Cronache del 1 novembre 2025

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CIFARELLI,

La Cervellino chieda scusa subito

Chi usa linguaggio d’odio deve essere lontano dalla politica, ma la sinistrata la difende

Saranno 11 i comuni interessati tra Alto Bradano, Vulture Melfese e Materano. La comunicazione di Aql ai sindaci

Crisi idrica, prime restrizioni in arrivo

Sospensioni nelle ore notturne già a partire da metà novembre

MATERA FILM FESTIVAL

Presentato il programma della sesta

edizione

Questa sesta edizione del festival si apre con un evento realizzato in collaborazione con Lucca Comics & Games dedicato a Yoshitaka Amano, artista e illustratore giapponese celebre per le sue opere nel mondo dell’animazione e dei videogiochi, che nella splendida cornice della Città dei Sassi riceverà il Premio Giuliana D’Argento 2025, da quest’anno conferito alle personalità che a giudizio del Festival, si è (...)

■ continua a pag 19

TERESA TAURO

L’abbiamo sempre scritto e continueremo a farlo senza mai stancarci che la Basilicata non è soltanto politica e gerontocrazia, ma soprattutto talento e gioventù di cui sono pieni zeppi i nostri bellissimi paesi nella loro sfida aperta e possibile al futuro. Così ben venga il premio America Giovani che la prestigiosa Fondazione Italia Usa, direttamente dalle mani dell’ambasciatore Emilio Iodice, le ha assegnato per riconoscerne la bravura nelle relazioni internazionali e nelle leadership ad esse sottese.

VIVIANA CERVELLINO

La politica, soprattutto quella declinata al femminile, non dovrebbe utilizzare toni scomposti perché a perdere sono sempre le istituzioni che si rappresentano, anche se di mezzo c’è un po’ di visibilità mediatica da guadagnare facilmente lanciando offese e volgarità alla premier Meloni. Ora però va detto che questa sinistra della doppia morale che giudica e non vuole essere giudicata sta diventando davvero il vero problema della mancata vittoria del campo largo e della bassa credibilità d’Italia.

Presentata la campagna di sensibilizzazione a tutela di anziani e fragili. Coinvolti anche medici e farmacisti

Regione e Carabinieri uniti contro le truffe

GIARDINA: «MENO ATTESA PER I PAZIENTI E PIÙ COMFORT»

Al San Carlo pronti nuovi spazi dedicati alla terapia del dolore

IL REPORT

Desertificazione

bancaria, i dati della

First Cisl: la Basilicata è tra le regioni più colpite registra il -2,5% di sportelli rispetto al 2024

■ Servizio a pag 6

BANZI

Via libera a 150 nuovi loculi cimiteriali per 250mila € dopo 18 anni di attesa, Carcuro: «Finalmente, consegna prevista per il 2026»

■ Servizio a pag 15

CAPOLUOGO

Albergi, da 60 anni la famiglia Romano è sinonimo di ospitalità Il proprietario Antonio: «Ci mettiamo tanta passione»

■ Menonna a pag 14 SPORT

Banco di prova domani per il Potenza, al Viviani arriva il Foggia senza ultras al seguito: forte il ricordo delle 4 vittime

■ Nigro a pag 21

foto Mattiacci Menonna a pag 10
Dellapenna a pag 5
La vignetta di M. Bochicchio Servizio a pag 3
foto Mattiacci
Menonna a pag 11
MARIA
#SALISCENDI

Il coordinatore regionale di FdI: «Una riforma di civiltà giuridica che restituisce fiducia ai cittadini e rafforza l’indipendenza della giustizia»

Quarto: «Plauso al via libera definitivo della riforma sulla separazione delle carriere»

Il coordinatore regionale di Fratelli d’Italia per la Basilicata, Piergiorgio Quarto, esprime piena soddisfazione per l’approvazione definitiva in Parlamento della riforma costituzionale che introduce la separazione delle carriere tra magistratura giudicante e magistratura requirente.

«È una riforma di civiltà giuridica – sottolinea Quarto – che restituisce equilibrio e chiarezza al sistema giudiziario, nel rispetto dei principi costituzionali di autonomia, indipendenza e terzietà. Si tratta di una scelta storica che Fratelli d’Italia sostiene da anni e che oggi diventa realtà grazie alla determinazione del Governo e alla coerenza della Premier Giorgia Meloni.»

Approvata in quarta e ultima lettura dall’aula del Senato con 112 voti favorevoli, 59 contrari e 9

astensioni, la riforma modifica il Titolo IV della Costituzione, prevedendo due Consigli superiori della magistratura – uno per i giudici e uno per i pubblici ministeri – entrambi presieduti dal Capo dello Stato e con componenti in gran parte estratti a sorte, e introduce un’Alta Corte disciplinare con competenza sulle sanzioni dei magistrati.

«La netta distinzione tra chi accusa e chi giudica – prosegue

Quarto – rafforza la fiducia dei cittadini nella giustizia, tutela il diritto di difesa e rende più trasparente l’azione giudiziaria. È un passo avanti verso una giustizia più moderna, più giusta e più vicina ai cittadini.»

Quarto conclude evidenziando che «questo provvedimento non divide, ma completa e rafforza il principio di equilibrio tra i pote- ri dello Stato. È una vittoria del-

la buona politica, che mette al centro i cittadini e i valori dello Stato di diritto. Governo e Parlamento hanno mantenuto l’impegno e dimostrato visione e se-

rietà. Ora spetterà agli italiani esprimersi con il referendum, e siamo certi che sapranno riconoscere il valore di questa riforma storica.»

Il commento del membro del Consigli ofederale di Europa Verde Digilio: «Alla giustizia va restituita la sua missione originaria di garantire diritti, non difendere poteri»

«Una separazione

di carriere

che separa la giustizia dai cittadini»

«C’è qualcosa di profondamente fuorviante nel modo in cui, ciclicamente, la politica italiana rispolvera il tema della separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri. Una roba che sembrava sepolta con le ceneri di Silvio Berlusconi e di Licio Gelli, che l’avevano come obiettivo imprescindibile della loro azione politica e di governo, e che oggi il centrodestra approva» afferma l’attivista Politico e membro del Consiglio Federale Nazionale Europa Verde AVS Giuseppe Digilio. «Al di la del tifo per uno schieramento o per l’altro, nel merito, questa riforma che viene presentata come una “riforma di civiltà”, “una garanzia di equilibrio”, una “modernizzazione necessaria”, in realtà, nasconde il rischio reale di consegnare una giustizia più controllata, più distante e meno libera.Probabilmente, se coloro i quali l’hanno voluta fortemente, la spiegassero per quello che è, senza politicizzarla, chiunque ne potrebbe cogliere il senso più profondo per farsene una idea» continua Digilio«.

A tal proposito - continua - è bene ricordare come la magistratura “costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere”. Lo scrive chiaramente l’articolo 104 della Costituzione, esplicitando come questo fosse uno dei cardini della democrazia repubblicana, non proprio un dettaglio tecnico. Il pubblico ministero, in questo ordinamento, non è un avvocato dell’accusa ma un magistrato a tutti gli effetti, con il dovere di cercare anche le prove a favore dell’imputato, servendo la legge e non il potere. Un equilibrio che verrà completamente alterato, rischiando di trasformare il PM in un organo più vicino all’esecutivo che alla Costituzione».

«L’idea di creare due Consigli Superiori del-

la Magistratura, - spiega - uno per i giudici, uno per i pubblici ministeri, apre la porta a possibili interferenze politiche sulle nomine e sulle inchieste, offrendo, a chi governa, uno strumento per esercitare un’influenza, diretta o indiretta, su chi indaga.Una regressione storica. Senza l’autonomia della magistratura, molte delle battaglie civili e delle grandi inchieste che hanno fatto la storia del Paese non sarebbero mai esistite. Mani Pulite, le indagini antimafia, i processi per corruzione e criminalità economica. Tutte possibili perché il pubblico ministero ha potuto agire senza dover chiedere permesso a nessuno.Oggi, invece, mentre si agita lo spettro della “commistione” tra chi accusa e chi giudica, nei tribunali italiani si consuma la crisi più profonda che non viene minimamente affrontata e risolta con questa controriforma che riguardal’accesso alla giustizia. Le cause civili durano anni, i costi delle parcelle e delle spese processuali sono insostenibili per molti, e il patrocinio gratuito resta un miraggio per chi vive con redditi modesti. Migliaia di cittadini rinunciano a difendere i propri diritti non per sfiducia nei giudici, ma per impossibilità economica. Fare ricorso al TAR per i cittadini che ricevono ingiustizia è sempre più proibitivo. La vera emergenza è una giustizia lenta e ineguale, eppure la politica discute di architetture istituzionali.Questa di Nordio è una riforma che non riduce i tempi dei processi, non semplifica le procedure e non restituisce fiducia ai cittadini. Sposta solo il baricentro del sistema verso chi detiene il potere, non verso chi la giustizia la invoca». «Un sistema giudiziario credibile, invece, si dovrebbe costruire con investimenti, non con divisioni. Servono più magistrati, più cancellieri, una digitalizzazione reale, procedu-

re snelle, un accesso gratuito o agevolato per i meno abbienti. Leggi più chiare e trasparenti per poter essere rispettate da tutti. Serve restituire dignità a un servizio pubblico essenziale, non frammentarlo per motivi politici» dichiara Giuseppe Digilio. «Spezzare l’unità della magistratura non aumenterà la fiducia dei cittadini, ma la indebolirà ulteriormente. Perché la giustizia vive di equilibrio e di indipendenza. Se la prima viene compromessa, la seconda diventa un’illusione. Creare due corpi separati, uno che accusa e uno che giudica, significa introdurre una logica di sospetto, come se fossero fazioni contrapposte, non parti di un’unica funzione pubblica. Alla giustizia va restituita la sua missione originaria di garantire diritti, non difendere poteri. - conclude -In un Paese dove le disuguaglianze crescono, dove il diritto di difendersi rischia di diventare un bene di lusso, la giustizia deve tornare ad essere la voce dei cittadini, non l’eco dei governi.Non abbiamo bisogno di una giustizia più docile e controllata dai poteri, ma di una giustizia più giusta. E la giustizia, quando è vera, non si divide, si serve».

Quarto

L'area interessata è quella dell'Alto Bradano, Vulture Melfese e materano. Sospensioni notturne a partire da metà novembre

Crisi idrica, nuove restrizioni in arrivo a Matera e in altri 10 comuni lucani

Sospensioni temporanee e notturne dell’erogazione idrica potrebbero rendersi necessarie «già nei prossimi giorni» per Matera, Melfi, Venosa, Atella, Barile, Filiano, Lavello, Montescaglioso, Palazzo San Gervasio, Rapolla e Rionero in Vulture.

La comunicazione è stata diramata da Acquedotto lucano ai primi cittadini del Vulture-Melfese, dell’Alto Bradano e dall’area di Matera e Montescaglioso perché «a seguito della progressiva riduzione delle disponibilità delle dighe del Sinni e del Pertusillo e stante la grave carenza degli apporti dalle sorgenti campane, Acquedotto Pugliese ha attivato interventi di regolazione delle portate e rimodulazione delle assegnazioni tra le sub-distribuzioni lucane».

In particolare, «si sono rese indispensabili riduzioni dei volumi disponibili già dallo scorso 20 ottobre, per un totale di 60 l/s, distribuite nelle aree del VultureMelfese e dell’Alto Bradano, di

Matera e di Montescaglioso (schemi idrici alimentati da forniture di Aqp)».

Le sospensioni potrebbero essere necessarie «considerando che Acquedotto Lucano non dispone della possibilità di attingere da ulteriori risorse locali in queste zone».

Le misure «che potranno essere adottate – è scritto nella comunicazione fatta da Acquedotto lucano ai sindaci – avranno anche carattere preventivo, qualora il trend negativo delle condizioni meteorologiche dovesse perdurare. La necessità di interruzioni programmate per gli schemi sopra indicati si inserisce in una situazione di criticità che interessa tutto il territorio regionale». «Negli ultimi mesi, infatti si è registrato un significativo abbassamento dei contributi sorgentizi, accompagnato da un deficit negli accumuli idrici. - si leggenella nota di Acquedotto Lucano - Le principali riserve, sia interne (le dighe di Monte Cotugno e del Pertusillo) sia esterne (diga

di Conza in Campania), mostrano livelli di invaso estremamente ridotti, raggiungendo valori che destano seria preoccupazione. Il quadro attuale è aggravato dall’assenza di precipitazioni e, in particolare, dai ridotti fenomeni nevosi, che negli ultimi anni hanno inciso negativamente

sulle captazioni sorgentizie come per le sorgenti dell’Alta Val d’Agri e del gruppo Frida, che hanno raggiunto minimi storici o come per le sorgenti campane (Caposele e Cassano Irpino) che sono essenziali per l’approvvigionamento delle aree del Vulture e dell’Alto Bradano».

