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Un anno fa un caso analogo. La vittima difesa dall’Avv. Cimadomo ebbe il coraggio di denunciare

Falabella sfida la legge: nuova sanatoria dopo il diniego e l’ordinanza di demolizione quasi scaduta
CLUSTER AUTOMOTIVE
Il Demo Day su AI fa tappa a Salerno
Ha fatto tappa a Salerno, ieri pomeriggio, il terzo Demo Day del Cluster Lucano Automotive Fabbrica Intelligente, realizzato nell’ambito del progetto EDIH Heritage Smart Lab (HSL) finanziato dalla Commissione Europea e dal Mimit, con la finalità di promuovere la transizione digitale epresentare nuove tecnologie. Dopo Policoro e Melfi, il nuovo appuntamento (...)
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on sappiamo se la sindaca di Genzano Viviana Cervellino, peraltro non nuova a queste estemporanee, abbia voluto vocalizzare l’epiteto per avere gloria, anche se pur sempre gloria sinistra o più semplicemente gli siano scappate di mano le regole d’ingaggio del bon ton, come spesso accade alle anime belle del riformismo, ma sta di fatto che davanti ad un mare di problemi questo spettacolo non è un bel vedere. Ora ad onor di cronaca da contrappasso bisogna dire che nel mezzo d’una crisi idrica nemmeno l’oscenità del disimpegno mostrato dall’assessore Cicala con il “laboratorio di resilienza climatica” ha scatenato tanto putiferio e che invece sulla fatidica “s” incriminata è partita una catena di Sant’Antonio fatta di picche e ripicche che nei peccati di superbia e d’ira avrebbe appassionato perfino uno come Dante. E così dopo la solidarietà alla Meloni, Vito Bardi è finito nel mirino dei cecchini del centrosinistra e lo stesso è stato per Mario Polese, reo d’aver solidarizzato col governatore e subito dopo divenuto a sua volta bersaglio di BCC, movimento a cui appartiene la Cervellino e che solo adesso, guarda caso, s’accorge che IV amoreggia col centrodestra lucano. Canta Farya: “Cadono picche, auguro meno ripicche…”
Il senatore del M5S chiede soldi per la sua città. È opportuno ricordargli che è stato eletto in Basilicata

MATERA L’OPPOSIZIONE: «INDIVIDUARE IL NOME TUTTI INSIEME»

LA RICORRENZA
A Potenza e Matera, cerimonie per la Giornata dell’unità nazionale: la Scuola Canossiana riceverà il Tricolore per il suo impegno educativo
■ Servizio a pag 20
L’INCONTRO
L’assessore Latronico incontra l’associazione
Aisla: sostegno economico alle persone affette da Sla, finalmente reintegrato l’assegno di cura
■ Servizio a pag 10
TRASPORTI
Con 5,7 mln € la Regione punta a realizzare 3 aree di interscambio, Pepe: «Investiamo in una mobilità integrata e sostenibile»
■ Servizio a pag 2
PROMOZIONE
L’Apt vola a Londra per il World Travel Market e punta sulla campagna
Basilicata Coast to Coast e Fantastico Medioevo
■ Servizio a pag 21

Con 5,7mln € la Regione avvia la procedura per gli interventi a Castel Lagopesole, Metaponto e Sicignano degli Alburni. Soddisfatto Pepe
In arrivo tre nuovi hub di scambio intermodale. La Giunta regionale della Basilicata ha approvato una delibera per l’avvio della procedura negoziale per la cantierizzazione di tre nuovi punti di snodo in cui si passerà dal trasporto su ferro a quello su gomma oppure si cambierà mezzo su gomma. Con un investimento complessivo di 5,7 milioni di euro delle risorse Fesr-Fse+ Basilicata 2021-2027 (Priorità 5 “Basilicata connessa”) sono previsti interventi a Castel Lagopesole (Avigliano), Metaponto (Bernalda) e Sicignano degli Alburni per rafforzare la rete di collegamenti ferroviari e su gomma, migliorando l’accessibilità ai principali nodi della rete transeuropea dei trasporti (TENT) e l’integrazione del servizio di Trasporto Pubblico Locale.
«Questa delibera – spiega il vicepresidente e assessore alle Infrastrutture della Regione Basilicata, Pasquale Pepe – serve a dare concretezza alla pianificazione prevista dal Piano Regionale dei Trasporti, con la creazione di nodi strategici per una mobilità sempre più integrata, sostenibile e a misura di cittadino. L’obiettivo è rendere più scorrevoli e confortevoli gli sposta-

menti interni e verso i grandi snodi nazionali, riducendo l’uso del mezzo privato e migliorando la qualità del servizio pubblico».
Nel dettaglio, a Metaponto è previsto un hub nell’area antistante la stazione ferroviaria, punto di raccordo strategico della rete regionale e origine dei collegamenti lucani del Frecciarossa. Il progetto sarà sviluppato con Rete Ferroviaria Italiana e l’amministrazione comunale.
A Sicignano degli Alburni sarà realizzato un nodo di interscambio gommagomma per i collegamenti extraurbani diretti, per fare alcuni esempi, verso Salerno, Napoli o l’aeroporto di Capodichino. L’intervento, pur ricadendo in territorio campano, sarà al servizio dell’utenza lucana e sarà attuato in
collaborazione con Anas e Regione Campania, attraverso la stipula di un apposito protocollo d’intesa. A Castel Lagopesole si tratterà di un secondo lotto a completamento di lavori già in corso. Sarà reso più agevole il collegamento con la stazione ferroviaria, con le strade principali e con la mobilità secondaria, anche con la possibilità dell’interscambio con autobus di diversa dimensione e capacità per poter raggiungere i centri interni.
«Stiamo costruendo una rete di interscambio moderna e funzionale, che collega la Basilicata alle grandi direttrici nazionali e europee – aggiunge l’assessore Pepe –. Questi investimenti rappresentano un tassello decisivo per la mobilità del futuro: più connessa, più efficiente e più sostenibile”.
GIOVEDÌ A POTENZA I PARLAMENTARI DI AZIONE

POTENZA. Potenza si prepara ad accogliere, giovedì 6 novembre, i parlamentari di Azione Matteo Richetti e Fabrizio Benzoni per un incontro pubblico in programma alle ore 18.00 al Grande Albergo. L’appuntamento, organizzato dal partito guidato da Carlo Calenda, vedrà la partecipazione del commissario regionale di Azione Basilicata, Marcello Pittella, e sarà un momento di confronto aperto con cittadini, amministratori e rappresentanti delle istituzioni locali.L’iniziativa si inserisce nel percorso di dialogo che Azione sta portando avanti sul territorio lucano per rilanciare la propria presenza politica e raccogliere idee e proposte in vista delle prossime sfide regionali e nazionali. «Sarà un’occasione per discutere del lavoro svolto in Consiglio regionale e delle priorità per la Basilicata e per il Paese» sottolineano gli organizzatori. Al centro del dibattito, i temi della crescita economica, della sanità, delle infrastrutture e delle politiche giovanili, con l’obiettivo di costruire una visione condivisa per il futuro della regione.
Il capogruppo di Basilicata Casa Comune critica la Giunta per la scarsa crescita economica e l’uso dei fondi europei

POTENZA. «Nel periodo 2019-2025 il Pil reale del Mezzogiorno è cresciuto dell’8,1%, quindi in maniera maggiore rispetto al resto del Paese (6,4%), mentre la crescita economica della Basilicata fa registrare, sempre nell’arco temporale 2019-2025, un misero
2,2%. Un dato deludente che conferma ancora una volta la fragilità del sistema produttivo lucano e che rappresenta una tirata d’orecchie per la Giunta Bardi, che governa la nostra regione da più di sei anni».È quanto afferma, in una nota, il capogruppo in Consiglio regionale di Basilicata Casa Comune, Giovanni Vizziello, commentando l’indagine della Cgia di Mestre sull’andamento del Pil reale nelle regioni italiane tra il 2019 e oggi.«L’analisi dell’Ufficio studi della Cgia di Mestre conferma ancora una volta come il Mezzogiorno d’Italia faccia da traino per la ripresa post Covid in atto nel Paese» – sottolinea Vizziello – «con molte realtà del Sud che hanno dimostrato di reagire al meglio alla sfavorevole congiuntura economica determinata dalla pandemia, dall’impennata dell’inflazione e dalla guerra tra Russia e Ucraina che ha influito negativamente sul costo dell’energia».«Purtroppo» – prosegue Vizziello – «appare del tutto marginale il contributo della Basilicata al protagonismo
economico del Mezzogiorno, con la nostra regione che paga lo scotto della mancanza di una visione strategica capace di immaginare uno sviluppo economico alternativo a quello derivante dalle multinazionali che insistono sul territorio regionale».«Se regioni come Sicilia, Puglia, Sardegna e Campania fanno registrare incrementi del Pil nettamente superiori alla media nazionale e tre o quattro volte maggiori di quello della Basilicata, vuol dire che quelle regioni sono riuscite a sfruttare al meglio le risorse del Pnrr o dei fondi strutturali europei per garantire maggiore innovazione e produttività alle imprese» – aggiunge Vizziello – «al contrario della nostra regione che incontra serie difficoltà nel valorizzare le risorse di matrice europea».«Solo una profonda revisione della spesa pubblica regionale, finalizzata a eliminare i fattori determinanti delle diseconomie» – conclude – «consentirà alla Basilicata di venir fuori dalla situazione di stallo in cui versa».
Qualcuno regali una carta geografica al Senatore Turco, vicepresidente del Movimento Cinque Stelle e componente della Commissione Parlamentare d’Inchiesta sul sistema bancario, finanziario e assicurativo. Qualcuno, unitamente a questo, gli regali anche un manuale sul comune senso del pudore ed un prontuario sui risultati elettorali. Sarebbe carino se questi doni glieli facesse uno tra Verri, Araneo e Lomuti. Sarebbe carino perché servirebbe per ricordargli che lui è un parlamentare eletto in Basilicata e che, anche solo per qualche comunicato stampa, potrebbe un po’ occuparsi della Basilicata.
TARANTO ABBANDONATA DALLA MELONI
Lo diciamo perché ci vuole una bella faccia tosta per essere eletti in Basilicata e mandare un comunicato stampa con cui si dice che Taranto è stata abbandonata dal Governo Meloni. Ci vuole una certa faccia tosta perché se tu abbandoni il territorio che ti ha eletto, non puoi avere anche il senso del pudore e scrivere che «Taranto è allo stremo e senza prospettive», che «il Governo Meloni ha abbandonato un intero territorio lasciando Taranto in una condizione di emergenza economica e sociale» che serve un «piano straordinario di riconversione economica, sociale e culturale della provincia di Taranto» perché «Taran-
to non può più vivere di assistenzialismo e promesse.
Servono investimenti, visione e coraggio politico. La città deve tornare a essere una priorità nazionale e regionale». Noi non conosciamo la situazione economica di Taranto e, onestamente, manco ne siamo particolarmente interessati, siamo lucani e ci occupiamo della Basilicata.
Dovrebbe fare così anche il senatore Turco che, dal suo anonimato politico esce soltanto per occuparsi di Taranto. Può anche essere che lui abbia ragione e che il Governo Meloni non abbia fatto niente per Taranto. Se questo, però, resta nel dubbio, quello che è certo è che il Senatore Turco ha abbandonato la Basilicata, non ha fatto e non sta facendo niente per la Basilicata. La ignora proprio, dimentica anche che esiste. Ha preso i voti ed è scappato per poi occuparsi solo della sua Città di origine nella quale non si è candidato.
PRENDI I VOTI E SCAPPA
Siamo certi che Verri, Araneo e Lomuti un po’ si vergognino di questa situazione. In realtà, non avendone certezza, un po’ lo speriamo. Il tradimento non è una categoria della politica.
Di solito appartiene alla retorica dei cambiamenti e serve a giustificare le rotture, le scissioni e i nuovi inizi. In questo caso, però, il tradimento è assoluto, certo e conclamato.
Il Movimento Cinque
Stelle ha tradito la Basi-

