ALLA CERIMONIA DI PREMIAZIONE, INSIEME AI MINISTRI ANCHE IL PRESIDENTE DELLA REGIONE BASILICATA
Coppa Italia delle Regioni, «Nuova visione dello sport»
Bardi: «Ciclismo è la rappresentazione dell’Italia dei territori»
Rinviata la discussione sull’aumento di capitale, Mongiello: «L’obiettivo è costruire la massima condivisione con i Comuni»
Bilancio Aql: c’è l’ok dell’Assemblea
Andretta: «Un bilancio positivo rispetto al 2021, nonostante l'aumento dei costi operativi»
Valbasento, dove sono i fondi per le bonifiche?
Assessori Mongiello e Pepe, esistono risorse rinvenienti dal Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (Fsc) 2021-2027, destinate a interventi strategici per l’intero territorio regionale, tra cui spicca un finanziamento per la Valbasento che pone in essere un’accelerazione decisiva sulla bonifica delle aree industriali dismesse di (...)
■ continua a pag 6 Un momento dell’Assemblea dei soci di Aql
Margherita Sarli vince la sua scommessa nell’organizzazione dell’evento sul turismo delle radici
Successo e visione al Roots-In
Disagio e criminalità: focus sui rischi corsi dai giovani
CRONACA
Nel Potentino operazione delle Fiamme Gialle contro il commercio di articoli dannosi: sequestrati oltre 22mila prodotti
■ Servizio a pag 17
IL PROTOCOLLO Accordo tra Biblioteca Stigliani ed Ente delle Chiese Rupestri: previsti eventi culturali, educazione e attività condivise tra i 2 Enti
■ Servizio a pag 19
POTENZA
Il Consiglio comunale approva anuove regole per le insegne commerciali e agevolazioni per gli eventi culturali
■ Servizio a pag 16
IMPRENDITORIA FEMMINILE
Donne Impresa, Confartigianato: «Serve sostegno concreto, deve diventare vero pilastro della politica economica»
■ Servizio a pag 4
CRONA-C HI ? OS PITI I
Russo e Calabrese
Servizio a pag 8 LA LETTERA
Dellapenna alle pag 10 e 11
Servizio a pag 5
Tammariello a pag 2
Un rinvio proposto dalla Regione per tramite dell’assessore Mongiello: « L'obiettivo è costruire la massima condivisione con i Comuni»
Aql, l’Assemblea dei soci approva il bilancio
Rinviata la discussione sull’aumento di capitale
L’amministratore
Unico di Acquedotto Lucano, Alfonso Andretta, ha convocato l'assemblea ordinaria in prima convocazione il 18 e in seconda ieri. All'ordine del giorno vari punti, come l'approvazione del bilancio di esercizio 2024, la verifica del raggiungimento degli obiettivi dell'amministratore unico per il 2024, la nomina della società di revisione, il conferimento dell'incarico per la revisione contabile del bilancio per gli esercizi 2025-2026-2027 ed infine la revisione dei conti annuali separati per il triennio 2025-2027. Tra i punti anche la proposta di aumento del capitale sociale fino a 20 milioni di euro e la modifica dell'articolo 7 dello statuto, richiesta dalla Regione Basilicata, socio principale di Acquedotto Lucano. Rinviata la riesamina del punto 3, relativa all'aggiornamento del piano industriale 2025-2027, che verrà trattata nell’Assemblea straordinaria, da fissare entro il 31 dicembre. Andretta ha parlato di un bilancio positivo rispetto al 2021, dove c’erano state perdite importanti per Acquedotto Lucano ,ma i costi operativi esterni, con un importo di importo pari ad Euro 82.131.578,sono in netto aumento rispetto al valore del 2023 pari a Euro 75.476.116. Nel 2023, però, era stata ottenuta già unariduzione di poco superiore al 20% rispetto all'esercizio precedente, quando il valore era risultatopari ad Euro 94.892.816.Il risultato è
stato influenzato dai costi della crisi idrica e dal maggiore consumo di energia connesso alla minore disponibilità idrica proveniente dalle sorgenti. Causa degli aumenti per Acquedotto anche i costi di gestione e manutenzione delle reti idriche, riconducibile ad un maggiore ricorso di interventi sulle reti stesse oltre che alla dinamica dell’inflazione.
Sulla crisi idrica invece l’evento più significativo si è verificato nel 2024 interessando lo schema Basento-Camastra.
«Si è discusso anche animatamente ma il bilancio è stato approvato -ha dichiarato a margine dell’assemblea l’Amministratore Unico di Acquedotto Lucano Alfonso Andretta. Per quanto riguarda invece altre soluzioni che sono state individuate per rinforzare la struttura economico-finanziaria di Acquedotto a partire dall'aumento del capitale, si è deciso di rinviare l'assemblea per cercare una quadratura del cerchio e quindi una condivisione maggiore di quelli che sono gli obiettivi che dovranno essere raggiungiti».
Bilancio dunque approvato dalla maggioranza dei soci presenti, si sono invece astenuti dall’approvazione i comuni di Castelmezzano, Balvano, Maglionici, Brindisi di Montagna, Tito, Pignola, San Chirico Nuovo, Tramutola, Montalbano Ionico, Tursi, Marsico Vetere, Pisticci, Rotondella, Colobraro, Genzano, Rapone, Tricarico.
«È stata un'assemblea molto partecipata, io ho rappresentato la regione su
delega del presidente Bardi - ha spiegato l’Assessore all’Ambiente e alla Transizione Energetica
Laura Mongiello-. Abbiamo votato il bilancio a larga maggioranza, le criticità emerse saranno affrontate nei prossimi giorni ed entro il 31 dicembre ci sarà un'altra assemblea perché si è presa consapevolezza della necessità di aumentare il capitale sociale e soprattutto la regione, compresi i comuni, non vogliono che si gravi sull'aumento delle tariffe per i cittadini. Da qui fino a fine anno lavoreremo per raggiungere questo obiettivo».
«Era giusto che le lavoratrici e i lavoratori di Acquedotto Lucano, che sono protagonisti delle attività e portano avanti la mission, in ogni settore di interesse di Acquedotto Lucano Spa, fossero protagonisti di questa giornata che è una giornata fondamentale per la vita societaria - ha aggiunto il Direttore Generale di Acque-
dotto Lucano Luigi Cerciello Renna- . Mi farò promotore di una linea che è quella del dialogo, della coesione. Spero e ambisco che intorno ad Acquedotto Lucano coaguli un interesse autentico per il rilancio di una player che è fondamentale ancorare al sistema paese».
APPROVATO IL BILANCIO: SEGNALE DI SOLIDITÁ E COESIONE
«Un voto ampio e compatto ha sancito l’approvazione del bilancio di Acquedotto Lucano da parte dell’assemblea dei soci, confermando la solidità della gestione e la volontà comune di guardare al futuro con responsabilità e trasparenza» fanno sapere dalla Regione Basilicata che in qualità di azionista di maggioranza e per il tramite dell’assessore all’Ambiente, Laura Mongiello, d’intesa con il presidente della Regione Vito Bardi, ha proposto e ottenuto il rinvio dell’altro punto previsto all’ordine
del giorno: l’aumento di capitale.
«Una scelta ponderata, assunta con l’obiettivo di costruire la massima condivisione con i Comuni, attori essenziali della governance della risorsa idrica» continua l’Ente.
«L’aumento di capitale è finalizzato a rendere più solida la struttura patrimoniale e a migliorare la liquidità aziendale attraverso la piena attuazione del Piano Industriale 20242027, la cui discussione, prevista per oggi, è stata rinviata al pari di quella sull’aumento di capitale» prosegue la Regione, la cui priorità è quella di «evitare che le famiglie lucane debbano sopportare costi aggiuntivi, scongiurando quindi qualunque aumento delle tariffe. L’obiettivo finale è assicurare stabilità alla gestione idrica senza gravare sui bilanci delle famiglie, attraverso scelte sostenibili e pienamente condivise con tutti i soggetti istituzionali coinvolti».
D I AN NA TA M M AR IE LL O
GIOVEDÌ
ANTE MANI IN CUCINA
UN VULCANO DI ESPER
RIENZE
La dirigente regionale e nazionale Rosa Gentile: «Serve sostegno concreto, deve diventare vero pilastro della politica economica»
Imprenditoria rosa lucana, Confartigianato: «Ora più diritti»
POTENZA. Confartigianato celebra oggi la Giornata Internazionale per l’Imprenditoria femminile attraverso il movimento “Donne Impresa”, impegnato da anni nella promozione e nel sostegno delle donne che guidano attività produttive in tutto il territorio nazionale. L’associazione sottolinea come l’imprenditoria femminile continui a rappresentare una risorsa decisiva per la crescita economica dell’Italia, grazie a un numero sempre più elevato di imprese condotte da donne e a un contributo che si rivela fondamentale anche nei settori più innovativi.
Secondo le rilevazioni di Confartigianato, l’Italia è il primo paese europeo per numero di donne occupate in attività indipendenti, con 1.522.500 imprenditrici e lavoratrici autonome. Nel
2024 l’occupazione femminile indipendente ha registrato una crescita dello 0,9 per cento, un dato superiore alla media europea che si ferma allo 0,2 per cento. Un andamento positivo che riguarda anche la Basilicata, confermata tra le regioni più dinamiche per incidenza delle imprese guidate da donne, come attestano i dati aggiornati al 31 dicembre 2024 e elaborati nell’ambito del Piano nazionale per l’Imprenditoria femminile gestito da Invitalia e Unioncamere. «Le nostre rilevazioni, come quelle di Unioncamere, dimostrano che l’imprenditoria femminile non solo sostiene l’occupazione, ma rappresenta un motore di sviluppo per il futuro del Paese» afferma Rosa Gentile, dirigente nazionale e regionale di Confartigianato. «Le donne imprenditrici sono prota-
goniste di un cambiamento che riduce il gender gap e indica alle nuove generazioni che le aspirazioni possono diventare realtà, anche superando gli stereotipi che
ancora resistono nel mondo del lavoro. Tuttavia sappiamo che resta molto da fare per rimuovere gli ostacoli che limitano le opportunità delle donne». Un concetto ribadito da “Donne Impresa Confartigianato”, secondo cui non serve un trattamento di favore, ma il pieno riconoscimento di diritti che troppo spesso restano sulla carta. L’associazione sollecita politiche europee e nazionali capaci di sostenere le famiglie attraverso un welfare adeguato e di affrontare questioni cruciali, come fisco, burocrazia, accesso al credito e infrastrutture. «È necessario che la politica ascolti le nostre ragioni e investa in un sostegno concreto all’imprenditoria femminile, affinché diventi un vero pilastro della politica economica nazionale».
