà strutturali, grande estensione, dispersione e scarsa intensità demografica che rendono difficile trovare soluzioni.
Non è un caso che ogni
assessore alla sanità e ogni governo regionale su questo sia stato criticato.
Se a questo si aggiunge la cronica mancanza di medici e le difficoltà finanziarie è chiaro che tutti dovrebbero mettersi seriamente al lavoro evitando strumentalizzazioni.
LA GRANDE FATI-
CA DI BARDI E LATRONICO
Quello che Bardi e Latronico stanno facendo è uno sforzo titanico. Aver deciso di tenere l’Asp fuori a ogni lottizzazione scegliendo solo il merito è una cosa che dovrebbero riconoscere tutti.

Finanziati oltre 3 milioni di euro per gli edifici privati. Soddisfatte tutte le 254 domande presentate dai cittadini lucani disabili
POTENZA. La Giunta regionale ha approvato un finanziamento di oltre 3,2 milioni di euro per l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati. La misura, proposta dall’assessore all’Ambiente e Transizione Energetica Laura Mongiello, consentirà di soddisfare tutte le 254 richieste ammesse al contributo presentate entro il primo marzo 2025 da cittadini con disabilità residenti nei comuni lucani.
«Questo provvedimento –dichiara l’assessore Mongiello – rappresenta un passo concreto verso una Basilicata più inclusiva e accessibile. Garantire il diritto alla mobilità e all’autonomia delle persone con disabilità è un obiettivo prioritario della nostra azione amministrativa. L’eliminazione delle barriere architettoniche non è solo un dovere normativo, ma un segno tangibile di civiltà e di rispetto per tutti i cittadini».Il finanziamento complessivo, pari a 3.240.407,41 euro, è previsto dalla Legge numero 13 del 1989 e dalla Legge regionale 7 del 1997. I fondi saranno distribuiti tra 73 comuni lucani, tra cui Melfi, Matera, Potenza, Bernalda, Lauria, Lavello, Montescaglioso, Pisticci,

Tursi, Senise e Viggiano.Il contributo regionale coprirà sia le domande prioritarie, presentate da persone con invalidità totale e difficoltà di deambulazione, per un importo di 2.318.489,48 euro, sia quelle non prioritarie, relative a soggetti con invalidità parziale, per 921.917,93 euro.«Investire sull’accessibilità – aggiunge Mongiello – significa investire sulla qualità della vita, sull’inclusione sociale e sul rispetto della
dignità delle persone. Continueremo a lavorare perché la Basilicata diventi un modello di sostenibilità ambientale e di equità sociale».
L’intervento della Regione punta a rimuovere gli ostacoli che limitano l’autonomia dei cittadini, promuovendo una rete di comunità accoglienti e solidali. Un impegno concreto che unisce politiche sociali e sostenibilità ambientale, nel segno di una crescita più giusta e inclusiva per tutti.
SI PARTE DALLA PROVINCIA
MATERA. La Giunta regionale della Basilicata ha approvato le prime linee di indirizzo per l’avvio della fase applicativa della riforma sulla disabilità nella provincia di Matera. Si tratta di un passaggio cruciale che consentirà alla regione di essere tra le prime in Italia a sperimentare il nuovo modello introdotto dal Governo lo scorso 30 settembre, in vista dell’attuazione nazionale prevista per il 2027.«Con questo atto – dichiara l’assessore alla Salute, Politiche per la Persona e Pnrr, Cosimo Latronico – la Basilicata entra nella fase operativa di una riforma che cambia il paradigma della disabilità in Italia. Al centro non c’è più la procedura, ma la persona: i suoi diritti, i suoi progetti e la sua piena partecipazione alla vita scolastica, sociale e lavorativa».La riforma punta a superare il sistema basato sulle sole certificazioni e sugli adempimenti burocratici, introducendo una valutazione globale della persona e l’elaborazione del «Progetto di Vita», un piano personalizzato che definisce obiettivi e sostegni per l’inclusione.«Il Progetto di Vita – aggiunge Latronico – rappresenta una visione moderna di welfare inclusivo, un patto di responsabilità condivisa tra istituzioni, famiglie e comunità. La Basilicata è pronta a fare la sua parte in questo percorso di cambiamento».

Grazie alla collaborazione tra Asm e ospedale di Careggi torna in Basilicata un servizio di alta specializzazione in otorinolaringoiatria
MATERA. Nell’Unità Operativa Complessa di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico-Facciale dell’ospedale “Madonna delle Grazie” di Matera, diretta da Giacinto Asprella Libonati, è ufficialmente ripresa l’attività di microchirurgia dell’orecchio. La prima seduta operatoria si è svolta sabato 18 ottobre con due interventi di miringoplastica e stapedoplastica, segnando un traguardo significativo per il reparto e per l’intera Azienda sanitaria di Matera.«Per il momento l’attività di microchirurgia sarà garantita con cadenza mensile, ma l’obiettivo è quello di incrementare progressivamente la frequenza degli interventi in base alle esigenze dell’utenza. Questo progetto segna l’inizio di un percorso di crescita che restituirà alla comunità lucana un servizio di alta specializzazione» afferma il
direttore Asprella Libonati.L’attività è resa possibile grazie a una convenzione con l’ospedale universitario di Careggi, a Firenze, che prevede la presenza periodica di specialisti fiorentini impegnati ad affiancare e formare il team materano. Una collaborazione che consente di garantire prestazioni chirurgiche di elevato livello e aggiornamento continuo del personale, migliorando in modo concreto l’offerta assistenziale ai cittadini della Basilicata.«La ripresa della microchirurgia otologica a Matera rappresenta un passo concreto nel percorso di potenziamento e qualificazione dei servizi ospedalieri. È un risultato che conferma la volontà dell’Azienda di investire in professionalità, innovazione e collaborazione con centri di eccellenza nazionali» ha dichiarato il direttore generale del-