licata, lo ha fatto privandola di un parlamentare e regalandolo soltanto agli interessi della Puglia contro gli interessi della Basilicata. Le risorse, come è noto, non sono illimitate.
Chiedere un piano straordinario per Taranto significa molto brutalmente togliere soldi alla fiscalità generale e, quindi, anche alla Basilicata per destinarli a Taranto. Se a chiederlo è un parlamentare eletto in Basilicata questo significa trattare la nostra regione come se fosse una colonia, asservita ad interessi altrui e incapace di tutelare i propri.
Questa è la condizioni nella quale è stata ridotta dal Movimento Cinque Stelle, da Conte e da Turco con il silenzio complice di Verri, Araneo e Lomuti che, evidentemente, sono più impegnati con i selfie per cercare di ottenere qualche strapuntino
che nella difesa degli interessi territoriali.
LA DIFFERENZA
CON LA CASELLATI E MATTIA
E non ci si dica che anche altri partiti hanno eletto deputati non nati e non residenti in Basilicata. Certo non sono lucani né il deputato di Fratelli d’Italia Mattia né quello di Forza Italia Casellati. Non sempre abbiamo condiviso le loro scelte e le loro azioni ma è innegabile che sono stati sempre protagonisti del dibattito politico nella nostra Regione. Possono aver dedicato parte del loro tempo anche a questioni nazionali come è giusto che sia, possono essersi dedicati anche al proprio collegio di origina ma non hanno mai lesinato interesse per la Basilicata.
Sono stati presenti nelle manifestazioni di partito, sono stati presenti nel dibattito locale, sono inter-

venuti per difendere gli interessi del territorio. Turco, al contrario, della Basilicata si è proprio disinteressato.
UN MODELLO COLONIALE
Allora è chiaro, non risulta comprensibile soltanto a chi non vuole vedere che per il Movimento Cinque Stelle e per il campo largo (non ci risultano interventi di Amendola sulle questioni locali) la Basilicata è soltanto un limone da spremere, un luogo del quale servirsi per la propria carriera salvo poi disinteressarsi totalmente di ogni problematiche che possa riguardare il territorio.
Una situazione vergognosa di una coalizione che, evidentemente, quando si candida a governare l’Italia pensa di farlo trattando la Basilicata come una colonia, un luogo da cui prendere senza dare.
“No taxation without representation” era lo slogan inventato dai coloni che diede il via alla rivoluzione americana. Lo ripetiamo anche noi. Il Governo Meloni può anche aver commesso degli errori per la Basilicata ma certamente non hanno diritto a presentare lagnanze quelli che in Basilicata si sono comportati come prenditori di voti senza dare nessuna rappresentazione.
Da lucani chiediamo scusa per questo furto di rappresentanza. Speriamo lo facciano anche i cinque stelle e il campo largo che hanno usato la Basilicata solo come Taxi.
Il presidente Braia: «Il nostro obiettivo è accompagnare le aziende in un percorso di innovazione sostenibile e condivisa».
Ha fatto tappa a Salerno, ieri pomeriggio, il terzo Demo Day del Cluster Lucano Automotive Fabbrica Intelligente, realizzato nell’ambito del progetto EDIH Heritage Smart Lab (HSL) finanziato dalla Commissione Europea e dal Mimit, con la finalità di promuovere la transizione digitale epresentare nuove tecnologie.
Dopo Policoro e Melfi, il nuovo appuntamento è stato realizzato in collaborazione con Confindustria Salerno che ha ospitato l’evento e hamesso al centro il tema dell’intelligenza artificiale, con un approfondimento sull’impatto, l’uso e le applicazioni all’interno delle PMI. Nel corso del seminario sono stati presentati case history di utilizzo concreto dell’IA nei processi aziendali.
I lavori sono stati aperti da Edoardo Gisolfi, vicepresidente di Confindustria Salerno con delega a Transizione digitale e innovazione tecnologica e componente del Consiglio Generale di Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici. Sono seguiti gli interventi introduttivi di Marco Gambardella, presidente del Comitato Piccola Industria Confindustria Salerno e di Antonio Braia, presidente del Cluster Lucano Automotive Fabbrica Intelligente Ets. «Negli ultimi anni – ha dichiarato Gisolfi - stiamo vivendo una trasformazione tecnologica che non ha precedenti per rapidità,

portata e impatto sociale. L’intelligenza artificiale (IA), in particolare, rappresenta una delle innovazioni più radicali e pervasive che sta trasformando profondamente il tessuto delle società contemporanee e il futuro. A livello europeo attualmente solo il 13,5% delle imprese e il 12,6% delle PMI utilizzano l'IA ed il dato italiano è ancora inferiore pur potendo contare il nostro Paese su straordinarie competenze tecnico scientifiche».
«Ecco- conclude Gisolfiperché abbiamo ritenuto di organizzare un momento di approfondimento con il Cluster Lucano Automotive: le aziende salernitane hanno così potuto avere spunti interessanti sull’adozione di tecnologie di intelligenza artificiale nel settore mani-
fatturiero, grazie alla disamina di applicazioni concrete e impatti prodotti ma anche di strumenti che permettono alle imprese di sperimentare, validare e sviluppare soluzioni di AI adeguate al proprio processo».
«L’intelligenza artificiale – ha aggiunto Gambardella - costituisce una nuova e fondamentale leva strategica per le imprese e soprattutto per le piccole e medie realtà. L’AI influirà in maniera determinante sulla capacità delle imprese di innovare, di trasformare dati in informazioni utili, di rivedere processi produttivi e organizzativi per restare competitive nel contesto mondiale in rapida evoluzione. Per tale ragione abbiamo ritenuto importante approfondire il tema confrontandoci con l’espe-
rienza di un territorio a noi vicino, quello lucano, che come noi ha tante Pmi innovative e punto di riferimento per i mercati nazionali ed internazionali». Il presidente Antonio Braia ha messo in evidenza l’importante lavoro che il Cluster sta portando avanti sui territori «al fine di accompagnare le aziende in un percorso di innovazione sostenibile e condivisa, favorendo la collaborazione tra imprese, centri di ricerca e istituzioni e lo scambio di buone prassi anche tra territori limitrofi. Solo attraverso il trasferimento di conoscenze e l’adozione di tecnologie avanzate potremo rafforzare la competitività del nostro sistema produttivo e prepararci alle sfide del futuro. In particolare, facciamo conoscere le opportunità che

il mercato già offre derivanti dall’utilizzo di tecnologie quali l’IA o l’IOT. Esistono ormai numerose realtà che operano nell’ICT in grado di integrare l’AI nei processi aziendali e migliorarne la produttività e oggi ne abbiamo potuto apprezzare diversi esempi». I case history sono stati presentati da Mario Vento, professore ordinario del dipartimento di Ingegneria dell'Informazione, Elettrica e Matematica applicata - Diem dell’Università degli Studi di Salerno, Vincenzo Galdi, presidente consorzio Train e professore del dipartimento di Ingegneria Industriale – Diin Università degli Studi di Salerno, Alessandro Favalli, project manager del Centro di Competenza Made 4.0, Domenico Soriano, Cto di Mare Group Spa, Antonio Palumbo, sales manager Tim e Carlo Mancuso, Ceo IT Svil Srl. Nel corso dei lavori, inoltre è stato presentato il mini corso di formazione “AI per office automation nelle Pmi” a cura di Giovanni Pergola, Ceo Infosfera e Vicepresidente Cnct di Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici. La prossima tappa del Demo Day del Cluster Lucano Automotive sarà realizzata a Taranto, così da consentire la più larga partecipazione dei beneficiari del progetto e dare ampia visibilità alle molte eccellenze tecnologiche presenti nel Mezzogiorno.
La sfida dell’innovazione passa da Pisticci. Si terrà infatti giovedì 7 novembre, nello stabilimento Gnosis by Lesaffre, la giornata di formazione dedicata a imprese e professionisti organizzata nell’ambito del progetto «IncHUBatori: Next Stop AI», promosso dal Dipartimento per lo Sviluppo Economico della Regione Basilicata con il sostegno di Sviluppo Basilicata.Dopo la prima tappa dello scorso 9 ottobre a Palazzo San Gervasio, dedicata all’utilizzo dell’intelligenza artificiale per la produttività individuale e il supporto alle attività imprenditoriali, l’appuntamento di Pisticci propone due corsi formativi con un obiettivo comune: rafforzare le competenze e favorire l’innovazione.Il programma prenderà il via alle 14.30 con i saluti di Marco Deidda, plant director di Gnosis, e Giuseppina Lo Vecchio, direttore generale del Dipartimento Sviluppo Economico. A seguire, il corso «AI per il Business: Strumenti, Strategie e Soluzioni», rivolto a imprenditori e tecnici aziendali, illustrerà strategie e applicazioni pratiche per integrare l’intelligenza artificiale nei processi produttivi. Interver-
ranno Elena Lepore, account manager corporate di Synergie Italia, e i consulenti Francesco Luzzo e Camilla Imperato di Synergie Accademie.Alle 17.00 sono previsti i saluti istituzionali dell’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Francesco Cupparo, e del presidente di Confindustria Basilicata, Francesco Somma. Seguiranno gli interventi «Dal Sud al futuro, l’edilizia diventa 3D» con Andra Laino di Ristruttura 3D e il laboratorio «Public Speaking: Dare forza alle idee», tenuto da Patrizia Mottola, doppiatrice e docente di PNL. Le conclusioni saranno affidate a Gabriella Megale, amministratore unico di Sviluppo Basilicata.«Come sostiene il Rapporto Eurispes I mercati del lavoro regionali di fronte alle trasformazioni digitali – ha dichiarato l’assessore Cupparo – sull’impiego degli strumenti di intelligenza artificiale si gioca oggi una partita importante per il futuro della Basilicata. La priorità è fornire forza-lavoro alle imprese che faticano a reperire personale. Per questo, con Sviluppo Basilicata, abbiamo avviato il progetto IncHUBatori: Next Stop AI, che mira a fornire strumenti concreti per com-

delle attività, in cui il lavoro è una dimensione relazionale: bisogna pensare, coordinare, comunicare. Il resto lo faranno le macchine».E aggiunge: «Le competenze tecnico-informatiche sono solo una parte delle capacità richieste: la componente relazionale è ormai determinante. Per questo puntiamo su programmi di re-skilling e up-skilling che mantengano l’uomo al centro, attraverso un investimento coordinato su istruzione e lavoro. Investire oggi nella conoscenza significa seminare valore per la Basilicata di domani». Il 7 novembre la seconda tappa di «IncHUBatori: Next Stop AI» per rafforzare competenze e
prendere e utilizzare in modo consapevole le applicazioni più adatte a ottimizzare tempi e processi, a beneficio delle imprese e della comunità».Sulla stessa linea Gabriella Megale, che coordina le attività sull’AI per Sviluppo Basilicata: «Condivido le valutazioni di Eurispes. Il “posto fisso” è una realtà sempre meno presente e desiderata, soprattutto tra i giovani. Oggi il concetto di occupazione lascia sempre più spazio a quello di occupabilità. Il nuovo scenario segna il passaggio dalla società industriale del lavoro alla società reticolare
La Camera di commercio lucana lancia il progetto transnazionale per innovazione e sostenibilità delle imprese italo-greche
a Camera di commercio della Basilicata ha annunciato l’avvio di C4T – Companies4Tomorrow, progetto transnazionale cofinanziato dal Programma di Cooperazione Interreg VI-A Grecia-Italia 2021-2027, finalizzato a rafforzare la cooperazione territoriale e promuovere la transizione digitale ed ecologica delle piccole e medie imprese (PMI) nei due Paesi.Il partenariato internazionale del progetto comprende, oltre alla Camera di commercio lucana, l’Università del Peloponneso (Lead Beneficiary), la Regione della Western Greece, la Camera di commercio di Zacinto, Unioncamere Calabria e la Camera di commercio di Foggia.«Companies4Tomorrow nasce per rispondere alle esigenze concrete e urgenti delle PMI italogreche — spiega l’ente camerale — che incontrano difficoltà nell’adattarsi ai paradigmi dell’Industria
4.0 a causa della carenza di risorse, strumenti e competenze digitali. Questo genera un marcato divario di competenze digitali nella forza lavoro in settori chiave come agricoltura, turismo, blue economy e manifattura».Il progetto punta inoltre a diffondere tecnologie emergenti come Intelligenza Artificiale (AI), Internet of Things (IoT) e Blockchain, strumenti fondamentali per la competitività e la sostenibilità delle imprese.C4T prevede la realizzazione di un Adaptive Learning Management System (LMS), che utilizzerà l’AI per offrire formazione personalizzata sui temi dell’Industria 4.0, una Skills Taxonomy Platform per mappare le competenze aziendali e un Collaboration Hub Platform per favorire il networking transfrontaliero.Saranno istituiti anche cinque Living Labs, centri di supporto fisico e virtuale all’innovazione, con