Bruno, presidente di Confcooperative Basilicata: «Il confronto con la Regione produce risultati utili e deve diventare stabile»
Nuove misure per le imprese, arriva l’ok delle coop lucane
POTENZA. Confcooperative Basilicata esprime apprezzamento per le misure presentate dall’assessore allo Sviluppo Economico Francesco Cupparo nel corso della seduta di riattivazione della Consulta regionale della Cooperazione, considerata da tempo uno spazio essenziale per la programmazione condivisa. «Il percorso di ascolto e approfondimento condotto con il Dipartimento dello Sviluppo Economico e con le strutture regionali ha trovato un riscontro concreto nelle misure illustrate dall’assessore Cupparo» afferma Giuseppe Bruno, presidente di Confcooperative Basilicata. «Si tratta di un segnale rilevante per le imprese e per i territori, dove la cooperazione continua a essere presenza stabile e capace di accompagnare i processi di sviluppo locale».Tra gli interventi annunciati, l’associazione individua come prioritario il ripristino del Fondo di rotazione destinato alle cooperative, con una dotazione pari a 1,5 milioni di euro. Uno strumento ritenuto indispensabile per sostenere investimenti e facilitare l’accesso al credito in un contesto economico che resta complesso, in particolare nelle aree interne. Centrale è anche il lavoro tecnico che porterà all’approvazione del Regolamento delle Cooperative di Comunità, necessario per rendere pienamente operativo l’Avviso «Imprese costituende», finanziato con 8 milioni di euro, di cui 1 milione riservato alle realtà comunitarie. «Questi strumenti permettono alle comunità di mantenere servizi essenziali e di rafforzare la vitalità dei territori» aggiunge Bruno.Il ruolo delle imprese cooperative è richiamato anche dall’Action Plan nazionale per l’Economia Sociale, che individua nella cooperazione uno degli attori principali per lo sviluppo sostenibile e la rigenera-
zione delle aree fragili. In Basilicata il movimento cooperativo è attivo nei settori agroalimentare, finanziario, dei servizi, della produzione, del welfare, del turismo, della cultura e della transizione ecologica, configurandosi come presidio economico e sociale in grado di generare occupazione e qualità della vita.«La riattivazione della Consulta regionale della Cooperazione consente di lavorare con un approccio più coordinato» sottolinea Filomena Pugliese, segretaria generale di Confcooperative Basilicata, che ha preso parte ai lavori. Pugliese evidenzia il valore dell’attività preparatoria, utile a individuare bisogni e priorità delle imprese, rafforzando un clima di cooperazione operativa con gli uffici regionali.Bruno invita infine a consolidare questo metodo di lavoro. «Perché il percorso possa produrre risultati duraturi, auspichiamo che la Consulta diventi luogo stabile e capace di integrare il lavoro dei diversi assessorati e dipartimenti. Solo politiche coordinate possono accompagnare le trasformazioni economiche e sociali che attraversano la nostra regione».
GUIDOTTI (LEGACOOP): «PERCORSO UTILE»
«Consulta coop, un passo condiviso con la Regione»
POTENZA. La Consulta della cooperazione è tornata a riunirsi in Regione Basilicata il 18 novembre, a quasi dieci anni dalla sua istituzione. L’organismo, previsto dalla legge 12 del 2015, favorisce il confronto tra il sistema cooperativo e la programmazione regionale nei settori produttivi, sociali e formativi. Legacoop Basilicata esprime apprezzamento per la riattivazione del Tavolo e per il clima costruttivo che ha caratterizzato la seduta presieduta dall’assessore allo Sviluppo Economico Francesco Cupparo, affiancato dalla direttrice generale Giuseppina Lo Vecchio.«Le parole dell’assessore, che ha ricordato come la cooperazione sia un modello da sostenere perché radicato nei territori, confermano la consapevolezza del ruolo che svolgiamo» afferma Innocenzo Guidotti, presidente regionale di Legacoop. Nel corso dell’incontro è stato illustrato il percorso che porterà al rilancio degli strumenti a supporto delle imprese, a partire dalla riattivazione del fondo rotazione con una dotazione di 1,5 milioni di euro per favorire investimenti e credito. Centrale anche l’impegno a completare il regolamento delle cooperative di comunità, indispensabile per rendere operativo l’avviso «Imprese costituende», finanziato con 8 milioni di euro.Guidotti richiama inoltre la funzione sociale riconosciuta dall’articolo 45 della Costituzione, sottolineando la volontà delle cooperative di contribuire a inclusione, partecipazione e sviluppo di prossimità.
Alle premiazioni, accanto ai Ministri presente il Presidente della Basilicata che è coordinatore della Commissione Sport della Conferenza delle Regioni
Coppa Italia delle Regioni, Bardi: «Ciclismo rappresentazione dell’Italia dei territori»
La Sala delle Statue di Palazzo Rospigliosi a Roma ha ospitato ieri la cerimonia di premiazione della Coppa Italia delle Regioni 2025, l’avvincente challenge ciclistica promossa dalla Lega del Ciclismo Professionistico e dalla Conferenza delle Regioni. L’evento ha visto la partecipazione dei Ministri Andrea Abodi (Sport e Giovani), Eugenia Roccella (Famiglia, Natalità e Pari opportunità) e Daniela Santanché (Turismo). All’iniziativa è intervenuto anche il Presidente della Regione Basilicata e Coordinatore della Commissione Sport della Conferenza delle Regioni, Vito Bardi.
In veste di delegato della Conferenza delle Regioni, Bardi ha celebrato la manifestazione come un modello di successo che va oltre la competizione sportiva e si configura come una «narrazione dell’Italia reale». «La Coppa Italia delle Regioni è molto più di una competizione: è la rappresentazione
dell’Italia dei territori, delle comunità e delle società sportive che ogni giorno fanno crescere i nostri giovani”» ha sottolineato Bardi che ha portato i saluti del Presidente Fedriga.
La Coppa Italia delle Regioni, progetto nato nel 2024 per valorizzare i territori attraverso il ciclismo, ha dimostrato di essere un potente strumento di coesione, promuovendo non solo lo sport agonistico ma anche la salute, la sostenibilità e la mobilità in sicurezza. L’edizione 2025, inserita nel prestigioso circuito UCI Europe Tour (ProSeries e Classe.1), si è snodata attraverso 21 tappe maschili e 10 femminili, coinvolgendo 11 Regioni italiane e oltre 800 Comuni. I risultati hanno avuto un grande impatto, con oltre 67 milioni di telespettatori sui canali RAI e internazionali.
A conquistare le classifiche generali sono stati Elisa Longo Borghini (vincitrice della classifica femminile e dominatrice con tre maglie) e Christian Scaroni (vincitore della classifica maschile individuale). I team vincenti sono stati Polti Visit Malta (maschile) e Be Pink Imatra Bongioanni (femminile). Gli atleti hanno ricevuto il Trofeo, un’opera d’arte disegnata e donata dal Maestro Michelangelo Pistoletto. Il Presidente Bardi, infine, ha sottolineato come la
manifestazione sia la prova tangibile che la collaborazione istituzionale produce risultati concreti: «Insieme al Ministro Abodi stiamo costruendo una nuova visione nazionale dello sport, fondata sulla collaborazione istituzionale, sulla valorizzazione delle realtà locali e su una programmazione che guarda al futuro del Paese. Questa manifestazione
– ha concluso Bardi – dimostra che quando territori, istituzioni e sistema sportivo lavorano insieme, l’Italia diventa più forte. Le Regioni ci saranno, sempre, per sostenere uno sport che unisce e fa crescere il Paese». L’incontro si è concluso con una promessa: la Coppa Italia farà tappa in Basilicata nella prossima edizione.
«Che fine hanno fatto le risorse per le bonifiche?» Cittadini sollecitano la Regione sulla Pista Mattei e sui siti inquinati
Valbasento: una lettera aperta chiede chiarezza e interventi per la bonifica
DI DON G IUS EP P E DIT
Pregiatissimi Assessori Mongiello
OLV E *
resse Nazionale (SIN)
Laura e Pepe Pasquale, esistono risorse rinvenienti dal Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (Fsc) 2021–2027, destinate a interventi strategici per l’intero territorio regionale, tra cui spicca un finanziamento per la Valbasento che pone in essere un’accelerazione decisiva sulla bonifica delle aree industriali dismesse di particolare complessità ambientale.
Una prima domanda: spiegate cortesemente a noi comuni mortali che fine hanno fatto i predetti fondi destinati per tali finalità?
Il 19 giugno 2013 è stato stipulato tra MISE, MATTM e Regione Basilicata l’APQ “CBMT Bonifiche Siti Inquinati inte-
Tito e Valbasento” finanziato con Delibera CIPE 87/2012, che prevede la realizzazione di diversi interventi di caratterizzazione e/o bonifica nelle aree di Tito e Valbasento per un impegno finanziario pari a complessivi 46 MLN €, pressoché equi ripartiti tra i due SIN. Dal comunicato della Regione Basilicata fatto in data 12.11. c.m. l’intervento più rilevante riguarda la bonifica e messa in sicurezza permanente dell’area ex Materit a Ferrandina, uno dei siti industriali dismessi più complessi della Val Basento.
A ragion veduta, non comprendo come mai per la Pista Mattei di Pisticci Scalo non sono stati spesi nemmeno un centesimo per bonificarla, probabilmente per ovvie ragioni,
quali?
