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Nominato dall’Amministratore unico Andretta «per le sue competenze»

Tra pochi mesi inizia l'anno della Capitale Mediterranea della Cultura e del Dialogo
RISPETTO ISTITUZIONALE
Polese:
n una comunità democratica, il rispetto delle istituzioni e di chi le rappresenta deve costituire un principio irrinunciabile, indipendentemente dalle appartenenze politiche o dalle opinioni personali. Il presidente della Regione, Vito Bardi rappresenta la più alta carica istituzionale della Basilicata e come tale ha tutto il diritto se non il dovere di richiamarne i valori (...)
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Si sa che a furia di perdere ci s’incavola, manco si fosse bambini incapaci del gioco democratico tra vinti e vincitori, ma vivaddio la politica finanche nei suoi scontri di merito e nei cazzeggi vendicativi ci aveva almeno abituato a non stare così tanto in basso, proprio nell’adagio volgare e per di più per un po’ di gloria mediatica. Ora non vogliamo approfittare della nostra mancata simpatia per la sindaca di Genzano Viviana Cervellino, rea d’aver utilizzato, peraltro senza accomodamenti danteschi, un epiteto ingiurioso quanto rumoroso e nemmeno far lavare la coscienza ai patrioti per lo stile condito coi “gargarismi di pisello”o per le gestualità boccaccesche d’un ultrà potentino trasformato per bacchetta Rosa addirittura in assessore regionale, ma davvero pare incredibile che dinnanzi ad una boutade piccina e senza nemmeno prendere le distanze, il centrosinistra si armi addirittura in un campo ostile, portando sulla croce il povero governatore Bardi, che magari va criticato per altre cose e non certo per la sua solidarietà alla Meloni, di cui si può dissentire politicamente in ogni maniera, ma mai invece per il suo ruolo di premier. Canta Kube Btz: “Parole ostili non stanno alle situazioni…”
Grande successo al teatro Guerrieri per la masterclass del maestro di animazione giapponese



POTENZA
Raccolta differenziata porta a porta per 9 contrade: il servizio parte a gennaio ma da mercoledì incontri informativi con i residenti
■ Mollica a pag 11
SAN FELE
Il consigliere Russo rivendica il suo ruolo al Parco del Vulture: «La mia presenza sempre ritenuta scomoda ma ho lavorato per il bene del territorio»
■ Mollica a pag 14
CENTRO RHAM
Neuroscienze e innovazione clinica: l’approccio multimodale per riattivare la plasticità cerebrale
■ Servizio a pag 8
SPORT
Al Viviani secco tre a zero del Potenza contro il Foggia ma la società resta in silenzio stampa sulle sorti dello staff tecnico
■ Nigro alle pag 18 e 19

L’APPELLO DEL CONSIGLIERE DI IV AL RISPETTO RECIPROCO E A MANTENERE UN CLIMA DI COLLABORAZIONE
«In
una comunità democratica, il rispetto delle istituzioni e di chi le rappresenta deve costituire un principio irrinunciabile, indipendentemente dalle appartenenze politiche o dalle opinioni personali. Il presidente della Regione, Vito Bardi rappresenta la più alta carica istituzionale della Basilicata e come tale ha tutto il diritto se non il dovere di richiamarne i valori in ogni circostanza». Così Mario Polese, capogruppo di Orgoglio Lucano – Italia Viva in Consiglio regionale che aggiunge: «Condivido peraltro, che ogni confronto politico, anche il più acceso, debba sempre
svolgersi all’interno dei confini del rispetto reciproco e della sobrietà evitando di cadere nella violenza dialettica». «Il Presidente Bardi – conclude il consigliere Mario Polese - interpreta il proprio ruolo istituzionale con equilibrio e senso di responsabilità, nell’interesse esclusivo della collettività. È dovere di tutti pertanto, maggioranza e opposizione, contribuire a un clima di collaborazione e di rispetto, perché solo così si rafforza la credibilità delle istituzioni e si concorre, su piani diversi, a costruire una prospettiva concreta di sviluppo per la nostra regione».

L’amministratore unico di Acquedotto Lucano, Alfonso Andretta, ha nominato direttore generale Luigi Cerciello Renna. Docente di legislazione ambientale presso l’Università degli Studi Roma4, Cerciello Renna, attualmente ricopre la carica di direttore degli Appalti e Affari societari di Acquedotto Lucano (la società che gestisce il servizio idrico integrato della Basilicata). Nel corso della sua carriera, è stato, tra l’altro, componente della Commissione tecnica interministeriale per il recepimento delle Direttive europee in materia di riforma dei reati ambienta-

li e, per 6 anni, sino al 2020, ha fatto parte della squadra di Raffaele Cantone all’Autorità nazionale anticorruzione.
Andretta nelle scorse ore
ha convocato l’Assemblea ordinaria e straordinaria dei soci di Acquedotto Lucano, per le ore 8 del 18 novembre prossimo, e in seconda per le ore 10 del
giorno successivo, al Park Hotel di Potenza. Le comunicazioni dello stesso amministratore unico sono al primo punto dell'ordine del giorno dell'Assemblea ordinaria, chiamata poi ad approvare il Bilancio di esercizio 2024. Al terzo punto dell'ordine del giorno l'aggiornamento del Piano industriale 2025-2027, al quarto la verifica del raggiungimento degli obiettivi dell'amministratore unico per il 2024.
Previsti, al quinto punto, la nomina della Società di revisione e il conferimento dell'incarico per la revisione contabile del bilancio per gli esercizi 2025, 2026, 2027 e la re-
visione dei conti annuali separati (triennio 20252027).
All'ordine del giorno dell'Assemblea straordinaria, invece, ci sono, tra l'altro, la proposta di aumento del capitale sociale fino a 20 milioni di euro e la modifica dell'articolo 7 dello Statuto, richiesta dalla Regione Basilicata (socio principale) «con riferimento - è scritto nella convocazione dell'Assemblea - alla limitazione del diritto di voto prevista per il socio che detiene un numero di azioni superiori al 24% nel senso di innalzare il limite dell'esercizio del diritto di voto dall'attuale soglia del 24% a quella del 39%».
Focus su un piano di efficientamento delle reti idriche e un dialogo costante con le istituzioni per affrontare l'emergenza
Cia-Agricoltori ha avviato la manifestazione la "Carovana dell'acqua", partita da Napoli lo scorso 26 settembre, per affrontare l'emergenza idrica, conferendo a Donato Di Stefano il ruolo di coordinatore del gruppo interregionale. Di Stefano avrà il compito di raccogliere le istanze delle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Molise, promuovendo incontri tra i rappresentanti locali e istituzioni competenti.
L'obiettivo è rafforzare la proposta di Cia sulla gestione sostenibile delle risorse idriche nell'Appennino meridionale, rappresentando le istanze agricole a livello europeo, nazionale e regionale. Di Stefano ha sottolineato l'importanza di un dialogo costante con i vari soggetti coinvolti nella governan-
ce della risorsa idrica, evidenziando la necessità di un piano invasi accompagnato da un programma di efficientamento delle reti. «Il lavoro di raccordo – dice infine il dirigente Cia - vuole mettersi in sintonia con questi macro obiettivi e contribuire come mondo agricolo in dialogo permanente con tutti gli attori della governance di fornire il nostro contributo come tutori dell'ambiente e del territorio ma anche come fruitori». La strategia si allinea con le linee guida dell'UE sulla resilienza idrica, puntando a migliorare l'efficienza idrica del 10% entro il 2030. Cia-Agricoltori si propone quindi come interlocutore autorevole per garantire una gestione equilibrata e sostenibile dell'acqua, fondamentale per cittadini e territori.















I
Casa e Salute avviano una consultazione di trenta giorni con la base lucana
IDipartimenti Ambiente ed Energia, Casa Infrastrutture e Lavori Pubblici, e Salute e Politiche alla Persona di Fratelli d’Italia – Provincia di Potenza, nelle persone dei rispettivi dirigenti Giovanni Motta, Paolo De Nictolis e Norma Nastri, hanno presentato ieri ai Coordinamenti Regionali e Provinciali del Partito un documento congiunto di proposte tecnico-politiche, primo passo di una più ampia versione che coinvolgerà anche i Dipartimenti nominati più di recente, per una più ampia consultazione con la “base” lucana del Partito di Giorgia Meloni, che durerà trenta giorni e si concluderà con la consegna della versione emendata del documento ai rappresentanti lucani in Consiglio e Parlamento di Fratelli d’Italia. In particolare, è stata ri-
CHIAROMONTE