consulenze, sessioni di trasferimento tecnologico e supporto pratico per aiutare le PMI a integrare immediatamente le nuove tecnologie nei loro processi.«C4T si propone come un acceleratore della doppia transizione digitale ed
ecologica — sottolinea la Camera di commercio — con l’obiettivo di rafforzare l’ecosistema economico italo-greco, rendere le imprese più resilienti, innovative e competitive, favorire lo scambio di buone pratiche e promuovere nuo-
vi modelli di business sostenibili».Il progetto mira quindi a creare un percorso condiviso di innovazione, in cui cooperazione transfrontaliera, sostenibilità e digitalizzazione diventano leve strategiche per la crescita delle PMI.
Il consigliere di centrosinistra sollecita la Giunta a aggiornare il PIAO e garantire assunzioni meritocratiche entro il 31 dicembre
«Ci associamo all’invito che, entro pochi giorni dato anche l’orientamento unanime della Prima Commissione Consiliare Permanente, la Giunta regionale approvi la variazione del PIAO così da prevedere la possibilità dello scorrimento della graduatoria per gli oltre ottanta idonei ai concorsi pubblici indetti dalla Regione Basilicata e da Arlab» ha affermato il consigliere regionale di centrosinistra Piero Marrese.
«E’ importante sottolineare che il 31 dicembre prossimo queste graduatorie scadranno ed è opportuno riconoscere a queste persone, che si sono dimostrate capaci e meritevoli, il giusto riconoscimento dando priorità alle assunzioni nella programmazione 2025-2027. –ha continuato l’esponente di opposizione - L’aggiornamento del piano del fabbisogno deve andare nella direzione dello scorrimento della graduatoria degli idonei con l’assunzione di oltre ottanta figure professionali che hanno supe-

rato una selezione pubblica, e che saranno una nuova e importate risorsa per la pubblica amministrazione lucana».
«Di fronte al destino di famiglie e
di lavoratori la politica deve fare fronte comune, facendo scelte meritocratiche e rispettose delle leggi come in questo caso, per riconoscere a questi cittadini quello
che dovrebbe essere un diritto di tutti ovvero un lavoro stabile e dignitoso che gli permetta di vivere nella nostra terra» ha concluso Piero Marrese.
Il sindacato chiede anche la proroga delle graduatorie per valorizzare i professionisti idonei e colmare i vuoti negli uffici regionali
La UIL FPL ha ricevuto il 27 ottobre l’aggiornamento del Piano dei Fabbisogni del Personale 2025-2027 della Regione Basilicata. Il sindacato, entro i cinque giorni previsti, non ha richiesto un confronto formale, «nella consapevolezza che ciò avrebbe consentito di ottimizzare i tempi per la definizione e la successiva adozione del Piano, nell’interesse dei lavoratori e della funzionalità degli uffici regionali».La sigla sindacale ha espresso apprezzamento per le 85 assunzioni previste, che comprendono 35 profili giuridici di categoria D e 50 profili di categoria C, di cui 41 amministrativi e 9 tecnici. «Si tratta di un risultato importante — sottolinea la UIL FPL — che va nella direzione più volte sollecitata dal sindacato, da tempo impegnato a chiedere maggiore attenzione per gli idonei delle graduatorie in scadenza al 31 dicembre 2025, affinché il loro impegno e la loro professionalità possano finalmente trovare riconoscimento e
valorizzazione».Ora, secondo il sindacato, «è opportuno che la Giunta regionale adotti rapidamente l’aggiornamento del Piano, così da accelerare le procedure di assunzione e colmare i vuoti di organico che ancora oggi condizionano diversi settori dell’amministrazione». Allo stesso tempo, la UIL FPL chiede che nei prossimi Consigli regionali si proceda a una proroga delle graduatorie vigenti, comprese quelle del comparto sanitario, «per garantire una risposta concreta anche a tutti gli altri idonei che da tempo attendono un’opportunità».Il sindacato evidenzia inoltre l’importanza di utilizzare il prossimo Piano dei Fabbisogni come «vero strumento di programmazione e rilancio del lavoro pubblico in Basilicata», puntando sulla stabilizzazione del personale precario, il rafforzamento degli organici nei settori amministrativi, tecnici e sanitari, e la valorizzazione delle professionalità interne attraverso percorsi di crescita e formazione con-

tinua.Particolare attenzione viene rivolta al settore sanitario, dove alcune realtà, come l’Azienda Ospedaliera Regionale San Carlo e l’IRCCS Crob di Rionero, «hanno già tracciato un percorso positivo, prevedendo nuove assunzioni e il rafforzamento di figure professionali essenziali».
La UIL FPL sollecita che questo approccio venga esteso a tutta la Regione per garantire uniformità di intervento e pari opportunità a tutti i lavoratori pubblici lucani.Infine, il sindacato ribadisce la necessità di procedere con urgenza e con una visione complessiva del sistema pubblico re-
gionale, «vigilando con attenzione sull’attuazione delle norme, sui tempi delle assunzioni e sul rispetto degli impegni assunti, per garantire che alle lavoratrici e ai lavoratori della Basilicata siano finalmente riconosciute le giuste attenzioni, tutele e opportunità che meritano».
D I FR A NCE SC O ME NO N NA
Un presidio, un primo incontro e un primo spiraglio per i lavoratori di Futura Ambiente che hanno ribadito ieri mattina nella sede di Acquedottto Lucano maggiori garanzie occupazionali e salariali in relazione alle gare d'appalto avviate recentemente e ripubblicate in merito alla gestione e manutenzione delle arre industriali della Provincia di Potenza.
I dipendenti, sostenuti dalle sigle sindacali FIM e FIOM hanno chiesto indicazioni in merito alla procedura aperta per il servizio di conduzione e manutenzione delle aree industriali della Provincia di Potenza, degli impianti di depurazione e servizio delle medezime zone e delle pere puntuali e a rete per l'approvvigionamento e la distribuzione della risorsa idrica e al collettamento della fognatura nera del valore complessivo di 16.737.603.22 euro per importo a gase di gara di 9.857.413,07 euro. Tutto questo dopo che per trent'anni di proroghe e continui rinvii l'appalto è stato dunque bandito. Va rimarcato che la scadenza della procedura è fissata al 13 novembre 2025 alle 12, in proroga rispetto alla precedente scadenza fissata per il 16 ottobre scorso.
I dipendenti e i rappresentanti sindacali hanno continuato anche ieri a chiedere l'applicazione dei bandi nel pieno rispetto delle regole e del salario. In questaa dire-
zione.
Giovanni Larocca della FIM CISL Basilicata ha parlato della questione: «Sicuramente dobbiamo continuare con questa azione. Noi da oggi dobbiamo scongiurare che tutto quello che non va sia ribaltato sui lavoratori e soprattutto sui lavoratori di Futura Ambiente che sono quei lavoratori che per anni hanno già subito la poca possibilità di crescere e oggi si vedono addirittura declassati, addirittura demansionati, addirittura decurtati gli stipendi e il salario che invece gli spetta per quello che hanno fatto per le aree industriali e per reggere le aree industriali della Regione Basilicata. Altri tavoli istituzionali? Abbiamo avuto una prima volta un primo rinvio fino al 13 di questo mese però sappiamo che ci sono state pochissime interlocuzioni tra le aziende quindi non hanno forse ancora fornito tutti gli elementi che devono scongiurare appunto la possibilità che ci sia qualcuno resti fuori da questa gara e che resti fuori da questa gara e che resta senza salario e senza diritti».
Giovanni Galgano della FIM UIL ha detto la sua sula questione: «Siamo qui davanti ad Acquedotto Lucano perché non ha rispettato gli impegni dell'ultimo tavolo.
Da una parte ha chiesto la proroga tecnica così come da noi richiesto ma dall'altro in questo mese dal 16 ottobre al 15 novembre non abbiamo visto nessun aggiornamento degli aspetti salariali e occupa-


zionali dei nostri lavoratori. Loro vorrebbero una gara a perdere, a perdere ma non per loro, per i lavoratori togliendo salario, diritti e il proprio contratto nazionale di riferimento. Acquedotto non ci ha risposto, non ci ha fornito una data, noi oggi andiamo a prenderci quel tavolo perché qualcuno dovrà pur dirci esattamente se per quel bando di gara l’azienda ha intenzione di rispettare la clausola sociale dei lavoratori a pieno che significa occupazione e salario. Sono quarantatrè lavoratori che vi-

vono una storia infinita. L’'ultimo cambio d'appalto risale a venti anni fa e i lavoratori hanno subito forti penalizzazioni, non sono stati riconosciuti gli scatti cioè stanno rivivendo lo stesso strazio di venti anni fa e noi questa cosa non la permetteremo mai».
Acquedotto Lucano ha risposto alle sollecitazioni dei 43 dipendenti e dei sindacati sottolineando che la base d'asta del bando gara, poco meno di dieci milioni di euro coprirebbe i salari delle persone coinvolte con tutte le
persone coinvolte con buste paga aggiornate. I Sindacati presenti hanno chiesto un nuovo tavolo di confronto istituzionale con la Regione e la Società appaltante.
Come dire tanto lavoro, tante iniziative per tutelare i diritti dei 43 lavoratori di Ambiente Futura. Tutto questo perchè grazie al lavoro di un giuslavorista la situazione potrebbe cambiare per il bene di tutti i dipendenti. Sarà fatta richiesta di un nuovo incontro in Regione. Nelle prossime giornate ne sapremo di più.

POTENZA. La Basilicata piange il dottor Rocco Orofino, pediatra di grande levatura professionale e profonda umanità, scomparso a sessantasei anni dopo una breve malattia. Dalla politica regionale al mondo ecclesiastico, fino alle organizzazioni sindacali, il cordoglio è unanime per un medico che ha saputo coniugare scienza e compassione, rigore e dolcezza, dedizione e sorriso.«Ci stringiamo con affetto attorno alla famiglia Orofino e, in particolare, al fratello Monsignor Vincenzo Orofino. Il lascito etico e professionale di Rocco rimarrà una traccia indelebile nella nostra sanità», ha dichiarato l’assessore regionale alla Salute, Cosimo Latronico, ricordando «un professionista che ha saputo vedere, oltre la malattia, il bambino e la sua famiglia, accogliendoli con cuore e dedizione».
Per Latronico, Orofino è stato «un gigante di sensibilità», un medico che «non si limitava a curare ma consolava, sosteneva, regalava dignità nei momenti più difficili». L’assessore ha poi sottolineato come l’Hospice Pediatrico “Il Sentiero delle Fiabe” dell’Asp Basilicata, da lui ideato e guidato, rappresenti «la sua

