Cronache del 14 luglio 2025

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L’ASSESSORE ALL’AMBIENTE HA PARTECIPATO AL FESTIVAL DEL LIBRO POSSIBILE DI POLIGNANO A MARE

« C o n i u g a r e a m b i e n t e e s v i l u p p o »

Mongiello: «La Basilicata attenta a tutelare tutte le aree di grande valore ambientale»

Cicala regala acqua ad Emiliano senza pretendere neanche le scuse De Luca cittadino onorario di Ruvo

La sindrome di Stoccolma nel cdx

Coalizione in crisi al Sud, classe dirigente lucana si consegna al csx. Solo Bardi

L’ospedale di Melfi «ha superato i pregiudizi»

In u n t e m p o i n c u i l a sanità pubblica è spesso oggetto di critiche, sfiducia e racconti di inefficienze, ricevere una tes t i m o n i a n z a a u t e n t i c a e fuori dal coro rappresent a u n ’ o c c a s i o n e r a r a m a preziosa Pubblichiamo di s e g u i t o l a l e t t e r a d i M a -

r i a n o P a t u r z o , p e r c h é a

v o l t e b a s t a u n o s g u a r d o diverso, un’esperienza vera, per riscoprire che la sanità può ancora fare onore a sé stessa e al ( )

■ continua a pag 5 Cicala, Bardi e De Luca a Ruvo Dellapenna a pag 4

PAGA DA Z I, C O N TA PAS S I

Che l’export fosse in cattiva salute l’avevamo ricordato ai patrioti del malgoverno, nonostante il loro storytelling continuasse imperterrito a fare omissioni, svirgolettate e perfino animazioni pinocchiesche, come sul Pil e quant’altro di necessario ci debba essere per lo sviluppo d’una regione, ma si sa che il tempo è galantuomo e quantomeno restituisce l’onore alle critiche mosse Ora la mazzata dei dazi che con lettera amorevole Trump ha appioppato all’Europa ha iniziato a far piangere le solite prefiche sull’impatto recessivo che avranno sull’economia, compresa l’Italia meloniana e così la Cgia di Mestre col suo ufficio studi s’è subito prodigata a stimare l’entità del danno, soprattutto in ragione della scarsa diversificazione dei prodotti venduti nei mercati esteri, tra cui guarda caso, c’è anche la povera Basilicata Eppure come spesso accade le cattive notizie ne contengono altre e così, come avverte Gianni Molinari che d’economia statistica se ne intende e a spulciare i dati, si scopre che non c’è bisogno di nessun funerale visto che il funerale s’è celebrato qualche anno fa, proprio quando l’export lucano era già sprofondato nell’insignificanza Sembra d’ascoltare RiRha: “Paga dazi, conta passi ”

Assemblea del Comitato degli agricoltori del Metapontino: «Vogliamo risposte, senz’acqua non c’è raccolto nè futuro»

«Cicala e Musacchio si dimettano»

Potenza ricorda Francesco Ranaldi: scoperta una targa in sua memoria

METAPONTO

Oggi la consegna della Bandiera Blu: durante la cerimonia show cooking e degustazione di un primo piatto della tradizione ittica locale

■ Servizio a pag 12

MONTAGNE D’ITALIA

Presentato a Lauria il Rapporto 2025 sulle aree interne voluto dall’Uncem: occasione importante per il rilancio delle zone montane

■ Nigro a pag 10

LO SPECIALE

Continua il viaggio tra i paesi lucani: scopriamo

San Fele, San Chirico Nuovo, San Chirico Raparo e San Costantino

■ Quaratino alle pag 14 e 15

L’APPROFONDIMENTO

Le rivoluzionarie di Picerno, la Sindaca

Scavone: «Le donne sono coprotagoniste della crescita delle comunità»

De Carlo 17

DURANTE LA CERIMONI A IL FIGLI O MARCO: «È UN GRANDE ONORE»
foto Mattiacci
Menonna a pag 16
LA LETTERA
Servizio a pag 3
Servizio a pag 2

L’assessore Mongiello al Festival del Libro possibile di Polignano: «Basilicata e Puglia, sfide condivise»

«Coniugare ambiente urbano con lo sviluppo sostenibile»

P O L I G N A N O A

MARE Ultima giornata del “Festival del Libro possibile” a Pol i g n a n o a m a r e I e r i sera, ospite la Basilicata, sul palco è salita l’assessore regionale a l l ’ A m b i e n t e , L a u r a Mongiello, intervistata da Vincenzo Magistà «Basilicata e Pug l i a – h a d e t t o l ’ a ss es s ore M onglielloc o n d i v i d o n o s f i d e e opportunità, essendo impegnate in maniera anche sinergica nella transizione ecologica e nella valorizzazione del patrimonio naturalistico La Basilicata, in particolare, sta realizzando una strat e g i a d i s i s t e m a p e r

uno sviluppo sostenibile che – ha sottolineato - passa attravers o u n a g e s t i o n e d e l territorio attenta a tutelare tutte le aree di g r a n d e v a l o r e a mbientale Lo strumento è il Piano paesaggistico regionale Il nostro obiettivo è quello d i c o n i u g a r e l ’ a mb i e n t e u r b a n o c o n i l territorio circostante, cultura e natura, salvaguardia e valorizzazione, nel tentativo di d e l i n e a r e u n a n u o v a competitività fondata sul capitale territoriale ed umano»

Parlando delle pecu-

l i a r i t à d e l l a r e g i o n e , l’assessore Mongiello s i è s o ff e r m a t a s u l l a

v a l o r i z z a z i o n e d e i cinque parchi lucani e, in particolare sul Parco Nazionale del Poll i n o , « l a p i ù g r a n d e

area protetta d'Italia, un unicum nel nostro

Paese per la presenza

d i b i o d i v e r s i t à È u n luogo dove la natura è

ancora incontaminata, dove la mano dell’uom o h a s a p u t o i n t e -

g r a r s i c o n r i s p e t t o , preservando tecniche t r a d i z i o n a l i e g a r a n -

tendo la conservazion e d e g l i e c o s i s t e m i

Dopo oltre trent’anni abbiamo approvato il P i a n o d e l P a r c o d e l

Pollino, che punta su tutela ambientale, eff i c

, accessibilità e svilupp

g u a r d o s

e rappresenta una svolta epocale»

Stasera il “Festival del Libro possibile” chiud e c o n l o s c r i t t o r e

Giuseppe Catozzella

Bonitatibus

Grano duro, il raccolto in Basilicata resta stabile

POTENZA Prime stime sulla campagna di raccolta 2025 del grano duro da parte di CiaAgricoltori: con le trebbie ancora in campo, soprattutto nelle aree interne e collinari, la stima di Cia parla di un raccolto che dovrebbe attestarsi complessivamente sui 4 milioni di tonnellate Stabile il raccolto in Basilicata Un dato sicuramente migliore dell’annus horribilis 2024, quando non si è arrivati neanche a 3,5 milioni di tonnellate totali, ma comunque inferiore alle aspettative, considerato soprattutto l’aumento delle superfici seminate nel Centro-Sud. Da noi la coltivazione dei cereali interessa una superficie di circa 159 000 ha, il 72% dei quali, pari a oltre 115 mila ettari, è occupata dal grano duro La restante superficie è destinata prevalentemente alla coltivazione dell’orzo ( 17.185 ha), dell’avena ( 16.950 ha) e del grano tenero ( 6 952 ha); altri cereali ( mais, segale, sorgo, ecc ) occupano circa 3 000 ha Le aziende interessate, secondo l’ultimo censimento Istat sono 23.177. La produzione complessiva è di oltre 4 290 000 quintali per un valore della PLV di oltre 110 milioni di euro, con un’incidenza di circa il 10% dell’intero settore primario lucano. La produzione di grano duro si attesta intorno ai 3 270 000 quintali per un valore di oltre 81

milioni di euro Leonardo Moscaritolo, presidente sezione di prodotto cereali dell’area di interesse economico produzioni vegetali della Confederazione: «In una filiera di eccellenza dell’agroalimentare italiano come quella grano-pasta, con un valore solo dell’export di oltre 4 miliardi di euro l’anno resta inaccettabile la scarsa attenzione riservata agli agricoltori nella catena del valore Oggi il grano duro viene pagato meno di 15 anni fa, mentre i costi di produzione sono arrivati alle stelle” e i produttori “combattono anche con i cambiamenti climatici e l’import massiccio” Dunque, ha aggiunto Moscaritolo, “le preoccupazioni per il nuovo imminente raccolto sono tante». Secondo Cia, le piogge durante il periodo di semina, ma soprattutto le alte temperature

di metà maggio, non hanno permesso, specialmente nel Meridione, una corretta riempitura della spiga, così da portare le rese sotto le attese. Di contro, in larga parte degli areali di produzione la qualità sembrerebbe ottima per colore, peso specifico e proteine. Resta, invece, l’annoso problema del prezzo, con il grano duro quotato poco più di 30 euro al quintale, ancora al di sotto dei costi di produzione, notevolmente aumentati negli ultimi anni. In particolare, il recupero di produzione sul 2024 si segnala soprattutto al Sud, dove l’anno scorso c’era stato un vero e proprio crollo delle rese a causa della siccità

In Sicilia il raccolto 2025 dovrebbe aggirarsi intorno a 700750mila tonnellate, con un recupero importante sul 2024, quando le produzioni si erano

fermate a 300mila tonnellate. In Puglia, regione leader nella coltivazione di grano duro in Italia, il raccolto dovrebbe attestarsi su 900mila tonnellate, sicuramente meglio dell’anno scorso (650mila tonnellate), anche se gli agricoltori si aspettavano rese migliori. Stabili i raccolti in altre importanti aree di produzione come la Basilicata, il Molise, le Marche, l’Emilia-Romagna, la Toscana. «Cia segue sempre con attenzione il settore, prima coltura del Paese per superfici, con più di 1,2 milioni di ettari coltivati e 200 mila agricoltori coinvolti – ha detto il presidente nazionale Cristiano Fini – Il raccolto di grano duro, per il 2025, sembrerebbe ancora una volta condizionato dagli eventi climatici Aspettiamo i dati definitivi, ma le rese sembrano essere purtroppo sotto le aspettative, mentre buone notizie arrivano sul fronte della qualità». «Quello che non è più accettabile - ha continuato Fini - sono le quotazioni nelle Borse Merci, dove i prezzi restano intorno ai 30 euro al quintale, non coprendo neanche tutti i costi affrontati dai produttori». Quindi «è molto importante che a luglio sia finalmente entrato in vigore Granaio Italia, uno strumento indispensabile per riportare trasparenza sui mercati e tutelare le produzioni cerealicole Made in Italy».

La denuncia del Comitato: «Chiediamo risposte concrete sulla gestione dell’emergenza idrica e le dimissioni di Cicala e Musacchio»

Incontro degli agricoltori del Metapontino: «Senza acqua, non c’è raccolto né futuro»

Ne l l a s e r a t a d i v e -

nerdì, presso la sala parrocchiale del-

la Chiesa Buon Pastore di

Policoro, si è riunito in as-

s e m b l e a u n n u m e r o s o

g r u p p o d i a g r i c o l t o r i d e l

Metapontino, preoccupati

p e r l a g r a v e s i c c i t à e l a

cronica carenza idrica che

da tempo sta interessando

la Basilicata

Presenti all’incontro, a so-

s t e g n o d e g l i a g r i c o l t o r i ,

a n c h e d i v e r s i r a p p r e s e n -

t a n t i d e l l e i s t i t u z i o n i l o -

cali.