volta l’esplicita proposta, di consegnare il documento a tutti i rappresentanti dei Circoli comunali di Fratelli d’Italia, dando loro mandato di organizzare una o più “giornate” di discussione sul documento, se necessario invitando i rispettivi responsabili di Dipartimento. Questo, ovviamente, sen-
za voler prescindere dall’eventuale interesse dimostrato da singoli aderenti al Partito, che potranno anche loro richiedere copia del documento ai referenti di Fratelli d’Italia sul territorio. La “Sintesi delle proposte tecnico-politiche dei Dipartimenti” nasce dopo quasi sette mesi di lavoro
dei Dipartimenti provinciali di Fratelli d’Italia, compresa la pausa estiva, ed è il frutto di un’elaborazione partecipata mediante tre metodologie, pur con “peso” diverso per i vari Dipartimenti: incontri con gli stakeholder del territorio; scambi a mezzo social network; incontri con singoli testimoni privilegiati durante la concreta attività sul territorio. Vario è anche il bilanciamento fra proposta tecnica e sintesi politica; proprio alla luce di ciò i tre dirigenti provinciali hanno chiesto che fossero gli iscritti tutti del Partito a svolgere, con metodo partecipato e democratico, una positiva opera di omogeneizzazione. Come da mandato ricevuto, Motta, De Nictolis e Nastri affermano di aver focalizzato il lavoro, insieme con gli aderenti ai rispettivi Dipartimenti, su
proposte di ampio respiro, in particolare attuabili, almeno in prima battuta, con modalità regolatorie piuttosto che con ingenti impegni finanziari, mentre interventi di interesse locale o esponenziale, pur meritevole, verranno gestiti all’interno dei singoli Dipartimenti, in accordo con i vertici di Partito. I tre dirigenti provinciali hanno anche sottolineato come il documento sarà oggetto di necessarie revisioni periodiche, vuoi per l’evolversi del contesto, vuoi per le sempre più strette interazioni con il sistema dei Dipartimenti, ancora in corso di completamento. In un lavoro di portata collettiva, molti sono i ringraziamenti a vario titolo; spiccano, in particolare, quelli collettivi a Piergiorgio Quarto, Ivana Smaldini e Vincenzo Claps.
L’assessore: «Mettiamo i nostri talenti nelle condizioni di realizzare in Basilicata il proprio sogno di vita e di soddisfazioni»
«La partecipazione a Chiaromonte alla cerimonia di chiusura della Summer School promossa dall’Associazione POLIS è stata per me l’occasione per dialogare con le ragazze e i ragazzi e per ribadire il mio impegno e quello del Presidente Bardi ad investire nella formazione per mettere i nostri talenti nelle condizioni di realizzare in Basilicata il proprio sogno di vita e di soddisfazioni». Lo ha sostenuto l’Assessore allo Sviluppo Economico Francesco Cupparo intervenendo all’incontro a Chiaromonte.
«Quella della Summer School – ha aggiunto – è un’esperienza ricca di entusiasmo e idee, che ha visto protagonisti tanti ragazzi pronti a costruire il futuro del nostro territorio. Investire nella formazione e nella partecipazione dei giovani significa credere davvero nella Basilicata di domani. Grazie a POLIS e a quanti hanno lavorato alla Summer School per l’impegno e la passione con cui porta avanti questi progetti».
«La Giunta – ha continuato l’Assessore – con i recenti Avvisi Pubblici approvati, tra i quali “Laboratori Stem”, con una dotazione finanziaria di 1 milione di euro, intende raggiungere obiettivi precisi: migliorare la formazione e l’apprendimento delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi a partire dalle aule e dai luoghi di studio; favorire metodologie didattiche innovative; contrastare la dispersione scolastica che comunque già da alcuni anni è stata significativamente ridotta; valorizzare gli studenti meritevoli attraverso
premi e riconoscimenti. E dopo la scuola superiore – ha detto Cupparo – abbiamo rivolto il nostro impegno per programmare l’attività successiva di studio con l’istituzione degli Its Accademy per i settori Meccatronica, Agro-Alimentare e Turismo che si aggiungeranno a quello Energia già in funzione. Intendiamo in questo modo sostenere il modello dell’istruzione superiore “4+2” centrato su un modello che coniuga didattica teorica e didattica laboratoriale, esperienze pratiche e formazione a lavoro, in un contesto di flessibilità, di innovazione basata anche sull’utilizzo delle tecnologie digitali».

«Non è solo un intervento tecnico – continua Cupparo – ma un investimento educativo e sociale. Vogliamo far emergere i talenti, stimolare la curiosità scientifica, accendere nuove vocazioni. I laboratori Stem serviranno a colmare il divario digitale e a rafforzare le competenze dei nostri giovani, rendendoli più competitivi e protagonisti del futuro.”
Inoltre l’assessore ha fatto riferimento all’Avviso Pubblico “Basilaureati- bonus alle imprese per l’assunzione di disoccupati lau-
reati”, con una dotazione di 6 milioni di euro, che – ha detto - è una prima misura concreta, che intendiamo monitorare e verificare dalla fase attuativa a quella conclusiva, per garantire lavoro di qualità e stabile ai nostri giovani laureati».
All’incontro ha preso parte anche il Prefetto Maria Teresa Sempreviva, Capo Gabinetto del Ministero dell’Interno . Un anno fa il Sindaco di Chiaromonte le ha conferito la cittadinanza onoraria (la madre era di Chiaromonte) . Cupparo sottolinea che «il Prefetto Sempreviva rappresenta un’eccellenza lucana e un simbolo per i nostri giovani che lo studio, la preparazione consentono di avere successo».
Tra pochi mesi inizia l'anno della Capitale Mediterranea della Cultura
Se ne parla poco. Potrebbe essere un grande strumento come fu nel 2019
I M AS SI M O D E L LA PE NN A
Il 2025 sta per finire. Tra qualche mese
Matera tornerà ad essere capitale. Dopo la sua proclamazione come capitale europea della cultura, la città dei sassi tra qualche mese sarà capitale Mediterranea della Cultura e del Dialogo. Forse perché ormai la grandezza di Matera viene data per scontata ma, purtroppo, non notiamo nei confronti di questo evento la stessa frizzante atmosfera che si percepiva nell'incipiente inizio del 2019.
Matera Capitale Europea della Cultura 2019 è stato un vettore importante per tutta la nostra Regione. La città attrasse investimenti e turismo e tutto il territorio regionale ne fu beneficiato. Fu una battaglia corale di cui tutti ne abbiamo avuto benefici.
UN’OPPORTUNITÁ
DA NON PERDERE
Tutti sanno bene quanto la cultura sia un motore di sviluppo economico sia dal punto di vista turistico che da quello sociale. Il vecchio adagio secondo cui con la cultura non si mangia è stato smentito dai fatti. La cultura moltiplica le potenzialità economiche di ter-
ritori già ricchi e costruisce ricchezze anche laddove non ci sono.
Matera non era questo straordinario vettore turistico prima della sua proclamazione come capitale europea della cultura. È diventata questo anche grazie a quell'anno di grazia.
Ora è necessario che quello stesso entusiasmo, quello stesso dinamismo, quella stessa carica di volontà comuni e di progettualità condivise tornino a manifestarsi nel nostro territorio.
Matera è una risorsa per la nostra Regione. Conosciamo gli sterili campanilismi che contraddistinguono la tradizione italiana. Li conosciamo e li apprezziamo quando si fermano all'ironia e alla battuta. Li riteniamo deleteri quando cercano di entrare in altri settori danneggiando le potenzialità che il superamento degli stessi sarebbero in grado di manifestare.
Matera e Potenza devono marciare uniti in questa iniziativa. Devono supportarsi a vicenda e tutti devono darsi da fare per trasformare la forza propulsiva di Matera in una forza propulsiva per tutti.
Nel 2019 fu così. Ancora adesso tutti ne trattenia-

mo e ne riteniamo i benefici che l'onda lunga ha lasciato sul territorio. Nel 2026 dobbiamo fare in modo che sia nuovamente così. Nella terra del rimorso, nel luogo dei treni visti passare ma perduti, Matera 2019 fu un fatto vero, una ricerca reale di ciò che doveva essere e che è stato.
Ci piacerebbe che dal 2026 ai prossimi dieci anni si torni a parlare di un'opportunità sfruttata e non dell'ennesimo treno perduto.
CHE MEDITERRANEO SIA
Il Mediterraneo è tornato prepotentemente al centro delle questioni internazionali. Il conflitto israelo-palestinese ma anche la guerra RussoUcraina hanno risvelato la centralità geopolitica di quello che era il “mare nostrum”. E' nel mediterraneo attraverso il canale di Suez che la Cina punta a rinforzare la via della seta e gli Stati Uniti a ridisegnare il loro ruolo egemonico. È nel mediterraneo che avvengono i grandi movimenti di popoli, i grandi confronti tra religioni
e culture diverse. È nel mediterraneo che tutto ciò diventa realtà. Mettere Matera e, quindi, la Basilicata al centro del progetto dialogico e culturale del mediterraneo significa assegnare direttamente alla città dei sassi ed indirettamente a tutta la Basilicata un ruolo centrale nella storia che viviamo.
È il tempo del mediterraneo. È il tempo del dialogo. Il dialogo ed il mediterraneo passano da Matera, attraversano la Basilicata, facciamoci trovare pronti.

