
NCORAGGIANTI I DATI


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NCORAGGIANTI I DATI


Bardi: «Crescita sostenuta e inattesa verso nuovi mercati chiave»

MaTera Niente di fatto per l’elezione del Presidente del Consiglio comunale
È il primo stop di Nicoletti.
23 NOVEMBRE 1980
45 anni dopo: una ricostruzione infinita
DI DI N O QU AR AT I N O
Ci sono fatti che non restano semplicemente nella memoria: si incastonano nelle fondamenta di un territorio, come pietre che nessun tempo riesce a consumare.Il 23 novembre 1980 è uno di questi: una scossa potente, rapida e impietosa che attraversò la Campania, colpendo duramente l’Irpinia, e la Basilicata, lasciando dietro di sé (...)
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DONATO ROMANO
Non perché tutto rimanga in famiglia, visto che è anche fratello del bravo professor Severino in forza alla nostra Unibas, ma perché è sempre bello vedere che in Italia come nel mondo i lucani hanno mostrato carattere e talento sapendo farsi valere in questo caso addirittura in una delle più prestigiose istituzioni scientifiche qual è l’Accademia dei Lincei. Così ben venga il riconoscimento che premia il suo impegno costante sullo studio dell’economia agraria e delle sue interdipendenze con lo sviluppo sostenibile.


JOHN ELKANN
Ormai ci pare che tutte le magnifiche e progressive sorti costruite attorno all’idea d’un Mezzogiorno industriale e competitivo, con a capo lo stabilimento di Melfi, stiano diventando una specie d’amarcord automobilistico. Ora qui non ci interessa l’archeologia del manifatturiero italiano, ma solo stilettare la passione esterofila e delocalizzativa di questo pessimo presidente rampollo, peraltro senza memoria perché si dovrebbe ricordare che la famiglia Agnelli è dal lontano 1990 che ha legato il suo nome alla Basilicata.
A Potenza si parla di “giustizia negata” con la ministra Casellati, il senatore Siclari e i vertici regionali del partito

CORECOM
Presentata la relazione programmatica, la presidente Mitidieri: «Verso una Basilicata più connessa, sicura e consapevole»
■ Servizio a pag 2
CRISI IDRICA
Il coordinamento degli agricoltori scrive al presidente Bardi: «Siamo davvero molto preoccupati perchè l’emergenza è in atto»
■ Servizio a pag 4
CRONACA
Nel Potentino, straniero picchia la compagna davanti al figlio: arrestato dai Carabinieri, finisce ai domiciliari


■ Servizio a pag 15 SPORT
Il Potenza incontra la Salernitana senza i tifosi al proprio fianco, il Picerno a Monopoli con la voglia di riscattarsi
■ Servizi pag 23


Le vendite verso mercati meno presidiati segnano un aumento significativo e il presidente Bardi invita a guardare oltre le difficoltà
L’export della Basilicata sta vivendo una fase di decollo inaspettato verso nuovi orizzonti, smentendo le letture più pessimistiche sulla sua economia. Il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, esprime soddisfazione per i dati incoraggianti emersi a Bari, in occasione della quarta tappa del roadshow itinerante “Energie per il futuro dell'export” di Sace, l'Export Credit Agency italiana interamente partecipata dal Ministero dell'Economia e delle Finanze.
«Sace - ha spiegato Bardi - ci ha dato una notizia che conferma quanto sosteniamo da tempo: il made in Basilicata è in buona salute e la nostra economia sta dimostrando una resilienza e una capacità di innovazione eccezionali. I risultati del primo semestre 2025 evidenziano una crescita so-
stenuta e inattesa verso nuovi mercati chiave, segnale di una strategia di diversificazione che finalmente paga».
«Le vendite sono esplose verso gli Stati Uniti (+146,1%), la Turchia (+352,8%) e il Regno Unito (+25,8%). Questi non sono numeri casuali - ha aggiunto Bardisono il frutto del duro lavoro dei nostri imprenditori. I settori della meccanica, dei mezzi di trasporto, dei prodotti in metallo e della gomma-plastica stanno trainando la Basilicata oltre i confini tradizionali. Insieme, questi mercati 'meno presidiati' pesano già oltre un quinto del nostro export totale».
Il presidente è tornato sulla lettura «parziale e superficiale» data al recente rapporto di Bankitalia sull'export regionale che aveva descritto le esportazioni come

«stazionarie su livelli molto contenuti»: «I problemi non mancano, ma non è tutto nero. Quei parametri negativi, lo ricordo, sono fortemente distorti e influenzati esclusivamente da due dinamiche
internazionali, le estrazioni petrolifere e, soprattutto, l’automotive. Se dal totale delle esportazioni del primo semestre 2025 si sottrae il settore dell’auto - che da solo ha perso 47 milioni di euro, un calo del -9,3% - la Basilicata non sarebbe rimasta stazionaria allo 0,04%, ma avrebbe registrato una crescita reale del 10 per cento. Un balzo, trainato proprio da macchinari, metallurgia e plastica, che avrebbe di fatto posizionato la Basilicata al terzo posto in Italia per crescita dell’export, a pari merito con l'Abruzzo».
«Analizzando i dati statistici - ha concluso Bardi - occorre sempre guardare al di là delle dinamiche cicliche dei grandi gruppi industriali e a riconoscere il valore e il potenziale delle nostre filiere produttive».
La presidente Mitidieri invita a un patto educativo intergenerazionale per affrontare le sfide della digitalizzazione e proteggere la privacy

L’incontro promosso dal Comitato Regionale per le Comunicazioni della Basilicata è stato l’occasione per presentare la relazione programmatica e gli obiettivi per il 2026, ma soprattutto il modo per ribadire la volontà di porsi non più soltanto come organo di garanzia, ma sempre più come punto di riferimento nel dialogo istituzionale e sociale. L’incontro ha visto la partecipazione di rappresentanti istituzionali e numerosi studenti di istituti comprensivi della provincia di Potenza e di Matera, destinatari privilegiati dei messaggi della presidente del Corecom, Assunta Mitidieri, che li ha indicati come protagonisti capaci di restituire competenze, valori e umanità alla comunità. Al centro del dibattito, la sicurezza online, la protezione dei dati personali e l’uso dell’intelligenza artificiale. Il direttore del Consiglio regionale della Basilicata, Nicola Coluzzi, ha richiamato le norme recenti sulla trasparenza dei contenuti generati da algoritmi e ha ammonito sul rischio della permanenza dei dati personali in rete: «Una volta postata una foto
o un video, restano lì, con possibili gravi conseguenze per la privacy», ha sottolineato, rivolgendosi in particolare ai giovani. Il Dirigente dell’Ufficio Politiche della Rappresentanza e della Partecipazione, Gerardo Travaglio, ha evidenziato le opportunità offerte dalle tecnologie digitali e dall’IA, ma anche i rischi concreti legati alla privacy: «Online lasciamo tracce di noi stessi e la privacy può essere compromessa. Serve un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali, supportato da regole chiare e da una cultura della sicurezza condivisa da istituzioni, scuole, famiglie e cittadini», ha affermato. Ampio spazio è stato dedicato alla missione rinnovata del Corecom e alle linee guida che ne orienteranno l’attività. La presidente Mitidieri ha illustrato gli obiettivi programmati che vanno dal rafforzamento della media education (il processo educativo che insegna a comprendere, usare e analizzare criticamente i media, affidato alla funzionaria dell’Ufficio Politiche della Rappresentanza e della Partecipazione, Gaia Coviello) al contrasto del cyberbullismo, dell’hate speech e della violenza digitale. La presidente del Corecom si è soffermata, in particolare, su alcuni progetti in corso e quelli di prossima attivazione, tra cui il Patentino Digitale, il percorso “Scuola OnLife”, con un progetto da portare avanti con la fondazione Scintille di Futuro. «Fondazione - ha sottolineato Mitideiri - il cui fondatore è il procuratore Grasso e al quale progetto abbiamo aderito convintamente, perché questo progetto parla di legalità, di libertà, di uguaglianza». Tra gli altri progetti annunciati quelli che individuano teatro e cinematografia come strumenti educativi per promuovere empatia, legalità e responsabilità.
La referente dell’Ufficio Scolastico Regionale delle Consulte studentesche, Barbara Co-
viello, ha ricordato che strumenti come l’intelligenza artificiale offrono grandi opportunità, ma richiedono prudenza e capacità critica: «L’educazione digitale deve insegnare a usare la tecnologia con consapevolezza, senza perdere la dimensione umana. Queste risorse vanno affrontate con un animo giusto, senza estraniarsi e senza dimenticare che tutto ciò che nasce dall’ingegno umano apre possibilità immense ma pone anche interrogativi».
Il Vice Questore Aggiunto della Polizia di Stato, Dirigente della Sezione Operativa per la Sicurezza Cibernetica, ha sottolineato come la rapidissima evoluzione digitale comporti nuovi rischi che vanno affrontati con una strategia condivisa tra scuola, istituzioni, associazioni e famiglie. «L’obiettivo è accrescere la consapevolezza su un uso corretto delle tecnologie e dei social, che possono sembrare banali ma, come dimostrano i casi reali affrontati dagli investigatori, nascondono insidie capaci di colpire chiunque, dal ragazzo più giovane al professionista stimato”. L’incontro si è chiuso con la proiezione di un video sulla dipendenza digitale, realizzato dagli studenti del Liceo delle Scienze Umane G. Peano di Viggiano, premiato a Roma alla Camera dei Deputati, e con la consegna dei patentini digitali agli studenti, ricordando che sono strumenti di responsabilità, non semplici attestati. La presidente del Corecom, Mitidieri, ha rilanciato un appello a un patto educativo intergenerazionale, perché istituzioni, scuole e famiglie collaborino a una cultura digitale che tuteli, includa e valorizzi i giovani, aiutandoli a distinguere il vero dal falso e a colmare il divario tra mondo reale e virtuale. Sono intervenuti, oltre ai relatori, la consigliera di parità, Simona Bonito, e la garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza, Rossana Mignoli.

POTENZA. La giustizia negata, il sì convinto ai referendum, nel bel mezzo una battaglia avviata tanti anni fa per riformare la giustizia in Italia. Sono stati questi i temi al centro dell'incontro svoltosi ieri pomeriggio nella Sala Minerva del Grande Albergo di Potenza, promosso da Forza Italia che ha inteso fare il punto della situazione sul sistema giudiziario in Italia.
Presenti il Senatore Marco Siclari, la Segretaria Regionale del Partito e Ministra per le Riforme Istituzionali, Maria Elisabetta Alberti Casellati, il consigliere regionale del partito Fernando Picerno, il segretario provinciale di Matera, Gianluca Modarelli e quello di Potenza, Vincenzo Taddei.
Del tema giustizia ne hanno discusso Sergio Lapenna, presidente della Camera Penale di Potenza e Matteo Restaino, Responsabile Regionale Giustizia di Forza Italia. Il confronto di ieri è partito dall'esigenza di definire il quadro normativo legato all'articolo 21 ultimo comma della Corte Costituziona-
le che stabilisce significativamente che la legge determina le condizioni e i modi per la riparazione degli errori giudiziari. Per errore giudiziario si intende dunque in senso ampio il caso in cui il sistema accerta successivamente l'innocenza di una persona che abbia subito una misura cautelare o una condanna.
L'ordinamento prevede due principali rimedi economici, la riparazione del danno per giusta detenzione che tutela chi ha sofferto una misura custodiale non dovuta o sproporzionata e la riparazione dell'errore giudiziario in senso stretto che riguarda le condanne definitive poi rovesciate in sede di revisione.
In entrambe le ipotesi l'obiettivo è ricondurre, almeno in parte, il danno subito e responsabilizzare il sistema rispetto a decisioni affrettate o a valutazioni probatorie non semplicemente corroborate. E dunque tali misure vanno modificate secondo i vertici di Forza Italia che puntano sul sì ai prossimi referendum per modifica-

re lo status quo ante. Tutto. Negli ultimi anni solo per fare un significativo esempio le Corti d'Appello hanno definito una media di 2128 procedimenti. In questo ambito e nel ricordo dell'azione svolta sin dai primi giorni del partito dal Presidente Silvio Berlusconi i responsabili di Forza Italia chiedono un sostanziale cambiamento della giustizia soprattutto quella legata agli errori giudiziari come del resto si evince dal rapporto formulato dall'Avvocato e Senatore Francesco Paolo Sisto, Responsabile Nazionale Dipartimento Giustizia e Affari Costituzionali.
Intervenendo all'assemblea di ieri Maria Elisabetta Alberti Casellati ha parlato della faccenda partendo sostanzialmente dalle origini: «È una giornata molto importante che ricorda il 21 novembre del 1994 quando Silvio Berlusconi ricevette un avviso di garanzia a Napoli al G7 quindi in un contesto internazionale molto rilevante, era Presidente del Consiglio, gli fu notificato dalle pagine del Corrie-

re della Sera. Da lì cambiò la storia politica del nostro paese e fu già quello che fu definito non solo da noi ma che fu riconosciuto anche dagli oppositori politici come un vero e proprio colpo di Stato. Un processo che si svolse per lo più attraverso i media nelle piazze piuttosto che nei tribunali. Ovviamente limitando moltissimo la vita politica di Silvio Berlusconi. Questo riguarda il nostro Presidente ma riguarda tante, tante persone. Questa è una giornata che vuole dare voce anche a tutti quelli che hanno avuto una carcerazione ingiusta e a tutti quelli che sono stati sommersi e travolti nella loro vita per un avviso di garanzia che ha avuto conseguenze massacranti sul loro percorso personale, economico e politico. Qui abbiamo il Senatore Siclari che testimonierà tutta la sua vicenda personale. La scorsa legislatura era Senatore di Forza Italia, subì un processo lungo, un processo che lo portò a una condanna di cinque anni e quattro mesi di carcere e questo ebbe un effetto
massacrante, una ferita lacerante nella sua vita personale. Il tutto poi si risolse con la famosa formula “il fatto non sussiste”, quindi con una piena assoluzione. Oggi parleremo di questa come di tante altre assurde vicende che hanno lasciato ferite e tragiche conseguenze nella vita delle persone coinvolte».
«Ai referendum Forza Italia si schiererà per il sì. Ma Berlusconi non ha fatto soltanto una battaglia personale, ha fatto una battaglia politica per salvaguardare tutti i cittadini, perché la giustizia non riguardava solo la sua persona, riguarda la nostra comunità e questo referendum è molto importante perché va a restituire ai cittadini, attraverso questi provvedimenti sulla separazione delle carriere e sulla diversa modalità dell'elezione dei magistrati, una fiducia nella giustizia. L'obiettivo è che ci sia un giusto processo, non è una campagna contro la magistratura, è una campagna per i cittadini» conclude Casellati.
F.M ENONNA