Se è vero che l'11 luglio c.a. l'assessore Pepe anche a nome del Presidente Bardi, nell' assemblea pubblica nella Mediateca, ha ribadito: "la buona volontà di concludere gli interventi in atto sulla pista e predisporre, a seguire, un progetto di gestione che garantisca l'operatività della struttura".
A tal proposito, chiedo che, prima di far decollare il sogno che in tanti sono scettici a vederlo realizzato, venga bonificata l'area in questione per smantellare, nella speranza che siano fake news, tutto ciò che è stato detto dopo mesi di approfondimenti giornalistici, secondo cui su quest'area sarebbe stato sotterrato di tutto e di più. E questo impone interventi decisivi, non rinviabili, per fare chiarezza e risolvere.
Anche perché è nota la paura che provoca la cre-
scente percentuale di neoplasie che non risparmiano nessuno in termini d'età; venga fuori la verità che è segno di onestà e di sincero amore verso la propria terra che per tanti motivi ogni anno si spopola in modo assai doloroso.
Impegnatevi a sposare questa causa per guarire un territorio da una malattia di decenni di indifferenza, abbandono o strafottenza dettata da un potere
invisibile a discapito della salute.
Con il vostro saper fare tenendo a cuore la realtà attuale per il bene comune e il rispetto di chi non c'è più, riconquisteremo tutti dignità morale o cadremo per l'ennesima volta, come in un pozzo di sporcizia dove non ci sarà più una via di speranza e di respiro per la legalità.
*PARROCO C HIESA S AN G IUSEPPE L AVORATORE IN P
Il sindacato contesta la contrattazione decentrata al Comune di Rapolla e chiede equità per tutto il personale
«Contrattazione decentrata, esclusi i lavoratori PON
e
della
Polizia Locale: la UIL FPL non firma»
La UIL FPL Basilicata ha reso noto di non aver sottoscritto la proposta di contrattazione decentrata al Comune di Rapolla, motivando la scelta con la necessità di garantire equità, corretto trattamento e rispetto per tutte le lavoratrici e i lavoratori dell’Ente.Da tempo il sindacato rivendica la corretta destinazione delle risorse della contrattazione anche al personale PON, oggi stabilizzato, che ha contribuito in modo determinante al funzionamento dei servizi comunali. Secondo la UIL FPL, «è inammissibile che tali dipendenti restino esclusi dai benefici previsti dalla contrattazione decentrata: la loro piena valorizzazione deve essere una priorità».Il sindacato segnala anche criticità nella gestione del personale della Polizia Locale, per il quale si registra una significativa riduzione delle risorse disponibili. «Parliamo di lavoratori che svolgono quotidianamente attività complesse e delicate, spesso in condizioni difficili, e che devono essere adeguatamente riconosciuti attraverso strumenti contrattuali e retributivi adeguati», sottolinea la UIL FPL.Il sindaca-
to ribadisce il proprio impegno nel confronto con la Regione e con la Presidenza del Consiglio per affrontare in maniera organica il tema del personale PON, sia precario sia stabilizzato. «È indispensabile un approccio più ampio e strutturale che non si limiti alla sola stabilizzazione, ma che garantisca anche le risor-
se economiche necessarie alla reale valorizzazione delle competenze acquisite», afferma la UIL FPL.
In vista del prossimo incontro con la Regione, il sindacato chiederà di affrontare con urgenza la problematica, affinché «nessun lavoratore venga lasciato indietro e si possa giungere a una con-
trattazione decentrata realmente equa, inclusiva e rispettosa del contributo di tutti».
La UIL FPL conferma la propria disponibilità al dialogo, ma ribadisce con forza «la necessità di garantire diritti, dignità e riconoscimento professionale a tutte le lavoratrici e i lavoratori del Comune di Rapolla».
ISTICCI S CALO
CRONA-CHI? Ospiti in studio la criminologa e sociologa Myriam Russo e il criminologo Antonio Calabrese. Dati allarmanti e in crescita
Disagio e criminalità: focus sui rischi corsi dai giovani
Piazza Mario Pagano. Potenza. È la sera del 14 aprile. Una rissa, nata per futili motivi, degenera. A rimanere ferito per colpi da arma da taglio, un minore di 16 anni, che verrà poi condotto presso il San Carlo. Tutti minorenni i ragazzi coinvolti. Pochi giorni fa, un’altra rissa, in un noto locale della centralissima Via Pretoria. Un apprezzamento di troppo ad una ragazza e gli animi si surriscaldano. Colpa dell’alcool. Cinque i feriti e otto gli arrestati, molti dei quali appena ventenni. A Genzano di Lucania si era invece rifugiato un giovane diciottenne, in clandestinità da almeno sei mesi. Tra i reati contestati rapina a danno di anziani, sequestro e porto abusivo di armi. Questa crescita esponenziale desta preoccupazioni, soprattutto perché riguarda la fascia d’età compresa tra i 17 e i 20 anni. La situazione obbliga un’attenta riflessione da parte degli organi competenti e di tutta la comunità educante. È fondamentale, quindi, mettere in campo efficaci azioni multidisciplinari. Ed è questo il focus della nuova puntata di ”Crona-Chi?”. Ospiti in studio Myriam Russo, sociologa e criminologa e Antonio Calabrese, criminologo. «Abbiamo sentito quello che ha ricostruito Anna Tammariello nel servizio di apertura di questa nuova puntata – spiega il conduttore Fabio Amendolara-. E’ qualcosa che appartiene anche alla vostra percezione? Ci sono queste statistiche in crescita, ma poi di fatto che cosa accade?» chiede agli ospiti in studio. « Purtroppo è così- afferma la dottoressa Russo-. Negli ultimi anni, soprattutto in seguito al periodo pandemico, i dati riguardanti la devianza e il disagio giovanile sono sicuramente aumentati. Quando parliamo di disagio sociale, abbiamo delle statistiche che vertono in maniera esponenziale verso l'assunzione di sostanze stupefacenti. Tra i ragazzi è aumentato l'uso soprattutto di sostanze sintetiche, quindi non stiamo parlando della semplice marijuana ma di quelle psicotrope, psicoattive. Sono sostanze che causano, nella mente di chi le assume, dei disagi molto importanti».
«La Basilicata – aggiunge il Dottore Calabrese - non è più l'isola felice che tutti noi credevamo fosse fino a qualche decennio fa. La droga è una locomotiva che porta dietro una serie di reati minori. Le sostanze sintetiche sono pericolosissime ma lo sono altrettanto
anche le sostanze che già conoscevamo, perché di queste ultime oggi è cambiata la somministrazione. I giovani non si bucano più, non utilizzano più la cocaina come la utilizzavano prima. Oggi si sniffa ed anche le droghe prima definite leggere non lo sono più. Hanno un effetto molto maggiore». Devianza e delinquenza, due concetti diversi ma che spesso si intersecano. È la sociologa Russo a tracciare le differenze: «Atti persecutori, stalking, vandalismo e via dicendo appartengono alla sfera della delinquenza. La devianza invece è un concetto un po' più ampio, che tocca la sfera del sociale e dei traumi, quindi interagisce anche sotto l’aspetto cognitivo. Ma nei giovani la ludopatia è un altra dipendenza importante, soprattutto nella sfera del gioco online. La mancata percezione fisica di toccare materialmente il denaro porta i giovani a non rendersi realmente conto delle somme di denaro che giocano e vi è una percezione distorta della realtà».« E' come se ci fosse una sorta di escalation?» domanda Amendolara al criminologo. «Sì perché si parte sempre dal piccolo, del resto poi la devianza in sé è un non rispetto di una norma sociale, addirittura uno studio statunitense ci dice che i giovani che non hanno mai deviato possono soffrire più facilmente, rispetto ad altri, di ansia, fobia sociale e depressione – afferma Calabrese -. Quindi la devianza in un certo senso serve anche a sfogare questo disagio giovanile che è tipico dell'adolescenza. Il problema è quando le norme non rispettate diventano norme penali, lì entriamo in quella che è la delinquenza vera e propria. Quindi di solito non si parte mai da subito con la delinquenza, si parte sempre da un mancato rispetto di norme sociali rispettate da tutti tranne dalle sottoculture giovanili». Anche la Dottoressa Laura Sola, psicologa, psicoterapeuta cognitivo-comportamentale e sociologa, nel contributo video dell’intervista di Tammariello, è d’accordo con i colleghi in studio. «È un tema drammaticamente attuale e purtroppo lo incontriamo anche qui, nel nostro territorio in Basilicata, dove il fenomeno si manifesta certamente in forma meno eclatante rispetto alle grandi aree metropolitane, ma comunque con una sofferenza di fondo che è identica. Quello che osservo nella mia pratica clinica è che la devianza giovanile è diventata ed è un'espressione di una profonda e dolorosa incomunicabilità, perché il giovane deviante è spesso
un giovane che si sente invisibile, che non si sente ascoltato. Quindi di fronte alla mancanza di punti di riferimenti importanti o di fronte alla presenza di ferite emotive che non sono state elaborate dal ragazzo, trova nel comportamento trasgressivo l'unico megafono per urlare la propria presenza e il proprio malessere al mondo. Dunque è un tentativo disperato di farsi vedere».