L’emergenza idrica impe-

disce ormai da settimane

d i i r r i g a r e c o r r e t t a m e n t e

le colture Gli agricoltori

si vedono costretti a ope-

rare scelte dolorose, decidendo quali impianti sal-

vare e quali las ciare s ec-

care, con conseguenze devastanti: perdite economi-

c h e , m a n c a t i r a c c o l t i , giornate lavorative perse

« S u s c i t a s c o n c e r t o l a r e -

c e n t e d i c h i a r a z i o n e d e l -

l ’ A s s e s s o r e r e g i o n a l e a l -

l ’ A g r i c o l t u r a , C a r m i n e

C i c a l a , c h e h a i p o t i z z a t o

il trasferimento in Puglia

delle volumetrie di acqua

“risparmiate” in Basilica-

ta G l i a g r i c o l t o r i , i n f u r i a t i ,

d e n u n c i a n o c h e p r o p r i o quel “risparmio” ha gene-

rato e continua a generare danni irreparabili alle col-

ture orticole e arboree del

M e t a p o n t i n o » a f f e r m a n o

d a l C o m i t a t o c h e c h i e d e

c o n u r g e n z a : « t r a s p a r e n -

za s u i d ati: q u an ta acq u a

è p r e s e n t e o g g i n e i b a c i -

n i ? q u a l è i l f a b b i s o g n o

effettivo della Basilicata?

quanta acqua viene desti-

nata ad altri territori, co-

me la Puglia? Di fronte al-

l’assenza di risposte con-

c r e t e e a l l a m a n c a n z a d i prospettive certe, in tempi

stretti, ossia entro merco-

led ì, il C o mitato S p o n ta-

n e o d e g l i A g r i c o l t o r i d e l

M e t a p o n t i n o p r o c l a m e r à

lo stato di agitazione permanente, preannunciando p r e s ì d i e m a n i f e s t a z i o n i s p o n t a n e e , d i u r n e e n o t -

t u r n e , i n t u t t i i c o m u n i dell’area, con e a sostegno

degli altri comitati diffusi sul territorio già attivi sul-

la tematica»

« L a p r o t e s t a m i r a a o t t e -

n e r e u n i m m e d i a t o a um e n t o d e l l e p o r t a t e i d r i -

che e dei volumi necessa-

ri per garantire: la salvaguardia delle colture in at-

t o ( s i a o r t i c o l e c h e a r b or e e ) ; l ’ i m m i n e n t e p r ogrammazione delle coltu-

r e a u t u n n o - v e r n i n e ( i n p a r t i c o l a r e o r t a g g i e f r agole), per le quali i termini di contrattualizzazione d e l l e p i a n t i n e s o n o a g l i s g o c c i o l i S e n z a d i e s s e , metteremo in ginocchio il sistema lavoro finora cos t r u i t o , d e c r e t a n d o g i à nell’immediato la perdita di posti di lavoro per migliaia di lavoratori stagionali» continuano gli espon e n t i d e l C o m i t a t o d e g l i agricoltori I l C o m i t a t o « “ r i n g r a z i a ” l’Assessore Cicala, il Presidente Giuseppe Musacc h i o e t u t t o i l C o n s i g l i o d i A m m i n i s t r a z i o n e d e l Consorzio di Bonifica, per la “ vicinanza” dimostrata alla crisi in corso Alla luce delle gravi responsabilità politiche emerse nella

Cicala regala acqua ad Emiliano senza pretendere neanche le scuse. De Luca cittadino onorario di Ruvo

L a s i n d r o m e d i S t o c c o l m a n e l c d x

I n u n a c o a l i z i o n e i n c r i s i a l S u d , l a c l a s s e d i r i g e n t e l u c a n a s i c o n s e g n a a l c s x S o l o B a r d i m a n t i e n e l u c i d i t à

DI M A SS I MO D E L L AP E N N A

Il centrodestra ha diffi-

c o l t à a l S u d S e p e r motivi storici la destra

i t a l i a n a h a a v u t o d u r a n t e

la Prima Repubblica il sul bagaglio elettorale al Sud,

oggi la situazione sembra

essersi ribaltata

F r a t e l l i d ' I t a l i a e l a s u a fiamma tricolore domina-

n o n e l c e n t r o - n o r d d e l l o

stivale mentre continuano

ad essere in difficoltà nel mezzogiorno non riuscendo, peraltro, a trascinare la

coalizione alla vittoria

Sono tante le ragioni che

a n d r e b b e r o a n a l i z z a t e d i

q u e s ta s itu a z io n e S i p u ò

evidenziare che qui anco-

ra tengono o cinque stelle

oppure che i cacicci meri-

dionali del PD ancora riescono a mettere insieme il

consenso del potere

Sta di fatto che il centro-

d e s t r a a l S u d è i n c r i s i e

t u t t o c i ò è u n s e r i o p r oblema per Giorgia Meloni

che ha la necessità di vincere almeno in una tra Pu-

glia e Campania

LA ROCCAFORTE

BASILICATA

E s a t t a m e n t e a l c e n t r o t r a

Campania e Puglia c’è la

n o s t r a R e g i o n e Q u i i l

centrodestra ha vinto due

volte le elezioni regionali e, escludendo Potenza do-

ve è andato in scena il suicidio narcisistico della Lega, governa tutti i Comuni

più grandi

I l r i s u l t a t o d i M a t e r a h a

f a t t o e s p l o d e r e t u t t e l e

contraddizioni del PD da-

vanti al suo ennesimo Ha-

r a k i r i e l a c o a l i z i o n e d i

B a r d i n o n s e m b r a a v e r e

reali avversari È e v i d e n t e i l c a p o l a v o r o

t a t t i c o , p o l i t i c o e g o v e r -

nativo di Bardi che, esat-

t a m e n t e c o m e G i o r g i a

Meloni a livello naziona-

le, riesce a coprire con la

sua azione anche il vuoto

e le fragilità politiche de-

gli alleati della coalizione

LA SINDROME DI

STOCCOLMA

I l c e n t r o d e s t r a , i n f a t t i ,

sembra soffrire di una assurda e quanto mai grotte-

s c a s i n d r o m e d i S t o c c o lm a c h e c o l p i s c e t u t t i g l i alleati

Q u a l c h e g i o r n o f a a b b i a -

m o s c r i t t o d e l p a r a d o s s o

d i C a r m i n e C i c a l a L ’ a s -

s e s s o r e a l l ’ a g r i c o l t u r a avrebbe potuto inchiodare

Emiliano alle sue respon-

sabilità, costringerlo a ri-

c o n o s c e r e i l f a l l i m e n t o

d e l l a g e s t i o n e p u g l i e s e

delle acque e far emerge-

r e t u t t e l e s u e c o n t r a d d i -

z i o n i o p e r a t i v e f o n d a r e sulla retorica parolaia del-

l ’ a c q u a p u b b l i c a m a n o n h a a v u t o i l c o r a g g i o , l a

forza e l’intuizione di farlo

N o n s a p p i a m o s e p e r u n complesso di inferiorità o

p e r u n a m a l c o m p r e s a v i -

sione della solidarietà che

elimina le responsabilità, ha voluto dare acqua alla Puglia senza neanche pro-

vare ad ottenere un corrispettivo verbale in termini

di scuse

L’altro ieri, intanto, a Ru-

v o d e l M o n t e l ’ a m m i n i -

strazione ha dato le citta-

d i n a n z a o n o r a r i a a V i n -

cenzo De Luca.

Il governatore della Cam-

p a n i a , f a m o s o p e r i s u o i

video sui social nei quali

attacca il Governo, è sta-

to accolto come un trion-

f a t o r e n e l s i l e n z i o t o t a l e

d e l c e n t r o d e s t r a c h e n o n h a t r o v a t o c i n q u e m i n u t i di tempo per sottolineare

gli errori politici di un av-

versario che, pur di rimanere incollato alla poltron a , h a p r o v a t o p r i m a a

cambiare la Legge sui lim i t i d i m a n d a t o e o r a d i

o t t e n e r e u n r i n v i o d e l l e

elezioni UNA PIATTAFORMA

LOGISTICA

La politica è la continua-

zione della guerra con al-

tri mezzi La frase è piut-

t o s t o f a m o s a e n o n è n o -

stra, è alla base della dot-

trina a politica moderna

L a B a s i l i c a t a è i l c e n t r o -

d e s t r a n e l m e z z o g i o r n o Q u a n d o a c c a d d e u n a s i -

t u a z i o n e a n a l o g a m a i n -

v e r s a c o n l a B a s i l i c a t a u n i c a r e g i o n e d i s i n i s t r

che, forse, è l’unico in grado di scalfire il potere deluchiano In Puglia la dis c u s s i o n e è p i ù a n i m a t a m a F i t t o s c a l d a i m o t o r i p e r m e t t e r e u n u o m o d i sua fiducia Per il centrodestra Lucano è una grande opportunità per mettersi al centro del dibattito e della strategia. C o n i p a r t i t i d e l l a c o a l izione che, però, sembrano c o l p i t i d a l l a s i n d r o m e d i S t o c c o l m a t r a r e g a l i a d E m i l i a n o e t a r g h e a D e Luca, l’ unico che sembra avere le carte in regola per questa azione è Bardi S e i l G e n e r a l e r i u s c i r à a m u o v e r e a n c h e i n q u e s t a direzione facendo acquisire centralità a sé stesso e a l l a B a s i l i c a t a a v r à d a t o dimostrazione di essere un gigante della politica

Cicala e Bardi e sotto De Luca a Ruvo del Monte

L’assessore Latronico: «Un impegno concreto per garantire diritti, autonomia e partecipazione alla vita collettiva»

Inclusione e accessibilità: la Basilicata avvia progetti per le persone sorde e con ipoacusia

La giunta regionale della Basilicata ha approvato, su proposta dell’assessore alla Salute, Politiche per la Persona e Pnrr, Cosimo Latronico, la programmazione degli interventi a valenza sociale destinati alle persone sorde o con ipoacusia, in attuazione del decreto 8 gennaio 2025 della Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento per le Politiche in favore delle Persone con Disabilità. Grazie allo stanziamento di 130.410 euro, assegnato alla Basilicata dal Fondo per l’inclusione delle persone sorde e con ipoacusia (annualità 2023), la Regione avvia una serie di azioni mirate all’abbattimento delle barriere comunicative e informative, in linea con le finalità previste dal decreto nazionale.

Il documento di programmazione approvato è stato definito anche a seguito dell’ascolto e del confronto con le associazioni mag-

giormente rappresentative delle persone sorde o con ipoacusia, a testimonianza di un approccio partecipativo e inclusivo nella definizione delle politiche regionali.

«La piena accessibilità e l’inclusione delle persone con disabilità uditiva – dichiara l’assessore Cosimo Latronico – sono obiettivi imprescindibili di una società realmente equa e rispettosa della dignità di ciascuno. Con questa programmazione, la Regione Basilicata intende rafforzare il proprio impegno concreto a favore dell’autonomia e della piena partecipazione delle persone sorde e con ipoacusia alla vita sociale, culturale ed economica della nostra comunità». Il documento approvato prevede tre linee di intervento: Promozione della conoscenza della LIS e della LIST: attraverso attività formative per interpreti e personale scolastico, campagne informative,

iniziative culturali e la produzione di materiali didattici e risorse accessibili, si punta alla diffusione e valorizzazione della Lingua dei Segni Italiana e della sua variante tattile, strumenti fondamentali per l’inclusione e l’autonomia delle persone sorde e sordocieche.

Servizi di interpretariato per l’accesso ai servizi pubblici, compresi quelli di emergenza: saranno sviluppati strumenti digitali accessibili (app, siti, video) e servizi di mediazione comunicativa per facilitare il dialogo tra cittadini sordi e operatori pubblici, migliorando l’accesso e la qualità dei servizi. Tecnologie per l’abbattimento delle barriere comunicative: sono previsti investimenti in tecnologie innovative, come app per la traduzione automatica in LIS o dispositivi di supporto alla comunicazione, per favorire l’informazione, la partecipazione e l’autonomia nella vita quotidiana.

«Questi interventi – conclude Latronico – non rappresentano solo un’opportunità di sviluppo tecnologico e di innovazione nei servizi, ma soprattutto un passo importante verso una cultura dell’inclusione che riconosca il valore della diversità e la promuova come risorsa per l’intera collettività».