l’Asm, Maurizio Friolo.Soddisfazione anche da parte dell’assessore regionale alla Salute, Politiche della Persona e Pnrr, Cosimo Latronico: «La ripresa dell’attività di microchirurgia dell’orecchio presso l’ospedale “Madonna delle Grazie” di Matera è un segnale concreto della direzione intrapresa dal sistema sanitario regionale:
investire sulla qualità delle cure, sulla formazione dei professionisti e sulla valorizzazione delle strutture ospedaliere del territorio. Grazie alla collaborazione con un centro di eccellenza come Careggi, la Basilicata consolida un modello basato sulla rete e sulla condivisione delle competenze, a beneficio diretto dei cittadini».
All’ospedale San Carlo di Potenza un corso di aggiornamento dedicato ai geni BRCA e alle nuove strategie di diagnosi precoce
POTENZA. Grande partecipazione e confronto scientifico di alto livello all’Azienda ospedaliera San Carlo di Potenza per il corso di aggiornamento “Brca e tumori eredo-familiari”. L’iniziativa, organizzata dall’unità di Ostetricia e ginecologia diretta dal dottor Sergio Schettini in collaborazione con Aogoi Basilicata, ha riunito esperti di rilievo nazionale e professionisti della stessa azienda ospedaliera.Tra i relatori la dottoressa Vanda Salutari, ginecologa oncologa del Policlinico Gemelli di Roma, insieme ai direttori delle unità operative di Chirurgia senologica, Pina Di Santo, e Oculistica, Domenico Lacerenza, all’urologo Saveriano Lioi, alla radiologa senologa Matilde Gioioso e alla chirurga Mariagrazia Coluzzi. L’aula gremita ha confermato l’interesse per un tema di crescente rilevanza scientifica e clinica. Il corso ha approfondito il ruolo dei geni Brca1 e Brca2, la cui mutazione comporta un rischio elevato di sviluppare tumori alla mammella, all’ovaio e ad altri organi. La conoscenza e la corretta interpretazione di queste mutazioni rappresentano un passaggio fondamentale

per la prevenzione personalizzata e la diagnosi precoce, consentendo percorsi di cura più mirati e strategie terapeutiche efficaci.
L’evento si inserisce in un più ampio programma di formazione promosso dall’Aor San Carlo, volto a favorire l’integrazione multidisciplinare e a migliorare i percorsi assistenziali per i pazienti oncologici. L’approccio condiviso tra ginecologi, oncologi, chirurghi e radiologi rafforza il modello di
presa in carico globale che l’azienda ospedaliera intende potenziare nei prossimi mesi.«Siamo estremamente soddisfatti del successo di questa iniziativa – ha dichiarato il direttore generale del San Carlo, Giuseppe Spera –perché testimonia l’impegno del nostro personale nelle attività di formazione e confronto. Solo attraverso l’aggiornamento continuo e il lavoro di squadra possiamo garantire la migliore qualità delle cure ai nostri pazienti».
CON UN CONVEGNO SULLA CANNABIS
POTENZA. Si terrà il 31 ottobre nella Sala A della palazzina di vetro dell’Azienda ospedaliera San Carlo di Potenza il primo convegno regionale sull’uso medico della cannabis. L’evento riunirà esperti nazionali e regionali, insieme alla direzione strategica dell’Azienda, al direttore del Dipartimento Salute dell’Università della Basilicata, Fabrizio Caccavale, e all’assessore alla Salute Cosimo Latronico.La cannabis terapeutica è da anni impiegata in Basilicata per il controllo del dolore e il trattamento di numerose patologie. Il convegno offrirà un confronto sulle implicazioni cliniche e scientifiche di questa terapia e sul contributo della ricerca locale. Il gruppo guidato da Antonio Giardina, direttore della Terapia del dolore, ha pubblicato un importante studio su una rivista internazionale, contribuendo al dibattito medico sul tema.Alle ore 12 si terrà anche l’inaugurazione dei nuovi locali della Terapia del dolore, completamente rinnovati per migliorare l’accoglienza e la qualità delle cure. «Il convegno e il nuovo reparto – ha dichiarato il direttore generale Giuseppe Spera – rappresentano un segnale concreto di crescita nella ricerca e nell’assistenza ai pazienti».

La Uil Fpl plaude al nuovo piano del fabbisogno del personale 2026–2028 che punta su ricerca, innovazione e rafforzamento dei servizi

RIONERO IN VULTURE. La Uil Fpl Basilicata, con il segretario generale Giuseppe Verrastro, il segretario territoriale Pierluigi Di Fazio e i rappresentanti Rsu Margherita Cicchiello, Vito Cristiano e Anna Traficante, ha espresso pieno sostegno al nuovo Piano del fabbisogno del personale 2026–2028 presentato dall’Irccs Crob di Rionero in Vulture. Il documento, definito strategico, conferma la volontà della direzione di rafforzare l’organico, innovare la struttura e consolidare il ruolo del centro oncologico come polo di eccellenza del Mezzogiorno.Il piano prevede l’assunzione di nuove figure professionali, tra cui infermieri, operatori socio-sanitari, collaboratori e assistenti amministrativi, nonché l’attivazione di nuove direzioni di struttura com-
plessa e di un dirigente delle professioni sanitarie infermieristiche. Un intervento che mira a colmare le carenze di personale, migliorare la qualità dell’assistenza e rendere più efficiente la gestione dei servizi, in linea con i migliori standard nazionali. La Uil Fpl ha espresso apprezzamento per la direzione strategica del Crob, che negli ultimi anni ha saputo imprimere un deciso cambio di passo, puntando su innovazione organizzativa, valorizzazione delle professionalità interne e qualità della ricerca. Tale visione ha consentito all’Istituto di raggiungere risultati importanti a livello nazionale, rafforzando la propria capacità di attrarre competenze e collaborazioni scientifiche.«Il Crob è una realtà di cui la Basilicata deve andare orgogliosa –
affermano Verrastro e Di Fazio –, un presidio che unisce competenza, innovazione e umanità e che merita tutto il sostegno possibile per continuare a crescere». Il sindacato auspica che la Giunta regionale approvi rapidamente il Piano del fabbisogno, così da avviare le nuove assunzioni già dal 2026, offrendo risposte concrete alle carenze di organico che da tempo gravano sull’Istituto.
Per la Uil Fpl, il rafforzamento del personale rappresenta un passaggio decisivo per migliorare la capacità operativa e scientifica del Crob e per garantire ai cittadini lucani servizi sanitari di altissimo livello, confermando l’eccellenza del centro oncologico di Rionero nel panorama della sanità pubblica del Sud Italia.
POTENZA Il sindaco Telesca: «Uno strumento che intende valorizzare e mettere a sistema tutte le esperienze educative del territorio»
POTENZA. Sono stati il Sindaco di Potenza Vincenzo Telesca e la dirigente del Cpia Giovanna Sardone a sottoscrivere il Patto educativo di Comunità, presentato nella sede del Centro provinciale per l’Istruzione degli adulti, in via Lacava.
La firma del documento è stata anticipata dall’illustrazione del ‘Giardino Senza Confine’, realizzato dal progetto Dodai, grazie ai Servizi Sociali comunali e la coop.
Il Salone dei Rifiutati. Presenti all’incontro Anna Grieco, assessore alle Politiche sociali, Federica D'Andrea, assessore all’Istruzione, Gerardo Nardiello, assessore all'Edilizia scolastica, Michele Beneventi, assessore all'Ambente, Giuseppe Romaniello, dirigente dell’Unità di direzione Servizi alla persona. Focus dell’appuntamento è stato un approfondimento sui modelli regionali in materia di poli per l’infanzia, modelli integrati per programmare una offerta di servizi all’infanzia coordinata e integrata. «È una delle azioni di collaborazione volte a promuovere iniziative che mettono al centro il benessere della comunità nella sua multidimensionalità, dando vita a una visione educativa comune» ha spiegato il Sindaco. «Uno strumento che intende valorizzare e mettere a sistema tutte le esperienze educative e le risorse del territorio, – ha sottolineato l’assessore Grieco – in stretta connessione con le istitu-