Presso il Sacrario Militare ha visto la partecipazione delle autorità e delle associazioni combattentistiche, con una messa in suffragio officiata dal Vescovo
POTENZA. Nel giorno della Commemorazione dei defunti, migliaia i cittadini di Potenza che si sono recati ai cimiteri della città, il cimitero monumentale di San Rocco e il cimitero Nuovo per rendere omaggio ai propri cari.
Ed è proprio presso il Sacrario Militare del Cimitero Monumentale di Potenza che ha avuto luogo, come ogni anno, la cerimonia di commemorazione dei Caduti di tutte le guerre.
La solenne ricorrenza si è svolta alla presenza delle locali Autorità civili e militari che, unitamente ad una nutrita rappresentanza delle varie Associazioni Combattentistiche e d’Arma, sono intervenute per la cerimonia.
Per l’occasione è stata celebrata una Santa Messa in suffragio presieduta da Sua Eccellenza Monsignor Davide Carbonaro, Vescovo dell’Arcidiocesi di Potenza - Muro Lucano - Marsico Nuovo, e concelebrata dal Cappellano Militare Don Giovanni Caggianese, sacerdote collaboratore per l’assistenza spirituale al personale del

Comando Legione Carabinieri “Basilicata”.
La celebrazione dei Santi Misteri con gli onori militari resi da un picchetto armato interforze a chi si è immolato per la Patria e il bene comune è culminata con il momento, particolarmente evocativo e sentito, della deposizione di una corona di alloro ad imperituro ricordo dell’intramontabile coraggio e nobiltà d’animo di quegli Eroi. Durante l’Omelia monsignor Carbonaro ha ricordato come «i nostri de-
funti vivono in Cristo, protagonista della resurrezione e della speranza». Ed è proprio speranza la parola ricorrente nell’Omelia . Una speranza che «non delude, perché nasce dalla Parola di Dio, che consola e trasforma il cuore». In questo luogo di silenzio e memoria, la preghiera per i defunti diventa un gesto di fiducia: perché, come ha detto Carbonaro, «non preoccupiamoci del quando, ma del come generare vita e amore, qui e ora».






La

MATERA. Nel giorno dedicato ai Defunti, si è rinnovato il rito della commemorazione nel Sacrario Militare del cimitero di contrada Pantano a Matera, un momento solenne per ricordare i Caduti di tutte le Guerre. La cerimonia, organizzata dalla Prefettura e dal Comando Provinciale Carabinieri di Matera, ha visto la partecipazione di numerose autorità locali e rappresentanti delle forze dell’ordine.
Tra i presenti, il Prefetto di Matera, Cristina Favilli, il sindaco Antonio Nicoletti e il vice sindaco Rocco Buccico, insieme al-
l’assessore comunale alle politiche sociali, Stefania Draicchio. Hanno partecipato anche il tenente colonnello Giovanni Battista Aspromonte, comandante interinale del Comando provinciale dei Carabinieri di Matera, il Questore Emma Ivagnes, il comandante della Polizia Penitenziaria, Giacomo Prudentino, e il comandante della Guardia di Finanza, Roberto Maniscalco. La cerimonia ha visto la presenza della comandante dei Vigili del fuoco di Matera, Amalia Tedeschi, e dei rappresentanti delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma.

I rappresentanti militari e delle forze di polizia hanno commemorato i Caduti con la deposizione di una corona al monumento realizzato dall’artista materano Franco Di Pede, in un gesto simbolico di rispetto e gratitudine nei confronti di coloro che hanno sacrificato la propria vita per la patria.
La cerimonia è proseguita con la celebrazione della Santa Messa in suffragio dei Defunti, presieduta da Sua Eccellenza Monsignor Benoni Ambarus, Arcivescovo di Matera-Irsina. Durante l’omelia, il Vescovo ha sottolineato l’im-
portanza della memoria e della preghiera in questo giorno di riflessione. In occasione della commemorazione, dal 29 ottobre all’8 novembre, i cimiteri cittadini osservano orari di apertura speciali, dalle ore 7.30 alle ore 17.30, con accesso consentito fino alle 17.15. È stata disposta la sospensione di tutte le attività relative ad apposizioni di lapidi, lavori di manutenzione e nuove edificazioni, nonché operazioni straordinarie per il trasferimento di salme e resti mortali durante il periodo della commemorazione.

Un approccio multimodale per la stimolazione neurocognitiva e neuromotoria integrata, dove mente, corpo e percezione lavorano per riattivare la plasticità cerebrale
Quando si parla di innovazione in ambito neuroscientifico, si tende a pensare subito a dispositivi sofisticati, algoritmi di intelligenza artificiale o tecnologie digitali di ultima generazione. Ma nel campo della riabilitazione, l’innovazione vera non coincide solo con la tecnologia: è la capacità di mettere in relazione discipline, esperienze e linguaggi diversi per restituire alla persona una funzionalità globale.
È questo il principio che guida il RHAM Healthcare Center di Matera, un centro d’eccellenza dove ricerca e clinica si incontrano per creare protocolli integrati di stimolazione cognitiva e motoria. Tra questi, spicca MindLenses®, un percorso terapeutico basato su un approccio multimodale e sull’uso di occhiali prismatici come strumento di stimolazione neurocognitiva e sensoriale.
DALLA RIABILITA-
ZIONE TRADIZIO-
NALE ALLA TERAPIA MULTIMODALE
Per decenni la riabilitazione cognitiva si è concentrata sul recupero di singole funzioni: memoria, linguaggio, attenzione, prassie. Ma oggi le neuroscienze ci insegnano che il cervello non lavora per compartimenti stagni: le sue funzioni sono intrecciate in reti dinamiche che coinvolgono percezione, movimento,
emozione e pensiero.
Da questa consapevolezza nasce la terapia multimodale, un approccio che attiva simultaneamente diversi canali — cognitivo, sensoriale, motorio e affettivo — per potenziare i processi di neurointegrazione. In altre parole, non si riabilita una funzione isolata, ma si stimola l’intero sistema, promuovendo una riorganizzazione cerebrale più solida e duratura.
MINDLENSES®:
LE LENTI CHE
“SPOSTANO” LA PERCEZIONE
Il cuore del protocollo MindLenses® sono gli occhiali prismatici, strumenti in grado di modificare temporaneamente la percezione visuo-spaziale. Questa “distorsione controllata” costringe il cervello a ricalibrare la propria mappa percettiva e motoria, attivando meccanismi di plasticità cerebrale adattiva.
Quando la stimolazione visiva viene abbinata a esercizi cognitivi e motori mirati, si innesca un effetto sinergico: i sistemi attentivi, posturali e percettivi si riorganizzano, migliorando la concentrazione, la memoria di lavoro e la consapevolezza corporea. È un allenamento per la mente e per il corpo, che favorisce un equilibrio dinamico tra percezione e azione. La forza del protocollo non risiede solo nella tecnologia, ma nel suo valo-

re integrativo: le lenti diventano un ponte tra dimensione sensoriale e cognitiva, tra stimolo e risposta, tra cervello e comportamento.
IL LAVORO
D’ÉQUIPE: DOVE
LA SCIENZA INCONTRA
LA PERSONA
Al RHAM Healthcare Center, la riabilitazione è un processo corale. Neuropsicologi, psicologi, fisioterapisti, terapisti occupazionali, logopedisti ed educatori professionali lavorano fianco a fianco per costruire percorsi personalizzati che tengano conto non solo dei deficit, ma anche delle risorse individuali del paziente. Ogni percorso MindLenses® parte da una valutazione approfondita delle funzioni cognitive, sensoriali e motorie, per poi de-
finire un programma integrato che mira al benessere globale della persona. Non si tratta soltanto di “riattivare” una funzione, ma di restituire fiducia, autonomia e qualità della vita.
In questa visione, la riabilitazione diventa un laboratorio di umanità: un luogo dove la scienza incontra l’esperienza soggettiva del paziente e dove la cura si trasforma in relazione.
UN MODELLO DI CURA INTEGRATO E CENTRATO SULLA PERSONA
Il protocollo MindLenses® rappresenta un passo concreto verso un modello di cura integrata e personalizzata. La combinazione di stimolazione visuo-motoria e interventi multimodali crea un terreno fertile per la neuro-

plasticità, la resilienza cognitiva e la crescita emotiva.
Ogni paziente, attraverso l’esperienza percettiva mediata dalle lenti, sperimenta un nuovo modo di abitare lo spazio, di percepire il proprio corpo e di interagire con l’am- biente. È un viaggio di rieducazione sensoriale e cognitiva che riattiva la naturale capacità del cervello di adattarsi, cambiare e imparare.
IL FUTURO DELLA RIABILITAZIONE: SCIENZA, TECNOLOGIA E UMANITÀ
La riabilitazione del futuro non sarà più confinata entro i confini di una disciplina. Sarà un campo aperto, dove neuroscienze, psicologia, fisioterapia e tecnologie digitali dialogheranno in un linguaggio comune. L’obiettivo non sarà soltanto “curare”, ma potenziare: aiutare la persona a scoprire nuove forme di equilibrio e di consapevolezza. In questo senso, gli occhiali prismatici di MindLenses® non sono soltanto uno strumento terapeutico, ma un simbolo di una visione nuova della riabilitazione — una visione in cui mente, corpo e percezione si integrano per costruire salute, benessere e futuro. La vera innovazione, dunque, non è solo tecnologica: è umana. Nasce dall’incontro tra ricerca e sensibilità clinica, tra conoscenza e ascolto, tra il desiderio di comprendere e la capacità di prendersi cura.
Un uomo di 69 anni, deceduto per emorragia cerebrale, ha permesso con la sua generosità di salvare altre vite a Roma e Bari
POTENZA. All’ospedale San Carlo di Potenza si è recentemente svolta una procedura di prelievo multiorgano su un uomo lucano di 69 anni, deceduto a seguito di una grave emorragia cerebrale non operabile. L’accertamento di morte encefalica è avvenuto nel pieno rispetto dei protocolli medici e delle normative vigenti, consentendo l’avvio del percorso di donazione.
La direzione aziendale ha espresso profondo cordoglio per la perdita e gratitudine alla famiglia del donatore che, in un momento di grande dolore, ha saputo compiere un gesto di straordinaria generosità.
«La scelta dei familiari di rispettare la volontà espressa in vita dal loro congiunto rappresenta un esempio di civiltà e solidarietà che onora l’intera comunità”, ha