«Dottoressa Russo, abbiamo visto che è difficile riconoscerli già come fenomeni, però come si interviene?» incalza Amendolara. «È necessario fare tanta prevenzione -sottolinea la sociologa- . Noi combattiamo tanto questo fenomeno, attraverso le varie manifestazioni, grazie al contributo di voi giornalisti che ringraziamo. La conoscenza è il primo passo per cercare quantomeno di fare luce su quello che succede nella società attuale. Ragazzi non abbiate mai paura di chiedere aiuto anche alle istituzioni, alle forze dell'ordine che ogni giorno fanno un lavoro prezioso nel nostro territorio». «Abbiamo visto le istituzioni e la famiglia, che devono essere per forza un punto di riferimento, ma poi c'è anche la scuola» sottolinea Amendolara. «Lì dove le famiglie falliscono la scuola assume un ruolo importantissimo -spiega il criminologo- .Noi famiglie dobbiamo fidarci della scuola ma la scuola di oggi non deve lanciare messaggi unidirezionale , deve piuttosto aprirsi ad un dialogo educativo verso i nostri giovani». «In conclusione, come possiamo togliere questi ragazzi dalla strada senza correre il rischio che si perdano troppo all'interno del mondo virtuale?» chiede il conduttore. «Sicuramente è difficile -afferma Russo-. I ragazzi però non devono distogliersi da nessun contesto, perché ogni contesto è istruttivo ed è formativo per loro, quindi devono crescere in mezzo alla strada per affrontare meglio la società e devono utilizzare il telefono perché ormai viviamo in un mondo digitalizzato. Ma quello che devono imparare a fare è l’uso consapevole di questi strumenti. Ai genitori invece l’invito a non fornire questi strumenti troppo presto. Abbiamo parlato di ciberbullismo, abbiamo parlato di sexting, però c'è anche il problema dell'adescamento minorile, quindi genitori prestate molta attenzione. L’adescamento minorile è uno dei fenomeni che attualmente, anche nella nostra Regione, è aumentato. Che consapevolezza può avere un bambino di 8 anni di un mondo così tanto grande come quello di internet?».
Myriam Russo, Antonio Calabrese e sotto Fabio Amendolara a Crona-chi?
Laboratori, incontri B2B e sessioni tematiche hanno animato la seconda giornata della Borsa, con focus su media digitali
Roots-In a Matera, giornata dedicata ai nuovi linguaggi
MATERA. La seconda giornata di Roots-IN, svoltasi ieri al Centro Congressi Una Hotels MH di Matera, ha confermato l’interesse crescente verso l’iniziativa che riunisce operatori, istituzioni e comunità italiane nel mondo. Il programma è entrato nel vivo con una serie di appuntamenti dedicati ai nuovi strumenti di promozione dei territori e ai modelli più innovativi di racconto identitario.La mattinata si è aperta con un focus sul ruolo dei media digitali nella valorizzazione delle destinazioni italiane. Elena Farinelli ha illustrato come blog, Instagram e TikTok possano favorire la diffusione di contenuti capaci di raggiungere pubblici lontani e di rafforzare il legame con chi mantiene un rapporto emotivo con il Paese d’origine. Successivamente si è svolta una ta-
vola rotonda dedicata alla rigenerazione delle comunità, che ha coinvolto amministratori locali, ricercatori e professionisti del settore in un confronto sulle strategie per sostenere partecipazione e crescita territoriale.Parallelamente sono proseguiti gli incontri B2B tra i settanta buyer internazionali e i centotrenta seller italiani presenti alla Borsa. Le sessioni hanno permesso la costruzione di nuove collaborazioni e la definizione di proposte dedicate ai visitatori interessati a percorsi esperienziali legati alla storia familiare e ai luoghi delle origini. La piattaforma digitale di business matching ha favorito appuntamenti mirati, confermando Roots-IN come punto di raccordo tra operatori e mercati esteri.Spazio anche al ruolo delle agenzie di viaggio, approfondito
in una sessione organizzata da Fiavet Campania Basilicata che ha evidenziato la centralità degli intermediari nel proporre itinerari costruiti sulle esigenze dei viaggiatori. Confartigianato ha presentato il marchio Matera.Doc, dedicato alla qualificazione dei percorsi esperienziali e delle produzioni legate al
territorio.Nel pomeriggio i lavori sono proseguiti con laboratori sull’intelligenza artificiale applicata alla ricerca genealogica, sulle strategie di marketing digitale e sull’analisi del comportamento dei visitatori. Enit ha presentato dati aggiornati sulle nuove tendenze della domanda internazionale, utili agli operatori per programmare proposte più efficaci e coerenti con le aspettative del pubblico.La giornata si è conclusa con un momento istituzionale dedicato al Programma Italea del Ministero degli Affari Esteri. Giovanni Maria De Vita, insieme ai coordinatori regionali, ha illustrato lo stato delle iniziative in corso e le prospettive future, sottolineando il ruolo delle Regioni nel consolidare una rete capace di dialogare con le comunità italiane all’estero.
Sarli (Apt): «Interesse internazionale in aumento e nuovo posizionamento per il brand regionale grazie ai risultati di Roots-In»
«Turismo delle origini cresce, Basilicata ha un ruolo guida»
MATERA. La quarta edizione di Roots-IN si è conclusa oggi al Centro Congressi Una Hotels MH di Matera, confermando la Basilicata come riferimento nazionale per il turismo delle origini, segmento identitario ed esperienziale in forte evoluzione. L’evento, che negli anni ha rafforzato la propria dimensione internazionale, ha registrato una partecipazione ampia e qualificata, con un intenso programma di incontri, laboratori e attività rivolte ai buyer provenienti dall’estero. «È stata una buona Borsa per partecipazione, qualità dei panel e degli incontri B2B, dai quali emerge un crescente interesse dei buyer brasiliani per la nostra regione» afferma la direttrice di Apt Basilicata, Margherita Sarli. «L’appuntamento è stato anche un’occasione di posizionamento importante per il nostro brand, grazie a partnership nuove e significative. Guardiamo già alla prossima edizione e nel primo trimestre del nuovo anno ospiteremo un press tour con giornalisti dei mercati target».La manifestazione ha accolto oltre mille visitatori esterni e ha visto il coinvolgimento di 140 seller italia-
ni, che hanno incontrato 70 buyer internazionali di sei Paesi, con più di duemiladuecento appuntamenti B2B organizzati attraverso una piattaforma digitale di business matching. Presenti trenta espositori, tra cui nove Regioni italiane e numerosi comuni lucani impegnati nella promozione dei propri itinerari identitari e delle eccellenze culturali. Hanno partecipato anche gli atenei della Basilicata e della Calabria con il progetto di ricerca «Tech 4 You», dedicato alla valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale, insieme a sessanta relatori impegnati in ventiquattro laboratori tematici.P articolare attenzione è stata riservata agli experien-
ce tour, che continueranno a coinvolgere i buyer fino al ventuno novembre, permettendo loro di conoscere direttamente territori, comunità e luoghi simbolo delle tradizioni regionali. La sessione di chiusura è stata dedicata al programma Italea del Ministero degli Affari Esteri, coordinata da Giovanni Maria De Vita e Marina Gabrieli, che hanno illustrato le prospettive di sviluppo per il turismo delle radici e la crescente domanda internazionale. La giornata si è conclusa con l’inaugurazione della mostra fotografica “Cammini e Sentieri di Sicilia”, organizzata dalla Regione Sicilia e ospitata a Casa Cava, aperta al pubblico fino al tre dicembre.
«Radici presenza viva che lega generazioni»
MATERA. Il sindaco di Matera, Antonio Nicoletti, ha aperto la quarta edizione di «Roots-In –Borsa Internazionale del Turismo delle Origini» ricordando il valore che il tema delle radici assume in una città «tra le più antiche del mondo». Nel suo intervento ha sottolineato come il tempo, a Matera, non sia soltanto memoria, ma «una presenza capace di unire generazioni, popoli e storie diverse».Nicoletti ha definito Roots-In una delle iniziative più efficaci del sistema turistico regionale, grazie alla capacità di promuovere Matera sui mercati internazionali. Ha evidenziato la crescita dei flussi provenienti non solo da Canada e Stati Uniti, ma anche da mercati che ha definito «nuovi» per il turismo delle origini, come Argentina, Brasile e Australia. «Stiamo costruendo giorno dopo giorno una proposta turistica diversa, che parla al mondo e rafforza il nostro ruolo nel sistema Paese» ha dichiarato.Il sindaco ha poi ringraziato organizzatori e partecipanti, ribadendo lo spirito di accoglienza della città. «Matera vi accoglie con calore ed è felice di condividere questo viaggio nelle vostre storie familiari» ha detto in chiusura.Nicoletti è intervenuto anche alla tavola rotonda promossa da Fiavet sul ruolo strategico delle agenzie di viaggio, richiamando la necessità di una collaborazione stabile tra istituzioni e operatori per consolidare l’offerta lucana sui mercati internazionali.
NICOLETTI: «ROOTS-IN MOSTRA CHI SIAMO»
Margherita
Sarli vince la sua scommessa nell’organizzazione dell’evento sul turismo delle radici
Successo e visione al Roots-In
Persone da ogni angolo del mondo nella città dei sassi per confrontarsi e creare reti e relazioni
Si può costruire un modello turistico partendo dalla richiesta di radici e di identità? Secondo l’APT si. I numeri della due giorni organizzata a Matera danno ragione alla visione di Margherita Sarli, all’impegno di Antonio Nicoletti e alla programmazione di Vito Bardi.
Potremmo fermarci qui, se non avessimo voglia di approfondire ancora di più il miracolo organizzativo che è stato organizzato a Matera in questi giorni.
NON SOLO CONVEGNI
Iniziamo con il dire che
non si è trattata della solita parata di nomi più o meno interessanti che si sono messi a parlare di cose con un approccio da convegnistica.
Nella due giorni c’erano gli stand provenienti da ogni regione d’Italia, c’era la presenza delle istituzioni ma, soprattutto c’erano i buyer e i seller, venditori e compratori di pacchetti turistici che hanno avuto uno spazio tutto loro per confrontarsi. Il turismo non è una materia da improvvisare, lo sa bene Matera, lo sa bene Margherita Sarli.
Di convegni in cui si parla di potenzialità senza che queste potenzialità
siano mai espresse è piena la cronaca politica. Di luoghi dove queste potenzialità possono davvero diventare realtà se ne vedono molto meno. Margherita Sarli, alla guida dell’APT, è riuscita a costruirla, immaginarla e realizzarla. Onestamente non è una cosa alla quale siamo stati sempre abituati e ci commuove vedere che è accaduto.
MATERA SEMPRE
PIÙ CAPITALE
Un altro complimento dobbiamo farlo alla Città di Matera. La Città dei Sassi è la location perfetta per parlare di turismo a livello internazionale. Forse noi stessi non ci ren-
diamo conto dello stupore che quotidianamente esce dagli occhi e dalla bocca dei visitatori della città. Noi allo splendore dei sassi, alla straordinaria capacità di ricezione degli operatori siamo abituati, ormai la consideriamo quasi una banalità normale.