zioni scolastiche, l'ente locale, i servizi sociali, le organizzazioni del civismo attivo e del privato sociale, configurando un presidio ad alta densità educativa, volto a contrastare e prevenire i fenomeni della povertà educativa, dell'abbandono scolastico e del fallimento formativo».
«Il Patto educativo di Comunità – ha spiegato D’Andrea – è il risultato di un percorso condiviso che mira a rafforzare il legame tra scuola, istituzioni e territorio. È uno strumento concreto attraverso cui intendiamo promuovere un modello di scuola aperta, capace di dialogare con le famiglie, con il mondo del lavoro, con il terzo settore e con tutte le realtà sociali e culturali della città». L’obiettivo è costruire un ecosistema educativo che riconosca nella formazione continua,
nella cittadinanza attiva e nella partecipazione comunitaria i pilastri del benessere individuale e collettivo. Il Patto educativo di Comunità rientra tra gli obiettivi del Piano Sociale di Zona 2022/2024, in particolare per quanto concerne il contrasto alla povertà educativa attraverso la costruzione di una Comunità educante volta a garantire il benessere e la crescita psico-fisica e sociale degli studenti. «Una cornice di senso e programmatica, lo strumento per una nuova visione di comunità locale, capace di leggere i bisogni della comunità educante e di trarre suggestioni dai saperi presenti nel territorio e dalle azioni di alleanza tra scuola e territorio, in continuità con quanto attuato dal progetto ‘Get up’, mediante la sperimentazione di nuove di for-

me di partecipazione, socializzazione e aggregazione» ha evidenziato il dirigente Romaniello.
«L’Amministrazione intende l’implementare i Patti educativi di Comunità, che individuano nella scuola, bene fondamentale bene della comunità, un ambito privilegiato per le possibili collaborazioni al fine di arricchire l'offerta formativa» ha concluso il sindaco Telesca. Nel documento si legge che lo stesso è stato redatto in una logica di massima adesione al principio di sussidiarietà e di corresponsabilità educativa nel contesto territoriale di riferimento, configurandosi come uno strumento che favorisce e legittima l’incontro tra competenze e ruoli diversi, volto a: contrastare e prevenire i fenomeni della povertà educativa, dell'abbandono scolastico e del fallimento formativo, con particolare attenzione alle specifiche esigenze dei minori stranieri non accompagnati, dei giovani adulti e degli adulti frequentanti il CPIA; valorizzare l’azione programmatoria e di pianificazione dei servizi di contrasto alla povertà educativa posta in essere dall’Ambito sociale del Comune di Potenza; valorizzare e mettere a sistema tutte le esperienze educative e le risorse del territorio, in stretta connessione con le istituzioni scolastiche, l'ente locale, i servizi sociali, le organizzazioni del civismo attivo e del privato sociale; configurare un presidio ad alta densità educativa.
I destinatari principali del Patto sono studenti che frequentano il CPIA di Potenza, con particolare attenzione alle specifiche esigenze dei minori stranieri non accompagnati, dei giovani adulti italiani e stranieri, degli adulti in percorsi di formazione e riqualificazione professionale, degli adulti in percorsi di invecchiamento attivo.
Ci si avvarrà: Osservatorio provinciale per i bisogni formativi della popolazione adulta; ‘Tavolo interistituzionale’ di coordinamento; Focus group tematici; Incontri periodici di monitoraggio; Incontri pubblici di restituzione alla comunità.
Il Patto educativo di comunità ha una durata triennale, rinnovabile e rientra tra gli strumenti in capo al Distretto dell'Inclusione, quale luogo privilegiato per la concertazione territoriale degli interventi e di collaborazione interistituzionale multilivello, che esplica funzioni di programmazione, monitoraggio e valutazione del complessivo sistema integrato dei servizi sociali e sociosanitari.
Il gruppo Uniamoci per Potenza: «L’area è più idonea per realizzare un impianto moderno e funzionale. Finalmente un’opera per il bene della città»
«La piscina olimpionica a Potenza si farà e avrà la sua sede a Macchia Giocoli. La scelta di tale sito è avvenuta a seguito di un' approfondita ricerca tra i vari luoghi che maggiormente rispondessero a tutte le esigenze tecniche proprie di una piscina olimpionica» afferma il gruppo consiliare Uniamoci per Potenza. «Il sito di via Appia, individuato dalla precedente Amministrazione, è risultato totalmente inidoneo.
La relazione tecnica consegnata al Sindaco Telesca ha, infatti, evidenziato importanti criticità ed ingenti costi supplementari. Grazie esclusivamente al lavoro del Sindaco Telesca, coadiuvato dagli Uffici Comunali e dai tecnici, e nonostante i tentativi ostruzionistici da parte dell’opposizione di appropriarsi, all’ul-
timo minuto, della scelta di allocare la piscina a Macchia Giocoli, Potenza avrà finalmente la sua piscina olimpionica che diverrà un attrattore per tutti gli sportivi ed i cittadini, offrendo nuove opportunità di sviluppo e di crescita della nostra Città e della nostra Regione» continua il gruppo consiliare. «Questa Amministrazione, sin dal suo insediamento, ha avuto e continua ad avere quale unico obbiettivo il bene della città offrendo servizi sempre migliori. Oggi, colmando le lacune della precedente Amministrazione che ha lasciato solo un' idea, vuota di contenuto, per inadeguatezza di scelte e studi, grazie al buon operare del Sindaco Telesca, la piscina olimpionica diventa un' opera concreta ed unica» conclude il consiliare Uniamoci Per Potenza