dichiarato il direttore generale dell’Azienda ospedaliera San Carlo, Giuseppe Spera. “Donare gli organi significa trasformare una tragedia personale in una
possibilità di vita per altri». Un ringraziamento particolare è stato rivolto al personale della Rianimazione del San Carlo, alle équipe chirurgiche giunte dagli
ospedali di Roma e Bari per l’esecuzione del prelievo, e al Coordinamento regionale trapianti, per la professionalità e la collaborazione dimostrate in ogni fase dell’intervento. Gli organi prelevati – il cuore, il fegato e i reni – sono stati destinati rispettivamente ai centri trapianto di Bari e Roma, dove potranno offrire una concreta speranza di vita a pazienti in attesa di trapianto, tra cui un lucano. «La buona riuscita di questa complessa operazione – ha aggiunto il direttore generale Spera – è il risultato di un impegno condiviso, di grande competenza e di profondo rispetto per la dignità umana. A tutti coloro che hanno partecipato va il nostro più sentito ringraziamento per la dedizione e l’altissimo livello di professionalità dimostrato».
replica di Aisla alla Regione Basilicata: confermato il presidio del 7 novembre. Latronico: «Il fondo ora tutela tutti»
POTENZA. «Nessuno viene lasciato indietro», ha dichiarato la Regione Basilicata in una nota diffusa nelle scorse ore per rispondere alle proteste delle famiglie lucane colpite dalla Sclerosi Laterale Amiotrofica. Ma l’Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica (Aisla) non condivide questa visione e denuncia una realtà ben diversa: quella di decine di nuclei familiari abbandonati a sé stessi, costretti da mesi a sostenere da soli il peso di una malattia che non lascia tregua.L’Assegno di cura, che per anni ha rappresentato un aiuto fondamentale per garantire assistenza continua ai pazienti, non è stato ripristinato nella sua forma originaria: l’importo, spiega Aisla, è stato ridotto a 500 euro, una cifra insufficiente a coprire le necessità di una cura che richiede presenza costante ventiquattr’ore su ventiquattro. Sono circa cinquanta le famiglie lucane che da mesi garantiscono assistenza H24 senza alcun sostegno effettivo da parte della Regione.
«Quando la Sla entra in casa, la vita si capovolge», scrive l’associazione. Ogni gesto quotidiano – respirare, nutrirsi, comunicare –diventa una sfida che non può essere interrotta. Le fa-

miglie si trasformano in mani, braccia, gambe e voce dei propri cari, senza formazione, senza turni e senza ferie. È un impegno totale che prosciuga risparmi, energie e salute. Aisla denuncia come questa condizione di abbandono non riguardi solo chi convive con la Sla, ma tutte le persone affette da patologie rare e gravi che necessitano di assistenza costante.
«Sostenere queste famiglie – sottolinea l’associazione – è il dovere di una comunità civile. Non si può affrontare la questione al ribasso, né rimandare ancora la soluzione». Per questo motivo, Aisla conferma il presidio previsto per giovedì 7 novembre a Potenza, davanti alla sede della Regione, finché non sarà ri-
pristinato integralmente l’Assegno di cura.Nelle scorse ore si è svolta una telefonata tra l’assessore regionale alla Salute, Cosimo Latronico, e la dirigenza locale e nazionale dell’associazione. Lunedì 3 novembre è in programma un incontro urgente tra le parti, al termine del quale sarà diffusa una nota con eventuali sviluppi. Dal canto suo, l’assessore Latronico ha voluto chiarire la posizione della Regione, spiegando che «il vecchio fondo specifico per la Sla, istituito nel 2013, non esiste più». Le risorse, ha precisato, «sono confluite nel Fondo nazionale per la non autosufficienza, che garantisce uguali diritti e tutele a tutte le persone in condizioni di disabilità
grave e gravissima, compresi i malati di Sla».«Comprendiamo le ragioni di chi chiede maggiore attenzione – ha dichiarato Latronico – ma è bene chiarire che il nuovo sistema prevede un contributo economico ridotto ma uguale per tutti, in un’ottica di equità e sostenibilità». L’assessore ha inoltre ricordato che «la Regione Basilicata ha già trasferito le risorse agli Ambiti Territoriali Sociali per consentire la gestione dei Piani Individuali di Assistenza (Pai), in coerenza con il Piano nazionale per la non autosufficienza 2022–2024». «Siamo al fianco delle famiglie e delle associazioni – ha ribadito Latronico –ma la sfida è costruire un
sistema equo e sostenibile, capace di accompagnare tutte le persone con disabilità lungo percorsi di cura e inclusione».Una posizione che, tuttavia, non convince i malati e i loro familiari, che chiedono risposte immediate e misure concrete, non solo promesse di sistema. Aisla, in attesa dell’incontro di lunedì, ribadisce la necessità di un intervento straordinario: «Non si può parlare di uguaglianza quando la riduzione dei fondi costringe le famiglie a scegliere tra lavorare e assistere un congiunto. Non si tratta di rivendicare privilegi – precisa l’associazione – ma di garantire la sopravvivenza e la dignità di chi vive una condizione estrema». Il confronto tra la Regione e Aisla si preannuncia dunque delicato, in un contesto in cui il tema dell’assistenza ai malati gravi tocca le corde più profonde della società. Da una parte, la necessità di razionalizzare le risorse pubbliche; dall’altra, il diritto alla vita e alla dignità di chi combatte ogni giorno contro una malattia che priva del corpo ma non della coscienza. Giovedì 7 novembre, davanti al palazzo della Regione, la voce delle famiglie lucane tornerà a farsi sentire.

POTENZA Da mercoledì partono gli incontri informativi. Telesca: «Prenderà il via dal 5 gennaio e poi si estenderà al resto delle zone periferiche»
POTENZA. Dopo anni di attesa e una raccolta differenziata che ha mostrato tutti i suoi limiti, anche le contrade del capoluogo lucano avranno il servizio di raccolta differenziata porta a porta. Lo hanno annunciato il sindaco Vincenzo Telesca e l’amministratore unico di Acta, Ignazio Petrone. Da mercoledì partiranno gli incontri informativi dedicati ai cittadini interessati dal nuovo servizio.
«Finalmente ci siamo – ha dichiarato il sindaco Telesca –. Iniziamo con gli incontri nelle prime nove contrade: Poggio Cavallo, Ciciniello, San Nicola, Chiangali, Costa della Gaveta, Piani del Mattino, Via Giovanni XXIII, Macchia Giocoli e Serre per un totale di circa 5mila residenti. Il nuovo sistema prenderà ufficialmente il via il 5 gennaio 2025, data della prima raccolta porta a porta in queste nove contrade».
«Stiamo riorganizzando l’intero servizio nell’ambito di un piano industriale che punta a una gestione più efficiente e sostenibile» ha aggiunto l’Au Petrone.
«Questo – ha spiegato il primo cittadino –rappresenta solo il primo step di un progetto più ampio: nel 2026 il servizio verrà esteso a 22.000 persone, coprendo progressivamente tutto il territorio comunale».