Il Comitato Spontaneo dei giovani agricoltori torna a chiedere un commissario: «Una figura tecnica e indipendente che si prenda la responsabilità delle scelte»

«Basilicata senz’acqua, abbiamo perso tutti»

«A

l 31 ottobre, gli invasi continuano a calare, i dati ufficiali confermano una situazione critica e, dopo mesi di riunioni, comunicati e tavoli annunciati, molte aziende agricole della Basilicata non hanno ancora certezze» esordisce così il Comitato spontaneo dei Giovani agricoltori.

«In gran parte della Basilicata non c’è ancora un Piano irriguo emergenziale: o non esiste, o non è stato comunicato. In entrambi i casi, non è una buona notizia. - continua il Comitato - I numeri sono pubblici e consultabili da chiunque — basta leggerli. E per chi ancora non riesce a coglierne la gravità, alleghiamo le foto della diga di Montecotugno: immagini che parlano da sole e che non hanno bisogno di ulteriori spiegazioni».

«Non è una polemica politica: è un tema di gestione. O, per essere più precisi, di mancata gestione. - proseguono gli agricoltoriIn questi mesi abbiamo ascoltato molte dichiarazioni rassicuranti: “faremo”, “stiamo valutando”, “siamo al lavoro”. Parole utili a riempire un comunicato, ma inutili per irrigare un campo. Quello che manca è semplice: un Piano irriguo emergenziale scritto e pubblico, una responsabilità chiara, qualcuno che coordini e comunichi con i territori».

«Per questo lo diciamo senza giri di parole: serve un Commissario Straordinario. Una figura tecnica, indipendente e operativa, che gestisca l’emergenza, pianifichi e si assuma la responsabilità delle scelte. Perché questa non è solo una crisi idrica: è una crisi di governance. . tuonano i giovani agricoltori che da mesi denunciano una situazione drammatica - E non è questione di “avevamo ragione”. I numeri erano pubblici e chiari da me-

si: bastava leggerli, elaborarli e programmare. Li abbiamo condivisi perché era doveroso farlo, non per costruire bandiere o rivendicazioni».

«La realtà è che abbiamo perso tutti: gli agricoltori senza certezze; le imprese della filiera, costrette a ridurre produzioni e investimenti; e hanno perso anche le istituzioni, perché quando non si decide, si perde credibilità prima ancora che consenso; un territorio intero, mentre altrove si pianifica e qui si rinvia. - continuano - Quando non si decide, non esistono vincitori. E mentre la crisi peggiora, assistiamo a un fatto curioso: si discute del Comitato più di quanto si discute dell’acqua. È una dinamica tipicamente lucana: invece di chiedere soluzioni, ci si preoccupa di chi le chiede. Ma la verità è semplice: non siamo contro le persone, né contro i partiti. Siamo contro un metodo. Quello dei tavoli infiniti, delle promesse senza scadenza e delle parole che evaporano come l’acqua negli invasi».

«Siamo persone con esperienze diverse, ma con lo stesso obiettivo: il bene della Basilicata.- incalzano - Qualcuno pensava che la nostra iniziativa sarebbe durata pochi giorni: qualche post, due locandine, un po’ di entusiasmo... e poi tutto come prima. Non è andata così. Il Comitato non è un episodio: è un processo. E soprattutto, non è nato per protestare: è nato per organizzare».

«Stiamo facendo ciò che nessuno aveva fatto: - prosegue il Comitato - mettere in rete territori che non avevano mai lavorato insieme — Metapontino, Materano, Vulture, Val d’Agri, Potentino e aree interne — e stiamo costruendo coordinamento anche con realtà della Puglia e della Calabria, perché l’acqua

è un sistema interconnesso e una crisi di filiera si risolve solo con una filiera unita. A chi continua a discutere del Comitato invece che dell’acqua, rispondiamo con calma: la critica non ci spaventa: significa che siamo parte del confronto. Il vero pericolo sarebbe l’indifferenza. E lo diciamo senza nessuna soddisfazione: avremmo voluto sbagliarci. Speravamo che i nostri amministratori avessero ragione e che la situazione fosse meno grave di quanto mostrassero i dati. Purtroppo, la realtà è un’altra. E quando a pagare il prezzo sono le imprese, le famiglie e l’economia di una regione intera, non c’è un “noi” contro “loro”: abbiamo perso tutti». «Chi governa può non condividere le nostre posizioni. Quello che non può permettersi è non decidere. Perché i campi non aspettano dichiarazioni: hanno bisogno di acqua, non di promesse. Il futuro si costruisce qui» conclude il Comitato spontaneo dei giovani agricoltori.

Bardi:

«Nel dibattito politico il rispetto è necessario»

G E N Z A N O D I L U C A N IA . Il presidente della Regione Basili ca ta , V it o B ar d i, i n te rv ie n e con una nota ufficiale per cond a n n a re i l li n g u a gg io e i t o n i

usati dal sindaco di Genzano di Lucania, Viviana Cervellino, in riferimento alla presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia

Meloni. «Le parole pronunciate d a l p ri m o c it ta d in o s o n o in op p or tu n e» , h a d ic h ia ra to Bardi. «Il dibattito politico, anche quando aspro e su temi di-

visivi, deve sempre svolgersi entr o i c on fi n i d e l ri sp et to r e cip roco, specialmente q u an do s i r ic op r on o r u ol i is ti tu zi on al i»

B a rd i h a s ot to li n ea to c h e l’ a t-

tacco personale non solo è irri-

spettoso verso la massima cari-

ca d el G o v er n o n a zi on a le , m a getta anche un’ombra negativa su ll ’i n te ra c o m u n it à l u ca n a e sulla sua classe dirigente. «Non possiamo permettere che la Basi li ca ta v en g a co sì r ap p re se ntata. La nostra regione è terra

di civiltà e merita che i suoi amm in is tr a to ri s ia n o al l’ a lt ez za della funzione che ricoprono».Il go ve r n at or e l u ca n o h a e sp re sso p ie n a s ol id a ri et à a ll a p re sid en te M el o n i p

Chiorazzo e Vizziello sulla polemica che coinvolge la sindaca di Genzano invitano a ristabilire misura e rispetto istituzionale

«Prima cittadina è stata ironica, basta con la caccia alle streghe»

GENZANO DI LUCANIA. «Premesso che le istituzioni si rispettano sempre e che ogni presidente del Consiglio rappresenta tutti gli italiani, non solo quanti lo hanno sostenuto, per la stessa serietà istituzionale dobbiamo dire che non può una leggerezza diventare l’alibi per cacce alle streghe e regolamenti di conti». Così il vicepresidente del Consiglio regionale, Angelo Chiorazzo, e il presidente del gruppo Basilicata Casa Comune, Gianni Vizziello, commentano la polemica che ha investito la sindaca di Genzano di Lucania, Viviana Cervellino.«Le parole pronunciate dalla sindaca –sottolineano i consiglieri – alla trasmissione Prova d’inchiesta, peraltro citando quelle divenute un meme social del governatore campano De Luca, hanno risenti-

to dell’aria ironica del programma ma, pur apparendo avventate, restano un episodio. Un episodio che non può oscurare una storia personale di rispetto e dedizione alle istituzioni, con un impegno quotidiano che ha spesso messo in secondo piano la propria persona».Chiorazzo e Vizziello invitano quindi a non trasformare l’accaduto in un pretesto per divisioni politiche o campagne d’odio. «Utilizzare questa vicenda come strumento di lotta politica – concludono – e dare la stura a un popolo di odiatori che si accanisce contro la sindaca con insulti e offese di ogni genere è il vero segnale di un imbarbarimento che risulta paradossale, soprattutto da parte di chi invoca il rispetto delle istituzioni e delle persone».

L’Anci Basilicata richiama gli amministratori al rispetto istituzionale e invita a riportare il confronto sui temi reali

«Meno

polemiche, più impegno per le comunità»

GENZANO. «La politica dovrebbe essere un’opportunità per costruire e non per creare divisioni e alimentare polemiche». Con queste parole l’Anci Basilicata interviene nel dibattito scaturito dalle dichiarazioni della sindaca di Genzano di Lucania, Viviana Cervellino, invitando a ristabilire un clima di confronto civile e costruttivo.Secondo l’associazione dei Comuni lucani, «chi svolge una funzione politica di rappresentanza istituzionale dovrebbe adoperare sempre un linguaggio rispettoso della comunità che rappresenta e degli altri livelli istituzionali». Il confronto politico – si legge nella nota – «pur nella vivace dialettica tra differenti punti di vista, non dovrebbe mai degenerare in un lessico non consono al ruolo del-

le istituzioni».L’Anci riconosce che «le dichiarazioni della sindaca, nonostante manifestate in un

programma di satira, non sono state fortunate e hanno generato ulteriore confusione e tensione».

Allo stesso tempo, però, sottolinea che «le reazioni e le accuse successive sono andate oltre ogni limite e non hanno contribuito a risolvere la questione in modo costruttivo».Da qui l’invito a «riflettere sull’importanza di mantenere un tono rispettoso e costruttivo nel dibattito pubblico, sia online che offline» e a «tornare a concentrarsi sui problemi reali delle comunità, lavorando insieme per trovare soluzioni con- crete».«È tempo di essere meno leoni da tastiera e più leoni sul campo – conclude l’associazione – affrontando i veri problemi delle nostre comunità con determinazione e responsabilità. Solo così potremo far tornare la gente ad amare la politica, quella vera, fatta di impegno, di lavoro e di servizio per il bene comune».

Cifarelli, Lacorazza, Verri e Araneo solidarizzano con il Sindaco di Genzano

La Cervellino chieda scusa subito

Chi usa linguaggio d’odio deve essere lontano dalla politica, ma la sinistrata la difende

Non siamo amanti del woke, non ci piace neanche l’idea che non si possa più fare una battuta o ironizzare su qualcuno. Ricordiamo che Forattini alle dimissioni di Fanfani sotto capodanno disse che era saltato il tappo, che lo stesso Forattini ironizzava sulle piccole dimensioni falliche di Spadolini e che i soprannomi che hanno riguardato Andreotti sono stati i più crudeli anche se, come viene ricordato nel film “il Divo”, lui non ha mai querelato perché possiede il dono dell’ironia.

Malgrado tutto quello che è abbiamo messo in premessa dobbiamo dire che esiste una differenza sostanziale e non solo formale tra il più aggressivo o ironico dei lessici della politica e l’utilizzo della parola “stronza” per definire il Presidente del Consiglio.

La Cervellino ha sbagliato. Ha sbagliato in modo non giustificabile. Ha sbagliato perché ha definito “stronza” la premer, ha definito stronza la sua squadra di governo e, soprattutto, ha definito stronzo il Popolo Italiano e la maggioranza che lo ha votato.

LA FASCIA

TRICOLORE SULLA SPALLA

Il Sindaco, qualsiasi sindaco anche quello di Genzano di Lucania, indossa sulla spalla una fascia tricolore che ricorda ogni giorno il suo ruolo di ufficiale di governo ma anche l’unità della Nazione.

Quella Nazione è rappresentata da Giorgia Meloni. In questo momento è lei che gli italiani hanno scelto di eleggere, e da lei che gli italiani hanno scelto di essere rappresentati. Se ogni parlamentare rappresenta la Nazione senza vincolo di mandato, si dovrà dare atto che il Presidente del Consiglio rappresenta la Nazione e la Repubblica in ogni consesso internazionale. Si ha il diritto di non condividere le sue scelte politiche. Non si ha il diritto di offendere. Si ha il diritto di usare un linguaggio vigoroso contro le scelte politiche del Governo. Non si ha il diritto di insultare il Capo del Governo e, ancora meno, il suo elettorato. La Cervellino ha sbagliato. Ha talmente sbagliato che anche Pinuccio a un certo punto sembrava infastidito. Non c’è niente di ironico a usare questi termini. Niente che possa giustificare questo modo di parlare. Niente che possa ritenere fondato questo lessico. Il politico, soprattutto

quando indossa una fascia tricolore, rappresenta tutti i cittadini del suo Comune anche quella fetta importante che ha votato Fratelli d’Italia e il centrodestra che non può essere definito “stronzo” perché ha opinioni differenti da quelle del Sindaco. Si torni alla serietà, alla sobrietà e alla distinzione dei ruoli. Il comico faccia il comico, il politico faccia il politico.