Il coordinamento replica all’intervista del governatore Bardi in merito alla problematica acqua: «Siamo molto preoccupati»
Fa discutere in Basilicata l’intervista del presidente Vito Bardi a Rai3, in cui il governatore ha assicurato che «non vi è alcuna emergenza idrica» nella regione. Un’affermazione che il Coordinamento Agricoltori della Basilicata contesta apertamente con una lettera diffusa ieri e che restituisce un quadro ben diverso. Secondo gli agricoltori, in molte zone della regione – e siamo solo a fine novembre – «l’acqua non arriva più con regolarità: si registrano cali di pressione, turnazioni e ra-

zionalizzazioni già attive da settimane per l’uso civile, con famiglie costrette a programmare le proprie gior-
nate in base agli orari in cui i rubinetti tornano a funzionare. Una situazione che, scrive il Coordinamento,
non riguarda casi isolati ma la quotidianità di interi centri abitati, mentre i dati ufficiali degli invasi mostrano livelli tutt’altro che rassicuranti: Monte Cotugno poco sopra i 32 milioni di metri cubi, il Pertusillo fermo a circa 27 milioni. Numeri anomali per l’autunno, interpretati come un segnale evidente di fragilità». Gli agricoltori invitano Bardi a «guardare in faccia la realtà» e a riconoscere le difficoltà vissute dalle comunità lucane: «L’acqua non è un tema politico, è un tema umano. Non cerchiamo po-
lemiche, ma verità, responsabilità e ascolto». Richiamando anche le quattro onde dello stemma regionale come simbolo identitario, il Coordinamento avverte che negare il disagio rischia di allontanare le istituzioni dai cittadini: «Una terra si guida sentendo il peso della responsabilità. Se chi governa non vede ciò che accade ogni giorno, sarà la realtà stessa a indicare il passo da compiere». La chiusura è un monito: «L’acqua è un diritto, e il futuro della Basilicata si costruisce solo partendo da qui».
alla Salute, Politiche per la Persona e Pnrr, Cosimo Latronico, ha reso noto che il Comitato permanente per la salute e il benessere animale, riunito a Bruxelles, ha espresso parere favorevole alla revoca delle misure restrittive per la peste suina africana (Psa) applicate dal maggio 2023 nei nove Comuni lucani ricadenti nella Zona I, come previsto dal Regolamento 594/2023. «Questo importante risultato – ha affermato l’assessore Latronico – è stato possibile grazie all’azione sinergica messa in campo dalla Regione Basilicata, sotto l’impulso e il coordinamento strategico del presidente Vito Bardi, che fin dall’inizio ha sostenuto e guidato un approccio unitario e rigoroso nella gestione dell’emergenza». Latronico ha espresso inoltre il proprio ringraziamento all’Ufficio Prevenzione,

Sanità umana, veterinaria e sicurezza alimentare, ai competenti Uffici delle Direzioni politiche agricole e Ambiente, al Servizio Veterinario della Asl di Potenza, al mondo venatorio, ai Parchi e a tutti coloro che hanno collaborato in questi mesi. «Con il supporto
della struttura del commissario straordinario alla Psa, della Direzione generale della salute animale del ministero della Salute, degli esperti dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Puglia e della Basilicata e del Centro di referenza nazionale per le pesti suine – ha spiegato l’assessore – abbiamo assicurato un monitoraggio costante del territorio e l’applicazione puntuale delle misure previste». «Desidero inoltre ringraziare il commissario straordinario Giovanni Filippini, il ministro della Salute Orazio Schillaci, l’assessore alle Politiche agricole Carmine Cicala e l’assessore all’Ambiente Laura Mongiello. La collaborazione tra Istituzioni nazionali e regionali – ha poi sottolineato Latronico – ha dimostrato la sua efficacia, consentendo alla Basilicata di raggiungere un traguardo decisivo nella gestione della Psa».
agricoltori lucani si preparano ad “invadere” Bruxelles il 18 dicembre prossimo perché la PAC è un elemento essenziale per il futuro dell’agricoltura della Basilicata e italiana e europea. «In Basilicata nel 2023 - il primo anno del quinquennio Pac in corso - le aziende agricole hanno ricevuto in media 3.770 euro di contributi Pac contro i 7.810 euro ad azienda della Lombardia, i 6.620 euro del Piemonte, i 6.320 euro della Sardegna. Secondo i dati dell’Agea le aziende con oltre 100 ettari rappresentavano il 2% delle imprese agricole italiane che hanno fatto domanda e hanno ricevuto il 23% dei fon-
di Ue a disposizione. Al contrario, le aziende con un’estensione inferiore ai 10 ettari rappresentano il 69% delle imprese agricole italiane ma hanno ricevuto solo il 23% dei finanziamenti comunitari. L’agricoltura non chiede privilegi, pretende rispetto. Non può essere una voce residuale del bilancio Ue, perché è la condizione stessa dell’Europa: garantisce cibo sicuro, tutela dell’ambiente, resilienza dei territori e futuro delle comunità. Per questo, il 18 dicembre saremo in piazza a Bruxelles, con oltre 5mila agricoltori e almeno mille trattori in arrivo da ogni parte del continente, per ribadire che il settore è primario
per un motivo». Un messaggio che non lascia spazio ai dubbi. Così il presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, ha aperto l’Assemblea annuale 2025, davanti al vicepresidente della Commissione Ue Raffaele Fitto, al ministro Francesco Lollobrigida, ai parlamentari e ai delegati da tutta Italia, riuniti all’Auditorium Antonianum di Roma sotto lo slogan “Coltiviamo l’Europa, proteggiamo il Futuro”. «Oggi siamo a una svolta pericolosa. Il rischio di un progressivo smantellamento della Pac dopo il 2027, delineato dal nuovo Quadro Finanziario Pluriennale, appare sempre più concreto -ha spiegato
Fini-. Questo significherebbe un taglio drastico delle risorse e la loro dispersione in un fondo unico, destinato a generare conflitti tra comparti e a compromettere il mercato unico. Sarebbe la fine di un sistema equo: avremmo agricolture di serie A e agricolture abbandonate alla serie B». Ecco perché, ha ribadito il presidente di Cia, «rilanciamo una mobilitazione senza tregua, finché non vedremo un cambio di passo vero, non di facciata. Ora l’Italia assuma con forza la guida di questa battaglia decisiva per il futuro dell’agricoltura e le istituzioni nazionali ed europee dimostrino davvero, con fatti e non paro-
le, di essere dalla nostra parte». Nella sua relazione, Fini ha segnalato una deriva generalizzata sempre più evidente: «Durante la pandemia, l’Europa è stata rapida, solidale, concreta. Adesso sembra attraversata da lentezze, divisioni, compromessi al ribasso -ha dichiarato-. Ma la complessità globale non si governa con 27 politiche diverse». Cia chiede una vera Europa federale, dotata di una politica estera, di difesa, energetica e industriale comune: «Draghi e Letta hanno descritto con crudezza ciò che abbiamo sotto gli occhi. Senza una vera unione politica, decisioni rapide e non ostaggio dell’unanimità».
I consiglieri di Basilicata Casa Comune presentano alla stampa il pacchetto di interrogazioni sui progetti “Non Oil”

Consiliare Basilicata Casa
Comune terrà una conferenza stampa martedì alle ore 10.00, presso la Sala
A – piano terra del Palazzo del Consiglio Regionale, per illustrare nel detta-
glio il pacchetto di interrogazioni consiliari che i consiglieri Angelo Chiorazzo, Vice Presidente del Consiglio Regionale, e Gianni Vizziello, Presidente del Gruppo, hanno predisposto in merito alle
problematiche che stanno interessando i progetti di sviluppo sostenibile finanziati con le risorse delle compensazioni ambientali derivanti dagli accordi con ENI/Shell e Total/Mitsui.
Durante l’incontro sarà illustrata un’analisi puntuale dello stato di avanzamento dei progetti “non oil”, un quadro che, nonostante le ingenti risorse disponibili, evidenzia criticità rilevanti. I consiglieri Chiorazzo e Vizziello ricostruiranno l’intero perimetro dei programmi finanziati con le compensazioni ambientali, sottolineando come oltre 300 milioni di euro destinati alla transizione verde e digitale della Basilicata risultino, a oggi, non utilizzati, bloccati o in forte ritardo
rispetto alle tempistiche previste dagli accordi. Una parte di queste risorse, come nel caso del progetto “Basilicata On Health”, è stata inoltre impiegata per coprire disavanzi del sistema sanitario regionale, in contrasto con le finalità originarie dei protocolli. Nel corso della conferenza stampa, i consiglieri regionali di Basilicata Casa Comune evidenzieranno anche la necessità di verificare le cause dei ritardi e di comprendere se gli investimenti programmati siano stati realmente avviati, a partire dai progetti in materia di energie rinnovabili, mobilità elettrica, biometano, innovazione digitale, rigenerazione urbana e sviluppo dell’area Tempa Rossa. Il pacchetto di interroga-
zioni consiliari, preparato dopo un lungo lavoro di analisi e approfondimento, chiede alla Giunta regionale chiarimenti puntuali sulla destinazione delle risorse, sulle attività svolte, sugli eventuali utilizzi impropri dei fondi e sullo stato di avanzamento degli interventi deliberati.
La conferenza stampa offrirà così un quadro completo e aggiornato su una delle più rilevanti partite strategiche per il futuro della Basilicata, un tema sul quale Basilicata Casa Comune ritiene necessario ristabilire un percorso di piena trasparenza istituzionale, responsabilità amministrativa e coerenza con gli impegni assunti nei confronti della comunità lucana.
La segretaria Generale della Cisl presente a Matera in occasione dell’iniziativa promosso dal sindacato regionale sulla legge 76
«Abbiamo spinto con determinazione per avere finalmente nel nostro ordinamento una legge che dia piena attuazione all’articolo 46 della Costituzione. Non lo abbiamo fatto per rivendicare una bandiera identitaria, ma per contribuire alla costruzione di un nuovo paradigma capace di ridefinire la qualità e i vincoli sociali dello sviluppo, ristabilendo un rapporto moderno e responsabile tra etica ed economia, tra valori ed efficienza nell’uso e nella distribuzione delle risorse». Lo ha affermato la Segretaria Generale della Cisl, Daniela Fumarola, concludendo a Matera l’iniziativa promossa dalla CISL Basilicata sulla legge 76 per la partecipazione. Fumarola ha sottolineato come la Basilicata, per le sue peculiarità e le sfide che sta vivendo, «possa candidarsi a diventare un primo, straordinario laboratorio di democrazia economica al servizio dello sviluppo, un esempio virtuoso per tutto il Mezzogiorno. Penso – ha aggiunto – alle dinamiche dello spopolamento e all’impoverimento del tessuto sociale ed economico delle aree interne. Qui sarebbe fondamentale sperimentare modelli partecipativi capaci di attrarre investimenti orientati allo sviluppo sostenibi-

le, all’economia circolare, alla creazione di nuova occupazione per i giovani, contrastando il declino e valorizzando le eccellenze del territorio».
«Non si può immaginare – ha proseguito la Segretaria Generale della CISL – di affrontare una crisi di questa portata con relazioni industriali ancora ferme al Novecento. Questo non può più essere il tempo dei pregiudizi e delle contrapposizioni. Deve essere il tempo delle soluzioni, dell’apertura, del pragmatismo al servizio del bene comune. La partecipazione dei lavoratori non è più un optional né una conces-

sione del datore di lavoro: è una necessità. È la via maestra per sostenere investimenti e innovazione dei processi produttivi, aumentare produttività e salari, difendere l’occupazione, rafforzare la formazione, costruire flessibilità negoziate e nuove tutele, innalzare salute e sicurezza nelle aziende e orientare il risparmio verso l’economia reale». Fumarola ha poi ricordato l’impegno della CISL nel radicare una nuova cultura partecipativa: «Continueremo la nostra campagna di sensibilizzazione per promuovere una soggettività sociale matura, capace di sostenere pie-
namente la prospettiva della partecipazione a ogni livello. Non solo applicando le opportunità offerte dalla nuova legge, ma facendo della partecipazione l’architrave di un nuovo Patto della Responsabilità, sul modello dei grandi accordi concertativi tra forze riformiste».
«È con questo spirito – ha concluso – che abbiamo dato il via a una grande mobilitazione, che nelle prossime settimane attraverserà luoghi di lavoro e territori di tutto il Paese, fino a culminare in una manifestazione nazionale il 13 dicembre, in Piazza Santi Apostoli, a Roma».



















