LaSberla 14-12-12

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UNA CONFERENZA SULLA LEGALITÀ Domani, alle ore 10, presso i locali dell’Istituto Alberghiero “Ignazio e Vincenzo Florio”, si dibatterà sul tema “Criticità e buone prassi delle aziende confiscate alla mafia”, quarta tappa del ciclo itinerante di conferenze “Nei luoghi della legalità ritrovata: percorsi virtuosi e criticità della lotta alla mafia sul territorio”, progetto di Germana Altese e Giuseppe Crapisi in collaborazione con le amministrazioni comunali interessate. Le aziende confiscate, seguono un percorso diverso da quello degli immobili: mentre verso questi ultimi si tenta la strada del riutilizzo sociale e istituzionale, per i complessi aziendali si tende al mantenimento e al rilancio delle attività d’impresa.

Da questa premessa partiranno gli interventi e le considerazioni dei vari relatori: Andrea Tarondo, Sostituto Procuratore della Repubblica di Trapani; Giuseppe Lumia, componente della Commissione Parlamentare Nazionale Antimafia; Giacomo Messina, Presidente della Cooperativa Calcestruzzi Ericina, vivido esempio di azienda confiscata e proficuamente rilanciata; Dino Paternostro, Coordinatore dipartimento Legalità CGIL di Palermo. Durante la conferenza si raccoglieranno le firme per la campagna “Io riattivo il lavoro”, relativa alla legge di iniziativa popolare sulle aziende confiscate, promossa dalla CGIL. Marco Amico

L’INVASIONE DEGLI SCARAFAGGI, LA MAFIA SPIEGATA AI BAMBINI Da un lato un sindaco, Vito Damiano, che invita a non parlare di mafia “perché le si dà importanza e poi i giovani si spaventano”, dall’altro uno scrittore e un disegnatore, rispettivamente Marco Rizzo e Lelio Bonaccorso, autori di un libro che si pone il nobile e ardito obiettivo di spiegare la mafia ai bambini. Sarà presentato infatti, nel pomeriggio al Molino Excelsior di Valderice e, poi, il 21 dicembre alle 17:30 alla libreria Giunti di Trapani, “L’invasione degli scarafaggi”, la mafia spiegata ai bambini, edito da Beccogiallo. Si tratta di una favola che attraverso un’efficace metafora vuol far comprendere ai più piccoli, in modo chiaro e semplice, la complessità e la pericolosità del fenomeno mafioso; la presenza di un’organizzazione non invisibile, come potrebbe sembrare oggigiorno o come qualche illuso vorrebbe farci pensare. M. A.

UNO STRANO GIRO DI SOLDI, OTTO PERSONE INDAGATE Beni per un valore complessivo di 1.300.000 euro sono stati posti sotto sequestro dalla Guardia di Finanza nell’ambito di un’inchiesta su un riciclaggio internazionale di denaro sporco. Otto le persone indagate quattro dei quali appartenenti allo stesso nucleo familiare. Si tratta dell’imprenditore Antonino Scimemi di Salemi, della moglie Vita Alba Caradonna del figlio Giacomo, ma anche della madre Giuseppa Angelo. Le altre quattro persone coinvolte sono Roberto Saja, Gaetano Buglisi, Roberta Famà e Melo Martella. L'indagine che ha determinato l'operazione è scaturita da un accertamento relativo ad un bonifico di diecimila euro accreditato da Vita Alba Caradonna in favore del marito Antonino Scimemi. Analizzando le movimentazioni di denaro sul conto della donna, le fiamme gialle hanno accertato che la donna aveva ricevuto accrediti per 800.000 euro, da parte di una società immobiliare della capitale, la Gassal di Roberta Famà, per la vendita di una villa. Secondo gli inquirenti si sarebbe tratto solo di una copertura. Ulteriori indagini avrebbero fatto emergere strani “movimenti” di notevoli somme di denaro. Plusvalenze per 12.900.000 euro e per ulteriori 6.100.000, apparentemente una normale transazione societaria. La plusvalenza avrebbe dovuto essere tassata in Italia e i protagonisti dell’operazione vengono indagati per truffa in danno dell’erario italiano ed omessa dichiarazione fiscale.

BENZINAI, SCIOPERO CON POCHE ADESIONI Ha senso protestare unanimemente se poi, a fronte della decisione di scioperare, non tutti i benzinai aderiscono? In altre parole, ha senso non far seguire i fatti alle parole? Abbiamo raccolto il parere del Segretario Provinciale della Confesercenti, Celeste Selinunte: “L’impressione è quella di uno sciopero a macchia di leopardo perché, purtroppo, basta che un distributore rimanga aperto per far si che pian piano anche qualche altro segua l’illogico esempio. Ciò nonostante non incide sulla linea intrapresa e sulla sua utilità”. Ad ogni modo, lo sciopero dei benzinai non ha creato disagi ai cittadini, i quali sono riusciti ad approvvigionarsi nei giorni precedenti lo sciopero senza particolari problemi. M. A.


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