Ticino 7 N12

Page 11

11 LA CROCIFISSIONE / «Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Cleofa e Maria Maddalena». (Vangelo secondo Giovanni 19,25)

ito lui stesso a sgonfiare il sesso forte mettendone a nudo la natura ingenua, impulsiva, poco riflessiva, insomma tarluccona. Mistero. Che sia forse per la loro – ehm, nostra – maggior facilità a tornare semplici come bambini, a detta di Gesù vero punto di compimento della natura umana per come è stata creata?]. Riletture e moralismi Solo due parole per darvi un quadro di questo Vangelo «ritoccato» e messo in scena tra i poveri ma splendidi paesaggi di Matera e di altre zone del Sud Italia. Incominciando da Gesù, un guaritore dall’aria perennemente imbronciata quando non spaventata, sempre soprappensiero, mai presente a quel che capita, sognatore etereo (mica che gli venga in mente di cambiare l’acqua in vino, che fa male, per carità). Il clou si tocca quando Cristo davanti a un gruppo di donne che attendono il suo discorso chiede alla Maddalena «che gli devo dire?». Passiamo a Pietro, per omaggio al politicamente corretto impersonato da un bravo attore di colore, e a noi va benissimo. Il galileo vede da subito la Maddalena come fumo negli occhi, ma la sua massima performance è raggiunta nel finale, dove il film rivela il proprio impianto pesantemente ideologico. Di fronte alla donna che gli comunica di aver visto il Signore risorto, il perfido politicante messo (da Gesù…) a capo degli apostoli non corre affatto al sepolcro con Giovanni, come narrato nei Vangeli canonici, ma fa spallucce, anzi si adira con la Maddalena accusandola di aver rovinato tutto con il suo malefico influsso su Gesù; ma ora ci penserà lui a mettere in piedi il regno di Dio, in attesa che Cristo si rifaccia vivo. Capito? È lei, questa Maddalena tutta mentale ben impersonata da Rooney Mara (all’estremo opposto della greve «ultima tentatrice» di Scorsese), la vera ispiratrice del cristianesimo autentico. Ed è il «Vangelo delle donne», riportato alla luce dal nostro film (sulla scorta di testi gnostici stile Vangelo di Maria), che finalmente smaschera il torvo «Vangelo degli uomini» che era stato coronato, ci si informa nei titoli di coda, dal discredito gettato da Papa Gregorio Magno sulla Maddalena, presentata nientemeno che come ex prostituta… E allora? Quanto moralismo in questo neo spiritualismo hollywoodiano; e quanta noia in questi taroccamenti della realtà e della storia in chiave gender.

SETTE FILM SULLA BIBBIA 1. I dieci comandamenti

Di Cecil B. De Mille (1956). Tipico kolossal hollywoodiano, colpì per alcuni effetti speciali che all’epoca apparivano impressionanti: come la celebre scena delle acque del Mar Rosso che si separano per far passare gli Ebrei.

2. Il Vangelo secondo Matteo

Dall’alto in basso, scene tratte da I dieci comandamenti (1956), Il vangelo secondo Matteo (1964), La passione di Cristo (2004) e Su Re (2012). Nella pagina di sinistra, il recente Maria Maddalena di Garth Davis (2018).

Di Pier Paolo Pasolini (1964). È una riproposizione del Vangelo secondo Matteo dal momento dell’Annunciazione alla Resurrezione di Gesù. Evitando lo stile hollywoodiano, Pasolini sceglie la radicalità del bianco e nero, delle case umili di pietra di Matera e delle note di Bach e Mozart.

3. Atti degli apostoli

Di Roberto Rossellini (1969). Gli Atti degli Apostoli offrono un dettagliato spaccato storico sulle origini della Chiesa cristiana e sull’attività dei primi apostoli. Rossellini prende questo materiale e ne fa una miniserie in 5 puntate, trasmessa in televisione nel 1969. Il risultato è semplice, divulgativo, ma capace di far emergere la grandezza delle figure che annunciavano una nuova storia e la limpida posizione morale del regista.

4. Gesù di Nazareth

Di Franco Zeffirelli (1977). La vita di Gesù, tratta dal Vangelo e da alcuni racconti apocrifi. Il film è stato trasmesso in una prima versione in 6 puntate. Negli Stati Uniti TV Guide la definì «la miglior miniserie televisiva di tutti i tempi». Tra i momenti più efficaci, la rabbia di Gesù che accompagna la «cacciata dei profanatori dal Tempio».

5. Genesi

Di Ermanno Olmi (1994). Evitando l’epicità e gli eccessi del cinema spettacolare, Olmi cerca di recuperare l’essenza e l’essenzialità del Libro della Genesi, trasmesso oralmente di generazione in generazione. Si parte dalla creazione e si arriva a Noè, interpretato qui da Omero Antonutti.

6. La passione di Cristo

Di Mel Gibson (2004). Fin dalla sua uscita al centro di accese discussioni, il film ha trovato estimatori tra coloro che ne hanno apprezzato il realismo. E ha anche attirato numerose critiche, inclusa quella di «antisemitismo». Ponendo l’accento sulla crudeltà, la pellicola ha avuto il merito di aggiornare per lo spettatore contemporaneo la riflessione sullo «scandalo» di un Dio morto in croce.

7. Su Re

Di Giovanni Columbu (2012). La passione di Cristo trasposta in una Sardegna aspra, un luogo diverso da quello storico, come nelle opere dei pittori rinascimentali che rappresentavano gli episodi narrati nel Vangelo ambientandoli nel loro tempo. Il racconto inizia e finisce nel sepolcro dove Maria piange sul corpo del figlio.


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.