Donate 4 nuove poltrone per la chemioterapia al San Carlo

Oggi saranno consegnate nuove poltrone per la chemioterapia all’ospedale San Carlo di Potenza. Qualche mese fa, una cittadina di Potenza ha scelto di compiere un gesto di grande generosità. Mantenendo il desiderio di rimanere nell’anonimato, ha contattato Marika Padula, Garante delle persone con disabilità, per ricevere informazioni su come poter dare il proprio contributo concreto in ambito di beneficenza. «Dopo un confronto sincero e partecipato, abbiamo deciso insieme di destinare questa donazione all’acquisto di nuove poltrone per la chemioterapia all’Ospedale San Carlo di Potenza. La signora ha provveduto personalmente all’acquisto e, finalmente, ver-

ranno consegnate. - spiega Padula - Alla piccola cerimonia di consegna sarò presente personalmente in rappresentanza della donatrice, insieme al Direttore Generale dell’Ospedale San Carlo, Giuseppe Spera, e al Primario del reparto di Oncologia, Dott. Domenico Bilancia».

«Sono profondamente lusingata per la fiducia che questa persona ha riposto in me e colpita dalla sua sensibilità verso un tema tanto delicato.conclude Padula - Oggi, per me, questo gesto assume un valore ancora più profondo: essere stata il ponte tra questa generosa cittadina e l’ospedale è un onore che sento ancora più forte nel mio nuovo ruolo di Garante della Disabilità della Regione Basilicata».

LA LETTERA: «UN’ESPERIENZA CHE HA SUPERATO GIUDIZI E PREGIUDIZI»

Ospedale San Giovanni di Dio: un faro di speranza

Inun tempo in cui la sanità pubblica è spesso oggetto di critiche, sfiducia e racconti di inefficienze, ricevere una testimonianza autentica e fuori dal coro rappresenta un’occasione rara ma preziosa. Pubblichiamo di seguito la lettera di Mariano Paturzo, perché a volte basta uno sguardo diverso, un’esperienza vera, per riscoprire che la sanità può ancora fare onore a sé stessa e al territorio che serve.

Quel piccolo Ospedale- in un contesto di difficoltà o sfiducia- mi ha fatto guardare la Sanità in modo differente e meno prevenuto. La fiducia ritrovata indica un’esperienza che ha superato giudizi e pregiudizi. Appena entri ti accoglie una struttura pulita, ordinata climatizzata e silenziosa. Quasi ti intimorisce. Disorienta il visitatore e credo l’ammalato. Le immagini che ci hanno abituato i serial televisivi, che si rincorrono su ogni canale, dove corsie e ricoveri sono “dipinti” in modo caotico, affannoso, sbrigativo, affollato, sembrano davvero appartenere a una sceneggiatura scritta per uno spettatore che deve chiedersi: è mo’ come finirà.

Chi l’avrebbe detto che a Melfi città della Fiat e poi di Federico di Svevia si respira aria inglese. Di quelle cliniche asettiche. Funzionali. Dove si sussurra e si parla col visitatore con l’intento di offrigli le maggiori in- formazioni senza supponenza. È l’innata istintiva e talvolta anche naturale routine di chi svolge un duro lavoro al servizio della comunità. Questo ci racconta la vicissitudine di esistenze di medici primari ed infermieri, che malgrado tutto incarnano l’amore per la vita, per la propria terra, per il proprio Paese e le proprie idee. La celebrazione di una terra difficile e bellissima, come scrive Mastronardo in “Gente del Sud”. Si proprio così. Descrivo e rifletto sulle mie sensazioni visitando l’Ospedale San Giovanni di Dio di Melfi. Esso si offre come momento significativo per comprendere su quanto di costruttivo e di positivo può trovarsi, e si trova, nell’ambito della sanità odierna, che, pur tra mille difficoltà, e nonostante i problemi e incertezze di vario tipo e le contraddizioni di “politiche psichedeliche”, riesce, in virtù della sensibilità e dell’intelligenza di coloro che vi operano, a recuperare senso, dignità e rinnovato spessore alla sua azione che si traduce in ciò che è la finalità alta, nobile e specifica della medicina, e cioè, il recupero della salute e del benessere della persona.

Dire dei medici, dei chirurghi o del personale ausiliario avrebbe il sapore di inutile piaggeria. Fare questi lavori, portano la struttura a individuare il territorio con sguardi differenti. Occhi disillusi e compiaciuti per quanto realizzato in “decentramento”. Quale terra di Levi o Scotellaro. Qui l’esito atteso dell’azione della medicina concretamente e autenticamente volta alla guarigione e al benessere, c’è la personalità di medici capaci di superare le incertezze e le difficoltà tramite acutezza d’ingegno, creatività, sensibilità e senso profondo dell’umano e del mondo umano. Questo lavoro, a volte pagato male, richiede disperatamente il senso profondo dell’altro, richiede il sentire forti e imperiose la vita e l’intelligenza, “richiede lo sguardo umano dell’umano sull’umano e il senso profondamente misterico dell’umano e della vita stessa”. Chi l’avrebbe detto che “malgrado loro” la Sanità lucana a volte fa onore.

POTENZA Giuzio: «Dobbiamo costruire una città che accolga tutti», Blasi: «Le parole non bastano, ora è tempo di passare ai fatti»

Barriere architettoniche, «Nell’Iti mobilità previsti 2mln di euro per l’abbattimento»

D I RO SA MA R IA MO L LI C A

P O T E N Z A . L a “ p a s s e g g i a t a i n

sedie a rotelle” nel centro stori-

co di Potenza organizzata dal Fo-

rum dei giovani e da Flavio Oli-

ta, martedì scorso ha smosso, nel

b e n e e n e l m a l e , l e c o s c i e n z e d i

una città rimasta per troppo tem-

po in silenzio di fronte alle tante

difficoltà che ogni giorno affron-

ta una persona con disabilità

U n a c i t t à c a p o l u o g o c h e o g n i

giorno accoglie studenti, lavora-

tori, famiglie, cittadini da tutta la provincia, non può più permetter-

s i b a r r i e r e a r c h i t e t t o n i c h e È d a

questo assunto che parte l’impe-

gno dell’Amministrazione comu-

nale, così come hanno spiegato a

Cronache l’assessore alla viabi-

l i t à F r a n c e s c o G i u z i o e l a p r e s i -

dente della Quarta Commissione

consiliare Angela Blasi

L ’ i n i z i a t i v a , n a t a p e r m e t t e r e i n

evidenza le criticità legate all’ac-

cessibilità urbana, ha offerto uno

s p u n t o c o n c r e t o p e r d i s c u t e r e d i

c i ò c h e g i à s i s t a f a c e n d o e s o -

prattutto di ciò che si intende rea-

lizzare nei prossimi anni «Ovviamente l’impegno è quello,

negli interventi che si andranno a

realizzare, di prestare la massima

attenzione – ha dichiarato Giuzio –

C o i n v o l g e r e m o i l F o r u m d e i

giovani e tutti coloro che vorran-

n o d a r c i s u g g e r i m e n t i u t i l i p e r

p r o g e t t a r e i n f r a s t r u t t u r e f i n a l -

mente libere dalle barriere archi-

t e t t o n i c h e N o n c ’ è u n q u a r t i e r e

di Potenza che non soffra di que-

s t a p r o b l e m a t i c a e l a p a r t e c i p a -

z i o n e d e l l e a s s o c i a z i o n i è s t a t a

f o n d a m e n t a l e p e r r i p o r t a r e l ’ a t -

tenzione su un tema troppo spes-

so ignorato».

L’Amministrazione comunale ha

i n c l u s o n e l l ’ I t i M o b i l i t à 2 0 2 5 -

2027, proposto alla Regione Ba-

s i l i c a t a , u n p a c c h e t t o d i i n v e s t imenti da 15 milioni di euro, di cui

2 m i l i o n i s a r a n n o d e s t i n a t i a l -

l ’ a b b a t t i m e n t o d e l l e b a r r i e r e a rchitettoniche Un’azione che si in-

serisce in modo organico nel per-

corso già avviato con l’approva-

zione, nel gennaio 2024, del Pe-

b a , i l P i a n o p e r l ’ E l i m i n a z i o n e

delle Barriere Architettoniche.

« Q u e l l o è i l n o s t r o f a r o – c o n t i -

nua Giuzio – Una guida che in-

d i v i d u a g l i i n t e r v e n t i p r i o r i t a r i Non potremo risolvere tutto in po-

c o t e m p o , m a a b b i a m o u n a p r o -

g r a m m a z i o n e c a d e n z a t a c h e c i

consentirà di intervenire in modo

sistematico e duraturo »

L a q u e s t i o n e , s o t t o l i n e a l ’ e s p o -

nente istituzionale, non riguarda

solo le persone con disabilità A

essere penalizzate da marciapiedi

impraticabili, scale senza rampe,

a s s e n z a d i p e r c o r s i t a t t i l i o d i ascensori funzionanti, sono anche

a n z i a n i , f a m i g l i e c o n b a m b i n i ,

persone temporaneamente infor-

tunate Una vasta fascia della po-

p o l a z i o n e s p e s s o i n v i s i b i l e n e i

piani urbanistici

«Potenza

è il capoluogo regiona-

le – h a co n clu s o l’ as s e s s o r e alla

viabilità – ogni giorno ospita studenti, lavoratori, utenti dell’ospe-

dale e degli uffici pubblici È nostro dovere costruire una città che

accolga tutti e dia le stesse possi-

bilità di autonomia»

La consigliera e presidente della

IV Commissione Consiliare Ang e l a B l a s i h a p o i v o l u t o s o t t o l i -

neare il valore politico e culturale del dialogo aperto durante la seduta di: «Abbiamo ascoltato con attenzione Flavio Olita, promoto-

re di un’importante iniziativa cit-

tadina contro le barriere architet-

toniche Credo che si sia ulteriormente rafforzato il dialogo tra amministrazione e cittadinanza, e an-

che tra tutte le forze politiche, di

P

politi-

nisce moderna e civile non può più permettersi di essere cieca di fronte a chi non può camminare. La “passeggiata in sedia a rotelle” ha mostr

La fondatrice dell’associazione “Avanti gli ultimi” Tancredi: «Raccogliamo indumenti e beni di prima necessità Ogni piccolo contributo può fare la differenza»

Potenza, l’iniziativa di solidarietà per aiutare i malati soli e in difficoltà

L’Associazione

“Avanti Gli Ultim i ” d i P o t e n z a non finisce di stupire per le s u e i n i z i a t i v e c h e c o n t in u a m e n t e l a n c i a d u r a n t e tutto l’arco dell’anno «Una nuova iniziativa - aff e r m a l a f o n d a t r i c e d e ll ’ A s s o c i a z i o n e e c o n s igliera comunale Antonella

T a n c r e d i - r i v o l t a a t u t t e q u e l l e p e r s o n e e f a m i g l i e che vivono un disagio, che soffrono di solitudine o sono ammalati»

«Vediamo ogni giorno come la povertà e la malattia possono colpire durament e , l a s c i a n d o l e p e r s o n e isolate e prive di ogni gen e r e d i a i u t o . P e r q u e s t o d e s i d e r o , - r i b a d i s c e l a c o n s i g l i e r a e f o n d a t r i c e

A n t o n e l l a T a n c r e d i - r ivolgere un appello a tutta l a c o m u n i t à e a i d o n a t o r i dell’associazione “Avanti Gli Ultimi”, ad unirvi in un gesto concreto di aiuto verso chi è nel bisogno»

«L’iniziativa che andiamo

a p r o m u o v e r e v u o l e d a r e un aiuto concreto all’AVO:

( A s s o c i a z i o n e V o l o n t a r i

O s p e d a l i e r i ) . V o g l i a m o

r a c c o g l i e r e p e r i d e g e n t i soli e senza nessuna possi-

b i l i t à d i r i s o r s e , p i g i a m i ,

b i a n c h e r i a i n t i m a e p e r

l’igiene personale, accap-

p a t o i , p a n t o f o l e , a s c i u g am a n i , t u t e , m a g l i e t t e , c amice, pantaloni di qualsia-

si taglia Tutti questi capi verranno donati all’Associazione Avo di Potenza e s a r a n n o m e s s i a d i s p o s i -

z i o n e d e i p a z i e n t i c h e n e

f a r a n n o r i c h i e s t a p r e s s o l ’ O s p e d a l e S a n C a r l o d e l capoluogo e dell’ospedale

Don Uva di Potenza» spiega Tancredi L’Associazione “Avanti gli Ultimi” dedicherà il mercoledì pomeriggio dalle ore

1 7 : 3 0 a l l e o r e 1 9 : 0 0 , a l l a r a c c o l t a d i q u e s t i i n d umenti. «Inoltre vista la stagione e

i l g r a n c a l d o , p r e g h i a m o ,

s e è p o s s i b i l e , d i d o n a r e c a p i e s t i v i , m e n t r e i n a utunno raccoglieremo capi i n v e r n a l i O g n i p i c c o l o contributo può fare la differenza nella vita di chi sta lottando per sopravvivere e r i t r o v

p e r a n z a d i una vita più dignitosa. Noi tutti insieme possiamo fare la nostra parte, come singoli e come comunità» aff e r m a l a c o n s i g l i e r a T a ncredi «Insieme possiamo c o s t r u i r e u n m o n d o p i ù giusto e accogliente, dove nessuno si sente abbandon a t o » c i t i e n e a p r e c i s a r e Antonella Tancredi

L a f o n d a t r i c e d e l l ’ A s s ociazione “Avanti Gli Ultimi” conclude ringraziando «di cuore tutti per la vostra attenzione e generosità»

Giuzio e Blasi

L’INT ERVENTO Il Direttore della Biblioteca nazionale di Potenza e del Polo bibliotecar io Catalani su iniziative e patr imonio non solo bibliografico

La Biblioteca dei sogni c’è da 5 anni

I l D i r e t t o r e d e l l a B i b l i o -

t e c a n a z i o n a l e d i P o t e n -

z a e d e l P o l o b i b l i o t e c a -

r i o d i P o t e n z a , i n c u i è

c o n f l u i t a a n c h e l a B i -

b l i o t e c a p r o v i n c i a l e d i

P o t e n z a , L u i g i C a t a l a n i ,

h a i n t e s o o ff r i r e d e t t a g l i

e delucidazioni su alcuni

a s p e t t i c i t a t i n e l l ’ i n t e rvento di Dino Quaratino

p u b b l i c a t o d a C r o n a c h e

L u c a n e d a l t i t o l o : “ L’ e x

Biblioteca Provinciale di

P o t e n z a : 4 0 a n n i d i a bbandono e un patrimonio

c h e g r i d a a i u t o ” D i s eguito la nota integrale

D I L U I G I C ATA L A N I *

Vorrei fornire ai lettori alcune doveros e p r e c i s a z i o n i

Nell’articolo si confondo-

no due questioni diverse

La prima, che non è di mia

c o m p e t e n z a , a t t i e n e a l l a

s e d e i n c o r s o G a r i b a l d i

c h e f i n o a l t e r r e m o t o d e l

5 maggio 1990 ha ospitato la Biblioteca provincia-

l e d i P o t e n z a , l ’ A r c h i v i o

d i S t a t o d i P o t e n z a e i l

Provveditorato agli Studi della Basilicata, e che da

allora è chiusa per inagi-

bilità La Provincia di Po-

tenza ha ceduto da tempo al Ministero della Cultura t a l e e d i f i c i o , c h e è d e s t inato a riospitare, una volta completati i lavori di ri-

strutturazione, il solo Ar-

c h i v i o d i S t a t o S a r e b b e bastato contattare il Diret-

tore di questo Istituto per a v e r e n o t i z i e a g g i o r n a t e

c i r c a i t e m p i p r e v i s t i p e r

l'auspicata ripresa dei la-

vori dopo la chiusura dei

contenziosi con le impre-

se appaltatrici Mi soffermo invece sulla seconda questione, che mi

compete direttamente, re-

l a t i v a a l p a t r i m o n i o b ibliografico della Bibliote-

ca provinciale Voglio subito rassicurare:

tale patrimonio è conser-

vato, tutelato, fruito e va-

lorizzato nel migliore dei

modi, anche se non lì “do-

ve dovrebbe essere” (non

si capisce per quale moti-

vo) bensì in una struttura

n u o v a , i s o l a t a s i s m i c a -

mente dal suolo, realizza-

t a c o n m o d e r n e t e c n i c h e costruttive dalla Provincia

d i P o t e n z a , c h e h a i n v estito oltre 6 milioni di euro nella costruzione in via

don Minozzi della nuova

sede della Biblioteca pro-

vinciale, che, in virtù del

Protocollo d'intesa stipu-

l a t o c o n g r a n d e l u n g i m i -

ranza nel 2017 dal Mini-

s t e r o d e l l a C u l t u r a , d a l l a

P r o v i n c i a d i P o t e n z a e

dalla Regione Basilicata,

è s t a t a d e s t i n a t a a d o s p i -

t a r e a n c h e l a B i b l i o t e c a nazionale, cui è affidata la

g e s t i o n e d e l P o l o b i b l i o -

tecario di Potenza, primo

e s e m p i o i n I t a l i a d i i n t egrazione funzionale di due

istituzioni bibliotecarie

Di tale presidio culturale, aperto al pubblico da 5 an-

n i , n e l l ’ a r t i c o l o i n c r e d i -

bilmente non c’è traccia

E p p u r e n e l s o l o 2 0 2 4 h a

ospitato oltre 41.000 per-

sone

Questo stesso giornale ne

ha dato conto in più occa-

s i o n i , c o m e n e l l ’ a r t i c o l o

c h e A n t o n e l l a P e l l e t t i e r i

v o l l e d e d i c a r e a l P o l o

esattamente un anno fa o

n e l l ’ i n t e r v i s t a c h e c o ncessi con grande piacere a Paride Leporace all’inizio

di quest’anno.

Si capirà dunque, l’incre-

dulità (non solo mia) nel

leggere una domanda che

ha valore in termini asso-

luti ma certo non nel caso

d i s p e c i e : “ p e r c h é te n e r e

c h i u s a u n a b i b l i o t e c a ? ”

L’autore dell’articolo immagina (con assoluta buo-

n a f e d e , s ’ i n t e n d e ) “ u n a

biblioteca che, se riportat a n e l l ' e d i f i c i o o r i g i n a l e ,

f a r e b b e d a c a t a l i z z a t o r e

per spazi didattici, cultu-

r a l i , s o c i a l i : a u d i t o r i u m ,

sale studio, depositi, con-

f e r e n z e ” : è e s a t t a m e n t e q u a n t o a c c a d e d a a l c u n i anni nella nuova casa del-

l a B i b l i o t e c a p r o v i n c i a l e

(e della Biblioteca nazionale), dove nel 2024 le at-

t i v i t à d i v a l o r i z z a z i o n e

culturale e di promozione

della lettura (incontri con

l’autore, convegni, semi-

nari, tavole rotonde, mo-

stre ecc ) sono state complessivamente 258, quasi

una al giorno

A p o c h i s s i m i c h i l o m e t r i d a l l a s e d e d i c o r s o G a r ibaldi, è già tornata ad essere una “biblioteca fucin a d i i d e e , l a b o r a t o r i o

a p e r t o , c r o c e v i a i n t e r g e -

n e r a z i o n a l e R i c c h e z z a tangibile Investimento ci-

vico Segno di visione”

È s t r a o r d i n a r i a l a c o n s onanza tra le aspirazioni e i sogni di Dino Quaratino e

quella che è la realtà della biblioteca potentina, alla quale guardano con am-

m i r a z i o n e d a t u t t ' I t a l i a ,

tanto da farle guadagnare

l a c o p e r t i n a d e l l a p r i n c ip a l e r i v i s t a i t a l i a n a d e l

settore

In biblioteca non vediamo “bimbi che sfogliano libri

antichi” per ovvie ragioni di tutela, ma puntiamo co-

sì tanto sulle giovani ge-

n e r a z i o n i c h e n e l s o l o 2024 le attività didattiche

e i laboratori progettati dal

personale che ho la fortu-

n a d i c o o r d i n a r e h a n n o

c o i n v o l t o 3 5 1 2 s t u d e n t i

d i 1 8 8 c l a s s i i n 2 6 7 i n -

contri: più di un incontro al giorno

Non sappiamo quanti sia-

n o i “ p o v e r i c h e c e r c a n o

c o n f o r t o n e l l a l e t t u r a ”

p e r c h é n o n c h i e d i a m o

l’Isee ai nostri utenti, ma

p o s s o g a r a n t i r e c h e a bbiamo già realizzato tante

a t t i v i t à i n c l u s i v e r i v o l t e

alle fasce più deboli della

nostra comunità (migran-

ti, ospiti di comunità, di-

sabili ecc )

L ’ a u t o r e d e l l ' a r t i c o l o i nv i t a a p e n s a r e a g l i “ s t udenti che trovano rifugio e s t i m o l o , a i r i c e r c a t o r i che portano domande, alle conferenze sugli scenari del futuro, alle present a z i o n i d i l i b r i c h e r i e mp i o n o u n a s a l a p u l i t a e d efficiente” Come dargli torto, se non fosse che questa è già da alcuni anni la felice realtà q u o t i d i a n a d e l P o l o b ibliotecario Che non ha “una mediatec a a l l ' a v a n g u a r d i a ” s e mplicemente perché le mediateche non sono più all’avanguardia, ma in comp e n s o è d o t a t o d i u n F ab L a b , i l p r i m o ( e f i n o r a l ’ u n i c o ) s p a z i o p e r m anente dedicato al coding, a l l a r o b o t i c a e d u c a t i v a e alla fabbricazione digitale allestito nelle quarantasei biblioteche statali italiane, in cui promuoviamo l ’ i n n o v a z i o n e t e c n o l o g ica, le competenze digitali e l’apprendimento creativo attraverso corsi di cod i n g , r o b o t i c a e d u c a t i v a , m o d e l l a z i o n e e s t a m p a 3D, Intelligenza Artificiale ecc In questo modo rendiamo “visibile cosa significa las c i a r e c h i u s a u n a b i b l i oteca (nel nostro caso è accaduto nei pochi mesi nec e s s a r i a l t r a s l o c o d e i l ib r i t r a l a f i n e d e l 2 0 1 9 e l ’ i n i z i o d e l 2 0 2 0 ) e c o s a significa riaprirl

Potenza, manca un progetto: e il centro storico resta vuoto

C’è un momento in cui bisogna dirsele, le cose Anche quelle scomode Anche quelle che fanno storcere il naso ai benpensanti dell’ottimismo istituzionale Il centro storico di Potenza sta morendo Non è una novità È un decesso lento, silenzioso, in corso da anni Ogni tanto qualcuno si accorge che la bara è ancora lì, magari ci appoggia sopra un fiore, una dichiarazione, un regolamento, un evento cosplay Ma intanto il cuore antico della città continua a svuotarsi Ora, sul tavolo delle iniziative salvifiche compare l’“Albo delle botteghe storiche” Un’idea che, di per sé, ha una sua dignità: riconoscere chi ha resistito per cinquant’anni nel commercio locale è giusto È un atto di rispetto verso chi ha attraversato crisi, cantieri infiniti, vuoti generazionali

Ma davvero pensiamo che una vetrofania e una targa celebrativa possano curare il male profondo che affligge il centro storico? E poi c’è il “Lucania is Comics”, festival nerd-pop che per tre giorni “invaderà” il centro

Bene Ma se servono supereroi per riportare la gente in centro, allora il Comune ammette implicitamente di non avere superpoteri. Che è già qualcosa, ma non è una strategia

DOMANDE SCOMODE

Facciamoci qualche domanda, visto che le risposte preconfezionate ci

hanno stancati Un albo comunale e un festival tematico possono essere strumenti utili? Sì, se inseriti in un piano coerente, continuativo, lungimirante Ma se restano iniziative isolate, il rischio è l’ennesimo cerotto su una ferita aperta

E poi: quante sono oggi le botteghe con più di 70 anni nel centro storico?