eredità più luminosa, un modello di assistenza in cui la scienza si è sempre sposata con la più alta empatia».
Parole di profonda stima anche dal presidente del Consiglio regionale, Marcello Pittella, che ha definito la perdita di Orofino «un grande dolore per tutta la Basilicata». «Era un medico di straordinaria competenza e sensibilità – ha aggiunto – sempre vicino ai bambini e alle famiglie che affidavano a lui la loro fiducia. La sua dedizione al-
la professione, unita a umanità e disponibilità, ha lasciato un segno indelebile nel nostro territorio». Pittella ha rivolto un pensiero di vicinanza alla famiglia e a Monsignor Vincenzo Orofino, «condividendo il cordoglio di quanti hanno avuto la fortuna di conoscerlo e affidarsi alle sue cure». Commosso anche il ricordo del vicepresidente del Consiglio regionale, Angelo Chiorazzo, che ha parlato di «un uomo buono e sempre disponibile verso gli altri». «La sua dedizione ai bam-
bini e alle famiglie che si affidavano alle sue cure è stata esempio di autentico servizio e di amore per la propria terra», ha detto Chiorazzo, esprimendo le più sincere condoglianze alla moglie, ai figli e a tutta la famiglia Orofino. Un pensiero affettuoso è giunto anche dall’Ugl Matera. Il segretario provinciale, Pino Giordano, ha voluto ricordare Orofino con le parole di Papa Francesco: «I nostri cari non sono scomparsi nel buio del nulla: la speranza ci assicura
che essi sono nelle mani buone e forti di Dio». «Ci stringiamo con affetto – ha aggiunto Giordano – a Monsignor Vincenzo Carmine Orofino, alla moglie, ai figli e all’intera famiglia, augurando che il Signore porti pace e conforto in questo momento di dolore». Tra i tanti messaggi di vicinanza anche quello del segretario dei Radicali Lucani, Maurizio Bolognetti, che ha scritto al vescovo di Tursi-Lagonegro parole semplici e sincere: «Carissimo Don Vincenzo, ho saputo della morte del tuo caro fratello Rocco. Mi stringo a te e ai tuoi familiari e ti esprimo le mie più sentite condoglianze. Ti abbraccio con filiale affetto e con la stima di sempre». Rocco Orofino lascia il ricordo di una vita spesa interamente per i bambini, per le famiglie e per la sua terra. La sua opera nel campo delle cure palliative pediatriche e l’impegno costante per un’assistenza più umana e integrata resteranno patrimonio della sanità lucana. Il suo sorriso gentile, la capacità di ascolto e la dedizione quotidiana fanno di lui un esempio raro di come la medicina possa essere, prima di tutto, un atto d’amore.
Il segretario dei Radicali Lucani annuncia l’astensione dal cibo per chiedere che la Rai garantisca ai cittadini il diritto alla conoscenza
Tornerà a nutrire il suo «dialogo nonviolento» attraverso lo sciopero della fame Maurizio Bolognetti, segretario dei Radicali Lucani e già consigliere nazionale dei “Club Pannella”. La protesta inizierà alle 23.59 di martedì 4 novembre e sarà a oltranza. «Qualcuno potrebbe dirmi che sono ripetitivo – ha dichiarato – ma occorre esserlo, perché reiterato è il furto di democrazia e conoscenza. Reiterata è la violazione dell’articolo 294 del Codice penale».Bolognetti spiega che la sua decisione nasce dalla convinzione che in Italia si stia consumando un deficit di informazione e di trasparenza, che priva i cittadini della possibilità di formarsi un’opinione consapevole. «Dopo averle provate tutte, credetemi tutte ma proprio tutte, torno a digiunare – afferma – per alimentare la speranza, per essere speranza». Lo sciopero, precisa, non è diretto contro persone ma

contro comportamenti e omissioni che «negano un diritto umano fondamentale: il diritto alla cono-
scenza».«Chiedo solo – aggiunge – che la Rai onori il suo ruolo di servizio pubblico, consentendo agli
utenti di sapere che l’Associazione Radicali Lucani, di cui sono segretario, ha promosso un manifesto-appello a sostegno della riforma della giustizia voluta dal Governo». Nessun attacco personale, nessuna contrapposizione: «Non ce l’ho con nessuno, né con Gennaro Cosentino né con i vertici Rai nazionali o locali. Non è e non vuole essere un braccio di ferro. La mia critica è rivolta solo agli atti e alle omissioni».Un’iniziativa che si inserisce nella lunga tradizione delle battaglie radicali per la trasparenza e i diritti civili, e che ancora una volta utilizza la nonviolenza come strumento di testimonianza. «Non è un ricatto –conclude Bolognetti – perché non c’è ricatto nel rivendicare un diritto che è in primis dei cittadini». Poi la firma con il motto che accompagna da anni le sue lotte: «Spes contra spem», la speranza contro ogni speranza.


















L’assessore Latronico incontra i rappresentanti di Aisla: «L'obiettivo è rafforzare la rete di presa in carico». Revocata la manifestazione indetta dall’associazione
Ieri mattina, presso l’assessorato alla Salute e alle Politiche per la Persona, l’assessore regionale Cosimo Latronico ha incontrato i rappresentanti regionali e nazionali di AISLA – Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica. All’incontro erano presenti anche il direttore generale per la Salute e le Politiche della Persona, Domenico Tripaldi, e il dirigente dell’Ufficio Sistemi di Welfare, Antonio Corona.
Nel corso del confronto è stata condivisa la comune priorità di garantire, fin da subito, la continuità del sostegno economico alle persone affette da SLA secondo i vecchi parametri, grazie all’integrazione di risorse regionali ai fondi nazionali per assicurare alle famiglie l’assegno di cura. Gli uffici regionali procederanno contestualmente con le verifiche tecniche necessarie per individuare, in tempi brevi, ri-

sorse e strumenti che possano, in modo strutturale e in continuità, garantire la misura.
«Comprendiamo le preoccupazioni e le richieste delle famiglie – ha affermato l’assessore Latronico – la Basilicata opera nel rispetto del quadro nazionale, garantendo contributi, assistenza domiciliare e servizi integrati at-
traverso i Piani Individuali di Assistenza, le cui risorse sono state già trasferite agli Ambiti Territoriali Sociali». «L’obiettivo –ha aggiunto – è rafforzare ulteriormente la rete di presa in carico e collaborare in modo costruttivo con le associazioni, così da rispondere in maniera concreta ai bisogni delle persone e
delle loro famiglie. Continueremo a lavorare affinché chi vive questa malattia possa contare su un sistema solidale, efficiente e vicino, in grado di garantire assistenza personalizzata e qualità della vita» – ha concluso Latronico.Al termine dell’incontro, AISLA annuncia la revoca della manifestazione indetta per il 7 novembre e ringrazia l’Assessore Latronico e la dirigenza tecnica della Regione Basilicata per la tempestività e l’ascolto.
«Con questa decisione, la Basilicata dimostra di saper ascoltare e farsi carico dei bisogni dei più fragili», commenta AISLA. «Il ripristino dell’assegno di cura restituisce respiro concreto alle famiglie e apre la strada a un percorso di sostegno stabile e duraturo».
AISLA continuerà a seguire attentamente l’attuazione del provvedimento e il tavolo di confronto avviato con la Regione.
All’Hotel Giubileo, ai tavoli tecnici seguirà l’incontro dal tema “Tutela della salute e dell’ambiente tra conoscenza e prevenzione”
“Lucas Porte aperte”: 3 giorni per discutere e confrontarsi sullo «stato dell’arte dei lavori»
Una intensa tre giorni per LucAS, che dal 6 all’ 8 Novembre, presso l’HoteL Giubileo in Località Rifreddo, a Potenza, vedrà esperti, ricercatori, rappresentanti istituzionali e operatori del settore al lavoro insieme per discutere e confrontarsi sullo stato dell’arte del progetto.
Nella prima fase, il 6 e il 7 novembre, “LucAS at work”, due giornate di tavoli tecnici, riservate ai partner di progetto, con il susseguirsi di sessioni tematiche per analizzare i diversi rami di LucAS, dal management alla salute, dalla società alla ricerca.
A conclusione di ciascuna giornata, ogni sessione produrrà un report su cui si aprirà il confronto, per rilevare le criticità e tracciare le linee guida delle prossime azioni.
L’8 novembre, a partire dalle 9.30 nel Salone Degli Agrifogli della medesima location “LucAS Porte Aperte 2025 – Tutela della salute e dell’ambiente tra conoscenza eprevenzione”. L’appuntamento rappresenta un’importante occasione di incontro e

confronto dedicata ai temi della salute pubblica, della sostenibilità e della prevenzione ambientale, con la partecipazione di esperti, istituzioni e operatori del settore, associazioni. Un’analisi sullo stato dell’arte del progetto e sulle prospettive future, dopo i numerosi LucAS In-Forma che si sono svolti nei me-
si scorsi, cui seguirà la presentazione dei primi accordi per il ruolo attivo della popolazione (LucAS Agorà): l’attività sportiva, le tematiche di una corretta alimentazione, la conoscenza, la protezione e la cura dei luoghi. All’incontro saranno presenti il Presidente della Regione Basilicata Vito
Bardi, i due Assessori Regionali Laura Mongiello –Ambiente e Transizione energetica e Cosimo Latronico – Salute, Politiche per la Persona e PNRR, Michele Busciolano - Responsabile Esecutivo Progetto LucAS, RosaAnna Cifarelli - Responsabile Scientifica Progetto LucAS e Enzo Alliegro - Or-
Università di Napoli Federico II - Fondazione Ambiente Ricerca Basilicata –FARBAS. A chiudere i lavori, il Senatore Gianni Rosa – Vicepresidente della 8° Commissione Ambiente, transizione ecologica, energia, lavori pubblici, comunicazione, innovazione tecnologica.
L’Azienda ospedaliera San Carlo amplia i servizi con una nuova struttura dedicata alla salute femminile e alla riabilitazione funzionale
VILLA D’AGRI. Nuovo passo avanti per l’Azienda ospedaliera regionale San Carlo di Potenza, che rafforza la propria presenza sul territorio con l’attivazione di un ambulatorio per la riabilitazione del pavimento pelvico presso l’ospedale San Pio da Pietrelcina di Villa d’Agri. Il nuovo servizio, rivolto in particolare alle donne, rappresenta un ulteriore segnale di attenzione alla medicina di prossimità e al miglioramento della qualità della vita.
«L’Azienda San Carlo –spiega il direttore generale Giuseppe Spera – prosegue il proprio impegno nel potenziamento e nella specializzazione dei servizi sanitari, offrendo risposte sempre più mirate alle esigenze della popolazione. L’attivazione di questo ambulatorio segna un passo significativo nel nostro piano strategico di sviluppo».Soddisfazione anche dal dottor Sergio Schettini, direttore del Dipartimento della Donna e del Bambino: «Investire in percorsi assistenziali innovativi, come quello dedicato al pavimento pelvico, significa migliorare la rete territoriale e la qualità di vita delle pazienti. È il risultato di un lavoro condiviso tra direzione

strategica e strutture aziendali». Il servizio sarà attivo due volte a settimana, il lunedì e il giovedì pomeriggio, dalle 15 alle 17,25, ed è dedicato alla diagnosi, prevenzione e trattamento delle disfunzioni del pavimento pelvico. L’accesso al percorso riabilitativo avviene dopo una valutazione medica complessiva nell’ambulatorio di prevenzione e cura del pavimento pelvico dell’Unità operativa complessa di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale San Carlo di Potenza.Per essere inserite nel programma, è necessaria un’impegnativa per «prima visita gineco-
logica» con indicazione del quesito clinico relativo alla valutazione del pavimento pelvico. Le successive sedute riabilitative, a cura della Ginecologia dell’ospedale di Villa d’Agri, si svolgeranno nell’ambito di un percorso di dieci sedute, prenotabili al numero 0971 616050 nei giorni e orari stabiliti.Con questa nuova apertura, l’Azienda ospedaliera San Carlo consolida la propria strategia di potenziamento della rete sanitaria lucana, rafforzando il ruolo dei presidi periferici e offrendo alle donne percorsi di cura più vicini, specializzati e umani.
LA FIALS: «DEGRADO E POCA SICUREZZA»
«Parcheggio San Carlo necessario intervenire»
POTENZA. La Fials di Potenza ha segnalato alla Direzione generale dell’Azienda ospedaliera regionale San Carlo una situazione di grave trascuratezza nel parcheggio interno dell’ospedale, situato sotto i pannelli solari e gestito da una ditta esterna. «La segnaletica orizzontale è ormai quasi del tutto cancellata – spiega il segretario provinciale Giuseppe Costanzo – e gli stalli risultano indistinguibili, con conseguenti disagi per personale, utenti e visitatori».Alla mancanza di indicazioni visive si aggiunge, secondo il sindacato, «l’assenza di cestini per i rifiuti, che ha trasformato l’area in uno spazio degradato». Bottiglie, cartacce e materiali vari vengono abbandonati a terra, compromettendo il decoro e la percezione di sicurezza.«Un ambiente pulito e ordinato è parte integrante della sicurezza nei luoghi di lavoro – sottolinea Costanzo –. Non è un dettaglio estetico, ma un elemento strutturale dell’organizzazione sanitaria». La Fials chiede il ripristino della segnaletica, l’installazione di cestini e un piano di pulizia e monitoraggio costante.«Il silenzio della Direzione – conclude – stride con l’immagine di un’amministrazione che si dichiara attenta al benessere organizzativo. Restituire ordine e sicurezza al parcheggio del San Carlo significa restituire dignità e fiducia a chi vi lavora e a chi vi si affida per la propria salute».