LE REAZIONI DEL CENTRODESTRA

Rosa, Caiata e Mattia ma anche tutti i consiglieri regionali e il segretario regionale di Fratelli d’Italia hanno espresso il loro sdegno nei confronti delle parole della Cervellino. Lo hanno fatto con fermezza ma senza esacerbare il linguaggio. Lo hanno fatto con determinazione ma senza mai scendere sul turpiloquio o offendere qualcuno. In realtà questo linguaggio d’odio pronunciato dalla Cervellino non è solo volgare e fuori luogo. E’ anche vagamente pericoloso.

Nella nostra Nazione si respira aria di violenza. Si fingono di non vedere i manifesti della Meloni scarabocchiati, gli assalti alle sezioni politiche del centrodestra ed, infine, la violenta cacciata dell’On. Fiano dall’Università con la colpa di essere filo israeliano, sono

Il deputato di FdI commenta le dichiarazioni del primo cittadino di Genzano sulla presidente Meloni

Caiata: «Parole della sindaca Cervellino, sono un atto che offende la sua comunità»

«Le parole della sindaca di Genzano di Lucania, Viviana Cervellino, al Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, durante un’intervista andata in onda su La7, non solo costituiscono un atto che offende la comunità che rappresenta, ma sono anche la misura di quando, dal proprio piccolo seggio, si perda la prospettiva del tutto»- così dichiara in una nota, On. Salvatore Caiata, deputato lucano di Fratelli d’Italia. «La verità è che la boria, spesso, è cattiva consigliera. E quella che viene a giustificarsi come ‘satira’ non è altro che l’irrefrenabile voglia di dare giudizi, ma questo succede quando si è affetti da miopia e si perde di vista il peso dell’incarico e la mole delle responsabilità di chi si giudica» continua. «Che la sindaca di Genzano di Lucania si senta au-

torizzata a dire quello che pensa nulla quaestio. Ma che la stessa reputi che fare della satira sia lecito per chi ricopre incarichi istituzionali e, quindi, rappresenta una comunità che l’ha votata, forse, prima di ricorrere a giudizi affrettati è bene che ricordi che non è un comico da cabaret a cui è dato di fare satira, ma una prima cittadina democraticamente eletta» conclude il rappresentante di Fratelli d’Italia.

Il senatore di FdI denuncia il linguaggio volgare della sindaca: «La democrazia richiede rispetto, non offese personali»

Insulti al Presidente Meloni, Rosa: «Cervellino chieda scusa»

«Esprimo profonda indignazione per le parole gravemente offensive pronunciate dal Sindaco di Genzano di Lucania, Viviana Cervellino, nei confronti del Presidente del Consiglio, On. Giorgia Meloni, durante una intervista per il programma “Prova d’Inchiesta”» esordisce così il senatore di Fratelli d’Italia Gianni Rosa. «Ancora più gravi perché quelle espresse non sono critiche politiche, né opinioni sull’azione di Go-

le istituzioni e il decoro della carica pubblica ricoperta da chi li ha pronunciati. - prosegue Rosa - È inaccettabile che un rappresentante delle istituzioni si esprima in modo tanto indecoroso verso la massima carica del Governo della Repubblica». «Un sindaco è chiamato a rappresentare la propria comunità con rispetto, equilibrio e senso delle istituzioni e non può usare il linguaggio dell’offesa e della denigrazione. Un sindaco non parla mai solo

L’edizione di Cronache di ieri

Lucania ha disonorato la sua funzione pubblica e gettato discredito sulla città che rappresenta». «E se il Sindaco di Genzano di Lucania si chiede ancora perché la maggioranza degli Italiani non è andata a votare, la risposta è anche a causa di rappresentanti di sinistra che non hanno proposte ma solo insulti.- conclude il senatore Gianni Rosa - Chiediamo scuse pubbliche immediate e un chiaro atto di assunzione di responsabilità. Quando si abbandona la critica per scen-

segnali di un clima non buono. I più vecchi tra noi ricorderanno, i più giovani hanno studiato che gli anni ’70 iniziarono proprio così.Non va bene, dunque, la violenza verbale che la Cervellino ha praticato anche perché può essere prodromica di una violenza fisica della quale serve assumersi anche la responsabilità morale. IL GIUSTIFICAZIONISMO A SINISTRA

Non ci piace il giustificazionismo a sinistra. Non ci piace che i consiglieri Verri e Araneo dicano di esprimere “solidarietà a Viviana Cervellino, auspicando che lo stesso facciano tutti gli esponenti politici, di ogni colore, compresi quanti negli scorsi giorni si sono precipitati a manifestare solidarietà alla premier Meloni, che immaginiamo intenta ad occuparsi di ben altre faccende piuttosto che interessata a beghe di bassa lega, create ad arte”.

Non ci piace che Cifarelli e Lacorazza dicano che “l’episodio che ha coinvolto la Sindaca Cervellino, la quale durante una trasmissione satirica ha espresso un giudizio colorito nei confronti della Presidente del Consiglio Meloni, ha scatenato una reazione che per alcuni aspetti sembra voler alimentare il conflitto e richiamare le curve al tifo” riducendo le parole della Cervellino a “inadeguate”.

Ci aspettavamo che Cifarelli, Lacorazza, Verri e Araneo dicessero chiaramente che chi offende in

modo volgare il Capo del Governo della Repubblica Italiana non può militare in un partito democratico, si mette al di fuori del dibattito democratico.

Hanno ragione Lacorazza e Cifarelli quando dicono che il linguaggio politico si sta impoverendo con una “riduzione a strumento di intimidazione verso chi esprime dissenso” ma, avremmo voluto che questa frase si concludesse con una netta presa di distanza da chi come la Cervellino utilizza il turpiloquio contro gli avversari politici. Chissà che reazione avrebbero avuto Lacorazza e Cifarelli, la Verri e l’Araneo se qualche consigliere regionale avesse definito “stronzo” o “stronza” qualcuno di loro e il loro elettorato? La domanda è retorica perché avremmo assistito allo squillo delle trombe del giudizio universale. Del resto siamo abituati a questa doppia morale della sinistra. Se il Presidente del Consiglio viene definita “cortigiana” è soltanto un termine sbagliato o inopportuno, se qualcuno si è permesso di criticare qualcuno di loro è stato messo alla gogna. Del resto si sa che, nella fattoria degli animali, tutte le cortigiane sono uguali ma qualcuna è più uguale degli altri. Per quanto riguarda la Cervellino, invece di parlare dei “soliti squadristi” nel suo post su facebook chieda scusa e si rende conto che è assolutamente inadeguata al ruolo.

D
La sindaca Cervellino

Chiusi 268 sportelli in nove mesi, 3.400 comuni senza filiali e milioni di cittadini esclusi dai servizi finanziari

Declino bancario: l’Italia senza sportelli, territori svuotati e coesione a rischio

Il XIV report della Fondazione Fiba di First Cisl fotografa un’Italia sempre più priva di presidi bancari: 268 sportelli chiusi nei primi nove mesi del 2025, 3.419 comuni senza filiale (il 43,3% del totale), e un numero crescente di cittadini e imprese tagliati fuori dai servizi finanziari di base. Un fenomeno che non solo svuota i territori, ma mina la coesione economica e sociale del Paese.

Le chiusure non sono uniformi sul territorio: Basilicata (-2,5%), Marche (-2,5%) e Veneto (-1,9%) sono le regioni più colpite.Dietro la riduzione della rete fisica si nasconde un processo di concentrazione bancaria accelerato dal cosiddetto risiko bancario: operazioni di fusione e acquisizione che mirano a ridurre costi e duplicazioni, ma che finiscono per allontanare le banche dai cittadini. Dopo l’acquisizione di Popolare di Sondrio, Bper ha già annunciato la chiusura o l’accorpamento di 90 sportelli. Ancora più impattante potrebbe rivelarsi la possibile fusione tra Crédit Agricole Italia e Banco Bpm, che creerebbe il terzo gruppo bancario italiano per numero di sportelli (2.425), concentrando in Lombardia, Liguria ed Emilia Romagna oltre un quinto del totale nazionale.

«Un’eventuale operazione Crédit Agricole–Banco Bpm,» dichiara Riccardo Colombani, segretario generale First Cisl, «rischia di produrre un’ulteriore ondata di chiusure e di ridurre la concorrenza. Non possiamo permettere che la logica delle sinergie finanziarie schiacci l’interesse pubblico: dietro ogni sportello che chiude ci sono famiglie, lavoratori, imprese e intere comunità che perdono un punto di riferimento economico e sociale».

Gli Effetti sull’economia reale e sull’occupazione?

La desertificazione bancaria si traduce in 11,2 milioni di persone che non hanno più accesso agevole ai servizi finanziari, tra cui 4,7 milioni residenti in comuni ormai privi di filiali. Le imprese localizzate in territori desertificati sono oltre 6.250 in più rispetto al 2024. «Ogni filiale che chiude,» sottolinea Colombani, «non significa solo meno sportelli, ma meno credito alle piccole e medie imprese, meno consulenza, meno inclusione. È un colpo all’economia reale e al lavoro. Il sistema bancario, che pure deve essere efficiente, non può abbandonare il proprio ruolo sociale e territoriale.»

Il processo di chiusura non è compensato peraltro da una piena digitalizzazione: in Italia solo il 55% dei cittadini utilizza l’internet banking, contro il 67,2% della media europea. Le fasce più anziane e le

aree rurali restano tagliate fuori, trasformando l’evoluzione tecnologica in un fattore di esclusione sociale. «La trasformazione digitale non può essere un alibi per la ritirata dal territorio,» ribadisce Colombani. «Senza investimenti nell’educazione finanziaria e nella formazione digitale, si rischia di creare nuovi analfabetismi economici.»

Il sindacato di contro chiede un patto nazionale per la finanza di prossimità, che garantisca l’accesso ai servizi bancari come diritto universale. Tra le proposte in campo: Incentivi fiscali per mantenere sportelli o punti consulenziali nei piccoli comuni; Sportelli bancari condivisi o mobili per le aree a rischio desertificazione; Programmi pubblici di educazione digitale e finanziaria; Clausole sociali e territoriali nelle fusioni e acquisizioni bancarie.

E in questo scenario, la Basilicata?

Basilicata: una crisi nella crisi Tra le regioni più penalizzate, la Basilicata rappresenta un caso emblematico di desertificazione finanziaria e produttiva.Secondo Pierluigi Buccino, segretario generale First Cisl Basilicata, «la chiusura degli sportelli nella nostra regione non è soltanto una questione di servizi bancari, ma il sintomo di un’economia lucana debole, molto debole. Quando una banca lascia un territorio, non si limita ad eliminare un bancomat: si spegne una rete di relazioni economiche, si riduce la possibilità di investire, si allontanano le prospettive di sviluppo. Senza credito di prossimità non ci può essere rinascita produttiva; senza banche di territorio, non ci saranno territori con futuro.»

Pierluigi Buccino aggiunge: «La Basilicata, già penalizzata da una

struttura industriale fragile e da un tessuto imprenditoriale a prevalenza micro, non può permettersi di perdere altri presidi bancari. Servono politiche pubbliche e impegni concreti del sistema bancario per garantire servizi essenziali anche nei piccoli centri, altrimenti la marginalità diventerà strutturale. La Regione Basilicata approvi senza più indugio il decreto attuativo del costituito osservatorio sulla desertificazione bancaria». La desertificazione bancaria è un problema economico, ma anche politico e civile.Rappresenta la perdita di un’infrastruttura essenziale per la vita delle comunità e per l’equità territoriale del Paese.Come ricorda il segretario generale first cisl, Riccardo Colombani, «non possiamo costruire una finanza moderna dimenticando le persone».

La

Tutela dei minori, la Basilicata recepisce le nuove Linee per affido e accoglienza

La Giunta regionale ha approvato il recepimento delle Linee nazionali di indirizzo per l’affidamento familiare e delle Linee nazionali di indirizzo per l’accoglienza nei servizi residenziali, strumenti fondamentali per garantire qualità e orientamento nell’ambito delle politiche di tutela dei minori e di sostegno alle famiglie. Le nuove Linee sono il risultato di un percorso nazionale partecipato e aggiornato alla luce delle più recenti innovazioni normative, riconoscendo la necessità di adeguare l’intero sistema dei servizi rivolti ai bambini e agli adolescenti.

«Con questo provvedimento la Basilicata rafforza il proprio impegno verso la protezione dei minori e il sostegno alle famiglie, promuovendo un sistema di accoglienza fondato sulla qualità, sull’omogeneità degli interventi e sulla centralità dei diritti dei bambini», afferma l’assessore alla Salute, Politiche per la Persona e Pnrr, Cosimo Latronico.