Davvero Perché se sono meno delle cabine telefoniche rimaste in città, allora di che stiamo parlando?

BOTTEGHE

STORICHE:

CELEBRAZIONE

O ILLUSIONE?

Il regolamento prevede 50 anni di attività nello stesso settore merceologico

Ma se una bottega ha dovuto reinventarsi per non morire? Fuori Non idonea Traditrice del comparto

Davvero si misura la vitalità con un cronometro?

Davvero una bottega è “eccellente” solo per anzianità, come un funzionario prossimo alla pensione? E queste vetrofanie, targhette, riconoscimenti: sono premi o palliativi? Perché se il messaggio è “vi stiamo lasciando soli, ma almeno vi omaggiamo con una targa”, allora non è rigenerazione, è rievocazione MANCANZA

DI UNA VISIONE

Il problema è strutturale

Il centro storico di Potenza non ha mai goduto di un progetto serio, di una visione urbana e sociale integrata Non basta spostare un ufficio pubblico per ridargli vita Serve una scelta politica chiara: riportare residenti, studenti, artisti, associazioni, microimprese Serve vivibilità, non solo visibilità Parliamo di giovani

“Abbiamo allestito uno spazio nel Palazzo della Cultura”, ci dicono Ok Ma chi lo usa? Chi lo anima? Chi lo conosce?

I giovani non li attiri con una stanza, ma con una rete di occasioni reali: ca-

sa, studio, lavoro, cultura Pensare che basti un salotto con Wi-Fi per invertire la tendenza è come pensare che un selfie con la nonna basti a garantirle una buona pensione IL FESTIVAL

NON BASTA

Il Comics Festival può essere un’ottima iniziativa Ma non può restare l’unica Non si rigenera un centro con tre giorni di eventi Un festival funziona se è l’apice di un sistema, non se è la toppa sul nulla. Occorrono: investimenti triennali; strutture stabili; collaborazione tra università, operatori culturali, privati e pubblica amministrazione E soprattutto: serve la Regione Serve una legge ad hoc per i centri storici di rilevanza storico-culturale Una legge che dia fondi, strumenti, regole Una legge che parta da Potenza ma guardi a tutta la Basilicata IL VERDE URBANO

C’È, MA NON BASTA Montereale è accessibile, vissuto, ben curato Un polmone verde reale, non un’illusione Ma quanto è integrato nella vita progettuale del centro?

È collegato alla Torre Guevara, alla villa del Prefetto, al Palazzo della Cultura? C’è una rete?

Perché se i luoghi belli non si parlano tra loro, restano isole E le isole, si sa, non rigenerano una città

Serve una cucitura urbana

Verde, commercio, cultura e socialità vanno tenuti insieme Non serve solo un piano regolatore, serve un piano relazionale

IL TEATRO STABILE: PALCOSCENICO O SIMBOLO VUOTO?

Il Teatro Francesco Stabile dovrebbe essere il centro pulsante della vita culturale cittadina E invece, troppo spesso, è un contenitore disconnesso

Un teatro vivo è uno spazio aperto, contaminato, che dialoga con le scuole, con i quartieri, con le periferie culturali

Non bastano le stagioni teatrali: servono residenze artistiche, formazione, nuove drammaturgie, teatro di comunità Serve una direzione culturale che guardi avanti, non solo al passato

LA CITTÀ CHE NON SI AMA ABBASTANZA

Il punto, forse, è che Potenza non si ama nel modo giusto Il centro storico è ancora visto come luogo da cerimonia: foto di matrimonio, processioni, caffè frettolosi Non è più il luogo della vita quotidiana Serve un racconto contemporaneo, un’idea nuova di vivere in centro: tra cultura, lentezza, connessioni Oggi invece tutto è affidato a misure episodiche, a tentativi che sembrano toppe su una tela slabbrata

Non è cattiva volontà, ma miopia amministrativa E la miopia, si sa, ti fa vedere solo ciò che è a portata di naso Mai l’oriz-

zonte

CINQUE PROPOSTE (CHE NON SONO TARGHE)

1 Piano di residenza agevolata per giovani, studenti, artisti, famiglie nel centro storico Affitti calmierati, contributi per ristrutturazione, premi per chi torna a viverci

2 Cabina di regia permanente, con Università della Basilicata, associazioni culturali, imprenditoriali, Comune e Regione. Una regia vera, non una chat su WhatsApp

3 Fiscalità differenziata e premialità per chi apre botteghe, coworking, librerie, spazi culturali Premiare l’energia, non solo la resistenza al tempo 4 Pedonalizzazione intelligente: micro-aree attrezzate, spazi verdi vissuti, percorsi ciclabili e accessibili Per vivere il centro con lentezza e bellezza

5 Osservatorio permanente sulla vitalità urbana: dati aggiornati, report pubblici, analisi trasparenti. Per sapere dove siamo E dove vogliamo andare E naturalmente: 6 Legge regionale per i centri storici Non una dichiarazione di intenti, ma una norma operativa Con fondi, criteri, visione Che parta da Potenza e contamini la Basilicata intera IL CUORE NON SI LASCIA MORIRE

Rianimare il centro storico non è solo compito della vice sindaca, né del festival, né delle botteghe eroiche che resistono È una scelta collettiva, un atto di responsabilità culturale È il rifiuto della rassegnazione

Ben vengano le vetrofanie, ben vengano gli eventi cosplay Ma solo se fanno parte di un disegno più grande Altrimenti resteremo qui, a guardare il centro spegnersi Un negozio che chiude, un altro che si traveste da antiquariato, un altro ancora che tira giù la saracinesca con un cartello: “torno subito” E poi non torna più

DI DINO QUARATINO

Si tratta di Delia D’Eugenio e Lucio Libonati: «Questa regione ha bisogno di visione, coerenza e coraggio»

Europa Verde e Avs Potenza: eletti i portavoce provinciali

POTENZA «Europa

Verde e Alleanza Verdi e Sinistra continuano a crescere, nei sondaggi e soprattutto nei territori - si legge nella nota di Europa Verde Basilicata - un segnale chiaro che arriva dalle comunità locali e dai cittadini, che chiedono una politica nuova, fondata su giustizia sociale, transizione ecologica, tutela del territorio e dei beni comuni La nostra alleanza si consolida non solo come forza in ascesa nei consensi, ma come presidio reale e credibile nei territori della Basilicata È da qui che ripartiamo: da un impegno rinnovato, da una presenza capillare che vogliamo rafforzare in ogni comune e in ogni provincia, a partire da quella di Potenza Per questo accogliamo con entusiasmo

L

l’elezione di Delia D’Eugenio e Lucio Libonati a nuovi Portavoce provinciali di Europa VerdeAVS per la Provincia di Potenza Due figure competenti, radicate sul territorio e pronte a dare voce, con determinazione, ai valori dell’Alleanza

Verdi e Sinistra

A loro va il nostro più

LAURIA È stato presentato a Lauria il 10 luglio nella ex sede della Comunità Montana del Lagonegrese un prezioso libro di ricerca e di approfondimento sulle aree interne, voluto dall’Uncem, alle ore 10 30 sono intervenuti Marcello Pittella, Presidente del Consiglio regionale di Basilicata, esponenti dell’Uncem, il presidente nazionale, Marco Bussone, l’ing Rocco Rosano, nonché sindaco di Castelsaraceno, Nicola Carlomagno, Severino Romano, professore dell’Università di Basilicata e i sindaci di Lauria, on. Gianni Pittella, di Castelluccio Paolo Campanella, di Latronico Alberto De Maria Il rapporto Montagne Italia 2025, edito da Rubettino, parla dei nostri poggi, di questo Appennino dimenticato, che si sforza di mantenersi in vita Le montagne, un tempo foriere di pascoli aviti e di transumanze hanno ceduto il passo ai grandi parchi, che avvolgono tutto lo stivale meridionale, almeno dalla parte del davanti Dal Cilento al Pollino fa da cerniera il Lagonegrese-Val d’Agri È un’occasione importante per il rilancio delle aree montane, soprattutto del sud della regione, già depresse e recanti sulle antiche spalle un retaggio storico Come direbbe Giustino Fortunato: la Basilicata è frutto della storia e della

sincero augurio di buon lavoro e il pieno sostegno, così come il ringraziamento a tutte le donne e gli uomini che stanno scegliendo di costruire con noi un’alternativa politica concreta per la Basilicata Una regione che ha bisogno di visione, coerenza e coraggio E noi ci siamo»

IL TRAGUARDO DELLA SIGNORA COSENTINO

Nonna Rosa di Lauria spegne 100 candeline

LAURIA Nuova centenaria in provincia di Potenza Si tratta di “nonna” Rosa di Lauria, che lo scorso 10 luglio ha spento ben 100 candeline. Come fa sapere l’Amministrazione Comunale: “Alla nostra concittadina Rosa Cosentino con i migliori auguri per il raggiungimento di questi splendidi 100 anni”.

geografia. Ma ci sono giovani sindaci che sfidano i tempi, come l’ing Rocco Rosano, di Castelsaraceno: “Immagina di essere il Sindaco di un paesino di mille abitanti nel bel mezzo dell’Appennino Lucano, dove la popolazione crolla e ad andarsene sono soprattutto i più giovani, alla ricerca di un futuro migliore E tu a breve sarai il sindaco di un paese che muore E allora che fare per invertire la tendenza? Puoi inventarti il ponte tibetano più alto del mondo, unendo due Parchi, ma soprattutto riempiendo questo vuoto” Sono da ammirare que-

sti giovani che resistono alla forza della storia e del destino, e come eroi sfidano i tempi. Si può sempre rinascere Si può ricrescere, grazie a questi giovani tenaci i nostri piccoli, ma grandi centri, ricchi di storia, di passato, più che di futuro, possono risorger dalla morte sicura e noi dobbiamo sempre credere a questa resurrezione Noi abbiamo sempre creduto nei giovani I giovani sono ricchi di futuro, le mummie, gli intramontabili, come abbiamo sempre affermato in Cronache, sono ricchi solo di passato, del loro passato Se ci fossero tanti sindaci come

Rocco Rosano attorno, il Lagonegrese si riprenderebbe come niente GIUSEPPE DOMENICO

NIGRO
Delia D’Eugenio
Lucio Libonati

Interverranno tra gli altri la sindaca Matarazzo, e l’assessore all’Ambiente Mongiello: poi cooking

show

Bandiera blu 2025 a Metaponto

Evento oggi a piazza Alessidamo

METAPONTO Me-

taponto riceverà oggi la Bandiera Blu 2025 La cerimonia di consegna del prestigioso riconoscimento internazionale che premia le località balneari d’eccellenza per qualità ambientale, sostenibilità e servizi turistici, è in programma alle ore 19 in piazza Alessidamo sul lungomare Previsti gli interventi di Francesca Matarazzo, sindaco di Bernalda, Laura Mon-

giello, assessore all'Ambiente e alla Transizione Energetica della Regione Basilicata, Domenico Raffaele Tataranno, consigliere regionale, Francesco Coppola, assessore comunale all’Ambiente, Margherita Sarli, direttrice APT Basilicata, Franco Muscolino, presidente Gal Pesca “La cittadella del sapere”, Donato Ramunno, direttore Arpa Basilicata, Anna Lanza, referente Egrib Ba-

silicata e Antonio Capuano, presidente Farbas Basilicata A seguire “Il Gusto del Mare’’ Lucania Food Experience team, rac-

conti e ricette itineranti, un cooking show con il pescato locale: Healthy Food. Ricette e racconti dello chef Mario Demuro e della nutrizionista Mary Lista Per tutti degustazione di un primo piatto della tradizione ittica locale, attività ludiche a cura della sezione Fipsas di Matera Il tutto allietato dalla musica dei “Sound up 80” in concerto L’evento si inserisce all’interno di un per-

corso virtuoso che vede protagonisti il Comune di Bernalda, il Gal Pesca “La cittadella del sapere” e le comunità della costa jonica lucana, uniti da obiettivi condivisi: la valorizzazione del patrimonio ittico e ambientale, la promozione del territorio e l’impiego efficace delle risorse europee del Fondo Feampa (Fondo Europeo per gli Affari Marittimi, la Pesca e l’Acquacoltura)