Promosso dalla consigliera di parità Ivana Pipponzi e dalla presidente della Corte di Appello Gabriella Reillo per fare rete e denunciare abusi
Un momento pubblico partecipato con le istituzioni e le associazioni che offrono supporto, consulenza e aiuto alle donne vittime di violenza.
È l’evento promosso di concerto dalla consigliera regionale di parità Ivana Pipponzi e dalla presidente della Corte di Appello di Potenza Gabriella Reillo. “L’amore non ha lividi”, questo il titolo, si terrà presso il Palazzo di giustizia - ingresso Panchina rossa - del capoluogo di regione, il 25 novembre (ore
10), Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne. Un momento di confronto importante: oltre alla consigliera Pipponzi e alla presidente Reillo, prenderanno la parola i magistrati Licia Tomay, Maurizio Cardea, Sarah Masecchia, Arturo Pavese e Anna Gloria Piccininni, gli avvocati Marilena Galgano e Rosita Gerardi, la consigliera provinciale di parità Simona Bonito, Cinzia Marroccoli (Telefono Donna) e i presidenti del Lions Club Melfi, Potenza Host,
Potenza Duomo.
«La violenza sulle donne è un tema di stringente attualità. Cresce, però, la consapevolezza – commenta Pipponzi – in ogni contesto, anche in quello familiare, che ogni comportamento abusivo è violenza. Di pari passo, aumenta il numero delle donne che si rivolgono alle strutture o ai Centri specializzati in cerca d’aiuto. Di qui l’importanza di fare rete tra Magistratura, Avvocatura, Enti e mondo associativo, per dare sostegno e informazioni a
Un evento promosso dalla Consigliera di Parità della Provincia Bonito

In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, la Consigliera di Parità della Provincia di Potenza promuove la conferenza stampa di presentazione di due strumenti operativi e innovativi dedicati al riconoscimento precoce dei segnali di abuso e alla prevenzione della violenza, anche nelle sue manifestazioni digitali: il Bugliardino contro la violenza di genere e il Termometro della violenza digitale. L’evento previsto per lunedì 24 novembre 2025, ore 11:00 Sala A – Consiglio Regionale della Basilicata si inserisce nel programma delle iniziative territoriali volte a sensibilizzare la cittadinanza e rafforzare l’azione istituzionale contro ogni forma di violenza sulle donne. La ricorrenza del 25 novembre rende questa presentazione un momento simbolicamente e concretamente rilevante per riflettere, informare e attivare strumenti utili alla prevenzione. Il Bugiardino contro la violenza di genere è uno strumento divulgativo costruito sul modello del foglietto illustrativo sanitario: semplice, immediato e facilmente consultabile. Offre indicazioni utili per riconoscere i segnali delle relazioni violente, comprendere i meccanismi di manipolazione e controllo, conoscere i servizi a cui rivolgersi e individuare tempestivamente situazioni di rischio.
Il Termometro della violenza digitale, invece, è dedicato alle dinamiche di abuso che si manifestano online – dal controllo degli accessi ai dispositivi fino a comportamenti di sorveglianza, ricatto, diffusione non consensuale di contenuti e altre forme di violenza tecnologica. Attraverso una scala di indicatori, aiuta l’utente a valutare il livello di pericolo e ad adottare strategie di protezione e di richiesta di aiuto.
Entrambi gli strumenti sono progettati per essere chiari, accessibili e adatti a un uso quotidiano, e si rivolgono non solo a donne e ragazze ma anche a professionisti, operatori dei servizi, educatori e cittadini, promuovendo una cultura collettiva della prevenzione, della sicurezza e del rispetto.
Il progetto è promosso dalla Consigliera di Parità della Provincia di Potenza, in collaborazione con la Provincia di Potenza, l’Ordine dei Farmacisti di Potenza, l’Ordine dei Medici di Potenza, Women & The City e Lions Club International e ha ottenuto il patrocinio della Commissione Regionale Pari Opportunità della Basilicata e del Corecom Basilicata.
La costruzione degli strumenti è il risultato di un lavoro condiviso tra istituzioni, professioni sanitarie e organismi di garanzia, che hanno scelto di unire competenze diverse per contribuire a una maggiore tutela delle donne e alla diffusione di una consapevolezza capillare sul tema.
Il Bugiardino e il Termometro sono stati pensati per favorire un approccio preventivo, perché comprendere i segnali precoci è il primo passo per interrompere il ciclo della violenza. La loro struttura semplice e intuitiva consente una consultazione rapida e trasversale, facilitando la diffusione delle informazioni anche in contesti non specialistici.
L’obiettivo principale è rendere ogni cittadino, operatore o professionista maggiormente consapevole, attivando un circolo virtuoso di attenzione, responsabilità e protezione reciproca.

quante intendano denunciare la violenza e ripren-
Quando una donna: il libro di Emilio D’Andrea a Rivello
Iversidi Emilio D'Andrea cantano l'amore e denunciano la violenza contro le donne. Doppio appuntamento col suo libro "Quando una Donna", oggi a Rivello presso il Convento Sant'Antonio con la locale sezione del CIF e la presidente Mimma Grillo, e martedì, Giornata Mondiale Contro la Violenza sulle Donne, al Palazzo Fortunato di Rionero in Vulture con la Fidapa locale, presidente Angela Rosa Nigro. Il libro di D'Andrea, reduce da importanti successi e riconoscimenti (Salone del Libro di Torino 2025, Milleeunlibro di Gigi Marzullo su RAIUNO, MaratealeInBook 2025 e Primo Premio Rotary Club di Gela), offrirà in entrambe le iniziative spunti di riflessione, sensibilità e condivisione a favore del mondo femminile e per una più responsabile e diffusa crescita culturale, umana e civile della nostra attuale società.




testimonianze delle nuove leve dei Carabinieri
DI F RA NC ES CO M ENO NN A
Una cerimonia solenne, ricca di significato religioso, sociale ed ecumenico, ha caratterizzato la celebrazione della Virgo Fidelis svoltasi ieri mattina nella Chiesa di Santa Maria del Sepolcro, nel giorno dell’ottantaquattresimo anniversario della Battaglia di Culqualber e nell’ambito della Giornata dell’Orfano. Un momento partecipato e sentito, guidato dal vescovo della diocesi di Potenza-Muro LucanoMarsico Nuovo, monsignor Davide Carbonaro, affiancato dal cappellano militare don Giovanni Caggianese.Alla celebrazione hanno preso parte il prefetto di Potenza Michele Campanaro, il sindaco Vincenzo Telesca, l’assessore regionale ai Trasporti Pasquale Pepe, il presidente della Provincia Christian Giordano, il questore Raffaele Gargiuo, oltre ai rappresentanti dell’Arma guidati dal comandante regionale dei Carabinieri, generale Luca Mennitti, dal comandante provinciale Luca D’Amore e dal colonnello della Guardia di Finanza Massimiliano Tibollo.L’omelia di monsignor Carbonaro, sobria e profonda, ha richiamato il valore e la presenza di Maria nella vita quotidiana e spirituale dei Carabinieri e della società civile, tracciando un parallelo con l’impegno costante dell’Arma su tutto il territorio regionale e nazionale. Una riflessione che ha rinnovato il senso di testimonianza, fede e servizio che contraddistingue il lavoro quotidiano dei militari.La preghiera del Carabiniere e la presenza delle associazioni combattentistiche e d’arma, con i rispettivi gonfaloni, hanno reso la celebrazione particolarmente intensa, sottolineando ancora una volta il ruolo della Virgo Fidelis come guida spirituale dei Carabinieri. Non è mancato il coinvolgimento dei giovani militari recentemente assegnati ai reparti lucani, che hanno voluto condividere la loro esperienza.Tra questi, Gianmarco Presicci ha spiegato: «Esattamente la presenza dell’Arma ovvia-
mente è fondamentale in questo caso e siamo contenti e onorati di essere presenti oggi. L’esperienza è molto positiva. Ero la prima scelta, sono stato assegnato al Comando Stazione Carabinieri di Francavilla in Sinni e sono contento per quella che è stata la mia designazione».A testimoniare l’entusiasmo delle nuove generazioni anche Francesca Dalia Landi, giovane carabiniera di origini salernitane in servizio ad Acerenza: «Sono stata assegnata al Comando Stazione Carabinieri di Acerenza. Come mia prima destinazione sono stata quindi davvero felice di questa scelta. L’impatto è stato abbastanza forte anche nonostante non fosse la mia prima esperienza nell’ambito dei Carabinieri ma delle Forze Armate. Devo dire che le mie origini sono salernitane e noi salernitani abbiamo forti affinità con la Lucania, quindi l’impatto è stato davvero accogliente anche da parte del paese. Essendo una realtà un po’ più piccolina è stato semplice avere un contatto diretto con i cittadini, stringere subito rapporti e immergermi in questa nuova realtà. Questa divisa è orgoglio, passione, disponibilità verso chi ha davvero bisogno di noi».Il comandante regionale dell’Arma, generale Luca Mennitti, ha sottolineato il significato della giornata: «Ci tenevo a far venire le nuove leve: da pochi giorni sono arrivate tra le nostre fila, i nostri ragazzi e le ragazze che ci hanno raggiunto dalle scuole sono un bell’innesto di gioventù, di energia, e sono la conferma che l’Arma ci tiene ad alimentare quei territori anche più piccoli, i più distanti e i più difficili da raggiungere per assicurare quella capillarità e quella prossimità che è difficile da garantire. Oggi è la nostra Patrona, la Virgo Fidelis, e ci fa veramente piacere poterla festeggiare qui nella Chiesa di Santa Maria del Sepolcro che, oltre a essere la nostra parrocchia, è anche legata alla storia della caserma che abbiamo occupato negli ultimi anni e che sarà sempre più la Chiesa dei Carabinieri nei prossimi anni».




Una celebrazione intensa, ricca di simboli e memoria, quella che ieri ha riunito Autorità civili, militari e cittadini presso la Basilica Cattedrale della Madonna della Bruna di Matera, dove S.E. l’Arcivescovo di Matera-Irsina e Vescovo di Tricarico, Monsignor Benoni Ambarus, ha officiato una Santa Messa in occasione delle ricorrenze della «Virgo Fidelis», patrona dell’Arma dei Carabinieri, dell’84° anniversario della «Battaglia di Culqualber» e della «Giornata dell’Orfano».La funzione, aperta al pubblico, si è svolta alla presenza del Comandante Provinciale dei Carabinieri di Matera, colonnello Giovanni Russo, delle autorità cittadine, di una rappresentanza dei Carabinieri in servizio e dell’Associazione Nazionale Carabinieri, oltre alle diverse associazioni combattentistiche e d’arma.Nel corso della celebrazione sono stati ricordati in particolare i figli dei militari caduti nell’adempimento del dovere. È stata inoltre l’occasione per illustrare il ruolo e le finalità dell’Opera Nazionale Assistenza Orfani Militari dell’Arma dei Carabinieri, da sempre vicina
alle vedove e agli orfani dell’Istituzione.Durante l’omelia sono state ripercorse anche le gesta eroiche della Battaglia di Culqualber, combattuta durante la Seconda guerra mondiale, nella quale il 1° Battaglione Carabinieri mobilitato in Africa Orientale si sacrificò nella difesa dell’omonimo caposaldo per tre mesi. Un episodio di straordinario valore che valse alla Bandiera dell’Arma la seconda Medaglia d’Oro al Valor Militare.Al termine della cerimonia, il colonnello Giovanni Russo ha espresso gratitudine alle Autorità intervenute, sottolineando come la loro presenza abbia conferito solennità all’evento.
Un ringraziamento particolare è stato rivolto all’Arcivescovo, che – attraverso riflessioni profonde sul significato della famiglia e sull’importanza dell’ascolto verso chi vive momenti di difficoltà – ha ricordato i valori cui i Carabinieri devono ispirarsi.L’Arcivescovo, infine, ha elogiato l’Arma per il servizio di prossimità offerto quotidianamente alla popolazione, un presidio che – ha evidenziato – oggi è percepito come sempre più necessario.