Il presidente dell’Usc: «Escluse Tac e Risonanze con contrasto dal piano regionale, Basilicata penalizza i pazienti più fragili»
POTENZA. «C’è qualcosa di profondamente ingiusto nella gestione sanitaria lucana di questi mesi: proprio i pazienti che più avrebbero bisogno di vedere ridotte le liste d’attesa vengono esclusi dalle cure di cui hanno urgente necessi- tà». È la dura denuncia del presidente dell’Unità sanità convenzionata, Michele Cataldi, che critica apertamente la delibera della Giunta regionale 513/2025.«Con questo provvedimento – spiega – la Regione Basilicata, nel tentativo dichiarato di “abbattere” le liste d’attesa, ha escluso dal piano straordinario le TAC e le Risonanze magnetiche con mezzo di contrasto, esami indispensabili nei percorsi oncologici, cardiologici e neurologici, spesso decisivi per diagnosticare una malattia in tempo utile».Per Cataldi si tratta di «un paradosso che si aggiunge al para-
dosso». La delibera 513, osserva, «tenta di curare con gli strumenti della burocrazia la ferita aperta dalla delibera 473/2025, che nei mesi scorsi aveva tagliato risorse proprio dove servivano, generando quell’emergenza di attese che og- gi si vorrebbe tamponare. È come voler chiudere una ferita con la stessa lama che l’ha inferta».«Le liste d’attesa – prosegue – non sono piovute dal cielo, ma sono il prodotto di una programmazione distorta che ha distribuito i fondi non in base ai bisogni sanitari, bensì alla spesa storica. Con la delibera 473, la Basilicata è tornata indietro di dieci anni, tagliando fuori territori e strutture che avrebbero potuto assorbire domanda e ridurre i tempi di attesa».Il presidente dell’Usc contesta anche la natura del piano correttivo: «I fondi utilizzati non sono nuovi, ma re-

sidui non spesi dello scorso anno, recuperati solo per evitare le sanzioni previste dal decreto legge 72/2024 per le Regioni che non impiegano le risorse entro l’anno. Non è un piano di rilancio, ma una corsa contro il tempo per salvare la contabilità, non i pazienti».«L’aspetto più grave –aggiunge – è l’esclusione di TAC e Risonanze con contrasto: esami centrali per diagnosi oncologiche, vascolari e neurologiche. In molti casi, la differenza tra una TAC con
contrasto e una senza è la differenza tra diagnosticare in tempo un tumore o lasciarlo avanzare».Secondo Cataldi, «richiamarsi ad Agenas per giustificare l’esclusione è un argomento fragile: il compito di una Regione non è copiare elenchi tecnici, ma garantire i Livelli essenziali di assistenza e rispettare il Piano nazionale di governo delle liste d’attesa 2019–2021, che include esplicitamente tali esami tra le prestazioni critiche da monitorare».«Basterebbe chiedere a qualsiasi medico o radiologo – conclude – per capire la gravità di una simile omissione: ogni giorno queste indagini salvano vite. Negarle o ritardarle significa trasformare la lista d’attesa in un conto alla rovescia. Le liste si riducono con programmazione, trasparenza e coerenza, non con delibere estemporanee».


POTENZA Rocco Pace: «A un anno dalla proroga per i lavori di manutenzione obbligatori, chiediamo certezze sull’intervento»
POTENZA. «A un anno dalla proroga del fine vita dell’impianto scale mobili “prima” viale Marconi – XVIII Agosto, nulla è dato sapere sul futuro di questa importate infrastruttura per la mobilità nella città di Potenza». Lo denuncia Rocco Pace della Filt Cgil Basilicata che ricorda come sia stato il sindacato a lanciare il primo grido di allarme sul rischio chiusura delle scale mobili già nel 2023 con la precedente amministrazione comunale. «La costante interlocuzione del sindacato con il Comune - spiega - ha consentito poi all'attuale amministrazione di ottenere la proroga di un anno per la realizzazione dei lavori di manutenzione per gli adeguamenti certificati dall’Ansfisa (Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie e delle Infrastrutture stra-

dali e autostradali del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti) e resi obbligatori per legge, in quanto si tratta di un impianto che nel 2023 ha compiuto i trent'anni di vita».
«La proroga tuttavia era stata frutto di una sinergia di intenti tra Comune e Regione Basilicata, che

aveva garantito lo stanziamento dei fondi necessari per la realizzazione dei lavori, quantificabili in circa 7 milioni di euro. Sinergia che noi non vorremmo fosse andata persa. Per questo motivoprosegue Pace - come Cgil chiediamo certezze su un intervento che riteniamo necessario sia per
la mobilità della città di Potenza che per i livelli occupazionali, che subirebbero l’impatto di una eventuale chiusura. Chiusura che va assolutamente scongiurata trattandosi di un importante collegamento della città al centro storico».
«È necessario che la Regione Basilicata destini i
fondi necessari per la realizzazione dei lavori richiesti – conclude Pace –andando incontro alle casse comunali che potrebbero così occuparsi della manutenzione straordinaria. Si tratterebbe a nostro avviso di un atto “dovuto” nei confronti della città capoluogo e del suo ruolo di città dei servizi».
POTENZA Incontro in Sesta Commissione per discutere le opere di riqualificazione e il futuro forno crematorio, il primo in Basilicata
POTENZA. Nella seduta odierna della Sesta Commissione consiliare permanente del Comune di Potenza, presieduta da Giammarco Guidetti, è stato audito il Sindaco Vincenzo Telesca in merito agli aggiornamenti relativi agli interventi, alle opere e ai servizi in corso di realizzazione presso il “Cimitero Nuovo Giovanni Paolo II”.
La Sesta Commissione aveva già esaminato in precedenza i lavori di riqualificazione del complesso cimiteriale, soffermandosi in particolare sul progetto dei forni crematori. L’incontro odierno ha permesso di approfondire e aggiornare il quadro degli interventi attualmente in corso. In particolare, il Sindaco Telesca, durante il sopralluogo effettuato nei giorni precedenti le festività di Tutti i Santi e della Commemorazione dei Defunti, ha verificato — insieme al Dirigente dell’Unità di Direzione Lavori Pubblici e Reti, ing. Domenico Ber-

terame, ai gestori e ai tecnici preposti — i lavori finalizzati a rendere l’area cimiteriale più accessibile alle persone con disabilità e agli anziani, migliorandone complessivamente la fruizione. Sono previsti diversi interventi, tra cui il potenziamento degli ascensori, la realizzazione di nuovi spazi per
l’accoglimento delle salme, nonché i lavori di ampliamento dei parcheggi e il miglioramento della segnaletica e degli ingressi. Il Sindaco ha inoltre confermato che entro il 2026 sarà completata la realizzazione del forno crematorio, il primo in Basilicata: un’infrastruttura di grande rilievo per
l’intera regione.
Tale progetto si inserisce in un più ampio programma di interventi che comprende anche la costruzione di nuove cappelle e loculi, per rispondere in modo adeguato alle esigenze della cittadinanza.
«Il miglioramento dei servizi presso il Cimitero Nuovo rappresenta un segnale importante di attenzione verso i cittadini — ha dichiarato il presidente della Sesta Commissione, Giammarco Guidetti —. Quando si lavora tutti nella stessa direzione — amministratori, tecnici e gestori — si riescono a raggiungere risultati concreti e a garantire servizi di qualità.»
Guidetti ha inoltre annunciato che, insieme alla Terza Commissione consiliare permanente, verrà organizzato un sopralluogo presso il Cimitero Nuovo “Giovanni Paolo II” per verificare direttamente lo stato di avanzamento dei lavori.
POTENZA L’uomo, 30 anni, avrebbe maltrattato la compagna per 2 anni. Il gip ha poi convalidato l’arresto in carcere
POTENZA. Nel corso del week-end appena conclusosi, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Potenza, coadiuvati da personale della locale Stazione Carabinieri, sono stati chiamati ad intervenire, nel capoluogo, a seguito di una segnalazione giunta al Numero Unico di Emergenza (NUE) 112 per una lite in ambito domestico.
Gli uomini dell’Arma, giunti presso l'abitazione hanno trovato una donna poco più che trentenne in forte stato di agitazione. Ristabilita la calma, veniva affidata alle cure del personale del 118 contestualmente allertato dalla Centrale Operativa dei Carabinieri.
Per quanto emerso dai primi accertamenti esperiti sul posto, il convivente, suo coetaneo ed originario della provincia, avrebbe poco prima aggredito verbalmente e minacciato la convivente, anche in presenza del figlio minore della coppia rompendo,

nell’impeto d’ira, il vetro di una porta dell’abitazione. Quanto ricostruito dagli investigatori dell’Arma ha fatto emergere, inoltre, che la giovane donna sarebbe stata vittima da circa due anni, di condotte maltrattan-
ti, incluse vessazioni, aggressioni fisiche e verbali mai denunciate.
L’uomo, dopo aver ha rifiutato le cure da parte dei sanitari del 118, in ossequio a quanto previsto dal protocollo “Codice Ros-
so”, è stato dichiarato in arresto e condotto presso gli uffici dell’Arma in via Pretoria. A conclusione delle formalità di rito, veniva associato alla Casa Circondariale di Potenza a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. In data odierna l’arresto è stato convalidato dal GIP del locale Tribunale che, al termine dell’udienza, ha disposto a carico dell’indagato, per il quale, si precisa, vige la presunzione d’innocenza fino a sentenza definitiva di condanna, la misura della custodia cautelare in carcere.
Il Comando Provinciale Carabinieri di Potenza desidera richiamare l'attenzione sull'importanza della tempestività nella segnalazione di episodi di violenza di genere o domestica poiché la prontezza nel comporre il NUE 112 o nel recarsi presso la più vicina Stazione Carabinieri è un requisito essenziale per consentire l'intervento immediato e l'adozione delle misure cautelari a tutela della vittima.
Incontri dedicati ai giovani per promuovere stili di vita sani. Prossimo appuntamento a Marsicovetere il prossimo 16 novembre
Acat del Potentino Odv-Ets (Associazione dei Club Alcologici Territoriali), da anni in prima linea nell’offrire Mutuo Aiuto a persone affette da dipendenze da alcol, azzardo e stupefacenti, ha lanciato una cruciale raccolta fondi per finanziare giornate di sensibilizzazione rivolte specificamente ai giovani.
L’iniziativa mira a informare e mettere in guardia le nuove generazioni sui pericoli e il disagio connessi all’uso e abuso di droghe, alcol e gioco d’azzardo.
L’associazione, che opera con l’approccio ecologico-sociale del Metodo Hudolin, ritiene fondamentale intervenire preventivamente, offrendo strumenti di consapevolezza per promuovere stili di vita sani e corretti.
Le giornate di sensibilizzazione, come quelle già realizzate con successo in collaborazione con Polizia Stradale e altre realtà locali, prevedono dibattiti, incontri e simulazioni

pratiche (come l’uso di occhiali che simulano lo stato di alterazione da alcol) per mostrare l’impatto reale di queste dipendenze sulla salute e sulla vita quotidiana. La prossima giornata di sensibilizzazione sui pericoli dell’uso di alcol e stupefacenti, si terrà il 16 novembre a Marsicovetere alle ore 10:30 presso la sala del Centro sociale.