Impianti sportivi, il Comune di Matera nel mirino

MATERA Il materano Carmine Ambrico, collaudatore-omologatore di impianti Fidal, in una nota denuncia lo stato di abbandono in cui versa il campo scuola Duni-Sinno di Matera. «Mi chiedo perché l’amministrazione comunale di Matera da anni ha abbandonato la gestione e manutenzione del campo scuola di Atletica Leggera intitolato a Raffaele Duni e Primo Sinno È una domanda che mi faccio da alcuni anni. Un impianto che conosco e frequento quotidianamente dal mese di maggio 1966, mese che ha visto l’avvio delle attività di atletica leggera Pista e pedane che hanno visto generazioni di ragazzi che hanno praticato l’Atletica Leggera nelle varie modalità di partecipazione come i Giochi della Gioventù, i campionati studenteschi, meeting nazionali, manifestazioni interregionali. Atleti diventati campionati italiani e vestito la maglia della Nazionale. Adesso il campo scuola è in completo abbandono La superficie del prato erboso da come si evince dalle foto è in completo abbandono da circa 6 anni. Non può più essere irrigato in quanto un piccolo tratto di condotta irrigua di circa 1 mt che alimenta l’impianto di irrigazione è rotto e l’amministrazione comunale non interviene. Come non interviene da oltre 2 anni per posizionare la nuova gabbia alla pedana del lancio del martello/disco Non interviene per sostituire tutte le lampade delle torri faro lasciando il campo al buio dopo che il sole è tramontato. Non interviene nel fornire il nuovo impianto del salto con l’asta E infine ad aggravare la situazione di abbandono

aggiungiamo che da circa 2 settimane il campo scuola è chiuso per mancanza del soggetto conduttore Il campo scuola deve ritornare ad essere quell’impianto sportivo che ha visto i materani frequentarlo anche per ammirare il verde del prato e i fiori che facevano da ornamento Sono tanti i materani che quando si affacciano sul campo scuola rimangono delusi nel vedere questa struttura in totale abbandono. Adesso non ci resta che sperare» Una denuncia alla quale fa seguito quella di Angelo Rubino consigliere comunale di Matera Democratica: «Dopo il cambio di conduzione dello scorso 28 giugno, il Campo Scuola di Matera risulta ancora chiuso, senza alcuna comunicazione chiara da parte dell’amministrazione comunale. È una situazione gravissima che sta mettendo in difficoltà società sportive, tecnici, atleti e cittadini Parliamo di una struttura strategica per l’atletica leggera e lo sport materano, frequentata da decine di società, con numerosi atleti tesserati, alcuni dei quali impegnati in preparazione per gare nazionali L’im-

pianto è anche luogo di allenamento per amatori e sportivi materani che oggi si ritrovano senza un punto di riferimento

A questo si aggiungono le criticità strutturali: la mancanza della gabbia per i lanci del disco e del martello, la pedana per il salto con l’asta inutilizzabile, e un sistema di irrigazione fuori uso che sta compromettendo lo stato del manto erboso. Un impianto che dovrebbe rappresentare un modello per lo sport cittadino è oggi abbandonato. Chiediamo all’amministrazione Nicoletti di intervenire immediatamente. Non si può più attendere. Lo sport è crescita, educazione e salute: Matera non può permettersi questo silenzio e immobilismo»

Sul tema è intervenuto anche l’ex sindaco di Matera e ora consigliere comunale 5Stelle, Domenico Bennardi: «La situazione e la gestione degli impianti sportivi comunali a Matera continua a destare forte preoccupazione Per questo motivo, ho presentato un’interrogazione indirizzata al sindaco e alla giunta, per chiedere chiarimenti urgenti sulla gestione del Palasassi “Bagnale”, della Pi-

scina Comunale e del Campo Scuola “Duni”. Il punto di partenza è una comunicazione dell’ufficio sport del Comune, che il 3 luglio ha annunciato alle associazioni la chiusura, senza alcun preavviso, di due strutture fondamentali per lo sport cittadino. Una decisione che ha generato confusione, disagi e disservizi per centinaia di utenti e operatori. A ciò si aggiungono voci circa la possibile rimozione o sostituzione di attrezzature dagli spogliatoi della piscina, in particolare docce e asciugacapelli. Un fatto grave, se confermato, che merita trasparenza e spiegazioni: chi ha deciso, su quale base, con quali autorizzazioni? Nel merito più ampio, ho chiesto conto all’amministrazione dell’iter relativo ai bandi per l’affidamento in concessione degli impianti sportivi cittadini A tal proposito ricordo che, grazie a un finanziamento di “Sport e Salute”, con la mia ex giunta e gli uffici avevamo già approntato i PEF (Piani Economico-Finanziari) necessari a questo passaggio L’amministrazione ha da tempo la figura tecnica interna per procedere, ma tutto sembra fermo. Perché? Infine, ho interrogato il sindaco sulla sorte del project financing per il Palasassi “Bagnale”, il cui interesse pubblico è stato riconosciuto dalla Giunta con delibera n. 22 del 25 gennaio 2024. Anche su questo fronte, attendiamo segnali concreti. Lo sport è salute, coesione, sviluppo Ma senza una visione e una gestione seria, finisce in un vicolo cieco Basta improvvisazione: serve programmazione, dialogo con le associazioni e messa a valore del patrimonio sportivo cittadino».

It

inerari e luoghi della Basilicata: “I Pais Lucan… so sass’ lanciati, culle indu tiemp, pesant fardelli”

Le sane rotte suggestive della Basilicata

Èlunedì. E mentre il mondo si rianima tra caffè lunghi e agende piene, noi riprendiamo il nostro cammino tra i sass lanciat cull’indù tiemp, alla scoperta di altri frammenti di quella Basilicata che resiste, inciampa, sogna e, soprattutto, non si prende troppo sul serio.

Oggi tocca a San Chirico Nuovo, San Chirico Raparo, San Costantino Albanese e San Fele. Quattro paesi che sembrano usciti da una litania di santi, ma che invece hanno storie vere, piazze vuote piene di echi e, qua e là, folate di orgoglio contadino e spirito anarchico sotto la superficie.Li racconteremo a modo nostro: con ironia, sarcasmo, un po’ d’irriverenza e tanta tenerezza, senza offendere mai. Perché la verità è che questi posti non vanno capiti con la testa, ma col cuore e con un sorriso largo come il paesaggio che li circonda.

Il viaggio ricomincia. E, come sempre, sarà tutto da ridere. O da sospirare.

San Chirico Nuovo: il borgo che sussurra storie mentre tu fai fatica a salire

San Chirico Nuovo non possiede castelli minacciosi né stazioni rumorose, ma può vantarsi di una quieta resistenza culturale che ti rapisce senza preavviso. Arroccato a 745 metri, il paese affonda le sue radici in una comunità greco‑bizantina del X

secolo, testimoniata da reperti antichi e dal dialetto “Griciudd”, e si è rifondato nel XVI secolo con poche famiglie albanesi, abbastanza per non diventare un centro arbëreshë autentico. Qui il rito è latino, e la lingua resta una miscela che sa di storia sud‑appenninica.Il patrono è San Rocco, protettore degli scampati e degli ostinati. Ogni agosto si festeggia con processione, taralli, tamburelli e quel tipico orgoglio contadino: “quando si stava peggio, almeno si ballava”.

A maggio, la Madonna della Stella richiama folle devote fino al belvedere, dove la polvere si mescola alla speranza. Non aspettatevi palazzi nobili, ma concedetevi la Chiesa Madre, discreta e testarda, e godetevi i vicoli di pietra e i balconi fioriti: paesaggi che valgono mille reel Instagram. I piatti?

Lagane e ceci, rafanata, formaggi locali, carne di

maiale portata in tavola con riti quasi sacri. Il vino è quello che ti fa dire “solo un bicchiere” e finisci a filosofare sul senso dell’esistenza. E se qualche grande pensatore fosse capitato qui? Wittgenstein si sarebbe trovato d’accordo sul mangiare quando il linguaggio tace; Baudrillard avrebbe definito il borgo un simulacro autentico: niente finzioni, solo vita. E se fosse passata Agnes Heller, la vedremmo sussurrare alla massaia che stende il bucato: “Questa è etica della cura, ben più profonda di mille libri”.Nessun politico nazionale, nessuna celebrità mondiale: solo gente vera. La Pro Loco del 2000, promuove arte e turismo con la caparbietà di chi crede davvero nel proprio paese. E diciamo la verità: San Chirico Nuovo sa essere modesto, ma ha più storie da raccontare di tanti centri “alla moda”. Qui non ti dan-

no la mano, ma ti guardano, ti lasciano entrare, ti offrono un piatto caldo e un silenzio che dice tutto. Vieni, mangia, ascolta. E lascia in tasca il Wi‑Fi: qui non serve. San Chirico Raparo: dove storia, grotte e buona forchetta fanno squadra sopra la vallata Se cercate un posto dove “terra, pietra e silenzio” si incontrano senza bisogno di effetti speciali, benvenuti a San Chirico Raparo, borgo abbarbicato a 780 metri nel cuore del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese. Qui si vive tra faggeti, certati, castagni e una certa aria montana che, più che ritemprarti, ti prende a schiaffi e poi ti abbraccia.Le origini? Forse l’antica Polisandra, forse l’abbazia basiliana di Sant’Angelo al Monte Raparo, fondata dai monaci tra IX e X secolo. Di sicuro ci sono grotte, celle rupestri, misteri e una fonte carsica (Trigella) che d’estate sparisce e poi ricompare, come certi parenti dopo Natale. Nel centro storico resistono Palazzo Ferrara e Palazzo Barletta, pieni di mobili antichi, arazzi e quella sobrietà da nobile decaduto con dignità. La chiesa dei SS. Pietro e Paolo custodisce un crocifisso trecentesco e un polittico cinquecentesco. Se vi aspettate souvenir, qui vi danno un calice barocco e

un sguardo lungo verso il passato.La religione qui è affare serio ma mai pesante: la festa patronale di luglio celebra San Chirico, Santa Sinforosa e la Madonna del Carmine con processioni, fuochi, banda e una vitalità contagiosa. A Ferragosto c’è il tradizionale “gioco delle pignatte”, che unisce sudore, risate e dolciumi come in un Carnevale contadino con le mani sporche di farina e verità. La cucina è sostanziosa, montanara e orgogliosa: rascatielli, ricchitella, rafanata, legumi, formaggi veri e pane che sembra scolpito. Il vino è quello che chiama la chiacchiera lunga e il pensiero profondo.Tra i nati illustri spicca Francesco De Sarlo (1864–1937), filosofo, fondatore della psicologia sperimentale italiana, editorialista contro il fascismo e avversario nobile di Croce e Gentile. Uno che, pur vivendo a Firenze, sapeva da dove veniva. E se qui fosse passato Kafka? Probabilmente si sarebbe seduto in silenzio a guardare la gente e avrebbe scritto nel suo diario: “Qui persino la pietra ha qualcosa da dire.” Du Bellay, il poeta, avrebbe ascoltato il dialetto locale e dichiarato: “Questa è musica più antica della mia poesia.” San Chirico Raparo non si vende, si racconta. Ci entri piano, ne esci diverso. E a volte, anche un po’ migliore.