Se ci fermassimo un attimo ad ascoltare le parole di chi viene da ogni angolo del mondo per vederla e viverla ci renderemmo conto che siamo davanti ad una dimensione assolutamente nuova. In questi due giorni abbiamo sentito lingue di ogni angolo del mondo girare gli stand, partecipare alle conferenze, cercare di capire cosa accadeva.
Non siamo così adulatori da ritenere che il merito di questa magnificenza sia del Sindaco Nicoletti ma non possiamo non sottolineare come la sua visione di città sia in grado di aumentare, amplificare e potenziare le straordinarie doti naturali e paesagistiche della città.
E’ uno scenario meraviglioso, amministrato in modo impeccabile. La decisione di tenere a Matera anche quest’anno questo straordinario evento internazionale da l’idea della visione di Margherita Sarli ma anche della capacità strategica di Antonio Nicoletti.
UNA REGIONE IN GRADO DI CO-
GLIERE
GLI SPUNTI
Infine, non ce ne voglia nessuno se usciamo dalla spicciola polemica quotidiana, non possiamo non sottolineare la grande visione del Generale Bardi. Il Governatore sta portando sempre di più la Basilicata fuori dal suo provincialismo.
Solo chi c’è stato a questa due giorni può cogliere in pieno cosa significhi dimensione internazionale. Come già abbiamo detto gli italiani ed i lucani erano una minoranza tra i partecipanti.
Alla mostra sono venute persone da ogni angolo del mondo per ascoltare la storia delle radici e immaginare le potenzialità che nascono dalla riscoperta delle identità.
UNA SETE DI CONOSCENZA
Molti ironizzano sull’economia della conoscenza e, dobbiamo dire, molto spesso c’è stata una certa retorica non suffragata da fatti oggettivi.
Non così in questi giorni. Il mondo è pieno di nostri emigranti che cercano un richiamo alla propria storia e provano a tornare nei luoghi da dove sono venuti.
Sono persone che sentono forte il richiamo di identità e di radici. Un richiamo che, con il lavoro che sta facendo l’APT, può diventare anche un importante motore economico.
DI
L’assessore: «Nuovo assetto dell’assistenza territoriale deriva da norme statali e punta a rafforzare presa in carico e presenza medica»
Riorganizzazione della Sanità, Latronico: «Modello nazionale»
POTENZA. «Il processo di riorganizzazione dell’assistenza territoriale che stiamo portando avanti – dichiara l’assessore alla Salute Cosimo Latronico – si fonda integralmente sull’Accordo Collettivo Nazionale e sugli standard definiti a livello statale». L’assessore precisa che il percorso adottato dalla Regione «non è frutto di scelte discrezionali, ma dell’applicazione puntuale di un modello nazionale che tutte le Regioni sono tenute a rispettare». In questo quadro sono state introdotte misure per adeguare l’organizzazione dei servizi, valorizzando le Aggregazioni Funzionali Territoriali e creando le condizioni per renderle operative nei diciannove ambiti previsti.Latronico respinge l’idea che la Basilicata sia in ritardo sull’attuazione del nuovo assetto e ricorda che gli atti necessari sono stati approvati con tempestività. «Le difficoltà registrate negli avvisi pubblici per medici di medicina generale e pediatri di libera scelta, che non hanno ricevuto adesioni sufficienti a coprire tutte le sedi, interessano molte aree del Paese e non dipendono da scelte organizzative locali». A gennaio saranno riproposti gli avvisi per colmare i fabbisogni ancora aperti e rafforzare la presenza medica nei distretti.Un punto centrale riguarda la presa in carico della popolazione, soprattutto dei pazienti cronici e fragili. «I medici di medicina generale svolgono un ruolo essenziale e intendiamo sostenerli in modo concreto» aggiunge l’assessore. L’Accordo Integrativo Regionale consentirà di valorizzarne l’attività in coerenza con le disposizioni nazionali, favorendo una maggiore uniformità dell’assistenza sul territorio.Latronico interviene anche sul Ruolo Unico previsto dall’ACN, precisando che non rappresenta una penalizzazione e non limita
l’autonomia professionale. «È uno strumento nazionale che supera la distinzione tra attività a ciclo di scelta e attività oraria, senza incidere sui diritti contrattuali. Favorisce una perequazione professionale ed economica e una distribuzione più razionale dell’assistenza». L’assessore ricorda inoltre che il contratto della dirigenza medica non si applica ai medici di medicina generale, che continuano a essere tutelati dall’ACN.Parallelamente la Regione ritiene necessario disciplinare in modo più equilibrato la copertura dei servizi territoriali, compresi i punti di continuità assistenziale, superando assetti non più sostenibili e garantendo turni compatibili con la sicurezza dei professionisti. «Ottimizzare le risorse significa assicurare una distribuzione equa dell’assistenza e la qualità dei servizi per i cittadini» conclude Latronico. «Operiamo in un quadro programmato e coerente con le norme nazionali per rispondere in modo più efficace alle esigenze delle comunità lucane».
Presidio Spi Cgil contro manovra e tagli ai diritti
POTENZA. Si terrà domani alle dieci in piazza Matteotti a Potenza il presidio promosso dallo Spi Cgil Basilicata e dallo Spi Cgil Potenza contro la manovra del governo Meloni e per chiedere maggiori risorse destinate al welfare e alla cura degli anziani. L’iniziativa rientra nella settimana nazionale di mobilitazione avviata dal sindacato dal diciassette al ventuno novembre.«Mentre il governo investe nelle armi, noi difendiamo le persone e denunciamo una legge di bilancio ingiusta» affermano i segretari Angelo Summa e Michele Sannazzaro. Le richieste riguardano tutela del potere d’acquisto, pensioni dignitose e un sistema sanitario pubblico capace di garantire il diritto alla cura in una fase segnata da sottofinanziamento e carenze strutturali. Il sindacato sollecita inoltre la Regione a destinare risorse aggiuntive ai servizi per i più fragili e le persone non autosufficienti.Al presidio parteciperanno anche associazioni e rappresentanti impegnati nella difesa dei diritti delle persone con disabilità, tra cui Giovanna Galeone, Carmela De Vivo, Stefano Mele, Flavio Olita e il dirigente nazionale Stefano Cecconi. La mobilitazione precede lo sciopero generale della Cgil del dodici dicembre. «Scendiamo in piazza per chiedere una politica economica più giusta» concludono Summa e Sannazzaro.
Pazienti e personale dei centri di Potenza e Policoro denunciano budget insufficienti per garantire terapie, farmaci e livelli occupazionali
Allarme dei dializzati Sm2: «Tetti di spesa da rivedere subito»
POTENZA. Pazienti emodializzati e personale medico e infermieristico dei centri Sm2 di Potenza e Policoro, le uniche strutture convenzionate per l’erogazione delle terapie nefrologiche in Basilicata, hanno inviato una richiesta urgente alle istituzioni regionali, ai prefetti e ai vertici sanitari denunciando la «gravissima situazione» provocata dall’assegnazione dei tetti di spesa per il biennio 2025-2026. I budget stabiliti, definiti «irrisori e irragionevoli», risultano ampiamente inferiori alla spesa consuntivata negli anni precedenti e non consentono di garantire continuità operativa, approvvigionamento di farmaci e dispositivi e il regolare pagamento del personale.Per il centro di Potenza sono stati assegnati 740.839,5 euro per i pazienti residenti e 8.994 euro
per i non residenti, mentre per Policoro il budget è di 100.000 euro per i residenti e zero per i non residenti. Valori lontani dai costi reali: nel 2022 la spesa complessiva era pari a 1.157.000 euro, nel 2024 di 1.037.565 euro, mentre nel 2025 risultano già erogate e solo parzialmente liquidate prestazioni per 1.111.401 euro. L’amministratore unico dell’azienda, Vito Basentini, ha comunicato ai dipendenti che l’attuale quadro economico potrebbe compromettere la continuità assistenziale e i livelli occupazionali già dal primo gennaio. Sm2 ha inoltre segnalato gravi incongruenze nei dati utilizzati per il calcolo dei tetti, chiedendo all’Azienda sanitaria di chiarire le fonti e i criteri adottati. La richiesta, formulata ai sensi della legge 241, non ha però ottenuto
risposta, nonostante solleciti del Difensore civico regionale e dell’Ufficio anticorruzione dell’Asp. Le informazioni sono considerate essenziali anche per il ricorso già presentato al Tar contro gli atti di assegnazione. La preoccupazione
maggiore riguarda le ripercussioni sui circa sessanta pazienti in trattamento nei due centri, che rischierebbero l’interruzione di terapie indifferibili e salvavita. «Si tratta di persone fragili che necessitano di un servizio diffuso sul territorio e accessibile in condizioni di sicurezza», spiegano nella nota, ricordando come in molte regioni italiane la dialisi, al pari della radioterapia, sia svincolata da tetti di spesa annuali proprio per la sua natura essenziale.Per questo pazienti e operatori sanitari chiedono un incontro urgente con Regione, prefetti e autorità competenti per rivedere i tetti di spesa e garantire la prosecuzione delle attività dei due centri, riservandosi ulteriori iniziative pubbliche di sensibilizzazione qualora non arrivassero risposte tempestive.