Parallelamente, il Comune e Acta avvieranno una campagna di formazione e informazione rivolta ai cittadini delle contrade coinvolte.
Gli incontri pubblici si terranno il 5, 6, 7 e 11 novembre e serviranno a illustrare le nuove modalità di conferimento dei rifiuti e a distribuire i mastelli per la raccolta differenziata.«Dobbiamo incontrare i cittadini per spiegare come cambia il conferimento – han- no ribadito Telesca e Petrone –. È un passaggio fondamentale: solo con la collabora-
zione di tutti potremo ottenere risultati concreti.»
«Il nostro obiettivo è quello di rendere Acta una società economicamente sana e capace di garantire un servizio di qualità» hanno continuato.
Il nuovo servizio rappresenta anche una risposta al problema dell’abbandono selvaggio dei rifiuti, che continua a deturpare le aree periferiche e le vie di accesso alla città. «Non possiamo più tollerare le discariche abusive alle porte di Potenza – ha sottolineato il sindaco –. La raccolta porta a porta, se ben gestita, è lo strumento più efficace per contrastare questo fenomeno e migliorare la qualità ambientale del nostro territorio.»
L’obiettivo, secondo Acta, è quello di aumentare sensibilmente la percentuale di raccolta differenziata e introdurre, in futuro, tariffe più eque basate sulla quantità effettiva di rifiuti prodotti. «Puntiamo a una grande innovazione – ha concluso Petrone – in termini di qualità, quantità e sostenibilità del servizio.»
Un cambiamento atteso, dunque, che segna l’inizio di una nuova fase per la gestione dei rifiuti nel capoluogo lucano, con l’auspicio che la collaborazione tra istituzioni e cittadini possa finalmente restituire decoro e pulizia anche alle aree più periferiche della città.
POTENZA A ottobre la prima tappa di un percorso virtuoso a sostegno dell'acqua, soddisfatta la presidente Maria Anna Fanelli
POTENZA. Donne e acqua, due elementi distintivi della società moderna. Due fattori che possono andare a braccetto grazie ad azioni sinergiche e capaci di sviluppare iniziative sul territorio e avviare una fitta rete di conoscenze e di saperi. Sono queste in soldoni le chiavi di volta della programmazione avviata da tempo dall'Ande (Associazione Nazionale Donne Elettrici) di Potenza, presieduta da Maria Anna Fanelli che guarda con fiducia e rinnovato interesse alle prospettive dell'acqua in Basilicata. Tutto nasce da un convegno svoltosi il 15 ottobre a Potenza nella sede del Polo Bibliotecario dal titolo; “Le donne e l'acqua in Basilicata”, promosso di concerto con gli Stati Generali delle Donne in Basilicata, il Ministero della Cultura e il Polo Bibliotecario di Potenza, dall'Ipsia De Giorgi di Potenza, dal Comune di Potenza, dal Comune di Ma-

ratea, da Appennino Smart, dalla Comunità Montana Alto Basento e dal Comune di San Fele. I temi all'ordine del giorno furono interessanti e rivestono ancora un punto fermo dell'azione di Ande. Tra questi l'acqua e le donne a Maratea, dall'antica tradizione dei libbani, la nuova libbaneria mediterranea, le residenze sociali di Designer e Artisti per costruire un dialogo
con la comunità e con il territorio. La programmazione riguarda anche le fontane di Comunità che vedono in Enzo Fierro, presidente di Appennino Smart uno dei cuori pulsanti della programmazione legata all'acqua e alla valorizzazione del patrimonio idrico e le cascate di San Fele con U' Uatteniere gli elementi nevralgici di un percorso che lega tali ele-
menti di sviluppo con la libbaneria mediterranea gestita da tanti anni a Maratea da Angela Licasale, un quarto percorso riguarda anche l'antica fontana Ripulone di Laurenzana.
L'acqua come ascolto, un tappeto di messaggio, forte, intenso, un tappeto da ascoltare. L'acqua vista come trama sonora di un tempo mediterraneo, un'esperienza audio-immersiva che invita a riscoprire il territorio attraverso il suono, la contemplazione e il cammino. Per queste ragioni le donne e l'acqua possono diventare elementi distintivi della società lucana.
Un rapporto antico tuttora attuale, basti pensare che tanto l'acqua, quanto le donne sono artefici di generazione urbana, di vita e perfette alleate di bellezza.
Tutto questo per dare vita e forma alla passione, l'impegno e la programmazione che Ande punta a rafforzare sul territorio
per le donne e con le donne. La libbaneria di Maratea fu presa a modello grazie alla visione e all'ascolto di un audio-video inserita nel tappeto sonoro Eco di Nuova libbaneria che ebbe l'onore di presenziare all'Expo di Osaka in Giappone. Dunque Ande lancia la sfida, una sfida che rinnoverà il suo impegno il prossimo 21 novembre in un secondo appuntamento.
Acqua, donne, tanta passione e progettualità. Da rimarcare in tal senso la presentazione dei lavori di Sara Bologna, ospite di una residenza di Maratea, della nuova libbaneria Mediterranea di Maratea che presentano una collezione di corone per incorniciare le donne ce hanno intrecciato con le loro mani la storia dei libbani. Sante donne tenaci come la salsedine e il mare, La stessa pianta dell'erba tagliamani.
F RANCESCO M ENONNA
Commissione Pari Opportunità ad Avigliano dopo un comunicato dal tono sessista, ma gli autori del testo sotto accusa non partecipano
AVIGLIANO. «L’episodio verificatosi ad Avigliano deve diventare un punto di partenza per riflettere sul valore del linguaggio e sul rispetto reciproco». Con queste parole l’assessora alle Politiche di genere del Comune di Avigliano, Fabiola Tortorelli, ha commentato la seduta straordinaria della Commissione comunale per le Pari Opportunità, svoltasi il 30 ottobre su iniziativa della Consigliera di Parità della Regione Basilicata, Ivana Pipponzi, e della Consigliera di Parità della Provincia di Potenza, Simona Bonito. La riunione era stata convocata dopo la segnalazione relativa all’utilizzo di linguaggio offensivo nei confronti di una professionista cui era stato conferito un incarico temporaneo presso il Comune. La segnalazione era partita dal gruppo consiliare di maggioranza, che aveva ritenuto inaccettabili le espressioni contenute in un comunicato diffuso dal gruppo “Impegno Comune”.
Le due Consigliere di Parità, dopo aver esaminato il testo, avevano confermato la presenza di frasi riconducibili a stereotipi di genere e non conformi ai principi del decreto legislativo 198 del 2006 e del Manifesto di Venezia. Per questo avevano proposto un percorso formativo e di sensibilizzazione sul linguaggio istituzionale.
Il gruppo “Impegno Comune” non ha tuttavia partecipato alla seduta, diffondendo nello stesso giorno un comunicato in cui definiva le Consigliere «inquisitori».
«Si è persa un’occasione importante di dialogo – osserva Tortorelli – e si è alimentata confusione sul ruolo delle Consigliere, che sono garanti e non accusatrici».Durante la riunione non sono mancati momenti di tensione, ma anche la

volontà di trasformare un episodio negativo in un percorso di consapevolezza.«Da una situazione spiacevole – conclude l’assessora – può nascere un seme di crescita collettiva, affinché la parità diventi pratica quotidiana e non solo un principio».
LIBRO SULL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE


POTENZA. Potenza si prepara ad accogliere un evento che unisce letteratura, cinema e riflessione etica. Mercoledì 13 novembre, alle ore 18, nella Sala degli specchi del Teatro Francesco Stabile, si terrà la presentazione del libro “Maria”, seconda tappa ufficiale del progetto cinematografico “Io Salvatore – AI Revolution”. Un appuntamento che si preannuncia come un viaggio tra emozione e futuro, con al centro il rapporto tra intelligenza artificiale e animo umano. Le autrici Marinetta Martucci e Francesca Bochicchio dialogheranno con l’editore Andrea Ferriani e con esperti del settore per approfondire i temi che hanno ispirato l’opera. L’incontro sarà impreziosito dalla partecipazione di Alex Poli, definito “la voce dell’Italia”, che interpreterà alcuni brani tratti dal libro e offrirà il suo contributo a un confronto aperto e appassionato. “Maria” si propone come un racconto di confine, dove la sensibilità umana incontra la tecnologia, invitando il pubblico a interrogarsi sul significato più autentico dell’evoluzione digitale.
La prima edizione dell’evento ha acceso la città con musica, giovani talenti in un grande messaggio di partecipazione civile
LAGONEGRO. Lagonegro ha vissuto una notte indimenticabile.Un fiume di giovani, entusiasmo alle stelle e un’ondata di energia travolgente hanno invaso la città per la prima, straordinaria edizione del “Lagonegro Musica Festival”, un evento che ha superato ogni aspettativa e che resterà impresso nella storia della comunità lucana.Un successo clamoroso, inaspettato e meritatissimo: il pubblico, accorso non solo da tutta la Basilicata, ma anche dalle regioni vicine, ha vissuto ore di pura magia, sospeso tra note, luci e applausi senza fine.Sul palco, emozioni a non finire: Gabriele Piro, anima e cuore del Festival, ha incanta-
to con la sua esibizione, confermandosi non solo artista di grande talento, ma anche direttore artistico visionario, capace di trasformare un sogno in una realtà luminosa e contagiosa. L’evento, condotto con eleganza e carisma da Pierpaolo Pretelli, si è aperto con l’intensa partecipazione di giovani talenti del territorio, che hanno portato sul palco la freschezza, la passione e la forza della nuova generazione musicale.Un momento toccante ha ricordato il grande Mango, simbolo eterno della musica lucana e italiana, applaudito con il cuore da tutti i presenti. Durante la serata, è stato consegnato un prestigioso riconosci-

mento alla Consigliera regionale di Parità della Basilicata, Iva Pappone Pipponzi, per il suo straordinario impegno nella promozione dei diritti delle donne, dell’uguaglianza e del rispetto tra le persone.Tra le potenti performance rap, un messaggio ha risuonato forte e chiaro:

“No alla violenza sulle donne!”. Un grido condiviso, un coro unanime che ha unito artisti e pubblico in un momento di intensa partecipazione civile e umana. Il Lagonegro Musica Festival si chiude con un bilancio più che positivo: un’esplosione di musica, arte e valori, capace di
unire le persone e accendere nuove speranze.Un debutto che ha lasciato il segno, aprendo la strada a una tradizione destinata a crescere e a brillare ancora di più. L’appuntamento è già fissato per la seconda edizione: Lagonegro è pronta a risuonare di emozioni, luci e musica.
In risposta al rigetto da parte del sindaco Sperduto dell’istanza di revoca in autotutela, il consigliere di Fratelli d’Italia rivendica il suo lavoro «per il bene del territorio»
SAN FELE. Dopo la decisione del sindaco di San Fele, Donato Sperduto, di rigettare l’istanza di revoca in autotutela presentata dal consigliere comunale Carmine Mario Russo in merito alla sua posizione all’interno del Direttivo del Parco del Vulture, non si è fatta attendere la replica dell’esponente di Fratelli d’Italia. Russo esprime il proprio dissenso nei confronti del provvedimento, definendolo «una scelta amministrativamente discutibile e politicamente inopportuna che non trova motivazioni concrete se non nel tentativo di ridimensionare una rappresentanza libera e propositiva all’interno di un ente strategico per il nostro territorio.», e annuncia l’intenzione di tutelare le proprie ragioni nelle sedi opportune. «La mia presenza nel Direttivo del Parco del Vulture è maturata in un quadro di intese politiche dell’epoca che, per quanto mi consta, prevedevano il coinvolgimento del Comune di San Fele tramite il sottoscritto. - racconta Russo - Successivamente, all’esito dei giudizi amministrativi che hanno interessato la governance

del Parco, si sono determinati cambiamenti noti, e da allora la mia figura — forse proprio perché autonoma e coerente — è divenuta scomoda per qualcuno. Ritengo utile ricostruire con chiarezza i passaggi, partendo dagli atti». Il consigliere rivendica quindi il lavoro svolto nel corso del suo incarico, elencando alcune delle iniziative promosse in favore del territorio, dalle opere di manutenzione della sentieristica delle Cascate di San Fele al progetto del marchio identitario del Parco: «Nel corso del mio incarico ho operato con spirito di servizio, contribuendo — nei limiti delle mie funzioni, principalmente a: sostenere il per-
corso relativo alla sentieristica delle Cascate di San Fele; sono stati affidati da qualche giorno i lavori per la realizzazione del Progetto per lo sviluppo degli itinerari turistici e ricreativi attraverso il ripristino e la manutenzione della Rete Escursionistica Regionale distribuiti all’interno del perimetro del Parco Regionale del Vulture; rimettere in conferenza di servizi il progetto dei bagni alle cascate e del punto informazioni, rimodulato in base alle reali esigenze di quell’area, si è dato priorità al recupero e la messa in sicurezza di un nuovo accesso; accantonato in bilancio ingente somma per garantire la prosecuzione
dei lavori in caso di eventuali carenze di finanziamento; questione marchio identitario del Parco con l'individuazione di 50 aziende di produzione prodotti tipici e filiere relative. Si tratta solo di alcune linee di lavoro documentabili, che metto a disposizione, insieme al resto, di chiunque voglia approfondire. Questi sono fatti, non parole». E non manca la stoccata del consigliere di FdI Russo: «E i fatti, si sa, fanno paura soprattutto a chi da cinque mandati consecutivi vive di annunci, proclami e fotografie, ma non ha mai consegnato un risultato concreto alla comunità».
«Ritengo che decisioni di rilievo debbano essere motivate, trasparenti e pienamente coerenti con gli atti. Auspico, pertanto, un confronto istituzionale sereno in Consiglio comunale, fondato su dati e documenti, per consentire a tutti di farsi un’opinione informata. - prosegue Russo - Altrimenti ci si ritrova dinanzi a un’assenza di confronto che impoverisce il dibattito democratico e riduce il ruolo del Consiglio a semplice spettatore».
TOLVE Operazione dei Carabinieri dopo aver ricevuto una segnalazione dalla donna
TOLVE. Il Comando Provinciale Carabinieri di Potenza pone la tutela delle vittime e il contrasto ai reati di genere e domestici tra le sue priorità assolute, agendo con prontezza e determinazione per interrompere ogni spirale di violenza. Ovviamente la tempestività della segnalazione si conferma un requisito essenziale per garantire l'efficacia dell'intervento.
Nel pomeriggio del 29 ottobre, a Tolve, i militari della locale Stazione Carabinieri hanno arrestato un uomo, deferendolo all'Autorità Giudiziaria per il reato di maltrattamenti in famiglia.
Operazione effettuata in seguito a una speditiva attività d’indagine innescata da una segnalazione pervenuta alla Centrale Operativa direttamente dalla persona offesa. L’im-
mediato intervento dei militari ha permesso di acclarare le condotte violente e vessatorie poste in essere dal coniuge, un 30enne lì residente.
«La donna, nel formalizzare la denuncia, ha evidenziato come il marito si fosse reso da tempo responsabile di maltrattamenti e minacce, l'ultimo dei quali si sarebbe consumato qualche istante prima della chiamata al 112, con l'aggravante che le violenze, in questa circostanza, sarebbero state commesse anche alla presenza dei figli minori. I militari intervenuti, dopo gli opportuni accertamenti ed approfondimenti del caso, hanno tratto in arresto l’uomo che al termine delle formalità di rito è stato associato presso la Casa Circondariale di Potenza, a disposizione della competente Autorità Giudiziaria» si leg-
«La mia posizione non riguarda una “poltrona”, ma un principio di correttezza amministrativa e di leale collaborazione tra enti. Chiedo che il lavoro svolto sia valutato sui risultati e che le scelte siano spiegate con chiarezza alla cittadinanza. - ribadisce il consigliere comunalePer queste ragioni, mi riservo di tutelare i miei diritti e quelli della comunità di San Fele in ogni sede competente, amministrativa, prefettizia e, se necessario, giurisdizionale, affinché sia fatta piena luce sulla legittimità dei procedimenti e sia garantito il rispetto delle regole democratiche.Tuttavia, quando la libertà di rappresentanza e il diritto di parola vengono messi in discussione, è doveroso reagire con fermezza». «Io continuerò a servire San Fele con la stessa dedizione di sempre anche contro chi prova a soffocare la voce di chi non si inginocchia.Perché la libertà non si sospende e la dignità non si revoca.conclude Carmine Mario Russo - E quando la politica dimentica questi principi, diventa solo amministrazione del nulla».
R.M OLLICA

ge nella nota dei Carabinieri. «Nell'udienza svoltasi nella giornata di ieri, il Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Potenza, a fronte degli elementi probatori raccolti, ha convalidato l’arresto operato dai Carabinieri e ha applicato, nei confronti dell’indagato – per il quale vige la presunzione di innocenza sino a sentenza definitiva – la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare, divieto di avvicinamento alle persone offese e l’apposizione del braccialetto elettronico» conclude l’Arma.
Èmorto il ragazzo di 23 anni, Salvatore Abruzzese, originario di Minervino Murge, nel Barese, a causa dell’incidente avvenuto sulla strada che da Lavello porta a Canosa di Puglia.
La vittima viaggiava in sella a una moto che, per cause da chiarire, si è scontrata con un'auto. Per il 23enne sono stati inutili i soccorsi prestati dal 118 intervenuto anche con un elicottero. La salma si trova a Lavello.
La notizia ha scosso la piccola comunità di
Minervino e sui social sono tanti i messaggi di cordoglio per il giovane operaio. Il Commissario Straordinario, unitamente al Sub Commissario Prefettizio di Minervino, ha diffuso un comunicato per esprimere il profondo cordoglio e la vicinanza alla famiglia del giovane, a nome dell'intera cittadinanza: «In questo momento di grande dolore, desideriamo manifestare la nostra vicinanza e porgere ai familiari le più sentite condoglianze per la prematura scomparsa del giovane Salvatore Abruzzese».

Il presidente Tisci: «Essere presenti a Lugano significa rafforzare il posizionamento del nostro territorio sui mercati internazionali del turismo responsabile»

Il Parco Nazionale dell’Appennino Lucano
Val d’Agri Lagonegrese è stato protagonista alla SIHE - Swiss International Holiday Exhibition, la prestigiosa fiera del turismo internazionale che si è svolta a Lugano dal 31 ottobre al 2 novembre 2025, portando in vetrina le eccellenze naturalistiche, culturali ed enogastronomiche della Basilicata.
La presenza del Parco alla SIHE ha rappresentato un’importante occasione di promozione del territorio lucano nel contesto europeo, con l’obiettivo di far conoscere al pubblico svizzero e internazionale l’unicità dei paesaggi dell’Appennino lucano, la ricchezza della biodiversità, la rete dei borghi storici e l’offerta di esperienze di turismo attivo e sostenibile.
Durante la manifestazione, presso lo stand dedi-
cato alla Basilicata, il Parco ha illustrato le proprie proposte di turismo naturalistico, tra cui escursioni guidate, itinerari di trekking e cicloturismo, percorsi dedicati alla scoperta della fauna e della flora locale e iniziative di educazione ambientale. Particolare attenzione è stata riservata al turismo esperienziale, con presentazioni e materiali informativi sulle attività legate alle tradizioni rurali, all’artigianato e ai prodotti tipici del territorio.
La partecipazione alla SIHE si è inserita nel più ampio impegno del Parco nel valorizzare la Basilicata come destinazione green e sostenibile, promuovendo un modello di sviluppo turistico rispettoso dell’ambiente e delle comunità locali, in linea con gli obiettivi nazionali e internazionali di tutela del patrimonio naturale e culturale.