Le Linee rappresentano un riferimento operativo per amministratori, operatori sociali e cittadini, fornendo criteri condivisi per l’attuazione delle norme e la presa in carico dei minori fuori famiglia. Il recepimento contribuisce inoltre alla definizione e all’applicazione dei LEPS (Livelli Essenziali delle Prestazioni Sociali), garantendo servizi equi e appropriati sul territorio e rafforza la collaborazione interistituzionale tra Comuni, Aziende sanitarie, servizi sociali, Terzo Settore e autorità giudiziarie.

Per quanto riguarda l’affidamento familiare, le Linee ribadiscono che la priorità è garantire al bambino una famiglia e continuità affettiva, privilegiando l’accoglienza in un contesto familiare ogni volta possibile. Il documento sottolinea la necessità di definire un progetto personalizzato con obiettivi, tempi e verifiche e prevede supporto e formazione per le famiglie affidatarie, nonché la possibilità di affidi part-time o

d’emergenza per rispondere a bisogni diversi.

In merito all’accoglienza nei servizi residenziali, viene confermato che l’inserimento in struttura è una misura temporanea e residuale, adottata solo quando l’affido o il rientro in famiglia non sono praticabili. Le Linee prevedono, tra l’altro, la redazione di un Progetto Educativo Individualizzato, il lavoro in équipe multidisciplinare (servizi sociali, psicologi, educatori, scuola, sanità) e percorsi specifici per accompagnare i ragazzi verso l’autonomia al termine dei progetti di accoglienza.

«Daremo ampia diffusione delle Linee a tutti gli operatori sociali, sociosanitari e al Terzo Settore, affinché si traducano rapidamente in interventi concreti, innovativi e omogenei su tutto il territorio. L’obiettivo – aggiunge l’assessore – è rafforzare la rete regionale di tutela, prevenzione e sostegno alla crescita dei bambini e dei ragazzi, favorendo l’accoglienza in contesti familiari o comunitari

qualificati e garantendo percorsi di protezione, accompagnamento e autonomia. La Regione supporterà gli Ambiti Territoriali Sociali nell’applicazione delle Linee e nel potenziamento delle competenze degli operatori, contribuendo alla costruzione di una ‘cassetta degli attrezzi’ condivisa che valorizzi professionalità, risorse della comunità e innovazione dei servizi».

Presentata a Potenza la proposta di legge regionale. Sannazzaro: «Serve garantire agli anziani il diritto a vivere in salute e in un ambiente familiare»

Anziani e giovani insieme per una nuova idea di comunità:

lo Spi Cgil propone la legge sul co-housing sociale

Garantire il diritto a invecchiare in salute e in un ambiente familiare e accogliente attraverso l'accesso a un contesto abitativo che favorisca inclusione sociale, benessere e partecipazione al- la vita della comunità. È questo l'obiettivo della proposta di legge regionale sul co-housing sociale e intergenerazionale presentata oggi dallo Spi Cgil Potenza e dallo Spi Cgil Basilicata, in occasione della Festa di LiberEtà, alla presenza della segretaria generale nazionale Tania Scacchetti.«La Basilicata –ha spiegato il segretario generale dello Spi Cgil di Potenza, Michele Sannazzaro – è una regione che invecchia velocemente: oltre il 26% della popolazione ha più di 65 anni. Molto spesso si tratta di persone che vivono situazioni di emarginazione sociale legata al reddito basso, ai costi della vita aumentati, alla difficoltà di accesso ai servizi e alla solitudine. Attualmente, a questi anziani soli, si offre ben poco: i servizi territoriali sono ridotti a pochi

interventi di assistenza domiciliare e l’unica alternativa è la casa di riposo. Al contrario, noi pensiamo che vada garantito il diritto a invecchiare in salute e in un ambiente familiare e accogliente, e che il diritto all'abitare per gli anziani debba andare oltre il mero possesso di una casa, comprendendo l'accesso a un contesto abitativo che favorisca inclusione, benessere e partecipazione alla vita della comunità».Secondo lo Spi Cgil, «pensare al co-housing in tutte le sue forme possibili può essere una risposta concreta alla solitudine, in una regione in cui i giovani vanno via in cerca di lavoro e gli anziani restano soli. Il co-housing può favorire socialità, senso di appartenenza e nuove relazioni, permettendo agli anziani di sentirsi accettati, coinvolti e valorizzati».La proposta di legge, ispirata a esperienze già realizzate in Europa e in alcune città italiane, prevede la creazione di piccoli nuclei abitativi per anziani autosufficienti o parzialmente autosufficien-

ti, in cui vivere in autonomia ma senza isolamento. Spazi comuni, servizi condivisi, assistenza leggera e la possibilità di coabitazione intergenerazionale – come un anziano che ospita uno studente – sono gli elementi chiave. Un contratto semplice, un tutor di riferimento e un patto fondato sulla fiducia completano il modello: «lo studente trova casa, l’anziano trova compagnia, entrambi trovano una nuova dimensione di vita».La proposta punta anche a valorizzare il patrimonio pubblico e privato inutilizzato, attraverso la collaborazione tra enti locali, cooperative, associazioni e università. Case chiuse che possono tornare a vivere, quartieri spenti che possono tornare a essere comunità. Il tutto sostenuto da fondi europei, Pnrr, risorse regionali e partnership pubblico-private.Alla base della legge – spiega il segretario generale dello Spi Cgil Basilicata, Angelo Summa – c’è «la necessità di rimettere al centro la politica dell'abitare come elemento strutturale del no-

stro Paese. Partiamo dai bisogni, perché non è più accettabile che a condizionare le decisioni politiche siano solo le strutture e non gli utenti. Mettiamo al centro gli anziani e i loro bisogni di salute, riprogettando la loro vita a partire dal cohousing come strumento di autonomia e dignità».Summa ha inoltre annunciato la volontà di «chiedere un incontro all’Anci e ai sindaci per sottoscrivere un protocollo che avvii bandi sugli alloggi dismessi e sui condomini, destinati alla realizzazione di servizi e

spazi comuni. Chiediamo di stanziare fondi specifici per progetti di co-housing per giovani e anziani. Serve coraggio rispetto ai mutamenti sociali».Dopo i saluti del segretario generale della Cgil di Potenza, Vincenzo Esposito, e la relazione introduttiva di Michele Sannazzaro, al dibattito – moderato dalla giornalista Rai Grazia Napoli –sono intervenuti, tra gli altri, Angelo Summa, Antonio Maroscia, Giovanna Galeone, Vincenzo Telesca, Rossella Muroni e Fernando Mega.

La Regione protagonista a Ecomondo a Rimini con Sel per presentare progetti e strategie legati alla sostenibilità ambientale

Basilicata verso la svolta verde tra energia e innovazione pulita

POTENZA. La Regione Basilicata sarà protagonista a Ecomondo 2025, la più importante fiera europea dedicata alla transizione ecologica, all’economia circolare e alle energie rinnovabili, in programma dal 4 al 7 novembre prossimi alla Fiera di Rimini. Nell’ambito dell’iniziativa 'Energia, innovazione e sostenibilità', promossa insieme alla Società energetica lucana (Sel), il Dipartimento Ambiente della Regione parteciperà a due appuntamenti che metteranno al centro il tema della crescita verde e della transizione energetica. Il 4 novembre, dalle 18 e 30 alle 20, prevista l'iniziativa 'Aperitivo di Networking' presso lo stand Sel - Regione Basilicata (Hall Sud n. 210), un momento informale di confronto e condivisione di idee tra istituzioni, imprese e associazioni di categoria, alla presenza del presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, dei rappresentanti della Società energetica lucana, e di altri esponenti del mondo produttivo e ambientale.

Il giorno successivo, 5 novembre dalle 10 alle 11 e 30, la Basilicata sarà al centro della Tavola ro-

tonda istituzionale 'Green Power e Sostenibilità' nella Sala Girasole – Padiglione B7 (Ingresso Est), dedicata a visioni, progetti e partnership che guardano alla transizione energetica come leva di sviluppo per il territorio e per il Paese. Interverranno il presidente Vito Bardi, l’assessore all’Ambiente Laura Mongiello, il direttore del Dipartimento Ambiente, Territorio ed Energia Canio Santarsiero e rappresentanti della

Società energetica lucana con l’Amministratore Unico Luigi Modrone e il Direttore Generale Piernicola Pisani. La presenza della Basilicata a Ecomondo conferma l’impegno della Regione nella promozione di politiche per l’energia pulita, la sostenibilità ambientale e l’innovazione, con l’obiettivo di coniugare tutela del territorio e sviluppo economico nel segno della transizione verde.

COLDIRETTI MATERA SOLLECITA CONFRONTO

Dubbi su biogas a Policoro agricoltori chiedono tutele

POLICORO. Preoccupazione tra gli agricoltori per il progetto di realizzazione di un impianto di biogas in un’area ad alta vocazione agricola. È quanto emerso durante un incontro territoriale con i dirigenti e i soci della Coldiretti di Policoro e Montalbano Jonico. Pur riconoscendo la legittimità dell’iniziativa e il valore delle energie rinnovabili, Coldiretti Matera sottolinea che «il contesto individuato presenta forti criticità, sia dal punto di vista agricolo che abitativo».«Parliamo di una zona in cui insistono colture altamente specializzate – agrumi, fragole, ortaggi, drupacee – che rappresentano un patrimonio produttivo ed economico da tutelare», evidenzia la federazione provinciale, ricordando anche «la vicinanza ad aree densamente popolate, che impone valutazioni approfondite su impatti e sostenibilità».L’associazione ribadisce la disponibilità al dialogo con istituzioni e tecnici per individuare soluzioni equilibrate, che salvaguardino il territorio e le imprese agricole. «La nostra attenzione – conclude Coldiretti –resta rivolta alla tutela dell’agricoltura, della sicurezza alimentare e dello sviluppo armonico del territorio».

L’associazione avvia un’azione legale per fare chiarezza sui conguagli del “Bonus” e invita gli utenti a segnalare bollette anomale

Federconsumatori diffida le società del gas in Basilicata

POTENZA. Federconsumatori Basilicata interviene con decisione sulla vicenda dei conguagli richiesti da alcune società di distribuzione del gas in relazione al cosiddetto “Bonus gas”. Le bollette recapitate in queste settimane, con importi inattesi e spesso privi di spiegazioni, stanno generando forte disagio tra le famiglie lucane, già alle prese con un periodo economico difficile e con una gestione tariffaria poco trasparente.«Da tempo – spiega l’associazione – siamo impegnati nella difesa dei consumatori e abbiamo presentato reclami formali alle società di vendita, contestando addebiti privi di motivazioni e di adeguata comunicazione».Poiché non sono giunti chiarimenti soddisfacenti, Federconsumatori ha incaricato il proprio legale di diffidare ufficialmente le aziende, in-

timando loro di fornire tutte le informazioni necessarie sulla legittimità delle richieste e sui criteri di calcolo adottati.Secondo l’associazione, la vicenda rappresenta «una grave violazione dei principi di trasparenza, correttezza e buona fede contrattuale». Nessun utente – sottolinea – può essere costretto a pagare somme non dovute senza possibilità di verifica o contraddittorio.Federconsumatori invita pertanto i cittadini a non effettuare pagamenti relativi ai conguagli contestati e ad attendere le comunicazioni ufficiali che saranno diffuse nei prossimi giorni, dopo la valutazione delle iniziative legali già avviate.Chi avesse ricevuto lettere contenenti richieste di conguaglio o proposte di rateizzazione è invitato a inviare copia della documentazione per rafforzare il materiale

utile alla contestazione collettiva.«Questa non è solo una questione economica – conclude Federconsumatori Basilicata – ma un tema di equità e rispetto dei di-

ritti fondamentali. Continueremo a difendere con determinazione i cittadini da pratiche scorrette e vessatorie. Non siete soli: siamo al vostro fianco».