OGGI A POTENZA PROTESTA IN PIAZZA MATTEOTTI
All’ospedale di Matera un confronto tra esperti e istituzioni sul futuro digitale della terapia intensiva
Basilicata accelera sulla sanità digitale con «Margherita Tre»
Un futuro della sanità più sicuro, integrato e capace di leggere in tempo reale lo stato clinico dei pazienti più fragili: è questo il tema al centro del convegno che si è svolto oggi all’Auditorium Moscati dell’Ospedale Madonna delle Grazie di Matera, dedicato alla cartella informatizzata «Margherita Tre», nuovo strumento avanzato per la gestione dell’assistenza in terapia intensiva.Ad aprire i lavori è stato l’assessore regionale alla Salute, Cosimo Latronico, che ha definito la digitalizzazione dell’area critica «uno snodo fondamentale per il futuro del nostro sistema sanitario».«La crescente complessità dell’assistenza in terapia intensiva ci impone un cambio di passo – ha detto Latronico –. Gestiamo pazienti sempre più fragili e un volume di informazioni che richiede precisione, tempestività e integrazione. In questo scenario, la tecnologia non è più un’opzione: è una ne-
cessità strutturale, essenziale per garantire qualità, sicurezza e continuità delle cure».L’assessore ha spiegato come «Margherita Tre» rappresenti una risposta concreta e innovativa a questa sfida: «La cartella informatizzata consente la raccolta strutturata e in tempo reale di parametri vitali, terapie e monitoraggi, automatizza i flussi informativi, riduce gli errori di trascrizione, migliora la tracciabilità delle attività e rafforza la sicurezza del paziente».Latronico ha ricordato come l’intero sistema sanitario regionale sia nel pieno di una trasformazione tecnologica: «Le Aziende del servizio sanitario regionale utilizzano già un software di reparto integrato con sistemi come LIS e RIS-PACS. Grazie ai fondi del PNRR – ha spiegato – abbiamo ampliato la componente clinica aggiungendo la cartella infermieristica, il percorso chirurgico e un Clinic Data Repository, indispensabile per condivide-
re i dati sanitari. Stiamo lavorando per l’alimentazione del Fascicolo sanitario elettronico e dell’Ecosistema Dati Sanitari, investendo su interoperabilità e affidabilità del dato».Uno snodo decisivo riguarda lo sviluppo futuro: «La presenza di un CDR e le potenzialità dell’EDS ci consentiranno di potenziare le analisi clinico-epidemiologiche, anche attraverso l’intelligenza artificiale. Ma tutto questo è possibile solo se il dato è affidabile. Per questo è fondamentale l’integrazione con l’Anagrafe Nazionale della Popolazione Assistita».Latronico ha infine sottolineato il ruolo centrale dei professionisti: «La tecnologia è un mezzo, non il fine. I sistemi di alert, verifica e analisi predittiva supportano il team multiprofessionale, ma il valore più grande resta quello delle donne e degli uomini che lavorano in terapia intensiva. A loro va il mio ringraziamento: con dedizione e competenza accolgono ogni innovazio-
ne mettendola al servizio dei pazienti».Il convegno si è confermato un momento di confronto concreto sulle esperienze già avviate nei reparti lucani, sulle criticità e sui benefici clinici e organizzativi derivanti dall’uso della nuova cartella digitale. Un
percorso che la Regione Basilicata intende proseguire, con l’obiettivo dichiarato dall’assessore: «Essere protagonisti della trasformazione digitale della sanità, offrendo ai cittadini strumenti che migliorino davvero la qualità della cura».
Il sindacato accoglie il nuovo accordo ma chiede assunzioni, stabilizzazioni e un confronto immediato sul prossimo triennio contrattuale
Uil Fpl Basilicata: «Il rinnovo del Ccnl è un passo avanti, ora servono scelte coraggiose»
La UIL FPL Basilicata esprime soddisfazione per la firma del rinnovo del CCNL Area Sanità 2022–2024, definendolo un riconoscimento atteso e necessario per medici e dirigenti sanitari impegnati quotidianamente in un sistema regionale spesso sotto pressione.La sottoscrizione dell’ipotesi di contratto rappresenta un passaggio rilevante: chiude un percorso negoziale rimasto bloccato troppo a lungo e apre la strada al successivo rinnovo, che dovrà affrontare in maniera organica le questioni normative ancora irrisolte.Questa tornata contrattuale, infatti, ha concentrato gli interventi soprattutto sulla parte economica, rinviando al triennio 2025–2027 il lavoro più strutturale sulle norme. In un contesto segnato da carichi di lavoro pesanti, turnazioni estenuanti e carenze croniche, il nuovo contratto lancia comunque un segnale importante. La valorizzazione delle responsabilità dei medici –
anche attraverso il rafforzamento della retribuzione di posizione –contribuisce a rendere più attrattivi reparti e servizi spesso in difficoltà nel reperire specialisti.Restano però irrisolti nodi considerati urgenti dal sindacato: la carenza strutturale di personale, la fuga di professionisti verso realtà più competitive e il peso eccessivo dei turni e delle reperibilità negli ospedali e nei presidi territoriali. Su questi fronti, la UIL FPL Basilicata invita Regione e aziende sanitarie a intervenire senza ulteriori rinvii, chiedendo «un piano straordinario di assunzioni e stabilizzazioni» e investimenti capaci di garantire sicurezza nei luoghi di lavoro e condizioni più dignitose per chi opera ogni giorno in prima linea.Pur rappresentando un passo avanti significativo, il rinnovo non compensa del tutto la perdita di potere d’acquisto accumulata negli ultimi anni. Per questo il sindacato sollecita l’avvio immediato del tavolo per il triennio
2025–2027, «affinché si possa intervenire con misure più incisive e lungimiranti».La UIL FPL Basilicata ribadisce infine che continuerà a vigilare sull’applicazione del contratto in tutte le aziende regionali e a difendere i
diritti di medici e dirigenti sanitari lucani, con l’obiettivo di garantire retribuzioni adeguate, sicurezza, stabilità e una reale valorizzazione di figure professionali fondamentali per la salute dei cittadini.
«Olivolì Olivolà: inclusione e apprendimento tra gli ulivi per i ragazzi del modulo Autismo»
La raccolta delle olive non è solo un’attività agricola legata alla tradizione mediterranea: è un’esperienza di vita e di socializzazione che da secoli unisce generazioni e comunità. Proprio per questo, gli ospiti dei Centri di Riabilitazione “Ada Ceschin Pilone” dei Padri Trinitari di Venosa hanno avuto l’opportunità di riscoprire questa pratica in prima persona, partecipando al progetto «Olivolì Olivo-
là» del modulo «Autismo».L’iniziativa rientra nei progetti educativi e riabilitativi promossi dai Centri di Venosa e Bernalda, che da tempo puntano sull’importanza del contatto con l’ambiente naturale come strumento di crescita personale, benessere psicofisico e inclusione sociale. Il valore è ancora più significativo perché rivolto a persone affette da disturbi dello spettro autistico, per le quali attività strutturate,
sensoriali e condivise risultano particolarmente benefiche.«I nostri ospiti – ha sottolineato il direttore dei Centri di riabilitazione dei Padri Trinitari di Venosa e Bernalda, Vito Campanale – hanno partecipato con entusiasmo alla raccolta delle olive, vivendo momenti di apprendimento concreto attraverso i semplici gesti della tradizione contadina. Il progetto è importante per diversi fattori: da una parte si sviluppano le abi-
lità pratiche e sensoriali, la coordinazione motoria e l’autonomia, dall’altra si favorisce l’inclusione e si rafforza il senso di appartenenza a un gruppo. Tutto questo promuovendo il contatto diretto e rispettoso della natura e trasmettendo competenze legate alla tradizione del mondo agricolo».Progetti come «Olivolì Olivolà» sono possibili grazie alla presenza nei Centri dei Padri Trinitari di aree all’aperto e laboratori dedicati,
spazi protetti e strutturati in cui gli ospiti possono sperimentare attività diversificate in totale sicurezza. Fondamentale è, come sempre, il ruolo degli operatori: professionisti che con dedizione, competenza e sensibilità affiancano ogni partecipante.«Riteniamo fondamentale – ha concluso Campanale – impegnarci nella promozione di percorsi inclusivi, capaci di mettere al centro la persona e le sue potenzialità».
A Venosa i Centri dei Padri Trinitari trasformano la raccolta delle olive in un’esperienza
POTENZA
Approvate agevolazioni per eventi culturali e nuove regole per le insegne commerciali
per la città.
«Si tratta di modifiche che vanno nella direzione di maggiore chiarezza normativa e sostegno concreto alle attività culturali e commerciali della città», ha dichiarato l’Assessore Falotico presentando la proposta in aula.
«L’associazionismo culturale e commerciale va valorizzato: sono questi i presidi di socialità che danno vita alla nostra città».
si paga il canone», ha spiegato Falotico.
«Il canone si paga solo per i giorni effettivi della manifestazione». Mercatini di Natale: riduzione del 90% del canone di occupazione suolo pubblico per i mercatini natalizi patrocinati dall’Amministrazione Comunale, riconosciuti come iniziative di alto valore tradizionale e aggregativo per la città.
L’Assessore ha inoltre annunciato la correzione di due refusi relativi ai cartelloni tematici: “Con gli occhi della nostra storia della villa romana di Malvaccaro” e “La maschera e le maschere del carnevale potentino”.
POTENZA. Si è riunito ieri mattina il Consiglio Comunale di Potenza con un unico punto all’Ordine del giorno: le modifiche al regolamento per la disciplina del canone patrimoniale di occupazione di suolo pubblico e delle disposizioni pubblicitarie (COSAP), su proposta dell’Assessore Falotico. Il documento è stato approvato all’unanimità.
Gli interventi, già esaminati positivamente dalla seconda e dalla quinta commissione consiliare, introducono tre importanti novità
Le principali novità riguardano: Insegne commerciali: viene precisato all’articolo 41 che le insegne di esercizio devono essere esposte su ingressi o vetrine, garantendo maggiore decoro urbano e chiarezza per gli operatori commerciali. Eventi culturali: la modifica all’articolo 77 introduce un’importante agevolazione per le associazioni culturali. I giorni di montaggio e smontaggio delle strutture per eventi e manifestazioni non saranno più conteggiati nel calcolo del canone.
«Non era giusto che i giorni di smontaggio e montaggio venissero calcolati come giorni in cui
«Queste misure rappresentano un segnale concreto di come l’Amministrazione intenda sostenere chi ogni giorno, con dedizione e risorse spesso limitate, contribuisce alla vitalità culturale ed economica di Potenza», ha concluso Falotico.Le modifiche, approvate con voto unanime, entreranno in vigore secondo le tempistiche previste dalla normativa.