L’iniziativa promossa da «La Potenza del Centro», Mondadori e Comune di Potenza animerà oggi il cuore del capoluogo tra letture, gadget e sorrisi
Si chiama Halloween in Centro si legge animazione, giochi, gadget e tanto divertimento nel segno del dolcetto scherzetto. Questo il titolo dell'iniziativa in programma oggi pomeriggio a partire dalle 16:30 fino alle 22.30, promossa dall'Associazione La Potenza del Centro, dalla Libreria Mondadori e dal Comune di Potenza, nell'ambito del fitto cartellone programmato dall'Amministrazione Comunale riguardante l'Autunno Letterario.Ieri mattina, nella sede della libreria Mondadori sita in via Pretoria, si è svolta la conferenza stampa di presentazione dell'evento. Presenti il Presidente dell'Associazione La Potenza del Centro, Italo Marsico, la Vicepresidente Maria Vittoria Pinto, l’Assessore alla Cultura del Comune di Potenza, Roberto Falotico, e Angelica Labriola, Amministratore Delegato della Mondadori Hermes.Una kermesse che punta a vivacizzare, mettere insieme, dare vita alla lettura di un buon libro — sia esso un romanzo, un best seller o un saggio. Un
percorso di grande valore educativo, un modo per sapere e mettere insieme le conoscenze vere, quelle legate all’azione congiunta che da dieci anni continua grazie alla Potenza del Centro, che realizza momenti di aggregazione per bambini e genitori. L’iniziativa di oggi pomeriggio rappresenta un momento di sana passione, interscambio e comunità, attraverso gadget, libri e attività a tema Halloween.Come dire, un punto di partenza per intrattenere, mettere a sistema ed elaborare nuovi modelli educativi grazie a una festa di elevato spessore culturale e associativo, quello trovato dall'Associazione La Potenza del Centro. Qualora il maltempo dovesse condizionare il programma, gli eventi saranno svolti interamente nella sede della libreria Mondadori al chiuso.Italo Marsico, Presidente dell'Associazione Culturale Il Centro della Potenza, ha parlato dell'iniziativa:«Ormai diciamo dal 2016 che è nata questa collaborazione con la Mondadori proprio per dare un momento di svago e di gioia ai bambini. Saremo in Piazza Matteotti
con animazione dedicata ai più piccoli e una parte si svolgerà qui nella Mondadori, con fumetti a tema; poi verranno distribuite caramelle con delle sorprese. Dal 2016, come dicevo prima, abbiamo iniziato questa manifestazione: sono nove anni, ci siamo fermati solo durante la pandemia. Le attività che fa il Centro della Potenza sono diverse: abbiamo il carnevale e poi inizieremo a lavorare sulla festa di Halloween, che porta via tanto tempo».L'Assessore alla Cultura del Comune di Potenza, Roberto Falotico, ha aggiunto:«L'Autunno Letterario contempla anche questa iniziativa. È una manifestazione importante che ormai il Centro della Potenza, come associazione insieme alla Mondadori, porta avanti da dieci anni. Un momento di svago, ma per noi si riparte sempre dai libri. Leggere un buon libro può essere anche divertimento: dai libri si inventano storie, si creano momenti ludici, perché con i bambini si possa giocare e non solo. L'Associazione Il Centro della Potenza ha sviluppato un percorso innanzitutto educativo. Halloween