1 NO

25 O 5 12:00 ANTE MANI IN CUCINA

2 25

L’accordo coinvolge anche l’Ordine dei Medici e quello dei farmacisti. Presentata la campagna di

Regione e Arma dei Carabinieri uniti contro la truffa agli anziani

Le truffe agli anziani costituiscono un dramma sociale, un tabù da sfatare quanto prima. Ebbene ieri mattina nella sala Gregorio Inguscio della Regione Basilicata il tema in questione è stato oggetto di un confronto tra la Regione Basilicata, l'Arma dei Carabinieri e gli Ordini Professionali dei Medici e dei Farmacisti che hanno inteso fare il punto della situazione lanciando a campagna di sensibilizzazione dal titolo; “Stop alle truffe”. Un video spot con l'attore Lino Banfi, interprete dello slogan ha inteso aprire i lavori moderati dal giornalista Massimo Brancati, alla presenza del Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, del Comandante dell'Arma dei Carabinieri, Luca Mennitti, dei presidenti degli ordini dei Medici e Farmacisti delle provincie di Potenza e Matera intervenuti al tavolo dei relatori. L'evento di grande valore umano, sociale, assistenziale e etico ha inteso avviare la campagna di contrasto alle truffe verso gli anziani, mantenendo fede alle premesse e sviluppando una poderosa raccolta di depliant in regione, pari a 125000 copie che verranno distribuiti ai medici di famiglia, ai presidi medici e alle strutture di prossimità assistenziale e saranno in grado di far conoscere e comprendere la gravità del problema. Gli anziani in questo senso non rimarranno soli e anzi, sono teuuti a contattare il 112 per ogni tipo di truffa o tentata truffa ai propri danni. Tutto questo sempre grazie al sostegno dei farmacisti, dei medici e dei responsabili sanitari chiamati a supportare le esigenze degli anziani. In questa direzione Rocco Paternò, Presidente dell'Ordine dei Medici ha detto la sua su questa iniziativa: «Sono contento che l'Ordine dei Medici sia coinvolto nella protezione del-

le persone anziane e dei fragili in generale. Il rapporto tra medico e paziente è uno dei rapporti più stretti che c 'è, per cui è giusto che il medico venga coinvolto e dia delle indicazioni per poter aiutare le persone fragili a non essere truffate. I rimedi sono quelli di non aprire a nessuno, quando arrivano telefonate particolari non dare mai nominativi, non aderire, chiamare il 112 e spiegare cosa è successo».

Magda Cornacchione a nome dell'Ordine dei Farmacisti ha parlato della campagna di sensibilizzazione: «Certo è molto importante perché in fondo in farmacia arrivano prevalentemente le persone di una certa età. Quindi noi siamo un ottimo veicolo per aiutare gli anziani che in questo momento sono fragili e sono colpite dalla criminalità. Gli strumenti? L'informazione e il sostegno della famiglia, oltre al medico, al farmacista e al blocco sanitario». Il Colonnello Luca Mennitti ha parlato del reato: «Il reato rappresenta sicuramente una piaga sociale da tutti i punti di vista. Un reato molto odioso perché intanto coinvolge la sfera emotiva della persona, nella loro intimità, prima ancora che del patrimonio, prima di essere un reato che va a trarre in inganno le persone da questo punto di vista. L'Arma dei Carabinieri è molto attenta da anni cerchiamo con queste iniziative non solo attraverso le azioni di contrasto. Nell'ambito della nostra azione abbiamo rilevato che il fenomeno è costantemente presente. È chiaro che i dati non sono sempre chiari perché sappiamo che c'è un numero oscuro soprattutto di tentate truffe che non viene denunciato perché le persone si vergognano, perché e persone a volte trascurano determinate situazioni a cui noi attribuiamo massima attenzione. L'invito è sempre quello di chiama-

re, chiamare il 112, numero unico d'emergenza, rivolgersi alla stazione, fornire anche detttagli su situazioni anomale. L'accordo? Ci teniamo particolarmente. Abbiamo già fatto come nell'ambito della Regione del Comando Regione, dei Comandi Provinciali tante iniziative, sia nei centri anziani, nelle parrocchie, ringraziamo il contributo sia della Regione amminstrativa sia degli ordini dei farmacisti, dei medici odootoiatri per la disponibilità». Il Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi ha chiuso la carrellata di pareri sottolineando:

«È una campagna importante che non è la solita campagna, lo spot pubblicitario ma è un modo per venire incontro a quelle che sono le esigenze dei più fragili, sopratutto degli anziani. Si può sintetizzare in questo: non fidatevi delle persone sconosciute ma fidatevi delle istituzioni. Ecco quindi questo significa che le istituzioni sono al fianco dei cittadini, in questo caso la Regione insieme all'Arma dei Carabinieri ma soprattutto con l'apporto fondamentale dell'Ordine dei Medici e dei Farmacisti. Bisogna diffondere questa notizia sul territorio soprattutto le iniziative da portare avanti. Dobbiamo dire alle persone fragili come difendersi dagli attacchi di questi sconosciuti, di questi truffatori che in realtà si palesano in modo subdolo. Oltre al danno economico creano un danno sociale importante perchè dal punto di vista psicologico distruggono le persone. Noi dobbiamo evitarlo e solamente con la forza di tutti perchè si lavora di squadra perchè con la diffusione delle notizie si possono preevenire quelli che sono i danni per tutti. Dobbiamo essere uniti per la difesa dei nostri fragili per le persone sul territorio e di tutti coloro che si trovano in difficoltà per questa potenzialità che viene messa in atto da queste persone».

Alcuni momenti dell’incontro (foto Mattiacci)

POTENZA Il direttore del reparto Giardina: «È l’’inizio di un nuovo percorso, meno attesa per i pazienti e

Al San Carlo in augurati nuovi spazi per la terapia del dolore

Una struttura capace di esaudire le istanze dei pazienti che soffrono e che necessitano delle terapie del dolore, un nuovo modello di welfare integrato, sostenibile e dotato di innovazione e tecnologie.

Nella mattinata di ieri presso l'Azienda Ospedaliera San Carlo di Potenza sono stati inaugurati i nuovi locali dedicati alla trapia del dolore. Un reparto tutto nuovo che diversamente da altre strutture si distingue per tecnologie, ambiente, innovazione e nuovi spazi per i pazienti. Una struttura accogliente, quella che ha visto ieri mattina il taglio del nastro, dotata di spazi adatti a recepire le istanze dei pazienti.

Come dire la valorizzazione delle cure e il trattamento passa anche da questa nuova struttura inaugurata contemporaneamente all'organizzazione del convegno svoltosi nella sala A del Padiglione Amministrativo dal titolo: “Uso Medico della Cannabis” che ha visto la presenza di tanti responsabili scientifici pronti a dibattere un tema delicato e sempre attuale.

Il San Carlo grazie alla sua strategia di innovazione e tecnologia punta a dare vigore e consistenza alle strutture e in questo caso è stato fondamentale il ruolo della BCC e della Banca Carical che hanno offerto tutta la propria disponibilità in termini di tempo, ausilio e condivisione. Una nuova sede, un nuovo modo per concepire la terapia del dolore, dotata di tante stanze, materiale tecnologico al passo con i tempi e le esigenze dei pazienti, quella inaugurata al San Carlo.

Domenico Tripaldi, a nome della Regione Basilicata ha salutato l'inaugurazione di questa struttura sottolineando: «L’obiettivo della Regione Basilicata con l’apertura di questo nuovo spazio è sempre lo stesso. Quello di incrementare l'offerta di servizi sanitari per la nostra popolazione sia qualitativamente che quantitativamente. È un percorso lungo, non si risolve certo in

qualche settimana o in qualche mese ma siamo fiduciosi perché il continuo incremento di risorse umane, organizzative, strumentali e tecnologiche che la Regione ha messo in campo già da qualche anno sta dando dei risultati apprezzabili e soprattutto misurabili anche da parte dei nostri cittadini. Speriamo di continuare su questa strada affinché il Servizio Sanitario possa sempre migliorare e soddisfare le esigenze dei cittadini lucani».

Il Direttore Generale del San Carlo, Giuseppe Spera ha salutato l'evento: «Il percorso è iniziato già qualche anno fa. Questa regione non aveva mai, nonostante la normativa nazionale, avviato il percorso della terapia del dolore che è una problematica sempre più presente. Questo percorso è stato compiuto prima con attività ambulatoriale e poi si è partiti con l'attività interventistica e oggi arriviamo a collocare l'attività sempre più importante che si fa in spazi idonei che sono ambulatoriali che sono di terapia interventistica come dicevo prima, sono di tutti i trattamenti che vengono fatti. Locali idonei per l'utenza sempre più numerosa e viene anche dalle regioni limitrofe dove non trovano risposta adeguata ai propri bisogni».

Teresa Fiordelisi a nome della BCC ha parlato dell'evento; «Il contributo di BCC Basilicata che in continità con quanto fatto durante il Covid quando abbiamo donato dieci ventilatori polmonari all'Ospedale San Carlo e al Madonna delle Grazie di Matera. Oggi abbiamo contribuito a questo allestimen-

to di questa unità di terapia operativa proprio in continuità con la nostra missione che è quella di banca di comunità, mettiamo al centro le persone nell'attività non solo bancaria ma anche di sviluppo sociale».

Antonio Giardina, direttore del reparto ha parlato della nuova struttura: «Oggi è una giornata molto importante perché si inaugurano dopo molti anni nuovi locali del reparto. Devo ringraziare per l'attività strategica nella persona dell'ingegner Spera che dal suo insediamento ha subito creduto nel progetto e

siamo arrivati dopo quattro o cinque anni a dei risultati molto importanti e questo è l'inizio di un nuovo percorso, un maggior corpo di pazienti, diminuzione delle liste d'attesa perchè nel reparto ci sono tre ambulatori. Quindi questo ci permetterà in contemporanea di abbattere le liste d'attesa che anche nel reparto purtroppo sono presenti. C'è una sala operatoria dedicata alle procedure che noi eseguiamo su chi ha dolore cronico. Questo per migliorare la qualità di vita dei pazienti lucani che è anche nostra. Ringrazio

l'ingegner Spera per il suo appoggio costante e sempre presente nelle nostre scelte». Emilia Natella, a nome di Banca Carical ha parlato del reparto appena inaugurato: «Siamo lieti per aver potuto contribuire all'inaugurazione di questo nuovo reparto che certamente verrà utilizzato anche dalle regioni limitrofe come è stato già detto e poiché Fondazione Carical si occupa delle esigenze di Basilicata e Calabria, siamo contenti e certi del fatto che verrà utilizzata da utenti sia della Basilicata che della Calabria».

Alcuni momenti dell’inaugurazione (foto Mattiacci)

Il 7 novembre a Potenza la mobilitazione promossa da Aisla per chiedere il ripristino del finanziamento regionale e il diritto alla dignità

Basilicata senza fondi per la Sla, famiglie degli ammalati in piazza

POTENZA. Ezio ha 53 anni, è lucano, vive con una tracheotomia e una Peg. La sua vita è segnata dalla Sla, una malattia implacabile che non lascia scampo. Eppure non si arrende: venerdì 7 novembre sarà in piazza a Potenza, davanti alla sede della Regione Basilicata, per chiedere ciò che dovrebbe essere scontato, il diritto a vivere con dignità. Con lui ci saranno altre famiglie lucane colpite dalla malattia, insieme a volontari e cittadini solidali.

La protesta nasce dal mancato ripristino del Fondo regionale Sla, dagli assegni di cura ridotti a 500 euro e dall’assenza di prospettive per le cure domiciliari. «Da mesi - spiega l’Aisla, Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica - più di cinquanta famiglie lucane vivono in un limbo di silenzio e incertezza, con promesse di dialogo mai mantenute».Per l’associazione, quello della Regione non è un ritardo amministrativo ma una precisa scelta politica. «Non è accettabile che le persone più fragili debbano scendere in piazza per vedere riconosciuti i propri diritti - dichiara Mimmo Santomauro, referente Aisla Basilicata - ogni giorno di si-

lenzio pesa come un torto sulla vita dei cittadini più vulnerabili». «Abbiamo chiesto incontri, inviato lettere e sollecitazioni - aggiunge Pina Esposito, segretario nazionale Aislama nulla è arrivato. Questo silenzio è una responsabilità politica che pesa sulle famiglie ogni giorno».

Dallo scorso febbraio l’Aisla ha più volte scritto all’Assessorato alla Salute e al presidente Vito Bardi, senza ottenere risposte. Il 15 luglio c’erano state promesse di attenzione, mai concretizzate. A settembre

un nuovo appello, ancora ignorato.«Le istituzioni parlano del diritto alla morte - afferma Fulvia Massimelli, presidente nazionale Aisla - ma qui c’è chi chiede solo di poter vivere. La vita è il primo diritto da difendere». La manifestazione del 7 novembre, dalle 11 alle 15 in via Verrastro, sarà pacifica ma determinata. «Saremo in piazza con Ezio e tutte le famiglie - conclude Santomauro - per chiedere ciò che non può più attendere: il ripristino immediato del Fondo Sla. La dignità non si negozia».