POTENZA Gli studenti del Liceo Classico Flacco e dell'Itc Torraca-Bonaventura hanno ascoltato le testimonianze della Comunità di San Patrignano
La lotta contro le tossicodipendenze nelle parole di Diego Capezzone
Le tossicodipendenze si possono combattere. La scuola, la famiglia, le parrocchie e i centri culturali possono costituire un rivale di grande effetto. E in questo ambito ieri mattina nell'Aula Magna Raffaello Antonio Mecca del Liceo Classico Quinto Orazio Flacco di Potenza, sito in via Vaccaro ha avuto luogo un incontro teso ad approfondire le scelte quotidiane dei ragazzi chiamati a dare risposte alla società civile, alla famiglia e alla scuola. Protagonista indiscussa della mattinata la Comunità di San Patrignano che si occupa giornalmente di questi delicati problemi che ha portato un format teatrale relativo al progetto Snodi. Protagonisti Angela Iantosca e Diego Capezzone, autentici icone della mattinata di riflessione e studio di questi problemi delicati che quotidianamente affliggono le famiglie. Le scuole interessate all'evento sono state appunto il Liceo Classico Quinto Orazio Flacco e l'Istituto Comprensivo Torraca-Bonaventura che hanno portato nell'aula magna un totale di 300 alunni. Un format teatrale, un dialogo con gli alunni, un modo per discutere, dibattere e rendere noti i problemi derivanti dall'uso di sostanze stupefacenti tra i giovani. E loro hanno risposto positivamente mettendo in comune esperienze, modi di pensare, relazioni e tante domande che hanno reso sobrio l'evento voluto dai dirigenti delle due scuole, Rocco Garramone per il Liceo Classico Quinto Orazio Flacco e Marianna Catalano dell'ITC Torraca-Bonaventura. Le storie di Angela Iantosca e Diego Capezzo-
ne, i momenti di vita vissuta hanno tenuto con il fiato sospeso i tanti alunni delle due scuole.
Maria Lucrezia Veltro alunna del Liceo Classico Quinto Orazio Flacco ha parlato della giornata di studio e approfondimento di ieri mattina: «È un bel momento perché ci porta a capire le ragioni per cui si può cadere nella tossicodipendenza e come se ne può uscire. Sicuramente un buon dialogo con la famiglia ma anche con la scuola o gli amici. Sicuramente è più facile parlarne con un amico che parlare con un professore ma anche la scuola può aiutare».
Rocco Angerame, alunno del Liceo Classico ha apprezzato le finalità del format di ieri: «Un incontro per capire quali sono i rischi e quali sono le conseguenze se intraprendiamo un percorso da cui è difficile poi uscire. Questo è un modo anche per sensibilizzare sul tema»
Diego Capezzone ex ospite di San Patrignano e protagonista de format ha parlato dei temi legati alla tossicodipendenza: «Io mi sono buttato alle spalle la dipendenza, sono caduto in basso, ho toccato il fondo. Sono finito per strada fino a quasi morire e ho fatto una grande fatica in comunità. La fatica più grande è quella che i ragazzi oggi fanno a fidarsi delle persone, parlare di se stessi, dare valore a se stessi. Questo mio racconto non deve insegnare a vivere la vita, io purtroppo non l'ho vissuta, non posso dire come si vive la vita. Quello che cerco di fare con i ragazzi è far riflettere sul tempo perso dietro
ad una dipendenza. Loro sono giovani, possono ancora sbagliare e hanno il diritto di ritentare, il diritto di parlare con gli altri e hanno il diritto di amarsi, di sentirsi amati, per questo parlo con loro».
Raffaella Arcieri, docente di lettere e responsabile del progetto ha parlato della giornata di ieri: «La scuola è questo, è principalmente, confronto, fare cultura per i ragazzi, fare cultura del rispetto, fare cultura della vita. Purtroppo assistiamo giorno per giorno ad un esponenziale aumento dell'uso delle sostanze stupefacenti, delle dipendenze in genere. Ed è questo il motivo perché una scuola responsabile, si interroga, si interroga su cosa è giusto fare per i ragazzi. Non raccontare storie qualunque, non raccontare favole, ma raccontare la vita vera. Ecco il motivo per far venire a Potenza San Patrignano e questo progetto che si chiama Snodi e racconta la vita vissuta. Quale modo migliore per i ragazzi di capire attraverso l'esperienza diretta di chi ha subito la dipendenza quali sono i rischi connessi e capire che con la vita non si gioca».
F RANCESCO M ENONNA
Un momento del Consiglio comunale
Potenza e Provincia
Rafforzate le misure di sicurezza nel Potentino: 35 avvisi orali emessi dalla Questura nel 2024
Nelmese di ottobre sono stati emessi dal Questore della provincia di Potenza, Raffaele Gargiulo, 5 provvedimenti di “avviso orale” nei confronti di altrettante persone dedite alla commissione di reati.
I provvedimenti sono stati applicati a residenti a Potenza e in provincia, con pregiudizi di polizia per reati dallo spaccio di sostanze stupefacenti, rapine, furti, detenzione illegale di armi, che provocano un allarme sociale e denotano una pericolosità spiccata da parte di chi li ha commessi. Con questi salgono a 35 gli avvisi orali emessi dall’inizio dell’anno
dal Questore di Potenza.
«L’avviso orale è una misura di prevenzione atipica disposta dal Questore nei confronti di coloro che, per tenore e condotta di vita, sono inclini alla commissione di reati, e si concretizza in un vero e proprio “monito” a tenere una condotta conforme alla legge, con l’invito a cessare la condotta delittuosa e di darsi alla ricerca di un lavoro. - si legge in una nota della Questura - Il mancato rispetto dell’avviso comporta l’applicazione di misure di prevenzione più gravi ed afflittive come la sorveglianza speciale e di P.S.».
IInterventi in negozi di Avigliano, Rionero e Lauria per contrastare il commercio di articoli dannosi: 8 titolari segnalati
Operazioni delle Fiamme Gialle: sequestrati
oltre 22mila prodotti non sicuri nel Potentino
Negli ultimi giorni le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Potenza hanno eseguito, presso alcune aziende ed esercizi commerciali di Avigliano, Rionero in Vulture, Lauria, Lagonegro, Sant’Arcangelo e Rivello, una serie di controlli finalizzati al contrasto all’illecita commercializzazione di prodotti potenzialmente dannosi per la salute pubblica.
Gli interventi, eseguiti dai Finanzieri del Gruppo di Potenza, delle Compagnie di Rionero in Vulture e di Lauria e delle Tenenze di Viggiano e di Maratea, hanno permesso di individuare e di sottoporre a se-
questro oltre 22.800 prodotti “non sicuri”.
Tra questi, articoli per l’illuminazione non conformi ai prescritti requisiti di sicurezza, prodotti tessili
sprovvisti delle informazioni previste dalla normativa di settore e accessori di vario genere privi delle informazioni e delle avvertenze d’uso previste
dal “Codice del Consumo”. Tale provvedimento normativo stabilisce che i prodotti destinati al consumatore, commercializzati sul territorio nazionale, debbano riportare le indicazioni relative alla denominazione legale o merceologica del prodotto, all’identità del produttore, all’eventuale presenza di sostanze potenzialmente dannose per la salute nonché ai materiali impiegati e ai metodi di lavorazione. Al termine dei controlli i Finanzieri hanno segnalato alla competente Autorità amministrativa gli 8 titolari delle rivendite ispezionate. L'attenzione delle Fiamme
Gialle potentine è ora focalizzata sulla ricostruzione dell'intera “filiera illecita”, per l'individuazione dei canali di approvvigionamento delle merci e dei centri di distribuzione all'ingrosso e per la segnalazione alla competente Autorità amministrativa degli altri soggetti responsabili. Contrastare la diffusione di prodotti non conformi rispetto agli standard di sicurezza significa contribuire a garantire una protezione efficace dei consumatori e un mercato competitivo, nel quale gli operatori economici onesti possano beneficiare di condizioni di leale concorrenza.
Intensificati i controlli nel Potentino su strade e luoghi di aggregazione, con esiti positivi nel contrasto alla criminalità
Controlli a tappeto dei Carabinieri: solo a Viggiano 5 persone deferite
Il Comando Provinciale Carabinieri di Potenza continua ad intensificare l’attività di controllo del territorio grazie alla capillare presenza delle Compagnie e delle Stazioni dipendenti. Con una pianificazione attenta e l'impiego efficace delle risorse, i Carabinieri della Provincia hanno conseguito significativi risultati nel contrasto a varie fenomenologie criminali. Nello specifico, i Carabinieri della Compagnia di Viggiano hanno condotto un mirato servizio straordinario di controllo del territorio, concentrato sulle principali arterie stradali, nei luoghi di aggregazione e nelle aree rurali della Val d'Agri. L'operazione si è conclusa con il deferimento in stato di libertà di 5 persone, di età compresa tra i 19 e i 53 anni, tutte residenti in provincia o di provenienza extracomunitaria, per diverse violazioni: quattro persone sono state deferite per Guida in Stato di Ebbrezza Alcolica,
con tassi alcolemici accertati da 1,24 g/l a 1,46 g/l, comportando l'immediato ritiro delle relative patenti di guida; un individuo di 31 anni è stato deferito per Rifiuto di Accertamento sull’uso di sostanze stupefacenti, con conseguente sequestro del veicolo per confisca e ritiro della patente; tre extracomunitari sono stati deferiti per reati inerenti l'immigrazione e l'utilizzo di documenti di guida falsi; un italiano è stato deferito per Porto Abusivo di Strumenti Atti ad Offendere, a seguito del sequestro di due coltelli a serramanico. In aggiunta ai deferimenti, sono state segnalate due persone alla Prefettura, poiché trovate in possesso di sostanza stupefacente del tipo Hashish per uso personale.