per divertirsi, sì, ma anche per educarsi e avvicinarsi ai libri, creando attraverso la lettura un modo per sapere e conoscere. L'amministrazione è vicina a que-
sta iniziativa perché è giusto che si faccia un’azione congiunta. Il loro risultato, in dieci anni, ci dice che tanta gente partecipa con i bambini».
L’intesa biennale coinvolge studenti, istituzioni e Procura per promuovere cittadinanza attiva, contrasto alla povertà educativa e rispetto delle regole
DI F RA N C ES O ME N ON N A
Un protocollo d'intesa che punta a sostenere azioni di contrasto alla legalità grazie all'aiuto e alla responsabilità dei giovani. Un modo per interagire con la Prefettura nell'ambito della povertà educativa, del senso civico, della legalità e di un rapporto sano e duraturo con le istituzioni locali. Ieri mattina nella Sala Italia della Prefettura di Potenza ha avuto luogo la firma del protocollo d'intesa tra il Prefetto Michele Campanaro, il Presidente della Consulta degli Studenti, Italo Marsico, dinanzi alla referente della Consulta Provinciale degli Studenti della Consulta presso l'Ufficio Scolastico Regionale, Barbara Coviello, il Dirigente dell'Ufficio Scolastico Provinciale di Potenza, Francesco Greco, e il Sostituto Procuratore presso il Tribunale di Potenza, Anna Gloria Piccininni.Un protocollo di grande rilevanza sociale, di durata biennale, quello firmato ieri mattina, che impegna le parti nel pieno rispetto e condivisione di azioni specifiche per la legalità, il contrasto alla povertà educativa e al pieno rispetto dei valori costituzionali. Un modo per garantire piena efficienza e efficacia dell'azione di contrasto ai vari episodi che avvengono nelle scuole, rappresentate tutte per l'occasione dai rispettivi responsabili e aderenti alla Consulta degli studenti, teso a favorire un dibattito serio e articolato sulle azioni da mettere in campo e a condividerne le motivazioni, le finalità e gli scopi che tale protocollo mette in campo.Una firma quella di ieri che impegna sempre di più gli studenti alla partecipazione attiva e corretta alla vita pubblica grazie a un modello interpretativo sano e corretto basato sul rispetto dei ruoli e la forte vocazione verso la legalità.Italo Marsico, Presidente della Consulta Provinciale degli Studenti di Potenza, ha parlato della firma del protocollo d'intesa: «Assolutamente questo protocollo segna un passo importantissimo sia a livello terri-
toriale perché, ovviamente, lo diceva prima il Prefetto, ha utilizzato questa simpatica espressione, si vanno a sposare in questo senso la Consulta e la Prefettura, quindi la rappresentanza dello Stato e la rappresentanza più deputata dei giovani e della comunità studentesca, ed è un segnale importante sia per quanto attiene al valore istituzionale dell'organo della Consulta, ma anche per ciò che ne deriverà dai progetti operativi, dai progetti di educazione civica, di insegnamento della legalità, ma soprattutto per il protagonismo che i giovani e gli studenti avranno nei processi decisionali di governo del territorio».Il Prefetto di Potenza, Michele Campanaro, ha parlato del protocollo d'intesa: «È proprio l'obiettivo che intendiamo attribuire a questo nuovo protocollo. Nuovo nel senso che è innovativo. Con il protocollo si restituisce pieno protagonismo ai ragazzi, ai giovani delle nostre scuole superiori, attraverso l'organo di rappresentanza studentesca che è quello della consulta provinciale. Si avvia un percorso che in questo momento si svilupperà per due anni, questa è la durata del protocollo, ma è rinnovabile e con il senso del recupero del protagonismo s'intende in buona sostanza impegnarsi reciprocamente sia dall'una che dall'altra parte, cioè sul piano studentesco, ma anche sul piano della rappresentanza istituzionale, attraverso iniziative e attività che vanno nella direzione del rafforzamento dell'impegno della rappresentanza studentesca alla cittadinanza, la cosiddetta cittadinanza attiva, e al contrasto alla povertà educativa».Il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Potenza, Anna Gloria Piccininni, ha detto la sua sul protocollo d'intesa: «Auspico che finalmente si parli di qualcosa di positivo, ci stiamo rassegnando alla negatività. Ecco, questo è il primo passo, un primo step verso la positività, puntando su dei ragazzi volenterosi, virtuosi, capaci che possono contagiare positivamente anche gli altri. Io la



vedo come una forma di grande speranza e sicuramente gli obiettivi che si perseguono sono quelli fondamentali per la crescita dei ragazzi e per farli sentire anche importanti in un ambito nel quale
non hanno accesso, quello delle istituzioni. I ragazzi hanno bisogno di speranza, di avere un futuro fuori e di vederlo effettivamente possibile, perché quello che può mancare è la prospettiva, ma manca anche ai giovani che non sono reclusi francamente. Ecco perché penso che questo discorso possa dare spinta anche ad altri, con l'operatività che ci responsabilizza un po' tutti».
L’intervento
Il Comando Provinciale Carabinieri di Potenza, nel ribadire la sua costante e capillare presenza sul territorio quale presidio fondamentale per la sicurezza collettiva e la pronta risposta a ogni forma di violenza, ha gestito un episodio di estrema gravità e davvero singolare per la futilità del movente e l'età avanzata dei protagonisti.Nel pomeriggio di sabato 25 ottobre 2025, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia, unitamente al personale delle Stazioni Carabinieri di Satriano di Lucania e Vietri di Potenza, sono intervenuti con massima tempestività in un'abitazione di Vietri di Potenza a seguito di una segnalazione pervenuta tramite il Numero Unico di Emergenza 112 (NUE 112).L'intervento si è reso necessario per sedare una violenta disputa tra due uomini, entrambi pensionati e residenti nel comune, la cui genesi era ascrivibile a una banale controversia legata al parcheggio di un'autovettura.La lite, per la sua estrema futilità, ha avuto un epilogo inatteso e drammatico: uno dei contendenti ha impugnato e utilizzato una katana, arma bianca dalla lama lunga circa 50 centimetri e illegalmente detenuta,

colpendo l'antagonista alla parte posteriore del capo.La rapidità con la quale le donne e gli uomini dell’Arma hanno raggiunto il luogo del fatto è stata cruciale: i militari operanti hanno potuto ricostruire immediatamente la dinamica e assicurare l'aggressore alla giustizia, mentre la vittima, soccorsa da un familiare, è stata trasportata presso la struttura sanitaria del capoluogo, non in pericolo di vita bensì con lesioni fortunatamente meno gravi di quanto atteso.A fronte della gravità delle condotte emerse, i Carabinieri hanno proceduto al
fermo di indiziato di delitto dell’aggressore per il reato di tentato omicidio, ponendo sotto sequestro l’arma bianca. Espletate le formalità di rito, il soggetto fermato è stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari presso la propria abitazione, a disposizione dell'Autorità Giudiziaria potentina.Nel pomeriggio di ieri, il GIP del Tribunale di Potenza ha disposto per l’indagato — per il quale, si ricorda, vige la presunzione di innocenza sino a sentenza definitiva di condanna — la misura cautelare degli arresti domiciliari.I ver-
tici del Comando Provinciale Carabinieri di Potenza, incoraggiando i cittadini a un immediato ricorso al Numero Unico per le Emergenze 112 o alle Stazioni Carabinieri presenti sul territorio, sottolineano come la prontezza dell'intervento e la costante vigilanza siano strumenti indispensabili per prevenire l'escalation di violenza, soprattutto in situazioni che, come questa, dimostrano quanto la degenerazione della conflittualità, anche per futili motivi, possa condurre a conseguenze potenzialmente drammatiche.
La sentenza respinge tutte le contestazioni dei privati e riafferma la correttezza dell’operato del Comune, sperando di chiudere la polemica sullo sviluppo del Vulture
«N
essun errore. Nessuna violazione. Tutto perfettamente in linea con leggi, norme e accordi di partenariato. Questa è la sintesi dell’articolata sentenza depositata ieri dal TAR della Basilicata a conclusione del giudizio promosso dai proprietari di una ex struttura alberghiera di Monticchio che lamentavano il mancato coinvolgimento nell’ambito del progetto che il Comune di Rionero sta realizzando e che aveva portato a sollevare un polverone che oggi perde totalmente ogni consistenza. Il TAR ha rigettato in toto le ragioni opposte dalle società private, legalmente rappresentate da Alessandro Panico e Gaetano Panico» ha affermato il sindaco di Rionero in Vulture Mario Di Nitto. «Rigettati tutti e 5 i motivi. Tranchant il giudizio del TAR: “Relativamente allo scrutinio
della domanda di annullamento, nessuno dei motivi di illegittimità in essa veicolati coglie nel segno”. Un riconoscimento pieno delle ragioni di Rionero, dunque. Riconoscimento pieno delle ragioni del Comune di Rionero anche sull’argomento che aveva visto protagonista alcuni amministratori di Melfi e qualche consigliere regionale che aveva sollevato polemiche, che avevano portato all’audizione in commissione regionale del Sindaco di Rionero e poi del Sindaco di Melfi. Totalmente riconosciuta la tesi portata avanti sin dal primo momento dal Comune di Rionero: nessuno stravolgimento del progetto, nessun omesso coinvolgimento di partner pubblici e/o privati» prosegue Di Nitto. «Nella sentenza, così il TAR sintetizza la questione, riferendosi alla presunta previsione che avrebbe imposto la convocazio-
ne di un tavolo di partenariato: “Da detta clausola pattizia, condivisa e sottoscritta dalle medesime società, risulta con sufficiente chiarezza come l’invocato Accordo fosse sprovvisto di portata vincolante nelle fasi successive a quella di presentazione della domanda e di candidatura del progetto; previsione, a ben vedere, del tutto coerente con le già richiamate considerazioni in merito alla corretta qualificazione dell’Accordo in esame e alla sua limitata precettività (circoscrivibile nella sola fase preliminare).Il che, per altro verso, esclude che la condotta comunale in contestazione si sia sostanziata nell’illegittimo recesso da un cogente vincolo negoziale ovvero anche N. 00134/2025 REG.RIC. una revoca provvedimentale (nella prospettiva applicativa di cui agli artt. 11, 21quinquies e 21-sexies della L. n. 241/1990).”» sottoli-