L’incontro organizzato dall’Acat del Potentino odv-ets con l’associazione Cat di Moliterno, prevede la simulazione alcol test, droga test e guida stato d'ebbrezza. Saranno presenti anche gli esponenti della Croce Rossa della Val d’Agri e l’Avis di Marsicovetere. Bonifacio Pistocchi, Presidente dell’Acat del Potentino, sottolinea l’im-
portanza di un coinvolgi- mento comunitario: «È vitale che la comunità si unisca per proteggere i nostri ragazzi. Le dipendenze rappresentano una sfida sempre più complessa e la prevenzione, attraverso l’informazione mirata, è la nostra arma più efficace». L’associazione fa appello alla generosità di cittadini e istituzioni per raggiun-
gere l’obiettivo di finanziare un calendario più ampio di eventi sul territorio. Ogni contributo, piccolo o grande, sarà destinato direttamente alla realizzazione di queste attività educative e preventive per i giovani. Per sostenere l’iniziativa e donare, è attiva la campagna sulla piattaforma GoFundMe al link: https://gofund.me/d9a04a
Un anno fa un caso analogo. La vittima difesa dall’Avv. Cimadomo ebbe il coraggio di denunciare Ad un uomo di trent’anni

Ancora violenza domestica in Basilicata. Ancora un intervento dei Carabinieri a Tolve per fermarla. Ancora una volta un indagato trentenne accusato di maltrattare la moglie.
Di lunedì la notizia che un uomo è stato fermato dai Carabinieri di Tolve mentre compiva l’ennesimo atto di maltrattamenti e minacce nei confronti della moglie, questa volta in presenza dei figli.
L’uomo è stato prima tradotto in carcere e, poi, su disposizione del GIP ha avuto applicato la misura dell’allontanamento dalla casa familiare con l’applicazione del braccialetto elettronico.
NON È LA PRIMA VOLTA
Non sappiamo se si tratta della stessa persona ma la nostra memoria giornalistica ci restituisce che nel luglio del 2024 era accaduta una cosa analoga nella stessa Tolve.
In quel caso all’indagato fu applicata la misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico a seguito di una denuncia presentato dalla moglie difesa dall’avv. Donatello Cimadomo.
Due casi a distanza di poco più di un anno che ci restituiscono l’idea di una situazione che rischia di sfuggire di mano e che non viene pienamente col-

TOLVE Operazione dei Carabinieri dopo aver ricevuto una segnalazione dalla donna
TOLVE. Il Comando Provinciale Carabinieri di Potenza pone la tutela delle vittime e il contrasto ai reati di genere e domestici tra le sue priorità assolute, agendo con prontezza e determinazione per interrompere ogni spirale di violenza. Ovviamente la tempestività della segnalazione si conferma un requisito essenziale per garantire l'efficacia dell'intervento. Nel pomeriggio del 29 ottobre, a Tolve, i militari della locale Stazione Carabinieri hanno arrestato un uomo, deferendolo all'Autorità Giudiziaria per il reato di maltrattamenti in famiglia. Operazione effettuata in seguito a una speditiva attività d’indagine innescata da una segnalazione pervenuta alla Centrale Operativa direttamente dalla persona offesa. L’im-
ta dalle statistiche. Se in un piccolo paese, a distanza di un anno ci troviamo all’applicazione di due misure analoghe per due fatti analoghi è evidente che la violenza domestica è un fenomeno tutt’altro che sotto controllo e che merita attenzione da parte dell’autorità giudiziaria ma anche da parte degli educatori per evitare che fatti simili si ripetano.
IL CORAGGIO DI DENUNCIARE
A questo va aggiunto anche che non sempre questi fatti vengono denunciati.
Il pudore di esporre la propria vita familiare alle analisi sociali e alle poli-

mediato intervento dei militari ha permesso di acclarare le condotte violente e vessatorie poste in essere dal coniuge, un 30enne lì residente. «La donna, nel formalizzare la denuncia, ha evidenziato come il marito si fosse reso da tempo responsabile di maltrattamenti e minacce, l'ultimo dei quali si sarebbe consumato qualche istante prima della chiamata al 112, con l'aggravante che le violenze, in questa circostanza, sarebbero state commesse anche alla presenza dei figli minori. I militari intervenuti, dopo gli opportuni accertamenti ed approfondimenti del caso, hanno tratto in arresto l’uomo che al termine delle formalità di rito è stato associato presso la Casa Circondariale di Potenza, a disposizione della competente Autorità Giudiziaria» si legge nella nota dei Carabinieri. «Nell'udienza svoltasi nella giornata di ieri, il Giudice per le Indagini Preliminari presso
tiche di polizia, la vergogna per una situazione di violenza nella quale molto spesso la vittima si sente ingiustificatamente colpevole, la pervicace ed infondata volontà di salvare la propria famiglia spesso portano a trascurare o a rinviare l’ipotesi della denuncia. Serva un salto di qualità culturale.
Serve che le donne vittime di violenza prendano il coraggio di denunciare al primo segnale, di non sentirsi in colpa per quello che sta accadendo e di confermare la volontà punitiva anche quando le indagini iniziano ad entrare nel vivo.
La violenza tra le mura domestiche è una piaga
sociale difficile da affrontare e complicata da gestire.
I carabinieri di Tolve questa volta, come anche un anno fa sono stati proattivi e hanno avuto la capacità di intervenire immediatamente per evitare che il tutto degenerasse in una tragedia.
Questo, però, è potuto avvenire perché la parte offesa ha denunciato. Perché la vittima ha avuto il coraggio di rompere la sindrome di Stoccolma nei confronti del carnefice. Ecco perché ci sentiamo di dire che è quanto mai opportuno denunciare. La violenza va fermata subito, prima che diventi tragedia.

Lavoratori e sindacati chiedono risposte immediate sul futuro dello stabilimento e nuove commesse per garantire l’occupazione
MELFI. Si è svolta ieri mattina, davanti ai cancelli della Tiberina di Melfi, un’assemblea sindacale molto partecipata che ha acceso i riflettori sulla grave crisi che attraversa lo stabilimento. Le lavoratrici e i lavoratori, insieme alle organizzazioni sindacali Fim, Fiom, Uilm e Fismic, hanno espresso forte preoccupazione per l’assenza di prospettive industriali e chiesto chiarezza sul futuro del sito lucano, in vista dell’incontro previsto per domani.La richiesta è netta: la Tiberina deve dire se intende partecipare a un piano di rilancio e Stellantis deve garantire commesse chiare e durature per assicurare la continuità produttiva. Senza nuovi carichi di lavoro, avvertono i sindacati, l’equilibrio occupazionale e l’intera filiera dell’automotive a Melfi rischiano di collassare.«Non è più tempo di rinvii o di promesse – sottolineano i rappresentanti sindacali –. Serve un impegno concreto che restituisca certezze ai lavoratori e all’intero indotto. Le famiglie non possono vivere nell’incertezza e il territorio non può permettersi di perdere un presidio industriale così importante».Le organizza-

zioni sindacali hanno ribadito la necessità di un intervento deciso anche da parte delle istituzioni. Al Governo è stato chiesto di mettere in campo politiche industriali reali per sostenere il settore automobilistico, ormai in affanno in tutta Italia. Alla Regione Basilicata, invece, si chiede di promuovere iniziative concrete per tutelare l’indotto di Melfi, considerato un patrimonio strategico per l’economia regionale.In questa direzione, i sindacati hanno domandato un incontro urgente al Ministero delle Imprese e del Made in Italy con il gruppo Tiberina, per chiarire le prospettive produttive e definire un piano industriale solido
per tutti gli stabilimenti italiani, a partire da Melfi, il più colpito dalla crisi.Per dare forza alle rivendicazioni, è stato annunciato lo stato di agitazione e l’istituzione di un presidio permanente davanti allo stabilimento. Se dall’incontro di domani non arriveranno risposte, saranno definite ulteriori azioni di lotta.Nei prossimi giorni, come deciso nell’ultimo attivo unitario, si terranno assemblee in tutte le aziende dell’indotto di San Nicola di Melfi per costruire un percorso condiviso di mobilitazione e rilancio dell’intera area industriale, simbolo della manifattura lucana e del lavoro nel Mezzogiorno.
L’UGL CHIEDE IMPEGNI CONCRETI PER MELFI
«Necessarie
MELFI. La Ugl Metalmeccanici esprime forte preoccupazione per la crisi che sta travolgendo lo stabilimento Tiberina di San Nicola di Melfi, dove la produzione è ormai ridotta al minimo. «È necessario che la Tiberina e Stellantis si assumano le proprie responsabilità e garantiscano la continuità produttiva e occupazionale» afferma il sindacato.Durante l’assemblea tenutasi davanti ai cancelli, lavoratrici e lavoratori hanno chiesto con determinazione chiarezza sul futuro. Al momento non sono previste commesse per la nuova Compass e, secondo il nuovo calendario, i 129 dipendenti lavoreranno un solo giorno ogni due mesi, con la Cassa integrazione in scadenza a maggio 2026. La Ugl sollecita un piano industriale «chiaro, condiviso e concreto» e chiede a Stellantis di assegnare nuove commesse per garantire la tenuta dell’indotto. Invoca inoltre un tavolo urgente presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy con il gruppo Tiberina e la Regione Basilicata, per definire una strategia di rilancio dell’intera area industriale di Melfi.«Non obbligheremo nessuno a scioperare, ma restare fermi significa accettare una lenta agonia. È il momento di lottare uniti per salvare i posti di lavoro» conclude la Ugl.

Savino Italiano (Europa Verde): «Non si può parlare di sostenibilità se i cittadini restano esclusi dai benefici dell’energia»
PALAZZO SAN GERVASIO.
Continua a far discutere il progetto della nuova centrale a biogas prevista nel territorio comunale. Dopo l’appello del consigliere di Progetto comune, Mario Saluzzi, interviene anche Savino Italiano, portavoce di Europa Verde Palazzo San Gervasio, che ribadisce la necessità di mantenere alta la soglia di attenzione su un tema «che riguarda non solo il nostro comune ma l’intero territorio dell’Alto Bradano».«Non siamo contro le energie rinnovabili –spiega Italiano – ma contro una logica di accumulo che trasforma aree agricole e rurali in distretti energetici concentrati, senza reali benefici per le comunità locali». L’esponente ecologista evidenzia come nell’area siano già presenti diversi impianti di biogas tra Venosa, Melfi e Lavello,
e che «l’opportunità di un nuovo impianto a Palazzo» pone interrogativi sull’impatto ambientale, sulla sostenibilità economica e, soprattutto, sulla convenienza per i cittadini.Secondo Italiano, il nodo centrale è capire «a chi giova tutta questa produzione di energia» e perché, nonostante l’espansione delle centrali, i cittadini continuino a pagare «costi tra i più alti d’Europa». L’attivista denuncia inoltre la desertificazione produttiva e sociale che affligge l’Alto Bradano: «Mentre si promettono ricadute economiche, le imprese locali chiudono o abbandonano il territorio, incapaci di sostenere i costi energetici e la mancanza di politiche di sviluppo coerenti».Altro tema cruciale riguarda l’alimentazione degli impianti: «Temiamo – osserva Italiano – che la disponibilità di pro-