L'impegno dell'Arma si è, inoltre, esteso al controllo di soggetti sottoposti a misure restrittive: nelle ultime ore, i Carabinieri delle Stazioni di Venosa e Melfi hanno proceduto all'arresto in
flagranza di reato di due soggetti, rispettivamente di 49 e 41 anni, entrambi in regime di detenzione domiciliare, poiché sorpresi o ripresentatisi arbitrariamente fuori dalle proprie abitazioni in violazione degli obblighi imposti dall'Autorità Giudiziaria. Nel complesso, a termine dei servizi espletati anche nel fine settimana in ambito provinciale, sono stati controllati 78 veicoli, identificate 116 persone, elevate 9 contravvenzioni al Codice della Strada (ritirando complessivamente 6 documenti di guida) e sottoposto a sequestro preventivo un veicolo e due armi bianche. La sinergia tra controlli rigorosi e presenza attiva sul territorio, fanno sapere i vertici del Comando Provinciale Carabinieri di Potenza, continua a costituire un pilastro fondamentale di una più ampia strategia finalizzata a rafforzare il senso di sicurezza tra i cittadini del capoluogo lucano e dell’intera provincia.
IL CONSIGLIERE COMUNALE RINGRAZIA SINDACO NICOLETTI E VICE SINDACO BUCCICO PER L’AVVIO
Giovanni Angelino: «Potature, segnale di cura per Matera»
MATERA. «La potatura degli alberi avviata in questi giorni a Matera dimostra attenzione per ambiente e sicurezza». Lo afferma il consigliere comunale di Matera nel cuore Giovanni Angelino, che sottolinea come l’intervento programmato dall’Amministrazione Nicoletti rappresenti un segnale di buona gestione del territorio.Il lavoro
sulle alberature, iniziato dalle strade del centro cittadino, rientra nelle attività ordinarie ma, secondo Angelino, «quando queste operazioni vengono pianificate con puntualità significa che i cittadini possono contare su un’Amministrazione presente e responsabile».Il consigliere rivolge un ringraziamento al sindaco Antonio Nicoletti e al
vice sindaco e assessore all’Ambiente Rocco Buccico «per l’impegno quotidiano che si traduce in atti concreti». La tutela dell’ambiente urbano, aggiunge, resta un elemento decisivo per garantire qualità della vita e sicurezza. «L’Amministrazione sta dimostrando con i fatti di avere capacità e visione nel governo della città».
Protocollo d’intesa tra Biblioteca Stigliani ed Ente delle Chiese Rupestri: previsti eventi culturali, educazione e attività condivise
Accordo tra Biblioteca e Parco per cultura e natura a Matera
MATERA. Realizzare iniziative congiunte di carattere culturale, educativo e divulgativo per valorizzare due presìdi fondamentali della città di Matera: la biblioteca provinciale «Tommaso Stigliani» e il Parco Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano. È questo l’obiettivo del protocollo d’intesa firmato oggi dal presidente della Provincia di Matera, Francesco Mancini, e dal presidente pro tempore dell’Ente Parco, Giovanni Mianulli, un accordo che punta a costruire un asse stabile tra cultura, tutela ambientale e partecipazione civica.Il documento sancisce l’avvio di una collaborazione strutturata che comprende l’organizzazione di mostre, conferenze, presentazioni di libri e iniziative dedicate alla storia, alla natura e alla
spiritualità del territorio. Una parte rilevante riguarda le attività di educazione ambientale e culturale rivolte a scuole, famiglie e cittadini: sono previsti percorsi formativi integrati che collegheranno gli spazi della biblioteca con i siti del Parco, unendo strumenti di divulgazione e conoscenza del patrimonio materiale e immateriale.L’intesa comprende anche la progettazione di percorsi bibliografici e documentari dedicati ai contenuti culturali del Parco e la collaborazione nella catalogazione e digitalizzazione di mappe, documenti storici, studi e pubblicazioni di interesse comune. La biblioteca «Stigliani» metterà a disposizione sale, materiali e supporto organizzativo, promuovendo le attività attraverso i propri canali informativi, mentre l’Ente
Parco offrirà competenze scientifiche, materiali divulgativi, personale esperto e ospiterà iniziative all’interno delle aree di sua competenza.Il protocollo avrà durata biennale e potrà essere rinnovato previo accordo tra le parti. Non comporta oneri economici diretti, salvo quanto necessario per specifici progetti, e prevede un coordi-
namento condiviso: alla direttrice della biblioteca, Antonella Nota, è affidata la supervisione per il polo culturale, mentre Mianulli svolgerà il ruolo di referente per il Parco.«Con questa firma – ha dichiarato Mancini – si concretizza una sinergia importante per la promozione del patrimonio culturale e ambientale. L’accordo uni-
sce la funzione di pubblica lettura della biblioteca con la missione di tutela del Parco». Soddisfatto anche Mianulli, che parla di un’intesa «capace di rafforzare il legame tra cultura e natura e di creare nuove opportunità per comunità, scuole e visitatori». Nota evidenzia come l’accordo «apra una fase di collaborazione che integra lettura, ricerca e divulgazione con le attività di educazione ambientale del Parco».Le attività prenderanno avvio con un evento pubblico dedicato: la prima edizione della «Festa degli Alberi», in programma il ventuno novembre, che coinvolgerà le classi degli istituti comprensivi della città. Nel corso della giornata saranno illustrati obiettivi e azioni del nuovo percorso, che segnerà l’inizio operativo della collaborazione.
Quattro studenti dell’istituto materano a Milano a “NextGen Dialoghi-Scuola futura”, confronto su digitale, etica e innovazione
Studenti del Loperfido Olivetti al centro del dibattito sulla IA
MATERA. Comprendere la produzione automatica e, soprattutto, il significato profondo che parole e segni assumono nei diver- si contesti digitali. È questo il filo conduttore di «NextGen Dialoghi-Scuola futura», la maratona etica che si svolge a Milano e che vede tra i protagonisti anche quattro studenti dell’ITCG Loperfido Olivetti di Matera. Nel capoluogo lombardo, dal diciassette novembre, gli studenti stanno lavorando insieme a ottocento coetanei provenienti da scuole secondarie di tutta Italia per affrontare temi legati alla transizione digitale e all’innovazione
educativa, accompagnati da centocinquanta docenti impegnati nelle sessioni tematiche quotidiane.La manifestazione, ospitata nello storico «Palazzo dei Frigoriferi», costruito nel 1899 e oggi spazio culturale, propone un vero percorso critico sull’impatto delle nuove tecnologie. «NextGen Dialoghi-Scuola futura» è promossa da Scuole Polo Nazionali, dal Liceo Crespi di Busto Arsizio e dal Liceo Martin Luther King di Genova, con il supporto dell’Unità di Missione PNRR del Mim.Il lavoro dei gruppi si concentra sui principi fondamentali dell’intelligenza artificiale, pren-
dendo spunto dalle riflessioni del filosofo Luciano Floridi sul valore semantico delle parole e sulla responsabilità nell’uso degli
strumenti digitali. Gli studenti materani spiegano che questa esperienza consente loro di «non essere semplici fruitori delle innovazioni», ma di analizzarne anche i risvolti critici. «È l’occasione per andare oltre ciò che usiamo ogni giorno e per comprendere come il digitale influenzi la nostra vita di studenti e cittadini. La nostra voce conta e deve essere ascoltata» affermano.Un confronto che mette al centro conoscenza, etica e partecipazione, nella consapevolezza che il futuro digitale non può prescindere da un ruolo attivo delle nuove generazioni.
Rocco Scotellaro: pronto un nuovo volume per celebrare il centenario dalla nascita
Adegna conclusione delle iniziative promosse dalla Regione Basilicata per il Centenario della nascita di Rocco Scotellaro, arriva in Francia La terre assoiffée. Récits et carnets, pubblicato nei Cahiers de l’Hôtel de Galliffet. L’edizione, curata da Franco Vitelli, Giulia Dell’Aquila e Sebastiano Martelli e tradotta da Carole Cavallera, riunisce finalmente in un unico volume le prose dello scrittore lucano, fino a oggi disponibili oltralpe solo in forma frammentaria.Non mancano, nel progetto editoriale, gli artisti che nel 2023 avevano preso parte alla grande mostra della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma «E la mia Patria è dove l’erba trema. 45 artisti d’oggi rileggono l’opera di Rocco Scotellaro». Tra loro, Carlo Lorenzetti, Giulia Napoleone, Emilio Isgrò, Assadour, Mimmo Paladino, Giuseppe Modica, Marco Tirelli e Giuseppe Caccavale.In Francia, Scotellaro era stato finora conosciuto soprattutto come poeta. Le prose, invece, non avevano mai trovato una sistemazione organica. Il nuovo volume colma ora una lacuna importante, inserendosi in una prestigiosa collana diretta da Paolo Grossi e sostenuta dall’Istituto Italiano di Cultura di Parigi, oggi guidato
dal lucano Antonio Calbi.La presentazione del libro, ospitata ieri proprio dall’Istituto Italiano di Cultura (50, rue de Varenne), diventa così l’occasione per fare il punto sulla fortuna di Scotellaro in Francia e, soprattutto, per liberare la sua figura da quella «gabbia dei provincialismi» nella quale troppo spesso è stata imprigionata. Un confronto aperto, spiegano gli organizzatori, potrà mettere in luce quanto un intellettuale di origine contadina abbia ancora molto da dire anche — e forse soprattutto — a una grande metropoli culturale come Parigi.All’incontro sono intervenuti Antonio Calbi, Gianpiero Perri, Capo di Gabinetto del Presidente della Regione Basilicata Vito Bardi, Paolo Grossi, lo storico dell’arte Giuseppe Appella, Emanuele Cutinelli Rendina (Università di Strasburgo), Giulia Dell’Aquila (Università di Bari), Sebastiano Martelli (Università di Salerno), Franco Vitelli (Università di Bari) e la traduttrice Carole Cavallera.Per l’occasione, l’attore e drammaturgo Francesco Siggillino, attualmente in residenza artistica presso l’Istituto, ha letto una selezione di estratti dall’opera di Scotellaro, offrendo al pubblico un assaggio vivo della potenza narrativa dell’autore lucano.