nea il sindaco di Rionero in Vulture. «Il pronunciamento del TAR, si spera, archivia una polemica infondata e sterile che ha rischiato di arrecare danni allo sviluppo del Vulture e di un bel progetto che, nonostante la complessità, sta
andando regolarmente avanti. – conclude Di Nitto - L’auspicio è che oggi, anche alla luce delle dimissioni della Presidente del Parco, possa ristabilirsi un clima di lealtà e proficua collaborazione tra tutti i comuni del Vulture».
Fondazione Eni Enrico Mattei promuove il dialogo tra startupper e investitori per creare soluzioni pratiche nel settore agro-ambientale
VIGGIANO. Innovatori, investitori, startupper, molti provenienti anche da Danimarca, Svezia e Germania, hanno partecipato all’evento “Smarterra meets Agrivanda”, che si è tenuto ieri a Viggiano nel Campus Agrivanda di Eni, gestito dalla Fondazione Eni Enrico Mattei (FEEM). L’evento è una delle tappe dello “Smarterra Agrifood Innovation Summit 2025”, che quest’anno si è tenuto a Matera.
Il progetto “Smarterra” si pone tra gli obiettivi quello sviluppare un ecosistema solido dell’innovazione sull’intera filiera legata alla produzione di cibo sostenibile.Attraverso un’analisi attenta del territorio e delle buone pratiche, si intende creare una Innovation Platform che assista gli stakeholder internazionalinell’accesso all’ecosistema del Sud Italia. Tra i partner figurano il Comune di Matera, aziende e acceleratori di imprese, tra cui Deep Ecosystems 500 UG, EY Advisory SPA, TechBBQ, RootCamp GmbH, Sweden Foodtech AB, e laFEEM in qualità di ambassador.
Un’occasione che la FEEM ha voluto cogliere per promuovenel Campus Agrivanda un momento di confronto sui temi dell’inno-

vazione applicati in campo agricolo sostenibile. I partecipanti, dopo aver visitato tutte le progettualità del Campus Agrivanda – dal Technology & Digital Hub, spazio dedicato allo sviluppo e al trasferimento delle competenze digitali, fino al Centro Agricolo di Sperimentazione e Formazione per la valorizzazione dell’agricoltura sostenibile –si sono confrontati con i ricercatori della FEEM sui temi dell’innovazione e dell’automazione in campo agricolo.
Nel corso della mattinata è stato presentatoil progetto della startup “Anostra” per il recupero di macchinari agricoli obsoleti, che applica un sistema di guida autonoma per la lavorazione completamente automatizzata del terreno agricolo. Questa iniziativa di automazione eottimizzazione permette di migliorare le attività agricole, favorendo la crescita sostenibile del settore.
«Per noi – ha affermato Tiziana Perri, senior researcher della FE-
EM –è stato un momento di confronto importante con altre realtànazionali ed europee che da anni investono su progetti di sostenibilità agro-ambientale. Dal confronto è emerso un dato importante: realtàcome quelle del Campus Agrivanda sono di supporto per trasferire al territorio e alle impreseknow-how e soluzioni pratiche immediatamente applicabili. Negli ultimi anni, il Campus ha trasferito a circa 100PMI del territorio competenze digitali e tecnologiche».

A novembre la Casa delle Tecnologie Emergenti ospita due appuntamenti dedicati a startup e creativi per valorizzare l’innovazione nel Sud
MATERA. Nel mese di novembre Matera diventa crocevia di idee, investimenti e creatività digitale. La Casa delle Tecnologie Emergenti ospiterà una settimana interamente dedicata all’innovazione e alla crescita imprenditoriale, con due eventi che uniscono il mondo delle startup e quello del gaming: “Matera Venture Connect” e “Matera Hack for Play”.
L’iniziativa, promossa dal Comune di Matera e dalla Cte cittadina, punta a rafforzare il ruolo del Sud Italia nelle reti nazionali dell’innovazione. L’obiettivo è duplice: favorire l’incontro tra imprese emergenti e fondi di investimento e valorizzare il talento creativo legato al patrimonio culturale dei Sassi. L’11 novembre si aprirà “Matera Venture Connect”, giornata dedicata all’incontro tra imprese innovative e cinque fondi di venture capital italiani. L’appuntamento mira a creare connessioni concrete tra il mondo dell’imprenditoria tecnologica del Mezzogiorno e gli investitori, offrendo opportunità di crescita e sviluppo. Il programma prevede incontri individuali, momenti di networking e confronti per promuove-