ARANEO E VERRI: «COINVOLTE OLTRE 50 FAMIGLIE»

Le consigliere del M5S parteciperanno al sit-in

POTENZA. «Esprimiamo il nostro pieno sostegno all’Aisla e alle oltre cinquanta famiglie lucane colpite dalla Sla». Le consigliere regionali del Movimento 5 Stelle, Alessia Araneo e Viviana Verri, annunciano la loro adesione alla mobilitazione prevista per il 7 novembre a Potenza, al fianco dei malati e dei loro cari. «Non è accettabile –denunciano – che persone già gravemente provate siano costrette a scendere in piazza per vedersi riconosciuti diritti fondamentali».Al centro della protesta il mancato ripristino del Fondo regionale Sla, il blocco o la riduzione degli assegni di cura, e le nuove regole del bando per l’assistenza e l’approvvigionamento di farmaci, che subordinano l’accesso ai redditi familiari e impongono complessi obblighi di rendicontazione.«Si è scelto – aggiungono Araneo e Verri – di aumentare la burocrazia e di abbandonare chi lotta per vivere».Le due esponenti pentastellate chiedono al presidente Bardi e all’assessore Latronico «un intervento immediato per ripristinare il fondo con risorse stabili e adeguate e per correggere una normativa disumanizzante».

Nuove misure per anziani e disabili non autosufficienti grazie alla collaborazione tra enti locali e sanità territoriale lucana

Accordo Asp-Comuni per rafforzare il welfare lucano

POTENZA. È stata firmata dal commissario straordinario dell’Asp Basilicata, Massimo De Fino, la delibera 924/2025 che recepisce tutti gli adempimenti e la sottoscrizione ufficiale degli accordi con gli Ambiti Territoriali Sociali della provincia di Potenza. Con questo atto diventano operativi gli accordi interistituzionali per l’attuazione della programmazione integrata sociosanitaria territoriale, già avviata con la delibera 865 di metà ottobre.L’obiettivo è garantire la continuità delle azioni di welfare territoriale, nel pieno rispetto delle normative sanitarie nazionali e regionali, attraverso assegni di cura, voucher, servizi domiciliari e di sollievo destinati a persone non autosufficienti. La delibera prende atto della sottoscrizione, tra il commissario

dell’Asp e i sindaci dei comuni capofila, degli accordi di programma con i sei Ambiti Territoriali Sociali della provincia: Potenza, Marsicovetere, Pietragalla, Picerno, Rapolla e Viggianello. Si tratta di intese che consentiranno di avviare concretamente le misure di welfare mediante i fondi Fnna, assicurando un sistema integrato di interventi sociosanitari per i cittadini più fragili.

L’accordo interistituzionale previsto dal Piano nazionale per la non autosufficienza 2022-2024 disciplina la collaborazione tra Ambiti Territoriali Sociali e Azienda sanitaria locale, integrando i servizi sociali e sanitari per garantire continuità assistenziale, qualità di vita e protezione sociale.Il modello prevede un percorso assistenziale in-

tegrato, gestito da équipe multidisciplinari che assicurano dignità, sicurezza e comfort, riducendo l’isolamento e le ospedalizzazioni non necessarie. Stru-

menti operativi centrali sono i Punti unici di accesso e le Unità di valutazione multidimensionale, incaricate di analizzare i bisogni del paziente e definire interventi personalizzati. Agli Ambiti spetta l’attivazione dei servizi domiciliari e dei sostegni economici previsti, garantendo la continuità delle prestazioni a livello locale.«Con quest’atto –ha dichiarato De Fino – si sancisce l’obiettivo che la Asp condivide con i comuni capofila: assicurare la continuità e la qualità dell’assistenza domiciliare integrata per le persone anziane e disabili non autosufficienti, attraverso un sistema territoriale coordinato e fondi dedicati. Mettendo, ancora una volta, al centro del nostro lavoro il paziente con i suoi bisogni e le sue necessità».

Si rafforza la collaborazione, Bonito: «La cura delle donne e la promozione della salute devono restare al centro dell’attenzione delle Istituzioni tutto l’anno»

Ottobre Rosa: Consigliera provinciale di Parità e Prefetto uniti per la prevenzione

POTENZA. In occasione del tradizionale appuntamento con l’Ottobre Rosa, mese dedicato alla prevenzione del tumore al seno e più in generale alla salute femminile, si rinnova e si rafforza la collaborazione tra la Consigliera di Parità della Provincia di Potenza e la Prefettura di Potenza, con l’obiettivo di promuovere una cultura stabile e diffusa della cura e della tutela delle donne nelle istituzioni.

Nel solco delle sinergie già avviate nello scorso anno, anche quest’anno saranno realizzate attività di sensibilizzazione e screening durante l’orario di lavoro, rivolte alle dipendenti della Provinciae della Prefettura di Potenza, grazie anche alla condivisione con il Presidente Christian Giordano ed il Prefetto Michele Campanaro.

L’iniziativa, che nella precedente edizione ha registrato ampia partecipazione e apprezzamento, intende consolidare il principio che la prevenzione non è un evento limitato a un mese, ma un impegno quotidiano, personale e

collettivo. Le Istituzioni diventano così luogo di promozione attiva della salute, in cui la cura di sé è riconosciuta come valore e diritto da tutelare nel tempo.

Le attività, prevedono la presenza di un team multidisciplinare di professionisti — senologo, radiologo, endocrinologo, ginecologo, nutrizionista e ostetrica — che offriranno un percorso integrato di prevenzione, articolato in una fase di indagine collettiva e in successivi momenti di consulenza personalizzata.

«La collaborazione con la Prefettura di Potenza rappresenta un segnale forte – sottolinea la Consigliera di Parità Simona Bonito – perché afferma il valore della prevenzione come pratica costante, non confinata al solo mese di ottobre. L’Ottobre Rosa deve essere un punto di partenza, non di arrivo: la cura delle donne e la promozione della salute devono restare al centro dell’attenzione delle istituzioni tutto l’anno».

Il Prefetto di PotenzaMichele Campanaro ha espresso piena

condivisione per l’iniziativa, sottolineando l’importanza di rafforzare la rete istituzionale a sostegno della salute e del benessere femminile, e di valorizzare la medicina di genere come strumento concreto di equità e inclusione.

Con questa iniziativa, Amministrazione Provinciale e Prefettu-

ra di Potenza ribadiscono un messaggio chiaro e concreto: la prevenzione non si ferma a ottobre, ma continua ogni giorno, tutto l’anno.

Un impegno che unisce le istituzioni nel segno della cura, della consapevolezza e della responsabilità verso le donne e la loro salute.

POTENZA Il proprietario Antonio: «La nostra è una struttura a gestione familiare, si susseguono le generazioni e io spero che continui così»

Alberghi, da 60 anni la famiglia Romano è sinonimo di ospitalità

POTENZA. Gestire le strutture alberghiere non è certo una cosa semplice. Anzi, il mercato dettato dalle questioni economiche, dalla mancanza di turisti che viaggiano e sono condizionati dagli effetti della crisi rendono assai complicata la gestione delle strutture alberghiere.

Gli albergatori sono costretti a dover fare i conti con gli effetti della crisi che attanaglia il mondo intero.

Una crisi che condiziona non poco l'ospitalità e le finanze del comparto. L'esperienza, la professionalità e il vigoroso attaccamento a questa professione però consentono di vivere con serenità ogni difficoltà.

A Potenza, da tempo, in via Vescovado, la struttura gestita da Antonio Romano, nato a Potenza il 1 giugno 1937 che ha aperto la struttura dal 1963 ha tanta esperienza nel settore e ha ospitato anche personaggi illustri sia del moondo dello sport come Marco Pantani e Francesco Moser sia della cultura, vedi Domenico Modugno. Internet ha cambiato il panorama del settore, che lega il valore dell'ospitalità a quello della concorrenza.

Posti letto, colazioni e tanto lavoro costituiscono il pane quotidiano della struttura gestita da Antonio Romano che punta sulla qualità e l'esperienza per migliorare il suo appeal in ambito turistico. Tanti ospiti, tanta esperienza, un grande approccio con

la clientela tenendo fede anche alla concorrenza che diventa ovviamente un duro ostacolo da superare.

Antonio Romano ha risposto alle domande mettendo in evidenza tutte le sfaccettature della sua professione.

Come è cambiata la clientela nel corso di questi sessant'anni di lungo percorso alberghiero?

« È cambiata molto, soprattutto negli ultimi anni con l'accesso a internet. C'è una maggiore richiesta di informazioni, una maggiore attenzione alla quali- tà. È diventata molto più esigente, giustamente e quindi anche noi abbiamo cambiato la nostra prospettiva lavorativa ».

Come giudica la concorrenza?

« La concorrenza è tanta perchè hanno aperto non tanto dal punto di vista delle strutture alberghiere vere e proprie perchè quelle sono più o meno le stesse da anni ma sono proprio tanti b&b. C'è una forte concorrenza da questo piunto di vista. Che ben venga perché comunque aumenta la qualità. L'unica difficoltà è che noi abbiamo una tassazione maggiori, degli aggravi un po' più pesanti rispetto a loro e questo incide sul nostro prezzo che è un po' fuori mercato diciamo così, rispetto a loro ». Sono venuti da voi personaggi importanti in questi anni?

« Nel tempo, si tanti. Tanti anni fa, adesso ultimamente passa qualcuno. Di famoso ricordo Do-

menico Modugno, poi vennero altri artisti. Abbiamo ospitato Moser, lo stesso Pantani per quanto riguarda lo sport. Insomma ne sono passati di parecchi, perché negli anni '60 e '70 non c’erano così tanti alberghi qua a Potenza e negli anni '80 ne abbiamo ospitati parecchi ».

Il momento più bello e quello più difficile?

« Il momento più bello è ogni giorno, è ogni giorno perché noi riusciamo a lavorare e andare avanti. I momenti difficili capitano sempre e sono dovuti, soprattutto quando non si sta bene e dal punto di vista lavorativo vengono a mancare piccole cose, per il resto va bene ». Per il futuro?

« Siamo qui e restiamo qui cer-

cando di dare il meglio nel nostro lavoro ». Il motto?

«Il nostro motto è che siamo una grande famiglia nel campo dell'ospitalità perchè questa è una struttura gestita a livello familiare fin dalla sua nascita e quindi si susseguono le varie generazioni e speriamo che anche le prossime possano continuare a farlo ».

Come mai a questo lavoro non si avvicinano i giovani?

«Perchè è un lavoro difficile, nel senso che bisogna dare tanto impegno, tanto tempo, restare aperto 24 ore su 24 per 365 giorni all'anno, di organizzarsi anche i propri momenti di pausa. E' difficile ».

F RA M EN

La Prefettura organizza l’evento commemorativo. Per l’occasione aperta anche la Caserma Lucania e stand espositivi delle Forze dell’Ordine

Giorno dell’Unità Nazionale: cerimonia a Montereale con Autorità e Forze Armate

In occasione della celebrazione del Giorno dell’Unità Nazionale e della Giornata delle Forze Armate, la Prefettura di Potenza ha organizzato la manifestazione che si terrà presso il Monumento ai Caduti nel Parco di Montereale del Capoluogo, con inizio dalle ore 10,15 di martedì 4 novembre prossimo.

Alla Cerimonia saranno presenti, insieme con il Prefetto di Potenza Michele Campanaro: il Presidente della Regione Basilicata Vito Bardi, il Sindaco di Potenza Vincenzo Telesca, il Presidente della Provincia di Potenza Christian Giordano, le principali Autorità civili, militari e religiose della regione. Inoltre, le celebrazioni del 4 novembre si arricchiranno anche quest’anno delle manifestazioni denominate “Caserme Aperte”, con l’apertura della “Caserma Lucania”, sede del Comando Legione Carabinieri “Basilicata”, nel cui piazzale saranno allestiti stand espositivi delle Forze Armate, delle Forze di Polizia e dei Corpi Civili dello Stato.

il progetto definitivo da 250 mila €. Il consigliere comunale: «Un’operazione con mille difficoltà. Consegna prevista per il 2026»

Banzi, Carcuro: «Via libera a 150 nuovi loculi cimiteriali dopo 18 anni di attesa»

La lunga attesa dei cittadini di Banzi per l'ampliamento del cimitero comunale è giunta al termine. L'Amministrazione comunale ha infatti approvato il progetto definitivo per la costruzione di 150 nuovi loculi, un'opera attesa e richiesta dalla comunità sin dall'ultima realizzazione, risalente al 2007. L’intervento prevede un investimento complessivo di 250 mila euro, che sarà coperto interamente con fondi comunali. Il progetto riguarda l'area cimiteriale esistente – inaugurata nel 1892 e che si estende su circa 4.300 mq – senza comportare alcuna modifica alla pianificazione urbanistica. L'unica trasformazione è la conversione di un'area precedentemente destinata all'inumazione in un'area per la tumulazione con la costruzione dei loculi.

Oltre ai 150 loculi, l'intervento include anche la realizzazione di servizi igienici a disposizione del pubblico, accessibili anche ai disabili, e un cinerario comunale.