San Costantino Albane-

se: il borgo che parla al-

b a n e s e e d a n z a c o n l a

storia.

Immerso tra i boschi e le

valli lucane, San Costan-

tino Albanese è un picco-

lo gioiello che resiste or-

g o g l i o s o c o m e u n a v e r a

f o r t e z z a a r b ë r e s h ë N a t o intorno al XV secolo, que-

sto borgo è uno dei pochi in Basilicata dove ancora o g g i s i p a r l a l ’ a l b a n e s e antico, quello che i fonda-

tori portarono con sé fugg e n d o d a l l ’ i n a r r e s t a b i l e espansione ottomana Qui

il tempo sembra oscillare

t r a u n p r e s e n t e g e n t i l e e

un passato che si fa senti-

r e f o r t e e c h i a r o , a n c h e

s e n z a b i s o g n o d i s c u d i o

spade

I l c e n t r o s t o r i c o d i S a n

Costantino Albanese è un intreccio di strade strette, balconi fioriti e scorci che

s e m b r a n o u s c i t i d a u n

q u a d r o r i n a s c i m e n t a l e , con quel tocco di mistero t i p i c o d e i b o r g h i a r b ë r e -

shë Non aspettatevi castelli da

f i a b a , m a f a t e v i s o r p r e n -

d e r e d a l l a C h i e s a d i S a n

Costantino Martire, con i s u o i a f f r e s c h i e i c o n e i n

s t i l e b i z a n t i n o , t e s t i m o n i di una fede che non si pie-

ga e di una cultura che si fa sentire in ogni angolo

I l P a l a z z o M a r c h e s a l e e

alcune case nobiliari rac-

c o n t a n o s t o r i e d i s i g n o r i locali e di epoche passate,

senza dimenticare l’ospi-

talità delle botteghe e dei piccoli caffè dove il tem-

po si dilata Tra i riti reli-

g i o s i , l e p r o c e s s i o n i c h e accompagnano la festa pa-

tronale di San Costantino a m a g g i o s o n o u n ’ e s p erienza intensa: tra canti in

a l b a n e s e , d a n z e t r a d i z i on a l i e r i t u a l i c h e c o m b i -

n a n o s a c r o e p r o f a n o , i l

b o r g o s i t r a s f o r m a i n u n t e a t r o v i v e n t e d i s t o r i a e

devozione

Qui, il passato non è mai troppo lontano, e neppure

troppo serio: qualche eco

pagano si nasconde anco-

ra nelle danze e nelle tra-

d i z i o n i c o n t a d i n e , u n s e -

g r e t o s u s s u r r a t o t r a u n

b i c c h i e r e d i v i n o e u n

piatto fumante La cucina

è specchio di questa iden-

tità doppia: piatti robusti come la rafanata, i ciciri e tria e le pittule, fritti di sapore antico, accompagna-

t i d a u n v i n o c o r p o s o e

sincero, capace di scaldare anche le serate più fresche I sapori parlano una

l i n g u a a n t i c a , c a p a c e d i

r a c c o n t a r e l a f a t i c a e l a gioia di una comunità che

n o n h a m a i s m e s s o d i

guardare avanti.

T r a i p e r s o n a g g i i l l u s t r i n o n s p i c c a n e s s u n o a l i -

vello nazionale, ma il ve-

ro tesoro è la cultura viva di una comunità che ha sa-

p u t o p r e s e r v a r e t r a d i z i on i , l i n g u a e c o s t u m i c o n

una tenacia degna dei mi-

gliori filosofi Se un pensatore come Simone Weil

f o s s e p a s s a t o d i q u i , a v r e b b e f o r s e t r o v a t o u n esempio di “radicamento”

e “ a t t e n z i o n e ” a l s e n s o profondo della vita, ment r e u n G e o r g e S t e i n e r s i sarebbe incantato davanti a l l ’ e n e r g i a d i u n a l i n g u a

c h e r e s i s t e a l l a g l o b a l i zzazione come una piccola

rivoluzione q u o t i d i a n a S a n C o s t a n t ino Albanese non è solo un

borgo da visitare: è un invito a sentire la storia pul-

s a r e s o t t o i p i e d i , a l a -

sciarsi sorprendere da an-

tiche melodie e da sapori decisi

V e n i t e , l a s c i a t e v i a v v o lgere dal mistero di una comunità che ha fatto del radicamento la sua forza più

grande

Q u i , o g n i p i e t r a p a r l a ,

o g n i f e s t a è u n i n n o a l l a

v i t a e o g n i c a l i c e a l z a i l

brindisi della memoria

San Fele: il borgo tra cascate, castelli e sapori da batticuore Nel cuore della Basilica-

t a , a d a g i a t o t r a b o s c h i e m o n t a g n e , S a n F e l e s i

p r e s e n t a c o m e u n b o r g o

c h e n o n s i a c c o n t e n t a d i f a r d a s f o n d o , m a v u o l e

essere protagonista

La sua storia è una trama fitta, fatta di conquiste, rifondazioni e persino qual-

c h e i n c u r s i o n e s a r a c e n a , ma soprattutto di gente te-

starda che ha trasformato

u n a n g o l o d i A p p e n n i n o i n u n l u o g o d a s c o p r i r e

senza fretta

San Fele vanta il Castello

N o r m a n n o - S v e v o , a u s t e -

r o e f i e r o , a d o m i n a r e i l p a e s e d a l l ’ a l t o , c o m e u n

v e c c h i o g u a r d i a n o c h e

racconta di epoche di bat-

t a g l i e e i n t r i g a n t i a l l e a n -

z e N o n è u n c a s t e l l o d a

fiaba, ma ha l’autenticità

r u v i d a d i c h i h a v i s t o d i

tutto e ancora resiste

A p o c h i p a s s i , l a C h i e s a

Madre di San Fele, con le

s u e f o r m e b a r o c c h e , a cc o g l i e i f e d e l i i n u n a b -

braccio di pietra e storia

Non si può parlare di San Fele senza citare le sue ca-

scate, veri gioielli natura-

l i , d o v e l ’ a c q u a s i g e t t a impetuosa tra rocce e vegetazione, regalando spettacoli di suoni e colori che

h a n n o f a t t o i n n a m o r a r e escursionisti, artisti e, perché no?, filosofi in cerca d’ispirazione. Le Cascate di San Fele so-

n o u n r i c h i a m o a l l a p o -

t e n z a d e l l a n a t u r a e a l l a

poesia nascosta negli angoli più selvaggi della Bas i l i c a t a I r i t i r e l i g i o s i scandiscono il tempo con l a f e s t a p a t r o n a l e d i S a n F e l e i l 1 0 a g o s t o , d o v e processioni, fuochi e musica si intrecciano con an-

t i c h e u s a n z e p o p o l a r i , mentre qualche residuo di paganesimo si riflette nei riti di primavera, quando i l b o r g o c e l e b r a l a r i n ascita con danze e canti che

s e m b r a n o s f i d a r e i l t e m -

po G l i a b i t a n t i d i S a n F e l e sono fieri custodi di tradi-

zioni che sanno di fatica,

ma anche di gioia genui-

na L a c u c i n a l o c a l e è u n

viaggio nel gusto: i fusilli con ragù di cinghiale, la

rafanata e i formaggi tipi-

c i s i a c c o m p a g n a n o a u n vino robusto e sincero, capace di riscaldare i cuori n e l l e s e r a t e p i ù f r e s c h e San Fele è più di un borg o : è u n ’ e s p e r i e n z a c h e coinvolge tutti i sensi, un invito a scoprire un angolo di Basilicata che non si d i m e n t i c a , f a t t o d i p i e t r e antiche, acque impetuose e s a p o r i c h e p a r l a n o d i storia, coraggio e vita vissuta con passione V e n i t e a s c o p r i r l o , e l asciate che la sua forza vi contagi. Con questa tappa nel cuore della Basilicata più autentica, ci lasciamo alle spalle borghi che non fanno rumore, ma lascian o i l s e g n o : S a n C h i r i c o N u o v o , S a n C h i r i c o R aparo, San Co

Luoghi

storie

sembrano

profumi di cucine sincere, silenzi pien

u a r d i c h e p a r l a n o più di mille brochure Non troverete insegne lum i n o s e n é i n

l u e n c e r i n p

tra le piet

e, ma scoprirete qualcosa di più raro: la bellezza che resiste, c h e i n c i a m p a e s i r i a l z a , che non ha bisogno di mostrarsi perché sa di valere D o m a n i r i p r e n d e

aperto: la Basilicata

E magari un altro piatto di

Archeologo e artista ha avuto un ruolo nevralgico nei processi culturali cittadini. Il figlio Marco: «Sono emozionato, per me è un grande onore»

Potenza celebra Francesco Ranaldi: scoperta una targa in sua memoria

DI F RAN C ES C O M EN ON N A

Francesco Ranaldi è stato un

poliedrico artista e un raf-

finato archeologo Per tren-

t'anni ha svolto le funzioni di di-

rettore del Museo Provinciale di

P o t e n z a È n a t o n e l 1 9 2 4 , s i è

s p e n t o n e l 1 9 8 8 I n s u o o n o r e e per volere dell'Assessore alla Cul-

tura del Comune di Potenza, Ro-

berto Falotico è stata scoperta una

t a r g a i n v i c o d e g l i I n s o r t i , n e i pressi della Caserma dei Carabin i e r i L ’ e v e n t o s i è s v o l t o a l l a

presenza dell'Assessore alla Cul-

tura del Comune di Potenza, Ro-

b e r t o F a l o t i c o , d e l f i g l i o d i R a -

naldi, Marco, del Prorettore Uni-

bas, Donato Verrastro, di Anna-

g r a z i a P a s t o r e , f u n z i o n a r i a a r -

cheologa del Museo Provinciale

d i P o t e n z a , d i S t e f a n o P e t r u c c i ,

a r c h e o l o g o , d i S a b r i n a M u t i n o ,

d e l l a S o p r i n t e n d e n z a A r c h e o l o -

gica Belle Arti e Paesaggio della Basilicata nell'ambito dell'evento

Uno sguardo presente, la vita, gli

studi, le passioni dell'artista e ar-

cheologo Francesco Ranaldi Ha

m o d e r a t o i l a v o r i l a g i o r n a l i s t a

Angela Di Maggio All'inizio della serata, l'alunna del Liceo Musicale e Coreutico Walter Gropius di Potenza, Anna Grazia Salvatore, ha intonato il brano

Never tre quadri per flauto, can-

zone di Nicola Papa

Francesco Ranaldi ha dato tanto alla cultura, ha formato giovani, è stato un punto di riferimento co-

stante in città creando interesse e

sostegno alle attività culturali, ar-

c h e o l o g i c h e e p a e s a g g i s t i c h e d i

P o t e n z a U n p e r s o n a g g i o p o l i e -

drico, capace di incantare per la

sua bravura, la sua disponibilità

e il suo impareggiabile stile, unito all'impegno per l'arte, l'amici-

zia e le tradizioni vere del capo-

l u o g o P e r q u e s t e r a g i o n i l ' A m -

ministrazione Comunale ha inte-

so dedicare il vico degli Insorti ad

un personaggio che tanto ha dato

alla cultura e alla diffusione del-

l'archeologia in città

U n a s e r a t a b e l l a , s i g n i f i c a t i v a

svoltasi alla presenza di autorità

civili, scolastiche e militari della

città di Potenza, quella di sabato che ha fatto breccia tra i presenti

I l f i g l i o M a r c o , a p p a r s o v i s i b i l -

mente commosso ha parlato del-

l'evento ha sottolineato: «La tar-

ga per mio padre è il giusto riconoscimento, dopo tanti anni ed era

tempo che questa cosa arrivasse.