re progetti capaci di scalare sui mercati nazionali e internazionali.Dal 12 al 14 novembre sarà la volta di “Matera Hack for Play”, una game jam di 48 ore che coinvolgerà quaranta giovani talenti tra coder, designer e artisti digitali. La sfida creativa sarà reinterpretare il patrimonio dei Sassi attraverso videogiochi ispirati al tema «Pietra e acqua, luce e ombra, tradizione e futuro». Le proposte esploreranno i legami tra memoria e innovazione, riscoprendo miti e atmosfere della città. L’iniziativa si avvale della collaborazione di partner nazionali come Bologna Game Farm, le Cte di
Bologna e Pesaro e la Lucana Film Commission, che sosterranno i progetti più originali e capaci di valorizzare la cultura locale con strumenti digitali.
«Questa settimana – commenta il sindaco Antonio Nicoletti – conferma l’impegno del Comune di Matera e della Cte nel promuovere un ecosistema in cui capitale, talento e cultura si incontrano per costruire nuove prospettive di innovazione nel Mezzogiorno».Le imprese e i creativi interessati possono consultare il sito della Casa delle Tecnologie Emergenti di Matera per i moduli di adesione.
LUNEDÌ
Matera, si torna
MATERA. Si terrà lunedì 3 novembre alle ore 15.30, nella Sala Pasolini di via Sallustio, la seduta straordinaria del Consiglio comunale di Matera, convocata in prima convocazione e, in caso di necessità, in seconda per mercoledì 5 novembre. La decisione segue quanto stabilito all’unanimità dalla Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari.All’ordine del giorno l’elezione del presidente e dei vicepresidenti del Consiglio, a cui seguiranno la discussione di mozioni e ordini del giorno su temi di rilevanza sociale, ambientale e strategica per la città. Tra le proposte figurano l’istituzione del Piano comunale di comunicazione aumentativa e alternativa, la promozione di percorsi gratuiti di educazione stradale e mobilità sostenibile per gli studenti e la definizione degli indirizzi legati al programma Po Fesr 2021-2027.Prevista anche la ratifica di una variazione al bilancio di previsione 20252027 e la surroga di un componente della Commissione per gli elenchi dei giudici popolari. In discussione, inoltre, ordini del giorno su questioni di attualità: dalla proposta di intitolare l’area giochi di Spine Bianche ai bambini di Gaza, alla richiesta di confronto pubblico sullo sviluppo del nucleare in Basilicata, fino all’emergenza cinghiali in città e alla recente sentenza del Tar sul progetto di impianto a biometano nella zona industriale La Martella.

L’azienda H.P. High Paper dona una fornitura annuale di prodotti in carta all’Istituto comprensivo per garantire igiene e dignità agli studenti
MIGLIONICO. Un gesto di solidarietà per sostenere la scuola pubblica in un momento di difficoltà. Nei giorni scorsi l'azienda H.P. High Paper Srl di Miglionico, produttrice di prodotti in carta per uso igienico domestico con il brand Cador ha donato all’Istituto Comprensivo Statale di Miglionico una fornitura annuale di carta igienica, tovaglioli e rotoli asciugatutto.
L’iniziativa nasce come risposta ai tagli alla spesa scolastica che, anche nel materano, stanno mettendo in crisi la gestione ordinaria degli istituti, costretti a fare i conti con la mancanza di beni essenziali. Proprio a fronte di questa nuova emergenza, l'azienda ha scelto di attivarsi a favore delle condizioni igienico-sanitarie degli studenti più piccoli, garantendo migliori condizioni e una quo-
tidianità più dignitosa nelle aule. «Garantire condizioni igieniche adeguate è un diritto fondamentale degli studenti – spiega Saverio Ribellino, CEO di HP High Paper. Con questa donazione vogliamo offrire un aiuto concreto e ribadire il nostro impegno verso la comunità in cui operiamo. La responsabilità sociale è parte integrante della nostra mission». Alla consegna della fornitura era presente il Sindaco di Miglionico, Giulio Traietta, da sempre attento alle esigenze di famiglie e imprese del territorio, il cui impegno e la sensibilità sono stati determinanti per la riuscita di questa operazione. Il primo cittadino ha ringraziato l’azienda per la collaborazione virtuosa tra pubblico e privato affermando che «questo rappresenta un esempio positivo di come le imprese locali possa-

no contribuire al bene comune». Con questo gesto, H.P. High Paper auspica che questa iniziativa rappresenti un piccolo ma signi-
ficativo segnale di attenzione verso le esigenze delle realtà educative del territorio, creando valore sostenibile per tutti.
La Basilicata può trasformare la sua posizione geografica in un hub strategico europeo: università, economia verde e cooperazione internazionale
DI D INO Q UARATINO
La Basilicata, o Lucania, nel suo nome più antico, si trova nel cuore geografico del Mediterraneo centrale. Tra Tirreno e Ionio, tra l’Italia e i Paesi della sponda sud, la regione può trasformare la sua posizione di “terra interna” in un vantaggio strategico. Oggi l’Europa, con il “Patto per il Mediterraneo Un mare, un patto , un futuro” chiede agli Stati membri di costruire nuove relazioni tra Nord e Sud del mare comune, fondando la cooperazione su tre pilastri: persone, economia sostenibile e interconnessa, sicurezza e gestione dei flussi migratori.In ciascuno di questi ambiti la Lucania ha risorse e potenzialità che, se coordinate, possono renderla un modello di sviluppo intelligente e un nodo della nuova università e diplomazia mediterranea.