Il percorso per arrivare all'approvazione non è stato semplice. A confermarlo è il Consigliere comunale Giulio Carcuro: «Non nascondiamo di aver avuto notevoli difficoltà, sia da punto di vista tecnico, e da quello burocratico»

ha dichiarato Carcuro che aggiunge: «Questa è stata un’operazione con mille difficoltà, interamente realizzata con fondi comunali. Finalmente diamo una risposta concreta alla nostra comunità».

Nonostante le complessità, l'Amministrazione ha fissato una tempistica precisa per la conclusione dei lavori. Carcuro ha annunciato che l'appalto, la prenotazione e la consegna dei nuovi loculi sono previsti per l'anno 2026.

Il pulmino verso il cimitero è disponibile su prenotazione, i volontari: «Agevoliamo gli spostamenti di persone anziane o con difficoltà motorie»

Maschito, anche quest’anno attivo il servizio navetta gratuito della Misericordia Odv

MASCHITO. In questi giorni di ricordo e di raccoglimento, Maschito riscopre la forza della solidarietà. Un piccolo gesto che però fa la differenza: la Misericordia Maschito Odv ha istituito un servizio navetta gratuito per raggiungere il cimitero comunale. Anche quest’anno, i volontari dell’associazione si mettono a disposizione della comunità con un’iniziativa nata con l’obiettivo di agevolare gli spostamenti delle persone anziane, con difficoltà motorie o prive di un mezzo proprio, offrendo un aiuto concreto a chi desidera rendere omaggio ai propri cari in occasione della ricorrenza di Tutti i Santi e della Commemorazione dei Defunti. Il servizio è partito ieri e proseguirà anche oggi e domani, il pulmino sarà disponibile la mattina dalle 8:30 alle 12:30 e il pomeriggio dalle 14:30 alle 17:30.

La partecipazione è gratuita, ma su prenotazione, per garantire una migliore organizzazione dei trasporti e il rispetto delle norme di sicurezza, così come spiegano dall’associazione.

Per riservare il proprio posto è possibile contattare la Misericordia di Maschito al numero 0972/33311. «Con questa iniziativa – spiegano i volontari – vogliamo essere accanto a chi, per motivi di salute o per mancanza di

mezzi, rischierebbe di non poter visitare i propri cari. È un modo semplice ma significativo per far sentire la propria presenza alla comunità».

La Misericordia Maschito Odv conferma così, ancora una volta, il suo ruolo fondamentale nel tessuto sociale del paese, offrendo non solo assistenza ma anche vicinanza e umanità.

Un gesto di attenzione che ricorda a tutti quanto il volontariato resti il cuore pulsante della vita cittadina, capace di trasformare la solidarietà in un servizio concreto per il bene di tutti.

Approvato
Carcuro

Preso il responsabile del “raggiro del finto poliziotto”, che era riuscito a sottrarre denaro e gioielli a una

Truffa a un’anziana a Matera: arrestato 34enne napoletano

MATERA. A seguito di un’articolata attività d’indagine, la Polizia di Stato ha arrestato un 34enne, originario di Napoli, per il reato di truffa in concorso, commesso a Matera lo scorso 5 settembre, ai danni di una donna di 85 anni.

La vittima era stata raggirata attraverso la ormai nota modalità della “truffa del finto poliziotto”. Al telefono, il truffatore, spacciandosi per un agente ed avendo avuto contezza della esistenza di una nipote, alla quale la donna era particolarmente legata, faceva credere che la giovane si trovasse in Questura poiché la sua auto era stata utilizzata per una rapina presso una gioielleria. Da lì a poco, un “delegato di fiducia” della nipote sarebbe passato a ritirare tutti i gioielli per verificare che non fossero di prove-

nienza illecita. Poco dopo, infatti, un uomo si presentava presso l’abitazione dell’anziana, convincendo la donna a consegnare non solo i preziosi, ma anche 5.000,00 euro in contanti. Le indagini della Squadra Mobile hanno consentito di individuare il presunto autore del reato. Decisivo si è rivelato l’esame delle immagini di alcune videocamere di sorveglianza, che ritraevano l’uomo nei pressi dell’abitazione della vittima, nonché la segnalazione riguardante la presenza in città, nei primi giorni di settembre, di un soggetto con precedenti specifici per truffa, ospitato in una struttura ricettiva cittadina. L’Autorità Giudiziaria ha, quindi, emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del truffatore. Gli agenti della Squadra

Mobile di Matera, con l’ausilio di quelli della Squadra Mobile di Napoli, hanno rintracciato l’uo-

mo nel capoluogo campano e, dopo l’arresto, lo hanno associato al carcere di Poggioreale.

Nel Circolo La Scaletta confronto tra le associazioni civiche del Sud per una nuova rete euromediterranea di sviluppo.

Matera al centro del Meridione

la Facs: «Puntare su coesione»

MATERA. Si è svolto ieri, nella sede del Circolo La Scaletta, l’incontro della Federazione delle Associazioni civiche del Sud (Facs), che riunisce circa cinquanta sodalizi con sede nelle regioni del Mezzogiorno. L’appuntamento ha rappresentato un importante momento di confronto tra realtà associative impegnate nel promuovere coesione e sviluppo nel Sud Italia.Hanno partecipato, in presenza e da remoto, i rappresentanti delle associazioni Angilla Vecchia e Svimar di Potenza, Alto Casertano, Nuovi Orizzonti di Termoli, Insieme per Avellino e il Ficei, la Federazione dei Consorzi enti di industrializzazione. Presente il presidente della Facs, Antonio De Pandis, e a fare gli onori di casa il vicepresidente Paolo Emilio Stasi, che ricopre analogo ruolo nel Circolo La Scaletta.Sul tavolo della discussione, il programma di convegni e incontri che la Federazione intende promuovere nel 2026 in varie città del Sud per contribuire al dibattito sul Mediterraneo e sulla cultura del dialogo, con Matera come epicentro. La città, insignita del titolo di Capitale Mediterranea della cultura e del dialogo, sarà infatti il

fulcro di un percorso di riflessione che coinvolgerà istituzioni, associazioni e università.Al centro dei lavori anche un documento redatto dal professore emerito di Pianificazione urbanistica dell’Università della Basilicata, Piergiuseppe Pontrandolfi, e arricchito dai contributi dei soci del Circolo La Scaletta. Il testo propone di costruire una rete relazionale tra le Regioni del Mezzogiorno per elaborare progetti di sviluppo di lungo respiro, capaci di integrare economia, infrastrutture e coesione sociale.La proposta è quella di creare una sorta di «Macroregione del pensiero e dell’azione», in grado di superare i confini culturali e territoriali per affrontare in modo sistemico i grandi temi del rilancio produttivo, dell’occupazione, delle infrastrutture, dello spopola-

mento e della sanità interregionale.L’obiettivo, come sottolineato dai partecipanti, è consolidare forme di collaborazione stabile tra le Regioni meridionali e offrire uno sguardo “da Sud” sui cambiamenti istituzionali del Paese. In questa direzione, la Facs intende promuovere una riforma organica del Titolo V della Costituzione, alternativa alle misure parziali previste dal Disegno di legge Calderoli sull’Autonomia differenziata, per riaffermare la vocazione euromediterranea del Mezzogiorno.Nelle prossime settimane sono previsti nuovi incontri per definire il calendario delle iniziative legate all’anno di Matera Capitale Mediterranea della cultura e del dialogo, con l’obiettivo di tradurre in progetti concreti il lavoro comune avviato dalla Federazione.

INCONTRO TRA GENERAZIONI ALLA RSA BRANCACCIO

Bambini e anziani insieme per la festa di Halloween

MATERA. Ieri mattina le classi 3ª, 4ªA e 4ªB del plesso Minozzi della scuola primaria “Semeria” di Matera hanno vissuto una mattinata speciale insieme agli ospiti della RSA Brancaccio, diretta da Filomena Loperfido. Accompagnati dalle loro insegnanti Valeria Piscopiello, Tiziana Porcari, Maria Linguiti, Lucrezia Colantuono, Angela Amendolagine, Maria Bruna Tataranni e Grazia Nicoletti, i bambini hanno portato sorrisi, colori e calore umano, festeggiando con entusiasmo la giornata di Hallo- ween. È stata un’occasione di convivialità e incontro tra generazioni, ma anche un’esperienza concreta di educazione civica, incentrata sui valori del rispetto, della cura dell’altro e del- la solidarietà. «È stata un’esperienza unica e indimenticabile – raccontano le insegnanti – perché i nostri alunni hanno potuto comprendere quanto sia importante dedicare tempo e attenzione agli altri, soprattutto a chi ha bisogno di affetto e ascolto». L’iniziativa ha mostrato quanto sia preziosa la collaborazione tra scuola e territorio: quando le istituzioni educative e sociali si incontrano, nascono momenti di autentico contagio di serenità e umanità. Un ringraziamento speciale alla Direttrice Filomena Loperfido e a tutto il personale della Rsa Brancaccio per la calorosa accoglienza, e naturalmente ai bambini e alle loro insegnanti, che con entusiasmo hanno reso questa giornata davvero indimenticabile.

Un programma ricco di masterclass, proiezioni e ospiti internazionali per celebrare la cultura e

Matera Film Festival: arte, cinema e grandi visioni tra passato e futuro

La sesta edizione del Matera Film Festival si apre con un evento d’eccezione, realizzato in collaborazione con Lucca Comics & Games, dedicato a Yoshitaka Amano, celebre artista e illustratore giapponese. Nella suggestiva cornice della Città dei Sassi, Amano riceverà il Premio Giuliana D’Argento 2025, un riconoscimento che il Festival assegna alle personalità distintesi nelle arti, nei saperi e nelle conoscenze.

Il 2 novembre, alle ore 18:00, presso il CineTeatro Guerrieri, il maestro Amano terrà una masterclass moderata da Fabio Viola e Silvio Giordano, seguita dalla proiezione di «Angel’s Egg» di Mamoru Oshii, nella versione restaurata già presentata a Venezia e Lucca, che arriverà nelle sale italiane a dicembre.

A Yoshitaka Amano è dedicata anche una retrospettiva speciale, con alcune delle sue opere più iconiche: «Kyashan il Ragazzo Androide», «Hurricane Polimar», «Yattaman», «Tekkaman», «I Predatori del Tempo» e «Calendar Men» arricchiranno il programma di proiezioni del Festival. Il 7 novembre, alle ore 20:00, sempre al CineTeatro Guerrieri, si terrà il concerto inaugurale «Soundtracks Tour ’25» del Quartetto Ciak, che proporrà musiche di grandi compositori come Danny Elfman, Fabio Massimo Capogrosso, Giovanni Sollima e altri, con orchestrazioni curate da Gianluigi Borrelli ed Emanuele Rigamonti. Tra gli ospiti più attesi di questa edizione spicca Terry Gilliam, che terrà una masterclass intitolata «Il Fantastico Medioevo nei film di Terry Gilliam». Durante l’incontro, il regista esplorerà la genesi visiva e simbolica del suo immaginario cinematografico, tra arte, satira e visioni surreali.

La masterclass è organizzata in collaborazione con la Fondazione Matera–Basilicata 2019, nell’ambito del progetto «Fantastico Medioevo», promosso dalla Presidenza della Giunta Regionale di Basilicata.

Il progetto «Fantastico Medioevo» punta a valorizzare il patrimonio medievale lucano, con particolare attenzione all’area del Vulture e Alto Bradano. «Una storia luminosa e grandiosa,» sottolineano gli organizzatori, «che può guidarci nel presente, rinnovando il valore della memoria e mettendo in luce l’importanza del Medioevo lucano come snodo centrale nella grande Storia.»

Un altro grande protagonista del Festival sarà Gabriele Mainetti, regista di opere visionarie come «Lo chiamavano Jeeg Robot» e «Freaks Out». A lui sarà dedicata una retrospettiva completa, con la proiezione dei suoi lavori e un incontro con il pubblico per ripercorrere la sua carriera artistica.

Tra gli ospiti internazionali, Amanda Strong, regista e artista indigena canadese, parteciperà alla sezione «Matera for the World – Air Canada Matera» con una selezione di cortometraggi animati premiati nei festival di tutto il mondo.

Per la sezione «MFF Focus Mediterraneo», è stato firmato un protocollo d’intesa con il Festival cinematografico mediterraneo di Tetouan, con l’obiettivo di costruire una rete stabile di cooperazione tra i festival del Mediterraneo. Inoltre, una delega-

zione del Balkan Film Market sarà presente per testimoniare il crescente interesse internazionale verso Matera come crocevia culturale tra Europa e Medio Oriente.