I n s o m m a m i o p a d r e è s t a t a u n a

persona che in tempi non sospet-

ti ha lanciato cose che prima non c'erano È stato molto avanti quin-

di è giusto così Sono molto rico-

n o s c e n t e a c h i h a d e c i s o d i a pp o r r e l a t a r g a E r a m i o p a d r e , a

prescindere dai titoli Una perso-

na speciale e se oggi qualcuno si

r i c o r d a d i l u i è p r o p r i o p e r c h é

qualcosa ha lasciato Lui studia-

va tanto, cercava prima di capire l e c o s e e c e r c a v a i n q u e s t a c i t t à difficile di fare qualcosa di nuovo

Questa targa ha un grande valore

per me e la mia famiglia»

Donato Verrastro, Prorettore Unibas ha parlato dell'iniziativa: «La toponomastica, l'intitolazione delle strade cittadine rappresenta un p e r c o r s o , u n v i a g g i o n e l l a m e -

moria e nella storia ed è il modo attraverso il quale le comunità co-

struiscono il proprio percorso civile, sono esempi che vengono in-

dicati alla collettività e che recu-

p e r a n o l a s t o r i a c o n u n a p r o i e -

zione profonda sull'oggi e sul fu-

turo La ricerca è quella che ne-

g l i u l t i m i a n n i h a c o n s e n t i t o d i

mettere a fuoco la figura di Ninì

R a n a l d i , c i s o n o s t a t e i n i z i a t i v e negli ultimi anni a cui ha parteci-

p a t o a n c h e u n d o t t o r a n d o d i r i -

cerca Unibas per la ricostruzione

d e l l a f i g u r a d i N i n ì R a n a l d i , i l d o t t o r a n d o è M i c h e l e F a s a n e l l a

che con il gruppo del Centro An-

nali Nino Calice di Rionero han-

no prodotto un importante lavoro s c i e n t i f i c o c h e h a e s t r a t t o l a f i -

g u r a d i R a n a l d i d a u n a s o r t a d i

oblio che le vicende del secondo

novecento avevano contribuito a

d e t e r m i n a r e . O g g i R a n a l d i d i -

venta una figura indicativa per la

c i t t à p e r i l s u o i m p e g n o n e l l ' a rcheologia ma anche perché ha sa-

puto coniugare la ricerca archeo-

logica con una sorta di didattica civile, cioè diffondere alle comu-

nità il proprio patrimonio soprat-

t u t t o n e l l ' I t a l i a d e l s e c o n d o d o -

p o g u e r r a c h e n a s c e d a l l e c e n e r i

del conflitto in un momento importante in cui si ricostruisce grazie agli intellettuali di quel tempo

una comunità che si ritesse e Ra-

naldi è sicuramente l'esempio in-

dicativo di quella stagione»

L'Assessore alla Cultura del Comune di Potenza, Roberto Faloti-

c o h a p a r l a t o d e l l ' i n i z i a t i v a i n

o n o r e d i R a n a l d i : « I n n a n z i t u t t o Francesco Ranaldi, detto Ninì per

quelli che gli erano i suoi amici è

s o s t a n z i a l m e n t e l a p r o s p e t t i v a

n o n i l r i c o r d o p e r c h é c r e d o c h e

noi da questa sera non facciamo

che inaugurare un tempo che for-

s e a d e g u a t a m e n t e a n d a v a c e l e -

brato nel suo centenario Il cen-

t e n a r i o d i R a n a l d i e r a n e l 2 0 2 4 ,

lui nasce il 12 luglio del 1924 e

nella sostanza noi non vogliamo

fare altro che restituire a Ranaldi

c i ò c h e n o n g l i è s t a t o c o n c e s s o

di avere in vita Ranaldi è uno dei

p r e c u r s o r i d e l l ' a r c h e o l o g i a d e l paesaggio, un’archeologia ch

d i f a t

N i n i , p e r c h é R a n a l d i e M a s t r o b e r t i p e r q u a n t o r i g u a r d a il teatro hanno rappresentato per questa città due punti fermi, quind i t o r n a n d o a R a n a l d i , a p a r t i r e dal 29 agosto dove in Largo Duomo ci sarà un concerto dedicato ai due Nini, con un'anticipazione c h e è l e g a t a p r o p r i o a l l a l o r o struttura culturale che hanno saputo tramandare La verità è che spesso dimentichiamo il tema del riconoscere Il non riconoscere è a nostro svantaggio, è a svantaggio delle future generazioni Ecco perché , dobbiamo fare della memoria, un momento di impegno si m a u n i m p e g n o c h e t e n d e a c ostruire la nuova società».

Un momento della cerimonia (foto Mattiacci)

Continua il nostro percorso dialogico avviato nelle 131 agorà della nostra terra lucana. In questa seconda edizione lo facciamo attraverso una visione duale e della differenza (maschile-femminile). Il modello resta sempre quello socratico, di ricerca e di indagine “critica”, per un confronto e dialogo costruttivo sulle questioni e sui problemi, senza sopraffazioni e forme di dominio. La differenza esperita apre a percorsi di alterità e di rispetto delle diversità influenzando positivamente l’intero tessuto sociale. Nessuno “scimmiottamento”. Differenti identità per costruire qualcosa di buono nei luoghi dove si vive, “un mondo nuovo e migliore”, come direbbe Virginia Woolf.

DI MARIA DE CARLO*

La rubrica di oggi cade in una data, per noi Occidentali, fondamentale. Si celebra l’anniversario della presa della Bastiglia (1789) e della Rivoluzione francese. Nel celebre motto Liberté, Egalité e Fraternité è racchiuso un rinnovamento culturale e sociale che coinvolse numerose nazioni, come la stessa Italia. Entriamo nel vivo di questa data con le parole di una grande donna, Olympe de Gouges, colei che riscrisse la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino al femminile. Nelle sue dichiarazioni tanta attualità e necessità per una seria riflessione: “Le madri, le figlie, le sorelle, rappresentanti della nazione, chiedono di potersi costituire in Assemblea nazionale. Considerando che l'ignoranza, l'oblio o il disprezzo dei diritti della donna sono le cause delle disgrazie pubbliche e della corruzione dei governi, hanno deciso di esporre, in una Dichiarazione solenne, i diritti naturali, inalienabili e sacri della donna, affinché questa dichiarazione, costantemente presente a tutti i membri del corpo sociale, ricordi loro senza sosta i loro diritti e i loro doveri, affinché gli atti del potere

Le rivoluzionarie di Picerno e l’oggi della sindaca Margherita Scavone

delle donne e quelli del potere degli uomini, potendo essere paragonati ad ogni istante con gli scopi di ogni istituzione politica, siano più rispettati, affinché le proteste dei cittadini, fondate ormai su principi semplici e incontestabili, si rivolgano sempre al mantenimento della Costituzione, dei buoni costumi, e alla felicità di tutti. In conseguenza, il sesso superiore sia in bellezza che in coraggio, nelle sofferenze della maternità, riconosce e dichiara, in presenza e sotto gli auspici dell'essere supremo, i seguenti Diritti della Donna e della Cittadina”.

Echi di una eguale rivendicazione dei diritti e della cultura illuminista si espansero ovunque. Siamo nel 1799 con la Rivoluzione napoletana. Non posso non richiamare l’eco della Libertà e fare memoria anche delle donne lucane che vi parteciparono. La comunità di Picerno assorbì e aderì pienamente ai principi rivoluzionari tanto che lo storico Cuoco nel Saggio sulla rivoluzione napoletana la richiama come coprotagonista di quegli eventi (l’eroica resistenza dei repubblicani di Picerno contro i Sanfedisti del cardinale Ruffo) e capofila di altri comuni (come Avigliano, Muro Lucano, San Fele, Tito, etc.), oltre al contributo protorisorgimentale. Tornando ad una pagina di storia di Giustino Fortunato si legge che “Furono ben 70 i patrioti morti a Picerno nella difesa della Repubblica solo il 10 maggio 1799”, sottolineando il valore delle donne durante la resistenza: “parecchie donne, vestite come uomini, combatterono a fianco dei mariti e dei fratelli, ingannando il nemico meno dalle mutate vesti che per valore (…)”. Riportiamo i nominativi delle 19 donne patriote: Angela Cappiello, Stefania Caivano, Lavinia Caivano, Angela D’Antonio, Rosa Vazza, Domenica Russiello, Domenica Bove, Brigitta D’Aquino, Maria Gioiosa, Rosa Potenza, Carmelina Potenza, Giuseppa Pasquale, Angela Russillo, Laura Capece, Caterina Decanio, Brigida Colletta, Rosa Sa-

pienza, Rosa Cataldo e Rosa Tommasillo.

A questi combattenti per la libertà si aggiungono anche Rachele Cassano di Montalbano Jonico, Francesca De Carolis Cafarelli di Tito, Giulia Santoro di San Chirico Nuovo.

Siamo riconoscenti a quelle amministrazioni che negli anni hanno promosso eventi per ricordare maggio 1799 tra giornate di studio e spettacoli, comprese le rappresentazioni teatrali come “U’zivl e la rivoluzione” di Ulderico Pesce.

In una rubrica di due anni fa dedicata ai Comuni (cfr Ricostruire comuni-Tà. 131 Agorà dialoganti e in rete, Bré ed.), nel richiamare le donne picernesi, feci un appello al sindaco di allora affinché dedicasse, nei modi e nelle forme alla comunità più congeniali, una particolare commemorazione per riflettere sulle donne della rivoluzione e a partire da loro promuovere iniziative per favorire un’autentica cultura dell’alterità. Un appello che ripropongo all’attuale Sindaca, Margherita Scavone, eletta dalla comunità lo scorso anno ma già consigliera di minoranza nei cinque anni precedenti. La ringrazio per il solerte feedback. Ci siamo sentite telefonicamente e mi ha parlato delle attività promosse, in sinergia con la scuola, a maggio scorso con l’intento di ridare lustro alle cittadine rivoluzionarie.

La Sindaca, giovane mamma di Niccolò, può ben aggiungersi alle donne rivoluzionarie per la sua tenacia e grinta, e con lei l’intera Giunta comunale qua-

si tutta al femminile, fatta eccezione dei tre maschi presenti. “Per me è stata una bella vittoria – dice –, orgogliosa di essere stata voluta dalla comunità”.

Margherita Scavone è la seconda donna sindaco di Picerno, dopo Valeria Russillo (eletta nel 2009). Come donna non ha mai subito forme di discriminazioni “certo noi dobbiamo combattere un po’ di più – afferma – per dimostrare quanto valiamo ma poi veniamo riconosciute”.

La sindaca trova il suo spazio sia nell’ambiente familiare che lavorativo. Farmacista per dodici anni, attualmente ha optato per l’aspettativa per dedicarsi totalmente al servizio della comunità. Nella famiglia poi la scelta è stata condivisa con il marito Antonio “abbiamo fatto una lunga chiacchierata per decidere insieme - racconta – e mi ha supportata e continua a sostenermi”.

Margherita Scavone afferma di sentirsi “combattiva, guerriera, e non mi arrendo mai, almeno ce la metto

tutta per raggiungere gli obiettivi”, e alla domanda sul sogno nel cassetto da amministratrice mi risponde “Vogliamo continuare la valorizzazione di questo percorso storico-culturale al femminile – dice – e in particolar modo consegnare alla cittadinanza qualcosa di concreto e di utile anche per le generazioni future, come ad es. un Palazzetto polifunzionale, un centro aggregativo e prevalentemente sportivo”. E magari, propongo alla Sindaca, si potrebbe intitolare alle donne picernesi della Rivoluzione, ad indicare come la donna è coprotagonista della crescita delle rispettive comunità, così come scriveva la già citata Olympe de Gouges: “…Risali agli animali, consulta gli elementi, studia i vegetali (…). Cerca, scava e distingui, se puoi, i due sessi nell’amministrazione della natura. Ovunque, li troverai confusi, ovunque essi cooperano in armonioso insieme a questo capolavoro immortale!”.

*COUNSELORFILOSOFICA

LA RUBRICA Appuntamento con la ricerca dialogica sulla comunità con occhi di donna

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Cronache del 14 luglio 2025 by Cronache - Issuu