«Essere presenti a Lugano - ha sottolineato il Presidente del Parco Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese, avv. Antonio Tisci - ha significato rafforzare il posizionamento del nostro territorio sui mercati internazionali del turismo responsabile, dialogando con operatori, agenzie e visitatori interessati a esperienze
autentiche e di qualità. Il Parco dell’Appennino Lucano è il cuore verde della Basilicata, un luogo da vivere in ogni stagione e da scoprire con rispetto e curiosità.»
La Swiss International Holiday Exhibition si è confermata uno dei principali appuntamenti fieristici del settore turistico in Svizzera, punto d’in-
contro tra operatori, destinazioni e pubblico. Con la partecipazione del Parco Nazionale Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese, la Basilicata ha confermato la propria vocazione turistica internazionale, capace di unire natura, cultura e sostenibilità in un’offerta di viaggio di grande fascino e valore.

Grande successo per la pre-apertura della kermesse che ha premiato al teatro Guerrieri, il maestro dell’animazione con la Giuliana d’Argento


Parte con il botto il Matera Film Festival. Ha riscosso grande successo la masterclass al cieteatro Guerrieri di Yoshitaka Amano, Maestro dell’animazione e di Final Fantasy giapponese che nella mattinata di ieri nell’evento pre-apertura della kermesse, ha incontrato la stampa.
All’incontro con i giornalisti hanno partecipato anche Dario Toma, Nando Irene, Silvio Giordano e Francesca Cristallo per il Matera Film Festival, la traduttrice Hiroko Shirahata e l’assessore comunale alla cultura Simona Orsi.
La masterclass di Yoshitaka Amano è stata moderata da Fabio Viola e Silvio Giordano, a seguire poi la proiezione di “Angel’s Egg” di Mamoru Oshii, nella versione restaurata presentata a Venezia, a Lucca e a Matera in anteprima, nelle sale italiane dal prossimo mese di dicembre. Sul palco sono intervenuti per i saluti istituzionali il sindaco di Matera, Antonio Nicoletti, l’assessore comunale alla cultura Simona Orsi e il direttore generale

del Matera Film Festival, Nando Irene.
L’artista giapponese ha incontrato il pubblico condividendo il suo percorso creativo e la visione che da sempre ispira le sue opere.
Durante l’incontro Amano ha ripercorso le tappe fondamentali della sua carriera soffermandosi-
sul rapporto tra immagine, narrazione e immaginazione.
Maria Vita in rappresentanza del Matera Film Festival ha consegnato a Yoshitaka Amano il Premio Giuliana D’Argento 2025, da questa edizione conferito alle personalità che a giudizio del Festival, si è distinto nelle arti, nei sa-
peri e nelle conoscenze.
Al Maestro Amano è dedicata una delle retrospettive di quest’anno del Matera Film Festival, che comprende titoli quali: Kyashan il Ragazzo Androide, Hurricane Polimar, Yattaman, Tekkaman, I Predatori del Tempo, Calendar Men.
Il progetto, in collaborazione con l’Arcidiocesi, offre un palinsesto di eventi dedicati alle tradizioni popolari e all’arte locale



Da oggi e fino al 30 gennaio 2026, a Matera nel Sasso Barisano (rione Vetera), organizzato dalla società cooperativa socio culturale Mewe, sarà aperto Dono x Dono shop - Boutique di arti e libri fotografici (Camera delle Meraviglie), visitabile dalle 11 alle 13 e dalle 16 alle 19. L’inaugurazione oggi pomeriggio alle 17 con un brindisi e un concerto del maestro Marco Cornacchia (contrabbasso solo). Seguirà la visita alla mostra del maestro di San Pietroburgo, Yan Antonyshev (Galleria Sex Art). Dono x Dono è a sostegno del ricco palinsesto dedicato alle devozioni popolari, che dal 6 dicembre al 10 gennaio 2026 si dipanerà nel Sasso Barisano, con mostre d’arte presepiale e di scultura in radice di ulivo, presentazione di libri, conversazioni transdisciplinari, incursioni poetiche e musica tradizionale.
Viaggio semiserio nella storia di un volo mai decollato. Nonostante le aviosuperfici esistenti, la mancanza di una strategia chiara frena lo sviluppo della regione
In Basilicata si sogna da decenni di spiccare il volo. Non metaforicamente: proprio in senso letterale. In questa terra che ha saputo scavare pietre, forgiare santi e inventare poeti, manca ancora una pista vera per gli aerei. E non perché manchino le idee, ma perché ogni volta che l’idea prende quota, qualcuno la riporta a terra con un “non è il momento”.

entusiasmi. Poi più nulla. È rimasto solo il nome, che oggi suona come una beffa: “Piani del Mattino”, quando ogni giorno sembra sempre un pomeriggio di rinvii.
LA GEOGRAFIA NON BASTA COME ALIBI
Eppure le aviosuperfici esistono: quella di Pisticci, intitolata a Enrico Mattei, lunga abbastanza da ospitare un futuro; quella di Grumentum, che un tempo fu promessa di sviluppo; e quella più piccola di Lavello, che sembra costruita più per le rondini che per i velivoli. Tre piste, tre occasioni, zero decollo. Mentre nel resto del Paese si discute di idrogeno, alta velocità e turismo esperienziale, noi siamo ancora qui a chiederci se 1.440 metri di asfalto bastino per alzarsi in volo. Nel frattempo, ogni lucano che deve partire, per lavoro, per studio o per necessità, finisce a Bari o Napoli, pagando due viaggi per un solo volo.
IL PARADOSSO DELL’ISOLAMENTO SCELTO
Non si tratta di fatalità, ma di abitudine. La Basilicata è l’unica regione d’Italia che sembra aver fatto dell’isolamento una forma d’identità culturale. Ci piace lamentarci della lontananza, ma guai a risolverla: ci toglierebbe un argomento di conversazione. Ogni volta che un progetto aeroportuale affiora, spuntano le stesse obiezioni: «Non serve», «Costa troppo», «Non ci sono abbastanza passeggeri». È curioso come queste frasi vengano pronunciate da chi poi prende l’auto per raggiungere Bari-Palese o Capodichino. Come se il bisogno di volare fosse reale, ma solo altrove. Negli anni ’60 si parlava già di costruire un aeroporto a Piani del Mattino, alle porte di Potenza. Progetti, studi, carte bollate,
L’argomento più gettonato contro il sogno del volo è quello geografico: “La Basilicata è montuosa”, si dice. Vero. Ma anche la Svizzera lo è, eppure da quelle montagne partono jet e non giustificazioni. Il punto non è il rilievo del terreno, ma quello del pensiero.
Abbiamo costruito dighe, scavato gallerie, esportato petrolio, girato film mondiali, ma un piccolo aeroporto, quello no, troppo complicato. Forse perché un volo implicherebbe un orizzonte, e l’orizzonte è una cosa che fa paura a chi si è abituato a guardare solo i confini.
Eppure un collegamento aereo servirebbe a tutto: al turismo, alla sanità, all’istruzione, agli investimenti. Semplificherebbe la vita di chi deve spostarsi per lavoro e darebbe ossigeno a chi vuole venire qui per scelta.
Ma l’ossigeno, si sa, in quota scarseggia: e così la nostra regione continua a respirare a bassa pressione.
LE CARTE, I FONDI E LE OCCASIONI PERDUTE
Nel 2002, l’allora sindaco Gaetano Fierro e il presidente della Regione Filippo Bubbico firmarono un accordo concreto: 25 milioni di euro destinati allo sviluppo urbano e, dentro quel pacchetto, anche il sogno di un aeroporto per Potenza. I fondi c’erano, la volontà pure. Poi arrivò l’Enac, con le sue valutazioni tecniche: “quota altimetrica eccessiva”, “non conformità”, “traffico sovrastimato”. Risultato: progetto fermo, soldi dirottati, entusiasmo atterrato.
Che un ente faccia il suo dovere è giusto. Ma che dopo vent’anni nulla sia stato ripensato, riadattato,