Tortorelli: «È fondamentale costruire una nuova organizzazione integrata tra servizi sanitari, sociali ed educativi»; Latronico: «La salute è un’opera collettiva»

POTENZA. La Uil Basilicata ha presentato ieri il documento “Curarsi in Basilicata”, un’analisi approfondita del nuovo Piano Socio Sanitario regionale, mirato a creare un modello distrettuale proattivo e integrato. L'obiettivo è garantire una sanità che unisca prevenzione, cura e supporto sociale, assicurando continuità e personalizzazione dei servizi per tutti i cittadini.
Durante l’incontro, tenutosi nella sala conferenze del Museo Provinciale di Potenza, il Segretario

Generale della Uil Basilicata, Vincenzo Tortorelli, ha sottolineato le criticità del sistema sanitario regionale, evidenziando la necessità di una riforma strutturale. «Il nostro SSR attraversa una fase di criticità, con fragilità organizzative e disomogeneità territo- riali. È fondamentale costruire una nuova organizzazione integrata tra servizi sanitari, sociali ed educativi», ha dichiarato Tortorelli.
Il documento fa luce su diverse problematiche, tra cui la difficoltà nel garantire i Livelli Essenziali
di Assistenza (LEA) e l’elevata mobilità sanitaria passiva, che colpisce il 27% della popolazione lucana. A queste si aggiungono carenze nella rete dei servizi territoriali e un’assistenza ancora troppo ospedalocentrica, non in linea con le esigenze di una popolazione sempre più anziana e affetta da patologie croniche. L’assessore regionale alla Salute, Cosimo Latronico, ha accolto con favore le proposte della Uil, sottolineando l’importanza di un approccio partecipato nella defini-
zione del nuovo Piano Regionale della Salute 2026-2030.
«La salute è un’opera collettiva», ha affermato, evidenziando la necessità di un dialogo continuo tra istituzioni, professionisti e cittadini: «Non stiamo scrivendo un documento calato dall’alto. Il Piano nasce dal confronto con Aziende sanitarie, sindacati, ordini professionali, enti locali, Università, società scientifiche, terzo settore e cittadini, che hanno potuto inviare contributi liberi attraverso il portale regionale. Questa apertura non è solo un metodo: è una visione».
Il futuro della sanità lucana, secondo il documento, deve passare attraverso un rafforzamento della rete territoriale, con Case della Salute e Ospedali di Comunità che diventino punti di riferimento per la comunità. «Dobbiamo trasformare il Distretto della Salute in un modello forte e integrato, capace di rispondere ai bisogni dei cittadini senza costringerli a migrare per ricevere cure», ha concluso Tortorelli.
In un contesto di sfide e opportunità, la proposta della Uil si configura come un passo cruciale verso una sanità più vicina, accessibile e in grado di rispondere alle esigenze della popolazione lucana, puntando su prevenzione, integrazione e innovazione.
L’ASM promuove la formazione per garantire una raccolta consapevole e il rilascio del tesserino di raccolta
Prende il via la 57° edizione del corso formativo di Educazione Micologica, organizzato dal Servizio di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione dell’ASM, diretto da Rocco Luigi Eletto. Le lezioni si svolgeranno il 5 dicembre 2025, dalle ore 14.00 alle ore 20.00, e il 6 dicembre 2025, dalle ore 08.00 alle ore 14.00, presso la Sala Consiliare del Comune di Policoro. Il corso offrirà ai partecipanti le conoscenze fondamentali per il riconoscimento delle principali specie fungine e la loro classificazione, l’individuazione dei possibili rischi, le corrette modalità di raccolta e commercializzazione, oltre a informazio-

ni sul loro valore nutritivo. Al termine del percorso formativo verrà rilasciato un attestato necessario per l’ottenimento del tesserino di raccolta dei funghi epigei spontanei. Le lezioni saranno tenute
dall’esperto micologo Antonio Fedele. Il corso è aperto a un massimo di 50 partecipanti.
«L’ASM continua a investire nella formazione e nella prevenzione, due pilastri fondamentali per la tutela della salute pubbli-

ca. La conoscenza corretta del mondo micologico è uno strumento essenziale non solo per gli appassionati, ma anche per garantire sicurezza e consapevolezza nella raccolta e nel consumo dei funghi. Iniziative come questa te-
stimoniano il nostro costante impegno nel territorio» dichiara il Direttore Sanitario Andrea Gigliobianco. Per informazioni e iscrizioni rivolgersi alla segreteria scientifica e organizzativa.
L’assessore Latronico ha ribadito il ruolo della sanità di prossimità nel corso del Congresso Nazionale Sihta nella Capitale
Al Congresso nazionale Sihta di Roma l’assessore alla Salute della Basilicata, Cosimo Latronico, ha ribadito il ruolo centrale dell’Health Technology Assessment nella costruzione di una sanità più vicina ai cittadini, spiegando come la Regione stia rafforzando la rete territoriale grazie a un modello integrato tra strutture, professionisti e tecnologie, radicato nelle comunità e orientato ai bisogni reali delle persone. Latronico ha sottolineato che il Pnrr rappresenta una leva decisiva per trasformare l’assistenza sul territorio, con investimenti mirati in
Ospedali di Comunità, Case della Comunità, Centrali Operative Territoriali, telemedicina e interoperabilità dei dati, strumenti che permettono di rendere il sistema più connesso, rapido ed efficiente, capace di prendersi cura dei cittadini nei luoghi in cui vivono. Un passaggio rilevante è stato dedicato al nuovo Accordo integrativo regionale con i medici di medicina generale, che introduce il ruolo unico e valorizza la presa in carico clinica, rafforzando il ruolo del medico di famiglia nella continuità assistenziale. L’assessore ha quindi illustrato lo stato di avanza-

mento delle infrastrutture territoriali: cinque Ospedali di Comunità a Venosa, Muro Lucano, Maratea, Pisticci e Stigliano; diciannove Case della Comunità distribuite
tra Matera, Irsina, Montano Jonico, Montescaglioso, Tursi, Garaguso, Ferrandina, e nell’area del Potentino a Lagonegro, Lavello, Maratea, Potenza, Sant’Arcan-
gelo, Senise, Viggianello, Anzi, Avigliano, Corleto Perticara, Genzano di Lucania, San Fele e Vietri di Potenza; sei Centrali Operative Territoriali con gli hub di Matera e Venosa e gli spoke di Potenza, Villa d’Agri, Lagonegro e Policoro. «Il nostro indirizzo è chiaro: usare i dati per decidere, l’innovazione per migliorare e la prossimità per prenderci cura di tutti», ha concluso Latronico, sottolineando come la Basilicata stia costruendo un nuovo modello di assistenza territoriale fondato sulla qualità della vita e sulla presenza concreta nelle comunità.
Eseguito nella sala operatoria della UOC di otorinolaringoiatria dell’Ospedale San Filippo Neri della Asl Roma 1, diretta dal dr. Paolo Ruscito, un intervento di impianto cocleare di ultima generazione, di tipo elettroacustico e dotato di memoria interna, il primo in Italia con entrambe queste caratteristiche. L’intervento è stato eseguito dal potentino Italo Cantore, con il supporto dei colleghi Francesca Cianfrone e Francesco Tauro, l’anestesista Federica D’Angelo, l’infermiera strumentista Paola Alò, l’audiometrista Francesca Di Carmine. Il dispositivo consente di recuperare efficacemente l’udito in pazienti con sordità grave bilaterale caratterizzata da perdita completa della capacità di sentire i suoni a frequenza acuta e discreta preservazione di quella per i suoni a frequenza grave, condizione che comporta risultati insufficienti con protesi acustiche tradizionali. La stimolazione combinata, elettrica diretta sulle fibre del nervo acustico ed acustica per la quota residua di udito del paziente, consente di ottenere ri-

sultati migliori rispetto all’impianto cocleare tradizionale nell’ambito della comprensione di parole e frasi, oltre che riconoscimento di tipologie di voci, in presenza di rumore ambientale di disturbo. Inoltre, la presenza di memoria interna nella componente impiantata chirurgicamente consente al pa-

ziente la preservazione dei programmi di stimolazione personali, necessari per il funzionamento dell’impianto, anche in caso di avaria del processore esterno, il quale in questo tipo di impianto è dotato di dimensioni minori rispetto a tutti gli altri impianti disponibili.
«Èriattivato
ufficialmente lo stato di agitazione del personale di Universo Salute Basilicata, riservandosi di intraprendere tutte le azioni sindacali necessarie a difendere i diritti, la dignità e la serenità dei lavoratori». Lo comunica la Uil Fpl in una nota a forma del segretario territoriale Mario Sarli. «In data 21 ottobre, presso il tavolo Prefettizio, i sindacati avevano deciso di sospendere temporaneamente lo stato di agitazione del personale di Universo Salute Basilicata, accogliendo con senso di responsabilità i segnali di apertura al
confronto da parte dell’Azienda sulle note criticità organizzative, in particolare sulla mancata fruizione dei riposi compensativi. Tuttavia, tale sospensione era stata vincolata alla reale volontà aziendale di affrontare le problematiche aperte, con l’impegno da parte delle sigle di mantenere alta la vigilanza e di riattivare lo stato di agitazione qualora non fossero pervenute risposte concrete. Ora, alla luce delle gravi e reiterate violazioni da parte della Azienda, denunciamo il mancato rispetto degli impegni assunti.
L’Azienda continua ad agire in modo unilaterale,
e cosa ancora più grave, lo fa nel pieno svolgimento del tavolo tecnico, convocato proprio per trovare soluzioni condivise. Il giorno 20 novembre l’Azienda ha nuovamente stravolto l’organizzazione del lavoro, modificando turni e assegnazioni di reparto, generando confusione, disagio e ulteriore malcontento tra i lavoratori. A questo si aggiunge il persistente mancato riconoscimento, sia dei riposi compensativi, previsti dal D.Lgs. 66/2003 e sia di istituti contrattuali previsti nell'accordo Ponte CCNL Aiop RSA e mai riconosciuti, come i tempi di vestizione/vestizione, ol-
tre a una gestione arbitraria e discriminatoria del personale: operatori trattati come “oggetti” e non come persone, per niente considerati e trasferiti da un reparto all’altro senza criteri chiari, senza rispetto della dignità professionale, e con turni irregolari. Tali criteri, peraltro, sono stati applicati in modo parziale e selettivo, solo in alcuni reparti e solo per alcuni lavoratori, aggravando una situazione già fortemente compromessa e creando un clima di disparità e discriminazione. Il benessere lavorativo da un po' di tempo a questa parte, sembra non essere più
una prerogativa di questa Azienda, il dato che emerge è preoccupante, i lavoratori sono sempre più arrabbiati, demotivati, umiliati e stressati da questi continui cambiamenti. La gestione dello stress, dei carichi di lavoro e la qualità delle relazioni tra colleghi e superiori in questa Azienda sembra non esistere. La UIL FP, a fronte di questo atteggiamento autoritario e irrispettoso, ritiene conclusa la fase di attesa e dialogo e decide lo stato di agitazione del personale di Universo Salute Basilicata. La misura è colma. Il rispetto non è negoziabile».