CULTURA E FORMAZIONE: LA LUCANIA UNIVERSITARIA DEL MEDITERRANEO
Il primo pilastro del Patto invita alla nascita di una Università del Mediterraneo” con campus distribuiti tra le città delle due sponde. La Università degli Studi della Basilicata (UniBas) e la città di Matera, già Capitale Europea della Cultura nel 2019, rappresentano un punto di partenza concreto per ospitare un Campus Euro Mediterraneo.
Obiettivi operativi: creare corsi di laurea e master in lingua inglese e araba su ambiente mediterraneo, energia, migrazioni, archeologia, diplomazia culturale; avviare summer school internazionali e laboratori di coesione che coinvolgano studenti di Tunisia, Egitto, Marocco, Libano, Israele, Giordania; sviluppare, in collaborazione con la Fondazione Anna Lindh e la Commissione Europea, un Centro lucano per il dialogo mediterraneo, ospitato a Matera o Potenza, come nodo del futuro network accademico. Un progetto di questo tipo darebbe alla Lucania visibilità internazionale, ma soprattutto riporterebbe la cultura e la ricerca al centro delle politiche territoriali, in coerenza con lo spirito del Patto europeo.
ECONOMIA VERDE E INNOVAZIONE MEDITERRANEA
Il secondo pilastro del Patto si fonda su un’economia sostenibile e interconnessa.
La Lucania è già oggi un laboratorio naturale di transizione eco-
logica e bioeconomia: nel Basilicata Open Lab, ENI, Università e startup locali sperimentano innovazioni nei settori energia, mobilità sostenibile e agritech;l’Aglianico del Vulture, le produzioni di olio e cereali di collina, la filiera ortofrutticola ionica dimostrano la vitalità di un’agricoltura mediterranea ad alto valore aggiunto; il Parco nazionale dell’Appennino Lucano, insieme ai Parchi del Pollino e della Murgia Materana, è un laboratorio di biodiversità e di turismo ambientale. Per inserirsi nel Patto, la Lucania può proporsi come: Regione pilota per la bioeconomia mediterranea, sperimentando filiere integrate tra agricoltura, energia e turismo sostenibile; sede di un polo di ricerca sull’agricoltura resiliente mediterranea, con partenariati Nord-Sud finanziati dai fondi UE (Horizon Europe e Neighbourhood Instrument); centro per start-up e spinoff green promossi da studenti e ricercatori provenienti dalle sponde del Mediterraneo.
Questa visione economica non è solo ecologica, ma culturale: un’economia che nasce dalla conoscenza, non dallo sfruttamento.
MIGRAZIONI,
DIALOGO E SICUREZZA: LA DIPLOMAZIA
DAL BASSO
Il terzo pilastro del Patto riguarda sicurezza e gestione dei flussi migratori. La Lucania, pur non essendo una regione di sbarchi, può offrire un modello di accoglienza e dialogo interculturale fondato sulla formazione.
L’idea è di costruire a Matera o Potenza un Centro mediterraneo per la diplomazia territoriale, che formi giovani funzionari, operatori culturali e mediatori linguistici provenienti da Europa, Nord Africa e Medio Oriente. Programmi congiunti con la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, con l’Università di Tunisi, o con l’Università di Rabat potrebbero trasformare la Lucania in una vera “palestra di dialogo” mediterranea, in grado di generare competenze pratiche nella mediazione e nella cooperazione. Questo approccio è coerente con quanto denunciato dal diplomatico statunitense Aaron Wess Mitchell su Foreign Affairs: “la crisi della diplomazia deriva dall’averla ridotta a tecnica senza cultura” . La Lucania può contribuire a restituire alla diplomazia quella dimensione umanistica che nasce dal contatto tra persone e luoghi.

Il potenziale è grande, ma non automatico.
Perché la Lucania diventi davvero un nodo del Mediterraneo, occorre affrontare alcune criticità strutturali: Infrastrutture e connessioni:ancora insufficienti, specie nei collegamenti ferroviari e aeroportuali; debolezza del sistema universitario che deve internazionalizzarsi e potenziare la ricerca; fuga dei giovani laureati che rischia di svuotare di senso qualunque progetto a lungo termine; scarso coordinamento istituzionale tra Regione, Università, Comuni e sistema produttivo Servono quindi governance e visione. Il rischio da evitare è quello di un “Mediterraneo di carta”, un contenitore burocratico senza anima né risultati.
IL PIANO OPERATIVO REGIONALE
Per passare dalle intenzioni ai fatti, la Regione Basilicata può adottare un Piano d’Azione Lucano per il Mediterraneo (PALM) , articolato su cinque direttrici operative:
Istituzione Del “Campus Mediterraneo Basilicata”
Un polo universitario diffuso (Potenza, Matera, Metaponto) collegato all’Università del Mediterraneo, con corsi trilingue (italiano, inglese, arabo) e programmi di mobilità integrata.
Creazione Del “Centro Lucano
Per La Diplomazia Mediterranea ”
Un centro studi e formazione dedicato alla cooperazione, alle politiche migratorie, alla governance mediterranea, in partnership con la Fondazione Anna Lindh e il MAECI
PROGRAMMA
“BASILICATA GREEN MED” Coordinamento dei progetti di energia, agricoltura sostenibile,
turismo ambientale e start-up in un unico pacchetto di sviluppo, coerente con il secondo pilastro del Patto.
TAVOLO MEDITERRANEO BASILICATA–AFRICA na piattaforma di collaborazione tra imprese lucane, università e partner africani e mediorientali per lo scambio di tecnologie, prodotti e formazione.
CAMPAGNA “LUCANIA PORTA
DEL MEDITERRANEO”
Un piano di comunicazione e attrazione turistica e accademica internazionale che racconti la Lucania come “regione-ponte” del nuovo umanesimo mediterraneo.Queste azioni possono essere cofinanziate tramite fondi europei 2026-2030: Erasmus+, Horizon Europe, NDICI (Neighbourhood, Development and International Cooperation Instrument), e i programmi del Piano Mattei per l’Africa.
UN NUOVO UMANESIMO LUCANO
La sfida per la Lucania è quella di superare la logica dell’attesa e assumere la logica della proposta. In un Mediterraneo che si prepara a riscrivere le proprie relazioni, la Lucania può essere la regione che dialoga, studia e sperimenta, non solo che osserva.
Non servono promesse miracolistiche, ma il coraggio di mettere insieme le competenze esistenti, università, impresa, cultura, in una visione che unisca sapere e sviluppo.
Se la Lucania saprà farsi interprete del Patto europeo non come beneficiaria, ma come soggetto attivo, potrà finalmente passare da periferia geografica a centro culturale del Mediterraneo.
Un piccolo territorio con un grande compito: dimostrare che la cultura, la conoscenza e il dialogo possono ancora cambiare il destino di un Paese e di un mare.