dotti agricoli locali non sia sufficiente a sostenere la filiera, con il rischio che vengano utilizzati scarti diversi da quelli previsti, compromettendo la qualità e la sostenibilità del progetto».Europa Verde propone un cambio di prospettiva, puntando sulle co-
munità energetiche locali come modello di sviluppo più equo e partecipato. «Sarebbe utile – sottolinea Italiano – incentivare l’autoproduzione e la condivisione dell’energia, riducendo i costi per famiglie e imprese e favorendo la permanenza dei giovani nel territorio».Da qui l’invito alla politica locale a non lasciarsi «ammaliare da facili promesse o interessi privati», ma a promuovere una pianificazione energetica realmente sostenibile, capace di garantire trasparenza e benefici diretti alla cittadinanza.«Non ci si può nascondere dietro il Green Deal per giustificare speculazioni che arricchiscono pochi e non portano vantaggi reali alle comunità – conclude Italiano –. La transizione ecologica deve camminare insieme al benessere dei territori e di chi li abita».
Due giorni tra gusto, cultura e musica per valorizzare una delle eccellenze simbolo del territorio lucano
Torna a Palazzo San Gervasio la Festa dell’Olio, in programma sabato 8 e domenica 9 novembre, con un ricco calendario di appuntamenti dedicati all’oro verde di Basilicata. L’evento, giunto alla sua seconda edizione, si propone di celebrare una coltura antica e sacra ai latini, simbolo di vita, fecondità e legame con la terra.Il comune di Palazzo San Gervasio, tra i primi in Basilicata ad aderire all’Associazione Nazionale Città dell’Olio, conferma così il suo impegno nella promozione della cultura dell’olivo e nella tutela del paesaggio olivicolo italiano.Il programma si apre sabato 8 novembre con l’inaugurazione degli stand e la conferenza stampa di apertura, seguite dalla masterclass «Evoluzione del gusto», un viaggio sensoriale nel mondo dell’olio d’oliva guidato da esperti tecnici assaggiatori. La serata proseguirà con la musica del poliedrico Pietro Cirillo, fondatore delle Officine Popolari Lucane, e con il dj set di Mr Parsia.Domenica 9 novembre sarà invece la volta dello showcooking dello chef Francesco Lorusso (Bramea), seguito dalla dimostrazione «A scuola dal casaro», a cura dell’Azienda Agricola Pucillo. Alle 19.30 è prevista una nuova masterclass, prima del gran finale musicale con Giancro e Dominik, che accompagneranno il pubblico fino alla chiu-
sura della festa.Durante i due giorni, i visitatori potranno percorrere un itinerario tra oltre 50 stand dedicati ai prodotti locali, con l’accompagnamento di musicisti, giocolieri e artisti di strada. Sarà inoltre possibile partecipare a visite guidate ai principali tesori culturali del paese: la Biblioteca Joseph and Mary Agostine, la Pinacoteca d’Errico e la Domus Federiciana, recentemente restaurata.Grande entusiasmo nelle parole del sindaco di Palazzo San Gervasio, Luca Festino, che ha commentato:«Siamo giunti alla seconda edizione della nostra Festa dell’Olio con entusiasmo raddoppiato, motivo di grande orgoglio per la nostra comunità. A questo va aggiunto che Palazzo San Gervasio, insieme agli altri comuni del Vulture Alto Bradano, sarà Città del Vino 2026. Olio e vino sono elementi fortemente connotativi del nostro territorio: rappresentano la geografia liquida di questo paesaggio, la sintesi della nostra cultura».E ancora: «La qualità che celebriamo oggi sarà il fondamento su cui costruiremo il nostro futuro. Questa manifestazione è la prova concreta di una sinergia vincente: un sincero ringraziamento all’amministrazione, agli uffici comunali e ai ragazzi che hanno collaborato con acribia. Invitiamo tutti a scoprire le eccellenze del nostro territorio e a condividere l’orgoglio di un Co-

mune che lavora concretamente per garantire un futuro di successo».
Il borgo lucano celebra la XVIII edizione della rassegna tra gusto, cultura e tradizione: un successo che unisce comunità, istituzioni e appassionati
Un successo da record per Carbone, che dal 31 ottobre al 2 novembre ha accolto oltre 15 mila visitatori tra vicoli, boschi e profumi d’autunno.
La XVIII Mostra Mercato del Tartufo Bianco del Serrapotamo ha trasformato il borgo lucano in una festa diffusa dedicata al gusto e alla tradizione, confermandosi come uno degli appuntamenti enogastronomici più amati della Basilicata.«La nostra Mostra Mercato del Tartufo Bianco del Serrapotamo quest’anno raggiunge la maggiore età — ha dichiarato il sindaco di Carbone, Mariano Mastropietro — non è soltanto un traguardo legato al tempo trascorso, ma il segno di una crescita costante nel tempo. L’evento si è affermato come punto di riferimento per l’intera valle, migliorando anno dopo anno sotto il profilo organizzativo e qualitativo. Il tartufo è una risorsa che genera economia, perché rappresenta per molte famiglie una fonte di reddito e, allo stesso tempo, un formidabile attrattore turistico».Nel
momento inaugurale, il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, ha voluto sottolineare il ruolo strategico dei territori e l’impegno della Regione nel sostenerli: «La Regione Basilicata è vicina a tutte le comunità, indipendentemente dalle loro dimensioni. Ogni comune, grande o piccolo che sia, rappresenta un tassello fondamentale della nostra identità. Sostenere realtà come Carbone significa valorizzare il lavoro straordinario che i piccoli centri svolgono ogni giorno nel promuovere le proprie eccellenze e nel far conoscere, anche su scala più ampia, prodotti unici come il tartufo bianco del Serrapotamo».Un bilancio entusiasta arriva anche da Sabatino Ianibelli, presidente dell’Associazione Tartufai del Serrapotamo E.T.S.: «Per un comune come Carbone sono dati incredibili: le oltre 15 mila presenze confermano il crescente interesse per il nostro tartufo bianco, un prodotto unico dalle forme tondeggianti e dai profumi straordinari che il territorio della valle del

Serrapotamo sa donargli. La manifestazione continua a essere un punto di riferimento per turisti e appassionati di enogastronomia».Tra i protagonisti di questa edizione anche la chef Enza Crucinio, che con i suoi show cooking ha conquistato il pubblico unendo creatività e tradizione. Gli stand enogastronomici, animati da produttori locali, hanno offerto un viaggio sensoriale tra sapori autentici e ricette della tradizione lucana, mentre artisti di strada, giocolieri e musici-
sti hanno colorato i vicoli del borgo.Non sono mancati momenti di spettacolo e intrattenimento con i Krikka Reggae e Nina Zilli, che hanno infiammato le serate della festa, accompagnate da escursioni alla ricerca del tartufo, laboratori del gusto e visite guidate.Organizzata dal Comune di Carbone e dall’Associazione A.P.S. Tartufai del Serrapotamo E.T.S., con il sostegno della Regione Basilicata, del Programma Speciale Senisese (linea di intervento «Sostegno al-
l’identità culturale»), dell’APT Basilicata, del GAL La Cittadella del Sapere, del Parco Nazionale del Pollino e di numerose aziende private, la manifestazione si conferma un modello di collaborazione virtuosa tra istituzioni, associazioni e imprese del territorio.Ancora una volta, Carbone ha saputo raccontare la sua anima più autentica: una comunità che cresce nel segno della qualità, dell’accoglienza e del profumo inconfondibile del suo tartufo bianco.
sanatoria dopo il diniego e l’ordinanza di demolizione quasi scaduta
Una nuova richiesta di sanatoria datata
30 ottobre 2025, con ID pratica 2491, compare negli uffici del Comune di Lagonegro.
Il nome è sempre lo stesso: Falabella Salvatore. E qui sorge la domanda che agita palazzo di città e opinione pubblica: com’è possibile una nuova sanatoria dopo un diniego definitivo e un’ordinanza di demolizione già in scadenza?
IL FATTO
Il caso, ribattezzato ormai “la vicenda Zanco”, sta diventando una vera bomba politica. L’ordinanza n. 39 del 1° agosto 2025, firmata proprio a carico del sindaco Falabella, imponeva la demolizione della villa contestata. Un atto esecutivo, previsto dalla normativa edilizia, che — una volta notificato — blocca ogni nuova sanatoria o tentativo di regolarizzazione. Eppure, dal nulla, ecco comparire una nuova istanza di sanatoria.
Una mossa che, più che una procedura amministrativa, appare come una sfida frontale alla legge.
COSA DICE
LA LEGGE

Il 30 ottobre scadranno i termini per demolire la struttura abusiva in contrada Zanco, i circoli cittadini di FdI e FI incalzano il primo cittadino


LE ORDINANZE DI DEMOLIZIONE
I PROVVEDIMENTI NEI CONFRONTI DEL SINDACO E DELLA SUA FAMIGLIA
Le strutture sono ubicate tutte in frazione Zanco di Lagonegro, zona agricola e sottoposta a: - vincolo forestale/vincolo idrogeologico (Regio Decreto n. 3267/1923); - vincolo sismico (L. n. 64/1974 e D.P.R. n. 380/2001); - vincolo paesistico (PTP di Area vasta del Massiccio del Sirino).
LAGONEGRO Dopo l’audizione di Piro in Senato, è il senatore Gasparri ad interessare i ministri sul caso Falabella, citando gli articoli di Cronache



LE (POCHISSIME) ECCEZIONI
Solo due casi potrebbero
L’articolo 36 del DPR 380/2001 parla chiaro:non si può presentare una nuova istanza di sanatoria per lo stesso abuso se una precedente è stata respinta e c’è un’ordinanza di demolizione in vigore.La cosiddetta “doppia conformità” — cioè la conformità dell’opera sia al momento della costruzione che oggi — è condizione imprescindibile.Se la sanatoria è già stata bocciata, significa che tale conformità non sussiste.E l’ordinanza di demolizione, essendo un atto esecutivo, rende irricevibile qualsiasi nuova domanda, come pure più volte ribadito dal Consiglio di Stato.In sintesi: nessuna nuova sanatoria è possibile finché l’ordinanza resta valida e non viene annullata.


cambiare il destino dell’immobile:1.Un nuovo piano regolatore che renda l’opera conforme (ma a Lagonegro non risulta alcuna variazione urbanistica recente); 2.Un annullamento in autotutela dell’ordinanza o del diniego precedente (atto eccezionale e raramente praticato).Entrambe le ipotesi, al momento, appaiono non poter essere in campo.
E allora a cosa serve questa nuova richiesta di sanatoria?
L’INTERROGAZIONE PARLAMENTARE
La tensione istituzionale è salita di livello.Sulla vicenda è infatti approdata a Roma un’interrogazione parlamentare di Maurizio Gasparri che chiede chiarimenti al Ministero delle
Infrastrutture e dell’Interno.
L’obiettivo: capire se l’amministrazione di Lagonegro abbia rispettato le norme edilizie e quali azioni siano state intra-
prese dopo l’ordinanza di demolizione.Il caso Falabella, da pratica locale, diventa così questione politica nazionale.
UN GIOCO CHE IMBARAZZA LE ISTITUZIONI
La situazione è diventata incandescente:la villa resta intatta, l’ordinanza quasi scaduta, e la nuova sanatoria fa tremare le scrivanie del municipio.Un cortocircuito amministrativo che getta un’ombra sulla credibilità delle istituzioni locali e mina la fiducia dei cittadini. La legge è chiara: non puoi chiedere una nuova sanatoria per ciò che è già insanabile. Ma a Lagonegro, tra carte che ricompaiono e atti che non si eseguono,il confine tra legalità e convenienza politica sembra farsi sempre più sottile. Perché quando la demolizione resta solo sulla carta, la vera crepa non è nei muri della villa, ma nella fiducia dei cittadini verso chi li governa.
MATERA Manca la maggioranza qualificata per procedere alla votazione. I consiglieri di opposizione: «Individuare la figura tutti insieme senza prevaricazioni»
MATERA. Il Consiglio comunale di Matera non riesce a trovare l’intesa sul presidente dell’Assise. Ieri pomeriggio si è tenuta l’ennesima Seduta lampo.
Rinviata a l10 novembre prossimo a causa dell'assenza dei consiglieri di opposizione. Tra i banchi della minoranza presente soltanto Francesco Paolo Grieco di Periferie per Matera.
Per procedere all’elezione dell’Ufficio di Presidenza è necessaria la presenza di 22 consiglieri, ovvero della maggioranza qualificata. Attualmente il sindaco Nicoletti può contare su 18 consiglieri che hanno deciso, questa volta, di non farsi cogliere impreparati. E difatti, capito che non si poteva procedere alla votazione, il consigliere comunale di maggioranza Angelo Montemurro ha chiesto di approvare la richiesta di aggiornamento della Seduta a lunedì 10 novembre. La richiesta è stata approvata e la Seduta sciolta rinviando così
tutti gli argomenti di discussione alla prossima Seduta che sicuramente si preannuncia scoppiettante.
C’è ancora da lavorare per il sindaco Nicoletti affinchè si riesca a fare sintesi su Augusto Toto, il candidato alla carica di presidente del Consiglio.
LA REAZIONE DELL’OPPOSIZIONE
Intanto i consiglieri di opposizione non hanno preso bene lo scioglimento della Seduta.
«Il centrodestra, dopo aver constatato di non avere i numeri per eleggere il Presidente del Consiglio, indicato senza avere la maggioranza necessaria per eleggerlo, ha aggiornato i lavori senza consentire che si potessero affrontare gli altri punti all’ordine del giorno» affermano i consiglieri di opposizione che erano pronti a partecipare al prosieguo dei lavori, come era noto alla maggioranza, denunciano «questa cinica condotta, che tiene in ostaggio la città e la sacrifica sull’altare del-

le poltrone e degli interessi di parte».
«Addirittura le forze di centro destra hanno rinviato la seduta al 10 novembre pregiudicando la possibilità di tenere il Consiglio Comunale aperto su Matera Capitale Mediterranea della cultura del dialogo richiesto dalla minoranza» tuonano i consiglieri.
«Se il regolamento chiede una maggioranza qualificata per eleggere il Presidente del Consiglio,
occorre che tutti i consiglieri concorrano a individuarlo, senza imposizioni e prevaricazioni.continuano - Questo avevano chiesto le opposizioni nell’ultima seduta del Consiglio Comunale, ma evidentemente il centrodestra, che a parole vuole il dialogo, nei fatti non vuole ascoltare ragioni, se non quelle delle sue unilaterali pretese». «Le opposizioni continueranno a salvaguardare le prerogative demo-
cratiche del Consiglio e a impegnarsi sui problemi della città, non consentendo che si paralizzi l’attività politica amministrativa» concludono i consiglieri di minoranza Nunzia Antezza, Domenico Bennardi, Roberto Cifarelli, Luca Colucci, Raffaele Cotugno, Angelo Lapolla, Tommaso Perniola, Marina Rizzi, Angelo Rubino, Vincenzo Santochirico, Roberto Suriano, Saverio Tarasco, Adriana Violetto.
Il presidente Mancini: «Un passo concreto per rafforzare l’offerta formativa e promuovere la vocazione agricola del territorio»
c’è