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Un intervento atteso da tempo. Ad annunciarlo è l’assessore Giuzio: «Rendiamo le scale mobili più sicure e degne di chi le usa tutti i giorni»

POTENZA. Dopo anni di lamentele e segnalazioni da parte dei cittadini, l’amministrazione guidata dal sindaco Vincenzo Telesca ha dato il via a un importante intervento di rinnovamento sul “ponte attrezzato”: sono stati in-
stallati, infatti, i nuovi corrimano presso le scale mobili di Via Tammone –Santa Lucia, un’opera che punta non solo alla funzionalità, ma anche all’estetica. Il collegamento meccanizzato di Santa Lucia è stato per lungo tempo oggetto di segnalazione da
parte degli utenti per via delle rampe ferme e dei nastri che macchiavano le mani degli ignari fruitori che vi si poggiavano. Negli anni passati, il Ponte Attrezzato, pur essendo parte del sistema di scale mobili più lungo d’Europa (1,3 km), aveva perso parte del suo fascino originario, salvo poi rifarsi negli ultimi tempi con le varie iniziative poste in essere dall’Amministrazione comunale.
Ed è proprio con l’Amministrazione Telesca che qualcosa sembra cambiare davvero.
Ad annunciare l’intervento sui social è stato nei giorni scorsi, annunciato dall’assessore alla Mobilità Francesco Giuzio che ha sottolineato come dietro c’è un investimento concreto, motivato dalla volontà di «rendere l’impianto più sicuro, scorrevole e degno di chi lo usa ogni giorno».
Secondo l’amministrazione, questa scelta non è solo estetica: i nuovi corrimano sarebbero progettati per durare di più, of-
frendo una presa migliore e più robustezza, riducendo i problemi di usura che negli anni precedenti avevano causato disagi e malfunzionamenti.
La riqualificazione non si limita agli elementi meccanici. Accanto ai lavori sulle scale mobili, la ditta 2G Service, incaricata della pulizia del verde attorno al ponte attrezzato, ha recentemente completato una piantumazione di bulbi di tulipano. Secondo il Comune, è un gesto simbolico importante: un richiamo alla bellezza, un segno che l’intervento vuole essere anche di dignità urbana.
L’obiettivo dichiarato è trasformare la zona in uno spazio non solo funzionale ma anche gradevole: un piccolo giardino che in primavera promette uno “spettacolo” senza precedenti.
In una città come Potenza, costruita in verticale e segnata da dislivelli che scandiscono la vita quotidiana, il ponte attrezzato non è un semplice collegamento: è una vera arte-
ria urbana. Permette a studenti, lavoratori, anziani e turisti di muoversi con facilità. È un’infrastruttura che incide direttamente sulla qualità della vita, sull’accessibilità e persino sull’immagine della città. Per questo, ogni intervento, anche apparentemente piccolo, come il rinnovo dei corrimani, assume un valore che va oltre l’estetica.
Il restyling appena avviato rappresenta dunque più di un semplice abbellimento: è un segnale di attenzione verso un’opera che, se pienamente funzionale, può davvero essere un punto di forza di Potenza.
Ora la sfida è proseguire con la stessa determinazione. Se la città saprà investire davvero su questa infrastruttura, Potenza potrà contare su un sistema di mobilità unico, moderno e capace di valorizzare la sua particolare conformazione. Un patrimonio che, finalmente, potrebbe tornare a essere motivo di orgoglio invece che di frustrazione.
La Parrocchia di Santa Cecilia ospita oggi la 27esima edizione, con i cori che eseguiranno l'Inno del Giubileo dei Pellegrini
Le Parrocchia Santa Cecilia di Potenza annuncia la XXVII Rassegna delle Corali, un appuntamento diventato nel tempo una tradizione amata dalla comunità e da tutti gli appassionati di musica sacra e liturgica. In occasione della solennità di Santa Cecilia, patrona della musica e dei musicisti, cori provenienti da diverse realtà del territorio si uniranno in un grande momento di preghiera, arte e festa.
L’edizione di quest’anno si svolgerà oggi e sarà aperta dalla Solenne Concelebrazione alle ore 18.30, presieduta da S.E. Rev.ma Mons. Salvatore Ligorio, Arcivescovo Emerito di Potenza–Muro Lucano–Marsico Nuovo.
A seguire, dalle ore 20.00, prenderà il via la Rassegna delle Corali, durante la quale ogni coro proporrà una selezione del proprio repertorio.Anche per questa edizione si conferma la collaborazione con l’Ufficio Musica Sacra dell’Arcidiocesi di Potenza –Muro Lucano – Marsico Nuovo e l’Associazione Corale Regionale Chorus Inside Basilicata. La rassegna intende favorire la relazione tra i cori della diocesi e della regione, promuovendo un incontro fraterno attraverso la musica. Come gesto simbolico di comunione, al termine della serata tutti i cori eseguiranno insieme l’Inno del Giubileo dei Pellegrini di Speranza.

Prima minacce e vessazioni, poi l’aggressione alla convivente. Un uomo di origine straniera finisce ai domiciliari nel Potentino
Il Comando Provinciale Carabinieri di Potenza ribadisce il massimo impegno nel contrasto alle dinamiche di violenza domestica, ambiti che, talune volte, sono ben lungi dal rappresentare luoghi di serenità e celano, purtroppo, episodi di grave vessazione e minacce, troppo spesso consumati anche in presenza di minori. Ed è esattamente quello che è emerso due giorni fa, in un comune a ridosso del capoluogo, a seguito della richiesta di aiuto pervenuta al Numero Unico di Emergenza 112 da una donna di origine straniera, esasperata dalle condotte prevaricatrici del convivente alle quali è stata posta la parola fine grazie al tempestivo intervento degli uomini dell’Arma. I Carabinieri della locale Stazione si sono immediatamente portati

presso l’abitazione della vittima trovandola in uno stato di profondo turbamento tale da far subito intuire cosa stesse vivendo. Accanto a lei il figlioletto di pochi anni e dall’altra parte il convivente, un 40enne suo connazionale, visibilmente agitato. In questo scenario, come raccontato ai militari dell’Arma dalla donna, si sarebbe con-
sumato l’ennesimo episodio fatto di offese e denigrazioni culminate in un’aggressione fisica dinanzi al loro bimbo. Vicenda alla quale, l’arrivo dei Carabinieri ha messo la parola fine. Prestati i primi soccorsi, la donna è stata accompagnata presso i locali uffici dell’Arma dove, al termine del racconto della vittima, i Ca-
rabinieri hanno potuto appurare che l’episodio rappresentava l’ultimo di una serie che andava avanti da tempo. L’uomo è stato, quindi, tratto in arresto per i maltrattamenti commessi ai danni della consorte e sottoposto ai domiciliari, come disposto dall’Autorità Giudiziaria potentina, presso la sua stessa abitazione da do-
ve, nel frattempo, la convivente ed il loro piccolo si erano allontanati. L’arresto è stato successivamente convalidato dall’Ufficio GIP del locale Tribunale che ha disposto a carico dell’indagato, per il quale, si precisa, vige la presunzione d’innocenza fino a sentenza definitiva di condanna, la misura cautelare del divieto di avvicinamento e comunicazione con la persona offesa. Ai cittadini si rinnova la raccomandazione dei Carabinieri del Comando Provinciale di Potenza di ricorrere, sin dai primi segnali di pericolo o timore, al Numero Unico di Emergenza 112 o ai presidi dell’Arma sul territorio e di farlo con la piena consapevolezza di essere sempre ascoltati da militari qualificati e adeguatamente formati per affrontare e gestire tali delicate circostanze.
LA RABBIA DELLA CONSIGLIERA REGIONALE ARANEO (M5S): «DECISIONE UNILATERALE ARRIVATA A SCUOLE INIZIATE»
«A Melfi tariffe triplicate per l’asilo nido, è un attacco alle famiglie»

«Unin buon governo si giudica non tanto da dove alloca e aggiunge risorse quanto da dove le taglia per far quadrare i conti. E tagliare alle famiglie più fragili, con figlie e figli piccolissimi, è una scelta sbagliata, che attacca lo stato sociale. Tra i lustri del “Fantastico Medioevo” e il “ritorno alla bellezza” decantato da quattro anni a questa parte, si svela finalmente il volto classista di questa amministrazione: togliere a chi ha di meno e dare a chi ha di più. Con la Delibera n. 129 dell’11 novembre 2025 la Giunta comunale guidata dal sindaco Maglione ha deciso di triplicare le tariffe dell’asilo nido pubblico da gennaio 2026. Si tratta di un tradimento delle famiglie di Melfi, comunicato a metà anno scolastico senza confronto e senza possibilità di riorganizzarsi. I numeri sono impietosi: per le famiglie con ISEE fino a 5.000 euro si passa da 50 a 275 euro mensili, tra 5.000 e 10.000 euro da 76 a 350 euro, tra

10.000 e 15.000 euro da 115 a 390 euro, aumenti che, paradossalmente, rischiano di rendere il nido pubblico più costoso di quello privato, ribaltando la logica stessa del servizio pubblico». A dirlo Alessia Araneo, consigliera regionale e capogruppo M5S Basilicata: «Operare una scelta simile significa vivere scollati dalla realtà e non capire che, se anche queste famiglie presto o tardi dovessero essere rimborsate, nel mentre non saprebbero dove reperire queste risorse e, con buona probabilità, dovrebbero cancellare l’iscrizione dal nido. Immaginiamo una famiglia con operaia od operaio in cassa integrazione: anticipare quasi 400 euro significherebbe scegliere tra pagare il nido, fare la spesa, pagare il dentista o la benzina. Questa scelta, infatti, arriva mentre Melfi vive una crisi profonda, con centinaia di famiglie operaie in cassa integrazione, che non sanno se avranno uno stipendio pieno il mese prossimo, con il costo della vita che conti-
nua a salire e l’incertezza sul futuro dell’automotive che pesa come un macigno su questa comunità. Dire a queste famiglie che devono pagare il triplo per un servizio essenziale, anticipando somme che forse un giorno verranno rimborsate parzialmente dallo Stato non è amministrazione responsabile, è abbandonare chi ha più bisogno nel momento più difficile. Io questa scelta la respingo con tutta la forza istituzionale e personale che ho. Chiedo al Sindaco e agli Assessori che hanno votato questa delibera di fare immediatamente marcia indietro, di ritirare la Delibera n. 129, di aprire un tavolo vero con le famiglie e tutti i gruppi consiliari, di dimostrare da che parte sta questa amministrazione: dalla parte di chi fatica ad arrivare a fine mese o dalla parte dei tagli alle fasce più vulnerabili. Le famiglie di Melfi meritano rispetto, soprattutto in questo momento di crisi, e io continuerò a battermi perché così sia».
La nuova dotazione libraria, prevista dal decreto ministeriale, mira a rendere la struttura un punto di riferimento sempre più frequentato dalla comunità

tellaro” di Rotonda. In attuazione del decreto ministeriale
272/2025, infatti, l’ente di Via Roma beneficerà di un contributo di quasi 16 mila euro da utilizzare per l’acquisto di libri da de-
stinare alla sua biblioteca. La conferma arriva dal Dipartimento per le Attività Culturali –Direzione Generale Biblioteche e Istituti Culturali del Ministero della Cultura e parla esplicitamente di «un fondo risorse ripartito in due tranche. La prima, la più cospicua, pari ad oltre 12 mila euro, riguarda l’assegnazione per l’anno corrente, la seconda, di poco più di 3.500 euro, per il 2026».
A breve, quindi, la dotazione libraria della Biblioteca comunale che può vantare circa 6000 volumi, si arricchirà di nuovi titoli per la gioia degli iscritti al servizio prestiti. La struttura, lo ricordiamo, è aperta quattro giorni a settimana ed al suo interno operano anche i volontari della sezione rotondese del Centro Italiano Fem-
MASCHITO L’iniziativa è degli amici del 22enne morto in un incidente stradale
Èstata aperta soltanto da 12 ore e ha raccolto circa 13 mila euro la raccolta fondi per la realizzazione di un murales dedicato a Vincenzo Bochicchio, il 22enne di Maschito morto in un incidente stradale sull’Oraziana lo scorso sabato. Una cifra che sale vertiginosamente ogni ora che passa.
La comunità che da subito si è stretta attorno alla famiglia, ha dato ancora una volta dimostrazione di essere una comunità unità.
Gli amici più stretti di Vincenzo hanno aperto sulla nota piattaforma di crowdfunding: gofundme.com con l’intento di ricordare il giovane nel luogo che lui maggiormente amava, che lo aveva visto crescere e che sentiva come una seconda casa: la palestra comunale. L’obiettivo è chiaro: raggiungere 4.500 euro per affidare l’opera a un artista professionista, capace di restituire attraverso colori e forme il sorriso, l’energia e la vitalità che hanno sempre contraddistinto Vincenzo. Un segno tangibile che resti nel tempo, che parli di lui a chi lo ha conosciuto e a chi passerà da quel campo negli anni a venire.
Gli amici hanno diffuso un appello semplice ma toccante: «Anche una piccola offerta può fare la differenza: è il gesto che conta, è il pensiero comune che ci unisce. Insieme possiamo trasformare il suo ricordo in qualcosa di bello, visibile e vivo».
Una frase che racchiude lo spirito dell’iniziativa, pensata non solo come omaggio, ma come atto collettivo di partecipazione e solidarietà. La raccolta fondi, è inutile dirlo, ha già ampiamente raggiunto il proprio obiettivograzie alle centinaia di adesioni da parte di cittadini,