Dal 7 al 16 novembre, il Matera Film Festival proporrà un programma intenso di appuntamenti presso il CineTeatro Comunale Gerardo Guerrieri, il Cinema Il Piccolo e l’APT Open Space. Tra i punti di forza del concorso, cinque lungometraggi che esplorano temi come memoria, territorio e relazioni umane: «Lady Nazca», «Le città di pianura», «La valle dei sorrisi», «Char-

lotte, una di noi» e «When the Walnut Leaves Turn Yellow». IL SIMBOLO

DEL FESTIVAL: LA BALENA GIULIANA

Il simbolo del Matera Film Festival è la balena Giuliana, il più grande cetaceo del Pleistocene mai scoperto, rinvenuto nel 2006 sulle sponde del Lago di San Giuliano. Il manifesto di questa edizione, realizzato dal direttore creativo Silvio Giordano, celebra la balena come emblema di memoria e creatività sospesa tra pietra e mito, invitando il pubblico a emergere con la propria visione. LE GIURIE

Anche quest’anno, le opere in concorso saranno valutate da giurie di grande prestigio. La sezione Futures sarà giudicata da Fabio Ferzetti, Eleonora Ivone e Francesca Mazzoleni. Per i Documentari, i giurati saranno Vania Cauzillo, Leonardo Godano e Andrea Papini. Infine, la sezione Short vedrà come giudici Giuseppe Marco Albano, Angela Fontana e Tess Masazza. Con un programma così ricco e variegato, il Matera Film Festival 2025 si conferma un appuntamento imperdibile per gli amanti del cinema, dell’arte e della cultura.

l team si prepara per un finale di stagione emozionante. La competizione si terrà in Florida dal 2 al 9 novembre

AL&AL Racing pronto a dare il massimo al Race World Offshore di Key West

Il Race World Offshore World Championship si prepara a regalare un'indimenticabile settimana di gare di motonautica offshore. La competizione tornerà a Key West, in Florida, dal 2 al 9 novembre 2025, trasformando l’isola nel palcoscenico mondiale della motonautica.

La settimana si aprirà con la tradizionale parata lungo Duval Street e proseguirà con tre giornate di gara — mercoledì, venerdì e domenica — che vedranno sfidarsi le categorie più spettacolari, tra cui Super Cat, Mod V, Class 1 USA e Super Stock. Proprio in que-

sta categoria il team AL&AL Racing è pronto a scendere in acqua per l’ultima tappa della stagione, portando in gara il suo catamarano con l’obiettivo di chiudere al meglio il campionato dopo un anno di crescita e grandi prestazioni.

L’evento, cuore pulsante della stagione RWO, unisce competizione, turismo e intrattenimento, con un villaggio aperto al pubblico, aree hospitality, feste serali e un’atmosfera internazionale che richiama team e sponsor da tutto il mondo. Con velocità che superano i 200 km/h e un con-

testo unico come quello di Key West, il mondiale RWO è considerato uno degli appuntamenti più iconici e adrenalinici del calendario offshore.

SERIE C Domani alle ore 14:30 al “Viviani” arriva il Foggia incerottato di Delio Rossi, senza ultrà al seguito. Troppo forte il ricordo delle 4 vittime dell’anno scorso

Potenza altri 90’ di trepidazione

DI ROCCO NI GRO

POTENZA. Nel piatto c’erano 180’ di gioco dove, i rosso-blù avrebbero dovuto invertire la rotta. 90’ sono andati bene perché al “Veneziani” nella gara di Coppa Italia contro il Monopoli, i ragazzi di De Giorgio sono riusciti a passare il turno, anche se ai rigori. Ora resta la sfida di domani pomeriggio con inizio alle 14:30 al “Viviani” contro i “satanelli” del Foggia. Sarà l’ultimo banco di prova, si fa per dire, per lo staff tecnico, messo in discussione dalla società della famiglia Macchia dopo le sconfitte di Benevento e Cosenza, per poter proseguire il cammino del campionato con meno pressioni alle spalle. Consapevole che i problemi su questa squadra ci sono e non sono facili da risolvere, se non dopo l’apertura del mercato di gennaio. La tifoseria continua ad invocare come il “pane” un attaccante esperto da almeno 10 reti. Nella mente di De Giorgio e forse anche del ds De Vito potrebbe esserci la identica idea perché, entrambi sanno bene che la “burrasca” non è del tutto passata. Nelle prossime settimane ci sono in palio almeno 4 o 5 gare ad altissima intensità e se i vari Anatriello, Selleri e Bruschi non vanno a rete la situazione potrebbe diventare esplosiva. Ora intanto c’è la gara contro i rosso-neri del Foggia di Delio Rossi che non vive un momento esaltante. Tre lunghezze di differenza dividono le due compagini alle prese con un campionato dal cammino piùttosto tortuoso. Sulla carta il Potenza del presidente Macchia sembra partire con qualche vantaggio in più, soprattutto per quel che riguarda l’infermeria. Nel Potenza l’unico assente è l’ex Ascoli Adjapong, mentre nella squadra daunia, al momento in cui scriviamo, ci sono almeno 4 se non 5 giocatori con infortuni seri. Senza considerare il dodicesimo uomo che, come ha sempre fatto dentro le mura cittadine e fuori non mancherà di sostenere i colori ross-blù. Intanto, dopo la trasferta di Coppa Italia al “Veneziani” dell’ex Colombo, dove il tecnico calabrese ha mischiato le carte preferendo un turn-over con

almeno per 8/11 , per la sfida di domani pomeriggio ipotizziamo un ritorno alle origini con qualche novità nel reparto difensivo.

QUI FOGGIA

Terminata al secondo turno l'avventura del Foggia in Coppa Italia di Serie C. usciti dallo ‘Scida’ di Crotone con una sconfitta, l'ha decisa Gomez su calcio di rigore procurato dal giovane Castaldi, all'esordio assoluto dal 1' tra i professionisti, ora la testa va alla delicata sfida al “Viviani contro il Potenza. Con una posizione di classifica piuttosto preoccupante dopo il tonfo interno di una settimana fa con l’Altamura. Ma a spaventare i “satanelli” non sono soltanto i numeri ma anche il calendario, che non sembra essere un alleato del Foggia, atteso che , dopo della sfida del Viviani, ci saranno gli impegni di Benevento, Cavese e Trapani. Un poker di sfide in meno di venti giorni che andranno a tratteggiare quello che sarà il futuro di una squadra che continua a pagare dazio agli infortuni e che deve ancora fare a meno di pedine fondamentali, su tutte Petermann. La perdita del direttore d’orchestra della mediana di Rossi ha contribuito e non poco a rendere macchinosa la manovra e a perdere certezze nella zona nevralgica del campo, che già sconta, peraltro, carenze numeriche e qualitative. Problemi poi aggravati anche dall’infor-

tunio di Castorri, che è tornato in infermeria e da un Garofalo che non sembra attraversare un eccezionale momento di forma. A risentirne è la prima linea, poco servita e una difesa poco protetta, con Rossi costretto costantemente a inventarsi soluzioni e a fare di necessità virtù, in attesa che l’emergenza finisca e che a gennaio, mese in cui è programmata la riapertura del mercato, si intervenga in maniera massiccia per colmare le evidenti lacune e per evitare il rischio concreto di perdere il professionismo. Come sempre diamo notizia della direzione arbitrale affidata ad un fischietto toscano.Si tratta di Gioele Iacobellis di Pisa. L’arbitro pisano sarà affiancato da Alessandro Marchese di Napoli e da Luigi Ingenito di Piombino. Quarto ufficiale sarà Mattia Maresca di Napoli. Al monitor Fvs Steven La Regina di Battipaglia. Infine, per la gara di domenica pomeriggio al “Viviani” la Curva Sud del Foggia non parteciperà alla trasferta. GLI ULTRAS DISERTANO LA GARA IN RICORDO DEI 4 GIOVANI MORTI NEL TREMENDO INCIDENTE DI POTENZA Ecco il testo del comunicato stampa : "In occasione della gara Potenza – Foggia, in programma domenica 2 novembre alle ore 14:30, la Foggia Ultras comunica ufficialmente la decisione di non prendere parte alla trasferta. «Una città in cui il ricordo dei 4 angeli è ancora vivo nel cuore della sua gente, una città in cui aleggia una nube di profonda amarezza per i fatti successi a potenza; l'insensibile destino che accompagnò i figli di foggia quel giorno, oggi ha voluto che la gara con il potenza si disputasse proprio nel giorno della commemorazione dei defunti. Per noi, questa non può e non deve essere una giornata di tifo o di festa, ma un momento di raccoglimento, memoria e silenzio, per onorare chi non è più tra noi, ma continua a vivere nei nostri cuori, nei nostri cori e nella nostra curva. Invitiamo tutti i fratelli rossoneri a unirsi spiritualmente a noi in questa scelta, affinché il ricordo dei nostri angeli resti più forte di qualsiasi partita.»

Il tecnico argentino: «Servirà una prova di carattere contro una delle favorite del campionato»

Rinascita Lagonegro, sfida ad alta quota contro Brescia: Kantor carica la squadra e chiede cuore e disciplina

MARSICOVETERE. Archiviata la convincente vittoria contro la Campi Reali Cantù, la Rinascita Volley Lagonegro è pronta a tornare in campo per il terzo turno del campionato di Serie A2 Credem Banca. Domani, sabato 1° novembre, alle ore 16.00, al Palasport di Villa d’Agri, i lucani ospiteranno la Gruppo Consoli Sferc Brescia, una delle formazioni più blasonate e attrezzate della categoria.Per i ragazzi di coach Waldo Kantor si tratta del secondo impegno consecutivo davanti al pubblico amico, un banco di prova che si preannuncia ad alto tasso tecnico e di grande intensità. L’allenatore argentino, che in settimana ha lavorato con attenzione su tattica e mentalità, recupera gradualmente alcuni elementi della rosa. Stefano Armenante è già tornato in campo contro Cantù, mentre Andrea Pegoraro ha ripreso ad allenarsi con il gruppo. Tempi di recupero più lunghi, invece, per Aleksandar Andonovic. Tutti gli altri giocatori so-

no pienamente disponibili e pronti a dare battaglia.«La vittoria con Cantù ci ha dato lo spirito giusto per affrontare la settimana e arrivare preparati alla sfida di sabato –ha spiegato Kantor –. I ragazzi si sono allenati con intensità e concentrazione, consapevoli che affronteremo una delle favorite per la vittoria del campionato».L’avversario: Brescia tra esperienza e ambizioniLa Gruppo Consoli Sferc Brescia si presenta in Basilicata con il peso della propria storia recente: dodicesimo campionato consecutivo in A2, due Coppe Italia vinte (2024 e 2025) e una Supercoppa nel 2024. Solo pochi mesi fa, i lombardi hanno sfiorato la promozione in SuperLega, fermati in finale playoff da Cuneo.Coach Roberto Zambonardi guida un gruppo esperto e di grande qualità. In regia ci sarà Filippo Mancini, ex Ravenna e Monza, in diagonale con Manuele Lucconi, opposto di lungo corso con oltre duemila punti in carriera. A garantire equilibrio e si-

curezza nel reparto difensivo ci penserà Salvatore Rossini, ex libero della Nazionale e medagliato olimpico a Rio 2016. In banda spiccano Oreste Cavuto, nuovo capitano, e Roberto Cominetti, tra i migliori realizzatori della scorsa stagione. Al centro spazio ai nuovi innesti Martin Berger e Andrea Solazzi, insieme ai veterani Alessandro Tondo e Antonio Cargioli.Kantor non nasconde rispetto, ma neppure timori: «Brescia è tra le squadre favorite del campionato – ha detto –. Possiede giocatori vincenti e abituati a gestire la pressione. Noi, però, metteremo in campo tutta la nostra dignità e responsabilità: lo dobbiamo ai tifosi e al lavoro che ogni giorno facciamo in palestra. Sarà una gara difficile, ma proveremo a esprimere il nostro gioco e a mettere in evidenza le loro debolezze».I precedenti e i duelli chiaveQuella di domani sarà la quindicesima sfida in Serie A2 tra Lagonegro e Brescia. Il bilancio sorride ai lombardi con 10 vittorie a 4.

L’ultimo successo lucano risale al 20 novembre 2022 (3-2).Molto atteso il duello tra gli opposti Diego Cantagalli e Manuele Lucconi, protagonisti di un ottimo avvio di stagione (32 punti per il primo, 40 per il secondo). Da segnalare anche la presenza di un ex illustre: Giacomo Raffaelli, oggi in maglia biancorossa, che la scorsa stagione vestiva proprio i colori di Brescia.Sul fronte dei record personali, Sperotto e Cantagalli sono a un passo dai 100 aces in regular season, mentre per Raffaelli basterà un muro vincente per raggiungere quota 100.La direzione arbitrale sarà affidata ai signori Maurizio Merli e Stefano Chiriatti.

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