La Provincia di Matera e il Comune di Pisticci hanno formalizzato un importante accordo per la valorizzazione dell’educazione agraria sul territorio. Con il decreto presidenziale 141/25, infatti, è stata ap-
provata la concessione in comodato d’uso gratuito alla Provincia di un terreno comunale di proprietà del Comune di Pisticci da destinare ad attività didattiche, sperimentali e di laboratorio del plesso Cerabona, che fa
parte dell’Iis Pisticci-Montalbano. Il terreno sarà destinato esclusivamente alle attività scolastiche istituzionali dell’Istituto e resterà nella disponibilità della Provincia di Matera per dieci anni, con possibilità di proroga. Tutte le spese di gestione e miglioramento saranno a carico della Provincia, mentre eventuali opere realizzate resteranno acquisite al patrimonio comunale. «L’accordo – ha commentato Mancini - nasce dalla volontà condivisa di offrire agli studenti spazi adeguati, in sostituzione delle aree precedentemente utilizzate e non più idonee a causa di problematiche logistiche e ambientali. Si tratta di un passo concreto per rafforzare l’offerta formativa e promuovere la vocazione agricola del territorio. Investire nella scuola significa investire nel futuro della nostra comunità», ha concluso Mancini. Il Sindaco Albano ha osservato: «Questa iniziativa testimonia la
grande attenzione che il Comune di Pisticci ha rispetto al mondo della scuola. L’obiettivo è sostenere la formazione dei giovani e promuovere la valorizzazione del nostro territorio agricolo». «I terreni affidati diventeranno uno spazio di apprendimento, innovazione e ricerca, dove gli studenti potranno mettere in pratica le conoscenze acquisite, sperimentare nuove tecniche di coltivazione e contribuire alla diffusione di una cultura agricola sostenibile» conclude Albano. «Per la scuola – ha spiegato la dirigente scolastica dell’Iis Pisticci-Montalbano, Cristalla Mezzapesa – la concessione di questi terreni è fondamentale perché diventeranno aula didattica e, dal momento che sono proprio in prossimità dell’istituto non ci saranno difficoltà per il raggiungimento e per la loro fruizione. Stiamo dando qualità all’offerta formativa di un istituto agrario che mira proprio all’acquisizione di queste competenze».
Cerimonia a Matera con il prefetto Favilli e le autorità civili e militari per onorare i caduti e ricordare il valore della coesione nazionale

MATERA. Matera si prepara a celebrare, oggi, 4 novembre, la Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze Armate, occasione solenne per ricordare il valore dell’unione e il sacrificio di chi ha difeso la libertà del Paese.
L’appuntamento, promosso dalla Prefettura e dal Comando provinciale dei Carabinieri di Matera, si terrà alle ore 10.00 in piazza Vittorio Veneto, alla presenza del prefetto Cristina Favilli, delle autorità civili, militari e religiose e delle rappresentanze delle associazioni combattentistiche e d’Arma.
Nel corso della cerimonia, il prefetto deporrà due corone: la prima al cippo di via Lucana, la seconda al Monumento ai Caduti di piazza Vittorio Veneto.
A rendere omaggio alla memoria dei militari caduti sarà schierato un reparto di forma-

zione composto da rappresentanti delle Forze Armate, della Guardia di Finanza, dei Corpi di Polizia, della Croce Rossa Italiana, dei Vigili del Fuoco e delle Associazioni nazionali dei Carabinieri e della Polizia di Stato.Durante la celebrazione saranno letti i messaggi inviati dal Capo dello Stato e dal Ministro della Difesa, cui seguiranno gli interventi del prefetto di Matera, del vicepresidente della Regione Basilicata, del sindaco di Matera, del presidente della Provincia, dei rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d’Arma e della Consulta studentesca. Alle ore 17.00 è previsto l’ammaina bandiera a cura di una rappresentanza delle forze dell’ordine e delle associazioni.
IL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE
«Il 4 novembre richiama l’Italia alla memoria il valore dell’unità nazionale e il ruolo imprescindibile delle Forze Armate» ha dichiarato il presidente del Consiglio regiona- le della Basilicata, Marcello Pittella. «È la giornata in cui il Paese rinnova il riconoscimento del sacrificio di quanti, nei momenti più difficili, hanno difeso la libertà e i principi fondanti della Repubblica». «Alle donne e agli uomini delle Forze Armate va la nostra più sincera gratitudine» ha aggiunto Pittella. «Il loro servizio, spesso silenzioso ma sempre essenziale, garantisce la sicurezza delle comunità e difende i valori della convivenza civile».
Il presidente ha infine sottolineato che, «in una fase storica segnata da incertezze e tensioni, il loro impegno rappresenta una testimonianza viva dei valori costituzionali».
La consegna durante la cerimonia presso il Monumento ai Caduti nel Parco di Montereale. Dal 1942, l’istituto è un punto di riferimento per la formazione dei giovani

Oggi in occasione della Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, durante la cerimonia prefettizia che si terrà a Potenza,
presso il Monumento ai Caduti nel Parco Montereale, verrà consegnato alla Scuola Primaria Canossiana di Potenza il Tricolore da parte del Prefetto e delle au-
torità istituzionali.
Consegnare la bandiera italiana a una scuola significa riconoscere e valorizzare l’impegno educativo e il servizio svolto quotidianamente per la formazione civica degli alunni, l’educazione al rispetto delle regole e l’amore per la patria. Nel Tricolore sono racchiusi i valori fondanti della nostra nazione, simbolo di unità e coesione, che ogni anno, nella ricorrenza del 4 novembre, viene consegnato a una scuola quale segno di continuità dei valori repubblicani e patriottici.
La Scuola Canossiana di Potenza accoglie con «orgoglio questo attestato di considerazione e di stima da parte dell’Ufficio Scolastico Regionale, della Prefettura di Potenza e del Comando Legione Carabinieri, organizzatore dell’evento» si legge nella nota
della Scuola.
«Si tratta di un riconoscimento del profondo impegno di un’istituzione che rappresenta un punto di riferimento per la città: l’unica scuola primaria paritaria di ispirazione cattolica, dedita con passione alla formazione dei più piccoli. - continua la notaLa presenza delle Canossiane a Potenza, iniziata nel 1942, ha contribuito in modo significativo alla crescita educativa e sociale del territorio, attraverso corsi di formazione professionale per sarte, segretarie d’azienda e maestre d’infanzia».
Oggi, la Scuola Canossiana continua «questa missione con la stessa dedizione, distinguendosi nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria, autentico fiore all’occhiello della tradizione educativa canossiana in città».
Dall’outdoor all’enogastronomia, l’Apt Basilicata porta al WTM di Londra
La Basilicata si prepara a conquistare la scena internazionale del turismo. Da domani, 4 novembre, e fino al 6, l’Agenzia di Promozione Territoriale (Apt) della Basilicata parteciperà al World Travel Market (WTM) di Londra, una delle più importanti fiere mondiali dedicate al settore.La regione sarà presente con un proprio spazio all’interno del padiglione Enit Italia, accompagnata da una selezione di tour operator specializzati nell’incoming: Ferula Viaggi, Martulli Viaggi DMC, Palazzo del Duca Luxury Hotel, BV Quarry Hotel Collection e Best Western Plus Dimora del Monaco.L’appuntamento londinese rappresenta una vetrina internazionale strategica per il turismo europeo e un’occasione preziosa per dialogare con il mercato britannico e d’oltremare.Durante la fiera, la Basilicata presenterà un ventaglio completo di proposte: dall’outdoor all’offerta culturale, dall’enogastronomia alle esperienze immersive nei borghi storici. Un territorio, quello lucano, che si rivolge a pubblici diversi — dagli appassionati di trekking e ciclismo agli amanti del buon vino, dai cinefili che inseguono le location cinema-
tografiche agli esploratori della natura più autentica.Tra i prodotti turistici protagonisti a Londra ci sarà la campagna dedicata al «Basilicata Coast to Coast», il percorso di 167 chilometri che collega il Tirreno allo Ionio, e il progetto «Fantastico Medioevo», promosso dalla Presidenza della Giunta regionale e coordinato dalla Fondazione Matera Basilicata 2019, in collaborazione con Apt Basilicata, Lucana Film Commission, Regione Normandia e sotto la direzione scientifica del professor Fulvio Delle Donne.Il progetto è dedicato alla Basilicata medievale federiciana, con le Costituzioni melfitane di Federico II del 1231, i castelli e le cattedrali: un itinerario che racconta un patrimonio culturale e architettonico che continua a ispirare arte e letteratura contemporanee.In questa cornice, l’Apt parteciperà anche alla conferenza stampa di lancio del 2027, Anno europeo dei Normanni, a cui aderiscono otto territori, tra cui la Basilicata. L’obiettivo è quello di promuovere sinergie durature, valorizzare una memoria europea condivisa e favorire il dialogo e la crescita reciproca tra le regioni coinvolte.

Il ponte di Ognissanti registra numeri positivi nei Borghi Eccellenti della Basilicata: natura, cultura e sostenibilità alla base del successo
Il weekend del ponte di Ognissanti porta buone notizie per il turismo lucano. I Borghi Eccellenti della Basilicata hanno infatti registrato un’affluenza in crescita, confermando il trend positivo che da tempo caratterizza il territorio.«Il successo registrato nei borghi della Basilicata durante il ponte di Ognissanti rappresenta la conferma inequivocabile di una strategia vincente che punta sulla valorizzazione delle nostre eccellenze territoriali. I dati relativi all'affluenza turistica nei Borghi Eccellenti Lucani sono motivo di grande soddisfazione: le Piccole Dolomiti Lucane e le cascate di San Fele hanno confermato il loro richiamo per gli amanti della natura e del trekking», ha dichiarato il consigliere regionale del Gruppo misto, Michele Casino.Secondo il consigliere, i risultati positivi «dimostrano che la Basilicata ha tutte le carte in
regola per competere nel panorama turistico nazionale. I nostri borghi non sono solo luoghi di straordinaria bellezza paesaggistica, ma custodi di un patrimonio culturale, storico e gastronomico unico, che merita di essere valorizzato e promosso con ancora maggiore determinazione».Casino ha poi sottolineato l’importanza di un modello di turismo sostenibile e di qualità, capace di generare ricadute economiche per le comunità locali senza compromettere l’autenticità dei territori. «Il successo del ponte di Ognissanti conferma l'importanza di investire in un turismo capace di creare opportunità di sviluppo economico per le comunità locali e di preservare al contempo l'autenticità dei no- stri territori. È fondamentale – prosegue Casino – continuare a lavorare in sinergia tra istituzioni, operatori turistici e comunità loca-

li per consolidare questi risultati e costruire un'offerta turistica sempre più competitiva e strutturata. La Basilicata merita di essere conosciuta e apprezzata per le
sue autentiche eccellenze».«L'obiettivo è chiaro –conclude il consigliere –trasformare il crescente interesse per i borghi lucani in un volano di sviluppo ter-
ritoriale duraturo, garantendo al contempo la tutela del patrimonio ambientale e culturale che rende unica la nostra regione».