conoscenti e persone rimaste colpite dalla vicenda. Un segnale forte di come la comunità stia cercando di stringersi attorno al dolore della famiglia e degli amici, trasformando la perdita in un gesto di memoria condivisa.
Gli organizzatori hanno inoltre comunicato che la somma avanzata sarà devoluta interamente alla famiglia di Vincenzo, come ulteriore testimonianza di vicinanza.
In un momento così difficile, il progetto non è solo un modo per ricordare un ragazzo amato da tutti, ma anche un simbolo di quanto la comunità sappia unirsi nei momenti più duri. Un murales per Vincenzo, per continuare a far vivere il suo spirito proprio lì, sul campo dove ha riso, giocato e lasciato un segno che nessuno dimenticherà. Il link per donare è: https://gofund.me/9a35ad4c2
R osamaRia m ollica
minile e quelli dei progetti attivati dal suddetto sodalizio che hanno contribuito alla catalogazione dei testi presenti.
La Biblioteca, situata all’interno del Mu.ge.pa., il museo rotondese che ospita, tra l’altro, i resti fossili di esemplari pleistocenici, si compone anche di una sezione dedicata ai più piccoli.
«Con le nuove risorse – sottolinea Donatella Franzese consigliera comunale con delega alla Cultura - riusciremo ad incrementare l’offerta libraria in generale della Biblioteca con un occhio di riguardo alla sezione dedicata ai più piccoli e sarà questa l’occasione per rilanciare questo importante contenitore culturale cercando di creare le condizioni perché sia sempre più frequentato».
Presentazione del libro del wedding planner Antonio Fanelli
Si svolgerà nella splendida cornice del Monastero S. Maria di Orsoleo a Sant’Arcangelo, nella sala comunale, la presentazione del libro “Io, prima del si” di Antonio Fanelli, primo wedding planner lucano ad aver scritto un libro. L’autore condurrà i presenti in un viaggio nel mondo del matrimonio, tra curiosità, aneddoti e sogni d’amore. Il dialogo con il pubblico sarà fresco, autentico e diretto, seguendo le linee dell’opera. Presto in vendita nelle migliori librerie d’Italia, come Feltrinelli e Mondadori, e disponibile sulle piattaforme online come Amazon, ma il libro sarà già acquistabile durante la conferenza. Una visione autentica e lungimirante, quella di Antonio Fanelli, sulla terra lucana. Promotore e fautore del turismo matrimoniale, racconterà al pubblico presente come ha reso le bellezze della Basilicata appetibili e fruibili anche per gli sposi provenienti da fuori regione. Pioniere nel campo svelerà i trucchi per un matrimonio perfetto sottolineando l’importanza di affidarsi a professionisti del settore. Nato come vetrinista grazie al suo naturale buon gusto è diventato in seguito un luminare nel mondo del wedding portando tutta la sua esperienza, acquisita anche affiancando nomi importanti come Louis Vuitton, Moët, Hannessy, Damiani e Carla Gozzi, negli splendidi scenari della Basilicata, dimostrando come si può valorizzare al meglio un luogo. Vetrinista, celebrante accreditato, wedding planner e direttore creativo de “La Plaza” e “Casata del Lago”, svelerà, in anteprima, anche un importante progetto con la camera di commercio. Appuntamento dunque per domani alle ore 16:30 presso il Monastero S. Maria di Orsoleo a Sant’Arcangelo. Dialogherà con l’autore la giornalista Anna Tammariello.




Ancora una fumata nera in consiglio comunale a Matera per l’elezione del Presidente. La minoranza consiliare, infatti, per l’ennesima volta si è alzata dal consiglio facendo mancare il numero legale sufficiente per far svolgere la votazione.
Se formalmente la partita si gioca sull’interpretazione del regolamento è chiaro, però, che lo scontro è tutto squisitamente politica.
IL PRIMO INTOPPO PER NICOLETTI
Va detto che fino ad ora il cammino Di Antonio Nicoletti dalla campagna elettorale all’acquisizione di una maggioranza autosufficiente per governare è stato impeccabile.
Partito in ritardo e senza i
favorire del pronostico è riuscito prima ad arrivare al ballottaggio e poi a rimontare su Cifarelli anche grazie alle posizioni Amletiche di quest’ultimo diviso tra collocazione politica e scelta civica. Eletto sindaco sensa la maggioranza in aula, Nicoletti è riuscito a guadagnarsela passo dopo passo fino all’autosufficienza.
Quella dell'elezione del presidente del consiglio comunale è la prima difficoltà che il nuovo sindaco di Matera non riesce agevolmente a superare.
TRA PROVA
DI FORZA
E DIALOGO
La maggioranza punta sull’elezione di Augusto Toto. L’esperto consigliere comunale di Fratelli d’Italia è stato per l'ennesima volta tra i più votati nella assise consiliare ma la sua

proposta appare essere indigesta a una parte importante dell’aula non tanto per il nome in sé quanto per l’esigenza di una maggiore condivisione.
Come già detto, infatti, il sindaco Nicoletti è stato eletto senza una maggioranza consiliare. Già in prima seduta le opposizioni avrebbero avuto la forza e la possibilità numerica di non fare avviare la consiliatura.
In quel caso l’opposizione ebbee una scelta matura e responsabile sia non presentando una mozione di sfiducia sia consentendo al sindaco di ottenere un rinvio strategico e necessario per poter allargare la maggioranza.
E evidente che una parte dell'opposizione sperava di poter costruire una consiliatura nella quale il dialogo tra le forze politiche
fosse in qualche modo anche lo specchio del risultato elettorale.
Il tempo concesso, invece, ha consentito al sindaco di recuperare per intero una maggioranza numerica e politica in grado di consentirgli l’autosufficienza.
La partita sulla Presidenza del Consiglio, è dunque l'unica nel quale si può provare a costruire una armonia diversa all’interno dell’aula.
Ci si trova dunque davanti a due legittime aspirazioni, da un lato quella della maggioranza di esprimere un Presidente del Consiglio ad essa confacente, dall’altro quella dell’opposizione di un maggiore coinvolgimento nella scelta di una figura che si vorrebbe terza rispetto alle forze politiche e, soprattutto, deve in qualche modo espressione

conforme al risultato elettorale che, ricordiamolo, non ha concesso al centrodestra la maggioranza in aula consiliare. È chiaro che la palla deve tornare nel campo della politica.
Da un lato, infatti, l’opposizione non può pensare di bloccare per sempre i lavori del consiglio, dall’altro la maggioranza cui spetta il compito di governare non può immaginare di ostinarsi ulteriormente in una partita che rischia di essere perdente per la coalizione e dannosa per la città.
IL TEMPO DELLA RESPONSABILITÀ Nietzsche, nell’analizzare la Tragedia Greca evidenzia come lo spirito del tragico consiste nel mettere l’eroe davanti ad una scelta che non ha una lettura etica univoca e semplice. In pratica, nella tragedia greca l’eroe si trova a dover scegliere tra azioni che hanno in sé il seme della giustezza e dell’errore. In questo caso ci si trova davanti ad uno scenario da tragedia greca, è legittima la rivendicazione di Toto, è legittima la decisione della minoranza, è legittima la posizione dell’opposizione. Ciascuna di queste scelte, però, porta con sé il seme dell’errore.
Tocca al Sindaco, magari insieme ai partiti di maggioranza e ai più autorevoli esponenti dell’opposizione, trovare un modo per trasformare le Erinni in Eumendi magari trovando qualcuno che abbia la saggezza di Atena. Non è semplice ma vale la pena provarci.
Presentata ieri la prima edizione che si terrà dal 26 al 28 novembre, si punta alla collaborazione tra gli operatori e le Istituzioni locali
Èstata presentata ieri, nella sala Mandela del Comune, la prima edizione del Forum del Turismo, in programma a Matera dal 26 al 28 novembre. All’incontro hanno preso parte il sindaco di Matera Antonio Nicoletti, l’assessore al turismo Simona Orsi e il presidente del Consorzio Albergatori Matera (CAM) Tommaso Mariani. Il sindaco Antonio Nicoletti ha aperto i lavori sottolineando come «il Forum del Turismo rappresenti un importante segnale di collaborazione tra istituzioni e operatori. Un segno che il sistema turismo continua ad aprirsi a nuovi collegamenti e relazioni con altri territori, organizzando attività e strategie che possono generare nuove opportunità per l’intera comunità. Sosteniamo questo confronto perché

ci permette di pianificare con maggior precisione il futuro turistico di Matera che, se per il CAM oggi ‘guarda a Levante’, resta una città baricentrica tra il sistema pugliese, quello lucano e il sud-mediterraneo, pronta a esprimere tutto il suo valore per l’intero territorio appulo-lucano». Il 26 novembre, nella cornice di
Casa Cava, a partire dalle ore 10, si terrà la giornata tematica “Matera guarda a Levante”, interamente dedicata ad analisi dei dati, strategie di sviluppo, creazione di sinergie e apertura a collaborazioni interregionali. Protagonisti dei lavori saranno i grandi player del settore (Booking.com, The Data Appeal), analisti di Co-
Star Group, APT Basilicata, Puglia Promozione, e i sindaci di Matera, Bari, Lecce, Ostuni, Monopoli, Castellaneta, Alberobello, Policoro. Tommaso Mariani (CAM) ha aggiunto che «il Forum non si esaurisce nella narrazione della destinazione. Questa iniziativa consente di acquisire dati preziosi – oltre a quelli sulle semplici presenze – utili a sistematizzare meglio il comparto e a valorizzare comparti strategici come l’outdoor, con la promozione del Parco della Murgia, e di continuare la presenza di Matera sulla stampa nazionale ed europea, grazie anche alla partecipazione di dieci giornalisti italiani e francesi, fra cui Florence Dyan, responsabile del Guida Michelin per il sud Italia, al press tour che rafforza ulteriormente la reputazione
della città». L’assessore Simona Orsi ha concluso: «questo appuntamento conferma la volontà di Matera di crescere con un’offerta turistica sempre più qualificata e attenta ai visitatori. Il lavoro con il CAM e gli operatori consente di sviluppare nuove strategie, intercettare mercati emergenti e migliorare i servizi affinché Matera sia competitiva tutto l’anno. Le interlocuzioni già avviate col tavolo del turismo e i dati che emergeranno da questo forum sono funzionali alla stesura del piano strategico del turismo di Matera per i prossimi cinque anni». La partecipazione alla giornata tematica del 26 novembre è gratuita con prenotazione obbligatoria sul sito www.consorzioalbergatorimatera.it compilando il form dedicato.
SEQUESTRATI UNA PISTOLA CON MATRICOLA ABRASA E MUNIZIONI, OLTRE A 22 CHILI DI DROGA NASCOSTI IN UN CASOLARE

LaPolizia di Stato di Matera, nell’ambito di attività finalizzata alla prevenzione e repressione dei reati in materia di stupefacenti, effettuata nell’area jonico metapontina, ha arrestato due uomini, un 41enne residente a Policoro, per detenzione illegale di armi clandestine e munizioni e per ricettazione, ed un 54enne residente a Montalbano Jonico, per detenzione di un ingente quantitativo di sostanza stupefacente. A conclusione di mirati servizi, personale della Squadra Mobile di Matera e della S.I.S.C.O. di Potenza, supportato da quello del Commissariato di P.S. di Policoro, ha effettuato, a carico di due soggetti già noti alle Forze dell’Ordine, una serie di perquisizioni. Nel box di pertinenza dell’abitazione del 41enne, veniva rinvenuta una pistola marca “Beretta” cal.22, con matricola abrasa, ed un centinaio di cartucce. In un altro loca-
le, ubicato al piano superiore, venivano rinvenuti un’altra arma clandestina e un fucile da caccia cal.12, risultato provento di furto. Inoltre, in un casolare di campagna, sempre nella disponibilità dell’uomo, venivano rinvenuti altri due fucili, anche questi risultati rubati. L’altro uomo, il 54enne di Montalbano, provava ad eludere il controllo, indicando agli operanti un terreno confinante con il suo. Il tentativo, però, risultava vano in quanto gli agenti individuavano facilmente il casolare, ubicato nel terreno di sua proprietà, guidati dal forte odore di sostanza stupefacente. All’interno dell’edificio, custoditi all’interno di due bustoni in cellophane trasparente, venivano, infatti, recuperati 22 kg di marijuana. Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, i due uomini sono stati sono stati associati alla locale Casa Circondariale.
Il sindaco Nicoletti incontra e parla ai giovani “ritornati”
stanza del Sindaco al Comune di Matera, il Sindaco Antonio Nicoletti ha incontrato una delegazione de “I Ritornati”, la community composta da oltre 400 giovani del territorio materano che, dopo esperienze di studio o lavoro in Italia e all’estero, hanno scelto di farvi rientro, portando con sé energie, competenze e uno spirito di appartenenza rinnovato. Nel corso dell’incontro, è emerso il forte desiderio di consolidare questa rete già forte e unita,
riconosciuta come una delle realtà giovanili più dinamiche e vivaci del territorio. Il Sindaco Nicoletti ha sottolineato come il fenomeno dei “ritornati” rappresenti non solo un’opportunità per la città e la provincia, ma anche un possibile modello da valorizzare. “In un tempo in cui lo spopolamento e l’emigrazione continuano a preoccupare molte aree del Sud, l’esperienza di questi ragazzi è un segnale di speranza e fiducia. Il loro ritorno è un gesto corag-
gioso e un investimento sulla comunità di origine. Da qui può nascere una rinascita fondata su competenze, creatività e innovazione”. Il Sindaco Nicoletti, affiancato anche dall’Assessore alle Politiche Giovanili Giuseppe Casino, ha inoltre invitato la community a progettare, d’intesa con l’amministrazione comunale, nuove attività e percorsi, nelle sedi istituzionali, ma anche in luoghi informali come pub, ristoranti e spazi cittadini aperti. «Lancio una sfida ai Ri-

tornati: costruiamo insieme progetti che parlino alla città e che favoriscano un ritorno non solo fisico, ma culturale e comunitario», ha concluso il Sindaco, che ha ribadito come l’energia e la ricchezza delle esperienze maturate altrove da questi ragazzi possa rappresentare un elemento che arricchisca la città e rafforzi la comunità di appartenenza.