riformulato, è il vero scandalo. Perché se nel 2002 poteva sembrare utopia, nel 2025 sarebbe solo pragmatismo: il turismo post-pandemico chiede nuove rotte, le compagnie low cost cercano scali minori e le regioni che offrono spazi e bellezza sono le più appetibili.
PISTICCI: LA PISTA
DELLA SPERANZA
(O DELL’ETERNO COLLAUDO)
Oggi, l’unico segnale positivo arriva da Pisticci, dove la Regione ha finalmente stanziato fondi per l’ammodernamento dell’aviosuperficie Mattei. Un nome che da solo evoca energia e visione industriale.
Ma basterà un rifacimento della pista a trasformare un’idea in realtà? Dipenderà, come sempre, dalla capacità di collegare l’asfalto al pensiero. Pisticci potrebbe diventare la porta del Sud lucano, un ponte tra Matera e la costa ionica, un punto di riferimento per i flussi turistici e commerciali. Ma se non sarà accompagnato da una strategia, trasporti interni, marketing territoriale, incentivi agli operatori, rischierà di restare un’altra “opera in attesa di un verbo”.
IL TURISMO DELLE RADICI (CHE NON DECOLLA)
Il mondo oggi parla di “turismo delle radici”: milioni di italiani all’estero cercano il paese dei nonni. E la Basilicata, che di emigrazione ne sa qualcosa, potrebbe essere la meta naturale di questo ritorno
sentimentale. Ma come può tornare chi non riesce nemmeno ad arrivare?
Un aeroporto regionale non servirebbe solo ai turisti, ma ai lucani stessi. A chi lavora fuori e rientra per le feste. A chi deve volare per studio o salute. A chi vorrebbe investire qui, ma trova i collegamenti più difficili di un finanziamento europeo.
L’assenza di un aeroporto è diventata il simbolo del nostro atteggiamento: sappiamo tutto dei problemi, ma preferiamo raccontarli piuttosto che risolverli.
L’ECONOMIA DELLA DISTANZA
Ogni chilometro di isolamento costa: in tempo, in competitività, in fiducia.
Le aziende faticano a raggiungere i mercati, i giovani se ne vanno e i turisti non arrivano. È l’economia della distanza, quella che rende tutto più costoso e più lento. Un volo, al contrario, accorcerebbe i tempi e allargherebbe gli orizzonti. Non basterebbe a risolvere i problemi della Basilicata, ma restituirebbe al territorio un segnale di modernità e autostima. Perché la mobilità non è solo infrastruttura: è dignità.
LE SOLITE OBIEZIONI (E COME SUPERARLE)
Si dice che un aeroporto lucano non avrebbe abbastanza passeggeri. Ma i passeggeri non si contano prima: si creano.Si dice che costerebbe troppo: ma costa di più restare fermi.
Si dice che non servirebbe: ma ogni giorno centi-
naia di lucani riempiono voli da Bari e Napoli.Basterebbe una partnership pubblico-privata, una rete di comuni, un piano di sviluppo legato al turismo e all’economia verde. Invece, si preferisce la prudenza: quella virtù che qui diventa paralisi.
GUARDARE IN SU, FINALMENTE
La verità è che in Basilicata non manca la voglia di volare. Manca il coraggio di decollare. Troppi anni di riunioni, tavoli, progetti preliminari, conferenze dei servizi, studi di fattibilità. Tutto perfetto, tranne la realtà. Eppure sarebbe un gesto semplice, quasi poetico: vedere un piccolo aereo alzarsi nel cielo lucano, sopra le colline, sopra le chiacchiere, sopra l’abitudine a dire “non si può fare”.
ATTERRARE
SUL FUTURO
La Basilicata non ha bisogno di miracoli, ma di decisioni.
Ha bisogno di un governo regionale che scelga una direzione, di amministratori che non abbiano paura del vento, di cittadini che smettano di accontentarsi.
Volare, qui, non è solo una questione di aerei: è un atto di autostima collettiva. Significa dire al Paese che esistiamo, che vogliamo essere raggiunti, che crediamo nel nostro futuro.
Guardare in su non è presunzione: è speranza. E la speranza, come ogni volo, richiede una pista solida. Non di parole, ma di scelte.
SERIE C Secco tre a zero del Potenza contro il Foggia di Delio Rossi. In rete Erradi, Felippe e Bruschi. La società resta in silenzio stampa
POTENZA (4-3-3): Alastra 6, Riggio 6,5 (all’83’Novella), Bachini 6, Bura 6, Balzano 6, De Marco 6 (al 68’Siatounis 6), Felippe 7 (al 77’Bruschi 6,5) , Erradi 7 (all’83’Maisto s.v), Petrungaro 6, Anatriello 5, D’Auria 6 (al 77’Ghisolfi 6).
A disp. Cucchietti, Guiotto, Mazzeo, Schimmenti, Maisto, Siatounis, Novella,Selleri, Ghisolfi, Gabriele Bruschi. All. De Giorgio
FOGGIA 1920 (3-5-2): Borbei 5; Buttaro 5 (al 72’Olivieri 5), Minelli 5, Rizzo 5, Morelli 5, Garafalo 5,5, Byar 5,5, Panico 5,5, Ilicic 5 (al 46’Fossati 5), Sylla 5,4, D’Amico 5 (al 62’Agnelli 5).
A disp: Perucchini, Magro, Felicioli, Bevilacqua, Fossati, Oliva, Agnelli, Castaldi, Pazienza. Pellegrino, Olivieri, Winkelmann. All: Rossi
ARBITRO: Sig. Gioele Iacobellis (Pisa) ASSISTENTI: Sigg. Alessandro Marchese (Napoli); Luigi Ingenito (Piombino) IV Ufficiale: Sig. Mattia Maresca (Napoli) FVS Steven La Regina (Battipaglia)
MARCATORI: Al 29’ Erradi; al 33’Felippe; 79’Bruschi
RECUPERO: 1’ pt e 5’ st
NOTE: Spettatori : 2.206 ( di cui 700 paganti) per un incasso di 22.436 Ammoniti: Anatriello, De Marco (Pz) D’Amico, Buttaro, Silla, Agnelli, Panico (Fg) Angoli 1 – 3 per il Foggia
POTENZA. Alastra e soci calano il tris sul modesto Foggia di Delio Rossi e portano una ventata di ossigeno sulla crisi che ha attraversato la società nelle ultime settimane. Lasciando di fatto il dubbio sul futuro dello staff tecnico (De Giorgio – De Vito) messi in discussione dalla famiglia Macchia nel dopo gara di Cosenza. La gara al “Viviani”

non è stata per nulla vivace e coriacea. Di contro, i rosso-blù di De Giorgio ci hanno messo tanto cuore e tanta determinazione per arrivare alla vittoria. In campo nella dodicesima di campionato i due tecnici scelgono formazioni diverse rispetto all’ultima gara di campionato.
De Giorgio inserisce dal primo minuto Balzano, De Marco, Bachini e Bura; il collega Delio Rossi ne cambia tre rispetto alla gara persa ad Altamura. Fuori Oliveri,Pellegrino e Oliva ed inserisce in una sorta di 3-4-1-2 Rizzo, Ilicic e Byar.
La gara inizia nel ricordo dei quattro tifosi rosso-neri che lo scorso anno persero la vita nel tragico incidente alle porte di Potenza. Da qui la decisione dell’intera tifoseria foggiana di disertare la trasferta al “Viviani”. Nei minuti precedenti la gara un disegno realizzato dal giovane tifoso rosso-blù è stato scoperto alle spalle della tribuna ospiti dai

due capitani Alastra e l’ex rosso-blù Vincenzo Garofalo.
Parte bene il Potenza che fa buon possesso palla ma non riesce a colpire la rete difesa da Borbei. Al 12’ la risposta dei “satanelli”. Un tiro da 25 metri dell’ex Garofalo si stampa sul palo della porta difesa da Alastra. Al 16’ si vede Anatriello con un tiro dalla distanza che finisce fuori. 7’più tardi è Borbei a salvare un tiro ravvicinato di Petrungaro. La gara non è entusiasmante. I ritmi di gioco non sono altissimi ed i capovolgimenti di fronte sono alla portata di entrambi.
Al 29’ si blocca la gara con la rete dei rosso-blù. D’Auria in area vede Erradi libero che con un preciso tiro infila Borbei. I locali insistono e 4’dopo raddoppiano con una bella azione sul filo Erradi- Felippe con conclusione a rete del brasiliano. La prima frazione di gioco si chiude con il secco vantaggio per due reti a zero in favore dei rosso-blù del Potenza.
La ripresa si apre con un cambio nelle fila del Foggia di Delio Rossi. Fuori Ilic dentro Fossati. Non cambia nulla dal punto di vista dei ruoli soltanto un cambio sotto l’aspetto tattico. Il Foggia passa al 4-4-2. Anche con il cambio di modulo la formazione pugliese non riesce ad incidere più di tanto. Al 61’ Borbei è costretto a respingere un tiro di D’Auria.
Al 62’iniza il valzer dei cambi. Nel Foggia fuori D’Amico per Agnelli. Nel Potenza fuori De Marco alle prese con crampi dentro il greco Siatounis. Al 74’ancora cambi per Delio Rossi. Fuori Buttaro e Morelli per Olivieri e Winkelmann. De Giorgio sceglie D’Auria e Felippe per Ghisolfi e Burschi. Mossa azzeccata per l’ex Monopoli che un minuto dopo raccoglie la ribattuta della difesa ospite per battere a rete Borbei. E’ la prima rete con la maglia del Potenza. Al 83’ entrano Maisto e Novella per Erradi e Riggio.
Al 90’ la gara si chiude per tre reti a zero da parte del Potenza. I 5’ di extra time concessi dal direttore di gara non cambiano un risultato dove il Potenza ha ampiamente meritato.