Dalla notte del 1980 alle sfide di oggi: una regione che continua a fare i conti con ferite visibili e invisibili
DI DINO QUARATINO
Ci sono fatti che non restano semplicemente nella memoria: si incastonano nelle fondamenta di un territorio, come pietre che nessun tempo riesce a consumare. Il 23 novembre 1980 è uno di questi: una scossa potente, rapida e impietosa che attraversò la Campania, colpendo duramente l’Irpinia, e la Basilicata, lasciando dietro di sé paesi rasi al suolo, vite spezzate e una regione intera che, quella notte, cambiò per sempre. Il terremoto mise in ginocchio soprattutto le comunità dell’Appennino lucano. Balvano, simbolo del dolore più crudele, perse oltre quaranta ragazzi sotto le macerie della chiesa dell’Assunta. Pescopagano, Muro Lucano, Tito, Picerno, Ruoti e tante altre realtà vissero giorni di paura e mesi di emergenza. In pochi minuti, la Basilicata scoprì di essere fragile come mai aveva immaginato.Eppure la ferita più profonda non fu solo materiale. Il sisma colpì il modo stesso in cui i lucani percepivano la propria casa. E tra le città più segnate ci fu Potenza, il capoluogo: un centro storico lesionato ovunque, palazzi disarticolati, vicoli resi impraticabili, famiglie evacuate nella notte mentre le sirene tagliavano il buio e la paura diventava una materia densa come la polvere che riempiva l’aria.

centro storico, la situazione fu complessa: puntellamenti che rimasero al loro posto non per mesi ma per anni, interi isolati transennati, vicoli chiusi “temporaneamente” e poi riaperti dopo così tanto tempo che i più giovani non ricordavano nemmeno cosa ci fosse dietro quelle transenne.
Case ricostruite, case abbattute, case lasciate a metà per questioni burocratiche più resistenti del cemento armato. In molti quartieri del centro, da via Pretoria ai vicoli laterali, da Portasalza a Santa Lucia, dalla parte più alta fino alla zona della Torre Guevara, la ricostruzione procedette a macchia di leopardo: interventi precisi e ben fatti conviventi accanto a soluzioni architettoniche quantomeno… fantasiose. E qui l’ironia è inevitabile: Potenza, negli anni successivi al sisma, ha collezionato una serie di edifici pubblici ed ex privati apparentemente allergici all’idea di completamento. Ce n’erano di tre categorie: quelli ricostruiti bene, quelli ricostruiti così e così e quelli che ancora oggi fanno domandare come sia stato possibile superarli in commissione edilizia.
L GRANDE SOGNO
DELLA MODERNITÀ: SCALE MOBILI, ASCENSORI E CITTÀ VERTICALE
GLI ANNI ’80 E ’90: LA RICOSTRUZIONE
“A CAPITOLI”,CON QUALCHE PAGINA
MANCANTE
La ricostruzione post-sisma in Basilicata, inutile negarlo, fu una gigantesca impresa a metà tra il titanico e il surreale. Arrivarono fondi, commissariati, piani straordinari, tecnici, promesse politiche e un fiume di carta che avrebbe meritato almeno tre depositi archivistici solo per essere conservata.Sulla carta, tutto doveva procedere spedito. Nella realtà, la ricostruzione prese la forma di un romanzo a puntate. A Potenza, soprattutto nel
La Potenza del dopo sisma prese una direzione chiara: diventare la capitale della mobilità verticale. Negli anni ’90 e 2000 la città fu una continua sperimentazione: scale mobili ovunque, ascensori pubblici, passerelle, tunnel, rampe. Una rivoluzione urbana che, nelle intenzioni, avrebbe dovuto riconnettere la città alta con quella bassa, rendere il centro storico più accessibile e aiutare la popolazione a riappropriarsi della parte antica. In parte funzionò. In parte no. Le scale mobili sono diventate un simbolo potentino, amate e odiate allo stesso tempo. Quando funzionano, sono geniali.
Quando non funzionano, diventano la metafora di una città che prova a correre… ma ogni tanto inciampa. Ma la verità è semplice: senza quelle infrastrutture, il centro storico oggi sarebbe molto più isolato. Sono state, nel bene e nel male, una dichiarazione di intenti: Potenza voleva rialzarsi, e per farlo scelse di sfidare la montagna.
IL CENTRO
STORICO: TRA VUOTI, RINASCITE E QUALCHE
MISTERO URBANO
Il cuore antico della città, a 45 anni dal sisma, è una creatura complessa. Raccontarlo richiede sincerità, non nostalgia. È vero: ci sono stati interventi importanti e ben riusciti. Palazzi recuperati con intelligenza, attività commerciali che hanno investito con coraggio, riqualificazioni che hanno dato nuova vita a intere zone. È altrettanto vero, però, che il centro storico potentino ha attraversato una lunga fase di indebolimento.
La perdita di residenti è stata costante: le famiglie sono scese verso aree più comode, i giovani hanno cercato spazi più moderni, molte abitazioni sono rimaste in un limbo di proprietà frammentate o di contenziosi infiniti.
A questo si sono aggiunti gli storici vuoti urbani: edifici mai finiti, immobili pubblici chiusi per decenni, palazzi privati in attesa di restauri che sembrano meditare più di un monaco zen. La verità, che non offende nessuno ma chiama le cose col loro nome, è semplice: Potenza ha ricostruito tanto, ma non sempre ha ricostruito bene. E soprattutto non sempre ha ricostruito dove serviva davvero.
Il risultato è un centro a due velocità: una parte vive, si muove, respira, attrae persone e iniziative; un’altra parte resta in attesa, quasi sospesa nel tempo, come se non avesse ancora deciso se diventare un quartiere moderno o un museo a cielo aperto. E i paesi lucani?
Una resistenza che non si è mai spenta se Potenza ha faticato a trovare un equi-

librio, i paesi lucani hanno vissuto una battaglia ancora più dura. Molte comunità, negli anni ‘80 e ’90, ricostruirono con sacrifici enormi tutto ciò che era andato distrutto. Ci furono interventi esemplari, modelli di efficienza, ricostruzioni rispettose della storia e della cultura locale. Ma poi è arrivata la sfida più grande: lo spopolamento. La ricostruzione ha rimesso in piedi i borghi, sì, ma non ha potuto fermare la fuga dei giovani verso altre regioni. Così oggi molti centri colpiti dal sisma hanno case nuove e sicure, ma faticano a riempirle. Eppure, la Basilicata resta una terra ostinata: comitati, associazioni, Pro Loco, sindaci testardi hanno tenuto accesa la fiamma della comunità. Dove in tanti avrebbero alzato le mani, i lucani hanno tenuto duro, reinventandosi: turismo, eventi culturali, produzioni locali, piccole rinascite silenziose ma preziose. Potenza oggi: dalle macerie fisiche a quelle invisibili.A 45 anni dal sisma, Potenza non è la stessa città del 1980.
Ha superato l’emergenza, ha dimenticato alcune paure, ne ha create altre più moderne.
Ha smesso di guardare solo indietro, ma non ha ancora scelto definitivamente come guardare avanti. La scossa del 1980 ha lasciato ferite materiali che sono state, in larga parte, curate.
Quello che resta è un’altra ricostruzione, più sottile: quella dell’identità urbana. Potenza non è più la città medievale sospesa sul crinale, ma non è nemmeno la città contemporanea che vorrebbe essere. È nel mezzo: e questo, per una città, non è necessariamente un male. Significa che tutto è ancora possibile.
LA SCOSSA CHE SERVE ADESSO Il terremoto ci ha insegnato che tutto può cambiare in un minuto. Ma ci ha insegnato anche che la ricostruzione non è fatta solo di cemento: è fatta di visione, coraggio, responsabilità, comunità. Oggi, a 45 anni da quella notte, Potenza e la Basilicata hanno davanti una sfida diversa, ma altrettanto decisiva: non ricostruire ciò che è crollato, ma trasformare ciò che non è ancora nato.
La memoria del sisma non deve essere un fardello, ma una forza. Un richiamo a non accontentarsi, a non rassegnarsi, a non concepire mai la fragilità come destino.Perché la vera ricostruzione è quella che continua ogni giorno, quando scegliamo di migliorare la nostra terra anche quando il terreno sembra instabile.
E se c’è una cosa che questa regione ha dimostrato in quarantacinque anni, è che i lucani, quando cadono, alla fine si rialzano sempre. Non per miracolo. Per scelta.



Continua il nostro percorso dialogico avviato nelle 131 agorà della nostra terra lucana. In questa seconda edizione lo facciamo attraverso una visione duale e della differenza (maschile-femminile). Il modello resta sempre quello socratico, di ricerca e di indagine “critica”, per un confronto e dialogo costruttivo sulle questioni e sui problemi, senza sopraffazioni e forme di dominio. La differenza esperita apre a percorsi di alterità e di rispetto delle diversità influenzando positivamente l’intero tessuto sociale. Nessuno “scimmiottamento”. Differenti identità per costruire qualcosa di buono nei luoghi dove si vive, “un mondo nuovo e migliore”, come direbbe Virginia Woolf.
DI M ARIA D E C ARLO *
Relazione tra la donna e la sana alimentazione a che punto siamo? Da poco abbiamo celebrato la Giornata della Dieta mediterranea, un modello nutrizionale riconosciuto nel 2010 dall’Unesco, diventando Patrimonio culturale immateriale dell'umanità. Nel Cilento, in particolare, è esploso il “Buon compleanno”. Ci avviamo anche a celebrare il 25 la Giornata contro la violenza della donna. Quali connessioni?
Partiamo dalla Dieta mediterranea. Una riscoperta per uno stile di vita sano e completo che ha fatto un gran parlare tra eventi e sapori narrati sui social. Devo fare un’importante premessa, e cioè di non prendere a modello chi vi scrive, in quanto mi sento una sorella gemella di Aldo Fabrizi, oltre che per la mole, per quanto concerne il rapporto con la cucina e il mangiare quale culto sacro carico di tradizioni e ricordi. Ma sull’importanza dei legami della cucina dei nostri nonni, e delle tradizioni, tipica proprio della Dieta Mediterranea incrocio e ritrovo a Potenza una donna che del duo “benessere-alimentazione” ne ha fatto lo scopo della sua vita, per sé e per gli altri.
Sto parlando di Angela Lavalle dietista presso l’Ospedale San Carlo di Potenza (reparto di endocrinologia e malattie metaboliche) da circa 30 anni (dal 2002 nell’ambito della nutrizione clinica). “La mia prima vocazione è stata quella infermieristica perché ho sentito il richiamo della cura – afferma – ma poi sono rimasta affascinata dagli studi sulla dietetica e così ho completato il percorso formativo”.
LA

Angela Lavalle ha avuto modo in questi anni di ascoltare, come in un confessionale, disagi, disturbi e tanto ancora per farsi un’idea rispetto al rapporto che spesso le persone, e le donne in particolare vivono. “Sono molto sensibile al rapporto benessere e alimentazione – dice – e lo sono stata da sempre, dai noti piatti poveri nelle case delle nonne, ma ricchi di significato, imparando così – continua – tra i legumi nella pignata cotti nel camino e l’olio delle nostre olive, un’educazione naturale allo stile sano. Per me è un patrimonio che insieme alla tradizione custodisco e cerco di tramandare nella mia famiglia”. Fatte in casa sono la salsa, la marmellata o i peperoni sottaceto. Ma non vi fate illusioni, se Angela è in perfetta forma lo deve all’attività fisica e alle rinunce “ci vuole sacrificio ed impegno”, dice.
Un patrimonio e una formazione che Angela ha trasferito nella sua professione, a coloro che cercano indicazioni semplici su buone abitudini. Una cosa è certa, con l’alimentazione non si scherza perché “con la dieta mediterranea possiamo fare la differenza in quanto abbiamo la possibilità –spiega Lavalle – di ridurre molte malattie croniche, come quelle cardiovascolari, il diabete e il tumore”.
In una società modellata sul disordine e su prodotti industriali e con scarsa attività fisica, chiediamo alla dietista alcuni consigli immediati e alla portata di tutti per invertire la rotta: “Innanzitutto, bisogna organizzare bene i pasti – afferma -, fare una buona colazione e non arrivare mai affamati. È necessario inoltre cucinare in maniera semplice, così come facevano le nostre nonne usando come grasso da condimento l’olio extravergi-

ne d’oliva in quantità moderata –precisa – e poi mangiare verdure, legumi, cereali e frutta di stagione”. Quello che manca nell’elenco dell’esperta, e che sono da considerare in porzioni minime, sono gli zuccheri e i prodotti industriali. Mentre viene suggerito di bere molta acqua e soprattutto “è importante darsi del tempo”, puntualizza Lavalle che in questi si è fatta “compagna di viaggio di tante donne constatando che spesso mangiano in fretta dopo che si sono occupate di tutti. Per queste donne vengono prima i figli, il marito e spesso mangiano poco, quello che rimane e di fretta oppure troppo perché convinte che non si deve buttare nulla”.
Dall’analisi e dal racconto viene fuori un quadro non proprio rassicurante della condizione della donna “che si trova spesso ad accudire anche parenti, inoltre sono donne non inserite in un contesto lavorativo con poca o scarsa attività fisica – elenca la dietista –e a questo si aggiunge poca cura di sé e una condizione di obesità”. In queste confidenze raccolte molte donne cercano Lavalle anche semplicemente per confidarsi denunciando la propria condizione di cameriera. Ma c’è anche un altro elemento che Angela richiama all’attenzione e con la quale la donna deve fare i conti: “la ciclicità ormonale che crea picchi di appetito e desideri di zucchero”.
Ovviamente non si tratta di generalizzare, fatto sta che l’esperienza a contatto con un pubblico, prevalentemente di donne casalinghe (ma anche di anziani e bambini) da uno spaccato reale di una vasta popolazione. E ora cerchiamo di carpire qualche curiosità sulla sua figura. Angela Lavalle ha vissuto a Palazzo San Gervasio con i suoi genitori
fino all’età di 16 anni, poi gli studi di infermieristica l’hanno condotta a Potenza per spostarsi in Emilia-Romagna (come infermiera per circa cinque anni) e rientrare a Potenza dove si è sposata e vive con marito e due figli. Ma il legame con la sua Palazzo è rimasto quasi quotidiano grazie al gruppo whatsapp coetanei.
Per la sua recente presenza in politica galeotta per Angela è stata la Dieta mediterranea che l’ha portata, dopo una conferenza presso il Circolo Angilla Vecchia di Potenza, sulla corretta alimentazione, ad accogliere un invito accorato. “Tutto è accaduto per caso – dice – e anch’io come donna fatico a ritagliarmi un ruolo sociale ma ci sto lavorando con passione. E’ necessario per tutte avere uno spazio e la possibilità di dare un contributo al femminile, la propria competenza e visione. Ma è comunque necessario – precisa – che ci sia un’alleanza tra i generi”.
Tornando alla Giornata del 25contro la violenza sulle Donne –Lavalle sarà con il Comune di Potenza nella mattinata all’Auditorium del Centro sociale di Malvaccaro, per presentare il progetto S.O.S.TENIAMO, promosso in ATS con Telefono Donna ed ELDAIFP, e finanziato dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri. Un incontro che si inserisce nel progetto culturale nazionale “Il Mondo Salvato dalle Ragazzine”, dedicato a Elsa Morante nel quarantennale della scomparsa. All’incontro sarà presente la nipote della scrittrice, Daniela Morante, e poi la medica e scrittrice Giuseppina Torregrossa; i rappresentanti della rete antiviolenza territoriale ed esperti dell’opera morantiana. Nella serata poi, nell’ambito dell’Autunno Letterario 2025, ci sarà lo spettacolo teatrale “Il mondo salvato dalle Ragazzine. Omaggio a Elsa Morante promosso da Nuova Atlantide Teatro, dalla Rete Nazionale Illumina e dal Ministero dei Beni Culturali. Eventi ma soprattutto impegno per creare nuove opportunità a partire da una mentalità di parità. Lo sa bene Angela Lavalle che quando aveva i bambini piccoli non ha trovato molti servizi e supporti e opportunità. Sarà per questo che il suo impegno politico si tinge di colori forti per far sì che le Istituzioni “abbiamo un ruolo centrale e fondamentale per favorire l’autonomia della donna”.
* COUNSELORFILOSOFICA
SERIE C Quindicesima di campionato. All’Arechi di Salerno De Giorgio incontra Raffaele. Vietata la trasferta per i tifosi rosso-blù
DI ROCCO NIGRO
POTENZA. Si va da un colore amaranto all’altro. Il calcio è bello anche per questo. Prima la bella vittoria ottenuta domenica scorsa contro gli isolani del Trapani e che ha portato una ventata di fiducia nello spogliatoio guidato da Pietro De Giorgio, poi una nuova sfida, manco a farla a posto, contro gli amaranto della Salernitana e contro l’ex tecnico del Potenza Peppe Raffaele. Domani sera allo stato “Arechi”di Salerno con inizio alle ore 17:30. Anche per questa trasferta il Prefetto della città campana ha disposto la vendita dei tagliandi ai tifosi rosso-blù. Un provvedimento quest’ultimo che la dice lunga sul brutto momento che vive il calcio. Ed a proposito di colori amaranto, la sfida vinta domenica in dieci uomini contro il Trapani ha dato buonissime indicazioni al tecnico De Giorgio. Squadra grintosa, determinata e pronta a lottare su tutte le palle per ridurre quel gap tecnico presente in campo tra le due formazioni. Alla fine tre punti preziosissimi ai fini della classifica. Cosa che il tecnico di Verbicara si aspetta di vedere e ripetere anche contro una grandissima corazzata di giocatori qual’ è appunto la compagine allenata da Peppe Raffale, chiamato in estate dalla dirigenza salernitana proprio per fare il salto in serie B dopo i tre anni bui del club. Per questa gara difficile iniziamo con il dire che nel Potenza sarà assente Bachini uscito con un rosso diretto domenica scorsa. Al centrale ex Juve Stabia si affiancano gli infortunati Castora-
ni ed Erradi. Buone notizie invece, ci sono per Balzano che potrebbe ritornare tra i convocati. Ad inizio settimana qualche problema è accorso a Ghisolfi e Bura ma, entrambi dovrebbero essere regolarmente a disposizione per De Giorgio. Quindi all’Arechi De Giorgio nel suo 4-4-2 che ultimamente subisce qualche trasformazione potrebbe schierare la identica formazione vista domenica al “Viviani” contro il Trapani, eccezion fatta per lo squalificato Bachini. Il suo posto potrebbe essere preso da Riggio, con l’ex Ascoli Adjapong in campo dal primo minuto. Infine, per gli amanti della statistica, l’utlima vittoria esterna contro la Salernitana manca al Potenza dal lontano 1966/67 in Serie B. Più recente si fa per dire, il successo al “Viviani” che manca dall’annata calcistica 1971/72.
QUI SALERNO
La Salernitana, con trenta punti guida la classifica del campionato di serie C. L’obiettivo per la dirigenza del cavaluccio marino è quello di mettere alle spalle al più presto i tre anni di buio che come è noto hanno portato la società campana dalla serie A alla C. In estate a dirigere la squadra è stato chiamato un ex allenatore che tanto ha fatto bene proprio a Potenza. Quel Peppe Raffaele che lo scorso hanno ha sfiorato con il Cerignola la serie B. Insiema a lui una quantità di giocatori tutti di grandissima categoria. Ad iniziare da Inglese a Capomaggio a Tascone, a Golemic solo per citare alcuni. Domenica scorsa sotto di una rete in quel di Altamura, due penalty han-
no permesso alla Salernitana di vincere la gara e conservare la testa di una classifica cortissima. Ad un solo punto di distanza ci sono i “cugini” del Benevento ed a due il Catania. Insomma, per come si è messo questo campionato si presuppone che tutto si giochi in termini di pochissimi punti di distanza. Domenica la Salernitana di patron Iervolino incontra in casa il Potenza reduce da una vittoria contro il Trapani. Raffaele non vuole fare brutta figura contro il suo “Potenza” e prepara l’assalto schierando in campo una formazione che parte dal 3-5-2 ma che in corso d’opera si trasforma in una sorta di 4-4-2 . Così come ha fatto al “D’Angelo” di Altamura dove la Salernitana ha ribaltato l’esito della gara dopo essere passata proprio al 44-2 con Liguori ed Achik esterni di centrocampo e due punte centrali, Inglese e Ferrari. Non sarebbe la prima volta che il tecnico siciliano affrontasse una gara ripartendo da come aveva chiuso quella precedente. Coppolaro, Golemic, Matino ed Anastasio formerebbero ancora la linea difensiva con l’ex Catania chiamato a fungere da terzino o da esterno alto a seconda delle scelte che saranno operate dalla cintola in su e Coppolaro un po’ meno difensore centrale ed un po’ più terzino destro. Tascone Capomaggio farebbero coppia in mezzo al campo, mentre sulle fasce potrebbero giocare Liguori a destra ed uno tra Achik e Ferraris. Quest’ultimo potrebbe anche affiancare Inglese in attacco, qualora non si dovesse varare dall’inizio la formula col doppio centravanti. Col re-

cupero di Villa, invece, Raffaele potrebbe abbassare Anastasio sulla linea dei centrali per ripresentare a sinistra l’ex Padova. Con la difesa a tre, composta da Matino, Golemic ed Anastasio, a destra ci sarebbe ancora Liguori per un assetto a trazione anteriore. Due esterni di spinta, ma anche tre pedine in mezzo al campo: Tascone e Capomaggio sono sicuri di una maglia, per la terza resta da capire se De Boer avrà spazio dal primo minuto o se sarà inserito gradualmente. Nel secondo caso, potrebbe ave- re ancora una chance dal primo minuto Rocco Di Vico che ha collezionato tre presenze di fila a partire dalla trasferta di Latina. In attacco, accanto ad Inglese, ci sarebbe il ballottaggio tra Ferrari e Ferraris. Infine come sempre, diamo notizia della direzione arbitrale affidata ad un direttore di gara siculo. Si tratta di Enrico Gemelli di Messina, coadiuvato da Nicola Morea di Molfetta e Vincenzo Andreano di Foggia. Quarto ufficiale sarà Antonio Liotta di Castellammare di Stabia. All’ FVS Steven La Regina di Battipaglia
Rossoblù in crisi di risultati: Bertotto chiede orgoglio, la società allarga lo staff e pensa al mercato

Reduce dalla pesante sconfitta di sabato scorso contro il Siracusa, l'AZ Picerno affronta questo pomeriggio alle 17:30 il Monopoli allo Stadio Vito Simone Veneziani nella gara valida per il quindicesimo turno della Lega Pro Serie C Now 2025-2026. Le parole del dg Vincenzo Greco di sabato scorso sono state dure e pesanti per la squadra di
Valerio Bertotto, fanalino di coda del campionato e con un calendario che nelle ultime cinque giornate d'andata è davvero pesante.La società intanto ha inteso allargare la sua base inserendo Cristiano Laviero nel suo staff nel ruolo di Supporter Laisons Officer della compagine presieduta da Donato Curcio. Laviero ha già avuto esperienze con il Potenza e il Sorrento, dando un grosso contributo in termini di impegno, passione e professionalità in entrambe le compagini.La gara del Veneziani sarà diretta dal signor Mattia Nigro di Pisa, coadiuvato da Davide Rignanese di Rimini e Gianluca Scandovi di Imola. Quarto uomo Alessandro Recchia di Brindisi, operatore FVS Arti Veli di Pi-
sa.Nel Picerno, ormai fuori causa per tutta la stagione Maselli, mister Valerio Bertotto dovrebbe confermare lo stesso modulo visto all'opera nella sciagurata partita contro il Siracusa, mentre tra i biancoverdi pugliesi sarà assente Battocchio, infortunatosi prima della sfida persa dai pugliesi domenica mattina contro il Benevento allo Stadio Ciro Vigorito.Serve ovviamente la scossa in casa rossoblù dopo la prestazione negativa di sabato contro il Siracusa che ha decretato l'ultimo posto in classifica. Tutto questo in attesa della conclusione del girone d'andata e dell'apertura del calciomercato, che nelle istanze del dg Vincenzo Greco dovrebbe portare linfa vitale a una squadra apparsa letteralmente in disarmo
contro il Siracusa.La tifoseria, dopo aver duramente contestato la squadra nel corso dei novanta minuti di gara di sabato scorso, auspica una prova d'orgoglio da parte di Frison e compagni, chiamati a risalire la corrente e dare un primo ma importante segnale di fiducia e speranza a tutto l'ambiente di marca melandrina.Ovviamente il confronto contro il Monopoli, ormai una certezza di questa categoria, va preso con le pinze e le dovute cautele per un team, quello rossoblù, che sta attraversando uno dei periodi più complicati da quando milita nella terza serie nazionale.Ritornando ai temi del mercato, in primis sarà necessario rinforzare il pacchetto difensivo e quello offensivo. In tal senso il lavoro di Vin-
cenzo Greco, di comune accordo con Valerio Bertotto, dovrebbe portare i risultati sperati nell’ottica di rinforzare una squadra fin troppo fragile.«La fiducia deve essere alta nonostante il bruttissimo momento di risultati – ha commentato Bertotto alla vigilia del match –abbiamo lavorato tanto, come sempre, e di conseguenza mi attendo una risposta. L'intervento del direttore è stato un intervento di una persona capace, intelligente, non da tutti. Nelle sue parole c'è il senso di appartenenza di questa piazza e questa città. Maiorino? Fino alla scorsa settimana è stato bravo, le capacità del ragazzo sono indubbie. Il discorso legato alla posizione è basato sui giocatori che ho». FRANCESCO MENONNA
